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IMPRESSIONISMO.
Sarà un movimento artistico che nascerà in Francia con l’avvento
della terza repubblica. La sua patria fu Parigi che in questo periodo
vede uno sviluppo culturale senza precedenti, con l’apertura di
teatri, cinema e soprattuto di ca è. Questi ultimi saranno il vero e
proprio palcoscenico artistico, frequentato da pittori e non solo che
si confrontano sulle novità artistiche dell’epoca.
ÉDOUARD MANET.
Un pittore che viene collegato agli impressionisti ma che ha una
precisa autonomia.
CLAUDE MONET.
Viene considerato l’impressionista dal tratto più originale
impressionistico. Monet ritrae principalmente paesaggi naturali di
campagna e di città tramite un maniacale studio dell’utilizzo dei
colori, com’è ben chiaro all’interno della sua opera più celebre.
DEGAS.
Rimase un fermo sostenitore del lavoro in atelier nel quale andava
ad arricchire i suoi disegni preparatori volti a cogliere l’attimo con
maggiore precisione e dettaglio.
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-La Grenoullier verrà realizzato in compagnia del caro amico
Monet. Sono presenti infatti i due modi di essere impressionisti dei
pittori. Monet avrà un tratto più distaccato dalla scena e
prospetticamente più lontano mentre Renoir presterà maggiore
attenzione al lato umano nella sua opera aumentando la vicinanza
della scena allo spettatore.
PAUL CEZANNE.
Sarà uno dei maggiori artisti post-impressionisti. Verrà da subito
in uenzato dagli impressionisti dai quali partirà per uno studio più
dettagliato e preciso della luce e della lucentezza dei colori, con un
tratto personale tipicamente deciso e carico.
GEORGE SEUART.
In questo periodo si avranno varie scoperte nel campo cromatico
che a ermeranno che l’accostamento di due colori elementari
metterà in risalto entrambi.
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PAUL GAUGUIN.
Farà uso principalmente di colori primari conferendo assenza di
volumi nelle gure che egli intendeva ra gurare, spesso ispirate
dal mondo orientale.
-Il cristo giallo utilizzerà come in gran parte dei componimenti del
pittore un forte e marcato contorno nero che avvolge le sagome dei
personaggi conferendogli spazialità nonostante il mancato utilizzo
della prospettiva. Il cristo viene ra gurato di giallo come il
paesaggio circostante che sta a simboleggiare la presenza e il
valore di cristo nel mondo bretone.
-Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Sarà l’opera che
Gauguin dipinge come testamento prima di un tentativo di suicidio.
Sono rappresentate dodici persone dai tratti orientaleggianti,
attraverso le quali il pittore parlerà della vita e della morte. Inoltre
verranno trattati i grandi temi dell’umanità fornendo una chiave di
lettura di questo dipinto come se fosse la narrazione della storia
dell’uomo con tutti i suoi dubbi. Parlerà inoltre del peccato tramite
la donna in primo piano che prende una mela da un albero e della
purezza rappresentata dal bambino.
-La camera di Van Gogh ad Arles sarà una raccolta di opere che
utilizzano toni e colori che escludono principalmente l’utilizzo del
bianco e del nero. Gli oggetti assumeranno forme virtuose e
curvilinee distribuiti secondo l’utilizzo della prospettiva che ha il
suo punto di fuga al centro del dipinto.
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Gustav Klimt.
Fu uno degli autori di spicco dell’Art Nouveau,
nonché esponente della Secessione viennese. Klimt
inizia il proprio percorso di formazione artistica
presso un accademia dalla quale riceverà
un’impostazione classica, per poi distaccarsi da
questa visione come già è evidente nei suoi disegni,
composti da linee sinuose e rotondeggianti con le
quali ra gura ragazze nude in attimi di intimità,
motivo per il quale furono un grande scandalo.
Idillio.
Un’opera ispirata al rinascimento italiano, in particolare
guardando alle decorazioni della Cappella Sistina, a rescata da
Michelangelo. L’innovazione in quest’opera è la monumentalità
dei soggetti i quali hanno un atteggiamento sognante,
distaccato dalla scena. Inoltre come è tipico dell’Art Nouveau il
tutto viene arricchito da un motivo oreale.
I paesaggi.
