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Kan

Vita
Immanuel Kant, uno dei più importanti filosofi occidentali dell'età moderna, nacque nel 1724.
La sua vita risulta pressoché priva di avvenimenti rilevanti o drammatici: dopo una prima
formazione presso un Collegio, ottenendo dapprima la docenza presso l’Università di
Königsberg ed, infine, fu professore ordinario di logica e metafisica presso lo stesso istituto.
Morì nel 1804 a Königsberg. La routine quotidiana del filosofo era a tal punto scandita che si
racconta di come gli abitanti di Königsberg regolassero i loro orologi sulle sue passeggiate
pomeridiane, compiute sempre allo stesso orario.
Introduzione - Il pensiero metafisico
L’opera più importante è la dissertazione del 1770, la tesi che scrive quando diventa
professore all’università. Riprende le tematiche degli empiristi e fa differenza tra conoscenza
sensibile e intelligibile (intelletto): l’uomo conosce il mondo sensibilmente con la sensibilità,
ma percepisce solo il fenomeno, ciò che appare; con la conoscenza intellegibile, conosce la
cosa in sé, ciò che realmente è. Kant è in una fase in cui il pensiero scientifico ha preso il
sopravvento, dove tutto viene spiegato razionalmente, quindi la metafisica tradizionale va in
crisi, portata sulle soglie dello scetticismo da Locke e da Hume. Kant si pone come scopo
l'obiettivo di capire se è possibile la metafisica come scienza, possiamo razionalmente
arrivare ad una conoscenza metafisica che ci dia delle certezze?
Scriverà tre opere fondamentali:
● La critica della ragion pura (Analisi attenta dei modi di funzionare della ragione)
● La critica della ragion pratica (Analisi attenta dei modi di funzionare della morale)
● La critica del giudizio (Analisi attenta dei modi di funzionare del sentimento) Critica,
secondo Kant e l’etimo originale, è da intendere come “Analisi attenta”, pura come “Dei modi
di funzionare”.
Nelle critiche studia le principali facoltà dell’uomo: la ragione secondo i suoi modi di
funzionare a priori e a posteriori; analisi attenta della morale secondo i suoi modi di
funzionare; e la funzione del sentimento.
La critica fondamentale, è quella della ragion pura, lì andrà ad analizzare la ragione
dell’essere umano, i limiti e le possibilità. Fu scritta con una grande attenzione riguardo il
contenuto ma con una scarsa attenzione alla forma e risultava quasi incomprensibile, per
questo scrisse Prolegomeni, che tratta le stesse cose della critica ma in maniera più
comprensibile.
● Empiristi e Razionalisti avevano 2 modi di pensare diversi tra loro :

