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°=pensiero mio SOCIOLOGIA DELL'INDUSTRIA CULTURALE se si considera la cultura: carattere endogeno

dell'industria culturale, trasformazione e/o


degenerazione della cultura, moto interno,
in quale campo piazzare l'analisi, percorso di contaminazione con la sfera
le industrie culturali sono centrali nel promuovere e quello immateriale della cultura o economica, cultura come guida spirituale delle
mantenere la diversità culturale, e nell'assicurare quello della produzione nazioni. tramonto della funzione sociale degli
l'accesso democratico alla cultura. industriale? intellettuali. influenza delle tecniche di
riproducibilità (°w.benjamin)

stampa, editoria, multimedia, audiovisivi, cinema, fotografia,


arte design ecc. le industrie culturali aggiungono valori ai 2. la definizione unesco mette in risalto la duplice
contenuti e generano valori per individui e società. creano natura: culturale ed economica. mondo delle idee e
impiego e ricchezza, alimentano la creatività. commercio, arte e denaro, spirito e materia. per alcuni
studiosi costituisce una preoccupante ambiguità.

3. con lo stesso nome, a


1. ALCUNE DEFINIZIONI. l'UNESCO fornisce una
questo punto, si possono
risposta articolata: industrie che combinano creazione,
indicare cose diverse.
produzione e commercializzazione di contenuti di natura
impalpabile e culturale, protetti da diritto d'autore e che
possono diventare beni o servizi.
se si considera l'aspetto economico: carattere esogeno o
I. CHE COS'È L'INDUSTRIA CULTURALE esterno, l'insieme è il risultato di processi di
industrializzazione. la diffusione di arte e cultura è parte di
una branca produttiva del sistema tardo-capitalistico.
all'evoluzione economica si affianca un positivo allargamento
7. PROBLEMI DI PROSPETTIVA. della sfera culturale.
dietro ogni teoria si annodano visioni
dell'individuo e della società.

elementi della teoria marxista: importanza della


6. l'industria culturale è una parte del complesso struttura (sfera economica). la cultura diventa cosi
sistema dei media system. il concetto di industria un territorio importante per sviluppare strategie di
culturale è prismatico, bisogna analizzare i singoli sovversione dell'assetto politico.
fasci di luci e ombre proiettate dai singoli approcci per
capirlo, o provare a capirlo, nella sua totalità.

4. il capitalismo è quindi un bene o un male


5. McQuaid: l'industria culturale definisce i per la cultura? magma interpretativo. ma
contorni dell'ambiente simbolico in cui ci bisogna diffidare dalla semplice divaricazione
questo genera una rozzezza del prodotto e una troviamo. essa è separata da arte, scienza, pessimisti/ottimisti. il tema è molto più ricco.
precaria personalizzazione. privilegiata la istruzione ecc. dalla sua ottica commerciale, lo stesso termine industria culturale ha avuto
semplicità di consumo e l'appeal grossolano. bassa qualità e dominio dei grandi numeri. un'origine più ideologica che scientifica.
l'industria culturale puo essere insieme di
modello consensuale: la cultura è un bene prodotti e servizi differenziato, pluralistico, l'industria culturale può essere i nuovi sistemi di valori diffusi dall'industria
che migliora la società, ben venga se lo modellato dalle leggi di mercato, docile verso emanazione dell'establishment, tutela culturale contribuiscono a legare società
strumento principale è l'industrializzazione. la domanda proveniente dal basso. tutto dell'ideologia delle classi dominanti. vaste e differenziate, funzione dello sviluppo
il prezzo che si paga è il kitsch. grazie alla molteplicità delle fonti, alla delle società capitalistiche.
diversità dei messaggi ecc.

modello conflittuale: questa liberalizzazione è 2. seconda prospettiva, ambito della communication


un velo ideologico che copre le avide trame del research: McQuail individua una seconda dicotomia nella
capitalismo. chi possiede il potere si contrapposizione tra paradigma dominante e alternativo.
impadronisce della cultura, necessità per
tali approcci toccano la dimensione del potere, verso cui
legittimare lo stato delle cose (°1984, orwell).
l'industria culturale può avere una doppia faccia.
3. terza prospettiva che considera il problema
dell'integrazione: i media nel tempo hanno
1. prima prospettiva di natura interpretato il ruolo di alfieri dell'innovazione, del
sociologica, contrappone i modelli cambiamento, sfida ai sistemi valoriali acquisiti
sociali di consenso e conflitto. incoraggiando la mobilità e stimolando la domanda
per il consumo. ma come negare che a questo si è
sostituito un altro conformismo?

I. CHE COS'È L'INDUSTRIA CULTURALE


8. sganciamento fra industria culturale e
cultura di massa: produrre e distribuire beni 4. quarta prospettiva mediacentrica o
e servizi culturali non significa per forza sociocentrica: sono i mass media a plasmare la
massificazione e imbarbarimento. società e a promuovere il cambiamento o sono le
6. UNA PLURALITÀ SINGOLARE. la forze sociali, politiche ed economiche a farlo?
definizione unesco è al plurale. industrie
culturali, quadro ottimistico. nel mercato
capitalistico queste industrie possono
7. bauman: la vita delle generazioni odierne è essere identificate attraverso la 5. quinta prospettiva in base allo sdoppiamento
caratterizzata da un tipo di modernità leggera rilevazione di tre fattori: del concetto di cultura: visione elitaria e
(prima pesante), liquida, fluida (prima solida), tradizionale (oggi "alta cultura") o visione
diffusa (prima compatta), non sistemica. antropologica e democratica della cultura.

il tipo di modernità alla 1984, alla panopticon, che aveva


giurato guerra a varietà, ambiguità e anomalia, non ha
avuto vita lunga. ai tempi della rivoluzione tecnologica duplice natura del
la struttura dei costi: risalto l'imprevedibilità della
l'uso del plurale acquisisce un senso. prodotto: di cui gia
alla distribuzione massiccia per domanda: pubblico elastico e
capriccioso che esprime scelte parlato.
contenerli.
di gusto e non bisogni necessari.
perciò produzione di massa fa pensare a merci
si pensi a termini positivi in negativo si pensa alla massa come ad dozzinali, società di massa a modi barbari, cultura
come movimento di massa, una moltitudine incivile e disordinata, di massa a prodotto vicino all'imbecillità. 3. tentativo di definire il campo della
sostegno di massa ecc. rozza, ignorante e irrazionale.
"cultura dei mass media" fatto da
H.Blumer (1939): contenuto prodotto e
diffuso dai mezzi di comunicazione di
2. fatto economico: lo sviluppo della produzione massa.
in positivo, da tradizione socialista, si
produce un rigonfiamento del volume delle merci.
pensa a forza e solidarietà provenienti dal
basso. la massa ha il gravoso compito di
conseguente è il consumo culturale. visto da molti
portare ad una società giusta. come una minaccia per la sopravvivenza della
"vera" cultura.
4. Bauman (1972): descrive la
cultura di massa non più in termini
valutativi, ma come una
1. IL CONCETTO DI MASSA - il termine conseguenza inevitabile di processi
massa è ambiguo. significati forti sia in universali della società moderna.
positivo che in negativo (mcquail).

