Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Prova finale
Relatore Candidato
A.A. 2019/2020
Indice
Introduzione……………………………………………………… pag.3
Capitolo 1
1.1 La musica e la lingua…………………………………………… pag.4.
1.2 La lingua tedesca e la musica……………………………………pag.7
1.3 Il romanticismo…………………………………………………. pag.9
Capitolo 2
2.1 Franz Schubert………………………………………………… pag.11
2.2 Schubert nella storia della musica………………………………pag.12
2.3 Schubert e "Die Schöne Müllerin"……………………………... pag.13
Capitolo 3
3.1 La musica strumentale di Schubert……………………………. pag.24
Conclusioni .................................................................................. 36
Bibliografia .................................................................................. 37
Siti………………………………………………………………38
2
Introduzione
In questa tesi, intendo presentare un argomento che unisce due ambiti di studio: musica e
linguaggio.
In un primo capitolo andrò ad analizzare la struttura di lingua e musica, in particolare
concentrando l’attenzione sulle similitudini tra esse. Infatti, nell’analisi musicale dei
pezzi mi soffermo sulla corrispondenza delle caratteristiche strutturali della lingua con la
musica.
La materia in questione, si concentra sull’analisi della lingua tedesca, che dona al
panorama storico-musicale un ricco bagaglio di opere e pezzi. La lingua tedesca, con la
sua organizzazione strutturale, mi dà modo di allargare i confini della musica e di arrivare
all’analisi sulla forma linguistica cruda dei lemmi tedeschi, che viene a mostrarsi non solo
con la struttura della frase ma anche con la sua sonorità.
Nel secondo capitolo andrò a studiare un compositore: Franz Schubert. In un primo
momento, mi soffermo sulle note biografiche e poi sulle caratteristiche principali della
composizione del musicista, in particolar modo sull’analisi dei componimenti vocali.
Si prende in esame il ruolo fondamentale in cui gioca la lingua tedesca sui componimenti
musicali, dove musica e lingua si fondono dando origine ad un linguaggio in azione.
La trattazione segue con lo studio di un genere compositivo: il Lied schubertiano. Nel
primo Lied del ciclo, dal titolo “Das Wandern”, si fa un’analisi strutturale e contenutistica
per dimostrare che musica e lingua lavorano in sincrono.
Nel terzo capitolo si passa dalla musica vocale alla strumentale, seguendo le
caratteristiche compositive prese in esame nel capitolo precedente.
L’analisi permette anche una riflessione sul modo in cui il compositore presenta la musica
strumentale, la vera radice della sua crescita musicale.
Successivamente, approfondisco lo studio sulla struttura linguistica e sul contenuto delle
opere strumentali, mettendo in luce il principio di derivazione e il continuum
compositivo.
In questo orizzonte, si studia il Quartetto per archi n°14, in re minore, pezzo composto da
Schubert nel 1824. Il brano, che deriva da un noto Lied, Der Tod und das Mädchen,
rappresenta tutto ciò che di teorico viene trattato in questa tesi: la perfetta unione di
musica e linguaggio.
Infine, lo sposarsi di musica e lingua ha permesso una prospettiva nuova attraverso
l’organizzazione di un’autentica unità didattica. Essa presenta lo studio storico-musicale
del Lied: Der Tod und das Mädchen, abbinato alla didattica musica.
3
Capitolo 1
1 La linguistica è la scienza che studia il linguaggio umano e le singole lingue sotto differenti aspetti
(fonetico, sintattico, lessicale e semantico).
2 Ferdinand de Saussure definisce la lingua come una struttura suddivisa in langue, la lingua come
sistema astratto, istituzione sociale basata su convenzioni che permettono di comunicare, in opposizione
a parole, che designa l'atto linguistico concreto, individuale.
4
suoni a distanza di toni e semitoni in un intervallo di ottava suddiviso in 12 intervalli di
semitono equidistanti.
In linguistica, la scala dei suoni corrisponde ai singoli sistemi fonologici delle lingue:
sono i repertori degli utenti atti alla comunicazione che si basano su convenzioni sociali
e culturali. Un’analogia che ancora una volta associa la musica alla lingua è la
combinazione degli elementi linguistici e musicali. In entrambi i casi si tratta di
combinazioni codificate secondo teorie e leggi date dalla consuetudine dei parlanti. In
questo senso, nella musica tonale si ritrovano determinate fissazioni a coppia, dette
intervalli, riconosciuti validi in quanto acquisiti mediante una profonda acculturazione, e
con radici storiche così remote e imprecisabili da darci l’illusione di una vera e propria
naturalità3.
Ancora, anche i concetti di paradigma e di sintagma si ritrovano nella codificazione
musicale. Il compositore sceglie, in senso paradigmatico, la sua nota o il suo tema fra una
serie di note e di combinazioni possibili, così come il parlante sceglie una unità nelle
relazioni associative: in senso sintagmatico l’uno e l’altro operano una catena
diagrammatica che costituisce il loro discorso; discorso che su due livelli, il linguistico e
il musicale, mantiene delle analogie ulteriori nei suoi stessi principi di organizzazione.
Visti gli esempi sopra citati è il caso di aggiungere che tra tutti gli elementi strutturali
della lingua che si confanno alla musica la frase musicale è l’esempio più chiaro. Come
la frase linguistica, la frase musicale è formata da incisi in un arco che si conclude con
delle cadenze dinamiche o fisse, che hanno funzione analoga alla punteggiatura.