Kant arriva ad unire questi due ragionamenti e ritiene che gli unici giudizi validi siano i
giudizi sintetici a priori: la nostra mente ha bisogno delle strutture in grado di conoscere (non
come Locke che afferma che la nostra mente sia una tabula rasa) ma che entrano in
funzione soltanto quando c’è l’esperienza.
“Rivoluzione Copernicana”
Nella nostra mente ci sono delle strutture, innate, che interagiscono con le percezioni che
arrivano dall’esterno. Le strutture sono le due idee innate di spazio e tempo, che ordinano e
filtrano le percezioni, lo spazio ordina le percezioni esterne, il tempo quelle interne. Tutte le
informazioni parlano nell’intelletto che vengono elaborate dalle categorie. Secondo Locke e
Hume, prima della percezione la mente è ferma, Kant invece afferma che c’è una struttura
che dá forma e spiega le sensazioni esterne. Si attua quello che Kant definisce “rivoluzione
Copernicana in Filosofia”: come Copernico ha capovolto il rapporto che ha il sole con la
terra, così Kant capovolge il rapporto tra il conosciuto (le sensazioni) e il conoscente
(l’uomo). Mentre prima si pensava che la percezione stessa imprimesse il suo senso alla
mente, adesso Kant afferma che è il modo di conoscere dell’uomo che dà un senso a ciò
che conosce. Il conoscente, quindi, prevale sul conosciuto. In questo senso, l’io è il
legislatore della natura, è l’io penso (così Kant definisce il conoscente) che dà un senso alla
natura, ma non lo condiziona ontologicamente ma gnoseologicamente.
Le forme di spazio e tempo si sono innate ma sono conoscitive ci aiutano a conoscere. Il
tempo è anche superiore allo spazio perché senza tempo lo spazio non esiste.
Inoltre tutta la filosofia da Platone in poi si focalizzava sull'oggetto.
● Platone per spiegare le sue idee introdusse il mondo delle idee
● Aristotele con la sintesi di materia e forma (sinolo)
E così via. Per Kant tutti sbagliano, il protagonista non è più l'oggetto ma il soggetto che in
questo caso è la mente, perché dice Kant : nel processo conoscitivo sono io che tra tante
informazioni scelgo le più essenziali da assegnare.
Critica della ragion Pura
Si apre con 3 domande essenziali :
● È possibile la matematica? La fisica? E la metafisica?
La critica della ragion pura è divisa in :
● Estetica trascendentale: studio della sensibilità a priori
● e Logica trascendentale
La quale è divisa a sua volta in :
● Analitica trascendentale: studio dell’intelletto e le sue forme priori, dette categorie
● Dialettica trascendentale: studio della ragione, in senso stretto, nelle sue forme a
priori

Estetica Trascendentale
Studia le due forme innate di spazio e tempo e sono i due “sistemi operativi” che la mente
utilizza per acquisire
informazioni dalla percezione.
● Lo spazio ordina le percezioni che vengono dall’esterno e le ordina secondo “spazialità”, le
mette in successione.
● Il tempo ordina le percezioni che vengono dall’interno.
Lo spazio e il tempo si differenziano dalle categorie dell’intelletto: la mente, in un primo
momento, quando recepisce le informazioni, le ordina secondo spazio e tempo e, solo dopo,
le cataloga usando le categorie. Per Kant, spazio e tempo, sono dei meccanismi mentali,
sono attivi (e non passivi come per gli occasionalisti) e si attivano quando c’è l’informazione.
Analitica Trascendentale
È la parte in cui Kant si sofferma sulle funzioni dell’intelletto. Come viene formato il
concetto? Con le categorie, ovvero i modi generalissimi con cui l’intelletto, utilizzando delle
funzioni, comprende il mondo esterno. Il concetto è una funzione dell’io che ci serve per
interpretare le sensazioni esterne. Dopo che l’esperienza è stata
“”filtrata” attraverso lo spazio e il tempo, arriva ai concetti, che sono le categorie:
● Sostanza
● Qualità
● Quantità
● Modi/Modalità ● Relazione
Le categorie di Kant non sono ontologiche come quelle di Aristotele, le quali appartenevano
all'essere, ma bensì sono gnoseologiche cioè sono categorie che si danno all’intelletto.
Attraverso questi concetti, Kant ritiene che l’intelletto interpreti il messaggio che viene
dall’esterno. Poniamo che la mente si trovi davanti ad un albero: recepiamo la percezione
dell’albero che passa all’intelletto è lo “conosce” attraverso le categorie, di conseguenza
abbiamo l’idea dell’albero. Però, non sappiamo com’è fatto realmente l’albero.
L’albero è detto “noumeno”, cosa in sé, l’idea è detta “fenomeno”, ciò che appare. La
scissione tra i due è dovuta al nostro modo di conoscere e non potremmo mai conoscere il
noumeno e rimane un’incognita transfenomenica. Infatti nemmeno la ragione può dimostrare
il fenomeno.
Perché dovremmo ritenere valida la nostra conoscenza?
Kant dice che, pur essendo la conoscenza soggettiva, non è soggettiva ad un singolo
individuo, ma rispetto all’umanità, in tutti gli uomini “l’io penso” è lo stesso,
conosciamo tutti allo stesso modo. Quindi, anche se non conosciamo realmente come sono
fatte le cose, ci interagiamo come se fosse veramente così come la vediamo: l’io legislatore
della natura. Esempio
Mettiamo caso che tutti gli uomini nascano con una lente rosa davanti agli occhi, guardano il
mondo attraverso un filtro che gli mostra che tutto ciò che li circonda è rosa, ma non è
realmente rosa, ma nella loro percezione è vero che il mondo è rosa.

