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it | ISSN 2785-4175
DANIELE
ELEONORA
PER CHI AMA VIAGGIARE
STORIE AL FEMMINILE
© Brian Jackson/Adobestock
2
EDITORIALE
CHE SIA
VENTO, MA DI
PRIMAVERA
M arzo è la primavera che
torna a sbocciare, il ciclo
della vita che non si arre-
sta. Marzo è donna, è l’otto marzo tut-
to l’anno. Marzo è la voglia di uscire e
ottimismo sulle nostre sorti è la nostra
stessa intima natura. Del resto, l’uma-
nità non è una scolaresca da dividere,
sulla lavagna della storia, tra buoni e
cattivi. I dualismi tra bene e male, al-
ai quali FS Italiane lavora. O quando
evidenziamo il valore insito nelle di-
versità, mostriamo rispetto per l’am-
biente nel quale viviamo, diventiamo
paladini della sostenibilità, anche e
riassaporare le emozioni del viaggio e truismo ed egoismo, ragione e istin- soprattutto nel fare impresa, e non
della scoperta. Marzo è un cambio di to, amore e odio, Venere e Marte – e come sillabazione di un mantra di
passo, ci auguriamo, nella lotta e nel potremmo allungare l’elenco fino alla moda, ma come altruistica attenzione
distacco dalla pandemia. Purtroppo noia – pervadono l’animo individuale verso le generazioni a venire.
marzo, quando diamo alle stampe La e collettivo e ne sono consustanziali. La Freccia di marzo prosegue in quel
Freccia, si avvicina accompagnato da Utopico e irrealistico immaginare un solco raccontando un’Italia dalle mille
terribili venti di guerra che soffiano da futuro nel quale spariscano del tutto apparentemente inesauribili risorse,
Est, dai confini tra Ucraina e Russia, e una colonna della lavagna resti vuo- bella da vedere, da conoscere, da vi-
in un’Europa che di guerre nei secoli ta. Auspicabile e ragionevole lavorare, vere, fatta di donne e uomini sorpren-
ne ha conosciute fin troppe. Ma che con la pazienza e tenacia dei tessitori denti nella loro creatività, sensibilità e
sembra abbiano insegnato ancora di pace, unita al disincanto di chi co- capacità di progettare. Non sappiamo
poco, tanto da ricordarci il leopardia- nosce l’imperfezione del genere uma- se quando leggerete questa pagina
no ammonimento nei confronti delle no, perché l’interesse generale pre- i fumi della guerra si saranno dissol-
“magnifiche sorti e progressive” del valga su quello dei singoli, siano essi ti o avranno reso più greve l’aria che
genere umano che qualcuno, di fron- persone, famiglie, nazioni o blocchi respiriamo. In ogni caso, la storia e la
te alle strabilianti innovazioni tecno- sovranazionali. Un piccolo contribu- cronaca ci ammoniscano. E che don-
logiche e scoperte scientifiche, può to lo si può dare anche raccontando, ne e uomini di volontà continuino a
ingenuamente illudersi siano reali e come siamo soliti fare dalle pagine di svolgere con entusiasmo, dignità,
inarrestabili. questa rivista e sui nostri social, storie serietà il proprio compito, ma soprat-
Così non è, purtroppo. E non soltanto di inclusione, scelte etiche ed esempi tutto con il dovuto rispetto per i sen-
per l’indifferenza della matrigna natu- di coesione territoriale e sociale, che timenti e le idee altrui. Cercando di
ra, di un vulcano d’improvviso stermi- rappresenta uno degli obiettivi delle non far mai agli altri quello che non
natore. A risvegliarci da un esagerato infrastrutture e dei servizi di mobilità vorremmo fosse fatto a noi.
3
SOMMARIO
MARZO 2022
IN COPERTINA 66 98
ELEONORA
DANIELE
35 48
UN TRENO DI LIBRI I SENTIERI DELL’ANIMA
Nell’Invito alla lettura di questo mese
l’Accademia Molly Bloom propone ai lettori 58
l’ultimo romanzo di Veronica LA FORMA DELL’ACQUA
Raimo, Niente di vero
62
52 L’ANELLO DELLE DOLOMITI
VISTA LAGO 66
pag. 42 In treno verso i Castelli Romani, Frascati,
Castel Gandolfo e Albano Laziale, sulle MEMORIE DAL SOTTOSUOLO
orme di antiche genti. Tra paesaggi
8 lacustri, dolci colline e ville pontificie
70
RAILWAY HEART ITALIA IN VERDE
86 72
14 LE BELLE VENEZIANE
IL BORGO DEI MISTERI
L’ITALIA CHE FA IMPRESA La rappresentazione della donna nella
Serenissima del ‘500. In mostra a Milano 75
18 i capolavori di Tiziano, Giorgione, Lotto,
COLTIVARE LA COOPERAZIONE
Veronese e Tintoretto
INNOVATION
78
22 90 LO SCIABORDIO DEL SILENZIO
AGENDA 82
26 NEL CUORE DI GENOVA
GUSTA & DEGUSTA 90
LE PIONIERE DEL PROGETTO
28
WHAT’S UP 94
RACCONTARE I TALENTI
98
28 82 FOLGORAZIONE PASOLINI
102
L’EREDITÀ DEL FUTURO
107
SCAMPOLI DI REALE
125
PRIMA DI SCENDERE
111
SCOPRI TRA LE PAGINE LE PROMOZIONI E LA FLOTTA DELLE FRECCE
i vantaggi del programma CartaFRECCIA e le novità del Portale FRECCE
4
Tra le firme del mese I numeri
di questo numero PER CHI AMA VIAGGIARE
REALIZZAZIONE E STAMPA
E
GIAR
FRECCIA COVER
LA VITA IN UN ISTANTE
di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur
«Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un sua curiosità per il mondo e la sua gioia nel documenta-
aspetto della condizione umana e farci sentire l’emo- re la troviamo nei ritratti dei bambini così come in quelli
zione che il fotografo ha provato di fronte al suo sogget- dei grandi artisti. Ma anche nelle scene di vita quotidia-
to». Ne era convinta Sabine Weiss, tra le maggiori rap- na per le strade di New York brulicanti di dettagli, dal
presentanti della fotografia umanista francese insieme Bronx a Harlem, da Chinatown alla Ninth Avenue.
a Robert Doisneau, Willy Ronis, Brassaï e Izis. Inoltre, la mostra dedica ampio spazio ai lavori realizza-
La Casa dei Tre Oci di Venezia presenta, dall’11 marzo al ti dalla fotografa nei manicomi del dipartimento dello
23 ottobre, una retrospettiva di oltre 200 immagini dedi- Cher, in Francia, durante l’inverno 1951-1952. A questi si
cata alla fotografa franco-svizzera, scomparsa lo scor- aggiungono gli scatti realizzati a partire dagli anni ‘80,
so 28 dicembre all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi. all’età di 60 anni, durante i suoi viaggi in Portogallo, In-
Le stampe esposte ripercorrono l’intera carriera di dia, Birmania, Bulgaria ed Egitto.
Weiss, dagli esordi nel 1935 agli anni ‘80. La forza della treoci.org
7
RAILWAY heART
PH OTOS TO R I E S
PEOPLE
Innamorati a Termini
© Giovanni Trombetta
giovannitrombetta_
IN VIAGGIO
Verso Milano
© Fabio Brigante
ettorethereal
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Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it.
LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate
(Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente e priva
DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la
CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME pubblicazione nei numeri futuri della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital
Communication, FS Italiane.
LUOGHI
Reggio Emilia AV
© Veronica Penserini
stone_23
AT WORK
Claudia, capotreno
Frecciarossa
© Edoardo Cortesi
eddiecortesi
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RAILWAY heART
A TU PER TU
di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it
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LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,
VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE
11
RAILWAY HEART
PUNTA DI
DIAMANTE
A EXPO 2020 DUBAI DEBUTTA IL DOTTORE DEI BINARI.
IL NUOVO TRENO DIAGNOSTICO DI FS ITALIANE,
TRA I PRIMI AL MONDO, DEDICATO ALL’ALTA VELOCITÀ
di Francesco Bovio
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© Archivio FS Italiane
Diamante 2.0, il treno diagnostico di RFI
de negli Emirati Arabi Uniti alla fine del È composto da otto carrozze, cinque usura dei binari e analizzare le intera-
mese, alla presenza di Anna Masutti e delle quali costituiscono il suo cervello zioni fra ruota e rotaia. Questo prodigio
Vera Fiorani, presidente e amministra- digitale: nella prima e nell’ottava c’è il della tecnologia italiana è poi in grado
trice delegata di RFI, accompagnate Data processing center, nella quinta e di incrociare tutti i dati raccolti, inter-
da Andrea Nardinocchi, Ad di Italferr, nella settima la Diagnostic – dove ven- pretarli ed elaborare una diagnosi in
la società di ingegneria del Gruppo FS. gono misurati attriti, usure e sollecita- tempo reale, dialogando con la Sala
La flotta diagnostica di RFI è compo- zioni – e nella sesta carrozza la Certi- operativa diagnostica infrastruttura,
sta da 40 treni speciali. I due convogli fication dell’infrastruttura. A queste si per capire se è necessario o meno or-
dedicati alle linee ad Alta Velocità – in- aggiungono due locomotive speciali ganizzare rapidamente l’intervento di
sieme a Diamante 2.0, c’è anche Aiace posizionate alle estremità che con- manutenzione. Diamante 2.0 è dotato
2.0 – si aggiungono ai 38 impiegati nel trollano alcuni parametri, come quelli anche di sistemi in grado di monitora-
check-up delle linee convenziona- relativi al segnalamento, la sala Dele- re la qualità del servizio di connettività
li elettrificate, diesel e, fra non molto, gations per accogliere ospiti in visita, offerto ai viaggiatori delle Frecce e de-
anche di quelle per i treni a idrogeno. quella per i meeting e il Bar Bistrot. gli altri treni ad Alta Velocità. Il Gruppo
L’intero parco dei mezzi dedicati alla Il treno speciale si avvale di 98 tele- FS punta sulle tecnologie più all’avan-
manutenzione, circa 2800 unità, è camere e oltre 200 sensori posti sul guardia per realizzare un nuovo mo-
stato da poco rinnovato con un inve- tetto e sui carrelli vicini alle ruote per dello di manutenzione predittiva per
stimento pari a 1 miliardo e 750 milioni monitorare oltre 500 parametri e ana- l’infrastruttura ferroviaria, supportato
di euro. lizzare le condizioni dell’infrastruttura dal 5G, con l’ambizione di diventare
Tra gli addetti ai lavori, Diamante 2.0 ferroviaria e della linea aerea, da dove un modello europeo, come è già ac-
è definito il “dottore dei binari”. Al po- i treni captano l’energia elettrica. Gra- caduto per l’ERTMS/ETCS di livello 2,
sto dei sedili per i viaggiatori, è dotato zie a nuove e sofisticate strumenta- il sistema di segnalazione e protezione
di veri e propri laboratori mobili che zioni è possibile ispezionare la linea, dei treni basato sulla trasmissione ra-
sfrecciano a 300 chilometri orari. controllare la geometria e l’eventuale dio dei dati digitali.
13
L’ITALIA che fa IMPRESA
IL CINISMO
DELLA BELLEZZA
I PRODOTTI MIRACOLOSI NON ESISTONO. CON QUESTA VERITÀ
CRISTINA FOGAZZI HA RIVOLUZIONATO IL MONDO DELL’ESTETICA,
ARRIVANDO A FATTURARE 62 MILIONI DI EURO
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
14
Il bus turistico a due piani di Veralab durante il Pink Friday a Roma (2021)
«Q
uando si apre un’attivi- follower e clienti, che l’hanno premia- Credo che siano equivalenti. La quali-
tà, non bisogna pensa- ta concedendole la loro solidarietà e tà è fondamentale, senza quella ci sa-
re di poter avere suc- comprensione. remmo già sgonfiati. Ma se mandi sul
cesso in due anni. È necessario darsi A chi vuole mettersi in proprio, lei mercato un prodotto cosmetico non
del tempo e non abbattersi mai». Pa- consiglia di imparare subito a far bene valido, che non fa quello che promet-
rola di Cristina Fogazzi, al secolo Este- i conti: «È un aspetto un po’ antipatico te, perdi subito credibilità. È un circolo
tista cinica, che per diventare la pro- ma fondamentale. Bisogna mettersi virtuoso che si alimenta.
prietaria di uno dei beauty-brand più davanti a un business plan ma anche Quanti dipendenti conta ora l’azien-
venduti in Italia ci ha messo sette anni. imparare a delegare circondandosi da?
Dal centro estetico è passata al blog, di persone capaci. Inutile partire con Oggi ne ha 62. Agli inizi li conoscevo
fino a diventare un’imprenditrice di- l’idea che non ci si può fidare di nes- personalmente tutti, adesso è un po’
gitale con oltre 900mila follower su suno». più complicato. Ma con il mio staff,
Instagram e un marchio, Veralab, che Cominciamo dall’inizio: cosa è suc- che comprende il marketing, il com-
nel 2021 ha fatturato oltre 62 milioni cesso quando è stata licenziata dal
di euro. Un successo che Fogazzi si beauty center in cui lavorava?
