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Discipline musicali nella scuola secondaria di secondo grado:

Linee generali per il Liceo musicale

La grande novità nel riordino delle discipline musicali nell'istruzione


secondaria di secondo grado è sicuramente l'istituzione del Liceo
musicale e coreutico. Le caratteristiche di questo indirizzo sono definite
nel D.P.R. 15 marzo 2010 n. 89, recante revisione dell'assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.
Di seguito si riportano gli artt 7 e 13 e l'allegato A del il D.P.R 89/2010.

Articolo 7

Nel comma 1 sono elencate le finalità del Liceo musicale e coreutico:


 Il percorso del Liceo musicale e coreutico è indirizzato
all’apprendimento tecnico pratico della musica e della danza e
allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura;
 Il percorso guida lo studente a sviluppare e approfondire
conoscenze e abilità e a maturare le competenze necessarie ad
acquisire la padronanza dei linguaggi musicale e coreutico sotto
gli aspetti compositivi, interpretativi, esecutivi e rappresentativi;
 Il piano di studi assicura la continuità con gli indirizzi musicali
della scuola secondaria di primo grado.

Nel comma 2 è esplicitato che l’iscrizione a tale liceo è subordinata al


superamento di una prova che verifica il possesso di specifiche
competenze.
Nel comma 3 è definito l’orario annuale, con insegnamenti obbligatori di
594 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno (pari a
18 ore medie settimanali); a tale orario si aggiungono ,per ciascuna
sezione musicale e coreutica, 496 ore nel primo biennio, nel secondo
biennio e nel quinto anno (pari a 14 ore settimanali).

Articolo 13
Il comma 3 stabilisce che i percorsi sperimentali e coreutici autorizzati
con decreto ministeriale confluiscono nei nuovi licei musicali e coreutici
a partire dalle prime classi dell’a.s. 2010/2011.
Il comma 6 stabilisce che in prima applicazione sono istituite non più di
40 sezioni musicali e 10 coreutiche sull’intero territorio nazionale,
mentre il comma 7 stabilisce che eventuali altre sezioni possono essere
istituite con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il
Ministro dell’economia.
Nel comma 8 si dichiara che l’istituzione di sezioni del Liceo musicale è
subordinata in prima attuazione alla stipula di una convenzione con i
Conservatori; tale stipula deve prevedere modalità di organizzazione e
svolgimento della didattica e la certificazione delle competenze acquisite
previste dall’allegato E.

Allegato A
Tale allegato fornisce indicazioni riguardanti i risultati di apprendimento
comuni e quelli specifici per ogni liceo.
I Risultati di apprendimento comuni riguardano 5 aree:
1. Area metodologica
2. Area logico-argomentativa
3. Area linguistica e comunicativa
4. Area storico-umanistica
5. Area scientifica, matematica e tecnologica

I risultati di apprendimento specifici per il Liceo musicale e coreutico


(sezione musicale),in linea con quanto già esposto nel l’art.7 comma 1,
sono qui esplicitati in maniera più precisa. Al termine degli studi l’alunno
dovrà essere in grado di:
 Eseguire e interpretare opere di epoche,generi e stili differenti
autonomamente e autovalutando il proprio lavoro;
 Partecipare ad insiemi vocali e strumentali;
 Utilizzare un secondo strumento che abbia caratteristiche
complementari rispetto al primo (se il primo è monodico il
secondo dovrà essere polifonico e viceversa);
 Conoscere i fondamentali dell’emissione vocale;
 Usare tecnologie elettroacustiche e informatiche musicali;
 Conoscere e utilizzare i codici della scrittura musicale;
 Conoscere la storia della musica e utilizzare le categorie
sistematiche che la descrivono;
 Individuare i contesti delle opere musicali;
 Cogliere i valori estetici delle opere musicali;
 Conoscere e analizzare opere significative;
 Conoscere l’evoluzione degli strumenti musicali.

Il liceo musicale permette, quindi, agli studenti provenienti dai corsi ad


indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado di poter
proseguire gli studi musicali, inserendosi in un percorso formativo più
ampio, che si concluderà con il conseguimento del titolo di livello più alto
avente valore di Laurea, presso il Conservatorio. Tale possibilità, però,
non è vincolante né esclusiva, nel senso che possono accedere a tali
indirizzi di studio anche quegli alunni che, pur non provenendo dalle
classi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado, superino
comunque la prova d'accesso, dimostrando padronanza dello strumento
scelto. Per quanto riguarda il quadro orario e le materie oggetto di
studio, l'Allegato E al D,P.R. 89/2010 illustra chiaramente come vengono
ripartite le ore di lezione. Accanto alle materie "tradizionali" come la
lingua e la letteratura italiana e straniera, la storia, la filosofia, la
matematica, la geografia, la fisica, le scienze naturali, la storia dell'arte,
troviamo nuove materie come "Esecuzione e interpretazione", "Teoria,
analisi e composizione", "Storia della musica", "Laboratorio di musica d
'insieme", "Tecnologie musicali".

L'inserimento di queste nuove discipline musicali, insegnate


esclusivamente al Liceo musicale e coreutico (e le innovazioni che, in
generale, hanno interessato l'istruzione italiana negli ultimi anni) hanno
fatto sì che il Ministero emanasse un apposito decreto per il riordino
delle classi di concorso (decreto del Presidente della Repubblica
recante regolamento per la razionalizzazione ed accorpamento delle
classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento). Finalmente in
questo decreto sono state previste delle specifiche classi di concorso
per ognuna delle discipline musicali, con l'indicazione dei titoli di
accesso per l'insegnamento di tali materie. In precedenza, infatti, i
docenti del liceo musicale venivano scelti fra quelli che ne facevano
richiesta, già in servizio per le classi di concorso A031, A032 e A077,
con precedenza assoluta per i docenti in esubero.

Di seguito indichiamo le nuove classi di concorso:


 A53 Storia della Musica;
 A55 Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di
II grado;
 A59 Tecniche di accompagnamento alla danza-sez.coreutica;
 A63 Tecnologie musicali;
 A64 Teoria, analisi e composizione.

Nell'anno scolastico 2014/ 15, inoltre, è terminato il primo quinquennio di


studi dall'istituzione del Liceo musicale, per cui gli studenti maturandi si
sono trovati per la prima volta ad affrontare l'esame di stato con le
nuove discipline musicali. Di rilevante importanza e oggetto di tanta
curiosità, è stata in particolare la seconda prova che ha avuto per
oggetto la materia "Teoria, analisi e composizione" e che è consistita
nella risoluzione di un basso di armonia.

Nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi


specifici di apprendimento.

Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i


licei sono la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali. Essi sono
dunque il contenitore nel quale si declinano il Piano dell’offerta formativa
delle Istituzioni scolastiche, il lavoro dei docenti e quello degli studenti.

Il percorso
La redazione della prima bozza è stata il frutto di un lavoro svolto da un
gruppo tecnico che ha coinvolto nella stesura delle Indicazioni
personalità del mondo accademico, culturale e scolastico.
Successivamente la bozza è stata sottoposta, oltre che al parere del
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, a una vasta consultazione
attraverso la quale sono state raccolte opinioni e suggerimenti di
molteplici attori operanti nel mondo della scuola, compresi il forum dei
genitori e degli studenti. Tutti i pareri sono stati valutati dalla
Commissione, costituita dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, on. Mariastella Gelmini, e dal gruppo tecnico, cui è stato
demandato il compito di procedere alla redazione definitiva.

