IL SETTIMANALE

DELLE FAMIGLIE ITALIANE

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N°12
26/3/2020

RE FELIPE
CONTRO PAPÀ
JUAN CARLOS
RINUNCIA
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LA PENSIONE E FOTO ISTA
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AMADEUS
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«LA NOSTRA VITA
INCREDIBILE: HA
MESSO LA TESTA
A POSTO! DA RECLUSI
GLI 80 ANNI DI M
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L’APPELLO DEL CONDUTTORE
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 SOM MAR IO

NUMERO 12 - 26 MARZO 2020

OGGI È ANCHE
7 EDITORIALE
di Umberto Brindani

9 La post@ dei lettori

COVER STORY
10 Amadeus «La nostra vita da
reclusi in casa»
di Umberto Brindani
SUL WEB
Se in questo periodo non riuscite ad andare
SPECIALE CORONAVIRUS
16 È il momento più brutto Ora in edicola, per solo 1 euro potete leggere
gli altri Stati seguono il model-
lo Italia di Valeria Palumbo
il nostro settimanale nel formato digitale.
22 Noi e il virus Quattro raccon- Ecco come fare
ti tra difficoltà e speranza
di F. Tinelli e G. Fumagalli Ricordiamo a tutti i lettori che
26 Al Bano «Siamo in guerra con-
IL SETTIMA

il settimanale Oggi può anche

DELLE FAMIGLI NALE
E ITALIANE

tro un nemico che abbiamo cre- essere acquistato in formato

Milano.
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sura a cura di A. Penna

N°12
26/3/2020

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34 Benessere ai tempi del Co- Per solo 1 euro a settimana
USIVE

vid-19 Dieta e movimento per

€ 3,30-Ticino Chf 4,50-Svizzera

star meglio di Marta Pacillo potrete sfogliare la versione «LA NOSTRA VIT
A
FOTO ESCLUSIVE

38 Don Mazzi «Attenti, lo spaccio digitale di Oggi. INCREDIBILE: HA

€ 2,80-P € 3,50-S Kr. 45,00-SK

DA RECLUSI
MESSO LA TESTA
A POSTO!

continua» di Cristina Rogledi
39 Il Vangelo della domenica Non
potete andare a Messa? Rime-
diate così
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Periodico Settimanale: A

40 LE DOMANDE oppure chiamate il 02 6379.8520. Guida pratica

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DOSSIER DI
alla tv su misura
TUTTO SUL CO28 PAGINE
RONAVIRUS
DI «OGGI»
a cura di Alice Corti
È Federica Brignone la più
grande sciatrice italiana di
sempre? - Autobiografia
di Woody Allen: è giusto
pubblicarla in Italia? - Figli
La prossima
di separati: con le restrizioni
possono continuare le visite settimana
con «Oggi»:
ai genitori?
Rispondono: Giorgio Rocca,
Elisabetta Sgarbi, Ada Odino

ATTUALITÀ
48 Beatrice di York Il matrimonio «OGGI
CUCINO»
con il conte rischia di saltare
di Paola Manciagli
52 Felipe di Spagna Rompe i rap-
porti con papà Juan Carlos
di Michela Auriti
54 Raoul Bova Con Rocío, musi
a soli € 0,50
lunghissimi Sul prossimo numero di OggiCucino,
56 Fabrizio Corona Per una vol- tante idee gustose con i carciofi,
ta rispetta le regole le ricette per polpettoni succulenti,
di Giuseppe Fumagalli un menu con le primizie dell’orto e dolci
60 Il Volo «Il nostro trionfo in Ame- squisiti con la pasta sfoglia già pronta.
Con Oggi a soli 50 centesimi in più.
rica con l’Italia nel cuore»
di Dea Verna

Fotografie, video, notizie, aggiornamenti in tempo reale e contenuti esclusivi su OGGI.IT

In copertina Amadeus, 57 anni
 SOM MAR IO IN EDICOLA CON OGGI LA PROSSIMA SETTIMANA

65 Speciale Risparmio Otto pa-
gine di consigli utili per otte-
nere di più dai vostri soldi
a cura di Daniela Stigliano
74 Amanda Lear «Lascio tutto in
eredità ai miei dieci gatti» di
Torsten J.Schuster/Story/RvB
78 Il “pezzotto” I furbetti della tv
ora tremano di Andrea Greco
80 Bebe Vio Schermaglie amo-
rose con il bel collega
82 Barbara Alberti «Al GF Vip c’è
una talpa» di Andrea Greco
85 Antonio Zequila Lo accusa an-
che la Manfuso di C. Rogledi
86 Anna Bando «Ho 16 anni e do-
mino la top ten» di D. Verna
88 Nicole Kidman «Mio marito mi
ama perché mi sveglio col sor-
riso» di Armando Gallo
92 Gli 80 anni di Mina Dieci cose
che (forse) non sapete di lei
di Paolo Crespi
103 Agenda cultura
a cura di Livio Colombo
104 Agenda spettacolo
a cura di Dea Verna
IN FAMIGLIA
a cura di Daniela Stigliano
106 La tv su misura Guida ai servi-
zi di streaming di Marina Nasi
108 Visti da Vissani Le vongole
109 Coccole ai cuccioli Dove ama-
no essere carezzati di M. Nasi
112 Latte, sì o no? Otto falsi miti
di Erika Riggi
DOLCE VITA
a cura di Marianna Aprile
e Paola Manciagli
116 Jennifer Garner E le altre vip
con le figlie fotocopia
118 Iannone e De Lellis In crisi
120 Ah, saperlo... di A. Dandolo
122 Moda Lingerie di S. Catalano
124 Bellezza Capelli di M. Pacillo
125 Viste da Ciacci Il re degli stylist
dà i voti al look delle dive
LA BIBLIOTECA DELL’AMORE
ATTRAZIONE FATALE
Il 14° volume della collana Biblioteca dell’amore è
Buonanotte amore mio di Daniela Volonté. Valentina
Harrison lavora in un’agenzia pubblicitaria internazionale a
Milano. È intelligente e precisa, ma poco appariscente,
perciò passa spesso inosservata. James Spencer,
affascinante e snob, vive negli Stati Uniti. Quando un
problema mette in crisi l’agenzia e lui viene a Milano per
risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono: sarà amore
e guerra. In edicola con Oggi a 7,90 euro in più.
... e i n e dic ol a t ro v ate anch e
CATHERINE DUNNE
GLI ULTIMI ABBRACCI
Continua la collana dedicata a Catherine Dunne: la
4ª uscita porta in edicola il romanzo intitolato
Il viaggio verso casa. Racconta la storia di Elizabeth,
che ha lasciato la famiglia e l’Irlanda per vivere una
vita più autonoma. Ma ora sua mamma Alice sta
morendo e Liz deve tornare a casa. Qui troverà le
ultime lettere a lei indirizzate dalla madre, un gesto
d’amore capace di riannodare il colloquio interrotto
anni prima. In edicola con Oggi a 7,90 euro in più.
CORONAVIRUS: LA PAROLA AGLI ESPERTI
Un libro utilissimo, intitolato 50 domande sul
Coronavirus - Gli esperti rispondono, è in edicola
con Oggi e il Corriere della Sera. Curato da
Simona Ravizza, che ha seguito la cronaca
dell’epidemia per il quotidiano, il volume spiega
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RUBRICHE
126 Oroscopo di M. Perfetti
128 Programmi tv
132 Giochi

DIALOGANO CON NOI

42 GIORGIO DELL’ARTI
47 ALDO GRASSO La 27ª uscita della Scuola
100 HUNZIKER E BONGIORNO di cucina di Carlo Cracco,in
110 ANTONELLA CLERICI coedizione col Corriere della Sera e
115 ALESSANDRA GRAZIOTTIN La Gazzetta dello Sport, è dedicata
115 PAOLO VERONESI alla Selvaggina. Il grande chef ci
134 MARIA VENTURI mostra come realizzare secondi
piatti sostanziosi e sughi con cui
accompagnare i primi. In edicola
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con Oggi a soli 7,99 euro in più.
Il numero di marzo
di Sano&Leggero propone tante
ricette golose e salutari, che
celebrano la primavera, anche
quelle che si preparano in 20
minuti, alla base della dieta del
mese. Il mensile svela anche le
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Umberto Brindani
Direttore responsabile
COSA RESTERÀ
QUESTO MOMENTO TERRIBILE PASSERÀ. MA QUALCHE BAMBINO CONSERVERÀ RICORDI BELLISSIMI
L’
audio che mi piace di più è quello che fa:
«Comunque, ehi, io è da ieri che sto in
casa con la mia famiglia, devo dire che,
cioè, sembrano brave persone...». Ma in questi
giorni di clausura generalizzata sono tantissimi
i video, i meme, le battute che fioccano un po’
ovunque sui social network. «Comunque non
è detto che si debba impazzire in casa... Ne parlavo poco
fa con il frigorifero». C’è la coppia a spasso con un cane
finto, c’è il velista prigioniero tra le mura domestiche che
arma scotte e drizze in bagno per sollevare la tavoletta del
water, c’è il dj che mixa usando i fornelli della cucina, c’è
la coppia di anziani crocieristi in accappatoio e col drink
in mano davanti a un video che mostra il mare aperto. E c’è
chi fa girare la mitica scenetta con Alberto Sordi: «Mentre il
mondo combatteva, io resistevo chiuso in cantina, solo, sen-
za luce, senz’acqua, sempre vino, solo vino...». «Ed è uscito
quando è finita la guerra?». «No, quand’è finito il vino».
S
i ride, si sorride, o si cerca di farlo, mostrandosi l’un
l’altro in famiglia l’ultima stupidata arrivata su Wha-
tsApp, comprese quelle un po’ osé o condite di paro-
lacce che non bisogna far vedere ai bambini. Una voglia di
leggerezza che testimonia, se mai ce ne fosse stato bisogno,
della straordinaria capacità di adattamento di noi italiani.
Anzi, di noi umani. Tolti gli eroi che combattono in prima
linea (medici, infermieri, volontari, forze dell’ordine) e co-
loro che, non meno coraggiosi, sono costretti ad andare a
lavorare nelle fabbriche e nei servizi essenziali, tutta l’Italia
è barricata in casa (con l’eccezione dei soliti deficienti che
non hanno capito nulla e che vengono denunciati, a miglia-
ia, per inosservanza della regola base).
C
i concediamo qualche puntatina fuori, per fare la
spesa. La fila all’esterno del supermercato è intermi-
nabile, anche perché si sta distanziati non di uno, ma
due o tre metri. Distratto, mi sono avvicinato un filo troppo
alla coppia che mi stava davanti: si sono spostati guardan-
domi con disgusto, manco fossi il lebbroso di Brancaleone
alle crociate. Lavoro perlopiù da casa, in smart working e
a turno come tutti i miei colleghi, tranne nei giorni neces-
email: direttore.oggi@rcs.it - Posta: via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano - Blog: http://blog.oggi.it/direttore/
E DITOR IALE
Andrea Maria, 10 anni, mentre fa i compiti,
collegato on line con la nonna Vanna che, da
Roma, lo aiuta con le regole di grammatica.
sari per confezionare fisicamente il giornale,
in redazione. E a casa si fanno delle scoperte.
L
a gioia, per tutti noi in famiglia, è avere
in casa un bambino di 10 anni. È stra-
felice, e non solo perché non gli tocca
andare a scuola. Andrea Maria è strafelice
perché ha la mamma e il papà, e la sorella più grande,
sempre con lui. Impara a usare la tecnologia per connettersi
con gli insegnanti e i compagni di classe, chatta con gli
amici e con le nonne. Si è messo a leggere seriamente un
libro suggerito dalla scuola. Un tomo per lui (che valuta
la difficoltà dal numero di pagine) piuttosto impegnativo:
Lo Hobbit di Tolkien. Poi è venuto fuori che quel titolo era
destinato ai ragazzi di prima media, ma fa lo stesso, ci è
arrivato in fondo. Costruisce con il Lego. Prende un foglio
di cartone e ci scrive “Andrà tutto bene”. Guardiamo in-
sieme qualche film (il preferito: Pacific Rim, quello con i
robottoni giganti). Si è appassionato a Masterchef e, adesso,
a Celebrity Hunted (inguardabile per quanto è finto, ma per
fortuna che c’è Totti).
C
he cosa ricorderà di questo periodo, Andrea Maria,
quando sarà grande? Girano su internet, e non solo,
oltre alle spiritosaggini anche previsioni catastrofi-
che sul mondo che verrà, contaminato in eterno da virus
sempre più aggressivi o batteri super-resistenti. E non
sempre è facile classificare queste profezie di sventura
come fake news. Un po’ per autolesionismo, forse, e un po’
per esorcizzare il momento, la sera tardi mi sono messo
a guardare una serie americana, Fear the Walking Dead,
il prequel della più famosa The Walking Dead. Racconta
dell’arrivo in sordina di un misterioso virus che trasforma
le persone in zombie. All’inizio la gente non ci crede, mini-
mizza, sottovaluta, poi... Vabbè, come si dice, è un film “de
paura”, è fiction, è spettacolo. Ma qualche domanda la fa
sorgere. Poi, razionalmente, mi dico che questo momento
terribile passerà. Non domani, e neppure dopodomani, ma
passerà. Ne usciremo. Ci resterà solo un brutto ricordo.
E mi piace pensare che invece, per mio figlio, sarà pieno
di ricordi bellissimi.
7

La post@ dei lettori
SCRIVETE A: direttore.oggi@rcs.it
MIA MADRE NON È STATA
L’AMANTE DI FELLINI
Caro direttore, sono la giornalista
Marina Ceratto, figlia dell’attrice
Caterina Boratto. Mia madre ha
passato una vita a fare denunce
perché veniva ritenuta figlia
dell’autista del duce, Ercole
Boratto. Mio nonno era invece un
manager, uno dei fondatori delle
Cartiere Burgo di Torino e si
chiamava Maurilio Boratto.
Adesso Rino Barillari, nella recente
intervista resa a Giovanni Ciacci
sull’ultimo Oggi, la dice nienteme-
no che amante di Federico Fellini.
Sembra ignorare che per più di
trent’anni il regista ha avuto
un’unica donna segreta: Anna
Giovannini. Ma non ho visto mai
Federico sgusciare furtivo nel suo
portone di Via Lima. Federico
Fellini non ha mai fatto nulla
furtivamente, ma tutto alla luce del
sole. Lo so per essergli stata amica
un’intera vita.
Ho scritto un libro su mia madre
Caterina Boratto, la donna che
visse tre volte, in cui narro anche la
segreta relazione di Fellini
con questa dolcissima signora,
Anna, che viveva riservatissima,
per difendersi dai pettegolezzi
delle tante attrici che giravano
attorno al suo Federico. Nel libro
racconto che mia madre ha amato
solo due uomini, il pilota Guido
Guidi e mio padre Armando
Ceratto. Fellini è rimasto nel
profondo fedele a sole due donne:
sua moglie Giulietta Masina e Anna
Giovannini.
A smentire le parole di Barillari
basterebbe dire che mia madre
non ha mai abitato in centro dove
il regista sarebbe sgattaiolato.
Che fosse di una bellezza assoluta
è certo, che Fellini l’abbia ammira-
ta e voluta come interprete in due
film epocali è altrettanto vero,
ma che mia madre sia stata il suo
“grande amore segreto” è impossi-
bile.
Saluti cordiali.
Martina Ceratto Boratto
Mara Venier
sulla cover
di Oggi
della scorsa
settimana.
Il grande regista
Federico Fellini
(1920 - 1993).
TESTIMONIAL FAMOSI
Caro direttore, senza polemica: da
noi in famiglia Oggi vive come
lettura da tanto tempo. Sulla
copertina dell’ultimo numero
vediamo un personaggio che
consiglia il comportamento da
prendere per il Coronavirus. Avrei
gradito un personaggio di scienza.
Giuseppe B.
Caro Giuseppe, abbiamo un
problema: purtroppo molti giovani
(e non solo giovani) sembrano
fregarsene di quello che dicono gli
esperti (ai quali comunque noi
diamo ampio spazio nei servizi da
pag. 16). Per questo può essere utile
il contributo di personaggi, come
Mara Venier, Amadeus o altri: gente
famosa e credibile di cui la gente si
fida. Chiunque abbia una voce
capace di farsi ascoltare deve
spiegare, e ripetere, che bisogna a
tutti i costi rispettare le nuove
regole.
PENSIAMO AL DOPO
Caro direttore, sono un’inguaribile
sognatrice e mi piace pensare che
le limitazioni imposte dal Corona-
virus potrebbero motivarci a
organizzare scuole e università, ma
anche tanti ambienti di lavoro, con
attività via internet. Bisogna
promuovere una insistente campa-
gna mediatica “del dopo e del
futuro”, perché se, passato tutto,
torniamo al “come prima” sarà un
disastro annunciato.
Patrizia Coretta
D IT E LO A L D I R E T TO R E
UN BTP “SALVAITALIA”
Caro direttore, in questo clima di
ritrovato patriottismo vorrei fare
una proposta: emettiamo un Btp
SalvaItalia a 10/15/20 anni senza
interessi. Gli italiani nel momento
del bisogno non si sono mai tirati
indietro e la fiducia nel sistema
Italia crescerebbe.
Claudio P.
SCIOCCATO DA LAGARDE
Caro direttore, ho letto la dichiara-
zione di Christine Lagarde, presi-
dente della Bce («Non siamo qui
per chiudere gli spread»). Sono
rimasto scioccato: ha causato
danni incalcolabili all’Italia. Mi
chiedo come quella signora abbia
potuto arrivare a ricoprire l’incari-
co. Ora chi ci risarcirà del danno?
Alfredo Alberti
BRAVA ZIA MARA!
Caro direttore, siamo grati a tutti
coloro che lavorano nel sistema
sanitario. Anche i mezzi d’informa-
zione servono per farci capire che
il pericolo non va sottovalutato.
Non c’era però bisogno di farci
vedere gli addetti al servizio delle
pompe funebri che non sanno dove
seppellire i morti, o dire che le
persone muoiono senza poter
vedere i loro cari. Così si fa del
terrorismo! Bene ha fatto zia Mara
Venier a non mostrarci le sale di
rianimazione.
Giuseppina Morandi
ANZITUTTO LA SALUTE
Caro direttore, sono un medico
ultra 60enne di Palermo: mi sono
commosso nell’osservare il plauso
popolare all’attività coraggiosa
dei miei colleghi, che pospongono
salute, sicurezza e affetti personali
all’aiuto verso i pazienti. Occorre
essere più rispettosi verso tutti gli
operatori sanitari, e i nostri politici
devono capire che la salute del
cittadino è prioritaria e che non si
risparmia tagliando i posti letto o
bloccando i concorsi in Sanità.
Francesco S.
9
 S TO R I A D I CO P E R TI N A L’A P P E L L O D E L CO N D U T T O R E

Amadeus e Giovanna:
«La nostra vita
da reclusi in casa»
IL PRESENTATORE E LA MOGLIE SEGUONO LE INDICAZIONI DEL GOVERNO. E LUI
DICE: «FIDATEVI DI CHI È IN PRIMA LINEA NEGLI OSPEDALI. HO AMICI MEDICI, ALCUNI
CONTAGIATI, CHE MI PREGANO DI CHIEDERE A TUTTI DI RISPETTARE LE REGOLE». E
SUL MÉNAGE DA “QUARANTENA” SVELA: «FA TUTTO MIA MOGLIE. IO? RIFACCIO I LETTI»

di Umberto Brindani

A
Roma, marzo
madeus è in questo mo-
mento il più popolare e
amato tra i conduttori
televisivi. Reduce dal
Sanremo dei record, ogni
giorno in tv con I Soliti ignoti (di cui
ora vanno in onda le repliche), è sta-
to scelto dal governo per una serie di
spot sui comportamenti corretti da te-
nere contro il coronavirus. Ma lui, il
normal one dello spettacolo italiano,
come sta vivendo questi drammatici
giorni? «Sto chiuso in casa, come il
99 virgola 9 per cento degli italiani,
cioè tutti coloro che hanno capito che
così bisogna fare. Se esco è solo per
andare al supermercato qui vicino a
comprare il pane, o l’acqua, le cose
basiche per vivere».
Tu e la tua famiglia abitate a Mi-
lano. Dove siete ora?
«A Roma, nella nostra casa romana.
Io, Giovanna e nostro figlio José sia-
mo andati via da Milano intorno al
20 febbraio, perché io dovevo regi-
strare I soliti ignoti: da allora non ci
siamo più mossi. E da diversi giorni
siamo proprio blindati in casa: cre-
do che sarà così ancora per qualche
settimana».
Come l’ha presa il piccolo José?
«Be’, capisce bene cosa sta succeden-
do. Certo, è dispiaciuto perché non
vede gli amici, la scuola è sospesa...
Lui è nei Pulcini dell’Inter ma anche
il calcio ovviamente si è fermato».
Giocate insieme?
«Eh sì. Sempre all’immancabile pal-

È il volto dello spot Due momenti dello spot del ministero della Salute di cui Amadeus è il
volto dai primi giorni dell’emergenza Coronavirus. Il conduttore
sulle precauzioni illustra i comportamenti da avere per limitare il rischio di contagio.