5. mcquail conclude con due considerazioni: il


dibattito sulla cultura di massa non è altro che il
risultato del confronto tra le vecchie concezioni
I. CHE COS'È L'INDUSTRIA CULTURALE dell'arte con le nuove possibilità di riproduzione
9. cambia la struttura sociale, si (semplicistica); i mass media continuano ad essere i
sviluppano gli spazi metropolitani e si canali per distribuire la cultura intesa come
assiste alla progressiva produzione concezione di una buona società (accomodante).
industriale di massa dei beni di consumo.

6. lettura funzionalista: le comunicazioni


di massa hanno la capacità di mantenere
consenso e sostegno popolare, funzione
8. da dove partire nell'indagine? bisogna partire fondamentale per la stabilità del sistema
dal big bang: la rivoluzione industriale. nasce la sociale.
società moderna, non ancora propriamente
definibile di massa, ma comincia il suo percors,
maturato alle soglie del novecento.

contano poi le condizioni sociali, politiche, economiche e


culturali dentro cui i media si sono sviluppati. un controllo
genealogia dei grandi filoni della comunicazione 7. PERCHÈ UNA STORIA DELL'INDUSTRIA sui contenuti farebbe crollare il sistema o introdurrebbe
contemporanea ottenuta grazie all'incontro tra CULTURALE - l'industria culturale non è un evento forti limitazioni trasformandolo in un sistema elitario per i
comunicazione e storia. modello di indagine preciso, è il risultato dell'applicazione di piu facoltosi (ciò è una risposta funzionalista al problema
storico, come si è arrivati alla dimensione di procedimenti industriali ad attività culturali. ma sulla bassa qualità dei contenuti mediali, in breve sono
massa della cultura? cosi perche l'ambiente sociale è cosi).
soprattutto l'industria culturale è pensiero.
marx ed engels, Manifesto: la borghesia non può esistere
l'industrializzazione della cultura è quindi
perno della rivoluzione: la macchina senza rivoluzionare di continuo i sistemi di produzione e
una particolare conseguenza della
sostituisce l'individuo. fioritura quindi tutto l'insieme dei rapporti sociali. il movimento
rivoluzione industriale. penetra il gusto
conseguente delle attività di svago e tempo contraddistingue l'epoca borghese da tutte le altre. ogni cosa
delle lettere nelle classi industriali.
libero. sacra viene sconsacrata, l'individuo è libero.

4. ma all'arrivo del nuovo mondo, il


3. sempre dal Manifesto si parla della vecchio mondo, la tradizione
2. sembra che il sistema non contaminazione fra industria e cultura: bisogni sopravvive, creando scontro. frequenti
possa più smettere di cambiare, nuovi esigono prodotti lontani, subentra un divaricazioni interpretative.
cambiamento continuo. traffico universale, cosi come nella produzione
materiale anche in quella spirituale.
1. RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E
INDUSTRIALIZZAZIONE DELLA CULTURA - nel 19°
secolo l'industria porta con sè tutta una filosofia
nelle operazioni di diffusione della cultura. la spinta lettura conflittuale:
propulsiva della rivoluzione industriale si propaga in l'industrializzazione della cultura è un
tutte le pieghe della società. assoggettamento dell'espressione lettura consensuale: sorge
spirituale dell'individuo alle regole una nuova sfera intellettuale
dell'industria. più adatta ai tempi moderni.

9. nell'audiovisivo attirava II. LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA CULTURALE


molto il melodramma. nasce
5. IL FISCHIO DEL VAPORE - l'imperativo
la fotografia.
è la velocità, usato con la metafora della
forza della macchina a vapore. il cavallo di
troia che iniziò la contaminazione
industriale della cultura fu lo strumento dei
giornali.
1862, V.Hugo ebbe straordinaria fortuna
pubblicando (in volume unico stavolta) i
miserabili. incremento della lettura.
baudelaire si chiedeva quale uomo degno
6. il times inglese fu il primo, il direttore del
del nome di artista avrebbe mai potuto giornale installò le macchine a vapore per
confondere l'industria con l'arte. aumentare la produzione, per rispondere alle
esigenze della nascente opinione pubblica.
nuove prospettive di guadagno prima ancora
della nascita del "mercato di massa".
8. la presse, francia 1836: adoperò per la
prima volta "la bestia nera", la pubblicità. info
per tutti a buon prezzo, l'informazione si lega
nascono infatti i feuilleton, 7. fenomeno dei penny press: NY
indissolubilmente al mondo dei consumi. narrativa a puntate. il
il nuovo sistema era 1833, quotidiani alla ricerca del
grazie a questo finanziamento, la presse poteva roman-feuilleton, romanzo
adattare la notizia ai gusti nuovo pubblico da attirare con un
dedicare sezioni alla letteratura. d'appendice, conobbe grande
dei nuovi lettori. nuovo tipo di notizia, sensazionale,
fortuna. interessante.
questa affermazione scatena l'ira di papa Pio IX condannò in un syllabus la
3. aspetti negativi del fenomeno: la
progressiva trasformazione dell'attività letteraria in flaubert, la stupidità non eleva scienza e modernità in toto. sviluppata la parte più
cultura, che era un sacerdozio, si è ignobile della natura umana.
mestiere. lo scrittore di conseguenza non è più il genio tecnica, ma le trascina con sè. cultura
isolato esploratore dello spirito, ma professionista con il
trasformata in un traffico volgare. il
espansa e annacquata, alla portata di tutti. romanzo d'appendice fomenta
compito di soddisfare il piacere comune della lettura.
immoralità e perversione.

