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LUNED 24 FEBBRAIO 2014

ANNO XVIII - N. 7

www.corriereconomia.com
Distribuito con il Corriere Della Sera non vendibile separatamente

Direzione, Redazione, Amministrazione, Tipografia Via Solferino 28, Milano 20121 - Tel. 02.62.82.1 Servizio Clienti 02.63.79.75.10

FONTANA TRA ACCIAIO E BULLONI

Amy Adams in American Hustle

SPETTACOLO & BUSINESS

Enio Fontana

Laltro made in Italy La rivincita della Brianza a colpi di acquisizioni


SCAGLIARINI A PAGINA 13

Walt Disney vince gli Oscar di Wall Street


COMETTO A PAGINA 14

IL PUNTO

Niente trucchi, tutelare i risparmi non tartassarli


DI MASSIMO FRACARO E NICOLA SALDUTTI

Borsa Pronti 12 miliardi per i soci Guida ai titoli con i dividendi pi alti
DI GIUDITTA MARVELLI, ADRIANO BARRI E MARCO SABELLA
1

e c un industria in Italia che, nonostante tutto, ha resistito (per adesso) alla crisi quella del risparmio. Unindustria fatta di persone abituate a mettere da parte una quota del loro reddito, sotto forma di titoli di Stato, conti correnti, obbligazioni bancarie, azioni, fondi. Si pu discutere a lungo su quale sia la soglia per definire queste ricchezze, ma una cosa certa: immaginare, di tanto in tanto, di aumentare la pressione fiscale pu rivelarsi un boomerang. Per il risparmio e per le casse dello Stato. Solo qualche tempo fa il prelievo sui conti correnti sceso dal 27 al 20%. Bene, una delle ipotesi dei tecnici del nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi, di elevare laliquota sulle rendite finanziarie (con lesclusione dei Bot). Si dice che il limite potrebbe essere la media europea, circa il 25%. Ci risiamo, dunque. Quando il Fisco non riesce a esplorare altre strade per inseguire i redditi nascosti, percorre quelle pi sicure per aumentare il gettito. Un meccanismo quasi automatico dal momento che il risparmio attualmente uno dei beni pi facilmente individuabili dallamministrazione. Ma qualcosa non torna in questo ragionamento. Prendete la Tobin tax, nata per colpire i cosiddetti speculatori, ha finito per penalizzare Piazza Affari, senza far incassare le somme sperate. Un paradosso, che rischia di ripetersi anche con le rendite finanziarie. Si dice che i risparmiatori abbiano memoria di elefante e zampe di lepre: ogni volta che si parla di inasprimento fiscale, i capitali cominciano a muoversi alla ricerca di porti pi sicuri. E a farlo non sono certo i 5 mila euro messi da parte dalla famiglia Rossi per incassare poche decine di euro di interessi. Eppure quel piccolo risparmio il serbatoio che in questi anni ha consentito alle imprese di finanziarsi, al Paese di reggere allurto della crisi. Perch metterlo in discussione? Ancora una volta il punto un altro: ridurre le spese, non trovare continue fonti di reddito da tassare. troppo recente il caos vissuto nellimposizione fiscale sulla casa (IciImu-Tarsu-Tari-Tasi-Iuc). Speriamo non si ripeta con le rendite finanziarie. Il risparmio, bene ricordarlo, gi paga tutti gli anni una patrimoniale (nascosta) del 2 per mille.
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Il sondaggio
NI E LA BO RSA
re: trebbe esse
alla riferiscono I risultati si popolalla de le ua percent dato una zione che ha superiore ri o risposta pa ce 1-100 di a 70, in un in

Imprese Da Ferrero a Benetton a LOral

n Piazza Affari tra qualche mese si apre la stagione dei dividendi: le stime dicono che verranno distribuiti 12 miliardi e che il rendimento medio del listino ammonter al 3%, con punte del 5-6% per le azioni che, ai prezzi attuali, risultano pi generose. Ecco la mappa dei dividendi pi ricchi e il giudizio sullItalia delle grandi banche internazionali.
ALLE PAGINE 20 E 21

GLI ITALIA

orsa po vestire in B Nel 2014 in

63
%

Capitalismo familiare Solo grande bello


DI STEFANO MONTEFIORI E MARIA SILVIA SACCHI

52
%

23
%

20
%

Prossimi aumenti
DI STEFANO RIGHI
A PAGINA 8
Fonte: Swg

Alle banche italiane mancano ancora 7 miliardi di capitale

EccessivaInteressante mente i ch r pe lo so rischioso e on sp di di molte e competenz ni e informazio

Redditizio Interessante se solo consigliatoa dalla propri banca o consulente nanziario

l capitalismo familiare a una svolta. Le aziende devono crescere. E per farlo non basta pi andare per il mondo a vendere i propri prodotti: bisogna fare acquisizioni e farle bene. Chi ci riuscito, oggi pi grande e pi forte. Ma i dati dellOsservatorio Aub sulle imprese familiari dicono che dal 2000 a oggi quasi il 90% delle imprese controllate da una famiglia non ha fatto alcuna acquisizione. Chi sono le prime 12 famiglie italiane. Il paragone con i cugini francesi.
ALLE PAGINE 2 E 3

Auto

Peugeot in crisi Ci pensa Tavares


Carlos Tavares il nuovo timoniere di Psa deve tenere insieme il nuovo assetto societario con la famiglia Peugeot, lo Stato francese e i cinesi di Dongfeng. Tra i primi progetti una piattaforma low cost e il rafforzamento del marchio DS.
A PAGINA 10

DI BIANCA CARRETTO

S. Avaltroni

Web Dopo il passaggio di mano di WhatsApp e Viber

Sfide Alibaba e JD.com contro Zalando

Hi-tech Messaggi e telefonate, il nuovo Eldorado di Internet


DI MARIA TERESA COMETTO E MASSIMO SIDERI

Ecommerce I grandi affari? Si fanno parlando in cinese


DI GRETA SCLAUNICH

hi sono i due inventori di WhatsApp, il servizio di messaggistica (quasi) gratuito che Facebook ha pagato 19 miliardi di dollari. La concorrenza nel business della parola scritta e parlata impazza su Internet: il caso Viber.
ALLE PAGINE 4 E 5

Privatizzazioni Sace, Enav : un viaggio

a ostacoli verso la Borsa


DI PUATO E TAMBURINI
A PAGINA 6

ttenti allecommerce cinese. Nel 2014 potrebbe andare in onda lo sbarco in Borsa di Alibaba e JD.com, i due siti di vendite online che sono valutati rispettivamente 190 e 130 miliardi di dollari. Due colossi che insidiano il marchio e il potere dellAmazon di Jeff Bezos, quotata. Borsa in vista anche per la tedesca Zalando.
A PAGINA 15

Alibaba Jack Ma, il fondatore

COR RI E R ECONO M I A

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Uomini, storie e strategie

IMPRESE & FINANZA


controllo familiare sopra i 50 milioni di euro di ricavi (esercizio 2012), ben disegna la realt italiana. Fatta di imprenditori geniali, capaci di dare vita continuamente a nuove aziende. Imprenditori che hanno un legame viscerale con la propria impresa. Un elemento che ne la forza perch consente una visione di pi lungo periodo (non a caso loccupazione cresciuta anche negli ultimi cinque anni di crisi) e assicura stabilit (solo l8,3% di imprese familiari stato interessato da cessioni di controllo, fusioni o liquidazioni, contro il 10,4% di coalizioni proprietarie e cooperative, il 13,4% di filiali di multinazionali e il 14,6% delle imprese a controllo statale). Ma che ne rappresenta il limite quando impedisce di espandersi per non perdere il controllo azionario. Tanto che allinterno dellOsservatorio Aub le aziende possedute al 100% dalla famiglia sono passate dal 57 al 71,2%, come ricorda Marco Gabbiani, responsabile Family Busi-

Analisi /1Dagli Agnelli ai Benetton ai Del Vecchio e Ferrero: ecco chi sono i pi grandi gruppi del made in Italy. I dati dellOsservatorio Aub

Imprese Lexport adesso non basta pi Si diventa grandi (solo) con lo shopping
Dal 2000 quasi il 90% delle aziende a controllo familiare non ha fatto alcuna acquisizione Ma chi ci riuscito, soprattutto allestero, ora pi forte. Il boom dei cda a guida collegiale
DI MARIA SILVIA SACCHI

Le prime 12 italiane
Agnelli

on la valigia in mano. Soprattutto, per, pronti ad aprire il portafoglio. Perch va bene vendere prodotti in giro per il mondo, mestiere nel quale siamo maestri. Ma nel mondo bisogna anche comprare concorrenti e quote di mercato. Chi si ferma perduto. Passa, infatti, per la capacit di internazionalizzarsi attraverso lo shopping la capacit di tenuta del capitalismo familiare italiano. Modello Luxottica, insomma. Lazienda fondata da Leonardo Del Vecchio allinizio

I principali gruppi tricolori a confronto

31,05%

Benetton

Gruppo Fiat John Elkann Ferrero

100%

Moratti

84 miliardi di euro

Gruppo Edizione1

51,05%

Garrone

13 miliardi di euro
Gilberto Benetton Del Vecchio

Gruppo Saras

66,15%

11,8 miliardi di euro


Gianmarco Moratti Caprotti

Gruppo Erg

8,2 miliardi di euro


Edoardo Garrone De Benedetti

100%

Gruppo Ferrero

66,48%

7,8 miliardi di euro


Giovanni Ferrero Tronchetti Provera

Gruppo Luxottica

100%

7,1 miliardi di euro


Leonardo Del Vecchio Berlusconi

Gruppo Esselunga

48,49%

6,7 miliardi di euro


Bernardo Caprotti Boroli-Drago

Gruppo Cir2

6,1 miliardi di euro


Carlo De Benedetti Pesenti

26,19%

Gruppo Pirelli

100%

6,1 miliardi di euro


Marco Tronchetti Provera

Gruppo Fininvest3

100%

5,3 miliardi di euro


Marina Berlusconi

Gruppo De Agostini4

47,74%

5,1 miliardi di euro


Marco Drago

Gruppo Italmobiliare

4,8 miliardi di euro


Giampiero Pesenti

Lespansione per linee esterne rende le societ pi solide


degli anni Sessanta e che ha svoltato quando riuscita a portarsi a casa un marchio cult come lamericano Ray ban. O modello Lvmh o Kering, per guardare ai concorrenti pi vicini e che molto sono venuti a comprare in Italia (articolo a pagina 3). Rispetto alle francesi le societ italiane sono mediamente pi giovani, inteso come data di fondazione.

Fonte: Osservatorio Aub

Ricavi, dati al 31 dicembre 2012. Nel caso di gruppi mono-business si scelta la societ operativa, nel caso di gruppi multi-business la holding. (1) controlla societ quotate come Autostrade e Autogrill e non quotate come Benetton Group; (2) controlla societ quotate come il Gruppo LEspresso; (3) controlla societ quotate come Mediaset e Mondadori; (4) controlla le societ quotate Gtech e Dea Capital

Loccupazione aumentata anche negli ultimi cinque anni di crisi


ness Unicredit. Anche in un mercato tipicamente aperto come gli Stati Uniti il 90% delle imprese ha un controllo familiare - sottolinea Gabbiani -. Il punto sta proprio nel come lassetto proprietario esprime il suo modo di essere azienda. Famiglia significa solidariet, lazienda chiede meritocrazia. Ma se ho 4 amministratori delegati forse significa che chi doveva non ha saputo fare le sue scelte. Infatti, la guida collegiale delle imprese, quella che vede pi amministratori delegati con le stesse deleghe, notevolmente aumentata e oggi riguarda pi di un terzo delle societ (36,9%, quasi 6 punti percentuali in pi del 2000). Come se la paura nata dalla crisi, da una parte, richiamasse tutte le energie familiari in azienda e, dallaltra, rendesse diffidenti luno verso laltro. E questo nonostante le analisi continuino a confermare che una guida collegiale d risultati inferiori a quella con un leader unico.
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no) curato da Guido Corbetta, Alessandro Minichilli e Fabio Quarato e che sar presentato domani pomeriggio in Bocconi. Le aziende che hanno iniziato un percorso per crescita esterna sono, infatti, di dimensioni maggiori e pi solide. Soprattutto quelle che ci

s.F.

hanno pensato per tempo, prima cio dellanno spartiacque, il 2000. E, per, sono davvero poche: in 13 anni quasi il 90% delle aziende familiari non ha fatto alcuna acquisizione. Quelle che ci hanno provato sono state per lo pi nei paraggi: quasi il 60% ha fatto

operazioni in Italia e quasi il 16% in Europa. Al massimo si sono spinte in America (Nord, Centro e Sud). Mancano, insomma, tutti i Paesi del nuovo sviluppo. Il capitalismo familiare viene sempre dato per spacciato ma poi periodicamente rinasce dice Guido Cor-

betta, professore ordinario di Strategia aziendale e titolare della cattedra Aidaf-Alberto Falck . Ventanni fa nomi come Ferrero, Luxottica, Erg o Benetton non erano certo tra i gruppi industriali italiani. Il nostro limite legato alla dimensione, che a sua volta legato al tema della capa-

In crescita
Le aziende che hanno effettuato pi acquisizioni sono quelle cresciute maggiormente anche in periodi di crisi 160 150 140 130 120 110 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Non acquiror Acquiror sotto la media Acquiror sopra la media

Per dimensione
Le aziende che hanno intrapreso un percorso di crescita esterna sono pi frequentemente di grandi dimensioni...

Numeri
Non un passaggio facile. Perch, per esempio, le aziende che hanno fatto shopping hanno una quota di controllo familiare inferiore alle altre. E perch gestire operazioni complesse come unacquisizione, magari dallaltra parte del mondo, richiede unorganizzazione aziendale che in poche hanno. Eppure necessario, spiegano i dati dellultimo Osservatorio Aub (Aidaf, Unicredit, Universit Bocconi e Camera di commercio di Mila-

149,1 143,5 138,9 20,2


%

71,2
%

Acquiror Non acquiror

50,3
%

15,4 14,2
% %

14,1
%

7,9
%

6,7
%

Minori

Medie

Medio grandi 77,5


%

Grandi 94,4
%

... e con una quota di controllo detenuta dalla famiglia inferiore

cit di gestione dellorganizz a z i o n e e a l m e to d o d i gestione dellassetto proprietario. Elena Zambon presidente dellAidaf, lassociazione delle aziende familiari. Dice che la dimensione certamente influisce sul modello di internazionalizzazione, anche se vi sono aziende familiari nate globali: Ferragamo un born global , per esempio. Le difficolt dipendono anche da altri ostacoli. In primo luogo, dalle strutture di governance, che spesso non riflettono quello spirito di internazionalizzazione magari gi presente in azienda: sono pochi i consiglieri indipendenti con competenze maturate allestero, mentre solo da qualche anno aumentato il numero di giovani familiari che entrano in azienda dopo un periodo di studio e di lavoro lontano dallItalia.

Acquiror

Non acquiror
s.F.

Co-gestioni
LOsservatorio Aub, che censisce tutte le imprese a

Fonte: Osservatorio Aub

I rinnovi di primavera

Maramotti

Nomine, quote di genere ed effetto Renzi


S
ulle nomine bisogner adesso vedere leffetto-Renzi. I cacciatori di teste (Spencer Stuart e Korn Ferry) ingaggiati dal ministero dellEconomia hanno quasi completato il lavoro di selezione e dovrebbero fornire ciascuno un proprio elenco di curricula di professionisti e professioniste adatti a ricoprire incarichi nelle societ pubbliche i cui organi sociali sono in scadenza. Secondo il programma impostato dal precedente governo Letta, gli elenchi dovrebbero passare poi al vaglio del comitato di garanzia presieduto da Cesare Mirabelli e infine a quello del neo-ministro Pier Carlo Padoan. Sul sito del ministero le societ i cui organi sociali sono in scadenza e la possibilit di inviare proprie candidature solo per le societ direttamente controllate (candidature@tesoro.it). Tra le grandi societ in fase di rinnovo, nomi pesanti per il sistema economico italiano come Eni, Enel, Finmeccanica, Terna, Poste (questultima non quotata). Guardando le sole societ quotate, sia a controllo pubblico che privato, il rinnovo degli incarichi riguarder 65 consigli di amministrazione e di gestione e 73 collegi sindacali (oltre al gruppo delle pubbliche, tra le private ci sono societ come Pirelli, Italmobiliare, Mediobanca, Mediolanum, Telecom, Hera). Nel toto-nomi delle ultime settimane, per i posti pi ambiti non si sentito fare finora alcun nome femminile. Sar interessante vedere come si muover il nuovo esecutivo, che ha una perfetta parit di genere tra i ministeri (esclusi il premier e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e limprenditrice Federica Guidi a capo del dicastero dello Sviluppo economico. Nellattesa, le nomine dovranno, in ogni caso, tener conto della legge Golfo-Mosca che impone di riservare una quota del 20% (in occasione del primo rinnovo, dal secondo del 33%) al genere meno rappresentato. Per i collegi sindacali delle quotate sono da rinnovare 227 posizioni: 73 delle quali saranno da attribuire alle donne, 50 in pi delle attuali. Cda e consigli di gestione vedranno rinnovare 646 consiglieri: la quota per il genere meno rappresentato si traduce in 155 posti da consigliere contro gli attuali 75. Questo, per, se saranno confermati i numeri delle attuali composizioni dei consigli. Nella tornata di nomine della primavera del 2013, la prima a ricadere a tutti gli effetti sotto la legge Golfo-Mosca, i Cda avevano infatti avuto parecchi cambiamenti: c chi ha preferito ridurre il numero e chi invece lo ha aumentato. In vista delle nomine ha iniziato il suo lavoro di selezione anche Assogestioni, lassociazione dei fondi, che da questanno ha al suo fianco la societ Russell Reynolds (nel triennio precedente Egon Zehnder e in quello ancora prima Spencer Stuart). Si deve proprio ad Assogestioni il maggior peso femminile nei consigli di amministrazione che si era avuto prima della legge Golfo-Mosca e lassociazione oggi conferma il suo indirizzo. Sulle societ pubbliche escluse le quotate avr infine un impatto il decreto salva Italia che impone di scegliere tra i dipendenti dello Stato un numero stabilito di consiglieri (tre nei Cda da cinque consiglieri e due in quelli da tre consiglieri). Uno studio recente della Bocconi dice che le dirigenti dei ministeri sono ormai pi del 40% ed tra di loro che si sceglier.
M. S. S.
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CO R RI ER ECO NO M I A

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IMPRESE & FINANZA

I protagonisti

Uomini, storie e strategie

Analisi/2 La mappa e le strategie del potere economico dinastico dOltralpe. Quanto pesano i signori dellindustria transalpina

Noi & gli altri La lezione dei cugini francesi


Peugeot e Bollor, Michelin e Bettencourt. E i big del lusso: Arnault e Pinault. Spesso sono cresciuti a spese nostre
I nove moschettieri
Peugeot Bollor
International
I principali gruppi familiari francesi a confronto

Herms

Michelin

LOral

Pernod Ricard

Bouygues

Kering (ex PPR)

LVMH

1810

1822

1837

1889

1909

1932

1952

1962

1987

Thierry Peugeot miliardi di euro miliardi di euro

Vincent Bollor miliardi di euro miliardi di euro

Axel Dumas miliardi di euro miliardi di euro

Franois Michelin miliardi di euro miliardi di euro Controllata dalla holding Sages

Liliane Bettencourt miliardi di euro miliardi di euro

Alexandre Ricard miliardi di euro miliardi di euro

Martin Bouygues miliardi di euro miliardi di euro

Franois Henri Pinault miliardi di euro miliardi di euro

Bernard Arnault miliardi di euro miliardi di euro

55,2 4,3

10,2 11,5

3,5

20,2 16,2

23

8,6

33,5 9,3

9,7

29,1 68

25,4
68%

74,2

22,5

19,4

25%*

67,9%

33,2%

13,1%*
* 20% di diritto al voto

20,5%

40,9%

46,4%

* 38% di diritto al voto

Fonte: Le Monde

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PARIGI STEFANO MONTEFIORI

iglio di Jared e padre di Matusalemme, Enoch uno dei grandi patriarchi antidiluviani della Bibbia: in suo onore, e con sprezzo dei sospetti di megalomania, nel 1981 Grard Glotin decise di fondare gli Hnokiens, lassociazione delle imprese familiari e bicentenarie (Glotin era discendente di Marie Brizard, creatrice nel 1755 del primo liquore allanice). Degli Hnokiens fanno oggi parte 40 aziende: 12 francesi, 12 italiane, cinque giapponesi, due belghe, due svizzere e una inglese, e queste cifre danno unidea dellimportanza del capitalismo familiareliare nei singoli Paesi.

Spina dorsale
Poco dopo essere entrati a fare parte del club, nel 2010, i Peugeot rischiano adesso di esserne esclusi: lazienda nata nel 1810 dai macinini di caff e dalle biciclette di Jean-Pierre e Jean-Frdric Peugeot sfuggita dal controllo della famiglia, ridotta al 14% delle azioni a pari grado con lo Stato francese e con il costruttore cinese Dongfeng. Un dramma per la dinastia, e

una svolta per lintera struttura capitalistica della Francia, che si regge da sempre sul potere delle grandi famiglie e sulla loro capacit di trasmetterlo attraverso le generazioni. Il capitalismo familiare la spina dorsale delleconomia francese, ne rivela tradizione, tratti ideologici e contraddizioni. La Francia un Paese dalle enormi fortune, dove risiedono luomo pi ricco dEuropa (Bernard Arnault) e la donna pi ricca del mondo (Liliane Bettencourt), ma che custodisce da sempre una paradossale diffidenza molto cattolica verso il denaro e la ricchezza: se nei Paesi protestanti il successo materiale pu essere un segno della grazia divina, in Francia un evento assai benvenuto ma generalmente poco chic e socialmente accettato. Di fronte alla rapacit delle multinazionali, alle storture del capitale internazionale senzanima n scrupoli, che calpesta legalitarismo poco praticato ma molto teorizzato a partire dal motto della

I modelli
Errori che altre dinastie non hanno fatto. La famiglia Herms, per esempio, finora un modello di coesione interna e di equilibrio tra ragioni della tradizione e efficienza manageriale: intransigenti sulla qualit made in France, ma dinamici sui mercati in crescita del Sud-Est asiatico e dellAmerica latina, e con un leader chiaro, Axel Dumas. Tanto compatti da resistere allassalto di Bernard Arnault, patron del colosso LVMH e figlio di Jean, proprietario dellimpresa Ferret-Savinel. Arnault sembra seguire una regola fondamentale del capitalismo familiare, ossia preparare in tempo e con cura estrema la successione. Due anni fa, Bernard Arnault ha chiesto al figlio Antoine di prendere le redini del marchio Berluti, e qualche mese fa ha nominato la figlia Delphine come vicepresidente di Louis Vuitton: la sensazione che il capo di LVMH, a 64 anni, abbia lanciato il casting per la sua stessa poltrona. Antoine

C una condotta meno aggressiva che emerge, pi ancorata al territorio dorigine

Rpublique, ecco linvenzione del capitalismo familiare, che si pretende pi sociale, patriottico, ancorato nel territorio, a misura duomo insomma. Tra mito e realt, tra paternalismo e chiusura sociale, un modello che comunque ha funzionato, ha fatto la forza della Francia, ma adesso mostra qualche affanno. La vicenda Peugeot un caso di scuola, perch le considerazioni extra-economiche hanno finito per minare lefficienza dellazienda. Dove ha sbagliato la famiglia? Per prima cosa, nel permettere che si sviluppasse una rivalit tra gli eredi che ha compromesso la stabilit dellimpero automobilistico: i due cugini Thierry e Robert hanno continuato ad affrontarsi per decenni e fino allultimo momento, con il primo che difendeva un ormai irrealistico e impossibile predominio della famiglia e il secondo che cercava, almeno, di sal-

vare il salvabile tentando lalleanza con i cinesi. Poi, il patriottismo: in tempi di delocalizzazioni, mentre Renault costruiva fabbriche in Marocco e Romania, Peugeot ha continuato a concentrare il grosso della produzione in Francia e in Europa, puntando su un mercato saturo e in recessione. Quel che avrebbe dovuto essere una scelta meritoria per la difesa dei posti di lavoro e per la produzione nazionale, ha portato infine alla chiusura dello stabilimento di Aulnay alle porte di Parigi, e al taglio di migliaia di dipendenti francesi. Infine, una debolezza tutta dinastica: quando negli anni Settanta lo Stato francese ha convinto i Peugeot a comprare il concorrente Citron sullorlo del fallimento, i dirigenti hanno a lungo preferito apertamente il gioiello di famiglia, senza approfittare subito delle possibili sinergie in seno al gruppo PSA (Peugeot-Citron).

S. Franchino

Fatturato Capitalizzazione di Borsa Quota di partecipazione

Non sono mancati gli errori (Peugeot), ma Herms un modello di coesione

stato protagonista, nel luglio scorso, dellacquisizione del marchio italiano Loro Piana per due miliardi di euro, e a precisa domanda sullipotesi di guidare il gruppo ha risposto con disinvoltura forse, perch no? Comunque non tra breve. Limportante testare le capacit dei due pretendenti, senza per creare un dualismo esasperato che finirebbe per nuocere al gruppo: a un certo punto Bernard Arnault dovr prendere la decisione. Una delle altre storie di successo del capitalismo familiare francese quella dei Ricard, a cominciare da Paul che nel 1932 invent il vero pastis di Marsiglia. Luomo che ha trasformato la piccola azienda di famiglia nellimpero mondiale dei liquori fu il figlio Patrick, che partecip al primo consiglio di amministrazione a 12 anni e pranzava tutte le domeniche con i dirigenti che ascoltavano in silenzio le parole del patriarca. Patrick morto nellestate del 2012, il comando del gruppo passato alla sorella maggiore Danile, che lanno prossimo trasferir a sua volta la guida al nipote Alexandre. La scommessa che il caso Peugeot non sia un segno dei tempi ma solo una sconfitta privata. @Stef_Montefiori
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La stanza dei bottoni

a cura di Carlo Cinelli e Federico De Rosa


di porto del Lido, ha messo in campo passioni e lobbies. Gli autori conoscono bene luoghi e temi, Forza per esempio assiste il comitato Cruise Venice in una causa per procurato allarme e simulazione contro la diffusione nel luglio scorso delle immagini della Carnival Sunshine a ridosso di riva Sette Martiri a San Marco. Tutta una questione di metri di distanza (20 o cento?). Scrive De Michelis nella prefazione che il volume suggerisce una meno ideologica riflessione a partire dalla coscienza che Venezia da sempre e prima di tutto un porto, che questo porto negli ultimi anni sta vivendo una stagione di nuovo sviluppo e che, pertanto, si deve trovare un modo perch quel ruolo che stato suo nei secoli venga salvaguardato come un valore non meno importante degli altri che vengono strumentalmente agitati. *** Missione a Londra per i primi minibond targati Popolare di Vicenza. Con un notevole tempismo, visto che lultimo sblocco arrivato con il decreto Destinazione Italia votato due giorni prima che arrivasse il nuovo governo, insieme allo studio Orrick, la banca di Gianni Zonin si candida a fare da pivot per questi particolari strumenti di finanziamento delle piccole imprese. Appuntamento mercoled nella sede della law firm con Stefano Firpo, il capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo, uno dei veri ideatori della norma e Patrizio Messina, il capo di Orrick Italia.
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De Rita alla battaglia (navale) di Venezia


Chi sceglie Clavarino per la convention a San Patrignano. I minibond di Zonin a Londra

l legame stretto e di lunga data. Risale ai tempi in cui la presidenza della societ era affidata a Letizia Moratti. Carlo Clavarino ha mantenuto intatta la tradizione e limpegno di Aon per San Patrignano. Al punto che per la prima volta il colosso assicurativo americano ha deciso di celebrare proprio qui la convention annuale. Attesi oltre 1.200 ospiti, che saranno accolti il 14 marzo nella struttura fondata da Vincenzo Muccioli, a cui stata affidata lintera regia dellevento: dalle

scenografie, ai video multimediali fino al catering. Come negli anni scorsi Clavarino ha invitato un ospite deccezione. Lanno scorso era il presidente dellEni, Giuseppe Recchi e prima di lui toccato a Matteo Marzotto e Nerio Alessandri raccontare agli uomini di Aon la storia del loro successo. Massimo riserbo sul nome ingaggiato questanno. Ma Clavarino assicura che ad ascoltarlo ci sar da divertirsi, oltre che imparare. *** Parlare di invisibilit per le

supernavi che incrociano sul Canal Grande certamente un paradosso. E su questo ovviamente giocano Bruno Bernardi di C Foscari, lavvocato Antonio Forza e il prorettore delluniversit di Padova Rino Rumiati nella loro ultima fatica Uninvisibile battaglia navale (Marsilio). Domani se ne parla alla Stampa estera a Roma in via dellUmilt con Giuseppe De Rita e leditore, Cesare De Michelis. Il divieto da gennaio prossimo dingresso alle navi con stazza oltre le 96 mila tonnellate dalla bocca

Volti e paesaggi La Carnival Sunshine sul Canal Grande a Venezia. A sinistra: Giuseppe De Rita e (in basso) Carlo Clavarino

COR RI E R ECONO M I A

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Uomini, storie e strategie

IMPRESE & FINANZA


I protagonisti in Rete
Per chattare
Le app per telefonare e messaggiare gratis via Internet

Super deal Niente pubblicit e micro canone: resister il modello vincente?

Internet Miliardari di nicchia La specializzazione paga


La parabola di Koum e Acton che hanno fondato WhatsApp Rifiutati anni fa da Mark Zuckerberg. Che ora li ha ricoperti doro
DI MARIA TERESA COMETTO
1

BBM
Creata da: Quando: Dove: BlackBerry 2013 Canada

iMessage
Apple 2011 Stati Uniti Scambio foto video e posizione, ma solo fra clienti Apple n.d.

Snapchat
Evan Spiegel e Bobby Murphy 2011 Stati Uniti Scambio di foto e video che scompaiono in pochi secondi n.d.

KakaoTalk
Kakao corporation 2010 Corea del Sud Giochi ed ecommerce 133 milioni**

Lanalisi

E se qualcuno avesse sbagliato i conti?


DI MASSIMO SIDERI

Per chiamare

iciannove miliardi di dollari per 55 dipendenti: 345 milioni per ogni persona che lavora in WhatsApp, oltre dieci volte il valore che si ottiene dividendo i 176,8 miliardi di dollari di capitalizzazione in Borsa per i 6.337 dipendenti di Facebook (solo 28 milioni pro capite). Il calcolo dal punto di vista della valutazione non ha chiaramente un valore specifico. Ma rende molto bene il senso della domanda che si sono posti tutti alla notizia dellacquisizione monstre dellazienda fondata solo 4 anni fa da Jan Koum e Brian Acton: il buon Mark Zuckerberg non avr pagato troppo per una app che non ha nemmeno un modello di business? Il fondatore di Facebook avr fatto i suoi conti e la Borsa, dopo uniniziale sbandamento, gli ha dato fiducia. I 450 milioni di utilizzatori del servizio pi popolare e diffuso di chat e condivisione di foto e microvideo per smartphone diventeranno presto, secondo le attese, un miliardo. E non c dubbio che la pubblicit mondiale ricevuta con lacquisizione aiuter lescalation. Ma, appunto, proprio pubblicit la parola chiave. WhatsApp una delle poche societ che ha sempre rifiutato il percorso delladvertising per fare soldi, tanto da introdurre un abbonamento annuale per il rinnovo dopo il primo anno di utilizzo gratuito (99 centesimi lanno). Ma anche qui, a voler giocare con i numeri, 450 milioni per 0,99 dollari fanno 445 milioni di fatturato, un ventesimo della cifra spesa.
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l 24 febbraio WhatsApp compie cinque anni e il suo fondatore Jan Koum festeggia il proprio 38 compleanno con in tasca 6,8 miliardi di dollari. Tanto vale il suo pacchetto di azioni della startup che la settimana scorsa stata comprata per 19 miliardi da Facebook, secondo le stime di Forbes. Ma i paparazzi a caccia di simboli di una nuova Bolla delle dot.com non riusciranno a scovarlo nel mezzo di un mega party nella Silicon Valley. Koum ossessivamente geloso della sua privacy, molto frugale nello spendere e aborre la pubblicit, sia di se stesso sia come mezzo per far soldi. Idea Jan Koum, ucraino: con in mano liPhone inventa WhatsApp Metodo I soldi lui li ha fatti specializzandosi nel rispondere a un bisogno primario, suo e di milioni di persone nel mondo: comunicare con amici e familiari, ovunque siano, nel modo pi semplice e meno caro possibile. E i messaggi via Internet sono il futuro delle comunicazioni: disponibili gratis, stanno sconvolgendo il traMente Brian Acton: plurilaudizionale modello reato, cofondatore e socio di business delle compagnie telefoniche, al posto delle quali i nuo- ro tempo in qualche modo. vi protagonisti emergenti so- C chi come la cinese Weno dot.com come Facebook o Chat o la coreana Kakao lo colossi dellhigh-tech come fa gi vendendo beni virtuaApple. li a chi gioca online. Altri inChiunque abbia dei ragazzi seriscono messaggi pubblicisa che parlare al telefono tari, un trucco che Koum obsoleto e che per restare in non ha mai voluto nemmeno contatto con loro bisogna im- prendere in considerazione. parare il linguaggio e la tecnica dei messaggi. Conquistare Semplicit il tempo che i ragazzi e i loLa semplicit duso e las-

ro genitori e sempre pi persone nel mondo spendono messaggiando un obiettivo cruciale per qualunque societ che faccia affari su Internet. Per questo si scatenata la corsa alle acquisizioni delle dot.com come Viber e WhatsApp. Lidea che avere milioni, magari miliardi di utenti attivi nel mondo la base per poter poi monetizzare il lo-

senza di altre funzioni che possano distrarre spiegano perch WhatsApp diventata in tempo record lapp di messaggi pi popolare al mondo, con 450 milioni di utenti attivi al mese e 50 miliardi di messaggi scambiati al giorno, un volume quasi uguale a tutto il traffico mondiale di txt via telefonini. Basta inserire il proprio numero di telefono mobile e, senza fornire altri dati, si possono mandare messaggi di testo e vocali, foto e video a chiunque abbia scaricato la app. Il tutto gratis per il primo anno e poi al costo di 99 centesimi lanno: una piccola cifra, che per moltiplicata per 1 miliardo di utenti soglia a cui presto WhatsApp pu arrivare rappresenta un buon flusso di reddito, abbastanza per fare profitti a fronte di costi operativi molto bassi, visto che ci lavorano poche decine di persone.

Che cosa offre foto oltre alla e messaggi messaggistica: vocali Utenti attivi mensili: 80 milioni

*Gratis il primo anno, poi 99 centesimi per anno ** Utenti iscritti

Ac da quisi ll t 900 a giapa mi pone

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Creata da: Quando:

Niklas Zennstrom (Svezia) Janus Friis (Danimarca) 2003

NHN Japan, (Giappone) societ legata alla sudcoreana Naver 2011 piattaforma per giochi ed ecommerce 300 milioni n.d.

Talmon Marco, Igor Megzinik, Sani Maroli e Ofer Smocha (Israele) 2010 messaggistica e piattaforma giochi 300 milioni 100 milioni

Che cosa scambio offre oltre di foto e le alle chiamate: Iscritti: Utenti unici al mese:
Acqu 8,5 m

Storia
Lidea era venuta a Koum in una delle tante fasi difficili della sua vita, fra un lavoro e laltro, come dicono con un eufemismo i disoccupati della Silicon Valley. Si era licenziato da Yahoo! nel 2007 insieme al suo amico e mentore Brian Acton, di quattro anni pi vecchio di lui. Erano stufi di lavorare alla piattaforma pubblicitaria e uniti da un approccio senza fronzoli ai problemi, pur avendo un background molto diverso. Acton un americano del Michigan, con tre lauree in ingegneria, informatica ed economia ottenute in universit prestigiose come Stanford. Koum invece nato e cresciuto in Ucraina, sotto un regime comunista che spiava le conversazioni private e con pochissimi soldi in tasca: ha nel dna la frugalit e lattenzione alla privacy, motivo per cui WhatsApp non archivia i messaggi nei propri server. A 16 anni con la mamma e la nonna emigrato in Califor-

n.d. 300 milioni

da M icro soft n iliar el 2011 p er di di doll ari

isita

amministratore delegato di Rakuten


nia, dove allinizio per aiutare a sbarcare il lunario Koum faceva il garzone in un negozio alimentare. Programmatore autodidatta, non ha mai amato la scuola e ha lasciato luniversit quando Yahoo! gli ha offerto un posto nel 97. Lasciata anche Yahoo!, Koum ha speso un anno on the road con lamico. Quasi finiti i risparmi, tutti e due hanno chiesto di essere assunti da Facebook che, ironia della sorte, li ha respinti. Poi a Koum si accesa la lampadina nel gennaio 2009: con in mano il suo primo iPhone ha capito le potenzialit enormi delle app e un mese dopo ha creato WhatsApp, nome che suona come whats up? (che c?). A ottobre Acton diventato socio e cofondatore della startup, portando 250 mila dollari di investimenti di un gruppo di amici. Mark Zuckerberg ha contattato Koum la prima volta due anni fa. Lex dropout ucraino ha voluto firmare laffare nel palazzo abbandonato dove da ragazzo faceva la fila per i buoni pasto distribuiti dal governo ai poveri: il lieto fine di una storia esemplare dello spirito della Silicon Valley. @mtcometto
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Hiroshi Mikitani

Oggi i clienti sono 450 mila: le stime dicono che saranno 1 miliardo

Diario sindacale

a cura di Enrico Marro


insomma, che ha le carte in regola per dialogare proficuamente sia con i sindacati sia con le imprese. E con il profilo giusto per far digerire alla Cgil il superamento dellarticolo 18 sulle nuove assunzioni. Avverr senza grandi scossoni. Loceanica manifestazione della Cgil di Sergio Cofferati del 23 marzo 2002 al Circo Massimo roba del secolo scorso. Piuttosto un altro ministro a preoccupare i sindacati: Federica Guidi al vertice dello Sviluppo economico, il dicastero per il quale passano tutte le crisi industriali (attualmente sono aperti 159 tavoli che coinvolgono un totale di 120 mila lavoratori). Guidi, 44 anni, emiliana, imprenditrice di simpatie berlusconiane, si scontr dura-

emarro@corriere.it
mente con i sindacati nel 2008, quando da neopresidente dei giovani di Confindustria lanci lidea dei contratti individuali. La Cgil non glielo ha mai perdonato. Infine, Marianna Madia, 33 anni, scoperta da Walter Veltroni, responsabile Lavoro della segreteria Renzi, promossa al delicato ministero della Semplificazione e pubblica amministrazione. Nel 2011 ha pubblicato un libro, Precari, e Camusso le ha scritto la prefazione. Toccher a lei sbloccare la contrattazione nel pubblico impiego, ma anche mandar via gli esuberi e promuovere la meritocrazia, spezzando la logica delle promozioni per appartenenza sindacale.
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I tre leader dal Muro del Pianto al sollievo per Poletti


I capi di Cgil, Cisl e Uil a Gerusalemme mentre Renzi leggeva i nomi dei ministri. I dubbi su Guidi

gnorati durante le consultazioni per la formazione del governo, indovinate dove si trovavano venerd scorso i leader sindacali mentre Matteo Renzi era a colloquio con Giorgio Napolitano per sciogliere la riserva e formalizzare la lista dei ministri? Susanna Camusso per la Cgil, Raffaele Bonanni per la Cisl e Carmelo Barbagallo e Paolo Pirani per la Uil (Angeletti ormai in uscita) erano al Muro del Pianto, a Gerusalemme. Solo una coincidenza, per carit. Il viaggio

era programmato da tempo, su invito del sindacato israeliano Histadrut. Ma forse qualche riflessione, anche autocritica, sulla marginalizzazione del sindacato sar stata inevitabile. I sindacalisti, comunque, hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno appreso dalle indiscrezioni giornalistiche e non dal costituendo esecutivo (fatto forse senza precedenti) il nome del ministro del Lavoro. Ma nessun entusiasmo, perch, al di l della persona, Cgil, Cisl e Uil sanno che nel

programma di Renzi c la messa in discussione sia dellarticolo 18 sia degli ammortizzatori sociali. Giuliano Poletti, 62 anni, nato in Emilia Romagna, come Graziano Delrio, eminenza grigia del governo e probabile sponsor del ministro, stato fino ad oggi una controparte dei sindacati, ma forse la pi amichevole. Gi segretario del partito comunista di Imola, sua citt natale, dal 1982 al 1989, Poletti dal 2002 presidente della

Legacoop Giuliano Poletti, ministro del Lavoro

Lega delle cooperative. Gradito alla Cgil per la comune appartenenza politica, va bene anche alla Cisl e alla Uil perch ovviamente un sostenitore del modello partecipativo di relazioni sindacali. Un politico e un tecnico insieme. Col quale le organizzazioni delle coop hanno firmato lo scorso 18 settembre laccordo sulla rappresentanza e la co n t rat t a z i o n e che interessa oltre un milione e 200 mila lavoratori. Un ministro,

Imago economica

CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

IMPRESE & FINANZA

Tutti contro tutti

Uomini, storie e strategie

19 mil

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Shopping Lapp israeliana per telefonate e sms gratuiti ha 300 milioni di iscritti

dolla

ri

WeChat
Tencent holdings 2010 Cina Giochi, pagamenti, beni virtuali in vendita 272 milioni

WhatsApp*
Jan Koum e Brian Acton 2009 Stati Uniti Scambio di foto e video 450 milioni

Hi-tech Messaggi e chiamate: il vero business la parola


Comprata Viber, giapponesi allassalto della coppia Skype-Microsoft
DI GRETA SCLAUNICH

chi la definisce lo Skype mobile e chi la paragona a WhatsApp, diventata a sorpresa il nuovo gioiello di Facebook. Ma Viber, lapplicazione per smartphone che consente chiamate gratuite appoggiandosi a Internet, va oltre: non solo permette di scambiarsi messaggi (gratis) ma funziona anche da desktop. E sfoggia ottimi numeri: 300 milioni di iscritti in soli quattro anni dal lancio, un terzo dei quali un utente abituale. Grazie ai nu-

meri, e grazie anche al sistema multipiattaforma, ha attirato lattenzione di Rakuten, colosso giapponese dellecommerce, che lha acquisita per 900 milioni di dollari. Per i giapponesi sar lasso da calare nel settore delle chiamate gratuite, ma anche una pedina da muovere sulla scacchiera delle app di messaggistica gratuita.

Alternativa
Lanciata nel 2010 lapp voleva essere lalternativa su mobile a Skype. Il principio lo stesso: dopo il download e la registrazione il software

permette di fare e ricevere chiamate con gli altri utenti registrati al servizio. I fondatori (i quattro israeliani Talmon Marco, Igor Megzinik, Sani Maroli e Ofer Smocha) si erano mossi con anticipo: ai tempi del lancio il boom del mobile era appena agli inizi. Ma stata lintuizione di sviluppare una piattaforma ibrida (che consente sia chiamate che messaggi da mobile ma pure da pc) ad aver fatto la differenza. Proprio questa caratteristica stata determinante per Rakuten: Viber offre la migliore qualit nel messaging e nel Voip, in pi ha un grande potenziale co-

me piattaforma di giochi, ha commentato allindomani dellannuncio dellacquisizione il ceo della societ giapponese, Hiroshi Mikitani.

Apertura globale
Sviluppando le diverse anime della piattaforma (e facendo un gioco di squadra insieme agli altri servizi gi nel bouquet) Rakuten si prepara ad affrontare di petto il mercato internazionale. Lo ha sottolineato lo stesso Mikitani: Questa operazione ci far fare un salto di qualit. Mentre dal canto suo Talmon Marco, ceo di Viber, vede nelloperazione una grande op-

Viber Talmon Marco, uno dei quattro imprenditori israeliani fondatori della societ portunit per incrementare la rapida crescita dellutenza sia nei mercati esistenti che su nuove piazze. Lobiettivo diventare la piattaforma numero uno delle comunicazioni. Per riuscirci dovr affrontare il dominio di Skype, il servizio di Voip sviluppato nel 2003 dallo svedese Niklas Zennstrm e dal danese Ja-

Microsoft Satya Nadella, il nuovo numero uno: lazienda ha comprato Skype nus Friis. Acquisito da Microsoft nel 2011 (per 8,5 miliardi di dollari), prima della massiccia diffusione del mobile sembrava inattaccabile.

