Sei sulla pagina 1di 6

g) RELAZIONE DIDATTICO-METODOLOGICA allegata alla domanda:

Strumenti a percussione e batteria


……. A mio avviso è necessario, perciò, basare il metodo di insegnamento sull’interazione
tra gli aspetti psicologici e quelli che si riferiscono in maniera più specifica al campo
tecnico-strumentale in senso stretto. Naturalmente tale interazione non può prescindere
dall’età.
È quindi importante riuscire ad entrare nel mondo interiore dell’individuo che si ha di
fronte. È essenziale operare in un clima di reciproca fiducia, presupposto basilare in ogni
tipo di rapporto. L’insegnante deve quindi porsi come “compagno” di strada dell’allievo in
un percorso di reciproca conoscenza interiore, di attenzione all’altro, al suo mondo e alla
sua realtà, in modo da raggiungere una coscienza ed una conoscenza intersoggettiva;
entrambi attori del processo educativo, poli attivi di una relazione costruttiva. Solo così si
può riuscire a convogliare tutte le energie, comprese le negative, in senso positivo, in vista
di un comune obiettivo da raggiungere. Per esempio, creandosi nel contesto di un gruppo
una situazione di competizione, si potrebbe generare in alcuni uno stato di frustrazione.
L’insegnante deve saper gestire tale situazione istillando nell’allievo il giusto approccio alla
competizione, indirizzandolo ad una crescita interiore, all’emulazione dell’altro senza
peraltro togliere niente alla propria personalità e capacità. Ecco come una energia negativa
può trasformarsi in positiva. Così anche il rimprovero può essere un mezzo importante per
far rilevare che qualcosa non sta funzionando; anche in questo caso bisogna operare con
grande cautela, cercando di usare tale mezzo in modo costruttivo.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico-strumentale, che, come dicevo prima non, può essere
disgiunto da quello psicologico, fra i primi fattori da prendere in analisi nell’attuazione del
metodo didattico, c’è senza dubbio quello della fascia di età alla quale ci si rivolge e quello
dei personali obiettivi che l’allievo si sta ponendo. Per schematizzare al meglio le mie idee
prenderei in considerazione due fasce di età che potrebbero corrispondere più o meno a
quelle considerate nella Scuola G. Verdi: la prima che arriva fino ai 10/11 anni, la seconda,
che partendo dai 10/11 anni, si proietta in avanti potendo prendere in considerazione anche
eventuali traguardi professionali.
Iª fascia dai 5 ai 10/11 anni.
La percezione dei suoni, l’esperienza della realtà nel mondo che ci circonda con le voci, i
rumori, i messaggi sonori sono gli elementi per una ricerca di comunicazione che
l’insegnante educatore opera nel suo incontro con il bambino ed il giovane nella scuola. La
musica è, infatti, un linguaggio naturale come del resto l’idioma, ma a differenza di
quest’ultimo non ha bisogno di traduzioni: è quindi un linguaggio universale che può essere
appreso da tutti per naturale disposizione, nelle diverse tappe che si susseguono
contestualmente all’apprendimento della lingua parlata. Ma perché ciò si verifichi è
necessario stimolare nel bambino i presupposti di base fisici e psichici attraverso una
adeguata educazione musicale. Se fare musica può sembrare difficile, ecco come un
semplice strumento a percussione fa partecipare a qualche cosa che, essendo anche
piacevole, è contemporaneamente una lezione, un momento di incontro e di apprendimento,
è un mezzo di espressione che immediatamente cattura l’interesse del bambino.
I bambini anche molto piccoli riescono ad avere un approccio con il fenomeno sonoro
adoperando strumenti a scuotimento come i sonagli che, insieme ai movimenti di gruppo, al
battito delle mani e dei piedi, ai suoni del proprio corpo, comunicano loro ritmi e varietà di
timbri. Questi ed altri strumenti elementari sono relativamente “facili” da suonare ed i
bambini, appunto, possono esserne coinvolti e fare musica con un insieme di percussioni.
Anche la costruzione di strumenti semplici è un mezzo per ispirarne l’uso; e quale mezzo
più immediato se non quello degli strumenti a percussione?
…..Di fronte a prospettive così ampie ed a materie così multiformi ed affascinanti, si pone
la figura dell’insegnante con le sue capacità professionali, culturali e psicologiche, con le
sue attività di coordinamento e di formazione; insomma con il suo ruolo di anello di
congiunzione tra il bambino, il giovane e il mondo musicale tutto da scoprire e da
conquistare.
Si delinea quindi un progetto pedagogico atto a sostenere gli interventi educativi ed
