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DIDATTICA, VALUTAZIONE, CERTIFICAZIONE
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Indice
3. Obiettivi di apprendimento 19
3. Le mappe concettuali 56
3. La lezione frontale 70
5. Unità di Apprendimento 73
5 La valutazione e la certificazione 98
2. La valutazione di profitto 99
Appendice 114
Glossario 125
Bibliografia 128
1 Le Indicazioni Nazionali
2012 e le competenze
1. G
li elementi caratterizzanti delle Indicazioni Nazionali 2012:
la Premessa
Il testo delle Indicazioni Nazionali del 2012 conserva sostanzialmente l’impianto
del 2007, introducendo, tuttavia, delle novità sostanziali, sia nella Premessa, che
nelle indicazioni metodologiche, che negli indirizzi di fondo.
Il testo ripropone nella Premessa (Cultura Scuola Persona) una struttura artico-
lata, che riporta la filosofia e gli indirizzi generali; il curricolo per la scuola dell’In-
fanzia, con lo sviluppo dei diversi campi di esperienza e i relativi Traguardi alla fine
del triennio; il curricolo per il primo ciclo, con gli obiettivi per le diverse discipline
(scanditi per il primo triennio della primaria, al termine della primaria e al termine
del ciclo); i Traguardi di sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
e del primo ciclo.
Rispetto al 2007, tuttavia, si sono resi più essenziali, operativi e osservabili sia
gli obiettivi sia i Traguardi.
Di solito, gli insegnanti riservano alla Premessa delle Indicazioni una lettura
veloce, preferendo focalizzare l’attenzione sulle indicazioni metodologiche delle di-
verse discipline. Tuttavia, senza un approfondimento e una seria riflessione sulla
Premessa, non si può comprendere il significato delle Indicazioni, né impostare e
realizzare il curricolo come il documento nazionale indica.
La Premessa delinea la funzione della scuola pubblica nello scenario attuale,
l’orizzonte di significato e il senso dell’istruzione, l’atteggiamento educativo e l’am-
biente di apprendimento più adeguati per il conseguimento delle finalità, proponen-
do anche strategie, metodi e percorsi per affrontare la complessità e permettere agli
alunni di conseguire gli strumenti per vivere e agire nel mondo.
Già dalle prime battute, la Premessa individua l’ambito d’azione della scuola,
nella complessità attuale:
Inoltre l’orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio possiede
legami con le varie aree del mondo e con ciò stesso costituisce un microcosmo che
su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali. Anche
ogni singola persona, nella sua esperienza quotidiana, deve tener conto di informa-
zioni sempre più numerose ed eterogenee e si confronta con la pluralità delle cultu-
re. Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con
culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e metterle
in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati
affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta.
La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglian-
za (articoli 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’iden-
tità di ciascuno, richiede oggi, in modo ancor più attento e mirato, l’impegno dei
docenti e di tutti gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e
a ogni fragilità, ma richiede altresì la collaborazione delle formazioni sociali, in una
nuova dimensione di integrazione fra scuola e territorio, per far sì che ognuno possa
“svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione
che concorra al progresso materiale e spirituale della società” (articolo 4 della
Costituzione)1.
Il testo prosegue ricordando la presenza nella scuola e nella società di una vasta
pluralità di lingue e di culture, che richiede un atteggiamento interculturale e di
apertura al mondo. Al contempo, è importante porre attenzione ai rischi di analfa-
betismo di ritorno presenti anche nella popolazione italiana, nonché a nuove forme
di analfabetismo, collegate, ad esempio, al mancato accesso alle nuove tecnologie,
ai linguaggi che le caratterizzano e all’infinita messe di informazioni che esse vei-
colano, che necessitano, però, di strumenti di interpretazione, valutazione e pensie-
ro critico per essere utilizzate in modo proficuo. Le nuove tecnologie possono con-
dizionare anche le modalità di apprendimento e di pensiero ed è una questione che
la scuola non può ignorare.
1 MIUR, Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione,
2012. Anche tutte le citazioni successive di questo capitolo fanno riferimento allo stesso documento,
quando non specificato diversamente.
Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi ra-
dicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al
metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. Al contempo, significa cu-
rare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché
sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono
precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita. E poi-
ché le relazioni con gli strumenti informatici sono tuttora assai diseguali fra gli stu-
denti come fra gli insegnanti il lavoro di apprendimento e riflessione dei docenti e di
attenzione alla diversità di accesso ai nuovi media diventa di decisiva rilevanza.
Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente
cambiando. Ogni persona si trova nella ricorrente necessità di riorganizzare e rein-
ventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le
tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo
l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di
singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni per-
sona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incer-
tezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Le tra-
smissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti
invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola è
chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni per-
sonali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della perso-
nalità di ognuno.
In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti oc-
casioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; far sì che gli
studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a seleziona-
re le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e cate-
gorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autono-
mia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di sa-
peri a partire da concreti bisogni formativi.
Gli strumenti cui le Indicazioni fanno sopra riferimento, sono garanzia di esercizio
di cittadinanza e di inclusione sociale. La scuola deve avere cura di consentire a tutti
gli allievi di conseguirli, con particolare attenzione alle diversità presenti negli stu-
denti, determinate da condizioni personali, culturali, sociali di disabilità, difficoltà o
svantaggio. Viene richiamata, opportunamente e con forza, la funzione perequativa
dell’istruzione, che fa della scuola la principale agenzia di garanzia dell’uguaglianza
sostanziale dei cittadini, sancita dalla Costituzione, all’art. 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distin-
zione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni per-
sonali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economi-
co e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che appren-
de e tenere conto della sua singolarità e specificità. Lo studente è posto al centro
dell’azione educativa, tenendo conto di tutti i suoi aspetti: cognitivo, relazionale,
affettivo, corporeo, spirituale… I percorsi di apprendimento dovranno tener conto
delle specificità dei singoli allievi, ma anche delle relazioni che intercorrono nella
comunità di apprendimento e in quella più vasta di vita. Molto chiaro emerge il
suggerimento a promuovere la cooperazione e il mutuo aiuto, la condivisione di
significati e di azioni, che crea il sentimento di appartenenza a una comunità. Assai
importante è anche il richiamo alla costante “manutenzione” della convivenza, ne-
cessaria per garantire le corrette relazioni e la stessa sopravvivenza della
comunità.
Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla
promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevita-
bili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo acco-
gliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. [...]
In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale,
intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, ed è anche in grado di promuovere la con-
divisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una
comunità vera e propria. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere”
quello “dell’insegnare a essere”. [...]
La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la pro-
mozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con
gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla
continuamente insieme.
La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti
sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della vita. In tal modo la scuo-
la fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare
le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso
imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti. Si tratta di elaborare
gli strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti naturali, sociali,
culturali, antropologici nei quali gli studenti si troveranno a vivere e a operare.
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi anco-
ra più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie in-
contrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo.
La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un’emer-
genza. Non è opportuno trasformare le sollecitazioni che le provengono da vari
ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti più
disparati della vita degli studenti, con l’intento di definire norme di comportamento
specifiche per ogni situazione. L’obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo
lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un’educa-
zione che lo spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto
continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive. [...]
L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni
studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un feno-
meno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasfor-
marsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le diversità
preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attiva-
mente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra
e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni
religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere. [...]
Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente
alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale,
quella europea, quella mondiale. Non dobbiamo dimenticare che fino a tempi assai
recenti la scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali attraverso una
cultura omogenea. Oggi, invece, può porsi il compito più ampio di educare alla
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Occorre, quindi, che gli alunni acquisiscano prima di tutto il metodo della ricerca
e le abilità del metodo scientifico, per potere tenere il passo con il progredire del
sapere; non per negare il valore delle conoscenze, ma per poterle acquisire in modo
critico e soprattutto per pervenire a conclusioni supportate da dati.
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Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere
il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal
Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea. [...]
Tale processo non si esaurisce al termine del primo ciclo di istruzione, ma prosegue
con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una pro-
spettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita.
Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e
nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni nazionali in-
tendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese
a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee.
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2 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre
2006 (2006/962/CE), Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 30 dicembre 2006.
3 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 23 aprile 2008
(2008/C 111/01), Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 6 maggio 2008.
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Per una più ampia trattazione delle competenze chiave e del significato europeo
di competenza anche ai fini della progettazione del curricolo, si rimanda al testo La
didattica per competenze, pubblicato sempre per i tipi della Pearson4.
Anche la definizione del Profilo dello studente in uscita dal primo ciclo di istru-
zione costituisce una novità rispetto al testo del 2007. Il Profilo, recitano testual-
mente le Indicazioni, «descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle di-
scipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo
deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimen-
to delle competenze delineate nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema
educativo e formativo italiano». Esso rappresenta il coronamento del curricolo uni-
tario 3-14 anni, altro concetto chiaramente espresso nelle Indicazioni. La scuola
accompagna l’alunno, dal primo ingresso nella comunità scolastica, a tre anni, fino
al termine del primo ciclo, in un percorso unitario e strutturante.
Il Profilo è costituito da dodici formulazioni che, a ben guardare, rappresentano
descrizioni delle otto competenze chiave europee.
Nelle Indicazioni si parla spesso delle competenze culturali che debbono alimen-
tare il Profilo e le competenze chiave, ma esse non vengono mai enunciate. Le
competenze culturali sono riferite ai saperi, alle discipline, ne rappresentano i fon-
damenti e i nuclei essenziali.
Le competenze culturali sono poche, restano invariate in tutti i gradi di scuola,
proprio perché definiscono le caratteristiche fondanti delle discipline e ciò che è ne-
cessario possedere per padroneggiarle. Possono, nei diversi documenti che le enun-
ciano, essere definite con formulazioni diverse; il senso, tuttavia, rimane lo stesso.
Ci sono documenti che enunciano le competenze culturali essenziali da conse-
guire nel periodo obbligatorio di istruzione.
Le troviamo formulate, anche se non come competenze, nell’allegato 2 alla OM
236 del 1993, che presentava la scheda di valutazione con la scala centenaria A, B,
C, D, E. In quella scheda, si chiedeva di valutare il profitto degli alunni nelle diverse
discipline, distinguendone aspetti differenti. Ad esempio, la padronanza della lingua
italiana veniva definita con quattro indicatori: Ascoltare, comprendere, comunica-
re; Leggere e comprendere testi; Produrre e rielaborare testi scritti; Riflettere sulla
lingua e sul suo funzionamento.
Le stesse competenze culturali, con formulazione un po’ diversa, vengono riprese
nel DM 139 del 2007 sull’elevamento dell’obbligo di istruzione, nel quale non si
parla di discipline, ma di quattro Assi culturali, definiti da sedici competenze
culturali.
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COMPETENZE CHIAVE
EUROPEE
Raccomandazione
del 18.12.2006
PROFILO DELLO
STUDENTE
TRAGUARDI
PER LO SVILUPPO
DELLE COMPENZE
COMPETENZE
CULTURALI DI BASE
DISCIPLINE
Per far meglio comprendere la relazione che lega le competenze chiave e le di-
mensioni del Profilo, si veda la tavola sinottica a p. 17 (Tabella 1.1).
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TABELLA 1.1
17
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di
primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai
campi di esperienza ed alle discipline.
Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste cultura-
li e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo
integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle
competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando
così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’u-
nità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la
responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire
agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.
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3. Obiettivi di apprendimento
Si riporta integralmente la definizione contenuta nelle Indicazioni:
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Nel modello di curricolo che proponiamo alle scuole, gli obiettivi delle Indicazio-
ni vengono assunti come abilità e forniscono elementi per l’indicazione delle
conoscenze.
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devono compiere, seguendo il modello nazionale proposto dal MIUR, parte dagli
esiti degli studenti negli apprendimenti, nelle competenze di cittadinanza e a di-
stanza, nella prosecuzione degli studi o nell’ingresso nel mondo del lavoro. Lo
scopo prioritario dell’autovalutazione, infatti, è quello di aumentare costantemente
gli esiti degli allievi e di migliorare l’offerta formativa per il conseguimento di que-
sto obiettivo. I processi di miglioramento che le scuole possono individuare e met-
tere in atto, devono essere sempre coerenti con la priorità del miglioramento degli
esiti.
Infine, le Indicazioni pongono attenzione alla valutazione di sistema, che nel
quadro normativo dell’autonomia scolastica costituisce riserva di legge dello Stato,
sempre a garanzia dell’unità e qualità del servizio d’istruzione e formazione su tutto
il territorio nazionale.
La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo
dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e
per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione.
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Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle
comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la
valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno
studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti,
emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente
propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle
competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello
nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza
delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti
verso la scuola del secondo ciclo.
sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di in-
dividuare quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reci-
proco, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita dove sviluppare atteggia-
menti positivi e imparare a collaborare con altri.
Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si sviluppa l’identità di genere,
che nella preadolescenza ha la sua stagione cruciale.
Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida i ragazzi
nella comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro moltepli-
ci forme.
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Dal punto di vista didattico, la scuola primaria mira all’acquisizione degli ap-
prendimenti di base come primo esercizio dei diritti costituzionali. Attraverso gli
alfabeti caratteristici di ogni disciplina, permette di esercitare differenti stili cogni-
tivi, realizzare esperienze significative e quindi di sviluppare il pensiero riflessivo e
critico. Nella scuola secondaria di primo grado, la conoscenza, l’interpretazione e la
rappresentazione del mondo avvengono approfondendo ancora di più la conoscen-
za e l’esercizio dei linguaggi e dei concetti delle diverse discipline. Le Indicazioni,
tuttavia, mettono in guardia da un rischio sempre presente, che minaccia il perse-
guimento di apprendimenti significativi e di competenze consolidate.
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Dovrebbe essere ormai pacifico come i curricoli delle nostre scuole non siano nati
da una visione organica ma siano frutto di successivi adattamenti, modifiche, espan-
sioni di un’impostazione originaria di tipo umanistico. Il quadro generale è ancor oggi
la tripartizione in materie letterarie, materie scientifiche, materie tecniche (in tempi
di “educazione progressiva” si mettono accanto a queste materie le “attività” integra-
tive). Questo quadro risponde ad una organizzazione del sapere che è oggi di gran
lunga superata: basta pensare come in esso le “scienze” si identifichino senz’altro con
le “scienze della natura”. La ricerca sul curricolo deve quindi proporsi il compito di
mettere a punto una visione della “organizzazione della conoscenza” che sia più
consentanea alla cultura di oggi.
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padroneggiare e utilizzare tali strutture sono sempre le stesse in tutti i gradi di scuola.
Ciò che varia è la complessità del campo d’indagine al quale vengono applicate.
Le competenze culturali, dunque, fanno capo alle discipline. La realtà, tuttavia,
è complessa e per indagarla è necessario che le discipline siano messe in relazione.
Inoltre, la loro finalità ultima è la formazione di competenze chiave.
3. L
e competenze chiave europee come quadro di riferimento
unificante del curricolo
Le otto competenze chiave – che, ricordiamo, sono definite come indispensabili
per la realizzazione e lo sviluppo personale e sociale, la cittadinanza attiva, l’inclu-
sione sociale e l’occupazione – rappresentano bene il quadro di riferimento del
l’istruzione e dell’educazione. Inoltre, sono in grado di costituire la cornice e lo
sfondo per tutti i saperi e le competenze specifiche ancorate ai diversi settori in cui
l’apprendimento e l’attività umana si dispiegano. Sono chiamate, appunto, “chiave”,
perché sono a buon diritto delle “metacompetenze”, travalicano le specificità disci-
plinari per delineare quegli strumenti culturali, metodologici, relazionali che per-
mettono alle persone di partecipare e incidere nella realtà.
Le competenze di base e le discipline che fanno capo a esse devono tutte contribuire
a perseguirle. Pare utile, quindi, nella costruzione di un curricolo per competenze, rife-
rirsi direttamente alle competenze chiave europee: esso rappresenterebbe uno strumento
integrato, non strettamente riferito a questo o a quell’insegnante, ma appartenente a
tutti, capace di mettere in relazione tutti i saperi specifici che, insieme, devono concor-
rere a costruire le competenze chiave. Un curricolo così congegnato è di tutti e di cia-
scuno: tutti sono chiamati a perseguirlo, pur con gli strumenti delle diverse discipline, in
modo sinergico. Abbiamo già visto che la modalità principale per poter mettere in rela-
zione saperi diversi è indagare fenomeni e problemi reali attraverso compiti autentici.
Un curricolo diventa utile se delinea con precisione quali sono i risultati di ap-
prendimento attesi, in termini di competenze, abilità e conoscenze; se enuncia quali
sono i comportamenti che rendono “evidente” l’agire competente; se offre strumenti
per guidare l’osservazione e la valutazione dell’evoluzione nel tempo della compe-
tenza, ovvero, esempi di livelli di padronanza.
Un esempio di curricolo così costruito è stato da noi formulato e reso disponibile
in rete per la scuola dell’infanzia e per gli otto anni del primo ciclo di istruzione. Ed
è a questi ultimi che faremo riferimento nella trattazione che segue1.
I curricoli che proponiamo sono organizzati per rubriche (tabelle) di competen-
ze chiave.
1 Esempi di curricoli generali di istituto per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione al link:
http://www.pearson.it/ladidatticapercompetenze.
Esempi degli stessi curricoli del primo ciclo, articolati per microabilità anno per anno, al link:
http://www.francadare.it/wp/modelli-di-curricoli-per-competenze-chiave-articolati-anno-per-anno/.
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Traguardi formativi
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Competenza chiave europea: Comunicazione nella madrelingua
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006
Fonti di legittimazione: Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012
FINE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Competenze specifiche Abilità Conoscenze
Padroneggiare gli strumenti espressivi e argo- Ascolto e parlato Principali strutture grammaticali della lingua ita-
mentativi indispensabili per gestire l’interazione Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e liana
comunicativa verbale in vari contesti. individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. Elementi di base delle funzioni della lingua
Leggere, comprendere e interpretare testi Intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o di gruppo, con perti- Lessico fondamentale per la gestione di sempli-
scritti di vario tipo. nenza e coerenza, rispettando tempi e turni di parola e fornendo un positivo contribu- ci comunicazioni orali in contesti formali e in-
Produrre testi di vario tipo in relazione ai diffe- to personale. formali
renti scopi comunicativi. Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a Contesto, scopo, destinatario della comunica-
Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di fun- comprendere durante l’ascolto. zione
zionamento. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto Codici fondamentali della comunicazione orale,
(presa di appunti, parole chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’a-verbale e non verbale
scolto (rielaborazione degli appunti, esplicitazione delle parole chiave...). Principi di organizzazione del discorso descritti-
Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico. vo, narrativo, espositivo, argomentativo
Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo Strutture essenziali dei testi narrativi, espositivi,
scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo argomentativi
chiaro ed esauriente e usando un registro adeguato all’argomento e alla situazione. Principali connettivi logici
Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti
informazioni significative in base allo scopo e usando un lessico adeguato all’argomento diversi
e alla situazione.
Tecniche di lettura analitica e sintetica
Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in
modo chiaro: esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare Tecniche di lettura espressiva
Denotazione e connotazione
un registro adeguato all’argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, pre-
cisare fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici).Principali generi letterari, con particolare atten-
Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe zione alla tradizione letteraria italiana
con dati pertinenti e motivazioni valide. Contesto storico di riferimento di autori e
opere
Lettura Elementi strutturali di un testo scritto coerente
Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti raggruppando le parole legate dal e coeso
significato e usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e permettere Uso dei dizionari
a chi ascolta di capire. Modalità tecniche delle diverse forme di pro-
Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza applicando tecniche duzione scritta: riassunto, lettera, relazioni...
di supporto alla comprensione (sottolineature, note a margine, appunti) e mettendo in Fasi della produzione scritta: pianificazione, ste-
atto strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica). sura, revisione
Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita quotidiana.
Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi, per documentarsi su un
argomento specifico o per realizzare scopi pratici.
▼
Competenze specifiche Abilità Conoscenze
Ricavare informazioni sfruttando le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli,
titoli, sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici.
Confrontare, su uno stesso argomento, informazioni ricavabili da più fonti, selezionan-
do quelle ritenute più significative e affidabili. Riformulare in modo sintetico le informa-
zioni selezionate e riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti sche-
matici, mappe, tabelle).
Comprendere testi descrittivi, individuando gli elementi della descrizione, la loro collo-
cazione nello spazio e il punto di vista dell’osservatore.
Leggere semplici testi argomentativi e individuare tesi centrale e argomenti a sostegno,
valutandone la pertinenza e la validità.
Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, comme-
die) individuando tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi,
loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spa-
ziale e temporale; genere di appartenenza. Formulare in collaborazione con i compagni
ipotesi interpretative fondate sul testo.
Scrittura
Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del
testo a partire dall’analisi del compito di scrittura: servirsi di strumenti per l’organizza-
zione delle idee (ad es. mappe, scalette); utilizzare strumenti per la revisione del testo
in vista della stesura definitiva; rispettare le convenzioni grafiche.
Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentati-
vo) corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi,
adeguati allo scopo e al destinatario.
Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, lettere private e pubbliche,
diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomen-
tazioni) sulla base di modelli sperimentati, adeguandoli a: situazione, argomento, scopo,
destinatario, e selezionando il registro più adeguato.
31
3. Le competenze chiave europee come quadro di riferimento unificante del curricolo
▼
Competenze specifiche Abilità Conoscenze
32
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Ampliare, sulla base delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche, delle letture e di
attività specifiche, il proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare le paro-
le dell’intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse.
Comprendere e usare parole in senso figurato.
Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base afferenti alle
diverse discipline e anche ad ambiti di interesse personale.
Realizzare scelte lessicali adeguate in base alla situazione comunicativa, agli interlocutori
e al tipo di testo.
Utilizzare la propria conoscenza delle relazioni di significato fra le parole e dei mecca-
nismi di formazione delle parole per comprendere parole non note all’interno di un
testo.
Utilizzare dizionari di vario tipo; rintracciare all’interno di una voce di dizionario le in-
formazioni utili per risolvere problemi o dubbi linguistici.
Riconoscere in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, e i loro tratti gram-
maticali.
Riconoscere i connettivi sintattici e testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione spe-
cifica.
Riflettere sui propri errori tipici, segnalati dall’insegnante, allo scopo di imparare ad
autocorreggerli nella produzione scritta.
3. Le competenze chiave europee come quadro di riferimento unificante del curricolo
33
34
SEZIONE B – EVIDENZE E COMPITI SIGNIFICATIVI
Competenza chiave europea: Comunicazione nella madrelingua
Evidenze Compiti significativi
Interagisce in modo efficace in diverse situazioni ESEMPI:
comunicative, rispettando gli interlocutori, le re- Osservare e analizzare comunicazioni tra interlocutori diversi (con filmati o conversazioni in classe con griglia di osservazione) rilevan-
gole della conversazione e osservando un regi- do contesto, scopo, destinatario della comunicazione e registro utilizzato e farne oggetto di spiegazione.
stro adeguato al contesto e ai destinatari.
Analizzare testi comunicativi particolari, ad esempio il testo pubblicitario o il notiziario, e rilevarne le caratteristiche lessicali, di struttura,
Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e di organizzazione; produrne a propria volta.
“trasmessi” dai media, riferendone il significato, ad
esempio esprimendo valutazioni e giudizi. Realizzare tornei di argomentazione rispettando la struttura del testo e argomentando su tesi conformi al proprio pensiero.
Espone oralmente all’insegnante e ai compagni Effettuare comunicazioni verbali e/o scritte, in contesti significativi scolastici ed extrascolastici, ad esempio:
argomenti di studio e di ricerca, anche avvalen- • visite a istituzioni, interviste a persone;
dosi di supporti specifici (schemi, mappe, presen- • spiegazioni effettuate in pubblico, esposizioni;
tazioni al computer...)
• relazioni su un compito svolto, un evento...;
Legge testi di vario genere e tipologia esprimen-
• moderare una riunione, un’assemblea o un lavoro di gruppo;
do giudizi e ricavandone informazioni.
• dare istruzioni ad altri; eseguire istruzioni altrui;
Scrive correttamente testi di tipo diverso (narra-
tivo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomenta- • narrare, recitare testi in contesti significativi (spettacoli, letture pubbliche, letture a bambini più giovani o ad anziani...).
tivo) adeguati a situazione, argomento, scopo, Individuare, selezionare e riferire informazioni da testi diversi continui e non continui e organizzarli in sintesi.
destinatario. Produrre testi per diversi scopi comunicativi, anche utilizzando a complemento canali e supporti diversi (musica, immagini, tecnologie),
Produce testi multimediali, utilizzando l’accosta- con il supporto dell’insegnante:
mento dei linguaggi verbali con quelli iconici e • narrazioni di genere diverso, poesie, testi per convincere (tesi, argomentazioni, pubblicità);
sonori.
• esposizioni, relazioni, presentazioni;
Comprende e usa in modo appropriato le parole
del vocabolario di base (fondamentale; di alto • manuali di istruzioni di semplici manufatti costruiti;
uso; di alta disponibilità). • regolamenti di giochi, della classe, della scuola;
Riconosce e usa termini specialistici in base ai • lettere non formali e formali per scopi diversi;
Livelli di padronanza
Nella Sezione C delle competenze chiave sono invece riportate le descrizioni dei
livelli di padronanza in cui, nel tempo, può evolvere il comportamento competente.
