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ESPRESSIONISTI
-anticipano tematiche espressioniste quali malessere, interiorità: espressionismo è ESASPERAZIONE, a livello
anatomico ma anche visivo, pittorico è un Romanticismo all'ennesima potenza: ESPRESSIONISMO in ARTE =
"DEFORMAZIONE" al di là del tratto che si fa gesto, si deformano le espressioni [BERLINO, PARIGI, DRESDA]
-le METEORE ESPRESSIONISTE: bypassano spazio e tempo mantenendo sempre una linea personale profondamente
legata alla propria biografia nonostante aderiscano ad alcuni movimenti [BIOGRAFIA = ARTE] vi è grande
COMPLESSITÀ e importanza biografica
-le METEORE squarciano il panorama europeo e vanno a grande velocità nell'interpretare e nel vivere tutte le
questioni personali le “5 METEORE ESPRESSIONISTE”
4. Ensor [BEL]
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TOULOUSE LAUTREC
BIOGRAFIA
-è figlio di una famiglia aristocratica un Bell'Époque
STILE
-le sue opere hanno un taglio prospettico ANOMALO, (con tagli fotografici arditi),
riprendendo le dissacrazioni di Degas che per primo denunciò quel tipo di sistema: osservò le opere di Degas e ne
rimase profondamente colpito prendendo le distanze dall’accademismo
-la sua è un’opera "NOTTURNA", con luci artificiali che DEFORMANO e danno toni innaturali (tipicamente
espressionisti): ritrae la Parigi notturna bohémien dei locali e delle ballerine, con personaggi isolati in realmente e
malinconici, atmosfera che investe la vita apparentemente spensierata dei luoghi del divertimento racconta il
“DIETRO LE QUINTE” del mondo, raffigurando prostitute e modelle in atti saffici disprezzati del mondo maschile:
smaschera un mondo “altro”, che tutti conoscono ma nessuno osa ammettere, vuole PROVOCARE
-inizia come IMPRESSIONISTA ma poi si sposta come artista "ART-NOUVEAU" e ciò segnerà la sua fortuna la
tecnica impressionista ma ne prende le distanze a favore di un interesse profondo per il disegno e per la linea di
contorno che diventa nelle sue mani via via più spezzata, avvolgente rapida e vicinissimo al linearismo art nouveau
-predilige una limitata scelta cromatica giustapponendo i colori distribuiti a tratti incrociandosi sulla tela
-in pieno periodo art nouveau sarà tra i più noti GRAFICI e PUBBLICITARI del periodo, sviluppando il suo tipico stile
per i MANIFESTI, fatti di ampie campiture e colori anomali, cose che diventeranno centrali nel suo stile pittorico
estremo successo con la litografia, dedicata ai manifesti del Mulin Rouge
-la sua produzione di MANIFESTI, tipicamente art-nouveau, si lega anche alla produzione di Alfons Mucha, famoso
grafico: questa fortuna delle pubblicità e dei manifesti inizia ad "arredare" la città; dunque, per rimanere impressi
dovevano colpire e rimanere impressi con i colori saturi e le ampie campiture
-tra i suoi MOTIVI RICORRENTI: Aristide Bounuat, la Goulue e Avril, vere dive, emblema dei suoi manifesti
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JAMES ENSOR
BIOGRAFIA
-parte IMPRESSIONISTA (opera: "Natura morta), affascinato
dall'AUTONIMIA PITTORICA del movimento e dallo sdoganare dell'uso
del colore puro: concetti che farà suoi e manterrà nel corso della sua
carriera
-egli vive nel Belgio Fiammingo a Nord, ad Ostenda, posto di villeggiatura molto in voga e raffinati, ma la sua indole è
del Sud: si ribella con questo ambiente raffinato di Oste nda, località nel
quale il Re costruisce il Cursal, un casinò-hotel enorme e sfarzoso
trasformando un paesino di pescatori in un luogo di villeggiatura raffinato
-in questo luogo ha un negozio insieme a lla madre, di oggetti bizzarri, del
mondo marino e naturale, anomali: così sarà a contatto con le
"STRANEZZE" della natura, che interpreterà come realtà
STILE E TEMI
-la ricerca di Ensor assume toni visionari, unita a una straordinaria vena sarcastica: i volti dei personaggi sono
deformati o trasformati in maschere e teschi mentre scompare il rigore cromatico del puntinismo e la sintesi e la
bidimensionalità delle forme sono un chiaro preludio le ricerche espressioniste posizione che torna costantemente
nelle opere di Ensor, il quale costruisce un proprio vocabolario pittorico fatto di maschere e figure grottesche
-TEMA: il tema principale e quello della "MASCHERA", tema che gli permette di svelare una società ipocrita e
apparente