operativi volti ad ordinare e a fare propri i dati raccolti, a far acquisire un codice
interpretativo di sé stessi e della realtà, a costruire una larga comunicazione ed evoluzione
all’interno del gruppo.
IIª fascia dai 10/11 anni in su
Si è visto come, relativamente alla prima fascia, l’eventuale impostazione didattica sia
indirizzata più verso un aspetto di musica di insieme in quanto valido mezzo per stimolare il
bambino alla socializzazione, alla conoscenza del mondo esterno, alla comunicazione, al
gioco e così via.
Per quello che riguarda una fascia più adulta ritengo opportuno soffermarmi maggiormente
sull’aspetto dell’impostazione pratica sugli strumenti.
Innanzitutto, vorrei porre l’accento sulla vastità del campo che riguarda le due categorie
prese in analisi: quella degli Strumenti a Percussione e quella della Batteria.
La prima riguarda tutte le percussioni che vengono utilizzate soprattutto in una orchestra
sinfonica e che costituiscono quindi l’oggetto principale dello studio nei Conservatori.
Gli strumenti in analisi si possono dividere in linea di massima in quattro categorie:
1) Rullante;
2) tastiere (Marimba, Xilofono, Vibrafono, Glockenspiel);
3) accessori (Cassa, Piatti a due, Tamburello Basco, Nacchere, Triangolo ecc.);
4) Timpani.
Per quanto riguarda lo studio della batteria gli argomenti da prendere in considerazione sono
ugualmente tanti; è sufficiente al riguardo dire che occorre sviluppare allo stesso modo gli
arti inferiori e quelli superiori. Questi ultimi devono arrivare a possedere la stessa
funzionalità in entrambe le mani; il piede che suona la grancassa, tramite il pedale, ha
bisogno di uno studio specifico e accurato che non può essere lasciato al caso. Grande
importanza sarà affidata poi allo studio dell’indipendenza tra i quattro arti. Non bisogna
dimenticare inoltre lo studio del drum set e l’analisi specifica dei vari stili: swing, funky,
rock, latino-americano, ecc.
In un panorama così vasto e diversificato, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti a
percussione, bisogna fornire all’allievo un quadro chiaro e sintetico. L’elemento che
accomuna la categoria delle percussioni orchestrali e quella della batteria è costituito dallo
studio del tamburo e dallo sviluppo del solfeggio ritmico sul tamburo stesso. È su questo
strumento che l’allievo forma il carattere, la tecnica e la personalità che poi potrà esprimere
sui vari strumenti. Un buon corso di percussioni o di batteria non deve prescindere da un
accurato studio del Rullante.
In sostanza bisogna fornire all’allievo, ad esempio nel caso delle percussioni, una serie di
esercizi di tecnica di base su ogni strumento (tamburo, accessori, marimba, vibrafono ed in
un secondo tempo timpani) che diano al soggetto la capacità per suonarli tutti. Tale
vocabolario di base dovrà essere ulteriormente integrato attraverso alcuni studi specifici su
ogni strumento. Questo lavoro dovrà essere impostato, soprattutto in una fase iniziale, in
modo tale da riuscire ad approfondire l’analisi di poche cose realizzandole, però, al meglio.
Prendendo in considerazione il parallelo fra lo studio della percussione e quello di un altro
strumento, dedicare quattro ore allo studio del violino o della chitarra significa avere la
possibilità di approfondire, ad esempio, quattro argomenti (1 per ogni ora) che riguardano
un solo strumento; le stesse ore di studio nella percussione si traducono invece nel poter
dedicare solo un’ora per ogni categoria di strumento (tamburo, accessori, tastiere e timpani);
di qui la necessità di acquisire mezzi chiari e sintetici.
Ciò non solo al fine del raggiungimento di un buon livello di base, ma per educare e fornire
all’allievo i mezzi per comprendere in modo responsabile ed autonomo come muoversi nel
campo della propria formazione. Essere in grado, quindi di capire e decidere insieme
all’insegnante quali siano gli elementi della preparazione che funzionano e quali invece
debbano essere approfonditi.
Attraverso tali acquisizioni egli potrà operare le scelte che lo porteranno a prediligere uno
strumento rispetto ad un altro, l’aspetto solistico rispetto a quello orchestrale e di
conseguenza eventuali decisioni in campo professionale.
VALENZA DIDATTICA DEL PROGETTO
IL PROGETTO SI PROPONE DI:
- Integrare attivamente tutti gli alunni delle tre classi della scuola Secondaria di Primo Grado della
Sezione ad indirizzo Musicale in diversi brani di musica d’insieme attraverso la personalizzazione
dell’arrangiamento delle parti orchestrali, sia in funzione dell’organico strumentale dell’Istituto che
delle capacità musicali dei singoli.