2. Millaud, fondatore del petit journal, primo


quotidiano popolare (1863), afferma "bisogna
l'idea di progresso è un cardine
avere il coraggio di essere stupidi!" solido della rivoluzione industriale e
orgoglio degli imprenditori. del pensiero ottocentesco.
1. ORGOGLIO E PREGIUDIZIO - con l'innovazione
si schiude un ventaglio di possibilità nuove per la
cultura. uditorio crescente e creazione di un 4. UNA NUOVA CONTEMPORANEITÀ - gli homines
mercato culturale. il nuovo modo di scrivere deve novi subiscono i colpi dell'establishment. si gioca
destare l'attenzione delle persone. ancora una volta la secolare partita tra vecchio e
nuovo, ma stavolta su un terreno diverso, poichè la
modernità ha condizionato il contesto.
9. l'arte è negata all'uomo-massa, gli rimane un surrogato
chiamato midcult, antiarte mascherata da arte. condizioni 5. gli "innovatori" ammettevano
sociali e antropologiche che impediscono la creazione di l'esistenza di una possibile decadenza
arte appartenente a tempi e società passate. morale, ma la definivano transitoria.
II. LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA CULTURALE identificazione forte fra nuovo e
migliore.

approccio digitale: visione apocalittica del


destino dell'arte e della cultura del mondo eppure questa identificazione funzionava poco nel mondo
8. Dwight Macdonald, Masscult e midcult:
contemporaneo, disprezzo per il pubblico dell'arte: l'accumulazione quantitativa ha qui meno senso,
1960, la cultura tradizionale è alta cultura, l'ambiguità del termine progresso non aiuta. comunque le
mediale, negazione dell'arte di massa.
quella narrativa, dominata dal mercato è avanguardie artistiche faranno della modernità obbligatoria,
masscult, cultura di massa parodia della contemporaneità come valore il loro cavallo di battaglia.
dell'alta cultura.

approccio analogico in tempi 6. la dialettica fra antico e moderno diventa una


piu moderni: considerate le varie l'arte scadente è sempre guerra, le arti hanno il dovere di rinnovarsi
sfaccettature del fenomeno. esistita, il masscult invece è costantemente. ma secondo quali criteri bisogna
semplicemente non-arte. giudicare ciò che è arte? secondo quelli stabiliti dalla
tradizione o secondo nuovi criteri dettati dai tempi
correnti?
la masscult dissolve ogni distinzione culturale.
preoccupazione per l'incremento costante del l'industrializzazione frantuma la linearità che
flusso della robaccia. la catena produttiva della identificava l'opera d'arte "bassa" come opera mal
riuscita. per molti intellettuali una cosa è arte se 7. ARTE "VERA" E ARTE "DI MASSA" - arte e
cultura di massa macina un prodotto con lo cultura considerate autentiche si richiudono su se
scopo di distrarre, fa da stimolante o narcotico rispetta determinati canoni, se non li rispetta
semplicemente non è arte, è qualcosa di cattivo stesse, mentre attorno prolifera la palude di forme
e non dà nulla. masscult è strumento di
gusto. nuove (cultura di massa, masscult, kitsh).
dominio.
per hauser c'è una differenza tra arte popolare e di massa: la
attenzione però a non cadere nella prima è ingenua e rozza, la seconda è tecnicamente sviluppata
trappola di considerare questo l'idea di velocità, produttività e progresso della rivoluzione
ma volgare, facile e instabile, ma nulla può fermare il processo
fenomeno con i parametri di gusto e industriale svalorizza l'operazione di riflessione oziosa
di scomparsa di arte popolare in favore di quella di massa della
giudizio elaborati per le società della mente intellettuale. atteggiamento antispiritualista e
grande città. l'arte di popolare semplificava la grande arte,
precedenti. antimetafisico. l'intelligenza utile sostituisce la riflessione
quella di massa l'annacqua.
fine a se stessa. questo pensiero sfocerà politicamente in
nazionalismo e imperialismo.

per quanto riguarda l'arte, si genera una concezione


nuova dell'esperienza estetica. godimento artistico
esiste comunque innegabilmente l'impronta come distenzione, l'arte deve essere distrazione,
importante della produzione di massa: non più concentrazione intellettuale. bisogno di arte
democratizzazione della cultura, ritmo vertiginoso 2. L'IRRUZIONE DELLA TECNICA E DEL immediatamente comprensibile.
dell'evoluzione, commercializzazione brutale. DIVERTIMENTO - hauser, nell'800 avviene
l'industria della letteratura è un evento tipico della l'apertura dell'epoca tecnica nell'arte.
società di massa. tecniche di riproduzione.
3. riappare la visione degenerata di arte. dove sta la
verità, nella visione pessimista dei critici puristi o in quella
strumentale degli avidi imprenditori? l'ago della bilancia
come sempre non pende unicamente da una parte.
1. pessimismo dei critici sul presente che
discende da un giudizio troppo favorevole
sul passato. la divisione così catastrofica 4. EROISMI DI MASSA: L'ARTISTA E IL SUO
quindi non c'è o c'è sempre stata? PUBBLICO - riscoperta della sensibilità romantica
II. LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA CULTURALE che svaluta l'atteggiamento con cui il consumatore
si accosta all'opera d'arte. alcuni artisti si rifugiano
nella poetica del romanticismo. il vero artista
8. ricerca del successo materiale vs
diventa un eroe, incompreso dal pubblico, sviluppa
elevazione delle doti spirituali, la
quindi linguaggi misterici e nascosti.
separazione non è più cosi netta. mentalità
ottocentesca favorevole alla secolarizzazione. 6. FRA MATERIA E SPIRITO -
esplosione degli aspetti più materiali
dell'esistenza umana. innalzamento 5. motivazioni con cui il nuovo pubblico si
del lato materiale in sfavore dello accosta ai prodotti culturali: il lettore si
spirituale, processo di identifica nell'eroe romantico, partecipa al suo
secolarizzazione. crisi dello spirito destino e fugge dalla realtà, usa l'arte per
si spiegano i fenomeni contraddittori su tre direttrici.
di estetizzazione della merce e vivere un'utopia.
mercificazione del pensiero.

perchè si legge? per moderna noia cittadina, per


I. trasferimento delle istanze scappare dal non saper cosa fare. bisogno delle masse
7. visione positiva di questo materialiste dalla filosofia al
cambiamento: diffuso pragmatismo, idea del urbane, non si sa di cosa, non si sa cosa fare di se
pensiero sociale, agli inizi del 900 III. dilatazione del stessi (hauser). divertimento che impera e perenne
pensiero utile, processo di si arriverà al regolamento di conti II. crisi del ruolo degli concetto di cultura, senso di insoddisfazione.
democratizzazione. con idealismo e metafisica. non più ruolo di guida.
intellettuali "chierici".
ovunque nascono musei e gallerie
le basi del successo sono buona volontà e duro
d'arte, aumentano le biblioteche,
lavoro, non le fumosità culturali. gli intellettuali
gli spettacoli teatrali.
diventano un intralcio per uomini buoni e attivi
dedicati a far funzionare le rotelle del business.

2. ALLE SOGLIE DEL MERCATO DI MASSA - 2


metà dell'800. diffusione inarrestabile e prime
campagne di alfabetizzazione. il mercato
raggiunge un vasto pubblico. tutti sono ormai
convinti che le arti sono diventate popolari.

1. la mentalità borghese non vede piu una


contraddizione tra ricerca di beni materiali II. LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA CULTURALE
e conquista spirituale. comincia a
diffondersi l'anti-intellettualismo.