Alle 3 domande poste all'inizio Kant dice che matematica e fisica sono possibili da
dimostrare e sono vere scienze ma la metafisica tradizionale No.
Dialettica Trascendentale
In quest'ultima parte dell'opera Kant si occupa del problema della metafisica come scienza.
Nella dialettica Kant intende motivare la necessità che spinge l'uomo a indagare su
argomenti che vanno oltre l'esperienza tramite ragionamenti.
Secondo Kant c'è una esigenza innata nella mente umana che la spinge a voler trovare una
conoscenza totale della realtà.
Questa istanza si fonda su tre idee trascendentali:
● - l'anima
● - il mondo
● -Dio
A ciascuna di queste tre associa una scienza che, procedendo erroneamente oltre il limiti del
pensiero, giunge a conclusioni sbagliate.
● L'anima è studiata dalla psicologia razionale che è fondata su un paralogismo, cioè su un
ragionamento errato che consiste nell'applicare la categoria di sostanza all'io penso
rendendolo così una realtà eterna, spirituale, immortale. In realtà l'io penso è un'unità
formale che non ha nessuna prova empirica e di cui quindi non è possibile conoscere nulla.
● Il mondo è studiato dalla cosmologia razionale che pretende di riuscire a spiegare il cosmo
nella sua totalità, cosa impossibile a partire dal fatto che è impossibile avere un'esperienza
di tutti i fenomeni, ma si può avere solo di alcuni. Pertanto i metafisica, quando tentano di
spiegarlo, cadono in procedimenti razionali contraddittori in sé stessi (antinomie).
● Le antinomie sono due ragionamenti egualmente validi e dimostrabili dal punto di vista
razionale, ma volti a dimostrare due tesi o conclusioni opposte tra di loro.
● Dio è invece l'oggetto di studio della teologia razionale, ma è al tempo stesso una
concezione che trae le proprie origini da semplici passaggi razionali e non empirici. Per tanto
nulla può essere detto sulla sua natura, ma i teologi hanno elaborato 3 prove dell'esistenza
di Dio
Da ciò si può dire che il nostro impianto conoscitivo è portato per conoscere il fenomeno
(fenomenicamente), ma queste tre idee sono puro noumeno, non ne facciamo esperienza,
quindi non le conosciamo. Kant non intende dire che queste tre idee non esistano, ma
afferma che non le possiamo conoscere, quindi, riguardo dio, Kant è agnostico e non sa se
dio esista o meno e nessuno può confermarlo.
Critica della Ragion Pratica
L’oggetto delle sue riflessioni non è più la conoscenza ma il comportamento dell’uomo: la
ragione, infatti, è una guida sia per l’attività conoscitiva (ragione teoretica) sia per l’attività
pratica (ragione pratica). L’intento di Kant è criticare il comportamento dell’uomo quando
risulta troppo condizionato da fattori esterni e non segue, invece, la morale
Kant quando parla di morale dice che in ogni uomo esiste una legge morale a priori (cioè
che non dipende dall’esperienza ma deriva direttamente dalla ragione dell’uomo). Una
morale che sia, dunque:
● Universale (cioè valida per tutti)
● Necessaria (cioè sempre valida, in ogni momento della storia e in ogni luogo)