10 ● Amadeus è nato a Verona e lì ha mosso i primi passi in radio. Ma ha origini palermitane

 CI HANNO MESSO
TROPPO MA È
STATO CORRETTO
FERMARE
IL CAMPIONATO
DI CALCIO

IN POSA SOLO
PER «OGGI»
Amadeus (al secolo,
Amedeo Sebastiani),
57, nel salotto della
sua casa romana
fotografato
per Oggi dalla moglie
Giovanna, durante
la loro “reclusione”
anti-Coronavirus.
● Titolazione e notizie aggiuntive da inserire Titolazione e notizie aggiuntive da inserire Titolazione e notizie 11

lone, naturalmente: tiriamo
due calci nel piccolo giardino
che abbiamo. Oppure si gioca
a carte, si guarda un film o
qualche serie tv. E poi José fa
i compiti, perché ha due colle-
gamenti on line al giorno con
la scuola».
E tua moglie Giovanna?
«Intanto gli sta appresso pro-
prio per fargli fare i compiti,
altrimenti lui rallenta, dicia-
mo così. L’addetta ai compiti è
lei, se lo facessi io combinerei
guai. Sarebbe José a spiegare
a me le cose!».
Chi cucina?
«Giovanna. Io no. Come dice
lei, non sono capace di fare
niente. Posso dare una mano
ad apparecchiare, ogni tanto
dico “Lavo i piatti”, giusto per
fare qualcosa. Faccio i letti la
mattina. Sai, le attività tipiche di chi
non sa fare nulla. Le cose “da mili-
tare”...».
Tu sei un famoso ipocondriaco...
«Sì!».
E come vivi questa situazione?
Quanta paura hai?
«Ho paura. Non mi vergogno a dirlo.
Tant’è che ho voluto fortemente bloc-
care le registrazioni de I Soliti ignoti.
Hai a che fare con dieci persone che
arrivano da fuori, il concorrente, il
parente misterioso... Ritengo che la
semplice autocertificazione non sia
sufficiente per garantire la tranquil-
lità di tutto lo studio, delle tante per-
sone che ci lavorano, me compreso. E
poi, insomma, questo è un gioco, un
momento di allegria, non c’è la neces-
sità di andare avanti a tutti i costi».
Hai un’idea su quando riprende-
rete a lavorare?
«Non lo sappiamo e non possiamo
saperlo. Del resto, la Cina ci sta inse-
gnando che ci vuole tempo. Mi ricordo
● Alice è la figlia che Amadeus ha avuto dalla prima moglie, Marisa Di Martino, con cui è stato sposato dal 1993 al 2007
A M A D E U S R ACCO N TA L A S UA “ R E C L U S I O N E ”
Una famiglia
allargata e serena
Sopra, nel giorno del loro
matrimonio religioso,
a luglio 2019, Amadeus,
la moglie Giovanna Civitillo,
42, il figlio José, 11, e Alice,
23, che lui ha avuto da una
precedente unione.
A destra, con un pupazzo
che gli ha regalato un
concorrente dei Soliti Ignoti.
che, mentre facevo Sanremo, la matti-
na guardavo il tg dall’albergo e vedevo
loro in condizioni disperate. Erano i
primi di febbraio: cominciano a uscir-
ne adesso, dopo ben più di un mese.
Mia figlia Alice sta in Spagna e mi ha
appena chiamato: “Papà, anche qui
stanno chiudendo tutto”. Gli spagnoli,
ma non solo loro, osservano ciò che sta
capitando a noi e cercano di varare le
contromisure. La diffusione di questo
virus è talmente veloce che se aspetti
una settimana potrebbe essere tardi».
Approfitti di questo tempo so-
speso per fare progetti in campo
lavorativo?
«Sanremo è finito poco più di un me-
se fa e non mi ero ancora fermato.
C
Ho cominciato subito a registrare,
poi è arrivato il Coronavirus... Ora
forse posso immaginare di ricaricar-
mi mentalmente, farmi venire delle
idee, ma non c’è nessun progetto in
ballo. Siamo in emergenza, l’obiettivo
adesso è mettere tutto in sicurezza e
uscirne il più presto possibile. È una
situazione da film. Credo che nessu-
no avrebbe mai potuto immaginare di
trovarcisi. Quando ho visto quei film
catastrofisti su virus, contagi eccetera
devo dire che li ho trovati esagerati,
spettacolarizzati, eccessivi. Mi dice-
vo: non siamo nel Medioevo, non sarà
mai possibile che accada nella realtà,
ci sarebbero sicuramente i mezzi per
combattere e vincere... E invece non
è così».
13
 C A M A D E U S R ACCO N TA L A S UA “ R E C L U S I O N E ”
Sei stato il primo te-
stimonial “anti-virus”
messo in campo dal
governo.
«Sì, sono stato contattato
dal ministero della Salu-
te e abbiamo fatto i primi
comunicati sulle regole
da seguire. Ho cercato di
farli alla mia maniera, con
semplicità. Adesso quasi
tutti hanno capito, ma
all’inizio si doveva comin-
ciare dalle cose di base:
lavarsi le mani, come starnutire, tenere
il famoso metro di distanza dalle altre
persone. Purtroppo, ora tutto questo
non basta più. Le regole sono ancora
valide, guai a dimenticarsele, ma non
sono più sufficienti, perché la situa-
zione è drammaticamente peggiorata.
Il metro non basta più, bisogna stare
a casa».
Non tutti sembrano averlo capi-
to. Che cosa ti senti di dire so-
prattutto ai giovani?
«Qualcuno può pensare che stiamo
esagerando e non si fida? Magari ne-
anche della scienza e degli esperti?
Allora io dico: la comunicazione che
mi mette ansia e nello stesso tempo mi
convince è quando parlano medici o
infermieri. Quando supplicano la gen-
te di stare a casa perché gli ospedali
sono pieni, e spiegano che non è vero
che il problema riguarda solo le per-
sone anziane e già malate, perché pur-
troppo tra i ricoverati e tra gli intubati
ci sono anche dei giovani e persone
sotto i 40 anni. Quindi tu puoi anche
non fidarti di me, perché io faccio il
presentatore, non sono un medico, né
uno scienziato, e magari credi che stia
esagerando. Ma quando di stare a ca-
sa te lo dice chi vive e lavora dentro
gli ospedali ti devi fidare al 100 per
cento. L’appello che faccio ai ragazzi è:
fidatevi di chi è in prima linea perché
dice la verità».
Sono le persone che, più di chiun-
que altro, vanno ringraziate.
14 ● La serata finale del Festival di Sanremo condotto da Amadeus ha registrato gli ascolti più alti dal 2002
Ha sospeso il gioco
per sicurezza
In alto, Amadeus nello studio de
I soliti ignoti, le cui riprese sono
state sospese per ragioni di
sicurezza (stanno andando in onda
le repliche). Sopra, con Fiorello, 60,
all’ultimo Festival di Sanremo.
«Fanno un lavoro pazzesco. Mi auguro
che alla fine abbiano riconoscimenti
da tutti, dallo Stato oltre che dall’opi-
nione pubblica. Questa è una guerra,
una guerra subdola contro un virus
più veloce delle nostre azioni e del no-
stro pensiero. Ho amici medici a Mila-
no, alcuni sono stati contagiati, sono a
contatto con questa brutta bestia dalla
mattina alla sera, e mi pregano: “Ama,
di’ a tutti di non muoversi da casa.
Non c’è un secondo da perdere”».
Ti senti di dire qualcosa alle per-
sone famose, agli opinion leader
che ancora oggi fanno polemiche
e dicono che si tratta di una spe-
cie di banale influenza?
«Questa non è l’ora delle polemiche. È
solo il momento di salvare
questo Paese, di salvare
la pelle, la salute nostra
e dei nostri cari. Che non
sia un virus qualsiasi lo
dicono i numeri: con una
normale influenza gli
ospedali non scoppiano».
Tu sei un tifoso di cal-
cio, cosa pensi di quel-
lo che sta succedendo?
«Ci hanno messo troppo
tempo ma è stato corret-
to fermare tutto. Anche perché non
c’era più l’umore giusto per andare in
campo, e neanche l’umore giusto per
guardare le partite. Non sono pessi-
mista, ma realista: se qualcuno pensa
che in un paio di settimane si torni
alla normalità secondo me si sbaglia
di grosso. Sperare è lecito, ma armia-
moci di pazienza».
Hai già pensato a cosa farai
quando tutto questo sarà finito?
Ti “embriachi”, come ci ha detto
Mara Venier?
«Forse avrò voglia di viaggiare, con
la mia famiglia. Di staccare, distrar-
re la mente. Attenzione: è un even-
to che cambierà le abitudini della
gente. Non ci sarà un “giorno X” in
cui ci diranno “potete uscire di casa
e tornare a fare tutto come prima”.
Quando cominceremo a uscire lo
faremo con diffidenza, l’Amuchina
continueremo ad averla in tasca, ci
verrà naturale tenere una certa di-
stanza dagli altri. Prima di tornare
ad abbracciarci per strada passerà
ancora un po’ di tempo».
È la cosa che alla fine è più da
temere: la perdita di calore e di
umanità.
«La paura non passerà dall’oggi al do-
mani. E poi, vedi, l’ipocondriaco che
è in me mi dice: ma l’anno prossimo,
quando sarà ottobre o novembre, ci
saremo di nuovo dentro? Magari con
un nuovo virus?».
Umberto Brindani
 EMERGENZA COV I D -1 9 : CO M E C A M B I A I L VO LT O D E L M O N D O

Nessuno scende
da Trinità dei Monti

L’ITALIA SI FERMA. L’EUROPA SEGUE A RUOTA

È il momento
V
MENTRE LA CINA uol vedere perché il co-
RIPARTE, IL RESTO
DEL MONDO SI
« vid-19 non è una semplice
influenza?», Roberto Grassi,
SCOPRE MALATO. presidente della Società italiana di ra-
COSÌ ANCHE GLI diologia medica e interventistica, che
ALTRI PARTNER raggruppa tutti gli 11 mila radiologi,
EUROPEI INIZIANO, IN indica la lastra del caso più grave mes-
RITARDO, A IMITARE so online (non solo per i medici: www.
LE MISURE ITALIANE. sirm.org): l’insufficienza polmonare è
SPERANDO IN NUMERI evidente perfino a occhi profani. «Stia-
MENO SEVERI mo mettendo sul web i casi che via via
di Valeria Palumbo scopriamo: polmoniti interstiziali lievi,
Brescia, l’aiuto
16 e la speranza
 L’ultimo imprudente
raduno sulle Ramblas

Barcellona, Spagna:
la foto sotto è stata
scattata il 12 marzo.
Tre giorni dopo,
la quarantena
ha svuotato le città
spagnole, proprio
come già accaduto
a Roma (a sinistra)
e nel resto d’Italia.

più brutto
moderate, severe, gravi. Nei casi più
gravi si manifesta in cinque giorni, con
sempre maggiore difficoltà a respirare,
tosse secca, febbre. E in quattro giorni
arriva l’esito fatale». Altro che semplice
influenza, dunque, benché stiamo
parlando dei casi peggiori. Ma
Grassi è convinto che quello
che si sta facendo in Italia sia
prezioso e unico al mondo:
«Abbiamo un sistema pubbli-
co ben strutturato. Il numero
di casi rilevati e perfino la letalità di
questa malattia non sono compatibili
con molti altri Paesi. Prima di tutto
per il numero di tamponi fatti. Detto
questo, poiché non sappiamo quante
IL RADIOLOGO
Roberto Grassi,
presidente della Società
italiana di radiologia
medica e interventistica.
Ma non
per tutti
persone siano state realmente conta-
giate, non sappiamo quale sia il vero
tasso di mortalità». All’obiezione che
se è da gennaio che i medici rilevano
un numero anomalo di polmoniti inter-
stiziali, forse qualche ritardo c’è stato,
Grassi risponde che, a parte l’intensità,
l’infezione polmonare da coronavirus
non è diversa dalle altre. C’è voluto
qualche giorno per intuire la novità:
«Ci siamo attivati a inizio febbraio. E
adesso scambiamo tutte le informazioni

● Nonostante gli scambi intensi con la Cina, la Russia registra al 17 marzo solo 93 casi: non sono chiare le ragioni 17
 E M E R G E N Z A COV I D -1 9 : CO M E C A M B I A I L M O N D O
L’Istituto di sanità: mani pulite e giuste distanze
IL CONSIGLIO DELL’ESPERTO: NON FIDATEVI DELLE CHAT E ATTENETEVI ALLE REGOLE CON SERIETÀ E SERENITÀ
L avarsi le mani e
mantenere almeno un
metro di distanza: Antonio
Mistretta, docente di
Igiene all’Università di
Catania e membro del
comitato di Comunicazione
scientifica dell’Istituto
superiore di sanità, non si
stanca di ripetere le
fondamentali norme per
limitare il diffondersi del
contagio di Covid-19. In più
ci chiarisce alcuni dubbi.
1) Perché vi sono
differenze di mortalità
così accentuate
fra l’Italia e altri Paesi?
Parliamo di “letalità” non
di mortalità. Da noi è alta
soprattutto perché
facciamo i tamponi in
via prioritaria ai casi
ospedalizzati e quindi
più seri. In Corea li hanno
fatti a tappeto.
2) In Italia c’è un tasso più
alto di ricoverati?
Noi non abbiamo strutture
intermedie: o ricoveriamo i
pazienti o li mandiamo a
Il virus è più cattivo con l’età
A fianco,
il tasso di
letalità del
Covid-19
in base
all’età. Dai
50 anni
inizia a
diventare
più
pericolosa
anche
l’influenza.
Torino, la solitudine
della Sindone
18
casa. Gli anziani sono
da noi numerosi e
per loro si tende
al ricovero.
3) Sono
davvero
importanti le
misure di
prevenzione
raccomandate?
Antonio Mistretta
Sono
fondamentali: docente di Igiene
lavare le mani
di frequente e almeno per
20 secondi, con acqua e
sapone o gel disinfettanti.
Non toccarsi occhi, naso
e bocca e stare almeno
a un metro dagli altri.
Le passeggiate non sono
proibite: bisogna solo
evitare di stare vicini.
Ricordatevelo anche
al supermercato.
4) Oltre alle mani, vanno
pulite bene anche le
superfici? In questi giorni
si è detto di lasciare le
scarpe fuori dalla porta…
Le dirò: io lo faccio da
sempre, ma si spera che
nessuno di noi
tocchi le suole
delle scarpe.
Però vale lo
stesso
principio con
tutte le
superfici su
cui potrebbe
essersi
depositato il
virus: dopo
averle
toccate, lavarsi le mani.
5) I pacchi e la spesa a
domicilio sono pericolosi?
Come sopra: lavarsi dopo
aver maneggiato i pacchi.
6) Le case sono spesso
piccole… ci sono consigli
pratici per gli ambienti
chiusi?
Arieggiare. In questi giorni
non c’è traffico, e quindi
vanno bene anche le
finestre su strada. Non
lasciatele aperte di notte,
però. È fondamentale
arieggiare dopo aver pulito.
7) Bastano i normali
detersivi?
Sì: acqua e sapone, alcol a
75%, candeggina. Pulite
anche i computer e gli
smartphones che di fatto
sono estensioni delle mani.
E non passatevi il cellulare.
8) Con il caldo il virus
sparirà?
Il caldo è nemico dei virus
che passano per le vie
respiratorie e nel naso. Ma
di certo la primavera
non esaurirà l’epidemia:
al limite l’attenuerà.
9) Come possiamo
difenderci dalle
fake news?
Informandoci soltanto sui
siti istituzionali o chiedendo
al nostro medico. E
diffidando delle chat.
Di più: non fate domande
ai gruppi di chat.
10) Il Sud si sta
attrezzando?
Nel Sud ci sono realtà
molto diverse. Comunque,
i posti in terapia intensiva,
che erano poco più di mille,
sono già aumentati del
50%. Dobbiamo rispettare
le regole perché abbiamo
bisogno di tempo. Per
attrezzare la sanità
pubblica, e per arrivare
a una cura e a un vaccino.
Solo allora potremmo avere
“l’immunità di gregge”.
Non come pensano di fare
in Gran Bretagna.
11) Chi può fare il tampone
e quando?
Restano valide le
disposizioni del 26 febbraio:
può chiederlo chi ha
sintomi e ha avuto contatti
con persone contagiate o
provenienti da “zone rosse”.
12) Se ho un po’ di febbre,
mi devo subito
preoccupare o ci devono
essere altri sintomi?
Ribadendo che si può
essere positivi e
asintomatici, bisogna
prestare attenzione alla
febbre, soprattutto se si
uniscono tosse, respiro
faticoso e altri disturbi
respiratori. Non bisogna
andare al pronto soccorso,
ma chiamare il medico di
base o i numeri disposti
dalle varie regioni.
V.P.
 Papa Bergoglio
pellegrino per Roma
Roma. Papa Francesco,
83, cammina da solo,
seguito a distanza
dalla scorta, lungo via
del Corso, per pregare,
domenica 15 marzo,
in San Marcello.
possibili: ogni mattina, i primari radio-
logi della Campania fanno una riunio-
ne virtuale alle 11.30».
Già, informazioni, dati e statistiche:
parliamo così tanto del nuovo Coro-
navirus (il nome vero è SARS-CoV-2)
che ci sembra di conoscerlo da sem-
pre. E invece, nonostante gli 81 mila
contagiati in Cina (ormai non più in
aumento da giorni, con 68 mila già
guariti) e gli oltre 100 mila nel resto
del mondo, quel funesto filamento di
Rna è ancora uno sconosciuto. Sap-
piamo che si aggira tra noi da almeno
Napoli: nessuno
guarda il Vesuvio
un mese prima che Mattia, il paziente
numero 1 di Codogno fosse portato in
rianimazione. Era il 20 febbraio: ora
Mattia parla e respira da solo, sua mo-
glie, a casa, sana, è agli ultimi giorni
della sua gravidanza. Sappiamo che
tranne il ricercatore e i due turisti ci-
nesi curati allo Spallanzani di Roma
e poi guariti, gli altri pazienti si sono
contagiati in Italia. Sappiamo anche
che al 62% colpisce gli uomini e tra il
18 e il 30% dei positivi è asintomatico.
Ma non sappiamo ancora abbastanza
per debellarlo né il vaccino è in arri-
vo. Tra i farmaci sperimentati, qualche
speranza arriva dal Tocilizumab, che
sembra il nome di un sovrano atzeco
e invece è un farmaco antinfiammato-
rio usato per l’artrite reumatoide: è già
stato usato in Cina e ora, da Napoli,
dov’è stato sperimentato con successo,
è stato esteso a tutta Italia. Dalla Ci-
na è anche arrivata una task force di
medici e materiale sanitario. Intanto la
crescita del numero dei guariti (2.749
al 16 marzo), soprattutto in Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna, pur nell’e-
stensione dei contagi fa sperare che il
Fontana di Trevi
irriconoscibile
Roma. La
più celebre
fontana
al mondo
nel giugno
2017 (sopra)
e l’11 marzo
2020, sotto.
19
 L’emergenza nel resto del mondo Gli Stati Uniti si affidano
Donald Trump
a caccia di vaccino
USA: SCENDE IN STRADA L’ESERCITO
Mentre è fallito il colpo (al solito maldestro) del
presidente Trump di trasferire negli Stati Uniti
Covid-19 Sfida
Hanks-Sully
A rivedere i suoi film, da Cast
Away a The Terminal, pochi
come Tom Hanks possono dirsi
preparati all’isolamento e al pericolo
di contagio. Certo, ora che l’attore
statunitense, 64 anni, e sua moglie,
l’attrice Rita Wilson, 64 (insieme
nella foto), sono
risultati positivi al
Coronavirus il
pensiero corre a
Philadelphia
(1993), in cui
interpretò un
malato di Aids.
Ma per noi tutti,
Hanks è il volto
sullo schermo del capitano Sully
(2016): difficile pensare che gli
mancherà il sangue freddo. L’ha già
dimostrato con il suo composto
post su Instagram del 12 marzo:
«Hello, folks, Ciao, gente. Rita e io
siamo in Australia. Ci sentiamo un
po’ stanchi, abbiamo il raffreddore e
ci fanno male le ossa». Seguiva
20
l’invito: «Abbiate cura di voi! Hanx».
l’azienda tedesca CureVac perché fornisse in esclusiva
agli americani il vaccino a cui sta lavorando, i soldati
hanno cominciato a distribuire alimenti in strada.
sistema sanitario regga, nonostante i
tagli radicali di questi anni. Questo è
uno dei motivi dell’emergenza: il nume-
ro di posti letto per mille abitanti negli
ospedali è sceso da 3,9 nel 2007 a 3,2
nel 2017, contro una media europea ca-
lata da 5,7 a 5. In Belgio sono il doppio.
La Germania ha cinque volte i nostri
letti in rianimazione. La Lombardia
sta creando posti in terapia intensiva
in gran fretta, ma, passata la fase acu-
ta, sui tagli di questi anni alla sanità
(in tutta Europa) ci sarà da discutere.
QUALE CURA PER L’ITALIA
Intanto, il rischio cala al Centro e al
Sud, con Toscana, Liguria e Lazio in
prima fila. Benché, poi, l’età media dei
pazienti deceduti sia scesa da 81 a 80
anni e si possano ammalare anche i
bambini, resta vero che il tasso di le-
talità cresce con l’età: 0,1% tra i 40 e
i 49 anni; 0,2% tra i 50 e i 59; 2,5%
tra i 60 e i 69 anni; 6,4% tra i 70 e i
79 anni, 13,2% per gli over 80. Questo
spiega anche perché il nostro “anzia-
no” Paese sia così colpito, anche sul
fronte dei suoi nomi illustri, a comin-
ciare dall’architetto Vittorio Gregotti,
scomparso il 15 marzo a 92 anni.
Mentre cercano di proteggere i nonni,
le famiglie italiane gestiscono sia le re-
strizioni sia i problemi, seri, sul lavoro.
Cura Italia: il governo
S ono, per ora, 25 miliardi di euro: il
decreto Cura Italia, presentato dal
premier Giuseppe Conte, 55 (sotto)
prevede misure per il lavoro e le
famiglie. E spese per la sanità. Per aprile
si attende un secondo provvedimento,
con i fondi europei.
● Per i lavoratori: 1,3
miliardi per il Fondo di
integrazione salariale e
3,3 miliardi per la cassa
integrazione in deroga
anche per le aziende «con
un solo dipendente».
Durata massima: nove
settimane. Per autonomi
ai soldati, Parigi segue Roma e chiama Berlino

Emmanuel Macron
si sente in guerra

FRANCIA: TUTTI A CASA, ANZI NO, A VOTARE l’italienne”, all’italiana. Ha detto alla nazione: «Siamo
Il presidente francese, Emmanuel Macron, 42, sta in guerra». Intanto però ha consentito, il 14 marzo, lo
dirottando il Paese verso misure draconiane “à svolgimento regolare delle elezioni municipali (sopra).

