L’Affido è…
piazza Vittorio Veneto, 2/3
cell. 347 1343292
un bambino
per la famiglia
sede Bellano c/o Comunità Montana
affidante
Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera
località Fornace Merlo, 2 per la famiglia
cell. 349 8121083 affidataria
Cos’è Un progetto “ Accogliere un
L’affido è un gesto d’aiuto verso una famiglia “su misura”… bimbo nella nostra
nel rispetto della sua identità. • A tempo parziale famiglia, fare con
È l’accoglienza temporanea nella propria casa se si accoglie il bambino lui un pezzetto di
e nella propria vita di un bambino/a o di un non a tempo pieno: strada, più o meno
ragazzo/a che ha bisogno di essere curato come - diurno: lungo, aiutandolo
un figlio, per condividere con lui affetti ed emozioni. se il bambino viene seguito
per alcune ore della giornata
ad accettare la sua
- per le vacanze: storia, anche se
Chi è coinvolto se ci si occupa del bambino dolorosa, perché
• I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze quando la scuola è chiusa anche lui prenda
possono essere italiani o stranieri; - bed and breakfast: parola sulla propria
neonati, bambini o adolescenti. se si offre all’adolescente
Sono i veri protagonisti di quest’esperienza. un punto di appoggio vita, è stata la
• Le famiglie affidanti non riescono a occuparsi per la notte nostra esperienza
dei propri figli perché si trovano in situazioni • A tempo pieno di affido… Abbiamo
di difficoltà temporanea (mancanza reti parentali, se si accoglie il bambino imparato a far
conflittualità di coppia, etc.). L’affido diventa in modo stabile e continuativo vivere dentro di noi
la risorsa che le sostiene in questa fase critica.
• Le famiglie affidatarie sono famiglie solidali
un nuovo modello
e coraggiose. I loro componenti sono persone
... accompagnato di umanità, a capire
normali a cui non si chiedono prestazioni La famiglia affidataria ha che la diversità è
eccezionali. il diritto fondamentale di essere ricchezza. In questa
• Gli operatori sociali (assistenti sociali, psicologi, accompagnata nell’esperienza
di affido familiare tramite:
esperienza siamo
educatori, neuropsichiatri infantili) sostengono
i progetti di affido. • il livello istituzionale: stati chiamati
• Il giudice interviene per prendere alcune il sostegno psicologico a vivere nella
decisioni nell’interesse del bambino. e sociale di operatori concretezza
• Tutti noi siamo resi partecipi in segno specializzati i due verbi che si
di una responsabilità comunitaria. • il livello associativo: rincorrono
l’intervento di chi opera
nelle associazioni anche nell’affido: fidarsi
attraverso gruppi di mutuo e affidarsi.”
aiuto tra famiglie
I principali contenuti di questo volantino sono tratti dalla brochure “L’affido è...” (ottobre 2009)
Lucia e Luca
realizzata dal CISeD della Provincia di Lecco nell’ambito del progetto
“Costituzione di un servizio Informa-Famiglie provinciale”. genitori affidatari
Progetto
MI FIDO DI TE
IIN
NTTU
UTTT
TEE LLE
E LLIIN
NGGU
UEED
DEELL M
MOON
NDDO
O
Il progetto Mi fido di te in tutte le lingue del mondo rappresenta
una STRATEGIA DI ACCOGLIENZA PER I MINORI STRANIERI
NON ACCOMPAGNATI e propone l’affido familiare tra famiglie
della stessa cultura.
Premessa
Le famiglie straniere che hanno sperimentato un percorso di integrazione nel nostro Paese
rappresentano una risorsa preziosa.
Esse conoscono molto bene le aspettative, i vissuti e l’impatto dell’emigrazione sugli
equilibri di una famiglia. Ma conoscono bene anche la cultura italiana e hanno saputo
costruire modi di vita che preservano le radici e insieme valorizzano i presente.
Per questo motivo, possono meglio di altri rappresentare un sostegno per le famiglie della
medesima cultura che stiano attraversando un periodo di difficoltà all’interno della
comunità.
