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PER CHI AMA VIAGGIARE

MATILDE
GIOLI
ANNO XV | NUMERO 2 | FEBBRAIO 2023 | www.fsitaliane.it | ISSN 2785-4175

INTERVISTE
Cortellesi, Gallo
Di Mauro, Me contro Te
TRAVEL
Carnevali d’Italia
neve delle Alpi e del Sud
Lago di Garda
ARTE E PHOTO
Bob Dylan
Nino Migliori

LE FORME
DELL’AMORE
EDITORIALE

TRA
LEGGEREZZA
E GRAVITÀ
© mobilise248/AdobeStock

2
S ono trascorsi tre anni da quel 21 febbraio 2020
quando, dopo il caso dei due turisti cinesi ricove-
rati allo Spallanzani di Roma, l’identificazione di un
primo paziente italiano colpito dal Covid-19 ci ha fatto pre-
cipitare per mesi e mesi nell’incubo della pandemia. 
E un anno fa, il 24 febbraio 2022, i media hanno iniziato a
sbatterci in faccia gli orrori della guerra in Ucraina, trafig-
gendo le nostre coscienze con immagini di morte, distru-
zione, sofferenza fisica e psicologica, abbrutimento morale.
Verrebbe da dire, come il titolo della poesia di Salvatore
Quasimodo Thanatos Athanatos, morte immortale. Che sia
per mano di un’ignota malattia e del destino, o per mano
dell’irredimibile Caino. «Hai ucciso ancora / come sempre,
come uccisero i padri […] / E questo sangue odora come nel
giorno / quando il fratello disse all’altro fratello: / “Andiamo
ai campi”». Ma, sempre prendendo in prestito le parole di
Quasimodo, non dobbiamo «consentire alla morte» di scri-
vere su ogni tomba questa «sola nostra certezza», perché
«la vita non è sogno». È tutt’altro, è sostanza, seppure fini-
ta, effimera. E insieme all’abiezione e alla violenza, che può
rendere afona persino la voce dei poeti («E come poteva-
mo noi cantare […] fra i morti abbandonati nelle piazze […] al
lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero / della madre
che andava incontro al figlio / crocifisso sul palo del tele-
grafo?»), convivono la solidarietà, l’altruismo, la ricerca del
bene e del bello. E, perché no, del piacevole e del diverten-
te. E a chi scrive e racconta compete tenerne conto. Narra-
re l’alternarsi e integrarsi di leggerezza e gravità, coraggio e
codardia, sacralità e depravazione, sublime e orrido.
Su questo numero della Freccia abbiamo voluto ricorda-
re i 12 mesi di combattimenti in Ucraina, la resilienza della
sua popolazione, il sostegno e il conforto recato dalle or-
ganizzazioni umanitarie a chi fugge e a chi convive con la
guerra. Ma, nelle stesse pagine, raccontiamo il carnevale
e il suo spensierato impazzire, la bellezza delle cime inne-
vate del nostro Paese, a nord e nel sud Italia, i piaceri della
gola, il godimento culturale ed estetico di fronte a opere
dell’umano ingegno, riscoperte dopo duemila anni in un
bagno termale, com’è accaduto a San Casciano dei Bagni,
o create da artisti contemporanei ed esposte in musei mo-
dello, come quello di Termoli, o da artisti poliedrici come
Bob Dylan, i cui dipinti sono in mostra al MAXXI di Roma.
E poi la bellezza urbanistica, la storia e la civiltà antica dei
nostri borghi spopolati, fotografati e raccontati alla Galleria
civica di Trento oppure da visitare, raggiungendo Vico del
Gargano in Puglia o Longobardi in Calabria. Ecco, raccon-
tiamo tutto questo e altro ancora non solo perché è il nostro
lavoro, ma perché viaggiare e conoscere, ascoltare musica,
assistere a uno spettacolo, incontrarsi e scoprire sono tutti
antidoti a un pessimismo che a niente e a nessuno giova.
Soprattutto quando pandemie e tragedie belliche ci invita-
no a far nostra l’antica sapienza del carpe diem. «Chi vuol
esser lieto sia»… e di persone, luoghi e cose da amare, ap-
prezzare e di cui godere ne abbiamo. Come se ne abbiamo!

3
SOMMARIO
FEBBRAIO 2023

IN COPERTINA 65 103
MATILDE GIOLI

31 46
UN TRENO DI LIBRI
Nell’Invito alla lettura di questo mese
LA PASSIONE DELL’ATTORE
La Freccia propone il romanzo 54
autobiografico di Joseph Ponthus,
MONTAGNE SENZA TEMPO
Alla linea
58
NEVE DEL SUD
pag. 40 50
62
8 INVITO A FESTA
Maschere, riti, giostre e cortei. Le LE MILLE ANIME DEL LAGO
RAILWAY HEART
14
tradizioni del carnevale tra sfilate di 66
colori e usanze dal sapore antico
L’ITALIA CHE FA IMPRESA LA VIA DELLE ERBE
18 70
AGENDA 80 CITTÀ DI PIETRA
22 IL TEMPO SOSPESO
GUSTA & DEGUSTA In bilico tra sofferenza e speranza,
73
24 macerie e voglia di ricostruzione. Un LA TERRA DI VIOLETTA
operatore umanitario racconta l’Ucraina a
WHAT’S UP
un anno dalla guerra
76
LA CHIESA CHE ISPIRÒ IL SANTO
50 95 84
UTOPIA SOSTENIBILE
88
LA STORIA EMERGE DALL’ACQUA
92
CON GLI OCCHI DI DYLAN
96
UN AMORE DA SPOT
57 98 100
TRENDY VALENTINE
102
I RITRATTI DELLO SCIAMANO
106
IL PAESE CHE NON C’È
125
PRIMA DI SCENDERE

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

111
SCOPRI TRA LE PAGINE LE PROMOZIONI E LA FLOTTA DELLE FRECCE
i vantaggi del programma CartaFRECCIA e le novità del Portale FRECCE

4
Tra le firme del mese I numeri
di questo numero PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI


DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE
ANNO XV - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2023
150 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA
N° 284/97 DEL 16/5/1997
gli anni del carnevale CHIUSO IN REDAZIONE IL 25/01/2023
Foto e illustrazioni
di Viareggio Archivio FS Italiane

[pag. 53] AdobeStock


Copertina © Riccardo Ghilardi

48
Tutti i diritti riservati
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può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso
CESARE BIASINI SELVAGGI i partecipanti alla prima espresso dell’editore

Da marzo 2017 è direttore editoriale di edizione della Mera’s cup ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA SONO RESI
Exibart.com ed Exibart on paper. Manager DISPONIBILI MEDIANTE LICENZA CREATIVE COMMONS
culturale per diverse fondazioni italiane,
nel 1998 BY-NC-ND 3.0 IT

svolge anche un’intensa attività di consulenza [pag. 56]


di comunicazione strategica d’impresa e per Info su

l’internazionalizzazione del made in Italy 51 creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it

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i chilometri di piste
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Tel. 06 44105298 | lafreccia@fsitaliane.it
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Responsabile Prodotti Editoriali Davide Falcetelli
Gruppo FS Italiane, pubblica ogni Caporedattrice Michela Gentili
giorno notizie, approfondimenti e Coordinamento Editoriale Sandra Gesualdi, Cecilia Morrico,
interviste, accompagnati da podcast, Francesca Ventre
In redazione Gaspare Baglio, Angela Alexandra D’Orso,
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narrativa, aforismi e comica, oltre ad aver il quotidiano. Con uno sguardo Ricerca immagini e photo editing Claudio Romussi
scritto quattro libretti di opera contemporanea particolare ai temi della mobilità, Hanno collaborato Osvaldo Bevilacqua, Cesare Biasini Selvaggi,
per il maestro Vittorio Montalti. Vive a Roma, della sostenibilità e dell’innovazione a questo numero Francesco Bovio, Peppone Calabrese,
Claudia Cichetti, Giuliano Compagno, Fondazione
da dove in genere parte e ritorna
nel settore dei trasporti e del FS Italiane, Enzo Fortunato, Marco Gemelli,
turismo quali linee guida nelle scelte Alessio Giobbi, Sandra Jacopucci, Silvia Lanzano,
Valentina Lo Surdo, Filippo Mancini, Greta Olivo,
strategiche di un grande Enrico Procentese, Andrea Radic, Gabriele Romani,
Gruppo industriale Davide Rondoni, Flavio Scheggi, Mario Tozzi

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Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com
Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

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PROGETTO CREATIVO
Giornalista e archeologa medievista. Attiva
nel terzo settore con progetti di accoglienza
per donne rifugiate e migranti. È impegnata
Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello,
nella comunicazione sul tema delle allergie Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli
alimentari in età pediatrica

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GRETA OLIVO
Nata a Roma, lavora nell’editoria. Il suo Con questo QR code puoi sfogliare tutti i On web
romanzo d’esordio è in uscita per la casa numeri precedenti della Freccia. La Freccia si può sfogliare su
editrice Einaudi Buona lettura fsnews.it e su ISSUU

PER CHI PER CHI


AMA VIAGG
IARE AMA
VIAGGI
ARE

E
GIAR
FRECCIA COVER

Naturalia et Mirabilia
Museo archeologico della Sibaritide (Cosenza), fino al 16 dicembre

Anna Corcione
Mirto (2022)

RADICI PROFONDE
di Sandra Gesualdi sandragesu

Flessuosi e nodosi, ramificati come capelli al vento, avvolti creazione su tele immacolate o pulsanti di azzurro sfumato
da foglie perenni. Sono le radici, gli steli e i tralci che abita- e blu intenso. Legno, fogliame, bulbi diventano altro, travolti
no le opere di Anna Corcione. Residenze armoniose e ance- e stravolti dall’atto artistico: tracce di passaggi, epifanie del
strali che diventano composizioni plastiche di rara bellezza, creato, manifestazioni di un consapevole cammino, arden-
in cui gli elementi naturali si accompagnano a pigmen- temente attese, cercate e selezionate con cura da Corcio-
ti, polveri d’oro, gessi e stucchi, gloss e cotoni. Tele con- ne. Naturalia et Mirabilia è la mostra che, fino al 16 dicembre
temporanee che respirano, odorano di terra, trattengono il prossimo, ospita una ricca serie di opere inedite che l’artista
vento che per secoli ha battuto quelle fronde, sono sapide napoletana ha realizzato per il Museo archeologico della
di sali marini, diventano reminiscenza di paesi d’adozione. Sibaritide (Cosenza), diretto da Filippo Demma, con frantu-
«Di volta in volta, scoprendo luoghi diversi o nei quali ritor- mi naturali raccolti proprio nei dintorni. Il mondo antico e i
no, ho la necessità di portare via qualcosa che appartiene linguaggi contemporanei hanno le stesse, tenaci, radici.
alla radice profonda del territorio visitato», spiega l’artista, parcosibari.it
«qualcosa di vivo e che rappresenta un luogo immagina- RosariaeAnnaCorcione
rio». Così, piccoli frammenti di vita si trasformano. Si fanno annacorcione

7
RAILWAY heART

PH OTOS TO R I E S

PEOPLE
Riflessi

© Roberta L.
robibbi92

IN VIAGGIO
#Frecciaview

© Cecilia A.
check_su_orione

8
Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a
LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo
una delle quattro categorie rappresentate (Luoghi, People, In
DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente e priva di

CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno
selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

a cura di Enrico Procentese enry_pro

LUOGHI
Stazione di Torino Porta Susa

© Andrea N.
andrearamats

AT WORK
Capitreno Regionale

© Edoardo Cortesi
eddiecortesi

9
RAILWAY heART

Abbracci prima di partire

© Roberto Di Patrizi
robertodipatrizi

Scia di baci

© Giorgia Vittori
giorgia.vittori

10
Next stop: love

© Giovanni Trombetta
giovannitrombetta_

Amarsi a Milano Centrale

© Giusebbe B.
beppe.tello

PH OTOS TO R I E S
11
RAILWAY heART

A TU PER TU
di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it

C esidio Colantonio, dipendente della Direzione Busi-


ness Regionale Abruzzo di Trenitalia e da un anno
uno dei cento ambassador del Gruppo FS, racconta
la sua esperienza lavorativa e la passione per il mondo dei treni
e quello dei libri.
Di cosa ti occupi?
Sono uno specialista tecnico amministrativo e gestisco alcune
attività di segreteria. Mi sono avvicinato a questo mondo grazie
al periodo trascorso nel Genio ferrovieri, reparto specializzato
dell’esercito, che per me è stata un’esperienza formativa e di
vita impareggiabile. Nel Gruppo FS sono entrato prima come
manovratore poi come capotreno a Roma, ad Avezzano e, suc-
cessivamente, a Sulmona.
Da poco più di un anno sei uno dei cento ambassador del
Gruppo FS. Cosa significa per te?
Vuol dire contribuire insieme a tanti colleghi e colleghe alla
realizzazione di un vero e proprio manifesto di identità azien-
dale, nutrendo e coltivando la propria professionalità in un
network di valori condivisi. Cerco di comunicare agli altri cosa
significhi essere parte integrante delle fondamenta che ispira-
no il Piano industriale di FS Italiane.
In che modo?
Essere ambassador rappresenta la chiave per far conoscere,
attraverso una rete di persone che raccontano i propri mestieri,
ciò che ha sempre accomunato i dipendenti di Ferrovie dello
Stato, ovvero il senso di appartenenza a una storia legata ai
cambiamenti di questo Paese e dell’intera società. Ma vuol dire
anche sapersi appassionare, fare tesoro delle esperienze pas-
sate e crearne di nuove, anche per accompagnare e realizzare
insieme il ricambio generazionale del Gruppo, ciascuno con le
proprie competenze e ricchezze.
Il racconto, dunque, è un elemento essenziale dell’iniziativa.
Quello dei cento ambassador è un progetto di comunicazio-
ne che ben si concilia con la mia passione per la scrittura: la
coltivo sin da giovanissimo insieme all’amore per la letteratura
che mi è stato trasmesso da un professore. Scrivere è sinoni-
mo di libertà, descrizione di emozioni ma anche confronto con
se stessi. È come aprire una finestra che, pur affacciando sullo
stesso panorama, suscita nel lettore sensazioni nuove.
Che cosa significa per te questa passione?
«Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga
poi scoperto», diceva Italo Calvino. Ma per me è anche accor-
gersi di un’idea o di un pensiero che attendeva di germoglia-
re una volta individuata la giusta formula. Me ne sono accorto
realizzando i miei libri, come Storie di calcio o Da qualche parte
vicino al mare. Ogni volta ho intrapreso con la mente un viag-
gio capace di evidenziare i legami che esistono dietro i fatti, le
cose, le persone e la collettività. E far parte di una realtà lavo-
rativa legata al mondo dei treni rappresenta un osservatorio
privilegiato anche per coltivare la scrittura.

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LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,
VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE

U mberto Montano è un imprenditore della ristorazione


e fondatore del Mercato Centrale, il brand che con-
centra botteghe a km zero e artigiani della buona cuci-
na in location particolari, con sedi a Roma, Firenze, Milano e Torino.
Quasi ogni giorno viaggia in Frecciarossa per lavoro.
Come nasce la tua avventura professionale?
Ho cominciato il mio percorso nell’imprenditoria culinaria, con la
nascita e la gestione di diversi locali di successo, dopo aver inse-
gnato alla scuola alberghiera. La realtà del Mercato Centrale segna
un po’ la sintesi e la tappa finale di tutto questo. La ricerca e la va-
lorizzazione della cucina italiana sono stati gli elementi fondanti di
un progetto cominciato nel 2014 a Firenze, dove abbiamo aperto
la prima sede, e proseguito poi a Roma, Torino e Milano, renden-
do progressivamente questo luogo un punto di riferimento in ogni
città.
Viaggi molto per lavoro?
Si, gestisco tanti progetti e, quasi ogni giorno, faccio su e giù per l’I-
talia. Soprattutto con il Frecciarossa, a cui devo moltissimo perché
senza il privilegio di spostarmi con l’Alta Velocità avrei avuto mille
difficoltà. La CartaFRECCIA Platino mi consente di viaggiare in co-
modità tra una destinazione e l’altra, facendomi sentire all’interno di
un’unica grande metropoli. Apprezzo tanto la qualità generale del
servizio quanto la gentilezza sempre rassicurante del personale.
Qual è la caratteristica che contraddistingue la tua attività?
Rendere protagonisti gli artigiani della cucina: dal panettiere al pa-
staio, dal pescivendolo al macellaio fino al pasticcere. Vogliamo
mostrare professionisti che lavorano all’insegna della selezione
accurata delle materie prime. Puntiamo sulla qualità che genera
sempre valore. L’intento di ogni Mercato Centrale è rappresentare
un luogo di convivialità caratterizzato dalla bontà e dalla qualità del
cibo, da far scoprire ai viaggiatori e ai cittadini. Ma anche uno spa-
zio per condividere iniziative ed eventi culturali di grande impatto
e visibilità.
Qual è il legame tra cibo e stazioni ferroviarie?
A Roma Termini e Milano Centrale il binomio mercato-stazione
segna un completamento reciproco in termini di riqualificazione
del tessuto urbano ma anche di relazioni e attenzione all’organiz-
zazione del lavoro. Un connubio che mira a promuovere creatività
culinaria, sostenibilità del viaggio e innovazione dei servizi. Con l’o-
biettivo di migliorare sempre più il legame tra la città, le stazioni, il
tempo libero e quello lavorativo.
Cosa ami di più del treno?
La versatilità e la flessibilità. Durante i trasferimenti diurni, soprat-
tutto dalla sede centrale di Firenze a Milano o in occasione di even-
ti, mi capita di utilizzare il tempo del viaggio per confrontarmi o
scambiare opinioni con il mio team di collaboratori. La sera invece,
durante i viaggi di ritorno, ho la possibilità di rilassarmi e dedicare
un po’ di tempo a me stesso. Sono un assiduo frequentatore anche
dei FRECCIALounge, soprattutto quando arrivo in stazione con lar-
go anticipo: mi fermo lì per un caffè o la lettura di un giornale.

13
L’ITALIA che fa IMPRESA
© Matteo Pavana

François Cazzanelli: alpinista, guida alpina e ambassador La Sportiva

14
A UN PASSO
DALLA VETTA
Le scarpe da arrampicata erano mar-
NATA NEL 1928 IN VAL DI FIEMME, LA roni, grigie o nere, non si usciva da
SPORTIVA ESPORTA I SUOI PRODOTTI PER queste tre nuance. Noi siamo stati i
ALPINISMO, ARRAMPICATA E MOUNTAIN primi ad avere il coraggio di introdurre
il colore: abbiamo abbinato persino il
RUNNING IN 75 PAESI. E DOPO 95 ANNI giallo al viola. I nostri articoli sono sta-
MANTIENE ANCORA UNA CONDUZIONE ti rivoluzionari sia per l’aspetto tecnico
sia per quello estetico. In quegli anni,
FAMILIARE i consumatori avevano voglia di cam-
di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur biare e noi imprenditori abbiamo pro-

«A
posto, anzi imposto, prodotti colorati.
19 anni, nel 1974, ho fat- Francesco e oggi sono io a guidare E poi avete modificato anche il clas-
to il primo viaggio con l’azienda, dove sono entrati anche i sico scarpone da alpinismo in pelle.
mio padre per andare miei figli Giulia e Francesco». Un per- Il cambiamento è avvenuto nel 1996,
alla fiera internazionale di Colonia. corso che ha consentito a La Sportiva quando si diffuse il morbo della muc-
Siamo partiti con un furgone Fiat 238 di continuare a essere un’impresa fa- ca pazza. In quel periodo i bovini ve-
portandoci dietro il campionario delle miliare, fedele alle radici del paese ai nivano abbattuti e non macellati e sul
nostre scarpe e il materiale per alle- piedi delle Dolomiti in cui è nata. Oggi mercato era difficile reperire il pella-
stire lo stand. Guidavo io che avevo è un’azienda con quasi 500 collabo- me per gli scarponi. Così abbiamo
appena preso la patente e il furgone ratori che esporta i suoi prodotti in 75 iniziato a usare materie alternative
non superava i 90 chilometri orari: Paesi del mondo e che continua a vo- come la microfibra e i materiali sinte-
abbiamo impiegato dieci ore per fare ler scalare sempre nuove montagne. tici. Senza volerlo, abbiamo realizzato
i mille chilometri che separano la Val Gli inizi non sono stati facili. Quando prodotti molto più leggeri, perfor-
di Fiemme, in Trentino, da Colonia. è avvenuto il primo grande cambia- manti e confortevoli.
Avevamo pochi soldi, parlavamo po- mento? Esportate i vostri articoli in 75 Paesi,
chissimo il tedesco. Il primo anno non Negli anni ‘80 facevo parte del soc- cos’è per lei il made in Italy?
entrò nessuno nel nostro stand. Do- corso alpino di Moena. Il mio istruttore
dici mesi dopo tornammo alla fiera e di roccia era l’unico a non usare i clas-
anche quella volta i compratori prefe- sici scarponi, si arrampicava con un
rirono girare negli altri spazi. Ma mio paio di Superga in cotone leggere e
padre non volle darsi per vinto. Abbia- confortevoli ma anche molto delicate.
mo continuato a investire e, un passo Una cosa incredibile per l’epoca. La
dopo l’altro, siamo entrati in questo sua scelta di usare quelle scarpe mi
mondo». ha incoraggiato a realizzare dei proto-
Così racconta Lorenzo Delladio, am- tipi simili ma in pelle, perché il cotone
ministratore delegato e presidente si rompeva a contatto con la roccia, e
dell’azienda La Sportiva, leader nella con una suola in gomma più resisten-
produzione di calzature e abbiglia- te. Quella è stata la svolta. Abbiamo
mento per le discipline outdoor, che cambiato il modo di andare in mon-
tra poche settimane compie 95 anni. tagna ad arrampicare. L’alpinismo ha
«Nel 1928 mio nonno Narciso iniziò fatto un passo in avanti grazie al no-
o
di
la

a costruire zoccoli per i boscaioli e stro prodotto.


el
D

a riparare le scarpe dei paesani. Poi Oltre all’aspetto tecnico, siete inter- n zo
re
il testimone è passato a mio padre venuti anche su quello estetico? Lo

15
L’ITALIA che fa IMPRESA

serve per rilassarsi o anche per testa-


re i suoi prodotti?
Mi piace stare all’aria aperta per pas-
sione e per tenermi in forma. Pratico
ancora tutti gli sport da montagna e mi
ritengo il primo, e il più esigente, tra i
collaboratori del reparto ricerca e svi-
luppo. Sono un utente medio e se un
paio di scarpe va bene a me è molto

© Federico Ravassard
probabile che vada bene anche a buo-
na parte del mercato.
Quanto è difficile, nel 2023, continuare
a mantenere la conduzione familiare
e l’intera proprietà di un’azienda?
Per questi due aspetti siamo una mo-
sca bianca. Molte imprese con i nostri
numeri fanno parte di gruppi o hanno
all’interno dei fondi di investimento. An-
che se non abbiamo problemi patrimo-
niali, mi rendo conto che sarà sempre
La realizzazione di una delle scarpe firmate La Sportiva
più difficile rimanere al di fuori da que-
L’artigianato italiano è molto apprez- anni ‘70 non saremmo tornati alla fiera ste dinamiche, tuttavia continueremo a
zato nel mondo. Significa essere rico- di Colonia. E poi il rispetto per gli altri: investire sul futuro della nostra realtà e
nosciuti come un’azienda che realizza dobbiamo ricordarci che le aziende supportare gli amanti delle discipline
un prodotto di qualità, innovativo e so- sono fatte di persone e bisogna avere outdoor con la passione e la dedizione
stenibile. A questo concetto mi piace riguardo di loro e del loro lavoro. che ci hanno sempre contraddistinto.
aggiungere anche il made in Trentino, Siete una realtà molto attenta all’am- Tra poche settimane La Sportiva com-
un ulteriore elemento che ci contrad- biente. pie 95 anni, come celebrerete questo
distingue. Creiamo i nostri articoli per È imprescindibile perché la nostra fab- anniversario?
la montagna in montagna, visto che la brica si trova in mezzo a una abetaia, È sicuramente un traguardo impor-
Val di Fiemme è a mille metri di altezza, ai piedi delle Dolomiti. Cerchiamo di tante ma per me è già passato. Sto già
e questo viene molto apprezzato dai essere sostenibili sia nel prodotto fina- pensando a quando raggiungeremo i
nostri clienti. le sia nel processo industriale. I nostri cento anni di vita nel 2028, un obietti-
Cosa le hanno insegnato suo padre capi d’abbigliamento sono composti vo che vedo molto vicino. Ci stiamo già
Francesco e, ancora prima, suo nonno per il 98% di materiali riciclati o ricicla- preparando con alcuni prodotti in ver-
Narciso? bili. Con la risuolatura delle scarpe da sione speciale che rappresenteranno
La costanza nell’andare avanti verso arrampicata diamo a questi prodotti un secolo di vita de La Sportiva.
un obiettivo anche quando le cose una seconda o addirittura una terza
non vanno bene. Senza questa quali- vita. lasportiva.com
tà, dopo i primi risultati negativi negli A 67 anni lei va ancora in montagna, le lasportivagram

La sede dell’azienda La Sportiva a Ziano di Fiemme (Trento)

16
Valorizzare i prodotti
della mia terra e imparare
a raccontarli.
Questo è il mio progetto.
Arianna, 24 anni
Corso magistrale in Hospitality
and Tourism Management

open day
triennali 11 febbraio
magistrali 13-16 febbraio
iulm.it/openday
AGENDA
a cura di Angela Alexandra D’Orso - a.dorso@fsitaliane.it - Irene Marrapodi - i.marrapodi@fsitaliane.it - Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

save FEBBRAIO
the date 2023
IL VIAGGIO DI ENEA. DA TROIA A ROMA

ROMA FINO AL 10 APRILE


Il mito di Enea, raccontato da Virgilio nel suo poema epico, ha
pervaso la cultura europea. Fuggito da Troia, l’eroe intrapren-
de un viaggio che lo porta a toccare diverse sponde del Me-
diterraneo fino a raggiungere le coste del Lazio, dove dà vita
a una stirpe da cui nascerà Romolo, fondatore di Roma e suo
primo re. Questa storia di migrazione, emblema dell’incontro
possibile fra diverse civiltà, ha ispirato la mostra allestita al
Tempio di Romolo al Foro Romano e curata da Alfonsina Rus-
so, Roberta Alteri, Nicoletta Cassieri, Daniele Fortuna e Sandra
Gatti. Il progetto espositivo, organizzato dal Parco archeologi-
co del Colosseo in collaborazione con l’Associazione Rotta di
Enea, ricostruisce la storia dell’eroe troiano attraverso 24 ope-
re di grande interesse, databili fra il VII secolo a.C. e la piena
© Simona Murrone

età imperiale, prestate da 12 diverse istituzioni nazionali. Un


percorso che mira a promuovere e diffondere la conoscenza
del mito e dell’itinerario culturale Rotta di Enea, certificato dal
Consiglio d’Europa nel 2021 e traccia di una storia millenaria di
scambio e contaminazione. Oltre a ospitare la mostra, il Parco Uno degli allestimenti della mostra
archeologico del Colosseo custodisce un patrimonio immen-
so, reso più accessibile da una Membership Card che offre, a e partecipare a eventi esclusivi, inaugurazioni e progetti spe-
chi la sottoscrive, l’ingresso illimitato per 12 mesi nell’Anfitea- ciali. Un modo per prendersi cura di un bene comune non
tro Flavio e nell’area archeologica del Foro Romano-Palatino. solo monumentale ma anche paesaggistico.
La tessera consente anche di scoprire in anteprima le mostre parcocolosseo.it