● Incondizionata (cioè che sia sciolta dai condizionamenti dell’istinto e della sensibilità)
Ma una morale di questo tipo su quali principi pratici (cioè regole che determinano la volontà
dell’individuo) deve fondarsi?
Secondo Kant i principi pratici sono di due tipi:
● Soggettivi, e prendono il nome di massime (derivano dall'esperienza personale e secondo
la mia esperienza, io stabilisco che la cosa sia giusta o no.)
● Oggettivi, e prendono il nome di imperativi.
A loro volta, questi possono essere
● ipotetici quando sono osservati in vista di un fine;
● categorici quando sono eseguiti per se stessi.
Per Kant, solamente gli imperativi categorici hanno il valore di un ordine, una legge, che
risulta valida per tutti e in ogni momento. La legge morale kantiana dovrà, dunque, fondarsi
sugli imperativi categorico. Kant esprime le regole dell’imperativo categorico in tre formule:
● 1. opera in modo che la tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio
universale
● 2. agisci in modo da trattare l’umanità sempre come fine e mai semplicemente come
mezzo (se io divento amica con una persona perché mi passa i compiti allora è mezzo. )
● 3. non compiere nessuna azione secondo una massima diversa da quella suscettibile di
valore come legge universale.
La legge morale kantiana si divide in
● Autonoma: è una morale che deriva la sua legge da se stessa, è quella morale che sente
in se stessa il bisogno di seguire la virtù e non è dovuta a fattori esterni (è quando in noi
stessi sentiamo un principio morale che ci impedisce di comportarci in un modo e ci spinge a
comportarci in un altro).
● Eteronoma: è il contrario della autonoma, ed è quella morale che è giustificata da un ente
che sta fuori di noi e che stabilisce le regole che stabilisce quello che è giusto e quello che è
sbagliato La morale che sceglie Kant è quella autonoma, infatti l’imperativo categorico è
autonomo
L'uomo di Kant se segue il dovere x il dovere è infelice perché si sente sempre in dubbio e
scoraggiato.
Cosa ci permette di essere felice?
I 3 postulati etici (concetti che non vanno spiegati), che sono:
● Immortalità dell’anima ( se noi crediamo in lei allora possiamo credere di essere migliori
dopo la morte)
● Dio ( solo se crediamo in dio esiste l'equazione Virtù = felicità noi possiamo sentirci
realmente realizzati solo quando ci proiettiamo nell'infinito)
● Libertà ( è quello più importante perché siamo liberi di scegliere cosa fare. Perché nella
libertà raggiungiamo noi stessi )
LA PACE PERPETUA
Lo scritto per la pace perpetua parla di un trattato internazionale che comprende sei articoli
preliminari e tre articoli definiti.
Gli articoli preliminari sostengono che:
- nessun tratto di pace è valido qualora avvenga una guerra in futuro
- nessuno stato può essere acquistato da parte di un altro stato per successione, donazioni
etc.
- gli eserciti devono scomparire
- non si devono fare debiti pubblici per un'azione bellica
- nessuno stato può intromettersi nella costituzione di altri stati
- nessuno stato in guerra deve compiere atti ostili e ingiustificabili che renderebbero
impossibile una pace futura.
Articolo 16 Agenda 2030

I 3 articoli definiti enunciano esigenze o condizioni fondamentali :


- la costituzione di ogni stato deve essere Repubblicana perché in essa è supposta la
scissione dei poteri esecutivo e giudiziario, così che non c’è forma di dispotismo:
- il diritto internazionale deve essere fondato su un federalismo di liberi Stati.
La libertà di uno Stato è garantita dal non intervento di Stati esterni. Questo punto si
ricollega al V articolo preliminare
- il diritto cosmopolitico deve essere limitato alle condizioni dell'ospitalità universale.
Tutti siamo liberi di muoverci liberamente e proporre relazioni commerciali con i cittadini di
altri Stati: chi è ospite non può minacciare o disgregare l'esistenza dello Stato in cui è
ospitato ma nello stesso tempo si garantisce all'ospite, fino a quando dimostra un
comportamento pacifico, il diritto di non essere trattato ostilmente.

