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Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione 2012 - 2018


Le Indicazioni esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole secondarie di
1° grado del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale,
sociale e civile all'istruzione e alla formazione di qualità.
Prosegue l'orientamento educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione personale di
ciascun cittadino , accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della
cultura e della civiltà e costituisce, infine, grazie agli sviluppi metodologici e didattici
conformi alla sua natura ësecondariaí, la premessa indispensabile per líulteriore impegno dei
ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e di formazione.

Otto competenze-chiave (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18


dicembre 2006 (2006/962/CE))
1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3)
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) competenza
digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e
imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale.

La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza umana, offre uno spazio


simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e
socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della
creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità,
nonché all’interazione fra culture diverse. L’apprendimento della musica consta di pratiche e
di conoscenze, e nella scuola si articola su due dimensioni: a) produzione, mediante l’azione
diretta (esplorativa, compositiva, esecutiva) con e sui materiali sonori, in particolare
attraverso l’attività corale e di musica d’insieme; b) fruizione consapevole, che implica la
costruzione e l’elaborazione di significati personali, sociali e culturali, relativamente a fatti,
eventi, opere del presente e del passato. Il canto, la pratica degli strumenti musicali, la
produzione creativa, l’ascolto, la comprensione e la riflessione critica favoriscono lo
sviluppo della musicalità che è in ciascuno; promuovono l’integrazione delle componenti
percettivo-motorie, cognitive e affettivo-sociali della personalità; contribuiscono al
benessere psicofisico in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando risposta a
bisogni, desideri, domande, caratteristiche delle diverse fasce d’età. In particolare, attraverso
l’esperienza del far musica insieme, ognuno potrà cominciare a leggere e a scrivere musica,
a produrla anche attraverso l’improvvisazione, intesa come gesto e pensiero che si scopre
nell’attimo in cui avviene: improvvisare vuol dire comporre nell’istante. L’apprendimento
della musica esplica specifiche funzioni formative, tra loro interdipendenti.
Mediante la funzione cognitivo-culturale gli alunni esercitano la capacità di
rappresentazione simbolica della realtà, sviluppano un pensiero flessibile, intuitivo, creativo
e partecipano al patrimonio di diverse culture musicali; utilizzano le competenze specifiche
della disciplina per cogliere significati, mentalità, modi di vita e valori della comunità a cui
fanno riferimento. Mediante la funzione linguistico-comunicativa la musica educa gli alunni
all’espressione e alla comunicazione attraverso gli strumenti e le tecniche specifiche del
proprio linguaggio. Mediante la funzione emotivo-affettiva gli alunni, nel rapporto con
l’opera d’arte, sviluppano la riflessione sulla formalizzazione simbolica delle emozioni.
Mediante le funzioni identitaria e interculturale la musica induce gli alunni a prendere
coscienza della loro appartenenza a una tradizione culturale e nel contempo fornisce loro gli
strumenti per la conoscenza, il confronto e il rispetto di altre tradizioni culturali e religiose.
Mediante la funzione relazionale essa instaura relazioni interpersonali e di gruppo, fondate
su pratiche compartecipate e sull’ascolto condiviso.
Mediante le funzione critico-estetica essa sviluppa negli alunni una sensibilità artistica
basata sull’interpretazione sia di messaggi sonori sia di opere d’arte, eleva la loro autonomia
di giudizio e il livello di fruizione estetica del patrimonio culturale. In quanto mezzo di
espressione e di comunicazione, la musica interagisce costantemente con le altre arti ed è
aperta agli scambi e alle interazioni con i vari ambiti del sapere.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo
grado
• L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso
l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e
culture differenti.
• Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di
brani musicali.
• È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a
processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto
critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando anche sistemi
informatici.
• Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati,
anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-
culturali.
• Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali,
servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo
grado
– Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali e
strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.
– Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e strumentali, utilizzando
sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.
– Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi
del linguaggio musicale.
– Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e
progettare/ realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza,
teatro, arti visive e multimediali.
– Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.
– Orientare la costruzione della propria identità musicale, ampliarne l’orizzonte
valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal
contesto.
– Accedere alle risorse musicali presenti in rete e utilizzare software specifici per
elaborazioni sonore e musicali.

1. Biografia dell’alunno Vissuto, centralità della persona


2. Metodi didattici Attivare le energie e potenzialità del bambino
3. Nuovi media Riconoscere e valorizzare apprendimenti fuori dalle mura scolastiche.
Nuovi strumenti di apprendimento.
4. Scuola unitaria Continuità nell’apprendimento
5. Obiettivo generale del sistema educativo Competenze nelle discipline insegnate e
pieno esercizio della cittadinanza
6. Fine scuola primaria Autonomia e responsabilità in relazione alla propria età
7. Consapevolezza Di potenzialità e limiti. Possiede gli strumenti di conoscenza per
riconoscere le diversità (culturali, religiose) in ottica di rispetto reciproco
8. Interpreta la realtà Rispetta le regole della società e collabora con gli altri
9. Padronanza della lingua italiana Comprendere enunciati e testi, esprimere le proprie
idee, adeguare il registro linguistico (a seconda della situazione)
10. Lingua comunitaria Lingua inglese (informatica)
11. Conoscenze scientifiche e digitali Analizzare la realtà
12. Rispetto di sé Corretto stile di vita in società
13. Creatività Esprime il proprio talento in diversi campi

DM. 201/ 1999 Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale
nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9 Allegato A
PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DI STRUMENTO MUSICALE NEI CORSI DI
SCUOLA MEDIA AD INDIRIZZO MUSICALE
Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l'insegnamento di
quattro e diversi strumenti musicali. La scelta delle specialità strumentali da insegnare è
effettuata dal collegio dei docenti tra quelle indicate nei programmi allegati, tenendo conto
del rilevante significato formativo e didattico della musica d'insieme.
Per ciascun corso, ferma restando la dotazione organica per la copertura di due ore
settimanali per classe di educazione musicale, è attribuita la dotazione organica di quattro
cattedre di strumento musicale, articolate su tre classi.
Le ore di insegnamento sono destinate alla pratica strumentale individuale e/o per piccoli
gruppi anche variabili nel corso dell'anno, all'ascolto partecipativo, alle attività di musica di
insieme, nonché alla teoria e lettura della musica: quest'ultimo insegnamento - un'ora
settimanale per classe - può essere impartito anche per gruppi strumentali.
L'insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione periodica e finale, esprime un
giudizio analitico sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della
valutazione globale che il consiglio di classe formula.
In sede di esame di licenza viene verificata, nell'ambito del previsto colloquio
pluridisciplinare, anche la competenza musicale raggiunta al termine del triennio sia sul
versante della pratica esecutiva, individuale e/o d'insieme, sia su quello teorico.

Obiettivo del corso triennale una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione
musicale, è porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti. Il
rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media non esclude la
valorizzazione delle eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come la pratica corale e
strumentale di insieme, che pongono il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con
altri soggetti. L'autonomia scolastica potrà garantire ulteriori possibilità di approfondimento
e sviluppo anche nella prospettiva di rendere l'esperienza musicale funzionale o
propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale nel
territorio, in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione e
diffusione di saperi e competenze.

Orientamenti formativi

L'insegnamento strumentale:
• promuove la formazione globale dell'individuo offrendo, attraverso un'esperienza
musicale resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione
logica, espressiva, comunicativa;
• integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei
processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione
pratico- operativa, estetico emotiva, improvvisativo compositiva;
• offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni
di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di
sé e del modo di rapportarsi al sociale;
• fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in
situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale:
• comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al
sistema operativo dello strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità
sensomotorie legate a schemi temporali precostituiti;
• dà all'alunno la possibilità di accedere direttamente all'universo di simboli,
significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali
portano con sé;
• consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di
capacità di valutazione criticoestetiche;
• permette l'accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione
- composizione), sviluppando la dimensione creativa dell'alunno.
L'essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della
dimensione intersoggettiva e pubblica dell'evento musicale stesso, fornendo un efficace
contributo al senso di appartenenza sociale.

Obiettivi di apprendimento.
Nel campo della formazione musicale l'insegnamento strumentale persegue un insieme di
obiettivi generali all'interno dei quali si individua l'acquisizione di alcuni traguardi
essenziali, quali:
• il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da
repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella
restituzione dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso;
• la capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori, pur all'interno di
griglie predisposte;
• l'acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata e di conoscenze di
base della teoria musicale;
• un primo livello di consapevolezza del rapporto tra organizzazione dell'attività
sensomotoria legata al proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi;
• un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle
possibilità di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell'efficacia della
comunicazione.
Contenuti fondamentali
I contenuti delle singole specificità strumentali che dovono essere perseguiti sono:
• ricerca di un corretto assetto psico-fisico: postura, percezione corporea,
rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento;
• autonoma decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali:
ritmico, metrico, frastico, agogico, dinamico, timbrico; armonico;
• padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l'imitazione e
l'improvvisazione, sempre opportunamente guidata;
• lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della
comprensione e del riconoscimento dei suoi parametri costitutivi;
• acquisizione, da parte degli alunni, di un metodo di studio basato
sull'individuazione dell'errore e della sua correzione; promozione della dimensione
ludico-musicale attraverso la musica di insieme e la conseguente interazione di
gruppo.
La capacità di lettura va rinforzata dalla "lettura a prima vista" e va esercitata non soltanto
sulla notazione tradizionale ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare
riferimento a quelli più consoni alle specificità strumentali. Altri obiettivi di apprendimento
e contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle
successive indicazioni.