Ancora una volta, le rubriche di padronanza sono formulate a partire dai Traguardi,
assunti come evidenza. I cinque livelli rappresentano una guida all’osservazione
dell’evoluzione della competenza dai primi anni della primaria fino al termine del
ciclo; il livello 3 è fissato sui Traguardi alla fine della scuola primaria; il livello 5
sui Traguardi a fine ciclo, laddove utilizzabili. Ciò significa che auspichiamo, in li-
nea di massima, di poter osservare nella generalità degli alunni i comportamenti del
livello 1 nel primo biennio della scuola primaria; il livello 2 nei restanti anni; il li-
vello 3 nell’ultimo anno, ma anche nella scuola secondaria di primo grado; il livello
4 nella scuola secondaria; il livello 5 al termine della stessa.
Nulla vieta che vi siano alunni che, ad esempio, al secondo anno di primaria
evidenzino le condotte tipiche del livello 2, come potremmo avere alunni che, in
particolari condizioni e almeno per talune competenze, potrebbero evidenziare i
comportamenti del livello 1 o 2 al termine della primaria e finanche nella secon-
daria.
Ciò che interessa mettere in luce è che ogni livello riporta i comportamenti pre-
visti dai Traguardi, ma sviluppati con complessità e maturità diversa. Naturalmente
la nostra azione, fin dai primi giorni, avrà come scopo che tutti gli alunni conse-
guano, alla fine della primaria e alla fine del ciclo, i Traguardi così come previsti
dalle Indicazioni. Tuttavia, sappiamo che potrebbe non essere così per tutti gli allie-
vi e per tutte le competenze. Ciononostante, le formulazioni dei livelli sono effet-
tuate in termini positivi, perché nella descrizione della competenza va attestato
sempre ciò che gli alunni sanno e sanno fare, mai ciò che non sanno. La descrizione
della competenza è un’apertura di credito su ciò che le persone hanno acquisito,
anche se è poco. Questo non toglie che la scuola debba impegnarsi al massimo delle
sue possibilità perché il maggior numero di alunni consegua le mete più alte.
35
36
Competenza chiave
Comunicazione nella madrelingua
europea:
Livelli di padronanza
1 2 3 4 5
dai Traguardi per la fine dai Traguardi per la fine
della scuola primaria del primo ciclo
Interagisce in modo pertinente nel- Interagisce nelle diverse comunica- Partecipa a scambi comunicativi Partecipa in modo efficace a scam- Interagisce in modo efficace in di-
le conversazioni ed esprime in zioni in modo pertinente, rispet- (conversazione, discussione di bi comunicativi con interlocutori verse situazioni comunicative, attra-
modo coerente esperienze e vissu- tando il turno della conversazione. classe o di gruppo) con compa- diversi rispettando le regole della verso modalità dialogiche sempre
ti, con l’aiuto di domande stimolo. Ascolta testi di tipo diverso letti, gni e insegnanti rispettando il tur- conversazione e adeguando il regi- rispettose delle idee degli altri; uti-
Ascolta testi di tipo narrativo e di raccontati o trasmessi dai media, no e formulando messaggi chiari stro alla situazione. lizza il dialogo, oltre che come stru-
semplice informazione raccontati o riferendo l’argomento e le informa- e pertinenti, in un registro il più Interagisce in modo corretto con mento comunicativo, per appren-
letti dall’insegnante, riferendone zioni principali. possibile adeguato alla situazione. adulti e compagni modulando effi- dere informazioni ed elaborare
l’argomento principale. Ascolta e comprende testi orali cacemente la comunicazione a si- opinioni su problemi riguardanti
Espone oralmente argomenti ap- vari ambiti culturali e sociali.
Espone oralmente all’insegnante e presi dall’esperienza e dallo studio, “diretti” o “trasmessi” dai media tuazioni di gioco, lavoro cooperati-
ai compagni argomenti appresi da in modo coerente e relativamente cogliendone il senso, le informa- vo, comunicazione con adulti. Usa la comunicazione orale per
esperienze, testi sentiti in modo esauriente, anche con l’aiuto di do- zioni principali e lo scopo. Ascolta, comprende e ricava infor- collaborare con gli altri, ad esempio
comprensibile e coerente, con l’aiu- mande stimolo o di scalette e sche- Legge e comprende testi di vario mazioni utili da testi “diretti” e “tra- nella realizzazione di giochi o pro-
to di domande stimolo. mi-guida. tipo, continui e non continui, ne smessi”. dotti, nell’elaborazione di progetti e
individua il senso globale e le in- nella formulazione di giudizi su pro-
Legge semplici testi di vario genere Legge in modo corretto e scorre- Esprime oralmente in pubblico ar- blemi riguardanti vari ambiti cultu-
ricavandone le principali informa- vole testi di vario genere; ne com- formazioni principali, utilizzando gomenti studiati, anche avvalendosi
strategie di lettura adeguate agli rali e sociali.
zioni esplicite. prende il significato e ne ricava in- di ausili e supporti come cartelloni,
formazioni che sa riferire. scopi. schemi, mappe. Ascolta e comprende testi di vario
Scrive semplici testi narrativi relativi tipo “diretti” e “trasmessi” dai me-
a esperienze dirette e concrete, co- Utilizza alcune abilità funzionali allo Utilizza abilità funzionali allo stu- Ricava informazioni personali e di
dio: individua nei testi scritti infor- dia, riconoscendone la fonte, il
stituiti da una o più frasi minime. studio, come le facilitazioni presenti studio da fonti diverse: testi, ma- tema, le informazioni e la loro ge-
nel testo e l’uso a scopo di rinforzo mazioni utili per l’apprendimento nuali, ricerche in Internet, supporti
Comprende e usa in modo appro- di un argomento dato e le mette rarchia, l’intenzione dell’emittente.
fondamentale relativo alla quotidia- belle già predisposte. plici sintesi che sa riferire anche
zione anche dell’esposizione ora- con l’ausilio di mappe e schemi. ai compagni argomenti di studio e
nità. Legge semplici testi di letteratura le; acquisisce un primo nucleo di di ricerca, anche avvalendosi di sup-
Applica in situazioni diverse le co- per l’infanzia; ne sa riferire l’argo- Legge testi letterari di vario tipo e porti specifici (schemi, mappe, pre-
terminologia specifica.
noscenze relative al lessico, alla mento, gli avvenimenti principali ed tipologia che sa rielaborare e sinte- sentazioni al computer...).
esprime un giudizio personale su di Legge testi di vario genere facen- tizzare.
morfologia, alla sintassi fondamen- ti parte della letteratura per l’in- Usa manuali delle discipline o testi
tali da permettergli una comunica- essi. Scrive testi di diversa tipologia cor-
fanzia, sia a voce alta sia in lettura divulgativi (continui, non continui e
zione comprensibile e coerente. Scrive testi coerenti relativi alla retti e pertinenti al tema e allo scopo. misti) nelle attività di studio perso-
silenziosa e autonoma e formula
quotidianità e all’esperienza; opera su di essi giudizi personali. Produce semplici prodotti multi- nali e collaborative, per ricercare,
semplici rielaborazioni (sintesi, com- mediali con l’ausilio dell’insegnante raccogliere e rielaborare dati, infor-
pletamenti, trasformazioni). Scrive testi corretti ortografica-
e la collaborazione dei compagni. mazioni e concetti; costruisce sulla
mente, chiari e coerenti, legati
Utilizza e comprende il lessico d’al- all’esperienza e alle diverse occa- Comprende e utilizza un lessico ric- base di quanto letto testi o presen-
to uso tale da permettergli una sioni di scrittura che la scuola of- co, relativo ai termini d’alto uso e di tazioni con l’utilizzo di strumenti
fluente comunicazione relativa alla fre; rielabora testi parafrasandoli, alta disponibilità; utilizza termini spe- tradizionali e informatici.
quotidianità. completandoli, trasformandoli. cialistici appresi nei campi di studio.
▼
Livelli di padronanza
1 2 3 4 5
dai Traguardi per la fine dai Traguardi per la fine
della scuola primaria del primo ciclo
Varia i registri a seconda del desti- Capisce e utilizza nell’uso orale e Usa in modo pertinente vocaboli Legge testi letterari di vario tipo
natario e dello scopo della comuni- scritto i vocaboli fondamentali e provenienti da lingue differenti rife- (narrativi, poetici, teatrali) e comin-
cazione. quelli di alto uso; capisce e utilizza riti alla quotidianità o ad ambiti di cia a costruirne un’interpretazione,
Utilizza alcuni semplici termini spe- i più frequenti termini specifici le- tipo specialistico e ne sa riferire il collaborando con compagni e inse-
cifici nei campi di studio. gati alle discipline di studio. significato, anche facendo leva sul gnanti.
Individua nell’uso quotidiano termi- Riflette sui testi propri e altrui per contesto. Scrive correttamente testi di tipo
ni afferenti a lingue differenti. cogliere regolarità morfosintattiche Utilizza con sufficiente correttezza diverso (narrativo, descrittivo, espo-
e caratteristiche del lessico; ricono- e proprietà la morfologia e la sin- sitivo, regolativo, argomentativo)
Applica nella comunicazione orale sce che le diverse scelte linguistiche tassi in comunicazioni orali e scritte adeguati a situazione, argomento,
e scritta le conoscenze fondamen- sono correlate alla varietà di situa- di diversa tipologia, anche artico- scopo, destinatario.
tali della morfologia tali da consen- zioni comunicative. lando frasi complesse.
tire coerenza e coesione. Produce testi multimediali, utiliz-
È consapevole che nella comunica- Sa intervenire sui propri scritti zando in modo efficace l’accosta-
zione sono usate varietà diverse di operando revisioni. mento dei linguaggi verbali con
lingua e lingue differenti (plurilingui- quelli iconici e sonori.
smo). Comprende e usa in modo appro-
Padroneggia e applica in situazioni priato le parole del vocabolario di
diverse le conoscenze fondamen- base (fondamentale; di alto uso; di
tali relative all’organizzazione logi- alta disponibilità).
co-sintattica della frase semplice, Riconosce e usa termini specialistici
alle parti del discorso (o categorie in base ai campi di discorso.
lessicali) e ai principali connettivi.
Adatta opportunamente i registri
informale e formale in base alla si-
tuazione comunicativa e agli inter-
locutori, realizzando scelte lessicali
adeguate.
37
3. Le competenze chiave europee come quadro di riferimento unificante del curricolo
2 • La costruzione di un curricolo per competenze chiave, orientato alle Indicazioni
I livelli del curricolo rappresentano delle àncore, delle guide per l’osservazione
degli alunni in azione, al fine di poterne apprezzare lo sviluppo e l’evoluzione della
competenza nel tempo. Sono delle descrizioni a priori, per cui nessun allievo corri-
sponderà in maniera totale a quei profili: ogni alunno conseguirà un proprio profi-
lo, che sarà confrontato con il livello che meglio lo rappresenta e che gli sarà attri-
buito. Volendo, si potrebbe affinare la descrizione della competenza prevedendo
una rubrica dei “gradi” da collegare a ogni livello. Questo servirebbe a precisare se
l’alunno, rispetto alle enunciazioni del livello attribuitogli, si trova nella fascia più
alta, vicina al livello superiore, ovvero possiede le caratteristiche precisate nel livel-
lo al massimo grado di padronanza e complessità; oppure se si trova in una fascia
mediana, ossia possiede buona parte delle caratteristiche in modo completo; o, an-
cora, se l’alunno si trova a un livello base, e quindi possiede tutte le caratteristiche,
ma in modo essenziale; oppure, infine, se si trova a un livello iniziale, ossia possiede
alcune caratteristiche in modo molto essenziale, tale da essere molto vicino al livel-
lo precedente.
Il “grado” non è indispensabile nella valutazione della competenza, essendo suf-
ficienti i livelli. Serve unicamente a stabilire delle sfumature nella padronanza, in
un momento preciso in cui la si apprezza. Nella tabella seguente, si fornisce un
esempio possibile di rubrica dei “gradi”2.
TABELLA 2.4
2 Per altre considerazioni sulla costruzione del curricolo per competenze, si rimanda al testo di F. Da Re,
cit., cap. 3.
38
3 La griglia di osservazione per i compiti di realtà, le UDA e le prove di verifica della competenza sono
reperibili al link: http://www.francadare.it/wp/formato-per-la-redazione-di-unita-di-apprendimento,
oppure in F. Da Re, cit., pp. 117 e ss.
39
40
PROCESSO
CRITERI
DESCRITTORI E LIVELLI DI PADRONANZA
EVIDENZE
LIVELLO
CHIAVE DI
ATTRIBUITO
RIFERIMENTO
COMPETENZA
Interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli
altri.
Utilizza il dialogo, oltre che come strumento comunicativo, per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguar-
danti vari ambiti culturali e sociali.
Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti, nell’elaborazione di
5
progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.
Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro
gerarchia, l’intenzione dell’emittente.