ROMANTICISMO

FICHTE
vive durante gli albori del Romanticismo, studia nell’università di Jena, dove tutti erano
ispirati da Kant.
Estremo sostenitore di Kant, suo insegnante, dice che egli non è stato abbastanza
coraggioso poiché non ha messo in evidenza che l’io penso è creatore e non solo
sintetizzatore.
Scrive un’opera in cui riunisce le sue critiche a Kant, Kant spinge per farla pubblicare ma
quando sarà pubblicata sarà anonima e quindi associata a Kant.
DOTTRINA ALLA SCIENZA
Nell’opera riconosce e critica:
-1 dualismo tra fenomeno e noumeno (riproduce il vecchio dualismo tra natura e
pensiero/spirito).
-2 ragion pura e pratica troppo diverse. Dio non è più lontano da noi, noi con l’io siamo parte
di lui diventando io creatore.
(soluzione=dialettica e quindi un’estrema sintesi, nello scontro del positivo e negativo ne
esce una sintesi).
-3 l’io penso diventa io assoluto, diventa creatore (spiegazione precedente). Nel momento in
cui si presenta l’io (tesi) creatore (Dio/noumeno di kant) nasce anche il non io (antitesi)
(materia/”negativo”) e il sintetizzatore, l’io empirico (esperienza e sintesi).
Se noi diciamo che il soggetto è protagonista, sintetizziamo solo ciò che troviamo
interessante.
Se l’io penso sintetizza la realtà, non ci basta, perché se sintetizza le caratteristiche vuol dire
che quell’oggetto lo crea stesso lui.
La visione dell’uomo kantiano è divisa tra parte razionale e parte dell’agire, per Fichte esse
sono unite.
Col concetto di uomo libero, nasce colui che sposa l'idealismo (uomo con morale fondata
sulla libertà, ponendosi costantemente domande) e colui che sposa il dogmatismo (persona
che non ha la libertá, che si ferma alle leggi impostategli).
La parte finale del suo pensiero prende una svolta religiosa a causa della pressione religiosa
del paese (era ateo).
OPERE
Missione del Dotto:
Il filosofo/studioso non deve rimanere chiuso a studiare ma deve invece andare a educare e
insegnare il loro sapere a chi non lo ha, dunque le università e le scuole devono avere il
ruolo di condividere la loro funzione e non limitarla nelle loro strutture (Straben viene
chiamato questo discorso).
Discorsi alla Nazione Tedesca:
Contiene elementi puramente razzisti, infatti diventerá base della filosofia nazista,
affermando la superiorità dei tedeschi nel dire che essi devono portare il loro sapere a chi
non lo ha (inferiori), inoltre dice che non bisogna affermarsi allo studiare i popoli antichi e le
loro conquiste, la Germania contemporanea “non è da meno”.