Per esempio: J.S. Bach conduce nelle toccate, nei preludi e particolarmente nelle
ouvertures alla francese, un eloquio variazionistico analogo a quello della prosa narrativa
o del verso libero, mentre costruisce molte altre sue composizioni mediante ripetizioni
sintagmatiche ed equivalenze che ricordano da vicino la modularità del linguaggio
poetico. Un’opposizione di generi letterari che d’altronde si ritrova evidente per quanto
riguarda oratori, cantate e melodrammi, nell’opposizione recitativo (- prosa) vs. aria (-
poesia)4.
Nel “Trattato di forma musicale”, Giulio Bas crea uno schema degli incisi, che lui chiama
motivi, consentendoci di parlare anche per il discorso musicale, di una dialettica di protasi
e apodosi5. Egli mostra che un inciso iniziale è una sorta di proposta, cui seguono uno o
due altri incisi, i quali stanno, con il primo, in un rapporto di dipendenza tale da far
pensare a risposte affermativa o negative.
La risposta è affermativa, se la domanda viene posta con un andamento simile:
G. Verdi, Traviata.
bello
E di un accento forte e due deboli:
albero .
Il punto di sutura dunque tra la musica e la lingua e è proprio il ritmo.
Se si parla di musica però è il caso di inserire anche l’argomento dell’armonia. Anche se
il linguaggio non è polifonico come accade nella musica, dove più elementi collaborano
e cooperano insieme, in qualche modo anche nel sistema linguistico si ritrovano vari
livelli che lavorano insieme: si intende il livello fonologico, lessicale, sintattico,
enunciativo e discorsivo. Tutti gli elementi lavorano gli uni in aiuto degli altri per ottenere
un fine comune, comunicare qualcosa a qualcuno.
7 Georgiades Thrasybulos G., Musica e linguaggio, il divenire della musica occidentale nella prospettiva
della composizione della Messa, Ercolano, La Buona Stampa, 1989, p. 79.
7
In questo esempio del tema dell’Ouverture Leonora Terza di Beethoven, si può notare
come il battere e il levare delle semiminime abbia anche un significato di senso, che
arricchiscono e danno importanza al suo significato. Pare che il battere e il levare siano
tanto ricchi di significato da avere vita propria, la perfetta trasposizione musicale di un
elemento linguistico.
Tutto ciò detto fino ad ora ha un valore fondamentale per la composizione musicale della
prosa. Per il Lied11sono i versi di poesia ad essere musicati. In questa situazione, non è
sicuro che il significato abbia un valore importante tanto quanto nella prosa, poiché
insieme all’accentuazione delle parole gioca il metro della poesia.
Sull’origine del Lied, pare che Lutero12 abbia segnato l’abbandono del latino e l’ingresso
del tedesco nella liturgia con i Kyrioleise13.
Si mostrano di seguito il Sanctus tedesco della Deutsche Messe di Lutero nel 1526 e il
suo originario latino.
- Sanctus gregoriano
-Deutsche Messe
1.3 Il romanticismo
18 Id., p. 134.
10
Capitolo 2
Uno studio su Schubert
Fino ad ora, ho portato alla luce dei casi in cui il linguaggio, in particolare la lingua
tedesca, si unisce alla musica ed entrambe appaiono lavorare in sincrono.
In questo paragrafo tratterò l’argomento Schubert in relazione con il periodo storico di
riferimento, soffermandomi sulle caratteristiche principali della composizione del
musicista.
Franz Schubert nacque e visse la sua intera vita a Vienna, in Austria dal 1797 al 1828.
Egli fu un musicista, polistrumentista e compositore; diverso dai suoi contemporanei
musicisti, egli proveniva da una famiglia semplice, infatti il padre era un maestro
elementare. A soli otto anni iniziò lo studio del violino; a undici era in grado di suonare
speditamente il violino e la viola, il pianoforte e l'organo, e di comporre canzoni e pezzi
strumentali19. Schubert crebbe in un sobborgo di Vienna, Lichtental, imparò a cantare e a
suonare nella sua chiesa parrocchiale, partecipando al coro della cappella imperiale. In
seguito, il compositore fu ammesso al convitto civico ed infine insegnò presso la scuola
elementare del padre.
Ma l’aspetto più interessante della vita del compositore fu appunto la sua scrittura, poiché
già prima di avere la carica dell’insegnamento egli fu capace di scrivere una quantità
abbondante di opere e pezzi (una sinfonia, una Messa, due Sinfonie, un Quartetto, due
Sonate e molte altre pagine pianistiche, due Messe e 144 Lieder). Per seguire la sua
passione, abbandonò totalmente l’insegnamento e si dedicò alla composizione.
Nonostante la sua bravura, fu un uomo con problemi personali e di salute20.
Nella sua musica si percepisce la stessa formazione dei classici viennesi, ma al contrario,
i musicisti che vennero dopo di lui, come Berlioz, Mendelssohn e Schumann, vissero
lontani da Vienna e a loro attività si svolse lontano21. Mentre i suoi contemporanei,
Haydn, Mozart e Beethoven erano sostenuti dall’aristocrazia viennese, e la loro musica
risuonava nei palazzi lussuosi, egli rimase all’interno del suo giro di amici, i quali erano
essi stessi il suo pubblico.
