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ANNO XIV | NUMERO 3 | MARZO 2022 | www.fsitaliane.

it | ISSN 2785-4175

DANIELE
ELEONORA
PER CHI AMA VIAGGIARE

STORIE AL FEMMINILE
© Brian Jackson/Adobestock

2
EDITORIALE
CHE SIA
VENTO, MA DI
PRIMAVERA
M arzo è la primavera che
torna a sbocciare, il ciclo
della vita che non si arre-
sta. Marzo è donna, è l’otto marzo tut-
to l’anno. Marzo è la voglia di uscire e
ottimismo sulle nostre sorti è la nostra
stessa intima natura. Del resto, l’uma-
nità non è una scolaresca da dividere,
sulla lavagna della storia, tra buoni e
cattivi. I dualismi tra bene e male, al-
ai quali FS Italiane lavora. O quando
evidenziamo il valore insito nelle di-
versità, mostriamo rispetto per l’am-
biente nel quale viviamo, diventiamo
paladini della sostenibilità, anche e
riassaporare le emozioni del viaggio e truismo ed egoismo, ragione e istin- soprattutto nel fare impresa, e non
della scoperta. Marzo è un cambio di to, amore e odio, Venere e Marte – e come sillabazione di un mantra di
passo, ci auguriamo, nella lotta e nel potremmo allungare l’elenco fino alla moda, ma come altruistica attenzione
distacco dalla pandemia. Purtroppo noia – pervadono l’animo individuale verso le generazioni a venire.
marzo, quando diamo alle stampe La e collettivo e ne sono consustanziali. La Freccia di marzo prosegue in quel
Freccia, si avvicina accompagnato da Utopico e irrealistico immaginare un solco raccontando un’Italia dalle mille
terribili venti di guerra che soffiano da futuro nel quale spariscano del tutto apparentemente inesauribili risorse,
Est, dai confini tra Ucraina e Russia, e una colonna della lavagna resti vuo- bella da vedere, da conoscere, da vi-
in un’Europa che di guerre nei secoli ta. Auspicabile e ragionevole lavorare, vere, fatta di donne e uomini sorpren-
ne ha conosciute fin troppe. Ma che con la pazienza e tenacia dei tessitori denti nella loro creatività, sensibilità e
sembra abbiano insegnato ancora di pace, unita al disincanto di chi co- capacità di progettare. Non sappiamo
poco, tanto da ricordarci il leopardia- nosce l’imperfezione del genere uma- se quando leggerete questa pagina
no ammonimento nei confronti delle no, perché l’interesse generale pre- i fumi della guerra si saranno dissol-
“magnifiche sorti e progressive” del valga su quello dei singoli, siano essi ti o avranno reso più greve l’aria che
genere umano che qualcuno, di fron- persone, famiglie, nazioni o blocchi respiriamo. In ogni caso, la storia e la
te alle strabilianti innovazioni tecno- sovranazionali. Un piccolo contribu- cronaca ci ammoniscano. E che don-
logiche e scoperte scientifiche, può to lo si può dare anche raccontando, ne e uomini di volontà continuino a
ingenuamente illudersi siano reali e come siamo soliti fare dalle pagine di svolgere con entusiasmo, dignità,
inarrestabili. questa rivista e sui nostri social, storie serietà il proprio compito, ma soprat-
Così non è, purtroppo. E non soltanto di inclusione, scelte etiche ed esempi tutto con il dovuto rispetto per i sen-
per l’indifferenza della matrigna natu- di coesione territoriale e sociale, che timenti e le idee altrui. Cercando di
ra, di un vulcano d’improvviso stermi- rappresenta uno degli obiettivi delle non far mai agli altri quello che non
natore. A risvegliarci da un esagerato infrastrutture e dei servizi di mobilità vorremmo fosse fatto a noi.

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SOMMARIO
MARZO 2022

IN COPERTINA 66 98
ELEONORA
DANIELE

35 48
UN TRENO DI LIBRI I SENTIERI DELL’ANIMA
Nell’Invito alla lettura di questo mese
l’Accademia Molly Bloom propone ai lettori 58
l’ultimo romanzo di Veronica LA FORMA DELL’ACQUA
Raimo, Niente di vero
62
52 L’ANELLO DELLE DOLOMITI
VISTA LAGO 66
pag. 42 In treno verso i Castelli Romani, Frascati,
Castel Gandolfo e Albano Laziale, sulle MEMORIE DAL SOTTOSUOLO
orme di antiche genti. Tra paesaggi
8 lacustri, dolci colline e ville pontificie
70
RAILWAY HEART ITALIA IN VERDE
86 72
14 LE BELLE VENEZIANE
IL BORGO DEI MISTERI
L’ITALIA CHE FA IMPRESA La rappresentazione della donna nella
Serenissima del ‘500. In mostra a Milano 75
18 i capolavori di Tiziano, Giorgione, Lotto,
COLTIVARE LA COOPERAZIONE
Veronese e Tintoretto
INNOVATION
78
22 90 LO SCIABORDIO DEL SILENZIO
AGENDA 82
26 NEL CUORE DI GENOVA
GUSTA & DEGUSTA 90
LE PIONIERE DEL PROGETTO
28
WHAT’S UP 94
RACCONTARE I TALENTI
98
28 82 FOLGORAZIONE PASOLINI
102
L’EREDITÀ DEL FUTURO
107
SCAMPOLI DI REALE
125
PRIMA DI SCENDERE

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

111
SCOPRI TRA LE PAGINE LE PROMOZIONI E LA FLOTTA DELLE FRECCE
i vantaggi del programma CartaFRECCIA e le novità del Portale FRECCE

4
Tra le firme del mese I numeri
di questo numero PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI


DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE
62 milioni ANNO XIV - NUMERO 3 - MARZO 2022
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA
gli euro fatturati N° 284/97 DEL 16/5/1997
CHIUSO IN REDAZIONE IL 23/02/2022
da Veralab nel 2021
Foto e illustrazioni
[pag. 14] Archivio Fotografico FS Italiane
Adobestock

1.200 Copertina: © Claudio Porcarelli


Tutti i diritti riservati
i chilometri di piste Se non diversamente indicato, nessuna parte della
rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa
LEONARDO COLOMBATI del Dolomiti Superski senza il consenso espresso dell’editore
Scrittore e giornalista, dal 2005 a oggi ha [pag. 63]
pubblicato cinque romanzi e curato i volumi ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA SONO RESI
sulla canzone italiana e Bruce Springsteen.
Nel 2016, ha fondato l’Accademia Molly Bloom
54 DISPONIBILI MEDIANTE LICENZA CREATIVE COMMONS
BY-NC-ND 3.0 IT
assieme a Emanuele Trevi. Nel 2021 è uscita,
i metri di profondità del pozzo
per Mondadori, la raccolta di saggi di San Patrizio a Orvieto (TR) Info su
creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it
Scrivere per dire sì al mondo [pag. 67]
10 EDITORE

le sezioni della mostra dedicata


a Pier Paolo Pasolini a Bologna
[pag. 99] Communication
Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma
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Contatti di redazione

Read also Tel. 06 44105298 | lafreccia@fsitaliane.it


Direttore Responsabile Marco Mancini
FSNews.it, la testata online del Gruppo Responsabile Editoria Davide Falcetelli
Caporedattrice Michela Gentili
ENZO FORTUNATO FS Italiane, pubblica ogni giorno Coordinamento Editoriale Sandra Gesualdi, Cecilia Morrico,
Frate minore conventuale di Assisi, è stato notizie, approfondimenti e interviste, Francesca Ventre
direttore della sala stampa del Sacro Convento accompagnati da podcast, video Caposervizio Silvia Del Vecchio
In redazione Gaspare Baglio
e del mensile San Francesco. Scrive anche per e immagini, per seguire l’attualità e Segreteria di redazione Francesca Ventre
Avvenire e Il Corriere della Sera. Volto di Rai1 con raccontare al meglio il quotidiano. Con uno Coordinamento creativo Giovanna Di Napoli
la rubrica Tg1 Dialogo, nel 2021 ha pubblicato Ricerca immagini e photo editing Claudio Romussi
sguardo particolare ai temi della mobilità, Hanno collaborato Osvaldo Bevilacqua, Cesare Biasini Selvaggi,
per Mondadori Buongiorno brava gente
della sostenibilità e dell’innovazione nel a questo numero Francesco Bovio, Peppone Calabrese, Claudia
Cichetti, Leonardo Colombati, Giuliano Compagno,
settore dei trasporti e del turismo quali Alessandra Coppa, Fondazione FS Italiane, Enzo
linee guida nelle scelte strategiche di un Fortunato, Alessio Giobbi, Peppe Iannicelli, Sandra
grande Gruppo industriale Jacopucci, Valentina Lo Surdo, Arianna Mallus,
Luca Mattei, Giuliano Papalini, Enrico Procentese,
Andrea Radic, Elisabetta Reale, Gabriele Romani,
Davide Rondoni, Floriana Schiano Moriello, Flavio
Scheggi, Francesca Smacchia, Mario Tozzi

REALIZZAZIONE E STAMPA

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE)


GIULIANO PAPALINI Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com
Coordinamento Tecnico Antonio Nappa
Giornalista professionista con una lunga
esperienza nel settore economico e finanziario.
Collezionista ed esperto di arte moderna e PROGETTO CREATIVO
contemporanea, segue come art advisor
alcune collezioni private italiane e internazionali
Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello,
Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

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advertisinglafreccia@fsitaliane.it | 06 4410 4428

La carta di questa rivista proviene


FLORIANA SCHIANO MORIELLO da foreste ben gestite certificate FSC®️
Giornalista, attiva nel campo della e da materiali riciclati
comunicazione e degli eventi di promozione
territoriale, dell’agroalimentare e
dell’enogastronomia. Con la passione vulcanica Con questo QR code puoi sfogliare tutti i On web
della natia terra flegrea, ama scoprire e numeri precedenti della Freccia. La Freccia si può sfogliare su
raccontare angoli, sapori e tradizioni d’Italia Buona lettura fsnews.it e su ISSUU

PER CHI PER CHI


AMA VIAGG
IARE AMA
VIAGGI
ARE

E
GIAR
FRECCIA COVER

New York, USA (1955)


© Sabine Weiss

LA VITA IN UN ISTANTE
di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur

«Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un sua curiosità per il mondo e la sua gioia nel documenta-
aspetto della condizione umana e farci sentire l’emo- re la troviamo nei ritratti dei bambini così come in quelli
zione che il fotografo ha provato di fronte al suo sogget- dei grandi artisti. Ma anche nelle scene di vita quotidia-
to». Ne era convinta Sabine Weiss, tra le maggiori rap- na per le strade di New York brulicanti di dettagli, dal
presentanti della fotografia umanista francese insieme Bronx a Harlem, da Chinatown alla Ninth Avenue.
a Robert Doisneau, Willy Ronis, Brassaï e Izis. Inoltre, la mostra dedica ampio spazio ai lavori realizza-
La Casa dei Tre Oci di Venezia presenta, dall’11 marzo al ti dalla fotografa nei manicomi del dipartimento dello
23 ottobre, una retrospettiva di oltre 200 immagini dedi- Cher, in Francia, durante l’inverno 1951-1952. A questi si
cata alla fotografa franco-svizzera, scomparsa lo scor- aggiungono gli scatti realizzati a partire dagli anni ‘80,
so 28 dicembre all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi. all’età di 60 anni, durante i suoi viaggi in Portogallo, In-
Le stampe esposte ripercorrono l’intera carriera di dia, Birmania, Bulgaria ed Egitto.
Weiss, dagli esordi nel 1935 agli anni ‘80. La forza della treoci.org

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RAILWAY heART

PH OTOS TO R I E S
PEOPLE
Innamorati a Termini

© Giovanni Trombetta
giovannitrombetta_

IN VIAGGIO
Verso Milano

© Fabio Brigante
ettorethereal

8
Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it.
LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate
(Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente e priva
DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la

CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME pubblicazione nei numeri futuri della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital
Communication, FS Italiane.

a cura di Enrico Procentese enry_pro

LUOGHI
Reggio Emilia AV

© Veronica Penserini
stone_23

AT WORK
Claudia, capotreno
Frecciarossa

© Edoardo Cortesi
eddiecortesi

9
RAILWAY heART

A TU PER TU
di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it

B runa Marsili segue le politiche sociali in Anas, la società


del Gruppo FS che gestisce la rete di strade statali e au-
tostrade di interesse nazionale, garantendone sviluppo
e manutenzione.
Quando sei entrata in azienda?
Lavoro in Anas da 17 anni. Dopo una serie di percorsi interni, ora
sono nella Direzione affari istituzionali e media e seguo le politiche
sociali, ovvero tutti quei progetti che si inseriscono come parte in-
tegrante della strategia di sostenibilità di Anas. Puntiamo a miglio-
rare il benessere sociale della collettività, indirizzando l’attività in
quelle aree tematiche che hanno affinità con la mission aziendale
e ne sono influenzate o correlate. Tra queste, per esempio, la sicu-
rezza stradale, la valorizzazione del territorio e delle infrastrutture.
Ce ne illustri uno in particolare?
Quest’anno abbiamo pubblicato un libro illustrato per ragazzi con
l’obiettivo di promuovere la sicurezza stradale, una delle missioni
principali di Anas. Si intitola Eroi sulla strada. In viaggio con Nico. È la
storia del lavoro quotidiano di un cantoniere che, in via eccezionale,
viene affiancato dalla nipote Ludovica e dal figlio Carlo, due 12enni
affascinati dal mondo Anas e determinati a raccontarlo sui social.
Come è nata l’idea?
Pensiamo che sia indispensabile educare in maniera divertente i
più piccoli – i futuri conducenti, pedoni, ciclisti e passeggeri – alla
prudenza sulla strada. Gli argomenti trattati nel volume, ideato
e prodotto da Anas e pubblicato da Giunti Editore, sono fatti re-
almente accaduti o progetti in corso, raccontati anche grazie alle
testimonianze dei colleghi cantonieri.
Cosa ti piace del tuo lavoro?
Le opportunità offerte dall’azienda mi hanno spinto a iscrivermi
alla facoltà di Scienze della comunicazione, con indirizzo istituzioni
pubbliche e media digitali, per approfondire e valorizzare le mie
conoscenze nel settore. Sono riuscita anche a anche a conciliare il
mio ruolo di mamma di una figlia di 14 anni. L’attività di cui mi occu-
po mi ha permesso poi di collaborare con la rivista aziendale Stra-
da facendo, periodico distribuito su scala nazionale ai dipendenti
Anas. Ho inoltre potuto dare spazio a interessi personali come la
passione per l’arte, in particolare dopo aver diretto una galleria, e
per la fotografia, con la fondazione di un’associazione dedicata.
Come hai vissuto il passaggio di Anas nel Gruppo FS?
È una bella sfida: mi ha appassionato dall’inizio, dandomi la possi-
bilità di allargare a 360° la mia visione in tema di infrastrutture, tra-
sporti e intermodalità. Si è rafforzato il senso di appartenenza verso
una famiglia che tutti i giorni muove il Paese. I cambiamenti non mi
hanno mai spaventato perché rappresentano un arricchimento da
cui possono nascere tante altre idee.
Attese sul tuo futuro professionale?
Mi aspetto di sfruttare al meglio gli insegnamenti messi da parte in
tanti anni, grazie anche a un osservatorio privilegiato sulle nuove ge-
nerazioni. E di continuare ad andare a fondo nella comprensione di
punti di vista differenti tra persone con sensibilità di ogni tipo.

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LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,
VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE

M ario Amendola, classe 1953, è un cacciatore di talenti


che ha trovato nel treno il mezzo ideale per i suoi spo-
stamenti.
In cosa consiste la sua attività?
Dal 1984 lavoro nell’ambito delle risorse umane: mi occupo di sele-
zione del personale e formazione, soprattutto per giovani laureati. In
particolare, faccio da tutor a chi ha studiato Giurisprudenza, Econo-
mia, Scienze politiche, Psicologia o Filosofia e vuole cominciare un
percorso di crescita. Viaggio molto per portare avanti il mio ruolo
di formatore in ambito post-universitario, come docente all’interno
dell’Associazione italiana per la direzione del personale e come se-
lezionatore e head hunter per la MCS-Management consulting &
selection.
Un ruolo professionale a tutto tondo.
Cerco di favorire il passaggio di competenze e conoscenze da una
generazione all’altra. Non mi definisco coach, preferisco ritenermi
uno scopritore di talenti. Nei colloqui punto a tracciare una mappa
e a soffermarmi sulle storie personali, gli aspetti caratteriali e cultu-
rali, le particolarità che meglio si adattano ai profili richiesti. Si par-
la molto di soft e hard skill per valutare competenze, esperienze e
conoscenze tecniche ma a me piace anche prediligere gli interessi
soggettivi, tra cui le passioni per i viaggi, lo sport, l’arte, la musica,
la lettura. Considero la correttezza, la disponibilità, la gentilezza e
l’onestà intellettuale dei punti di forza.
Il suo rapporto con il treno?
Tra le aziende di cui mi occupo ce ne sono diverse che lavorano nei
settori della meccanica e dei trasporti. Anche questo ha favorito la
mia passione per il treno, che comunque ha origini ben più lonta-
ne: in giovane età, infatti, mi spostavo molto dalla Calabria e dalla
Sicilia per raggiungere Roma. Da allora ho imparato ad apprezzare
sempre più la ferrovia per gli spostamenti professionali e i viaggi nel
tempo libero. In treno medito, lavoro, leggo e parlo poco al telefono
per non disturbare. Utilizzo spesso l’area del silenzio sul Frecciaros-
sa, dove posso immergermi in un libro tra un panorama e l’altro.
Il prossimo viaggio?
Ce ne sono tanti in programma: oltre a quelli di lavoro, principalmen-
te con l’Alta Velocità, spero quanto prima di poterne organizzare uno
di piacere sui treni storici, che stanno aiutando molto la ripresa del
turismo territoriale. Da fan dei notturni, inoltre, mi fa piacere verifica-
re quanto si stia investendo nel servizio Intercity, che rimane il mio
preferito. Per il mio viaggio di nozze sono stato in Francia viaggiando
in wagon-lits e mi piacerebbe tornare presto a Parigi con mia mo-
glie sul nuovo Frecciarossa.
Un suggerimento per migliorare i nostri servizi?
Da 22 anni risiedo a Corciano, in provincia di Perugia, nel territorio
umbro, che ha innumerevoli potenzialità di sviluppo socio-culturale,
artistico ed enogastronomico. Spero in un maggiore impegno sul
trasporto a lunga percorrenza in questa zona dell’Italia centrale, co-
munque compensato dal servizio regionale di cui si notano gli ottimi
risultati.

11
RAILWAY HEART

PUNTA DI
DIAMANTE
A EXPO 2020 DUBAI DEBUTTA IL DOTTORE DEI BINARI.
IL NUOVO TRENO DIAGNOSTICO DI FS ITALIANE,
TRA I PRIMI AL MONDO, DEDICATO ALL’ALTA VELOCITÀ
di Francesco Bovio

D iamante 2.0 arriva a Expo


2020 Dubai. I riflettori del-
le railway di tutto il mondo
sono puntati su questo concentrato
di tecnologia digitale e design made
con la sua livrea blu e gialla, è il treno
diagnostico più moderno e sostenibile
della flotta di Rete Ferroviaria Italiana
(RFI), società del Gruppo FS. Percorre
ogni anno su e giù per l’Italia 160mila
re presto a 400mila – per garantire la
massima sicurezza delle persone e
delle merci che viaggiano sull’Alta Ve-
locità.
Il 15 marzo il suo debutto mondiale
in Italy. Sembra un Frecciarossa ma, chilometri – con l’obiettivo di arriva- all’Esposizione universale, che si chiu-

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© Archivio FS Italiane
Diamante 2.0, il treno diagnostico di RFI

de negli Emirati Arabi Uniti alla fine del È composto da otto carrozze, cinque usura dei binari e analizzare le intera-
mese, alla presenza di Anna Masutti e delle quali costituiscono il suo cervello zioni fra ruota e rotaia. Questo prodigio
Vera Fiorani, presidente e amministra- digitale: nella prima e nell’ottava c’è il della tecnologia italiana è poi in grado
trice delegata di RFI, accompagnate Data processing center, nella quinta e di incrociare tutti i dati raccolti, inter-
da Andrea Nardinocchi, Ad di Italferr, nella settima la Diagnostic – dove ven- pretarli ed elaborare una diagnosi in
la società di ingegneria del Gruppo FS. gono misurati attriti, usure e sollecita- tempo reale, dialogando con la Sala
La flotta diagnostica di RFI è compo- zioni – e nella sesta carrozza la Certi- operativa diagnostica infrastruttura,
sta da 40 treni speciali. I due convogli fication dell’infrastruttura. A queste si per capire se è necessario o meno or-
dedicati alle linee ad Alta Velocità – in- aggiungono due locomotive speciali ganizzare rapidamente l’intervento di
sieme a Diamante 2.0, c’è anche Aiace posizionate alle estremità che con- manutenzione. Diamante 2.0 è dotato
2.0 – si aggiungono ai 38 impiegati nel trollano alcuni parametri, come quelli anche di sistemi in grado di monitora-
check-up delle linee convenziona- relativi al segnalamento, la sala Dele- re la qualità del servizio di connettività
li elettrificate, diesel e, fra non molto, gations per accogliere ospiti in visita, offerto ai viaggiatori delle Frecce e de-
anche di quelle per i treni a idrogeno. quella per i meeting e il Bar Bistrot. gli altri treni ad Alta Velocità. Il Gruppo
L’intero parco dei mezzi dedicati alla Il treno speciale si avvale di 98 tele- FS punta sulle tecnologie più all’avan-
manutenzione, circa 2800 unità, è camere e oltre 200 sensori posti sul guardia per realizzare un nuovo mo-
stato da poco rinnovato con un inve- tetto e sui carrelli vicini alle ruote per dello di manutenzione predittiva per
stimento pari a 1 miliardo e 750 milioni monitorare oltre 500 parametri e ana- l’infrastruttura ferroviaria, supportato
di euro. lizzare le condizioni dell’infrastruttura dal 5G, con l’ambizione di diventare
Tra gli addetti ai lavori, Diamante 2.0 ferroviaria e della linea aerea, da dove un modello europeo, come è già ac-
è definito il “dottore dei binari”. Al po- i treni captano l’energia elettrica. Gra- caduto per l’ERTMS/ETCS di livello 2,
sto dei sedili per i viaggiatori, è dotato zie a nuove e sofisticate strumenta- il sistema di segnalazione e protezione
di veri e propri laboratori mobili che zioni è possibile ispezionare la linea, dei treni basato sulla trasmissione ra-
sfrecciano a 300 chilometri orari. controllare la geometria e l’eventuale dio dei dati digitali.

13
L’ITALIA che fa IMPRESA

IL CINISMO
DELLA BELLEZZA
I PRODOTTI MIRACOLOSI NON ESISTONO. CON QUESTA VERITÀ
CRISTINA FOGAZZI HA RIVOLUZIONATO IL MONDO DELL’ESTETICA,
ARRIVANDO A FATTURARE 62 MILIONI DI EURO
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

Il negozio Veralab a Roma


© Krasnig Roberta

14
Il bus turistico a due piani di Veralab durante il Pink Friday a Roma (2021)

«Q
uando si apre un’attivi- follower e clienti, che l’hanno premia- Credo che siano equivalenti. La quali-
tà, non bisogna pensa- ta concedendole la loro solidarietà e tà è fondamentale, senza quella ci sa-
re di poter avere suc- comprensione. remmo già sgonfiati. Ma se mandi sul
cesso in due anni. È necessario darsi A chi vuole mettersi in proprio, lei mercato un prodotto cosmetico non
del tempo e non abbattersi mai». Pa- consiglia di imparare subito a far bene valido, che non fa quello che promet-
rola di Cristina Fogazzi, al secolo Este- i conti: «È un aspetto un po’ antipatico te, perdi subito credibilità. È un circolo
tista cinica, che per diventare la pro- ma fondamentale. Bisogna mettersi virtuoso che si alimenta.
prietaria di uno dei beauty-brand più davanti a un business plan ma anche Quanti dipendenti conta ora l’azien-
venduti in Italia ci ha messo sette anni. imparare a delegare circondandosi da?
Dal centro estetico è passata al blog, di persone capaci. Inutile partire con Oggi ne ha 62. Agli inizi li conoscevo
fino a diventare un’imprenditrice di- l’idea che non ci si può fidare di nes- personalmente tutti, adesso è un po’
gitale con oltre 900mila follower su suno». più complicato. Ma con il mio staff,
Instagram e un marchio, Veralab, che Cominciamo dall’inizio: cosa è suc- che comprende il marketing, il com-
nel 2021 ha fatturato oltre 62 milioni cesso quando è stata licenziata dal
di euro. Un successo che Fogazzi si beauty center in cui lavorava?
è conquistata soprattutto con la pro- Ho deciso di mettermi in proprio e di
messa di dire sempre alle sue seguaci aprire un mio centro estetico a Milano
la verità (da qui l’appellativo “cinica”): nel 2009. Avevo una sola dipendente,
non esistono creme miracolose con- ero in affitto e senza un budget. La li-
tro la cellulite o sieri dell’eterna giovi- nea di prodotti era pensata solo per
nezza. l’utilizzo in salone, non avevo l’intento
La raggiungiamo poco dopo la fine di mettere in piedi un e-commerce.
dello tsunami mediatico che l’ha Poi, visto che con il blog stavo acqui-
© Krasnig Roberta

coinvolta per la questione dei punti stando una certa visibilità online, ho
fedeltà erogati alle sue clienti, valo- pensato di provarci. Nel 2015 è nato
rizzati per errore a 0,50 euro invece il brand cosmetico Veralab: all’inizio
che 0,05. Una svista – la prima in sette avevo cinque referenze, poi con il
anni di attività – che le sarebbe costa- passaparola e la credibilità social mi
ta più di 5 milioni di euro, provocando sono affermata sempre di più.
il crollo finanziario dell’azienda. Per Un successo in ascesa, dovuto alla
questo l’imprenditrice ha dovuto fare qualità dei prodotti made in Italy e
zi
un passo indietro chiedendo scusa alla schiettezza con cui ne parla sui az
og
alle “fagiane”, così definisce le sue social. Quale aspetto pesa di più? tin aF
Cr i s

15
L’ITALIA che fa IMPRESA
© Daniele Venturelli

Cristina Fogazzi con il suo staff e due “fagiane” storiche alla 78esima Mostra del cinema di Venezia (2021)

merciale e l’e-commerce, c’è un rap- a vendere, sarei interessata anche a smetica sul web?
porto stretto. Magari ho meno confi- fare delle acquisizioni, pensando a Era cominciata già prima della pande-
denza con chi è in amministrazione, nuovi brand da incubare. Ho parec- mia, ma durante il lockdown c’è stato
ma comunque lavoro bene con tutti. chie idee in mente, c’è tanta carne al il boom. Con quelle call infinite da-
Oltre all’e-commerce, ora ha aperto fuoco, ma dovete aspettare (ride, ndr). vanti al pc, che ci rimandava sempre
anche alcuni saloni fisici, riconoscibi- Su Instagram ha due profili, il suo l’immagine del nostro viso, è maturata
li dal colore rosa shocking. personale e quello di Veralab. Come la voglia di prendersi cura di sé. Oltre
A Milano e Roma abbiamo due negozi li concilia? al food è cresciuta anche la skincare,
di proprietà, poi ci sono circa 145 punti Il primo è mio, il secondo fa capo al che già prima aveva il suo seguito. Il
vendita in giro per l’Italia, dalle Rina- mio team. Diciamo che se non mi mio profilo, poi, è un po’ anomalo ri-
scenti di Milano, Roma, Torino, Paler- fossero piaciuti i social non ce l’avrei spetto a quello che si vede di solito.
mo, Catania fino alle profumerie, tra mai fatta. Nessuno mi ha obbligato Non faccio balletti, non incarno le dive
cui Pinalli e Naïma, e ad alcune farma- ad aprire un profilo e a dedicarci tanta dei social e non dico mai che basta
cie. Il prossimo corner sarà a Cagliari, attenzione. Quando leggo certe con- usare un determinato prodotto per di-
sempre per La Rinascente. siderazioni drammatiche rispetto alla ventare super bella.
Con Veralab si è aggiudicata il pre- fatica di gestire i profili online penso A novembre è riuscita a trasformare
mio LeQuotabili 2020, attribuito alle che alcune persone non hanno mai il Black Friday in Pink Friday…
società italiane che possiedono le lavorato come camerieri. Io so di es- Oltre agli sconti online, abbiamo or-
caratteristiche giuste per entrare in sere davvero una privilegiata, anche ganizzato due eventi davanti ai nostri
Borsa entro tre o cinque anni. Che se gli spazi della mia privacy vengono shop di Milano e Roma. Con il contin-
futuro immagina per la sua azienda? compromessi. gentamento degli ingressi si era crea-
Mi piacerebbe essere quotata. Oltre Come spiega la popolarità della co- ta la fila per entrare, così alla fine sono

16
diventati una sorta di sagra: abbiamo l’arte di Ancona, Taranto e Matera. A settembre ha sfilato anche alla Mo-
offerto waffle e caciocavallo impicca- Mi piace molto l’idea di poter valoriz- stra del cinema di Venezia, insieme
to sulla bruschetta a Milano e mor- zare il territorio e avvicinare le giovani agli amici più stretti, al suo staff e a
tadella a Roma, con pop-corn rosa e donne a qualcosa con cui prima non due fagiane storiche. Il prossimo red
spritz nel pomeriggio in entrambe le erano in contatto. Anche questa è bel- carpet?
sedi. In più, abbiamo affittato due bus lezza. Lo scorso anno abbiamo rega- È stata una bella occasione ma non
turistici a due piani, tinti di rosa per lato più di 1.500 biglietti per i musei di sono appassionata di red carpet: la
l’occasione, offrendo giri gratuiti con queste città e per l’estate 2022 ripete- mia grande ambizione è andare all’a-
prenotazione online. Ad accompa- remo l’esperienza con nuove tappe. E pertura della Biennale arte a Venezia.
gnarci, c’erano influencer e amici: sia- siamo anche digital partner della mo- Quest’anno una parte delle opere
mo passati da momenti d’intratteni- stra Tiziano e l’immagine della donna, esposte sono deperibili e se vai a ve-
mento alla spiegazione delle bellezze a Palazzo Reale di Milano (vedi artico- derle dopo un paio di mesi non sono
artistiche e architettoniche delle due lo a pag. 86, ndr). Nello store di Milano le stesse dell’inizio. Pertanto, visitar-
città. Ai due eventi hanno partecipato abbiamo duemila biglietti da regalare la appena apre ha sicuramente più
più di un migliaio di persone e abbia- per questa esposizione, che è perfet- senso di sfilare su un red carpet. Anzi,
mo venduto oltre 14 milioni di prodotti. ta per il nostro brand. Vengono mo- devo parlarne subito con il mio staff:
Ha anche organizzato le iniziative strate donne burrose, sensualissime, questa cosa va fatta.
estive Bellezze al museo, dove ha con corpi normali e voluttuosi, lonta- veralab.it
portato la sua community a scoprire nissimi dai canoni estetici odierni. estetistacinica

