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SANDRO BOTTICELLI

(1445-1510)
Al servizio dei Medici
Alessandro Filipepi, detto Sandro Botticelli, è il pittore più
rappresentativo dell’età di Lorenzo il Magnifico.
Le tappe di un difficile percorso artistico:

• Andò a bottega da Filippo Lippi e da Andrea del Verrocchio dove ebbe per
compagno il giovanissimo Leonardo da Vinci.
• Dal 1470 è un pittore indipendente e apre una sua bottega.
• Esegue una pittura estremamente personale: attraverso una robusta linea di
contorno e un raffinato senso del colore, il pittore costruì opere sacre
caratterizzate da sottili allusioni simboliche e, talvolta, da rifermenti alla
situazione politica dell'epoca.
• Si deve a Botticelli, l'aver riportato l'interesse per i soggetti mitologici.
• Diventa il fedele esecutore della politica culturale dei Medici.
• Si reca a Roma per dipingere nella Cappella Sistina.
• In seguito a una crisi mistica aderisce al movimento religioso del Savonarola.
• Torna alla pittura sacra rinnegando il passato.
Il disegno
L’Allegoria dell’Abbondanza, un disegno a matita e acquerello con lumeggiature
a biacca del 1480-1485, mostra il valore del disegno in Botticelli.

Il disegno è momento Il disegno in Botticelli è


cruciale della pittura e principalmente linea di
ha una sua dignità e contorno flessuosa,
autonomia. agile ed elegante.

Il disegno, in quanto La linea circonda


materializzazione morbidamente il
dell’idea, è primo frutto soggetto staccandolo
dell’invenzione dal fondo.
artistica.
La bellezza femminile
Botticelli inaugura un nuovo
tipo femminile che fissa i canoni
della bellezza rinascimentale.

Il volto della dea nella Nascita di Venere


appare dolcissimo ed è pervaso da un
sottile senso di malinconia.

Come rivela Flora nella Primavera la


donna del Botticelli ha il volto ovale, i
capelli biondi e un incarnato chiarissimo.

È una bellezza ideale


espressione del neoplatonismo
diffuso alla corte medicea.
La Primavera
La Primavera
La Primavera è un dipinto realizzato da Botticelli per Lorenzo di
Pierfrancesco de’ Medici, cugino del Magnifico, intorno al 1478.

Destinato alla residenza di Via Larga, fu successivamente trasferito


nella Villa di Castello, dove lo vide il Vasari che per primo vi riconobbe
un’allegoria della Primavera.

Sebbene le singole figure siano state individuate, il significato resta incerto:

secondo l’interpretazione diffusa, il dipinto è un invito per immagini rivolto a


Lorenzo, affinché scelga Venere, simbolo dell’ideale neoplatonico
dell’humanitas, cioè l’insieme delle virtù più nobili dell’uomo.
La Primavera
Il dipinto, che va letto da destra a sinistra, mostra Zefiro (7), il vento primaverile, che
insegue Clori (6), la ninfa della terra, la quale, in seguito alla loro unione, si sta trasformando
in Flora-Primavera (5), una leggiadra fanciulla che dal grembo sparge fiori.

Al centro Venere (4) avanza stagliandosi contro una pianta di mirto, mentre Cupido (3) sta
per scoccare la sua freccia verso una delle tre Grazie (2), riunite in cerchio in una danza.
Intanto Mercurio (1) allontana le nubi con il caduceo, simbolo di pace.
La Primavera
Il dipinto si ispira alle Venere è la figura chiave Anche la natura, tra
Stanze per la giostra, un del dipinto che reca il aranci e fronde di alloro,
poemetto celebrativo di messaggio centrale assume un valore
Angelo Poliziano. dell’opera. simbolico.

Sul piano
compositivo le
figure appaiono
legate tra loro da
un movimento a
onda.

I personaggi sono Anziché dalla prospettiva Con grande precisione


individuati dalla linea di lo spazio è unificato dalle Botticelli dipinge i fiori in
contorno su uno sfondo corrispondenze ritmiche centinaia di specie
senza profondità. tra le figure. diverse.
La descrizione dei fiori è

dettagliata e realistica al
punto che nel dipinto è
stato possibile riconoscere
centinaia di specie diverse,
di cui quasi duecento
tipiche della zona di
Firenze. Proprio sui fiori,
realizzati per ultimi, sono
ben visibili ritocchi e
velature in tempera grassa
(tempera mescolata con
olio, un legante ancora
poco usato a Firenze fino al
1480 circa).
La Nascita di Venere
La Nascita di Venere
Tra il 1484 e il 1485 Botticelli dipinge la Nascita di Venere sempre su
commissione di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici.

• Come nella Primavera, il soggetto è mitologico-allegorico e ha punti di contatto con le


Stanze per la giostra di Poliziano.
• Anche qui il mito svela uno dei cardini della filosofia neoplatonica, cioè il significato
spirituale della bellezza – simboleggiata da Venere – che avvicina l’uomo a Dio.
• Botticelli fonde il soggetto mitologico con l’iconografia cristiana del Battesimo di Cristo.
La Nascita di Venere
Appena nata dalla La dea appare fragile e Ad accoglierla sulle rive
schiuma del mare Venere delicata, avvolta da una dell’isola di Cipro con un
è sospinta da Zefiro, grande massa morbida di manto cosparso di fiori c’
abbracciato a Clori. capelli biondi. è Flora.

Anche qui come nella


Primavera l’equilibrio
compositivo è dato
dalle corrispondenze
ritmiche.

Lo spazio bidimensionale Il corpo della dea è reso Il paesaggio è ridotto


è dominato da un gioco con una linea sinuosa che all’essenziale e le linee
lineare, come il mare crea il volume in assenza della costa ripetono le
reso da increspature a V. di chiaroscuro. curve del manto.
La Madonna del Magnificat
Della Madonna del Magnificat del 1483, il cui titolo proviene dalla prima parola del
cantico che la Vergine sta scrivendo sul libro, Botticelli dipinse altre cinque repliche.

Il dipinto si rifà alla pittura Segue il profilo circolare


fiamminga nel restituire della tavola il vano dipinto
l’immagine come di una finestra, oltre la
deformata da uno specchio quale si apre un profondo
convesso. paesaggio a cannocchiale.

I personaggi, legati tra loro Erede di Filippo Lippi,


dall’incrocio degli sguardi e Botticelli fu il richiestissimo
dal tocco delle mani, sono autore di simili Madonne
armonicamente disposti nel per la ricca committenza
breve spazio a disposizione. fiorentina.

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