Vengono realizzati dalla visione all’interno di un cartoncino
quadrato. Egli a erma che i soggetti ritratti in un quadrato
appaiono sempre armoniosi e con un aspetto paci co. La
forma quadratica non lascia intravedere il celo, per questo
motivo la linea d’orizzonte nei paesaggi di Klimt è sempre
posta in alto come se desse un taglio dall’alto verso il basso.
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Giuditta I.
Il dipinto riprende il racconto di Giuditta, eroina biblica la quale
seduce il generale Oloferne per poi decapitarlo. Giuditta
rappresenta a pieno la gura della femme fatale, una donna
seducente e domatrice. La gura seminuda dell’eroina viene
rappresentata tramite un forte gioco che alterna nella tela
bidimensionalità e tridimensionalità. I dettagli bidimensionali
sono realizzati in oro, essendo Klimt glio di una famiglia di
ora , i quali risaltano fortemente gli occhi socchiusi e sognanti
dell’eroina. Non vi sono linee di contorno, come se la gura di
Giuditta sfumasse per diventare un tutt’uno col resto della tela.
Il Bacio.
Klimt ritrae due amanti durante un gesto d’amore come il
bacio. Le due gure si trovano in corrispondenza di uno
sperone decorato dalla presenza di ori i quali si intrecciano
con le tuniche oro dei due soggetti. La gura dell’uomo viene
decorata con gure rettangolari per esaltare la possanza e la
forma del maschio durante questo gesto quasi di protezione
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nei confronti della donna la quale si abbandona nelle sue
braccia inginocchiata, in segno d’amor e devozione.
La Gitana.
Anche in questa tela viene utilizzato un forte contrasto
cromatico, dato da pennellate decise e dall’utilizzo di colori
distanti tra loro. Il soggetto è una donna che tra i capelli ha un
ore rosso, unico elemento che prende il suo colore dalla
realtà. Questa gura è posta in diagonale rispetto alla tela,
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andandola interamente ad occupare. Il viso appare deformato
e la postura è inclinata verso lo spettatore.
La stanza rossa.
Una serie di colori primari domina il dipinto,
vediamo una donna intenta ad apparecchiare la tavola. Siamo
all’interno di un’abitazione in una stanza tutta rossa. L’intera
super cie è resa armoniosa dall’utilizzo del rosso. Matisse
appiattisce tutte le gure interne alla stanza che quindi ci
appaiono bidimensionali. Tutto il dipinto è bidimensionale se
non fosse per lo spessore del muro restituito dall’uso della
prospettiva che ci porta a guardare fuori la nestra.
La danza.
Cinque fanciulle nude sono colte in una danza vertiginosa,
delle quali la ragazza in primo piano di spalle si lancia verso
l’ultima del cerchio per ria errare la mano. Questo dipinto
mostra l’unità tra gli uomini mentre vivono la propria vita con
gioia ed emozione. Vengono ra gurate nude per sottolineare
una natura priva di sensi di colpa e pura. Il tutto è reso
dall’utilizzo di tre soli colori:
il verde per il prato, l’azzurro per il cielo ed in ne il rosso per i
corpi delle fanciulle.
Espressionismo.
I pittori espressionisti non si limitano a cogliere la realtà, ma
cercano di comprenderne le contraddizioni. Questi autori
cercano attraverso i loro dipinti di esprimere i propri stati
d’animo e le loro visioni.
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La fanciulla malata.
In questo dipinto Munch racconta l’agonia della sorella malata,
scomparsa precocemente. Sulla tela si coglie tutta
l’innovazione dell’autore il quale viene criticato per la sua
pittura innovativa. Il volto della ragazza sembra brillare di luce
propria, come se fosse l’unica luce della stanza. Il letto viene
posizionato perfettamente sulla diagonale della tela, mentre
viene utilizzata una prospettiva angusta.
Il grido.
È forse l’opera più celebre di Munch ormai artisticamente
maturo. Da questa tela trapela tutta l’angoscia e la paura
provata dal pittore, il quale si ritrae scarno e magro no
all’osso, come se fosse sopravvissuto ad una carestia. Il punto
di fuga ci porta a prestare attenzione ai soggetti che
camminano lungo il ponte girati di spalle, incuranti di quell’urlo
muto. Il soggetto posto in primo piano perde d’importanza
rispetto alle due gure sulla sinistra che mano mano escono
dall’inquadratura.
