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Negli anni ’70 del Settecento è anche collocabile una crescita del
numero di case editrici attive in Europa. In Francia per esempio (e
quasi esclusivamente a Parigi) le case editrici musicali passano dal-
le 23 del 1762, alle 44 del 1783 e alle 66 del 1800; a Londra il predo-
minio di Walsh nella prima metà del Settecento è sostituito a parti-
re dal 1760 ca. da una fioritura di diversi editori (Welcker, Forster,
Bremner, Preston, Dale, Longman & Broderip, Birchall, Bland); a
Vienna è da questo momento che si afferma una vera attività edi-
toriale musicale, con la nascita di svariate case editrici fra cui la
più nota è quella di Artaria; in varie città tedesche sorgono editori
musicali che avranno lunga attività: André, Schott, Simrock, Gom-
bart ecc., mentre Breitkopf amplia progressivamente la sua attività
editoriale; intorno al 1780 si colloca il momento più significativo
per l’editore di Amsterdam Johann Julius Hummel. E anche l’Italia
si risveglia nel 1770 dal pluridecennale letargo che l’aveva caratte-
rizzata nel XVIII secolo, con alcuni editori attivi a Venezia, Firenze
e Napoli. Nella prima metà dell’Ottocento ai maggiori centri edito-
riali (Londra, Parigi e Vienna) si affianca Lipsia: oltre a Breitkopf &
Härtel (l’ingresso del socio in ditta è del 1795) ebbe sede nella città
tedesca anche un altro grande editore tedesco, Peters.
EDIZIONI PER CONTO Carl Philipp Emanuel Bach, secondo figlio e allievo di Johann Seba-
DELL’AUTORE: stian Bach, è uno dei più significativi compositori di musica per ta-
CARL PHILIPP EMANUEL BACH stiera del Settecento tedesco. Dal 1740 al 1767 operò come cembalista
a Berlino alla corte di Federico II di Prussia; nel 1768 successe a Te-
lemann come direttore della musica ad Amburgo, rimanendovi fino
alla morte, nel 1788. Le composizioni destinate alla tastiera (clavicem-
balo, clavicordo, fortepiano) coprono l’intero arco della sua attività: vi
si manifesta quello stile della Empfindsamkeit (sensibilità) di cui Bach
fu il più importante esponente. Nel catalogo pubblicato dalla vedova
un anno e mezzo dopo la sua morte, nel 1790, e forse redatto dallo
stesso Bach, sono elencati 210 Clavier-Soli. Il numero dei brani di que-
sto tipo è maggiore in un successivo catalogo, compilato nel secondo
decennio dell’Ottocento dall’organista J.J. H. Westphal, catalogo che
riflette la forma in cui le musiche gli erano pervenute. Questo cata-
logo è alla base della catalogazione di Wotquenne (1905). Più recente
il catalogo tematico di Helm, che comprende 338 numeri: l’aumento
rispetto alla precedente catalogazione deriva tuttavia in gran parte dal
fatto che Helm assegna un numero ad ogni singolo pezzo.
Antolini, Diffusione a stampa della musica pianistica 7
(di manoscritti o prime edizioni) nella serie The collected works for
solo keyboard, edited with introductions by Darrell Berg, New Yor-
k-London, Garland, 1985, sei volumi.
Clementi nacque a Roma nel 1752; nel 1766 era organista a S. Loren-
zo in Damaso. Dopo i sette anni passati nel Dorset in casa di Peter
Beckford, Clementi iniziò la propria carriera di musicista a Londra,
nel 1775. Partecipò talvolta a concerti pubblici, come pianista (nel
1775, e poi con più frequenza nel 1778-80), e lavorò come conduc-
tor al King’s Theatre. Al periodo 1780-1784 risale un primo viaggio
sul continente, che lo vide a Parigi nel 1780 (dove suonò davanti
alla regina), poi a Vienna, via Strasburgo e Monaco, nel 1781 (del
dicembre 1781 è la famosa gara con Mozart); infine a Lione (forse
via Zurigo) nel 1782. Tornato a Londra nel 1783, comparve in vari
concerti all’inizio del 1784. Nel corso del 1784 tornò a Lione, ma il
progettato matrimonio con la signorina Imbert-Colomès sfumò e
Clementi si ritirò per qualche tempo a Berna. La tournée servì a far
conoscere Clementi sul continente. Rientrato a Londra nel 1784, vi
rimase stabilmente fino al 1802, consolidandovi la sua reputazione
professionale: prese parte a concerti pubblici come pianista (solo
fino al 1790), compose e pubblicò svariate raccolte, compose sin-
fonie per le diverse associazioni londinesi (Professional Concerts,
Concerti Salomon), svolse una continua attività di insegnante, sia
per signorine nobili, sia per musicisti professionisti come Cramer,
Bertini, Field. Nel 1798 iniziò una attività di editore e negoziante
di musica e di strumenti musicali, dapprima entrando a far parte
della casa editrice di John Longman, poi – 1801 – creando una pro-
pria ditta, con differenti soci nel tempo, fra i quali rimase stabile
Collard. Come in altre ditte similari, Clementi affiancava l’edizione
Antolini, Diffusione a stampa della musica pianistica 10
now performed and revised by the author, Op. xxx, London, printed
for and sold by J. Dale, 1794
3. la sola n. 4, con nuovo numero d’opera: Grand sonata … with
new accompaniments, an additional movement & alterations, as
now performed and revised by the author, Op. xxxi, London, printed
for and sold by J. Dale, 1794
4. le tre sonate solistiche : Nouvelle edition des trois sonates oeuvre
II …avec des augmentations et améliorations considérables, faites par
l’auteur, pendant son séjour à Vienne 1807, Vienna, Artaria, n. ed. 1922,
1807 (annuncio di pubblicazione in Wiener Zeitung, 25 luglio 1807)
5. versione riveduta della sonata n. 2 « with considerable improve-
ments », Clementi, Collard, Davis & Collard, ca. 1818-19 (recensio-
ne in «Quarterly Musical Magazine & Review», 1820).