Il governo ha assicurato che nessuno
perderà il posto per il Coronavirus, e
cerca di renderlo possibile con il decre-
to Cura Italia del 16 marzo (nel box).
Intanto il resto del mondo, e l’Europa in
particolare, fronteggiano l’emergenza
in ordine sparso: se la Francia va in
quarantena, la Gran Bretagna, dopo
aver pensato di sperimentare l’immuni-
tà di “gregge”, ovvero che le persone si
prende le misure
e stagionali, 600 euro a marzo. Per gli
esclusi dall’indennizzo c’è il Fondo per
il reddito di ultima istanza. I congedi
parentali sono di 15 giorni e c’è un
voucher baby-sitter (600 euro).
● Per l’emergenza sanitaria sono
assunte 20 mila persone. Il Fondo
emergenze nazionali sale di 1,65
miliardi. Stanziati 150 milioni per gli
straordinari del personale sanitario e
340 milioni per nuovi posti letto in
terapia intensiva; 50 milioni vanno ai
finanziamenti alle imprese che
producono mascherine e affini (gestiti
da Invitalia). Sono disposti 150 milioni
per requisire beni mobili o alberghi.
contaminino in modo diffuso e poi, da
autoimmuni, fermino l’espansione del
virus, fa un parziale dietro front. Molti,
però, guardano alla scelta della Corea
del Sud di “mappare” i cittadini attra-
verso gli smartphone: tra i primi Paesi
coinvolti, aveva, al 17 marzo 8.320
casi, “solo” 75 morti e molti guariti. Si
sono mossi con efficienza anche Hong
Kong, Singapore e il Giappone, grazie
ai protocolli messi a punto per la Sars:
pochi contagiati grazie al gran numero
di test fatti subito e alla quarantena per
i casi sospetti. Hong Kong ha isolato 12
mila persone e ha avuto soltanto 126
casi, risolti, e quattro morti. In Italia,
dall’istituzione delle zone rosse del 23
febbraio e dall’estensione delle restri-
zioni a tutto il Paese, il 9 marzo, si mol-
tiplicano le iniziative per sopravvivere
all’isolamento. Dopo che il Protocollo
tra il governo e le parti sociali del 14
marzo ha regolato i comportamenti di
chi continua ad andare al lavoro, im-
pedendo al Paese e al sistema sanitario
di bloccarsi, anche chi sta a casa fa la
sua parte. Pure gli applausi e i canti
ai balconi risvegliano una solidarietà
di cui avevamo davvero bisogno. Sen-
za contare la risposta del mondo della
cultura: musei, teatri e sale da concerto
sbarcano in casa, via social e YouTube.
E la sosta sta alimentando la creatività.
Anche rapidamente: a Sud le università
si stanno organizzando, con la Parthe-
nope di Napoli che ha reso virtuali tut-
te le attività. Le scuole restano chiuse,
ma per i ragazzi che possono accedere
alla Rete si moltiplicano gli stimoli:
alcuni, come Lezioni sul sofà (www.
lezionisulsofa.it) lasceranno il segno e
forse entreranno in classe. Perché una
cosa è certa: come nel Dopoguerra,
l’Italia può fare il suo miracolo. Deve
solo crederci.
Valeria Palumbo
21
 E M E R G E N Z A /2 I R ACCO N T I D E L D R A M M A E D E L L A R E S I S T E N Z A

LE STORIE DI CHI DEVE FARE I CONTI CON IL VIRUS

E un giorno la vita
ci è cambiata
all’improvviso
LA STUDENTESSA IN QUARANTENA A SINGAPORE, IL FIGLIO CHE HA PERSO I GENITORI,
IL PAPÀ DI ELUANA ENGLARO RIMASTO SOLO, IL VIGILE DELL’ISOLA SENZA UN OSPEDALE.
ECCO QUATTRO ESPERIENZE DIFFICILI (MA GLI ITALIANI NON SMETTONO DI SPERARE)
di Giuseppe Fumagalli e Fiamma Tinelli

M
ichela, la compagna di Bep-
pino Englaro, che può sentire
il suo amore solo per telefono
perché sono rimasti bloccati in due
Regioni diverse. Asia, la ventunenne
italiana che studia a 10 mila km da
casa e che è finita in quarantena a Sin-
gapore. Luca, il figlio che nel Berga-
masco ha perso entrambi i genitori in
una mattinata, senza neanche poterli
salutare. Il Coronavirus ci ha investiti
tutti, come un treno in corsa. Ma dietro
ai dati e ai numeri diffusi dai Tg, l’e-
mergenza è fatta di storie vere, racconti
di gente comune che ogni giorno af-
fronta le conseguenze della pandemia.
Eppure, anche se scossa da paura e
divieti, l’Italia si stringe come può. Ce
ne accorgiamo anche solo aprendo la
finestra, con l’inno di Mameli che ri-
suona dal salotto della vicina del terzo

LA COPPIA DIVISA

«Io e Beppino Englaro, innamorati ma lontani»

M
i scusi se parlo poco
« ma sono scossa. Qui
nel Bresciano ho molti
conoscenti ammalati, vedo
tanta sofferenza, è un momento
difficilissimo. E poi Beppino è
lontano». Michela, 50 anni,
è la compagna di Beppino
Englaro, 79, l’uomo che si è
battuto perché sua figlia Eluana
- in coma da anni dopo un
incidente stradale - potesse
andarsene in pace. Michela
è preoccupata, perché mentre
lei si trova sul lago d’Iseo, in
Lombardia, Beppino è rimasto in
Liguria, da solo. Lontani, in un’Italia
bloccata, senza potersi raggiungere.
«Fino al 7 marzo io e Beppino siamo
rimasti al mare in un appartamento
di amici, pensavamo che il sole e l’aria
buona potessero rafforzare il suo
sistema immunitario… Poi però, con
il primo decreto del governo,
io sono rientrata in Lombardia
per occuparmi dei miei tre figli,
che non hanno più il papà»,
spiega Michela. «Sapere
Beppino da solo non è facile.
Ma soprattutto, mi rattrista
il fatto che il Coronavirus per
molti sia il “virus che fa morire
i vecchi”, come se la vita
di un anziano valesse di meno.
E invece chi ha vissuto di più
può ancora insegnarci tanto,
pensate a Beppino, che si è
battuto per la libertà di sua figlia
IO IN LOMBARDIA, e oggi ama una donna di trent’anni
LUI IN LIGURIA, più giovane… L’amore non ha età,
CI SENTIAMO SOLO i sentimenti che ci legano sono
PER TELEFONO gli stessi di qualsiasi coppia».
Oggi, Michela e Beppino si sentono
Beppino Englaro, 79, e Michela, 50 al telefono, anche più volte al giorno.
«I nostri sentimenti sono gli stessi In attesa di potersi riabbracciare
di qualsiasi coppia», dice Michela. quando l’incubo sarà finito.
 Sui balconi,
applausi e bandiere

L’INNO DI MAMELI E LA FRASE PORTAFORTUNA

Tre scatti delle manifestazioni spontanee nate in tutta
Italia. A sinistra: due ragazze applaudono medici e
infermieri impegnati nell’emergenza. Sopra, una famiglia
ha appeso uno striscione con la frase «Andrà tutto bene».
23
Più in alto, una coppia con bandiera, mestoli e pentole.
 L E S T O R I E D I C H I È S TAT O CO L P I T O DA L L’ E M E R G E N Z A

IL VIGILE DI LINOSA

«Sull’isola non c’è

nessun ospedale,
abbiamo tutti paura»
T
recentocinquanta
anime, una
manciata di casette
colorate e il mare più
CHI VIVE bello che c’è. Sull’isola
AL NORD ED di Linosa, tre ore e mezzo
È TORNATO di traghetto dalla Sicilia
SI È SUBITO e 20 miglia marine da
BLINDATO, Lampedusa, gli abitanti
TUTTI dovrebbero sentirsi più
RISPETTANO o meno al riparo dal
LE REGOLE virus. E invece no. «La
nave arriva, e con la nave
fino a qualche giorno
Giuseppe fa arrivavano i linosani
Buonadonna, 66, che erano stati al Nord.
vigile urbano Appena sbarcati si sono
a Linosa. messi da soli in
quarantena, ma in paese
abbiamo tutti paura»,
spiega Giuseppe
Buonadonna, il vigile
urbano (l’unico) della
comunità. Il fatto è,
spiega Giuseppe, che
se a Linosa qualcuno
si ammala mancano
le strutture per curarlo:
«Non esiste ospedale,
abbiamo solo una
guardia medica, per le
emergenze deve arrivare
l’elicottero da
Agrigento… E poi
viviamo tutti in un
fazzoletto di terra,
se arriva il virus chi
lo ferma?», sospira.
Il decreto governativo,
assicura Buonadonna,
viene applicato alla
lettera anche in mezzo al
Mediterraneo: a Linosa si
mantengono le distanze
di sicurezza, si fa la fila
fuori dalla farmacia ed
entro le 18 è tutto chiuso.
Con il segnale della
televisione che funziona
a singhiozzo, gli isolani
hanno riscoperto le gare
familiari di burraco e il
bricolage. Certo, dice
Giuseppe, che ha due
figlie grandi “su al Nord”
e una piccola di tre mesi,
un vantaggio rispetto
a Milano c’è: «A noi
bastano due minuti per
raggiungere il lungomare
o camminare sul monte
Vulcano in perfetta
solitudine», dice
Giuseppe. La paura resta
forte, ma guardare
il mare un po’ consola.

piano, l’applauso di strada per medici
e infermieri, le mille lucine accese de-
gli smartphone. «Non c’è niente che
riesca a unire gli italiani quanto un’e-
mergenza: è quando più c’è bisogno
che sappiamo dare il meglio di noi», ha
detto Gennaro Arma, il comandante
della nave Diamond Princess, appena
uscito dal suo periodo di isolamento.
Arma ha ragione: le iniziative di soli-
darietà non si contano. Dalla pizzeria
che a Brescia porta la cena a medici e
infermieri alla compagnia teatrale che
legge Rodari ai bambini per telefono,
dai moltissimi cittadini che hanno ap-
peso un cartello offrendosi di fare la
spesa per gli anziani alle suore Cla-
risse di Milano, che dal loro convento
di clausura fanno decine di telefonate
al giorno per tenere compagnia a chi è
solo, l’Italia dà il meglio di sé.
IL VIDEO DEI MUSICISTI
«Non vedo l’ora di tornare a sentire
l’opera», ha scritto qualche giorno fa
Sandra Turbian, infermiera anestesista
in prima linea nel reparto Rianimazio-
ne dell’ospedale di Vittorio Veneto, nel
Trevigiano. Poche ore dopo, in diretta
Facebook, i musicisti del Teatro La
Fenice di Venezia le hanno risposto
prendendo in mano i loro strumenti e
suonando Verdi, Marcello e Beethoven
dal salotto o dal balcone di casa, un
pensiero rivolto a lei e a tutti i medici
e gli infermieri d’Italia che in questi
giorni stanno facendo l’impossibile.
Nel video, dietro a Piergiuseppe Doldi,
prima tromba della Fenice, si scorge
una mattonella colorata da un bambi-
no. C’è un arcobaleno. E una scritta:
andrà tutto bene.
Giuseppe Fumagalli
Fiamma Tinelli
(ha collaborato Enrica Belloni)

24 ● Cesvi sta raccogliendo fondi per l’ospedale di Bergamo (www.cesvi.org): tra i testimonial Cristina Parodi e Arisa

QUI MI SENTO
AL SICURO,
MI PREOCCUPO
DI PIÙ PER LA MIA
FAMIGLIA
A MILANO
Asia Taino, 21,
studentessa
a Singapore.
IL LUTTO DI UN FIGLIO
«I miei genitori se ne sono andati in una mattina»
L
uca Carrara ha visto i due
genitori andarsene uno dopo
l’altro, nello spazio di una
mattinata. La madre Severa alle
9.15. Il padre Luigi alle 11. Erano
anziani ma stavano bene. Lei
aveva 82 anni. Lui 86. Avevano
superato nozze d’oro e di
diamante. Vivevano in un borgo
nella valle del Lujo, un’oasi di
verde sopra Albino (Bergamo),
fuori dal traffico e dalle fabbriche
della valle Seriana. Dopo Nembro
e Alzano, a fine febbraio
il contagio è arrivato anche lì.
Severa e Luigi si sono ammalati
a inizio marzo. Chiusi nella loro
casa di Albino (Bergamo) hanno
lottato contro la febbre. Due
anziani soli contro il contagio.
«Il medico condotto non c’era»,
dice il figlio, «il 118 non veniva».
Dopo otto giorni qualcosa
s’è mosso. Sono stati visitati
LA STUDENTESSA LONTANA
«In quarantena
a Singapore: qui lo Stato
mi fa anche il bucato»
C
artelli ovunque, app
informative, mascherine
gratis. A Singapore, 5,5
milioni di abitanti, 76% di cinesi
e solo 226 casi positivi mentre
andiamo in stampa,
l’emergenza Coronavirus è
vissuta così seriamente che in
quarantena c’è finita perfino
una studentessa italiana. «Il 20
febbraio, mentre qui a
Singapore l’allarme era già alto,
sono tornata a Milano per
qualche giorno. Ho pensato: in
Italia è più sicuro. E invece…»,
racconta Asia Taino,
studentessa di Relazioni
internazionali alla NUS
University. Il tempo di atterrare
e il CoVid-19 era arrivato anche
da noi. Risultato: al suo ritorno
a Singapore, è stata messa in
isolamento. «Qui ci sono presidi
medici dove devi andare a farti
provare la febbre due volte al
giorno e appena arrivi
SONO MORTI DA SOLI,
NON HO POTUTO
ACCAREZZARLI
E SALUTARLI
Luca Carrara (a sinistra)
e, sopra, i suoi genitori.
dall’estero hai l’obbligo di
dichiarare da dove provieni. A
me hanno imposto una
settimana di isolamento, ma ci
sono persone confinate per 14
giorni, gli addetti portano loro
da mangiare, ritirano il
bucato…». L’ammenda per chi
sgarra è pesante: giorni fa
l’università ha espulso uno
studente internazionale che
aveva barato sulla provenienza
e i singaporiani che violano la
quarantena rischiano sei mesi di
carcere. Detto questo, la vita a
Singapore continua come
sempre: negozi, cinema e
ristoranti sono aperti. «Qui la
strategia è stata quella di
identificare chiunque abbia
avuto contatti con un caso
positivo e isolarlo». Funziona, i
nuovi casi sono pochissimi. E a
Singapore, Asia si sente al
sicuro: «Mi preoccupo di più per
la mia famiglia a Milano…».
e trasferiti in ospedale a
Bergamo. Troppo tardi. E il virus
che aveva colpito Severa e Luigi,
insieme da più di 60 anni, insieme
se li è portati via. «Continuerete
a bisticciare anche lassù?», ha
scritto il figlio su Facebook.
«Credo di sì, ma poi finiva tutto
in un abbraccio! Sarete sempre
nei nostri cuori! Vi voglio bene!».
Poche righe concluse con
le parole che si dicono a chi se
ne va: «Buon viaggio». È stato
l’unico saluto che ha potuto
rivolgere ai poveri genitori.
«Sono morti soli, non ho potuto
vederli, salutarli, accarezzarli,
abbracciarli», si tormenta Luca.
«E anche dopo nulla. Io chiuso
in casa, in quarantena con mia
moglie e i miei figli, e loro al
cimitero, insieme a tutti gli altri
morti di questi giorni, tenuti
lì in attesa di essere cremati».
 EMERGENZA/3 I L C A N TA N T E N O N S I A R R E N D E

AL BANO TRA FATALISMO E FIDUCIA

«Siamo in guerra
contro un nemico
che abbiamo
creato noi stessi»
«DOBBIAMO IMPARARE A DIFENDERCI», DICE L’ARTISTA. «NON
HO PAURA, MA VIVO TRA ULIVI E VIGNE», SPIEGA, MENTRE
HA RINVIATO TUTTI I CONCERTI. «SONO STATO A ROMA E LÌ
SÌ MI SONO SPAVENTATO: MAI VISTO STRADE COSÌ VUOTE»
di Giuseppe Fumagalli

Roma, marzo imperversare adesso c’è qualcos’altro. Alla veneranda età di 76 anni Al

R
ussia, Ungheria, Germania,
Spagna. A partire dal 9 marzo,
per un mese Al Bano avrebbe
dovuto imperversare a colpi di Felicità
da un punto all’altro d’Europa. Ma a
Inseparabili, ma solo sul palco
Sono ospiti fissi
di «Amici»
«È tutto saltato», dice il cantante. Poi
si corregge. «Tutto posticipato. Co-
munque, per metterla in musica, Ci
sarà. Faremo tutto più avanti, quando
questa storia sarà finita».
Quando Al Bano e Romina
(a sinistra) sono arrivati sul
palco di Amici, Maria De
Filippi li ha invitati a tenere
la distanza di sicurezza.
«Ma io troppo lontana da te
non riesco a cantare poi!»,
ha detto Romina ad Al Bano.
«Ci tocca stasera!»,
ha risposto lui.
«E se mi avvicino a te che
succede?», ha insistito lei.
«Pericolosissimo», ha chiuso
Al Bano, «Elettricità».
E se fosse il titolo
di una nuova canzone?
Bano, potrebbe (o meglio, dovrebbe)
starsene in pace nella sua tenuta di
Cellino San Marco, tra vigne, ulivi e
l’aria che profuma di mare. Invece non
ci sta. Il cantante che a parole celebra
la vita di campagna, appena può fugge
in città.
Gli va male. Giovedì 12 marzo cor-
re a Brindisi, sale sul primo volo per
Roma, atterra a Fiumicino, prende un
taxi e mentre attraversa la Capitale
s’accorge che di questi tempi forse c’è
più vita al paesello. Al di là del fine-
strino, quello che vede scorrere sotto
i suoi occhi è un mondo spettrale. Al
Bano intervalla silenzi e boccheggia
pillole di infelicità.
«Mai visto strade così vuote».
«Bar, ristoranti, non ce n’è uno aper-
to».
«Ma la gente dov’è finita?».
«È tutto così tranquillo, che a me sem-

26 ● Raccogli l’attimo è il primo album con canzoni inedite registrate insieme da Al Bano e Romina dopo 25 anni
 smine
Loredana, Bido e Ya
sono con lui a Cellino

«FACCIO LA VITA
DEL CONTADINO»
Albano Carrisi, 76,
nella sua grande
tenuta di Cellino
San Marco.
A destra, sopra,
Yasmine, 19, nata
dal suo legame con
Loredana Lecciso,
47, qui a destra
assieme a lui.

bra un gran caos».
Dopo un trasferimento record, 25
minuti dall’aeroporto al centro città,
entra in albergo e aggiunge un’ultima
constatazione: «Nessuno, anche qui ci
sono solo io». E un’ultima consolazio-
ne: «Prima di partire ho raccolto dei
limoni. Ho la valigia piena. Sopravvi-
verò con quelli. E invece di imprecare
cercherò di ridere».
Vien voglia di stuzzicarlo. Ma di que-
sti tempi che ci va a fare solo soletto
nel deserto di Roma? «Ma dai che lo
sapete! Venerdì sera io e Romina an-
diamo da Maria De Filippi, siamo tra
le presenze fisse di Amici».
È vero, ma è giovedì. Che ci fa a Roma
un giorno prima del programma? Ha
un appuntamento con la ex? Sbuffa:
«Io e Romina ci vediamo in trasmis-
sione, non prima. Di preciso non so
nemmeno dove sta lei quando è a
Roma. Tra l’altro, se la conosco bene,
deve essere arrabbiata nera. Voleva a
tutti costi tornarsene in America, ma
Trump ha bloccato tutti i voli. Bene-
detta donna, mi sa che dovrà rasse-
gnarsi a stare in Italia per un po’».
Nel clan Carrisi la benedetta donna
non è l’unica a essere bloccata. «A
Ibiza c’è Romina junior che non rie-
sce a rientrare», spiega Al Bano, «e
non sarà facile spostarsi neppure per
Cristel che da quando è sposata vive
a Zagabria. In questo momento con
me a Cellino, c’è Loredana con i due
figli Bido e Yasmine».
«NON CI ESTINGUEREMO»
Al Bano fa lunghe pause. Come se
questa situazione senza precedenti
gli imponesse di fermarsi e riflettere.
«Non ho paura della malattia in sé»,
dice, «sono fatalista e se mi tocca, mi
tocca. Però da qualche tempo stiamo
vivendo un momento strano. Prima del
Coronavirus in Puglia abbiamo visto il
disastro della Xylella, la malattia che
ha sterminato i nostri ulivi. E quando
ho visto seccarsi alberi che sembra-
vano creature immortali ho capito che
le cose attorno a noi stavano cambian-
do». In peggio ovviamente.
Fino alle profezie di sventura, ai cata-
strofisti che vedono la fine imminen-
te della specie umana: «Queste sono
esagerazioni, noi uomini siamo parte
di un disegno più grande, non penso
proprio che spariremo», interviene Al
Bano. «Però siamo in guerra, contro
nemici che abbiamo creato noi con
i nostri errori. Dobbiamo imparare
a difenderci. Io, grazie a Dio, posso
farlo in mezzo alla campagna. Da
buon contadino mi sveglio al matti-
no, cammino nei boschi, tra gli ulivi
e la vigna, al cospetto del dio sole e di
madre natura. Prendo le precauzioni
che vanno prese e vado avanti».