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Il cubismo analitico.
Consiste nello scomporre gli oggetti e la quotidianità in
semplici piano geometrici, ruotati, incastrati e sovrapposti per
poi essere riportati sulla tela.
Il cubismo sintetico.
In questo periodo Picasso e Braque dipingono, sempre
partendo dal cubismo analitico, gure fantastiche spesso
utilizzando colori accesi e lontani dalla descrizione reale dei
soggetti.
Pablo Picasso.
Fu il più celebre artista cubista. Iniziò la sua carriera artistica a
soli 14 anni quando espose una tela ad una mostra a
Barcelona. Studiò presso una scuola d’arte la quale gli impartì
un’educazione classica, per poi avvicinarsi alla corrente
cubista. Nelle sue opere è molto evidente la teatralità degli
scenari e dei soggetti dipinti.
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Famiglia di saltimbanchi.
È un’opera realizzata nel periodo rosa. Ritrae una famiglia
circense, ambiente al quale lo stesso Picasso è sempre stato
molto legato per via della vicinanza della sua abitazione dal
circo. Egli non ritrae i personaggi durante un loro spettacolo o
un momento felice, bensì preferisce sottolineare le loro dure
condizioni di vita. I personaggi infatti sembrano emotivamente
distanti dai colori vividi usati da Picasso, con i loro sguardi
stanchi senza una meta, immersi in un luogo anonimo privo di
riferimenti.
Le demoiselles d’Avignon.
In quest’opera vengono ra gurate delle prostitute. Picasso
scompone geometricamente in maniera molto abile i vari piani
prospettici dell’immagine. Non si percepiscono in quest’opera
rapporti spaziali coerenti i quali restituiscono ad ogni gura la
propria dimensione. L’unico elemento posto in basso al centro
della tela che ci restituisce l’idea di un qualcosa di reale è il
cesto con i frutti, i quali tra l’altro sono gli unici elementi
monocromatici della tela. Nel contempo sui personaggi si
vedono due o più lati di ciascuno dei personaggi. Due di loro
indossano delle maschere ispirate ad un mondo tribale e
lontano dall’ambiente frequentato da Picasso.
Guernica.
È considerato il capolavoro di Picasso. L’autore cerca di
riportare sulla tela le sensazioni che gli sono rimaste dal
bombardamento di Guernica, piccola città spagnola, durante la
guerra civile negli anni 30’ del novecento. L’autore, a di erenza
delle sue altre opere, decide di non usare alcun colore al di
fuori del grigio, nero e bianco, privando di luce e gioia lo
scenario tanto drammatico descritto. Il componimento è
arricchito da numerosi simboli, quali il cavallo, la donna che
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stringe tra le braccia il corpo del glio senza vita, il ore posto
sullo stesso piano di un braccio mozzato che ha ancora in
pugno una spada spezzata in simbolo di speranza e come
ovvia opposizione contro ogni vicenda bellica. In quest’opera
da parte di Picasso si ha il superamento del cubismo analitico
così come del cubismo sintetico. Nessun elemento suggerisce
calma, tutto è un caos, dalle teste rivolte al cielo delle vittime,
all’urlo del cavallo paralizzato dalla paura.
Futurismo.
È una corrente letteraria e culturale nata a Parigi nel 1909. Uno
dei maggiori esponenti fu Tommaso Marinetti, autore dello
stesso Manifesto Futurista. Questa corrente artistica esalta il
movimento e la ferocia, la rapidità con la quale le
trasformazioni avvengono in questi anni. Si ricerca il
rinnovamento anche tramite lo scontro e la ribellione.
Umberto Boccioni.
La città che sale.
L’opera che maggiormente racchiude in sè la visione futurista.
Nel dipinto nessuna gura ha dei contorni delineati, non vi è
alcuna staticità se non per i palazzi nello sfondo. Un cavallo
travolge e porta con sé le persone così come i cambiamenti
delle industrie e quindi sociali facevano con i cittadini. Vi è
caos e velocità feroce che sembra inarrestabile, come un vento
che travolge qualsiasi cosa abbia davanti senza arrestarsi.
Il dadaismo.
