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Scuola Secondaria di 1°grado G.B.

Rubini

L’IMPRESSIONISMO
Martinelli Rebecca
Goffi Alessandra
Classe 3^B
Professoressa Maria Letizia Fogliata
INDICE
1. Che cos’è l’impressionismo?

2. Il problema della luce e del colore

3. La pittura en plein air

4. Esaltazione dell’attimo fuggente

5. I soggetti urbani

6. Biografia di Edouard Manet

7. L’opera:La dejouner sur l’herbe

8. L’opera: Bar de le Folies Bergére


Monet, Donna con parasole
1. Cos’è l’impressionismo
• L'Impressionismo è un movimento
artistico nato in Francia, a Parigi,
nella seconda metà dell'Ottocento,
più precisamente tra il 1860 e il
1870.

• Si interessa alla rappresentazione


della realtà quotidiana.

• Il nome impressionismo inizialmente


aveva un'accezione negativa, che
indicava l'apparente incompletezza
delle opere. I critici che coniarono
questo nome presero spunto dal
titolo di un quadro di Monet,
Impression, soleil levant esposto nel Monet, Impressione sole
1874 nella prima esposizione nascente
ufficiale di questi artisti.
2. Il problema della luce e del colore
• Caratteristiche della pittura impressionista erano i contrasti di luci e ombre, i colori
forti, vividi, che avrebbero fissato sulla tela le sensazioni del pittore di fronte
alla natura. Il colore stesso era usato in modo rivoluzionario: i toni chiari
contrastano con le ombre complementari, gli alberi prendono tinte insolite, come
l'azzurro, il nero viene quasi escluso, preferendo le sfumature del blu più scuro o
del marrone.

• L’intento degli impressionisti è di dare alle loro tele la stessa intensità visiva che si
ottiene da una percezione diretta della realtà.

• Per far ciò adottano le seguenti tecniche:


- utilizzano solo colori puri;
- non diluiscono i colori per realizzare il chiaro-scuro;
- accostano colori complementari;
- non usano mai il nero;
- anche le ombre sono colorate.
Teoria del colore, sintesi sottrattiva
3. La pittura en plain air
• Fondamentale era dipingere en plein air, ovvero al di fuori delle pareti di uno
studio. Questo fu reso possibile dall’uso di tele più, dall'invenzione dei colori
in tubetti  e al cavalletto da campagna.
• L’en plein air non è una invenzione degli impressionisti. Già i paesaggisti
della Scuola di Barbizon utilizzavano questa tecnica. Tuttavia, gli
impressionisti, portarono al limite questa pratica realizzando e finendo i loro
quadri direttamente sul posto.
• Questa scelta era dettata dalla volontà di cogliere con immediatezza tutti i
giochi di luce che la visione diretta fornisce.

Monet, La Cattedrale di Rouen


4. Esaltazione dell’attimo fuggente
• Secondo i pittori impressionisti la realtà
cambia continuamente di aspetto. La
luce varia ad ogni istante, la visione di
un momento è già diversa nel momento
successivo. Questi continui
cambiamenti li portò ad esaltare la
sensazione dell’attimo fuggente.
Renoir, Ballo al Moulin de la Galette

• L’attimo fuggente della pittura


impressionista è legato alla fotografia.
Anche la fotografia, infatti, coglie una
immagine della realtà in una frazione di
secondo.

Monet, Ninfee
5. I soggetti urbani
• Gli impressionisti rappresentano principalmente
gli spazi urbani.
• E’ il primo movimento pittorico che ha un
atteggiamento positivo nei confronti della città,
soprattutto di una città: Parigi.
• Luoghi raffigurati, nei quadri impressionisti,
sono: le strade, i viali, le piazze, i bar, gli
Monet, Stazione St. Lazare
stabilimenti balneari lungo la Senna, i teatri, le
stazioni….

