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MELANCONIA
SANDRO BOTTICELLI
ELABORATO DA: CHIARA VIRGILIO 4°C S.U
Tutti gli artisti sono da sempre intrisi della cultura del loro tempo, e riuscendo ad
incarnare gli ideali della loro epoca, producono opere che sono da intendersi come la
prova di fatti vissuti alla luce della
propria interiorità. Quest’ultima gli
consente di fornire una lettura degli
accadimenti che va oltre
l’interpretazione comune.
Il prestigio acquisito gli consentì di non circoscrivere la sua fama entro i confini della
Toscana e a ricevere anche un’importante incarico da parte del papa che lo chiamò a
realizzare alcuni affreschi nella Cappella Sistina, da poco completata, a Roma.
Tornato a Firenze, continuò a lavorare per i Medici ma, dopo l’attentato ai fratelli
Lorenzo e Giuliano, la sua fortuna iniziò a declinare, fino ad oscurarsi negli ultimi
anni della sua vita. Morì a Firenze a 65 anni e finì completamente dimenticato per
essere riscoperto solo nell’Ottocento.
L’epoca nella quale opera Botticelli è fervida e ricca di spunti, un’epoca che gli
permise di entrare in contatto con il pensiero neoplatonico. Così riuscì a promuove un
linguaggio più orientato alla contemplazione della bellezza e al distacco dalla realtà
fisica. Il più insigne rappresentante del pensiero neoplatonico era Marsilio Ficino che
nella reinterpretazione dei testi antichi e attraverso le opere di Platone, operò una
saldatura tra religione e filosofia, mirata a porre l’uomo al centro del cosmo, in una
posizione privilegiata.
In quasi tutti i suoi quadri, la figura umana diventa la protagonista indiscussa della
scena con i suoi sentimenti e i suoi stati d’animo.
Nelle sue opere, alle Veneri e alle Madonne, Il pittore destinava gli identici schemi :
attraverso il suo disegno e il suo pennello, delinea una donna dai lineamenti morbidi e
sensuali, lineamenti capaci di staccarle dal fondo, velate da una leggera aria di
malinconia, che rappresenta la tipica figura femminile rinascimentale. Ed è per questo
che fin dalle sue prime opere, Botticelli si distinse per il suo stile e i suoi personaggi
caratterizzati da tratti malinconici e, spesso, inquieti.
La precisione con cui Botticelli ha descritto le tante specie di fiori e piante presenti
sembra nascondere una simbologia complessa. Per esempio i fiordalisi blu sulla testa
di Flora e le margherite si possono riferire ad una donna amata, mentre i fiori
d’arancio sugli alberi sono simboli di un matrimonio. Per questo motivo alcuni
studiosi hanno ipotizzato che il dipinto fosse stato realizzato per celebrare un
matrimonio, quello di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. I corpi e gli abiti
sembrano non avere peso, tutti i personaggi sono sospesi sul prato caratterizzato da
un colore verde. Ecco Venere al centro, e Cupido la sovrasta mentre scaglia una
freccia.
Il senso di profondità viene infatti annullato dalla disposizione simmetrica degli altri
due personaggi rispetto a Venere. Il paesaggio è privo di caratteri artificiosi rispetto
alle opere precedenti. Le onde del mare emulano le caratteristiche della pittura egizia
o preellenica, poiché simulano un motivo a V. Il chiaroscuro è assente nel paesaggio.