è conquistata soprattutto con la pro- Ho deciso di mettermi in proprio e di
messa di dire sempre alle sue seguaci aprire un mio centro estetico a Milano
la verità (da qui l’appellativo “cinica”): nel 2009. Avevo una sola dipendente,
non esistono creme miracolose con- ero in affitto e senza un budget. La li-
tro la cellulite o sieri dell’eterna giovi- nea di prodotti era pensata solo per
nezza. l’utilizzo in salone, non avevo l’intento
La raggiungiamo poco dopo la fine di mettere in piedi un e-commerce.
dello tsunami mediatico che l’ha Poi, visto che con il blog stavo acqui-
© Krasnig Roberta
coinvolta per la questione dei punti stando una certa visibilità online, ho
fedeltà erogati alle sue clienti, valo- pensato di provarci. Nel 2015 è nato
rizzati per errore a 0,50 euro invece il brand cosmetico Veralab: all’inizio
che 0,05. Una svista – la prima in sette avevo cinque referenze, poi con il
anni di attività – che le sarebbe costa- passaparola e la credibilità social mi
ta più di 5 milioni di euro, provocando sono affermata sempre di più.
il crollo finanziario dell’azienda. Per Un successo in ascesa, dovuto alla
questo l’imprenditrice ha dovuto fare qualità dei prodotti made in Italy e
zi
un passo indietro chiedendo scusa alla schiettezza con cui ne parla sui az
og
alle “fagiane”, così definisce le sue social. Quale aspetto pesa di più? tin aF
Cr i s
15
L’ITALIA che fa IMPRESA
© Daniele Venturelli
Cristina Fogazzi con il suo staff e due “fagiane” storiche alla 78esima Mostra del cinema di Venezia (2021)
merciale e l’e-commerce, c’è un rap- a vendere, sarei interessata anche a smetica sul web?
porto stretto. Magari ho meno confi- fare delle acquisizioni, pensando a Era cominciata già prima della pande-
denza con chi è in amministrazione, nuovi brand da incubare. Ho parec- mia, ma durante il lockdown c’è stato
ma comunque lavoro bene con tutti. chie idee in mente, c’è tanta carne al il boom. Con quelle call infinite da-
Oltre all’e-commerce, ora ha aperto fuoco, ma dovete aspettare (ride, ndr). vanti al pc, che ci rimandava sempre
anche alcuni saloni fisici, riconoscibi- Su Instagram ha due profili, il suo l’immagine del nostro viso, è maturata
li dal colore rosa shocking. personale e quello di Veralab. Come la voglia di prendersi cura di sé. Oltre
A Milano e Roma abbiamo due negozi li concilia? al food è cresciuta anche la skincare,
di proprietà, poi ci sono circa 145 punti Il primo è mio, il secondo fa capo al che già prima aveva il suo seguito. Il
vendita in giro per l’Italia, dalle Rina- mio team. Diciamo che se non mi mio profilo, poi, è un po’ anomalo ri-
scenti di Milano, Roma, Torino, Paler- fossero piaciuti i social non ce l’avrei spetto a quello che si vede di solito.
mo, Catania fino alle profumerie, tra mai fatta. Nessuno mi ha obbligato Non faccio balletti, non incarno le dive
cui Pinalli e Naïma, e ad alcune farma- ad aprire un profilo e a dedicarci tanta dei social e non dico mai che basta
cie. Il prossimo corner sarà a Cagliari, attenzione. Quando leggo certe con- usare un determinato prodotto per di-
sempre per La Rinascente. siderazioni drammatiche rispetto alla ventare super bella.
Con Veralab si è aggiudicata il pre- fatica di gestire i profili online penso A novembre è riuscita a trasformare
mio LeQuotabili 2020, attribuito alle che alcune persone non hanno mai il Black Friday in Pink Friday…
società italiane che possiedono le lavorato come camerieri. Io so di es- Oltre agli sconti online, abbiamo or-
caratteristiche giuste per entrare in sere davvero una privilegiata, anche ganizzato due eventi davanti ai nostri
Borsa entro tre o cinque anni. Che se gli spazi della mia privacy vengono shop di Milano e Roma. Con il contin-
futuro immagina per la sua azienda? compromessi. gentamento degli ingressi si era crea-
Mi piacerebbe essere quotata. Oltre Come spiega la popolarità della co- ta la fila per entrare, così alla fine sono
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diventati una sorta di sagra: abbiamo l’arte di Ancona, Taranto e Matera. A settembre ha sfilato anche alla Mo-
offerto waffle e caciocavallo impicca- Mi piace molto l’idea di poter valoriz- stra del cinema di Venezia, insieme
to sulla bruschetta a Milano e mor- zare il territorio e avvicinare le giovani agli amici più stretti, al suo staff e a
tadella a Roma, con pop-corn rosa e donne a qualcosa con cui prima non due fagiane storiche. Il prossimo red
spritz nel pomeriggio in entrambe le erano in contatto. Anche questa è bel- carpet?
sedi. In più, abbiamo affittato due bus lezza. Lo scorso anno abbiamo rega- È stata una bella occasione ma non
turistici a due piani, tinti di rosa per lato più di 1.500 biglietti per i musei di sono appassionata di red carpet: la
l’occasione, offrendo giri gratuiti con queste città e per l’estate 2022 ripete- mia grande ambizione è andare all’a-
prenotazione online. Ad accompa- remo l’esperienza con nuove tappe. E pertura della Biennale arte a Venezia.
gnarci, c’erano influencer e amici: sia- siamo anche digital partner della mo- Quest’anno una parte delle opere
mo passati da momenti d’intratteni- stra Tiziano e l’immagine della donna, esposte sono deperibili e se vai a ve-
mento alla spiegazione delle bellezze a Palazzo Reale di Milano (vedi artico- derle dopo un paio di mesi non sono
artistiche e architettoniche delle due lo a pag. 86, ndr). Nello store di Milano le stesse dell’inizio. Pertanto, visitar-
città. Ai due eventi hanno partecipato abbiamo duemila biglietti da regalare la appena apre ha sicuramente più
più di un migliaio di persone e abbia- per questa esposizione, che è perfet- senso di sfilare su un red carpet. Anzi,
mo venduto oltre 14 milioni di prodotti. ta per il nostro brand. Vengono mo- devo parlarne subito con il mio staff:
Ha anche organizzato le iniziative strate donne burrose, sensualissime, questa cosa va fatta.
estive Bellezze al museo, dove ha con corpi normali e voluttuosi, lonta- veralab.it
portato la sua community a scoprire nissimi dai canoni estetici odierni. estetistacinica
© Marco Curatolo
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INNOVATION
ALL’INTERNO DI UN nia, uno spazio dedicato al digitale e infrastrutture aziendali non più funzio-
all’energia, ospitato in Isola all’interno nali», spiega Silvia Tatti, responsabile
PALAZZO DEL ‘600 di Palazzo Biscari, uno stabile di fine degli Innovation Hub per il Gruppo FS.
di Arianna Mallus ‘600 Patrimonio dell’Unesco, vicino Il primo è nato nel dicembre 2020 a
18
Roma, all’interno della Stazione Ter- FS sta lavorando su diversi progetti.
mini: «Qui svolgiamo attività in col- «Scegliendo questa città l’azienda ha
laborazione con LVenture Group, tra compiuto un'azione concreta che ge-
i più importanti acceleratori di inno- nera impatto e cambiamento al Sud,
vazione d’Europa che ospita nei suoi investendo sui talenti e sulle startup,
spazi, adiacenti a quelli di FS Italiane, accorciando le distanze e facendo del
realtà come Binario F, il centro di Fa- digitale uno strumento vero di cresci-
cebook per la formazione e lo svilup- ta», spiega Antonio Perdichizzi, Ceo di
po delle competenze digitali», conti- Tree-Opinno Italia e fondatore di Isola
nua Tatti. Catania.
A Napoli la sede scelta è il Polo Tec- «Palazzo Biscari, con tutta la sua bel-
nologico di San Giovanni a Teduccio lezza, coniuga storia e modernità,
dell’Università Federico II: «Un con- design e tecnologia, cultura e inno-
testo frizzante all’interno del quale vazione. Nei suoi spazi è nato un hub
coesistono didattica, ricerca, e tecno- in costante dialogo con il territorio e
logia, grazie alla presenza di aziende sta attraendo dall'Italia e dal mondo
come Apple e Deloitte, passando per professionisti interessati a cogliere le
Cisco e Tim. Qui abbiamo concluso da opportunità che stanno nascendo nel
poco un progetto di Open Iinnovation, suo ecosistema, oltre che quelle del
una challenge legata al turismo coin- south working», conclude.
volgendo Trenitalia e il mondo delle Ma gli hub sono solo uno degli stru-
startup». menti utilizzati da FS Italiane per pro-
Infine, Catania, considerata il the muovere «un modello di innovazione
place to be, come afferma il claim di distribuita, basata sulla condivisione
Tree-Opinno Italia, società specia- di informazioni e conoscenze tra l’in-
lizzata in Open Innovation con cui terno e l’esterno dell’azienda, con
© Archivio FS Italiane
Silvia Tatti, responsabile degli Innovation Hub di FS Italiane e Rita Casalini, responsabile di Open Innovation per il Gruppo FS
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INNOVATION
l’intento di generare effetti positivi», vazione. Passare alla fase dell’ese- l’enorme opportunità che può nasce-
spiega Rita Casalini, responsabile di cuzione è la grande sfida quotidiana, re dal cambiamento», spiega ancora
Open Innovation. per traghettare brillanti idee dalla la manager.
Il Gruppo FS ha deciso di seguire teoria alla pratica. C’è un gran bel la- Ci si muove su un terreno difficile,
questo paradigma per intercettare le voro da fare», continua. «Cerchiamo quindi, che deve far coesistere sche-
idee più interessanti, creando valore di far scattare l’interesse verso solu- mi regolatori consolidati con modelli
sia in termini di business, sia di con- zioni diverse, superando le abitudini di business nuovi e in continuo muta-
taminazione. «Cerchiamo di presidia- che portano a dire “si è sempre fatto mento. Per Casalini, la chiave di volta
re i diversi ecosistemi, dalle startup così”. Certo, è rischioso andare fuori è la contaminazione, in grado di valo-
alle Piccole e medie imprese, senza da prassi consolidate, ma è quanto rizzare le competenze e le esperien-
dimenticare incubatori, accelerato- mai necessario perché stiamo assi- ze interne con l’apporto innovativo di
ri, istituzioni, università e centri di ri- stendo a un importante processo di esterni. «Perché ogni persona è im-
cerca. Da questo processo emerge trasformazione legato principalmente portante per costruire il cambiamen-
un’enorme quantità di idee che viene alla digitalizzazione, ma non solo, che to».
poi filtrata, sulla base delle esigenze la pandemia ha ulteriormente acce- isola.catania.it
di business, con l’obiettivo di testare lerato. Non possiamo aspettare di Isola.Catania
e calare a terra progetti di co-inno- tornare alla normalità senza cogliere cataniaisola
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ISRAELE
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
riapre al turismo
Tra storia e tradizione, il racconto di un’inedita esperienza di spiritualità
L’attesa è finalmente terminata! Pasqua. Un’esperienza indimenticabile per chiunque riuscirà a essere
Israele ha riaperto al turismo dallo scorso 7 gennaio. personalmente nella “città della luce”, che prende vita dalla gioia dei
A poco meno di 4 ore di volo dall’Italia, collegata con una rete di turisti che stanno tornando a ravvivarla», ha dichiarato Kalanit Goren
voli giornalieri dalle principali città italiane, Israele è la Terra della Perry, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
spiritualità, dove si incontrano e si coniugano Antico e Nuovo A Gerusalemme si sale, per parafrasare un verbo della lingua ebraica,
Testamento. e la salita spirituale verso il Tempio della Cristianità si alimenta
E Gerusalemme rappresenta il cuore di questa eccellenza! attraverso una visita ai luoghi più tradizionali, come appunto le stazioni
della cosiddetta Via Crucis, partendo dalla Flagellazione custodita
LE PIETRE CHE RACCONTANO STORIE dai francescani insieme anche al rinnovato museo che racconta la
A Gerusalemme si trovano ancora le pietre sulle quali ha camminato storia delle pietre della Terra Santa e della presenza francescana voluta
Gesù e ciascuna di esse racconta una storia. dall’irriducibile San Francesco, coraggioso pellegrino in questa terra.
Uno dei luoghi dove le pietre di Gerusalemme parlano è sicuramente
la Città Vecchia, splendido sito da visitare che racchiude nei suoi 4 km² PERCORSI DI DEVOZIONE
una parte importante della storia dell’umanità. E proprio camminando sulle orme di Francesco, così come la tradizione
Non potrà allora davvero mancare una visita nella Città Vecchia all’arco racconta, partendo da Gerusalemme si potrà giungere fino alla città
di Wilson, unica struttura visibile rimasta del complesso del Secondo crociata di Akko, chiamata anche San Giovanni di Acri: una sorpresa
Tempio, o al tunnel del Muro Occidentale, sito ancora da esplorare che per l’appassionato di storia e di religione che giungerà in questa città
consentirà di camminare proprio sulle pietre delle strade che condussero spesso estranea ai percorsi più tradizionali scoprendo un luogo di
Gesù al Calvario. eccezionale convivenza tra i popoli.
https://english.thekotel.org/western_wall_sites/western_wall_tunnels/ Se si parla di ricerca della spiritualità in Israele, non si può
certamente dimenticare il luogo che vide l’infanzia e la predicazione
SPIRITUALITÀ A GERUSALEMME TRA TRADIZIONE E NOVITÀ di Gesù: la Galilea.
Il periodo pasquale è quello che maggiormente vede Gerusalemme La visita all’antica sinagoga di Cafarnao, dove secondo la tradizione
protagonista della storia della cristianità. lo stesso Gesù insegnò, guarì e cacciò i demoni, o a Cana, dove si
Dal Getzemani sul Monte degli Ulivi alla piscina di Siloe, dalla fortezza ricorda il suo primo miracolo, o al Monte delle Beatitudini sono mete
Antonia alla splendida Chiesa di Sant’Anna, capolavoro crociato in insostituibili e di eccezionale significato spirituale ed esperienziale.
Medio Oriente, al Santo Sepolcro: questi sono alcuni luoghi tra i più C’è, però, un modo forse ancora più inedito per conoscere questa terra
famosi che raccontano la storia della permanenza gerosolimitana di vivendo fino in fondo lo spirito religioso: compiere un pellegrinaggio
Gesù regalando talvolta una visione inedita della città, grazie anche alle a piedi proprio in Galilea, coniugando la dolcezza della natura con lo
continue scoperte archeologiche che fanno emergere pietre e tradizioni splendore dei luoghi, camminando come gli antichi discepoli sulle orme
ancora sconosciute come, per esempio, l’anfiteatro romano emerso di Gesù. Si tratta del Gospel Trail, un percorso che può essere realizzato
fortunosamente dagli scavi nella ricerca dell’antica strada del Secondo anche in auto, in bicicletta o addirittura a cavallo. Circa 60 km in
Tempio e ubicato proprio sotto l’arco di Wilson. Galilea alla scoperta dei luoghi del Nuovo Testamento, un percorso
La Città Antica di Gerusalemme si riveste di una straordinaria vitalità segnato e organizzato, messo a disposizione di tutti, anche dei pellegrini
proprio grazie agli appuntamenti pasquali, partendo dalla suggestiva non più giovanissimi che si stanno preparando a ritornare in Israele per
processione della Domenica delle Palme che accompagna il ricordo la Pasqua 2022.
dell’ingresso di Gesù nella splendida Città Santa. Un appuntamento irrinunciabile, la ripresa di un sogno accantonato per
«Solo Gerusalemme può offrire l’irripetibile emozione di partecipare oltre due anni che ora riprende vita in un Paese sempre più accogliente
spiritualmente alla vicenda umana di Gesù, attraverso un coinvolgente e rinnovato.
momento di raccoglimento che porterà poi alla gioia del giorno di Offerte e pacchetti sul sito: https://new.goisrael.com/it
save MARZO
the date 2022
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
ITALIA 26 E 27 MARZO
Edizione numero 30 per l’evento di
punta del Fondo per l’ambiente ita-
liano (Fai). Sabato 26 e domenica 27
marzo è possibile scoprire e riscopri-
re lo straordinario patrimonio del Pa-
ese partecipando, con un contributo,
alle visite organizzate dai volontari
del Fai.
