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IMMANUEL KANT

Nel 1770 scrive la "DISSERTAZIONE", opera che


introduce le nozioni della "CRITICA DELLA RAGION
PURA", ulteriore opera kantiana del 1781.

L'opera dapprima introduce la distinzione tra:


➢Conoscenza Sensibile: facoltà passiva del
soggetto che considera e percepisce l'oggetto
come un fenomeno (fenomeni “uti apparent” =
“come appaiono”).

➢Conoscenza intellettuale: facoltà attiva del


soggetto in cui l'oggetto è il noumeno che gli
appare “così com'è effettivamente” (noumeni
“uti sunt” = “come sono”).

Della conoscenza sensibile, Kant considerava:


1. La materia, ovvero oggetto della sensazione
modificato dagli organi di senso;
2. La forma, ovvero la legge che ordina la materia.
La forma, di conseguenza, considera:
1. Lo spazio 2. Il tempo

Entrambi ordinano la materia e sono


indipendenti dalla sensibilità, anzi la
precedono e, per questo, sono
considerati: “intuizioni pure”.

Si comincia a parlare di CRITICISMO il quale si


interroga sul sapere, sulla morale, sull'esperienza
estetica e/o sentimentale.
La critica è uno strumento fondamentale della
filosofia, infatti, criticare significa giudicare,
distinguere, valutare, interrogarsi sulle esperienze
umane chiarendone la possibilità, la validità, il limite.
Nasce così la filosofia del limite che stabilisce le
"Colonne d'Ercole" per l'uomo, oltre le quali non si
può andare.
I limiti della ragione sono, quindi, i limiti dell'uomo
(essi non dipendono dalla fede).
Attraverso la “Critica della ragion pura”, Kant fa
un'analisi sulla critica del sapere: egli sostiene che la
scienza (un continuo progresso di cui non si può
dubitare in quanto dato di fatto), è e deve essere
considerata diversa dalla metafisica (il filosofo
sostiene che essa non sembri essere nemmeno una
scienza e quindi se ne può dubitare, anche se reale).

La conoscenza umana comincia con l'esperienza ma


non interamente perché essa diventa tale solo
quando aggiunge da sola le impressioni.
In essa vi ritroviamo principi immutabili a noi noti
come giudizi sintetici a priori:

Giudizi= connettono predicato al soggetto


Sintetici= il predicato dice qualcosa in più rispetto al
soggetto
A priori= non derivano dall’esperienza
Oltre a questi esistono anche:
➢Giudizi analitici a priori per cui il predicato
esplicita quanto già presente nel soggetto (per
esempio: “i corpi sono estesi”).
Essi sono infecondi, ciò significa che non
ampliano la nostra conoscenza, d’altra parte,
però, sono universali e necessari, e si fondano su
idee innate (=RAZIONALISMO)

➢Giudizi sintetici a posteriori per cui il predicato


dice qualcosa di più rispetto al soggetto (per
esempio “i corpi sono pesanti”).
Essi sono fecondi ma non sono universali e
necessari.
Inoltre, questi tipo di giudizi si fondano
sull'esperienza. (=EMPIRISMO)

Kant ha bisogno dell'esperienza per spiegare le cause


degli eventi e cosa vi sia nello spazio e nel tempo, per
questo motivo non vengono considerati i giudizi
sintetici a priori: essi non si fondano sull'esperienza.
Il filosofo tedesco sosteneva che la realtà si dovesse
adeguare al soggetto che impone le sue norme a
priori e diventa oggetto di un'esperienza possibile.
Questo è il pensiero ripreso da Copernico il quale,
invece, invertì il rapporto tra Sole e Terra: non era più
il Sole a girare intorno alla Terra, bensì la Terra a
girare intorno al Sole.

In sintesi.
Nel 1543 iniziò la rivoluzione copernicana secondo
cui al centro vi è il Sole e la Terra vi gira intorno.
Concetto elaborato nel 1787 da Kant che riaffermò
la rivoluzione copernicana della conoscenza
secondo cui al centro vi è il soggetto con le sue
capacità e attività, e non più l'oggetto.