Leadership

Mark Zuckerberg

amministratore delegato e ideatore di Facebook


Pparra

Non sar semplice per i giapponesi scardinare un servizio che, in dieci anni, ha accumulato 1,4 migliaia di miliardi di minuti di traffico voce e chiamate video, un tempo pari a 2,6 milioni di anni di conversazione. Ma a guardare gli utenti unici mensili tra i due servizi non c una differenza abissale: se Viber tocca quota 100 milioni, Skype supera i 300 milioni. I numeri della piattaforma di Redmont sono pi grandi, ma il servizio non trasversale come quello sviluppato dagli israeliani. Secondo le previsioni della societ nipponica sar proprio la flessibilit di Viber a garantire il suo successo. Ma lapp non lunica a muoversi su pi fronti, e per Rakuten il concorrente pi temibile potrebbe trovarsi proprio in Giappone. Sviluppata nel 2011 da Nhn Japan (societ giapponese legata alla sudcoreana Naver), lapplicazione Line ha infatti caratteristi-

Eccellenze

Mtalk: italiano il link per chiamare con un solo clic

Dal 2004 Skype ha accumulato 2,6 milioni di anni di conversazione


che molto simili: chiamate e messaggi gratis e un bouquet di oltre 300 milioni di utenti registrati. Anche Line non si limita ai servizi tradizionali e punta pure su giochi e shopping. Come nel caso di Viber, anche per Line il segreto del successo potrebbe essere proprio la capacit di sviluppare differenti funzioni su diverse piattaforme.

ra americani e ucraini di WhatsApp, israeliani di Viber e svedesi di Skype c anche un italiano: Marco Fiorentino, noto nel settore per avere studiato con Jeff Bezos (molti anni prima di Amazon). La soluzione Mtalk lanciata questa settimana dalla sua societ Messagenet, che gi offriva telefonate Voip, ha del geniale: comunicazioni mondiali click-to-call gratuite. Meglio di ogni commento vale la prova: andate su un qualunque browser, digitate www.nome.cognome.mtalk.net di qualcuno che si iscritto ed ecco comparire un sito dal quale lo potrete contattare sia via voce che via messaggi senza scaricare nulla. Nessun download necessario per telefonare e non richiesta nemmeno la registrazione (il passaggio necessario per ricevere la telefonata sullo smartphone e per registrare il proprio link). Si parte con il sistema Android in attesa dellautorizzazione Apple per iOs. Lidea un link personale e personalizzabile che ci segua su desktop o su smartphone e tablet. La magia possibile grazie alla tecnologia Html5. Unico problema: se il vostro nome.cognome occupato dovrebbe cambiare. Ergo: affrettatevi.
M. SID.
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Concorrenti laterali

Tutto questo, senza contare la concorrenza dei colossi che non intendono restare in disparte. Facebook, per esempio, ha lanciato l app Messenger: un modo per scambiarsi messaggi gratuiti fra utenti ma anche, scaricando lapposito software, uno strumento per effettuare chiamate gratis. Inaugurato un anno fa dopo una lunga fase di test non (ancora) decollato, ma Zuckerberg resta non da sottovalutare. Se non altro per i numeri da capogiro del suo social, che ha oltrepassato il miliardo e 300 milioni di utenti. E per le cifre che disposto a sborsare per portare dalla sua la concorrenza. Come ha dimostrato nel settore della messaggistica gratuita: dopo aver corteggiato Snapchat, ha comprato WhatsApp per lenorme somma di 19 miliardi di dollari.
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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Finanza

Le aziende pubbliche
Assetti & Governance

Mercati Cessione fra i 2 e i 3,5 miliardi. Finora 110 manifestazioni dinteresse

Sace La privatizzazione? tutto un rischio di Stato


Se va in Borsa il Tesoro deve garantire lo stesso le perdite. Coi soldi pubblici
DI ALESSANDRA PUATO

vuto terminare il 28 febbraio, ma il parere pu slittare a marzo. Vediamo le due ipotesi, secondo fonti finanziarie.

Le due ipotesi
Piazza Affari sarebbe un vantaggio per il management (flessibilit, indipendenza, non da ultimo stock option), ragionano gli analisti, per il Tesoro e per la Borsa in astinenza da matricole. Di Sace si pu quotare il 40%, ma anche la maggioranza, come per altre aziende pubbliche come Eni, Snam, Terna. Lidea destinare lofferta soprattutto a investitori istituzionali, come i fondi pensione. Se va bene, Sace, potrebbe debuttare al listino in settembre-ottobre. Ma c la grana delle perdite inattese. La vendita a un socio industriale, invece, potrebbe in teoria portare pi soldi alla Cdp guidata da Giovanni Gorno Tempini, ma si tratta di trovare un privato disposto a coinvestire con il pubblico. C una lista, pare, di 110 soggetti che hanno manifestato interesse: assicurazioni, riassicuratori, fondi sovrani e di private equity, banche. Ma in via teorica e la quota cedibile sarebbe, ragionevolmente, pi vicina al 40% che al 60%. Sace un tassello importante della politica industriale strategica dellItalia. Si deve decidere se la si vuole affidare a un socio privato, o no. E il privato, probabilmente, chiederebbe uno sconto per entrare in una societ ancora a forte presenza pubblica. Un dilemma in pi per il nuovo governo.
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un po come nel gioco della Peppa Tencia: chi si terr il rischio? Lo Stato o il mercato? In questi giorni, malgrado la transizione di governo (che potr rallentare i tempi), si sta lavorando sulla privatizzazione della Sace. lazienda assicurativo-finanziaria pubblica (al 100% della Cassa depositi e prestiti, che fa capo per l80,1% al Tesoro e per il 18,4% alle fondazioni bancarie) dal business complesso. Assicura, fra laltro, i crediti delle aziende italiane che lavorano con lestero (suo cliente Finmeccanica) e supporta gli investimenti delle Pmi italiane sui mercati internazionali. La settimana scorsa, per esempio, ha garantito con il Mediocredito italiano 10 milioni per lespansione in Turchia di Crif (sistemi dinformazione creditizi). Ma la faccenda sta diventando pi complicata del previsto. Il problema doppio: a) non si sa ancora se Sace sar privatizzata al meglio portandola in Borsa (Ipo, offerta pubblica iniziale) o vendendola a un privato; b) non si sa

nemmeno quanto patrimonio lasciarle in cassa, quindi che prezzo darle in caso di quotazione. Perch il patrimonio di Sace parecchio, fin troppo perch sia gradito al mercato. Che la vorrebbe pi snella e redditizia, cio con un maggiore Roe (il ritorno sul patrimonio: cresce se il patrimonio scende). Ma, attenzione, sempre con le garanzie dello Stato sui rischi da crediti difficili. Insomma, Sace privata s si parla di cederne il 40-60% e secondo alcuni analisti un valore possibile sarebbe di 2-3,5 miliardi per queste quote ma se le aziende garantite da

Sace falliscono o non pagano pi, interverrebbe il Tesoro, con i soldi dei cittadini, pi che i soci privati.

Il tavolo tecnico
La questione complessa, ma centrale: come e quanto scaricare i rischi dal bilancio della Sace a quello del Tesoro? Come far guadagnare bene lazionista diretto (Cdp) senza esporre a troppi rischi quello indiretto (il Tesoro)? Su questo tema stato aperto, prima dellavvicendamento LettaRenzi, un tavolo tecnico fra governo, ministero dellEconomia (la divisione privatizzazioMilioni di euro

ni guidata da Francesco Parlato), Cdp, Ragioneria dello Stato e Sace. Ora i tecnici stanno continuando a lavorare, dicono al Mef: Le operazioni di privatizzazione procedono. Il problema si pone soprattutto con lipotesi Piazza Affari. La Borsa di Raffaele Jerusalmi apprezzerebbe la quotazione di Sace, ma il mercato chiede una societ appetibile, che sia qualcosa in pi di un titolo da cassettista. Il punto che Sace stata trasformata in spa diversamente da altre societ assicuratrici di Stato nel resto dEuropa , ma rimasta la garanzia dello Stato
s.F.

Sace Alessandro Castellano

Cdp Giovanni Gorno Tempini

I conti di Sace spa


Premi lordi Oneri per sinistri Utile lordo Utile netto Patrimonio netto Riserve tecniche
* Preconsuntivo

I DATI 336,1 ANNUALI... 299,3 55,1 2011 197,4 2012 Utile lordo 275,6 atteso nel 2013 393,7 490 184 milioni* 255,1 5.713 5.808 2.477 2.674

200,1 207,6 64,7 203,8 319,8 467,3 214,2 327,1

... E QUELLI DEI PRIMI 9 MESI

30/9/2012 30/9/2013

5.767 5.901 2.649 2.624


Fonte: Sace

eventuale e successiva, in caso di default delle imprese assicurate e in ultima istanza. Insomma, Sace ben capitalizzata per far fronte allemergenza: un fatto positivo. Ma per prepararla alla Borsa si dovrebbe probabilmente scaricare pi rischio sullo Stato. Oggi il patrimonio di Sace di circa 5 miliardi, pi 2,5 di riserve tecniche. Questi 7,5 miliardi, fanno notare alcuni analisti, sono il cuscinetto del Tesoro: prima che il ministero debba intervenire, insomma, ci sono 7,5 miliardi pronti per pagare le potenziali perdite. Se si abbassa il capitale di Sace, per farne salire la redditivit, i privati diventano proprietari a fianco del Tesoro, ma i rischi salgono solo per il Tesoro. Sace, guidata dallamministratore delegato Alessandro Castellano con impronta privatistica, non guadagna tantissimo, fanno notare fonti di mercato (neanche poco, per: 490 milioni lutile lordo preconsuntivo 2013 della capo-

gruppo, +25%), ma una macchina da dividendi. Ha ben remunerato prima il Tesoro e ora laCdp. In dicembre ha deliberato un dividendo straordinario di un miliardo di euro e a fine 2012 ha distribuito 234 milioni su 255 milioni di utile netto: significa un payout ratio (il rapporto fra utili distribuiti e utili conseguiti) del 91%. Negli ultimi dieci anni ha fruttato 2,5 miliardi di dividendi su 3,6 miliardi di utile netto: il 70%. Ora si tratta di prepararla al matrimonio coi privati senza perderci. Bain & Co. sta lavorando per conto di Sace (assistita anche da Goldman Sachs) al piano industriale che dovrebbe supportare la privatizzazione, mentre alla scelta strategica fra Ipo e acquirente industriale sta guardando, per conto di Cdp, Socit Gnrale (che da perito indipendente gi aveva valutato lazienda per 6,05 miliardi al tempo della cessione dal Mef a Cassa, dicembre 2012). SocGen avrebbe do-

Ambizioni La societ di fronte a una doppia scadenza: il rinnovo dei vertici e il (possibile) sbarco sul listino

Enav Atterraggio complicato in Piazza Affari A dieci anni dalla trasformazione in spa, lEnte sconta la crisi e lo scarso traffico aereo
L
e premesse non erano, e non sono, delle migliori. E risulta evidente considerando un paio di numeri. Lanno scorso gli aeroplani transitati negli scali italiani sono diminuiti di quasi il 6 per cento, confermando una tendenza negativa che dura ormai da tre anni. Il dato leggermente migliore considerando linsieme del traffico aereo, quello che comprende il cosiddetto traffico di sorvolo, cio gli aerei che transitano sui cieli italiani senza atterrare. Ma anche in questo caso la perdita sul 2012 del 2,7 per cento e si somma a risultati in continuo calo. Tutte notizie che per lEnav, la societ a cui sono affidati i servizi di gestione controllo del traffico aereo, sono pessime. Meno si vola, infatti, e meno lEnav guadagna. Nonostante ci la societ arrivata alla doppia scadenza del collocamento in Borsa di una quota fino al 49 per cento del capitale e del rinnovo dei vertici aziendali con numeri apprezzabili. crollo del traffico aereo. Il conto economico dellanno scorso, invece, devessere ancora messo nero su bianco ma il risultato finale dovrebbe risultare analogo. Questo grazie al contenimento dei costi e a un colpo di bacchetta magica. Il taglio delle spese ha permesso di assorbire gli effetti dellinflazione e risparmiare una manciata di milioni allanno senza sacrificare posti di lavoro, mentre il mago Zurl di turno stato il ministero dellEconomia che nel 2012 ha rimborsato circa 300 milioni di debiti verso lo Stato permettendo di riportare lindebitamento a un livello accettabile, una sessantina di milioni. La restituzione del debito era indispensabile per la quotazione di Enav, che conclude un percorso cominciato una decina di anni fa con il passaggio da Ente nazionale di assinunciare in Parlamento che gli appalti dellEnav avvenivano con accordi segreti e moltiplicazione dei costi grazie a clientele, intrighi e corruzione di amministratori eterodiretti dai referenti politici. Lintento di Varazzani era nobile ma dur pochi mesi perch Tremonti non riusc a difenderlo. Lavvocato torn sulla scena del delitto qualche anno dopo. Fu, in effetti, una bella rivincita che per dur poco. La nomina fu sempre di Tremonti, che nellestate del 2011 paracadut in consiglio di amministrazione lui e un ex colonnello della Guardia di finanza, Federico DAndrea (in precedenza capo del pool in servizio presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Milano negli anni caldi delle indagini sulle tangenti, attualmente responsabile audit di Telecom Italia), con lincarico di riprovarci. Anche in questo caso si tratt di un lampo perch le inchieste della magistratura travolsero lamministratore delegato Guido Pugliesi, accusato di corruzione e finanziamenti illeciti ai partiti in una inchiesta che partiva da appalti irregolari di Finmeccanica-Selex. Cos lintero consiglio salt nel novembre 2011, proprio mentre il governo Monti subentrava a quello Berlusconi. La scelta di Monti, che guidava ad interim il ministero dellEconomia, fu la promozione del direttore generale, Massimo Garbini, allincarico di amministratore unico. Garbini un ex maggiore dellAeronautica militare che viene da incarichi di responsabile delle torri di controllo e ha saputo saldare le due anime dellEnav: quella tecnica, di cui era stato parte, e
Fonte: elaborazione CorrierEconomia

Amministratore unico Massimo Garbini

quella amministrativa romana. Garbini stato protagonista delle scelte principali che hanno permesso allEnav di cambiare pelle. La prima per la verit, nel 2007, stata molto discussa: lacquisto del ramo di azienda Vitrociset (assistenza e manutenzione degli impianti), poi ribattezzata Techno Sky. I venditori erano gli eredi di Camillo Crociani, presidente di Finmeccanica negli anni 70 e coinvolto nello scandalo Lockheed, e il prezzo intorno a 108 milioni venne giudicato troppo alto. Al contrario il vertice dellEnav ha sempre difeso lacquisizione, spiegando che ha permesso di abbattere i costi di manutenzione degli impianti risparmiando una ventina di milioni allanno.

stenza al volo a societ per azioni. La grande trasformazione ha come punto di partenza un anno orribile, il 2001, con il disastro avvenuto allaeroporto di Linate, a Milano, dove lo scontro tra due aerei cost 118 morti. Le responsabilit

dellEnav risultarono pesanti e lallora ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, ne azzer il vertice nominando commissario straordinario Massimo Varazzani, un combattivo avvocato di Parma. Il suo intervento fu a gamba tesa e arriv a de-

Sbocchi a Oriente
Gli altri passaggi dimportanza fondamentale risultano lavvio della vendita dei servizi Enav sul mercato e lentrata nel consorzio Essp per la gestione del segnale satellitare europeo Egnos (entrambi nel 2008), la nascita di Enav Asia Pacific per la riorganizzazione dellaeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia (2013, punto di partenza della internazionalizzazione del gruppo), e, un paio di mesi fa, lacquisto del 12,5 per cento di Aireon, lazienda statunitense del gruppo Iridium che rappresenta la nuova frontiera dei controlli del traffico aereo. Lobiettivo, infatti, di realizzare entro il 2018 il primo sistema globale di sorveglianza satellitare. Quanto basta per giustificare un valore di Enav che devessere ancora messo nero su bianco, ma dovrebbe aggirarsi intorno a 1,2-1,5 miliardi di euro.
FABIO TAMBURINI
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I PRINCIPALI DATI DI BILANCIO Dati in migliaia di euro


2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Ricavi totali Risultato operativo Risultato netto Dipendenti

654.311 43.150 23.630 3.351

688.268 19.569 27.090 3.299


2001

721.127 43.618 24.009 3.279

723.296 70.660 32.705 3.272


2007

736.333 56.017 15.037 4.090

764.804 48.063 23.772 4.133

765.628 39.086 7.807 4.077


2008

797.708 54.676 15.502 4.051

836.138 61.672 12.437 4.091

853.456 67.582 46.191 4.085


2014

Il conto economico
Lultima riga del conto economico 2012, quella che ha un peso non trascurabile nel definire il valore del gruppo, segna 23 milioni circa di risultato netto della gestione caratteristica, ottenuto sottraendone altrettanti dincassi per partite straordinarie, cio i rimborsi ottenuti per la maggior imposta Ires versata negli anni 20072011. Un livello di profitti sostanzialmente analogo a quello ottenuto nel 2008, prima della grande crisi economica e del

LA STORIA

DI ENAV

Nasce Enav spa, a totale controllo pubblico, a seguito della trasformazione di Enav, Ente nazionale di assistenza al volo, in societ per azioni

S. Avaltroni

Enav acquisisce il ramo di azienda Vitrociset (logistica) e costituisce Techno Sky srl, responsabile della gestione, assistenza e manutenzione degli impianti e dei sistemi utilizzati per il controllo del trafco aereo nazionale

Enav avvia la vendita dei propri servizi, compresa la consulenza aeronautica. Entrata a regime del consorzio Essp, per la gestione del segnale satellitare europeo Egnos 2013. Nasce Enav Asia Pacic, con sede a Kuala Lumpur (Malesia)

Enav acquisisce il 12,5% di Aireon, azienda statunitense che, entro il 2018, realizzer il primo sistema globale di sorveglianza satellitare per il controllo del trafco aereo

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LUNED 24 FEBBRAIO 2014

COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Finanza

Verso la Vigilanza unica


La partita italiana

Credito I nodi che gli istituti italiani devono sciogliere sulla strada dellUnione bancaria europea. Le attese per le mosse delle regionali

Banche & Capitali Mancano ancora 7 miliardi


Il caso di Carige e Veneto Banca. Il bilancio degli aumenti dopo le operazioni annunciate o in rampa di lancio
DI STEFANO RIGHI

tto e mezzo, ma Fellini non centra. Sono i miliardi di euro necessari, al momento, per tenere le banche italiane al passo sul sentiero che porta alla vigilanza europea, al sistema dellUnione bancaria che sar operativo fra dieci mesi. Ottomilacinquecento milioni di euro, pi delle met riconducibili alle banche popolari, dalle grandissime (il Banco) alle pi localizzate (Creval). Otto miliardi e mezzo e non sono tutti. Secondo stime riconducibili proprio ai tecnici della Bce e confermate dallAbi, la cifra complessiva potrebbe avvicinarsi ai 15 miliardi di euro. A tanto infatti ammonta il deficit di capitale al momento attuale. Certo, non arriveranno tutti da aumenti, molto si dovr fare sul fronte delle cessioni di controllate non strategiche, ma quello il traguardo. E in un momento come questo, dove al tavolo delle trattative generalmente il compratore a fare il prezzo, assume sempre pi importanza la variabile tem-

Il panorama

Le azioni delle Popolari

Le operazioni sul capitale in via di realizzazione

di iliar oni i m z 3 i ra te re ard eva ope cia d el ce mili a Le nnun , 5 a , i 1 di ar 0% a na o cess er 1 in e al 1 e d e i gi r n S l a i a t ia fr ili i di * Ci ice Core trimon metri 1m i e asch d n r pa i para n P i o a i l l t i i l e lid mi uov opo te d di so ndo i n a Bce 800 co P i n ll o a Mon c n a z a e d o s n B sti ento mili Vice ichie 0 i r d 0 aum 5 e e l i r i e b la ig nde ssi ilion opo Car Il po le dipe e di m P * 0 * n a a c pit 40 rsio Ban no di ca conve one a l i i a iM dall bligaz re d a e nob avviata nca l u h o c ll Ba op ar e da ione di re ca P lle M s e ia s l i d e * Ban b i c n ca o rmo n i l e a i t n B I m 300 i* nti n e o i v l mi ter 500 na ili in i** g b a i ss ilion om o R ro m p a I 00 ili e i eu s 5 d m e i E ard ell ellin mili re d Valt a 5 l , a o o c t 8 i d Pop Ban Cre eto n e V ALE TOT

La stima del valore Ma non un prezzo

Il Banco Popolare e la Vicenza hanno rotto gli indugi. Ora tocca alle altre
po, chi prima fa, meglio fa.

sivi 2,5 miliardi di euro, testimoniano dellacutezza di visione e della capacit prospettica di Pier Francesco Saviotti, amministratore delegato del Banco e di Gianni Zonin, presidente della Vicenza.

Inutili rinvii
Ne sanno qualcosa al Monte dei Paschi di Siena, dove il rinvio delloperazione da tre miliardi di euro gi in rampa di lancio alla fine dello scorso anno rischia di creare non pochi problemi nei mesi prossimi. Tra gli altri la necessit di remunerare il prestito ottenuto dallo Stato italiano al tasso del 9 per cento annuo. Ma, soprattutto, la corsa nei confronti delle altre banche. Le risorse sono, per definizione in economia, limitate. Cos la doppia mossa a sorpresa del Banco Popolare e della Banca Popolare di Vicenza che, nel giro di due settimane, hanno annunciato operazioni per comples-

Doppio passo
Il doppio passo delle due grandi popolari venete, il Banco quotato la Vicenza no, hanno scosso il mercato e spiazzato gli altri istituti. Sollecitata dalla Banca dItalia e probabilmente presa in contropiede dalle mosse delle concorrenti, dopo qualche settimana di tira e molla, si mossa anche la Carige. Fosse dipeso solo dallamministratore delegato Piero Montani (stessa scuola di Saviotti), laumento sarebbe gi divenuto operativo. Solo che a Genova devono mediare lesigenza di una rapida ricapitalizzazione con i timori del principale azionista, la Fondazione Carige (46,6 per cento del capitale) che, al mo-

mento, ha difficolt di cassa e non riuscirebbe a rispondere pro quota alla chiamata della controllata. Cos la Fondazione che con la presidenza Repetto riusc a imporre laumento di capitale, necessario gi un anno fa, solo come parte residuale di un pi complesso piano di vendita di asset non core chiede di vendere, dopo la Sgr da cui si son ricavati cento milioni di euro, anche le due compagnie di assicurazione del gruppo per avvicinarsi il pi possibile agli 800 milioni necessari. Solo che i compratori sono pochi e la cessione richiede tempi che si stanno prolungando. Cos il presidente Castelbarco Albani ha dato il via alle danze, portando alla costituzione del con-

sorzio di pre-underwriting che dovr garantire laumento, con Mediobanca capofila. Cos la palla ritorna alla Fondazione, il cui consiglio si riunir questoggi. Davanti a tutti una scadenza: Bankitalia suggerisce di far partire il rafforzamento entro il 31 marzo. E uno spettro: le analogie tra Genova e Siena.

Indipendenze
In attesa di decisioni anche Veneto Banca, che probabilmente scioglier la riserva durante il consiglio di amministrazione della prossima settimana. Listituto di Montebelluna persegue una strategia stand alone, ma la recente severa verifica degli ispettori della Banca dItalia ha suggerito una strada diversa: integrazione con altri istituti, rafforzamento patrimoniale, maggiore attenzione nei controlli interni. Sullidentit del possibile partner si sono espressi in molti, anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, tra i

A Genova oggi consiglio decisivo della Fondazione Il via a marzo

primi a dirsi favorevole a una possibile unione tra la Veneto e Popolare di Vicenza. Ma le ipotesi sono molte, il tempo poco. Soprattutto per realizzare il rafforzamento patrimoniale, dato che sta per partire lAsset quality review della Bce. Le possibilit alla Veneto non mancano: conversione di un bond da 350 milioni di euro, cessione della controllata Banca Intermobiliare, aumento di capitale. Manca solo la decisione. Arriver nei prossimi giorni. Le altre banche non sembrano dover far fronte a situazioni tanto urgenti. Ma linsieme del sistema deve dimagrire, tagliare costi (non solo del personale), vendere partecipazioni (come ha fatto Mediobanca, la cui ultima trimestrale ne ha immediatamente beneficiato) e concentrarsi sui ricavi. Una partita da 7 miliardi di euro. Tanti ne mancano per arrivar e a quota 15. @Righist
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l nodo centrale resta il valore. Quanto valgono le banche popolari non quotate, che stabiliscono il proprio valore con una perizia di parte stesa una volta lanno? E perch se i principali istituti italiani scontano al 70% le difficili prospettive di mercato, le popolari quotano a multipli del patrimonio? Domande che interessano anche la Consob. Il valore delle nostre azioni spiega Gianni Zonin (foto), presidente della Popolare di Vicenza, mentre il presidente di Veneto Banca ha preferito non rispondere alle domande sullargomento ha avuto una crescita moderata quando le Borse erano euforiche e negli anni successivi, quando il prezzo dei titoli bancari quotati crollato, hanno mantenuto un valore stabile. Le valutazioni vanno sempre fatte nel medio-lungo periodo, senza farsi condizionare dallemotivit della Borsa e dalla sua volatilit. I nostri soci vogliono vivere sonni tranquilli e sono contenti di non essersi mai trovati sulle montagne russe. La nostra una banca cooperativa al servizio delle piccole e medie aziende, degli artigiani, dei commercianti e delle famiglie. Questi sono in larga parte i nostri soci, persone che cercano in una banca un partner serio e affidabile per il loro lavoro e per la sicurezza dei loro risparmi. Tutti sanno che nella nostra famiglia non amiamo soci speculatori, ma solo coloro che credono nel valore della banca. Lo chiamano goodwill, il valore dellavviamento. Un sovrapprezzo talvolta difficile da spiegare. Il nostro valore evidenzia Zonin oggi di circa 1,4 volte il patrimonio netto, una valutazione che si mantenuta stabile negli anni al di l delle oscillazioni delle Borse, tanto che non siamo mai andati oltre 1,5 volte il patrimonio. Ritengo sia un valore che rispecchi una valutazione pi che realistica, considerando anche limportante patrimonio immobiliare e artistico iscritto oggi a un valore di libro ben inferiore alla valutazione di mercato. A questo vorrei aggiungere altri elementi che, a mio parere, devono essere considerati nella valutazione di una qualsiasi azienda: siamo una banca di 150 anni, molto radicata sul territorio, con oltre 90 mila soci e pi di 1,3 milioni di clienti, possiamo contare su di un management giovane e competente e su un ambizioso progetto di crescita. Tanto pi che, nei periodi di euforia, alcune banche esprimevano multipli di 2 o 3 volte il patrimonio ed oggi valgono lo 0,5 se non meno. Il nostro un valore e non un prezzo, era corretto quando le Borse lo sottostimavano e lo oggi in un mercato borsistico ancora depresso per le banche quotate. Eppure la quotazione in Borsa sembra il destino comune a tutti gli istituti di credito che abbiano raggiunto una certa dimensione. Ma un ostacolo, anche culturale, difficile da superare. Conosciamo bene i nostri soci conclude Zonin - e sappiamo bene che non vogliono che la Banca Popolare di Vicenza venga quotata in Borsa. Non possiamo comunque escludere nulla per il futuro, considerando che il sistema bancario sta rapidamente evolvendo in una chiave europea, che potrebbe richiedere nuove regole per le banche di rilevanza nazionale come la nostra. Ad oggi per la volont dei nostri soci, e la mia personale, chiara. La Vicenza non si quoter. Ma a breve sar protagonista del riassetto del settore.
S. RIG.
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Lintervento

di MARCELLO MESSORI

Ma le imprese devono diventare meno bancocentriche La soluzione nelle obbligazioni corporate per tutti

ra la fine degli anni Novanta e linizio della crisi i gruppi bancari italiani di media e mediopiccola dimensione, specie se a struttura proprietaria popolare, hanno svolto un ruolo cruciale per assicurare abbondanti finanziamenti al nostro tessuto di piccole e medie imprese. Questi gruppi hanno compensato e reso profittevole il conseguente aumento dei loro attivi di bilancio grazie a quel quasimonopolio nellintermedia-

z i o n e d e l l a r i cc h e z z a finanziaria delle famiglie, che hanno esercitato nei loro territori di insediamento spesso in condominio con il resto del settore bancario. In Italia, la lunga crisi ha per causato sia drastici aumenti nei tassi di insolvenza delle troppo indebitate imprese non finanziarie sia una continua erosione della ricchezza finanziaria delle famiglie, strette fra la caduta del loro reddito disponibile e linefficiente composizione dei loro inve-

stimenti di portafoglio. Pertanto, oggi, molte delle nostre banche popolari (come altre banche di grande e media dimensione) sono in difficolt; e, anche se saranno in grado di superare gli imminenti test europei e di disfarsi celermente delleccesso di crediti problematici, nel prossimo futuro esse non offriranno pi abbondanti flussi di credito bancario alle nostre imprese (specie di dimensione medio-piccola). Se non ci si vuole rassegnare al

progressivo ridimensionamento di parti rilevanti della manifattura e dei servizi pi moderni dellItalia, quindi necessario rispondere al tramonto del nostro peculiare bancocentrismo con forme alternative di finanziamento delle imprese. Al riguardo, bene evitare illusioni. La struttura dimensionale del nostro sistema produttivo implica che un pi agevole accesso delle imprese ai mercati dei capitali non pu sostituire il precedente eccesso di crediti

bancari. Daltro canto, la limitata dimensione del nostro mercato totale dei corporate bond non tollera segmentazioni artificiali quali quelle indotte da politiche di sostegno pubblico allemissione di peculiari obbligazioni da parte delle piccole imprese (i mini bond). Lalternativa consiste, quindi, nel rimuovere gli ostacoli che si frappongono allemissione di ordinari corporate bond anche da parte delle nostre medie e

medio-piccole imprese (pmi). Tali ostacoli sono numerosi e di varia natura. In prima approssimazione, essi possono per essere ricondotti al fatto che i costi di emissione di corporate bond sono molto pi elevati per le pmi che per le imprese di maggiore dimensione. Si tratta quindi di definire un possibile strumento di policy che allinei i costi relativi senza creare segmentazioni nel mercato finanziario italiano. Lo strumento di base semplice: un in-

sieme di veicoli che centralizzino gli acquisti dei corporate bond emessi da dati gruppi omogenei di pmi e che richiedano tassi di interesse non troppo divergenti da quelli fissati dal mercato per le emissioni delle grandi imprese. In parallelo ciascun veicolo dovrebbe collocare, a prezzi convenienti, proprie obbligazioni di valore e durata pari a quelle acquistate. Per soddisfare questultima condizione, ogni veicolo ha bisogno di norma - di una garanzia statale. Inoltre, i veicoli vanno rigorosamente regolamentati fino a vietare qualsiasi forma di ingegneria finanziaria sulle obbligazioni da essi emesse.
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Industria

Il mercato dellauto
Gli uomini e le mosse dei costruttori

Strategie Nei piani del nuovo ceo una piattaforma low cost in comune con Pechino e il rafforzamento del marchio del lusso DS

Psa Tavares deve domare un Leone a tre teste


La famiglia Peugeot, lo Stato, i cinesi di Dongfeng come soci. E la difficile impresa di espandersi a Est senza tradire la Francia
DI BIANCA CARRETTO

opo aver comunicato le perdite, ancora cos pesanti dello scorso anno 2,3 miliardi di euro, quasi la met derivano dalla divisione auto il gruppo Psa Peugeot Citroen ha ufficializzato la sua alleanza con i cinesi di Dongfeng e lo Stato francese. Entrambi ora detengono il 14% del capitale di Psa, la stessa quota in mano anche alla famiglia Peugeot. Sono i Peugeot, finalmente uniti, ad aver dichiarato: Noi siamo molto legati a Psa, una societ che parte del patrimonio nazionale, siamo pi attenti alla continuit del gruppo che alla percentuale del capitale che deteniamo.

Psa Peugeot Citroen Carlos Tavares nuovo amministratore delegato del gruppo appassionato di auto: le conosce, le sa costruire, le guida, per questo ha battezzato il suo piano Back in the Race (ritorno alla corsa), vuole fare di Psa un grande gruppo francese di vocazione mondiale ed accelerare lo sviluppo della linea Ds di Citroen per posizionarla come marchio alto di gamma a livello globale. Anche se forse ci vorranno ventanni. Ds oggi un brand separato solo in Cina, con fabbrica e rete di distribuzione totalmente indipendenti da quelle di Citroen, ma ad Hong-Kong, Tel Aviv e Copenaghen vi sono gi tre punti di vendita dedicati solo a DS. milioni di veicoli allanno, da qui al 2020, tre volte di pi dellanno scorso. I due gruppi potranno esportare modelli Peugeot (la pi tedesca delle marche latine), di Ci-

Volont
Parole importanti, per sottolineare la volont di conservarsi un ruolo di primo piano nei disegni futuri. La svolta storica c stata: per la prima volta, si vede lingresso di un costruttore cinese in una azienda occidentale, con una partecipazione dello Stato francese, molto simile a quella che gi possiede in Renault. Un voltare pagina che coincide con la nomina di un nuovo amministratore delegato e presidente del direttorio, Carlos Tavares, ex braccio destro di Carlos Ghosn da Renault, che succede a Philippe Varin. La sua strategia per il 2014-2017 (sar dettagliata nel mese di aprile) parsa subito chiara. Tavares un

Piani
Tavares ha identificato nelleccesso di modelli, nella cannibalizzazione tra Peugeot e Citroen, unesagerata frammentazione delle risorse. Ogni marca deve identificare quali prodotti sono capaci di generare valori. Lo sviluppo di una piattaforma low cost, comune con il gruppo dellex Celeste Impero, Dongfeng, sar fondamentale per conquistare i Paesi emergenti che non richiedono architetture complesse come in Europa, ma gli orizzonti di Tavares non si fermano alla Cina. Sicuramente lalleanza con Dongfeng permetter di accelerare la conquista di Pechino, in modo da produrre, nel grande Paese, 1,5

troen e Fengshen , brand di propriet cinese, in tutta lAsia. Dongfeng che significa vento dellEst ha immatricolato 3,5 milioni di auto, nel 2013, il 16% del mercato. stata fondata nel 1969, in piena rivoluzione culturale, creata da Mao, installata a Wuhan, una grande metropoli al centro della nazione, considerata la Detroit cinese. Vi sono impiegati 160 mila salariati, ha attive alleanze con i giapponesi di Nissan e di Honda ed i coreani di Kia. Secondo gli analisti il mercato cinese dovrebbe entro il 2020 raddoppiare i suoi volumi, ossia 40 milioni di vetture vendute contro i 20 attuali. In Cina ogni mille abitanti, 70 dispongono di un veicolo, in Europa sono 600, negli Stati Uniti se ne registrano 800. I costruttori dellex Regno di mezzo sono ancora in fase di apprendi-

stato, devono acquisire metodo e tecnologia, organizzandosi anche nella comunicazione. Lunione con i francesi di Psa permetter a Dongfeng di entrare nella globalit dei mercati, queste sono le sue ambizioni. Ma per Tavares anche la Russia e lAmerica latina, dove oggi Psa soffre, hanno urgenza di una profonda trasformazione, commerciale ed industriale. Psa deve ritornare competitiva in Europa, il fermo dello stabilimento di

verr congelata una delle due linee di produzione, per permettere una ristrutturazione degli impianti, in modo da poterli utilizzare al 100%, entro il 2015 (ora lavorano al 73%).

Nazione
Psa costruisce ancora un terzo dei suoi veicoli in Francia (circa 940 mila unit), una parte troppo importante (Renault solo il 18%), produrre nel Paese delle vetture generaliste del segmento B non pi competitivo. Il sito di Poissy attualmente dedicato ala realizzazione dei piccoli modelli del gruppo, ma pare gi presa la decisione di annullare una linea di assemblaggio. Le future Citroen C3 nasceranno a Trnava, in Slovacchia , da dove gi esce la C3 Picasso ed una parte della produzione della Peugeot 208. La nuova Cactus, elaborata sulla stessa piattaforma della C3, si realizza in Spagna, a Madrid. Anche Volkswagen fabbrica le Polo nella penisola iberica, Renault ha delocalizzato la Clio IV in Turchia, a Bursa. Solo Toyota continua a produrre le Yaris nel sito di Valenciennes, ma le condizioni di lavoro del nord della Francia risultano pi competitive, con personale giovane che ha accettato contratti favorevoli. Carlos Tavares ha gi assicurato che il gruppo rispetter tutti i patti sociali firmati con i sindacati e, sino al 2016, almeno un modello verr assegnato a ciascuna fabbrica francese.
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Fino al 2016 un modello verr realizzato in un impianto di casa


Aulnay e il piano di esuberi ( 11 mila posti di lavoro) sono solo una difficile parte del cammino. A Mulhouse, stabilimento storico di Peugeot,

La mappa degli stabilimenti

Gli impianti produttivi di Psa in Europa e gli ultimi dati di bilancio e delle vendite
Kalouga

Hordain Poissy Rennes Sochaux Vigo Mangualde Madrid Mulhouse

Kolin Trnava Graz

Il gruppo nel 2013 ha perso 2,3 miliardi, quasi met con le auto

(in joint venture con Fiat)

Val di Sangro

Ripartenze Il mercato in Europa torna sopra il milione di pezzi

Citycar alla riscossa Alleanze sui centimetri


I patti di Renault con Mercedes e Psa con Toyota
DI DANIELE SPARISCI

Cos nel 2013


Fatturato Protti

Vendite mondiali

54,1
miliardi di euro

2,317
miliardi di euro miliardi di euro nel 2012

2,820 milioni
-0,1%
Europa Cina di vetture

-2,4%
rispetto al 2012

+26,7%

+7% America Latina +22,1% Russia

RP

anno conosciuto la gloria e il declino. Sono passate per le secche della grande crisi e ora tornano alla ribalta. Le auto pi piccole, che siano citycar o compatte leggermente pi spaziose, compaiono nei piani dei pi importanti costruttori. Il Salone di Ginevra, al via il 4 marzo per la stampa e gli addetti ai lavori, conferma la tendenza. Accanto agli onnipresenti Suv che si apprestano a diventare i veicoli pi venduti al mondo i modelli sotto o attorno ai quattro metri trovano ampio spazio. Per gli osservatori un chiaro segnale di ripresa: i costruttori tornano a investire con convinzione in un settore dove i guadagni non sono elevati e se lo fanno non per beneficenza. Secondo unanalisi della societ di consulenza Ihs, il settore delle citycar vale al-

meno un milione e 100 mila pezzi lanno in Europa. Nel 2009 stato raggiunto addirittura il picco di 1,6. Ma con il trucco: gli incentivi alla rottamazione riducevano i prezzi a livello di quelli da discount, in alcuni casi si pagavano 5 mila euro. Al boom seguita una brusca caduta con la fine dei bonus. Adesso per si tornati sui livelli di prima, poco sopra il milione e lofferta si moltiplicata. Per gli analisti a partire dal 2015 il mercato dovrebbe crescere a quota un milione e 300 mila unit lanno. C poi un altro motivo per il quale aumenta linteresse verso le piccole: consumano e inquinano poco e ci permette ai costruttori di abbassare le emissioni di CO2 della gamma, in vista dei pi severi limiti che lEuropa si appresta a introdurre. La partita comunque resta delicata, la concorrenza tanta e i margini bassi: perci il modo migliore per evi-

tare investimenti in perdita trovare alleati con i quali condividere costi di sviluppo, piattaforme e, perch no, anche le fabbriche. il caso di Renault e Mercedes, unite da una solida collaborazione che negli anni cresciuta tanto. A Ginevra si vedr uno dei progetti condivisi pi importanti: la nuova Twingo, vettura a trazione posteriore una rarit nel suo genere che andr a

confrontarsi con Fiat 500, Opel Adam e compagnia. In Francia sperano possa ripetere il successo della R5 e della prima serie della Twingo. La sua architettura stata progettata da un team congiunto di tecnici francesi e tedeschi. Dallo stesso progetto, infatti, nasceranno i nuovi modelli della Smart, a due e quattro posti. Ma questi ultimi saranno svelati in

un secondo momento, probabilmente prima dellestate per debuttare in autunno al Salone di Parigi. Per quanto riguarda la versione Smart a quattro posti, sar prodotta nello stabilimento Renault di Novo Mesto in Slovenia insieme alla Twingo. I tedeschi ci riprovano dopo il fallimentare tentativo del 2004 insieme a Mitsubishi per la Fourfour. Con la quattro posti il

Patto franco tedesco Il ceo di Daimler, Dieter Zietsche e lomologo di Renault, Carlos Ghosn, affiancati allultimo Salone di Francoforte

marchio Smart punta a crescere: lanno scorso le vendite sono calate del 7% a 98 mila macchine. La versione a due posti, Fortwo, nascer sempre ad Hambach, in Francia, ma non avr una gemella con il marchio Renault. Tutti i modelli avranno motori a benzina ed elettrici, mentre per gli alti costi e la scarsa domanda rinunceranno al diesel. Al tandem Daimler-Renault risponde lalleanza fra il gruppo Psa Peugeot-Citroen e Toyota. i francesi lanciano la 108, i giapponesi la nuova Aygo. Entrambe nascono sullo stesso pianale e nella stessa fabbrica di Kolin, in Repubblica Ceca, aperta nel 2005 grazie a una joint-venture fra i due gruppi. Gli ultimi dati sulla produzione relativi al 2012 parlano di 215 mila macchine realizzate dei tre marchi, ai tempi doro si arrivava a 332 mila, persino sopra la capacit produttiva dellimpianto che di 300 mila pezzi.