Interagisce in modo efficace in
diverse situazioni comunicative, Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi,
rispettando gli interlocutori, le mappe, presentazioni al computer...).
regole della conversazione e os- Partecipa in modo efficace a scambi comunicativi con interlocutori diversi rispettando le regole della conversazione e adeguando
servando un registro adeguato il registro alla situazione.
al contesto e ai destinatari.
Interagisce in modo corretto con adulti e compagni modulando efficacemente la comunicazione a situazioni di gioco, lavoro co-
Ascolta e comprende testi di vario 4 operativo, comunicazione con adulti.
tipo “diretti” e “trasmessi” dai me-
Ascolta, comprende e ricava informazioni utili da testi “diretti” e “trasmessi”.
dia, riferendone il significato ed
esprimendo valutazioni e giudizi. Esprime oralmente in pubblico argomenti studiati, anche avvalendosi di ausili e supporti come cartelloni, schemi, mappe.
Espone oralmente all’insegnante Partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno
e ai compagni argomenti di stu- 3 e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.
dio e di ricerca, anche avvalen- Ascolta e comprende testi orali “diretti” o “trasmessi” dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.
dosi di supporti specifici (schemi,
LIVELLO
CHIAVE DI
ATTRIBUITO
RIFERIMENTO
COMPETENZA
Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per
ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti.
5 Costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici.
Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione, collaborando con compa-
gni e insegnanti.
Ricava informazioni personali e di studio da fonti diverse (testi, manuali, ricerche in Internet, supporti multimediali...), da cui deriva
4 semplici sintesi che sa riferire anche con l’ausilio di mappe e schemi.
Legge testi letterari di vario tipo e tipologia che sa rielaborare e sintetizzare.
Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando
Legge testi di vario genere e ti- strategie di lettura adeguate agli scopi.
pologia esprimendo giudizi e ri-
Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le
cavandone informazioni. 3
mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.
Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma. e for-
mula su di essi giudizi personali.
Legge in modo corretto e scorrevole testi di vario genere; ne comprende il significato e ne ricava informazioni che sa riferire.
Utilizza alcune abilità funzionali allo studio, come le facilitazioni presenti nel testo, e usa schemi, mappe e tabelle già predisposte a
2 scopo di rinforzo e recupero.
Legge semplici testi di letteratura per l’infanzia; ne sa riferire l’argomento, gli avvenimenti principali ed esprime un giudizio perso-
nale su di essi.
1 Legge semplici testi di vario genere ricavandone le principali informazioni esplicite.
Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argo-
5 mento, scopo, destinatario.
▼ 1 Scrive semplici testi narrativi relativi a esperienze dirette e concrete, costituiti da una o più frasi minime.
41
3. Le competenze chiave europee come quadro di riferimento unificante del curricolo
42
CRITERI
DESCRITTORI E LIVELLI DI PADRONANZA
EVIDENZE
LIVELLO
CHIAVE DI
ATTRIBUITO
RIFERIMENTO
COMPETENZA
Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità).
Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.
Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte
lessicali adeguate.
5 Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comu-
nicativo.
Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-
sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con
maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
Comprende e usa in modo ap- Comprende e utilizza un lessico ricco, relativo ai termini d’alto uso e di alta disponibilità; utilizza termini specialistici appresi nei
propriato le parole del vocabo- campi di studio.
lario di base (fondamentale; di Usa in modo pertinente vocaboli provenienti da lingue differenti riferiti alla quotidianità o ad ambiti di tipo specialistico e ne sa
alto uso; di alta disponibilità). 4 riferire il significato, anche facendo leva sul contesto.
Riconosce e usa termini speciali- Utilizza con sufficiente correttezza e proprietà la morfologia e la sintassi in comunicazioni orali e scritte di diversa tipologia, anche
stici in base ai campi di discorso. articolando frasi complesse.
Riconosce il rapporto tra varietà Sa intervenire sui propri scritti operando revisioni.
linguistiche/lingue diverse (pluri-
linguismo) e il loro uso nello spa- Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini spe-
zio geografico, sociale e comuni- cifici legati alle discipline di studio.
cativo. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte
Padroneggia e applica in situa- 3 linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative.
zioni diverse le conoscenze fon- È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo).
damentali relative al lessico, alla Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase sem-
Utilizza e comprende il lessico d’alto uso tale da permettergli una fluente comunicazione relativa alla quotidianità.
Varia i registri a seconda del destinatario e dello scopo della comunicazione.
2 Utilizza alcuni semplici termini specifici nei campi di studio.
Individua nell’uso quotidiano termini afferenti a lingue differenti.
Applica nella comunicazione orale e scritta le conoscenze fondamentali della morfologia tali da consentire coerenza e coesione.
Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario fondamentale relativo alla quotidianità.
1 Applica in situazioni diverse le conoscenze relative al lessico, alla morfologia, alla sintassi fondamentali da permettergli una comu-
nicazione comprensibile e coerente.
3. Le competenze chiave europee come quadro di riferimento unificante del curricolo
Il fatto che le evidenze (sotto forma di Traguardi) siano chiaramente scritte nelle
Indicazioni e fissate in tappe definite è di grande utilità per il lavoro didattico, poi-
ché se quotidianamente, fin dai primi anni, strutturiamo in modo sistematico, con-
sapevole e intenzionale dei compiti centrati su quelle condotte, avremo certamente
maggiori possibilità che gli alunni le acquisiscano.
Assumere i Traguardi come evidenze nel curricolo ci permette di averli sempre
presenti nella progettazione dei percorsi didattici.
Facciamo qualche esempio.
Di seguito, osserviamo come i Traguardi di lingua italiana relativi all’oralità,
nelle Indicazioni, evolvono dalla fine della scuola primaria alla fine del primo
ciclo.
Essi, nel curricolo, fanno capo alla competenza culturale “Padroneggiare gli stru-
menti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunica-
tiva verbale in vari contesti”, che è inserita nella competenza chiave: “Comunica-
zione nella madrelingua”.
TABELLA 2.6
43
In una parola, i Traguardi, pur riferendosi alle discipline, mirano allo sviluppo
della competenza – competenza culturale – che dovrà sostenere le competenze chia-
ve. Ciò significa che, per loro natura, travalicano lo stretto confine delle discipline
e, per essere conseguiti, devono essere agiti. La competenza, infatti, è definita anche
come «sapere agito in un contesto».
Il curricolo così organizzato, qualora se ne ravvisasse l’utilità, potrebbe anche
essere declinato rispetto alle abilità e alle conoscenze, anno per anno, per impostare
il piano di lavoro degli insegnanti nelle diverse classi4.
Questi esempi, tuttavia, si riferiscono alla struttura generale del curricolo, quella
che descrive i risultati di apprendimento in termini di conoscenze, abilità, compe-
tenze, e che rileva le “evidenze” e le struttura in livelli di padronanza. Un prodotto
così congegnato, che discende direttamente dal dettato delle Indicazioni, potrebbe
essere adottato – virtualmente – da tutte le scuole d’Italia.
Il curricolo vero e proprio, nella sua interezza, invece, deve essere completato dai
singoli Collegi dei Docenti, che ne hanno la diretta responsabilità, e contestualizza-
to nella realtà territoriale. Ciò che rende completo e concreto il curricolo è la for-
mulazione, a partire dalla cornice generale, di compiti significativi, unità di appren-
dimento, percorsi didattici, prove di verifica della competenza, tutti dotati di criteri
e strumenti per l’osservazione e la valutazione. Anche l’organizzazione di ambienti
di apprendimento idonei e l’indicazione delle strategie didattiche ritenute efficaci
fanno parte della struttura definitiva del curricolo. Tali ambienti, tecniche e stru-
menti didattici perseguono, nella quotidianità della classe, gli indirizzi e i Traguardi
fissati nel curricolo generale. Possiamo dire, con una metafora, che gli strumenti e
i percorsi didattici, come i pezzi di un puzzle, vanno a coprire il disegno stabilito dal
curricolo generale.
4 Un esempio di curricolo per competenze chiave, articolato anno per anno, a partire da quello gene-
rale già citato, è reperibile al link: http://www.francadare.it/wp/modelli-di-curricoli-per-competenze-
chiave-articolati-anno-per-anno.
44
2) articola le competenze in abilità (nel nostro caso attingendo dagli obiettivi per i
Traguardi delle Indicazioni Nazionali) e in conoscenze; sarebbe operazione estre-
mamente utile, nell’ambito dell’individuazione delle abilità e delle conoscenze,
stabilire anche i saperi essenziali (in termini di concetti, conoscenze) e i contenuti
irrinunciabili; non tutto si può fare nel tempo a disposizione, quindi bisogna
scegliere i contenuti che assolutamente devono diventare conoscenze, sostenere
le abilità, alimentare le competenze;
3) agisce in modo che le competenze che attingono dalle discipline vengano riferite
e “incastonate” nelle competenze chiave europee di riferimento. In questo modo
le competenze “disciplinari” diventano specificazioni e declinazioni delle com-
petenze chiave, che sono a buon diritto quelle da perseguire, rappresentando il
fine e il significato dell’apprendimento;
45
46
47
FORMULAZIONE
CURRICOLO COMPETENZE
PER COMPETENZE TRAGUARDI OBIETTIVI
CHIAVE
COMPETENZE
CHIAVE
COMPETENZE
CULTURALI DI
BASE
COMPITI UNITÀ DI
EVIDENZE
SIGNIFICATIVI APPRENDIMENTO
ABILITÀ CONOSCENZE
RUBRICHE
DESCRIZIONE DEI DI VALUTAZIONE
LIVELLI DI PADRONANZA DEI COMPITI
DISCIPLINE DELLA COMPETENZA
GRIGLIE DI
OSSERVAZIONE;
COMPITI/UDA
COMPITI UNITÀ DI
SIGNIFICATIVI APPRENDIMENTO
RUBRICHE DI GRIGLIE DI
VALUTAZIONE OSSERVAZIONE
48 DIARI DI BORDO
49
Il primo passaggio, è quello che nelle Indicazioni conclude il paragrafo Per una
nuova cittadinanza:
Il testo indica le relazioni che intercorrono, ad esempio, tra storia, arte e lettera-
tura per la comprensione e la costruzione dell’identità collettiva. Se analizziamo il
presente alla luce delle trasformazioni storiche, leggendo la storia attraverso strut-
ture e quadri di civiltà, potremo cogliere le “costanti” che attraversano l’esperienza
umana nel tempo e nello spazio. Le arti, la musica, la letteratura appartengono alle
strutture culturali e determinano con quali forme le civiltà si sono espresse. L’invito
è, piuttosto che proporre storia dell’arte, indagare l’arte nella storia mettendo in
risalto come lingua, arte, letteratura siano, insieme alle tradizioni e alle consuetudi-
ni sociali, tratti distintivi dell’identità collettiva, così come si è determinata nel
tempo e nella storia.
Il secondo passaggio significativo si trova nel paragrafo Per un nuovo umanesi-
mo delle Indicazioni Nazionali e costituisce, nella sua interezza, un limpido indiriz-
zo metodologico.
50
51
Negli ultimi decenni, infatti, discipline una volta distanti hanno collaborato nel rico-
struire un albero genealogico delle popolazioni umane e nel tracciare i tempi e i
percorsi delle grandi migrazioni con cui il pianeta è stato popolato. La genetica, la
linguistica, l’archeologia, l’antropologia, la climatologia, la storia comparata dei miti e
delle religioni hanno cominciato a delineare una storia globale dell’umanità. Da parte
loro, la filosofia, le arti, l’economia, la storia delle idee, delle società, delle scienze e
delle tecnologie stanno mettendo in evidenza come le popolazioni umane abbiano
sempre comunicato fra loro e come le innovazioni materiali e culturali siano sempre
state prodotte da una lunga storia di scambi, interazioni, tradizioni. A loro volta, le
scienze del vivente oggi allargano ancora di più questo quadro: le collaborazioni fra
genetica, paleontologia, embriologia, ecologia, etologia, geologia, biochimica, biofisica,
ci danno per la prima volta un quadro delle grandi tappe della storia della vita sulla
terra e mostrano la stretta interdipendenza fra tutte le forme viventi.
L’elaborazione dei saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo
planetario, definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale, è dunque la
premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale,
europea e planetaria. Oggi la scuola italiana può proporsi concretamente un tale
obiettivo, contribuendo con ciò a creare le condizioni propizie per rivitalizzare gli
aspetti più alti e fecondi della nostra tradizione. Questa, infatti, è stata ricorrente-
mente caratterizzata da momenti di intensa creatività – come la civiltà classica greca
e latina, la Cristianità, il Rinascimento e, più in generale, l’apporto degli artisti, dei
musicisti, degli scienziati, degli esploratori e degli artigiani in tutto il mondo e per
tutta l’età moderna – nei quali l’incontro fra culture diverse ha saputo generare l’idea
di un essere umano integrale, capace di concentrare nella singolarità del microco-
smo personale i molteplici aspetti del macrocosmo umano.