Corrente artistica nata in Francia nei primi anni del 900’ come
movimento di protesta contro la Prima Guerra Mondiale. I
Dada, i quali sceglieranno questo nome no-sense come se
fossero le prime parole pronunciate da un bambino, vogliono
rispondere ed ironizzare sull’insensatezza del primo con itto
mondiale. Le loro opere capovolgeranno il modo di vedere e di
rappresentare tipici oggetti di uso comune.
Marcel Duchamp.
Fu uno dei primi e maggiori esponenti dadaisti, con il quale si
verrà meglio a delineare l’idea dell’artista di questi anni.
Fontana.
È l’opera che racchiude al meglio il messaggio di questi artisti.
Fontana capovolge letteralmente la visione di un semplice
orinatoio. Quest’opera altera la visione di un oggetto di uso
comune, trasformandolo da un orinatoio in una fontana con un
semplice cambio di prospettiva. Il nuovo punto di vista ha
creato un nuovo modo di vedere quell’oggetto.
L.H.O.O.Q.
Marcel Duchamp in quest’opera vuole criticare gli estimatori
fasulli e i nti amanti dell’arte, attaccati super cialmente ai
classici canoni artistici. Egli disegna dei ba e il pizzo alla
gioconda, da sempre ritenuta l’opera più rappresentativa e
importante della storia dell’arte.
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Surrealismo.
Corrente artistica che ha lo scopo di rappresentare le azioni e i pensieri
incoscienti fatti dall’inconscio di ogni individuo, eliminando il ltro
della ragione. L’inconscio può manifestarsi in vari modi, tramite
azioni o ricordi, senza ricorrere al ltro della ragione. Questa corrente
artistica quindi vuol rappresentare i più intimi e incondizionati
pensieri umani liberi da ogni limitazione. Tutto ciò è reso possibile
solo grazie alle neonate teorie Freudiane sullo studio della mente
umana.
Miró.
Viene ricordato da Breton come il più surrealista di tutti. Nelle sue
opere non ritroviamo più l’idea del sonno e quindi dell’inconscio,
bensì quella dell’allucinazione, ricercata al punto tale che l’artista di
proposito aveva il bisogno di sentire fame. I soggetti delle sue opere
cosi assumono aspetti geometrici e zoomor .
Il carnevale di arlecchino.
È la prima opera surrealista dove viene interpretata l’allucinazione in
un modo totalmente diverso. I personaggi non sono riconducibili alla
realtà se non per la loro somiglianza ad oggetti comuni. Troviamo il
chitarrista riassunto semplicemente nella chitarra, così come la danza
di ogni soggetto che ricorda un vortice perpetuo. Sullo sfondo fuori la
nestra vediamo probabilmente la Tour Effeil, rappresentata e
scomposta semplicemente con un triangolo nero. La nestra è l’unico
elemento che restituisce tridimensionalità all’opera così come accade
nella “Stanza Rossa” di Matisse.
Collage.
Miró durante il periodo di realizzazione di quest’opera provava un
forte ri uto nella realizzazione di “cose belle”. Egli per poter ritrovare
e sviluppare nuovamente il suo percorso artistico ha prima bisogno di
assassinare l’arte. In quest’opera utilizza materiali sgradevoli sia al
tatto che all’olfatto, come carta catrama e carta vetrata. Inoltre
l’assenza di colore in quest’opera è piuttosto insolita per Miró. Non è
presente alcun disegno sul foglio, se non per delle gure appena
accennate a matita sui materiali inseriti nella tela.
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Blu III.
L’ultimo dei tre quadri riguardanti il trittico “Blu”. MIró in queste tre
opere riassume tutta la sua carriera, cercando di dare un volto nuovo ai
sogni. Egli durante la realizzazione di questi dipinti, si lascia
trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni dell’inconscio,
restituendo sulla tela una forte sensazione di pace e desiderio. Il blu
intenso, immenso viene interrotto dal rosso, suo complementare, e dal
nero. Non vi è più alcun soggetto, solo sensazioni derivate da un
momento di forte intimità, basti pensare che l’intera trilogia fu
realizzata in un solo giorno, il 4 marzo del 61’.
René Magritte.