Il negozio Veralab a Milano

© Marco Curatolo

17
INNOVATION

L’Innovation Hub Isola Catania

L’ISOLA DELLE IDEE


T
APRE A CATANIA
IL TERZO
INNOVATION HUB
rovare soluzioni innovative,
sperimentare nuovi busi-
ness e rispondere alle sfi-
de tecnologiche facendo incontrare
idee e persone. Questo l’obiettivo del
alla stazione ferroviaria della città si-
ciliana.
La scelta di ogni singolo luogo è stra-
tegica: «Vogliamo intercettare conte-
sti ricchi di cambiamento o in procinto
DI FS ITALIANE. UNO Gruppo FS che da circa due anni ha di esserlo valutando le eccellenze del
SPAZIO DEDICATO avviato l’apertura di diversi Innovation territorio, tra cui realtà imprenditoriali,
Hub sul suolo italiano. università ed enti di ricerca. E, dove
AL DIGITALE E Dopo Roma e Napoli, a fine dicem- possibile, cerchiamo di ragionare an-
ALL’ENERGIA bre è stato inaugurato l’hub di Cata- che in termini di valorizzazione delle

ALL’INTERNO DI UN nia, uno spazio dedicato al digitale e infrastrutture aziendali non più funzio-
all’energia, ospitato in Isola all’interno nali», spiega Silvia Tatti, responsabile
PALAZZO DEL ‘600 di Palazzo Biscari, uno stabile di fine degli Innovation Hub per il Gruppo FS.
di Arianna Mallus ‘600 Patrimonio dell’Unesco, vicino Il primo è nato nel dicembre 2020 a

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Roma, all’interno della Stazione Ter- FS sta lavorando su diversi progetti.
mini: «Qui svolgiamo attività in col- «Scegliendo questa città l’azienda ha
laborazione con LVenture Group, tra compiuto un'azione concreta che ge-
i più importanti acceleratori di inno- nera impatto e cambiamento al Sud,
vazione d’Europa che ospita nei suoi investendo sui talenti e sulle startup,
spazi, adiacenti a quelli di FS Italiane, accorciando le distanze e facendo del
realtà come Binario F, il centro di Fa- digitale uno strumento vero di cresci-
cebook per la formazione e lo svilup- ta», spiega Antonio Perdichizzi, Ceo di
po delle competenze digitali», conti- Tree-Opinno Italia e fondatore di Isola
nua Tatti. Catania.
A Napoli la sede scelta è il Polo Tec- «Palazzo Biscari, con tutta la sua bel-
nologico di San Giovanni a Teduccio lezza, coniuga storia e modernità,
dell’Università Federico II: «Un con- design e tecnologia, cultura e inno-
testo frizzante all’interno del quale vazione. Nei suoi spazi è nato un hub
coesistono didattica, ricerca, e tecno- in costante dialogo con il territorio e
logia, grazie alla presenza di aziende sta attraendo dall'Italia e dal mondo
come Apple e Deloitte, passando per professionisti interessati a cogliere le
Cisco e Tim. Qui abbiamo concluso da opportunità che stanno nascendo nel
poco un progetto di Open Iinnovation, suo ecosistema, oltre che quelle del
una challenge legata al turismo coin- south working», conclude.
volgendo Trenitalia e il mondo delle Ma gli hub sono solo uno degli stru-
startup». menti utilizzati da FS Italiane per pro-
Infine, Catania, considerata il the muovere «un modello di innovazione
place to be, come afferma il claim di distribuita, basata sulla condivisione
Tree-Opinno Italia, società specia- di informazioni e conoscenze tra l’in-
lizzata in Open Innovation con cui terno e l’esterno dell’azienda, con

© Archivio FS Italiane

Silvia Tatti, responsabile degli Innovation Hub di FS Italiane e Rita Casalini, responsabile di Open Innovation per il Gruppo FS

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INNOVATION

L’Innovation Hub Isola Catania

l’intento di generare effetti positivi», vazione. Passare alla fase dell’ese- l’enorme opportunità che può nasce-
spiega Rita Casalini, responsabile di cuzione è la grande sfida quotidiana, re dal cambiamento», spiega ancora
Open Innovation. per traghettare brillanti idee dalla la manager.
Il Gruppo FS ha deciso di seguire teoria alla pratica. C’è un gran bel la- Ci si muove su un terreno difficile,
questo paradigma per intercettare le voro da fare», continua. «Cerchiamo quindi, che deve far coesistere sche-
idee più interessanti, creando valore di far scattare l’interesse verso solu- mi regolatori consolidati con modelli
sia in termini di business, sia di con- zioni diverse, superando le abitudini di business nuovi e in continuo muta-
taminazione. «Cerchiamo di presidia- che portano a dire “si è sempre fatto mento. Per Casalini, la chiave di volta
re i diversi ecosistemi, dalle startup così”. Certo, è rischioso andare fuori è la contaminazione, in grado di valo-
alle Piccole e medie imprese, senza da prassi consolidate, ma è quanto rizzare le competenze e le esperien-
dimenticare incubatori, accelerato- mai necessario perché stiamo assi- ze interne con l’apporto innovativo di
ri, istituzioni, università e centri di ri- stendo a un importante processo di esterni. «Perché ogni persona è im-
cerca. Da questo processo emerge trasformazione legato principalmente portante per costruire il cambiamen-
un’enorme quantità di idee che viene alla digitalizzazione, ma non solo, che to».
poi filtrata, sulla base delle esigenze la pandemia ha ulteriormente acce- isola.catania.it
di business, con l’obiettivo di testare lerato. Non possiamo aspettare di Isola.Catania
e calare a terra progetti di co-inno- tornare alla normalità senza cogliere cataniaisola

L’Innovation Hub nella Stazione di Roma Termini


© Archivio FS Italiane

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ISRAELE
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

riapre al turismo
Tra storia e tradizione, il racconto di un’inedita esperienza di spiritualità
L’attesa è finalmente terminata! Pasqua. Un’esperienza indimenticabile per chiunque riuscirà a essere
Israele ha riaperto al turismo dallo scorso 7 gennaio. personalmente nella “città della luce”, che prende vita dalla gioia dei
A poco meno di 4 ore di volo dall’Italia, collegata con una rete di turisti che stanno tornando a ravvivarla», ha dichiarato Kalanit Goren
voli giornalieri dalle principali città italiane, Israele è la Terra della Perry, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
spiritualità, dove si incontrano e si coniugano Antico e Nuovo A Gerusalemme si sale, per parafrasare un verbo della lingua ebraica,
Testamento. e la salita spirituale verso il Tempio della Cristianità si alimenta
E Gerusalemme rappresenta il cuore di questa eccellenza! attraverso una visita ai luoghi più tradizionali, come appunto le stazioni
della cosiddetta Via Crucis, partendo dalla Flagellazione custodita
LE PIETRE CHE RACCONTANO STORIE dai francescani insieme anche al rinnovato museo che racconta la
A Gerusalemme si trovano ancora le pietre sulle quali ha camminato storia delle pietre della Terra Santa e della presenza francescana voluta
Gesù e ciascuna di esse racconta una storia. dall’irriducibile San Francesco, coraggioso pellegrino in questa terra.
Uno dei luoghi dove le pietre di Gerusalemme parlano è sicuramente
la Città Vecchia, splendido sito da visitare che racchiude nei suoi 4 km² PERCORSI DI DEVOZIONE
una parte importante della storia dell’umanità. E proprio camminando sulle orme di Francesco, così come la tradizione
Non potrà allora davvero mancare una visita nella Città Vecchia all’arco racconta, partendo da Gerusalemme si potrà giungere fino alla città
di Wilson, unica struttura visibile rimasta del complesso del Secondo crociata di Akko, chiamata anche San Giovanni di Acri: una sorpresa
Tempio, o al tunnel del Muro Occidentale, sito ancora da esplorare che per l’appassionato di storia e di religione che giungerà in questa città
consentirà di camminare proprio sulle pietre delle strade che condussero spesso estranea ai percorsi più tradizionali scoprendo un luogo di
Gesù al Calvario. eccezionale convivenza tra i popoli.
https://english.thekotel.org/western_wall_sites/western_wall_tunnels/ Se si parla di ricerca della spiritualità in Israele, non si può
certamente dimenticare il luogo che vide l’infanzia e la predicazione
SPIRITUALITÀ A GERUSALEMME TRA TRADIZIONE E NOVITÀ di Gesù: la Galilea.
Il periodo pasquale è quello che maggiormente vede Gerusalemme La visita all’antica sinagoga di Cafarnao, dove secondo la tradizione
protagonista della storia della cristianità. lo stesso Gesù insegnò, guarì e cacciò i demoni, o a Cana, dove si
Dal Getzemani sul Monte degli Ulivi alla piscina di Siloe, dalla fortezza ricorda il suo primo miracolo, o al Monte delle Beatitudini sono mete
Antonia alla splendida Chiesa di Sant’Anna, capolavoro crociato in insostituibili e di eccezionale significato spirituale ed esperienziale.
Medio Oriente, al Santo Sepolcro: questi sono alcuni luoghi tra i più C’è, però, un modo forse ancora più inedito per conoscere questa terra
famosi che raccontano la storia della permanenza gerosolimitana di vivendo fino in fondo lo spirito religioso: compiere un pellegrinaggio
Gesù regalando talvolta una visione inedita della città, grazie anche alle a piedi proprio in Galilea, coniugando la dolcezza della natura con lo
continue scoperte archeologiche che fanno emergere pietre e tradizioni splendore dei luoghi, camminando come gli antichi discepoli sulle orme
ancora sconosciute come, per esempio, l’anfiteatro romano emerso di Gesù. Si tratta del Gospel Trail, un percorso che può essere realizzato
fortunosamente dagli scavi nella ricerca dell’antica strada del Secondo anche in auto, in bicicletta o addirittura a cavallo. Circa 60 km in
Tempio e ubicato proprio sotto l’arco di Wilson. Galilea alla scoperta dei luoghi del Nuovo Testamento, un percorso
La Città Antica di Gerusalemme si riveste di una straordinaria vitalità segnato e organizzato, messo a disposizione di tutti, anche dei pellegrini
proprio grazie agli appuntamenti pasquali, partendo dalla suggestiva non più giovanissimi che si stanno preparando a ritornare in Israele per
processione della Domenica delle Palme che accompagna il ricordo la Pasqua 2022.
dell’ingresso di Gesù nella splendida Città Santa. Un appuntamento irrinunciabile, la ripresa di un sogno accantonato per
«Solo Gerusalemme può offrire l’irripetibile emozione di partecipare oltre due anni che ora riprende vita in un Paese sempre più accogliente
spiritualmente alla vicenda umana di Gesù, attraverso un coinvolgente e rinnovato.
momento di raccoglimento che porterà poi alla gioia del giorno di Offerte e pacchetti sul sito: https://new.goisrael.com/it

Venite a scoprire Israele e tutte le novità sulla pagina www.facebook.com/VisitateIsrael


Postate e condividete messaggi insieme a noi!
#israeletiaspetta
www.instagram.com/visit_israel | https://new.goisrael.com/it
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AGENDA
a cura di Luca Mattei ellemme1 lucamattei1 - l.mattei@fsitaliane.it
e Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

save MARZO
the date 2022
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

ITALIA 26 E 27 MARZO
Edizione numero 30 per l’evento di
punta del Fondo per l’ambiente ita-
liano (Fai). Sabato 26 e domenica 27
marzo è possibile scoprire e riscopri-
re lo straordinario patrimonio del Pa-
ese partecipando, con un contributo,
alle visite organizzate dai volontari
del Fai.
Si può scegliere tra centinaia di luo-
ghi, spesso inaccessibili o poco co-
nosciuti. L’elenco dei beni è consul- Montecassiano (MC)
© Adolfo Veroli
tabile dal 17 marzo sul sito web. Sono
aperti palazzi e ville storiche, aree ar- la Pinacoteca civica e la Collegiata tro di un progetto di rigenerazione.
cheologiche, chiese di grande valo- di Santa Maria Assunta, che ospita Mentre a San Marco Argentano (CS),
re, esempi di archeologia industriale, una monumentale pala d’altare in antico insediamento urbano lungo
castelli, biblioteche, collezioni d’arte terracotta invetriata e la Chiesa di la Valle del Crati e importante cen-
e musei. Non mancano itinerari nei San Marco. A Lecce sono visitabili gli tro culturale, apre in via straordinaria
borghi e visite didattiche in parchi ur- spazi del Magazzino concentramen- l’abbazia di Santa Maria della Matina,
bani, orti botanici, giardini e cortili. A to tabacchi, complesso industriale tra le architetture cistercensi più raf-
Montecassiano (MC), uno dei Borghi edificato un secolo fa dalla società di finate d’Europa.
più belli d’Italia, si possono ammirare costruzioni di Pier Luigi Nervi, al cen- giornatefai.it

NOTRE DAME DE PARIS 2002 - 2022


ITALIA 3 MARZO>18 DICEMBRE
Il 14 marzo 2002, al Gran Teatro di Roma, andava in scena
per la prima volta in Italia Notre Dame de Paris, spettacolo
musicale che da allora ha appassionato oltre quattro milioni
di persone.
Un successo senza precedenti, dovuto soprattutto a una
storia senza tempo, capace di affascinare tutte le genera-
zioni, e alle musiche sublimi di Riccardo Cocciante. Quella
per il ventennale sarà una tournée esclusiva, con il ritorno
del cast originale. Oltre a Lola Ponce (Esmeralda), sul palco
saliranno Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frol-
lo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Gra-
ziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso). Special
guest d’eccezione in alcune date Claudia D’Ottavi e Marco
Guerzoni rispettivamente nelle vesti di Fiordaliso e Clopin. Si
parte il 3 marzo dal Teatro degli Arcimboldi di Milano. Gran
Una scena dello spettacolo Notre Dame de Paris
finale il 18 dicembre al Politeama Rossetti di Trieste.
© Alessandro Dobici ndpitalia.it

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ANTONIO LIGABUE. L’UOMO, L’ARTISTA
MONZA FINO AL 1° MAGGIO
Un mondo visionario popolato da autoritratti, animali e scene di vita
agreste. È l’universo di Antonio Ligabue, artista complesso e geniale
del ‘900, dal vissuto sofferto, che esprimeva la sua creatività attra-
verso un’esplosione di colori. Tra le 90 opere esposte nell’Orangerie
della grandiosa Villa Reale non mancano capolavori, come Testa di
tigre (1957-58) e Autoritratto con cavalletto (1954-55), in cui emerge il
disagio del genio e, nello stesso tempo, la sua volontà di affermarsi.
L’esposizione ricorda il percorso di un artista dapprima incompreso
e poi capace di suscitare l’ammirazione di collezionisti e critici d’arte.
Oltre ai dipinti che lo hanno reso famoso, sono in mostra incisioni,
disegni e sculture in bronzo.
vidicultural.com
Antonio Ligabue, Testa di tigre (1957-58)
© Galleria Centro Steccata, Parma

Giulio Casanova, progetto per il soffitto della sala da pranzo del Treno reale (1925)

DISEGNARE LA CITTÀ nuova immagine della città sabau- sanova, che ideò e dipinse tutti gli
TORINO FINO AL 27 GIUGNO da come centro industriale. Obiet- elementi dei suoi lavori. Tra questi i
La mostra è un viaggio nella storia tivo del progetto è illuminare que- bozzetti originali del Treno reale, con-
dell’arte e dell’architettura torinese, sta vicenda attraverso un percorso cepito in occasione del matrimonio
tra eclettismo e liberty. Tra l‘800 e il con disegni architettonici e progetti tra Umberto di Savoia e Maria José e
‘900, l’Accademia Albertina fu un pun- decorativi, solitamente non visibi- ancora oggi a servizio della Presiden-
to di riferimento per la formazione e li. Da osservare ci sono soprattutto i za della Repubblica.
la ricerca, contribuendo a definire la meravigliosi acquerelli di Giulio Ca- pinacotecalbertina.it

MILANO GRAPHIC FESTIVAL


MILANO 25>27 MARZO
Prende il via la prima edizione della kermesse dedicata a graphic design,
illustrazione e culture visive. Tre giorni con un fitto calendario di appunta-
menti, fra workshop, talk, letture e installazioni, dislocati in due location.
Negli spazi di Base Milano, Signs, l’osservatorio permanente sul visual de-
sign, presenta la mostra Signs II. Grafica italiana contemporanea, uno spac-
cato sullo stato della comunicazione in Italia che ospita tra gli altri Andrea
Rauch, Silvana Amato e La Tigre. Al Certosa Graphic Village, spazio perfor-
mativo temporaneo dedicato alla creatività contemporanea, prende vita la
collettiva Generazione YZ, con designer under 30 che lavorano a un proget-
to di grafica urbana e le retrospettive di maestri come lo statunitense John
Alcorn e l’italiano Albe Steiner.
milanographicfestival.com

John Alcorn, Poster pubblicitario Campbell’s (1969)


© Stephen Alcorn e famiglia
Courtesy Archivio John Alcorn, Centro Apice, Milano

23
AGENDA

MIND THE MAP! spesso le cartine sono state utilizzate come sostituto della
TREVISO FINO AL 29 MAGGIO realtà ma, trattandosi di opere dell’uomo, non sempre han-
La mostra allestita a Ca’ Scarpa invita a riflettere sulla map- no rispecchiato la geografia effettiva. I mappamondi si sono
patura del mondo come attività da osservare con distacco: diffusi come espressioni di convenzioni sociali che hanno
imposto confini e considerato concreti i concetti astratti di
potenza e dominio. La rassegna si presenta come un viag-
gio nel tempo e nello spazio che parte dalle mappae mundi
inserite nei libri di preghiere del XIII secolo, passa per le co-
struzioni cartografiche realizzate per i commerci oceanici
nell’epoca delle grandi scoperte geografiche e giunge alla
contemporaneità con Google Maps.
Oltre a 40 riproduzioni provenienti da biblioteche norda-
mericane, europee e giapponesi, sono esposti arazzi, tele
e tappeti originali del XX e XXI secolo.
fbsr.it | trevisocontemporanea.it

Francesco Rosselli, Universale (1508), Royal Museum Greenwich

LIBERO SPAZIO LIBERO


BOLOGNA FINO AL 15 APRILE
La mostra a Palazzo Paltroni, curata da Fabiola Naldi e or-
ganizzata da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna,
invita a porre l’attenzione sul rapporto tra fisicità, libertà
e spazio. Un argomento sul quale sono state chiamate a
pronunciarsi artiste di generazioni e provenienze diverse.
Cinque donne che si esprimono attraverso altrettanti uti-
lizzi differenti della parola, della scrittura, del corpo e degli
oggetti per portare al centro della riflessione pubblica un
tema sociale, soggettivo, critico e di denuncia. Il viaggio
espositivo parte dall’artista concettuale americana Martha
Rosler e dalla poetessa italiana Giulia Niccolai, lontane tra
loro ma unite dalla volontà di far combaciare poesia, per-
formance, arte e suono. Si giunge poi a Lucy Orta, Clau-
dia Losi e Claire Fontaine, autrici che mostrano come l’arte
possa aiutare a svuotare gli stereotipi.
fondazionedelmonte.it

Claire Fontaine, Untitled (anemic moon) (2018)


Courtesy Galleria T293 e l’artista

WARMING!
SIENA FINO AL 27 MARZO
Nel bastione Madonna della Fortezza Medicea, con ingresso gratui-
to, sono in mostra le illustrazioni di Benedetto Cristofani. L’artista dal-
lo stile grafico e concettuale è famoso per aver realizzato le coper-
tine delle riviste più importanti del mondo, tra cui The Economist, Die
Zeit, Wired e Le Courrier International. L’esposizione racconta la con-
dizione umana nell’epoca digitale, il rapporto tra uomo e ambiente, i
meccanismi economici di sfruttamento e la dipendenza dalle risorse
naturali. La semplice e diretta rappresentazione della realtà offre al
pubblico la possibilità di una libera interpretazione, senza imporre
nessuna tesi. L’iniziativa è realizzata dall’associazione Propositivo
(Pro+), con il contributo di Cesvot e del Comune di Siena, e rientra nel
format Vivi Forte Off, che ha l’obiettivo di far rivivere i luoghi della città
con musica, arte e cultura.
propositivi.it
Benedetto Cristofani, Carless Cities

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TASTE. IN VIAGGIO CON LE DIVERSITÀ DEL GUSTO
FIRENZE 26>28 MARZO
Il Salone di Pitti Immagine dedicato alle eccellenze del gusto torna a
riunire in Toscana il meglio della gastronomia e delle tendenze con-
temporanee nel settore food. Lo fa in presenza – cosa che non ac-
cadeva dal 2019 – e in una nuova location: lo show di sapori si sposta,
infatti, dalla Stazione Leopolda alla Fortezza da Basso. Tanti gli eventi
che declinano la sostenibilità in relazione al green, alla regionalità e al
digitale, come i due focus Il riso che produce ambiente e Zero spreco.
Confermati i punti cardine della fiera: Taste Tour, per degustare tutte le
specialità proposte; Taste Tools, dedicato all’abbigliamento, alle attrez-
zature e alle idee innovative per la cucina; Taste Shop, dove acquistare i
prodotti preferiti; Taste Ring e Talk, per chiacchierare con esperti e chef.
Non mancano, infine, la vetrina digitale della kermesse, con la piatta-
forma Pitti Connect, e il programma FuoriDiTaste, con cene, assaggi e
spettacoli in tutta Firenze.
taste.pittimmagine.com Taste the unexpected!, la campagna grafica per Taste 2022

GRAN PREMIO INTERNAZIONALE DEL


DOPPIAGGIO
ROMA 25 MARZO
L’edizione 2022 ha scelto come location il Teatro
Eliseo. Il 25 marzo vengono premiati i migliori tra
doppiatori, adattatori dei dialoghi, direttori di dop-
piaggio e tecnici di sala. E anche i film e e le serie
tv con la traduzione e l’adattamento più riusciti.
L’evento è in grado di richiamare un vasto e selezio-
nato pubblico e ha ricevuto l’Alto patronato della
Repubblica italiana. Coinvolge, infatti, le maggiori
case di distribuzione italiane e internazionali e le
principali cariche istituzionali della cultura e dello
spettacolo. Oltre a far emergere una serie di pro-
fessionisti che, negli ultimi decenni, si sono impo-
sti al grande pubblico al pari degli attori. Infine, il
Gran Premio rappresenta l’occasione per appro-
fondire un’arte in cui l’Italia primeggia nel mondo.
premiodeldoppiaggio.it

SALVADOR DALÍ - LUCE. I TESORI DEL MAESTRO


VICO EQUENSE (NA) FINO AL 30 SETTEMBRE
Salvador Dalì è stato capace di esprimere il suo estro non
solo nella pittura ma anche in altre forme espressive. Affa-
scinato dalla scultura, per esempio, dava tridimensionalità
alle sue immagini più iconiche. Si distinse come designer,
trasformando utensili pratici in manufatti stravaganti. Ebbe
un grande interesse per la moda e l’amicizia con Coco Cha-
nel ed Elsa Schiaparelli lo ispirò per ideare abiti volutamen-
te ostentati. È su questi aspetti non convenzionali del genio
catalano che accende i riflettori la mostra al Museo mine-
ralogico campano, curata dal direttore artistico Roberto
Pantè. Un connubio tra arte e glamour che prende forma
attraverso i 70 pezzi in esposizione: i Dalì d’Or, che l’artista
realizzò alla fine degli anni ‘60 assemblando la sua colle-
zione di monete, sculture in diamanti o in argento, opere
surrealiste appartenenti alla collezione The Dalì Universe
e oggetti di uso comune come grafiche e capi d’abbiglia-
mento d’ispirazione daliniana realizzati da importanti griffe.
daliavicoequense.it Salvador Dalì, Profilo del Tempo (ideato nel 1977, prima fusione nel 2008)

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GUSTA & DEGUSTA

di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019

SAPORE DI MARE NEL NUOVO


MENÙ DI TERRAZZA GALLIA

U n racconto del Mediterraneo, con i suoi sapori


e colori, anima il menù del rooftop restaurant
di Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection
Hotel, a Milano. Una terrazza con vista sulla città, piat-
ti di classe e contemporanea creatività, fondati sulle
solide basi della grande cucina italiana, quella dei fra-
telli Vincenzo e Antonio Lebano. Il tutto di fronte alla
Stazione Centrale di Milano, ideale per provare il fine
dining anche fra un treno e l’altro. Un viaggio alla sco-
perta dei piccoli produttori locali, nel segno della so-
stenibilità, per creare piatti che soddisfino pienamente
occhi e palato. Tra i must del menù, la Triglia croccante,
cacciucco, basilico, aioli e il Risotto con cipolla di Giar-
ratana, gamberi rossi di Mazara, alghe croccanti. Non
mancano proposte vegetariane come la Tartare di rapa
gialla, zafferano, gel di kumquat. Carta dei vini di am-
pia geografia enologica gestita dall’ottimo sommelier
Paolo Porfidio.
marriott.com

Triglia croccante, cacciucco, basilico, aioli

AMATIVO E TERESA MANARA


DI CANTELE: VINI DI IDENTITÀ
ED ELEGANZA

S iamo a Guagnano, nel cuore dell’assolato Sa-


lento, dove Augusto Cantele, per primo in tutta
la Puglia, decise di creare un vino capace di
coniugare la forza e la morbidezza del Primitivo con la
struttura e la complessità del Negroamaro. Era il 1999
e nasceva Amativo. Un vino dal forte valore affettivo:
«L’unico blend della nostra azienda», afferma Paolo
Cantele, terza generazione della famiglia di produttori,
«indissolubilmente legato a mio padre Augusto che ora
non c’è più. Ha segnato il passaggio di testimone tra i
nostri genitori e noi fratelli e cugini». Amativo Igt Sa-
lento sprigiona al naso sentori floreali di rosa e violetta
intensi e raffinati, frutti del bosco e spezie leggere. Al
palato giunge complesso, morbido e di gran carattere. La famiglia Cantele, da sinistra: Gianni, Paolo, Luisa, Domenico e Umberto
Teresa Manara Chardonnay è invece l’omaggio amoro-
so alla donna, madre, moglie e nonna, che da Imola si imperdibile: nobile, austero, caldo e affascinante al me-
trasferì in Salento attraversando l’Italia negli anni in cui desimo tempo.
le imprese erano ancora riservate agli uomini. Un vino cantele.it

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I VINI DI LENTSCH NASCONO
SULL’ETNA CON IL FASCINO DEI
SUOI CONTRASTI

M assimo Lentsch ha scelto il versante nord


dell’Etna, convinto dal gioco di contrasti crea-
to tra la lava del vulcano e l’acqua del fiume
Alcantara che scorre lì vicino. In questo luogo unico produ-
ce vini di grande identità, che nascono dal lavoro manuale,
duro e complesso, su vitigni aggrappati alle lingue di terra
tra le colate laviche a 750 metri di altezza. Come il vigneto
Cosentino con alberelli centenari da cui nasce l’Etna Ros-
so cru Cosentino. Un Nerello Mascalese in purezza, i cui
grappoli diventano un vino dalla trama complessa, dove
acidità e volume riescono a essere in perfetto equilibrio. Di
colore rosso rubino profondo, il Cosentino esprime al naso
note intense di ciliegia matura, pepe nero, liquirizia dolce.
Al palato è fresco e rotondo, la trama tannica lo rende di
grande eleganza con una piacevole punta sapida. Tutti i
vini di Lentsch seguono protocolli bio e vegan, con l’obiet-
tivo di preservare ambiente e natura millenaria. Così come
la nuova cantina che punta a diventare un’opera di paesag-
gio, ispirata alle energie del vulcano.
Etna Rosso Doc Cosentino di Massimo Lentsch massimolentsch.it

GRANDE OSPITALITÀ E OTTIMA

© pierpaolometelli
CUCINA AD ASSISI

A ssisi dona pace e serenità, non solo per la sua


mistica forza, ma anche per la bellezza dei suoi
angoli, intrisi di storia e bellezza. Qui il senso
dell’ospitalità è da sempre nelle corde della sua gen-
te. Un giardino affacciato sulla torre di San Pietro, una
sala medievale, una terrazza da cui ammirare il verde
dell’Umbria. Il Fontebella Palace Hotel è tutto questo,
un luogo intimo, dove da 50 anni la famiglia Angeletti
cura ogni dettaglio e rende il soggiorno un’esperienza
unica. La cucina del ristorante Il frantoio, guidata dal ta-
lento dello chef Lorenzo Cantoni, esalta con contempo-
ranea eleganza le materie prime del territorio, a partire
dall’olio, unico condimento utilizzato e prodotto dalla
stessa Elena Angeletti. Il Risotto alle tre senapi, maio-
nese di nocciola e lime e il Baccalà alla perugina sono
piatti eleganti, concreti e golosi che valgono il viaggio.
fontebella.com

Fontebella Palace Hotel e ristorante Il frantoio

27
© Gabriele Giussani

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WHAT’S UP
CIAO CIAO
A TUTTI!
DOPO AVER SBANCATO CON IL TORMENTONE LANCIATO
A SANREMO, LA RAPPRESENTANTE DI LISTA PENSA AGLI
APPUNTAMENTI ESTIVI. E SI PREPARA AL TOUR DI NOVEMBRE
di Gaspare Baglio gasparebaglio