THE GREAT COMMUNICATOR: BANKSY 


TRIESTE FINO AL 10 APRILE
Proteste pacifiche e critiche silenziose alla società capi-
talista e individualista condensate in pochi tratti sui muri
delle città del mondo, da New Orleans a Budapest, pas-
sando per Betlemme. L’arte di Banksy, il writer britannico
la cui identità è ignota, è ormai riconosciuta come un po-
tente mezzo espressivo, in grado di veicolare messaggi
articolati su questioni spesso controverse. Per questo
l’esposizione ospitata dal Salone degli incanti di Trieste
mette in mostra circa 60 opere dello street artist, ana-
lizzandone stile comunicativo e linguaggio. Alle riprodu-
zioni si associano oggetti, fotografie, video e memorabilia
che integrano la mostra spiegando mezzi e finalità di un
artista dibattuto.
salonedeglincanti.comune.trieste.it

Choose your weapon (2010) di Banksy

18
UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE. GEISHE, SAMURAI E I MITI DEL GIAPPONE
TORINO 23 FEBBRAIO>25 GIUGNO
Il fascino del Sol levante approda nella capitale piemontese.
La Società promotrice delle Belle arti ospita oltre 300 capo-
lavori, alcuni mai presentati in Italia. La realtà nipponica è
rappresentata dalle creazioni dei grandi maestri dell’Ukiyo-e,
antico stile pittorico che si esprime per immagini “fluttuanti”.
In mostra bozzetti preparatori, stampe di paesaggio, fiori
e uccelli, ritratti di attori kabuki, guerrieri ed eroi, disegni di
carattere erotico. L’ultima sala ospita l’iconica Grande onda di
Kanagawa di Katsushika Hokusai e un’installazione immersiva.
Le opere artistiche, insieme ad armature di samurai, kimono
e altri oggetti, si possono ammirare in mostra, grazie a pre-
stiti del Musec di Lugano, del Museo arti orientali di Venezia,
del Mao di Torino, del Civico museo d’arte orientale di Trie-
ste, della Fondation Baur Musée des Arts d’Extrême-Orient di
Ginevra e di privati.
La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai (1831) hokusaitorino.it

MILANO MUSEOCITY 2023


MILANO 3>5 MARZO
Tre giorni densi di appuntamenti in cui la capitale lombarda diven-
ta un grande museo diffuso. La manifestazione, che si tiene per
la sesta volta, vede l’apertura coordinata di istituzioni pubbliche e
private di arte, storia, scienza, design, per offrire visite straordina-
rie, tour guidati, mostre, conferenze e laboratori, adatti a grandi e
piccoli. Il tema scelto per il 2023 è la luce dei musei, esplorata da
molteplici punti di vista e al centro di un convegno a Palazzo Reale,
il 4 marzo, che prevede la partecipazione di ricercatori, umanisti e
scienziati. Tra le novità, la sezione Dialoghi che mette in relazione
le istituzioni urbane con quelle fuori città. Confermato l’itinerario
Museo segreto, per scoprire opere inedite o apprezzabili con mo-
dalità innovative.
museocity.it

Laboratorio sulla luce in un’indagine scientifica sulle opere d’arte,


nel Museo arte e scienza di Milano

ELLIOTT ERWITT. VINTAGE


ABANO TERME (PADOVA) FINO ALL’11 GIUGNO
Dai ritratti della diva Marilyn Monroe allo scatto che immortalò
© Elliott Erwitt/Magnum Photos

il dibattito improvvisato tra l’allora vicepresidente Usa Richard


Nixon e il presidente del Consiglio sovietico Nikita Krusciov.
Dai frammenti di vita rubati nelle strade di grandi città alle
scene domestiche che raccontano la famiglia. E poi le foto-
grafie di cani con il loro inconfondibile taglio ironico.
Una produzione ampia e variegata quella di Elliott Erwitt, che
rivive in questa mostra a cura di Marco Minuz, al Museo villa
Bassi Rathgeb. L’allestimento comprende 54 immagini vinta-
ge e 30 scatti iconici del suo lavoro che coprono 60 anni di
storia della fotografia. Tanti i temi esplorati lungo il percorso
espositivo: l’integrazione razziale nell’America del secondo
dopoguerra, i cambiamenti sociali in atto in quel periodo, la
pratica del nudismo. Un campionario di storie umane che l’ar-
tista creò a partire dal suo originalissimo sguardo sul mondo.
Honolulu, Hawaii, Usa (1983) museovillabassiabano.it

19
AGENDA

FATTORI. L’UMANITÀ TRADOTTA IN PITTURA


BOLOGNA FINO AL 1° MAGGIO
Insofferente alla pittura accademica e lontano dai suoi temi celebrativi,
Giovanni Fattori aderì al movimento dei Macchiaioli divenendone uno dei più
validi esponenti. Elemento fondante della sua arte è l’esaltazione dell’umanità
del soggetto ritratto. La mostra allestita a Palazzo Fava ruota proprio attorno a
questo aspetto e restituisce, attraverso un excursus temporale e tematico, la
cifra stilistica dell’autore. Con una selezione di oltre 70 opere il percorso es-
positivo, a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi,
riporta a Bologna il maestro livornese a 50 anni dalla sua ultima retrospettiva.
Omaggio più che meritato a un eccezionale precursore del XX secolo.
genusbononiae.it

Ritratto di buttero di Giovanni Fattori (1882-1885)


Collezione privata Gioia Falck

I BRONZI DI RIACE, UN PERCORSO PER IMMAGINI


FIRENZE FINO AL 12 MARZO
Le fotografie degli eroi più belli dell’arte antica vengono affiancate alla statua
del David nella mostra allestita alla Galleria dell’Accademia. L’occasione sono
due anniversari: i 50 anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace e i 140 dalla col-
locazione del capolavoro di Michelangelo nella tribuna del museo. Nelle sale
espositive si possono ammirare 16 immagini di grande formato scattate da
Luigi Spina, professionista specializzato nel ritrarre opere antiche. In questo
caso, al centro del suo obiettivo ci sono le due statue bronzee risalenti a circa
2500 anni fa e scoperte il 16 agosto 1972 nel mare davanti alla cittadina cala-
© Luigi Spina/5 Continents Editions

bra. La coppia di guerrieri, detti il Giovane e il Vecchio, sono stati restaurati ed


esposti per la prima volta in assoluto proprio a Firenze, di fronte a un pubblico
incredulo e affascinato.
galleriaaccademiafirenze.it

Particolare di uno dei due Bronzi di Riace, in una foto di Luigi Spina

VIVIAN MAIER. THE SELF-PORTRAIT AND ITS DOUBLE


SIENA FINO AL 16 MARZO
È il 2007 quando il giovane statunitense John Maloof com-
pra all’asta il contenuto di un box espropriato a un’anziana
signora, entrando in possesso di un tesoro composto da
centinaia di fotografie, negativi e rullini che da decenni at-
tendevano di essere sviluppati. L’autrice delle immagini,
scoperta e portata al successo solo dopo la sua morte,
era Vivian Maier, bambinaia di mestiere e fotografa per
passione, oggi conosciuta come una pioniera della street
photography. Nel complesso museale di Santa Maria del-
la Scala sono esposti 93 suoi autoritratti, in bianco e nero
e a colori, che testimoniano la ricerca di sé in un mondo
complesso ma anche l’affermazione di un’individualità
sfaccettata, seppur silenziosa.
santamariadellascala.com

Self portrait di Vivian Maier


© Estate of Vivian Maier
Courtesy Maloof Collection e Howard Greenberg Gallery, New York

20
DEGAS. IL RITORNO A NAPOLI
NAPOLI FINO AL 10 APRILE
Il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, a pochi passi dal
palazzo in cui Edgar Degas soggiornò nel 1856, ospita la mostra che celebra
l’arte del maestro impressionista, il suo rapporto con l’Italia e la città parte-
nopea. L’esposizione, a cura di Vincenzo Sanfo, raccoglie quasi 200 opere
dell’artista francese: oltre alle due serie di monotipi Maison Tellier e Famille
Cardinal, disegni, studi preparatori, litografie, rare fotografie scattate da De-
gas ed esempi dei suoi lavori in bronzo. Il percorso si sviluppa attraverso tre
aree tematiche. La prima è dedicata alla produzione degli anni giovanili con i
dipinti realizzati a Napoli, la seconda si concentra sui soggetti che ispirarono
la sua arte, la terza riguarda gli aspetti più interessanti della sua vita sociale,
caratterizzata dalla frequentazione di altri artisti attivi in quel periodo storico.
navigaresrl.com

La danseuse chez le photographe di Edgar Degas


Collezione Sanfo

EDIPO. CRUDELTÀ E ESPIAZIONE


MATERA FINO AL 26 MAGGIO
La fragilità dell’animo umano e l’incapacità di sfuggire al pro-
prio destino sono i grandi temi intorno a cui ruotano i lavori
raccolti nelle stanze di Palazzo Pomarici, sede del Museo di
scultura contemporanea di Matera, unico in Italia ricavato
nella pietra. Le opere realizzate da 20 artisti internazionali
celebrano, in diverse modalità, la drammatica figura di Edi-
po, simbolo controverso della lotta tra predestinazione e re-
sponsabilità individuale. Dai dipinti di Hermann Nitsch fino
alle foto digitali di Matteo Basilé, passando per le sculture di
Mimmo Paladino e Arnaldo Pomodoro, ogni opera crea un
legame empatico con la sofferenza di Edipo, entrando allo
stesso tempo in dialogo con le sculture installate in perma-
nenza nel palazzo.
musma.it

Il sonno di Edipo di Mimmo Paladino

NEXT
PALERMO FINO AL 17 OTTOBRE
Per l’oratorio di San Lorenzo, a Palermo, nel 1600 Cara-
vaggio dipinse la pala d’altare Natività con i santi Loren-
zo e Francesco d’Assisi, una delle sue più celebri e mi-
steriose opere. Nel 1969 la tela scomparve, trafugata,
e non fu mai più trovata. Ormai da 13 anni la rassegna
Next si occupa di colmare il vuoto lasciato dall’opera
rubata, chiamando gli artisti italiani a comporre una loro
versione della Natività. Dopo Emilio Isgrò, quest’anno è
Vanessa Beecroft a prendere il testimone, modellando
© Zambito Maurizio

il suo stile personale per omaggiare il tratto caravag-


gesco, in una suggestione di ombre e luci che, emana-
te dal divino, si riflettono solo debolmente sull’umano.
amicimuseisiciliani.it
vanessabeecroft.com

Natività (2022) di Vanessa Beecroft

21
GUSTA & DEGUSTA

di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019

ze di cucina sono diventate elementi fondamentali per una


MILANO 37: IL SOLIDO TALENTO crescita qualitativa costante. Il suo ristorante è a Gorgonzola,
DI CARLO ANDREA PANTALEO in provincia di Milano, e vale il viaggio. Una cucina dove la ma-

O
teria prima, terrestre o marina, è protagonista e viene valo-
gni inclinazione deve essere nutrita dalla deter- rizzata da diverse tecniche e cotture. Particolare attenzione è
minazione e dalla passione, dalla fantasia e dalla data alla brace, da sempre passione di Pantaleo, e all’utilizzo
forza. Così Carlo Andrea Pantaleo, classe 1992, perfetto delle erbe aromatiche, coltivate direttamente nell’or-
è riuscito a portare avanti il suo sogno di diventare chef. Un to accanto al ristorante. Una concezione gastronomica in cui
percorso vissuto con entusiasmo in cui le diverse esperien- l’apparente semplicità si dimostra vera eleganza. Come nel
piatto Zucca e cozze, in cui sono presenti diverse consistenze
con la polpa cotta alla brace, un brodo di semi di zucca e le
cozze aperte sulla legna. Da provare la spinta e la delicatezza
del Risotto con sedano rapa, nocciole, aglio nero e liquirizia.
Ottimo e originale il Petto d’anatra alla brace, salsa al prez-
zemolo iodata, mele in osmosi e more fermentate. Una bella
squadra a Milano 37 grazie al servizio attento e professionale
del maître Enrico Rizzo, a Nicolò Miceli e alla bella accoglien-
za del proprietario Luigi Pantaleo e del direttore creativo Gen-
naro Vitto. La carta dei vini esprime una piacevole geografia
enologica. Bella l’idea di proporre il menù “C di Conviviale”
con cinque portate alla cieca da condividere al centro del
tavolo. In cucina con Carlo Andrea Pantaleo troviamo una bri-
gata giovane e di gran talento con Niccolò Recalcati, Roberta
Levati e Alex Galazzo.
Carlo Andrea Pantaleo, chef e proprietario del ristorante Milano 37 milano37.com

OSCARÌ, METODO CLASSICO


DI SELLA&MOSCA: FASCINO
E FANTASIA

S ella&Mosca è un’esplosione di natura. Nasce nel


1899 ad Alghero, angolo incantato di Sardegna, per
mano di due intraprendenti piemontesi: l’ingegner
Erminio Sella, nipote del famoso statista Quintino, e l’avvoca-
to Edgardo Mosca.
Nel 2016 viene acquisita dal Gruppo Terra Moretti che infonde
all’azienda un nuovo slancio verso l’innovazione e il rispetto
del territorio. «Come famiglia credo ci sia una responsabilità
© Daniela Zedda

sociale nel promuovere e nel raccontare il territorio. Un circo-


lo virtuoso del quale beneficiamo tutti noi», spiega Francesca
Moretti, enologa e amministratrice delegata del Gruppo. Nei
vini Sella&Mosca si declina una qualità sempre eccellente
dove l’identità dei diversi vitigni rispecchia il contesto in cui
nascono: il sole, il vento, il mare, i terreni generosi e forti, la
macchia e i suoi mille profumi.
Oscarì, dalle rare uve Torbato, è un metodo classico imprezio-
sito dalla rifermentazione in bottiglia. Vendemmiato in prima
Oscarì, il metodo classico di Sella&Mosca
epoca settembrina porta con sé una preziosa nervatura aci-
da. Al naso regala un panorama olfattivo elegante e pieno, è uno dei quattro vini della linea Marras, le cui bottiglie sono
dove i sentori floreali vivaci e agrumati si bilanciano con quelli arricchite dalle etichette disegnate dallo stilista sardo Antonio
della crosta di pane. Il sorso è brioso, fresco e diretto. La bol- Marras che si è ispirato alla notte magica di San Giovanni.
licina fine e ampia preserva un lungo piacevole finale. Oscarì sellaemosca.com

22
dre», ha presentato la linea Grandi Cru. Tre vini che hanno
I GRANDI CRU: TRE NUOVE superato l’asticella posta molto in alto dall’azienda di Castel-
GEMME NELLA CORONA DI nuovo Berardenga, nella parte sud del Chianti Classico, nata
VALLEPICCIOLA dalla passione della famiglia Bolfo.

A
Con Cellai anche Erasmo Mazzone, che guida la produzio-
lessandro Cellai centra l’obiettivo. L’enologo di ne nei seimila m2 della cantina – progettata dall’architetto
Vallepicciola, figlio professionale del famoso Gia- Margherita Gozzi con forte attenzione alla sostenibilità – e
como Tachis, che lui ha definito «un secondo pa- Francesco Beni, agronomo e responsabile dei 107 ettari vi-
tati. Una realtà in costante crescita qualitativa capace di in-
novare rispettando appieno il territorio e l’identità enologica.
Tra queste colline trova piena espressività il Vallepicciola
bianco Toscana Igt 2021, un naso prezioso declinato con for-
za e gentilezza dallo Chardonnay. Al palato esprime subito
un carattere che amplia ancor di più lo spettro sensoriale ed
emozionale, con tratti balsamici che si rincorrono. Un vino
che trova nel tempo grande valore.
Per quanto riguarda il Vallepicciola Toscana Rosso Igt 2020,
basta guardare gli acini d’uva per capire la potenzialità del
Sangiovese dalla vigna Fontanelle. Al naso ha una comples-
sità morbida e vellutata, senza eccessi alcolici. Il sorso col-
pisce per freschezza e concretezza. Infine, Migliorè Tosca-
na Igt 2019, blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc
e Merlot in parti similari, è un vino il cui stile disegna vera
emozione. Un sorso che affascina e si distende con chiarez-
za restituendo appieno il panorama olfattivo. Un prodotto di
grande versatilità, qualche grado in meno per carni saporite
alla griglia. E Alberto Colombo, amministratore delegato di
Vallepicciola, segna un canestro da tre punti.
Alessandro Cellai, enologo e direttore generale di Vallepicciola vallepicciola.com

AD AVELLINO PER GUSTARE LA


CUCINA DI MARCO CONTRADA

U na ventata di novità è arrivata ad Avellino grazie


alla bravura di Marco Contrada, chef di Petró oste-
ria d’autore, indirizzo gourmet nel cuore del centro
storico della città campana. Una cucina attenta e concreta,
fatta di classe e spinta dei sapori. Ingredienti identitari di una
terra che ha molto da offrire, cucinati con tecnica e contem-
poraneità e un tocco d’autore. Il tutto diventa piacere per il
palato e bellezza per gli occhi, tanto nella semplicità quanto
nella declinazione più ricercata.
Dal menù ecco l’anticipazione di alcuni nuovi piatti tutti da
provare. Come antipasto è da provare il Carciofo in brodo
di maiale, ripieno di gelato al caciocavallo stagionato per 11
mesi: creativo e perfettamente equilibrato. Carne di maiale
con i peperoni, invece, è ispirato a un simbolico piatto irpino.
Contrada ha poi trasformato un secondo in un primo, creando
il Plin di maiale con papaccelle e patate. Fantasia e mano fer-
ma in un panorama di piatti che spazia dall’evoluzione dello
street food alla costruzione di proposte più elaborate. Le sale
del ristorante, dagli arredi essenziali ed eleganti, sono acco-
glienti e ben illuminate con una panoramica vetrata sulla cu-
cina. Se ne occupa, con professionale capacità e quel sorriso
in più, il maître e sommelier Elia Casale. La carta dei vini è una
sintesi intelligente dei prodotti irpini, originali scelte italiane e
alcune etichette francesi ricercate con originalità enologica.
osteriapetro.it Il Carciofo ripieno dello chef Marco Contrada

23
© Elisabetta A. Villa/GettyImages

24
WHAT’S UP
A CENA CON
PAOLA
L’ATTRICE PARTECIPA A DINNER CLUB, IL COOKING SHOW
CON CARLO CRACCO. E NELLA PRIMA PUNTATA SI CIMENTA
CON LA PICCANTEZZA DELLA CUCINA CALABRA
di Gaspare Baglio gasparebaglio

A mate il cibo, l’ottima com-


pagnia e i viaggi? Dal 17
febbraio su Prime Video
non dovete perdere la seconda sta-
gione di Dinner Club, format di suc-
simi, vista la piccantezza dei prodotti
locali. Io ho partecipato da smar-
giassa perché, amando il piccante,
pensavo di fare un figurone. Invece,
appena varcato il confine regionale,
Com’è andata con Cracco?
È favoloso, ma ha un problema: prova
sempre a fare battute. Gli ho spiega-
to che deve lasciar stare, perché non
fanno ridere.
cesso in cui Carlo Cracco cerca di mi sono resa conto di essere una di- Il tuo piatto forte?
riscoprire la cucina più autentica, su lettante: pure un bambino calabrese Preparo ricette semplici imparate da
e giù per l’Italia, con quattro attori fa- di sei anni era più resistente di me. mamma e nonna come pasta al po-
mosi che devono poi preparare una Come hai affrontato queste prove? modoro, lasagna, stracotto. Quindi mi
cena perfetta per le altre star del A un certo punto mi sono fermata, sono sentita intimidita pure a fare un
grande schermo nel cast dello show. mentre quel capoccione di Carlone semplice ovetto al cospetto di Crac-
Quest’anno, lo chef stellato è ac- è competitivo e vuole arrivare fino co. Durante il programma abbiamo
compagnato da Antonio Albanese, alla fine. Avrà un palato e uno stoma- visitato ristoranti stellati e locali che
Luca Zingaretti, Marco Giallini e Pao- co che glielo consentono. Sono stati stanno avendo un exploit importante.
la Cortellesi, protagonista del primo pure messi a confronto peperoncini Proprietari e chef erano terrorizzati
episodio ambientato nella Sila cala- messicani e calabresi e non vi dico dalla presenza di Carlo, senza sapere
brese. A bordo di una Panda, scopre il risultato. Quando sono andata in che in realtà è un orsacchiottone.
luoghi magici e poco battuti. Tra cibi Messico ho rischiato di perdere mio Stai lavorando al tuo primo film da
afrodisiaci, piatti introvabili e antiche marito per questo motivo. Evidente- regista. Qualche anticipazione?
confraternite. mente non è morto, ma – ahimè – ha Ma scherzi? Se parlo mi incappuccia-
Com’è andata? riportato segni indelebili. no e mi portano a Guantanamo.
Un viaggio bellissimo: mi sono pa- La cosa più strana che hai mangiato Qualcosa che ti manca e vorresti
recchio divertita. Siamo andati in in Sila? fare?
posti poco conosciuti, la Sila non è La frittola, un paiolo in cui vengono Vincere le Olimpiadi, in qualunque
gettonatissima. Ma è stata dura, non bolliti tutti i pezzi del maiale, compresi categoria. Sai quelle cose tipo “non
si fanno sconti per le telecamere. La naso e orecchie. L’odore che si leva da smettere mai di sognare”? Ecco.
prova più grande è stata assaggiare quella pentola richiede coraggio e re-
alcuni cibi non esattamente leggeris- sistenza fuori dal comune. paolacortellesireal

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© Erica Fava

26
WHAT’S UP
MICHELE,
UNO E
CENTOMILA
DOPO I SUCCESSI DI CALL MY AGENT E I DELITTI DEL BARLUME,
DI MAURO INTERPRETA UNO CHEF NEL FILM NON MORIRÒ DI FAME
di Francesca Ventre – f.ventre@fsitaliane.it

P er Michele Di Mauro essere


attore è «ospitare il per-
sonaggio dentro di sé». E
di ospiti ne ha avuti molti nella sua
lunga carriera, soprattutto teatrale
La sua vita riparte comunque dal
cibo. In che modo?
Ricomincia recuperando i prodotti
alimentari per evitare gli sprechi. E
così ritrova anche gli affetti familiari.
chito in maniera esponenziale. A Fi-
lippo Timi e Lucia Mascino nel quin-
to anno mi sono aggiunto io, seguito
da Corrado Guzzanti e Stefano Fresi.
Che differenza c’è tra recitare per il
ma anche cinematografica e televi- La serie Call my agent, invece, rac- teatro, il cinema o la tv?
siva. Nella serie I delitti del BarLume, conta le vicissitudini di una poten- Lavorare per le nuove piattaforme
andata in onda su Sky e ora on de- te agenzia di spettacolo alle prese è un’opportunità professionale che
mand su Now, interpreta il ministro con i capricci di alcuni attori. Tu chi affronto con gioia. Quando giro un
Gianluigi Maria Tassone. Mentre in sei in questo caso? film per il piccolo o il grande scher-
Call my agent, remake della serie Vittorio, il più maturo e scaltro dei mo ho l’impressione di essere vera-
francese Dix pour cent visibile sem- quattro agenti che prendono in mente qualcun altro. Anche i luoghi
pre su Now, è Vittorio, agente di mano la situazione quando il gran- sono reali: una casa, una strada… In
spettacolo. Il 2 febbraio arriva nelle de capo decide di lasciare. In ogni teatro, invece, si parte sempre da
sale con il film Non morirò di fame, puntata è protagonista una star un presupposto di rappresentazio-
diretto da Umberto Spinazzola, che del cinema italiano che interpreta ne. Ma, in ogni caso, quando reciti ci
tratta temi attuali come il disagio se stessa. Ci sono Paola Cortellesi, metti sempre del tuo. Io la definisco
sociale e lo spreco alimentare. Pierfrancesco Favino, Stefano Ac- appropriazione debita del perso-
Che ruolo interpreti questa volta? corsi, Matilda De Angelis, Corrado naggio.
Sono Pier, uno chef che lavora in un Guzzanti e il regista Paolo Sorrenti- Viaggi spesso per le tue tournée.
ristorante di lusso ed è in attesa del no. Sono stati tutti molto attenti nel Come ti sposti?
riconoscimento molto ambito della recitare il loro ruolo secondo la de- Amo prendere il treno e cerco di non
seconda stella. Vive in un mondo scrizione tracciata dalla sceneggia- usare altri mezzi. Di recente ho viag-
borderline che ho voluto studiare trice Lisa Nur Sultan. giato fino a Milano, per partecipare
nelle sue abitudini e ossessioni. A Un’altra serie di successo è I delit- alle prove dello spettacolo Romeo e
un certo punto, la situazione profes- ti del BarLume, tratta dai romanzi Giulietta, diretto da Mario Martone e
sionale del protagonista cambia im- gialli di Marco Malvaldi. Ha dieci prodotto dal Piccolo Teatro Strehler.
provvisamente, lui fugge all’estero, anni di vita e, anche in questo caso,
diventa un senza tetto e non lascia ospita tanti attori noti… micheledimauro
traccia di sé. Ha un cast importante che si è arric- michele_di_mauro

27
WHAT’S UP

MISSIONE
DAL NUOVO FILM AL LIVE TOUR CHE PARTE
L’11 FEBBRAIO DA ANCONA, I ME CONTRO TE
CONTINUANO A MACINARE SUCCESSI. IN ATTESA
DI ORGANIZZARE UN MATRIMONIO DA SOGNO
di Gaspare Baglio gasparebaglio