-il suo setting prediletto sono le "SPIAGGE", che popola di figure disparate, in azioni e atti molto spesso "osceni" e
orridi
-si sposta a Bruxelles, dove dalle spiagge inizierà a ritrarre un ambiente cittadino sempre visto dalla sua finestra: ciò
testimonia il proprio io isolato e alienato dalla società, dalla quale non si mischierà mai qui denuncia il COSTUME
corrotto della città, che pullula di maschere, simboleggiate nella riproduzione di feste e parate, che però sottolineano
la falsità dell'ATTORE SOCIALE del '900 [come in "Cristo entra a Bruxelles"]
-fa anche DISEGNI: testimoniano l'ipocrisia, la beffa, gli scherzi, la dissacrazione, il SARCASMO nella
rappresentazione di personaggi di spicco della società infatti, fondamentali le ILLUSTRAZIONI e le INCISIONI,
tipiche della sua esperienza fiamminga in cui compare il fondamentale tema della “MORTE”: la morte aleggia nella
società e viene interpretata come una maschera (esperienza fiamminga di Bosch)
-egli è un provocatore, lanciando messaggi molto diretti tramite la rappresentazione di maschere sociali che vanno a
coprire i volti dei potenti della società mentre decide di lasciare nudi, i poveri gli ultimi e i reietti
PAUL GUAGUIN
-il percorso artistico di Gauguin è un PERCORSO INTERIORE considerabile l'espressione massima del simbolismo
poiché la sua pittura rappresenta una sintesi dei caratteri simbolisti a partire dal distacco dell'oggetto reale e
dall'utilizzo del colore come ponte tra l'interiorità dell'artista e il soggetto dipinto: la pittura utilizza un linguaggio
fatto di simboli che tentano di superare il senso apparente delle cose e delle immagini
-si arriva a toccare un certo esistenzialismo, con la raffigurazione di tematiche profonde come il tema del viaggio
letto come un allontanamento dalla quotidianità e della civiltà moderna, ma anche come viaggio interiore, tema
fondamentale nell'artista francese
-partecipa a tutte le esposizioni impressioniste nella seconda metà degli anni 80 per poi orientare il proprio
linguaggio verso una pittura costituita da una SINTESI DELLE FORME, concetto che farà suo per tutto il corso della
sua lunga carriera esperienza del “cloisonnisme”, derivante dalla tecnica del cloisonné, impiegata nel medioevo,
arrivando ad abbandonare l'approfondimento prospettico in favore di bidimensionalità esaltando le linee curve e
l'utilizzo di una tavolozza di colori non corrispondenti alla realtà ma espressione dell'interiorità dell'artista
-esperienza con i “NABIS”, artisti simbolisti che amavano il valore del simbolismo e
le figure di arte “naif”, ovvero un'arte semplificata quasi infantile con l'uso di
figure estremamente piatte e la raffigurazione di donne bretoni un ottimo
esempio di questo periodo è la “Visione dopo il sermone (la lotta di Giacobbe con
l'angelo)”, un punto di svolta poiché lo associa al simbolismo Nabis fondendo
mistico e reale, con la rappresentazione di donne bretoni presenti innaturalmente
in primo piano e l'anti naturalismo dei colori
-altre opere come “Cristo giallo”, “l’Onda verde” e gli autoritratti, testimoniano la bidimensionalità della
composizione, i contrasti complementari tipici dell'espressionismo, l'uso di colori innaturale, tinte piatte, uso della
linea netta nera (esperienza cloisonné delle cattedrali gotiche che fa
risplendere i colori grazie al contrasto con i colori puri) soprattutto nei suoi
AUTORITRATTI, si vede l'influenza delle stampe giapponesi
-TEMI: della sfera “SACRA”, come il cristianesimo e l'animismo che si fondono in modo sincretico in un’iconografia
religiosa completamente nuova unisce le esperienze della propria vita, coniuga le nuove esperienze autoctone
con la cultura cristiana, poiché osserva nella cultura centroamericana gli stessi principi di libertà spirituale
rivendicata dal cristianesimo: “PROIETTA” queste narrazioni sacre in spazi polinesiani autoctoni con grande
personalità unendo elementi tipici elementi tribali
-Gauguin appare aderire perfettamente a una vita primitiva e originaria, INTERPRETANDO le credenze e costumi
centro americani con le credenze religiose cattoliche e cristiane testimonia infine un rapporto equilibrato tra il
mondo naturale animale e vegetale, e quello spirituale religioso
-si schiera apertamente contro il colonialismo, e per questo viene arrestato ripetitivamente poiché spiegava agli
