Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Considerazioni di Kant:
1. Le tesi sono proprie della metafisica mentre le antitesi sono proprie della scienza (empirismo).
2. Per la 3 e 4 antinomia: Le antitesi valgono per il fenomeno, le tesi potrebbero valere per la cosa in sé.
La critica alla teologia razionale
Per Kant, anche la teologia razionale risulta priva di valore conoscitivo. Dio è l’ideale della ragion pura, un “supremo modello”
personificato di realtà perfetta da cui tutti i filosofi fanno derivare e dipendere tutti gli esseri. Esso è solo il frutto della nostra
ragione, quindi ci sono numerose teorie che tentano di provare la sua esistenza, e Kant le vuol confutare:
1. Prova ontologica:
Dato che Dio è perfetto, allora esso non può non esistere, altrimenti verrebbe messa in discussione la sua perfezione.
Kant afferma però che non è possibile “saltare” dal piano della possibilità logica a quello della realtà ontologica.
Inoltre egli afferma che “l’esistere” non è un predicato (non rientra nelle categorie) ma è una condizione esistenziale che si
può asserire solo in seguito all’esperienza. Infatti la differenza tra un tavolo pensato, e un tavolo reale non sta nei loro
attributi (che possono essere uguali), ma nel semplice fatto che i primi non esistono e gli altri sì. Quindi tale prova è:
• Impossibile: Se tenta di derivare da un’idea una realtà;
• Contraddittoria: Se nell’idea di perfettissimo assume già quell’esistenza che vorrebbe dimostrare.
2. Prova cosmologica:
Se qualcosa esiste ed è generato da qualcosa, allora deve esistere un essere primo che ha ma non è generato: Dio.
Kant afferma che si sta usando il principio di causa impropriamente.
Partendo dall’esperienza degli enti eterocausati (contingenti) tenta di risalire ad un primo anello incausato (necessario).
Ciò è impossibile perché la relazione della causa/effetto non è altro che una categoria per mezzo della quale noi mettiamo in
relazione i fenomeni tra loro, ma è impossibile tra un fenomeno (contingente) a qualcosa di trans-fenomenico (necessario).
Kant afferma che il principio di causa si fondi su una serie di forzature logiche e nel suo ricadere nella prova ontologica.
Dopo essere risalito a quella causa necessaria pretende di definirla come perfettissima e quindi necessariamente esistente.
Kant afferma che di nuovo quindi si tenti di voler far scaturire dai concetti alcune esistenze.
3. Prova fisico-teologica:
Dato che il mondo ha un suo ordine, un suo fine, una sua bellezza, dev’esistere qualcosa di perfetto e infinito che la creò: Dio.
Kant afferma, ancora, che essa sia minata internamente da forzature logiche e dall’utilizzo nascosto della prova ontologica.
Essa infatti tentando di affermare che Dio è sia creatore che ordinatore del mondo, deve far coincidere la causa ordinante con
l’essere necessario creatore, ricadendo così nella prova cosmologica, che a sua volta ricade in quella ontologica.
Inoltre, affermando l’esistenza di una causa infinita e perfetta che ordina il cosmo, ma noi abbiamo prova solo che esista
qualche ordine relativo ai nostri parametri mentali, quindi non possiamo permetterci di fare un’affermazione del genere.
Chi compie quest’errore è perché identifica (anche non accorgendosene) l’ipotetica causa ordinante con la realtà perfettissima
(della prova ontologica). Ritornano a galla sempre la prova cosmologica e ontologica.
Alcune considerazioni:
• Tali critiche restano valide anche se allontanate dal seno della Ragion Pura, mostrando la loro validità nel pensiero moderno.
• Kant non nega l’esistenza di Dio, ma nega la possibilità di poter dimostrare razionalmente o metafisicamente la sua esistenza.