2. S
uggerimenti per l’individuazione dei macroambiti di indagine
e la costruzione di percorsi didattici
Compiti significativi e Unità di Apprendimento, organizzati intorno a grandi
ambiti e centrati sulle competenze chiave e culturali da sviluppare negli alunni della
scuola dell’infanzia e della scuola primaria e secondaria di primo grado, possono e
debbono includere abilità e conoscenze “ordinarie”. Queste ultime interessano tutte
le discipline e nella scuola si affrontano anche con la didattica tradizionale, incen-
trata sulla lezione, l’esercitazione e l’attenzione alle singole materie di studio.
52
TABELLA 3.1
Competenze
Gradi
MACROAMBITI chiave Discipline coinvolte
di scuola
sollecitate
Conoscenza Tutte Lingua e lingue Scuola dell’infanzia
di sé e relazioni Scienze e Tecnologia Scuola primaria
con l’altro Geografia, Storia, Religione, Scuola secondaria
Educazione fisica, Arte, Musica di prima grado
Cittadinanza e Costituzione
La conoscenza di sé attraversa tutto il percorso scolastico: dalle esplorazioni del proprio corpo e delle sue possi-
bilità nella scuola dell’infanzia, all’analisi delle potenzialità e dei limiti nella scuola primaria, fino alla conoscenza di sé
più profonda, con la riflessione sui sentimenti, gli atteggiamenti, le scelte, che si affronta a partire dalla fine della
primaria e per tutta la secondaria. La conoscenza di sé non può prescindere dalla relazione con l’altro, dall’altro
più prossimo (fratelli, amici, compagni, adulti di riferimento) fino all’altro “lontano”: popoli differenti, lingue diverse.
La conoscenza di sé in relazione con l’altro passa attraverso la presa di coscienza delle trasformazioni che rendo-
no diversi noi stessi nel tempo e delle diversità che ci distinguono dagli altri. Noi tutti siamo “diversi” per l’altro. La
diversità è un aspetto della storia e della vicenda umana (ma anche nei comportamenti animali) che si presta a
molte riflessioni in tutti i gradi di scuola.
53
Competenze
Gradi
MACROAMBITI chiave Discipline coinvolte
di scuola
sollecitate
Il sé, l’altro, Tutte Tutte Tutti
le idee,
il pensiero critico
Collegato alla conoscenza di sé in rapporto con l’altro, è il tema della relazione con le diversità di punti di vista e
di opinioni, con i fattori che contribuiscono alla formazione delle idee e delle opinioni, alla costruzione delle cre-
denze, fino a determinare le scelte. Rientra in questo ambito l’esame dei meccanismi di costruzione delle idee e
delle opinioni collettive, utilizzate dai mezzi di informazione, pubblicità, gruppi di pressione o di potere. L’analisi può
spaziare dai mezzi di convincimento “familiari”, come le discussioni e i dibattiti in classe o in famiglia, fino alla pub-
blicità, ai mezzi di informazione, alle modalità di costruzione di consenso di gruppi di potere e di governo nel
tempo e nello spazio. È chiaro che tutte queste attività sono finalizzate alla costruzione di competenze sociali e
civiche, pensiero critico, competenze comunicative e di consapevolezza ed espressione culturale.
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Competenze
Gradi
MACROAMBITI chiave Discipline coinvolte
di scuola
sollecitate
Il proprio corpo, Tutte Tutte Tutti
il benessere,
la salute
La conoscenza scientifica del proprio corpo dovrebbe avere la principale finalità di sollecitare stili di vita rispettosi
della sua integrità e della sua salute. I temi di salute e sicurezza, che rientrano, tra l’altro, tra i diritti fondamentali
delle persone, possono alimentare indagini molto ricche, articolate e trasversali rispetto alle discipline.
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Competenze
Gradi
MACROAMBITI chiave Discipline coinvolte
di scuola
sollecitate
Gruppi umani, società, Tutte Lingua e lingue Tutti
organizzazioni sociali Scienze e Tecnologia
Relazioni interne ai gruppi Geografia, Storia, Religione
sociali e tra gruppi sociali,
popoli, nazioni; rapporto Matematica
tra territorio e insediamenti Cittadinanza e Costituzione
umani e loro organizzazioni
Distribuzione Tutte Lingua e lingue Tutti
delle risorse Scienze e Tecnologia
Forme di economia, Geografia, Storia, Religione
approvvigionamento,
accumulo e distribuzione Matematica
delle ricchezze all’interno Cittadinanza e Costituzione
dei gruppi sociali, delle
nazioni, a livello planetario;
relazioni tra economia e
territorio; tra economia e
organizzazioni sociali e
politiche
Cultura, religiosità, Tutte Tutte Tutti
comunicazione
ed espressione nel
tempo e nello spazio
Religioni, usanze, tradizioni,
arti, musica, letteratura;
scienza; relazione tra
espressioni culturali,
religiose e organizzazioni
politiche e sociali,
territorio, contesto storico;
relazioni tra religione,
scienza, cultura e società;
tra arte, società, politica
3. Le mappe concettuali
A ben guardare, i grandi temi esemplificati sopra si possono individuare già co-
struendo le mappe concettuali di storia, geografia, scienze, intese come le discipline
che più delle altre sono coinvolte nell’indagine dell’universo e delle relazioni che
l’uomo ha stabilito con esse.
I nodi concettuali delle mappe rendono evidenti le relazioni interne alla discipli-
na, ma anche i possibili collegamenti con tutte le altre e, quindi, i percorsi didattici
che possono interessare tutto il curricolo e animare le indagini nei compiti signifi-
cativi e nelle Unità di Apprendimento.
Di seguito, riportiamo gli esempi delle mappe concettuali di storia, geografia e
scienze, ciascuna completata da una premessa che esplicita le relazioni delle disci-
pline con i Traguardi delle Indicazioni e con il curricolo per competenze, e che in-
dica alcuni possibili percorsi interdisciplinari.
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TRAGUARDI PER ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA ALLA FINE DEL PRIMO CICLO
LO SVILUPPO • L'alunno riconosce elementi significativi del passato del suo am- • L'alunno si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici
DELLE COMPETENZE biente di vita. anche mediante l’uso di risorse digitali.
• Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce • Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche
storiche presenti nel territorio e comprende l'importanza del pa- digitali – e le sa organizzare in testi.
trimonio artistico e culturale. • Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale me-
• Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, todo di studio,
periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, perio- • Espone oralmente e con scritture – anche digitali – le conoscenze
dizzazioni. storiche acquisite operando collegamenti e argomentando le pro-
• Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. prie riflessioni.
• Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usan- • Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del
do le concettualizzazioni pertinenti. presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i proble-
• Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. mi fondamentali del mondo contemporaneo.
• Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. • Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della
storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali
• Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche alla formazione dello Stato unitario fino alla nascita della Repub-
57
3. Le mappe concettuali
PROFILO FINALE – • Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri,
per riconoscere apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta
58
DIMENSIONI PREVALENTI i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli
altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento
il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
• Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva e interpreta ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
rie, latifondo) che indica il superamento dell’agricoltura volta a nutrire direttamente coloro che lavorano la terra, per diventare, invece,
sfruttamento del lavoro dei contadini per il mantenimento dei proprietari e per fornire cibo alle città. Interessa i processi di meccanizza-
zione dell’agricoltura, la sua industrializzazione, fino alle questioni odierne della globalizzazione e delle colture geneticamente modificate.
L’analisi interessa quindi anche in questo caso i rapporti sociali e politici, le religioni, le culture, i processi migratori...
La rivoluzione industriale è un processo che comincia con la nascita dei borghi medievali, che si sviluppa a partire dal XVII secolo e che
ha il suo primo picco nel XVIII secolo, in alcuni Paesi, Inghilterra in primis. Tuttavia, da quel periodo, fino ai giorni nostri, si susseguono suc-
cessive rivoluzioni industriali che interessano via via, in forma variabile, i vari Paesi dell’Occidente.
Il processo di mondializzazione trae le prime origini dalle scoperte geografiche e dalla moltiplicazione delle fonti di approvvigionamento e dallo
POLITICA
• gruppo/clan
• città/polis
• forme di governo CULTURA
• forme di Stato • arte/architettura
ECONOMIA
59
3. Le mappe concettuali
• ...
TABELLA 3.3
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COMPETENZA CHIAVE Competenze in matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
DI RIFERIMENTO
COMPETENZE CHIAVE Consapevolezza ed espressione culturale; Competenze sociali e civiche; Spirito di iniziativa e intraprendenza; Imparare a imparare; tutte
IN CONCORRENZA
COMPETENZE CULTURALI • Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed elementi relativi all’ambiente di vita, al paesaggio naturale e antropico.
• Individuare trasformazioni nel paesaggio naturale e antropico.
• Rappresentare il paesaggio e ricostruirne le caratteristiche anche in base alle rappresentazioni; orientarsi nello spazio fisico e nello spazio
rappresentato.
TRAGUARDI PER ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA ALLA FINE DEL PRIMO CICLO
LO SVILUPPO • L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografi- • Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in
DELLE COMPETENZE che, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche; sa orientare
• Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geo- una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di ri-
grafiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e ferimento fissi.
carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. • Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie attuali e
• Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartogra- d’epoca, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici,
fiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-lettera- dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare effica-
rie). cemente informazioni spaziali.
3 • Integrazione dei saperi per lo sviluppo delle competenze
• Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, • Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in parti-
monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani...) colare a quelli italiani, gli elementi fisici significativi e le emergenze
storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e
• Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, colli- culturale da tutelare e valorizzare.
na, pianura, vulcanici...) con particolare attenzione a quelli italiani, e
riconosce analogie e differenze con i principali paesaggi europei e • Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello
di altri continenti. spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell’uomo sui siste-
mi territoriali alle diverse scale geografiche.
• Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasforma-
zioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.
PROFILO FINALE – Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri,
per riconoscere e apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta
DIMENSIONI PREVALENTI i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri
per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavo-
ro iniziato da solo o insieme ad altri.
• Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibili-
tà delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situa-
zioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si
prestano a spiegazioni univoche.
• Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva e interpreta ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
▼
SNODI ESSENZIALI • Orientamento nello spazio
• Rappresentazione dello spazio
• Paesaggi naturali e loro caratteristiche: dai micro paesaggi prossimi dell’ambiente di vita (pianura, montagna, collina...) ai macropaesaggi a
livello planetario: orografia, idrografia, climatologia
• Paesaggi naturali e antropici; paesaggio e intervento umano nel tempo e nello spazio: interdipendenze e conseguenze
• Occupazione umana del territorio e suddivisione politico-amministrativa
• La Terra nell’Universo
La geografia è disciplina definita di “cerniera” tra saperi differenti. Ha molto in comune con le Scienze della Terra (come ambiti di indagine),
con la matematica (nel linguaggio spesso utilizzato) e con la tecnologia (negli strumenti usati). È accomunata alla storia, quando si analiz-
zano le scelte umane nel tempo e nello spazio e l’interazione dell’uomo con l’ambiente e il territorio nel corso della sua evoluzione.
Poiché definisce lo spazio in cui l’umanità si muove, ha relazioni anche con le arti, l’educazione religiosa, le relazioni umane e sociali. Con-
tribuisce, pertanto, alla costruzione di tutte le competenze chiave.
GEOGRAFIA
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PAESAGGIO PAESAGGIO SPAZIO LA TERRA
ORIENTAMENTO
NATURALE MODIFICATO RAPPRESENTATO E L’UNIVERSO
CLIMATOLOGIA GEOGRAFICHE
MIGRAZIONI; USO INURBAMENTO INSEDIAMENTI CARTE GRAVITAZIONALE
AGRICOLO DEL SUOLO; VIE DI INDUSTRIALI; GEOGRAFICHE (fasi lunari, maree,
DEFORESTAZIONE; COMUNICAZIONE ATTIVITÀ ESTRATTIVE; mese lunare...)
GEOGRAFIA REGIMENTAZIONE TRASFORMAZIONE
FISICA ACQUE... FONTI ENERGETICHE; PLASTICI,
SITI ARCHEOLOGICI, PIANETI, STELLE,
MAPPAMONDI,
CULTURALI... COSTELLAZIONI
TELLURI
SUDDIVISIONE POLITICO-
AMMINISTRATIVA DEL TERRITORIO
(confini; Stati, Regioni... )
TRAGUARDI PER ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA ALLA FINE DEL PRIMO CICLO
LO SVILUPPO • L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il • L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svol-
DELLE COMPETENZE mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede gersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause;
succedere. ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite.
• Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’in- • Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fe-
segnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo nomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a
svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi semplici formalizzazioni.
personali, propone e realizza semplici esperimenti. • Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a li-
• Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, re- velli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue poten-
gistra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. zialità e dei suoi limiti.
• Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce • Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della sua
rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fon-
semplici modelli. damentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici
• Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organi- contesti ambientali.
smi animali e vegetali. • È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del ca-
63
3. Le mappe concettuali
PROFILO FINALE – • Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri,
per riconoscere e apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpre-
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DIMENSIONI PREVALENTI ta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli
altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento
il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
• Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibili-
tà delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situa-
zioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si
prestano a spiegazioni univoche.
• Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva e interpreta ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
SNODI ESSENZIALI • Metodo scientifico
• Energia
• Materia
• Fenomeni fisici e chimici
• Trasformazioni
• Sistemi: viventi; non viventi
• Ecosistemi
• Interdipendenza uomo/ambiente e conseguenze dell’azione umana nell’ambiente
• Sistema uomo: organismo umano, salute e stili di vita, relazione con l’ambiente
• Potenzialità e limiti della scienza e della tecnologia
3 • Integrazione dei saperi per lo sviluppo delle competenze
• Complessità
NESSI INTERDISCIPLINARI • Matematica
• Tecnologia
• Geografia
• Storia
• Arte
• Musica
La complessità delle scienze è visibile dalla mappa a pag. 67, che si limita all’architettura generale della disciplina, evidenziando
alcuni suoi aspetti che possono venire sviluppati e coprire grossa parte del curricolo. Ogni nodo di quella mappa si presta a essere espan-
so e a diventare, a sua volta, una nuova mappa, con le sue relazioni e specificazioni. Si possono inferire anche i possibili nessi interdi-
sciplinari che dipartono da questa e dalle altre mappe per collegare i campi del sapere. In questo modo si possono strutturare Unità di
Apprendimento che, a partire da problemi e da ambiti di indagine, percorrendo i nodi delle mappe, attraverso l’esperienza, la sperimen-
tazione, la scoperta, la progettualità, costruiscano le competenze culturali di base e le competenze chiave.
FIGURA 3.3 SCIENZE - MAPPA CONCETTUALE
SCIENZE
METODO SCIENTIFICO
Ipotesi, raccolta dati,
verifica, conclusioni.
MECCANICA,
FORME CHIMICA, SOLARE, NON VIVENTI UNICELLULARI
ELEMENTI STRUTTURE
EOLICA, Eubatteri
TERMICA,
GEOTERMICA, Archibatteri
SOLARE,
COMPOSTI FATTORI Protisti unicellulari
ELETTRICA, IDRICA, FATTORI BIOTICI
NUCLEARE BIOMASSE, ABIOTICI
MAREMOTRICE MISCUGLI Protisti
FONTI PLURICELLULARI
Rinnovabili SUOLO, CICLI VITALI pluricellulari
(produzione) FOSSILI,
ENERGIA
TEMPERATURA INTERAZIONI -
TRASFORMAZIONI
RIMEDI
Riciclaggio
Riforestazione SQUILIBRI Anatomia Igiene e stili
UOMO/AMBIENTE; ECOSISTEMI
Ripopolamento Inquinamento Fisiologia di vita
INTERDIPENDENZA E
Uso energie rinnovabili Deforestazione TRASFORMAZIONI INDOTTE;
Parchi e aree protette Spreco di risorse SISTEMA
TECNOLOGIA ED
e di energia UOMO
Minacce alla biodiversità ECOSISTEMI
65
4 Realizzare il curricolo
e sviluppare competenze
attraverso la didattica
quotidiana
66
pratiche relativi a un settore di lavoro o di studio; [...] descritte come teoriche e/o
pratiche»1.
Perché “un’informazione” diventi “conoscenza”, è necessaria un’operazione,
consapevole o inconsapevole, da parte di chi apprende, di assimilarne il contenuto
ai propri schemi mentali e alla propria esperienza. Quando ciò accade, si concretizza
la conoscenza, che non sarà più cancellata dalla mente e vi rimarrà stabilmente.
In pratica, perché un discente assimili le informazioni, queste ultime devono ri-
vestire senso, valore, significato, curiosità, interesse, utilità ai suoi occhi. Non è
necessario che siano presenti tutte queste caratteristiche, generalmente la presenza
di una innesca le altre. I fattori che più di altri contribuiscono a favorire gli elementi
di motivazione che abbiamo citato sono: la passione di chi insegna, che è contagio-
sa; la relazione empatica che il docente riesce a stabilire con la classe; il fatto che
egli sia un adulto di cui l’allievo si fida e che stima; proposte didattiche che rispet-
tino le diverse modalità di apprendere e che siano contestualizzate nell’esperienza;
un ambiente di relazione non ostile, ma improntato a una convivenza corretta e
rispettosa, anche tra alunni.
Tutti noi che lavoriamo nella scuola sappiamo – se ci pensiamo onestamente –
che spendiamo molta parte del nostro tempo e delle nostre energie a “trasmettere”
agli allievi informazioni che non sopravviveranno all’interrogazione, all’anno sco-
lastico, al corso di studi. A tutti noi sarà capitato di chiedere agli alunni, all’inizio
dell’anno scolastico, che cosa avessero fatto relativamente a un certo argomento.
Generalmente, se gli alunni erano già stati con noi l’anno precedente, la risposta
può essere: «Non mi ricordo»; se, invece, la classe è per noi nuova, la risposta più
probabile sarà: «Niente». Gli alunni sono onesti e sinceri. “Niente” rappresenta la
mancanza di quel lavoro di assimilazione che avrebbe dovuto trasformare l’infor-
mazione in conoscenza. Eppure, intorno a quelle informazioni riprodotte dagli
alunni nelle interrogazioni e nei compiti in classe, i docenti avranno espresso valu-
tazioni di profitto e assunto decisioni intorno alla carriera scolastica degli allievi.
Non dobbiamo pensare che ciò accada solo ai nostri alunni per chissà quale deca-
dimento dei tempi e dei costumi. La medesima cosa è accaduta anche a noi che, se
ci riflettiamo, non ricordiamo poi molte delle informazioni o anche delle strumen-
talità che a scuola abbiamo studiato ed esercitato. Fatti storici, costrutti grammati-
cali o matematici, informazioni scientifiche sopravvivono sicuramente nella nostra
mente come “etichette”, ma sono povere di spessore sostanziale. Ciò che importa,
però, è che se non ricordiamo con precisione la collocazione temporale della Guerra
dei cent’anni, le cause scatenanti e le parti interessate, sappiamo dove reperire la
fonte autorevole per recuperare l’informazione, se essa dovesse interessarci. Un po’
più complesso è il recupero di abilità (Come si calcola un sistema di equazioni?
Come si affronta un polinomio? Una funzione? Una costruzione sintattica in lati-
no?). In questo caso dovremmo ripassare in maniera più approfondita le conoscen-
ze, ma anche le procedure, ed esercitarle nuovamente.
1 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea (2008/C 111/01), cit.
67
Molti dei nostri ragazzi che esercitano queste tecniche non è detto che le abbiano
acquisite consapevolmente, come vere e proprie abilità. Ad esempio, il fatto di sen-
tirli dire rispetto a un calcolo: «Mi è venuto giusto, che fortuna!», dovrebbe indurci
a pensare che, forse, si è innescato una automatismo di calcolo, ma non una rifles-
sione metacognitiva rispetto al significato di quell’operazione.
La nostra preoccupazione maggiore, quindi, è di selezionare le informazioni irri-
nunciabili – quelle che a ogni costo devono diventare conoscenza in modo da sorreg-
gere le abilità e le competenze – e su queste imbastire percorsi didattici improntati al
lavoro concreto, alla sperimentazione, alla discussione, alla riflessione e alla ricerca.
Nel contempo, ci sforzeremo di fornire agli alunni: strategie e metodi per imparare,
reperire e valutare le informazioni, organizzarle e recuperarle; strategie di pianifica-
zione e progettazione, di soluzioni di problemi, di organizzazione e di decisione.
Dato che la competenza è un costrutto sociale – e a noi interessa, tra le finalità
principali, che i nostri alunni maturino la capacità di convivere, partecipare, lavo-
rare proficuamente nella comunità –, il lavoro di gruppo, la discussione, il supporto
tra pari dovrebbero figurare tra le modalità più praticate di lavoro.
Dovremmo sempre potere rispondere alla domanda, espressa o inespressa, degli
alunni che ci chiedono e si chiedono: «Perché dovrei imparare queste cose?». Tale
domanda, lungi dall’essere impertinente e oziosa, è una legittima richiesta di senso
e di valore. Dato che la cultura possiede tanto un valore quanto un senso, spetta a
noi veicolarli in modo che i ragazzi li riconoscano.
Qual è il senso di una poesia, di un brano di musica, di un’opera d’arte? Che cosa
sono in grado di dire a chi vi si accosta? Che cosa voleva esprimere l’autore nel
tempo in cui l’ha realizzata, e quali messaggi universali vi sono contenuti?
Quali atteggiamenti, comportamenti, stili di vita possono evocare un fenomeno
naturale, una conoscenza scientifica o tecnologica? Quali scelte personali e collet-
tive potrebbero consigliare?
Non ci sono saperi “inutili”. È compito nostro proporli ai giovani in modo che
essi ne rinvengano utilità e valore.
2 T. Booth, M. Ainscow, L’Index per l’inclusione, Erickson, Trento 2008, pp. 79 e ss.
68
69
3. La lezione frontale
Lungi dall’essere cancellata, la lezione resta un valido strumento didattico, ac-
canto ad altri, purché usata con sapienza e coerentemente inserita nella progetta-
zione curricolare. Non può essere lo strumento prevalente del docente, perché non
si perseguirebbe l’obiettivo di costruire competenze, ma rappresenta comunque un
mezzo utile e talvolta necessario, per esempio, per i seguenti scopi:
• dare informazioni necessarie a iniziare un laboratorio o, in itinere, a continuare il
lavoro;
• tenere la tessitura di percorsi laboratoriali, di Unità di Apprendimento, attraverso
il “filo narrativo” che colloca tutti i percorsi esperienziali in un contesto: ad esem-
pio, in storia, in letteratura, ma anche in altri ambiti, la lezione serve a garantire
il quadro di riferimento, il filo conduttore di contesto in cui le esperienze vengono
collocate (la collocazione spazio-temporale, il periodo storico...);
• portare a modello generale, a teoria, le diverse esperienze laboratoriali, garantendo
il processo di generalizzazione e di rappresentazione che necessariamente la scuola
deve accompagnare;
• fornire istruzioni su procedure, su come e dove reperire dati e notizie o, semplice-
mente, in assenza di tempo sufficiente, garantire una quantità rilevante di infor-
mazioni necessarie.
Si tenga presente, però, che le informazioni verbali sono più “fragili” e quindi,
per renderle maggiormente accessibili e significative, sono sempre necessari alcuni
accorgimenti per arricchire la lezione:
• far precedere la lezione da un “sommario” riassuntivo del suo contenuto: ciò
serve da “anticipatore cognitivo”, proprio come i trailer dei film o delle fiction a
episodi;
• innescare curiosità attraverso domande, interrogativi, aneddoti, esemplificazioni;
• contestualizzare il più possibile le informazioni con esempi di esperienza;
• utilizzare ausili visivi: LIM, slide, diapositive, filmati, grafici, tabelle...;
• modulare il tono della voce, sottolineando i passaggi della lezione;
• ricorrere a un pizzico di istrionismo, che giova sempre, specie se si legge un pezzo
letterario o si spiega la storia, ma anche se si introduce un argomento di scienze
o di matematica. L’utilizzo della mimica, della voce, dello humor, delle strategie
narrative per indurre “suspence” suscitano maggiore curiosità;
• sollecitare, mentre si spiega, la partecipazione degli alunni attraverso domande,
richieste di pareri, o puntando sulla loro esperienza;
• muoversi tra i banchi, perché il movimento mantiene più alta la soglia di attenzione;
• lasciare spazio e suscitare interrogativi, curiosità, che stimoleranno negli alunni
domande o desiderio di approfondimento;
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71
Tu sei un agente di viaggi e devi convincere tutti noi della classe, che siamo tuoi
clienti, a comprare un biglietto per un viaggio in Francia. La prossima settimana do-
vrai fare una presentazione, tenendo conto che tra di noi ci sono persone con inte-
ressi sulla Francia potenzialmente differenti: a qualcuno interessano il paesaggio e le
risorse naturali; a qualcun altro interessa l’economia; ad altri ancora le opportunità
turistiche; qualcuno, invece, si interessa di arte e di storia. Utilizza tutti gli strumenti
che ritieni utili a supporto della tua presentazione: foto, filmati, diapositive, presenta-
zione in PowerPoint, grafici, tabelle. Non dimenticarti di arricchire la tua esposizione
con dati relativi alla Francia e indica anche i costi di massima di un viaggio, limitato, a
titolo di esempio, alla capitale.
Le competenze coinvolte in una consegna del genere sono, a prima vista, diverse:
Comunicazione nella madrelingua, Competenze in matematica e Competenze di
base in scienze e tecnologia, Competenze sociali e civiche, Competenza digitale,
Spirito di iniziativa e intraprendenza, Imparare a imparare, Consapevolezza ed
espressione culturale.