I veri vincitori di Sanremo? Veroni-


ca Lucchesi e Dario Mangiaraci-
na, deus ex machina della queer-
pop-band La Rappresentante di Lista.
La loro travolgente hit Ciao Ciao ha
nel prossimo lavoro, ma siamo i primi
a gasarci per le cose che facciamo:
abbiamo mandato il demo ai nostri
discografici, il pezzo funzionava e il
resto è storia.
no: ha modificato il finale di È stata la
mano di Dio sulle note di Ciao Ciao.
[DM] Mamma mia! Cosa possiamo
dire? Ci ha scritto un messaggio e gli
abbiamo risposto che eravamo senza
fatto ballare tutto l’Ariston, valicando Non avete pensato di cantarlo in parole.
i confini tv per trasformarsi in un vero duetto, magari con Donatella Retto- Da dove nasce l’idea di mettere in
e proprio tormentone. Suonatissima re, visto che la scorsa edizione era musica la fine del mondo?
in radio, ha ottenuto oltre 14 milioni con voi nella serata delle cover? [DM] Filosoficamente parlando era
di stream ed è fissa nella top ten di [VL] Non abbiamo ancora aperto que- presente nel nostro romanzo Mai-
Spotify delle nuove uscite discogra- sto canale. mamma. Abbiamo preso consape-
fiche a livello globale, oltre a essere [DM] Il mondo della musica è pieno di volezza della situazione attuale e,
viralissima sui vari social, TikTok in featuring, noi portiamo avanti il nostro durante i giorni della COP26, la Confe-
testa. Dopo l’esperienza festivaliera, percorso. renza delle Nazioni Unite sui cambia-
il gruppo ha sfornato il repack dell’al- Vi aspettavate di vincere? menti climatici, ci siamo fatti diverse
bum My Mamma con il pezzo presen- [VL] Sognare è gratis: anche se non domande sull’ecocidio in atto. Siamo
tato alla kermesse e la cover di Be my volevamo concentrarci solo sulla scesi in piazza con i ragazzi di Friday
baby delle Ronettes. È proprio il caso competizione e la classifica, un po’ ci For Future e abbiamo anche stretto
di parlare del vorticoso successo che abbiamo pensato. Io puntavo molto la mano all’attivista Greta Thunberg.
li vede protagonisti. sul fatto che da anni non vinceva una Nel brano volevamo dare risalto a
Tiriamo le somme su questo Sanre- voce femminile. Resta la soddisfazio- una problematica esistente: un modo
mo? ne per il brano e i suoi significati, il di- poetico per raccontare, in maniera
[DM] Un’esperienza unica. Avendo già vertimento vissuto e la trasformazio- iperbolica, quello che stiamo vivendo
partecipato lo scorso anno, abbiamo ne con costumi e trucco. Oltre al fatto come umanità.
preso le misure e ci siamo goduti tut- di aver potuto dar voce a determinati Come prosegue il vostro viaggio?
to: dal palco al lavoro con il team fino temi. [VL] Mi auguro continueremo a tra-
alle interviste. Ciao Ciao richiede un Si nota un grosso studio dietro alle sformarci, scoprendo possibilità altre
approccio energico e impattante. vostre performance. per la nostra musica. Questa condi-
L’avete scritta pensando subito all’A- [DM] Quello già lo facciamo per i no- zione di laboratorio, di progetto in cre-
riston? stri tour, figuriamoci per Sanremo. scita, mi entusiasma: ci sono in ballo
[DM] Il nostro pallino, tra il momento Abbiamo studiato la coreografia con inediti, appuntamenti estivi e un tour
della scrittura e quello più potente dei Thomas Signorelli e Gianmarco Ca- a novembre. Proseguiamo con pas-
live, è fissare le sensazioni raccolte pogna. Dopo Amare, portata lo scorso sione, tenendoci strette le cose sco-
durante i concerti. Ci siamo chiusi in anno, volevamo mostrare un’altra fac- perte lungo questo percorso. Ci sarà
studio con la band, che ci supporta- cia. E invogliare il pubblico a venire ai da divertirsi.
va dal punto di vista ritmico e musi- concerti.
cale. Sono nati diversi inediti, tra cui Tra gli endorsement ricevuti c’è stato rappresentantelista
Ciao Ciao. L’idea era di inserire il brano addirittura quello di Paolo Sorrenti- larappresentantedilistaufficiale

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WHAT’S UP
© Riccardo Ghilardi

C’ERA UNA VOLTA


GIAMPAOLO
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DA NAPOLI A BOLOGNA, PASSANDO PER ROMA. TRA FILM, FICTION E
PROGRAMMI TV. A TU PER TU CON MORELLI, DAL 10 MARZO AL CINEMA
NEL TERZO CAPITOLO DELLA SAGA C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE
di Gaspare Baglio gasparebaglio

«M
i piace molto andare Ma stavolta è stato realmente goliar- l’ho nel cuore, nella pancia, nella te-
in treno. Mi sembra dico, abbiamo riso tantissimo. Spero sta. Nonostante me ne sia andato per
una magia ed è dav- che questo divertimento arrivi anche fare l’attore, sono profondamente par-
vero rilassante. Ricordo che lo pre- in sala. tenopeo. E sono contento che abbia
si per il mio primo provino A Roma. Hai fatto anche alcune incursioni in iniziato a ospitare tanti set, anche gra-
Dopo aver letto un articolo sul Mattino tv. Prevedi un futuro da presentato- zie al film Song’e Napule dei Manetti
di Napoli, corsi in stazione per andare re? Bros, nel quale recito anche io. Roma
al casting. All’epoca, ci volevano due Ho coronato un sogno conducendo Le è la mia nuova casa. È più grande, di-
ore e 40 minuti. Oggi, invece, in un’ora iene con Frank Matano. Il programma spersiva, ma mi ha permesso di fare il
si arriva. Il solo pensiero mi fa sentire di Davide Parenti mi ha molto soddi- lavoro dei sogni. Bologna è una Napoli
più vicino alla mia città, a quelle per- sfatto, è stata un’occasione di crescita del nord: vivace, molto forte cultural-
sone, a quei luoghi. E, magari, fra 20 professionale. mente, piena di vita, locali, turisti.
anni ci vorrà ancora meno tempo». Che cosa ti piacerebbe portare sul Quale luogo racchiude di più l’anima
Grazie a quel treno Giampaolo Mo- piccolo schermo? della città in cui sei nato?
relli ottenne la sua prima parte e da Una serie crime tipo Ray Donovan. Il bello di Napoli sono le tante anime
lì iniziò una carriera, è proprio il caso Non sarebbe male pensarla all’italia- che permettono di respirarne le di-
di dirlo, ad alta velocità. Tra i suoi tanti na. verse declinazioni. A Mergellina non si
ruoli basta ricordare quello dell’ispet- Si avvicina molto al mondo di Colian- può non sentire un tuffo al cuore per
tore Coliandro, nell’omonima serie Rai dro. il mare. Nel centro ci sono meraviglie
che l’ha portato alla consacrazione. La Sì, ma dal punto di vista opposto. Le- come la Cappella di Sansevero, con
prossima stazione lavorativa è C’era gittima l’uso di armi e un certo tipo di il Cristo velato, e poi la Napoli di una
una volta il crimine, terzo capitolo del- linguaggio. In Coliandro c’è un’ironia volta, quella dei vicoli. È veramente
la saga comedy firmata da Massimi- di fondo che in Ray Donovan non è difficile racchiudere la città in un uni-
liano Bruno, in cui interpreta Claudio presente, ha proprio un altro tipo di co luogo. Per esempio Via dei Mille, la
Ranieri, new entry della banda capi- scrittura. strada cittadina più ricca e borghese,
tanata da Marco Giallini e Gianmarco Sei di Napoli, vivi a Roma e il succes- ha come traversine i quartieri spagno-
Tognazzi. Nel film, in sala dal 10 marzo, so nazionalpopolare te l’ha regalato li: qui il popolo si fonde alla nobiltà. E
il gruppo si ritrova addirittura ai tempi Bologna, dove è ambientata la fiction solo a Napoli si vive questa atmosfera.
della Seconda guerra mondiale. L’ispettore Coliandro. Che mi dici di
Che personaggio interpreti? questi tre luoghi? giampaolomorelliofficial
Sono il colto e l’irascibile della gang: Napoli è la mia città, la mia cultura, ce giampaolo_morelli
battibecco in continuazione con Mo-
reno, che ha il volto di Giallini. È stato Marco Giallini e Giampaolo Morelli nel film C’era una volta il crimine
un ruolo molto divertente, grazie alla
bella sintonia nel cast.
Avevi visto i film precedenti?
Sono sempre stato fan della saga.
Questa volta ci troviamo al tempo del
secondo conflitto mondiale, in un’Ita-
lia devastata dagli scontri e dai nazisti,
incontriamo addirittura il Duce. Sono
cose che possono accadere solo al
© Maria Marin

cinema: tornare indietro nel tempo e


sognare. Un plot magari già sfruttato,
ma sempre interessante.
Quindi ti prenoti per l’eventuale
quarto capitolo?
Se dovessimo andare avanti in qual-
che modo, mi auguro di sì. Con il grup-
po e il regista ci siamo davvero trovati
bene. Di solito non amo dire che il set
è divertente, perché è un impegno.

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WHAT’S UP

PRONTI A RIDERE?
DALLA COMMEDIA DI CLAUDIO AMENDOLA I CASSAMORTARI
AL FILM D’ANIMAZIONE L’ERA GLACIALE - LE AVVENTURE DI BUCK.
CON LUCIA OCONE IL DIVERTIMENTO È ASSICURATO
di Gaspare Baglio gasparebaglio

Q uando si fa una call con


Lucia Ocone le risate sono
assicurate. L’attrice roma-
na si è fatta conoscere in show comici
cult come Macao, Mai dire domenica,
Per dirne una: si mettono d’accordo e
pagano gli infermieri degli ospedali
per farsi chiamare poco prima che i
malati passino a migliori vita.
Come ti sei trovata con Claudio
Non c’è più nulla di quello che face-
vo sul piccolo schermo. Sono nata coi
personaggi e adesso, comicamente, il
proliferare dei social ha creato un’ac-
celerazione. Le imitazioni sembrano
il divertentissimo Quelli che il calcio e Amendola? un po’ datate, non esiste un conteni-
il reality Music Farm. A marzo, arriva L’ho amato dopo un quarto d’ora. Sia- tore per quel tipo di umorismo.
con due film: il 24, su Amazon Prime mo due ciacioni de Roma con un core Dove ti vedresti?
Video, esce la commedia I cassamor- così e ce piace magna’. Claudio ha In una serie tv politicamente scorret-
tari di Claudio Amendola, il giorno saputo darmi delle belle dritte regi- ta, tipo Will & Grace. E poi vorrei fare
dopo, su Disney+, è il turno della pel- stiche. un programma sui cani: devo spode-
licola d’animazione L’era glaciale - Le Passiamo a L’era glaciale - Le avven- stare Michela Vittoria Brambilla da
avventure di Buck. ture di Buck. Rete 4 (ride, ndr). A parte gli scherzi,
Partiamo da I cassamortari. Che film è? Una figata! Io sono la zorilla Zee, un è il sogno della vita, così starei tutto il
Molto cinico e l’ho amato tantissimo. animale preistorico che per difendersi giorno in mezzo agli animali.
Tutto ruota attorno ai fratelli Pasti, che spara puzzette. È stato divertentissi-
hanno ereditato dal padre un’agenzia mo. lucia_ocone
di pompe funebri. Io sono Maria, un All’orizzonte vedi un ritorno in tv? luciaoconeofficial
personaggio completamente diver-
so da me, Massimo Ghini ha il ruolo
dell’avaro Giovanni, Gian Marco To-
gnazzi è Marco, specialista nel trucco
di cadaveri e Alessandro Sperduti in-
terpreta Matteo, che ha la fissa di fare
l’influencer.
Ne vedremo delle belle, quindi…
Dico solo che è un gruppo senza
scrupoli che ha il motto: «Tutti devono
mori’ ma solo pochi ce guadagnano ».
I rivali sono quelli di Taffo, a cui cer-
cano di rubare clienti. La grande oc-
casione è il funerale di una rockstar,
interpretata da Piero Pelù.
Addirittura.
Sì, è divertentissimo: fa una vita sre-
golata tutta sesso, droga e rock ’n’roll,
ma in pubblico si spertica in slogan
contro la droga. Morirà in un incidente,
fatto come una pigna.
Mi racconti qualcosa in più su Maria?
Colleziona vedovi, un’ossessione più
forte di lei: deve portarsi a letto gio-
vani, vecchi, belli e brutti. Ma poi si
capirà che alla base c’è un malessere.
La sceneggiatura ha una parte molto
sentimentale, che racconta i risvolti
umani di questi personaggi orrendi.
Sono davvero così terribili?

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ROME - MILAN - MONTECARLO - LONDON - MIAMI
UN TRENO DI LIBRI

Invito alla lettura


di Leonardo Colombati
[scrittore e fondatore dell’Accademia Molly Bloom*]

NIENTE DI VERO
LA SUA FAMIGLIA, L’INFANZIA VIOLENTA E L’ADOLESCENZA
STRUGGENTE NELL’ULTIMO ROMANZO DI VERONICA RAIMO

N essuno in Italia scrive


come Veronica Raimo. Vo-
lete una prova? Leggete
il suo ultimo romanzo, Niente di vero.
Entrare tra le mura di casa Raimo e
re è nudo o che tua madre – come in
questo caso – fa il broncio come una
bambina quando il mondo la mortifi-
ca e se ne sta perennemente a letto
con una bandana in testa per l’emi-
ti con uno sguardo al tempo stesso
spietato e misericordioso.
È un percorso pieno di dolori quello
che facciamo assieme a lei: la morte
del padre, la depressione della ma-
fare la conoscenza di suo padre, sua crania ad ascoltare Radio 3. «Ho sem- dre, un aborto, l’incontro con una serie
madre e suo fratello mi ha ricordato pre preso alla lettera il detto: “Prova di squallide figure maschili (zii violenti
di quando da ragazzo ho ringraziato a metterti nei panni degli altri”», ci e libidinosi, politici e produttori cine-
Saul Bellow e Philip Roth per avermi spiega Veronica. «Mi trovo bene in matografici dediti all’antico sport del
permesso di sbirciare dentro casa di quei panni, apro armadi sconosciuti e ricatto sessuale). Ma senza mai ce-
Augie March e di Alex Portnoy. Ecco, mi infilo quello che c’è. Mi guardo allo dere un millimetro di campo al sen-
Raimo è l’unica nostra scrittrice che specchio e mi riconosco». timentalismo e alla retorica, Veronica
mi pare possedere il fraseggio ritmi- La particolarità di casa sua, poi, è che Raimo riesce nel miracolo di inverare
co, l’ironia e la disperata vitalità (quale di scrittori ce ne sono due. Già, perché la suggestione del proprio anagram-
ossimoro può essere più caro al let- scrive romanzi anche il fratello di Ve- ma: invocare amori. Sicuramente, si è
tore?) dei miei prediletti autori ameri- ronica – un fratello riverito come un guadagnata quello dei suoi lettori.
cani. Seymour Glass (tanto per scomodare,
«Quando in famiglia nasce uno scrit- dopo Bellow e Roth, un terzo gigan-
tore», scrive all’inizio del libro, «sarà te a stelle e strisce: nientemeno che
lo scrittore a fare una brutta fine nel il signor J. D. Salinger). Apprendiamo
tentativo disperato di uccidere madri, dall’autrice che questo fratello inno-
padri e fratelli, per ritrovarseli inesora- minato (ma che non facciamo fatica
bilmente vivi». Mi sembra una risposta a confondere con Christian Raimo) a
perfetta alla domanda delle cento pi- quattro anni conosceva le capitali di
stole: perché si diventa scrittori? Per- tutto il mondo e i nomi dei presiden-
ché prendersi la briga di raccontare i ti americani in ordine cronologico,
fatti propri e quelli dei propri cari, ri- da ragazzino componeva poemetti
schiando di far infuriare tutti? Diceva il in ottonari sulle gesta di Garibaldi e
cileno Roberto Bolaño: «Da una parte risolveva equazioni a due incognite.
c’è l’abisso senza fondo e dall’altra i È in preda a soventi crisi mistiche ed
volti amati, i volti amati che sorridono, è il cocco di mamma. Anche se tutta
e i libri, e gli amici, e la tavola». la nostra simpatia di lettori va per la
Quando si ha talento, vale la pena pigra, insonne, stitica, anoressica e
gettarsi nell’abisso. E avere talento mal lavata Veronica, con un quoziente
– quello letterario – vuol dire notare, intellettivo superiore alla media ma
magari sin da piccoli, “certe” cose. soprattutto con la capacità di rendere
Forse le notano tutti. Ma gli scritto- (senza mai sbagliare un aggettivo, una
ri sono i rompipalle che lo fanno ad frase, una virgola) la sua infanzia e la
alta voce: vogliono farti sapere che il sua adolescenza violente e struggen- Einaudi, pp. 176 € 17,10

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UN TRENO DI LIBRI

BRANI TRATTI DA Così per tre anni mio padre ci impedì un gioco che ha scandito i nostri po-
NIENTE DI VERO di consumare frutta e verdura, uova, meriggi per diverse estati. Durante la
latte fresco, di andare a mangiare al controra, poi via via fino al tramonto,
[…] Io e mio fratello siamo diventati tutti ristorante o di comprarci un trancio di e fino all’ora di cena, quando eravamo
e due scrittori. Non so cosa risponda pizza per strada. L’unico cibo consen- costretti ad alzarci, restavamo sdraiati
lui quando gli chiedono come mai, io tito erano prodotti in scatola confezio- vicini sul pavimento, i gomiti a terra e
dico che è grazie a tutta la noia che ci nati prima del 26 aprile 1986. un quadernetto di fronte per giocare
hanno trasmesso i nostri genitori. Se Non era semplice attenersi al proto- alla gara dei numeri. Non giocavamo
mia madre era iperapprensiva, mio collo, ma devo confessare che la cosa uno contro l’altra, ma uno accanto
padre aveva una forma di paranoia aveva un suo fascino, mi faceva senti- all’altra, perché il gioco non era com-
più sottile. I suoi studi da chimico lo re un’eroina in uno stato di quarantena petitivo. In realtà non era nemmeno
portavano a considerare il mondo un invisibile a tutti gli altri. Restare trin- collaborativo. Era più simile all’eserci-
ricettacolo di agenti nocivi da cui bi- cerata dentro il nostro appartamento zio zen di contare le pecore che salta-
sognava costantemente proteggersi. bonificato a mangiare tonno e fagioli no la staccionata per addormentarsi.
Ovvero limitare il più possibile l’uscita come i pionieri, inventare scuse im- Si tirava un dado, e si segnava il nume-
di casa e asfissiarci tra quattro mura, probabili quando andavo a fare i com- ro che usciva. Passavamo ore a fare
che nel nostro caso erano cento. piti a casa di una compagna di clas- questa cosa. Devoti, assorti. Eravamo
Avevo otto anni quando ci fu l’esplo- se e mi veniva offerta la merenda, o entrambi grandi fan del cinque, per
sione del reattore di Černobyl′. La mia monitorare al supermercato le date di cui l’unica vera tensione del gioco era
famiglia, anche quando l’emergenza confezionamento come fossero codi- sperare che il cinque uscisse più volte
sembrava rientrata, continuò a vivere ci segreti riservati soltanto a noi eletti. possibile. Che dimostrasse la sua su-
in uno scenario da film postapocalit- Alla fine ci ritrovammo tutti con un di- periorità. Mentre lanciavo il mio dado,
tico fingendo che non abitassimo in screto deficit di vitamine e, nonostan- spiavo mio fratello che lanciava il suo,
una città relativamente benestante te mia madre ci drogasse di Be-Total intuivo nel suo sguardo concentrato
dell’Occidente, ma in una fantascien- e Co-Carnetina, nessuno di noi aveva la speranza che uscisse un cinque,
tifica Zona X ad alto tasso di contami- una bella cera. Comunque eravamo poi seguivo la sua mano ferma e one-
nazione. sopravvissuti. Al massimo ce la sa- sta che segnava una crocetta sotto il
In ogni plot catastrofista che si rispet- remmo vista con lo scorbuto. […] numero quattro. Appena un guizzo di
ti, quando il mondo è infetto, l’unica rammarico negli occhi e la fede intat-
cosa importante è preservare i legami   ta pronta al prossimo lancio. Attenta a
di sangue: la famiglia. […] Il genio di casa aveva inventato non farmi vedere, io segnavo sul mio
© alexkich/Adobestock

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Un assaggio di lettura

© spass/Adobestock

quaderno una crocetta sotto il cinque, ce volesse proprio dirmi «brava» per aver capito male. […]
facendo calare un sipario di dita da- quell’azzardo irragionevole, per il mio  
vanti al mio dado con un misero due. tentativo di spezzare la noia del suo […] L’unica volta che ho provato un
Riuscivo a imbrogliare in un gioco zen, gioco insensato facendo qualcosa di senso di maternità è stato un Nata-
non aveva senso. Eppure non riuscivo ancora più insensato. Se volesse dir- le a Berlino. Era il primo Natale che
a farne a meno. Quando i miei ci chia- mi: come facciamo a uscire da questa trascorrevo senza la mia famiglia e,
mavano per cena e confrontavamo cameretta? Come facciamo a liberar- benché fossi stata io a inventarmi che
i quadernetti, io avevo sempre il cin- ci? […] non ci fossero più biglietti per rim-
que vincitore. Non so se mio fratello   patriare, la mattina mi svegliai con la
lo sapesse che imbrogliavo, o se non […] Nella mia famiglia erano tutti dei neve e una violenta malinconia. Un
riuscisse nemmeno a contemplarla gran russatori. Un suono pieno, av- mio amico mi aveva parlato di una fe-
una simile meschineria. Cercava di volgente. Non è mai esistito il silenzio sta in un casermone lungo il fiume. Mi
decifrare quei dati ed era sorpreso di della notte. In generale non è mai esi- aveva dato le indicazioni per arrivarci,
come scivolassero fuori da ogni rego- stito il silenzio. C’era sempre qualco- una mappetta disegnata a mano che
la statistica. Provava a dissotterrare sa di acceso: la radio, la televisione, avevo studiato approfonditamente
un’altra possibile logica, tentava le l’aspirapolvere, il phon, il trapano, la per occupare il tempo della solitudi-
sue prime esplorazioni nella metafisi- sega circolare (il sabato era il giorno in ne. La sera mi ritrovai persa nel buio
ca. Come faceva a uscirmi così tanto cui mio padre costruiva i muri). Le pa- tra la fanghiglia e le pozze ghiacciate,
il cinque? Poi mi dava una pacca sulla reti di cartongesso, i pannelli di trucio- finché trovai la fabbrica abbandonata
spalla e mi diceva: «Brava». Ci ho ri- lato, le porte finte non attutivano nulla. che corrispondeva alla descrizione.
pensato spesso a quel «brava». Mi Vivevamo immersi nel ronzio fagoci- Da fuori non si sentiva né la musica
sono chiesta se fosse per il principio tante dei nostri corpi e degli impulsi né il vociare di una festa. Entrai, il mio
dei vasi comunicanti: se mio fratello elettrici. Eravamo un unico organismo amico non c’era, in compenso c’era
fosse costretto a tirare fuori qualche compresso e stipato dentro casa che un gruppetto di ragazzi strafatti che
«bravo» per permettersi d’incamerare agitava la coda e sbatteva contro i si scaldava intorno a uno spiedo con
tutti gli altri rivolti a lui. Mi sono anche tramezzi. Ci parlavamo addosso ai un maialino carbonizzato. Nessuno si
chiesta se fosse una delle sue prime rumori, dentro ai rumori, il che si rive- voltò verso di me, nessuno sembrò
manifestazioni di sarcasmo. Magari lava sempre utile per sostenere in un badare al mio arrivo. Sdraiati a terra
involontario. Mi sono chiesta se inve- secondo momento che era l’altro ad c’erano dei bambini addormentati.

37
Un assaggio di lettura
UN TRENO DI LIBRI

Mi presentai, il mio nome si librò nel fece un sorriso incredibile, o forse era – No, infatti.
vuoto della stanza senza che nessu- un sorriso qualsiasi, ma era il primo Sosteneva che cambiassi letteral-
no fosse interessato ad afferrarlo; non gesto vitale da quando ero arrivata. mente faccia in ogni inquadratura.
potevo nemmeno trincerarmi dietro Mi fissò con aria più curiosa che sor- Ho avuto lo stesso problema nei miei
la sgradevole sensazione di sentirmi presa. Non sapendo che fare, mi misi anni insieme ad A. Lui fa il fotografo.
un’intrusa, dal momento che l’intru- ad accarezzarle i capelli. Erano biondi, Se fosse una donna, avrebbe detto
sione non era stata proprio registra- con dei piccoli dread naturali. Lei mi che è un artista che usa la fotografia
ta. Mi misi a sedere anch’io intorno afferrò per il gomito e mi disse: – Devo come mezzo espressivo, ma visto che
al fuoco acceso sotto al maialino. Mi fare la pipì. […] è un uomo, si accontenta di dire che
versai del vino rosso da un cartone   fa il fotografo. Il problema è che que-
dentro una tazza con la scritta ACAB, […] Nella mia vita non vedo mai il bic- sto non lo esimeva dal sentirsi un ar-
dove aveva già bevuto qualcun altro. Il chiere mezzo pieno. Nemmeno mez- tista ogni volta che doveva farmi una
gruppetto dondolava la testa e conti- zo vuoto. Lo vedo sempre sul punto di fotografia. Mi spiace per tutte quelle
nuava a ignorarmi. Avevo portato uno rovesciarsi. Oppure non lo vedo pro- donne che hanno sofferto nell’esse-
spumante, ma mi pareva fuori luogo prio. Non c’è nessun bicchiere. Non re relegate al semplice ruolo di musa
stapparlo, e non volevo svegliare i c’è niente. Sono di fronte a un tavolino davanti a un obiettivo fotografico, vor-
bambini. Poi fui colta da un pensiero brutto e sopra il nulla. Potrebbe spari- rei però rassicurarle: poteva andare
angoscioso, il terrore che quei fagotti re anche il tavolino. Anzi, è già sparito. molto peggio.
sul pavimento fossero in realtà corpi Non mi resta l’assenza, ma la perples- A. non è mai stato interessato a fo-
morti. Mi alzai per tastare i polsi uno sità. tografarmi, c’era sempre qualcosa di
a uno e sentire il respiro. Non erano Scusate, non mi ricordo più. Cos’è che più rilevante nel mondo: una partico-
morti. Una bambina aprì gli occhi e mi dovevo vedere? Non so dove trova- lare formazione calcarea, un impasto
re la risposta, perché a quel punto è di foglie marce, una parete franata. I
svanita anche la domanda. A volte mi pochi ritratti che ho sono stati estorti
chiedo se l’indeterminatezza costante o barattati con altro («Okay, però mi
in cui vivo dipenda da una mia carat- scrivi tu il progetto per la Biennale»).
teristica innata: non mi riconosce nes- Per me è sempre rimasto un mistero
suno. cosa vedesse quando inquadrava il
Non soltanto i miei parenti puglie- mio volto, cosa accadesse in quel-
si, la scrittrice per cui ho appaltato lo spazio di aria e luce tra la lente e
una marchetta, o gente incontrata a il confine del mio corpo, nella stasi
una festa con cui ho scambiato due contemplativa in cui io lo pregavo di
chiacchiere, ma nemmeno gli amici non riprendermi dal basso e lui era
più stretti. Nel mio quartiere gira un immerso nel silenzio della creazione.
ragazzo che si avvicina per chiederti Il risultato comunque erano foto im-
un abbraccio e poi ti tocca il culo. An- barazzanti della mia faccia mostrifica-
che se so come andrà a finire, lo lascio ta. Nell’angosciosa deformazione dei
fare, pensando alla mia frustrazione miei lineamenti, A. riconosceva linee
di quando mi lancio in un abbraccio oscure, ombre, stratificazioni visive:
e vedo l’altro fare un passo indietro non il viso della persona amata, ma
perché non mi ha riconosciuto. C’è un paesaggio inquietante, rovinoso,
sempre qualcosa che non torna: ho gli come una bruttezza rivelatoria che af-
© Serg Zastavkin/Adobestock

occhiali da sole, ho i capelli più corti, fiorava al mondo e sembrava placare


più lunghi, ho cambiato colore, porto i la sua vena artistica.
tacchi, sono abbronzata, ho il cappuc- – Sono orrenda.
cio, ho la sciarpa, ho un supplì che mi – Però è una bella foto.
copre la bocca. Una volta feci un pro- Me l’ha sempre detto con una schiet-
vino per un mio amico regista. La sera tezza disarmante, e quindi più dolo-
mi chiamò in preda all’angoscia dopo rosa. Eravamo entrambi affetti dalla
aver visionato il materiale. nostra personale disabilità visiva: lui
– È stato come vedere un horror. Non non vedeva me e io non vedevo la sua
puoi capire. foto. […]

ACCADEMIA MOLLY BLOOM


Da questo mese la nostra rubrica Un treno di libri è a cura di Molly Bloom, l’accademia fondata a Roma da Leonardo
Colombati ed Emanuele Trevi, che riunisce alcuni dei migliori scrittori, registi, sceneggiatori, musicisti e giornalisti del
Paese. Con un unico fine: insegnare la scrittura creativa per applicarla ai campi della letteratura, della musica, dello
spettacolo, dei media e del business.

