CAPITOLO1
ABSTRACT: Ragione e totalità, problema della determinaizone (senza scarti), tematica metafisica:
ribaltamento che concetto e idea imprime alla ragione: non considerarla come oggetto a cui giungere- ma
pensaere come punto di partenza; unità fondata sulla intuizione pura; idealità supera immediateza
ontologia; separazione all’interno della ragioene nel campo dell’esperienza; intelletto solo una parte della
ragioen: la spontanetà non puuò prescindere dall’immediato ; metafisica: intuziione pura e non
intellettuale; esperienza non più l’incerto, ma alveo dove l’oggetto si da nella conoscnea
Ciò che rende possibil l’esperiena nella sua unitò, produce totalità del fenomeno e incodnizionata.. La
metafisica ripensaa dalla critica , pone fondamentale l’esperienza, pensa totalità incondizionata come
prodotto della ragione umana .
AFDA
SDGFS
1) I due intelletti: l’intelletto umano deve distingere possibilità e realtà delle cose. Non si può inferire
dalla possibilità alla realtà – ma non separazione tra le cose
- La libertà umana è possibile per questo, non dovendola ricercare nella causalità fisica.
- Int/Int è idea regolativa ci fa formulare uguaglianza tra realtà e possibilità che a noi si dà
come IMMEDIATA – confine idealità spazio e tempo – la realtà non è dimostrata dalla
necessità. (100talleri).
2) Dio, iq INTINT non può essere causa dell’esistenza della sotanza, perché altrimenti sosstanza
sarebbe noumenica, e non libera – così come se l’intenzione fosse naturale, sarebbe solo effetto
dell’evento precendente.
- Come può il soggetto trascendere e essere unito al fenomeno? Deve considerarsi iq cosa in
sé - secondo lege che si dà mediante la ragione.
- In luogo della deduzione del PRINCIPIO SUPREMO
Se possibilità della libertà, non possibilità ma necessità della legge morale
La regola si dà come immediata, come incondizionata, nel DOVER AGIRE.
Non è impossibile – idea, che ci dà un’estensione e fondamento delle idee, contro il
poso vuoto di quelle dell’intelleto. Proporzioante alla legge morale.
Rintracciare principio non contradditorio e oggettivo della causalità, tale da
escludere condizione sensisible.: la lege morale, che è già nell’uomo.
- Possibilità della legge morale possibile grazie a IDEALITà S/T: esistenza non radicata in un
ostrato metafisico, ma è rappresentazione sensibile degli essere pensanti:
Che se si considerar in quanto creato dal nulla, caratter noumenicop, creazione
riguarda esistenza intelligibile..
Pe Kant è il finito che sta a fondamento
Safd
3) L’operazione kantiana evita le ingenuità della metafisica tradizionale:
- Non basta più la riflessione per determianre l’essenza della cosa: la separazione evita
condizioni incondizionata e la cosalizzazione metafisica della totalità
- Separazione tra conoscnere e pensare della filosofia critica: l’in-sé è inconoscibile
4) Aufhebung hegeliana della filosofia critica:
- La filoosfia critica rimane vittima dell’illusione trascendentale considerandola come un
DATO contro il quale il pensiero si scontra.
- Il dato è sintomo di una mancata mediazione: in questo modo si dà frontalmente.
Esplicitazione della premessa che eviti inaggirabilità del dato.
- Conoscere l’assoluto come fine della filosofia disatteso dalla filosofia dell’illuminismo.
5) La contraddizione riside anche nell’oggetto
- Identificazione della ragione con l’intelletto pone il fallo solo in uno dei due poli:
l’oggettività riposerebbe in sé.
- Per h. è da esluidere perché oggettività e è uno dei due poli dela relazione di conoscneza.
- Atemporalità static è la cifra dell’aposterioprità del dato.
- Il pensiero è vuoto universale.
6) Filosofia speculativa contro la critica:
- Illusione trascendale colpisce critica anche non volendo risolvere le antinomie. Nel
riconosci,en to dell’impossibilità trascendentale. – in questo modo la conoscenza rimane
intrappolata.