3. cresce l'abitudine a leggere: inoltre la


cultura comincia a sostituirsi alla religione (in
germania la sacralizzazione della cultura
porterà alla nuova religione laica del
nazionalismo). la nuova chiesa diventa il
teatro.

divisione politica tra popolo ed élite. la cultura borghese


va discendendo verso uno stordito proletariato. la scuola
assume un ruolo importante in tutto il processo, la soglia di
accesso al consumo culturale si azzera, consentendo
l'ingresso anche a un pubblico alfabetizzato solo in modo
rudimentale o addirittura per niente.
atteggiamento ambivalente verso le innovazioni
iniziano a formarsi, con le innovazioni tecnologiche, le dubbio: solidarizzare con le plebi in nome della tecnologiche del capitalismo, osannate e temute. gli
grandi platee di massa. si accorcia, anzi quasi si giustizia sociale o scherarsi con le masse intellettuali reagiscono con furore all'invasione della
annulla nel tempo, la distanza fra produzione e piccolo-borghesi sempre più nazionaliste? tecnologia nel territorio sacrale della cultura. minaccia
consumo. la forma moderna dell'industria culturale si è inneggiare alla tecnologia o disprezzarla? del proletariato industriale in perenne crescita e dei
quindi formata a partire dalla fine dell'800. nuovi mezzi a loro disposizione.

forze centripete che invogliavano a unirsi verso una


nuova uniformità, paura del nuovo. forze centrifughe
che spingevano al cambiamento. clima di guerra
sociale fra le nuove classi emergenti e contrapposte.
era in causa l'intera cultura borghese.
1. UN PASSAGGIO EPOCALE - accelerazione ai
processi di massificazione di società e cultura tra 3. LE FOLLE PERICOLOSE E L'INCIVILTÀ
800 e 900. nello stesso anno, 1896, marconi espone DELLE MACCHINE - incertezze profonde.
2. il passaggio epocale non veniva avvertito dai più timore verso nuovi assetti sociali e forme di
la sua attrezzatura pionieristica, viene
come un qualcosa di positivo. il cambiamento comunicazione che li percorrevano.
rappresentato il primo spettacolo cinematografico,
veniva visto come un'interruzione traumatica che
nasce il daily mail.
l'establishment borghese temeva. sentimento
comune era voler continuare la vita dei padri.

4. l'industrializzazione aveva fatto


7. il cinema, strumento tecnico per
nascere la questione sociale del
eccellenza, è l'essenza della
riproducibilità tecnica. si è permesso di
III. LA MATURITÀ DELL'INDUSTRIA CULTURALE movimento socialista consapevole
del proprio spirito di ribellione.
insidiare il regno di arte e bellezza che è il
teatro.
5. le masse diventano la grande minaccia
alla stabilità sociale, politica e culturale
pirandello lo definisce teatro della borghesia. sul rapporto massa,
meccanizzato. gozzano ammette che
tecnologia le voci furono tante e varie.
fra le industrie è quella che più si i protagonisti erano la plebe non
sforza in direzione dell'estetica. ancora massa e non ancora percepita
come una minaccia concreta.

6. come prometeo ed eva, l'individuo


ha sfidato la divinità valicando il limite
fra bene e male, sconvolgendo per
sempre la vita dell'umanità. molti studiosi iniziano a studiare la psicologia
delle folle (°vedi appunti psicologia della politica).
nasce un corpo sociale nuovo composto da
individui sempre più isolati e anonimi. ne risulta
jules verne, "fantasie sulla scienza" attraverso le d'annunzio voleva piegare la macchina una massa grezza e volgare soggiogabile dagli
alle leggi dell'estetica: strumento brutto italo svevo dava alla macchina la colpa del strumenti mediali.
quali prese origine la fantascienza. per qualcuno la degrado della nostra vita. l'individuo è
macchina è l'emblema della nuova civiltà. altre voci e volgare divenuto bello e artistico
quando poteva essere vivificato dal diventato l'appendice passiva della
forti erano quelle dei futuristi, che non superarono macchina. degenerazione dell'individuo.
però la prova del tempo. tocco del poeta.
morris dà all'arte un forte potere di emancipazione. la 3. COMUNICAZIONE, AFFARI E PUBBLICO DI
ruskin ammonisce gli imprenditori e dice che causa dell'arte coincide per lui con la causa del popolo. ma MASSA - arrivati al novecento si accentuano
corrompono il gusto del pubblico, che la loro tutto viene schiacciato dalla religione del capitale. ma egli alcune nevrosi. la situazione viene vista come un
attività arriverà ad impedire lo sviluppo delle arti, ripudiava chi, dopo queste considerazioni, si rifugiava
ad offuscare le virtù, a confondere le usanze del
esito funesto dell'imperante affarismo.
nell'arte intellettuale sprezzante e lontana.
vostro paese.

2. william morris, allievo di ruskin, non


nascondeva le sue simpatie socialiste. l'arte e la
gioia del lavoro sono minacciate dal sistema
1. non tutti accusano le masse di questa degenerazione, meccanico di produzione, e la colpa è più del sistema
john ruskin dà la colpa al cinismo degli imprenditori: che della macchina, che è necessaria ma non per
l'individuo non è altro che un operaio costretto ad svalutare il lavoro dell'individuo.
nasce il termine mercato di massa prima di
abbassarsi al livello della macchina. avvilimento di dover comunicazione di massa e cultura di massa, per motivi ben
spendere la vita in un'occupazione sgradita. precisi: il comportamento di consumo appartiene
all'economia capitalistica, comunicazione e cultura di
massa nascono (dal primo dopoguerra) come sua
appendice.
thorstein Veblen sociologo
statunitense, individua l'atteggiamento
consumistico come manifestazione
della propria ricchezza. il consumo 4. disprezzo dei "mercanti della cultura": gramsci
segna lo status. III. LA MATURITÀ DELL'INDUSTRIA CULTURALE paragonava i fratelli chiarella del consorzio di
torino ai circo barnum. gli uomini di cultura
diffidano anche dai magnati della stampa.
8. ruolo crescente della circolazione del denaro
e del consumismo, non solo sul versante 6. LE PROSPETTIVE SOCIOLOGICHE
economico, ma anche su quello ideologico e - analisi dell'industria culturale diffusione sciocca del superfluo e
valoriale. connessa con il mutamento sociale. della stravaganza in luogo delle
analisi dei caratteri salienti della necessarie riforme sociali.
società industriale e capitalistica.