Renoir, Colazione dei canottieri

Degas, Ballerine
6. EDUARD MANET
biografia
Parigi, 23 gennaio 1832
Parigi, 30 aprile 1883

Édouard Manet nato in una famiglia borghese,


dopo gli studi classici si arruolò in Marina.
Respinto agli esami, decise di iniziare la
carriera artistica. Dal 1850 al 1856 studiò
presso il pittore accademico Couture, pur non
condividendone gli insegnamenti.
Viaggiò molto in Italia, Olanda, Germania,
Austria, studiando soprattutto le opere di
Giorgione, Tiziano, e degli olandesi del
Seicento come Goya e Velazquez.
Manet voleva giungere al rinnovamento della pittura
operando all’interno delle istituzioni accademiche. Le sue
prime opere non ebbero problemi ad essere accettate. La
rottura con la critica avvenne solo dopo il 1863, quando
biografia
Manet propose il quadro «La colazione sull’erba».
Nei confronti degli impressionisti Manet ebbe sempre un
atteggiamento distaccato. Partecipava alle loro discussioni,
ma non espose mai ad una mostra di pittura impressionista.
Egli non rimase indifferente a questo stile. Dal 1873 in poi,
sono evidenti nei suoi quadri le influenze della pittura
impressionista. Il tocco diviene più simile a quello di Monet,
così come la scelta di soggetti urbani. Egli, però, conserva
una maggior attenzione alla figura e continuerà sempre ad
utilizzare il nero come colore, cosa che gli impressionisti
non fecero mai.
Tra tutti i pittori dell’Ottocento francese, Manet è quello che
più ha creato una cesura con l’arte precedente. Dopo di lui la
pittura non è stata più la stessa. E la sua importanza va ben
al di là del suo contributo alla nascita dell’impressionismo.
Manet, Autoritratto
7. Le déjeuner sur l'herbe
Parigi, Musée d'Orsay
Rifiutata dalla giuria del Salon del 1863,
quest'opera viene esposta con il titolo Il Bagno al
"Salon des Refusés“.
L'opera, motivo di scandalo, divenne la principale
attrazione dell’evento.
Per la Colazione sull'erba, Manet si ispira a due
opere del Louvre: “Il Concerto campestre” di
Tiziano, suggerisce il soggetto, mentre la
disposizione del gruppo centrale prende
ispirazione da un'incisione ispirata ad un'opera di
Raffaello: “Il giudizio di Paride”.
Nella Colazione sull'erba, la presenza di una donna
nuda in mezzo a uomini vestiti non è giustificata
da alcun motivo mitologico e allegorico. La
modernità dei personaggi rende oscena, agli occhi Manet, Colazione sull’erba
dei suoi contemporanei, questa scena. La cosa
divertiva Manet che soprannominò il quadro "Lo
scambio di coppie".
8. Il bar delle Folies-Bergère
Londra, Courtauld Gallery

Realizzata tra il 1881 e il 1882, fu un punto di


riferimento per la generazione impressionista,
aprendo la strada alla pittura delle emozioni e della
libertà espressiva: l'amore per il quotidiano, il gusto
per la natura morta, l'uso di colori piatti, la
suggestione delle luci riflesse nello specchio dietro il
bancone. Il soggetto é semplice: l’interno di un bar.
Uno specchio alle spalle della cameriera, riflette
l'ambiente alla moda frequentato dalla borghesia
parigina del tempo: il vasto salone delle Folies-
Bergères.
I tocchi di colore, riescono a dare l'esatta descrizione
Manet, Il bar delle Folies-Bergère della sala, ma anche l'impressione della folla e del
chiasso che dame e gentiluomini producono. La luce
penetra, attraverso i grandi lampadari che si
riflettono nello specchio, con l'uso di colori puri,
vivi, che animano la tela.
9. Conclusione
Abbiamo scelto questo argomento perché quando ci è stato spiegato durante le ore di Arte e
Immagine siamo rimaste colpite dai soggetti che sono molto diversi da quelli che venivano
dipinti fino ad allora. Ancora di più siamo state affascinate dai colori così vivaci e dal modo
in cui venivano usati dai pittori.
Tra i vari pittori che ci sono stati spiegati quello che ci è piaciuto maggiormente è Monet, la
sua tecnica di dipingere i soggetti in diverse ore della giornata ci ha molto colpite
soprattutto perché anche se il soggetto resta sempre lo stesso, la sua capacità di usare i
colori lo rende sempre diverso e nuovo senza stancare chi osserva.

Monet, Ninfee, Museè de l’Orangerie

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