Si può scegliere tra centinaia di luo-
ghi, spesso inaccessibili o poco co-
nosciuti. L’elenco dei beni è consul- Montecassiano (MC)
© Adolfo Veroli
tabile dal 17 marzo sul sito web. Sono
aperti palazzi e ville storiche, aree ar- la Pinacoteca civica e la Collegiata tro di un progetto di rigenerazione.
cheologiche, chiese di grande valo- di Santa Maria Assunta, che ospita Mentre a San Marco Argentano (CS),
re, esempi di archeologia industriale, una monumentale pala d’altare in antico insediamento urbano lungo
castelli, biblioteche, collezioni d’arte terracotta invetriata e la Chiesa di la Valle del Crati e importante cen-
e musei. Non mancano itinerari nei San Marco. A Lecce sono visitabili gli tro culturale, apre in via straordinaria
borghi e visite didattiche in parchi ur- spazi del Magazzino concentramen- l’abbazia di Santa Maria della Matina,
bani, orti botanici, giardini e cortili. A to tabacchi, complesso industriale tra le architetture cistercensi più raf-
Montecassiano (MC), uno dei Borghi edificato un secolo fa dalla società di finate d’Europa.
più belli d’Italia, si possono ammirare costruzioni di Pier Luigi Nervi, al cen- giornatefai.it
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ANTONIO LIGABUE. L’UOMO, L’ARTISTA
MONZA FINO AL 1° MAGGIO
Un mondo visionario popolato da autoritratti, animali e scene di vita
agreste. È l’universo di Antonio Ligabue, artista complesso e geniale
del ‘900, dal vissuto sofferto, che esprimeva la sua creatività attra-
verso un’esplosione di colori. Tra le 90 opere esposte nell’Orangerie
della grandiosa Villa Reale non mancano capolavori, come Testa di
tigre (1957-58) e Autoritratto con cavalletto (1954-55), in cui emerge il
disagio del genio e, nello stesso tempo, la sua volontà di affermarsi.
L’esposizione ricorda il percorso di un artista dapprima incompreso
e poi capace di suscitare l’ammirazione di collezionisti e critici d’arte.
Oltre ai dipinti che lo hanno reso famoso, sono in mostra incisioni,
disegni e sculture in bronzo.
vidicultural.com
Antonio Ligabue, Testa di tigre (1957-58)
© Galleria Centro Steccata, Parma
Giulio Casanova, progetto per il soffitto della sala da pranzo del Treno reale (1925)
DISEGNARE LA CITTÀ nuova immagine della città sabau- sanova, che ideò e dipinse tutti gli
TORINO FINO AL 27 GIUGNO da come centro industriale. Obiet- elementi dei suoi lavori. Tra questi i
La mostra è un viaggio nella storia tivo del progetto è illuminare que- bozzetti originali del Treno reale, con-
dell’arte e dell’architettura torinese, sta vicenda attraverso un percorso cepito in occasione del matrimonio
tra eclettismo e liberty. Tra l‘800 e il con disegni architettonici e progetti tra Umberto di Savoia e Maria José e
‘900, l’Accademia Albertina fu un pun- decorativi, solitamente non visibi- ancora oggi a servizio della Presiden-
to di riferimento per la formazione e li. Da osservare ci sono soprattutto i za della Repubblica.
la ricerca, contribuendo a definire la meravigliosi acquerelli di Giulio Ca- pinacotecalbertina.it
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AGENDA
MIND THE MAP! spesso le cartine sono state utilizzate come sostituto della
TREVISO FINO AL 29 MAGGIO realtà ma, trattandosi di opere dell’uomo, non sempre han-
La mostra allestita a Ca’ Scarpa invita a riflettere sulla map- no rispecchiato la geografia effettiva. I mappamondi si sono
patura del mondo come attività da osservare con distacco: diffusi come espressioni di convenzioni sociali che hanno
imposto confini e considerato concreti i concetti astratti di
potenza e dominio. La rassegna si presenta come un viag-
gio nel tempo e nello spazio che parte dalle mappae mundi
inserite nei libri di preghiere del XIII secolo, passa per le co-
struzioni cartografiche realizzate per i commerci oceanici
nell’epoca delle grandi scoperte geografiche e giunge alla
contemporaneità con Google Maps.
Oltre a 40 riproduzioni provenienti da biblioteche norda-
mericane, europee e giapponesi, sono esposti arazzi, tele
e tappeti originali del XX e XXI secolo.
fbsr.it | trevisocontemporanea.it
WARMING!
SIENA FINO AL 27 MARZO
Nel bastione Madonna della Fortezza Medicea, con ingresso gratui-
to, sono in mostra le illustrazioni di Benedetto Cristofani. L’artista dal-
lo stile grafico e concettuale è famoso per aver realizzato le coper-
tine delle riviste più importanti del mondo, tra cui The Economist, Die
Zeit, Wired e Le Courrier International. L’esposizione racconta la con-
dizione umana nell’epoca digitale, il rapporto tra uomo e ambiente, i
meccanismi economici di sfruttamento e la dipendenza dalle risorse
naturali. La semplice e diretta rappresentazione della realtà offre al
pubblico la possibilità di una libera interpretazione, senza imporre
nessuna tesi. L’iniziativa è realizzata dall’associazione Propositivo
(Pro+), con il contributo di Cesvot e del Comune di Siena, e rientra nel
format Vivi Forte Off, che ha l’obiettivo di far rivivere i luoghi della città
con musica, arte e cultura.
propositivi.it
Benedetto Cristofani, Carless Cities
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TASTE. IN VIAGGIO CON LE DIVERSITÀ DEL GUSTO
FIRENZE 26>28 MARZO
Il Salone di Pitti Immagine dedicato alle eccellenze del gusto torna a
riunire in Toscana il meglio della gastronomia e delle tendenze con-
temporanee nel settore food. Lo fa in presenza – cosa che non ac-
cadeva dal 2019 – e in una nuova location: lo show di sapori si sposta,
infatti, dalla Stazione Leopolda alla Fortezza da Basso. Tanti gli eventi
che declinano la sostenibilità in relazione al green, alla regionalità e al
digitale, come i due focus Il riso che produce ambiente e Zero spreco.
Confermati i punti cardine della fiera: Taste Tour, per degustare tutte le
specialità proposte; Taste Tools, dedicato all’abbigliamento, alle attrez-
zature e alle idee innovative per la cucina; Taste Shop, dove acquistare i
prodotti preferiti; Taste Ring e Talk, per chiacchierare con esperti e chef.
Non mancano, infine, la vetrina digitale della kermesse, con la piatta-
forma Pitti Connect, e il programma FuoriDiTaste, con cene, assaggi e
spettacoli in tutta Firenze.
taste.pittimmagine.com Taste the unexpected!, la campagna grafica per Taste 2022
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GUSTA & DEGUSTA
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I VINI DI LENTSCH NASCONO
SULL’ETNA CON IL FASCINO DEI
SUOI CONTRASTI
© pierpaolometelli
CUCINA AD ASSISI
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© Gabriele Giussani
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WHAT’S UP
CIAO CIAO
A TUTTI!
DOPO AVER SBANCATO CON IL TORMENTONE LANCIATO
A SANREMO, LA RAPPRESENTANTE DI LISTA PENSA AGLI
APPUNTAMENTI ESTIVI. E SI PREPARA AL TOUR DI NOVEMBRE
di Gaspare Baglio gasparebaglio
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WHAT’S UP
© Riccardo Ghilardi
«M
i piace molto andare Ma stavolta è stato realmente goliar- l’ho nel cuore, nella pancia, nella te-
in treno. Mi sembra dico, abbiamo riso tantissimo. Spero sta. Nonostante me ne sia andato per
una magia ed è dav- che questo divertimento arrivi anche fare l’attore, sono profondamente par-
vero rilassante. Ricordo che lo pre- in sala. tenopeo. E sono contento che abbia
si per il mio primo provino A Roma. Hai fatto anche alcune incursioni in iniziato a ospitare tanti set, anche gra-
Dopo aver letto un articolo sul Mattino tv. Prevedi un futuro da presentato- zie al film Song’e Napule dei Manetti
di Napoli, corsi in stazione per andare re? Bros, nel quale recito anche io. Roma
al casting. All’epoca, ci volevano due Ho coronato un sogno conducendo Le è la mia nuova casa. È più grande, di-
ore e 40 minuti. Oggi, invece, in un’ora iene con Frank Matano. Il programma spersiva, ma mi ha permesso di fare il
si arriva. Il solo pensiero mi fa sentire di Davide Parenti mi ha molto soddi- lavoro dei sogni. Bologna è una Napoli
più vicino alla mia città, a quelle per- sfatto, è stata un’occasione di crescita del nord: vivace, molto forte cultural-
sone, a quei luoghi. E, magari, fra 20 professionale. mente, piena di vita, locali, turisti.
anni ci vorrà ancora meno tempo». Che cosa ti piacerebbe portare sul Quale luogo racchiude di più l’anima
Grazie a quel treno Giampaolo Mo- piccolo schermo? della città in cui sei nato?
relli ottenne la sua prima parte e da Una serie crime tipo Ray Donovan. Il bello di Napoli sono le tante anime
lì iniziò una carriera, è proprio il caso Non sarebbe male pensarla all’italia- che permettono di respirarne le di-
di dirlo, ad alta velocità. Tra i suoi tanti na. verse declinazioni. A Mergellina non si
ruoli basta ricordare quello dell’ispet- Si avvicina molto al mondo di Colian- può non sentire un tuffo al cuore per
tore Coliandro, nell’omonima serie Rai dro. il mare. Nel centro ci sono meraviglie
che l’ha portato alla consacrazione. La Sì, ma dal punto di vista opposto. Le- come la Cappella di Sansevero, con
prossima stazione lavorativa è C’era gittima l’uso di armi e un certo tipo di il Cristo velato, e poi la Napoli di una
una volta il crimine, terzo capitolo del- linguaggio. In Coliandro c’è un’ironia volta, quella dei vicoli. È veramente
la saga comedy firmata da Massimi- di fondo che in Ray Donovan non è difficile racchiudere la città in un uni-
liano Bruno, in cui interpreta Claudio presente, ha proprio un altro tipo di co luogo. Per esempio Via dei Mille, la
Ranieri, new entry della banda capi- scrittura. strada cittadina più ricca e borghese,
tanata da Marco Giallini e Gianmarco Sei di Napoli, vivi a Roma e il succes- ha come traversine i quartieri spagno-
Tognazzi. Nel film, in sala dal 10 marzo, so nazionalpopolare te l’ha regalato li: qui il popolo si fonde alla nobiltà. E
il gruppo si ritrova addirittura ai tempi Bologna, dove è ambientata la fiction solo a Napoli si vive questa atmosfera.
della Seconda guerra mondiale. L’ispettore Coliandro. Che mi dici di
Che personaggio interpreti? questi tre luoghi? giampaolomorelliofficial
Sono il colto e l’irascibile della gang: Napoli è la mia città, la mia cultura, ce giampaolo_morelli
battibecco in continuazione con Mo-
reno, che ha il volto di Giallini. È stato Marco Giallini e Giampaolo Morelli nel film C’era una volta il crimine
un ruolo molto divertente, grazie alla
bella sintonia nel cast.
Avevi visto i film precedenti?
Sono sempre stato fan della saga.
Questa volta ci troviamo al tempo del
secondo conflitto mondiale, in un’Ita-
lia devastata dagli scontri e dai nazisti,
incontriamo addirittura il Duce. Sono
cose che possono accadere solo al
© Maria Marin
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WHAT’S UP
PRONTI A RIDERE?
DALLA COMMEDIA DI CLAUDIO AMENDOLA I CASSAMORTARI
AL FILM D’ANIMAZIONE L’ERA GLACIALE - LE AVVENTURE DI BUCK.
CON LUCIA OCONE IL DIVERTIMENTO È ASSICURATO
di Gaspare Baglio gasparebaglio
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ROME - MILAN - MONTECARLO - LONDON - MIAMI
UN TRENO DI LIBRI
NIENTE DI VERO
LA SUA FAMIGLIA, L’INFANZIA VIOLENTA E L’ADOLESCENZA
STRUGGENTE NELL’ULTIMO ROMANZO DI VERONICA RAIMO
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UN TRENO DI LIBRI
BRANI TRATTI DA Così per tre anni mio padre ci impedì un gioco che ha scandito i nostri po-
NIENTE DI VERO di consumare frutta e verdura, uova, meriggi per diverse estati. Durante la
latte fresco, di andare a mangiare al controra, poi via via fino al tramonto,
[…] Io e mio fratello siamo diventati tutti ristorante o di comprarci un trancio di e fino all’ora di cena, quando eravamo
e due scrittori. Non so cosa risponda pizza per strada. L’unico cibo consen- costretti ad alzarci, restavamo sdraiati
lui quando gli chiedono come mai, io tito erano prodotti in scatola confezio- vicini sul pavimento, i gomiti a terra e
dico che è grazie a tutta la noia che ci nati prima del 26 aprile 1986. un quadernetto di fronte per giocare
hanno trasmesso i nostri genitori. Se Non era semplice attenersi al proto- alla gara dei numeri. Non giocavamo
mia madre era iperapprensiva, mio collo, ma devo confessare che la cosa uno contro l’altra, ma uno accanto
padre aveva una forma di paranoia aveva un suo fascino, mi faceva senti- all’altra, perché il gioco non era com-
più sottile. I suoi studi da chimico lo re un’eroina in uno stato di quarantena petitivo. In realtà non era nemmeno
portavano a considerare il mondo un invisibile a tutti gli altri. Restare trin- collaborativo. Era più simile all’eserci-
ricettacolo di agenti nocivi da cui bi- cerata dentro il nostro appartamento zio zen di contare le pecore che salta-
sognava costantemente proteggersi. bonificato a mangiare tonno e fagioli no la staccionata per addormentarsi.
