✓ Questi focolai si trovano negli atrii, nel nodo AV e all’interno dei ventricoli. Più
sono lontani dal NSA più è bassa la loro frequenza di scarica automatica.
Ritmo sinusale
Ritmo sinusale
• Il ritmo si origina dal nodo del seno (asse dell’onda P tra 0° e 90°, in genere 45°,
con onda P sempre positiva in II, sempre negativa in aVR e mai negativa in I
• Frequenza atriale compresa tra 60 e 100 bpm (<60: bradicardia, >100: tachicardia)
• Morfologia delle onde P costante nelle singole derivazioni (se variabile: segnapassi
migrante)
• Intervalli P-P costanti (massima dissincronia: 0,16 sec; se maggiore: aritmia
sinusale)
Aritmia
• Per aritmia si considera ogni situazione non
classificabile come ritmo cardiaco normale, inteso
come ritmo a origine dal nodo del seno, regolare e con
normale frequenza e conduzione
• Quando si osserva un aumento anomalo dei battiti
può trattarsi di tachicardia,
di tachiaritmie o di aritmie ipercinetiche
• Se al contrario si ha una diminuzione anomala del
numero dei battiti si può essere in presenza di
bradicardia o di bradiaritmie o di aritmie ipocinetiche
Cause
• Idiopatiche
• Secondarie: patologie cardiache, disionie,
disendocrinopatie/dismetabolismi, squilibri
neuro-vegetativi e/o riflessi extracardiaci,
farmaci, elettrocuzione/folgorazione, shock
termici... ecc.
Refrattarietà
IPOCINETICHE IPERCINETICHE
✓ Qualsiasi ritmo diverso ✓ Qualsiasi ritmo diverso
dal ritmo sinusale dal ritmo sinusale
normale che determini normale che determini un
una riduzione della aumento della frequenza
frequenza cardiaca al di cardiaca sopra i 100 bpm.
sotto dei 60 bpm. ✓ La più comune è la
✓ La più comune è la tachicardia sinusale, che
bradicardia sinusale, che è normale durante
è normale nei giovani e esercizio fisico e si può
negli sportivi. riscontrare a riposo in
alcune condizioni
patologiche comuni
(anemia, ipertiroidismo,
febbre)
Classificazione delle aritmie
BRADICARDIE TACHICARDIE
(ARITMIE IPOCINETICHE) (ARITMIE IPERCINETICHE)
– Bradicardia sinusale – SOPRAVENTRICOLARI
• Tachicardia sinusale
– Disfunzione seno-atriale • Fibrillazione atriale
– Aritmia sinusale • Flutter atriale
• Tachicardia atriale
– Blocchi atrio-ventricolari • Tachicardie da rientro
– nel nodo atrio-ventricolare
(TRNAV)
EXTRASISTOLI – atrio-ventricolare (TRAV)
(BATTITI PREMATURI)
– Sopraventricolari – VENTRICOLARI
– Ventricolari • Tachicardia ventricolare
• Fibrillazione ventricolare
• Ritmo idioventricolare
accelerato
ARITMIE IPOCINETICHE
FISIOPATOLOGIA
✓ Nelle aritmie ipocinetiche un focolaio ectopico, diverso quindi dal
nodo del seno e dotato di capacità di automatismo, può prendere il
controllo del ritmo cardiaco se il nodo del seno non riesce a scaricarlo
in tempo, e quindi a silenziarlo, prima che si depolarizzi
autonomamente
✓ Il focolaio ectopico, quindi, acquista il controllo del ritmo, ed il ritmo
che emerge viene definito passivo, o ritmo di scappamento
✓ Ciò può essere dovuto o ad una eccessiva bradicardia con cui il nodo
del seno emette i suoi impulsi, o ad un blocco di questi stessi impulsi
ad un certo livello del sistema di conduzione (per esempio il NAV) che
impedisce che la depolarizzazione sia condotta alle parti di cuore
sottostanti, dalle quali emerge il ritmo di scappamento.
