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Dalle sperimentazioni ai giorni nostri

I corsi ad indirizzo musicale vengono istituiti nel 1975, tale norma prevede
l’attivazione dei corsi, in maniera sperimentale, esclusivamente in Lombardia,
successivamente estesi in altre regioni.

Nel 1979, assistiamo al riordino di questi corsi, che vengono estesi in tutta
Italia, le specialità strumentali provengono da quelle previste nei quadri dei
corsi principali dei conservatori di musica, nei quali mancava la chitarra
classica, aggiunta successivamente, che invece era prevista nelle scuole medie.

L’orario prevedeva 3 ore di teoria musicale (solfeggio) e 1 ora di strumento


musicale.

Il reclutamento dei docenti veniva fatto tra i docenti di ruolo in educazione


musicale o tra i docenti inseriti nelle graduatorie di educazione musicale o
ancora tra aspiranti docenti in possesso di diploma di strumento specifico.

Questi corsi, in quanto sperimentali, venivano spesso monitorati da organi


preposti ad hoc.

Successivamente, dato il successo didattico riscontrato, la materia della musica


e più nello specifico le varie specialità strumentali assunsero sempre più rilievo
nel panorama didattico nazionale. Attraverso il decreto del 1996, che sanciva
l’obbligo d’insegnamento della materia, si arriva alla legge del 1999, che
organizzava in maniera programmatica i corsi ad indirizzo musicale in tutte le
scuole secondarie di primo grado. (formazione delle classi di concorso per le
varie specialità strumentali). A questa legge segue il decreto dello stesso anno.

Si passa dalla classe A077 all’attuale A56. (strumento nella scuola secondaria di
primo grado).
Riassunto Decreto D.M. n176/2022

Articolo 1

-Le scuole secondarie di I grado possono richiedere e attivare il corso a


indirizzo musicale, se sono presenti tutte le condizioni necessarie e previa
autorizzazione da parte dell’Istituto scolastico regionale.

-Costituiscono parte integrante dell’offerta formativa.

-Concorrono alla più consapevole acquisizione del linguaggio musicale da parte


degli alunni integrando gli aspetti tecnici con quelli teorici, lessicali, storici e
culturali.

-Costituisce parte dell’orario annuale e determina la validità dell’intero anno


(promozione/bocciatura).

-Le scuole che vogliono attivare il corso si impegnano a fornirsi di strutture e


strumentazioni idonee.

Articolo 2

-Le scuole ad indirizzo musicale prevedono classi formate da gruppi di alunni


suddivisi in 4 sottogruppi (uno per ogni strumento musicale).

-A prescindere dalle 2 ore di musica per ogni classe, sono attribuite


nell’organico 4 diverse cattedre, relative ai 4 strumenti, articolate in 3 gruppi
(uno per ogni anno scolastico).

Articolo 4

-Le attività si svolgono in orario pomeridiano, per 3 ore settimanali, non per
forza coincidenti con l’unità oraria. Ogni docente dovrà effettuare 6 ore per
ogni anno di corso.
-Le attività (singole o in gruppo) sono:

1. Lezione strumentale, o individuale;

2. Teoria e lettura della musica;

3. Musica d’insieme.

-In caso di tempo prolungato, le attività non devono eccedere il monte ore
degli alunni.

Articolo 5

-Per accedere al corso, bisogna effettuare una prova orientativo-attitudinale, i


cui risultati saranno pubblicati entro la scadenza delle iscrizioni.

-La commissione è composta dal dirigente scolastico o da un suo delegato e un


docente per ogni strumento. La commissione, dopo aver valutato le attitudini
degli alunni, ripartisce questi ultimi equamente per ogni classe di strumento, in
base alla disponibilità dei posti.

Articolo 6

L’istituzione scolastica prevede un regolamento interno, nel quale sono


illustrati i seguenti punti:

1. Orari dei percorsi;

2. Posti disponibili, distinti per strumento e anno di corso;

3. modalità di svolgimento della prova orientativo-attitudinale e i criteri di


valutazione ai fini dell’assegnazione dello strumento (anche per alunni disabili
e DSA, disturbi specifici dell’apprendimento)

4. Come si costituisce la commissione esaminatrice;


5. Criteri di organizzazione degli orari dei docenti di strumento in base alle
attività collegiali;

6. Eventuali collaborazione con i poli ad orientamento artistico e performativo;

7. Eventuali forme di collaborazione tra i docenti di strumento e la scuola


primaria per attività di formazione.

