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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “I.C.

LUCILIO”
Con Sezione ad Indirizzo Musicale

VIALE TRIESTE – 81037 SESSA AURUNCA (CE) - DISTR. N° 19

TEL. 0823/937127 – FAX 0823/681856

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Cod. Mecc. CEIC8AZ004 – Cod. Fisc. 95015610611

Idee e orientamenti per la progettazione e la

realizzazione del curricolo della disciplina

MUSICA/PRATICA MUSICALE

A cura del docente coordinatore: Vezza Sonia


La musica e le Indicazioni nazionali per il Curricolo

Le Indicazioni considerano la musica una «componente fondamentale e universale dell’esperienza

umana» e ne esplicitano le diverse funzioni formative (cognitivo-culturale, linguistico-

comunicativa, emotivo-affettiva, identitaria e interculturale, relazionale, critico-estetica). La

molteplicità di tali funzioni implica un approfondito lavoro di ricerca per selezionare contenuti,

metodi e tecniche in grado di rendere efficaci le pratiche d’insegnamento/apprendimento della

musica.

Gli obiettivi di apprendimento fissati per la quinta classe della scuola primaria e per la terza della

scuola secondaria di primo grado puntano, alla conclusione dell’intero ciclo, a far conseguire agli

allievi importanti competenze che si possono raccogliere in tre grandi aree.

La prima afferisce all’esecuzione collettiva e individuale della musica; la seconda afferisce alla

conoscenza e alla decodifica del linguaggio musicale in tutte le sue più ampie accezioni fino al

punto che esso possa essere utilizzato dagli allievi per costruire una «propria identità musicale»; la

terza, infine, riguarda l’accesso critico «alle risorse musicali presenti in rete» e l’uso di «software

specifici per elaborazioni sonore e musicali».

Il canto, la pratica degli strumenti musicali, la produzione creativa, l’ascolto, la comprensione e la

riflessione critica a favore della musicalità dei curricoli nazionali vengono focalizzati nei curricoli

europei in tre aree di apprendimento: fare musica, ascoltare e comporre. La musica di insieme e la

musica in gruppo sono le modalità creative per eccellenza per apprendere praticamente la musica.

Nei curricoli si pone l’accento pragmatico sull’entusiasmo nel fare musica, sull’interazione con gli

altri linguaggi espressivi, sulla musica per tutti, sul comportamento durante la performance

musicale. Cori e orchestre divengono comunità di apprendimento, che dovrebbero appartenere ad

ogni scuola e ad ogni istituto comprensivo.


Le linee guida del D.M. 8/2011 dettano i presupposti da cui scaturiscono le finalità formative,

educative e didattiche, gli obiettivi e i principi metodologici-didattici, le strategie operative, i tempi

di attuazione, le verifiche e la valutazione.

 contribuire allo sviluppo dell'attitudine musicale dei più piccoli

 sviluppare l’orecchio musicale e la capacità percettiva dell’ascolto, attivandolo a livello

corporeo, con il movimento, il disegno, la voce

 favorire una crescita armonica: coordinamento, concentrazione, concetti spazio-temporali,

lateralizzazione

 educare alla percezione dell'armonia: la musica come linguaggio, non solo ritmo e melodia,

ma anche funzioni armoniche

 condividere esperienze sonore e inventare, riprodurre e imitare suoni o ritmi sia a livello

corale che individuale

 avviare alla formalizzazione di brevi idee musicali

 favorire l'approccio alla pratica corale e strumentale

 favorire l'incontro intergenerazionale attraverso la musica

 promuovere forme di educazione nell'approccio alla musica

 promuovere iniziative indirizzate a valorizzare l'apprendimento musicale

 valorizzare le competenze professionali dei docenti della scuola primaria e secondaria

 fornire le competenze utili alla prosecuzione dello studio di uno strumento musicale

 consolidare la rete territoriale dei soggetti impegnati a vario titolo nella diffusione della

cultura musicale presso le giovani generazioni

 lavorare in collaborazione con associazioni, istituzioni e professionisti per sviluppare le

proprie attività e arricchire i propri obiettivi

 avviare percorsi di sensibilizzazione di tutto il corpo docente, finalizzati a veicolare

l'importanza dell'educazione musicale sia sul piano pedagogico, che su quello


dell'apprendimento: la musica quale disciplina di raccordo di discipline scientifiche e

umanistiche.

