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SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 318

21 MARZO 2019
APRILE 2019
€ 3,90 IN ITALIA
Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Canada CAD 12,00 / Germania € 9,50 / UK GBP 6,00 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

COPIAVA,
SBAGLIAVA,
ERA FURBO.
ALLA SCOPERTA
DEL LATO UMANO
DI UN GRANDE

L’ALTRO
LEONARDO
SCARICA
MEDICINA SESSO SCIENZA LA APP
INQUADRA
PERCHÉ È COSÌ DIFFICILE LA PRIMA VOLTA SE IL CENTRO DELLA TERRA E ANIMA LA
RIPARARE IL MIDOLLO NON SI SCORDA MAI SI RAFFREDDASSE... COPERTINA!
318 APRILE 2019 www.focus.it

Scoprire
e capire
il mondo

8
PRISMA Con quale legno
suonano meglio
10 Piccola fisica le chitarre? Dalla coda del
bulldog alle
13 Il caro estinto
27
malattie umane

14 La foto sonora
17 Quattro domande
20 Facciamo spazio
23 Il gioco dei perché
30 Cogli l’etimo

33 dossier L’altro Leonardo


34 I LATI DEBOLI DI UN GRANDE
Considerandolo un mito intoccabile e un genio
che mai sbagliava, non si fa giustizia del lato
molto umano di uno straordinario personaggio. 44 Lo studio di
Leonardo ad
Amboise (Francia)

40 IRRAGGIUNGIBILE
INCONCLUDENTE
I suoi contemporanei erano divisi tra critiche
spietate e lodi sperticate. Ecco perché.

44 NEL NOME DEI CODICI


Come è arrivata a noi la sua storia?
Prima di tutto dalle sue carte. Anche se per
rimetterle insieme ci sono voluti secoli.

50 TERRA OSTILE
sostenibilità

Giraffe, elefanti e rinoceronti assediati dall’invasione


dell’uomo. In queste foto, ma anche nella realtà...

58 I NUMERI DELL’ACQUA
ambiente

84
È la risorsa più abbondante. Ma è a rischio per clima,

Se il cuore della Terra


inquinamento e mala gestione.

62 5G COME GUERRA si raffreddasse, il


tecnologia

pianeta diverrebbe invivibile


La prossima rete per i cellulari ha scatenato una lotta
fra Usa e Cina. Perché controllerà interi Paesi.

In copertina: Getty Images/Elaborazione Grzegorz Pedzinski - Spl/Agf - Getty Images (2) Focus | 3
72 L’ELISIR DEL CAVOLO
80
alimentazione

È l’unico vegetale a contenere una sostanza che


protegge dai tumori. Ecco perché in tavola fa bene.
Mani robotiche

74 VI È PIACIUTA LA PRIMA VOLTA?


comportamento

Quanto conta la prima esperienza sessuale.


in aiuto
dell’uomo

80 MANI AMICHE
tecnologia

Le protesi robotiche realizzate in Italia sono


all’avanguardia nel mondo. Ecco come funzionano.

84 SE scienza
IL NUCLEO DELLA TERRA
SI RAFFREDDASSE?
Il cuore della Terra è più caldo della superficie del
Sole. Un suo raffreddamento improvviso avrebbe
conseguenze catastrofiche.

142
92 ILD’ACHILLE
scienza
MIDOLLO, IL NOSTRO TALLONE
«Per risolvere
Le nuove tecniche per ripararlo si basano su impianti
hi-tech sui nervi, e sulla rigenerazione. un problema,
a volte bisogna saperlo
99 I NOSTRI DUE AVATAR
mondi paralleli

Uno è soldato dell’antica Roma, l’altro guerriero dimenticare»


di videogames estremi. Gli autori di questi articoli
raccontano le loro doppie vite che durano da anni.

108 IL FASCINO DEL BASTIAN CONTRARIO


psicologia

Chi dice no ci piace di più e tendiamo persino a


130 IL CANE FOTOREPORTER
animali

Com’è il mondo visto dai nostri amici a quattro


sceglierlo come leader. Perché? E come mai invece zampe? Ve lo mostriamo grazie a Berta, che ha
chi dice sì finisce per essere meno apprezzato? girato con una piccola fotocamera appesa al collo.

118 SILENZIO, LO SPAZIO CI PARLA


scienza

Gli scienziati dell’osservatorio di onde gravitazionali


138 L’ARTE È UNA LINEA SOLA
arte

Tutto è contemporaneo, scrive Vittorio Sgarbi,


Virgo, vicino a Pisa, tornano ad ascoltare il cielo. ricordando la lezione del suo maestro. E lo fa
Siamo andati a vedere come si preparano. mostrandoci accostamenti arditi, ma eloquenti.

124 INTERNI ESTERNO


sostenibilità

Le installazioni artistiche per il FuoriSalone


142 LA
intervista
MATEMATICA IN UNA BOLLA
DI SAPONE
di Milano hanno un tema originale: architettura Abbiamo incontrato Alessio Figalli, il giovane italiano
e design sono a servizio della vita. che ha vinto il premio più ambito dai matematici.

RUBRICHE
7 L’oblò
90 Tipi italiani 112
112 Domande & Risposte Quanti tipi di
latte ci sono?

136 A confronto
149 MyFocus
154 Giochi Ci trovi anche su:

160 Cartellone
4 | Focus
Il nostro giornale non
è soltanto sulla carta. 1 LA NOSTRA “VETRINA”
ANIMAZIONE

Con la realtà aumentata


Scopri come la copertina di Focus prende vita.

alcune pagine... si 15 IL RESPIRO DEL VULCANO


AUDIO

animano. Ecco come


Ascolta la “musica” prodotta dal Cotopaxi.

funziona e che cosa 20 LA TERRA DALLO SPAZIO


WEBCAM

trovi in questo numero.


I panorami dalla Stazione Spaziale Internazionale.

25 ESPLOSIONE DI PRIMAVERA
FOTO A 360°

Immergiti tra i fiori di ciliegio del Giappone.


SCARICA LA APP
Vai sul tuo store 37 LE MACCHINE DI LEONARDO
MODELLO 3D

Il progetto della vite aerea prende forma.


(App Store o Google Play)
e cerca la app gratuita Focus
Realtà Aumentata; scaricala
e aprila. Se l’avevi già fatto 41 IL QUADRO ANIMATO
FOTO INTERATTIVA

Sveliamo i segreti della pittura di Leonardo.


per i numeri scorsi, basta
aggiornarla.
46 IL CODICE DA VINCI
GALLERY

Dalle macchine al volo, sfoglia i codici del genio.


INQUADRA LA PAGINA
Dove trovi l’immagine qui a INQUADRA
LA PAGINA
56 DIETRO LE QUINTE DI UN SET
SLIDESHOW

Come si fotografano “insieme” uomini e animali.


fianco, c’è un contenuto in realtà CON LA
APP
aumentata: video, foto a 360°,
test, modelli 3D e tanto altro.
Inquadra la pagina con la app,
INFO A PAGINA 7
59 IN DIRETTA DALLA SAVANA
WEBCAM

In Africa anche una pozza d’acqua è preziosa


che attiva la fotocamera di per gli animali assetati.
smartphone o tablet. E goditi
lo spettacolo (più a destra, i
contenuti di questo numero). 81 INNESTATE O INDOSSATE?
VIDEO

Ecco le mani robotiche realizzate in Italia.

DA SAPERE 91 LA FOCA PRENDE VITA


TIMELAPSE

Come nasce la pagina disegnata.


• La app ti mostra i contenuti in realtà aumentata
di Focus in edicola. Per vedere quelli dei numeri
precedenti, seleziona il numero nel menu della
app, in alto a sinistra sullo schermo.
109 SEI UN BASTIAN CONTRARIO?
TEST

Scopri il contestatore che è in te.


• Per vedere alcuni contenuti può essere
necessario che sia attiva una costante
connessione dati cellulare o quella di una rete 120 VEDERE LE ONDE GRAVITAZIONALI
MODELLO 3D

Il funzionamento di Virgo in un’animazione 3D.


Wi-Fi. Inoltre, la rivista deve essere abbastanza
illuminata.
• La nostra app è ottimizzata per molti device.
Tuttavia, dato che richiede smartphone con
160 LA GRANDE MELA SOTT’ACQUA
VIDEO

Un’esposizione artistica in realtà aumentata


prestazioni relativamente elevate, potrebbe non
mostra New York invasa dalle acque.
funzionare perfettamente su alcuni modelli.

Focus | 5
Matteo Capurro
Timoniere
Prossimo obiettivo
Tokyo 2020

IReliance
AM
Pintler Coat
Tessuto three layers per una migliore protezione, copri-zip
antivento, cappuccio e due tasche laterali a zip. Reinterpreta
in chiave contemporanea le forme delle cerate old school.
L’OBLÒ

NOI, IL SESSO
E QUELL’OCA
DI MARTINA
di Raffaele Leone

N ella vita sessuale mi sono sempre sentito Martina.


Non parlo di identità di genere, ma dell’oca di Konrad
Lorenz, quella che quando uscì dall’uovo si trovò davanti
I l sesso è parte importante della nostra esistenza.
Indispensabile in natura per la riproduzione e la
selezione della specie, in noi umani ha assunto un ruolo
il bel faccione dell’etologo e pensò fosse sua mamma. molto più ampio della semplice funzione riproduttiva.
Quell’incontro iniziale condizionò la sua esistenza È piacere, è sentimento, è scambio. Piacere, sentimento
come la mia prima volta credo abbia condizionato il mio e scambio possono anche camminare separati e in
rapporto col sesso. Eravamo sedicenni e ci preparammo alcuni casi non si ritrovano. Sarò pure un vecchio
all’evento con lunghi mesi di effusioni. babbione all’antica ma credo che ognuno
Quando poi ritenemmo che fosse giunto il sia libero di vivere il sesso come meglio
momento, lei prese la pillola anticoncezionale crede (se si escludono coercizione, violenza
e sequestrammo la casa a un amico che e sottomissione). Eppure a mio parere
nei week end tornava al paesello. Ricordo l’insieme delle tre parole magiche, piacere-
con tenerezza che ci portammo anche le sentimento-scambio, ne esalta la bella
provviste per dedicarci tutto il giorno a esperienza di vita che è.
quello che considerammo, a ragione, un
rito di iniziazione. Eravamo entrambi alla
prima volta e anche questo, secondo me, fu
determinante. Nessuno aveva da insegnare
N e sono tanto convinto, che vedrei
l’educazione sessuale insegnata come
si insegna l’educazione civica. In un certo
niente all’altro, entrambi avevamo da senso è educazione civica. E andrebbe
imparare, insieme scoprimmo tutto in una insegnata anche per consentire che alla
volta. La prima volta, appunto. prima volta si arrivi “vergini” ma coscienti.
Questo non garantirebbe certo all’esperienza

R acconto i fatti miei non per esibizionismo ma perché


mi sono sempre chiesto se esista l’imprinting nel
sesso. Konrad Lorenz suggellò la teoria dell’“impronta”
di essere esaltante visto che poi senza quell’alchimia
indefinibile tra due individui non si raggiunge la vetta,
però aiuterebbe. Oltretutto non credo che tutto ciò
comportamentale negli animali e l’oca Martina ne riguardi soltanto i ragazzi di oggi e i loro modi di arrivare
divenne il simbolo. Lo studioso fu la prima figura che al sesso. Non credo che sia un problema esclusivo delle
la pennuta vide quando ruppe il guscio e ne dedusse giovani generazioni che divorano tutto alla velocità di
che lui fosse la sua mamma oca. Si comportò di uno Snapchat. Quando in redazione ho chiesto “a voi
conseguenza seguendolo come si segue il proprio punto com’è andata?”, le reazioni sono state le più disparate (per
di riferimento. Quella prima impronta condizionò il suo quanto le risposte siano rimaste sul vago). Non siamo
ingresso nella vita. E nel sesso? Si può immaginare che adolescenti dell’era social eppure anche a molti di noi è
la prima volta segni poi tutta la nostra vita sessuale? capitato di non indovinare la prima volta.
Come ho detto, questa domanda mi ha sempre seguito
e quando qualche settimana fa ho letto di un’indagine
americana in cui quattro donne su dieci, se avessero
potuto, sarebbero tornate indietro per cancellare
L ’ho chiesto non per morbosità ma perché le
esperienze altrui possono insegnare molto, possono
offrire spunti di riflessione, di identificazione o di
quella prima esperienza e viverla diversamente, ho differenziazione. Raccontano la natura umana, la società,
chiesto alla redazione di approfondire l’argomento. gli individui, i comportamenti. E il sesso ha sicuramente
Ne è venuta fuori l’inchiesta che trovate su questo un ruolo importante nella natura umana, nella società, in
numero. Leggendola se ne evince che la prima volta è noi individui e nei nostri comportamenti. È nato con noi,
sicuramente importante, che condiziona il dopo ma cambia e cresce con noi. Per questo ho voluto l’inchiesta
che non tutto è perduto anche di fronte a un esordio sulla prima volta. Per capire se davvero Lorenz possa
disastroso. Ci si può correggere senza avere un’intera entrarci qualcosa e se faccio bene a sentirmi un po’
vita sessuale disastrosa. Martina.
raffaele.leone@mondadori.it

Focus | 7
PRISMA DI TUTTO
UN PO’

8 | Focus
SCIENZA

Il legno
e il suono
T ra le convinzioni più diffuse sulla
musica c’è anche quella secondo
cui alcuni legni particolarmente preziosi
e rari (spesso di alberi in via
d’estinzione) fanno suonare meglio gli
strumenti con cui sono costruiti. I
musicisti sono convinti che le chitarre
acustiche abbiano un suono migliore se
il loro corpo è ricavato da legni come il
mogano o il palissandro (indiano o
brasiliano). Le note, con i legni più rari,
uscirebbero più brillanti e profonde.
Esperimento al buio. Non tutti sono
convinti di questa impressione dei
chitarristi, e un gruppo di ricercatori
dell’Università di Lancaster, nel Regno
Unito, ha voluto metterla in dubbio: ha
chiesto a Fylde Guitars – società che
costruisce a mano chitarre acustiche
– di assemblare strumenti con legni
diversi, dai più preziosi ad altri comuni
(e molto meno costosi) come acero o
noce. Ha poi chiesto a 52 chitarristi di
suonare e giudicare questi stessi
strumenti in una prova “al buio”: gli
strumentisti hanno suonato e ascoltato
le chitarre in una stanza oscurata e con
occhiali da saldatore. Il riconoscimento
visivo del legno era impossibile. I risultati
sono stati pubblicati sul The Journal of
the Acoustical Society of America.
Sasso nello stagno. Christopher
Plack, principale autore della ricerca,
conferma: «Abbiamo scoperto che,
acusticamente, le differenze tra le
chitarre erano minime». Risultati simili
sono stati ottenuti precedentemente
anche per altri strumenti, dai violini agli
xilofoni. Ciò non significa che l’intuito e
l’orecchio dei chitarristi abbia sempre
torto, e che un legno valga l’altro, ma
sarebbe interessante capire da dove
deriva questa diffusissima convinzione.
Ogni “voce” ha sempre un fondo di
verità, e quindi la specie vegetale usata
per costruire il dorso delle chitarre
Mondadori Portfolio

potrebbe davvero essere importante.


In attesa di conferme (o smentite)
possiamo ancora domandarci: chi ha
ragione? (M.F.)

Focus | 9
PRISMA

Getty Images
PICCOLA FISICA C irconda le scrivanie degli scrittori indecisi, riempie i cestini degli uffici, infesta le

La legge delle
tasche in cui infiliamo distrattamente gli scontrini. La carta appallottolata è il
paradigma del disordine, prodotta da un raptus che rovina irrimediabilmente la

palle di carta
liscia perfezione del foglio. Eppure, come ha dimostrato un gruppo di fisici, c’è del
metodo in quella follia. Una legge universale guida il modo in cui si formano le
pieghe, considerato invece un esempio da manuale di fenomeno complesso e
caotico. Per scoprirla, il team guidato da Omer Gottesman dell’Università di
Harvard (Usa) ha schiacciato più volte centinaia di fogli all’interno di un contenitore
cilindrico, per poi scansionare il risultato e contare quante pieghe si erano formate
su ognuno, e di che forma e dimensioni.
In una piega. Per evitare strappi ha usato fogli di mylar, una plastica che si
comporta come carta ma è più resistente. E ha cercato qualcosa che rimanesse
costante da un foglio all’altro. Come prevedibile, su ogni foglio la mappa delle
pieghe era diversa, una sorta di impronta digitale unica. Ma, a sorpresa, qualcosa
rimaneva davvero costante. Gottesman ha visto che prendendo più fogli di uguale
dimensione, schiacciandoli nello stesso contenitore e sommando la lunghezza delle
loro pieghe, si aveva più o meno sempre lo stesso numero.
Dal foglio alle proteine. La legge funziona talmente bene che, misurata la
lunghezza delle pieghe su un foglio appallottolato, Gottesman era in grado di
prevedere quella delle nuove pieghe che si formavano dopo un altro giro di
accartocciamento. Insomma, un processo quasi deterministico. Una scoperta
importante, perché le stesse leggi potrebbero applicarsi a fenomeni simili e di
grande importanza scientifica, come la deformazione delle faglie durante i terremoti
o il ripiegamento delle proteine nell’organismo. Fenomeni apparentemente
disordinati, ma forse guidati da leggi scoperte dando un’occhiata al cestino della
carta straccia. (N.N.)

10 | Focus
STORIA

La morte di
Alessandro: il
mistero svelato
350 grammi
Il protossido di azoto (un gas serra) generato in un
anno in un ettaro di foresta abitato da formiche
“tagliafoglie” americane: è prodotto in discariche
A lessandro Magno morì al culmine
della gloria, a 32 anni, nel 323 a.C.,
dopo febbre, dolori addominali, paralisi.
dove questi insetti buttano resti di vegetali.
Le cause sono rimaste un mistero. «Si è
pensato a tifo, malaria, veleno», dice
Katherine Hall della Università di Otago
(Nuova Zelanda), che avanza una teoria:
«La sindrome di Guillain-Barré spiega
bene i sintomi». Si innesca quando il
sistema immunitario, reagendo
probabilmente a virus o batteri, attacca il
sistema nervoso provocando una paralisi.
A causarla potrebbe essere stata una
infezione da Campylobacter pylori, che dà
febbre e dolori addominali. E
spiegherebbe perché il corpo, come
raccontano le cronache, per sei giorni
non mostrò segni di decomposizione. La
paralisi porta talvolta a rendere il respiro
poco visibile: quindi Alessandro fu preso
per morto, ma non lo era ancora. (A.S.)

Getty Images
SPORT

Passaggi e gioco di squadra: così


si vince, parola di matematico
Getty Images (2)

PSICOLOGIA
L a formula per vincere al calcio non
l’ha inventata un allenatore, ma un
matematico dell’Università di Padova,
far arrivare al momento giusto la palla
dove l’avversario è debole. «L’analisi
della qualità della rete di passaggi

Spock VS Yoda Massimo Marchiori, dopo aver


analizzato i movimenti di palla in decine
di partite. «Abbiamo chiamato il
imbastita dalle squadre ci permette di
prevedere chi vincerà una partita con il
65% di accuratezza già dopo soli 20

C hi è più saggio: il signor Spock, il


vulcaniano tra i protagonisti di Star
Trek, che rifugge le emozioni, o Yoda, il
metodo Team Brain, perché immagina
il campo come un cervello, i giocatori
come neuroni, i passaggi come
minuti di gioco», afferma Marchiori.
Campione-neurone. Il Team Brain
demolisce anche luoghi comuni del
maestro Jedi della saga di Star Wars, connessioni cerebrali, l’azione come un calcio. «Per esempio, il controllo delle
che insegna a tenere un equilibrio tra pensiero e il gol come la sua fasce o del centrocampo conta poco:
emozioni di tipo diverso? espressione», spiega il matematico, l’area più importante da presidiare è la
Saggio. I ricercatori dell’Università di che ha spiegato la “formula” in uno fascia centrale, quella da una porta
Waterloo (Canada) hanno esaminato, studio fatto con Marco de Vecchi all’altra. Anche passare ostinatamente
attraverso test e giochi di ruolo, come (presentato al Congresso mondiale in avanti è perdente: i passaggi devono
agivano e pensavano alcune decine di della Cyber Scienza e premiato come avvenire in tutte le direzioni. Il modello
persone indicate come sagge da coloro migliore ricerca). È come se la partita conferma invece che la squadra conta
che le conoscevano. E hanno chiarito fosse una battaglia delle menti, dove più del campione: è sì un neurone
che, contrariamente a ciò che si pensa, due cervelli si confrontano e vince molto bravo, che aiuta lo sviluppo
non occorre essere freddi per prendere quello che “pensa” più velocemente. veloce dei pensieri nel campo-cervello
buone decisioni. Anzi, saper gestire le L’approccio rivela che vince non chi e talvolta li finalizza con un’azione, ma
emozioni dà la possibilità di riflettere attacca di più o chi ha più campioni, ciò che conta è la “rete di connessioni”
sulle esperienze di vita. Rendendo più ma chi riesce a creare una rete di che la squadra crea. Senza quella la
saggi. Dunque, vince Yoda. (R.P.) passaggi che copra tutto il campo, per vittoria non arriva». (A.S.)

Focus | 11
PRISMA
SERIE TV

Strage sul trono


N el mondo del Trono di Spade, la mortalità è
piuttosto elevata. Ora un team australiano
ha analizzato, in uno studio scientifico, le cause
di morte e le possibilità di sopravvivenza in 7
stagioni della serie. Su 330 personaggi studiati,
186 (il 56,4%) sono morti: solo 2 per cause
IL CARO ESTINTO naturali. Si vive più a lungo se si è donna, nobile

Il topino che
e si cambiano alleanze. I risultati sono riassunti
sotto. Perché come dice uno dei personaggi...

non c’è più “La morte è certa,


il tempo non lo è”
Jaquen H’ghar
N essuno lo aveva più visto dal
2009, e ora il Dipartimento MORTALITÀ E SOPRAVVIVENZA

56%
dell’ambiente e dell’energia del
I PERSONAGGI
governo australiano ne ha IMPORTANTI CHE
confermato ufficialmente la MUOIONO PRIMA
scomparsa: il Melomys rubicola è DELLA FINE DELLA
STAGIONE 7
estinto. Questo roditore lungo una
quindicina di centimetri, più
IL TEMPO DI SOPRAVVIVENZA VARIA
altrettanti di coda, viveva solo su
una remota isola corallina: Bramble da 11 SECONDI a 57 ORE

14%
Cay, a nord dell’Australia. Lo LE PROBABILITÀ
piangono in molti, visto che la sua DI MORIRE
ENTRO LA
scomparsa è considerata la prima PRIMA ORA
estinzione di un mammifero causata DALL’APPARIZIONE
dal cambiamento climatico
innescato dall’uomo. CAUSE DELLA MORTE CIRCOSTANZE DELLA MORTE
Inondazioni. Alla radice c’è
l’aumento del livello dei mari,
causato dal global warming. Varie
inondazioni hanno colpito l’isoletta, Assalti 63%
alta al massimo 3 metri, uccidendo i Altro
roditori e distruggendo il loro 9%

74%
habitat. E quando ci si è accorti che
bisognava fare qualcosa, era tardi. Avvelenamento 5% Operazioni
di guerra 25%
L’idea era allevare i Melomys Ferite
rubicola, per ripopolare l’isola. Ma
quando nel 2015 gli scienziati sono
12%
andati a Bramble Cay per cercare
esemplari per il programma, non ne Ustioni Esecuzioni
legali 5%
hanno trovato più nessuno. (G.C.)

PALEONTOLOGIA

Un tumore di 240 milioni di anni


Faculty of Advanced Life Science,

V iveva nell’attuale Germania, 240


milioni di anni fa: era un antenato delle
naturale di Berlino, analizzando il femore
fossile. L’esame (microtomografia
Hokkaido University

tartarughe, Pappochelys rosinae, lungo computerizzata a raggi X) ha rivelato un


circa 20 cm (a destra). E ora sappiamo osteosarcoma periosteo. È il più antico
che era malato. Aveva un tumore alle cancro alle ossa trovato tra gli amnioti:
ossa: lo hanno scoperto al Museo di storia rettili, mammiferi e uccelli. (G.C.)

Focus | 13
PRISMA SONORO

14 | Focus
AUDIO
ASCOLTA
LA “MUSICA”
DAL CRATERE
DEL COTOPAXI

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

Ipa/Audio: J. B. Johnson, M. C. Ruiz, H. D. Ortiz, L. M. Watson, G. Viracucha, P. Ramon and M. Almedia

IL RESPIRO
DEL VULCANO
Il vulcano Cotopaxi, in
Ecuador, è «la più grande
canna d’organo al
mondo»: parola del
vulcanologo Jeff Johnson
(Usa). L’aria, passando
all’interno del cratere, lo
può infatti far suonare.
Nell’ultima eruzione ha
così prodotto particolari
sequenze di suoni a bassa
frequenza: noi non li
percepiamo, ma il team di
Johnson li ha registrati,
studiati e tradotti in un
“respiro” udibile. (G.C.)

Focus | 15
4
PRISMA

domande
STAR... A DIETA
Gli attori ingrassano o dimagriscono per copione. Come
fanno? Risponde Pietro Migliaccio, medico nutrizionista.
di Simona Regina

D ifficile credere che lo stesso attore abbia potuto interpretare l’emaciato Trevor
Reznik, protagonista de L’uomo senza sonno, e il robusto vice presidente Usa
Dick Cheney, nel film Vice. Ma Christian Bale (nelle foto sotto) è dimagrito 28 kg nel
primo caso e ingrassato di una ventina nel secondo. E non è il solo: Viggo
Mortensen ha messo su altrettanto peso per poter recitare in Green Book, così
come Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot (chili poi persi).

1queste
In che modo si
possono gestire
incredibili
esempio 70 kg, si ritrova a
portarne a spasso 105. A
correre i maggiori rischi in
questo caso è l’apparato
trasformazioni? cardiocircolatorio e non
Prima regola, mettere al sono da sottovalutare i
bando il fai da te: occorre danni articolari (dolori a
che un medico affianchi ginocchia, gambe, piedi...).
l’attrice o l’attore. Il primo Se si esagera con i grassi,
step è un check-up poi, oltre alle coronarie si
generale: già le analisi del danneggia anche il fegato.
sangue possono rivelare se Ancora più pericoloso è
ci sono problemi a condurre l’effetto yo-yo, che
Everett Collection/Contrasto

una dieta (dimagrante o sottopone l’organismo a un


ingrassante che sia). Va forte stress metabolico
esclusa una eventuale (Bale, che è più volte
Getty Images

anemia, bisogna controllare ingrassato e dimagrito, ha


il metabolismo degli dichiarato di non poterlo più
zuccheri e che i reni lavorino fare per motivi medici, ndr).
bene. Questi esami vanno parzialmente scremato e una fetta E a volte bisogna saper rinunciare a una
anche ripetuti nei mesi successivi per biscottata a colazione, pesce con parte: come in caso di cardiopatie o
monitorare l’andamento della salute. contorno e 40 grammi di pane a pranzo grosse carenze di ferro.

2 4
e a cena pollo e insalata. Una volta alla
Che cosa deve settimana si può mangiare formaggio, E per tornare alla
mangiare chi deve una volta l’uovo, una volta i legumi. normalità?
dimagrire tanto? E bere molta acqua e non solo per Perdere tanti chili, o ingrassare, è una
La quantità di calorie da assumere varia eliminare le scorie, ma anche perché sfida ardua, ma gli attori di solito sono
a seconda dell’età, del sesso, del peso placa i morsi della fame, reintegra i molto motivati. Tornare al peso forma
di partenza e del dispendio energetico. minerali e accelera il metabolismo. può essere quindi ancora più difficile
Ma l’alimentazione dell’attore deve Ed è fondamentale fare attività fisica, che adattarsi al copione. Per dimagrire,
comunque discostarsi il meno possibile per non perdere massa muscolare. in particolare, possono essere necessari

3Quali
dalle proporzioni considerate ottimali parecchi mesi. E poi, dopo un notevole
per i vari nutrienti: 45-60% di rischi si corrono aumento di peso, tornare alla normalità
carboidrati, meno del 30% di grassi e con queste diete? a volte comporta un rilassamento
12-18% di proteine, meglio se da fonti Dimagrendo, il rischio più grosso è cutaneo esteticamente poco piacevole.
vegetali o pesce. E ciò vale anche in limitare troppo i carboidrati, che sono Inoltre, queste trasformazioni portano
caso di dieta dimagrante “spinta” (da fondamentali per il cervello. Altrimenti ci l’attore a confrontarsi con un’immagine
sole 700/800 calorie), che deve essere si sente poco lucidi. Anche ingrassare di sé molto diversa (fino ad arrivare a
bilanciata. Una giornata tipo potrebbe molto sottopone l’organismo a un non riconoscersi) e quindi può essere
quindi essere scandita così: caffè, latte superlavoro: abituato a gestire per necessario un supporto psicologico.

Focus | 17
PRISMA

ALIMENTAZIONE

Superpolli
1,8 kg 4,2 kg
I polli da carne selezionati per l’allevamento
diventano sempre più grandi. Qui è a
confronto il peso a 56 giorni dei polli allevati ieri
0,9 kg

e oggi: c’è stata una crescita di oltre il 400%.


1957 1978 2005

MATERIALI

Il tessuto per
tutte le stagioni

Faye Levine, University of Maryland


Getty Images/Hero Images

COSA C’È DI VERO


P er stare bene con qualsiasi
temperatura, mamma direbbe di
vestirsi a cipolla. YuHuang Wang, della

Onde o... suggestione? University of Maryland, propone un


metodo più hi-tech: un tessuto capace
di rispondere a calore e umidità.
a cura del CICAP*
Caldi. È fatto di un filato rivestito di

P er alcune persone, i campi elettromagnetici sono pericolosi per la salute. Si


tratta della cosiddetta elettrosensibilità. Ovvero, una presunta sensibilità di
alcuni soggetti alle onde elettromagnetiche, a cui vengono attribuiti una serie di
nanotubi di carbonio. Se è caldo o
bagnato (per il sudore), reagisce in due
modi: le sue fibre si contraggono
malesseri: mal di testa, disturbi del sonno, fatica e altri sintomi di vario tipo. Ma facendo aprire minuscoli pori, e in
ci sono prove scientifiche che ciò sia vero? generale si lascia attraversare di più dalla
Sensibilità. Il problema è stato riportato alla ribalta dalla disputa scoppiata radiazione infrarossa, ovvero dal calore.
alla scuola primaria “Sandro Pertini” di Firenze: il Tribunale aveva imposto di Così quest’ultimo “esce”, in entrambi i
disattivare la rete Wi-Fi per l’esposto presentato dai genitori di una bambina modi. L’opposto si verifica se il tessuto è
affetta da epilessia, secondo cui l’esposizione alle onde elettromagnetiche del freddo e secco: le fibre si espandono, i
Wi-Fi provocava malesseri alla piccola. Gli altri genitori avevano però chiesto ai pori si chiudono, si blocca il passaggio

6
giudici di rivedere la decisione, sostenendo che l’assenza della rete ostacolava le dell’infrarosso. E si resta caldi. (G.C.)
attività e che non vi sono prove scientifiche a supporto della tesi. Ma, in realtà,
che cosa hanno verificato i ricercatori? Nel 2005, è stata pubblicata una
revisione sistematica che analizzava gli studi pubblicati sul tema, da cui risulta
che non c’è nessuna dimostrazione convincente a favore dell’elettrosensibilità.
Nocebo. In alcuni esperimenti, condotti con la procedura del doppio cieco, a
soggetti che si dichiarano particolarmente elettrosensibili è stato chiesto di
affermare se la presunta causa dei loro disturbi, cioè un campo elettromagnetico,
fosse acceso o spento. Nessuno è riuscito a dire se lo era o non lo era, più di
quanto avrebbe potuto fare tirando a caso. Tali studi hanno dimostrato che
l’elettrosensibilità altro non è che una forma di effetto nocebo, il contrario del I centimetri di apertura alare
placebo. In altre parole, se in perfetta buona fede si crede che qualcosa sia
dell’ape più grande del mondo
(Megachile pluto). Scomparsa
nocivo, si avvertono i sintomi e ci si sente effettivamente male; ma tali sintomi da decenni, è stata appena
sono solo il frutto delle nostre aspettative e della suggestione. (Silvano Fuso) ritrovata in Indonesia.
* Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze

18 | Focus
a cura di Gianluca Ranzini WEBCAM

PRISMA FACCIAMO SPAZIO IN DIRETTA


DALLA STAZIONE
SPAZIALE
INTERNAZIONALE
photojournal.jpl.nasa.
gov bellissimo archivio
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
di foto astronomiche APP
INFO A PAGINA 5

RIDIAMOCI SOPRA
Uno studio realizzato da Jeffrey Johnson, un
antropologo dell’Università della Florida (Usa),
sembra suggerire che nell’equipaggio ideale per le future
missioni umane verso Marte dovrà esserci... un clown.
Studiando infatti gruppi di persone poste in isolamento per
lunghi periodi (per esempio i ricercatori in missione in Antartide e i
pescatori dell’Alaska), Johnson ha verificato che un clown è in
grado di aiutare il gruppo ad andare d’accordo, e a superare lo
stress e la frustrazione dell’isolamento. Altre figure chiave in
situazioni di questo tipo sono il leader, l’“amicone”, il
raccontastorie, il paciere e quello che dà buoni consigli. Ora,
l’antropologo sta collaborando con la Nasa per studiare l’effetto di

4,1
queste figure negli equipaggi delle simulazioni di missioni spaziali
di lunga durata effettuate sulla Terra.

miliardi di anni è l’età


della roccia di origine
terrestre trovata
sulla Luna nel 1971

BUSINESS SPAZIALE

MULTIMEDIA
Pubblicità in orbita
Turismo (virtuale) Non basta che la pubblicità sia ovunque sulla Terra, adesso c’è
chi vuole metterla anche in cielo.

con la Nasa La startup russa StartRocket (startrocket.me) progetta infatti di


inviare a 400-500 km di altezza una flotta di piccoli satelliti,
ciascuno dotato di una vela riflettente, e disposti in una griglia
L’agenzia spaziale americana ha reso disponibili di 50 km2. Variando la loro inclinazione, questi “pixel orbitali”
alcuni contenuti multimediali per chi desidera rifletteranno o meno la luce solare, formando scritte, loghi,
viaggiare, sia pure con la fantasia, nel cosmo. Il messaggi nel buio del cielo. Il via è previsto per la metà del
primo è un aggiornamento della app Eyes on 2021, ma gli astronomi sono già insorti: la pubblicità orbitale
Exoplanets, con cui si può vagare per la galassia sarebbe una grave fonte di inquinamento luminoso. (A.S.)
visitando migliaia di pianeti al di fuori del Sistema
solare. Il secondo è il bellissimo Exoplanet Travel
Bureau (https://exoplanets.nasa.gov/alien-worlds/
exoplanet-travel-bureau/). Su questo sito, si può
osservare la superficie di 7 pianeti extrasolari
selezionati in una ricostruzione in 3D, e scaricare per
ciascuno di essi un poster in stile vintage stampabile
anche in grandi dimensioni.

20 | Focus
2.662 extrasolari scoperti dalla sonda I TEATRI DELLE STELLE
Kepler della Nasa. Cioè circa due In collaborazione
terzi di tutti quelli noti. Kepler ha
con PLANit

pianeti
(www.planetari.org)
da poco terminato la propria
missione, durata quasi 10 anni. IL
PLANETARIO
INAF DI
Le passeggiate spaziali CAGLIARI
Periodicamente, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Inaugurato nel 2015, è ospitato nella
Internazionale effettuano delle attività extraveicolari, cioè delle sede dell’Osservatorio Astronomico Inaf
“passeggiate spaziali”. In questo disegno, il riepilogo di tutte quelle (Istituto Nazionale di Astrofisica) di
effettuate nella storia della Iss, fino alla fine del 2018, con i due tipi Cagliari. Si trova a circa 20 km dal centro
di tute disponibili: quelle americane e quelle russe. della città e a 40 km di distanza dal
Sardinia Radio Telescope, importante
radiotelescopio dell’Inaf installato a San
Basilio. Il planetario ha una cupola di
160 53 10,5 metri di diametro e 74 posti a
con le tute con le tute sedere. Dispone di un moderno
americane russe proiettore digitale e, con la sua
213 programmazione, si rivolge sia alle
scuole sia al pubblico generale.
passeggiate spaziali totali
In questo Planetario, dal 5 al 7 aprile,
effettuate dalla Iss
si svolge il XXXIV Meeting di PLANit,
l’Associazione dei Planetari Italiani.
Sito: https://bit.ly/2txP0iC

?
20

16
13 14
14
11 12

5
7 9
9
4 3 6
5
UN CRATERE
5
4
5 3
6
4 3 SEPOLTO
3 1 2
3 3 3 3 3 3 3
2 1 1 1
3 NEI GHIACCI?
Sotto il ghiacciaio Hiawatha della
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Groenlandia, a quasi 1 km di
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profondità, le immagini radar della


missione Operation IceBridge della

Rombo di motori
Nasa hanno mostrato quello che
quasi certamente è un cratere da
impatto, di poco più di 30 km di
Alla fine di gennaio è stato collaudato con successo diametro. La sua età non è ancora
allo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana stata stabilita: potrebbe andare da

Francese, il motore del primo stadio del razzo Vega-C.


11.700 anni a 2,6 milioni. Se risalisse
a 13.000 anni fa, l’asteroide che lo
Questo è l’evoluzione di Vega, il razzo realizzato ha prodotto potrebbe essere
dall’azienda italiana Avio in collaborazione con responsabile dell’improvvisa
l’Agenzia Spaziale Italiana. Un gioiellino di lanciatore glaciazione avvenuta tra 12.900 e

made in Italy che viene utilizzato dall’Agenzia


11.700 anni fa che estinse molte
specie, tra le quali il mammut.
Spaziale Europea e che brilla per la sua affidabilità.

Focus | 21
di Matteo Liberti

PRISMA
RAP
IL GIOCO
DEI PERCHÉ
La catena di cause ed effetti
porta a curiose conclusioni.

Perché la musica rap è la più diffusa tra i giovani?


Perché è semplice, diretta, ritmata e ballabile, nonché, per
tradizione, “portavoce” del bisogno di ribellione e rivalsa tipico
dei ragazzi (riscontrabile in un linguaggio molto spesso crudo
e provocatorio). Inoltre, il rap è in grado di “intercettare” e
dettare mode, tendenze e slang del mondo giovanile.

E perché il rap ha queste caratteristiche?


Perché nelle grandi metropoli, a cominciare da New
York, “culla” del rap, gli afroamericani vivevano ai
margini, nei quartieri più poveri e pericolosi, e
usavano la musica per sfogare il proprio malessere e la
propria voglia di rivincita. Come avveniva in occasione dei
cosiddetti “block party”, grandi “feste di quartiere” a base di
gare di freestyle, la classica improvvisazione di strofe in rima.
Per organizzare questi eventi, però, occorrevano attrezzature,
come microfoni e casse, che in pochi, nella Grande Mela,
potevano permettersi. Almeno fino all’estate del 1977...

Perché, cosa successe quell’estate?


Nella notte tra il 13 e il 14 luglio scoppiò a New York una caotica sommossa
durante la quale furono presi d’assalto migliaia di negozi, inclusi quelli di musica.
Qui, frotte di afroamericani fecero incetta di microfoni, cuffie, mixer, amplificatori e quant’altro
occorresse per organizzare feste musicali. E così, come raccontato dal rapper Grandmaster Caz,
presente quella notte nella Grande Mela e tuttora in attività, i pionieri newyorkesi del rap, da pochissimi
che erano, divennero centinaia. Il successo della loro musica raggiunse quindi il resto degli Usa,
stimolando altri artisti, e a partire dagli anni Ottanta il rap fu scoperto dai giovani di mezzo mondo.

Da che cosa fu innescata quella rivolta urbana?


L’occasione per dare sfogo alla propria rabbia fu data alle gang di New York da un
blackout che, intorno alle nove di sera, colpì vari quartieri della città, lasciandoli poi privi di
corrente per 24 ore.

Che cosa provocò quel blackout?


Una serie di fulmini che si abbatterono su varie stazioni elettriche (la prima fu colpita al mattino
del 13 luglio), mettendo fuori uso la trasmissione di energia in gran parte della rete cittadina.

Quindi... la caduta di alcuni fulmini ha


contribuito al successo mondiale del rap.

Focus | 23
PRISMA
Shutterstock

NUVOLA ROSA
In questo periodo, il
Giappone impazzisce
per i fiori di ciliegio.
Ammirare la fioritura
degli alberi del genere
Prunus è una
tradizione: qui siamo
tra le rovine del
castello di Takato,
luogo noto per questo
show primaverile.
La fioritura inizia a
sud e risale il Paese:
arriva a nord all’inizio
di maggio. (G.C.)
FOTO A 360°
UN’IMMERSIONE
TRA I FIORI
DI CILIEGIO
IN GIAPPONE

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Non
abbiamo
segreti!
La qualità
prima di tutto.

