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STONEMUSIC.I T
JEFF BECK
MISTER GUITAR

PETER GABRIEL
IL NUOVO VIAG GIO

MONTEFELTRO
ITALIA 90

RIVERSIDE
ID.ENTITY

STERBUS
DELIZIE POP

FORMULA 3:
AUT 17,50 € - BE 16,50 € - LUX 15,20 € - F + PM € 23,50 F + € 25,20 PM - ES 14,20 € - PT (CONT.) 15,00 € - CH TEDESCA 17,5 CHF - CH TICINO 16,5 CHF - OLANDA 18,00 €

DIES IRAE
ALBERTO RADIUS TALKS
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D BLOODROCK D INFINIEN D MARILLION


D DAVID BOWIE D ALIEN FIELD D TOM KENNEDY
D SHAWN PHILLIPS D EUGENIO FINARDI
D SANDRO BELLU D SIMON COLLINS D DIVAE PROJECT
Welcome
Ovviamente il flusso della vita è inarrestabile,
sia per le nascite che per le morti. Nessuno
può avere la pretesa di fermare il tempo, come
nessuno può pensare che noi non rimaniamo
addolorati alla scomparsa dei protagonisti, che

F. DESMAELE
in un modo o nell’altro hanno costruito i codici della
musica che amiamo o l’hanno mantenuta in vita. In questo
senso, purtroppo, ricorderemo l’inizio traumatico del 2023,
vista la scomparsa consequenziale di tre leggende e di un
artista meno conosciuto ma profondamente amato. A gennaio Jeff
Beck, David Crosby e Sandro Bellu, a febbraio il mio amico Alberto Radius.

A Jeff, Alberto e Sandro abbiamo dedicato un ricordo tra le pagine di «Prog Italia» 47, mentre
su David ci sarà un articolo prossimamente.

Ovvio che con il trascorrere del tempo i cimiteri dei sentimenti musicali saranno sempre più
affollati, fino a quando non ci saremo neanche più noi a ricordare queste continue mancan-
ze. E a quel punto, se abbiamo tramandato qualcosa, i più giovani proseguiranno per non
lasciare tutto in mano al mainstream e al business dello spettacolo. A loro quattro è dedicato
«Prog Italia» 47.

Le morti non sono tutte uguali. Quella di David Crosby è stata particolarmente dolorosa,
almeno per chi pone la musica al centro della propria vita, non solo per la questione artistica
maa soprattutto per la sua capacità di costruire universi emozionali, da solo o con gli altri.
L’h
ho amato da adolescente, mi sono emozionato nell’incontrarlo e fotografarlo tra i 30 e i 40
L’ho
annni, ho speso più di una lacrima a 67 per la sua morte…
anni,
Cia
ao David...
Ciao

Gra
azie a tutte/tutti
Grazie

C
Come sempre la musica degli artisti presenti in questo numero la potete trovare ssul mio
canale Spotify.

Buon aascolto.
Guido Bellachioma
Bellachioma
bellak@alice.it • www.progressivamen nte.com
www.progressivamente.com
STONEMUSIC.I T

TROVI
VI I SUONI
DI PROG
ANCHE
HE SUL WEB B
OGNI NI GIORNO
SU STONEMUSIC
NEMUSIC TANTII
CONTENUTI
NUTI ESCLUSIVI
E UNA COMMUNITY TY
DI 1 MILIONE D.O.C., Rai 2, quando suonò
PPASSIONATII
DI APPASSIONATI insieme a Jackson Browne (1989).

DI ROCKCK COME TETE!


E!
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GUIDO BELLACHIOMA
A

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SOCIAL
Tendastrisce di Roma
(3
( aprile
rile 1992).
il 19 )
STONEMUSIC.IT
JEFF BECK
sommario
#47 • PROG ITALIA
5SANDRO BELLU
Il ricordo di Luigi Venegoni 58DAVID BOWIE
Scary Monsters 90SHAWN PHILLIPS
Lo sciamano del rock
COVERSTORY BLOODROCK
6 LE ORME 1973-2023
50 Anni di Felona e Sorona
66 Duri come la roccia, caldi come il
sangue
95EUGENIO FINARDI
Ancora musica ribelle?

28PETER GABRIEL
Inizia il viaggio 72STERBUS
Il giardino delle delizie pop
96RIVERSIDE
Un uomo solo al comando

32JEFF BECK
Nel nome di Jeff 76EMOLECULE
Simon Collins & l’architetto
102ALIEN FIELD
Ai confini del suono

48INFINIEN
Contaminazioni infinite 81ITALIA 90: MONTEFELTRO
Nel nome della fantasia
105TOM KENNEDY
Musica come libertà espressiva

52MARILLION
I Mr Punch & Script for a Jester’s Tear 86FORMULA 3: DIES IRAE
Alberto Radius talks
108DIVAE PROJECT
Stratosferico & Other Stories

Prova la
Prova ua
la tua
tu rriivviisstta anche
a rivista anch
anche in dioitale
in dig
digitale
itale
THE ARCHITECT È L’ALBUM DI DEBUTTO DEL PROGETTO EMOLECULE, Simon Collins (2020).
GUIDATO DALLA COPPIA SIMON COLLINS E KELLY NORDSTROM. SI
TRATTA DI UN CONCEPT CHE MUSICALMENTE MISCHIA LE VARIE RADICI
MUSICALI DEI DUE, ANCHE SE SIMON SEMBRA IL PIÙ DECISO A GUIDARE
LUNGO LA STRADA DELLE CONTAMINAZIONI.

Con
Co
on
Un uomo
mo solo al
a
comando
coman
an SIMON i/o
i/
/o
iniizia
inizia
IL PROSSIMO NUMERO
COLLINS via
aggio
il viaggio
Testo: Antonio De Sarno

S
tory Of My Dreams, unica composizio-
MARIUSZUSZ DUDA ne inedita di RIVERSIDE 20 – THE
ORMA
ORMAI AI È IL SHORTS & THE LONGS (2021), rac-

SARÀ IN EDICOLA
colta celebrativa del vostro ventenna-
COMA ANDANTE
COMANDANTE le, è un capitolo importante nella sto- Gabrriel è dii nuovo
Peterr Gabriel nuovo o tra a noi
no
noi…
oi…
INDISCUSSO
INDISCCUSSO O ria dei Riverside. È la fine del vecchio
corso l’inizio del nuovo?
corrso o l’in lo dimostra la scansio one ttempo
scansione te pora
temporaleaed
ale
al del
de
elll’uscita
elll’us
l’usc
uscita
us
scita de
dell’uscita dei
d br brara
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brani
DELLA A NAVICELLA
NAVICELLA
IC
CELLA A Per me è la transizione. Non voglio sembrare arrogan- ranno iill su
che costituiranno uo
suoo nu ovo
nuovo o al
a
album
albu
llbum
bum m a distan
distanz
ista
stann a
distanza
SPAZIALE
SPAZIA ALE te, ma i R Riverside hanno un capo come i Porcupine
di vent’annii dal pr rece eden e la
precedente a vo
avoro
avor
vorro
lavoro ro inn stu
studi
st
stud
tudio
tu
udio,
udi
dio,
d
dio
io
io,
studio,o,, UP
o UP.
RIVERSIDE,
RIVER RSID DEE, Tr Io p
Tree. porto avanti la storia, con l’aiuto dei miei ami-
c natura
ci, naturalmente, ma è la mia creatura, capisci? Essen- esigenzze di
In base alle esigenze d un
unaa ri
rriv
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vista
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rivista artace
art
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cartaceaceea come
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& L’ARCHITETTO
SALPATA
SALPA ATA
«IL PROTAGONISTA
anche quello che dirige i Lunatic Soul, mi sono
do anch «Prog Italia» non n possiamo
possiiamo o parlare
parla
lare
la re dei
de
d ei bra
ei bran
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brani
bran
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com
coo
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comeme Pe ete
Petererr
DALLA A POLONIA
POL LOONIA
NIA
IA
A accorto che i progetti si stavano troppo avvicinando,
così ho tracciato una netta separazione tra i due. Con blica, ovvero
li pubblica, ovv ver
erro a o gn
ogninii luna
luuna
naa pien
piena
pi
pie
p ie
iena.
ena.
n
na.
na
piena.a.
a.
NELL’ORMAI
NELL’OORMAI
SCOPRE DI AVERE
Lunatic Soul mi sono addentrato di più in territo-
i Luna sta
Il primo brano è stato a Panopticom,
ato Panop opticom
pticom
pticomcom
omm, segui
seguito
seg
sse
eguito
ito,
seguito,
LONTANO
LONTA ANO 2 2001.
001 ri prog,
pro mentre la prossima fase dei Riverside sarà

OGNI 20 DEI MESI DISPARI


un papasso indietro, tornare all’idea del gruppo che dopo che avevamoevamo c hiu
u la
uso
chiuso a rivista,
vist d daa Th
T he
Thee Cour
Co
Court
Court…rtt…
NON A CASO
suona insieme in una saletta. La canzone è un ten-
suon poii ve
po e emo…
edremo…
mo…
vedremo… o…
o…
È L’UNICO
L’UNIICO
SUPERSTITE
RSTITE SOLO DUE SETTIMANE
tativo di ricordare come erano le cose all’inizio. An-
dava fatto qualcosa per l’anniversario, ma al con-
tempo mi ha aiutato nel capire che tipo di musica
temp Testo: Antonio De Sarno Testo: Francesco
Fran
ncesco Gazzara

DI VITA E IL DISCO
DEL GRUPPO volessi fare, tracciare un nuovo percorso.
voles

N
CHE NEL 2003
Quindi è solo un brano di transizione?
Quin uando la vecchia volpe sa un titolo altrettanto enigmatico che,
ESORDÌ CON ell’intervista via Zoom i due artisti sono mol-
OUT OF MYSELF.
LO ABBIAMO
F

nuovo
RACCONTA IL TEMPO
Sì, anche se c’è la presenza di Maciej Meller, il
nuov chitarrista, ma è come dire, quel ventennio
ormai
orma è passato. Bisogna guardare avanti. Non vo-
to stimolati a presentare THE ARCHITECT, al-
bum dal forte impatto. Il frontman è Simon
che tutto il mondondo aspet-
ta da oltre vent’anni
nni il suo
nuovo album, di cui si par-
t

r
sostituendo soltanto l’ultima lettera,
crea un’ambiguità per nulla casuale.
Panopticom infatti suona come Panop-

CHE GLI RIMANE»


levo rievocare
r il passato ma rinfrescare il sound con Collins, figlio di Phil (voce, batteria, tastiere, la sempre più spes- ticon, il cui termine rimanda al carce-
INCONTRATO Maciej,
M che
c è un amico e non vuole sostituire in nes- sound designer, programmazione), supportato so ma solo attraverso re ideale progettato nel 1791 dal filo-
PER PARLARE sun
n modo Piotr Grudziński, morto nel 2016. efficacemente da Kelly Nordstrom (chitarra, scatti fotografici
fici in stu- sofo e giurista inglese Jeremy Ben-

SIMON COLLINS
dio e un titolo enigmatico che esiste tham, in cui si permette a un unico
DEL NUOVO I Lunatic
L Soul, però, hanno una forte componente basso, voce, tastiere, sound designer, program- anche quello da decenni – i/o – ec- sorvegliante di osservare tutti gli al-
ALBUM, elettronica
eleettronica e folk, che sento anche nei Riverside… mazione), già con Simon in DIMENSIONAUT co che la scelta di anticiparne
arne singo- tri soggetti all’interno dell’istituto di
ID.ENTITY, Y È nel mio
m DNA. Lo stile è sempre quello. I’m Done (2013), unico e bel disco dei Sound of Con- li contenuti in occasione di ogni lu- pena senza che nessuno di loro se ne
With
Wi ith You è molto Lunatic Soul, in effetti. Agli inizi, du- tact, che ha finalmente fatto conoscere il talen- na piena a partire dal 5 gennaio
nnaio 2023 accorga. Impossibile che una temati-
E DI TANTE rante
ran prima trilogia dei Riverside, avevamo brani di
nte la pr to di Simon a un pubblico più vasto. si dimostra chiaramente in n linea con ca così orwelliana non abbia ispira-
ALTRE STORIE. questo
que esto tipo,
tipo come Schizophrenic Prayer o la seconda parte l’astuzia di lunga data del personag- g to Gabriel, il quale però ha agito in
di Second LLife Syndrome. Sono reminiscenze alla Dead gio. Ma non basta, perchéé proprio perfetta antitesi al concetto di pro-
Can
Ca Dance, che furono eliminate ai tempi. Nasce pro-
an Danc Dove vivete? Panopticom (Bright Side Mix),), il primo gettazione di Bentham e il cambio
prio
priio da questo
que il progetto dei Lunatic Soul, dalla voglia di KN: Io vivo in Canada, dall’altra parte dell’oceano ri- singolo che Peter Gabriel tira fuori della consonante finale gli permet- t
on eliminare
non elimin completamente le melodie orientali e tut- spetto a Simon, che risiede in Irlanda. dal cilindro del suo misterioso
rioso otta- te non solo di intitolare in maniera
RADEK ZAWADZKI

i resto. A loro volta i dischi dei Lunatic Soul hanno si-


to il vo album in studio – seguitouito di UP originale la sua nuova canzone ma
curamente
curramente influenzato quelli dei Riverside. I LS parlano (2002), escludendo le parentesi
rentesi or- r anche di comunicare l’idea alla ba-
sempre
semmpre di morte e dell’aldilà, quindi WASTELAND
Quando e come vi siete incontrati? chestrali di SCRATCH MY BACK se della composizione. Gabriel: “La
Riverside 2023. (2018),
(20018), essendo
ess l’epitaffio per Piotr, non poteva essere SC: Lavoriamo insieme da quasi vent’anni. Nel 2005 sta- (2010) e NEW BLOOD (2011) 2011) – ha prima canzone di i/o è ispira-
vo cercando dei musicisti per il mio secondo album (TI-
97 28
ME FOR TRUTH). Quando ho incontrato Kelly ho capi-
to che non c’era gara con quelli che già avevo visionato,
anche dal punto di vista personale… infatti siamo diven-
76

ABBONATI ALLA NOI RISPETTIAMO L’AMBIENTE


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Sandr -2023)
7 (197

Testo: Luigi Venegoni

U
n’uggiosa mattina di gen- te, perfino il violino, mi scoprivo a ne riconvertito alla causa “belzonia-
naio 2023 si è portata via ragionare come fosse assai più talen- na” tramite il nuovo testo in italiano,
Sandro Bellu, proprio tuoso di tanti musicisti professionisti, punta di diamante di un lavoro rea-
sul finire di quel periodo pur avendo scelto di privilegiare la lizzato e vissuto in totale simbiosi tra
natalizio nel quale tutti dovrebbe- sua carriera di apprezzato informa- noi. Esperienza ripetutasi con TIM-
ro essere felici per legge! Raccontare tico. E pensavo che proprio l’enor- BUCTU. All’inizio della collaborazio-
il momento è difficile, ci sono even- me bagaglio di conoscenze nell’u- ne ci fu l’inevitabile abbraccio tra di-
ti per i quali non si è mai completa- so dei computer lo rendesse anche versi stili e direzioni musicali, io col
mente pronti. E poco aiuta il fatto di un brillante utilizzatore di software mio bagaglio di esperienze prog-rock-
aver già scritto di Sandro, in un recen- musicali e plugin. Le sue innumere- fusion e lui, con la passione sviscera-
te passato, quando all’uscita del pri- voli collaborazioni musicali (Mike ta per Queen, Mark Knopfler e tanto
mo disco di Banda Belzoni capitò a Keneally, Ian Anderson, The Egoni- heavy metal. Ma fu proprio questa la
ciascuno di noi di presentare l’altro. st, Tamtando, oltre a innumerevoli formula magica: ci si confrontava co-
Allora mi venne naturale adottare un band) testimoniano di una versatili- stantemente per unire le forze e otte-
tono ricco d’ironia e apprezzamento, tà creativa unica e brillante, rara in nere di più che la somma delle par-
miscela che ora sarebbe fuori luogo. ambito pop-rock. Sandro si cimen- ti. In questo brano, nei solo di chitar-
Oggi, nella tristezza profonda, preva- tava agilmente nella scrittura e dire- ra classica ed elettrica, Sandro dava
le l’intensa ammirazione per un gran- zione d’orchestra, alternando com- il meglio di sé con brillante sonori-
de musicista che non c’è più. Sandro plesse partiture in tempi dispari a tà e invidiabile virtuosismo. Sandro
era un provetto chitarrista, un ottimo gioiose reinterpretazioni dei suoi era schivo e riservato ma, come capi-
compositore, un arrangiatore dotato amati Dire Straits. Basterebbe cerca- ta spesso con caratteri simili, una vol-
e un notevole teorico musicale, tan- re un video con la sua versione di ta superata la timidezza iniziale, sa-
to capace da indurmi ad affidare a lui Sultans Of Swing per comprender- peva sfoderare le sue doti umane e
le partiture, le trascrizioni e le stesure ne l’impeccabile tecnica chitarristi- musicali. Mi piace immaginare San-
di strutture dei brani che componeva- ca. Un’ulteriore testimonianza del dro, con la sua Paul Reed Smith, a ca-
mo insieme. Se c’era da buttar giù le suo grande talento è il brano La curva, valcioni su quel magico arcobaleno
“formiche” sul pentagramma, mi ri- realizzato per il primo disco di Belzo- di cui cantava Judy Garland il Il mago
volgevo a Sandro, arrendendomi ai li- Banda Belzoni. ni e interpretato magistralmente dalla di Oz. So per certo che avrebbe gradi-
miti di rockettaro autodidatta. Quan- Da sinistra: Sergio voce di Lino Vairetti degli Osanna. to, perché Sandro, come il compian-
Ponti, Mauro
do lo vedevo maneggiare con perizia Murgiati,
Questo brano, scritto originariamen- to Jeff Beck, amava le grandi melodie
non comune le sue splendide chitar- Gigi Venegoni e te in inglese per il disco THE EGONI- e sapeva volare ben al di sopra della
re, il basso, le tastiere e, ultimamen- Sandro Bellu. ST da Bellu con Marco Zatterin, ven- nostra banale quotidianità.
COVER STORY

1 9 7 3 - 2 0 2 3
LE50ORME
ANNI DI
FELONA
E SORONA
Testo: Guido Bellachioma, Paolo Carnelli,
«Ciao 2001», Valter Poles, «Qui Giovani», Riccardo Storti, Tino Tozzi

TERZO CAPITOLO DELLA “SACRA TRILOGIA PROG”,


CHE LE ORME AVEVANO INIZIATO CON COLLAGE (1971)
E PROSEGUITO CON UOMO DI PEZZA (1972). FELONA E SORONA,
ARRIVATO NEI NEGOZI IL 10 APRILE 1973, COMPIE 50 ANNI
E LI INDOSSA CON DISINVOLTURA, VISTO CHE È ANCORA
CONSIDERATO UNO DEI CAPOLAVORI DEL PROG ANNI
SETTANTA. TONI PAGLIUCA, ALDO TAGLIAPIETRA
E MICHI DEI ROSSI SARANNO RICORDATI
PER SEMPRE ANCHE ATTRAVERSO QUESTO ALBUM…

7
COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA

Io, Felona
e Sorona
Testo: Valter Poles

o c’ero. Respiravo quell’a- nella lunga introduzione strumenta- do Tagliapietra, inconfondibile nel

I ria di cambiamento, proprio


quando questi capolavori ap-
parivano nel mercato. E noi
ragazzetti squattrinati, in che
modo venivamo in contatto di questi
rivoluzionari album, anche in un pe-
riodo dove non esisteva né il cellula-
le, apriva la mente a spazi siderali. E
poi quel riff pieno di andamenti sin-
copati, che portava all’esposizione di
un episodio fugato ma atonale, con
le quattro voci che si spargevano tra
le casse dell’impianto stereo, nelle li-
nee melodiche dissonanti tra di lo-
suo originale timbro, in quelle larghe
e rassicuranti armonie celesti. E così
ci perdevamo in quei suoni, sospesi
anche noi nei mondi evocati dai testi.
E il lungo assolo di Toni Pagliuca al
Moog, sostenuto dall’ostinato riff di
basso e dalla martellante e fantasio-
re, né internet e la televisione era an- ro, per poi riunirsi nel massiccio riff sa ritmica di Michi Dei Rossi. Con
cora in bianco e nero e con solo due Copertina del 45 principale. Avevamo ancora la voglia le armonie di un Hammond liquido
canali Rai? Ma dalla sorellina pove- giri Felona, sul lato e il tempo di perderci nei suoi mor- nei suoi crescendo, che ogni tanto ri-
B c’è L’equilibrio,
ra di allora: la radio in onde medie, altro brano tratto
bidi crescendo, o nei suoni che lenta- torna ad ammantare delicatamente il
che ogni pomeriggio trasmetteva Per da FELONA mente sparivano sempre più delica- tutto. Poi le campane tubolari di Felo-
voi giovani. Da lì abbiamo scoperto E SORONA. tamente. Poi la voce evocativa di Al- na a conferire solennità e un clima di
il nuovo rock, che in Italia è partito
proprio con Le Orme e COLLAGE,
che noi ragazzini ascoltavamo sbalor-
diti dalla strana commistione classi-
co/moderna, e poi Sguardo verso il cie-
lo con il suo testo evocativo, i suoi riff
e gli stacchi psichedelici. Conosceva-
mo bene Le Orme. Era un periodo
in cui i gruppi si chiamavano ancora
complessi, il progressive si chiamava
pop, e il tastierista era semplicemen-
te l’organista. Ma era un periodo di
grande fermento di ricerca e di cultu-
ra. Ricordo che ogni paesetto aveva i
suoi due o tre gruppi locali e l’estate
era un brulicare di gare di complessi,
dove vinceva veramente quello tec-
nicamente più preparato. Ho senti-
to suonare Sospesi nell’incredibile nel-
la piazzetta di un paese in occasione
della sagra locale, con il Davolisynth
al posto del Minimoog! Ed era nor-
male. Era quella la musica più diffusa
e ricercata. Con i nuovi suoni e il Mo-
og, che già in UOMO DI PEZZA ave-
va sbalordito per le sue sonorità co-
sì innovative e ricercate. Non si può
ascoltare oggi FELONA E SORONA
togliendolo dal contesto e dal perio-
do in cui è nato. Allora, messo il di-
sco sul piatto, partiva un trip di eva-
sione dalla realtà e tuffo nella fanta-
scienza, che non è possibile spiegare
oggi ai giovani. Con la sua eterna lot-
ta tra il bene e il male, la luce oppo-
sta alle ombre. Già il solo riverbero
8
festa serena. È la descrizione del pia-
neta felice, a far da preludio al senso
di desolazione in La solitudine di chi
protegge il mondo, abilmente costrui-
ta su dei grandi arpeggi, quasi sospe-
si, di pianoforte e su dei tappeti fil-
trati dalla tastiera d’archi. Un forte
momento di inquietudine e una for-
te sensazione di solitudine. È una pa-
gina di grande impatto espressivo,
grazie anche alla superba produzio-
ne di Gian Piero Reverberi, esper-
to compositore, arrangiatore e di-
rettore d’orchestra. Lui sapeva bene
come dosare attentamente ogni più
piccolo episodio, come la delicatez-
za del finale strumentale con la ta-
stiera d’archi nel pianissimo, con cui
prepara il brutale attacco sull’ostina-
to di veloci semicrome in L’equilibrio.
Ed è la grande coda nel riverbero de-
gli stacchi orchestrali a dare subito
una grandiosa immagine dei piane-
ti nello spazio. Con la voce sempre
più solenne nel descrivere il distacco
e la distanza tra i due pianeti, e poi
lo strumentale costruito quasi su un
canone intrecciato, tra basso e Mini-
moog. È un brano maestoso, sinfoni-
co e pieno di colori e di particolari,

«Ci perdevamo in quei


suoni, sospesi anche
noi nei mondi evocati
dai testi di FELONA
E SORONA»
Valter Poles

con aperture inaspettate e una magi-


strale costruzione melodica, sia nella
voce che nei dialoghi strumentali. Fa
esplodere un’imponente strumen-
tale jazz rock pieno di nervosissimi
cambi di tempo, con assoli di piano-
forte e Moog, per riportare poi la vo-
ce ad entrare con la massima solen-
nità e sfumare alla fine, sullo stesso
delicato tema iniziale. Tipico di chi
conosce a fondo le tecniche di una
solida scuola di composizione. E do- Le Orme a Londra,
foto di Armando
po tanto colore, arriva il freddo gri- Gallo, tratta
giore di Sorona con quegli archi acuti, da «Ciao 2001»
sospesi nell’alto e la chitarra filtrata, del 16 dicembre 1973.
COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
sotto. Un Synth oscuro e profondo sembrano qui naturalissimi. Ricordo
declama un tema lirico e desolante. un concerto del trio, trasmesso dal-
E l’angoscia continua in Attesa iner- la Rai in bianco e nero, con Pagliu-
te con quel lento glissato di Moog a ca in evidente difficoltà nella realiz-
rendere ancora più spettrale e glacia- zazione della fuga a quattro voci su
le l’atmosfera. Ma la speranza e la lu- Sospesi nell’incredibile, ma vi era una
ce si avvicinano con l’apertura sola- determinazione e un’intenzione che
re in Ritratto di un mattino, abilmente andava oltre. Solo con la più recente
introdotto da un inquietante gioco di formazione a due tastieristi, il grup-
tastiere. Grande crescendo all’Ham- po ha potuto render merito dal vi-
mond e finalmente la batteria apre vo alla complessità di questo lavoro.
a un cantabile strumentale, dove il È stato comunque il disco della cele-
nuovo luminoso tema è affidato al- brazione: considerato tra le miglio-
la chitarra. Con le campane tubola- ri rock opere del progressive a livel-
ri a celebrare la festa e subito dopo lo internazionale. Secondo me, con il
l’improvviso pianoforte, intimo e de- successivo CONTRAPPUNTI, il no-
licato. Ancora una volta a testimonia- stro trio è andato oltre, raggiungen-
re la grande abilità nel gestire le pa- do vette compositive ancora superio-
rabole costruttive da grande opera. ri, ma la complessità e le dissonanze
Dopo tanta magniloquenza, ecco l’e- del linguaggio erano troppo ardite
pisodio più tranquillo, All’infuori del e l’opera non è stata compresa e ap-
tempo, ballata su due accordi, con- prezzata come avrebbe meritato. È il
templativa, con le immagini di sere- destino dei grandi: quando oltrepas-
na quotidianità, dovute all’improvvi- si certi limiti il grande pubblico non
so riavvicinamento tra i due mondi è più in grado di seguirti…
che condividono ora la stessa felici-
tà. Ma scende la notte e l’equilibrio
Toni e Aldo.
inesorabilmente si perde. Con Ritor-
no al nulla arriva l’epilogo più dram-
matico. Apre un tema di solo Moog
nei suoi più grassi sedici piedi, con
un evidente pedale del volume, a sfu-
marne le frasi dentro un ampio river-
bero. Poi quell’aprirsi improvviso di
tastiere per arrivare al drammatico
ostinato di Hammond, sostenuto da
un potente e massiccio incremento di
colpi tra basso e batteria: prima due,
poi tre, poi quattro e via, via sempre
di più, su un pedale di Moog. È una
drammatica cavalcata, degna del fi-
nale onirico di 2001: Odissea nello spa-
zio, un volo negli spazi siderali e un
epilogo drammatico quasi da opera,
con i suoi glissati ascendenti di Synth
e i rulli dei timpani d’orchestra. Sem-
bra un’opera sinfonica, ma non vi è
alcuna traccia di orchestra, il tutto è
stato realizzato con gli strumenti a
disposizione allora: il Synth, la tastie-
ra d’archi, il pianoforte, l’Hammond
e qualche timpano. Strumenti limita-
tissimi, specie se pensiamo cosa c’è a
disposizione oggi, con le memorie, la
polifonia, la dinamica, assenti invece
nel primo Minimoog. Come sempre
magistrale la ricerca e l’accostamento
dei timbri ad opera di Pagliuca, uno
dei più grandi innovatori di quel pe-
riodo. FELONA E SORONA è ricco
di sfumature e di crescendo spetta-
ARCHIVIO FERRAINA

colari, di atmosfere sognanti, di im-


provvise discese infernali e dram-
matiche. Toni, Aldo e Michi brillano
per le esecuzioni, dove volano i tem-
pi dispari e i cambi improvvisi, che
10
ni dinamiche di ogni composizione).

50 anni Non dimentichiamo il “quarto uo-


mo” ovvero Gian Piero Reverbe-
ri, il George Martin delle Orme, uno
che di concept se ne intende.
E poi c’è la melodia, sempre ariosa,
ben connessa, sul piano espositivo e

e non
interpretativo, con la tradizione del-
la canzone italiana, tra musica legge-
ra e folk (Felona ne è un chiaro esem-
pio).
Testo: Riccardo Storti Nella carriera delle Orme FELONA
E SORONA rappresenta il salto di

sentirli
qualità. Nel 1971 COLLAGE fu la
proposta autentica e genuina da par-
te di un trio alla EL&P, in grado di
misurarsi in chiave rock con la mu-
sica classica. UOMO DI PEZZA nel

ELONA E SORONA è il pri-

F mo vero e proprio concept al-


bum del prog italiano, se in-
tendiamo un prodotto artistico mu-
sicale e discografico che, dall’inizio
alla fine, racconta una storia comple-
ta. Certo, in Italia non erano manca-
ti esempi prima del 1973, se pensia-
mo che la prima pietra la mise – in
fase proto progressiva e in ambito
cantautorale – Fabrizio De André
per TUTTI MORIMMO A STEN-
TO nel 1968, con la supervisione di
Gian Piero Reverberi dalle poesie di
Riccardo Mannerini; poi, se ritor-
niamo al 1972, il Banco del Mutuo
Soccorso scrisse DARWIN!, cimen-
tandosi con il tema della creazione:
un capolavoro assoluto e inarriva-
bile. A livello di ascendenze e rife-
rimenti letterari abbiamo anche LA
BIBBIA (1971) del Rovescio della
Medaglia e CARONTE (1971) dei
Trip.
FELONA E SORONA si distingue
perché si serve di un plot narrati-
vo originale, presentandosi, inve-
ce, come un qualcosa a sé, una sor-
ta di organismo vivente musicale
che contiene una vicenda dai contor-
ni finemente simbolici: due pianeti
– Felona e Sorona – inizialmente in Le Orme davanti ta ogni volta che la puntina del no- 1972 era ben più di una compila-
armonia che arrivano a separarsi per al Marquee Club stro giradischi si adagia sul vinile in tion di canzoni, visto che queste ul-
di Londra
sempre. («Qui Giovani»,
movimento. time erano legate tra loro da un fi-
Cosa rappresentano questi due cor- 19 novembre 1973). A distanza di mezzo secolo mantie- lo conduttore comune, in un’ottica
pi celesti? Forse l’uomo e la donna, ne inalterata tutta la magia di una fa- già concept. In maniera assai natu-
come suggerirebbe la copertina, trat- vola allegorica tenuta insieme dalla rale FELONA E SORONA diventa il
ta da un dipinto del pittore Lanfran- voce unica ed evocativa di Aldo Ta- raggiungimento della vetta, trasfor-
co Frigeri? Oppure due stati d’ani- gliapietra e dal suo basso melodico mandosi in breve tempo in una sta-
mo (e caratteriali) contrastanti, ovve- e percussivo al tempo stesso, dalle zione obbligata per chi voglia cono-
ro la felicità e la tristezza? E se fossero parti tastieristiche di Toni Pagliuca scere la storia del progressive rock
la vita e la morte? O sono il Bene e il (il cui gusto stilistico per semplicità italiano. Non solo, nel 1974, l’otti-
Male? Tutto è possibile. estetica prevale su qualsiasi elemen- mo CONTRAPPUNTI sarà l’ideale
Come per i grandi classici, FELONA to virtuosistico) e dal drumming di appendice integrativa di un percorso
E SORONA è un album che contie- Michi Dei Rossi (determinante nel- che concluderà il fruttuoso sodalizio
ne un mondo, che si autorappresen- la resa e nel dosaggio delle intenzio- con Reverberi.
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COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
L’equilibrio

Track …che non c’è, verrebbe da aggiunge-


re. Sì, perché musicalmente, lo stac-
co perentorio, anche dinamico det-
tato da un accento “fortissimo” (ri-
petuto più volte), è l’incipit di un
momento teso che cerca di trovare

by track
un precario bilanciamento tra gli ar-
peggi veloci dell’organo, la nota fis-
sa ostinata di basso e il canto quasi
monodico. Qua e là, il blocco viene
frammentato da diversi tentativi di
affrancamento dalla stasi: brevi fra-
si di Moog abbastanza simili tra lo-
ro (0’30”) e una variazione del tema
LATO A si onirica, sospesa nel tempo e den- già ascoltato alla fine di La solitudine
sa di tensioni armoniche. Poi riman- che protegge il mondo (1’20”), che da-
Sospesi nell’incredibile gono in due, la voce e il pianoforte rà il via a una felice corsa poliritmica
È un’ouverture in piena regola e in (0’39”). Momenti di poesia sonora e sincopata tra piano, organo e sinte-
chiave rock. Sembra quasi un sipario con reminiscenze agli Aphrodite’s tizzatore (da 2’02”) con un’alternan-
che si apre di getto con travolgente Child, agli EL&P più lirici e al Bat- za dei metri di 5/8 e 12/8. Giunti al
Etichette della
drammaticità in un ascensione di no- ristampa Universal,
tiato più intimo. Da 1’30” la cellu- culmine, la coda sinfonica genesisiana
te e di dosati passaggi dal “piano” al realizzata dai la motivica che anticipa la traccia suc- (2’59”) si mostra come un momen-
“forte” con tanto di fugato (0’ 45”) master originali. cessiva, ovvero… to liberatorio.
e variazioni su un vivace asse polirit-
mico (moduli in 3/4, 4/4, 5/4 e 7/4), LATO B
fino all’ariosa esplosione del “tut-
ti” (1’21”), sfumato per lasciare spa- Sorona
zio al canto (2’25”). L’ouverture si Ritorna la cupezza e non può essere
trasforma in una canzone dal preci- altrimenti. Sorona deriva da sorrow
so impatto melodico: solare, ma an- (tristezza), l’altra polarità dell’es-
che lunare quando la linea canora sere in questa immensa allegori-
(4’03”) si fa più umbratile e scura. ca favola rock. Non è solo l’in-
Da 4’28” il tema viene ripetuto dal dicazione di una tonalità in
basso mentre un sintetizzatore (o un minore, ma anche certe fles-
organo?) – su un registro alto – si- sioni verso un accordo di-
mula quasi un intervento solistico minuito di Mi che, ogni
di ottavino. Questa bolla ossessiva tanto, fa breccia tra il gioco
viene scoppiata da un’accelerazio- del Re minore, il Sol mino-
ne di tempo (da 5’27”) in cui a farla re e il Si bemolle, generan-
da padrone sono sempre il basso di do una suggestiva tensione
Tagliapietra e l’Hammond di Pagliu- armonica.
ca. Il culmine: un altro solo di Mo-
og (6’20”) dalla fisionomia dissonan- Attesa inerte
te con tanto di fuochi d’artificio del- L’inquietudine del brano prece-
la batteria posti a chiudere il brano. dente sembra concretizzarsi in mo-
menti in cui il buio prevale sulla luce
Felona in una prospettiva sonora assai prossi-
Le campane annunciano il ritorno al- ma a quella dei Van der Graaf Gene-
la forma canzone. I tratti sono folkeg- rator o a qualcosa di tedesco e cosmi-
gianti, in un tempo quasi di danza co. L’Eminent si fa orchestra, il Moog
popolare (6/4), all’interno di ETI_ORME_felona
uno e sorona.indd 1
cerca la frequenza giusta con os-
10/11/22 11:40
spettro acustico di chitarre, percus- sessiva ripetitività, l’Hammond
sioni e flauto dolce (1’50”). La pre- apre brevi scorci d’illusorio
senza di un güiro (da 1’10”), percus- chiarore timbrico, ma sono le
sione che dona il suono di un legge- dissonanze e alcune sovrap-
ro sfregamento, conferisce al brano posizioni tonali a domina-
un’atmosfera quasi latina, mentre re l’impianto della composi-
l’intervento del Moog (0’58”), uni- zione e un basso che glissa
co ingrediente elettronico, ricorda quasi a volere barrire… per
invece una fanfara. non parlare di alcune cellu-
le poliritmiche costruite con
La solitudine dettaglio certosino (gli stac-
di chi protegge il mondo chetti a 1’48 e a 2’35” in cui
Trilli di pianoforte, risonanze, echi un regolare 4/4 è spezzato pri-
vocali: emerge un’atmosfera qua- ma da un 3/4, poi da un 5/4).
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ETI_ORME_felona e sorona.indd 2 10/11/22 11:40


Ritratto di un mattino
L’esordio psichedelico dell’organo ri-
verberato ci ha riportato per un atti-
mo ai tempi – nemmeno troppo lon-
tani – di Figure di cartone (UOMO
DI PEZZA): una lunga sospensione
(0’50”) in cui si innestano le voci so-
vraincise che cantano versi epigrafi-
ci (“La felicità non puoi trovarla in te /
ma nell’amore che agli altri un giorno
darai”). Il lancio di batteria (1’44”)
è il conto alla rovescia verso uno dei
vertici strumentali del disco: una fra-
se melodica di chitarra elettrica, che
potremmo definire figlia delle dita
di Hackett. Troppo facile (e sconta-
to) scomodare i Genesis, questo in-
vece è un adagio barocco in La mag-
giore, figlio della laguna veneziana e plancia INTERNA_ORME_felona e sorona.indd 1 10/11/22 10:58

di quella mirabile stagione da cui tut-


to iniziò – per la musica strumentale
europea – agli inizi del Settecento tra
San Marco, Rialto e i campielli. È l’e-
redità di Tomaso Albinoni, Bene-
detto Marcello e Antonio Vivaldi.
A ingentilire il suggestivo episodio è
l’aggraziata coda pianistica.

All’infuori del tempo


Un altro momento che riporta Le
Orme alla forma canzone sulla scia
della precedente Felona (non a ca-
so è ripreso il tempo di 6/4). E, tra
una strofa e l’altra, il Moog si inven-en-
ta una piacevole e breve trama me-
lodica (1’46” e 3’12”) di sapore qua- ua-
si ottimistico. È solo un’illusione che he
i pianeti di Felona e Sorona abbiano no
raggiunto l’armonia: da 3’31” c’è una na
ripresa di una piccola cellula temati- ati-
ca già riscontrata in Attesa inerte chee ci
prepara al barbarico finale.
Ritorno al nulla
Una plumbea fanfara in 4/4 e 5/4,
più che un Requiem, un Dies Irae
oppure un’ispirazione dai Quadri di
un’esposizione di Musorgskij (pen-
FELONA E SORONA edizione
so a Samuel Goldenberg und Schmuÿle
Universal (2023). in un possibile trattamento emerso-
niano per Pictures at an Exhibition).
Questo incipit è presto mutilato dagli
ipercinetici trilli di organo (0’35”),
starter di una selvaggia cavalcata do-
«Per FELONA Edizione test pressing della Universal minata da sfrenati squilli di Moog
E SORONA (24 marzo 2023). in corsa al galoppo sull’onda di tom
mettemmo a punto impazziti e di un basso granitico. La
LE ORME FELONA E SORONA TEST PRESSING chiusura, però, è perentoria, qua-
uno show innovativo, si da sinfonia ottocentesca, su un af-
basato su idee LATO 1
1. Sospesi Nell'Incredibile
LATO 2
1. Sorona
fermativo Re minore orchestrale che
semplici ed efficaci» 2. Felona
3. La Solitudine Di Chi Protegge Il Mondo
2. Attesa inerte
3. Ritratto Di Un Mattino
non ammette repliche (dopo essersi
4. L'Equilibrio 4. All'infuori Del Tempo
5. Ritorno al Nulla giocato la finale con un oscillante Si
Aldo Tagliapietra bemolle). Un nuovo Big Bang?
EDIZIONE LIMITATA NUMERATA

Un ringraziamento particolare all’amico


Tino Tozzi, che mi ha messo
a disposizione gli spartiti originali.
STICKER TEST PRESSING_ORME_felona e sorona.indd 1 10/11/22 11:05

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COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA

God save
Le Orme
Testo: Paolo Carnelli

LA GENESI DI FELONA E SORONA CERTIFICA


ANCHE IL SORPRENDENTE INCONTRO TRA LE ORME
E PETER HAMMILL, CANTANTE E LEADER
DEI VAN DER GRAAF GENERATOR: UN TOUR INSIEME
NEL DICEMBRE DEL 1972 E LA COLLABORAZIONE
ALLA REALIZZAZIONE DELLA VERSIONE INGLESE DELL’ALBUM.
“Sembra incredibile. scioglimento. A posteriori, i musici- Nel frattempo in Italia seguono trat-
I Van der Graaf si sono sciolti! sti hanno ammesso come proprio il tative per convincere i quattro musi-
E proprio in questi giorni, nel momento grande successo ottenuto in Italia e la cisti a riunirsi subito, magari trasfe-
del loro massimo successo”. conseguente impennata del numero rendosi stabilmente nel Belpaese, o
(«Qui Giovani») Disco d’oro per Le di ingaggi (senza peraltro un adegua- vengono discusse idee un po’ stram-
Orme: sulla destra, to ritorno economico) avesse rapida- palate come quella di riformare il
ine estate 1972. In Italia il po- Peter Hammill con mente prosciugato le energie fisiche gruppo come trio strumentale, pri-

F polo degli appassionati di mu-


sica Pop si interroga su un
evento apparentemente inspiegabi-
la sigaretta in mano
abbracciato ad Aldo
Tagliapietra. Sulla
sinistra, accanto a
Pagliuca, il pittore
e mentali della band. Preso atto del-
la decisione inattesa quanto irrever-
sibile, in autunno la Charisma si af-
vo del cantante, leader e composito-
re Peter Hammill, come se effettiva-
mente si trattasse di una strada facil-
le: dopo tre tour, una lunga serie di fretta a pubblicare una compilation, mente percorribile.
Lanfranco, sullo
concerti nel nostro Paese, vari album sfondo Manuel
intitolata 68-71, che da noi raggiun-
in classifica e tanti consensi, i Van der Insolera di «Ciao ge il terzo posto in classifica e rimane L’idea di Armando Gallo
Graaf Generator annunciano il loro 2001». nella top 100 per quindici settimane. Peter Hammill appunto. Non è un
mistero che le sue intenzioni per il
post VdGG prevedessero la creazio-
ne di uno studio di registrazione ca-
salingo e la prosecuzione della car-
riera solista, iniziata nel 1971 con la
pubblicazione dell’album FOOL’S
MATE. Probabilmente, però, lo stes-
so Peter non si aspettava di ritrovarsi
sul palco già l’8 dicembre del 1972, in
Italia, da solo, nell’insolito ruolo di
artista d’apertura per un gruppo ita-
liano: Le Orme. L’idea, come ricorda
Aldo Tagliapietra, era stata del gior-
nalista e fotografo Armando Gallo:
“Gallo propose la cosa ad Hammill,
spiegandogli che trovandosi nella
posizione di dover ricominciare pra-
ticamente da capo come solista, po-
teva legarsi a un gruppo che in Ita-
lia stava andando molto bene e fare
una tournée con loro per presentar-
si al pubblico italiano”. A novem-
bre fu lo stesso Gallo ad annunciare
il tour sulle pagine di «Ciao 2001»,
nella sua rubrica “Ultimissime da Lon-
dra”, per poi approfondire in manie-
ra adeguata l’argomento con una bel-
14
«PAWN HEARTS
dei VdGG
l’ho consumato.
Era un disco che mi
piaceva da matti,
all’avanguardia»
Michi Dei Rossi

la intervista a Hammill pubblicata La versione inglese dell’album contattato la band per proporgli di
sempre su «Ciao 2001» all’inizio di Ma come si arrivò da FELONA E SO- registrare la versione inglese di Gio-
dicembre (“Peter Hammill in Italia RONA a FELONA & SORONA, ov- co di bimba e pubblicarla come 45 giri
ritorna sulle proprie Orme” era l’e- vero alla versione inglese dell’al- nel Regno Unito. Secondo Aldo Ta-
loquente titolo dell’articolo). bum? E quale ruolo ebbe effettiva- gliapietra e Toni Pagliuca, invece,
Le Orme a Londra,
mente Hammill nella realizzazione fu proprio l’ex VdGG a fare da tra-
Il tour insieme Piccadilly Circus della nuova versione? Secondo Mi- mite con il boss della Charisma, To-
“La favolosa tournée delle Orme con nel 1973. chi Dei Rossi, la Charisma aveva già ny Stratton-Smith, e a spingere af-
ospite Peter Hammill”, come reci- finché FELONA E SORONA venisse
tava una pubblicità dell’epoca, ini- pubblicato in inglese, “prenotando”
ziò con il gran pienone al Palasport il ruolo di traduttore dei testi ori-
di Bologna l’8 dicembre 1972 e pro- ginali. Quello che sappiamo è che
seguì fino al 22 dicembre per un to- nell’autunno del 1973 Le Orme vo-
tale di quattordici date e ventiset- larono in Inghilterra, dove tennero
te concerti, in quanto quasi tutte le una serie di concerti per poi entrare
giornate, eccetto una, prevedevano in sala di registrazione ai Trident Stu-
il doppio spettacolo, pomeridiano dios di Londra; le basi musicali del
(17:00) e serale (21:00). Oltre a rive- disco non furono risuonate ma solo
larsi un ottimo successo dal punto di remixate e Tagliapietra ricantò le par-
vista commerciale, come era del re- ti vocali in inglese utilizzando effet-
sto prevedibile, il tour consentì an- tivamente le liriche scritte da Ham-
che a Peter e alle Orme di passare un mill. Tutto lineare, se non fosse per
po’ di tempo insieme e di conoscersi il fatto che i testi inglesi non sono
meglio: “Durante la tournée è nata la semplice traduzione di quelli ita-
un’amicizia. Viaggiavamo insieme, liani. Idealmente potremmo definir-
avevamo lo stesso albergo, mangia- li una sorta di raffinata “variazione
vamo insieme negli stessi ristoran- sul tema”, anche se il modus operan-
ti, eravamo veramente a stretto con- di adottato da Peter non è del tutto
tatto l’uno con l’altro. Mi ricordo che chiaro. Pagliuca ricorda che a Ham-
insieme ci siamo divertiti un sacco”. mill venne data carta bianca: “A noi
Alla fine dall’amicizia nacque anche non interessava una traduzione dei
una collaborazione artistica: Le Or- nostri testi. Abbiamo lavorato sepa-
me infatti stavano lavorando al loro ratamente. Poi però a un certo pun-
nuovo album, il terzo dopo COLLA- to gli abbiamo mandato il disco com-
GE e UOMO DI PEZZA, e dal vivo pleto, altrimenti non avrebbe potuto
già eseguivano alcuni estratti in an- rispettare la metrica degli originali.
teprima. La cosa incuriosì Peter che Perciò possiamo dire che i suoi testi
si fece raccontare il concept, il quale sono stati scritti tenendo conto della
era basato sull’epopea di due pianeti nostra musica e dei nostri testi”. Ef-
– Felona e Sorona – in perenne anti- fettivamente, andando a confrontare
tesi tra loro. Inutile dire che, da gran- le liriche inglesi con quelle italiane,
de appassionato di fantascienza qual non emergono particolari differen-
era, rimase particolarmente colpito ze nell’arco narrativo dell’intera vi-
sia dall’argomento trattato che dal- cenda, ma le parole utilizzate per rac-
la storia. contarla non sono le stesse: più che
15
COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
di una traduzione, potremmo parla-
re di un raffinato adattamento. Anche
dal punto di vista strutturale vanno
segnalati degli aggiustamenti: Ham-
mill decide infatti di accorpare le ulti-
me due tracce della prima facciata (La
solitudine di chi protegge il mondo e L’e-
quilibrio) in un’unica traccia, intitolata
The Maker, e di rinominare come So-
rona la seconda traccia del lato B, Atte-
sa inerte, mentre la prima traccia – ap-
punto Sorona nella versione italiana –
prende il titolo di Web Of Time.

Epilogo
La realizzazione di FELONA & SO-
RONA ebbe un ulteriore corollario.
Quando Hammill si presentò ai Tri-
dent Studios per aiutare Tagliapie-
tra con la pronuncia inglese, si portò
dietro David Jackson, amico e fiati-
sta dei Van der Graaf Generator. Pe-
ter suggerì al gruppo di far sovrainci-
dere a David alcune parti di sax e flau-
to sulle basi originali, raccogliendo il
consenso dei tre musicisti. A quanto
pare, però, il produttore Gian Pie-
ro Reverberi impedì che queste par-
ti fossero utilizzate nel mix definitivo:
“Secondo Reverberi le nuove parti Sopra: una simpatica caricatura di Aldo
di fiati avrebbero cambiato il carat- Tagliapietra, realizzata da Hammill durante
tere stesso dell’opera. Sarebbe stato il tour del 1972 con Le Orme.
diverso se l’opera fosse nata fin dal

principio in quel modo, se Da-


vid fosse intervenuto durante la
registrazione dei brani, con le
sue idee: allora l’operazione avreb-
be avuto un senso dal punto di vi-
sta artistico. In teoria puoi prendere
qualsiasi brano musicale e suonarci buto del pirotecnico fiatista e capire
sopra, magari anche migliorando- se la scelta di escluderlo dalla versio-
lo, ma non è un’operazione molto ne inglese di FELONA E SORONA
educativa. È semplicemente inuti- sia stata effettivamente quella giusta.
le” (Toni Pagliuca). Purtroppo i na-
stri contenenti le sovraincisioni di
Jackson sono andati perduti, quindi
non potremo mai ascoltare il contri-

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MICHI DEI ROSSI RACCONTA UN PO’ DI STORIE
DI QUEL PERIODO…

Michi talks
Testo: Guido Bellachioma

Michi Dei Rossi sul Prog?


palco del teatro I ricordi sono chiarissimi, nell’estate
Brancaccio di Roma del 1970 partiti in furgone per l’In-
(26 aprile 2016). ghilterra con pasta, vino e tanta vo-
glia di ascoltare la nuova musica, il
Gotha dei complessi e degli artisti
che poi avrebbero invaso il mondo
con la loro arte. Per me “prog” signi-
fica libertà di volare con la fantasia
in qualsiasi direzione e senza qualsi-
asi imposizione da parte di estranei,
discografici, manager, da tutti colo-
ro che vorrebbero mettere il becco
nella mia creatività non avendone le
competenze artistiche. Ecco perché
il prog prosperò in quei meraviglio-
si anni, in particolare tra il 1971 e il
1974, questa fu una delle cause… poi
il prog vendeva, faceva arricchire di-
scografici e manager. Credo che allo-
ra con il prog molti musicisti si sia-
no sentiti liberati da quello che era
il modo di far musica dell’epoca pre-
cedente, avendo molto più spazio
per le composizioni e per i testi. Si-
curamente eravamo parte di un mo-
vimento che fece la storia della mu-
sica contemporanea in maniera pre-
potente e dirompente. Differenze? Il
prog oggi è musica elitaria, allora era
musica pop (popolare) con cui ti po-
tevi mantenere agevolmente, inve-
stendo in progetti futuri; oggi questo
non è più possibile, per vivere con il
prog, artisticamente ed economica-
mente, devi diventare l’imprendito-
re di te stesso e vi assicuro che è mol-
to dura.