Le revisioni più macroscopiche riguardano l’aggiunta di un ter-
zo movimento nelle edizioni di Dale. Tuttavia, un confronto fra
le varie edizioni documenta importanti cambiamenti per quanto
riguarda l’articolazione (che tende progressivamente ad affermare
il nuovo stile legato), le indicazioni dinamiche e di pedale, lega-
te all’affermazione di strumenti più potenti, l’ornamentazione e le
cadenze (notate con molta maggior precisione nelle edizioni più
tarde). Si vedano a questo proposito gli esempi musicali riportati
nell’articolo di B. Harrison.
Nel corso degli anni ’20, mentre conduceva la sua campagna con-
tro la pirateria, Hummel pubblicò il suo Metodo utilizzando i mezzi
a sua disposizione. Iniziato nel 1821, nell’estate del 1824 il Metodo
era completo per due terzi; nello stesso periodo il compositore
prese accordi con l’editore Peters di Lipsia, principale editore delle
sue opere, per la pubblicazione. Nel luglio 1825 Hummel vendet-
te ad Aristide Farrenc i diritti per la Francia e presumibilmente
prese accordi con l’editore inglese (Boosey), adottando così il si-
stema di pubblicazione simultanea (vedi capitolo successivo) che
garantiva il compositore e l’editore da ristampe non autorizzate in
Francia e Inghilterra. Il 4 ottobre 1825 il Metodo era finito, ma la
pubblicazione fu ritardata per la necessità di trovare un sistema di
protezione contro la pirateria nei vari stati tedeschi. Nell’inverno
1825-26 Hummel richiese quindi singoli privilegi per quegli stati
in cui erano attivi i più importanti editori, e lo ottenne tra luglio
1826 e febbraio 1827 per: Baviera, Prussia, Wurttemberg, Hannover,
Darmstadt, Baaden, Assia, Brunswick, Francoforte. Un’ulteriore
dilazione nella pubblicazione fu provocata dalla morte di Peters,
e dalla conseguente necessità di trasferire il privilegio all’editore
viennese Tobias Haslinger (18 gennaio 1828). Il Metodo usci infine
nell’autunno del 1828, in edizione tedesca, italiana, francese e in-
glese, procurando notevoli guadagni all’autore e all’editore. Nell’al-
legato n. 17 sono riprodotte alcune parti dell’edizione italiana: Me-
todo compiuto teorico-pratico per il Piano-Forte dai primi elementi
fino al più alto grado di perfezione …Come dichiara il titolo, si trat-
ta di esercizi e istruzioni per un completo corso di studi. Accan-
to agli esercizi tecnici, Hummel propone nel Metodo un elenco di
«pezzi musicali a me ben noti e adatti al progresso degli studi».
La scelta dei opere per i principianti (che, afferma una nota a pie’
di pagina, «trovansi nel Negozio di musica di Tobias Haslinger in
Vienna») comprende esercizi e sonatine di Assmeyer, Clementi,
Czerny, Diabelli, Dussek, Gelinek, Häser, Hummel, Kuhlau, Lickl,
Müller, Pleyel, Wanhall; per gli studenti più avanzati indica i nomi
di Haydn, Mozart, Clementi, Dussek, Beethoven e Cramer; infine,
per esercitare l’allievo nello stile legato, e «perfezionarlo nel gusto
più sublime dell’arte, si ricorra alle opere di J.S. Bach e Händel».