Le Indicazioni nazionali e l’assolvimento dell’obbligo di istruzione


Si è scelto di orientare la stesura delle Indicazioni secondo un modello
scevro da tecnicismi inutili e accessibile all’intera comunità scolastica:
ogni disciplina è descritta in termini di competenze attese alla fine del
percorso;
-obiettivi specifici di apprendimento, articolati per nuclei disciplinari
relativi a ciascun biennio e al quinto anno.
Tale struttura si colloca in continuità con le Indicazioni per il curricolo del
primo ciclo attualmente in vigore, inoltre gli obiettivi previsti per la fine
del primo biennio di ciascun liceo corrispondono a quanto attualmente
richiesto ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Ciò si
inserisce in un tentativo di verticalizzazione del curriculum di studi
finalizzato al raggiungimento di uno “zoccolo di saperi e competenze”
comune ai percorsi liceali, tecnici e professionali da integrare e
declinare a seconda delle specificità dei percorsi.
La legge 28 marzo 2003, n. 53, articolo 2 comma c sancisce il “diritto
all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque,
sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età”.
Fermo restando tale norma il secondo ciclo dell’istruzione gode di un
raccordo tra Indicazioni nazionali per i Licei e Linee guida dell’Istruzione
tecnica e professionale, che ha portato all’individuazione di alcune
discipline cardine (la lingua e letteratura italiana, la lingua e cultura
straniera, la matematica, la storia, le scienze) e di alcuni nuclei comuni
che, pur nella doverosa diversità di impostazione collegata allo “statuto”
dei diversi percorsi, trovano punti di identità e contatto. Tutto ciò al fine:
 di garantire il raggiungimento di alcune conoscenze e
competenze comuni e di fornire a tutti gli strumenti culturali utili a
esercitare la propria cittadinanza, ad accedere all’istruzione superiore, a
poter continuare ad apprendere lungo l’intero arco della propria vita;
 di favorire l’eventuale riorientamento e passaggio da un
percorso all’altro ai fini della lotta alla dispersione scolastica e del
successo formativo.

Il rapporto tra il Profilo educativo culturale e professionale dello


studente e le Indicazioni nazionali
Le Indicazioni nazionali sono state calibrate:
 tenendo conto delle strategie suggerite nelle sedi europee ai fini
della costruzione della “società della conoscenza” e dei risultati delle
indagini nazionali e internazionali (OCSE PISA; IEA TIMSS ADVANCED;
INVALSI);
 stabilendo le possibili connessioni interdisciplinari;
 elencando i nuclei fondamentali di ciascuna disciplina;
 cercando di intervenire sulle lacune denunciate dalle rilevazioni
sulle conoscenze in ingresso delle matricole compiute dalle università e
sui livelli attesi, in ingresso, dalle istituzioni dell’Alta formazione artistica,
musicale e coreutica (AFAM).

Il Profilo educativo culturale e professionale dello studente (allegato A al


Regolamento dei licei) sottolinea “il concorso e la piena valorizzazione
di tutti gli aspetti del lavoro scolastico indicando:
-lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
-la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
-l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici,
scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte;
-l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline
scientifiche;
-la pratica dell’argomentazione e del confronto;
-la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente,
efficace e personale;
-l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della
ricerca”.
-i risultati di apprendimento comuni all’istruzione liceale, divisi nelle
cinque aree (metodologica; logico-argomentativa; linguistica e
comunicativa; storico umanistica; scientifica, matematica e
tecnologica1);
-i risultati peculiari a ciascun percorso liceale, ovvero gli obiettivi
fondamentali che le Istituzioni scolastiche sono chiamate a raggiungere
ed arricchire in base alla propria storia, al collegamento col territorio,
alle professionalità presenti nel corpo docente e all'utilizzo degli
strumenti previsti dal Regolamento di revisione dell’assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.1

Obiettivi, competenze e autonomia didattica.


L’articolazione delle Indicazioni nazionali per materie di studio mira ad
evidenziare come ciascuna disciplina concorra ad integrare un percorso
di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici, la cui
consistenza e coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli
statuti epistemici dei singoli domini disciplinari. Ciascuna disciplina è
descritta nelle Indicazioni tramite: le Competenze attese al termine del
percorso e gli Obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro

1 Cfr Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale,


organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno
2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, articolo 2, comma 7 e articolo 10.
raggiungimento.
Le competenze di natura metacognitiva (imparare ad apprendere),
relazionale (sapere lavorare in gruppo) o attitudinale (autonomia e
creatività) costituiscono un esito indiretto del processo. La scheda per la
certificazione dell’assolvimento dell’obbligo (Decreto Ministeriale n.9, 27
gennaio 2010), in cui si chiede di esprimere una valutazione rispetto al
livello raggiunto in 16 competenze di base articolate secondo i 4 assi
culturali, non comprende dunque in modo specifico le competenze di
cittadinanza trasversali (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3.
comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e
responsabile; 6. risolvere i problemi; 7. individuare collegamenti e
relazioni; 8. acquisire ed interpretare l’informazione). L’acquisizione
delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe
globalmente il percorso scolastico, su almeno i seguenti tre livelli:
 nell’ambito della Storia e della Filosofia, lo studente è
chiamato ad apprendere alcuni nuclei fondamentali relativi all’intreccio
tra le due discipline e il diritto, anche nei percorsi che prevedono
l’insegnamento di Diritto ed Economia;
 la vita stessa nell’ambiente scolastico rappresenta, ai sensi
della normativa vigente2, un campo privilegiato per esercitare diritti e
doveri di cittadinanza
 grazie all’autonomia scolastica, nella ricchezza delle proprie
attività educative, vengono adottate le strategie più consone al
raggiungimento degli obiettivi fissati dal Documento di indirizzo.3
Lo stesso vale per l’acquisizione delle competenze digitali, che, come
sottolineato dal Profilo, sono sviluppate nel primo biennio di ciascun
percorso all’interno della disciplina Matematica, ma, al contempo, sono
frutto del lavoro “sul campo” in tutte le discipline. L’utilizzo delle TIC,
infatti, è strumentale al miglioramento del lavoro in classe e come
supporto allo studio, alla verifica, alla ricerca, al recupero e agli

2 Cfr articolo 7 comma 1 del Schema di regolamento concernente “Coordinamento


delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia,
ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre 2008, n° 137, convertito con
modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”, in particolare l’articolo 7 comma 1 e il
decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni”,
artt 1 (Vita della comunità scolastica), 2 (Diritti), 3 (Doveri) e Art. 5-bis (Patto educativo di
corresponsabilità).

3
Cfr il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di
Cittadinanza e Costituzione, emanato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca Mariastella Gelmini il 4 marzo del 2009.
approfondimenti personali degli studenti.

I criteri costitutivi delle Indicazioni sono i seguenti:


1) L’esplicitazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili
che costituiscono il patrimonio culturale condiviso che la scuola ha il
compito di trasmettere alle nuove generazioni, affinché lo possano
padroneggiare e reinterpretare alla luce delle sfide lanciate dalla
contemporaneità, lasciando nel contempo all’autonomia dei docenti e
dei singoli istituti ampi margini di integrazione. Ciò ha comportato la
rinuncia ai cataloghi onnicomprensivi ed enciclopedici dei “programmi”
tradizionali.
2) La rivendicazione di una unitarietà della conoscenza, senza
alcuna separazione tra “nozione” e sua traduzione in abilità, e la
conseguente rinuncia ad ogni tassonomia e nozionismo. La scuola
fornisce quindi gli strumenti atti a consentire a ciascun cittadino di
munirsi della “cassetta degli attrezzi” e ad offrirgli la possibilità di
sceglierli ed utilizzarli nella realizzazione del proprio progetto di vita.
3) L’enfasi sulla necessità di costruire, attraverso il dialogo tra le
diverse discipline, un profilo coerente e unitario dei processi culturali. Le
Indicazioni sottolineano i punti fondamentali di convergenza, i momenti
storici e i nodi concettuali che richiedono l’intervento congiunto di più
discipline per essere compresi nella loro reale portata.
4) La competenza linguistica nell’uso dell’italiano come
responsabilità condivisa e obiettivo trasversale comune a tutte le
discipline (padronanza dei lessici specifici, comprensione di testi a livello
crescente di complessità, capacità di esprimersi ed argomentare in
forma corretta e in modo efficace).
5) La possibilità di essere periodicamente riviste e adattate, alla
luce dei monitoraggi e delle valutazioni effettuati secondo quanto
prescritto dall’articolo 12 del Regolamento dei Licei4

Le Indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Ciò


significa favorire la sperimentazione e lo scambio di esperienze
metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle autonomie
scolastiche e negare qualunque tentativo di prescrittivismo. Ogni
docente ha libertà di scelta delle strategie e delle metodologie più
appropriate ai fini del successo educativo.

