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È dovuta alla ricettività del soggetto. Ha per oggetto il fenomeno, la cosa come appare nella sua
relazione al soggetto/la realtà quale ci appare tramite le forme a priori. Il fenomeno è un
oggetto reale ma soltanto in rapporto con il soggetto conoscente.
Apparenza (conoscenza sensibile prima dell’uso dell’intelletto)→confronto fatto dall’intelletto di
molteplici apparenze → Conoscenza riflessa=Esperienza
Conoscenza intellettuale
È una facoltà del soggetto. Ha per oggetto il noumeno (realtà pensabile/intelligibile puro), la cosa
così come essa è nella sua natura intelligibile/la cosa in sé/ la realtà considerata indipendentemente
da noi/x sconosciuta;potrebbe essere l’oggetto di un ipotetico intelletto divino dotato di una
intuizione intellettuale. L’intelletto non può conoscere le cose in sé,ma soltanto pensarle nella loro
possibilità sotto forma di x ignote. La nozione di noumeno è per noi un concetto-limite.
CRITICISMO
Il pensiero di Kant è detto criticismo poiché si avvale della critica (“giudicare”,”valutare”) per
chiarire:
- le possibilità (condizioni che permettono l’esistenza )
-la validità (i titoli di legittimità o non-legittimità che la caratterizzano)
-i limiti ( i confini di validità)
di determinate esperienze umane.
Il criticismo, pertanto, si configura come una filosofia del limite volta a stabilire, nei vari settori
dell’esperienza, le colonne d’Ercole dell’umano. Il riconoscimento del limite dà fondamento e
legittimità alle varie facoltà umane.
Il criticismo si distingue dall’Illuminismo poiché porta dinanzi al tribunale della ragione la
ragione stessa, che, in quanto autonoma,non può assumere dall’esterno la direttiva e la guida
del suo procedimento. Kant, quindi, combatte ogni tentativo di segnare limiti alla ragione in nome
della fede o di una qualsiasi esperienza extra-razionale. I limiti della ragione coincidono con i
limiti dell’uomo.
----------------------------------------Critica della ragion pura---------------------------------------------------
È l’analisi critica dei fondamenti del sapere, ossia:
-com’è possibile la matematica pura ?
-com’è possibile la fisica pura ?
-com’è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale ?
-com’è possibile la metafisica come scienza ?
CONCETTO DI TRASCENDENTALE
Connesso al concetto di forma a priori,non significa qualcosa che oltrepassa ogni esperienza, bensì
qualcosa che la precede (“a priori”) ma non è determinato a nulla più che a render possibile la
conoscenza nell’esperienza. Kant identifica il significato di trascendentale non con gli elementi a
priori in quanto tali,ma con lo studio filosofico dei medesimi,ossia con ogni conoscenza che si
occupi del nostro modo di conoscere gli oggetti nella misura in cui questo deve essere possibile
a priori.
TITOLO
-ragione (in senso lato):facoltà conoscitiva in generale
-ragion pura:facoltà conoscitiva generale che contiene i principi per conoscere qualcosa
prettamente a priori
“esame critico generale della validità e dei limiti che la ragione umana possiede in virtù dei
suoi elementi puri a priori”.
La ragione è ciò che è reso argomento di critica e ciò che mette in atto la critica.
Estetica trascendentale
Studia la sensibilità e le sue forme a priori (spazio e tempo)=condizioni a priori del conoscere
La sensibilità è ricettiva in quanto accoglie i propri contenuti per intuizione e attiva in quanto
organizza il materiale delle sensazioni (intuizioni empiriche, affezioni) tramite lo spazio e il
tempo.
Lo spazio è la forma del senso esterno;sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne e del disporsi
delle cose l’una accanto all’altra;non astraiamo il concetto di spazio dalla constatazione dei vari
spazi, ma intuiamo i vari spazi come parti di un unico spazio, presupponendo in tal modo la
rappresentazione originaria di spazio, che risulta dunque un’intuizione pura a priori.
Il tempo è la forma del senso interno;sta a fondamento dei nostri stati interni e del disporsi secondo
un ordine di successione.
Poiché è unicamente attraverso il senso interno che ci giungono i dati del senso esterno,il
tempo si configura come la forma del senso esterno, cioè come la maniera universale attraverso la
quale percepiamo tutti gli oggetti. Se non ogni cosa è nello spazio,ad es. i sentimenti, ogni cosa è
nel tempo.
Pur essendo ideali o soggettivi rispetto alle cose in sé stesse,sono reali e oggettivi rispetto
all’esperienza (=alle cose quali appaiono fenomenicamente)→ si parla di idealità trascendentale o
realtà empirica dello spazio e del tempo.
Spazio e tempo sono le coordinate assolute dei fenomeni.