Ovvero limitare il più possibile l’uscita come i pionieri, inventare scuse im- Si tirava un dado, e si segnava il nume-
di casa e asfissiarci tra quattro mura, probabili quando andavo a fare i com- ro che usciva. Passavamo ore a fare
che nel nostro caso erano cento. piti a casa di una compagna di clas- questa cosa. Devoti, assorti. Eravamo
Avevo otto anni quando ci fu l’esplo- se e mi veniva offerta la merenda, o entrambi grandi fan del cinque, per
sione del reattore di Černobyl′. La mia monitorare al supermercato le date di cui l’unica vera tensione del gioco era
famiglia, anche quando l’emergenza confezionamento come fossero codi- sperare che il cinque uscisse più volte
sembrava rientrata, continuò a vivere ci segreti riservati soltanto a noi eletti. possibile. Che dimostrasse la sua su-
in uno scenario da film postapocalit- Alla fine ci ritrovammo tutti con un di- periorità. Mentre lanciavo il mio dado,
tico fingendo che non abitassimo in screto deficit di vitamine e, nonostan- spiavo mio fratello che lanciava il suo,
una città relativamente benestante te mia madre ci drogasse di Be-Total intuivo nel suo sguardo concentrato
dell’Occidente, ma in una fantascien- e Co-Carnetina, nessuno di noi aveva la speranza che uscisse un cinque,
tifica Zona X ad alto tasso di contami- una bella cera. Comunque eravamo poi seguivo la sua mano ferma e one-
nazione. sopravvissuti. Al massimo ce la sa- sta che segnava una crocetta sotto il
In ogni plot catastrofista che si rispet- remmo vista con lo scorbuto. […] numero quattro. Appena un guizzo di
ti, quando il mondo è infetto, l’unica rammarico negli occhi e la fede intat-
cosa importante è preservare i legami ta pronta al prossimo lancio. Attenta a
di sangue: la famiglia. […] Il genio di casa aveva inventato non farmi vedere, io segnavo sul mio
© alexkich/Adobestock
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Un assaggio di lettura
© spass/Adobestock
quaderno una crocetta sotto il cinque, ce volesse proprio dirmi «brava» per aver capito male. […]
facendo calare un sipario di dita da- quell’azzardo irragionevole, per il mio
vanti al mio dado con un misero due. tentativo di spezzare la noia del suo […] L’unica volta che ho provato un
Riuscivo a imbrogliare in un gioco zen, gioco insensato facendo qualcosa di senso di maternità è stato un Nata-
non aveva senso. Eppure non riuscivo ancora più insensato. Se volesse dir- le a Berlino. Era il primo Natale che
a farne a meno. Quando i miei ci chia- mi: come facciamo a uscire da questa trascorrevo senza la mia famiglia e,
mavano per cena e confrontavamo cameretta? Come facciamo a liberar- benché fossi stata io a inventarmi che
i quadernetti, io avevo sempre il cin- ci? […] non ci fossero più biglietti per rim-
que vincitore. Non so se mio fratello patriare, la mattina mi svegliai con la
lo sapesse che imbrogliavo, o se non […] Nella mia famiglia erano tutti dei neve e una violenta malinconia. Un
riuscisse nemmeno a contemplarla gran russatori. Un suono pieno, av- mio amico mi aveva parlato di una fe-
una simile meschineria. Cercava di volgente. Non è mai esistito il silenzio sta in un casermone lungo il fiume. Mi
decifrare quei dati ed era sorpreso di della notte. In generale non è mai esi- aveva dato le indicazioni per arrivarci,
come scivolassero fuori da ogni rego- stito il silenzio. C’era sempre qualco- una mappetta disegnata a mano che
la statistica. Provava a dissotterrare sa di acceso: la radio, la televisione, avevo studiato approfonditamente
un’altra possibile logica, tentava le l’aspirapolvere, il phon, il trapano, la per occupare il tempo della solitudi-
sue prime esplorazioni nella metafisi- sega circolare (il sabato era il giorno in ne. La sera mi ritrovai persa nel buio
ca. Come faceva a uscirmi così tanto cui mio padre costruiva i muri). Le pa- tra la fanghiglia e le pozze ghiacciate,
il cinque? Poi mi dava una pacca sulla reti di cartongesso, i pannelli di trucio- finché trovai la fabbrica abbandonata
spalla e mi diceva: «Brava». Ci ho ri- lato, le porte finte non attutivano nulla. che corrispondeva alla descrizione.
pensato spesso a quel «brava». Mi Vivevamo immersi nel ronzio fagoci- Da fuori non si sentiva né la musica
sono chiesta se fosse per il principio tante dei nostri corpi e degli impulsi né il vociare di una festa. Entrai, il mio
dei vasi comunicanti: se mio fratello elettrici. Eravamo un unico organismo amico non c’era, in compenso c’era
fosse costretto a tirare fuori qualche compresso e stipato dentro casa che un gruppetto di ragazzi strafatti che
«bravo» per permettersi d’incamerare agitava la coda e sbatteva contro i si scaldava intorno a uno spiedo con
tutti gli altri rivolti a lui. Mi sono anche tramezzi. Ci parlavamo addosso ai un maialino carbonizzato. Nessuno si
chiesta se fosse una delle sue prime rumori, dentro ai rumori, il che si rive- voltò verso di me, nessuno sembrò
manifestazioni di sarcasmo. Magari lava sempre utile per sostenere in un badare al mio arrivo. Sdraiati a terra
involontario. Mi sono chiesta se inve- secondo momento che era l’altro ad c’erano dei bambini addormentati.
37
Un assaggio di lettura
UN TRENO DI LIBRI
Mi presentai, il mio nome si librò nel fece un sorriso incredibile, o forse era – No, infatti.
vuoto della stanza senza che nessu- un sorriso qualsiasi, ma era il primo Sosteneva che cambiassi letteral-
no fosse interessato ad afferrarlo; non gesto vitale da quando ero arrivata. mente faccia in ogni inquadratura.
potevo nemmeno trincerarmi dietro Mi fissò con aria più curiosa che sor- Ho avuto lo stesso problema nei miei
la sgradevole sensazione di sentirmi presa. Non sapendo che fare, mi misi anni insieme ad A. Lui fa il fotografo.
un’intrusa, dal momento che l’intru- ad accarezzarle i capelli. Erano biondi, Se fosse una donna, avrebbe detto
sione non era stata proprio registra- con dei piccoli dread naturali. Lei mi che è un artista che usa la fotografia
ta. Mi misi a sedere anch’io intorno afferrò per il gomito e mi disse: – Devo come mezzo espressivo, ma visto che
al fuoco acceso sotto al maialino. Mi fare la pipì. […] è un uomo, si accontenta di dire che
versai del vino rosso da un cartone fa il fotografo. Il problema è che que-
dentro una tazza con la scritta ACAB, […] Nella mia vita non vedo mai il bic- sto non lo esimeva dal sentirsi un ar-
dove aveva già bevuto qualcun altro. Il chiere mezzo pieno. Nemmeno mez- tista ogni volta che doveva farmi una
gruppetto dondolava la testa e conti- zo vuoto. Lo vedo sempre sul punto di fotografia. Mi spiace per tutte quelle
nuava a ignorarmi. Avevo portato uno rovesciarsi. Oppure non lo vedo pro- donne che hanno sofferto nell’esse-
spumante, ma mi pareva fuori luogo prio. Non c’è nessun bicchiere. Non re relegate al semplice ruolo di musa
stapparlo, e non volevo svegliare i c’è niente. Sono di fronte a un tavolino davanti a un obiettivo fotografico, vor-
bambini. Poi fui colta da un pensiero brutto e sopra il nulla. Potrebbe spari- rei però rassicurarle: poteva andare
angoscioso, il terrore che quei fagotti re anche il tavolino. Anzi, è già sparito. molto peggio.
sul pavimento fossero in realtà corpi Non mi resta l’assenza, ma la perples- A. non è mai stato interessato a fo-
morti. Mi alzai per tastare i polsi uno sità. tografarmi, c’era sempre qualcosa di
a uno e sentire il respiro. Non erano Scusate, non mi ricordo più. Cos’è che più rilevante nel mondo: una partico-
morti. Una bambina aprì gli occhi e mi dovevo vedere? Non so dove trova- lare formazione calcarea, un impasto
re la risposta, perché a quel punto è di foglie marce, una parete franata. I
svanita anche la domanda. A volte mi pochi ritratti che ho sono stati estorti
chiedo se l’indeterminatezza costante o barattati con altro («Okay, però mi
in cui vivo dipenda da una mia carat- scrivi tu il progetto per la Biennale»).
teristica innata: non mi riconosce nes- Per me è sempre rimasto un mistero
suno. cosa vedesse quando inquadrava il
Non soltanto i miei parenti puglie- mio volto, cosa accadesse in quel-
si, la scrittrice per cui ho appaltato lo spazio di aria e luce tra la lente e
una marchetta, o gente incontrata a il confine del mio corpo, nella stasi
una festa con cui ho scambiato due contemplativa in cui io lo pregavo di
chiacchiere, ma nemmeno gli amici non riprendermi dal basso e lui era
più stretti. Nel mio quartiere gira un immerso nel silenzio della creazione.
ragazzo che si avvicina per chiederti Il risultato comunque erano foto im-
un abbraccio e poi ti tocca il culo. An- barazzanti della mia faccia mostrifica-
che se so come andrà a finire, lo lascio ta. Nell’angosciosa deformazione dei
fare, pensando alla mia frustrazione miei lineamenti, A. riconosceva linee
di quando mi lancio in un abbraccio oscure, ombre, stratificazioni visive:
e vedo l’altro fare un passo indietro non il viso della persona amata, ma
perché non mi ha riconosciuto. C’è un paesaggio inquietante, rovinoso,
sempre qualcosa che non torna: ho gli come una bruttezza rivelatoria che af-
© Serg Zastavkin/Adobestock
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Lo scaffale della Freccia a cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi
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Lo scaffale ragazzi a cura di Claudia Cichetti cichettic
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INCONTRO
42
STORIE DA
RACCONTARE
DAL RICORDO DEL FRATELLO LUIGI ALLE MEMORIE D’INFANZIA.
LA CONDUTTRICE ELEONORA DANIELE PORTA IN TV VITE
INTENSE E PROFONDE. PROPRIO COME LA SUA
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019
© Assunta Servello
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INCONTRO
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Luigi, il fratello di Eleonora Daniele
di quell’ascolto che tanto mi ha inse- tare ogni giorno l’impossibilità di rive- la vita mi ha donato soddisfazioni, Luigi
gnato mio fratello. dere quella persona, di stare con lei e è stata anche una grande gioia. Erava-
Dove siete cresciuti? condividere ancora il tempo perduto». mo felici sotto la nostra quercia, dove
A Saonara, un paesino in provincia di coloravamo il mondo con i nostri colori.
Padova. Ci andavo ogni volta che pote- Quanto ti coinvolgono le storie che Sei veneta, terra ospitale e generosa.
vo per stare con Luigi, anche in giorna- racconti? Mio padre Antonio aveva questo spirito,
ta, proprio in treno, quello che in quegli Nel giornalismo deve esserci obiettivi- rideva sempre, era capace di strappare
anni era l’Eurostar da Padova a Roma. tà, non coinvolgimento, esiste comun- un sorriso anche nei momenti più diffici-
Un treno che mi ha sempre tenuta le- que un conflitto tra due parti. Poi, certo, li. Mi ha insegnato che nella vita la testa
gata a doppio filo a mio fratello. Negli ci sono vicende che mi toccano mag- si rialza sempre con un’enorme dignità.
ultimi anni della sua vita, tornavo per giormente il cuore. Come quelle sui Era molto legato al suo paese, alla sua
andare a trovarlo in ospedale, anche genitori dei bambini disabili che, non storia, io sono cresciuta in uno dei suoi
solo per un’ora. Era una grande storia potendo staccarsi un attimo dai propri negozi, un piccolo supermercato, e nei
d’amore quella tra Luigi e la nostra fa- figli, non hanno più una vita. Mi ha parti- terreni che coltivava, inclusi dei vigneti.
miglia, comprese le mie sorelle. E si è colarmente colpita quella sul “bambino Bellissime le vendemmie, i vicini ad aiu-
improvvisamente spezzata quando lui dai pantaloni rosa” che, schernito e pre- tare, c’era la musica e pigiavamo le uve.
se n’è andato in maniera prematura. so in giro, si è tolto la vita. Sono passati Mio padre univa la semplicità alla feli-
dieci anni e la mamma, che ho intervi- cità. Persino il giorno del suo funerale
Una piccola pausa. Eleonora parla con stato, ha ritrovato la forza: oggi va nelle ha lasciato scritto una lettera che ha
grande profondità di questo rapporto: scuole a raccontare la storia del figlio, letto mia cugina, perché io non ci sono
parole intense, ricordi vivissimi, pezzi affinché non accada più. riuscita. Al termine del testo, invitava
di vita di fronte ai quali non è possibi- Non ti pesa tutto questo dolore con- amici e paesani al bar Da Ennio per
le restare indifferenti. Così come è im- tenuto negli episodi di cui parli? Riesci bere in suo onore e attaccare la musica
possibile non emozionarsi leggendo il ancora a divertirti? di Raoul Casadei ad alto volume. Così
libro, dove i pezzi si compongono e si C’è sempre stata in me una certa con- è stato.
rincorrono. E lei spesso li rimette insie- sapevolezza del dolore, fin da piccola, Qual è il profumo della tua infanzia?
me proprio durante i viaggi in treno. «Il quando ero bambina e nello stesso Quello dei fiori: la violetta, il glicine con
finestrino somiglia a una lavagna dove tempo grande, quasi madre di mio fra- la sua intensa fioritura di agosto e un al-
tutto piano piano si ricompone», scrive. tello. Ma a questa unisco anche la leg- tro chiamato “gli occhi della Madonna”,
«Luigi non riusciva a scrivere ma arti- gerezza: sono una giocherellona, un po’ una piccola margheritina azzurra con
colava le parole con attenzione, aveva casinista, amo divertirmi. Non applico l’interno bianco.
una bellissima voce, spesso sogno che due pesi e due misure, sono me stessa Nel libro racconti i tuoi primi provini
mi stia parlando e la riascolto. Una delle e penso che nella felicità ci sia anche per la tv.
prove più difficili di una perdita è affron- sofferenza e viceversa. Non fingo mai, In famiglia, avevano qualche dubbio.
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INCONTRO
Non da parte di mamma, però. Lei reci- nue. co. Il 5 marzo saremo con la Presidenza
tava in teatro a Saonara e aveva lavora- Sei testimone di tanto dolore, metti del Senato per raccogliere importanti
to come dattilografa per la zia di Pippo mai in dubbio lo sguardo di Dio? testimonianze di donne impegnate in
Baudo. È una domanda costante quella sul vari settori.