Fra gli altri costruttori c chi ha scelto di abbandonare lEuropa per costruire altrove. La Ford scioglier lalleanza con Fiat per la Ka (ora viene fatta a Tychy insieme a Panda, 500 e Lancia Ypsilon), per importare la nuova generazione dal Brasile dal 2015. Hyundai ha trasferito la produzione della i10 dallIndia alla Turchia per essere pi competitiva e attirare nuovi clienti. La Opel, con-

Al Salone di Ginevra la Twingo franco-tedesca sfider la 500


vinta dai buoni risultati della Adam, allargher la famiglia con una variante crossover denominata Rocks. una battaglia sul filo dei centimetri. Che coinvolge anche marchi pi blasonati. La Bmw ha dato il via libera alla prima vettura a trazione anteriore della sua storia: la monovolume Serie 2 Active Tourer, realizzata partendo dallarchitettura della nuova Mini. Una svolta necessaria per contrastare le mosse di Mercedes e Audi nel settore.
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I dilemmi orientali
La finanza occulta

Esteri

Finanza di Stato. La Cina scopre i pericoli del mercato e impone regole rigidissime allombra del partito. Un business da 1.670 miliardi di dollari

Pechino Tutti i rischi delle banche ombra


Lo schema Ponzi e le promesse di alti interessi sono costati la vita al finanziere Zeng Chengjie. Ma gli imitatori non mancano...
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO GUIDO SANTEVECCHI

l signor Zeng Chengjie stato un figlio delleconomia di mercato cinese. Aveva 19 anni nel 1978 quando Deng Xiaoping lanci la grande riforma. Figlio di contadini, diplomato, cominci da manovale nelledilizia. Sfrutt il boom, riusc a mettere su una sua impresa e a tirar su palazzi per il governo della sua provincia, lo Hunan. Gli serviva copertura politica, naturalmente, come a tutti in Cina: la trov. Ma poi aveva anche bisogno di finanziamenti. Il sistema bancario cinese doppio: i depositi regolari negli istituti statali offrono tassi bassi fissati dalla Banca centrale (al massimo il 3% annuo) e danno al governo denaro a buon mercato da investire in infrastrutture e da distribuire alle grandi aziende pubbliche. Non era il caso di Zeng. Poi ci sono fondi che promettono

di yuan (500 milioni di dollari) in microcrediti. Prometteva di restituire le somme con gli interessi entro tre mesi, massimo un anno. Il self-made man piaceva ai dirigenti locali del partito; i giornali definivano Zeng diligente, saggio e coscienzioso. Ma nel 2008 la grande crisi finanziaria che travolge lOccidente scuote anche la Cina. Qualcuno nella sede del partito comunista di Jishou si ricorda che il sistema di raccolta di credito utilizzato da Zeng non legale. Il 2 ottobre 2008 Zeng viene chiamato per un colloquio dai dirigenti locali e scompare. La famiglia non sa niente di lui per mesi, fino a quando Zeng riappare in unaula di tribunale, accusato di raccolta illegale di fondi e truffa.

in Cina da mesi si stanno accumulando milioni di tonnellate di carbone invenduto: quel credito era finito letteralmente in un pozzo nero. Il prodotto finanziario era stato venduto attraverso le agenzie della Icbc, la pi grande banca della Cina e la prima al mondo per asset. Ma a inizio gennaio China Credit Trust, la societ che aveva strutturato questo fondo, ha annunciato: andata male, non ci sono gli interessi e nemmeno il capitale prestato. Limminente default finito sotto la lente

Salvato il Credit Equals Gold andato in default. Prometteva il 10%

delle agenzie di rating, degli analisti internazionali: un caso capace di aprire la diga dei circa 1.670 miliardi di dollari di questi prodotti finanziari in Cina. E di far crollare anche il sistema dello shadow banking. A Davos il presidente di Icbc ha detto: La mia banca non tenuta a rimborsare gli incauti, questa una buona occasione per educare chi presta alle societ fiduciarie. Allultimo minuto invece si trovato un anonimo investitore che ha accettato di intervenire ristrutturando il debito: capitale salvo, ma addio interessi. Dietro lanonimo salvatore cera un ordine politico che somiglia molto a uno schema Ponzi. Da capitalismo di Stato. @guidosant
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Il meccanismo delle shadow bank


1.La fiduciaria raccoglie i capitali
0% 9-1
necessari a erogare il credito attraverso lemissione di prodotti finanziari ad hoc che generalmente pagano un interesse del 9-10%

Le banche ombra

Le imprese che non riescono a ottenere credito da una banca pubblica perch considerate troppo rischiose, oppure perch la banca ha raggiunto il tetto massimo di fondi erogabili imposto dal governo, possono rivolgersi al sistema bancario ombra. In generale questo vuol dire ottenere il credito attraverso una fiduciaria (trust).

2. Le banche
Il denaro cos raccolto viene dirottato verso la fiduciaria. Le imprese clienti sono generalmente piccole societ, gruppi immobiliari, enti locali.

3.

distribuiscono questi strumenti finanziari presso la clientela pi benestante

4. La fiduciaria utilizza il

capitale per fare un prestito ad alto rendimento, il cui costo per limpresa di circa il 12-13%.
Conc

La condanna

Al processo il procuratore fa a pezzi Zeng, spiega che il palazzinaro aveva investito nei cantieri solo una parte dei fondi e continuava a raccogliere nuovo credito per rimborsare i vecchi investitori. Suona familiare? lo schema Ponzi, quello inventato allinizio del secolo scorso dallitaloamericano Charles Ponzi, che truff 40 mila persone. Un raggiro portato alla p e r fe z i o n e d a Charles Madoff. Zeng contesta la ciPechino Il finanziare Zeng fra dellammanco, Chengjie, fucilato nel luglio del sarebbero 100 mi2013 per le truffe commesse lioni, la difesa sostiene che gli immobili basterebbero a garantire gli investitori. Ma gli immobili vengono svenduti dalle autorit. Il processo si conclude nel 2011 con la condanna a morte: Limputato ha violato lordine finanziario della Cina e danneggiato i cittadini. I tribunali cinesi New York Bernard Madoff, mandano a morte condannato per truffa a 150 duemila persone anni di reclusione negli Usa allanno. La maggioranza della geninteressi molto pi alti, pi o te convinta che per reati di meno regolati dalle autorit sangue e corruzione grave la di controllo; e contigua c sentenza capitale sia giustifiunarea grigia di credito defi- cata. Zeng stato fucilato il 12 nito shadow banking. La zo- luglio 2013, in segreto, neanna ombra ha raggiunto i 6 mi- che il tempo di avvisare la fala miliardi di dollari, circa il miglia. Questa volta ci sono 70% del Pil cinese. Una bolla state forti proteste, sia per la minacciosa per la Repubblica mancanza di piet che ha impopolare e per leconomia pedito un ultimo abbraccio a globalizzata. moglie e figli, sia perch molti si sono resi conto che la colRaccolta a catena pa vera di Zeng era di aver Zeng raccont: Per far perso il sostegno del potere andare avanti i miei cantieri politico. Per, per la legge di non avevo scelta: chiesi soldi Pechino, aver raccolto in quel alla gente del quartiere, of- modo tre miliardi di yuan tra frendo un tasso del 10% al i risparmiatori un crimine. mese. I cinesi comuni sono risparmiatori e amano inve- Vane promesse stire: nei libri del costruttore A gennaio c stato un altro diventato anche finanziere caso che ha coinvolto centisono iscritti 57 mila nomi di naia di investitori che avevagente che si fid di lui. Con no scommesso i loro risparmi quei soldi Zeng apriva un su Credit Equals Gold N 1. cantiere dopo laltro, per Il prodotto prometteva il 10% grandi alberghi, palazzi di uf- di rendimento annuale e avefici, centri commerciali, tutto va raccolto tre miliardi di nella citt di Jishou, Hunan. yuan (proprio come il palazArriv ad avere 32 cantieri zinaro Zeng). Ma era collegaaperti contemporaneamente to a unindustria mineraria e raccolse pi di tre miliardi nello Shanxi, decotta perch

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Imprese

I nodi dellindustria
Le storie, i personaggi

Salvataggi Imi e Hiit sono gli azionisti. LEbitda a fine dellesercizio 2013 a 35 milioni di euro

Salute

Sirti Cos si riallaccia al business


Luscita dalla crisi e la tutela dei posti di lavoro. Le commesse Wind e in Scandinavia
DI STEFANO RIGHI

una storia di lavoro, di cavi e di scavi, che inizia nel 1921, che rischia di finire rovinosamente quando lindustria lascia il posto alla finanza e che ora torna a produrre utili per gli azionisti. La Sirti, fondata da Vittorio Tedeschi e Piero Pirelli, passata da un totale di produzione di 780 milioni di euro nel 2008 ai 533 milioni del 2011. Poi, dalla met del 2012 la virata, che ha portato a chiudere il 2013 a 638 milioni di fatturato.

La compagine azionaria
Capitolo
(21)

zione nel mare del Nord alle aree di consumo poste a centinaia di chilometri pi a sud.

Sessanta brevetti e tanta ricerca: nato in laboratorio il boom di Probiotical

4,79%
(Investindustrial)

(Famiglia Chiarva)

Stella

10,05%

AF Sgr
9,66%

Mezzanove capital
27,81%

Azionisti

GSH

4,79%

Clessidra

Lauro

4,79%

Opportunity
(Technint)

Ver capital sgr


12,7%
5,45%

2,39%

Lambda Skye
17,57%

Nem Due Sgr

Raddoppio
Nellultimo esercizio abbiamo pressoch raddoppiato il contributo maturato allestero spiega Stefano Lorenzi, da febbraio 2011 amministratore delegato del gruppo milanese passando da 31 a 60 milioni di euro. Ma soprattutto abbia-

73,16%

HIIT

Banca Imi
26,84%

Angelo Miglietta Presidente di Sirti


RPirola

+24%

IL GIRO DAFFARI La crescita della produzione di Sirti nel 2013 sul 2012
mo incrementato il lavoro italiano con una commessa di Wind che, in un fatturato in crescita del 24 per cento, ha aumentato il proprio apporto dal 6 al 16 per cento. Il business di Sirti da sempre estremamente labour intensive, tanto che il costo del lavoro ammonta mediamente a 180 milioni di euro lanno. Il gruppo si qualifica per la capacit di gestire razionalmente e in tempi rapidi interventi sul territorio, dalla realizzazione di reti alla loro manutenzione. questo che ci ha permesso di vincere il contratto con Wind. Ampliere-

mo la rete 3G e costruiremo la 4G e ne cureremo la manutenzione. Per noi un momento di svolta, siamo riusciti a imporci in Italia anche in forza di un modello innovativo che integra i nostri servizi con la gestione dei processi del cliente. Confidiamo possa essere replicabile anche in altri Paesi.

communications & It e Rete ferroviaria italiana. La sfida pi importante che stiamo cercando di vincere sottolinea Lorenzi quella del riposizionamento strategico dellazienda e del suo sviluppo. La crisi degli anni

Ex monopolista
Anche se Wind cresciuta molto nellultimo anno, il maggior contributo al fatturato di Sirti (38 per cento) arriva da Telecom Italia. Le due big della telefonia valgono il 54 per cento del giro daffari, mentre gli altri grandi clienti i primi nove valgono l80 per cento del fatturato sono Svenska Kraftnat (5,5 per cento) e, a seguire, Ferrovie del Sud Est, Vodafone, Fastweb, Terna, Lybian Post & Tele-

Il fatturato a fine 2013 ha toccato i 638 milioni

scorsi ha eroso i margini e bloccato molti ordinativi, mentre alcune commesse storiche, su tutte lAlta velocit ferroviaria, sono venute quasi a completamento. La strategia di sviluppo, anche in un contesto macroeconomico ancora non delineato, risultata vincente cos come evidenzia landamento dei ricavi e del portafoglio ordini, in crescita. Quando sono arrivato, tre anni fa, vi erano mille dipendenti in esubero. Oggi sono circa un terzo, un risultato del nostro piano industriale che reputo positivo.

Al Nord
Come positiva lesperienza in Scandinavia, dove Sirti ha firmato contratti del valore di 80 milioni di euro per realizzare una pipeline dedicata al trasporto dellenergia, specie di origine eolica, dai centri di produ-

Sirti Stefano Lorenzi

La compagine azionaria, presieduta da Angelo Miglietta, vede protagonista Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) che controlla direttamente il 26,84 per cento delle quote di capitale. Gli altri azionisti sono raccolti in Hiit (Holding italiana investimenti tecnologici), di cui primo azionista Mezzanove capital (27,81 per cento), seguita da Lambda Skye (17,57 per cento) e da Ver capital sgr (12,7 per cento). A questi tre fondi la compagine sociale completa rappresentata nella tabella in pagina si aggiungono gli azionisti di pi lunga data, come i Benetton con 21 Investimenti, rappresentati da Capitoloquattro, la Techint attraverso Opportunity investment, la famiglia Chiarva con Stella Jones, il fondo Clessidra attraverso Lauro Venti e Andrea Bonomi e la sua Investindutrial per mezzo di Gsh (Global System Holding). Siamo nel mezzo di un piano industriale che dovrebbe concludersi nel 2016 evidenzia Lorenzi . Abbiamo chiuso il 2012 con un Ebitda, utile prima delle tasse, delle svalutazioni e degli ammortamenti, pari a 32 milioni di euro. Al 31 dicembre scorso questo valore si incrementato di un 10 per cento circa. Tutto questo, assieme alla salvaguardia dei posti di lavoro, ci fa capire che siamo sulla strada giusta, malgrado le difficolt del mercato. E nonostante investimenti infrastrutturali che, in Italia, hanno raggiunto livelli omeopatici. @Righist
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astano tre parole per descrivere il successo dellazienda Probiotical di Novara (produzione di probiotici): ricerca, export e diversificazione. Ma di queste tre parole, la prima ha un peso maggiore. Ogni anno investiamo il 10% del fatturato nella ricerca, pari a oltre un milione di euro precisa Giovanni Mogna (nella foto), presidente di Probiotical . Si tratta di una cifra enorme, ma se stiamo crescendo il motivo questo. Probiotical fa parte del gruppo Mofin Alce (34 milioni di euro il bilancio 2013). Il suo fatturato passato da 7,9 milioni di euro nel 2012 a 11,5 nel 2013, con una stima di un +20% (almeno) per lanno in corso. Se poi andiamo a vedere i risultati di tutto il settore farmaceutico del gruppo Mofin Alce si arriva a 20,6 milioni di euro per il 2013 (13,9 nel 2012). Il segreto? I brevetti ottenuti con la ricerca scientifica interna: sono 60 (5 nel 2013) e il 61esimo sta per vedere la luce, il tutto in soli 60 anni. La nostra strategia semplice: ci siamo focalizzati sullinnovazione per avere un vantaggio sulle altre imprese. Se avessimo spinto di pi la commercializzazione, oggi il fatturato sarebbe pi alto, ma avremmo fatto poco per il nostro futuro, continua Mogna. Insomma, lidea chiara: stare un passo avanti ai competitor, proponendo soluzioni sempre pi tecnologiche, in modo che gli altri siano costretti a rincorrere. E proprio grazie allinnovazione, lazienda non ha faticato a emergere sul mercato globale: il 42% del fatturato proviene dalle esportazioni, soprattutto in America, Russia, Cina, India e Paesi Arabi. Lobiettivo arrivare al 50% entro dicembre commenta limprenditore . E pensare che tre anni fa avevamo un export del 10%... Come abbiamo fatto? stato sufficiente partecipare alle fiere internazionali, investendo mezzo milione lanno, per incrementare in breve tempo le vendite. Perch, se nessuno ha i prodotti allavanguardia come i tuoi, pi facile trovare clienti. Mogna ci tiene al lavoro in laboratorio e alle sue scoperte scientifiche. Laureato in scienze alimentari e appassionato di ricerca, ha fondato Probiotical nel 1985, quando, allet di 33 anni, il padre gli ha lasciato il gruppo di famiglia Mofin Alce (fermenti lattici e penicilli), nato nel 1950. In fondo, una sua creatura. Lui, terza generazione della famiglia, ha sempre pensato in grande, convinto che ogni scoperta non rappresenti un punto di arrivo, bens un punto di partenza. Le banche lo hanno supportato (quando hai un rapporto trentennale con gli istituti di credito e sei credibile, non hai problemi). E adesso sta progettando lespansione. Ha gi iniziato a diversificare entrando nel business dei dispositivi medici (saremo operativi dalla seconda met del 2014) e vuole arrivare a registrare farmaci nei prossimi anni. Di questo se ne parler non prima del 2016.
PAOLO CARUSO
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Servizi I risultati a sorpresa di uno studio Althesys sfata luoghi comuni sulle dimensioni. Il pi alto ritorno sugli investimenti di Lario Reti (25%)

Utility, va in scena la rivincita delle piccole (e del locale)


Le societ minori hanno una redditivit pi alta e sono meno indebitate delle grandi, appesantite da fusioni e acquisizioni

iccolo bello. Per una volta, lItalia dei Comuni se la passa meglio delle grandi multinazionali, almeno sul fronte delle utility. Nellultimo triennio, infatti, le medio-piccole hanno messo a segno performance migliori dei grandi player, in base allo studio Top Utility di Althesys, che viene presentato domani a Roma. I risultati del nostro studio sfatano alcuni luoghi comuni e dimostrano che la smania di aggregazioni a ogni costo non sempre paga, commenta Alessandro Marangoni, capo di Althesys e responsabile dello studio, che analizza lattivit delle 100 maggiori aziende italiane dellenergia, dellacqua, del gas e dei rifiuti. In particolare sulla redditivit operativa, le aziende medio-piccole superano quelle di grandi dimensioni. Tra le multiutility, emergono Lario Reti con un ritorno sugli investimenti del 25%, Atena di

Vercelli con il 20% e Agesp di Busto Arsizio con il 17%, mentre fra le utility dellenergia emergono lAmgas di Bari al 23%, lAeg di Ivrea al 19% e la Cogeser di Melzo al 17%. Dallaltro lato, i grandi gruppi multiutility e i colossi dellenergia registrano valori decisamente pi bassi: Acea 11%, Hera e Iren 7%, A2A 5,5%, Enel 8%, Sorgenia 1% e Edison addirittura in negativo a -2%. Considerando il rapporto fra il margine operativo lordo e i ricavi, invece, il quadro pi articolato. Tra le aziende idriche, ad esempio, spiccano alcune realt di medie dimensioni come Acque Spa di Empoli (42%) e Publiacqua (35%), piccole societ come Nuove Acque di Arezzo (35%) e Ciip di Ascoli Piceno (29%), ma emergono anche alcune grandi aziende come Smat (29%) e Acquedotto Pugliese. La stessa tendenza si ritro-

Il rapporto di indebitamento elevato per A2A, Hera e Iren

va tra le multiutility, dove tra le migliori si trovano sia grandi gruppi come Acea (26%), Dolomiti Energia (18%) e A2A (16%), che piccole e medie realt locali, come Asm di Terni 24%, Etra di Bassano del Grappa 23% e Aimag di Mi-

randola al 17%. La dimensione non rappresenta quindi, di per s, un fattore chiave di successo. Ma le grandi imprese, e in particolare i grandi gruppi multiutility, sono generalmente pi indebitati. Tra le multiutility il rap-

Il confronto

I principali dati delle multiutility a confronto con quelli delle societ pi piccole

RP

porto di indebitamento elevato per A2A (2,9), Hera (3,4) e Iren (3,8), rispetto a valori molto pi bassi per le piccole realt locali, come Amc di Casale Monferrato (1,5), Astea di Osimo (1,8) o Lario Reti (1,9). Lo stessa tendenza si registra nel settore energetico, dove i grandi gruppi nazionali hanno valori molto alti: Enel 3,1, Sorgenia 3,2 e Edison 2,1. Tra le utility locali, invece, si trovano valori decisamente pi sostenibili: Ae-Ew 1,6, Sel 1,88. I valori dellindebitamento sono sicuramente influenzati dal processo di crescita che ha coinvolto il comparto nel corso degli ultimi anni, con fusioni e acquisizioni che hanno richiesto notevoli risorse finanziarie. Ma dallo studio risulta evidente un dato di fondo: per dare buoni risultati nella fornitura dei servizi locali non servono necessariamente dei colossi. In particolare negli ultimi anni, flagellati dalla crisi e

da un costante calo dei consumi energetici, le grandi compagnie hanno dovuto reinventare quasi completamente il loro business, con risultati non sempre brillanti. In prospettiva, la situazione non cambia. La richiesta sempre pi pressante di efficienza e di sostenibilit da parte delle autorit europee sta portando molte industrie a comprimere al massimo i consumi e nelle famiglie lattenzione alla bolletta si fa sempre pi marcata, grazie anche agli incentivi messi in campo dallAuthority per migliorare lefficienza energetica. Non stupisce, quindi, che i margini per le grandi utility si riducano. Pi che la crescita per fusioni, servono nuovi flussi di cassa. Vendere energia non basta pi, bisogna vendere lefficienza.
ELENA COMELLI

@elencomelli
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CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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I gruppi italiani
I personaggi, le strategie

Imprese

Storie ll gruppo brianzolo, leader europeo, cresce con acquisizioni e partnership. La Borsa? No, grazie

Gruppo 21 investimenti

Fontana Limperatore dei bulloni vuole conquistare anche il Brasile


Tre generazioni al comando e una rete distributiva che unisce il web e 28 centri nel mondo
DI ROBERTA SCAGLIARINI

Nasce PittaRosso Le scarpe di Benetton arrivano a 200 milioni, in crescita del 35%

cquisizioni per ampliare il portafoglio dei prodotti, investimenti produttivi per conquistare nuovi mercati e fusioni interne per aumentarne lefficienza. La famiglia Fontana ha reagito al rallentamento generale con una strategia di attacco, altrimenti non avrebbe conservato al suo gruppo il posto di primo produttore di viti e dadi del continente. Lultima acquisizione stata chiusa pochi mesi fa: la Fontana ha rilevato il 100% di Invitalia, azienda milanese di sistemi di fissaggio che controllava in

Oggi impiega duemila dipendenti e realizza 4,5 milioni di utile


joint venture con il concorrente Agrati. Le acquisizioni spiega il ceo Enio Fontana sono sempre state nel nostro dna, la strategia di crescita per linee esterne continuer anche in futuro.

Storia
La Fontana nata pi di mezzo secolo fa a Veduggio nel cuore del distretto brianzolo della bulloneria, unazienda a conduzione famigliare ma con orizzonti globali. Fondata dai due fratelli Walter e Loris Fontana, ha seguito levolversi del mercato e dei suoi clienti, e si allargata sui mercati esteri grazie ad una intensa campagna di acquisizioni di

aziende del settore e creazione di joint venture. Oggi sotto il cappello della holding Fontana Finanziaria c il Gruppo Fontana con due rami di attivit: uno industriale e produttivo con 11 siti e laltro commerciale con 28 filiali distributive in tutto il mondo. Lazienda, che negli anni 2000 aveva poco pi di 100 milioni di ricavi, oggi ha un fatturato consolidato che supera i 430 milioni con utili per 4,5 e oltre 2mila dipendenti, cifre in controtendenza per un settore old economy e con poco valore aggiunto come quello di viti e dadi. Il trucco , come sempre, lexport: il 75% dei ricavi arriva da fuori dai confini dallEuropa, agli Usa alla Cina ed realizzato rifornendo clienti automotive e industriali come Fiat, New Holland, Caterpillar, Same, Piaggio etc. Gli impianti produttivi ad oggi sono dislocati in 4 paesi (Italia, Francia, Germania e Usa) ma la famiglia ha deciso di investire anche in Brasile, dove sta costruendo un nuovo impianto di produzione. Nonostante lespansione internazionale lazienda brianzola ha mantenuto la realt di famiglia. Alla presidenza vi tuttora uno dei due fondatori, il 90enne Loris Fontana, che gestisce lazienda con i suoi discen-

Leader Enio Fontana, alla guida dellomonimo gruppo attivo sia nella produzione sia nel commercio denti, i tre figli tutti e tre amministratori delegati Enio, Giuseppe e Luigi. Laltro ramo della famiglia, cio le eredi di Walter, ex senatore dc scomparso una ventina di anni fa, stato liquidato. In azienda gi entrata anche la terza generazione con Fabrizio, figlio di Enio, che direttore commerciale e Alberto figlio di Giuseppe impegnato nel settore industriale. Lintenzione quella di rimanere unazienda di famiglia il pi a lungo possibile spiega Enio e di tramandare lazienda alle future generazioni. Per ora non c stato bisogno di aprire il capitale a soci esterni e ed stata scartata lipotesi di quotazione che era stata esaminata alcuni anni fa.

Forza
Uno dei punti di forza del gruppo la rete distributiva e commerciale che negli ultimi anni stata riorganizzata attraverso una serie di fusioni tra controllate di tuto il mondo sotto il brand

Il 75% dei ricavi viene realizzato fuori dai confini italiani


Fontana Fasteners. Oggi nei 28 centri logistici e distributivi sparsi in altrettanti paesi, dal Messico allItalia, lazienda vende i suoi prodotti insieme a quelli dei competitor. I centri logistici e distributivi spiega Enio Fontana sono situati vicino ai principali clienti

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na evoluzione e che lavvento del digitale, in modo particolare la diffusione dei social media, unito al successo di programmi tv in stile Masterchef, sta trasformando radicalmente la percezione dei consumatori. In Rete il cibo uno dei contenuti pi cercati, accanto allo sport e alle notizie. E che il mangiar bene faccia parte del Dna degli italiani, lo dimostra il fatto che i blogger che parlano di cibo sono oltre 25 mila. Poi ci sono la tv e i giornali: nel 2013 si contano 70 programmi sul tema (pari a 35 milioni di persone contattate mensilmente) e oltre 110 testate. Il 20% degli intervistati nella ricerca ha dichiarato di modificare il proprio modo di mangiare in funzione di quello che si vede in tv o per i consigli che si ricevono dai cuochi o da altri personaggi. Si tratta di un campione

Traguardi
MILIONI DI EURO
Il giro daffari di Fontana quadruplicato dal Duemila ad oggi

e hanno un catalogo di prodotti in grado di soddisfare le loro richieste a 360 gradi, dallo spillo per ferramenta dalle viti automotive, ai pezzi preassemblati. Ai centri logistici sul territorio si affianca il sito online di b2b dove si trova qualsiasi tipo di vite, bullone e dado, per qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione con la consegna just in time. Fontana ha anche un importante centro di ricerca e sviluppo sui cui ha investito una ventina di milioni dedicato allo sviluppo di nuovi prodotti anche in partnership con i maggiori clienti e allottimizzazione e alla riduzione dei costi di quelli gi in produzione. Per affrontare i cali della domanda gi a partire dal 2009 il gruppo stato sottoposto ad un restyling: sono state fuse decine di controllate, concentrate le funzioni operative e ridotte le inefficienze e le sovrapposizioni, inoltre stata riorganizzata la rete commerciale. Abbiamo dovuto affrontare un percorso impegnativo spiega Fontana riuscendo a contenere in parte gli effetti della congiuntura negativa grazie alla incisivit delle azioni intraprese a partire dal 2009 unitamente agli effetti positivi della riorganizzazione delle attivit industriali e commerciali. Cos abbiamo potuto perseguire gli obiettivi di crescita ed eccellenza qualitativa del prodotto, che hanno consentito di conservare i riconoscimenti del mercato, in particolare quello delle case automobilistiche, conclude. @r1scaglia
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isultati in crescita, un programma di espansione e restyling ed un nuovo nome. Tra trasformazione e continuit, Pittarello Rosso, azienda veneta del settore calzaturiero, punta sulla modernizzazione del brand coniugando passato e presente: unevoluzione nel segno della continuit, ma con lo sguardo verso il futuro, spiega lamministratore delegato, Andrea Cipolloni (nella foto). Da questa settimana le prime insegne dei negozi di Pittarello Rosso mostreranno il nome PittaRosso: il cambio del brand segna il termine di un percorso di transizione di oltre due anni, durante il quale il nuovo management ha traghettato lazienda, ai tempi societ familiare giunta alla terza generazione, attraverso un rinnovamento organizzativo che ha consentito una forte crescita, grazie ad una vivace politica di marketing ed allo sviluppo della rete distributiva. Il 2014 sar lanno della completa affermazione del marchio, dice Cipolloni. Dallacquisizione nel luglio 2011 il piano di sviluppo studiato dal management insieme allazionista di riferimento, la 21 Investimenti di Alessandro Benetton, stato implementato con 50 milioni di euro di investimenti, dei quali 15 nel 2014. Nel 2011 abbiamo iniziato a lavorare sulle nostre priorit: rinnovamento del format e dellimmagine dei punti vendita, visibilit del marchio. Abbiamo lavorato molto sullofferta, ampliandola e mantenendo un alto rapporto qualit-prezzo, spiega Cipolloni. Il modello di business di PittaRosso prevede la commercializzazione di prodotti con marchi di propriet, realizzati in esclusiva da produttori esterni, e la distribuzione di prodotti di marchi calzaturieri internazionali, attivit aggiuntasi con la nuova gestione e che una delle direttrici delle nuove strategie di sviluppo. I risultati, in controtendenza rispetto allandamento del mercato italiano, danno la misura del successo del nuovo corso: il 2013 si concluso con un fatturato di 200 milioni di euro, una crescita di quasi il 35% rispetto ai 150 milioni del 2012 e di quasi il 90% rispetto ai 116 milioni del 2011. LEbitda ha raggiunto quota 21 milioni contro i 10,2 del 2011 e i 16 del 2012. Negli ultimi due anni quasi raddoppiato lo staff, dai 620 dipendenti del 2011 ai 1020 del 2012 ed ai 1200 del 2013. Lazienda ha inoltre ampliato la propria rete commerciale. I punti di vendita, tutti di propriet, sono passati dai 53 del 2011 agli 80 del 2012, per arrivare ai 100 del 2013. Nel 2014 apriremo altri 14-15 punti vendita in Italia, dice Cipolloni. Lespansione prosegue anche sul mercato estero, dal quale proviene circa il 10% del fatturato. Siamo leader di mercato in Croazia e a fine 2012 abbiamo aperto quattro punti vendita in Slovenia. Nel 2014 vorremmo aprire quattro punti vendita in un altro Paese europeo, conclude Cipolloni.
MILENA VERCELLINO
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La ricerca Lagroalimentare il secondo settore produttivo dopo la metalmeccanica. Vale da solo il 10 per cento del prodotto interno lordo

Quel piatto uno spettacolo, a patto che sia interattivo


I risultati dellindagine di Mec e GroupM: Masterchef ha cambiato il modo di comunicare. Anche nel settore del food lo spot non basta pi

artiamo da un esempio. Nutella un brand mondiale. Di recente ha lanciato la campagna su Internet per poter personalizzare il barattolo con il proprio nome: lazienda ha usato il web non tanto per aumentare le vendite ma per creare una relazione con il consumatore. Anche nel settore del cibo il modo di comunicare sta cambiando. Se il teorema per superare la crisi, ormai riconosciuto da tutti, innovare, il corollario che linnovazione si deve estendere anche alla comunicazione e dunque alla pubblicit, specie per quei prodotti in cui lelemento di novit pur determinante meno evidente al consumatore. Da uno studio sul mondo del food condotto da StepFwd, il laboratorio di analisi sullinnovazione lanciato da Mec e GroupM due anni fa, emerso che il settore in pie-

che ha labitudine per il 70% di tornare a casa per il pranzo. Conclusione: Se quattro o cinque anni fa un bello spot era sufficiente spiega Julian Prat, Chief strategy officer di Mec ora non basta pi. Il mondo del food complesso e stratificato. Il digitale ha espanso questa stratificazio-

ne. Il settore agroalimentare un comparto fondamentale per il nostro Paese, il secondo per peso sul Pil (vale il 10%) dietro al settore metalmeccanico. Occupa 900 mila imprese soprattutto di taglia mini o micro. Solo l1% di medie dimensioni (con pi di 50 ad-

detti) e lo 0,1% da grandi aziende (oltre 250 addetti). Lindagine FoodFwd sui principali mercati di consumo analizza linnovazione percepita dagli intervistati (2.076 individui rappresentativi di 28,9 milioni di italiani online compresi tra i 15 e i 64 anni) su consumi e comuni-

Masterchef/1 Bruno Barbieri, 53 anni, in giuria

Masterchef/2 Carlo Cracco, 48 anni, in giuria

Masterchef/3 Joe Bastianich, 45 anni, in giuria

cazione, brand e mediabrand. Dei marchi analizzati dalla ricerca, risulta che un 6% dei brand leader riconosciuto di innovazione (tra marchi storici dellalimentazione italiano e qualche outsider), un 37% viene considerato capace di tenere il passo con i tempi e di rispondere adeguatamente ai bisogni degli stili alimentari moderni (alta concentrazione di snack e brand classici del largo consumo), mentre per il 57% dei marchi linnovazione un asset non riconosciuto. Sulla base del campione di FoodFwd spiega lo studio solo la met dei brand presenti sul mercato italiano in grado di rispondere alle richieste di cambiamento sollecitate dallevoluzione socioculturale. Avere una pagina Facebook o un account Twitter percepito come un valore di avanguardia spiega Federi-

ca Setti, Chief research officer di GroupM . Il digitale la nuova moneta di scambio sociale tra brand e consumatori: Facebook o Twitter non servono a fare grandi volumi, ma il consumatore si aspetta di trovarvi il brand. Anche la tv fondamentale. Un esempio arriva dalla trasmissione Masterchef, che ha contribuito a trasformare il cibo in show. Ognuno dei tre cuochi prosegue Setti ha una posizione diversa nella mappa dellinnovazione ed il testimonial ideale di prodotti diversi: Cracco per la cucina cucinata, quello che genera pi passaparola, Bastianich per una marca che deve rompere le regole e far parlare di s, Barbieri per un brand che cerca un tono di voce pi caldo rafforzando lempatia.
FRANCESCA BASSO

@BassoFbasso
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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

America

Lindustria cinematografica
Aspettando gli Award

The Wolf of Wall Street

Nebraska

Dallas Buyers Club

12 anni schiavo

American Hustle

Gravity

Cinema & Finanza La societ dei cartoni non ha candidati al premio principale, ma con Iron Man 3 ha battuto tutti come performance

Wall Street Gli studios sbancano Walt Disney vince lOscar di Borsa
Incassi record a 11 miliardi. Quotazioni salite in m edia del 29% contro il 20% del listino
DI MARIA TERESA COMETTO

tone animato e Disney non ha alcun titolo in corsa come miglior film in assoluto.

Il voto del pubblico


Ma non una novit la netta divergenza fra i gusti del grande pubblico e le scelte dei membri dellAccademia di Hollywood. anzi una costante che risale al 1977, spiega Gene Del Vecchio, professore di Marketing alla Marshall school of business della University of Southern California e autore del libro Creating Blockbusters! (Creare bestseller). Prima del 77 il 90% dei film premiati con la statuetta erano anche quelli di maggior successo commerciale, da Ben Hur a Casablanca. Ora lopposto, con il 90% dei film amati dallAccademia, ma snobbati dal pubblico. Basti pensare che tre candidati di questanno (quindi un terzo del totale) hanno realizzato insieme solo una settantina di milioni di dollari dincasso: Dallas Buyers Club della Universal (Comcast) 30,4 milioni; Lei di Warner Bros. (Time Warner) 24 milioni e Nebraska di Paramount (Viacom) addirittura solo 15,9 milioni. Il 77 ha segnato la svolta, secondo Del Vecchio, perch lanno in cui George Lucas con Guerre stellari ha avviato la nuova era di grandi produzioni con effetti speciali e trame fantascientifiche: incass 775 milioni di dollari a livello mondiale, ma fu respinto dallAccademia, che premi con quattro Oscar miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior attrice protagonista (Diane Keaton) Io e Annie di Woody Allen, che al botteghino aveva realizzato solo 38 milioni di dollari. Da allora in atto una battaglia epica ha scritto Del Vecchio su Huffington Post fra i grandi concetti di fantascien-

lla notte degli Oscar, in programma a Hollywood domenica 2 marzo, lAccademia festegger un anno record per lindustria del cinema americano. Sia in termini di incassi: 11 miliardi di dollari, il fatturato pi alto della sua storia. Sia per la qualit delle pellicole prodotte e in gara per la statuetta, da 12 anni schiavo a Gravity.

Walt Disney, campione al botteghino e a Wall Street, dove le sue azioni si sono rivalutate di oltre il 40% nellultimo anno. Due suoi film sono in testa alla classifica degli incassi mondiali: Iron

Man 3 il numero uno con 1 miliardo e 215 milioni di dollari nel 2013 e Frozen al terzo posto con 958 milioni di dollari. Il settimo film della saga prodotta dai Marvel Studios casa di produzio-

ne comprata da Disney nel 2009 ha per ottenuto una sola nomination dallAccademia di Hollywood, quella per lOscar ai migliori Effetti speciali; mentre Frozen candidato come miglior car-

Le statuette nanziarie
Societ quotata Film 2013 Societ nominato cinematograca per lOscar

Incasso globale in milioni di dollari

Perform. in Borsa 1 anno

za e fantasy da una parte e dallaltra i racconti umanistici di nicchia su gente ordinaria o figure storiche, con lAccademia che premia regolarmente i secondi: Gandhi invece di E.T., The Hurt Locker invece di Avatar e The Artist invece di Harry Potter, per citare solo tre esempi. Il motivo, secondo lesperto di Hollywood, che let media dei membri dellAccademia 63 anni e la loro sensibilit piuttosto diversa da quella della maggioranza pubblico, a cui piace il nuovo. Fra i nove candidati a miglior film questanno, il thriller spaziale Gravity di Warner Bros. sembra poter mettere daccordo, per una volta, i gusti del pubblico (con 700 milioni di dollari

Walt Disney Disney

Iron Man 3*
Nebraska
The Wolf of Wall Street

1.215 15,9

+43%

Top & Flop


La buona salute del settore confermata dalle ottime performance a Wall Street delle societ che controllano gli studios, quasi tutte superiori allandamento medio della Borsa, che stato in rialzo del 20% circa negli ultimi 12 mesi. Solo la giapponese Sony stata meno brillante (+19%), e un motivo sono stati proprio i flop commerciali di due suoi importanti prodotti lanciati la scorsa estate, il colossal di fantascienza After Earth Dopo la fine del mondo e il film dazione White House Down Sotto assedio. Anche per questo linvestitore attivista Dan Loeb, che con il suo hedge fund Third Point uno dei maggiori azionisti di Sony, chiede da tempo una ristrutturazione del gruppo con la separazione del business cinematografico dal resto (elettronica e videogiochi). Allestremo opposto c la

Viacom Paramount Pictures


Comcast 21st Century Fox Universal

308,0
30,4
109,6

+ 37% + 29%
+ 28%

I giudizi del pubblico sempre pi diversi da quelli dei giurati


dincasso) e quelli dellAccademia, che lo ha candidato a ben dieci Oscar, compreso ovviamente quello per gli effetti speciali. Allindustria hollywoodiana interessano i premi, perch aiutano ad attrarre il pubblico pagante nelle sale. Ma la buona notizia dellanno scorso, per il settore, che anche il pubblico in pantofole a casa pu essere fonte di profitti: gli acquisti digitali di film da vedere su pc, tablet o smart tv sono aumentati del 50% nel 2013, raggiungendo un miliardo di dollari e compensando il calo delle vendite di dvd. E gli accordi per la distribuzione dei video via Internet con i giganti dellhigh-tech Apple, Amazon e Netflix saranno sempre pi importanti per i bilanci degli studios.
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Dallas Buyers Club 12 anni schia vo Gravity Lei American Hustle Captain Phillips

Fox

Time Warner Warner Bros.


Sony

700,8 24,0

+ 22%

Sony Pictures Columbia

203,6
217,6

+ 19%

*Walt Disney non ha un lm da Oscar... ma il suo Iron Man 3 il N.1 al botteghino con 1 miliardo e 215 milioni di dollari di incassi mondiali nel 2013
Il nono lm nominato come Best Picture Philomena della Weinstein Company, non quotata. Incassi mondiali 2013. Dati al 18-2-14
Fonte: BigCharts, Box ofce Mojo

+20%
Indic

Fil di Ferr

a cura di Giusi Ferr


Renzi a Diego Della Valle, del quale sono noti i rapporti inesistenti con i sindacati, ma che a Casette dEte dove ha la fabbrica, oltre allasilo aziendale ha costruito anche la scuola elementare. cos evidente la conoscenza non superficiale che Renzi ha del settore, che quando i critici ironizzavano sul giubbotto di pelle tipo Fonzie, ha risposto: Ma la Toscana il distretto delle concerie da almeno 400 anni. E proprio l Gucci, il 15 maggio 2013, con le rappresentanze sindacali regionali ha sottoscritto un accordo sul valore della persona e il benessere in azienda. Ognuno secondo attitudini e capacit, alzando lo sguardo dalle esigenze quotidiane, ha cercato soluzioni di pi ampio respiro e realizzato un progetto per il futuro del Paese.
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C il buon gusto toscano nel lato modaiolo di Renzi


Dal distretto della concia, ai rapporti con i fratelli Scervino. Da Pitti Immagine alla vicinanza con Della Valle e Ferragamo

atteo Renzi ha pi volte detto che la moda una voce fondamentale della nostra economia. E da sindaco di Firenze ha sempre manifestato interesse verso il settore partecipando agli eventi di Pitti Immagine e, in occasione della fashion week milanese del settembre 2012, alle sfilate dellEmporio Armani e di Ermanno Scervino. Tra la meraviglia generale perch lindifferenza la caratteristica dei rapporti tra politica e moda, che a differenza di altri settori meno incisivi non si mai organizzata in lobby e gruppi di pressione. Per questo latteggiamento di

Renzi stato visto con entusiasmo da alcuni grandi nomi del settore dello stile, che vedono finalmente riconosciuto il loro ruolo di imprenditori. Agli Stati Generali renziani alla Leopolda erano presenti, per esempio, Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica, indicato in questi giorni anche come possibile ministro, e Brunello Cucinelli. Luomo del moderno umanesimo artigianale che il 15 febbraio scorso, a Otto e mezzo di Lilly Gruber, ha pacatamente sostenuto di appoggiare Renzi perch rappresenta il rinnovamento della politica, ma anche lidea di uno stato socia-

le divenuto creativo. Non a caso il visionario re del cashmere, pu essere ritenuto un modello di comportamento aziendale: retribuzioni superiori del 20% al contratto nazionale di lavoro; dopo la riuscitissima quotazione in Borsa, bonus di 6 mila euro accompagnato dal biglietto di ringraziamento con la scritta per umana gratitudine; apertura della Scuola dei Mestieri, con una

Firenze Ferruccio Ferragamo, leader del gruppo toscano quotato in Borsa

borsa di studio per gli studenti di 700 euro mensili. Anche Luxottica, il leader mondiale degli occhiali di qualit, sette stabilimenti e 8 mila dipendenti, nel giugno 2013 ha siglato con i sindacati il protocollo di un welfare interno esemplare. Con una shopping card individuale per lacquisto di beni alimentari di uso quotidiano, un contributo a diverse tipologie di spese sanitarie, un supporto per le spese scolastiche e le borse di studio, oltre ad altri interventi per lassistenza ai bambini. Da fiorentino, Matteo Renzi ha un ottimo rapporto con la famiglia Ferragamo, leggenda-

S. Franchino

50 e S&P

rio simbolo del made in Italy e autorevole presenza cittadina impersonata al pi alto livello dalla matriarca Wanda. Una donna eccezionale per lucidit e autorevolezza, che ha inviato una lettera di ringraziamento a tutti i dipendenti, annunciando un bonus da mille euro dopo il successo ottenuto dalla quotazione in Borsa nel giugno 2011. Noti sono i buoni rapporti con Ermanno e Tony Scervino, che negli anni hanno acquisito salvandole alcune preziose realt artigianali della zona, dalla fabbrica specializzata in maglieria al ricamificio. Una comune passione per il calcio, la Fiorentina, unisce

CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

15

Persone, reti e consumi

MEDIA & TECH

New trend Nel 2014 potrebbe scoccare lora della quotazione in Borsa per i siti che da tempo insidiano il marchio e il potere di Jeff Bezos

E-commerce Derby a Pechino con outsider tedesco


I due colossi cinesi Alibaba e JD. com valutati oltre 100 miliardi di dollari a testa, pi di Amazon. Mentre la piccola Zalando...
DI GRETA SCLAUNICH

al mercato online alla finanza internazionale. Il 2014 potrebbe essere lanno dello sbarco in Borsa dei colossi dellecommerce. E in lizza per lIpo ci sono tre delle pi grosse piattaforme a livello mondiale: le cinesi Alibaba e JD.com e pure la tedesca Zalando. Il settore cresce e i big non vogliono restare indietro: se nel 1999 il fatturato mondiale dellecommerce arrivava a 110 miliardi di dollari, lanno scorso le previsioni davano per certo il sorpasso del traguardo di 1 trilione di euro. Secondo le rilevazioni di Ecommerce Europe, lEuropa il continente pi attivo con un fatturato che a fine 2012 ha raggiunto i 305 miliardi di euro (contro i 280 degli Usa ed i 216 della zona Asia e Pacifico). La spinta arrivata soprattutto dai paesi dellEst Europa ma anche in Italia il settore vivace: il 2013, secondo le previsioni dellOsservatorio eCommerce B2C realizzato da Netcomm con la School of Management del Politecnico di Milano, dovrebbe essersi concluso con un fatturato da 11,2 miliardi di euro (+17% in un anno).