4 Cfr schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e


didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, articolo 12 (Monitoraggio e valutazione di
sistema).
Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale
“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e
metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché
egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e
critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca
conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli
studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo
del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali”.5

Al raggiungimento di questi risultati concorrono i seguenti aspetti


fondamentali del lavoro scolastico che la pratica didattica deve integrare
e sviluppare:
 lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e
critica;
 la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti
disciplinari;
 l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici,
storici, scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte;
 l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline
scientifiche;
 la pratica dell’argomentazione e del confronto;
 la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta,
pertinente, efficace e personale;
 l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della
ricerca.

La cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e


abilità, maturare competenze e acquisire strumenti nelle aree
metodologica; logico argomentativa; linguistica e comunicativa; storico-
umanistica; scientifica, matematica e tecnologica.

Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali


A conclusione dei percorsi di ogni liceo gli studenti dovranno:

 Area metodologica
 Aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che
consenta di condurre ricerche e approfondimenti personali, di continuare
in modo efficace i successivi studi superiori e di potersi aggiornare lungo
l’intero arco della propria vita.

5
Art. 2 comma 2 del regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei”
 Essere consapevoli della diversità dei metodi utilizzati dai vari
ambiti disciplinari ed essere in grado valutare i criteri di affidabilità dei
risultati in essi raggiunti.
 Saper compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i
contenuti delle singole discipline.

 Area logico-argomentativa
 Saper sostenere una propria tesi, saper ascoltare e valutare
criticamente le argomentazioni altrui.
 Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad
identificare i problemi e ad individuare possibili soluzioni.
 Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti
delle diverse forme di comunicazione.

 Area linguistica e comunicativa


 Padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare:
o dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari
(ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa,
precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico),
modulando tali competenze a seconda dei diversi contesti e scopi
comunicativi;
o saper leggere e comprendere testi complessi di diversa natura,
cogliendo le implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno
di essi, in rapporto con la tipologia e il relativo contesto storico e
culturale;
o curare l’esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti.
 Aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture,
modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello
B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento.
 Saper riconoscere i molteplici rapporti e stabilire raffronti tra la
lingua italiana e altre lingue moderne e antiche.
 Saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare.

 Area storico umanistica


 Conoscere i presupposti culturali e la natura delle istituzioni
politiche, giuridiche, sociali ed economiche, con riferimento particolare
all’Italia e all’Europa, e comprendere i diritti e i doveri che caratterizzano
l’essere cittadini.
 Conoscere, con riferimento agli avvenimenti, ai contesti
geografici e ai personaggi più importanti, la storia d’Italia inserita nel
contesto europeo e internazionale, dall’antichità sino ai giorni nostri.
 Utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-
ambiente, sintesi regionale), concetti (territorio, regione, localizzazione,
scala, diffusione spaziale, mobilità, relazione, senso del luogo...) e
strumenti (carte geografiche, sistemi informativi geografici, immagini,
dati statistici, fonti soggettive) della geografia per la lettura dei processi
storici e per l’analisi della società contemporanea.
 Conoscere gli aspetti fondamentali della cultura e della
tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa italiana ed europea
attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero
più significativi e acquisire gli strumenti necessari per confrontarli con
altre tradizioni e culture.
 Essere consapevoli del significato culturale del patrimonio
archeologico, architettonico e artistico italiano, della sua importanza
come fondamentale risorsa economica, della necessità di preservarlo
attraverso gli strumenti della tutela e della conservazione.
 Collocare il pensiero scientifico, la storia delle sue scoperte e lo
sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell’ambito più vasto della storia
delle idee.
 Saper fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi
espressivi, compresi lo spettacolo, la musica, le arti visive.
 Conoscere gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della
civiltà dei paesi di cui si studiano le lingue.

 Area scientifica, matematica e tecnologica


 Comprendere il linguaggio formale specifico della matematica,
saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscere
i contenuti fondamentali delle teorie che sono alla base della descrizione
matematica della realtà.
 Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle
scienze naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia),
padroneggiandone le procedure e i metodi di indagine propri, anche per
potersi orientare nel campo delle scienze applicate.
 Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e
telematici nelle attività di studio e di approfondimento; comprendere la
valenza metodologica dell’informatica nella formalizzazione e
modellizzazione dei processi complessi e nell’individuazione di
procedimenti risolutivi.

Risultati di apprendimento del Liceo musicale e coreutico


“Il percorso del liceo musicale e coreutico, articolato nelle rispettive
sezioni, è indirizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e
della danza e allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura. Guida
lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a
maturare le competenze necessarie per acquisire, anche attraverso
specifiche attività funzionali, la padronanza dei linguaggi musicali e
coreutici sotto gli aspetti della composizione, interpretazione,
esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva
culturale, storica, estetica, teorica e tecnica. Assicura altresì la continuità
dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo
musicale di cui all’articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n.
124, fatto salvo quanto previsto dal comma 2”
(art. 7 comma 1).

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i


risultati di apprendimento comuni, dovranno:

per la sezione musicale:

 eseguire ed interpretare opere di epoche, generi e stili diversi,


con autonomia nello studio e capacità di autovalutazione;
 partecipare ad insiemi vocali e strumentali, con adeguata
capacità di interazione con il gruppo;
 utilizzare, a integrazione dello strumento principale e monodico
ovvero polifonico, un secondo strumento, polifonico ovvero monodico;
 conoscere i fondamenti della corretta emissione vocale
 usare le principali tecnologie elettroacustiche e informatiche
relative alla musica;
 conoscere e utilizzare i principali codici della scrittura musicale;
 conoscere lo sviluppo storico della musica d’arte nelle sue linee
essenziali, nonché le principali categorie sistematiche applicate alla
descrizione delle musiche di tradizione sia scritta sia orale;
 individuare le tradizioni e i contesti relativi ad opere, generi,
autori, artisti, movimenti, riferiti alla musica e alla danza, anche in
relazione agli sviluppi storici, culturali e sociali;
 cogliere i valori estetici in opere musicali di vario genere ed
epoca;
 conoscere e analizzare opere significative del repertorio
musicale;
 conoscere l’evoluzione morfologica e tecnologica degli
strumenti musicali

Classi di concorso e materie d'insegnamento


L'abilitazione per le classi di concorso sopra elencate permette l'accesso
all'insegnamento delle nuove discipline del liceo musicale e coreutico.
Parliamo in questa sede anche della sezione coreutica, in quanto alcune
discipline, come ad esempio "Tecniche di accompagnamento alla
danza" necessitano, per l'insegnante, di una specifica formazione
musicale. Di seguito analizzeremo tutte le discipline musicali del Liceo
musicale e coreutico, secondo quanto previsto dal D.M. 7/ 10/ 2010 n.
211, Allegato E -"Indicazioni nazionali", emanato in virtù del D.P.R. n.
275/ 1999 e del D.P.R. n. 89/ 2010. I vecchi "programmi
d'insegnamento" sono, infatti, stati aboliti per dar spazio a delle
indicazioni generali sugli argomenti da trattare, lasciando all'autonomo
insegnamento del docente l'individuazione delle modalità per
raggiungere gli obiettivi prefissati.