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Lo scaffale della Freccia a cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi

TROPPA NOTTE INTORNO A ME LONDON VOODOO DIMORA DI RUGGINE


Carlos Solito Orso Tosco Khadija Abdalla Bajaber
Sperling & Kupfer, pp. 288 € 25 Minimum Fax, pp. 205 € 16 66thand2nd, pp. 320 € 18
Dante, illustratore di 35 anni, Un’insensata serie di attentati e Aisha vive a Mombasa con la nonna e
meridionale ma milanese d’adozione, omicidi affligge Londra. I responsabili il padre, pescatore di origini Hadrami.
si trova ad affrontare la perdita di un sono persone comuni che compiono L’uomo scompare durante una
figlio in un tragico incidente. Così, improvvisi gesti di una violenza inaudita spedizione e la figlia, per rintracciarlo,
torna nei luoghi della sua infanzia, e inspiegabile. Così, per sconfiggere salpa su una barca incantata fatta di
in Irpinia. E incontra Virgilio, uno il nemico invisibile, il Primo ministro ossa. Come guida ha solo Hamza,
speleologo che vive nei boschi e lo crea una nuova squadra della polizia un gatto erudito venuto dalla
accompagnerà in un viaggio ideale speciale. Eva B, la donna chiamata a Dimora di Ruggine, luogo fiabesco
nelle grotte più affascinanti d'Italia, dirigerla, mette in campo due tra i suoi e irraggiungibile, mai avvistato dai
nel profondo del dolore da cui è stato uomini migliori: il Porco e Dennis Tabbot, naviganti. Superate diverse prove,
irrimediabilmente segnato. Da quel insolitamente agili, insensibili al dolore recupera il genitore. Ma una volta tornata
cammino, il protagonista riemergerà ed esperti di voodoo urbano. Noir a tinte a casa, per sottrarsi alle pressioni di chi
rinato. horror intriso di tematiche new weird. vuole farla sposare, riparte per il mare.

RIBELLARSI CON FILOSOFIA INSEGNA AL CUORE A VEDERE VOLERE, POTERE


Matteo Saudino Daniele Cassioli con Salvatore Vitellino Martino Cafiero,
Vallardi, pp. 206 € 14,90 De Agostini, pp. 256 € 16,90 a cura di Teresa Megale, Elena Lenzi
La biografia e le idee di Immanuel Storie, riflessioni e incontri Tab edizioni, pp. 380 € 28
Kant, Karl Marx, Baruch Spinoza, raccontati da uno sportivo e Tra il 1878 e il 1880, a Napoli, una
Ipazia o Epicuro, approfondite e formatore cieco dalla nascita che, giovane Eleonora Duse sboccia
studiate, possono diventare strumenti come un amico premuroso, ci a teatro, iniziando una carriera in
contro il pensiero omologato e accompagna alla scoperta di sé. Per ascesa. Nel romanzo d’appendice,
superficiale. Ne è convinto l’autore, farci capire come la vera disabilità apparso all’epoca sul Corriere del
diventato popolare con BarbaSophia, sia solo la paura che blocca, Mattino, si racconta un passaggio
canale YouTube di divulgazione rende miopi, impedisce al cuore biografico cruciale per l’autore
filosofica. Il sapere è un atto di ragionare e scegliere al meglio. e l’attrice, che vivono un amore
rivoluzionario, un vero e proprio Pagine che vogliono insegnare a passionale e contrastato. Giornalismo
arnese per coltivare l’indipendenza vivere in armonia con il mondo, e teatro si intrecciano in una storia che
di valutazione rispetto a ciò che ci valorizzando quelle qualità che ci fa da sfondo ad alcune decisive scelte
circonda. rendono unici. A piccoli passi. della grande interprete drammatica.

39
Lo scaffale ragazzi a cura di Claudia Cichetti cichettic

IO SARÒ LA PRIMA UNDICESIMO COMANDAMENTO TUTTI PER UNO


Mick Manning, Brita Granström Davide Calì, Tommaso Carozzi Enrico Franceschini
Editoriale Scienza, pp. 48 € 15,90 (da 8 anni) Kite Edizioni, pp. 48 € 18 (da 15 anni) De Agostini, pp. 240 € 13,90 (da 11 anni)
Ventuno storie di donne straordinarie che Grazie all’emozione esclusiva delle Immaginate di veder scorrere davanti
hanno sfidato i pregiudizi e le convenzioni immagini questo silent book mette i al finestrino i grandi eventi che
sociali. Dalla pilota Amelia Earhart alla piccoli lettori di fronte a uno scenario hanno segnato la storia dell’Europa
pioniera del fotogiornalismo Lee Miller, distopico: e se un giorno, alzando gli e i principali personaggi che ne
dall’astronoma Caroline Herschel alla occhi al cielo, vedessimo decine di hanno fatto parte. E poi pensate ai
naturalista Jane Goodall, passando per placide balene che lo attraversano? cittadini di oggi e a quella carrellata
l’astronauta Mae Jemison, la prima scalatrice Proveremmo meraviglia, inquietudine di iniziative che hanno portato alla
dell’Everest Junko Tabei e l’oceanografa o paura? Si può scegliere di restare a creazione di una coscienza europea.
Sylvia Earle. Sono solo alcune delle osservare, cercare di comprendere Un libro per giovanissimi che spiega
protagoniste che hanno aperto la strada a cosa sta succedendo o agire per perché riscoprirsi abitanti di questo
nuove esplorazioni e scoperte, dimostrando risolvere la situazione. Ma forse esiste meraviglioso Vecchio continente. Una
che chiunque può raggiungere sogni anche un undicesimo comandamento: sfida per sentirsi parte di una stessa
apparentemente impossibili. non sfidare la natura. famiglia.

VIOLET E IL LIBRO PROIBITO IL GATTO DEL PAPA BARKUS


Kelly Barnhill Flavio Insinna Patricia MacLachlan,
De Agostini, pp. 368 € 15,90 (da 10 anni) Rai Libri, pp. 128 € 15,20 (da 10 anni) illustrazioni Marc Boutavant
Violet è la principessa del regno di Una piccola favola che va dritta al HarperCollins, pp. 48 € 8,50 (da 5 anni)
Andulan, si sente brutta e si nasconde cuore. In una Roma senza tempo, il Nicky è la piccola di famiglia e ha
dietro le storie che legge e racconta, Santo Padre porta avanti il pontificato trovato un nuovo amico speciale fuori
riuscendo a rapire, con l’immaginazione in maniera istituzionale, coadiuvato dalla porta: un cagnolone esuberante,
dame di corte e servitori. Un giorno dal suo camerlengo. Ma l’imprevisto un po’ maldestro ma affettuoso
trova un libro che libera un’antica divinità e misterioso incontro con un gatto e sempre scodinzolante. Da quel
malvagia che ammalia l’intero reame nero e parlante lo risveglierà dal momento, non si separerà più da lui.
sussurrando promesse. Ogni parola torpore morale ed emotivo di cui è Inventeranno giochi e affronteranno
proferita dall’entità sprigionata ha un vittima: emergono dubbi, pensieri peripezie a misura di sei zampe.
prezzo. E la protagonista dovrà capire e rivelazioni che portano il Papa a Sempre insieme, anche a scuola. La
quali sono le voci amiche e trovare l’unica interrogarsi sull’essenza originaria nuova avventura della collana Questo
storia in grado di salvare il suo popolo. del suo insostituibile ruolo, quello di lo leggo io!, con pagine dai caratteri
G.B. pastore di anime. G.B. grandi per le primissime letture. S.G.

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INCONTRO

Eleonora Daniele nello studio della trasmissione Storie italiane

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STORIE DA
RACCONTARE
DAL RICORDO DEL FRATELLO LUIGI ALLE MEMORIE D’INFANZIA.
LA CONDUTTRICE ELEONORA DANIELE PORTA IN TV VITE
INTENSE E PROFONDE. PROPRIO COME LA SUA
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019

© Assunta Servello

43
INCONTRO

R accontare storie dramma-


tiche, spesso segnate dal
dolore o dalla violenza, è
qualcosa che puoi fare solo con gran-
de profondità e rispetto per le persone.
«Troppo spesso i media creano il cosid-
detto effetto torcia: un cono di luce illu-
mina un fatto e poi, quando si sposta,
viene tutto dimenticato. Io, al contrario,
cerco di seguire gli sviluppi delle storie
che racconto, accendo molte di quelle
torce».
A parlare così del suo lavoro è Eleonora
Daniele, giornalista e conduttrice del
programma Storie italiane, su Rai1, ma
soprattutto sorella di Luigi, colpito dalla
sindrome dell’autismo, con il quale ha
vissuto sempre, fino alla sua prematura
scomparsa a 44 anni. «Da bambini, la
nostra passeggiata nei prati finiva sem-
pre sotto un grande albero. Quand’ero
piccolina mi sembrava una quercia, ma
© Federico Guberti

non so in realtà se lo fosse davvero. E lì,


nel nostro posto segreto, al riparo, ac-
cendevamo la radiolina e ascoltavamo
le canzoni».
Un amore profondo, incondizionato,
che hai raccontato nel libro Quando ti
guardo negli occhi. Storia di Luigi, mio
fratello.
Una vera e intensa storia d’amore che
va avanti ancora ogni giorno, anche
nella conduzione del mio program-
ma porto sempre con me una parte di
Luigi. Ho voluto fortemente scrivere
questo libro, per far rivivere mio fra-
tello e raccontare la sua vita, chi era.
È stato un viaggio profondo nell’animo
e nel dolore che porto con me. Anche
un momento di condivisione nel quale
c’è la gioia del ricordo e delle cose bel-
le che abbiamo vissuto insieme. Delle
cose che mi ha insegnato, in particolare
la capacità di ascoltare, di rispettare gli
altri e tendere loro la mano. Perché lui
lo faceva: era capace, anche solo con
uno sguardo, di essere consolatorio.
Con le tue sorelle Cosetta ed Elisa, sei
presidente di Life Inside Onlus e testi-
monial di molte campagne solidali, tra
cui dueapriletuttigiorni - ConTatto Blu,
volte alla sensibilizzazione dell’inclu-
sione di soggetti con sindrome auti-
stica.
Per me è fondamentale parlare di au-
tismo per sostenere tante famiglie in
solitudine che si sentono abbandonate.
Hanno bisogno di aiuto, di sostegno e

44
Luigi, il fratello di Eleonora Daniele

di quell’ascolto che tanto mi ha inse- tare ogni giorno l’impossibilità di rive- la vita mi ha donato soddisfazioni, Luigi
gnato mio fratello. dere quella persona, di stare con lei e è stata anche una grande gioia. Erava-
Dove siete cresciuti? condividere ancora il tempo perduto». mo felici sotto la nostra quercia, dove
A Saonara, un paesino in provincia di coloravamo il mondo con i nostri colori.
Padova. Ci andavo ogni volta che pote- Quanto ti coinvolgono le storie che Sei veneta, terra ospitale e generosa.
vo per stare con Luigi, anche in giorna- racconti? Mio padre Antonio aveva questo spirito,
ta, proprio in treno, quello che in quegli Nel giornalismo deve esserci obiettivi- rideva sempre, era capace di strappare
anni era l’Eurostar da Padova a Roma. tà, non coinvolgimento, esiste comun- un sorriso anche nei momenti più diffici-
Un treno che mi ha sempre tenuta le- que un conflitto tra due parti. Poi, certo, li. Mi ha insegnato che nella vita la testa
gata a doppio filo a mio fratello. Negli ci sono vicende che mi toccano mag- si rialza sempre con un’enorme dignità.
ultimi anni della sua vita, tornavo per giormente il cuore. Come quelle sui Era molto legato al suo paese, alla sua
andare a trovarlo in ospedale, anche genitori dei bambini disabili che, non storia, io sono cresciuta in uno dei suoi
solo per un’ora. Era una grande storia potendo staccarsi un attimo dai propri negozi, un piccolo supermercato, e nei
d’amore quella tra Luigi e la nostra fa- figli, non hanno più una vita. Mi ha parti- terreni che coltivava, inclusi dei vigneti.
miglia, comprese le mie sorelle. E si è colarmente colpita quella sul “bambino Bellissime le vendemmie, i vicini ad aiu-
improvvisamente spezzata quando lui dai pantaloni rosa” che, schernito e pre- tare, c’era la musica e pigiavamo le uve.
se n’è andato in maniera prematura. so in giro, si è tolto la vita. Sono passati Mio padre univa la semplicità alla feli-
dieci anni e la mamma, che ho intervi- cità. Persino il giorno del suo funerale
Una piccola pausa. Eleonora parla con stato, ha ritrovato la forza: oggi va nelle ha lasciato scritto una lettera che ha
grande profondità di questo rapporto: scuole a raccontare la storia del figlio, letto mia cugina, perché io non ci sono
parole intense, ricordi vivissimi, pezzi affinché non accada più. riuscita. Al termine del testo, invitava
di vita di fronte ai quali non è possibi- Non ti pesa tutto questo dolore con- amici e paesani al bar Da Ennio per
le restare indifferenti. Così come è im- tenuto negli episodi di cui parli? Riesci bere in suo onore e attaccare la musica
possibile non emozionarsi leggendo il ancora a divertirti? di Raoul Casadei ad alto volume. Così
libro, dove i pezzi si compongono e si C’è sempre stata in me una certa con- è stato.
rincorrono. E lei spesso li rimette insie- sapevolezza del dolore, fin da piccola, Qual è il profumo della tua infanzia?
me proprio durante i viaggi in treno. «Il quando ero bambina e nello stesso Quello dei fiori: la violetta, il glicine con
finestrino somiglia a una lavagna dove tempo grande, quasi madre di mio fra- la sua intensa fioritura di agosto e un al-
tutto piano piano si ricompone», scrive. tello. Ma a questa unisco anche la leg- tro chiamato “gli occhi della Madonna”,
«Luigi non riusciva a scrivere ma arti- gerezza: sono una giocherellona, un po’ una piccola margheritina azzurra con
colava le parole con attenzione, aveva casinista, amo divertirmi. Non applico l’interno bianco.
una bellissima voce, spesso sogno che due pesi e due misure, sono me stessa Nel libro racconti i tuoi primi provini
mi stia parlando e la riascolto. Una delle e penso che nella felicità ci sia anche per la tv.
prove più difficili di una perdita è affron- sofferenza e viceversa. Non fingo mai, In famiglia, avevano qualche dubbio.

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INCONTRO

Il manifesto della campagna dueapriletuttigiorni - ConTatto Blu

Non da parte di mamma, però. Lei reci- nue. co. Il 5 marzo saremo con la Presidenza
tava in teatro a Saonara e aveva lavora- Sei testimone di tanto dolore, metti del Senato per raccogliere importanti
to come dattilografa per la zia di Pippo mai in dubbio lo sguardo di Dio? testimonianze di donne impegnate in
Baudo. È una domanda costante quella sul vari settori.
Oggi compi 20 anni di carriera televi- conflitto tra scienza e Dio, il bisogno di Hanno qualcosa in più?
siva con ottimi ascolti, sopra il milione cercare spiegazioni. Ciò che mi doman- Hanno molto in più.
ogni giorno, e con le dirette da Sanre- do e non comprendo è come l’uomo
mo hai toccato il 25% di share. possa compiere azioni dove il male pre- eleonoradaniele
Ciclicamente si parla di crisi della tv vale sul bene. Il grande mistero è l’indo- eleonora_daniele_official
generalista, io la faccio da molti anni e le dell’uomo, non lo sguardo di Dio.
penso il contrario: regge ancora e bene. Cosa detesti nelle persone e cosa in-
A me piace raccontare le storie di vita vece apprezzi di più?
delle persone. Odio la superbia e la stupidità, che
Che emozioni ti consegna il viaggio in vanno sempre di pari passo, apprezzo
treno? invece l’umiltà e il coraggio di essere
È un percorso interiore, sai di avere persone libere.
quelle tre ore, un tempo determinato Il tuo luogo del cuore?
ma infinito, se ci pensi. Il tempo del si- Sono due: Cetona, in provincia di Sie-
lenzio, dello sguardo fuori dal finestrino, na, e l’Argentario. In entrambi si arriva
con la campagna a perdita d’occhio, un in treno.
fiume con il letto di sassi rinsecchito Ti piace cucinare?
dal sole, una montagna innevata no- Ho cominciato durante il lockdown:
nostante sia marzo. Dipende dalla tua preparavo molti piatti e sperimentavo.
capacità di osservare. Il treno è un og- Il risotto me lo ha insegnato mia madre
getto elegante, una forma d’arte. al telefono. Oggi sono diventata piutto-
Dimostri una grande voglia di cono- sto brava e amo cucinare per gli altri. Mi
scere. piace anche sorseggiare un buon cali-
Amo imparare: non dobbiamo mai ce di vino e invito a bere italiano.
smettere di farlo, di studiare, chi si cre- Marzo è il mese dedicato alle donne.
de arrivato non lo è affatto. La vita e la È un onore per me raccontare ogni
sua quotidianità sono scoperte conti- giorno le loro storie, essere al loro fian- Mondadori, pp. 168 € 18

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I SENTIERI
DELL’ANIMA
SONO QUELLI CHE DONATELLA FINOCCHIARO
PERCORRE OGNI VOLTA CHE DEVE INTERPRETARE
UN RUOLO. NELLO SPETTACOLO IL FILO DI
MEZZOGIORNO, IN TOUR DAL 4 APRILE, SI CIMENTA
CON LA FOLLIA DI GOLIARDA SAPIENZA
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019

U na delusione d’amore l’ha


lasciata annichilita, spaesa-
ta. Ha reagito alla tristezza
iscrivendosi a un corso di teatro nella
sua città, Catania. Ed è stata quella la
e la recitazione: la mattina in tribuna-
le con la borsa da avvocato e la sera
sul palcoscenico. A 20 anni lo fai, hai
un’energia vitale incredibile, ricordo
che facevo anche arte, danza, canto
fu difficile, il primo anno rimasi ferma,
nessun ruolo. Poi attraverso lo Stabile
cominciai a lavorare con Lina Sastri e
con Benedetta Buccellato. Un gior-
no arrivò a Catania la regista Roberta
porta girevole che ha condotto Do- lirico, fotografia, tutto ciò che mi pia- Torre, cercava un’attrice siciliana per il
natella Finocchiaro verso una carrie- ceva. Quanta tristezza nel vedere tanti ruolo da protagonista nel film Angela,
ra come attrice di successo al cine- giovani che oggi restano fermi, chiusi mi scelse e cominciò tutto.
ma e a teatro. «Ho vissuto il classico nella loro stanza senza seguire la vo- Un possibile futuro magistrato che
dramma d’amore dei 20 anni, la crisi glia di conoscere e scoprire. La nostra inizia con un ruolo da criminale: qua-
esistenziale, dalla quale ti sembra di società ha grandi colpe per tutto que- si un contrappasso. L’interpretazione,
non poterti sollevare. Ma ho reagito, sto». E mentre parla la sua energia per te, è più una questione di studio o
cercando qualcosa che desse un sen- traspare da occhi e dal viso, immutata nasce da una scintilla attoriale?
so a tutto e trovandola in un corso di oggi come allora. Ne parlavo sere fa con amici atto-
teatro. Mi piaceva moltissimo, sentivo I tuoi genitori erano d’accordo sul ri dopo aver visto uno spettacolo di
quella passione che sale e sale, così fatto che studiassi teatro? Elio Germano. Dicevamo proprio di
alla fine del corso mi sono presentata Mio padre non proprio (ride, ndr). Mi di- quanto sia bello venire assorbiti dal
agli esami di ammissione per l’Acca- ceva: «Prima ti laurei e poi vediamo». personaggio e dimenticarsi comple-
demia nazionale d'arte drammatica Quando ero a Roma mi chiamava ogni tamente di se stessi. È la magia della
Silvio d'Amico. Ero insieme a una col- sera, alle 22, per farmi desistere. Ma io recitazione. Certo devi studiare ogni
lega, ci facevamo da spalla a vicenda niente, insistevo con passione e ca- passaggio emotivo, ma poi vai in sce-
recitando La casa di Bernarda Alba parbietà. Poi un giorno venne a veder- na. Quando un regista è capace di
di Federico García Lorca, io interpre- mi a teatro, recitavo nell’opera Le Mo- metterti nelle migliori condizioni, an-
tavo Adele. Passo la prima selezione, sche, di Jean-Paul Sartre. E alla fine mi che eliminando qualche aspetto tec-
ma non la prova scritta. Mi ostino e, disse: «Adesso ho capito perché vuoi nico a favore dell’istinto, riesci davve-
dopo qualche mese, entro al Teatro fare l’attrice. Ma ricordati che il piatto ro a vivere il ruolo. Torre è stata la mia
Stabile di Catania. Così, mi dividevo di pasta a tavola non devi farlo man- prima grande maestra, io non avevo
tra il praticantato in uno studio legale care mai». Quando lasciai l’avvocatura mai visto una macchina da presa e lei

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49
© Gianmarco Chieregato
IN VIAGGIO CON
© Mario Spada

Donatella Finocchiaro nello spettacolo Il filo di mezzogiorno

mi diceva: «Non guardarla, assecon- minuti interpretando una donna dal- do di quando scendevo al mare in bi-
dala, ma cerca di non accorgertene». la mente provata, Goliarda Sapienza, cicletta. Sono cose che mi mancano,
Secondo lei, avevo una capacità inna- scrittrice e attrice realmente esistita. come mi manca la mia famiglia mio
ta. Ma io ho cercato sempre di miglio- Recitare la follia è sempre una grande padre, mio fratello, i parenti e gli ami-
rare. Voglio raggiungere quel livello scommessa, devi saper tenere il ritmo ci di sempre. Appena posso scappo a
di verità capace di farmi scomparire della scena. Ho intrapreso un viaggio Catania, vado a via San Giuliano, a via
dentro al personaggio. catartico nella disperazione di Go- Etnea. È casa mia.
A teatro cosa è più importante per liarda, che non voleva arrendersi alla Tua figlia ti segue sul lavoro?
te? malattia ma uscirne. Un’evoluzione Quando era più piccola veniva con
L’energia: nel lavoro di Mario Marto- continua, un viaggio dell’anima. me sui set, stava al trucco e mi aspet-
ne Il filo di mezzogiorno che stiamo Di Catania, la tua città, cosa conservi tava. Ora, che ha sette anni, la porto
portando in scena con Roberto De nel cuore? anche a teatro: è successo per Il filo
Francesco (e sarà in tour dal 4 aprile La luce: è diversa e lo capisci appena di mezzogiorno e Taddrarite, di Luana
al 5 giugno, ndr), recito per un’ora e 40 arrivi in Sicilia. E poi gli odori e il ricor- Rondinelli, che ha visto cinque volte in

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sala. Lo sa a memoria, ripete le battu- il personaggio per non risultare una treno?
te di tutti i personaggi mentre gioca in sua fotocopia sbiadita. Per le tournée teatrali mi sposto
camera sua e per me è un’emozione Sei stata più volte paragonata ad molto, ormai è diventato una secon-
grande anche se mi terrorizza l’idea Anna Magnani. da casa. Prendere il treno non è solo
che possa fare l’attrice. Ha il suo posto Avere un quarto della sua aura sa- viaggiare con il corpo ma anche farlo
in un piccolo palco, il direttore di sce- rebbe già moltissimo. Nel frattempo, con la mente, che si apre completa-
na già lo sa e glielo indica tutte le vol- dopo 20 anni di carriera, cerco di es- mente nel guardare e conoscere nuo-
te. Adesso, ha cominciato addirittura a sere coerente con il mio gusto e le vi luoghi. Una sensazione di meravi-
invitare gli amichetti. scelte professionali. Mi pongo molte glia che ti fa tornare un po’ bambina.
Se tornassi bambina, quale sarebbe domande: accettare un ruolo oppure Ricordo con grande piacere quando,
il profumo della tua infanzia? no? Abbracciare il progetto di un’ope- per un provino a Roma, ho viaggiato in
Il gelsomino, il mare, la salsedine. Il ra prima? E se poi non si crea il giusto vagone letto: è stato bellissimo. Dor-
primo lo sentivo in primavera, quan- feeling con il regista? Il rischio della mivo e mi presentavo fresca e bella
do arrivavo nella mia città in treno e delusione è sempre presente. Io sono la mattina successiva. Oggi scelgo il
aprivo il finestrino. Da bambini anda- stata fortunata, ho sempre lavorato treno perché ti regala quel momento
vamo sempre al mare, mio padre ci ha con anime belle, da Torre a Marco per te, dove puoi fare mente locale e
buttati nell’acqua a due anni dicendo: Bellocchio, da Emanuele Crialese a riflettere.
«Nuota». Ne aggiungo un altro, quello Mario Martone, persone con le quali Tra le tue esperienze professionali,
dell’arancino, con la “o” finale, come si ho rapporti meravigliosi. Prima, quan- quale ti piacerebbe rivivere?
dice a Catania. do saltava un progetto mi arrabbia- Ne ho vissute molte, grazie alle anime
Ami più interpretare protagonisti vo molto. Oggi sono fatalista: se non belle che ho incontrato sul mio per-
contemporanei, realmente esistiti, o accade qualcosa è perché non deve corso. Forse vorrei tornare a lavorare
peronaggi di fantasia? accadere. Ed è meglio così. con ciascuno di loro, per provare altre
Mi è capitato di recitare entrambi i Non sopporti l’arroganza, quindi. Che bellissime sensazioni arricchite dall’e-
ruoli. Nel mio percorso attoriale non cosa apprezzi? sperienza.
utilizzo la tecnica dell’imitazione, ben- La gentilezza, il saper essere garbato
sì quella di metterci l’anima. È un me- con chi hai di fronte. Una vera rarità. donatellafinocchiaro.com
stiere complicato, devi entrare dentro Che emozioni ti provoca viaggiare in donatellafinocchiaro

Donatella Finocchiaro con il giornalista Andrea Radic

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TRAVEL

VISTA LAGO
IN TRENO VERSO I CASTELLI ROMANI: FRASCATI, CASTEL
GANDOLFO E ALBANO LAZIALE. SULLE ORME DI ANTICHE GENTI.
TRA PAESAGGI LACUSTRI, DOLCI COLLINE E VILLE PONTIFICIE
di Sandra Gesualdi sandragesu

F uori Roma, c’è la storia di


Roma. Tracce di templi, pas-
saggi imperiali, ville sconfi-
nate, terme e ninfei, residenze pon-
tificie. E un lago, un tempo vulcano,
treni regionali diretti ai Castelli Roma-
ni sono in fondo alla stazione Termini,
verso l’uscita di via Giolitti. Nei giorni
feriali, sono battuti da pendolari e
studenti. Un brulichio di zaini, occhi
luccate sui sedili. Nessuna atmosfera
delle gite fuori porta del weekend.
Poco oltre, passata la Tiburtina e poi
la Tuscolana, la città si allunga. Si ri-
conoscono i cipressi del Verano, le pi-
che custodisce gli abissi. I binari per i appiccicati di sonno, colazioni spi- ste per i cavalli di Capannelle, quelle

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per il rullaggio di Ciampino, mentre il via Tuscolana. Pittoresche e colorite è una via stretta tra i palazzi che pre-
treno taglia la periferia verso sud-est. alcove per vigneti succulenti e cucina sto si apre su altre due grandi piazze
E continua in direzione Frascati, sulla casereccia fin dai tempi di Lucullo e dove la città si anima e si incontra tra
ferrovia laziale FL4, per raggiungere Cicerone, queste terre hanno attirato i tavolini dei caffè. Da lì parte la pas-
uno dei 16 Castelli Romani, tra le mete papi, imperatori, regnanti e, poi, attori seggiata pedonale e si spalanca la
segnalate sulla guida di Giunti per e letterati. terrazza sulla vallata. Sotto i binari,
Trenitalia, I Regionali da vivere. Lazio FRASCATI, LA BELLA SIGNORA poi, la spianata di Roma e, oltre, la li-
in treno. Fuori dalla stazione di Frascati, in sa- nea sottile che indica l’inizio del mar
A una manciata di chilometri dall’Ur- lita si raggiunge il centro del paese. Tirreno. Appoggiati nel vuoto, cubici,
be, adagiati sui rilievi dolci dei Colli Saliscendi, aria ventilata e sapore di cromati d’aragosta e battuti dal sole
Albani – nati dalle vetuste attività del antichità sono una costante di queste si ammassano i palazzi signorili. Da
vulcano laziale – questi borghi si di- zone. A poche centinaia di metri, la questo lato, Frascati pare una bella
stinguono per il caratteristico centro cattedrale di San Pietro riempie quasi signora agghindata nel volto per na-
storico, il dialetto tipico della zona, del tutto la piazza omonima con la sua scondere i suoi anni e un po’ di de-
un santo o una santa patrona, monu- facciata barocca, resa scenografica e cadenza rilevata nelle viuzze strette
menti o personaggi famosi che lì han- appariscente dalla pietra sperone e che si intrecciano dietro. Dall’altra
no trascorso giorni lieti. La Capitale dal travertino di Tivoli. parte del belvedere, oltre la fonta-
li tiene legati a sé con antichi tiranti È adornata da nicchie e statue, orolo- na a colonna, i cipressi e le palme,
stradali: la via Appia, la via Latina e la gi, pinnacoli, rosoni. Il corso, invece, si staglia in alto, superba e solitaria,

© marcociannarel/Adobestock

Il lago di Albano (RM)

53
TRAVEL
© cristian/Adobestock

Vista dalla terrazza di Frascati (RM)