Il pet food che parla chiaro


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senza coloranti e conservanti artificiali.
SOLO NEI MIGLIORI PET SHOP E NEGOZI SPECIALIZZATI.
PRISMA

L
ANIMALI a coda a ricciolo, con zampe corte e muso piatto, è una delle

Se la coda caratteristiche di bulldog inglesi (a sin.), francesi e Boston terrier.


Danika Bannasch (Università della California, Davis) ha scoperto che in

è... una queste razze dalla corta coda è presente una mutazione del gene Dvl2.
Negli uomini, mutazioni in geni simili sono alla base della sindrome di

Getty Images
malattia Robinow, che causa arti corti e deformazione delle vertebre. «I bulldog
sono modelli per studiare questa patologia», dice Bannasch. (A.S.)

COME NATURA

Getty Images
INSEGNA
L’idrogel
cresce come
i muscoli
PSICOLOGIA

Il buon matrimonio? È genetico

Faculty of Advanced Life Science,


C
Hokkaido University
he l’ossitocina, la molecola che relazione. I ricercatori della
nel cervello ci aiuta a provare Binghamton University di New York
attaccamento per qualcun altro, hanno esaminato 79 coppie mentre
fosse importante per mantenere i uno dei partner esponeva all’altro i
legami affettivi si sapeva. Che la propri problemi. Risultato: gli
quantità di ossitocina nel cervello
dipendesse dai geni, pure. Ma è la
prima volta che gli scienziati
individui che possedevano una
certa variante del gene per
l’ossitocina erano meno abili di altri
C i sono strutture che, se
sottoposte a una fatica ripetuta,
diventano più forti: si chiamano
dimostrano che un certo tipo di Dna nel dare supporto al partner (difatti muscoli. Ora Takahiro Matsuda,

15%
può favorire o ostacolare una il loro legame “scricchiolava”). (R.P.) dell’Università di Hokkaido, in
Giappone, è riuscito a far comportare
nello stesso modo un idrogel, un
L’efficienza del sistema immunitario delle materiale sintetico morbido e flessibile
donne che si innamorano aumenta del (usato, per esempio, per le lenti a
contatto). Che, sottoposto a sforzo,
diventa più spesso e resistente.
Mi riparo. Gli idrogel sono fatti al
90% di acqua e per il resto di polimeri,
ovvero catene di molecole. Quello di
Matsuda ne contiene due tipi: alcuni
rigidi, altri elastici. Se viene “stirato”, i
polimeri rigidi si spezzano, mentre gli
altri si allungano e tengono insieme il
tutto. Ai polimeri rotti si attaccano però
nuove molecole (presenti nella

Se lui ama il porno, lei si ammala soluzione in cui è immerso l’idrogel):


così il materiale diventa più resistente
e “cresce”. È un processo simile a ciò

L e mogli/compagne di uomini che


visitano spesso siti pornografici
hanno più probabilità di ammalarsi
University esaminando i rapporti
affettivi di 409 donne. Come si
spiega questo risultato? Le donne
che avviene nei muscoli quando ci
alleniamo: alcune fibre si rompono, ma
se ne formano di nuove, più forti.
per un disturbo alimentare che sanno che il marito segue le L’idrogel potrà servire per materiali che
(anoressia, bulimia...). Lo hanno pornostar temono (più di altre) di si autoriparano o per “esoscheletri” da
rilevato gli psicologi della Ohio State essere poco attraenti. (R.P.) indossare, che diventano più forti
quanto più vengono usati. (G.C.)

Focus | 27
2
PRISMA FORMAGGIO IN NUMERI

27
GRAMM
22 milioni

I
52
di tonnellate: la produzione
di formaggio mondiale

CHILI

7.200anni
è il peso di una la razione giornaliera
i formaggi italiani forma di pecorino
sardo dolce (quello di pecorino dei legionari
Dop e Igp maturo è 3-4 kg) romani (un’oncia)

L’ETÀ DEL
FORMAGGIO
PIÙ VECCHIO,
SCOPERTO
IN CROAZIA

il peso del formaggio il peso del formaggio


di capra più grande a pasta molle più grande
del mondo del mondo

939
kg
5,5 180
kg

691,27kg litri di latte


ovino sono 534,7kg
necessari 4,9 m
per fare 1 kg circonferenza

di pecorino 29 cm
altezza
sardo
il peso della scultura di
formaggio più grande mai i numeri della
creata: rappresentava la forma di pecorino
forma di un cheeseburger! più grande di sempre

Focus | 29
PRISMA

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Così il computer legge tra le righe


COGLI C apiscono i nostri comandi e
obbediscono. Ma le intelligenze
sistema filmati di YouTube con persone
che usano espressioni facciali differenti,

L’ETIMO artificiali hanno un difetto: non


distinguono il contesto per capire il
per afferrare ciò che un soggetto
intende dire realmente. E l’intelligenza
Dove nascono significato. La loro difficoltà? La stessa artificiale ha imparato, riconoscendo il
i termini frase (giocare col fuoco, per esempio)
può essere intesa in senso letterale o
sentimento espresso, negativo o
positivo, nel 78% dei casi. Un altro
scientifici metaforico. Inoltre, molta della nostra team, dell’Università di Pittsburgh (Usa),
comunicazione è basata su espressioni ha invece progettato un sistema che
o tono della voce. determina se una frase è intesa
In che senso? Alcuni gruppi di letteralmente o in senso figurato in base

M olte specie hanno nomi che


ricordano persone, in genere
per omaggiare scienziati o personaggi
ricerca cercano di ovviare al problema:
un team della Carnegie Mellon
University (Usa) ha fatto vedere a un
alle parole vicine. Ce la fa nel 73-75%
dei casi, anche se per capire “come un
uomo” la strada è ancora lunga. (M.F.)
famosi. Per esempio, il crostaceo
Cirolana mercuryi ricorda il cantante
dei Queen, Freddy Mercury, nato a SCIENZA
Zanzibar, dove l’animale è stato
identificato. Ma per l’anfibio
Dermophis donaldtrumpi, simile
Se si mischiano birra e vino
a un verme e inequivocabilmente
associabile al presidente Usa Donald
Trump, l’intento non è celebrativo.
S i dicono tante cose, sull’alcol. Per esempio che è importante l’ordine in cui
si beve, per evitare i sintomi della sbornia, il giorno dopo: si deve iniziare
dalla birra e passare al vino, e non il contrario. Già, ma è vero? Un gruppo di
Aidan Bell, che ha un’azienda di scienziati delle Università di Cambridge (Uk) e Witten/Herdecke (Germania) ha
materiali ecosostenibili per l’edilizia, voluto verificarlo in modo rigoroso. Così i ricercatori hanno arruolato 90 volontari
si è aggiudicato per 25mila dollari il tra i 19 e i 40 anni disposti a bersi birra e vino in tutte le possibili combinazioni.
diritto di battezzare questo animale Li hanno divisi in tre gruppi. Quelli del primo si sono scolati circa due
per stigmatizzare il comportamento pinte e mezza di birra, più o meno un litro e mezzo di lager,
di Trump, che “mette la testa sotto la seguite da 4 bicchieri di vino bianco; quelli del secondo
terra”, come fa il verme, per ignorare hanno bevuto prima il vino e poi la birra; a quelli del
il riscaldamento globale. (G.R.) terzo è stato versato solo vino o solo birra. Tutti,
comunque, sono stati fatti arrivare allo stesso
livello complessivo di alcol nell’organismo.

L e due stelle più luminose della


costellazione del Delfino hanno
nomi curiosi: Sualocin e Rotanev.
È uguale! Ai volontari è stato chiesto di valutare
il livello di “ubriachezza percepita” alla sera e la
severità dei postumi del giorno dopo: mal di testa,
Così sono infatti riportati per la prima sete, sonnolenza. La settimana seguente, altra
volta in un catalogo stellare realizzato bevuta per la scienza. Questa volta però in
all’Osservatorio astronomico di ordine inverso: chi aveva iniziato dalla
Palermo nel 1814. Solo 45 anni birra partiva dal bianco e viceversa,
dopo, l’astronomo inglese Thomas mentre chi aveva bevuto solo una
Webb riuscì a capirne l’origine. I bevanda passava all’altra. Le
nomi, letti al contrario, suonano come conseguenze? Le stesse. Nessuno
“Nicolaus Venator”. Che è la ha infatti rilevato alcuna differenza
latinizzazione di Niccolò Cacciatore, nella severità dei postumi. Insomma,
un assistente astronomo in è ininfluente cominciare con la birra o
quell’osservatorio. Cacciatore con col vino: il giorno dopo, si sta male
questo trucco riuscì di fatto a dare il allo stesso modo. «Sfortunatamente,
proprio nome e cognome a due abbiamo visto che non si possono
stelle. Un fatto mai accaduto né aggirare gli inevitabili postumi di una
prima né dopo di lui. I due nomi sono bevuta solo mantenendo un dato ordine nelle
stati ratificati dall’Unione Astronomica bevande», chiosa Kai Hensel, di Cambridge. Conta
Internazionale nel 2016. (G.R.) solo una cosa: quanto alcol in totale si immette
nell’organismo. (G.C.)

30 | Focus
16.384
Sono le possibili
espressioni del volto
umano identificate

Nasa
da un team

35
METEO
dell’Università
Che tempo farà tra 15 giorni? dell’Ohio (Usa).

P ioverà nelle prossime due settimane? Tra un po’ i meteorologi arriveranno a


dircelo, con implacabile precisione. Già oggi possono fare previsioni a 10 giorni.
E secondo uno studio guidato da Fuqing Zhang, meteorologo della Pennsylvania
State University, le previsioni meteo potranno spingersi ancora più avanti nel futuro,
di 4 o 5 giorni. Il limite sarebbe però due settimane: poi diventano inattendibili.
Futuro. Per le previsioni si usano modelli matematici che elaborano la possibile
evoluzione dei fenomeni atmosferici: partono da condizioni iniziali, ricavate dai dati di
satelliti e palloni sonda, ed elaborano più versioni di questa ricostruzione per cercare È però il numero, molto
di tener conto delle moltissime variabili. Facendo test con due modelli diversi, Zhang
ha visto che riducendo queste versioni iniziali – in pratica, ipotizzando di partire da
minore, di quelle
una foto perfetta del tempo atmosferico in quel momento – le previsioni sono precise riconoscibili dalle
fino a due settimane. Poi però, pur riducendo l’incertezza iniziale, l’accuratezza crolla: diverse culture.
l’evoluzione caotica dell’atmosfera non si riesce più a “seguire”. (G.C.)

Focus | 31
dossier

Getty Images
IL VERO VOLTO DI
LEONARDO
I lati deboli
di un grande

Irraggiungibile
inconcludente

L’opinione dei
contemporanei

Nel nome
dei codici

POP STAR
Un automa con le
sembianze di Leonardo
da Vinci da anni è una
delle attrazioni più
apprezzate della Tokyo
Robot Week.

Focus | 33
dossier

L’altro
Leonardo
I lati deboli
Considerandolo un mito intoccabile e un genio
che mai sbagliava, non si fa giustizia del lato molto
umano di uno straordinario personaggio.
di Carmelo Caruso
Getty Images
AL CONTRARIO
La proiezione gigante
di un manoscritto
leonardesco a una
mostra a Lipsia
(Germania). Secondo
alcuni, Leonardo
usava la sua tipica
grafia speculare
perché era dislessico.

di un grande
dossier

I l mito si è sovrapposto all’uomo, ma è solo


tornando all’uomo che se ne può apprez-
zare il genio. E dunque, il miglior modo
per avvicinarci a Leonardo, a cinquecento anni
dalla morte, non è altro che “umanizzarlo” anzi-
ché “monumentalizzarlo”. Sepolto dalla sua stes-
sa gloria, strattonato dal regime fascista e infine
ologici di Milano. Per presentarsi, ma soprattutto
per ottenere un ingaggio, Leonardo spedisce una
lettera a Ludovico il Moro, reggente del ducato di
Milano, nella quale annuncia di poter costruire
armi formidabili e – in tempo di pace – “anche di-
pingere”. Leonardo diventa quindi ingegnere dal
nulla. E per farlo studia, legge, prende ispirazione
dal cinema, il rischio è non capire che di Leonardo da altri.
sono più preziosi i “fallimenti” che le invenzioni. «Si è attribuita a Leonardo l’invenzione di qual-
Per capire Leonardo – e scoprire l’altro Leonar- siasi dispositivo bellico. Molte delle sue macchine
do – abbiamo attraversato tutta l’Italia ascoltan- non erano sue invenzioni ma perfezionamenti»,
do le voci dei massimi esperti del maestro tosca- ci spiega Pietro Marani, docente di Storia dell’arte
no. La prima tappa è stata Napoli, dove Moderna presso il Politecnico di Milano. «Persi-
incontriamo Carlo Vecce, docente di Letteratura
italiana all’Università “L’Orientale”, profondo
conoscitore dei testi del maestro e autore di una
biografia (Leonardo, Salerno Editrice) che rimane
insuperata per rigore e passione.

ANGOSCE, FALLIMENTI E COMPLESSI


Accompagnati da Vecce torniamo a Vinci per rac-
contare il travaglio di un artista che nasce illegitti-
mo, mai accettato dal padre né in vita e neppure in
morte. Nato nel 1452 da una relazione fra il notaio
Piero e una contadina, Leonardo viene estromes-
so perfino dall’eredità e non potrà fare altro che
annotare la scomparsa del genitore così: “Addì 9
di luglio 1504, in mercoledì a ore 7, morì ser Piero
da Vinci notaio, al palagio del podestà, mio padre”.
«Leonardo si porta dietro il complesso dell’ori-
gine», racconta Vecce. «Non si toglie di dosso la
macchia di essere nato da un’unione non ricono-
sciuta. È forse per questa ragione che scappava
da Firenze, la sua città». Nel 1477 aveva aperto la
sua bottega, dopo il tirocinio in quella di Andrea
del Verrocchio, scultore, orafo e pittore fiorenti-
no. Ma quando nel 1482 abbandona Firenze per
Milano, Leonardo è un pittore “fallito”, ci spiega
Vecce. Non riesce ad avere commesse. E quando
riesce a ottenerle si rivelano un fiasco, almeno in
termini economici. Dai monaci di San Donato in
Scopeto viene incaricato di decorare il quadrante ste nella cultura popolare il falso mito di Leonar- GENIO
dell’orologio, ma firma un contratto capestro. Il do precursore di tutto», prosegue Marani. Non è Leonardo cercò di
impressionare
dipinto doveva essere consegnato “entro trenta vero. «Non in tutti i campi è stato geniale. Era un Ludovico il Moro
mesi al massimo”. Il suo genio e la sua arte gli uomo curiosissimo. Incessantemente non finiva con i suoi schizzi
di ingegneria
frutteranno soltanto “una fascina di legni e una ma “rifiniva” le sue opere, perché la sua arte era militare, come
botte di vino vermiglio”. Leonardo non ce la fa. A una continua sperimentazione. Basti prendere questa ruota
pesare è soprattutto la sua inconcludenza. «Era La Gioconda. Inizia come il ritratto di una don- gigante per far
sparare 4 balestre
un uomo soverchiato dalle sue idee», continua na borghese ma nel tempo si modifica e diventa in successione.
Vecce. «Tutto questo si traduceva nell’impossibi- un’allegoria, il simbolo della virtù della donna».
lità di finire le sue opere. A Leonardo non piaceva Insomma, siamo di fronte a un uomo insazia-
l’idea del terminare». bile, che non smette di studiare. E che per que-
Il bisogno lo spinge dunque a Milano, la città sto aveva messo insieme una notevole biblioteca
che si può ritenere il rifugio ideale per la forma- (vedi riquadro nella pagina a fianco). Conteneva
zione di un autodidatta. Leonardo infatti non «oltre 200 volumi. Per quel tempo è una mole
conosceva il latino e aveva pochissimi rudimenti formidabile. In gran parte il suo sapere nasce da
di matematica. «Siamo di fronte a un processo un’intensa attività di studio di autori antichi e
di autoformazione tra i più originali», racconta questo significa che poteva anche copiare, ma nel
Claudio Salsi, direttore dei Musei Storici e Arche- suo caso migliorando», racconta Vecce.

36 | Focus
L’altro Leonardo

LA BIBLIOTECA CHE NON C’È


Leonardo si definì “omo sanza lettere”, ma in realtà aveva una ricca biblioteca personale.
Ma che cosa teneva sul suo leggio? Dei suoi 200 volumi, ereditati in seguito da
Francesco Melzi, è stato finora ritrovato soltanto il Trattato di architettura e ingegneria di
Francesco di Giorgio Martini, un manoscritto oggi alla Biblioteca Laurenziana di Firenze e
con alcune note autografe di Leonardo. Ma Carlo Vecce, che all’argomento ha dedicato il
libro La biblioteca perduta. I libri di Leonardo (Salerno Editrice), è riuscito a ricostruire
almeno in parte le letture leonardesche. «Ci aiutano proprio i codici», spiega lo studioso.
«In primo luogo con alcune liste di libri, compilate in occasione di viaggi o traslochi, a
Milano intorno al 1495 e a Firenze nel 1503-1504, gli anni in cui stava iniziando l’Ultima
Cena e la Battaglia di Anghiari. I manoscritti, poi, sono ricchi di citazioni dai libri che
Leonardo stava leggendo in quel momento. Ci aspetteremmo soprattutto libri di filosofia,
scienza, tecnica, medicina. E invece no: in gran parte sono testi letterari, racconti, poemi,
favole e facezie, e anche testi religiosi, linguistici, retorici: Dante, Ovidio e Plinio». Non
leggeva soltanto per studiare, ma anche per il piacere di farlo. (A.C.)

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INFO A PAGINA 5

PLAGIO?
A sinistra, il progetto
di una macchina da
guerra di Roberto
Valturio da cui
Leonardo prese
ispirazione. In alto, le
analisi al microscopio
dell’Ultima Cena.

IL RACCONTO FASCISTA Per dipingere il Cenacolo impiegò


tre anni. In quattro, Michelangelo
Per capire la genesi del mito di Leonardo, Vecce
suggerisce la lettura di un testo dell’ingegnere e

completò la Cappella Sistina


scrittore Carlo Emilio Gadda, visitatore della mo-
stra vinciana del 1939 voluta dal duce, e autore di
Esposizioni, resoconto di quella visita. Il venten-
nio fascista è un momento chiave nella creazione che molto presto si rifarà il vestito: «A fine anno
del genio leonardesco. Servendosi di Leonardo, apriremo le nuove Gallerie. Il rinnovato allesti-
infatti, l’Italia urlava al mondo: “Noi non siamo mento permetterà di raccontare in modo nuovo
gli imbalsamatori del passato ma gli anticipatori Leonardo», spiega il direttore del museo Fioren-
dell’avvenire”. Questa frase, così densa di propa- zo Galli. Con questo invito, e annuncio, andiamo
ganda, era scritta sulle macchine di Leonardo ri- a osservarle e ci facciamo accompagnare da Clau-
costruite per la mostra del 1939 e andate distrutte dio Giorgione, curatore del dipartimento Arte e
durante la Seconda guerra mondiale. Scienza del museo. Si tratta della più grande col-
Oggi le macchine più antiche in nostro possesso lezione al mondo di modelli leonardeschi: sono
sono quelle realizzate tra il 1952 e il 1956 e con- ben 130 e coprono i più ampi campi di studio, dal
servate al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia volo all’architettura, dall’ingegneria militare alle
di Milano, intitolato proprio al genio toscano e macchine da lavoro.

Focus | 37
L’altro Leonardo
dossier
FURBO E APPASSIONATO Sapere che Leonardo ha copiato, toglie qual-
Mentre ci mostra le macchine, Giorgione ci svela cosa alla sua “grandezza”? Nulla, anzi. «Copiare
il lato opportunista di Leonardo: dopo la prote- è migliorare», azzarda Vecce. Dopotutto l’aspira-
zione di Ludovico il Moro cerca, e trova, quella dei zione del volo – e i tentativi di riuscirci – risalgono
francesi e del suo rappresentante a Milano, il go- a ben prima di Leonardo. «Però è soltanto con lui
vernatore Charles d’Amboise. «Leonardo stesso che il sogno si arricchisce di dettagli che anticipa-
prova a coltivare rapporti personali con i francesi. no le leggi della fisica».
E poi si metterà al servizio di papa Cesare Borgia,
a Urbino. Non guarda colore politico. Ha bisogno CONTRO LE ÉLITE
di imparare e avere modo, e mezzi economici, per Ci dirigiamo, a questo punto, verso la Bibliote-
coltivare la sua ricerca», racconta Giorgione. A ca Ambrosiana, sempre a Milano, per ammirare
Milano, grazie al matematico Luca Pacioli, acqui- il Codice Atlantico, il più grande di tutti i codici
sisce le competenze che gli mancano. Leonardo davinciani sia per ricchezza di disegni (è la più
stesso, in un suo scritto, si descrive così: “Omo ampia raccolta di scritti e disegni leonardeschi,
sanza lettere e discepolo dell’esperienza”. Anche ben 1.751!) sia per le dimensioni. Si chiama infatti
di quella altrui. «Questa è la grandezza di Leo- così perché Pompeo Leoni lo realizzò tagliando
nardo. Quando non ha il sapere, se lo costruisce», e incollando 1.119 pagine autografe di Leonardo
prosegue Giorgione. Anche a costo di prenderlo in su grandi fogli usati per gli atlanti geografici. Qui
prestito da qualcun altro. scopriamo grazie a monsignore Marco Navoni,
dottore dell’Ambrosiana, che Leonardo detestava

Il primo curriculum della storia?


le élite: «Le chiamava “trombetti”. Ce l’aveva in
particolare con i letterati di mestiere. Nutriva un

È la lettera di presentazione
distacco nei loro confronti. Per imparare il latino
si era infatti dotato di un vocabolario personale».

di Leonardo a Ludovico il Moro


Scopriamo anche che è un uomo che sbaglia:
«Il Cenacolo è un mezzo fallimento. A distanza di
tempo, per volontà del cardinale Federico Borro-
meo si realizza, non a caso, una copia del Cenacolo
perché le immagini vengono definite “fugientes”.
In pratica, per la tecnica che Leonardo ha scelto di
utilizzare, l’olio, l’opera non si conserva», chiosa
Navoni. La “genialità” è altrove: per rendere più
quotidiana la scena della cena – a spiegarlo è anco-
ra Navoni – toglie le aureole e crea lo scompiglio
in sala come un consumato regista, «direi quasi
come il primo regista neorealista».
L’uomo “ordinario” si riconosce anche nelle
beghe causate da una piccolissima eredità dello
zio. Leonardo, infatti, per tutta la vita è inseguito
dall’ossessione di non avere abbastanza soldi. «Ha
bisogno di denaro. Si veste in maniera sfarzosa an-
che da vecchio con calze colorate. È vanitoso. Si fa
crescere la barba dopo i 50 anni. Gioca a mostrar-
si come filosofo, una sorta di Platone», racconta
Vecce. Per vedersi riconosciuto un piccolo terre-
Agf

no agricolo dello zio, Francesco da Vinci, unico af-


fetto amato e quasi un padre mancato, Leonardo
SOTTO Le sue macchine da guerra non sono altro che fa “raccomandare” la sua causa nientemeno che
LA LENTE la riproposizione, ma migliorata, delle opere al re di Francia. Ma non si creda che il denaro gli
Analisi al dell’ingegnere militare Roberto Valturio, vissuto serva solo per sé. Leonardo è, secondo Salsi, «un
microscopio di
Paesaggio con a Rimini tra il 1405 al 1475. È la tesi di Mario Tad- piccolo imprenditore che deve fare i conti con i
fiume, uno dei dei, ideatore insieme a Edoardo Zanon del Museo costi del suo staff, del personale, della bottega».
numerosi disegni che
il maestro realizzò
Leonardo 3 che, in Piazza della Scala a Milano, Quando arrivano decadenza e vecchiaia, come
durante il suo conserva le più recenti e moderne riproduzioni tutti gli uomini, non le accetta. In passato, aveva
apprendistato nella funzionanti delle macchine del genio fiorentino. studiato i volti degli anziani, forse per esorcizzare
bottega di Andrea
del Verrocchio, a Leonardo ingegnere avrebbe “copiato” dal passa- quel momento. Troppo bello da giovane per accet-
Firenze. to e soprattutto dalla natura. «Guardando il riccio tare i guasti del tempo. Troppo uomo per non ave-
gli viene un’idea per il fuoco greco; uno scorpio- re paura della vita che si prosciuga. «E allora avvi-
ne gli suggerisce un sistema per la nave a remi», cinatevi a Leonardo lasciando perdere l’idea del
spiega Taddei che appoggia la sua tesi soprattutto genio sovraumano ma accostatelo nelle sue debo-
sull’analisi del cosiddetto codice “B” conservato lezze», conclude Vecce. Insomma, umano, troppo
in Francia presso l’Institut de France. umano e a noi incredibilmente ancora vicino.

38 | Focus
dossier

Irraggiungibile
INCONCLUDENTE
I suoi contemporanei erano divisi tra
critiche spietate e lodi sperticate.
Perché era un perfezionista molto volubile.
di Massimo Polidoro

U n grande talento, anche se in-


compreso da molti. Ma troppo
pignolo e inconcludente, sva-
gato e dispersivo, almeno nel
lavoro. Il ritratto di Leonardo da Vinci che viene
fuori dai commenti dei suoi contemporanei è un
po’ questo. Per esempio, Baldassarre Castiglione,
che aveva conosciuto Leonardo a Milano alla fine
del Quattrocento, e lo ritrova a Roma intorno al
1513, lo descrive più o meno così: “Disprezza
quell’arte dove è rarissimo e si è messo a studiare
la filosofia, maturando concetti così strani e nuo-
ve chimere, che egli stesso con tutta la sua bravu-
ra non saprebbe dipingerli”.
Leonardo è già avanti con gli anni, ne ha 61, e
i suoi più alti momenti di gloria sono ormai alle
spalle. A Roma, infatti, è arrivato su invito di Giu-
liano de’ Medici, fratello di Giovanni, da poco faceva volare per l’aria”, racconta Vasari. E poi NEI DETTAGLI
asceso al soglio papale con il nome di Leone X. realizza una sorta di mostro alato, appiccicando Sopra: il disegno del
Ma per quanto Giuliano sia innamorato del genio a un ramarro finte ali e scaglie: aggiunti occhi, feto nell’utero, che
Leonardo fece sulla
di Leonardo, il pontefice non lo capisce e forse ne corna e barba, lo mette in una scatola e lo mostra scorta degli studi di
ha soggezione. Tant’è vero che gli riserva in Vati- agli amici, terrorizzati. Insomma, Leonardo è un anatomia condotti a
cano un alloggio non all’altezza, insieme a fabbri giocherellone. Ma queste “pazzie” rappresentano Pavia e a Roma. A
destra: l’Adorazione
e falegnami di corte, e poi non ne impiega il talen- l’aspetto ludico della sua ricerca scientifica, che dei Magi, opera
to come potrebbe. Quando gli chiede un dipinto, però tanto Vasari quanto molti dei suoi contem- incompiuta, oggi
alla Galleria degli
Leonardo inizia a distillare oli e vernici, necessa- poranei non comprendono. Uffizi di Firenze.
ri per creare la sua delicata pittura, quasi traspa- Così come non capiscono la sua ricerca di per-
rente, e il papa, credendo che prepari la vernice di fezione nell’arte, che considerano “eccessiva”.
finitura, sospira sfiduciato: “Ohimè, costui non è Paolo Giovio, storico e umanista che conosce
per far nulla, da che comincia a pensare alla fine Leonardo a Pavia, scrive che “dandosi con ecces-
innanzi il principio dell’opera". siva meticolosità a cercare nuovi mezzi e tecniche
di un’arte raffinata, condusse a termine pochissi-
ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE me opere, scartando sempre le prime idee per vo-
È dunque a Roma che nasce la leggenda di Leonar- lubilità di carattere e per naturale insofferenza”.
do come uomo che si perde dietro mille “pazzie”, Sulla stessa linea Vasari, che però non lo conobbe,
come scrive il suo più celebre biografo, Giorgio poiché aveva otto anni quando Leonardo morì,
Vasari. “Mentre che camminava faceva animali ma raccolse testimonianze dai suoi discepoli e
sottilissimi pieni di vento, nei quali soffiando gli amici, sottolineando come il maestro inizi mol-

40 | Focus
L’altro Leonardo

FOTO INTERATTIVA
SCOPRI
I SEGRETI
DELLA PITTURA
DI LEONARDO

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

LE SUPPLICHE VANE DI UNA DUCHESSA


Quando Ludovico il Moro è cacciato da Milano, Leonardo deve promessa, ma lui rimanda e assicura che l’accontenterà,
trovare nuovi committenti ma è deciso a non svendere la sua sapendo che non lo farà mai. Isabella, infatti, ha fama di donna
arte. La duchessa Isabella d’Este arriva a supplicarlo perché le capricciosa, che ha fatto penare altri artisti. Dal tono con cui la
faccia un ritratto e lui, in visita a Mantova, schizza un profilo a potente signora si rivolge all’artista si comprende la stima che
carboncino promettendole un dipinto vero, che però non farà circonda Leonardo: “Sappi che oltre al pagamento, ti resterò
mai. Lei gli scrive lettere, manda emissari a ricordargli la talmente obbligata da non pensare ad altro che a esserti grata”.

Focus | 41
solo: Giovio segnala che Leonardo “sapeva canta-
re egregiamente accompagnandosi sulla lira”.
Se il genio vinciano è poi di piacevole conver-
sazione, non è però un artista che lavora bene su
commissione. Troppo impegnativo, lungo e accu-
rato il suo lavoro per essere accettabile per quei
committenti che desiderano opere realizzate in
tempi rapidi e a costi contenuti. È per questo che
la sua prima importante commissione, l’Adora-
zione dei Magi, richiestagli nel 1481 dai monaci
di San Donato a Scopeto, resta incompiuta: a
ciascuno dei 30 personaggi raffigurati egli vuole
dare un umore, una reazione, un’espressione del
viso che sia diversa da ogni altra. Esigenza che ri-
chiede studi troppo lunghi: Leonardo non viene
pagato e il quadro resta incompleto. Con la sua
prima opera milanese importante, la Vergine del-
le rocce, non è più fortunato. È un capolavoro ma,
FRA I GRANDI te opere d’arte e non ne porti a termine alcuna. poiché ha richiesto al suo autore molto più tem-
Nella Scuola di Ma se queste sono le critiche, le lodi sono tali che po e materiali del previsto, il suo prezzo è salito
Atene, affresco
dipinto da Raffaello nessun altro può stargli appresso. “Grandissimi e i frati committenti non sono disposti a pagare
attorno al 1510, doni si veggono piovere da gli influssi celesti ne’ il conguaglio. Ne nascerà una controversia legale
Platone (al centro) ha corpi umani”, scrive sempre Vasari, “e talvolta che si protrarrà per vent’anni. Per questo, lavora
le sembianze di
Leonardo. I due strabocchevolmente accozzarsi in un corpo solo meglio come artista e ingegnere di corte, al soldo
artisti infatti si erano bellezza, grazia e virtù, in una maniera, che do- di potenti che gli affidano incarichi di ogni tipo
conosciuti a Firenze.
vunque si volge quel tale, ciascuna sua azione è ma lo lasciano anche libero di perseguire i suoi
tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gl’altri studi con i ritmi che gli sono più congeniali. Alle
uomini, manifestamente si fa conoscere per cosa dipendenze di Ludovico il Moro, signore di Mila-
largita da Dio, e non acquistata per arte umana”. no, vive per quasi vent’anni: gli anni migliori della
sua vita. E gli spettacoli straordinari, pieni di ef-
BELLO E GENTILE fetti speciali e animali meccanici, che realizza per
Leonardo concentrerebbe in sé bellezza, grazia e le feste sforzesche, fanno parlare di lui in tutte le
virtù a un livello quasi divino, e capacità tali da corti d’Europa.
farlo eccellere in qualsiasi campo. Sul fatto che
fosse un bell’uomo ci sono diverse testimonian- FINE LEGGENDARIA
ze: un suo contemporaneo rimasto anonimo, e A dimostrare un amore incondizionato per il ge-
per questo conosciuto come l’Anonimo Gaddia- nio vinciano è anche uno degli uomini più potenti
no, dice che “era di bella persona, proportionata, d’Europa, il giovane re di Francia Francesco I. È
gratiata et bello aspetto”, mentre Paolo Giovio, cresciuto con il mito di Leonardo e ne ha senti-
vescovo e storico, ricorda che era “di volto stra- to parlare dal suocero, re Luigi XII, che entrando
ordinariamente bello”. Così come c’è accordo sul a Milano, dopo la cacciata di Ludovico il Moro,
fatto che fosse una persona generosa, affabile, rimase abbagliato dal Cenacolo di Santa Maria
ricercata nell’abbigliamento. L’Anonimo ricorda delle Grazie e lo avrebbe fatto staccare dalla pa-
infatti che “portava uno pitocco rosato corto sino rete per portarselo in Francia, se ciò non avesse
al ginocchio, che allora s’usavano i vestiti lunghi, distrutto l’opera. Così, appena Francesco diventa
aveva sino al mezzo in petto una bella capellaia re, il suo primo desiderio è quello di raggiungere
et anellata et ben composta”. E anche amico de- Leonardo, all’epoca in Vaticano, strapparlo al
gli animali, dato che, spiega Vasari, ogni volta che papa e portarlo in Francia. Gli promette uno sti-
passava da un mercato dove si vendevano uccelli pendio da favola, un maniero principesco in cui
in gabbia, li acquistava e poi “li lasciava in aria a vivere e in cambio non gli chiede nulla: solo la
volo, restituendo loro la perduta libertà”. Forse possibilità di conversare.
era addirittura vegetariano, poiché in una lettera La leggenda ci regala un finale che non potrebbe
datata 1515 Andrea Corsali, un viaggiatore fio- essere più adatto per una figura così straordina-
rentino, racconta di avere incontrato nelle Indie ria. Tanto il Vasari quanto un altro artista con-
genti “che non si cibano di cosa alcuna che tenga temporaneo di quest’ultimo, Giovanni Paolo Lo-
sangue… come il nostro Leonardo da Vinci”. Non mazzo, raccontano che, al capezzale, il re teneva
Leonardo tra le braccia, e che costui, “conoscendo

Il re di Francia Francesco I lo volle


non potere avere maggiore onore, spirò in braccio
a quel re”.

a corte, senza chiedergli nulla,


Non è vero, poiché Francesco era impegnato a
festeggiare la nascita del proprio secondogenito,

se non la possibilità di conversare


ma è certo che quando seppe della morte di Leo-
nardo pianse come per la perdita di un padre.

42 | Focus
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dossier

NEL NOME DEI

CODICI
Come è arrivata a noi la sua storia?
Prima di tutto dalle sue carte. Anche se per
rimetterle insieme ci sono voluti secoli.
di Aldo Carioli

44 | Focus
L’altro Leonardo

V aprio d’Adda, un giorno impreci-


sato del 1567: in una bella villa
rinascimentale affacciata sul
fiume, un angolo di Arcadia in
Lombardia, muore Francesco Melzi. Allievo pro-
mettente, assistente laborioso e segretario fida-
tissimo di Leonardo da Vinci, Francesco era poco
più che quindicenne quando cominciò a vivere
accanto a lui. Ci rimase per 13 anni, fino all’ultimo
giorno di Leonardo, il 2 maggio 1519.
Melzi era l’erede testamentario di tutti i mano-
scritti di Leonardo e dei libri della sua biblioteca.
Un vero tesoro. Peccato che non fece l’unica cosa
che lo avrebbe reso davvero famoso, e per la quale
generazioni di studiosi lo avrebbero ringraziato:
scrivere una biografia del suo maestro. Gli storici
si sono invece dovuti arrangiare componendo da
soli il puzzle vinciano. Un’impresa difficile, visto
che dopo la morte di Francesco gli appunti, i dise-
gni e i libri conservati a Vaprio furono dispersi dal
figlio Orazio e dal suo tutore, venduti e poi passati
di mano in mano tra sovrani, collezionisti, biblio-
tecari, trafficanti e mercanti, in viaggio per tutta
l’Europa e persino in America. Risultato: quel che
sappiamo di Leonardo è il frutto di una caccia al
tesoro lunga cinque secoli e di un lavoro di raccol-
ta, confronto e ricomposizione di quelle carte (v.
riquadro alla pagina seguente).

LA VERSIONE DI LEONARDO
«Le fonti sulla vita e sull’opera di Leonardo si
dividono in due grandi categorie: fonti “interne”
ed “esterne”», spiega Carlo Vecce, docente di Let-
teratura italiana all’Orientale di Napoli, studioso
degli scritti vinciani e autore di una biografia di
Leonardo per Salerno Editrice. «Alle prime ap-
partengono i cosiddetti “codici” autografi, i qua-
derni di lavoro che lo hanno accompagnato per
tutta la vita, quasi giorno per giorno. Le seconde
sono contratti per la commissione di opere d’arte,
mandati di pagamento, corrispondenze diploma-
tiche, poesie in suo onore. Solo per ultime vengo-
no le biografie, scritte dopo la sua morte».
Il primo testimone della vita di Leonardo è dun-
que Leonardo: dai suoi appunti spuntano luoghi,
date, committenti e colleghi, liste della spesa,
riflessioni, schizzi preparatori, confessioni inti-
me, brutte copie di lettere, citazioni letterarie,
barzellette, rime e giochi enigmistici. Abbastan-
za per dare l’idea di una personalità eclettica.
«Questi manoscritti sono una sorta di diario, un
L’ULTIMA CASA
In queste stanze del “libro di ricordi” lungo più di quarant’anni». Ma è
castello di Amboise, un racconto frammentario, con molti pezzi man-
in Francia, Leonardo
da Vinci trascorse
canti. Per esempio quelli su Leonardo bambino.
gli ultimi anni della
sua vita, su invito IL BUCO NERO DELL’INFANZIA
del re Francesco I,
che era un suo «Il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza è il più
grande ammiratore. oscuro della vita di Leonardo, perché non è co-
Ipa

perto dalle fonti “interne”», spiega Vecce. «La

Focus | 45
GALLERY
DALLE MACCHINE
AL VOLO:
SFOGLIA I CODICI

L’AVVENTUROSA VITA DEI MANOSCRITTI


DEL GENIO

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA I cosiddetti “codici leonardeschi” sono raccolte di manoscritti autografi, assemblate dopo la morte di
APP
INFO A PAGINA 5 Francesco Melzi. Il grosso del lavoro lo fece lo scultore Pompeo Leoni (1533-1608) oltre mezzo secolo
dopo la morte di Leonardo. Raccolse i manoscritti dal figlio di Melzi e da altri mentre era al servizio dei
re di Spagna, a Madrid, li ritagliò, li incollò e li organizzò in “codici”, cioè manoscritti rilegati. In seguito
alcuni furono smembrati, ricomposti, acquistati e trafugati, perduti e ritrovati. Identificati nell’Ottocento
con lettere progressive o con i loro contenuti, in qualche caso portano il nome di chi li ha posseduti.
Oggi i codici sono in gran parte a Parigi e Milano, ma anche a Torino e Madrid, in Inghilterra e negli Usa.

Tra le biografie
antiche, la più
completa è del Vasari,
che non lo conobbe
e di Barcellona, per esempio, sono emersi docu-
menti che hanno permesso di capire che una par-
te della famiglia da Vinci si era trasferita in Cata-
logna per esercitare l’attività di mercanti». Negli
ultimi anni è stato anche possibile identificare le
case possedute dalla famiglia del padre di Leonar-
do, il notaio ser Piero, a Firenze.
Ed è spulciando gli archivi notarili fiorentini
che, soltanto nel 1939, è emersa la data di nascita
di Leonardo: il 15 aprile 1452. «Era in un’annota-
zione del nonno Antonio da Vinci, lo stesso che
da giovane, sappiamo ora, faceva il mercante in
Marocco. Attesta che il piccolo Leonardo era fi-
glio illegittimo di ser Piero. Un altro documento ci
ha svelato anche il nome della madre, Caterina».