L’esperienza didattica del progetto

“ Crescendo …in musica”,

dalla sperimentazione del DM 8/11 all’attuazione della L. 107/15

Il progetto, iniziato nel 2014, prevede due grandi aree d'intervento, la pratica strumentale e la

pratica coraleche nella scuola si articolano su due dimensioni: a) produzione, mediante l’azione

diretta (esplorativa, compositiva, esecutiva) con e sui materiali sonori, in particolare attraverso

l’attività corale e di musica d’insieme; b) fruizione consapevole, che implica la costruzione e

l’elaborazione di significati personali, sociali e culturali, relativamente a fatti, eventi, opere del

presente e del passato...

Le attività, il più possibile varie e significative, abbracciano tutti i momenti della fruizione

musicale, ascolto, comprensione, manipolazione, esecuzione, rielaborazione, e programmate con

cadenza quindicinale, sono state realizzate con 2 incontri settimanali di un’ora, per circa 25 lezioni

annue.
Come dettano le Linee Guida, il corso di PRATICA CORALE:

• accoglie repertori provenienti sia dai patrimoni locali, sia da tradizioni, epoche e stili diversi e

offre strumenti per maturare una consapevolezza di queste differenze;

• ricerca e consente di acquisire una consapevolezza e prime forme di controllo della propria

emissione vocale, in ordine alla capacità di ascoltare e modificare individualmente le qualità

timbriche e dinamiche, l’intonazione e il carattere espressivo della propria voce per conformarsi al

suono del gruppo;

• sviluppa abilità relative al controllo ritmico-temporale del brano corale (parlato e cantato), in

ordine alla ricerca di sincronismo e precisione in attacchi, chiuse e articolazioni;

• sviluppa abilità relative al controllo di diversi effetti dinamici nell'esecuzione dello stesso brano;

• sviluppa con metodo la pratica del cantare per lettura, in campi melodici dapprima limitati e poi

gradualmente più ampi;

• prevede la possibilità sistematica di riascoltare e analizzare il suono corale prodotto e di portarsi a

casa, alla fine del progetto, le tracce audio realizzate;

• organizza lo studio e l'esecuzione di brani che prevedono la concertazione di più parti ritmiche e/o

melodiche e/o in movimento;

• organizza lo studio e l'esecuzione di brani che prevedono la concertazione di più parti ritmiche e/o

melodiche e/o in movimento senza l'appoggio di basi musicali preregistrate;

• sviluppa tecniche diverse di improvvisazione.

Il corso di PRATICA STRUMENTALE:

• rappresenta un'occasione di incontro e interazione con i coetanei e anche con persone di diversa

età e competenza;
• consente di vivere esperienze musicali che sono già significative nel momento in cui le si compie

(anche se c'è attenzione alle prospettive di sviluppo e orientamento delle competenze strumentali, la

soddisfazione non è rimandata al futuro, ma si tengono aperte varie possibilità);

• coinvolge gli utenti in occasioni di performance, nella scuola e sul territorio, che costituiscono

altrettante opportunità di verifica della propria identità individuale e collettiva e creano legami con

la comunità sociale in cui si è inseriti;

• accoglie repertori di diversa epoca e provenienza e prevede la possibilità di utilizzare modalità

differenti di apprendimento ed esecuzione dei brani musicali, afferenti a diverse tradizioni culturali

(per imitazione, per lettura, per improvvisazione);

• cerca legami tra i propri contenuti e attività e gli obiettivi e contenuti previsti nei piani di lavoro

delle varie discipline scolastiche;

• può prevedere che lo studente si confronti con la pratica strumentale leggendo uno spartito: in

questo modo potrà sviluppare dimestichezza con la scrittura (intesa sia come notazione ritmo-

melodica occidentaleo altre forme di notazione).

Per facilitare l’approccio alla disciplina si sono favoriti giochi musicali e situazioni ludiche, ma

ancor più motivanti sono risultate le attività con la LIM che hanno consentito agli allievi di

avvicinarsi alla musica in modo entusiasmante e coinvolgente.