S ono amatissimi dai bambini ma anche dalle loro famiglie. Maci-


nano milioni di follower sui social e di visite sul canale YouTube,
dove dal 2014 condividono la loro vita. I Me contro Te sono un
vero fenomeno capace di realizzare progetti sempre nuovi: dal serial Me
contro Te: la famiglia reale su Prime Video al nuovo film Me contro Te:
Missione giungla (ora nei cinema) fino al tour dello show che parte l’11
febbraio da Ancona. I fidanzatini Sofì e Luì – al secolo Sofia Scalia e
Luigi Calagna – sono i beniamini dei giovanissimi e usano la popo-
larità per lanciare messaggi positivi come il valore dell’amicizia, la
salvaguardia del pianeta e l’emancipazione femminile.
Vi siete mai chiesti perché proprio voi?
[S] È una domanda che ci siamo posti più volte. Noi cerchiamo di essere
sempre noi stessi, divertirci e trasmettere serenità e allegria. Forse al
pubblico piace questo. 
Dopo il cinema vi aspetta un tour?
[L] Visto il grande successo delle prime date, abbiamo deciso di con-
tinuare i concerti nei palazzetti e aggiungere nuove città. Siamo live da
febbraio fino ad aprile in città come Milano, Torino, Padova, Ancona, Fi-
renze, Roma, Bari e Catania.
[S] Cantiamo e balliamo, tra effetti speciali, fuochi d’artificio e tanti colpi di
scena. A questo si aggiungono anche le canzoni del film Missione Giungla.
L’allegria è assicurata.
La più grande soddisfazione nella vostra carriera?
[L] Siamo grati ogni giorno per gli importantissimi traguardi raggiunti, come
il riconoscimento ricevuto dal Moige (Movimento italiano genitori, ndr) per
il carattere educativo del nostro canale e il Premio del pubblico ai David di
Donatello 2022 per il film Me contro Te - Il mistero della scuola incantata,
che ha ottenuto anche il Biglietto d’oro per il numero di spettatori in sala.
La difficoltà maggiore di lavorare con la persona che si ama?
[S] Per fortuna abbiamo caratteri molto compatibili e, stando insieme
da dieci anni, facciamo tesoro della nostra diversità senza litigi ma
con confronti costruttivi. È la nostra più grande forza.
Il vostro rapporto col treno?
[L] Amiamo utilizzarlo: è comodo e veloce.  Percorriamo molto

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ALLEGRIA

© Loris T. Zambelli
spesso la tratta Milano-Roma ed è in-
credibile quante cose riusciamo a fare
seduti comodamente in carrozza: lavo-
riamo al computer ma ci dedichiamo an-
che al relax.
Il viaggio più bello che avete fatto?
[S] Ai Caraibi, in Repubblica Dominicana,
per i nostri dieci anni di fidanzamento. Oltre
al mare e ai paesaggi stupendi abbiamo co-
nosciuto nuove culture: è stato bellissimo.
Chi siete oggi?
[L] Due ragazzi che con le loro forze hanno co-
struito un mondo che prima non esisteva. Sia-
mo molto fieri e speriamo che la nostra storia
sia d’ispirazione per le nuove generazioni.
Ma è vero che siete in procinto di sposarvi?
[S] Sì. Dopo la proposta super romantica di
Luì sul Lago di Como stiamo pensando al
matrimonio. Ci impegneremo al massimo
perché sia un evento capace di far sogna-
re. Non vediamo l’ora, ma l’organizzazione
richiederà qualche anno.

mecontrote.it
mecontrote

29
UN TRENO DI LIBRI

Invito alla lettura

di Greta Olivo
[autrice scelta da Molly Bloom*]

ALLA LINEA
UN EDUCATORE DIVENTA OPERAIO IN UN’AZIENDA DEL
SETTORE AGROALIMENTARE. LA STORIA AUTOBIOGRAFICA
DI JOSEPH PONTHUS, CHE HA LASCIATO UN UNICO
ROMANZO MULTIPREMIATO

D a quando si è trasferito in
Bretagna per amore, Jose-
ph Ponthus non è più riu-
scito a trovare lavoro nel suo settore.
Un modo per campare deve pur tro-
Il risultato è Alla linea, il suo libro d’e-
sordio redatto in versi liberi e senza
punteggiatura, uscito in Francia nel
2020 e ripubblicato in Italia da Bom-
piani alla fine del 2022. La scrittura
l’industria finisca ma anche il sospetto
che possa trattarsi dell’unico lavoro
possibile.
Per Ponthus il destino è stato diverso:
Alla linea ha vinto numerosi premi e
varlo, però, così si iscrive a un’agenzia ricalca l’andatura della fabbrica, che ottenuto un incredibile successo di
interinale che lo indirizza verso una non è martellante ma anzi scorre dol- critica e pubblico, di cui purtroppo
fabbrica del settore agroalimentare. ce, una catena in cui ogni elemento è l’autore non ha potuto godere appie-
Da un giorno all’altro, lui che a Parigi inanellato al successivo. no. È morto infatti nel febbraio del
faceva l’educatore si ritrova in fabbri- L’autore cita Marcel Proust, legge 2021, lasciando in eredità questo ro-
ca a sgusciare gamberetti e maneg- Alexandre Dumas, ascolta Charles manzo magnifico che si legge d’un
giare bastoncini di pesce e poi a spin- Trenet ma non indossa le vesti dell’in- fiato.
gere carcasse al mattatoio per molte tellettuale che giudica e denuncia.
ore al giorno, in un ritmo che non la- Anzi, è profondo il senso di solida-
scia scampo. rietà con i suoi colleghi, a cui è lega-
Anzi, forse un po’ di scampo ne lascia, to dalla stanchezza intraducibile che
perché se è vero che la linea della ca- sopraggiunge alla fine del turno. Che
tena di montaggio richiede attenzio- siano aragoste o mucche, si tratta in
ne, velocità e prestazione incessanti, fondo di maneggiare la morte per
riducendo la vita fuori ad agognate tutto il giorno, strappare, sezionare e
parentesi d’amore, è proprio durante sgusciare corpi che un tempo erano
le brevi pause tra un carico di merluzzi vivi. La letteratura compie il percorso
e l’altro che il tempo pare in qualche inverso: ricompone ciò che prima era
modo dilatarsi, concedendo spazio in pezzi, restituisce la vita.
per la riflessione. Così, quando torna La fabbrica è così totalizzante che
a casa dopo il turno, Ponthus ruba consente di concentrarsi solo su ciò
minuti e ore preziose di sonno per che è tangibile. Cessano in maniera
appuntare le sue giornate, restituire inaspettata, quindi, le ansie e i dolori
in letteratura ciò che sarebbe impos- che accompagnavano il protagoni-
sibile descrivere a parole. Come po- sta nella vita di prima. Niente più at-
trebbe infatti, se non con la scrittura, tacchi di panico, niente timori. Resta
spiegare la ripetitività oscena di sco- solo la fatica, il lavoro che continua
lare il tofu per ore o il tempo passato a tra gli spostamenti da uno stabili-
scrostare il sangue delle mucche dal mento all’altro, il cambio degli orari,
pavimento del macello? l’incertezza continua, la speranza che Bompiani, pp. 256 € 17

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UN TRENO DI LIBRI

BRANI TRATTI DA carne da cento chili/ Non credo di es- mento con il fisioterapista/ Il mio corpo
ALLA LINEA sere quello da compatire di più comincia pian piano a essere devastato
da questo mese e passa di carcasse/
La fabbrica Cosa sognano / Tutte le pennichelle/ Tutto il mio corpo/ I muscoli le artico-
Entrando in fabbrica/ Naturalmente Tutte le notti/Quelli che sono alle frat- lazioni i lombi la cervicale/ E il resto del
immaginavo/ L’odore/ Il freddo /Il taglie/ E quelli che/Tutti i giorni che il mio corpo di cui non so il nome
trasporto di carichi pesanti/ Il disa- mattatoio fa/ Vedono cadere le teste di
gio/Le condizioni di lavoro/ La cate- vacca dal piano di sopra/ Prendono una “Il corpo è una tomba per l’anima”/ Dice-
na/ La schiavitù moderna testa alla volta/ E la fissano tra le zan- va una massima degli antichi greci/ E mi
Non ci andavo per fare un reporta- ne d’acciaio dell’apposito macchinario/ rendo conto che/ Anche l’anima è una
ge/ Men che meno per preparare la Tagliano le guance le labbra poi buttano tomba per i corpi
rivoluzione/No/ La fabbrica è per i via le mascelle e il resto del cranio/ Otto
soldi/ Un lavoro per campare /Come ore al giorno faccia a faccia I miei incubi sono soltanto all’altezza/ Di
si dice/ Perché mia moglie è stufa di ciò che il mio corpo sopporta
vedermi buttato sul divano in attesa Cosa sognano/ Quelli che sono alle […]
di un lavoro nel mio settore/ E quin- cuoia/ È così che chiamano quelli che
di sarà/ L’agroalimentare/ L’agro/ strappano le pelli degli animali/ Subito Operaio e intellettuale
Come dicono/ Una ditta bretone di dopo che sono stati macellati/ Le pel- Mia madre che è venuta a trovarmi poco
produzione e trasformazione e cottu- li saranno poi vendute ai conciatori o a tempo fa mi ha detto che prima/ Avevo
ra e tutto il resto di pesci e gamberet- non so chi/ Pare che questo lavoro sia mani da intellettuale/ Prima/ Che le mie
ti/ Non ci vado per scrivere/ Ma per estenuante/Che gli interinali ruotino dita sono diventate più forti/ Ricordo la
i soldi come pale di mulini a vento nei giorni di stupida battuta/ “Qual è la differenza tra
[…] tempesta/ Tanto è duro/ Fisicamente/ un operaio e un intellettuale/ L’operaio si
Moralmente/ Strappare pelli di vacca lava le mani prima di andare a pisciare/
Cosa sognano tutti il giorno L’intellettuale dopo”/ Io non mi lavo più
Continui incubi martellanti/ Ripetiti- le mani/ Non voglio diventare schizo-
vi/ Quotidiani/ Non una pennichella Cosa sognano quelli che sono ai ferri/ frenico
non una notte senza questi brutti so- Dato che ogni quarto di animale è mar- […]
gni di carcasse/ Di animali morti/ Che chiato con un numero di macellazione/
mi cadono addosso/ Che mi aggredi- Identificatore unico/ Tracciabilità/ Mar- La passeggiata
scono/ Atrocemente/ Che assumono chiano la carne dell’animale dopo che Cane mio Pok Pok/ Se solo sapessi
il volto dei miei cari o delle mie paure quelli delle cuoia hanno fatto il loro lavo- quando torno a casa ogni giorno/ Quan-
più profonde/ ro/ Cambiano numero a ogni animale/ to mi costa portarti a spasso
Incubi senza fine senza vita senza not- E sì/ È uno degli incarichi di fabbrica/
te/ Svegliarsi di soprassalto/ Lenzuo- Persone che per lavoro passano ore a Sono sull’orlo dello sfinimento/ Nem-
la fradice di sudore/ Quasi ogni notte marchiar gli animali con un ferro rovente meno sull’orlo in realtà/ Completamen-
e a cambiare le targhette del numero tra te sfinito/ Sopraffatto dalla fatica/ Quasi
A volte urlo/ Tutte le notti so che por- una macellazione e l’altra mi addormento in piedi appena arrivo
terò il mattatoio nei miei brutti sogni/
Eppure/ A spingere i miei quarti di La prossima settimana / Ho un appunta- Ma ogni volta rincasando/ La gioia e
© agnormark/AdobeStock

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Un assaggio di lettura

anche più della gioia di saperti dietro la


porta/ Vivo
Ad agitare la coda e il culetto/ A farmi

/AdobeStock
le feste

Deve piacerti l’odore di mattatoio che


sprigiono/ Le mani che mi lecchi come
caramelle/ I vestiti che annusi

©
A malapena il tempo di riprendermi/ Far
calare la tensione/ Bere una birra e mi
tocca la passeggiata/ Anche se non ce
la faccio più/ Anche se a volte piango
letteralmente di stanchezza
[…]

Il tempo di cantare
L’altro giorno in pausa sento un’operaia
dire a un collega/ “Ti rendi conto oggi
è così stressante che non ho nemmeno
il tempo di cantare”/ Penso che sia una
delle frasi più belle più vere e più dure
che siano mai state dette sulla condizio-
ne operaia/ Quei momenti in cui è così
indicibile che non hai neanche il tempo
di cantare/ Solo di vedere la catena che programma e di orario/ Dalle sette di re di tofu
avanza senza fine l’angoscia che sale sera fino alle quattro e mezza che se E tu lator di schifo/ I gesti cominciano
l’ineluttabile della macchina e dover includo la mezz’ora di pausa quotidia- a diventare meccanici/ Cutter/ Aprire
continuare a tutti i costi la produzione na fanno nove ore e passa di lavoro/ la scatola da venti chili di tofu/ Mette-
comunque/ Nemmeno il tempo di can- Non sarò ai bastoncini di pesce ma ai re i sacchetti da tre chili circa ciascu-
tare/ E diosanto se ce ne sono di giorni piatti pronti che sono un’altra produ- no sul mio tavolo da lavoro/ Cutter/
che no zione della fabbrica Aprire la scatola da venti chili di tofu/
[…] Mettere i sacchetti da tre chili circa
Inizio a lavorare/ Scolo tofu ciascuno sul mio tavolo da lavoro/
Scolare tofu Cutter/ Aprire i sacchetti/ Mettere il
È iniziata così/ Io non avevo chiesto nulla Mi ripeto questa frase/ Come un tofu in verticale su una specie di se-
ma/ Quando mi piazzo alla mia posta- mantra/ Quasi/ Come una formula taccio orizzontale di acciaio dal quale
zione un capo mi chiese se ho mai sco- magica/ Rituale cola il siero/ Lasciar scolare il tofu per
lato tofu/ Quando vedo il numero di pal- Una parola d’ordine/ Una sorta di ri- un po’ di tempo
let e pallet e pallet che dovrò scolare da assunto della vanità dell’esistenza del […]
solo e so già che mi ci vorrà tutta la notte lavoro di tutto il mondo della fabbri-
ca/ Rido proprio Su questa barca
Scolare tofu Mia adorata moglie
Cerco di canticchiare tra me Y’a d’la
Mi ripeto le parole senza crederci vera- joie del buon Trenet per motivarmi/ Quando leggerai queste parole/ Sarò
mente/ Stanotte scolerò tofu/ Per tutta Penso a Shakespeare quando dice senza dubbio a letto/ Crollato/ So-
la notte sarò uno scolatore di tofu che il mondo è un palcoscenico e noi gnando chissà quale avventura
siamo solo pessimi attori/ Mi sembra
Mi dico che sto per vivere un’esperienza di essere in una parodia di un quiz te- Tornerai a casa e troverai la casa
parallela/ In questo mondo già parallelo levisivo/ “Canto Trenet mentre scolo come/ So metterla in ordine io
che è la fabbrica tofu”/ “Peccato no tor- na in- die- tro
di tre ba- ston- cini di pe- sce” Il computer con la tastiera oggi un po’
La scena è questa/ Sono le due e mezza devastata dalle zampe del cucciolo
del pomeriggio/ Ho appena finito la mia Penso che il tofu fa schifo e che se che mi hai regalato a Natale e che sia-
notte essendo andato a dormire verso non ci fossero i vegetariani non mi mo andati a prendere al canile
le otto devo attaccare alle otto e mezza toccherebbe questo lavoro assurdo
di sera e staccare alle cinque/ L’agenzia del tofu/ Invento giochi di parole che Mi sento come D’Artagnan/ Non ri-
interinale mia chiama cambiamento di mi sembrano suonare bene/ Scolato- cordo se è all’inizio di Vent’anni dopo

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Un assaggio di lettura
UN TRENO DI LIBRI

o di Bragelonne/ In attesa di una nuo- Ognuno nella sua notte doccia si fa di sera/ O quando rientri dal
va missione/ Che rimugina/ E morde il La mattina è notte/ Il pomeriggio è not- lavoro
freno nei corridoi del Louvre/ Come me te/ La notte è ancora peggio
qui nella nostra casa di Lorient/ Niente Alcuni si agghindano per bene/ Devono
lavoro/ Che aspetto un posto e mi ar- Appena si entra in fabbrica è notte/ I essersi impegnati davanti allo specchio
rabbio/ Come un cane neon/ L’assenza di finestre in tutti gli
enormi cubi di laboratori/ Una notte Gli specchi in fabbrica/ Ci sono agli in-
E piango/ Per questi giorni di merda/ che durerà minimo le nostre otto ore di croci e alle curve ad angolo retto nei cor-
Senza lavoro/ Senza fabbrica lavoro ridoi infiniti in modo da vedere arrivare i
transpallet e non farsi tirare sotto/ Non
Oggi/ Ho visto sul sito dell’ufficio di col- Usciamo dal sonno ancora col marchio ci guardiamo allo specchio/ Tanto lo
locamento di sogni della fabbrica/ Per immerger- sappiamo che aspetto abbiamo/ Un ca-
ci di nuovo in un’altra notte/ Artificiale mice bianco macchiato di sangue come
Un annuncio per un educatore su una fredda e illuminata a neon quello di tutti/ Corpi stanchi/ Occhi che
barca tirano dritto
Ho risposto naturalmente Da allora in poi/ È come se/ Continuas-
simo la nostra notte Io no/ La fabbrica è un camice che ten-
Ho vantato la mia esperienza con i go per tutta la settimana e che diventa
gamberetti e il pesce Tra la notte di casa e la notte del lavo- sempre più sporco e puzzolente con il
ro/ Il risveglio/ Due ore di transizione / passare dei giorni/ Lavatrice il venerdì
Anche se non serve a niente Occhi appannati e caffè ristretti/ Questo o il sabato
sarebbe la mattina/ Tutte le mattine del
Spero di lavorare/ Su questa barca o in mondo Immagino che per tutti e tutte loro/
fabbrica/ Si portare un po’ di soldi Deve essere una questione di dignità o
Nello spogliatoio prima di attaccare / di una qualche forma di nobiltà/ Arrivare
Aspetto il lavoro / Aspetto la partenza o Ancora cinque minuti prima di immer- puliti e profumati al mattatoio/ Nono-
l’arrivo della barca gersi di nuovo nella notte/ Ammiro stante quello che ci sarà da fare
sinceramente tutti i lavoratori e tutte le
Ti aspetto lavoratrici che hanno fatto la doccia e La mattina/ Tra le mie due notti/ Sono lì
[…] si sono profumati/ Io non posso/ La senza essere lì/ Come se/ Fossi di pas-
saggio/ La vera vita sarà una volta che
avrò staccato

Voglio credere che la fabbrica/ Ci sono


di passaggio/ Finché non trovo qual-
cosa di meglio/ Anche se è passato un
anno e mezzo e non lo trovo/ Voglio cre-
dere/ Che sono lì senza esserci

Così/ In questo mondo della notte/


Non c’è mattina sera e neanche notte/
Ci sono i neon che illuminano i labora-
tori dove lavorano camici macchiati di
sangue/ Alcuni hanno fatto la doccia
© 1st footage/AdobeStock

prima/Altri no

Ci sono soprattutto/ Tutte queste matti-


ne del mondo/ In cui ognuno nella sua
notte/ Sogna/ Un mondo senza fabbri-
ca/ Una mattina senza notte
[...]

ACCADEMIA MOLLY BLOOM*


La nostra rubrica Un treno di libri è a cura di Molly Bloom, l’accademia fondata a Roma da Leonardo Colombati ed Emanuele
Trevi, che riunisce alcuni dei migliori scrittori, registi, sceneggiatori, musicisti e giornalisti del Paese. Con un unico fine:
insegnare la scrittura creativa per applicarla ai campi della letteratura, della musica, dello spettacolo, dei media e del business. 
mollybloom.it

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Lo scaffale della Freccia a cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi

TUTTA UNA VITA


Giovanni De Stefano  
Istituto culturale del Mezzogiorno, pp. 194 € 14,90
Un romanzo che si dipana intorno al personaggio di
Norma, una pianista e artista sensibile, legata ai propri
sogni di gioventù, donna innamorata e mamma di tre
figli che adora e che l’adorano.
La vita le riserva presto il doloroso abbandono da parte
del marito e lei, rimasta il solo punto di riferimento per
suoi bambini, deve rimpostare la vita tra mille fatiche
e difficoltà quotidiane. Nonostante le ristrettezze eco-
nomiche che la portano a vivere con una vecchia zia e i
momenti impegnativi nella gestione e crescita quotidia-
na dei figli, Norma riesce a reinventarsi senza perdere la
sua tenace dolcezza. Trasformando il dolore in risorsa,
e la fragilità in forza per guardare al futuro suo e della
sua famiglia. Una narrazione delicata, dai toni autobio-
grafici, sul ruolo di madre, figura importantissima nella
vita dell’autore. Ma anche sulla capacità di rinascere e
ripartire dopo un abbandono. Il volume è disponibile su
comprovendolibri.it, ebay.it e wallapop.com.

PIOGGIA SOTTILE CAMERA 1057    ANT-MAN. ANT-NIVERSARIO  


Luis Landero   Ulisse Spinnato Vega   Tom Reilly, Al Ewing
Fazi editore, pp. 240 € 18,50 Cooper, pp. 152 € 16 Panini, pp. 120 € 18 
Alla vigilia degli 80 anni della madre Nella camera 1057 di un anonimo In concomitanza con l’uscita del
vedova, l’unico figlio maschio decide hotel, Orlando incontra Sara, cinecomic Ant-Man and the Wasp:
di organizzare un pranzo di famiglia psicologa con un approccio Quantumania, il 15 febbraio, un libro
con le sorelle. Questo il plot del legato alla spiritualità dell’Est, celebra il supereroe Marvel. Tra le
commovente romanzo ambientato con cui ha una relazione. Da pagine si ritrovano tutti i personaggi
a Madrid e firmato da uno dei oltre 15 anni, però, l’uomo vive che hanno indossato il famigerato
principali scrittori contemporanei. I con Prisca. Il protagonista dovrà casco dell’uomo formica: un viaggio
protagonisti, in un vortice di rancori, prendere una decisione e scegliere nel passato che parte da Hank Pym
gelosie, tormenti e incomprensioni, tra due donne che ama e che (il primissimo Ant-Man) e passa
ruotano attorno alla figura di Aurora, rappresentano due metà della sua per il popolarissimo e attuale Scott
irreprensibile nuora e cognata che, stessa natura. Un romanzo che Lang, fino alla versione malvagia
suo malgrado, diventa la confidente indaga il mondo delle relazioni del componente degli Avengers.
di tutti. Best seller iberico vincitore, sentimentali, spesso piene di Un interessante escamotage per
tra gli altri, del prestigioso Premio de dolore, e a tratti si intreccia con conoscere meglio il piccolissimo
la Crítica de Madrid. quello della politica. vendicatore.

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UN TRENO DI LIBRI

Invito alla lettura ragazzi


di Angela Alexandra D’Orso

DEVO DIRTI UNA COSA


NEL LIBRO PER BAMBINI DI ESHKOL NEVO, LA STORIA
DI NIMROD CHE SCOPRE IL PROPRIO MONDO INTERIORE
E L’IMPORTANZA DI PRENDERSI CURA DI SÉ

Una delle illustrazioni di Emma Lidia Squillari


in Devo dirti una cosa

I n un tempo e uno spazio non de-


finito, il piccolo Nimrod vive insie-
me a sua madre e a suo fratello
Ilai in un appartamento color pastello.
Possiamo immaginare la loro quoti-
tante? Il piccolo decide di cimentarsi
nell’impresa con convinzione, trova
una scatola confortevole in cui riporlo,
lo nutre di parole quando si accorge
che è affamato e, infine, lo circonda
scrittore israeliano Eshkol Nevo. Qui è
tutto a misura di bambino, comprese
le illustrazioni vaporose di Emma Lidia
Squillari, eppure i concetti possono
ispirare il lettore a prescindere dall’età
dianità simile a quella di altre famiglie di idee nuove, vecchie e strane, rap- anagrafica. Un libro prezioso, per pic-
in cui si condivide lo spazio dome- presentate in forma di animale, che cole e grandi persone.
stico: la mamma lavora al computer, gli tengano compagnia cosicché non
Nimrod e Ilai giocano lasciandosi an- si annoi.
dare alla fantasia. Talvolta un pensiero Non dovrà aspettare molto per rice-
li cattura e la voglia di comunicarlo a vere le attenzioni desiderate e dare
qualcuno, magari a un adulto, diven- voce a tutto quello che ha nella testa
ta irrefrenabile. Comincia proprio così ma è in questa attesa che il raccon-
questa storia, breve nel numero di pa- to si condensa introducendo diversi
gine ma densa di significato. Nimrod temi: l’importanza di condividere il
deve parlare con la mamma che però proprio mondo interiore, l’esercizio
è impegnata in una chiamata di la- della cura di sé a partire dall’imma-
voro e non può dedicargli attenzioni. ginazione, l’impossibilità di recintare
«Tieni con te il tuo pensiero», gli dice, il flusso delle idee e, ancora, il rap-
invitandolo a pazientare. Potrebbe porto complementare tra riflessione
sembrare un’operazione semplice ma e parola. La comunicazione come
non è affatto così. Come si conserva bisogno umano, d’altronde, è spesso
un pensiero, soprattutto se è impor- al centro dell’indagine letteraria dello Salani, pp. 32 € 13,90

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Lo scaffale ragazzi a cura di Claudia Cichetti

BESTIARIO FAMILIARE POESIE DEL CAMMINARE BAMBINA NERA SOGNA


Lilith Moscon Carlo Marconi, illustrazioni Serena Viola Jacqueline Woodson
Topipittori, pp. 128 € 10 (da 8 anni) Lapis, pp. 64 € 15 (per tutti) Fandango, pp. 352 € 20 (da 10 anni)
I bestiari erano libri medievali in Il tema del camminare come allegoria Un romanzo in versi, un
cui gli animali venivano descritti della vita raccontato in 28 poesie da esperimento ben riuscito in cui
e rappresentati con intenti leggere ai più piccoli per far apprezzare l’autrice racconta la sua vita di
moralizzanti e riferimenti tratti loro questo genere letterario. Tra le bambina afroamericana cresciuta
dalla Bibbia. In questo libro, invece, pagine ci sono tutte le esperienze del negli Stati Uniti tra gli anni ‘60 e ‘70.
gli animali sono personaggi che cammino, dalla fiaba di Cappuccetto In questo percorso attraverso la
richiamano figure familiari: galline, rosso fino alle esperienze familiari memoria la città natale rappresenta
faraone e gatti hanno nomi di nonni, dei bambini: i passi sulla sabbia, lo l’Eden dell’infanzia, sfiorato dai
parenti, amici. C’è poi la piccola sguardo dietro un aquilone, le orme dei problemi storici come la lotta per
Lilith, protagonista della storia, genitori che affiancano le loro, i sentieri i diritti dei neri e la segregazione
costretta a districarsi in un mondo nel bosco. Un libro dalla grande forza razziale, mentre il trasferimento a
strambo, metafora dell’esistenza, e evocativa, con testi poetici illustrati New York simboleggia la libertà,
pieno di sorprese. adatti a ogni età. l’amore per i libri e la natura.