Oggi compi 20 anni di carriera televi- conflitto tra scienza e Dio, il bisogno di Hanno qualcosa in più?
siva con ottimi ascolti, sopra il milione cercare spiegazioni. Ciò che mi doman- Hanno molto in più.
ogni giorno, e con le dirette da Sanre- do e non comprendo è come l’uomo
mo hai toccato il 25% di share. possa compiere azioni dove il male pre- eleonoradaniele
Ciclicamente si parla di crisi della tv vale sul bene. Il grande mistero è l’indo- eleonora_daniele_official
generalista, io la faccio da molti anni e le dell’uomo, non lo sguardo di Dio.
penso il contrario: regge ancora e bene. Cosa detesti nelle persone e cosa in-
A me piace raccontare le storie di vita vece apprezzi di più?
delle persone. Odio la superbia e la stupidità, che
Che emozioni ti consegna il viaggio in vanno sempre di pari passo, apprezzo
treno? invece l’umiltà e il coraggio di essere
È un percorso interiore, sai di avere persone libere.
quelle tre ore, un tempo determinato Il tuo luogo del cuore?
ma infinito, se ci pensi. Il tempo del si- Sono due: Cetona, in provincia di Sie-
lenzio, dello sguardo fuori dal finestrino, na, e l’Argentario. In entrambi si arriva
con la campagna a perdita d’occhio, un in treno.
fiume con il letto di sassi rinsecchito Ti piace cucinare?
dal sole, una montagna innevata no- Ho cominciato durante il lockdown:
nostante sia marzo. Dipende dalla tua preparavo molti piatti e sperimentavo.
capacità di osservare. Il treno è un og- Il risotto me lo ha insegnato mia madre
getto elegante, una forma d’arte. al telefono. Oggi sono diventata piutto-
Dimostri una grande voglia di cono- sto brava e amo cucinare per gli altri. Mi
scere. piace anche sorseggiare un buon cali-
Amo imparare: non dobbiamo mai ce di vino e invito a bere italiano.
smettere di farlo, di studiare, chi si cre- Marzo è il mese dedicato alle donne.
de arrivato non lo è affatto. La vita e la È un onore per me raccontare ogni
sua quotidianità sono scoperte conti- giorno le loro storie, essere al loro fian- Mondadori, pp. 168 € 18
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© Mario Spada
mi diceva: «Non guardarla, assecon- minuti interpretando una donna dal- do di quando scendevo al mare in bi-
dala, ma cerca di non accorgertene». la mente provata, Goliarda Sapienza, cicletta. Sono cose che mi mancano,
Secondo lei, avevo una capacità inna- scrittrice e attrice realmente esistita. come mi manca la mia famiglia mio
ta. Ma io ho cercato sempre di miglio- Recitare la follia è sempre una grande padre, mio fratello, i parenti e gli ami-
rare. Voglio raggiungere quel livello scommessa, devi saper tenere il ritmo ci di sempre. Appena posso scappo a
di verità capace di farmi scomparire della scena. Ho intrapreso un viaggio Catania, vado a via San Giuliano, a via
dentro al personaggio. catartico nella disperazione di Go- Etnea. È casa mia.
A teatro cosa è più importante per liarda, che non voleva arrendersi alla Tua figlia ti segue sul lavoro?
te? malattia ma uscirne. Un’evoluzione Quando era più piccola veniva con
L’energia: nel lavoro di Mario Marto- continua, un viaggio dell’anima. me sui set, stava al trucco e mi aspet-
ne Il filo di mezzogiorno che stiamo Di Catania, la tua città, cosa conservi tava. Ora, che ha sette anni, la porto
portando in scena con Roberto De nel cuore? anche a teatro: è successo per Il filo
Francesco (e sarà in tour dal 4 aprile La luce: è diversa e lo capisci appena di mezzogiorno e Taddrarite, di Luana
al 5 giugno, ndr), recito per un’ora e 40 arrivi in Sicilia. E poi gli odori e il ricor- Rondinelli, che ha visto cinque volte in
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sala. Lo sa a memoria, ripete le battu- il personaggio per non risultare una treno?
te di tutti i personaggi mentre gioca in sua fotocopia sbiadita. Per le tournée teatrali mi sposto
camera sua e per me è un’emozione Sei stata più volte paragonata ad molto, ormai è diventato una secon-
grande anche se mi terrorizza l’idea Anna Magnani. da casa. Prendere il treno non è solo
che possa fare l’attrice. Ha il suo posto Avere un quarto della sua aura sa- viaggiare con il corpo ma anche farlo
in un piccolo palco, il direttore di sce- rebbe già moltissimo. Nel frattempo, con la mente, che si apre completa-
na già lo sa e glielo indica tutte le vol- dopo 20 anni di carriera, cerco di es- mente nel guardare e conoscere nuo-
te. Adesso, ha cominciato addirittura a sere coerente con il mio gusto e le vi luoghi. Una sensazione di meravi-
invitare gli amichetti. scelte professionali. Mi pongo molte glia che ti fa tornare un po’ bambina.
Se tornassi bambina, quale sarebbe domande: accettare un ruolo oppure Ricordo con grande piacere quando,
il profumo della tua infanzia? no? Abbracciare il progetto di un’ope- per un provino a Roma, ho viaggiato in
Il gelsomino, il mare, la salsedine. Il ra prima? E se poi non si crea il giusto vagone letto: è stato bellissimo. Dor-
primo lo sentivo in primavera, quan- feeling con il regista? Il rischio della mivo e mi presentavo fresca e bella
do arrivavo nella mia città in treno e delusione è sempre presente. Io sono la mattina successiva. Oggi scelgo il
aprivo il finestrino. Da bambini anda- stata fortunata, ho sempre lavorato treno perché ti regala quel momento
vamo sempre al mare, mio padre ci ha con anime belle, da Torre a Marco per te, dove puoi fare mente locale e
buttati nell’acqua a due anni dicendo: Bellocchio, da Emanuele Crialese a riflettere.
«Nuota». Ne aggiungo un altro, quello Mario Martone, persone con le quali Tra le tue esperienze professionali,
dell’arancino, con la “o” finale, come si ho rapporti meravigliosi. Prima, quan- quale ti piacerebbe rivivere?
dice a Catania. do saltava un progetto mi arrabbia- Ne ho vissute molte, grazie alle anime
Ami più interpretare protagonisti vo molto. Oggi sono fatalista: se non belle che ho incontrato sul mio per-
contemporanei, realmente esistiti, o accade qualcosa è perché non deve corso. Forse vorrei tornare a lavorare
peronaggi di fantasia? accadere. Ed è meglio così. con ciascuno di loro, per provare altre
Mi è capitato di recitare entrambi i Non sopporti l’arroganza, quindi. Che bellissime sensazioni arricchite dall’e-
ruoli. Nel mio percorso attoriale non cosa apprezzi? sperienza.
utilizzo la tecnica dell’imitazione, ben- La gentilezza, il saper essere garbato
sì quella di metterci l’anima. È un me- con chi hai di fronte. Una vera rarità. donatellafinocchiaro.com
stiere complicato, devi entrare dentro Che emozioni ti provoca viaggiare in donatellafinocchiaro
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TRAVEL
VISTA LAGO
IN TRENO VERSO I CASTELLI ROMANI: FRASCATI, CASTEL
GANDOLFO E ALBANO LAZIALE. SULLE ORME DI ANTICHE GENTI.
TRA PAESAGGI LACUSTRI, DOLCI COLLINE E VILLE PONTIFICIE
di Sandra Gesualdi sandragesu
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per il rullaggio di Ciampino, mentre il via Tuscolana. Pittoresche e colorite è una via stretta tra i palazzi che pre-
treno taglia la periferia verso sud-est. alcove per vigneti succulenti e cucina sto si apre su altre due grandi piazze
E continua in direzione Frascati, sulla casereccia fin dai tempi di Lucullo e dove la città si anima e si incontra tra
ferrovia laziale FL4, per raggiungere Cicerone, queste terre hanno attirato i tavolini dei caffè. Da lì parte la pas-
uno dei 16 Castelli Romani, tra le mete papi, imperatori, regnanti e, poi, attori seggiata pedonale e si spalanca la
segnalate sulla guida di Giunti per e letterati. terrazza sulla vallata. Sotto i binari,
Trenitalia, I Regionali da vivere. Lazio FRASCATI, LA BELLA SIGNORA poi, la spianata di Roma e, oltre, la li-
in treno. Fuori dalla stazione di Frascati, in sa- nea sottile che indica l’inizio del mar
A una manciata di chilometri dall’Ur- lita si raggiunge il centro del paese. Tirreno. Appoggiati nel vuoto, cubici,
be, adagiati sui rilievi dolci dei Colli Saliscendi, aria ventilata e sapore di cromati d’aragosta e battuti dal sole
Albani – nati dalle vetuste attività del antichità sono una costante di queste si ammassano i palazzi signorili. Da
vulcano laziale – questi borghi si di- zone. A poche centinaia di metri, la questo lato, Frascati pare una bella
stinguono per il caratteristico centro cattedrale di San Pietro riempie quasi signora agghindata nel volto per na-
storico, il dialetto tipico della zona, del tutto la piazza omonima con la sua scondere i suoi anni e un po’ di de-
un santo o una santa patrona, monu- facciata barocca, resa scenografica e cadenza rilevata nelle viuzze strette
menti o personaggi famosi che lì han- appariscente dalla pietra sperone e che si intrecciano dietro. Dall’altra
no trascorso giorni lieti. La Capitale dal travertino di Tivoli. parte del belvedere, oltre la fonta-
li tiene legati a sé con antichi tiranti È adornata da nicchie e statue, orolo- na a colonna, i cipressi e le palme,
stradali: la via Appia, la via Latina e la gi, pinnacoli, rosoni. Il corso, invece, si staglia in alto, superba e solitaria,
© marcociannarel/Adobestock
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© cristian/Adobestock
Villa Aldobrandini. A prima vista sem- versata da popoli in movimento tra la do lo contiene tutto nei suoi pochi
bra un cartonato appiccicato sul colle Campania e l’Etruria. Obbligatorio da chilometri di estensione, ma lui come
Tuscolano e, un po’ tetra e ingrigita, queste parti fermarsi nelle fraschette un’ellissi si incunea nelle viscere del-
emana un senso di struggente no- per assaggiare il bianco Frascati, vino la terra, sfiorando profondità di quasi
stalgia per i fasti passati. Fin dal ‘500, Doc fruttato e fiorito, in cui si percepi- 200 metri. Il nome lo ha preso da Alba
infatti, la cittadina fu scelta dalla no- sce il sapore della campagna romana. Longa, antichissima nemica di Roma,
biltà romana come luogo di soggiorno Baciati dal clima docile del Mediterra- l’acqua da piogge e polle subacquee,
e molte cascine di campagna furono neo, vigneti e uliveti si perdono alla vi- e sotto conserva ancora un emissario
ampliate e trasformate in lussuose sta e le molte aziende vinicole – come artificiale scavato dai romani nel 398
residenze signorili, tra le quali Villa la Merumalia, biologica e gestita da a.C. che corre fino al mare.
Torlonia, Falconieri, Tuscolana e Mon- giovani donne – ottengono freschi La linea ferroviaria lo attraversa sul
dragone. Negli spazi delle Scuderie bianchi colorati di paglierino o rossi cratere con due gallerie. Dalla Ca-
Aldobrandini, un tempo al servizio morbidi ed erbacei. pitale è frequentato per il suo parco
dell’omonima villa, oggi c’è il museo SUL LAGO, TRA STORIA E NATURA naturale, le passeggiate sui sentieri
civico che espone reperti provenienti Il cuore dei Castelli Romani è una la- lacustri, le escursioni boschive o le
dalla città romana di Tusculum. Cen- mina d’acqua completamente cinta balneazioni dolci: un rifugio all’aria
tinaia di frammenti risalenti all’età im- da colli fitti di vegetazione, un tempo aperta a mezz’ora dalla città.
periale, giulio-claudia o repubblicana. bocca di un vulcano, oggi il lago Alba- I papi vi trasferirono la loro residenza
Terrecotte di teste votive, sepolcreti, no. Sommario di leggende e misteri, estiva già dal ‘600 con Urbano VIII. E,
utensili e gioielli, statuette di figure testimonianze archeologiche e sto- prima di loro, gli etruschi e poi gli im-
femminili, satiri e dionisi raccontano riche, passeggiate amene o sentieri peratori romani si fermarono qui per la
di una terra da sempre abitata e attra- d’acqua navigabili in canoa. Lo sguar- sua posizione. Il perché lo si capisce
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dopo aver scalato rampe per goder- doi infiniti e tirati a lucido si succedono rini, invece, si torna qualche metro su
si il paesaggio dall’alto, prima di rag- le sale del trono, quelle per i prelati e suolo italiano, prima di entrare nei par-
giungere a piedi dalla stazione Castel della musica. La piccola cappella pri- chi sconfinati, tanto estesi da contene-
Gandolfo, che, a picco sul lago gli fa vata di Urbano VIII, scrigno di intarsi e re al loro interno anche un asilo pub-
da faro. affreschi, da far perdere la testa, poi blico e perfino una pompa di benzina.
CASTEL GANDOLFO, CITTÀ DEI PAPI le stanze private: la biblioteca, gli stu- Dentro, stratificazioni di ere, paesaggi
Il clima è mite per gran parte dell’anno dioli, gli uffici, fino alla camera da letto e religioni. In età imperiale, nel I secolo
e su questo colle antico batte una co- in stile Liberty, dopo le ristrutturazioni d. C., Diomiziano vi fece costruire una
stante brezza fresca che sa di monti e negli anni ‘30. Tanto sontuosi e ceri- villa lunga e larga per chilometri di cui
odora di mare. Incastonato in uno dei moniali, queste stanze custodiscono appaiano, di tanto in tanto, resti origi-
borghi più belli d’Italia, una piazzetta passaggi di umani destini anonimi che nali intrecciati a radici di alberi secola-
con basilica e fontana, un centinaio ne accrescono la poesia. ri: acquedotti, perimetri di edifici, tratti
di abitanti nel centro storico, Castel Davide, guida appassionata, racconta di strada a ciottoli, un portico nasco-
Gandolfo è noto in tutto il mondo per che alla fine del ‘44, durante i bom- sto, il teatro.
il complesso delle Ville Pontificie, 55 bardamenti, furono accolti qui 8400 Viali alberati, laghetti, giardini all’in-
ettari di territorio estero che apparten- rifugiati. Su una parete di Villa Cybo glese o all’italiana, ortensie, cespugli
gono alla Città del Vaticano. ancora si notano gli sfregi delle gra- di bosso squadrati, statue classiche,
Nel palazzo principale si passeggia nate. Lo scalone del Palazzo Pontificio fontane di ninfee, fioriture variopinte
su pavimenti in marmo intarsiato, tra che sale al piano nobile, durante quei fanno da scenografia a interminabi-
decine di sale dalle pareti dipinte o tragici giorni, di notte si trasformava li passeggiate. In fondo c’è la fattoria
ricoperte di stoffe pregiate, dove nei in dormitorio per gli sfollati e sul letto vaticana, brulicante di mucche, gal-
mesi più caldi i papi si intrattenevano alla francese di sua Santità nacquero line ovaiole, papere e disegnata da
con delegazioni reali, politiche o capi 40 bambine e bambini, perché sotto vigne e uliveti, orti e arnie: qui si pro-
di Stato in visita. gli ordigni era l’unica stanza sicura e ducono latte e formaggi, miele, vino e
Il lago lo si scorge da molte delle gran- con un generatore per l’elettricità. A olio per i pasti papali. Uscendo, su una
di finestre, poco sotto, fermo e scuro, memoria e gratitudine, in tanti qua si lapide si legge in latino: «Disprezzan-
come se ci galleggiassimo sopra. Nel- chiamano Pio, proprio come Pio XII, ed do le piccole cose non si conquistano
la galleria, i ritratti iniziano da quel Giu- Eugenio, vero nome di papa Pacelli. quelle grandi». Dal 2016, quando papa
lio II che commissionò a Michelangelo La cappella privata, accanto alla ca- Francesco ha deciso di rinunciare alla
gli affreschi della Cappella Sistina, mera, è cosmopolita e dedicata alla residenza estiva, le ville sono state
mentre la lista dei successori di Pietro Madonna Nera. trasformate in un percorso museale e
contiene tutti i 264 nomi. Lungo corri- Per accedere ai giardini di villa Barbe- aperte al pubblico.