autoctoni le vessazioni francesi, e la volontà di rivendicare libertà
-è il pittore della “RESILIENZA” in lui un carattere devozionale che fa proprio, per questo lo etichettiamo come
pittore della resilienza, poiché da tutte le crisi della sua vita riesce a trovare una propria dimensione: alla capacità di
convertire gli effetti negativi della sua vita in effetti positivi
-OPERE, come “Te Arii Vahine” (la donna dei manghi, o “Orana Maria”, testimoniano la figurazione del paradiso
terrestre coniugato con queste nuove figure femminili personificazioni della Madonna o di Eva
-coniuga il simbolismo nabis con le figure delle donne polinesiane e bretoni la figura centrale è un’Eva che coglie
la mela del peccato nuda, rivendicando la libertà di quei paradisi terrestri lontani dalle logiche del peccato cristiano e
dal pudore cattolico: compare anche una divinità autoctona a far da contraltare con la Natività cristiana presente nel
dipinto
GAUGUIN SCULTORE
-Golden nasce scultore nelle sue sperimentazioni di bassorilievi, litografie e serigrafie o di ceramiche di tipo “raku”
giapponesi: necessario in questo caso anche l'aspetto spirituale con la produzione di alcuni totem
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_
-Van Gogh non sarà mai nel posto giusto al momento giusto collezionando nella sua biografia momenti di grande
sfortuna che ne decreteranno il delirio psichico: un’interpretazione, infatti, e dice che il fatto che Van Gogh disegni
così tante “strade”, sia un simbolo di tutte le strade mai prese e mai imboccate
-la sua biografia è nota grazie e una serie di lettere e scritti raccolti nel suo EPISTOLARIO, nella quale si rivela la sua
psiche, nelle corrispondenze private con il fratello, uno degli unici ad aver compreso il talento innato di Vincent e lo
finanzierà è straordinario notare come nelle lettere si legge una grande lucidità nelle descrizioni di ciò che lo
circonda e del suo stato d'animo e anche negli studi artistici e dei colori e delle pennellate
-viaggerà verso ARLES in Provenza, su spinta del fratello, il quale coinvolse con un contratto anche Paul Gauguin, ma
i rapporti tra i due degenerarono completamente, e in una lite furibonda Van Gogh arrivo addirittura a mutilarsi
parte di un orecchio nell'ultima parte di questo periodo Vincent trascorso il lungo lasso di tempo auto confinato
all'ospedale per malati mentali di Saint Remy de Provence
OPERE E STILE
PRIMO PERIODO: CONTADINI
-Van Gogh è autodidatta ed iniziò a dipingere nel 1883 concentrandosi su tematiche sociali e su soggetti della vita
CONTADINA è un giovane Van Gogh vicino al realismo, con la ritrattistica di donne contadine in Nature morte
dell'ambiente contadino: le superfici e le pelli sono ruvide, le carnagioni scure (Bramante), volte a raccontare quel
tipo di sfruttamento contadino già presente nella esperienza di Millet da cui riprenderà e copierà il “Seminatore”
-emblematico di questo periodo è “I mangiatori di patate”, scena squallida ma allo stesso tempo sacrale giocata sui
toni delle terre e degli ocra, con colori bruni (caratteristici di questo periodo poiché costano meno) ostenta
l'essenza stessa della povertà nel ritrarre il fumo e le mani callose e i colori scuri, e i volti dalle pelli ruvide
-ma vi è già il tipico stile di Van Gogh fatto di PENNELLATE PASTOSE e MARCATE, così come gli effetti di luce
contrastanti e decisi
PERIODO PARIGINO
-nel suo secondo periodo, egli viene chiamato a Parigi dal fratello Theo, dove
entrerà in contatto di Toulouse Lautrec, e con gli impressionisti appassionandosi
profondamente alle STAMPE GIAPPONESI assorbirà i tratti virgolettati che
restituiscono una visione del mondo sempre dinamica e sempre in movimento
-si riconosce un cambiamento immediato, nell’emblematica opera “Autoritratto con il cappello di feltro grigio” nel
quale le pennellate sono fatte di piccoli tratti e giustapposti a raggiera in modo da definire i volumi e giocando con
l'accostamento di colori complementari e con le traiettorie diagonali dello sfondo azzurro e violaceo
-fondamentale l'acquisizione della proposta PUNTINISTA, dei post-impressionisti, anche se l'artista non ne condivide
la lentezza e la rigorosità scientifica infatti assorbe il tratto giustapposto puntinista ma rivendica un'espressione
pittorica DIROMPENTE, immediata e tumultuosa, di spessore materico nella quale l'esecuzione è data dal gesto