@ I big a confronto

Alibaba
Core-business Piattaforma e servizi ecommerce aggiuntivi e portali, cloud

Cina 1999

JD.com
Piattaforma e-commerce

Cina 1998

Amazon

USA 1994

Zalando
Piattaforma ecommerce
@

Germania 2008

Libreria online e piattaforma cloud, dabatase


milioni Attivi

700
Utenti

milioni

35,8
milioni Attivi

224 ***

milioni Attivi

13

Registrati

20
Fatturato miliardi di dollari Valutazione dollari

265

13*

20
miliardi di dollari

13*

*
@

miliardi di dollari
@

61,09

20 12

miliardi di euro

1,5

20 12

190 miliardi
*Previsto

130 miliardi
**Primi 9 mesi

164 miliardi
***terzo trimestre 2013

4,9 miliardi

Qindong e per lungo tempo conosciuto come 360buy) si sta muovendo per recuperare spazio e attenzione. La piattaforma pi piccola: 35,8 milioni di utenti attivi, un fatturato che nei primi 9 mesi del 2013 arrivato a 8 miliardi di dollari e una valutazione che sfiora i 130 miliardi. Le potenzialit ci sono, tanto che gi stato definito lAmazon della Cina e ha attirato lattenzione sia del principe saudita Alwaleed bin Talat che del fondo venture americano Sequoia. A fine gennaio ha presentato richiesta alla Sec per una Ipo da 1,5 miliardi di dollari, ma in attesa dello sbarco a Wall Street ha gi iniziato a cercare alleanze per mettere in ombra Alibaba. Pare che JD.com sia infatti in trattative con Tencent, un altro colosso cinese noto per il servizio di messaggistica WeChat. Anche Tencent sta provando a sviluppare un servizio di ecommerce (oltre a vendere giochi), utilizzando come finestra il servizio di messaggistica gratuita. Se le due aziende arriveranno ad un accordo, i 272 milioni di utenti attivi mensili di WeChat potrebbero portare a JD.com notevoli incrementi a livello di traffico online.

Classifiche
Il pi grande mercato di ecommerce al mondo, per, la Cina. Si parla di un volume di affari che entro il 2015 potrebbe arrivare fino a 395 miliardi di dollari secondo un recente studio della societ di analisi McKinsey. Non stupisce quindi che due big mondiali arrivino proprio dal mercato cinese. Il vero colosso Alibaba: lanciato nel 1999 da Jack Ma, con gli anni ha sviluppato anche servizi aggiuntivi come portali e cloud. Cos ha conquistato 700 milioni di utenti e controlla ora circa l80% del mercato cinese: il 2013, secondo le previsioni, dovrebbe essersi chiuso con un fatturato di 265 miliardi di dollari. Da mesi si parla di una probabile Ipo, e le cifre sono da capogiro la valutazione arriva a toccare i 190 miliardi di dollari. La sua quotazione attesa con interesse dai mercati internazionali, perch potrebbe puntare i riflettori sui colossi del tech cinesi e aprire la strada ad altre operazioni analoghe. Intanto Yahoo! si sfrega le mani: Sunnyvale possiede il 24% delle azioni di Alibaba, il rilancio della societ porterebbe vantaggi anche nella Silicon Valley. Ma il colosso non il solo ad affilare le armi: anche il rivale JD.com (fondato nel 1998 da Richard Liu
nte a preside Alibaba M r k Jac datore ese leade n e fo a cin l del

miliardi di euro
@

11,2

Fatturato ecommerce 2012 Miliardi di euro

305* 280 216

(+160% sul 2012)

+27%

+24%

Europa
*+22% dal 2011

USA

Asia-Pacico

Abbigliamento In formatica Groc ery

Fonte: Osservatorio

+18%

eCommerce B2C, da

Settori che cresco no di pi

Netcomm con School

IL

MERCATO

BuY!

milioni di euro

430

Fatturato in arrivo da mobile

of Management del

(+17% sul 2012)

Fatturato

Fonte: rilevazioni Ecommerce Europe 2012

Pparra

Politecnico di Milano

2013

Previsioni per LItalia

Duello
Se la sfida tra Alibaba e JD.com sembra essere solo allinizio, in Europa la tedesca Zalando ad attirare lattenzione degli investitori. I numeri della piattaforma, che si occupa di vendite di abbigliamento e scarpe, sono pi contenuti: gli utenti attivi sono 13 milioni, il fatturato 2012 ha raggiunto i 1,5 miliardi di euro (mentre nei primi sei mesi del 2013 ha totalizzato 809 milioni). La valutazione, invece, potrebbe arrivare fino a 5 miliardi di dollari. A differenza dei colossi cinesi, Zalando non nata prima della bolla internet: stata lanciata solo sei anni fa. Ma in pochissimi anni ha raggiunto buoni risultati puntando su un catalogo di prodotti sempre pi ampio e sullespansione internazionale (ad oggi presente in 14 Paesi). Davanti a concorrenti cos agguerriti Amazon tentenna. La societ di Jeff Bezos, nata nel 1994 ed in Borsa dal 1997, ha numeri ridotti rispetto ai colossi cinesi ma prova a rilanciare studiando prodotti in grado di aprire potenziali nuovi mercati. A partire dalla consegna: qualche mese fa si parlato dellutilizzo di droni, poche settimane fa invece comparso il concetto di consegna preventiva. Ovvero: provo a indovinare prima che cosa mi ordinerai.
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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Persone, reti e consumi


Provati per voi

MEDIA & TECH

I pericoli di Internet

Smartphone Il tocco cinese per chiamare con due numeri

ino a ieri, il colosso cinese Haier (30 miliardi di dollari di fatturato) era noto per essere tra i leader mondiali nel settore degli elettrodomestici bianchi: frigoriferi e lavatrici. Da inizio anno la societ ha deciso di entrare anche nel mondo degli smartphone, con una serie di modelli caratterizzati da un buon rapporto

prezzo-prestazioni. W757 un cellulare full-touch con schermo a 5 pollici e sistema operativo Google Android 4.2. I progettisti cinesi lo hanno equipaggiato con una dual sim. Una scelta ottimale per chi necessita di due numeri telefonici, perch consente di separare le rubriche e le chiamate di lavoro da quelle personali: nel caso, anche con operatori e piani tariffari diversificati. Il processore Dual Core e la

memoria interna da 4 GB (in dotazione) offrono una buona velocit di elaborazione e un archivio digitale per foto e compilation musicali. Il difetto dello smartphone? La fotocamera posteriore da 3 megapixel. Mancando il flash, pu non bastare in ambienti poco luminosi. Pro: buon rapporto prezzoprestazioni Contro: manca il flash
U. TOR. MARCA: Haier PRODOTTO: W757 PREZZO: 179 euro
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Videogame Passano gli anni ma il gorilla sempre uguale

ra le tante cartucce sparate da Nintendo per risollevare le sorti della sua console Wii U arrivato il turno dello scimmione Donkey Kong, personaggio con cui il pi celebre Mario condivide i natali. Ma se per il baffuto idraulico italiano i creativi di Nintendo sono riusciti nel compito di rinnovare e divertire con il recente

Super Mario 3D World, il nuovo titolo riservato al primate mantiene le meccaniche del gioco di piattaforme bidimensionale, senza osare cambiamenti. Non per questo il risultato delude: Donkey Kong Country Tropical Freeze un videogioco solido e divertente, nello stile dei classici di un tempo, che mette alla prova giocatori di ogni et. I tre protagonisti, Donkey, Did-

dy e Dixie Kong, faranno staffetta lungo un percorso irto di ostacoli, utilizzando le proprie capacit di salto e movimento a seconda della sfida. Lo scenario quello dei variopinti e incontaminati paesaggi delle americhe precolombiane, da proteggere questa volta dallinvasione dei vichinghi. Pro: ritorno di un classico Contro: non molto originale
M. T. MARCA: Nintendo PRODOTTO: Donkey Kong Country: Tropical Freeze PREZZO: 49,90 euro
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Memoria La chiavetta di design e oscilla come Ercolino

nche una semplice chiavetta di memoria pu trasformarsi in oggetto di design. Culbuto di LaCie, progettato dalla francese Constance Guisset, una chiavetta Usb3 con capacit di 1632 gigabyte. La novit sta nella forma a sfera della base, che quando non inserita nel

Sicurezza L8 aprile scatter lo stop agli aggiornamenti per il vecchio sistema operativo utilizzato da un Pc su 4. Allarme virus

L@pp

Software Attenti, i pirati sono alla finestra


Windows Xp sta per diventare vulnerabile. Come tenere lontani gli hacker Meglio lavorare offline, investire sugli antivirus. O passare ai nuovi programmi

sarebbe bene che il pc operasse principalmente offline, senza Internet, per elaborare documenti e giocare dice Claudia Bonatti . Luso per scambiare informazioni online va ridotto allessenziale.

Come pagare meno il taxi? Corsa di gruppo


Dopo il successo del car sharing (la condivisione delle auto a noleggio), arriva il taxi sharing. Lidea semplice e funzionale: si divide la corsa e limporto con altri passeggeri. Alla base del sistema c unapp, da scaricare gratuitamente sul proprio cellulare. Gli ideatori, un gruppo di imprenditori italiani, hanno coinvolto nel progetto una cooperativa di taxi per sei citt: Milano, Roma, Bari, Salerno, Catania e Messina. Qui il servizio attivo e c un numero minimo garantito di auto dedicate. Simposta lindirizzo di partenza, quello di arrivo e il tempo che si disposti ad aspettare. Il sistema comporr automaticamente gli abbinamenti. Taxinsieme ancora poco diffuso e non sempre riesce a soddisfare la richiesta dellutente, ma un tentativo comunque consigliato.
MASSIMO TRIULZI PRODOTTO: Taxinsieme PIATTAFORMA: iOs, Android CASA: Lorenzo Carbone Taxinsieme PREZZO: Gratis
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Il nuovo programma
Se decidete di aggiornare Xp, la scelta obbligata: Windows 8. O meglio, la nuova versione 8.1 (prezzo 129 euro). Infatti Win 7 (presente in Italia sul 46% dei computer) rimane disponibile soltanto per aziende con licenze multiple, non per i singoli computer dei privati. Prima di procedere allinstallazione del sistema operativo a mattonelle, assicuratevi dunque che processore e memoria del Pc siano sufficienti per supportare Win 8. Non solo. Tenete a portata di mano i dvd con il codice-prodotto dei programmi applicativi che avete installato per lavorare. Cos, dopo la formattazione, il vecchio Pc torner nuovo, come succede per unautomobile quando si cambia il motore. Lintervallo medio di rilascio delle nuove versioni software per Microsoft di una volta allanno. Dunque, messo alla porta Xp, lazienda di Redmond avrebbe gi nel cassetto il nuovo Windows 9. Dalla societ non confermano nulla, ma sulla rete circolano le prime indiscrezioni. Come da protocollo la presentazione dovrebbe avvenire il prossimo autunno, con vendita al pubblico a inizio 2015. Che cosa ci sar di nuovo? Secondo i rumor della Rete, verr rivista linterfaccia a mattonelle. Meno invasive e con una schermata iniziale che prevede il passaggio diretto allinterfaccia desktop. Migliorata lusabilit sui Windows Phone. Lobiettivo del nuovo numero Uno, lindiano Satya Nadella, semplice: guadagnare quote di mercato sugli eterni rivali iOS e Android. utorelli
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l vostro computer funziona ancora con Windows Xp? Allora segnate sul calendario la data dell8 aprile, perch Microsoft ha annunciato che da quel momento non supporter pi gli aggiornamenti. Cos dopo 12 anni di onorata carriera Win Xp uscir di scena, destinato a una progressiva scomparsa. Che cosa succede a chi lo terr ancora sul computer? La fine del supporto tecnico, significa una sola cosa. Senza gli aggiornamenti periodici rilasciati fino ad oggi da Microsoft, e installati in modo automatico, i computer rimangono esposti a virus informatici. Dunque vulnerabili agli attacchi di hacker e pirati di identit digitale. Va considerato che Xp (Experience) entrato in scena nel 2002, dimostrandosi negli anni un sistema solido e affidabile. Tanto da mettere in ombra Vista, uscito quattro anni dopo con meno successo. Xp venne messo in vendita in due versioni, la Home Edition (scatola verde) e la Professional (scatola blu). Con diverse novit. La prima linterfaccia grafica, con un nuovo men davvio e protezioni di sicurezza pi efficaci. Gli utenti hanno apprezzato e, di fatto, questo sistema operativo ha contribuito allinformatizzazione del pianeta. Ecco spiegato perch ancora presente nel 26% dei computer del mondo (dato ComScore), dunque su quasi 500 milioni di Pc. Invece in Italia, secondo lultima rilevazione di StatCounter, Windows Xp installa-

Come proteggersi se si ha installato Windows Xp

I numeri
1985 1995 2002 2006 2009 2012

DI UMBERTO TORELLI

Le 5 cose da fare prima dell8 aprile

12 milioni 4 milioni

1. Back up 2.Controllo dello stato completo del Firewall dei dati su disco e aggiornamento esterno dellantivirus o chiavetta Usb 3.Conservare i software originali gi installati sul computer
vericare le prestazioni del computer 5.Se si tiene Win Xp: usarlo pi offline che online

I computer in Italia ancora fermi a Win 7 I computer in Italia che usano ancora Win Xp

26 milioni il totale 500 milioni Le tappe

4.Se si passa a Win 8.1:

dei computer in Italia

I computer nel mondo che usano Win Xp

Fonte: ComScore e StatCounter

Microsoft Windows Microsoft Windows 95 Microsoft Windows Xp Windows Vista Windows 7 Windows 8

to ancora nel 16% dei computer domestici, qualche punto in pi negli aziendali. In totale oltre 4 milioni di apparecchi. Pi passeranno i mesi, maggiore sar il pericolo per la sicurezza. Non solo dice Claudia Bonatti di Microsoft Italia . I produttori di software ottimizzano le soluzioni per le versioni pi recenti di Windows, cos molte app non funzioneranno con Xp. Allora, prima della fatidica data di aprile, ecco quali sono le mosse da compiere, per non cadere nella trap-

Pparra

pola degli hacker.

Le contromisure
La prima contromisura il back up, larchiviazione: sia per chi continua a tenere Xp, sia per chi lo sostituir con Windows 8. Fate una copia dei file di lavoro: documenti, tabelle di calcolo e presentazioni. sufficiente usare una chiavetta Usb da qualche gigabyte. O, meglio ancora, archiviare le informazioni su uno spazio cloud (per esempio DropBox). Invece, per gallerie fotografiche e filmati che richiedono pi

memoria, consigliato un disco rigido esterno. Questo garantisce la duplicazione dei file personali. La seconda raccomandazione controllare le protezioni di sicurezza. Per esempio, verificare lattivazione del firewall, cio la barriera anti-hacker. Ma soprattutto importante aggiornare periodicamente lantivirus. Una volta che Microsoft cesser di supportare Xp, rimane quella lunica difesa in grado di proteggere il pc. Sia chiaro: un computer sul quale rimanga installato Xp pu svolgere un lavoro pi che soddisfacente. Ma

Si pu ordinare al ristorante anche in cinese


La traduzione automatica istantanea stata il sogno di generazioni di linguisti e glottologi. Oggi non pi unutopia. Certo, non perfetta, ma oggi con lapp giusta con uno smartphone possibile abbattere metaforicamente la Torre di Babele. Tra i migliori software in commercio e a basso costo c iTransale Voice 2 per iPhone. una delle app pi premiate e con meno di un euro permette di parlare con piccole frasi (al ristorante, in albergo, con un pass a n te ) i n u n a trentina di lingue, cinese compreso. La traduzione viene scritta come in un messaggio ed poi letta vocalmente dalliPhone. I risultati sono ottimi e si pu collegare pi smartphone per traduzioni in tempo reale. Il difetto? Gli errori, ma la comprensione non compromessa.
MARCO GASPERETTI PRODOTTO ITransale Voice 2 PIATTAFORMA iOs CASA: Privacy Policy PREZZO: 0,99 euro
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Lanalisi

esegantini@corriere.it

Telecom Italia, Mediaset e loffensiva del 15-18


DI EDOARDO SEGANTINI

Fantasticando su un matrimonio (oggi impossibile) fra telefoni e tiv


La stessa cosa fanno gli operatori storici pi attivi, come Bt, che ha invaso il territorio della televisione e ingaggiato una battaglia senza esclusione di colpi con Sky (in Inghilterra BSkyB) e alla fine le ha soffiato i diritti per la Champions League e lEuropa League per circa un miliardo di euro. In questo modo lex British Telecom, massacrata nel passato dal regolatore Ofcom, conta oggi di vendere pacchetti comprendenti abbonamento telefonico, banda ultralarga e programmi televisivi di sport. In Italia, Mediaset ha messo a segno un colpo quando si aggiudicata, per 700 milioni di euro, i diritti globali e in esclusiva delle annate 2015-2018 della Champions League in quella che si potrebbe definire la sua offensiva del 1518 su tutte le piattaforme tecnologiche. Largomento si intreccia, fatalmente, con leventuale scorporo della rete Telecom. In proposito, in unintervista, il presidente dellAgcom Angelo Cardani ha dichiarato di non essere contrario in linea di principio a un eventuale matrimonio telefonico-televisivo. Loperazione Media-Com (o Te-

esempio macromediale arriva dagli Stati Uniti, dove Comcast ha appena acquisito Time Warner Cable: il Vecchio Continente ha bisogno di operatori di telecomunicazioni e di televisione pi grandi e convergenti, cio capaci di offrire insieme servizi telefonici, super Internet e tiv; sono i soli capaci di soddisfare le esigenze del pubblico e di garantire alle aziende quei margini di profitto che si stanno erodendo. Anche in Europa le cose cominciano a muoversi, non solo nelle

telecomunicazioni ma anche nel piccolo schermo. Un caso riguarda Vodafone, campione europeo e globale, forte di una strategia che punta allofferta integrata di servizi fisso-mobili e di unattenzione sempre pi marcata per i servizi video ad alta redditivit. Dopo lacquisto di Kabel Deutschland, il gruppo guidato da Vittorio Colao ha lanciato unofferta per loperatore via cavo spagnolo Ono. La posta in gioco il triple play, la possibilit di offrire al cliente servizi telefonici, televisivi e Internet veloce.

le-Set) impensabile se le cose restano come sono oggi: si creerebbe un trust bicefalo monopolista nelle infrastrutture di telecomunicazioni e quasi monopolista in quelle televisive. Ma se la rete Telecom dovesse un giorno essere scorporata, unalleanza fra la risultante Telecom Italia Servizi e Mediaset sarebbe forse al contrario pensabile. Ma naturalmente stiamo solo fantasticando. Non fantastichiamo invece se diciamo che anche lEuropa avrebbe bisogno di una svolta nelle regole: una sorta di Telecom Act come quello di Clinton del 1996 che, preso atto del buon livello di concorrenza raggiunto, metta al primo posto le economie di scala, il ritorno degli investimenti e linnovazione tecnologica. @segantiniE
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CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

17

I prodotti, le campagne

MEDIA & TECH

Persone, reti e consumi

a cura di MARCO GASPERETTI, UMBERTO TORELLI e MASSIMO TRIULZI


computer e viene appoggiata sulla scrivania pu oscillare. Il termine Culbuto, che deriva dal francese, indica infatti i giocattoli di forma ovoidale, allinterno dei quali viene inserito un peso: quando li si fa oscillare per alcuni istanti, tendono a tornare nella posizione stabile. Insomma una variante del famoso Ercolino sempre in piedi, il pupazzo gonfiabile da spiaggia dei tempi di Carosello. Non solo. Il coperchio di Culbuto ha una fessura un cui inserire biglietti da visita, fotografie e memo. Mentre il software Private Public protegge tramite password, i dati sensibili archiviati. Il difetto? Attenzione a non fare oscillare troppo la chiavetta, potrebbe cadere per terra. Pro: oggetto di design Contro: facile che cada
U. TOR. MARCA: LaCie PRODOTTO: Culbuto PREZZO: 49 euro (16 GB)
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Pit Spot
a cura di ALDO GRASSO pitspot@fastwebnet.it in collaborazione con MASSIMO SCAGLIONI

Tablet Sulla tavoletta si disegna con il pennino

coreani non si fermano pi. Se nelle auto gareggiano con la qualit tedesca, nellhi-tech combattono ad armi pari con gli americani di Apple. La versione 2014 la decima di Galaxy Note, primo tablet al mondo con schermo da 10.1 pollici. Rispetto al modello precedente, il Galaxy Note dimagrito in peso (8,9

millimetri) e dimensioni (525 grammi) e la cornice stata ridotta, ma senza diminuire le dimensioni dello schermo: pi comodo e facile da utilizzare. Il potente microprocessore a quattro core sintegra bene con il sistema operativo Android e il modulo telefonico compatibile con il 4G, per avere la banda larga

anche fuori dal wi-fi. Lo schermo al top della tecnologia per risoluzione (2.560 x 1600) e densit di pixel. Da migliorare la videocamera da 8 megapixel. Il pennino a corredo una risorsa per chi non vuole usare le dita e pretende una migliore precisione, magari nel disegno. Pro: schermo e potenza Contro: fotocamera da migliorare
M. GA. MARCA: Samsung PRODOTTO: Galaxy Note 10.1 PREZZO: 649 euro
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Se la ricetta Buitoni deve superare la prova del cuoco

Senza fili Tre dispositivi per potenziare il collegamento. Funzionano, ma vanno messi nel posto giusto

Internet Il segnale chiaro: per il wi-fi inserite la spina


Si naviga in ogni stanza con i ripetitori collegati alla presa elettrica
DI MARCO GASPERETTI

ch un ripetitore anomalo e molto versatile. Il TL-Wr710n (i nomi di questi dispositivi possono essere sigle complesse) lunico del terzetto ad avere ben quattro funzioni operative oltre a quella di trasmettitore.

La stampante connessa
In altre parole, una volta collegato alla presa elettrica, TL-Wr710n si trasforma in piccolo router per creare una rete supplementare. Pu inoltre condividere stampanti e macchina da gioco, ha incorporate prese ethernet per quei dispositivi che non hanno il wi-fi e infine crea uninterfaccia wireless per una rete cablata esistente. La versatilit si paga in termini di complessit (linstallazione pi complicata) e di lentezza rispetto ai cosiddetti ripetitori puri. Molto spartano, ma veloce ed efficiente, Fritzwlan Repeater 310 di Avm. Ci hanno colpito la sua ergonometria e le dimensioni che si adattano bene a ogni presa di corrente della casa e dellufficio. Il segnale sempre allaltezza della situazione e la velocit nominale di 300 megabit, ma difficilmente viene raggiunta per le molte interferenze di un locale chiuso. Il prezzo buono per la qualit del prodotto. Unico neo la poca versatilit: bench molto bene, il ripetitore svolge un solo compito. Infine ecco Wn3000rp di Netgear, una delle aziende che ha fatto della qualit una delle sue prerogative. Questo trasmettitore forse il migliore per il segnale, che viene rilanciato dalle antenne a corredo. Il rovescio della medaglia che le dimensioni sono leggermente sopra la media, dunque in prese di corrente collocate in spazi particolarmente ristretti si possono avere problemi di funzionamento. Il collegamento automatico alla rete ottimo: in pochi secondi il dispositivo si connette al router e inizia a irradiare il segnale. mgasperetti@corriere.it
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Cos il wi- in tutta la casa


Il confronto

e in televisione trionfa il cooking show, pu la pubblicit non farsi influenzare? Se chef e ristoratori sono i nuovi maitre penser del buon vivere contemporaneo, pu questa tendenza non pesare sui consumi quotidiani, e i modi in cui questi vengono comunicati? Le domande sono ovviamente retoriche, e mentre lofferta tv si riempie di Masterchef, Masterchef junior, Bake Off e via cucinando, cuochi ed esperti diventano i testimonial pi appetiti dai commercial. In realt molti di questi programmi si prestano a essere, da s, veicoli di pubblicit, tramite innovative formule di branded content entertainment. Ma certo non gioca un ruolo secondario la pubblicit tradizionale, quella dei 30 secondi fra un programma e laltro. Il personaggio pi riuscito e pi simpatico della folta flottiglia di esperti di cucina senzaltro Joe Bastianich. Con il suo carisma, con la sua cattiveria, con la sua precisione maniacale, con il suo sguardo penetrante, Bastianich diventato un volto di ampia riconoscibilit. Senzaltro per il novero di spettatori pay che segue Masterchef. Ora la pubblicit di Buitoni si incarica di arrivare a un pubblico pi ampio, a quello nazional-popolare della tv

i si sposta con il tablet, lo smartphone o il pc portatile in unaltra stanza per avere maggiore privacy e improvvisamente ecco che il segnale wi-fi si dimezza per poi scomparire del tutto. unesperienza frequente per chi usa Internet senza fili, complice la distanza dal router oppure muri troppo spessi (come quelli degli antichi palazzi) o in cemento armato. I rimedi sono spesso costosi: aumentare la potenza di trasmissione del router (ce ne sono alcuni modelli efficienti, ma anche molto cari); oppure si pu decidere di cablare le stanze con i velocissimi cavi ethernet; o ancora usare il powerline, ovvero Internet tramite le prese elettriche: che per hanno costi alti denergia, se in casa o in ufficio ci sono molti dispositivi.

Avm: Fritzwlan Repeater 310

Pro: design e prestazioni Contro: poco versatile

Tp-Link: TL-WR710N

Netgear: WN3000RP

Prezzo: 36 euro

Avvertenze e vantaggi
Ma c anche unaltra soluzione, economica e abbastanza efficace: i ripetitori. Sono scatolotti che si collegano alla presa elettrica e riescono a captare il debole segnale del wi-fi e a potenziarlo con velocit intorno ai 150-300 megabit al secondo. Funzionano abbastanza bene, se non si pretendono velocit stratosferiche e, soprattutto, se si posizionano nel modo giusto. Il problema di questi apparecchi infatti che, se sono troppo vicini alla fonte di trasmissione, il router, il

Pro: versatile Contro: impostazioni complicate

Prezzo: 30 euro
Fonte: ComScore e StatCounter

Pro: buona ricezione Contro: dimensioni sopra la media


Prezzo: 34 euro
Pparra

dispositivo mobile non riesce a distinguere tra i due segnali e sceglie sempre il pi lento. Se invece sono collocati in un punto di confine dove il segnale si affievolisce, allora il risultato pi che buono, anche se bisogna evitare collegamenti molto veloci e bisognosi di banda larga come lo streaming video. I vantaggi sono la semplicit

duso e dinstallazione e il prezzo conveniente. Sono quasi tutti attrezzati con il pulsante Wps, che attiva un sistema di sicurezza e si collega immediatamente alla rete wi-fi, senza password. Dei tre ripetitori che abbiamo provato, soltanto uno non ha il pulsante Wps. il modello di Tp-Link. Non un difetto, in questo caso, per-

generalista. Il racconto semplice ma efficace. Poco prima dellora di cena, una donna si accinge a preparare il solito piatto routinario, la pasta al pomodoro, quando il celebre ristoratore e giudice di Masterchef piomba, non si sa da dove, in casa per sfidarla a fare un piatto originale e fantasioso. Di punto in bianco, la donna deve abbandonare i propri piani e viene invitata ad inventare un piatto nuovo e creativo. Facile a dirsi, pi difficile a farsi. Non c pressure test, ma avere un giudice severo come Joe alle calcagna pu mettere alla prova anche la pi sperimentata casalinga. Alla fine tutto si conclude, ovviamente, attorno a un tavola bandita, con una battuta fulminante del testimonial. Nessuna atmosfera da gara contro il tempo, per: Buitoni con i suoi prodotti riesce a rendere piacevole e stimolante uscire dalla routine. E persino un giudice severo e competente come Joe Bastianich, che prova pi volte a insinuare dubbi e a stuzzicare la consumatrice durante la preparazione della torta salata, deve arrendersi di fronte alla bont del piatto finale. Prendi labitudine di cambiare il claim della campagna, un invito a cuochi provetti o in erba.
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SUPPLEMENTO DELLA TESTATA

Metropolis

a cura di Cristina Pellecchia


tivi, a dispetto di ingorghi e lunghe distanze. Xchange sar presentata in anteprima al Motor Show di Ginevra, che si terr dal 6 al 16 marzo prossimi.
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cristinapellecchia.cor@gmail.com
in circolazione. Lo promette lazienda produttrice, la giapponese Komamura, che ritiene linnovazione utile in molti campi: per le esercitazioni militari, la sorveglianza, ma anche losservazione della natura, linformazione. I primi ordini della Falcon Eye saranno evasi entro questo mese, dice lazienda, ma non noto ancora quando la videocamera arriver in Italia. Per il prezzo si rimanda ai rivenditori. Sito Internet: www.falconeyecnv.com.
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Dentro lauto che va da sola si lavora come in ufficio


S
i fa un gran parlare di guida autonoma, senza toccare volante o pedali, ma come cambieranno le vetture? La svizzera Rinspeed ne d uninterpretazione propria con Xchange, un progetto di auto elettrica infarcita di tecnologie, dallRfid per il riconoscimento del proprietario, a piattaforme per lo scambio dei dati che consentono una guida automatizzata e sicura. Fuori una comune berlina, ma allinterno i sedili anteriori ruotano di 180 gradi per creare una specie di salotto in cui rilassarsi, conversare, navigare in Internet, giocare o guardare un film: mentre la macchina va. Si pu anche lavorare: grazie alla collaborazione con Regus, azienda internazionale che offre spazi di lavoro flessibili, la concept car elvetica si candida a diventare ufficio o sala riunioni per quattro persone, su ruote. Sfruttando infatti la stessa Rete che consente la rotta sicura e tutti gli accessori tecnologici di cui lauto dotata (dal televisore da 32 pollici alla macchinetta del caff), sar possibile viaggiare continuando a essere produt-

La videocamera filma a colori Anche di notte

i che colore il buio? Lo rivela Falcon Eye, videocamera per riprese in alta definizione, nitide e a colori anche di notte. Niente pi verde ovattato o illuminazione a infrarossi, n intensificatore dimmagine. Il nuovo sensore Cmos (complementary metaloxide semiconductor), combinato con lelettronica avanzata e un software di controllo dellimmagine, permette un livello di sensibilit alla luce maggiore rispetto ai sistemi di visione notturna

Lavoratori edili? No, per costruire ci sono i mini-robot

obot che cooperano senza supervisione e senza comunicare tra loro: il progetto Termes dellUniversit di Harvard, nel Massachusetts. Termes come le

termiti, insetti dintelligenza collettiva che costruiscono strutture gigantesche rispetto alle proprie dimensioni. Mentre tra gli uomini le costruzioni prevedono un progetto, un piano per realizzarlo e unorganizzazione gerarchica del lavoro, nelle colonie di termiti ogni insetto non sa quello che fa laltro, ma osserva le modifiche dellambiente e agisce di conseguenza. Allo stesso modo i piccoli robot possono costruire strutture complesse e tridimensionali, come torri, castelli, piramidi di mattoncini, erigendo scale e aggiungendo mattoni se necessario, senza comando centrale n ruoli: ognuno esegue il suo processo di costruzione in parallelo con gli altri , ma senza sapere cosa fanno. Se un robot si rompe non influenza il risultato finale. Costati quattro anni di studi, i mini-automi possono essere utili in attivit di costruzione su altri pianeti, ma anche per prevenire sulla Terra calamit come le alluvioni.
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DEL 24 FEBBRAIO 2014 ANNO XVIII - N. 7 Direttore responsabile FERRUCCIO DE BORTOLI Condirettore LUCIANO FONTANA Vicedirettori ANTONIO MACALUSO, DANIELE MANCA, GIANGIACOMO SCHIAVI, BARBARA STEFANELLI 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Sede legale: via A. Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 490 del 16 settembre 2003
COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo prodotto pu essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sar perseguita a norma di legge.

REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano Tel. 02-62821 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICIT Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02-25841 Responsabile pubblicit: Andrea Galli (andrea.galli@rcs.it) A cura di MASSIMO FRACARO Guido Cagnan (grafica) Giuditta Marvelli Alessandra Puato Stefano Righi (caposervizio) Maria Silvia Sacchi Isidoro Trovato Art director e progetto grafico: GIANLUIGI COLIN

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Aziende, storie e persone

PICCOLE & MEDIE


Meno yogurt in casa Si ridotto del 6,4% nel 2013 il mercato dello yogurt (a quota 1,5 miliardi). La flessione, secondo i dati Nielsen, riguarda soprattutto il comparto del probiotico (-16,6%). In calo, anche lo yogurt magro (-3,5%) e intero (-3,1%). Bene le confezioni bicompartimento; yogurt e altri alimenti

Il business cresce porta a porta E salito del 3,5%, nel 2013, il fatturato delle vendite a domicilio. Un risultato che conferma il trend positivo degli ultimi 5 anni (+30% dal 2009). Aumenta, secondo Univendita, anche la forza lavoro (+4,5%): i venditori a domicilio sono oltre 71.000, di cui l88% donne

23%

delle aziende vittima di frodi finanziarie Un fenomeno in crescita (+6% in due anni) che coinvolge ormai unimpresa su quattro. La categoria di frode economica pi diffusa lappropriazione indebita (65%), seguita dai crimini informatici e dalle frodi contabili (22%). Tra i settori pi colpiti, troviamo il manifatturiero, (67%), seguiti dal trasporto e dalla logistica (40%) e dai servizi finanziari (28%).

Progetti Delle mille imprese chiuse nel 2013 tre su quattro sono individuali

Il peso
Incidenza
Dati in m ig

Artigiani Il nuovo governo apra un tavolo con le Pmi


Vaccarino (Cna): lo stato ormai nostro socio al 66%. E la burocrazia...
DI ISIDORO TROVATO

% del tes suto prod


liaia

TOTALE Italia

Imprese uttivo di R.ETE. Imprese It Occupat alia i Dipe ndenti

Incidenz

4.384

24.227

94%

17.417

59%

Fonte: stime R.ETE. Imprese Italia su dati Istat

52%

Pparra

l fiato da corto diventato cortissimo. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori sono tra coloro che hanno subito in maniera pi massiccia londa durto di una crisi che questanno entra nellanno numero sette. La manifestazione di marted scorso ha portato in piazza la rabbia e la fatica di una categoria che snocciola numeri determinanti per il sistema economico Nel 2013 le imprese che hanno chiuso i battenti sono state quasi 372 mila, praticamente pi di mille al giorno. Di queste, ben tre chiusure su quattro hanno riguardato le imprese individuali. Un saldo anagrafico di fine anno, tra iscrizioni e cessazioni, che diventa particolarmente negativo per lartigianato, con un calo complessivo che ha sfiorato le 28 mila unit (-1,9%). Il commercio al dettaglio e le attivit turistiche a loro volta hanno registrato una diminuzione di 31 mila imprese. Il reddito individuale da lavoro indipendente ha registrato una diminuzione di circa il 10% in un biennio, risentendo maggiormente della crisi economica. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, i fallimenti e i concordati sono aumentati di oltre il 12%. evidente che un simile quadro rischia di condurre un intero sistema produttivo al collasso. Cna Il presidente degli artigiani Daniele Vaccarino: non vogliamo la luna Non bisogna dimenticare che noi rappresentiamo una parte largamente maggioritaria delleconomia italiana sottolinea Daniele Vaccarino, presidente di Cna . La ripresa del paese passa necessariamente dal ritorno alla competitivit delle nostre imprese. E per farlo bisogna far ripartire il mercato interno. Lexport una grande risorsa ma da sola non basta.

si trasformer in un ulteriore aggravio di costi. Solo per la nuova tassa rifiuti (Tari) prevediamo aumenti medi del 280%. Senza considerare che pi del 60% del totale dei costi per lenergia elettrica sostenuti dalle Pmi di origine fiscale e parafiscale.

Rete imprese Italia Il presidente Marco Venturi per qualsiasi governo non sar unimpresa facile. Nessuno di noi si illude n alimenta il populismo ribadisce il leader degli artigiani . Non chiediamo certo

Le soluzioni
In un quadro di dissesti finanziari pubblici per, intervenire

di dimezzare la tassazione. Non siamo irresponsabili. Ma alcuni interventi sono possibili e non pi rinviabili. Non si pu dimenticare, per esempio, che la spesa corrente, nazionale e locale, in 7 anni, aumentata del 10 per cento. Cos come la spesa pubblica pesa per il 53 per cento della ricchezza prodotta dal Paese, ed superiore agli 800 miliardi. Allo stesso tempo esiste una burocra-

zia che ci costa e ci soffoca. Tutti questi sono interventi concreti e non pi rinviabili. Farebbero ripartire la nostra economia e non chiedono sacrifici alla macchina dello Stato. Adesso per vogliamo un governo che non apra tavoli per vendere fumo. Non c pi tempo. LItalia dei piccoli muore e il paese non pu permetterselo.
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IN BACHECA
A cura di FELICE FAVA felicefavacor@hotmail.com

Manifestazioni Le grandi chance dellinformation technology

La storia/Prodotti per la casa

C
campo. Un successo, quello delle private label, confermato anche dai dati Censis secondo cui nel 2013 le vendite di prodotti con il marchio dellinsegna sono aumentate del 2,7% sullanno precedente. Sia pure favorita dal trend positivo, Deco Industrie non lesina sugli investimenti interni. Ogni anno circa il 6% del fatturato destinato alla ricerca e sviluppo e allimplementazione di nuove tecnologie. Con sempre un occhio di riguardo allambiente. Recentemente abbiamo rivisto i nostri packaging con lobiettivo di ottimizzare la logistica e limitare i trasporti su gomma. Un risparmio economico e di CO2. Anche nel settore del riciclo la Deco Industrie allavanguardia tanto da aver ridotto dell83% i rifiuti di plastica. Il segreto di tanto dinamismo? Lesperienza chiosa Dal Prato . E i giovani che, se incoraggiati e fidelizzati, sono indispensabili in tutte le aree strategiche dellazienda.
ALICE CAPIAGHI
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Si cresce di pi se si sugli scaffali


Il caso Deco industrie: dolci e detersivi per la grande distribuzione
nche un atto di puro mecenatismo pu far nascere una piccola e media impresa. stato cos per la Deco Industrie, cooperativa romagnola che produce detergenti per la casa e prodotti da forno. Tutto cominciato nel 1951, quando il precedente proprietario (si dice su consiglio dellautista) decise di regalare ai dipendenti una piccola attivit di produzione di detersivi racconta lamministratore delegato Giorgio Dal Prato . Di strada ne abbiamo fatta tanta da allora, a partire dallintroduzione dei prodotti da forno negli anni 90. Oggi la Deco Industrie pu contare su una struttura che comprende quattro centri produttivi, circa 350 dipendenti di cui 180 anche soci della cooperativa, e su un fatturato di 120 milioni di euro. Risultati che, tra-

ome muoversi nel mercato d e l l i n fo r m a t i ca e d e l l e telecomunicazioni per aumentare la competivit? il filo conduttore d e l l I t Fo r u m , o r g a n i z z a to dallIstituto internazionale di ricerca, in programma domani a M i l a n o . U n co n f ro n to s u l l e opportunit da cogliere grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie.

Romagna Giorgio Dal Prato, alla guida di Deco Industrie, nata da un atto di mecenatismo dotti in vendite, equivalgono a 120 milioni di azioni di acquisto di prodotti Deco Industrie ogni anno, ossia circa 400 mila al giorno. Il nostro core business la produzione di detersivi e di alimenti con il marchio della grande distribuzione spiega Dal Prato . Questo canale vale il 60% del fatturato, contro il 30% che realizziamo grazie alle nostre firme: Scala per la detergenza, Loriana per le piadine e Pineta per i dolciumi. Infine, il restante 10% di ricavi deriva da produzioni su commessa.

A differenza di molte aziende italiane, la crescita della Deco Industrie non ha subito n arresti n rallentamenti dovuti alla crisi. Anzi, le difficolt ci hanno aiutato continua Dal Prato . Negli ultimi anni i consumatori sono diventati molto attenti nel fare la spesa e scelgono i prodotti con il miglior rapporto qualit-prezzo. Un meccanismo che per noi ha significato un vantaggio competitivo nei confronti delle multinazionali che operano nel nostro stesso

Fiere & Occhiali Una buona vista sugli affari: ritorna Mido

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Il giro daffari in milioni di euro di Deco Industrie. Il 60% deriva da prodotti a marchio della grande distribuzione. Il gruppo ha 350 dipendenti, 180 sono anche soci

l mondo dellocchialeria si mette in mostra a Milano. Le anteprime delle ultime tendenze, proposte da oltre 1.100 espositori, sfileranno a Mido, la Mostra internazionale di ottica, optometria e oftalmologia. La rassegna, presieduta da Cirillo Marcolin (nella foto), si svolger dall1 al 3 marzo a Fieramilano Rho Pero. Protagoniste soprattutto la tecnologia con Mido Tech, e lo stile con Mido Design Lab.

La storia/Meccanica

Nuovi soci e il business si riscalda


Thermokey stava per chiudere. Ora fattura il 50% allestero

Le cause
Il primo imputato per le piccole e medie imprese la pressione fiscale che ha toccato livelli record: quella apparente ha raggiunto il 44,3% del Pil (e rester sopra il 44% per molto tempo) mentre la pressione fiscale legale si aggira intorno al 54%. Lincidenza della tassazione sui profitti raggiunge il 66%, venti punti in pi rispetto alla media europea ricorda il presidente di Cna . Il 70% delle Pmi paga una tripla tassazione sui luoghi in cui lavora. Le nostre imprese fanno fatica a fronteggiare la pressione fiscale e molte di loro per farlo rinunciano a investire su ricerca, sviluppo e innovazione, le uniche leve che possono sostenere il rilancio. Non un caso se otto imprese su dieci sono convinte che la riforma della tassazione locale

l destino della Thermokey, che produce scambiatori di calore, sembrava segnato. A causa della stretta creditizia, che negli ultimi anni ha colpito Rth il gruppo che controllava limpresa del comparto termoelettrodinamico , il patrimonio umano e produttivo della societ udinese rischiava di perdersi. Larrivo di un amministratore delegato e di nuovi investitori, per, a fine novembre, ha cambiato le sorti dellazienda friulana. Da impresa avviata alla chiusura, con disoccupazione attesa per 160 dipendenti, Thermokey si presenta, infatti, oggi sul mercato internazionale con lambizioso obiettivo di raddoppiare entro cinque anni il giro daffari, che nel 2013 stato di 30 milioni. Quali interventi hanno consentito allazienda di rilanciarsi? Il primo obiettivo dice Giorgio Visen-

tini, ex Danieli e Lima, amministratore delegato di Thermokey stato impegnarsi nel risanamento. Grazie alla revisione del piano di ristrutturazione presentato alle banche, stato possibile eliminare il pericolo che limpresa morisse per asfissia finanziaria. Inoltre, assieme a nuovi soci, ho costituito una societ, la Investo Uno, che ha rilevato la maggioranza e ottenuto la governance, immettendo cinque milioni

Calore Giorgio Visentini, alla guida di Thermokey, azienda friulana di euro e portando cos il capitale da due a sette milioni. Un intervento, questultimo, che ha permesso allazienda friulana di sanare tutti i debiti verso i fornitori, dicono i vertici, salvaguardare i posti di lavoro e aprire prospettive di sviluppo. Il nostro fatturato spiega Visentini viene per la met dallItalia e per il resto soprattutto dallexport in Austria, Svizzera e Russia. Esportazioni destinate a incrementarsi notevolmente in futuro: sia per la presenza di consociate in Germania, Turchia e Brasile, sia

30
Il fatturato in milioni di euro di Thermokey, azienda che produce scambiatori di calore. Il 50% deriva dallexport in Austria, Svizzera e Russia. Ora il gruppo punta su est Europa e Sudamerica

perch guardiamo con particolare interesse anche a Est Europa e Sudamerica, aree con interessanti tassi di crescita. Per essere competitivi sui mercati di respiro internazionale, per, necessario anche puntare sullinnovazione. Investire in ricerca e sviluppo indispensabile continua Visentini . Solo cos in futuro potremo offrire sul mercato produzioni esclusive. Come lo scambiatore di calore realizzato interamente in alluminio, valido aiuto per garantire il risparmio energetico. Ma gli investimenti futuri di Thermokey riguarderanno anche la comunicazione, considerata uno strumento strategico per far volare fatturato e utili. Dobbiamo valorizzare di pi i nostri prodotti rispetto al passato conclude Visentini . Non basta impegnarsi in una produzione di qualit, realizzata grazie allelevato know-how. anche necessario farla conoscere con mezzi efficaci.
MICHELE AVITABILE
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Concorsi Roma premia le imprese in rosa

a Camera di commercio di Roma ha dato il via alledizione 2014 del Premio idea innovativa, la nuova imprenditorialit al femminile. Possono partecipare aziende individuali, societ di persone o imprese cooperative con una presenza di donne pari almeno al 60%. Le adesioni si ricevono entro il 15 marzo.

Incontri Informatica: vantaggi (e rischi) dellopen source

attivit delle start up sar al centro dellincontro promosso a Milano dallo studio legale Blb che avr luogo marted 27 febbraio in viale Monte Nero 6. Liniziativa affronter in particolare il tema dei vantaggi d e l l u t i l i z zo d e l l e r i s o r s e informatiche open source.

CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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MERCATI & PROFESSIONI


Idee Il primo esperimento interdisciplinare di aggiornamento

Storie, temi e personaggi


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Incontri

Professioni Rischi penali: meglio affrontarli in quattro


Avvocati, commercialisti, notai e consulenti del lavoro: un progetto di formazione contro le trappole giuridiche
DI ISIDORO TROVATO

Sanit: aspettando lOrdine

ormazione e cultura per ripartire. Insieme. Dai professionisti dellarea giuridica-economica parte un messaggio innovativo che poggia su progetti condivisi e sinergici. E stata appena avviata, infatti, una stretta collaborazione tra le strutture scientifiche degli Ordini di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e notai. Il protocollo dintesa ha lo scopo di favorire la collaborazione nello svolgimento e nellorganizzazione di attivit scientifiche e culturali dinteresse comune, nonch negli approfondimenti attinenti alletica, alla deontologia, alla cultura professionale e al ruolo sociale. E il primo atto di questa sinergia arrivato con un momento di riflessione sul tema Professioni e societ: il rischio penale nelle professioni liberali, organizzato nei giorni scorsi a Roma. Per la prima volta nellambito degli obblighi di formazione a cura degli ordini professionali quattro professioni della stessa area decidono di cooperare per fornire ai propri iscritti una formazio-

ne e un aggiornamento interdisciplinare, nellottica di uno scambio di conoscenze ed esperienze tra le diverse categorie.

Il progetto
Dalle nostre Fondazioni parte un grande segnale che tutti dovrebbero cogliere commenta Marina Calderone, presidente del Cup, il coordinamento degli Ordini. Da sottolineare in questo particolare momento storico

la voglia di unit tra i professionisti, ha commentato il presidente del Consiglio nazionale e della Fondazione italiana del Notariato, Maurizio DErrico. La collaborazione sar mirata a valorizzare leccellenza delle quattro professioni attraverso: la promozione di studi e ricerche in materia di formazione per laccesso e di aggiornamento professionale degli iscritti ai rispettivi albi o registri; lorganizzazione di

attivit formative, di orientamento, di perfezionamento e di specializzazione professionale; la promozione di iniziative di approfondimento giuridico e di cultura professionale mediante ricerche, incontri, seminari, scambi culturali, forum telematici e pubblicazioni. Una componente importante dellaccordo riguarda la formazione spiega il segretario generale dellIstituto di ricerca dei dottori commercialisti, Gianpaolo Valente.

I partner
Per la realizzazione delle proprie finalit, le professioni potranno collaborare con organismi omologhi di Stati membri dellUnione Europea e di altri Paesi esteri per lo studio, lo scambio di esperienze e per iniziative comuni. Lobiettivo dellaccordo quello di diffondere la consapevolezza dei doveri e delle respon-

I tre leader Guido Alpa (avvocati), Marina Calderone (consulenti del lavoro), Maurizio DErrico (notai)

sabilit che per gli appartenenti a queste categorie giocano un ruolo chiave in questo momento difficile per il Paese, dice Alarico Mariani Marini, vice presidente della Scuola nazionale dellavvocatura. Sul valore sussidiario delle attivit dei liberi professionisti si soffermato il presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca. Facciamo giornalmente fronte alle inefficienze della pubblica amministrazione e senza alcun compenso. Eppure, si ripetono sempre pi spesso i casi in cui i professionisti vengono coinvolti in concorso di reato con gli imprenditori. E nella maggior parte dei casi ne viene poi riconosciuta lestraneit. Ma quali e quanti danni crea quel coinvolgimento nella sfera professionale, sociale e familiare? E di risarcimenti neanche a parlarne.
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nche il mondo delle professioni sanitarie pensa alla formazione e allagognato riconoscimento giuridico. In attesa di capire come proceder il percorso per listituzione degli Ordini delle professioni sanitarie, il Coordinamento nazionale intende fare il punto su alcuni temi chiave per il futuro del settore, che coinvolge oltre 600 mila operatori ed esercita un forte impatto sulla vita dei cittadini: definire meglio il ruolo e lattivit dei futuri Ordini, ma anche in loro assenza affrontare i temi della formazione e della certificazione, gli strumenti e loperativit nel processo di certificazione. Proprio per dibattere questi temi, il Conaps ha organizzato per il 28 febbraio un convegno dal titolo Il governo delleducazione continua in medicina al quale interverranno, tra gli altri, Tiziana Rossetto, presidente Fli; Antonio Bortone, presidente Conaps; Luigi Conte, segretario Fnomceo; Achille Iachino, segretario Cnfc; Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei chimici.
I. TRO.
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Offshore

a cura di Ivo Caizzi icaizzi@corriere.it


guire per evitare di ripetere il disastro mondiale provocato dalla finanza speculativa di Wall Street e della City dal 2008 in poi. Il Vaticano ha apertamente esortato a seguire lesempio del banking islamico. I principi della Sharia generano interpretazioni a volte contrastanti. Le banche islamiche in genere si dotano di uno specifico consiglio di supervisione proprio per controllarne la corretta attuazione. La base che la religione musulmana vieta di fare profitti prestando denaro a chi ne ha bisogno. Pretendere un tasso fisso o variabile per un finanziamento viene considerato usura. Il banchiere islamico deve invece aiutare il cliente a risolvere i problemi e a raggiungere gli obiettivi, evitando di scaricare su di lui tutti gli oneri e i rischi. In pratica la Sharia invita a condividere vantaggi e svantaggi delliniziativa finanziata. Se unimpresa ottiene ottimi profitti, il ritorno per la banca aumenta, se lesito meno brillante, si riduce. Per aiutare i musulmani ad acquistare una casa esistono delle formule che trasferiscono temporaneamente la propriet alla banca e riducono la pressione sul debitore, impegnato per un certo periodo come un inquilino in affitto. In caso di ritardi nei pagamenti non prevista penalizzazione perch la Sharia-compliant finance deve aiutare, e non strozzare, chi vi ricorre.
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La caccia al Tesoro nelle banche della Sharia


Piace il modello non speculativo

l sistema bancario islamico, che applica i principi religiosi della Sharia invece dei metodi speculativi occidentali, stimato in crescita verso un valore di ben 4 mila miliardi di dollari nel 2020. Per questo la City di Londra sta cercando di anticipare le altre piazze dellUnione europea nella corsa a partecipare a questa particolare attivit, definita in inglese Sharia-compliant finance. La settimana scorsa il Lord Major di Londra Catherine Fiona Woolf, si recata a Dubai, negli Emirati arabi uniti (Uae), per garantire la disponibilit della piazza londinese a fornire servizi per lespansione internazionale del banking islamico. Il Regno Unito gi il primo Paese non musulmano ad aver ospitato nel 2013 il World Islamic Economic Forum, appuntamento globale per i business nel mondo islamico. In pi la City sarebbe sul punto di diventare la prima piazza occidentale a emettere i titoli islamici sukuk, che non obbligano a ripagare un prestito, ma offrono una partecipazione agli utili di un progetto, un investimento o un affare. Gli Emirati arabi uniti sono un epicentro della finanza islamica insieme allIran e alla Malesia. Linte-

resse della compagnia aerea Emirates per lAlitalia ha fatto intuire lattivismo degli sceicchi degli Uae. Laccelerazione negli affari e nella finanza attribuita al presidente Khalifa bin Zayed Al Nahayan di Abu Dhabi e al primo ministro Mohammad Bin Rashid Al Maktoum di Dubai, entrambi multimiliardari. Ma la crisi bancaria

Sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan mondiale ha da tempo attirato lattenzione internazionale sulla Sharia-compliant finance non solo per lingente liquidit scaturita dalle estrazioni di petrolio nei Paesi arabi. Il modo di fare banca islamico, ispirato da principi morali e molto pi vicino agli interessi dei clienti, viene considerato un possibile modello da se-

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Come investire e risparmiare

PATRIMONI & FINANZA


La mappa
Societ
I dividendi futuri e passati delle blue chip che offrono pi del 2%. Dati in euro aggiornati al 17/2/2014
Prezzo Capitalizzazione (corrente) (milioni di euro) % yield 2013*

Trend Le prime stime, aspettando la stagione delle assemblee e lo stacco delle cedole

Dividendi In Piazza Affari un tesoretto da 12 miliardi I titoli che rendono fino al 6%


Il Cane a sei zampe guida la classifica con il 6,4%, seguito da Terna e Snam Il ritorno di Banca Intesa e UnipolSai. E in media il listino offre il 3%
DI ADRIANO BARRI

iazza Affari pronta a uno stacco da oltre 12 miliardi di euro. Ed Eni, la prima ad annunciare la cedola di primavera, sar la signora con lo yield pi elevato (6,4%, stime ai prezzi attuali), seguita da Snam e Terna, tutte sopra il 5%. Lammontare cumulato delle cedole che saranno distribuite nel corso della prossima primavera dalle 40 blue chip della Borsa di Milano ai propri azionisti una cifra destinata a crescere, seppure di poco, se si considerano anche i dividendi in arrivo da tutti gli altri titoli quotati. Un coupon che vale circa il 3% della capitalizzazione del listino e che non sfigura rispetto al rendimento dei titoli di stato italiani che si muovono tra lo 0,6% e il 3,5% a seconda delle scadenze. Anche se il paragone vale solo a titolo esemplificativo: il profilo di rischio dei Btp e delle azioni ben diverso.

ps ad annunciare la cedola di primavera in occasione della presentazione dei risultati del quarto trimestre 2013 e il preconsuntivo dellanno: 1,10 euro, in crescita rispetto a quello dellanno precedente che era stato pari a 1,08 euro. Va sottolineato per che lo stacco previsto nel mese di maggio sar di 0,55 euro dal momento che Eni ha anticipato una cedola di pari importo lo scorso 23 settembre. Il rialzo della cedola non per bastato a convincere gli analisti di Morgan Stanley che dopo la pubblicazione dei dati di fine 2013 hanno limato il prezzo obiettivo sul titolo a 17,4 euro da 17,8 mantenendo il giudizio equalweight (non sovrappesare il titolo in portafoglio ndr). Una posizione in linea con quella di Socit Gnrale che lo scorso 10 feb-

braio alla vigilia del Cda che ha deliberato la cedola ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo a 16 euro da 18 euro, mantenendo per il giudizio Hold (mantenere in portafoglio ndr). Gli analisti della banca daffari francese hanno mantenuto Eni nella lista dei meno preferiti tra quelli del settore petrolifero e rivisto le stime sulla produzione di idrocarburi ora attesa in calo del 2,7% per il 2014 contro il +4% precedentemente stimato per gli anni 2013-2014.

Podio
Eni guida comunque la classifica del rendimento con uno yield del 6,4% seguita da Snam e Terna, che, ai prezzi correnti, promettono oltre il 5%. Ma sono quasi 20 le blue chip che offrono rendimenti superiori al 2% come si pu leggere nella tabella

Numeri
A certificare il discreto stato di salute delle societ quotate anche il fatto che in molti casi il dividendo (stimato, lo ripetiamo) cresce rispetto allanno precedente. Un guadagno per gli azionisti, che si va ad aggiungere al rialzo del 28% messo a segno dallindice da un anno a questa parte. Risorse fresche che per finiranno solo in parte nelle tasche degli investitori chiamati a mettere mano al portafoglio con le tante operazioni straordinarie in corso o in divenire. Dallinizio dellanno le nuove quotazioni in Europa hanno assorbito liquidit per oltre 2 miliardi di euro a cui andranno aggiunti ulteriori 6 miliardi nel caso in cui tutte le operazioni in corso vadano in porto. Si tratta del volume pi elevato dal 2007. Ed ora veniamo alle regine italiane. Eni stata tra le prime blue chi-

Eni Paolo Scaroni

Snam Carlo Malacarne

Terna Flavio Cattaneo

Stm Microelectronics Carlo Bozotti

a fianco. Se poi si estende lanalisi a tutte le societ del listino, con una capitalizzazione almeno superiore a un miliardo di euro, il rendimento medio dei top 20 sale a oltre il 3%. Piazza Affari si conferma quindi sempre generosa con i propri soci anche nei periodi pi difficili. CorrierEconomia ha infatti messo in rassegna anche le cedole dalle principali blue chip a partire dal 2008 (vedi tabella). Sono state davvero poche le societ, tra quelle selezionate, a non distribuire in modo costante una cedola in denaro nel corso degli ultimi 5 anni. Si tratta dei titoli finanziari, come UnipolSai e Banca Intesa che per, sulla base delle stime degli analisti, non mancheranno allappuntamento della primavera prossima. Il gruppo frutto della fusione per incorporazione di Unipol, Milano Assicurazioni e Premafin in UnipolSai che ha debuttato in Borsa lo scorso 6 gennaio, dopo un 2013 inteso sul piano degli assetti societari dovrebbe distribuire un dividendo di 0,07 euro, pari a un rendimento del 3% circa. Cedole storicamente stabili sono invece quelle offerte dalle societ operanti in mercati regolati come Snam, Terna e Atlantia. Ma se nei primi due casi il dividendo su base annua dovrebbe restare inalterato, nel caso di Atlantia invece le aspettative sono per un leggero rialzo, da 0,75 a 0,77 euro per azione comprensivo dellacconto di 0,355 euro distribuito lo scorso 23 dicembre. Quanto basta per fare superare la soglia del 4% di rendimento. Ma non stata solo lelevata redditivit della cedola a spingere Bofa a confermare recentemente la raccomandazione positiva e il target price di 20 euro. Secondo gli analisti americani :il gruppo genera circa l86% dellEbitda in Italia e potrebbe essere tra le societ in grado di beneficiare di pi di un recupero del traffico autostradale.
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Eni Snam Terna S.p.A. STMicroelectronics Atlantia A2A Mediolanum Enel GTECH UnipolSai TOD'S Pirelli & C. Assicurazioni Generali Mediobanca CNH Industrial** Prysmian Azimut Holding Ansaldo STS Intesa Sanpaolo

17,25 4,08 3,69 6,25 18,20 0,83 6,70 3,67 23,13 2,34 101,90 12,44 16,73 7,36 8,15 19,06 23,95 8,01 2,19

62.493 13.776 7.421 5.566 15.029 2.581 4.928 34.492 4.024 6.158 3.119 6.061 25.773 6.208 14.864 4.032 3.165 1.442 35.974

6,4% 6,1% 5,4% 4,7% 4,2% 4,1% 3,6% 3,6% 3,2% 3,0% 2,8% 2,6% 2,6% 2,5% 2,5% 2,3% 2,3% 2,1% 2,1%

(*) Dati stimati o annunciati,in distribuzione nel 2014; (**) Societ nata dalla scissione di Fiat. Non esiste uno storico di dividendi precedente a quello di competenza 2013

miliardi di euro la stima del monte dividendi della prossima stagione

12,5

Il confronto

3%

Rendimento medio di Piazza Affari ponderato per la capitalizzazione

3,64
%

2,3
%

1,46
%
Btp 3 anni Btp 5 anni Btp 10 anni
S. Franchino

I rendimenti sono al lordo delle imposte

Politica&Mercato Le grandi banche internazionali, da Goldman Sachs a Morgan Stanley al Credit Suisse ragionano sulle prospettive dellItalia

Lavoro e fisco: cos il Pil potrebbe salire dell1,5%


Riformare le regole istituzionali, il mercato delloccupazione e le tasse pu valere una crescita apprezzabile

a politica riconquista il palcoscenico in Italia. E Piazza Affari, insieme agli economisti e agli strategist di portafoglio non si lascia sfuggire alcuna battuta di uno spettacolo da cui dipendono, in larga misura, le prospettive delleconomia del Paese e le performance dei mercati. Ecco dunque che da Morgan Stanley al Credit Suisse fino a Goldman Sachs tutto un fiorire di commenti e osservazioni sulle prospettive di risanamento di quella che rimane una delle economie pi compromesse in Europa, e sugli effetti che potrebbe avere la svolta che ha portato alla caduta del governo Letta e alla nascita del nuovo dicastero guidato da Matteo Renzi. Intanto i primi due mesi (scarsi) del 2014 segnalano un incremento della fiducia degli investitori, con il listino milanese cresciuto di circa il 7,5% dallinizio di gennaio e il diffe-

renziale tra Bund eBtp a dieci anni sceso al di sotto della soglia dei 200 punti, con un guadagno di circa l1,5% dellindice dei titoli di Stato italiani. La domanda che tutti si pongono una sola. Questo trend continuer? Dalla politica gli investitori devono attendersi sorprese positive oppure nuovi rischi? I fattori politici come la stabilit di governo, la rapidit di attuazione delle scelte dellesecutivo, la certezza del diritto sono quelli che penalizzano di pi la crescita dellItalia e possono essere corretti con un basso impatto sociale. Unulteriore riforma del mercato del lavoro e la riduzione della tassazione richiedono invece modifiche nel livello e nella composizione della spesa pubblica per poter essere sostenibili, e quindi comportano difficili scelte distributive, afferma Francesco Garzarelli, co-head del gruppo di ri-

cerca macroeconomica per lEuropa di Goldman Sachs. Una recentissima ricerca condotta da Garzarelli sui fattori che favoriscono la crescita economica (growth environment scores, Ges), mette in luce che lItaCos un anno in Piazza Affari

lia, al 55esimo posto nella graduatoria mondiale, ha un punteggio largamente inferiore rispetto alla media europea (e talvolta anche rispetto ai paesi periferici di area euro) rispetto a numerose macro-varia-

16.517 21.000
20.000 19.000

Ftse/Mib
16.517

18.000 17.000 16.000

feb 2013

apr

mag

giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen 2014

feb 2014
RP

Fonte: elaborazione CorrierEconomia

bili che vanno dalle condizioni di stabilit politica, alla corruzione, alla certezza del diritto. Ma anche in variabili micro, come la diffusione di computer e server, la penetrazione di Internet e i livelli di ricerca e sviluppo il Paese largamente penalizzato. Raggiungere la media europea in queste aree comporterebbe una crescita aggiuntiva del Pil stimabile fra lo 0,5 e l1,5% in pi con un notevole vantaggio di lungo periodo per i mercati azionari e del reddito fisso, conclude Garzarelli. Anche gli economisti di Morgan Stanley sottolineano la stretta relazione tra efficienza del sistema politico e risultati delleconomia. Lanalisi statistica evidenzia che fin dal 1970 le crisi politiche insieme allincapacit o allavversione per la realizzazione di riforme strutturali hanno avuto pesanti implicazioni sulle performance dei mercati finanziari, scrive leconomista Da-

niele Antonucci in un report appena pubblicato. Per il momento, secondo gli economisti di Morgan Stanley, gli investitori riconoscono la forte determinazione della Bce a difendere la zona euro e questo ha effettivi positivi anche sullItalia. Di conseguenza gli investitori continuano a preferire la ricerca di rendimenti pi elevati rispetto a quelli offerti dalle attivit a rischio-zero e questo favorisce sia la borsa che i titoli di Stato italiani. Tuttavia qualsiasi evento che possa minacciare questa fiducia di base faticosamente riconquistata, da un peggioramento del quadro politico alla crisi dei paesi emergenti possono rovesciare questo scenario favorevole. Nella sostanza concludono gli economisti del Credit Suisse in una nota il cambiamento politico in atto ha creato condizioni favorevoli di breve periodo per i mercati, sia azionari che obbligazionari. Ma ci aspettiamo che nei prossimi mesi vi saranno nuove esplosioni di volatilit e di incertezza sia a livello politico che di mercato.
MARCO SABELLA
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CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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PATRIMONI & FINANZA

Lintervista

Come investire e risparmiare

Storie Nel 2014 festeggia dieci anni in Piazza Affari, dopo lo shopping in Turchia e Brasile
2013* 2012 2011 2010 2009 2008

1,10 0,25 0,20 0,30 0,77 0,03 0,24 0,13 0,73 0,07 2,80 0,33 0,43 0,18 0,20 0,43 0,54 0,17 0,05

1,08 0,25 0,20 0,30 0,75 0,03 0,18 0,15 0,73 0,00 2,70 0,32 0,20 0,00 0,00 0,42 0,10 0,16 0,05

1,04 0,24 0,21 0,31 0,71 0,01 0,11 0,26 0,71 0,00 2,50 0,27 0,20 0,05 0,00 0,21 0,10 0,16 0,00

1,00 0,23 0,21 0,29 0,68 0,06 0,16 0,29 0,00 0,00 2,00 0,17 0,45 0,17 0,00 0,17 0,10 0,16 0,07

1,00 0,20 0,19 0,22 0,64 0,07 0,15 0,25 0,73 0,59 1,50 0,16 0,35 0,17 0,00 0,38 0,05 0,17 0,07

1,30 0,23 0,16 0,08 0,61 0,10 0,15 0,44 0,67 1,04 1,25 0,00 0,15 0,00 0,00 0,42 0,10 0,15 0,00

Scenari Senza riforme serie i miglioramenti non dureranno


Giuliani (Azimut): se non facciamo nulla il cattivo tempo sui mercati torner Ma le societ italiane di valore non mancano. E nei Paesi Emergenti....
DI GIUDITTA MARVELLI

La classica generale

Una selezione dei dividendi dei titoli appartenenti all'indice All Share con una capitalizzazione maggiore di 1 miliardo di euro e uno yield superiore al 3%. Dati aggiornati al 17/2/2014

Societ

Prezzo

Capitalizzazione (milioni di euro)

% yield 2013*

Eni Snam Iniziative Autostradali e Servizi Terna Iren Hera Acea STMicroelectronics I.M.A. Cattolica Assicurazioni Atlantia Banca Generali A2A ERG Mediolanum Enel Beni Stabili

17,25 4,08 7,80 3,69 1,12 1,85 8,83 6,25 31,28 18,56 18,20 23,75 0,83 10,25 6,70 3,67 0,60

62.493 13.776 1.775 7.421 1.427 2.608 1.877 5.566 1.152 1.043 15.029 2.732 2.581 1.464 4.928 34.492 1.155

6,40% 6,13% 6,06% 5,39% 5,22% 4,90% 4,85% 4,70% 4,64% 4,31% 4,23% 4,11% 4,08% 3,90% 3,62% 3,57% 3,42%

miglioramenti del Prodotto interno lordo e dello spread? Non sono farina del nostro sacco. La crisi dei Paesi Emergenti? Passeggera e, in un certo senso, foriera di opportunit. Piazza Affari e il mercato italiano? Un posto dove pu valere la pena di stare. Soprattutto se, prima o poi, gli sforzi dei molti che si adoperano per creare valore diventassero finalmente un sistema, smettendo di essere semplicemente una somma di eroismi. Pietro Giuliani, fondatore e presidente di Azimut, gruppo di asset management quotato in Piazza Affari dal 7 luglio 2004 non vede per ora motivi di applaudire, ma disposto a concedere ancora credito al Paese. Perch il Pil che non crolla pi e lo spread in discesa non sono da considerare dei miglioramenti degni di nota? Perch non sono merito nostro. Non vedo piani seri di snellimento burocratico, di autonomia energetica, di taglio della spesa pubblica che possano far dire: s, qualcosa cambiato. Il rendimento dei Btp calato perch la situazione europea meno drammatica in generale. Non andiamo meglio noi, va meglio il contesto. Cos gli investitori stufi di comprare i bund tedeschi che saranno anche blindati come una cassaforte ma rendono zero spaccato dicono: ma s dai. Rischiamo un po, compriamo i Btp. Riconoscer che, comunque la si metta, un calo del differenziale un aiuto importante per lItalia... Certamente. Ma siccome non farina del nostro sacco e non dipende, per ora, dallaver messo mano alle riforme di cui il Paese ha bisogno dico anche che, cos come arrivato, il clima pi sereno potrebbe finire allimprovviso. In Piazza Affari, per, sono

La sfida adesso riuscire a trasformare in un sistema la somma degli sforzi individuali di chi fa bene e non si arrende
Azimut Pietro Giuliani, fondatore e presidente del gruppo di asset management quotato in Piazza Affari quotate molte imprese, come la sua, che si danno da fare in casa e allestero. E tra le matricole in arrivo c anche un vostro concorrente, lasset manager Anima. Che ne dice? Ne dico bene. Nonostante la moria di imprese, il numero di chi riesce a rimboccarsi le maniche e a fare cose ben fatte, sapendo che non avr nessun aiuto e che, anzi, forse trover qualche ostacolo in pi di quelli che aveva preventivato, sempre incredibilmente alto. Se solo si riuscisse a fare sistema, resto convinto che il potenziale degli imprenditori italiani sia sempre molto elevato. Quanto a noi dalla quotazione a oggi sono passati quasi dieci anni, il titolo ha guadagnato pi del 500%. Ma gli investitori italiani, istituzionali e privati, che ne hanno beneficiato sono pochissimi. Quasi tutti il nostro flottante, da sempre e con mio grande rammarico, in mano a fondi esteri. Che cosa si dovrebbe fare per arginare il disagio delle imprese quotate e non? Le richieste di snellimento burocratico e fiscale avanzate da grandi e piccoli sono sacrosante. Ma credo che sia doveroso anche cercare di aprire altre strade, tutte le opzioni possibili per sbloccare la situazione. Il nostro progetto di sostegno alle

Il decennio
+563%
Azimut Ftse/Mib
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
RP

600% 500% 400% 300% 200% 100% 0%

piccole aziende e ai giovani imprenditori che spazia dalla consulenza per i passaggi generazionali in azienda a iniziative di private equity, va in questa direzione. Avremmo potuto decidere di farlo in giro per il mondo, invece lo facciamo qui. Perch ottimista sulle possibilit del mercato italiano? Se non lo fossi non farei libera impresa. In due sensi: non porterei avanti il progetto di cui ho appena detto e che abbiamo chiamato cos e non continuerei a fare limprenditore nel nostro Paese. Qualche giorno fa avete annunciato il perfezionamento della joint venture con un asset manager brasiliano, che arriva dopo un analogo impegno in Turchia. Il momento per non sembra particolarmente felice per chi fa business nei Paesi Emergenti. Vi siete gi pentiti? La svalutazione delle monete di queste Paesi ha creato numerosi problemi. Ma per chi sa che cosa comprare pu essere unopportunit: una stagione di saldi non prevista che permette di acquistare a prezzi stracciati asset che si riveleranno strategici tra qualche anno. Le Nuove economie sono un investimento di lungo termine che non deluder, ne sono convinto. Certo patiranno, come giusto che sia e come sta succedendo appunto in queste settimane, landirivieni degli investimenti speculativi, che lasciano il campo quando le cose si mettono male. Adesso la vera scommessa per quasi tutte le classi dirigenti dei Paesi pi dinamici sono i consumi interni. L85% del Pil della Cina viene generato sulle coste del Pacifico. Non sar cos per sempre. E per le aziende occidentali che vogliono cogliere lopportunit bisogna pianificare la presenza. Prima che sia troppo tardi.
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Eventi
imprese, liberi professionisti, sindacati, associazioni, fondazioni e cittadini, saranno presentate e discusse durante i lavori. Il regolamento pubblicato sul portale http:// salonedelrisparmio.italiacamp.com. I partecipanti potranno caricare i propri progetti entro il 14 marzo 2014 e le migliori idee saranno presentate durante la conferenza plenaria di chiusura del Salone del Risparmio. Ai circa 1.500 studenti provenienti da tutta Italia che parteciperanno ai lavori nella terza giornata saranno dedicati specifici momenti di approfondimento. Prima, durante e dopo le conferenze su risparmio, previdenza, investimento e imprenditoria i ragazzi dovranno dare prova della personale preparazione rispondendo a un test. I migliori potranno vincere un premio in denaro da investire in un fondo previdenziale o per gli studi. A margine delle attivit didattiche, la terza edizione del concorso fotografico Scatta il Risparmio, che vedr impegnati gli studenti delle classi III, IV e V superiori nella realizzazione di una foto sul tema Impara a risparmiare oggi per costruire il tuo futuro domani. Per partecipare al Salone del risparmio necessaria liscrizione online sul sito www. salonedelrisparmio.com
M.SAB.
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Salone del Risparmio: la previdenza sotto i riflettori


La kermesse dedicata alla cultura finanziaria organizzata da Assogestioni si terr il 26-27 e 28 marzo

a prima settimana della stagione primaverile torna a sovrapporsi con il Salone del risparmio. Il 26, il 27 e il 28 marzo prossimo si terr infatti ledizione 2014 dellevento organizzato da Assogestioni, lassociazione di categoria delle societ di gestione del risparmio, dedicato interamente allindustria del risparmio gestito, alla formazione e alla divulgazione dei temi connessi allinvestimento e alla finanza personale. Come tradizione da qualche anno a questa parte levento si terr nel modernissimo edificio del Centro Congressi dellUniversit Bocconi in via Roentgen 1 a Milano. Il tema delledizione 2014 guarda lontano. Investire nel lungo termine. Risparmio gestito, un ponte per il futuro infatti largomento prescelto dagli organizzatori per mettere in risalto la convergenza di interessi tra lo sviluppo del sistema economico nazionale e le scelte di risparmio individuale, che devono mettere sempre di pi al centro dellattenzione le esigenze di accumulazione le-

gate ai fabbisogni previdenziali futuri. Il tema verr sviscerato in tutti i suoi aspetti nella tre giorni milanese in cui le date del 26 e del 27 marzo saranno riservate agli operatori professionali, mentre la terza giornata, il 28, si aprir come di consueto al grande pubblico dei risparmiatori, giovani e meno giovani, interessati allevento. Qualit del risparmio, previdenza, educazione finanziaria e pianificazione consapevole saranno i temi declinati nelle decine di incontri che si svolgeranno nella tre giorni milanese. Le novit del Salone del risparmio saranno molte, a partire dalla costruzione di percorsi tematici per aiutare i visitatori ad orientarsi e scegliere le conferenze e i seminari di proprio interesse. Investimenti etici, formazione, lavoro, investimenti immobiliari e e previdenza sono solo alcuni dei percorsi costruiti per gli ospiti del Salone. Il Corriere della Sera, che media partner dellevento, dedicher spazi di discussione appositi nella giornata di venerd 28 mar-

zo proprio ai temi del lavoro, della previdenza e della casa. Alla sola previdenza complementare saranno dedicati cinque incontri, tra cui un seminario di formazione rivolto ai professionisti del settore che approfondir opportunit e novit introdotte con la normativa del Decreto Ministeriale 703, mentre nella conferenza plenaria di chiusura verr

Assogestioni Fabio Galli, direttore generale della Confindustria dei fondi

affrontata lambiziosa discussione su come porre le basi per rilanciare la previdenza complementare in Italia. Per arricchire il dibattito con le proposte provenienti dai cittadini e dagli operatori Assogestioni, in collaborazione con ItaliaCamp, lassociazione legata al mondo universitario che sostiene linnovazione sociale e lo sviluppo di nuove risposte a domande e bisogni della collettivit, promuove una Call4Ideas. Di che cosa si tratta? Lobiettivo della Call4Ideas dichiara Fabio Galli direttore generale di Assogestioni quello di individuare proposte, idee, progetti e visioni per dare un nuovo slancio alla previdenza integrativa in Italia, soprattutto in questo momento di forte dibattito sia a livello nazionale che europeo, sullarmonizzazione dei prodotti pensionistici individuali e il lancio di fondi di investimento per il lungo termine che portino nuova linfa allo sviluppo delle nostre aziende. Le proposte, che potranno provenire da universit,

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Risparmio

Credito & Commissioni


Limpatto delle regole comunitarie

Banche I conti dopo il congelamento del prelievo fiscale del 20%. Oltre 26 euro per ricevere un versamento. La delusione Sepa

Fin@nz@

Bonifici La cavalcata dei costi: 50 euro per un pagamento allestero


il caso della Turchia. E per la Svizzera si superano i 20. Penalizzati i bassi importi
DI ALESSANDRA PUATO

a fine 2013 erano migrati alla Sepa solo il 38,7% dei bonifici contro il 69% della Francia e il 65% della Spagna. E secondo le stime dellUniversit Bocconi (vedi Corriere Economia del 27 gennaio), nellultimo anno il costo dei bonifici allo sportello salito del 12,5-14%.

Il trading sbarca su Facebook

I tre casi

Photocredit: Corbis Images

agare per ricevere dei soldi. il paradosso dei correntisti, che sui bonifici allestero versano alle banche somme spesso elevate non solo in uscita, ma persino in entrata. Ci vogliono fino a 50,25 euro per fare un bonifico di 500 euro (allo sportello e per contanti) verso un Paese non Ue come la Turchia (il 10%, caso Mps); fino a 20,5 euro se lo stesso pagamento verso la Svizzera (il 4%, caso Unicredit), bench questo Paese sia compreso nellarea europea dei pagamenti (Sepa); e quasi 8 euro verso la Francia (7,75 euro, Unicredit). Quanto ai bonifici in entrata, si devessere pronti a sborsare anche pi di 26 euro per ricevere un pagamento, se arriva dalla Turchia o altri Paesi non Ue (26,25 euro al Montepaschi, segue Bpm con 14,45 euro); e quasi 15 euro se viene dalla Svizzera (14,85 Abi Antonio Patuelli, confereuro Unicredit, semato presidente fino al 2016 gue Poste a 9 euro).

europei), rischia di rivelarsi una delusione per i clienti. Lobiettivo finale era a favore dei consumatori, con stessi costi e stessi tempi dice un operatore tecnico . Ma le banche hanno dovuto cambiare completamente i loro protocolli di colloqui, mettendo mano ai sistemi informatici. Secondo lAbi, lassociazione bancaria che ha appena riconfermato alla presidenza Antonio Patuelli, leffetto sui costi verr col tempo. Ora no, per, per le spese sostenute dalle banche per ladeguamento. Siamo favorevoli alla Sepa, aumenter la concorrenza dice Paolo Martinello, pre-

Quanto si spende per una spesa oltreconfine


(Sepa Ue) (Sepa non Ue) (Non Sepa)

Costi per la clientela privata, pagamenti su filiali di altre banche. Dati in euro al 20/2/2014
Francia Svizzera 5,16 20,5 5,5 5 5 6,25 11,5 8,4 0,75 9,35 1 1 1 1 9 3,3 Turchia 19,61 20,5 11 24 18 50,25 nd 20,5 13,73 14 nd 12 nd nd 9 12,2

Eseguito in contanti

5,16 Bpm (Flexiconto) 7,75 Unicredit (Genius Smart) 5,5 Bnl (InNovo Conto Pratico) 5 Intesa Sanpaolo (Conto Facile) 5 Ubi (Conto ordinario) 6,25 Mps (Conto Italiano per Noi) 3,5 Poste Italiane (BancoPosta) 5,5 Media

Fonte: elaborazione CorrierEconomia su dati delle aziende e fogli informativi

Eseguito online
0,75 Bpm (Flexiconto) 1,5 Unicredit (Genius Smart) 1 Bnl (InNovo Conto Pratico) 1 Intesa Sanpaolo (Conto Facile) 1 Ubi (Conto ordinario) Mps (Conto Italiano per Noi) 1 1 Poste Italiane (BancoPosta) Media 1,0

In entrata da
Bpm (Flexiconto) Unicredit (Genius Smart) Bnl (InNovo Conto Pratico) Intesa Sanpaolo (Conto Facile) Ubi (Conto ordinario) Mps (Conto Italiano per Noi) Poste Italiane (BancoPosta) Media 0 0 0 0 0 0 0 0 0 14,85 0 0 0 0 9 3,4 14,45 15 5 12 13 26,25 9 13,5

Perci siamo andati a vedere quanto costa un bonifico estero in tre casi: un Paese europeo, la Francia; un Paese non europeo in area Sepa, la Svizzera; un Paese extra-Sepa, la Turchia. Ipotesi: un bonifico di 500 euro pagato in due modi, in contanti allo sportello oppure online. Ecco i risultati. di 20,5 euro il costo medio di questo bonifico verso la Turchia (il 4% dellimporto versato), di 8,41 euro verso la Svizzera, di 5,45 euro verso la Francia o altri Paesi Ue. Con lonline i costi si dimezzano verso la Turchia (12,2 euro in media) e si riducono a un terzo per la Svizzera (3,3 euro). poi di 13,5 euro la spesa media per ricevere un bonifico (in euro) da un Paese non europeo come la Turchia; di 3,41 euro dalla Svizzera. a costo zero, in compenso, la ricezione dalla Francia e da altri Paesi Ue: in questo caso, la Sepa funziona e i costi sono allineati. Spesso la Svizzera trattata come un Paese che con la Sepa centra nulla: qui la migrazione

l trading online va alla conquista di Facebook con una competizione che, per la sua semplicit, promette di avvicinare ancora di pi le persone al mondo delle negoziazioni via Internet su valute (Forex) e prodotti anche complessi (Cdf). A lanciare la sfida ActivTrades (www.activetrades.com), broker attivo nel trading online dal 2 0 0 1 , c h e a ll i n d i r i z z o www.facebook.com/ActivTrades.Italia propone Facebook contest. La gara consiste nellindicare il prezzo di chiusura del cambio euro/dollaro: la previsione pi vicina al prezzo di chiusura del venerd del cambio delle due valute si assicura il premio. Ogni settimana in palio un buono acquisto da

LAbi: leffetto positivo dellarea unica europea verr con il tempo


non avvenuta per Poste, per esempio, che considera la Confederazione alla stregua della Turchia nei bonifici in entrata e online (9 euro); n per Unicredit (14,85 per pagamenti da Zurigo, 15 da Istanbul). La palma della convenienza va a Bnl per i bonifici in entrata dai Paesi extra Ue (5 euro), a Poste per quelli verso lEuropa (3,5 euro), a Intesa e Ubi per quelli allo sportello verso la Svizzera (entrambi 5 euro). Il picco dei 50,25 euro di Mps per i pagamenti verso la Turchia composto da tre voci: 21 euro per spese pratica, 16,50 per trasferimento ordini e 0,18% per commissioni di servizio, che per hanno una soglia minima: 12,75 euro. Il tetto minimo comune a diversi istituti e penalizza i bonifici di basso importo.
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Lindagine

Lo dice la nostra indagine fra i conti correnti per famiglie delle sei maggiori banche, pi le Poste (vedi tabella), che porta a due conclusioni. Primo, la Sepa, Single euro payments area, che deve armonizzare gli standard tecnologici di bonifici e Rid (gli addebiti diretti per le bollette) in tutta Europa, non sta facendo calare i prezzi, anzi. Secondo, sui bonifici continuano a concentrarsi le commissioni pi elevate delle banche alla clientela privata. La scorsa settimana stata congelata dal ministero dellEconomia, dopo le proteste di consumatori e Commissione Ue, la trattenuta fiscale del 20% sui bonifici dallestero. Anche senza quella, per, il conto salato e la Sepa, al di l della comodit per le banche (stessi codici per i pagamenti domestici, che spariranno, ed

sidente di Altroconsumo , ma verosimile che le banche stiano spostando sul cliente gli investimenti fatti per adeguarsi ai nuovi standard europei. Il problema che, inserito un costo, difficilmente si torna indietro. Si rischia che il costo
1

dei bonifici resti pi altro che in passato malgrado Sepa. Larea Sepa comprende i 28 Paesi Ue pi Svizzera, Norvegia, San Marino, Principato di Monaco, Islanda, Liechtenstein. La migrazione completa dei pagamenti domestici dove-

va partire il primo febbraio, ma appena stata fatta slittare di sei mesi dal Parlamento Ue, per i ritardi di banche e imprese. Eppure dal 2008 che gli istituti di credito possono adeguarsi. Alcuni lhanno fatto, altri no. Secondo la Bce, in Italia

La Sepa

Italia in coda
80% 80% 78%

Quota di bonifici migrati al sistema europeo Sepa su totale nazione, quarto trimestre 2013

71%

69%

65% 52% 39% 33% 27%

Grecia Portogallo Belgio


Fonte: Bce

Olanda

Francia

Spagna

Austria

Italia Germania

Irlanda

Si chiama Sepa, Single Euro Payments Area, laerea unica europea dei pagamenti. Nata con lobiettivo di far diventare lEuropa un mercato domestico, voluta da Bce e Commissione Ue, prevede che siano unificati i protocolli di colloquio (i codici di transazione) fra le banche per bonifici, Rid (gli addebiti diretti, come le bollette) e pagamenti con le carte prepagate. Con il solo Iban devessere cos possibile pagare un bonifico o una bolletta dalla propria banca a un istituto straniero, con stessi costi e stessi tempi. La migrazione alla Sepa, possibile dal 2008, doveva diventare obbligatoria il primo febbraio scorso, ma slittata ad agosto.

50 euro da spendere su Amazon.it, il colosso delle-commerce che offre un catalogo online con migliaia di prodotti. Per partecipare basta seguire le istruzioni disponibili sulla pagina Facebook di ActivTrades, dove gli internauti trovano i grafici aggiornati sullandamento delle due valute. Ancora per gli appassionati di trading via web, Webank (www.webank.it) , banca diretta del gruppo milanese Bpm, oggi presieduto da Giuseppe Castagna (nella foto) aggiorna le pagine del suo sito dedicate alla formazione e ai segreti delloperativit sui mercati. Il calendario dei corsi, che si possono seguire in streaming, prevede sessioni sullutilizzo delle medie mobili, sulla gestione di indicatori e probacktest, sulla teoria di Elliott relativa al FtseMib e sulle strategie di investimento sui futures, per citarne solo alcuni. Liscrizione si esegue online e tutte le informazioni dettagliate si trovano alla pagina Eventi e corsi.
SILVIA SINDACO

www.lamiafinanza.it
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Strane alleanze
zio di pagamento. Con il calo delle commissioni ricevute, la banca del consumatore scaricher sul cliente gli effetti delle minori entrate, aumentando i costi per la fornitura della carta o i costi di altri servizi. Per i consumatori lieviteranno i costi dei canoni annui delle carte di credito ha dichiarato il presidente di Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo . Non siamo noi a dirlo, ma le esperienze di Spagna, Australia e Stati Uniti. Il risultato stato uno sbilanciamento dei costi a danno dei cittadini che hanno dovuto spendere il 50% in pi, come accaduto in Spagna tra il 2006 e il 2010. Quale controproposta ha Mastercard per abbassare i costi per i consumatori? Dare unattuazione graduale alla normativa, perch i Paesi sono molto diversi dice Crivellaro . Ognuno dovrebbe poter scegliere la propria interchange fee e nellarco di qualche anno avvicinarla al livello di riferimento. Altro elemento che avr un effetto negativo la modifica della cosiddetta honor hold card rule. Bruxelles vuole dare la possibilit al commerciante di decidere quali tipologie di carte accettare anche allinterno dello stesso circuito, con leffetto di discriminare il consumatore in base alla carta che ha spiega Crivellaro . La norma dar pi libert ai commercianti ma ridurr quella dei consumatori. Pi di 7 intervistati su 10 in Italia (e il 77% in Europa) la pensano cos.
FAUSTA CHIESA
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Carte di credito, big e consumatori contro il piano Ue


Per il 77% degli europei la direttiva in arrivo favorisce i commercianti e far salire le spese

na nuova normativa europea in via di approvazione, che riguarda le commissioni interbancarie, modificher in peggio sostengono i colossi internazionali dei circuiti e le associazioni di difesa dei consumatori, in meglio sostiene Bruxelles i costi e la libert di utilizzo delle carte di debito e di credito. Anche ai diretti interessati, cio i consumatori, la nuova regolamentazione che impone tetti di commissioni uguali in tutta Europa per le compensazioni tra la banca del negoziante e quella del consumatore (lo

0,2% per transazioni con carte di debito, lo 0,3% per quelle con carte di credito, rispetto ai livelli attuali che arrivano all1,5% e in Europa hanno una media dello 0,9%) non piace. Secondo, unindagine condotta lo scorso gennaio da Ipsos in 13 Paesi per conto di Mastercard, i consumatori europei, compresi gli italiani, credono che la bozza della legislazione europea renda i pagamenti con carta pi costosi e pi complicati. Il 59% degli italiani ritiene che la proposta di limitare le commissioni interbancarie

render meno favorevole luso delle carte e il 73% prevede che gli esercenti aumenteranno i propri profitti senza trasferire alcun risparmio ai consumatori. Attualmente spiega Piero Crivellaro, responsabile del public policy di MasterCard per il Sud Europa le commissioni sono stabilite dai circuiti come Mastercard e Visa, che non ci guadagnano nulla e le fissano in modo trasparente in modo che siano adatte al mercato, che nel Regno Unito diverso rispetto allItalia o alla Grecia, e per fare in modo che ci sia un bilanciamento degli

Mastercard Italia Paolo Battiston

interessi. Sulleffettiva concorrenza e trasparenza del settore lUnione europea ha avuto qualche dubbio. Per fare chiarezza sul funzionamento dei grandi circuiti e dei sistemi di pagamento lAntitrust europeo nel 2007 ha aperto una procedura, che tuttora in corso. La Commissione europea ha scelto di adottare una normativa per intervenire sulle commissioni spiega ancora Crivellaro ma, cos come stata pensata, favorir i grandi commercianti, che hanno fatto lobby per vedersi ridurre il costo del servi-

CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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Prestiti casa
La ricerca
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Investimenti

Sondaggi I voti dellIstituto Tedesco Qualit Finanza

La classifica
Gli istituti online che offrono la migliore assistenza ai propri clienti Superclassica
Valutazione Banca Webank Ing Direct Che Banca Iw Bank Valutazione Ottima Molto corretta Corretta Corretta

Mutui Non solo tassi: chi pi vicino ai clienti


Credem, Deutsche, Unicredit e Webank sono gli istituti con i migliori servizi di assistenza
DI GINO PAGLIUCA

Gli istituti tradizionali che offrono la migliore assistenza ai propri clienti Superclassica
Banca Credem Deutsche Bank Unicredit Bnl Banco Popolare Valutazione Ottima Ottima Ottima Molto corretta Molto corretta

Offerta prodotti
Banca Bnl Ottima Credem Ottima Unicredit Ottima Deutsche Bank Molto corretta Intesa SanPaolo Molto corretta

Offerta prodotti
Banca Webank Ing Direct Che Banca Iw Bank Valutazione Ottima Molto corretta Corretta Corretta

Comunicazione con i clienti


Banco Popolare Credem Unicredit Bnl Deutsche Bank Intesa SanPaolo Ottima Ottima Ottima Molto corretta Molto corretta Molto corretta

Assistenza clienti
Banco Popolare Ottima Credem Ottima Unicredit Ottima Deutsche Bank Molto corretta Intesa SanPaolo Molto corretta
Fonte: Elaborazione istituto tedesco Qualit e Finanza su dati SeviceValue. Indagine svolta a gennaio 2014. Ordine alfabetico allinterno delle diverse categorie di valutazione (Ottima; Molto Corretta)

Comunicazione con i clienti


Ing Direct WeBank Che Banca Iw Bank Ottima Molto corretta Corretta Corretta

Assistenza clienti
Webank Ing Direct Che Banca Iw Bank Ottima Molto corretta Corretta Corretta

re d e m , D e u t s c h e Bank e Unicredit sono le banche tradizionali sulle quali i clienti che hanno in corso un mutuo esprimono il migliore giudizio. Bene anche Bnl e Banco popolare. Tra gli istituti on line la palma della vittoria va a WeBank, seguita da Ing Direct.