Se con i surrealisti si parla di pittura dell’irreale, con Magritte siamo
in presenza della pittura del reale. In particolare il pittore belga vuole
cogliere il mistero nel reale, dunque non sono più i sogni oggetto della
sua arte, bensì i mutamenti del quotidiano, declinato secondo la sua
visione, spesso accostato e sovrapposto ad elementi distanti dalla
usuale visione della realtà.
Il tradimento delle immagini.
Per la prima volta l’autore ci vuole far ri ettere sull’arte in sè, quindi
non è più unicamente necessaria la narrazione di un’opera d’arte.
Troviamo raf gurata una pipa, con una scritta sottostante che nega la
veridicità di ciò che si sta osservando. La pipa raf gurata non è una
pipa reale, non può essere fumata né toccata. È qui che ci vuol portare
Magritte: lo scopo dell’opera non è tanto quello di voler rappresentare
e dare una spiegazione alle immagini, bensì vuol farci comprendere
che l’arte è ricerca interiore oltre ogni qualsivoglia raf gurazione.
La condizione umana.
In una stanza una tela è appoggiata su un cavalletto posto davanti a
una nestra. Sulla tela viene rappresentata la realtà del paesaggio così
com’è. La tela sembra quasi diventare un tutt’uno col paesaggio.
Sembra che sulla tela sia stato ricopiato perfettamente il paesaggio,
quando non si può sapere se il paesaggio raf gurato nella tela esista
realmente o è frutto della creazione del pittore. Se si gratta via il
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colore dalla tela rimarrebbe il bianco, di conseguenza la morte del
paesaggio nello sfondo.
Golconda.
Su questa tela troviamo raf gurate numerose sagome di persone
“comuni” sospese nell’aria e distribuite secondo uno schema a
losanghe. Non è possibile capire se le gure sono immobili, se cadono
o se addirittura si alzano verso il cielo. L’unica certezza è che le
vediamo dove nessuno si aspetterebbe di vederle. L’opera prende il
nome da Golconda, città ricca e piena di meraviglie così come
Magritte crede che sia fantastico che l’uomo possa volare stando sulla
terra.
Salvador Dalì.
È sicuramente la gura di spicco del Surrealismo. Ricordato per il suo
carattere imprevedibile e fuori le righe dopo una lunga permanenza
nel gruppo surrealista viene allontanato dallo stesso Breton per il tuo
atteggiamento. Ispirazione delle sue opere sarà il metodo da egli
stesso elaborato: metodo paranoico-critico. Dalì con questo metodo
intendeva spiegare come nascessero le sue tele, ovvero da un usso
torbido di pensieri in preda alla paranoia e al terrore che egli
attraverso un’analisi critica andava a raccontare sulla tela.
Venere di Milo a cassetti.
È un’opera dissacrante di Dalì. La venere a cassetti viene realizzata
dal calco della celebre venere di Milo per poi essere alterata
dall’artista. Dalì, come fece già Duchamp, colloca in corrispondenza
di punti erotici del corpo della venere dei cassetti con delle maniglie in
ermellino così come erano realizzati gli abiti del clero e delle più alte
gure della chiesa, rendendo il tutto dissacrante e beffardo.
Costruzione molle.
Quest’opera è una pesante e raf nata critica contro la guerra. Dalì
riporta sulla tela le immagini e gli scenari che la guerra sembra
ispirargli. Tutta la composizione è tanto macabra quanto contorta. I
personaggi sono informi, composti solamente da alcuni parti del corpo
simboliche. Una gura informe dal basso, mentre poggia con un piede
scheletrico a terra, stringe violentemente con la mano il seno collegato
al volto di una signora dal viso rivolto al cielo sofferente e
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terrorizzato. In tutta la scena vige caos e paura, le ossa sono sistemate
sul terreno in ordine sparso, mentre un uomo sulla sinistra sembra
incuriosito dalla scena.
Sogno causato dal volo di un’ape.
L’artista realizza questo quadro a seguito della puntura di un’ape
durante una sua dormita. Egli descrive le sensazioni derivate dalla
puntura dell’ape mescolate con il sogno attuale al momento
dell’inconveniente. La donna raf gurata sospesa nell’aria è la
compagna di Dalì stesso, Gala. Ella sta per essere in lzata sul braccio
destro dalla baionetta di un fucile, mentre due tigri, che simboleggiano
la puntura dell’ape, sono inghiottite da un pesce rosso che a sua volta
è inghiottito da un melograno putrefatto. Intanto sullo sfondo troviamo
un elefante dalle zampe altissime e sottilissime reggenti un obelisco,
chiaro riferimento alla scultura del Bernini.