● Cristel Carrisi nel 2016 si è sposata con l’imprenditore cileno-croato Davor Luksic: hanno due figli 27
 E M E R G E N Z A /4 S T E L L E I N C L AU S U R A
I VIP NARRANO LE LORO... PRIGIONI
Noi, reclusi
ma decisi
a vincere
SETTE CELEBRITÀ CI RACCONTANO (E FOTOGRAFANO)
LA LORO VITA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS. TRA PARGOLI DA
DOMARE, COPPIE COLLAUDATE E ALTRE MESSE ALLA PROVA
di Alessandro Penna
I
l Coronavirus ha avuto, tra gli altri
effetti (e tra i meno nefasti), quello
di ribaltare la celebre, abusatissi-
ma previsione di Andy Warhol: «In
futuro, tutti saranno famosi per 15
minuti». Ora sono i famosi ad avere
la loro razione di anonimato, sottratti
alla ribalta, sigillati in casa come
(quasi) tutti noi, con i programmi so-
spesi, gli spettacoli saltati. Purtrop-
po, non saranno solo 15 minuti, ma
settimane o il tempo più lungo che
stabiliranno i virologi e gli aruspici
della curva del contagio. Certo, ci
sono i social, dove i cantanti organiz-
zano concerti casalinghi, e gli attori
letture di poesia e di romanzi. E ci
sono le lodevolissime iniziative pub-
bliche dei vip che lanciano raccolte
fondi per puntellare gli ospedali tra-
volti dalla piena di contagiati. Ma
com’è davvero la clausura delle stel-
le? Somiglia alla nostra o porta con
sé un supplemento di pena, perché
la reclusione brucia di più a chi è av-
vezzo agli applausi, ai bagni di folla?
O forse è più comoda, ché sgombra da
preoccupazioni economiche? Lo ab-
biamo chiesto a sette amici di Oggi,
che si sono raccontati e auto-fotogra-
28
fati senza filtri, senza la vanità del
trucco, l’orpello della posa. C’è Lino
Banfi, che non si fa nemmeno una
passeggiatina perché ha paura che
l’affetto «di tre generazioni di italia-
ni» travolga le precauzioni, cancelli
quel metro di distanza che è l’unità
di misura della nostra solitudine.
C’è Francesca Fialdini, che la pren-
de (anche) come un test per il suo
rapporto a distanza con il fidanzato.
C’è Simona Izzo che benedice la
simbiosi col marito Ricky Tognazzi
(«Per noi non è cambiato niente»),
ma si strazia per i nipoti lontani. C’è
Iva Zanicchi, che di notte prova a
mantenere le distanze dal suo com-
pagno Fausto Pinna, ma «la mattina
ci risvegliamo come sempre naso
contro naso». C’è chi è in pena per
il marito medico, in trincea a Napoli,
e chi ripassa le frazioni coi figli. C’è
Carmen Russo che bisticcia col ma-
rito Enzo Paolo Turchi fino a quan-
do la figlia Maria, 7 anni, non porta
la pace con un tonante e definitivo
“Decido io!”. Insomma, ci sono loro
anche se sembriamo noi: spaesati,
atterriti, ma decisi a vincere. O al-
meno a sperare.
 Max Giusti: «Ripasso le frazioni coi figli
e resisto alle tentazioni di mia moglie»
Come vive questo Com’è cambiata la con loro, anche se Come impiega le
periodo? sua vita in questi mi riprendono di serate?
«Sono uno dei tanti giorni? continuo perché «Fino alle 18
italiani che si «Mi sono saltati vari sono un po’ scarso». i ragazzi studiano,
svegliano nel cuore spettacoli e impegni poi condividiamo un
della notte con un tv. Passo molto più Poi? po’ di libertà,
senso d’angoscia. tempo coi miei «Pranziamo. Mia mi sfidano ai
Sto passando ragazzi. Al mattino moglie stamattina videogiochi.
queste giornate con loro fanno lezione mi ha detto: “Devi Oggi pomeriggio ci
mia moglie on line. Dopo mangiare di meno”. sarà il battesimo
Benedetta e i miei quarant’anni l’altro E subito dopo: “Sto di Matteo al genere
due figli, Matteo di ieri, ho rispolverato preparando i western, vedremo
nove anni e Caterina le frazioni... Chi se le plumcake, ne vuoi Sentieri Selvaggi
di sette». ricordava più? uno?”. Una con John Wayne.
Frequentano una tentazione vivente. Mia moglie si fa le
È parecchio attivo scuola inglese, sto Apro e chiudo il sue lezioni di yoga
MUSICA, sui social. cercando di frigorifero in on line, io mi dedico
RAGAZZI! «Ho molti amici a imparare la lingua continuazione». un po’ di più ai
Max Giusti, 51, Brescia, a Milano. social».
Molti di loro hanno
al piano con la
dei contagiati in Come ha
figlia Caterina, 7, famiglia o tra gli comunicato questa
mentre amici. Volevo realtà ai suoi figli?
il primogenito ricordare a chi mi «Io e mia moglie li
Matteo, 9, è al sax. segue di non abbiamo messi al
A destra, Max ragionare con la corrente di tutto,
legge sul divano logica “A noi non spesso mi chiedo
toccherà mai”, a che ricordo ne
con la moglie Roma fino a poco fa avranno quando
Benedetta, 47. qualcuno la pensava Relax e letture tutto sarà finito».
ancora così». con la sua Benedetta Lorenza Sebastiani

Veronica Maya: «Sto sui monti coi miei

bimbi, ma che ansia per mio marito!»
Veronica, lei è «Si. Eravamo qui è maggiormente biscotti con gocce
bloccata a casa con per le vacanze di esposto a rischi: di cioccolata e mi
i suoi tre bambini, Carnevale prima così abbiamo deciso aiutano a pulire le
Riccardo di 8 anni, che succedesse che io sarei rimasta verdure per le
Tancredi di 6 e tutto questo. Mio qui con i bambini zuppe. Sotto casa
Katia di 4. Ed è a marito Marco è un e lui a Napoli». abbiamo anche
Roccaraso. Poteva medico (chirurgo un prato per fare
andare peggio… plastico,ndr) quindi Come fa a tenere qualche
impegnati passeggiata».
i bambini?
«Il tempo passa «Guardi, loro non si È preoccupata per
tra studio e cucina» annoiano di certo. suo marito Marco
Grazie che è a contatto
all’homeschooling le con parecchie
mattinate volano, persone?
poi c’è il pranzo «Sì molto, anche se
e i compiti. Io mi prende tutte le
sono organizzata precauzioni».
LETTURE portando libri,
IN PIGIAMA glitter e cartoncini Lui quando pensa
Veronica Maya, per fargli fare dei usciremo da questa
42, con il figlio laboratori. In più, ho emergenza?
Riccardo, 8, nella aggiunto le pulizie «Io e mio marito
casa di famiglia domestiche, ognuno non pensiamo
deve rifare il letto, nemmeno che
a Roccaraso spolverare i bambini
(L’Aquila). e passare torneranno a scuola
A destra, impasta l’aspirapolvere. Poi per quest’anno,
pure con Tancredi, cuciniamo tanto, forse durerà fino
6 anni, e Katia, 4. impastiamo la pasta all’estate». 29
frolla per fare i Sabina Cuccaro
 E CCO CO M E V I VO N O L A R E C L U S I O N E I N O S T R I V I P

«Riprovo i vestiti
Carmen Russo: «Almeno
e mi scateno ai fornelli» Enzo non è più geloso!»
Carmen, lei ed Enzo Paolo
siete una coppia di
lunghissimo corso. Teme
che questa convivenza
forzata possa creare
qualche tensione?
«No. In questi 37 anni ne
abbiamo passate tante!
Anzi, credo che ci unirà
ancora di più perché avremo
più tempo per stare con
nostra figlia Maria e per fare
progetti lavorativi».
Non c’è nemmeno qualche
piccola tensione?
LEI CUCINA,
LUI LAVA I PIATTI
Carmen Russo, 60,
posa per noi con
i suoi vestiti. A lato
è col suo Enzo Paolo
Turchi, 70. «Se
litighiamo interviene
nostra figlia Maria
e dice: “Comando
io!”», dice Carmen.
«Beh certo, può nascere
qualche discussione, ma poi
interviene Maria e dice:
“Basta, decido io!”. E tutto
finisce con una risata».
E che ci dice dell’intimità…
con la convivenza forzata
aumenta o diminuisce?
«L’intimità ha sempre il
primo posto (ride, ndr); la
volontà è quella che
comanda, ricordiamocelo
sempre».
Enzo Paolo è un uomo
geloso, adesso che lei è a
casa sarà più sereno…
«Ah sì, adesso può dormire
sonni tranquilli (ride, ndr)!
Scherzo, lui è geloso
perché mi ama».
Come state trascorrendo
questi giorni?
«Ci godiamo i momenti
familiari. Siamo abituati a
vedere il bicchiere mezzo
pieno: non si può uscire?
Prendiamo farina, acqua e
facciamo la pasta in casa».
E lei, Enzo Paolo, come
impiega il tempo?
«Do una mano in tutto, mi
occupo dei cani e del
giardino. E, se c’è bisogno,
lavo anche i piatti».
Sabina Cuccaro

Lino Banfi: «Faccio il nonno a distanza. E spero di

poter dire presto: “Porca puttena, la quarantena!”»
«Il disgrazieto maledetto,
come lo chiamo io, non
conosce età, dobbiamo
stare tutti attenti, pure noi
giovani (ride, ndr.)».
Lino Banfi se ne sta in
casa, come tutti,
dedicandosi alle sue
passioni…
«Scrivo, leggo e
sinceramente evito un po’
la tv per non sentir parlare
sempre del Coronavirus».
Com’è cambiata la sua
routine?
«Già prima non uscivo
moltissimo, e quelle
poche volte incontravo
sempre tanta gente
pronta a salutarmi con
affetto, ad avvicinarsi.
30Mi vogliono bene tre
generazioni di italiani,
e spesso accostano con
l’auto per una stretta di
mano o un selfie. Anche
per questo non metto
piede fuori di casa ora,
non vorrei che a qualcuno
venisse spontaneo
abbracciarmi o venirmi
vicino, dimenticando per
un attimo il momento che
stiamo vivendo,
e rischiando di fare un
danno a se stesso e a me.
Ma passerà, e finalmente
un giorno potremo dire:
“Porca puttena, la
quarantena”».
«MI MANCANO Che cosa le manca di più
della sua quotidianità
FIGLI E NIPOTI» pre-virus?
Lino Banfi, 83, si è «Le visite dei miei figli,
chiuso in casa con Rosanna, seppur vicina,
la moglie Lucia. la vedo meno e a
distanza. E lo stesso vale
per Walter, nonostante
abiti al piano inferiore. Se
capita di incrociarsi noto
però uno sguardo, un
affetto diversi. C’è ancor
più voglia di abbracciarsi.
Lo faremo, appena sarà
possibile. E lo farà tutto il
nostro bello Stivale. E
dato che i miei nipoti mi
mancano, intanto, in casa,
mi godo il mio nipote
acquisito, il figlio della
nostra collaboratrice che
vive con la sua famiglia a
casa nostra. Ieri mi ha
chiesto: “Nonno devo aver
paura?”. Ha solo 5 anni, mi
ha scioccato. Gli ho
risposto che stiamo bene,
e nonno è forte».
Alessia Gabrielli
 Iva Zanicchi: «Io e il mio Fausto come in una bisca»
Iva, come vive questo
momento?
«Con molta tranquillità, è
da tanto tempo che volevo
stare qualche giorno a casa.
E poi ho avuto una grande
soddisfazione dai miei
nipoti (Luca, 21 anni
e Virginia 17, ndr).
Ci dica…
«Hanno capito che è una
rinuncia che dobbiamo fare
tutti. Virginia mi ha
commosso: mi ha scritto
che capisce e rispetta
queste regole. Si sfoga
correndo».
Un bell’esempio per i suoi
coetanei.
«Si. Sono rimasta, invece,
dispiaciuta di una ragazza
di 20 anni che, in
un’intervista, diceva di non
fregarsene niente del virus,
che vuole divertirsi. Mi
spiace dirlo ma è una
cretina: il problema non è
che si ammali lei ma che
infetti i suoi nonni».
Francesca Fialdini:
«Piango per i film in tv»
Foto: Iwan Palombi
BELLA PURE
DA RECLUSA
Francesca
Fialdini, 40, in
versione glam
e da reclusa al
lavoro (sotto).
«Lavoro e chiamo
il mio fidanzato»
Lei come passa le giornate
a casa?
«Noi donne ce la caviamo
meglio. Io sono salita in
solaio a sistemare tutti i
cimeli, tra cui i vestiti dei
primi Sanremo, quelli di
Zingara, L’arca di Noè, Non
pensare a me. Poi ho da
«GIOCHIAMO A CARTE E METTIAMO CICCIA»
Iva Zanicchi, 80, con il compagno Fausto Pinna, 70, e
un mazzo di carte. «Giochiamo e mangiamo», dice Iva.
Francesca, in questi
giorni come vive?
«Mi sveglio intorno alle
10, perché vado a letto
alle 3 di notte. D’altronde
vivo sola in 40 metri
quadri, i miei orari
ricadono solo su di me.
Oggi mi sono data ai
fornelli, ho fatto un
risotto. Erano le 16!».
Come ne usciremo?
«Diversi. È l’occasione
ideale per imparare a
stare da soli».
La sua giornata tipo?
«Appena sveglia leggo i
giornali, poi videochiamo
mia madre e chiamo mio
padre. Mi metto al pc
e lavoro per preparare
Da noi… a ruota libera».
Fa movimento?
«Ho preso un attrezzo
gigante per tonificare
braccia e gambe».
Le serate?
«Leggo, guardo film e mi
commuovo. Il mio
ragazzo dice che piango
solo davanti ai film. Lui
vive in un’altra città, ci
sentiamo solo al telefono.
Per gli amori a distanza
sarà una grande prova».
Lorenza Sebastiani
sistemare i cassettoni pieni
di foto: ognuna mi riporta
indietro nel tempo».
E poi ci sono il giardino
e i suoi animali…
«Esatto. Devo prendermi
cura dei due cani Lilly e
Brise, della gatta Grigina
e i due pesci rossi Pietro
Simona Izzo: «Io e Ricky
simbiotici come sempre»
Come è cambiata la vita?
«Se di norma faccio la
doccia, ora mi concedo un
bagno. Ma per il resto il
Coronavirus ci lascerà un
grande danno emotivo,
l’impossibilità di avere
vicino chi si ama, il tenersi
a distanza quando si
vuole solo stare insieme».
Lei è a casa con suo
marito Ricky Tognazzi…
«Sì, non l’ho ancora
cacciato dal letto. Sono
34 anni che viviamo in
simbiosi: la nostra è una
storia gemellare.
Litighiamo come pazzi,
ma ci divertiamo anche
molto. Non è cambiato
nulla per noi, non
abbiamo spazi privati,
eccetto i bagni. Questa
sarà una dura prova per
chi sostiene che il proprio
matrimonio duri perché
vede poco il coniuge».
Qualcosa le mancherà,
di questi tempi, però…
«I miei nipoti. Mi strazia
il non poterli respirare.
Vivo in una casa grande
proprio per poterla
riempire delle persone
che amo, e ora mi appare
così inutile tutto questo
e Paolo che hanno più di 35
anni. Un miracolo».
Come divide lo spazio con
il suo compagno Fausto?
«In casa è impensabile
tenere il metro di distanza.
Anche se devo dire che a
letto ci riproponiamo
sempre di dormire ai lati
opposti e poi ci svegliamo
naso a naso».
Sono nate delle tensioni?
«Per ora no, ognuno ha i
suoi spazi. Io mi occupo del
giardino e lui è addetto alla
cucina, i suoi spaghetti
sono imbattibili. Mi sa che
metteremo un po’ di ciccia
(ride, ndr). E poi la sera
facciamo i giochi da bisca:
tre sette, briscola e scopa».
Le manca il pubblico?
«No, perché sono sempre
sui social o li raggiungo
tramite voi. Anzi, le dirò:
penso che se non mi faccio
vedere per un po’ la gente
sarà anche contenta!».
Sabina Cuccaro
«Ma i nipotini
mi mancano troppo»
Simona Izzo, 66, posa
con i suoi cagnolini
Giulietta e Hippy.
spazio. Ogni sera però
leggo loro via Skype una
storia di Favole al telefono
di Rodari. La lontananza è
il danno maggiore, perché
nessuno mi restituirà
questi giorni, e alla mia
età non so quanto ancora
mi resta da vivere,
Coronavirus o meno».
Come passate le serate?
«A tentare di migliorare
la nostra amatriciana». 31
Alessia Gabrielli
 E M E R G E N Z A / 5 I L V I R U S V I S T O DA I P I Ù G I OVA N I

IL PARERE DELLA PSICOTERAPEUTA

Cosa ci dicono
i disegni
dei bambini
MOSTRICIATTOLI VERDI DI BILE, FACCINE DAI COLORI TETRI
E DAI DENTI AGUZZI, RACCONTANO PAURA E INCERTEZZA,
MA ANCHE LA SPERANZA NEL FUTURO. SONO
ALCUNI DEI LAVORI DEI PIÙ PICCOLI RACCOLTI
IN RADIO E QUI COMMENTATI DALL’ESPERTA
di Maria Rita Parsi

C
hissà cosa rappresenta que-
sto Coronavirus nella mente
dei bambini e delle bambine?
Forse proprio il potere distruttivo. E
i piccoli ce lo raccontano attraverso i
disegni. Infatti, quando non riescono
a esprimere le loro emozioni a parole,
proprio il disegno diventa il codice
per comunicare quello che provano.
Usano il verde, di solito associato
ai prati e a situazioni più felici, per
disegnare la rabbia, come dire: ver-
ECCO COME È NATA
L’INIZIATIVA DI RTL 102.5
«L’obiettivo dell’iniziativa di Rtl 102.5
#congliocchideibambini è fare in
modo che i più piccoli interpretino a
loro modo questa situazione di
emergenza», spiega Luigi Tornari,
direttore delle News di Rtl 102.5.
«Dopo aver visto alcuni disegni,
abbiamo pensato di estendere l’idea
ai figli dei nostri ascoltatori che hanno
tra i 4 e i 12 anni. Già i primi due giorni
ne hanno inviati più di mille». Per
inviare i vostri visitate il sito www.rtl.it
de di bile. Capiscono che anche gli che causa dolore e che succhia il
adulti sono in difficoltà e da loro non sangue: una metafora per indicare
possono aspettarsi la tutela comple- che il virus ti toglie energia e porta
ta, perché il virus è ingestibile e non febbre e tosse.
individuabile. Allora, come fanno i Ma, assieme a tutto ciò, vediamo
bambini a “individuarlo”? Gli dan- anche come i bambini sono pronti e
no una forma, lo raffigurano come si sentono in prima linea per scon-
qualcosa che porta disagio e ti fa figgere il virus. In primo luogo, con
sentire impotente, come un pallone il gesto di disegnare cercano di po-
da calcio che non fa gol ma fa del tenziarsi e dare un volto a qualcosa
male, che rischia di colpire le figure che deve essere sconfitto.
più amate, come i nonni. Secondariamente, visto che il virus
In alcuni disegni vediamo dei mo-
stri con i denti aguzzi:
sono figure simili ai
pipistrelli, ai vampiri.
Sono qualcosa
Le manine
di Lorenzo e Lara
Lorenzo, 4 anni,
ha colorato con
i genitori. A destra,
Lara, 5 anni, davan-
ti a un lenzuolo
dipinto con la mamma.

32
 Federico, 10 anni Angela, 6 anni,
e le buone regole ha un supereroe
Federico disegna il Angela disegna un
Coronavirus addirittu- Coronavirus verde di
ra sulla poltrona di bile con due antenne.
casa. Il colore viola Forse le antenne della
sottolinea la violenza moderna comunica-
del lutto che il virus zione che immettono
causa alle famiglie. nel mondo le onde
Lo strafottente virus con le quali il virtuale
che se la ride dicendo: comunica la pande-
«Hahaha! Ho conqui- mia. Per fortuna arriva
stato il mondo», viene un “superpapà”.
fatto fuori da un Come dire: è la legge
bambino, protetto da del padre che serve
una mascherina, con adesso! È la legalità,
una pistola caricata la forza per svelare
“ad amuchina”. ogni complotto.