Effetto surroga
il risultato del sondaggio qualitativo promosso dallIstituto Tedesco Qualit Finanza a completamento dellindagine sulla convenienza delle offerte che CorrierEconomia del 10 febbraio ha ampiamente illustrato. La gara dei tassi aveva visto la vittoria di Cariparma (gruppo Crdit Agricole) tra le banche fisiche insieme a Deutsche Bank e Bnl. E di Hello Bank (gruppo Bnl-Bnp Paribas) tra gli istituti operativi sul web. Perch effettuare una valutazione della customer satisfaction per un prodotto in apparenza tutto basato sul prezzo come il mutuo? Perch
1

anche per le banche vale la regola basilare del commercio: il cliente va attratto, ma poi va anche tenuto garantendogli un servizio efficiente. Fino a quando non cera la possibilit di surrogare le ipoteche e i contratti potevano prevedere penali di anticipata estinzione, il gioco per le banche era facile, perch il cliente era legato a vita allistituto erogante. Oggi non pi cos Per venire alla metodologia del sondaggio, realizzato in collaborazione con lIstituto di ricerca Service value, si tratta di unindagine condotta online su 943 clienti, campionati in modo da risultare rappresentativi della popolazione italiana, che hanno espresso 1.067 giudizi su 13 banche, presso le quali i partecipanti hanno acceso un mutuo nei 24 mesi precedenti lo scorso gennaio.

La quarta partita aveva come oggetto il rapporto qualit/ prezzo con domande incentrate soprattutto sulla trasparenza delle condizioni. Deutsche Bank e Unicredit risultano vincitori tra gli istituti tradizionali, Ing Direct nellonline. La quinta graduatoria, riservata alle sole banche online, stata stilata sulla base delle opinioni date dai clienti sulla facilit di interagire con listituto erogante via Internet e sui tempi di risposta a questionari e richieste stilate via web: unaltra vittoria parziale per Ing Direct.
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Rapporto qualit/prezzo
Deutsche Bank Ottima Unicredit Ottima Banca Pop. Milano Molto corretta Bnl Molto corretta

Rapporto qualit/prezzo
Ing Direct WeBank Che Banca Iw Bank Ottima Molto corretta Corretta Corretta

Interazione
Ing Direct WeBank Che Banca Iw Bank Ottima Molto corretta Corretta Corretta

RP

Le materie desame
La classifica finale stata stipulata tenendo in conto il piazzamento ottenuto dalle banche in quattro graduatorie parziali (cinque solo per le banche online).

Scudetti
I migliori online

I migliori allo sportello

Dalla trasparenza al rapporto qualit e prezzo: tutti i promossi


Per il primo confronto si considerata lofferta di prodotto: al cliente si chiesto di valutare le spese accessorie legate alla spesa del mutuo. In questo ambito rientrano anche le voci che non contribuiscono al calcolo del Taeg come ad esempio i costi di tenuta del conto corrente di appoggio del mutuo, che in pratica tutte le banche richiedono, e il prezzo delle assicurazioni. Nellofferta di prodotto sono risultati vincitori ex aequo Bnl, Credem e Unicredit; per lonline il primo posto andato a Webank. La seconda graduatoria ha riguardato la comunicazione, ovvero ladeguatezza e la comprensibilit delle informazioni, la facilit di utilizzo del sito web, la possibilit di mettersi facilmente in contatto con il personale e i tempi occorrenti per essere contattati dopo la compilazione dei formulari via web.La terna vincente tra le banche fisiche composta da Banco Popolare, Credem e Unicredit; per lonline primo posto a Ing Direct Terzo aspetto lassistenza e la relazione con i clienti: il sondaggio ha analizzato leffettiva applicazione delle facilitazioni promesse prima dellistruttoria (ad esempio i tassi agevolati per le giovani coppie), la capacit dellistituto di fornire unassistenza non solo burocratica in caso di problemi, la cortesia nelle relazioni e la competenza tecnica. Tra le banche tradizionali si registra una vittoria a pari merito per tre istituti: Banco Popolare, Credem e Unicredit, mentre nellonline a primeggiare Webank.

Credem Deutsche Bank Unicredit

Webank

Bnl Credem Unicredit

Webank

OTTIMA

Banco Popolare Credem Unicredit

Ing Direct

Banco Popolare Credem Unicredit

Webank

Deutsche Bank Unicredit

Ing Direct

Ing Direct

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Investimenti

I record americani
Il personaggio

Strategie Parla leconomista nemico-amico del premio Nobel Shiller: le mie previsioni sono pi corrette

Reddito fisso (Vontobel)

Wall Street Torna il guru della Lunga Corsa


Siegel dopo 20 anni ha aggiornato il best seller Stocks for the Long Run, la Bibbia dei Tori Dal 1802 ad oggi le azioni Usa hanno reso il 6,7% lanno. Comprese le ultime grandi crisi
DI MARIA TERESA COMETTO

I bond? C valore in finanza e industria

dagnare scommettendo su una singola azione.

titoli azionari nel lungo periodo sono il miglior investimento possibile. Ventanni dopo la pubblicazione dellomonimo bestseller Stocks for the long run lautore Jeremy Siegel ribadisce con ancor pi forza la sua teoria. incredibile che il rendimento storico reale delle azioni americane, calcolato dal 1802 a oggi tenendo conto dei dividendi e dellinflazione, sia il 6,7% annuo: esattamente lo stesso che avevo riportato nel 1994, nonostante da allora Wall Street abbia sofferto due gravi periodi di ribasso, dice a CorrierEconomia Siegel dal suo studio alla Wharton Business School, la prestigiosa scuola della University of Pennsylvania dove insegna Finanza. Toro storico Stocks for the Long Run, di Jeremy Siegel Laggiornamento dei suoi calcoli e delle sue analisi contenuto nella nuova edizione, appena uscita negli Stati Uniti, della Bibbia dei Tori cio degli eterni ottimisti sul futuro della Borsa. Ma il suo un ottimismo ben documentato. Anche se consideriamo solo gli ultimi 20 anni, scopriamo che il rendimento reale delle azioni stato in linea con quello storico spiega Siegel il 9,2% annuo con i dividendi, meno il 2,4% di inflazione ovvero il 6,8% reale. Quindi chi rimasto in Borsa anche in questo periodo estremamente volatile ha fatto un buon affare. Dal 94 molte cose sono cambiate in meglio per i risparmiatori, sottolinea il professore: Oggi ci sono molti pi prodotti disponibili per investire, come gli Etf (Exchange traded fund) e sono anche molto pi numerosi i fondi indicizzati, mentre i costi per gli investitori sono parecchio diminuiti. Non cambiato invece il fatto che non facile gua-

Choc
Certo lo choc della crisi finanziaria del 2008 stato enorme. Eppure Wall Street si ripresa ed arrivata a nuovi massimi, confermando la forza del mercato, osserva Siegel. Secondo leconomista la responsabilit principale di quella crisi della Federal Reserve (Banca centrale Usa), ma non per aver tenuto troppo a lungo bassi i tassi di interesse. La Fed sostiene Siegel avrebbe dovuto accorgersi per tempo, guardando i loro bilanci, del livello esagerato di indebitamento che importanti istituzioni finanziarie come Lehman Brothers e Bear Stearns avevano raggiunto per scommettere su titoli immobiliari rischiosi, ma ingiustamente promossi a pieni voti dalle agenzie di rating. I tassi di interesse ai minimi e la massiccia iniezione di liquidit sul mercato (quantitative easing, QE) operata dalla Fed di Ben Bernanke non sono nemmeno le cause principali del pi recente boom di Borsa, secondo Siegel. Uno dei pi grandi miti del rialzo di Wall

sta dando segnali sbagliati perch sono intervenuti cambiamenti nel modo di contabilizzare gli utili. Non a caso da cinque anni circolano previsioni di unimminente fase Orso basata sul Cape, che non si sono mai realizzate.

Prezzi
Invece oggi Wall Street sottovalutata del 10% circa secondo Siegel: Con i tassi di interesse cos bassi sostiene le azioni sono ancor pi attraenti e quindi dovrebbero costare di pi. Sono convinto che il Dow Jones arriver a 18.000 entro la fine di questanno. C infatti ancora abbastanza liquidit sul mercato, a prescindere dalla banca centrale, per alimentare il rialzo azionario. Non ha paura insomma di confermarsi come il guru dei Tori. E dalla sua ha laver (quasi) azzeccato precedenti previsioni rosee. Nella primavera del 2012 aveva per esempio detto che il Dow sarebbe arrivato a 17.000 entro il 2013, un obbiettivo mancato di poco: lanno ha chiuso con lindice a 16.588 punti, nuovo massimo storico.
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Ottimista Jeremy Siegel. 20 anni dopo ha aggiornato il suo volume sulla supremazia delle azioni sui bond Street nel 2013 che fosse dovuto solo al QE dice il professore . Invece il motivo sono stati gli ottimi profitti delle aziende quotate. Gli attuali livelli degli indici Dow Jones e S&P500 non fanno temere una nuova Bolla, sostiene convinto Siegel, da sempre impegnato nel confronto a distanza con il teorico delle Bolle finanziarie: il neo vincitore del Nobel per lEconomia Robert Shiller, suo amico personale e autore di un altro bestseller, Euforia irrazionale, che pu essere letto come antidoto alleccesso di ottimismo dei Tori. Shiller usa il cyclically adjusted price-earnings ratio (CAPE, prezzo delle azioni diviso per la media degli ultimi dieci anni dei profitti aziendali) per valutare la Borsa e su quella base le quotazioni sembrano oggi nettamente pi care della media storica spiega Siegel . Ma il Cape

Similitudini inquietanti

Ma un grafico evoca il grande crac

cco il grafico di Borsa pi popolare oggi a Wall Street. Gira da ufficio a ufficio, facendo venire i brividi ad analisti e trader. Un parallelo da paura: questo il titolo del grafico pubblicato sul McClellan market report e basato sul lavoro dellanalista tecnico Tom DeMark. Mette a confronto landamento del Dow Jones industrial average (DJIA) dal luglio 2012 a oggi con lo stesso indice nel 1928-29. La curva pressoch identica e, se il parallelo continua, significa che fra la fine di febbraio e linizio di marzo c da aspettarsi un crollo di Wall Street simile a quello della Grande Depressione.

E se oggi fosse come il 1929?


400

Andamenti quasi paralleli


18.000 17.200 16.400 15.600 14.800 14.000 13.200 2 lug 2012 1 ott 31 dic 3 apr 2013

Dow Jones 1928-1929 Dow Jones periodo corrente


2 lug 1 ott 31 dic 2 apr 2014

350 300 250 200

RP

Per allontanare il fantasma c chi osserva che le proporzioni del rialzo del Dow Jones sono molto diverse nei due periodi: lanno scorso i guadagni sono

stati del 30% circa mentre nel 1928-1929 lindice era raddoppiato. Ma lautore del grafico ribatte che limportante il lasso temporale, identico per le due

curve. Unaltra obiezione al ripetersi della storia che la Fed oggi sta seguendo una politica opposta alla stretta monetaria della Fed di allora, considerata la vera causa della grande Depressione. Ad aumentare il nervosismo a Wall Street la notizia che George Soros alla fine del 2013 quando quel grafico ha cominciato a circolare ha raddoppiato la sua scommessa su un prossimo scivolone delle azioni americane: oltre l11% del suo portafoglio investito in un derivato che gli far guadagnare soldi se la Borsa perde quota.
M. T. C.
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erformance positive con un rendimento medio del 3,5% per un portafoglio obbligazionario ben diversificato sono uno scenario realistico e perfino prudente per chi decide di puntare ancora sul reddito fisso nel 2014. Sintetizza cos il suo pensiero Mondher Bettaieb Loriot, il gestore franco-tunisino specializzato sui mercati obbligazionari del gruppo elvetico di asset management Vontobel, con sede a Zurigo. Gli ultimi dati sullinflazione in Europa confermano che non ci sono tensioni sui prezzi, nonostante una parziale ripresa del ciclo economico, e che di conseguenza i tassi di interesse rimarranno stabili ancora a lungo con il Bund tedesco a dieci anni presumibilmente fermo su un rendimento dell 1,75% a fine anno, afferma il gestore. Uno scenario di tassi stabili, per quanto molto bassi, costituisce un ambiente favorevole per linvestimento obbligazionario. Possiamo affermare che non ci sono pi rischi sistemici per la stabilit delleuro e che casomai, a questo punto, si profila un rischio di deflazione che sarebbe tuttavia contrastato dalla Bce con una politica di quantitative easing, riacquisto di emissioni governative e non da parte dellistituto centrale, analoga a quella adottata in questi anni dalla Fed, sottolinea. La sfida per i gestori del reddito fisso si concentra quinGestore Mondher di sulla ricerca delle Bettaieb migliori occasioni in termini di profilo rischio rendimento dei titoli. Le emissioni su cui c pi valore in questo momento sono quelle dei corporate bond a rating un po pi basso, compreso fra la tripla B e la singola A, afferma Bettaieb Loriot. Convinto che i settori che offrono le migliori opportunit siano in questo momento il finanziario e lindustria. Vale la pena citare il bond subordinato emesso dalle Assicurazioni Generali, un rating doppia A, che per il solo fatto che la societ ha sede in Italia offre un rendimento di 480 punti base al di sopra del tasso governativo, precisa. Ma casi di rendimenti generosi nel mondo delle emissioni bancarie subordinate un segmento adatto unicamente agli investitori professionali e che pu essere raggiunto dai privati attraverso i fondi obbligazionari specializzati non sono uneccezione. Come dimostra il titolo perpetuo emesso dalla Banque Populaire de France il cui rendimento di 450 punti base superiore a quello dei titoli di Stato transalpini. Il segmento dei bond emessi dalle aziende industriali offre spread di rendimento di circa un punto un punto e mezzo percentuale al di sopra dei governativi. E in questo caso alcune delle emissioni pi interessanti in Europa sono quelle di Gas National, Valeo, Kpn.
M. SAB.
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Lanalisi

di MATTEO MOTTERLINI

Dalle carte alle scommesse in Borsa: fatevi guidare dalla saggezza delle emozioni

rendete parte al seguente gioco dinvestimento. Lobiettivo guadagnare il pi possibile. Dovete scegliere delle carte da quattro mazzi posti di fronte a voi. I mazzi non sono tutti uguali, ma voi non lo sapete e dovete scoprirlo strada facendo, girando cio le carte una a una. Due mazzi sono composti da carte che danno buone vincite e da carte che fanno perdere piccole somme. So-

no i mazzi buoni cio linvestimento giusto. Gli altri due contengono carte che pagano molto, ma da altre che vi faranno perdere molto di pi. Sono i mazzi cattivi cio linvestimento sbagliato. Scopo del gioco riuscire a pescare dai mazzi migliori, ovvero scegliere linvestimento pi remunerativo. Se siete come la maggior parte delle persone, di solito dopo 40-50 carte avrete individuato i

mazzi buoni e continuerete con questi; salvo qualche puntatina sui mazzi cattivi per tentare la sorte, peraltro sempre meno frequente verso la fine del gioco (termina dopo circa cento turni). I giocatori non hanno modo di tenere a mente con precisione quanto stanno guadagnando e perdendo durante il gioco, e la loro conoscenza basata sia sugli stimoli oggettivi che provengo-

no dalla situazione esterna (il valore delle carte), sia sugli stimoli soggettivi interni che provengono dallorganismo, per esempio la nostra personalissima emozione per il rischio. Poco alla volta si fa strada nellinvestitore lintuizione che certi mazzi sono pi svantaggiosi di altri. E qui arriva laspetto davvero interessante, perch ci avviene grazie a un processo inconscio che pre-

cede la previsione consapevole dellesito di ogni mossa. Quando linvestitore pesca dai mazzi cattivi mostra infatti segni di stress misurati rigorosamente tramite strumenti di conduttanza cutanea gi dopo una decina di turni: ancora prima cio di sapere che quei mazzi lo porteranno effettivamente alla rovina. Lesperimento importante perch mostra che le emozioni agisco-

no come un segnale automatico, efficiente e rapido di allarme ancora prima di avere consapevolezza del pericolo. Contrariamente alla convinzione diffusa per cui le emozioni impaccerebbero il processo decisionale, in questo specifico caso gli stati emotivi, per lo pi inconsci, contribuiscono a orientarci velocemente verso le scelte vantaggiose e a proteggerci da corsi dazione fallimentari. Il che trova riscontro, non solo tra le pareti dei laboratori, ma anche tra i trader. Attraverso il monitoraggio dei parametri fisiologici (battito cardiaco, pressione. temperatura e conduttanza

cutanea) di un gruppo di trader impegnati in un migliaio di decisioni finanziarie per una quarantina di milioni di dollari, si rilevato come tali decisioni siano associate a emozioni intense. E ci non a scapito della loro accuratezza. Anzi le peggiori decisioni risultarono quelle in cui le emozioni erano o completamente mute o travolgenti. Linvestimento giusto evidentemente una questione di equilibrio, e richiede che si sappia prestare ascolto alla saggezza delle emozioni. Perch a loro capita di sapere cosa meglio ancora prima di quando lo sappiamo.
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CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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Pubblicit

Banche, come fare la scelta giusta


arrivato il momento di guardarsi intorno alla ricerca di sicurezza, solidit e qualit del servizio
l rapporto banca-cliente nasce per la maggior parte dei casi con lapertura del primo conto corrente e spesso dura tutta una vita solo perch non si ha il tempo di cercarne uno migliore e pi adatto alle nostre aspettative o, peggio, perch non si ha voglia di addentrarsi in temi che sembrano troppo tecnici e poco accessibili. Ma se fino a qualche anno fa vigevano le opinioni comuni che tutte le banche sono uguali tanto vale dunque scegliere quella sotto casa, e che mettere i soldi in banca sinonimo di sicurezza e garanzia, oggi le cose sono sostanzialmente cambiate. Le cronache degli ultimi anni e il perdurare della crisi finanziaria hanno portato alla luce un aspetto fondamentale: la banca un attore troppo importante nella nostra vita per essere scelta con criteri approssimativi e allo stesso tempo il mercato ricco di soluzioni valide e solide verso cui indirizzare i propri risparmi. Vale dunque la pena ritagliarsi del tempo per verificare se la banca cui stiamo affidando i nostri soldi sia solida e in salute. Come farlo? Controllando determinati criteri che nel complesso indicano lo stato di salute della banca stessa: innanzitutto la sua solidit patrimoniale (espressa dal Core Tier1) e il conto economico, che permette di verificare se la banca in utile e dunque pi sicura e in grado di ridistribuire i

Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum

suoi guadagni ai clienti sotto forma di convenienza dei propri prodotti. inoltre importante analizzare la qualit dellesposizione creditizia della banca e infine il modello di business vero e proprio che ci che si traduce nella capacit di ascoltare e soddisfare i bisogni del cliente. Unanalisi di questo tipo, condotta periodicamente, consente dunque di poter fare la scelta giusta. bene inoltre ricordare che in base agli accordi raggiunti lo scorso anno dall'Ecofin, in caso di fallimento di una banca a intervenire sarebbero in parte anche i privati, di conseguenza gli stessi correntisti (per depositi oltre i 100mila euro): un motivo in pi dunque per verificare con maggiore attenzione a chi stiamo affidando i nostri soldi. Quale lezione dobbiamo trarne? Dovrebbe essere chiaro a tutti a

questo punto che la scelta della Banca cui affidare i propri risparmi richiede unanalisi attenta spiega Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum. Una banca moderna ed efficiente chiede ai propri clienti di essere misurata, verificata, comparata ed proprio sulla base di questi presupposti logici e razionali che dobbiamo porci la domanda: proprio vero che tutte le banche sono uguali? Sul mercato le alter-

native valide e sicure sono numerose; bene dunque iniziare a guardarsi intorno. Come scegliere allora la propria banca? Quali criteri bene valutare? Per una valutazione oculata fondamentale verificare quattro aspetti, prosegue Massimo Doris: la rischiosit dei crediti della banca; la solidit patrimoniale, in quanto una banca particolarmente patrimonializzata in grado pi di altre di assorbire eventuali

perdite; il conto economico, perch una banca in utile pi sicura ed in grado di ridistribuire i suoi guadagni ai clienti sotto forma di convenienza dei propri prodotti. Infine il modello organizzativo, vale a dire la capacit di ascoltare e soddisfare i bisogni del cliente prosegue Doris. Negli ultimi anni, considerata lattuale situazione di stretta creditizia, per far fronte allo stato di crisi, si talvolta reso necessario

spostare sui propri clienti parte dei costi. E questo si tradotto in un aumento generalizzato delle commissioni bancarie: dal prelievo dei contanti allo sportello alle commissioni sui bonifici. Nel caso di Banca Mediolanum spiega Massimo Doris la scelta di focalizzarsi sulla gestione del risparmio delle famiglie ha garantito una qualit del credito che lha messa al riparo dalle difficolt che stanno vivendo molti altri istituti. Il fatto di essere una vera e propria banca retail ha consentito a Banca Mediolanum di poter offrire condizioni estremamente vantaggiose per i propri clienti: tassi sulla raccolta (depositi e conti correnti) tra i pi elevati del mercato (ricordiamo il 2,5% annuo lordo sulle somme vincolate a 12 mesi, il 2% annuo lordo sul conto Freedom Pi con giacenze superiori a 15 mila euro) e contemporaneamente condizioni sui finanziamenti vantaggiose. Il tutto unito a una qualit elevata del servizio, prerogativa al giorno doggi fondamentale, e a unattenzione a 360 gradi nei confronti dei propri clienti grazie alla relazione di fiducia con un professionista di riferimento, il Family Banker. Le alternative solide sul mercato dunque non mancano: ora di guardarsi intorno con attenzione e perch no, decidere di cambiare, di rottamare il vecchio conto corrente.

Conto Mediolanum Freedom One La scelta che premia


Nella vasta offerta del mercato, qualit del servizio, costi e condizioni per la clientela fanno la differenza
Quanto costato il conto corrente nellultimo anno? Questo il periodo in cui riceviamo dalla nostra banca lestratto conto dellanno appena trascorso. Alla voce riepilogo spese, troveremo il costo complessivo annuo che abbiamo sostenuto per il nostro conto corrente. Leggendo il riepilogo spese finale, quindi, facile verificare i costi effettivi e totali del conto corrente nel corso dei 12 mesi. Un costo che pu essere anche molto salato. Ecco perch vale la pena esaminare con attenzione lestratto conto e valutare la convenienza e i numerosi vantaggi dei conti correnti di Banca Mediolanum. E per questo, proprio in questo periodo, Banca Mediolanum offre anche un vantaggio in pi a chi apre un nuovo conto corrente della famiglia Freedom (Mediolanum Freedom One o Mediolanum Freedom Pi): dal 10 febbraio al 14 marzo 2014, con laccredito dello stipendio entro tre mesi dallapertura del conto, e presentando il riepilogo spese annuo del conto corrente della banca precedente, possibile ottenere un premio sulla base dei costi sostenuti, del valore massimo di 150 euro. Una bella opportunit che permette di abbandonare il vecchio conto, magari anche molto costoso e ben poco conveniente, e al tempo stesso di recuperarne il costo annuo attraverso unampia gamma di ricchi premi. Il valore del rimborso pu essere convertito in punti di Mediolanum Freedom Rewarding, il programma a premi per i clienti di Banca Mediolanum che comprende, anche nel rinnovato catalogo 2014, moltissime offerte e vantaggi, articoli di pregio e tanti prodotti di marchi prestigiosi. E il costo sostenuto per il vecchio conto corrente pu essere convertito anche in buoni carburante. Soluzioni pratiche e sempre vantaggiose per il cliente. Valutando con attenzione servizi bancari, costi e condizioni, importante rilevare che le banche non sono tutte uguali cos come i conti correnti non sono tutti uguali. Anche se a volte tra clienti e risparmiatori il rischio pu essere quello di considerare, con molta approssimazione e un po di superficialit, la vasta offerta del mercato bancario come se fosse tutta pi o meno simile, tutta pi o meno equivalente. Come se fosse tutta pi o meno la stessa cosa. E invece le differenze ci sono, eccome. importante che ogni cliente e risparmiatore dedichi attenzione e tempo adeguato a confrontare proposte e offerte, a valutarne condizioni e differenze, spesso sostanziali, a sceglie-

Una pubblicit chiara e semplice Come semplice e chiaro deve essere il rapporto tra la Banca e il cliente

adio, carta stampata e affissioni i mezzi su cui stata costruita la campagna per la nuova iniziativa "Riparti da zero con Mediolanum" partita il 10 febbraio. Una campagna promozionale che parla al pubblico con semplicit e chiarezza. Le stesse semplicit e chiarezza dell'inizitiva che suggerisce il passaggio da una banca all ' altra, dalla "vecchia" banca a Banca Mediolanum, attraverso la chiusura del "vecchio" conto e l ' apertura di un nuovo conto Freedom One a co-

sto zero. Con un premio, da scegliere fra quelli che saranno proposti, nel caso in cui al momento in cui si apre il conto in Banca Mediolanum si presenti anche l'estratto del "vecchio" conto con il riepilogo delle spese relative. Ai 500 spot da trenta secondi pianificati sulle principali emittenti radiofoniche nazionali, sono affiancati annunci in formato pagina su quotidiani e periodici. Inoltre, a copertura dellintero territorio, non manca il piano delle affissioni locali.

re quelle pi convenienti e vantaggiose per lui. La differenza importante non circoscritta a 100 o 200 euro di convenienza tra unofferta e laltra, ma si estende allintero servizio e alla sua qualit: alla qualit del rapporto tra banca e cliente. Per questo importante scegliere la banca giusta. Che non pi la banca La copertina del catalogo di Mediolanum Freedom Rewarding pi vicina a casa miatori. Liniziativa Riparti da come lo era un tempo. Ora che zero con Mediolanum per pasle tecnologie di rete rendono a sare dal vecchio al nuovo conto portata di mano tutte le operacorrente, unopportunit e un zioni e i servizi pi semplici e vantaggio in pi per entrare nel quotidiani. In ogni momento, in mondo di Banca Mediolanum. modo veloce e da qualsiasi luogo. Ma la banca giusta oggi innanzitutto la banca pi adatta Messaggio pubblicitario con finalit promozionale. al cliente e alle sue esigenze. E Con il conto "Freedom One" canone zero se accrediti lo stipendio o la pensione. Condizioni economiche e i clienti cercano e si aspettano contrattuali nei Fogli Informativi disponibili nella sezione trasparenza di bancamediolanum.it e presso un servizio eccellente, condii Family Banker. Operazione a premi "Mediolanum zioni vantaggiose, unassistenza Freedom Rewarding Speciale Rottamazione" valida sino al 14/03/2014 con perfezionamento del contratto adeguata per ogni necessit, sodi c/c entro tale data. Regolamento completo depositato presso Testoni & Testoni Promotion S.r.l., prattutto per quanto riguarda le Via Martiri di Belfiore, 3 - 20090 Opera (MI), scelte, le operazioni e le deciconsultabile nella sezione "Promozioni e manifestazioni a premio" del sito bancamediolanum.it. sioni pi importanti e delicate. Sulla base dei costi documentati dal Riepilogo Spese e sostenuti per l'anno 2013 per la tenuta del Nella valutazione e nella scelta conto corrente di altra banca verranno erogati punti della banca pi adeguata, alla fino a un massimo di 42.000 punti da spendere sul catalogo premi dedicato all'iniziativa di Banca luce dei cambiamenti e delle Mediolanum. Il premio sar consegnato entro 180 trasformazioni in atto, oggi per giorni dalla data di richiesta. ogni cliente e risparmiatore conta dunque sempre pi la qualit della relazione con la proSeguici su: pria banca. E, non a caso, Banca Mediolanum mette la relazione con il cliente al centro del servizio e di tutto il sistema: i Family Banker coltivano con ogni cliente un rapporto personale, diretto, approfondito, che continua nel tempo. Allo stesso modo, importante scegliere il conto corrente giusto. Perch anche qui le diffeQuesta una pagina di informazione renze ci sono, possono essere aziendale con finalit promozionali. importanti, e a conti fatti si fanIl suo contenuto non rappresenta una forma di consulenza n un suggerimento per investimenti. no sentire nelle tasche dei rispar-

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Investimenti

Le prospettive per il 2014


Le strategie di stagione
Mercati & opportunit

Strategie Conte (JPMorgan Am): dal 2003 per le piccole i due terzi di profitti in pi

Listini Quando il risultato una questione di taglia


Small e mid cap meglio delle blue chip. Da noi Yoox, Moncler, Ima e Brembo. In Europa la britannica Thomas Cook o lolandese TKH
DI MARCO SABELLA

Le societ pi grandi coprono la fetta maggiore del valore di mercato...


Societ small cap

...ma le small cap offrono maggiori opportunit di diversicazione di investimento


Societ small cap

Eventi

20%

80%

Societ large cap

1.690

354

Societ large cap

Missione crescita arriva a Firenze

Fonte: JP Morgan am S&P, Hsbc

Indice di Sharpe per segmento di mercato


2,0 1,5 1,0 0,5 0,0

Basso rischio e forte crescita


Small cap Mid cap Large cap
Fonte: Ubs Thomson Datastream. Dati al Settembre 2013

n un mondo a bassa crescita le migliori opportunit di performance si incontrano tra le societ medie e medio-piccole, pi agili e dinamiche e di conseguenza caratterizzate da tassi di sviluppo di utili e profitti pi elevati della media. Societ che in Italia rispondono a nomi come Ima, nella produzione di macchinari automatizzati, Brembo, nella componentistica auto, Yoox e Moncler, tra le aziende che operano nel comparto del lusso. Mentre in Europa corrispondono allidentikit di gruppi come Thomas Cook e Dixons, in Gran Bretagna, nei beni di consumo discrezionali, Eurofins Scientifique, in Francia, nel segmento dei test per lindustria farmaceutica, TKH, in Olanda, nel comparto dei macchinari per la produzione di pneumatici. Il mantra di una crescita di utili e fatturato a doppia cifra guida le scelte di investimento di Francesco Conte,

ex banchiere daffari (ha portato in borsa numerose societ dellindice Star), oggi portfolio manager European Equities di J.P. Morgan Asset Management. Conte specializzato nella selezione di titoli ad alto potenziale di sviluppo che appartengono alluniverso small mid-cap.

Risultati
Le aziende medie e medio piccole, con una capitalizzazione che va dai 300400 milioni di euro ai 3 miliardi, negli ultimi 10 anni hanno registrato in Borsa una performance almeno doppia rispetto a quella delle

blue chip. Un risultato in gran parte attribuibile alla velocit di crescita degli utili per azione ( Eps, earnings per share, ndr), che nel decennio hanno galoppato a una media del 23% annuo, contro il 15% delle aziende di maggiore dimensione, spiega il gestore. In pratica, dal 2003 a oggi i profitti delle societ minori sono cresciuti due terzi in pi rispetto agli utili delle blue chip, un risultato che ha guidato la performance dellintero segmento. Naturalmente i rendimenti e il premio pi elevato per linvestitore sono, in par-

te, una conseguenza della maggiore rischiosit di questo tipo di aziende. Quando il mercato corregge, a causa della loro minore liquidit, le piccole societ tendono a registrare perdite superiori rispetto ai grandi gruppi, sottolinea Conte. Tuttavia, per le aziende che hanno una capitalizzazione dagli 1,5 miliardi di euro in su, questa sensibilit ai cicli di Borsa tende a smorzarsi. E sul lungo periodo la crescita superiore degli utili viene premiata da un andamento migliore delle quotazioni.

1 anno

5 anni

10 anni

Le performance a 20 anni delle small cap a confronto con i listini europei


600

La lunga corsa

Indice small cap europee (in euro) Indice Msci Europa

450 300 150

1993

1996

1999

2001

2004

2007

2010

2013
RP

Fonte: Thomson Datastream. Dati al dicembre 2013

Leffetto tassi
Pensiamo che nel prossimo biennio continuer a manifestarsi un ambiente favorevole allinvestimento azionario, sia nelle piccole che nelle grandi capitalizzazioni, perch il rapporto prezzo/ utili medio dei titoli quotati rimane contenuto, circa 12,7 volte, e perch i tassi sono molto bassi e cresceranno lentamente, solo a partire dal 2015, afferma Conte. Che

Negli ultimi 10 anni le societ pi piccole hanno reso il doppio delle blue chip
Sviluppo Francesco Conte, JP Morgan am

poi la crescita economica delleurozona, tornata finalmente positiva dopo un 2013 di recessione, possa dare una mano diventa un ulteriore motivo di interesse. A noi piace inserire nei nostri portafogli societ ad alto tasso di sviluppo che siano al contempo leader allinterno delle proprie nicchie di mercato, conclude Conte. Il settore industriale e quello dei beni di consumo discrezionale sono i pi interessanti, e per il fatto di appartenere a comparti molto ciclici delleconomia, potrebbero

essere tra quelli che si avvantaggeranno di pi della ripresa. In Italia le societ leader di nicchia, o in piena espansione sono numerose. La bolognese Ima un leader globale nella produzione di macchinari per il packaging dei farmaci e per la produzione di bustine per il th. Brembo produce freni per marchi del lusso globale automobilistico come Mercedes e Bmw. Buzzi Unicem, un titolo del cemento, forte in paesi a forte crescita come Usa, Messico e Russia.
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ppuntamento a Firenze, domani 25 febbraio alle 18, nello Uoll Loft vicino alla Stazione Rifredi. Un panel di esperti affronter largomento cruciale della crescita. Lincontro si inserisce nella serie di tavole rotonde (le prime due sono state fatte a Brescia e a Bologna) che ha per filo conduttore Missione crescita, quali visioni per il 2014. Un road show organizzato dal gruppo americano di asset management JPMorgan Am (per maggiori approfondimenti si veda anche, allinterno del canale Economia di Corriere.it il riquadro dedicato in grigio). Lincontro fiorentino che avr un carattere divulgativo e operativo anche in termini di idee per scelte di portafoglio si avvale della partecipazione di Giuliano Noci, pro rettore del Politecnico di Milano, Toni Scervino, amministratore unico di Ermanno Scervino, Lucia Aleotti, presidente del gruppo Menarini, Maria Paola Toschi, market strategist di JPMorgan asset management, Massimo Fracaro e Maria Silvia Sacchi (CorrierEconomia). Le prossime tappe a Roma e a Verona. Lingresso gratuito. Ci si pu prenotare telefonando allo 02/20400331 o inviare email a missionecrescita@corriere.it.
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Lintervento

Perch gli investimenti non diventino una fabbrica di occasioni perdute


di RUGGERO BERTELLI*
n articolo dellEconomist del gennaio 2004, dedicato al contributo di Daniel Kahneman, premio Nobel per leconomia, al risk management, sottotitolava che lintuizione umana una pessima guida quando abbiamo a che fare con il rischio. Eravamo proprio allinizio di un periodo di crescita che culminer nel 2007. Allora bisognava rischiare. In linguaggio bancario-finanziario si direbbe oggi che dobbiamo definire ex ante (prima di sapere come vanno le cose) il nostro appetito per il rischio: quanto siamo disposi a rischiare per ottenere un ritorno atteso. Tolleranza al rischio: quanto siamo disposti a perdere prima di rinunciare alliniziativa, realizzando la perdita ma chiudendo il rischio. Dobbiamo, per, farlo senza seguire il nostro istinto perch sbaglia. Crescere significa per definizione guardare avanti. Ed affrontare un meraviglioso viaggio nel futuro, dove alcune cose sono note e altre sono incognite. Se diamo pi peso alle incognite, ci fermiamo; se diamo pi peso agli elementi noti, ci muoviamo. Gestire il rischio non significa chiudere gli occhi, n voltarsi da unaltra parte. Significa dare un peso (non istintivo) ai diversi scenari possibili. Poi, per, serve il coraggio: il coraggio di scegliere. Il rischio spesso valutato ex post. rischio (solo) quello che di negativo (ci) accaduto. Se lo spread Btp-Bund arrivato a 500 punti abbiamo la prova che esiste il rischio di default. evidente che il rischio cera prima che si manifestasse levento; dopo vediamo e registriamo levento, non il rischio. Ma questo evento (accaduto) diventa il rischio futuro che accada di nuovo. Quindi a 200 punti i Btp forse non li compriamo. Perch rischioso. Naturalmente li abbiamo comprati a piene mani e tranquillamente quando lo spread era a zero! Il Vix lindicatore di rischio del mercato azionario. La volatilit implicita delle opzioni. Un indicatore che guarda avanti. Era a 48 nel marzo del 2009 (alla fine del periodo di crisi se-

gnalava forte rischio); ma ha toccato i suoi minimi (poco pi di 10) ad inizio 2007, proprio quando si stava aprendo una stagione difficilissima. Oggi intorno a 15. Tutto tranquillo dunque. O no? La verit che questo indicatore, che sembra guardare avanti, pu essere stimato osservando il recente passato. Un indicatore di mercato contiene tutti i nostri limiti umani. Riflette la paura, il terrore, alle volte, e lesuberanza irrazionale, in altre occasioni. Insomma, se chiediamo a noi stessi se c rischio o no, la risposta che diamo molto probabilmente sbagliata. Oggi gli indicatori di tendenza macroeconomica ci dicono che il peggio passato, che lEuropa e lItalia stanno migliorando. LOcse indica un improving economic outlook e attribuisce allItalia un positive change in momentum. Paolo Sottocorona, noto per le sue appassionate (e scanzonate) previsioni del tempo su La7, il 30 ottobre 2013 ha fatto unaffermazione che mi rimasta impressa: la previsione una previsione, il tempo poi fa un po quello che vuole. Questa la vita, insomma. Ci crediamo poco, dunque. Eppure i dati macroeconomici ci suggeriscono di muoverci, di prepararci per il viaggio, di lasciare asciugare gli ombrelli e poi di uscire senza. Ma abbiamo paura. Quale ci sembra allora la strada corretta diciamo razionale, saggia per affrontare questa incertezza? Aspettare. Aspettare di avere la conferma che le condizioni economiche sono effettivamente migliorate. Peccato che allora esse non miglioreranno. Perch? Perch ci manca il coraggio di scegliere. E una cosa certa. La tentazione di procrastinare fortissima. Soprattutto quando le scelte sono quelle importanti. Quelle poco significative le prendiamo subito: prenotiamo una vacanza in montagna a settembre (incrociando le dita, senza conoscere laltezza della neve in gennaio); ma facciamo fatica a sottoscrivere una polizza assicurativa sulle grandi malattie (lincrocio delle dita deve funzionare davvero). Non scegliere, rinviare, aspettare in realt una scelta precisa, che ha conseguenze prevedibili: People Never Miss an Opportunity to Miss an Opportunity. La gente non perde lopportunit di perdere unopportunit. *Universit di Siena
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CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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Investimenti

Beni rifugio
Il bilancio, gli appuntamenti

Incanti Christies e Sothebys hanno incassato nella City 1,15 miliardi di dollari

Al polso Jaeger-LeCoultre

Aste Dopo i record di Londra sboccia la primavera italiana


Chiusa ieri Modena, tocca a Parma E poi la tre giorni di Genova e Roma
DI PAOLO MANAZZA
1

Sottilmente si arriva al vertice dellalta qualit

Calendario

Luned 24 ** Dorotheum Vienna. Gioielli ** Dorotheum Vienna. Mobili e tappeti Marted 25 ** Bonhams Londra. Design ** Dorotheum Vienna. Dipinti ** Dorotheum Vienna. Tappeti orientali, tessuti, arazzi Mercoled 26 ** Artcurial Parigi (Htel Drouot) Alta moda ** Bonhams Edimburgo. Whisky da collezione ** Christies New York. Arte americana ** Christies Londra. Stampe darte dallarchivio della Stamperia dArte 2RC ** Dorotheum Vienna. Rotary Arte moderna e contemporanea (Charity) ** Sothebys Londra. Vini ** Tajan Parigi. Vini e liquori Gioved 27 ** Bloomsbury Londra. La biblioteca di un gentiluomo ** Cambi Genova. Mobili ed elementi darredo (asta solo online fino al 13 marzo) ** Dorotheum Vienna. Arte moderna e contemporanea Venerd 28 ** Bloomsbury Londra. Fotografie ** Cambi Genova. Tappeti antichi e moderni (asta solo online fino al 14 marzo) ** Christies (Online). Vini (fino al 10 marzo) ** Dorotheum Vienna. Gioielli Sabato 1 marzo ** Dorotheum Vienna. Armi da caccia, competizione e collezionismo Domenica 2 ** Meeting Art Vercelli. Asta benefica di opere dellarte contemporanea in favore dei Poveri di Vercelli (il ricavato sar devoluto alla Caritas di Vercelli)
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opo lindigestione milionaria delle aste londinesi (in quindici giorni Christies e Sothebys hanno incassato 690,8 milioni di sterline, pari a 1 miliardo e 152 milioni di dollari) linteresse si sposta su alcuni avvenimenti del mercato italiano. Ben diverso ovviamente dalle big auction darte moderna e contemporanea della City.