✓ Qualsiasi sia l’aritmia che sta alla base, l’eccessiva bradicardia può
deteriorare le condizioni emodinamiche del paziente non consentendo
la produzione di una adeguata gittata cardiaca.
BATTITI DI SCAPPAMENTO
✓ Vi sono dei battiti ectopici che insorgono non in maniera anticipata,
bensì ritardata rispetto al battito sinusale atteso, quando questo, per
qualche motivo, non si verifica, o viene bloccato. Questi battiti nascono
da focolai dotati di automatismo quando non depolarizzati in tempo da
un battito sinusale, e vengono definiti battiti di scappamento.
LCOALIZZAZIONE DEI BLOCCHI
Bradicardia sinusale
• Ritmo sinusale a
frequenza <60 bpm.
• Comune nei soggetti
normali durante il sonno e
in presenza di ipertono
vagale (soggetti giovani e
atleti).
• L’ECG mostra un’onda P
per ogni complesso QRS,
con normale asse della P,
e intervallo PR >120 msec.
ARITMIE IPOCINETICHE
Disfunzione seno-atriale
• Secondaria alla disfunzione del nodo del
seno, con compromissione della capacità
di generare e condurre l’impulso
• Caratterizzata dalla presenza di
bradicardia sinusale, pause sinusali,
arresti sinusali, blocchi di uscita sinusali,
incompetenza cronotropa
• Dal 30 al 50% dei pazienti presenta anche
tachiaritmie sopraventricolari, in genere
flutter o fibrillazione atriale (sindrome
bradicardia-tachicardia)
• Può essere asintomatica, o presentarsi
con palpitazioni, ipotensione, sincope,
pre-sincope, astenia, angina, insufficienza
cardiaca (sintomi legati alla bradicardia o
alla tachicardia)
Aritmia sinusale
Disfunzione seno-atriale
x 2x
ARITMIE IPOCINETICHE
BAV di I grado
• Prolungamento dell’intervallo PR (> 200 msec)
• Tutti gli impulsi atriali raggiungono i ventricoli, ma il tempo
di conduzione è allungato
• Esprime un semplice rallentamento della conduzione atrio-
ventricolare
BAV DI II GRADO
✓ Tipo 1 (Wenckebach): L’onda P è condotta con un
P ritardo progressivamente crescente, fino a quando una
P non viene bloccata e non è seguita da nessun QRS.
R
O ✓ Tipo II (Mobitz): Alcune onde P non sono condotte,
G in maniera casuale e senza seguire una regola
matematica precisa.
N
O ✓ 2:1: Ogni P regolarmente condotta è seguita da una
S P bloccata.
I
✓ Avanzato: Evidenza di due o più P bloccate in
successione.
ARITMIE IPOCINETICHE
PR PR PR PR
PR PR PR PR PR
Blocco bifascicolare
ARITMIE IPOCINETICHE
Blocco trifascicolare
TERAPIA
FARMACOLOGICA
Farmaci che aumentano le SISTEMI DI STIMOLAZIONE
frequenza di scarica del nodo del Device in grado di emettere scariche
seno, la conduzione atrio- elettriche che catturano le camere
ventricolare o soltanto l’eventuale cardiache e ne provocano la
frequenza del ritmo di scappamento depolarizzazione, quindi la sistole
in modo da ottenere una FC meccanica, ad una frequenza
accettabile e stabilizzare le preimpostata
condizioni emodinamiche
✓ Atropina ✓ Pacemaker transcutanei
✓Isoprenalina ✓ Pacemaker temporanei
✓ Altri adrenergici (noradrenalina, transvenosi
dopamina, dobutamina) ✓ Pacemaker definitivi
ARITMIE IPOCINETICHE
Pacemaker
Artefatti da pacemaker
Pacemaker monocamerale – stimolazione VVI
SINTOMATOLOGIA
Extrasistoli
• Con i termini di “contrazione prematura, battito prematuro, sistole
prematura, extrasistole, battito ectopico” si indica una condizione
nella quale gli atri o i ventricoli sono stimolati prematuramente,
rispetto al battito regolare, ad opera di uno o più foci ectopici (cioè
da una sede diversa del nodo del seno) sia a livello atriale che
ventricolare.
• Le extrasistoli sono delle alterazioni del ritmo cardiaco, possono
essere sporadiche o presentarsi ad intervalli regolari, ad esempio
dopo ogni battito sinusale (bigeminismo), dopo ogni due battiti
sinusali (trigeminismo), dopo ogni tre battiti sinusali
(quadrigeminismo). Possono anche presentarsi a salve.
• Nella maggior parte dei casi le extrasistoli atriali e ventricolari non
richiedono alcun trattamento.
• Rassicurazione, riduzione o eliminazione di tabacco, alcol, caffè, tè.
• In assenza di cardiopatia i sintomi collegati all’aritmia possono
giovarsi di blandi sedativi o di beta-bloccanti a basso dosaggio.
• In presenza di cardiopatia il trattamento andrà valutato caso per
caso, con il trattamento della cardiopatia di base.
EXTRASISTOLI
Extrasistoli sopraventicolari
Le extrasistoli sopraventricolari
possono essere del tutto
asintomatiche o percepite
come battito anticipato o
mancante. La prognosi è
generalmente benigna e non
richiedono alcun trattamento.
EXTRASISTOLI
Extrasistole ventricolare
x 2x
pausa compensatoria
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia sinusale
ARITMIE IPERCINETICHE
Fibrillazione atriale
• E’ il disturbo del ritmo più comune
• Aritmia caratterizzata da un’attivazione irregolare e frammentaria degli atri con
la contemporanea presenza di più fronti d’onda che circolano in maniera
imprevedibile.
• Assenza onde P
• R-R irregolari.
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia atriale
• Serie di 3 o più onde P
ectopiche identiche tra loro a
frequenza > 100 bpm, con
intervallo P-P costante
RAPPORTO A-V
• 1:1 , 2:1, ecc.
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia atriale
• Intervalli R-R regolari con frequenza tra 130- • Onda P negativa nelle derivazioni inferiori,
250 bpm positiva in aVR e aVL
• Rapporto atrio-ventricolare 1:1 • Pseudo-S nelle derivazioni inferiori, Pseudo-
• Conduzione intraventricolare normale (QRS R in V1 (aspetto a BBD incompl)
stretto) a meno di aberranza • Innesco ed interruzione spontanei o dovuti
• Onda P nascosta nel QRS o “attaccata” ad a Ex. atriali o più raramente ventricolari
esso con R-P < di 70 msec
• Solo raramente (2% dei casi) l’onda P precede
il QRS
• Asse elettrico (AˆP) intorno a –90°
(attivazione atriale concentrica)
ARITMIE IPERCINETICHE
Pre-eccitazione ventricolare
• Fascio di Kent
Fascicolo muscolare che
connette direttamente gli atri ai
ventricoli
• Fibre di Mahaim
Connettono il nodo A-V con la
branca destra o il miocardio
ventricolare destro
• Fascio di James
Fascicolo muscolare che
connetterebbe l’atrio alla parte
distale del nodo A-V. In realtà il
suo reale ruolo nella genesi delle
aritmie non è stato provato onda delta
ARITMIE IPERCINETICHE
Pre-eccitazione ventricolare:
onda delta
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia
ortodromica Tachicardia
antidromica
ARITMIE IPERCINETICHE
• I QRS sono quasi sempre espressione di conduzione A-V solo attraverso la via
accessoria (onde delta pure)
• Intervalli R-R < 250 ms pongono il paziente ad elevato rischio di morte improvvisa
ARITMIE IPERCINETICHE
Aritmie ventricolari: classificazione clinica
ARITMIE IPERCINETICHE
Aritmie ventricolari: classificazione elettrocardiografica (1)
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia ventricolare