Come è iniziata la vostra


collaborazione con Reverberi?
Che tipo era? Se non sbaglio
diceva che in studio all’epoca
eravate piuttosto indisciplinati .
Avevamo un paio di brani per un
45 giri (Il profumo delle viole) e cer-
cavamo un produttore, dopo aver
ascoltato SENZA ORARIO E SEN-
FRANCESCO DESMAELE

ZA BANDIERA dei New Trolls, cu-


rato proprio dal Maestro Reverberi.
Abbiamo subito capito che si tratta-
va della persona giusta. Gian Piero
era un musicista preparato, vero ma-
17
COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
estro e accorto produttore, simpati- il cambio fu davvero azzeccato. In Ve- a tre voci di Sospesi nell’incredibile e il
co e pronto alla battuta, cordiale e neto, precisamente a Verona, già esi- lungo finale di Ritorno al nulla: conse-
serio sul lavoro. Lui ci ha insegnato stevano Le Ombre, band beat guida- guenza anche della stabilità stilistica,
tanto e soprattutto riusciva a prende- ta dal cantante Roberto Genovesi. E della nostra crescita tecnica e artisti-
re il meglio da ognuno di noi e tra- nel resto d’Italia c’erano altre “om- ca. Il suono, invece, lo avverto legger-
sformarlo in cosa concreta. Le Or- bre”: a Milano (con il chitarrista Au- mente lontano, come vedere un ritrat-
me devono molto a Reverberi, grazie gusto Righetti, piuttosto noto), Savo- to dei miei nonni, poco brillante e un
a lui sono riuscite a sfornare quat- na, Ravenna, Napoli, Brescia, Latina, po’ dark per i miei gusti. La batteria è
tro album prog ancora apprezzati Roma, La Spezia, Cuneo. Esistevano sotto al resto della base, d’altronde al-
in tutto il mondo (COLLAGE, UO- anche altre Orme? Gruppi con tale lora si usava così.
MO DI PEZZA, FELONA E SORO- denominazione suonavano a Mila-
NA, CONTRAPPUNTI). Diciamo no e Ferrara, ma non hanno mai rag- La via di fuga
che durante le registrazioni in studio giunto una popolarità tale da creare Ricordo che a qualcuno, probabil-
tendevamo a improvvisare troppo. confusione. mente a Toni, venne in mente d’i-
Gian Piero non si arrabbiava, però niziare Sospesi nell’incredibile con una
TAGLIAVA!!! Infatti nella copertina All’alba di FELONA E SORONA fuga a tre voci e l’idea piacque a tut-
interna di SMOGMAGICA è raffi- Ci siamo avvicinati a FELONA E SO- ti, ma senza il Maestro Reverberi l’u-
gurato con una grande forbice men- RONA in modo piuttosto tranquil- nica nostra fuga sarebbe stata quella
tre pota un albero. Purtroppo ci sia- lo: solito produttore, tecnico del suo- dallo studio! Per la prima volta mi ci-
mo persi di vista però mi piacerebbe no già conosciuto. La registrazione? mento in un assolo di batteria come
molto rivederlo per parlare dei vec- Nessun problema, ci eravamo prepa- se fossi dal vivo, purtroppo tagliato
chi tempi e della musica di oggi… di rati con i molti concerti della prima per via del minutaggio. Felona è un
dove sta andando la musica! parte del tour di UOMO DI PEZZA. brano che mette allegria nel suonar-
Avevamo fatto anche le prove per la lo, ricordo, dove volevo inserire del-
Prima di tutto… preparazione dei nuovi brani. Inizial- le percussioni che ancora non posse-
Negli anni Sessanta eravamo fan del mente registrammo la seconda faccia- devo, allora Gian Piero chiamò un
gruppo inglese The Shadows, che ta, poiché la prima era in preparazio- percussionista che conosceva per far-
in italiano significa “le ombre”. Per ne e ci aspettava un altro giro di con- cele prestare… però le suonò lui per
noi veneziani le ombre sono i “go- certi. Il tecnico del suono era Bruno via delle regole del sindacato musici-
ti de vin” (bicchieri di vino), così la Malasoma, con cui nello studio B sti… così rimasi con un palmo di na-
scelta è stata Le Orme. Il suono era dei Fonorama avevamo registrato AD so e ancora oggi, quelle rare volte che

FRANCESCO DESMAELE
quasi lo stesso, per il risultato fina- GLORIAM cinque anni prima, rag- le ascolto, sento che io avrei potuto
le sicuramente meno comprometten- Michi Dei Rossi giungendo una buona intesa, umana fare meglio. La solitudine di chi proteg-
te, non ce ne siamo mai pentiti”. In durante e tecnica. Oggi dico che le composizio- ge il mondo, ricco d’atmosfera, si basa
il soundcheck
Italia in quel periodo gli appassiona- al teatro Brancaccio
ni sono in linea con quelle di COLLA- molto sul testo, che fa un po’ decol-
ti degli Shadows, guidati dal chitarri- di Roma GE e UOMO DI PEZZA però ci so- lare il concept. L’equilibrio ha un bel
sta Hank Marvin, erano moltissimi e (26 aprile 2016). no parti più complicate, vedi la fuga lavoro di tastiere e combinazioni rit-

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miche intriganti, molto divertente da Servizio del Tra suono e copertina e sofisticato. Quell’immagine aiu-
eseguire in concerto, oggi come allo- settimanale «TV Prima dell’incisione ci chiudevamo tò l’album a rimanere in classifica
Sorrisi e Canzoni»
ra. Sorona è talmente triste da stimo- (18 novembre 1973).
nella nostra sala prove, come per a lungo; a tutt’oggi è l’album delle
lare un po’ di angoscia, pur se que- ogni disco, ad arrangiare tutto il ma- Orme più rappresentativo e accla-
sta particolarità è anche il suo fasci- teriale a disposizione. All’inizio del- mato nel mondo prog.
no; al momento dell’incisione, non le registrazioni c’era la musica ma
avendo percussioni a disposizione, non ancora l’idea di copertina. I pia- La fine della trilogia prog
preferii non metterci la batteria, og- neti del sogno e della speranza è il ti- Eravamo in tour con Peter Ham-
gi dal vivo uso i miei tamburi con lo tolo di un meraviglioso quadro di mill. Lui apriva lo spettacolo, ac-
stile dei timpani da concerto, all’epo- Lanfranco Frigeri, pittore visio- compagnandosi con il piano e con
ca non mi venne l’idea, peccato! At- nario dell’immaginario fantastico la chitarra; noi eseguivamo in ante-
tesa inerte, che presenta l’inserimen- (Quingentole, 22 febbraio 1920 – prima la seconda facciata di FELO-
to della sirena con il Moog in 5/4, il Poggio Rusco, 17 giugno 2019. Nel NA E SORONA, appena registrata
giro del basso e la batteria che suona 1970 Brian W. Aldiss, uno dei più (la prima sarebbe stata inserita so-
come la disco music con il mio hi-hat apprezzati scrittori di fantascienza, lo a tour terminato). A Peter piac-
in levare, mi piace ancora molto; ri- utilizza un suo dipinto, I grandi ma- que talmente tanto e ci disse: “Se
cordo che l’arrangiamento venne re- estri del sogno, per la copertina del li- mai la inciderete in inglese vorrei
alizzato alle prove in modo del tut- bro A Romance of the Equator, utilizza- esser io a tradurre i testi!”. E così fu.
to spontaneo. Ritratto di un mattino, a to nel 2013 anche da La Maschera Con la nuova versione andammo in
mio avviso, è il più bel brano dell’in- di Cera per LE PORTE DEL DO- tour per 15 giorni in Inghilterra. Fu
tero lavoro (parlo solo della parte MANI). Se non ricordo male, men- un vero trionfo e per la prima vol-
strumentale), anche oggi quando lo tre stavamo registrando la seconda ta concedemmo il bis, che in Italia
suono mi vengono i medesimi brivi- facciata, Toni ci disse di aver visto ancora doveva essere introdotto.
di del 1973. All’infuori del tempo è la la mostra di questo pittore e che se- Suonammo al Marquee di Londra,
conclusione della storia per quanto condo lui poteva essere l’artista giu- uno dei locali leggendari della mu-
riguarda i testi. Anche se è difficile, sto per Le Orme. Lo contattammo, sica rock degli anni Settanta, Man-
Ritorno al nulla è fantastica da suona- facendogli ascoltare la musica e rac- chester, Aylesbury (Borough Assem-
re. Ricordo che nel 1973 alla fine del contandogli la storia dei pianeti al- bly Hall), alcune volte con artisti in-
brano mi sembrava di non avere più la base del concept, così la coperti- glesi, come i Wolf di Darryl Way, ex
il polso del braccio sinistro, oggi uso na venne alla luce per completare il violinista dei Curved Air, e il cantau-
una tecnica differente e quel proble- tutto. Lanfranco aveva centrato l’ar- tore John Martyn, un tipo allegro e a
ma l’ho superato. gomento in modo molto raffinato cui piaceva fare bisboccia.
19
COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
Live 1973: i ricordi di Aldo un concerto pomeridiano e uno se-
Tagliapietra rale. Mettemmo a punto uno show
(da «Classic Rock» n. 5 innovativo, basato su idee semplici
– aprile 2013). ed efficaci. Durante il tour di FELO-
NA E SORONA il nostro responsa-
In quegli anni sapevi quando iniziava bile delle luci, Pepi Morgia, punta-
un tour ma non quando finiva. Era- va sul fondale bianco alle nostre spal-
vamo sempre in giro. Il nostro mana- le due fari. I fasci di luce erano filtrati
ger, anzi impresario, come si diceva e davano un effetto psichedelico. Per
una volta, ci trovò ottimi ingaggi nei l’organizzazione prendemmo spun-
teatri, che erano i posti con l’acusti- to dagli stranieri: ogni due mesi an-
ca migliore. Poi si suonava nei club o davamo in Inghilterra e guardavamo
nelle balere dove, fino alla fine degli come lavoravano King Crimson,
anni Sessanta, alla domenica pome- Pink Floyd, Genesis. Ci piaceva te-
riggio c’era il famigerato ‘pomeriggio Articoli e manifesti nere concerti e le uniche difficoltà si
beat’ con la band dal vivo che propo- del settimanale presentavano quando suonavamo
neva i cosiddetti ballabili. Andare in «Ciao 2001» pezzi come Gioco di bimba, che aveva
(1973). A destra la
tour nei teatri era doppiamente fati- recensione apparsa
avuto un clamoroso successo e quin-
coso: per coprire i costi e riuscire a sulla stessa rivista di per gli “alternativi” rappresenta-
guadagnare qualche soldo facevamo (29 aprile 1973). va la prova che ci eravamo venduti al

sistema. Con quella canzone partiva-


no fischi e contestazioni. Quando at-
taccavamo Sospesi nell’incredibile o Ri-
torno al nulla la gente applaudiva fi-
no a spellarsi le mani. In Inghilterra
era completamente diverso. Fummo
accolti bene (nessuno fischiava Gio-
co di bimba). Quando finiva il concer-
to la gente urlava “more! more!”. Io e
gli altri ci guardavamo: “E adesso co-
sa vogliono?”. Da noi non c’era anco-
ra l’usanza del bis, quindi questa chia-
mata a gran voce ci stupì. Poi ci abi-
tuammo e, dopo un po’, diventò una
consuetudine anche in Italia.

Ascolti al contrario?
(Recensione di Enzo Caffarelli
da «Ciao 2001», 1973)

I ricordi a volte sono offuscati dalla


nostalgia per la musica dei momen-
ti felici. La recensione di Enzo Caffa-
relli su «Ciao 2001», settimanale che
negli anni Settanta dominava la sce-
na italiana, è davvero poco centrata e
superficiale, mi riporta alla mente al-
cune di quelle sui dischi dei Genesis,
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sempre da «Ciao 2001», utilizzate
nello speciale di «Prog Italia» (2020)
sul gruppo inglese. Forse ascoltavano
i dischi al contrario?

Il terzo album del nuovo corso del


gruppo, quello iniziato con il sor-
prendente COLLAGE, ripropone lo
stesso dilemma del precedente UO-
MO DI PEZZA. Le Orme sono capa-
ci di una musica piacevole, raffinata e
tecnicamente ineccepibile, ma non ri-
escono più a sviscerare una vena ori-
ginale. Il gruppo sfrutta sapientemen-
te gli insegnamenti dei migliori com-
plessi inglesi basati sulle tastiere, e li
rielabora con una formula persona-
le. Sottolineo in particolare l’analo-
gia con i Genesis specie nell’uso del
Mellotron. FELONA E SORONA,
sono i pianeti del sogno e della spe-
ranza, simboleggiati sulla bellissima
copertina di Lanfranco. Per la pri- «Ciao 2001» mento, nonché sulla fuga, che ha con- certo Le Orme eseguivano quella che
ma volta Le Orme hanno sviluppa- del 22 aprile 1973. tribuito a realizzare. Il resto è roba sarebbe diventata la seconda facciata
to un’interessante trama, i testi sono nostra. Alla fine si è pensato ai testi e del disco; poi furono aggiunti, al mo-
semplici ma significativi. FELONA Pagliuca ha avuto l’idea di parlare dei mento della registrazione, i pezzi che
E SORONA sono due pianeti fratel- due pianeti. La suggestiva copertina compongono il primo lato del vinile.
li, l’uno luminoso, regno di pace e è un dipinto dell’artista mantovano Peter Hammill si entusiasmò di fron-
di serenità, l’altro piccolo e tenebro- Lanfranco, che fin dall’adolescenza te alla musica che suonavamo in quei
so, con la flora e la fauna quasi atro- aveva dimostrato uno spiccato inte- concerti. Gli spiegammo che ci sareb-
fizzati. L’Essere supremo, irritato resse per la fantascienza, dedicandosi be piaciuto parlare di due pianeti e
perché l’astro felice lo ha dimentica- al disegno di storie surreali e comun- che uno lo avremmo chiamato Felo-
to, dirotta verso l’altro la luce, e solo que insolite. Aveva riversato nelle sue na, mentre stavamo ancora pensando
per un momento brevissimo si sta- opere una notevole capacità visiona- al nome dell’altro. E fu proprio lui a
bilisce l’equilibrio fra i due pianeti, ria. Era consuetudine nel periodo suggerire il nome Sorona.
che si trovano colpiti entrambi dal- Aldo libera le che la suite venisse, precedentemen-
colombe durante il
la luce del Supremo. Poi essi ribalta- tour di FELONA E te all’uscita nei negozi, proposta dal Michi Dei Rossi: L’atmosfera in stu-
no completamente la propria condi- SORONA. vivo con un testo provvisorio. In con- dio era stupenda, molto eccitante.
zione. La musica è gustosa, i passaggi Eravamo noi stessi, però suggestio-
cantati sono orecchiabili, l’album sa- nati da quei suoni fantasiosi, spaziali.
rà probabilmente un altro successo. Quel periodo era il culmine del pro-
Ma il gruppo ha perduto qualcosa del gressivo.
brio e della vivacità degli inizi, e non
riesce a liberarsi dagli schemi già uti- «Ciao 2001»: Lo scenario allestito per
lizzati in passato. Un periodo di stasi la rappresentazione dell’opera dal vi-
creativa con parecchi punti interroga- vo era di notevole effetto, un po’ co-
tivi per il futuro. me quelli messi su dai Genesis, con
i travestimenti, le coltri di luci colo-
«Ciao 2001» rate, le esplosioni sonore, che sottoli-
(Intervista Aldo Tagliapietra, 1973) neavano, nello scorrere della trama, i
passaggi dai momenti pacati o malin-
All’inizio erano tutti brani separati. I conici a quelli festosi e dirompenti, e
testi nascevano sempre alla fine. Ne- che avvolgevano lo spettatore in una
gli anni Settanta li faceva prevalente- fantasmagorica dimensione planeta-
mente Toni. Molte volte eravamo in ria. Aldo, con un eccentrico costume,
sala d’incisione e aspettavamo le ul- vagamente principesco, nascondeva
time frasi per poterle cantare. C’era- due colombe bianche, subito dopo
no diversi frammenti che poi qual- restituite alla loro libertà, per enfa-
cuno di noi, credo di essere stato io, tizzare la presenza di un dio della pa-
ma non ne sono sicuro, ha proposto ce, che interviene nella storia dei due
di unire, per dare loro un filo condut- pianeti e, quindi, dell’uomo. Il finale
tore. Evidentemente siamo stati tutti pirotecnico di FELONA E SONORA
d’accordo e abbiamo lavorato in que- veniva immortalato da un’esplosio-
sti termini. Ecco dove Reverberi è sta- ne multicolore di luci, prodotte dal-
to importante, perché ci ha aiutato le fiammate di piccoli razzi nascosti
soprattutto in queste parti di collega- sotto il palcoscenico. Il 5 aprile 1973
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COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA
a Milano Le Orme ricevono l’ambito co attento e competente, che spesso nelle classifiche dei 45 giri con Gioco di
disco d’oro per le vendite dei primi è costretto a disertare i concerti pop bimba, accusandoci di essere un grup-
due album e presentano alla stampa perché non ha le duemila lire da spen- po commerciale. Ebbene vorrei ricor-
la loro ultima fatica, di cui è prevista dere. dare a questa gente che noi abbia-
anche l’edizione in inglese. mo fatto prima UOMO DI PEZZA,
È stato facile ottenere da cui alcuni mesi dopo è stato trat-
Nella banda di Tony? l’autorizzazione per questi to per volere della nostra casa disco-
Carlo Silvestro su «Qui Giovani» concerti? grafica quel singolo. Che questo ab-
(1973) intervista Le Orme MDR: Dipende dai presidi. Alcu- bia venduto molte copie e sia entra-
riguardo FELONA E SORONA e ni sono quasi svenuti al pensiero di to nelle hit parade non è certamente
l’Inghilterra. ospitare gli “sporchi capelloni”. Al- colpa nostra. È un fatto di mercato
tri invece si sono mostrati felici, per- che noi non abbiamo motivo di de-
Con questo disco siete entrati ché hanno capito che anche il pop, co- plorare, anche perché artisti famo-
nella famosa “banda di Tony” me ogni tipo di musica, è un fatto di si come Elton John, Alice Cooper,
(Stratton-Smith, boss della cultura, una realtà che non può esse- David Bowie, Don McLean e tan-
Charisma Records)? re ignorata. ti altri sono sempre nelle hit parade
Michi Dei Rossi: Sì, Strat- di tutto il mondo, ma non per que-
ton-Smith conosceva UO- E adesso passiamo sto sono considerati dei bluff. Anche
MO DI PEZZA e voleva far- alle dolenti note: le la Premiata Forneria Marconi, se
ci esordire proprio con il critiche. In Italia, i non ricordo male, ha inciso un 45 gi-
nostro secondo album, ma giornalisti specializzati ri tratto da STORIA DI UN MINU-
abbiamo pensato che non «Far suonare si dividono in “ormisti” TO. Il fatto è che in Italia una reale
era il caso di cominciare in i gruppi pop nei e “antiormisti”, critica costruttiva non esiste, ai nostri
Inghilterra con musiche che secondo la definizione improvvisati critici piace distruggere
noi sentiamo ormai vecchie. dancing, nelle balere di Victor Alfieri (altro e basta…
e nelle discoteche collaboratore della
Premiata Forneria è una pessima rivista). Le Orme sono i Un’altra accusa frequente è
Marconi, poi Alan migliori o il più grosso quella di essere un gruppo di
Sorrenti, adesso voi… abitudine» bluff della pop music. evasione, cioè la vostra musica
come spiegare questa Toni Pagliuca Niente vie di mezzo. non è abbastanza impegnata, non
concomitanza di gruppi e Secondo voi a cosa è tiene conto dei gravi problemi
artisti italiani ingaggiati dovuta questa profonda sociopolitici che affliggono la
da case discografiche spaccatura tra i gusti del nostra società. Qualcuno vi ha
inglesi? pubblico e quelli della soprannominato “I Pooh col
Toni Pagliuca: I motivi, se- critica? Moog”!
condo me, sono diversi. Innanzitutto TP: Io non sento una così profon- Aldo Tagliapietra: Oggi si parla mol-
anche in Italia cominciano a nascere Apertura del da spaccatura. Il pubblico è dalla no- to d’impegno. È una parola di moda.
servizio di quattro
complessi validi e originali. Inoltre gli pagine su stra parte, anche se una minoranza si “…Ma cosa può fare un povero ragaz-
inglesi stanno uscendo definitivamen- «Qui Giovani» è dichiarata delusa ed ha cominciato a zo oltre che suonare in una rock and
te dal loro isolamento, il più delle vol- (31 maggio 1973). parlare di bluff quando siamo entrati roll band”, diceva Mick Jagger.
te frutto di presunzione e di esaspe-
rante nazionalismo.

Quali sono i vostri programmi a


breve scadenza, una volta ritornati
in Italia?
TP: Ci rimetteremo subito al lavoro
per preparare e provare i brani di un
nuovo album, che però uscirà soltan-
to il prossimo inverno. Noi abbiamo
molto tempo libero perché facciamo
poche serate. Quest’anno ci siamo ri-
fiutati di suonare nei dancing e nelle
discoteche, in quanto siamo convin-
ti che questi posti siano fatti per bal-
lare, chiacchierare, distrarsi, bere, sta-
re in allegra compagnia. Far suonare i
gruppi pop nei dancing, nelle balere
e nelle discoteche è una pessima abi-
tudine esclusivamente italiana; all’e-
stero i complessi suonano nei teatri e
nelle scuole. Ecco, noi sottolineiamo
il fatto di essere stati i primi in Italia
ad esibirci nelle scuole. Proprio prima
di venire a Londra abbiamo suonato
in molte scuole, trovando un pubbli-
22
TP: Ci chiamano apolitici. Allora cosa
significa rifiutarsi di suonare nei dan-
cing e rinunciare a milioni e milioni?
Cosa vuol dire esibirsi nelle scuole,
dove ci rimborsano soltanto le spese e
talvolta nemmeno quelle? Non è for-
se politica anche la nostra? Quali sono
i gruppi italiani impegnati che fanno
altrettanto? Io ammetto di non esse-
re il Bob Dylan della situazione… so-
no un musicista e non un poeta, quin-
di ciò che devo esprimere lo faccio in
musica e non con le parole. Forse i no-
stri testi non sono dei documenti po-
litici, ma dire che sono d’eversione,
alla Massimo Ranieri per intender-
ci, mi sembra prova di non aver capi-
to niente. Prendi ad esempio La porta
chiusa. Parla delle ragazze che hanno Articolo
di «Qui Giovani»
paura di fare l’amore, che sono anco- (31 maggio 1973).
ra attaccate ad un’assurda idea di ver-
ginità… anche questo è un problema calibrata sulle capacità di ascolto del l’album. Nei brani strumentali, inol-
della nostra società, come quello del pubblico medio. Facilità e orecchia- tre, Alienazione diventa l’occasione per
Vietnam. Infine un fatto incontestabi- bilità di per sé sono tutt’altro che di- una musica chiusa, paranoica, ossessi-
le se vendiamo più dischi di qualsia- fetti, anzi penso che l’unica strada del va, scontata nei suoi continui stacchi,
si altro gruppo pop in Italia vuol dire pop debba essere il più possibile uma- suonata con un certo impaccio e po-
che siamo i migliori. na, legata ai tempi e alla realtà in cui co “insieme”. Questa mancanza si fa
viviamo. Ciò che tuttavia non qua- sentire soprattutto dal vivo, tanto che
Le Orme valgono poco? dra ne Le Orme è l’etichetta di com- i concerti sono una copia impoverita
«Qui Giovani» nel 1973 pubblica plesso d’avanguardia. La loro musica delle loro esecuzioni discografiche. In
un duro articolo sul valore è troppo semplice, sia armonicamen- sostanza le ricerche del gruppo verso
artistico di COLLAGE, UOMO te sia melodicamente, le poche disso- una maggiore evoluzione stilistica e di
DI PEZZA, FELONA E SORONA. nanze che incontriamo fanno ormai contenuti finiscono in poco di buono,
E il risultato non è certo positivo… parte dell’orecchiabilità. UOMO DI si rifanno ad un errato modo di conce-
PEZZA è forse l’album che meglio si pire la musica, che di fatto si riempie
Quanto valgono in realtà Le Orme? presta a mettere in evidenza pregi e di forme intellettuali senza acquistare
Vediamo cosa ne pensa il nostro colla- difetti della band. I brani senza pre- niente in espressività e pienezza, che
boratore Massimo Villa (ex Stormy tese intellettuali, almeno dal punto senza andare lontano troviamo nella
Six, chitarrista, produttore discografi- di vista del linguaggio musicale, sono Premiata Forneria Marconi, tanto per
co e critico musicale), che passa in ras- spesso buoni e piacevoli. Ad esempio, fare un nome.
segna i loro ultimi Lp. COLLAGE, se- Gioco di bimba è una bella canzone e FELONA E SORONA è il disco che
condo pareri raccolti un po’ ovunque, una volta tanto le parole di Aldo Ta- pone più in evidenza i limiti de Le Or-
meritava il successo avuto perché rap- Etichette gliapietra, solitamente infantili, lega- me. Tutto il disco è concepito in modo
dell’edizione
presentava una grossa novità per un originale, in questo no perfettamente con l’atmosfera del maestoso, i momenti semplici e non
complesso italiano. Era la prima vol- caso si tratta di una brano. Figure di cartone, Aspettando l’al- banali si trovano solo in Felona, imma-
ta che qualcuno pubblicava un disco copia promozionale. ba e Alienazione sono invece i pezzi che gine del pianeta felice, gemello di So-
di 30 cm, concepito come un lavoro voro possono aiutarci a definire gli aspetti rona, pianeta infelice. Ma anche in Fe-
unitario e non come una raccoltaa di negativi
neg del terzetto. Il testo di Fi- lona la frase centrale – strumentale –
canzoni. I testi a tratti spregiudi-i- ggure di cartone, quadretto della non riesce ad inserirsi nel contesto del
cati (per tutti cito Era inverno, la felicità sofferta e cosciente di brano e lo stacco aggressivo di basso,
storia di una prostituta), le so- una ragazza madre, è scrit- batteria e Moog è fine a se stesso. Per
norità vicine a quelle di Emer- to con espressioni fra le più concludere, sono convinto che Le Or-
son, Lake & Palmer erano gli banali, piene di luoghi co- me hanno buone capacità per ora solo
argomenti a favore de Le Or- muni, adatte soprattutto a potenziali di fare della musica leggera
me. Ma al di là dell’idea nuo- un pubblico di ultra mino- gradevole. Ma il terzetto denuncia vi-
va e del tentativo di fare un ti- renni. Lo stesso discorso va- stosi limiti compositivi e tecnici (se si
po di musica diverso, a mio av- lle per Aspettando l’alba, dove esclude Michi Dei Rossi, ottimo batte-
viso COLLAGE valeva poco. Lo le immagini più convenziona- rista). Per questo sono convinto che la
strepitoso successo di vendite (qua- quaa
qua- dipingono la storia di un amore
li dip qualifica complesso d’avanguardia sia
si 100.000 copie tra Lp, cassette e nato
na di notte, sulla spiaggia, al invece pura invenzione della stampa
Stereo 8) è da collegare alla fa- suono della chitarra e alla lu- e della casa discografica. Quella che
cilità d’ascolto di quella mu- ce del fuoco. Un simile lin- fanno oggi Le Orme è una musica che
sica, erroneamente presenta- guaggio, elementare e fin non serve a niente, che va alla ricer-
ta come d’avanguardia, evolu- troppo vicino a quello delle ca di una perfezione formale, fredda,
ta ma in effetti semplicissima canzoni dichiaratamente di sterile, un’esercitazione strumentale
ed orecchiabile, perfettamente consumo, è comune a tutto che manca di vitalità.
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COVER STORY
LE ORME 50 ANNI DI FELONA E SORONA

I tanti volti
di FELONA
Testo: Tino Tozzi

E SORONA TINO È UNO DEGLI APPASSIONATI ITALIANI


PIÙ LEGATO A LE ORME.
IN QUESTO 2023 USCIRÀ PASSO DOPO PASSO, IL SUO LIBRO
SULLA BAND, DI CUI OSPITIAMO IL CAPITOLO DEDICATO
ALLE VARIE EDIZIONI DI FELONA E SORONA.

inito il minitour con posto con UOMO DI PEZ-

F Hammill, l’inizio
dell’anno è contrad-
distinto da vacanze separa-
ZA e al secondo come grup-
po. Pagliuca è secondo per
la categoria pianisti-orga-
te. Pagliuca vorrebbe un ri- nisti, quarto in quella stru-
tiro a tre per finire il disco mentisti-jolly e quinto, con
in preparazione, ma gli impe- Tagliapietra, nella categoria
gni familiari dei suoi colleghi dei compositori. Tagliapietra è
non lo consentono. Così si re- quarto, sia come cantante sia co-
ca presso Caorle, dove passa intere me chitarrista, mentre Dei Rossi è
Label della versione
giornate in solitudine sulla spiaggia giapponese secondo nella classifica dei batteristi.
meditando e componendo l’overtu- di FELONA A fine gennaio 1973 Le Orme torna-
re di FELONA E SORONA. Dei Ros- & SORONA. no a Milano con l’intento di ultima-
si trascorre lo stesso periodo re le incisioni del nuovo al-
con la famiglia sulle Dolomi- bum. Pagliuca ha in mente
ti, mentre Tagliapietra torna un buon testo da legare con
a Murano, sua città natale, FELONA E SORONA i vari frammenti musicali già
trascorrendo il tempo libero LP Philips 6323 023 A – composti e, grazie al sapien-
insieme ai soffiatori di vetro. (run of groove 03/03/1973) te apporto di Reverberi, vie-
Nel frattempo numerose te- ne terminata e incisa la pri-
state giornalistiche continua- Testi e musiche di Pagliuca e ma facciata.
no ad occuparsi del fenome- Tagliapietra Peter Hammill, che in quel
no pop dell’anno. Un gio- Composto e arrangiato da Le Orme periodo si trova in Italia per
Prodotto da Gian Piero Reverberi; Copertina della rivista
vane giornalista, Claudio Tecnico del suono Bruno seguire il Charisma Festival, «Il Monello», edita
Lippi, scrive un articolo sul incontra i musicisti venezia- il 1° febbraio 1973.
Malasoma.
settimanale «Il Monello», la Finito di registrare il 20/2/1973 ni e definisce la collaborazio-
cui copertina raffigura un di- negli Studi Fonorama di Milano. ne per la traduzione in ingle-
segno dei tre intenti a suona- (ottobre-novembre 1972 viene se dei testi.
re i loro rispettivi strumenti. registrata la seconda facciata, nel La copertina del disco vie- parti. Nella prima, un uomo e una
gennaio-febbraio 1973 è incisa la
La rivista «Qui Giovani» in- prima facciata) ne commissionata all’artista donna si abbracciano amorevolmen-
dice un referendum riguar- Copertina: I pianeti del sogno mantovano Lanfranco, no- te, immersi in una luce cosmica, in
dante l’anno appena trascor- e della speranza, dipinto da to per i suoi dipinti visiona- una dimensione onirica ma suaden-
so, denominato Pop Poll, per Lanfranco; designer Mario ri e considerato tra i padri te. Nella seconda, le due figure so-
determinare i “migliori” nei Convertino. La primissima del surrealismo italiano. Il no voltate di spalle, fianco a fianco,
diversi ambiti musicali. Le tiratura ha il gatefold laminato, pittore dipinge per Le Orme protese in un vuoto infernale, dirette
cartonato nella seconda.
Orme si classificano al primo un olio su tela diviso in due verso una strada senza ritorno.
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Felona e Sorona sono i due Giovedì 5 aprile a Milano Lee
pianeti fratelli del sogno e Orme ricevono il loro pri--
della speranza. Pur gravitan-
ALTRE RISTAMPE mo disco d’oro per le vendi--
do nello stesso cosmo, sono IN ORDINE te dei primi due album. Con--
inconsapevoli della rispet- CRONOLOGICO temporaneamente presenta--
tiva esistenza. Il primo è ra-
dioso di luce, regno di pace
DI USCITA no il nuovo Lp alla stampaa
specializzata, che però conti--
e serenità. L’altro, piccolo e 2011: Universal Music – nua a rimanere troppo criticaa
tenebroso, vive in uno stato 060252771667 in formato doppio nei confronti del gruppo. Glii
abulico-vegetativo, senza più 33 giri, edizione limitata e si riconosce una piacevole e
numerata (1.000 copie) – Italia
speranza. L’Essere Supremo, 2015: Vinyl Magic – VM LP
raffinata tecnica strumentale,,
però, irritato perché l’astro 175 BTF, vinile nero, verde e ma anche una stasi creativa..
felice si è dimenticato di Lui, trasparente – Italia Il pubblico sembra pensarlaa
rivolge il suo sguardo ver- 2015: Vinyl Magic – VM LP 178 diversamente, così FELONA A
so Sorona e per un momen- BTF – Italia E SORONA raggiunge, a fi--
to brevissimo si stabilisce 2017: De Agostini, collana Prog ne maggio, la prima posizio--
Rock Italiano, solo per la vendita
l’equilibrio tra i due piane- in edicola – volume 7, vinile nero,
ne degli album più venduti in n
Sopra: edizione giapponese European Rock
ti, colpiti entrambi dalla lu- con fascicolo allegato di 12 pagine Italia, contendendo il primato Legends. Sotto: jukebox del 45 giri Felona.
ce divina. Successivamente, – Italia ai Pink Floyd di THE DARK
le due forme di vita si ribal- 2023: Universal Music – SIDE OF THE MOON.
tano completamente nel gio- nella collana Prog Rock Italia
co dell’imponderabile. Non (24 marzo), 33 giri numerati La confezione del disco, apri- FELONA E SORONA su nastro ma-
e rimasterizzati dai master
ci sarà mai la felicità per en- analogici dell’epoca, come
bile, nella primissima stam- gnetico è in Stereo 8 (Philips 7776
trambi, la luce dell’uno sarà aveva già fatto con COLLAGE pa è plastificata, mentre nelle 008) e musicassetta (Philips 7119
il buio dell’altro. Un album e UOMO DI PEZZA. Tre le successive perde questa carat- 020). Quest’ultima sarà ripubblicata
dal contenuto molto poeti- edizioni in commercio: due con teristica. All’interno trovia- due volte nei decenni successivi con
co, piacevole e raffinato nel- l’artwork originale (vinile nero mo titoli, testi, crediti e una il medesimo numero di catalogo e
lo stesso tempo, considerato – 3528995/900 copie – e giallo – breve storia dei due pianeti. piccole variazioni grafiche.
3529061/100), una con copertina
non a caso l’opera più riusci- bianca (test pressing, vinile nero –
L’etichetta è di colore blu scu-
ta del trio, ma anche uno dei 3529062/50). ro con le scritte argentate. La Diverse sono le edizioni Cd. La prima è
momenti più alti del progres- ristampa italiana degli anni italiana del 1990 (Philips 842 507–2),
sive tricolore. Ottanta per la Linea Succes- la seconda giapponese in paper sleeve
Suddiviso in nove episodi, si so è in busta singola con stes- (Philips UICY-9116, 2001) e una del-
apre con il magistrale attacco di So- so numero di catalogo e stessa grafi- la European Rock Legend label, anco-
spesi nell’incredibile seguita dalla spen- ca. La sola edizione estera in vinile è ra giapponese (ERLCD-0004, 2001).
sierata ballata acustica Felona, gioio- quella illegale della Corea, edita nel Nel 2011 il disco è stato ripubblica-
sa descrizione di un mondo felice 1983 (copertina monocromatica az- to sia in doppio 33 giri, limitato a
dove “le donne e le cicale discorro- zurra sul davanti e grigia nel retro). mille copie (Universal Music Group
no d’amore”. La prima faccia- Essendo la label uguale alle 0602527716671), che in doppio Cd
ta si chiude con l’alternanza di ristampe della Linea Succes- Delux (0602527628363), contenen-
suoni spaziali e note malinco- so, ma di colore azzurro, il te la versione originale rimasterizza-
niche impreziosite dall’eterea FELONA numero di catalogo appare lo ta e, per la prima volta, la versione
voce di Tagliapietra, che assu- & SORONA stesso, anche se vi è l’aggiun- in inglese, uscita solo per il mercato
me talvolta toni drammatici. ta di un’ulteriore numerazio- britannico. Il doppio Cd è offerto in
La cupa Sorona apre una b-si- In Between / Felona / The Maker / ne tipica delle stampe corea- un’elegante confezione digipack con
de all’insegna di atmosfere Web Of Time / Sorona / The Plan / (n° cat 62).
ne (n un booklet curatissimo, che ha foto
oniriche, dove l’equilibrio tra The Balance / Return To Naught
i due pianeti viene presto in-
franto da un destino già scrit- Lp Charisma CAS 1072
to. Segue All’infuori del tempo, Toni Pagliuca: Organ
ballata acustica che ripropone Aldo Tagliapietra: Guitar
il tema della vita come un cer- Michi Dei Rossi: Drums and
chio: “La fine è un cerchio e Percussion
il cerchio è la vita… non cam- Produced by Gian Piero Reverberi
bia niente all’infuori del tem- Music by Toni Pagliuca and Aldo
po”. La degna conclusione di Tagliapietra
questa opera rock è lo stru- All lyrics by Peter Hammill
mentale Ritorno al nulla, un Front Painting by Lanfranco
crescendo sonoro di tastiere, Marketed by B&C Records, 37
sintetizzatore e batteria dal Soho Square, London, W1.
ritmo incessante, un’incredi- Printed & made by the E.J. Day
bile discesa verso l’oblio. Group, London & Bedford.
Il disco esce nei negozi il 10 Copertina apribile con all’internoo
aprile e contemporaneamen- testi e storia dei pianeti in linguaa
te viene promosso con un inglese.
lungo e spettacolare tour.
25
COVER STORY
LE ORME
rare e inedite della band in
studio durante le fasi di re-
gistrazione; inoltre vi sono
numerose note bio-disco-
grafiche in italiano e in in- «Eravamo parte
glese.
di un movimento
Il gruppo torna a Lon- che fece la storia
dra, presso i Trident Stu- della musica
dios per incidere la versio-
ne inglese del disco. Le li-
contemporanea
riche sono affidate a Peter in modo prepotente
Hammill che compie una e dirompente»
bellissima traduzione man-
tenendo intatta la poetica
Michi Dei Rossi
narrativa della storia dei
due pianeti in contrappo-
sizione. Dal punto di vista
musicale, la base risulta es-
sere uguale a quella italia- ziano per il titolo nella label (la ti-
na, ma nel mixaggio sono pica Charisma con il cappellaio mat-
rilevabili piccole differenze to) che risulta il seguente: FELONA
di limpidezza. La registra- AND D(S)ORONA. In Inghilterra
zione di un’ulteriore pista sono stampate contemporaneamen-
con pregevoli assoli di Da- te al vinile, la musicassetta (ZCCAS
vid Jackson (pittoresco e 1072) e la cartuccia Stereo 8 (Y8CAS
inconfondibile sassofonista 1072), sempre su etichetta Charisma
dei Van der Graaf Genera- (settembre 1973).
tor) non viene inserita, sia Il disco è stato stampato in Giappo-
perché considerata troppo ridondan- Retro e fronte ficata personalmente). Ufficialmente ne nel 1977 su Charisma RJ-7222,
te, sia per conservare il sound origi- dell’edizione il 33 giri con etichetta Charisma vie- anche in questo caso la grafica rima-
giapponese
nale. Anche i brani, La solitudine di Charisma RJ-7222.
ne posto in vendita nel Regno Unito ne la stessa, ma la copertina è a busta
chi protegge il mondo e L’equilibrio so- il 31 agosto, anche se alcune copie so- chiusa (l’OBI riporta la dicitura Rock
no riuniti in un’unica canzone intito- no state stampate venerdì 17 agosto, Company ’77 Professional Collection). I
lata The Maker per volere dello stes- ma subito ritirate dal mercato per- testi inglesi sono stampati nella back
so Hammill, che conferisce un signi- ché difettose. La copertina è uguale cover. La label è generalmente la stes-
ficato unitario. In Italia si riescono a a quella italiana, eccetto che nel tito- sa del Cappellaio Matto, tranne quel-
trovare solamente copie d’importa- lo, in cui la congiunzione tra i nomi le promozionali, bianche con solo i
zione, anche se la Philips ne stampa dei pianeti risulta essere &. All’inter- titoli. All’interno c’è un inserto in ca-
alcune in tiratura limitata per la pro- Aldo e Michi no i titoli, i crediti e le liriche sono ratteri giapponesi con la storia del
mozione ai giornalisti (cosa mai veri- in studio. in inglese. Alcune copie si differen- gruppo fino a quel momento e una

Il gruppo con i giornalisti di «Ciao 2001»


Marco Ferranti e Manuel Insolera.

26
no. Con lo stesso brano Le Orme par- la giornata mondiale della musica)
tecipano, il 6 settembre, alla finale con una serie di pubblicazioni in vi-
di Asiago del Festivalbar 1973, apren- nile in edizione limitata sia di artisti
do ufficialmente la manifestazione stranieri che italiani, tra cui il 7” di
in qualità di ospiti d’onore. Il singo- Felona con la grafica originale. Gli Al-
lo jukebox (Felona, Philips AS 214) gebra nel 1997 eseguono una versio-
risulta uno dei più gettonati, men- ne di FELONA E SORONA, inclusa
tre più interessante, anche se meno nel box ZARATHUSTRA’S REVEN-
conosciuto, è il promo per jukebox GE della Mellow Records (MMP 328
(Philips AS 242). A/B/C/D). Gli Aurora Lunare suona-
Il 19 aprile 2014 la Universal Mu- no Ritorno al nulla con la Tolo Marton,
sic ha celebrato il RECORD STO- e All’infuori del tempo nel Cd LOCAN-
RE DAY (settimo anniversario del- DA DEL VENTO (edito nel 2013 dal-

foto in bianco e nero con Tolo Mar- Articolo firmato


ton (la stessa usata per la copertina da Claudio Lippi
(«Il Monello», 1°
interna di SMOGMAGICA). febbraio 1973). A
destra: Tagliapietra
Felona / L’equilibrio (Roma, 29 febbraio
(A. Pagliuca – A. Tagliapietra) 2008).
45 giri, Philips 6025 101
(run of groove 20/09/1973)

LUCA FIACCAVENTO
L’estate è all’insegna del brano Felo-
Sotto: Dei Rossi
na, più lungo rispetto alla versione e Pagliuca
dell’album perché in coda è aggiun- (Planet, Roma,
ta la parte finale di Ritratto di un matti- 27 marzo 2015).
FRANCESCO DESMAELE

FRANCESCO DESMAELE

27
Con
i/o
inizia
il viaggio
Peter Gabriel è di nuovo tra noi…
lo dimostra la scansione temporale dell’uscita dei brani
che costituiranno il suo nuovo album a distanza
di vent’anni dal precedente lavoro in studio, UP.
In base alle esigenze di una rivista cartacea come
«Prog Italia» non possiamo parlare dei brani come Peter
li pubblica, ovvero a ogni luna piena.
Il primo brano è stato Panopticom, seguito,
dopo che avevamo chiuso la rivista, da The Court…
poi vedremo…

Testo: Francesco Gazzara

uando la vecchia volpe sa un titolo altrettanto enigmatico che,


che tutto il mondo aspet- sostituendo soltanto l’ultima lettera,
ta da oltre vent’anni il suo crea un’ambiguità per nulla casuale.
nuovo album, di cui si par- Panopticom infatti suona come Panop-
la sempre più spes- ticon, il cui termine rimanda al carce-
so ma solo attraverso re ideale progettato nel 1791 dal filo-
scatti fotografici in stu- sofo e giurista inglese Jeremy Ben-
dio e un titolo enigmatico che esiste tham, in cui si permette a un unico
anche quello da decenni – i/o – ec- sorvegliante di osservare tutti gli al-
co che la scelta di anticiparne singo- tri soggetti all’interno dell’istituto di
li contenuti in occasione di ogni lu- pena senza che nessuno di loro se ne
na piena a partire dal 5 gennaio 2023 accorga. Impossibile che una temati-
si dimostra chiaramente in linea con ca così orwelliana non abbia ispira-
l’astuzia di lunga data del personag- to Gabriel, il quale però ha agito in
gio. Ma non basta, perché proprio perfetta antitesi al concetto di pro-
Panopticom (Bright Side Mix), il primo gettazione di Bentham e il cambio
singolo che Peter Gabriel tira fuori della consonante finale gli permet-
dal cilindro del suo misterioso otta- te non solo di intitolare in maniera
vo album in studio – seguito di UP originale la sua nuova canzone ma
(2002), escludendo le parentesi or- anche di comunicare l’idea alla ba-
chestrali di SCRATCH MY BACK se della composizione. Gabriel: “La
(2010) e NEW BLOOD (2011) – ha prima canzone di i/o è ispira-
28
PETER GABRIEL
ta a un progetto che seguo da tempo
ovvero la creazione di un globo co-
stituito da dati universali, accessibi-
le a tutti ed espandibile all’infinito,
chiamato appunto The Panopticom.
Per realizzarlo abbiamo messo insie-
me una serie di menti illuminate a la-
vorare sul progetto, con la speranza
che ogni cittadino del mondo possa
capire meglio quel che succede intor-
no a lui/lei”. In effetti il cantante si ri-
ferisce in particolare al lavoro di due
diverse organizzazioni, Forensic Ar-
chitecture e Bellingcat, oltre a quel-
lo della WITNESS, in cui c’è da anni
proprio il suo zampino.
Visto però che Panopticom è il pri-
mo tanto atteso brano di i/o, faccia-
mo dunque un notevole passo indie-
tro, visto che dell’album successivo
a UP se ne parla fin dall’indoma-
ni della pubblicazione di quest’ul-
timo. Nell’agosto del 2002 Gabriel
annuncia che servono non più di 18
mesi… ma poi va in giro a suonare
per due anni (Growing Up Tour) e l’u-
nico disco che esce entro breve è la
raccolta HIT. Nel 2005 c’è il tempo-
raneo riavvicinamento con i Gene-
sis per discutere l’eventuale reunion a
cinque e l’allestimento di un nuovo
THE LAMB LIES DOWN ON BRO-
ADWAY dal vivo. Nel 2007 Banks,
Collins e Rutherford intraprendono
il Turn It On Again Tour – poco pro-
pensi ad attendere l’eccessiva tem- Cover di in studio da parte di Gabriel è cita- per sentir parlare nuovamente di i/o,
pistica dell’ex collega – e Gabriel fa Panopticom, opera ta anche da Mike Rutherford a pro- quando Gabriel annuncia di volerci
di David M. Spriggs.
lo stesso percorso, suonando dal vi- posito della mancata reunion a cin- lavorare… ma dal 2014, dopo un ul-
vo con, nell’ordine, l’orchestra, i vec- que dei Genesis, eppure dell’album teriore anno sabbatico! Fatto sta che
chi amici con cui aveva realizzato non esce neanche l’ombra negli an- proprio negli ultimi nove anni au-
l’album pluripremiato SO (Back To ni a seguire. Bisogna quindi attende- mentano di molto dichiarazioni e ti-
Front Tour), e infine Sting (Rock Paper re il 2012 – dopo l’uscita sia dell’altro toli di nuovi brani, a partire dalle fra-
Copertina
Scissors Tour). di The Courti, vecchio progetto, BIG BLUE BALL, si fantasiose di Peter circa “un album
In pratica, suonando dal vivo fino realizzata con altri artisti coinvolti, sia dell’or- con materiale felice, un disco di dan-
al 2016, il cantante ha prolungato i da Tim Shaw. chestrale SCRATCH MY BACK – ce organica” fino a innumerevoli li-
tempi a tal punto che è facile imma- ste di versioni di arrangiamenti della
ginare il nuovo album come il frutto stessa canzone, che appaiono ineso-
di una messa a punto incrementata rabili nelle foto provenienti dai Re-
solo negli ultimi anni. Eppure il fatto al World Studios con nomi tipo Here
che i/o sia un progetto ventennale la- Comes Love (version 18).
scia alcuni indizi importanti sul suo Nel frattempo Gabriel pubblica nel
contenuto. Nel luglio 2005, ad esem- 2016 due canzoni sciolte che pro-
pio, Gabriel rivela alcuni titoli in la- babilmente non appartengono al
vorazione per il nuovo album, come progetto decennale dell’album, co-
Curtain (già nota in precedenza), lo me I’m Amazing (ispirata a Muham-
strumentale Wild, e poi ancora Sil- mad Ali) e The Veil (che si ascolta nel
ver Screen. Nel novembre dello stes- film Snowden, ma non nella relati-
so anno Peter aggiunge altri detta- va soundtrack), arrivando finalmen-
gli: i nomi dei collaboratori Richard te al 2018 con la dichiarazione uffi-
Chappell e Ged Lynch, la tematica ciale del nuovo disco “in fase di mis-
alla base di i/o (“nascita, sesso e mor- saggio”. Naturalmente trattasi di un
te”) e la possibilità di suonare dal vi- missaggio lungo minimo due anni,
vo le nuove canzoni prima dell’usci- visto che nei successivi 24 mesi emer-
ta dell’album, magari in trio con un gono soltanto speculazioni e discus-
bassista e un percussionista. sioni su probabili nuove canzoni, co-
Nel 2006 la scusa della lavorazione me Love Can Heal, suonata nel tour
30
PETER GABRIEL
con Sting e probabile evoluzione del- anche in Italia (20 maggio all’Arena zione al bouzouki su un drone vaga-
la già citata Here Comes Love, o come di Verona e il 21 al Forum di Assa- mente arabeggiante. La cosa che col-
Bol e Don’t Show Yourself – entrambe go, Milano), non si sa se prima o do- pisce subito è la presenza massiccia
ascoltate al cinema ma non incluse in po l’uscita del disco – aumentano le di strumenti acustici, soprattutto di
alcuna soundtrack ufficiale – o anco- sofferenze dell’attesa. Gabriel: “Alcu- chitarre a 12 corde, che a ben vede-
ra Birds (provata per il tour del 2014) ne delle nuove canzoni che ho scrit- re non accompagnavano più ritmica-
e addirittura una cover di Imagine di to esprimono l’incredulità davanti al mente la voce di Gabriel in modo co-
Lennon, che giace da tempo negli ar- modo con cui noi stessi siamo capaci sì evidente dai tempi di Solsbury Hill.
chivi. Nel 2019 l’uscita della raccolta di distruggere il pianeta che ci ha da- In seguito il cantante ha coinvolto la
RATED PG in occasione del Record to la vita e l’unica via d’uscita a mio coppia Levin-Katche e David Rhodes
Store Day fa a sua volta piazza pu- avviso è la riconnessione con la natu- in una serie di jam session, che han-
lita di alcune delle canzoni inedite ra. Per farlo è necessario osservare il no dato forma e struttura alla can-
scritte e usate nei film ma fino a quel cielo e lassù la luna mi ha sempre in- zone. Gabriel: “In una seconda fase
momento mai pubblicate, escluden- vitato a farlo”. ho coinvolto Brian Eno, che è inter-
done quindi anche la futura presen- Scritto e prodotto da Peter, Panop- venuto sia con l’inserimento di par-
za nella tracklist di i/o. Eppure subi- ticom è stato registrato tra i Real ti elettroniche sia con idee più gene-
to dopo, nel 2020, Peter torna a par- World Studios di Bath, nel Wiltshi- rali sull’arrangiamento. Infine si è
lare di nuove tracce, come nel caso di re, e lo studio The Beehive di Lon- aggiunta anche Ríoghnach Connol-
So Much, nelle sue stesse parole “un dra. Oltre alla fidata sezione ritmica, ly, la sua splendida voce non si sen-
brano sulla vecchiaia”. a cui si aggiunge l’altrettanto fedele te molto in Panopticom ma la senti-
Ormai ci siamo… nel 2022 il batte- chitarrista David Rhodes, si segna- rete protagonista in uno dei prossi-
rista Manu Katche e il bassista To- la la presenza in sala di Brian Eno, mi brani”.
ny Levin, storici collaboratori di che iniziò la collaborazione con Peter Almeno metà del tempo Peter l’ha
Grafica
Gabriel e presenti per buona parte che accompagna nel 1974, quando i Genesis registra- poi passato a scriverne il testo, par-
della lunga e frammentata gestazio- il tour di i/o. rono THE LAMB LIES DOWN ON tendo da una prima frase creata di
ne di i/o, annunciano un program- getto: “Pour the medicine down”.
ma di prove per il tour di Peter nel- Gabriel: “Tutta la storia del gigan-
la tarda primavera 2023, mentre lui tesco globo fatto di informazioni ac-
dà per imminente l’uscita del disco. cessibili a tutti, che è alla base anche
Nel frattempo esce soltanto il libro dell’album, in questa canzone diven-
fotografico Eye-D, opera della prima ta un’antitesi perfetta al Panopticon di
figlia Anne-Marie, di cui Gabriel par- Jeremy Bentham, che sa molto di Ge-
tecipa alla promozione continuando orge Orwell. Lì uno, o una, osserva
ad assicurare la stampa sulla pubbli- tutti gli altri, i carcerati, da un unico
cazione dell’atteso album “nei pros- punto di visuale posto al centro di un
simi mesi”. A questo punto, in linea cerchio. Qui invece è il contrario, tut-
con gli aggiornamenti del suo fan da- ti possono vedere tutto. E il com alla
tabase mondiale, The Full Moon fine, invece del con, sta per communi-
Club, il cantante sceglie l’enigmatica cation. In pratica si passa dal Grande
via di una “comunicazione impron- Fratello… alla Piccola Sorella”.
tata su metodi naturali e organici” in Infine anche la copertina è un caso
cui le notizie sulle nuove uscite che a parte, come sempre nella discogra-
lo riguardano da ora in poi arriveran- fia di Peter Gabriel, e anzi lo sarà per
no a ogni fase di luna piena. Ciò av- tutti gli altri brani estratti da i/o in
viene già nel novembre 2022 quan- ogni luna piena. L’autore dell’ope-
do appare un ritaglio sulla probabi- ra d’arte è l’inglese David Spriggs
le copertina o logo di i/o, in rosa e (davidspriggs.art il suo sito, da vi-
giallo, seguito dall’annuncio ufficiale sitare assolutamente), ora residente
del tour europeo di Peter Gabriel nel PG 2023. BROADWAY ai Sarm West (allora in Canada, artista che lavora da anni
maggio-giugno 2023 e di quello ame- Sarm East) Studios di Notting Hill con uno stile moderno in bilico tra
ricano in autunno. nella capitale britannica. Ai cori del le due e le tre dimensioni. Nel caso
Dopodiché si torna all’uscita di Pa- brano c’è Ríoghnach Connolly, vo- di Panopticom Spriggs ha creato una
nopticom, nei tre mix Bright Si- ce dei Breath, mentre per quanto spirale di vortici rossi realizzata con
de (di Mark “Spike” Stent), riguarda il tour di maggio è con- infiniti livelli di profondità, in linea
Dark Side (di Tchad Blake) fermata la presenza del tastieri- con l’idea comunicativa di Peter al-
e In-Side (la versione in Dol- sta Don-E, alias Donald McLe- la base dell’album. Gabriel: “Quello
by Atmos del brano), che dal an, che peraltro è stato anche che colpisce di quest’opera di David,
5 gennaio 2023 – e almeno cantante e producer con una con cui ho parlato a fondo prima di
fino alla successiva luna hit, Love Makes The World lavorare insieme, è l’intensità che
piena – rende il nuovo al- Go Round, entrata nelle scaturisce dall’osservazione dei tan-
bum una realtà finalmen- Top 20 UK nel 1992. Il ti livelli sovrapposti, dal colore rosso
te tangibile, benché il ca- primo singolo di i/o acceso che cambia di tono impercet-
lendario complicato del- nasce, circa un an- tibilmente con la profondità. È qual-
NADAV KANDER

le uscite dei vari singoli no prima della sua cosa di fisico che vale la pena vedere
e un intero tour – già pubblicazione, da di persona durante una delle sue in-
fissato con due date un’improvvisa- stallazioni”.
31
Ottobre 1967.
Geoffrey Arnold Beck,
universalmente conosciuto
come Jeff, è stato un chitarrista
trasversale, capace
di mantenere una dignità
notevole pur attraversando
tutte le fasi del music business.
Nato il 24 giugno 1944
a Wallington, Londra,
e morto il 10 gennaio 2023
a Wadhurst, paese di 4000
abitanti dell’East Sussex, dove
viveva dall’estate 1975.