Particolarmente significativa la terza e ultima parte del Metodo, in
Antolini, Diffusione a stampa della musica pianistica 16
EDIZIONI SIMULTANEE La facilità della circolazione europea della musica a stampa (non
complicata, come per il libro, da questioni linguistiche) e la man-
canza di una legislazione sul diritto d’autore comune fra i vari stati
provocarono in tutta Europa una fioritura di ristampe ed edizioni
non autorizzate. I compositori, tra Sette e Ottocento, cominciaro-
no a pensare che la cessione dei diritti di stampa di una medesima
opera a editori di differenti paesi poteva essere utile sia a livello di
compensi, sia come tutela contro la pirateria. Gli editori, dal canto
loro, potevano così comprare i diritti per il proprio paese con un
minore esborso, ed evitare nello stesso tempo che un’opera da loro
pubblicata fosse immediatamente contraffatta in un altro paese eu-
ropeo. Uno tra i primi compositori a trattare contemporaneamente
con vari editori di diversi paesi per la pubblicazione delle proprie
opere con questo sistema fu Beethoven. Nel 1804 per esempio pro-
pose all’editore scozzese Thomson: «Avanti qualche tempo ebbi il
piacere d’indicarvi i più ristretti prezzi di quelle mie opere, le quali
desiderate avere in vostra sola possessione; ora mi prendo la libertà
di comunicarvi un altro piano, cioè se le mie opere potranno com-
parire nell’istesso tempo a Parigi, Londra, Vienna o sia in qualche
altra città in Germania, sono in caso di farvi de’ prezzi più modera-
ti come rilevar potete dalla qui annessa nota, e vi prometto di man-
darvi tutto quello che di me uscirà in luce, fuorche se di una o di
altra cosa non potreste far uso, mi dovrete avertire […]». Più avan-
ti, nel 1807, Beethoven contrattò con Clementi la pubblicazione di
alcune sue composizioni in Inghilterra e sul continente, che però
uscirono diluite nel tempo. Invece, l’edizione simultanea in Inghil-
terra (presso Clementi) e in Germania (presso Breitkopf & Härtel)
del Concerto per pianoforte n. 5, delle sonate per pianoforte op.
78, 79 e 81 a, del quartetto op. 74 venne organizzata con maggior
cura: in una lettera a Breitkopf & Härtel del 4 febbraio 1810 Be-
ethoven dava istruzioni che nessuna delle opere che stava inviando
Antolini, Diffusione a stampa della musica pianistica 17
Con questo sistema l’editore aveva il controllo della scelta sui pa-
esi stranieri in cui pubblicare, sui prezzi di vendita e sulle date di
pubblicazione. Così, all’inizio della carriera, Chopin firmò con i
suoi editori parigini un contratto che lo liberava da qualsiasi re-
sponsabilità nella pubblicazione delle sue opere al di fuori di ciò
che era necessario per produrre le edizioni francesi, cioè sistemare
il manoscritto da usare come Stichvorlage e correggere le bozze.
Nel corso della sua carriera, la sua parte nella preparazione degli
Stichvorlagen per le sue edizioni parigine rimase essenzialmente la
stessa. La maggior parte delle edizioni francesi fu incisa da mano-
scritti autografi.
Antolini, Diffusione a stampa della musica pianistica 19
ANTOLOGIE, COLLANE, La musica veniva messa in vendita dagli editori musicali sia in fa-
SERIE PERIODICHE, scicoli indipendenti, sia in raccolte, e ancor più spesso in collane
OPERE COMPLETE o serie, in molti casi a cadenza periodica. Molte sono dedicate al
pianoforte: si veda nell’allegato n. 21 la struttura delle serie periodi-
che di editori italiani del primo Ottocento, in buona parte destinate
proprio al pianoforte.
Dopo l’uscita del I volume, nella primavera del 1801, Forkel diven-
ne il consulente di Hoffmeister & Kühnel: egli fornì consigli sulla
scelta delle musiche da pubblicare e suggerì versioni specifiche dei
pezzi. Forkel riteneva, erroneamente, che nel processo di revisione
delle proprie opere Bach fosse andato dal complesso al semplice,
eliminando gli elementi superflui. Invece Bach quasi sempre, revi-
sionando le sue opere, fece il contrario: allungò e aggiunse nuovi li-
velli di complessità. Hoffmeister & Kühnel, sotto la guida di Forkel,
stamparono le versioni più semplici delle opere di Bach, quando
queste erano disponibili: nel caso del Clavicembalo ben temperato,
questa edizione è una delle poche che ci conserva la concezione
pre-1722 dell’opera.