L’esperienza fenomenica, intuita nello spazio e nel tempo, che sono i cardini della geometria e
della matematica,ha quindi una configurazione geometria e aritmetica, poiché la forma a priori
di spazio è di tipo euclideo.
Un oggetto che non è dato nello spazio e nel tempo non è un oggetto per noi,perché non è intuito.
Analitica trascendentale
Studia l’intelletto e le sue forme a priori (categorie).
“Senza sensibilità nessun oggetto ci verrebbe dato e senza intelletto nessun oggetto verrebbe
pensato. I pensieri senza contenuto [intuizioni empiriche] sono vuoti, le intuizioni senza concetti
sono cieche”.
CONCETTI
I concetti sono delle funzioni, ovvero delle operazioni attive, che consistono nell’ordinare o
nell’unificare diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune.
I concetti empirici sono costruiti con materiali ricavati dall’esperienza.
I concetti puri o categorie (nel senso aristotelico) sono contenuti a priori nell’intelletto/le supreme
funzioni unificatrici dell’intelletto/i predicati primi che fungono da grandi caselle entro cui rientrano
tutti gli altri predicati possibili.
A differenza delle categorie aristoteliche (leges entis et mentis),le categorie kantiane,essendo modi
di funzionamento dell’intelletto, sono semplici leges mentis. Le categorie considerate di per
sé,cioè senza essere riempite dalle intuizioni spazio-temporali,sono vuote
DEDUZIONE TRASCENDENTALE
È il problema della giustificazione che l’uso delle categorie sia legittimo (in senso giuridico,la
dimostrazione della legittimità di diritto di una pretesa di fatto,il quid iuris e non il quid facti) e
della determinazione delle restrizioni (limiti) che la ragione ha nell’impiegarle →Abbiamo il
diritto di utilizzare le 12 categorie come fondamento della conoscenza umana?Noi pensiamo
attraverso le 12 categorie,cosa ci garantirà che la natura esterna obbedirà alle 12 categorie?
LA SOLUZIONE
1.l’unificazione del molteplice è un’attività sintetica che ha sede nell’intelletto e si realizza per
mezzo del centro mentale unificatore/la suprema unità fondatrice della conoscenza/l’identica
struttura mentale che accomuna gli uomini/l’ IO PENSO/appercezione/autocoscienza
trascendentale. L’”io penso deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni;in caso
contrario la rappresentazione o sarebbe impossibile o, per me almeno, sarebbe nulla”.
2.l’attività dell’io penso si attua tramite i giudizi.
3.i giudizi si basano sulle categorie,le funzioni unificatrici in cui si concretizza l’attività sintetica
dell’io penso => l’io penso pensa tramite le categorie
4.gli oggetti non possono assolutamente venir pensati senza per ciò stesso venire
categorizzati=> tutti gli oggetti pensati presuppongono le categorie=> LA NATURA
FENOMENICA OBBEDISCE NECESSARIAMENTE ALLE FORME A PRIORI DEL
NOSTRO INTELLETTO=> L’INTELLETTO CONDIZIONA LA REALTÀ FENOMENICA
TRAMITE LE CATEGORIE
L’ io penso si configura come il PRINCIPIO SUPREMO DELLA CONOSCENZA
UMANA,cioè come CIÒ CUI DEVE SOTTOSTARE OGNI REALTÀ PER DIVENIRE UN
OGGETTO-PER-NOI. L’io penso ha un CARATTERE FORMALE FINITO, si limita cioè a
ordinare una realtà che gli preesiste.
CONOSCERE
Le CATEGORIE SONO FUNZIONANTI SOLO IN RELAZIONE ALLE INTUIZIONI-
SPAZIO TEMPORALI => LA CONOSCENZA NON PUÒ ESTENDERSI AL DI LÀ
DELL’ESPERIENZA
Dialettica trascendentale
Con “dialettica” K. Intende l’arte sofistica di dare alle proprie volute illusioni l’aspetto della verità.
Per “dialettica trascendentale”s’intende l’analisi e lo smascheramento dei ragionamenti fallaci
della metafisica.
La metafisica rappresenta l’innata esigenza della mente umana del voler procedere oltre i dati
sensibili. La nostra ragione,mai paga del mondo fenomenico,è irresistibilmente attratta verso il
regno dell’assoluto e quindi verso una spiegazione globale e onnicomprensiva di ciò che esiste.
La ragione è costitutivamente portata a unificare i dati del senso interno mediante l’idea di anima, i
dati del senso esterno mediante l’idea di mondo,i dati interni ed esterni mediante l’idea di Dio.
METAFISICA
Scienza dei principi a priori del conoscere (metafisica dei costumi) o dell’agire (metafisica dei
costumi).