Testo: Bruno Cavicchini


(chitarrista, compositore
e insegnante)

Nel nome di

33
JEFF BECK

«La sua tecnica era unica


L’articolo è scritto, per confondere gli uomini e celare
tranne in pochi punti, come se il loro la vera natura della realtà. Og-
chitarrista inglese fosse ancora vivo, gi Maya è il nascondersi dietro le ma-
dato che attraverso la sua musica
lo sarà per sempre…
e la sua immaginazione schere, interpretando ruoli sociali e
non sentiti e opportunistici, il rin-
correre modelli precostituiti). Siamo

S
crivere un articolo su Jeff Beck,
specialmente poco dopo la sua
morte, non è semplice, d’al-
apparentemente non aveva limiti. sempre lì: il vezzo dell’essere uma-
no di dover identificare ed etichetta-
re tutto con l’obiettivo di rendere la
tronde non sarebbe stato faci-
le neanche prima, visto che si
trattava di un artista unico e
Mancherai a me e milioni di fan» realtà facilmente riconoscibile ed in-
quadrabile in comode categorie pre-
costituite. E così, tutto ciò che può ra-
inimitabile. Il cuore degli ap-
passionati, che lo hanno sempre se-
guito e amato con profondo tra-
Jimmy Page pidamente essere ricondotto all’in-
terno di schemi diventa familiare e,
dunque, facilmente assimilabile. Pia-
sporto, trabocca ancora del senso di ce immediatamente ciò che possia-
smarrimento e di tristezza, che pri- mo riconoscere, perché non compor-
ma o poi lasceranno il posto alla ine- ta fatica e non mette in discussione le
vitabile accettazione della realtà. 10 trario per natura. Potremmo quasi nostre certezze. Poi, però, ci sono dei
gennaio 2023… quel maledetto gior- dire che sia il chitarrista sconosciuto fenomeni in natura, neanche troppo
no verrebbe da dire. Ma proviamo più famoso al mondo. O, se preferi- rari, difficilmente inquadrabili nel-
a dare un senso e una direzione alle te, il chitarrista meno conosciuto più le categorie tradizionali con cui sche-
emozioni che hanno accompagnato famoso al mondo. Insomma, è un os- matizziamo la realtà e che ci chiedo-
la sua scomparsa, cercando di tribu- simoro. Una contraddizione in ter- no qualche sforzo in più per poter-
tare il suo talento e la sua originali- mini. Un contrasto intrinseco. D’al- li decifrare. Oggetti o personaggi che
tà nell’ambito di un racconto che, at- tronde la realtà è frutto di perenni a primo impatto ci lasciano spiazzati
traverso parole, immagini, ricordi e contrasti. Essa si alimenta di tali con- e spaesati. A questo punto, si hanno
analisi, possa offrire una sintesi, spe- traddizioni e ne fa una sintesi. Pen- due tipi di reazioni. Qualcuno si riti-
riamo utile e interessante, del genio siamo alla notte e al giorno, al caldo ra nelle proprie certezze senza cam-
di questo musicista. e al freddo, al solido e al liquido. E biare mai, altri rimangono affasci-
Jeff Beck Group: tuttavia, anche se molto di quello che nati da questo senso di “non fami-

Quando ti chiami Jeff Beck da sinistra Ron


Wood, Jeff Beck,
vediamo e percepiamo ci sembra li-
neare, scorrevole, facilmente identifi-
liarità”… irresistibilmente attratti e
decidono di approfondire, di scopri-

e sei unico!
Mickey Waller cabile, ad un’analisi più attenta, die- re, certi della sensazione che ne usci-
e Rod Stewart
(BBC Television tro le apparenze sensibili convivono ranno completamente conquistati
Non è facile inquadrare lo stile e la Centre, Londra, contrasti e antinomie (ah, il “velo di e modificati. Questo è l’effetto che
musica di Jeff Beck. Camaleontico, aprile 1967). Maya”! Nell’India antica Maya inter- l’approccio adottato da Beck sulla
stilisticamente inafferrabile, aller- pretava la capacità degli dei di mani- chitarra e nel creare musica può ave-
gico alle mode e ai sentieri mu- festarsi e trasformarsi in infinite for- re sull’ascoltatore al primo impatto.
sicali più comuni, bastian con- me, ma proprio questo potere finiva Ed è quello che spesso ho potuto ri-
JEFF BECK

scontrare nelle risposte del fan me-


dio di musica rock o del chitarrista
rock tradizionale.
Cito, ad esempio: “Sì, Jeff Beck l’ho
sentito nominare spesso ma non ho
mai ascoltato nulla”… “Sì, ricordo
una volta in cui un mio amico mi ha
fatto ascoltare un brano, non ricordo
quale, però non sono riuscito a iden-
tificare bene il suo stile… sai, l’ho
trovato strano”. Forse alcuni di voi
rimarranno sorpresi nel leggere que-
sto tipo di risposte. Ebbene, accade
più spesso di quanto si possa imma-
ginare, soprattutto al livello di cultu-
ra musicale di massa, compresa quel-
la di noi chitarristi.
In particolare quanto detto acquista
un senso se ti chiami Jeff Beck e sei
un chitarrista dalle doti geniali ma,
tuttavia, non hai mai prodotto un
successo rock vero e proprio (a parte
Hi Ho Silver Lining, singolo dal sapo-
re beat, non composto da lui e inciso
In alto: Tim Bogert.
prima dagli Attack di David O’Li- Sopra: JB in tour
rati a “Te”, riciclando alcune tue in- pare di rendita. Sei mosso dal desi-
st, poi chitarrista dei Nice, arrivato con Beck, Bogert tuizioni. derio di crescere e di non piegarti ai
nel maggio 1967 al 14° posto delle & Appice Jimmy Page, ci sei? E poi, hai un ca- dettami musicali e chitarristici domi-
classifiche inglesi, poi edito nuova- (Boston Music Hall, rattere imprevedibile, irascibile, im- nanti. Sei per natura un bastian con-
28 marzo 1973).
mente nel 1972 con la conquista del- pulsivo, ribelle, incurante delle mo- trario, allergico a ogni forma di omo-
la 17esima posizione a dicembre). de, però molto interessato ad esplo- logazione e di etichetta. Non ti pia-
Non ha un pezzo che lo identifica co- rare le possibilità di questo oggetto ce assecondare troppo il pubblico.
me altri suoi illustri colleghi: Stairway a sei corde collegato a un amplifica- La tua specialità è rompere le regole,
To Heaven per i Led Zeppelin, Smo- tore. Sei motivato e spinto più dal- spiazzare l’ascoltatore, sorprenderlo,
ke On The Water per i Deep Purple le emozioni, dalla voglia di metterti trasportandolo su coordinate sonore
o Sunshine Of Your Love per i Cream. artisticamente in gioco che dalle con- inedite, avventurose, capaci di cam-
Non hai mai scritto un riff di chitar- venienze, dalle mode e dalla econo- biare la sua e la tua percezione del-
ra entrato di prepotenza nella storia micamente remunerativa prevedi- la chitarra. La tua natura è mutevole,
del rock, mai inciso un solo di chitar- bilità musicale, che a tanti permette incontentabile, curiosa e tormenta-
ra per un brano che avrebbe scalato tutt’oggi di poter campare lautamen- ta. Hai bisogno di mutar pelle rima-
le classifiche mondiali, anche se poi te riproducendo la solita (bella) solfa nendo sempre te stesso, immerger-
un po’ tutti i chitarristi si sono ispi- di sempre. Non ami ripeterti né cam- ti in sonorità esotiche, nel senso eti-
35
JEFF BECK
te della prima vera importante av-
ventura musicale, gli Yardbirds, e la
cui amicizia sarà attraversata da mo-
menti di tensione e di delusione, per
poi riconciliarsi definitivamente nel
2009, quando Jimmy pronuncerà so-
lennemente il discorso dell’ammis-
sione di Beck nella Rock&Roll Hall
of Fame.
Il suo nome salta fuori (quasi) sem-
pre ogni qualvolta si parla anche di
un altro grande della chitarra: Eric
Clapton, primo chitarrista degli
Yardbirds. Anzi, è proprio dalla sua
dipartita dalla band che inizia la ve-
ra e propria carriera professionale di
mologico del termine (qualcosa che Yardbirds Blue Caps e del loro chitarrista, Cliff Beck. 1965: la Swinging London im-
proviene da fuori, straniero, non fa- a Londra nel 1966. Gallupp. Ne è ossessionato al punto pazza, i 45 giri pop scalano le classifi-
Da sinistra: Jeff
miliare) e fonderle con la tradizione Beck, Jim McCarty,
da costruirsi una rudimentale chitar- che, i Beatles e i Rolling Stones so-
della cultura occidentale. Nella tua Chris Dreja, ra per emularlo. È da lui che appren- no delle celebrità intoccabili, così gli
visione la chitarra deve sfidare i suoi Jimmy Page de i primi fraseggi r’n’r, che più tardi Yardbirds, smessi i panni dei ragaz-
stessi limiti fino a tramutarsi in una e Keith Relf. rielaborerà nel proprio bagaglio per- zi che suonano r’n’b, cominciano ad
bacchetta magica, riuscendo a creare sonale di licks. E poi il blues con i tre assaporare il successo pop con il sin-
suoni che sembrano provenire da un King (BB, Albert, Freddie) e Robert golo For Your Love (pubblicato a mar-
“altrove”. Ogni nota deve recare in Johnson e la sua musica del diavolo. zo e scritto da Graham Gouldman,
sé un significato che rimanda a una I pomeriggi trascorsi con l’amico di poi nei 10cc). Tuttavia, il loro chi-
dimensione profonda, inaccessibile, quartiere Jimmy Page a tirare giù a tarrista, irrequieto ma il cui nome
e tu sei il demiurgo che infonde vi- orecchio riff, accordi e soli di chitarra è già sulla bocca di tutti a Londra, e
ta a questo mondo di suoni e ne diri- dei loro idoli per provare a suonar- non solo, medita di lasciare la band.
gi la direzione. Ovviamente, per da- li insieme con due chitarre nel salot- Clapton decide di mollare il grup-
Beck, Bogert
re vita a tutto ciò, non hai bisogno di & Appice
to di casa, mentre mamma Beck pre- po, attratto più dalle sirene del rock
chissà quali effetti o diavolerie digita- (Boston Music Hall, para il tè. Già, l’amico Page, quello blues alla corte dei Bluesbreakers di
li di ultima moda, né di amplificato- 28 marzo 1973). con il quale condividerà l’ultima par- John Mayall che dal pop psichede-
ri ultra prestanti e superdotati. No, lico della sua band di provenienza.
no. Ti bastano una chitarra, preferi- Fuori Eric, dentro Jeff, che non vuo-
bilmente una Fender Stratocaster, e le, e non può, essere Eric. Così im-
un ampli valvolare “a palla”… e la pone il suo stile alla band, caratte-
magia è compiuta. rizzato da una maggiore aggressività
Sono le tue dita, soprattutto quelle e da una voglia compulsiva di cam-
della mano destra, il medium con cui biare gli schemi. È proprio durante
tiri fuori dal corpo della chitarra suo- il periodo trascorso negli Yardbirds,
ni ed emozioni. Proprio come fa un infatti, che comincia a sperimenta-
mago con il cilindro. O, per rimane- re un approccio allo strumento che,
re con i piedi per terra, come fa ogni attraverso lo sfruttamento massiccio
vero scultore, che con lo scalpello ti- dei limiti della (scarsa) tecnologia
ra fuori l’anima dal marmo e la tra- dell’epoca, gli permette di ottenere
sforma in una statua che sfiderà l’e- nuove sonorità, sfidando gli schemi
ternità. convenzionali delle pop band dell’e-
Ecco chi è Jeff Beck, uno dei più gran- poca. Fuzz, feedback, accordature al-
di innovatori della chitarra elettrica. ternative, entrano a far parte dell’ar-
Un musicista dalle doti geniali, ca- senale da guerra di Beck. Il tutto con-
pace di mutar pelle sonora più spes- dito dalla giusta dose di aggressività
so di un serpente e di cambiare idea in sede live, che si traduce in mal-
più velocemente del vento… essenza trattamenti di amplificatori e chitar-
mutevole e non etichettabile, che tut- re. Tra l’altro, la rabbia e la furia di-
tavia persiste nel proprio essere. struttiva sono due aspetti che sem-
brano accomunare alcuni chitarristi

Alla scoperta della musica inglesi dell’epoca. Si pensi a Pete


Townshend (Who) e alle Rickenbe-

con Jimmy e gli Yardbirds


Eccolo “Jeff”! Innamorato sin dall’in-
cker conficcate impietosamente nei
cabinet Marshall, magari fracassate
sul palco. Tuttavia, se Townshend si
fanzia delle macchine d’epoca (è an- abbandona a devastazioni di palchi e
che un ottimo restauratore di vetture strumentazione per dare libero sfo-
storiche, notevolmente modificate) go ai propri malesseri esistenziali,
e del r’n’r di Gene Vincent & His anticipando di un decennio l’atteg-
36
JEFF BECK
giamento nichilista del punk, quella
di Beck negli Yardbirds è un’aggres-
sività che ha come fine, soprattutto,
quello di generare nuove alternati-
ve sonore. Per questo non si preoc-
cupa del metodo necessario, anche
attraverso l’uso, e l’abuso dovrem-
mo aggiungere, della strumentazio-
ne. Con gli Yardbirds incide gli al-
bum FOR YOUR LOVE (1965), HA-
VING A RAVE UP (1965) e ROGER
THE ENGINEER (1966): nel primo
appare solo in tre brani, nel secondo
nel lato B, nel terzo è l’unico solista
(nel successivo LITTLE GAMES del
1967 è sostituito da Page). Jeff con la
band partecipa incredibilmente, vi-
sto il suo carattere poco accomodan-
te, al festival di Sanremo 1966 in cop-
pia con Lucio Dalla, autore del bra-
GUIDO BELLACHIOMA

no Pafff… bum!, di cui gli Yardbirds


pubblicano il 45 giri.

Ora si comincia sul serio!


Terminata l’esperienza negli Yard-
birds, e con l’affermarsi di band semi- In concerto scadere in sterili quanto inutili e lun- Group come fonte di ispirazione. Dis-
nali come i Cream e la Jimi Hendrix per la promozione ghe diatribe per stabilire la paternità sapori interni alla band e disorga-
di GUITAR SHOP
Experience, anche Beck decide che è (Tendastrisce,
di un genere, è, altresì, doveroso ricor- nizzazione generale, però, portano
ora di perseguire la sua visione musi- Roma, 25 aprile dare che già i Cream di Eric Clapton, all’abbandono del gruppo da parte
cale e di affermarsi come chitarrista 1990). Oltre a Beck Jack Bruce e Ginger Baker avevano di Stewart e di Wood, i quali entre-
solista. Nasce il Jeff Beck Group, di suonavano Terry conferito al blues un sound più distor- ranno nei Faces, nati dagli Small Fa-
cui è leader e in cui percorre le strade Bozzio alla batteria to prima del Jeff Beck Group. E di si- ces dopo l’abbandono di Steve Mar-
e Tony Hymas alle
del rock insieme a Ron Wood (bas- tastiere. curo Beck ne aveva, volente o nolente, riott. Beck va avanti e dà vita a una
so e futuro membro dei Rolling Sto- preso nota. Tuttavia, quello che man- nuova formazione, della quale fa par-
nes) e Rod Stewart (voce), oltre a cava ai Cream per poterli definire te Cozy Powell, batterista che colla-
diversi altri musicisti, prima di tro- hard rock, che invece possedeva il Jeff borerà con Rainbow, Emerson, Lake
vare la sistemazione più soddisfacen- Beck Group, era lo stile più aggressivo & Powell, Black Sabbath, Malmsteen,
te per pubblicare TRUTH (1968) e e impetuoso della musica. Più preci- Brian May, Whitesnake. La seconda
BECK-OLA (1969), che vengono, a ra- samente, il suono distorto dei Cream fase del JBG porta alla pubblicazio-
gione, considerati dalla critica musi- era conseguenza più dei volumi enor- ne di ROUGH & READY (1971) e
cale come gli album che hanno getta- mi, sprigionati dai nuovi ampli pro- JEFF BECK GROUP (1972). Lontane
to le fondamenta dell’heavy metal. In dotti da Jim Marshall, che il coscien- sono le sonorità hard rock del passa-
TRUTH suonano anche, accreditati te e perseguito obiettivo di diventare to. Il nuovo sound ha lo sguardo vol-
o meno per problemi di diritti, John hard rock. Non è un caso che molte to in direzione dell’America, in par-
Paul Jones, Nicky Hopkins (che in band hard rock formatesi successiva- ticolare al funk e alla Motown. I suo-
BECK-OLA diventa membro effetti- mente, pensiamo agli Aerosmith, ci- ni si fanno meno distorti, il cantante,
vo della band), Keith Moon, Made- tino i primi due dischi del Jeff Beck Bob Tench, dona ai brani un sapore
line Bell, Jimmy Page. Partendo dal soul e il piano del leggendario Nicky
blues e dalla psichedelia, definiscono Hopkins (Quicksilver Messenger
le coordinate di quello che sarà poi Service, Giles/Giles and Fripp, Roy
l’hard rock: suoni distorti, soli di chi-
tarra lancinanti, riff taglienti e percus-
sivi, un cantato graffiato e urlato e un
«La specialità di Jeff era Harper, Who, John Lennon, Rolling
Stones, Mark-Almond, Cat Stevens)
accompagna i brani. Non mancano
drumming più impetuoso. Il tutto mi-
scelato con stile e gusto. Una precisa-
zione: lo stile dei due dischi in que- rompere le regole, spiazzare momenti molto interessanti, in par-
ticolare alcuni momenti in cui Beck
disegna trame sonore spettacolari at-
stione di sicuro non sarebbe conside-
rato hard per i livelli di oggi. Ma non
dimentichiamo che nel 1968 suonare l’ascoltatore, sorprenderlo, traverso l’uso magistrale dello slide
sulla chitarra.
Anche questa parentesi, però, è de-

trasportandolo su coordinate
una Gibson Les Paul, collegata a una stinata a chiudersi bruscamente. Una
testata Marshall Super Lead da 100w mancanza di direzione, disorganizza-
crunchata e spinta da un fuzz o un tre- zione interna, contrasti con il mana-

sonore inedite e avventurose»


ble booster, significava essere metal in gement e disillusione portano Beck
confronto ai suoni puliti delle chitarre a sciogliere la formazione e a ricon-
dei Beatles e degli Stones. Ora, senza siderare la possibilità, un tempo ac-
37
JEFF BECK
carezzata ma per forza di cose accan- HAMMER GROUP LIVE (1977).
tonata, di formare un trio con due Cavallo che vince non si cambia, per
esponenti dei Vanilla Fudge, band cui, proseguendo su coordinate che
americana vagamente progressiva, rimandano alla fusion, Beck pubbli-
famosa alla fine degli anni Sessanta, ca THERE & BACK (1980), che se-
che lui teneva in enorme considera- gna l’inizio della fruttuosa collabo-
zione. E così i Beck, Bogert & Appi- razione con il tastierista/composito-
ce nascono nell’autunno 1972. Car- re Tony Hymas (Hollies, Chris de
mine Appice, batteria e voce, e Tim Burgh, Jack Bruce, Graeme Edge dei
Bogert, basso e voce, sono musici- Moody Blues, Duncan Browne), che
sti preparati tecnicamente e dotati di firma cinque brani e vede ancora la
uno stile molto potente. Tutto ciò si presenza di Jan Hammer, come mu-
concretizza in BECK, BOGERT & AP- sicista e compositore. Siamo di fron-
PICE (1973), unico lavoro in studio. te a pregiato jazz rock, con incursioni
Nove tracce il cui comune denomi- nel funk, nell’hard rock, nella musica
natore sembra essere il ritorno a un sinfonica, impreziosito da due brani
rock ad alto volume, dominato dalla Jeff Beck e Johnny As Lovers di Stevie Wonder (incluso diventati ormai dei veri e propri clas-
distorsione e dall’immediatezza del- Depp alla Royal nell’album del 1974 STEVIE WON- sici del suo repertorio: la rockeggian-
Albert Hall
le composizioni. La produzione, pe- di Londra DER PRESENTS SYREETA). L’inter- te Star Cycle, con l’intro al sintetizza-
rò, non riesce a essere all’altezza del (31 maggio 2022). pretazione con la sensibilità di Beck tore, e la sognante The Pump. A mio
sound hard ricercato dalla band, ri- raggiunge uno stratosferico livello parere, BLOW BY BLOW, WIRED e
velandosi piatta, sterile e debole. Ci d’intensità, tanto è vero che la gen- THERE & BACK, che compongono
penserà, tuttavia, il successivo album te ricorda più la sua versione. Un af- la cosiddetta trilogia fusion, sono tre
dal vivo, registrato durante il tour fresco di emozioni che solo un musi- must, non solo per chi voglia conosce-
giapponese, a rendere giustizia del- cista come Beck avrebbe potuto ricre- re la musica di Jeff Beck, ma anche, e
la potenza di fuoco prima inespres- are a quei livelli sulla chitarra. Non è più in generale, per coloro che ama-
sa. BECK, BOGERT & APPICE LIVE un caso che sia sempre presente nei no le sonorità jazz rock o fusion.
IN JAPAN (1974) ci restituisce una Sotto e nell’altra suoi concerti e, allo stesso tempo, sia
pagina: dischi
band compatta e impetuosa. Un mu-
ro di suono travolgente, in cui ogni
musicista evidenzia la sua bravura. Il
da solo, con gli
Yardbirds e il JBG,
poi biglietti
una delle cover più eseguite dai chi-
tarristi in assoluto. Per l’occasione
utilizza una Fender Telecaster con al
Gli anni 80
Con l’arrivo degli anni Ottanta Beck
chitarrista, che per l’occasione sfode- e locandine. ponte un primo prototipo di pick-up entra in una fase della carriera carat-
ra la Gibson Les Paul Oxblood, spin- Seymour Duncan JB, montato sulla terizzata da scarsa ispirazione e man-
ge imperterrito, muovendosi su ter- chitarra dal noto costruttore in per- canza di stimoli. Come lui stesso dirà
ritori hard rock con assoli ispirati, sona. Segue un lungo tour proprio in seguito, questo periodo ha rappre-
passionali, distorti, da far impallidi- di spalla alla Mahavishnu Orchestra, sentato una parentesi poco creativa
re altri gruppi heavy rock del tempo. stringendo un’amicizia eterna con nella sua vita, preferendo dedicarsi
Tuttavia, anche questa formazione si McLaughlin. a collaborazioni, forse anche ben più
smembra velocemente tra forti dis- Non c’è tempo per fermarsi. Beck, remunerative, con varie star rock e
sapori e contrasti interni molto for- forte del successo di vendite, tor- pop (Mick Jagger, Tina Turner, Rod
ti. Lo stesso Beck non serba ottimi ri- na in studio, questa volta coadiuva- Stewart, Diana Ross) piuttosto che
cordi di questa esperienza. to da Jan Hammer, ex tastierista impegnarsi prevalentemente nell’at-
della Mahavishnu, e sforna WIRED tività solista. Nel 1985 pubblica

The turning point


Ma il punto di svolta nella sua car-
(1976), che procede nel solco del-
la fusion. Questa volta, però, i suo-
ni si fanno più elettrici con l’iniziale
FLASH, ricco di sonorità pop in linea
con il tempo, caratterizzato dall’am-
pio uso di batterie campionate, suo-
riera è alle porte. Stanco delle sono- assalto sonoro di Led Boots. Da segna- ni sintetici e brani cantati, che hanno
rità rock tradizionali e sempre più lare, in particolare, l’interpretazione l’obiettivo di conquistare una fetta di
immerso e affascinato dalla fusion magistrale di Goodbye Porkie Pie Hat, pubblico più ampia. Il disco vede an-
di gruppi come la Mahvishnu Or- classico del jazzista Charles Mingus, che il ritorno alla collaborazione tra
chestra del chitarrista John McLau- capolavoro dell’uso combinato di le- Beck e Rod Stewart, che canta su Pe-
ghlin, Beck entra negli AIR Studios va, armonici, tocco e sfumature otte- ople Get Ready, il cui video frutta am-
e con il tocco sapiente alla produzio- nute con un uso sapiente della ma- pia visibilità al nome su MTV. Vorrei
ne di George Martin, icona beatle- nopola del volume. È un manifesto segnalare l’apertura con Gets Us All
siana, sforna il lavoro che si rivelerà dello stile che lo ha reso così famo- In The End, dove sono presenti un pa-
non solo il suo primo successo, ma so. Segue un tour insieme alla Jan io di soli al fulmicotone, veloci, con
anche un punto di riferimento fon- Hammer Band dal quale viene trat- ampio utilizzo di tapping, leva e di-
damentale per gli amanti degli al- to il live JEFF BECK WITH THE JAN storsione che non sfigurerebbero af-
bum strumentali chitarristici. BLOW fatto vicino a quelli di noti chitarristi
BY BLOW (1975) vola al quarto po- metal. Terminata la ‘parentesi MTV’
sto della classifica statunitense, ven- il nostro torna in studio e sforna uno
dendo oltre 1.000.000 di copie. I bra- dei suoi dischi più belli e, a mio pa-
ni si susseguono senza interruzioni, rere ma non solo, tra i più importan-
come a comporre un’unica traccia, ti per il mondo della chitarra elet-
finché non si giunge al capolavoro trica: GUITAR SHOP (1989). Si av-
vero e proprio: Cause We’ve Ended vale della collaborazione di Hymas
38
JEFF BECK

Jeef Beck 1967.

alle tastiere e di Terry Bozzio al- rò mi limito a quella


la batteria (Frank Zappa, U.K.). Ne che reputo, e non cre-
esce fuori un disco strumentale mol- do a torto, l’apice di Jeff
to variegato, con brani che spaziano a livello chitarristico. Whe-
dall’hard rock al funky, passando per re Were You si snoda in 3’16” di
il blues, il reggae, le ballad e tanto al- pura magia, di note che sembrano TAR SHOP rappresenta la vetta del-
tro. Insomma, fusion nel senso lette- provenire da un “altrove” indefini- la sua maturazione stilistica. Da qui
rale del termine. Il risultato è un con- to, da una dimensione ultraterrena in poi, sarà solo un continuo miglio-
centrato di maestria sugli strumenti in cui la realtà concreta tende a ra- ramento e affinamento del suo stile
e di virtuosismo, però sempre al ser- refarsi per lasciare spazio alle emo- unico e originale, fatto di tocco, gu-
vizio della musica. Beck sembra dare zioni, quelle più inaccessibili alla co- sto, senso della dinamica, uso magi-
una lezione di chitarra a tutti, senza scienza. Da un punto di vista tecni- strale di armonici e leva, impiego sa-
risparmiarsi ed esaltando al meglio il co siamo di fronte a un capolavoro piente della manopola del volume e
suo talento. Ogni brano sembra rap- per l’uso magistrale di armonici arti- una tecnica incredibile nell’uso delle
presentare la summa del suo percor- ficiali, sfumature in crescendo di vo- dita della mano destra.
so sino a quel momento. Non c’è lume, leva e dita, il tutto ottenuto in
traccia riempitiva, non ci sono asso-
li ridondanti né linee melodiche de-
boli. Dovrei citare ogni brano, pe-
maniera combinata. È anche il mo-
mento che segna l’abbandono defi-
nitivo del plettro. Secondo me GUI-
Stasi creativa?
Con l’inizio degli anni Novanta la
39
JEFF BECK
sua carriera entra in una fase di stallo, finirei ‘elettronica’, che vanta la col- In concerto all’ACL di Austin
che terminerà solo con WHO ELSE laborazione di un’altra virtuosa delle (26 luglio 2018).
(1998). Dopo nove anni di silenzio, sei corde, Jennifer Batten (Michael
interrotti solo da qualche col- Jackson, Michael Sembello), presen-
laborazione e dalla pub- te anche nel successivo, YOU HAD
blicazione di CRAZY IT COMING (2001). Questo lavo-
LEGS (1993), tribu- ro prosegue a utilizzare ampiamente
to a Cliff Gallup i suoni elettronici e campionati, ma
con la sigla Jeff con maggiore aggressività. Non man-
Beck & Big Town cano brani dai riff di chitarra molto
Playboy e dal- distorti, cupi. Nadia, scritta da Ni-
la sua attività live, tin Sawhney, musicista/produttore/
Beck torna sulle sce- compositore inglese di origini india-
ne con un lavoro in cui ne (Paul McCartney, Sting, London
la sua chitarra nervosa, Symphony Orchestra, Brian Eno,
ironica, sentimentale s’incontra Sinéad O’Connor, Natacha Atlas, Jo-
con l’elettronica e con la drum’n’bass. ols Holland, Pink Floyd, James Tay-
Traccia un percorso per la chi- lor Quartet), interpretata magnifica-
tarra elettrica fresco e mente in chiave strumentale. Ancora
stimolante, che ver- una volta l’uso combinato di slide, le-
rà immediatamen- va, armonici, dita della mano destra
te recepito dai la- e volume si rivela straordinario, ri-
vori in studio di uscendo a richiamare quelle sfuma-
altri suoi illu- ture tonali e timbriche che la voce
stri colleghi, tra umana è in grado di dare. Nel 2003
tutti Joe Satria- pubblica JEFF, tassello conclusivo di
ni, Gary Mo- questa trilogia. È un album che si di-
ore, Steve Vai. stingue dai precedenti per l’uso quasi
WHO ELSE, come estremo dell’elettronica, ricorrendo torno alla ribalta in grande stile. La
già il suo predecesso- con più frequenza alla drum’n’bass e scaletta è ricca e ripercorre in lungo
re, offre una varietà di co- a ritmi ossessivi. Non mancano mo- e in largo la sua carriera. La band è
lori musicali incredibile, un melting menti di pura poesia e d’introspezio- composta da eccellenze quali Vin-
pot di musica indiana, rock, blues, ne, come in Bulgaria, dove la chitarra nie Colaiuta alla batteria, Jason Re-
elettronica, ambient, celtica). Su tut- è accompagnata dall’orchestra. bello alle tastiere e una giovane nuo-
ti i brani segnalo il blues sensuale di va promessa al basso, Tal Wieken-
Brush With The Blues, in cui il Mae-
stro dà una lezione su come si possa
suonare autenticamente blues senza
The end
Dopo diversi album in studio, e a di-
feld. Non mancano ospiti sul palco
tra cui, su tutti, l’amico Eric Clap-
ton. Nel 2010 Beck pubblica dopo
rinunciare alla creatività tecnica. An- stanza di 31 anni, viene pubblicato il sette anni un nuovo lavoro in stu-
gel (Footsteps) è un vero capolavoro secondo live album ufficiale di Jeff dio, EMOTION & COMMOTION.
di surrealismo musicale in cui Beck Beck: LIVE AT RONNIE SCOTT’S Abbandonati loop, suoni elettroni-
dimostra di essere eccelso nell’u- JAZZ CLUB (2008). L’album riscuo- ci e distorsioni acide, Beck ci regala
so dello slide. WHO ELSE è il pri- te successo sia di vendite che di criti- un album rilassato, intenso, domi-
mo capitolo di una trilogia, che de- ca e, al contempo, rappresenta un ri- nato dagli arrangiamenti orchestra-

40
JEFF BECK
li e dalla presenza di alcune vocalist
femminili (Joss Stone, Imelda May
e Olivia Safe). Il chitarrista forni- «La sua musica mi ha emozionato
sce due interpretazioni strumentali
da brivido: Over The Rainbow (scrit-
ta nel 1939 da Harold Arlen, con te-
e ispirato innumerevoli volte.
sto di E.Y. Harburg, per la colonna
sonora del film Il mago di Oz, cantata
da Judy Garland) e Nessun dorma di
Sarà per sempre nei nostri cuori»
Giacomo Puccini. Presente anche I
Put A Spell On You, successo di Jala-
cy “Screamin’ Jay” Hawkins (no-
David Gilmour
vembre 1956), cantata da Joss Stone,
che nel 2011 ottiene la nomination
ai Grammy Awards nella categoria
“Best rock performance by a duo or
group with vocal”. Il momento coin-
cide con il cambio di management e
con l’inizio, potremmo dire, di una
nuova vita artistica. Seguono diver-
si tour di successo, premiazioni e ri-
conoscimenti alla carriera, l’ammis-
sione alla Rock & Roll Hall of Fa-
me, nuovi album dal vivo (LIVE+
nel 2015 e LIVE AT HOLLYWOOD
BOWL nel 2017), il successivo disco
in studio, LOUD HAILER (2016),
che vede la collaborazione di due
giovani musiciste, una chitarrista,
una cantante e un sound sempre fre-
sco e moderno, poi, purtroppo, l’ul-
timo lavoro in studio (18), realizza-
to nel 2022 con la collaborazione di
Johnny Depp, suo fan e amico.
Jeff Beck ha innovato radicalmen-
te il senso e l’uso della chitarra elet-
trica, attraverso il testardo e appas-
sionato perseguimento di un unico
obiettivo: la musica. Ha attraversato
i generi abbattendone i confini e ri-
definendone i linguaggi, con la stes-
sa attitudine alla scoperta che muo-
ve un navigatore alla ricerca di nuo-
vi mondi. Ha sviluppato una tecnica
personale originale e inarrivabile,
frutto di continue ricerche e della vo-
glia di oltrepassare i limiti fisici dello
strumento, sfidandone l’uso conven-
zionale, senza smettere di cercare, di
mutare, di evolversi, anche al prez-
zo di una minore celebrità. Tuttavia
non è da tutti i chitarristi, soprattut-
to quelli dediti alla musica strumen-
tale, essere definiti Guitarist’s Guita-
rist ed essere nella Rock & Roll Hall
of Fame.

Ci mancherai Jeff.
Questo è dannatamente
sicuro…
JEFF BECK

Jeff & Friends


Sono davvero tante le collaborazioni di Jeff Beck. Segno evidente di una
generale e, potremmo dire senza esagerazione, unanime ammirazione
per le sue doti chitarristiche. La sua identità camaleontica e inquieta, slegata
da ogni sterile appartenenza stilistica e insofferente alle mode può non avergli
giovato ai fini del riconoscimento commerciale, però alla fine ha giocato
a suo vantaggio, consentendogli di diventare uno dei chitarristi più ammirati
e richiesti di sempre. Le sue partecipazioni come ospite attraversano tutto
il pentagramma musicale: rock, pop, classica elettronica, fusion, metal, blues.
D’altro canto, basta scorrere l’elenco di chi ha beneficiato delle ‘sue dita’
per rimanere impressionati. In questa sede non sarà possibile, per ovvie
ragioni di spazio, dare conto di tutte le sue partecipazioni. Tuttavia sono state
prese in considerazione quelle che possono essere in qualche modo coerenti
con l’orientamento musicale che questa rivista esprime.

DONOVAN
Barabajagal (Love Is Hot)
giugno 1969

Donovan Phillips Leitch, nato a


Glasgow nel 1946, negli anni Ses-
santa è considerato il Bob Dylan eu-
ropeo. Il cantautore scozzese, già fa-
moso per 45 e 33 giri di orientamen-
to folk-psichedelico (WHAT’S BIN
DID AND WHAT’S BIN HID, FAI-
RYTALE, SUNSHINE SUPERMAN,
MELLOW YELLOW, A GIFT FROM
A FLOWER TO A GARDEN, THE
HURDY GURDY MAN), si trova in
una situazione di stallo… ha in mano
una canzone ma non sa bene cosa far-
ne! Così Mickie Most, famoso pro-
duttore inglese che lavora con lui e A destra: Donovan
Beck, gli propone d’incidere il brano nel 1966. Sopra:
con il supporto di una rock band to- copertina del 45
giri Barabajagal,
sta, ovviamente il Jeff Beck Group. dell’album
Il risultato si concretizza nell’incisio- omonimo e di THE
ne e la pubblicazione del singolo Ba- TALKING BOOK
rabajagal (Love Is Hot), con influen- di Stevie Wonder.
ze latine, quasi mistico, con interludi
parlati e un riff introduttivo chitarri-
stico. Il pezzo non presenta grandi in-
terventi solistici, più che altro è il ri-
sultato di una session di due ore in
cui i protagonisti si divertono. Ba-
rabajagal appare nel 33 giri omoni-
mo (agosto 1969) insieme al lato B
del 45 giri Trudi, sempre inciso con
il JBG agli Olympic Studios di Lon-
gro e quasi jazz, con il piano di Nicky
Hopkins in evidenza e la chitarra in
sottofondo, tranne in un solo asciut-
Stevie Wonder
THE TALKING BOOK, 1972
dra (maggio 1969). Nella stessa ses- to e misurato. Il brano è rimasto ine-
sione in studio fu registrata Stromberg dito sino al 2005, incluso nell’edizio- Nel 1972 Jeff Beck, da sempre grande
Twins, canzone dall’andamento alle- ne rimasterizzata dell’album. ammiratore della Motown Records,
42
JEFF BECK

Jeff e Stevie dell’epoca, Mick Ronson, grandis-


a Los Angeles (2011). simo fan di Beck. Una volta in stu-
dio, però, Beck rimane molto colpi-
to da una band di sconosciuti, che sta
suonando nella sala accanto. Si trat-
ta del gruppo jazz-rock UPP, forma-
to da eccellenti musicisti della scena
rock britannica come il polistrumen-
tista/cantante Andy Clark (Clark-
Hutchinson, Sam Apple Pie), il bat-
terista Jimmy Copley (Paul Rodgers,
Magnum, Tears for Fears, Go West,
Manfred Mann’s Earth Band) e il bas-
sista Stephen Fields (Clark-Hutchin-
son). Preso dall’entusiasmo approc-
cia la band, offrendosi di produrli.
Risultato? UPP (1975) e THIS WAY

riesce finalmente a realizzare un suo


grande desiderio: suonare in un al- Stanley Clarke
nel 2018.
bum di Stevie Wonder. I due s’in-
contrano agli Electric Lady Studios di
New York, dove Beck incide i soli su
Looking For Another Pure Love e Tuesday
Heartbreak. Solo la prima, con un ma-
gnifico intervento di Beck dalle sfu-
mature jazz, verrà inclusa nell’album
con la sua chitarra. Stevie e Jeff Beck
sono probabilmente più legati a un
brano in particolare, che ha scalato
le classifiche dell’epoca come un raz-
zo lanciato nello spazio e che ancora
oggi conserva tutto il suo appeal com-
merciale e musicale. Stiamo parlan-
do del funky-rock di Superstition, an-
che se Beck non ha suonato in quel
brano di Talking Book. Lui, colpito dal-
la bellezza trascinante del riff, vorreb-
be il brano per il suo nuovo album.
RAJ NAIK

Wonder sembra propenso a cedere la


priorità della pubblicazione, ma, pur-
troppo per Beck, la Motown, fiutato
immediatamente il valore commer- avuto quella discussione”. Wonder (1976), dove la formazione è raffor-
ciale, vieta quell’accordo. Risultato: dopo la morte del chitarrista ha ria- zata da Gary Coleman (percussioni/
totale delusione e rabbia del povero scoltato Lookin’ For Another Pure Love: vibrafono) e Tom Scott (sax). Beck
chitarrista inglese. Tuttavia, determi- “Quando l’ho sentito oggi, è stato un oltre alla produzione ha suonato la
nato e combattivo, nell’album in stu- momento davvero emozionante per chitarra solista su Bad Stuff, Friendly
dio dei Beck, Bogert & Appice ne farà me, perché potevo ricordare esatta- Street, Get Down In The Dirt, Give It To
una versione heavy rock. E che bot- mente le sensazioni di quel momen- You e Jeff’s One, brani inclusi in UPP,
ta ragazzi! Soprattutto nella versione to. C’è qualcosa di magico nella musi- e in Dance Your Trouble Away e I Don’t
dell’album live del trio. Wonder ha ca, che può farti viaggiare nel tempo. Want Nothing To Change su THIS
ricordato Jeff in occasione della sua Sei lì, proprio in quel momento pre- WAY. In rete è disponibile il video
morte: “Non sapevo davvero mol- ciso con le persone che l’hanno suo- di Beck con gli UPP, ospiti della BBC
to di lui, ma poi l’ho sentito suona- nata. Finché parli di loro le mantieni nel programma Five Faces of Guitar (1°
re a New York. Stavo lavorando a Lo- in vita… ne mantieni vivo lo spirito”. settembre 1974), che eseguono She’s
okin’ For Another Pure Love e gli ho det- Copertine degli A Woman dei Beatles (già affrontata
album pubblicati
to ‘perché non ci suoni?’. Ha pensato
che sarebbe stato grandioso. Eseguì
una parte, poi un’altra e un’altra an-
dagli Upp.
UPP
UPP, 1975
da Beck su BLOW BY BLOW) e Get
Down In The Dirt.

cora. Risultato semplicemente fanta-


stico. Io pensavo che avremmo dovu-
to pubblicare Sunshine Of My Life co-
THIS WAY, 1976

Nel 1973 Beck partecipa alle pro-


Stanley Clarke
JOURNEY TO LOVE, 1975
me primo singolo, però la Motown ve per il concerto di addio di David MODERN MAN, 1978
scelse, senza possibilità di contratta- Bowie a Ziggy Stardust. La sua par- TIME EXPOSURE, 1984
re, Superstition. Quindi sono tornato tecipazione è un regalo che il Duca
da Jeff per dargli quella notizia. Ho Bianco vuole fare al suo chitarrista La lunga e calorosa amicizia tra i due
43
JEFF BECK
inizia nel 1975. All’epoca, fresco del tanti degli anni Settanta e Ottanta. suo idolo nonché bluesman leggen-
successo di BLOW BY BLOW, di- Ha fatto parte del Jeff Beck Group, dario. E lo fa alla grande, coinvol-
ventato nel frattempo disco di pla- incidendo ROUGH AND READY e gendo un cast stellare di chitarristi:
tino, Beck è alla ricerca di nuovi JEFF BECK GROUP. Nel 1981, pe- Brian May, David Gilmour, Neal
musicisti validi. La sua ammirazio- rò, è lui a richiedere i servizi del suo Schon, Buddy Guy, Trevor Rabin,
ne per Stanley Clarke, bassista dei vecchio ‘datore di lavoro’, invitan- Brian Setzer. Non poteva manca-
Return to Forever, è forte quan- dolo alle registrazioni di TILT, suo re “Sua Maestà” Jeff Beck, che regi-
to la voglia di suonare insieme, co- secondo disco solista. E Beck, sem- stra tre soli inebrianti ed energici. Il
sì, durante una permanenza a New pre pieno di affetto e di ammira- Delta è esondato ed è finito in In-
York, decide di incontrarlo. La scin- zione per Cozy, partecipa volentie- ghilterra!
tilla fra i due è immediata, tanto che ri e gli regala performance infuocate
Clarke lo invita alle registrazioni di
JOURNEY TO LOVE (1975), suo
terzo album solista. La collaborazio-
in due brani composti da Jan Ham-
mer: Cat Moves, molto funky rock,
dove il basso è suonato da Jack Bru-
John McLaughlin
THE PROMISE, 1996
ne frutta due brani, la sognante title- ce, e in Hot Rocks, piuttosto rockeg-
track e Hello Jeff, funky rock vicino giante ed eseguita con un power Amici stretti ed estimatori reciproci
ai lavori fusion del chitarrista. L’in- trio, senza basso e con i sintetizzato- sin dal lontano 1974 i due duettano
tesa è perfetta, due musicisti freschi, ri di John Cook (Kestrel, Midnight in Django. Il titolo rimanda al comu-
energici e affiatati. Inevitabile fare il Flyer). ne amore per il grandissimo chitar-
bis. Nel 1978 Beck partecipa a MO- rista jazz manouche. Le loro perfor-
DERN MAN, in cui incide uno dei
suoi assoli ispirati nella incendiaria
Rock’n’Roll Jelly. In risposta Beck in-
Paul Rodgers
MUDDY WATERS BLUES, 1993
mance rendono onore alla memoria
di Django Reinhardt in manie-
ra splendida. Ascoltare musicisti di
vita Clarke nella sua band per af- tale spessore artistico, così diversi
frontare l’imminente tour di due Nel 1993 l’ugola rock blues ingle- ma dotati di originalità e linguaggio
settimane in Giappone. Una for- se per eccellenza decide di realiz- unici riempie davvero l’anima. Pro-
mazione incredibile con Tony Hy- zare un tributo a Muddy Waters, vare per credere.
mas alle tastiere e il giovane Simon
Phillips alla batteria! La terza e ul-
tima collaborazione in studio avvie- Paul Rodgers John
ne in TIME EXPOSURE (1984), con (1994). McLaughlin
la partecipazione di Jeff a I Know Just (2008).
How You Feel, apertura e chiusura ti-
rate, mentre il resto è quasi pop elet-
tronico, e Are You Ready (For The Fu-
ture)?, decisamente pop funky.