5. disgusto per i nuovi barbari, polemica


7. caratteristica della sull'importanza delle masse. accesso alla
modernizzazione è la tendenza cultura molto più libero e facile, ma a prezoz di
all'individualismo ed le coordinate della grande una qualità più scadente. sorgono nuove classi
all'utilitarismo. disincantamento del transizione furono fissate a fine che non hanno mai letto, che prendono in
mondo. questa genesi favorisce la '800. mano il libro come vestono di seta per la prima
cultura di massa. volta.

gobetti e gramsci disprezzavano questo nuovo


durkeim parla del tipo di legame della tonnies fondò il passaggio all'età pubblico. volgarità, insidia ai valori, pericolo erano le
società, che passa da solidarietà moderna, alle relazioni sociali di tipo voci che si levavano contro. tra queste c'era anche la
meccanica a solidarietà organica, prodotta comunitario si sostituiscono quelle voce di enrico corradini, uno dei padri del movimento
dalla divisione del lavoro sociale. di tipo societario. nazionalista italiano.
2. per veblen non si avrà una 3. werner sombart, non analizza soltanto la il nucleo del suo pensiero è la relazione fra il sistema
maturazione di nuove qualità civili e struttura economica e sociale, ma anche i fattori capitalistico e la società moderna intesa come struttura,
morali, ma semplicemente una culturali che stimolano la diffusione dello spirito cultura, personalità e valori, che implica rapporto fra
progressiva ostentazione della capacità di imprenditoriale borghese. l'economia e gli orientamenti ideologici.
consumo.

4. convinzione generale è che il


mondo moderno sia dominato da
razionalità, burocratizzazione e
industry: aspetto tecnologico,
vocazione a massimizzare la
mercificazione della vita e dei rapporti
produzione. questo è quello che interpersonali.
veblen piu apprezza. business: aspetto esclusivamente
finalizzato alla ricerca del profitto.
affaristi, lato barbaro dell'economia 5. orientamento edonistico-estetico
capitalistica. nei confronti degli oggetti.
evoluzione della struttura dei
1. veblen distingue nel sistema bisogni (Sombart).
industriale moderno due elementi
costitutivi.

esplosione del desiderio carnale


9. la moda è l'esempio della nevrosi della società dell'individuo per il consumo. il consumo, a
urbana e industriale: diffusione ampia e III. LA MATURITÀ DELL'INDUSTRIA CULTURALE sua volta, deve superare il contrasto delle
onnicomprensiva e rapida caducità. la moda è al convenzioni morali che lo bollano come
contempo voglia di distinguersi e di rassomigliarsi, vizio nocivo alle virtù civiche.
bisogno di novità e imitazione.
7. georg simmel. osservazioni su denaro,
moda e grandi metropoli inserite nel pensiero
8. l'individuo è schiavo del prodotto, di bisogni sulla "filosofia della vita". qui si colloca il
contrasto fra lo spirito e le forme che esso 6. legittima l'ipotesi secondo cui le
artificiali. lo spirito soggettivo non regge il ritmo condizioni economiche e sociali modellino
della corsa. dramma del predominio dell'oggetto assume nella realtà. è necessario che lo spirito
si concretizzi in forme oggettive come lavoro, le istanze spirituali legate al desiderio e
sul soggetto. alla passione, parimenti a quanto le
arte, istituzioni.
opinioni sono in grado di orientare l'azione
materiale.
simmel definisce tragedia della cultura questo
fenomeno in cui il soggetto viene livellato da quel filosofia del denaro: predominio dello spirito
meccanismo tecnico-sociale che lui stesso ha creato, è oggettivo come tratto distintivo della società moderna.
sopraffatto dal feticcio delle merci. ricerca di il denaro è un mezzo che diventa anche un valore,
appagamenti sempre nuovi e momentanei. diventa concreto, appagante per se stesso. il denaro è
l'esempio del capovolgimento del mezzo.
l'esperienza umana può assumere così una
consistenza concreta. queste forme sono ma il denaro è anche il simbolo della crescente
però effimere, così lo spirito soggettivo deve astrattizzazione dello scambio e dei rapporti
appropriarsi di questo sapere "alienato" umani. i rapporti economici prevalgono sulla sfera
attraverso la cultura, per passare oltre e non sentimentale e tutto si riduce a calcolo.
bloccarsi in forme spente.
gli intellettuali devono organizzare la 2. in quest'ottica compito degli intellettuali è di 3. LE DEBOLEZZE DELLA CULTURA - paura di arnold era l'intellettuale paladino di una
cultura. senza questa guida morale e condurre le classi popolari ad un nuovo senso aver perso il controllo. crisi del positivismo, riproposizione della tradizione classica: la
culturale il processo rivoluzionario è comune. gli intellettuali devono collaborare per spente le luci della belle époque. improvvisa cultura è studio della perfezione, passione
destinato ad esiti burocratici e dittatoriali. condurre il proletariato all'egemonia, rinunciando precarietà del concetto di cultura, logoramento morale e sociale per il ben fare.
all'isolamento ed immergendosi nella lotta di classe. nella massa dell'ideale di cultura.
non c'è la provvidenza o la al di fuori della cultura c'è anarchia,
formazione spontanea della volontà culto della libertà e fede nella
collettiva dietro gli eventi storici, ma meccanicità. affermazione
la conoscenza e la capacità di dell'individualità ciome unica misura
decidere. del mondo.

gli individui che dovevano difendere i valori eterni


1. versante marxista: analisi dell'industria culturale di come giustizia e ragione hanno tradito questa
antonio gramsci. il proletariato ha raggiunto la maturità funzione giocando al gioco delle passioni politiche
e abbandonando la loro missione di intellettuali
politica e riesce a guidare un grande stato facendo a meno
"chierici".
del capitalismo. con capacità e competenza bisognoa
controllare i meccanismi produttivi e sociali.
4. oggi sappiamo però che la speranza di
arnold era persa in partenza: la cultura
umanistica non necessariamente rende piu
11. i mezzi di comunicazione di massa, l'industria
umani.
culturale sono visti da alcuni come strumenti di
potere, diffusori di propaganda e ideologie, da altri III. LA MATURITÀ DELL'INDUSTRIA CULTURALE
come strumenti di democratizzazione, diffusione
generalizzata della grande cultura. sta per nascere in steiner: viviamo in un'epoca
questo periodo il termine che noi utilizziamo di di postcultura, dove si è
5. dilaga una mentalità popolare, o di divelta la struttura gerarchica
industria culturale.
massa, i cui tratti sono l'ingenuità, la dei valori e si è persa la
sottomissione alla guida altrui, l'incapacità capacità di distinguere il
di autocontrollo e autodirezione. meglio dal peggio.
10. la cultura di massa non è più una vaga
minaccia, ma un dato reale. i mezzi di
comunicazione di massa e la cultura di massa
sono al centro dell'attenzione.
si realizza la visione di
nietzsche: dissipazione
7. diffusa sensazione di allarme sulla 6. Ortega y gasset: (°vedi appunti psicologia della vita in esperienze
9. l'obiettivo non è più quello di difendere la
comunicazione di massa, quanto c'è di vero e della politica 28/03). i tempi nuovi privano fuggevoli.
tradizione, si punta a proteggere l'uomo-massa
quanto di esagerato? spesso tutta questa l'individuo della sua autenticità. l'avvento delle
dalle conseguenze della sua liberazione.
discussione e questo criticismo sono stati masse e la socializzazione dell'individuo hanno
avvolti da un alone di pregiudizio. gettato la società nella crisi e nell'incertezza.
8. L'ESPLOSIONE DELLA SOCIETÀ DI anni 50: la nuova ondata della critica alla
MASSA - metà del novecento, si impenna il società di massa è animata da una
dibattito sulla società e sulla cultura di a metà novecento si è spezzata la
millenaria contrapposizione (da consapevolezza delle dinamiche della società
massa. ceneri della seconda guerra del benessere. significa che non si mette più
mondiale, stava nascendo una società. polibio in poi) tra i pochi illuminati e la
moltitudine/massa. in discussione il processo di modernizzazione.
a determinare il cambiamento del termine fu la paura che
"cultura di massa" indicasse una cultura scaturita 4. il loro bersaglio era la cultura piu diffusa in
2. nel loro testo si rivela la profonda crisi in cui direttamente dal basso, espressione della creatività tutti gli strati delle società contemporanee,
la società capitalistica ha gettato cultura e popolare. per loro non è cosi. confezionata dalla produzione industriale,
scienza, assoggettando tutto alla merce. concepita dentro catene produttive e infine
propinata alle masse con effetti devastanti.