Greta, 7, Emanuele, 9,
colora emozioni lo allontana
Greta dà voce alle Emanuele introduce
emozioni utilizzando proprio “la legge del
le faccine. C’è quella padre” di cui parlava il
blu della tristezza, che grande maestro
esprime il dispiacere Giovanni Bollea.
per non essere a scuo- In questo caso,
la. Quella gialla della per i bambini sono
felicità, perché si sta a le regole da rispettare
casa. La rabbia, rossa, nel rapporto
per non poter fare con il mondo intorno:
alcune cose. La noia è lavarsi le mani,
grigia. E isolamento e scegliere un alleato
tristezza vengono per proteggersi (il
ben illustrati da quella detergente)
dell’odioso virus, nero, e l’obbligo di non usci-
dagli occhi gialli e dai re indicato dall’ha-
denti aguzzi. shtag #iorestoacasa.

in generale colpisce la popolazio-

ne più anziana, i piccoli si sentono
in una posizione di maggiore forza
rispetto agli adulti. Sanno che at-
traverso le regole (lavarsi spesso le
mani, utilizzare dei detergenti adatti,
restare a casa) si riduce l’esposizione
al virus, anzitutto e soprattutto, per
i loro parenti.
E poi, ancora, sono essi stessi che at-
traverso i disegni in cui il virus viene
neutralizzato, dicono: «Lo battere-
mo». Il loro è un grandissimo mes-
saggio di speranza: sono il futuro che
ci parla. Sono coraggiosi, si sentono
chiamati a essere dei difensori che,
trovando validi alleati (vedi il su-
perpapà e l’amuchina), si preparano
Caterina, 9 anni
ad andare contro il “pallone”, ap- trova la soluzione
parentemente ingovernabile, che sta
contagiando il mondo. Capiamo così
che i bambini si ribellano alla paura
dicendo: «Ce la faremo insieme». E
questo è un bellissimo manifesto di Caterina vede il Coronavirus come una gigantesca palla, verde di rabbia e con gli
“resilienza” per il futuro. occhi accesi di fuoco. Rossi come la violenza, l’aggressività, il sangue. Una palla
che mostra una sdentatura che trova, al centro del ghigno, la forma triangolare
e aguzza di denti da vampiri - pipistrelli. Però Caterina, creando un acrostico (le
lettere iniziali di alcune parole ne formano una nuova, ndr), ci dona un esempio
di come il “pensiero bambino” sia capace di risolvere il problema.
 E M E R G E N Z A /6 CO N S I G L I P E R R E S TA R E I N F O R M A

IL BENESSERE AI TEMPI DEL COVID-19

Dieta e movimento
per sentirsi meglio
L’OBIETTIVO NON È DIMAGRIRE MA PRENDERSI CURA DI SÉ. CON CIBI SANI CHE AIUTANO
IL SISTEMA IMMUNITARIO, CON QUALCHE QUADRATINO DI CIOCCOLATO PER TIRARSI SU
E CON UN PO’ DI ATTIVITÀ FISICA: GRAZIE AL CANE O ALLA GINNASTICA DA SALOTTO
di Marta Pacillo

T
utti in casa, per proteggere
la salute nostra e degli altri.
Eppure, il rischio è che la
minore mobilità, l’ansia e la noia ci
spingano a trascurare il nostro cor-
po, a rinunciare a tenerci in forma
e a cedere alle tentazioni del cibo
“che ci consola”. Anche tra le quat-
tro mura casalinghe si possono, però,
mettere in atto strategie per seguire
un’alimentazione sana e gustosa che
tenga conto dell’attività fisica ridotta
e per tenerci in movimento con una
ginnastica mirata. La dieta anti-Co-
ronavirus non esiste, certo, ma con
l’aiuto del medico nutrizionista Gior-
gio Calabrese scopriamo qual è la
migliore alimentazione da seguire a
casa, in famiglia, dando anche una
mano al sistema immunitario.
EVITATE SUGHI PESANTI,
MEGLIO LE VERDURE
La regola generale è: non appesan-
tiamo i pasti di grassi e zuccheri, ma
preferiamo i carboidrati complessi,
cioè pasta, riso, cereali e legumi, che
danno al corpo la possibilità di avere
maggiore energia disponibile nell’ar-
co della giornata.
La colazione dev’essere completa, per
farci arrivare al pranzo non troppo
affamati. Dopo le circa otto ore not-
turne di digiuno, occorre associare ai
liquidi (caffè, tè o latte) cibi solidi,
per aiutare la cistifellea e la mobilità
intestinale: pane tostato con il mie-
le, biscotti o fette biscottate con la
marmellata, una fetta di torta fatta
in casa, prodotti da forno ai cere-
ali o integrali, ricchi di fibre. Non
facciamoci mancare la spremuta di

La palestra? Si fa in casa, tonificando braccia, glutei e addominali.

U scire di casa per una
corsetta all’aperto,
purché soli, è consentito,
ma anche tra le mura
domestiche pochi esercizi
bastano per risvegliare
i muscoli: per tonificare
il corpo ma anche
per distrarre la mente.
Provate il percorso messo
a punto per i lettori
di Oggi dalla personal
trainer Elena Madella,
ex campionessa
di body fitness: si tratta
di movimenti specifici
per le varie fasce
muscolari (gambe,
addome, braccia), comodi
da eseguire in salotto
34(10-20 ripetizioni per ogni
esercizio). Gli “attrezzi”
indispensabili? Un piatto,
un paio di brocche
e una confezione di pasta.
Sollevate le braccia
portandole in linea
La respirazione
è fondamentale: espirate con le spalle
e inspirate a ogni
movimento, rimanendo
sempre concentrati
su ciò che state facendo.
Prima di iniziare fate
qualche circonduzione
delle braccia, delle
anche e del collo (flettete
lentamente la testa
a destra, indietro,
a sinistra e in avanti
in modo da compiere
un giro completo), così
da sgranchire le
articolazioni forse
un po’ rigide in
questi giorni. E.R.

CONDIVIDETE I SEGRETI DELLA VOSTRA CUCINA
Laura Torrisi, 40, si dedica al pranzo con la figlia Martina, 10.
Coinvolgere i figli nella preparazione dei pasti è una buona idea.
E come attrezzi provate a usare brocche, piatti e pacchi di pasta
Flettete le ginocchia
tenendo l’addome
contratto
DATE UN AIUTO
ALL’ORGANISMO
CONSUMANDO
ACQUA, TISANE
E FIBRE VEGETALI
agrumi o il succo di frutta, un bic-
chiere di energia pronta da bere. Se a
metà mattina abbiamo un languorino,
facciamo uno spuntino con un frutto,
uno yogurt o della frutta secca: noci,
nocciole e mandorle.
Il pranzo dev’essere il più digeribile
possibile: via libera a primi piatti,
pasta o riso, con le verdure o coi le-
gumi, oppure spaghetti al pomodoro
con parmigiano o pecorino grattu-
giato e un filo d’olio extravergine di
oliva. Meglio evitare, invece, sughi
ricchi ed elaborati come ragù, cacio
e pepe o carbonara. A seguire, un
piatto di verdure può bastare. Con
la primavera arrivano piselli e fave
fresche, ci sono broccoli, cavolfiori
e carciofi, le patate bianche, i pri-
Stringendo i rigatoni
tra le ginocchia, sollevate
il bacino dal pavimento
35
 CO M E P R E N D E R T I C U R A D E L T U O B E N E S S E R E A C A S A
Con Fido si può fare una corsetta al parco
Corsa sì,
a distanza dagli altri
Più energia con i video di yoga su YouTube
Per il benessere del corpo e dello
spirito potete dedicarvi a un po’
di yoga: se non avete mai fatto
pratica, questa è l’occasione
giusta per imparare qualche
sequenza semplice. Per esempio,
“il gatto che si stira”, utile
per sciogliere le rigidità
della schiena, e “il saluto al sole”,
che ha un effetto antistress
ed energizzante su tutto il corpo.
Sono tanti i video su YouTube
che illustrano questa disciplina
(per esempio, sul canale
de La Scimmia Yoga), o quelli
appena realizzati dalle scuole
di yoga chiuse per Coronavirus:
potete guardarne uno al giorno.
Oppure, tutti i giorni alle 11 e alle
18 potete seguire
36
N ell’Italia del #Iorestoacasa,
una passeggiata con Fido
da soli, all’interno del proprio
Comune e per un tempo
consono ai suoi bisogni
e bisognini, è consentita.
Anche se, per chi vive in città,
non sarà facile trovare dove
andare visto che molti sindaci
hanno deciso di chiudere
i parchi cittadini. Ma con
poche macchine che circolano,
alcune strade possono essere
discrete alternative.
Sebbene al momento
non vi sia alcuna evidenza
scientifica che gli animali
da compagnia abbiano
contratto l’infezione o possano
diffonderla, è fondamentale,
dopo averli accarezzati,
prendere qualche precauzione
come lavare le mani con acqua
e sapone o disinfettante.
Poi, appena rientrati a casa,
con apposite salviette
è meglio igienizzare il pelo
e le zampe del cane
e del gatto. Infine, una buona
spazzolata è utile per eliminare
il pelo in eccesso. Se il vostro
pet non è contento
di queste attenzioni premiatelo
con tante coccole e qualche
delizioso bocconcino.
su YouTube.com/c/loyoga
Lorenza Minola, fondatrice
di LoYoga network (disponibili
anche lezioni private a tema via
Skype, FaceTime o tramite web
a 15 euro, basta inviare una mail
a booking@lo-yoga.com). E.R.
Lorenza Mino la
mostra una posizione
mi pomodori. Contengono elementi
anti ossidanti e vitamine del grup-
po B protettrici del sistema nervoso.
La fibra vegetale è essenziale anche
perché, stando più fermi, il nostro in-
testino diventa pigro, quindi aumenta
il rischio di stipsi. Proprio per questo
bisogna anche bere almeno 8-10 bic-
chieri d’acqua al giorno.
La sera a cena è il momento delle
proteine, il più valido aiuto per so-
stenere l’attività del sistema immu-
nitario, quindi uova, formaggi, carne
bianca o rossa, pesce, prosciutto e
bresaola, seguendo la logica di con-
sumarne ogni giorno un piatto di-
verso. Tra i latticini, oltre al latte,
che fa bene alle ossa, optiamo per
formaggi freschi come ricotta, strac-
chino e mozzarella, meno grassi e a
maggior contenuto di acqua, quindi
più digeribili.
REGALIAMOCI QUALCHE
PECCATO DI GOLA
Se la notte fatichiamo a dormire per-
ché ci sentiamo agitati o preoccupati,
il rimedio c’è: una tisana calda, di
camomilla, melissa, biancospino, va-
leriana o iperico (non indicato, però,
per i bambini). Se abbiamo invece
un momento di sconforto, il cibo per
eccellenza per una dolce “coccola”
è il cioccolato, benefico ed euforiz-
zante: due quadratini di cioccolato,
fondente o al latte, sono concessi. In
alternativa, frutta secca e yogurt. Op-
pure un gelato alla frutta, che appaga
il palato, dà freschezza e ci fa sognare
l’estate. E, se preferiamo il comfort
di un sorso di vino, due bicchieri di
rosso al giorno, uno a pranzo e uno
a cena, sono dei validi
alleati del benessere
fisico. Il vino è ricco
di polifenoli ad azione
antiossidante, quindi
contro l’invecchiamen-
to cellulare, e stimola i
succhi gastrici aiutando
i processi digestivi.
Marta Pacillo

E M E RG E NZ A / 7 L’AP P E LLO
DON MAZZI
Attenti,
a Milano
lo spaccio
continua
«AI RAGAZZI CHE USANO
DROGHE VOGLIO DIRE: È
IL MOMENTO DI DIRE BASTA»,
TUONA IL PRETE. «QUESTA
TRAGEDIA DEVE FAR
RIFLETTERE ANCHE VOI»
di Cristina Rogledi
S
Milano, marzo
tiamo vivendo un disastro
« sanitario senza precedenti,
ogni giorno ci confrontiamo
col rischio reale di morire eppure a
Milano continua indisturbato il traf-
fico della droga. Gli affari sporchi
proliferano più che mai», racconta
don Antonio Mazzi, un prete che ha
dedicato tutta la vita ad aiutare gli ul-
timi, gli esclusi, i ragazzi ai margini
perché tossicodipendenti. «Sono molto
preoccupato», dice, «perché mentre le
autorità lanciano continui moniti per
proteggere la nostra salute, nei par-
chi aperti e nei giardini di Milano si
continua a spacciare come nulla fos-
se e, anzi, alcuni dei ragazzi che si
appoggiano alle cinque comunità che
abbiamo nei dintorni di Milano e al
centro di ascolto in Stazione Centrale,
ci hanno raccontato che gli affari per
gli spacciatori vanno meglio di pri-
ma», spiega don Antonio.
Colpa della solitudine? Della dispe-
razione? Dell’ansia per la situazione?
Della quotidianità saltata per aria?
Sia come sia, don Mazzi sente la ne-
cessità di parlare ai giovani, «ai miei
38
ragazzi», come li chiama lui. «Mi ri-
volgo a loro come se fossi un amico, un
padre. Voglio lanciare un appello forte
ai ventenni e trentenni che continuano
ad avvelenarsi con le droghe: quello
che sta succedendo intorno a noi è un
dramma che deve servire a far riflet-
tere. Avete “giocato” con le vostre vite
usando sostanze tossiche, adesso non
è più il tempo. La morte è lì, dietro
l’angolo, e dovete prenderne coscienza
anche voi. Avete in mano la possibilità
di salvarvi, di chiedere aiuto, di venire
da noi o da chiunque sia preparato a
guidarvi fuori dal tunnel della droga.
È l’occasione giusta per farlo. È finito
il tempo dello sballo per divertimento.
Quel divertimento uccide. E ora uc-
cide anche gli altri, non soltanto voi
stessi», tuona don Mazzi scosso.
«AL BOSCO DI ROGOREDO
C’È IL SOLITO VIA VAI»
Milano. In basso, due ragazzi
di spalle si preparano la loro
dose, nel boschetto
di Rogoredo. «In quel posto
continua il solito traffico
purtroppo», dice Don Mazzi.
NEANCHE IL VIRU
S
LI FA DESISTERE
«I ragazzi che
frequentano
i nostri centri
ci dicono che
gli spacciatori
vendono ancora
di più adesso»
«I nostri telefoni squillano di con-
tinuo. Ci chiamano madri disperate
perché non sanno come fermare i figli
e perché gli ingressi in comunità sono
bloccati. Noi ascoltiamo tutti perché
in questo momento anche solo una
parola di conforto, un consiglio, può
dare speranza», ricorda questo prete
indomito che a 90 anni non desiste
dalla sua missione: recuperare gli ir-
recuperabili.
«Mi spaventa che nonostante tutti
i controlli delle Forze dell’ordine al
parchetto di Rogoredo come in alcu-
ni giardini e piazze, la sera ci sia il
via vai di sempre. Non parlo solo di
droghe pesanti, parlo anche a quei
ragazzi, e molti sono minorenni, che
usano hashish e marijuana come pas-
satempo. Questa tragedia è l’occasione
per rivoluzionare la vostra esistenza.
Fermatevi!
«Sarebbe bello se venisse lanciata
subito una campagna di sensibilizza-
zione contro l’uso delle sostanze: mi
piacerebbe che non venissero dimen-
ticati i tossicodipendenti. Attenzione,
non sto criticando il governo, non è il
momento delle polemiche. Vorrei solo
che non venisse abbandonato chi ha
bisogno di aiuto, come i giovani che
devono arrivare in comunità. Lasciate
che possano entrare in Lombardia se
stanno bene. Aiutiamo chi ha bisogno,
non lasciamo campo libero agli spac-
ciatori, non lasciamo i nostri ragazzi
nelle loro mani».
 E M E R G E N Z A /8 N O N P O T E T E A N DA R E A M E S S A? R I M E D I AT E CO S Ì

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Il cieco nato: Gesù ci parla di

chi ha la vista ma non sa vedere
ANCHE NOI DOVREMMO APPROFITTARE DI QUESTO TEMPO PER GUARDARE
IN MODO NUOVO LA NOSTRA VITA E LE PERSONE CHE NE FANNO PARTE

di Mons. Vincenzo Di Mauro - Vescovo

D
omenica 22 mar- suno è venuto in mente che
zo ci vede in casa se Gesù fa del bene, forse
e impossibilitati a adempie meglio di tanti...
partecipare alla liturgia baciapile, il comando del
comune celebrata nelle no- Signore!
stre parrocchie. Così vorrei Anche ai nostri giorni qual-
brevemente commentare il cuno si domanda, ad esem-
Vangelo che, sia nella li- pio, se questo Coronavirus
turgia romana sia in quella è un castigo di Dio o per
ambrosiana, verrà proposto colpa di chi e di che cosa ci
alla nostra meditazione. siamo “meritati” questa pe-
È l’episodio comune- stilenza. Non è il modo più
mente chiamato del corretto per leggere la situa-
“cieco nato” (Gv 9,1-17). zione. Il cieco dalla na-
Siamo a Gerusalemme; scita non ha recrimina-
Gesù passa nei vicoli della to, non ha bestemmiato
città quando si imbatte in Dio per la propria ceci-
un uomo, cieco dalla nasci- IL PAPA CELEBRA IN DIRETTA OGNI GIORNO tà. Ha fatto un gesto di
ta. Nasce subito tra i suoi Roma. Papa Francesco, 83, celebra la messa a Santa fede in questo Gesù - da
discepoli una discussio- Marta: va in diretta alle 7 su www.vaticannews.va. tanti criticato - ma che
ne: per colpa di chi que- alcuni dicevano essere
sta persona è nata cieca? Immediatamente Gesù figlio di Dio. Non ha ricevuto molta soddisfazione dal
stronca il dibattito: non è colpa né dei genitori comportamento dei discepoli, dei sacerdoti del tempio,
né di nessun altro. Anche questa situazione servirà dei genitori. Ma, imperterrito, ha proclamato che “dav-
a manifestare la potenza di Dio. Cosparge gli occhi del vero” questo Gesù di Nazaret doveva essere qualcuno
cieco con un po’ di fango, gli chiede di andare a lavarsi di straordinario, qualcuno che gli ha cambiato la vita!
e quello torna che ci vede. La cosa più stupefacente è «Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere», si dice.
l’attacco dei “sapientoni” del tempio i quali davanti al Forse questo brano ci invita a riflettere sulla nostra vista:
prodigio non danno gloria a Dio, ma si sentono umiliati noi che “vediamo”, siamo capaci di vedere le persone
dal successo di Gesù, dalla paura che la gente corra attorno a noi? Le realtà importanti e quelle meno? Forse
dietro a lui disertando le loro sinagoghe. Mandano a dovremmo approfittare di questi giorni per rive-
chiamare i genitori i quali, temendo l’ira di questi “preti” dere, rivalutare, riconoscere le persone con le
si sottraggono all’interrogatorio: nostro figlio è adulto, quali condividiamo la vita, senza andare sempre
chiedete a lui che cosa è successo. Ma, davanti alla e affannosamente alla ricerca di qualche goccia
schiettezza con la quale l’ex cieco narra i fatti, rispondo- d’acqua che possa acquietare la nostra sete di
no con l’espulsione dalla comunità. Motivazione: se Gesù affetto, di successo, di compagnia. Spesso, proprio
non “osserva” il sabato, non può essere un buon giudeo vicino a noi c’è addirittura una fonte d’acqua viva: la
“praticante”! Non bisogna quindi dargli credito! A nes- nostra famiglia! Buona domenica!
39
 LE DOMANDE DI OGGI

LA REGINA
DELLE NEVI
È Federica Brignone
la più grande
sciatrice italiana
di sempre?
DOPO UN’OTTIMA STAGIONE, LA 29ENNE È DIVENTATA LA PRIMA
AZZURRA A VINCERE LA COPPA DEL MONDO GENERALE DI SCI. UN
RICONOSCIMENTO CHE, FINORA, ERA ANDATO SOLO AGLI UOMINI

RISPONDE non ingrana, per esempio. Quest’in-

Giorgio Rocca verno, ci sono stati due eventi che
ex sciatore della hanno influito sulla classifica (la ri-
Nazionale, una vale Mikaela Shriffin che si è fermata
Coppa di specialità dopo la scomparsa improvvisa del
in slalom speciale padre e l’emergenza Coronavirus,
che ha chiuso anzitempo il calen-

S ì, è la più grande sciatrice ita-

liana di sempre. Anche più di
Deborah Compagnoni (che nel ‘97
conquistò la Coppa del Mondo di
slalom gigante, ndr). Infatti Fede-
rica è più completa: è più brava in
combinata e in discesa libera, dove
Compagnoni, che è stata comunque
una delle più forti, non ha mai fatto
gare, dedicandosi soprattuto a su-
perG e gigante. Mentre, Federica,
da gigantista è diventata tra le più
brave al mondo in superG e sta di-
ventando molto brava anche nelle
discese libere, con piste un po’ me-
no veloci e più tecniche. Nello sport,
poi, oltre a essere preparato, conta
anche la fortuna: un avversario che
dario, ndr). Ma ripeto: nello sport
succede anche questo. Federica
è da ammirare perché ha portato
avanti una grande stagione: ha una
gran forza di volontà, è molto te-
nace. Lo era già tecnicamente, ma
ora ha raggiunto una maturità che PRIMA DI LEI, SOLO
THOENI, TOMBA
l’ha portata ad avere, oltre all’agilità (E GROS)
fisica, anche quella mentale, che le Prima di Federica
permettono di variare la velocità e i Brignone, sono stati
tre gli azzurri di sci
materiali a seconda delle specialità e che hanno vinto la
le hanno fatto conquistare la Coppa Coppa Generale.
del Mondo generale. Gustav Thoeni, 69
anni (foto in alto), nel
E tutta la squadra femminile ita- 1971, ‘72,’73, ‘75. Poi
liana ha fatto bene: sia perché le Piero Gros, 65 anni,
ragazze si stanno facendo forza nel 1974. E infine
Alberto Tomba, 53
a vicenda, sia perché sono molto anni (foto qui sopra),
competitive tra loro. nel 1995.

40 ● Federica ha lo sci nel sangue: la mamma è Maria Rosa Quario, già sciatrice della Nazionale
 CHE GRINTA!
L’energia di Dorothea
Federica
Brignone, 29
e Michela
anni: ha vinto le altre
la Coppa del
Mondo generale ragazze d’oro
di sci e due di
specialità:
slalom gigante
e combinata.
(Foto Stefano
Guindani/SGP).
Nell’altra pagina,
sotto il titolo, in
gara a Sestrière.

Le nevi regalano all’Italia altre

due ragazze d’oro. La prima è
Dorothea Wierher, la 29enne di
Brunico che in Finlandia ha
vinto nel biathlon la Coppa
generale e quella di mass start
nel biathlon (la disciplina che
unisce sci di fondo e tiro a
segno con la carabina). Sopra,
nella foto più in alto, Dorothea
con i due trofei. Sulla carabina
aveva scritto: «Andrà tutto
bene, vinceremo insieme».
Oro anche per Micaela Moioli,
24 anni, (nella foto qui sopra,
su un podio di stagione). Ha
vinto la Coppa del Mondo di
snowboard a Veysonnaz, in
Svizzera. Ora l’atleta è ad
Alzano Lombardo, barricata in
casa, e soffre per la situazione
gravissima del suo paese
colpito dal Covid-19. C.B.