Il compito viene affidato dall’insegnante di geografia, anche se potrebbero trarne
informazioni utili i docenti di lingua italiana, storia, arte, scienze, tecnologia, ma-
tematica. Possono venire prese in considerazione per l’osservazione e la valutazione
le conoscenze acquisite, la loro pertinenza, accuratezza e organizzazione; le fonti da
72
cui sono state reperite; la coerenza con le richieste (interessi diversi dei clienti); la
capacità di organizzarle e integrarle; l’efficacia comunicativa degli eventuali sup-
porti (presentazione in PowerPoint...); la capacità di comunicare in pubblico, espor-
re, argomentare e persuadere.
Il compito può rivestire, naturalmente, una complessità diversa, a seconda del
l’età degli alunni a cui lo si affida.
Dall’esempio si può evincere come una semplice esercitazione scolastica si disco-
sti da un compito significativo per diversi aspetti. Ovviamente non si vuole svilire
l’importanza dello studio o delle esercitazioni, stiamo soltanto definendo le peculia-
rità del “compito autentico”, nel quale sono implicate capacità di reperire e organiz-
zare informazioni, risolvere problemi, prefigurare e affrontare situazioni, realizzare
prodotti, in autonomia, da soli o con altri. Il compito è contestualizzato a situazioni
che l’alunno conosce, può vivere, immaginarsi e quindi induce maggiore curiosità e
interesse. Attraverso di esso, si applicano conoscenze e abilità già possedute, ma se
ne costruiscono di nuove, muovendosi in ambiti interdisciplinari.
5. Unità di Apprendimento
Le Unità di Apprendimento sono moduli formativi che si concretizzano in una
serie di compiti significativi che permettono agli alunni di agire comportamenti
competenti, affrontando situazioni e risolvendo problemi che sviluppano diverse
conoscenze, abilità, competenze e che coinvolgono più discipline. Possono avere
durata variabile, da pochi giorni, a qualche settimana, a mesi.
Si sviluppano in fasi di lavoro, ciascuna delle quali, di fatto, rappresenta un
compito significativo nel quale l’alunno agisce comportamenti che rendono eviden-
te la competenza impiegata, produce qualcosa, consegue abilità e conoscenze. Cia-
scuna fase, quindi, si presta a essere valutata. Tutte le fasi concorrono alla realizza-
zione del prodotto finale dell’UDA, che non è lo scopo per cui si progetta l’Unità, ma
un pretesto, un’occasione non banale per fare agire in modo competente gli alunni
e motivarli attraverso un lavoro che si conclude con un risultato tangibile, frutto del
loro impegno.
L’Unità di Apprendimento si svolge in gruppo ma, alla fine, ciascuno dovrà pro-
durre una relazione che ripercorra e racconti le fasi del lavoro e giustifichi le scelte
effettuate. La relazione serve a ogni alunno per effettuare una riflessione metaco-
gnitiva sul lavoro svolto, e permette all’insegnante di rendersi conto di quanto
ciascun allievo ha beneficiato dell’attività.
Sarebbe importante chiudere l’Unità di Apprendimento con un passaggio a rile-
vanza pubblica sul lavoro svolto: presentazione alla scuola, ai genitori, alla cittadi-
nanza, se il prodotto è di particolare rilevanza. L’uscita pubblica, oltre a permettere
l’osservazione degli alunni in quel contesto, i loro atteggiamenti comunicativi, re-
lazionali, organizzativi, accresce il significato e il valore dell’attività, aumentando
la motivazione degli allievi a svolgere ulteriori lavori.
73
È centrata prevalentemente sull’azione del docente. È centrata sull’azione autonoma degli allievi.
Parte da obiettivi disciplinari e, attraverso mediatori di- Parte dalle competenze e, attraverso la realizzazione di
versi, si propone di conseguire conoscenze e abilità. un prodotto, si propone di conseguire nuove conoscen-
ze, abilità e competenze.
Contiene un apparato di verifica e valutazione delle co- Contiene un apparato di verifica e valutazione delle
noscenze e delle abilità. competenze, abilità e conoscenze, attraverso l’analisi
del processo, del prodotto e la riflessione-ricostruzione
da parte dell’allievo.
È costituita prevalentemente di attività individuali o col- È costituita essenzialmente da un’attività di gruppo au-
lettive dirette dall’insegnante. tonomamente condotta dagli studenti con il supporto
e la mediazione dell’insegnante.
L’UDA può essere molto complessa e articolata, coinvolgere molti insegnanti del
Consiglio di Classe e mettere a fuoco diverse competenze, distribuendosi in un tem-
po relativamente lungo, oppure può essere più contenuta, coinvolgere alcuni inse-
gnanti, mettere a fuoco solo alcune competenze e distribuirsi in un tempo ridotto.
Le grandi Unità di Apprendimento, che coinvolgono gran parte, se non tutti i do-
centi, generalmente hanno come focus principale competenze sociali e civiche che
possono accomunare tutta l’équipe docente, attraverso, ad esempio, la realizzazione
di percorsi di educazione ambientale, storico-sociale, che possono fornire spunti per
le competenze scientifico-tecnologiche, di comunicazione, di indagine sociale, di
iniziativa e imprenditorialità e, appunto, per costruire competenze sociali. Richiedo-
no uno sforzo di progettazione e di condivisione abbastanza elevato e quindi, per
forza di cose, nel corso dell’anno se ne potranno realizzare non più di una o due.
Le Unità di Apprendimento più semplici, invece, possono durare anche solo
qualche settimana e indagare aspetti specifici del curricolo, permettendo così agli
insegnanti di progettarne diverse in autonomia, partendo dalle competenze cui la
propria disciplina contribuisce particolarmente, oppure concordando con alcuni
colleghi percorsi comuni. In questo modo, i docenti singoli, o coordinati a piccoli
gruppi variabili, possono mettere a punto una serie di UDA che mettano a fuoco
diverse competenze nel corso dell’anno, costituite da conoscenze e abilità prove-
nienti dalle proprie discipline, fino a coprire tutta o gran parte della progettazione
curricolare prevista.
Dentro un’Unità di Apprendimento non c’è solo l’azione autonoma degli allievi,
che pure ne è il motore principale: possono esserci lezioni frontali da parte dell’in-
segnante, che fornisce agli allievi informazioni necessarie alla realizzazione del la-
voro, esercitazioni per consolidare abilità necessarie, lezioni conclusive che si pro-
pongono di sistematizzare, portare a modello (a teoria), l’esperienza condotta.
74
I vantaggi dell’UDA
75
3 Alcuni esempi di Unità di Apprendimento redatte sul format proposto sono reperibili alla pagina
web: http://www.francadare.it/wp/formato-per-la-redazione-di-unita-di-apprendimento/.
76
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Denominazione Mamma mia, dammi cento lire...
Il titolo identifica l’UDA. Può essere uno slogan, una frase informativa, oppure
creativa: qualunque cosa che renda l’idea.
Prodotti • Una ricerca sui flussi migratori dall’Italia e per l’Italia dalla fine del XIX se-
colo a oggi.
Nella ricerca si costruiranno le relazioni tra migrazione e uso umano dei
territori, strutture sociali ed economiche, fattori politici. Si farà un cenno
anche alla migrazione nella storia meno recente e alla migrazione come
strumento di reperimento delle risorse negli ecosistemi.
• Un video informativo, utilizzando i documenti reperiti (foto, lettere, dati...).
Il prodotto è un elemento obbligatorio dell’UDA. Può essere materiale (un ma-
nufatto, una ricerca) o immateriale (un evento, un elaborato musicale...), ma
comunque “tangibile” e socializzabile. Il prodotto non è il fine dell’UDA, ma solo
il pretesto, il veicolo. Non deve essere banale, perché deve consentire agli alunni
di agire i comportamenti che rendono evidenti le competenze. Inoltre, deve
contribuire a realizzare aspetti pianificati nel curricolo, in termini di conoscenze,
abilità e competenze.
CONSAPEVOLEZZA
ED ESPRESSIONE CULTURALE
(arti e musica)
Padroneggiare gli strumenti necessari per un utilizzo Utilizza tecniche, codici e elementi del linguaggio iconico
consapevole del patrimonio artistico e letterario (stru- e musicale per creare, rielaborare e sperimentare imma-
menti e tecniche di fruizione e produzione, lettura gini, forme, messaggi.
critica).
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77
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA Distingue nei paesaggi italiani, europei e mondiali gli ele-
E TECNOLOGIA menti fisici, climatici e antropici, gli aspetti economici e
(uso umano del territorio; scienze) storico-culturali; ricerca informazioni e fa confronti an-
Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti che utilizzando strumenti tecnologici.
ed elementi relativi all’ambiente di vita, al paesaggio na- Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lon-
turale e antropico (geografia). tani, nello spazio e nel tempo e ne valuta gli effetti di
azioni dell’uomo.
Osservare, analizzare e descrivere fenomeni apparte- Osserva e riconosce regolarità o differenze nell’ambito
nenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quoti- naturale; utilizza e opera classificazioni.
diana, formulare ipotesi e verificarle, utilizzando sempli- Analizza un fenomeno naturale attraverso la raccolta di
ci schematizzazioni e modellizzazioni (scienze). dati, l’analisi e la rappresentazione; individua grandezze e
Riconoscere le principali interazioni tra mondo natura- relazioni che entrano in gioco nel fenomeno stesso.
le e comunità umana, individuando alcune problemati- Utilizza adeguate risorse materiali, informative e orga-
cità dell’intervento antropico negli ecosistemi (scienze). nizzative per la progettazione e la realizzazione di sem-
plici prodotti, anche di tipo digitale.
Utilizzare con dimestichezza le più comuni tecnologie, Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi
individuando le soluzioni potenzialmente utili a un dato mezzi di comunicazione e li utilizza in modo efficace e
contesto applicativo, a partire dall’attività di studio (tec- responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e
nologia). socializzazione.
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Partecipa attivamente alle attività formali e non formali,
Riconoscere i meccanismi, i sistemi e le organizzazioni senza escludere alcuno dalla conversazione o dalle atti-
che regolano i rapporti tra i cittadini (istituzioni statali e vità.
civili), a livello locale e nazionale, e i principi che costitui Assume comportamenti rispettosi di sé, degli altri,
scono il fondamento etico delle società (equità, libertà, dell’ambiente.
coesione sociale), sanciti dalla Costituzione, dal diritto
nazionale e dalle Carte internazionali.
A partire dall’ambito scolastico, assumere responsabil-
mente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di parte-
cipazione attiva e comunitaria.
Esprimere e manifestare riflessioni sui valori della con-
vivenza, della democrazia e della cittadinanza; ricono-
scersi e agire come persona in grado di intervenire
sulla realtà apportando un proprio originale e positivo
contributo.
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Interagisce in modo efficace in diverse situazioni comu-
Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi nicative, rispettando gli interlocutori, le regole della con-
indispensabili per gestire l’interazione comunicativa versazione e osservando un registro adeguato al conte-
verbale in vari contesti. sto e ai destinatari.
Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario Ascolta e comprende testi di vario tipo “trasmessi” dai
tipo. media, riferendone il significato, esprimendo valutazioni
e giudizi.
Produrre testi di vario tipo.
Legge testi di vario genere e tipologia, esprimendo giu-
dizi e ricavandone informazioni.
Scrive correttamente testi di tipologie diverse (narrativo,
descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati
a situazioni, argomenti, scopi, destinatari specifici.
Produce testi multimediali, utilizzando l’accostamento dei
linguaggi verbali con quelli iconici e sonori.
IMPARARE A IMPARARE Reperisce informazioni da varie fonti.
Acquisire e interpretare l’informazione. Organizza le informazioni (ordinare, confrontare, colle-
Individuare collegamenti e relazioni; trasferire in altri gare).
contesti. Argomenta in modo critico le conoscenze acquisite.
Autovaluta il processo di apprendimento.
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78
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Abilità Conoscenze
(Gruppi di abilità riferiti a una singola competenza elen- (Gruppi di conoscenze riferiti a una singola competenza)
cata sopra: si traggono sempre dal curricolo generale)
CONSAPEVOLEZZA Impiego delle conoscenze relative alla disciplina storica
ED ESPRESSIONE CULTURALE (storia) previste dal curricolo, e in particolare:
Uso delle fonti
Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografi- Linguaggio specifico
che, narrative, materiali, orali, digitali...) per produrre
conoscenze su temi definiti. Processi fondamentali: collocazione spazio-temporale,
periodizzazioni, le componenti dell’organizzazione della
società, grandi eventi e macrotrasformazioni relativi a:
Organizzazione delle informazioni • Storia italiana: i momenti fondamentali della storia
Selezionare e organizzare le informazioni con mappe, italiana dalla fine del XIX secolo a oggi, con particolare
schemi, tabelle, grafici e risorse digitali. riferimento alle condizioni di vita, all’economia, alla sto-
Costruire grafici e mappe spazio-temporali, per orga- ria sociale e politica;
nizzare le conoscenze studiate. • Storia dell’Europa e alla Storia mondiale.