Articolo 7

-Le istituzioni scolastiche che non hanno attivato il corso ad indirizzo musicale,
possono comunque ampliare l’offerta musicale, mediante l’impiego dei
docenti di strumento disponibili nell’organico scolastico.

-Queste attività possono essere realizzate in collaborazione con altre istituzioni


scolastiche del primo ciclo di istruzione, sempre in base all’organico
dell’autonomia scolastica.

-Le competenze acquisite dagli alunni nell’ambito di questi percorsi sono


riportate in una certificazione di competenze.

Articolo 8

-In sede di scrutinio, il docente di strumento partecipa alla valutazione degli


alunni, qualora le attività siano svolte da più docenti di strumento la
valutazione sarà unica.

-In sede di esame di Stato, gli alunni iscritti al corso dovranno effettuare una
prova pratica con il proprio strumento, o individuale o in gruppo.

-I docenti di strumento partecipano ai lavori della commissione e in rifermento


agli alunni del proprio strumento, a quelli della sottocommissione.

-Le competenze acquisite dagli alunni nell’ambito del corso ad indirizzo


musicale sono riportate in una certificazione di competenze.
Articolo 9

Allegato A (indicazioni nazionali per l’insegnamento di strumento musicale)

Lo studio di uno strumento musicale, nella scuola secondaria di primo grado,


permette agli alunni di integrare l’aspetto pratico a quello teorico, culturale,
lessicale e storico.

La pratica individuale, coordinata alla musica d’insieme strumentale e corale


aiuta gli alunni ad interiorizzare i valori che stanno alla base del sistema
scolastico italiano quali: pratiche inclusive, contrasto alla dispersione scolastica
e prevenzione di azioni di bullismo.

Grazie all’autonomia scolastica, gli istituti possono creare una rete di


collegamenti artistici che permettono di arricchire la formazione degli alunni.

Fermo restando la vocazione artistica degli alunni, la scuola secondaria di


primo grado si inserisce nel percorso formativo della filiera musicale (percorso
che prepara gli alunni all’accesso ai licei musicali o agli istituti di alta
formazione artistica e coreutica).

Percorso che comincia dalla scuola primaria, e tramite i percorsi ad indirizzo


musicale delle scuole secondarie di primo grado, porta ai licei musicali e infine
allo studio negli istituti superiori di alta formazione artistica e coreutica.
(Conservatori)

Per fare ciò, l’istituto dovrà attuare una rete di collaborazione con altri soggetti
pubblici e privati.

Tutto ciò è parte integrante delle indicazioni nazionali per il curriculo, ferma
restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche, che contestualizzano ed
elaborano contenuti, metodi, organizzazione e valutazione.

Orientamenti formativi

L’insegnamento dello strumento musicale è in coerenza con il curriculo di


musica e favorisce le competenze comunicative intese come capacità di
esprimere idee, esperienze ed emozioni.
La pratica della musica d’insieme, anche attraverso performance ed esibizioni
pubbliche sviluppa la capacità di attenzione e di ascolto dell’altro e favorisce il
senso di appartenenza alla comunità scolastica, fornendo occasioni di
inclusione per tutti gli alunni.

Particolare attenzione è volta all’ascolto, alla produzione e alla lettoscrittura.


L’alunno, fin dalle prove orientativo-attitudinali durante le quali manifesta
competenze musicali non legate alla pratica strumentale (battito di mani,
canto, etc), continua durante il triennio, attraverso la pratica dello strumento,
a sviluppare comprensione critica, competenze interpretative, e ad acquisire
un adeguato metodo di studio, anche grazie agli strumenti multimediali, molto
utilizzati al giorno d’oggi.

Gli obbiettivi che si prefissa di raggiungere il corso sono:

-Sviluppo delle capacità di ascolto, del pensiero musicale, dell’intersoggettività,


di specifiche tecniche musicali strumentali, dell’identità musicale personale e
delle potenzialità espressive connesse all’uso delle tecnologie digitali.

Inoltre si pone l’obbiettivo del potenziamento dell’orientamento della


formazione musicale sia nella prospettiva amatoriale che in quella
professionale.

Traguardi per la fine del ciclo triennale

L’alunno deve:

-comprendere e usare lo strumento per l’esecuzione di semplici brani di stili,


generi ed epoche diverse.