Castel Gandolfo (RM)
© Alberto_Patron/Adobestock
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© giumas
ALBANO, RESTI DI PASSATO secolo), sulle cui gradinate si riuniva- in una selva oscura di pilastri e volte a
A cinque minuti di treno c’è Albano no quasi 15mila persone, ci si imbatte botte è un’esperienza che stupisce e
Laziale, da visitare per quell’odore di nell’ingresso dei cosiddetti Cisternoni. spaventa. Per il tanto ingegno umano.
arcaico leggendario di cui è avvolto. Su un cancello chiuso a catena c’è un visitcastelliromani.it
Forse il nome deriva proprio da quello piccolo cartello sgangherato con due
di Albalonga, la città fondata da Asca- numeri, uno del museo civico, che
nio, figlio di Enea e narrata da Virgilio. squilla a vuoto, l’altro di un cellulare.
Ancora custodisce porte romane ben Risponde Angelo, il custode-Virgilio
conservate, un tratto di Appia Antica in che ha le chiavi di questa architettura
roccia vulcanica, terme in mattoncini mai vista prima. È una delle cisterne –
rossi incastonate tra finestre e terrazze la più grande – che furono costruite dai
di oggi e reperti sparsi. Sono così nu- romani per il rifornimento idrico di ville
merosi che chi abita Albano si è abi- private e imperiali o per assicurare l’ac-
tuato a convivere con un passato tanto qua all'accampamento della Legione
ingombrante, dimenticandosi talvolta Partica, lì insediato. Completamente
di salvaguardarlo. intatta, sembra una cattedrale sotter-
Le strade del centro salgono in salita, ranea. Buia, umida, imponente, dispo-
piene di case un po’ stropicciate e da sta su cinque navate lunghe quasi 50
un parcheggio si scorgono altre rovine metri, capace di contenere oltre 10mila
vetuste. In alto, la vista della città si tuf- metri cubi di acqua e ancora funzionan-
fa nel lago che da quassù offre un altro te. Scendere sul fondo di questo rozzo
suo profilo tondeggiante. Inerpicando- cetaceo di pietra, attraverso una scala
si per cercare l’anfiteatro Severiano (III di cui non si vede la fine, per perdersi Giunti, pp. 224 € 14
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TRAVEL
LA FORMA
DELL’ACQUA
NELLA VALLE SEGNATA DAL FIUME NERA, TRA ANTICHE CITTÀ
FORTEZZA, GOLE SPETTACOLARI ED ECCELLENZE DEL TERRITORIO
di Floriana Schiano Moriello floriana.schianomoriello florianaschianom - floriana.fsm@gmail.com
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© Marco Ilari
Vallo di Nera (PG)
tegico di attuale imponenza. Vallo di ficazioni che si sono susseguite negli mando la pace universale. A ridosso
Nera ha conservato il suo impianto anni: case in pietra, archi, contrafforti del castello sorge il cinquecentesco
urbano grazie alle meticolose riquali- e scalinate si aprono e si fondono di borgo dei Casali, ornato da torri co-
continuo, insieme a vicoli, anche co- lombaie, fontane e lavatoi, il tutto in-
Le gole del Nera
perti, detti dagli abitanti “lu bucu di torno alla chiesa votiva di San Rocco.
Ersilia o lu bucu di Maria”, in base al Imboccate le intricate stradine tra
nome del proprietario dell’epoca. una feritoia e un beccatello, si passa
Nata come libero castello fortificato, attraverso il romantico vicolo delle
Vallo fu nel Medioevo la comunità più Baciafemmine, un angusto passaggio
ricca della valle, dedita all’allevamen- a ridosso della Porta Maggiore, tipico
to e all’agricoltura. Una prosperità che delle città medievali umbre. Il luogo,
favorì la nascita di una committenza romantico e panoramico, ha spesso
agiata, con una certa propensione per ispirato la narrativa locale, come le
l’arte. celebri vallanate, aneddoti leggeri sui
Imperdibile a tal proposito la chiesa di personaggi (mitologici e non) locali.
Santa Maria Assunta, restaurata dopo Per conoscere la sua storia vale una
l’ultimo sisma e riaperta al pubblico visita alla Casa dei racconti: centro di
di recente. In stile tardo gotico, dalla ricerca e documentazione dove un ar-
facciata e le pareti in conci di pietra madio-scultura conserva le memorie
bianca e rosa, la chiesa, con la sua raccolte nel tempo. La vista dall’acro-
unica navata, rappresenta una singo- poli del paese è ampia e rassicurante
lare pinacoteca di affreschi di grande e consente di apprezzare l’avvolgente
qualità stilistica e narrativa, realizzati verde dei boschi di roverelle, faggi e
tra la fine del ‘300 e gli inizi del ‘400. pini d'Aleppo: piante ottime per lo svi-
E se nell'abside si riconosce lo sti- luppo delle tartufaie.
le giottesco dei due maestri Cola di Qui, infatti, il tartufo vegeta abbon-
Pietro da Camerino e Francesco di dante, al punto da aver trasformato il
Antonio da Ancona, che vi lavorarono territorio in un immenso giacimento
nel 1383, sulle pareti è un'esplosione di oro nero: a questo proposito, Vallo
di brillanti colori che ritraggono una di Nera vanta la qualifica di Città del
moltitudine di santi, papi e Madonne tartufo. Ma non basta: questa antica
del latte, ex voto commissionati da città fortezza, meno di 400 anime,
devoti del posto. Tutta da ammirare può fregiarsi di numerosi altri titoli
la Processione dei Bianchi, risalente al virtuosi: Borgo più bello d’Italia, Ban-
1401, straordinario documento stori- diera arancione del Touring Club, Cit-
co del corteo di penitenti che passò tà dell’olio, Comune amico delle api
realmente per Vallo nel 1399, procla- – garanzia di ambiente sicuramente
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© Marco Ilari
sostenibile – e Comune fiorito. Last tanti. Tobiolo, capolavoro che lascia a boc-
but not least, Vallo di Nera è anche Vale quindi una visita il Museo civico ca aperta. A perpetuare in città l’ope-
promotore di Fior di cacio, evento de- a Palazzo Santi, con la sua sorpren- rosità della santa dei casi impossibili
dicato ai formaggi della Valnerina, tra dente collezione di sculture in legno, ci pensano poi le monache di clausu-
cui spicca la ricotta salata, presidio terracotta e pietra risalenti al XIII e XV ra del monastero: dedite non solo alla
Slow Food. Insomma, tutta una serie secolo: tra queste, da non perdere vita contemplativa, infatti, producono
di titoli e attività che premiano le pe- la statua dell’Arcangelo Raffaele con deliziose pastarelle, la cui ricetta ar-
culiarità del borgo e combattono lo
spopolamento. E tutto ciò fa di Vallo Tartufo nero
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© Massimo Chiappini
Cascia (PG)
rivò dalla Sicilia con suor Pia, più di – d’archivio e nei campi – di Silvana biente naturale senza mai sovrastarlo.
cento anni fa. La loro vendita mira a Crespi, brillante imprenditrice agri- Merita una sosta anche la cascata
sostenere la costruzione della Casa cola a cui si deve anche il recupero delle Marmore, proprio ai confini del-
di Santa Rita, edificio destinato a ospi- della roveja, oggi presidio Slow Food. la valle solcata dal Nera, secondo sito
tare le famiglie dei malati ricoverati Questo legume, simile a un pisello di più visitato dell’Umbria e, tramite le
negli ospedali locali. colore scuro, saporito e nutriente, ha riprese del regista premio Oscar Ga-
Tra le innumerevoli eccellenze agro- arricchito nei secoli passati le zuppe briele Salvatores, testimonial delle
alimentari del territorio casciano vale dei popoli della Valnerina. Riscoper- bellezze italiane a Expo Dubai 2020.
la pena citare un legume antico, la ta fortunosamente dall’imprenditrice, Anche stavolta l’acqua è protagoni-
roveja, e lo zafferano, che con i suoi oggi la roveja è tornata sulle tavole sta. La straordinaria opera di architet-
fiori colora di viola i paesaggi all’inizio dei ristoranti, sia come minestra che tura idraulica risale al 271 a.C., quando
di ogni autunno. Lo zafferano purissi- come fresca insalata estiva. E, come il console romano Manio Curio Denta-
mo di Cascia è infatti uno dei prodotti ci fa sapere lo chef del Quirinale, è to, per liberare la piana reatina dalle
agroalimentari tradizionali dell’Um- uno dei piatti prediletti dal presiden- stagnanti acque del Velino, ordinò lo
bria. Coltivato fino al ‘500 e poi inspie- te Sergio Mattarella. Nei suoi paesi e scavo di un canale, la Cava Curiana,
gabilmente scomparso, ha ripreso nelle sue colture, quindi, questo ter- presso la rupe di Marmore, in modo
a essere prodotto nel 2000, grazie ritorio racconta i segni lasciati dagli da convogliarle più in basso verso il
anche all’indefesso lavoro di ricerca uomini che hanno interagito con l’am- letto del Nera. Inizia così la lunga sto-
ria della cascata artificiale, diventata
Cascata delle Marmore (TR) attrazione mondiale: 165 metri arti-
colati in tre grossi salti, di cui il primo,
di 85, è il più alto al mondo. Il ricorso
all’intervento dell’uomo ha modificato
l’assetto originario, permettendo però
al contempo che la natura prendesse
poi possesso dell’area, rendendola
scenografica e preziosa anche dal
punto di vista della biodiversità ormai
presente. La sua spettacolarità ha in-
cantato e ispirato scrittori e poeti di
ogni tempo, da Virgilio a Cicerone fino
a Lord Byron e oggi a raccontarne il
passato, il presente e il futuro c’è Hy-
dra, il museo multimediale che com-
© Alessio Russo/AdobeStock
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TRAVEL
L’ANELLO DELLE
DOLOMITI
© Harald Wisthaler
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UNISCE QUATTRO STORICHE VALLATE LADINE TRA TRENTINO,
ALTO ADIGE E VENETO. IL GIRO DEI QUATTRO PASSI, INTORNO
AL MASSICCIO DEL SELLA, È LO SKITOUR PIÙ FAMOSO AL MONDO
di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha
ilmondodiabha.it
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© grahof_photo/Adobestock
Impressionante, dunque, pensare che meteorologico, ma anche sociale ed che portava i primi intrepidi sciatori in
una minoranza linguistica di appena economico. Basti pensare che, prima cima al Col Alt, simbolo di Corvara,
38mila persone – tanti sono i ladi- della nascita del turismo invernale messa fuori funzione nel corso della
ni al giorno d’oggi – sia stata capace subito dopo il secondo dopoguerra, Seconda guerra mondiale». Grazie a
di un’impresa così grande. Al tempo i ladini versavano in condizioni di po- Kostner, l’industria degli impianti di ri-
stesso, però, questo ci ribadisce la vertà assoluta, portando avanti una salita divenne in breve fiorente in Alta
forza di una cultura nata dal contatto vita di stampo contadino, basata su Badia, sviluppandosi nelle valli circo-
delle genti che abitano le Alpi da mi- una sussistenza di base. «Tutto cam- stanti.
gliaia di anni e l’Impero romano, che biò quando mio nonno Erich Kostner», Di lì a qualche decennio, «nacque l’i-
qui giunse nel 15 a.C. ricorda Andy Varallo, presidente di Do- dea di creare un biglietto unico per
La lingua ladina, infatti, sorella dell’ita- lomiti Superski, del Consorzio impianti i frequentatori della Sellaronda, co-
liano e di tutte le altre di origine neo- a fune Alta Badia e della Fis Ski World stretti a prendere in mano il portafogli
latina, rappresenta la popolazione ri- Cup Alta Badia, «ebbe un’intuizione per pagare a ogni impianto», ricorda
masta caparbiamente ad abitare le che cambiò per sempre il destino di Lazzari. L’iniziativa partì da un gruppo
montagne: un popolo che ha attra- queste montagne. Era il 1946 quando di illuminati imprenditori convocati
versato secoli di un’esistenza imper- creò il primo impianto di risalita in Italia nella primavera del 1973 dallo stesso
via non soltanto da un punto di vista per sostituire una rudimentale slittovia Kostner: Ugo Illing, Erich Kastlunger,
Val Gardena
© ingusk/Adobestock
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Cabinovia Boé a Corvara, in Val Badia
Gottfried Declara, Paolo Fosco, Franz che segnano le direttrici capaci di am- di offrire l’esperienza di un vero e pro-
e Fiorenzo Perathoner. Senza render- pliare notevolmente il dominio sciabile prio viaggio sciistico, grazie alle sue
sene conto, stavano dando vita al bi- centrale, abbracciando circa 600 chi- piste lunghe e dolci».
glietto unico non solo per la Sellaron- lometri di piste percorribili con gli sci E poi va ricordato anche il secondo
da, ma anche per il Dolomiti Superski: ai piedi». aspetto fondamentale del tour, quel-
poco dopo, infatti, aderirono anche le Dunque, prendete nota e considerate lo culturale, come specifica Varallo:
valli di Cortina e la Val Pusteria – an- queste indicazioni utili a trascorrere «Approfondendo ogni singola vallata
ch’esse fortemente caratterizzate dal- ogni giornata sulle piste in modo di- da un punto di vista sciistico, si en-
la cultura ladina, ampezzana nel primo verso, sfruttando la Sellaronda come tra in contatto con quattro differenti
caso, puntereste e ladina nel secondo circuito di base, indispensabile a rag- mondi compresi nella cultura ladina.