violento
PERIODO AD ARLES
-voi si trasferì ad Arles, In Francia del Sud, sotto spinta del fratello è
dunque un viaggio verso SUD, verso il Mezzogiorno: per tutti gli artisti che
viaggiano verso sud vi è sempre “l'illuminazione” delle tavolozze a livello
cromatico
ritroverà nei campi della Provenza gli stessi panorami natii, che
interpreterà con colori accesi abbandonando i colori spenti e bruni del primo
periodo
-il fratello Theo Van Gogh propose un contatto al pittore francese GAUGUIN
Van Gogh venne influenzato estremamente dalle ampie campiture di Gauguin ma quest’ultimo mai verrà
influenzato dalle virgolettature di Van Gogh [ciò dimostra anche la propria fragilità, e la necessità di dipendere da
VAN GOGH e GAUGUIN Gauguin rappresenta per lui il suo unico amico, e quando egli se ne andò a causa dei
continui litigi poiché era innamorato della prostituta che pensava volesse unicamente l'amico inizia ad insultarlo,
così Paul decise di abbandonare Arles e raggiungere il suo paradiso terrestre, mentre Van Gogh raggiunse il
proprio inferno: in uno dei suoi litigi arrivo a tagliarsi l'orecchio
-inizia l'instabilità emotiva di Van Gogh l'abbandono dell'amico è un qualcosa di traumatico, lo arriva a
ricercare in qualunque cosa dipingendo gli oggetti che appartenevano a Gauguin
qualcuno]
-ad Arles, si nota l'influenza del periodo parigino nelle riproduzioni dello
stile tipicamente GIAPPONESE, come nel caso del “Ponte di Langlois”,
caratterizzato da ampie campiture e dalla scansione dei piani, e nel
taglio tipicamente obliquo del ponte
RICOVERO A SAINT-REMY
-tra l'altro troviamo vari disegni di Van Gogh in questo periodo poi che gli lasciavano solamente pastelli in quanto i
colori se li mangiava
-egli fissò i propri stati d'animo anche e soprattutto nei PAESAGGI perché
compaiono già elementi simbolici di grande impatto emotivo, ad esempio in
“Visione dopo il sermone”, rivela nell'esplosione di luce del tramonto una carica
simbolica ed evocativa presenza misteriosa, oppure anche nel “Seminatore”
-nella “Notte stellata” si può notare una forza espressiva inedita, evocativa di
forze naturali che si sovrappongono
PERIODO DI AUVERSSUR-OISE
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EDVARD MUNCH
-per Edward Munch “la natura è l'opposto dell'arte un'opera d'arte proviene direttamente da all'interiorità
dell'uomo” queste parole testimoniano la fortissima influenza che la propria interiorità e la propria biografia
hanno avuto sulla propria arte, influenze che si vanno ad unire anche ad elementi tipici della TRADIZIONE NORDICA,
e letteraria e teatrale, cose che sono in grado di solcare la psiche umana e di entrarti dentro
-egli fu in grado di far propri i temi più profondi e inquietanti del simbolismo per vivendo in prima persona e delle
tensioni esistenziali di fine secolo fu il vero anticipatore dell’ESPRESSIONISMO, non solo a livello artistico ma
anche a livello biografico
la sua arte era un ESORCISMO personale, alle terribili e violente crisi psicotiche che lo attanagliavano e agli eventi
traumatici della sua vita come la morte della sorella di tubercolosi: nella sua arte esorcizza il proprio male nelle sue
opere, sublima le proprie pulsioni, ed è come se lasciasse vivere le proprie tele di vita propria
STILE E OPERE
-dopo una formazione naturalistica egli raggiunge Parigi entrando in contatto con gli impressionisti e i simbolisti, ma
soprattutto a Parigi inizia a sviluppare uno stile di vita bohemien, tipicamente espressionista
-dalla consapevolezza di voler liberare le proprie forze interiori, svincola il colore da esigenze naturalistiche e sceglie
di applicare una tecnica quasi “non finita”
-la sua psiche si fa più tormentata e così anche la sua arte il suo stile è
caratterizzato da AMPIE CAMPITURE, paesaggi nordici all'orizzonte il Mare
del Nord abitato da figure meditabonde: ritrae SOGGETTI INSTABILI,
inquietanti, con atmosfere lugubri e tragiche
tema della MALATTIA e delle figure FEMMINILI, spesso malate, con donne sanguisughe, “fem fatal”, conturbante
-tela dall’atmosfera lugubre e profondamente tetra, basata su neri e viola, dove le architetture si riducono
all’essenziale
-in “Pubertà”, elemento dell’ombra proiettata sul muro testimonia l’isolamento, al centro della composizione