-interpretare il materiale sonoro, riuscendo a “dare un senso” a quello che si


suona.

-sapersi orientare tra i vari repertori affrontati.

-realizzare brevi composizioni e anche improvvisare.


-sapersi relazionare con gli altri strumenti durante le attività di musica
d’insieme.

-abituarsi a suonare in pubblico gestendo il proprio stato emotivo.

-spaziare dalla musica classica, musica pop, contemporanea e jazzistica.

Obbiettivi di apprendimento a conclusione del triennio

1. Ascolto

Discriminazione percettiva, interpretazione, analisi e comprensione di un


brano musicale.

2. Produzione

Esecuzione, ossia padroneggiare le tecniche esecutive dello strumento, saper


improvvisare e comporre semplici brani musicali

3. Lettoscrittura

Conoscere ed interpretare la notazione musicale sia convenzionale che non.

Famiglie degli strumenti

Gli strumenti musicali sono divisi in 5 famiglie:

-Strumenti ad arco, fiato, percussione, tastiera, corde pizzicate.

Strumenti ad arco
-Controllare l’arco ed eseguire i principali colpi d’arco

-Conoscere ed utilizzare tutte le disposizioni delle dita della mano sinistra e le


posizioni più semplici

-Possedere un buon controllo dell’intonazione

-Conoscere e riprodurre varietà dinamiche e timbriche

Strumenti a fiato

-Acquisire e sviluppare una respirazione consapevole.

-acquisire una postura adatta e il controllo della posizione delle mani.

-Impostare il labbro in base al tipo di imboccatura dei vari strumenti (Morbido


o più rafforzato

-acquisire la tecnica di emissione nei vari registri.

-conoscere ed applicare le nuove tecniche strumentali.

Strumenti a percussione

-Sviluppare le tecniche principali relative ai vari strumenti.

-Sviluppare la coordinazione motoria e l’orecchio musicale.

-Classificare i vari strumenti a percussione e distinguerne le caratteristiche


timbriche

-essere in grado di affrontare le nuove tecniche compositive.

Strumenti a tastiera
-Acquisire le abilità tecniche ed esecutive di base, su formule pianistiche in
grado congiunto e disgiunto.

-acquisire una corretta postura, utilizzare al meglio la respirazione e la


posizione delle dita sulla tastiera.

-Sviluppare l’indipendenza tra le dita e tra le mani.

-avere consapevolezza delle caratteristiche e possibilità polifoniche dello


strumento.

-Riuscire ad eseguire sullo strumento le articolazioni essenziali all’interno della


funzione tematica.

-Saper riconoscere le caratteristiche delle varie forme musicali e pianistiche


studiate.

Strumenti a corde pizzicate.

-Saper utilizzare un’articolazione morbida e lo stacco delle braccia (arpa),


utilizzare il tocco libero e appoggiato e misto, anche in relazione all’utilizzo
dell’unghia (chitarra)

-sviluppare un adeguato controllo della funzione polifonica dello strumento,


delle note simultanee e delle principali formule di accompagnamento.

-conoscere e utilizzare suoni armonici, smorzati e strisciati (arpa), conoscere


suoni armonici, glissato, pizzicati e tecniche percussive (chitarra)

-essere capaci di utilizzare la preparazione delle dita sulle corde (arpa),


conoscere ed utilizzare gli accordi anche con l’inserimento del barrè. (chitarra)

-Consapevolezza spaziale e coordinazione delle mani, acquisire il controllo


digitale delle posizioni e il passaggio tra le stesse.

-Conoscere ed utilizzare il movimento dei pedali e delle levette.


Articolo 10

-L’USR (ufficio scolastico regionale) si occupa di monitorare l’andamento dei


vari corsi ad indirizzo musicale, referendo poi, ogni due anni, agli organi
scolastici nazionali in merito a:

1. diffusione delle specialità strumentali, incentivando l’insegnamento di


strumenti non presenti o poco diffusi.

2. Creazione di nuovi percorsi ad indirizzo musicale.

3. Ogni altro eventuale aspetto meritevole.

Articolo 11

-Collaborazione con INDIRE (istituto nazionale di documentazione, innovazione


e ricerca educativa nelle scuole)

Articolo 12

-Al fine di garantire il riequilibrio territoriale dei percorsi ad indirizzo musicale,


si utilizza il personale dell’autonomia senza oneri per la finanza pubblica.