per adorno il mondo moderno è cosi 3. L'INDUSTRIA CULTURALE - concetto industria culturale nasce quindi come un ossimoro.
contraddittorio che non ha senso la pretesa di tedesco che ne nasconde un altro: i due termine volgare acanto ad un termine nobile per
rappresentarlo nella sua interezza. critica radicale autori avevano inizialmente parlato di esaltare lo sgradevole contrasto che invece il
allo sfacelo della civiltà borghese. cultura di massa per poi sostituirlo, capitalismo spaccia come felice destino dello spirito
poichè la cultura non nasce contemporaneo. da qui la scuola di francoforte prende le
spontaneamente dalle masse stesse. mosse per la sua riflessione.

1. LA DIALETTICA DELL'ILLUMINISMO - nel


libro dialettica dell'illuminismo (1944) di 5. L'ILLUMINISMO E LA MISTIFICAZIONE DI
horkeimer e adorno si usa per la prima MASSA - per horkeimer e adorno l'avanzare di
volta il termine industria culturale. ragione e scienza non produce progresso della
civiltà ma una nuova barbarie. paradosso.
IV. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE
8. industria culturale=amusement=futilità
ben confezionata.divertimento significa
essere d'accordo, quindi controllo. tutto questo contribuisce all'annientamento
spersonalizzazione dei consumatori. nella moderna società di massa,
dell'individuo e delle sue facoltà intellettuali.
l'individuo si riduce a consumatore. il
la cultura toglie perfino la capacità di
consumo della cultura non risponde piu
pensare autonomamente.
alle necessità della coscienza, viene
gli ideali vengono annacquati e decretato il trionfo del capitale.
perdono ogni pretesa di realtà. ognuno
deve mostrare che si identifica senza
riserve col potere che lo batte.
6. l'opera d'arte si è assimilata in
tutte le altre forme di produzione.
diventando merce, opera d'arte totale, interamente privata dietro la differenziazione tecnica e sociale si
l'arte si dissolve. del suo significato. nasconde l'uniformità piu spaventosa che si sia mai
vista. nella civiltà di massa si è distrutta ogni
differenza. si sono mescolati cultura e affari.
7. il prodotto contemporaneo
dell'illuminismo (industria, produzione
capitalista della cultura) si risolve in un la forma prevale sul contenuto. l'industria culturale
annullamento delle capacità intellettive. cerca di annullare la differenza fra rappresentazione e
paesi industrializzati: legge della
pretesa di libertà d'espressione soltanto fumo realtà. il consumo diventa realtà. adorno e horkeimer
domanda e dell'offerta processo di
dicono che in questo sistema "la vita non deve piu
negli occhi. impoverimento con i mezzi di
potersi distinguere dal film sonoro".
comunicazione di massa.
nella società di massa per adorno e horkeimer la piu la società occidentale di metà novecento è
grande minaccia è l'affermazione dell'illuminismo. i due schiava del progresso continuo. sviluppo 3. LA LOGICA DEL DOMINIO E LA DIALETTICA
intendono illuminismo come l'affermazione del pensiero tecnologico e decadenza culturale. AUTODISTRUTTIVA DELL'ILLUMINISMO - francis bacon
borghese moderno, razionalismo, pragmatismo, tendenza mette insieme sapere e potere: l'intelletto sottomette a se
della ragione a soggiogare la natura in base ai propri la natura eliminando gli idola che affliggono la mente
interessi. l'illuminismo, in quanto logica del continuo umana. finalità del dominio illuministico.
progresso, è il padre di tutte le malattie.
risultato: infelicità e dominio dell'uomo
sull'uomo.

questo ha portato oggi alla riduzione


logica del dominio della dell'essenza del sapere a tecnica, dominio
società borghese. illuminismo 2. per i due autori la soluzione va dell'economia borghese sulla scienza. la
come germe della regressione. cercata nell'illuminismo stesso. esso razionalità illuministica si affranca dalla realtà
1. IL CONCETTO DI ILLUMINISMO - deve prendere coscienza di sè. rendendola quantificabile e dominabile.
cosa criticano i francofortesi alla
cultura di massa? saggio dedicato al
concetto di illuminismo.
ma in realtà accade che la conoscenza
scientifica viene asservita alla struttura
economica e sociale borghese, caratterizzata
8. scuola di francoforte: industria
IV. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE dall'alienazione.
culturale=mass media, strumenti con cui il
sistema valori e modelli. i mass media non
sono elementi neutrali. non sono contenitori l'illuminismo, che avrebbe dovuto
vuoti. liberare l'individuo, lo rende
schiavo della società borghese e
del capitale.