Cozy Powell
TILT, 1981
SIMONE CECCHETTI

Lo scomparso artista inglese è stato


uno dei più grandi batteristi rock,
dalla personalità enorme e dallo sti-
le riconoscibile. Ha suonato con i
musicisti e le band rock più impor-

Cozy Powell (1976).

44
JEFF BECK

Roger Waters
AMUSED TO DEATH, 1992
Ozzy Osbourne
(2022).

Nel libro Inside out, autobiografia dei


Pink Floyd, Nick Mason ha scritto
che la band pensò a Beck per sosti-
tuire Syd Barrett. Nessuno di loro,
a detta sua, ebbe il coraggio di farsi
avanti e chiederglielo. In ogni caso,
alla luce di quanto successo, non mi
sembra che sia andata poi male! Nel
1991 Roger Waters, dopo averlo in-
seguito per sei mesi, riesce a ottene-
re il fatidico ‘sì’ da Mr Beck. Ora,
tanto per giocare, se volete ascoltare
come, forse, sarebbe stato il sound
dei Pink Floyd con lui ascoltate
questo splendido album (personal-
mente lo reputo il migliore di quel-
li solisti di Waters). Lasciatevi emo-
zionare dal risultato finale. Tra le
collaborazioni di Beck è la migliore
in termini espressivi della sua crea-
tività e personalità. Ho come l’im-

ROSS HALFIN
pressione, ma è una mia valutazio-
ne, che la musica di Waters lo abbia
coinvolto in maniera particolare. Il

Roger Waters, concept del racconto sonoro è ispi- inarrivabile di leva, armonici e uso
Londra, 2018. rato in parte al libro del sociologo dinamico della manopola del volu-
americano Neil Postman, intitolato me, come se una entità divina le sus-
Divertirsi da morire. Il discorso pubbli- surrasse da chissà quale dimensio-
co nell’era dello spettacolo (1985). I te- ne e lui le stesse riproducendo con
sti, come sempre nel caso di Waters, semplicità disarmante. Da ricordare
sono profondi, sarcastici e attuali. il solo su What God Wants – Part 3,
L’alchimia musicale pare funzionare in cui scelta delle note, gusto, me-
nei sette brani in cui è presente (ce lodia, tocco, inventiva e tecnica s’in-
ne sono altri sette dove la chitarra è contrano, amalgamandosi perfetta-
suonata da Steve Lukather dei To- mente. È semplicemente il solo che
to e da Geoff Whitehorn dei Pro- tanti chitarristi, ai quali mi aggiun-
col Harum). Si avverte la simbiosi go, vorrebbero scrivere, ma che solo
perfetta tra il contenuto dei testi e la un genio come Jeff sa ideare.
capacità espressiva della sua chitar-
ra. Entrambi sembrano completarsi
a vicenda. II lirismo raggiunto dalla
sei corde lascia senza parole.
Ozzy Osbourne
PATIENT NUMBER, 9 – 2022
L’ispirazione dei suoi soli, che si
può percepire (e di cui si può go- Ultima collaborazione, purtroppo,
dere, direi), tocca vette inaudite. Il prima della sua improvvisa diparti-
miglior Beck! Provate ad ascoltare ta. Ozzy Osbourne vorrebbe i tre
It’s A Miracle (minuto 7:27), quan- ex Yardbirds come ospiti ma rie-
do la chitarra esplode in una me- sce ad avere solo Clapton e Beck. Pa-
lodia drammatica, lancinante, stra- ge pare non pervenuto. Peccato! Jeff
ziante, suonata con l’uso combinato suona nella title-track nonché sin-
di armonici e leva. Una melodia che golo di lancio e in A Thousand Sha-
sfoga il proprio dolore e che termi- des. Anche in un contesto metal sa
na con una nota di ritrovata sereni- tirare fuori il solo adatto, però sen-
tà. Da brividi! Il fraseggio, aggressi- za rinunciare alla sua eclettica iden-
vo ma ironico, su What God Wants – tità e al gusto che lo caratterizza.
Part 1, tra distorsioni, fischi e la leva Come sempre gli interventi solisti-
con cui sembra tirare fuori tutta la ci risultano ispirati, raffinati e allo
sua passionalità. O ancora… le frasi stesso tempo aggressivi e pertinen-
eteree, malinconiche, sognanti, me- ti. Ozzy porta a casa un bel risulta-
tafisiche che suona su The Ballad Of to e non nasconde affatto la sua sod-
Bill Hubbard in un gioco sapiente e disfazione.
45
JEFF BECK

My guitars…
Nel corso della sua carriera Beck ha utilizzato diversi
modelli di chitarra. Tuttavia, nei limiti dello spazio
a nostra disposizione ci limiteremo
a presentare quelli più rappresentativi.

1 Fender Esquier 2 2
Telecaster 1954
Cedutagli da John Walker dei
Walker Brothers, a differenza delle
Telecaster standard questa Esquier
è dotata di un solo pick-up single-
coil posizionato al ponte. Periodo
Yardbirds, 1959.

2 Gibson Les Paul Standard


Sunburst
Sul finire del 1966 Beck è alla ricerca
di un sound più robusto, così passa
alla Gibson Les Paul. Con questa
registra i primi due album del Jeff
Beck Group: TRUTH e BECK-OLA.
Pare che avesse acquistato questa

chitarra nel 1968 a Philadelphia da dei P90 originali,


origi in seguito alla
Rick Nielsen, futuro chitarrista dei richiesta del proprietario e che
Cheap Trick. questi, insod
insoddisfatto, l’abbia
ceduta. Lo strumento
st in seguito
3 Fender Stratocaster fu acquistato da Jeff Beck. Il nome
“Oxblood” (sangue
( di bue) deriva

natural 1954
Utilizzata a partire dal 1969 in
dai rimandi cromatici del corpo
chitarra. Nel 2009 la Gibson
della chitarra
ha prodotto una edizione limitata
coppia con la Gibson, questa “Oxblood”.
della “Oxblo
Stratocaster, che ha la tastiera in
acero, è dotata di tre pick-up single- 3
coil, meno aggressivi rispetto agli
humbucker della Gibson, ma più
brillanti. La vediamo nel video dal
vivo del JBG al Beat Club, 1972.

4 Gibson “Oxblood” Les Paul


Questa famosa Les Paul è
immortalata sulla copertina del
BLOW BY BLOW. Leggenda vuole
che questa chitarra, originariamente
una Gold Top, ovvero dal corpo
color oro, fosse stata riverniciata
di marrone e dotata di pick-up
1 humbucker più grandi al posto
4 5

5 Fender Stratocaster 6
realizzato due serie signature. La

Olympic White 1960


Dono di John McLaughlin, ha la
prima (1991) basata sulla Strat
Plus in tre colori: giallo American
Graffiti, Surf-Green e Midnight
tastiera in palissandro e tre pick- Purple. La chitarra montava
up single coil. Usata per registrare tre pick-up Lace Sensor Gold,
l’album WIRED, era una delle più silenziosi rispetto ai single
preferite di Beck. coil tradizionali e con maggiore
risposta, in modalità humbucker
6 Jackson Soloist “Tina” al ponte, due single coil al centro
e al manico a forma di U, tastiera

Pink e Jackson Soloist Orange


Sempre desideroso di sperimentare,
in palissandro, circuito TBX per
aumentare o attenuare gli alti e/o
bassi delle frequenze, ponte Roller
nel 1985 Jeff passa alla Jackson, Nut per ridurre la frizione delle
marchio del momento. Grover
Jackson gli offre un modello 7 Gretsch 6128 Duo-Jet 1955 corde sul capotasto e meccaniche
Schaller per massimizzare la tenuta
personalizzato secondo le sue
specifiche. La Jackson Soloist, sia
Pink che Orange, ha delle differenze
e Gibson ES-175
Queste due chitarre sono state
dell’accordatura. A fine anni
Novanta la seconda serie: Surf
Green, Olympic White e Vintage
rispetto al modello standard: utilizzate su CRAZY LEGS (1993), White. Tre pick-up Fender Hot
tre pick-up single coil invece tributo a Cliff Gallup e su Noiseless single coil, più aggressivi
della più comune combinazione ROCK’N’ROLL PARTY (2009), live dei Lace Sensor, e successivamente
humbucker+single coil+single coil, dedicato a Les Paul. tre pick-up single coil avvolti a
niente battipenna e ponte Khaler. mano da John Suhr, capotasto
Curiosità: la Jackson Pink è stata
ribattezzata “Tina” perché presenta 8 Fender Stratocaster roller nut Wilkinson. Attualmente
è possibile trovare in commercio
un autografo di Tina Turner, inciso
su espressa richiesta di Beck sul
corpo della chitarra.
Jeff Beck Signature
Nel corso del tempo la Fender ha
la Fender Stratocaster Jeff Beck
Signature in due colorazioni:
Olympic White e Surf Green.

8
47
Attivi da molti anni, gli iNFiNiEN sono arrivati al terzo
album (BEYOND THE VEIL), mantenendo un’ispirazione
costantemente in crescita, aprendo il prog alla ricca
tavolozza di suggestioni tra world music e jazz.

CONTAMINAZIONI
INFINITE Testo: Lorenzo Barbagli

P
ur essendo tra le realtà più stimolanti e in- terreno comune nel metal. Tom e Jordan studia-
teressanti del prog contemporaneo, gli iN- vano entrambi jazz, mentre io frequentavo cor-
FiNiEN rimangono un nome di nicchia si di musica classica nella stessa scuola. Il filo che
tra le fila di questo genere. Sarà forse la lo- ci univa era il desiderio di sperimentare, di non
ro sporadicità di pubblicazioni a renderli essere incasellati in nessun genere. Avevamo
poco noti, ma l’ultimo album BEYOND THE un interesse collettivo nel fare musica strana.
VEIL, uscito il 6 ottobre, che segue l’altrettanto Ognuno ha insegnato agli altri ciò che sapeva
ottimo LIGHT AT THE ENDLESS TUNNEL e che amava. Abbiamo continuato a imparare
(2016), rimane una delle uscite più meritevo- insieme, condividendo il bisogno fondamenta-
li del 2022. Il quartetto di Filadelfia è compo- le di esprimersi, suonare insieme è sempre sta-
sto da Chrissie Loftus (voce, tastiere), Jor- to catartico. I nostri diversi background ci han-
dan Berger (basso), Tom Cullen (batteria) no dato un suono unico. Il tempo ha smussato
e Matt Hollenberg (chitarra), musicisti con gli spigoli quando abbiamo trovato la nostra vo-
studi professionali alle spalle, che utilizzano ce come collettiva.
la propria esperienza per creare un peculiare
e avventuroso mix sonoro, fatto di molteplici A livello compositivo come si combinano
contaminazioni pescando da fusion, world mu- queste differenze?
sic, psichedelia e prog. Jordan: La nostra diversità ci aiuta a sentire le
reciproche voci distinte attraverso la musica. Ci
Nascita della band? Come avete deciso sono stati momenti in cui tutti abbiamo scritto
la direzione musicale da prendere, nello stesso istante. Abbiamo messo insieme in-
considerando i vostri differenti tere sezioni con un’armonia molto ricca, il tut-
background? to mentre eravamo estremamente eccitati dalla
Chrissie: Gli iNFiNiEN sono nati a Filadelfia ricerca di ciò che sarebbe venuto dopo. Gli iN-
alla fine del 2003, anche se non abbiamo sem- FiNiEN sono diversi da qualsiasi altro gruppo
pre avuto lo stesso bassista. Il primo (Justin con cui abbia mai suonato.
Carney) si è trasferito in California nel 2007,
fortunatamente abbiamo avuto la possibilità Matt: Inoltre, a volte le influenze possono es-
di portare Jordan nel nostro mondo. All’inizio sere opposte l’una all’altra, il che aggiunge al-
vivevamo insieme in una casa piena di artisti, la musica una grande tensione e avventurosità.
ma ognuno di noi stava in una band differen- La scrittura deriva principalmente dall’improv-
te, solo in seguito abbiamo pensato che avrem- visazione in modo aperto, quindi anche se mu-
mo dovuto suonare insieme. Ci è voluto un po’ sicalmente finiscono per esserci parti stretta-
di tempo per combinare i nostri stili con armo- mente strutturate, si basa su materiale che è sta-
nia. Inizialmente Matt e Tom hanno trovato un to scoperto in un’improvvisazione. È così
48
Da sinistra:
Chrissie Loftus,
Matt Hollenberg,
Jordan Berger
e Tom Cullen.
INFINIEN
che elementi disparati possono scatu- Come molte band statunitensi
rire insieme in un modo fluido; abbia- vi distaccate dai soliti canoni del
mo iniziato a capire come utilizzare prog sinfonico, contaminazione
deliberatamente questo aspetto. che sembra più una prerogativa
europea. C’è un motivo per questi
Il vostro esordio risale al 2006 con differenti approcci?
l’Ep HOW TO ACCEPT e sono Jordan: Per quanto riguarda le band
passati diversi anni tra un album che non si adattano a uno stile, che
e l’altro. Come sono maturati gli vanno “oltre” e cercano il proprio
iNFiNiEN in questo tempo? suono, sono assolutamente d’accor-
Jordan: Secondo me questa musica do! È difficile spiegare il perché se
non ha età. Mi porta in un luogo che pensi che le band inglesi non si spin-
esiste al di là del tempo e dello spa- gono così lontano… ma non sono si-
zio. Direi che la crescita maggiore è curo di quanto detto.
nell’armonia e nelle scelte degli accor-
di, ma ciò che è udibile lì non è dav- Tom: Non c’è alcuna causa, a parte il
vero “crescere”. Piuttosto, puoi sen- fatto che la nuova musica continuerà
tirci a nostro agio e audaci nel cerca- a superare i confini in modo naturale.
re di trovare un terreno più armonico Ogni epoca è unica e si rifletterà nella
e melodico a cui non siamo abituati. sua musica e nelle sue arti. Le cose de-
vono cambiare durante il tempo.
Tom: Immagino che ci sentiamo più a no- (Cleric, Sarattma, John Zorn ecc.).
stro agio come band dopo ogni uscita. For- È difficoltoso impostare un diverso Matt: Se intendi la contaminazione mu-
se abbiamo raccolto nuove idee o influen- stile strumentale in base al genere che sicale, personalmente sono motivato dal-
ze lungo la strada per aggiungerle al nostro suoni? lo spirito che distrugge il genere. Non so-
sound. Matt: Certo. Lo stile viene determinato da no fedele al concetto di prog in particola-
chi suona, che detta le linee di con- re, mi piace solo la musica avventurosa che
LIGHT AT THE ENDLESS fine esteticamente. Uso un suo- è vividamente dettagliata. Il prog è sicura-
TUNNEL per certi aspetti no di chitarra simile in molti dei mente poco popolare negli USA, ma il suo
lasciava spazio ad elementi progetti in cui sono coinvolto in significato assume un valore più ampio.
pop, BEYOND THE VEIL un dato momento, ma questa co- Inoltre, penso che artisti come Esperanza
sembra più orientato verso sa riguarda più l’interazione tra i Spalding, Thundercat e Hiatus Kaiyote
il prog. È giusto considerarlo musicisti. La chimica individuale potrebbero tutti essere giustamente definiti
il vostro lavoro più complesso? è ciò che crea uno stile unico. La progressive, pur non essendo vero prog per
Jordan: Penso che sia giusto dire mia scrittura e il suono della chi- come è inteso dai fan più oltranzisti.
che BEYOND THE VEIL contie- tarra crescono e sono influenzate
ne alcune delle nostre composi- da queste dinamiche. Secondo voi quale può essere una
zioni più complesse, ma contiene definizione ideale di prog pensando sia
anche alcuni dei nostri elementi Dal vostro stile che combina alle band del passato che a quelle
sonori più “semplici ma espansi- molti elementi eterogenei, del presente?
vi”, quindi il pendolo oscilla in en- i pezzi scaturiscono da jam Tom: Per me, prog è l’abbreviazione di mu-
trambe le direzioni in questo album. Spes- collettive oppure ognuno di voi porta sica progressiva. Qualsiasi tipo di musica ri-
so alterniamo tra una composizione molto dei frammenti da inserire? conoscibile all’interno dei paradigmi attua-
specifica e un panorama sonoro ad anda- Matt: Ci sono modi diversi in cui le canzo- li, però contenente anche elementi scono-
mento libero, completamente aperto. È ni vengono fuori. Possono nascere da fram- sciuti, è progressiva.
interessante notare che molte delle idee menti e temi composti nel corso degli anni,
più esuberanti e semplici risalgono ai pri- che i diversi membri riarmonizzano, oppu- Matt: Penso che qualsiasi artista o band che
mi giorni degli iNFiNiEN, successivamen- re qualcuno porta un intero arrangiamen- sfida le convenzioni del contesto di ciò che
te arricchite e rielaborate nelle loro forme to scritto. tutti gli altri stanno facendo sia progressi-
attuali. vo. Ciò significherebbe che ci sarebbero ar-
Jordan: A volte Matt arriva con una com- tisti di diversi generi che si qualificherebbe-
Matt: Penso sia giusto dire che alcune del- posizione strutturata dall’inizio alla fine ro come prog.
le armonie nei ritmi sono più progressive (Light At The Endless Tunnel, Ascent). Mol-
rispetto agli altri dischi. LIGHT AT THE te volte anche Chrissie porta canzoni inte- Jordan: Come ho detto sopra… gruppi che
ENDLESS TUNNEL aveva più suoni in re o quasi. In altri casi le sezioni si unisco- non si adattano allo stampo e sono davvero
tonalità maggiore mentre BEYOND THE no pezzo per pezzo. E occasionalmente fi- alla ricerca di nuovi suoni con ritmi e armo-
VEIL esprime la sensazione di muoversi flu- niamo per scrivere nella stessa stanza… ed nie non convenzionali.
idamente tra differenti sezioni. è davvero un’esperienza unica.
Chrissie: La musica progressiva dona agli
Tom: È sicuramente il nostro lavoro più Tom: Di solito Matt o Chrissie portano idee artisti la libertà di suonare ciò che sentono,
complesso. Ciò potrebbe essere dovuto al complete per le canzoni e noi tutti mettia- ciò che apprezzano, piuttosto che cose pre-
fatto che alcune delle canzoni hanno una mo mano all’arrangiamento, aggiungendo vedibili e comuni. Abbiamo trovato la gioia
forma lunga ed estesa. le nostre emozioni in una certa misura. Sia- di combinare ritmi e armonie (provenien-
mo democratici e inclusivi. Comprendia- ti da diversi luoghi del mondo) con le no-
Matt, oltre agli iNFiNiEN, sei mo che una band è la somma delle sue par- stre idee per creare qualcosa che, spesso, ci
impegnato in altri progetti musicali ti, quindi accogliamo con favore ogni idea. sorprende.
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TOURING THE SCRIPTIl 14 marzo del 1983,
i Marillion pubblicavano
il loro indimenticabile primo album,
SCRIPT FOR A JESTER’S TEAR.
Quarant’anni dopo,
una band italiana ha deciso
di riportarlo in tour in tutta Europa…
Testo: Paolo Carnelli
MAURICE MOONEN

Mr. Punch
in concerto .

52
I
l progetto Mr. Punch nasce nel 2014 da un’idea del Dando per scontato che to fui risucchiato dal progressive e,
bassista Guglielmo Mariotti (Red Rex, Taproban, siate tutti dei grandi fan navigando nel web alla ricerca di al-
The Watch, La Bocca della Verità, Fufluns): l’obiettivo dei Marillion, vi ricorderete tri viaggi musicali da intraprendere,
è quello di riproporre dal vivo il repertorio dei Ma- sicuramente quando è stata venni a conoscenza di una band chia-
rillion dell’era Fish (1983-1988), a partire dal secondo la prima volta che avete mata Marillion. Non a caso fu pro-
album, FUGAZI, di cui all’epoca ricorreva il trenten- ascoltato SCRIPT FOR A prio la durata di alcuni loro brani a
nale dalla pubblicazione. Nel corso degli anni la forma- JESTER’S TEAR… incuriosirmi.
zione della band è cambiata più volte; attualmente insie- GM: La prima volta che lo ascoltai fu MA: Per me è l’album con più ri-
me a Guglielmo ci sono Marcella Arganese alla chitarra su una cassetta registrata. Conoscen- cordi… comprai la cassetta alle ban-
(Ubi Major, Hostsonaten), Daniele Fuligni alle tastiere do già bene il terzo album dei Maril- carelle di Natale di piazza Navona
(La Fabbrica dell’Assoluto), Marco Vincini alla voce (Go- lion, MISPLACED CHILDHOOD, quando avevo circa quattordici anni:
lem) e Marco Fabbri (The Watch, Odessa, Eclat) alla bat- mi diede la sensazione di un lavoro mi era piaciuta la copertina, perché
teria. Per tutto il 2023 i cinque musicisti saranno impegna- più “rétro”, che guardava al glorio- richiamava le cover degli album me-
ti in un tour europeo per celebrare il quarantennale del so passato del prog anni Settanta, ma tal. Mi impressionò la voce di Fish,
primo album del gruppo britannico, SCRIPT FOR A JE- che al suo interno già possedeva i se- bellissima, teatrale, a tratti mala-
STER’S TEAR, pubblicato il 14 marzo del 1983. Due per il mi di quello che sarebbe diventato il ta e schizzata, probabilmente la vo-
momento le date in Italia: venerdì 8 settembre al Kill Joy sound dei Marillion. ce che associo più di tutte a questo
Summer Festival di Roma e sabato 9 settembre al Club “Il MV: Quello che ricordo è senza dub- genere. Avevo iniziato da non mol-
Giardino” di Lugagnano di Sona (VR). Li abbiamo inter- bio la mia ossessione, da ragazzino, to a suonare la chitarra: mi alternavo
cettati durante le prove prima dell’inizio del tour per farci per qualunque canzone che si avvici- tra Pink Floyd, Led Zeppelin e Me-
raccontare un po’ di storie. Gradito ospite, Roberto Me- nasse ai dieci minuti di durata. Gra- tallica, ma il lirismo di Steve Rothe-
loni, dello storico Fish fan club The Company, con il quale zie a mio padre, a tredici anni ascol- ry mi colpì.
i Mr. Punch hanno stretto una duratura amicizia. tai per la prima volta Supper’s Ready
dei Genesis e da subito mi resi con- Se ognuno di voi dovesse
Daniele Fuligni: DF – Guglielmo Mariotti: GM to che quella non era semplicemen- scegliere una sola delle
Marco Vincini: MV – Marcella Arganese: MA te una canzone, ma un viaggio, sia li- canzoni contenute in SCRIPT
Marco Fabbri: MF – Roberto Meloni: RM rico che musicale. Da quel momen-

53
FOR A JESTER’S TEAR, quale
sceglierebbe e perché?
GM: Chelsea Monday senza dubbio.
Una canzone che è piena di chiaro-
scuri, molto difficile da riproporre
dal vivo. È fondamentale il controllo
del volume dei bass pedals per non
rischiare di sovrastare gli altri e rom-
pere il delicato equilibrio di volumi e
sfumature presenti nel brano.
MV: Amo particolarmente Forgotten
Sons, un brano a cui sono legato pri-
ma di tutto sentimentalmente. Dal
punto di vista del pathos e della te-
atralità, per me è uno dei picchi non
solo di SCRIPT, ma dell’intero cata- Dal punto di vista visivo, la scena che rende piena giustizia a
logo dei Marillion, grazie soprattut- dei costumi e dell’allestimento questa musica e che riesce in ogni oc-
to alle trovate di Fish sul palco, co- scenico, quali sono le casione a coinvolgere il pubblico dei
me il momento a metà brano in cui caratteristiche principali fan dei Marillion.
con la fiammella di un accendino tie- del tour di SCRIPT? GM: In realtà il rudimentale impian-
ne in sospeso tutto quanto, come se RM: Per il tour di SCRIPT i Maril- to scenico di quel periodo (elmo me-
fosse la sottile linea fra vita e morte; lion adottavano una scenografia ve- dievale, telo bianco incorniciato ecc.)
la carica drammatica dell’asta del mi- ramente minimale: un telone con il era il retaggio del periodo preceden-
crofono usata come fosse un’arma da logo e l’occhio del Jester presente sul- te alla pubblicazione dell’album, e
fuoco; le parti recitate. Tutto in que- la copertina del 45 giri Market Squa- già veniva ridotto in favore del truc-
sto brano si fa racconto, ecco perché re Heroes. Tutta l’attenzione era ca- co facciale di Fish unito alla sua feno-
mi piace particolarmente. lamitata dal potere evocativo della menale gestualità.
MA: Chelsea Monday, non ho assolu- musica e dalla straordinaria presen- MV: L’elmo di Grendel è il culmi-
tamente dubbi. È vicinissima a me, za scenica e fenomenale espressivi- ne dell’impianto scenico del tour di
mi piace quello che riesce a comuni- tà di Fish, il suo make-up e qualche SCRIPT. Visivamente, è un momen-
care; è ricca di colori, di strati, di di- SCRIPT FOR A costume di scena (la mimetica e l’el- to di grandissima catalizzazione sulla
namiche, di sfumature; va dalla quie- JESTER’S TEAR metto, con l’asta del microfono a fun- figura di Fish, che arrivava a pescare
te totale a un’intensità fortissima. e gli Ep che hanno gere da fucile mitragliatore in Forgot- persone dal pubblico mentre imper-
anticipato e seguito
Parla di una ragazza che corre dietro la pubblicazione
ten Sons, la maschera di Grendel) e sonava una creatura piena di chiaro-
al successo (anni Ottanta) ma che, dell’album: così via. Uno spettacolo tanto sceni- scuri, simbolo di dualità, di male e
vittima di quel mondo che insegui- MARKET camente “povero” quanto emotiva- bene che si confondono.
va, finisce per suicidarsi. Chelsea è SQUARE HEROES mente intenso. I Mr. Punch si affida-
un quartiere elegante e scintillante di (contenente no al loro frontman Marco Vincini, Sul palco ognuno di voi ha
Grendel), GARDEN
Londra che ha ospitato scrittori, mu- PARTY e HE straordinario nella capacità di accom- un preciso riferimento nel
sicisti e personaggi conosciuti a livel- KNOWS YOU pagnare i passaggi musicali e la poe- componente dei Marillion che
lo mondiale. KNOW. sia dei testi con una padronanza del- è chiamato a rappresentare.

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MAURICE MOONEN

MAURICE MOONEN
Quali sono gli aspetti Sopra: Marcella bass pedals, spesso impegnato ai co- “istrionica”. Dal canto mio, mi so-
che avete imparato ad Arganese e Daniele ri, per dirla con Mark Kelly: “Quan- no ritrovato fortunatamente ad ave-
Fuligni.
apprezzare maggiormente do Pete è entrato nel gruppo, il livel- re delle corde vocali che somigliano
del vostro corrispettivo? lo tecnico si è alzato subito”. alle sue e non ho dunque dovuto ar-
DF: Ritengo Mark Kelly un musici- MV: Mi sono ritrovato in tempi mol- tefare la mia voce oltre il confine del-
sta fondamentale per la svolta del- to rapidi e un po’ all’improvviso a la goffaggine per cercare di riportare
le tastiere nel rock moderno e anche studiare la figura di Fish, i suoi testi alla memoria degli spettatori i ricor-
nel prog metal. iper-criptici. Già conoscevo piuttosto di di quei gloriosi anni.
Alcune sue idee o suoni hanno in- bene il personaggio, ma entrare nei MA: Suonare i soli di Rothery è emo-
fluenzato molte generazioni di tastie- Mr. Punch mi ha permesso di adden- zionante, melodici al punto da lascia-
risti venuti dopo di lui. Spesso abbia- trarmi ancora di più. Un artista uni- re la possibilità a chi li suona di in-
mo idee o arrangiamenti anche mol- co, una capacità di calarsi fino in pro- terpretarli molto sulla propria ani-
to semplici ma sempre al servizio del fondità in tutto ciò che scrive, canta, ma, senza snaturarli. Ma questo è ciò
brano, in grado di fondersi completa- recita. Un personaggio che ha pre- che si sente subito. Quello che impa-
mente con la musica. so in carico, in modo peraltro nem- ri ad apprezzare è la semplicità; qual-
È il tastierista che ha creato un vero meno tanto volontario (a detta dello cuno un po’ di anni fa, appena ini-
anello di congiunzione tra il vecchio stesso Fish), un’eredità ingombrante ziata questa avventura, mi aveva det-
e il nuovo. come quella di Peter Gabriel, da cui to che le sue partiture sono banali.
GM: Riguardo a Pete Trewavas, pos- comunque si distacca pur costituen- Purtroppo la semplicità viene spesso
so dire che è un bassista dal gran gu- done paradossalmente una natura- scambiata per banalità, ma creare un
sto, mai debordante, parecchio sotto- le estensione. Carattere, sensibilità arpeggio, o un riff semplice, senza in-
valutato, abilissimo a sottolineare coi artistica, carisma e un’innata natura castri dritto sul tempo, non è facile e

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BART VAN DEN BOOGAARD

MAURICE MOONEN

riuscirci regala tanto a chi ascolta per- Sopra: Marco nare alla vita, bruciando idealmen- teatro inglese. Non più tematiche
ché ci si perde, perché racconta se stes- Vicini con Marcella te la sua tela di Penelope, che tesseva lontane dal quotidiano quindi, ma
Arganese e
so senza troppi giri di parole. Guglielmo Mariotti.
con le sue scuse e giustificazioni. In canzoni che, danzando fra il concreto
MF: È dura trovare qualcosa da ap- vista della sua audizione gli avevano e l’astratto, si mantengono comun-
prezzare nel drumming di Mike Poin- mandato una cassetta con un pezzo que ben ancorate a mondi più vicini
ter (ride). In effetti è stato subito so- strumentale, intitolato “Close”. Gli al nostro. Tutto questo, pur nella cor-
stituito dal grande Ian Mosley, ed è al- dissero: scrivici un testo, Fish gliela nice di un’atmosfera in qualche mo-
la sua versione che attingo di più. cantò all’audizione. Preso!!! do sempre onirica. Una rock band
MV: Roberto è stato fondamentale comunque, da subito.
Parliamo dei testi dell’album: nel mio addestramento per entrare DF: Nei loro esordi, come per mol-
quali sono le tematiche nei panni di Fish, non lo ringrazie- tissime altre band, erano chiari i ri-
trattate da Fish e come rò mai abbastanza per avermi aiuta- ferimenti ai loro “eroi” musicali o
descrivereste il suo stile to a capire il personaggio che andavo semplicemente quello che adorava-
di scrittura? a interpretare. Personalmente, riten- no ascoltare. Poi però la loro musica
MA: I testi sono quasi sempre qua- go che Fish abbia ragione nel definir- ha preso quasi subito una svolta to-
dri che ritraggono una società di lu- si prima di tutto uno scrittore. I suoi talmente originale e nuova e per l’e-
strini, luci, consumismo, che nascon- testi sono rigonfi di immagini cari- poca.
de anche la tristezza e delusione die- che di significato, a tal punto che ci GM: L’unica canzone dove i Maril-
tro le apparenze… si può perdere dentro. Tuttavia, allo lion fanno palesemente il verso ai
RM: I testi di SCRIPT sono opera di stesso tempo, sono testi che narrano Genesis è Grendel, composizione non
un Fish poco più che adolescente. I delle storie, che Fish traduce in con- inclusa nell’album. Per il resto si sen-
temi sono molto vari. Si spazia dal- certo attraverso una gestualità e un te la forte ispirazione soprattutto nel-
la sublimazione poetica della fine di pathos non comuni. Mettersi a nudo la vocalità di Fish, che però, a mio av-
una relazione (Script For A Jester’s Te- di fronte alle immagini del cantante viso, è anche fortemente impregnata
ar) e il dolore intenso e l’isolamento scozzese è una vera e propria avven- di riferimenti a quella di Peter Ham-
autoindotto che ne segue (The Web), tura per me, cerco sempre di render- mill. A livello di suoni invece, i Ma-
alla storia di un ragazzo che rischia la lo un momento unico ogni volta. In rillion erano pienamente calati negli
vita a causa della droga, sottolinean- definitiva, una scrittura ricca e raffi- anni Ottanta, soprattutto per quanto
do l’atteggiamento poco costruttivo natissima. riguarda chitarra e tastiere.
di chi gli sta intorno (He Knows You MF: Tematiche impegnate, una rab- MA: Per me l’unico punto di contat-
Know), alla storia di un’aspirante at- bia di fondo che trovo molto affasci- to è Grendel, ma in realtà solo per la
trice che cerca fortuna nella grande nante. struttura e per il finale. In generale,
città, ma che non regge il peso emo- come sonorità, i Marillion sono più
tivo del fallimento (Chelsea Monday), Ancora oggi c’è chi definisce vicini al pop: i brani sono immedia-
ridicolizzare atteggiamenti e abitudi- i primi Marillion una semplice ti, arrivano subito, non ci sono inca-
ni del jet-set di Cambridge (Garden copia dei Genesis. Cosa vi stri di arpeggi, o momenti strumen-
Party), arrivando al problema dell’Ir- sentite di rispondere a chi la tali molto lunghi, e anche nelle parti
landa del Nord, nella prospettiva del pensa in questo modo? strumentali le parti soliste sono mol-
soldato inglese mandato allo sbara- MV: Agganciandomi a quanto detto to melodiche e orecchiabili, come se
glio dal suo governo (Forgotten Sons). sopra, è soprattutto nelle tematiche fosse un cantato.
Temi vari ma legati da un lirismo ec- dei testi che, da subito, i Marillion RM: È indubbio che il substrato mu-
celso e mai banale. The Web è stato il prendono le distanze. Nonostante il sicale nel quale i Marillion sono nati
primo testo scritto da Fish: il prota- ritorno del trucco facciale, nonostan- comprende, fra gli altri, anche i Ge-
gonista rinchiuso nella sua stanza che te gli echi musicali, I Marillion han- nesis. C’è anche da dire che nei primi
si dispera per un amore finito male. no da subito fatto concerti rock, lad- anni Ottanta il mondo del prog era
È molto didascalica, nel finale riesce dove quello dei Genesis era un mon- orfano dei gruppi storici quali, ap-
a scrollarsi di dosso l’angoscia e tor- do molto più radicalmente vicino al punto, i Genesis, che avevano ormai
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cambiato impostazione musicale. Ma Nonostante le tensioni e i problemi dell’ultimo minuto perché manca-
se dobbiamo cercare le radici dei Ma- che inevitabilmente nascono all’in- va una parte della batteria, e non
rillion prima che ai Genesis dobbia- terno di un gruppo, siamo una forza era facile uscire da là sotto. Un viag-
mo pensare ai Camel, agli Yes, agli della natura. Che si tratti di rientrare gio sempre verso l’Inghilterra (vuol
stessi Pink Floyd. Lo stile della chi- in patria con la terza marcia inserita, dire circa 2000 km), con il giunto
tarra di Rothery è molto più vicino di spegnere le fiamme da giacche che omocinetico rotto: abbiamo passato
a quello di Latimer e a quello di Gil- prendono fuoco, o perdersi di notte il viaggio ad ascoltare se il rumore
mour rispetto a quello di Hackett. A in un bosco sotto la neve; o ancora, af- peggiorava e a fermarci per ingras-
parte Grendel, che si rifà a una storia frontare chilometri e chilometri in un sare il giunto regolarmente. L’alber-
medievale e che, più o meno indiret- piccolo spazio vitale e dormire in luo- go “horror” inglese con la moquet-
tamente, richiama la struttura di Sup- ghi a dir poco bizzarri, fra bagni rosa te a rombi rossi e blu, un altro al-
per’s Ready, il resto della produzione e corridoi “à la Shining”, siamo uniti bergo in cui abbiamo trovato altre
marillica ha veramente poco a che ve- da una potentissima forza chiamata persone che beatamente dormiva-
dere con i Genesis. I travestimenti “musica” e da un’amicizia sincera. no al posto nostro, perché i gesto-
di Fish, il make-up così come la sua MA: Sono tantissimi, dai nostri ri dell’albergo ci avevano dato stan-
presenza scenica, hanno dei punti di duemila imprevisti, tra la frizione ze già occupate. La strega del cortile
contatto con il primo Gabriel, ma l’e- della macchina rotta come ricorda- di notte in una città tedesca. La par-
spressività, la mimica, l’interazione va Guglielmo, al rischio di rimanere te più bella sono i rapporti tra di noi,
con il pubblico sono assolutamente senza benzina la notte alle quattro ma anche gli episodi legati alle per-
originali. I testi poi insistono su al- in Inghilterra, mentre tornavamo sone con cui si fa amicizia, che aspet-
tri piani rispetto a quelli esplorati da dalla Scozia subito dopo il concer- ti di vedere arrivare e che abbrac-
Gabriel: c’è molto più sentimento, to, senza aver dormito, quindi sve- ci come se fossero amici visti la sera
contemporaneità, introspezione. gli dalla mattina prima alle sei. Ab- prima al pub sotto casa; gli episodi,
MF: Avevo avuto la stessa impressio- biamo quasi sfasciato una transenna molti alcolici, sono veramente tan-
ne all’inizio dei miei ascolti, ma ap- con il camper per salire in tempo sul ti. Bellissimo pensare, come ha scrit-
profondendo mi sono dovuto ricre- palco, perché per il leggendario traf- to Guglielmo, agli amici che ci aiu-
dere… in effetti i Marillion hanno fico delle autostrade tedesche siamo tano e ci supportano, in un sacco di
uno stile totalmente differente. arrivati cinque minuti prima dell’i- modi, facendo un sacco di chilometri
nizio del concerto, era un festival in per venirci a sentire, dandoci indica-
In questi anni di attività live un castello in Germania. Abbiamo zioni su festival e concerti, aiutando-
con i Mr. Punch, quali sono fatto cinque minuti di line check e ci con il merchandising. Durante la
gli episodi che ricordate con iniziato il concerto, vestiti da viag- pandemia un amico tedesco a cui sia-
maggiore piacere? gio… dal camper al palco in cin- mo tutti legatissimi mi ha mandato
DF: Ogni viaggio, ogni partenza rap- que minuti, dopo dieci ore di gui- un pacco dalla Germania con la spe-
presenta un’avventura sempre nuo- “So here I am one da. Il concerto in una miniera nel- sa: si era spaventato vedendo i tele-
va. Nel corso degli anni sono accadu- more…”. la Germania dell’est, con il panico giornali sull’Italia.
te anche moltissime disavventure, su
cui però oggi possiamo ridere.
Ricordo con piacere l’affetto specia-
le di alcuni nostri fan che spesso ci
aiutano, ci supportano e viaggiano
anche molti km per poterci vedere.
Un giorno ci siamo ritrovati un no-
stro grande fan e amico inglese chia-
mato Sean a un concerto a Roma!!!
Senza di loro tutto questo non sareb-
be possibile.
GM: Nel 2021 ci siamo trovati a 780
km da casa con la frizione del nostro
mezzo rotta. In modo rocambolesco
siamo riusciti a portare a casa noi
stessi, gli strumenti e la macchina,
e la cosa stupenda è stata che poi è
partito un crowdfunding tra i nostri
fan per aiutarci a pagare la costosa ri-
parazione: è stata una dimostrazio-
ne pratica di affetto incredibile, ina-
spettata, che ci ha fatto capire quanto
noi, col nostro lavoro, contribuiamo
a portare un momento di gioia e con-
divisione musicale nella vita di tante
persone sparse in giro per l’Europa.
MAURICE MOONEN

MV: Sono con i ragazzi dal 2019 e di


mezzo c’è stata una pandemia, ma
potrei già scrivere un libro su quan-
te cose abbiamo già vissuto insieme.
Testo: Marco Olivotto*

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crivere di un album come berlinese di Bowie – LOW (1977), ma volta rinnovato, che pare trova-
SCARY MONSTERS ge- HEROES (1977) e LODGER (1979) re coerenza solo nel suo ruolo di mu-
nera ansia. Non è facile – si è rivestita nel tempo di un’aura tante. Non a caso, forse: nel febbra-
dire qualcosa di origina- quasi sacra. In realtà, l’unico album io di quell’anno si era concluso il suo
le su un lavoro talmente registrato a Berlino fu HEROES, e matrimonio con Angie, che pure ave-
complesso e sfaccettato. Ci pensavo ciò che i tre lavori hanno in comu- va avuto un ruolo fondamentale nel-
mentre cucinavo qualcosa per Fla- ne è il formidabile asse artistico for- la sua ascesa artistica. Bowie si trovò
vio Ferri (Delta V), in questi giorni mato da David Bowie, Brian Eno e libero da quel vincolo, nonché custo-
da me per una produzione. “Sai, de- Tony Visconti. Il ruolo di Berlino è de del figlio Zowie (Duncan Jones)
vo scrivere di SCARY MONSTERS”. fuori discussione, perché la città del che all’epoca aveva otto anni, e deci-
“Bella lì”. “Mica facile”. “Per me è Muro era il luogo in cui David si ri- se di stabilirsi nuovamente in Ame-
l’ultimo album vero di Bowie”. Gra- fugiò per sfuggire alla vita costellata rica.
zie, amico mio, mi rassicuri sempre. da eccessi che gli alitava sul collo da
troppo tempo. Nell’appartamento al Riscrivere
La trilogia numero 155 di Hauptstraße, condivi- le regole
berlinese so a lungo con Iggy Pop dopo la sua Nel 1980 Bowie è più di una star. È
Per comprendere un disco con più ri- resurrezione artistica e umana, pre- un artista che si è guadagnato un po-
flessi cangianti di un diamante paz- sero forma tre album fondamentali sto nell’Olimpo dei più grandi, oscil-
zo, è opportuno fare un passo indie- per molta della musica che sarebbe lando costantemente tra vette e abis-
tro nel tempo. La cosiddetta trilogia seguita. Fu però la reazione a quel pe- si. Il successo di dimensioni masto-
riodo a dare alla luce l’album succes- dontiche arriverà in realtà più tardi,
sivo, che sarebbe difficile inquadra- con LET’S DANCE, album che mol-
re senza analizzare i lavori immedia- ti fan del primo periodo rinnegarono
tamente precedenti. Il Bowie che nel completamente e che segnò, tra l’al-
1980 pubblica SCARY MONSTERS tro, il licenziamento di Tony Viscon-
è un uomo irrequieto e per l’ennesi- ti dal ruolo di produttore, che ven-
ne assegnato a Nile Rodgers. Bowie
è comunque tutto fuorché un arti-
sta esordiente, e ha alle spalle più
*Musicista e produttore, Marco ha di dieci album. Il posto nell’Olimpo
condotto la trasmissione World Record
su Radio GBJ International Sound, non deriva però dalle sue potenzia-
analizzando in ogni puntata un album lità commerciali, ma dal suo costan-
storico, senza preclusioni di genere. te coraggio nel riscrivere le regole,
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mettendoci la faccia e sa struttura del civilizzato mondo distanze proprio dalla new wave che
D persona gli errori.pagando
talvolta in prima
In una mia le-
occidentale, SCARY MONSTERS
lancia in faccia all’ascoltatore la pul-
sta contribuendo a creare.

zione in Accademia, parlando della sazione indomabile di New York, Una voce
grafica degli anni Sessanta e Settan- dove venne in gran parte registra- femminile
ta, ho mostrato ai miei studenti le to. La formazione è simile a quella Il ragazzo che a quindici anni acqui-
copertine di PIN UPS e DIAMOND di HEROES, ma non è identica. Bril- stò a scatola chiusa il nuovo album
DOGS, suggerendo una riflessio- la per la sua assenza proprio Brian del Duca Bianco lo fece sulla forza
ne: se oggi qualcuno può dichiarar- Eno: One Brain, la Singola Men- di HEROES, scoperto due anni pri-
si gender fluid senza andare in galera te responsabile di molti aspetti del- ma. Pensava che sarebbe stato in li-
è anche per merito di un ragazzo di la trilogia. Resta però la band, com- nea, in qualche modo, con ciò che già
Brixton che in quegli anni osava sa- preso il chitarrista Carlos Alomar, conosceva. I Rolling Stones, per dire,
lire sul palco in reggicalze. Non ba- che insieme a Dennis Davis (batte- non suonavano così diversi da un al-
Cover di DIAMOND
stasse, lo faceva nella nazione che DOGS e PIN UPS. ria) e George Murray (basso) ha bum all’altro. Lo appoggiò sul piatto
meno di vent’anni prima aveva im- attraversato tutti gli album di Bowie del giradischi e sentì uno strano ru-
posto la castrazione chimica ad Alan a partire da STATION TO STA- more in apertura del primo brano:
Turing, che pure aveva avuto un TION (1976). Ritorna anche Ro- capì molto tempo dopo che era cau-
ruolo centrale nel salvare il mondo bert Fripp, in stato di grazia, e com- sato da un nastro che parte. Ricorda
da Hitler. O quello, o due anni in paiono Chuck Hammer (chitarra) soprattutto lo stupore provato all’a-
gabbia: prendere o lasciare. La de- e Roy Bittan (pianoforte), redu- scolto di una voce femminile che re-
cisione dei giudici inglesi portò Tu- ci dalle esperienze con Lou Reed e cita un testo incomprensibile in una
ring al suicidio, in breve tempo. La Bruce Springsteen, rispettivamen- lingua diversa dall’inglese. “Ma Da-
colpa: omosessualità. A nulla servì il te. Pete Townsend suona la chitar- vid dov’è? Ah, eccolo…”
suo affermare che non vedeva nul- ra in Because You’re Young, una dedi-
la di sconveniente in ciò che aveva Tony Visconti ca di Bowie al figlio ancora bambino. Profili e ombre
nel 1979 a Londra
fatto. nel suo studio Guardano la rivoluzione
di registrazione L’importanza Non ci sono più
New York (Good Earth). dei testi Scale gratuite verso il cielo
New York L’inizio del lavoro è strumentale.
Bowie era certamente cosciente del Narrano le cronache che nelle prime La voce che apre l’album è dell’attri-
suo status ormai leggendario, ma tre settimane di registrazione ne- ce Michi Hirota, la lingua il giappo-
anche del fatto ben più prag- gli studi Power Station di New nese. Un timbro quasi maschile, fer-
matico che la sua carriera York venne inciso il grosso mo e determinato, in netto contrasto
avesse bisogno di un suc- dei brani, ma nessun canta- con quello di Bowie, che nel giro di
cesso commerciale. Quin- to. I testi erano di là da veni- pochi secondi di cantato mette le co-
di, cambiò approccio. La re, con l’eccezione di quello se bene in chiaro. “Cielo” nel senso
differenza fondamentale di It’s No Game (No. 2), uni- di “paradiso”: “Heaven”. Ma la pa-
tra SCARY MONSTERS e co brano completato nel pri- rola non è cantata: è l’urlo inartico-
HEROES, per fare un esem- mo turno di registrazione. Le lato di un animale che viene squar-
pio, è che HEROES si appog- parole avevano bisogno di tem- tato. In mezzo a tutto ondeggia una
gia pesantemente sull’improv- po: circa due mesi, fino a che Da- chitarra dal suono riconoscibile, che
visazione, talvolta addirittura sulla vid non iniziò a registrare i cantati
casualità. I brani del disco del 1980 A destra: nello studio londinese di Tony Vi-
no: sono scritti, talvolta mutuati da David Bowie e Michi sconti, chiamato Good Earth. Ne
frammenti pre-esistenti. È un lavoro Hirota, voce su It’s valse la pena, dal momento che le
No Game (No.1).
di cesello, in cui i testi non sono im- linee melodiche sono tra le più ar-
provvisati ma pensati e limati a lun- dite della sua carriera. I testi risulta-
go. È tutto molto più calibrato, e il no affilati e visionari come raramen-
sound risultante non potrebbe esse- te prima e come forse mai dopo. Il
re più diverso da quello del passato. Carlos Alomar riferimento più prossimo è quel-
al trucco per la
Se HEROES riflette in molti passag- trasmissione tv lo alle parole straordinarie di DIA-
gi l’isolamento glaciale di una Berli- Saturday Night Live MOND DOGS, album attraversa-
no divisa in due dalla più vergogno- (1985). to dalla mostruosa distopia mutuata
da 1984 di George Orwell. SCARY
MONSTERS, al netto di sei anni di
distanza dalla saga dei Cani di Dia-
mante, affronta di petto temi po-
litici e sociali oltre che personali.
Contiene, per dirne una, la parola
“fascists” già nel primo brano. Da
quasi tutti i testi emerge una visione
del mondo disperata, che sembra la
trasposizione verbale di certe foto di
Diane Arbus. Se non è disperata, è
obliqua, come in Teenage Wildlife, in
cui David si schernisce e prende le
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sembra muoversi indipendentemen- tografia di Major Tom, il cui destino cano tanto quanto lui: non tutto ciò
te dal brano, in primo piano quanto era incerto da quel 1969 in cui Space che ha fatto è stato eccelso, ma non
la voce. Chiunque abbia sentito una Oddity aveva marchiato a fuoco la sua si possono toccare il suo coraggio e
volta il suono di Robert Fripp lo rico- carriera, fa il bis nel 1987, con Zeroes. la sua coerenza. In fondo, SCARY
noscerebbe al volo. A quel punto il L’album è NEVER LET ME DOWN, MONSTERS nasce da un paradosso:
ragazzo pensa: “Non ci capisco nul- che molti considerano un passo fal- la trilogia berlinese aveva avuto un
la, ma è bellissimo”. Forse le “sca- so, ma che andrebbe rivalutato. La successo artistico enorme, al punto
le verso il cielo” erano una strizzata canzone è un palese sguardo retro- di ispirare schiere di musicisti nuovi
d’occhio o una frecciatina ai Led Zep- spettivo agli “Heroes” di un decen- e vecchi, ma sotto l’aspetto commer-
pelin? Credo che solo David potreb- nio prima. Si sono trasformati, co- ciale le cose non erano andate così
be rispondere, ma la risposta è vola- me l’autore che li ha concepiti. Ora si bene. Non possono esserci dubbi sul-
ta via con lui, to heaven, il 10 genna- chiamano “The Zeroes” e sono una le influenze che la trilogia ebbe sui
io del 2016. Quello che è certo è che band: “Stasera Gli Zeri stavano can- Joy Division, solo per fare un nome,
con SCARY MONSTERS Bowie det- tando per voi”. Forse chi si trasforma ma anche sui Talking Heads, perfi-
tò le regole di un nuovo genere musi- e ri-trasforma in se stesso sente la ne- no sulla svolta etnica di Paul Simon.
cale, attingendo a tutto ciò che aveva cessità di guardarsi alle spalle, a vol- Ne ebbe molta di meno sui bilanci
fatto in passato e plasmandolo fino a te, nel tentativo di capire un percor- discografici. Difficile dire se all’epoca
trasformarlo in qualcosa di nuovo e so di per sé incomprensibile. Bowie si rese conto di stare scrivendo
mai udito prima. È uno degli album una pietra miliare che avrebbe assun-
più spiazzanti mai realizzati, e non fa Sopra: NEVER Art Rock? to il ruolo di pietra di paragone per
sconti. Sorrido nel pensare alla possi- LET ME DOWN, La differenza sta come sempre nel- tutta la sua produzione successiva,
bile espressione dei discografici del- NADIR’S BIG la linea sottile che separa le idee dal- ma è certo che il suo lavoro contribuì
CHANCE di
la RCA, la casa discografica, all’ascol- Peter Hammill e le opinioni. I pensatori dagli influen- a disegnare il campo da gioco per la
to del master. Perché, ok, sei David FASHION (45 giri). cer. Lo spirito del tempo, quello Zeit- new wave ormai giunta sulla scena.
Bowie ma come vendiamo questa geist che Bowie ha sempre incarnato Parlando di SCARY MONSTERS,
roba? Perché è difficile, maledizione. meglio di chiunque altro, dall’infini- qualcuno tira in ballo il termine art-
Può solo avere due effetti: respinger- ta vanità del tutto. Pochi artisti man- rock, che va preso con le pinze: lo
Le foto di David
ti o risucchiarti dentro. La musica è Bowie per l’album
così strana che sembra una finzione, sono di Brian
l’esercizio di stile di un pazzo. Dopo Duffy. I due hanno
It’s No Game (No. 1) scorrono Up The collaborato a lungo.
Hill Backwards e Scary Monsters (And
Super Creeps), e la tensione è fuori
misura. È inevitabile: dieci minuti e
il quindicenne ne viene risucchiato,
per sempre.