Villa Aldobrandini. A prima vista sem- versata da popoli in movimento tra la do lo contiene tutto nei suoi pochi
bra un cartonato appiccicato sul colle Campania e l’Etruria. Obbligatorio da chilometri di estensione, ma lui come
Tuscolano e, un po’ tetra e ingrigita, queste parti fermarsi nelle fraschette un’ellissi si incunea nelle viscere del-
emana un senso di struggente no- per assaggiare il bianco Frascati, vino la terra, sfiorando profondità di quasi
stalgia per i fasti passati. Fin dal ‘500, Doc fruttato e fiorito, in cui si percepi- 200 metri. Il nome lo ha preso da Alba
infatti, la cittadina fu scelta dalla no- sce il sapore della campagna romana. Longa, antichissima nemica di Roma,
biltà romana come luogo di soggiorno Baciati dal clima docile del Mediterra- l’acqua da piogge e polle subacquee,
e molte cascine di campagna furono neo, vigneti e uliveti si perdono alla vi- e sotto conserva ancora un emissario
ampliate e trasformate in lussuose sta e le molte aziende vinicole – come artificiale scavato dai romani nel 398
residenze signorili, tra le quali Villa la Merumalia, biologica e gestita da a.C. che corre fino al mare.
Torlonia, Falconieri, Tuscolana e Mon- giovani donne – ottengono freschi La linea ferroviaria lo attraversa sul
dragone. Negli spazi delle Scuderie bianchi colorati di paglierino o rossi cratere con due gallerie. Dalla Ca-
Aldobrandini, un tempo al servizio morbidi ed erbacei. pitale è frequentato per il suo parco
dell’omonima villa, oggi c’è il museo SUL LAGO, TRA STORIA E NATURA naturale, le passeggiate sui sentieri
civico che espone reperti provenienti Il cuore dei Castelli Romani è una la- lacustri, le escursioni boschive o le
dalla città romana di Tusculum. Cen- mina d’acqua completamente cinta balneazioni dolci: un rifugio all’aria
tinaia di frammenti risalenti all’età im- da colli fitti di vegetazione, un tempo aperta a mezz’ora dalla città.
periale, giulio-claudia o repubblicana. bocca di un vulcano, oggi il lago Alba- I papi vi trasferirono la loro residenza
Terrecotte di teste votive, sepolcreti, no. Sommario di leggende e misteri, estiva già dal ‘600 con Urbano VIII. E,
utensili e gioielli, statuette di figure testimonianze archeologiche e sto- prima di loro, gli etruschi e poi gli im-
femminili, satiri e dionisi raccontano riche, passeggiate amene o sentieri peratori romani si fermarono qui per la
di una terra da sempre abitata e attra- d’acqua navigabili in canoa. Lo sguar- sua posizione. Il perché lo si capisce

Villa Aldobrandini, Frascati (RM)


© Stefano/Adobestock

54
dopo aver scalato rampe per goder- doi infiniti e tirati a lucido si succedono rini, invece, si torna qualche metro su
si il paesaggio dall’alto, prima di rag- le sale del trono, quelle per i prelati e suolo italiano, prima di entrare nei par-
giungere a piedi dalla stazione Castel della musica. La piccola cappella pri- chi sconfinati, tanto estesi da contene-
Gandolfo, che, a picco sul lago gli fa vata di Urbano VIII, scrigno di intarsi e re al loro interno anche un asilo pub-
da faro. affreschi, da far perdere la testa, poi blico e perfino una pompa di benzina.
CASTEL GANDOLFO, CITTÀ DEI PAPI le stanze private: la biblioteca, gli stu- Dentro, stratificazioni di ere, paesaggi
Il clima è mite per gran parte dell’anno dioli, gli uffici, fino alla camera da letto e religioni. In età imperiale, nel I secolo
e su questo colle antico batte una co- in stile Liberty, dopo le ristrutturazioni d. C., Diomiziano vi fece costruire una
stante brezza fresca che sa di monti e negli anni ‘30. Tanto sontuosi e ceri- villa lunga e larga per chilometri di cui
odora di mare. Incastonato in uno dei moniali, queste stanze custodiscono appaiano, di tanto in tanto, resti origi-
borghi più belli d’Italia, una piazzetta passaggi di umani destini anonimi che nali intrecciati a radici di alberi secola-
con basilica e fontana, un centinaio ne accrescono la poesia. ri: acquedotti, perimetri di edifici, tratti
di abitanti nel centro storico, Castel Davide, guida appassionata, racconta di strada a ciottoli, un portico nasco-
Gandolfo è noto in tutto il mondo per che alla fine del ‘44, durante i bom- sto, il teatro.
il complesso delle Ville Pontificie, 55 bardamenti, furono accolti qui 8400 Viali alberati, laghetti, giardini all’in-
ettari di territorio estero che apparten- rifugiati. Su una parete di Villa Cybo glese o all’italiana, ortensie, cespugli
gono alla Città del Vaticano. ancora si notano gli sfregi delle gra- di bosso squadrati, statue classiche,
Nel palazzo principale si passeggia nate. Lo scalone del Palazzo Pontificio fontane di ninfee, fioriture variopinte
su pavimenti in marmo intarsiato, tra che sale al piano nobile, durante quei fanno da scenografia a interminabi-
decine di sale dalle pareti dipinte o tragici giorni, di notte si trasformava li passeggiate. In fondo c’è la fattoria
ricoperte di stoffe pregiate, dove nei in dormitorio per gli sfollati e sul letto vaticana, brulicante di mucche, gal-
mesi più caldi i papi si intrattenevano alla francese di sua Santità nacquero line ovaiole, papere e disegnata da
con delegazioni reali, politiche o capi 40 bambine e bambini, perché sotto vigne e uliveti, orti e arnie: qui si pro-
di Stato in visita. gli ordigni era l’unica stanza sicura e ducono latte e formaggi, miele, vino e
Il lago lo si scorge da molte delle gran- con un generatore per l’elettricità. A olio per i pasti papali. Uscendo, su una
di finestre, poco sotto, fermo e scuro, memoria e gratitudine, in tanti qua si lapide si legge in latino: «Disprezzan-
come se ci galleggiassimo sopra. Nel- chiamano Pio, proprio come Pio XII, ed do le piccole cose non si conquistano
la galleria, i ritratti iniziano da quel Giu- Eugenio, vero nome di papa Pacelli. quelle grandi». Dal 2016, quando papa
lio II che commissionò a Michelangelo La cappella privata, accanto alla ca- Francesco ha deciso di rinunciare alla
gli affreschi della Cappella Sistina, mera, è cosmopolita e dedicata alla residenza estiva, le ville sono state
mentre la lista dei successori di Pietro Madonna Nera. trasformate in un percorso museale e
contiene tutti i 264 nomi. Lungo corri- Per accedere ai giardini di villa Barbe- aperte al pubblico.
Castel Gandolfo (RM)

© Alberto_Patron/Adobestock

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TRAVEL
© giumas

I giardini delle Ville Pontificie, Castel Gandolfo (RM)

ALBANO, RESTI DI PASSATO secolo), sulle cui gradinate si riuniva- in una selva oscura di pilastri e volte a
A cinque minuti di treno c’è Albano no quasi 15mila persone, ci si imbatte botte è un’esperienza che stupisce e
Laziale, da visitare per quell’odore di nell’ingresso dei cosiddetti Cisternoni. spaventa. Per il tanto ingegno umano.
arcaico leggendario di cui è avvolto. Su un cancello chiuso a catena c’è un visitcastelliromani.it
Forse il nome deriva proprio da quello piccolo cartello sgangherato con due
di Albalonga, la città fondata da Asca- numeri, uno del museo civico, che
nio, figlio di Enea e narrata da Virgilio. squilla a vuoto, l’altro di un cellulare.
Ancora custodisce porte romane ben Risponde Angelo, il custode-Virgilio
conservate, un tratto di Appia Antica in che ha le chiavi di questa architettura
roccia vulcanica, terme in mattoncini mai vista prima. È una delle cisterne –
rossi incastonate tra finestre e terrazze la più grande – che furono costruite dai
di oggi e reperti sparsi. Sono così nu- romani per il rifornimento idrico di ville
merosi che chi abita Albano si è abi- private e imperiali o per assicurare l’ac-
tuato a convivere con un passato tanto qua all'accampamento della Legione
ingombrante, dimenticandosi talvolta Partica, lì insediato. Completamente
di salvaguardarlo. intatta, sembra una cattedrale sotter-
Le strade del centro salgono in salita, ranea. Buia, umida, imponente, dispo-
piene di case un po’ stropicciate e da sta su cinque navate lunghe quasi 50
un parcheggio si scorgono altre rovine metri, capace di contenere oltre 10mila
vetuste. In alto, la vista della città si tuf- metri cubi di acqua e ancora funzionan-
fa nel lago che da quassù offre un altro te. Scendere sul fondo di questo rozzo
suo profilo tondeggiante. Inerpicando- cetaceo di pietra, attraverso una scala
si per cercare l’anfiteatro Severiano (III di cui non si vede la fine, per perdersi Giunti, pp. 224 € 14

I Cisternoni, Albano Laziale (RM)


© neiezhmakov/Adobestock

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TRAVEL

LA FORMA
DELL’ACQUA
NELLA VALLE SEGNATA DAL FIUME NERA, TRA ANTICHE CITTÀ
FORTEZZA, GOLE SPETTACOLARI ED ECCELLENZE DEL TERRITORIO
di Floriana Schiano Moriello floriana.schianomoriello florianaschianom - floriana.fsm@gmail.com

È l’acqua a disegnare il per-


corso della valle che dalle
porte di Terni si apre per
cento tortuosi chilometri, su su fino a
Castelsantangelo sul Nera (MC). Un
settimo per portata tra i fiumi italiani,
gorgogliando tra le rive ha segnato i
destini degli abitanti della Valnerina,
dando il nome a questa valle miste-
riosa e pressoché intatta.
Castrum Valli, sorta nel 1217 su con-
cessione del podestà della vicina e
potente Spoleto (PG), sulle curve con-
centriche di un colle a guardia della
via di comunicazione sul fiume.
susseguirsi di gole, alture verdissime Un ambiente incantato, ispiratore non A vederla sbucare dal verde fitto, è fa-
talvolta anche rocciose, eremi, torri di a caso di profonda spiritualità, tutt’uno cile intuire le ragioni delle sue origini:
avvistamento e timidi borghi medie- con il suo fiume e le sue tradizioni. Ne la posizione eccezionale dispiegata
vali abbarbicati a mezza costa. Il Nera, sa qualcosa Vallo di Nera (PG), l’antica sul poggio ne fa un avamposto stra-
© maxthewildcat/AdobeStocki

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© Marco Ilari
Vallo di Nera (PG)

tegico di attuale imponenza. Vallo di ficazioni che si sono susseguite negli mando la pace universale. A ridosso
Nera ha conservato il suo impianto anni: case in pietra, archi, contrafforti del castello sorge il cinquecentesco
urbano grazie alle meticolose riquali- e scalinate si aprono e si fondono di borgo dei Casali, ornato da torri co-
continuo, insieme a vicoli, anche co- lombaie, fontane e lavatoi, il tutto in-
Le gole del Nera
perti, detti dagli abitanti “lu bucu di torno alla chiesa votiva di San Rocco.
Ersilia o lu bucu di Maria”, in base al Imboccate le intricate stradine tra
nome del proprietario dell’epoca. una feritoia e un beccatello, si passa
Nata come libero castello fortificato, attraverso il romantico vicolo delle
Vallo fu nel Medioevo la comunità più Baciafemmine, un angusto passaggio
ricca della valle, dedita all’allevamen- a ridosso della Porta Maggiore, tipico
to e all’agricoltura. Una prosperità che delle città medievali umbre. Il luogo,
favorì la nascita di una committenza romantico e panoramico, ha spesso
agiata, con una certa propensione per ispirato la narrativa locale, come le
l’arte. celebri vallanate, aneddoti leggeri sui
Imperdibile a tal proposito la chiesa di personaggi (mitologici e non) locali.
Santa Maria Assunta, restaurata dopo Per conoscere la sua storia vale una
l’ultimo sisma e riaperta al pubblico visita alla Casa dei racconti: centro di
di recente. In stile tardo gotico, dalla ricerca e documentazione dove un ar-
facciata e le pareti in conci di pietra madio-scultura conserva le memorie
bianca e rosa, la chiesa, con la sua raccolte nel tempo. La vista dall’acro-
unica navata, rappresenta una singo- poli del paese è ampia e rassicurante
lare pinacoteca di affreschi di grande e consente di apprezzare l’avvolgente
qualità stilistica e narrativa, realizzati verde dei boschi di roverelle, faggi e
tra la fine del ‘300 e gli inizi del ‘400. pini d'Aleppo: piante ottime per lo svi-
E se nell'abside si riconosce lo sti- luppo delle tartufaie.
le giottesco dei due maestri Cola di Qui, infatti, il tartufo vegeta abbon-
Pietro da Camerino e Francesco di dante, al punto da aver trasformato il
Antonio da Ancona, che vi lavorarono territorio in un immenso giacimento
nel 1383, sulle pareti è un'esplosione di oro nero: a questo proposito, Vallo
di brillanti colori che ritraggono una di Nera vanta la qualifica di Città del
moltitudine di santi, papi e Madonne tartufo. Ma non basta: questa antica
del latte, ex voto commissionati da città fortezza, meno di 400 anime,
devoti del posto. Tutta da ammirare può fregiarsi di numerosi altri titoli
la Processione dei Bianchi, risalente al virtuosi: Borgo più bello d’Italia, Ban-
1401, straordinario documento stori- diera arancione del Touring Club, Cit-
co del corteo di penitenti che passò tà dell’olio, Comune amico delle api
realmente per Vallo nel 1399, procla- – garanzia di ambiente sicuramente

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TRAVEL
© Marco Ilari

Chiesa di Santa Maria Assunta, Vallo di Nera (PG)

sostenibile – e Comune fiorito. Last tanti. Tobiolo, capolavoro che lascia a boc-
but not least, Vallo di Nera è anche Vale quindi una visita il Museo civico ca aperta. A perpetuare in città l’ope-
promotore di Fior di cacio, evento de- a Palazzo Santi, con la sua sorpren- rosità della santa dei casi impossibili
dicato ai formaggi della Valnerina, tra dente collezione di sculture in legno, ci pensano poi le monache di clausu-
cui spicca la ricotta salata, presidio terracotta e pietra risalenti al XIII e XV ra del monastero: dedite non solo alla
Slow Food. Insomma, tutta una serie secolo: tra queste, da non perdere vita contemplativa, infatti, producono
di titoli e attività che premiano le pe- la statua dell’Arcangelo Raffaele con deliziose pastarelle, la cui ricetta ar-
culiarità del borgo e combattono lo
spopolamento. E tutto ciò fa di Vallo Tartufo nero

di Nera un esempio di buona pratica


da replicare in contesti simili.
Scendendo dal paese, poi, si può per-
correre la ciclabile lungo il percorso
dell’ex ferrovia Norcia-Spoleto, co-
steggiando per lunghi tratti il fiume.
Le acque cristalline del Nera non
smettono però di stupire: addentran-
dosi verso nord nel profondo della
vallata, all’altezza di Borgo Cerreto
(PG), si uniscono a sorgenti sulfu-
ree: qui sorgono i Bagni di Triponzo,
alimentati dall’unica acqua termale
umbra, salutare per corpo e mente. È
proprio nei dintorni di Triponzo che il
Nera incontra il Corno, suo affluente,
e qui si apre l’omonima, aspra valle
che conduce sino a Cascia, luogo di
immensa (e celebre) spiritualità ma
anche di inaspettati spunti artistici e
gastronomici. La città, patria di Santa
Rita, un tempo punto d’incontro tra il
© Maria Luisa Celesti

Regno di Napoli e lo Stato Pontificio,


fu crocevia di traffici e commerci e a
metà del ‘400 raggiunse il suo mas-
simo splendore e ben ventimila abi-

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© Massimo Chiappini
Cascia (PG)

rivò dalla Sicilia con suor Pia, più di – d’archivio e nei campi – di Silvana biente naturale senza mai sovrastarlo.
cento anni fa. La loro vendita mira a Crespi, brillante imprenditrice agri- Merita una sosta anche la cascata
sostenere la costruzione della Casa cola a cui si deve anche il recupero delle Marmore, proprio ai confini del-
di Santa Rita, edificio destinato a ospi- della roveja, oggi presidio Slow Food. la valle solcata dal Nera, secondo sito
tare le famiglie dei malati ricoverati Questo legume, simile a un pisello di più visitato dell’Umbria e, tramite le
negli ospedali locali. colore scuro, saporito e nutriente, ha riprese del regista premio Oscar Ga-
Tra le innumerevoli eccellenze agro- arricchito nei secoli passati le zuppe briele Salvatores, testimonial delle
alimentari del territorio casciano vale dei popoli della Valnerina. Riscoper- bellezze italiane a Expo Dubai 2020.
la pena citare un legume antico, la ta fortunosamente dall’imprenditrice, Anche stavolta l’acqua è protagoni-
roveja, e lo zafferano, che con i suoi oggi la roveja è tornata sulle tavole sta. La straordinaria opera di architet-
fiori colora di viola i paesaggi all’inizio dei ristoranti, sia come minestra che tura idraulica risale al 271 a.C., quando
di ogni autunno. Lo zafferano purissi- come fresca insalata estiva. E, come il console romano Manio Curio Denta-
mo di Cascia è infatti uno dei prodotti ci fa sapere lo chef del Quirinale, è to, per liberare la piana reatina dalle
agroalimentari tradizionali dell’Um- uno dei piatti prediletti dal presiden- stagnanti acque del Velino, ordinò lo
bria. Coltivato fino al ‘500 e poi inspie- te Sergio Mattarella. Nei suoi paesi e scavo di un canale, la Cava Curiana,
gabilmente scomparso, ha ripreso nelle sue colture, quindi, questo ter- presso la rupe di Marmore, in modo
a essere prodotto nel 2000, grazie ritorio racconta i segni lasciati dagli da convogliarle più in basso verso il
anche all’indefesso lavoro di ricerca uomini che hanno interagito con l’am- letto del Nera. Inizia così la lunga sto-
ria della cascata artificiale, diventata
Cascata delle Marmore (TR) attrazione mondiale: 165 metri arti-
colati in tre grossi salti, di cui il primo,
di 85, è il più alto al mondo. Il ricorso
all’intervento dell’uomo ha modificato
l’assetto originario, permettendo però
al contempo che la natura prendesse
poi possesso dell’area, rendendola
scenografica e preziosa anche dal
punto di vista della biodiversità ormai
presente. La sua spettacolarità ha in-
cantato e ispirato scrittori e poeti di
ogni tempo, da Virgilio a Cicerone fino
a Lord Byron e oggi a raccontarne il
passato, il presente e il futuro c’è Hy-
dra, il museo multimediale che com-
© Alessio Russo/AdobeStock

pleta l’offerta del parco.


Inoltre, dal XIX secolo la forza motrice
dell’acqua viene utilizzata per gene-
rare energia elettrica e alimentare le
acciaierie di Terni. Tutto torna: l’acqua
del Nera continua a fare storia e ad
accompagnare costantemente chi va,
chi torna e chi resta.

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TRAVEL

L’ANELLO DELLE
DOLOMITI
© Harald Wisthaler

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UNISCE QUATTRO STORICHE VALLATE LADINE TRA TRENTINO,
ALTO ADIGE E VENETO. IL GIRO DEI QUATTRO PASSI, INTORNO
AL MASSICCIO DEL SELLA, È LO SKITOUR PIÙ FAMOSO AL MONDO
di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha
ilmondodiabha.it

C’ è chi lo conosce come


Giro dei quattro passi,
chi come Sellaronda:
certo è che questo straordinario tour
è il più amato dagli sciatori di tutto il
appassionati di sci che volevano guar-
dare le Dolomiti oltre che scendere giù
dalle piste».
È fondamentale cogliere alcuni aspetti
che lo rendono un capolavoro non solo
reale e simbolico tra quattro delle cin-
que storiche vallate ladine comprese
tra Trentino, Alto Adige e Veneto. È pro-
prio dall’unione di una delle più antiche
e specifiche culture presenti sul suolo
mondo. Circa 40 km da compiere in per la ricchezza del percorso sciistico, italiano che negli anni ‘70 si formalizzò
senso orario o antiorario, di cui almeno ma anche dal punto di vista paesaggi- questo mitico tour, la cui estensione a
26 con gli sci – i restanti sono coperti stico e culturale. Ci riferiamo in parti- ulteriori valli diede vita nel 1974 al più
dagli impianti – seguendo la segnale- colare a due opportunità: la possibilità grande progetto di turismo consorzia-
tica verde o arancione. E se la maggior di utilizzare il Giro dei quattro passi per to del mondo: il Dolomiti Superski, con
parte di chi lo intraprende si acconten- esplorare i comprensori sciistici che da 1.200 chilometri di piste, 450 impian-
ta di tornare al punto di partenza, l’op- esso si diramano, e l’occasione di sco- ti e una capacità ricettiva di 210mila
portunità offerta dalla Sellaronda è in prire, attraverso di essi, la loro matrice posti letto.
realtà ancora più grande. Un tour miti- comune, che a ben ascolta-
co che, come racconta Sandro Lazzari, re parla la lingua ladina.
pioniere del turismo invernale in Val Il Giro intorno al mas-
Gardena, tra i fondatori e a lungo pre- siccio dolomitico del
sidente di Dolomiti Superski è «nato Sella (BZ), infatti, de-
spontaneamente negli anni ‘60, tra gli scrive l’abbraccio

Sassolungo, Val Gardena

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TRAVEL
© grahof_photo/Adobestock

Col Rodella, Val di Fassa

Impressionante, dunque, pensare che meteorologico, ma anche sociale ed che portava i primi intrepidi sciatori in
una minoranza linguistica di appena economico. Basti pensare che, prima cima al Col Alt, simbolo di Corvara,
38mila persone – tanti sono i ladi- della nascita del turismo invernale messa fuori funzione nel corso della
ni al giorno d’oggi – sia stata capace subito dopo il secondo dopoguerra, Seconda guerra mondiale». Grazie a
di un’impresa così grande. Al tempo i ladini versavano in condizioni di po- Kostner, l’industria degli impianti di ri-
stesso, però, questo ci ribadisce la vertà assoluta, portando avanti una salita divenne in breve fiorente in Alta
forza di una cultura nata dal contatto vita di stampo contadino, basata su Badia, sviluppandosi nelle valli circo-
delle genti che abitano le Alpi da mi- una sussistenza di base. «Tutto cam- stanti.
gliaia di anni e l’Impero romano, che biò quando mio nonno Erich Kostner», Di lì a qualche decennio, «nacque l’i-
qui giunse nel 15 a.C. ricorda Andy Varallo, presidente di Do- dea di creare un biglietto unico per
La lingua ladina, infatti, sorella dell’ita- lomiti Superski, del Consorzio impianti i frequentatori della Sellaronda, co-
liano e di tutte le altre di origine neo- a fune Alta Badia e della Fis Ski World stretti a prendere in mano il portafogli
latina, rappresenta la popolazione ri- Cup Alta Badia, «ebbe un’intuizione per pagare a ogni impianto», ricorda
masta caparbiamente ad abitare le che cambiò per sempre il destino di Lazzari. L’iniziativa partì da un gruppo
montagne: un popolo che ha attra- queste montagne. Era il 1946 quando di illuminati imprenditori convocati
versato secoli di un’esistenza imper- creò il primo impianto di risalita in Italia nella primavera del 1973 dallo stesso
via non soltanto da un punto di vista per sostituire una rudimentale slittovia Kostner: Ugo Illing, Erich Kastlunger,

Val Gardena
© ingusk/Adobestock

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Cabinovia Boé a Corvara, in Val Badia

Gottfried Declara, Paolo Fosco, Franz che segnano le direttrici capaci di am- di offrire l’esperienza di un vero e pro-
e Fiorenzo Perathoner. Senza render- pliare notevolmente il dominio sciabile prio viaggio sciistico, grazie alle sue
sene conto, stavano dando vita al bi- centrale, abbracciando circa 600 chi- piste lunghe e dolci».
glietto unico non solo per la Sellaron- lometri di piste percorribili con gli sci E poi va ricordato anche il secondo
da, ma anche per il Dolomiti Superski: ai piedi». aspetto fondamentale del tour, quel-
poco dopo, infatti, aderirono anche le Dunque, prendete nota e considerate lo culturale, come specifica Varallo:
valli di Cortina e la Val Pusteria – an- queste indicazioni utili a trascorrere «Approfondendo ogni singola vallata
ch’esse fortemente caratterizzate dal- ogni giornata sulle piste in modo di- da un punto di vista sciistico, si en-
la cultura ladina, ampezzana nel primo verso, sfruttando la Sellaronda come tra in contatto con quattro differenti
caso, puntereste e ladina nel secondo circuito di base, indispensabile a rag- mondi compresi nella cultura ladina.
– e i successivi anni videro poi l’ade- giungere scenari ogni giorno diffe- Ogni valle porta infatti il suo dialetto, il
sione di ulteriori comprensori per un renti: «In Val Gardena, scavallando proprio stampo architettonico, una dif-
totale di 12 valli. il passo Gardena dopo aver goduto ferente tradizione culinaria che si può
Se si dovesse tuttavia delineare un della stupenda veduta dalla terrazza cogliere assaggiando i piatti nei rifugi,
nucleo centrale, esso è inevitabilmen- Dantercepies, vale la pena soffermarsi una più spiccata tendenza culturale
te rappresentato dalla Sellaronda al nell'area Col Raiser/Seceda o passare indirizzata verso l’italiano o il tedesco.
punto che, come spiega Diego Clara, addirittura all’Alpe di Siusi e poi rien- Ciò che è certo, comunque, è che in
addetto stampa di Dolomiti Superski, trare attraverso Monte Pana e Ciam- questa impresa comune ognuno lavo-
«i 15mila passaggi quotidiani di turisti pinoi nella Sellaronda. In Val di Fassa, ra per portare benefici anche alle valli
invernali sulla Sellaronda nelle giorna- svalicato il passo Sella e dopo esserci vicine, sviluppando simultaneamente
te di punta corrispondono a circa 3 mi- riempiti gli occhi dal Col Rodella, si sia il turismo ad alta quota sia quello
lioni di utenti unici in una stagione, per può proseguire da Alba di Canazei per a fondovalle».
un totale di 150 milioni di passaggi lun- Ciampac e la Val Jumela verso Buffau- Non dimentichiamo infine che Sella-
go tutto l’arco del Dolomiti Superski». re sino a Pozza di Fassa. Da Arabba, ronda è una realtà ormai consolidata
Insomma, la Sellaronda è un rito obbli- invece, dopo esserci soffermati sulla anche d’estate, come conferma Clara:
gato per gli appassionati di sci e vale la vista mozzafiato dal Pordoi, si può fa- «L’attraversamento delle province di
pena sfruttarlo al meglio. Come spie- cilmente raggiungere la Marmolada Bolzano, Trento e Belluno è un’espe-
ga ancora lo stesso Clara: «Il circuito si per un’esperienza unica sulla cima più rienza ormai apprezzata anche nel
compone del classico Giro dei quattro alta delle Dolomiti (3.343 m), che è an- periodo estivo, in bicicletta o a piedi,
passi, e il segreto per goderne a pieno che l’unico ghiacciaio nel Dolomiti Su- utilizzando gli oltre 100 impianti di ri-
è integrarlo con le sue infinite varianti. perski. E in Alta Badia, lasciandoci alle salita che restano aperti entro e oltre
Per questo, più che un anello, ci piace spalle il più morbido dei quattro passi, il percorso della Sellaronda, grazie al
considerarlo una sorta di sole, con un il Campolongo, si apre allo sguardo il circuito della Dolomiti Supersummer».
nucleo centrale e tanti raggi intorno vasto altopiano del Pralongià, capace dolomitisuperski.com

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TRAVEL

MEMORIE DAL
SOTTOSUOLO
ANTRI INFERNALI, SORGENTI SOTTERRANEE, CAPOLAVORI
D’INGEGNERIA IDRAULICA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI POZZI
D’ITALIA, CUSTODI DI LEGGENDE NASCOSTE SOTTO I NOSTRI PIEDI
di Peppe Iannicelli

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Pozzo di San Patrizio, a Orvieto (TR)

U t bibat populus, affinché il


popolo possa bere. Papa
Clemente VII incaricò Ben-
venuto Cellini di coniare una moneta
speciale per celebrare la costruzione
indispensabile per la vita. Privati del
suo apporto, gli uomini sono condan-
nati a morte e le città destinate a peri-
re. Papa Clemente VII lo sapeva bene.
Scampato al Sacco di Roma del 1527,
zione di Giovanni Battista da Cortona,
realizzò un vero e proprio capolavoro
d’ingegneria idraulica, oggi ammira-
to dai visitatori di tutto il mondo. La
sorgente si raggiunge attraverso due
del pozzo di San Patrizio, a Orvieto il pontefice ordinò la costruzione di un rampe elicoidali a senso unico con 248
(TR). Nel prezioso metallo l’artista im- gigantesco pozzo nella città fortificata gradini. Il percorso carrabile consentiva
presse Mosé che, battendo una roccia di Orvieto, dove avrebbe trovato rifu- di trasportare l’acqua estratta dal pozzo
con il bastone, fa sgorgare l’acqua gio in caso di pericolo: profondo 54 con i muli senza che i flussi di discesa
della salvezza per dissetare gli ebrei metri, avrebbe garantito il necessario e salita s’intralciassero reciprocamente.
erranti nel deserto. approvvigionamento idrico durante Questo cilindro largo 13 metri, illumi-
Di tutti gli elementi presenti in natura, un lungo assedio. nato in modo naturale e suggestivo
l’acqua è certamente il più prezioso e Antonio da Sangallo, con la collabora- da 72 finestroni, trasferisce i visita-

© Roberto Favini/AdobeStock

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TRAVEL

© greta gabaglio/Adobestock

Pozzo etrusco, Perugia

tori in una dimensione quasi magica. le quali fermarsi a pregare e medi- IL POZZO DELLA POLENTA E LA SUA
Inizialmente, era chiamato il pozzo tare. Quest’aura di mistero continua LEGGENDA
della Rocca. A metà dell‘800 venne ad ammantare non solo il pozzo di A metà della Piaggia di Corinal-
rinominato facendo riferimento alle Orvieto, nel quale i turisti lanciano do (AN), maestosa scalinata delle
leggende collegate a San Patrizio, monetine beneauguranti, come nella Marche, i visitatori ammirano il poz-
il patrono d’Irlanda, convinto che Fontana di Trevi, ma anche altri pozzi zo della Polenta, che a metà luglio
queste opere idrauliche fossero una storici scavati nelle viscere profonde diventa meta di rievocazioni stori-
sorta di accesso all’inferno presso delle città italiane. che ed eventi popolari. L’origine del

Pozzo della Polenta, Corinaldo (AN)


© Massimo Beccegato/Adobestock

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nome è burlesca. Un contadino por- alla cavità. Così, qualche fantasioso infatti, emergevano i munacielli a tur-
tava sulle spalle un pesante sacco di buontempone raccontò all’osteria bare la pace domestica. Tra il ‘500 e
granturco e, giunto a metà della gra- che avesse lanciato nel pozzo anche il ‘600 furono scavati nel ventre tufa-
dinata, lo poggiò sul bordo del pozzo delle salsicce e che qualche massaia ceo di Napoli centinaia di pozzi diret-
per riposarsi un attimo. Per disgrazia, avesse aggiunto del sugo a questa tamente collegati alle abitazioni con
il prezioso bagaglio finì in fondo al immaginaria pietanza degna del pae- una botola. Ogni famiglia attingeva
pozzo e il contadino disperato cer- se dei matti. l’acqua con secchi e carrucole, ma le
cò in tutti i modi di recuperarlo, im- I MUNACIELLI NEL SOTTOSUOLO DI condotte avevano bisogno di perio-
brattandosi di farina e richiamando NAPOLI dica manutenzione. Tale lavoro era
l’attenzione dei passanti. Quando Se a Corinaldo il pozzo produce po- affidato ad agilissimi operai che s’in-
riemerse, sembrava avesse effettiva- lenta, la situazione a Napoli è ben più filavano nei cunicoli indossando una
mente mangiato la polenta in fondo seria. Dal sottosuolo di Partenope, sorta di saio che li faceva sembrare
dei monaci. Tra leggende e dicerie, i
Sotterranei di Napoli “munacielli” diventarono una presen-
za costante nell’immaginario familia-
re partenopeo per giustificare piccoli
furti, tradimenti, danni nelle abitazio-
ni. Le visite alla zona sotterranea di
Napoli consentono di accedere a
pozzi e cisterne e, magari, imbattersi
in qualche munaciello superstite.
SORGENTI SOTTERRANEE DAGLI
ETRUSCHI AL RINASCIMENTO
Palazzo Sorbello, a Perugia, custodi-
sce il pozzo etrusco, la cui costruzio-
ne si può far risalire addirittura al III
secolo avanti Cristo. Con una canna
cilindrica che raggiunge la profon-
dità di 37 metri, ha garantito un ri-
fornimento idrico costante alla città
umbra anche nei momenti più dram-
matici della sua storia.
Siena, invece, è lontana dai corsi
d’acqua. E, nel corso dei secoli, i con-
tradaioli hanno dovuto attingere a
sorgenti sotterranee oppure alla ca-
nalizzazione dell’acqua piovana. Nel
sottosuolo sono stati dunque realiz-
zati 25 km di gallerie, oggi visitabili
grazie a una serie di appuntamenti
organizzati dal Comune. La costru-
zione di questi “bottini” ha garantito
il rifornimento idrico della città del
Palio contribuendo alla sua potenza
© manola72/Adobestock

economica e culturale.
Il Palazzo Ducale di Urbino, vera e
propria città nella città, era servito da
pozzi e cisterne che il Gruppo speleo-
logico locale ha riportato alla luce.
Un ingegnoso dedalo di stanze e cu-
nicoli che avevano lo scopo di racco-
gliere le acque piovane destinate a
soddisfare il fabbisogno idrico della
corte. In questo viaggio sotterraneo,
accompagnati da guide esperte, si
possono ammirare la condotta di
Santa Lucia e le quattro cappelle del
Santissimo Crocifisso della Grotta.