-L’USR autorizza l’apertura di percorsi ad indirizo musicale alle seguenti


condizioni:

1- Conversione di corsi ad indirizzo musicale già preesistenti alle condizioni del


presente decreto.

2- Mantenimento di più percorsi ad indirizzo musicale nella stessa istituzione,


se già presenti alla data dell’entrata in vigore del presente decreto.

3. attivazione di un solo percorso ad indirizzo musicale, nel caso di nuove


attivazioni, con precedenza alle specialità stumentali non presenti o poco
diffuse nel territorio.
4. Attivazione di percorsi ad indirizzo musicale, in territori provinciali ove tali
percorsi siano poco diffusi.

5. Attivazione di percorsi ad indirizzo musicale presso le istituzioni che


nell’ultimo triennio hanno favorito pratica musicale.

-Altri riferimenti per l’attivazione dei corsi sono gli esiti del monitoraggio
effettuato dall’USR, e il rapporto tra la popolazione scolastica e il numero dei
percorsi ad indirizzo musicale, il tutto senza oneri a carco della finanza
pubblica.

Articolo 13

-Tutte le scuole paritarie seguono le medesime indicazioni sia per quanto


riguarda l’attivazione dei corsi, sia per la conversione di corsi già esistenti

Articolo 14

-Le regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Friuli-Venezia-Giulia, Trentino


Alto Adige e Valle d’Aosta le provincie di Trento e Bolzano), applicano il
presente decreto in base al regolamento dello Statuto.

Articolo 15

-Il presente decreto entrerà in vigore a partire dal 1° settembre 2023


DM 8/2011

Art. 1

Diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione
dell’insegnamento musicale e alla formazione del personale a esso destinato,
con particolare riferimento alla scuola primaria.

Art.2

L’insegnamento della musica nella primaria viene affidato ai docenti facenti


parte dell’organico che oltre all’abilitazione all’insegnamento devono essere in
possesso dei titoli di cui all’articolo 3

Art 3

-Diploma in didattica della musica


-diploma biennale (decreto 2007)
-Diploma accademico di secondo livello
-Diploma accademico di primo livello
-Diploma accademico in didattica della musica o in formazione musicale
conseguito all’estero (titolo equiparato)

Possono altresì essere coinvolti i docenti delle classi di concorso A31, A32, A77.

Art 4

Al fine di favorire l’approfondimento musicale da parte dell’alunno si possono


attivare dei corsi di strumento musicale all’interno della primaria

Art. 5

Gli uffici scolastici regionali permettono l’attivazione dei corsi di cui all’art.4
negli istituti scolastici che abbiano nella loro provincia una sezione di liceo
musicale.

Art 6
Gli uffici scolastici regionali si attivano per la produzione di una rete tra i
Conservatorio, il liceo musicale, le scuole medie a indirizzo musicale e almeno
una delle scuole primarie in cui è stato attivato il corso di cui all’articolo 5

Art. 7

Il protocollo d’intesa (rete tra le scuole) prevede la costituzione di un apposito


comitato formato da esponenti di ognuna delle realtà scolastiche coinvolte.

Art.8

I corsi musicali di cui all’art.4, partono dalla classe terza fino ad arrivare alla
classe quinta, quando verrà rilasciato un attestato di certificazione delle
competenze raggiunte

Art 9

In ordine verranno considerati per questi corsi:


1. personale appartenente all’organico scolastico
2. personale chiamato dalle istituzioni scolastiche firmatarie del protocollo
(licei musicali e scuole medie)
3. Personale esterno all’organico d’istituto, appartenente alla classe di
concorso a31 (educazione musicale)

Art 12

Gli USR avranno la possibilità di allargare le azioni riguardanti questo decreto,


tramite propri finanziamenti.

Art 13

Qualsiasi istituzione scolastica potrà aderire con propri fondi ai percorsi di cui
all’articolo 4

Art 14
Il Comitato Nazionale per l’apprendimento paratico della musica (decreti del
2009 e 2010) contribuirà al monitoraggio dei percorsi e si occuperà della
consulenza per l’avvio e l’organizzazione degli stessi

Linee guida DM 8/2011 (2014)

Le presenti linee guida sono state emanate dal Comitato nazionale per
l’apprendimento pratico della musica (CNAPM), presieduto dal prof. Luigi
Berlinguer.

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