Dunque, Kant sostiene che la realtà si debba


adeguare al soggetto che impone le sue norme a
priori e diventa oggetto di un'esperienza possibile.
Esistono 3 facoltà conoscitive:
1. La SENSIBILITÀ: facoltà grazie alla quale gli
oggetti li conosciamo tramite i sensi, ordinati
dallo spazio e dal tempo.
2. L’ INTELLETTO: facoltà grazie alla quale
pensiamo i dati sensibili tramite le categorie.
3. La RAGIONE: facoltà grazie alla quale
spieghiamo la realtà (oltre l'esperienza), con
idee di anima, Dio e mondo.
Su questa divisione si basa la divisione della “Critica
della ragion pura” che da vita a 2 tipi di dottrine:

DOTTRINA DEGLI ELEMENTI : DOTTRINA DEL METODO :


scopre gli elementi a priori. scopre come sia possibile
usare forme a priori;

A sua volta si suddivide in 2 parti:

ESTETICA TRASCENDENTALE LOGICA TRASCENDENTALE


che studia la sensibilità e le che da vita all’analitica
forme a priori dello spazio e del trascendentale e alla dialettica
tempo (= la matematica). trascendentale.
Dunque abbiamo detto che la logica trascendentale
dà vita:
➢ All’ ANALITICA TRASCENDENTALE: analizza
l'intelletto e le 12 categorie, andando a spiegare
come si fonda la fisica;
➢ Alla DIALETTICA TRASCENDENTALE: analizza la
ragione e le idee di mondo, anima e Dio,
andando a spiegare come si fonda la metafisica.

ANALITICA TRASCENDENTALE

Studia l’ INTELLETTO, studia i suoi elementi di base e


il loro uso legittimo.
Questo intelletto esplicita la propria attività
attraverso i concetti, ovvero operazioni attive che
ordinano e unificano rappresentazioni sotto un’unica
rappresentazione comune.
Per esempio: il corpo (=concetto) è di metallo
(=rappresentazione comune).
I concetti sono di 2 tipi:

➢EMPIRICI: ricavati dall'esperienza;

➢PURI: si trovano a priori nell'intelletto.

I concetti puri sono meglio conosciuti con il nome di


CATEGORIE, ovvero concetti basilari della mente,
nonché funzioni unificatrici dell'intelletto.
Esse sono quindi predicati primi entro cui rientrano
tutti gli altri predicati.
Grazie ai concetti puri, Kant ci dice che sia possibile
pensare.
Inoltre il filosofo ci dice che pensare significhi
giudicare, e viceversa:

Pensare = giudicare

Significa quindi attribuire predicati (=categorie) ai


soggetti.
Ci sono tante categorie quante sono le modalità di
giudizio.
I giudizi si ordinano in base alla:
• QUANTITÀ
• QUALITÀ
• RELAZIONE
• MODALITÀ
Dunque, essi si suddividono in 4 titoli (=quantità,
qualità…etc.) e in 3 momenti ( giudizio analitico a
priori, giudizio sintetico a posteriori, giudizio sintetico
a priori), dando luogo a 12 categorie, concetti puri,
ricavate/i dalla TAVOLA DEI GIUDIZI (o anche tavola
delle categorie) della logica aristotelica.
L'intelletto opera tramite questi 12 concetti puri che
gli consentono di stabilire le regole: insieme rendono
possibile all'uomo di vivere nel mondo della natura.

Quindi: le regole dell'intelletto sono principi


dell'intelletto da cui ricaviamo le 12 categorie.
Grazie a questo, Kant arriva a parlare di: DEDUZIONE
METAFISICA TRASCENDENTALE, la quale giustifica:
- la validità e l'uso delle categorie;
- la legittimità e i limiti del loro uso.
Questa dimostrazione cerca di capire e giustificare
perché le categorie (=forme soggettive della nostra
mente) pretendono di valere sugli oggetti della
natura che non sono stati creati dall'intelletto.
Inoltre ci dimostra che quando l'intelletto opera
permette la formazione dei giudizi e dei concetti.
Kant cerca di dare spiegazione all'esperienza in
generale e come essa opera, a lui non interessa la
legittimità.

Kant ci da 2 soluzioni:
➢ L’UNIFICAZIONE DEL MOLTEPLICE: processo
mediante il quale si attua la sintesi del molteplice
nell'intelletto;

➢ La SUPREMA UNITÀ FONDATRICE DELLA


CONOSCENZA: centro mentale unificatore in
tutti gli uomini che Kant denomina IO PENSO;
IO PENSO

È un’autocoscienza che configura tutte le


rappresentazioni che non potrebbero essere pensate
senza di esso.
Viene attuato tramite i giudizi che permettono di
pensare e che si basano sulle categorie (= diverse
maniere di agire dell’Io penso).
Inoltre è bene ricordare che gli oggetti non possono
essere pensati se non vengono categorizzati.
QUINDI:
PENSIERI presuppongono l’ IO PENSO

Pensa tramite le CATEGORIE

Vengono presupposte dagli


OGGETTI PENSATI

Dunque, l’Io Penso è il principio supremo della


conoscenza umana e rende possibile l'oggettività del
sapere.

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