DICONO DI LUI...
Sugli anni al servizio delle grandi corti rinasci-
mentali, da Firenze a Roma, da Milano alla Fran-
cia, l’indagine si fa un po’ più semplice. Merito
anche delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori
e architettori, di Giorgio Vasari, il long seller più
letto della storia dell’arte, pubblicato nel 1550. La
biografia del Vasari non è però la fonte “esterna”
più antica.
«Dopo la morte di Leonardo doveva essersi ra-
ORIGINALE data più antica è il 1473, quando aveva 21 anni. pidamente diffusa una tradizione orale della sua
Una pagina del Compare su uno splendido disegno di paesaggio, vita, già connotata nel senso della leggenda eroica
Codice sul volo
degli uccelli.
oggi agli Uffizi, che sembra evocare la sua terra dell’artista “divino”, ma basata anche su testimo-
Il manoscritto è natale, vicino a Vinci». Ricostruire i primi anni di nianze dirette di chi lo aveva conosciuto», spiega
conservato alla Leonardo è un lavoro da detective: ci sono gli in- Vecce. «L’umanista Paolo Giovio riferisce delle
Biblioteca Reale di
Torino, dove si dizi, ma si procede per ipotesi. «Non basta cercare ricerche anatomiche di Leonardo, perché forse
trova anche il tracce del suo nome in testi e archivi», dice ancora vi aveva assistito a Pavia. E a Firenze, prima del
famoso autoritratto. Vecce. «Bisogna scandagliare tutto l’ambiente in 1525, Antonio Billi iniziò a mettere per iscritto
cui è nato e si è formato: la piccola comunità di alcune notizie su Leonardo, riprese e ampliate
Vinci, la famiglia di origine, il mondo delle botte- verso il 1540 da un anonimo». Che cosa rivelano?
ghe artistiche a Firenze». Come? «Cercando negli Un po’ di tutto: dettagli sul testamento, il denaro
archivi toscani, dove si trova la maggior parte dei lasciato ai fratelli e in parte sparito, particolari
documenti: a Firenze soprattutto, tra Archivio di delle opere fiorentine, come la perduta Battaglia
Stato, Biblioteca Nazionale e Biblioteca Riccar- di Anghiari. Anche su queste voci si basò Vasari,
diana». Ma si sono scoperti dettagli sulle radici un testimone di cui tutto sommato possiamo fi-
dei da Vinci anche altrove. «Dagli archivi di Prato darci: «Nonostante la presenza di aneddoti leg-

46 | Focus
THE HOSPITABLE CITY
iDD è il distretto milanese votato all’innovazione,
protagonista dell’offerta culturale della città con un
palinsesto di eventi e attività ad alto contenuto di
sperimentazione. Il tema del 2019 è The Hospitable
City. I veri innovatori trasformano l’etica in business,
ridisegnando l’economia e la città moderna intorno a
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Un dibattito pubblico per costruire un futuro comune.

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Madonna del
garofano. Cracovia
Museo
Nazionale: Dama
Parigi con l’ermellino.
Louvre: Vergine delle
rocce; La belle Ferronière; Venezia
Ritratto di Isabella d’Este Accademia:
(disegno); Gioconda Uomo vitruviano
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Battista; Bacco (San visibile).
Giovanni); Sant’Anna, Torino
La Vergine e il Bambino Biblioteca Reale:
con l’agnellino. Autoritratto (disegno,
non visibile).
Firenze
Galleria degli Uffizi:
Annunciazione;
Parma Battesimo di Cristo;
Washington Abu Dhabi Galleria Nazionale: Adorazione dei Magi.
National Gallery: Salvator Mundi Scapigliata. Roma
Madonna della (collezione privata,
Pinacoteca
melagrana; Ritratto attribuzione contestata
Vaticana: San
di Ginevra Benci. da alcuni studiosi).
Girolamo.

Con nuove tecnologie si cercano


tesco pittore del chiaroscuro, ma anche un antici-
patore del metodo scientifico e una mente aperta,

opere di Leonardo ancora


mossa dalla sete di conoscenza.

sconosciute. E si svelano falsi


TROPPI ANNUNCI?
Nel Novecento gli studi su Leonardo sono diven-
tati un settore a sé della storia dell’arte, del pen-
siero e della filologia e la lista dei leonardisti si è
gendari e di descrizioni di opere che lui non vide allungata, da Luca Beltrami (1854-1933) ad André
mai (per esempio la Monna Lisa), la biografia del Chastel (1912-1990), da Martin Kemp a Carlo Pe-
Vasari resta in gran parte attendibile». dretti, scomparso lo scorso anno.
A ogni nuova attribuzione – l’ultima poche set-
RISCOPERTA timane fa, una piccola Madonna col Bambino in
Dopo Vasari, per due secoli il puzzle Leonardo ri- terracotta finora considerata di Antonio Rosselli-
mase incompiuto. Tutti ne ammiravano il genio no – si scatena il dibattito tra gli esperti. Ma dav-
artistico, ma la genesi delle opere e la vita di chi le vero ci sono ancora inediti da scoprire? «Oggi è
aveva realizzate rimanevano avvolte nella nebbia più facile effettuare un’attribuzione, per i dipinti
del mito, della leggenda del “divino pittore”. Un ma anche per i manoscritti: riflettografia, analisi
pittore di cui tutti i primi biografi sottolineano un di materiali e pigmenti... Forse se ne fa un uso ec-
fatto: Leonardo era un artista straordinario, co- cessivo, che mette in secondo piano il dato filolo-
stantemente alla ricerca della perfezione, al pun- gico. Il mercato dell’arte, poi, dato il valore enor-
to che era incapace di terminare le proprie opere. me che raggiunge un’opera autentica, può
Poi, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Otto- influenzare il giudizio. Personalmente, tranne
cento – paradossalmente anche grazie al loro tra- forse qualche disegno, non credo però vi siano
fugamento da parte dei francesi – si riscoprirono “inediti” di Leonardo da scoprire». Neppure il
e si studiarono i codici: era la preistoria degli studi Salvator Mundi, al di là del fatto che sia o meno di
vinciani. «Da quel momento le “fonti interne” (i Leonardo, è una vera novità: è un dipinto noto, di
manoscritti autografi, faticosamente decifrati e cui si parla nelle fonti, ma del quale si erano perse
pubblicati) ed “esterne” (i documenti che negli le tracce circa un secolo fa. «L’analisi e il restauro
ADDIO ARCHIVIO anni sono emersi dagli archivi) hanno contribuito di alcune delle cosiddette “copie” stanno invece
Questo ritratto, del a delineare con sempre maggiore esattezza vita e rivelando opere eseguite da suoi allievi, sulla base
pittore Giovanni opere di Leonardo. Soprattutto hanno permesso di sue idee e forse anche con interventi del mae-
Antonio Boltraffio,
potrebbe raffigurare
di ampliare la conoscenza di molti altri aspetti, ol- stro. E lo studio delle varianti ha rivelato in capo-
Francesco Melzi, tre a quello artistico: la ricerca scientifica e tecno- lavori come l’Adorazione, la Sant’Anna, il San Gio-
erede testamentario logica, gli studi di anatomia, l’attività letteraria». vanni un elemento straordinario e modernissimo
di Leonardo, il cui
archivio fu disperso Tra Ottocento e Novecento, finalmente, il mon- di Leonardo: per lui, l’opera era sempre in movi-
dopo la sua morte. do capì che Leonardo non era stato solo il gigan- mento, aperta, un atto di creazione infinita».

48 | Focus
CO - LIVING
- WORKING
Uno spazio accogliente e creativo con
academy di styling e consulenze gratuite

Nel suo terzo DesignLab, CasaFacile interpreta il


tema dell’hospitality con un progetto di co-living e
co-working, realizzando uno spazio accogliente, con
un ricco palinsesto di eventi: academy di styling,
workshop creativi, consulenze di progettazione e
ecosostenibilità, momenti di socialità. Ogni visitatore
sarà protagonista e ‘abitante’ attivo del CasaFacile
DesignLab, vivendo lo scambio di idee e ispirazioni
che è da sempre nel dna di CasaFacile e incontrando
il nostro team di interior stylist, blogger, architetti e
progettisti green.

CASA FACILE DESIGN LAB


MILANO DESIGN WEEK
9 - 14 APRILE
COIMA - PIAZZA GAE AULENTI 12

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sostenibilità

Terra
Giraffe, elefanti e
rinoceronti assediati
dall’invasione dell’uomo.
In queste foto, ma
anche nella realtà...

50 | Focus
OSTILE
CHE CI FACCIO QUI?
Una giraffa si aggira in mezzo ai
carbonai, al lavoro per trasformare
la legna in carbone vegetale. Questa
e le altre foto di queste pagine
fanno parte del progetto This empty
world. Per ognuna, il fotografo Nick
Brandt ha immortalato prima gli
animali, poi ha ricostruito nello
stesso luogo il “contorno”. E ha
unito i due momenti in una foto. Per
lanciare un messaggio: gli animali
non hanno più spazio, accerchiati
foto di Nick Brandt dall’espansione umana.

Focus | 51
Come far stare in posa e a distanza di pochi metri persone

NESSUNA TRACCIA. Uno sciacallo si aggira nel cantiere di un ponte. La


struttura è però finta: è stata creata per il progetto e poi smontata. Finiti gli scatti,
tutti i materiali usati per i “set” sono stati riciclati e il terreno è stato ripianato.

52 | Focus
e leoni? Bastano una preparazione accurata e... un trucco

DUE FASI. L’elefantino è stato fotografato al suo passaggio nel punto in cui erano
state posizionate la macchina fotografica, le luci e la pozza con l’acqua per attirare
gli animali. Poi è stata montata la scena del cantiere e sono state ritratte le persone.

Focus | 53
Tutte le apparecchiature dovevano resistere per mesi alla

54 | Focus
polvere, al caldo e agli “attacchi” degli animali

TROPPO RARO. Questo rinoceronte ha 10 anni, è cieco e vive in una riserva nel
Nord del Kenya, dove Brandt l’ha ritratto. «Ho fotografato tutti gli altri animali nelle
terre dei Masai, nel Sud del Paese, ma lì i rinoceronti sono ormai troppo pochi».

Focus | 55
Là dove c’era
l’erba, ora c’è...
di Giovanna Camardo

C
hi è l’intruso? Guardando le In una prima fase, grazie a pozze d’ac-
foto di queste pagine, sembra qua, Brandt ha attirato gli animali dove
ovvio: è la giraffa finita in mez- poi avrebbe ricostruito un ambiente
zo al carbone, il rinoceronte umano. «Abbiamo sistemato solo le mac-
che si aggira tra le cataste di gomme, o chine fotografiche e le luci: gli animali le
quel leone dall’aria malinconica circon- facevano scattare, grazie a sensori di mo-
dato dalla folla... Invece no. A ben guarda- vimento. Ma tutto doveva essere protet-
re, gli intrusi non sono gli animali: siamo to per resistere a mesi di esposizione alla
noi umani. Già, perché queste foto sono polvere e al sole, i cavi dovevano essere
state scattate a casa loro: nella savana del sotterrati perché non fossero rosicchiati
Kenya, non lontano dal parco nazionale dalle iene, le apparecchiature messe in
di Amboseli. Un regno assediato, però. gabbie anti-elefante. E la posizione delle
«Qui in Africa e ovunque, nel mondo in fotocamere doveva restare fissa: gli ani-
via di sviluppo, gli animali si aggrappano mali e le scene successive dovevano esse-
alla sopravvivenza di fronte all’avanzata re fotografati dallo stesso punto».
implacabile dell’umanità», ci dice Nick
Brandt, fotografo inglese che da anni LA LUNGA ATTESA
punta l’obiettivo sulla natura minaccia- Poi, Brandt ha aspettato. Ogni mattina,
ta. Per questo, ha scelto di ritrarre così scaricava le foto della notte, all’inizio
gli animali: creature senza più spazio, scoprendo che le visite erano state po-
intrappolate dall’invasione umana. che: iene, porcospini, qualche piccolo
animale... Ha dovuto smantellare e ri-
LOTTA PER LO SPAZIO montare 8 macchine fotografiche su 10,
«Ho scattato queste foto in Africa, la ter- in punti più favorevoli. E aspettare che
ra dei grandi animali che hanno da sem- gli animali prendessero confidenza con
pre catturato la mia immaginazione, ma le “scene”: per esempio, entrando nelle
che stanno scomparendo in una compe- trincee scavate apposta. «La mia idea era
tizione per lo spazio in cui l’uomo vince fotografarli in questi fossati come se fos-
sempre, con più case, più fabbriche, più sero nelle loro tombe, come se la terra li
strade, più fattorie». Per raffigurare tut- stesse inghiottendo mentre il progresso
to questo, Brandt si è lanciato in un pro- continuava sopra di loro». E finalmente i
getto che ha richiesto mesi di lavoro sulle protagonisti sono entrati in scena: ele-
terre dei Masai, nel Sud del Kenya, e la fanti, giraffe, leoni, zebre... «La prima
preparazione meticolosa di vari set con fase, l’attesa degli animali, è durata 4
costruzioni, luci, comparse: più da film mesi. Poi, nei due successivi abbiamo co-
che da documentario, in- struito i set e fatto le foto con le persone».
somma. Il risultato sono Sono apparsi ponti, cantieri, stazioni di
SLIDESHOW questi “quadri fotografi- autobus piene di gente. «Sono situazioni
DAGLI ANIMALI ci”, ora riuniti nel libro tipiche dell’espansione umana nelle aree
AL SET: COSÌ This empty world (Tha- ancora selvagge dell’Africa Orientale. Le
SONO STATE
FATTE LE FOTO mes & Hudson) e in mo- persone non sono però ritratte come ag-
stra alla Edwynn Houk gressori: anche loro sono travolte da
INQUADRA Gallery di New York fino un’avanzata indiscriminata». Poi i due
LA PAGINA
CON LA al 20 aprile e alla Fahey/ momenti sono stati fusi. E nell’immagi-
APP
INFO A PAGINA 5 Klein Gallery di Los An- ne finale gli animali sono apparsi “accer-
geles fino al 27 aprile. chiati”: da noi, e dal nostro mondo.

56 | Focus
LA LUCE GIUSTA. L’elefante a sinistra sembra davvero nella stazione degli autobus,
così come le iene qui sotto paiono muoversi nel letto di un fiume in secca, a pochi
metri dagli uomini. Tutti gli scenari sono stati ideati prima di fotografare gli animali. Che
venivano illuminati dalle stesse luci che poi sarebbero state usate sui set: come quelle
azzurre dei bus, o quelle giallastre delle strade. L’effetto lo vediamo: perfetto.

IL LEONE TRISTE. Un leone ormai “assediato” dagli umani nella sua savana. Un mix di
due momenti, in realtà. Tutto è stato fotografato dalla stessa posizione: per Brandt
l’allineamento doveva essere perfetto, per creare il risultato finale di un animale circondato.

Focus | 57
ambiente

I NUMERI DELL’
71%
Percentuale
della superficie
terrestre
ACQUA
È LA RISORSA PIÙ ABBONDANTE. MA È A RISCHIO
PER CLIMA, INQUINAMENTO E MALA GESTIONE.
coperta d’acqua. a cura di Federico Bona,
infografica di Francesca Abbate

DI
QUESTA:
97% È
SALATA

1%
Percentuale
utilizzabile
per le attività
umane (il resto è

UN MONDO LIQUIDO soprattutto


sotto forma
di ghiaccio).
Ma g
ran p
arte d
ell’acqua
dolce è nascosta.
Acqua
1.000
nell’atmosfera km3 Acqua
nel suolo
Acqua
100.000
12.000 trattenuta km3

21,97 16.000
dalle piante
km3
Acqua
di superficie
km3

L’acqua
MILIONI di km 3
180 La profondità
L’acqua contenuta nel
sotterranea
moderna (50
347.180 sottosuolo terrestre più m del lago che
ricoprirebbe la
anni) km3 vecchia di 100 anni Terra usando
tutta l’acqua del
sottosuolo.
155
MILIARDI
È la disponibilità annua teorica d’acqua in m3 per usi civili
e produttivi in Italia. Quella effettivamente impiegabile
per tutti gli usi è circa un quarto. A causa di condutture
inefficienti, si disperde il 30% dell’acqua riservata alle

+
abitazioni e il 40% di quella destinata all’irrigazione.

30%
74%
Percentuale degli
GIORNI
12 L’aumento di
richiesta di
acqua per
attività
produttive
italiani che beve entro il 2050.
dal rubinetto. È l’arco di tempo in cui, in media,
cade metà della quantità annua di
precipitazioni (succede poiché,

700
70%
ovunque, ci sono giornate molto
piovose che contribuiscono in
modo sostanziale alla quantità
totale). Entro il 2100, a causa
IL NUMERO

224
dell’inquinamento atmosferico e
del riscaldamento globale, si
DELLE prevede che questo periodo dell’acqua
scenderà a 11 giorni. dolce:
SORGENTI percentuale
LITRI DI ACQUA usata per

2
l’agricoltura.
L’acqua minerale
MINERALE
bevuta da ciascun
italiano ogni anno:
NATURALE
circa mezzo litro IN ITALIA .
al giorno (siamo in Italia
primi in Europa tti all’anno
prodo
per consumo, e
secondi nel mondo,
dopo il Messico). 14 MILI A RDI Litri d’acqua

WEBCAM

844
GUARDA
IN DIRETTA
GLI ANIMALI
ATTORNO
A UNA POZZA
IN AFRICA

MILIONI MILIONI INQUADRA


LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Numero di persone nel mondo di tonnellate: la quantità di rifiuti
(1 su 9) che non hanno accesso umani scaricati nei corsi d’acqua
ad acqua pulita e sicura dal ogni giorno. Oltre l’80% delle acque
punto di vista sanitario nel raggio reflue è scaricata in laghi, fiumi e
di mezz’ora di cammino da casa. oceani senza essere depurata.

Fonti: UN World Water Development Report 2019; Federparchi; Censis (2018); ANIMA (2018); Pendergrass, A. G., & Knutti, R. (2018).The uneven nature of daily precipitationand its change. Geophysical Research Letters,
45 11,980-11,988; Gleeson, T., Befus, K. M., Jasechko S., Luijendijk E. & Cardenas M. B. (2016). The global volume and distribution of modern groundwater. Nature Geoscience volume 9, 161-167

Focus | 59
tecnologia

G come

I
La prossima rete per i cellulari ha scatenato una lotta

l diavolo ha un nome asettico e un aspetto banale. Si la rete 5G, la prossima generazione di Internet per i telefoni
chiama “E9000”, ed è un rack, un armadio tecnolo- mobili. Il diabolico sospetto è che questo rack metta a rischio
gico, alto e largo mezzo metro, e profondo 80 cm. È la sicurezza delle nazioni, grazie a minuscoli chip o a righe di
nero, pesa 50 chili e ha 14 scaffali pieni di circuiti codice malevolo. Che però finora nessuno ha mai trovato. Allo-
integrati, memorie e porte elettroniche. Questo armadio ha ra su quali elementi si basa il caso Huawei? L’unico fatto è l’ar-
scatenato una lotta globale degna d’una spy story: i servizi se- resto, a gennaio, del direttore delle vendite Huawei in Polonia:
greti di Usa, Australia e Nuova Zelanda ne hanno proibito l’uso è accusato di spionaggio, ma secondo i servizi segreti polacchi
nelle forniture per il governo, minacciando i Paesi alleati (Italia non agiva per conto della società cinese, che lo ha licenziato. A
compresa) di non collaborare se lo useranno. dicembre, in Canada, era stata arrestata la figlia del fondato-
“E9000” è prodotto dalla Huawei, la società cinese che l’anno re di Huawei, Meng Wanzhou, ma lo spionaggio non c’entra:
scorso ha superato Apple diventando il 2° venditore mondiale avrebbe violato l’embargo contro l’Iran esportando tecnologia
di smartphone dopo Samsung. Ma “E9000” non è un telefonino, statunitense. Dunque, il caso Huawei è solo un altro capitolo
è un apparato di core network: il cervello elettronico che gestirà della guerra commerciale fra Usa e Cina? Sì, ma non solo. In

62 | Focus
Guerra

Getty Images
globale fra Usa e Cina. Perché controllerà interi Paesi.
di Vito Tartamella

effetti, il giro d’affari globale del 5G è ghiotto: 12mila miliardi vero. Ma non riguardano tanto Huawei quanto il 5G: la rete
di dollari nel prossimo decennio. E Huawei è leader nel 5G: «Ci debutterà nel 2020 ma non può ancora dirsi sicura perché usa
lavora da 10 anni e ha investito 600 milioni di dollari in ricerca, tecnologie eterogenee e basate su software vulnerabili, ricor-
depositando il 10% dei brevetti essenziali», ricorda Francesco da il libro Il futuro della cybersecurity in Italia del Cini, Con-
Sacco, docente di strategia nei settori tecnologici all’Università sorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. Con
dell’Insubria. «Perciò oggi Huawei ha il 28% del mercato, segui- un’aggravante: «Chi riuscirà ad hackerare il 5G potrebbe ru-
ta dalla finlandese Nokia (17%), dalla svedese Ericsson (13,4%), bare non solo brevetti, soldi, informazioni; potrebbe mettere
dalla statunitense Cisco (8,3%) e dalla cinese Zte (7,8%)». in ginocchio una nazione», avverte Nicola Blefari Melazzi,
direttore del Cnit (Consorzio Nazionale Interuniversitario
POSSIBILITÀ ENTUSIASMANTI, RISCHI ENORMI per le Telecomunicazioni) che prepara gli standard europei
Se Huawei fosse messa fuori gioco, i concorrenti si spartireb- nel consorzio 5G-ppp. Il 5G, infatti, consentirà non solo di
bero il mercato. Ma, come vedremo, non è facile liberarsi di scaricare film in alta definizione mentre siamo in autobus.
Huawei. E, comunque, i rischi di hackeraggio esistono dav- Permetterà di gestire i dati di un’infinità di sensori (dalle

Focus | 63
COME FUNZIONA IL 5G: PIÙ DATI, MA ANCHE PIÙ ANTENNE
La rete 5G serve a 3 scopi: permettere connessioni più veloci
agli smartphone. Aumentare la quantità di dispositivi
connessi, inglobando milioni di sensori collegati al Web di cui
sono dotati gli oggetti (Internet delle cose). E permettere una
comunicazione ultrarapida e affidabile per settori nevralgici:
dalle fabbriche alla gestione delle auto a guida autonoma
fino alla telechirurgia. Per far viaggiare più dati e più
velocemente, la rete 5G sfrutta anche nuove bande di
frequenze più alte nello spettro radio (dai 3 GHz in su: le
microonde e onde millimetriche), capaci di trasportare più
informazioni. Ma queste maggiori velocità e capacità hanno
un costo: le onde possono coprire un’area più piccola
rispetto alle frequenze del 4G, e i segnali possono essere
rallentati da muri e pioggia. Dunque, nelle città ci vorrà un
ripetitore ogni 3-500 m per poter garantire un’adeguata
copertura. Così si dovranno moltiplicare da 3 a 10 volte i
ripetitori (oggi circa 60mila in tutta Italia). «Ma avranno
un’energia molto bassa», dice Nicola Blefari Melazzi,
direttore del Cnit. «Non sarà un processo indolore per le
società telefoniche, che dovranno fare elevati investimenti e
fare i conti con regolamenti comunali restrittivi».

VELOCITÀ LATENZA CONNESSIONI FRUIBILITÀ IN PRECISIONE AFFIDABILITÀ FREQUENZE


(tempo di risposta PER KM2 MOVIMENTO DELLA
di un segnale) POSIZIONE

300 20 10 mila 350 km/h 50 metri 95% 6 GHz


4G
Mbps in download
(può scaricare un dvd in 2 min.) millisecondi
90 Mbps (in upload)
20 Gbps in download (può 1 1milione 500 km/h 1metro 99,9% 300 GHz

Fonte:5G-PPP KPI
5G scaricare un dvd in 2 secondi)

10 Mbps (in upload)


millisecondo

Sulla rete 5G transiteranno i dati


nevralgici di ogni Paese: industrie,
traffico stradale, energia e acqua.
videocamere ai condizionatori), e soprattutto i dati degli im- vulnerabili di fabbricazione, ma possono essere anche inseri-
pianti industriali e delle auto senza pilota. A questa rete si ti apposta. E non solo in campo militare. Nel 2015, ha rivelato
agganceranno 20 miliardi fra utenti in carne e ossa e oggetti la rivista Bloomberg businessweek, Amazon voleva comprare
“smart” (oggi sono 6 miliardi). Elemental Technologies, un produttore di server per file vi-
«Un attacco hacker alla rete 5G potrebbe paralizzare elet- deo. Esaminando le sue macchine, i tecnici avrebbero trovato
trodotti, acquedotti, industrie, ospedali, trasporti», aggiunge nelle schede madri un chip grande come un chicco di riso.
Blefari. Sono le due facce del progresso tecnologico. Da un lato, L’avrebbe inserito il produttore delle schede madri, la cinese
apre entusiasmanti possibilità; dall’altro, ci rende vulnerabili a Supermicro. Secondo Bloomberg, l’esercito cinese avrebbe
rischi enormi, a cui non siamo preparati.   costretto Supermicro ad aggiungere quei chip per avere un
accesso furtivo alle reti da remoto. Un bel guaio: quei chip
INTERRUTTORI-KILLER E PORTE DI SERVIZIO sono presenti anche in computer Apple e nei data center del
Ma come si può entrare in un apparato di rete? Un modo è Dipartimento della Difesa statunitense.
sfruttare le vulnerabilità dei chip, i circuiti elettronici. Com’è L’inchiesta è stata poi smentita da Amazon, Apple e dalle au-
avvenuto in Siria nel 2007: due aerei israeliani hanno bom- torità Usa. Ma un rischio del genere è sempre possibile. Persino
bardato un reattore nucleare in costruzione senza essere in- in un’apparecchiatura testata. «Quando compri uno strumen-
tercettati dai radar siriani. Gli israeliani, infatti, li avevano to elettronico, entri in una relazione a lungo termine con chi
disattivati da remoto, attivando un interruttore-killer pre- l’ha prodotto. Il suo potere di controllo sull’equipaggiamento
sente nei loro chip. Il più delle volte questi interruttori sono prevale a lungo dopo che l’hai comprato, anche quando sei l’u-

64 | Focus
Ripetitore 5G Ripetitore 4G
poco potente omnidirezionale.
che serve
un’area
Con il 5G sempre più piccola.
dati sono inviati via
Web a “data center”
distribuiti in modo
capillare sul territorio.
Qui sono memorizzati
(“cloud”): possono
essere scaricati in
qualsiasi momento.
Nel 4G, gli apparati di
rete sono più semplici
e con meno
Ripetitore 5G connessioni. Internet
per un’area arriva via cavo a un
ampia. insieme di
Le frequenze apparecchiature
sono gestite controllate da
da computer computer: trasformano
virtuali. il segnale elettrico in
onde radio e
viceversa, garantendo
la sicurezza. Per
“rubare” i dati che
viaggiano su queste
apparecchiature,
occorre manometterle
fisicamente sul posto.
COMPUTER
TRADIZIONALE

Stefano Carrara
Applicazioni
Sistema
operativo
UNA RETE CAPILLARE PER DARE RISPOSTE IN TEMPI RAPIDI
Nella rete 5G, per garantire velocità, alto numero di connessioni e servizi
più evoluti, si avrà una gestione capillare dei nodi della rete e dei server
per archiviare i dati. In pratica, si porteranno i dati e i segnali il più
COMPUTER
VIRTUALE possibile vicino agli utenti. Per diffondere i segnali radio, ci saranno
Macchina su ripetitori principali (“stazioni radio base”) sui tetti dei palazzi: copriranno
cui lavorano Applicazioni un’area del raggio di 3-500 m; e con micro celle, della portata di 50-100
vari computer Sistemi m, all’altezza del livello stradale per servire le aree più affollate (centri
virtuali operativi commerciali, stazioni, stadi). I server per memorizzare i contenuti, ora
virtuali centralizzati in pochi data center (“cloud”), diventeranno più capillari per
Sistema
essere più vicini agli utenti, velocizzando i tempi di risposta. I computer
operativo renderanno più efficiente l’uso della Rete grazie a macchine virtuali: ne
generale suddividono la struttura a “fette”, a seconda dei vari usi (industria,
sensori, singoli utenti). I servizi più nevralgici (industria, traffico, sanità)
viaggeranno in modo più veloce e affidabile: secondo alcuni questo
segnerebbe la fine della “neutralità della rete”, ovvero della “pari dignità”
con cui circolano i dati digitali.

nico a usarlo ed è sotto il tuo pieno controllo fisico», avverte COSÌ LA NSA SPIAVA GRAZIE A UN “BACO”
Olav Lysne, direttore dei Simula Research Laboratory in Nor- Proprio da queste preoccupazioni è nato il caso Huawei, che
vegia, e autore di The Huawei e Snowden questions (Springer). agita i sonni degli Usa fin dal 2012, quando Mike Rogers e Dutch
E questo può avvenire non solo montando sui chip una back Ruppersberger, membri del Comitato di Intelligence del Con-
door, una porta di servizio: un varco per accedere da remoto a gresso, hanno aperto un’inchiesta sulla società, per capire se
un dispositivo. Può avvenire anche modificando i programmi: potrebbe essere costretta dal governo cinese a usare le attrez-
«Gli aggiornamenti del software via Web possono modificare zature per spionaggio. I deputati hanno visitato stabilimenti
le funzioni anche molto tempo dopo l’acquisto», avverte Lysne. e parlato coi dirigenti della società, ma le loro risposte «sono
Così un dispositivo può diventare malevolo in ogni momento. state spesso vaghe e incomplete». Così gli Usa hanno preferito
E questo vale anche per la rete 5G, basata più che su componen- cancellare Huawei (e Zte) dai propri fornitori.
ti fisiche (hardware) manipolabili solo sul posto, soprattutto da Poche settimane fa il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei,
algoritmi modificabili da remoto: la rete 5G, infatti, si fonda su ex membro dell’esercito cinese, ha detto alla Bbc che «la sua
una complessa architettura di software (v. schema). «Quando azienda non farà mai spionaggio e si rifiuterebbe categorica-
compriamo un’infrastruttura critica», dice Lysne, «dobbiamo mente se le fosse chiesto dal governo». Ma i governi non hanno
chiederci se il venditore resterà affidabile per l’intero periodo bisogno di chiedere, e gli Usa lo sanno bene. Nel 2016 Edward
di vita dell’apparecchio. Non solo i suoi manager, ma anche i Snowden ha svelato che la National Security Agency (Nsa) ave-
governanti del suo Paese. È come la sicurezza di casa: si basa va sfruttato per anni un “baco” nei server della Cisco per spiare
sull’affidabilità del fabbro che ha montato la serratura». aziende e governi. E anni prima la Nsa si era introdotta nella

Focus | 65
QUASI INVISIBILE
A lato, un chip
miniaturizzato: le
dimensioni lo rendono
molto difficile da
trovare se nascosto in
una scheda madre.
Più a sinistra, apparati
per il 5G in mostra a
Pechino.

Un apparato elettronico può


sede Huawei per cercare nei suoi prodot-
ti porte segrete o bachi da sfruttare per
infiltrarsi nelle reti dei loro clienti. Del
resto, se è vero che molti attacchi infor- diventare malevolo dopo anni
matici arrivano da Cina, Russia, India e
Brasile, sono proprio gli Usa il Paese da anche soltanto scaricando gli
cui proviene la più alta quantità di hacke-
raggi, secondo il rapporto Akamai State aggiornamenti software
of the Internet security 2018.
Insomma, la geopolitica e lo spionaggio
si incrociano con interessi economici e problemi tecnologici. E Secondo Roberto Baldoni, vicedirettore del Dis (Dipartimento
l’Italia che pensa di fare con Huawei? L’ho chiesto ai relatori delle Informazioni per la Sicurezza), per il 5G bisognerà testa-
del più importante congresso sulla cybersicurezza, “Itasec19”, re le attrezzature destinate alla pubblica amministrazione. E
organizzato dal Cini al Cnr di Pisa. Le massime autorità civili e non solo quelle di Huawei. «I produttori dovranno possedere
militari, italiane ed europee, hanno preferito non rispondere. determinati requisiti di sicurezza, che saranno verificati dal
Una patata bollente. Nel Global Cybersecurity Index, la clas- Centro nazionale di valutazione e certificazione: lo istituire-
sifica della sicurezza informatica dell’Unione Internazionale mo entro l’anno».
Telecomunicazioni (Itu), l’Italia è al 31° posto al mondo e al
15° in Europa. Nel frattempo, però, abbiamo fatto passi avan- VERIFICHE PORTA A PORTA
ti: nel 2017 il premier Paolo Gentiloni ha istituito il Nucleo di Nel frattempo, sono andato nella tana del presunto diavolo: il
Sicurezza Cibernetica, che coordina tutte le forze nel campo. Centro di ricerca Huawei. Il più grande d’Europa è a Segrate,

BANCHE, ISTITUZIONI, SERVIZI ESSENZIALI: IN ITALIA


459 ATTACCHI HACKER NEL 2018. PIÙ DI UNO AL GIORNO
L’attacco ha paralizzato i tribunali colpiscono soprattutto il settore inquietante: gli obiettivi sensibili, in Italia,
italiani per un giorno. È stato il più grave finanziario», dice il vicequestore Ivano sono circa 500 fra banche, ospedali,
del 2018 ed è avvenuto il 14 novembre: Gabrielli, direttore del Cnaipic, il Centro fornitori d’acqua e d’energia.
un gruppo di hacker è entrato nei server Nazionale Anticrimine Informatico per la Nel 2018 il Cnaipic ha aperto 74 indagini
Telecom di Pomezia (Roma), che Protezione delle Infrastrutture Critiche. e denunciato 14 persone. «Identificarne
gestiscono 500mila caselle email, A una società fiorentina, Bitgrail, sono la provenienza è difficile», avverte
comprese 98mila Pec di magistrati, stati rubati 195 milioni di dollari in Gabrielli.
militari e funzionari del Comitato criptovalute. In compenso, la polizia è «Un hacker, infatti, può far rimbalzare
Interministeriale per la Sicurezza della riuscita a recuperare 37,6 dei 38,4 l’attacco da diverse nazioni. Negli ultimi
Repubblica. I criminali – che agivano milioni di euro sottratti dagli hacker con tempi c’è stato un preoccupante
dall’estero – hanno messo le mani su ricatti o frodi. «Poi c’è il cyber innalzamento nella qualità degli assalti.
dati personali, ma non su documenti spionaggio», aggiunge Gabrielli. «Dal E c’è un fenomeno nuovo: malviventi che
riservati. È solo un assaggio dei danni furto di brevetti tecnologici (soprattutto vendono pacchetti di software e malware
che i criminali informatici possono fare. nel settore auto) ai dossier privati sui con cui infettare dispositivi altrui per
Nel 2018 gli assalti sono stati 459, più di vertici di grandi aziende, fino alla rubare soldi o informazioni. L’hackeraggio
uno al giorno. Con una crescita del 30% raccolta di informazioni sulle non è più fatto da singoli criminali, ma
rispetto al 2017. «Gli attacchi infrastrutture italiane». Un quadro anche dal crimine organizzato».

66 | Focus
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montaggio robotizzata
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in Slovacchia. Sulla
rete 5G correranno i
dati dei sensori
industriali, che
necessitano di essere
gestiti in modo rapido.

Getty Images
Sarebbe un salasso sostituire gli apparati
Huawei: costano il 30% in meno degli altri pur
essendo di qualità. E si perderebbe tempo
Milano. Dove si respira un’aria serena e indaffarata. «Il pro- le memorie per i cloud dove archiviare i dati di navigazione»,
blema della sicurezza», dice il presidente del Centro, Renato avverte Francesco Palmieri, docente di cybersecurity all’U-
Lombardi, «riguarda tutti i produttori, non solo Huawei. Noi niversità di Salerno.
siamo trasparenti: a breve apriremo a Bruxelles un laboratorio «La sicurezza del 5G l’avremo col 6G, cioè dal 2030», com-
dove ogni ente pubblico potrà testare i nostri apparecchi». Già, menta amaramente un membro di Ecso, European Cyber Se-
ma come verificare se “E9000” è affidabile? curity Organization. E nel frattempo? In Italia gli operatori
Ci sono due modi, dice Lysne. Bisogna verificare le funzio- telefonici hanno pagato 6,5 miliardi di euro allo Stato per le
ni di tutte le porte dei chip e i loro codici eseguibili: ed è un frequenze del 5G, che Huawei sta già testando a Bari, Matera e
compito enorme. Il miglior modo è testare un apparecchio in Milano. Tanto che l’Italia non bandirà Huawei: «Siamo in un
un ambiente controllato (sandbox, recinto di sabbia) in modo libero mercato», ribadisce a Focus il sottosegretario alla Difesa
che non possa far danni. «Ma il sistema potrebbe accorgersi Angelo Tofalo. Anche altri Paesi europei stanno adottando po-
d’essere in una sandbox e non attuare il comportamento ma- sizioni simili. Perché, sotto sotto, sarebbe un salasso sostituire
levolo», avverte Lysne. E se lo si testasse in un ambiente rea- i componenti Huawei che «costano il 30% in meno degli altri
le, potrebbe fare danni su ampia scala e troppo rapidamente pur essendo di qualità», ricorda Sacco. Ma anche ammettendo
per essere fermato. Insomma, conclude Lysne, «al momento, di eliminare Huawei, i nostri dati sarebbero gestiti dalle socie-
non è possibile verificare agevolmente l’affidabilità di questi tà telefoniche: Wind3 (proprietà cinese-russa), Tiscali (russa),
componenti». E non è l’unico rischio: «Col 5G diventeremo Fastweb (svizzera), Tim e Iliad (francesi), Vodafone (inglese).
ancora più dipendenti da Google e Amazon, che forniranno Alla fine, siamo liberi di scegliere solo da chi farci spiare.