op. 57 su The Musical World del 7 luglio 1837 nota con soddisfazio-
ne che nell’edizione di Moscheles non c’è nemmeno un errore. Lo
stesso periodico stampa invece una mezza pagina di correzioni ai
primi tre numeri dell’edizione Cipriani Potter delle opere per pia-
noforte di Mozart, che stava uscendo nello stesso periodo. Tuttavia
in altre occasioni i procedimenti di Moscheles furono criticati: una
lettera di H. Walker (The musical world, 6 ottobre 1842) in cui si
sosteneva che paragonando la copia corretta di una sonata dell’edi-
zione Moscheles con una vecchia edizione pubblicata da Cocks &
co. si poteva osservare l’uso delle stesse lastre e si trovavano quin-
di i medesimi (e non pochi) errori provocò il seguente commento
della redazione della rivista: «abbiamo esaminato la sonata e ci di-
spiace vedere che non è affatto così perfetta come avrebbe dovuto –
comunque gli errori sono ovvi, qualsiasi musicista li scopre molto
facilmente, sono trascuratezze dell’incisore – le lastre hanno visto
giorni migliori, essendo quelle usate originariamente da Clementi
e non quelle di Cocks – Raccomandiamo a Moscheles e ai suoi edi-
tori di rivedere la loro edizione e di darcene una nuova: Beethoven
lo merita».
1861- Per gli autori e le opere comprese nella raccolta, si veda l’al-
legato n. 22.
elenco allegati
Catalogo di musica vocale e strumentale incisa e stampata da Imbault, Parigi 1796 (facs. in Cari Johans-
son, French Music Publishers Catalogues of the Second Half of the Eighteenth Century, Stockholm, 1955)
Catalogo di musica vocale e strumentale pubblicata da Imbault, Parigi 1802 (facs. in Anik Devriès –
François Lesure, Dictionnaire des éditeurs de musique français, I, Genève, Minkoff, 1979).
Dal Catalogo delle opere pubblicate nell’I.R. Stabilimento nazionale privilegiato di Calcografia, copisteria
e tipografia musicale di Giovanni Ricordi […], Milano, Ricordi, 1844: Terza categoria: pianoforte
Dal Verlags-Katalog von Pietro Mechetti qm Carlo …, Wien, 1846: musica per pianoforte e indice.
Catalogue de Brandus et Cie … première partie. Musique de piano, [Paris], 1853 (ed. in facsimile a cura
di Anik Devriès-Lesure, Genève, Minkoff, 1989).
Carl Philipp Emanuel Bach, Clavier-Sonaten nebst einigen Rondos fürs forte-piano für Kenner und
Liebhaber...Dritte Sammlung, Lipsia, im Verlage des Autors, 1781 (ed. in facsimile a cura di D. Berg)
Carl Philipp Emanuel Bach, Ausgewählte Werke für das Pianoforte ... Revidirt, mit Fingersatz und
Vortragszeichen versehen von Albert Eibenschütz: No 3 Rondo E dur (1781), Leipzig, Breitkopf &
Härtel, n.ed. 16393
Carl Philipp Emanuel Bach, Klavierwerke, neue kritische Ausgabe von Heinrich Schenker, Wien,
Universal Edition: sonate 2 e 3 della terza raccolta für Kenner und Liebhaber
Clementi: Frontespizio e sonata op. 7 n. 3 nell’edizione stampata a Londra per conto dell’autore
Esempi dalle differenti edizioni dell’op. 2 di Clementi, da Bernard Harrison, The revision of Clementi’s
Opus 2 and the transformance of piano performance style, in Muzio Clementi. Studies and prospects,
ed. by Roberto Illiano, Luca Sala and Massimiliano Sala, introduction by Leon Plantinga, Bologna,
Ut Orpheus, 2002, pp. 303-321.
Elenco di avvisi di pubblicazione parigini per edizioni di musiche di Clementi; elenco di edizioni di
musiche di Clementi in cataloghi di editori parigini, da Galliano Ciliberti, I Concerts spirituels e la
stampa quotidiana parigina, in Muzio Clementi. Studies and prospects, pp. 122-127, 130
Elenco delle edizioni dello Studio per il pianoforte op 30 e op. 40, da T. B. Milligan, Johann Baptist
Cramer (1771-1858): a thematic catalogue of his works, Stuyvesant, 1994.
Massimiliano Sala, Muzio Clementi fra teoria e prassi: Introduction e Appendix, in Muzio Clementi.
Studies and prospects, pp. 283-299
Estratti da Johann Nepomuk Hummel, dal Metodo compiuto teorico-pratico per il Piano-Forte.
Scheda relativa all’edizione inglese delle Sonate op 78 e op. 79 di Beethoven, con osservazioni testuali,
da Alan Tyson, Authentic English editions
Fréd. Chopin, Trois valses pour le piano Op. 64, Leipzig, Breitkopf & Härtel, n.ed. 7721
F. Chopin, Trois valses pour piano Op. 64 N. 3, Paris, Brandus, n.ed. 4743
Collane periodiche pubblicate per associazione da editori italiani della prima metà dell’Ottocento