pare isolare la figura creando empatia con lo spettatore
“URLO”
-il modello è l’ARTE PRIMITIVA e PRECOLOMBIANA gli occidentali sono affascinati dalla semplicità delle forme
che rimangono estremamente ESPRESSIVE dell’arte precolombiana: pulisce l’arte di tutti i dettagli, e vi è SINTESI
delle linee che porterà al cubismo con la sintesi dei volumi
-STAMPE nel momento in cui si legherà all’espressionismo tedesco inizierà a fare XILOGRAFIE (legno) e
LITOGRAFIE (pietra), che agiscono al contrario delle incisioni tradizionali poiché si inchiostra a rullo: ciò fa in modo
che ci sarà una PREVALENZA DI NERO, e figure SPIGOLOSE: cose che caratterizzerà spesso l’espressionismo e
determinerà una certa influenza sulla pittura
SECESSIONE
VIENNESE
-Il termine “SECESSIONE”, indica una separazione, un distacco indica una serie di situazioni artistico-culturali che
vengono coagulandosi negli anni ’90: le secessioni sono VIENNA, MONACO e BERLINO
la secessione riguarda la pittura, poiché il distacco è quello dei giovani artisti nei confronti dei maestri e delle
regole, considerate ormai superate: la secessione è un momento di ROTTURA, anche se in primis riprende tendenze
medievalistiche e classiche, ma con i suoi temi inediti esaspera la condizione di disagio dei giovani
-è il vero PRELUDIO ALL’ESPRESSIONISMO, soprattutto quello tedesco del 1905, ma anche quello francese: in
particolare la secessione viennese traghetta dall’art nouveau all’espressionismo, concludendosi con l’uscita di Klimt
dal gruppo con i suoi discepoli Schiele e Kokoschka, che confluirà nell’espressionismo
-vuole rompere i legami con le Accademie di belle arti vogliono andare completamente controcorrente, così
come in architettura (si puliscono, preludio al modernismo)
-grandissima MODERNITA’, dei temi e dei metodi grande spinta anche alla GRAFICA: con le innovazioni di stampa,
pubblicità e comunicazione. È l’art nouveau nella sua derivazione viennese, e come tutto il movimento si basa su
ideali di NOVITA’ e LIBERTA’: reclamarono un loro manifesto e un loro luogo di incontro e produzione, e lo trovano
con il palazzo della secessione di Olbrich
-con la secessione si inizia a progettare l'arte per il luogo specifico a cui essa è destinata ARTE PER FINALITA’
D’USO DELLO SPAZIO
-è una declinazione dell’art nouveau, un periodo di straordinaria varietà nella storia dell’arte poiché assume forme
diverse in tutto il mondo (come oggi per moda e design)
-si rivaluta il DISEGNO e le ARTI GRAFICHE, dove il disegno non serve solo come preparazione ma compone l’opera
stessa la LINEA è protagonista e dimostra tale traghettamento dall’art nouveau all’espressionismo
-è un movimento PROGRAMMATICO con il primo “MANIFESTO”, il “VER SACRUM”, una rivista trimestrale che
fungeva da manifesto: testimonia la nuova spinta moderna poiché conteneva GRAFICHE, studi di lettering, grafiche
pubblicitarie e le stampe xilografiche: la RIVISTA è la necessità di comunicare con il pubblico in maniera diretta,
come lo Jugend della secessione di Monaco
IL CLIMA DI VIENNA
-è del regno Austro Ungarico, una capitale culturale aperta e cosmopolita, dove il suo brano Francesco Giuseppe ha
promosso un rinnovamento urbano che ha mutato il profilo architettonico di Vienna abbattendo le vecchie mura
napoleoniche creando un nuovo quartiere ed edificando molti nuovi monumenti è un centro di scambio culturale
i filosofi e artisti e musicisti: a livello artistico il clima muta radicalmente: molti giovani artisti in contatto con le nuove
ricerche simboliste francesi e in contatto con l'arte nouveau iniziano a diffondere un nuovo stile antiaccademico
secessionisti si ritrovarono a discutere e si creano due tipi di fazioni: i PURISTI e i NATURALISTI. Il tutto si concluderà
con Klimt e la sua schiera di artisti che lo seguiranno intorno al 1905
KOLO MOSER
- Fu tra i fondatori della secessione viennese, svolse gran parte della sua raffinata
attività nel campo delle arti applicate, dedicandosi in particolar modo alla
realizzazione di stoffe, mobili, vetrate, manifesti, complementi d'arredo fu un
grande GRAFICO, avanti nel tempo, riuscì ad anticipare grafiche geniali e
modernissime ancora usate nella moda di tuttora
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GUSTAV KLIMT
-Klimt è considerato il padre fondatore della secessione viennese: dopo la fondazione della secessione sviluppa uno