69
TRAVEL

ITALIA IN VERDE
IL 17 MARZO MONUMENTI ILLUMINATI E FESTEGGIAMENTI IN TUTTO
IL PAESE PER CELEBRARE SAN PATRIZIO, PATRONO D’IRLANDA
di Francesca Smacchia

È appunto legato al mito il fascino


che la sua immagine esercita su mi-
lioni di italiani. A Roma intorno alla
© Foto PellegriniI

Basilica di San Clemente, officiata dai


padri domenicani irlandesi, si racco-
glie un’antica assemblea di irlandesi
che ogni anno festeggiano l’anniver-
sario del patrono. E in tutto il Paese,
la sera del 17 marzo, i principali siti
e monumenti cittadini si colorano di
verde per il Global Greening, iniziati-
va culturale globale lanciata nel 2010
dall’ente del turismo irlandese con
l’illuminazione della Sydney Opera
House in Australia.
Quest’anno è prevista l’accensione di
circa 40 monumenti, dalla Torre Pen-
dente di Pisa al Palazzo del Munici-
pio di Parma, da Villa Spada a Roma
a Palazzo Cabrino di Novara, da Ca-
stel Nanno in Val di Non al Pozzo di
La Torre di Pisa illuminata di verde per il Global Greening 2021
San Patrizio a Orvieto (TR) da Palaz-

N
zo Merlato di Procida, Capitale della
on è San Francesco, non persone che si uniscono ai festeggia- cultura 2022, all’UniCredit Tower di
si tratta di San Gennaro. menti del Saint Patrick’s Day. Milano. Il capoluogo lombardo ren-
Eppure, è uno dei santi più Quando si parla di San Patrizio, ci si de omaggio al santo anche con l’Irish
conosciuti in Italia. Stiamo parlando riferisce a una figura tra le più straor- Week, dal 14 al 20 marzo: un’intera
del patrono d’Irlanda, San Patrizio, le dinarie del panorama agiografico. Gli settimana dedicata all’Irlanda con
cui celebrazioni ricorrono il 17 marzo. sono stati attribuiti molti miracoli, tra diversi appuntamenti, sia in presen-
Sarà perché l’eredità culturale dell’i- i quali il merito di aver cacciato tutti i za sia digitali, tra cui una mostra fo-
sola è tramandata e diffusa dalle nu- rettili dall'isola, in modo particolare i tografica, performance di street art,
merose comunità di irlandesi sparse serpenti. E la leggenda vuole che ab- una rassegna di film in lingua inglese
nel Paese, oppure perché il colore bia utilizzato il trifoglio per spiegare ed eventi a tema in pub e ristoranti
verde associato all’Irlanda piace mol- il concetto cristiano della Trinità ai per celebrare il patrono dell’Isola di
to anche agli italiani, resta il fatto che celti, durante la sua missione di con- Smeraldo. Tutti gli aggiornamenti su
ogni anno in Italia sono numerose le versione al cattolicesimo. irlanda.com.

I LUOGHI DEL SANTO


Chi vuole scoprire le terre di San Patrizio può spingersi
nell'attuale Irlanda del Nord e visitare lo Slemish Mountain,
© Tourism Ireland

nella contea di Antrim: qui sorgeva la prima casa del patrono,


dove pare facesse il pastore. Ma anche la Chiesa di Saul,
nella contea di Down, dove il santo visse fino alla sua morte,
e, sempre nella stessa contea, la Cattedrale della Santissima
Trinità di Downpatrick, dove si ritiene sia stato seppellito
l’apostolo d’Irlanda.
Infine, chi ama viaggiare a piedi può percorrere il Saint
Patrick’s Trail, un itinerario di circa 148 km attraverso i più
La Cattedrale della Santissima Trinità a Downpatrick, in Irlanda importanti siti cristiani legati al santo.
del Nord

70
IL PAESE DEI MILLE PAESI

di Osvaldo Bevilacqua
[Direttore editoriale Vdgmagazine.it e ambasciatore dei Borghi più belli d’Italia]
Foto © Gianni Nicosia

IL BORGO
DEI MISTERI A TRIORA, GIOIELLO DELL’ENTROTERRA
LIGURE CHE ALLA FINE DEL ‘500 FU SEDE DI UNO
DEI PIÙ FAMOSI PROCESSI PER STREGONERIA

C’ è ancora qualcuno che


crede alle streghe?
Per intere generazioni,
questo spauracchio è stato agitato da
genitori e nonni con l’obiettivo di cal-
sulla loro esistenza, vi condurrò alla
scoperta di un gioiello dell’entroterra
ligure: Triora (IM), uno dei borghi più
belli d’Italia, incastonato nell’Alta Val-
le Argentina, anticamente via del sale
e selvaggia, ricca di corsi d’acqua, il
principale dei quali è il torrente Ar-
gentina che attraversa la valle, Triora
colpisce il visitatore per i suoi roman-
tici caruggi e le suggestive atmosfere
mare i bambini capricciosi e dispetto- e granaio della Repubblica di Genova. delle sue case in pietra con i caratteri-
si. Per rispondere a qualche domanda Circondato da una natura rigogliosa stici tetti d’ardesia.

Triora (IM) dall'alto

72
a cura di vdgmagazine.it

© Società tarquiniense d'arte e storia


In questa pagina, due scorci di Triora (IM)

In questa serena cornice si stenta a ciale e del fanatismo religioso che, nel 1687. Da quando ha raggiunto la
immaginare la lugubre vicenda che anche senza roghi, lasciò comunque fama di borgo delle streghe, la città
vide coinvolte decine di persone, in la sua scia di dolore e morte. ha scongiurato un graduale spopola-
prevalenza donne, iniziata nell’estate Oggi Triora è conosciuta come la mento grazie a importanti iniziative sul
del 1588 e conclusasi l’anno seguen- Salem d’Italia, anche se cronologi- tema della magia e della stregoneria
te, in uno dei più famosi processi per camente sarebbe più corretto il con- storica che richiamano turisti da tutto
stregoneria celebrati nella penisola. trario visto che la città americana fu il mondo.
Un dramma frutto del pregiudizio so- sede di una vasta caccia alle streghe Triora è sede del primo Museo etno-

73
IL PAESE DEI MILLE PAESI

Antonietta Chetta, l'ultima signora delle erbe di Triora (IM)

storico della stregoneria, realizzato su piante officinali. Le conoscenze erbo- eresia delle streghe in cui alcune fat-
progetto dell’architetto Luca Dolmetta ristiche delle donne definite streghe, tucchiere sono raffigurate mentre ar-
e curato, per la parte scientifica, dallo infatti, erano assolutamente analoghe dono in una fornace infernale. Da non
storico Paolo Portone. Nelle quattro a quelle della medicina monastica e perdere la Collegiata, chiesa di origine
sale di Palazzo Stella, lo stesso dove ospedaliera. Dopo una mia intervi- medievale che sorge su un tempio
furono celebrati i processi e da cui si sta esclusiva, Antonietta è diventata pagano, e il Museo etnografico in cui
gettò, per la disperazione, una del- una star dei social e della tv. Si è or- sono raccolti numerosi oggetti antichi,
le accusate, i visitatori possono im- mai consolidato un “pellegrinaggio” talvolta usati ancora oggi dai discen-
mergersi nella cultura delle persone di giornalisti, turisti e curiosi che si ri- denti di contadini e pastori.
definite streghe, nelle coordinate del volgono a lei per curarsi con le piante Per completare la visita del borgo ci si
pensiero magico, nelle figure di riferi- officinali. E la signora delle erbe ha una può fermare ad assaggiare la cucina
mento appartenenti alla mitologia ar- risposta per (quasi) tutti i malanni. locale: i ravioli di magro con ricotta e
caica e classica, nei saperi erboristici Merita una visita anche la chiesa di borraggine (in alternativa con bietole
tramandati soprattutto dalle donne. San Bernardino, eretta agli inizi del XV o spinaci), le tagliatelle al sugo di co-
Chi si trovasse a passare dal borgo non secolo in posizione strategica, lungo niglio, gli gnocchi di zucca con burro e
deve perdere l’occasione di incontra- la via dei pellegrini che dal mare vole- timo, i bügaeli (grumi di farina di casta-
re Antonietta Chetta, l’ultima signora vano raggiungere i paesi montani fino gne cotti in acqua salata e serviti con
delle erbe, un’arzilla 90enne che, ol- alla Francia. All’interno, alcuni dipin- latte caldo), i ciapazöi, una pasta verde
tre a un magnifico sorriso, vi svelerà i ti murali di grandi dimensioni hanno di forma quadrangolare condita con
segreti per conservare la salute grazie come sfondo il tema del Giudizio Uni- sugo di funghi e le patate nella teglia,
ai rimedi naturali, frutto della sua in- versale. Tra questi, spicca una delle cotte sulla brace, da gustare diretta-
tensa esperienza nella raccolta delle primissime testimonianze della nuova mente dentro una foglia di castagno.

DOLCI DAL SAPORE ANTICO


di Sandra Jacopucci

A Triora si chiamano turrun, in altri comuni limitrofi prendono il nome di cubaite.


Sono dolci di origine araba dal sapore antico diffusi, con diverse denominazioni e
declinazioni, anche in altre regioni d’Italia.
Per le due ostie, le nèggie, ricavate da una pastella di acqua e farina, si utilizzava
uno speciale attrezzo di ferro a forma di pinza con due cerchi sovrapposti a una
delle estremità: una sorta di stampo che permetteva anche di imprimere un
simbolo sulla superficie. Il ripieno è un composto di miele di castagno, nocciole,
mandorle e gherigli di noci tostate. Dopo averlo cotto per un’ora sul fuoco, a
temperatura controllata, in una pentola di terracotta, si aggiunge la scorza tritata
Turrun o cubaite di mandarino o arancia.

74
GENIUS LOCI

di Peppone Calabrese PepponeCalabrese peppone_calabrese


[Conduttore Rai1, oste e gastronomo]

COLTIVARE
LA COOPERAZIONE A BASSANO DEL GRAPPA, LA FATTORIA SOCIALE CONCA
D’ORO VENDE ORTAGGI BIOLOGICI COLTIVATI DA GIOVANI
CON DISABILITÀ PSICHICA. CONIUGANDO SVILUPPO
SOSTENIBILE E CULTURA DELLA SOLIDARIETÀ
© Leonardo Golzato

La fattoria sociale Conca d’oro a Bassano del Grappa (VI)

P er entrare nel cuore di Bas-


sano del Grappa (VI) c’è una
sorta di rito da compiere.
Bisogna attraversare Ponte vecchio,
detto anche degli alpini, cantando:
in legno è considerato uno dei ponti
più caratteristici d'Italia.
Arrivo lì davanti in bici e, prima di im-
boccarlo, scendo dal sellino per at-
traversarlo lentamente e respirare la
guerra mondiale lo hanno percorso
per salire sull'altopiano, teatro di san-
guinosi combattimenti.
L’ingresso a Bassano del Grappa è
frizzante: giovani che suonano sotto
«Sul ponte di Bassano noi ci darem la storia che trasuda da questo luogo. un arco, mercato all’aria aperta, gen-
mano, noi ci darem la mano ed un ba- Dal 1928, infatti, questo ponte è de- te sorridente che fa colazione nei bar.
cin d’amor, ed un bacin d’amore». Re- dicato alla memoria delle centinaia di Mi fermo anche io a prendere un cap-
alizzato su progetto di Andrea Palla- migliaia di soldati, alpini nella maggior puccino e un trancio di ciambellone
dio, questo gioiello sul Brenta coperto parte dei casi, che durante la Prima bassanese, dolce tipico simile al pa-

75
GENIUS LOCI

nettone, ma molto più semplice e ve- al mercato e la risposta è secca: «Io la nostra chiacchierata: «In realtà,
loce da preparare, meno spugnoso e lavoro anche in fattoria, dove sto in le attività che si svolgono all’interno
più ricco. Il suo aroma è intenso, in più bottega, al ristorante e nei laboratori». della struttura sono molte. Oltre alla
è molto goloso, insomma la giornata è Mi incuriosisco sempre di più, chiedo gestione dei campi e delle serre, ven-
iniziata proprio bene. indicazioni e mi viene indicato Fabio gono prodotte squisite marmellate e
Mi faccio strada con la bici tra la gen- per avere informazioni più dettagliate. creme di verdura e si panifica utiliz-
te e arrivo nella parte del mercato più Mi avvicino e chiedo quale sia la stra- zando la pasta madre e la farina pro-
colorata e ghiotta. Tra i tanti banchi da da percorrere e se posso raggiun- dotta partendo dal nostro frumento. È
gastronomici, me ne incuriosisce uno gere il posto in bicicletta. La risposta attivo anche un ristorante segnalato
in particolare. Quello di una fattoria è affermativa e così ci avviamo in dire- da diverse guide di settore e realiz-
sociale, la sola dell’intero mercato che zione Trento. Il paesaggio è in perfet- ziamo alcuni manufatti molto ricercati
vende prodotti biologici. Inizio a fare ta sintonia con la nostra passeggiata soprattutto in occasione delle festivi-
domande e apprendo che si chiama lenta, prima d’imboccare la Valsuga- tà».
Conca d’oro e, da anni, cerca non solo na facciamo una breve digressione a Insomma questa impresa, che qual-
di produrre con modalità che siano sinistra e siamo arrivati. Lungo il tra- cuno ha definito “diversamente agri-
rispettose della terra ma vogliono an- gitto Fabio, che si cognome fa Comu- cola”, ha avvicinato alla terra giovani
che coltivare la bellezza. nello ed è presidente della fattoria, con difficoltà cognitive che hanno
C’è Filippo alla bilancia, Monica alla mi parla di un luogo particolarmen- potuto e saputo creare una comu-
cassa che segue i clienti e Marco e te gradevole in cui si producono e si nità dove si trovano solo prodotti di
Luca che coordinano il lavoro di tutti. vendono ortaggi coltivati da giovani alta qualità. Ma una buona insalata o
Filippo è un ragazzo affetto dalla sin- con disabilità psichica: «Li chiamiamo un broccolo, offerti alle persone che
drome di down, molto scrupoloso nel apprendisti, sono coordinati e soste- sempre più numerose frequentano la
suo lavoro, conosce i codici e i prezzi nuti da noi operatori, che siamo costi- fattoria, non sono solo fonte di reddito:
dei prodotti e tiene tutto sotto con- tuiti in cooperativa». diventano anche veicolo di relazioni e
trollo. Gli chiedo quanti giorni lavora Lasciamo le biciclette e continuiamo di riconoscimento del loro operato.

Gli apprendisti con un operatore della bio fattoria Conca d’oro


© Leonardo Golzato

76
© Freesurf/AdobeStock
gresso e la conservazione dell’am-
biente naturale, perché la prima può
dirci quali metodi di coltivazione non
danneggiano l’uomo e la terra. Ma
anche fra la cultura della solidarietà
e quella del mercato, fra il profitto e
l’etica, fra il senso del limite e lo svi-
luppo, fra la qualità, la quantità e la
bellezza che, se ben gestita, produ-
ce anch’essa reddito. Insomma, fra il
benessere del singolo e quello della
collettività».
Fabio diventa molto serio, mi guarda,
è felice ed emozionato, fa un secon-
do di pausa e aggiunge: «Pensiamo,
con un certo orgoglio, di riuscire a
Il Ponte vecchio a Bassano del Grappa (VI)
dare una risposta al mondo comples-
Cresce il mio interesse e chiedo a favorire la collaborazione tra contesti so delle persone con disabilità. Una
Fabio quanti sono: «Più di 40», mi diversi: guida il pensiero, le parole, le realtà che sta cambiando perché è
risponde orgoglioso. E continua: «I intenzioni e le azioni così da sugge- sempre più consapevole di poter
nostri giovani apprendisti con i loro stionare il comportamento di tutti gli avere un ruolo del processo produt-
operatori non coltivano solo ortaggi attori che co-costruiscono e realizza- tivo e dare sostegno alle imprese
e non offrono solo buon cibo ma, fra no segmenti di progetti di vita basati condividendone obiettivi e interessi.
mille contraddizioni e difficoltà, cer- sul benessere e sul fare condiviso. Il tutto ha un effetto collaterale bene-
cano di coltivare la cooperazione che Inizia a farsi sentire la fame ma prima fico, contribuisce ad abbattere i costi
esclude la competizione esasperata vorrei che mi sintetizzasse tutto l’o- della gestione dei servizi e offre sere-
ma include l’emulazione. Alla base perato della bio fattoria: «Se chiedi nità a molte famiglie che affidano alla
c’è la solidarietà, grazie alla quale agli operatori che cos’è Conca d’O- fattoria i loro figli più deboli perché
anche il meno abile può trovare una ro», precisa Fabio, «ti rispondono diventino un po’ più forti e si sentano
buona ragione per vivere con gioia e che è un’impresa capace di stare sul parte attiva della comunità».
soddisfazione». Sono molto affasci- mercato ma anche di saper fare sin- Lo abbraccio con affetto, consapevo-
nato dalla cura con cui si cercano di tesi apparentemente impossibili fra le di aver condiviso un bel momento
conoscere le abilità e le propensioni la sobrietà e lo sviluppo sostenibile. con una persona perbene che ha una
dei ragazzi e dico a Fabio che tutto Perché i beni a disposizione, la terra visione da nuovo umanesimo. È il mo-
questo genera tanta bellezza. che ci dà da mangiare e l’aria che re- mento di andare nel ristorante della
Il presidente si illumina: «Siamo con- spiriamo sembrano non tollerare altri cooperativa e tutta la bellezza che ho
vinti che, almeno nel nostro micro- insulti». attraversato l’ho ritrovata nel piatto.
mondo, sia possibile contrapporre È in grado di fare una sintesi, conti- Buonissimo tutto.
la bellezza, cioè la raffinatezza, la nua, «fra la scienza che spinge il pro- concadoro.org
gradevolezza, l’armonia, la dolcezza,
Uno degli apprendisti mentre impasta il pane per il ristorante della fattoria
l’eccellenza, la socialità, la generosi-
tà, alla bruttezza, che comprende la
grossolanità, la spiacevolezza, la di-
© Leonardo Golzato

scordanza, la cattiveria, l’indifferenza,


la tristezza, lo squallore, l’indifferenza,
l’egoismo, l’individualismo». Mostro il
mio assenso e, a sorpresa, mi dice:
«Ho capito che anche tu la cerchi
sempre e allora ti propongo un’alle-
anza per operare una piccola rivolu-
zione culturale facendo in modo che
la bellezza diventi il minimo comune
denominatore per ogni progetto de-
dicato alle persone fragili».
A queste parole gli stringo la mano
perché sono convinto che questa
parola comprenda anche una sorta
di attenzione trasversale capace di

77
BUON VIAGGIO BRAVA GENTE

di Padre Enzo Fortunato padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato


[Giornalista e scrittore]

In questa pagina e nelle successive, foto dell'Eremo delle Carceri, Assisi (PG)

LO SCIABORDIO
DEL SILENZIO SUL MONTE SUBASIO, IMMERSO TRA LECCI SECOLARI,
SORGE L’EREMO DELLE CARCERI. UN LUOGO DOVE
SAN FRANCESCO SI RITIRAVA IN PREGHIERA, PER
ASCOLTARE SOLO IL RESPIRO DELLA NATURA

78
© Andrea Cova

«C’
è un silenzio più si più liberamente alla contemplazio-
alto del silenzio…». ne» (Fonti Francescane, 1368).
Così comincia una Nelle precedenti tappe del nostro
delle poesie scritte da Pier Paolo Pa- viaggio abbiamo esplorato il monte
solini e inserita nella selezione Carne della Verna (AR) e Poggio Bustone
e cielo (Salani Editore, 2015), che met- (RI). Questa volta ci allontaniamo di
te insieme scritti legati ai temi dell'a- pochi chilometri dal centro di Assisi
more e dell'impegno civile. (PG) e, salendo verso il monte Suba-
Potrebbe sembrare azzardato e ardi- sio, l’Appennino che campeggia sulla
to mettere in relazione Francesco di Città serafica, raggiungiamo l’Eremo
© Pietro D'Antonio/Adobestock

Assisi con il più grande intellettuale delle Carceri, protetto da una lecce-
dissidente del XX secolo. È sufficien- ta secolare. Un imponente blocco
te guardare la sequenza in cui Totò di roccia, dove le grotte usate come
interpreta la predica agli uccelli nel celle per i frati sono tuguri simili a car-
film del 1966 Uccellacci e uccellini ceri e spiegano l’origine del nome de
per capire che non si tratta poi di un carceribus. Oltre queste, troviamo un
rischio così grande. L’episodio di frate piccolo oratorio centrale in cui i frati si
Ciccillo e frate Ninetto viene girato tra riunivano per la preghiera comune e
i boschi, nella campagna vicino a Tu- la condivisione dell’esperienza di Dio.
scania (VT). Un posto abbastanza iso- Si trattava di una giornata scandita
lato che, magari non volendo, mette in dalla preghiera.
evidenza quanto nella vita del santo All’eremita è frequentemente asso-
fossero importanti le situazioni eremi- ciata l’idea di solitudine, il vivere in
tiche. I luoghi di raccoglimento, rifles- maniera isolata e lontano da tutti. Per
sione, preghiera e silenzio: «L'uomo di Francesco non era così. Il suo testo
Dio si era voluto trasferire in un certo conosciuto come Regola per gli eremi
eremo, dove avrebbe potuto dedicar- dimostra che la vita dei frati eremiti è

79
BUON VIAGGIO BRAVA GENTE

parte integrante del carisma france-


scano, tanto quanto quella di coloro
che lavorano o predicano. Del resto,
sono queste le tre sfaccettature del-
la vita minoritica presenti anche nella
Regola non bollata. Sempre seguendo
la tradizione, nel breve scritto France-
sco cita le sorelle Marta e Maria come
figure rispettivamente della vita attiva
e di quella contemplativa.
In questo luogo, gli occhi si riempio-
no della natura raccontata nel Cantico
delle creature. Lo sguardo è dominato
dal verde delle fronde dei lecci. Dal
terrazzo dove si affaccia il chiostro
del convento è possibile godere del-
la vista sulla selva incredibilmente
rigogliosa e di uno squarcio sulla val-
lata umbra. Ciò che veramente rende
magico il posto è il profondo mare di
silenzio, rotto solo dal respiro della na-
tura, proprio come il leggero sciabor-
dio dell’acqua segnala la presenza, e
la vastità, del mare sulla spiaggia.
Dal piccolo chiostro è possibile ac-
cedere al Conventino, alla chiesa an-
tica e alla cappellina di Santa Maria,
dopodiché si arriva alla Grotta di san
Francesco e, attraversando un picco-
lo ponte, dall’altra parte della selva. Il
santo aveva fatto di questo sperone
roccioso il suo nido e, come imprigio-
nato in questa cavità di pietra, si ab-
bandonava alla meditazione del suo
Signore: per Francesco la pietra è Cri-
sto ed egli ricordava come le rocce si
fossero spezzate nel momento della
Passione e della morte. Al tramonto,
quando il digiuno e le penitenze lo
avevano ormai stremato, si stendeva
sulla nuda pietra per riposare. Il silen-
zio intorno lasciava che il sonno pren-
desse il sopravvento. Lo stesso silen-
zio che di giorno permetteva al santo
di mettersi in relazione con Dio.
Sono posti come questo che ci per-
mettono di comprendere come sia
importante, nella ferialità della nostra
vita, vivere incontri poveri di parole
ma capaci di accogliere l’altro. Senza
clamore, sentendo insieme il silenzio
come faceva la scrittrice russa Cathe-
rine De Deuerty, che pensò di ricavare
© Andrea Cova

all’interno della propria abitazione un


angolo definito “pustinia” (deserto).
Ogni volta che ne aveva bisogno si
ritirava lì per ritrovarsi e ascoltare la
voce di Dio.