YAHHO NIPPON! LA NOTTE DELLE SPAZZATURE VIVENTI CARLOTTA CONTRO IL MONDO


Éva Offredo Beppe Tosco, Francesco Tosco Andrea Barzini
L’ippocampo, pp. 56 € 15,90 (da 5 anni) illustrazioni Alessandro Sanna Giunti pp. 128 € 12 (da 7 anni)
Un album documentario che invita alla Gallucci Bros, pp. 224 € 13,50 (da 9 anni) Carlotta è dispettosa come Pippi
scoperta del Giappone raccontandone i Geppi si diverte a creare personaggi Calzelunghe e vive in una famiglia tutta
mestieri tradizionali. Tsuyu fa la mugnaia assemblando frammenti di plastica, al femminile, con una nonna austera
e Chawan regala una seconda vita vetro e carta trovati lungo il fiume. Un e una distratta zia artista. Sempre in
agli oggetti rotti utilizzando la tecnica giorno la ragazza deve fare i conti con un mezzo ai guai, fa dannare per le sue
kintsugi. Insieme a loro ci sono Uchimizu, evento straordinario: una stella cadente rispostacce, i brutti voti a scuola e i suoi
studiosa di muschio, e Wan Wan, pittrice ha trasformato in creature viventi tutti i modi da monella. Fino a quando arriva
di aquiloni. Un viaggio accompagnato da rifiuti sparsi sulla terra. Così la spazzatura, Marie Jeanne, una strana governante un
immagini, dal tratto minimalista e i colori arrabbiata per essere stata abbandonata, po’ magica, e tutto cambia. Una storia
decisi, che guida il lettore attraverso vuole ribellarsi e prendere il comando del delicata che racconta quanto dietro a
l’arcipelago giapponese rivelando il volto Pianeta. Letture per riflettere sul valore un bambino o a una bambina scontrosa
autentico di una cultura affascinante. degli oggetti e l’importanza del riuso. ci sia spesso una richiesta di attenzione.
A.A.D. A.A.D. S.G.

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INCONTRO

UNA DONNA
IN VIAGGIO
È IL VOLTO FEMMINILE DELLA SERIE DOC - NELLE TUE MANI,
CONDUCE UN REALITY E SBARCA AL CINEMA NEL NUOVO FILM DI
ALESSANDRO SIANI. MA MATILDE GIOLI SENTE DI AVER ANCORA
TANTA STRADA DA PERCORRERE
di Gaspare Baglio gasparebaglio

È diventata attrice per colpa delle multe. Oltre dieci anni fa, infatti, Matilde Gioli ha parte-
cipato al provino per le comparse del film Il capitale umano, di Paolo Virzì, per saldare
alcune contravvenzioni. Da quel casting, però, è uscita con un copione in mano e il
ruolo da protagonista. Poi ha vissuto un susseguirsi di successi tra cinema e tv: è stata la dot-
toressa Giulia Giordano nella fiction dei record Doc - Nelle tue mani, uno dei fiori all’occhiello
di Rai1. E dal 14 febbraio torna sul grande schermo con Tramite amicizia (prodotto da IIF e
distribuito da 01 Distribution), pellicola scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani.
La storia ruota attorno a Lorenzo, proprietario di un’agenzia speciale che noleggia ami-
ci per conforto o compagnia. A chiedere questo tipo di servizio, un giorno, arrivano
anche i suoi familiari, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che rischia di essere
venduta per una profonda crisi personale del padrone. Tra gag e colpi di scena
l’obiettivo è uno solo: salvare l’azienda e i suoi lavoratori anche con l’aiuto di
un’amica speciale, Maya, che ha il volto di Gioli.
Chi è Maya?
Una tipa molto particolare, con un carattere che non ho mai in-
terpretato. Grazie a questo ruolo, ho tirato fuori lati comici
e inediti per me. Vedrete una milanesità imbruttita, con
accenti ed espressioni tipiche che, da meneghina, ho
esasperato. Un aspetto che, solitamente, mi chiedo-
no di togliere. Maya sembra una furbetta, una la-
druncola, ma poi, a mano a mano, ci si rende conto
che è così perché abbandonata a se stessa. Una
ragazza fragile, sola, che nessuno ha incorag-
giato.
Caratteristiche in comune?
È un animaletto selvatico come me. La
cosa più figa nella pellicola è la sua in-
credibile trasformazione di look: da
rasta punkettona diventa una
sorta di Audrey Hep-
burn. Viene fuori un

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© Riccardo Ghilardi
INCONTRO
© Claudio Iannone

Matilde Gioli nel film Tramite amicizia

movimento dialettico interessante: sta attento agli attori quanto alla to difficoltà?
si plasma una figura a metà strada troupe. Sa comunicare molto bene Non conoscevo le tempistiche te-
tra quella che era prima e quella e crea un clima sereno sul set. E poi levisive, ma mi è piaciuto molto la-
in cui la vorrebbero trasformare. In è brillante: siamo abituati a vederlo vorare in presa diretta: essendo un
questo modo, trova se stessa. nei momenti comici, ma ha un lato reality, volevano le reazioni vere dei
Recitando cos’hai capito di te? intellettuale e saggio stupefacente. ragazzi. Hanno spinto molto perché
Un sacco di cose. E non è sempre E con il Siani attore? fosse buona la prima. È stata una
stato piacevole. Recitare ti mette È stato fantastico. Ci siamo divertiti sfida per le mie capacità mnemoni-
in un confronto forzato con alcune tantissimo: ha capito il mio modo di che e di improvvisazione. Ma posso
caratteristiche che a volte non si recitare e mi ha seguita. Con Ale è dire che la conduzione è un bel la-
vogliono vedere o si tengono na- stato proprio un incontro felice. voro.
scoste. Ma ci si rende conto anche Sei anche la conduttrice di Sum- Cos’hai capito della generazione
di quali particolarità si possiedo- mer Job, il primo reality italiano di Z?
no e di come possano tornare utili. Netflix con protagonisti ragazzi vi- Non esprimo un giudizio perché ci
Personalmente ho compreso la mia ziati alle prese col duro mondo del sono troppe cose da comprendere.
fragilità e superato la paura del giu- lavoro. Com’è andata questa espe- Il mio sarebbe un parere confuta-
dizio altrui, mostrando appieno chi rienza? bile, anche alla luce del fatto che
sono. La recitazione tira fuori tutto. Molto positivamente. Mi sono un po’ prima o poi avremo a che fare con
Com’è andata con Siani in veste di buttata: era una cosa che non avevo la generazione successiva, cresciu-
regista? mai fatto prima e mi sono lasciata ta durante la pandemia e la guerra.
Lo avevo incrociato qualche vol- trascinare dalla curiosità. Ho lavo- Sicuramente il bombardamento dei
ta, in questi anni, e mi era risultato rato con autori che si occupano di social provoca una bulimia genera-
molto simpatico. Lavorarci insieme televisione come mestiere e si è le di contenuti in cui manca il mo-
è stato meraviglioso, mi ha stupito creato un bellissimo rapporto. mento in cui ci si ferma, si respira
sotto tanti punti di vista. È un regi- Rispetto a cinema e fiction hai avu- e si gode il qui e ora. I ragazzi sono

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così sommersi da non riuscire a fare sco tanti capitreno, oltre ai ragazzi
un piccolo stop. Non hanno tempo che lavorano al bar: viaggiando tan-
per pensare, sarebbe interessante to sulla Milano-Roma incontro gli
vedere il loro comportamento con stessi più volte. Sono carini perché
tutti i dispositivi spenti. Di positivo mi danno sempre il bentornato.
c’è che, alla fine, i protagonisti dello Che viaggiatrice sei?
show sono riusciti a tirare fuori so- Una rompiscatole. Quando scelgo
gni, desideri e buona volontà, per- l’area del silenzio, se qualcuno par-
ché dentro hanno tutto. Bisogne- la glielo vado a dire. Quando c’era
rebbe farli pensare liberamente. l’obbligo delle mascherine, poi, non
Quindi sarai una futura presenta- ti dico. Quindi, se mi incontrate sul
trice? treno e parlate ad alta voce dove
Al primo posto c’è il mio lavoro da non potete sicuro non vi lascio sta-
attrice. Ho fatto Summer Job perché re (ride, ndr).
il progetto mi piaceva tantissimo: Il ricordo più bello legato al treno?
volevo vedere i ragazzi crescere in Quando prendevo i regionali con gli
un percorso e mi piaceva questo scout: con i nostri zaini pesantissi-
ruolo da sorella maggiore, quasi mi cantavamo e parlavamo di tutto,
una figura maieutica. Quindi, se in è un momento a cui ripenso con
futuro ci sarà qualcosa di interes- grande affetto.
sante, perché no? Cosa ti porti dietro in viaggio?
Cosa ti piacerebbe condurre? Sono attrezzatissima, tra libri, cru-
Tutto ciò che è itinerante come civerba e il mio cagnolino Kal-El.
Pechino Express: non sono attratta E poi sul treno mi piace guardare
dall’idea dello studio, mi piace ac- video di filosofi moderni, visto che
compagnare i concorrenti. sono laureata in questo campo.
Restiamo in tema viaggio, allora. Ma Kal-El non è il nome kryptonia-
Che cos’è per te il treno? no di Superman?
È casa, oltre che una costante della Esattamente. Sono appassionata di
mia vita da dieci anni. Ormai cono- fumetti.

Gioli e Alessandro Siani nel film Tramite amicizia

© Paolo Modugno

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INCONTRO
© Netflix

Gioli nel reality Summer Job

Personaggio preferito? Cosa ti ha regalato la fiction? Forse ci andrai lo stesso, ma a Hol-


Batman, per tutte le ombre che ha. Mi ha permesso di incontrare il gran- lywood…
E per essere diventato la sua paura. de pubblico. Avendo fatto sempre Non prendo tanto in considerazione
Che superpotere vorresti? cinema ero conosciuta da amatori questa possibilità: hanno interpreti
Mi piacerebbe volare, lo desidero da e appassionati. Con una serie così completi, competitivi e ambiziosi. E
quando sono piccola. Ero talmente seguita e apprezzata il mio seguito con una tale quantità di talenti in giro
fissata con questa cosa che per una è cambiato e si è ampliato. Mi piace la cosa mi sembra inarrivabile.
vita ho giocato al parco sbattendo le che le persone mi fermino per strada Un personaggio che vorresti inter-
ali, facevo finta di essere un’aquila. e mi identifichino con la dottoressa pretare?
Amo l’idea di spostarmi attraverso Giulia. Il ruolo di una combattente in un’am-
il volo e vedere il mondo dall’alto. Qualche anticipazione? bientazione medioevale. Mi viene in
Una sensazione che ho vissuto solo Ho cercato di scucire qualcosa a mente Xena - Principessa guerriera:
quando mi sono lanciata col paraca- Luca Argentero (protagonista della mi piace l’idea di una donna che vive
dute. serie, ndr) ma non c’è stato verso. isolata nelle foreste, col suo cavallo
Cosa ti aspetta dopo Tramite amici- Cosa faresti oggi se avessi pagato e un esercito al suo cospetto per sal-
zia? quelle multe senza passare per il vare i più deboli.
Sono in procinto di accettare un pro- provino con Virzì? Quest’anno compi dieci anni di car-
getto ed è possibile che presto sia Avrei continuato la carriera univer- riera. Chi sei oggi?
di nuovo sul set. Fra poco dovrebbe sitaria. Ero determinata e pensavo Una ragazza che ha ancora tantissi-
uscire pure il film Cattiva coscienza di di approdare nel mondo della ricer- ma strada da fare. Ogni progetto mi
Davide Minnella, persona deliziosa ca con il mio professore di Filosofia apre infiniti mondi da approfondire.
che stimo tantissimo. La pellicola è della scienza, facendo anche viaggi Ho compiuto un bel percorso, ma
davvero bella e sono la protagonista all’estero. Mi affascina lo studio del sono ancora una persona curiosa e
insieme a Filippo Scicchitano e Fran- cervello attraverso un approccio fi- in itinere, sono una donna in viaggio.
cesco Scianna. Poi ricomincio con le losofico. Forse adesso sarei in Ame-
puntate di Doc - Nelle tue mani. rica. matildegioli

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IN VIAGGIO CON
© Piergiorgio Pirrone

Massimiliano Gallo
Grooming Massimo Polese,
Stylist Luca Pisciotto, Total look Zegna,
Ufficio stampa Giuseppe Zaccaria

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LA PASSIONE
DELL’ATTORE
PER MASSIMILIANO GALLO RECITARE È PURA FELICITÀ.
E, NONOSTANTE I SUCCESSI IN TV, NON PUÒ FARE A MENO
DEL TEATRO. ORA È SUL PALCO CON AMANTI,
DI IVAN COTRONEO, IN SCENA A NAPOLI E POI MILANO
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019
Foto di Azzurra Primavera

I suoi personaggi sono la declinazione del suo essere.


Intensi, caratteriali, unici e soprattutto dotati di una
particolare leggerezza che viene dalla felicità che
prova nel fare il suo mestiere: l’attore. «Mi sento un privi-
legiato, ho potuto trasformare la mia passione in profes-
è anche colpa della disillusione che gli abbiamo causato
ma quando tengo i laboratori teatrali mi rendo conto che i
ragazzi e le ragazze non leggono i testi, non aprono i libri,
non conoscono il linguaggio cinematografico perché non
guardano film.
sione», dice Massimiliano Gallo, guardandomi diritto negli Quando sei arrivato sul grande schermo?
occhi con quel suo sorriso sincero e un po’ sornione. Da attore di teatro, nel 2008 sono stato catapultato nel
«Lavorare mi dà grande gioia e non mi stresso mai», con- modo del cinema dalla porta principale con Fortapàsc di
fessa. Tra i suoi recenti successi, ci sono la superba inter- Marco Risi, dove interpreto lo spietato boss Valentino Gion-
pretazione di un profondo Domenico Soriano in Filumena ta. Un ruolo che mi ha dato grande visibilità tra gli addetti ai
Marturano e del caleidoscopico protagonista di Vincenzo lavori. Poco dopo mi ha chiamato Ferzan Özpetek per Mine
Malinconico, avvocato d’insuccesso, entrambi andati in vaganti. Da allora, ho girato 35 film e 15 serie televisive.
onda su Rai1 e ora disponibili su RaiPlay. Sei stato alla Mostra del cinema di Venezia con nove pel-
Chi vuole apprezzarlo sul palco può andare a vedere Aman- licole negli ultimi sette anni ma ti sei tenuto sempre a di-
ti, scritto e diretto da Ivan Cotroneo, dove recita in coppia stanza dal gossip. Come hai fatto?
con Fabrizia Sacchi: fino al 12 febbraio al teatro Diana di Na- Credo che ciò a cui si tiene vada tutelato e protetto e lo farò
poli e dal 14 al 26 al Manzoni di Milano. ancora di più. Oggi tutto viene consumato troppo veloce-
Quando interpreti un personaggio si capisce chiaramente mente, per un like si fa qualsiasi cosa. Ma l’atmosfera alla
che sei naturale e “leggero”. Mostra del cinema mi piace molto, è un grande circo e se ci
È la mia natura: cerco sempre di sdrammatizzare, lavorare vai con lo spirito giusto ti diverti. Nel nostro settore tutto è
con grande armonia e soprattutto provo una grande felicità molto effimero, bisogna dare il giusto peso alle cose. Oggi
di fondo. Ancor più quando sto sul palcoscenico e vivo l’in- mi fermano per strada, ma fra sei mesi potrebbe essere di-
contro con il pubblico. Sento il bisogno del teatro, mi ricari- verso: mai prendersi troppo sul serio.
ca lo scambio umano che puoi avere solo lì. Stare esclusi- Cosa detesti nelle persone e cosa invece apprezzi di più?
vamente sul set può inaridire, è artisticamente pericoloso, Non sopporto l’ipocrisia, la formalità e tutto quello che sta
per questo ogni anno mi ritaglio almeno tre mesi sul palco. intorno a questo mondo di cui non mi sento parte. Odio la
Sei cresciuto a pane e teatro: i tuoi genitori recitavano en- falsità di certi incontri e certi salotti ma serve diplomazia,
trambi. Cosa ti è rimasto di quello che ti hanno trasmesso? sapere quando si può dire una cosa oppure no. Con molti
Un’enorme disciplina che mi ha aiutato a essere preciso colleghi c’è grande stima e apprezzo molto chi fa le cose
sul lavoro, non mi piace l’approssimazione. Ho imparato con passione e si risolve la vita in maniera onesta. Troppo
che servono gli strumenti giusti. Come il falegname utiliz- spesso diamo la colpa agli altri invece di fare un esame di
za martello e chiodi, così l’attore usa l’impostazione voca- coscienza.
le e la postura del corpo: chi non sa occupare uno spazio Sei cresciuto a Napoli. Che rapporto hai con questa città?
scenico non può dare la colpa alla sfortuna o crearsi alibi Abitavamo molto vicino allo stadio ed eravamo capaci di
se non raggiunge il successo. Una volta questo mestiere riconoscere dalle grida una punizione, un rigore o un gol.
si faceva frequentando l’accademia o entrando nella com- Era la Napoli di Massimo Troisi, Pino Daniele, Maradona.
pagnia di un capocomico, dove ci si formava assumendo Oggi è una città straordinaria e unica perché ha un’identità
pian piano ruoli più importanti. Oggi i giovani pensano che così potente che riesce, in un mondo globalizzato, a con-
non serva l’impegno, che la meritocrazia non esista. Un po’ taminare chi la contamina. Come la musica di Pino, con-

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IN VIAGGIO CON
© Ufficio stampa Giuseppe Zaccaria

Gallo in una scena del film Filumena Marturano

tagiata dal blues e dal jazz, ma la più napoletana di tutte. nata, postura e gestualità.
Un altro esempio divertente sono i kebabbari vicino alla Sullo schermo è più efficace uno sguardo o una battuta?
stazione che usano lo sfilatino e non il pane arabo. Il kebab Parlare è più semplice, lo sguardo è più efficace ma più
napoletano: un mix mai visto al mondo. Infine, il vulcano, un complicato. Quando ti riprendono in primo piano devi far
magma sotterraneo che sprigiona energia anche a livello capire a cosa pensi solo con piccoli movimenti degli occhi.
artistico visti i tanti talenti nel teatro, nella musica e nella È impegnativo ma è la magia del cinema.
drammaturgia. Per me arriva tutto da lì. E quella del teatro?
Qual è il profumo della tua infanzia? Nasce e muore in una sera ed è irripetibile, è come una
Il sugo alla genovese che mangiavamo di domenica: mi convenzione tra l’attore e gli spettatori. La sera successiva
svegliavo e il suo profumo si spargeva per la casa. ci sarà uno spettacolo nuovo, con pubblico diverso e rea-
Che emozioni ti suscita il treno? zioni differenti. È la potenza del teatro.
Mi piace molto, lo prendo spesso per lavoro, è comodissi- Il tuo luogo del cuore?
mo. Posso venire a Roma per un appuntamento e tornare a Sorrento. Un’isola felice di straordinaria bellezza, un mira-
casa la sera. Nello spettacolo che ho scritto, Stasera, punto colo. Mi piacerebbe passarci più tempo.
e a capo, racconto il fascino romantico dei viaggi sui vagoni Stai più a tuo agio a tavola o in cucina?
letto negli anni ‘80. Da piccolo dovevo anche recitare nel In entrambi i luoghi, mi piace mangiare bene e pure cucina-
film Café Express con Nino Manfredi, girato su un treno, ma re, in particolare i primi piatti.
scelsero un altro bambino. Durante le tournée c’è ancora l’abitudine di cenare insie-
Nei personaggi che in- me dopo lo spettaco-
terpreti c’è sempre un lo?
differente tratteggio È meno frequente di un
del tuo carattere. tempo. Spesso gli attori
Quando vesto un ruolo sono diventati impiegati
faccio sempre un ragio- (ride, ndr). Sapevo che
namento su me stesso. Marcello Mastroianni
Nella serie Imma Tata- faceva includere nel
ranni - Sostituto procu- contratto l’obbligo di
ratore, mi sono chiesto cenare con lui dopo lo
quale marito sarebbe spettacolo.
stato Massimiliano Gal- La tua cucina preferita?
lo in quella vita, negli Provo tutto e sono cu-
episodi de I Bastardi di rioso di sperimentare,
Pizzofalcone cercavo di ma senza dubbio quella
capire invece che tipo italiana.
di questore  sarebbe E a Napoli dove mangi?
stato. Insomma, metto Due nomi in particola-
me stesso in quel vesti- re: Terrazza Calabritto e
to. Leggo testo e sotto- Andrea Radic con Massimiliano Gallo Cicciotto a Marechiaro.
testo, lo immagino e decido che via prendere. Poi, dopo la Ma si mangia benissimo ovunque.
prova costumi, quel personaggio acquista una sua cammi-

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TRAVEL

INVITO A FESTA
MASCHERE, RITI, GIOSTRE E
CORTEI. LE TRADIZIONI DEL
CARNEVALE TRA SFILATE
DI COLORI E USANZE DAL
SAPORE ANTICO
di Silvia Lanzano e Francesco Bovio
© ricardomff/AdobeStock

Il carnevale di Venezia

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B alze, sbuffi e stoffe colorate, maschere lignee e
di cartapesta. Cortei, giostre, lanci di arance e di
aringhe. E ancora coriandoli, lanterne e fiaccola-
te. È il carnevale 2023. «Ogni tristo pensier caschi: facciam
festa tuttavia», così scriveva nel 1490 Lorenzo de’ Medici
io – prende vita il carnevale di Sauris, in provincia di Udine.
È considerato uno dei più antichi e tradizionali dell’arco
alpino, celebre per le maschere intagliate nel legno, che
si possono ammirare nel vicino Museo carnico delle arti
popolari di Tolmezzo.
nei suoi Canti carnascialeschi, ormai alle soglie del Rinasci- Uno dei protagonisti qui è il Rölar, perso-
mento. Un invito alla gioia che ancora oggi unisce tradizio- naggio che deve il suo nome ai röln, che
ne e riti, storia e cultura dei territori. in lingua saurana – dialetto tedesco origi-
LE LANTERNE DI SAURIS nario della Baviera meridionale e diffuso
Tra le montagne della Carnia ai confini con l’Austria, immer- in Tirolo e Carinzia – sono i sonagli di
so nella neve e nel profumo di camino, sabato 18 – quello bronzo attaccati alla cintura della
prima del martedì grasso, che quest’anno cade il 21 febbra- maschera.

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TRAVEL
© Patrizia Cortellessa/Pacific Press/LightRocket/GettyImages

Il carnevale di Ronciglione (Viterbo)

La tradizione lo vuole in abiti scuri e laceri, con il viso rico- presa compaiono durante il percorso.
perto di fuliggine, e lo squillare del suo campanaccio ancora VENEZIA E IVREA, SFILATE E ARANCE
oggi segna il raduno delle maschere e l’inizio della festa. Il re Il carnevale della Serenissima quest’anno va in scena dal 4 al
del carnevale saurano è però il Kheirar, “quello che spazza”, 21 di febbraio, accompagnato da performance acrobatiche,
protagonista di un rituale antichissimo: con la scopa di sag- clownerie, circo-teatro, burattini e spettacoli musicali del
gina in mano bussa alle porte di tutte le case del paese, por- Carnival Street Show. Domenica 5 febbraio sul rio di Can-
tando via simbolicamente le negatività della vita, accompa- naregio centinaia di vogatori mascherati sfilano su imbarca-
gnato dalle danze di coppie vestite a festa che si alternano zioni colorate, mentre le maschere più belle in concorso si
alle maschere in abiti malridotti. Sempre il 18 è prevista La danno appuntamento il 6 febbraio in piazza San Marco.
Notte delle Lanterne, una suggestiva passeggiata notturna Sabato 11 febbraio, la festa delle Marie rievoca la tradizione
con luminarie tra i boschi innevati e le maschere che a sor- del doge che dona ricchi abiti e gioielli a 12 ragazze in età di

Le pupazze di carnevale realizzate dalla Sartoria popolare di Martignano (Lecce)


© Archivio del Carnevale Griko/Clara Zanoni

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© Archivio fotografico comunale Sauris Zahre
Maschere che rappresentano il ritorno dei cosacchi in Carnia (Udine)

matrimonio. Lo stesso giorno, e fino a domenica 19 febbra- bimbi, le iniziative per nonni e nipoti e i corsi per la creazio-
io, nella sede storica di Ca’ Giustinian a Venezia e nel Cen- ne delle maschere. Il carnevale di Ronciglione, nella zona di
tro civico del Parco Alfredo Albanese di Mestre è aperto a Viterbo, si apre invece il 5 febbraio con la parata storica che
scuole e famiglie il carnevale internazionale dei ragazzi con rievoca la difesa dello Stato pontificio da parte degli ussari.
laboratori, giochi e una nuova sezione dedicata alla musi- Suggestivi il tradizionale ballo del Saltarello e la Pilatata dei
ca sperimentale. In Piemonte, la Battaglia delle arance è il nasi rossi, in cui maschere che rappresentano i devoti a Bac-
culmine del carnevale storico d’Ivrea, fuori Torino. Dal 19 al co intonano canti legati al vino.
21 febbraio si fronteggiano nove squadre di aranceri a piedi AL SUD GIOSTRE E ANTICHI RITI
– che rappresentano la popolazione – e i soldati del tiranno, Sono le figure di mucche e tori, simbolo della mandria in
attrezzati con protezioni installate su 50 carri da getto e trai- transumanza, a caratterizzare la festa di Tricarico, in provin-
nati da cavalli. cia di Matera. Mentre nella vicina Montescaglioso i prota-
CORTEI A VIAREGGIO E RONCIGLIONE gonisti sono Carnevalone, maschera tradizionale legata al
È il triplice colpo di cannone sparato dal mare della Versilia mondo contadino, e la moglie Quaremma che, con il neo-
a dare il via, mercoledì 4 febbraio, ai festeggiamenti per i 150 nato Carnevalicchio in braccio, chiede offerte per preparare
anni del carnevale di Viareggio, in provincia di Lucca. Fino la cena di addio alle trasgressioni del martedì grasso prima
a sabato 25 ritornano gli spazi attrezzati con laboratori per dell’inizio della Quaresima. 
Scendendo nel leccese, il borgo di Martignano ospita la sar-
toria popolare, vero cuore del carnevale nella Grecìa Salen-
tina. Le famiglie, insieme alle scuole del posto, preparano
maschere e costumi che sfilano l’ultima domenica di carne-
vale (19 febbraio) e vengono poi esposti nel cinquecentesco
palazzo Palmieri, sede dell’omonimo Parco turistico cultura-
le. Le sfilate si concludono il martedì grasso con la Morte te
lu Paulinu, immagine simbolica di un popolano che per un
giorno inverte i ruoli sociali e può dir male dei padroni, incar-
nando il mondo alla rovescia tipico di questa festa. Unicum
nel panorama culturale del Salento, canti e danze a Marti-
gnano culminano con la rilettura in chiave di farsa dell’antico
rito funebre dei morolòja (da moîra, destino, e logos, discor-
so, “discorso sul destino”). Il pianto rituale delle antiche civiltà
mediterranee viene qui trasformato in un addio scherzoso
al carnevale, seguito dal rogo di Paulinu e da lu cunsulu, il
pranzo che veniva un tempo offerto alle famiglie nel lutto,
trasfigurato per l’occasione in un vero banchetto che coin-
volge tutta la comunità ancora in festa ma ormai alle soglie
della Quaresima.
A Oristano il carnevale si chiama Sartiglia, una giostra eque-
stre tra le più antiche e coreografiche d’Europa che si svolge
tra l’ultima domenica di carnevale e il martedì grasso. Una
tradizione di origini medievali, carica di folclore e rituali per
invocare prosperità e buona sorte.

