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Anima, corpo, relazione Prof.ssa Sonaglia
CARTESIO
Il Discorso sul Metodo
Allo scopo di indagare la complessità della condizione umana con rigore scientifico, Cartesio intende:
1) «Non accogliere mai nulla per vero che non conoscessi esser tale con evidenza; cioè
evitare diligentemente la preoccupazione e la prevenzione; e non comprendere nei miei
giudizi niente di più di ciò che si presentasse così chiaramente e così distintamente al
mio spirito che io non avessi alcuna occasione di metterlo in dubbio.»
Questa è per Cartesio la regola fondamentale: impone di accettare come vero solo ciò che si presenta alla
mente in modo chiaro e distinto e di escludere ogni elemento sul quale invece sia possibile una qualche
forma di dubbio.
2) «Dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili e necessarie
per meglio risolverla.»
Questa è la regola dell'analisi, per la quale un problema deve essere suddiviso in sotto problemi più
semplici, da considerarsi separatamente.
LE REGOLE DEL METODO
3) «Condurre i miei pensieri ordinatamente, cominciando dagli oggetti più semplici e più
facili a conoscersi per risalire a poco a poco, quasi per gradi, fino alle conoscenze più
complesse; supponendo che vi sia un ordine anche tra gli oggetti tra cui non vige alcuna
precedenza naturale.»
Questa è la regola della sintesi (induttivo): si passa dalle conoscenze più semplici alle più complesse
gradatamente, presupponendo che ciò sia possibile in ogni campo.
4) «Fare in ogni caso enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere sicuro
di non omettere nulla.»
Passare in rassegna tutte le operazioni compiute (enumerazione) per accertarsi di non aver omesso
nulla
Pensiero
ciò che viene pensato (contenuto)
COGITO
Ragione o intelletto L’organo preposto all’indagine della realtà (soggetto agente)
DUBBIO IPERBOLICO: non sappiamo veramente se le conoscenze matematiche (le quali appaiono vere a priori)
siano vere, lo diamo per scontato. Possiamo però presupporre che queste non siano addotte da Dio,
garante di bontà, ma da un genio maligno, che intende ingannarci facendoci apparire le cose chiare e distinte
Anche quando in verità non lo sono. DUBBIO portato all’ennesima potenza. Neppure la matematica è un rifugio.
UNICA CERTEZZA:
«se sto dubitando allora esisto»
SOLO CHI ESISTE Può DUBITARE: la parte significativa del ego cogito ergo sum sive existo, non è tanto
l’ «ergo sum», ma il «sive existo», solo chi esiste (pensa) può dubitare/ io non esisto se non come cosa
che dubita
Razionalismo filosofico
«Quanto a me, non ho mai presunto che il mio ingegno fosse in nulla superiore al
comune, anzi, più volte mi sono augurato di avere il pensiero tanto pronto e
l'immaginazione così netta e distinta o la memoria così ampia e viva come
qualche altro. Oltre queste, non conosco altre qualità che servano alla perfezione
dell'ingegno: infatti, per quello che riguarda la ragione o senso, in quanto è la
sola cosa che ci rende uomini e ci distingue dalle bestie, voglio credere che sia
tutt'intera in ciascuno di noi e seguire in ciò l'opinione comune dei filosofi i quali
sostengono che il più e il meno si dà soltanto negli accidenti e essa non nelle
forme o nature degli individui di una stessa specie»
Discorso sul Metodo, Cartesio
Nel cuore di Cartesio: inventare significa riconoscere una
mancanza