7. la cultura diventa una


merce come le altre. industria
culturale è apparato di 4. l'illuminismo è diventato totalitario,
manipolazione delle coscienze. 5. illusione di un tabù eliminato: l'individuo
crede di essere libero dalla paura attacca tutto cio che non è "dato di fatto". le
dell'ignoto, ma in realtà l'ignoto diventa il cose numerabili hanno il dominio sulla
tabù per eccellenza del positivismo. natura ma anche sull'individuo stesso.
6. SIGNIFICATI COMPLESSIVI DELLA
CRITICA DELL'INDUSTRIA CULTURALE - le
idee sono un prodotto della società, tema
centrale del libro, e trasformazione del
progresso nel suo contrario.
l'accrescimento del potere dell'individuo
l'illuminismo, invece di realizzare il coincide con l'estraniazione da cio su cui lo
le potenze economiche sapere, lo distrugge, progresso scientifico e regresso esercita. l'illuminismo si rapporta alle cose
generano inferiorità culturale e trasformandolo il calcolo umano: alienazione come il dittatore agli individui: che conosce in
politica. le masse e i singoli utilitaristico. dell'individuo dal mondo quanto è in grado di manipolarli.
sono svuotati di cultura. naturale.
illusione di una cultura libera, che 3. per adorno e horkeimer gli stati uniti 4. IL CONTESTO STORICO E L'ISPIRAZIONE
predispone all'intrusione totalitaria. gli degli anni 40 sono l'esempio migliore di MARXISTA - nel testo di adorno e horkeimer è
individui sono manichini tra le braccia autentica società industriale in cui si importante analizzare il contesto storico a cui fanno società di massa vista con angoscia e
del sistema sociale dominante. manifesta il capitalismo. disorientamento intellettuale. atteggiamento
riferimento. caduto l'impeto rivoluzionario
estremamente pessimista nei due studiosi.
socialista, galoppo del capitalismo, esperienza della
guerra ed equilibrio del terrore (nel 49 esce 1984).
5. adorno e horkeimer erano marxisti,
ma non "puri" ortodossi marxisti. il loro
2. dispiegamento della peste attraverso pensiero si mescolava ad hegel,
pratiche quotidiane: tramite l'apparente psicoanalisi, arte d'avanguardia ecc.
innocuo divertimento. gli uomini si sentono
pienamente liberi laddove sono piu schiavi.

marxista è la concezione di classi sociali, di


capitale, di controllo sociale delle masse.
1. riproduzione meccanica dell'esistente. non si parla però di lotta di classe, ma di
esaltazione della tecnica. questo produce conflitto fra uomo e natura. inoltre gli autori
negli individui paralisi mentale. effetto rifiutano di ridurre tutto a determinismo
anestetico dell'industria culturale. economico.

10. spostamento della critica dal IV. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE 6. perchè i consumatori soccombono senza
piano economico a quello culturale. la ribellarsi? potere seduttivo dell'industria
razionalità capitalista porta una culturale. il soggetto antagonista è
rinuncia, paradigma freudiano: annientato.

passioni e desideri sessuali


l'unico che potrebbe rovesciare le carte, il
repressi per portare
proletariato, è assoggettato. azzerata
l'individuo alla
l'opposizione. adorno e horkeimer, a differenza
sottomissione.
dei marxisti puri, non credono nel potere della
rivoluzione della classe operaia. nel libro a
"proletariato" si è sostituito il termine "masse".
9. la volpe e l'uva: come in Esopo, gli
intellettuali di sinistra, non potendo dire che 8. inoltre, nella dialettica i soggetti non si
hanno fallito e non potendo accusare il differenziano in base alla loro appartenenza
capitalismo e dire che non funziona, strillano che a diverse classi economico-sociali, ma 7. PUNTI CRITICI: IL PESSIMISMO COSMICO -
quella società non gli piace perchè brutta. da qui vengono ammassati in un'unica categoria giudizi critici sul lavoro di adorno e horkeimer.
il pessimismo. generica. accuse dai marxisti ortodossi e dalla sociologia
scientifica. accusa soprattutto di pessimismo e
gli americani accusano poi gli studiosi inconcludenza.
europei di non considerare la democrazia la dialettica dell'illuminismo si
americana perchè la vedono con occhio esprime nel vuoto e si rinchiude
scettico e nostalgia marxista. in un individualismo muto.
gianni statera: l'analisi dei francofortesi sfuma dopo tutto questo per adorno la cultura è
eppure i due autori non sono sprovveduti. non diventata spazzatura. i francofortesi non
nell'attacco a un avversario di comodo, il sono soddisfatti del prezzo da pagare in questa
"consumo", limitando però la denuncia al sistema garantiscono infine che un mondo
situazione. per loro la massificazione non è colpa pienamente umanizzato possa mai realizzarsi.
o alla società industriale avanzata tout court.
degli individui, ma è una conseguenza implicita
del sistema.

insomma la soluzione è affidata agli


intellettuali. ma ha ancora senso parlare di
"via giusta", filosofeggiare, dopo aushwitz?
esiste ancora una cultura da difendere?

accusa di storicismo
indeterminato. la società di cui come rispondono al fatto di non fornire
parlano i due autori è generica. soluzioni: il compito spetta agli
intellettuali, che devono avere
atteggiamento critico nei confronti della
società e dire all'individuo cosa fare.

1. adorno e horkeimer sono visti come due


pessimisti che delineano il trionfo assoluto cosa fare nel concreto? per i
dell'alienazione. nell'opera poi non compare IV. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE francofortesi sarà l'analisi delle condizioni
nessuna apertura al futuro, non forniscono storiche a stabilire modi e circostanze.
soluzioni. pessimismo e sterile denuncia. dunque da qui parte il richiamo alla
doverosità dell'analisi storica.

PUNTI CRITICI: OGGETTIVITÀ


SCIENTIFICA E RAGIONE OGGETTIVA -
blocco di critiche dalla sociologia
eppure il fatto che la scuola di francoforte consideri la
statunitense. accusa di astrattezza e
società come totalità è intenzionale, poichè a loro
vaghezza delle linee di intervento.
non interessa una raccolta di dati empirici, ma
vogliono volgersi verso le dinamiche storiche che
producono ogni fenomeno sociale.

frammentazione della totalità sociale


in oggetti artificiali che non
corrispondono a quelli reali.
C.W.Mills: nella struttura del potere, i D.Macdonald: (masscult e midcult) piu aggressivo, il
orizzonte sociale completamente media insieme a scuola religione ecc.
sgretolamento del progetto masscult produce cultura omogeneizzata, paccottiglia. le
dominato dal mercato. il prezzo e la regolano i rapporti tra base e vertice della
illuminista. si fa ancora piu marcata circostanze positive sul piano politico (benessere, progresso
domanda stabiliscono il bene e male il piramide sociale. economico, spinta all'uguaglianza) diventano repellenti sul
la diatriba tra apocalittici e vero e falso. la cultura diventa una
integrati. piano culturale. questo perchè l'unione di alta cultura e cultura
merce vendibile come tutte le altre. di massa ha dato vita al midcult: cultura media che nasconde
la spazzatura dietro una finta alta cultura.

rimosso il pregiudizio sul concetto di


ALCUNI PROTAGONISTI DEL DIBATTITO -
industria culturale, smantellamento
degli antichi privilegi del sapere.

david riesman: pubblica la folla solitaria, in cui inventa la


categoria dell'eterodirezione. si interroga sull'individualismo
come tratto distintivo della società occidentale. nell'era del
1. L'APOTEOSI DELLA SOCIETÀ DI MASSA - consumo l'individuo è passato da un'autodirezione
riflessione sull'individuo nella società all'eterodirezione tipica della società di massa.
contemporanea. dalla fine della 2 guerra mondiale pomogeneizzazione. i mass media stabiliscono l'unità
assumono rilevo le teorie sulla società di massa. dell'individuo con il gruppo.