Bauhaus.
La Bauhaus è una scuola artistica nata in Turingia, più precisamente a
Weimar nel 1919. Viene fondata dall’urbanista Gropius e ha
l’obiettivo di formare artisti ed architetti a tutto tondo. È
rivoluzionaria sotto molti punti di vista, partendo dalla metodica no
ad arrivare al messaggio dietro ogni visione razionalista. Per la prima
volta in una scuola si ha un rinnovato rapporto allievo maestro, così
come una quasi paritaria partecipazione femminile che per l’epoca era
cosa ben rara. Tutta la scuola diventa un unico grande organismo nel
quale verranno formati artisti del calibro di Kandisky.
Sede a Dessau.
L’istituto originale di questa innovativa e celebre scuola razionalista fu
fatto smantellare a causa delle proteste della popolazione di Weimar.
Così Gropius decise di trasferire la sede a Dessau, nella Germania
orientale. Qui si ha la nuova costruzione della sede secondo le regole
razionaliste, prestando particolare attenzione ai materiali adoperati. Il
corpo è sospeso e retto da una serie di pilastri in calcestruzzo armato,
il quale svolge la funzione strutturale dell’intero edi cio. Le facciate
sono composte da immense vetrate che vanno a ricoprire l’edi cio
nella sua interezza. Inoltre è presente anche un dormitorio per allievi e
professori all’interno del complesso scolastico. Il tutto è stato
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realizzato usando colori neutri e poco vivaci per restituire l’idea di
serietà e lavoro voluta da Gropius. Non esistono cornici né altri
elementi decorativi, l’autore infatti voleva esaltare al massimo l’idea
di funzionalità dell’edi cio.
Le Corbousier.
Oltre che ad essere un importantissimo progettista, Le Corbousier
viene ricordato come uno dei primi teorici di architettura al livello
mondiale.
I cinque punti dell’architettura.
- I pilotis;
- Il tetto giardino;
- La pianta libera;
- La nestra a nastro;
- La facciata libera.
Villa Savoye.
Situata in Francia, è la messa in pratica dei cinque punti
dell’architettura di Le Courbousier. La struttura è realizzata
interamente in calcestruzzo armato, dando così libertà all’architetto di
non dover necessariamente realizzare una struttura dalla pianta
squadrata. Al piano terra troviamo un garage dal quale si può accedere
direttamente ai piani superiori. Il primo piano ha una notevole nestra
a nastro che si estende per tutti i lati del fabbricato, inoltre sul sof tto
vi è un giardino e un terrazzamento a L quasi interamente aperto.
Frank Lloyd Wright.
Da sempre sin dall’inizio della sua carriera, Wright è dell’idea che vi
debba essere comunicazione tra natura e architettura, ovvero
tolleranza da parte dell’uomo e rispetto nel momento in cui si vuole
alterare un paesaggio naturale. Predilige materiali biologici o che per
lo meno limitino al massimo i danni sull’ecosistema.
Robbie House.
Wright parte dall’ideologia dietro le case dei pionieri europei del XVII
secolo. Il focolare è il centro di calore della casa per questo le stanze e
gli ambienti abitativi sono sviluppati intorno al camino. La casa si
sviluppa su tre piani sfalsati tra loro e uniti unicamente da ponticelli e
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passaggi. La struttura esterna è estremamente semplice e appare molto
massiccia, per via dell’uso del mattoncino che restituisce l’idea di
possenza.
Casa sulla cascata.
È l’esempio più calzante ed espressivo di architettura organica.
Realizzata in un bosco del Pensylvania, la casa sulla cascata sorge
appunto su una cascata. In quest’opera troviamo un imponente e
armonioso incastro tra natura e architettura umana. I pilastri sono stati
modellati in base alla presenza degli alberi, cosi come le travi che
svolgono una funzione strutturale sono state adattate alla presenza
delle massicce rocce, nel tentativo di far rimane inalterato il paesaggio
circostante.