IL PROGETTO
I minori stranieri non accompagnati che raggiungono i nostri territori sono nella maggior
parte adolescenti maschi che lasciano il paese di origine con il consenso dei genitori e si
pongono l’obiettivo di poter entrare nel mondo del lavoro consapevoli di poter ottenere la
regolarizzazione in considerazione dello status di minorenne.
Tutti possono diventare genitori affidatari: coppie sposate, conviventi, single, familiari.
La legge
E’ previsto e regolamentato dalla legge nazionale 184/1983 e modificata dalla legge
149/2001. La legge precisa che:
“i bambini hanno diritto di crescere ed essere educati nella loro famiglia; quando questa è
in difficoltà e non è in grado temporaneamente di prendersi cura di loro, hanno comunque
il diritto di vivere, crescere ed essere educati dell’ambito di una famiglia.”
A CHI RIVOLGERSI
Le persone interessate possono richiedere informazioni e per un primo contatto a questo
numero:
SERVIZIO AFFIDI PROVINCIALE 0341. 780020 o il numero 347.1343292 chiedendo di
Giovanna Esposito , Alessandra Colombo o Patrizia Panzeri.
Potranno avere tutte le informazioni senza necessariamente doversi impegnare.
CONCLUSIONI
L’affido di minori a famiglie straniere è dunque una strada percorribile e innovativa.
Ciò rappresenterà un’ulteriore occasione di integrazione per le famiglie immigrate, facendo
di esse dei soggetti attivi nella vita sociale, civica , culturale e spirituale del paese
d’immigrazione.
Italiani e immigrati potranno incontrarsi sul terreno comune dell’attenzione e della
solidarietà.
PARLIAMO DELL’AFFIDO FAMILIARE
7.
Affido familiare….è il momento giusto di parlarne insieme !
Se sei interessato ad accogliere e vuoi avere ulteriori informazioni chiama subito questi
numeri: 0341. 780020 oppure 3471343292 chiedendo di Giovanna, Alessandra o Patrizia
Il progetto “mi fido di te in tutte le lingue del mondo” nasce dalla disponibilità del Servizio Affidi
Provinciale a collaborare con la rete dei soggeti del pubblico (Prefettura, Provincia di Lecco,
Comuni) e del Terzo Settore (Consorzio Consolida, Associazioni familiari e culturali)
nell’identificazione di nuove strategie di accoglienza in favore dei minori stranieri. Il progetto “Mi
fido di te in tutte le lingue del mondo” rappresenta un passaggio fondamentale di questo percorso di
lavoro avviato nella direzione di”un’accoglienza senza frontiere”.
Il progetto “Mi fido di te in tutte le lingue del mondo” rappresenta un’articolazione del Servizio
Affidi Provinciale che, costituitosi nel 2008, è stato istituito a partire dal progetto “Affido familiare:
un percorso affidabile” nato dalla connessione e dalla progettazione condivisa tra Enti pubblici e
soggetti del Terzo Settore (cooperative sociali e associazioni) e ispirato ai principi generali e alle
finalità contenute nelle normative relative ai temi dell’affido.
Il Servizio Affidi Provinciale è composto da:
- Gruppo Tecnico, ha compiti di indirizzo, verifica e valutazione del Servizio rispetto alla
conformità di sviluppo e attuazione del progetto. E’ costituita dai referenti: degli uffici di
piano dei distretti di Bellano, Lecco e Merate, delle tre Gestioni Associate e della Provincia
di Lecco.
- Equipe affidi, con compiti di progettazione e realizzazione delle attività. L’Equipe affidi è
costituita da sei operatori, un coordinatore, due assistenti sociali, due psicologi ed un educatore
professionale. La scelta di operare con un’équipe multiprofessionale, che integra le diverse
competenze, appare strategica relativamente alle funzioni che devono essere attivate.
Nello specifico, l’Equipe affidi propone azioni di intervento quali: la promozione di una
cultura di accoglienza e la sensibilizzazione al tema dell’affido familiare, la realizzazione di
percorsi di conoscenza con le famiglie disponibili all’accoglienza, la realizzazione di
abbinamenti tra minori e famiglie accoglienti, il sostegno alle famiglie affidatarie durante
l’esperienza di affido, la costituzione di un luogo di riferimento e di osservazione sull’affido
familiare.