• Sequenza di tre o più battiti consecutivi di origine
ventricolare con frequenza 100 bpm
• Può essere un’aritmia minacciosa per la vita
• Nella maggioranza dei casi è associata ad una grave
cardiopatia strutturale:
– Cardiopatia ischemica
– Pregresso infarto
– Cardiomiopatia
– Insufficienza cardiaca severa di qualunque origine
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardia ventricolare
ARITMIE IPERCINETICHE
Meccanismi della TV
RIENTRO AUTOMATISMO
• All’interno dei ventricoli e/o delle – All’interno dei ventricoli
branche del fascio di His è contenuto
un circuito di rientro emergono dei focus
• Cicatrice (post-ischemica) automatici
• Funzionale (dispersione della
refrattarietà): es. Brugada
ATTIVITA’ TRIGGERATA
– Post-potenziali precoci
(fase 3)
– Post-potenziali tardivi
(fase 4)
ARITMIE IPERCINETICHE
• Dissociazione atrio-
ventricolare
• Battiti di cattura
• Battiti di fusione
ARITMIE IPERCINETICHE
Ritmo idioventricolare accelerato (RIVA)
Torsione di punta
• TV caratterizzata da QRS che modificano gradualmente la
loro polarità, passando dalla positività alla negatività e
viceversa, in maniera tale da descrivere un movimento
rotatorio attorno alla linea isoelettrica
• Eziologia: condizioni che comportano un allungamento del
QT
• Disionie, forme congenite, ipotiroidismo, bradicardia
• Farmaci: Antiaritmici (classe I e III), aloperidolo,
antidepressivi triciclici, antistaminici (astenizolo),
eritromicina, sulfametoxazolo-trimethoprim
ARITMIE IPERCINETICHE
Torsione di punta
ARITMIE IPERCINETICHE
Flutter ventricolare
FV a onde grossolane
FV a onde fini
✓ Asistolia: Totale assenza di eventi elettrici ventricolari cui non fa seguito l’emergere di
un ritmo di scappamento. E’ in genere un segno di compromissione strutturale molto
avanzata del miocardio, e non si può intervenire con il defibrillatore che risulterebbe
inutile. Si può intervenire con il massaggio cardiaco e con alcuni farmaci (atropina,
adrenalina), ma spesso è una condizione irreversibile.
Defibrillazione
TERAPIA
DEFIBRILLATORI IMPIANTABILI
L’impianto di un defibrillatore
automatico (ICD) è indicato nei
pazienti ad elevato rischio di aritmie
ventricolari maligne o in coloro i quali
si è già verificato un arresto cardiaco
resuscitato.
Il dispositivo è poco più grande di un
pacemaker ed è in grado di
riconoscere l’aritmia e di intervenire
erogando uno shock all’interno delle
cavità cardiache, che ne consente
l’interruzione
Ogni defibrillatore è anche un
pacemaker, che interviene stimolando
le camere cardiache in caso di aritmie
ipocinetiche.
TERAPIA
Termoablazione
Crioablazione
ARITMIE IPERCINETICHE
Sindromi particolari
• TV idiopatiche del tratto d’efflusso del VD e del VS
• TV idiopatiche settali/fascicolari
• TV associata a miocardiopatia dilatativa
• TV da rientro nelle branche
• TV associata a miocardiopatia ipertrofica
• TV associata a miocardiopatie infiltrative o disordini
neuromuscolari
• Miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro
• TV dopo riparazione chirurgica della tetralogia di Fallot
• TV fascicolare da tossicità digitalica
ARITMIE IPERCINETICHE
Tachicardie ventricolari geneticamente determinate
(canalopatie)
• Sindromi del QT lungo
• Sindrome del QT corto
• TV polimorfa catecolaminegica
• Sindrome di Brugada