Competenze e criteri di valutazione


L'insegnamento strumentale concorre alla costituzione della competenza musicale generale
che si fonda su:
• il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi
musicale;
• il riconoscimento e la descrizione di generi musicali, forme elementari e semplici
condotte compositive;
• la capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati;
• la produzione e/o la riproduzione di melodie attraverso il mezzo vocale con il
supporto della lettura ritmica e intonata.
Lo studio strumentale, a sua volta, si fonda su:
• capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno (con
tutte le valenze semantiche che comporta nel linguaggio musicale) - gesto – suono;
• uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con particolare
riferimento ai riflessi - determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso-
motorio - sull'acquisizione delle tecniche specifiche;
• capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di
sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei
materiali sonori;
• esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo strumento del
materiale sonoro, laddove anche l'interpretazione può essere intesa come livello di
sviluppo delle capacità creative.
Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per le singole
specialità strumentali, la verifica dei risultati del percorso didattico relativo all'insegnamento
strumentale si basa sull'accertamento di una competenza intesa come dominio, ai livelli
stabiliti, del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione
dell'evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e
struttura melodicoarmonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche. I processi di
valutazione dovranno comunque ispirarsi ai criteri generali della valutazione formativa
propria della scuola media.

La pratica della Musica d'insieme si pone come strumento metodologico privilegiato.


Particolare attenzione va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del
controllo della fonazione, sia come mezzo più immediato per la partecipazione all'evento
musicale e per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza della
notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel campo della lettura intonata.
La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti
articolatorî propri dei vari strumenti, deve essere incrementata da una pratica fonogestuale
individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura.
In tale prospettiva metodologica la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale
pratica musicale. Anche l'ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all'interno
dell'insegnamento strumentale, quanto nella musica d'insieme. In particolare è finalizzato a
sviluppare capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui parametri
fondamentali della musica rivelandosi mezzo indispensabile per la riproduzione orale e/o
scritta di strutture musicali di varia complessità. Esso deve inoltre tendere a sviluppare
capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative,
capacità utili, nella pratica strumentale, alla riproduzione di modelli esecutivointerpretativi.
Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l'apporto delle tecnologie elettroniche e
multimediali. L'adozione mirata e intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a
disposizione dalle moderne tecnologie può costituire un incentivo a sviluppare capacità
creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate al dominio tecnico di strumenti
musicali che richiedono una avanzata capacità di controllo. Gli strumenti metodologici
suggeriti presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da una
parte infatti, l'apprendimento strumentale integrato con quello dell'Educazione musicale e
della teoria e lettura della musica configura un processo di apprendimento musicale unitario,
dall'altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo
attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per
l'interdisciplinarità.

Indicazioni programmatiche
Flauto; oboe; clarinetto; saxofono; fagotto; corno; tromba; chitarra; arpa; pianoforte;
percussioni; violino; violoncello; fisarmonica.

PIANOFORTE
Tutte le abilità pianistiche sotto elencate vanno intese come comprensive degli aspetti
dinamici, timbrici e delle varie modalità d'attacco del tasto e uso dei pedali.
• Mano chiusa (dita su gradi congiunti): scale, abbellimenti, cinque note non
consecutive, note ribattute, glissandi;
• mano aperta (dita su gradi disgiunti): arpeggi, passaggi per gradi disgiunti;
• bicordi e accordi: terze, seste, ottave, altri bicordi, accordi, clusters;
• salti: note singole, bicordi, ottave, accordi, clusters.
Alla fine del triennio l'alunno dovrà saper leggere a prima vista musiche tratte dai primi
metodi per pianoforte e dovrà saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una
composozione tratta dal repertorio solistico o d'insieme per ciascuna delle seguenti aree:
• Danza ( ad esempio: F. Schubert, Lä ndler e Valzer; B. Bartòk, For children, ecc.)
• Pezzo di carattere ( ad esempio: R. Schumann, Album per la gioventù; S. Prokofiev,
Music for children; una canzone o standard jazzistico con sigle realizzate dall'alunno,
ecc.)
• Forme polifoniche e forme-sonata ( ad esempio: J.S.Bach, Preludi e fughette;
F.J.Haydn, Divertimenti; L. van Beethoven, Sonatine ecc. )
• Variazioni ( Variazioni facili di Mozart e di Beethoven, Variazioni facili di autori del
'900, ecc. )