Con il Decreto Ministeriale 259 del 9 maggio 2017 si apportano


rettifiche e integrazioni al regolamento delle nuove classi di concorso
(DPR 19/16). Un’anticipazione dei contenuti era stata già fornita con la
nota 5499/17, per permettere la costituzione degli organici e la gestione
delle domande per le graduatorie di terza fascia del personale docente.
Con il DM 259/17 (Articolo 5) si chiarisce definitivamente che chi ha
acquisito i titoli di studio entro la data di entrata in vigore del nuovo
regolamento (23 febbraio 2017), potrà fare riferimento ai titoli richiesti
per le pregresse classi di concorso (DM 39/98 e DM 22/05) confluite
nelle nuove. Questa precisazione è valida per l’accesso alle graduatorie
d’istituto di III fascia, ai percorsi abilitanti e ai futuri concorsi, unitamente
agli altri requisiti eventualmente richiesti dalla normativa in vigore (per
esempio 24 CFU).
Le modifiche alla tabella A allegata al DPR n.19 del 14 febbraio 2016
sono apportate le seguenti modifiche:
“LICEO SPORTIVO” in “LICEO SCIENTIFICO indirizzo SPORTIVO”;
“LM 11-Conservazione e restauro dei beni culturali” in “LM11-Scienze
per la conservazione dei beni culturali”.
Docenti di ruolo. I docenti con incarico a tempo indeterminato assegnati
a insegnamenti attribuiti, ai sensi del DPR n. 19 del 14 febbraio 2016, a
una diversa classe di concorso mantengono le attuali sedi e cattedre
finché permangono in servizio nella medesima istituzione scolastica.
Docenti a tempo determinato. Coloro i quali, entro il 23 febbraio 2017,
sono in possesso di titoli di studio validi per l’accesso alle classi di
concorso del pregresso ordinamento dal DM 39/98 e dal DM 22/2005
possono partecipare alle prove di accesso ai percorsi di tirocinio
formativo attivo di cui al decreto del Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca 10 settembre 2010, n. 249 e presentare
domanda di inserimento nelle graduatorie di Istituto per le corrispondenti
nuove classi di concorso.

Per le seguenti discipline di insegnamento saranno riportate anche le


classi di concorso valide per l'accesso ai relativi insegnamenti in fase
transitoria. Tale fase transitoria si è conclusa nell'anno scolastico 2019-
2020, quindi attualmente ogni disciplina gode di classe di concorso con
specifica abilitazione.

ESECUZIONE E INTERPRETAZIONE
Secondo il D.M. 256/17, in fase transitoria concorrevano
all’insegnamento di Esecuzione e Interpretazione (A55) i docenti
diplomati di conservatorio nello specifico strumento (ivi compreso il
canto), abilitati per le classi di concorso 31/A e 32/A e che avessero
prestato servizio nei corsi sperimentali di istruzione secondaria di II
grado o nei corsi ordinamentali di liceo musicale; concorrevano altresì i
docenti forniti di abilitazione per la classe 77/A purché in possesso di
diploma di conservatorio sullo specifico strumento e che avessero già
prestato servizio nei corsi sperimentali di istruzione secondaria di II
grado o nei corsi ordinamentali di liceo musicale.
Attualmente si accede all'insegnamento di questa disciplina tramite
l'abilitazione per la classe di concorso A55 -Strumento Musicale negli
istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

Linee generali e competenze


Per quanto riguarda questa disciplina, nell'ambito della prova che gli
studenti devono sostenere per iscriversi al Liceo musicale, si valuta il
livello di competenze dello studente riguardo la formazione del suono, le
tecniche di base che consentono di affrontare l'esecuzione di brani di
media difficoltà e la conoscenza di un basilare repertorio di brani
d'autore. Questi requisiti sono riferiti allo strumento scelto dall'alunno.
Nel corso del quinquennio di studi, lo studente svilupperà capacità
tecnico-esecutive ed interpretative grazie allo studio di un primo
strumento, accompagnato dallo studio di un secondo, scelto con
caratteristiche funzionali complementari (DPR 89 2010 – Art. 3 comma
8).
Ad es. se il primo strumento oggetto di studio ha caratteristiche
monodiche (flauto, clarinetto, Violino), questo sarà affiancato da uno
strumento con caratteristiche polifoniche (pianoforte, chitarra).
Al termine del proprio percorso lo studente avrà acquisito capacità
esecutive ed interpretative, grazie anche:
-allo sviluppo di un proprio metodo di studio;
-all'acquisizione di una ricca specifica letteratura strumentale (autori,
metodi, composizioni) solistica e d'insieme;
-alla capacità di inserire la letteratura acquisita nei diversi momenti e
contesti della storia della musica fino all'età contemporanea;
-all'acquisizione di capacità analitiche a fondamento di personali scelte
interpretative;
-alla maturazione di tecniche improvvisative e di lettura/esecuzione
estemporanea;
-alla conoscenza dell'evoluzione storica delle tecniche costruttive degli
strumenti utilizzati.

Obiettivi specifici di apprendimento


Primo biennio. Lo studente in questo arco temporale acquisisce un
significativo rapporto tra gestualità e produzione del suono. Ha una
buona dimestichezza nell'uso dei sistemi di notazione e acquisisce una
graduale familiarità con le fondamentali nozioni musicali di tipo
morfologico (dinamica, timbrica, ritmica, metrica, agogica, melodia,
polifonia, armonia, fraseggio). Al termine di questo periodo, lo studente
deve aver sviluppato per il primo strumento adeguate e consapevoli
capacità esecutive di composizioni di vari generi ed epoche,
accompagnate da semplici procedimenti analitici in relazione ai repertori
studiati. Per il secondo strumento, invece, è necessario essere in
possesso degli essenziali elementi di tecnica strumentale.
Secondo biennio. Lo studente sviluppa la capacità di mantenere un
adeguato equilibrio psicofisico (respirazione, percezione corporea,
rilassamento, postura, coordinazione) in diverse situazioni di
performance. Sa adattare diversi approcci di studio ai problemi esecutivi
proposti ed è autonomo nello studio con capacità di saper valutare se
stesso e gli altri nelle esecuzioni. Al termine di questo periodo, lo
studente sarà capace di eseguire con scioltezza, anche in pubblico, con
il primo strumento brani di adeguato livello di difficoltà tratti dai repertori
studiati. Per il secondo strumento, dovrà saper eseguire semplici brani e
aver conseguito competenze adeguate alla specifica pratica
strumentale.
Quinto anno. Per il primo strumento, lo studente dà prova di conoscere
ed interpretare i capisaldi della letteratura solistica e d'insieme fino
all'età contemporanea. Sa motivare le proprie scelte espressive ed è
capace di eseguire, anche mnemonicamente, opere complesse. Sa
applicare strategie per la lettura a prima vista, per il trasposto, per la
memorizzazione e per l'improvvisazione, nonché per l'apprendimento di
brani in un tempo dato.

LABORATORIO DI MUSICA D'INSIEME


Secondo il D.M. 256/17, in fase transitoria concorrevano
all’insegnamento di Laboratorio di musica d’insieme (A55) i docenti
diplomati di conservatorio nello specifico strumento, abilitati per le classi
di concorso 31/A e 32/A e che avessero prestato servizio nei corsi
sperimentali di istruzione secondaria di II grado o nei corsi ordinamentali
di liceo musicale; concorrevano altresì i docenti forniti di abilitazione per
la classe 77/A purché in possesso di diploma di conservatorio sullo
specifico strumento e che avessero già prestato servizio nei corsi
sperimentali di istruzione secondaria di II grado o nei corsi ordinamentali
di liceo musicale.
Attualmente si accede all'insegnamento di questa disciplina tramite
l'abilitazione per la classe di concorso A55 -Strumento Musicale negli
istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

Linee generali e competenze


Nel corso dei cinque anni di frequenza del Liceo musicale, lo studente
matura, grazie a questa disciplina, le capacità correlate all'esecuzione e
all'interpretazione di brani con altri strumenti, sia dello stesso genere
(tutti fiati, tutti archi), sia di generi diversi (trii, quartetti, quintetti composti
da strumenti diversi). Grazie a questa materia, lo studente al termine del
percorso di studi avrà maturato capacità di ascolto, di valutazione e
autovalutazione nelle esecuzioni di gruppo. Questa disciplina, a
seconda dell'offerta formativa delle varie istituzioni scolastiche e della
composizione delle classi, potrà essere articolata nelle seguenti
sottosezioni:
> Canto ed esercitazioni corali;
> Musica d'insieme per strumenti a fiato;
> Musica d'insieme per strumenti ad arco;
> Musica da camera.