68 | Focus
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

DENTALPRO:
PUNTA SU QUALITÀ E SICUREZZA
“IL GRUPPO OTTIENE LE CERTIFICAZIONI ISO IN QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA.
UN’ULTERIORE TESTIMONIANZA, INSIEME AI COSPICUI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E FORMAZIONE,
DELL’IMPEGNO DEL GRUPPO PER GARANTIRE UN SERVIZIO DI ECCELLENZA AI PROPRI PAZIENTI”

attività di formazione, a ripro-


va dell’intenzione del Gruppo
DentalPro, il più grande Gruppo odontoiatrico di continuare a migliorarsi per
offrire alti standard di cura ai
privato italiano con oltre 150 centri in Italia e
suoi pazienti.
800 odontoiatri professionisti iscritti all’Albo,

U
ha ottenuto le certificazioni ISO in Qualità, n impegno costante ri-
Ambiente e Sicurezza, a testimonianza degli conosciuto anche dagli
alti standard di qualità delle proprie strutture. stessi pazienti. Infatti,
per il terzo anno consecutivo,
a seguito di indagini e intervi-
ste condotte per la qualità dei
servizi offerti, l’Istituto Tedesco

D
entalPro è la prima real- abbiamo deciso di attuare un si- conferma il posizionamento del di Qualità e Finanza ha asse-
tà della sanità privata e stema di gestione ambientale e gruppo come leader nel setto- gnato a DentalPro il Sigillo Oro
l’unica dell’odontoiatria della sicurezza e salute nei luo- re. Un investimento, quello in per l’ottimo servizio offerto.
ad aver ottenuto le tre certifica- ghi di lavoro, che ci consente di macchinari e sviluppo tecnolo- Inoltre, DentalPro è stata no-
zioni ISO, segnan-
do un ulteriore
passo avanti verso “Il Gruppo DentalPro nasce con la volontà di offrire al paziente cure e prevenzioni di alta qualità e un
l’odontoiatria del servizio professionale di eccellenza. Ora, come ulteriore conferma della bontà dei servizi che offre,
futuro, in cui la DentalPro ha ottenuto le certificazioni ISO 9001, 14001 e 45001, gli standard internazionali più
qualità dei servizi riconosciuti nella definizione dei requisiti di qualità per le imprese” dichiara Samuele Baruch, Direttore
offerti ai pazienti Medico Scientifico e Co-Fondatore del gruppo.
viene certificata da
enti terzi e dove in-
novazione e formazione gioca- assicurare ai nostri pazienti un gico, che va di pari passo con m i n a t a I n s e g n a d e l l ’ A n n o
no un ruolo fondamentale nello servizio regolare, efficiente ed quello destinato alla formazio- 2018-2019 dalla rivista Largo
sviluppo della professione. affidabile, garantendo allo stes- ne continua dei dentisti Dental- Consumo, grazie alla sua qua-
so tempo il rispetto dell’ambien- Pro: 300 medici e 600 dipen- lità e alla soddisfazione dei

U
na dimostrazione del te e la sicurezza delle risorse” denti hanno partecipato a ad suoi pazienti.
costante impegno del (Samuele Baruch, Direttore Medico Scienti-
Gruppo a mantenere ser- fico e Co-Fondatore del gruppo.)
vizi di eccellenza a tutela dei

I
propri pazienti e contro l’accu- n linea con la politica per la
sa secondo cui l’ingresso delle qualità, la sicurezza e l’am-
catene nel settore ha seguito biente, DentalPro mantiene
finora solo logiche commercia- il massimo controllo di tutte le
li e finanziarie, considerando fasi dei processi aziendali al
l’odontoiatria un mercato e pa- fine di ottenere il più elevato
zienti come clienti. livello di qualità dei servizi of-
ferti e di soddisfazione del pa-

“L
a nostra filosofia è met- ziente. Tutti i centri DentalPro
tere al centro il pazien- accolgono inoltre tecnologie
te e le sue esigenze per moderne per la diagnosi ap-
soddisfare qualunque necessità profondita e la cura grazie a
clinica in un ambiente sereno e un investimento importante in
accogliente. Per questo motivo innovazione di oltre 6 M€, che
INTERNI Milano Capitale del Design® - FuoriSalone 2019

8-19 APRILE 2019


L’essere umano e le sue esigenze, la sostenibilità e la cura dell’ambiente ispirano le installazioni proposte da Interni,
che delineano un nuovo orizzonte progettuale in cui la vita e le sue espressioni tornano al centro del pensiero creativo.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DESIGN ISLANDS


via Festa del Perdono 7, Milano Portale Hall Aula Magna
ANDREA MAFFEI / Fioranese
ARCHITECTURES / INSTALLATIONS
Cortile della Ghiacciaia
Cortile del 700
URBAN ISLANDS - SPACES FOR THE STUDENTS /
LISSONI ASSOCIATI / Sanlorenzo
Università degli Studi di Milano
Cortile della Farmacia
Cortile d’Onore
ESTUDIO CAMPANA / Apex Brasil *
ASYMPTOTE ARCHITECTURE / Audi (teaser)
Cortile dei Bagni CARLO RATTI ASSOCIATI / Eni (teaser)
LUIGI SPEDINI + ROSALBA CAROLLO / Piscine Laghetto VIVIAN COSER / Abirochas, Apex Brasil
Cortile d’Onore LUDOVICA DILIGU / Labo.Art
ICO MIGLIORE - M+S lab / Whirlpool MARCO FAGIOLI / Regione Umbria
MARIA CRISTINA FINUCCI / Officine Maccaferri, STEFANO GIOVANNONI / Qeeboo
Ariston Thermo, One Ocean Foundation KARIM RASHID, DOROTA KOZIARA, MARIUSZ MIEKOS / Krosno Glass
RAFFAELLO GALIOTTO / Nardi MARCO MERENDI / Roberto Giovannini, Arcadia
NABA - Claudio Larcher, Astrid Luglio / Mionetto
MASSIMO IOSA GHINI / Knauf Italia, Corradi, Manni Group
IL DESIGN. UN VIAGGIO TRA ITALIA E SPAGNA /
P+F PARISOTTO+FORMENTON ARCHITETTI / Cimento
Ambasciata d’Italia a Madrid - Interni Magazine, Coam, di_mad
PIUARCH - Nemo Monti / CityLife - Provincia Autonoma di Trento
Outdoor Lounges
WAUGH THISTLETON ARCHITECTS - Arup /
MARCO ACERBIS / Unopiù
AHEC - American Hardwood Export Council
Hall Aula Magna
ORTO BOTANICO DI BRERA
MIGLIORE+SERVETTO ARCHITECTS / CNAPPC - Consiglio
CircularEni
Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
via Fratelli Gabba 10 / via Brera 28, Milano
Loggiato Ovest
The Circular Garden
MARCIO KOGAN-STUDIO MK27 + Filippo Bricolo / Furrer
CARLO RATTI ASSOCIATI / Eni
FABIO NOVEMBRE / PerDormire Lounges by Unopiù
Portico Richini e Portico San Nazaro Orari apertura: 8-14/04 h. 10-23 • 15-18/04 h. 10-22 • 19/04 h. 10-18
THE MEET LAB / Tainan City Government
Portale Sud Cortile d’Onore 8-14 APRILE 2019
DARIO CURATOLO / Nerosicilia, Mosaicomicro ARCO DELLA PACE e CASELLI DAZIARI
Portale Nord Cortile d’Onore Audi City Lab
CHIARA ANDREATTI / Izipizi, Moroni Gomma piazza Sempione, Milano
Press Office e_Domesticity
MAC STOPA / Boero, Targetti ASYMPTOTE ARCHITECTURE - HANI RASHID e LISE ANNE COUTURE / Audi
Orari apertura: Lounges by Edra
8-14/04 h. 10-24 • 15-18/04 h. 10-22 • 19/04 h. 10-18 Orari apertura: 8/04 h. 10-24 • 9/04 h. 10-16 • 10/04 h. 20-24 • 11-14/04 h. 10-24

* exhibition BRAZIL: ESSENTIALLY DIVERSE / Apex Brasil light installation Nel blu, dipinto di blu
Museo della Permanente di Milano INGO MAURER + AXEL SCHMID
via Filippo Turati 34, Milano URBAN UP - Unipol Projects Cities, Gruppo Unipol
8-14 APRILE Torre Velasca piazza Velasca 3/5, Milano
Orari apertura: 8/04 h. 17-22 • 9-12/04 h. 11-22 • 13-14/04 h. 11-19 8-14 APRILE - Dal tramonto

Co-producer
internimagazine.it/ humanspaces
#humanspaces
alimentazione

L’ELISIR 2
chili è il peso
medio della

del cavolo
“testa” di
un cavolo

VALORI NUTRIZIONALI PER 100 g


È l’unico vegetale a
CAVOLFIORE VERZA BROCCOLO
CALORIE 25 27 34
contenere una sostanza che GRASSI 0,3 g 0,1 g 0,4 g

protegge dai tumori. Ecco


SODIO 30 mg 28 mg 33 mg
POTASSIO 299 mg 230 mg 316 mg
perché in tavola fa bene. FIBRA 2g 3,1 g 2,6 g

S
ZUCCHERI 1,9 g 2,3 g 1,7 g
di Silvia Bencivelli PROTEINE 1,9 g 2g 2,8 g
calcio (22 mg), magnesio calcio (35 mg), magnesio calcio (47 mg), magnesio
IN PIÙ (15 mg), vitamina C (48 mg) (28 mg), vitamina C (31 mg) (21 mg), vitamina C (89 mg)
e vitamina A e vitamina A
i fa presto a dire cavolo. Provate a elencare le varietà
che vi vengono in mente al primo colpo: cavolfiore,
verza, broccolo, cavolo nero, cavolo rosso... I libri di cucina non
ne citano meno di quindici, quelli degli appassionati dell’orto
ne elencano anche cinquanta, ma se parlate con un botanico UNA STORIA ANTICA
scoprirete che i cavoli sono diffusi su tutto il pianeta. Quindi il La domesticazione di questa pianta è cominciata molto presto in quasi
numero delle varietà è praticamente incalcolabile. tutte le culture. Gli antichi Romani, per esempio, ne erano ghiotti, e ne
conoscevano già molti tipi. La chiamavano brassica, mentre cavolo
OVUNQUE NEL MONDO deriva da caulis, che significa gambo. Catone ne elenca le proprietà
Scientificamente, il cavolo si chiama Brassica oleracea: la medicinali: veniva usato per i disturbi articolari, l’insonnia, le malattie
specie sorella è la Brassica rapa, a cui appartengono la rapa, della pelle, la stitichezza e altro. Oggi sappiamo che il cavolo ha molte
le cime di rapa e alcune verdure esotiche ormai entrate a far proprietà benefiche, ma non queste. Mentre aveva una logica
parte della nostra cucina e che chiamiamo (tanto per cam- l’impiego, all’epoca delle conquiste navali, come alimento per
biare) cavolo. E se lo consumiamo ovunque una ragione c’è: è contrastare lo scorbuto: allora non lo si sapeva, ma era un rimedio
vero che fa bene. «Sì, e non solo perché contiene molta fibra, efficace grazie al suo contenuto in vitamina C.
ma soprattutto per i glucosinolati, sostanze che sono presenti
solo nei cavoli», spiega Renato Bruni, professore di botanica
all’Università di Parma. «Chi ne mangia in abbondanza ha
un minor rischio di sviluppare tumori. Va precisato però che
questo effetto non è invece garantito da integratori o estratti
a base di broccolo, perciò assumerli non è come mangiare un
broccolo vero».
La più recente delle ricerche sui benefici del cavolo, condotta
al Francis Crick Institute di Londra e pubblicata lo scorso ago-
sto, dimostra per esempio che broccoli, cavoli e cavoletti pro-
teggono dal cancro al colon. Tra l’altro, il massimo di benefici
si avrebbe consumando il vegetale crudo (la cottura degrada
in parte le molecole capaci di rendere attive le sostanze bene-
fiche). E se il sapore è un po’ pungente è proprio perché quello
è il gusto dei glucosinolati.

ANTI ICTUS
Non solo, dai risultati di uno studio durato ben 14 anni, con-
dotto dai ricercatori di Harvard sulle abitudini alimentari di
110 mila persone, è emerso che chi consuma circa 5 porzioni
al giorno di frutta e verdura ha il 20% in meno di probabilità
di essere colpito da un ictus. E l’effetto è più potente quando
le verdure sono soprattutto cavoli, broccoli e cavoletti di Bru-
xelles. C’è qualcuno a cui invece il cavolo fa male? «No. È vero
che alcuni prodotti della digestione dei glucosinolati interfe-
riscono con il lavoro della tiroide, ma perché sia un problema
bisognerebbe mangiare solo cavolo», conclude Bruni.

72 | Focus
I colori di cavoli e broccoli vanno dal bianco
all’arancione al viola, passando ovviamente
per tutte le sfumature del verde. Le tinte più
accese sono state ottenute in serra dagli
agricoltori, incrociando tra loro varietà diverse.

LA PRODUZIONE 3
MONDIALE
8 6
9
(IN TONNELLATE) 10 5 4

1 Cina 6 Ucraina
2
1
32.800.000 1.922.400
2 India 7 Indonesia
8.500.000 1.487.531 7
3 Russia 8 Polonia
3.309.315 1.198.726
4 Giappone 9 Romania
2.300.000 990.154
5 Sud Corea 10 Stati Uniti
2.118.930 964.830

La pianta ED È PURE
ECOLOGICO
Il cavolo è un esempio perfetto di selezione operata Si chiama fitodepurazione, e si tratta della
dall’uomo per ottenere prodotti più facili da coltivare, più bonifica dei suoli contaminati basata sulle
buoni, più nutrienti e così via. Ma, al di fuori di campi e capacità di alcune piante di assorbire certe
cucine, il “cavolo selvaggio” (la pianta sostanze.
originaria) è una sorta di erba che in inverno Le Brassicacee, in particolare, sono in grado

?
produce mazzetti di foglie a forma di di estrarre i metalli pesanti, come il piombo,
rosette e, alla fine della sua seconda il cromo e l’arsenico, dai terreni inquinati.
estate, fiori dai petali gialli. Il cavolo è in Li assorbono cioè con le radici e li
effetti una pianta biennale: si riproduce accumulano nelle foglie (va da sé che questi
cioè nel secondo anno di vita. La cavoli non possono essere mangiati).
famiglia a cui appartiene è quella delle Il che significa, però, che il cavolo può
Brassicacee, che comprende quasi essere dannoso per la salute se l’agricoltore

!
quattromila specie: dalla senape al ravanello, lo coltiva (magari senza saperlo) su un suolo
dalla rucola alla violacciocca. contaminato.

NATI SOTTO
QUELLE FOGLIE... Col cavolo
Da dove deriva la leggenda dei bimbi nati MA Perché tante esclamazioni a
sotto questa pianta? Fa riferimento al
PERCHÉ base di cavolo? Perché ci si
cavolo cappuccio, che ha le foglie centrali
vagamente somiglianti ai genitali esterni PUZZA? fanno “i cavoli propri” e si
femminili. Probabilmente, poi, c’entra esclama “col cavolo!” per
anche il fatto che tra semina e raccolto Il cavolo è ricco di zolfo, e
rinforzare un “no”? E perché
una stupidaggine è una
passino nove mesi. In più, per raccogliere lo zolfo puzza. Bastano
il cavolo si deve afferrarne il corpo (la pochi minuti di cottura
“cavolata”? Semplicemente

7
“testa”) e poi tagliarne la radice (analoga perché i composti dello
al cordone ombelicale). zolfo si liberino nell’aria e perché la parola “cavolo”
lascino per la casa il loro
caratteristico (e non comincia per “ca”, e da tempi
sono i principali piacevole) odore. La lontani viene usato in
tipi di cultivar soluzione? Usare la alternativa alla volgare
(varietà) in pentola a pressione.
interiezione che comincia con
commercio le stesse due lettere.

Focus | 73
comportamento
Getty Images (4)

VI È PIACIUTA

LA
74 | Focus
PRIMA
Un momento importante che, di solito, non si
dimentica. Perché il primo vero incontro con il sesso
decide il tipo di rapporto con i futuri partner. di Elena Meli

APPROCCIO IN
QUATTRO FASI
Tra due partner
arriva un momento
in cui si pensa: lo
facciamo? Perché
sia davvero un bel
ricordo, però, al
rapporto completo
meglio avvicinarsi
per gradi.

VOLTA? Focus | 75
Quando si può dire che
il sesso sia andato nel
migliore dei modi? Non
servono performance
da record, ma ci si deve
sentire accolti dal

L
partner ed essere
pronti per quel passo
a prima volta non si scorda mai, si sa. Quel emozioni positive, dalla gioia alla sensazione di essere accolti
che è successo quando abbiamo scoperto il dall’altro, senza per esempio sentire vergogna o disgusto (può
sesso di solito ci accompagna per il resto del- capitare, eccome). Se è “buona la prima” cresce poi la probabi-
la vita, e non solo perché è difficile scordarsi lità di essere più soddisfatti anche dei partner futuri: l’esordio
la goffaggine, la timidezza o l’euforia di quei momenti. Spesso a letto segna pensieri e comportamenti sotto le lenzuola per
infatti, la prima volta decide (nel bene e nel male) come sarà un bel po’ di tempo e così, per esempio, chi si è sentito amato
la nostra vita sessuale, affettiva e di relazione in futuro, ma e rispettato è poi più sereno negli incontri sessuali successivi.
può pure mettere un’ipoteca sulla salute negli anni a venire: lo Lo ha scoperto Veronica Smith, psicologa dell’Università del
sottolineano gli scienziati, che scandagliando l’intimità hanno Mississippi, secondo la quale aver provato ansia o rammarico per
scoperto come conti non solo l’età a cui si scopre il sesso, ma com’è andata porta invece a essere più guardinghi e soprattutto
soprattutto come lo si fa, con chi, quanto si è davvero pronti. meno appagati dai rapporti seguenti.
Vale per gli uomini e le donne, seppure con sfumature diver- «Gran parte dei ragazzi, per esempio, può facilmente fare
se: partire col piede giusto, insomma può essere importante. cilecca per colpa dell’ansia. E se succede di perdere l’erezio-
Vediamo perché. ne in un momento così, si reagisce fuggendo dalle relazioni
per non doversi rimettere alla prova. O magari si finisce per
PIETRA DI PARAGONE provare di tutto, anche situazioni rischiose come i rapporti
Innanzitutto, quando si può dire che il primo rapporto completo con le prostitute», fa notare Marinella Cozzolino, presidente
sia andato nel migliore dei modi? Non conta troppo (anche dell’Associazione Italiana di Sessuologia Clinica. «Le ragazze
se di certo aiuta) raggiungere l’orgasmo, far durare a lungo possono invece sviluppare una sorta di trauma se, per esempio,
l’incontro, avere prestazioni degne di un playboy navigato: fanno sesso per la prima volta con qualcuno con cui non sono
quel che fa la differenza è sentirsi realmente pronti per farlo, realmente coinvolte: dopo si sentono sporche e questo modifica
esserci arrivati per gradi dopo un “apprendistato” costituito da il desiderio sessuale». Insomma, se si associano emozioni sgra-
un progressivo avvicinamento al partner e soprattutto provare devoli al sesso, può passare la voglia di riprovarci. Un esempio?
Essere scoperti sul più bello da un genitore può portare a una
vergogna difficile da spazzare via perfino da adulti.

MEGLIO TARDI
VISTO DA LUI, E DA LEI Il debutto erotico per giunta segna la cifra futura della vita affet-
tiva, oltre che di quella sessuale: la psicologa dell’Università di
Uomini e donne continuano a vivere la prima volta con Austin (Texas) Paige Harden, seguendo 1.659 coppie di gemelli
sfumature diverse: tra i maschi, per esempio, una dai sedici ai trent’anni, ha scoperto che aspettare la maggiore età
buona autostima porta sotto le lenzuola più per i primi rapporti significa poi sposarsi più tardi e soprattutto
precocemente, tra le femmine è vero il contrario. Anche avere un minor numero di relazioni, che però sono più stabili
le emozioni sono diverse: una ricerca su oltre 24mila e appaganti. «Addirittura chi aspetta oltre i 19 anni di solito è
persone di ogni orientamento sessuale, condotta da meno ansioso nei rapporti di coppia; inoltre è più esigente nella
Martie Haselton dell’Università di Los Angeles, ha scelta dei partner sessuali, elemento che riduce le brutte sorpre-
dimostrato che le donne si pentono soprattutto di aver se; infine, è più maturo dal punto di vista emotivo e cognitivo,
perso la verginità con il partner sbagliato o di aver fatto non rischia perciò di dare un “imprinting” sbagliato all’intimità
sesso troppo presto, gli uomini di essere stati poco per colpa della scarsa consapevolezza adolescenziale», spiega
“avventurosi” sessualmente. Un risultato che suona Harden. Che, peraltro, ha anche scoperto come chi tergiversa
abbastanza scontato, «ma che deriva dalla nostra abbia stipendi più ricchi, maggiori successi accademici e perfino
storia evolutiva: per l’uomo ogni opportunità persa è un’intelligenza più spiccata: «Correlazioni che sembrano dipen-
una possibilità di riprodursi in meno, le donne devono dere da fattori genetici e dall’ambiente familiare», puntualizza
essere più selettive perché possono avere solo pochi la psicologa. Si potrebbe malignamente anche pensare però che
figli a testa», osserva Haselton. i cervelloni di ambo i sessi finiscano per passare troppo tempo
sui libri per riuscire a trovare presto un partner...

76 | Focus
A CHE ETÀ, DOVE, CON CHI...
Qual è l’età della prima volta e che cosa sanno i ragazzini italiani del sesso? Alla domanda ha provato a rispondere lo Studio
nazionale fertilità del ministero della Salute: i dati preliminari sono stati presentati lo scorso settembre. Altre indagini (Doxa
kids e TeenSafe) hanno invece approfondito il sesso dei giovanissimi e il loro rapporto con il Web. Ecco i risultati.

UOMINI DONNE

16ANNI
ETÀ DEL PRIMO RAPPORTO 17
ANNI

35% RAPPORTO SESSUALE


COMPLETO (a 17 anni) 28%
Nel Web INFORMAZIONI
89% DEGLI ADOLESCENTI CERCA NEL WEB

11%
INFORMAZIONI SUL SESSO (MASCHI)

DEI PREADOLESCENTI È
STATO ESPOSTO SUL WEB A
84% CERCA NEL WEB INFORMAZIONI
SUL SESSO (FEMMINE)
CONTENUTI ESPLICITI

70% 10% PARLA DI SESSO (CONTRACCEZIONE,


MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE)

DEI TEENAGERS HA FATTO


SEXTING (INVIO DI TESTI E 94% RITIENE CHE LA SCUOLA DOVREBBE
OCCUPARSI DI EDUCAZIONE SESSUALE
FOTO MOLTO ESPLICITI)
CONTRACCEZIONE
77%
DEI MASCHI HA INVIATO
AGLI AMICI O A POSSIBILI
10% NON USA METODI
CONTRACCETTIVI

77%
PARTNER FOTO DI SÉ NUDO UTILIZZA SEMPRE

34%
IL PRESERVATIVO

DELLE RAGAZZE FA
SEXTING PER SENTIRSI PIÙ
26% USA IL COITO
INTERROTTO

11%
DESIDERABILE
FA IL CALCOLO
DEI GIORNI FERTILI

LA PRIMA VOLTA DEGLI ANIMALI


La prima volta di molti animali è anche l’ultima, soprattutto per i maschi. Molti insetti vivono pochi mesi,
e dopo l’accoppiamento i maschi muoiono e non contribuiscono più alle generazioni successive;
succede ad esempio ai maschi delle api, i fuchi, che dopo l’accoppiamento sono scacciati o uccisi dalle
operaie. In animali dalla vita più lunga, come pesci o rettili, i giovani hanno comportamenti “stereotipati”
per l’accoppiamento, e quindi la prima volta non è diversa dalla seconda, o dalla terza. In mammiferi e
uccelli, i maschi (e femmine) si avvicinano al primo accoppiamento con molta circospezione, per varie
ragioni. Devono per esempio imparare a non essere troppo aggressivi, altrimenti la femmina si irrita e li
scaccia (è sempre lei che comanda), ma neppure troppo timidi. In alcune specie altamente sociali, come
le scimmie antropomorfe, i maschi giovani e senza esperienza devono anche stare molto attenti alla
presenza del dominante, che cerca di scacciarli dalle femmine con cui si vogliono accoppiare.

Focus | 77
STORIE DI PRIME VOLTE: QUANDO TUTTO FU PERFETTO E
F rancesca, 23 anni. Eravamo in
Australia per un semestre di studio:
entrambi 17 anni, entrambi vergini. Io però
se la sentiva. Nonostante l’inesperienza,
quando è accaduto (con la fidanzata
successiva) ero molto innamorato e lei
di New York e studiava italiano (ed è per
questo che mi aveva “abbordato” con
un’amica in biblioteca qualche settimana
non ne potevo più: tutte le mie amiche non aveva idea che io fossi vergine. Ma è prima). Aveva pochi anni più di me, ma
l’avevano già fatto. Così, dopo circa un stato molto bello, il fatto che io fossi molta più esperienza. Dopo un paio di
mese che ci frequentavamo gli ho “grande” mi portò a dedicarle grande uscite, una sera l’ho riaccompagnata a
preparato una “trappola”. Ho chiesto alle attenzione. E lei non si accorse che per piedi fino al suo appartamento alla
amiche con cui dividevo la stanza di me era la prima volta in assoluto. periferia di Boston. Ed è successo. Come
andare fuori, poi mi sono preparata con nei film americani mi ha invitato a salire. Io
tutti gli accessori giusti (a partire dagli
slip) e gli ho chiesto di raggiungermi. Non
lo avevo avvertito di ciò che avevo in
A nna, 35 anni. Un trauma. Non mi
viene in mente un’altra parola per
descrivere la mia prima volta: avevo 15
non avevo esperienza né condom. In
entrambi i casi ha supplito lei, nonostante
il mio imbarazzo. Ricordo che durante e
mente, ma credo lo abbia immaginato. anni e lui era il mio ragazzo, ero dopo parlammo italiano.
Poi la cosa in sé non è stata un granché innamorata e volevo farlo. Lo facemmo a
(abbiamo saltato tutti i preliminari), ma ne
ho un ricordo poetico, anche perché non
ho provato alcun dolore. Anzi, l’avrei
casa sua nella massima tranquillità, non
c’erano motivi per pensare che qualcosa
dovesse andare storto, eppure... lo
S ara, 52 anni. Avevamo deciso tutto nei
particolari. Casa sua era libera perché
i suoi erano al lavoro. Sarei andata da lui
rifatto subito. Ma lui aveva sbagliato a ricordo come una tragedia. Per il dolore, dopo pranzo, lui avrebbe comprato i
comprare i preservativi (aveva preso quelli ma anche perché mi sentivo in colpa, ero preservativi e una bottiglia di spumante.
“a lunga durata” e quindi era... un po’ impreparata, troppo giovane. E Io avrei portato i pasticcini. L’occasione lo
stanchino). Quando se ne è andato sono soprattutto ci ero arrivata un po’ per sfida: meritava: sarebbe stata la nostra prima
subito corsa a raccontare tutto alle mie a casa mia di sesso non si parlava e per volta. Io avevo 16 anni, lui quasi 18.
amiche. E non ho resistito: ho telefonato a mia madre era un tabù. Così il mio primo Stavamo già insieme da qualche mese. Mi
mia mamma per dirglielo. Anche lei era figlio è arrivato a 16 anni. Il sesso aveva già chiesto più volte di fare l’amore,
felice, perché sapeva quanto ci tenessi. funzionava dal punto di vista meccanico ma io rimandavo. Temevo di non essere
ma io non ero appagata emotivamente. capace e soprattutto temevo che non

A lberto, 31 anni. La prima volta avevo


26 anni. Se lo sapessero i miei amici
ne sarebbero sorpresi: sono un po’ il
Dopo 6 anni ci siamo separati. Mi ci sono
volute tante esperienze diverse per
ritrovare una vita sessuale soddisfacente.
fosse quello giusto, cioè quello che
sarebbe poi diventato l’uomo della mia
vita. Ricordo la sua dolcezza, qualche
leader del gruppo e sono tutti convinti risata di imbarazzo, la nostra goffaggine,
che io abbia avuto chissà quali avventure.
Io glielo ho lasciato credere. In realtà, è
successo tardi perché la mia prima
M arco, 45 anni. Avevo 19 anni ed ero
all’estero per studiare l’inglese. È
successo tutto senza quasi prendere
un’emozione incredibile... E poi, dopo, il
tappo dello spumante che saltava e noi
che, felici e brilli, mangiavamo pasticcini.
fidanzata, con cui sono stato 4 anni, non l’iniziativa. Lei si chiamava Stephanie, era P.S. Lui non è stato l’uomo della mia vita.

QUELLI CHE SI SBRIGANO l’età del primo contatto visivo con il sesso, che arriva a dieci, un-
A prescindere dal motivo, comunque, l’eredità genetica rice- dici anni su Internet e crea aspettative irreali», dice Cozzolino.
vuta influenza eccome il “quando” avviene la prima volta. Jane Si rimanda magari l’esordio, quindi, ma questo non vuol dire
Mendle dell’Università dell’Oregon lo ha in parte confermato, che ci si arrivi pronti. Non a caso l’epidemiologa della London
dimostrando che le ragazze senza un padre o in una situazione School of Hygiene and Tropical Medicine Melissa Palmer ha
socioeconomica svantaggiata fanno sesso prima di chi ha una di recente osservato che a sedici anni solo il 55 per cento delle
famiglia solida alle spalle. ragazze e il 66 per cento dei ragazzi può dirsi davvero preparato
Il motivo non sarebbe l’ambiente disagiato in cui vivono ma per affrontare il sesso, ovvero ha deciso in autonomia di avere
l’istinto primordiale alla riproduzione: chi non se la passa bene un rapporto sessuale, è consapevole delle implicazioni (e quindi
percepisce che potrebbe non tramandare i suoi geni, se non utilizza un contraccettivo) e lo fa con un partner ugualmente
si sbriga ad avere una prole, per cui accelera le occasioni di pronto. E fra gli under 16 è ancora più raro essere “maturi” per
incontro sessuale. Alcune ricerche inoltre dimostrano che il sesso: lo è appena una quattordicenne su cinque. Anche se, va
arrivare presto al sesso, prima dei quattordici anni, non faccia sottolineato, farlo nel momento sbagliato non è una condanna: ci
bene neppure alla salute: un debutto da giovanissimi è corre- vuol tempo, ma un buon rapporto con il sesso si può recuperare.
lato a una maggior probabilità di malattie
sessualmente trasmesse, disturbi dell’u-
more e del comportamento alimentare,
fumo e abuso di alcol. In Italia la prima A 16 anni, solo il 55% delle ragazze
volta arriva intorno ai sedici anni, stando (e il 66 % dei maschi) è davvero
pronto psicologicamente
agli ultimi dati del ministero della Salute
(vedi riquadro nella pagina precedente):

per il primo rapporto sessuale


non prestissimo, ma non è detto che sia il
“momento giusto”. «Perché si è abbassata

78 | Focus
QUANDO “UN TRAUMA”
A lda, 60 anni. Io racconto sempre di
aver avuto due prime volte. Una
“meccanica” e una vera. Avevo 16 anni ed
ero sotto una tenda canadese con il mio
fidanzatino del mare nella canicola del
primo pomeriggio di agosto. Lui non era
mai stato con una vergine e aveva paura
di farmi male, così si è fermato quasi
subito. Né io né lui siamo arrivati
all’orgasmo e il piacere è stato quello di
baci e abbracci. Ma lo ricordo con
tenerezza, perché eravamo arrivati a quel
momento dopo vari “avvicinamenti”. La
mia seconda prima volta è arrivata dopo
mesi e con un altro partner. Con lui, il
rapporto è stato soddisfacente anche dal
punto di vista fisico. In mezzo, un anno di
scuola in cui avevo parlato tanto di sesso
con le mie amiche. La serenità con cui ho
vissuto le mie due esperienze mi ha
segnata in positivo: ancora oggi per me
fare l’amore è un’esperienza molto bella.

P aolo, 65 anni. Avevo 18 anni, lei 19.


Durante una vacanza in Inghilterra
avevo simpatizzato con una ragazza
spagnola. Mi piaceva parecchio, ma non
l’avevo mai fatto e questo mi bloccava:
avevo paura di fare una figuraccia. Ma,
proprio l’ultima sera della vacanza, ci fu
una festa in spiaggia davanti al classico
falò. Lei mi chiese di fare due passi e mi
prese per mano. Mi portò dietro una barca
e... fece tutto lei. Menomale!

INIZIAZIONE
Perché allora la prima volta è così importante, visto che poi
avremo (se tutto va bene) una lunga serie di rapporti? Secondo E SE “IL DEBUTTO”
Chiara Simonelli, docente di psicologia dello sviluppo sessua-
le all’Università La Sapienza di Roma, «Tuttora è percepita
FOSSE OMO?
come un “rito iniziatico”, un passaggio all’età adulta: in genere Succede. E accade anche alle donne. Perché la
avviene infatti durante l’adolescenza, un momento di grossi sessualità è oggi molto più “fluida” già a partire dalla
cambiamenti in cui ci si mette alla prova e qualsiasi prima prima volta, come spiega Chiara Simonelli, docente
volta assume un significato maggiore, condizionando atteggia- di psicologia dello sviluppo sessuale all’Università La
mento e aspettative future». È inoltre un atto che coinvolge il Sapienza di Roma: «Capita che la prima esperienza
privato più intimo ma implica condivisione con qualcun altro, sia omosessuale, soprattutto al femminile: c’è meno
diventando perciò una scelta “sociale”. «E questo è vero anche stigma rispetto all’omosessualità maschile e le
se il mito della verginità non esiste praticamente più: oggi è ragazze hanno meno tabù dei maschi, così spesso
molto più di rado qualcosa di cui sbarazzarsi per i maschi o da in adolescenza sperimentano.
conservare a oltranza per le femmine. È invece subentrata La fase “esplorativa” che molti attraversano può
l’ansia da prestazione già al primo rapporto», osserva Simonel- essere utile per costruire la propria identità ed è
li. Di più: Amanda Gesselman, psicologa del Kinsey Institute sempre più frequente fra le giovani anche grazie ai
dell’Università dell’Indiana, ha dimostrato di recente che la modelli proposti, basti pensare ai baci saffici fra
maggioranza dei giovani adulti vede la verginità ormai come cantanti o attrici famose. Tuttavia le prime
un impedimento e chi “non l’ha ancora fatto” non è considera- esperienze omosessuali non definiscono in maniera
to un partner “appetibile”, proprio come chi di sesso ne fa rigida la sessualità futura, che può essere poi
troppo. Il retaggio culturale della prima volta come iniziazione eterosessuale».
alla vita adulta quindi resta, e continua ad avere il suo peso.

Focus | 79
tecnologia

MANI
AMICHE
Le protesi robotiche realizzate
in Italia sono all’avanguardia nel mondo.
Ecco come funzionano.
di Riccardo Oldani

INDOSSATA

80 | Focus
VIDEO
GUARDA
GLI ARTI
ROBOTICI
IN AZIONE

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

INNESTATA

QUANDO
L’HO
PROVATA
Una mano robotica che
risponde in modo docile ai
comandi, che sembra quasi
leggere nel pensiero.
Questa è l’impressione che
ho avuto, un paio di anni fa,
durante una visita nel
laboratorio Rehab
Technologies dell’Iit di

A S
vederla, con il palmo e il pollice in i chiama Mia ed è la prima mano Genova sperimentando il
polimero semitrasparente e le altre artificiale impiantata in modo prototipo messo a punto
quattro dita nere, colpisce per il suo permanente su una persona (una dall’IIT. La mano si “monta”
aspetto high-tech. Ma quando viene signora svedese operata nel febbraio in modo “dolce”, senza
rivestita con il guanto che simula nel scorso). È realizzata da Prensilia, spinoff elettrodi da impiantare nei
dettaglio la pelle, le unghie e i polpastrelli, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nervi o altre operazioni
la protesi Hannes stupisce ancora di più, che da oltre un decennio lavora allo sviluppo cruente: bisogna soltanto
perché quasi non si distingue dall’originale, di protesi robotiche di mano e braccio. appoggiare una coppia di
la mano umana. A svilupparla è stato LEGGERA. Pesa meno di 500 grammi e sensori (simili a quelli degli
Rehab Technologies IIT-Inail, un laboratorio riproduce la maggior parte dei movimenti e elettrocardiogrammi) in due
congiunto creato dall’Istituto Italiano di delle prese di una mano vera grazie punti precisi
Tecnologia e dal Centro Protesi Inail di all’azione di tre motori elettrici, alimentati da dell’avambraccio e... iniziare
Budrio (Bologna). batterie ricaricabili di nuova generazione. La l’addestramento. Quando si
MORBIDA E MOBILE. La protesi è in grado protesi è direttamente connessa al sistema prova ad afferrare un
di restituire il 90% delle funzionalità perdute nervoso, muscolare e osseo della paziente e oggetto, i sensori captano il
a chi ha dovuto subire un’amputazione. È azionabile esattamente come faremmo con segnale inviato dal cervello
morbida, in grado di adattarsi agli oggetti una mano normale. ai muscoli coinvolti nella
che deve afferrare, e ha un pollice che può AVVITATA. Il sistema di innesto, spiega chiusura della mano e
assumere 3 diverse posizioni per eseguire i Christian Cipriani, direttore dell’Istituto di attivano il motorino che
vari tipi di presa. Si distingue dalle protesi Biorobotica della Scuola Superiore contrae (o rilascia) il tendine
di vecchia generazione, per la mobilità del Sant’Anna, «è simile a una vite, che consente artificiale che a sua volta
polso che può essere ruotato e piegato in 5 una connessione al tempo stesso meccanica muove le dita. Certo, non è
posizioni diverse. È anche realizzata in due ed elettronica tra braccio e protesi. Elettrodi tutto semplice: per afferrare
misure e nella versione destra e sinistra. impiantati sulle terminazioni nervose e sui una gomma per cancellare,
SENSORI. Inoltre non è invasiva. Non si muscoli dell’avambraccio raccolgono gli erano bastati pochi minuti
innesta, cioè, con un intervento chirurgico stimoli neuromuscolari e li convogliano ai di pratica. Con un po’ di
sulla parte residua del braccio, ma contatti dove si inserisce la mano robotica». tempo in più avevo imparato
semplicemente si indossa. Sensori Ciò rende assolutamente naturale l’utilizzo a prendere una scatolina di
mioelettrici a contatto con la pelle captano della protesi: basta “voler” muovere l’indice cartone senza distruggerla;
gli impulsi provenienti dalla contrazione dei o il pollice per farlo realmente. Il risultato è per afferrare una moneta o
muscoli e li trasformano in movimenti delle innovativo e apre nuove prospettive per gli tenere in mano un ombrello,
dita e del polso, consentendo un controllo amputati. Entro fine 2019 una protesi Mia invece, l’addestramento di
volontario e naturale, che si apprende dopo sarà impiantata anche in Italia, all’Università quel pomeriggio non era
un rapido training. Campus Bio-Medico di Roma. bastato. (Roberto Graziosi)

Focus | 81
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Se
scienza
Il cuore della Terra è più
caldo della superficie del
Sole. Un suo raffreddamento
improvviso avrebbe
conseguenze catastrofiche.
di Luigi Bignami

il nucleo della Terra


si raffreddasse...

... il pianeta
IMPAZZIREBBE
Niente campo magnetico,
temperature polari e vita
“sterilizzata” dalle radiazioni.
NUCLEO ESTERNO
Si estende per 2.270 km dal
centro ed è composto da
ferro e nichel, più altri
elementi in percentuali
bassissime. È liquido. Qui
avviene il movimento del
ferro fluido che origina il
campo magnetico terrestre.

CROSTA MANTELLO
TERRESTRE INFERIORE
Ha uno spessore Spesso 2.300 km, è
medio tra i 4 e i 70 composto da rocce più
Km. pesanti e supera i 1.000
NUCLEO INTERNO
°C di temperatura.
È una sfera di 1.200 km
di diametro, composta
di ferro e nichel allo
MANTELLO stato solido per via ENERGIA
SUPERIORE dell’enorme pressione. Il calore che raggiunge
Si estende per Secondo una teoria, al la superficie terrestre
600 km circa suo interno ci sarebbe dall’interno è
e il suo incessante un nocciolo di ferro 1/20.000 di quello
movimento è ancora più denso che arriva dal Sole.
all’origine di vulcani che racchiude un
e terremoti. supernucleo di uranio
spesso 8 km.

6.000 °C
LA TEMPERATURA
DEL NUCLEO INTERNO
COME UNA
CIPOLLA
Sotto la crosta
terrestre ci sono più
strati: un mantello
semisolido che si
muove di pochi cm
all’anno, un nucleo
esterno liquido (che
Getty Images

genera il campo
magnetico terrestre)
e uno interno solido.
LA MAGNETOSFERA
È la zona in cui agisce il campo magnetico
terrestre, che ci protegge dalle radiazioni
pericolose. Perché devia, come uno scudo,
le particelle cariche che provengono dal
Sole e dallo spazio esterno.

Science Photo Library/Agf


RADIAZIONE RIMBALZO MOLTO ESTESO
Il vento solare investe la La maggior parte delle Il campo magnetico del
magnetosfera a velocità particelle provenienti dal Sole nostro pianeta si estende
comprese tra 200 e 800 sono deviate dal campo per decine di migliaia di

I
chilometri al secondo. terrestre, e passano oltre. km al di fuori della Terra.

l cuore della Terra è bollente. Perché conserva ancora ti elettriche, che a loro volta generano il campo magnetico.
parte del proprio calore originario (v. riquadro nella È come se nel cuore della Terra vi fosse una potentissima cala-
pagina accanto), che sta dissipando lentissimamente. mita, con il polo nord magnetico che punta più o meno verso
Non solo: nel centro del nostro pianeta, abbiamo sco- quello geografico e il polo sud magnetico agli antipodi. Se il nu-
perto da poco, c’è una temperatura maggiore di quella della su- cleo si raffreddasse, le turbolenze del ferro verrebbero imme-
perficie del Sole, che è di circa 5.500 °C. «Stando alle ultime diatamente meno e di conseguenza anche il campo magnetico.
ricerche», spiega Marco Merlini, del Dipartimento di Scienze Come se la calamita si smagnetizzasse improvvisamente.
Geologiche dell’Università Statale di Milano, «le temperature
all’interno del nostro pianeta si aggirano intorno ai 6.000 °C, STERILIZZAZIONE GLOBALE
circa mille gradi in più rispetto a quanto si pensava una quindi- Nel giro di poco tempo, le bussole impazzirebbero. Interi stormi
cina di anni fa». E non esistono fenomeni prevedibili che pos- e gruppi di animali vagherebbero senza meta, perché molti uc-
sano far raffreddare il nucleo terrestre in tempi brevi dal punto celli, tartarughe, pesci e altre specie che migrano anche per lun-
di vista geologico, cioè in poche migliaia di anni e neppure in ghe distanze sfruttano proprio le linee del campo magnetico per
qualche milione. Secondo i calcoli che aveva fatto il geologo e definire le proprie rotte. Verrebbe meno anche uno degli spet-
geofisico di origine belga John Verhoogen, il nucleo della Terra, tacoli più straordinari che si osserva in prossimità dei Poli: le
da quando il pianeta si è formato 4,6 miliardi di anni fa, si è raf- aurore, che si formano in seguito all’interazione tra il vento so-
freddato solo di 250 gradi. lare (le particelle elettricamente cariche che arrivano dal Sole)
e il campo magnetico terrestre. Ma questi effetti sarebbero,
ADDIO AL CAMPO MAGNETICO tutto sommato, di poco conto.
Ma se per una ragione sconosciuta ciò si verificasse in modo Senza campo magnetico, le radiazioni cosmiche e solari bom-
improvviso, che cosa accadrebbe? Gli effetti, diciamolo subito, barderebbero come una pioggia incessante tutte le forme di
sarebbero catastrofici. Innanzitutto, scomparirebbe il campo vita. Le strutture cellulari e il Dna verrebbero irrimediabilmen-
magnetico del nostro pianeta. Che esiste perché il nucleo ester- te alterati e così, nell’arco di poco tempo, la maggior parte degli
no della Terra, composto principalmente da ferro e nichel allo esseri viventi non potrebbe sopravvivere. La superficie del no-
stato liquido, assomiglia a una gigantesca pentola in ebollizio- stro pianeta sarebbe inesorabilmente “sterilizzata”.
ne: il ferro è in continuo movimento e produce intense corren- Forse riuscirebbero a cavarsela solo alcune forme di vita tra
quelle che oggi classifichiamo come “estre-
mofile”, in grado cioè di sopravvivere in con-

In realtà, il centro della Terra dizioni apparentemente proibitive. Per


esempio, sappiamo che alcuni licheni espo-

impiegherà alcuni miliardi di anni sti per un anno e mezzo allo spazio esterno
sulla Stazione Spaziale Internazionale sono

per raffreddarsi naturalmente sopravvissuti al vuoto e alle radiazioni. O che


il Deinococcus radiodurans è un batterio che

86 | Focus
DEVASTAZIONE
Senza il campo
magnetico, le
radiazioni nocive
proveniente
dallo spazio
arriverebbero

Getty Images
sulla Terra,
distruggendo
quasi tutte le
forme di vita.

può resistere al freddo, alla deidratazione, al vuoto e a dosi di carbonica. Quindi, dicendo addio alla tettonica e ai terremoti, si
radiazioni mille volte superiori a quelle che ucciderebbero un deve dire addio anche al ciclo del carbonio, fondamentale per la
essere umano. vita. Il carbonio presente nell’atmosfera, infatti, prima o poi se-
dimenta nei fondali oceanici, sia per deposizione degli organi-
BUONE NOTIZIE: NIENTE TERREMOTI smi le cui conchiglie contengono carbonio, sia per deposizione
Se il nucleo della Terra si raffreddasse improvvisamente, poi, ci chimica dell’anidride carbonica che reagisce con l’acqua e di-
sarebbe anche un’altra conseguenza: si “spegnerebbe” il motore venta calcare. «A quel punto, dove le zolle si scontrano tra loro,
che fa funzionare la tettonica delle zolle. Le placche terrestri si i sedimenti oceanici vengono trasportati a decine o addirittura
bloccherebbero. Se il cuore del pianeta si raffreddasse, infatti, a centinaia di chilometri di profondità dai movimenti che rime-
non ci sarebbe più risalita verso la superficie di materiale caldo scolano il mantello terrestre», spiega Stefano Poli, direttore del
e poco denso, che una volta arrivato in prossimità della litosfera Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università Statale di
terrestre (l’involucro solido più esterno del pianeta) muove le Milano. «Là sotto, le elevate temperature e pressioni estraggo-
placche facendole allontanare tra loro, come avviene lungo le no dalle rocce l’anidride carbonica che viene riportata in super-
dorsali oceaniche. Da un lato, ci potremmo consolare pensando ficie attraverso i processi vulcanici».
che così scomparirebbero terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Dall’altro, però, la Terra diventerebbe un pianeta geologica- E LA TERRA DIVENTA UNA “PALLA DI NEVE”
mente morto. Per avere un’idea di quanto carbonio finisca nelle profondità
Non solo: la tettonica delle zolle ha un effetto importante della Terra possiamo fare riferimento a uno studio condotto da
nell’arricchire continuamente la nostra atmosfera di quei gas Arata Kioka, geologo all’Università di Innsbruck (Austria): lo
che servono per riscaldare il pianeta, primo tra tutti l’anidride scivolamento di una placca sotto l’altra che provocò il terre-

PERCHÉ IL CENTRO DELLA TERRA È CALDO


Il calore presente nelle profondità della «La seconda fonte è l’energia prodotta valori superiori a 1.500 °C, che fecero
Terra proviene da tre fonti principali. dai minerali radioattivi, che ancora oggi fondere il ferro. Fu un momento cruciale
«La prima risale a quando il pianeta si è la emettono, anche se in misura molto per la storia della Terra, che viene
formato, accrescendosi a poco a poco minore rispetto a miliardi di anni fa, e che chiamato “catastrofe del ferro”. Il ferro
grazie agli impatti con altri planetoidi riscalda soprattutto il mantello terrestre». liquido, molto denso, sprofondò verso il
simili. Questi impatti hanno portato molta Questi fattori fecero sì che dopo circa centro del pianeta formando il nucleo.
energia, che ha scaldato la giovane 500 milioni di anni dalla nascita del E l’energia (la terza fonte) rilasciata in
Terra», spiega Gregory Lyzenga, in un pianeta la temperatura sotto la crosta questa “caduta” aumentò ulteriormente
lavoro pubblicato su Scientific American. che andava formandosi raggiungesse la temperatura.