- Far conoscere agli alunni delle scuole Primarie, attraverso delle lezioni di presentazione, gli
Strumenti Musicali e la loro applicazione in generi musicali diversi coinvolgendo attivamente gli
alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado favorendo così la metodologia di tutoring peer to
peer sollecitando gli studenti all’insegnamento reciproco come strategia formativa efficace per
favorire rapporti di solidarietà tra i ragazzi, permettendo agli alunni più grandi di rendersi utili,
mettendo allo stesso tempo alla prova le proprie capacità tutoriali e sviluppando senso di
appartenenza, doti empatiche e competenze relazionali.

- Indirizzare gli alunni ad un utilizzo consapevole ed attivo del Digitale come mezzo di studio
integrato con soluzioni didattiche musicali più tradizionali.

NELLO SPECIFICO:
1) Il progetto riguarda una proposta didattica che spazia dall’ensemble orchestrale ai piccoli gruppi di
musica di insieme fino alle esecuzioni solistiche, coinvolgendo ed integrando attivamente tutti gli
alunni delle tre classi della scuola Secondaria di Primo Grado della Sezione ad indirizzo Musicale.

2) Le parti relative alla musica di insieme saranno adattate alle capacità degli alunni: ciascuno deve
essere messo in condizione di partecipare con impegno, in base alle proprie capacità e con la
consapevolezza di contribuire attivamente al “fare musica tutti”.

3) Di fondamentale importanza sarà l’utilizzo delle tecnologie digitali:


- a supporto della predisposizione, della personalizzazione e dell’apprendimento delle parti
strumentali
- in sede di esecuzione, durante le lezioni di presentazione degli strumenti Musicali e la
manifestazione finale, dove alcuni brani prevederanno l’integrazione tra computer e strumenti
musicali suonati dagli alunni.

4) Gli alunni saranno indirizzati, per lo studio a casa, anche all’utilizzo di App Musicali gratuite su
Smartphone e software Musicali gratuiti per PC per favorire un utilizzo consapevole ed attivo del
Digitale

5) I brani musicali oggetto del concerto finale e delle lezioni di presentazione degli strumenti musicali
spazieranno dalla musica classica a quella moderna.
Il modulo ha come obiettivo “l’integrazione ed il potenziamento delle competenze di base” con
particolare attenzione alla musica d’insieme tra gli Strumenti già attivi nella sezione ad Indirizzo
Musicale dell’Istituto in coerenza con gli “Obiettivi di Apprendimento” della disciplina ed il Piano
Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto. La progettazione e la realizzazione dei percorsi
didattici e formativi saranno ispirate anche all’utilizzo di metodologie didattiche innovative (App
musicali gratuite su Pc/smartphone per favorire l’apprendimento della musica).
2) VALENZA DIDATTICA DEL PROGETTO
Promuovere la formazione globale ed equilibrata dell’individuo offrendo occasioni di maturazione
logica, espressiva, comunicativa, di crescita e socializzazione con ripercussioni sulla sfera emotiva,
cognitiva, sugli aspetti motori, la creatività e l’autostima.
3) AZIONI LABORATORI DI MUSICA D’INSIEME:
1) MIRATI allo svolgimento di attività di musica di insieme con numero variabile di partecipanti,
che possano coinvolgere ed integrare attivamente gli alunni della scuola Secondaria di Primo
Grado.
2) Le parti musicali per lo svolgimento delle attività saranno adattate alle capacità dei singoli alunni
per mettere in condizione tutti di partecipare in base alle proprie attitudini e con la
consapevolezza di contribuire attivamente al fare musica tutti.
3) I brani musicali oggetto delle lezioni spazieranno dalla musica classica a quella moderna.

Potrebbero piacerti anche