80
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

81
CULTURA

NEL CUORE
DI GENOVA

82
TRA I VICOLI DEL CENTRO STORICO CON CLAUDIO ORAZI,
SOVRINTENDENTE DEL TEATRO CARLO FELICE, PER SCOPRIRE LE
STORIE D’AMORE CHE HANNO ISPIRATO OPERE E CANZONI
di Giuliano Compagno

© Roberto Lo Savio/Adobestock
hissà se insieme a Claudio la seconda replica dell’opera Bianca e sione viva e attuale. Per esempio, il 29
Orazi, sovrintendente del Fernando, di Vincenzo Bellini. settembre del 2020 ho voluto aprire la
Teatro Carlo Felice di Ge- «Il successo fu grande», commenta il stagione teatrale con Il Trespolo tutore
nova, siamo seduti proprio su quel maestro, «anche se Genova non vive di Alessandro Stradella, opera comica
palco dove, l’8 aprile 1828, il re omo- solo dei suoi altissimi trascorsi, ma sa del 1679, tra le prime nella storia mu-
nimo gustò in forma privata e solitaria proiettarne l’esperienza in una dimen- sicale italiana. E in quell’occasione il

Una veduta del centro storico di Genova

83
CULTURA

degno di astratta contemplazione, gli proprio cuore fino a lasciarlo. Chi inve-
spettatori ne apprezzarono i contenuti ce dalla città fu adottato – come nel
tanto da aderirvi pienamente, come caso del poeta Giorgio Caproni – così
se in scena ci fossero i loro antenati l’avrebbe ringraziata: «La mia città

© Ansa/Luca Zennaro
redivivi». dagli amori in salita, / Genova mia di
A ridosso di quella prima genovese mare tutta scale / e, su dal porto, ri-
Orazi decise di ripercorrere, insieme succhi di vita / viva fino a raggiungere
al direttore d’orchestra Fabrizio Callai, il crinale / di lamiera dei tetti, ora col
un itinerario stradelliano che ebbe ini- quale / spinta nel petto, qui dove è fi-
zio dalla fine. Da quella piazza Banchi nita / in piombo la parola, iodio e sale
nel centro storico di Genova, dove il / riviera sulla punta delle dita».
compositore seicentesco venne pu- Dalla stazione principale, invece, vi
gnalato a morte da un sicario, assol- occorre un quarto d’ora a piedi per
zi dato per lavare l’onta di una tresca raggiungere piazza dell’Amor Perfet-
ra
oO proibita con la nobildonna Maria Ca- to, dove fu provato e mai consumato
Cl a udi
terina Lomellini. Quella passeggiata un sentimento struggente. Lei si chia-
non fu soltanto l’occasione per pre- mava Tommasina, giovane di nobili
pubblico mostrò una partecipazione sentare una messa in scena straordi- ascendenze che, appena ventenne,
emotiva sorprendente». A tre secoli naria ma soprattutto per sottolineare era andata in sposa al marchese Gio-
e mezzo di distanza, racconta anco- il radicamento di una grande civiltà vanni Battista Spinola. Era una donna
ra, «anziché vivere quel capolavoro musicale tra vicoli e piazze storiche, di fine cultura e bellezza abbagliante.
come una specie di oggetto museale dove chi non è genovese smarrisce il Racconta Jean d’Auton, storiografo di

Il Teatro Carlo Felice


© otobeam.de/Adobestock

84
Luigi XII, che a fine agosto del 1502 a
Villa Cattaneo si tenne un ricevimento
in onore del sovrano francese e, sotto
un pergolato non lontano dal ninfeo,
al risuonare del Vespro Lucis Creator
optime di Antonius Janue, Tommasi-
na e il Père du peuple si conobbero.
Avvenne qualcosa di più di un inchi-
no e un fulmine indusse la giovane a
esporsi nella sola maniera concepi-
bile. Luigi, infatti, era unito in seconde
nozze ad Anna di Bretagna e Tomma-
sina gli propose un intendyo, termine
genovese che stava a descrivere una
relazione di amor cortese. A quella
confessione di donna virtuosa e inna-
morata, il sovrano rispose: «Oui». Ella
lo elesse come suo amante platonico
e lo nominò signore del suo cuore e
dei suoi pensieri. Si narra che, sette
mesi dopo, a Tommasina giunse no-

© Luca/Adobestock
tizia della morte del re. In verità si era

Vicoli di Genova

soltanto ammalato ma all’epoca le grazie a quel senso di apertura che il


precisazioni e le smentite tardavano a mare gli regala», riprende Orazi, che
giungere. Naufragato il sentimento in lancia un invito: «Il 25 marzo è prevista
cui era immersa, la donna lasciò che la prima di Manon Lescaut, con una
la disperazione la uccidesse. In sua direzione, una regia e degli interpreti
memoria restano un epitaffio di Luigi fantastici. Insieme a Pierangelo Conte,
e, nella chiesa di Santa Maria di Ca- il nostro direttore artistico, abbiamo
stello (oggi museo omonimo), la tela pensato a una delle opere più ardi-
del Paradiso di Ludovico Brea, dove la mentose di Giacomo Puccini, ispirata
fanciulla morta d’amore è ritratta. al libro di Antoine François Prévost,
Ora spostatevi di 500 metri e 500 anni, un romanziere di coraggio. Venga,
in vico dei Castagna. Al civico 4 risen- l’aspetto!». Ci sarò maestro Orazi, gra-
tirete le note di una celebre canzone, zie. E anche voi lettori, venite a Geno-
poi l’eco della leggenda secondo cui va per la storia di Manon Lescaut e il
essa fu dedicata a un’attrice, infine il chevalier des Grieux. Regalatevi un
mormorio di una verità non meno ro- altro amore che possa meravigliarvi
mantica. Quella secondo cui Gino Pa- e due anime che riprendano a vive-
oli aveva scritto Il cielo in una stanza re sino a morirne, perché a Genova il
per nostalgia del Castagna, bordello cuore batte di paradossi e contrasti,
preferito da studenti e poeti della cerca l’ombra dinanzi alla marina e sta
Genova di fine anni ‘50. A chiusura a occhi socchiusi nell’attesa che una
avvenuta, seguirà il nostalgico verso frase faccia buio. «Fondere assieme
di Paoli: «Questo soffitto viola no, non i contrari: intensità e chiarezza, spon-
esiste più, io vedo il cielo sopra noi». taneità e rigore...Non è la poesia un
L’amore come pura immaginazione. equilibrio di resistenze?». Angelo Ba-
«È la lotta del pubblico genovese rile, poeta e ligure, senza fine.
contro i cliché del consumo, il riserbo teatrocarlofelice.com
di questi cittadini per le loro emozioni teatrocarlofelice
e la libertà che ciascuno sa difendere TeatroCarlo

85
ARTE

LE BELLE
VENEZIANE

Tiziano
Giovane donna con cappello piumato (1534-1536 ca.)
San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage

86
LA
RAPPRESENTAZIONE
DELLA DONNA
NELLA SERENISSIMA
DEL ‘500. IN MOSTRA
A MILANO OLTRE
CENTO CAPOLAVORI
DI MAESTRI COME
TIZIANO, GIORGIONE,
LOTTO, VERONESE E
TINTORETTO
di Giuliano Papalini

D ame e popolane, eroine,


cortigiane, letterate, artiste
e promesse spose. Sono
loro le protagoniste dei dipinti pre-
senti nella mostra Tiziano e l’immagine
della donna, a Palazzo Reale di Mila-
Giorgione
Laura (1506)
Vienna, Kunsthistorisches Museum

Tiziano
Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 ca.)
Firenze, Galleria degli Uffizi
no fino al 5 giugno. Una straordinaria
rappresentazione femminile nella
Venezia del ‘500 attraverso oltre cen-
to capolavori, tra cui quelli di Tiziano,
Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio,
Veronese e Tintoretto. «Figure reali e
suggestive nelle quali i grandi maestri
hanno immortalato bellezza e carat-
tere, emozioni e temperamento delle
donne veneziane dell’epoca, creando
di fatto importanti documenti per co-
noscere storia, usi, costumi e mode
della Serenissima di quegli anni»,
spiega la curatrice Sylvia Ferino-Pa-
gden, già direttrice della Pinacote-
ca del Kunsthistorisches Museum di
Vienna.
Un racconto esauriente che mette in
luce uno spaccato di vita sociale nella
città dei Dogi del XVI secolo: «All’epo-
ca, le donne veneziane godevano di
particolari diritti e privilegi rispetto ad
altre città. Per esempio, quelle spo-
sate potevano continuare a disporre
della propria dote e distribuirla ai fi-
gli, anche dopo la morte del marito»,
continua la curatrice.
L’attenzione sul ruolo femminile, enfa-

87
ARTE

tizzato anche dalle opere letterarie di


Ludovico Ariosto, Pietro Aretino, Pie-
tro Bembo, Giovanni Della Casa, Spe-
rone Speroni e Baldassarre Castiglio-
ne, come spiega la Ferino-Pagden nel
catalogo critico, portava le più erudite
a cimentarsi con i loro scritti in un vero
e proprio dibattito passato alla storia
come la querelle des femmes. Una
sorta di antesignano movimento pro-
tofemminista a cui parteciparono, tra
le altre, le letterate Moderata Fonte e
Lucrezia Marinelli.
Otto le sezioni di cui si compone il
percorso espositivo (Prologo, Ritratti,
Le belle veneziane, Coppie di amanti
ed altri, Eroine e sante, Letterati e po-
etesse, Venere e gli amori degli dèi,
Allegorie), circa un centinaio le opere
esposte, 46 i dipinti, a cui si aggiungo-
no sculture, gioielli, libri, documenti
e una creazione omaggio di Roberto
Capucci a Isabella d’Este del 1994.
Quindici le tele di Tiziano, per lo più
prestate dal Kunsthistorisches Mu-
seum di Vienna. Tra queste spiccano
la Madonna col Bambino, il Ritratto di
Isabella d’Este e il bacio carnale raffi-
gurato in Marte, Venere e Amore. Da-
gli Uffizi, invece, proviene il Ritratto
di Eleonora Gonzaga della Rovere del
1538, con cagnolino a fianco e finestra
aperta sulla natura, dall’Hermitage
Museum di San Pietroburgo il dipinto
di una giovane donna con cappello,
dal Museo di Capodimonte di Napo-
li quello che raffigura una giovinet-
ta, mentre la Biblioteca Marciana di
Venezia ha prestato l’Allegoria della
Sapienza. Profili di sante, nobildonne
o cortigiane per riflettere sul ruolo
dominante della donna nella pittura
veneziana del XVI secolo, che non ha
eguali nella cultura europea del pe-
riodo.
palazzorealemilano.it
palazzorealemilano

Tiziano
Marte, Venere e Amore (1550 ca.)
Vienna, Kunsthistorisches Museum

88
89
ARTE
© Musacchio/Ianniello/Pasqualini

L’allestimento della mostra Buone nuove

90
A rchitettura al femminile:
partecipazione, lavoro di
gruppo, attenzione all’am-
biente. Ma anche rispetto del territo-
rio e proposte innovative per gli spazi
sociali. Sono le forme e la sostanza
che caratterizzano i talenti delle don-
ne raccontati nell’esposizione Buone
nuove, donne in architettura, al Museo
nazionale delle arti del XXI secolo
(MAXXI) fino al’11 settembre.
«Una testimonianza importante di
come la presenza femminile nell’ar-
chitettura sia sempre più autorevole.
Oltre alla battaglia contro ogni di-
scriminazione e all’impegno verso
l’ambiente, la dimensione sociale e
l’uguaglianza di genere, le donne af-
frontano con lungimiranza le sfide del
terzo millennio grazie a una sensibilità
finissima verso i materiali e alla capa-
cità di combinare tradizione e innova-
zione e mettere in relazione le diverse
discipline. Il nostro museo, laboratorio
di futuro progettato da una pionie-
ra tra le archistar come Zaha Hadid,
prima donna a vincere il prestigioso
Pritzker Prize, è la sede naturale per
questa mostra», spiega Giovanna Me-
landri, presidente della Fondazione
MAXXI.
Secondo Elena Tinacci, curatrice del-
la rassegna con Elena Motisi e Pippo
Ciorra, «la trasformazione attuale non
può prescindere dalle storie delle
quasi 90 donne, tra progettiste, criti-
che, studiose, che con opere, scritti
e biografie più o meno epiche hanno
tratteggiato il volto femminile della
professione a partire dal 1890, anno
in cui Signe Hornborg si afferma come
prima donna al mondo laureata in ar-
chitettura».

LE PIONIERE
Un attento lavoro di ricerca d’archivio
ha portato alla luce il loro lavoro, un
patrimonio molto ricco che era rima-
sto sommerso. Circa un secolo fa, in-

DEL PROGETTO
fatti, il sistema sociale non permette-
va alle donne di emergere facilmente.
Ci sono riuscite poche pioniere come
Lina Bo Bardi, figura significativa
AL MAXXI DI ROMA UNA MOSTRA RACCONTA del ‘900, o l’americana Denise Scott
IL RUOLO DELLE ARCHITETTE DAL 1890 A OGGI. Brown, classe 1931, conosciuta però
più spesso come moglie dell’architet-
DALLA PRIMA LAUREATA SIGNE HORNBORG AL to Robert Venturi.
PREMIO PRITZKER ZAHA HADID Ma l’esposizione punta i riflettori an-
di Francesca Ventre – f.ventre@fsitaliane.it che su nomi come Norma Merrick
Sklarek, la prima afroamericana ad

91
ARTE
© Musacchio/Ianniello/Pasqualini

I curatori della mostra: Elena Tinacci, Pippo Ciorra, Elena Motisi

accedere alla professione nel 1954 o sezione Pratiche. La giapponese Ka- nuove quanto realizzato per la Facoltà
Phyllis Lambert, 95 anni, Leone d'oro zuyo Sejima, prima donna a dirigere di Economia di Tolosa, in cemento e
alla carriera della Biennale Architettu- la Biennale d’architettura di Venezia, mattoni». Tra le migliori emerge Eli-
ra 2014, che è ancora a capo del CCA presenta in anteprima al MAXXI il suo zabeth Diller, che presenta al MAXXI
(Centro Canadese di Architettura), in- progetto per il Design Event Center a l'installazione Bad Press e il grande
tervistata nella sezione Visioni. Puyan, in Cina. Assemble, collettivo spazio culturale The Shed a New York.
«Contributi importanti», spiega Ciorra, multidisciplinare londinese che unisce Gli orizzonti spaziano in altre aree del
unica quota azzurra tra i curatori, «che architettura, arte e design, raccon- mondo con Mariam Kamara, autri-
si contrappongono allo stereotipo ta attraverso un collage di video The ce dell’installazione intima Room for
dell’archistar: maschio, bianco, acco- Voice of Children, che esplora gli spazi Introspection, una stanza nera in cui
modato su una sedia con un sigaro in del gioco infantile. «E poi c’è il Grafton affiorano elementi che sottolineano
mano, a capo di un’azienda strutturata Architects, studio di Dublino, fondato lo stretto rapporto con la sua terra, il
in modo gerarchico». nel 1978 da Yvonne Farrel e Shelley Niger. L’attenzione all’ambiente si nota,
La rivalutazione storica delle migliori McNamara, che si dedica ai luoghi per invece, nei lavori della danese Dorte
professioniste del settore si associa la formazione dei giovani. Dopo aver Mandrup, che al MAXXI porta il model-
alla presentazione del loro contribu- progettato la sede dell’Università Boc- lo in acciaio dell'Ilulissat Icefjord Cen-
to in epoca contemporanea, come coni in via Roentgen, a Milano, le due tre, in Groenlandia, dove si studiano i
evidenziato dalle 12 installazioni della professioniste presentano a Buone cambiamenti climatici e i conseguenti

L’architetta libanese Lina Ghotmeh


© Musacchio/Ianniello/Pasqualini

92
rischi della trasformazione ambien- sandra Cianchetta che lavora tra Pa- mutamento. Particolare attenzione va
tale. Un altro esempio è dato da una rigi e Londra, e le giovani emergenti data all’ultima opera esposta, il pro-
giovane libanese con studio a Parigi, Francesca Torzo, Lucy Styles e Matil- getto Unseen, che analizza il tema del
Lina Ghotmeh, presente alla mostra de Cassani, che ha anche allestito la tempo come elemento chiave nelle
con Stone Garden, la ristrutturazio- mostra. Sono ragazze di una comunità interazioni umane», spiega infine Moti-
ne di un edificio tra il centro storico e globale, portatrici di ottimismo», con- si, terza curatrice di Buone nuove.
l’area portuale di Beirut danneggiato clude Ciorra. L’installazione site specific di Frida
nel 2020 da un gravissimo incendio. La È dedicata ai giovani anche una parte Escobedo, infatti, è un meraviglioso
facciata, in particolare, è stata restau- nella sezione Visioni focalizzata sul arazzo Bauhaus creato negli anni ‘60
rata completamente a mano, come si lavoro di cinque team che, grazie a un da Anni Albers che l’autrice messicana
faceva secoli fa. progetto europeo, hanno proposto al- ha ripensato a suo modo, sbrogliando-
E in Italia? «Ci si lamenta che ci sono cune riflessioni su come le questioni di lo, come a dipanare il passato e con-
poche architette, ma tante italiane genere possano influire sulla conce- solidare così il rapporto tra artigianato
meritano un posto di rilievo in campo zione dello spazio. e produzione industriale, identità e
internazionale. Tra le più brave Be- «La mostra è un paesaggio di volti e differenza.
nedetta Tagliabue, Maria Giuseppina di progetti che presenta una geogra-
Grasso Cannizzo, la “nomade” Ales- fia culturale multietnica e in continuo maxxi.art

Unseen, installazione site specific di Frida Escobedo

© Musacchio/Ianniello/Pasqualini

93
ARTE

RACCONTARE
SANNO FARSI CAPIRE SENZA MAI BANALIZZARE. QUATTRO
DIVULGATORI DELL’ARTE CAPACI DI SPIEGARE CON LEGGEREZZA
RASSEGNE, OPERE E MAESTRI
di Cesare Biasini Selvaggi - cesarebiasini@gmail.com

P ossiedono l’arte di raccon-


tare l’arte in modo leggero,
divertendo, incuriosendo e,
allo stesso tempo, riuscendo a inte-
ressare il pubblico dei telespettatori
vulgazione culturale che rispondo-
no al nome di Vittorio Sgarbi e del
compianto Philippe Daverio. Perso-
ne raffinate e di grande preparazione
culturale, che parlano in modo sem-
zare è un reato. Oltre a lavorare sui
set televisivi e negli studi radiofoni-
ci, scrivono su giornali e periodici,
pubblicano libri spesso bestseller,
ideano e curano mostre e cataloghi
e degli ascoltatori. Sono i discen- plice ma mai semplicistico, perché d’arte. Questo mese abbiamo inter-
denti diretti di quei giganti della di- quando si parla di cultura banaliz- vistato quattro di loro.

NICOLAS BALLARIO
ma della cultura contemporanea in
tutte le sue forme. Prevede interviste
in studio e servizi in esterna. A ogni
puntata abbiamo una performance
Come ti sei avvicinato al mondo di musica o teatro, raccontiamo un
dell’arte? anno particolare visto con gli occhi
Il mio grande maestro è stato il fo- dell’arte, approfondiamo alcune mo-
tografo Oliviero Toscani, che mi ha stre. Poi non manca mai l’agenda con
insegnato ad avere un punto di vista gli appuntamenti della settimana.
diverso sul mondo dell’arte. Ma il pri- Quale ospite del programma o in-
mo che mi diede una rubrica dove contro particolare ti ha più colpito?
scrivere fu Umberto Allemandi, fon- Quello con Maurizio Cattelan. Lui
© Tiwi

datore dell’omonima casa editrice. non parla in pubblico, quindi gli ab-
Come è entrata la televisione nel biamo fatto un’intervista lontano
tuo percorso professionale? dalle telecamere e poi abbiamo rea-
Ho cominciato con piccoli esperi- lizzato un avatar animato dello stes-
menti su Rai2 e La7, ma è entrata so Cattelan che dava le sue risposte.
davvero nella mia vita grazie a Sky Il tutto doppiato da Luca Ward, era
Arte. Sono stati il suo direttore e assurdo.
vice Roberto Pisoni e Dino Vanni- Quale protagonista della cultura
ni a credere che io potessi fare tv. avresti voluto intervistare?
Dopo alcune collaborazioni, duran- Ce ne sono migliaia, ma un rammari-
te il lockdown hanno deciso di fare co reale è quello di non aver fatto in
una trasmissione per parlare del tempo con Franco Battiato.
mondo dell’arte contemporanea che Cos’è per te veramente contempo-
resisteva e si reinventava. Mi hanno raneo oggi?
chiamato a condurlo e con la casa Tutto ciò che non abdica ai grandi
di produzione Tiwi è stato amore a temi del mondo. E non basta esserne
prima vista. Si chiamava Io ti vedo, tu coscienti, la cultura contemporanea
mi senti, lo giravo tutto da casa mia ha il dovere di essere uno strumento
e registravamo su Skype. Abbiamo di lotta. Alla fine, è la più sofisticata
dato parola a tanti. forma di politica e non dobbiamo
Oggi in quale trasmissione tv sei aver paura di ammetterlo.
impegnato?
The Square su Sky Arte, il program- nicolasballario

94
I TA L E N T I

© 3D Produzioni
DIDI GNOCCHI tata, non diamo mai per scontata
la conoscenza, cerchiamo sempre
di entrare nella vita e nella storia
dell’artista. Oltre alle immagini dell’e-
Come ti definiresti? mo intervistato tante volte e abbiamo sposizione, contestualizziamo con
Una giraffa che ha allungato il collo già girato due documentari su di lui. quelle di repertorio e con interviste.
nella foresta dell’arte e l’ha trovata In quali programmi tv sei attualmen- Ogni rassegna deve diventare un pic-
buona. Perché le giraffe sono erbivo- te impegnata? colo racconto. In ogni puntata, poi, in-
re e l’arte nutre. Tanti: con 3D Produzioni realizziamo vitiamo un critico, un gallerista e un
Come ti sei avvicinata al mondo circa 30 documentari all’anno dedi- personaggio del settore a recensire
dell’arte? cati all’arte e alla cultura che vanno una mostra che ha visto di recente:
Tardi, dopo i 20 anni. Un giorno un in onda su Rai, Sky, Mediaset o altre un commento d’autore, insomma. E
amico portò a casa mia un quadro piattaforme. E anche filmati per il quest’anno abbiamo introdotto an-
dicendo che sarebbe tornato a pren- cinema. L’ultimo è stato Napoleone. che una rubrica dove l’artista, come
derlo l’indomani. Era uno degli spec- Nel nome dell'arte. E poi c'è Artbox, in un breve talk ispirazionale, spie-
chi con un uccellino di Michelange- un magazine d’arte settimanale rea- ga il suo primo contatto con l’arte e
lo Pistoletto. Rimase appoggiato al lizzato con la mia società che, dopo come questa sia diventata la sua vita.
muro per mesi. Non sapevo chi fosse alcune stagioni su Sky Arte, ora è in Quale protagonista del passato
l’autore, ignoranza totale. Mi piace- onda su La7. Ritengo un ottimo risul- avresti voluto intervistare?
va, però. Finché qualcuno mi chiese tato aver portato l'arte su un canale Pablo Picasso. Amerei chiedergli se
come mai avessi un quadro di quel che ha un pubblico già molto educa- il suo pessimo comportamento con
valore sul pavimento. Lo restituii e to all’attualità e alla cultura. le donne era essenziale al suo lavoro.
imparai chi fosse Pistoletto. Oggi, con Ci descrivi il format del programma?
la mia società 3D Produzioni, l’abbia- Raccontiamo due o tre mostre a pun- 3DProduzioni

95
ARTE

COSTANTINO D’ORAZIO
Come ti definiresti? Come ti sei avvicinato a questo mon- cupa di farsi capire.
Narratore di storie dell’arte. Ho per- do? A quale modello televisivo di divul-
corso il tema al contrario, partendo Attraverso il cinema, mio primo amo- gazione culturale ti ispiri?
dal contemporaneo e attraversan- re. Quando ho capito che avevo bi- Alla BBC, maestra nel comunicare
do poi l’antico: ne scrivo, ne parlo, lo sogno di essere sfidato di continuo, emozioni attraverso la conoscenza.
presento in mostre ideate e curate da sono passato all’arte visiva, che è Oggi in quale programma tv sei im-
me. molto più enigmatica e non si preoc- pegnato?
AR Frammenti d’Arte, una rubrica su
Rainews24 che in ogni episodio – tra
i sei e i 10 minuti – presenta un luo-
go: prendo per mano i telespettatori
e li conduco attraverso stanze, angoli
nascosti, porte chiuse, condividendo
informazioni storiche e curiosità. E poi
ci sono Unomattina in famiglia e Linea
verde.
Qual è la tua giornata tipo?
Iniziano tutte con il tragitto da casa a
scuola di mia figlia. Poi sono sempre
diverse, anche se in realtà pagherei
per avere una routine.
Hai dei riti particolari quando lavori?
Non direi, a parte indossare le matite
colorate nel taschino della giacca.
Quale ospite del tuo programma o
incontro particolare ti ha più colpito?
Rimango sempre stupito dalla pas-
sione dei restauratori: svolgono un
lavoro prezioso, difficile, delicato e
appaiono poco perché spesso sono
gli storici dell’arte a prendere la pa-
rola. Non dimenticherò mai la passio-
ne e l’umiltà di Gianluigi Colalucci, il
restauratore del Giudizio universale
di Michelangelo. Aveva messo le sue
mani su un capolavoro assoluto, ma
ne parlava con una semplicità disar-
mante, come avrebbe fatto Michelan-
gelo stesso.
Qual è l’ospite che ancora non hai
avuto e che vorresti?
Vorrei parlare con uno dei custodi del
Louvre, per sapere cosa si prova a
fare la guardia alla Gioconda, di notte,
da soli.
Quale protagonista dell’arte del
passato avresti voluto intervistare?
Il pittore Orazio Gentileschi, per sape-
re tutta la verità sulla violenza subita
dalla figlia, un fatto ancora pieno di
lati oscuri.
Il tuo sogno nel cassetto?
Parlare d’arte col Dalai Lama.

costantinodorazio

96
ELENA DEL DRAGO
un documentario intitolato È morto
Cattelan! Evviva Cattelan! e ho pas-
sato mesi, con il regista, a seguirne
le tracce, a inseguirlo senza mai ri-
Ci puoi tracciare un tuo breve iden- ciare dalla fondazione di Eddart, uscire ad avere una conversazione
tikit? uno spazio di consulenza ed espo- con lui che durasse più di cinque
Sono laureata in storia dell’arte e, sizione a Roma. minuti.
dopo una breve esperienza nella Ci descrivi il programma? Qual è la critica più forte che sen-
casa d’aste Sotheby’s, ho comincia- È un format di mezz’ora. Ogni setti- ti di fare al sistema della cultura e
to a lavorare come critico, curando mana, con la curatrice Cettina Flac- dell’arte di oggi?
mostre e cataloghi. Dal 1999 ho co- cavento, scegliamo una mostra che Il poco coraggio. Mi sembra ci sia
minciato la mia lunga avventura con ci sembra particolarmente interes- una forte omologazione: per diversi
l’emittente che ho sempre ascolta- sante e ne parliamo con due inter- anni si è guardato sempre tutti nella
to, Radio 3, prima in un contenito- locutori che possono essere il cu- stessa direzione, verso le medesi-
re chiamato Mattinotre, poi come ratore e l’artista, oppure un esperto me latitudini, proponendo gli stessi
conduttrice di Aladino. Infine, sotto del tema in questione. Nella secon- nomi. Anche quando ci si è rivolti
la direzione di Marino Sinibaldi è da parte ci occupiamo delle ultime verso gli outsider, lo si è fatto spes-
nato A3, il formato dell’Arte, in onda uscite editoriali, sempre in campo so secondo schemi simili. Mi sem-
ogni sabato su Radio 3 alle 10:50, artistico, presentando cataloghi, bra che ora, però, ci sia un’inversio-
che ha riportato nel palinsesto una volumi e libri con i rispettivi autori. ne di tendenza.
trasmissione dedicata unicamente Quale ospite vorresti tra quelli che
a questo tema. Nel frattempo, ho ancora non hai avuto? elenadeldrago
lavorato a diversi progetti, a comin- Maurizio Cattelan. Anni fa girammo elenadd

97
PHOTO

FOLGORAZIONE
PASOLINI

Pasolini sul set di Teorema (1968)


© Compass Film

UNA MOSTRA A BOLOGNA RACCONTA PER


IMMAGINI LA VITA E LE OPERE DI UNO DEI
PIÙ GRANDI INTELLETTUALI ITALIANI DEL XX
P ier Paolo Pasolini raccontato
per immagini. La sua intera
opera, il percorso del pensie-
ro e dell’immaginario presentati attra-
verso una vera e propria cronaca visiva.
SECOLO. A CENTO ANNI DALLA SUA NASCITA Folgorazioni figurative è la mostra che
di Alessandra Coppa – a.coppa@fsitaliane.it Bologna dedica, fino al 16 ottobre, a

98
uno dei più grandi artisti e intellettuali
italiani del XX secolo.
Nato nella città emiliana cento anni fa, il
5 marzo del 1922, qui Pasolini frequentò
anche il liceo e l’università. Nell’inverno
del 1941 seguì il corso di Storia dell’ar-
te medievale e moderna tenuto da
Roberto Longhi, professore che con-
tribuì a fargli sviluppare l’interesse e le
competenze per il mondo del cinema,
instradandolo verso l’arte figurativa.
Passione che lo ha accompagnato per
tutto il suo percorso intellettuale. Pro-
prio i dipinti e i disegni dell’arte classica
italiana e internazionale e di quella con-
temporanea – che Pasolini ha assor-
bito nel proprio sguardo e reinventato
nei suoi lavori, creando un immenso
sistema fatto di linguaggi visivi e scrit-
tura – fanno da filo conduttore all’intera
mostra. L'esposizione, che offre anche
dei vantaggi per i clienti di Trenitalia
Tper, è ospitata nei nuovi spazi del Sot-
topasso di piazza Re Enzo e si divide
in dieci sezioni. Ognuna è dedicata a
uno snodo fondamentale del percorso
artistico e formativo dell’intellettuale:
dall’insegnamento di Longhi alla pittura
friulana, dalla scoperta di Roma e del
cinema all’amore per le culture arcai-
che, fino alla condanna della massifica-
Rosso Fiorentino zione consumistica. I temi centrali sono
Deposizione (1521)
Pinacoteca e Museo illustrati da riproduzioni pittoriche e ac-
Civico, Volterra compagnati anche da testi del poeta,

La ricotta, episodio da Ro.Go.Pa.G. (1963) - Still da restauro


© Compass Film

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PHOTO

Un fotogramma del film Il Vangelo secondo Matteo (1964)


© Cineteca di Bologna / Angelo Novi

Pasolini con la madre Susanna sul set del film Il Vangelo secondo Matteo (1964)
© Cineteca di Bologna / Angelo Novi

100
Pasolini in via Rizzoli, a Bologna, assieme agli amici Luciano Serra, a destra, e Francesco Leonetti, a sinistra (1940)

oltre che da audiovisivi, sequenze dei tonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian te di Sodoma, uscito postumo. Proprio a
suoi film e interviste. Realizzata dalla Luca Farinelli, l’esposizione raccoglie poche settimane dal suo omicidio, mai
Cineteca di Bologna – uno dei centri di anche le maggiori opere cinematogra- risolto, il 2 novembre 1975 sul litorale
riferimento internazionale per lo studio fiche del regista, analizzate in ordine romano.
su Pasolini – con il patrocinio dell’Uni- cronologico: da Accattone, l’esordio del cinetecadibologna.it
versità di Bologna e curata di Marco An- 1961, all’ultimo film Salò o le 120 giorna- cinetecabologna

101
PHOTO

L’EREDITÀ
102
DEL FUTURO
Solmaz Daryani The Eyes of Earth (The Death of Lake Urmia),

103
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Daniella Zalcman, Signs of your identity


A MANTOVA, DAL
3 AL 27 MARZO,
LA BIENNALE
INTERNAZIONALE
DELLA FOTOGRAFIA
FEMMINILE PROPONE
UNA RIFLESSIONE
SUL TEMA DEL
LASCITO ALLE
NUOVE GENERAZIONI
di Elisabetta Reale

C ollettivi di fotografe o singo-


le artiste, alcune alla prima
personale in Italia, portatrici
di uno sguardo aperto sul mondo, tra
ferite e sogni, speranze e slanci di futu-
ro. Sono le protagoniste della Biennale
internazionale della fotografia femmini-
le, a Mantova dal 3 al 27 marzo, ideata e
promossa dall’associazione La Papes-
sa, con la direzione artistica di Alessia
Locatelli.
Nella prima edizione del 2020, ridotta a
causa della pandemia, solo alcune del-
le mostre previste avevano visto la luce.
Così, quest’anno, la manifestazione rac-