Focus | 87
moto del 2011 in Giappone, portò nelle viscere del pianeta
un milione di tonnellate di carbonio. Se non ci fossero i
vulcani, non tornerebbe più in superficie. E la mancanza
di anidride carbonica nell’atmosfera renderebbe il pianeta
sempre più freddo, perché verrebbe meno l’effetto serra da
essa prodotto, e il vapore acqueo precipiterebbe sotto for-
ma di piogge e neve. Sarebbe la fine dell’atmosfera attuale.
E ben presto, le temperature molto basse creerebbero sui
mari uno strato di ghiaccio. La Terra, dunque, diverrebbe
un’inospitale, gigantesca “palla di neve”.
Come detto all’inizio, la Terra sta davvero dissipando
lentamente le sorgenti di calore che ha al proprio interno.
Ma i calcoli mostrano che per raffreddarsi impiegherà al-
cuni miliardi di anni. Un tempo così lungo che, se l’umani-
tà arriverà a quell’epoca, dovrà preoccuparsi anche di altro,
per esempio dell’evoluzione del Sole verso lo stadio di gi-
gante rossa. Senza attendere tanto, possiamo studiare l’ef-
fetto del raffreddamento di un pianeta guardando Marte
(v. riquadro in basso). Ha subìto lo stesso fenomeno, ma
essendo più piccolo si è raffreddato prima: in poche centi-
naia di milioni di anni ha perso il proprio campo magneti-
co. E oggi è un deserto gelido, senz’acqua, con un’atmosfe-
ra molto tenue. Affascinante, ma dove non possiamo
sperare di trovare molto più che qualche batterio.

ESTREMI
Deinococcus
Getty Images

radiodurans
è un batterio
estremofilo, uno
degli organismi più
radioresistenti
conosciuti al mondo.

E NEGLI ALTRI PIANETI?


Tutti i pianeti del Sistema solare si sono formati nello
stesso momento, circa 4,6 miliardi di anni fa, dal medesimo
materiale, la nube di gas e polveri da cui ha avuto origine
anche il Sole. Tutti, quindi, erano originariamente molto
caldi al loro interno. E tutti hanno sviluppato un campo
magnetico. Marte, però, avendo una massa pari a circa un
decimo di quella terrestre, si è raffreddato in fretta e lo ha
perso. Lo stesso è avvenuto su Mercurio. Più complicato è
il caso di Venere: ha massa simile alla Terra ma un campo
magnetico quasi inesistente. Forse il suo nucleo, pure
caldo, non si “rimescola”, e quindi non produce
magnetismo. Infine, i pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano
e Nettuno), che sono prevalentemente gassosi, hanno
comunque un nucleo solido, anche se piccolo rispetto alle
loro dimensioni; tutti hanno un campo magnetico, e su tutti
e quattro sono state osservate aurore polari. (G.R.)

88 | Focus
AirPro System

15 cm

~ 5 cm
testo e disegni di Federico Gemma

TIPI Racconto illustrato


ITALIANI degli animali di casa nostra

LA FOCA MONACA (Monachus monachus)

È l’unico rappresentante dei pinnipedi che vive nel Mediterraneo ed è la foca a maggior rischio di
estinzione al mondo. Considerata scomparsa in Italia, negli ultimi anni il numero degli
avvistamenti lungo le nostre coste è aumentato. Le osservazioni arrivano principalmente dalla
Sardegna e dalla Sicilia ma anche dal Tirreno Centrale e dalle aree settentrionali dell’Adriatico. Si
stima che la popolazione mondiale sia intorno ai 700 individui. La maggior concentrazione si trova in
Grecia, Turchia, isola di Madeira e sulle coste della Mauritania. Possono vivere fino a 20-30 anni.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono appena più grandi e pesanti delle femmine. Sono neri con una macchia bianca
ventrale. Gli adulti raggiungono i 250 cm di lunghezza e possono superare i 300 kg.

GRAFFIATE
Il dorso delle femmine, specialmente nel
periodo riproduttivo, è caratterizzato da
una macchia chiara causata da numerosi
graffi e cicatrici prodotti dall’interazione
con i maschi dominanti durante i ripetuti
tentativi d’accoppiamento.

RECORD
In genere rimane in immersione tra i 5 e i
10 minuti, ma se impegnata nella pesca in
profondità può superare i 30-40 minuti.
Riesce a nuotare alla velocità di 25 km/h e
la massima profondità registrata è stata di
205 metri!
La pelliccia dei cuccioli chiamata “lanugo” è nera con
una macchia bianca ventrale.

90 | Focus
LA DIETA
Si nutre prevalentemente di polpi, seppie,
grossi crostacei e pesci. Ogni giorno può
mangiarne dai 12 ai 25 kg. Localmente può
quindi entrare in competizione con la pesca e
talvolta morire annegata rimanendo
impigliata nelle reti.

COSÌ FANNO SESSO


L’accoppiamento avviene
esclusivamente in acqua
e dopo 9-11 mesi di
gestazione nasce il TIMELAPSE
cucciolo. Nel
Mediterraneo il picco GUARDA COME
delle nascite è tra ottobre È STATO
e novembre. REALIZZATO
IL DISEGNO

INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

SALA PARTO
Per partorire il loro cucciolo le foche utilizzano spiagge e grotte
marine poco frequentate e spesso raggiungibili solo tramite aperture
sommerse o sifoni. Per i primi 10 giorni non si allontanano mai dal
nuovo nato e l’allattamento prosegue fino ai 4 mesi.

SFUGGENTE
Gli avvistamenti possono avvenire lungo
le coste rocciose. Non è facile scorgerla
in quanto spesso emerge solo con una
parte della testa.

BUONA NOTTE
Dorme a terra o galleggiando con le narici
fuori dall’acqua. In alcuni casi tuttavia può
dormire anche in immersione risalendo a
respirare ogni 6 minuti circa.

Focus | 91
scienza

M
Perché il

I
D
Porta gli ordini del
cervello al resto del
corpo. Per questo,
se si interrompe,

O
i muscoli si
paralizzano.
Come ripararlo?
Ci si prova con

L
impianti hi-tech
sui nervi e con la
rigenerazione.
di Chiara Palmerini

L
O
92 | Focus
è il nostro
tallone
di Achille?
CI TIENE
IN PIEDI
Il sistema
nervoso umano
si dirama per
tutto il corpo
passando
sempre per il
midollo spinale
(nella foto più
a sinistra,
una sezione).

Focus | 93
D al suo letto d’ospedale, Manuel Bortuzzo
ha salutato e ringraziato in un video quan-
ti gli sono stati vicini dopo la sparatoria in
cui, probabilmente per uno scambio di
persona, lui – giovane promessa del nuoto italiano – è rimasto
colpito da un proiettile che gli ha lesionato il midollo spinale.
«Adesso comincia l’allenamento…», ha detto, riferendosi al
percorso di riabilitazione presso la Fondazione Santa Lucia di
SPERANZE
Sopra, un lungo elettrodo
che può essere infilato
accanto al midollo per
trasmettere informazioni
bypassando il punto
danneggiato. A sinistra,
Manuel Bortuzzo, il
ragazzo colpito da un
Roma. Nonostante la forza d’animo dimostrata dall’atleta di- proiettile alla colonna
ciannovenne, il suo caso ha riportato di tragica attualità un vertebrale lo scorso 3
febbraio e rimasto
fatto: le paralisi provocate da lesioni al midollo spinale riman- paralizzato.
gono ancora oggi l’emblema dell’impotenza della medicina.
Torna alla mente il caso di Christopher Reeve, l’attore che
impersonava Superman, rimasto paralizzato, in modo ancora
più grave di Bortuzzo, dopo una caduta da cavallo, nel 1995. An-
che la fondazione che porta il suo nome (oggi Christopher and
Dana Reeve Foundation) ha finanziato con milioni di dollari
la ricerca di soluzioni. Ma, a venticinque anni di distanza, non
ci sono ancora terapie o tecnologie che permettano la “guari-
gione” come comunemente la si intende, ovvero la possibilità
di tornare a camminare in modo indipendente. La ricerca però
non è ferma al palo. Anzi. Dopo anni di delusioni e scoraggia-
mento, finalmente qualche risultato sta arri-
vando anche in questo settore.
Quando vengono danneggiate,
UN PUNTO DELICATO
Ma perché è così difficile riparare una lesione le cellule del midollo formano
del midollo spinale? «Il midollo è la via di co-
municazione tra il cervello e il resto del corpo. grosse “cicatrici” che rendono
Un sistema ad altissima specializzazione, che
non ha grandi capacità di rigenerarsi», rispon- difficile la ricrescita dei nervi
de Diego Garbossa, neurochirurgo e professo-
re all’Università di Torino. Una volta che le sue
cellule sono state danneggiate, è molto difficile ripararle in e altri meccanismi ancora. Si crea insomma una situazione di
modo che riprendano a trasmettere il segnale nervoso dal cen- profondo squilibrio, con cicatrici, cisti e altre anomalie nella
tro alla periferia, e viceversa. «Lo so che può sembrare assurdo: struttura dei tessuti, che sostanzialmente impediscono alle
riusciamo a far camminare in maniera autonoma un robot, ma fibre nervose recise di ristabilire un qualunque tipo di colle-
non siamo ancora in grado di far riprendere l’uso delle gambe a gamento oltre il punto della lesione.
chi è rimasto paralizzato», aggiunge Marco Molinari, direttore
dell’Unità di neuroriabilitazione 1 e del Centro spinale della PRIMI TENTATIVI
Fondazione Santa Lucia IRCSS. Tanti anni di studi hanno però «Questo processo ha molte fasi distinte e non dura ore, ma
permesso di capire assai meglio che cosa succede al momen- settimane, mesi, anni. Solo ora si comincia a capirne il funzio-
to di una lesione, quali fattori a livello molecolare giocano un namento e le regole», prosegue Molinari. «Anche se, ogni volta
ruolo nell’impedire o rallentare i processi di riparazione, e an- che pensiamo di essere arrivati a un punto fermo nella com-
che come fare per tentare di aggirarli. «Quando subiscono uno prensione di questi meccanismi, si apre un’ulteriore porta, e
stress o un trauma, i neuroni reagiscono attuando nel loro am- poi un’altra ancora…». Le conoscenze raggiunte cominciano
biente cellulare una serie di misure che di fatto impediscono però ad avere anche conseguenze pratiche, per esempio nel
il ristabilirsi di nuovi contatti», spiega Garbossa. «La lesione modulare le terapie. «Siamo arrivati a capire che sommini-
mette in moto un meccanismo di difesa che scatena, a sua vol- strare un medicinale con azione anti-infiammatoria, come il
ta, una cascata di reazioni». cortisone, può essere positivo in una certa fase, controprodu-
Entrano infatti in gioco molecole legate all’infiammazione, al- cente in un’altra», aggiunge il neurologo. Altre ricerche hanno
tre che fanno partire il sistema di “smaltimento rifiuti” interno dato di recente i primi risultati incoraggianti sul fronte che
alla cellula (autofagia), la morte delle cellule stesse (apoptosi), più interessa ai pazienti e ai loro familiari. Diversi grup-

94 | Focus
L’AUTOSTRADA DEL SISTEMA NERVOSO
Attraverso il midollo spinale passano per ogni vertebra (anzi due visto che i esiti sono differenti: si va dalla paralisi
tutte le informazioni. In poche parole, si nervi si dipartono con un ramo che si completa (se colpisce le primissime
tratta di una “via veloce” per inviare dirige verso il lato destro del corpo e vertebre cervicali non si è più in grado
ordini al nostro organismo. Lungo la l’altro verso il sinistro). E a seconda del nemmeno di respirare in autonomia) alla
strada, però, gli svincoli sono tanti: uno punto in cui la strada viene interrotta gli paralisi delle sole gambe.

DANNI DIVERSI PROTEZIONE


TOTALE PARZIALE l tipo di danno e di Le vertebre sono le ossa
Se il midollo Basta che il paralisi dipende dal che proteggono il midollo
spinale viene danno sia poco punto in cui la spinale. Dal punto di vista
interrotto a livello più in basso, per colonna viene anatomico, abbiamo
della quarta esempio alla colpita, e quindi il 7 cervicali, 12 toraciche e
vertebra cervicale, sesta cervicale, punto in cui il 5 lombari, alle quali si
la paralisi è totale, per avere ancora midollo spinale aggiungono le vertebre
con problemi l’uso di spalle e viene interrotto. del sacro e del coccige,
anche a respirare. bicipiti. Qui a sinistra, ecco che sono tra loro fuse.
quattro esempi.

C1 VERTEBRE
C2 CERVICALI
C3 (C1-C7)
BUSTO C4
Se il danno è alle C5
GAMBE C6
vertebre toraciche, Il danno alle
restano vertebre lombari C7
paralizzate le invece paralizza T1
gambe e la parte soltanto le
inferiore del busto.
T2
gambe.
T3
VERTEBRE
T4 TORACICHE
(T1-T12)
T5

T6

T7
C2
C3
T8
C4
T2 T9
T3
C5
T5 T4 C5 T10
T2
T6
T7 T11
T8 T1
C6 C6 T12
T9
T10
T11 L1
T12
L1 L2
S2 C8
C8 L3
S3 VERTEBRE
L2 L2 LOMBARI
C7 C7 SENSIBILITÀ (L1-L5) L4
A STRATI
Ognuno dei nervi L5
L3 L3 che si dipartono dal
midollo spinale (e
dalle vertebre che lo
L5 racchiudono, S1
L4
L5 L4 indicate con lettere S2
e numeri) controlla
SACRO
una determinata S3
parte del corpo, S4
come indicato in
S5
questo schema.
S1 S1
COCCIGE
Stefano Carrara
IMPALCATURE GRANDI E... PICCOLISSIME
A destra, un paziente fa riabilitazione sostenendosi con l’aiuto di un
esoscheletro alla Fondazione Santa Lucia (Roma). Sotto, “impalcature”
costruite con biomateriali utili a sostenere come uno scheletro esterno
il midollo spinale nel punto in cui è stato danneggiato.

pi di ricerca, in questi ultimi mesi, hanno portato prove che


sembrano rendere reale ciò che era ritenuto impossibile per
definizione: far muovere persone completamente o parzial-
mente paralizzate. In uno studio clinico condotto da medici
e ricercatori della École Polytechnique di Losanna, guidati da
Grégoire Courtine, tre pazienti con lesioni del midollo gravi,
anche se non complete, sono riusciti a recuperare la capacità
di camminare per brevi tratti, seppure con il supporto di de-
ambulatori o bastoni, o almeno a recuperare
la funzionalità di alcuni muscoli per muove-
re le dita dei piedi, le caviglie o le ginocchia. Fisioterapia e macchine possono
Un risultato che non li mette certo in grado
di tornare alla “vita di prima”, ma che era agire insieme, per insegnare
ritenuto impossibile fino a non molto tem-
po fa. La chiave di questo trattamento è un alle cellule del midollo spinale
dispositivo impiantato nella colonna verte-
brale, grande come una scatola di fiammife- a trasmettere di nuovo gli impulsi
ri, che produce stimoli elettrici paragonabili
a quelli prodotti dai neuroni, e controllato a
distanza. L’idea, a lungo sperimentata sugli animali, è che que- sui topi, alcuni anni fa, erano state a dir poco incoraggianti:
sto tipo di stimolazione in qualche modo aiuti a rinforzare le gli animali, paralizzati, tornavano a camminare. Sulle persone
scarse connessioni che ancora esistono tra cervello e midollo, funziona meno. «Ma è comunque la prima dimostrazione che
o a renderle di nuovo funzionali. Invece di una stimolazione anche una disabilità finora considerata irreversibile può esse-
continua (l’idea inizialmente testata), i ricercatori di Losanna re trattata e, forse in futuro, guarita», osserva Molinari.
hanno provato ad applicarne una intermittente, per attivare in
sequenza gruppi muscolari differenti. Le prime dimostrazioni IL POTERE DELLA VOLONTÀ
Un altro gruppo di ricercatori, guidato da Susan Harkema, del-
NERVO la University of Louisville nel Kentucky, ha intanto ottenuto
I nervi spinali si dipartono dal midollo in risultati simili con pazienti affetti da lesioni complete del mi-
corrispondenza delle vertebre: contengono parecchie
fibre, alcune delle quali motorie, altre sensoriali.
dollo, considerati per definizione impossibili da trattare. In
questo caso, il protocollo di intervento prevede la stimolazione
MIDOLLO dei nervi tramite elettrodi impiantati nel midollo, affiancata
SPINALE
da un programma intensivo di esercizio fisico e mentale. Nei
tentativi già effettuati, fisioterapisti e macchine, letteralmen-
te, guidavano ed eseguivano i movimenti al posto dei pazienti
paralizzati, mentre loro si concentravano sull’intenzione di
compierli. Seguendo per mesi questo programma intensivo, i
quattro pazienti trattati, tutti giovani e con lesioni dovute a
CORPO incidenti sportivi o in macchina, hanno ripreso il controllo di
VERTEBRALE alcuni muscoli, e riescono a stare in piedi per un certo tempo,
sostenuti da tutori. Due di loro hanno continuato a far progres-
DISCO
INTERVERTEBRALE si, e sono oggi in grado di muovere alcuni passi, aiutati da un
deambulatore. Non è tutto. Altri scienziati stanno lavorando

96 | Focus
CON L’ESOSCHELETRO
Stare in piedi, fare qualche passo, liberarsi per alcune
ore della sedia a rotelle. A dare questa possibilità
preziosa per chi non cammina più sono gli esoscheletri.
Questa sorta di armature che sostengono il corpo o gli
arti dall’esterno, pensate inizialmente in ambito militare
per aumentare la forza e aiutare a sollevare pesi, magari
macerie in caso di disastri, stanno oggi diventando un
ausilio importante nel mondo delle disabilità.
Gli esoscheletri facilitano la riabilitazione, tanto che
vengono impiegati nelle cliniche per l’esercizio dei
pazienti paralizzati per lesioni del midollo o per ictus.
Diverse ricerche hanno mostrato che i programmi
intensivi di allenamento supportati da un esoscheletro
aiutano. In uno studio svolto alla Duke University, per
esempio, otto persone paraplegiche da anni hanno
avuto miglioramenti che hanno consentito di mutare la
diagnosi da “paralisi totale” a “parziale”.
Alcuni modelli di esoscheletro sono già sul mercato, per
essere utilizzati dai pazienti (non in sostituzione della
sedia a rotelle, ma per periodi limitati di tempo e per
alcune attività). Un ostacolo alla diffusione, fuori
dall’ambito della riabilitazione, è il prezzo: costano
ancora alcune decine di migliaia di euro.

per strade ancora differenti. Una è quella di ottenere per via


farmacologica la “guarigione” del midollo, sbloccando la capa-
cità delle cellule nervose di rigenerarsi.
Al centro dell’attenzione ci sono in questo caso soprattutto
gli studi legati alla proteina “Nogo-A”, scoperta negli anni Ot-
tanta da Martin Schwab, del Politecnico di Zurigo. Questa pro-
teina regola la crescita delle cellule nervose: alle soglie dell’età
adulta, quando il sistema nervoso diventa maturo, comincia a
fornire un segnale di stop perché la crescita di nuove cellule
si arresti. L’idea è invece di bloccarla, in modo da consentire
i processi di ricrescita e rigenerazione delle cellule nervose
dopo un trauma o una ferita. Le prime sperimentazioni sono
già in corso. Lo studio Nisci (acronimo che sta per Nogo Inhi-
bition in Spinal Cord Injury), cui partecipano diversi centri
europei e per l’Italia la Fondazione Santa Lucia, sta per esem-
pio arruolando pazienti con lesioni cervicali di varia gravità,
entro un mese dall’incidente, per testare un trattamento far-
macologico in grado di bloccare la proteina Nogo-A.

OBIETTIVO RIGENERAZIONE
Un altro tentativo ancora cerca di promuovere la rigenerazio-
ne dei nervi attraverso l’utilizzo di staminali, le cellule indif-
ferenziate su cui si lavora ormai da vent’anni e che sono in
grado di fabbricare da zero molti tessuti dell’organismo. Anni
fa si pensava che potessero agire direttamente. Come nel caso
di Darek Fidyka, un uomo polacco che, dopo avere avuto il
midollo quasi completamente reciso da una coltellata, è tor-
nato a camminare (seppure con un deambulatore) dopo il
trapianto di cellule staminali ricavate dal suo bulbo olfattivo,
la regione del cervello in cui vengono elaborate le sensazioni
sugli odori. Una storia isolata, e dagli esiti controversi. Ma for-
se si comincia a erodere il dogma che una volta gli studenti di
medicina imparavano all’università: che i nervi interrotti non
si possono mai riparare.

Focus | 97
Focus per

Fai la prova al Galata Museo


del Mare, una visita che fa
sognare chi ha dentro di sé
le emozioni del mare

HAI LO SPIRITO
DEL NAVIGATORE?
Se dentro di te c’è il richiamo di libertà delle grandi distese d’acqua,
devi assolutamente visitare il Galata Museo del Mare a Genova.
Al suo interno scorre tutta la storia della marineria italiana, in
particolare dell’Andrea Doria, l’ultimo grande transatlantico
speronato e affondato nel 1956 davanti alle coste statunitensi. E se la
storia ufficiale scatena sentimenti patriottici, l’animo da esploratore
sogna davanti alle mappe e agli strumenti marittimi di tutti i
tempi. Per smorzare il romanticismo, al Galata è presente anche la
riproduzione di una galea in scala 1:1, nella quale scoprire quanto era
dura la vita dei galeotti, incatenati ai ceppi e lasciati annegare in caso
di naufragio. Tra storia e attualità, non perdere la sezione Memorie e
Migrazioni, per comprendere meglio e spiegare anche ai più giovani
il fenomeno dell’emigrazione nei secoli. Chicca del Galata, la visita in
acqua del sottomarino S518 Nazario Sauro, emozionante dalla zona
dei comandi alla camera di lancio dei siluri. Il Museo del Mare, aperto
nel terzo millennio, offre le tecnologie per vivere l’esperienza con tutti
i sensi, dalla sala 4D per trovarsi nel centro di un naufragio fino alle
Da un’idea di Elisabetta Dami. © Atlantyca SpA all rights reserved

postazioni con simulatore di navigazione per mettersi alla prova.

In alto A bordo di un vero sottomarino:


S518 Nazario Sauro.
La galea a grandezza naturale.

A sinistra L’affascinante brigantino Anna.


Speciale per i bambini, il percorso selezionato
da Geronimo Stilton.

SCOPRI EVENTI E INCONTRI SU


GALATAMUSEODELMARE.IT
mondi paralleli

Uno è soldato dell’antica Roma,


l’altro guerriero di videogames
estremi. Gli autori di questi articoli
raccontano le loro doppie vite
che durano da anni.

I NOSTRI DUE

AVATAR Focus | 99
Io nell’arena
S
di Raffaele D’Amato

di me la gloria e l’orgoglio di uno Stato con venti secoli di storia.


A Roma ho dedicato la mia vita, nello studio e nella ricerca. Ma
viverla è il culmine.
ono Alexander Soter. Nato il 14° giorno prima del-
le calende di novembre dell’anno 850 ab Urbe ARRIVA LA CAVALLERIA
condita ad Alessandria, una delle più grandi città Tutto inizia con la parata nell’arena: prima entra l’imperatore,
del mondo. Divenuto cittadino romano, sono sta- sul suo carro, seguito dai membri della Juventus (No, non è quel-
to ammesso per le mie virtù militari nel corpo delle guardie che la di Ronaldo, per conoscere il significato dei termini romani
scorta la persona di Publio Elio Traiano Adriano Cesare, noto vedi il glossario nella pagina accanto, ndr) e dai Decurioni della
a voi posteri come l’imperatore Adriano. Oggi tribuno della III città di Nemausus. Poi arriva la cavalleria, dai rutilanti elmi a
Coorte Pretoria, seguo l’imperatore nei suoi viaggi in tutte le maschera, e le orgogliose piume di struzzo e di pavone svolaz-
province dell’impero, ed anche qui, a Nemausus. Qui dove zanti sui cimieri. Dietro all’imperatore, i membri della guardia,
Adriano, nella grande arena della città, celebra giochi solenni i comandanti militari che, insieme a me, avanzano trionfanti tra
che ricordano le grandi imprese dei padri del passato, e le virtù l’osannare della folla. Di fronte ad Adriano, seduto sul suo scran-
militari di Roma Eterna. Qui dove noi soldati dell’Urbe siamo no d’onore, le porte dell’arena si aprono, e la voce del procurator
parte dello spettacolo, di fronte a 30.000 spettatori. introduce la macchina da guerra dell’impero. Avanzano ordina-
Strano per un uomo del ventunesimo secolo pensare e vivere te le legioni, disposte in due schiere, e i loro movimenti attana-
come un romano del II secolo. Eppure io, archeologo e studioso, gliano l’attenzione del pubblico: 30.000 voci gridano all’unisono,
vivo questa realtà ogni anno, quando, con i membri della Cohors quando i milites formano la celeberrima testuggine.
III Praetoria, partecipo ai grandi giochi romani dell’Arena di Tra il bruciare dell’incenso e le voci dei sacerdoti, si celebra la
Nîmes, una volta chiamata Nemausus in onore della divinità preghiera agli dèi perché questi ludi siano propizi. Parole in la-
celtica di quei luoghi. Sin dalla mia infanzia ho portato dentro tino arcaico evocano i riti dell’antico Lazio. È strano per me, un

100 | Focus
“ TUTTI SIAMO
PRONTI A RECITARE
IL RUOLO CHE
L’IMPERATORE CI
HA ORDINATO DI
SVOLGERE. PER ME
È PIÙ FACILE: DEVO
IMPERSONARE ME
STESSO, UN
SOLDATO DI ROMA,
ED EVOCARE
L’EROISMO DEI


MIEI ANTENATI

ALL’ATTACCO
I soldati della Cohors III Praetoria, a
lato, si schierano per partecipare alla
rievocazione storica dei grandi giochi
romani dell’Arena di Nîmes, in Francia
(foto più a sinistra). Alla loro guida, in
rosso, il tribuno Alexander Soter,
l’avatar di Raffaele D’Amato, autore
dell’articolo. Ogni anno a eventi di
questo tipo partecipano centinaia di
reenactor, gli appassionati di storia
che dopo attente ricerche rivivono un
periodo storico o una battaglia.

Come un archeologo si trasforma in guardia


pretoriana per rivivere ogni anno i fasti dell’Impero
romano insieme a migliaia di altri reenactor

uomo con una forte fede nel Dio unico, di religione ortodossa,
assistere a un rito pagano. Eppure in quel momento alitiamo
tutti nell’atmosfera di un mondo diverso, lontano nel tempo, che
GLOSSARIO
rivive per tre giorni nell’arena di Nîmes, nel Sud della Francia. In Coorte Pretoria: unità della Guardia pretoriana, un reparto
quel momento il presente, la difficoltà del lavoro, i piccoli e gran- militare d’élite dell’esercito della Roma imperiale che
di problemi della famiglia sono come ovattati dalla presenza di fungeva da guardia del corpo dell’imperatore.
centinaia di comparse che riproducono, quanto più fedelmente Juventus o collegium Juvenum: collegio paramilitare
possibile, legionari, gladiatori, barbari, inservienti. formato usualmente da giovani aristocratici della città.
Gli dèi sono propizi: che inizino i giochi. Un pezzo di storia Decurioni: magistrati cittadini incaricati del governo
dell’Urbe da rivivere, che sia la rivolta di Spartaco o quella di Bu- amministrativo delle città provinciali.
dicca, o la grande minaccia dei Cimbri e dei Teutoni. Tutti siamo Procurator: l’organizzatore del Munus o dello spettacolo.
pronti a recitare il ruolo che l’imperatore ci ha ordinato di svol- Milites: termine generico per indicare i militari che
gere. Per noi militari è più facile: dobbiamo impersonare noi componevano l’esercito romano.
stessi, i soldati di Roma, ed evocare con la nostra disciplina e i Ludi gladiatorii: i giochi dei gladiatori, organizzati
nostri movimenti sul campo di battaglia quelli dei nostri antena- dall’amministrazione cittadina o offerti da privati.
ti. Dobbiamo anche sopportare finte sconfitte, ricostruendo i Aquilifer: letteralmente, “colui che porta l’aquila”. Era il
giorni nefasti in cui i nostri perirono sul campo. O riportare ecla- soldato incaricato di portare in battaglia l’aquila delle legioni
tanti vittorie. Perché i ludi devono sempre finire con una vittoria romane, che tutti i soldati dovevano proteggere anche a
romana. costo della vita.
Tutto è organizzato come in un gioco, ma anche nel gioco c’è Reenactor: detti anche “rievocatori”, sono i protagonisti
chi riporta ferite, perde denti, si frattura arti. È il rischio dell’a- delle rievocazioni storiche nelle quali utilizzano repliche
rena e del suo realismo, anche nel ventunesimo secolo. fedeli di reperti archeologici come vestiti, armi, utensili ecc.

Focus | 101
“ UN COMPAGNO
È CADUTO A
LONDINIUM PER
UNA FRECCIA
SCOCCATA DA UN
ESSEDARIUS.
QUEL CANE DI
BRITANNO L’AVEVA
INTINTA NEL
VELENO.
LO ABBIAMO


MASSACRATO

IN POSIZIONE
Un gruppo di reenactor si
dispone nella formazione a
testuggine: i soldati serrano le
file, avvicinando gli scudi in
modo da creare un tetto per
proteggersi dalle frecce e
avanzare, lentamente, verso il
nemico. Il nostro autore, in
divisa da Optio con elmo
crestato, è l’ultimo a destra.

SANGUE E ARENA procurator riporta alla realtà. I morti si rialzano, alcuni si abbrac-
Oltre al tema principale, che rievoca un episodio della storia ciano. La folla applaude. I giochi sono finiti e l’arena si svuota.
dell’Urbe, i ludi non mancano di quelle attrattive che il popolo Cosa lascia questa esperienza? Un senso di appartenenza. Di
vuole: i Ludi gladiatorii. Un boato accoglie i singoli duelli. Ogni gruppo con persone che hanno nel cuore lo stesso sogno, la stes-
parte del costume, dalle calzature alle armi, dalle insegne agli sa passione. Roma eterna, un sogno che non morirà mai. Un
scudi, è ricostruita fedelmente con cura maniacale. È normale, mondo crudele, fatto di sangue, di empietà, di lussuria, ma co-
credo, per i cultori della storia di Roma. struito anche su grandi valori: onestà, coraggio, senso dell’onore,
Ma torniamo nell’arena e agli scontri tra gladiatori. Come virtù. I valori che devo insegnare ai miei figli, affinché ne faccia-
uomo moderno devo constatare che gli attuali abitanti di Nîmes no tesoro nel patrimonio della loro vita. Roma portatrice di ci-
sono molto più clementi degli antichi Romani di Nemausus: viltà e non di morte: lo dimostra ancora oggi la città di Nîmes, che
quasi sempre il gladiatore viene graziato. Ai duelli seguono le dopo 1929 anni celebra la romanità, così profondamente radica-
corse dei carri, mentre noi soldati, all’esterno, aspettiamo nuo- ta nel cuore dei suoi abitanti.
vamente il nostro turno. Nell’attesa, la mia memoria corre alla
mia gioventù. Al mio passato. Alla dolce Alessandria. Guardo in Per le immagini dell’articolo si ringrazia AE Photo Passion di
viso i miei due centurioni, il mio aquilifer con la testa ornata da Enrico Artale, noto con lo pseudonimo Harta’.
una pelle di leone, i miei soldati. Sono pronti.

4 LIBRI PER
NEL CUORE DELLA BATTAGLIA
Si rientra nell’arena, a passo serrato. Il boato della folla annuncia
il nostro arrivo. Mentre marcio, sento il passo chiodato e caden- CONOSCERE ROMA
zato delle legioni. Sono circondato da un muro di ferro, vedo
intorno a me lo scintillio degli elmi e delle corazze. So che sono
tutti reenactors come me, che nella vita sono impiegati, operai,
professionisti, studenti. Ma so che condividono con orgoglio il
1 Alberto Angela. Una
giornata nell’antica
Roma. Mondadori.
3 Eva Cantarella e
Luciana Jacobelli. Un
giorno a Pompei. Feltrinelli.
mio pensiero. So che mia moglie e i miei figli mi guardano dai Viaggio alla scoperta della Come si viveva a Pompei,
gradoni, ma in questo momento la mia mente di uomo moderno vita quotidiana della Roma all’ombra del Vesuvio.
è pervasa solo dalla frenesia della battaglia, da ciò che rappresen- imperiale.
to: un tribuno del più grande esercito che il mondo abbia cono-
sciuto. Ci schieriamo. Sento il suono della cavalleria nemica,
vedo i barbari muoversi di fronte a noi. Caricano. La nostra sca- 2 J. P. Balsdon. I
Romani. Cultura e vita
4 Néstor F. Marqués.
Un anno nell’antica
Roma. Bibliotheka Edizioni.
rica di pila (una sorta di giavellotti) li respinge. Poi si arriva alle quotidiana nell’antica La vita quotidiana dei
spade. Il nemico cede. Infine arriva il grido di vittoria. L’avanza- Roma. Odoya. Romani raccontata
ta si trasforma in una carica irresistibile. Travolgiamo i barbari, Guida ai fasti dell’Impero attraverso il loro
calpestiamo i cadaveri, ignoriamo i lamenti dei feriti. La voce del romano. calendario.

102 | Focus
www.newnordic.it
Online Store

Il percorso
della vitalità
“ NEL 1988 È NATO
IL MIO AVATAR
DIGITALE. SI
CHIAMAVA NEON
E DA ALLORA NON
MI HA PIÙ
ABBANDONATO.
CON LUI HO
VISSUTO
AVVENTURE IN
CENTINAIA DI


GIOCHI DIVERSI

BENVENUTI
ALL’INFERNO
Fallout 76 è un gioco di ruolo
online ambientato nel 2102,
25 anni dopo una guerra
atomica che ha reso il mondo
una distesa radioattiva
popolata da mutanti. È lì che
vive GMC Neon, il Guerriero-
Salvatore protagonista di
questo racconto.

Io nel videogame
N
di Paolo Paglianti

dimostrare a tutti che si può essere onesti, virtuosi, coraggiosi,


compassionevoli e persino umili. Certo, la grafica era anch’essa
preistorica: i personaggi erano stecchi bianchi con le gambe, e
el mondo reale, sono Paolo Paglianti: 46 i nemici, dei “cosi” che ricordavano vagamente orsacchiotti
anni, un po’ di pancetta. Ogni mattina mi bicolore. Ma per me fu l’inizio di una nuova vita. Il mio perso-
alzo per preparare la colazione a moglie e naggio, il mio avatar nel gioco si chiamava Neon (il “GMC” è
figlie, prima che vadano al lavoro e a scuo- arrivato dopo). Da allora non mi ha più abbandonato e ha vis-
la. Poi prendo il pullman e parto per l’ufficio pure io. Non che suto con me moltissime avventure in centinaia di altri giochi.
mi lamenti, sia chiaro: sono tremendamente felice della mia
vita “reale”, della mia famiglia e del mio doppio lavoro, esperto NEGLI ABISSI
di marketing e giornalista freelance a tempo perso. Però un Non tutti i videogiochi sono uguali, sia chiaro. Ci sono quelli
paio di volte a settimana, quando le mie ragazze sono a letto, strategici (altro mio grande amore digitale), le avventure e gli
divento GMC Neon, un mago-guerriero senza paura. sparatutto. Ma in questi ultimi giochi c’è poco spazio per un’e-
GMC Neon ha vissuto molte vite da quando è nato nel 1988. sperienza davvero personale. La mia partita a Call of Duty, un
Avevo sedici anni, e i videogiochi non mi piacevano. Ci passavo noto videogame di guerra in prima persona, è praticamente
qualche mezz’oretta, ma li trovavo troppo semplici e ripetitivi. identica a quella di tutti gli altri giocatori.
Poi un giorno ho giocato a Ultima IV, ed è stato amore a prima Non è la stessa cosa con i giochi di ruolo, e quando ne arriva
vista. Ultima IV era un gioco di ruolo per computer ambienta- uno nuovo, GMC Neon torna. Ed è sempre un mago-guerrie-
to nel reame fantasy di Britannia. Il mio personaggio, forgiato ro con valori morali inossidabili: non scappa nei combatti-
nel carattere grazie alle risposte date alle domande molto per- menti, non ruba, non uccide gli innocenti proprio come nella
sonali di una zingara, era un mago. Dopo 70 ore di gioco – non sua prima avventura.
filate, ma quasi – ho scoperto che non c’era un nemico finale da I giochi cambiano, ma a me piace pensare che il mio eroe sia
abbattere. Il vero obiettivo era diventare un eroe in grado di sempre lo stesso, impiegato in avventure tra loro molto diver-

104 | Focus
Scenari fantastici, avventure terrificanti, strani
incontri e ogni volta il rischio di essere uccisi.
La mia vita nei videogiochi di ruolo non è mai semplice

se. Così sono passato dai freddi ghiacci di Skyrim, dove ho to, tranne i pochi “fortunati” che hanno trovato riparo nel
domato draghi norreni, all’astronave impazzita di System Rifugio 76, che dà il nome al gioco. Una gigantesca cassaforte
Shock, in cui l’intelligenza artificiale aveva ucciso e trasfor- sotterranea dove i più intelligenti, i più forti e i più astuti sono
mato in zombi tutto l’equipaggio tranne il mio Neon. Sono stati scelti al tempo della guerra, 25 anni prima, e hanno per-
anche sceso negli abissi di Bioshock e ho esplorato la città su- petuato la razza umana. I giocatori di Fallout 76 escono da
bacquea di Rapture, mi sono aggirato terrorizzato dagli alieni questo rifugio sotterraneo e devono avventurarsi per il mon-
nella base spaziale di Prey, ho ucciso nell’antica Grecia e do devastato: nessuno ti chiede di eliminare la radioattività o
nell’antico Egitto grazie ad Assassin’s Creed, e combattuto per far fuori i mutanti, ma ci sono un sacco di situazioni da risol-
i vicoli oscuri della megalopoli cyberpunk di Deus Ex. Insom- vere, missioni da completare e compiti assortiti per rendere
ma, non mi sono fatto mancare nulla. il mondo un po’ meno inospitale.
Verso la fine degli anni ’90 sono arrivati anche i giochi di
ruolo online. Una vera rivoluzione, perché permettono di gio- I MONDI CAMBIANO, I VALORI RESTANO
care in un mondo virtuale popolato da altri esseri umani. Anche in questa apocalisse post nucleare il mio GMC Neon,
All’inizio non ne ero un grande fan, ma poi ho scoperto che mago-guerriero fantasy nato nel 1988 su una schermata fatta
GMC Neon si divertiva moltissimo anche in questi mondi vir- di stecchini e scimmioni bicolore, continua a seguire gli stes-
tuali. si principi di allora: coraggio, umiltà e compassione.
L’ultimo gioco di ruolo in cui mi sono immerso è proprio un Quando ho incontrato un vecchio robot di sorveglianza che
videogame online. Si chiama Fallout 76, ed è uscito poco pri- mi ha chiesto di trovare un ragazzino rapito nel suo parco di-
ma di Natale. È ambientato nel futuro, precisamente nel vertimenti, ho deciso di accontentarlo. Il giovane era sicura-
2102, quando il mondo è diventato un brutto, bruttissimo po- mente morto da decenni, se non ucciso dal suo rapitore sicu-
sto: una terribile guerra atomica tra Usa e Cina lo ha reso una ramente dalla guerra atomica. Tuttavia ho provato un piacere
distesa fumante di rovine radioattive popolato da mutanti e una soddisfazione intima a scoprire che cosa gli fosse suc-
giganteschi, stupidi e spietati. Nessun umano è sopravvissu- cesso e poi andare a raccontarlo a quell’androide così uma-

Focus | 105
“ QUANDO GIOCO
VEDO GLI ALTRI
GIOCATORI. POSSO
RAGGIUNGERLI E
PARLARE CON
LORO E ANDARE A
CACCIA DI MOSTRI
QUASI FOSSIMO
DEI CAVALIERI DI
UNA TAVOLA
ROTONDA POST


ATOMICA

IL RIPOSO DELL’EROE
Una schermata di Fallout 76,
videogame online multiplayer che ha
tra i suoi protagonisti anche GMC
Neon, l’avatar descritto in questo
articolo.

no, anche se davvero virtuale e “finto”. E poi, in Fallout 76 ti qualche mese uscirà un altro gioco di ruolo che mi catturerà e
fai amici di ogni età e nazione. Quando apro la mappa del gio- dove vivrà una nuova reincarnazione di GMC Neon.
co vedo dei puntini bianchi. Sono gli altri giocatori, usciti an- Però mi dà un senso di sicurezza pensare che il mio perso-
che loro dal rifugio. Posso raggiungerli e parlare con loro, naggio è lì che mi aspetta, con le sue armi faticosamente con-
formare un gruppo e andare in giro con loro per un po’, a cac- quistate ai nemici più forti. Come diceva lo scrittore di fanta-
cia di mostri e a risolvere qualche missione, quasi fossimo dei scienza Philip K. Dick, che di mondi paralleli se ne intendeva,
cavalieri di una Tavola Rotonda post atomica, con un’armatu- “la realtà è ciò che si rifiuta di sparire anche quando smetti di
ra anti-raggi e un mitragliatore a canne rotanti invece della crederci”. E visto che questi mondi virtuali esistono anche se
corazza scintillante e della lancia. non ci giochiamo, non sono reali quanto il nostro?

INCONTRI INASPETTATI
Una volta ho incontrato Mur_Pione98 che giocava dalla sua IL MERCATO DEI
stanza da qualche parte della Germania. Ci siamo incrociati
in un fast food devastato: ho fatto in tempo a malapena a in- VIDEOGAME: UN UNIVERSO
travederlo dietro il bancone quando una marea di mutanti ci IN CONTINUA ESPANSIONE
è saltata addosso. Senza nemmeno parlare abbiamo iniziato a
combattere spalla contro spalla. Una volta i gamer erano pochi nerd; oggi sono milioni, anzi
Quando un mutante mi ha accarezzato troppo da vicino con miliardi. Secondo gli analisti, ci sono 2,3 miliardi di giocatori
la sua zanna e sono caduto a terra agonizzante, Mur_Pione98 che nel 2018 hanno speso quasi 140 miliardi di dollari, con
mi ha rianimato, consentendomi di continuare la partita e non un aumento di circa il 14% rispetto al 2017.
rifare l’ultima mezz’ora di gioco. Il fenomeno dell’anno è stato Fortnite, il gioco multiplayer in
Un’altra volta ho incontrato BansheeTR, un energumeno da cui su un’isola si affrontano 100 giocatori. Pur essendo
100 kg con una corazza di pelle mutante fatta in casa. Dalle po- gratuito, ha generato incassi da capogiro: oltre 500 milioni di
che frasi che abbiamo scambiato mi sono convinto fosse una dollari al mese. Il suo segreto? Non si paga per giocare, ma
ragazza, non so bene perché. Dopo aver affrontato insieme si spende per “abbellire” il proprio avatar con vestiti, cappelli
un essere alato e un nugolo di zombi radioattivi, mi ha svelato e persino danze della vittoria, che sono diventate così
un trucchetto su come piazzare al meglio il mio prossimo ac- celebri da essere copiate da calciatori e campioni dell’Nba.
campamento. Mi ha persino regalato piani per costruire una Il successo di Fortnite pur essendo notevole sembra già
cucina avanzata, così ogni volta che mi preparo uno scoiattolo insidiato da un nuovo titolo, Apex Legends, un gioco online
radioattivo arrosto penso un po’ a lui/lei. Non so quanto gio- molto violento che sfrutta lo stesso modello (download
cherò ancora a Fallout 76. I suoi difetti a volte me lo fanno gratuito e introiti garantiti dagli elementi estetici). Lanciato ai
letteralmente odiare, ma al tempo stesso lo amo per aver fatto primi di febbraio, macina ogni record con dodici milioni di
rivivere GMC Neon in un mondo post apocalittico. Magari tra nuovi giocatori ogni settimana.

106 | Focus
CARTA
del DOCENTE

SPENDI QUI IL TUO BUONO


cartadeldocente.istruzione.it
psicologia


NO
TEST

Chi dice no ci piace, INQUADRA LA


PAGINA E SCOPRI

tantissimo: tendiamo persino SE SEI UN


CONTESTATORE

a sceglierlo come leader. INQUADRA


LA PAGINA

Perché? E come mai invece


CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

chi dice sì finisce


per essere meno apprezzato?

Il fascino
di Elena Meli

del bastian
contrario
U na sola parola può valere più di mille di-
scorsi. Quella parola è “no”. Perché se i
bravi ragazzi e le brave ragazze vanno in
paradiso, i bastian contrari vanno dap-
pertutto: contestatori e ipercritici hanno, pare, un fascino tut-
to particolare. Ci piacciono così tanto che li scegliamo come
leader. Ogni riferimento a persone realmente esistenti è del
tutto casuale, visto che a dirlo è la scienza: gli ultimi esperimen-
in uno era stato “infiltrato” un bastian contrario, nell’altro un
entusiasta. L’ipercritico è stato così seguito da essere eletto
capogruppo... In un altro esperimento ancora, Chou ha fatto
leggere dichiarazioni reali (anonime) di candidati alle presi-
denziali Usa. L’autore delle frasi negative è stato giudicato più
adatto a governare. Il punto, spiega Chou, è che dire no è asso-
ciato all’avere forza. Il “critico” è visto come una persona che
fa ciò che vuole e non si sottomette alle norme sociali che ci
ti infatti mostrano che diamo più credito a chi va controcorren- vorrebbero invece cortesi e accondiscendenti: due caratteristi-
te. Ma perché? Da dove nasce lo charme di chi polemizza? E per che da leader. Come sottolinea Chou, «pensiamo di volere capi
quale motivo invece chi dice sì, sotto sotto, ci piace di meno? incoraggianti e ottimisti, ma istintivamente ammiriamo chi si
Una prima risposta arriva da una ricerca di Eileen Chou, oppone. L’uomo crea gerarchie per mantenere l’ordine e si è
dell’Università della Virginia (Usa). Chou ha esplorato con 11 evoluto per essere sensibile agli indizi comportamentali che
esperimenti qual è l’atteggiamento verso i contestatori, pronti indicano capacità di comando. E saper dire no è uno di questi.
alla stroncatura, e verso chi invece esprime opinioni positive. Preferiamo affidarci a chi non ha paura di andare controcor-
Spoiler dei risultati: i bastian contrari hanno trionfato sem- rente, perché pensiamo abbia più capacità di farsi valere».
pre... In un test, per esempio, i volontari dovevano valutare
recensioni su un ristorante: chi stroncava il locale era conside- LA GENTILEZZA NON PAGA
rato più indipendente e senza peli sulla lingua. Altri volontari Insomma, sentiamo i nostri interessi meglio rappresentati da
dovevano invece giudicare un’opera d’arte, divisi in due gruppi: chi sa fare la voce più grossa. Come fa notare Loris Vezzali,

Focus | 109
E IO VI DICO...
Opporsi, secondo COME COMBATTERLO O... IMITARLO
le ricerche, è una
manifestazione di Un ribelle può essere pieno di charme Valutare, accettare e... ignorare. Il
potere: indica che
si è capaci di agire in se preso a piccole dosi, ma alla lunga punto di vista opposto – anche se è di
modo indipendente, avere a che fare con lui può non un “criticone” – può essere un
una caratteristica essere semplice. Come maneggiare il arricchimento: invece di mettersi
dei leader.
collega criticone che deve sempre subito sulla difensiva, sarebbe meglio
dire la sua, l’amico a cui nulla va bene, fermarsi a prendere in considerazione
il capo (o il dipendente) “tossico”? l’idea. Poi però, se si è convinti che la
Ecco i passi suggeriti dagli psicologi. propria posizione sia giusta, è bene
Favorire il dissenso. Nei gruppi e andare avanti senza farsela smontare.
nelle riunioni, il contestatore che ama Non prenderla sul personale. Chi fa
farsi notare per il suo anticonformismo l’avvocato del diavolo non ce l’ha con
si “depotenzia” se è considerato voi: bisogna sempre sforzarsi di non
normale che ci siano idee discordanti. considerare le questioni come
Evitare la rabbia. Mai arrabbiarsi, confronti personali.
anche se a volte le critiche del bastian Rilanciare. Se un collega dice che
contrario sembrano vere provocazioni. qualcosa non può funzionare, è bene
chiedergli perché e soprattutto quali
sono le sue idee per far andare tutto al
meglio. Vale anche nei rapporti
personali: non bisogna lasciare che il
bastian contrario sia il problema, ma
far sì che proponga una soluzione.
Imparare dai maestri. Da chi dice
no, in realtà, c’è anche molto da
imparare. Secondo Vanessa Patrick,
dell’Università di Houston (Usa), avere
il coraggio di esporsi con un “non
voglio” anziché “non posso” (che
lascia spazio) significa dimostrare che
si è saldi sulle proprie posizioni.
Secondo Patrick, «serve imparare la
strategia del rifiuto anche su obiettivi
semplici, come dire alla cassiera del
negozio “Non voglio la tessera fedeltà,
non la uso” anziché “Oggi non ho
tempo, ma grazie!”».

110 | Focus
coordinatore della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associa- strato ulteriori esperimenti di Eileen Chou, secondo cui chi si
zione Italiana di Psicologia, «qualunque sia il gruppo a cui sce- oppone innesca una spirale di auto-consapevolezza che lo por-
gliamo di aderire, diamo credito a chi è vicino a noi come idee ta a sentirsi in controllo della situazione e ad aumentare questa
e allo stesso tempo è capace di dissentire con forza da quelle idea di sé anche negli altri.
degli altri, per distinguersi dai gruppi “rivali”». A questo punto, già sarebbe abbastanza chiaro come mai chi
E chi dice sì? Negli esperimenti di Eileen Chou, viene giudi- invece “dice sì” faccia fatica a farsi ascoltare. Ma in più si è sco-
cato meno potente, ma più piacevole. Una magra consolazio- perto che i bonaccioni tendono pure a passare inosservati...
ne, però. Perché essere gentile e collaborativo, letteralmente, Yeon Soon Shin della Yonsei University di Seul ha visto cosa
non paga: lo ha evidenziato un’altra recente ricerca, condotta accade nel nostro cervello quando ci troviamo di fronte degli
da Miriam Gensowski, dell’Università di Copenhagen. L’eco- anticonformisti o delle persone più accomodanti. E ha rilevato
nomista ha esaminato i guadagni di una vita dei partecipanti a che cataloghiamo velocemente gli oppositori, mentre per farci
un lungo studio e ha visto che le persone più gradevoli, quelle un’idea su chi è arrendevole impieghiamo più tempo e dobbia-
più collaborative e amichevoli, avevano guadagnato 270.000 mo “accendere” più aree cerebrali deputate al giudizio. In pa-
$ meno della media. Come mai? «Essere capaci di collaborare role povere: il bastian contrario si fa notare, l’altro no. «Quando
è un tratto molto ricercato dai datori di lavoro, in realtà», ci arriva un’informazione negativa, un “no”, si crea un conflitto
risponde Miriam Gensowski. «Perché allora sembra portare a che catalizza l’attenzione», spiega Vezzali. «La persona che
esprime una critica richiama l’interesse,

Chi si oppone è visto come più instilla il dubbio che quanto dice sia giu-
sto, introduce nuovi dati che costringono

intraprendente, anticonformista, gli altri a riflettere».

capace di pensare con la propria RIFIUTO, MA POI BASTA!


E poi, anche se è vero che i ribelli hanno

testa. E anche più preparato sempre avuto il loro fascino (v. in basso),
sembra che il momento sia particolar-
mente propizio a chi batte i pugni sul ta-
guadagni più bassi? Faccio due ipotesi. La prima è che le per- volo. «In un momento di grande insoddisfazione generale ci si
sone “gradevoli” si battano meno quando negoziano il proprio sente più rappresentati da chi porta messaggi negativi e sem-
stipendio, perché tendono a evitare i conflitti. La seconda è che bra dar meglio voce alla rabbia», osserva Catellani. «In politica,
finiscano per scegliere o comunque avere lavori meno pagati». il successo di chi si oppone può essere correlato anche al po-
pulismo: più sale la sfiducia nei politici di stampo classico, più
IL SEGNO DEL COMANDO si propende per leader decisi e aggressivi. Fanno eccezione le
Dire no, invece, sarebbe un tratto di chi fa carriera. Rivela infat- donne: se sono oppositive vengono giudicate troppo dominan-
ti intraprendenza e autonomia, come spiega Patrizia Catellani, ti e non piacciono. Anche in ufficio, alle donne leader è sempre
docente di psicologia sociale all’Università Cattolica di Milano chiesto di dimostrare maggiore capacità di relazione».
e membro del gruppo di studio Itanes (Italian National Elec- Sicuri però che, alla lunga, il no non sia controproducente?
tion Studies): «Dire sì è considerato “comune”, perché ten- «In politica o al lavoro, le situazioni si evolvono e chi si mette
denzialmente siamo conformisti. Chi dice no mostra invece di sempre di traverso alla fine stanca», fa notare Catellani. «Il ba-
avere una forte identità e di non aver paura di essere diverso». stian contrario, continuando a dire no per marcare la propria
Insomma, un piglio più da boss che da yes-man: non a caso, una unicità, rischia di cadere nel narcisismo mentre può essere più
definizione che in maniera impietosa associa il sì a chi è servile utile far capire al proprio gruppo che si è sulla stessa barca».
e subordinato... Per di più si rischia di scivolare nell’opposizione fine a se stessa,
Ma se alla fine (smentendo le “gufate” degli psicologi) un bo- e di apparire irragionevoli. Infine, come conclude Vezzali, «si
naccione arrendevole arriva al vertice è apprezzatissimo dai perde in competenza». Agli altri, insomma, viene il sospetto:
suoi sottoposti, giusto? Mica tanto. Secondo lo psicologo Art non sarà che il bastian contrario, a parte “no”, non sa dire
Markman, autore di Habits of Leadership (Perigee), alla lunga nient’altro?
un capo che non fa mai critiche verrebbe considerato privo di
carattere. Senza contare che essere troppo compiacenti rischia
di creare qualche problema, per esempio perché dire sempre sì
significa accettare troppi compiti per il proprio team. In questo
caso, rincara Robert Sutton della Stanford University (Usa), Lo charme dei
«chi dice sempre sì non è un buon leader, perché non riesce
a selezionare davvero quello che serve fare. Lavorare con lui ribelli (e tanto
significa dover svolgere compiti a volte inutili».
A favore dei bastian contrari, c’è invece un ulteriore fattore: altro) su Focus
chi critica appare anche più preparato. Come sottolinea Vez-
zali, «seguire il gregge è più comodo e sicuro: non si rischiano Storia, in
brutte figure. Per questo tendiamo a giudicare competente chi
dissente: pensiamo debba saperla lunga per motivare il suo an- edicola
dare controcorrente e sostenere le critiche che inevitabilmen-
te subirà». Il che spiega perché a volte le idee “contro” facciano dal 16 marzo
facilmente breccia.
Getty Images

Per giunta, chi dice no si sente più “potente”: lo hanno dimo-

Focus | 111
a cura di Isabella Cioni

Domande
& RISPOSTE

I LATTI DEI MAMMIFERI


SONO DIVERSI?

Che cos’è il latte? Tra le tante primitivi che avevano già qualche cambiarono definitivamente forma fino a
“invenzioni evolutive” che distinguono i somiglianza con i mammiferi), ed fu la diventare quelle che oggi chiamiamo
mammiferi dal resto del regno animale, il soluzione a un problema evolutivo: le mammelle, e il loro prodotto, il latte,
latte è sicuramente la più dolce. uova di questi animali, infatti, non diventò la principale fonte di nutrimento
È un liquido nutriente che viene prodotto avevano il guscio duro tipico di molti dei cuccioli in tutti i mammiferi, con
dalle ghiandole mammarie delle femmine rettili, ma sottile e facile a seccarsi. l’esclusione dei monotremi (ornitorinco
durante il periodo di svezzamento dei Per mantenerle umide, dunque, questi ed echidna).
cuccioli, e serve a fornire loro l’energia protomammiferi modificarono un gruppo Com’è composto? La composizione
necessaria allo sviluppo e i primi di ghiandole sudoripare, specializzandole del latte è sorprendentemente
anticorpi utili a rinforzare il sistema nella produzione di un liquido ricco di omogenea nei suoi ingredienti, e le
immunitario. È anche una soluzione nutrienti e di anticorpi (che possono differenze tra le varietà delle specie sono
evolutiva sorprendentemente antica, e essere assorbiti dal guscio). soltanto quantitative: ciò che separa, per
che non è un’esclusiva di noi mammiferi, Con l’evoluzione dei primi mammiferi esempio, il latte umano da quello di una
né, a dirla tutta, una nostra invenzione. propriamente detti, e l’ulteriore balena è solo la percentuale di grassi.
Com’è nato? Una prima “versione” del “invenzione” della viviparità (per cui lo Un bicchiere di latte di mammifero
latte comparve infatti circa 200 milioni di sviluppo embrionale avviene all’interno contiene dunque una quantità variabile
anni fa, in alcuni gruppi di terapsidi (rettili del corpo materno), queste ghiandole di globuli di grasso, immersi in una

112 | Focus
Ti piacciono le
domande &
emulsione di acqua, carboidrati, sali
minerali e proteine. risposte? Puoi
Nelle prime fasi dello sviluppo del trovarne tante
altre, curiose
neonato, quando il latte si chiama ancora
colostro, alla miscela si aggiungono gli

e approfondite,
anticorpi della madre, che consentono al
figlio di sviluppare il suo sistema
immunitario.
Qual è il latte migliore? In teoria, non su Focus D&R:
esistono ostacoli che vietino a un
mammifero di nutrirsi del latte di un altro: il numero 59
noi umani lo sappiamo bene, visto che di
questa universalità del latte abbiamo
è in edicola!
fatto una vera e propria cultura, ma
chiunque abbia un cane o un gatto sa
bene che il latte di mucca non è una
prelibatezza solo per noi.
Tuttavia, la quantità di grasso presente
nel latte di ogni specie è calibrata sulle
esigenze energetiche dei suoi cuccioli: il
latte della foca dal cappuccio, per
esempio, è composto al 61% di grassi
perché il periodo di allattamento dura
appena quattro giorni, durante i quali il
cucciolo (che in questo periodo acquista
circa quattro chili al giorno) deve
assimilare un’enorme quantità di scorte
energetiche. Un piccolo di elefante,
invece, il cui sviluppo è più lento, beve
un latte che contiene appena il 15% di
grassi, e ancora peggio va ai cuccioli di
rinoceronte nero, che si devono
sostentare con un liquido composto di
grassi solo per lo 0,2%: per loro è più
importante assimilare acqua ed evitare la
disidratazione sotto il sole della savana.
Anche gli umani si collocano molto in
basso in questa scala: il nostro latte
contiene circa il 4% di grassi (all’incirca
quanto il latte di mucca); in compenso, è NATURA
tra quelli più ricchi di zuccheri, e quindi
tra i più dolci.
Perché i megalodonti si sono estinti?
Ci sono non-mammiferi che Forse per colpa di una supernova. Lo sostiene uno studio pubblicato
allattano? Come detto, gli unici su Astrobiology, che sottolinea come l’esplosione di una stella, una
mammiferi che non allattano sono supernova appunto, sia capace di immettere nello spazio (ed
l’ornitorinco e l’echidna. Al contrario, ci eventualmente di farli giungere nell’atmosfera terrestre) dei muoni,
sono (rari) casi di non-mammiferi che particelle subatomiche pericolose per gli esseri viventi (potrebbero causare
hanno inventato qualcosa di simile al il cancro). Il megalodonte (Carcharodon megalodon), antenato dell’attuale
latte: l’apparato digerente di piccioni e squalo bianco, sparì dalla Terra circa 2,6 milioni di anni fa, tra Pliocene e
colombe, per esempio, secerne una Pleistocene, insieme al 36% degli animali marini dell’epoca. Una vera
sostanza nutriente che viene rigurgitata estinzione di massa, legata, secondo la ricerca, proprio alle esplosioni di
nella bocca dei pulcini, i pesci discus una o più supernovae, che avrebbero manifestato i loro effetti soprattutto
essudano un muco simile a latte (la cui sugli animali di grandi dimensioni (il megalodonte poteva raggiungere i 18
produzione è governata, come negli metri di lunghezza), perché sottoposti a una dose maggiore di radiazioni.
umani, dalla prolattina) per nutrire gli Come prova di questo evento gli scienziati hanno ricordato studi recenti
avannotti, e persino un artropode, il che evidenziano la presenza sul fondale marino di un isotopo (ferro-60)
ragno saltatore Toxeus magnus, allatta i abbastanza raro sulla Terra, ma abbondante nelle supernovae. (E.V.)
suoi piccoli per circa un mese. (G.F.)

Focus | 113
Domande
& RISPOSTE

STORIA

Qual è il relitto più antico?


Tra i ritrovati finora, è quello di una nave greca temperature sono prossime allo zero, condizioni nelle
affondata 2.400 anni fa e adagiata a circa 2 km di quali gli organismi non possono degradare gli elementi in
profondità al largo della Bulgaria, nei fondali del Mar Nero. legno. La struttura è quindi quasi intatta e i ricercatori
A scoprire questo relitto, lungo circa 23 metri, è stata la hanno potuto individuarne l’albero, il timone e le panche
spedizione Black Sea Map (Maritime Archaeology Project), dei rematori. La nave greca non è però l’unico relitto
progetto di ricerca internazionale di cui fa parte individuato durante la missione: i fondali del Mar Nero,
l’Università di Southampton (Uk). Il relitto si è presentato infatti, custodiscono i resti di circa 60 imbarcazioni: da
agli studiosi ottimamente conservato, perché sotto i 150 quelle romane, cariche di anfore, alle navi ottomane usate
metri le acque del Mar Nero non hanno ossigeno e le dai pirati nel XVII secolo. (F.D.)

MONDO

Dove si trova
la Repubblica
di Uzupis?
Uzupis è un pittoresco quartiere di
Vilnius situato sulla sponda destra del
fiume che attraversa la capitale lituana.
Nel 1990, quando il Paese dichiarò la
propria indipendenza dall’Unione
Sovietica, Uzupis era una delle aree più
Georg Knoll/laif

degradate e malfamate della città. Da


allora in poi, tuttavia, il quartiere iniziò ad
attirare artisti e intellettuali, anche in virtù
dei prezzi bassi delle case. Fu però il indipendente di Uzupis, con una propria decine di laboratori, caffè, gallerie e
poeta, musicista e regista Romas Lileikis costituzione in 41 articoli ispirati ai valori un’accademia d’arte. Ha anche un
a cambiare le sorti del sobborgo, dell’anticonformismo, della libertà, della proprio presidente, un piccolo esercito
dichiarando, il primo aprile del 1997, pace e dell’amore. Oggi il quartiere conta (10 soldati) e una bandiera in quattro
l’istituzione della Repubblica circa 7.000 abitanti (fra cui molti artisti), colori, uno per ogni stagione. (R.M.)

114 | Focus
PSICHE

Si possono
controllare i sogni?
Secondo uno studio statunitense,
sì. Il segreto starebbe nella galantamina,
un farmaco utilizzato nelle terapie per le
forme leggere del morbo di Alzheimer:
assumerne piccole dosi aiuterebbe infatti
a indurre i cosiddetti “sogni lucidi”, gli
stati a metà fra la veglia e il profondo
SALUTE sonno REM, in cui ci rendiamo conto di
Quante specie di batteri si trovano sognare, e che per questo possono
permetterci di “controllare” quanto
nel corpo umano? avviene nella nostra mente.
A confermare le particolari capacità della
Circa 5.000. Lo ha scoperto una ricerca, condotta con il contributo galantamina sono i ricercatori
dell’Università di Trento e pubblicata sulla rivista Cell, basata su indagini dell’Università del Wisconsin-Madison e
genetiche e microbiologiche, oltre che su analisi costruite tramite i cosiddetti big del Lucidity Institute of Hawaii, negli Usa.
data (una quantità di informazioni particolarmente grande e diversificata). In Nei test condotti su 121 volontari, per tre
questo modo sono stati catalogati oltre 150.000 genomi batterici ed è stato notti consecutive, il 27% dei soggetti a
sensibilmente aumentato il numero di specie conosciute finora che abitano le cui era stata somministrata una dose di
varie parti del corpo umano: l’incremento è pari al 77% (si è passati da 1.500 a 4 milligrammi riferiva di avere avuto sogni
5.000). Inoltre, è stata rilevata la presenza, nelle popolazioni non occidentali lucidi, che poteva controllare, e
come quelle africane o sudamericane, di specie batteriche ormai poco comuni aumentando la dose a 8 mg la
nei Paesi industrializzati, probabilmente a causa di stili di vita diversi (dieta con un percentuale saliva al 42%. Al termine
numero maggiore di grassi, medicinali e condizioni igieniche differenti). L’obiettivo dell’esperimento, il 57% dei partecipanti
futuro è capire come queste nuove scoperte possano essere di aiuto sia nella aveva avuto almeno un sogno lucido
cura sia nella prevenzione di diverse malattie e allergie. (E.V.) grazie alla galantamina. (R.M.)
PELLE
RISPETTATA? È UN’ESIGENZA
Sicurezza, innocuità e tollerabilità. Sono le tre parole d’ordine alla base
dell’impegno L’Oréal Paris. Perché? Perché sono i tre must all’origine
di ogni fase dello sviluppo, dell’elaborazione e della realizzazione
dei trattamenti dell’azienda. Un impegno importante. Forte e rigoroso.
Confermato da una procedura di formulazione intransigente.
Ecco i punti chiave.

Parola d’ordine: rispetto.


Per l’ambiente, per gli esseri viventi, per la
pelle. La pelle, infatti, è un bene prezioso per
L’Oréal Paris. Troppo prezioso per non trat-
tarla correttamente. Ecco perché la prima
cosa da fare è “portarle rispetto”, offrendole
grande attenzione nella vita di tutti i giorni.
Come? Il primo step è sicuramente la scel-
ta del trattamento. Direttamente a contat-
to con l’epidermide, deve rispondere a re-
quisiti di sicurezza, tollerabilità ed effica-
cia, secondo gli standard più elevati. Così
come fa l’Oréal Paris. La sicurezza della pel-
le delle donne, infatti, è una priorità per l’a-
zienda, tanto che i suoi laboratori sono im-
pegnati da anni nell’applicazione di proto-
colli di formulazione estremamente rigorosi.
Il motivo è semplice. Fornire a donne e uomi-
ni formule innovative, performanti e altamen-
te sensoriali. Ma per l’Oréal Paris questi risul-
tati da soli non bastano. “Conditio sine qua
non” dell’Azienda è che “tutti i trattamen-
ti” siano formulati anche in modo da garan-
tire una innocuità ottimale ed essere per-
fettamente tollerati dalla pelle. Il proces-
so messo a punto negli anni, quindi, prevede
step estremamente rigorosi, che coinvolgo-
no numerosi esperti e integrano il principio
di anticipazione ad ogni livello di studio.
I TEST.
PROTOCOLLI SEVERISSIMI
DA SUPERARE
Poiché l’obiettivo è garantire innocuità e si-
curezza di tutte le formule, i controlli sono
numerosi e molto severi. Grazie a test inno-
vativi su pelle ricostruita, L’Oréal resta
pioniera nella creazione di protocolli di
valutazione, di tollerabilità e sicurezza.

CINQUE I PUNTI
SALIENTI:
1. Ogni ingrediente è analizzato alla luce
dei dati scientifici pubblicati e disponibili.
2. L’associazione degli ingredienti, nel-
le quantità utilizzate nelle formule, è sotto-
posta poi ad un’analisi rigorosa, tramite una

LO SAI base di dati interni unici, frutto della Ricerca


e dell’Expertise L’Oréal.
CHE... 3. In più, per validare l’innocuità degli in-
gredienti e delle formule, vengono condot-
ti dei test di sicurezza in vitro su EPISKIN,
il modello di pelle riscostruita, inventata dai
L’Oréal ricercatori L’Oréal, che è stata validata dal-
è impegnata le autorità sanitare da diversi anni e messa
per un mondo a disposizione di tutti. Questi test sono affi-
senza test dabili quanto dei test in vivo.
sugli animali 4. In un approccio al tema della sicurezza
da più di 30 anni. ancora più ampio, studi clinici in condizioni
Scopri di più su reali d’utilizzo sono realizzati sotto control-
lo dermatologico da istituti indipendenti su
Loreal-paris.it gruppi di volontari anche con pelle sensibile.
5. Per finire, la procedura di cosmetovigi-
lanza. Uno strumento che consente di moni-
torare i trattamenti durante tutto il periodo
della loro commercializzazione al fine di rile-
vare eventuali effetti indesiderabili.

LA SICUREZZA PARTE DAGLI INGREDIENTI


Altamente performanti, sono tutti selezionati con estrema attenzione e sottoposti a rigorosi protocolli
di controllo attraverso numerosi test. Senza contare che L’Oréal Paris ha deciso di non utilizzare
nei suoi trattamenti molecole controverse. Inoltre i suoi test su pelle ricostruita la rendono all’avanguardia
nell’implementazione di protocolli di valutazione, di tollerabilità e di sicurezza.
scienza
Gli scienziati dell’osservatorio di onde gravitazionali
Virgo, vicino a Pisa, tornano ad ascoltare il cielo.
Siamo andati a vedere come si preparano.

Silenzio,
lo spazio
ci parla di Andrea Parlangeli

LA VOCE DELL’UNIVERSO
L’osservatorio di onde
gravitazionali Virgo, nei pressi di
Cascina (Pisa). Ad aprile rientrerà
in funzione con una sensibilità
doppia rispetto al ciclo
precedente di osservazioni.

118 | Focus
IN ARMONIA
CON IL COSMO
Nel corso degli anni, Virgo diventa sempre
più sensibile. Così aumenta di pari passo la
sua capacità di ascoltare lo spazio e
l’ambiente circostante. «Terremoti,
sismicità naturale, passaggio di nuvole, le
onde del mare, flussi sotterranei… tutti
questi movimenti influenzano Virgo, per cui
dobbiamo capirli a fondo e distinguerli dai
suoni dell’universo», dice Stavros
Katsanevas, il direttore del consorzio Ego
che gestisce la struttura. Katsanevas è
affascinato dalla capacità di Virgo di
cogliere questa polifonia di cosmo e
ambiente. Ed è convinto che questo ci
aiuterà in futuro a prevedere l’arrivo di un
terremoto di forte intensità con qualche
(prezioso) secondo di anticipo. Il segnale
gravitazionale che si produce nell’epicentro
di un terremoto, infatti, si propaga alla
velocità della luce, molto più rapidamente
delle onde sismiche: riuscire a rilevarlo
significherebbe poter lanciare un’allerta. E
salvare molte vite.
Ego-Virgo

Focus | 119
I fenomeni più violenti dell’universo hanno un’ener-
gia capace di spazzare via la Terra in un batter di
ciglia; ma per ascoltare la loro lontana eco servono
orecchie molto sensibili. Per questo gli scienziati
della collaborazione Ligo-Virgo stanno lavorando alacremen-
te in Italia e negli Stati Uniti per tornare ad ascoltare i “suoni”
prodotti da buchi neri e stelle di neutroni. Tutto è pronto; ad
aprile ripartiranno le osservazioni. Come prima dello spetta-
del consorzio internazionale Ego (European Gravitational
Observatory) che gestisce la struttura. «Scoprire le onde gra-
vitazionali è stato facile», scherza, riferendosi alla storica first
detection del 14 settembre 2015. «Ora dobbiamo entrare nella
fase delle osservazioni continuative a tempo pieno». Sembra
semplice, ma è una sfida enorme. Anzi, proprio quella è LA sfi-
da, per uno strumento così sensibile da percepire uno sposta-
mento degli specchi principali di un centomillesimo del raggio
colo in un’orchestra che si rispetti, gli scienziati stanno cali- di un protone sui 3 km di lunghezza della struttura, l’equiva-
brando i loro strumenti. Solo che il loro intento non è quello di lente di un millesimo del diametro di un capello in rapporto
suonare, ma di mettersi in ascolto; e per farlo è necessario cre- alla distanza – 4,2 anni luce – che c’è tra noi e Proxima Centau-
are il silenzio più estremo. Per vedere come si stanno prepa- ri, la stella più vicina. Sì, perché Virgo è un enorme metro per
rando, siamo entrati nei laboratori di Cascina, vicino a Pisa. misurare le distanze con la luce laser (v. schema sotto): quando
passa un’onda gravitazionale – che per definizione è una defor-
UNA NUOVA FASE mazione dello spazio-tempo – il laser se ne accorge e lascia una
È una giornata tranquilla. Il tassista che mi accompagna già traccia registrata da un rivelatore. Il problema è che il segnale è
mi parla di Virgo. «Hanno visto una supernova, vero?», chiede. così tenue che basta il minimo disturbo a oscurarlo, dalle onde
«Non proprio», rispondo (v. Focus 300). Lui coglie l’occasione del mar Mediterraneo e dell’Atlantico al campo magnetico ter-
per aggiornarsi… chissà quante volte ha percorso in su e in giù restre, per non parlare del meteo. «Siamo ancora troppo fragili
questo tragitto per accompagnare gli ospiti dell’osservatorio. al cattivo tempo», ammette Katsenavas. Il vento, in particolare,
Nel tratto finale, la strada segue per 3 km uno dei bracci della fa vibrare le pareti degli edifici, che a loro volta introducono
struttura, dalla torre occidentale “West End” fino al quartier ge- piccoli disutrbi nel laser. È un effetto minuscolo, ma ai livelli
nerale, nel centro. L’opera si può vedere solo in parte da terra, assurdi di precisione richiesti anche questo conta, eccome.
come le linee di Nazca o le piramidi di Giza. Solo che Virgo non è I risultati ottenuti finora, però, sono entusiasmanti: «Abbia-
progettato per essere ammirato dall’alto, né tanto meno per co- mo raggiunto un livello di sensibilità doppio rispetto al ciclo di
municare con gli alieni: è piuttosto un grande orecchio puntato misure precedente, 2 anni fa. Siamo a 55 megaparsec», dice
verso il cielo, un gigantesco sensore capace di captare le
onde gravitazionali previste da Einstein più di un secolo
fa, e che lo stesso Einstein considerava troppo deboli per
poter essere mai viste. La strada è accidentata. «Colpa Virgo ascolta i terremoti,
dei mezzi agricoli che passano», dice l’autista. Siamo in
mezzo ai campi, c’è un gregge di pecore nere, fagiani, gar- anche i più piccoli, e perfino le
zette. Il prato all’ingresso è pieno di margherite.
Ad accogliermi è Stavros Katsanevas, il direttore lontane onde dell’Atlantico

TRA LASER E SPECCHI


SPECCHIO SPECCHIO
ONDA Virgo è un grande
GRAVITAZIONALE BUCHI NERI SPAZIO-TEMPO interferometro, cioè
uno strumento che
usa la luce laser per
misurare piccole
MODELLO 3D differenze di
lunghezza tra due
GUARDA 3 Ogni fascio percorre
L’ANIMAZIONE DI i 3 km di lunghezza bracci con altissima
COME FUNZIONA dell’interferometro e precisione. Nella
VIRGO torna al beam splitter.
figura, è spiegato il
funzionamento in 5
INQUADRA
LA PAGINA fasi. Quando passa
CON LA 2 Il laser raggiunge
APP un “beam splitter” e
un’onda
INFO A PAGINA 5
viene diviso in due. gravitazionale che
deforma lo spazio,
5 In condizioni normali, un braccio si
i due fasci si cancellano
1 Un sistema di e il segnale che
accorcia mentre
injection produce 4 Qui i due fasci raggiunge il fotodiodo è l’altro si allunga: si
luce laser zero. Quando passa
si ricombinano genera così un
estremamente e raggiungono un’onda gravitazionale,
stabile. un fotodiodo. invece, il fotodiodo segnale, registrato
registra un segnale. da un fotodiodo.
1.000 99,9996%
MILIARDI (1012)
L’ATTENUAZIONE
NECESSARIA PER
ELIMINARE I RUMORI AMBIENTALI LA RIFLETTIVITÀ
DEGLI SPECCHI PRINCIPALI

AMMORTIZZATO! SUPEROTTICA
I superattenuatori isolano Uno degli specchi
gli specchi dalle principali: riflette il
vibrazioni: sono miliardi di laser al 99,9996%. Un
Ego-Virgo (3)

volte meglio degli comune specchio


ammortizzatori di un’auto. arriva massimo al 90%.

ULTRA PURO
Il sistema di injection,
dove parte il fascio
laser. La stabilità
in frequenza è
superiore a quella di un
orologio atomico.

1 PARTE SU

100
LA STABILITÀ
IN FREQUENZA
MILA MILIARDI
DI MILIARDI
(1023)

Focus | 121
LA LUCE? È SOTTO VUOTO
Antonio Pasqualetti, uno dei
responsabili del sistema di vuoto
che segue per 6 km il percorso del
laser. In totale, il volume di vuoto
equivale a un palazzo di 10 piani.