Ripresina
A Modena la ventottesima edizione di Unica Fine Art, la fiera dantiquariato per interni, giardini e pittura italiana, si chiusa ieri sera. Le voci raccolte da alcuni galleristi riferiscono di un clima in leggera ripresa. Forte interesse soprattutto su dipinti e sculture antichi. Anche la pittura europea dellOttocento sta tornando in auge. Daltro canto i prezzi in Italia erano scesi troppo negli ultimi mesi. Sabato prossimo apre a Parma il Mercanteinfiera che durer sino a domenica 9 marzo. Tradizionale appuntamento per chi alla ricerca di scoperte od oggetti decorativi di gusto. Sul fronte delle aste, da venerd 28 febbraio sino a luned 3 marzo, Babuino apre a Roma lesposizione dei lotti che andranno allincanto in tre sessioni il 4, 5 e 6. Sono proposti dipinti e ar-

Genova A destra, un particolare de La nascita della vergine, olio su tela di 103 x 108 centimetri, realizzato da Francesco Solimena e Parma e Roma Il Vaso biansato in in asta a maiolica di Gio Ponti per Richard Genova, da Ginori a Mercanteinfiera. I com- Wannenes, modes in noce e radica, in asta da gioved 6 Babuino, stimano 20-30 mila euro marzo. Lopera, dellautore attivo tra la met del 1600 e la met del 1700 parte da una stima Scuola dei Gandolfi Di un anonimo compresa tra 15 mila e bolognese questa Scena mitologica, 18 mila euro in asta da Wannenes, da 6 mila euro redi antichi e del XIX secolo e oggetti da collezione. Sfogliando il catalogo online (www.astebabuino.it) possibile cercare qualche opera interessante. Tra i dipinti antichi si segnala una grande tela a soggetto sacro (Lincontro di Esa e Giacobbe) attribuita al pittore bolognese Francesco Monti (1685-1768), stimata 30-35 mila euro. E un classico Capriccio architettonico con figure e statua di Achille del piacentino Gian Paolo Pannini (16911765), offerto a 20-25 mila. Tra gli arredi, bella la coppia di commode settecentesca e napoletana, stimata 2030 mila e un tavolo romano in legno laccato, del Seicento, con piano in marmo giallo di Verona (4-5 mila). Sempre venerd 28 febbraio, ma a Genova, apre lesposizione di Wannenes (www.wannenesgroup.com), per tre sessioni da non perdere. Parte il 4 marzo sera la dispersione della collezione dellantiquario romano Gennaro Berger che in trentanni di attivit ha raccolto oggetti eclettici e affascinanti dalla pittura alla scultura, dallarcheologia alloggetto da wunde-

E
rkammer.

Offerte

Le stampe darte di 2RC


Queste stampe uniche raccontano la storia dellintima fiducia di collaborazione tra lo stampatore e i vari artisti. In catalogo spiccano nomi di italiani e di stranieri. Di Alberto Burri si segnala Cretti: H , del 1971, offerto a 812 mila sterline. Di Sam Francis Le Stagioni: la pioggia doro , del 1984, stima 5-7 mila sterline (nella foto un particolare). Tra gli altri Pierre Alechinsky, Arnaldo Pomodoro, Afro Basaldella, Henry Moore e Victor Pasmore. Con un pizzico di emozione Valter Rossi, fondatore della storica stamperia, racconta: Credo che lincisione sia nel mio Dna. Sono cresciuto nel laboratorio di famiglia, osservando le stampanti e i tipografi al lavoro nella raccolta di lettere di legno dal pavimento della fabbrica. A tredici anni durante una gita scolastica a Parigi ho comprato la mia prima stampa: era di Mir. Un altro pezzo di storia dellarte italiana che espatria nella City.
P. MAN.
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uono di stampa. Inizia in italiano il titolo di unasta curiosa in arrivo a Londra. Il seguito Prints from the Archive of Stamperia dArte 2RC. Mercoled prossimo, nella sede di South Kensington, Christies propone un interessante catalogo con 112 lavori provenienti dalla storica Stamperia dArte 2RC, fondata a Roma nel 1959 da Valter ed Eleonora Rossi insieme a Franco Cioppi.

In catalogo anche la collezione di Claudio Zanettin, antiquario e raffinato interior design , con base a Cortina. La seconda sessione si s vo l ge r i l giorno seguente insieme alla dispersione di una collezione padovana di argenti e icone. In totale solo questo catalogo propone circa mille lotti. Molti dei quali interessanti e con stime di partenza appetibili. Il 6 marzo sar la volta dei dipinti antichi. Anche questasta da seguire con attenzione. Certo, necessario un occhio espertissimo per fare la scelta giusta. Uno dei primi lotti presenta un San Sebastiano del tedesco Johann Rottenhammer (1564-1625) stimato 4-6 mila. Una Madonna con Bambino attribuita a Domenico Puligo (14921527), ma presentata come opere di Pittore fiorentino del XVI secolo, stima 18-22 mila. Una tela di Francesco Solimena (1657-1747), Nascita della Vergine, offerta a 15-18 mila. Mentre un bozzetto, Madonna con Bambino e Santi, di Carlo Innocenzo Carloni (1687-1775) proveniente da una collezione milanese stima 2.400-2.800 euro. Un altro bel bozzetto, Scena mitologica, questa volta di un maestro bolognese vicino alla famiglia artistica dei Gandolfi ha una stima di 6-8 mila. Due tempere cinquecentesche con Episodi della leggenda del Crocefisso di Berytus stimano 15-20 mila cadauna. Un Apollo di sapore caravaggesco di un anonimo del XVII secolo offerto a 8-12 mila. Vedremo se lo sprint del mercato internazionale alimenter la piccola ripresa in corso sul mercato italiano.
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sistono due categorie di orologi ultrasottili: quelli da record, estremi, e gli altri. Non una distinzione di poco conto perch in quella manciata di millimetri vanno conteggiate differenze di affidabilit importanti. Pi diminuisce lo spessore e pi delicato lorologio. Del resto ovvio: nessuno andrebbe a fare del fuoristrada con una Formula 1. Anche per garantire comunque una buona affidabilit il progresso ha bisogno di molti anni: oggi, grazie alluso di ottimi programmi per computer, si riesce a mettere in cantiere un nuovo movimento in circa tre anni; messo in commercio lorologio si attendono altri 4 o 5 anni per avere indicazioni utili sugli eventuali difetti, dopodich si ricomincia con il progetto di un orologio ancor pi sottile e cos via. Jaeger-LeCoultre ha scelto una strada non estrema: ridurre lo spessore

Numismatica
esemplari si parla di 100 che, pur portando inciso il millesimo 1927, recano lanno V dellera fascista, mentre in tutti i restanti lanno il VI. Nei frequenti passaggi in vendita pubblica il Littore dellanno V, spunta prezzi che si aggirano intorno ai 10/11 mila euro. Negli anni che vanno dal 1929 al 1934, il Littore da 20 lire torn ad essere battuto, per la gioia dei numismatici, in pochissimi esemplari. La denominazione di monete per i numismatici sentenzi Vittorio Emanuele III servir soltanto per noi contemporanei che conosciamo le ragioni che hanno determinato lemissione. I posteri, anche di una sola generazione, considereranno queste monete privilegiate alla stessa stregua delle altre e non faranno la distinzione che noi facciamo, aprioristicamente ed erroneamente. Le cose sono andate diversamente. Infatti la distinzione permane, mentre la loro preziosit andata via via aumentando. Con quotazioni che vanno da 6 mila euro in su. Anche il taglio da 20 lire del 1928 con il quale la monarchia, attraverso il profilo di Vittorio Emanuele III, decise di onorare il decennale della Grande guerra, fu preceduto da un certo numero di prove. La moneta, che registr un ulteriore impoverimento dellargento (600 millesimi) completata dalla frase: Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora, attribuita a un fante del Piave, ebbe anche una rarissima prova in oro, pesante 32,25 grammi. Nel 2011, asta Nomisma, pass sotto il martello del banditore a quota 132 mila euro. Diritti esclusi.
UMBERTO REANO
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Quelle venti lire reali e preziose


P
er compiacere Vittorio Emanuele III, il re numismatico, la Zecca non esit a sfornare in pochi esemplari coni monetati destinati ad impreziosire la raccolta del sovrano e di una ristretta cerchia di fortunati. Talvolta, in fatto di varianti, lOfficina monetaria largheggi fin quasi alleccesso. Come nel caso delle 20 lire del 1927. Alla moneta destinata a prendere il posto fino ad allora occupato dal biglietto a corso forzoso che presentava analogo valore facciale, il regime attribu una significativa importanza. Apparentemente opulenta, la moneta nascondeva a malapena le reali difficolt economiche. Certo il diametro volutamente grande 35,5 millimetri tendeva a farla apparire importante. A ridimensionarla, in un certo qual modo, provvidero alcuni elementi non secondari, come il modesto spessore e, pi ancora il titolo dellargento abbassato da 835 a 800 millesimi. Non solo. Largento necessario per la produzione (15 grammi per ogni esemplari) venne attinto dalle riserve ottenute dalla demonetazione di precedenti tagli. Al di l di questi aspetti, la moneta risulta decisamente ben riuscita. Merito di Giuseppe Romagnoli il quale, pur tenendo conto del grande diametro previsto e al tempo stesso del piccolo spessore, modell al diritto il profilo del re a testa nuda e al rovescio uno splendido Littore con fascio che saluta alla romana lItalia seduta con fiaccola nella destra e braccio sinistro appoggiato su scudo sabaudo. Probabilmente per sincerarsi sulla sua fattibilit industriale, il nuovo conio venne sottoposto a tutta una serie di varianti e di prove. La collezione Renato Rocca, una delle pi importanti fra quelle messe insieme nella seconda met del secolo scorso, ne comprendeva sette, salite a otto se si prende in considerazione la prova millesimata 1928, che ha il pregio di documentare dei piccoli interventi apportati alleffigie del sovrano. Anche tra le vere e proprie monete da 20 lire, non mancano esemplari che presentano quotazioni rilevanti. Come i pochi

quanto pi sia possibile senza incidere in maniera significativa sullaffidabilit. Al diavolo gli orologi da sera (la tendenza questa) e via con orologi di grande eleganza per chi crede che lo stile sia una vocazione quotidiana. In occasione del recente Salon International de la Haute Horlogerie Jaeger ha rinnovato la propria collezione di ultrasottili con alcuni modelli. In particolare il pi costoso (oro bianco con quadrante in smalto Grand Feu) e il pi conveniente, ossia il modello con movimento meccanico a carica automatica e piccoli secondi al sei. Monta un movimento di manifattura, ovviamente prodotto dalla stessa Jaeger: ben 223 componenti, che per un semplice solo tempo a carica automatica sono tanti e dimostrano che a nulla si rinunciato per offrire la massima qualit. Il Calibro 896 (carica automatica, montato su 32 rubini, 21.800 alternanze/ ora, 43 ore circa dautonomia complessiva) montato in una cassa dallo spessore molto contenuto (7,58 millimetri), ma comunque a buona tenuta stagna: 5 atmosfere, cosa molto rara per un ultrasottile. La cassa doro rosa: eleganza sopraffina. Ma il bello che Jaeger ha pensato anche alla versione con cassa dacciaio: eleganza sopraffina per molti.
AUGUSTO VERONI. MARCA: Jaeger-LeCoultre; MODELLO: Master Ultra Thin Orologio con cassa doro rosa e movimento meccanico a carica automatica di spessore molto contenuto (3,98 mm. di spessore). Il diametro di 38,5 mm e lo spessore complessivo di 7,58 mm. ; PREZZO: 12.700 euro (6.800 in acciaio).
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Savoia Littore da 20 lire del 1927, anno V dellera fascista

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

Osservatorio Private banking


Lidentikit

Scelte Nessun colpo di spugna come con lo scudo, ma le maglie si stanno stringendo

Le cifre del business


859 882 859 900

936

Strategie Rientro capitali esteri: prove tecniche di accoglienza


Nelle casse delle banche potrebbero arrivare dai 40 ai 50 miliardi di euro A chi conviene e a chi no. La costituzione di fiduciarie tra le soluzioni praticabili
DI PIER EMILIO GADDA

Mercato potenziale

Ricchezza nanziaria detenuta da famiglie con pi di 500.000 euro

399

428 48,5%

410

438

451*

Mercato servito

46,5%

48,8%

48,7%

48,2%

Ricchezza nanziaria gestita da istituti di Private Banking

Quote Private Banking


Servito/potenziale * Dato al 30/9/2013

2009

2010

2011

2012

2013

Il termometro
Percentuale di clienti che hanno espresso un giudizio di eccellenza per il proprio istituto di riferimento. Dati percentuali
76 72 73

e private bank italiane non vogliono cedere il passo. Nei primi 9 mesi dellanno, le masse gestite hanno superato i 451 miliardi di euro, in leggero progresso rispetto al saldo di dicembre 2012 di 438 miliardi. Merito di una raccolta netta sostanzialmente stabile, pi 0,9% e di un marginale effetto mercato pari al 2%. Difficile fare di meglio sotto i colpi della lunga recessione appena archiviata. Ma per le strutture bancarie dedicate ai clienti di fascia alta, si sta per aprire una ghiotta opportunit: mettere le mani sui capitali regolarizzati per effetto del decreto legge n 4 del 2014, che disciplina la cosiddetta voluntary disclosure che deve essere convertito in legge entro fine marzo.

sclosure sar attivabile a condizione che non sia gi partito laccertamento da parte dellAgenzia delle Entrate, dovr riguardare la totalit dei capitali detenuti allestero e garantire la piena collaborazione da parte del contribuente.

Ragionamenti
Il costo osciller a seconda del periodo in cui sono state costituite le attivit allestero, spiega Francesco Fanti, responsabile Area Private della Banca Monte dei Paschi di Siena. Ci sono casi in cui ladesione alla voluntary disclosure praticamente scontata. Un tipico esempio quello dellerede che vuole regolarizzare un

Numeri
Si tratta della procedura che consentir ai contribuenti di regolarizzare tramite un meccanismo di auto-denuncia, i capitali non dichiarati detenuti allestero. Sul piatto c un bottino potenziale tra i 150 e i 200 miliardi. Difficile, per, definire con esattezza i numeri delloperazione. Soprattutto perch, a differenza del precedente scudo fiscale, le condizioni per la sanatoria sono molto pi onerose: non c anonimato, le imposte dovute dovranno essere pagate per intero ed previsto soltanto uno sconto sulle sanzioni amministrative per lomessa o errata compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi, ridotte alla met del minimo (se il contribuente decide di rimpatriare i capitali o mantenerli in Paesi white list, che consentono lo scambio di informazioni con lItalia, altrimenti il bonus ridotto a un quarto del minimo). Senza dimenticare i rilievi di natura penale. La normativa, infatti, esclude la punibilit per infedele e omessa dichiarazione e prevede una riduzione di pena fino alla met per dichiarazione fraudolenta (mediante fatture false) ma non contempla alcun salvacondotto per altri eventuali reati di natura tributaria o connessi allevasione. Vale la pena ricordare, inoltre, che la voluntary di-

Il costo pu arrivare al 100%, ma se si viene scoperti la pena sale fino al 240%

lascito prodotto da redditi evasi in passato. Saranno i primi ad aderire, perch il costo sar relativamente contenuto, attorno al 10%, stima Stefano Grassi, direttore finanziario di Banca Generali, che aggiunge: Ben diversa lipotesi di capitali costituiti da un imprenditore a seguito di evasione fiscale in periodi ancora accertabili: tra aliquota Irpef, addizionali, Iva, interessi e sanzioni, si arriver a pagare quasi il 100% del capitale occultato. Ma, una volta chiusa la finestra per ladesione alla voluntary disclosure, il 30 settembre 2015, il conto potrebbe essere ben pi salato. Nel caso di omessa compilazione del quadro RW, potrebbero arrivare fino al 30% dellimporto non dichiarato se lattivit detenuta in paesi Black List. Le sanzioni per omessa ed infedele dichiarazione potrebbero arrivare fino al 240% dellimposta omessa, avverte Fanti. Daltra parte, a seguito

degli accordi promossi in sede internazionale da Stati Uniti e Ocse sullo scambio automatico di informazioni tra Paesi, il contesto normativo in materia di monitoraggio fiscale cambiato radicalmente. La voluntary disclosure sar lultima grande occasione che il contribuente ha per regolarizzare le proprie posizioni con il fisco, chiosa il responsabile private banking di Mps. E secondo Grassi, proprio lAccordo bilaterale con la Svizzera, in fase di gestazione, potrebbe accelerare ladesione alla voluntary disclosure da parte dei contribuenti.

Servizi
Dato il profilo dei contri-

Polizze e gestioni patrimoniali ad hoc per curare i capitali regolarizzati

buenti che saranno coinvolti nella procedura di autodenuncia, le private bank italiane sono candidate naturali ad accogliere i capitali rimpatriati. Si parla di circa 4050 miliardi di euro. Ma come si stanno muovendo? Abbiamo predisposto un team dedicato di 10 persone a livello centrale e 35 specialisti sul territorio, a supporto di Private banker, reti di filiali e centri Pmi, racconta Fanti, secondo cui gli strumenti principe che andranno a catturare i flussi di ritorno saranno, ai fini dellottimizzazione fiscale, gestioni patrimoniali, prodotti assicurativi e servizi fiduciari. Banca Generali sta valorizzando in particolare proprio i servizi fiduciari: saranno la soluzione privilegiata per centralizzare la gestione di un coacervo di attivit mobiliari detenute presso pi istituti, oltre a immobili, partecipazioni, crediti e opere darte, conclude Grassi.
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64 59 59

63

2007

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2012

2013

Fonte: AIPB, Analisi del mercato servito dal Private Banking in Italia

Idee Zanaboni (Aipb): le sfide dei banker

1984-2014

Ora un salto di qualit sulla vera consulenza


La protezione del denaro non basta

451
miliardi

Il numero

Fondersel il fondo italiano che vanta 30 anni di storia e 30 anni di successi*


* 8,2% rendimento medio annuo composto dalla nascita al 31/01/2014 Data di avvio 27 agosto 1984. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri. Prima delladesione leggere la documentazione dofferta disponibile sul sito www.ersel.it

Il valore delle masse gestite dalle strutture di private banking, in crescita rispetto ai 438 di fine 2012. Il patrimonio complessivo dei potenziale clienti ammonta a 936 miliardi

egli ultimi anni, il private banking ha certamente svolto brillantemente la sua missione originaria, riuscendo a traghettare indenni i grandi patrimoni attraverso le difficili fasi della crisi. I portafogli sono stati gestiti al meglio, rendendoli pi efficienti e proteggendoli adeguatamente dai cavalloni dei mercati finanziari, tanto da generare performance positive anche quando i listini scivolavano in terreno negativo. Lo afferma, dallalto del suo osservatorio privilegiato, Bruno Zanaboni, segretario generale di Aipb (Associazione italiana del private banking), che aggiunge: Con il buon lavoro fatto sui portafogli, i private banker si sono conquistati la fiducia degli investitori private. Il lavoro si tradotto dal 2007 in un costante incremento di clienti soddisfatti del servizio e del proprio consulente. E con un buon risultato sullandamento del settore. Nellultimo anno, infatti, la quota di mercato del private banking rimasta stabile Aipb B. Zanaboni Quali sono le sfide, adesso? Con il mondo finanziario che, nellultimo periodo, ha subto una profonda trasformazione e con linvecchiamento della prima generazione dimprenditori, che rappresentano una quota importante della clientela private, ormai alla vigilia di un cambio generazionale, un rinnovamento simpone anche per la missione e il ruolo del private banking, a cui nel futuro si richieder, non solo di continuare a proteggere il valore dei portafogli, ma di offrire anche unassistenza qualificata nellanalisi dei loro bisogni e nella pianificazione, diventando, cos, referenti privilegiati per la gestione dellintero patrimonio. Qual il percorso per tagliare questo traguardo? Per attirare nuovi portafogli, in una fase in cui la produzione di nuova ricchezza si contratta, si dovr lavorare, da un lato sulla qualit dellofferta e del servizio e dallaltra occorrer puntare sempre pi sulla fidelizzazione della clientela, cercando di conquistare anche le nuove generazioni. Con quali mezzi? Per raggiungere i nuovi obiettivi e vincere la sfida, tutti gli operatori dichiarano di puntare soprattutto sui contenuti del servizio, pi che sul prodotto. Poich i principali fattori critici di successo sono la qualit dei servizi dinvestimento e unelevata professionalit dei banker, i player sono concentrati sul miglioramento e ampliamento delle competenze dei professionisti, riducendo lenfasi sulla distribuzione dei prodotti.
P. PU.
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Chi sono i clienti
Divisione per fascia det
30% 26% 21% 18%

Lintervento

La grande caccia del Fisco cominciata E questa potrebbe essere lultima chance
3%

2% Fino a 34 anni 36-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65-74 anni

di ALESSANDRO DRAGONETTI*

75 anni e oltre

I voti al servizio
La soddisfazione nel dettaglio dei clienti serviti dal private banking Assistenza clienti Referente per gli investimenti Adeguatezza della consulenza Informazioni fornite dalla banca/societ Qualit dei servizi Gestione degli investimenti Rapporto costi beneci Prodotti di investimento
(gamma offerta, adeguatezza, rendimenti)

2012 64 77 74 77 76 69 67 57 76

2013 66 74 70 73 73 65 59 68 73

o scambio di informazioni rende la voluntary disclosure, il provvedimento varato dal governo per favorire il rientro dei capitali illecitamente tenuti allestero, una scelta obbligata. Alla luce del sempre pi incisivo impegno delle istituzioni internazionali, nel giro di pochi anni (o mesi in alcuni casi) la maggior parte delle autorit tributarie dei vari Paesi si trasmetteranno a vicenda e in automatico le informazioni sui rapporti finanziari detenuti dai contribuenti (inclusi i saldi dei conti correnti). A collaborare saranno anche alcuni Stati noti in passato per la rigorosit del proprio segreto bancario.

Valutazione complessiva

Collaborazione
Tale trend di contrasto allevasione internazionale e ai paradisi fiscali, avviato con il G-20 di Londra 2009 e poi sviluppato dallUe, dallOcse e dal Gafi, ormai irreversibile. Proprio lOcse ha presentato lo scorso 13 febbraio un nuovo modello per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale, che sar ufficialmente illustrato nella prossima riunione dei ministri delle finanze dellUnione europea. Questo scenario implica, per chi ha costituito o alimentato capitali allestero senza dichiararli al Fisco italiano, una presa di coscienza circa limpossibilit nel mantenere tali asset al riparo da future contestazioni mosse dagli organi dellamministrazione finanziaria.

In questo quadro il governo ha deciso di introdurre nellordinamento il programma di voluntary disclosure, disciplinato dal decreto-legge 4/2014 (in attesa di conversione). Listituto della collaborazione volontaria consente ai soggetti che detengono attivit e beni allestero e hanno omesso di dichiararli di sanare la propria posizione tributaria, pagando in ununica soluzione imposte e sanzioni (queste ultime in misura significativamente ridotta). La disclosure prevede agevolazioni anche sotto il profilo penale, dato che viene esclusa la punibilit per alcuni reati fiscali (dichiarazione omessa o infedele) e per altri le pene vengono dimezzate. La procedura, attivabile fino al 30 settembre 2015, non pu essere utilizzata se la richiesta presentata dal contribuente dopo che lautore delle viola-

zioni ha avuto conoscenza dellinizio di attivit di accertamento fiscale o di procedimenti penali nei suoi confronti.

Pro e contro
Rispetto ad altre occasioni di regolarizzazione proposte in passato (condoni e scudi fiscali), lattuale legislazione non contempla pi la possibilit di mantenere lanonimato, n quella di pagare le imposte in maniera forfetaria. La necessit di versare integralmente quanto teoricamente dovuto al Fisco negli anni pregressi, sommando gli interessi e le sanzioni (pur ridotte), fa s che lintera procedura possa in alcuni casi rivelarsi piuttosto onerosa. Tuttavia, nel valutare i costi e le opportunit della voluntary disclosure fondamentale fare un esame critico della situazione personale, analizzan-

do le potenziali ripercussioni (soprattutto in caso di possibile passaggio generazionale) della mancata regolarizzazione. Si tratta di stimare le conseg u e n ze e co n o m i ch e ( i m p o s te , sanzioni ed interessi), finanziarie (impossibilit di utilizzare i fondi detenuti allestero) e penali (nessuna copertura e applicazione delle pene in misura piena) che si determinerebbero in caso di eventuali contestazioni. Lesito della valutazione potrebbe rivelarsi particolarmente preoccupante.

Efficacia
Lefficace implementazione dello scambio di informazioni cos imminente che il 20 febbraio il ministero dellEconomia ha deciso di sospendere lapplicazione della nuova ritenuta allingresso del 20% sui flussi finanziari provenienti dallestero, proprio perch le informazioni sui redditi stranieri di pertinenza di residenti italiani saranno disponibili con lo scambio multilaterale di dati. Avvalersi dellopportunit oggi offerta significa poter rimediare a errori passati, in taluni casi senza costi eccessivi oltre al pagamento delle imposte dovute, potendo contare su esimenti o attenuanti penali che in futuro non ci saranno. Non aderire significa continuare ad esporsi al rischio di contestazioni potenzialmente capaci di erodere per intero il patrimonio costituito allestero, cui vanno aggiunte le possibili conseguenze penali. *Partner Head of Tax di Bernoni Grant Thornton
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Albert

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questione di professione

Sinergie Quando oltre alla cura del patrimonio c anche una societ creata in famiglia a cui pensare

Distribuzione clientela con i patrimoni pi consistenti per professione

Aziende Dai trust ai servizi fiduciari: le strategie della staffetta fra generazioni
Il 35% degli imprenditori italiani non ha ancora pensato al futuro dellattivit Ecco come si possono dirimere le questioni ereditarie nel mondo globale
DI PATRIZIA PULIAFITO

62% 15%
Lavoratori autonomi
Imprenditori 22% Liberi professionisti 28% Commercianti, 12% artigiani/altro

Lavoratori dipendenti
7,8% Dirigenti 3,2% Funzionari/ quadri 4% Impiegati insegnanti

23%
Posizioni non professionali
Pensionati 18,8% Altre posizioni 4,2%

on la crisi e i nuovi assetti familiari, la gestione e il passaggio generazionale dei grandi capitali si fanno pi complessi. Cos, i banker, chiamati a nuovi ruoli, devono studiare per essere allaltezza del compito e rispondere adeguatamente alle nuove esigenze. Per le famiglie facoltose preservare e, possibilmente, valorizzare il patrimonio, sono, da sempre, preoccupazioni forti. Soprattutto, quando c di mezzo anche unattivit imprenditoriale. Oggi, gli assilli sono aggravati da un contesto economico difficile che mette a rischio tutto, in particolare il futuro delle aziende. La concorrenza straniera, lalto costo del lavoro, la pressione fiscale e la perdita di competitivit spiega Andrea Jesi Ferrari responsabile Direzione private banking di Cassa Lombarda fanno temere per la continuit aziendale. Ma non solo. A preoccupare la vecchia generazione, ci sono anche i mutati stili di vita dei giovani che si allontanano dallazienda e, non sempre, ci tornano per succedere a padri e nonni sulla tolda della nave. Cos, in alcuni casi, il vecchio imprenditore si convince a vendere, quando non possibile affidare il ti-

mone a un manager esterno. Quando si arriva alla cessione, uno dei nuovi ruoli del private banker, quello di aiutare limprenditore a valorizzare al massimo lasset azienda.

Percorsi
Se, invece, limpresa entra nellasse ereditario spiega Paolo Molesini, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo private banking tra gli aspetti pi complessi da gestire nel processo successorio, ci sono le problematiche di family governance. In questo caso, il compito del private banker deve essere quello di ottimizzare linterscambio tra patrimonio aziendale e familiare, oltre allaspetto fiscale. Al private banker si richiedono, dunque, una serie di altre specializzazioni. Le diverse aree di intervento, nel passaggio generazionale, prosegue Molesini vanno dallassistenza nelle materie del diritto di fa-

25%

I lavoratori autonomi, clienti private, che sono interessati ad una consulenza per il passaggio generazionale

miglia, al diritto societario per la pianificazione di strutture patrimoniali e assetti societari, dai servizi fiduciari, ai trust e fondazioni, fino allassistenza in tema di pianificazione fiscale nazionale e internazionale. In pratica, il private banker deve riuscire a imporsi come referente privilegiato ed essere in grado di creare sinergie con tutti gli attori coinvolti nelloperazione: professionisti e componenti della famiglia. Prima di tutto aggiunge Jesi Ferrari fondamentale stabilire relazioni solide con i giovani, per una continuit di servizio, oltre ad approfondire la conoscenza del patrimonio familiare nel suo complesso, mobiliare, immobiliare e aziendale, per dare consigli adeguati. In particolare, oggi, con il 35% degli imprenditori High Net Worth, che dichiarano di dover ancora affrontare il delicato processo della transizione, la sfida si fa dura. Bisogna affrettarsi a studiare e attrezzarsi per acchiappare la sostanziosa fetta di clientela. La sfida conferma Riccardo Ardig, responsabile prodotti e servizi di Ubs Wealth Management riuscire a interpretare al meglio le nuove abitudini e modalit di interazione delle giovani generazioni, sviluppando modalit di dialogo pi adeguate ai tempi, come nuovi

canali di comunicazione online, portali Internet e piattaforme, per instaurare un rapporto costante, diretto e interattivo.

Il fattore successione
Pensi alla sua situazione familiare, ritiene che lei potrebbe trovarsi a dover affrontare un passaggio generazionale? S, avr questo problema e non ho ancora provveduto

Modelli
Ubs, in questo senso ha gi fatto dei passi, come un grosso investimento nella piattaforma tecnologica interna, per trasferire, in modo efficace la propria view sui mercati, per cogliere le opportunit e tradurle in idee di investimento. Le banche private che hanno come obiettivo quello di gestire i grandi patrimoni, non possono, oggi, non disporre di strutture specializzate e dedicate al tema del passaggio generazionale dice Andrea Ragaini amministratore delegato di Banca Cesare Ponti . Uno dei compiti principali del banker quello di accompagnare il cliente nelle differenti fasi della pianificazione successoria, che parte dalla consapevolezza di affrontarla per tempo e passa attraverso lanalisi delle differenti soluzioni possibili, per concludersi con la fase finale di esecuzione delle scelte effettuate. E se il cliente non ci arriva da solo, compito del banker fargli nascere lesigenza di affrontare il tema, sempre usando la massima sensibilit.
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Imprenditori
35%
Non avr

S, avr questo problema e ho gi provveduto

28%

37% questo problema

S, avr questo problema e non ho ancora provveduto

26%

Clienti di strutture private


48% questo
Non avr problema

S, avr questo problema e ho gi provveduto

26%

Fonte: AIPB, Analisi del mercato servito dal Private Banking in Italia

RP

Portafogli

Borsa e high yield: ecco gli asset dove dare la caccia al rendimento

P I VA L O R E A L VA L O R E .

alternanza degli scenari economici, finanziari, normativi e fiscali, nellultimo periodo, ha messo sotto pressione anche i ricchi portafogli delle famiglie facoltose. Che, non potendo pi contare sulla spiaggia sicura del reddito fisso, sono state obbligate a ripensare alla struttura del proprio patrimonio, non solo finanziario. La sfida, oggi, individuare soluzioni reattive al cambiamento e flessibili agli eventuali futuri imprevisti. Non si tratta di una sfida da poco commenta Franco Dentella, vice direttore generale di Banca Aletti (gruppo Banco Popolare) . Perch, nellattuale contesto, con rendimenti in progressiva riduzione, diventa sempre pi difficile ottenere un flusso finanziario positivo e adeguato alle proprie esigenze che da sempre uno dei principali obiettivi dei clienti private e un risultato a cui sono sempre stati abituati. E Andrea Rotti, direttore investimenti gestioni patrimoniali Ersel, aggiunge: Con la compressione dei rendimenti per conseguire maggiore redditivit, oggi, inevitabile assumersi un po di rischio in pi. Sarebbe opportuno inserire in portafoglio una percentuale, anche minima, di azioni. Ma quali titoli? Dal secondo semestre 2013 prosegue Rotti si guarda maggiormente allEuropa per il potenziale di ripresa degli utili aziendali e le valutazioni

ancora ragionevoli. Siamo, invece, meno convinti sui Paesi emergenti, non tanto per le valutazioni, quanto per i flussi dinvestimento ancora incerti, a causa di criticit presenti in alcune aree, come la Turchia. Per ottenere una maggiore diversificazione e contenere il rischio, Ersel, privilegia i fondi azionari e per proteggere gli investimenti fa ricorso agli strumenti monetari, con orizzonte temporale di uno/due anni, mentre per i portafogli superiori a 2,5 milioni di euro, si utilizzano anche fondi

I numeri

73%
La percentuale di clienti che si definisce soddisfatta del servizio e che utilizza strutture dedicate di private banking. La percentuale di soddisfatti tra chi invece non utilizza il private banking scende al 69%

69%
La quota di clienti che si dichiarano interessati a trovare anche un servizio completo di protezione della salute propria e del nucleo familiare nel pacchetto di sostegno finanziario/patrimoniale offerto dalle strutture private

alternativi single manager e strategie Ucits alternative. In particolare long/short equity e prodotti total return e market neutral. Che, per i pi facoltosi, sia arrivato il momento di prendere il coraggio di assumere un rischio maggiore, rispetto agli anni passati, daccordo anche Paolo Moia, responsabile area asset management Banca Profilo che consiglia unesposizione pi rilevante su corporate bond, titoli hi yield, obbligazioni subordinate bancarie e naturalmente azioni. E dice: Il portafoglio medio dovrebbe essere composto da circa un terzo di azioni, la met di titoli obbligazionari a media scadenza, con diverso merito di credito e una piccola percentuale di materie prime. Secondo Dentella per un cliente di profilo medio, unallocazione finanziaria ideale, potrebbe essere cos composta: 30% di obbligazioni governative area Euro (compreso i periferici), con lobiettivo di stabilizzare i rendimenti, mentre per generare performance, nel portafoglio dovrebbe entrare un 30% di obbligazioni corporate, investment grade e high yield (privilegiando le emissioni in euro e con un attento monitoraggio delle valute) e una percentuale variabile, da concordare con il cliente, di titoli azionari legati alla ripresa economica globale.
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Trend Verso un mercato dove ogni prestazione dovr avere un prezzo e una ragion dessere

La sfida

Consulenza Tariffe tutto compreso Che cosa c nei menu dei banker
Ai patrimoni medio alti consigli personalizzati con prezzi annuali fino al 2%
DI PIEREMILIO GADDA

a consulenza si paga sempre.Anche quando i costi del servizio sono nascosti tra le pieghe delle commissioni di gestione di un prodotto, pronti a essere retrocessi ai canali distributivi che lhanno collocato. Tra le strutture di private banking, per, sta prendendo piede un modello alternativo di consulenza: il servizio di advisory viene remunerato a parcella, in modo esplicito, attraverso una tariffa flat che comprende anche i costi di transazione ed esecuzione degli ordini. Un fenomeno in crescita, se vero che, dice lAipb, il peso della consulenza a pagamento sui margini delle strutture di private banking raddoppiato tra il 2009 e il 2012, passando da

Ladvisory a pagamento vale il 4% dei margini delle banche


un minuscolo 2% ad un 4,1%, ancora marginale ma destinato, pare, a un forte sviluppo, in vista della direttiva Mifid II.

Esempi
A parcella funziona, ad esempio, il servizio Advice di Fineco, lanciato nel 2008 e dedicato a patrimoni superiori a 250 mila euro: il cliente sceglie tra otto portafogli modello costruiti attingendo a una piattaforma multi-asset (fondi, etf, obbligazioni, pct ecc.) e riconducibili a tre macro obiettivi di rischio-

rendimento: conservazione, stabilit e rivalutazione del capitale, con commissioni massime rispettivamente dello 0,55%, 1,6% e 2,2%. Seimila clienti hanno gi scelto questo servizio. Parliamo di masse gestite per 1,8 miliardi di euro, il 12% del patrimonio riferibile alla clientela private, spiega Carlo Giausa, direttore servizi dinvestimento e wealth management di Fineco. Il restante 88% preferisce invece optare per il servizio tradizionale gratuito, meno sofisticato in termini di diagnosi del portafoglio, monitoraggio e reportistica e costruito prevalentemente su prodotti del risparmio gestito. I clienti private italiani, del resto, sono abituati a ricevere il supporto gratuito del proprio banker, senza mai interrogarsi con troppa pervicacia, per, sulla qualit dei consigli che ricevono. Il sistema della flat fee quello utilizzato anche da Unicredit private banking con il servizio My Globe. La commissione (massimo 1% del patrimonio gestito) comprende i servizi bancari tradizionali, costi di negoziazione e fee di ingresso dei fondi, pi la consulenza. Il 30% dei clienti private ha scelto questa opzione calcola Eugenio Lamedica, responsabile investment e wealth advisory di Unicredit private banking . Ai patrimoni sopra i 10 milioni di euro offriamo anche, in aggiunta, una consulenza specialistica di tipo aziendale su micro-operazioni di M&A, su temi fiscali e legali, compravendite immobiliari e passaggi generazionali. Un pacchetto di opzioni

Levoluzione dei portafogli


6,7%
0,5%

Vince la sicurezza Prodotti assicurativi Altri Gestioni patrimoniali 9,2%


2,4%

Advisory Suite, con tariffa compresa tra l1 e l1,60%, che comprende indicazioni di asset allocation, proposte di portafogli modelli, reportistica evoluta e selezione degli strumenti finanziari. Su un totale di 20.000 famiglie private, 13.204 hanno gi optato per questo tipo di servizio. Gli altri suggerisce Roberto Maugeri, responsabile marketing e business development di Banca Euromobiliare hanno solo la gestione patrimoniale e non necessitano di un servizio pi completo.

In pista per consulenze formato 2.0

16,1% 12%
0,3%

16,8%

Duplicazione
La consulenza a pagamento pone per una questione di duplicazione dei costi: gi presenti in forma implicita sotto forma di commissioni di distribuzione (per esempio nei fondi comuni) e replicati, quindi, dalla parcella. Non sempre cos. Se nel portafoglio del cliente sono presenti strumenti con commissioni implicite, ad esempio fondi e sicav, la banca applica uno sconto sulla parcella di consulenza corrispondente alla retrocessione riconosciuta dalle societ emittenti, ricorda Giausa di Fineco. Nel caso di Banca Euromobiliare, invece, la commissione Flat si applica nella misura del 100% sulle somme amministrate, al 50% per i fondi comuni e al 30% sui prodotti assicurativi.
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Fondi comuni di investimento 16,7% Etf Azioni Titoli di Stato Altre obbligazioni Obbligazioni bancarie proprie Liquidit
0,6%

13,7% 14,6% 16,2% 9,8% 10,1%


31/12/2009

10,3% 13% 12,1% 7,5% 11,4%


30/9/2013
RPirola

Fonte: AIPB, Analisi del mercato servito dal Private Banking in Italia. Dati al settembre 2013

che Banca Fideuram offre ai clienti con asset sopra i 2,5 milioni, nellambito del servizio Sei: Rispetto a quella di base, il cui costo incorporato nel prezzo dei prodotti, questa consulenza pi evoluta parte dallanalisi dei

bisogni del cliente in sei aree: tutela, previdenza, liquidit, riserve, investimenti ed extra-rendimento, spiega Antonello Piancastelli, amministratore delegato di Fideuram Vita e coordinatore servizio private banking

di Banca Fideuram. Lha scelta il 35% dei clienti private e costa dallo 0,1% all1% in base allentit del patrimonio in gestione. Anche Banca Euromobiliare dispone di un servizio di consulenza a pagamento,

on ancora laddio ai palazzi austeri e lucidi che ospitano gli uffici dei banker. E forse quel momento non arriver mai. Ma anche le private bank devono cambiare. Entrare in modalit 2.0 per incontrare una clientela sempre pi avvezza alluso delle nuove tecnologie. Secondo unindagine dellAipb, lassociazione di categoria, oggi il 91% dei clienti private usa il personal computer e di questo l87% per svolgere attivit che ruotano attorno alla finanza. Su 100 intervistati, 59 hanno uno smartphone, 39 un tablet e circa i due terzi di coloro che utilizzano un dispositivo mobile se ne serve per accedere a servizi finanziari di vario genere. Ci non significa che il canale fisico stia diventando marginale. In media, infatti, i clienti hanno un contatto diretto con il proprio referente 14 volte lanno e nell84% dei casi lo incontrano presso gli uffici della banca, solo saltuariamente in ufficio (17%) e al proprio domicilio (10%). Sempre pi spesso, tuttavia, il tecno-cliente cerca di sviluppare la relazione con il banker attraverso un mix di strumenti e occasioni differenti. Come rispondono le private bank italiane al crescente bisogno di high tech? La

Aipb Il presidente Maurizio Zancanaro


maggior parte degli operatori dispone ancora di piattaforme basilari per lInternet banking, con funzioni prevalentemente informative. Dallindagine dellAipb si evince, per, che gi oggi 15 operatori hanno arricchito il proprio home banking con servizi di reportistica avanzata per il portafoglio e funzioni dispositive di trading online tradizionale. Le previsioni indicano che nel 2015 solo unesigua minoranza continuer ad usare lInternet banking per le sole funzioni di carattere informativo, mentre la maggioranza avr abbracciato un modello pi evoluto: il web sar utilizzato non solo per laccesso a reportistica di tipo avanzato, ma anche per la sottoscrizione delle proposte di consulenza formulate al cliente, eventualmente da effettuare mediante firma elettronica in un momento successivo allincontro con il banker. In tema di nuovi canali di erogazione del servizio, il 60% degli operatori dichiara lintenzione di potenziare il contatto a distanza nei prossimi anni, ad esempio attraverso sistemi di web-conference. Il 12% delle private bank intende rafforzare solo il team di specialisti, mentre il 24% non prevede alcun cambiamento nelle modalit di contatto tra clienti e consulenti.
P. E. G.
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In portafoglio serve un po doro

oro volubile, non un asset risk free (senza rischio) e non stacca frutti periodici, come le cedole dei titoli di Stato o i dividendi azionari, non proprio comodo da custodire, ma tenerlo in portafoglio aiuta a difendersi nei momenti critici, soprattutto nelle fasi di grande tensione sui mercati finanziari, anche per motivi di politica internazionale. Se , in questi giorni si guarda il grafico delloro, balza subito allocchio, la pesante perdita di quasi il 31 per cento (valorizzata in euro) dai massimi storici di settembre 2012, toccati dopo una lunga corsa. Il perch lo spiega Paolo Manuelli responsabile del dipartimento di Wealth Management di Banca Etruria che, nelloro ha una lunga tradizione per il legame con il distretto orafo aretino. Listituto toscano ha sviluppato una linea di prodotti dedicati ai risparmiatori, come il Conto in Oro Finanziario e il Deposito in Oro Fisico. Il motivo della flessione nelle quotazioni spiega Manuelli va ricercato nella natura estremamente volatile del metallo giallo, le cui quotazioni salgono di fronte alle crisi macroeconomiche e geopolitiche e scendono, anche vertiginosamente, quando il clima si rasserena. Negli ultimi diciotto mesi, lintervento di Draghi a difesa delleuro, i dati positivi sulleconomia americana e la percezione sulle prospettive di quella globale, hanno fatto perdere valore alloro. In compenso, le quotazioni del metallo giallo sono schizzate alle stelle (+ 79 per cento), da gennaio 2010 a settembre 2012, periodo in cui il debito sovrano europeo andato sotto pressione dei mercati finanziari e la bufera imperversava sui mercati azionari. In questo caso prosegue Manuelli, loro ha ridotto le perdite del portafoglio, svolgendo il suo ruolo di stabilizzatore della performance. Per questo motivo, ai clienti private, consigliamo di tenerne sempre in portafoglio una percentuale minima del 3 per cento.
P. PU.
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LA POSTA
DETRAZIONE 50%

Tinteggiatura senza sconti


Devo sostenere spese per tinteggiare alcune pareti e cambiare la tappezzeria. Posso beneficiare dellaliquota Iva ridotta al 10% e della detrazione fiscale del 50% della spesa da suddividere in 10 anni?
Lettera firmata - via email

Happy euro

a cura di Elfo & Felix Petruska

Le scadenze della settimana


L 24 M 25 M 26 G 27 V 28 S 1 D 2

28 venerd
Modello Cud Entro oggi i sostituti dimposta devono rilasciare le certificazioni delle ritenute operate nel corso del 2013, come il modello unificato di certificazione (Cud). Comunicazione Iva Scade il termine di presentazione della comunicazione annuale dei dati. Iva Registrazioni di fine mese. Fondi rustici Va presentata la denuncia per i contratti stipulati non in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata e per quelli rinnovati nel corso dello scorso anno e va versata la relativa imposta, nella misura dello 0,5% con il minimo di 67 euro (codice 108T - fondi rustici). Inps Occorre trasmettere allInps via Internet la denuncia per i pagamenti effettuati nel mese precedente a dipendenti e collaboratori parasubordinati. Studi di settore I contribuenti soggetti agli studi possono comunicare le cause che giustificano le anomalie o gli scostamenti relativi alla dichiarazione Unico 2013, tramite il programma scaricabile dal sito dellAgenzia delle Entrate. Revisione auto e moto Vanno sottoposte a controllo le auto immatricolate nel 2010 con data della carta di circolazione compresa tra il primo e il 28 febbraio. Da sottoporre a revisione anche le auto gi revisionate, sempre in febbraio, nel 2012. Stesse regole per le moto immatricolate e i ciclomotori.