Introdotta dal decreto ministeriale del 24 aprile 1963 con la denominazione di ‘Educazione
musicale’, la disciplina viene inizialmente coltivata (un’ora settimanale obbligatoria nella
prima classe e facoltativa nella seconda e terza classe della scuola media) meramente nel
seno dell’educazione artistica.
Soltanto 16 anni dopo, grazie al DM.1979, la musica diviene una materia indipendente,
insegnata con due ore settimanali obbligatorie in tutte e tre le classi. Le disposizioni più
recenti sono quelle contenute nelle sopra citate Indicazioni nazionali del 2012, che non
riguardano solo la scuola primaria, ma, la scuola secondaria di I grado, in quanto pongono
pure i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento al termine
della scuola secondaria di primo grado.
Riguardo al quadro delle competenze specifiche connesse allo studio dello strumento
musicale, il testo rinvia alle specifiche norme di settore, che trovano il principale punto di
riferimento nel Decreto Ministeriale del 6 agosto 1999, con il quale si stabilizzano i corsi
precedentemente attivati in forma sperimentale: Riconduzione ad ordinamento dei corsi
sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999,
n. 124, art. 11, comma 9.
L’art. 2 del suddetto decreto prevede che gli alunni di ciascuna classe vengano ripartiti in
quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali, e che la scelta
delle specialità strumentali da insegnare sia effettuata dal collegio dei docenti, tenendo
conto del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme. All’art. 3 si
stabilisce che le ore di insegnamento siano destinate alla pratica strumentale individuale e/o
per piccoli gruppi anche variabili nel corso dell’anno, all’ascolto partecipativo, alle attività
di musica di insieme, nonché alla teoria e lettura della musica (quest’ultimo insegnamento –
un’ora settimanale per classe - impartito eventualmente anche per gruppi strumentali).
Soltanto con l’emanazione dei decreti attuativi della Legge 107 del 13 luglio 2015, è stato
avviato un processo di revisione di questo importante decreto, che finora non si è tuttavia
non ancora compiuto.

Le disposizioni normative in materia di musica contenute nella Legge 107/2015 (Riforma


del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti), risultano in qualche modo trasversali ai diversi ordini e gradi del sistema
scolastico italiano. Si prevede l’adozione di un decreto finalizzato alla «promozione e
diffusione della cultura umanistica e valorizzazione del patrimonio e della produzione
culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici».
Di qui l’emanazione del Decreto Legislativo n.60/2017 intitolato Norme sulla promozione
della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e
sul sostegno della creatività. Esso prevede che Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Istituto Nazionale di
Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, istituti dell’Alta Formazione Artistica,
Musicale e Coreutica, università, istituti tecnici superiori, istituzioni scolastiche e istituti di
cultura italiana all’estero collaborino alla creazione di un sistema per la promozione della
conoscenza delle arti e della loro pratica come requisito fondamentale nel percorso
formativo di ciascun grado dell’istruzione scolastica.
È compito del sistema nazionale d’istruzione e formazione promuovere lo studio, la
conoscenza storico-critica e la pratica delle arti, quali requisiti fondamentali del curricolo,
nonché, in riferimento alle competenze sociali e civiche, sviluppare le capacità analitiche,
critiche e metodologiche relative alla conoscenza del patrimonio culturale nelle sue diverse
dimensioni. Il decreto invita le istituzioni scolastiche, a inserire nel Piano triennale
dell’offerta formativa «attività teoriche e pratiche, anche con modalità laboratoriale, di
studio, approfondimento, produzione, fruizione e scambio, in ambito artistico, musicale,
teatrale, cinematografico, coreutico, architettonico, paesaggistico, linguistico, filosofico,
storico, archeologico, storico-artistico, demoetno-antropologico, artigianale, a livello
nazionale e internazionale». Tali attività andrebbero realizzate mediante percorsi curricolari,
anche in verticale, in alternanza scuola-lavoro o con specifiche iniziative extrascolastiche,
eventualmente «in rete con altre scuole e con la collaborazione di istituti e luoghi della
cultura, nonché di enti locali e di altri soggetti pubblici e privati, ivi inclusi i soggetti del
terzo settore operanti in ambito artistico e musicale». Temi della creatività tramite la
conoscenza storico-critica della musica, la pratica musicale, nella più ampia accezione della
pratica dello strumento e del canto, la danza e tramite la fruizione consapevole delle
suddette arti. Introduzione del «Piano delle arti», un programma triennale costituito da una
serie di misure destinate alla promozione della cultura umanistica nella scuola italiana,
all’interno delle quali trova uno spazio significativo anche la musica, in particolare mediante
il riferimento da un lato al potenziamento delle competenze pratiche e storico-critiche,
relative alla musica, alle arti, al patrimonio culturale, al cinema, alle tecniche e ai media di
produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni; dall’altro, alla incentivazione di
tirocini e stage artistici di studenti all’estero e promozione internazionale di giovani talenti,
attraverso progetti e scambi tra istituzioni formative artistiche italiane e straniere, con
particolare riferimento ai licei musicali, coreutici e artistici. Gli articoli 6 e 7 richiamano
rispettivamente la collaborazione con l’INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione
Innovazione Ricerca Educativa) e la possibilità, per le scuole, di costituirsi in reti per la
realizzazione di attività varie connesse agli obiettivi del decreto.
Per quanto concerne il primo ciclo, le disposizioni riguardano essenzialmente la promozione
della pratica artistica e musicale con riguardo ai detti temi della creatività, nonché la
possibilità per le scuole di costituirsi in poli a orientamento artistico e performativo . Per le
scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicalesi prevede la possibilità di attivare,
nell’ambito delle ordinarie sezioni, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa.