Le possibilità offerte dal software musicale FINALE in associazione con applicativi per la

presentazione e l’animazione di immagini e video, ci hanno dato l’opportunità di creare un prodotto

multimediale il grado di soddisfare le esigenze pratiche di studio individuale degli allievi al di fuori

delle lezioni scolastiche, permettendo un incremento delle loro conoscenze teoriche e delle loro

capacità esecutive.
Nella realizzazione di questa dispensa digitale si è dovuto necessariamente scegliere un repertorio

graduato di esercizi e brani, proponendo la scrittura musicale sia nella sola forma ritmica che nella

forma convenzionale, con l’accortezza di utilizzare il colore nella rappresentazione delle altezze,

cosa che risultava facile proprio per la possibilità di utilizzo di uno spartito digitale e non cartaceo.

Le diverse proposte attivate fanno riferimento ai percorsi ASCOLTARE e SUONARE per lo

sviluppo delle capacità e attività ritmico-sonore prodotte “suonando” il proprio corpo (body

percussion): il battito delle mani, dei piedi, delle cosce, del petto come prime esperienze ritmico-

strumentali in dotazione naturale nel bambino. Queste prime pratiche ritmico-corporee vengono poi

subito traslate in classe anche su strumenti ritmico-didattici (tamburelli, cembali, legnetti, guiros,

maracas, ecc.) riproponendo quindi lo stesso brano mutando solo il materiale sonoro da far usare

(dal corpo ai primi strumenti ritmici d'uso didattico).


Oltre a queste proposte, nel corso delle lezioni, i bambini hanno possibilità di conoscere alcuni

brani di musica colta, trattati appositamente per attivare un semplice gioco di musica d'insieme e,

dalla body-percussion, si passerà ad invitare i bambini al primo uso di strumenti musicali didattici

per creare dei karaoke ritmici. Anche in questo caso si preferisce l'uso di semplici e idonee grafie

per indicare o guidare il gruppo verso esecuzioni che collegano l'orecchio, la mano alla vista.

Un’attenzione particolare merita l’approccio allo studio del flauto dolce, scelto per la sua

semplicità e flessibilità come strumento principale per le esecuzioni individuali e collettive. A

partire dalle diverse proposte editoriali e presenti sulla rete, siamo riuscite a rielaborare un percorso

che consente agli allievi di poter godere da subito della spinta motivazionale della musica

d‘insieme, senza tralasciare la tecnica esecutiva, che viene proposta in modo graduale e facilitato

dal supporto multimediale.


Così facendo gli alunni sperimentano da subito il fare musica come un complesso sistema di

relazioni in cui ognuno apporta il proprio contributo per raggiungere un risultato ottimale.

I brani strumentali che vengono proposti per le esibizioni pubbliche in eventi scolastici e concerti

permettono a tutti di esprimere il proprio livello di competenza , vengono scelti e orchestrati a più

voci proprio per dare ad ognuno la possibilità di esprimersi al massimo delle sue capacità.

Il secondo percorso, il PARLARE e CANTARE, mira allo sviluppo della capacità e attività di

pronuncia, di miglioramento fonetico-articolatorio, di presa di coscienza dei suoni vocalici e

consonantici presenti nella parola, di aumento ritmico ed espressivo di un testo (frase, filastrocca,

poesia, breve racconto, recitazione, coro parlato, ecc.). Tutto per dimostrare che una primaria e

importante musicalità, il bambino, la esprime nella parola intesa come ritmo, suono e

intonazione.Contemporaneamente si sviluppano le capacità e attività di prima vocalità cantata, di

gestione della propria intonazione di voce, di attenzione nei confronti delle diverse altezze musicali

e delle diverse durate e dinamiche sonore, di controllo della propria respirazione, di ulteriore

evoluzione nei confronti delle grafie spazio-temporali, di sviluppo ed evoluzione dell'espressività

cantata.

Per le attività relative al canto ci siamo appoggiate principalmente alle proposte del sito

www.musicbus.it, il quale presenta una serie graduata di esercizi accompagnati dalla scrittura

musicale tradizionale e dal sopporto della traccia audio.


Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di permettere a più bambini e a più insegnanti di avere

una traccia da seguire nell’avvicinarsi all’esperienza musicale, in modo gratificante e divertente,

perché pratico e collettivo, ludico e laboratoriale, semplice e alla portata di tutti.

La figura professionale del docente

A seguito dell’emanazione del D.M.8/11 e della pubblicazione delle relative Linee Guida e alla

proposta di piano nazionale musica del CNAPM, nella legge 107/15 si fa specifico riferimento alla

figura del docente specialista nella scuola primaria e della necessità della sua formazione .

Art. 1 Co. 20 Per l'insegnamento della lingua inglese, della musica e dell'educazione motoria nella

scuola primaria sono utilizzati, nell'ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati

all'insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate, nonché docenti

abilitati all'insegnamento anche per altri gradi di istruzione in qualità' di specialisti, ai quali è

assicurata una specifica formazione nell'ambito del Piano nazionale di cui al comma 124. Il testo
prevede - per ogni ordine di scuola e per ogni istituzione scolastica – la presenza, nell’organico

dell’autonomia, di almeno un esperto, di un docente di musica, in possesso di competenze

didattiche adeguate all’età dei bambini, degli alunni e degli studenti, con priorità di intervento nella

scuola primaria, un esperto musicale anche proveniente da altri ordini di scuola.

• Art. 1 co.1 “Il sapere artistico è garantito agli alunni e agli studenti come cultura universale. E’

compito del sistema d’istruzione e formazione nazionale promuovere la conoscenza delle arti e

l’implementazione della loro pratica quale requisito fondamentale del curricolo. La scuola sostiene

lo sviluppo dell’espressione creativa di idee esperienze ed emozioni dei discenti tramite un’ampia

varietà di mezzi artistici di comunicazione connessi alla sfera estetica, tra cui la musica, le arti dello

spettacolo, le arti visive, sia nelle forme tradizionali che in quelle innovative, digitali e cross

mediali, nonché la conoscenza consapevole del patrimonio culturale italiano in tutti i suoi aspetti

artistici, architettonici, paesaggistici, storici ed etno-antropologici” .

«la musica è considerata strumento prioritario per lo sviluppo personale e cognitivo dei bambini ,

degli alunni e degli studenti” e “…le istituzioni scolastiche garantiscono...attività sin dalla prima

infanzia volte a sviluppare competenze in merito sia alla fruizione consapevole della musica sia alla

espressione e produzione diretta, corale e strumentale e di musica d’insieme, in un ottica

interdisciplinare con gli altri temi della creatività”.»

Bisogna quindi ripensare basi e portata della formazione individuando un “logos formativo”

diverso, in grado di fare sintesi dei nuovi modelli umani e sociali per i prossimi decenni e che tenga

conto di una reale democrazia partecipata e non più disaperi gerarchici. E’ stato ampiamente

dimostrato come buoni ordinamenti, contenuti curriculari all’avanguardia, impiego di strumenti,

tecnologie innovative e risorse finanziarie aggiuntive, di per sé siano inefficaci senza personale

qualificato. I fattori chiave che fanno la differenza con riguardo alla qualità e all’efficacia

dell’insegnamento sono proprio i Dirigenti scolastici in primis e i Docenti. Le metodologie


didattiche, che nella ricerca sono state profondamente ripensate, nelle pratiche didattiche di ogni

giorno, stentano a diffondersi.

In una rinnovata visione della scuola, l’insegnante dovrà necessariamente sviluppare nuove capacità

di ricerca, di condivisione di idee e di percorsi. Il docente è chiamato ad accompagnare gli studenti

nella realizzazione del proprio percorso personale di apprendimento e promuovere in loro il piacere

della conoscenza, della curiosità e della partecipazione ai processi di costruzione del sapere.

In un contesto di apprendimento creativo, cooperativo e critico, inoltre, è necessario che i luoghi

virtuali e i social network, così ampiamente frequentati dai ragazzi siano accolti, considerati e

utilizzati.

Una didattica centrata sul fare e sulla produzione di risultati è anche promotrice di motivazione:

rende evidente il piacere dell’apprendimento e lo trasforma da obbligo ad occasione per valorizzare

le proprie potenzialità.

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