– e i successivi anni videro poi l’ade- giungere scenari ogni giorno diffe- Ogni valle porta infatti il suo dialetto, il
sione di ulteriori comprensori per un renti: «In Val Gardena, scavallando proprio stampo architettonico, una dif-
totale di 12 valli. il passo Gardena dopo aver goduto ferente tradizione culinaria che si può
Se si dovesse tuttavia delineare un della stupenda veduta dalla terrazza cogliere assaggiando i piatti nei rifugi,
nucleo centrale, esso è inevitabilmen- Dantercepies, vale la pena soffermarsi una più spiccata tendenza culturale
te rappresentato dalla Sellaronda al nell'area Col Raiser/Seceda o passare indirizzata verso l’italiano o il tedesco.
punto che, come spiega Diego Clara, addirittura all’Alpe di Siusi e poi rien- Ciò che è certo, comunque, è che in
addetto stampa di Dolomiti Superski, trare attraverso Monte Pana e Ciam- questa impresa comune ognuno lavo-
«i 15mila passaggi quotidiani di turisti pinoi nella Sellaronda. In Val di Fassa, ra per portare benefici anche alle valli
invernali sulla Sellaronda nelle giorna- svalicato il passo Sella e dopo esserci vicine, sviluppando simultaneamente
te di punta corrispondono a circa 3 mi- riempiti gli occhi dal Col Rodella, si sia il turismo ad alta quota sia quello
lioni di utenti unici in una stagione, per può proseguire da Alba di Canazei per a fondovalle».
un totale di 150 milioni di passaggi lun- Ciampac e la Val Jumela verso Buffau- Non dimentichiamo infine che Sella-
go tutto l’arco del Dolomiti Superski». re sino a Pozza di Fassa. Da Arabba, ronda è una realtà ormai consolidata
Insomma, la Sellaronda è un rito obbli- invece, dopo esserci soffermati sulla anche d’estate, come conferma Clara:
gato per gli appassionati di sci e vale la vista mozzafiato dal Pordoi, si può fa- «L’attraversamento delle province di
pena sfruttarlo al meglio. Come spie- cilmente raggiungere la Marmolada Bolzano, Trento e Belluno è un’espe-
ga ancora lo stesso Clara: «Il circuito si per un’esperienza unica sulla cima più rienza ormai apprezzata anche nel
compone del classico Giro dei quattro alta delle Dolomiti (3.343 m), che è an- periodo estivo, in bicicletta o a piedi,
passi, e il segreto per goderne a pieno che l’unico ghiacciaio nel Dolomiti Su- utilizzando gli oltre 100 impianti di ri-
è integrarlo con le sue infinite varianti. perski. E in Alta Badia, lasciandoci alle salita che restano aperti entro e oltre
Per questo, più che un anello, ci piace spalle il più morbido dei quattro passi, il percorso della Sellaronda, grazie al
considerarlo una sorta di sole, con un il Campolongo, si apre allo sguardo il circuito della Dolomiti Supersummer».
nucleo centrale e tanti raggi intorno vasto altopiano del Pralongià, capace dolomitisuperski.com
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MEMORIE DAL
SOTTOSUOLO
ANTRI INFERNALI, SORGENTI SOTTERRANEE, CAPOLAVORI
D’INGEGNERIA IDRAULICA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI POZZI
D’ITALIA, CUSTODI DI LEGGENDE NASCOSTE SOTTO I NOSTRI PIEDI
di Peppe Iannicelli
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Pozzo di San Patrizio, a Orvieto (TR)
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© greta gabaglio/Adobestock
tori in una dimensione quasi magica. le quali fermarsi a pregare e medi- IL POZZO DELLA POLENTA E LA SUA
Inizialmente, era chiamato il pozzo tare. Quest’aura di mistero continua LEGGENDA
della Rocca. A metà dell‘800 venne ad ammantare non solo il pozzo di A metà della Piaggia di Corinal-
rinominato facendo riferimento alle Orvieto, nel quale i turisti lanciano do (AN), maestosa scalinata delle
leggende collegate a San Patrizio, monetine beneauguranti, come nella Marche, i visitatori ammirano il poz-
il patrono d’Irlanda, convinto che Fontana di Trevi, ma anche altri pozzi zo della Polenta, che a metà luglio
queste opere idrauliche fossero una storici scavati nelle viscere profonde diventa meta di rievocazioni stori-
sorta di accesso all’inferno presso delle città italiane. che ed eventi popolari. L’origine del
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nome è burlesca. Un contadino por- alla cavità. Così, qualche fantasioso infatti, emergevano i munacielli a tur-
tava sulle spalle un pesante sacco di buontempone raccontò all’osteria bare la pace domestica. Tra il ‘500 e
granturco e, giunto a metà della gra- che avesse lanciato nel pozzo anche il ‘600 furono scavati nel ventre tufa-
dinata, lo poggiò sul bordo del pozzo delle salsicce e che qualche massaia ceo di Napoli centinaia di pozzi diret-
per riposarsi un attimo. Per disgrazia, avesse aggiunto del sugo a questa tamente collegati alle abitazioni con
il prezioso bagaglio finì in fondo al immaginaria pietanza degna del pae- una botola. Ogni famiglia attingeva
pozzo e il contadino disperato cer- se dei matti. l’acqua con secchi e carrucole, ma le
cò in tutti i modi di recuperarlo, im- I MUNACIELLI NEL SOTTOSUOLO DI condotte avevano bisogno di perio-
brattandosi di farina e richiamando NAPOLI dica manutenzione. Tale lavoro era
l’attenzione dei passanti. Quando Se a Corinaldo il pozzo produce po- affidato ad agilissimi operai che s’in-
riemerse, sembrava avesse effettiva- lenta, la situazione a Napoli è ben più filavano nei cunicoli indossando una
mente mangiato la polenta in fondo seria. Dal sottosuolo di Partenope, sorta di saio che li faceva sembrare
dei monaci. Tra leggende e dicerie, i
Sotterranei di Napoli “munacielli” diventarono una presen-
za costante nell’immaginario familia-
re partenopeo per giustificare piccoli
furti, tradimenti, danni nelle abitazio-
ni. Le visite alla zona sotterranea di
Napoli consentono di accedere a
pozzi e cisterne e, magari, imbattersi
in qualche munaciello superstite.
SORGENTI SOTTERRANEE DAGLI
ETRUSCHI AL RINASCIMENTO
Palazzo Sorbello, a Perugia, custodi-
sce il pozzo etrusco, la cui costruzio-
ne si può far risalire addirittura al III
secolo avanti Cristo. Con una canna
cilindrica che raggiunge la profon-
dità di 37 metri, ha garantito un ri-
fornimento idrico costante alla città
umbra anche nei momenti più dram-
matici della sua storia.
Siena, invece, è lontana dai corsi
d’acqua. E, nel corso dei secoli, i con-
tradaioli hanno dovuto attingere a
sorgenti sotterranee oppure alla ca-
nalizzazione dell’acqua piovana. Nel
sottosuolo sono stati dunque realiz-
zati 25 km di gallerie, oggi visitabili
grazie a una serie di appuntamenti
organizzati dal Comune. La costru-
zione di questi “bottini” ha garantito
il rifornimento idrico della città del
Palio contribuendo alla sua potenza
© manola72/Adobestock
economica e culturale.
Il Palazzo Ducale di Urbino, vera e
propria città nella città, era servito da
pozzi e cisterne che il Gruppo speleo-
logico locale ha riportato alla luce.
Un ingegnoso dedalo di stanze e cu-
nicoli che avevano lo scopo di racco-
gliere le acque piovane destinate a
soddisfare il fabbisogno idrico della
corte. In questo viaggio sotterraneo,
accompagnati da guide esperte, si
possono ammirare la condotta di
Santa Lucia e le quattro cappelle del
Santissimo Crocifisso della Grotta.
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TRAVEL
ITALIA IN VERDE
IL 17 MARZO MONUMENTI ILLUMINATI E FESTEGGIAMENTI IN TUTTO
IL PAESE PER CELEBRARE SAN PATRIZIO, PATRONO D’IRLANDA
di Francesca Smacchia
N
zo Merlato di Procida, Capitale della
on è San Francesco, non persone che si uniscono ai festeggia- cultura 2022, all’UniCredit Tower di
si tratta di San Gennaro. menti del Saint Patrick’s Day. Milano. Il capoluogo lombardo ren-
Eppure, è uno dei santi più Quando si parla di San Patrizio, ci si de omaggio al santo anche con l’Irish
conosciuti in Italia. Stiamo parlando riferisce a una figura tra le più straor- Week, dal 14 al 20 marzo: un’intera
del patrono d’Irlanda, San Patrizio, le dinarie del panorama agiografico. Gli settimana dedicata all’Irlanda con
cui celebrazioni ricorrono il 17 marzo. sono stati attribuiti molti miracoli, tra diversi appuntamenti, sia in presen-
Sarà perché l’eredità culturale dell’i- i quali il merito di aver cacciato tutti i za sia digitali, tra cui una mostra fo-
sola è tramandata e diffusa dalle nu- rettili dall'isola, in modo particolare i tografica, performance di street art,
merose comunità di irlandesi sparse serpenti. E la leggenda vuole che ab- una rassegna di film in lingua inglese
nel Paese, oppure perché il colore bia utilizzato il trifoglio per spiegare ed eventi a tema in pub e ristoranti
verde associato all’Irlanda piace mol- il concetto cristiano della Trinità ai per celebrare il patrono dell’Isola di
to anche agli italiani, resta il fatto che celti, durante la sua missione di con- Smeraldo. Tutti gli aggiornamenti su
ogni anno in Italia sono numerose le versione al cattolicesimo. irlanda.com.
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IL PAESE DEI MILLE PAESI
di Osvaldo Bevilacqua
[Direttore editoriale Vdgmagazine.it e ambasciatore dei Borghi più belli d’Italia]
Foto © Gianni Nicosia
IL BORGO
DEI MISTERI A TRIORA, GIOIELLO DELL’ENTROTERRA
LIGURE CHE ALLA FINE DEL ‘500 FU SEDE DI UNO
DEI PIÙ FAMOSI PROCESSI PER STREGONERIA
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a cura di vdgmagazine.it
In questa serena cornice si stenta a ciale e del fanatismo religioso che, nel 1687. Da quando ha raggiunto la
immaginare la lugubre vicenda che anche senza roghi, lasciò comunque fama di borgo delle streghe, la città
vide coinvolte decine di persone, in la sua scia di dolore e morte. ha scongiurato un graduale spopola-
prevalenza donne, iniziata nell’estate Oggi Triora è conosciuta come la mento grazie a importanti iniziative sul
del 1588 e conclusasi l’anno seguen- Salem d’Italia, anche se cronologi- tema della magia e della stregoneria
te, in uno dei più famosi processi per camente sarebbe più corretto il con- storica che richiamano turisti da tutto
stregoneria celebrati nella penisola. trario visto che la città americana fu il mondo.
Un dramma frutto del pregiudizio so- sede di una vasta caccia alle streghe Triora è sede del primo Museo etno-
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IL PAESE DEI MILLE PAESI
storico della stregoneria, realizzato su piante officinali. Le conoscenze erbo- eresia delle streghe in cui alcune fat-
progetto dell’architetto Luca Dolmetta ristiche delle donne definite streghe, tucchiere sono raffigurate mentre ar-
e curato, per la parte scientifica, dallo infatti, erano assolutamente analoghe dono in una fornace infernale. Da non
storico Paolo Portone. Nelle quattro a quelle della medicina monastica e perdere la Collegiata, chiesa di origine
sale di Palazzo Stella, lo stesso dove ospedaliera. Dopo una mia intervi- medievale che sorge su un tempio
furono celebrati i processi e da cui si sta esclusiva, Antonietta è diventata pagano, e il Museo etnografico in cui
gettò, per la disperazione, una del- una star dei social e della tv. Si è or- sono raccolti numerosi oggetti antichi,
le accusate, i visitatori possono im- mai consolidato un “pellegrinaggio” talvolta usati ancora oggi dai discen-
mergersi nella cultura delle persone di giornalisti, turisti e curiosi che si ri- denti di contadini e pastori.
definite streghe, nelle coordinate del volgono a lei per curarsi con le piante Per completare la visita del borgo ci si
pensiero magico, nelle figure di riferi- officinali. E la signora delle erbe ha una può fermare ad assaggiare la cucina
mento appartenenti alla mitologia ar- risposta per (quasi) tutti i malanni. locale: i ravioli di magro con ricotta e
caica e classica, nei saperi erboristici Merita una visita anche la chiesa di borraggine (in alternativa con bietole
tramandati soprattutto dalle donne. San Bernardino, eretta agli inizi del XV o spinaci), le tagliatelle al sugo di co-
Chi si trovasse a passare dal borgo non secolo in posizione strategica, lungo niglio, gli gnocchi di zucca con burro e
deve perdere l’occasione di incontra- la via dei pellegrini che dal mare vole- timo, i bügaeli (grumi di farina di casta-
re Antonietta Chetta, l’ultima signora vano raggiungere i paesi montani fino gne cotti in acqua salata e serviti con
delle erbe, un’arzilla 90enne che, ol- alla Francia. All’interno, alcuni dipin- latte caldo), i ciapazöi, una pasta verde
tre a un magnifico sorriso, vi svelerà i ti murali di grandi dimensioni hanno di forma quadrangolare condita con
segreti per conservare la salute grazie come sfondo il tema del Giudizio Uni- sugo di funghi e le patate nella teglia,
ai rimedi naturali, frutto della sua in- versale. Tra questi, spicca una delle cotte sulla brace, da gustare diretta-
tensa esperienza nella raccolta delle primissime testimonianze della nuova mente dentro una foglia di castagno.
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GENIUS LOCI
COLTIVARE
LA COOPERAZIONE A BASSANO DEL GRAPPA, LA FATTORIA SOCIALE CONCA
D’ORO VENDE ORTAGGI BIOLOGICI COLTIVATI DA GIOVANI
CON DISABILITÀ PSICHICA. CONIUGANDO SVILUPPO
SOSTENIBILE E CULTURA DELLA SOLIDARIETÀ
© Leonardo Golzato
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GENIUS LOCI
nettone, ma molto più semplice e ve- al mercato e la risposta è secca: «Io la nostra chiacchierata: «In realtà,
loce da preparare, meno spugnoso e lavoro anche in fattoria, dove sto in le attività che si svolgono all’interno
più ricco. Il suo aroma è intenso, in più bottega, al ristorante e nei laboratori». della struttura sono molte. Oltre alla
è molto goloso, insomma la giornata è Mi incuriosisco sempre di più, chiedo gestione dei campi e delle serre, ven-
iniziata proprio bene. indicazioni e mi viene indicato Fabio gono prodotte squisite marmellate e
Mi faccio strada con la bici tra la gen- per avere informazioni più dettagliate. creme di verdura e si panifica utiliz-
te e arrivo nella parte del mercato più Mi avvicino e chiedo quale sia la stra- zando la pasta madre e la farina pro-
colorata e ghiotta. Tra i tanti banchi da da percorrere e se posso raggiun- dotta partendo dal nostro frumento. È
gastronomici, me ne incuriosisce uno gere il posto in bicicletta. La risposta attivo anche un ristorante segnalato
in particolare. Quello di una fattoria è affermativa e così ci avviamo in dire- da diverse guide di settore e realiz-
sociale, la sola dell’intero mercato che zione Trento. Il paesaggio è in perfet- ziamo alcuni manufatti molto ricercati
vende prodotti biologici. Inizio a fare ta sintonia con la nostra passeggiata soprattutto in occasione delle festivi-
domande e apprendo che si chiama lenta, prima d’imboccare la Valsuga- tà».