Obiettivi specifici di apprendimento


Primo biennio. Lo studente conosce i principi e i processi basilari di
emissione vocale, nell'attività corale, e i sistemi notazionali, nell'attività
strumentale, di adeguati brani di musica vocale e strumentale d'insieme,
utilizzando tecniche funzionali alla lettura a prima vista e all'esecuzione
estemporanea. Al termine del primo biennio, lo studente interpreta
semplici brani di musica d'insieme, vocale e strumentale, seguendo in
modo appropriato le indicazioni verbali e gestuali del direttore.
Secondo biennio. Lo studente affina le capacità esecutive acquisite nel
biennio precedente, con particolare riferimento all'appropriata
padronanza tecnica e all'applicazione di procedimenti pertinenti ai
repertori studiati. In questo modo svilupperà la consapevolezza
esecutiva degli elementi e delle modalità di esecuzione che connotano
generi, stili e periodi diversi.
Quinto anno. Lo studente impara gradualmente a gestire e a condurre
ensemble nella preparazione di un brano. È capace di contestualizzare il
brano da eseguire, individuando le caratteristiche che distinguono un
brano dall'altro e come appartenente a generi o periodi diversi. Lo
studente è autonomo nello studio e nella concertazione di composizioni
cameristiche o scritte per organici ridotti.

TEORIA ANALISI E COMPOSIZIONE


Secondo il D.M. 256/17, in fase transitoria concorrevano
all’insegnamento di Teoria e analisi e composizione (A64) i docenti
abilitati per le classi di concorso 31/A, 32/A e 77/A purché in possesso
del diploma di vecchio ordinamento o di diploma accademico di II livello
in: - composizione; - direzione d’orchestra;- organo e composizione
organistica;-musica corale e direzione del coro;- strumentazione per
banda.
Attualmente si accede all'insegnamento di questa disciplina tramite
l'abilitazione per la classe di concorso A64 -Teoria, analisi e
composizione.
Linee generali e competenze
Nel quinquennio lo studente acquisisce familiarità con le strutture, i
codici e le modalità organizzative ed espressive del linguaggio musicale,
sia attraverso la conoscenza delle principali regole grammaticali e sin
tattiche maggiormente in uso, sia attraverso la produzione di semplici
composizioni che utilizzino tali regole. È in grado di leggere con la voce
e con lo strumento brani monodici e polifonici, anche in contrappunto
imitato e in differenti chiavi, e di trascrivere sotto dettatura semplici brani
nella loro interezza, individuandone l'ambito ritmico-metrico, armonico e
intervallare, nonché le dinamiche e l'agogica. La padronanza di queste
tecniche consente allo studente di analizzare, all'ascolto e in partitura,
opere di vario genere, stile o epoca, cogliendone le caratteristiche
morfologiche e le relazioni sintattico formali, con la possibilità di poterle
rappresentare anche attraverso schemi di sintesi. Sul piano
compositivo, lo studente conosce i diversi procedimenti armonici,
rintracciandoli nei brani attraverso appropriate tecniche di analisi. Sa
armonizzare melodie e produrre arrangiamenti e composizioni
autonome.

Obiettivi specifici di apprendimento


Primo biennio. Al termine di questo segmento scolastico, lo studente
dovrà arrivare a padroneggiare i concetti di scale, modi, metri, timbri e
forme, nonché i codici di notazione. Dovrà essere in grado di leggere
con lo strumento e con la voce e trascrivere brani monodici di media
difficoltà, rispettando le indicazioni agogiche e dinamiche. Lo studente,
inoltre, sarà in grado di trascrivere all'ascolto bicordi e triadi, nonché
semplici frammenti polifonici a due parti e coglierà, all'ascolto e in
partitura, gli elementi fondamentali e le principali relazioni sintattico-
formali presenti in un semplice brano. Lo studente conosce i fondamenti
dell'armonia funzionale ed è in grado di produrre semplici arrangiamenti
e brani originali.
Secondo biennio. Durante questo periodo, lo studente approfondisce i
concetti studiati nel biennio precedente, con maggiore attenzione, però,
al contesto storico in cui si sono sviluppati. Ciò avviene attraverso
percorsi organizzati intorno a temi con implicazioni storiche (modalità,
contrappunto, canone, evoluzione dell'armonia funzionale, storia delle
forme musicali), che consentano di affinare le abilità di lettura e
trascrizione polifonica e armonica applicata a partiture di crescente
complessità. Sarà approfondita la conoscenza delle caratteristiche dei
singoli strumenti musicali e delle loro capacità espressive. Tali
conoscenze saranno messe alla prova in attività di composizione ed
arrangiamento, con o senza un testo dato. Lo studente darà prova di
saper armonizzare e comporre melodie mediamente complesse e
articolate, con modulazioni ai toni vicini e lontani, progressioni,
appoggiature e ritardi, utilizzando anche settime e none.
Quinto anno Lo studente affina la capacità di lettura e trascrizione
all’ascolto di brani con diversi organici strumentali e vocali.
Approfondisce la conoscenza dell’armonia tardo – ottocentesca e
novecentesca, in modo tale che questa gli sia utile per improvvisazioni,
arrangiamenti e composizioni. Consolida le tecniche compositive,
fìnalizzandole alla realizzazione di prodotti multimediali e di brani
elettroacustici ed elettronici. Alla fine del percorso scolastico, lo studente
dovrà essere in grado di elaborare e realizzare un progetto compositivo,
con una forte vocazione multidisciplinare, che sarà eseguito come prova
finale. Tale progetto sarà presentato per iscritto con la specificazione
delle istanze di partenza e degli scopi perseguiti.

STORIA DELLA MUSICA


Secondo il D.M. 256/17, in fase transitoria concorrevano
all’insegnamento di Storia della musica (A53) i docenti abilitati per le
classi di concorso 31/A, 32/A e 77/A purché in possesso della laurea in
musicologia e beni musicali (laurea magistrale classe LM-45- o titoli
equiparati ai sensi del D.I. del 9 luglio 2009 (pubbl. G.U. 7.10.2009,
n.233, congiuntamente a diploma di conservatorio).
Attualmente si accede all'insegnamento di questa disciplina tramite
l'abilitazione per la classe di concorso A53 -Storia della Musica. A partire
dal secondo biennio questa disciplina è oggetto di studio anche per la
sezione coreutica.

Linee generali e competenze


AJ termine del percorso di studi, lo studente ha acquisito familiarità con
la musica d'arte di tradizione occidentale. Conosce un'ampia varietà di
opere musicali significative di ogni epoca, genere e stile, anche grazie
all'ascolto critico di composizioni integrali coordinato dalla lettura e
dall'analisi sia del testo verbale (dove presente) che della partitura.
Conosce il profilo complessivo della storia della musica occidentale di
tradizione scritta, sa riconoscere e collocare nel giusto arco temporale i
principali fenomeni artistici, i generi musicali primari c gli autori
preminenti, dal canto gregoriano ai giorni nostri. Lo studente sa
distinguere e classificare le varie fonti della storia della musica, quali
partiture, Lesti poetici per musica, trattati, documenti verbali, visivi,
sonori, audiovisivi, testimonianze materiali, conosce l'evoluzione della
scrittura musicale e le caratteristiche principali degli strumenti
dell'orchestra sinfonica. È in grado di verbalizzare l'esperienza
dell'ascolto di musiche di varie epoche per mezzo di categorie lessicali e
concettuali specifiche.
Obiettivi specifici di apprendimento
Primo biennio. In questo periodo lo studente entra in contatto con
generi, forme e stili musicali di varie epoche, attraverso l'ascolto critico
della musica d'arie. Nel corso di questo biennio si prevede l'ascolto
integrale di almeno due opere di ampia mole, costitutive per l'identità
occidentale moderna e radicate nell'immaginario collettivo (una
Passione di Bach, Don Giovanni o Il Flauto magico¬ di Mozart, la Nona
Sinfonia di Beethoven, Rigoletto o Otello o M essa da Requiem di Verdi,
qualche ampio estratto dai drammi musicali di Wagner, un balletto di
Cajkovskij, la Sagra della Primavera di Stravinskij). Lo studente
familiarizza con gli strumenti primari della ricerca bibliografico-musicale
e fonovideografica. Ascolta e legge personalmente un certo numero di
"classici" riferiti a repertori diversi da quelli specifici dello strumento
principale prescelto.
Secondo biennio. Lo studente conosce il profilo storico della musica
europea di tradizione scritta, dal canto gregoriano fino al ' "Colo X IX e
approronclis (' lo studio dei grandi autori, quali Machaut, Dufay,Josquin,
Palestrina, MonLever¬di, Vivaldi, Rameau, Bach, Hiiendel, Haydn,
Mozart, Beethoven, Rossini, Schu¬bert, Berlioz, Schumann, Chopin.
L'insegnante stabilirà, anche in relazione all'andamento della classe,
quale tratto dell'Ottocento approfondire in questo biennio, anche al fine
di non compromettere nell'anno conclusivo la trattazio¬ne dell'età
contemporanea. In questo periodo si iniziano a studiare, inoltre, le
diverse tipologie di fonti e documenti della storia della musica e gli
elementi basilari dell'etnomusicologia.
Quinto anno. Lo studente conosce la storia della musica dal XIX secolo
ai giorni nostri e analizza autori come Liszt, Verdi, Wagner, Brahms,
Puccini, Debussy, Mahler, Stravinskij, Schonberg, Bartok, Webern,
Sostakovic, Britten, Berio, Stockhausen, nonché fenomeni come il jazz,
la musica leggera e la pop music, Lo studente apprende i principi della
storiografia musicale, differenziandoli dagli approcci che
contraddistinguono la musicologia sistematica e l'etnomusicologia,
Nell'ambito della trattazione delle musiche di tradizione orale europee
ed extraeuropee, si estenderà lo studio alle musiche popolari dell'Italia
settentrionale, centrale, meridionale e insulare.