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TRAVEL

MONTAGNE
SENZA TEMPO
UN PICCOLO VILLAGGIO A 1.500 METRI DI QUOTA,
INCORNICIATO DAL MONTE ROSA. ALPE DI MERA È UNA
LOCALITÀ DELLA VALSESIA A TRAFFICO ZERO, PER IMMERGERSI
NEL SILENZIO A CONTATTO CON LA NATURA
di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha
ilmondodiabha.it

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A lpe di Mera è una località
tutta da scoprire. Siamo nel
comune di Scopello, in Alto
Piemonte, a pochi chilometri dalle
grandi città del nord-ovest, appena
la totalità del silenzio bianco, dando
un taglio netto a tutto ciò che troppo
spesso inquina la pace delle vacanze
invernali.
L’Alpe di Mera, infatti, è una località
Un luogo che storicamente nasce
come uno dei più vasti alpeggi estivi
della Valsesia, divenuto poi stazione
sciistica e di villeggiatura, punteg-
giato da un rado abitato di seconde
140 chilometri da Milano e 150 da To- appartata ma nello stesso tempo ac- case. D’inverno, si esce con gli sci di-
rino, nel cuore della Valsesia. cessibile e sicura. Nonostante il caldo rettamente dalle abitazioni, affaccia-
È qui che sorge un piccolo villaggio a record di questi ultimi mesi, l'ottimale te sulle piste, oppure soggiornando
1.500 metri di quota, incorniciato dal- esposizione a nord garantisce comun- presso il mitico Rifugio Camparient, l’u-
la veduta mozzafiato del Monte Rosa. que il mantenimento della neve, fa- nica struttura adibita al pernottamento,
D’inverno per arrivare a Mera ci sono cendo di queste alture il luogo ideale ideale per chi è alla ricerca di una pro-
solo due possibilità: la seggiovia o, a per una vacanza intima in coppia, per posta lontana dal turismo di massa.
impianti chiusi, la motoslitta a cura dei una rigenerante settimana bianca a di- Gli sciatori possono ristorarsi con un
ristoratori. Quindi, chi vuole trascorrere mensione familiare o per far muovere gustoso piatto tipico anche in baita, a
una vacanza quassù deve prepararsi a ai bambini i primi passi sul manto can- La Capanna o a Il Campo, mentre per
dimenticare l’auto per immergersi nel- dido, lontano dai pericoli della città. piatti che sposano tradizione e inno-

Alpe di Mera, Scopello (Vercelli)

© Luciano Fochi

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TRAVEL
© Luciano Fochi

La stazione sciistica di Alpe di Mera

vazione c’è il Bar Piero, aperto tutto zione alla sicurezza. in anno fino ai 200 di oggi, rendendola
l’anno. L’après-ski più festaiolo è al Dai 659 metri d’altezza dell’abitato di tra le gare di bob amatoriale più fre-
Boschetto e, per godere i prodotti ge- Scopello sino ai 1.742 metri del Mon- quentate a livello internazionale, che il
nuini del territorio, immancabile è la te Camparient, la ski-area di Mera si 4 marzo si svolge per la 22esima volta.
tappa all’agriturismo La Casera bian- sviluppa su 30 chilometri di piste, con Nella stagione estiva, invece, dall’Al-
ca. A Mera ci sono inoltre tre scuole di percorsi morbidi e piacevoli, ideali per pe partono numerosi itinerari escur-
sci, tre sci-club e un attrezzato punto principianti e appassionati di sciate sionistici da percorrere a piedi o in
di noleggio, quanto basta per potersi in tranquillità. Il claim di questo gio- mountain bike. Una delle gite più
dedicare alla neve e a una vacanza iello incastonato nelle Alpi Pennine, classiche è la salita alla Cima d’O-
unica nel suo genere. meta ideale per le famiglie, è infatti metto, raggiungibile in un’ora circa di
La storia sciistica della località rac- “la montagna che ti accoglie”. E se ai cammino, che offre un magnifico pa-
conta di una delle prime stazioni bambini sono dedicati due grandi par- norama a 360 gradi. Anche d’estate il
invernali realizzate in Italia, che ha chi giochi in legno fruibili sia d’inverno villaggio preserva le sue caratteristi-
cominciato ad affermarsi a livello tu- che d’estate, agli adulti si consigliano che a profondo contatto con la natura:
ristico negli anni ‘50, grazie all’inaugu- anche rigeneranti passeggiate con le le piste si trasformano in verdeggianti
razione della seggiovia Scopello-Me- ciaspole sui numerosi percorsi, in soli- pascoli per il bestiame e le automobili
ra che rese accessibile l'alpeggio non tudine o accompagnati da una guida. restano fuori dell’abitato.
solo a piedi. E poi c’è il bob, divenuto il simbolo di Per questo a Mera si respira ancora
La più importante opera di moder- questo luogo, grazie alla celebre gara oggi l’aria di un tempo, come testimo-
nizzazione del comprensorio si deve che si tiene annualmente dal 1998: la niato dai toccanti diari di fine anni ‘40
ai fondi messi a disposizione per le Mera’s Cup. Nata per gioco grazie a raccolti dalla Pro Loco: «Si arrivava a
Olimpiadi invernali di Torino 2006, un gruppo di amici, assidui frequen- Varallo con il primo treno da Novara.
che consentirono di implementare gli tatori dell'Alpe, che dai primi anni ‘90 Qui ci caricava un simpatico perso-
impianti di innevamento e realizzarne si divertivano a scendere in bob fino a naggio, Francesco Carpo, detto Cicot,
nuovi di risalita. Dal 2018, inoltre, fa Scopello dopo una giornata di sciate, il quale ci portava su un’automobile
parte delle stazioni satellite del Com- il 14 febbraio 1998 ottenne una veste Itala sei cilindri, anche in sei o sette,
prensorio Monterosa Ski. Oggi la loca- più ufficiale. con sacchi da montagna e attrezzatu-
lità sciistica è in continua evoluzione, E così, dopo quella prima edizione ra sciistica fino a Scopello. Salivamo a
con l’ampliamento e la differenziazio- con 48 partecipanti, i concorrenti del- piedi in due ore a Mera e ci installa-
ne dell’offerta e una particolare atten- la Mera’s Cup sono aumentati di anno vamo nel rifugio annesso alla chiesa.

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Uno scorcio immacolato dell'Alpe di Mera Con pelli di foca e tanta gioventù, sa-
livamo al Talamone (così si chiamava
allora la punta Camparient) e all’O-
metto per cinque o sei giorni, poi... fine
delle vacanze e ritorno agli studi, pen-
sando già alle future vacanze pasquali
ed eventualmente a qualche ponte».
Memorabile anche il racconto della
costruzione della seggiovia di colle-
gamento tra Scopello e l’Alpe: «L’epi-
sodio più eroico fu quello che si verifi-
cò quando si dovette stendere la fune
e portare il capo fino a Mera... aveva
una lunghezza di circa 5.000 metri, un
diametro di 26 mm e un peso di circa
200 quintali. Percorsi tutta la Valsesia
per trovare uomini. Ne racimolai un
centinaio. Si sparpagliarono lungo i
2.400 metri circa di linea e comincia-
rono a tirare risalendo la china... dopo
il primo giorno tutti gli uomini avevano
le mani sanguinanti ed escoriate. Il 9
© Pro Loco Alpe di Mera

agosto 1949 l'impianto cominciò a gi-


rare per servizio da Scopello a Mera.
L'inaugurazione con folta partecipa-
zione di pubblico ebbe la presenza
dell'onorevole Giulio Pastore e la ma-
drina, la signorina Sandra Botto, tagliò
il fatidico nastro».
Ne è passata di storia dai pionieri del-
lo sci del 1949, ma a Mera l’atmosfera
è rimasta la stessa. Qui sciare è senza
tempo.
alpedimera.it
merascup.it

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TRAVEL

NEVE DEL SUD


Il Lago Sirino sul massiccio omonimo (Potenza)

F aggete e pini loricati si tingono di bianco sulle vette


della Basilicata, terra selvaggia bagnata da due mari
– Ionio e Tirreno – e meta dove rallentare per sco-
prire itinerari invernali inediti che si spingono fino in Calabria.
Luoghi magici fuori dai tracciati più battuti offrono sport, di-
SCI E BORGHI ARROCCATI NEL POLLINO
Sciare accanto al lago e ciaspolare nei boschi innevati se-
guendo le rotte delle aquile reali che conducono al Giar-
dino degli Dei: è il Parco nazionale del Pollino, a cavallo tra
la Basilicata e la Calabria. Dal 2015 Patrimonio mondiale,
vertimento e cultura, che insieme ai sapori della tradizione è il più ampio parco d’Italia con quasi duemila chilome-
rendono l’Appennino lucano e quello calabro tra i protago- tri quadrati di superficie. Il comprensorio sciistico, che si
nisti dell’inverno 2023. spinge fino a 2.267 metri con la sua vetta più alta, offre pi-

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CIASPOLATE, SCI DI FONDO E NORDIC WALKING, ACCOMPAGNATI
DAI SAPORI DELLA CUCINA TRADIZIONALE. UNA VACANZA
INVERNALE INEDITA TRA BASILICATA E CALABRIA
di Francesco Bovio e Silvia Lanzano

© Marco Tancredi

ste per sci di fondo, nordic walking e ciaspolate ma anche NORDIC WALKING E CIASPOLATE SUL SIRINO
aree attrezzate per divertirsi con slittini e bob. Le sponde del Laudemio, il lago di origine glaciale più a
Qui montagne aspre e foreste abitate da lupi si alternano sud d’Italia, ai piedi del monte Papa che supera i duemila di
ai suggestivi Rotonda, Viggianello e Terranova del Polli- altezza, sono l’ideale per sci di fondo e passeggiate con le
no, borghi arroccati in provincia di Potenza ricchi di an- racchette da neve, mentre per trekking e ciaspolate biso-
tiche memorie e regno della locale gastronomia a base gna spostarsi lungo i sentieri dei vicini boschi.
di funghi, melanzane rosse e piccanti, croccanti peperoni Sul massiccio del Sirino gli impianti sciistici scorrono tra i
cruschi. paesi di Lagonegro e Lauria, meta per i cultori di sci alpino

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TRAVEL

e nordic walking. La pista più suggestiva è la Forcella monte bini, che possono lanciarsi nella neve utilizzando ciambelle
Papa: lunga più di due chilometri, percorre un sentiero bo- come slittini, e una pista illuminata per lo sci alpino serale.
schivo con scorci naturali mozzafiato. Perfetta per gli sciatori Il territorio si lascia scoprire anche a tavola, con i piatti tipici
più esperti, mentre altre piste a disposizione – come Prin- della cucina regionale come gli strangolapreti lucani, i cut-
cipianti e Monte Sirino – sono dedicate ai più piccoli e a chi turiddi, spezzatino di agnello insaporito da cipolline, pomo-
muove i primi passi sulla neve. dori e alloro, e l’acquasale dei pastori con uova, olio, pepero-
PASSEGGIATE E SNOWBOARD IN VAL D’AGRI ne crusco e cipolla, pane tostato e ricotta grattugiata.
Il Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagone- ESCURSIONI E BIRDWATCHING IN ALTURA
grese incanta con le antiche faggete che ammantano i pen- Il Monte Volturino, vetta di origine vulcanica che con i suoi
dii dei monti Pierfaone, Arioso e Maruggio. Armati di sci o 1.835 metri di altezza domina la Val d’Agri, è perfetto per gli
racchette ai piedi, si procede lenti, lungo la pista di fondo di sport invernali grazie alle sue piste sciistiche. Sono tre i trac-
Pietra del Tasso, tra gli alberi innevati. ciati del comprensorio – con un dislivello che supera i 400
Anche gli amanti dello snowboard trovano piste adatte metri – collegati da una comoda seggiovia e da un moder-
come la Fossa Neviera: lunga 1.600 metri, offre un dislivello no skilift. I luoghi del Parco nazionale dell’Appennino luca-
di circa 300 metri per le acrobazie. La stazione sciistica di no sono attrazione anche per gli appassionati dell’hiking, le
Sellata Pierfaone Arioso si estende per sette chilometri di camminate in montagna, e per i birdwatcher, che qui pos-
piste collegate tra loro da impianti di risalita e tappeti tra- sono ammirare specie protette come il nibbio reale e il fal-
sportatori. Per le escursioni ci sono i 22 chilometri del sen- co pecchiaiolo. Adagiato sul monte Volturino è il borgo di
tiero Frassati, con cammini che dal borgo di Sasso Castalda Marsicovetere, conosciuto come il “balcone della valle” per
salgono fino alla cima del monte Arioso. Lungo il percorso si i panorami unici sui pianori della valle del fiume Agri. Anche
intravedono Castelmezzano e Pietrapertosa, tra i borghi più qui non mancano le specialità della cucina lucana: salumi,
suggestivi d’Italia che, arroccati tra le sagome delle Dolomiti tartufo, funghi porcini e la pasta fatta a mano.
lucane e illuminati di sera, paiono presepi. SULLE NEVE TRA SILA E ASPROMONTE
TREKKING E CUCINA A VIGGIANO Sempre lungo le montagne, si può andare dalla Basilicata
Viggiano, invece, è il paese delle arpe e delle zampogne, alla vicina Calabria, che vanta località invernali mozzafiato
vere opere d’arte realizzate da secoli ed esportate in tutta appena sotto i duemila metri, 13 impianti di risalita e 51 chi-
Europa. Il Sacro monte di Viggiano, celebre per il santuario lometri di piste. Quelle di Camigliatello Silano, in provincia di
trecentesco dedicato alla Madonna nera, è meta ambita per Cosenza, sono tra le più ricercate. Per chi sceglie lo sci alpi-
il trekking invernale e le escursioni naturalistiche. La stazio- no il monte Curcio è la destinazione ideale, con due tracciati
ne sciistica di Montagna grande di Viggiano, a oltre 1.400 che si estendono per più di quattro chilometri. Agli appas-
© Paolo Santarsiero

metri di altitudine, ospita piste alla portata di tutti, con attrat- sionati di fondo il comprensorio offre un lungo itinerario tra
tive speciali: un’area dedicata allo snow tubing per i bam- boschi e pinete che arriva fino alle più alte vette della Sila.

Castelmezzano (Potenza)

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© Marco Tancredi
Una faggeta sull’Appennino lucano

A pochi chilometri da Camigliatello Silano si trova la ne, attrezzato con un impianto di risalita che permette di
stazione sciistica di Pagliara, nella località di Fago del lanciarsi lungo 20 chilometri di percorsi con diversi gradi
Soldato, unico comprensorio della regione con un per- di difficoltà. E se si vuole proseguire verso sud, oltre il
corso illuminato per sciare in notturna. Qui una seggiovia Pollino, nella zona del Parco nazionale dell’Aspromonte,
biposto permette di raggiungere la vetta per poi scen- Gambarie è una delle stazioni sciistiche più suggestive
dere con due percorsi, il primo da slalom, il secondo più con una vista panoramica sul mare che si spinge fino alle
semplice. isole Eolie.
Lorica, la “perla della Sila” con i suoi paesaggi naturali aptbasilicata.it
e incontaminati, dista invece due chilometri dalla cesto- pollinosci.it
via di Botte Donato. Per un’escursione notturna sul gatto skisellata.it
delle nevi bisogna spostarsi sul vicino monte Gariglio- montesirinosci.it

Scialpinismo sull’Appennino lucano


© Archivio Apt Basilicata

61
TRAVEL

LE MILLE ANIME
Una vista del lago di Garda

62
DEL L AG O
Il fatto che vi fosse molto turismo si
UN TOUR LUNGO LE SPONDE DEL GARDA PER doveva anche a una circostanza sto-
SCOPRIRNE LA BELLEZZA INEDITA. TRA STORIA, rica. Nel 1954 Sirmione divenne una
LEGGENDE E PROGETTI CHE VALORIZZANO meta vip: presero a frequentarla in-
dustriali come i Marzotto, la famiglia
ANTICHE TRADIZIONI DEL TERRITORIO Motta e gli Alemagna e poi la can-
di Giuliano Compagno tante Maria Callas con l’imprenditore
Giovanni Battista Meneghini. Ira von

S
Fürstenberg, nobile, attrice e desi-
ono parecchi i camminato- provincia di Brescia, e a Gaio Valerio gner, trascorse qui la prima notte di

© lukaszimilena/AdobeStock
ri che hanno girato il lago Catullo, che verseggiava per Lesbia nozze, Mina e il suo compagno, l’at-
di Garda, percorrendo uno non risparmiandosi in lodi e richieste tore Corrado Pani, vi si rifugiarono per
o più tratti dei suoi oltre 190 d’attenzione. seminare i fotografi. Insomma, i vip di
chilometri di riva. Anche In una poesia le domandò 3.300 baci un tempo si ritrovavano a Sirmione.
se non è un sito facile da e, non ricevendo risposta, ne pretese Sulla sponda orientale del lago, già in
attraversare in tondo, ancora proponendole “una perpe- provincia di Verona, si trova Lazise, ai
perché del Garda, sin tua notte senza fine”. Una prospet- cui abitanti Ottone II concesse con di-
da bambini, sappiamo tiva mortifera che non funzionò: lei ploma imperiale, nel 983 d.C., diritti di
una cosa: che è il più scomparve. Si saprà dopo che il suo commercio, l'uso della riva, l'attracco
grande. vero nome era Clodia e che Catullo, dei natanti e la pesca. Una completa
Da ragazzi invece il lago in quella sontuosa villa di Sirmione autonomia civica che la rese a tutti
sembra tornare utile, so- a lui erroneamente attribuita per se- gli effetti il primo Comune d’Italia e,
prattutto quando ci si in- coli, non aveva mai dimorato. E però insieme a Bingen, in Germania, d’Eu-
namora. Allora si chie- i ragazzi, con il primo vero amore, a ropa. Il momento migliore per visitarla
de aiuto a Sirmione, Sirmione ci andavano lo stesso. I baci è a fine inverno o all’inizio della prima-
considerata la magari erano molti meno ma a pas- vera, quando sui suoi vicoli, sul lungo-
perla del lago in seggiare in quella coda di terra – il lago e sulle stupende pavimentazioni
nome della città deriva del centro batte una nuova luce.
probabilmente dalla Scendendo di nuovo in provincia di
parola syrma che in Brescia, ci si sposta verso il comune
greco significa “coda” più popoloso del lago: Desenzano,
– ci si emozionava. città dove transitano e si fermano
ogni anno milioni di persone. Nel 2022
le cifre sono state impres-
sionanti: quasi 8 milioni di

63
TRAVEL
© Daniel Jędzura/AdobeStock

La coda di terra di Sirmione (Brescia)

presenze sul Garda, un milione solo il futuro porterà con sé molti cam- ti, incontro il vicedirettore Roberto
a Desenzano. A riferirmelo è Daniela biamenti per gli abitanti del luogo. Roccuzzo, pronto ad accogliermi con
Plodari, assessora al turismo che mira D’altronde, girare la cittadina riserva gentilezza tra i libri. Qui scopro che
ad allargare gli orizzonti della cittadi- già ora molte sorprese. In rada gal- il lago gelò una volta sola, nel 1709,
na e la immagina «aperta al mondo, leggiano due bellissime imbarcazioni durante un’ondata di freddo che col-
come merita». Un’idea condivisa con d’epoca: un dragamine del 1907 e la pì tutta l’Europa. Leggo delle tragiche
Esterino Caleffi, per 16 anni segretario motonave Zanardelli Italia del 1903. pestilenze, e storie di figure caratte-
comunale e saggia memoria storica Alla biblioteca comunale Angelo ristiche e romantiche come il Bianca,
di Desenzano, convinto del fatto che Anelli, che ha sede in Villa Bruna- uomo di porto che conosceva tutti e

Il porto di Lazise (Verona)


© isaac74/AdobeStock

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© efesenko/AdobeStock
Il Porto vecchio di Desenzano del Garda (Brescia)

che un mattino di febbraio del 1970 Nel chiostro di Santa Maria de Seniori-
disse a un amico: «Oggi mi succede bus, i due fratelli raccontano dei cata-
qualcosa di buffo, mi manca il respi- ri, eretici che invocavano la semplicità
ro…». E morì poco dopo. spirituale (catharus in latino signifi-
Finché la mia attenzione non viene cava puro) e avversavano le ricchez-
catturata da una tela di Edgar Degas. ze ecclesiastiche. Nel ‘200 giunsero
S’intitola La famiglia Bellelli. In posa ci dalla Francia e dimorarono proprio a
sono il barone napoletano Gennaro Desenzano. Maria Cristina è stata in-
Bellelli, sua moglie Laurie Degas e le tervistata più volte perché ha avuto da
due figliolette, ritratti a Firenze duran- poco l’idea di riscoprire e preparare le
te un soggiorno del giovane artista. pietanze catare. Il 16 marzo, in coinci-
Laurie, infatti, è la zia diretta del pitto- denza con la caduta della Montségur,
re e io incontro due suoi discendenti: castello cataro assediato nel 1244, al
Armando e Maria Cristina Bellelli. Fra- Caffè città avrà inizio il format Cene
tello e sorella originari di Desenzano, eretiche, che prevede un evento al
lui è un noto storico del territorio, lei mese. Maria Cristina preparerà il risot-
una chef. Ci sediamo sulla Pietra dei to al cavolo rosso e il Sisàm, ricetta a
falliti, eretta a luogo di pena nel 1555 base di minutaglie di pesce lacustre
per i falliti dolosi: Armando mi raccon- trattate in olio e aceto con un tocco di
ta la storia della statua di Sant’Angela cipolla. E tanto pane ad accompagna-
Merici in piazza Malvezzi, patrona del- re, come il rito cataro pretende. «Uni-
la cittadina, e del famoso Reparto alta re la storia alla gastronomia era il mio
velocità, istituito per l’addestramento grande desiderio. Proporre un piatto
dei piloti velocisti dell’aeronautica, tra tanti secoli dopo la sua creazione mi
cui il maresciallo Francesco Agello fa sentire ancora di più figlia di Desen-
che il 23 ottobre 1934 raggiunse i 709 zano». Il lago e la sua brezza. Quanti
chilometri all'ora su un idrovolante misteri, come le luci ambrate, sulle La chef Maria Cristina Bellelli presenta il
aggiudicandosi un primato mondiale. acque del Garda. Sisàm, piatto tipico a base di pesce di lago

65
TRAVEL

LA VIA
DELLE ERBE
UN ITINERARIO AROMATICO LUNGO LA PENISOLA ALLA SCOPERTA
DI PIANTE SPONTANEE, RADICI E BACCHE. USATE PER REALIZZARE
INFUSI CHE OGGI ACCOMPAGNANO I PIATTI SALATI CON LA STESSA
DIGNITÀ DI UN CALICE DI VINO
di Marco Gemelli - a cura di vdgmagazine.it
© Stefano Gandini/AdobeStock

Campi di lavanda in fiore a Sale San Giovanni (Cuneo)

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S i sa che uno dei motivi prin-
cipali per mettersi in viag-
gio alla scoperta dell’Italia
è assaggiarne le specialità tipiche. Il
Paese conta quasi 320 prodotti a de-
dalla maggiorana alla camomilla, al-
cune sono comuni quasi dovunque: è
facile trovarle nelle campagne e ven-
gono regolarmente usate in cucina.
Altre, invece, sono legate ad alcuni
colline punteggiate a vigneti, oppu-
re lungo un itinerario che da Sanse-
polcro – patria del pittore Piero della
Francesca – guarda a Cortona e al suo
retaggio etrusco. Discorso analogo
nominazione protetta, tra Dop, Igp e territori specifici e possono diventare per il mirto sardo, che cresce lungo le
Stg (Specialità tradizionale garantita) protagoniste di un itinerario aromati- zone litoranee dell'isola: dalle grotte
ma oltre a verdure, legumi, insaccati co lungo la Penisola. Basti pensare al di Nettuno ad Alghero fino alla spiag-
e formaggi esiste una nicchia tutta da pregiato ginepro della Toscana, alla gia del Poetto a Cagliari, è facile im-
scoprire. Nell’ampio panorama della base di circa la metà dei migliori gin battersi nelle tipiche bacche blu usate
biodiversità italiana, infatti, si conside- mondiali, che si può raccogliere in au- per aromatizzare i piatti e produrre il
ra poco il mondo delle piante erbacee tunno dalla costa fino a un’altitudine di noto liquore.
e aromatiche utilizzate per la prepara- 1.500 metri. Le bacche si trovano nel- Il pino mugo che punteggia i paesag-
zione dei cibi ma anche per produrre la provincia di Arezzo, Siena e Firen- gi montani è tipico di diverse regioni
tè, tisane e infusi. ze, sulla costa maremmana e perfino settentrionali: lo si può trovare tra i bo-
Sono molte quelle che crescono nell’arcipelago toscano: nelle isole di schi di Valle d’Aosta, Piemonte, Ligu-
spontaneamente nel nostro Paese ca- Giannutri, Pianosa e all'Elba. Le si può ria, Lombardia e Trentino, solitamente
ratterizzando diverse realtà territoriali. trovare nel Chianti, in un tragitto che a un’altitudine compresa tra i mille e i
Dal finocchietto al prugnolo selvatico, porta da una cantina all’altra, tra le 2.700 metri.

67
TRAVEL

Allo stesso modo, i più famosi campi


di lavanda dell'arco alpino e appen-
ninico sono protagonisti di vari itine-
rari tra nord e centro Italia. Le distese
viola si possono ammirare intorno a
fine giugno soprattutto in provincia di
Cuneo, nel tratto da Sale San Giovanni
a Valle Stura di Demonte: chi volesse
fare un salto nella zona può mettere in
programma anche una visita all'antico
acquedotto in pietra di Aisone e alla
torre civica medievale di Borgo San

© Masakatsu Ikeda
Dalmazzo. I campi di lavanda si trova-
no anche sul percorso dell’antica Via
del Sale, che dalla Lombardia porta
fino alla Liguria, in particolare nell'Ol-
trepò Pavese, nei dintorni di Godiasco
Salice Terme, borgo caratterizzato
dall’elegante Palazzo Malaspina. Ma
anche in Veneto, vicino a Porto Tolle,
nella provincia di Rovigo, non lontano Risotto al nero di seppia con polvere di cavolo nero, accompagnato da un tè fermentato di pomodoro
dal delta del fiume Po. Questa specie
è protagonista anche in Emilia-Roma- di San Francesco, mentre a Tuscania, que durante tutto l'anno, ma le zone
gna a Casola Valsenio, località del Ra- nel Lazio, punteggia le necropoli etru- più suggestive da visitare – spesso
vennate nota anche come il paese del- sche sul colle di San Pietro. lontane dal turismo di massa – com-
le erbe per la grande varietà di piante Un itinerario aromatico può far tappa prendono l'area cosentina (dove è
aromatiche e officinali coltivate nel suo anche in Abruzzo, alla scoperta dello consigliabile una sosta tra i vicoli del-
Giardino botanico. Nella zona, valgono zafferano che tra ottobre e novembre la città vecchia), il paese di Aragona
la visita la Rocca di Monte Battaglia, fiorisce sull’altopiano di Navelli, nella nell'agrigentino e il piccolo comune
con i ruderi di un’antica torre di vedet- provincia dell'Aquila, inserito nella lista di Prizzi nel palermitano. Sempre al
ta, e l’abbazia di Valsenio, fondata dai dei Borghi più belli d'Italia per il suo sud, si può andare alla scoperta della
monaci benedettini attorno all'anno centro storico che racchiude angoli di liquirizia calabrese, caratteristica delle
Mille. Infine, d’estate la lavanda circon- storia contadina. zone di Corigliano e Rossano, in pro-
da anche Assisi, in Umbria, contribuen- L’origano tipico delle regioni meridio- vincia di Cosenza, dove a questa pian-
do all'atmosfera mistica della cittadina nali si trova invece praticamente ovun- ta è dedicato anche un museo.

