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I corsi ad indirizzo musicale vengono istituiti nel 1975, tale norma prevede
l’attivazione dei corsi, in maniera sperimentale, esclusivamente in Lombardia,
successivamente estesi in altre regioni.
Nel 1979, assistiamo al riordino di questi corsi, che vengono estesi in tutta
Italia, le specialità strumentali provengono da quelle previste nei quadri dei
corsi principali dei conservatori di musica, nei quali mancava la chitarra
classica, aggiunta successivamente, che invece era prevista nelle scuole medie.
Si passa dalla classe A077 all’attuale A56. (strumento nella scuola secondaria di
primo grado).
Riassunto Decreto D.M. n176/2022
Articolo 1
Articolo 2
Articolo 4
-Le attività si svolgono in orario pomeridiano, per 3 ore settimanali, non per
forza coincidenti con l’unità oraria. Ogni docente dovrà effettuare 6 ore per
ogni anno di corso.
-Le attività (singole o in gruppo) sono:
3. Musica d’insieme.
-In caso di tempo prolungato, le attività non devono eccedere il monte ore
degli alunni.
Articolo 5
Articolo 6
Articolo 7
-Le istituzioni scolastiche che non hanno attivato il corso ad indirizzo musicale,
possono comunque ampliare l’offerta musicale, mediante l’impiego dei
docenti di strumento disponibili nell’organico scolastico.
Articolo 8
-In sede di esame di Stato, gli alunni iscritti al corso dovranno effettuare una
prova pratica con il proprio strumento, o individuale o in gruppo.
Per fare ciò, l’istituto dovrà attuare una rete di collaborazione con altri soggetti
pubblici e privati.
Tutto ciò è parte integrante delle indicazioni nazionali per il curriculo, ferma
restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche, che contestualizzano ed
elaborano contenuti, metodi, organizzazione e valutazione.
Orientamenti formativi
L’alunno deve:
1. Ascolto
2. Produzione
3. Lettoscrittura
Strumenti ad arco
-Controllare l’arco ed eseguire i principali colpi d’arco
Strumenti a fiato
Strumenti a percussione
Strumenti a tastiera
-Acquisire le abilità tecniche ed esecutive di base, su formule pianistiche in
grado congiunto e disgiunto.
Articolo 11
Articolo 12
-Altri riferimenti per l’attivazione dei corsi sono gli esiti del monitoraggio
effettuato dall’USR, e il rapporto tra la popolazione scolastica e il numero dei
percorsi ad indirizzo musicale, il tutto senza oneri a carco della finanza
pubblica.
Articolo 13
Articolo 14
Articolo 15
Art. 1
Diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione
dell’insegnamento musicale e alla formazione del personale a esso destinato,
con particolare riferimento alla scuola primaria.
Art.2
Art 3
Possono altresì essere coinvolti i docenti delle classi di concorso A31, A32, A77.
Art 4
Art. 5
Gli uffici scolastici regionali permettono l’attivazione dei corsi di cui all’art.4
negli istituti scolastici che abbiano nella loro provincia una sezione di liceo
musicale.
Art 6
Gli uffici scolastici regionali si attivano per la produzione di una rete tra i
Conservatorio, il liceo musicale, le scuole medie a indirizzo musicale e almeno
una delle scuole primarie in cui è stato attivato il corso di cui all’articolo 5
Art. 7
Art.8
I corsi musicali di cui all’art.4, partono dalla classe terza fino ad arrivare alla
classe quinta, quando verrà rilasciato un attestato di certificazione delle
competenze raggiunte
Art 9
Art 12
Art 13
Qualsiasi istituzione scolastica potrà aderire con propri fondi ai percorsi di cui
all’articolo 4
Art 14
Il Comitato Nazionale per l’apprendimento paratico della musica (decreti del
2009 e 2010) contribuirà al monitoraggio dei percorsi e si occuperà della
consulenza per l’avvio e l’organizzazione degli stessi
Le presenti linee guida sono state emanate dal Comitato nazionale per
l’apprendimento pratico della musica (CNAPM), presieduto dal prof. Luigi
Berlinguer.