41
 LE DOMANDE DI OGGI

Autobiografia di Woody Allen:

è giusto pubblicarla in Italia?
QUALCHE SETTIMANA FA, GLI STATI UNITI HANNO
SCELTO DI NON STAMPARE A PROPOSITO DI NIENTE,
IL LIBRO DI MEMORIE DEL REGISTA AMERICANO,
ACCUSATO DI MOLESTIE, MA MAI INCRIMINATO. IL
VOLUME INVECE ESCE AD APRILE NEL NOSTRO PAESE
RISPONDE
Elisabetta Sgarbi
direttore generale ed editoriale
di La nave di Teseo
dall’Illuminismo e dal Cristianesimo, dal Beccaria di Dei
delitti e delle pene, impone di pensare che la persona
non può integralmente identificarsi col la storia del suo
delitto. Quindi anche in questo caso (dell’irrealtà) non
ci sarebbe ragione di non pubblicare l’autobiografia di
Woody Allen. Infine: non ammiriamo Caravaggio per
i suoi dipinti, lui che pure è stato un assassino che si
è sottratto alla legge, anzi è morto mentre fuggiva? E
non leggiamo Pasolini che pure ha avuto problemi con
la giustizia per i suoi rapporti?
Una cosa è il giusto processo e la eventuale giusta
condanna giudiziaria per chi si macchia di un reato.
Altra cosa è il giudizio estetico su un’opera d’arte.

W oody Allen non è stato ritenuto colpevole dalla

giustizia americana (severissima in genere), che
pure ha ampiamente esaminato i capi d’accusa.
Quindi non ci sono ragioni per non pubblicare i suoi
libri. Se fosse stato processato e giudicato colpevole
dalla giustizia americana, vuol dire che avrebbe già
pagato per il suo crimine, o starebbe scontando la sua
pena. E la civiltà del diritto europea, quella che nasce
Woody Allen, per quello che ne sappiamo, è un genio,
un grande scrittore umoristico, e non colpevole. E ha
scritto una delle più belle autobiografie che mi sia ca-
pitato di leggere.
Poi, come ha scritto Stephen King in un tweet: «Chi
pensa che Woody Allen sia un pedofilo non compri i
suoi libri e non guardi i suoi film. In America si fa così».
Anche in Italia.

COM’È ANDATA A FINIRE

LUCA ED EDITH SONO LIBERI, SFUGGITI

PROVATI MA FELICI Luca Tacchetto, 31, e la
compagna Edith Blais, 36, atterrati a Ciampino.
A PIEDI NUDI DAI LORO RAPITORI IN MALI
Finalmente liberi, dopo 15 mesi di
prigionia. Luca Tacchetto e la sua
compagna canadese Edith Blais
sono fuggiti dai loro rapitori in
Mali. L’ingegnere padovano, 31
anni, è tornato in Italia, mentre la
sua compagna, 36, andrà in
Canada. «Siamo stati trattati
bene. Non ci hanno mai
minacciato con le armi,
mangiavamo tutti i giorni anche
se poco», ha detto Tacchetto al
Pm romano Colaiocco e ai
Carabinieri del Ros. I due erano
stati rapiti il 18 dicembre 2018,
mentre erano in viaggo verso il
Togo col sogno di diventare
volontari per l’ambiente. I nostri
servizi segreti non confermano
trattative o riscatti pagati.
A rapirli è stato un gruppo di 6
mujaheddin legato ad Al Qaeda,
che li ha consegnati a un altro
gruppo diretto in Mali. Hanno
viaggiato in auto, a piedi, su una
piroga e fino al deserto. Sono
stati tenuti prigionieri a cielo
aperto, mentre i rapitori di notte
se ne andavano lasciandoli senza
scarpe. Dopo una fuga fallita, il 12
marzo hanno riprovato a
scappare bendandosi i piedi e
raggiungendo una pista dove
hanno fermato un mezzo che li ha
portati nella base dell’Onu di
Minusma, in Mali. Cristina Bianchi

42 ● Amazon ha annunciato che non permetterà più la vendita di libri nazisti come il Mein Kampf di Adolf Hitler
 M A N UA L E D ’AT T UA L I TÀ

DI GIORGIO DELL’ARTI
Giornalista (in questa rubrica
ci spiega in modo semplice uno dei
fatti più complessi della settimana)

ELEZIONI AMERICANE:
IN USCITA
ALLORA TRUMP SE
IL 9 APRILE
Woody Allen,
LA VEDRÀ CON BIDEN?
L’
84 anni. La sua avversario democratico di Trump nella partita di
autobiografia novembre per la presidenza degli Stati Uniti...
A proposito Sarà sicuramente Joe Biden.
di niente sarà
Non c’era quel miliardiario?
pubblicata da
Bloomberg. Aveva impegnato mezzo miliardo in spot e
La nave di Teseo.
manifesti, convinto che in questo modo avrebbe prima
conquistato la nomination democratica e poi buttato
fuori Trump dalla Casa Bianca. Ma è andato male nel
primo e unico confronto televisivo - linguaggio del
corpo imbarazzante - dove è stato massacrato dagli
altri concorrenti democratici che hanno rivelato quello
che pensa davvero delle donne e dei neri. Nel
SuperMartedì, quando sono andati al voto 14 Stati, è
arrivato dappertutto terzo o quarto (a parte le isole
Samoa). È stato costretto a ritirarsi. Ha detto che
sosterrà Biden. Sosterrà Biden anche l’altro ex
candidato Buttigieg. Mentre non si sa ancora se la
Warren, ritiratasi pure lei,
appoggerà Biden o Sanders.
Già Sanders...
È rimasto in corsa, con Biden,
solo lui. Ma a quanto pare non
ha possibilità. Biden, vincendo
nel SuperMartedì, e poi ancora
in Michigan, Mississippi,
Missouri e Idaho ha
accumulato un vantaggio in
delegati all’apparenza RIVALI
incolmabile. Non ha Sopra, Joe
LA CURIOSITÀ Biden, 77.
ancora i 1.191 delegati
A lato,
necessari, ma Sanders,
MA DAVVERO È ESISTITO UN PICCOLO Donald
per superarlo, Trump, 73.
DINOSAURO DI POCHI CENTIMETRI? dovrebbe vincere tutte
le primarie che restano
Forse sì, più probabilmente no. La notizia della scoperta
e con un vantaggio del 60%.
nel Myanmar di un cranio di dinosauro lungo meno di 2 cm
e intrappolato nell’ambra è comparsa sulla prestigiosa Chi è poi alla fine questo Biden?
rivista Nature, ma ci è voluto poco perché molti Ha 77 anni. Ha fatto il vice a Obama. Bianco, cattolico
paleontologi contestassero l’attribuzione del fossile. (ma favorevole all’aborto), di origine irlandese,
Stando alle prime notizie uscite sullo studio, l’animale astemio. Un politico di professione: è stato senatore
sarebbe vissuto 100 milioni di anni fa, sarebbe stato lungo dal 1973 al 2009. In questa campagna elettorale è
7 cm e sarebbe un dinosauro, il più piccolo di sempre. Nei
riuscito a parlare alla classe operaia, i bianchi poveri,
giorni successivi, però, molti paleontologi (tra cui l’italiano
Andrea Cau) hanno fatto notare che il cranio assomiglia per esempio del Michigan, che quattro anni fa
piuttosto a quello di una lucertola, o di un cucciolo di mollarono i democratici e passarono con Trump.
coccodrillo: rettili dei cui fossili il Myanmar è ricco. E Potrebbe essere il prossimo presidente degli Stati
cercando in Rete qualche dichiarazione dell’autrice dello Uniti? Ha un alleato inatteso: il Coronavirus. Trump,
studio, Jingmai O’Connor, si scopre che lei per la rielezione, ha puntato su un’economia a gonfie
stessa ha ammesso da subito che questo
vele, con Wall Street in perenne fase “Toro”. Ma il virus
Oculudentavis khaungraae «potrebbe
essere un dinosauro, ma anche un uccello, tende invece a deprimere l’economia e Wall Street sta
o un piccolo rettile». Gabriele Ferrari passando, per colpa dell’influenza cinese, parecchi
guai. Potrebbe vincere, sì.

● In queste settimane di Coronavirus, in Italia sono triplicate le vendite del romanzo La peste di Albert Camus 43

LE DOMANDE DI OGGI
GLI ALTRI FATTI
DELLA SETTIMANA
RETTORE, OPERAZIONE D’URGENZA
Donatella Rettore, 66 anni (a sinistra),
ha comunicato con un coraggioso tweet
di dover essere rioperata d’urgenza
all’Istituto oncologico di Vicenza : «Ve lo
dico, tanto in mezzo alla bufera sarà solo
un tuono in più: ieri hanno avuto il
risultato dell’esame istologico e non va
bene. Ciao a tutti, vi voglio bene».
LESBO, MUORE BIMBA NEL CAMPO PROFUGHI
Aveva solo sei anni, la bambina che è morta in seguito a
un incendio a Moria, campo profughi di Lesbo (Grecia).
Il campo, nato per ospitare 2.800 persone, ne vede
alloggiate 20 mila in condizioni di vita difficilissime.
16 ROTOLI DEL MAR MORTO SONO FALSI
I 16 rotoli “del Mar Morto” con frammenti delle Sacre
scritture, custoditi nel Museo della Bibbia di Washington,
sono falsi. Non lo sono però quelli conservati nel
Santuario del Libro nel Museo di Israele a Gerusalemme.
PUTIN, SÌ A “REGNO”
FINO AL 2036
La corte costituzionale
russa ha dato il via libera
alla riforma che
permetterebbe a Vladimir
Putin, 67 (nella foto con
Valentina Tereshkova, 83,
autrice dell’emendamento
costituzionale e prima
donna nello spazio) di
governare fino al 2036.
Perché la riforma sia
effettiva, manca il voto
popolare fissato il 22 aprile.
ALL’ASTA GLI APPUNTI DI JOHN F. KENNEDY
Vanno all’asta a Dallas, la città dove morì, gli appunti di
John F. Kennedy presi durante la campagna elettorale
del 1960 che lo portò alla vittoria. Gli fu consigliato di
stare in silenzio perché aveva la laringite e così lui scrisse
un centinaio di pagine in cui parla delle sue conquiste
femminili (senza fare nomi) e della sua ossessione per le
bionde.
WEINSTEIN, 23 ANNI DI CARCERE
L’ex produttore cinematografico Harvey
Weinstein, 67 anni (foto), è stato
condannato a 23 anni di carcere per
stupro e aggressione sessuale.
Rischiava da 5 a 29 anni; il giudice James
Burke ha deciso per quasi il massimo
della pena. La sentenza arriva due anni e
mezzo dopo le prime accuse di molestie
sessuali che hanno dato il via al
movimento MeToo.
44 ● Scosse in Calabria nella notte del 17 marzo: è il secondo terremoto forte dopo quello del 24 febbraio. Solo danni
RESTRIZIONI CORONAVIRUS
Figli di separati:
possono continuare
le visite ai genitori?
MAMMA O PAPÀ SONO AUTORIZZATI A MUOVERSI PER
ANDARE A PRENDERE I BAMBINI. MA SOLO SE SONO
IN POSSESSO DEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE
RISPONDE
Ada Odino
avvocato
S
tare a casa, muoversi
solo per ragioni di sa-
lute, lavoro, motivi urgenti.
L’imperativo categorico ha
creato, nella sua interpre-
tazione, problemi anche ai
figli di genitori separati.
Nello “scappare” dalla pro-
pria città alcuni genitori
separati hanno “dimenti-
cato” il dovere di garantire
le visite dei figli con l’altro
genitore e papà e mamme si
sono trovati nella situazione
di non sapere quando rive-
dere la prole. In buona fede,
molti genitori residenti nello
stesso Comune o in Comuni
UN FILM EMBLEMATICO
limitrofi si sono chiesti se il Dustin Hoffman con Justin
diritto di visita era motivo Henry sul set di Kramer
per allontanarsi da casa e contro Kramer, nel 1979.
andare a prendere il minore.
Per questo il 10 marzo 2020 cino all’altro e non ha i figli
sul sito governo.it, il Gover- con sé dovrà rinunciare a
no ha chiarito che, nell’am- vederli sino al futuro prov-
bito delle visite previste vedimento del Tribunale.
nei provvedimenti di sepa- In ogni caso, anche al di là
razione e divorzio, i geni- di questo periodo, occorre
tori possono muoversi per pensare che, salvo casi ec-
andare a prendere, o ripor- cezionali, impedire i normali
tare a casa dell’altro, i figli. rapporti tra i figli e l’altro
A tal fine sarà opportuno, genitore separato o divor-
compilando l’autocertifica- ziato costituisce violazione
zione, allegare la copia del della responsabilità genito-
provvedimento del giudice riale, un diritto soprattut-
che regola le visite. to del figlio a conservare
E se provvedimenti ancora il rapporto con entrambi,
non ci sono? Purtroppo il anche e soprattutto in tem-
genitore che non abita vi- pi difficili.
 OGGIGIORNO
La Rai ha perso
un’occasione
COME FU NEL 1951 CON LA RADIO, E POI NEL 1968, AVREBBE
POTUTO ESSERE AL SERVIZIO DEGLI ITALIANI, DARE VOCE
ALLA PROTEZIONE CIVILE, OFFRIRE LEZIONI AGLI STUDENTI
L
a Rai poteva passare alla
storia, non dell’intrattenimen-
to ma del senso civico. Poteva
riscoprire la funzione del servizio
pubblico, un’idea sbiadita che
ormai viene usata come una specie
di patetico mantra. Poteva essere
un esempio per tutta l’Europa.
Quando è scoppiata l’emergenza
sull’epidemia del Coronavirus,
quando è cominciata la penosa
conta dei morti, quando scuole e
uffici sono stati chiusi, ebbene quello
era il momento di prendere una
grande e utile decisione: trasforma-
re Rai 1 nella rete di servizio nazio-
nale. Decisione non facile e non priva
di rischi, ma decisione coraggiosa che
sicuramente avrebbe dato i suoi
frutti. Come la radio li diede nel 1951
durante l’alluvione del Polesine e
come fece la tv nel 1968, dopo il
terremoto nel Belice, coordinando i
servizi di soccorso.
Il canale più visto dagli italiani al
servizio degli italiani: per dare notizie
controllate nel modo più controllato
possibile, per fornire alla Protezione
civile un mezzo di comunicazione
immediato, per cancellare tutti quei
programmi che fino a ieri si occupa-
vano di gossip e che oggi vorrebbe-
ro gestire gli stati d’animo del
Paese, per organizzare nel pomerig-
gio (in accordo con le altre reti Rai,
soprattutto con Rai Storia) le lezioni
per studenti di elementari e medie.
Le lettere vanno indirizzate a: Aldo Grasso - Oggigiorno Oggi, via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano. Oppure all’e-mail: oggigiorno@rcs.it
Critico televisivo, giornalista
del Corriere della Sera
1951: L’alluvione
del Polesine
DUE CALAMITÀ NAZIONALI
Sopra, l’alluvione del Polesine del
1951. Fu la radio a fornire le
informazioni: le trasmissioni tv,
infatti, iniziarono nel 1954. Sotto,
le macerie dopo il sisma del
Belice: il primo canale tv aiutò
il coordinamento dei soccorsi.
1968: Il terremoto
del Belice
di Aldo Grasso
PERCHÉ SOLO
DURANTE SANREMO
CI RICORDIAMO CHE
LA TV GENERALISTA
È CONDIVISIONE
E COMUNITÀ?
Questo è un punto nodale su cui
si rischia una mezza catastrofe
della scuola. Le piattaforme
internet funzionano bene solo
con le Università che si sono
attrezzate per tempo. Ma voi vi
immaginate, in questo periodo,
maestri e professori che da casa
devono seguire una trentina di
alunni? Rai 1 avrebbe dovuto
essere una sorta di grande
Telescuola, fornire orari, corsi,
una nuova forma di insegnamento
per placare anche la forza esplosiva
dei ragazzi a casa. Non solo compiti,
ma anche una programmazione
meno ansiogena e più responsabile (a
discutere si invitano solo i competen-
ti, non i cialtroni da talk show).
Perché solo durante il Festival di
Sanremo ci ricordiamo che la tv
generalista è condivisione, comunità,
senso di appartenenza? La tv genera-
lista non è stata ancora surclassata da
altri mezzi di comunicazione più
“personali” e “leggeri” (come tutti
quelli che si appoggiano al web come
piattaforma distributiva): tutte le
famiglie, anche le meno abbienti,
possiedono un televisore e in questi
giorni il consumo giornaliero è
aumentato di un’ora. Era il momento
di fare un grande salto di qualità
(come sta facendo il governo) e
invece ci sono ancora i telegiornali
che funzionano secondo il principio
delle quote partitiche.
47
 ATTUALITÀ Q UA N T E CO N T R A R I E TÀ P E R L A N I P O T E D E L L A R E G I N A

ORA LE NOZZE CON IL CONTE RISCHIANO DI SALTARE

BEATRICE DI YORK
Anche le principesse piangono
NON SOLO IL SOSPIRATO MATRIMONIO CON EDOARDO MAPELLI MOZZI È IN DUBBIO. ALLA
FIGLIA DI ANDREA E SARAH FERGUSON NON GLIENE VA MAI DRITTA UNA: DAI GENITORI CHE
COMBINANO GUAI A RIPETIZIONE ALLA RIVALE IN AMORE, ECCO LA SFILZA DELLE SUE GRANE
di Paola Manciagli

P
overa Beatrice. Anche se è nata
principessa dell’unica corona an-
cora protagonista, quella ingle-
se; anche se sta per sposare un aitante
conte mezzo italiano e pieno di soldi;
anche se abita in un appartamento di
rappresentanza nel cinquecentesco St.
James Palace, uno dei luoghi più tra-
sudanti storia di tutta Londra; anche
se ha una posizione ai vertici di una
multinazionale di tecnologia, se ha un
fondo fiduciario da milioni di sterline
istituito dalla regina in persona, se è
patrona di innumerevoli fondazioni
benefiche ed è nella top ten della li-
nea di successione al trono; anche se
è l’unica Windsor che abbia mai fatto
un cameo in un film, il bellissimo The
Young Victoria.
Comunque, povera Beatrice. Perché, a
ben guardare, non gliene va mai dritta
una.
L’ultima è che avrebbe dovuto sposar-
si tra qualche settimana, e invece è
scoppiata una pandemia che rischia
di far saltare tutto. E non solo perché
anche la Gran Bretagna è seriamente
minacciata e, come sta accadendo qui
da noi, presto potrebbe vietare le ceri-
monie religiose; la famiglia del futuro
sposo è una delle più antiche e nobili
della Bergamasca: dunque, gran parte
della parentela invitata a nozze al mo-
mento è blindata in una zona-focolaio
del virus.
Ma Beatrice è abituata ai voltafaccia
della sorte. Ad esempio, ha la fortuna
di avere lignaggio e ricchezze. Ma è
nata dalla coppia probabilmente più
scapestrata della nidiata reale: c’è
mamma Sarah Ferguson, che divenne
famosa soprattutto perché si faceva

FERGIE E IL DUCA
HANNO ROTTO NEL 1996

E
DAMIGELLA SINGL
AL «SÌ» DI SUA SORE LLA

CON MAMMA, PAPÀ E LA SORELLA, UNA VITA PARECCHIO MOVIMENTATA

Sopra, da sinistra: Beatrice (a destra) in divisa da verde acqua a 10 anni con la sorellina e il papà Andrea
scolaretta a 6 anni con mamma Sarah Ferguson (oggi (oggi 60 anni), che aveva divorziato da Fergie due anni
60 anni) e la sorella Eugenie (30 anni il 23 marzo); in prima; damigella al «sì» di Eugenie, il 12 ottobre 2018.
 IL PADRE
DEL FIDANZATO
È ITALIANO
Beatrice di York,
31, e il fidanzato
Edoardo Mapelli
Mozzi, 37, figlio di
un conte italiano e ciucciare il pollicione dal suo amante
di una ricca (uno scoop di Oggi: all’epoca Bea ave-
inglese. Le nozze, va appena quattro anni), e poi continuò
fissate il 29 divorziando, animando cronache scan-
maggio, dalistiche, fallimentari e giudiziarie,
sono ridendo e piangendo nei talk show; e
a rischio. poi c’è il papà principe Andrea, che è
stato travolto da uno scandalo-pedo-
filia, e che ha pensato bene di tirare
in mezzo alla buriana proprio la sua
primogenita, per usarla come alibi in
tv: non poteva essere con una delle
giovinette che lo accusano, ha detto,
«perché ero andato a mangiare la pizza
con mia figlia Beatrice».