TISANE AL CALICE
La nuova frontiera del mondo gourmet è usare le erbe per realizzare bevande rilassanti o
depurative da abbinare non solo con piatti dolci ma anche con specialità salate. A guidarci
alla scoperta delle accoppiate più particolari è Gabriele Bianchi, uno dei pochi sommelier del
Gabriele Bianchi tè italiani, eletto da Forbes tra i giovani under 35 più influenti nel campo del food. «Se ci ispiriamo
all'India, possiamo portare in tavola un mix di spezie chiamato karha e realizzato con zenzero,
cardamomo, anice stellato, chiodi di garofano, cannella, finocchio e pepe. Perfetto per una
merenda pomeridiana con dolcetti e biscotti secchi», spiega il professionista e influencer
toscano. Il pomeriggio è anche il momento migliore per assaggiare il tè matcha
giapponese, in abbinamento al cioccolato.
Ma la tendenza sempre più in voga è abbinare tè, tisane, infusi e succhi di frutta ai piatti
salati. «Se il tè rosa Kashmiri Chai del Pakistan si lega a un piatto di gnocchi alle rape
rosse, cercando tra le erbe made in Italy possiamo azzardare un infuso al prugnolo
selvatico dell'Appennino modenese preparato in sei minuti d’infusione a 80°, in
abbinamento a un piccione cotto a bassa temperatura, anche perché entrambi
hanno un sentore di ferro nella parte di retrogusto olfattiva».
Ma sono tanti gli esempi gourmet che vedono gli infusi protagonisti a tavola. «È
il caso dei bottoni ai grani antichi ripieni alle sarde e il loro brodetto, con polvere
di sfincione, preparati da Giuseppe Germanà. L’executive chef del relais Villa San
Martino, a Martina Franca, li abbina a una tisana con liquirizia e finocchio che ripulisce
il palato spingendo ancor di più il gusto delle sarde. In alternativa, si può provare il
fagotto di barbabietola con tartare di scottona, zabaione salato, caviale beluga e mayo
al wasabi abbinato a un tè nero Assam». Questo pairing, conclude Bianchi, può essere
valorizzato anche servendo infusi o tè in un calice, perché il cliente possa più facilmente
essere portato a comportarsi come se avesse davanti un bicchiere di vino.

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IL PAESE DEI MILLE PAESI

di Osvaldo Bevilacqua
[Direttore editoriale Vdgmagazine.it e ambasciatore dei Borghi più belli d’Italia]

CITTÀ
DI PIETRA
A VICO DEL GARGANO, BORGO MILLENARIO IN PROVINCIA DI
FOGGIA. TRA VICOLI SCOLPITI, RITI D’AMORE E SAPORI AUTENTICI
Vico del Gargano (Foggia)
© Pasquale D’Apolito

70
a cura di vdgmagazine.it

T ra le città dove il 14 febbraio


si festeggia San Valentino
c’è un gioiellino della stu-
penda costa pugliese. Il suo nome è
Vico del Gargano, si trova in provin-
cia di Foggia e rientra nell’elenco dei
Borghi più belli d’Italia. Definita “città
dell’amore”, è una meta privilegiata
anche in questo periodo dell’anno,
soprattutto dagli ospiti stranieri che
amano il mare d’inverno e vogliono
godersi la rinomata costa del Garga-
no e i suoi fantastici tesori. Tra questi
spicca San Menaio, un piccolo villag-
gio di pescatori a pochi chilometri
da Vico, famoso per il suo splendido
scenario marino, le accoglienti spiag-
ge e una vegetazione ricca di  pine-
te e aranceti.
Singolare è la tradizione che ha reso
Vico del Gargano la destinazione de-
gli innamorati: nel giorno di San Va-
lentino, le coppie assaggiano il succo
delle arance benedette come rito
propiziatorio e si scambiano promes-
se d’amore nel suggestivo vicolo del
Bacio, viuzza di soli 50 centimetri di
larghezza. Dal 1618 le reliquie di San
Valentino, patrono della città e dei
suoi giardini d’aranci i cui frutti hanno

© Michele Gervasio
ottenuto la certificazione  Igp, si tro-
vano nella  Collegiata dell’Assunta  e
vengono portate in processione per
le vie del paese in occasione della
ricorrenza.
Vico del Gargano sorge in un punto
strategico, a sei chilometri dal mare
e a circa dieci dalla spettacolare Fo-
resta Umbra, riserva naturale tutelata
dall’Unesco come Patrimonio dell’u-
manità. La posizione ha contribuito
allo sviluppo di una storia millena- Vicolo del Bacio
ria le cui origini oscillano fra storia e
leggenda. Secondo alcuni sarebbe costruiscono nella città una prima for- stradine e antiche abitazioni abbellite
l’antica Gargano fondata da Diomede, tezza, un castello che sarà in seguito con i comignoli che ancora le distin-
di certo i primi insediamenti si data- ampliato dall’imperatore Federico II di guono. Le più aristocratiche hanno lo
no al periodo preromanico (V-IV sec. Svevia nel 1240. stemma di famiglia in pietra sui por-
a.C.). Nasce storicamente quando il Scolpita nella pietra di Monte Sant’An- tali.
capo dei mercenari slavi, che si erano gelo, la stessa con cui sono edificate Molte le chiese da scoprire: la già ci-
insediati nel paese cacciando i sara- le sue case, Vico è come un’apparizio- tata Collegiata dell’Assunta, con il suo
ceni per conto dei bizantini, ottiene ne in grado di stupire il visitatore tra portale in pietra e gli altari interni, fon-
di rimanere nelle terre liberate e di colline coperte di ulivi, agrumeti e pini data su un’altura ai cui fianchi si assie-
diventarne proprietario. Riunisce così d’Aleppo. La prima cosa da fare per pano le case dei rioni Civita e Casale,
le genti sparse all’interno delle mura godere del territorio è una passeg- quella di San Giuseppe nel quartiere
provvisorie, dando origine alla primi- giata tra i suggestivi vicoli dominati da Terra che custodisce la statua lignea
tiva civitas che sarà chiamata Vicus e archetti. Il caratteristico centro storico del Cristo morto e la chiesa di San
quindi Vico. Nel secolo XI il Gargano si snoda lungo tre nuclei, Civita, Terra Marco situata fuori le mura risalente
viene conquistato dai normanni che e Casale, con un pittoresco dedalo di alla metà del 1300.

71
IL PAESE DEI MILLE PAESI

Da non perdere i caratteristici trap-


péti: ricavati sotto le abitazioni come
luoghi di molitura delle olive, sono
i testimoni muti delle fatiche della
scomparsa civiltà contadina. Al Mu-
seo trappeto Maratea, che ha sede in
un frantoio risalente al XIV secolo, è
possibile approfondire questo aspet-
to della cultura locale. Fuori le mura,
meritano una visita la chiesa di San-
ta Maria degli Angeli con il Convento
dei cappuccini, ricca di opere d'arte, e
quella di San Pietro sul Monte Tabor,
dalla lunga storia.
Numerose le tradizioni locali. Sicu-
ramente la più sentita e partecipata
è quella relativa ai riti della Settima-
na santa, il momento religioso più
coinvolgente della liturgia cristiana:
le confraternite sfilano già dal primo
mattino, visitano le chiese e, in pro-
cessione, sono accompagnate dal
melodioso canto del Miserere. Nel
pomeriggio del Venerdì santo si cele-
brano le tre ore di agonia nella chiesa
del Purgatorio, al termine delle quali
le confraternite raggiungono la zona
© Nicola Pio de Felice

che simboleggia il Golgota, il rione


Carmine, dove sono posizionate le
Cinque croci che rappresentano le
cinque piaghe sofferte da Gesù du-
rante la crocifissione.
Dal sacro al profano, è d’obbligo as-
saggiare i piatti della cucina tradizio-
nale come d’acquasel p d’ov, l’insala-
ta di agrumi e finocchi, gli strascinati
ricotta, noci e borragine. Tra tutti oc-
cupa un posto d’onore la secolare Pa-
poscia di Vico del Gargano, che ha La processione in occasione di San Valentino, patrono di Vico del Gargano
ottenuto il riconoscimento di Deno-
minazione comunale (De.Co). Si tratta corda la classica calzatura orientale, viene cotta con la fiamma del forno a
di un prodotto da forno senza mollica la paposcia, dall’arabo “babusc”, bab- legna. Può essere farcita anche se an-
le cui prime testimonianze risalgono buccia, cioè ciabatta. Chiamata anche ticamente veniva condita solo con for-
al XVI secolo. Di forma allungata, ri- pizza schett o pizza a vamp, perché maggio locale grattugiato e olio evo. 

D’ACQUASEL P D’OV (ACQUA, SALE E UOVA)


di Sandra Jacopucci
Un piatto che nasce dalla terra, tramandato per generazioni con l’orgoglio di
© Pasquale D’Apolito

chi è sopravvissuto alla povertà in tempi lontanissimi. La colazione dei pastori e


dei contadini garganici viene interpretata dal giovane chef Leonardo Del Viscio,
di Vico del Gargano, che l’ha riproposta senza filtri, esattamente come la faceva
suo nonno quando, già all’alba, inondava la casa di un invitante profumo del
cibo che avrebbe portato sui campi.
Si fa un leggero soffritto di olio extravergine, aglio con il suo velo e sponsali,
cioè i cipollotti, come li chiamano in Puglia, patate a tocchetti con la buccia,
pomodorini interi, acqua e sale. Si aggiungono cime di rapa o altre verdure
solo nella versione elitaria. A fine cottura unire le uova in camicia e disporre il
composto fumante sul pane raffermo abbrustolito. Non può mancare un giro di
olio locale a crudo e il piatto in terracotta, di antica manifattura pugliese.

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GENIUS LOCI

di Peppone Calabrese PepponeCalabrese peppone_calabrese


[Conduttore Rai1, oste e gastronomo]

LA TERRA
DI VIOLETTA
NEL PICCOLO BORGO DI LONGOBARDI, IN PROVINCIA DI COSENZA,
PER SCOPRIRE LA «MELANZANA PIÙ BUONA DEL MONDO»

H o una puntata di Lineverde in programma vici-


no a Reggio Calabria. Voglio prendermela con
calma, arrivare un giorno prima per godermi il
paesaggio e, magari, fermarmi a pranzo da qualche parte.
Decido quindi di non imboccare l’autostrada ma la Statale
storico e mi rimetto in macchina per raggiungere la parte
alta del paese.
Percorro una strada in salita, a tornanti degradanti verso il
mare, tra una folta vegetazione e, finalmente, intravedo il
cuore di Longobardi, con vie strette e scalini. La storia di
18 Tirrena inferiore, che percorre la costa tirrenica lungo la questo paese è segnata appunto dall’arrivo dei longobardi,
direttrice Napoli-Reggio Calabria. una stirpe di origine nordica composta da guerrieri e uomi-
Resto affascinato dai paesaggi e dai cartelli che si susse- ni dalle lunghe barbe o alabarde, nelle ultime propaggini
guono a indicare i vari Paesi: è come se ognuno di loro vo- dell’Italia peninsulare.
lesse comunicarmi qualcosa. Sento forte la responsabilità Ho bisogno di fare colazione, entro in un bar e, mentre mi
di dare una speranza a queste piccole comunità. godo cappuccino e cornetto, vengo colpito da un poster
Sotto un’indicazione stradale vedo il cartello: terra di vio- con un’immagine del centro storico e una frase attribuita
letta. a monsignore Francesco Miceli: «Poche case abbarbicate
Metto la freccia a destra e lascio la statale. Noto subito come gramigna, su di un contrafforte di Monte Cocuzzo,
una serie di attività commerciali e, dinnanzi a me, il palazzo con la strada principale, la via Indipendenza, di vecchio sa-
della stazione ferroviaria di questa cittadina in provincia di
Cosenza. Ho necessità di sgranchirmi un po’ le ossa e così
deciso di fermarmi proprio qui, circondato dall’effetto so-
noro di un treno in corsa. Poi chiedo informazioni sul centro

© SettimioMa/wikimedia.org

Chiesa della Madonna dell'Assunta nel centro storico di Longobardi (Cosenza)

73
GENIUS LOCI

© Marghe Bernardi
La melanzana violetta di Longobardi

pore carbonaro, posta a tale dislivello i nostri paesi e le nostre tradizioni, le può essere utilizzata con la buccia e
per cui quando nevica ai “cavi”, il quar- chiacchiere davanti al bar e l’incon- non va mai messa sotto sale. Insom-
tiere più alto, spesso fa buon tempo ai tro con l’altro come fonte inesauribi- ma, si può usare integralmente per
“pioppi”, il rione più basso». le di felicità. A un certo punto vengo una commovente parmigiana o una
Esco dal bar e, vicino al monumento chiamato in causa. Così mi presento preparazione sott’olio, fino all’essic-
dedicato ai caduti nelle guerre, vedo e chiedo a tutti cosa devo assoluta- cazione, al patè, alla confettura o ad-
un gruppo di persone che discute ani- mente assaggiare a Longobardi. La dirittura al candito».
matamente. Divento curioso, anche risposta è secca: «A milingiana violet- Da come ne parla sembra davvero
perché non mi sembra che si parli di ta». E uno di loro aggiunge: «Guarda una specialità e io sono sempre più
calcio, e mi imbatto in una discussio- lì, c’è Francesco, chiedi a lui». Vado curioso. Chiedo allora a Francesco
ne importante: si organizza la ruzzo- incontro a questo ragazzo e chiedo come si stanno organizzando per la
la del formaggio e si sta ricordando informazioni sulla “milingiana”. Inizia- vendita e lui mi spiega che, a suppor-
quando, il 12 aprile 2015, nel territorio mo a percorrere via Indipendenza e to delle piccole produzioni domesti-
longobardese si svolse il campionato capisco subito che non vede l’ora di che, è nata una cooperativa formata
italiano individuale di questo antico portarmi da qualche parte. Ma ap- da ragazze e ragazzi – alcuni tornati a
gioco carnascialesco che prevede il pena cito la violetta di Longobardi vivere qui dopo esperienze lavorative
lancio di un disco di legno attaccato gli brillano gli occhi: «È la melanzana al Nord o all’estero – che hanno de-
a uno spago. più buona del mondo. Viene coltivata ciso di mettersi insieme per produrre
Il gruppo è talmente impegnato che solo in questo territorio e il suo sapore questa melanzana e diffonderne la
non si accorge neppure della presen- è unico. È dolcissima, ha tanta polpa bontà. Per ora viene coltivata in cam-
za di uno “straniero”. Io penso a quan- e pochi semi. Ha una pelle lucidissi- po e, quindi, il periodo del raccolto va
to sia bello e importante preservare ma, è l’unica melanzana al mondo che da maggio o giugno fino a ottobre ma

La coltivazione della melanzana violetta


© Vittorio Martire

74
qui e in questa città mi sento al centro
del mondo. Riuscire a fare impresa in
una zona simile vale almeno il doppio.

© Vittorio martire/wikimedia.org
Longobardi ha 2.300 abitanti sulla car-
ta e solo 1.600 reali ed è stato vittima
dello spopolamento. Il centro storico,
che un tempo era il cuore pulsante
del comune, oggi è il meno abitato: ci
vivono solo 50 abitanti», risponde.
Aprire un locale altrove, probabil-
mente, sarebbe stato più facile. «Ma
noi riusciamo comunque a lavorare
12 mesi all’anno, attraendo visitatori
da tutta Italia, e il passaparola degli
ospiti ci ha aiutati tanto. Insomma, da
un luogo che conta solo 16 sedie riu-
sciamo a parlare al mondo. E con or-
goglio ti dico che da quando abbiamo
aperto, lavorando con testa e braccia
insieme ai miei collaboratori, siamo
diventati il cuore pulsante del centro».
È arrivato il momento di assaggiare
qualcosa. Partiamo da una pasta alla
calabrisella per poi assaggiare l’aran-
cina rivisitata e una crostata buonissi-
ma. Comincia ad arrivare gente, prima
un ragazzo che produce una bibita,
poi il titolare di un’azienda che lavora
il tonno. Iniziamo a parlare e mi dicono
che in paese ci sono panifici, ristoranti,
pizzerie, un caseificio, un laboratorio
Chiesa di Santa Domenica a Longobardi per lavorare il ferro battuto e sta per
nascere una nuova cantina. Insomma,
si arriva addirittura a dicembre. steria dove offriamo dei percorsi pen- un corposo comitato di accoglienza.
La passeggiata è piacevole, tra pa- sati seguendo rigorosamente l’ordine Francesco mi guarda felice e mi dice:
lazzi storici con torri, la casa natale di delle stagioni. Nelle proposte c’è tan- «Te l’ho detto, basta crederci e met-
San Nicola da Longobardi e la chiesa tissima calabresità, ma la nostra cu- terci impegno e senza andare via da
barocca di Santa Domenica, dove si riosità va oltre quindi offriamo prodotti questi luoghi ci si ritrova al centro del
possono contemplare un magnifico tipici da tutta Italia. Perché io sono un mondo. Un giorno lo capiranno tutti».
portale e la pala d’altare del pittore fautore del chilometro giusto più che
napoletano Nicola Menzele che ritrae del chilometro zero».
l’Ultima cena, datata 1777. Ci fermia- Gli chiedo se cucina anche lui e mi
mo un attimo perché Francesco ci precisa che a farlo è sua moglie Gio-
tiene a mostrarmi il teatro comunale vanna, anche se nasce da un altro tipo
e io sono felice di constatare che un di formazione: «È laureata in Lettere,
luogo culturale simbolo dell’evoluzio- lavorava come correttrice di bozze
ne sociale e umana sia attivo anche in per una casa editrice e collaborava
© Michele Galluccio

un paese così piccolo. con l’Università della Calabria. Poi, a


Poi gli chiedo se è felice. «Faccio un un certo punto, ha lasciato tutto per
lavoro che mi piace e non mi sento tuffarsi in quello che, quando ha ini-
mai stanco», risponde. E mi racconta ziato, era un nuovo mondo e ora è un
che 13 anni fa decise di rilevare uno pilastro della nostra attività».
dei due bar del centro storico, una di So quanti sacrifici si fanno in questo
quelle attività che, nei piccoli centri, lavoro per far quadrare i conti e allora
è un vero e proprio servizio pubblico gli chiedo perché ha scelto di aprire
per i cittadini: «Da una costola del bar la degusteria Magnatum nel centro ti
li ce
dello sport ho fatto nascere quello storico di Longobardi e non a Cosen- o Sa
c esc
che mi stava più a cuore, una degu- za, per esempio. «Perché io sono nato Fran

75
BUON VIAGGIO BRAVA GENTE

di Padre Enzo Fortunato


padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato
[Giornalista e scrittore]

LA CHIESA CHE
ISPIRÒ IL SANTO
A SAN DAMIANO, NELLA CAMPAGNA DI ASSISI, DOVE FRANCESCO
UDÌ LA VOCE DI CRISTO E COMPOSE IL CANTICO DELLE CREATURE
Chiesa di San Damiano, Assisi

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© Roberto Zocchi/AdobeStock
Il chiostro del convento di San Damiano

D a un po’ di tempo Rober-


to Benigni mancava dalla
televisione. Dopo la de-
clamazione, negli anni scorsi, della
Divina commedia e della Costituzione
italiana è stato il turno, a gennaio, del
Cantico delle creature di San France-
sco. E l’attore non si è fermato qui: ha
incontrato Bergoglio per presentargli
© Kristina Blokhin/AdobeStock

la nuova lettura scelta. Perché Fran-


cesco è anche il papa dell’enciclica
Laudato si’, che prende in prestito le
prime battute del Cantico pensato dal
santo da cui ha preso il nome.
È questa l’occasione per offrire an-
cora una volta a chi legge le parole
dell’assisiate e far conoscere il luogo
dove Francesco scrisse la sua invoca-
zione: il convento di San Damiano, in
cui Chiara e le consorelle vissero poi
in clausura. In questo luogo France-
sco sperimentò, nei primi tempi della
sua conversione, una forte esperienza
interiore. Fermatosi a pregare davan-
ti all’immagine del crocifisso, udì una
voce che gli parlava nell’intimo e gli
chiedeva di riparare la sua casa. Così
esortato, il santo si dedicò al restau-
ro della chiesa. «La prima opera cui
Francesco pose mano, appena libero
dal giogo del padre terreno, fu di ri-
edificare un tempio al Signore. Non
pensa di costruirne uno nuovo, ma re-
staura una chiesa antica e diroccata;
non scalza le fondamenta, ma edifica
su di esse, lasciandone così, senza sa-
perlo il primato a Cristo», raccontano
i biografi.

77
BUON VIAGGIO BRAVA GENTE
© Berthold Werner/wikimedia.org

L’interno della chiesa di San Damiano con il crocifisso (copia dell’originale)

In questo luogo di forte ispirazione Il convento, inoltre, è un luogo adatto no suggerisce anche una riflessione
compose anche il Cantico delle crea- per riconciliarsi con la natura e an- su quanto Francesco fosse attento
ture, un testo che – contrariamente a che per questo vale una visita. Sor- all’ambiente, un tema caldo e molto
quanto si possa immaginare – nacque ge appena fuori Assisi, a un paio di attuale. Giovanni Paolo II proclamò il
in circostanze umanamente non facili. chilometri dalle mura urbiche, in un Poverello patrono dei cultori dell’e-
Intorno al 1225, verso la fine della pro- locus amoenus dominato da campi, cologia, poiché spiccava tra i santi e
pria esistenza, Francesco si fermò a oliveti e alcune case. L’architettura si altre grandi personalità che avevano
San Damiano circa 50 giorni, in preda apre con un portico che precede la «percepito gli elementi della natura
ad atroci sofferenze. Una notte, ormai chiesa; alla sua destra la Cappella di come uno splendido dono di Dio agli
allo stremo, invocò il soccorso del Si- San Girolamo, con affreschi di Tiberio uomini» e contemplato «in modo sin-
gnore e si sentì rispondere: «Fratello, d’Assisi risalenti al ‘500. All’interno, si golare le opere del Creatore».
rallegrati e gioisci di cuore nelle tue trova un’unica navata decorata con Tutto iniziò dal momento della sua
infermità». Il mattino seguente co- pitture dell’inizio del XIV secolo e conversione quando, dopo un trava-
minciò a comporre il Cantico. sull’altare maggiore spicca il crocifis- glio durato anni, giunse alla decisio-
San Damiano fu anche una delle so, che però è una copia dell’originale ne di abbandonare i valori perseguiti
tappe che i compagni di Francesco conservato a Santa Chiara. Sul lato dal mondo – che fino all’età di 24 anni
toccarono in seguito alla sua morte, destro, attraverso un vestibolo con erano stati anche i suoi – per risco-
nel percorso verso la cappella del- la Crocifissione di Pier Antonio Mez- prire la bontà e la paternità di Dio. La
la Porziuncola: «Quando giunsero zastris del 1482, si passa nel giardino realtà acquistò così un senso diver-
al luogo dove egli aveva fondato di Santa Chiara e in altri ambienti. Nel so. I poveri gli manifestarono il volto
l'ordine religioso delle Sacre vergini chiostro sono visibili affreschi di Eu- di Cristo, i nemici si trasformarono in
e Donne povere, deposero il sacro sebio da San Giorgio risalenti al 1507: uomini da amare. Ma, soprattutto, gli
corpo nella chiesa di San Damiano […]. San Francesco riceve le stimmate e animali divennero i suoi fratelli più
Ed ecco, donna Chiara, che era vera- Annunciazione. Il refettorio presenta piccoli e il creato si rivelò ai suoi oc-
mente chiara per ricchezza di meriti, dipinti, purtroppo mal conservati, di chi come l’orma del Creatore. E allora
prima madre di tutte le altre, perché Dono Doni: l’episodio del crocifisso si convinse che non solo gli uomini e
era stata la prima pianticella di quella parlante e Santa Chiara che benedice le donne fossero chiamati alla lode di
religiosa famiglia, viene con le figlie a il pane su esortazione di Papa Gre- Dio, ma tutta la creazione: persone,
vedere il Padre che più non parla con gorio IX, tracciandovi sopra il segno animali, piante, vento, acqua, fuoco,
loro e non ritornerà più tra loro, per- della croce. astri celesti e ogni altra creatura ina-
ché se ne va altrove». La cornice naturale di San Damia- nimata.

