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Nella figura di Kant troviamo la massima evoluzione del pensiero occidentale dai grandi pensatori greci agli

Illuministi, ciò potrebbe essere detto di tutti i filosofi a lui successivi ma così non è perché dopo Kant
vediamo un cambio di rotta nella filosofia che lo immortala come altissimo pensatore. Tale è la portata della
sua critica, intesa come analisi, che è paragonabile solo a quella di Aristotele. Kant nasce in Prussia e
pubblica opere prevalentemente incentrate sulla ragione e sulla conoscenza che l’uomo può raggiungere.
Kant fa quello che dirà poi Picasso, ruberà come un’artista, perché riprenderà nella tecnica sia gli empiristi
che i razionalisti, prendendo in esame prevalentemente Locke ed Hume.

Distinzione tra Materia e Forma

La materia è passiva, la forma attiva, la materia è sensibile caotico che viene regolata dalla Forma. La
materia è subita dai sensi. I sensi, mezzi con i quali per primi ci approcciamo alla conoscenza hanno due
forme, lo spazio ed il tempo. La prima è la forma del senso esterno, la seconda del senso interno.

L’oggetto è diviso in due parti fenomeno e noumeno. Il fenomeno è ciò che noi possiamo conoscere, ciò che
appare, il noumeno è l’essenza dell’oggetto e quindi irraggiungibile dalla conoscenza, se ne occupa la
morale. Distingue con due termini la ragione e l’intelletto. La ragione è l’intelletto che si brucia le ali perché
pretende di conoscere la metafisica.

CRITICA DELLA RAGION PURA

Si chiede se sia possibile una conoscenza pura, ovvero universale, oggettiva, intesa come scienza.

E’ qui che vediamo il sincretismo tra razionalisti ed empiristi, da Locke riprende il limite della conoscenza, e
l’esperienza come via di accesso ad essa. Da Hume che noi possiamo conoscere qualcosa in maniera
universale, salvo la metafisica, abbiamo infatti le forme a priori innate spazio e tempo e le categorie.

Dagli empiristi riprende il concetto di giudizi, sintetici a priori, a posteriori ed analitici a priori.

Sintetici a priori sono gli assiomi universali e validi sempre 1+1=2

Sintetici a posteriori sono fecondi perché arricchiscono quello che è l’oggetto in questione senza però
essergli necessari, la palla è blu

Analitici a priori sono validi per tutti e sono le condizioni interne all’oggetto, la palla è rotonda

Per Kant l’oggetto in questione deve adattarsi al soggetto ed alla sua comprensione, per questo afferma che
si possa conoscere solo il fenomeno.

Kant ammette 12 categorie logiche, che organizzano la realtà, di conseguenza si applicano solo al fenomeno.
La deduzione trascendentale, dimostrazione di una pretesa, legittima le categorie e la loro applicazione alla
natura ed al mondo fenomenico. Introduce l’autocoscienza, che accompagna senza creare.

Tutti i pensieri presuppongono l’io penso, esso pensa usando le categorie, allora tutti gli oggetti
presuppongono le categorie, il mondo fenomenico obbedisce quindi alle categorie ovvero alle forme a priori
dell’intelletto. L’io penso è limitato, sintetizza senza creare.

DIALETTICA

La sua facoltà è la ragione; Kant ragiona sulla metafisica affermando che una pura sia impossibile, la
dialettica è l’uso della logica senza l’esperienza, che è tendenza propria dell’uomo.

Analizza anima, mondo e Dio

L’anima è oggetto della psicologia, totalità dell’esperienza rispetto al soggetto. Il mondo è la totalità delle
esperienze rispetto all’esterno, Dio è totalità delle totalità.
Per parlarne nella dialettica deve arrivare a delle conclusioni contradditorie che annullano il ruolo
dell’esperienza. L’anima è applicata all’io penso dalla categoria, ma la categoria della sostanza è applicabile
solo a ciò che è legato dall’esperienza, l’io penso non è esperienza.

Il mondo, conflitti che la ragione ha con se stessa, presuppongono delle antitesi; il mondo è finito/infinito, il
mondo è diviso/indivisibile, causa libera/no causa libera, il mondo dipende da un essere necessario/ no;

Non è conciliabile perché non abbiamo esperienza. Kant prende 3 prove dell’esistenza di Dio, antologica,
cosmologica, fisico teologica

Antologica di Anselmo, dimostra che è contraddittoria perché dire Dio esiste è esprimere un giudizio
sintetico, l’esistenza va aggiunta a Dio dall’esperienza, per Kant il passaggio astratto di Anselmo non è
oggetto di scienza.

Cosmologica di Tommaso, Kant trova un uso illegittimo del principio di causa, non si può passare dal
fenomeno alla causa in causata saltando l’esperienza.

Fisico Teologica di Tommaso, armonia presume un fautore di armonia. Kant afferma un uscita dal campo di
competenza della ragione umana.

CRITICA ALLA RAGION PRATICA

Opera sulla morale, metafisica dei costumi e si chiede se sia possibile una morale universale. Quella di Kant
è una morale etica del dovere. I principi si dividono in:

massima, prescrizione volontaria e soggettiva

imperativo, prescrizione oggettiva

imperativo ipotetico, se… devi…

imperativo categorico, tu devi…

La morale ha come formula l’imperativo categorico, tre formule per definirlo, la tua massima deve valere in
ogni luogo ed in ogni tempo, qualunque massima non deve ledere alla libertà altrui poiché le persone non
sono mezzi, la morale istituisce una comunità ideale irragiungibile dagli uomini in quanto essi non sono solo
ragione ma anche istinto e sentimento. La volontà possa considerarsi come universalmente legislatrice,
morale autonoma il soggetto è legge di se stesso. Morale disinteressata, dovere del dovere. Kant commette
l’errore di credere che tutti accetteranno queste massime.

La volontà santa la massima si accorda con la legge atipica degli uomini; l’uomo non è detto che la
raggiunga, Kant infatti formula i tre postulati della ragion pratica, questioni che dobbiamo dare per vere.

L’immortalità dell’anima, abbiamo un tempo post mortem in cui dobbiamo migliorare la nostra volontà e
raggiungere il sommo bene, irragiungibile in vita;

Dio coincide con la volontà santa, come ricompensa per gli sforzi;

La libertà è condizione dell’etica, l’uomo è libero nella critica pratica perché solo grazie ad essa si può
conformare alla morale, realizzabile solo nel regno dei cieli.

Parla nella critica del giudizio del bello e del sublime e quindi è romantico.

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