Conca d’oro e, da anni, cerca non solo na facciamo una breve digressione a Insomma questa impresa, che qual-
di produrre con modalità che siano sinistra e siamo arrivati. Lungo il tra- cuno ha definito “diversamente agri-
rispettose della terra ma vogliono an- gitto Fabio, che si cognome fa Comu- cola”, ha avvicinato alla terra giovani
che coltivare la bellezza. nello ed è presidente della fattoria, con difficoltà cognitive che hanno
C’è Filippo alla bilancia, Monica alla mi parla di un luogo particolarmen- potuto e saputo creare una comu-
cassa che segue i clienti e Marco e te gradevole in cui si producono e si nità dove si trovano solo prodotti di
Luca che coordinano il lavoro di tutti. vendono ortaggi coltivati da giovani alta qualità. Ma una buona insalata o
Filippo è un ragazzo affetto dalla sin- con disabilità psichica: «Li chiamiamo un broccolo, offerti alle persone che
drome di down, molto scrupoloso nel apprendisti, sono coordinati e soste- sempre più numerose frequentano la
suo lavoro, conosce i codici e i prezzi nuti da noi operatori, che siamo costi- fattoria, non sono solo fonte di reddito:
dei prodotti e tiene tutto sotto con- tuiti in cooperativa». diventano anche veicolo di relazioni e
trollo. Gli chiedo quanti giorni lavora Lasciamo le biciclette e continuiamo di riconoscimento del loro operato.
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© Freesurf/AdobeStock
gresso e la conservazione dell’am-
biente naturale, perché la prima può
dirci quali metodi di coltivazione non
danneggiano l’uomo e la terra. Ma
anche fra la cultura della solidarietà
e quella del mercato, fra il profitto e
l’etica, fra il senso del limite e lo svi-
luppo, fra la qualità, la quantità e la
bellezza che, se ben gestita, produ-
ce anch’essa reddito. Insomma, fra il
benessere del singolo e quello della
collettività».
Fabio diventa molto serio, mi guarda,
è felice ed emozionato, fa un secon-
do di pausa e aggiunge: «Pensiamo,
con un certo orgoglio, di riuscire a
Il Ponte vecchio a Bassano del Grappa (VI)
dare una risposta al mondo comples-
Cresce il mio interesse e chiedo a favorire la collaborazione tra contesti so delle persone con disabilità. Una
Fabio quanti sono: «Più di 40», mi diversi: guida il pensiero, le parole, le realtà che sta cambiando perché è
risponde orgoglioso. E continua: «I intenzioni e le azioni così da sugge- sempre più consapevole di poter
nostri giovani apprendisti con i loro stionare il comportamento di tutti gli avere un ruolo del processo produt-
operatori non coltivano solo ortaggi attori che co-costruiscono e realizza- tivo e dare sostegno alle imprese
e non offrono solo buon cibo ma, fra no segmenti di progetti di vita basati condividendone obiettivi e interessi.
mille contraddizioni e difficoltà, cer- sul benessere e sul fare condiviso. Il tutto ha un effetto collaterale bene-
cano di coltivare la cooperazione che Inizia a farsi sentire la fame ma prima fico, contribuisce ad abbattere i costi
esclude la competizione esasperata vorrei che mi sintetizzasse tutto l’o- della gestione dei servizi e offre sere-
ma include l’emulazione. Alla base perato della bio fattoria: «Se chiedi nità a molte famiglie che affidano alla
c’è la solidarietà, grazie alla quale agli operatori che cos’è Conca d’O- fattoria i loro figli più deboli perché
anche il meno abile può trovare una ro», precisa Fabio, «ti rispondono diventino un po’ più forti e si sentano
buona ragione per vivere con gioia e che è un’impresa capace di stare sul parte attiva della comunità».
soddisfazione». Sono molto affasci- mercato ma anche di saper fare sin- Lo abbraccio con affetto, consapevo-
nato dalla cura con cui si cercano di tesi apparentemente impossibili fra le di aver condiviso un bel momento
conoscere le abilità e le propensioni la sobrietà e lo sviluppo sostenibile. con una persona perbene che ha una
dei ragazzi e dico a Fabio che tutto Perché i beni a disposizione, la terra visione da nuovo umanesimo. È il mo-
questo genera tanta bellezza. che ci dà da mangiare e l’aria che re- mento di andare nel ristorante della
Il presidente si illumina: «Siamo con- spiriamo sembrano non tollerare altri cooperativa e tutta la bellezza che ho
vinti che, almeno nel nostro micro- insulti». attraversato l’ho ritrovata nel piatto.
mondo, sia possibile contrapporre È in grado di fare una sintesi, conti- Buonissimo tutto.
la bellezza, cioè la raffinatezza, la nua, «fra la scienza che spinge il pro- concadoro.org
gradevolezza, l’armonia, la dolcezza,
Uno degli apprendisti mentre impasta il pane per il ristorante della fattoria
l’eccellenza, la socialità, la generosi-
tà, alla bruttezza, che comprende la
grossolanità, la spiacevolezza, la di-
© Leonardo Golzato
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BUON VIAGGIO BRAVA GENTE
In questa pagina e nelle successive, foto dell'Eremo delle Carceri, Assisi (PG)
LO SCIABORDIO
DEL SILENZIO SUL MONTE SUBASIO, IMMERSO TRA LECCI SECOLARI,
SORGE L’EREMO DELLE CARCERI. UN LUOGO DOVE
SAN FRANCESCO SI RITIRAVA IN PREGHIERA, PER
ASCOLTARE SOLO IL RESPIRO DELLA NATURA
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© Andrea Cova
«C’
è un silenzio più si più liberamente alla contemplazio-
alto del silenzio…». ne» (Fonti Francescane, 1368).
Così comincia una Nelle precedenti tappe del nostro
delle poesie scritte da Pier Paolo Pa- viaggio abbiamo esplorato il monte
solini e inserita nella selezione Carne della Verna (AR) e Poggio Bustone
e cielo (Salani Editore, 2015), che met- (RI). Questa volta ci allontaniamo di
te insieme scritti legati ai temi dell'a- pochi chilometri dal centro di Assisi
more e dell'impegno civile. (PG) e, salendo verso il monte Suba-
Potrebbe sembrare azzardato e ardi- sio, l’Appennino che campeggia sulla
to mettere in relazione Francesco di Città serafica, raggiungiamo l’Eremo
© Pietro D'Antonio/Adobestock
Assisi con il più grande intellettuale delle Carceri, protetto da una lecce-
dissidente del XX secolo. È sufficien- ta secolare. Un imponente blocco
te guardare la sequenza in cui Totò di roccia, dove le grotte usate come
interpreta la predica agli uccelli nel celle per i frati sono tuguri simili a car-
film del 1966 Uccellacci e uccellini ceri e spiegano l’origine del nome de
per capire che non si tratta poi di un carceribus. Oltre queste, troviamo un
rischio così grande. L’episodio di frate piccolo oratorio centrale in cui i frati si
Ciccillo e frate Ninetto viene girato tra riunivano per la preghiera comune e
i boschi, nella campagna vicino a Tu- la condivisione dell’esperienza di Dio.
scania (VT). Un posto abbastanza iso- Si trattava di una giornata scandita
lato che, magari non volendo, mette in dalla preghiera.
evidenza quanto nella vita del santo All’eremita è frequentemente asso-
fossero importanti le situazioni eremi- ciata l’idea di solitudine, il vivere in
tiche. I luoghi di raccoglimento, rifles- maniera isolata e lontano da tutti. Per
sione, preghiera e silenzio: «L'uomo di Francesco non era così. Il suo testo
Dio si era voluto trasferire in un certo conosciuto come Regola per gli eremi
eremo, dove avrebbe potuto dedicar- dimostra che la vita dei frati eremiti è
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BUON VIAGGIO BRAVA GENTE
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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CULTURA
NEL CUORE
DI GENOVA
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TRA I VICOLI DEL CENTRO STORICO CON CLAUDIO ORAZI,
SOVRINTENDENTE DEL TEATRO CARLO FELICE, PER SCOPRIRE LE
STORIE D’AMORE CHE HANNO ISPIRATO OPERE E CANZONI
di Giuliano Compagno
© Roberto Lo Savio/Adobestock
hissà se insieme a Claudio la seconda replica dell’opera Bianca e sione viva e attuale. Per esempio, il 29
Orazi, sovrintendente del Fernando, di Vincenzo Bellini. settembre del 2020 ho voluto aprire la
Teatro Carlo Felice di Ge- «Il successo fu grande», commenta il stagione teatrale con Il Trespolo tutore
nova, siamo seduti proprio su quel maestro, «anche se Genova non vive di Alessandro Stradella, opera comica
palco dove, l’8 aprile 1828, il re omo- solo dei suoi altissimi trascorsi, ma sa del 1679, tra le prime nella storia mu-
nimo gustò in forma privata e solitaria proiettarne l’esperienza in una dimen- sicale italiana. E in quell’occasione il
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CULTURA
degno di astratta contemplazione, gli proprio cuore fino a lasciarlo. Chi inve-
spettatori ne apprezzarono i contenuti ce dalla città fu adottato – come nel
tanto da aderirvi pienamente, come caso del poeta Giorgio Caproni – così
se in scena ci fossero i loro antenati l’avrebbe ringraziata: «La mia città
© Ansa/Luca Zennaro
redivivi». dagli amori in salita, / Genova mia di
A ridosso di quella prima genovese mare tutta scale / e, su dal porto, ri-
Orazi decise di ripercorrere, insieme succhi di vita / viva fino a raggiungere
al direttore d’orchestra Fabrizio Callai, il crinale / di lamiera dei tetti, ora col
un itinerario stradelliano che ebbe ini- quale / spinta nel petto, qui dove è fi-
zio dalla fine. Da quella piazza Banchi nita / in piombo la parola, iodio e sale
nel centro storico di Genova, dove il / riviera sulla punta delle dita».
compositore seicentesco venne pu- Dalla stazione principale, invece, vi
gnalato a morte da un sicario, assol- occorre un quarto d’ora a piedi per
zi dato per lavare l’onta di una tresca raggiungere piazza dell’Amor Perfet-
ra
oO proibita con la nobildonna Maria Ca- to, dove fu provato e mai consumato
Cl a udi
terina Lomellini. Quella passeggiata un sentimento struggente. Lei si chia-
non fu soltanto l’occasione per pre- mava Tommasina, giovane di nobili
pubblico mostrò una partecipazione sentare una messa in scena straordi- ascendenze che, appena ventenne,
emotiva sorprendente». A tre secoli naria ma soprattutto per sottolineare era andata in sposa al marchese Gio-
e mezzo di distanza, racconta anco- il radicamento di una grande civiltà vanni Battista Spinola. Era una donna
ra, «anziché vivere quel capolavoro musicale tra vicoli e piazze storiche, di fine cultura e bellezza abbagliante.
come una specie di oggetto museale dove chi non è genovese smarrisce il Racconta Jean d’Auton, storiografo di
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Luigi XII, che a fine agosto del 1502 a
Villa Cattaneo si tenne un ricevimento
in onore del sovrano francese e, sotto
un pergolato non lontano dal ninfeo,
al risuonare del Vespro Lucis Creator
optime di Antonius Janue, Tommasi-
na e il Père du peuple si conobbero.
Avvenne qualcosa di più di un inchi-
no e un fulmine indusse la giovane a
esporsi nella sola maniera concepi-
bile. Luigi, infatti, era unito in seconde
nozze ad Anna di Bretagna e Tomma-
sina gli propose un intendyo, termine
genovese che stava a descrivere una
relazione di amor cortese. A quella
confessione di donna virtuosa e inna-
morata, il sovrano rispose: «Oui». Ella
lo elesse come suo amante platonico
e lo nominò signore del suo cuore e
dei suoi pensieri. Si narra che, sette
mesi dopo, a Tommasina giunse no-
© Luca/Adobestock
tizia della morte del re. In verità si era
Vicoli di Genova
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ARTE
LE BELLE
VENEZIANE
Tiziano
Giovane donna con cappello piumato (1534-1536 ca.)
San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage
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LA
RAPPRESENTAZIONE
DELLA DONNA
NELLA SERENISSIMA
DEL ‘500. IN MOSTRA
A MILANO OLTRE
CENTO CAPOLAVORI
DI MAESTRI COME
TIZIANO, GIORGIONE,
LOTTO, VERONESE E
TINTORETTO
di Giuliano Papalini
Tiziano
Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 ca.)
Firenze, Galleria degli Uffizi
no fino al 5 giugno. Una straordinaria
rappresentazione femminile nella
Venezia del ‘500 attraverso oltre cen-
to capolavori, tra cui quelli di Tiziano,
Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio,
Veronese e Tintoretto. «Figure reali e
suggestive nelle quali i grandi maestri
hanno immortalato bellezza e carat-
tere, emozioni e temperamento delle
donne veneziane dell’epoca, creando
di fatto importanti documenti per co-
noscere storia, usi, costumi e mode
della Serenissima di quegli anni»,
spiega la curatrice Sylvia Ferino-Pa-
gden, già direttrice della Pinacote-
ca del Kunsthistorisches Museum di
Vienna.
Un racconto esauriente che mette in
luce uno spaccato di vita sociale nella
città dei Dogi del XVI secolo: «All’epo-
ca, le donne veneziane godevano di
particolari diritti e privilegi rispetto ad
altre città. Per esempio, quelle spo-
sate potevano continuare a disporre
della propria dote e distribuirla ai fi-
gli, anche dopo la morte del marito»,
continua la curatrice.
L’attenzione sul ruolo femminile, enfa-
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ARTE
Tiziano
Marte, Venere e Amore (1550 ca.)
Vienna, Kunsthistorisches Museum
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ARTE
© Musacchio/Ianniello/Pasqualini
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A rchitettura al femminile:
partecipazione, lavoro di
gruppo, attenzione all’am-
biente. Ma anche rispetto del territo-
rio e proposte innovative per gli spazi
sociali. Sono le forme e la sostanza
che caratterizzano i talenti delle don-
ne raccontati nell’esposizione Buone
nuove, donne in architettura, al Museo
nazionale delle arti del XXI secolo
(MAXXI) fino al’11 settembre.
«Una testimonianza importante di
come la presenza femminile nell’ar-
chitettura sia sempre più autorevole.
Oltre alla battaglia contro ogni di-
scriminazione e all’impegno verso
l’ambiente, la dimensione sociale e
l’uguaglianza di genere, le donne af-
frontano con lungimiranza le sfide del
terzo millennio grazie a una sensibilità
finissima verso i materiali e alla capa-
cità di combinare tradizione e innova-
zione e mettere in relazione le diverse
discipline. Il nostro museo, laboratorio
di futuro progettato da una pionie-
ra tra le archistar come Zaha Hadid,
prima donna a vincere il prestigioso
Pritzker Prize, è la sede naturale per
questa mostra», spiega Giovanna Me-
landri, presidente della Fondazione