Un aspetto che ritengo interessante, intorno all’argomento musica e linguaggio, è lo
studio dei Lieder, che cominciarono a essere pubblicati soltanto dal 1821, in seguito a
sottoscrizione degli amici.
La produzione artistica di Schubert conta 20 lavori di genere sacro, circa 15 di genere
teatrale, una quarantina orchestrali, 30 da camera, pressoché 200 per pianoforte a 2 o
a 4 mani, 61 cori, 8 terzetti, 6 duetti, circa 600 Lieder per canto e pianoforte22. Si citano
tra queste: le Sinfonie 4a in do min. (Die Tragische), 5a in si bem. magg.
(ambedue 1816), 9a in si min. (Die Unvollendete) (1822), 10a in do magg. (Die Grosse)
19 https://www.treccani.it/enciclopedia/franz-peter-schubert/
20 Schubert aveva tante amicizie ma gli mancò il pubblico. A questo si aggiunse l'amore impossibile per
la sua allieva, la contessa Karoline Esterházy e gravi problemi di salute, poiché contrasse la sifilide
nel 1822 e poi la febbre tifoidea che gli causò la morte.
21 Georgiades Thrasybulos, G., Schubert musica e lirica, il Lied e la struttura della musica di Schubert,
Ubaldini Editore, Roma, 2012, p. 15.
22 https://www.treccani.it/enciclopedia/franz-peter-schubert/
11
(1828); l'Ottetto per strumenti a fiato e ad arco (1824); il Quintetto sul tema del Lied "La
Trota" (1815); i Quartetti 12º (1820), 13º (1824) e 14º (il celebre Der Tod und das
Mädchen, 1825-26); la Fantasia op. 15 (Wanderer-Fantasie) e l'altra (a 4 mani) op. 103;
i Momenti Musicali, gli Improvvisi, i Walzer, le Marce, ecc. per pianoforte a 2 e a 4 mani;
una cinquantina di Lieder, tra i quali si ricordano la Serenata, l'Ave
Maria, Heidenröslein, Der Wanderer, Du bist die Ruhe, il famoso Der Erlkönig. Minore
è lo S. della musica sacra e teatrale, nonostante i tentativi di rivalutazione compiuti nel
sec. 20º, soprattutto in relazione alle opere Alfonso und Estrella (composta 1821-22)
e Fierabras (composta 1823).
Lo studio della lirica di Schubert, che è il nucleo dell’opera, è fondato sulla parola
e sulla musica.
Ma come è strutturato un Lied schubertiano?
Esso è un canto, per voce sola e accompagnamento pianistico, su testi poetici di nicchia,
in lingua tedesca. A partire dalla scelta del testo, Schubert, a differenza dei suoi
contemporanei e predecessori, tende a scegliere poesie poco conosciute che gli
permettono di dare giustizia a musica e linguaggio. Così facendo, egli non traduce il
contenuto lirico in musica, ma crea la lirica su una nuova struttura musicale.
Nel 1823 compone il primo ciclo liederistico dal titolo Die Schöne Müllerin30, che dal
tedesco si traduce: la bella mugnaia.
L’autore dei poemetti è Wilhelm Müller, che li compose tra il 1816 e il 1817, seguendo
un modello letterario legato alla rappresentazione di tematiche borghesi, come i
Liederspiel31, il Singspiel32.
Schubert scelse 20 dei 25 Lieder di Müller dalla versione del ciclo edita in una raccolta
dal nome: Siebenundsiebzig Gedichte aus den hinterlassenen Papiren eines reisenden
Waldhornisten, “77 poesie dai fogli lasciati di un cornista viaggiatore”, con sottotitolo
romantico “da leggersi in inverno”.
La tematica corre dietro la figura di un giovane mugnaio che racconta in prima persona il
suo amore verso una bella mugnaia, che non ricambia il sentimento. Il giovane, dapprima
innamorato e dedito a questo sentimento per la ragazza, poi si ritrova dolente, vagabondo
alla ricerca di riparo, passando per la natura e poi verso l’unica via d’uscita: la morte. Un
interlocutore del protagonista è Bachlein, il ruscelletto, che ascolta le lamentele amorose
del vagabondo fino alla sua morte.
La natura è uno degli elementi fondamentali del componimento. Essa ha il ruolo di uno
specchio che riflette le emozioni, la coscienza, nella personificazione del ruscello. Un
altro tema singolare sono le stagioni, che concordano con il racconto.
Di seguito, presenterò i Lieder del primo ciclo liederistico “Die Schöne Müllerin”.
Il ciclo comprende un totale di venti canzoni, legate tutte dalla stessa cronaca: per
l’appunto, il mugnaio, narratore della vicenda, sta intraprendendo un viaggio verso la
donna amata.
Il testo può essere diviso in diverse sezioni, in base a ciò che succede durante il racconto:
un giovane mugnaio vaga lungo un ruscello (Lieder 1-3); incontra la figlia di un mugnaio
e se innamora (Lieder 4-10); si crede da essa riamato (11-13); ma l'apparizione di un
In questo senso, in questo ciclo ritroviamo una studiata "semplicità", con l’utilizzo del
Lied strofico. Dei venti Lieder della raccolta, otto sono pienamente strofici (nn. 1, 7, 8, 9,
10, 13, 14, e 16), nove in forme più libere (2, 4, 5, 11, 12, 15, 17, 19 e 20) e solamente
tre durchkomponiert33 (nn. 3, 6, e 18).
Il primo Lied, dal titolo “Das Wandern”, verrà analizzato nel prossimo paragrafo per un
approfondimento strutturale.
A partire dal secondo Lied, intitolato “Wohin?34”, si riprende la tematica del viaggio,
collegando la canzone al periodo culturale in cui ci troviamo: il romanticismo. Infatti, i
romantici approfondirono tematiche sensibili all’uomo, il viaggiare, i sentimenti, i dolori.
In questo ciclo, è chiaro che è presente tutta la collezione di temi rappresentativi del
periodo storico.
In particolar modo, in questo Lied, è presente la figura del ruscello. La natura, l’acqua, è
importante nel ciclo, poiché rappresenta la natura benevole e comprensiva, archetipo nei
componimenti romantici.
Schubert lascia un momento di transito tra la scelta del dove andare e il luogo dove
effettivamente il mugnaio si dirigerà. In questo, la musica è essenziale, anche attraverso
i cambiamenti armonici nella musica, ci accorgiamo del cambio di stato d’animo del
protagonista. Nell’esempio qui di seguito, propongo una versione trasposta in Fa
maggiore, ma nell’originale il Lied è in Sol maggiore.
Nel terzo Lied, dal titolo Halt!35, il mugnaio decide di fermarsi, di concludere il viaggio.
Il metro è un 6/8 con andamento “non troppo veloce” in Do maggiore. Anche qui,
abbiamo la forma durchkomponiert, emblematica dello scorrere del pensiero del
mugnaio. Questo Lied, risulta molto legato all’altro e pare che sia una risposta della
domanda precedente. È interessante come a differenza degli altri, Schubert inserisce
un’introduzione solo pianistica, che richiama il girare della ruota del mulino e lo scorrere
dell’acqua del ruscello. Ciò che rimane impresso è la domanda ripetuta più volte e per 13
battute:
35 In italiano: Fermo!
36 In italiano: rigraziamento al ruscello.
37 In italiano: vigilia festiva.
16
Il sesto Lied ha come titolo: Der Neugierige38. È in 2/4 con andamento “lento” in tonalità
di Si maggiore. La scena vede il protagonista che chiede se la mugnaia lo ama. Ritorna la
confessione al ruscello, la domanda che rimarrà senza risposta sulle note re-si-do-si-la.
"O Bächlein meine Liebe" (O ruscello, amore mio) "Sag,Bächlein, liebt sie micht"
(Dimmi, riuscello, lei mi ama?).
Il settimo Lied ha come titolo: Ungeduld39. È in La maggiore con metro di 3 /4 “un po’
veloce”. Il canto è mosso e l’accompagnamento pianistico velocissimo, per rappresentare
l’impazienza del giovane nella conquista della fanciulla.
L’ottavo Lied ha come titolo: Morgengruß40. E’in 3/4 con andamento “moderato” in Do
maggiore. Il mugnaio saluta l’amata con le parole "Guten Morgen, schöne Müllerin".
Protagonisti sono l’armonia e i silenzi, e gli accordi che proseguono per lungo tempo
rispetto agli altri Lieder.
Il nono Lied ha come titolo: Des Muellers Blumen41. È in 3/4 “moderato”, in La maggiore.
Il giovane raccoglie, sul ruscello, dei fiori azzurri come gli occhi dell’amata.
Il decimo Lied ha come titolo: Tränenregen 42. È in 6/8 “abbastanza lento” in La
maggiore. Il mugnaio, finalmente, rimane solo con la fanciulla in prossimità del ruscello.
Ma la canzone viaggia tra realtà e fantasia e questo è dimostrato da movimento del
pianoforte. Infatti, la scena muta e il ruscello si increspa, le immagini dei due ragazzi si
dissolvono. Le dissonanze al pianoforte ci avvertono della pioggia, la ragazza rientra in
casa e quella pioggia si trasforma in lacrime.
L’undicesimo Lied ha come titolo: Mein 43. La canzone è in Re maggiore, in 4/4 e come
andamento “abbastanza rapido”. La velocità e la varietà delle altezze ci dice che
finalmente la giovane accetta il corteggiamento del mugnaio che dice "Mia". Continua il
racconto con la richiesta del ragazzo al ruscello di fermare le sue acque e insieme agli
uccelli di cantare, per far risuonare solo “l’amata molinara è mia”.
Il tredicesimo Lied ha come titolo: Mit dem grünen Lautenbande 45.Il Lied è in 2/4
“moderato” in tonalità di Do minore. I cambiamenti di tempo e di tonalità ci dimostrano
che qualcosa sta cambiando.
38 In italiano: il curioso.
39 In italiano: impazienza.
40 In italiano: saluto mattutino.
41 In italiano: I fiori del mugnaio.
42 In italiano: pioggia di lacrime.
43 In italiano: Mia.
44 In italiano: Intervallo.
45 In italiano: Con il nastro verde del liuto.
17
Il quattordicesimo Lied ha come titolo: Der Jäger 46. E’in 6/8 “rapido” in Do minore
L’accompagnamento pianistico, con le sue cavalcanti crome ci dice che un cacciatore è
arrivato. L’andamento mostra insieme alle parole il sentimento di agitazione del
protagonista. Il canto infatti è fortemente sillabato e nello stesso tempo molto veloce ad
indicare lo stato d'animo del giovane timoroso di perdere la sua amata.
Il quindicesimo Lied ha come titolo: Eifersucht und Stolz 47. È in 2/4 in Sol minore. Con
il grido "Kehr um" ("Voltati", "Vattene”) il protagonista chiude aiuto al ruscello perché
teme che il cacciatore gli rubi l’amata. Ma gli chiede di non confidare i suoi sentimenti
alla mugnaia.
Il sedicesimo Lied ha come titolo: Die liebe Farbe 48. È in 2/4, “lento”, in Si minore. La
paura del giovane si è dimostrata reale, il cacciatore ha conquistato la sua amata. Il verde,
il colore amato dalla mugnaia, torna insieme alla caccia. Ma la sua preda, la sua conquista
sarà la morte.
Il diciassettesimo Lied ha come titolo: Die böse Farbe 49. È in 2/4 e in Si maggiore. Come
il titolo ci dice, il colore adesso viene detestato, odiato. Il mugnaio grida e il pianoforte
con l’andamento ci mostrano che il giovane è disperato per l’amore perduto.
Il diciottesimo Lied ha come titolo: Trockne Blumen 50. È in 2/4 in Mi minore. Una
melodia lenta e sofferta, sul tema dei fiori appassiti che dovranno essere posti sulla sua
tomba. Le figure ritmiche della strofa in cui si dà il benvenuto al maggio che arriva e
l’addio all’inverno, lasciano, a mio parere, la sensazione di rincuorare il mugnaio.
Il diciannovesimo Lied ha come titolo: Der Müller und der Bach 51. È in 3/8 “moderato”
in Sol minore.
L’accompagnamento pianistico stende un pattern ritmico e melodico lineare, come se
seguisse la voce e si basasse sui suoi movimenti.
Il ventesimo Lied ha come titolo: Das Baches Wiegenlied 52. È in Mi maggiore in tempo
2/2. Il compositore inizia l’ultimo Lied con una piccola introduzione al pianoforte,
preparando l’ascoltatore alla ninna nanna funebre. Ad un ascolto attento, ci si accorge che
la ninna nanna è anche un inno alla serenità, la morte del giovane coincide con la fine
delle sue pene.
46 In italiano: il cacciatore.
47 In italiano: gelosia e orgoglio.
48 In italiano: il color gentile.
49 In italiano: il colore cattivo.
50 In italiano: fiori appassiti.
51 In italiano: il mugnaio e il ruscello.
52 In italiano: ninna nanna del ruscello.
18
Con la figura del Wanderer, delineerò i fattori che dimostrano la tesi per cui il linguaggio
e la musica sono connessi nell’opera di Schubert.
Il primo Lied del ciclo, dal titolo Das Wandern è un’introduzione che ci dà il
benvenuto all’opera. Il titolo, che in tedesco è un verbo sostantivato, si traduce in italiano
come il vagare, il girovagare. Das Wandern ricorda il movimento circolare che fa il
mulino, girando e girando alimenta la ruota.
Schubert propone un brano semplice con un ritmo binario, un 2/4, cadenzato, che rimanda
al camminare del viandante.
19
Il musicologo Georgyades fa un parallelo con un’aria d’opera di inizio molto simile e
molto famosa dal titolo Der vogelfanger bin ich ja dallo Zauberflote53 di Mozart.
53 Die Zauberflote (Il flauto magico) è un Singspiel, del 1791, in due atti musicato da W. A. Mozart su
libretto di E. Schikaneder.
20
Il viandante schubertiano è un uomo alla ricerca incessante dell’amore, da romantico, si
strugge e percorre un percorso doloroso alla cui fine vi è la morte. Vicina e compagna c’è
sempre la natura.
Il gioco romantico sui sentimenti espressi dal testo va ad intrecciarsi dopo le prime quattro
battute d’introduzione senza destabilizzare neanche per un attimo l’equilibrio musicale
dell’accompagnamento pianistico.
La stabilità delle crome della mano sinistra esprime continuità ed equilibrio, insieme alla
mano destra che si muove per semicrome. Quasi come se si vedesse il viandante che
cammina baldanzoso sullo sfondo costante della natura.
La sequenza A inizia con l’introduzione e termina con la pausa a b.12. La sequenza B
comincia al canto sul levare di battuta 13; al pianoforte con discesa armonica tonica,
settima, sesta e quinta.
Il Lied è bipartito e strofico. Nella sezione B il termine Wanders cade con la nota della
settima dell’accordo: mi bemolle. Il movimento della mano destra, che ricorda una
chitarra, rappresenta il passo del giovinotto errante. La parte pianistica presenta una
struttura musicale che risulta indipendente.
Eliminando la parte vocale che la integra, essa costituisce un tutto54.
La voce entra con l’articolo neutro das, in levare. In levare, sono presenti nelle quattro
strofe successive, preposizioni, articoli, interiezioni: vom, das, die, o, das, das, die, Sie,
Herr. Questo detto come a rinforzare la regola dell’accentuazione tedesca, che vuole sul
battere il radicale, sostenuto da Wand - tema centrale dell’opera-.
Con la prima strofa, che allego qui sopra con annessa traduzione in italiano, è come se il
componimento prendesse forma. La realtà musicale necessita del corpo linguistico e
viceversa, la melodia ha bisogno della lingua, l’uditore percepisce la dizione in musica di
un testo poetico al quale risulta impossibile sottrarsi o sostituirlo.
L’allitterazione dei suoni consonantici /d/, /v/, /s/, /r/ delle cinque strofe viene sottolineata
dalla resa in musica in crome e semicrome che ne aumentano l’intensità.
Un altro fattore che dimostra la linearità tra musica e linguaggio è la coerenza lungo tutto
il componimento, che si può notare dal movimento saltellante della melodia che ci riporta
all’azione del mugnaio, al suo camminare. Se si traccia una linea con la matita sulle teste
delle note del componimento, risulterà che sul canto la linea è fatta di piccoli sali e scendi
che ci riportano al movimento saltellante del viandante.
Il viandante parla ma parla con le note, con le altezze musicali e ci spiega chi è e che cosa
fa, la professione che svolge, il mugnaio, e ciò che ama fare, girovagare, andare; tutto
questo attraverso il contenuto musicale. Questo parlar cantando è chiamato in tedesco
Sprechgesang e ha la peculiarità di essere un linguaggio musicato, dove la musica si fonde
con la lingua, adattandosi al procedimento linguistico. Le protagoniste di questa tesi, in
questo componimento, sono al tempo stesso indipendenti e dipendenti: indipendenti, nella
misura in cui sono creazione melodica, sono fatte di suono e ritmo musicale; dipendenti
quando hanno bisogno di sposarsi, di unirsi, per rendere fertile la loro sostanza55.
Nel canto, l’uso delle ripetizioni di uno stesso verso (AAI-BBI) e la più veloce ritmica di
un canto in crome e semicrome ci donano un’atmosfera giocosa, semplice e popolare.
L’ascolto quindi dei più grandi interpreti di Lied aiuta a comprendere come l’utilizzo
dell’agogica, della dinamica, dell’accento vigoroso o morbido in determinati punti
possano letteralmente trasformare un semplice ritornello, sfruttando in questo modo le
potenzialità comunicative del testo unito alla musica.
Le strofe seguenti, come la prima, presentano la stessa melodia, che concentra il battere
sui lemmi di contenuto essenziale: la reale espressione del viandante. Dopo il viandante,
incontriamo le parole: Wasser56, Räder57. Steine58. Meister59.
Queste ci danno informazioni aggiuntive riguardo la storia dell’uomo, del viandante.
Dapprima ritroviamo il tema naturalistico dell’acqua, già citato in precedenza, poi le
ruote, che girano in un movimento circolare, ancora le pietre che reggono lo strumento
ed infine invoca il nome dei padroni, pregando di lasciarlo libero.
Le battute di cui ho parlato, che ho allegato qui sopra, hanno lo stesso movimento del
resto del componimento. La caratteristica discriminante tra le strofe è proprio il contenuto
linguistico, le parole. Si può naturalmente dire che è grazie alle parole che capiamo chi è
il viandante, ma grazie alla sua musica sappiamo che azione fa.
L’esecuzione deve cercare di sottolineare certi momenti della lirica: ad esempio unendo
nel verso dedicato all’acqua (il secondo “Von Wasser haben…”) le note del canto e del
pianoforte come se il pezzo scaturisse in maniera più fluida, senza rotture, in un
continuum che ricorda appunto lo scorrere di un ruscello di campagna.
Ancora, l’uso di un accento vigoroso e puntato nel verso dedicato alle rocce (“Die Steine
selbst…”), accompagnato da un movimento agogico teso a sottolineare la pesantezza di
certi movimenti melodici, aiuterà meglio l’immaginazione dell’ascoltatore.60
63 Ibid., p. 177.
25
In questo senso, la musica non è fondata sulla solidità del suono, ma si lascia identificare
con l’espressione. La musica strumentale non è altro che la proiezione dell’espressione,
del sentimento verso l’esterno.
La trascrizione della partitura strumentale non deve essere vista come una prescrizione,
ma come una mappa scritta che permette all’esecutore di dare forma al suono. Il compito
degli esecutori sarà quello di produrre una volta ancora il sensibile, il sentimento del
suono, con il sostegno della trascrizione.
3.2 Un confronto tra il Lied Der Tod und das Mädchen e il Quartetto
d’archi
Das Mädchen:
Vorüber! Ach, vorüber!
Geh, wilder Knochenmann!
Ich bin noch jung! Geh, lieber,
Und rühre mich nicht an.
Und rühre mich nicht an.
Der Tod:
Gib deine Hand, du schön und zart Gebild!
Bin Freund, und komme nicht, zu strafen.
Sei gutes Muts! ich bin nicht wild,
Sollst sanft in meinen Armen schlafen!
La Fanciulla:
Via, ah, sparisci! / Vattene, barbaro scheletro! / Io sono ancora giovane; va’, caro! / E
non mi toccare.
La morte:
Dammi la tua mano, / bella creatura delicata! / Sono un’amica, / non vengo per punirti.
/ Su, coraggio! / Non sono cattiva. / Dolcemente dormirai fra le mie braccia!
27
Nel Lied, vi è una brusca svolta quando entra la voce. La musica accelera dal suo ritmo
inizialmente lento non solo attraverso l'istruzione scritta da Schubert "etwas geschwinder"
(rapidamente), ma anche attraverso la sua introduzione di crome - un netto contrasto con
le minime e le semiminime dell'introduzione precedente. L’armonia rimane semplice I-
V-I, seguito da un accordo di settima diminuita. Quando le parole della fanciulla si
esauriscono, la musica rallenta con minime e semiminime in: “Geh, lieber, Und rühre
mich nicht an. Und rühre mich nicht an. „
Nella seconda strofa del Lied(b.22), inizia la risposta della Morte alle suppliche della
fanciulla. Come previsto, Schubert rallenta nuovamente il ritmo armonico per creare un
effetto solenne. La linea vocale si costruisce su una sola nota, il re. La ripetizione della
suddetta nota sulla voce della morte, che è anche la tonica del brano, sottolinea il fatto
che essa detiene il potere sulla fanciulla.
Quando la Morte continua a parlare, la musica muta da b. 37 con il cambio di tonalità da
Re minore a Re maggiore. La tonalità enfatizza le parole della Morte ("Sollst sanft in
meinen Armen schlafen!") e mostra che la Morte non è una nemica ma un’amica.
Questa mutazione in maggiore si ripresenterà testualmente nel tema e nelle variazioni del
secondo movimento (Andante con moto), dove da Sol minore si sposta in Sol maggiore.
28
Questo secondo movimento è un tema con variazioni, basato sulla voce della morte.
Infatti, vi è un’analogia ritmica con il tema della morte. Schubert usa un crescendo tra le
variazioni per abbellire il tono doloroso, come indicato nel Lied.
Il pezzo così costruito dà un significato nuovo al concetto della Morte e alla sua vittima.
Nella seconda variante, il tema viene affidato al violoncello, mentre lo spavento della
fanciulla viene affidato al primo violino, con i passi frammentati e impauriti della
giovane.
Il tema principale passa dal primo al secondo violino insieme alla viola, e nel sottofondo
presenta un disturbo: violoncello e primo violino con ritmi sincopati.
In questo momento, l’idea che arriva è di confusione, come se la paura della fanciulla
fosse trasferita negli strumenti.
Si aggiunge poi, la confusione dell’armonia, che ci fa andare verso un’altra tonalità, in
La minore, che tenta di sovrapporsi ma non fa altro che aprire la strada al tema principale.
Il tutto continua con un passaggio di melodia tra gli archi e la modulazione che fa il primo
violino, che ricorda una fioritura sul tema della morte.
Il secondo movimento coincide perfettamente con il testo e l’andamento della seconda
strofa del Lied.
Il terzo e il quarto movimento possono venir paragonati a una sorta di Danse Macabre,
una danza infernale. L’idea della danza deriva dal metro giambico, costituito da
un’alternanza breve/lunga.
Su questo tema della danza, questi due movimenti sembrano mostrare l’unione tra la
concezione della morte e la concezione della follia.
29
Riassumendo, il Quartetto d’archi pare ricalcare la medesima struttura linguistica del
Lied. In particolar modo, nel secondo movimento (Andante con moto), le variazioni
corrispondono dal punto di vista stilistico e strutturale.
Nella prima variazione, l’incipit corrisponde all’entrata in scena della fanciulla nel Lied.
In tutte le variazioni c’è un incremento ritmico che finisce con valori larghi e non con un
rallentando, tale da ricordare una figura linguistica. In ogni modo, tutti i tempi studiano
il tema della morte, nel primo in un modo classico, nel secondo con il tema del Lied e nel
terzo e nel quarto in modo ironico e nella danza della morte.
Il tema in Re minore ha una coerenza di cliché e figura retorica musicale Il terzo
movimento, lo Scherzo, è un dramma ironico, rappresentato attraverso cromatismi. Anche
il Presto è di tipo sarcastico perché si ispira alla forma di una danza, in particolare, con il
suo metro, alla tarantella.
In conclusione, è interessante notare come il tema della coincidenza del linguaggio
verbale con linguaggio musicale possa dare spunti per un’unità didattica finalizzata
all’apprendimento della musica.
In relazione all’argomento della tesi presento ora un percorso didattico per ragazzi della
Scuola Media all’interno di un programma di Storia della Musica. La proposta è quella
di un lavoro intorno alla tematica del Lied, in particolare a partire dall’analisi di: “Der
Tod und das Mädchen”. Si tratta di uno studio della canzone vocale della tradizione
musicale di lingua tedesca, il Lied, costituito da una melodia semplice e una breve
estensione vocale con un accompagnamento pianistico. L’obiettivo è quello di un lavoro
che si allontana dallo studio passivo della storia della musica e si avvicina ad un
apprendimento in cooperative learning che si ricollega all’apprendimento prima pratico
e poi teorico, che permetterà ai ragazzi di lavorare in un gruppo composto da 3 o 4
persone, con ruoli diversi, al fine di portare alla realizzazione di un lavoro autentico
ispirato alla struttura presa in esame.
30
3.3.1 Destinatari e collocazione nel curricolo
L’Unità didattica ha come destinatari ragazzi dell’età di 13/14 anni e si organizza per una
classe di III media per essere inserita nel curriculum di storia della musica. Le attività
sono da realizzarsi in quattro incontri da un’ora ciascuno.
3.3.2 Prerequisiti
Lezione I
Il docente chiede ai ragazzi di sedersi sui banchi e chiudere gli occhi durante l’ascolto di
un pezzo musicale. Il docente porta stereo e fa ascoltare il Lied: Der Tod und das
Mädchen. L’ascolto sarà suddiviso in tre momenti e in tre tasks.
31
Si tratta di un Lied, il cui testo è di un poeta tedesco dal nome Matthias Claudius composto
nel 1817. L’ascolto di quattro minuti circa, è costituito da un’introduzione con il tema
principale, seguito dal discorso della fanciulla impaurita dalla morte, e una conclusione
in cui la morte ritorna al tema iniziale.
In questo Lied, Schubert utilizza la tonalità minore che ricorda il tema funebre, e una
configurazione ritmica tipica: nota lunga seguita da due brevi.
a: Una volta terminato l’ascolto, il docente chiede loro:
✓ Quanti elementi musicali avete percepito?
• L’insegnante chiede loro ancora una volta di ascoltare il pezzo musicale, questa
volta concentrando l’attenzione sulla materia che tratta la canzone. Si tratta di un
pezzo musicale che esprime gioia, malinconia, tristezza? Quale sarà il contenuto
del brano?
• Quando è terminato l’ascolto, ai ragazzi vengono richieste le proprie riflessioni
sul contenuto. Il poter indovinare la materia della canzone, permette loro di
raffinare le qualità dell’ascolto e di incoraggiare un’analisi critica e strutturata dei
pezzi musicali.
• Il docente presenta loro una analisi globale del testo musicale. Sottolinea la
comparazione tra ciò che il testo vuole dire e come la musica lo rappresenta. Si
suddivide il testo in tre sezioni(A-B-C-D), corrispondenti ad introduzione,
discorso della fanciulla, discorso della morte e coda.
• Chiusa la parentesi d’interpretazione, il docente dà loro il testo con traduzione.
Presenta una breve definizione di Lied alla lavagna con autore, anno di
composizione e tema del Lied. Chiede loro di trascrivere ciò che è stato scritto
alla lavagna sui propri quaderni e di riascoltare un’ultima volta il pezzo, questa
volta su video seguendo lo spartito.
Il link del video è: https://www.youtube.com/watch?v=vKh4JsWvsPw
Lezione II
• Il docente libera la classe dai banchi, posizionandoli in modo tale che ci sia lo
spazio sufficiente per muoversi liberamente. L’attività che si propone è di tipo
motorio.
• Una volta fatti alzare e posizionati in cerchio, l’insegnante propone loro di
muoversi sulla musica che sentono liberamente nello spazio. La particolarità sarà
32
quella che non tutti avranno lo stesso compito, ci saranno quelli che dovranno
interpretare il pianoforte e chi la voce.
• La possibilità di muoversi sul suono vocale e pianistico, probabilmente, porterà
loro una prima volta a muoversi da soli, poi a muoversi insieme. Ancora,
interessante sarà la visione dei ragazzi del suono corto, ribattuto o del suono lungo
e fluido della voce.
• Si permette loro di eseguire il Lied, con il corpo, due volte. Una volta terminate,
si scambiano i ruoli, coloro che hanno interpretato la voce faranno il pianoforte e
viceversa.
Lezione III
• L’insegnante consegna loro lo spartito del Lied, e chiede loro di analizzare insieme
il pezzo. Come prima task, si chiede loro di tracciare una linea con la matita su
tutte le teste delle note. L’analisi del pezzo, in un primo momento, consisterà nella
valutazione delle altezze.
33
• Il movimento si potrà battere dapprima con le mani. Poi gambe e mani, poi gambe
testa e mani e via dicendo nei vari modi possibili, mantenendo la figura ritmica
della canzone.
Lezione IV
34
• Si utilizzano stereo e cd con brano musicale ad hoc, strumentario Orff, lavagna,
aula senza banchi.
35
Conclusioni
36
Bibliografia
Rastelli, Anna, Amata Vienna. Personaggi, storie e digressioni fantastiche sulla vita di
Franz Schubert, Varese, Zecchini Editore, 2005.
Georgiades Thrasybulos G., Musica e linguaggio, il divenire della musica occidentale
nella prospettiva della composizione della Messa, Ercolano, La Buona Stampa, 1989.
Georgiades Thrasybulos, G., Schubert musica e lirica, il Lied e la struttura della musica
di Schubert, Roma, Ubaldini Editore, 2012.
Tibaldi Chiesa, Mary, Schubert. La vita e l’opera, Milano, Garzanti, 1943.
37
Siti
www.britannica.com/biography/Franz-Schubert
www.flaminioonline.it/Biografie/Schubert-catalogo-pagina1.html
www.gutenberg.org/ebooks/author/1819
www.newadvent.org/cathen/13591b.htm
www.orff-schulwerk-forum-salzburg.org/
www.orffitaliano.it/novita/novita.htm
www.quinteparallele.net/2016/11/schubert-morte-fanciulla-quartetto-lied/
www.recmusic.org/lieder/s/schubert.html
www.sapere.it/enciclopedia/Schubert,+Franz.html
www.treccani.it/
www.youtube.com/watch?v=1c5NdMIW_M8
www.youtube.com/watch?v=vKh4JsWvsPw
www.youtube.com/watch?v=zBAVutlfGOg
www.youtube.com/watch?v=_YeITW9A8Rk
www.youtube.com/watch?v=0_3-IrM0bLY
www.youtube.com/watch?v=H0Y3gHKywTQ&t=231s
38
Ringraziamenti
39