78
DAL MONDO
Un’aula del liceo #3 di Irpin che ospitava duemila studenti e 22 discipline sportive. Tra il 6 e l’8 marzo del 2022, le bombe piovute sul tetto
hanno distrutto una gran parte dell’edificio

IL TEMPO
SOSPESOIN BILICO TRA SOFFERENZA E SPERANZA, MACERIE E VOGLIA
DI RICOSTRUZIONE. UN OPERATORE UMANITARIO RACCONTA
L’UCRAINA A UN ANNO DALLA GUERRA
Testo e foto di Filippo Mancini*

80
I nteri quartieri sventrati, edifici di-
strutti, scuole abbandonate, ponti
e strade bombardate. Tutto intor-
no, nei campi che una volta venivano
coltivati, le mine disseminate a migliaia
russo e quello ucraino,  non si ricono-
sceranno più come simili e intere ge-
nerazioni si dovranno alternare perché
il tempo possa curare i danni provocati
dal conflitto.  
giva per cercare riparo e salvezza all’e-
stero sia verso chi restava, affrontando
difficoltà crescenti. A oggi sono quasi
un centinaio le organizzazioni umanita-
rie internazionali impegnate in progetti
sono una incognita che non permette Ma la guerra è ancora in corso e in d'emergenza in Ucraina. Fra queste 15
passi falsi. questo scenario è ancora più incredi- italiane tra cui WeWorld, organizzazio-
Oltre alla devastazione materiale, negli bile vedere la forza e i sorrisi di donne, ne indipendente impegnata da 50 anni
occhi delle persone si leggono riflessi, bambini, anziani: famiglie intere che a garantire i diritti di donne e bambini in
ancora vivi, i traumi vissuti e le perdite una vita, nonostante tutto, la stanno 27 Paesi. L’Ong opera in quattro regio-
sofferte. Da Kharkiv a Lviv, viaggiando costruendo. Gli effetti catastrofici di ni – Lviv, Kyiv, Kharkiv e Odessa – por-
da est a ovest del Paese, sono evidenti una guerra, infatti, possono far tirar tando aiuti alle popolazioni sfollate nel
gli effetti di una guerra che è comincia- fuori alle persone una capacità di re- sud e nell’ovest, alle famiglie colpite
ta il 24 febbraio di un anno fa e la cui silienza e di resistenza mai conosciuta dal conflitto a nord della capitale e alle
fine sembra ancora lontana. prima. popolazioni liberate nelle aree rurali
Quando saranno cessate le bombe, al È anche su queste capacità che si basa dell’est. Oltre ai beni di prima necessi-
Paese serviranno comunque molti anni il lavoro svolto dalle organizzazioni tà e ai kit per l’inverno, WeWorld offre
e soldi per tornare a una situazione di umanitarie che operano nel Paese. sostegno economico e supporto psi-
normalità. E ancor di più servirà alla Dall’inizio della guerra, in Ucraina si è cosociale a donne e bambini, accom-
popolazione ucraina per rimarginare le attivato un movimento generale di aiu- pagnandoli in un percorso di ricostru-
cicatrici più intime e profonde. Forse to e sostegno alle popolazioni colpite zione materiale ed emozionale.
i due popoli una volta fratelli,  quello dal conflitto. Sia nei confronti di chi fug- weworld.it

81
DAL MONDO

Il mercato all’esterno della metropolitana di Kharkiv è stato completamente


distrutto dai bombardamenti e dall’assedio, durato fino a metà settembre del 2022

Una famiglia gioca a dama all’interno di uno studentato adibito


a centro di accoglienza a Drohobyč, nelle campagne di Leopoli

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Prima dell’inizio della guerra il distretto di Saltivka, a est di Kharkiv, era il piu popoloso:
ospitava circa 400mila persone. È stato il primo a essere colpito dalle cannonate dell’esercito russo

Un allievo della sezione di taekwondo del liceo #3 di Irpin. Insieme al maestro Oleh, lui e i compagni hanno riabilitato
uno spazio tra le macerie della scuola e continuano ad allenarsi perseguendo il sogno olimpico

* Filippo Mancini è un operatore umanitario che da oltre dieci anni lavora in aree di conflitto o di crisi umanitarie. Fa base
a Kyiv e oggi è Rappresentante Paese di WeWorld in Ucraina.

83
ARTE

UTOPIA
SOSTENIBILE
INAUGURATO NEL 2019, IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA
DI TERMOLI È GIÀ UNO DEI PIÙ VIRTUOSI MODELLI NAZIONALI
DI COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATO PER INCLUSIVITÀ,
RIGENERAZIONE SOCIALE E QUALITÀ ARTISTICA
di Cesare Biasini Selvaggi - cesarebiasini@gmail.com

I l Museo di arte contemporanea di Termoli (Macte) è un


segno tangibile di un Molise (e forse di un Paese) che
vuole voltare pagina a partire da fatti concreti. Un’occa-
sione per trasformare, in un cantiere di innovazione sociale
ed economica a base culturale, una regione che da troppo
È la dimostrazione che, se non tutto, molto si può fare at-
traverso la passione autentica e la bellezza. Con l’aggiunta
di una buona dose di coraggio, olio di gomito e sano ottimi-
smo. Sono gli ingredienti che permettono ai sogni di diven-
tare realtà. Come nel caso di Paolo De Matteis Larivera, im-
tempo si sta spopolando di giovani e che, per le sue caratte- prenditore self-made man innamorato della propria regione
ristiche morfologiche, si presenta inadatta a ospitare le tra- e in particolare del suo paese, Termoli. È qui che, verso la
dizionali infrastrutture necessarie allo sviluppo industriale e fine del 2018, l’amministrazione locale pubblica una mani-
occupazionale. festazione di interesse per individuare un partner che costi-
tuisca una fondazione mista "a trazione privata" a cui affidare
la gestione e la valorizzazione del futuro museo di arte con-
temporanea. Un luogo che avrebbe conservato la collezio-
© Gianluca Di Ioia

ne della città: circa 500 opere, per la maggior parte derivanti


dalle acquisizioni avvenute negli anni attraverso il Premio
Termoli, uno dei più longevi d’Italia con le sue 62 edizioni
a partire dalla metà degli anni ‘50. Un patrimonio sorpren-
dente, in gran parte dipinti su tela, ma anche sculture,
scelti da una giuria composta da critici del
calibro di Giulio Carlo Argan,
Filiberto Menna,

84
In queste pagine e nella successiva, alcuni scorci del Museo di arte contemporanea di Termoli

Palma Bucarelli, e realizzati da artisti come Carla Accardi, co. Così, a inizio 2019, in via Giappone, una zona nuova im-
Mirella Bentivoglio, Dadamaino, Tomaso Binga (pseudo- portante per lo sviluppo della città, vede la luce il Macte
nimo maschile di Bianca Pucciarelli Menna), Tano Festa, nella sua configurazione “a trazione privata”, dove cioè gli
Achille Perilli, Gastone Novelli, Mario Schifano, Giulio Tur- indirizzi di gestione provengono dall'investitore che par-
cato, Giuseppe Uncini. tecipa alla sostenibilità finanziaria dell’istituzione. «È stata
De Matteis Larivera decide di manifestare l'interesse all’ini- per me l’occasione di contribuire, nel mio piccolo e a livello
ziativa, che prevede essenzialmente un apporto di capitale locale, a sviluppare un modello di gestione del bene cul-
necessario alla gestione.  Il giovane imprenditore, infatti, turale e del servizio pubblico che ambisce a produrre rica-
crede fermamente che l’evidente sperequazione tra le ri- dute positive sul territorio rispettando il paradigma del “se-
sorse economiche disponibili e i bisogni sociali candidi il condo welfare”. Avrei potuto sostenere altre iniziative, ma
Molise a rappresentare il laboratorio ideale per la pratica il Macte ha rappresentato per me il luogo ideale nel quale
di nuovi e alternativi modelli di sviluppo socio-economi- riuscire a dimostrare come l’investimento socio-economi-

85
ARTE
© Gianluca Di Ioia

co che avviene al di fuori del finan- che si può fare cultura anche nella
ziamento pubblico non solo possa provincia più svantaggiata e che un
essere protetto ma sia sicuramente ritorno al policentrismo culturale,
foriero di vantaggi per la collettività che ha contribuito ad affermare nei
se accompagnato da logiche azien- secoli la vera ossatura identitaria
dali e imprenditoriali», mi confida del nostro Paese, sia effettivamen-
Paolo nella sua qualità di orgoglioso te possibile», prosegue De Matteis
co-fondatore e presidente del mu- Larivera. «Un museo rappresenta
seo. E ne ha ben donde. Con il suo sempre il punto apicale di un si-
contributo personale di circa 250mila stema dell’arte contemporanea sul
euro su base annua, un organico di quale insistono gallerie, artisti, ac-
soli tre dipendenti, un concorso pub- cademie. A oggi, il Macte si colloca
blico (nonostante la natura privata in un territorio in cui tutto questo
dell’istituzione non lo richiedesse) re- “indotto” non si è ancora sviluppa-
almente trasparente che ha portato to. Il mio auspicio è che invece tutto
Caterina Riva alla direzione artistica, ciò possa strutturarsi, radicarsi e,
in poco meno di quattro anni il Macte soprattutto, ispirarsi con coerenza
ha conquistato una meritata visibilità alla nostra esperienza». 
e autorevolezza nazionale. Un plau- Se il Macte riesce a soffiare forte il
so va attribuito anche all’ammini- vento del cambiamento a Termoli
strazione comunale che, al di là dei lo si deve anche alla sua direttrice
colori politici che si sono succeduti, artistica, giunta nel borgo marinaro
sostiene il progetto con il comodato dopo una lunga esperienza interna-
d’uso della collezione di opere d’arte zionale tra Londra, Nuova Zelanda
del Premio Termoli e del fabbricato e Singapore.
nel quale l’attività si svolge. Uno dei «Bisogna pensare al territorio non
modelli di sostenibilità economica come a un’entità astratta, ma fatta
per la cultura pubblica più avanza- di persone, luoghi specifici, asso-
ti ed efficienti d’Italia. «Ciò dimostra ciazioni che si impegnano a far vi-

86
vere queste terre. Il museo offre la- di quante persone abbiano dovuto
boratori per bimbi e famiglie, per le lasciare il Molise in cerca di lavoro.
scuole e per gruppi di adulti: esempi Ma il risvolto positivo è che i giova-
di una relazione che si rafforza con ni di qua, che ora sono a Berlino o
un’utenza che sta imparando a cono- a Parma, consigliano ai loro parenti
scere cosa fa un museo di arte con- rimasti in zona di visitare il museo».
temporanea. Il progetto sviluppato Tanti i progetti in cantiere: il 18 feb-

© Gianluca Di Ioia
a Termoli con l’artista Nico Angiuli, braio inaugura, dopo più di due anni
con cui abbiamo vinto il bando Pac - di ricerca, la mostra collettiva sub a
Piano per l'arte contemporanea pro- cura di Michele D’Aurizio, dottorando
mosso dal ministero della Cultura, all’Università della California a Berke-
ha avvicinato tanti talenti locali che ley, che propone una rilettura dell’ar-
hanno collaborato alla costruzione di te italiana del secondo dopoguerra,
un’opera collettiva, ora nella nostra includendo le figure che si sono sta-
collezione ma che può essere anche bilite nel nostro Paese dall’Asia e dal
Ca te
adottata altrove», mi spiega Caterina Sud America. Quest’estate, invece, ter ac
i na lM
mentre la intervisto visitando la sala sarà ospitato il 63esimo Premio Ter- R iva
, direttrice ar tistic a de
dedicata alla raffinata mostra perso- moli, a cura di Cristiana Perrella, che
nale di Renato Leotta, vero maestro si articolerà nella tradizionale sezio- to il “modello Macte”, in una manciata
siculo-sabaudo del contemporaneo. ne arti visive, su invito, e in una sezio- di anni, sia stato in grado di avviare
Le chiedo cosa l’abbia sorpresa più ne di architettura e design che, con la trasformazione di mindset e luoghi,
favorevolmente o sfavorevolmente un’open call, aiuterà a immaginare produrre conoscenza e competenze,
di questa esperienza a Termoli. «Qui una biblioteca in un’ala del museo. E, attirare visioni e talenti: il senso di
si percepiscono una certa fame e un ancora, la produzione di nuove opere quell’“utopia sostenibile” ritenuta da
grande interesse del pubblico: mi dell’artista Salvatore Arancio con cui molti l’unica strada possibile per un
sembrano buoni segnali per prose- abbiamo vinto di nuovo il bando Pac. domani migliore.
guire. Mentre è triste rendersi conto Riparto da Termoli pensando a quan- fondazionemacte.com

Una vista panoramica di Termoli (Campobasso)

© Giovanni Cannarsa

87
ARTE

LA STORIA
EMERGE
DALL’ACQUA
ALLE TERME DI SAN CASCIANO DEI BAGNI, NEL SENESE, SONO
STATE RITROVATE 20 STATUE DI BRONZO RISALENTI A 2.300
ANNI FA. CHE A MAGGIO SARANNO PROTAGONISTE DI UNA
GRANDE MOSTRA AL QUIRINALE
di Francesca Ventre – f.ventre@fsitaliane.it

Una delle vasche termali libere del Bagno Grande, San Casciano dei Bagni (Siena)

88
L a notizia è rimbalzata su tutti
i media, italiani ed esteri, alla
fine del 2022. Ma continua a
tenere alta l’attenzione, anche in vista
di una mostra annunciata per maggio a
Roma, al Quirinale. Si tratta del ritrova-
mento di oltre 20 statue in bronzo alte
decine di centimetri, risalenti a 2.300
anni fa, nelle vasche del complesso
termale Bagno Grande, ancora oggi in

© Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
funzione, vicinissimo a San Casciano
dei Bagni, nel Senese. Raffigurano of-
ferenti, anche bambini, e alcune divinità
collegate alla  medicina  che venivano
venerate nelle zone termali, di cui gli
etruschi e i romani conoscevano i be-
nefici, come la dea della sanità fisica e
spirituale  Igea  e il dio delle arti medi-
che Apollo.

Una statua di bronzo appena rinvenuta nello scavo del Santuario Ritrovato

L’archeologo Jacopo Tabolli dell’Uni- in altri casi, di incontri, scambi, contatti


versità per stranieri di Siena, direttore e anche sede di una scuola medica. La
del progetto scientifico, ci aiuta a capire vera divinità comunque rimane l’acqua,
la singolarità del ritrovamento, ponen- la fonte stessa».
do l’attenzione non solo sull’importanza Elemento essenziale per il ritrovamento,
storica della scoperta e su quanto rie- visto che proprio l'acqua della sorgente
sca a raccontare riguardo alla società termale, che raggiunge la temperatura
dell’epoca ma anche sulla sua rilevanza di 42 gradi, ha consentito sì la conserva-
© Unione dei Comuni Valdichiana Senese

scientifica. zione delle statue, ma è anche causa di


Le statue testimoniano pratiche di de- alcune difficoltà negli scavi: «L’equilibrio
vozione che vanno dal III sec. a.C. al IV è stato mantenuto dalla terra inzuppata
d.C. Tabolli le definisce come «fram- da un flusso di acqua che scorre veloce
menti che si sono conservati nel fango e inonda l’area. Ma, mentre si lavora, è
caldo e scandiscono nel tempo un rito importante che lo scavo si mantenga
lungo otto secoli. Le terme facevano asciutto. Gli archeologi devono sempre
parte di un santuario probabilmente essere consapevoli delle difficoltà di
non dedicato a un dio in particolare ma operare nei singoli casi, visto che qual-
che vede la presenza di Apollo, Igea e siasi contesto si altera appena viene
forse Asclepio, il dio della medicina. I toccato». E basti pensare che ancora
veri protagonisti del culto, però, sono i oggi si scava vicino alle vasche termali
fedeli e i gruppi sociali che qui si reca- del Bagno Grande, dove le persone si
vano. Questo luogo sacro, denominato immergono. San Casciano dei Bagni,
il Santuario Ritrovato, era motivo, come infatti, si affaccia sulla Val D'Orcia, pa-

89
ARTE
© Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

Vista aerea dell'area del Santuario Ritrovato al Bagno Grande

trimonio Unesco, con ben 42 sorgenti strati archeologici sono state trovate mi- posta da Tabolli, la funzionaria della So-
termali. gliaia di monete e anche tracce organi- printendenza di Siena, Grosseto e Arez-
Ma quali erano le malattie da cui gli an- che, di vegetali, tra cui frutta e viti. «Tanti zo, Ada Salvi, e il direttore dello scavo
tichi speravano di guarire frequentando rami tagliati venivano gettati nell’acqua Emanuele Mariotti. «Abbiamo coinvolto
le terme? Risponde Tabolli: «L’acqua è per un rito, ancora in fase di studio, che nel progetto anche circa 50 studenti
un antisettico e un antibatterico utile aveva l’obiettivo di propiziare il buon ci- provenienti da 11 università italiane e in-
nel trattamento chirurgico e nelle cure clo delle stagioni», racconta l’archeolo- ternazionali. Ci sono poi oltre 60 studiosi
ginecologiche. Le patologie, infatti, ri- go. Sulle statue in bronzo, inoltre, sono di diversi atenei e discipline che stanno
guardano soprattutto gli organi legati incise alcune scritte sia in etrusco sia in studiando la chimica delle acque, la
alla capacità di generare, come l’utero. latino: dediche alle divinità per implo- medicina, gli intonaci, i resti organici».
Ma tanti altri organi sono rappresentati rare la guarigione o ringraziamento per La tappa futura è una mostra program-
con gli ex voto. Per esempio, l’orecchio, malattie che sono state curate. Tabolli mata per maggio, al Quirinale, con una
che indica la preghiera e l’ascolto del- precisa che queste iscrizioni potranno
la divinità, ma è anche oggetto di cura aggiungere alla conoscenza dell’etru-
per piccoli fastidi, come i tappi di ceru- sco i nomi di alcune divinità.
© Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province

me. E poi non mancano riproduzioni di Il ritrovamento che ha avuto un’ampia


braccia o gambe che si collegano alle eco nei mesi scorsi ha meritato, il 25 e
artriti». 26 gennaio scorso, l’organizzazione, da
E poi lo studioso aggiunge: «Grazie a parte dell'Università per stranieri di Sie-
un’attenta documentazione, si è com- na, del convegno Dentro il sacro. Multi-
preso che non era il singolo fedele a culturalismo e plurilinguismo. «L’incontro
deporre la statua nell’acqua, ma che i internazionale, nato a due mesi dalla
bronzi venivano deposti dagli addetti al conclusione di questa significativa fase
culto. Il metallo con cui sono costruite, di scavo e, quindi, per forza non esausti-
invece, dimostra che si tratta di offerte vo, ha illustrato un viaggio che è partito
di Siena, Grosseto e Arezzo

da parte di persone abbienti, tra l’altro dall’interno della vasca sacra, dalle of-
provenienti da città diverse. Il clima cul- ferte, dallo studio del bronzo e degli altri
turale è quello di un piccolo santuario materiali e, via via, si è allargato fino alle
di provincia nel territorio di Chiusi, ma strutture dell’intero complesso e al suo
profondamente inserito in dinamiche rapporto con il paesaggio».
sociali e politiche». Ma i dettagli e le in- Un lavoro cominciato diversi anni fa,
formazioni non finiscono qui. Dentro gli grazie a una squadra numerosa com- Un orecchio in bronzo, ex voto

90
© Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
L’archeologo Jacopo Tabolli esamina l’iscrizione su una statua di bronzo appena rinvenuta nello scavo del Santuario Ritrovato

possibile prosecuzione in altre città, dei Bagni, in un palazzo cinquecente- scavo. La stessa area delle scoperte è
come Napoli e Milano. «Molto dipende sco in via d’acquisizione». La cittadina visitabile ogni sabato, grazie alla colla-
dalle condizioni dei materiali, molto fra- toscana attende già da adesso i visita- borazione dell’associazione di Eutyche
gili, che sono già sottoposti a restauro. tori, grazie all’ospitalità e all’entusiasmo Avidiena, che offre anche passeggiate
La destinazione finale sarà il Museo ar- di Agnese Carletti, la giovane sindaca archeologiche nel territorio. E il viaggio,
cheologico nazionale di San Casciano che ha sempre sostenuto le attività di nel tempo, continua.

Alcune strutture del Santuario Ritrovato del Bagno Grande

© Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

91
ARTE

CON GLI OCCHI


DI DYLAN
Bob Dylan, Endless Highway 2 (2015-2016)

92
AL MAXXI DI ROMA, FINO AL 30 APRILE, LA PRIMA RETROSPETTIVA
EUROPEA SULLE OPERE VISUALI DEL MENESTRELLO DEL ROCK.
CAPACE DI CREARE IMMAGINI UNIVERSALI CHE REGALANO
INTERMINABILI DÉJÀ-VU
di Irene Marrapodi

I l racconto della schietta quotidiani-


tà è il suo mestiere da oltre 60 anni,
fin dal suo album di debutto nel
1962. Gli sterminati paesaggi nordame-
ricani e le iconiche, interminabili strade,
la vita lenta e difficile degli emarginati,
l’amore: immagini che il menestrello del
rock ha descritto accuratamente nelle
sue ballate e dipinto su vere e proprie
tele, esposte al MAXXI di Roma fino al
30 aprile. La mostra Bob Dylan: Retro-
spectrum raccoglie oltre 100 opere di

Trenitalia vettore ufficiale

93
ARTE

arte visuale create dal cantautore a partire dagli anni ‘70.


Dagli acquerelli alle sculture in metallo, dai video ai disegni
composti con inchiostro e grafite, Dylan mette in scena – an-
cora una volta ma in modo nuovo – la sua visione del mondo.
L’obiettivo è lo stesso della sua musica: dare voce e volto alle
realtà condivise, a metà tra un’allucinazione collettiva e la nuda
realtà. Ma non bisogna tentare di distinguerle. Se infatti il visita-
tore o la visitatrice osservasse «il luogo in cui quell’immagine è
realmente esistita, vedrebbe la stessa cosa», ha sintetizzato il
cantautore, «e questo ci unisce tutti».
Le opere visuali dell’artista, proprio come i testi che gli sono
valsi il premio Nobel per la letteratura nel 2016, hanno un carat-
tere di ambigua universalità, che porta il visitatore a pensare di
aver percorso, magari senza averne memoria, proprio la route
61, la via del blues che attraversa i luoghi d’infanzia del musici-
sta, di aver sostato vicino a quel motel ormai abbandonato o di
aver condiviso il tempo di una sigaretta con l’uomo vestito di
blu del dipinto Marlboro Man.
È la capacità di Dylan di creare immagini che dalle canzoni e
dalle tele si trasferiscono nella mente del pubblico, regalando
malinconici déjà-vu, fumosi spaesamenti. Esce dall’ottica del

Bob Dylan

Bob Dylan, Abandoned Motel, Eureka (2015-2016)


© Ken Regan

consumo dell’arte, si allontana dall’estetica delle locandine e


dei cartelloni pubblicitari, cerca il dettaglio apparentemente
insignificante nella realtà visibile – come la baracca a pochi
passi dal curato campo da golf o il piccolo chiosco di hot dog
di Coney Island a cui fanno da sfondo i grattacieli di New York
– e lo offre al pubblico nella speranza che ne possa apprezzare
la bellezza.
La retrospettiva sull’artista, che arriva in Europa dopo una tap-
pa al Museo d’arte contemporanea di Shanghai e al Patricia &
Phillip Frost Art Museum di Miami, è composta da otto sezioni
che ne ripercorrono i cambiamenti di stile e soggetti dagli anni
‘70 a oggi, le sperimentazioni e il legame con la musica e le
parole. Il risultato è una rassegna che racconta per immagini
oltre mezzo secolo di ricerca artistica. Trascorso nel tentativo
di cercare le risposte sussurrate dal vento.
maxxi.art
museo_maxxi
museomaxxi

94
Bob Dylan, When I Paint My Masterpiece (2020)
Bob Dylan, Marlboro Man (2021)

95
SAN VALENTINO

UN AMORE
DA SPOT
BACI, ABBRACCI E TENEREZZE. MA ANCHE PROSPETTIVE
AUDACI E RAPPRESENTAZIONI INCLUSIVE. UN VIAGGIO TRA LE
PUBBLICITÀ CHE CELEBRANO IL PIÙ NOBILE DEI SENTIMENTI IN
OCCASIONE DI SAN VALENTINO
di Angela Alexandra D’Orso

Il bozzetto che Federico Seneca realizzò per il lancio dei Baci Perugina nel 1922

96
© kirweb/Simone Putignano/Riccardo Pirrone
Un’immagine della campagna pubblicitaria di Taffo per San Valentino 2020

D ue innamorati che si strin-


gono in un bacio, i loro volti
nascosti nell’abbraccio. È
questa l’immagine creata dal pubbli-
citario Federico Seneca per il lancio
il sentimento proponendo prospettive
audaci: ne è un esempio Benetton,
che nel 1991 fece parlare di sé per il
ritratto, firmato da Oliviero Toscani, di
un sacerdote e una suora uniti in un
lizzata per San Valentino 2014: due se-
die in legno che si scambiano effusioni
imitando la posa di una coppia in amo-
re. Due anni dopo, l’azienda svedese
lancia addirittura un vero e proprio
dei Baci Perugina, nei primi anni ‘20. candido bacio. manuale con “soluzioni d’arredo per
Una rappresentazione classica dell’a- Il tema, universale in ogni perio- problemi di coppia”. Sfogliandolo, è
more romantico con cui molti marchi, do dell’anno, raggiunge il suo clou possibile raccogliere suggerimenti su
nel corso del tempo, hanno voluto nella comunicazione soprattutto a come risolvere le tensioni tra partner.
misurarsi. Alcuni hanno scelto di far- San Valentino. Ikea, leader nella vendi- L’ironia è la chiave di lettura anche se-
lo rimanendo fedeli all’immaginario, ta di mobili, si è distinta negli anni per condo Taffo, impresa funebre attiva
come nel caso del cornetto Algida, il suo marketing inclusivo, che celebra su tutto il territorio italiano, salita alla
sinonimo di passioni estive fin dagli l’apertura all’altro nel design come ribalta per i suoi slogan dissacranti.
anni ‘80. O dell’azienda Barilla, che nel nella vita. Il 14 febbraio è l’occasione giusta per
2013 ha lanciato il claim “Dove c’è pa- Al centro della sua comunicazione c’è invitare gli innamorati al carpe diem,
sta, c’è amore”, puntando tutto sul le- spesso il racconto di un modello di ricordando loro che “la vita è breve”.
game metaforico tra cibo e affetto. Al- affettività non convenzionale. E fuori Quando si parla di amore, anche il mi-
tri, invece, hanno preferito raccontare dagli schemi è anche la pubblicità rea- nistero della Cultura scende in campo.

97
SAN VALENTINO

Una rivisitazione de Il bacio del pittore La campagna Love is Love lanciata per A ridosso di questo speciale anniver-
Francesco Hayez è stata l’immagine San Valentino nel 2021 celebra tutte le sario, l’azienda ha messo sul mercato,
di punta della comunicazione ideata coppie: su uno sfondo rosso trionfano alla fine del 2021, un’edizione limitata
per la festa degli innamorati nel 2010. le rughe di chi ha condiviso molto nella dei suoi cioccolatini, “vestiti” proprio
Ad accompagnarla un’esortazione a vita, i baci scambiati tra persone dello dalla casa di moda. Lo spot televisi-
godere dell’arte e delle bellezze del stesso genere e i sorrisi complici di uo- vo che promuove il prodotto non la-
Paese. mini e donne. Uno sguardo aperto che scia dubbi: l’amore è di tutti, si insinua
Per Dolce&Gabbana, invece, l’amore è incrocia quello di Perugina, a cento ovunque e non conosce limiti. Alla
amore e non lascia indietro nessuno. anni dalla nascita del Bacio. pubblicità non resta che raccontarlo.

Un frame dallo spot per l’edizione limitata dei Baci Perugina, creata in collaborazione con Dolce&Gabbana nel 2021

98
SAN VALENTINO

TRENDY VALENTINE IDEE REGALO E SPUNTI DI STILE.