stile proprio basato sull'incontro tra le tematiche del simbolismo i riferimenti dell'arte della cultura greca e
bizantina coniugato per il nuovo amore per la decorazione
KLIMT RITRATTISTA
-Klimt celebre per le sue figure femminili, in dipinti come la “Nuda Veritas”, che ritrae
una donna dai folti capelli Rossi completamente nuda, suscitando parecchio scalpore
contrapponendo un atteggiamento e un'espressione insondabile non temi del mondo
reale fortemente influenzati dallo spirito simbolista, oppure anche nella “Giuditta” che
capovolge una scena tipicamente truculenta con uno sguardo sensuale e provocatorio,
troviamo la testa di Olofene solamente in basso in taglio fotografico
i TEMI: panorama tematico che riguarda i MOSTRI, arpie, animali e negatività legati
alla figura della donna
KLIMT BIZANTINO
-nel 1903 compie un viaggio in Italia durante il quale visita RAVENNA, dove osserverà
direttamente i cicli di mosaici ispirati all'arte bizantina e da questa esperienza, matura
un nuovo stile in cui gli ori e le decorazioni dimensionali floreali e geometrizzate danno
vita ad atmosfere sospese nel tempo e nello spazio periodo ORO di Klimt
-qui realizza i suoi massimi capolavori, come “Il Bacio”, che testimoniò l'abbraccio di
due amanti avvolti in un'atmosfera, con decorazioni geometriche floreali ispirate ai
motivi musivi bizantini l'uso della foglia d'oro rende anche uno spessore di rilievo
nei suoi quadri con giochi di moduli e rilievi
EGON SCHIELE
-allievo di Klimt, insieme a Kokoschka, completava a volte le
sue opere rappresenta una diga alternativa l'espressionismo
europeo, identificandosi in una sorta di espressionismo
austriaco
il suo fu uno SCANDALO, per l'eccesso e l'esplicito contenuto erotico concentrato sul fortissimo interesse per la
figura umana: assorbe l'esperienza decorativi di Klimt ma allo stesso tempo
coniuga tale raffinatezza descrittiva con un'intensa tensione emotiva
tipicamente espressionista
-egli è attentissimo alla FIGURA UMANA, studia la fisionomia e l'anatomia piegandola e accentuando dallo stile
espressionista questa pensione è testimoniata dagli autoritratti e dagli innumerevoli dipinti di figure femminili
dove l'esasperazione espressiva di memoria munchiana, è correlata ha una deformazione corporea delle figure
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OSKAR KOKOSCHKA
-altro esponente dell’ESPRESSIONISMO AUSTRIACO e allievo di
Klimt si riconosce in lui la formazione nell'ambito della
secessione viennese, presente per la tipica scelta di caricare di
DRAMMATICITA’ e PATHOS le figure umane
-propone una tensione interiore che prorompono all'esterno deformando le fisionomie e i corpi degli individui
elementi cardine della sua opera come si può anche notare in “Pietà” e in “Assassino, speranza delle donne”,
entrambe LITOGRAFIE, poi che Kokoschka fu un litografo che faceva manifesti e stampe d'arte e ciò influenzerà
esponenzialmente la sua arte, con la scelta di una linea sinuosa
ESPRESSIONISMO FRANCESE
LES FAUVES
-All’inizio del XX secolo Parigi era la capitale culturale e artistica d'Europa. Le
esposizioni organizzate dai Salon ufficiali e dalle nuove associazioni di artisti
indipendenti attraevano da tutto il continente artisti e intellettuali dando vita a un
ambiente vivace e ricco di stimoli. Nasce lo stile di vita bohemien
-NASCE NEL 1905 quando il Salon d'Automne ospitò all'interno della sala VII del
Grand Palais le opere, tra gli altri, di Matisse, van Dongen, Marquet, Derain, de
Vlaminck, Rousseau
-Il termine Fauves (belve, appunto), utilizzato con un'accezione negativa, ottenne in realtà un grande successo e
venne provocatoriamente adottato dai pittori
-Nonostante il carattere rivoluzionario della loro pittura, i Fauves mostrano un'evidente continuità con le esperienze
dell'arte francese dei due decenni precedenti. Il gruppo non ebbe mai caratteri unitari e comuni, né vita lunga,
poiché nel giro di un paio d'anni ogni suo membro intraprese una strada autonoma.
-vi è straordinario CONFRONTO tra artisti, ad esempio nella riproduzione di cartelloni pubblicitari
ALBERT MARQUET
-esperienza postimpressionista di Seurat e Signac, e vicinanza a temi e soggetti impressionisti, come Parigi e la
Senna, infatti condivise il soggetto della festa del "14 luglio" con Monet, ma la resa è completamente diversa.