Confessioni
Ashes To Ashes è il brano che fa com-
prendere che il lavoro è tutto fuor-
ché finto. Forse in nessun’altra can-
zone Bowie si è esposto con tanta
nudità. È una confessione in piena
regola, che si condensa in una fra-
se: “Ho amato tutto ciò che ho avu-
to bisogno di amare. Ora vi racconto
i dettagli sordidi”. Ed ecco la droga, il
tormento, i fantasmi, la confusione.
La verità? Major Tom è un eroinoma-
ne, irreparabilmente perso nello spa-
zio profondo, nel momento più bas-
so della sua esistenza. A ben guarda- 45 giri di Ashes To
re, Bowie ha ripetuto questo gioco Ashes, edizione
varie volte. Se nel 1980 scatta una fo- francese.

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DAV

spirito avanguardistico di questo sot- Sopra musicassette pio, ascoltava anche gli Ultravox di né gli Spandau Ballet. Avrebbero
togenere aveva avuto il suo apice a edite in Arabia VIENNA. Quando questi si riuniro- potuto avvicinarsi lateralmente i De-
Saudita e l’edizione
cavallo tra la fine degli anni Sessan- statunitense
no per il tour del 2009, dimostraro- peche Mode, ma si sarebbero ferma-
ta, ma era inesorabilmente decli- Stereo 8. no al di là di ogni ragionevole dub- ti nei punti di Lagrange dell’orbita,
nato con l’avvento del punk, a me- bio quanta energia e sangue ci fosse- oscillando all’infinito tra corpi ben
tà dei Settanta. Ci sono però album ro in quello che all’epoca sembrava più pesanti. Neppure Gary Numan,
che scavalcano i confini e, come NA- elettro-pop, ma non lo era affatto. che molti consideravano figlio natu-
DIR’S BIG CHANCE di Peter Ham- rale della musica di Bowie, ci sareb-
mill, SCARY MONSTERS non era Fashion be riuscito. David Bowie, sì, e lo fe-
probabilmente inviso a chi ascoltava Per questo non dobbiamo né stu- ce. Di nuovo, evoca immagini legate
i Sex Pistols. In retrospettiva, oggi è pirci, né scandalizzarci per un bra- al fascismo: la “goon squad” in arri-
facile intuire perché le nuove gene- no come Fashion, che chiude il lato vo in città è una squadraccia, e il ter-
razioni inglesi dei secondi anni Set- A dell’album del quale stiamo scri- mine va inteso nel senso americano
tanta, invischiate nell’humus cultu- vendo. È commerciale? Sì, molto. È (in Inghilterra “goon” significa sem-
rale che stava preparando l’avvento un male? No, affatto. Perché sublima plicemente “sciocco” o “stupido”).
di Margaret Thatcher, considerassero esattamente lo spirito del momento, D’altronde, nel brano ci si gira a sini-
dinosauri gli Yes e i Genesis, espres- portandolo a livelli granitici di affer- stra, ci si gira a destra. Non servono
sioni di un mondo che culturalmen- mazione. L’umanità di Fashion è sper- molte spiegazioni.
te non aveva più ragione di esistere. sonalizzata, confinata a meri mo-
Né è un caso che la grande rivoluzio- vimenti meccanici. Una grottesca Gioco
ne della musica britannica degli anni crasi tra l’immaginario di Tempi mo- di specchi
Ottanta abbia avuto il suo epicentro derni, Metropolis e quello dei Kraft- Il disco è attraversato da reminiscen-
SCARY MONSTERS
a Manchester e non a Londra. Man- picture si trasforma werk. Chi avrebbe potuto attuarlo ze di ogni tipo, alcune delle quali for-
chester è l’antitesi della capitale: una in un orologio in Gran Bretagna nei primi anni Ot- se inconsce. Il già citato urlo di It’s No
città dura, scura, dominata dall’in- da parete. tanta? Di certo non i Duran Duran Game (No. 1) ha precedenti in brani
dustria e attraversata da enormi ten- come Mother o Cold Turkey di John
sioni sociali. Un fine commentatore Lennon. Up The Hill Backwards non
come Stefano Covili, negli anni No- può non evocare l’immagine del mi-
vanta, insisteva sul fatto che la mu- to di Sisifo cristallizzata da Albert Ca-
sica progressive non potesse più par- mus, quello spingere all’infinito una
lare di gnomi ed elfi, e che avesse il pietra lungo il crinale di una collina,
dovere di proporre temi più vicini per giunta in retromarcia. E se è ve-
alla realtà odierna. Era vero all’epo- ro che i Joy Division furono influen-
ca, ma era stato vero anche dieci an- zati da Bowie al punto da battezzar-
ni prima. Bowie si situa esattamente si in origine “Warsaw”, in omaggio
lì, in bilico sulla cesura tra la fine di a Warszawa (da LOW), è altrettan-
un percorso e l’apertura di un altro. to vero che se potessimo prendere
A conti fatti, il punk non durò a lun- la traccia di batteria di Scary Monsters
go, in senso stretto: diede il via a una (And Super Creeps) avremmo una ba-
nuova ondata, quella new wave che se di partenza perfetta per una cover
se da un lato portò a un elettro-pop di She’s Lost Control. Un infinito gio-
piuttosto sterile, dall’altro produs- co di specchi, insomma, in cui io in-
se opere di assoluto rilievo. Il quin- fluenzo te e tu influenzi me. Perché
dicenne stregato da Bowie, ad esem- ci amiamo disperatamente? Non è
62
detto. Ma pensiamo in maniera si- DAVID BOWIE
mile, questo sì. Forse pochi oggi ri- SCARY
cordano che in quegli anni la Kel- MONSTERS
(AND SUPER
logg’s pubblicizzò i propri cornflakes CREEPS)
offrendo in regalo “Scary Monsters (1980, RCA)
and Super Heroes”: in questo modo
Side One
offrì a Bowie un titolo memorabile · It’s No Game (No. 1)
su un piatto d’argento. D’altronde, · Up The Hill Backwards
proprio John Lennon aveva scrit- · Scary Monsters (And
Super Creeps)
to Good Morning Good Morning pen- · Ashes To Ashes
sando a una pubblicità del colosso · Fashion te Bush, Talking Heads e molti
americano dei cereali. Forse la sto- altri cavalcarono con successo il la-
ria del rock andrebbe riscritta pen- Side Two bile confine tra sperimentazione e
· Teenage Wildlife
sando agli alimenti per la colazione · Scream Like A Baby commercio. Forse la più lucida de-
più diffusi all’epoca? Probabilmente · Kingdom Come finizione del disco uscì dalla pen-
no, ma il caleidoscopio di questi fi- · Because You’re Young na di Charles Murray sulle pagine
· It’s No Game (No. 2)
li di connessione produce figure che del «New Musical Express», quan-
affascinano per la loro complessità. David Bowie: voce, cori, do scrisse: “SCARY MONSTERS è
tastiere – Dennis Davis: svuotato di ogni speranza, ma rap-
percussioni – George
Kingdom Come Murray: basso – Carlos successo anche commerciale. La mu- presenta una chiamata alle armi. È
È anche un dovere, in un 2023 appe- Alomar: chitarra – Chuck sica mainstream, come viene chia- un album che presuppone la scon-
na iniziato, dire quanto sia doloroso Hammer: guitar/synth mata, rifugge di solito la sperimen- fitta, ma richiede il confronto, senza
Roland GR-500 – Robert
oggi ascoltare Kingdom Come. Tom Fripp: chitarra (Fashion,
tazione, soprattutto se estrema. In vergogna e senza equivoci”.
Verlaine è appena mancato, e la sua It’s No Game, Scary questo caso, la creatività richiedeva
presenza sul disco venne sfiorata. Al- Monsters (And Super che non ci fossero paletti troppo ri- L’uomo elefante
Creeps), Kingdom Come,
la fine la sua chitarra non apparve, Up The Hill Backwards,
gidi in vista, e quindi l’operazione Tra l’altro, fu proprio durante le ses-
ma il suo brano sì. Allo stesso mo- Teenage Wildlife) – fu in parte un salto nel buio. L’al- sioni di SCARY MONSTERS che
do consola ricordare la bellezza e il Roy Bittan: pianoforte bum però ebbe successo: arrivò pri- Bowie ricevette la richiesta di reci-
disturbo del video di Ashes To Ashes, (Teenage Wildlife, Ashes mo in classifica in Gran Bretagna, tare come protagonista nella versio-
To Ashes, Up The Hill
primo singolo tratto dall’album, con Backwards) – Andy a sei anni dall’ultima volta (DIA- ne teatrale di The Elephant Man, la toc-
Bowie che cammina in riva al mare Clark: sintetizzatore MOND DOGS), e si piazzò molto cante storia del deforme John Merrick
vestito da Pierrot (lo stesso costume (Fashion, Scream Like in alto anche negli USA, il mercato narrata anche da David Lynch nell’o-
A Baby, Ashes To Ashes,
che appare sulla copertina) o seduto Because You’re Young) – più importante in termini eco- monimo film. L’artista accettò, ri-
nell’angolo di una cella imbottita. Il Pete Townshend: chitarra nomici. I critici non man- cevendo unanime lode per
video, all’epoca, passò alla storia co- (Because You’re Young) carono di riconoscer- la sua interpretazione, in
– Tony Visconti: chitarra
me il più costoso mai realizzato. Una acustica (Scary Monsters ne le qualità, al punto cui la deformità di Mer-
pazzia, forse: d’altronde, la pazzia e (And Super Creeps), Up che una rivista come rick non si manifestava
la doppia personalità sono un tema The Hill Backwards) – «Record Mirror» ri- per mezzo del trucco
Lynn Maitland: cori –
ricorrente nel disco, oltre che in tutta Chris Porter: cori – Michi
uscì ad assegnargli ma tramite la mimi-
l’opera precedente di Bowie. Quella Hirota: voce su It’s No sette stelle quando ca. Ho un legame par-
che chiamiamo pazzia, follia o stra- Game (No. 1) il massimo previsto ticolare con John (Jo-
nezza è sempre e innanzitutto diver- era cinque. L’entra- seph, in realtà, perché
sità, e pressoché tutti i testi sono un ta di Bowie negli anni il nome venne tramanda-
omaggio a essa, talvolta sofferto, tal- Ottanta non avrebbe po- to sbagliato) Merrick. Su di
volta gioioso. Una diversità non fi- tuto essere migliore, né il suo lui ho letto tutto ciò che ho potu-
ne a se stessa, ma finalizzata a evitare Sopra: copertina passo avrebbe potuto essere più si- to, guardando il film di Lynch alme-
l’appiattimento. del mensile inglese curo. Inoltre, l’idea poi spesso soste- no dieci volte. Mi sono spinto a pie-
«The Face» nuta nel decennio successivo che gli di fino al London Hospital, al confine
Il successo (novembre 1980,
interno booklet
anni Ottanta abbiano prodotto so- di Whitechapel, per cercare di capire
commerciale e label Cd). lo musica di plastica non corrispon- da quale finestra quell’essere umanis-
Non era affatto scontato che SCA- Sotto: immagini de al vero. Non solo Bowie, ma an- simo vedesse il campanile della chie-
RY MONSTERS sarebbe stato un booklet Cd. che artisti come Peter Gabriel, Ka- sa che ricostruì in modello, con certo-

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DAV
ro. Ha narrato tutto, fino Springsteen sosteneva di avere im-
alla fine”. Erano sconcer- parato più cose da un disco di tre
tati, ma silenziosi, atten- minuti che in tutti gli studi fatti a
sina pazienza, inventandone ti. Chissà se qualcuno sa- scuola. Il punto è che quel disco, al-
l’aspetto perché la doveva rà andato a cercare qualco- lora, ai suoi tempi, esisteva. E la li-
immaginare, coperta com’e- sa. Non nutro speranze, né bertà, ora? Come ne parliamo? Co-
ra dalle altre costruzioni. aspettative, ma perdonate- me una meravigliosa manipolatri-
Nei miei anni passati, un in- mi, è doveroso: ce di masse che non nominerò, che
finito tempo fa, scrissi an- legge lettere scritte da lei stessa a se
che un brano chiamato “He- Io sono escluso dall’evento stessa e si invita a “pensarsi libera”?
artbeat” dedicato all’Uomo Davvero non capisco la
Elefante. Il suo legame con situazione. E alla fine?
Bowie mi ha sempre colpi- E dov’è la morale, dunque?
to, perché nonostante la sua La gente ha le dita spezzate. Nessuno avrà visto
strana e aliena bellezza, Da- Essere insultato da questi Nessuno confesserà
vid è sempre stato per molti fascisti è così degradante. Le impronte digitali dimostreranno
versi un freak, un fenomeno E non è un gioco. Che non potevi passare la prova
da baraccone. Con una dif- (da It’s No Game) E ci saranno altri
ferenza sostanziale rispetto In fila ad archiviare il passato,
alla media delle donne baf- Chiedo: è oggi o il 1980? Che sottovoce diranno:
fute e degli storpi che popo- L’urlo agghiacciante (da ani- “Mi manchi” – ma doveva andarsene
lavano la scena: un’intelli- male squartato, insisto) del- Beh, dai, ognuno per sé…
genza cristallina e la capaci- la prima parte, contro la vo- (da Teenage Wildlife)
tà di intuire il mondo da un ce posata, rassegnata quasi
semplice fiato. Non si spie- della seconda. Non è un gio- A costo di essere noioso: 2023?
ga altrimenti la sua capacità co, continua a ripetere. Lo 1980? Che fortuna essere stato con-
di imprimere un’immagine abbiamo visto poi, eccome: temporaneo di tutto questo e poter-
indelebile nell’immaginario al cadere del muro della sua lo ancora ricordare, poterne parla-
collettivo. Berlino quasi dieci anni più re. Che enorme fortuna avere at-
tardi, al franare completo traversato un mondo in cui tutto
10 gennaio degli imperi, anche econo- era ridicolmente difficile, ma co-
2016 mici, ai quali siamo soprav- munque possibile, e aveva un sen-
La mattina dell’11 gennaio vissuti in qualche modo, al- so comunicare, anche gridando,
2016 parcheggio nel corti- le guerre. E siamo così sol- per l’ennesima volta, come animali
le dell’Istituto dove devo te- levati di esserci ancora che squartati. Che fortuna averti avuto,
nere una lezione. Nell’istante in cui Il numero 266 non osiamo riflettere, non più, sull’a- David. Tu, i tuoi mostri spaventosi,
spengo il motore mi arriva un mes- del mensile inglese ria che ci è stata tolta. i tuoi cani di diamante, i tuoi eroi,
«Mojo» (gennaio
saggio da una cara amica di Raven- 2016). Copertina
i tuoi zeri, perfino i tuoi Tin Machi-
na. Mi scappa un sorriso, non la sen- normale e limitata Il vuoto creato dall’arrivo della libertà ne, Lazzaro, la candela solitaria in
to da un po’ e la leggo sempre vo- per collezionisti. E le possibilità che sembra offrire mezzo alla villa di Ormen, quasi le
lentieri. Ma il mio cervello fa fatica Non ha niente a che fare con te, se tue ultime parole. Tutto ciò che hai
a capire: “Hai sentito? È morto Da- qualcuno riesce a capirlo. insegnato, in fondo, è un’eco di Cal-
vid Bowie”. Non è possibile, per- (Da Up The Hill Backwards) vino: “Cercare e saper riconoscere
ché ha pubblicato un brano due gior- Bowie al trucco per chi e che cosa, in mezzo all’inferno,
ni fa. Ho visto il video su YouTube il video di Ashes To Insisto: è oggi o il 1980? Questo non è inferno, e farlo durare, e dar-
e mi ha lasciato senza parole, è forse Ashes. era il senso che ci faceva riflettere. gli spazio”.
la cosa più bella che ha fatto da mol-
ti anni. È uno scherzo, non è possibi-
le. Invece la rete, implacabile, confer-
ma. Seduto in auto, inizio a piangere
come un bambino. Non è possibile,
non lui, non ora – mi dico. È come se
una parte fondante di me se ne fos-
se andata via, hop, to heaven. Mezz’o-
ra più tardi, le mie prime parole so-
no queste: “Mi rendo conto che per
voi non significherà molto, ma que-
sto è un giorno terribile. Se n’è an-
dato David Bowie, e questo significa
che il mondo ha perso una delle voci
più libere e coraggiose che l’arte ab-
bia espresso negli ultimi decenni. Vi
sembrerà un’iperbole, ma in un bra-
no pubblicato due giorni fa ci ha in-
segnato in qualche modo anche co-
me morire. Lo sapeva, ora mi è chia-
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OGNI 27 DEL MESE

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classic rock_207x285.indd 1 09/02/23 16:59


I Bloodrock
sul retro della
copertina di
PASSAGE (1972).
Da sinistra: Warren
Ham, Stevie Hill,
Rick Cobb III, Ed
Grundy, Nick Taylor.
B L O O D R O C K
Il gruppo texano Bloodrock ha attraversato varie fasi nella sua breve ma intensa
esistenza discografica (1970-1974, anche se prima incide alcuni singoli con altre
denominazioni e nel 2000 pubblica un album d’inediti, però registrato nel 1975).
Hard rock con voce graffiante, Hammond e chitarra in evidenza, poi un approccio
più progressivo dove emerge un flauto che ricorda chi sappiamo tutti…

Duri come
la roccia,
caldi come
il sangue Testo: Giovanni Loria

N
essuno ha la pretesa di tarristi Nick Taylor e Dean Parks,
riscrivere la storia del l’unico dei quattro a non avventurar-
rock, né tantomeno si al canto. La scena è in fermento, e
di spacciarvi brocchi le occasioni di suonare non mancano
per purosangue. Ma per quattro sedicenni talentuosi e de-
ho sempre simpatizzato per i figli di terminati. I ragazzi, sovente accom-
un dio minore, per quelli che non ce pagnati con il furgone dall’entusiasta
l’hanno fatta, sovente non per man- zio di Grundy, girano come trotto-
canza di talento ma per una serie le per la parte orientale dello stato,
di sfortunate congiunture astrali, esibendosi ovunque, dalle fiere di
o perché di fronte alle proverbia- paese alle canoniche “battles of Kenny Loggins, Cher, Michael Bublé
li sliding doors hanno invariabil- the bands” organizzate nelle scuo- e infiniti altri. Nel frattempo i piane-
mente imboccato la direzione sba- le, dai locali notturni (dove l’in- ti cominciano finalmente ad alline-
gliata. I Bloodrock sono uno dei gresso come semplici avventori gli arsi: Lee Pickens avvicenda Parks,
tanti gruppi americani pressoché sco- sarebbe stato inibito!) fino ad aprire Steve Hill entra alle tastiere, Terry
nosciuti qui in Italia, che pure han- per act a quei tempi in rapida ascesa, Knight, che ha già portato all’esor-
no attraversato una stagione di ef- come Beach Boys. Nel 1965 pub- dio i suoi protetti Grand Funk
fimera gloria, almeno nella madre blicano il singolo I Want You, per Railroad, diventa il manager e im-
patria, per mezzo di un brano ico- poi ribattezzarsi Crowd+1 l’anno pone un altro cambio di nome, sug-
nico e soprattutto di un pugno di successivo. Con il nuovo moniker gerendo ai nostri il più belligerante
album notevoli, che invito tutti gli realizzano tre 45 giri, due dei qua- Bloodrock. È sempre Knight a con-
amanti dell’hard rock più oscuro, li per l’influente Capitol. Le vendi- vincere Rutledge che spetta a lui far-
progressivo ed evoluto a riscoprire. te sono modeste, l’etichetta li lascia si carico delle parti vocali, sino a quel
Texas, 1963: pochi mesi prima dell’o- Sopra: Cd ARENA a piedi, e Parks, fra i quattro il mu- momento condivise, ed è ancora lui a
micidio di John Fitzgerald Kennedy, ROCKERS 1970- sicista più evoluto, saluta la compa- mettere la band a libro paga della Ca-
che si consumerà nella vicina Dallas, 1974 e i 45 giri gnia. Non avrà modo di pentirsene, pitol. Narra la leggenda che gli “scal-
Try e I Want You.
i Naturals nascono a Forth Worth; Sopra: Bloodrock
perché diventerà un affermato tur- dasedie” della casa discografica non
ne fanno parte il bassista Ed Grun- in concerto a nista, lavorando al soldo di Ameri- riconoscessero gli ex Crowd+1, oggi
dy, il batterista Jim Rutledge e i chi- Louisville (23.07.71). ca, Joe Cocker, Manhattan Transfer, capelloni dall’espressione poco rac-
67
BLOODROCK
comandabile e un anno e mezzo pri- A sinistra: re dei Bloodrock è la ca- mesi dopo il predeces-
ma imberbi boy scout che suonava- l’iconica copertina pacità, in un tessuto so- sore. Ancora una volta
dell’esordio
no un innocuo e acerbo garage rock! omonimo del
noro così impetuoso, di i Bloodrock si avvalgo-
gruppo texano. inserire credibilmente le no della collaborazione
BLOODROCK A destra: label fluttuanti, pastose tastiere di John Nitzinger, chitar-
(1970) di BLOODROCK di Hill, che lungi dall’am- rista che li affianca in sede
(Kotay, Italia, 2014)
e BLOODROCK 2
morbidire il sound gli di scrittura, tanto da ap-
(Capitol, consentono piuttosto di parire come unico auto-
USA, 1971). esplorare sentieri im- re di ben quattro brani.
maginifici, come da ma- Per chi scrive, gli episo-
nuale di quei primi an- di più riusciti sono Che-
ni Settanta, così gravidi ater, Dier Not A Lover e
d’ispirazione. La pronosti- Children’s Heritage, alla co-
cabile potenza e una meno stante insegna di un graffian-
prevedibile melodia (so- te hard caratterizzato dagli
prattutto alla luce del fe- arroventati assolo di Pi-
rino cover design, che ckens (Taylor si occupa
raffigura sangue minac- solamente delle ritmi-
cioso, roccia e un vetro che) e dagli ardimento-
in frantumi) si fondono si pellegrinaggi dei tasti
Facile esaminare la storia a poste- in uno dei migliori debut d’avorio di Hill. La pun-
riori, ma in effetti leggere il nome dell’hard rock a stelle e stri- ta di diamante si rivela ben
dell’ingombrante manager anche sce di sempre, che ha un solo presto D.O.A., luciferina pie-
nel ruolo di produttore lascia intui- punto debole nella presuntuosamen- ce di dark sound non lontana dalla
re che i proverbiali nodi prima o poi te titolata Fantastic Piece Of Architectu- proposta dei coevi Atomic Rooster.
arriveranno al pettine. In ogni caso, re, che procede per quasi nove minu- Mentre l’orinale inserito nel 33 gi-
Knight fa un ottimo lavoro sull’omo- ti senza un cambio di armonia, ritmo ri supera in scioltezza gli otto minuti
nimo album d’esordio del five piece o atmosfera. di durata, una versione di 4’15” viene
texano, esaltandone la rocciosità dei pubblicata su 45 giri, raggiungendo
riff, ai tempi impareggiabile (basti BLOODROCK 2 un non trascurabile 36° posto nelle
ascoltare Wicked Truth o Melvin Laid (1970) chart americane, nonostante l’airplay
An Egg), ma al contempo anche un venga rapidamente bandito. Questo a
insospettabile elemento groove, che causa delle poco rassicuranti liriche,
Sotto: Taylor
li avvicina ai fratelli maggiori Grand e Grundy (1971).
che descrivono un incidente aereo dal
Funk, nel caso della maliziosa Castle A destra: punto di vista di un uomo che, ormai
Of Thoughts. Altro elemento peculia- BLOODROCK 2 e 3. irrimediabilmente ferito, sta per mo-
rire in conseguenza dell’impatto. Del
brano (il cui acronimo sta per Dead
On Arrival) verrà incisa una convin-
cente cover due decadi più tardi dai
Manilla Road, eroi dell’epic metal
americano.

BLOODROCK 3
(1971)
Poco dopo la pubblicazione del pri-
mo album, la band si estende a se-
stetto con l’ingresso di Rick Cobb,
batterista di Austin, per consentire a
Rutledge di occuparsi esclusivamente
delle parti vocali, trasformandosi ip-
so facto nel frontman del gruppo. Jim
dichiarerà anni dopo che, almeno in
studio, comunque, sarà sempre lui ad
occuparsi delle parti di batteria, cir-
costanza questa comunque non con-
fermata dai colleghi, né dalle note di
copertina dell’epoca. Il battesimo del
fuoco del nuovo adepto avviene in
occasione di un esteso tour america- Lanciato dal buon successo del sin-
no di supporto (come meravigliar- golo, anche BLOODROCK 2 scala
si?) ai Grand Funk, al termine del le classifiche, inalberandosi fino al-
quale Knight li rispedisce in stu- la ventunesima posizione, la più al-
dio, tanto che il secondo full ta che i texani raggiungeranno nella
length viene rilasciato nell’ot- loro carriera. “Terry Knight ci stava
tobre del 1970, appena sette spremendo fino al midollo – raccon-
BLOODROCK
terà Pickens molti anni dopo – e Anche il terzo album ottiene ap- sa le prime crepe nel gruppo, segna-
quando non eravamo in tour pas- prezzabile riscontro al botteghi- tamente fra le vedove di Knight e i
savamo giorni interi senza uscire no, tanto da guadagnare il disco fautori del nuovo percorso.
dalla sala di registrazione. I nostri d’oro, in anni, è sempre il caso di
dischi vendevano, i concerti faceva- rimarcarlo, in cui gli album si vende- LIVE
no il tutto esaurito, ma nonostante vano davvero e queste certificazioni (1972)
questo io ero ancora costretto a vi- avevano un senso. Così il capitolo
vere alle spalle della mia ragazza”. successivo si guadagna per la pri-
L’unica certezza che abbiamo è ma volta una lussuosa copertina
che dopo appena sei mesi Rutled- apribile. Sembra farsi sommessa-
ge e soci sono incredibilmente di mente luce un’attitudine nuova,
nuovo fuori con il terzo album, la meno iconoclasta e almeno in par-
scarsa fantasia del cui titolo è supe- te più accessibile, a partire dal flau-
rata solamente da quella della coper- to che arricchisce l’opener It’s A Sad
tina, caratterizzata da un logo sangui- World. Il brano è firmato da un all’e-
nante con i colori della bandiera sta- poca sconosciuto Warren Ham, de-
tunitense su sfondo bianco, mentre stinato a diventare un personaggio
il 3 è posizionato in bella vista. importante nell’economia del
L’album ha un flavour mag- gruppo, e che, essendo peraltro
giormente psichedelico dei un polistrumentista specializ-
precedenti, con le tastiere più zato nei fiati, quasi sicuramen- I dissapori interni portano Rutled-
in evidenza. Breach Of Lease pa- te partecipa alla registrazione ge e Pickens ad andarsene sbatten-
re ricalcare le orme della fortu- della canzone, seppur non ci- do polemicamente la porta. Privi dei
nata D.O.A., sorta di dark blues tato nei crediti. Più in genera- due membri più rappresentativi, i
che raggiunge il suo climax al le, ad una prima facciata scrit- Bloodrock si trovano di fronte al pri-
momento del catartico inter- ta esclusivamente da membri mo vero momento di crisi della loro
vento della chitarra solista. An- esterni (fra i quali l’immanca- carriera, che provvedono saggiamen-
che Kool-Aid-Kids pare subli- bile Nitzinger) e orientata ver- te a tamponare con la pubblicazione
marsi quando Pickens arriva al so un hard rock melodico (otti- di questo doppio dal vivo che esce
proscenio, mentre Song For A me in tal senso Promises e Crazy proprio in contemporanea (maggio
Brother riconsegna nuovamen- ’Bout You Babe), fa da contralta- 1972) con il doppio abbandono. Po-
te la provvisoria leadership ese- re una b-side firmata dai Blo- tremmo, sempre con il senno di poi,
cutiva a Hill, che non a caso è odrock e più battagliera, con parlare di occasione perduta, perché
il compositore. Ancora una vol- Rock’n’Roll Candy Man sugli una band simile, che aveva fatto del-
ta rilevante in sede di scrittura scudi. Al solito il disco esce a lo sturm und drang sulle assi dei palchi
il contributo di Nitzinger, sem- stretto giro di posta rispetto al di mezza America il proprio punto di
pre meno occulto settimo uomo dal- In alto: label di precedente, arrivando nei nego- forza, si rifugia in un trucchetto
la band, nella quale peraltro non en- BLOODROCK 3. zi nell’ottobre del 1971; la di bassa lega per questo li-
Sopra: pubblicità
trerà mai ufficialmente, anche se in del terzo album.
novità è invece l’assenza ve? Ben tre tracce infat-
più di una occasione salirà sul palco A destra: cover di dell’ingombrante pig- ti (Cheater, Kool-Aid-Kids
assieme ad essa in qualità di special LIVE e label della malione Terry Knight, e You Gotta Roll) vengo-
guest. L’inclusione più sorprendente seconda facciata del esautorato dal gruppo no ampiamente ritocca-
fra i solchi è però indiscutibilmente medesimo Lp. che sceglie di autopro- te in studio con tanto di
quella di A Certain Kind, composizio- dursi con la collabora- applausi aggiunti in sede
ne di una band apparentemente lon- Copertina a fumetti zione di John Palladino. di missaggio. La verità pe-
di USA, realizzata
tana anni luce dal sanguinario act te- da Robert Lockart, Il palmarès di quest’ultimo, rò è che gran parte dei brani
xano, i Soft Machine (composizione che nel 1971 vinse per quanto prestigioso, essen- inclusi surclassano per impatto e
di Hugh Hopper, inclusa nell’omo- il Grammy Award do apparso dietro la consolle per in- inventiva le già soddisfacenti versio-
nimo album di esordio del 1968). per la cover di cisioni di gente come Frank Sinatra ni in studio, rappresentando un can-
INDIANOLA
MISSISSIPPI
e Nat King Cole, è lontanissimo dal to del cigno assolutamente all’altez-
USA SEEDS, album di rock and roll; forse è per questo che za dei Bloodrock originali, quelli più
(1971) B.B. King. il pubblico non lo premia, finendo focosi, quelli che paiono gli unici de-
per vendere assai meno. Questo cau- gni di menzione da parte di una sto-

«Il sound iniziale


dei Bloodrock è vicino
a quello di gruppi come
Deep Purple e Uriah Heep,
dove è forte
l’interazione tra
l’Hammond e la chitarra»
69
BLOODROCK
riografia al solito pigra e superficiale. ste due opere dei Kansas sarebbero
L’album esclude completamente bra- state pubblicate solo nel 1975.
ni tratti da USA, rifacendosi eviden-
temente al tour successivo al terzo Lee Pickens Group:
full length; l’Hammond ruggente e il LPG
basso pulsante di Breach Of Lease, e le (1973)
suggestioni Uriah Heep della dilata-
ta versione di D.O.A. sono fra i mo-
menti più entusiasmanti di un altro
disco da possedere assolutamente.

PASSAGE
(1972)

le si consuma un altro abbandono,


quello del batterista Cobb, avvicen-
dato dietro alle pelli da Randy Ree-
der. Il nuovo album pare quasi esa-
sperare la svolta progressiva di PAS-
Nel frattempo Pickens, rimasto sot- SAGE, soprattutto su It’s Gonna Be
to l’egida della Capitol, edifica im- Love e Stilled By Whirlwind Tongues.
mediatamente una nuova band con Parallax invece è un nuovo omag-
la quale dà alle stampe un ottimo al- gio ai Jethro Tull, con l’inevitabile
bum, non lontano dal suono primi- flauto a guadagnarsi la scena, men-
In alto a destra: genio dei Bloodrock. L’episodio mi- tre l’andamento generale è molto
manifesto gliore, It’s Not Right, è dotato di un rilassato, quasi jazzato a tratti, ese-
dell’Atlanta Pop vago afrore “Santana”, mentre You’d guito magnificamente ma privo
Festival (3/5 luglio
Al posto dei due transfughi entra so- 1970). Sotto: label Better Stop è uno dei consueti omag- dell’aggressività degli esordi. One-
lamente il già citato Warren Ham, di PASSAGE. gi al funk, che quasi ogni buon al- stamente, ascoltare questo disco e il
il cui ingresso assegna una maggio- bum di hard rock americano dei Se- debutto uno dopo l’altro sembra di
re centralità a Nick Taylor, che sen- venties cela fra i solchi. Penalizzato da avere a che fare con due gruppi di-
za Pickens a fargli ombra può final- un sound non impeccabile, LPG versi, che però sono entrambi gra-
mente rivelarsi un chitarrista dal è una gustosa raccolta di canzoni devolissimi. La band sembra salda-
talento non trascurabile. Ma, so- che strizzano l’occhio a un hard mente nelle mani di Ham, che im-
prattutto, senza il contributo dei stradaiolo, che, oltre alla navicel- pone una elegante cover del classico
due ormai ex membri, nonché di la madre e ai soliti Grand Funk, beatlesiano Eleanor Rigby e chiama
Nitzinger e Terry Knight, i nuovi cita anche Neil Merryweather e anche il fratello William a parteci-
Bloodrock spostano nettamente il ti- i Black Oak Arkansas, nei suoi re- pare alle registrazioni, nel ruolo di
ro verso sonorità che ai tempi ven- taggi più sudisti. Si perde purtrop- chitarrista aggiunto.
gono superficialmente definite più po nella pletora di uscite coeve, co-
morbide, e quindi fonte di delu- stringendo il chitarrista a gettare UNSPOKEN WORDS
sione per i fan della prima ora; la spugna e uscire dal grande giro, (2000)
ma che ad un esame più appro- non prima però di fare ancora una
fondito non è inesatto definire volta lega con il vecchio compare
progressive, visto che ascoltando Jim Rutledge per l’esordio solista di
Passage sembra di avvertire in ante- quest’ultimo, il deludente HOORAY
prima il suono pomposo e magni- FOR GOOD TIMES.
loquente che in un’epoca immedia-
tamente successiva caratterizzerà i WHIRLWIND TONGUES
grandi Kansas. Ham modula la vo- (1974)
ce in modo sicuramente meno ag-
gressivo di Rutledge, ed arricchisce
il sound complessivo con flauto, ar-
monica e sassofono; Scottsman sem-
bra tratta dalla penna di Ian Ander-
son, per le atmosfere folk ed il flau-
to in prima linea. Taylor dà il meglio La storia dei Bloodrock, in pratica,
nel nervoso solismo di Juice, Thank finisce qui. La Capitol, delusa da
You Daniel Elsberg (dedicata polemi- vendite sempre più deludenti, di-
camente a un analista politico ame- missiona la band, e per gran par-
ricano) è un imprevedibile blues pia- te dei suoi membri l’evento rap-
nistico, ma più in generale l’atmo- presenta la fine della carriera pro-
sfera è affine all’elegante grandeur di fessionale, almeno a grandi livelli.
album come SONG FOR AMERICA Nel 1976 viene pubblicato BLOO-
e ‘MASQUE’ (soprattutto sull’ambi- Bloodrock si prende una pausa più DROCK’N’ROLL, esaustiva antolo-
ziosa Days And Nights), seppur que- lunga del solito, nel corso della qua- gia che pone prevedibilmente en-
70
BLOODROCK
fasi sulle prime uscite, ma resta a
lungo il rammarico per un nuovo al- «Nel secondo album
bum, già inciso ma rimasto nel cas-
setto perché la label rifiuta di farlo il nostro sound
uscire. Ci vuole un quarto di seco-
lo abbondante prima che UNSPO-
era diventato più
KEN WORDS venga finalmente al-
la luce, inserito in una raccolta del-
aggressivo. Eppure 2
la One Way, intitolata TRIPTYCH,
che comprende anche gli altri due
è diventato il nostro
lavori dell’era-Ham. È un altro di-
sco raffinato, se possibile ancora più
più grande successo»
ovattato dei predecessori, con spraz-
zi diffusi di classe (Gonna Help You,
Stevie Hill
For The Ladies) ma più vicino a certo sa dei Toto, per un curriculum che po lontani dal proscenio, si riuni-
elegante rock westcoastiano che alle ne testimonia empiricamente l’e- scono invece per un solo concerto, il
ormai dimenticate radici hard rock. levato talento di polistrumentista. 12 marzo del 2005 nella natia Forth
Nitzinger pubblica tre ottimi lavo- Worth, là dove tutto era cominciato,
EPILOGO ri, fedeli a un hard rock tradizio- con Chris Taylor, figlio di Nick, al-
nale non lontano da quello del più la batteria in luogo di Cobb. L’even-
noto Ted Nugent. Appare poi tra le to viene organizzato per raccogliere
file dei Thunder (un album su Ca- fondi per curare la leucemia di Hill,
I Bloodrock pitol nel 1974), dei PM (supergrup- che morirà, al pari di Taylor, pochi
hanno suonato
moltissimo sino
po che poteva contare addirittura anni più tardi. Nel 2007 quell’even-
allo scioglimento. su Carl Palmer alla batteria, l’uni- to verrà immortalato da THE BLO-
In molti concerti co album del 1980 è purtroppo me- ODROCK REUNION CONCERT,
hanno supportato diocre) e della backing band di Ali- Cd autoprodotto e purtroppo di ar-
i Grand Funk
Railroad, curati
ce Cooper ai tempi del controverso dua reperibilità. L’ultima traccia la-
sempre da Terry ZIPPER CATCHES SKIN (1982). I sciata sulla terra dalla galassia texa-
Knight. Bloodrock originali, ormai da tem- na è l’album BLOODROCK 2013,
titolo emblematico, uscito a no-
me di Jim Rutledge e John Nitzin-
ger, sentito e onestissimo tributo so-
Paradossalmente, sono proprio le fi- noro ai tempi che furono, quasi la
gure più marginali della storia del- chiusura di un cerchio. La storia del
la band a ottenere i maggiori riscon- rock passa anche da qui, da una pic-
tri. Ham completerà il suo persona- cola grande band del Texas orientale,
le circuito, entrando a far parte dei capace di vivere due vite, così lonta-
Kansas come membro esterno (po- ne una dall’altra, nell’arco di pochis-
tete ammirarlo su LIVE, Vhs del simi anni.
1980), prima di seguire il loro lea-
der Kerry Livgren tra le fila dei ro-
ckers cristiani A.D.. In tempi più re-
centi lo abbiamo potuto ammirare
come membro di una versione este-

71
GLI STERBUS ATTRAVERSANO UN CONTINUO SALISCENDI
DI GENERI COLLOCATI TRA IL POP E IL PROG. SOLAR BARBECUE,
IL NUOVO EP, È UNA RACCOLTA CHE CI MOSTRA UNO DEI LORO
NUMEROSI VOLTI: QUELLO PIÙ AVANT-PROG.

pop Testo: Lorenzo Barbagli

72
A
ll’interno del panora- una compilation, che copre un bi ritmici e di atmosfera. Per me erano
ma prog alternativo considerevole spazio temporale, come le colonne sonore che ascoltavo
italiano penso che il suona compatto e omogeneo nei cartoni animati di Tom e Jerry. Mi
nome di Sterbus non nel suo eclettismo. Pensate divertivano. Ricordo bene che, prima
costituisca ormai una potrebbe essere una buona ancora di scrivere canzoni vere e pro-
novità. Band roma- introduzione per chi ancora non prie, fantasticavo combinazioni possi-
na, attiva dal 2007, inizialmente por- conosce la band? bili di strumenti, su come avrei com-
tata avanti dal solo Emanuele Ster- Io credo che sia un’ottima introdu- binato un trombone con un clarinet-
bini e poi, dal 2015, ha visto l’entra- zione per conoscere questo aspetto to, un flauto traverso e una marimba.
ta ufficiale di Dominique D’Avanzo della band. Sin da piccolo, grazie a Ho sempre voluto essere un arrangia-
(voce, flauto, clarinetto), producendo mio padre che mi suonava i dischi di tore e un compositore, prima ancora
fino ad ora sei album e tre Ep. Il duo, Frank Zappa o dei King Crimson, che un musicista o un frontman. Cre-
negli ultimi anni molto attivo dal ho sentito una forte affinità per la mu- scendo ho conosciuto i Cardiacs, che
punto di vista discografico, ha consoli- sica strumentale, veloce, piena di cam- univano a questa complessità anche le
dato il proprio status di culto sempre
di più, arrivando oltre i confini d’Ita- Copertina di SOLAR
lia, anche grazie all’amore per i Car- BARBEQUE, uscito
a dicembre 2022.
diacs. La loro ultima pubblicazione
raccoglie varie composizioni strumen-
tali disseminate lungo la loro carriera.
Con Emanuele abbiamo approfondi-
to un po’ la storia del gruppo.

Nelle vostre ultime uscite avete


esplorato l’art prog (il doppio
REAL ESTATE/FAKE INVERNO)
e il power pop (LET YOUR
GARDEN SLEEP IN). Ora con
SOLAR BARBECUE vede luce il Sterbus in concerto
vostro lato più prog, jazz, metal (Progressivamente,
e avant-garde. Nonostante sia 2019).

FABRIZIO GIUFFRIDA

73
STERBUS
chitarre elettriche, che per un ragazzo verse – può essere declinato in mille da una parte di flauto traverso e clari-
cresciuto al tempo dei Nirvana non modi diversi (il bello per un composi- netto (di nuovo armonizzati insieme)
potevano lasciarmi indifferente. Non tore è proprio riuscire a vincere que- sorretta da dei droni di sax tenore, tut-
mi sono mai precluso nessun genere, ste sfide all’interno delle “regole” pre- ti suonati da Dominique. Nel botta e
ma sicuramente ad un certo punto ho stabilite) sicuramente scrivere brani risposta originale dei soli di chitarra
desiderato fortemente innamorarmi strumentali ha il potere di “lasciar ho rimosso i miei e Riccardo ha risuo-
di tutta quella musica che era fuori da- parlare la musica” ed evocare sensa- nato dei soli di organo Hammond al-
gli schemi, che fossero gli Univers zioni diverse da quelle che può fare la la Jon Lord. Sono state aggiunte an-
Zero, gli Henry Cow, i Naked City voce in un brano cantato. Sicuramen- che delle parti di trombe e tromboni
di John Zorn, o i Koenjy Hyakkei. te esce fuori il nostro lato più istintivo (suonati da Francesco Grammati-
Dove il tecnicismo non era mai il fine e, se vogliamo, primordiale, mentre co) che specialmente sul finale danno
ma il mezzo per esprimere la propria per una canzone “normale” c’è biso- un aroma di poliziottesco Seventies, ed
visione. Da Zappa ho imparato a gno di una consapevolezza un po’ più un organo alla Goblin che dà nuova
mantenere l’ironia e il non prendersi adulta. Credo che nel nostro doppio luce alla parte più doom della canzo-
sul serio nelle proprie composizioni, album del 2018, REAL ESTATE/FAKE ne. L’altro brano, Ruben, Raja, Lieve,
ma ho anche capito che a volte è ne- INVERNO, questo connubio sia stato Nike nasce dalla coda di Fall Awesome,
cessaria “la cazzimma” per arrivare al ben realizzato, in quanto nello stesso brano di apertura di REAL ESTATE/
dunque senza fronzoli e con la giusta brano si possono trovare momenti di FAKE INVERNO. Ci è sempre piaciu-
attenzione da parte di chi ti ascolterà. imprevedibilità sia nelle parti stru- ta la progressione armonica (e ritmi-
Quando scherzi sembra sempre che mentali che nelle strofe e nei ritornel- ca) e volevamo renderle giustizia in
quello che fai ha un peso specifico mi- li più classici cantati. Quello che mi fa una versione senza batteria, basso e
nore, ed anche se non è vero bisogna molto piacere è che i nostri brani piac- chitarre (che entrano solo a metà
fare comunque i conti con questa per- ciono anche a chi magari non si inten- dell’ultimo giro). Quindi in primo
cezione. de – o non è interessato – agli aspetti piano è rimasto il Mellotron, ed ab-
tecnici della scrittura, e ciò che gli ar- biamo aggiunto il pianoforte (sempre
Anche il nuovo pezzo The riva è l’orecchiabilità della melo- di Riccardo) e dei violoncelli (suonati
Great Wallop Dollop, nel dia, o l’incedere “gioioso” di molte da Francesco). Il brano quindi ha
quale spicca l’assolo di nostre canzoni. Insomma, non sia- un’evoluzione davvero cinematica –
chitarra di Edoardo Taddei, si mo una band “solo per musicisti”. secondo noi – che parte dall’inizio sof-
inserisce bene nell’insieme… fuso di Mellotron fino all’esplosione
La cavalcata iniziale in Alcuni brani sono finale di batteria – suonata da Bob
drop-D riflette le mie in-
fluenze più heavy-rock, «La musica stati aggiornati
con qualche nuova
Leith dei Cardiacs! – basso e chitarre
elettriche. Questo brano è posto a me-
che però si risolvono subi-
to in uno stacco acustico non è il nostro sovraincisione. Come
avete scelto quelli sui
tà disco, come ideale chiusura di un
ipotetico lato A. Da segnalare che an-
swingato, arrangiato con
tempi dispari (battute in progetto quali intervenire?
I due brani sui quali sia-
che l’intro del disco, Billa, è una ripre-
sa di trenta secondi di questo stesso te-
7/4, 4/4, 7/4, 9/4) dove
Edoardo ha suonato un ve- artistico… è la mo intervenuti con delle
nuove sovraincisioni sono
ma, arrangiato per harpsichord e due
flauti dolci, che fanno da intro all’inte-
ro assolo da “stunt guitari-
st”, come Zappa definiva nostra vita» Back to Black Delivery e Ru-
ben, Raja, Lieve, Nike. Back
ro album.