- La ragione come facoltà dell’incondizioanto avrebbe così solo un senso negativo: dovra
erigere l’antinomia a sua legge e distruggere forme riflesse. Il noumeno kantiano è
astrazione da ciò che la cosa al dilà della cosciena
- L’infinito non è solo ulteriore al finito: filosofia speculativa deve riconoscere parzialità dei
momenti: alla coscienza si manifesterà sempre un immediato. Parzialità e possibilità di
superamento. Determinazione delle forme del pensiero non dal soggetto ma ala contrario.
7) Incondizionatezza della ragione: non deve essere solo canone per una critica della conoscnez,a ma
dotrina dell’infiiuto.
- Ragione come unità dell’intelletto nelle sue determinazioni finite. Riabilitazione del
principio speculativo
- I momenti astratti di sensibilità e intelletto solo nella mediazione della coscienza possono
DARSI (unificati). No nullità dell’ in-sé per la conoscenza, unità di apriorità e aposteriorità.
- Bilateralità dell’unità dello UR-TEIL, l’essere si dà laddove non vi è in assoluto separazione
S/O, nell’itnuzione intellettuale.
- Intuizione intellettuale solo pensabile in kant: caposaldo criticista fenomeno/ dover essere;
per H. INTINT è immaginazione produttiva, contro vuota identità delle cataegorie, unità
bilaterale e non come medio, ma mediazione
8) L’infinito contro la finitezza
- Infinito dell’intelletto, nella sua immediatezza viene posto nella sua forma falsa,
nell’immobilità dell’aspirazione. Trovare un intelletto che non soffra di questa unilateralità
intellettualisitca., unico processo infinito: do ve S/O non ancora divisi.
- Carattere dialettico, far emergere come determinazioni indichino l’infinito solo come
negativo: superare il regresso al’infinito.
La qualità e il suo limite definisce ciò che è, ovvero uno spazio in cui la cosa cambia e
rimen com’è,, e al di fuori el quale c’è altro. Il finito si interfacciaa un infinito
dterminato solo per differenza
Come può darsi un’infinità affermativa? Negazione della negazione, affermazione
attraverso la mediazione. L’infinito positivo è inteso nei suoi due momenti, nel
raporto della quantità idealità di questa separazione.
L’infinito non deve uscire verso la finitezza, l’infinito è gia tanto finito quanto infinito.
Non da ricercre nella facoltà del soggetto ma come momento inziale di non
separazione di cui giudizio è effetto, quando separaioen non ancora data, momento
genetico del pensiero puro.
- Certezza sensibile. La coscienza è gia il suo concetto, andar olrte sé stessa. L’oggetto
rispetto al quale si muove è il sapere., in rapproto con la manifestazione.
Essa rispetto all’essere è il puro ‘è’: semplice immediatezza.
La certezza è dell’oggetto mentre il soggetto è inessenziale. Ma quando la coscienza
si cheide che cos’è questo? Domanda sull’esser , che smebra l’essenziale, si dimostra
essere l’universale il più vago. – la verità dell’oggetto diventa l’universale e
l’immediato il mio vedere, figura della perceziojne
- Solo a livello della totalità la mediazione toglie le deerminazioni parziali, rendendola
affrontabile. Esperienza è quando si toglie un immediato.
ABSTRACT: da uan parte abbiamo visto come la separazione tra facoltà per mezzo dell’idealità permetteva
un’articolazione per la quale un determinazione dell’incondizionato si dà anche per Kant. Hegel preferisce
all’articolazione il movimento che recuperi il principio speculativo, ponendo la contraddizione anche
nell’oggeto, riconoscndola come mom,ento di uan realzioen. All afinitezza umana si sostituiscono le diverse
manifetazioni che permettiono il superamento e il riconosciue to della ragione come incondizionata.
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12) HEGEL
6) Idealità di spazio e tempo [Forme a priori]: dismissione di una oggettualità metafisica; carattere
relazionale: in questo senso accostamento Kant/Einstein (stesse motivazioni).
mediazione
Kant Immediazione