MAURICE DE VLAMINK
-l'unico del gruppo dei Fauves a ispirarsi direttamente alle opere di van Gogh: ne risulta una pittura dai tratti
violenti, materici, che interpreta in modo nuovo paesaggi della campagna francese e le figure della vita notturna
parigina, con una specifica attenzione alla psicologia dei personaggi, come risulta dal confronto tra la sua "La
ballerina del Rat Mort", "Donna in camicia di Derain" reinterpreta la natura, con masse di colore che solidificano
la realtà
ANDRE DERAIN
-influenzato dal violento utilizzo del colore dell'amico Maurice de Vlaminck e, successivamente, dalla struttura
ordinata di Matisse, dà vita a un personale linguaggio basato sulla stilizzazione dei soggetti e sull'accostamento di
pennellate di colore distanziate tra loro, che rendono la composizione più luminosa grazie all'emergere del bianco
della tela, come si vede ne "Il ponte di Charing Cross a Londra"
-L'olandese Kees van Dongen (1877 1968), trasferitosi a Parigi, inizia a dipingere
ispirandosi allo stile di Gauguin, dove le sue ricerche sul colore trovano ampio
riscontro nella sala dei Fauves. emerge una ricerca stilistica e tematica che ha
numero si punti in comune con l'Espressionismo tedesco: nella "Danzatrice rossa", i
colori sono accesi e semplificati in uno scorcio audace che sembra far esplodere il
quadro dalla cornice.
DUFY e BRAQUE
-si collocano nell'orbita fauve anche i primi lavori di Raoul Dufy (1877-1953) e di
Georges Braque (1882-1963), la cosiddetta scuola di Le Havre, per i quali
l'esperienza fauve costituisce la prima importante fase di costruzione di un
linguaggio indipendente, che ha origine dall'impatto visivo delle opere di Matisse
-DUFY: opera una sintesi tra il linguaggio fauve e l'espressionismo del gruppo
tedesco Die Brücke, riconoscibile in "Manifesti a Trouville"
-BRAQUE: Braque invece, abbandonando le ricerche postimpressioniste, sceglie l'uso del colore puro e i temi di
paesaggio, nei quali domina un'atmosfera sospesa, luminosa e serena, come in "Piccola baia a La Ciotat", che
precede di pochissimo l'incontro con le rivoluzionarie ricerche volumetriche di Picasso.
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HENRI MATISSE
-personaggio molto particolare: non accettò mai il ruolo di capo e non si fece mai coinvolgere in eventi
-sviluppa una propria AUTONOMIA ESPRESSIVA, ma rimangono tratti comuni: ha numerosi tratti comuni con quello
degli altri artisti fauves: l'atelier di Moreau e la cultura simbolista, lo stile primitivo e anti-naturalista di Gauguin e di
Rousseau, la lezione di Seurat e di Signac.
-esporrà in Russia: paese che dopo la rivoluzione ha un'esigenza di cambiare linguaggio e viaggerà verso il Marocco e
assorbirà moltissimo dai movimenti arabeschi
-si ammalerà e verrà costretto a letto per gran parte della sua vita
PERIODO PUNTINISTA
-Al tempo dell'armonia dipinta da Paul Signac nel 1904, esaspera la tecnica puntinista svuotandola di qualsiasi valore
ottico-positivista ed esaltandone, al contrario, la fibrillazione cromatico-percettiva, attribuendo ai colori valenze
espressive; il soggetto è ancora una volta il rapporto armonico tra umanità,
-immette nel dipinto la forza dei sentimenti e delle pulsioni interiori dell'artista, non più mediate da forme razionali,
ma felicemente e violentemente esibite.
-libertà esplicita nella stesura del colore, forza del segno morbido
e avvolgente, la brillantezza della tavolozza
-le figure preannunciando il soggetto del dipinto "La danza", realizzato nel 1909
"LA DANZA"
-i colori sono irreali e si pongono sempre come complementari rispetto al fondo: sembrano figure a tinta piatta,
bidimensionali, ma grazie alla linea si restituisce una corporalità sinuosa
-elemento della LINEA, non usa il nero ma una tonalità complementare più scura, per far esplodere il colore
(esperienza divisionista)
PERIODO ARABESCO
-viaggia in MAROCCO e in RUSSIA: viene influenzato dalle icone raccolta nella Galleria Tret'jakov, i cui impianti
bidimensionali e gli arabeschi decorativi lasciano una profonda impronta in Matisse.