HEGEL
Professore e studioso trascorre la vita dedicata all’insegnamento, il periodo migliore per la
sua filosofia è quello a berlino.
Porta a compimento il processo dialettico, un processo di lettura della realtá, da ogni
dibattito che non è infinito come dice fichte (lo accusa di cattiva infinità) ma ad un certo
punto questo pensiero si realizza, con quello della sua filosofia, la filosofia hegeliana.
La sua filosofia parte dall’idealismo per poi basarsi su una legge: tutto ciò che è razionale è
reale, dunque Dio deve esistere poichè è la razionalitá.
Parte dalla Logica che incontra la Natura per poi far nascere lo Spirito.
Critica Kant perché dove che ci fa vivere infelicemente poiché ci allontana da Dio inoltre
rimane bloccato in un dualismo.
Critica il romanticismo perché in alcune parti è irrazionale, la sua parte astratta.
Ha scritto due opere molto importanti:
ENCICLOPEDIA
ci scrive come si sviluppa tutto il sapere, è la schematizzazione di tutto il suo pensiero
filosofico, ci ritroviamo la sua dialettica esplicitata (schema sopra),
ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE
trattato come un capitolo dell’Enciclopedia
FENOMENOLOGIA
trattato come un capitolo dell’enciclopedia delle scienze filosofiche,
LOGICA (infinito, noumeno) TESI
collega metafisica con l’
Essere: il pensiero principio/originale senza influenze, poi diventa
Essenza:
Concetto:
NATURA (finito, idea fuori di sé) ANTITESI
Meccanica:
Fisica:
Organica:
SPIRITO (uomo, idea torna in sé) SINTESI
Soggettivo: l’uomo diventa protagonista dell’antropologia- fenomenologia, come essere
libero tramite coscienza (certezza sensibile: è una falsa certezza, poiché ci lega al “qui ed
ora”, all’esclusiva esperienza. non basta dunque si ha la percezione, la prima azione da
parte nostra, il renderci conto che stiamo agendo per non basarci solo sui sensi)-
autocoscienza: la riconosciamo attraverso la servitù e signoria (nasce il servo padrone che
attraverso il lavoro e l’esperienza supera il padrone attraverso il lavoro). con l’autocoscienza
ciò che vediamo non è più esterno, “altro”, ma fa parte di noi, siamo noi che lo conosciamo.
il lavoro quindi è un momento fondamentale di riscatto per l’uomo che impara tramite esso),
stoicismo (l’uomo che non si sente parte dell’infinito e si sente fuori posto, si tira fuori,
suicidio) e scetticismo (critica il loro criticare e credere di avere la verità)- coscienza infelice:
ragione,psicologia, rendersi conto di non poter avvicinarsi a dio e dunque si riconosce la
nostra lontananza.
Oggettivo: diritto (tesi) (con la societá si rende conto della necessarietá delle regole e delle
pene)- il diritto da solo non basta quindi si ha la moralità (antitesi) (momento nel quale
facciamo nostre le regole, coincide con la moralitá kantiana, dunque una morale che è
dentro di noi)- La moralità di Kant è sbagliata poiché l’uomo con essa è infelice, è vuota
perchè non da sentenze, è senza contenuti e astratta, ha bisogno di condivisione sociale,
eticità. se ne occupa la famiglia con matrimoni patrimonio e educazione figli e lo scontro con
altre famiglie in società-> società civile, condivisione della morale tramite gli scontri tra classi
sociali, tutta la comunità crede e lavora per il rispetto della morale insieme). La vede come
antitesi perché se la moralità resta a livello soggettivo non porta che male, poiché senza
confronto con gli altri, se soggettivamente esagerata inoltre si può sboccare in presunzione.
Lo Stato è colui che unisce gli elementi della società, la sintesi tra famiglia e società civile.
viene prima dell’individuo poiché è quello che da l’etica attraverso una funzione educante, è
il momento più alto dell’eticità.
Assoluto: tutta la sua filosofia viene riassunta qui.
lo spirito risiede nella arte, religione e filosofia, in quest’ultima la si conosce a pieno.
L’arte (tesi) si divide in tre tipi: monumentale (dove la materia prevale)- classica (dove
pensiero e materia trovano il loro equilibrio)- romantica (dove si smaterializza, la materia si
ritira poiché non è in grado di esprimere la complessità del pensiero).
La religione (antitesi), dove si ha una consapevolezza dello spirito, per lui la religione
migliore è la cristiana dove si ha una sintesi “essere spirito” con Dio che si è fatto uomo.
La filosofia (sintesi) è la più importante perché serve ad interpretare la realtà, non
modificarla come disse marx, ci offre gli strumenti per analizzare e comprendere la realtá.
Infine la guerra è funzionale, poiché porta a imparare lo sbagliato.

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