TECNOLOGIE MUSICALI
In fase transitoria concorrevano all’insegnamento di Tecnologie musicali
(A63) i docenti abilitati per le classi di concorso 31/A, 32/A e 77/A
purché in possesso del: Diploma accademico di II livello in Musica,
scienza e tecnologia del suono di cui al D.M. 462/03; Diploma
accademico di II livello ad indirizzo tecnologico di cui al D.M. n. 1
dell’8.1.2004; Diploma accademico di II livello “musica elettronica e
tecnologie del suono” di cui D.M. 39 del 12.3.2007; Diploma di “Musica
elettronica” (vecchio ordinamento). Qualsiasi diploma accademico di II
livello (conservatorio) purché il piano di studio seguito avesse compreso
almeno 36 crediti nel settore delle nuove tecnologie audiodigitali e/o
della musica elettronica.
Attualmente si accede all'insegnamento di questa disciplina grazie
all'abilitazione per la classe di concorso A63 -Tecnologie musicali.

Linee generali e competenze


Nel corso del quinquennio lo studente acquisirà padronanza delle
diverse tecnologie informatiche e multimediali. Entrerà in contatto con il
software di editing del suono e della notazione musicale, con particolare
riferimento agli strumenti studiati. È in grado di elaborare materiali audio
di supporto allo studio e alle proprie performances. Sa configurare e
organizzare uno studio di home recording per la produzione musicale in
rapporto a diversi contesti operativi. È in grado di utilizzare le tecniche e
gli strumenti per la comunicazione e la creazione condivisa di musica in
rete ed esegue basilari sperimentazioni su oggetti sonori. Sa acquisire,
elaborare e organizzare segnali provenienti da diverse sorgenti sonore,
utilizzandoli nello sviluppo di progetti compositivi. Conosce criticamente
l'evoluzione della musica elettroacustica, elettronica e informatico-
digitale ed è capace di impiegarla in vari contesti espressivi musicali e
multimediali.

Obiettivi specifici di apprendimento


Primo biennio. Lo studente acquisisce le conoscenze di base
dell'acustica e della psicoacustica musicale, delle apparecchiature per la
ripresa, la registrazione e l'elaborazione audio. Conosce i principali
software per l'editing musicale (notazione, hard disk recording,
sequencing), le loro funzioni e campi d'impiego/interfacciamento (MIDI).
Secondo biennio. Lo studente apprende le basi dei sistemi di sintesi
sonora e delle tecniche di campionamento e pone le basi progettuali per
quanto concerne la produzione, diffusione e condivisione della musica in
rete. Acquisisce gli strumenti per valutare criticamente la musica
elettroacustica, elettronica e informatico digitale.
Quinto anno. Lo studente acquisisce le tecniche di produzione audio e
video e quelle compositive nell’ambito della musica elettroacustica,
elettronica e informatico digitale.
Conosce le basi della programmazione informatica. Tali conoscenze
saranno affiancate da un continuo aggiornamento nell’uso di nuove
tecnologie per l’audio e la musica, nei media, nella comunicazione e
nella rete e da un approfondimento delle tecniche di programmazione.
La seguente sentenza emanata dal T.A.R deriva dalla
mobilitazione generale da parte del corpo docente e dei genitori
degli studenti a seguito della nota n. 21315 del 15 maggio 2017,
con la quale il Ministero dell'Istruzione aveva trasformato la
seconda ora settimanale di lezione di primo strumento nei licei
musicali in lezione di ascolto. La sentenza del consiglio di Stato
ha rigettato un ricorso in appello presentato dal Miur contro la
sentenza del Tar Lazio con cui era stato accolto il ricorso dei
genitori che lamentavano appunto la cancellazione della
seconda ora di primo strumento.

SENTENZA TAR N. 2915 / 14.03.2018

La sentenza del TAR n. 2915 del 14 marzo 2018 stabilisce quanto


segue:

I) è illegittima la decurtazione di un’ora d’insegnamento frontale di


«strumento 1», non prevedendo la vigente normativa alcuna ora di
«ascolto» nella disciplina «Esecuzione e interpretazione»;
II) l’attività di ascolto non può prevalere, in termini di ore
d’insegnamento, rispetto alle attività tecnico-pratiche;
III) l’ascolto non è riconducibile all’insegnamento
dell’interpretazione, neppure sotto il profilo della corretta postura
dell’esecutore e della singola esecuzione;
IV) la carenza della dotazione organica dei docenti non costituisce
idonea ragione per giustificare la scelta di non rispettare il piano di
studi e di ore sancito dal DPR 89/2010;

Il MIUR ha proposto appello col ricorso in epigrafe, deducendo


l’erroneità della gravata sentenza per:
1) l’assenza d’un dato testuale nel DPR 89/2010 che, nelle ore dedicate
alla materia «Esecuzione e interpretazione» per il I strumento, ne
imponga il solo insegnamento frontale e che impedisca di racchiudere
anche la funzione didattica di ascolto dello strumento in detta materia,
pure secondo una prassi consolidata;
2) non aver colto come l’insegnamento personalizzato previsto dalla
predetta
materia, pari a due ore settimanali per il I strumento, si riferisca a
ciascun allievo e non all’intera classe, nel senso che ogni alunno fruisce
di un’ora d’insegnamento diretto e personalizzato da parte del docente e
di un’altra d’insegnamento indiretto e pur sempre personale, consistente
nell’ascolto e partecipazione cognitiva di quanto impartito ad altro
studente, onde ciascun alunno gode in effetti di due ore d’insegnamento
con differente modalità di fruizione;
3) la coerenza della nota n. 21315/2017 non solo con la ratio del DPR
89/2010 e con la prassi didattica musicale, anche internazionale ed in
misura idonea ai fini dell’apprendimento della partica esecutiva dello
strumento, ma pure con le regole di contenimento della spesa per il
pubblico impiego.