-Šcukin, irrefrenabile collezionista di opere impressioniste e
postimpressioniste, acquista da Matisse "Armonia in blu", poi rielaborata
con l'applicazione di un predominante rosso e intitolata "La camera
rossa"
-si arriva ad una SINTESI totale, quasi INFANTILE, naif, esasperata, anche se dietro c'è
sempre un grande studio meticoloso
ULTIMO PERIODO
-si arriva ad una SINTESI ESTREMA, Matisse riuscì a cogliere l'essenza delle cose, come si
coglie nei suoi disegni, assimilabili al cubismo e all'essenzialità di Picasso tocca una
semplificazione essenziale ed esasperata
-si dà anche alla progettazione e all'ARCHITETTURA: con la "CAPPELLA DEL ROSARIO" a Nizza, dove progetta
qualunque cosa, lasciando la propria eredità artistica arrivando alla propria sintesi con un'opera d'arte totale
ESPRESSIONISMO TEDESCO
DIE BRUKE
-L'Espressionismo, più che uno stile, è uno stato d'animo, un
atteggiamento mentale e creativo nuovo:
-La durezza della pittura espressionista, che arriva spesso a visioni taglienti e feroci, a una deformazione violenta
della realtà rappresentata, è indice di un atteggiamento fortemente critico nei confronti della condizione sociale:
l'espressionismo è una critica all'INDUSTRIALIZZAZIONE e dalla trasformazione sociale e dai conflitti di fine secolo
-L'Espressionismo non è un movimento unitario, non è semplicemente una reazione alla pittura impressionista, non
è solo un'arte dedita all'introspezione e alla descrizione di un malessere esistenziale e non sempre taglia i ponti con
la tradizione; anzi, in molti casi riannoda le fila con la cultura artistica tedesca
-idea di MALESSERE: riflesso di un'epoca, anticipa il malessere post-bellico, raccontando
alienazione e solitudine
IL MANIFESTO
-scrivono un MANIFESTO il "DIE BRÜKE", consolidandosi come piano programmatico nella
loro dichiarazione di intenti
-DIE BRUKE: Die Brücke, letteralmente "Il Ponte" (da un concetto ripreso dal filosofo
Nietzsche e dunque inteso come ponte fra la tradizione pittorica naturalista del tardo
Ottocento e la modernità del linguaggio di inizio secolo)
-nel manifesto parlano di "fede nel progresso" inteso come un progresso unicamente
umano, una nuova direzione dell'essere umano coinvolge il rapporto tra "creatori" e
"fruitori", rivendicando la libertà di operare e di vivere (come sarà con Mondrian e
Kandiaky)
STILE, TEMI
-il PRIMITIVO la bidimensionalità, le campiture piatte di colore, i contorni netti e
marcati e il gusto per il primitivo.
-la CITTA’ la città contemporanea diventò il principale soggetto delle loro opere, con i tram, la folla, le prostitute e
i panorami notturni dei quartieri illuminati dalla luce artificiale: scene del QUOTIDIANO, ma visto in maniera
nostalgica con quei corpi angustiati negli spazi urbani che rimandano al rapporto ormai perso di armonia tra uomo e
natura. La città è ALIENANTE poiché l'uomo della moltitudine, ottusa in sé stessa (come nella body art di Beyus)
e una denuncia al consumismo, gli espressionisti tedeschi sono estremamente coinvolti nella vita politica e
sociale, al contrario dei francesi
CINEMA ESPRESSIONISTA
-il primo film espressionista è “METROPOLIS”, Fritz Lang e il “Gabinetto del dottor Caligari” di Robert Wiene:
Metropolis testimonia il ruolo della macchina anticipando il tempo con il tema degli operai e dello sfruttamento
ESPONENTI
-si nota un’incredibile nota esistenzialista ed interiore nelle sue vedute, caratterizzate da spazi urbani dalle linee
taglienti, dai colori acidi e contrastanti in ampie campiture, tutte espressioni del proprio disagio esistenziale che si
amplifica nel contesto urbano
negli spazi naturali invece si vede l'influenza “fauves”, con le linee che si fanno morbide e dolci, correlate col tema
della gita fuoriporta
-in opere come “5 Donne per strada”, si nota un forte cambiamento nella moda femminile, esasperato dai corpi
filiformi e spigolosi dal trucco accentuato, quasi a creare una maschera (arte
precolombiana): le figure sono probabilmente prostitute, raccontandoci
un'epoca moderna e malata. Le figure sono illuminate dal lampione e sono
circondate dalle vetrine dei negozi e da un probabile cliente in macchina
OTTO MULLER
-richiama il rapporto naturale con il corpo e con la nudità ha delle origini GITANE e celebra il nomadismo e la
libertà, da cittadino del mondo vuole mantenere il rapporto armonioso con la natura
ALTRI
ARRIVA IL NAZISMO tutto cambia e si ritorna ad una perdita di quelle avanguardie artistiche che stavano
cambiando il mondo dell'arte, si torna indietro e si considera tale espressione artistica immorale, come in tutti i
regimi