DISLESSIA E DELUSIONI
Da piccola, Bea ha faticato pure per
la dislessia (a spifferarlo a tutti è stata
la sua ineffabile mamma). A un certo
punto, è sembrato che per lei arrivas-
se il lieto fine, che si sarebbe sposata
anche prima di tutti gli altri giovani
Windsor. Lui si chiamava Dave Clark,
attualmente è un top manager di Uber.
Invece la storia si è trascinata qua-
si 11 anni, finché la rampolla reale
ha posto l’ultimatum “o ci sposiamo
o ci lasciamo”. Due anni dopo, Dave
era già all’altare con un’altra, e Bea
ancora single. E intanto veniva bul-
lizzata sul web, perché ritenuta meno
attraente di Kate Middleton; e intanto,
tutti i suoi parenti e conoscenti coeta-
nei sembravano colti dalla “sposite”
acuta, non facevano che convolare a
nozze, da Pippa Middleton a Harry: si
è sposato persino il cugino gay Lord
Ivar Mountbatten, primo matrimonio
omosessuale della famiglia reale. Ma
il colpo di grazia è stato il «sì» della
sorella minore, Eugenie. Sempre la mi-
tica Fergie confidò in esclusiva a Oggi
poco prima di queste nozze: «Eugenie
è felice, per lei non mi preoccupo. Ma
voglio stare vicina alla mia primogeni-
ta Beatrice, è dura compiere 30 anni
e ritrovarsi single».
E proprio lì, il 12 ottobre 2018, men-
tre la nostra principessina dai capelli
rossi faceva da malinconica damigella
d’onore alla sorellina, quel destino un

49
 B E AT R I C E D I YO R K E L E N OZ Z E “A R I S C H I O ”

ANCHE SE HA UN LAVORO, BEA NON HA MAI PRESO LE DISTANZE DALLA ROYAL FAMILY
Londra. La Royal family riunita per il 101° compleanno Carlo, Elisabetta, William, Zara con sua mamma Anna,
della regina madre nel 2001. Da sinistra, Beatrice, la Eugenie, Peter Philips (l’altro figlio di Anna), Andrea e
regina madre Elisabetta (come la figlia), Filippo, Harry, Tim Lawrence (il 2° marito di Anna). Sotto, Bea e Edo.

po’ da fiaba e un po’ beffardo è tornato
a bussare alla sua porta. Ha rincon-
trato un vecchio amico di famiglia,
appunto il suo futuro sposo, l’inglese
oriundo bergamasco Edoardo Mapel-
li Mozzi detto Edo. Vuole la leggenda
che, tutto a un tratto, si siano guardati
con occhi diversi e lì sarebbe iniziato
l’idillio. Nemmeno un anno dopo, ecco
l’annuncio delle nozze (il prossimo 29
maggio). Peccato che lui si porti die-
tro una ex affermata e bellissima, l’ar-
chitetto cino-americano Dara Huang,
dalla quale ha avuto anche un bimbo.
Una “rivale” che Bea si trascinerà per
tutta la sua vita con Edo.
Ma intanto spera almeno di riuscire a
sposarlo. Perché, dall’annuncio, oltre
o
Con Edo si conoscon
da quand’erano piccoli
alla pandemia è scoppiato un pan-
demonio: papà Andrea ha rilasciato
l’intervista con l’alibi della pizza, e
subito dopo ha dovuto dimettersi da
tutti i compiti royal; i Sussex hanno
declamato l’addio Londra; la regina le
ha concesso sì il privilegio di festeg-
giare le nozze a Buckingham Palace,
ma non nei sontuosi saloni, come fece-
ro William e Kate: gli ospiti dovranno
accontentarsi di un tendone nei giardi-
ni e di bagni “portatili”, una versione
un filo più chic dei bagni chimici. E
dovranno essere pochi. E niente foto e
niente video. Pazienza: se per una volta
tutto filerà liscio, Bea di sicuro se ne
ricorderà per sempre.
Paola Manciagli

50
 D I N A S T I E L A M O S S A C L A M O R O S A D E L B O R B O N E S U L T R O N O D I S PAG N A
IL RE CONTRO JUAN CARLOS
Felipe ripudia
suo padre
per salvare
la monarchia
SUL VECCHIO EX MONARCA ALEGGIA L’OMBRA
DELLA CORRUZIONE. COSÌ IL FIGLIO LO HA PRIVATO
DELL’APPANNAGGIO E HA RINUNCIATO ALL’EREDITÀ.
PER FARE IN MODO CHE IL REGNO RECUPERI CONSENSI
di Michela Auriti
I
l figlio disconosce il padre, con un
atto tragicamente simile al ripudio.
Re Felipe VI rinnega Juan Carlos
per salvare la traballante monarchia
spagnola e lo fa rinunciando all’eredi-
tà paterna e togliendogli l’appannag-
gio annuale di 194.232 euro a carico
dello Stato (insomma, la “pensione”).
Una frattura definitiva, ufficializza-
ta da un comunicato della Zarzuela,
dopo l’ennesimo scandalo finanziario
esploso alla corte dei Borbone.
La magistratura svizzera ha infatti
aperto un’inchiesta su una presun-
ta tangente di 100 milioni di euro,
che Juan Carlos avrebbe ricevuto nel
2008 su un conto elvetico intestato a
due fondazioni, la Zagatka e la Lu-
cum, che avevano tra i beneficiari lui
stesso e, dopo, anche l’inconsapevole
Felipe e la nipote Leonor. La somma
risulta provenire dal ministero delle
Finanze dell’Arabia Saudita, a nome
del re Abdullah scomparso nel 2015,
52
come probabile ringraziamento per la
mediazione svolta dal Borbone per la
messa in opera della linea ferroviaria
ad alta velocità La Mecca-Medina. Un
lavoro gigantesco da 65 miliardi di
euro, assegnato con un super contratto
a un consorzio di imprese spagnole.
Altre ragioni potrebbero giustificare
il forte legame tra la casa reale iberica
e quella saudita. Per esempio uno
scambio di cortesie dopo la con-
cessione, nel 2007, della più alta
onorificenza spagnola, il titolo di
cavaliere dell’Ordine del Toson
d’Oro, al re saudita: ciò contribuì
a illuminare il regime di Riyad
ma, forse, è più logico pensare
alla visita a Madrid di re Ab-
dullah nel 2008, sfociata in
un accordo di cooperazione
economica e culturale tra i
due Paesi. Guarda caso, una
settimana dopo arrivò il bo-
nifico.
Un’alleanza
piena di cupi risvolti
A MADRID CON ABDULLAH
DELL’ARABIA SAUDITA
Madrid, 2008. Re Juan Carlos
riceve Abdullah dell’Arabia
Saudita, scomparso poi nel 2015
a 90 anni. La magistratura
indaga su una presunta tangente
di 100 milioni, che lo spagnolo
avrebbe ricevuto dal re arabo.
SI È DISSOCIATO
DA SITUAZIONI EQUIVOCHE
Comunque siano andate le cose - e sia-
mo allo strappo della primavera 2019 -
Felipe ha formalmente dissociato il suo
nome e quello della figlia da qualsiasi
provento derivante dalle attività della
società Lucum con sede a Panama (la
Zagatka non annoverava i loro nomi
tra i beneficiari). Ma, a un anno
di distanza, il ripudio è netto,
senza possibilità di appello.
Come si legge nel comunicato
La bella Corinna
era «l’amica intima»
Corinna
zu Sayn-
Wittgenstein, 56,
è stata l’amante
di Juan Carlos.
Lei ora l’accusa
di averla usata
per riciclare
denaro.
 LA BIONDA
LEONOR
SARÀ REGINA
Palma di Maiorca
(Spagna), 2018.
La famiglia reale
spagnola in posa.
Da sinistra, la
regina Letizia, 47,
la secondogenita
Sofia, 12, re Felipe,
52, Juan Carlos,
82, alle spalle di
Leonor, 14, e la
consorte Sofia, 81.
Leonor un giorno
L’armonia è sarà regina e,
solo apparente nonostante la sua
giovanissima età,
gode del consenso
popolare. È a lei
che sono affidati
i destini della
Corona traballante,
nonostante molte
simpatie siano
state recuperate
con la salita al
trono del padre
Felipe nel 2014.

della Zarzuela, il re ha deciso di ri-
nunciare alla sua eredità e a qualsiasi
attività finanziaria «la cui origine, ca-
ratteristiche o finalità potrebbero non
essere in consonanza con la legalità o
con i criteri di rettitudine e integrità
che regolano la sua attività istituzio-
nale e privata e che devono ispirare
l’agire della Corona». Nessun passo
falso è ammesso, soprattutto ora che
l’immagine della monarchia è sempre
più affidata all’amatissima Leonor.
Nell’affaire spagnolo è scritto anche
L’Infanta Cristina
e il fango sulla famiglia
L’Infanta Cristina
di Borbone, 54.
Sorella di Felipe,
era sospettata di
aver spalleggiato
il marito Iñaki
Urdangarin in
una frode di
fondi pubblici.
il nome di Corinna zu Sayn-Witt-
genstein, fino a ieri «amica intima»
di Juan Carlos. Di quei famosi 100
milioni di euro, 65 transitarono sul
suo conto. «Una dimostrazione d’af-
fetto per lei e per il figlio al quale l’ex
sovrano era tanto legato», dichiarò il
difensore della donna. Intanto Corin-
na, segretamente intercettata, faceva
riferimento alla tangente milionaria
per l’alta velocità in Arabia Saudita e
accusava l’ex amante Juan Carlos d’es-
sersi servito di lei per riciclare denaro.
Nel 2018, la zu Sayn-Wittgenstein fi-
nisce sotto inchiesta.
QUALCHE SIMPATIA
È STATA RIGUADAGNATA
La vicenda è complessa. Sono tanti gli
intrecci poco chiari con cui Felipe non
vuole avere nulla a che spartire. La
sua ascesa al trono, nel giugno 2014,
fu proprio la conseguenza delle forti
pressioni sul padre, perché abdicasse
dopo il disgraziato safari in Botswana
(con Corinna al seguito) e lo scandalo
che ne seguì. Come pure il processo
che ha coinvolto l’Infanta Cristina,
assolta nel 2017 dall’accusa di com-
plicità nel dirottare 6 milioni di euro
pubblici a una fondazione diretta dal
marito Iñaki Urdangarin (che invece
è finito in carcere). Anche in questo
caso, il ruolo di Juan Carlos non è mai
sembrato del tutto limpido.
Insomma, la presa di distanza di Fe-
lipe dal padre è l’ultimo tentativo di
resuscitare una Corona che annaspa,
e per di più ai tempi del Coronavirus.
Il re vuole preservare la monarchia
da qualsiasi ulteriore scandalo, in un
momento in cui la famiglia reale non
riscuote grandi simpatie e c’è invece
bisogno di sicurezze e stabilità. Dal
2014 a oggi l’impegno è stato profuso
e qualche punto sembra essere ricon-
quistato. Ecco perché quell’inevitabi-
le, necessario schiaffo a Juan Carlos.
53
 T E N S I O N I V I P A C A S A B OVA - M O R A L E S C ’ È M A R E T TA

RAOUL E ROCÍO IN CRISI?

Il sole splende
sui loro musi
lunghissimi
INTABARRATI E CON FIGLIE AL SEGUITO, I DUE
ATTORI SI SONO CONCESSI UNA GITA ALL’ARIA
APERTA SUL LUNGOMARE LAZIALE. MA IL LORO
UMORE, SEMPRE TESO, NON È MIGLIORATO

Una passeggiata
a debita distanza

UNA FIGLIA A TESTA

Raoul con la piccola
Alma si ferma ad
aspettare Rocío, rimasta
indietro con Luna, 4
(anche a destra).

Ostia (Roma), marzo Squartatore. Ora rieccoli con l’aria te-

M
usi lunghi solo in parte coper-
ti da sciarpone e occhiali da
sole. Raoul Bova e la compa-
gna Rocío Munoz Morales nascondo-
no sempre peggio le tensioni che da
qualche tempo stanno vivendo. Nulla
di grave, pare, almeno per ora. Proba-
bilmente nulla di più di un momento
di stanchezza come se ne attraversa-
no in tutte le coppie. Solo che sembra
durare da un po’, come avevano già
documentato qualche settimana fa
le foto pubblicate da Oggi all’uscita
del teatro in cui lei aveva recitato in
Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo
sa e immersi in silenzi pesantissimi.
Nei giorni scorsi, prima dei divieti, si
sono concessi un pranzo al mare con
le figlie e una passeggiata in spiaggia,
interrotta a causa del forte vento. Uno
scampolo di normalità prima della
“clausura” che attendeva loro e tutti gli
italiani. Ma nonostante le bimbe e le
loro chiacchiere, Raoul e Rocío si sono
a stento scambiati due parole e sono
apparsi persino preoccupati. Al punto
che Rocío ha rifiutato di dare la mano
a un amico al ristorante, forse per at-
tenersi alle misure anti-Coronavirus.
Malumori da genitori in ansia?

54
 FOTO
ESCLUSIVE

NON UN GESTO
TRA LORO
Ostia (Roma).
A sinistra, Raoul
Bova, 48, e a destra,
intabarrata, la
compagna Rocío
Munoz Morales, 31,
mentre spinge il
passeggino con la
loro secondogenita
Alma, 1.

POI TONANO VERSO CASA

Sopra, Raoul aiuta Luna a salire in
auto per tornare a casa, sotto gli
occhi di Rocío. Sotto, prende anche
Alma per metterla in macchina. Tutto
senza mai sorridere o scambiare una
parola con la compagna.

Neanche Alma
gli strappa un sorriso

55
 L A SVOLTA TORNA L’EX RE DEI PAPAR AZZI, MA NON SEMBR A PIÙ L A STESSA PERSONA

AVRÀ MESSO LA TESTA A POSTO?

Per una volta

Corona rispetta
le regole
MILANO È IRRICONOSCIBILE, MA ANCHE IL PROTAGONISTA
DELLA MOVIDA ANNI 2000 NON SCHERZA. DOPO AVER
OTTENUTO GLI ARRESTI DOMICILIARI FABRIZIO FA QUEL CHE
DICONO I GIUDICI. PUR DI NON TORNARE DIETRO LE SBARRE
di Giuseppe Fumagalli

Milano, marzo ragazzaccio trasgressivo, irrequieto,

Q
ualcuno lo ha ribattezzato il
Corona buono. E ci manche-
rebbe altro. Fabrizio, rispet-
to al cattivissimo virus arrivato dalla
Cina, buono lo è davvero. Ma adesso
Gli anni passano sembra esser diventato buono anche
e il grigio avanza rispetto a se stesso, alla sua fama di
insofferente a ogni tipo di regola,
capace di tirarsi sul gobbo arresti, e
condanne per 14 anni. La porta gire-
vole che negli anni scorsi lo ha fatto
uscire e rientrare in carcere per due
volte, a dicembre per la terza volta si
è riaperta. Ivano Chiesa, suo avvoca-

ESCE DI CASA SOLO domiciliari. Sopra, a sinistra, Fabrizio (nel

PER ANDARE A CURARSI tondo) entra in auto all’ospedale di Bollate.
Milano. In alto Fabrizio Corona, 45, Sopra, a destra, mentre attende di essere
davanti
56 al residence di via Manzoni dove visitato in un istituto specializzato nel
risiede dopo aver ottenuto gli arresti trattamento della tossicodipendenza.
 FOTO
ESCLUSIVE

L’assistente
gli serve la spremuta
BEVE, SALUTA
E SE NE VA
Milano. Fabrizio
esce di casa e
trova l’autista-
cameriere pronto
a servirgli una
spremuta
d’arancia. A
sinistra, beve
soddisfatto e,
sotto, saluta i
fotografi prima di
salire in auto.

Una croce tatuata

sul palmo della mano

57
 L A S VO LTA “ D I S C I P L I N ATA” D I FA B R I Z I O CO R O N A

Ma fa un’eccezione
per i suoi fan

Non lo hanno
dimenticato

Il figlio Carlos
spesso va a trovarlo

UOMINI E DONNE LO RICONOSCONO E LO FERMANO

Milano. Sopra, da sinistra, Fabrizio viene riconosciuto da un passante
che gli stringe la mano e da due donne che gli chiedono una foto
ricordo. A sinistra, Carlos Corona, 17, figlio di Fabrizio e Nina Moric,
davanti al residence dove il padre è detenuto agli arresti domiciliari.

to, ha convinto i giudici a concedere
gli arresti domiciliari e questa volta
Fabrizio non sembra intenzionato a
sgarrare. Il che è comprensibile. Deve
scontare ancora quattro anni e avendo
provato la durezza della vita carcera-
ria farà di tutto per rimanere nell’ele-
gante residence di via Manzoni dove
abita da dicembre. È a due passi dal
teatro alla Scala, dispone di piscina
e palestra e in più non paga una lira,
perché tutto è offerto dalla Atena, la
società con cui collabora per l’orga-
nizzazione di eventi. Fabrizio esce
di casa ma lo fa nel pieno rispetto
delle disposizioni dei magistrati: so-
lo a giorni alterni e unicamente per
raggiungere un istituto, dove medici
e psicologi lo aiutano a scacciare i
fantasmi del suo passato di tossico-
dipente. Di quei tempi gli è rimasto
solo un vecchio vizio. Esser servito
e riverito. Così, mentre completa un
allenamento sotto gli occhi del prepa-
ratore, arriva l’autista che parcheggia
sotto casa e corre al bar per fargli
preparare una spremuta d’arancia.
HA UN ABBIGLIAMENTO
DA GIOVANE RAPPER
Quando lo chauffeur esce dal locale
con un bicchierone in mano, Fabrizio
è in strada che lo attende. È sceso di
corsa, ha i capelli ancora sudati, è ve-
stito come un giovane rapper, in ber-
muda, felpa con cappuccio, occhiali
scuri. Unico indizio dell’età reale (45)
è la barbetta sale e pepe. Assetato e
bisognoso di reintegrare liquidi, sali
e vitamine, si fa consegnare il beve-
rone. Queste foto sono state scattate
quando già erano sconsigliati i contat-
ti, ma prima delle misure più rigide.
Così stringe la mano a un uomo che lo
ha riconosciuto, si mette in posa per un
selfie, riconosce i fotografi, per scher-
zo li paparazza col telefonino, sale in
auto e parte. La prima tappa è in un
istituto in zona Lambrate dove rimane
per circa tre quarti d’ora. La fermata
successiva è all’ospedale di Bollate e
dura una quindicina di minuti.
Il tempo è scaduto, è ora di tornare
verso casa. Fabrizio, protagonista del-
la movida Anni 2000, attraversa una
città morta, dove tutti vivono la sua
stessa condizione, costretti in casa,
come detenuti agli arresti domiciliari.
Forse, anche per questo, ora gli riesce
più tollerabile la prigionia domestica.
Un giorno il Corona cattivo passerà.
Vedremo se rimarrà quello buono.
Giuseppe Fumagalli

58 ● Fabrizio Corona aveva una casa valutata 2,5 milioni di euro che gli è stata confiscata dal Tribunale di Milano
 D I V I D ’ E S P O R TA Z I O N E I L S U CC E S S O D E L T R I O

IL VOLO, DOPO L’ULTIMO TOUR

Il nostro trionfo
negli Usa con
l’Italia nel cuore
«ABBIAMO FATTO SOLD OUT OVUNQUE», RACCONTANO.
«A FARE IL TIFO PER NOI, C’ERA ANCHE PRISCILLA PRESLEY.
MA QUANTO CI MANCAVA PANE E MORTADELLA...»
di Dea Verna

H
anno registrato il tutto esaurito
al Radio City Music Hall di
New York e al Microsoft The-
atre di Los Angeles. Da gennaio fino
ai primi di marzo i tre ragazzi del
Volo, Piero Barone, Gianluca Gino-
ble e Ignazio Boschetto, hanno fatto
il botto negli Stati Uniti e in Cana-
da. Poi, a interrompere la fortunata
tournée, l’emergenza Coronavirus: i
cantanti hanno annullato le ultime tre
date previste e sono tornati di corsa
in Italia, prima che fossero interrotti i
voli per Europa. «Quando eravamo in
America non realizzavamo a pieno co-
sa stava succedendo in Italia», spiega
Piero Barone, che parla a nome di tut-
ti e tre. «In quelle settimane tra un
concerto e l’altro abbiamo incontrato
decine di migliaia di persone. Per
questo, tornati a casa, ci siamo messi
in isolamento volontario. Ora sono a
casa mia, a Naro, in Sicilia. Passerò la
mia quarantena senza vedere genitori

BAGNI DI FOLLA TRA LOS ANGELES E MIAMI: «GLI AMERICANI CI AMANO»

Sotto, da sinistra, Il Volo al Microsoft Theatre di Los Gianluca Ginoble, 25, Piero Barone, 26 e Ignazio
Angeles; il pubblico dell’arena del BB&T Center di Boschetto, 25, a Times Square, a New York. Il loro
Fort Lauderdale, vicino a Miami. Sopra, da sinistra, tour italiano parte il 30 agosto dall’Arena di Verona.

Conquistano
60
con il bel canto
 Foto Fabrizio Cestari
A NEW YORK PLACIDO DOMINGO È VENUTO A FARE
I VOCALIZZI CON NOI IN CAMERINO. A CHICAGO I FAN CI
ASPETTAVANO SOTTO L’ALBERGO AL GELO, A -19 GRADI

e nonni, per proteggerli».
La cosa più bella che vi è suc-
cessa in questo tour americano?
«I fan di Chicago che ci aspettavano
al gelo sotto il nostro albergo, con una
temperatura di -19 gradi. Ci hanno
commosso».
Gli incontri che non dimentiche-
rete?
«Placido Domingo che prima del con-
certo di New York è venuto a fare i
vocalizzi nel nostro camerino».
Altri?
«Priscilla Presley è venuta a salutarci
a Los Angeles. L’abbiamo conosciu-
ta otto anni fa, ai tempi del tour con
Barbra Streisand. Eravamo andati nel
salone del parrucchiere della Strei-
sand a farci tagliare i capelli, Pri-
scilla era lì e ci ha chiesto: “Ma voi
siete i ragazzi del Volo?”. Da lì è nata
una collaborazione professionale, ma
soprattutto una grande amicizia».
Come vi spostavate?
«Giravamo da uno Stato all’altro con
un autobus enorme, con 12 letti, un
salotto, una cucina e la Playstation».
Chi cucinava per tutti?
«Ignazio, che è stato abituato fin da
piccolo a prepararsi da mangiare e
non si rassegnava alla cucina ame-

● In autunno, Il Volo si esibirà il 26 novembre a Torino, il 30 novembre a Milano, il 4 dicembre a Roma 61

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CATHERINE DUNNE
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IGNAZIO BOSCHE
CUCINAVA PER TUTTI
ricana. Io non so neanche scaldare
il latte. La prima cosa che farò, ap-
pena possibile, saranno le lezioni di
cucina».
Ogni tanto avete ceduto a qualche
schifezza ipercalorica americana?
«Io e Gianluca andavamo pazzi per
le barrette al burro di arachidi e
cioccolato. E una volta a settimana
andavamo tutti in un fast food a man-
giare hamburger e patate dolci fritte.
Poi però ci allenavamo. Io andavo a
correre, mi piace esplorare le città
americane correndo».
Il più casinista di voi?
«Ignazio! Dimenticava tutto, per
esempio il rasoio nell’hotel di Toron-
to; se lo è fatto spedire poi a Boston».
Era difficile realizzare la gravi-
I L T R I O N F O D E L VO L O N E G L I S TAT I U N I T I
TTO
IL CALORE DEI FAN
Ignazio Boschetto stringe
la mano a un fan in prima fila
al concerto di Washington.
tà di ciò che succedeva in Italia.
«Siamo venuti qui a gennaio, quando
l’emergenza non era ancora iniziata.
Sentivamo i nostri familiari ogni due
giorni e ci dicevano: “Quando tor-
nerete vi renderete conto”. È triste
non poterli riabbracciarli subito, ma
è saggio stare due settimane in casa,
prima di andare a trovarli».
Cosa vi scrivono fan e amici?
«Cercano di trovare i lati positivi. Gli
amici di Gianluca, per esempio, gli
scrivono che stanno riscoprendo il
bello di stare in famiglia. Abbiamo fi-
ducia in chi gestisce il nostro Paese».
Cosa vi mancava dell’Italia?
«C’è chi come Gianluca è più abi-
tuato a stare lunghi periodi lontano
da casa. A me, che vivo tra la Sicilia
e Bologna, mancava passeggiare in
centro, andare dal fruttivendolo, man-
giare pane e mortadella. A settembre
cominciamo il tour italiano: il 30 e 31
agosto saremo all’Arena di Verona, il
4 e 5 settembre al Teatro Antico di
Taormina. L’America è fantastica, ma
non vivrei mai fuori dall’Italia».
Dea Verna
ZERO3ZERO9

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LA BUSSOLA

La storia
deve insegnare
a resistere
alla tentazione
di (s)vendere
i nostri soldi
di Daniela Stigliano

C’
è la preoccupazione
per la salute nostra
e dei nostri cari,
ovviamente. E c'è anche la
paura che questa emergenza
cambi la nostra vita, le nostre

NON SALITE
sicurezze, anche economiche.
Di fronte alle notizie dei crolli
delle Borse di tutto il mondo,
la reazione immediata è

SULL'ALTALENA
pensare di portare “in salvo”
i nostri risparmi, pochi o tanti
che siano. E di vendere tutto:
obbligazioni, azioni, fondi.