Katsanevas. In questo contesto, i megaparsec sono una sorta di


tachimetro delle prestazioni della macchina: rappresentano il
raggio di osservazione, con un megaparsec che è pari a 3,26 mi-
lioni di anni luce. Più precisamente, rappresentano la distanza
entro cui Virgo è in grado di osservare le onde emesse dallo
scontro tra stelle di neutroni. I due osservatori Ligo negli Usa,
che sono di 1/3 più lunghi, arrivano a 90 e a 120 megaparsec.
7 MILA METRI CUBI,
IL VOLUME DI VUOTO

EGO-Virgo
DELLA STRUTTURA
COME UN ELETTROCARDIOGRAMMA
È il momento di entrare in sala di controllo. Ad accompagnarci
è Giovanni Losurdo. È lui che, da project leader, ha traghetta- Le frequenze sono simili a quelle udibili, si va da 10 Hz a 10 kHz.
to Virgo verso i successi del 2017, a cominciare dalla scoperta A vederla così, è una curva frastagliata poco interessante. Ma
dello scontro tra stelle di neutroni che continua a produrre è lì che, come in un elettrocardiogramma, un buon operatore
risultati scientifici di rilievo. Siamo in un punto nevralgico, sa distinguere tutti i piccoli e grandi disturbi della macchina.
questo è il “cervello” di Virgo. «Nei 3 schermi principali ci I disturbi possono essere provocati da una ventola di raffred-
sono informazioni cruciali per vedere come sta funzionando», damento, da un elicottero di passaggio o dal campo magneti-
spiega Losurdo. «Il primo è un semaforo che segnala se ci sono co terrestre. «Una parte dell’attività di preparazione è quella
problemi nelle varie parti. Nello schermo centrale ci sono le di noise hunting (“caccia al rumore”)», spiega Alessio Rocchi,
prestazioni in megaparsec. In quello a destra, invece, si può ve- responsabile del commissioning. «È un’attività certosina, alla
dere la sensibilità alle varie frequenze». In pratica, è un modo quale si dedica un gruppo di fisici specializzati. Tra i loro com-
per visualizzare quello che “ascolta” Virgo dai bassi agli acuti. piti ci sono le iniezioni di rumore: vanno sul posto con altopar-
lanti da discoteca e alzano il volume finché si vede la curva di
sensibilità cambiare. Così si può scoprire se ci sono zone vul-
GLOSSARIO nerabili. In tal caso, si va con un martello a battere sulle parti
sospette (“tapping test”), per vedere dov’è il problema».
BUCO NERO. È il corpo celeste più estremo, così Mi siedo in sala di controllo per prendere qualche appunto,
denso che nemmeno la luce può sfuggire alla sua e un ragazzo si gira verso di me: «Sei il weekly coordinator?»,
gravità oltre un limite detto “orizzonte degli eventi”. mi chiede. Si chiama Nicola ed è uno dei 7 operatori che con-
trollano la macchina 24 ore su 24, a turni di 8 ore. Mi spiega
STELLE DI NEUTRONI. Sono le stelle più dense che mi sono seduto nel posto normalmente occupato dalla
dopo i buchi neri. Un cucchiaio di materia che le persona che coordina le attività. Scopro così che questa set-
compone pesa come una montagna sulla Terra. timana è di turno Julia Casanueva Diaz, una giovane spagnola
che parla 4 lingue. È lei che tiene le fila della riunione giorna-
FIRST DETECTION. Prima osservazione delle onde liera delle 15:30. La riunione inizia puntuale, con i colleghi di
gravitazionali, avvenuta il 14 settembre 2015. altre sedi, in Italia, in Francia, in Polonia, collegati online. Si
parla di glitches, fast unlock, c’è una delle torri aperta… Non
SUPERNOVA. Esplosione di una stella di grande ci capisco niente, se non il fatto che la macchina è ferma e che
massa. Produce una stella di neutroni o un buco nero. ci sono grane dappertutto. Rocchi mi tranquillizza: «Abbia-
mo interrotto il funzionamento perché dovevamo sostituire
INTERFEROMETRO. Strumento che usa il laser per un elemento difettoso. In questi casi tutti ne approfittano per
misurare le distanze in modo estremamente preciso. fare quegli interventi che normalmente restano in sospeso».
E allora si lotta contro il tempo per capire ed eliminare le pic-
SUPERATTENUATORI. Elementi che servono a cole instabilità elettriche che potrebbero essere scambiate per
isolare gli specchi principali dalle vibrazioni del onde gravitazionali (i glitches). E le minuscole instabilità del
mondo esterno. laser che fanno perdere il controllo del sistema (i fast unlock).
Intanto è ora di affrettarci, la giornata sta per finire. Con Mas-
ADALBERTO GIAZOTTO. Insieme al francese Alain simo, il fotografo, e Valerio, responsabile comunicazione, an-
Brillet è il padre di Virgo. Per molti avrebbe meritato il diamo a fare qualche scatto. Cominciamo dall’injection, dove
premio Nobel (v. Focus n. 292). complessi gruppi di ottiche stabilizzano la sorgente laser che
dà vita a tutta la macchina. Per entrare è necessario indossa-
COMMISSIONING. Attività di messa a punto di un re tuta, calzari, mascherina e occhiali, per evitare che la più
grande osservatorio come Virgo, in vista delle piccola particella di pulviscolo possa contaminare le ottiche:
osservazioni. sarebbe un disastro. Il livello di pulizia è superiore perfino a
quello delle clean room dell’industria elettronica. E non si può
stare dentro più di pochi minuti, perché la temperatura corpo-

122 | Focus
Adesso la sensibilità è
rea disturberebbe il laser. Rubiamo qualche foto e poi siamo
nel tunnel dove si trova uno dei sistemi di vuoto più grandi
della Terra: 7mila metri cubi, come un edificio di 10 piani. Se
si aprisse un varco, ci risucchierebbe tutti come un grande raddoppiata: si vedono dieci
aspirapolvere. Il vuoto è mille miliardi di volte più spinto
di quello usato per gli alimenti: serve a eliminare i rumori volte più stelle di prima
e le molecole d’aria che possono disturbare il laser nel suo
percorso.
Quando torno in sala di controllo, ritrovo Julia al suo po-
IL FASCINO DEI BUCHI NERI sto. «Sei sempre qui!», scherzo. Lei mi guarda e sorride. «C’è
Infine entriamo in una sala piena di torri metalliche alte più di molto da fare?». «Sì, tra due settimane inizieranno le misure
10 metri. Sono i superattenuatori, il fiore all’occhiello di Virgo, e non si potrà più intervenire. Presto il ritmo di lavoro dimi-
una tecnologia chiave nella quale l’Italia primeggia nel mondo nuirà… e non sarà facile. Dobbiamo imparare a staccarci dalla
da almeno trent’anni. Sono grandi ammortizzatori capaci di macchina». D’altra parte, questo è proprio quello che vuole
isolare gli specchi principali – quelli che fissano la distanza Stavros, il direttore. «Da aprile cambierà il nostro modo di
esatta del percorso del laser – da tutte le vibrazioni del mondo lavorare: gli eventi saranno subito resi pubblici e comunica-
esterno. A idearli è stato il padre di Virgo, Adalberto Giazotto, ti agli astronomi, perché li possano cercare con i telescopi. I
in un periodo in cui tutto il progetto sembrava un sogno im- singoli scontri tra buchi neri non saranno nemmeno più pub-
possibile, come racconta lo stesso Giazotto nel suo libro La blicati, mentre speriamo di scoprire fenomeni nuovi, come
musica nascosta dell’universo (Einaudi). La struttura prin- una supernova».
cipale è ancora quella pensata da lui: una cascata di pendoli, Su quello che si potrà osservare, ognuno ha le sue aspettati-
molle e sistemi di controllo in sequenza, in fondo alla quale ve. «Più di ogni cosa, mi affascinano i buchi neri», confessa
sono appesi gli specchi. «Una volta installati, i superattenua- Ettore Majorana, nipote del fisico teorico scomparso nel
tori devono essere regolati», dice Valerio. «È come accordare 1938. «Nella relatività di Einstein, non si può definire lo spa-
uno strumento musicale». E qui scopro che proprio lui è uno zio senza la massa o l’energia. Di fatto, lo spazio, la massa e
degli esperti di queste strutture. A questo punto anche Mas- l’energia sono un tutt’uno. Un buco nero incarna tutto ciò, e
simo confessa: «Non sembra, ma sono il responsabile dell’im- rappresenta l’orizzonte oltre il quale la nostra conoscenza
pianto elettrico». Qui tutti, insomma, hanno un ruolo nello oggi non può arrivare. Per questo mi attira. L’orizzonte mi ha
sviluppo della macchina. sempre affascinato, fin da bambino».
Legno, il MultiPly Milan è una struttura, progettata dallo studio londinese Waugh Thistleton Architects con AHEC
materiale (American Hardwood Export Council), che assomiglia a un mobile componibile... ma gigantesco. Alta 10

delle città metri e lunga 18, promette di essere una giocosa installazione formata da un labirinto di spazi interconnessi.
Dal suo interno il visitatore potrà osservare l’edificio cinquecentesco dell’Università di Milano da nuove
del futuro prospettive e, allo stesso tempo, ripensare il modo in cui si progetteranno le case e le città in futuro.

124 | Focus
Interni
per il
FUORISALONE

Esterno
Le installazioni
O
gni anno, in primavera, Mila- CREATIVITÀ. Anche quest’anno la rivista
no e l’Italia diventano l’om- Interni e il suo direttore Gilda Bojardi
artistiche per il belico del mondo del design
e dell’arredamento. Merito
(che nel 1990 ha “inventato” il FuoriSa-
lone) assumeranno un ruolo guida agli
FuoriSalone di della Milano Design Week che in una
settimana raccoglie il Salone del Mobile,
eventi nella settimana, realizzando diver-
se installazioni sperimentali in vari luoghi
Milano hanno un la più importante manifestazione inter- simbolo di Milano – dall’Università degli

tema originale:
nazionale dedicata all’arredamento, e il Studi (Ca’ Granda) all’Orto Botanico di
FuoriSalone, una serie di eventi che si Brera. Le installazioni di quest’anno –

architettura e svolgono in tutta la città per gli appas-


sionati, i curiosi e gli addetti ai lavori.
esposte dall’8 al 19 aprile – hanno un tema
comune, Human Spaces, che mette al
design sono a Nel 2018 – l’anno dei record – le due ma-
nifestazioni hanno attirato oltre mezzo
primo posto l’uomo, la sostenibilità am-
bientale, il rispetto per la natura e l’eco-
servizio della vita. milione di persone provenienti da 188
Paesi.
nomia circolare. Ve le presentiamo in
queste pagine.

Aiutare il Una richiesta di aiuto prende forma nel cortile d’onore dell’Università Statale di Milano grazie a una
Pianeta, grande installazione luminosa. È la lapidaria scritta HELP, formata da circa due tonnellate di tappi di

aiutare gli plastica contenuti in sacchi di reti rosse per alimenti e ingabbiati in uno scheletro di metallo. L’ha
realizzata Maria Cristina Finucci con il supporto di One Ocean Foundation. L’artista aveva disegnato
uomini questo “grido” già in passato, al Foro Romano (2018) e sull’isola di Mozia (2016).

Focus | 125
I pilastri Il Cortile della Farmacia dell’Università Statale di Milano (progettato nel ’400 dal Filarete) verrà trasformato
del da sette torri alte cinque metri rivestite d’erba che riprendono, ribaltandole, le curve architettoniche delle

riposo
arcate e dei pilastri del colonnato. L’installazione «è un invito ai visitatori a rilassarsi ai piedi delle torri e
riposare lasciandosi alle spalle il caos della città e della vita contemporanea», spiegano i Campana Brothers,
i due designer brasiliani che l’hanno progettata in collaborazione con Apex Brasil.

Il gigante spiaggiato
nel centro di Milano
Come se il mare si fosse prosciugato, la sagoma di uno
yacht è rimasta placidamente adagiata all’interno del Cortile
del ’700 dell’Università Statale di Milano.
L’installazione è stata realizzata da Piero Lissoni, uno dei
designer italiani più noti nel mondo, per i cantieri navali
Sanlorenzo che costruiscono yacht su misura. L’opera
richiama le strutture in legno che i maestri d’ascia
costruivano un tempo.

La foresta Tra i circa 14 milioni di alberi distrutti dal maltempo nel novembre 2018 in Friuli, Veneto e Trentino-Alto Adige ci
dei sono i secolari abeti rossi della foresta di Paneveggio il cui legno, per le sue caratteristiche acustiche, è considerato

violini
ideale per la realizzazione di strumenti musicali. Con l’installazione La foresta di violini, lo studio di architettura
Piuarch, in collaborazione con Citylife, vuole omaggiare le foreste e i territori coinvolti dal disastro. Due enormi fusti
caduti di abeti rossi di circa 12 metri, sorretti da un gigantesco cavalletto architettonico in legno grezzo, fuoriescono dalle
logge nord del primo piano sul Cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano.

126 | Focus
Il tessile
Made in
Taiwan
L’installazione braIN TAIWAN nasce per
presentare l’industria tessile taiwanese e il

Il giardino circolare
fatto che sia realizzata a Milano, la capitale
italiana della moda, può sembrare una
provocazione. In realtà più che provocare, realizzato con i funghi
sorprende. L’installazione realizzata da The
Meet Lab presenta infatti alcuni prodotti All’interno dell’Orto Botanico di Brera lo studio Carlo Ratti Associati
davvero innovativi: una membrana che grazie sperimenterà, in collaborazione con Eni, l’uso di un materiale da
ai suoi quasi cinque miliardi di nano-pori per costruzione inaspettato: i funghi, la cui parte sotterranea – il micelio
centimetro quadrato, rivoluzionerà i tessuti – sarà utilizzata per creare quattro strutture architettoniche giganti. Il
traspiranti; i tessuti in grafene; e quelli ricavati progetto è incentrato sul tema dell’economia circolare e punta a
dagli scarti della lavorazione del pesce che, creare un’architettura naturale, che parta dal giardino e infine ci possa
oltre a non irritare la pelle ed essere piacevoli ritornare, in modo del tutto sostenibile. Alla fine dell’esposizione,
al tatto, hanno la proprietà di inattivare le infatti, le strutture saranno smantellate e restituite alla terra, dando
molecole dell’odore. Chi l’avrebbe mai detto. inizio a un nuovo ciclo virtuoso di crescita.

Un pieno di L’Arco della Pace di Milano si trasformerà in una avveniristica stazione di ricarica per auto elettriche, grazie
elettricità all’installazione degli architetti Hani Rashid e Lise Anne Couture. La loro idea è semplice: come impiegare il

per l’auto e tempo se si ha la necessità di ricaricare le batterie quando si è in viaggio? Perché non trasformare la sosta

per se stessi
in un momento di incontro con gli altri e di “ricarica” personale? La struttura ideata dai due architetti in
collaborazione con Audi vuole rispondere proprio a questa esigenza.

Focus | 127
COSA RISCHI
CON IL TUO
IMPIANTO ARIA?
In azienda va gestito dal punto di
vista tecnico e giuridico. Chiediamo
all’esperto come tutelarsi

G
li impianti aria possono essere una delle Dottor Casa, lei è un igienista aeraulico,
principali cause di inquinamento indoor cosa significa?
e nel caso di un’azienda, dove molte Sono uno specialista che si occupa dell’igiene degli
persone sono presenti per ore, i rischi sono impianti di trattamento aria, affinché non eroghino
notevoli: il rischio per la salute, il rischio di aria contaminata dal punto di vista chimico, fisico o
sanzioni e cause legali, il rischio di sprecare denaro microbiologico.
in consumi non necessari e interventi non definitivi.
Come tutelarsi? Lo chiediamo ad Andrea Casa, Socio Come ha intrapreso questa professione?
fondatore e Presidente Emerito dell’Associazione Il mio interesse è nato da due esperienze specifiche.
Italiana degli Igienisti dei Sistemi Aeuralici (AIISA), Fin da piccolo, a causa di una malattia, ho imparato
primo membro europeo ammesso al Board of molto bene quanto sia importante poter respirare
Directors di NADCA (National Air Duct Cleaners aria salubre e quali drammatiche conseguenze
Association - USA) e fondatore di Alisea, azienda di possono derivare da un’infezione alle vie respiratore.
riferimento nella gestione igienica degli impianti aria. Questo mio background mi ha spinto a interessarmi
a fondo quando da ragazzo ho visto negli Stati Uniti
dei “ducts cleaners” all’opera, pulitori dei condotti
dell’aria, un’attività sconosciuta in Italia a cui ho
continuato a pensare anche se stavo studiando
giurisprudenza.

Andrea Casa, giurista e igienista aeraulico, offre ai


suoi clienti una tutela tecnica e legale completa.
Focus per

Come si conciliano gli impianti ad aria con


la sua laurea in giurisprudenza? UN METODO GARANTITO
È più o meno quello che mi dissero i miei
genitori, ma io ero deciso e fondai la mia
CON TUTELA LEGALE
start up. I primi anni di Alisea furono duri e mi Alisea da 20 anni si occupa della gestione degli
accorsi ben presto che in un mercato di tecnici impianti aria e ha messo a punto un metodo che offre
la posizione di un giurista era quanto meno all’imprenditore la massima tutela, tecnica e legale,
singolare. Decisi quindi di conseguire una perché si poggia su quattro pilastri concreti.
formazione tecnica di alto livello, seguendo i

1 APPROCCIO
programmi di formazione NADCA.

Lei quindi è giurista e tecnico di impianti CON SISTEMA


ad aria? INTEGRATO
Sì e ritengo sia stato l’elemento determinante
per il successo di Alisea perché sappiamo
coniugare l’eccellenza tecnica degli interventi È in 3 fasi: valutazione in cui viene redatto il Documento
con la piena comprensione delle dinamiche di Valutazione del Rischio, gestione Alisea con la messa in
legali. Sappiamo perfettamente cosa è opera di tutte le azioni correttive di pulizia e disinfezione,
necessario per assicurare alle aziende la più comunicazione per formare il personale e mostrare
solida tutela legale, oggi sempre più importante l’impegno dell’azienda.
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animali

Il mondo visto
da me
(e fotografato)

testo di Irene Santoni - foto di Berta

Com’è il mondo visto dai


nostri amici a quattro
zampe? Ve lo mostriamo
B erta è un incrocio tra un husky e un bracco di Weimar:
ha un anno e mezzo e una vitalità da cucciolona. Non
mi sarei mai aspettata che – dato il suo carattere espansivo e

grazie a Berta, che per


irruento – avrebbe indossato una piccola action camera al collo
senza ribellarsi, per trasformarsi in una fotoreporter in grado

qualche ora ha girato con di registrare un “pomeriggio di un giorno da cani” in giro per i
parchi e le strade della nostra città, Firenze. Eppure è ciò che è
una piccola fotocamera successo, come documentano le sue foto.

appesa al collo. PROFESSIONISTA DEL MESTIERE


Lo mettiamo subito in chiaro, per fugare i dubbi dei più sensi-
bili: per realizzare questo articolo non è stato maltrattato alcun
animale. Anzi, Berta si è prestata a portare l’action camera senza
neppure accorgersi di avere qualcosa di voluminoso appeso al
collare. Soltanto quando ho iniziato a scattare, azionando la
macchina fotografica con un telecomando, è rimasta un po’
spaesata dal click automatico che proveniva dall’apparecchio.
Al quinto scatto, però, già non ci faceva più caso.

CAREZZE E BISCOTTINI
Per Berta è stata una giornata tutto sommato normale, a parte la
dose maggiorata di biscottini che le davo per premiarla tutte le
volte che rimaneva ferma e in una posizione adatta per scattare
le foto. D’altra parte non tutte riuscivano bene: niente e nessu-
no poteva impedirle di annusare a terra, e quindi di abbassare
la testa coprendo l’obbiettivo, quando più le pareva. Oppure,
al parco, di mettersi improvvisamente a correre o a rotolarsi
per terra. Così, ogni 10 foto scattate, più o meno soltanto una è
risultata accettabile.
Più sorpresi di lei erano i passanti, tra cui molti turisti, che mi
chiedevano spiegazioni in tutte le lingue. O i padroni degli altri
cani, di cui molti erano interessati a replicare la nostra esperien-
za. Il maggiore successo di pubblico, però, lo abbiamo conquista-
to al bistrot dove abbiamo pranzato: zampe sul tavolo e action
camera al collo, Berta sembrava una turista incontentabile.

130 | Focus
IN POSA PER LA PARTENZA
Ecco Berta nel suo posto
preferito della casa (cioè il mio
letto), con la action camera già
fissata al collare.
Lo sguardo è quello attento di
chi non vede l’ora di uscire e
aspetta solo il mio “andiamo”.
Prima di farlo, però, dà uno
sguardo alla finestra (nella
pagina accanto, a sinistra):
non piove, si va.

Focus | 131
UN MONDO DI GIOIE
In queste pagine, una
carrellata di immagini delle
cose che Berta ama di più: i
suoi amici cani al parco sotto
casa, con cui giocare ed
eventualmente mordersi la
coda. Il cibo, quello nella sua
ciotola ma soprattutto il mio,
al quale “punta”
spudoratamente sapendo che,
quasi sempre, ne guadagnerà
almeno un assaggio. Infine io,
al mattino presto, un attimo
prima che Berta salti sul letto
per svegliarmi del tutto.

132 | Focus
Che cosa ama fare di più
Berta? Saltare sul mio
letto, meglio se io sto
dormendo, correre e giocare
al parco, ma soprattutto
mangiare, praticamente
qualsiasi cosa

Focus | 133
Perché il legno non sa di
biscotto? E perché quel
barboncino la ignora così
scortesemente? E per
quale motivo le tocca, di
nuovo, salire in auto? Forse
anche lei si fa domande...

CHE COSA NON LE PIACE


Berta è un cane felice, ma
alcune cose la innervosiscono.
Non le piace, per esempio, che
i bastoncini di legno abbiano
un sapore così scarso: ci
gioca, ma per poco. E ci
rimane male quando un altro
cane la ignora: lei farebbe
amicizia con tutti. Andare al
supermercato, poi, la manda in
confusione: troppa gente e
troppi oggetti (non ha ancora
capito che i biscotti vengono
da lì). Anche girare in macchina
per lei è un po’ una sofferenza.
Sa che deve stare ferma e non
disturbare chi guida.

134 | Focus
COM’È, DAVVERO, UNA “VISTA DA CANI”
Come vedono il mondo gli occhi di Berta dai cani sono un po’ meno definiti nei sanno sfruttare altri canali di percezione.
e dei suoi simili? Per cominciare, un po’ contorni: la loro acuità visiva è infatti da A partire dal naso: il tartufo dei cani
meno colorato: i cani possono infatti 4 a 8 volte peggiore rispetto a quella contiene 300 milioni di recettori olfattivi,
distinguere il blu dal giallo, ma non il umana. In compenso, ci vedono meglio contro i 6 milioni del naso umano. Le
verde dal rosso, che percepiscono come al buio e nella penombra, perché nella informazioni olfattive sono così molto più
sfumature di grigio (la loro visione è loro retina hanno molti più bastoncelli numerose e accurate delle nostre. Non
simile a quella dei daltonici). I loro occhi (deputati alla visione notturna). In più, i solo, in uno studio pubblicato sul Journal
infatti hanno solo due tipi di coni, le cani hanno una percezione migliore del of Comparative Psychology pare che
cellule della retina deputate alla movimento. informazioni veicolate dall’olfatto
percezione dei colori, mentre noi ne Il mondo dal punto di vista dei cani è però permettano ai cani di creare nel cervello
abbiamo tre. Non solo: gli oggetti visti ugualmente ricco di informazioni, perché un’immagine corrispondente.

Focus | 135
a cura di Emanuele Cisotti e Roberto Graziosi

A CONFRONTO FITBIT
CHARGE 3
È un modello di
TECNOLOGIA

FITBIT CHARGE 3
fascia media di una
casa (Fitbit) che ha
fatto da pioniere nel
mercato dei fitness
tracker. Ha tanti

CONTRO
optional: ideale pure
per i non sportivi.

XIAOMI MI BAND 3
S i chiamano fitness band o fitness
tracker, sono “bracciali intelligenti”
Occhio alle misure. Come si
comportano, in generale? Su alcuni
10 MILA È IL
NUMERO DI
PASSI CHE
L’ORGANIZZAZIONE
MONDIALE PER LA
che monitorano la nostra attività fisica, sia aspetti bene, per esempio nella SANITÀ CONSIGLIA DI
quando facciamo sport sia quando misurazione del battito cardiaco la cui FARE OGNI GIORNO
compiamo semplici gesti del quotidiano, accuratezza (a patto di indossare il
come camminare, fare le scale, andare in cinturino in modo stretto) è paragonabile a
bicicletta... Sono l’evoluzione di una quella dei tradizionali cardiofrequenzimetri
categoria di prodotti nata qualche anno fa, che richiedono di indossare la fascia al
anche sull’onda della raccomandazione torace. Su altro, invece, occorre essere un
dell’Organizzazione Mondiale per la po’ più... tolleranti, mettendo in preventivo, XIAOMI
MI BAND 3
Sanità, che fissava in 10.000 il numero di per esempio, che il contapassi si attivi È il fiore all’occhiello
passi da compiere ogni giorno per avere anche mentre guidiamo l’auto, ingannato di Xiaomi (si legge
benefici contro ipertensione, sovrappeso, forse dai movimenti del nostro braccio. “sciaùmi”), l’azienda
cinese leader nel
stress... A differenza dei contapassi Nel complesso si tratta di accessori mercato degli
dell’epoca – che avevano “a bordo” piacevoli da indossare, ma soprattutto, di “indossabili”.
soltanto un accelerometro e, come il nome strumenti che possono aiutarci a prendere Indicato per chi
bada alla sostanza.
lasciava intendere, tenevano solo il conto consapevolezza del nostro stile di vita e
dei passi – i fitness tracker funzionano spronarci a cambiarlo, se è il caso.
(quasi) come piccoli personal trainer. Noi
In collaborazione con:
abbiamo messo a confronto il Fitbit
Charge 3 – un modello di fascia media del
marchio che, diversi anni fa, ha “creato”
questa categoria di prodotti – con lo
Xiaomi Mi Band 3, cioè il concorrente
proposto dall’azienda cinese che nel 2018 Il design è un punto di forza di Fitbit: Offre la possibilità di monitorare
FITBIT CHARGE 3

lo stile è elegante, la chiusura ad decine di attività, inclusi il nuoto (è


ha conquistato la vetta del mercato della anello salda, la scocca in metallo impermeabile), i pesi in palestra e il
“tecnologia indossabile”. robusta e accurata. Il display è un ciclismo. Tra i punti di forza: la
touchscreen oled, ampio e luminoso capacità di accorgersi (dall’analisi
Altro che contapassi! Abbiamo scoperto abbastanza da consentire di leggere del battito cardiaco) se iniziamo a
innanzitutto che sono piccoli concentrati di le informazioni in modo agevole fare un’attività (ma non sempre
tecnologia. Oltre al “solito” accelerometro anche sotto la luce del sole. indovina quale!). Accoppiandosi via
Sensibile al punto giusto, lo schermo bluetooth allo smartphone ne sfrutta
(che conta i passi analizzando le consente di sfogliare le voci del il gps per calcolare le distanze in
oscillazioni del braccio durante la menu con una “strisciata” del dito. modo preciso negli sport all’aperto.
camminata), questi tracker hanno un 4,5 4
sensore che rileva il battito cardiaco
direttamente sul polso (sfruttando una
DESIGN & DISPLAY SPORT
tecnologia di misurazione ottica chiamata
ppg o fotopletismografia), alcuni (nella
Il look è un po’ alla buona, con un L’offerta degli sport supportati è più
XIAOMI MI BAND 3

nostra prova, solo il Fitbit) hanno anche bracciale in gomma pensato per limitata, ma quelli... obbligatori ci
l’altimetro (se fate le scale a piedi, vi conta “ospitare” il sensore. Il display è sono tutti: tra questi camminata,
oled anche in questo caso, ma corsa e bici, tutti sia in versione
i piani!) e tutti si collegano via bluetooth rispetto al concorrente è più piccolo indoor (su tapis roulant e cyclette)
allo smartphone: non solo per inviare i dati e meno leggibile alla luce. Anche qui sia in versione all’aperto. Quando si
raccolti (da consultare attraverso le app, si sfoglia il menu col dito, ma per inizia una sessione di allenamento,
selezionare una voce occorre gli va “comunicato” perché
vedi riquadro), ma anche per regalare una “cliccare” su un pulsante integrato altrimenti lui non se ne accorge in
serie di altre funzioni optional (vedi) che nello schermo. Che fa cilecca automatico. Questo non vale per la
permettono a questi oggetti di essere quando le dita sono un po’ umide... funzione contapassi, sempre attiva.

apprezzati anche da coloro che al fitness 3 2,5


sono meno interessati...

136 | Focus
È una parte importante del Fitbit ha tante funzioni “optional”. Abituati a ricaricare il cellulare ogni Il prezzo di listino è di 149 euro (ma

FITBIT CHARGE 3
“pacchetto”, al pari del dispositivo Associandolo allo smartphone, si sera, si resta spiazzati nel verificare su qualche sito di ecommerce si
stesso: disponibile sia per Android può impostare affinché mostri una che con questi oggetti l’autonomia è trovano offerte a prezzi inferiori): non
sia per iPhone, mostra dati e grafici notifica quando arriva un messaggio molto più lunga: col Fitbit si arriva a proprio regalato, ma la cifra si
su battito cardiaco, calorie ecc. sia su WhatsApp o un commento su 5 o 6 giorni, variabili a seconda giustifica (almeno in parte!) con la
durante l’attività, sia dopo, come Facebook oppure quando squilla il dell’attività svolta. Disattivando il qualità superiore dei materiali usati e
riepilogo. Dà informazioni sulla cellulare: utile per chi di solito tiene monitoraggio continuo del battito con l’accuratezza con cui il Fitbit è
qualità del sonno (incrociando i dati il telefono in una borsa, per cardiaco (che consuma molta assemblato. In più, alle spalle ha
su movimenti e battito cardiaco) e, esempio. Occhio: se si attivano energia) e attivandolo solo “al un’azienda che ha fatto da apripista
per le donne, fornisce dati su ciclo troppe app, si rischia... una pioggia bisogno”, l’autonomia finisce per in questo mercato e che, ancora
mestruale e periodo di ovulazione. di notifiche (e la batteria ne risente). raddoppiare, se non triplicare. oggi, investe in ricerca e sviluppo.

4,5 4,5 4,5 3

LA APP ALTRE FUNZIONI AUTONOMIA PREZZO

Un po’ spartana, ma la app Xiaomi Anche lo Xiaomi avverte quando Prestazioni da maratoneta anche per È uno dei suoi punti di forza: a 29,90
XIAOMI MI BAND 3

ha ciò che occorre per fare tesoro arrivano messaggi o chiamate sullo Xiaomi. Valgono praticamente tutte euro è senza ombra di dubbio il
dei dati raccolti. Anche in questo smartphone. Qui, con lo schermo le considerazioni fatte per il Fitbit, prodotto col migliore rapporto
caso si può usarla durante lo sport, più piccolo, la lettura dei messaggi con la differenza che, grazie a un qualità/prezzo della sua categoria.
per seguire “in diretta” i dati sullo risulta meno agevole. Come il suo display meno dispendioso di Non ruba l’occhio come il rivale, e
schermo dello smartphone o a fine concorrente, fa anche da sveglia: energia, l’autonomia è persino nemmeno provoca la stessa
allenamento per analizzare con per impostarla serve lo smartphone, maggiore: non tanto nell’uso gratificante sensazione di
calma grafici e andamenti. A ma poi quest’ultimo si può spegnere “sportivo” (6 giorni circa anche qui), “piacevolezza” che il Fitbit regala
differenza del Fitbit, che ha una (a vantaggio della batteria). Farsi quanto nella modalità con sensore quanto si tocca il cinturino satinato,
versione consultabile dal computer, svegliare da una vibrazione al polso cardiaco spento, con cui si può però “sul campo” è preciso ed
qui la app è solo per smartphone. è dolce, ma forse non adatto a chi arrivare a 20 giorni prima che sia efficace: per chi bada al sodo è
ha il sonno pesante! necessario ricaricarlo. certamente l’ideale.
4
4 5 5

Focus | 137
arte

Tutto è contemporaneo, scrive


Vittorio Sgarbi, ricordando la lezione
del suo maestro. E lo fa mostrandoci
accostamenti arditi, ma eloquenti.

L’ARTE
È UNA
LINEA
SOLA
di Vittorio Sgarbi

S ono passati quasi cin-


quant’anni. E per qualcu-
no sarà ancora oggi una
novità. Ma io non posso
dimenticare quel pomeriggio di aprile
del 1971 quando Francesco Arcangeli, il
mio maestro più che professore di storia
dell’arte all’Università di Bologna, nella
a Jackson Pollock, oltre i confini tempo-
rali e spaziali che separano i due artisti.
Ma il cuore di quell’insegnamento, tra
affinità e “tramandi”, era la definizione
di arte astratta oltre i codici della crono-
logica contemporaneità. Certo da lì deri-
vava il convincimento (non solo mio) che
tutta l’arte è arte contemporanea. Ma il
stessa aula in cui più di vent’anni prima percorso correva parallelo alle rifles-
Roberto Longhi aveva aperto nuove stra- sioni di grandi studiosi, come Ranuccio
de alla critica d’arte e inaugurato la Pa- Bianchi Bandinelli (archeologo e ami-
danía, ci mostrava sulle fotografie (erano co di Roberto Longhi), tra “organicità”
probabilmente in bianco e nero, ma qui il e “astrazione”. Dunque un argomento
ricordo si fa più impreciso) le corrispon- metastorico che non corrispondeva a
denze e le coincidenze fra artisti e opere correnti o a tendenze, ma a concetti
lontane, nell’ardito viaggio da Wiligelmo e a visioni. Nessun dubbio che vi sia

138 | Focus
De Agostini/Getty Images
PARALLELISMI
Le geometrie della
Leggenda della vera
croce (1452-1466) di
Piero della
Francesca (in alto)
riprese nella
Composizione in blu,
rosso e giallo (1921)
di Piet Mondrian.

Uig/Getty Images

Focus | 139
De Agostini/Getty Images

astrazione negli idoli cicladici modellati na e il Medioevo, fino a penetrare nella così autonomo e originale da sentire tut-
nell’antica Età del bronzo tra il 3200 e il discussione tra astrattismo e realismo ta l’energia di Jackson Pollock, sfidando
2000 a.C., al punto da corrispondere for- nell’arte contemporanea, osservando la lettura liquidatoria di Longhi che ne
malmente con le invenzioni di Constan- che nel giudizio critico restava valido il condannava l’“estetismo dell’angoscia”;
tin Brâncuși, lo scultore rumeno scom- metro della storia dell’arte antica. Arcangeli vedeva la vitalità di Jean Fau-
parso nel 1957. E astrazione non vuol dire trier e Wols avvicinati a Giorgio Morandi,
assenza di passione, perché in Brâncuși OLTRE LA FORMA in un ardito accostamento all’informale
c’è una tensione così forte che non è solo Più di ogni altro Arcangeli era coinvolto che gli costò la sconfessione e il ripudio
di natura intellettuale, ma totalizzante, dal naturalismo, intensivamente cercato da parte del grande pittore. Arcangeli si
pervasiva. In una parola: appassionante. dagli artisti dell’area padana, e in partico- era avviato in un territorio inesplora-
Non sarebbe stato facile spiegarlo. Pro- lare bolognese, sulla scia della pittura del- to, oltre i limiti segnati dai suoi maestri,
babilmente Arcangeli sentiva la sugge- la realtà che aveva il più alto paradigma in arrivando a fondere naturalismo e in-
stione dei temi dello storico dell’arte Ra- Caravaggio, secondo la lezione insupera- formale, e a riconoscere in alcuni artisti
nuccio Bianchi Bandinelli che si inseriva ta di Roberto Longhi. Il suo pensiero era bolognesi e lombardi, come Ennio Mor-
autorevolmente nel dibattito, allora vi-
vissimo, sulla contrapposizione tra arte
astratta e arte figurativa, trasferendola
nel contesto dell’arte greco-romana. La
sua posizione ideologica era contraria
all’arte astratta, intesa come prodotto di
una deplorabile tendenza all’irrazionale,
pur cercando di mantenere la distanza
tra giudizio “politico” e critica storico-
artistica.

LA FINE DELL’ARTE ANTICA


Lo stesso Bianchi Bandinelli definiva il
suo saggio Organicità e astrazione: “quel
Album/Joseph Martin/Mondadori Portfolio

libello maledetto”. Nel volume Bianchi


Bandinelli analizzava i rapporti tra la
nostra cultura e l’arte della Grecia antica
(quest’ultima non era un’arte “idealisti-
ca”, bensì “della realtà”); studiava il pro-
blema della cosiddetta “decadenza della
forma” nel trapasso tra l’antichità roma-

140 | Focus
Due artisti così lontani nel
tempo e nello stile come
Piero della Francesca e
Piet Mondrian hanno

UigG/Getty Images
molti punti in comune
marmo e delle travi del soffitto, nell’epi-
sodio dell’Incontro, mostra una lineare
geometria di linee verticali e orizzontali,
senza ammettere diagonali, esattamente
come nel linguaggio di Mondrian. Un ri-
gore assoluto, uno spazio prima mentale
che fisico, lo splendore della ragione. E da
REALISMO E quel momento avremmo capito che Pie-
ASTRATTISMO
Piero della
ro della Francesca è in realtà un artista
Francesca e Piet astratto, perché anche i suoi, come quelli
Mondrian sono di Mondrian, sono teoremi geometrici.
guidati da un
analogo ordine
Dietro quelle considerazioni del mio
mentale, di pure maestro c’era il ricordo di un’esperienza
geometrie. emozionante. Arcangeli aveva visto dal
vivo un dipinto di Mondrian per la prima
volta nel 1956, a Roma alla Galleria na-
lotti, Pompilio Mandelli, Vasco Bendini, vera croce (vedi foto) dipinti nella chiesa zionale d’arte moderna, nell’allestimen-
Mattia Moreni, Sergio Vacchi e Sergio di San Francesco ad Arezzo. to di Carlo Scarpa. Fu un’illuminazione
Romiti, gli “ultimi” naturalisti. È in que- Quel giorno, noi giovani allievi erava- che lo portò a contrastare la linea marxi-
ste avventure della libertà che Arcangeli mo davanti a vecchie diapositive proiet- sta di Bianchi Bandinelli proprio nello
appariva inimitabile e trascinante, e con tate in quell’aula buia, a scoprire mondi stesso anno di Organicità e astrazione.
argomenti spesso convincenti. Ma nulla lontani e apparentemente incomunican- Forse era anche prevenuto (aveva già
del suo pensiero è paragonabile alla elo- ti. E invece, ecco: la storia delle forme ci manifestato il suo antagonismo nei con-
quente risposta a Bianchi Bandinelli con diceva il contrario; ci faceva sentire, nel fronti di Van Gogh e di Picasso), ma in
la sovrapposizione di Piet Mondrian a rigore geometrico dell’uno e dell’altro, quel momento capì che Mondrian, come
Piero della Francesca, e non solo a quello un’affinità profonda. Oltre alla artico- e più dell’amatissimo Morandi, indicava
assoluto e sintetico della Flagellazione di lazione del grande affresco in spazio l’ultimo confine di un ordine del mondo
Urbino, ma anche a quello epico e narra- esterno e spazio interno, separati da una che dal mondo greco a Piero della Fran-
tivo dell’Incontro tra Salomone e la regina solennissima colonna corinzia, anche il cesca arriva integro ai nostri giorni. Nul-
di Saba e negli affreschi con le storie della particolare delle auliche specchiature di la sembrerebbe più riproducibile e più
meccanico di un dipinto di Mondrian,
ma Arcangeli, vedendone da vicino la
tensione formale e la stesura densa dei
colori dentro la griglia nera, con diverse
misure e proporzioni, sentì lo spirito di
Piero e, come forse non gli era prima ac-
caduto, provò una intensa commozione
fino ad arrivare a piangere. Noi ragazzi lo
ascoltavamo e, davanti ai nostri occhi, si
dimostrava, senza dubbi o incertezze, la
perfezione delle sue argomentazioni.
L’alba di un pensiero nuovo.

CONSONANZE
Peter Horree/Alamy/Ipa

I motivi floreali scolpiti da


Wiligelmo nell’XI secolo (più a
sinistra) sono legati a quelli
dipinti nel 1943 dallo
statunitense Jackson Pollock
nella sua opera Pasiphaë (a lato).