Il TAR, però, ha respinto l’appello del MIUR considerato in diritto che:

– l’appello va respinto (potendosi definire la controversia con sentenza,


ai sensi
dell’art. 60 c.p.a.);
– è anzitutto irrilevante il richiamo del MIUR ad un precedente del
medesimo TAR Lazio, cui in un primo momento gli attuali appellati
(ricorrenti in primo grado) s’erano riferiti, giacché l’impugnata sentenza
non ha richiamato tale precedente e ha statuito direttamente sul merito
delle censure colà proposte;
– il MIUR afferma l’assenza, nella disciplina ex DPR 89/2010 per i licei
musicali, d’una norma che imponga il solo insegnamento frontale ed
impedisca di racchiudere pure la funzione didattica di ascolto dello
strumento nella materia «Esecuzione e interpretazione» per il I
strumento, ma la tesi è infondata per un duplice ordine di ragioni;
– per un verso, si deve tenere conto del piano degli studi recato, in
modo esaustivo ed anche con la puntigliosa indicazione del monte ore
spettante a ciascuna materia d’insegnamento in detti licei e per tutto il
corso dei relativi studi, dalla citata fonte regolamentare, la quale non ha
attribuito all’Amministrazione poteri discrezionali con cui si incida sulle
sue disposizioni;
– per altro verso, rileva il predefinito orario delle lezioni di cui all’all. E) al
DPR 89/2010, sicché non può l’Amministrazione modificarlo, neanche in
sede di determinazione delle dotazioni dell’organico di diritto del
personale docente (per ragioni di spesa pubblica), sostituendo
l’insegnamento dello strumento;

– pur se l’offerta formativa deve tenere conto delle risorse pubbliche


disponibili, deve trovare applicazione la norma regolamentare,
cagionandosi altrimenti un vulnus al diritto allo studio (anche sotto il
profilo della scelta del modello scolastico preferibile);
– rettamente, quindi, il TAR ha sottolineato come –in base alla
normativa vigente– l’attività di ascolto non possa prevalere, in
termini di ore d’insegnamento, rispetto alle attività tecnico-
pratiche e come, di per sé solo, l’ascolto non sia direttamente
riconducibile all’insegnamento dell’interpretazione, costituendone
al più una delle possibili scelte libere del metodo didattico da parte
del docente che, nel contesto, può trovare di volta in volta ove e in
che modo allocare la funzione dell’ascolto;
– pur se l’atto di appello ha evidenziato come i criteri possano variare da
materia a materia ed a seconda che l’alunno sia coinvolto in modo
immediato e diretto dal docente (come nelle lezioni frontali) o attraverso
l’ascolto di quanto avviene in sede di verifica degli altri studenti in
classe, nella specie la norma regolamentare ha precluso una
modalità di svolgimento della lezione, diversa da
quella normativamente prevista; in definitiva, l’appello va rigettato.

DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 60


Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione
del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività.
(G.U. n. 112 del 16 maggio 2017)
Art. 1 - Principi e finalità
La cultura umanistica e il sapere artistico sono garantiti. E’ compito del
sistema nazionale d'istruzione promuovere lo studio, la conoscenza
storico-critica e la pratica delle arti e sviluppare le capacità analitiche,
critiche e metodologiche.
Le istituzioni scolastiche sostengono lo sviluppo della creatività degli
alunni e la conoscenza del patrimonio culturale anche attraverso le
collaborazioni delle istituzioni preposte alla sua tutela.
Art. 2 - Promozione dell'arte e della cultura umanistica nel sistema
scolastico
Le istituzioni scolastiche prevedono nel PTOF attività teoriche e
pratiche, anche con modalità laboratoriale, di studio e produzione, e
scambio a livello nazionale e internazionale.
Si realizza mediante percorsi curricolari, anche in verticale, in alternanza
scuola-lavoro o con specifiche iniziative extrascolastiche.
Può essere programmata in rete con altre scuole e attuata con la
collaborazione di istituti e luoghi della cultura, nonché di enti locali e di
altri soggetti pubblici e privati - inclusi i soggetti del terzo settore
operanti in ambito artistico e musicale.
Art. 4 - Sistema coordinato per la promozione dei «temi della creatività»
nel sistema nazionale di istruzione e formazione
Formato da una serie di enti tra cui MIUR, MIBACT, INDIRE, istituzioni
AFAM, le università, ma anche da altri soggetti pubblici e privati, in
particolare quelli del terzo settore operanti in ambito artistico e musicale,
specificatamente accreditati.
Art. 5 - Piano delle arti
Ha cadenza triennale e prevede un monitoraggio. Reca le seguenti
misure:
sostegno alle istituzioni scolastiche e alle reti di scuole;
sviluppo delle pratiche didattiche dirette a favorire l'apprendimento di
tutti gli alunni, nel riconoscimento dei talenti
promozione di partenariati con i soggetti di cui all'art. 4, per la
progettazione e lo sviluppo dei temi della creatività e per la condivisione
di risorse
incentivazione di tirocini e stage artistici di studenti all'estero

Art. 13 -Promozione della pratica artistica e musicale nella scuola


secondaria di secondo grado
Le scuole secondarie di secondo grado, nella definizione del PTOF,
organizzano attività comprendenti la pratica delle arti e della musica
sviluppando uno o più temi della creatività, anche avvalendosi dei
linguaggi multimediali e delle nuove tecnologie. Le attività sono svolte
anche in continuità con la scuola secondaria di primo grado.
Organizzate nelle reti sono destinatarie di specifiche misure finanziarie
previste dal Piano delle arti di cui all'art. 5 nei limiti della dotazione
finanziaria del Fondo di cui all'art. 17.
Allo sviluppo dei temi della creatività e il potenziamento della pratica
artistica e musicale sono destinati i docenti facenti parte del contingente
di cui all'art. 17, co. 3.
Art. 14 - Licei musicali, coreutici e artistici
Possono rimodulare il monte orario complessivo e introdurre
insegnamenti opzionali, nel secondo biennio e nell'ultimo anno, in
attuazione dell'art. 1, co. 28, della legge n. 107 del 2015, ferme restando
le dotazioni organiche previste a legislazione vigente
Al fine di pervenire a un'adeguata distribuzione delle specificità
strumentali nei licei musicali è progressivamente prevista, per ciascun
corso quinquennale, la presenza di almeno otto insegnamenti di
strumento differenti, e di non più di tre insegnamenti dello stesso
strumento, con possibilità di derogare a tale limite sino a cinque
insegnamenti solo nel caso del pianoforte
Possono stipulare accordi di programma, anche con gli enti locali, per
regolare forme di collaborazione.
Art. 15 - Armonizzazione dei percorsi formativi della filiera artistico-
musicale
La formazione musicale di base è assicurata entro gli ordinamenti del
sistema nazionale di istruzione. Sono definiti i requisiti formativi per
l'accesso ai licei musicali e coreutici - sezione musicale.
Gli istituti superiori di studi musicali e coreutici di cui all'art. 2, co. 2, della
legge 21 dicembre 1999, n. 508 e gli istituiti di cui all'art. 11 del decreto
del Presidente della Repubblica n. 212 del 2005, limitatamente ai corsi
attivati e autorizzati con decreto del MIUR, organizzano corsi
propedeutici nell'ambito della formazione ricorrente e permanente. I
suddetti corsi sono finalizzati alla preparazione alle prove per l'accesso
ai corsi di studio accademici di primo livello. Sono definiti:
i requisiti di accesso
le modalità di attivazione e la durata massima
i criteri generali per la stipula di convenzioni con scuole secondarie di
secondo grado, a eccezione dei licei musicali, per l'accesso ai corsi
propedeutici dei loro studenti e per la definizione del sistema dei crediti
formativi riconoscibili;
la certificazione finale da rilasciare al termine
i requisiti tecnici, le conoscenze teoriche e i livelli minimi delle abilità
strumentali e dei repertori specifici, necessari per accedere ai corsi
accademici di primo livello dell'offerta dell’AFAM.

Art. 17 - Copertura finanziaria e fabbisogno di organico


Per l'attuazione del Piano delle arti è istituito il «Fondo per la
promozione della cultura umanistica, del patrimonio artistico, della
pratica artistica e musicale e della creatività». Ha una dotazione di 2
milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2017.

IL Decreto successivo si è occupato sull'armonizzazione dei percorsi


formativi
della filiera artistico - musicale
adottato ai sensi dell'art. 15 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60.