DEI MERCATI
Mossa sbagliata, ci spiegano
gli esperti di risparmio
e di psicologia dei mercati
anche nelle pagine dell'inserto
di questo mese: bisogna
resistere e aspettare LE STRATEGIE DA METTERE IN CAMPO CON OBBLIGAZIONI,
il momento in cui anche AZIONI E FONDI DI FRONTE AL SALISCENDI DELLE BORSE
i mercati torneranno
a crescere. Certo, è più facile a
dirsi che a farsi. Ma la storia,
quella dei lunghi periodi, è lì
IN QUESTO NUMERO IN BANCA
a dimostrare che nel tempo ● INTERVISTE CON GLI ESPERTI Fate un check
il recupero ci sarà. Anche le I consigli su come muoversi di Matteo Morsellini (Università al vostro
misure messe in campo dalle Vita-Salute San Raffaele), Gian Maria Mossa (Banca conto
istituzioni, l'Unione europea, Generali) e Claudia Segre (Global Thinking Foundation) corrente:
la Banca centrale e il nostro da inizio
governo, pur con titubanze, ● PENSATE PRIMA AL FUTURO 2020 è nato
errori e ritardi, puntano a La famiglia del mese mette in ordine le priorità del proprio un nuovo
sostenere l'economia e a farla risparmio: proteggersi dall'invalidità e pianificare Indicatore
ripartire, appena possibile. una pensione dignitosa significa dare serenità anche ai figli per controllare
Un elemento dev'essere però spese e tariffe.
chiaro: oggi più che mai, ● LA FORTUNA? QUESTIONE DI TESTA
per uscire dalla crisi bisogna Negli investimenti, la ragione dovrebbe sempre avere Ignazio Visco,
sviluppare occupazione, la meglio sul cuore. Come? Mettendo a punto le strategie governatore
lavoro e redditi delle famiglie. a mente fredda, nei momenti di calma delle Borse di Bankitalia.
 S Speciale Risparmio INVESTIMENTI

Mercati sull'altalena?
Meglio restare fermi
LA FORTE VOLATILITÀ SUGGERISCE UNA STRATEGIA PRUDENTE: COME COMPORTARSI
CON FONDI, AZIONI E OBBLIGAZIONI. E PER IL MUTUO, VALUTATE LA SURROGA
di Marco Frojo

L -37,15%
a prima mossa è: re- quello attualmente in corso. ti, soprattutto per la rapidità
stiamo fermi. Di fronte la perdita dell'indice Chi ha invece un fondo ma con cui i ribassi si sono ac-
ai mercati in altalena, Ftse Mib della Borsa con la formula cosiddetta pic cumulati. Vendere ora, un
di Milano dall'inizio
alle Borse che alternano crol- del 2020 al 16 marzo
(ovvero ha versato singole fondo oppure i singoli ti-
li e ripartenze e, soprattutto, somme) o chi vuole partire toli, significa dunque con
alle previsioni negative per con un nuovo investimento, ogni probabilità realizza-
l'economia di tutto il mondo, bilmente consigliandosi con potrebbe addirittura pensare re una pesante perdita e
muoversi oggi e prende- un esperto. Proviamo a capire di avviarne uno. cancellare qualsiasi possibi-
re decisioni avventate po- che cosa fare, in base ai di- lità di recupero.
trebbe essere ancora più versi investimenti. AZIONI E BOND
pericoloso. Finché non si Nei fondi, la componente MUTUI
vendono i propri investimenti, FONDI in obbligazioni ha in que- Il governo ha varato misure
infatti, le perdite sono "teo- Chi ha sottoscritto un fon- sti giorni di instabilità sui di sostegno per i mutui pri-
riche" e si ha la possibilità, do comune con un piano di mercati svolto il proprio ma casa e un ulteriore aiu-
in tempi più o meno lunghi, accumulo (Pac) ha la pos- compito di difesa del pa- to è arrivato dalle decisioni
di recuperarle. Questo vale sibilità di comprare a trimonio, in particolare della Banca centrale euro-
per chi non ha l'esigenza di prezzi più bassi rispetto i bond governativi con il pea che ha iniettato nuova
utilizzare subito i propri soldi; agli ultimi anni: inter- rating più alto, come il liquidità nel sistema. E
chi si trova nella necessità di romperlo adesso sarebbe un Bund tedesco e il Trea- questo renderà le rate futu-
far ricorso al suo “tesoretto”, errore. Anche perché in que- sury americano. Le azioni re un po’ più leggere. Certo,
deve invece muoversi in base sta strategia di investimento sono invece andate incontro difficile in questo momento
alla propria situazione, possi- sono già previsti crolli come a un crollo senza preceden- chiedere un nuovo mutuo,
visto che è fermo anche il
mercato immobiliare (non si
40 ANNI DI BORSA TRA ALTI E (POCHI) BASSI possono più visitare le ca-
Nel grafico, l'andamento dell'indice Dow Jones, il più noto e rappresentativo della Borsa se), ma si può prendere
americana, che dà indicazioni sulla "salute" dei mercati mondiali: quello del 16 marzo è stato in considerazione una
il secondo maggior crollo di sempre dopo il tonfo dell'ottobre 1987, peggiore anche di quello surroga, per ottenere
del 28 ottobre 1929, quando l'indice Dow Jones perse il 12,82% (dati aggiornati al 16 marzo).
30.000
condizioni migliori ri-
spetto a quelle attuali.
20.000 CONTI CORRENTI
Oltre a controllare che non
10.000 costino troppo (servizio a
pagina 70), meglio non te-
0 nere sul conto più di 100
19-10-1987 15-10-2008 16-03-2020 mila euro, la cifra massima
-10.000
-22,61% -7,87% -12,93% garantita dal Fondo interban-
1980 1984 1988 1992 1996 2000 2004 2008 2012 2016 2020 cario di Tutela dei Depositi.

66 ● II 9 novembre 2011 lo spread Btp-Bund raggiunse il record di 574 punti base, il 16 marzo 2020 ha toccato quota 264
 Istituzioni
in campo
Le decisioni delle istituzioni
politiche ed economiche
dal 3 al 16 marzo:
● 3 marzo: la Federal Reserve
(Fed, la Banca centrale Usa)
taglia i tassi dello 0,5%.
● 12 marzo: la Banca centrale
europea (Bce) aumenta
le operazioni di acquisto titoli
(Quantitative easing) di 120
miliardi di euro e annuncia
nuove aste di liquidità (Ltro)
● 13 marzo: la Commissione
EUROPA Europea annuncia una deroga
AL LAVORO alle regole fiscali previste
Christine Lagarde, dal Patto di stabilità.
presidente ● 15 marzo: la Fed taglia di un
della Banca altro punto percentuale i tassi
centrale europea. e lancia un piano di acquisto
titoli da 700 miliardi di dollari
(Quantitative easing).
● 16 marzo: il governo italiano
vara un pacchetto di aiuti
da 25 miliardi di euro
per il lavoro e l’economia.

3 DOMANDE A... Matteo Motterlini

No all'ansia, svende i vostri soldi

PER SALVARE IL "TESORETTO" SCONFIGGETE L'EMOTIVITÀ CON L'USO DELLA RAGIONE

C he ruolo stanno
giocando
le emozioni
a intercettare stati
emotivi negativi.
Più la situazione
di investimento
di netta avversione
al rischio, come
l’emotività
esercitando l’uso
della ragione. E non
a sottostimare
quanto il futuro
possa essere
nell’andamento è incerta l’acquisto di restate incastrati differente dal
delle Borse? e complessa, più si obbligazioni nel presente. Sono presente, e quindi
«Decisive, come assiste a una forte rispetto ad azioni». tempi duri. Le cose a non anticipare
spesso accade eccitazione Che consigli dare vanno male correttamente ciò
anche in situazioni di questa regione. in questi momenti ed è difficile che arrecherà loro
“normali” e come L’ansia che ai piccoli pensare che piacere e felicità
sempre succede ne deriva risparmiatori? possano andare in un momento
in momenti di forte è un meccanismo «Cercate meglio. In generale, diverso da quello
instabilità. d’allarme di sconfiggere le persone tendono che si trovano
Per il nostro di cui ci ha dotato a vivere».
cervello vivere l’evoluzione Quali sono gli
nell’incertezza per stare alla larga errori da non fare?
è come vivere dai pericoli: è
CERVELLO «Ho un solo
Docente
all’inferno. proprio l’attivazione di Filosofia consiglio:
Il cervello in questi di questo gruppo della scienza non svendete
casi attiva di neuroni all'Università i vostri investimenti
una specifica area, a precedere Vita-Salute sopraffatti dall’ansia
l’insula, deputata una scelta San Raffaele. del momento». M.F.

67
S Speciale Risparmio INVESTIMENTI

3 DOMANDE A... Gian Maria Mossa

Scegli un approccio a piccoli passi

DIVERSIFICARE E GUARDARE AL LUNGO PERIODO PER PROTEGGERSI DALLE OSCILLAZIONI

C ome si deve
muovere
un disorientato e
un evento in grado
di mettere a rischio
la nostra salute.
oscillazioni.
Abbiamo visto
in passato tante
«Servono interventi
concertati anche
da parte delle
in particolare tra
i titoli azionari.
Un approccio
impaurito piccolo Lo sguardo va volte situazioni banche centrali graduale con piani
risparmiatore? tenuto sul lungo di forte panico, che per assicurare di risparmio
«Il primo periodo senza farsi sono poi rientrate liquidità e politiche progressivi
e più importante spaventare dalle non appena fiscali. Una sorta potrebbe
consiglio è quello forti si è normalizzata piano Marshall rappresentare una
di affidarsi la situazione. a livello europeo strada corretta
a chi ha esperienza Quando ci sono straordinario». nel lungo periodo.
e competenza. correzioni così Su quali settori Come settori, si
I mercati sono vistose, bisogna suggerirebbe potrebbero seguire
da sempre emotivi fermarsi e riflettere, a un risparmiatore i trend del futuro
e non c’è nulla controllare di puntare, in nella ricerca
di più pauroso che la diversificazione questo momento? e nella farmaceutica.
e fare il check up «Come dimostra O agli investimenti
GESTIONE della qualità dei l’esperienza sostenibili (Esg) che
Amministratore propri portafogli». del passato, anche sono più decorrelati
delegato Come si potrà in presenza di forte dall’andamento
di Banca uscire da questa volatilità si creano generale
Generali. situazione? opportunità, dei mercati». M.F.

3 DOMANDE A... Claudia Segre

Dallo shock lo stimolo per ripartire

UN RIBASSO IN BORSA ERA ATTESO, MA L'EMERGENZA HA SCATENATO IL PANICO

C he cosa può
fare un piccolo
risparmiatore
ndr).
La sospensione
del patto di stabilità
Ci spiega
il meccanismo
del crollo
dimentichiamo
però che veniamo
da un lunghissimo
Come ne uscirà
l’Italia da questo
difficile periodo?
che decida deciso dei mercati a cui periodo di crescita «Per l’Italia
di investire anche dalla Commissione stiamo assistendo? dei mercati potrebbe essere
in un momento europea consente «Siamo di fronte e che un ribasso l’opportunità
come questo? di prendere a un grosso choc dei prezzi era per ripartire,
«In primo piano in considerazione per un’emergenza atteso da molti. uscendo dalla crisi
ci sono i titoli investimenti di più relativa alla salute, In questa situazione economica
governativi e i beni lungo periodo, fra che ha gettato si è inserito il crollo che dura ormai
rifugio, come oro, cui i fondi sostenibili nel panico inatteso del prezzo da troppo tempo.
yen e franco attivi, che adottano gli investitori. Non del petrolio». La necessità di far
svizzero, anche i principi ambientali, ricorso allo smart
grazie al fatto che sociali working (il lavoro
la Banca centrale e di governance, EDUCAZIONE agile a distanza,
europea le obbligazioni FINANZIARIA ndr), per esempio,
ha confermato la di società attive Trader sarà un forte
politica monetaria nel campo e presidente stimolo per colmare
ultra-espansiva della biotecnologia, di Global il gap digitale che ci
(il cosiddetto le start up attive Thinking separa dai Paesi più
Quantitative easing, in campo medico». Foundation. avanzati». M.F.
68
 LA FAMIGLIA DEL MESE
S
Pensate prima
al futuro, il resto
sarà più facile
PER TUTELARE DAVVERO LA FAMIGLIA
BISOGNA METTERSI AL RIPARO DAL RISCHIO
DI INVALIDITÀ E PIANIFICARE LA PENSIONE
Alessandro, 40 anni,
di Claudio Grossi di invalidità, e l'accumu- impiegato nel privato
Partner di Progetica lo di risorse economiche Giulia, 40 anni,
per la vecchiaia. professoressa

A
lessandro e Giulia Che cosa dovrebbero dunque

Illustrazione di Alex Miozzi

hanno entrambi 40
anni, vivono a Nova-
ra, insieme guadagnano 42
mila euro l'anno, riescono a
risparmiarne 6.935 e nella
gestione economica di fami-
glia mettono al primo posto
l'obiettivo di gestire eventi
fare, Alessandro e Giulia?
Prima di tutto sottoscrive-
re un'assicurazione per
proteggere se stessi dal
rischio di invalidità nei Sofia e Giacomo,
prossimi 20 anni, per un 3 e 6 anni
costo di 3.175 euro l'anno.
Quindi investire una som- L'IDENTIKIT: LUI IMPIEGATO,

inattesi, mettendo da parte
una piccola riserva di soldi,
seguito dal pensiero di dare
l'istruzione ai due figli: Gia-
como, di 6 anni, e Sofia, 3.
Comprensibile, ma non del
{ {{ {
ma intorno a 3.500 euro LEI INSEGNANTE E DUE BAMBINI
l'anno per l'integrazione
della futura pensione. Marito 40 anni + A Alessandro
Solo a questo punto potran- Moglie 40 anni +
è impiegato e
guadagna € 23.087
no spendere per l'istruzione
di Giacomo e Sofia. Sembra
Figlio 6 anni + netti annui, Giulia

=
insegna al liceo
tutto corretto. Anzi. Perché una strategia egoistica, da Figlia 3 anni e guadagna € 18.950
sottovalutano due esigen- parte dei genitori. Ma, a pen- B I consumi sono
ze fondamentali: la pro- sarci bene, è il modo miglio- Reddito
di € 35.102 l'anno
tezione della famiglia, in re per dare serenità a tutta la complessivo
particolare da un rischio famiglia e ai propri bambini. € 42.037 C Il risparmio
è di € 6.935

METTETE NEL GIUSTO ORDINE GLI OBIETTIVI DI RISPARMIO

PROTETTI
● Una polizza
contro i rischi Q uali sono i motivi principali per cui risparmia? La domanda è stata
posta nelle ultime ricerche sui Bilanci delle famiglie italiane di Banca
d’Italia. Con risposte differenti in base alle tipologie di famiglie.
DA
INVALIDITÀ di invalidità ● Risparmiare per l’eredità di figli o nipoti aumenta con l’avanzare dell’età.
per 20 anni Nel Sud d'Italia, si risparmia per pagare i debiti più che al Nord.
● I genitori di 40 anni hanno obiettivi in questo ordine di priorità: 1) Gestire
● Risparmiare eventi inattesi; 2) Istruzione e sostegno economico dei figli; 3) Accumulare
per sostenere per la vecchiaia; 4) Viaggiare; 5) Acquistare la casa di residenza.
● Proteggere la famiglia da eventi inattesi è uno degli aspetti prioritari
FUTURA il tenore di vita ma solo se ci si occupa di gestire la “protezione” con forme assicurative.
PENSIONE al momento ● Risparmiare per la vecchiaia risulta come terza priorità mentre dovrebbe
IN SERENITÀ essere al secondo posto. E dovrebbe essere tradotta con strategie in grado
della pensione
di sostenere un livello di consumo al momento della pensione.

69
 S Speciale Risparmio DEPOSITI

Sai controllare
il tuo conto?
CRESCONO LE SPESE E LE TARIFFE DEI SERVIZI BANCARI. MA NASCE
UN INDICATORE PER CONFRONTARE LE OFFERTE PIÙ VANTAGGIOSE
di Fiorina Capozzi

A
vete mai fatto il check
up dei costi del vo-
stro conto corrente
bancario? È noioso, vero, ma
molto utile per capire se la
formula del conto, a canone o
a consumo, e la banca scelta
sono quelle adatte a voi. Le
operazioni che facciamo tut-
ti sono ormai molte: il Mav
per pagare l'affitto, l'F24
per una tassa, quel piccolo
investimento a cui destirare
i risparmi, a fine anno, ci co-
stano care. Le spese banca-
+29% rie, infatti, sono in lento, ma
l'aumento dei costi progressivo, incremento. Sia
a gennaio 2020 sui conti tradizionali sia per
rispetto all'anno prima quelli on line. Secondo l’Os-
per i conti tradizionali
servatorio Sostariffe.it, che
ha analizzato un campione
194,47 € di 17 banche operanti in Ita-
l'esborso annuo
medio da sostenere
lia, i rincari medi annui
per un conto corrente sono del 29% per i con-
tradizionale ti correnti tradizionali e esclusivamente allo sportel-
del 27% per quelli web. lo facendo lievitare il costo
Fra gennaio 2019 e lo stesso annuo da 153,25 a 194,47
58,58 € mese del 2020, il maggior euro. Quello di uno on line è
il costo medio
di un conto corrente aumento è stato applicato ai passato, invece, da 45,26 a
on line clienti che fanno operazioni 58,58 euro. Come controlla-

LA GUIDA

Come sceglierlo e come difendersi

dalle revisioni contrattuali peggiorative
FATE ATTENZIONE AGLI IMPORTI FISSI E VARIABILI, PIÙ CHE ALLE OFFERTE COLLATERALI.
E, SE QUALCOSA NON VA, SCRIVETE ALLA BANCA O ALL'ARBITRO BANCARIO E FINANZIARIO

C i sono banche
che offrono
in regalo un buono
il conto corrente
più conveniente,
meglio
di offerte
che consentono
di valutare
aumento di costi
sull’offerta iniziale.
In questo caso,
Gli istituti di
credito dovranno
fornire chiarimenti
per fare shopping concentrarsi al meglio le diverse esistono strumenti nel giro di 30
in Rete. O altre che sugli aspetti proposte per protestare. giorni e, in caso
includono anche fondamentali degli istituti L’associazione di risposta
l’abbonamento del prodotto, di credito. Va Altroconsumo insoddisfacente
alla pay-tv cioè costi fissi detto peraltro che suggerisce, o in assenza
preferita. Sono e variabili. rispetto al passato per esempio, di risposta,
le nuove frontiere Confrontarli è più facile passare di scrivere il cliente potrà
del marketing non è uno scherzo a un'altra banca direttamente ricorrere all’Arbitro
bancario, che non da ragazzi. Per nel caso poi si alla banca qualora Bancario
deve però trarre questo sono nati manifestino cambi manchino e Finanziario
in inganno. sul web diversi nelle condizioni le motivazioni al costo
Per scegliere comparatori contrattuali con un dell'aumento. di circa 20 euro.

re questi esborsi? E soprat-
tutto come difendersi?
COME LEGGERE L’ICC
Per prima cosa bisogna sa-
pere che i correntisti hanno
a disposizione un nuovo stru-
mento introdotto a gennaio
Strumenti
utili
Gli strumenti
per controllare le vostre
spese sono: l'Indicatore
dei costi complessivi
(Icc) e il Documento
informativo delle spese
(Fid). Il primo
é un parametro che indica
il prezzo effettivo
del conto corrente
simulato per sette
tipologie di cliente:
per esempio giovani,
IL GUARDIANO famiglie con operatività
Sotto, bassa, media o elevata,
Il governatore pensionati. Il secondo
della Banca contiene tutti i costi
d'Italia, effettivi, variabili
Ignazio Visco. o fissi, del vostro conto.
commissioni che saranno catelo on line. Nell’elenco
addebitate al cliente nel cor- del "dare" c’è innanzi-
so dell’anno, al netto di oneri tutto il Canone annuo
fiscali e interessi, come indi- per la tenuta del conto.
cate nel foglio informativo di Valutatene il costo e
riferimento. Questo strumen- che cosa comprende.
to è utile sia per conoscere
la vostra s