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NAPOLEONE.

Nel 1796, tre anni prima di perdere il potere, i direttori avevano affidato al generale
Napoleone Bonaparte il comando della campagna d’Italia a soli 26 anni. Questa aveva lo
scopo di indebolire l’impero austriaco che rappresentava per la Francia la minaccia più
immediata sottraendogli così la Lombardia. Napoleone era nato ad Aiaccio, in Corsica. In
pochi mesi sbaragliò gli austriaci in sei battaglie decisive e occupò tutta l’Italia settentrionale,
dove i numerosi circoli illuministi lo accolsero come un liberatore. Nel 1797 però li deluse
firmando con gli Asburgo il trattato di Campoformio: la Francia toglieva la Lombardia
all’Austria e l’Emilia Romagna alla Chiesa ma come contropartita consegnava all’Austria
tutto il territorio della libera Repubblica di Venezia. Poi tra il 1798 e il 1799 i francesi
conquistarono Roma facendo prigioniero il pontefice, quindi occuparono Napoli mentre i
Borbone si rifugiarono in Sicilia. I territori italiani conquistati da Napoleone furono organizzati
nelle cosiddette “repubbliche sorelle“: cisalpina, ligure, romana e partenopea che adottarono
la costituzione francese del 95. Da qui nasce il tricolore della bandiera italiana che divenne il
simbolo di un mondo più libero e aperto. Poiché la Francia aveva un disperato bisogno di
denaro, l’Italia fu sottoposta a imposte straordinarie e spogliata di molte opere d’arte che
furono vendute ai privati o consegnate ai musei parigini. Una di queste opere d’arte era la
Gioconda. Napoleone colpì l’Inghilterra smantellando le basi che aveva in Egitto. In
particolare colpì gli interessi economici perché passavano le merci della “via delle Indie“
dirette ai porti britannici. Nel 1797 Napoleone salpò dunque dal porto di Tolone con 25.000
uomini. Inoltre Napoleone riuscì a vincere il primo scontro, la cosiddetta “battaglia delle
piramidi“ ma la campagna finì in un disastro. La flotta francese fu distrutta nella baia di
Abukir e l’esercito finì decimato dal colera e dai mamelucchi, ovvero le truppe di origine
turca. Scavando a Rosetta, una località della delta del Nilo, i soldati trovarono una stele cioè
una lastra di pietra con delle scritte che fu consultata da un giovane esperto di lingue antiche
di nome Champollion che riuscì a decifrare i geroglifici egiziani. Nel 1799 una seconda
coalizione formata da Austria, Russia, Inghilterra aveva riconquistato il Belgio e l’Italia, che
prima erano nelle mani dei francesi. Napoleone decise di rovesciare il direttorio con la forza
e il modo illegale con cui lo fece venne chiamato colpo di Stato. In pratica Napoleone si
impadronì del potere legislativo e del potere esecutivo. I francesi approvarono
l’insediamento di un "governo forte" con un plebiscito. In tutto ciò correva sempre l’anno
1799 ovvero l’anno che segnava la fine della rivoluzione francese. I motivi per cui i francesi
accettarono un’altra dittatura furono la stanchezza nei confronti di una crisi economica che
durava da anni e il patriottismo. A questo punto possiamo dire che l’Armee ovvero
"l’esercito" era diventato sacro ed inoltre era rinato l’antico culto romano e greco dell’eroe.
Napoleone era il più grande genio militare dopo Giulio Cesare infatti le sue imprese davano
alla Francia un valore, che era quello della gloria. Per riconquistare prestigio Napoleone
doveva riconquistare i territori perduti dalla Francia in Belgio in Italia e la ricaduta della
Repubblica partenopea in mano ai Borbone. Nel 1800 Napoleone varò una seconda
campagna d’Italia di cui assunse personalmente il comando. Dopo aver passato le Alpi si
scontrò con la gli austriaci a Marengo vicino ad Alessandria. Entrato a Milano fece della città
la capitale della Repubblica cisalpina e poco dopo l’Austria firmò la pace. I successivi trattati
di pace riconobbero alla Francia il Piemonte, la Lombardia, il Belgio, l’Olanda e parte della
Germania. Napoleone si dedicò alla radicale riforma del sistema economico e
amministrativo, fondò i licei e nel 1801 firmò un concordato con il Papa che riportò la pace
religiosa. Il codice civile promulgato nel 1804 è noto anche come "codice napoleonico" al
quale lavorò personalmente dedicandovi tutte le sue energie. Esso consisteva in una
raccolta di leggi e rappresenta una grande importanza per la storia d’Europa. Napoleone
Bonaparte fu incoronato imperatore dei francesi nel 1804 e i cittadini francesi oramai
tornavano ad essere sudditi. Nel 1805 Napoleone diede via al folle progetto di invadere la
Gran Bretagna, ma la flotta napoleonica fu travolta dall’ammiraglio Nelson e distrutta a
Trafalgar, facendo naufragare il progetto di invasione. Sempre nel 1805 l’Austria, Russia,
Prussia e Inghilterra si unirono contro la Francia in altre successive coalizioni. Napoleone
per dimostrare la sua superiorità aveva sbaragliato austriaci e russi nella battaglia di
Austerlitz. Quindi, in cambio della pace, l’imperatore tolse all’Austria il Veneto, i suoi generali
in Italia e nel 1806 rientrarono trionfalmente a Napoli costringendo i Borbone a rifugiarsi per
la seconda volta in Sicilia. Napoleone diede nuovi nomi ai paesi conquistati e ne fece dei
regni per i suoi fratelli. Proprio per questo motivo nasceva l’impero napoleonico. Napoleone
proclamò il blocco continentale che vietava le navi britanniche di attaccare nei porti
dell’impero per comprare grano. Nel 1808 depose il re di Spagna e mise sul trono suo
fratello ma gli spagnoli iniziarono una guerriglia che decimò e estenuò le truppe francesi. Nel
1811 Napoleone realizzò l’ultimo grande sogno della sua vita ovvero avere un erede di
sangue reale. Sua moglie era Giuseppina ma chiese la mano della figlia dell’imperatore
d’Austria ovvero Maria Luigia. Celebrato il matrimonio ebbero un figlio maschio. Purtroppo
però questo fu l’ultimo anno felice di Napoleone poiché nel 1812 inizia la Campagna di
Russia. Arrivati a Mosca i francesi trovarono una città deserta e priva di viveri, in preda agli
incendi, perché i generali russi scelsero la strategia di ritirarsi progressivamente accettando
una sola battaglia. La campagna si concluse con un massacro infatti i superstiti furono
appena 100.000. Subito dopo una sesta coalizione sconfisse Napoleone a Lipsia, in
Germania. Nel 1814 l’imperatore sconfitto abdicò e fu relegato nell’Isola d’Elba mentre sul
trono saliva Luigi XVIII di Borbone. Nel 1815 però fuggì dall’Elba e mentre gli avversari
formavano una settima coalizione marciò sul Belgio e a Waterloo affrontando un’armata di
inglesi e persiani comandata dal duca di Wellington. Per Napoleone era finita e infatti fu
prigioniero e relegato a Sant’Elena, un’isoletta sperduta dell’Atlantico, e sei anni dopo morì,
il 5 maggio del 1821.

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