Le spese relative alla tinteggiatura, e alla posa della tappezzeria, rientrano tra le manutenzioni ordinarie e quindi non fanno parte di quelle che possono beneficiare della detrazione del 50% sulle ristrutturazioni edilizie. invece possibile usufruire dellaliquota agevolata del 10% per le prestazioni di servizi relative agli interventi di ristrutturazione ordinaria realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa.
DICHIARAZIONE REDDITI

La spesa per la casa di cura sostenuta nel 2013, solo per la parte relativa alle spese mediche e paramediche di assistenza specifica, dovr essere inserita quindi nella dichiarazione dei redditi relativa al 2013 e ancora di competenza della mamma.
CONDOMINIO

Per segnalare casi e disavventure o chiedere chiarimenti scrivete a: Corriere Economia, via Solferino 28, 20121 Milano E-mail: corsoldi@rcs.it. Fax: 02-62827604

RENDITE FINANZIARIE

SUCCESSIONI

Cos il bollo sui depositi


Ho ricevuto la comunicazione di addebito dellimposta di bollo per il 2013. A parte la sorpresa di scoprire che anche un conto liquidit paga l1,5 per mille, ho notato che laliquota stata applicata sul saldo al 31/12/2013. corretto fare riferimento al saldo finale anzich alla giacenza media dellanno?
Lettera firmata - via email

Come soddisfare la legittima


Se si lascia in eredit un appartamento a un figlio, questi pu soddisfare con denaro proprio la quota di legittima dei due fratelli, nel caso in cui la liquidit contenuta nel patrimonio caduto in successione non fosse sufficiente?
Lettera firmata via email

La vendita di beni comuni


Il condominio vuole vendere lappartamento del portinaio. Quale maggioranza serve? Alcuni condomini sostengono che ora bastano 667 millesimi e non pi richiesta lunanimit. E proprio cos?
Lettera firmata - via email

Le spese sanitarie nelle case di cura


Mia madre, ricoverata in una casa di cura, morta ai primi di gennaio 2014. Volevo sapere se possibile scalare la retta che stata pagata da mia madre nel 2013, suddividendola al 50% tra me e mio fratello (non esistono altri eredi). La casa di cura ci ha comunicato che far una dichiarazione unica a nome di mia madre.
Lettera firmata - via email

Tutti gli oneri detraibili seguono il principio di cassa.

La vendita o la permuta di una parte comune delledificio, come la portineria, nulla senza il consenso di tutti i condomini (Cassazione 26/11/1998, n. 11986). E invece possibile cambiarne la destinazione con il voto favorevole dei 4/5 dei partecipanti al condominio e i 4/5 del valore delledificio (articolo 1117-ter del Codice civile).

Risponde Massimo Fracaro

Dopo le modifiche apportate dal decreto legge n. 16 del 2012, limposta si applica su tutti i depositi a risparmio, compresi i conti deposito o i conti liquidit. Per calcolare limposta si deve tenere conto del valore dei prodotti finanziari al termine del periodo rendicontato. In pratica, in caso di rendiconto trimestrale si applicheranno tre dodicesimi dellimposta sul saldo del trimestre. Se il rendiconto annuale, lintera imposta si applica tenendo conto del saldo di fine anno. Dal 2014 laliquota salita al 2 per mille.

In linea di diritto la risposta negativa: la legittima deve essere soddisfatta con beni compresi nellasse ereditario. Sul tema la giurisprudenza di Cassazione praticamente unanime. Ma c spazio per lautonomia privata: a fronte di un testamento con il quale il padre lascia lunico appartamento a un figlio, con obbligo, a carico di questultimo, di soddisfare la legittima dei fratelli con denaro proprio, i fratelli potrebbero certamente ottenere dal giudice di essere cointestati sullappartamento. Tuttavia nulla vieta che, con laccordo di tutti i coeredi, la volont testamentaria venga eseguita.

2 domenica
(Scadenze prorogate a luned 3) Contratti di locazione Se non si optato per la cedolare secca,

deve essere versata limposta annuale di Registro del 2% sui contratti di affitto di durata superiore a 30 giorni, sottoscritti allinizio del mese di febbraio, se nuovi e redatti in forma scritta, con inizio dalla stessa data se verbali e per quelli rinnovati. Il versamento si effettua in banca, in posta o dal concessionario con i modelli F23 o il nuovo modulo F24 con elementi identificativi (ELIDE). Questi i codici per il modello F23: 115T prima annualit; 112T annualit successive; 107T intero periodo; 114T proroghe. Per il modello F24: 1500 locazione iniziale, 1501 annualit successive,1503 risoluzione,1504 proroghe. Per gli stessi contratti entro oggi pu essere esercitata lopzione per la cedolare secca. Chi intende avvalersi del regime della cedolare secca pu esercitare lopzione in sede di registrazione del contratto compilando il nuovo modello RLI che sostituisce dal 2 febbraio il modello Siria e il modello 69 (fino al 31 marzo si possono usare ancora i vecchi moduli). Irap Scade il termine per lopzione (o la revoca) da parte delle imprese individuali e delle societ di persone per lapplicazione dellImposta con le modalit previste per le societ di capitali, da effettuare in via telematica. Ravvedimento sprint Entro oggi possono essere sanati i versamenti scaduti il 17 febbraio, con la sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo, oltre agli interessi dell1% annuo. Canone tv Ultimo giorno per sanare il canone scaduto il 31 gennaio (sanzione par a 4,41 euro, da versare sul c/c postale 104109, intestato ad Agenzia entrate, dir. prov.I uff. territoriale Torino 1) .
PAOLO DUBINI
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AZIENDE INFORMANO
Premio Excellent Premi Excellent per il Turismo a Milano
Promossa da Communication Agency, la diciannovesima edizione del Premio Excellent ha tributato anche questanno - nel corso di una serata di gala condotta da Tessa Gelisio allHotel Principe di Savoia di Milano - speciali riconoscimenti ai protagonisti dellindustria turisticoalberghiera italiana, nonch a personalit di spicco della cultura, della ricerca e dello sport, impegnate nella valorizzazione del made in Italy. Lautorevole Giuria presieduta da Ombretta Fumagalli Carulli ha premiato lo scienziato Antonino Zichichi, il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, il pilota dellAF Corse Federico Leo e lastronauta Luca Parmitano. Tra i premiati del settore turistico: Stefano Biscioni, Presidente ESI, Executive Search International; Gianluca Capone, Direttore Generale Radisson Blu Es. Rome; Patrick Recasens Managing Director Pullman & Leisure Thalasso Division Italy e Direttore Generale Pullman Timi Ama Sardegna; Isabella e Sebastiano De Luca, titolari Gruppo Gais Hotel; Elisabetta Fabri, Presidente & CEO Starhotels; Marino Finozzi, Assessore al Turismo Regione Veneto; Lidia Fiorentino, CEO e Presidente Grand Hotel Excelsior Vittoria; Christopher Cowdray, CEO Dorchester Collection; Famiglia Zacchera, titolari Gruppo Zacchera Hotels. Un riconoscimento alla memoria per Antonello Passera. Info: www.mastermeeting.it

www.corriere.it

A cura di RCS MediaGroup Pubblicit


graficocreativo

Dreher Nuova Dreher Lemon Radler Alto gradimento anche in Italia


A pochi mesi dal lancio di daggio, inoltre, sa che la Radler Dreher Lemon Radler, un son- una bevanda particolarmente daggio effettuato da Heineken diffusa al nord e il 27% conosce in partnership con la Direzio- lorigine del nome. Il 46% degli ne Pubblicit di RCS rivela la intervistati dichiara che la Radler conoscenza e lapprezzamento perfetta quando si ha molta degli italiani per la nuova sete e il 24% vede lapebevanda di Heineken. ritivo come il momento Il 57% degli intervistati ideale per berne una. dichiara di conoscere Dallindagine emerge Dreher Lemon Radler: chiaramente, quindi, che tra questi, il 44% lha Dreher Lemon Radler provata e il 7% la beve ha fatto da traino a queregolarmente. Il 67% sta tipologia di bevanda del campione sa sul mercato italiano, che va consumata riscontrando succesa una temperatura so e facendo appascompresa tra i 3 e i 5 sionare gli italiani. gradi e a uno su due Un ottimo risultato, noto che Heineken se si pensa che il la produce interanuovo prodotto mente in Italia. stato lanciato in Ita1.635 le interviste lia soltanto nella prieffettuate, con linmavera dello scorso tento di indagare il anno. livello di conoscenza Il merito sicuradegli italiani sulla Dreher Lemon Radler mente attribuibinuova bevanda a le sia alla qualit base di birra (40%) e succo di dellultima nata in casa Heilimone, appartenente alla cate- neken - che aggiunge al piacere goria Radler, gi apprezzata di una delle migliori birre lager da tempo in altri Paesi europei, italiane, la Dreher, il gusto frecome Francia, Germania e In- sco del succo di limone, con un ghilterra. ridotto contenuto di alcol (2%) Secondo i dati, il 28% degli e un gusto naturale ed equiliitaliani sa cosa una Radler e brato -, sia alla spiritosa camtra chi lha assaggiata il 59% pagna di comunicazione, con descrive correttamente il gusto il claim tempo di Limonare, come armonico, fresco ed equi- riproposto a tutte le et, coinlibrato e pi della met (51%) volgendo in modo innovativo sa che ha una gradazione alcoli- tutti i mezzi di comunicazione, ca compresa tra 1 e 3 gradi. dalla Tv alla radio, dal web alla Il 60% dei partecipanti al son- carta stampata.

Yingli Yingli Green Energy per scuola in Zambia


Leader nel settore dellenergia solare, Yingli Green Energy Holding Company Limited commercializza i suoi prodotti con il marchio Yingli Solar . Di recente ha realizzato - insieme a SolarAid - un piccolo impianto fotovoltaico per una scuola in Zambia, costruita grazie allUNHCR (lAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), con il supporto prezioso dei partner Atama Solar Energy, Kingspan Energy e Solar Roof Systems. Nel 2013 Yingli ha raccolto assieme ai partner oltre 24.000 euro, donati a SolarAid per consentire di utilizzare lenergia fotovoltaica, grazie al programma Lighter Learning, con lobiettivo di aumentare laccesso alleducazione per i bambini delle comunit povere in Zambia, illuminando con piccoli sistemi fotovoltaici 12 scuole nel Paese africano. LUNHCR ha iniziato a costruire la scuola nel settembre 2008 per accogliere i molti bambini rifugiati dellarea: Mayukwayukwa uno dei campi profughi, a 300 km da Lusaka. Ospita attualmente circa 15.000 rifugiati.

Elisabetta Franchi Debutto in Belgio per Elisabetta Franchi Prima boutique monomarca ad Anversa

Lenovo Lenovo: leadership nellarea EMEA


Numero uno al mondo nel mercato dei PC, Lenovo ha recentemente nominato Aymar de Lencquesaing Presidente della Regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), mentre Gianfranco Lanci stato promosso a COO (Chief Operating Ofcer) ed Executive Vice-President dellAzienda. Lanci sar anche il responsabile a livello globale dellappena formato PC Group (una delle nuove 4 macro-divisioni della societ), restando responsabile della regione EMEA, cui si aggiungono i mercati pi sviluppati della regione Asia-Pacico (Giappone e Australia/Nuova Zelanda). Siamo oggi nella fase pi entusiasmante della nostra storia come Lenovo - ha commentato Yang Yuanqing, CEO e Chairman di Lenovo -: con un tasso di crescita che sorpassa il resto del mercato, trimestre dopo trimestre, continuiamo a crescere nel nostro core business, quello del PC e al contempo ci stiamo posizionando come player importante nei mercati della mobility e dellIT enterprise. Oggi esistono ancora grandi opportunit di crescita - ha concluso Aymar de Lencquesaing - per portare Lenovo al primo posto in EMEA, anche oltre i PC, verso larea denita del PC+, con riferimento ai cd. Le nuove nomine saranno effettive in Lenovo dal 1 aprile 2014. Info: www.lenovo.com/it

Due scorci della boutique di Anversa

La scuola di Mayukwayukwa

stata appena inaugurata in Belgio, ad Anversa, capitale indiscussa dellavanguardia e del design, la prima boutique monomarca di Elisabetta Franchi: 100 mq in Schuttershofstraat, nota via del lusso nel centro cittadino. Nel negozio passato e presente si fondono con rafnata eleganza, riettendo i codici dello stile secondo Elisabetta Franchi: uno stile reso attraverso linee pulite ed essenziali, armonizzate con gli elementi storici dello spazio (la facciata e le pareti di mattoni). La perfetta armonia tra collezioni e arredamento ne fanno il luogo ideale per incontrare la creativit di Elisabetta Franchi Complementi darredo e materiali si vestono dei valori propri del marchio: specchi fum alternati a superci trasparenti, tessuti, metallo e luci soffuse si mescolano come in una danza, a creare unatmosfera emozionale e femminile che amplica

il prodotto, in un gioco di pieni e vuoti, studiato per far risaltare le differenti caratteristiche dei capi della Maison, grazie anche alla cura dei dettagli e allutilizzo di eleganti tendaggi in tessuto. Gli abiti e gli accessori di Elisabetta Franchi si amalgano agli arredi in una sinergia che riesce a trasmettere latmosfera di una boutique seducente e al tempo stesso intima. Questa ennesima tappa nel percorso di crescita di Elisabetta Franchi conferma limportanza strategica dei mercati esteri, nonch la sua volont di affermarsi anche al di fuori del nostro Paese attraverso unapertura capillare di boutique monomarca, forte di una distribuzione internazionale che conta 1095 boutique multimarca e 62 monomarca (26 in Italia e 36 allestero), collocate nelle arterie strategiche dello shopping cittadino delle principali metropoli del mondo.

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

informazione pubblicitaria

Rey Pastificio, la pasta italiana nel mondo


n pastificio nato come laboratorio artigianale che diventa il simbolo della pasta italiana all'estero. Rey Pastificio esporta il 95% della propria produzione, esclusivamente pasta secca, in Europa ma anche in Medio Oriente, Russia e Cina. La nostra forza - spiega l'amministratore unico Domenico Toso - la filiera corta e quindi la qualit della nostra produzione; la materia prima italiana, la macinatura del grano avviene in un molino a Ferrara e l'intera lavorazione nel nostro stabilimento di San Damiano d'Asti. Nel 2011 la famiglia Toso ha infatti costituito la societ Molino del Po Srl con l'obiettivo di completare il ciclo della filiera corta. Oltre alla qualit delle materie prime la pasta Rey si distingue anche per l'innovazione: da un anno il laboratorio di ricerca e sviluppo ha ideato una pasta trafilata in bronzo che rappresenta un prodotto artigianale

LE

ECCELLENZE DEL PIEMONTE


su scala industriale. Il laboratorio interno spiega l'amministratore - il punto centrale della nostra lavorazione, qui si realizzano costantemente test per creare nuovi prodotti tenendo conto delle esigenze dei nostri clienti. In quest'ottica stato ad esempio concepito un nuovo formato di pasta leggermente pi corto rispetto agli standard normali per permettere ai bambini di mangiare da soli. Importante anche la confezione dei prodotti, studiata per esaltare le caratteristiche della pasta. Trovata la giusta ricetta - continua Toso bisogna vestire il prodotto cos inizia un' altra fase di studio sul packaging. Il pastificio Rey produce ogni anno 40 mila tonnellate di pasta. Il nostro obiettivo per il 2014 - spiega Toso - di crescere ancora soprattutto all'estero cercando di capire e interpretare le esigenze dei nostri clienti. Abbiamo ancora molti margini di manovra.

Albatron, il 2014 si apre con segnali positivi


lbatron nasce come studio di progettazione e consulenza per poi orientare la propria mission anche verso la produzione di dispositivi elettronici. Nel corso dei diciotto anni di attivit - spiega Roberto Ferretti - abbiamo pure modificato il modo di progettare orientandolo al soddisfacimento soprattutto delle esigenze delle piccole aziende per le quali il prodotto elettronico sviluppato rappresenta un elemento spesso decisivo nella realizzazione di macchinari pi moderni ed efficienti, ma che non potrebbero permettersi la gestione di un reparto di produzione elettronica. Un altro cambiamento la realizzazione di un magazzino

interno allazienda. Questa - continua Ferretti - stata una scelta quasi obbligata: con la crisi, che per noi non stata eccessivamente onerosa, sono aumentate le difficolt nell approvvigionamento della componentistica elettronica. Abbiamo, quindi, investito nellacquisto delle materie prime in modo da coprire le esigenze di produzione su tempi pi lunghi per garantire ai nostri clienti la fornitura dei prodotti. Immutata, invece, la scelta strategica di non appe-

santire la struttura con un reparto produttivo preferendo appoggiarsi a terzisti specializzati. Siamo riusciti a mantenere flessibilit e rapidit dazione - continua Ferretti - per adeguare i prodotti gi maturi alle nuove tecnologie e contemporaneamente permettere una rapida implementazione a quelli nuovi. In questottica, per il prossimo biennio, prevista unulteriore crescita dellorganico per migliorare lassistenza ai clienti e lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche su cui lazienda sta investendo direttamente. Stiamo anche valutando la realizzazione di prodotti proprietari per i quali sar necessaria la formazione di una adeguata struttura commerciale. Impegni che diventa

ROBERTO FERRETTI

possibile realizzare grazie anche ai segnali positivi che stanno arrivando dal mercato. Il 2014 si sta aprendo in modo sensibilmente pi positivo di quanto avvenuto negli ultimi anni e la sensazione che si possa tornare a pianificare in modo pi tranquillo lattivit sul medio termine.

STN,Comazzi e Baranzelli: lunione fa la forza nel trasporto pubblico e nel noleggio


na sinergia vincente che da un lato ottimizza le risorse delle aziende e dallaltro offre un servizio puntuale ed efficiente allutenza. Si tratta della collaborazione tra tre aziende leader nel trasporto pubblico,STN, Comazzi e Baranzelli Natur, che facendo rete coprono oggi con grande efficacia il trasporto pubblico e il noleggio nelle province di Novara, Verbano, Cusio, Ossola e Vercelli. STN , acronimo di Societ Trasporti Novaresi, con sede a Novara, dispone complessivamente di 45 autobus che effettuano ogni anno oltre 2 milioni di chilometri di percorrenze di servizio. Oltre la met del parco veicoli stata rinnovata negli ultimi anni. In particolare i mezzi impiegati per i servizi di noleggio di rimessa rinnovati risultano dotati di tutti gli accessori idonei a rendere piacevole e confortevole il viaggio. Autoservizi Comazzi pu contare su un parco veicoli di 78 moderni autobus e uno staff di circa 60 dipendenti. Due sono le principali aree di intervento di Autoservizi Comazzi: l'attivit di trasporto pubblico locale che abbraccia gran parte delle Province di Novara e del Verbano, Cusio, Ossola e quella di noleggio ampiamente sviluppata nelle zone di cui sopra. Oltre alla sede di Domodossola, Autoservizi Comazzi dispone delle sedi di Verbania, di Omegna e di Borgomanero per garantire una piu ampia ramificazione ed efficienza del servizio. Baranzelli Natur, azienda con sede a Romagnano Sesia e filiali nelle zone di Borgosesia e Biella, vanta una tradizione familiare di grande spessore. Oggi conta tre milioni di chilometri allanno servendo migliaia di clienti, mettendo a loro disposizione un parco veicoli di alto livello e costantemente rinnovato, come lultimo modello Van Hool di 84 posti a due piani e

DOMENICO TOSO

Pasta & Company, investimento in bont


Artigianalit e genuinit i punti di forza dellazienda di Rivalta che adesso bussa ai mercati europei

li ingredienti entrano in azienda freschi ogni mattina per trasformarsi in oltre 80 tipi diversi di pasta secondo un sistema di produzione rigorosamente artigianale. Perch a Pasta & Company fare la pasta fresca non solo un lavoro ma un modo di vivere. E vero - spiega Paola Nardo, una dei titolari - A muoverci innanzitutto la passione e il nostro investimento pi grande sulla bont, perch siamo convinti che sia un fattore sempre vincente. E che sia vincente lo conferma il fatto che questavventura, nata nel 1997 dallintuizione di tre fratelli e relative consorti, rappresen-

ti oggi una realt importante e, pur mantenendo inalterate le caratteristiche di artigianalit e genuinit,continui a crescere e adesso bussi con forza ai mercati europei e ad un ampliamento di quello interno. Abbiamo una presenza consolidata in Piemonte, Lombardia e in Francia - dice Paola Nardo ma abbiamo gi mosso i primi passi in Germania e vogliamo espanderci fino ai paesi del Nord Europa. Del tutto particolare la forma di distribuzione adottata dallazienda di Rivalta. Noi da sempre puntiamo sui mercati cittadini - spiega Nardo - in primo luogo perch rappresentano un segno della tradizione ma anche unoccasione di contatto umano: alle famiglie noi offriamo soluzioni sane e veloci per la dieta giornaliera capace di risvegliare lappetito di grandi e piccini. Una pasta ripiena con un condimento leggero, ad esempio, una soluzione ideale per mangiare sano e appetitoso senza dannarsi in cucina. Un messaggio, questo, che

dotato di ogni genere di comfort. Le aree servite dalle autolinee Baranzelli sono principalmente il Novarese e il Vercellese. Queste aziende, sebbene tre realt distinte, rappresentano oggi una realt in grado di offrire i migliori servizi possibili allutenza. Una scelta vincente, quella di creare sinergia, resa pi facile dalle compartecipazioni personali (i Sig.ri Galli e Baranzelli hanno rilevato il 50% ciascuno della STN) ma soprattutto dalla lungimiranza degli imprenditori che hanno fortemente creduto nella collaborazione come a una strategia ottimale per lazienda e per la clientela. servizi di logistica frutto di una lunga competenza e presenza nel settore. L'azienda quindi per il prossimo biennio prevede di aprire nuovi filiali in Cina e negli Stati Uniti e contemporaneamente di ottimizzare e diminuire i costi di trasporto dei container da e verso il porto, continuando anche a sviluppare l'ICT attraverso una costante ricerca verso il controllo di gestione e dei servizi di consultazione. In questi ultimi anni - sottolinea Mellano - il trend del nostro fatturato stato positivo, nonostante la crisi, e questo dato incoraggiante si ripeter anche per il 2014.

Nord Ovest un nuovo modello di business


ha riscosso pieno successo sotto forma di una richiesta in costante crescita anche nei momenti della crisi. In questo senso la diversificazione dei prodotti ma anche nella distribuzione stata risolutiva: abbiamo sperimentato i punti di ristoro soprattutto in Francia, che hanno riscosso grande successo. Puntiamo sullo street food di qualit e vogliamo allargarci anche in Italia: la nostra ricetta rimane quella della seriet, proponendo un rapporto qualit-prezzo ottimale per un prodotto che nonostante i numeri in crescita vuole rimanere artigianale e genuino. un impegno importante, ma lo affrontiamo con infinita passione. i processi di management attraverso ladozione di modelli gestionali sostenuta da una formazione continua. Nord Ovest gestisce tutti gli aspetti della filiera della logistica: dalla spedizione vera e propria alle operazioni accessorie come la gestione degli aspetti doganali, la consulenza nella materia fiscale fino alla contrattualistica internazionale. Dal 1975, anno in cui nata la societ abbiamo avuto una vocazione all'internazionalizzazione - spiega Mellano -.In questo momento in cui la domanda interna molto debole e le aziende di produzione e/o nnovare per affrontare la crisi, ma anche commerciali hanno come unico sbocco il merper crescere e migliorare il proprio cato internazionale, siamo in grado di presenmodello di business. Nord Ovest, azienda tarci sul mercato con un' offerta globale di piemontese specializzata nella logistica, ha spostato il baricentro della strategia aziendale verso la personalizzazione dei servizi cuciti ad hoc per ogni singolo cliente. Ci siamo specializzati - spiega il revisore legale, Giovanni Mellano - in alcuni tipi di servizi dove si concentrano le competenze e le attivit che realizzano il miglior vantaggio competitivo anche in termini di costo. Un passaggio che prevede investimenti soprattutto per quanto riguarda l'innovazione. Nella nostra azienda la capacit di gestire
DIRIGENZA NORD OVEST

Cairo:la mia azienda sceglie il sociale per farsi moderna Igor: passione, coraggio e innovazione
a deciso che unimpresa non vive senza unanima. E lanima sta in una persona. Cos Daniele Cairo, giovane startupper alessandrino ha creato una nuova formula. Quale? Quella semplice, semplice di lavorare per favorire anche le imprese altrui. E un gioco di parole, cosa significa? Provare a considerare gli altri imprenditori come alleati potenziali e non come concorrenti. Bella frase, ma in pratica? Si pu fare azienda vendendo un prodotto - risponde sorridendo - o fornendo un servizio. Cio facendo affari senza preoccuparsi che anche linterlocutore lo faccia. Oppure mettendo a disposizione del mio settore, e quindi anche dei miei concorrenti, spazi per lesposizione dei loro prodotti, che cos diventano anche un po miei e allargano il mio orizzonte. Cos nasce la Casa delle idee dove stanno gli operatori del settore tecnologico della domotica, dell'arredo bagno e del contract, delle fonti rinnovabili e dellilluminazione a led DANIELE CAIRO

Mentre molti chiudono i battenti, uno startupper sceglie di collocare la propria impresa nel centro della citt e non pensa solo ai prodotti, ma anche alle persone che li usano. Ecco come fa...
che poi il core business di Cairo - ma anche i servizi alla persona come la formazione professionale, il centro di assistenza fiscale, il Movimento che si occupa da oltre quarantanni di solidariet sociale. E il mix pronto: conoscenza, tecnologia e persona. Tutte cose che si ritrovano, dice lui: in un loop continuo e che non finisce. Quindi non si lasciano, rimangono avvinghiate. Ha ristrutturato in pochi mesi un vecchio negozio del centro di Alessandria, non si sa se per farlo dimenticare in fretta o per farlo ricordare. L si vendevano dischi e strumenti musicali. Ne ho mantenuto la vocazione, perch anche la conoscenza di nuove tecnologie pu essere intrattenimento ci dice con la voce grossa, sicuro di essere inteso e guardando leffetto che fa la nuovissima illuminazione a led installata nel locale. Quattro piani, quasi 1000 mq. pronti ad ospitare anche eventi. E non detto che non siano cultura tante idee di giovani e di meno giovani che si occupano di comunicare anche solo sensazioni. Ma che impresa ? Alla fine produce e vende come le altre. Solo che non tutte sono in grado di farlo cos. Una volta dice di aver sentito che nella societ globalizzata solo lidentit locale elemento di differenziazione e di successo. E Daniele Cairo si messo in moto per riscoprirla e per applicarla al suo modo di fare. Senza nemmeno tirare in ballo la fortuna.

ome per fare un gorgonzola di qualit serve un ottimo latte, cos per creare un'azienda che detiene il 40% del mercato servono passione, coraggio e innovazione. Nel 1996 - spiega il Ceo di Igor,Fabio Leonardi - detenevamo il 5% della quota di mercato e iniziavamo a muovere i primi passi nei mercati internazionali. In meno di vent'anni siamo riusciti a far crescere non solo la nostra azienda, ma lintero settore e soprattutto a raggiungere il 50% di fatturato all'estero, di cui il 15% extra U.E.. Un risultato ottenuto con una strategia orientata alla qualit delle materie prime (il latte viene acquistato esclusivamente nelle zone indicate dalla DOP), all'innovazione e al coraggio di rischiare. Ci siamo mossi su tre direttrici: migliorando le caratteristiche organolettiche del prodotto, garantendo parametri igienico-sanitari molto alti e innovando le confezioni. Oggi abbiamo 22 linee di confezionamento, progettate in esclusiva per la nostra azienda. Igor non ha mai diversificato la propria produzione, concentrandosi esclusivamente sul gorgonzola dolce e piccante. Lavoriamo nella zona tipica di produzione di questo formaggio e abbiamo saputo utilizzare e integrare tutte le particolarit del nostro territorio, al quale siamo saldamente legati. Fabio Leonardi, del resto, stato nominato

FABIO LEONARDI

Novarese dellanno 2014 per il suo impegno nel sociale (la Igor sponsorizza la squadra di volley femminile che milita in A1, il Novara Calcio e tante altre associazioni sportive) e in campo economico. Nella nostra azienda gli obiettivi e i risultati sono condivisi ai vari livelli: la collaborazione e la capacit dei nostri dipendenti sono parte integrante del successo aziendale. Un successo che sempre pi proiettato verso l'internazionalizzazione. Il prossimo mercato che approcceremo sar quello statunitense, Paese difficile vista la grande diffusione di prodotti venduti come italiani, ma realizzati negli U.S.A.. La sfida che abbiamo davanti di convincere i buyer che il nostro il prodotto originale, un prodotto di alta qualit, che porta in s la vera ricetta novarese. Faremo il massimo per raggiungere l'obiettivo, infatti a primavera inizieranno i lavori per ampliare lo stabilimento e incrementare la capacit produttiva. Del resto il mercato del gorgonzola, nonostante la crisi, ha sempre registrato una costante crescita.

CO R RI ER ECO NO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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Zucchetti, il design italiano della rubinetteria


nnovazione di prodotto e di processo, ampliamento della gamma produttiva e controllo completo della filiera. Zucchetti, leader nella produzione di rubinetteria, affronta con una strategia robusta la crisi che ormai sta diventando cronica. Una scelta strategica - spiega il presidente Carlo Zucchetti - che abbiamo pensato e messo in atto ormai da diversi anni e che, in momenti di difficolt, risultata corretta. Il nostro obiettivo resta la qualit ed il posizionamento su una fascia medio alta prevalentemente nei mercati stranieri. L'internazionalizzazione, infatti, l'altra scelta vincente adottata dall'azienda. Sono state sovvertite le quote dell' export raggiungendo il 60% del fatturato, realizzato in oltre 80 Paesi con una filiale in Polonia, una negli Stati Uniti ed un ufficio commerciale a Shanghai, mentre la produzione resta completamente italiana. La propriet da 85 anni della famiglia Zucchetti anche se oggi c una gestione intermedia tra un modello manageriale e quello a condu-

zione familiare. Abbiamo unito gli aspetti positivi di entrambi per dare vita ad una struttura in grado di controllare l'intera produzione e realizzare alti standard qualitativi. Nella strategia di Zucchetti sono fondamentali il design e linnovazione di prodotto basata su valori green, ma anche la diversificazione che ha portato all acquisizione nel 2007 di Kos, marchio leader nella produzione di vasche, box doccia e complementi bagno di alto livello, per la proposta di un bagno completo, fino alla pi recente realizzazione di un inedito programma di prodotti per l'outdoor. Con il prossimo piano industriale - spiega Zucchetti presenteremo nuovi prodotti e anche qualche novit legata alla strategia commerciale, intanto guardiamo con cauto ottimismo al 2014: raccoglieremo i frutti di un paziente lavoro sui mercati internazionali. Purtroppo gli stessi risultati non si otterranno in Italia dove per in atto un forte cambiamento legato alla grande distribuzione che potrebbe avvantaggiarci. CARLO ZUCCHETTI

ECCELLENZE DEL PIEMONTE Takeda Italia la struttura di eccellenza del Gruppo per la qualit e la logistica
akeda, leader nel settore farmaceutico, collabora con gli operatori sanitari e le istituzioni per consentire laccesso a farmaci innovativi ed la pi grande azienda farmaceutica giapponese con oltre 30.000 dipendenti a livello mondiale. Il Gruppo presente in 70 Paesi tra cui l'Italia con Takeda Italia S.p.A. Una tra le prime 20 aziende farmaceutiche italiane con un portafoglio prodotti ricco e articolato e un moderno stabilimento di produzione a Cerano (Novara), acquisito alla fine del 1997, per produrre delle specialit farmaceutiche commercializzate inizialmente nella sola Italia. Dal 2005 lo stabilimento di Cerano il polo europeo di produzione oltre che struttura di eccellenza sui temi della qualit e della logistica per lassistenza e il supporto alle filiali e alla casa madre. Con una superficie costruita di oltre 10.000 mq, inseriti su una propriet complessiva di 53.000 mq, attrezzato con impianti e macchinari allavanguardia. Qui - spiega Pierfelice Ferrari direttore dello stabilimento lavorano 130 persone altamente qualificate, l80% laureato o diplomato, e vengono realizzate le attivit di fabbricazione, controllo e confezionamento di molte delle pi importanti specialit medicinali commercializzate dal Gruppo Takeda in Europa e nel mondo. Nellultimo anno il volume produttivo ha superato i 27 milioni di pezzi di prodotto finito, pi del 50% esportato nei paesi Europei, in Asia ed in America latina. Il sito di Cerano a pieno titolo integrato nel network produttivo dei 20 stabilimenti di Takeda International - spiega il direttore dello stabilimento - e si distingue per un elevato livello di qualit coniugato con flessibilit e competitivit nei costi.

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Unattenzione particolare rivolta allambiente ed al territorio. Dal 2005 attivo un piano pluriennale di contenimento dei consumi energetici e di abbattimento delle emissioni di gas serra. Nel 2012 il sito ha ottenuto la certificazione del sistema di gestione dellambiente secondo la norma ISO 14001. Tra le tante iniziative linstallazione di un impianto fotovoltaico in grado di garantire una produzione di energia superiore ai 143.000 Kw/h anno, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 68 tonnellate anno.

Trafime, lefficienza produttiva da Catania a Carmagnola

iccardo Coffa, presidente di Trafime azienda metalmeccanica di alta precisione nata a Catania che negli anni settanta e ottanta ha prodotto gettoni telefonici per la SIP, fornendo tutta lItalia! Contemporaneamente ha sviluppato la tecnologia della tranciatura fine con macchine svizzere e tedesche realizzando anche i tondelli per la monetazione per la Zecca Italiana, successivamente si specializzata nel settore automotive fornendo le pi
RICCARDO COFFA

grosse case automobilistiche europee, come: MERCEDES, BMW, WOLKSWAGEN, AUDI, TOYOTA, FORD, GENERAL MOTORS, ecc... Riccardo Coffa opera da oltre quarantanni nel settore dell automotive, un capitano dimpresa: la parola imprenditore in sua presenza assolutamente bandita, decisamente fuori dagli schemi. Quattro anni fa ha deciso di investire nel Nord Italia, a Carmagnola, pur ampliando lo stabilimento siciliano. Un investimento di 40 milioni di euro e un impianto di produzione allavanguardia, non solo per i macchinari, ma anche per larchitettura caratterizzata da reparti talmente luminosi che le piante restano verdi tutto lanno. Una scelta - spiega Coffa - dettata soprattutto da motivi logistici: lavoriamo con le pi importanti case automobilistiche del mondo e la location resta un punto strategico. Questa scelta stata fatta per essere vicini ai nostri clienti europei! Inoltre sono riuscito a realizzare uno stabilimento nuovo, allavanguardia, utilizzando le maestranze

catanesi. Lefficienza produttiva importata dalla Sicilia: gli investimenti tecnologici hanno soprattutto permesso di realizzare impianti dove la tolleranza di errore prossima allo zero, grazie all utilizzo di macchinari dedicati, inoltre stata creata una rete di imprese che collaborano con Trafime, utilizzando anche macchinari in comodato duso. Gli investimenti fatti ci permettono oggi di esprimere alta qualit nei particolari che produciamo dando ai nostri clienti un servizio degno di questo nome. E il mercato che promuove o boccia le aziende. E infatti Toyota, che ha recentemente firmato un contratto per una grossa commessa, ha elogiato le scelte di Coffa, come del resto ZF, unazienda automotive, fra le prime 15 pi prestigiose e potenti al mondo. Questi successi - prosegue Coffa - ci incoraggiano a proseguire sulla strada degli investimenti indipendentemente dalle risposte delle banche e dello Stato italiano che tutto fanno tranne che aiutare le imprese che pagano le tasse e mantengono le loro inefficienze!!! Vogliamo continuare a lavorare e creare occupazione in Italia: volli fortissimamente volli. Per questo non ho mai accettato di spostarmi nei Paesi low cost innescando un pericoloso meccanismo che, di fatto, consegnerebbe gratuitamente le nostre tecnologie in mano alla concorrenza ed inoltre impoverirebbe il nostro paese creando ulteriore disoccupazione!

FACO, cinquant'anni di scambiatori di calore


alla produzione di scambiatori di calore per uso civile a quelli destinati all'industria, al navale, allenergia, ma sempre concentrandosi sulla progettazione e la costruzione customizzata. Faco in cinquant'anni di presenza sul mercato ha sviluppato la propria strategia produttiva mantenendo sempre alti gli standard qualitativi e gli investimenti per la ricerca e l'innovazione. Seguendo le richieste del mercato - spiega Mario Manfredi, Direttore Tecnico-Commerciale - abbiamo affinato la ricerca termodinamica e la tecnologia produttiva, ma anche le qualit dei materiale impiegati. Ad esempio, stiamo realizzando, per scambiatori destinati ad applicazioni critiche nellambito di centrali nucleari, dei nuovi accoppiamenti di materiali per garantire prestazioni termodinamiche, meccaniche e di resistenza alla corrosione adeguate alla sensibilit dellapplicazione. Una ricerca costante che ha portato negli ultimi anni Faco, forte dellesperienza negli scambiatori di calore, a realizzare macchine per la condensazione ad aria di gas di processo e per il raffreddamento di grandi motori termici, anche queste altamente customizzate. Implementando l'innovazione continua Manfredi - abbiamo anche ampliato i settori in cui siamo presenti, con una particolare attenzione verso il petrolchimico e le applicazioni legate allenergia, senza trascurare l'alimentare e lindustria pesante. Un altro fronte di sviluppo, complementare, quello dellingegneria, dove sono stati effettuati importanti investimenti in know-how e capacit di calcolo a elementi finiti, di fluidodinamica computazionale e di analisi del rumore. Oltre ad ottenere

importanti certificazioni di prodotto valide sul mercato Americano e Russo, Faco opera con un sistema di gestione certificato ISO 9001. La progettazione termodinamica svolta con lausilio di un software sviluppato internamente, basato su dati rilevati sperimentalmente nel laboratorio interno di prove termodinamiche costruito in accordo agli standard ASHRAE; Faco detiene la certificazione AHRI delle prestazioni degli scambiatori HVAC. Con queste premesse - spiega Manfredi - guardiamo al prossimo biennio con due obiettivi specifici: l'incremento della presenza nei settori ad alto contenuto tecnologico e il consolidamento delle nostre posizioni nel settore HVAC con una strategia di difesa, con le armi della qualit e del servizio, verso i competitor extra UE che giocano sul ribasso del prezzo.

Csp, partner per progettare il futuro

na crescita esponenziale sia in termini di gamma di servizi offerti che di mercati. Questa la strategia di Csp Spa, nata a Torino nel 1977 erogando servizi di consulenza nella progettazione e sviluppo di software applicativo e oggi in grado di offrire una partnership alle imprese per accompagnarle nella gestione di tutti i pi importanti processi aziendali. Negli ultimi 15 mesi la nostra societ ha conosciuto una forte crescita dimensionale e dei servizi - spiega la presidente di Csp Spa, Claudia Pasqui - con nuove aree di intervento. Inoltre il raggio di azione dellazienda si allargato verso il centro Italia: recente lapertura di 3 nuove sedi, a Roma, Terni e Napoli, che porta a 7 il numero delle sedi Csp sul territorio nazionale. La sede romana vuole intercettare, incrementandola, la quota di mercato della pubblica amministrazione, mentre quella di Napoli rivolta a progetti di ricerca e sviluppo finanziati dal ministero. Pi in generale vogliamo orientarci su nuovi mercati affiancando alla tradizionale linea dofferta

CLAUDIA PASQUI

prodotti, soluzioni e servizi principalmente legati al mondo della Business Intelligence, Gestione dei consumi energetici, Sicurezza, Gestione Documentale, Help Desk e Contact Center, Mobile. Una crescita in un settore cos delicato e caratterizzato da un alto livello di professionalit non un processo semplice. Presuppone un forte impegno - dice Claudia Pasqui - Il processo si sviluppa su due direttrici: la crescita interna e quella tramite acquisizioni di societ esterne. Nel primo caso gi da anni svolgiamo un importante lavoro di formazione, con corsi per neolaureati in materie informatiche nei quali vengono introdotti a tecnologie specifiche. Una formula ben collaudata che vede poi questi professionisti svolgere un lavoro di consulenza allinterno delle stesse aziende clienti. Le acquisizioni invece ci permettono di beneficiare da subito di strutture gi consolidate e con un proprio portafoglio clienti e relative commesse, sulle quali ovviamente operiamo un efficientamento con nuove offerte di servizi. Attualmente Csp ha oltre 300 dipendenti, un fatturato che supera i 20 milioni di euro, con un portafoglio di circa 90 clienti per il 63% del settore banche e assicurazioni, per il 22% dellindustria e servizi e per il 15% della pubblica amministrazione.

Gavi, il bianco made in Italy che conquista il mondo


Questanno celebra i 40 anni di Doc e punta a nuovi mercati: dopo Cina e Russia sbarca in Brasile
importante anche in Russia e in Cina, Paesi che hanno iniziato ormai da tempo ad apprezzare il made in Italy. Il tutto puntando sul vitigno autoctono, il Cortese, di cui si ha notizia della sua coltura in loco da oltre mille anni. Una scelta - dice Bergaglio - che nel voler ottenere il Docg ha voluto preservare tradizione e territorio come binomio inscindibile, valorizzando un vitigno tutto nostro e assolutamente unico. Una scelta confortata da una progressione costante e significativa che negli ultimi 10 anni ha incrementato fortemente i margini. Ma il Consorzio per la Tutela del Gavi, nato nel 1993 e che oggi rappresenta 200 produttori, accanto alle celebrazioni per i quarantanni del Doc e i 16 del Docg, continua a porsi nuovi prestigiosi obiettivi da raggiungere. A livello di mercati - spiega Bergaglio - nel 2014 vogliamo puntare a consolidarci in Russia, partecipando alla fiera che si tiene in febbraio a Mosca; quindi puntare sul Brasile, che sar sotto i riflettori nei prossimi anni in quanto Paese ospitante i mondiali di calcio e le prossime Olimpiadi. In aprile parteciperemo infatti allesposizione di San Paolo. A livello di produzione vorremmo inoltre abbattere il muro dei 13 milioni di bottiglie prodotte. n bianco piemontese alla conquista dei mercati mondiali. Un successo esponenziale che parte proprio dal nome, Gavi, che rappresenta un territorio variegato che si frappone tra la pianura padana e il vicino mar ligure, ma anche un termine facile da pronunciare in qualunque lingua del mondo. E ormai sono molti i Paesi in cui questo vino, che proprio questanno vede ricorrere quarantanni dalla denominazione Doc (il Docg arrivato nel 1998) viene apprezzato e consumato ribadendo le caratteristiche di qualit e passione tipiche del made in Italy. In questi 40 anni - spiega il direttore del Consorzio Tutela del Gavi, Francesco Bergaglio - abbiamo registrato una crescita significativa: dai 100 ettari iniziali ne contiamo ormai circa 1500, abbiamo ormai superato gli 82mila ettolitri per oltre 12 milioni di bottiglie di produzione, conquistando mercati importanti come Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Giappone e, pi recentemente entrando in modo

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COR RI E R ECONO M I A

LUNED 24 FEBBRAIO 2014

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