© Wetouch Imagework

LE ULTIME TENDENZE PER LA FESTA


DEGLI INNAMORATI TRA GIOIELLI,
MODA E DESIGN
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

Collezione San Valentino Pandora

C
importante.
he una coppia sia romantica o meno, per tutte
febbraio è comunque il mese dell’amore con la A
maiuscola. E per questa ricorrenza un pacchettino
lo si aspetta quasi sempre, che sia un fiore o un cadeau più
ti dalle influencer negli ultimi tempi. La tendenza che unisce
borchie e oro atterra anche negli accessori, come per le borse
dell’Atelier du Sac con le iconiche iniziali AS a chiusura.
Nell’abbigliamento per l’uomo si gioca con il colore dell’anno:
Viva Magenta. Un rosso cremisi o carminio che richiama uno
Tra le proposte ad hoc, in prima fila c’è Pandora con i suoi gio- spirito ottimista e ben si sposa con la tonalità classica di San
ielli personalizzati. Una delle novità è un bracciale leggero e Valentino. Grisport, azienda trevigiana sempre attenta agli
flessibile, con un’originale maglia geometrica composta da ultimi trend, propone uno scarponcino di questa tinta nella
borchie piramidali e sferiche che catturano e riflettono la luce nuova linea G. Round: la suola Vibram in gomma doppia den-
e una chiusura con il simbolo del cuore e dell’infinito. sità garantisce massimo grip e trazione, è più compatta sul
Un altro monile in tema è il charms love di Cruciani che per tallone e più duttile sulla punta. Anche MCS - Marlboro Clas-
la prima volta vede protagonisti i pendenti in totale sintonia sics propone maglioni scarlatti.
con la tendenza del momento in ambito gioielli: una chiave, T-shirt unisex ma dal chiaro messaggio d’amore è quella di
un lucchetto, un cuore in due versioni e un quadrifoglio orna- Alessandro Enriquez, dichiarazione gridata per un valore che
no il polso nei colori oro, argento e rosso. E, ancora, gli orec- non passa mai di moda.
chini ultra shine di Roberto Giannotti e gli orologi: preziosi per Per l’arredo, Maisons du Monde pensa a tutte le coppie del
lei come quello di Emporio Armani, tecnici e sportivi per lui mondo con le tre Mug Love in gres in cui i due innamorati si
come le proposte di Tommy Hilfiger. Regali originali e super abbracciano sussurrando l’uno all’altro: «You are my safe pla-
personali arrivano da Cheerz, app per le stampe delle foto ce» («tu sei il mio posto sicuro»).
da cellulare, che per San Valentino realizza un pack di idee
da donare alla propria metà: calamite a forma di cuore, una
little box con lucine e sticker o anche un semplice album o
2
un biglietto d’auguri con l’immagine di un momento davvero
speciale per la coppia.
La festa degli innamorati è anche l’occasione perfetta per
sfoggiare, o regalare, un capo romantico. In tinta rosa candy
oppure shocking, ma sempre con guizzi bling-bling fatti da
swarovski o paillette, è il look più consigliato per lei. Sinuosi e 1
sensuali gli outfit di Des Phemmes, uno dei brand più utilizza-

100 3
5

6
4

10

1// Charms love di Cruciani


2// Orecchini Roberto Giannotti
3// Orologio Emporio Armani
4// Outfit Des Phemmes
5// Borsa L’Atelier du Sac
6// Orologio Tommy Hilfiger
7// T-shirt Alessandro Enriquez
8// Scarponcino Grisport
9// Mug Love di Maisons du Monde
10// Maglione MCS - Malboro Classics
11 11// Album foto Cheerz

101
PHOTO

Dario Fo (1978)

102
I RITRATTI DELLO
SCIAMANO
NELLE REGGIA DI COLORNO, A PARMA, 86 SCATTI VISIONARI
DI NINO MIGLIORI MOSTRANO I VOLTI NASCOSTI DEGLI ARTISTI
DAGLI ANNI ‘50 A OGGI
di Irene Marrapodi
Foto di Nino Migliori

U n corpo che non necessi-


ta di voce per parlare, mani
intente a gesticolare che
accompagnano i movimenti come in
una danza, rughe d’espressione che si
tore, Nino Migliori, sapeva esattamente
quando attivare la macchina fotografica
per catturare sulla pellicola l’essenza
degli artisti che frequentava, presen-
tando al pubblico frammenti della loro
esposte nella Reggia di Colorno a Par-
ma, nelle stanze dedicate alla mostra
Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti,
aperta fino al 10 aprile.
Oltre a Fo, immortalato nella serie Se-
fanno più intense quanto più sono vive anima ricomposti con una nuova pro- quenze Tv, figurano i bizzarri ritratti am-
le emozioni. Nel 1978, sono bastati pochi spettiva. bientati del pittore Alberto Sughi e dello
scatti a racchiudere l’impeto intellettuale Oggi le sue opere, raccolte e conserva- scultore Fausto Melotti, l’opera caleido-
dell’attore e drammaturgo Dario Fo. L’au- te dalla Fondazione a lui intitolata, sono scopica dedicata alla visual artist Luisa

Alberto Sughi (1978)

103
PHOTO

Valentini e le istantanee su polaroid in-


castrate nell’immagine Controtempo blu.
In totale sono 86 le opere inedite, realiz-
zate dagli anni ‘50 a oggi, esposte nella
mostra curata da Sandro Parmiggiani. I
pittori, gli attori e gli scultori conosciuti
dal fotografo abbandonano qui l’im-
magine stereotipata di sé per essere
presentati loro stessi come arte, emer-
gendo da dietro le quinte per mostrarsi
schiettamente al pubblico.
Accettando di essere rappresentati dal-
lo sguardo amichevole ma estroso di
Migliori, i soggetti immortalati rivelano
a loro volta l’anima sciamanica del foto-
grafo.
La varietà di stile del maestro emerge
dalla necessità di sperimentare, cam-
biare tecniche, soggetti, mezzi e si ma-
nifesta bruciando pellicole e celluloide,
imprimendo immagini su carta e su
vetro, moltiplicando i volti in scenari ne-
bulosi che somigliano a visioni oniriche.
Alla ricerca disperata di immagini na-
scoste nel reale, della luce nel buio più
profondo.
reggiadicolorno.it
reggiadicolorno Fausto Melotti (1998)

Luisa Valentini (2006)

104
Controtempo blu (1977)

105
PHOTO

IL PAESE
CHE
NON C’È
PAESAGGI DESOLATI E CASE
SOSPESE NEL SILENZIO. ALLA
GALLERIA CIVICA DI TRENTO
UNA MOSTRA SUI LUOGHI
DELL’ITALIA DIMENTICATA,
TRA SPOPOLAMENTO E
TENTATIVI DI RINASCITA
di Angela Alexandra D’Orso

Silvia Camporesi
Fabbrica - Rovereto (Trentino) (2013-2015) dal ciclo Atlas Italiae
Courtesy l’artista

106
N essun uomo è un’isola. Ne era convinto il poeta
inglese John Donne che con questa immagine
potente, poi entrata a far parte della cultura po-
polare, riuscì a rappresentare il bisogno di condivisione che
accomuna le persone.
Non sempre, però, questa necessità viene soddisfatta: ci
sono luoghi in cui la qualità delle relazioni umane si dete-
riora e le solitudini avanzano. In questi spazi il tessuto so-
ciale si sfilaccia e la comunità scompare. È un fenomeno
che interessa molte zone interne del Paese, aree estese,
lontane dalle grandi città e dalle principali vie di comunica-
zione, spesso caratterizzate da problemi di spopolamento.
L’impoverimento quantitativo e qualitativo di questi territori
viene indagato nella mostra Paesi perduti. Appunti per un
viaggio nell’Italia dimenticata, alla Galleria civica di Trento
fino al 26 febbraio, attraverso le fotografie di Gabriele Ba-
silico, Silvia Camporesi, Flavio Faganello, Paolo Simonazzi,
Italo Zannier e i video di Vittorio De Seta, Franco La Cecla e
Patrizia Giancotti.
Il percorso espositivo, a cura di Gabriele Lorenzoni, docu-
menta paesaggi abbandonati e aggrega cartoline di un’Ita-
lia multiforme fatta di villaggi sospesi nel silenzio, abitazioni
desolate, pratiche di resistenza e tentativi di rinascita.
Con oltre 200 foto e quattro opere video il progetto offre
una visione complessiva del nostro Paese dagli anni ‘50
fino ai nostri giorni e tratteggia un’estetica dell’invisibilità in
cui la natura si è impossessata dell’artificiale: strade, mura
e oggetti appaiono ricoperti da uno strato di tempo che ne
conserva il ricordo. Gli scatti sono anche un invito a riflet-
tere sulle cause del fenomeno e sulle possibili soluzioni,
superando quella retorica banalizzante che punta a una ri-
vitalizzazione turistica ma non tiene conto di cosa significhi
veramente vivere e abitare un territorio nella sua specificità.
mart.tn.it
martmuseum
martrovereto
mart_museum

107
PHOTO

Silvia Camporesi
Veduta - Buonanotte Vecchio (Abruzzo) (2013-2015) dal ciclo Atlas Italiae
Courtesy l’artista
Paolo Simonazzi
Boretto (Re) (2007) dal ciclo Mondo piccolo
Courtesy l’artista

108
Silvia Camporesi
Fabbrica - Ficarolo (Veneto) (2013-2015) dal ciclo Atlas Italiae
Courtesy l’artista Silvia Camporesi
Carcere - Isola di Pianosa (Toscana) (2013-2015) dal ciclo Atlas Italiae
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Milano Centrale in 2h 59’ e agli 81 Frecciarossa Roma-Milano con fermate intermedie.
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13:22 e alle 22:25, mentre le partenze da Parigi sono alle 7:26 (6:31 dal lunedì al venerdì**) e
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bianca e Intercity 2.

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i servizi cuccette, VL ed Excelsior 6. ve, del Salottino e delle vetture Excelsior 7.

NOTE LEGALI
1. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 40% sul prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno,
al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. Acquistabile entro le ore 24 del secondo
giorno precedente la partenza.
2. Il Carnet consente di effettuare 15, 10 o 5 viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento dell’acquisto e non modi-
ficabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla data di emissione del Carnet entro i limiti
di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della singola prenotazione ha tempi e condizioni uguali a quelli
del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto a restrizioni.
3. L’offerta Notte&AV è disponibile per i posti a sedere e le sistemazioni in cuccetta e vagoni letto (ad eccezione delle vetture Excelsior) sui treni
Notte e per la seconda classe, o livello di servizio Standard, sui treni Frecciarossa o Frecciargento.
L’offerta non è soggetta a limitazione dei posti. Il biglietto è nominativo e personale.
4. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile fino alle ore 24 del secondo giorno
precedente la partenza del treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Si può scegliere di effettuare il viaggio di andata in una
classe o livello di servizio differente rispetto a quella del viaggio di ritorno. Il rimborso non è consentito. Offerta non cumulabile con altre riduzioni,
compresa quella prevista a favore dei ragazzi.
5. L’offerta Young è acquistabile entro le ore 24 del sesto giorno precedente la partenza per le Frecce e fino alle ore 24 del secondo giorno prece-
dente la partenza del treno per i treni Intercity e Intercity Notte. La percentuale di sconto varia rispetto al prezzo Base dal 40% al 70% per le Frecce e
dal 20% al 70% per gli Intercity e Intercity Notte. L’offerta Senior è acquistabile entro le ore 24 del sesto giorno precedente la partenza per le Frecce
e fino alle ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno per i treni Intercity e Intercity Notte. La percentuale di sconto varia rispetto
al prezzo Base dal 40% al 50% per le Frecce e dal 20% al 50% per gli Intercity e Intercity Notte. Per le offerte Young e Senior il numero dei posti di-
sponibili è limitato e varia in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. È possibile cambiare esclusivamente la data o l’ora di partenza,
una sola volta e fino alla partenza del treno, scegliendo un viaggio con la stessa categoria di treno o tipologia di servizio e pagando la differenza
rispetto al corrispondente prezzo Base intero. Il Rimborso e accesso ad altro treno non sono ammessi. Al momento dell’acquisto il sistema propo-
ne sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità.
6. Offerta a posti limitati e variabili in base al treno e alla classe/livello di servizio scelto ed è acquistabile entro le ore 24 del sesto giorno prece-
dente la partenza per le Frecce e fino alle ore 24 del secondo giorno precedente la partenza per i treni Intercity e Intercity Notte. La percentuale
di sconto varia dal 40% al 50% per le Frecce e dal 20% al 50% per gli Intercity e Intercity Notte. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono
consentiti.
7. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. La percentuale di sconto varia rispetto al prezzo Base dal
40% al 60% per le Frecce e dal 20% al 60% per gli Intercity e Intercity Notte. Lo sconto non è cumulabile con altre riduzioni fatta eccezione per quella
prevista in favore dei ragazzi fino a 15 anni. La promozione è acquistabile entro le ore 24 del sesto giorno precedente la partenza per le Frecce e
fino alle ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno per i treni Intercity e Intercity Notte. Il cambio e il rimborso non sono consentiti.

117
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bevande alcoliche e analcoliche. L’offerta prevede anche opzioni vegetariane e gluten free ed è arricchita dalle
note di gusto del caffè espresso Illy. Il servizio è previsto anche per i clienti dei treni Eurocity.

118
PORTALE FRECCE

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biglietti e carnet per le Frecce.

Con 300 punti si ha diritto a una riduzione di 10 euro su un ticket, per se stessi o per un’altra persona, che ne costi almeno
20. Con 600 punti, invece, si risparmiano 20 euro sull’acquisto di un biglietto che abbia un importo minimo di 40 euro.

Convertire i punti è semplicissimo: basta selezionare la voce Cashback CartaFRECCIA nella fase di acquisto del biglietto su
trenitalia.com o sull’App Trenitalia. È possibile utilizzare il cashback anche nelle biglietterie delle stazioni, nei FRECCIAClub
e nei FRECCIALounge.

Il servizio CashBack CartaFRECCIA è soggetto a condizioni. Il regolamento completo del Programma CartaFRECCIA, che ha validità fino
al 31 dicembre 2023, è disponibile sul sito Trenitalia o alle emettitrici self-service della rete nazionale o le biglietterie Trenitalia. I premi
potranno essere richiesti fino al 29 febbraio 2024.

120
MOSTRE IN
IN CONVENZIONE ANCHE
I MACCHIAIOLI
Fino al 16 aprile al Museo Revoltella, Trieste
museorevoltella.it

TRENO E
MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA
TECNOLOGIA DI MILANO
museoscienza.org

MAX ERNST

PAGO MENO
Fino al 26 febbraio a Palazzo Reale, Milano
maxernstmilano.it

JAGO, BANKSY, TVBOY


A Palazzo Albergati di Bologna, fino al 7 maggio,
una tripla monografica sugli street artist più discussi

VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. e amati degli ultimi anni. Ingresso a metà prezzo
riservato ai possessori di un biglietto delle Frecce
con destinazione Bologna in una data antecedente al
SCONTI E AGEVOLAZIONI NELLE massimo di tre giorni da quella della visita.
palazzoalbergati.com

PRINCIPALI SEDI MUSEALI E DI


EVENTI IN ITALIA
Lo splendido Palazzo Franchetti di Venezia ospita centinaia di fotografie, oggetti
d’arte e contributi video che hanno come protagonista un’icona del ‘900. La mostra
Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war vuole rendere omaggio a una donna di gran-
de talento, fotografa e reporter di guerra, ma anche modella e musa. Miller è stata
tutto questo e molto di più, grazie alle tante esperienze vissute durante un’esistenza
ricca di passione. Il racconto espositivo parte dagli anni ‘20 del secolo scorso, quan-
do incontra l’editore Condé Nast che la immortala sulle pagine di Vogue, e passa
per gli anni parigini in cui viene ritratta dal celebre fotografo di moda George Hoy-
ningen-Huene. Ma il focus della rassegna è incentrato sul rapporto professionale e
d’amore tra Miller e Man Ray, vissuto nel clima eccezionale di un’avanguardia arti-
stica che comprendeva nomi come Max Ernst, Pablo Picasso, Salvador Dalí e Jean
Cocteau.
Tante le tipologie di sconto per chi arriva a Venezia in treno. Ingresso 2x1 dedicato ai
clienti Trenitalia muniti di biglietto Frecce o Intercity con data viaggio antecedente
al massimo tre giorni da quella in cui si visita la mostra. Sconto del 50% sul biglietto
open per l’esposizione, ovvero quello senza indicazione della data di accesso, riser-
vato a chi possiede un ticket delle Frecce per lo stesso giorno in cui si visita la rasse-
gna. Tariffa ridotta sull’ingresso singolo per chi è in possesso di un biglietto Intercity
con data di viaggio antecedente massimo tre giorni, per chi mostra un abbonamento
regionale, anche a tariffa sovraregionale, o un biglietto di corsa semplice validi per
viaggiare sui treni del Regionale per Venezia lo stesso giorno di ingresso alla mostra.
leemillermanray.it

TvBoy
Love in the time of Covid (2020)
Pop House Gallery

ESCHER
Fino al 26 marzo al Museo degli Innocenti, Firenze
museodeglinnocenti.it

FONDAZIONE FRANCO ZEFFIRELLI DI FIRENZE


fondazionefrancozeffirelli.com

VAN GOGH
Fino al 26 marzo a Palazzo Bonaparte, Roma
Lee Miller mostrapalazzobonaparte.it
Reflection of Lee Miller in the MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI DI NAPOLI
Guerlain shopfront window, 68 filangierimuseo.it
Avenue des Champs-Elysées, Paris
Francia (1930)
© Lee Miller Archives England 2022.
All Rights Reserved www.leemiller.co.uk Maggiori informazioni su trenitalia.com

121
NETWORK // ROUTES // FLOTTA

Parigi

Bolzano Val Gardena

Val di Fassa-Val di Fiemme


Madonna di Campiglio Cortina d’Ampezzo
Pinzolo Ora Udine
Bergamo Treviso
Trento
Lione Courmayeur
Milano Brescia
Aosta Vicenza
Chambéry Trieste
Torino Verona Venezia
Padova
Bardonecchia Mantova
Reggio Emilia AV

Genova Modena Ravenna


Bologna
Rimini
La Spezia Firenze
Assisi
Pisa Ancona
NO STOP Perugia

Pescara

Roma

Caserta Foggia
Fiumicino
Aeroporto
Napoli Afragola Bari
Napoli Matera
Lecce

Salerno Potenza Taranto

Sibari

Paola
Lamezia Terme

Reggio di Calabria

LEGENDA:

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi
delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni
della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com.

Cartina aggiornata al 25 gennaio 2023

122
Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h
Composizione 8 carrozze
Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard
Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto
Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 500


Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574
WiFi | Presa elettrica al posto
Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 700


Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497
WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto
Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 600


Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 7 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 432
WiFi | Presa elettrica al posto 1a

Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485


Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489
WiFi | Presa elettrica al posto
Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460


Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto
Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

123
© Adobe Stock / New Africa © Adobe Stock / New Africa
PRIMA DI SCENDERE
FONDAZIONE FS

TUTTI IN MASCHERA E…
IN CARROZZA
IL 19 FEBBRAIO, L’ULTIMA DOMENICA DI CARNEVALE, UN TRENO
STORICO PORTA I VIAGGIATORI DA MILANO A VENEZIA SULLA LINEA
DELL’EX FERROVIA FERDINANDEA
di Gabriele Romani
© Archivio Fondazione FS Italiane

Il convoglio storico alla stazione di Milano Centrale

F ebbraio è il mese delle ma-


schere, delle sfilate, dei carri
allegorici. Sono tante le co-
lorate celebrazioni che richiamano i
visitatori da ogni parte d’Italia ma il
veloce tra le due capitali del Regno
Lombardo-Veneto.
Attivata a tratte a partire dal 1842,
prese il nome di Ferrovia Ferdinan-
dea in omaggio all’imperatore Ferdi-
des Wagons-Lits garantì un collega-
mento veloce quotidiano tra Ginevra,
Losanna, Genova, Milano e Venezia,
contribuendo anche alla nascita del
tradizionale viaggio di nozze nella
protagonista d’eccezione è sempre il nando I d’Austria. Nel gennaio 1846, città dei Dogi.
carnevale di Venezia. il primo treno raggiunse Venezia at- Il 19 febbraio, ultima domenica del
Quest’anno l’Associazione rotabili traversando il nuovo e monumentale carnevale 2023, si può partire in treno
storici Milano Smistamento, conven- Gran ponte sulla Laguna veneta, che storico alle 7:30 da Milano Centrale,
zionata con Fondazione FS Italiane, nel dopoguerra divenne il Ponte del- con stop a Brescia alle 8:15 e arrivo
organizza un servizio turistico ad hoc la libertà. Nel 1908, due anni dopo a Venezia Santa Lucia alle 11. Si rien-
per accompagnare i viaggiatori dalla l’apertura del traforo del Sempione, tra alle 17:30, con tappa a Brescia alle
Lombardia in Laguna, percorrendo la anche il leggendario Orient Express 20:15, per raggiungere Milano alle 21.
linea storica concepita nella prima percorse quei binari. Il servizio di lus- fondazionefs.it
metà dell’800 come collegamento so della Compagnie Internationale fondazionefsitaliane

125
PRIMA DI SCENDERE
FUORI LUOGO

di Mario Tozzi
mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi
[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

IL MITO DI GIULIETTA
G odetevi pure l’Aida nell’A-
rena e cenate in uno dei
ristoranti famosi per il mo-
numentale carrello dei bolliti, passeg-
giate davanti alle Arche scaligere, ma
ristrutturato più volte. Qui la tradizio-
ne colloca la casa di Giulietta (e poco
distante, in via delle Arche scaligere,
quella di Romeo), anche se il celebre
balcone è frutto di un restauro del
do una suicida, la sepoltura in terre-
no consacrato, a patto che nessuna
iscrizione ne permettesse il riconosci-
mento. Il sarcofago, come già il balco-
ne, fu preso d’assalto e ad ammirarlo
se visitate Verona non dimenticate di 1935. Ma anche la tomba di Giulietta accorsero, tra gli altri, il politico ingle-
andare sotto al balcone più famoso esiste veramente: si tratta di un sar- se Lord Byron e varie regine europee.
del mondo, quello di Giulietta Capu- cofago scoperchiato in marmo rosso Il fascino di Giulietta resiste ancora
leti. che è conservato nell’ex convento oggi, offuscando spesso le altre me-
Accanto all’antico foro romano, dove di San Francesco al corso (al Museo raviglie del centro storico che sono
oggi c’è piazza delle Erbe, sorgeva degli affreschi). Secondo la leggenda valse a Verona il suo inserimento nella
un’insula, un insediamento popolare alla giovane fu concessa, pur essen- lista del Patrimonio mondiale Unesco.

La tomba di Giulietta a Verona


© Mondadori Portfolio/GettyImages

126
PRIMA DI SCENDERE
STAZIONE POESIA

l
te

as
van ni G
di Davide Rondoni
DavideRondoniAutore daviderondoni Daviderond

G io
[Poeta e scrittore]

SORRISO DI PADRE
Se un giorno mi diranno “scegli
ti puoi trasformare
in una cosa
solamente,
fra tutto ciò che hai visto a questo mondo”
io sceglierò il sorriso di mio padre
e starò sulle sue labbra notte e giorno
e non avrò più freddo
e non avrò più fame.

© Yakobchuk Olena/AdobeStock
Ogni giorno finché campo
non smetterò di provare e riprovare
ad assomigliare
a quel sorriso che sa di legno
e di azzurro e di mimosa
vorrò fare quella luce
che torna sempre ad aggiustare
e a dire (se gli chiedi come sta): “non c’è male
non c’è male”

Se sorridi
non c’è
il male

[Il sorriso di mio padre, tratta da Cielo dinamite, Matteo Greco]

S e la Puglia è qualcosa è una


radice. È mare, è vento, è sole.
A volte può essere anche sic-
cità, ulivi ammalati, persino neve. Ma se
la terra di provenienza è tante cose è
edito da CartaCanta. Il figlio che vuole
essere “quel” sorriso sta lottando contro
“il male”. Perché la Puglia è terra sospesa
tra il cielo e la vita dura, tra il sole e cer-
te oscurità indecifrabili. E allora il poeta
za, orizzonte e luce fiorente. Il miracolo
indescrivibile di un sorriso di padre, a
difesa dal male, che il poeta Greco –
divenuto padre da poco – conosce e si
trova addosso. Nel libro dedicato alla
però di certo una radice. In questa poe- sceglie la parte a cui attaccarsi, la radi- sua nuova paternità, questa poesia sta in
sia di Matteo Greco, validissimo autore di ce. Lo fa con decisione, con una volontà un certo senso al centro. Non si è padri
Gagliano del Capo, uno dei mille paesi epica ma di eroismo quotidiano. C’è una senza esser figli. Senza senso della pa-
del Salento, si vede che tale radice ha volontà di attaccamento, di affetto (dal ternità si avrà solo sterilità. Ma la radice
una caratteristica: è sobria, è un sorriso. latino afficio). Legno, azzurro e mimosa può fiorire sempre. Se ciò che si passa
È tratta dal libro in uscita Cielo dinamite, sono elementi diversi che indicano for- non è l’ira, ma uno strano sobrio sorriso.

127
PRIMA DI SCENDERE
FOTO DEL MESE

di Irene Marrapodi

Il tepore confortevole di un piccolo negozio dai toni vivaci contrasta con lo strato di neve scivolato sui tetti spioventi e
poggiato ai lati delle strade. Come un caminetto acceso nel freddo pungente, l’immagine catturata dallo scrittore Fabio
Volo durante un viaggio in Islanda scalda e rasserena l’anima. Esposti dal 22 al 26 febbraio alla Fabbrica Eos Gallery di
Milano, gli scatti di Volo – qui nella veste inedita di fotografo – portano i visitatori dal nord Europa fino agli Stati Uniti,
per osservare da lontano lo skyline di New York o ammirare una caratteristica bottega di Los Angeles. Consentono di
sbirciare con candida curiosità l’abitudinario affaccendarsi di luoghi lontani, alla scoperta di scampoli di vita quotidiana o
di paesaggi straordinari catturati dall’occhio affascinato del turista.
La mostra Fabio Volo. Fotografie vuole sostenere le attività della cooperativa sociale Il volo di Monticello Brianza,
in provincia di Lecco, che si occupa di giovani con disturbo borderline di personalità. Il ricavato dalla vendita
delle fotografie, stampate in fine art e autografate dall’autore, sarà interamente devoluto alle attività riabilitative
dell’associazione, al supporto per l’inserimento dei pazienti nel tessuto sociale e alla ricerca scientifica.
ilvolo.com
fabbricaeos.it
fabbricaeos

Fabio Volo
Islanda

128
UN MOTIVO IN PIÙ
PER TORNARE
IN GIORNATA
Scegli l’offerta A/R in giornata
a partire da 69€

Info su trenitalia.com

L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio, valida per treni Frecciarossa, Frecciargento e
Frecciabianca e permette di viaggiare, sulla stessa relazione, a partire da 69€ in 2° classe e livello Standard, a partire da 79€ per il livello Premium,
a partire da 89€ in 1° classe e livello Business, a partire da 159€ per il livello Executive. L’offerta prevede prezzi differenziati a seconda della relazione
e non è disponibile quando è previsto un prezzo Base andata/ritorno inferiore per la stessa classe/livello di servizio. È ammesso il cambio dell’orario
(gratuitamente) e/o la classe/livello di servizio (corrispondendo la relativa differenza di prezzo rispetto al prezzo previsto dall’offerta per la nuova
classe o livello di servizio scelti) sia per il treno di andata che per quello di ritorno, una sola volta fino alla partenza degli stessi. Il cambio delle date dei
viaggi, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti. L’offerta è acquistabile fino alla partenza del treno. Non è possibile prenotare il posto
nei salottini. L’offerta non è cumulabile con altre riduzioni compresa quella per i ragazzi. Maggiori dettagli sull’offerta e le tratte interessate su
www.trenitalia.com e presso tutti i canali di vendita.

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