5. INDUSTRIA CULTURALE E MODERNITÀ


dibattito in italia: nicola
anni 60/70: si sposta l'attenzione sul chiaromonte (1905-72) di sinistra
e elemire zolla (1926-2002)
destinatario, il lettore, che collabora alla
spunti francofortesi.
costruzione del senso. riflessioni sul tema
della ricezione nell'esperienza letteraria.
nomi fondamentali in questo senso
benjamin riconosceva il valore sono: auerbach, sartre, w.benjamin.
progressivo della tecnica. parlava dello
stravolgimento del ruolo sociale
dell'artista.

roland barthes: nel 57 raccoglie l'eredità


di benjamin. riflette sui miti della vita LE RADICI DEL SUCCESSO - assodata
quotidiana francese. il semiologo scorge l'irreversibilità della cultura di massa dal
significazione ovunque intorno a noi. nell'epoca della riproducibilità tecnica viene meno dopoguerra. atteggiamento curioso, dedicano
l'aura dell'opera d'arte. essa esce dall'ambito del attenzione alle produzioni povere (fotografua, pop
rituale per avere funzione politica. questa è arte di art, film) per scoprire il significato sociale dei nuovi
massa, rispondente ai bisogni delle masse. miti.
le comunicazioni di massa sociologia della cultura, fondatori dei cultural studies, morin: l'industria culturale è risultato della
sono da adesso diventate r.hoggart e r.williams: partono da un'analisi dell'inghilterra degli collaborazione tra produttori e fruitori,
strumenti dell'umanesimo anni 50. non sono troppo teneri nella valutazione complessiva l'immaginario sociale viene cosi modellato in
moderno. della produzione.la cultura esprime i valori del quotidiano. inoltre, un processo dialettico in cui i destinatari, la
per hoggart nessuno avrebbe capito davvero la natura della massa, hanno un ruolo attivo.
società senza saper apprezzare la buona letteratura.

LA CULTURA DEL NOSTRO TEMPO - anni 60,


non si critica piu il concetto di industria
culturale. focus sul ruolo del destinatario.
prime teorie della ricezione, valore sociale cantore della società di massa americana, edward
delle produzioni culturali. shils: valore positivo del "nuovo ordine sociale". la
popolazione è ora in rapporto piu stretto con il
centro. ruolo primario della cultura, articolata in
tre livelli:
1. centro di sociologia di bordeaux, robert
escarpit: inadeguato il concetto di
letteratura nato nel 18° secolo. bisogna
desacralizzare la letteratura, liberarla dai suoi
tabù.
5. INDUSTRIA CULTURALE E MODERNITÀ
superiore, mediocre e brutale: nella società di
massa si consuma piu cultura che in qualsiasi epoca
generato un volume di bisogni sempre precedente. piu libera gioia di vivere. la cultura
crescente. ci si realizza nell'apparire mediocre è brutale è fiorita grazie al progresso
anzichè nell'essere. cultura consumistica socioeconomico, quella superiore resta indietro
appoggiata dal mercato.

MARXISMO E INDUSTRIA CULTURALE - anni 60,


TRAMONTO DEL CONCETTO DI MASSA - la 70. sguardo marxista. condanna, coincide con
libertà politica della cultura comporta l'esplosione del femminismo (consumo per le donne
quel che rende la cultura di massa l'impotenza dei legislatori culturali. dissolta la come catechismo della sottomissione). struttura
allettante è l'assenza di sforzo. trionfo delle funzione guida degli intellettuali. psichica passiva dell'uomo di massa.
logiche di mercato, che invade il dibattito
sociologico.

non vengono piu chiamate in causa le strutture althusser rilegge marx proponendo un rinnovamento: i
economiche, materiali, ma le idee. inoltre, marxisti classici hanno dedicato poca attenzione agli apparati
l'egemonia non viene inculcata dal potere con la ideologici di stato, le ideologie sono strutture che si
cultura=massa gelatinosa. la cultura di massa è
forza, ma attraverso l'influenza della cultura, impongono agli individui costruendo ogni ambiente sociale.
dominata da un idolo=la liberazione assoluta
controllata dallo stato. fantasma della gli apparati ideologici legittimano il capitalismo attraverso
dalla fatica del comprendere.
manipolazione verticale. l'aiuto di scuola, chiesa, famiglia, partiti, cultura.
il mutamento va decifrato nella sua funzione di per bourdieu, però, l'andare in opposizione successo dell'individualismo, prevalere della
integrazione sociale. le persone si sottomettono agli eccessi dell'industria culturale produce ragione strumentale, perdita della libertà,
spontaneamente al prestigio della pubblicità, la loro opere di qualche importanza. indebolimento degli orizzonti morali.
condotta viene gestita con la moltiplicazione dei
bisogni.

CRISI DELLA MODERNITÀ E CULTURA -


industria culturale e vita quotidiana. pensiero moderno: frantumazione della
pierre bourdieu: passaggio dalla produzione al charles taylor: sensazione di perdita del solidarietà organica. benjamin proclama
consumo, chiave di volta della riflessione livello culturale. declino. la scomparsa dell'aura.
sull'industria culturale. gli stili di vita riflettono
classi e ceti sociali.

1. cosi ogni oggetto di cultura diventa lato oscuro dell'individualismo,


merce. gli intellettuali non hanno alcun smarrimento, appiattimento della
controllo sulle forze di mercato. vita, cultura annacquata.

postmodernità: sgretolati i grandi miti


fondativi della modernità, come quello della comportamento teso al conseguimento della
storia vista come progresso. in questo discorso massima efficienza, ragione strumentale.
bisogna abbandonare i concetti moderni ma non
5. INDUSTRIA CULTURALE E MODERNITÀ analisi costi-benefici. gli oggetti vengono
postmoderni di unità e universalità. si va verso soppiantati dalle merci.
un baratro o una vetta?

disumanizzazione della vita. anni 70, nuovo


approccio scientifico allo studio dell'industria
importanza del soggetto nei culturale: individuati squilibri fra paesi
processi antropologici di sviluppati e resto del mondo.
ridefinizione di senso.

impossibilità di una visione universale


tendenza all'omologazione e dei sistemi di comunicazione.
potere innovatore, in un vortice
di mode e stili di vita.
si inizia a parlare di imperialismo culturale,
riferendosi alla forza della produzione di massa
statunitense nei mercati internazionali.
con la globalizzazione, la questione POSTMODERNITÀ E POSTINDUSTRIA CULTURALE
diventa piu complicata. l'industria - ormai si da per scontato che non si possa fare a
culturale ha la capacità di unire e dividere meno che produrre cultura in modo massivo e il prodotto del sistema mediale
allo stesso tempo, essere sia stimolante standardizzato. c'è ancora dell'arte che si oppone non è un oggetto, ma l'audience,
che sedativo. alla massificazione. venduta ai pubblicitari.

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