In tal senso, il progetto “Mi fido di te in tutte le lingue del mondo” prevede la presenza di due
operatori dell’équipe, un’assistente sociale e una psicologa, che cureranno le azioni del progetto;
l’équipe operativa sarà quindi integrata da specifiche figure professionali previste dal progetto,
educatori e mediatori culturali. L’équipe curerà la progettazione e la realizzazione delle attività
previste dal progetto, avvalendosi della direzione scientifica della dott.ssa Maria Brambilla del
Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano.
Le azioni del progetto si realizzeranno attraverso le funzioni già svolte dal Servizio Affidi
Provinciale e si caratterizzeranno in termini di finalità mirate allo sviluppo di affidi omoculturali.
Queste funzioni costituiscono la base sicura del progetto “Mi fido di te in tutte le lingue del mondo”
e verranno modulate in relazione ai destinatari (minori e famiglie) del progetto e alle specificità
degli affidi omoculturali. Per esempio il percorso di conoscenza individualizzato della famiglia che
si rende disponibile dovrà essere ripensato in relazione alla cultura di appartenenza della stessa.
La rete dei soggetti che sostengono il progetto “Affido familiare: un percorso affidabile”, che ha
dato avvio al Servizio Affidi Provinciale, si è estesa alle seguenti realtà: ARCI Lecco, Associazione
Almaghribia – di notevole rilevanza risulta l’attivazione dell’Associazione nel reperimento di un
contributo economico a sostegno del progetto (il contributo dell’associazione sarà specificatamente
orientato allo sviluppo delle attività dei mediatori culturali), Associazione Lavoratori Senegalesi di
Lecco, Centro Orientamento Educativo (COE), So.Le.Vol, Centro Servizi per il Volontariato.
La connessione del Servizio Affidi Provinciale con gli operatori del CISeD Centro Informazione
Supporto e Documentazione/ OPS Osservazione per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco
consentirà il reperimento di informazioni aggiornate riferite alle associazioni presenti sul territorio.
- incrementare il numero delle famiglie accoglienti valorizzando le famiglie straniere: non più
utenti passivi dei servizi ma soggetti attivi di welfare;
- attraverso il collocamento presso una famiglia affidataria omogenea alla cultura di provenienza ma
ben integrata nella nuova realtà dello Stato ospitante, sarà possibile permettere al minore affidato il
mantenimento di riferimenti culturali e religiosi stabili e delle abitudini legate al proprio modello
di vita, ma altresì trasmettere il senso di appartenenza alla nuova cultura tramite l’esempio
concreto di integrazione della famiglia affidataria, permettendo di mitigare lo sradicamento
culturale e favorendo l’integrazione sociale nel rispetto della cultura di origine;
- permettere l’attuazione di una valida strategia di accoglienza per i minori stranieri non
accompagnati in alternativa alla realtà comunitaria; tale possibilità consente ai minori, in difficoltà
per la condizione dell’età adolescenziale aggravata dal trauma della migrazione, di costruire
riferimenti significativi con adulti che hanno già raggiunto una sufficiente integrazione e una
stabilità interiore, che possano costituire, rendendosi disponibili per azioni di affidamento familiare
o di tutoring, uno spazio di transizione protetto; i minori, hanno bisogno di tale spazio per la
formazione della propria identità e per poter realizzare una vera integrazione e non un semplice
adattamento superficiale;
- incrementare e qualificare la rete dei soggetti istituzionali e del privato sociale a sostegno
dell’intervento in ambito di affido familiare. La condivisione e il confronto attivati già in fase di
elaborazione del presente progetto, consentono di avviare un percorso di lavoro innovativo
sull’affido interculturale, a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle risorse di ciascun
soggetto aderente;
- definizione di linee guida relative all’affido di minori stranieri a famiglie di area culturale
omogenea;
- sperimentare un modello di gestione di un servizio affidi provinciale basato sul principio della
sussidiarietà orizzontale.
TEMPI DI REALIZZAZIONE
Il progetto ha un arco di sviluppo biennale e seguirà la seguente articolazione temporale: