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N. 1139
CAMERA DEI DEPUTATI —
PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato LUCCHESE
nale dei conservatori. Essi non erano uni- smo dei programmi dei conservatori si
versità e il diploma non era una laurea. rifletteva anche sull’insegnamento del-
Ciò faceva sı̀ che il nostro titolo non fosse l’educazione musicale: i docenti di educa-
riconosciuto (o fosse riconosciuto solo par- zione musicale nella scuola non avevano
zialmente) in Europa, e che i nostri stu- altra preparazione didattica che quella
denti, una volta all’estero, dovessero fre- curata da sé al di fuori della scuola
quentare di nuovo le università straniere. pubblica.
D’altra parte il diploma di conservatorio La fortissima richiesta di formazione
non era neanche un diploma di scuola musicale strumentale o vocale non neces-
media superiore, e dunque non dava ac- sariamente professionalizzante, non curata
cesso all’università. Chi voleva accedere dalla scuola pubblica, unita a motivazioni
all’università doveva avere anche un di- concomitanti di ordine politico, ha causato
ploma di scuola media superiore. Il di- un aumento esponenziale del numero dei
ploma, in fin dei conti, non aveva un conservatori e degli istituti musicali pa-
valore chiaro e spendibile. Se a ciò ag- reggiati. Ciò ha portato almeno due con-
giungiamo che le università curavano (e seguenze: 1) lo snaturamento dei conser-
curano) la sola formazione teorica (storia vatori, che da scuole destinate a formare
della musica, paleografia musicale, este- una élite di musicisti professionisti, diven-
tica, eccetera), possiamo comprendere tano scuole di massa destinate in massima
come in Italia fosse ancora (purtroppo) parte a dare una semplice formazione di
ben viva la distinzione tra musica teorica base (senza avere però né la vocazione, né
e musica pratica che ci trasciniamo fin le competenze, né l’ordinamento o i pro-
dall’antica Grecia: da Platone, attraverso il grammi adeguati allo scopo) ad allievi che
teorico medievale Severino Boezio fino a abbandoneranno gli studi musicali dopo
Benedetto Croce e Giovanni Gentile (XX pochi anni; 2) la crescita esponenziale del
secolo), la « cultura » coincideva con la numero dei diplomati, senza alcuno
speculazione astratta. Boezio, per esempio, sbocco sul mercato artistico-professionale
non riconosceva all’esecutore (strumenti- o didattico, che ha creato una gravissima
sta o cantor) nemmeno la qualifica di situazione di disoccupazione o di diversa
musicus, poiché musicus era colui che occupazione (si pensi all’ingolfamento
manteneva un rapporto intellettuale e non delle graduatorie di educazione musicale
pratico con la musica. In questa visione nella scuola media, o all’impressionante
ciò che è pratico non è cultura ma techné, numero di musicisti diplomati che opta
arte nel senso di mestiere, arte dell’arti- per l’insegnamento di sostegno o per altri
giano. La preparazione italiana era dun- tipi di lavoro).
que sempre monca: il musicista italiano Volendo tentare una summa, avevamo
poteva non essere colto (se non si preoc- in Italia un sistema della formazione mu-
cupava di darsi una cultura da sé); il sicale professionale (conservatori e istituti
musicologo italiano poteva non conoscere pareggiati) chiuso in se stesso, impermea-
la musica (se non si preoccupava di co- bile a ogni innovazione, fermo ai pro-
noscerla da sé). grammi e all’impostazione strutturale e
La doppia scolarità (frequenza contem- culturale dei primi decenni del ’900, to-
poranea scuola-conservatorio) provocava talmente avulso dalla realtà culturale, mu-
un’ulteriore, grave conseguenza: l’abban- sicale e didattica nazionale e internazio-
dono scolastico. Frequentissimi erano gli nale e inadeguato persino a supportare la
studenti di conservatorio che si fermavano nuova funzione richiestagli di semplice
alla licenza media, senza proseguire gli formazione musicale non professionale.
studi nella scuola secondaria superiore. Dall’altra parte, avevamo e abbiamo an-
Come accennato, il diploma di conser- cora un sistema dell’educazione musicale
vatorio, unico titolo musicale professio- (scuole pubbliche) caratterizzato da una
nale, era finalizzato a formare musicisti certa evoluzione nei programmi, ma che si
professionisti, e non didatti. L’immobili- ostina a non considerare formativo lo
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Ma analizziamo uno ad uno gli aspetti tuzioni e ha leso soprattutto i diritti degli
positivi della riforma dei conservatori: studenti italiani, ancora una volta morti-
ficati rispetto agli studenti stranieri. La
1) i conservatori escono dal loro
competente Commissione di Bruxelles ha
secolare « limbo » (scuola secondaria?
pertanto accolto una petizione proposta
scuola professionale?) per approdare alla
dai sindacati italiani del settore avverso il
fascia universitaria, acquistando un’auto-
Governo italiano per l’inspiegabile ritardo
nomia pari a quella delle università, po-
nel dare esecuzione alla legge 21 dicembre
tendosi dotare di propri statuti e quindi
1999, n. 508, di riforma di accademie e
eleggere propri organi di autogoverno (re-
conservatori di musica.
golamento di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 28 febbraio 2003,
n. 132). Con l’equiparazione alle univer-
La presente proposta di legge.
sità di accademie e conservatori (tutte
« Istituzioni di alta cultura ») verrà final-
La presente proposta di legge, in linea
mente data piena applicazione all’articolo
con le direttive europee, prevede:
33 della Costituzione;
a) il potenziamento dell’insegnamento
2) i titoli rilasciati dai conservatori
della musica (didattica musicale di base)
sono equiparati ai titoli universitari;
in tutte le scuole: nella scuola dell’infanzia
3) i programmi si rinnovano e una (sei ore settimanali), nella scuola primaria
serie di discipline teoriche si aggiungerà a (cinque ore settimanali), nella scuola se-
quelle pratiche. L’impostazione e la strut- condaria di primo grado (tre ore settima-
tura universitaria dei corsi dovrebbe fi- nali) e di secondo grado (due ore setti-
nalmente portare alla formazione di un manali);
musicista colto e consapevole e alla for-
b) l’istituzione della scuola primaria
mazione dei didatti, sia dell’educazione
ad indirizzo musicale, con inizio al terzo
musicale che dello strumento musicale;
anno;
4) verrà gradualmente meno la dop-
c) per quanto riguarda la scuola
pia scolarità. Il corso al conservatorio
secondaria di primo grado, si prevede il
diventerà un vero e proprio corso univer-
ripensamento e potenziamento della
sitario, accessibile (con qualche eccezione)
scuola media a indirizzo musicale con
solo ai diplomati alla scuola secondaria
l’istituzione della scuola secondaria di
superiore e incompatibile con gli altri
primo grado ad indirizzo musicale;
corsi di pari livello;
d) per quanto riguarda la scuola
5) per quanto riguarda le scuole
secondaria di secondo grado, si prevede
inferiori, il passaggio dei conservatori al-
l’istituzione del liceo musicale. Al liceo
l’università impone la creazione di una
viene riconosciuta un’ampia autonomia ge-
serie di scuole musicali nella fascia del-
stionale per l’organizzazione di spazi e di
l’obbligo (scuole primarie musicali, scuole
stagioni concertistiche. Il diploma dà ac-
secondarie di primo grado musicali, licei
cesso a tutti i corsi di laurea nelle uni-
musicali).
versità;
Purtroppo, a distanza di ben sette anni e) viene sancito definitivamente e
dalla emanazione della legge di riforma, senza possibilità di equivoco il principio
essa non è stata ancora pienamente at- fondamentale della separazione, anche
tuata (per la mancata emanazione dei nella disciplina delle abilitazioni, tra di-
regolamenti di attuazione); e, cosa ancor dattica di base (insegnamento della mu-
più grave, non è neanche stata avviata una sica) e didattica di indirizzo (insegnamento
riforma degli studi musicali inferiori. dello strumento musicale, del canto e della
Detto comportamento, come è ovvio, ha danza e delle discipline teoriche e stori-
vanificato le legittime aspettative delle Isti- che). La didattica musicale di indirizzo,
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infatti, non dà una preparazione musicale tano i fulcri della riforma. Al legislatore è
generale come la didattica musicale di apparso d’altra parte altrettanto oppor-
base, ma si muove su un suo percorso tuno non disperdere il serbatoio di risorse
autonomo, dando competenze musicali umane costituito dal laboratorio musicale:
specifiche, che possono essere fornite serbatoio fatto di musicisti diplomati che
esclusivamente da docenti forniti di spe- hanno lavorato a contratto d’opera, in
cifiche professionalità; orario extracurriculare, nella scuola sede
del laboratorio;
f) importantissima lacuna colmata
dalla presente proposta di legge è quella h) gli studi di alta formazione musi-
relativa alla disciplina delle abilitazioni, cale vengono impartiti dai conservatori di
che in Italia, purtroppo, arriva chissà musica, che sono equiparati in maniera
perché sempre ex post, a ratificare una chiara e definitiva alle università, per
situazione di fatto di solito ormai irrever- quanto riguarda strutture, docenze e titoli
sibile, e mai ex ante, a prevenirla. Ebbene, rilasciati. Si risolve il problema annoso
questa volta non è cosı̀: la proposta di degli accompagnatori al pianoforte e dei
legge regola con grande minuzia il sistema pianisti accompagnatori, che sono equipa-
delle abilitazioni in materia musicale, de- rati a tutti gli effetti al personale docente.
mandandolo interamente ai conservatori La danza viene inserita a pieno titolo tra
di musica. Si riconosce che la musica (sia le materie di studio in tutto il percorso
intesa come didattica di base, che come della formazione musicale, conservatori
didattica di indirizzo) debba essere inse- compresi. Si impone al Governo l’emana-
gnata solo da docenti professionalmente zione, entro un anno, di tutti i regolamenti
qualificati, e che l’unica istituzione che e i decreti di attuazione della legge n. 508
può assicurare e certificare la competenza del 1999 di riforma dell’alta formazione
didattica in campo musicale è il conser- artistica e musicale e, nello stesso termine,
vatorio. Si pone fine, almeno in campo l’istituzione o la messa a regime di tutti i
musicale, alla vera e propria sciagura delle bienni superiori abilitanti.
cosiddette « abilitazioni riservate »;
In definitiva, ci sembra che questa
g) un’altra grande novità della pre- proposta di riforma degli studi musicali in
sente proposta di legge è l’esplicito rico- Italia possa incontrare pienamente il fa-
noscimento del ruolo e della funzione dei vore di studenti, docenti, dirigenti e orga-
laboratori musicali, nei quali il Ministero nizzazioni di categoria; e ci auguriamo che
dell’istruzione ha investito negli anni in- sia proprio la presente proposta di legge la
genti risorse, e che insieme alle scuole ad base per la ormai improcrastinabile ri-
indirizzo e alle scuole sperimentali diven- forma degli studi musicali in Italia.
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PROPOSTA DI LEGGE
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CAPO I
PRINCÌPI GENERALI
ART. 1.
(Finalità della legge).
ART. 2.
(Autonomia e articolazione della didattica
musicale di indirizzo).
CAPO II
SCUOLA DELL’INFANZIA
ART. 3.
(Didattica musicale di base).
ART. 4.
(Docenti).
CAPO III
SCUOLA PRIMARIA
ART. 5.
ART. 6.
(Contenuti didattici).
ART. 7.
(Docenti).
ART. 8.
ART. 9.
(Accesso ed esami).
CAPO IV
SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
ART. 10.
ART. 11.
ART. 12.
(Accesso ed esami).
ART. 13.
(Docenti e dirigenti).
CAPO V
SCUOLA SECONDARIA
DI SECONDO GRADO
ART. 14.
(Didattica musicale di base).
ART. 15.
(Liceo musicale).
ART. 16.
(Accesso ed esami).
ART. 17.
(Docenti e dirigenti).
ART. 18.
(Autonomia).
CAPO VI
ORGANI DI COORDINAMENTO
TERRITORIALE
ART. 19.
(Coordinamento).
CAPO VII
ALTA FORMAZIONE
ARTISTICA E MUSICALE
ART. 20.
(Modifiche alla legge
21 dicembre 1999, n. 508).
ART. 21.
(Facoltà di danza).
CAPO VIII
NORME TRANSITORIE
ART. 22.
ART. 23.
ART. 24.
ART. 25.
CAPO IX
NORME FINANZIARIE
ART. 26.
(Fonti di finanziamento e fondo speciale).