Nota 487 del 10 aprile 2020, organico docenti a.s 2020-2021


La scuola secondaria di I grado è regolata dal dPR 89/2009. Sono previsti due modelli di
articolazione oraria nella scuola secondaria di I grado: quello relativo al tempo scuola
ordinario, corrispondente a 30 ore settimanali e quello relativo al tempo prolungato (36 ore
settimanali, elevabili eccezionalmente fino a 40).
Le classi a tempo prolungato possono essere autorizzate per un orario settimanale di
insegnamento e di attività di 36 ore, comprensive della mensa, fermo restando che la
consistenza oraria di organico è di 38 ore settimanali.
Sulla base delle richieste delle scuole, effettuate tenendo conto delle esigenze espresse dalle
famiglie, tale consistenza oraria è elevabile fino ad un massimo di 40 ore, utilizzando le due
ore di approfondimento delle discipline a disposizione della scuola.
A livello regionale possono, altresì, essere individuate ulteriori modalità organizzative e
gestionali, anche a livello di singola istituzione scolastica, al fine di un pieno utilizzo delle
ore a qualunque titolo disponibili all’interno dell’organico dell’autonomia. Mentre il quadro
orario delle discipline è previsto dall’articolo 5 del dPR 89/2009, l’assetto organico della
scuola secondaria di I grado, sia per le classi a tempo normale che per le classi a tempo
prolungato, è definito secondo i criteri fissati dal DM 26 marzo 2009, n. 37.
Possono essere attivate classi a tempo prolungato solo in presenza di strutture e servizi
idonei, che consentano lo svolgimento obbligatorio delle attività anche in fasce orarie
pomeridiane, assicurando almeno due o tre rientri settimanali, e sempreché si preveda, in
progressione, la formazione di almeno un corso intero.
Riferimento all’insegnamento dello Strumento musicale, rimangono confermati per l’a.s.
2020/21 i criteri fissati dalla normativa vigente (DM 6 agosto 1999, n. 201). ai fini della
costituzione delle cattedre e dei posti. Al fine di assicurare il mantenimento
dell’insegnamento dello strumento musicale per i tre anni del corso, in classe prima, il
numero degli alunni, per ciascuno dei quattro strumenti musicali, non può essere
inferiore a tre.
Anche i corsi di strumento vanno assoggettati alle stesse regole di tutti gli altri corsi
ordinari e la prevista conferma in organico di diritto dei corsi attivati negli anni precedenti è
autorizzata purché il numero dei frequentanti lo consenta.
Nel caso in cui l’insegnamento dello strumento sia stato attivato in scuole in cui funzionino
solo corsi a tempo prolungato, le due ore (da 38 a 40 ore) di approfondimento, che
normalmente le scuole possono scegliere nella loro autonomia, vanno destinate, in un corso
completo, allo strumento musicale.

D.Lgs. 62/2017

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