Steve Vai. Poi il brano to Black Delivery fu origina- Quando iniziate a registrare
prende altre vie ancora, e – riamente registrata nel un nuovo lavoro avete in mente
dopo uno stacco tra Sparks e Queen 2009 per l’album CHI HA ORDINA- una direzione ben specifica
– inizia una coda in cui il nostro tastie- TO GLI SPINACI? ed era praticamen- per la band oppure tutto nasce
rista Riccardo Piergiovanni ha tira- te una versione power-duo, con me al- dall’impulso del momento?
to fuori una melodia davvero brillan- la chitarra e al basso e Valentino Abbiamo la fortuna di essere molto
te sui miei accordi di chitarra. Sul fina- Nardi – seguace di Mike Portnoy – prolifici. Non scriviamo solo in vista
le, non potendoci permettere un vero alla batteria. Ospite per gli assoli di di eventuali registrazioni o album, e
gong, cantiamo tutti quanti la parola chitarra Valerio Minelli. Il brano era questo fa sì che anche al momento ab-
“GOOOOONG”. Del resto gli Who una grande corsa in territori stoner- biamo abbastanza materiale per altri
avevano fatto la stessa cosa quella vol- prog, condita da un’abbondante dose tre/quattro dischi… sarebbe bello
ta che non ebbero a disposizione un di tritoni e riff alla Iron Maiden/Por- tornare agli anni Settanta, quando si
violoncello! Posso affermare che tutti i cupine Tree. Nel corso degli anni ho poteva far uscire tranquillamente un
brani di SOLAR BARBECUE seguono sempre sentito che al brano mancasse disco all’anno, se non due. In questo
evoluzioni del genere! qualcosa “sopra”, “on top”, qualcosa momento stiamo contemporanea-
che desse maggior senso all’esposizio- mente lavorando ad un disco pop in
Questa veste strumentale dà ne delle chitarre. Cosi l’intro è stato ri- italiano – Dominique sa scrivere dei
la sensazione che vi porti in arrangiato per flauto traverso e clari- bellissimi testi in italiano, oltre che
territori più eclettici e complessi, netto (suonati da Dominique), attra- in inglese, ed è giusto che anche que-
anche in termini di costruzione verso un hocketing che divide la sta cosa venga messa in risalto bene
formale e arrangiamenti. Vi melodia in quattro parti diverse, po- in un nostro lavoro – a dei brani acu-
sentite più liberi di sperimentare ste in stereofonia sul canale sinistro e stici dal sapore più intimista, quasi
in questo senso? il canale destro. Un’altra sezione cen- gospel… Brani nati di notte sull’acu-
Premesso che anche il songwriting trale, in cui c’era una melodia di chi- stica, quando non si può fare troppo
classico – il cosiddetto verse-chorus- tarra suonata da me è stata sostituita rumore per non svegliare i vicini. Ma
74
STERBUS
abbiamo ancora la voce in un brano se dobbiamo comunque essere ocu- mo una cover acustica di Dirty Boy e,
cantato art-pop per un altro album lati, ci piacerebbe essere in studio anche grazie alla compilation, il no-
alla XTC/Jellyfish (ci piacerebbe!) tutto l’anno) e anche la Zillion Watt stro nome comincia a girare nella co-
cosi come vorrei lavorare ad una cosa Records ci è spesso vicino nella pro- munità Cardiacs. Poi nel 2013, dopo
più Rock-In-Opposition (pensate agli duzione e occasionalmente ci ha da- il nostro album SMASH THE SUN
Art Bears o ai News from Babel), to una mano. Un’ipotesi è anche ALIGHT, chiaramente ispirato a lo-
canzoni basate su delle (mie) im- quella di passare a tempo pieno ro, veniamo invitati a suonare a Lon-
provvisazioni di batteria sulle quali all’auto-produzione, ma per ora, per dra per un tributo a Tim Smith. Ne-
successivamente comporre ed arran- avere dei suoni e delle produzioni gli anni seguiranno altre cover dei
giare i brani. Poi c’è il progetto Pani- davvero hi-fi, preferiamo rivolgerci Cardiacs (tra cui Gina Lollobrigida) ed
cking Kong, colonne sonore morri- al Jungle Music Factory di France- altri inviti a suonare in Inghilterra. È a
coniane. Per dirla con Sufjan Ste- sco Grammatico, che oltre ad esse- uno di questi concerti che conosciamo
vens, la musica non è il nostro re un grande tecnico del suono e a Bob Leith, batterista dei Cardiacs dal
progetto artistico, è la nostra vita. C’è suonare trombe, tromboni e violon- 1993 in poi, e gli chiediamo se sareb-
tantissimo che vorremmo fare, e così Emanuele e celli è anche un grande amico. be interessato a venire a Roma per re-
poco tempo. Inoltre collaboriamo con Dominique sul palco gistrare dei brani con noi. Lui accetta e
altre band, Dominique parteciperà del Planet Live Club Siete da lungo tempo fan subito comincia un invio di demo che
di Roma durante
con clarinetto, flauto dolce e voce ad Progressivamente dei Cardiacs, unica band lui apprezza molto. Nell’ottobre 2017
un brano nel prossimo disco degli ot- (28 settembre 2019). italiana presente in LEADER e nel febbraio 2018 viene a Roma e i
sette pezzi che avevamo preparato di-
ventano 17, cosi decidiamo di fare un
doppio album! E la cosa ancora più
bella è che poi abbiamo avuto modo
di presentare il disco, il già citato RE-
AL ESTATE/FAKE INVERNO, a Lon-
dra, al mitico Water Rats, proprio con
Bob alla batteria. Tim Smith era nel
pubblico. È stata una delle serate più
emozionanti della nostra vita. Tra le
cover preferite di quella compilation
ci sono sicuramente Fear degli Ocean-
size e Stoneage Dinosaurs di Steven
Wilson.

Nei vostri album riuscite ogni


volta a coinvolgere ospiti
prestigiosi, anche di livello
internazionale e se non sbaglio
avete anche uno zoccolo duro di
fan al di fuori dell’Italia.
Tra le collaborazioni importanti dei
nostri dischi ci sono sicuramente
Charlie Cawood dei Knifeworld,
Debz Lewis e David Sheridon degli
Army of Moths, Al Strachan dei
CLAUDIO LODI

Crayola Lectern, Noel Storey – che


è anche il nostro tastierista quando
suoniamo in UK – dei Pocket Gods.
Diciamo che grazie al nostro legame
timi Homuculus Res, io ho suonato OF THE STARRY SKYES stretto con la “Cardiacs family”, ci sia-
il basso e arrangiato i cori nel prossi- (2010), compilation tributo a mo fatti conoscere soprattutto in In-
mo album degli ZAC. Tim Smith, anima di quella ghilterra, dove è presente l’80% dei
fantastica band (bonus Cd A nostri fan. Anche negli Stati Uniti, in
Per essere una band LOYAL COMPANION). Come Giappone e in Europa ci sono perso-
indipendente siete anche sono nati questo legame e ne che comprano i nostri dischi. Sia-
piuttosto attivi e prolifici. collaborazione? Avete un brano mo comunque molto felici che soprat-
Come riuscite a mantenervi preferito in questo Cd? tutto dopo l’uscita di LET YOUR
a galla considerando la crisi Il legame coi Cardiacs comincia GARDEN SLEEP IN – quella che defi-
discografica e quella dei nel 2007, quando partecipo a un loro niamo la nostra “power-popera” – nel
concerti dell’era post Covid? concerto londinese. Rimango folgo- 2021 molto interesse è cominciato ad
Frank Zappa diceva: “Se vuoi es- rato e diventano subito la band della arrivare anche dall’Italia, le recensioni
sere un compositore, trovati un lavo- vita. Per chi non li conoscesse, consi- sono positive e sempre più gente ci sta
ro part-time”. Fortunatamente sia io glio di ascoltare SING TO GOD seguendo e sta cominciando a cono-
che Dominique abbiamo dei lavori (1996) oppure ON LAND AND IN scerci, e anche a capire che ogni disco
che ci permettono di poter finanzia- THE SEA (1989), due album punk/ sarò molto probabilmente diverso dal
re i nostri progetti musicali (anche pop/prog geniali. Nel 2010 registria- precedente!
75
THE ARCHITECT È L’ALBUM DI DEBUTTO DEL PROGETTO EMOLECULE,
GUIDATO DALLA COPPIA SIMON COLLINS E KELLY NORDSTROM. SI
TRATTA DI UN CONCEPT CHE MUSICALMENTE MISCHIA LE VARIE RADICI
MUSICALI DEI DUE, ANCHE SE SIMON SEMBRA IL PIÙ DECISO A GUIDARE
LUNGO LA STRADA DELLE CONTAMINAZIONI.

SIMON
«IL PROTAGONISTA
SCOPRE DI AVERE
SOLO DUE SETTIMANE
COLLINS
& L’ARCHITETTO Testo: Antonio De Sarno

DI VITA E IL DISCO

N
ell’intervista via Zoom i due artisti sono mol-
RACCONTA IL TEMPO to stimolati a presentare THE ARCHITECT, al-
bum dal forte impatto. Il frontman è Simon

CHE GLI RIMANE»


Collins, figlio di Phil (voce, batteria, tastiere,
sound designer, programmazione), supportato
efficacemente da Kelly Nordstrom (chitarra,

SIMON COLLINS basso, voce, tastiere, sound designer, program-


mazione), già con Simon in DIMENSIONAUT
(2013), unico e bel disco dei Sound of Con-
tact, che ha finalmente fatto conoscere il talen-
to di Simon a un pubblico più vasto.

Dove vivete?
KN: Io vivo in Canada, dall’altra parte dell’oceano ri-
spetto a Simon, che risiede in Irlanda.

Quando e come vi siete incontrati?


SC: Lavoriamo insieme da quasi vent’anni. Nel 2005 sta-
vo cercando dei musicisti per il mio secondo album (TI-
ME FOR TRUTH). Quando ho incontrato Kelly ho capi-
to che non c’era gara con quelli che già avevo visionato,
anche dal punto di vista personale… infatti siamo diven-
76
Simon Collins (2020).
SIMON COLLINS
tati amici al volo e da quel momento ha lavorato a tutti i Per molti ascoltatori, con DIMENSIONAUT
miei progetti. Copertina ideata hai cominciato a esprimere pienamente il tuo
da Nordstrom e
Collins, grafica potenziale, quindi ci aspettavamo il naturale seguito.
Che musica ascoltavate? dello studio SC: Durante la promozione di quel disco Kelly ha dovuto
KN: Ho cominciato molto presto a studiare pianofor- Animaag. chiamarsi fuori per motivi personali, lasciandoci in tre. In
te e violino, poi anche il clarinetto. seguito sono cominciati i problemi
Quando ho scoperto il metal (Iron “politici” sia di ego che di logistica.
Maiden, Scorpions, Black Sab- Io, all’epoca, vivevo in Inghilterra,
bath e Slayer) ho capito che volevo mentre Matt Dorsey a Los Angeles
suonare la chitarra! Un’altra cosa che e Dave Kerzner in Florida. Diven-
mi attirava dello strumento è il fat- tava molto costoso tenere tutto insie-
to che potessi suonarlo in solitudine. me, provare, spostarsi e incontrarsi.
Così ho cercato di capire come quei Diciamo che erano tante le proble-
gruppi riuscivano a creare determi- matiche per non proseguire.
nati suoni
SC: Nel mio caso ero inevitabilmen- Eppure siete riusciti ad andare in
te appassionato dei Genesis. Mio pa- tournée!
dre mi ha regalato la prima batteria a SC: Sì, addirittura tre volte. Prima
otto anni, così ho imparato a suonar- con Beardfish e Spock’s Beard, poi
la ascoltando i loro dischi, in partico- con i Flower Kings in Europa, infi-
lare SECONDS OUT, che conosce- ne un tour da headliner in Canada e
vo a memoria. Ho imparato i diversi negli Stati Uniti. Ma è una cosa trop-
tempi senza sapere cosa fossero. Sa- po costosa.
pevo suonare Apocalypse in 9/8 senza
capire che fosse in nove ottavi. Du- Avete partecipato anche alla
rante l’adolescenza ho cominciato ad crociera americana Cruise To The
ascoltare Nirvana, Alice in Chains e Edge nel 2014…
Jane’s Addiction, per poi attraversa- SC: Che esperienza meravigliosa!
re una fase drum’n’bass, molto in voga in quegli anni… in Steve Hackett che si unisce a noi per suonare. Ero terro-
effetti i miei gusti vanno dal prog alla musica elettronica. rizzato mentre aspettavo il momento per andare in scena
KN: Successivamente ho scoperto la fusion e la musica e cantare Apocalypse In 9/8 da FOXTROT (ride). Era un so-
jazz, oltre a gruppi come la Mahavishnu Orchestra. Ciò gno che si avverava. Ho sempre avuto un debole per Ste-
mi ha permesso di allargare i miei gusti musicali, non solo Alcuni album ve e il suo stile altamente emotivo. Lui aveva suonato su
chitarristicamente, pensando per esempio all’utilizzo del- di Simon Collins. Fast Forward The Future, brano finale del mio terzo album
la tastiera in primis di Chick Corea. Ho cercato di segui- (U-CATASTROPHE, 2008), poi mi offrì di cantare e suo-
re strade diverse. nare le tastiere nello stesso brano sul suo GENESIS REVI-
SITED II. Dopo abbiamo realizzato un altro progetto in-
Questo nuovo progetto prevede solo voi due? sieme, ma ne parliamo alla fine! Certo, non ricordo il pri-
SC: Se riusciremo a suonare dal vivo nel 2023 lo faremo mo incontro, dato che sicuramente avremo incrociato le
in quartetto. Preferisco non suonare la batteria mentre de- nostre strade quando ero un bambino, ma l’ho incontrato
vo cantare, anche se non è impossibile. Ovviamente Kel- da grande in Germania. Entrai nel backstage e lui era stan-
ly non riesce a suonare il basso e la chitarra contempora- co e non era in vena di perdere tempo con qualche fan, ma
neamente! Riusciremo a fare a meno di un tastierista que- il batterista, Gary O’ Toole, gli dice: “Non lo riconosci? È
sta volta perché gran parte dell’elettronica è preregistrata il figlio di Phil”. Abbiamo passato qualche ora insieme da-
e possiamo aggiungerla con un computer… vanti a delle birre, raccontandoci le nostre storie e da allo-
ra siamo rimasti in contatto.
Però sarebbe bello vedere solo voi due sul palco,
come sembra promettere l’ascolto di eMolecule, Nel 2007 su Cd singolo hai pubblicato Keep It Dark,
brano che apre il disco… cover di un brano dei Genesis da ABACAB (1981).
SC: Infatti l’abbiamo usato come presentazione! Era la no- Cosa ti ha spinto a realizzarla?
stra intenzione, come chiarisce il testo, che inizia con “Noi SC: Mi è sempre piaciuta quella canzone per le sonorità, la
siamo”. Il nucleo compositivo funziona con noi due nel- produzione e anche il tema degli alieni.
la maggior parte dei casi. Ci sediamo insieme e comincia-
mo a suonare. È un processo che ci piace e porta notevo- Avrei dovuto immaginare che c’entrasse la
li risultati. fantascienza! In effetti, il rapimento da parte degli
alieni non è proprio un tema ricorrente per i
Durante la promozione di BECOMING HUMAN Genesis.
(2020), avevi annunciato che il nuovo album sarebbe SC: Realizzai quella versione per il quarantesimo anniver-
stato doppio, invece è singolo, sebbene molto lungo. sario del gruppo. L’ho prodotta con Dave Kerzner e, ades-
SC: C’è stata la volontà della casa discografica (Insideout) so che ci penso, ci suonò anche Kelly. Ci volle un sacco di
di pubblicare un solo Cd. Comunque la storia che voleva- tempo!
mo raccontare poteva svilupparsi in 12 pezzi, piuttosto che KN: È stata la prima esperienza con Dave ed è andata be-
16 come previsto. C’è anche il fatto che abbiamo un sacco ne. Ero ospite di alcuni amici in New Mexico all’epoca,
di materiale per un secondo disco a questo punto! I quat- quando si presentò l’occasione di partecipare. Non ci volle
tro brani esclusi erano effettivamente superflui in questo molto per fare un salto da Dave. Il riff, poi, è semplice, ma
primo capitolo. è un brano affascinante.
78
SIMON COLLINS
SC: Abbiamo abbassato la tonalità, perché all’epoca non era abbastanza proggy per la Insideout e la Frontiers era
sarei riuscito a cantarla, visto che mio padre ha più esten- disposta a pubblicarlo. Anzi, devo ancora realizzare altri
sione. Adesso potrei farcela, perché “mi sono allenato”! due dischi per loro, quindi non posso certo lamentarmi.
(inspiegabilmente dice questa frase con l’accento irlandese). Meglio di così?

In pratica l’esordio dei Sound of Contact! ll concept di eMolecule si basa sulla storia di un
SC: Credo proprio di sì. Anche in quel caso, il gruppo par- tiranno che alla fine si redime?
tì come duo con Kelly, ma Dave aveva dato una mano ai SC: Non c’è un lieto fine!
Genesis durante le prove del tour del 2006 e ci serviva un KN: Ok, lieto fine, no, ma il nostro protagonista attraver-
tastierista. Lui forniva i suoni a Tony e mi sembrava per- Simon Collins sa una fase di trasformazione spirituale con successo. Alla
e Kelly Nordstrom
fetto. Matt Dorsey era entrato nel gruppo per aver suona- in una recente
fine, è una cosa positiva, ponendo fine al male che ha pro-
to su U-CATASTROPHE. Sembrava di avere trovato una foto del progetto vocato, quindi evitando la “punizione eterna”. Forse lieto
formazione ideale, e lo fu senz’altro, ma i problemi arriva- eMolecule. fine è un po’ troppo, in effetti…
rono lo stesso. SC: Il protagonista scopre di avere solo due settimane di
vita e il disco racconta il tempo che
Tra EMOLECULE e gli rimane. Settimane. È la storia
DIMENSIONAUT si colloca della sua redenzione verso Dio, ma
BECOMING HUMAN… non necessariamente in senso reli-
SC: Dopo il secondo scioglimen- gioso.
to dei Sound of Contact, mi sono
preso una pausa dalla musica. Ho Prison Planet è incentrata su
viaggiato un po’ e, anche se sem- un tema che hai già sfiorato,
bra banale, ho cercato di crescere sia in DIMENSIONAUT che in
studiando. Fondamentalmente vo- BECOMING HUMAN…
levo trovare la mia strada verso la SC: Vero. È un tema a cui tengo mol-
felicità, cercando di trasformare un to e mi piace tornarci sopra. In DI-
periodo molto buio della mia esi- MENSIONAUT era la terra dove si
stenza in qualcosa di bello. BECO- ritrova il protagonista della canzone
MING HUMAN è stato difficile da Pale Blue Dot… forse la stessa in cui è
realizzare. Ero bloccato compositi- ambientato THE ARCHITECT. Che
vamente, ma la mia esperienza per- il nostro pianeta sia letteralmente
sonale andava espressa in qualche una prigione potrebbe essere come
modo. Sentivo il bisogno di comu- vedo il mondo attuale. L’arte riflet-
nicare con il mio pubblico. te quello che succede nel mondo in-
torno a noi.
Kelly ti ha aiutato?
SC: Certamente. Nel 2015 i Sound Il videoclip di Mastermind è
of Contact stavano cercando di rea- piuttosto catastrofico con il
lizzare un secondo disco. Ero riusci- lancio di una testata nucleare su
to a scrivere tre canzoni complete una città!
(Man Made Man, Living in Silence e SC: Dovrebbe essere una specie di
So Real), che ho utilizzato in BECO- avvertimento di quello che potreb-
MING HUMAN. Ho abbandona- be succedere. Certo, è commercial-
to, invece, altro materiale. mente rischioso essere così catastro-
fici, ma nella seconda metà dell’al-
Il brano che più mi ha colpito di bum il tema affrontato cerca di
quel disco è la conclusiva Dead Ends. essere più positivo. Awaken è il momento in cui il protago-
SC: Il primo brano scritto e registrato appositamente. Ho nista scopre il suo posto nell’universo, concetto che si svi-
lavorato molto bene con il produttore Robbie Bronni- luppa a pieno in The Universal. Realizzare questo Cd è sta-
mann (Howard Jones). Ha un vero talento. to molto catartico, perché sia io che Kelly abbiamo attra-
versato un periodo di crisi personale.
L’album non ha avuto la risonanza che avrebbe
meritato, sia per essere uscito a ridosso della Un tiranno tecnocrate sembra fin troppo realistico
pandemia che per il passaggio inatteso alla Frontiers, nel mondo di oggi…
etichetta italiana specializzata in AOR. SC: Un eugenista elitario, sì.
SC: Con Kelly abbiamo realizzato un demo per il progetto KN: Nella composizione ci siamo posti il problema di da-
eMolecule, pensando alla Insideout, che ci sembrava la la- re possibilità di scelta per concludere la storia. Non di-
bel più adatta. D’altronde Thomas Weber, boss della In- ciamo “questo succederà”, mostriamo diverse scelte. In
sideout, ci aveva chiesto di fargli sapere se avremmo realiz- ciascuna di queste realtà, il protagonista, l’architetto, si
zato qualcosa di prog. Dopo aver ascoltato i quattro pezzi confronta con le difficoltà insite nel raggiungimento del
pronti Thomas ci ha offerto il contratto per tre album, me- cambiamento, così, esplorando i diversi esiti, conseguen-
glio di quanto potessimo sperare! ze delle sue azioni, mette in moto un modo per evitare le
Foto: Nick Elliot

conclusioni peggiori.
Ricordiamoci che il disco dei Sound of Contact ha
venduto bene per la Insideout. Alla fine trova la morte?
SC: Posso solo parlarne bene. BECOMING HUMAN non KN: Sì.
79
SIMON COLLINS
SC: Conta di più dove andrà a finire dopo la morte. Alla fi- dubbio. L’idea iniziale, il demo, il voler lavorare con la In-
ne compie un gesto nobile e manda in frantumi il suo stes- sideout… sono un successo.
so regime. Non può ingannare la morte e preferisce salva-
re il mondo purificandosi l’anima. Non ha un senso reli- Hai trovato la felicità/il successo quando hai
gioso. Noi usiamo il paradiso e l’inferno come metafore. cominciato a lavorare in un ambito più prog…
SC: Fa parte di quello che sono. Mio padre mi portava a
The Turn, brano d’atmosfera, segue Dosed, vedere i grandi nomi del prog, come Pink Floyd e
probabilmente il più aggressivo della tua
carriera! «IL PROGETTO Yes. È qualcosa che porto dentro. Anche nel mio se-
condo disco, TIME FOR TRUTH, c’era qualcosa di

EMOLECULE
SC: Dosed descrive il momento in cui l’architetto s’i- più strutturato, non che la lunghezza di un brano de-
nietta una dose massiccia di un elemento di sua crea- finisca il prog. Con Sound of Contact ho trovato il
zione, altamente radioattivo, e in The Turn cerca d’in- modo per far convivere tutte le mie influenze, quindi
gannare la morte… uccidendosi! Quest’esperienza lo
porta all’ingresso dell’inferno, lo fa tornare in vita per
affrontare le sue ultime due settimane su questa terra.
MISCHIA LE VARIE non solo il rock progressivo ma l’elettronica progres-
siva, il prog metal. L’idea progressiva…

Sa che finirà all’inferno a meno che non cambi qual-


cosa, riscoprendo se stesso lungo la strada. Chiara- RADICI MUSICALI A questo punto puoi parlarci del tuo progetto di
progressive hip hop?

DI SIMON COLLINS
mente la motivazione a diventare buono non può es- SC: Ci siamo! È il secondo progetto che ho realizzato
sere solo “non voglio andare all’inferno”, sarebbe iro- con Steve Hackett. Per quanto ne so, è un genere nuo-
nico. Deve trovare la purezza dentro di sé. vo, che potremmo chiamare prog hop. Il brano inizia-

The Turn ha un testo nel libretto, ma è un brano


strumentale, d’atmosfera, quasi fino alla fine…
E KELLY le dura 11 minuti. Abbiamo usato rapper da Canada,
Polonia, Irlanda, Stati Uniti. Sedici pezzi che spero di
chiudere entro il 2023. Un disco molto complicato da
KN: Cercavamo di rimanere fedeli alla stesura origi-
nale della composizione, ovvero Simon al piano e io
alla chitarra. È un lento crescendo. A un certo punto
NORDSTROM» realizzare. Un’impresa!

Uscirà per la Insideout?


è venuta fuori una melodia (la canta) e abbiamo costruito SC: Non si sa. Sanno che ci sto lavorando e ne ho parlato
il pezzo attorno a essa. Il finale? Fammi pensare. Mi venne con loro. È possibile.
un riff durante un’altra improvvisazione, mentre Simon KN: Forse non è il momento. Dobbiamo valutare tutto,
era alla batteria. forse è presto. Ho imparato che cercare di ottenere qual-
SC: Mi è piaciuto creare questo brano. Il testo descrive il cosa troppo presto, spesso dà il risultato opposto, purtrop-
suo tentativo di suicidio per annegamento, lui che si sve- po. L’esperienza dei Sound of Contact deve servire a far-
glia sulla spiaggia… si capisce la trama che si legge mentre celo capire.
si ascolta la musica. SC: Deve essere conveniente da un punto di vista econo-
mico. Non c’è il crowdfunding per queste cose.
The Universal mi ha scioccato con il suo riff tecno,
quasi come ci trovassimo ad un rave. Dipende dai Quindi, potrebbe esserci un secondo disco degli
tuoi trascorsi come dj? eMolecule prima di un tour?
SC: Mi è scappato (ride). Era divertente continuare con il SC: Non escluderei la cosa. In realtà, avendo già del ma-
mash up di generi nel disco, dopo il prog, il metal, l’indu- teriale per un nuovo disco, diventa quasi probabile. Aven-
strial, un po’ di pop. Abbiamo buttato via il libro delle re- Simon Collins do il contratto per tre album, non vogliamo sprecare tem-
gole. Ogni pezzo doveva essere un mondo a sé e determi- dal vivo nel 2020. po questa volta.
nare ciò che serviva per fare funzionare la canzone, senza
nessun tipo di limitazione.

È autobiografico il testo?
SC: Ho scoperto la mia strada spirituale quando nel 1980
vidi tutte le puntate del programma scientifico Cosmos di
Carl Sagan, astrofisico e scrittore. Fino a quel momento
non avevo mai pensato a cosa ci fosse attorno a noi. Inve-
ce di farci sembrare insignificanti, (mi mostra il tatuaggio sul
braccio) “siamo il modo per l’universo di conoscere se stes-
so”, ho capito quanto fossimo importanti. Grazie a noi l’u-
niverso sa di esistere. Se stai cercando uno scopo nella vita,
be’, non mi sembra una cosa da poco, no? Per me, almeno,
può bastare. Dà un senso alla vita. Quel momento in cui
scopri qualcosa di più grande. Esattamente come succede
al nostro protagonista mentre guarda il cielo.

Come definiresti il successo?


SC: La felicità.
KN: Aggiungiamo un po’ di salute e siamo d’accordo.
SC: Chiaramente mi piacerebbe vendere un sacco di di-
schi, non c’è dubbio, ma quello che riesci a raggiungere
è già il successo. In questo senso abbiamo ottenuto esat-
tamente quello che volevamo con questo progetto, senza
80
ITALIA 90
IL 1992 È L’ANNO IN CUI VEDE LA LUCE SU ETICHETTA MUSEA
IL PRIMO ALBUM DEI MONTEFELTRO, IL TEMPO DI FAR LA FANTASIA.
LA GIOVANE BAND ROMANA, GUIDATA DAL COMPOSITORE, CHITARRISTA
E CANTANTE ATTILIO VIRGILIO, PROPONE UN AFFRESCO PROGRESSIVO
DI AMPIO RESPIRO, IN CUI SPICCA LA BELLA SUITE
CANTO Nº 1 (LETTERA AD UN AMICO DEL 1400).

NEL NOME
DELLA FANTASIA Testo: Paolo Carnelli

el XV secolo, il ducato di Ur- applica le regole della musica ai propri progetti e vice-

N
bino era uno Stato che com- versa”. Il primo album della band, intitolato IL TEMPO
prendeva la parte settentriona- DI FAR LA FANTASIA viene pubblicato in Cd dall’eti-
le delle odierne Marche, parte chetta francese Musea nel 1992 ed è letteralmente un’e-
della Romagna toscana e par- splosione di idee e melodie in stile progressivo. Alber-
te dell’Umbria. La sua espan- to Nucci, sulla pagine della fanzine Arlequins all’epo-
sione fu favorita soprattutto ca lo descrive così: “La musica dei Montefeltro si snoda
da quello che la storia ci ha in modo fluido e scorrevole attraverso le parti da cui è
tramandato come uno dei più composta la suite e i minuti scorrono via senza fatica
grandi principi italiani, ovvero Federico da Montefel- nell’ascolto. Possiamo goderci fin dall’ottima introdu-
tro. Figlio del conte Bernardino Ubaldini della Carda e zione il fine rincorrersi di temi veloci e attimi di pausa
di Aura da Montefeltro, Federico fu condottiero valoro- con le chitarre di Attilio Virgilio (il quale usa in ugua-
so, brillante statista e mecenate; basti pensare ai perso- le misura l’acustica e l’elettrica) che intarsiano e guida-
naggi che popolavano la sua corte: Leon Battista Alber- no al tempo stesso il grosso lavoro svolto dai suoi tre
ti, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Pedro Berrugue- compagni di viaggio [Piergiorgio Ambrosi al piano e
te, Luca della Robbia, Giusto di Gand, oltre a un nutrito tastiere, Pierpaolo Ferroni alla batteria e Giampiero
gruppo di architetti e scultori. Ed è proprio a Urbino, D’Andria al basso, ndr]. Le parti vocali sono brevi e cer-
a cavallo tra anni Ottanta e anni Novanta, nasce l’idea to non invadenti, tendenti soprattutto a sottolineare, più
dei Montefeltro. Durante la preparazione di un esame che coprire, la musica”.
di Storia dell’Architettura, il compositore, cantante e chi- La pubblicazione del disco è seguita da una fitta serie di
tarrista romano Attilio Virgilio si trasferisce nella cittadi- In basso, il celebre concerti, ma bisognerà attendere quasi dieci anni pri-
na per sviluppare uno studio sul celebre palazzo Ducale: dipinto di Piero ma dell’uscita del capitolo successivo, l’ottimo IL PESCE
“Mi ritrovai in un contesto in cui il tempo era fermo al della Francesca ROSSO VESTITO ALLA WERTHER MANGIÒ L’UVA
1400. Il paesaggio umano, urbano e geografico che mi cir- in cui sono ritratti IL 1° DELL’ANNO (Mellow Records, 2001): nel frattem-
Federico
condavano (la regione del Montefeltro) sottolineati da da Montefeltro po Virgilio è rimasto da solo e la line-up si è ridotta a un
musica rinascimentale suonata per le strade di Urbino e e Battista Sforza trio con l’ausilio di Giuseppe Ruggiero alla batteria e
diffusa dalle sue finestre (in quel periodo a Urbino si te- (1465-1472 circa). Filippo Manni al basso. La nostra rubrica però ci im-
neva il festival annuale di musica pone di parlare dei prodotti del-
antica) congiunti a un progressivo la decade precedente e quindi il
stupore nella scoperta della filolo- nostro incontro con Attilio pren-
gia e della tecnica profuse nel pa- de in esame la nascita e l’esordio
lazzo Ducale che stavo studiando, della band.
mi imposero di documentarmi
adeguatamente. Mi appassionai Qual è la prima cosa
alle vicende del ducato, alla vita di che ti viene in mente
un microuniverso in cui sarei feli- ripensando a IL TEMPO
cemente vissuto. Capii che il Mon- DI FAR LA FANTASIA?
tefeltro era quel modello cui ap- L’entusiasmo di quegli anni. La
partenevamo io e la mia musica. realizzazione di quell’album rap-
L’ibridazione delle regole dell’Ar- presentò un evento emotivo irri-
chitettura nelle mie composizioni petibile, un tuffo di fiducia nel di-
musicali si è sviluppata nel tempo: venire, la perseveranza nelle nu-
oggi sono un architetto senior che merosissime prove in sala, la
81
ITALIA 90

Non facevamo revival,


volevamo proporre un
prodotto valido per
l’ascolto pop colto.
Attilio Virgilio

registrazione e l’ascolto Hi-Fi del ma- In alto, la copertina Cosa voleva dire suonare facevamo riferimento alla nicchia
teriale ascoltato prima solo durante dell’album. la musica dei Montefeltro di genere, ma volevamo proporre
le prove in sala. Avevamo la sensa- in Italia nel 1992? un prodotto valido per l’ascolto pop
zione di dare vita a qualcosa di gran- Sicuramente non la suonavamo con colto. Del resto chi non aveva cono-
de che volevamo replicare e rilancia- intenzioni “revivalistiche”. Era sem- scenza del progressive rock degli an-
re in futuro. plicemente la nostra attualità. Non ni Settanta ci diceva di percepire la
82
nostra proposta come interes- corrono a generare stati di fru- STITO ALLA WERTHER MANGIÒ
sante e fuori dagli schemi, ca- izione multipli. La sovrapposi- L’UVA IL 1° DELL’ANNO (Mel-
ratterizzata da passaggi impre- zione di temi su temi, oltre la low Records, 2001), non ci sono più
vedibili e da un mood epico, semplice addizione sequenzia- le tastiere propriamente dette (del-
celebrazione di una visione ro- le, è di fatto quello che acca- la originaria band sono rimasto so-
mantica e gloriosa della vita, de quando si entra in relazione lo io al canto, chitarre e synth-gui-
animistica e di intelletto, più con un edificio: i vari layer so- tar, con Giuseppe Ruggiero alla bat-
che dal rock muscolare. no individualmente distingui- teria e Filippo Manni al basso) e la
bili ma allo stesso tempo dan- costruzione dei cantati come stru-
Raccontami la tua vita no vita a varie correlazioni tra menti “narranti” è ancora più calco-
e quella degli altri loro. La differenza tra musica e lata. In studio di registrazione mi so-
componenti della band in architettura è che nell’architet- no “doppiato” con ottave diverse, li-
quel periodo… tura il tempo è congelato e gli nee melodiche sovrapposte e anche
La band di quel disco era un giri intorno, mentre nella musi- strofe con testi differenti cantati con-
duo (Piergiorgio Ambrosi al ca il tempo si muove: nello stes- temporaneamente, facendo in modo
piano e tastiere e Attilio Virgi- so momento in cui la afferri è che in determinati punti coincidesse-
lio composizione, canto e chitar- In alto, la già passata. ro le sillabe delle parole, vedi Alma
re) più due side-men (Pierpaolo Fer- compilation LE Crianca.
MEILLEUR DU
roni alla batteria e Giampiero D’An- ROCK PROGRESSIF
La decisione di lasciare
dria al basso). Io ero il più grande, EUROPÉEN (Musea, poco spazio ai cantati e Quali erano le vostre
avevo venticinque anni, mentre gli 1995) in cui è concentrarsi sulle parti principali influenze musicali?
altri ancora andavano a scuola o si presente anche strumentali? Negli anni di IL TEMPO DI FAR
erano appena diplomati. Pierpaolo e un estratto da IL Nei brani in “forma canzo- LA FANTASIA ero concen-
TEMPO DI FAR
Giampiero suonavano anche in altre LA FANTASIA. ne” come Il prescelto, Cie- trato sui classici progres-
formazioni di accezione più fusion, Sopra, la cover del lo di carta e La collana ri- sivi, Genesis e Le Or-
Piergiorgio era agli ultimi anni di secondo album flettente, dove ci sono me in primis, ma già
conservatorio, io stavo completando dei Montefeltro, strofe, bridge, incisi, adoravo i Cardiacs
IL PESCE ROSSO
gli studi di Architettura. Nonostan- VESTITO ALLA i cantati sono nella e l’avanguardia co-
te gli impegni riuscimmo a sistema- WERTHER forma classica. Nel- me Laurie Anderson
tizzare le prove. Componevo a casa e MANGIÒ L’UVA le suite, i cantati so- e Devo. Mi piaceva
poi portavo in sala i brani da “vesti- IL 1° DELL’ANNO no meri strumenti anche parte del ma-
(Mellow Records,
re” di suono. 2001).
che intervengono con linconico britpop anni
senso narrativo esplici- Ottanta, tipo Smiths, Sad
Nelle recensioni più recenti to (le parole). Questo tema Lovers and Giants, Lloyd Co-
di IL TEMPO DI FAR LA del cantato-strumento lo sto svilup- le, Echo & the Bunnymen… mi ricor-
FANTASIA si avverte una pando da anni utilizzando la parti- davano i due anni trascorsi in Inghil-
venerazione generalizzata Sotto da sinistra: colare e rara tastiera Roland VP770, terra (1981-82). Anche Piergiorgio
per il disco: ascoltandolo prove de che permette di assegnare le tue pa- ascoltava prog, parzialmente, ma era
si rimane colpiti dalla Nel labirinto role ai tasti, ottenendo estremi effetti già proiettato verso ascolti più dark.
(circa 1992);
enorme quantità di idee e la line-up de polifonici. Le sue potenzialità si pos- Pierpaolo si muoveva in ambito fu-
temi musicali che vengono IL PESCE ROSSO… sono apprezzare negli ultimi dischi sion, anche per i suoi studi batteristi-
comunque sviluppati in modo (2001); ultimo degli Enid, ONE AND THE MANY, ci negli Stati Uniti.
organico e coerente… concerto della BORN IN THE FIRE o SHI-
prima formazione di
È il ruolo dell’Architetto, quello di Montefeltro, Roma, VA, per citarne solo alcuni.
regista e di armonizzatore delle va- teatro Belli Nel secondo album di Monte-
rie componenti in gerarchie che con- (maggio 1994). feltro, IL PESCE ROSSO VE-

83
ITALIA 90
In questo numero di «Prog MONTEFELTRO dio per incidere l’album non
Italia» parliamo di FELONA E IL TEMPO sapevamo minimamente chi
SORONA delle Orme: ho letto DI FAR LA l’avrebbe stampato e prodotto,
FANTASIA
di contatti tra i Montefeltro e (Musea, 1992) quindi con Piergiorgio ci pagam-
Tony Pagliuca all’epoca, come mo da soli la realizzazione del
1. Canto No. 1 (Lettera
andarono realmente le cose? ad un amico del 1400) master per inviarne poi copia-
Incontrammo Tony in occasione dei – 22’36’’ promo a qualche etichetta che
suoi ultimi concerti con le Orme. – i. Musicis instrumentis fosse di larga fama e distribuzio-
sonans humanos affectus
Avevamo dietro la cassetta delle pro- – ii. Sciarade serale ne. Precedentemente avevamo
ve complete de IL TEMPO DI FAR LA – iii. La corsa contro il ricevuto lusinghe e proposte da
FANTASIA e qualche traccia in più tempo due o tre titolari di etichette indie
– iv. Pioggia di stelle
che non era entrata nell’album. La – v. La tua immagine
con breve catalogo, i quali imma-
prima volta Tony l’ascoltò nello ste- – vi. Il valzer dei ricordi ginavano di poter condizionare la
reo della sua macchina e fu attento so- (per anatre e vecchi nostra musica secondo loro perso-
balocchi)
prattutto alle melodie, una conditio ba- – vii. Sciarada notturna
nali direttive. L’idea di conserva-
silare che condivido come valore; gli (al lume di candela re la nostra volontà espressiva era
piacemmo molto. Da lì iniziò un per- col temporale oltre la un dogma, per questo decidemmo
corso epistolare e telefonico, altre vol- finestra) di realizzare il master nel modo
– viii. Prendi la foglia
te ci incontravamo ai concerti. Tony ci – ix. Il duello in cui desideravamo. All’epoca tra
diede i suoi preziosi consigli e pareri – x. In quel sole interiore, i nostri dischi ce n’erano molti di
su come la vedeva per valorizzare il la nave a l’artificio Musea e quindi fu la prima e uni-
2. Il prescelto – 6’39’’
materiale, anche per poter sviluppare – i. Nella sala del trono ca destinazione della cassetta copia
brani completi da solo una o due idee – ii. Dopo la pioggia del master. Dopo pochi giorni qual- va trasmesso frequentemente, Ra-
per volta tra le mille concentrate nel- – iii. Con il viso controvento cuno telefonò a casa mia; rispose il dioRock di Roma organizzò anche
3. Cielo di carta – 2’51’’
la demo. Ci seguì da vero amico. Sen- 4. La collana riflettente mio carissimo papà che mi chiamò dei live sold out, in cui al basso con
za impegno si interessò per noi anche – 5’33’’ perché c’era uno che in inglese gli noi suonò Gianni Colaiacomo (Ban-
sulla possibilità di proporci verso una 5. Nel labirinto (il segreto disse che voleva parlarmi. Era Ber- co del Mutuo Soccorso, Branduardi).
del sole) – 8’31’’
major. Tre quarti di noi però ancora – i. La casa di Asterione
nard Gueffier, presidente di Musea, Poi negli ultimi tempi di quell’era, fi-
andavano a scuola, io stavo per laure- – ii. Un addio in silenzio che mi annunciava entusiasta di aver no a metà 1994, dal vivo suonai an-
armi, Roma e Milano erano ancora di- ascoltato con i suoi partner il nostro che il basso alternandomi alla chitar-
LINE UP
stanti e non esistevano ancora Zoom, · Attilio Virgilio: master e che desideravano pubblicar- ra. Le vendite dell’album furono sor-
Skype e tantomeno gli smartphone vocals, guitars lo direttamente in Cd (sarebbe stato prendenti. Ancora oggi, grazie anche
o l’Home Recording digitale, così ri- · Piergiorgio Ambrosi: insieme ai Mysia la prima uscita in alla ristampa digipac di qualche an-
piano, keyboards
manemmo in piacevolissimo contat- · Giampiero D’Andria: digitale per il loro catalogo). Mi in- no fa, percepisco regolarmente i pro-
to ma proseguimmo il percorso da bass viò per posta copia del contratto che venti SIAE.
soli, andando nella direzione che vo- · Pierpaolo Ferroni: proponevano; l’accettammo e par-
drums
levamo. Quando uscì il Cd e lo in- timmo (io e Piergiorgio) in direzione Ti sarebbe piaciuto poter
viai a Tony, mi scrisse la più bella let-
t In alto: Urbino, Francia con master, copertina e boz- pubblicare ll’album
album anche
tera che io abbia mai ricevuto. Non giugno 1989. za del booklet, per incontrare la Mu- in vinile?
dimenticherò rò mai la frase che più o Meditando sul sea e siglare il contratto. Quando ar-r In realtà è ciò che immaginavamo.
im
nome Montefeltro.
meno recitava
ava così: “Ho appena rice- Sotto: set
rivarono a casa gli scatoloni pieni di Non ci aspettavamo minimamen-
vuto il vostro
ro album e la vostra musi- fotografico copie omaggio del nostro Cd fu una te di uscire direttamente
direttamen su Cd. Co-
ca sta invadendo
dendo le mie stanze”. Gra- professionale festa enorme: togliere il cellophane munque sì, mi sarebbe piaciuto usci-
zie Tony, ti abbraccio forte!!! (dicembre 2022). mi sembrava un delitto. IL TEMPO re in vinile; infatti, la durata delle
DI FAR LA FANTASIA fu pro- tracce è stata studiata appositamen-
Quale strumentazione
umentazione avete mosso e distribuito mol- te per riempire con la suite Canto n°
utilizzato per incidere to bene: via radio veni- 1 una facciata e con gli aaltri brani l’al-
l’album? tro lato. Anche la copertina
coper venne di-
Lo studio di registrazione Emmere- e pinta da Elio Casale in ragione del
cording di Roma all’epoca era strut- t formato Lp.
turato su 244 piste analogiche Studer.
Come strumenti
menti musicali: tastie-
e Riascolt
Riascoltando oggi
re Roland D50 e D70, Yama- a IL TEMPO
TEM DI FAR
ha DX7, vari sintetizzato- o LA FANTASIA
FAN
ri analogicii dello studio, c’è qualcosa
qua che
pianoforte acustico, chi- cambiere
cambieresti?
tarre Fenderer Telecaster, Fondamentalment
Fondamentalmente no, non
Yamaha acustica 12 cambierei nulla, dato cche rappresen-
sica Gianni-
corde, classica ta la fotografia di quel momento. In
ni, batteria Pearl. profondità, se dovessi fafarne un remix,
forse renderei meno ingingenua qualche
La scelta frase del testo dovuta all
all’età che avevo
PIETRO PIACENTI

a
della casa e cambierei qualche suono
suo di tastiera
discografica:
fica: poco ricercato, arrabbierei
arrabb qualche
Musea. fraseggio di chitarra, equalizzerei
e il
Quando entrammo
ntrammo in stu- master un po’ come faccio
fac oggi quan-
84
SPARTACO
do lo riascolto e mi concentrerei nel- Pentatonic Live sendo stato per dieci anni anche Re- navo all’epoca, ho studiato e impara-
la risoluzione del missaggio perché al- Club, Roma, stauratore di Beni Culturali, ho svi- to anche altri strumenti: piano e ta-
09/11/2018:
cune linee non si distinguono bene se sonorizzazione live
luppato un dialogo linguistico senza stiere, EWI (che adoro suonare) e
non in cuffia e a certi volumi. Spesso del film muto parole con le opere d’Arte architetto- batteria elettronica. Mi occupo di ri-
sono tentato di registrarne una nuo- Il fantasma niche di secoli e secoli fa, fatto di sen- cerca musicale finalizzata all’Archi-
va edizione, anche di una parte sola, dell’opera, foto di sazioni, odori, colori, temperature, tettura, compongo musiche e sound-
dal momento che molte volte quan- Spartaco Coletta. che vorrei tradurre in musica, ma an- scapes per la diffusione suggestionale
do sono da solo in studio ne risuo- cora non ci sono arrivato. Negli an- negli spazi e negli edifici che realiz-
no qualcosa. ni ho sviluppato molte idee, raffina- zo, uso le note come materiale da co-
to stile e sound, registrato tante trac- struzione e mi esibisco spesso in per-
Si è spesso parlato di ce… alcune tracklist di prova già le formance in proprio in contesti ur-
un nuovo capitolo nella ho predisposte in bozza e se occor- bani particolari (negozi di fiori, spazi
discografia dei Montefeltro rerà cercherò turnisti adeguati per la espositivi, giardini) e performance li-
dopo IL PESCE ROSSO ma “bella copia”. Ma l’uscita sarà quan- ve sperimentali di sonorizzazione di
senza esito… il futuro ci do sentirò che il disco è pronto. Per film muti del primo Novecento. La
riserverà qualche sorpresa? ora è strutturato come doppio con- prossima performance è fissata per il
Sicuramente. Ma non mi do scaden- cept sul riscatto dai sensi di colpa. 23 aprile 2023 al Pentatonic di Roma,
ze, non lo sento ancora pronto. Es- Negli anni, oltre al basso che già suo- con GOLEM!