Focus | 141
intervista

NELLA STORIA
Alessio Figalli, 34
anni, recentemente
ha vinto la Medaglia
Fields, il “Nobel”
della matematica. Lo
abbiamo incontrato
alla Scuola Normale
Superiore di Pisa,
dove ha studiato.
Bram Vanhaeren

142 | Focus
Alessio
Figalli
La matematica

bolla
in una

Getty Images
di
sapone
Abbiamo incontrato alla Scuola Normale
di Pisa il giovane italiano che ha vinto
il premio più ambito, la Medaglia Fields.
di Andrea Parlangeli

A vederlo così, si rima-


ne spiazzati. Alessio
Figalli è un giovane
brillante, alla mano,
di quelli con cui ti verrebbe voglia di anda-
re a bere una birra. Ma alla sua età, appena
34 anni, è già passato alla storia per aver
vinto la Medaglia Fields, cioè il “Nobel”
Ebbe origine alla fine del ’700 dalle idee
del matematico Gaspard Monge, che la-
vorava per Napoleone. Il suo obiettivo
era trovare la maniera più efficiente di
trasportare materiale per costruzioni
dalle miniere, dove veniva accumulato,
al luogo in cui realizzare fortificazioni
militari. Nel tempo, questo problema è
resi conto che, in certi casi di grandi fron-
ti che si muovono in quota, le goccioline
che compongono le nuvole si muovono
seguendo le leggi del trasporto ottimale.
Più precisamente, se guardiamo la nuvo-
la in un certo istante, ciascuna gocciolina
segue il percorso di energia minima. Fino
a poco tempo fa, però, mancava una par-
della matematica. È il secondo italiano a stato studiato anche da un punto di vista te della teoria necessaria per descrivere
farcela, dopo Enrico Bombieri, che inse- economico, finché è diventato una sfida queste situazioni; ed è proprio questa la
gna all’Institute for Advanced Study di matematica. La cosa interessante è che parte in cui sono entrato in gioco.
Princeton ed è considerato il custode dei ha molte connessioni con altri settori. Come ha scoperto il problema?
segreti più profondi dei numeri primi. Detta così sembra semplice... Ne avevo sentito parlare più volte, per
Figalli ama la compagnia e stare con gli Sì, è un problema facile da formulare. esempio da Luigi Ambrosio, il mio rela-
amici. È sposato. E sua moglie, matema- Ma nella sua forma più generale è molto tore della tesi di laurea magistrale e di
tica anche lei, vive e insegna a Durham, in complesso. dottorato. L’idea che il trasporto ottimale
Gran Bretagna. In occasione della conse- Ci sono applicazioni nella logistica, potesse essere applicato alla meteorolo-
gna del premio, lui stesso ha dichiarato: cioè nel trasporto delle merci? gia mi aveva affascinato, un po’ per il fe-
«Il prossimo problema che mi piacereb- Amazon usa questi algoritmi? nomeno in sé, un po’ perché il problema
be risolvere? Cosa fare per vedere mia Non l’ho mai chiesto! Però è plausibile: toccava aspetti profondi della teoria.
moglie più di una volta ogni 10 giorni». nella logistica ci sono tantissime Come ha fatto ad affrontarlo?
Tra gli argomenti che lei ha studiato applicazioni del trasporto ottimale. Mi ci sono messo, non ce l’ho fatta. Mi ci
e per i quali è stato premiato c’è Una delle motivazioni della Medaglia sono rimesso, non ce l’ho fatta. E poi an-
il trasporto ottimale. Che cos’è, e Fields è legata al modo in cui si cora... sono andato avanti e indietro per
perché è così importante? spostano le nuvole... Che cosa un po’. A modo mio, l’avevo preso di pun-
Il trasporto ottimale nasce dall’esigenza c’entrano le nuvole con tutto questo? ta. Ogni matematico ha la sua maniera di
di spostare risorse da un luogo all’altro. In passato, alcuni meteorologi si sono affrontare i problemi. Per quel che mi

Focus | 143
«Il primo anno di
università ho
dovuto lavorare più
degli altri. Ma poi
sono andato avanti
più velocemente»
riguarda, ci sono state settimane o mesi
in cui ci pensavo costantemente. Poi però
vedevo che non andava, abbandonavo e
PARTENZA LENTA, TAPPE BRUCIATE
mi dedicavo ad altro. Questo mi aiutava Alessio Figalli nasce a Roma il 2 aprile 1984. La madre insegna lettere al liceo
a rinfrescarmi le idee. Se ci si dimentica Vivona, quartiere Eur, mentre il padre è docente di ingegneria all’Università di
un problema e ci si torna, si arriva con la Cassino. Figalli si iscrive al liceo classico dove insegna la madre, e partecipa
mente più fresca, più pulita. alle Olimpiadi della Matematica per due anni consecutivi. Nel 2002 si iscrive a
Magari ci si arriva da un altro lato... matematica ed entra alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dopo un primo
Sì, perché a volte può capitare di intestar- anno in salita, dovuto al ritardo rispetto ai compagni che avevano seguito un
dirsi su un’idea che non porta da nessuna liceo scientifico, brucia le tappe e si laurea con un anno di anticipo. Nel 2007
parte. Pensi che sia la strada, ci provi. E prende il dottorato in matematica e nello stesso anno diventa ricercatore.
magari continui ogni giorno sul percor- Nel 2008, a soli 24 anni, è Professore Hadamard all’École Polytechnique di
so sbagliato. A volte per ripartire da zero Parigi, nel 2009 è all’Università del Texas ad Austin, negli Usa. Nel 2011 diventa
bisogna lasciare al cervello il tempo di di- professore ordinario e dal 2016 insegna al Politecnico di Zurigo, in Svizzera.
menticarsi un po’ le cose, per poi riprovar-
ci. E magari nel frattempo hai imparato
nuove tecniche che ti aiutano. per la matematica? a un certo punto c’è un’astrazione che va
E tutto il processo quanto è durato? Al liceo, partecipando alle Olimpiadi al di là del tangibile, ed è quello che fanno i
Più o meno sette anni. Per gran parte del della Matematica. Quel tipo di problemi matematici. Creando queste strutture più
tempo sono andato avanti da solo. Poi ho mi piaceva, perché richiedeva creatività. grandi, il matematico impara a muoversi
cominciato a discuterne con Guido De Non c’era una metodologia scontata per in un terreno molto astratto, che però gli
Philippis, che all’epoca era uno studen- risolverli: non bisognava applicare una può consentire di vedere la soluzione del
te di dottorato. Ci siamo incontrati ad regoletta, ma riflettere, mettere insieme caso particolare.
Austin, in Texas, dove mi trovavo in quel le conoscenze, e a volte inventarsi qualco- A volte succede che con le stesse formule
momento. Anche Guido era a conoscenza sa. Questo mi ha stimolato. La matematica si riescano a descrivere fenomeni molto
del problema, perché gliene aveva parlato vera, però, la incontri solo all’università. diversi tra loro. Per esempio consideria-
Ambrosio. Una volta ci siamo messi a di- C’è un numero che l’affascina in mo lo studio delle membrane elastiche,
scuterne e abbiamo deciso di affrontarlo particolare? in particolare di come si deformano. Im-
insieme. Ci abbiamo pensato ancora, e Per me un singolo numero è una costante, maginiamo di prendere un palla e di pog-
non ha funzionato. Ci abbiamo pensato e da questo punto di vista non è partico- giarle sopra una membrana tesa: la mem-
per un altro po’, e abbiamo abbandonato. larmente interessante. brana si deformerà a partire dal punto di
Finché a un certo punto è venuta l’idea Come si passa, allora, dai numeri alla contatto. Questo è un problema che si può
giusta che ci ha fatto arrivare alla con- vera matematica? descrivere con equazioni matematiche.
clusione. Da quando ne abbiamo parlato Si tratta di costruire strutture più com- Consideriamo ora un altro fenomeno: un
sono passati due anni, ma alla fine è avve- plesse. Pensiamo proprio al processo di pezzo di ghiaccio che fonde nell’acqua. Si
nuto tutto molto rapidamente. creazione dei numeri. A scuola iniziamo tratta di due cose molto diverse tra loro;
Quanta fatica richiede risolvere un con i numeri naturali. Poi si passa ai razio- uno è un fenomeno statico mentre l’altro
problema di questo tipo? nali, agli irrazionali, fino ad arrivare alla è dinamico, cambia nel tempo. Ma le for-
È faticoso perché prende molte energie categoria che li racchiude tutti, i numeri mule matematiche che li descrivono sono
mentali. Poi certi problemi hai un’idea reali. E fin qui va bene. Però poi ci sono simili, se non identiche. Dunque risolver-
di come affrontarli, altri no; e per un po’ i numeri immaginari e quelli complessi: ne uno aiuta a capire meglio anche l’altro.
brancoli nel buio, vai per tentativi... sono più astratti, ma sono anche utilissi- C’è un senso di stupore quando si
C’è la sensazione di sprecare tempo? mi. Perché servono, per esempio, allo stu- scoprono connessioni di questo tipo?
Sì, ed è difficile da gestire, perché in ap- dio dei suoni, la cosiddetta analisi di Fou- Tantissimo. E un matematico non neces-
parenza se non arrivi al risultato sembra rier. Questa tecnica ci dice infatti che ogni sariamente se le sa spiegare, anche perché
che non hai fatto nulla. Negli anni, però, suono è una sovrapposizione di onde, e in spesso non è lui a trovare queste formule:
ho compreso che di solito qualunque ten- tal modo riusciamo a trasformarlo in se- spesso sono i fisici o gli ingegneri a farlo.
tativo ti fa imparare qualcosa di nuovo. gnali digitali da trasmettere e registrare Però poi, una volta che dal processo fisico
Quando ha scoperto la sua passione in un hard disk. La cosa interessante è che si arriva alla matematica, l’origine non

144 | Focus
NUOVO

ispira il tuo benessere


DA L 1 9 M A R Z O I N E D I C O L A
«Per risolvere un problema, a volte
GLOSSARIO bisogna saperlo dimenticare.
NUMERI PRIMI. Sono i numeri divisibili
soltanto per 1 e per se stessi, come 2, 3, 5,
7, 11... Tutti i numeri possono essere scritti
E poi riprovare a mente fresca»
come il prodotto tra numeri primi, quindi i
numeri primi sono considerati un po’ come
gli “atomi” dei numeri interi. volume all’interno, la bolla cerca la for-
ma di area minima. Questo problema è
TRASPORTO OTTIMALE. Teoria
matematica che consiste nel
stato affrontato e risolto nella sua forma
determinare qual è il modo migliore più generale da Ennio De Giorgi negli
per spostare una certa quantità anni ’50, e la soluzione è la sfera.
di risorse da un luogo a un altro.
Da studente, quando ero qui a Pisa, ne ho
ANALISI. Branca della matematica sentito parlare molto. Poi mi sono occu-
che si occupa dello studio di curve o
superfici, i cui punti sono calcolati sulla
pato d’altro, e in particolare di trasporto

Getty Images
base del valore di determinate variabili ottimale. Un giorno, però, un collega mi
di riferimento, come l’altezza, la distanza, parlò del problema di capire come si de-
il tempo.
formano le bolle di sapone se si inizia a
CALCOLO DELLE VARIAZIONI. tenere conto anche di altre forze, come
Settore dell’analisi matematica che si la gravità. Infatti le bolle non sono mai
occupa di trovare, tra tutte le curve o
superfici possibili, quelle che rendono perfettamente sferiche, perché la gravità
massima o minima una quantità come un po’ le schiaccia. Su questo problema al-
l’energia, il tempo di percorrenza e così via.
I problemi di minimo sono frequenti in
cuni colleghi avevano ottenuto già risul-
natura. Gli oggetti tendono a cadere verso conta più. E a quel punto il problema è tati importanti. Però c’era una questione
il basso, infatti, per realizzare uno stato di tutto nella formula. ancora aperta, che veniva da un campo
energia minima. E i raggi di luce, tra tutti i
percorsi possibili, percorrono quello che
Ha mai avuto un momento Eureka? molto diverso. Da più di un secolo si sa-
richiede il minor tempo. Sì, per esempio riguardo al trasporto ot- peva che grazie a queste tecniche si può
timale nelle nuvole. Quando con Guido spiegare la ragione per cui i cristalli han-
LUIGI AMBROSIO. È un matematico
della Scuola Normale Superiore di Pisa, De Philippis, dopo anni, abbiamo capito no certe forme. E quindi ci si poteva porre
allievo di Ennio De Giorgi (v. sotto). come fare, è stata una questione di pochi lo stesso quesito delle bolle di sapone per
Tra i suoi allievi più noti, oltre a Figalli, ci
sono Camillo De Lellis (Institute for
minuti. Lui disse: «E se facessimo que- rispondere alla domanda: come cambia-
Advanced Study di Princeton), Guido De sto?». E io «Ma certo! È così». «Perché?». no forma i cristalli in presenza di forze
Philippis (Sissa di Trieste), Nicola Gigli «Perché verrebbe così e così»... Tatatata! che agiscono su di loro? Con due colleghi,
(Sissa) e Aldo Pratelli (Università di Pisa).
Sembrava un treno, di colpo. Francesco Maggi e Aldo Pratelli, abbiamo
NUMERI REALI. Sono quelli che Che cosa si prova in questi casi? affrontato questo problema con le meto-
corrispondono alla nostra nozione intuitiva È un momento di grande eccitazione. dologie del trasporto ottimale. E siamo
più generale di numero: in pratica, si tratta
di numeri esprimibili in forma decimale o, D’altra parte in matematica, almeno nel riusciti a risolverlo usando teorie di tipo
se si preferisce, come i punti di una retta mio settore, finché non hai scritto l’ulti- geometrico che hanno le loro radici negli
(nel senso che a ogni punto di una retta
può essere fatto corrispondere in maniera
mo dettaglio non sei mai sicuro. Bisogna studi di Ennio De Giorgi.
univoca un numero reale, e viceversa). I stare con i piedi per terra fino alla fine. Ora lei insegna a Zurigo. Perché ha
numeri reali comprendono i numeri razionali A conti fatti, conta di più l’intuito o il scelto di andare all’estero?
(cioè quelli esprimibili come rapporto tra
interi) e quelli irrazionali (come π e √2).
ragionamento? Per caso. Stavo facendo il dottorato e,
Sono importanti entrambi. Con l’intuito quando ero ancora al primo anno, in Fran-
NUMERI COMPLESSI. Sono si può capire la strada giusta da percorre- cia, mi proposero un posto da ricercato-
un’estensione dei reali, che tengono conto
anche dell’unità immaginaria i, cioè quel re. Però poi, per arrivare alla dimostrazio- re. Presi l’occasione al volo. Poi mi arrivò
numero caratterizzato dalla proprietà ne di un teorema, ci possono volere anche un’offerta dagli Usa e decisi di andare lì.
“impossibile” (per un numero reale) i2=-1.
Possono essere rappresentati dai punti di
anni, e lì occorrono anche tanta capacità A un certo punto avevo l’idea di tornare
un piano. tecnica e perseveranza. in Europa, e mi arrivò una proposta da
Lei si è formato alla Scuola Normale Zurigo. Non mi sento un cervello in fuga,
ENNIO DE GIORGI (1928-1996). È
stato uno dei più grandi matematici italiani
Superiore di Pisa. Che cosa la lega a ho solo colto le opportunità che ho avuto.
del ’900, docente per circa quarant’anni alla questa scuola, e alla sua tradizione? Tornerebbe in Italia?
Scuola Normale Superiore di Pisa. Innanzitutto il problema delle superfici Attualmente no. La situazione italiana è
È passato alla storia per aver risolto uno
dei problemi del secolo, il 19mo Problema di minime, come le bolle di sapone. Ora, instabile, e questo mi mette in difficoltà.
Hilbert, parallelamente a John Nash perché le bolle di sapone sono sferiche? In Svizzera c’è una programmazione, e un
(1928-2015), premio Nobel e protagonista
del film e del romanzo A Beautiful Mind.
La ragione è questa. Ogni bolla ha un’e- supporto anche a livello finanziario, che
Altrettanto importanti sono stati gli studi di nergia, creata dalle molecole di acqua e permette ai ricercatori di lavorare bene.
De Giorgi sulle superfici minime, come le di sapone che la compongono. E in fisica, Che cosa le ha dato la matematica?
bolle di sapone.
tutti gli oggetti spontaneamente si spo- Quello che mi piace della matematica è
EQUAZIONE. Formula matematica che si stano verso lo stato di minima energia. che ti dà un po’ di certezza. Cioè 1+2 fa 3,
esprime sotto forma di uguaglianza tra due Nel caso di una bolla di sapone, l’energia non ci possono essere interpretazioni
espressioni in cui compaiono una o più
incognite. Per esempio x2-7x=1 è è proporzionale alla superficie; quindi, diverse. E questo mi dà un senso di
un’equazione (con incognita x). tra tutte le superfici che hanno un certo stabilità.

146 | Focus
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Dispo
MY FOCUS
MyFocus
a cura di Raymond Zreick
redazione@focus.it
facebook.com/focus.it
twitter.com/focus_it
instagram.com/focus_ita

Fotografie, segnalazioni, commenti...


Il dialogo con i lettori di Focus

Equilibrio
perfetto
Maurizio Colella
Un assaggio di primavera, tra gli
ultimi freddi e i primi tepori

Focus | 149
MY FOCUS Le foto dei lettori

Paolo Baldini
Foto aerea della
baia di Portonovo di
Ancona.

LA RISCOPERTA DEL BELPAESE


Roberto Celi
Da nord a sud, da Viaggio nel tempo

occidente a oriente a Lerici.

L a bellezza delle piccole cose si guadagna


la posizione di apertura della rubrica delle
foto dei lettori di questo mese: lo scatto di
Maurizio Colella cattura la rilassata attenzione
dell’anatra sul mondo alle soglie della primavera.
La bellezza corre da un capo all’altro di questo
Paese che, come spesso raccontano le
cronache, è trascurato proprio in ciò che lo
rende splendido. Così abbiamo deciso di volare
dai 1.984 metri del Passo Rolle (Trento), col
tramonto che infiamma le Pale di San Martino,
agli “zero metri” sul livello del mare all’altro capo
d’Italia, quell’elefante di roccia (e immaginazione)
di Capo Murro di Porcu, in Sicilia; tra presente
e passato, entriamo dalla finestra sul 1914 di
Lerici (La Spezia) a volo di drone sulla baia di
Portonovo (Ancona) per finire questo viaggio
fotografico sullo scorcio d’ombra sotto al Ponte
dei Sospiri (Venezia).

150 | Focus
Daniela Padoan Quadri da un’Italia che
L’ultimo sospiro
prima del buio. non finisce mai di
sorprendere con
meravigliosa semplicità

Federico Toniolo
Pale di San Martino
al tramonto (Passo
Rolle, TN).

Flavio Orsolato
L’elefante di roccia
(e immaginazione).

Spedisci i tuoi scatti alla redazione


di Focus: vedi su www.focus.it/myfocus l’elenco delle caselle tematiche
e i nostri consigli, e le foto dei lettori su www.focus.it/letuefoto

Focus | 151
MY FOCUS Le lettere dei lettori

QUESTA L’AVETE SBAGLIATA ALLA vedo e raccolgo da terra un Focus Extra:


GRANDISSIMA numero 35, autunno 2008. Titolo di copertina:

S ono una cittadina romana, disperata nel


vedere la nostra città nell’abbandono
e parte dei miei concittadini contribuire
Misteri, persone e futuro di ROMA (scritto in
maiuscolo). All’interno, molte e interessanti
curiosità, ma, soprattutto, “I progetti per la
ad aumentare il degrado, anziché agire città del futuro: Roma 2018 sarà così”, una
per ridurlo. Con pazienza, e con un po’ di futuribile, splendida visione del futuro da quel
rassegnazione, quando mi capita di poterlo lontano 2008, culminante in una enorme e
fare cerco di ridurre la quantità di rifiuti incredibile struttura stellata (foto), più grande
disseminati attorno a cassonetti troppo del cupolone, a dominare la Città Eterna.
spesso strapieni, risistemandoli o portandoli Se non l’hanno smantellata di notte quelli
magari anche solo dall’altra parte della dell’AMA (e non credo), non l’ho mai vista né
strada, in cassonetti casualmente meno ho visto tante delle cose belle che avevate del numero. Ma voi non disperatevi: ritentate,
pieni. Bene, finito il pistolotto della cittadina previsto in quel numero. Probabilmente, chi fate una previsione per il 2028, diteci se
modello, vorrete forse sapere perché ve l’ho ha comprato quel Focus Extra ha aspettato avranno svuotato i cassonetti, così mi riposo
raccontato. Giusto. Allora, qualche giorno la fine del 2018 per vedere se succedeva un po’.
fa, impegnata in una di queste buone azioni, qualcosa, poi, per la delusione, si è liberato Anna Max, via mail

I NOSTRI ERRORI
Focus 315, pagina 13: nel riquadro “A tutto gas”, raccontandovi Focus 315, pagina 154: nel testo abbiamo scritto che la foto
di una locomotiva a vapore, abbiamo scritto “la pressione muove numero 2 mostra i canali di Amburgo, mentre sono i canali di
i cilindri del motore”. Per quanto ci piacerebbe essere così Amsterdam (com’è invece correttamente riportato nella didascalia
rivoluzionari, la pressione muove i pistoni, non i cilindri. di pagina 155).
In questo numero: energie rinnovabili contro combustibili fossili, la sfida è iniziata!
Le prime crescono e i loro costi sono ormai competitivi ma purtroppo ancora non basta.
Carbone, petrolio e metano restano saldamente in testa.

VAI A FONDO NELL’ATTUALITÀ. CON UN EXTRA IN PIÙ.


GIOCHI
Gira la pagina
in orizzontale,
ti apparirà
CruciFocus 20 Orizzontale
Il suo viaggio cosmico durò appena 108 minuti ma un’immagine
dimostrò al mondo che l’uomo poteva sopravvivere oltre
l’atmosfera. Scelto tra 20 piloti militari, dopo la storica im- nascosta in tre
presa non tornò subito nello spazio, per evitare di guastare
la sua immagine dopo il successo ottenuto. Venne inserito
tra le riserve del Soyuz 1, ma morì nel 1968 a 34 anni, pre-
dimensioni!
cipitando con il suo jet in una missione di addestramento.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
28 Orizzontale 41 Orizzontale
Nata a Milano 12 13 14 15 16 Il primo astronauta
nel 1977, dopo Usa era uno dei 7
un’eccezionale 17 18 piloti scelti dalla
carriera accademi- Nasa per il program-
ca, nel 2009 è stata 19 20 21 22 23 ma Mercury. Il primo
selezionata tra 8.500 maggio 1961 fu
concorrenti come 24 25 26 27 lanciato su un razzo
astronauta dell’Esa, Redstone all’altez-
prima donna italiana 28 29 30 31 za di 186 km: non
e terza europea. entrò in orbita, ma
È rimasta nella 32 33 34 35 era abbastanza per
Stazione Spaziale uscire dall’atmosfera
Internazionale per 36 37 38 39
terrestre!
199 giorni tra il 2014 Passò alla storia
e il 2015: tuttora il 40 41 42
per aver detto, poco
record di perma- prima del lancio:
nenza nello spazio 43 44 45 46
«Please, dear God,
per un europeo. Una don’t let me fuck
curiosità: la nostra up» (ti prego, Dio, fa
47 48 49 50 51
astronauta è stata che io non incasini
scelta a modello per tutto), da allora
52 53 54 55
AstroPapera, un fu- nota come
metto pubblicato su la “preghiera
56 57 58
Topolino nel 2015. dell’astronauta”.

ORIZZONTALI quadrante - 41 Fu il primo astronauta eleganza - 14 Il castello sulla Loira in cui


1 Patrick per gli amici - 4 L’unico numero statunitense nello spazio - 43 La regione Giovanna d’Arco incontrò il futuro Carlo
bifronte - 7 Scavo di dimensioni e forma del Polo Nord - 46 Triangoli con tutti i lati VII - 15 Impersonò Jake La Motta in Toro
variabili - 12 Desiderare ardentemente di diversa misura - 47 Modesti difetti - 48 scatenato - 18 Premi in palio nelle gare
- 14 Viene letto da un laser (sigla) - 16 Scimmiottare, emulare - 50 Scorre sotto i sportive - 21 Sigla dell’Australia - 22
Quando c’è... non si vede! - 17 Malate ponti di Berna - 52 Il senso dei polpastrelli Theodor, filosofo tedesco del XX secolo
per il poeta - 18 Il gruppo rock fondato nel - 54 Famoso medico dell’antichità - 55 Si - 26 Le prime due vocali - 27 Un distretto
1965 da Jim Morrison - 19 Concludono il scambia in confidenza - 56 Un prodotto della diocesi - 29 Il Donadoni del calcio
discorso - 20 Fu il primo uomo a volare del frantoio - 57 Scrisse Tre uomini in (iniz.) - 30 Le frazioni del Giro d’Italia - 31
nello spazio il 12 aprile 1961 - 23 Iniziali barca - 58 Il Sawyer di Twain. La capitale dell’Albania - 32 Nei pressi -
di Ramazzotti - 24 Esempio abbreviato - 35 Il Barrett primo leader dei Pink Floyd
25 Un popoloso comune in provincia di VERTICALI - 38 Osso del braccio - 39 Dea greca
Roma - 27 Sigla di Varese - 28 È stata la 1 Piccolo centro abitato - 2 Stato d’ansia della Luna - 40 Affezioni auricolari - 41
prima donna italiana a volare nello spazio e paura - 3 Dopo il bis - 4 Boa... senza Una sosta della nave - 42 Il gineceo del
- 32 Viene sepolta con Radamès - 33 testa - 5 Il percorso da luogo a luogo - 6 sultano - 44 La moneta del Brasile - 45
Convoglio con i vagoni - 34 Associazione Ambrata bevanda - 8 Strumento musicale Principio di emicrania... - 46 Una classe
Italiana Cultura e Sport - 36 Iniziali di simile al clarino - 9 L’Angelica musicata da velica - 49 L’imposta sostituita dall’Iva -
Abbado - 37 Velivoli senza pilota - 39 Puccini - 10 Il titolo di Falstaff - 11 L’antica 51 Il liquore dei babà - 53 La città con la
Prodotto nebulizzato - 40 Un giro di Augusta Praetoria - 13 Pieni di grazia ed Mole Antonelliana (sigla).

154 | Focus
Focus | 155
Shutterstock /3Dimka

Avvicina la pagina al naso e poi allontanala lentamente, guardandone il centro come se tu potessi portare lo sguardo ancora oltre, in lontananza.
Quando con la coda dell’occhio vedrai le due figurine in alto diventare tre, fermati. Dovrebbe apparirti un’immagine in 3 dimensioni.
GIOCHI

Catena di parole a tappe Un classico


Ricostruisci il giusto ordine della catena,
di cui ti forniamo solo alcuni anelli.
del gioco
L’elenco delle parole da concatenare è delle
qui sotto in ordine alfabetico.
ombre:
BIGLIETTO SCHERZO così prende
DENTE
forma un
ERBA
elefante!
ESTRAZIONE

FORTUNA

GHIACCIO

GIUDIZIO QUIZ LOGICO


Quella mattina dovevo recarmi a Torino per sostenere l’esame di fisica al
HOCKEY Politecnico. Il mio treno sarebbe giunto in città alle 8 in punto, lasciandomi
così un certo anticipo sull’inizio della prova. Arrivato nella stazione del mio
LIBERA paese, mi accorsi però che quel treno viaggiava con forte ritardo.

LOTTERIA
VISITA Corsi allora a prendere la corriera, che partiva 5 minuti dopo il normale
orario del treno e che rispetto a questo impiegava il doppio del tempo per
giungere in città. Arrivai così a Torino alle 8:30, con la corriera perfettamente
MEDICA in orario: dovevo sbrigarmi per arrivare al Politecnico, ma ero comunque in
tempo per l’esame.
MERCANTE
QUAL ERA L’ORA DI PARTENZA DELLA CORRIERA?
MESSA

MEZZO
SPIDERWEB
ORECCHIE N N N A D N D G U
G D G A G N D A Trova in
PONTE questa
D A G U U A N U N ragnatela
P R AT O A A U D A G G G l’unica
sequenza
PRETE A N N G ordinata di
VENEZIA A U A A lettere che
RADIO U A G N
permette
di leggere
R I A LT O U D U A A U A U il nome dello
Stato della
U U G G A G D N U bandiera
ROMPERE U G A A A N U A nella foto.

RUOTA D U G A A U U U G

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156 | Focus
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GIOCHI

GLI INSIEMI
Solo un gruppo di elementi ti permette di ricostruire perfettamente la figura più a sinistra: quale?

A B C

Simple loop

Traccia una linea continua


e chiusa (un loop) che
viaggi attraverso tutte le
caselle bianche dello
schema. La linea può
muoversi solo in
orizzontale e verticale e
non può mai incrociare se
stessa.

L’AGENTE SEGRETO
Hai appena ricevuto questo messaggio, che svela dove e quando si terrà il
prossimo incontro di spie. Riesci a decifrarlo facilmente, e vorresti rispondere L’impronta
“arrivo!”; come devi scriverlo in modo da usare lo stesso codice segreto? Quale animale
ha lasciato
queste tracce?
nzatiose lertnace rfa tnerta tinumi

L’AGENTE SEGRETO 2
È il primo gennaio e sei a Venezia. Hai bisogno di una parola d’ordine per accedere nel retro di una sala da
gioco, ma hai solo una foto di queste pagine di un calendario, e un messaggio che dice “ricorda che è il
primo del mese”. Qual è la parola d’ordine suggerita?

158 | Focus
in fo r m a z i oni
DALLE AZIENDE
CYPRUS TOURISM
CIPRO, META PERFETTA PER UN LUNGO
PONTE PASQUALE AL MARE
La Pasqua ortodossa cade una settimana dopo quella
cattolica e il calendario del 2019, con i suoi ponti
primaverili, rende questa coincidenza perfetta per
regalarsi una vacanza a Cipro, vivendo l’atmosfera del
periodo pasquale e godendosi un anticipo di estate.
Già ad aprile il clima dell’isola di Venere permette di
fare il bagno e la particolarità delle celebrazioni legate
alla Pasqua offre l’opportunità di scoprire tradizioni
che hanno conservato la loro autenticità. Ideali per il
soggiorno, gli ottimi hotel affacciati sul mare, ma anche
gli agriturismi ubicati nell’entroterra.
www.visitcyprus.com

HUAWEI
HUAWEI P SMART 2019:
PIU’ DISPLAY, SCATTI AL TOP
Huawei presenta HUAWEI P Smart 2019,
il nuovo smartphone che coniuga alte
prestazioni tecnologiche ad un’ottima
esperienza d’uso. P Smart 2019 eredita
dal suo predecessore HUAWEI P Smart
eccellenti performance racchiuse in un
design ricercato e le migliora in ogni
aspetto: dotato di ampio display Dewdrop,
del potente processore Octa-Core Kirin
710 e di una doppia fotocamera potenziata
dall’Intelligenza Artificiale, HUAWEI P Smart
2019 è l’alleato perfetto dei giovani che
cercano uno smartphone conveniente, LIDO PALACE
senza rinunciare ad una user experience di
qualità e ad un design trendy. A RIVA DEL GARDA
IL LEGGENDARIO LIDO PALACE
Agli inizi del ‘900, il Lido Palace divenne
leggendario. Situato a Riva (TN), uno degli
scorci più poetici e suggestivi del Lago di
SPECCHIASOL Garda, il suo meraviglioso stile Liberty è
DALLA RICERCA SPECCHIASOL, COGNIS stato ripristinato ed esaltato dal contrasto
Cognis è un integratore alimentare con metallo, resine e vetro. La posizione
a base di Bacopa che contribuisce dell’hotel è unica: si affaccia sull’immenso
alla memoria e al miglioramento specchio d’acqua e sorge in uno splendido
delle funzioni cognitive. Inoltre, la parco con alberi secolari. Le camere e suite
presenza di Vitamina C favorisce che godono di una vista mozzafiato sul Lago
l’attività mentale e insieme alla
e sulle montagne, 2 ristoranti, la CXI SPA
vitamina E partecipa alla protezione
delle cellule dallo stress ossidativo. all’avanguardia (di 1500 mq), 2 piscine di cui
Infine, la Vitamina D contribuisce una esterna lunga 30 metri, invitano al più
al normale assorbimento e utilizzo totale relax.
del fosforo. (Tel. 0464021899, www.lido-palace.it)
a cura di Sabina Berra

CARTELLONE APPUNTAMENTI DEL MESE

VIDEO
NEW YORK VA
SOTT’ACQUA...
IN REALTÀ
AUMENTATA

INQUADRA
14 aprile
Unexpected Growth,
arte in realtà
aumentata al
Whitney Museum
of Art a New York.
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5

gemma di Tutankhamon; il 22 aprile, Tracce di colonialismo


FESTE Esodo: alla ricerca delle prove. Dal 29 Londra, fino al 6 maggio. Alla Hayward
aprile arrivano i Templari e il Sacro Graal. Gallery, The Museum of Emotion,
Così si colora il cielo dell’artista Kader Attia. Come raccontano
Châtelaillon-Plage (Francia), dal 20 al Ted Mondo l’Africa i musei occidentali?
22 aprile. Ha luogo l’annuale Festival Vancouver (Canada), dal 15 al 19 www.southbankcentre.co.uk
degli aquiloni e del vento. aprile. Bigger than us, Ted 2019.
www.chatelaillon-plage-tourisme.fr Si discuterà della relazione tra scienza e Anni Ottanta
mente, tecnologia, design e urbanistica. Modena, fino al 25 agosto. Al Museo
https://ted2019.ted.com della Figurina, Pop Therapy. Lo spirito
MULTIMEDIA rivoluzionario delle figurine Fiorucci.
Quante facce ha l’arte L’icona del costume anni ’80.
Cammino perpetuo Roma, fino al 22 aprile. Al Palazzo delle www.comune.modena.it/
Gelsenkirchen (Germania), il 4 aprile. Esposizioni, Manifesto, installazione museofigurina
Al Musiktheater im Revier, Fuga Perpetua, multimediale di Julian Rosefeldt. L’attrice
opera multimediale dell’artista Yuval Avital Cate Blanchett recita brani dai manifesti
con musica, suoni, fotografia e video. artistici del Novecento. MOSTRE
www.yuvalavital.com www.palazzoesposizioni.it
Il futuro nel passato
Indagine sul Pianeta Dal Sundance Festival Milano, fino al 14 aprile.
Dal 5 aprile. Su Netflix va in onda Il Su Oculus Go e Rift, Traveling While Al Museo del Novecento, Olivetti, una
nostro pianeta, 8 puntate sulle specie rare Black, un documentario in realtà virtuale storia di innovazione.
e gli habitat più fragili del pianeta Terra. sul movimento dei neri d’America. Stile www.museodelnovecento.it
Green Book.
Ecologia hi-tech Come sono i sogni?
New York, fino al 14 aprile. Al Whitney Roma, fino al 5 maggio. Al Chiostro del
Museum of Art, Unexpected Growth, opera STORIA Bramante, Dream. L’arte incontra i sogni.
in realtà aumentata di Tamiko Thiel nella Con opere di artisti sul tema: tra cui Bill
mostra Programmed: Rules, Codes, and Donne di potere Viola, Anish Kapoor, Luigi Ontani.
Choreographies in Art, 1965-2018. Torino, fino al 6 maggio. A Palazzo www.chiostrodelbramante.it/post_
https://whitney.org Madama, Madame Reali: cultura e potere mostra/dream
tra Torino e Parigi. La vita di Cristina di
I lunedì di Focus Tv Francia e Maria Giovanna Battista di L’uomo nuovo
Su Focus TV, 1 e 8 aprile. Etna: tra Savoia Nemours. Londra, fino al 12 maggio. Alla Space
scienza e mito. Il 15 aprile, Il mistero della www.palazzomadamatorino.it Gallery, Spare Parts, Rethinking human

160 | Focus
repair. Come si può “rigenerare” l’uomo? Il canto degli uccelli
Arte, scienza, etica e tecnologia si Abbeville (Francia), dal 13 al 22 aprile.
confrontano sul tema. Il Festival degli uccelli e della natura. Si
https://london.sciencegallery.com può imparare a riconoscere i canti.
www.festival-oiseau-nature.com
La famiglia Picasso
Malaga (Spagna), fino al 2 giugno.
Al Museo Picasso Málaga, Olga Picasso. INCONTRI
La sua prima moglie: ballerina e artista.
www.museopicassomalaga.org Viaggi e formaggi
Parma, Reggio Emilia, Modena,
Bologna e Mantova, il 13 e 14 aprile.
FESTIVAL

2
Caseifici aperti per scoprire dove e come
nasce il re dei formaggi.
A ciascuno il suo www.parmigianoreggiano.it
Ascona (Svizzera), dall’11 al 14 aprile.
Robot tra noi
libri
Al Monte Verità, Sulle spalle dei giganti,
scrittori e artisti raccontano i loro maestri. Viareggio, il 19 aprile. Alla Galleria
http://eventiletterari.swiss/it/ d’Arte Lorenzo Viani, Le nuove frontiere
eventiletterari/home.html sugli alberi. Dai più noti della robotica. Problemi etici e giuridici.
ai più incredibili. www.unipi.it
W la geografia
Levanto, dall’11 al 14 aprile. Buon compleanno Terra
Festival delle geografie. Si parla di quella Il 22 aprile è la Giornata mondiale della
della Terra, del mare, dello spazio. NATURA Terra. Molti gli eventi in programma.
www.facebook.com/ www.earthdayitalia.org
festivaldellegeografie Un altro sguardo sul mondo
Liverpool (Uk) dal 4 al 28 aprile. Alla
Tate, Illuminating the Wilderness, film di PER I PICCOLI
ARCHITETTURA Project Art Works, gruppo di artisti che
lavora con i neurodiversi (reagiscono con Una notte speciale
Bauhaus: i 100 anni estrema sensibilità agli stimoli esterni). Napoli, ogni sabato. All’Oasi Wwf
Weimar (Germania), il 6 aprile. Si www.tate.org.uk Cratere degli Astroni, Sauronotte. Tra i
inaugura il Bauhaus Museum, con i tesori boschi alla ricerca di... animali preistorici.
della collezione Bauhaus. Piante carnivore dinosauri@wwfoasi.it
www.bauhausmuseumweimar.de Trento, dal 6 aprile al 1° maggio. Al
Muse, Gnam! Nella serra tropicale del Oltre la Divina Commedia
Un nuovo museo museo, un’esposizione di piante carnivore Il 14 aprile a Firenze, al Museo Casa di
Milano, il 9 aprile. Alla Triennale nasce tra le più insolite e curiose. Dante, laboratori su Dante.

20
il nuovo Museo del Design Italiano. Con i www.muse.it https://antigonart.wordpress.com
prodotti italiani che hanno scritto la storia
dell’abitare nel mondo.

Ipa
www.triennale.org

La fabbrica della Scala In Francia, il


Milano, fino al 30 aprile. Al Museo della Festival degli

aprile
Scala, La magnifica fabbrica. 240 anni del aquiloni
Teatro alla Scala da Piermarini a Botta. e del vento.
www.museoscala.org

LIBRI
Gli alberi quotidiani
Jonathan Drori, Il giro del mondo in 80
alberi, L’ippocampo Edizioni.

Come ti disegno la natura


Francis Hallé, Atlante di botanica poetica,
L’ippocampo Edizioni.

Focus | 161
SOLUZIONI
I giochi sono a pagina 154
Mondadori Scienza S.p.A.
Via Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi)
Società con unico azionista, soggetta ad attività di direzione CruciFocus CATENA DI PAROLE
e coordinamento da parte di Arnoldo Mondadori S.p.A. Avete risolto correttamente il Crucifocus? Scherzo, prete,
messa, suffragio,
A P T O T T O F O S S A
universale, giudizio,
N A E L A R E C D B U I O
dente, estrazione,
G E R E A T H E D O O R S
lotteria, biglietto,
O S G A G A R I N E R T
visita, medica, erba,
S E G U I D O N I A V A
prato, hockey,
C R I S T O F O R E T T I
Direttore Responsabile: Raffaele Leone ghiaccio, rompere,
A I D A T R E N O A I C S
timpani, orecchie,
C A D R O N I S P R A Y
Vicedirettore: Gian Mattia Bazzoli mercante, Venezia,
C O R A O S H E P A R D
Ufficio Centrale: Giovanna Camardo (caposervizio), Rialto, ponte, radio,
A R T I D E S C A L E N I
Isabella Cioni (caporedattore), Emanuela Cruciano (caporedattore), stazione, servizio,
N E I I M I T A R E A A R
Andrea Parlangeli (caporedattore), Raffaella Procenzano mezzo, fortuna, ruota,
T A T T O G A L E N O T U
(caporedattore), Gianluca Ranzini (vicecaporedattore) libera, discesa.
O L I O J E R O M E T O M
Ufficio Art Director: Luca Maniero (caporedattore),
Massimo Rivola (caporedattore), Marina Trivellini (caporedattore)
Ufficio AR: Vittorio Sacchi (caposervizio) IL VELIERO NASCOSTO VISTO SU FOCUS
Redazione Grafica: Francesca Abbate (vicecaposervizio), Il particolare della foto è a
Elena Lecchi, Emanuela Ragusa pagina 102
Ufficio Fotografico: Paola Brivio (caposervizio),
Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè GLI INSIEMI
Redazione: Sabina Berra, Marco Ferrrari (caposervizio), B
Margherita Fronte (vicecaposervizio), Roberto Graziosi,
Fabrizia Sacchetti (caposervizio), Vito Tartamella (caporedattore), L’IMPRONTA
Raymond Zreick (caposervizio) L’impronta nella pagina è
Segretaria di Redazione: Marzia Vertua quella del fagiano
Hanno collaborato a questo numero: Silvia Bencivelli,
Luigi Bignami, Federico Bona, Aldo Carioli, Carmelo Caruso,
QUIZ LOGICO
Emanuele Cisotti, Fabio Dalmasso, Raffaele D’Amato, Gabriele Ferrari,
7:40. Se la corriera fosse partita allo stesso orario del treno
Silvano Fuso, Federico Gemma, Giovanni Giudice, Matteo Liberti,
(anziché 5 minuti più tardi) questa sarebbe arrivata a Torino alle
Roberto Mammì, Elena Meli, Nicola Nosengo, Riccardo Oldani,
8:25, cioè 25 minuti dopo il treno. Pertanto, poiché il tempo di
Paolo Paglianti, Chiara Palmerini, Massimo Polidoro,
viaggio della corriera era doppio di quello del treno, il treno
Simona Regina, Irene Santoni, Alessandro Saragosa,
impiegava 25 minuti e la corriera 50 per compiere il tragitto.
Vittorio Sgarbi, Emilio Vitaliano, Margherita Zannoni
Togliendo allora questi 50 minuti dalle 8:30 (il vero orario d’arrivo
a Torino della corriera) si ottiene l’orario della sua partenza, cioè
Abbonamenti: è possibile avere informazioni o sottoscrivere un abbonamento le 7:40.
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direttamente alla propria edicola, al doppio del prezzo di copertina per la copia A U A A dal numero sul
U A G N calendario (la “g” di
semplice e al prezzo di copertina maggiorato di € 4,00 per la copia con allegato
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semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato, salvo esaurimento scorte. ottobre, e così via),
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