Fatemeh Behboudi, The war is still alive

104
Ilvy Njiokiktjien, Born free

Delfhine Diallo, Highness


coglie quella forza inespressa per dare
corpo a una riflessione sul tema Legacy,
un termine che riassume concetti come
lascito ed eredità, invitando a ragionare
su tutto ciò che creiamo affinché venga
trasmesso alle generazioni future.
Nell’epoca attuale, così carica di cam-
biamenti, è necessario confrontarsi con
quanto ci è stato consegnato per pro-
gettare un futuro equilibrato. Grazie a
un puntuale lavoro culturale e di ricer-
ca, la Biennale mira a diventare un so-
lido punto di riferimento sulla fotografia
femminile, in Italia e all’estero, oltre ogni
stereotipo. L’arte diventa lo strumento
capace di garantire una vera parità di
genere, affinché la storia del mondo
venga raccontata non solo, e non sem-
pre, attraverso occhi maschili.
Le immagini in mostra a Mantova apro-
no squarci potenti sul presente e rac-
contano di pace, uguaglianza, libertà
di espressione. Molteplici spazi cittadini
ospitano i lavori di fotografe italiane e
internazionali, tra cui Daniella Zalcman,
Solmaz Daryani, Fatemeh Behboudi,
Ilvy Njiokiktjien, Delphine Diallo e i col-
lettivi Lumina e la mostra Parlando con
voi, in cui 30 fotografe italiane si raccon-
tano. Oltre alle mostre principali, sono
diverse le iniziative collaterali: presen-
tazioni di libri, conferenze, proiezioni,
incontri, letture e workshop tenuti da
maestre come Letizia Battaglia, Myriam
Meloni e Betty Colombo.
bffmantova.com
bffmantova

105
PHOTO

106
SCAMPOLI
DI R E A L E
A TORINO, OLTRE 200 IMMAGINI PROVENIENTI DAL MOMA
DI NEW YORK. SCATTATE NELLA PRIMA METÀ DEL XX
SECOLO, RACCONTANO LA TRASFORMAZIONE DELLA
FOTOGRAFIA IN OTTAVA ARTE
di Sandra Gesualdi sandragesu

A ll’inizio degli anni ‘20 si


manteneva a Parigi ven-
dendo stampe a 25 franchi
l’una. Qualche anno dopo acquista
una Leica e le fotografie diventano
la vita quotidiana, trasformando
oggetti di uso comune, come una
forchetta appoggiata su un piatto,
in una composizione intima e lirica.
Con la sua iconica Fork, del 1928,
le sue parole. André Kertész, uno l’artista ungherese è tra i protago-
dei grandi maestri del ‘900, nisti presenti alla mostra Capolavori
ha lasciato immagini della fotografia moderna 1900-1940.
legate ai lati più La collezione Thomas Walther del
semplici Museum of Modern Art, New York,
del- organizzata negli spazi di Camera,
a Torino, dal 3 marzo al 26 giugno.
Con lui Edward Weston, Brassaï,
Henri Cartier-Bresson, Max
Busolo August San-
der, Cami e Sasha
Stone, solo
per ci-

André Kertész
Fork (1928)
© Estate of André Kertész Digital Image © 2021 Museum of Modern Art, New York

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Max Burchartz
Lotte (Eye) (1928)
© Max Burchartz, by Siae 2021 © 2021 Max Burchartz / Artists Rights Society (ARS), New York / VG Bild-Kunst, Germany Digital Image
© 2021 Museum of Modern Art, New York

Umbo (Otto Umbehr)


Mystery of the Street (1928)
© Otto Umbehr, by SIAE 2021 © 2021 Umbo / Gallery
Kicken Berlin / Phyllis Umbehr / VG Bild-Kunst,
Bonn Digital Image © 2021 Museum of Modern Art,
New York

tarne alcuni. Le oltre 200 opere


provenienti dal MoMa sono un pez-
zo di storia della fotografia che, da
scoperta scientifica, dopo le prime
sperimentazioni si è trasformata in
un linguaggio espressivo capace di
rivoluzionare il modo di narrare l’u-
manità.
L’ottava arte ha fermato uno scam-
polo del reale, su carta e chimi-
camente, rendendo la visione del
mondo più oggettiva rispetto alla
rappresentazione pittorica. E grazie
alla sua poetica capacità di fissare il
tempo, da fine ‘800 foraggia il gran-
de archivio della memoria pubblica
e privata. In mostra volti resi immor-
tali, come Woman smoking dell’Ate-
lier Stone o Lotte (Eye) di Max Bur-

108
chartz, metropoli in bianco e nero,
ombre trasformate in personaggi,
esperimenti dadaisti. La storia del
mondo, le sue declinazioni esteti-
che, o i più svariati atteggiamenti
antropologici sono stati strappati
al tempo e nel tempo da scatti me-
morabili, grazie all’uso sempre più
sapiente di contrasti di luce, allo
studio delle prospettive ma anche a
una molteplicità di sperimentazioni
tecniche: collage, doppie esposi-
zioni, fotomontaggi.
L’esibizione ospita anche opere di
Berenice Abbott, Florence Hen-
ri, Irene Hoffmann, Lee Miller, Tina
Modotti, Lucia Moholy, a sottolinea-
re il ruolo centrale delle donne nel-
la prima fotografia moderna. Quella
torinese è l’ultima tappa europea
per ammirare questi capolavori,
dopo le mostre che si sono svolte
in Francia e Svizzera grazie alla col-
laborazione fra Camera, la Galleria
nazionale del Jeu de Paume di Pari-
gi e il Masi di Lugano.
camera.to
cameratorino

Atelier Stone Cami Stone e Sasha Stone


Woman Smoking (1928)
Committee on Photography Fund Digital Image © 2021
Museum of Modern Art, New York

Kate Steinitz
Backstroke (1930)
© The Steinitz-Berg Family Art Collection, 1930 Digital Image © 2021 Museum of Modern Art, New York

109
111
OFFERTE E SERVIZI

CON LE FRECCE PIÙ


COMODI E VELOCI
C on Trenitalia si viaggia più
veloci fino in Francia e
lungo l’Italia. Il comfort, lo
stile e la sicurezza del Frecciarossa
valicano le Alpi con due collega-
loce di muoversi. È imperdibile l’of-
ferta del Frecciarossa tra Milano e
Roma, con 4 collegamenti che uni-
scono il centro delle due città in 2
ore e 59’, partendo da Termini alle
ri il top di qualità e comfort. Grazie
a due collegamenti quotidiani che
prolungano la loro corsa fino a Reg-
gio Calabria, è possibile spostarsi
tra il Veneto e la Calabria senza ne-
menti quotidiani andata e ritorno 6:25 e alle 16:25 e da Centrale alle cessità di cambio.
che consentono di raggiungere Pa- 6:35 e alle 17:35. Ma si può scegliere Ampia scelta anche per raggiunge-
rigi Gare de Lyon da Milano Centra- anche uno degli altri collegamenti a re la costa Adriatica: a disposizione
le, con fermate a Torino Porta Susa, misura di ogni esigenza. fino a 20 Frecciarossa e 6 Frecciar-
Modane, Chambéry e Lione. Anche tra Venezia, Roma e Napoli gento da e per Milano e Bologna
Lungo lo Stivale, le Frecce si con- l’utilizzo esclusivo del Frecciarossa e fino a 13 Frecciargento da e per
fermano il modo più comodo e ve- mette a disposizione dei viaggiato- Roma.
© Archivio Fotografico FS Italiane

112
CARNET TRENITALIA
NUOVE SOLUZIONI CONVENIENTI E FLESSIBILI

L’ utilizzo dello smart working ha cambiato le abitudini lavorative dei professionisti e delle aziende.
Per rispondere meglio alle mutate esigenze, Trenitalia ha realizzato il Carnet Smart dedicato a chi
non ha più bisogno di spostarsi dalla propria città tutti i giorni. Valido su specifiche relazioni, è utiliz-
zabile su Frecciarossa e Frecciargento, comprende 10 viaggi effettuabili dal lunedì al venerdì in 30 giorni con
un risparmio di oltre il 60% sul biglietto Base. Ma non è l’unica soluzione offerta da Trenitalia: fino al 31 marzo, è
disponibile un ulteriore sconto del 10% sulle altre tipologie di Carnet. Si risparmia fino al 40% sui Carnet riservati
ai soci CartaFRECCIA che includono 5, 10 o 15 viaggi sulle Frecce con validità 180 giorni e fino al 50% per i Carnet
Biz rivolti alle aziende da 30 o 50 viaggi validi per un anno e 10 viaggi da utilizzare entro 180 giorni.
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© lyudinka/AdobeStock

113
OFFERTE E SERVIZI

CON TRENITALIA AL
BIOPARCO DI ROMA
È il giardino zoologico più an-
tico d’Italia. Situato nel pol-
mone verde della Capitale,
all’interno di Villa Borghese, il Bio-
parco di Roma è un’attrazione per i
gri, leoni, pinguini e moltissimi altri
abitanti del parco sono infatti parte
di progetti internazionali che hanno
come obiettivo la tutela della biodi-
versità.
ticket d’ingresso e uno sconto del
10% presso il Bioparco shop per chi
è munito di un biglietto per Frecce o
Intercity o di prenotazione con Tre-
nitalia Pass con destinazione Roma,
più piccoli ma anche un luogo dove Chi raggiunge Roma con Trenita- un biglietto di corsa semplice o un
si proteggono gli animali. Ne ospita lia può trascorrere una giornata nel abbonamento regionale sempre per
circa 1200, tra rettili, mammiferi e giardino zoologico all’insegna della raggiungere la Capitale.
uccelli, e si occupa di conservare le natura e del divertimento. Sono pre- trenitalia.com
specie minacciate di estinzione. Ti- visti una riduzione di quattro euro sul bioparco.it

114
Il Giro d’Italia
della CSR
10 eventi in 10 città italiane per raccontare storie
di imprese che investono per ridurre l’impatto ambientale e creare valore sociale,
di persone che scelgono di consumare in modo consapevole,
di comunità che crescono grazie al coinvolgimento dei cittadini,
di associazioni che si impegnano per una cultura più inclusiva e responsabile.

ROMA 11 FEBBRAIO 2022

TRIESTE 17 MARZO 2022

MESSINA 29 MARZO 2022

BOLOGNA 12 APRILE 2022

IVREA 21 APRILE 2022

VICENZA 29 APRILE 2022

BARI 12 MAGGIO 2022

BOLZANO 19 MAGGIO 2022

LECCO 25 MAGGIO 2022

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tenza del treno. Entro tale limite re acquistato entro la mezzanotte Offerta a posti limitati e soggetta
sono ammessi il rimborso, il cam- del giorno precedente il viaggio. a restrizioni. Il biglietto può esse-
bio del biglietto e il cambio della Il cambio prenotazione, l’accesso re acquistato entro la mezzanot-
prenotazione, gratuitamente, un ad altro treno e il rimborso non te del quinto giorno precedente il
numero illimitato di volte. Dopo la sono consentiti. È possibile, fino viaggio. Il rimborso e l’accesso ad
partenza, il cambio della preno- alla partenza del treno, esclusi- altro treno non sono consentiti.
tazione e del biglietto sono con- vamente il cambio della data e
sentiti una sola volta fino a un’ora dell’ora per lo stesso tipo di tre-
successiva. no, livello o classe, effettuando il
cambio rispetto al corrispondente
biglietto Base e pagando la rela-
tiva differenza di prezzo. Il nuovo
ticket segue le regole del biglietto
Base.

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le Frecce a prezzi fissi, differenziati in base alle relazioni e
alla classe o al livello di servizio. Un modo comodo e con-
veniente per gli spostamenti di lavoro oppure per visitare
le città d’arte senza stress e lasciando l’auto a casa 1. BIMBI GRATIS
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Frecciargento, Frecciabianca e Intercity nei livelli Business,
Premium e Standard e in 1^ e 2^ classe. Gratuità prevista per
i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggioren-
ne, in gruppi composti da 2 a 5 persone 2.
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Si può scegliere quello da 15 viaggi con la riduzione del 30%
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il Carnet 5 viaggi (-10% sul prezzo Base). Riservato ai titolari
CartaFRECCIA, il Carnet è nominativo e personale. L’offerta è NOTTE & AV
disponibile per i treni Frecciarossa, Frecciargento, Freccia- L’offerta consente di usufruire di prezzi ridotti per chi uti-
bianca e Intercity. Inoltre, acquistando un qualsiasi Carnet lizza, in un unico viaggio, un treno Notte e un treno Frec-
per un treno Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca ciarossa o Frecciargento. La promozione è valida per i
entro il 31 marzo, è possibile usufruire di uno sconto ulteriore viaggiatori provenienti con un treno notte dalla Sicilia, dalla
del 10%: Carnet 5 viaggi con sconto del 20% sul prezzo Base, Calabria o dalla Puglia che proseguono sulle Frecce in par-
Carnet 10 viaggi con sconto del 30% e carnet 15 viaggi con tenza da Napoli, Roma o Bologna per Torino, Milano, Vene-
sconto del 40%. 3. zia e tante altre destinazioni, e viceversa 4 .

116
PROMOZIONI

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il Salottino. La giusta soluzione per visitare le città d’arte nali e in tutti i livelli di servizio, ad eccezione dell’Executive,
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zionali. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di tercity e Intercity Notte. La promozione è valida in 1^ e 2^
servizio ad eccezione dell’Executive, del Salottino e i servizi classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executi-
cuccette, VL ed Excelsior 7. ve, del Salottino e delle vetture Excelsior 8.

NOTE LEGALI
1. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile fino alla partenza del
treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Il rimborso non è consentito. Offerta non cumulabile con altre ridu-
zioni, compresa quella prevista a favore dei ragazzi.
2. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispet-
to al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. Acquistabile
entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza.
3. Il Carnet consente di effettuare 15, 10 o 5 viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento dell’acquisto
e non modificabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla data di emis-
sione del Carnet entro i limiti di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della singola pre-
notazione ha tempi e condizioni uguali a quelli del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto a restrizioni.
4. L’offerta Notte&AV è disponibile per i posti a sedere e le sistemazioni in cuccetta e vagoni letto (ad eccezione delle vetture Excel-
sior) sui treni Notte e per la seconda classe, o livello di servizio Standard, sui treni Frecciarossa o Frecciargento.
L’offerta non è soggetta a limitazione dei posti. Il biglietto è nominativo e personale.
5. L’offerta è a posti limitati, acquistabile fino alle ore 24 del quinto giorno precedente la partenza del treno e non è cumulabile con
altre riduzioni, compresa quella per i ragazzi. È valida per viaggi A/R con partenza il sabato e ritorno la domenica, sulla medesima
relazione, categoria di treno e classe (o livello di servizio), effettuati durante lo stesso weekend. Il cambio dell’ora di partenza è con-
sentito una sola volta per ciascun biglietto (di andata e di ritorno), fino alla partenza del treno. Il cambio delle date dei viaggi e del
biglietto, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti.
6. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al giorno, al
treno e alla classe/livello di servizio. La percentuale di sconto varia dal 20% al 50% e si applica al prezzo Base. È possibile cambiare
esclusivamente la data o l’ora di partenza, una sola volta e fino alla partenza del treno, scegliendo un viaggio con la stessa cate-
goria di treno o tipologia di servizio e pagando la differenza rispetto al corrispondente prezzo Base intero. Il Rimborso e accesso ad
altro treno non sono ammessi. Al momento dell’acquisto il sistema propone sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario
esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità.
7. Offerta a posti limitati e variabili in base al treno e alla classe/livello di servizio scelto ed è acquistabile entro le ore 24 del giorno
precedente la partenza del treno. La percentuale di sconto varia dal 20% al 50%. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono
consentite.
8. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. La percentuale di sconto varia dal 35%
al 50% e si applica al prezzo Base. Lo sconto non è cumulabile con altre riduzioni fatta eccezione per quella prevista in favore dei
ragazzi fino a 15 anni. La promozione è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno. Il cambio
e il rimborso non sono consentiti.

117
FOOD ON BOARD

Grazie al servizio Easy Bistrò è possibile ordinare comodamente dal proprio posto gu-
stosi prodotti e menù pensati per ogni momento della giornata. Un’ampia selezione di
specialità del Bar/Bistrò tra cui snack dolci e salati, panini e tramezzini, primi piatti caldi
e freddi, bevande analcoliche e alcoliche.
Menù e prodotti possono essere acquistati direttamente al passaggio del personale
dedicato oppure è possibile ordinarli dal Portale FRECCE* pagandoli alla consegna nel-
la fascia oraria desiderata.
Il servizio è presente su tutti i collegamenti Alta Velocità.

Il viaggio nel viaggio

*Al momento, l’ordine tramite Portale FRECCE è attivo solo su Frecciarossa a fronte di una spesa minima di 5 euro

118
PORTALE FRECCE

WWW.PORTALEFRECCE.IT
INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE
Il portale FRECCE rende più piacevole il viaggio grazie ai numerosi servizi gratuiti disponibili a bordo dei treni Frecciarossa
e Frecciargento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi,
digitare www.portalefrecce.it o scaricare l’app Portale FRECCE da App Store e Google Play.
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GLI ALTRI SERVIZI DISPONIBILI

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Azione, sport, DIGITALE PROGRAMMI TV Cartoni e Audiolibri di
logica e tanto altro Quotidiani e Una selezione programmi vario genere
a disposizione di riviste nazionali e di serie e per i piccoli anche per
grandi e piccoli internazionali programmi tv viaggiatori bambini
viaggiatori

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Connessione a Internet tramite WiFi Informazioni in tempo reale su
di bordo puntualità, fermate, coincidenze

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ACCESSI LIMITATI ACCESSI LIMITATI


INGRESSI FRECCIALOUNGE
CON 1 ACCOMPAGNATORE CON 1 ACCOMPAGNATORE

TUTTE LE PROMO TUTTE LE PROMO TUTTE LE PROMO TUTTE LE PROMO


PROMOZIONI DEDICATE
DEDICATE A CARTAFRECCIA DEDICATE A CARTAFRECCIA DEDICATE A CARTAFRECCIA DEDICATE A CARTAFRECCIA

BIGLIETTI PREMIO DISPONIBILI 365 GIORNI


SENZA RESTRIZIONI
L’ANNO

SERVIZIO ASSISTENZA WHATSAPP SERVIZIO DEDICATO SERVIZIO DEDICATO

3 TRASFERIMENTI 4 TRASFERIMENTI 5 TRASFERIMENTI 6 TRASFERIMENTI


TRASFERIMENTO PUNTI (IN LOTTI DA 500)
SIA IN ENTRATA CHE IN USCITA SIA IN ENTRATA CHE IN USCITA SIA IN ENTRATA CHE IN USCITA SIA IN ENTRATA CHE IN USCITA

CAMBIO PRENOTAZIONE A BORDO TRENO


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GRATUITO GRATUITO
DA 1 ORA PRIMA E FINO A 1 ORA DOPO LA
PARTENZA DEL TRENO PRENOTATO
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BASE O CARNET

BIGLIETTO PREMIO OMAGGIO 1 BIGLIETTO GRATUITO

ACQUISTO A BORDO TRENO GRATUITO

CALL CENTER DEDICATO GRATUITO

ACCESSO AL SALOTTINO DI BORDO GRATUITO

Il Regolamento completo del Programma CartaFRECCIA, che ha validità fino al 30 aprile 2022, è disponibile sul sito trenitalia.com o presso le emettitrici self service della rete
nazionale e le biglietterie Trenitalia. I premi potranno essere richiesti fino al 15 maggio 2022.

120
MOSTRE IN TRENO
E PA G O M E N O
PER I SOCI CARTAFRECCIA SCONTI E AGEVOLAZIONI
NELLE PRINCIPALI SEDI MUSEALI E DI EVENTI IN ITALIA

Joaquín Sorolla y Bastida


Mia moglie e i miei figli (1897-1898)
Olio su tela
Madrid, Museo Sorolla

Per la prima volta in Italia, un’e- dell’artista. Frecce o Intercity con destinazione
sposizione monografica ripercorre Al profondo amore per la pittura, Milano in una data antecedente al
la ricca e fortunata produzione del Sorolla ha sempre abbinato un in- massimo di tre giorni da quella del-
pittore spagnolo Joaquín Sorolla y tenso legame con la famiglia, suo la visita. Per chi viaggia da solo, alle
Bastida. Poco noto nel nostro Pae- soggetto prediletto. In molte delle stesse condizioni, è prevista una ri-
se, è stato uno dei massimi rappre- sue tele racconta l’amore per Clo- duzione sul ticket di ingresso. Scon-
sentanti dell’arte iberica a cavallo tilde, moglie, musa e compagna di to sul biglietto della mostra anche
tra ‘800 e ‘900 e ha contribuito in vita, e per i tre figli María, Joaquín per chi è in possesso di un biglietto
modo determinante al suo rinno- ed Elena. Un legame che ha nutrito di corsa semplice o un abbonamen-
vamento, aprendola al clima della la sua ispirazione, guidandolo verso to annuale e/o mensile regionale
Belle Époque. Per raccontare l’e- la ricerca della verità dell’immagi- Trenitalia dal Piemonte, dalla Valle
voluzione di questo pittore ambi- ne, che può essere generata solo d’Aosta o dall’Emilia-Romagna e
zioso e determinato, fino al 26 giu- da una reale partecipazione e da Liguria verso la Lombardia (promo-
gno Palazzo Reale di Milano ospita una potente emozione. zione valida anche per Trenitalia
la mostra Joaquín Sorolla pittore di Ingresso 2x1 riservato ai soci Carta- Tper dall’Emilia-Romagna).
luce, che raccoglie circa 60 opere FRECCIA muniti di un biglietto per mostrasorolla.it

121
121
NETWORK // ROUTES // FLOTTA

Parigi

Bolzano Val Gardena

Val di Fassa-Val di Fiemme


Madonna di Campiglio Cortina d’Ampezzo
Ora Udine
Bergamo Treviso
Aosta-Courmayeur Trento
Lione Milano Brescia
Vicenza Trieste
Chambéry
Torino Venezia
Verona
Padova
Mantova
Reggio Emilia AV

Genova Modena Ravenna


Bologna
Rimini
La Spezia Firenze
Ventimiglia
Assisi
Pisa Ancona
NO STOP Perugia

Pescara

Roma

Fiumicino Foggia
Aeroporto
Caserta
Bari
Napoli Matera
Lecce

Salerno Potenza Taranto

Sibari

Paola
Lamezia Terme

Palermo Messina

Reggio di Calabria
LEGENDA:
Catania

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi
delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni
della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com.

Cartina aggiornata al 23 febbraio 2022

FRECCIAROSSA ETR 1000 Livelli di servizio Executive, Business,


Velocità max 400 km/h Premium, Standard Presa elettrica al posto
Velocità comm.le 300 km/h Posti 457 Servizi per persone con disabilità
Composizione 8 carrozze WiFi Fasciatoio

122
FRECCIAROSSA

FRECCIAROSSA ETR 500


Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 700


Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 500
WiFi | Presa elettrica e USB al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

1a

FRECCIARGENTO ETR 600


Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 432
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485


Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 489
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA
Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 603
Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460


Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 479
Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

123
PRIMA DI SCENDERE
FONDAZIONE FS

MONTE AMIATA
DESTINAZIONE FUTURO
LA STORICA STAZIONE IN VAL D’ORCIA È AL CENTRO
DI UN IMPORTANTE PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE.
CHE PREVEDE UNA SALA CONFERENZE, UN EMPORIO
E UN’AREA DEDICATA AL BIKE SHARING

© Archivio Fondazione FS Italiane

La stazione di Monte Amiata (SI)

L a storica stazione ferroviaria


di Monte Amiata (SI), sulla li-
nea Asciano-Monte Antico,
cambierà presto volto. È infatti al cen-
tro di un importante programma di ri-
territorio dove l’estrazione mineraria
costituiva il più importante vettore
economico. E per un secolo intero è
stato al centro di un intenso traffico
merci grazie al trasporto di cinabro, il
struttura ricettiva, un’area dedicata al
bike sharing e un ampio parcheggio.
La connotazione ferroviaria sarà ga-
rantita dal restauro filologico della
torre piezometrica, cioè il serbatoio
qualificazione e valorizzazione in chia- solfuro da cui si ricavava il mercurio. dell’acqua che un tempo veniva usata
ve turistico-culturale. Oggi, invece, è meta del turismo di per le locomotive, e dal ripristino del
La Fondazione FS Italiane, insieme a prossimità, che ha l’intento di far co- posto d’incrocio tra i binari dotato di
Rete Ferroviaria Italiana, è capofila di noscere la cultura locale grazie all’e- nuove tecnologie per consentire l’uso
un progetto per il recupero dei fabbri- redità industriale ancora presente nel di tre linee ferroviarie. Su una di que-
cati ferroviari della stazione, nell’ambi- territorio. ste viaggeranno anche i treni del pro-
to del Piano nazionale di ripresa e resi- Il progetto prevede la completa tra- getto Binari senza tempo, per far sco-
lienza che rilancia l’economia europea sformazione della stazione, con la prire ai turisti la storica e affascinante
in ottica digitale e sostenibile. costruzione di una sala conferenze da Ferrovia della Val d’Orcia.
Il complesso architettonico fu inau- oltre 200 posti, una sala polifunzionale fondazionefs.it
gurato intorno al 1870 per servire un con un emporio enogastronomico, una fondazionefsitaliane

125
PRIMA DI SCENDERE
FUORI LUOGO

di Mario Tozzi
mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi
[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

IL PASSO
DEL PELLEGRINO
© Thomas Mallevays/Adobestock

Il passo del Gran San Bernardo (AO)

A ttraversare il passo del Gran


San Bernardo (AO), alla ma-
niera degli antichi pellegrini
che percorrevano la Via Francigena
da Canterbury a Roma, è un’esperien-
a piedi in circa otto ore, anche senza
essere allenati. Come gli antichi pel-
legrini, con bastone e sacco a tracol-
la, potete ancora trascorrere la notte
nel convento in vetta, purché siate pii
del bronzo. Attraversando pascoli
verdissimi e qualche bosco, arrive-
rete al primo centro abitato, il borgo
di Saint-Rhémy, fra numerosi “ospizi”:
qui, fin dal XIII secolo, si pagava il pe-
za che lascia il segno e viene ripetuta e vi guidi la ricerca della verità, be- daggio ai Savoia. Aosta non è lontana
anche nell’evo moderno. Il riferimen- ninteso. I Romani scavarono la stra- e, a sera, potrete gustare mocetta con
to, da secoli, è il diario dell’arcivesco- da interamente a mano nella roccia lardo e castagne al miele, una fonduta
vo britannico Sigerico, che fece il per- viva, ma quel passo è stato utilizzato di formaggio o una cotoletta alla val-
corso all’inverso nel 990: sono solo 30 dalla gente di montagna che cer- dostana, magari concludendo con un
km fino ad Aosta e potete percorrerli cava la pianura, almeno fino dall’età genepy finale, il buon liquore alpino.

126
PRIMA DI SCENDERE
STAZIONE POESIA

l
te

as
van ni G
di Davide Rondoni
DavideRondoniAutore daviderondoni Daviderond

G io
[Poeta e scrittore]

ABITARE IL TEMPO

© moofushi/Adobestock
Il tempo è
troppo lento per coloro che aspettano,
troppo rapido per coloro che temono,
troppo lungo per coloro che soffrono,
troppo breve per coloro che gioiscono;
ma per coloro che amano,
il tempo non è.

[Henry van Dyke]

M arzo, la primavera, ovve-


ro l’inizio. Nella parola si
cela una radice indoeu-
ropea, dicono gli studiosi, che indi-
ca qualcosa di ardente, di acceso, di
stenza fosse nel tempo inteso come
mera durata cronometrica. Allora
quella di un ottantenne vale più di
quella di un ventenne? Siamo sicuri
che il suo peso sia nella mera durata?
nelle cose.
L’amore, quando è ardente e vero (e
perciò anche paziente, ovvero ca-
pace di vera passione, di patire per
qualcuno), elimina il tempo come
vitale. La primavera come epoca del L’esperienza ci insegna, come ricorda pura durata. Elimina il suo volto ano-
risveglio, quindi. Non a caso, il gior- l’autore, che il tempo vissuto dipen- nimo di solo scorrimento. L’amore
no 21 di marzo si celebra la Giornata de dal senso, dal significato. Perciò ci fa abitare il tempo rivelandone il
mondiale della poesia, per indicare la vita di una persona non è mai solo significato, dunque eliminandone il
che anche questa ha a che fare con durata ma anche senso. peso, cambiandone il corso e la dire-
l’inizio, con la vita allo stato nascente, Il fatto stesso che una stagione come zione, scombinando le cose. L’essere
originale. la primavera, in cui, come diceva Gia- umano ha un’esperienza speciale del
I versi dell’americano Henry van como Leopardi, viene da chiedersi tempo: per lui le stagioni non passa-
Dyke (1852-1933) sono perfetti per a che cosa “sorrida” la natura con la no come per ogni altro essere viven-
descrivere il senso del tempo. A volte sua bellezza di risveglio, ci doni un te. A volte ci sorprendono primavere
– anche in momenti duri come quelli senso di inizio e di rinascita, confer- in inverno, ringiovanimenti in autun-
che viviamo – ci vogliono convince- ma che il tempo non è solo cronos, no, invecchiamenti in estate. Dipende
re che lo scopo della vita è durare, cronometro, ma anche e soprattutto da cosa amiamo, se amiamo. E i poeti
campare. Come se il valore di un’esi- significato, senso che riconosciamo ce lo ricordano.

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PRIMA DI SCENDERE
FOTO DEL MESE

di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur

Un museo a oltre duemila metri di altezza che si raggiunge in cabinovia. Una fotocamera del 1907
lunga quasi due metri per 70 chilogrammi di peso. Foto realizzate con un procedimento del 1850
chiamato ambrotipia – in greco «immortalità» – che permette di catturare la luce ultravioletta,
solitamente invisibile all’occhio umano, e immortalarla su lastre di vetro nero di grande formato.
Sono gli elementi della mostra The Invisible Light, fino al 24 aprile al Lumen, il Museo della fotografia
di montagna a Plan de Corones, in Alto Adige. Le foto realizzate da Lightcatcher, Kurt Moser e Barbara
Holzknecht ritraggono paesaggi dolomitici come lo Sciliar, il Sass de Putia, il Cimon della Pala e
Passo Gardena. Grazie alla tecnica secolare utilizzata, il visitatore può ammirare la ricchezza dei
dettagli e la profondità delle immagini scattate alle montagne Patrimonio dell’Unesco. Da queste foto
emergono cime rocciose, montagne innevate, boschi e cieli densi di nuvole con forti contrasti, dove
le scale del grigio regalano profondità inattese ed evocano grandi spazi.
lumenmuseum.it
lightcatcher.it

Sass de Putia (2021)


Ambrotype, 700x900 mm
© Lightcatcher

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