Art. 8 - Ammissione ai licei musicali


All'esame di ammissione al primo anno della sezione musicale dei Licei
musicali e coreutici lo studente deve dimostrare una buona attitudine
musicale generale, una preparazione teorica adeguata al livello tecnico
richiesto, una morfologia idonea allo studio dello strumento scelto come
principale e il possesso, nel medesimo strumento, di competenze
esecutive definite dai repertori di riferimento di cui alla Tabella C allegata
al presente decreto.
Ogni Liceo musicale e coreutico rende pubbliche entro il 15 ottobre di
ogni anno scolastico le informazioni riguardanti i criteri che regolano
l'accesso alla sezione musicale e le modalità di svolgimento dell'esame
di ammissione, specificando sia le competenze teoriche indispensabili,
sia le specifiche competenze pregresse necessariamente richieste per
"Esecuzione e interpretazione - Primo strumento", in coerenza con
quanto previsto dalla Tabella C e con indicazione di eventuali ulteriori
obblighi esecutivi.
Ogni Liceo musicale e coreutico definisce gli obiettivi formativi musicali
generali da conseguire entro il termine del quinquennio della sezione
musicale; quelli relativi alla disciplina "Esecuzione e interpretazione -
Primo strumento", tengono anche conto delle competenze e dei livelli
tecnici previsti per l'accesso ai corsi accademici di primo livello dei
Conservatori stabiliti all'articolo 4.
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
30 dicembre 2017
Adozione del Piano delle arti, ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo
13 aprile 2017, n. 60. (GU n.50 del 1-3-2018)
Art. 1
Ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo 17 aprile 2017, n. 60, è adottato
il Piano triennale delle arti come da allegato A, che costituisce parte
integrante del presente decreto.
Il Piano triennale delle arti contiene misure idonee a garantire alle
alunne e agli alunni, alle studentesse e agli studenti lo studio, la
conoscenza storico-critica e la pratica delle arti, quali requisiti
fondamentali del curricolo, nonché la conoscenza del patrimonio
culturale nelle sue diverse dimensioni.
Il Piano triennale delle arti è attuato in collaborazione con i soggetti del
sistema coordinato per la promozione dei «temi della creatività» nel
sistema nazionale di istruzione e formazione e prevede azioni di
monitoraggio sulla relativa attuazione.

Allegato A - PIANO TRIENNALE DELLE ARTI


Priorità strategiche del Piano delle arti
Il Piano delle arti si pone le seguenti priorità strategiche:
promuovere lo studio, la conoscenza storico-critica e la pratica delle arti
quali requisiti fondamentali del curricolo, nonché in riferimento alle
competenze sociali e civiche;
sviluppare le capacità analitiche, critiche e metodologiche relative alla
conoscenza del patrimonio culturale nelle sue diverse dimensioni;
orientare e sostenere progetti di educazione, di pratica e di produzione
artistica e musicale per tutti e pienamente inclusivi, sin dalla scuola
dell'infanzia;
promuovere gli apprendimenti scolastici attraverso lo studio e l'uso di
strumenti e linguaggi artistici, secondo un approccio inter- e
transdisciplinare con l'obiettivo di favorire una promozione integrata
territoriale del patrimonio culturale;
sviluppare la conoscenza della produzione artistica del passato, delle
sue tecniche e l'utilizzo delle tecnologie digitali (strumenti diagnostici,
conoscitivi, di manutenzione e di rappresentazione, realtà aumentata,
realtà virtuale, multimedialità, interattività, fablab, 3D, etc.) nello studio,
valorizzazione e divulgazione del patrimonio storico-artistico e nelle
pratiche artistiche;
favorire la creazione e la promozione dell'immagine del territorio
mediante lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione, basati sulla
sinergia tra i linguaggi artistici e le tecnologie digitali, ai fini della
riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale locale nelle sue
diverse dimensioni;
sostenere l'orientamento in entrata e in uscita degli studenti e
l'alternanza scuola lavoro in collegamento con istituti, luoghi e siti della
memoria e della cultura;
valorizzare nell'ambito dei temi della creatività approcci formativi «non
formali» e metodologie fortemente laboratoriali in stretta connessione
con la vocazione culturale locale;
garantire il pluralismo linguistico e l'attenzione alle minoranze e alle
tradizioni popolari locali;
valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale nelle sue
diverse dimensioni, facilitandone la conoscenza, la comprensione e la
fruizione da parte di tutti i tipi di pubblico;
sviluppare e potenziare le opportunità di crescita ed apprendimento che
la ricchezza culturale, storica ed artistica possono creare;
favorire la costituzione di partenariati strategici con il coinvolgimento
diretto di un ampio numero di istituzioni culturali locali di riferimento per
le specifiche proposte progettuali e prevedere forme di coordinamento
delle reti previste nel Piano stesso e a livello interregionale, nazionale e
internazionale nonché la connessione con reti e programmi europei in
ambito artistico e di promozione della cultura umanistica;
valorizzare, attraverso una fruizione consapevole e guidata, per lo
sviluppo di capacità analitiche e critiche, le risorse presenti a livello
locale presso archivi, digitali e non, biblioteche, musei, università, istituti
di ricerca, fondazioni, associazioni culturali, enti pubblici.

Gli Sbocchi professionali per gli studenti in uscita dai Licei


musicali sono i seguenti:6

1.AREA ARTISTICA

• Cantante (ambito lirico, cameristico, corale, moderno)


• Strumentista (solista, camerista, orchestrale, moderno)
• Compositore (di generi e stili diversi, arrangiatore)
• Direttore (d'orchestra, di banda, di coro)
• Direttore artistico
• Maestro sostituto (tutte le variegate professioni tecnico-
musicali dei teatri)

6 Cfr. liceimusicalicoreutici.org
• Musicista di stili non accademici (jazz, pop, rock ecc.)
• Musicista per funzioni religiose (organista - direttore di coro -
compositore)
• Regista teatrale

2. AREA MUSICOLOGICA E DI DIVULGAZIONE DELLA MUSICA

• Bibliotecario
• Esperto nella conservazione e nel restauro dei beni musicali
• Giornalista-critico musicale
• Redattore musicale nei mass-media
• Ricercatore, insegnante nei Conservatori e nelle Università
delle discipline teoriche, storiche e analitiche della musica

3. AREA TECNOLOGICA

• Assistente di produzione musicale


• Compositore di musica elettroacustica
• Compositore di musica per multimedia, internet, cinema,
televisione, sistemi interattivi
• Esperto di inquinamento acustico
• Esperto di musicologia computazionale
• Esperto di restauro di documenti sonori
• Fonico e regista del suono
• Fonico teatrale
• Ingegnere del suono
• Interprete di repertori elettroacustici
• Musicologo di repertori elettroacustici
• Progettista sonoro (per musica, multimedia, internet, cinema,
televisione, sistemi interattivi)
• Tecnico di archivi sonori
• Tecnico di gestione di laboratori musicali
• Tecnico di post-produzione audio

4. AREA ARTIGIANALE, AZIENDALE E COMMERCIALE

• Accordatore
• Commerciante di articoli musicali
• Costruttore di strumenti
• Liutaio
• Manager in campo musicale
• Responsabile del marketing nell'editoria musicale, negli enti
di produzione e nelle aziende di prodotti musicali
• Responsabile delle pubbliche relazioni nell'editoria musicale,
negli enti di produzione e nelle aziende di prodotti musicali
• Responsabile delle scelte editoriali nelle edizioni musicali

5. AREA PSICO-PEDAGOGICA

• Esperto di educazione al suono e alla musica nella scuola


dell'infanzia
• Insegnante di musica nella scuola primaria • Insegnante di
musica nella scuola secondaria (insegnante di storia della
musica, di esercitazioni corali, trascrittore/arrangiatore/direttore
di ensemble strumentali, coordinatore di laboratorio musicale
ecc.)
• Insegnante di propedeutica strumentale
• Insegnante di strumento nella scuola primaria
• Insegnante di strumento nella scuola secondaria
• Insegnante di strumento in Conservatorio
• Insegnante di altre discipline in Conservatorio
• Insegnante di discipline musicali nelle scuole private, civiche,
cooperative ecc.
• Animatore musicale ell'extra-scuola (coordinatore musicale in
comunità con finalità sociali, per il tempo libero, per il turismo)

6. ALTRE PROFESSIONI CHE NECESSITANO DI COMPETENZE


MUSICALI

• Maestro nella scuola dell'infanzia


• Maestro nel ciclo di base
• Professore di filosofia
• Professore di fisica
• Professore di lettere
• Professore di storia delle arti
• Architetto progettista e arredatore di ambienti in cui si fa
musica
• Operatore turistico
• Operatore nelle comunità sociali

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