Ero concentrato sui classici


progressivi, Genesis e Le
Orme in primis, ma già
adoravo i Cardiacs e
l’avanguardia come Laurie
Anderson e Devo.
Attilio Virgilio
85
CESARE MONTI
Il 16 febbraio 2023 muore Alberto Radius, chitarrista e perno della Formula 3.
DIES IRAE, edito nel febbraio 1970, è l’album di debutto.
Il trio, formato da Alberto Radius (chitarra e voce), Gabriele Lorenzi
(organo Hammond e voce) e da Tony Cicco (batteria e voce solista), miscela
insieme melodie mediterranee e profumi anglofoni in area progressiva…

DIES
IRAE
& Other
stories Testo: Guido Bellachioma

I ricordi di Alberto Radius


ci portano dentro l’atmo-
sfera di fine anni Sessan-
ta, quando prima il 45 giri
Questo folle sentimento (set-
tembre 1969) e poi l’album
DIES IRAE mostrano un
gruppo capace di connettere
la psichedelia alla canzone d’autore e
il rock al pop. “Nella vita ogni tan-
to la perseveranza lascia i suoi frut-
ti. Dopo aver suonato per dodici an-
ni in balere e night mi sono trovato a
Milano in cerca di lavoro (avevo già
27 anni). L’incontro con Lucio Bat-
tisti e Mogol è stato determinante:
due telefonate e il gruppo si è for-
Il primo album
non si dimentica
“Il professionismo della Formula 3 e
di Battisti è stato importantissimo per
l’eccellente risultato finale; per que-
sto motivo La Numero Uno ha deci-
so che potevamo incidere un 33 giri
(allora l’80% erano 45 giri). Mai uno
screzio. Si rideva, si scherzava cercan-
do i brani; nella nostra testa c’era già
questo nuovo genere che stava ucci-
dendo la vecchia musica. Alla Fonit Ce-
tra di via Meda abbiamo registrato con
Plinio Chiesa il resto dell’album. Al-
la Ricordi il tecnico del suono si chia-
mava Walter Patergnani. Cercammo
alla Numero Uno i brani da incidere e
mato con l’aiuto di Gilberto Amati, Lucio, che era la mente, li scelse senza
proprietario dell’Altro Mondo a Mi- una linea ben precisa. I nostri arrangia-
ramare di Rimini. Io, Tony e Gabrie- menti furono il collante. La grafica ci fu
le ci suonavamo costantemente come La copertina di proposta dalla casa discografica, anco-
gruppo residente, dopo averci prova- DIES IRAE è opera vendita, è stato registrato in un gior- ra dopo più di cinquant’anni mi ricor-
to a lungo per allestire il repertorio. di Tullio Rolandi, no e missato da Battisti (nel coro can- da un periodo fantastico. La foto del re-
attivo anche nel
DIES IRAE ha due anime: la prima campo del fumetto.
tava in falsetto con me) a Milano nel- tro è stata scattata in viale Montenero a
rappresenta la voglia di vendere di- A sinistra la band lo studio della Ricordi (teatro sotto Milano nello studio di Cesare Monti.
schi, la seconda vive della voglia di nel 1970 (scattata una chiesa, usato da tanti gruppi del Ma l’idea base delle registrazioni era
suonare una musica diversa, che poi da Cesare Monti nel prog italiano); il brano è diventato come una jam, che poi veniva rivedu-
suo studio milanese
ha preso il nome di prog. Il primo 45 di viale Montenero)
anche la sigla di chiusura della serata ta e corretta. Per registrare usammo
giri, Questo folle sentimento, che a set- e articolo da «Ciao finale di Un disco per l’estate, trasmis- un quattro piste Telefunken, poi un
tembre 1969 entra nelle classifiche di 2001» (marzo 1970). sione tv sulla Rai”. sedici piste Studer”.
87
FORMULA 3
Tempi eroici centrati sulla parte musicale, meno
“Per il brano Dies Irae, già inciso Gli ascolti di Alberto Radius attenti all’immagine. Battisti ci face-
nel 1967 dai Samurai con Andrea va registrare liberamente un brano,
Giordana alla voce e Gabriele Lo- FORMULA 3 (1971) anche per trenta minuti, poi tagliava
renzi alle tastiere, abbiamo avuto “Noi avevamo avuto subito successo e le parti meno interessanti e diventa-
un’attenzione particolare. Il nastro pensavamo di avere diritto a più spazio va lungo quanto serviva, come capitò
decisionale. Mogol, invece, ci chiese di allestire
girava e noi, che eravamo molto af- un disco esclusivamente con brani suoi e di Lucio. con Sole giallo, sole nero. Penso che la
fiatati, ci guardavamo e suonavamo Io ho vissuto male questa cosa perché era tutto lontano dal mio grafica di Tullio Rolandi dello stu-
finché non si trovava qualche fra- essere rock”. dio di Cesare Monti, sia ispirata al
se interessante. Avevamo un orga- periodo psichedelico. È molto bella e
no Hammond, raro per l’epoca, una SOGNANDO E RISOGNANDO (1972) di grande effetto; ancora oggi si abbi-
batteria Ludwig e una Meazzi con “Con questo album abbiamo ripreso il nostro na bene con la foto di Monti; il lavo-
stile, anche perché abbiamo partecipato più
due casse. Dulcis in fundo, amplifica- attivamente alla composizione del materiale. ro alla nostra copertina è stato piace-
tore Fender Super Reverb (che anco- Insieme a DIES IRAE è la prova più convincente vole, come oggi non accade più. Dies
ra ho) con chitarra Gibson Les Paul della Formula 3. Un giusto mix tra canzone d’autore e prog Irae ben si adattava al nostro modo di
1958, la più amata dai chitarristi (ora rock”. suonare; per andare oltre l’arrangia-
rimessa a nuovo perché avevo appli- mento conosciuto curammo una ver-
cato un magnete della Hammond). LA GRANDE CASA (1973) sione nuova e originale, ricca d’intro-
“È un disco molto buono ma quando l’abbiamo
La usavo con il Condor, forse il pri- inciso eravamo in procinto di scioglierci… e duzioni, ritmiche e soli strumentali.
mo sintetizzatore per chitarra, che questo si avverte. C’è poca coesione, forse La nostra versione con l’Hammond
usava le ottave basse. In tre non ave- eravamo già su tre pianeti diversi. Alla gente di Non è Francesca è più ricca della
vamo il basso ma fra il Condor e la ancora oggi piace Rapsodia di Radius, una vera ballata prog”. precedente di Battisti. Perché… per-
tastiera Busilacchio, riuscivamo a ché ti amo è un bel pezzo melodico
compensare la mancanza del suono RADIUS (1972) di Edoardo Bennato, anche lui del-
“Tra il secondo e il terzo album del gruppo ho
di un basso, magari Fender. La televi- realizzato il mio primo 33 giri solista, basato su la scuderia Numero Uno. Walk Away
sione ha contribuito all’omicidio del- improvvisazioni con Demetrio Stratos, Franz Di Renée è una cover del gruppo ame-
la musica con programmi orrendi co- Cioccio, Gianni Dall’Aglio, Giulio Capiozzo, Vince ricano Left Banke del luglio 1966.
me Amici e X Factor. Quando abbia- Tempera e tanti altri. Produzione di Battisti con lo pseudonimo Nei primi tempi usavo una batte-
mo inciso DIES IRAE la Rai portava Lo Abracek”. ria Ludwig classica, sia dal vivo che
agli italiani le canzoni di Lucio Bat- in studio ne riprendevo il suono con
tisti, Wilson Pickett e artisti microfoni Shure”.
di questo calibro. La Formu- lo anche il giorno dopo. Nei
la 3 doveva reggere il difficile primi anni Settanta i locali si Lucio secondo Radius
confronto altrimenti non l’a- riempivano con 500 persone: “Io conoscevo Lucio Battisti da tanto
vrebbero mai ospitata negli a Viareggio ne abbiamo avuti tempo, avevo cominciato a suonare
stessi programmi”. 1500 in tre spettacoli, tra sa- con lui a Roma nei Campioni. Erava-
bato e domenica. Ogni volta mo amici, spesso alle cinque di matti-
Tanti concerti si cambiava modo di suona- na ci trovavamo davanti alla redazio-
“Avevamo all’attivo qualche re; io non ho mai eseguito de- ne romana de «Il Messaggero» a via
centinaio di concerti, allora il gli assoli uguali. La strumen- del Tritone: cornetti caldi, cappucci-
tempo massimo per il grup- tazione era minima rispetto a no, chiacchiere sino alle otto. Poi, do-
po era di 45 minuti, più uno oggi, non avevamo neanche po il trasferimento a Milano e la for-
o due bis. Nel 1970 e 1971 i monitor ma ci salvava l’af- mazione della Formula 3, c’è stato il
abbiamo compiuto due tour fiatamento costruito in dure riavvicinamento, dato che eravamo
con Lucio Battisti. Apriva- prove dalla mattina alla sera. sempre rimasti in contatto. Lui, che
mo con Dies Irae e Questo fol- Non ricordo di aver tenuto proprio in quei giorni aveva fonda-
le sentimento; poi arrivava lui. un solo brutto concerto”. to la Numero Uno, m’invitò ad an-
La serata che mi è rimasta impressa Buono sconto dare nei suoi uffici. Ricordo che non
è stata quella alla Bussola di Viareg- di «Ciao 2001» Il ritmo per Tony Cicco c’erano ancora le scrivanie, perciò ci
(marzo 1970) per
gio di Sergio Bernardini: abbiamo i concerti della
“L’album è stato registrato in circa sedemmo su una panca utilizzata dai
avuto così tanto successo che siamo Formula 3 al Piper quattro settimane. Ricordo una bella pittori. Lucio mi chiese se stessi suo-
stati costretti ad allestire lo spettaco- di Roma. atmosfera, dovuta anche alla nostra nando e con chi. Io lo invitai subito a
grande carica emotiva. Il rapporto di venire al Paip’s, locale di Milano do-
produzione con Lucio Battisti in stu- ve la Formula 3 suonava per alcune
dio è risultato davvero buono, per- serate. Lucio venne insieme a Mogol.
sino ironico. Per esempio sulla co- C’era tanta energia in quei giorni, io
pertina c’è una sua dedica: S.E.G., e la mia chitarra potevamo andare
ovvero ‘Scusa er guanto’. Un lavo- dove volevamo. Una mia prerogati-
ro veramente di gruppo, dove ognu- va è sempre stata quella di non rifare
no aveva le proprie competenze: ap- mai alla stessa maniera qualsiasi bra-
parecchiature d’avanguardia, tempi no, ogni sera la mia esecuzione era
di registrazioni e missaggi di grande diversa dalla sera precedente. E que-
Copertina del 45 respiro. Lucio partecipava alle regi- sto a Lucio piaceva. Al termine del-
giri Questo folle
sentimento (1969),
strazioni come George Martin con la prima parte Battisti mi disse: “Do-
incluso anche in i Beatles, come quarto componente vete suonare con me. Ho trovato la
DIES IRAE. della Formula 3. Eravamo molto con- mia band!”. Mogol fu subito d’accor-
88
FORMULA 3
affascinati da una vecchia Lancia Ap- cordai che gli dovevo dei soldi. Dis-
DIES IRAE pia grigia. Aveva una forma tondeg- se che non rammentava e comunque
giante, gli sportelli si aprivano con- le mie immagini lo stavano ripagan-
Febbraio 1970 – Numero Uno Lato A tro vento come un portone di casa: do abbondantemente. Siamo sempre
– ZSLN 55010 Dies Irae 7:34 costava 200.000 lire, che noi non ave- stati ricchi di amici”.
Produzione: Lucio Battisti Non è Francesca 3:33 vamo. Senza problemi Alberto pagò
Studio di registrazione: Fonit Perché… perché ti amo 6:01
Cetra Studios, via Meda
per noi, dicendo che avremmo trova- Oltre la Formula 3
Questo folle sentimento (Intro)
42, Milano (Questo folle 1:01 to il modo di ridarglieli. Per l’assicu- Alla fine del 1973 la Formula 3 si è
sentimento) – Ricordi Studios razione c’era un giovanotto, sopran- sciolta. “Noi tre – afferma Radius –
(il resto dei brani), via dei Lato B nominato il Califfo, anni prima era eravamo molto irrequieti, non ci ac-
Cinquecento, Milano Questo folle sentimento 2:16 stato l’autista della Formula 3 in tour contentavamo delle posizioni rag-
Tecnici del suono: Plino Walk Away Renée 4:26 con Battisti, ormai diventato l’amico giunte e ognuno di noi voleva qual-
Chiesa (Questo folle Se non è amore cos’è 5:07
sentimento) – Walter
di tutti alla Numero Uno e da Arlati, cosa di più, cercando nuove strade.
Sole giallo sole nero 7:10
Patergnani (il resto dei brani) ritrovo e ristorante in fondo a viale Così abbiamo messo fine alla Formu-
Grafica: Tullio Rolandi Alberto Radius: voce, chitarre Zara a Milano con un piccolo palco. la 3. Io ho subito formato un nuovo
Foto: Cesare Monti Tony Cicco: voce, batteria Radius, Ivano Fossati, Mario Lavezzi, gruppo insieme a Gabriele Lorenzi,
Gabriele Lorenzi: organo Adriano Pappalardo, Ricki Maiocchi certamente la migliore formazione
Hammond, tastiere e Franco Mussida incrociavano spes- con cui abbia mai suonato: Il Volo.
so le voci e gli strumenti. Passarono Oggi c’è una formazione di tre giova-

do. Suonammo la sigla di chiusura


del Festivalbar 1969 ad Asiago, ma-
nifestazione di Vittorio Salvetti, con
Questo folle sentimento. Firmammo il
contratto discografico con la Nume-
ro Uno e il primo 45 della Formula 3
era già in classifica dopo soli quindi-
ci giorni. In quel momento è iniziato
il nostro successo, durato più di tre
anni. Abbiamo anche accompagnato
Lucio nelle sue due uniche tournée.
Nel primo anno spesso aprivamo noi
con Questo folle sentimento, in seguito
utilizzammo Il tempo di morire”.
Sopra: due foto gli anni ma noi continuavamo a vi- ni cantanti lirici che ha adottato que-
Alberto Radius con Lucio Battisti. vere al limite, così cercai di ricam- sta sigla e ha pure vinto Sanremo.
Sotto: una rara
e Cesare Monti immagine del 1970. biare con delle foto. Alberto non mi Comunque Il Volo originale è quello
Cesare Montalbetti (Milano, 1º apri- ha mai chiesto nulla, però io mi sen- nato nell’inverno 1973 con i migliori
le 1946 – Borgomanero, 23 febbraio tivo in imbarazzo. Un giorno gli ri- musicisti del momento”.
2015), fotografo di tante copertine di
Lucio Battisti, curava anche l’imma-
gine della Formula 3, per cui aveva
profonda simpatia. Così ricordava
nel settembre 2014: “Dovevo com-
pletare il servizio fotografico e, anche
se quello che mi occorreva bastava,
mi recai a un loro concerto. Fotogra-
fare dal vivo e andare ai concerti non
mi è mai piaciuto. Al locale c’era un
muro di spettatori, stavano tutti in
fila. Superato lo sbarramento entrai
ma era impossibile avvicinarsi al pal-
co. L’affollamento era tale che non ri-
uscivo a tirar fuori la macchina foto-
grafica dalla borsa. Non scattai nep-
pure una foto, però il loro concerto
fu straordinario. Dopo aver fatto rot-
tamare il mio camioncino 850, gira-
vamo con la macchina della sorella di
mia moglie Vanda Spinello. Alber-
to Radius si offrì di aiutarci, dato che
ARCHIVIO FERRAINA

un suo amico aveva un salone con


auto di seconda mano. Sapendo del-
la nostra poca scaltrezza ci accompa-
gnò al deposito. Ce n’erano di ogni
tipo e di ogni cilindrata, ma fummo
89
Shawn Phillips, legato all’Italia e alla scena di derivazione progressiva
(ha suonato con i Gong nel leggendario concerto romano di piazza Navona,
25 giugno 1975), ha da poco compiuto 80 anni, ma ha ancora voglia di musica.

Lo sciamano
del rock Testo: Franco Vassia

N
ato il 3 febbraio 1943 a Fort A sinistra: Shawn In SHAWN (1966) Phillips si
Worth (Texas), Shawn Phillips nel 1970, dedica alla rilettura di classici, da
ripreso da Michael
Phillips può essere consi- Ochs, nato anche Pete Seeger a Barry McGuire (au-
derato un totem della mu- lui in Texas, uno dei tore della bellissima Eve Of De-
sica, vera e propria leggenda vivente. più grandi fotografi struction), conosce Tim Hardin e
Ha attraversato stili ed epoche mu- musicali, e fratello impartisce lezioni di chitarra a Jo-
di Phil, straordinario
sicali, partecipato da protagonista cantautore, morto ni Mitchell.
al festival dell’Isola di Wight (1970) suicida il 9 aprile La sua musica, fortemente con-
e collaborato con i migliori artisti 1976. A destra: taminata e internazionale, trova
dell’epoca (Donovan, Joni Mitchell, ritaglio della rivista la sua giusta dimensione in Ita-
Eric Clapton, Van Morrison, Steve «Cashbox», che
parla dell’apertura
lia, quando si trasferisce a Posita-
Winwood, Juicy Lucy). di Phillips per i no nel 1967.
Prima di intraprendere la strada del Moody Blues (30 È un momento particolarmen-
folk, Shawn muove i primi passi gennaio 1974. te creativo da cui scaturisce CON-
all’ombra di Jack Kerouac e nei cir- Forum, Inglewood,
California).
TRIBUTION (1970), album prege-
cuiti della Beat Generation. Successi- volissimo, inciso a Londra per inau-
vamente, influenzato dalle nuove so- gurare il suo rapporto con la A&M
norità indiane che verso la metà degli Records dove, oltre ad avvalersi del-
anni Sessanta appaiono all’orizzon- la presenza di personaggi del cali-
te, si avvicina alle filosofie orienta- bro di Steve Winwood e di Chris
li e al sitar di Ravi Shankar, con Wood dei Traffic, sono riscon-
una particolare predisposizio- «Purtroppo trabilissime alcune tracce r&b.
ne per gli studi della tecnica Anche il successivo SE-
del respiro che, in futuro, rispetto agli anni COND CONTRIBUTION
gli serviranno a modulare 70 l’industria della è eccellente e il sodalizio
la voce in modo persona- musica è molto avviato con Paul Buckma-
lissimo. ster… produce autentici
Miscelando le sonorità ap- cambiata e non certo capolavori. Paul è un abi-
prese in India con il folk in meglio» lissimo arrangiatore (famo-
di chiaro stampo america- Shawn Phillips so all’epoca per la sua colla-
no e i testi non convenziona- borazione ai primi lavori di El-
li, Shawn si trasferisce a Londra ton John e, in Italia, con Angelo
per dar vita all’album I’M A LONER Branduardi, poi con Toni Esposito),
(1964) per la Columbia. che tende ad armonizzare il rock con
È un lavoro fortemente innovati- accattivanti partiture sinfoniche e
vo per l’epoca, al punto da spinge- classicheggianti. Tra i musicisti impe-
re il menestrello Philip Donovan gnati molti nomi del prog e dintor-
Leitch a chiedergli di utilizzare il ni: Peter Robinson (Quatermass,
sitar su SUNSHINE SUPERMAN Brand X), Poli Palmer (Family),
(1966), dopo averlo invitato a suo- Jim Cregan (Blossom Toes, Stud),
nare la chitarra nel precedente FAI- Bruce Rowlands (Fairport Conven-
RYTALE (1965). tion, The Grease Band), Barry De-
91
SHAWN PHILLIPS
an (Brian Auger’s Oblivion Express), Hai composto musica che
Ann Odell (Roger Glover), Gerry ha fatto la storia degli
Salisbury (Van der Graaf Generator, anni Settanta con album
Graham Bond), Harvey Burns (Swe- straordinari. I migliori
et Thursday, Cat Stevens), Brian Od- musicisti dell’epoca facevano
gers (John McLaughlin, Elton John). a gara per poter suonare
L’album contiene The Ballad Of Casey con te…
Deiss, autentico manifesto dell’artista, È vero. Purtroppo, rispetto a quel
una ballata di struggente bellezza sor- periodo, l’industria della musica è
retta da un testo altamente lirico. molto cambiata. Il 1980 è stato in-
“C’era un uomo dai lineamenti giovani- teramente occupato dalla dance e
li, / c’era un ragazzo dagli occhi tristi / che uno dei miei più grandi problemi
guardava al mondo esterno ma scrutava è che non ho mai potuto disporre
dentro di sé / alto e maestoso e pieno di vi- di un singolo, di un 45 giri. Anche
ta. / Nella sua esistenza parlava molto ra- per questo motivo l’industria non si
ramente / nella sua mente implorava luce è più interessata a me. Dopo qual-
dipingendo percezioni / cercando di cattu- che anno trascorso a pensare, ho re-
rare ciò che scorgeva nel suo conflitto dub- alizzato che questo non è nient’altro
bioso. / Una volta a Lisbona, due volte a che un gioco per l’industria musica-
Londra / vagabondando tutto il tempo / al- le. Così ho continuato a vivere come
la ricerca di una divinità / prese Diana per sempre e, ogni tanto, riesco anche a
moglie. / Di bambini ne avevano chiesti / trovare dei soldi per realizzare un
due erano morti senza conoscere la vita / e nuovo disco. È questo il segreto che
della terza non so nulla / ma se vive sarà mi ha permesso di produrre altri al-
certo gentile. / Casey aveva un marchio di bum… Il lavoro di oggi è molto di-
semplice valore / e una stella in mezzo agli verso da quello di un tempo. Mi in-
occhi, / nelle mani aveva una lama d’accet- teresso veramente della realtà, della
ta / il simbolo greco del tuono e del fuoco. vita e della morte.
/ Una notte tra il pianger dei cieli / venne
fuori e prese la sua ascia / tagliando legna gero e tenta strade e aforismi funky; Hai vissuto in giro
per riscaldare il cuore. / Il fulmine cadde mentre RUMPLESTILTSKIN’S RE- per il mondo: USA, Italia,
e mio fratello morì. / Non portargli vino SOLVE (1976), sembra ritrovare gli Sudafrica, ancora USA.
da lontani vigneti, / non raccontargli sto- antichi fasti. SPACED (1977), chiude Sì. Ho vissuto per ben tredici anni a
rie della potenza degli abissi / ma augu- il capitolo intrapreso con l’etichetta Positano. Oggi continuo a fare musi-
ragli pace e saggezza eterna / perché morì A&M. ca perché credo che la mia sia unica.
e la morte venne dalla luce”. Altri brani Un piccolo sussulto con TRASCEN- Amo molto quella orchestrale. Ma
degni di nota sono la monumentale DENCE (1978), che vede la produ- non scrivo quasi più di situazioni
She Was Waitin’ For Her Mother At The zione di Michael Kamen, poi un lun- immaginarie, ma soprattutto di cose
Station In Torino And You Know I Love go periodo di riflessione e di letargo, che derivano direttamente dal vive-
You Baby But It’s Getting Too Heavy To fino a BEYOND HERE BE DRA- re quotidiano. Credo sia difficile tro-
Laught, Sleepwalker e Steel Eyes. GONS (1988), dove fa capolino an- vare qualcuno che possa avere delle
L’enorme quantità di materiale ac- che la musica elettronica. analogie con la mia immaginazione,
cumulato con Buckmaster viene uti- Ancora un lungo periodo di silenzio anche se penso che siano in tanti a
lizzato per la realizzazione di COL- fino a che in Canada esce THRUTH identificarci nelle esperienze di vita.
LABORATION (1971), ancora con IF IT KILLS (1994), che però non ag-
la partecipazione di Robinson, che giunge nulla di nuovo. La tua produzione è
si porta dietro John Gustafson, suo Shawn si ritira in buon ordine dal variegata. Dopo un inizio
compagno nei Quatermass. mondo musicale e, una volta stabili- particolarmente folk ti sei
Nel 1972 esce FACES (1972), con al- tosi ad Austin, in Texas, si occupa di avvicinato a molte discipline
cuni brani mai utilizzati e risalenti an- volontariato nel locale corpo dei Vi- musicali: etnica, r&b, funky,
che al 1969, tra cui We, destinata a di- gili del Fuoco. elettronica.
ventare un singolo di successo. Il 1972 Nel 1997 ritorna in pista con un tour Mi interessa scrivere anche semplici
vede la pubblicazione di BRIGHT che tocca l’Inghilterra, il Canada e il canzoni, pur se non sono un cantau-
WHITE, registrato negli States, che Sud Africa. Nel 1999 ritorna in Italia tore nel vero senso della parola. Cre-
risente di una maggiore innervatura per alcuni concerti, che hanno visto do di essere piuttosto un composito-
rock. L’anno successivo, ancora sotto un pubblico numeroso. re. Scrivo anche musica classica, sul
la guida di Buckmaster e di Robinson, Poi diversi album in studio, spesso genere di Bach… musica complica-
Shawn incide FURTHERMORE, ispi- con il supporto di Paul Buckmaster ta. Con una linea che sale e un’altra
rato dalla figura del padre, James At- Parte della corposa e di Peter Robinson, tra cui NO CA- che scende. Hai capito? (ride, mentre
lee Phillips, poeta e scrittore. discografia di SP, TEGORY (2004), INFINITY (2014), con la voce compie alcune scale classiche).
Il successivo periodo è alquanto con- tra cui SUNSHINE CONTINUANCE (2017). Pubblica Una scende e va ’ncoppa all’altra, nel-
SUPERMAN di
fusionario per Shawn che, incapa- Donovan. anche qualche retrospettiva e diver- lo stesso momento.
ce di trovare una giusta dimensio- si dischi dal vivo, l’ultimo è LIVE IN
ne, tenta continue incursioni in ge- THE SEVENTIES (2022). Hai detto che ti senti
neri alquanto spiazzanti: DO YOU Oggi sta lavorando al documenta- maggiormente un
WONDER (1975) è alquanto leg- rio sulla sua vita. compositore… Ricordo
92
SHAWN PHILLIPS

In alto:
COLLABORATION
(1971). A sinistra:
una piccola
rappresentanza
della collezione di
chitarre di Shawn.

però molte tue liriche. ri? Perché un disco è per sempre… È come andare in bicicletta. Una volta
Strofe bellissime che quando è fatto, non si cambia più. Se che lo hai imparato non lo scordi più.
mantenevano degli agganci hai catturato emozioni vere quelle ri-
con la tradizione dell’antica mangono per sempre. Hai ancora tanti ammiratori in
Grecia, testi profondi con Italia…
chiare attinenze Sono dischi che, tra l’altro, Sì. Ne sono molto sorpreso.
con la cultura classica. non risentono dell’usura del
Vero. tempo. Possiedono componenti
e caratteristiche di una
Con Dylan e Donovan, modernità difficilissima da
sei stato uno dei primi scalfire.
ad ampliare la forza del testo, Credo anche che The Ballad
contribuendo non poco alla Of Casey Deiss sia una
crescita del linguaggio, delle più belle canzoni di
come nel caso di The Ballad ogni tempo. Sarà possibile
Of Casey Deiss riavere disponibile tutta la tua
Il merito è di mio padre. Lui era uno discografia?
scrittore, un autore vero. Una volta Ci sono questioni sui diritti e, oltre-
ho tentato di leggergli una mia lirica. tutto, non sappiamo dove siano finiti
Dopo averla interpretata con molto i nastri di alcuni (mentre, in una perso-
trasporto, aspettavo che mi dicesse: nalissima fusione tra napoletano e inglese,
“Bravo, va bene figlio mio!”. si lascia andare a colorite imprecazioni).
E invece lui mi ha “acchiappato” co- È possibile trovare FACES, ma in Sud
sì, per il collo, dicendomi: “Stammi Africa, mentre per BEYOND HERE
a sentire, guaglione… Scri- BE DRAGONS è più diffi-
vo da oltre mezzo secolo cile. Questo è uno dei miei
e, posso garantirti, non c’è dischi preferiti perché pro-
nessuno al mondo che pos- dotto da Michael Hoenig,
sa scrivere qualcosa di me- musicista elettronico tede-
glio delle cose create da sco ed ex Tangerine Dream.
Dio”. Grazie per l’incenti- Il produttore artistico è Ho-
vo! Hai capito? enig, ma il produttore ese-
cutivo è Quincy Grass, che
Pensi sia possibile vuole 40.000 dollari (ride).
ripubblicare i vecchi E allora basta!
album? Credo
facciano parte Parli ancora bene
di un patrimonio l’italiano, anche se
NO CATEGORY
imperdibile. (2004) e SHAWN sarebbe più corretto
Sai perché erano capolavo- (1966). dire il napoletano.
93
SHAWN PHILLIPS
Come hai trovato il nostro
Paese quando sei tornato a
suonarci nel 1999?
Ho sempre pensato che la musica
sia essenzialmente europea. L’Euro-
pa ha un’anima decisamente musi-
cale. Prendi, per esempio, Riccardo
Cocciante con A mano a mano. È una
canzone bellissima. Gli italiani han-
no una dote che altre nazioni non
hanno, ovvero la consapevolezza del-
la gioia di vivere. Hai capito? Que-
sta gioia non c’è in nessun’altra par-
te del mondo! Gli Stati Uniti hanno
poco più di 200 anni. Sono come un
bambino. Quando vivevo a Positano
attraversavo un ponte di legno… che cordato il compleanno di Shawn. Tra perto di chitarre, forse una dozzina,
aveva oltre 300 anni. E tutte le volte le tante testimonianze abbiamo scel- bellissime, alcune a sei altre a dodici
pensavo che soltanto quel ponte ave- to quella di Massimo Bonelli, ex di- corde. Da queste penzolavano un’in-
va cento anni in più degli Stati Uniti. scografico e grande appassionato di finità di cavi. Al centro, seduto con la
Sono dei bambini. musica. chitarra prescelta per quel suono ri-
Oggi è una grande festa per uno dei cercato, con lunghi capelli dorati che
Hai nostalgia di Positano miei miti. Shawn Phillips, il napo- ricoprivano parte del viso, uno dei
e di Napoli? Sei stato letano del Texas, compie 80 anni. migliori musicisti di sempre, Shawn
testimone degli anni migliori Shawn, sin dai suoi primi album è Phillips. Mi accorsi che era la sua po-
della storia musicale moderna entrato a far parte della ristretta cer- tente voce ad accompagnare la chitar-
di quella città. chia dei miei artisti preferiti in asso- ra e non viceversa. Intimo, profon-
C’erano la NCCP, luto. Ha disseminato tantissime altre do, unico. La sua melodia catturava la
il primo Alan Sorrenti… gemme musicali lungo tutto il suo or- mente facendola volare altrove, lonta-
Edoardo Bennato… Non ho nostal- mai lungo percorso. Ricordo con en- no, ovunque. Ero ipnotizzato, cullato
gia ma ricordo quel periodo con tusiasmo un episodio. Erano gli anni da quelle leggere, meravigliose e coin-
grande affetto. Settanta, la Pasqua era arrivata presto, volgenti note. Oooh, sì che mi scaldai
Album di Shawn nel
tempo. In alto: LIVE
infatti faceva molto freddo a Manhat- quella sera… era il calore della sua
Si respirava un’aria IN THE SEVENTIES tan, un freddo penetrante, inesorabi- musica, della sua terra, il Texas, anche
particolarissima. Purtroppo, (2022) con inediti le. Non avevo vestiti adeguati a quel se Shawn era stato un vagabondo, un
da allora, molte cose sono (1972-1978). Sotto: gelo, reso più crudele dal vento. Co- viaggiatore per la musica. Aveva vis-
cambiate e non in meglio. jam finale di Shawn sì mi ero procurato un caldo giubbot- suto in Inghilterra, lavorando con Do-
con i Gong a piazza
Sono rimasti in pochi a fare Navona (1975). to dell’aviazione nella grande botte- novan, poi in Francia e anche in Ita-
arte e musica… ga del “triestino” al porto, lungo la lia, a Positano. Quel concerto, al qua-
Oggi è soltanto una questione di af- sponda del fiume Hudson. Era sera, le accidentalmente avevo assistito, era
fari. Esiste soltanto l’industria. Que- passeggiando ai confini con il Gre- stato intimo, magnifico. La sua voce e
sto è il vero problema. Dopo aver enwich Village, in prossimità di Tribe- il suono della chitarra erano pari ad
partecipato ad un festival musicale, ca e Chelsea, dove ora si trova il mo- una orchestra, completa, corale, a vol-
a Cordville, sono stato avvicinato da derno rione High Line, avevo captato te psichedelica. Uscii da quel piccolo
alcune persone che mi hanno chiesto delle note dolcissime e, dato che en- club carico di bellezza tanto da non
di insegnare in una piccola scuola per travo e uscivo costantemente da tutti sentire più il freddo.
cantautori. Due funzionari delle edi- i luoghi pubblici per scaldarmi, come Auguri Shawn, non ti conosco ma ti
zioni Ascap e BMI, avvicinandosi, si un ragazzino estasiato da quella subli- considero un amico, un vero amico.
sono raccomandati: “Una canzone de- me scia musicale, mi ritrovai all’inter- L’intima confidenza è racchiusa nel-
ve essere un verso, un coro, un verso, un no di un locale, nel tepore di quel gra- la tua musica. Buon compleanno
coro”. Ho risposto loro che questo devole luogo. Il piccolo palco era rico- Shawn Phillips.
era il modo più sbagliato per scrive-
re una canzone. La cosa più importan-
te è che né la musica né le liriche sia-
no prevedibili. Non devi capire dove
la canzone sta andando. Se lo capisci
non ti tocca.

Una canzone non costruita


ma che arriva direttamente dal
cuore, senza preconcetti
e programmazioni…
Ecco. Questo è il punto.
PIERO TOGNI

Splendidi 80 anni
Molti fan in tutto il mondo hanno ri-
94
ANCORA Eugenio Finardi
ha scritto alcune
delle più sentite
pagine del rock

MUSICA italiano
e della canzone
d’autore. La sua
Musica ribelle

RIBELLE?
Testo: Guido Bellachioma
ancora infiamma
i cuori di chi dopo
tanti anni l’ascolta.

l rock italiano ha sempre subi-

I to la colonizzazione anglo-ame-
ricana, riuscendo solo raramen-
te a trovare delle vie espressive
autonome. Probabilmente uno dei
momenti più fervidi a livello creativo
si è verificato a metà anni Settanta,
quando per un certo sommovimen-
to, non solo musicale, sono venuti al-
la ribalta artisti, gruppi ed etichette
autogestite, che hanno almeno tenta-
to di cambiare le regole del fare mu-
sica. Ecco i nomi di alcuni artisti che
hanno frequentato i festival all’aper-
to di quei giorni infuocati: Area, Can-
zoniere del Lazio, Napoli Centrale,
Francesco De Gregori, Nuova Com-
pagnia di Canto Popolare, Osanna,
Francesco Guccini, Banco del Mutuo
Soccorso, Premiata Forneria Marco-
ni e, appunto, Eugenio Finardi. Il ro-
cker milanese è quello che riesce a
coniugare meglio i suoni con le pa- emergere. Il momento non è dei più
role, evitando che un aspetto prenda rosei, ma non amo chi guarda il pas-
il sopravvento sull’altro. Nel suo se- sato solo per rimpiangere qualcosa
condo album del 1976, SUGO, com- che, magari, all’epoca non ha nem-
GUIDO BELLACHIOMA

pare una delle sue canzoni più belle, meno amato per passione. Il rock ita-
quella Musica ribelle che ancora oggi liano non è un movimento unitario,
costituisce esempio mirabile di rock perciò è impossibile tracciarne un
sociale, ormai poco di moda ma sem- identikit o valutarlo pienamente.
pre attuale.
C’è ancora spazio per una musica
Quando hai iniziato pochi crede- Dal vivo su Rai 2 che volta sembra proprio sul pun- ribelle?
vano che saresti durato così a lun- nella trasmissione to di soccombere… però, sinché ci Se non ne avessi la speranza smette-
D.O.C. –
go, invece da NON GETTATE AL- Musica e altro a
sarà qualcuno che avrà voglia anco- rei di comporre e suonare, ho la stessa
CUN OGGETTO DAI FINESTRI- denominazione ra di pensare con la musica, ha tutte energia degli anni Settanta, maggiore
NI (1975) sono trascorsi quasi d’origine controllata le possibilità per risorgere. Quando consapevolezza e superiore professio-
cinquant’anni. Fai il punto del- (1988). A destra: ho iniziato a suonare esisteva il rock nalità.
la situazione del rock italiano, è copertina di SUGO, progressivo, poi il punk, la new wa-
suo secondo album,
cambiato molto? edito nel 1976. ve, il pop elettronico, il rap, il funky- Il rock è morto, come molti artisti
Sono cambiate moltissime cose, non metal ecc. Il rock, che per sua natura affermano?
solo a livello musicale, basta guar- tende a inglobare e rielaborare tutto, Assolutamente no, spero che la buo-
darsi intorno per rendersene conto. ha avuto degli sbandamenti, soprat- na musica, che fortunatamente anco-
Il rock ha subito le pressioni dell’in- tutto per mano del pop da classifica, ra esiste, possa dimostrarlo per mol-
dustria in modo selvaggio e qual- ma ha saputo trovare la forza per ri- to tempo a venire.
95
Un uomo
RADEK ZAWADZKI

Riverside 2023.
solo al
comando
Testo: Antonio De Sarno

S
tory Of My Dreams, unica composizio-
MARIUSZ DUDA ne inedita di RIVERSIDE 20 – THE
ORMAI È IL SHORTS & THE LONGS (2021), rac-
colta celebrativa del vostro ventenna-
COMANDANTE le, è un capitolo importante nella sto-
INDISCUSSO ria dei Riverside. È la fine del vecchio
DELLA NAVICELLA corso o l’inizio del nuovo?
Per me è la transizione. Non voglio sembrare arrogan-
SPAZIALE te, ma i Riverside hanno un capo come i Porcupine
RIVERSIDE, Tree. Io porto avanti la storia, con l’aiuto dei miei ami-
ci, naturalmente, ma è la mia creatura, capisci? Essen-
SALPATA do anche quello che dirige i Lunatic Soul, mi sono
DALLA POLONIA accorto che i progetti si stavano troppo avvicinando,
così ho tracciato una netta separazione tra i due. Con
NELL’ORMAI i Lunatic Soul mi sono addentrato di più in territo-
LONTANO 2001. ri prog, mentre la prossima fase dei Riverside sarà
NON A CASO un passo indietro, tornare all’idea del gruppo che
suona insieme in una saletta. La canzone è un ten-
È L’UNICO tativo di ricordare come erano le cose all’inizio. An-
SUPERSTITE dava fatto qualcosa per l’anniversario, ma al con-
tempo mi ha aiutato nel capire che tipo di musica
DEL GRUPPO volessi fare, tracciare un nuovo percorso.
CHE NEL 2003
Quindi è solo un brano di transizione?
ESORDÌ CON Sì, anche se c’è la presenza di Maciej Meller, il
OUT OF MYSELF. nuovo chitarrista, ma è come dire, quel ventennio
LO ABBIAMO ormai è passato. Bisogna guardare avanti. Non vo-
levo rievocare il passato ma rinfrescare il sound con
INCONTRATO Maciej, che è un amico e non vuole sostituire in nes-
PER PARLARE sun modo Piotr Grudziński, morto nel 2016.
DEL NUOVO I Lunatic Soul, però, hanno una forte componente
ALBUM, elettronica e folk, che sento anche nei Riverside…
È nel mio DNA. Lo stile è sempre quello. I’m Done
ID.ENTITY, With You è molto Lunatic Soul, in effetti. Agli inizi, du-
E DI TANTE rante la prima trilogia dei Riverside, avevamo brani di
ALTRE STORIE. questo tipo, come Schizophrenic Prayer o la seconda parte
di Second Life Syndrome. Sono reminiscenze alla Dead
Can Dance, che furono eliminate ai tempi. Nasce pro-
prio da questo il progetto dei Lunatic Soul, dalla voglia di
non eliminare completamente le melodie orientali e tut-
to il resto. A loro volta i dischi dei Lunatic Soul hanno si-
curamente influenzato quelli dei Riverside. I LS parlano
sempre di morte e dell’aldilà, quindi WASTELAND
(2018), essendo l’epitaffio per Piotr, non poteva essere
97
troppo diverso. Comunque c’è la vo- nostri concerti non era mai stata river-
glia, almeno con il nuovo lavoro, di sata nei dischi. Il mio desiderio era
differenziare i due progetti. quindi di riuscire a fare questo, cam-
biando studio e provare tutti insieme
Vuoi indicarci, dopo aver citato i prima di cominciare a registrare.
Dead Can Dance, altri artisti che
hanno contribuito al tuo sound? Il brano conclusivo dell’album,
Principalmente la musica elettro- Self-Aware, ha un bel video che vi
nica, quindi Tangerine Dream, mostra, infatti, come un gruppo
Vangelis, Jean Michel Jarre. Mi che sembra proprio divertirsi e,
hanno dato un senso di spazio e stra- bisogna ammetterlo, felice!
tificazione. Vangelis in particolare mi Ed è una cosa che dà sicuramente
ha fatto capire l’importanza della fastidio a qualcuno! “Perché siete fe-
melodia nella composizione. Jarre è lici? Lasciateci in pace!”.
un ottimo esempio di chi crea musica
commerciale per il grande pubblico, Quindi, senti concretamente il ri-
però continuando la sua ricerca sono- schio di alienare una parte del vo-
ra. È per questo motivo che i miei la- stro pubblico?
vori solistici tendono verso la musica In parte, sì. La gente deve capire
elettronica più sperimentale. La sco- che noi creiamo album e non singole
perta del rock è avvenuta molto tem- canzoni. Il mondo di cinque anni fa
po dopo. Per questo motivo con i Ri- La copertina di mai… sai come vanno le cose oggi? era un mondo diverso. Bisogna so-
verside non riuscivo ad avere l’atteg- ID.ENTITY è Devi avere il brano in un film di gran- pravvivere e l’unico modo è diventa-
opera di Jarosław
giamento da metallaro, non faceva “K’haaL” Kubicki,
de successo o in una serie Netflix, così re più consapevoli. Il disco alla fine
parte di me. Piacevamo ai metallari artista visuale e diventi molto popolare, ma per quan- dichiara; bisogna essere se stessi e di-
ma avevamo più in comune con i fotografo polacco. to? Un anno? Non di più. Non credo ventare una comunità. La canzone è
Massive Attack e i Dead Can Dance. che sia nel nostro destino. Non vivia- gioiosa, ma lo è per un motivo. È la
Solo il nostro batterista era un vero mo a Los Angeles, tanto per comincia- speranza alla fine del disco, come di-
metallaro, infatti il suo tocco ha con- re. Ho capito che devo lasciarmi anda- re; siamo fottuti, ma c’è speranza.
tribuito al nostro successo presso quel re, fare quello che mi piace. Non si Non stiamo certo prendendo in giro
tipo di pubblico. Ciò che alcuni posso- può stare con la pressione di dover re- il pubblico con una canzone allegra.
no aver percepito come difetto, per gistrare a tutti i costi il disco prog più Il disco affronta il tema della com-
noi era una cosa positiva. Questa si- epico e ambizioso della storia! Voglio plessità del mondo moderno e, come
tuazione ci ha permesso di creare una solo godere il tempo passato con il dice il titolo, dell’identità. Il brano
identità originale… quindi il difetto è gruppo e in mezzo al pubblico. Mi so- Post-Truth parla proprio di questa
diventato una virtù alla fine. mentalità di leggere solo il titolo sen-
za mai capire veramente i fatti o ap-
A proposito di successo, gli ultimi profondire le storie.
album sono arrivati al primo po-
sto in Polonia… «Prenderci una pausa Quando si dice “triggerare” le per-
Davvero? Significa che non sono
usciti dischi trap in quei giorni! WA- come gruppo ci ha sone… forse la gente dovrebbe
ascoltare The Place Where I Belong,
STELAND (2018) ha venduto mol-
to, più di SECOND LIFE SYNDRO-
permesso di ripartire che a me sembra il brano centrale
del disco, dove le tematiche conver-
ME (2005), quindi la logica dettereb- con una carica diversa» gono… ed è anche il pezzo più lun-
be di continuare con quel tipo di
sound! Ovviamente non possiamo
Mariusz Duda go, superando i tredici minuti…
Credo che la rabbia… la società è
mentire a noi stessi, no? no reso conto che il nostro sound at- estremamente divisa, almeno qui in
tuale è qualcosa di molto fluido, che Polonia, tra estrema destra e estrema
Il successo è maggiore in Polonia, puoi sentire in qualsiasi momento sinistra. Non so come funzioni ma
sicuramente, ma le vendite negli della giornata senza essere necessaria- quelli della mia generazione non rie-
altri Paesi europei non sono male. mente legato a un mood particolare, scono più a comunicare tra di loro se
A questo punto vi potete conside- solitamente “depressivo”. Senza la si trovano su schieramenti opposti.
rare un gruppo a livello europeo… pressione è tutto più semplice. Non vogliono neanche provare a ca-
Per questo stiamo rischiando con pire il prossimo. Se guardo invece la
questo nuovo album, che riprende il I brani nuovi sono stati eseguiti generazione di mia figlia, a loro non
sound iniziale. Il gioco della popola- dal vivo prima di entrare in stu- importa se uno è di colore o gay, per
rità è sempre difficile da fare. In real- dio? Avete fatto una tournée au- loro è la normalità. Per noi, invece, è
tà, come dico in uno dei testi di tunnale nel 2022… un problema. È un problema soprat-
ID.ENTITY, non voglio essere sotto No, non ancora. Ma è materiale tutto per il governo conservatore che
costante pressione o risultare il mi- che è stato arrangiato per i concerti, abbiamo adesso, che deve per forza
gliore. Alla mia età, è già tanto quan- anzi, è stato proprio ispirato al nostro individuare un nemico da incolpare
to abbiamo fatto. Sì, è possibile allar- sound live. Quando registrammo per i problemi che abbiamo. Voglio-
gare un po’ il numero di ascoltatori, WASTELAND e lo portammo in no convincerci che se stiamo male, è
ma non riempiremo mai gli stadi. Il tournée insieme al materiale vecchio, colpa, per esempio, degli omosessua-
tempo non è dalla nostra parte or- mi sono reso conto che l’energia dei li! Dall’altra parte, invece, abbiamo
98
la “cancel culture”, una forma di
estremizzazione che vorrebbe far
scomparire qualsiasi cosa possa risul-
tare offensiva o delicata per le mino-
ranze. Anche questa è una follia. La
rabbia arriva dalla propaganda e dal-
la paura. Bisogna capire che qualcu-
no ci guadagna riempiendoci di pau-
re, magari viene anche eletto per
questo. Dobbiamo fare in modo che
questo modo di vedere le cose si fer-
mi alla mia generazione, ai giovani
non interessa e non rimane molto
tempo per loro, viste le condizioni del
pianeta. Questo è più o meno quello
che vorrei dire con questo disco e, sì,
ammetto che la cosa mi fa molto ar-
rabbiare. Ammetto che sono circon-
dato da persone che favoriscono que-
sto stato di cose, a più livelli. Io so co-
sa voglio, non ho bisogno di essere
continuamente guidato da chi

Riverside
edizione 2023.
RADEK ZAWADZKI
ci governa o chi pensa di saperne di se l’è cercata, ovviamente, ma rima- dotto, ovvero la marionetta della ca-
più… ne il fatto che lui non può più usare sa discografica. La gente non si fida
Twitter. Non è solo una questione di fino in fondo, perché chi mente, so-
Vale anche per i cantanti, allora? libertà di espressione. Ricordiamoci litamente, sostiene di raccontare co-
Anche loro appartengono alla ca- che sia Twitter che Facebook sono munque la verità… un modo perfet-
tegoria dei filosofi “pop”, sempre delle aziende che appartengono a to per iniziare un album che parla
per citare The Place Where I Belong? g qualcuno. Se ai dirigenti
q g delle azien- del concetto di identità!
È vero. “Ricordati
rdati che sei l’archi-
l’archi- de non piaci, o non piace quello che
stino” e frasi simili
tetto del tuo destino” dici, te lo fanno sapere prima o ppoi. E Problema che Steven Wilson co-
sono delle sciocchezze
hezze ovvie. A furia dirigono
questi ricchi americani che diri nosce molto bene…
di seguire questee celebrità del nulla, le loro aziende non sono certo il go- Nella comunità prog c’è un pro-
rischiamo di smarrire
rrire le nostre identi- verno, ma dettano la legge all’i
all’inter- blema; vogliono sentire musica nuo-
tà, convinti di aver
ver fatto chissà quale no delle loro aziende. Forse sono
son dei va ma allo stesso tempo i Genesis.
scoperta. L’illusione
one della scelta non è Mariusz Duda 2023. filantropi e sono contrari al nazismo,
nazi Capisci? È la comfort zone di molti.
solo un’esclusiva dei complottisti! ma a volte la gente viene cance
cancellata Con l’ascolto di Self-Aware la gente ha
per degli errori minuscoli. Magari
M pensato: vogliono fare i Police/Rush
Sì, a loro piacee credere che ci per qualcosa
p q che è stato detto in
i un adesso? Cosa è successo? Forse ci pre-
sia un ordine, che ci sia qualcu- momento di poca lucidità. È come c ferivano come i King Crimson? Vo-
uinte a manovra-
no dietro le quinte a calpestare una mina, no? levano che il gruppo rifacesse il disco
re tutto… precedente? A volte ci si dimentica
Bisogna riprendere
ndere a dialogare
g e Penso alla carriera di Woody
Wood Al- che l’artista ha un percorso personale
smetterla con l’odio.
odio. È curioso, per-
perr- len… da seguire, non può ripetere sempre
ché canto anche “Non ti voglio più” O Kevin Spacey, che m maga- la stessa formula. Forse si sbaglia nel
e altre cose similiili nel disco. Cioè, ri non è stato dichiarato col- tentativo e l’ascoltatore, giustamen-
escludo qualcunoo invece di creare pevole, ma che vede la sua te, continua a preferire la produzio-
un ponte con loro. o. Quando, dopo carriera finire all’improvvi-
all’impr ne precedente, ma vediamo cosa suc-
diversi tentativi,, ti accorgi che so. Non voglio chiaramente
chiaram cederà in futuro. Come dicevamo
l’altra parte non fa un passo ver- r difendere nessuno, ma que- prima, Self-Aware è solo una canzone
so il dialogo, allora
ora devi proprio sto è il mondo oggi. Certo,
C alla fine dell’album, ha senso in quel
tagliare fuori quella
uella gente, per Woody Allen ha anche la l sua contesto. Il verdetto definitivo non
quanto sia una cosa spiacevole età, ma sembra funzionare
funzio può arrivare all’istante. Steven Wil-
da ammettere… retroattivamente il giudizio
giu son ha preferito un cambiamento
della gente che adesso non brusco, ma per la comunità prog do-
Che poi è il tema ma di I’m Do- perché ci
guarderà i suoi film, perc vrebbe solo fare dischi alla Porcupi-
ne With You… “non sei il mio vedono l’opera di un pedofi-
pe ne Tree.
giudice, il mio dio, il mio ca-
a lo. C’è qualcuno dietro cche ci
po, perché non chiudi la boc-c guadagna? Pensa al d docu- Sono quasi certo che Steven fosse
ca e porti lontanono da me il mentario su Michael Jackson
Jac abbastanza stanco del sound dei
tuo veleno?”. che adesso è scomparso
scompars da Porcupine Tree alla fine…
Esatto. Qualche
he volta il HBO… forse era ancora trop- Chiaro, ma io ho sentito il disco
dialogo non è possibile. po popolare? nuovo, a proposito… ti posso dire
C’è gente che cerca
ca di con- che c’è un pezzo più Porcupine Tree
vertirti al loro modo di Friend or Foe, apertura pop dell’ultimo disco uscito a loro nome.
vedere le cose, unn po’ co- spiazzante canzone, a cchi è Per me anche HAND. CANNOT.
me i preti, ma nonon fa per indirizzato? ERASE. è un album alla Porcupine
me. La vita è troppo
ppo breve È una provocazione. Sapevo
Sa Tree, ma spesso l’artista è l’ultimo ad
per sprecarla conon gente che che la gente avrebbe d detto: accorgersi di queste cose. Anch’io
non vuole dialogare.
gare. “sembrano gli A-Ha, i M Mister cerco di capire cosa pensa la gente
Mister, i Rush… ecc.”. Così del mio lavoro, ma cerco di pensare
Landmine Blast ci presenta la me- e pongo la domanda, siamo il i ne- anche a quello che voglio esprimere
tafora della mina na antiuomo… mico adesso o siamo sempre sem io in quel momento.
Questo affrontanta direttamente noi? Facciamo queste scelt
scelte sti-
la questione dellaa “cancel cul- listiche perché ci piace o per- In Big Tech Brother giochi con l’i-
ture”. Forse è stato
ato qualcosa arricchirci Mi
ché vogliamo arricchirci? dea di una distopia orwelliana…
che hai detto un n giorno, o dia
piace creare questo dialogo musicalmente è la cosa più bizzar-
scritto. Togliendolo
olo dal suo con l’ascoltatore; siamo i Ri- ra del disco perché apre con una
contesto finisci per
er sembra-
a verside, facciamo prog ma voce che chiede la cooperazione
re una persona stupida o sperim
abbiamo voluto sperimenta- dell’ascoltatore e poi esplode una
diversa e vieni distrutto
strutto dal- O
re con la musica anni Ottan- sezione di ottoni su un crescendo
la maggioranza, da quelli che ta. Non dovevamo farlofarl se- sincopato… quasi una citazione
decidono che non on devi esi- facci
condo voi? Se lo facciamo, zappiana…
stere più. È qualcosa
alcosa che p
perché s
lo facciamo? Ci siamo Ci avevamo già provato con l’Ep
RADEK ZAWADZKI

succede sempre più spesso svenduti? È chiaro che ili mo- ANNO DOMINI HIGH DEFINI-
oggi. Pensa a Kanye
nye West tivo è un altro, ma oggi non TION (2009) in Egoist Hedonist. È
e la bandiera nazista
zista po- sai di chi puoi fidarti, se ti una canzone che parla del fatto che ci
stata su Twitter… … forse trovi davanti l’artista o il pro- siamo abituati a essere solo dei dati
100
che se è una metafora per la tra- ro andate le cose se Piotr fosse ancora
gedia all’interno del gruppo. Cre- con noi. Forse il gruppo si sarebbe
di che la vostra musica sarebbe di- sciolto, chi può saperlo? Darei qual-
versa oggi se le cose non fossero siasi cosa per averlo ancora al mio
andate così? fianco, ma non è possibile. Forse il
Non lo so. Eravamo in piena crisi, dolore di questi ultimi anni mi ha
a dire la verità. Già l’album LOVE, spinto a cercare un approccio diverso
FEAR AND THE TIME MACHINE alla musica. Anche THROUGH
(2015) era principalmente una mia SHADED WOODS (2020) dei Luna-
opera, perché non riuscivamo più a tic Soul era il tentativo di trovare una
divertirci durante le prove. Non c’e- luce da qualche parte. Bisognava im-
ra più lo spirito di gruppo. È stato parare di nuovo a vivere, il periodo
composto in studio e forse non anda- di lutto doveva giungere a termine.
vamo tutti d’accordo. EYE OF THE Vale anche per i Riverside. Non vole-
SOUNDSCAPE (2016) è stato regi- vo il gruppo depresso e deprimente,
da vendere o da sfruttare per fini ANNO DOMINI strato come trio, parzialmente inedi- che per certi versi eravamo diventati.
commerciali. Il volto oscuro del capi- HIGH DEFINITION. to e senza batterista. Fu un colpo di Cominciavo a sentire il peso di tutto
talismo che ci segue ovunque, che ci scena alla Trono di Spade. Poi niente ciò, anche se saremo sempre un po’
conosce meglio di quanto noi non
pensiamo e che sembra non interes-
sarci per niente ormai. È facile essere
manipolati così, essendo solo dati.
Volevo fare una intro alla Money dei
Pink Floyd, ma più veloce e volevo
un colore diverso nella musica. È lo
stesso motivo per cui l’album è così
vario alla fine e perché ha tutti quei
colori in copertina. Non è una coper-
tina scura con una faccia rotta, ma un
personaggio pieno di colori che sta
cercando la propria identità. La chia-
ve di lettura del disco è già nell’im-
magine della copertina.

È il brano che racchiude più atmo-


sfere alla fine. È molto imprevedi-
bile. Tornando al personaggio di
Post-Truth, il cinico che non si fida
più di nessuno… quanto c’è di au-
tobiografico secondo te?
Ho cercato di capire perché si fini-
sce per odiare il prossimo. Soprattut-
to in rete. Sono partito da questa do-
manda per arrivare al personaggio
del cosiddetto “hater” e la sua lettura
dei titoli, un personaggio stanco e ar-
rabbiato. Un personaggio che ha mol-
ta paura, in fondo. Quando torna a ca-
sa, dopo una giornata di lavoro, e apre In studio tutti per un anno. Ho registrato un lavoro malinconici, ma desideravo un mo-
il suo portatile e legge i titoli clickbait, insieme per solista. Ho pensato che si potesse mento di colore e vitalità.
ID.ENTITY.
pensati solo per la monetizzazione, ha continuare così, senza necessaria-
una reazione estrema. È un nuovo re- mente essere più un gruppo. Quindi, Forse la sosta è stata importante?
azionario, non riflette e rischia anche in tutta onestà, non so come sarebbe- Prenderci una pausa come gruppo
di essere cancellato, ma intanto ha ci ha permesso di ripartire con una
scritto quello che ha scritto, scatenan- carica diversa. Ho anche prodotto
do l’inevitabile “shitstorm” prima di ID.ENTITY ponendomi nella situa-
comprendere appieno l’errore. Per zione inedita di dovermi chiedere:
colpa nostra, per come siamo diventa- “cosa manca al gruppo questa vol-
ti, abbiamo fatto soffrire qualcuno
che non conosciamo realmente. «La gente deve ta?”. Ho lasciato interagire la band
un po’ di più, così da vedere la diffe-

WASTELAND precede la pande-


capire che noi creiamo renza, e credo sia stata la decisione
giusta. Forse a qualcuno mancheran-
mia, nel mondo reale, anticipan- album e non singole no i “vecchi” Riverside, ma quel
do in parte la situazione di crisi
permanente in cui ci troviamo da
canzoni» sound era il frutto anche della mia
amicizia con Piotr… ora che non c’è
qualche anno a questa parte, an- Mariusz Duda più bisogna ricostruire tutto!
101
ALIEN FIELD (Cuneiform, 2022) è la testimonianza del suggestivo incontro
musicale tra il ricercatore di suoni Alessandro Pizzin e il fiatista Ken Field
(Birdsongs of the Mesozoic, Revolutionary Snake Ensemble).

AI CONFINI
DEL SUONO
Testo: Paolo Carnelli

P
otrebbe essere il titolo Ken (SUBTERRANEA, 1996) che ho programma radiofonico molte volte.
perfetto di un film o di avuto la sensazione che sarebbe sta- Una mia visita a Venezia nel 2014 ci
un libro di fantascienza: to davvero interessante collaborare ha dato l’opportunità di incontrarci
“terreno alieno”. E in ef- con lui, data la sua singolare attitudi- di persona. Quando mi ha contattato
fetti l’ennesimo intrigan- ne nell’interpolare suoni e stili diffe- chiedendomi se volessi collaborare a
te capitolo nella produzione della sto- renti tra loro. Quello che non potevo questo progetto sono stato entusiasta.
rica etichetta americana Cuneiform nemmeno immaginare è che Ken ave- Spero che il futuro ci riservi ulteriori
documenta un evento fuori dal co- va per caso ascoltato e proposto il mio collaborazioni.
mune. ALIEN FIELD è infatti il frut- album del 1992 SPETTRI durante la
to dell’incontro, a lungo auspicato, trasmissione radiofonica dall’emitten- Raccontate il processo
tra due straordinari musicisti: l’italia- te di Boston con cui collabora da an- che ha portato alla
no Alieno deBootes, pseudonimo di ni, commentandolo molto favorevol- realizzazione
Alessandro Pizzin, e Ken Field, sasso- mente. Così, grazie a questo incrocio di ALIEN FIELD…
fonista, flautista e compositore ame- del tutto casuale siamo entrati in con- AdB: Era dal 1996 che cercavo l’occa-
ricano conosciuto nel mondo della tatto personalmente. sione giusta per proporre a Ken Field
musica creativa contemporanea per KF: Esattamente. Da quando ho una collaborazione musicale. Quan-
le sue produzioni soliste e soprattut- La copertina ascoltato i primi lavori da solista di do poi ci siamo incontrati a Venezia
dell’album
to per la sua attività con la ecceziona- pubblicato su Alieno sono stato incuriosito dalla per la prima volta nel 2014, abbia-
le band jazz-progressive Birdsongs etichetta Cuneiform sua creatività e dalla sua anima musi- mo – vagamente – ipotizzato qualco-
of the Mesozoic, di cui fa parte dal nel 2022. cale, e ho incluso il suo lavoro nel mio sa. Ma solo la recente pandemia ha di
lontano 1988. Pizzin, classe 1959, già fatto creato le condizioni per una no-
a partire dalla fine degli anni Settan- stra maggiore disponibilità recipro-
ta ha iniziato a incidere con la pop ca di tempo per realizzare in studio
band sperimentale Ruins, esibendo- (a distanza) parte del lavoro di com-
si spesso in gallerie d’arte e prenden- posizione e improvvisazione. La co-
do parte a eventi multimediali. Dalla sa che mi ha colpito particolarmente
seconda metà degli anni Novanta si è è stata la facilità e la velocità con cui
dedicato al lavoro di produttore indi- abbiamo trovato soluzioni e idee cre-
pendente. Poi, dopo un periodo che ative che potessero interagire tra loro
lo ha visto impegnato principalmen- con mutua soddisfazione… forse la
te a organizzare concerti ed eventi stima reciproca manifestata ben pri-
culturali a Mestre, ha ripreso a maci- ma della collaborazione non era del
nare suoni nelle direzioni più dispa- tutto occasionale.
rate possibili. KF: Abbiamo lavorato in modo in-
dipendente, inviandoci reciproca-
Come si sono incontrati Alieno mente i file audio. Ognuno di noi
deBootes e Ken Field? ha registrato le proprie parti in stu-
AdB: Sono da tempo un costante e dio, in Italia e negli Stati Uniti, sia
PETER B KAARS

appassionato seguace dei Birdsongs nel caso si trattassero di idee inizia-


of the Mesozoic, ma è quando ho li, sia come risposta alle idee dell’al-
ascoltato il primo lavoro solista di tro. Io ho registrato nel mio stu-
102
Alessandro Pizzin
in modalità “aliena”.

«ALIEN
FIELD
è musica
ambient,
ma con
un tocco
creativo,
cuore
e anima»
Ken Field fa parte
Ken Field dei Birdsongs of the
Mesozoic dal 1988.

103
ALIEN FIELD
dio casalingo con il mio laptop. In KEN FIELD colare ho utilizzato un mio sistema mentale, del jazz elettrico inglese e
sei mesi abbiamo realizzato tutta la & ALIENO DEBOOTES digitale (Electron-x) che gestisce co- della musica del primo Novecento
musica contenuta in ALIEN FIELD. modamente le possibilità offerte europeo.
Poi Alieno ha seguito le fasi finali ALIEN FIELD tanto dai suoni analogici di fine an- KF: Sono ispirato da così tanti artisti
del missaggio mentre per il maste- (Cuneiform, 2022) ni Settanta quanto dalle macchine e stili musicali che sarebbe impossi-
ring abbiamo contattato l’eccellente Tracklist digitali degli ultimi quarant’anni, bile elencarli tutti. In realtà siamo
sound designer Erdem Helvacioglu · 01 – (Short Trip To) Bootes oltre a una infinita possibilità di de- tutti ispirati da ogni suono che ab-
a New York. Sono super contento · 02 – Dwelling clinare rumori e ritmi con i più mo- biamo mai sentito nella nostra vita.
del risultato. Spero che chi ascol- · 03 – Hmmm derni loops and samples. Attualmente il mio obiettivo princi-
terà il disco possa apprezzarlo tan- · 04 – Transducer Experiment KF: Uso Logic sul mio MacBook pale è il lavoro con il mio gruppo
to quanto mi sono divertito io a re- ·· 05 – The Garden
06 – Krunsch
Pro, con un microfono a diaframma Revolutionary Snake Ensemble, che
alizzarlo. · 07 – Izar 1 largo AKG C3000 e un’interfaccia si concentra sulla musica del Mar-
· 08 – Izar 2 audio Focusrite Scarlett 2i2. Il mi- di Gras brass band di New Orleans,
Nella presentazione · 09 – A New Cosmo crofono AKG lo possiedo da molti unita al funk e all’improvvisazione
dell’album si legge: anni, ma è stato solo durante la pan- libera.
KEN FIELD
“a cavallo tra pura sassofoni, flauto demia che l’ho tirato fuori dal ma-
improvvisazione e una ALIENO DEBOOTES gazzino, principalmente per regi- Perché lo pseudonimo Alieno
rigorosa quanto scrupolosa tastiere, creative mixing, strare la mia voce fuori campo per deBootes?
forma–composizione”. Cosa arrangiamenti il mio programma radiofonico set- AdB: Da appassionato di fantascien-
significa esattamente? timanale, che è stato prodotto a ca- za, già nel 1978 avevo manifestato
con la partecipazione di
AdB: È una questione di praxis ope- · Alessandro Monti sa durante la pandemia da quando una qualche empatia con lo spazio
rativa coordinata con Ken fin dall’i- basso elettrico in A New i nostri studi di trasmissione sono cosmico della costellazione di Boo-
nizio. Abbiamo lavorato entram- Cosmo stati chiusi. Conferisce un meravi- tes (conosciuta anche per essere il
bi autonomamente su strutture · Franco Moruzzi glioso calore e funziona bene sia con più esteso “vuoto” cosmico fino ad
batteria in Krunsch
improvvisate, per arrivare a elabo- doppia
· Matteo Bertolini
il flauto che con il sassofono. oggi scoperto), caratterizzata dalla
razioni che ci hanno permesso (e ri- soundscapes presenza di Arcturus, una delle stel-
chiesto) un rigore compositivo più in Izar e A New Cosmo Quali sono state e quali sono le più luminose del cosmo conosciu-
stretto. Di fatto l’elemento improv- · Domenico Meggiato tuttora le vostre principali to. Non a caso nel 1979 avevo dato
visativo iniziale è stato nuovamente frammenti di basso elettrico fonti di ispirazione musicale? vita a un singolare progetto elettro-
declinato secondo una struttura più in Krunsch AdB: Grazie alla continua esposizio- acustico chiamato appunto Arturo.
rigorosa e più vicina al processo di ne alla musica di tutti i generi avu- Successivamente ho portato avanti
composizione vero e proprio. ta in casa fin da piccolo, sono sicuro per qualche anno una mia trasmis-
di poter affermare di essere in gra- sione radiofonica tra varie emittenti
Esiste secondo voi un do di ascoltare di tutto, senza confi- locali con il soprannome l’Alieno. Al-
momento, un mood o un ni di sorta, senza preferenze troppo la fine, qualche anno fa, ho semplice-
contesto (più) giusto per esasperate o pregiudizi particolari. mente riunito queste due entità.
ascoltare ALIEN FIELD? Le mie preferenze non sono neces-
AdB: La musica di ALIEN FIELD sariamente le mie fonti di ispirazio- Ti autodefinisci un
proviene da situazioni e momen- ne creativa, anzi, mi accorgo sempre “soundician”. Cosa vuol dire
ti molto differenti tra loro, quindi Nel retro copertina
di più che le idee provengono più esattamente?
non esiste un momento o un conte- dell’album viene da circostanze e suggestioni comu- AdB: Si tratta di un semplice gio-
sto particolare per avere un approc- menzionata ni che dal desiderio di emulazione o co di parole in inglese per prova-
cio migliore o ideale. Forse il mood la vastità e la confronto con qualche artista in par- re a identificare esattamente il mio
mutevolezza
d’approccio deve essere quello delle dell’oceano come
ticolare. Sicuramente però la musi- rapporto con il suono e tutte le sue
“orecchie curiose”: con quella dispo- fonte di ispirazione ca progressiva degli anni Settanta è declinazioni. Il fare musica può in-
sizione d’animo di partenza il “mo- per la composizione stata la mia culla sonora, al pari del- durti a ritenerti un “musicista”; de-
mento” si crea. dei brani. la musica tedesca elettronica speri- dicarti ad elaborare i rumori ti iden-
KF: ALIEN FIELD è in gran par- tifica come un “rumorista”. Io lavo-
te musica ambient, ma musica am- ro ed elaboro in musica tutti i suoni
bient con un tocco creativo, con cuo- possibili e da qui la sintesi, azzarda-
re e anima. Ovviamente ci sono an- ta ma linguisticamente corretta, di
che momenti più dinamici. Penso “suonicista” (soundician).
che l’album possa essere ascoltato e
apprezzato con la massima attenzio- Superata la pandemia,
ne… forse potrebbe beneficiare di ci potrà mai essere una
uno stato di coscienza leggermente dimensione live per Ken e
alterato! Alieno?
AdB: Se ci saranno le condizioni
So che è un po’ come chiedere adeguate per permetterci di condi-
a un illusionista di rivelare videre un palco nella dimensione di
i propri trucchi, però mi ALIEN FIELD, sarò più che felice di
piacerebbe sapere qualcosa farlo.
in più sul vostro set-up e sulla KF: Sarebbe grandioso! Lo spero.
strumentazione che avete Tengo le dita incrociate nella spe-
utilizzato nell’album… ranza che prima o poi possa accade-
AdB: Per questo progetto in parti- re davvero!
104
JAZZ, ROCK
Sul palco non sempre
è una persona “gentile”
(18 novembre 2014, Milano).

I like & OTHER


STORIES
Chi è Tom Kennedy? Si tratta di un
ense,
contrabbassista/bassista statunitense,
isti,
che, oltre a incidere sei dischi solisti,
ento
ha prestato il suo prezioso strumento
a una marea di grandi artisti, tra cui
Dave Weckl, batterista con cui ha a
costruito un sodalizio duraturo,
Simon Phillips, Planet X, Mike Stern rn
e Steps Ahead. Uno forte davvero! o!
NEW START, il suo settimo album, m,
è in uscita su Autumn Hill Records. s.

Testo: Guido Bellachioma

Dave Weckl/Tom Kennedy Project:

I
Live in Europe
l nuovo progetto di Tom e Dave è completato da Eric Ma- a
rienthal al sassofono e Stu Mindeman alle tastiere. Tra
aprile e maggio il quartetto sarà in tour europeo. Par-r
r-
n-
tenza il 28 aprile dal Ronnie Scott’s Jazz Club di Lon-
n-
dra, altre tappe in Germania, Austria, Italia, Belgio e Fran-
cia. Cinque i concerti italiani a maggio: Sala Paradiso, S.
Lazzaro di Savena (8) – The Blue Note, Milano (11) –
Teatro Comunale, Mogoro, Oristano (13) – Teatro Primo mo
Longobardo, La Maddalena, Sassari (15) – Conservatorio orio
Venezze, Rovigo (19).

Sembra serio sul palco, raramente si abbandona al palcosceni-lcosceni-


co, almeno esteticamente. Tom Kennedy ha partecipato a lavori di
confine come UNIVERSE e MOONBABIES dei Planet X (insieme a
devastanti picchiatori come il batterista Virgil Donati e il chitarrista
Tony MacAlpine) dimostrandosi assolutamente a proprio rio agio. Ovvia-
mente ancora più a suo agio, pur giovanissimo, in concerto to accanto a vete-
FRANCESCO DESMAELE

endario Mi-
rani del jazz come Stan Kenton o Dizzy Gillespie. Il leggendario
ke Stern, tra l’altro chitarrista anche di Miles Davis, così ne parla:
“Tom Kennedy è uno dei migliori bassisti con cui abbia mai suo-
nato in vita mia. Sono molto orgoglioso di essere inclusoo in mol-
ei”.
ti dei suoi album e altrettanto felice che lui suoni nei miei”.
105
TOM KENNEDY
Tom Kennedy sospeso tra la mia carriera andando in tour o re- fortunato ad aver suonato e registra-
passato, presente e futuro gistrando con, tra gli altri, Bill Con- to con tante icone della musica. Se
Sono cresciuto nel midwest, preci- nors, Michael Brecker, Peter Erski- avrò occasioni per fare esperienza
samente a St. Louis, Missouri. I miei ne, Tania Maria, Steve Gadd, Mike con altri artisti stimolanti lo consi-
genitori gestivano un negozio di di- Stern, Lee Ritenour e Dave Grusin. dererò un “super premio”, ma sono
schi, e mio padre era un ex trombet- Come solista ho pubblicato diversi già soddisfatto così.
tista jazz. Io e i miei fratelli ascolta- lavori. Mi piace moltissimo suonare
vamo musica di alto livello già da dal vivo. Il mio futuro? Lo vedo come Esiste il concerto ideale?
giovanissimi, infatti ho scoperto il il passato e il presente, ovvero con la Sono tutti concerti perfetti a mo-
contrabbasso all’età di otto anni, an- musica al centro della mia vita! do loro. Sorrido quando ricordo le
che se era un po’ ingombrante come tante volte che ho “vissuto” il palco,
strumento. È stato amore a prima vi- Hai suonato davvero con perché sto realizzando esattamen-
sta, e, dopo appena un anno, ho ini- una moltitudine di artisti, da te quello che sognavo da bambino.
ziato a fare concerti pubblici come grandi veterani del jazz a Ogni concerto è ovviamente diver-
professionista nella mia città. gruppi meno legati a questa so, ma la felicità di salire sul palco
Nella tarda adolescenza potevo di- musica che ami, come i Planet è sempre presente. Non ne ho mai
re di aver già suonato con artisti del X. Citane uno con cui hai un affrontato uno senza provare que-
calibro di Freddie Hubbard, Son- rapporto particolare? sta sensazione. Deve sempre esserci
ny Stitt, James Moody, Barney Kes- Dave Weckl. Insieme abbiamo un’atmosfera felice e una forte ener-
sell, George Russell, Nat Adderley e condiviso alcuni dei momenti più in- gia tra i musicisti, in modo da crea-
Dizzy Gillespie. teressanti della mia carriera. Siamo re qualcosa di veramente spontaneo
Mi sono trasferito a New York nel entrambi di St. Louis, ma lui è nato e nuovo. Per me suonare è come en-
1984, dove ho proseguito a costruire qualche mese prima di me, sempre trare nel mondo da dove sgorgano la
nel 1960. Abbiamo iniziato a suona- magia e la reale perfezione.
re insieme da giovanissimi. Ho par-
tecipato a tutti i tour e gli album del- La tua musica?
la band di Dave, come lui ha pratica- È sempre in evoluzione. Ogni vol-
mente suonato in tutti i miei dischi. ta ho voluto registrare i miei dischi
Abbiamo anche condiviso il palco in modo che rappresentassero esat-
come sidemen per innumerevoli ar- tamente dove il mio spirito musica-
tisti, e oggi abbiamo una band nuo- le fosse in quel momento. Sono or-
va di zecca, Dave Weckl/Tom Ken- goglioso di tutti (STORIES, 2020
nedy Project. Ho avuto la fortuna – POINTS OF VIEW, 2017 – JUST
di avere un fratello maggiore musi- PLAY!, 2013 – JUST FOR THE RE-
FRANCESCO DESMAELE

cista, Ray (Raymond Huston Ken- CORD, 2011 – BASSICS, 2002 –


nedy Jr., 1957-2015), che è stato, a BASSES LOADED, 1996), perché
mio parere, uno dei più grandi pia- esprimono veramente il divertimen-
nisti del nostro tempo. Siamo cre- to e l’essenza di un gruppo di musi-
sciuti ascoltando, suonando e impa- cisti esperti quando “abbassano la
rando il nostro mestiere, abbiamo guardia” e si “lasciano” suonare. In
“guidato” molte registrazioni e per- pratica ci “divertiamo seriamente”,
formance dal vivo. Quelle grandi senza costrizioni o costruzioni, in
esperienze rimangono tra le più im- maniera emozionale! Per costruire la
portanti della mia carriera. C’è sem- propria musica l’artista deve risulta-
pre un artista o due con cui vorresti re versatile perché può affrontare tre
collaborare, ma sono stato davvero diversi momenti: la composizione, la

Sul palco del Blue Note


con Mike Sterne e Dave Weckl
(Milano, 2014).
TOM KENNEDY
registrazione e l’esecuzione live, tut- Artisti fondamentali per (violino), Chick Corea (piano),
ti ugualmente importanti e, ovvia- l’evoluzione della musica? Richard Davis (basso), Elvin Jones
mente, consequenziali. Certo, se stai Qualsiasi artista di un certo spes- e Mel Lewis (batteria)
suonando per altri la prima fase po- sore, perché tutti contribuiscono o
trebbe non esserci ma in studio e sul hanno contribuito. Ognuno di noi Suonando in situazioni così
palco devi dare sempre il massimo. ha molte influenze, e ciò mantiene diverse non c’è possibilità che
Per fare un esempio: stavo scrivendo una meravigliosa diversità nel mon- il tuo stile ne risenta?
musica per un progetto acustico di do delle sette note; sarebbe terribil- La mia anima è sempre presente in
Weckl, e ricordo la gioia pura quan- mente noioso se a tutti piacessero (e tutto quello che tiro fuori dagli stru-
do, da un paio di idee per canzoni di- suonassero) le stesse cose! Posso no- menti, ma, naturalmente, cerco di
stinte, ma che non riuscivo a finire, minare alcuni dei nomi che mi han- amalgamarla allo stile che la compo-
magicamente è nata una nuova e uni- no più influenzato: Art Tatum, Char- sizione necessita in quel momento.
ca composizione. Stavo tormentan- lie Parker, Dizzy Gillespie, John Col- Ho ascoltato talmente tanta musica
do il mio cervello, cercando di trova- trane, Elvin Jones, Michael Brecker, che il mio stile è diventato più “aper-
re la soluzione, quando mi sono reso Chick Corea e Freddie Hubbard. to”, permettendomi di esprimermi
conto che in realtà tutte le sezioni le in molti modi, ugualmente credibi-
avevo già scritte giorni prima… non Ascolti ancora musica? li: latin, pop, classica, jazz e r&b. Mi
capivo che dovevo solo assemblarle! Certamente, come si fa a vivere ci sono voluti anni per poter suonare
Non c’è niente come la sensazione di senza ascoltare musica? questi generi con il giusto approccio.
ascoltare il lavoro completato in una Mi adatto all’artista e non solo al bra-
grande coppia di diffusori da studio! A questo punto mi viene facile no, senza rinunciare alla mia iden-
Quel momento è il culmine che rac- chiederti quali sono i dieci tità. Penso che Tom Kennedy venga
chiude ogni ora di lavoro, il sudo- album che non abbandoneresti apprezzato anche per questo.
re e tutte le frustrazioni che un ar- mai e che porteresti con te
tista deve passare per arrivare a re- su una “fantomatica” isola Cosa puoi consigliare a chi
alizzare la propria musica nella sua Dall’alto: deserta… si appresta a registrare un
UNIVERSE (Planet
forma definitiva. Suonare dal vivo è X), POINTS Chick Corea: LIGHT AS A album?
sicuramente l’atto più naturale per OF VIEW (Tom FEATHER (1972) Il mio consiglio? “Siate preparati
un musicista, è la vera fonte della vi- Kennedy), STORIES Keith Jarrett: MY SONG (1978) al massimo”. Io sono preciso in que-
ta. Studiamo e progrediamo nel no- (Tom Kennedy), Bill Evans/Scott LaFaro: SUNDAY sto lavoro. Studio l’ordine dei brani,
MOONBABIES
stro mestiere per anni, ma il concer- (Planet X). AT THE VILLAGE VANGUARD chi farà l’assolo e su quale composizio-
to è il momento di “uscire allo sco- (1961) ne. Ho con me anche le partiture per
perto, di far sentire chi siamo” e per Bill Evans: EXPLORATIONS i musicisti. È altrettanto importante
tutti gli altri di ascoltarci. L’intera- (1961) controllare che la sala di registrazione
zione con il pubblico è in grado di Diane Schuur: IN TRIBUTE (1992) abbia la giusta dotazione di microfo-
creare uno spettacolo davvero ma- Pat Metheny: LETTER FROM ni, i monitor corretti ecc. Io sono un
gico! L’artista deve trovare la giusta HOME (1989) convinto sostenitore che le migliori
miscela tra l’appassionato, che deve Peter Gabriel: SO (1986) interpretazioni avvengano nelle pri-
rimanere vivo in lui, e il professio- Sergio Mendes & Brasil 66: LOOK me registrazioni, diciamo tra la pri-
nista: ascoltare grande musica, suo- AROUND (1968) ma o, al massimo, la quarta esecuzio-
nare ciò che ama, divertirsi sempre, Donald Fagen: THE NIGHTFLY ne. La concentrazione, il feeling e l’e-
trovare altri musicisti che condivi- (1982) nergia di solito in seguito iniziano a
dono queste scelte di vita. Dizzy Gillespie/Various Artists: JAZZ scemare, quindi è importante dare su-
FOR A SUNDAY AFTERNOON bito il massimo per poter avere una
Penso che la tecnica sia VOL. 1 (1967) con Pepper registrazione soddisfacente. Spesso in-
importante per te, visto il tipo Adams (sax baritono), Ray Nance cido solo due take per ogni brano.
di musica evoluta che suoni…
Direi che parlare solo di tecnica
è come guardare i musicisti sul pal-
co senza sentirne la musica… non sa-
rà mai possibile vivere l’esperien-
za in maniera completa. La tecni-
ca è lo strumento fondamentale
per facilitare il trasferimento del- «La mia musica
le idee dalla testa allo strumento.
Nella musica contemporanea è più esprime l’essenza
importante che mai avere una gran-
de competenza, però penso che alcu-
ni oggi studino solo la tecnica fine a
dei musicisti
se stessa, non godendo mai della ve-
ra gioia di usarla in modo completo quando “abbassano
e in connessione con le proprie emo-
zioni! Una cosa mi rende particolar-
mente orgoglioso: suonare ancora
la guardia” e si
con estremo amore la MIA musica,
oggi come ieri.
“lasciano” suonare»
107
«I Divae Project non si pongono il problema di quale
codice espressivo utilizzare, tranne una sorta
di “lucidità irrazionale” che li porta a ragionare
moltissimo su ogni decisione, però senza
dimenticare la spontaneità di base»
108
Con STRATOSFERICO & OTHER STORIES (Ma.Ra.Cash, 2023)
l’avventura dei Divae Project si arricchisce di nuova linfa musicale:
un gustoso antipasto in vista dei due album in uscita entro fine anno.

Oltre
la Stratosfera Testo: Paolo Carnelli

P
er chi scrive, e probabil- scomparso il 13 giugno del 1979. Og-
mente anche per chi leg- gi con STRATOSFERICO & OTHER
ge, pensare al nome Di- STORIES (Ma.Ra.Cash) il materiale
vae è come pronunciare presente sul vinile vede la luce anche
una parola magica: cin- in Cd con l’aggiunta di sei brani, per
que lettere e le lancette dell’orologio un totale di trenta minuti di musica
tornano immediatamente indietro a in più. Nel frattempo Pistoni e Bella-
quasi trent’anni fa (bei tempi!). DE- chioma hanno continuato a lavorare
TERMINAZIONE dei Divae (12 di- ad altri due album, il primo dei quali
cembre 1995) fu la prima produzione uscirà il 23 giugno per Universal Mu-
targata Progressivamente, con il de- sic Italia con il titolo PROG WILL NE-
butto di Fantàsia, la donna guerriera VER DIE (sei brani per 40 minuti)…
raffigurata nel logo creato da Mauri-
zio Di Vincenzo. Prima e dopo, con- Nei dodici brani contenuti in
certi memorabili in tutta Italia da- STRATOSFERICO & OTHER
vanti a migliaia di persone, collabora- STORIES convivono felicemente
zioni con ospiti importanti – uno su epoche e stili musicali differenti,
tutti, il chitarrista dei Gentle Giant, ad esempio gli anni Settanta
Gary Green – e poi recensioni po- degli Osanna (la suite dedicata a
sitive da parte delle principali testa- L’UOMO) e gli anni Ottanta degli
te musicali. Eppure, incredibilmente, Asia con la rivisitazione di After
il percorso discografico del gruppo si The War, ma anche le sonorità
interruppe lì. Negli anni successivi il degli anni Novanta e Duemila
progetto è sembrato sul punto di ri- della nuova scena Prog mondiale.
partire varie volte, ma il tanto atteso Personalmente che legame
secondo album non è mai arrivato. musicale avete con i differenti
L’ultimo tentativo, risalente a un paio decenni? Ce n’è uno a cui siete più
di anni fa, nasce dall’unione tra Gui- legati?
do Bellachioma (direttore di «Prog Davide Pistoni: La passione per gli
Italia» e del Progressivamente Festi- anni Settanta e Ottanta è innegabile,
val dal 1993) e Davide Pistoni (poli- Davide Pistoni però senza rimanerci inchiodati e sen-
strumentista e compositore di talen- durante la za dimenticare le esperienze sonore
to sopraffino): i due contattano il chi- registrazione nasce così Divae Project, nome mu- degli ultimi decenni. STRATOSFERI-
di A Gift for
tarrista Fabio Cerrone, che entrò a far Keith Emerson
tuato dal passato ma che esprime tut- CO & OTHER STORIES può all’ap-
parte dei Divae subito dopo la pub- (Millenium Audio ta la voglia di guardare al futuro. Il 12 parenza sembrare “disomogeneo”
blicazione di DETERMINAZIONE, e Recording, Roma). giugno del 2021, in occasione del Re- ma in realtà è un lavoro coerente sti-
Alessandro Costanzo, cantante della Di spalle Fabio cord Store Day, esce il mini Lp STRA- listicamente: la mia esperienza come
Ferri, responsabile
band, che però per impegni lavorativi del Millenium e
TOSFERICO (23’), vinile 180 g in orchestratore, in studio e in Rai per
non può proseguire la collaborazione. batterista originale Edizione Limitata e Numerata (500 più di vent’anni, mi ha reso duttile ai
Il motore rimane comunque acceso e degli Arcadelt. copie), dedicato a Demetrio Stratos, diversi approcci musicali, pur mante-
109
MEDIA PATNER

DIVAE PROJECT
nendo la mia identità. Si passava con tare, suonare tastiere, basso, batteria,
disinvoltura da un brano operistico a flauto, chitarra. Dimenticavo: utilizza
uno pop, rock ecc. Tutto questo ha al- qualsiasi software applicato alla musi-
largato molto la mia visione d’insie- ca, fa il tecnico del suono ecc. Realiz-
me. Vedo ogni canzone come una pic- zare musica insieme è una delle espe-
cola colonna sonora descrittiva, un rienze più appaganti e divertenti della
piccolo pezzo di storia raccontata in mia vita. Se la gente respirasse l’atmo-
musica. Mi piace pensare che l’ascol- sfera in studio dietro ai brani dei Di-
tatore di un nostro brano chiuda ine- vae Project cambierebbe idea rispetto
vitabilmente gli occhi, che si lasci por- al comportamento “serio” che si do-
tare per mano in un mondo a parte vrebbe avere in tali momenti…
+⃝● Ristorazione doc
per la sua durata… e che una volta fi-
nito ricordi ancora la sensazione di es-
nell’area del Festival
+⃝● Si consiglia Sabato 2 Domenica 3 5a edizione Mi pare di capire che a parte voi
sere stato “altrove”, desiderando di
prenotazione tavolo
3478875002
+⃝● Piazzetta Hostaria
Luglio 2022 due, la “famiglia” Divae Project
riascoltarlo per scoprirne, di volta in
Acqua Nera Str.
Vicinale Acquanegra
Ore 20:30 Ore 19:00
Boffalora sia una famiglia “allargata”,
Ticino (MI)
Cascina Via Volta snc
- Boffalora Ticino (MI)

volta, sempre nuovi particolari. +⃝● Nuovo comodo


parcheggio costituita da un cospicuo numero
auto a diposizione
Guido Bellachioma: Sono nato pri- di musicisti: quali percorsi vi
ma di Davide (1955 – 1960) e, pur Ore 22:00 hanno portato a scegliere e
Ore 20:15
avendo vissuto con gioia e passione i Fine concerto:
“Omaggio
coinvolgere gli artisti che hanno
al BMS”
vari decenni, non sono legato a nes- preso parte alla realizzazione di
suno in particolare. Vivo con totale questi brani? Verranno coinvolti
soddisfazione ogni momento, senza Ore 22:15 altri musicisti in futuro?
preoccuparmi di essere al passo con i DP: Indubbiamente! La “famiglia”
tempi o fuori moda, perché non sono si allarga strada facendo. Nel percor-
mai stato in linea con i tempi “intor- MANIFESTO_BLACK_WATERS.indd 1 31/05/22 09:07

so di palco e di vita. Si aggiungono,


no”. Poi, ovviamente, la vita influenza Poster del Black sfida. Ricordo però di una volta che, e si tolgono a volte, diversi collabora-
ogni scelta artistica. La carta d’identità Water’s Prog Nights seduti davanti a un caffè durante una tori. Vuoi per affinità elettive che per
2022 (curato da
serve solo a capire che il tempo scor- Maurizio Venegoni
pausa di lavoro, lui mi guarda e can- affiatamento e gusto musicale. Non
re. Senza memoria non c’è futuro, ma del Consorzio didamente mi dice: “Ho un testo in- precludiamo nessuna collaborazione
sclerotizzarsi volutamente in un con- Acqua Potabile). tenso per un brano contro la guerra, futura perché crediamo che la musi-
testo storico è la negazione di te stes- dovremmo costruirci una musica in- ca sia, innanzitutto, condivisione. Per-
so. Musicalmente mi piace mischiare torno alla voce che interpreta il testo sonalmente ho, fin dall’inizio, le idee
le carte e consumo, come ho sempre come se fosse un incrocio tra i poe- molto chiare di come debba essere co-
fatto, classica, jazz, avanguardia, elet- ti da strada e l’hip hop dai contenu- struito un determinato brano, però
tronica e acustica, hard & heavy, rock, ti più sociali. Io ho sgranato gli occhi amo sempre lasciare ai collaboratori
blues. Rifuggo come la peste solo le La Universal Music e ho detto: “Ma sei impazzito? Vade più stretti l’opportunità di “creare”
cose della cultura mainstream, più o Italia ha messo in retro. Manco morto!”. Ma lui ha insi- parti proprie, poiché penso che se un
circolazione alcune
meno “giovani”! Con i Divae Project copie del vinile, ritrovate stito e così è nato uno dei nostri bra- musicista fa cose più nelle sue corde,
non ci poniamo il problema di qua- in magazzino. Potete ni che amo di più, che si intitola E anziché eseguire forzatamente par-
le codice espressivo utilizzare, tran- chiedere al vostro poi. Il pezzo uscirà a Natale prossimo ti coercitive, il risultato è più fluido,
ne una sorta di “lucidità irrazionale” negoziante oppure nell’album NIENTE CARTOLINE naturale e determinante per la buo-
online.
che ci porta a ragionare moltissimo su DAGLI ANNI 70. Abbiamo talmen- na riuscita finale. Di conseguenza an-
ogni decisione, però senza dimentica- 1 Stratosferico te tanti progetti in essere che finisco che nei successivi concerti questa con-
re la spontaneità di base. Ogni brano 2 L’urlo per viverli contemporaneamente co- dizione risulterà determinante per un
3 Rawon
è stato missato maniacalmente da noi 4 Introduzione me un unicum. risultato ottimale.
due nello studio casalingo di Davide, 5 L’uomo GB: Ho iniziato più volte un percorso GB: La parola Project presuppone
tra la colazione al bar, il pranzo e il caf- 6 L’amore vincerà idealmente simile con altri artisti… proprio la libertà di utilizzare, special-
di nuovo
fè pomeridiano… dicendo con gusto 7 È la guerra ma non sono mai riuscito a portarlo mente in studio, un ampio parco di
anche un sacco di cavolate. Per l’av- (vocal version) a compimento, perché serve una con- musicisti, ma con cui abbiamo un so-
ventura Divae Project voglio ringra- 8 Lampo nessione umana allo stesso livello di lido legame umano. Altrimenti que-
9 After The War
ziare Davide Benetti della Universal, 10 La follia quella artistica. Io e Davide siamo le- sta operazione diventerebbe troppo
che mi ha supportato al meglio per re- che diventa realtà gati da un profondo affetto, che negli costruita. Dal vivo, invece, la band è
alizzare i nostri lavori. 11 È la guerra ultimi trent’anni ci ha portato a rea- più strutturata. La formazione, com-
(orchestral version)
12 A Gift for Keith lizzare una marea di progetti e a vive- posta da musicisti preparatissimi, pre-
Come funziona il binomio Emerson re insieme molte emozioni. Quello vede Davide alle tastiere e ai cori, Lu-
Pistoni/Bellachioma, sia a livello che siamo si travasa nei Divae Project, ca Velletri alla voce (cantante dalle
artistico che a livello umano? Demetrio Stratos, Davide ovviamente con l’aiuto e la parteci- corde vocali “pazzesche” e con una
Pistoni, Giulio Capiozzo,
DP: Io mi occupo del lato pretta- Gianni Nocenzi, Lino pazione profonda di tutte le persone sensibilità che gli permette di entra-
mente tecnico-musicale e Guido de- Vairetti, Gazebo, Luca coinvolte. Negli anni Settanta vole- re in qualsiasi pezzo), Francesco Iso-
gli aspetti artistico-gestionali-grafici. Velletri, Francesco Isola, vo imparare a suonare il basso, poi ho la alla batteria (vera forza della na-
Fabio Cerrone, Lorenzo
Ma in realtà i ruoli non sono poi co- Trincia, Fabio Trentini, vissuto tante altre esperienze e ho la- tura e tecnicamente preparatissimo),
sì ben delineati. Molto spesso pen- Paolo Lucini, Enzo Vita, sciato perdere piuttosto che farlo ma- Fabio Cerrone alla chitarra (uno dei
siamo la stessa cosa e poi ci ritrovia- Carlo Maria Micheli, le. Le idee artistiche sono rimaste, ma migliori a livello europeo), Lorenzo
Alessandro Costanzo,
mo a dirla all’unisono! Quasi sempre Dahl Ah Lee, Elio non le avrei mai messe a punto senza Trincia al basso (non perde mai il rit-
quando Guido propone qualcosa, io Volpini, Pericle Sponzilli, un artista straordinario come Davide, mo e quando scalda il motore la tem-
sono sempre pronto ad affrontare la Guido Bellachioma. capace di comporre, arrangiare, can- peratura “sale”) e Fabio Servilio alla
110
DIVAE PROJECT
chitarra e ai cori (tecnicamente inec- DP: Keith Emerson mi ha sempre un colpo di pistola alla testa. L’ultimo
cepibile e lega davvero il suono del ispirato. E ho sentito sulla mia pel- movimento, dove torna il pianoforte,
gruppo). le il dolore di un artista che non riu- descrive i momenti in cui Keith ripen-
sciva a esprimersi per impedimenti fi- sa ai suoi inizi, quando ancora dove-
Il testo di È la guerra mette sici (cosa che io stesso ho, purtroppo, va iniziare a percorrere il suo sentie-
i brividi per la sua cruda provato) cercando di convogliare tut- ro nella musica. Gli serve per trova-
autenticità, amplificata dalla to quel flusso negativo, rielaborarlo e re il coraggio di farla finita, perché
tua interpretazione sincera renderlo positivo, che poi è il valore la sua musica è più importante del-
e spontanea. Qual è la storia degli artisti. Il brano è suddiviso in tre la sua stessa vita. Il rumore finale, do-
dietro a questa pagina di grande parti principali. L’ho pensato con l’in- po l’ultima nota, simboleggia il coper-
intensità emotiva? troduzione al piano, primo strumento chio del pianoforte che si chiude, forse
GB: Brano romantico e in chiaroscu- di Emerson, a indicare la solitudine di per il corpo che ci cade sopra… for-
ro che riflette sui vari significati della un musicista che non può esprimersi se per una mano pietosa che preferi-
parola “guerra” e sui modi per com- come vorrebbe; quindi Il tormento, do- sce togliere a quei magici tasti in bian-
battere l’abbrutimento culturale con- ve nella sezione finale, L’estasi, entra co e nero la vista del corpo senza vi-
seguente, tra cui quello di non tradire tutta la band con i synth, le chitarre ta di Keith.
mai le proprie idee. Io e Davide vole- distorte. Il ritmo è incalzante e pode-
vamo fare un regalo “diverso” a mia roso come i loro tour, simboleggian- Divae Project avrà
moglie Marina per il suo primo com- do anche il successo roboante degli anche un futuro live?
pleanno dopo l’operazione per il tu- ELP. Nella terza parte, La quiete, Keith DP: Ovviamente. Il live è la linfa vi-
more al seno. Mi sono ricordato di è ancora da solo con il suo piano a da- tale per noi musicisti. Il lavoro di stu-
questo suo scritto, e gli ho proposto re il commiato, prima che cali il sipa- dio è meraviglioso, si ha la possibilità
di farne un brano con una mia inter- rio con il suo suicidio. Il brano termi- di creare, inventare, ma poi alla fine
pretazione di getto. Quando Marina, na con il pedale che si alza, i feltri che la vera “paga” di noi artisti è sempre
che è una persona dalla spiccata crea- fermano l’ultimo accordo e il coper- l’applauso finale.
tività (scrive, dipinge) lo ha ascoltato, chio della tastiera che si chiude. GB: La musica deve essere libera di vi-
si è messa a piangere, perché ha capi- GB: Keith Emerson è l’artista che ha vere su un palco. Proprio per questo
to che in questo brano batteva all’uni- donato pari dignità alle tastiere rispet- motivo la maggior parte del reperto-
sono il cuore di noi tre. Una sensibili- to alle chitarre. Il brano, quasi nove rio è concepito per essere suonato li-
tà comune è patrimonio raro. minuti strumentali in tre movimen- ve. Sinora la band ha suonato unica-
ti, descrive la sua problematica vita, mente al Black Water’s Prog Nights
Il commento musicale conclusa con il suicidio. La formazio- di Boffalora Ticino/Milano (2 luglio
di È la guerra potrebbe essere ne è triangolare come Emerson, Lake 2022), prima da sola e poi con Gian-
una splendida colonna sonora. & Palmer, ma prevede l’uso della chi- ni Nocenzi al piano acustico, ese-
Come hai lavorato a questa tarra elettrica al posto del basso, ruo- guendo con lui 750.000 anni fa l’amo-
composizione? lo coperto dai sintetizzatori. Keith è re? e RIP del BMS. Il 21 giugno per la
DP: Questo brano è nato in mo- De sinistra: stato il maestro assoluto, almeno tra Festa della Musica a Roma presenterà
Fabio Cerrone,
do avulso da tutti gli altri. Un gior- Fabio Servilio, gli artisti cardine della musica esplosa il nuovo album durante il festival Jazz
no leggendomi un testo bellissimo e Francesco Isola, negli anni Settanta, al pianoforte, or- Image, posizionato nel parco con vista
intenso, che evocava gli orrori della Davide Pistoni, gano Hammond e sintetizzatori. Ma Colosseo illuminato, curato da Euge-
guerra e del rifiuto dell’oscurità to- Guido Bellachioma, dalla vetta si può solo scendere. Dopo nio Rubei dell’Alexanderplatz, figlio
Lorenzo Trincia,
tale dei sentimenti, Guido mi propo- Luca Velletri
l’estasi del successo, il tormento! Nel- del mio amico Giampiero, con cui al-
se di musicarlo… per farne un rega- (Boffalora Ticino, la notte tra il 10 e l’11 marzo 2016 il la Casa del Jazz avevo realizzato due
lo a sorpresa alla mia carissima ami- 2 luglio 2022). “Re dei tastieristi” rock si suicida con edizioni di Progressivamente.
ca Marina Loreti, che ne era l’autrice.
Io, emozionato, gli rispondo di farlo
in diretta come su un palcoscenico.
Lui con la cuffia davanti al microfo-
no, io con la cuffia al piano. E così
mentre lui interpretava i versi io sot-
tolineavo i crescendo e le pause. Ne
è venuto fuori un momento irripeti-
bile, o quasi, poiché l’interazione tra
poesia e musica è nata contempora-
neamente. Qualsiasi “costruzione”
successiva sarebbe risultata avulsa…
falsa. Poi ho aggiunto gli elementi or-
chestrali dando vita a questa piccola
colonna sonora delle emozioni, ma
senza toccare l’impianto originario.
ANTONIO DE SARNO

A Gift For Keith Emerson chiude le


“altre storie” con forza e mestizia
al tempo stesso. Considerazioni,
ricordi e riflessioni su questo
grande musicista…
111
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Un pr
premio
remio alla ca
carriera
per C
Claudio Simon
Simonetti
Il Sombra a 2023, XII festival del cine
cinema fantastico europeo
di Murcia a (Spagna, 17/25 marzomarzo), ha insignito Claudio
Simonettii del premio Bernard He Hermann. Il 25 i Claudio
Simonetti
Simonetti’si’s Goblin alla chiusura del festival hanno ese-
guito Susp piria durante la proiezio
Suspiria proiezione del film. Nell’anno
da poco iniziato sembra proseg proseguire il trend positivo
per Claud dio, che, dopo aver cont
Claudio, contratto una brutta forma
di Covid, sta suonando molto a livello internazionale.
L’11 ottobre
ottobbre ha ricevuto il Golde
Golden Méliès, premio alla
carriera del
d Sitges Film Festival ((Spagna), meritato tra-
guardo per
per chi ha speso la vita in un cinema di genere
che conti inua ad avere milioni d
continua di appassionati in tutto
il mondo. Il Festival Internaciona
Internacional de Cinema Fantàstic
de Catalunya,
Catalu unya, nome effettivo dellade manifestazione, è
infatti spe
ecializzato in pellicole ffantasy e horror, ed è
specializzato
considera ato uno dei più importan
considerato importanti al mondo. L’edizione
2022 è staata la 55esima.
stata

Genesis BBC BROADCASTS


Il nuovo box contiene registrazioni dei Genesis incise
per la BBC tra il 1970 e il 1998. È disponibile in due ver-
sioni (5 Cd con 53 tracce e 3 Lp con 24), curato da Tony
Banks, tastierista e membro fondatore del gruppo, e
da Nick Davis, loro sound engineer e produttore. Per la
prima volta tutti questi brani vengono pubblicati ufficial-
mente in vinile. Le note bio-discografiche sono a cura di
Michael Hann, corredate da un libretto di 40 pagine. Il
box comprende poi canzoni scelte dalle due esibizioni
del gruppo a Knebworth (1978 e 1992) 1992), dallo show al
Lyceum di Londra (1980) e dalla trionfale serie di concer-
ti a Wembley (1987). Completato da altri brani registrati
al NEC di Birmingham (febbraio 1998), da rare session ai
BBC Paris Studios di Londra e al Night Ride di BBC Ra-
dio 2 nei primi anni Settanta e dalla versione dal vivo di
Watcher Of The Skies alla Wembley Empire Pool (1975),

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(e inviaci la tua playlist rock! Le migliori verranno pubblicate tra le pagine di «Classic Rock»!)
112
Cinquanta – 50 anni di
ritratti della mia musica
Renzo Chiesa, cremonese di nascita e milanese d’a-
dozione, è uno dei fotografi storici della musica nel
nostro Paese, oltre che collaboratore di «Prog Italia».
Le edizioni Vololibero nel 2022 hanno pubblicato il suo
libro Cinquanta – 50 anni di ritratti della mia musica,
dove Renzo espone le sue “visioni” con delle corpose di-
dascalie, scritte anche da giornalisti e altri addetti ai la- vori,
per comprendere meglio ogni foto, tra cui quelle di Miles Davis,
Roberto Ciotti, Claudio Rocchi, Demetrio Stratos, Fabrizio De An-
dré, Jean-Luc Ponty, Faust’O, Paolo Conte, Roberto Ciotti, Stormy
Six, Lucio Dalla, Rory Gallagher ecc. Guido Bellachioma pone
l’accento sul Canzoniere del Lazio del 1976 con l’immagine di
Pasquale Minieri e Piero Brega: “L’Italia degli anni Settanta è una
fucina culturale vivissima, dove la musica ha un ruolo fondamen-
tale. Il CdL, perfetto esempio di connessione tra politica, musica
e cultura varia, tra il 1972 e il 1978, esplora tutti i codici della con-
taminazione, dalla tradizione orale popolare all’improvvisazione
di stampo jazzistico o psichedelico, dai suoni dell’Africa al rock.
Nato come gruppo di rivalutazione dei repertori sonori popolari
e dei canti delle borgate, diventa tra i più importanti nomi del folk
revival, costituito intorno al Nuovo Canzoniere Italiano”.
Grain – Portrait
of Fabio D’Emilio
Fabio D’Emilio, fotografo musicale di riviste storiche e
“attraversatore” di molte stagioni della creatività a 360
gradi, è ben conosciuto dai nostri lettori, che hanno
imparato ad apprezzarlo per le sue immagini. Nel nu-
mero 21 di «Prog Italia» (luglio 2019) gli abbiamo dedi-
cato l’articolo Gli scatti della mia vita. Il documentario
Grain – Portrait of Fabio D’Emilio, che andrà in onda
dal 5 aprile sulla piattaforma Chili, racconta la vita di
Fabio, soprattutto attraverso la musica. Queste sono
le sue parole: “Il progetto nasce da un incontro casua-
le, avvenuto dopo un concerto in un locale romano,
dove il giovane e talentuoso regista Simone Valentini
e l’operatore Victor Torrefiel Vicente si trovavano per
realizzare un video su Alberto Fiori dei Melatti. Io ero
lì che recitavo una vecchia parte della mia vita, quella
del fotografo ma loro non lo sapevano che fosse “così
vecchia”… e mi hanno chiesto come e perché mi tro-
vassi lì e quale fosse la mia esperienza al riguardo.
Il racconto della mia vita da fotografo, discografico e
marketing manager non fu breve. Via via che raccon-
tavo altre domande arrivavano, così che altri cassetti
della memoria venivano aperti, con loro sempre più
incuriositi. Alberto mi chiama e mi dice che Simone
e Victor volevano raccontare la mia storia in un cor-
tometraggio, di cui lui alla fine curerà la colonna so-
nora. Alla fine ci sono voluti due anni di Covid e due
di lavoro per giungere alla realizzazione di Grain. È
stato necessario che altri cerchi si chiudessero. Per
ricostruire l’identità di tante foto è stato determinan-
te l’aiuto di Guido Bellachioma che, detentore di tutti
i miei negativi, ha pazientemente indicato i riferimenti
di ogni scatto, oltre a essere presente con me in alcuni
momenti. Per molti lettori vedere Grain sarà un simpa-
tico viaggio nel passato e nella mia vita, che ha avuto
come denominatore comune la passione”.

113
NEL PROSSIMO
MO NUMER
NUMERO
RO

MIKE OLDFIELD
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LD BALLETTO
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