Collocare la storia locale in relazione con la storia ita-
liana, europea, mondiale.
Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informa-
zioni prodotte e delle conoscenze elaborate.
Strumenti concettuali
Comprendere aspetti e strutture dei processi storici
italiani, europei e mondiali.
Usare le conoscenze apprese per comprendere pro-
blemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.
CONSAPEVOLEZZA
ED ESPRESSIONE CULTURALE (arti e musica)
Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico Generi e tipologie testuali della letteratura e della musica.
opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi so-
nori che integrino altre forme artistiche, quali danza,
teatro, arti visive e multimediali.
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UNITÀ DI APPRENDIMENTO
COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA Rapporto tra ambiente, sue risorse e condizioni di vita
E TECNOLOGIA (uso umano del territorio; scienza) dell’uomo.
Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, cli- Organizzazione della vita e del lavoro in base alle risorse
matica, storica, economica) applicandolo all’Italia, all’Eu- che offre l’ambiente.
ropa e agli altri continenti. Influenza e condizionamenti del territorio sulle attività
Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti umane: settore primario, secondario, terziario, terziario
e fenomeni demografici, sociali ed economici di portata avanzato.
nazionale, europea e mondiale. Le principali aree economiche del Pianeta.
Utilizzare modelli interpretativi di assetti territoriali dei La distribuzione della popolazione, flussi migratori, l’e-
principali Paesi europei e degli altri continenti, anche in mergere di alcune aree rispetto ad altre.
relazione alla loro evoluzione storico-politico-econo-
mica. Assetti politico-amministrativi delle macro-regioni e de-
gli Stati studiati.
La diversa distribuzione del reddito nel mondo: situazio-
ne economico-sociale, indicatori di povertà e ricchezza,
di sviluppo e di benessere.
I principali problemi ecologici (sviluppo sostenibile, buco
dell’ozono...).
Concetti: sviluppo umano, sviluppo sostenibile, processi
di globalizzazione.
Riconoscere le somiglianze e le differenze del funziona- Relazioni uomo/ambiente nei mutamenti climatici, mor-
mento delle diverse specie di viventi. fologici, idrogeologici e loro effetti.
Cicli vitali, catene alimentari, ecosistemi; relazioni organi-
smi-ambiente; evoluzione e adattamento.
Biodiversità.
Impatto ambientale dell’organizzazione umana.
Accostarsi a nuove applicazioni informatiche, esploran- Strumenti e tecniche di rappresentazione, anche infor-
done le funzioni e le potenzialità. matici.
Pianificare le diverse fasi per la realizzazione di un og-
getto (presentazione in PowerPoint).
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Significato di “gruppo” e di “comunità”.
Distinguere alcuni principi fondamentali della Costitu- Significato di essere “cittadino”.
zione italiana e collegarli all’esperienza quotidiana. Significato dell’essere cittadini “del mondo”.
Leggere e analizzare gli articoli della Costituzione che Differenza fra “comunità” e “società”.
maggiormente si collegano alla vita sociale quotidiana e
collegarli alla propria esperienza. Significato dei concetti di diritto, dovere, di responsabili-
tà, di identità, di libertà.
Partecipare all’attività di gruppo confrontandosi con gli
altri, valutando le varie soluzioni proposte, assumendo Significato dei termini regola, norma, patto, sanzione.
e portando a termine ruoli e compiti; prestare aiuto a Significato dei termini tolleranza, lealtà e rispetto.
compagni e persone in difficoltà. La Costituzione: principi fondamentali e relativi alla
Impegnarsi con rigore nello svolgere ruoli e compiti struttura, organi dello Stato e loro funzioni, formazione
assunti in attività collettive e di rilievo sociale adeguati delle leggi.
alle proprie capacità. Organi locali, nazionali e internazionali, per scopi sociali,
Affrontare con metodo e ricerca soluzioni rigorose per economici, politici, umanitari e di difesa dell’ambiente.
le difficoltà incontrate nello svolgimento di un compito Elementi di geografia utili a comprendere fenomeni so-
con responsabilità sociale, esprimendo anche valutazio- ciali: migrazioni, distribuzione delle risorse, popolazioni
ni critiche ed autocritiche. del mondo e loro usi; clima, territorio e influssi umani.
Confrontarsi con gli altri ascoltando e rispettando il
punto di vista altrui.
Adattare i propri comportamenti e le proprie modalità
comunicative ai diversi contesti in cui si agisce.
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80
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Codici fondamentali della comunicazione orale, verbale
Intervenire in una conversazione o in una discussione, e non verbale.
di classe o di gruppo, con pertinenza e coerenza, ri- Principi di organizzazione del discorso descrittivo, narra-
spettando tempi e turni di parola e fornendo un posi- tivo, espositivo, argomentativo.
tivo contributo personale. Strutture essenziali dei testi narrativi, espositivi, argo-
Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla mentativi.
comprensione: durante l’ascolto (presa di appunti, pa-
role-chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali)
e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti, esplicita-
zione delle parole chiave...).
Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espo-
sitivi, per documentarsi su un argomento specifico o
per realizzare scopi pratici.
Ricavare informazioni sfruttando le varie parti di un
manuale di studio: indice, capitoli, titoli, sommari, testi,
riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici.
Confrontare, su uno stesso argomento, informazioni
ricavabili da più fonti, selezionando quelle ritenute più
significative e affidabili.
Riformulare in modo sintetico le informazioni selezio-
nate e riorganizzarle in modo personale (liste di argo-
menti, riassunti schematici, mappe, tabelle).
Comprendere testi descrittivi, individuando gli elemen-
ti della descrizione, la loro collocazione nello spazio e il
punto di vista dell’osservatore.
Leggere semplici testi argomentativi e individuare tesi
centrale e argomenti a sostegno, valutandone la perti-
nenza e la validità.
Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, di testi
ascoltati o letti in vista di scopi specifici.
Utilizzare la videoscrittura per i propri testi, curandone
l’impaginazione; scrivere testi digitali (ad es. e-mail, post
di blog, presentazioni anche come supporto all’esposi-
zione orale).
IMPARARE A IMPARARE Metodologie e strumenti di ricerca dell’informazione:
Ricavare da fonti diverse (scritte, Internet...), informa- bibliografie, schedari, dizionari, indici, motori di ricerca,
zioni utili per i propri scopi (per la preparazione di una testimonianze, reperti.
semplice esposizione o per scopo di studio). Metodologie e strumenti di organizzazione delle infor-
Utilizzare indici, schedari, dizionari, motori di ricerca, mazioni: sintesi, scalette, grafici, tabelle, diagrammi, map-
testimonianze e reperti. pe concettuali.
Confrontare le informazioni provenienti da fonti diverse;
selezionarle in base all’utilità a seconda del proprio scopo.
Leggere, interpretare, costruire semplici grafici e tabel-
le; rielaborare e trasformare testi di varie tipologie par-
tendo da materiale noto, sintetizzandoli anche in scalet-
te, riassunti, semplici mappe.
Collegare nuove informazioni ad alcune già possedute.
Correlare conoscenze di diverse aree costruendo
semplici collegamenti e quadri di sintesi.
Contestualizzare le informazioni provenienti da diverse
fonti e da diverse aree disciplinari alla propria esperien-
za; utilizzare le informazioni nella pratica quotidiana e
nella soluzione di semplici problemi di esperienza o
relativi allo studio.
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81
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Organizzare le informazioni per riferirle ed eventual-
mente per la redazione di relazioni, semplici presenta-
zioni, utilizzando anche strumenti tecnologici (program-
mi di scrittura).
Trasferire conoscenze, procedure, soluzioni a contesti
simili o diversi.
Utenti destinatari Alunni della classe terza della secondaria di primo grado
Prerequisiti Saper consultare uno schedario bibliografico e l’indice di un testo per reperire infor-
mazioni.
Saper utilizzare un motore di ricerca per reperire informazioni.
Saper utilizzare un programma per presentazioni (ad es. PowerPoint), un programma
per testi (ad es. Word) e fogli di calcolo (ad es. Excel).
Saper leggere e costruire tabelle di dati.
L’indicazione dei prerequisiti non è obbligatoria. Se si sceglie di utilizzarla, si indichino
esclusivamente conoscenze e abilità meramente tecniche che si ritengono necessarie per
il lavoro da svolgere. Non si indichino competenze personali o sociali che si maturano nel
corso della vita e per lo sviluppo delle quali, anzi, si realizzano le UDA (ad es. saper lavo-
rare in gruppo; saper pianificare e progettare un lavoro...).
Fase di applicazione Secondo quadrimestre, a partire dal mese di marzo.
1. Riflessioni sulla questione migratoria nell’attualità. Conversazione e discussione.
2. Ricerca documentale sulla presenza straniera in Italia, sulle provenienze degli im-
migrati e sulle principali cause di migrazione. Analisi della situazione europea.
3. Ricerca sulla situazione economica, sociale e politica dei Paesi di provenienza degli
immigrati.
4. Riflessione sulla situazione italiana: ci sono italiani che migrano? Ricerca documen-
tale sulle caratteristiche della migrazione italiana attuale: chi migra, verso dove?
Interviste a esperti del settore.
5. Indagine storica sulla migrazione italiana a ritroso: la migrazione interna dagli anni
’60 agli anni’90 del Novecento. Reperimento di dati e testimonianze documenta-
li e personali.
6. Indagine sulla migrazione italiana verso l’estero in tempi meno recenti: il secondo
dopoguerra, tra le due guerre mondiali, fino alla fine del XIX secolo: reperimento
di dati e informazioni di tipo storico ed economico. Confronti con i flussi migra-
tori che hanno interessato altri Paesi (ad es. Irlanda, Polonia...).
7. Indagine sui documenti: lettere, fotografie, filmati, libri, testimonianze personali, che
illustrino le diverse questioni della migrazione italiana, le cause determinanti e i
problemi incontrati dai migranti. Raccolta del materiale iconografico, testimoniale
e documentale.
8. Breve indagine sui flussi migratori che hanno interessato l’Italia in tempi meno
recenti: migrazioni, occupazioni, invasioni.
9. Relazioni tra la migrazione umana per il reperimento delle risorse e i comporta-
menti di altri esseri viventi.
10. Discussione conclusiva sul concetto di migrazione, sui suoi aspetti caratterizzanti
e sulla sua presenza tra i gruppi umani nel tempo e nello spazio e negli ecosistemi.
Conclusioni.
11. Individuazione della “colonna sonora” del video.
12. Costruzione del Rapporto e del video, tenendo conto di indagini e conclusioni.
13. Presentazione pubblica del video e del rapporto.
14. Relazione finale individuale.
Si fa cenno brevemente allo sviluppo dell’UDA che verrà puntualmente precisato nella
parte relativa alle “fasi”.
▼
82
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Tempi Il lavoro si articolerà da inizio marzo a fine maggio e interesserà i seguenti docenti:
Italiano, storia, geografia: circa quattro ore la settimana per dodici settimane (48/50 ore)
Scienze: due ore la settimana per tre settimane (6 ore)
Tecnologia: due ore la settimana per tre settimane (6 ore)
Musica: due ore la settimana per due settimane, per commenti musicali al video (4 ore)
Si cerca di stimare preventivamente l’impegno dei diversi docenti partecipanti. La stima,
sia in termini di tempo sia di persone coinvolte, viene ovviamente modificata in corso
d’opera in ragione della concreta realizzazione.
Esperienze attivate Ricerche bibliografiche e in rete
Interviste a esperti e testimoni
Raccolta di documenti
Redazione di report e realizzazione di video
Presentazione pubblica
Lavoro in gruppo
Si elencano le esperienze maggiormente significative attivate durante l’UDA.
Metodologie Discussione e conversazione
Lavoro di gruppo
Ricerca documentale
Lezione frontale
Si precisano tutte le metodologie attivate.
Risorse umane Insegnanti di italiano, storia e geografia, scienze, tecnologia, musica, religione
interne / esterne Studenti
Genitori, familiari
Esperti del mondo economico o del sociale
Testimoni diretti (migranti italiani o immigrati)
Le risorse umane sono tutte le persone che a vario titolo collaborano alla realizzazione
dell’UDA.
Strumenti Computer, Internet, software per la gestione testi, fogli di calcolo, presentazioni
Testi di consultazione e libri
Giornali, notiziari
TV, videoregistratore/lettore CD/DVD per eventuali documentari o filmati
LIM (eventuale)
Biblioteca scolastica e comunale
Si elencano tutti gli strumenti più rilevanti necessari alla realizzazione dell’UDA.
Valutazione Valutazione delle conoscenze apprese sulle tematiche di indagine e quindi storia,
geografia, scienze, attraverso: l’analisi dei prodotti, l’osservazione delle discussioni, la
relazione finale, colloqui e questionari (il tutto supportato da rubriche di valutazione).
Valutazione delle abilità di utilizzo degli strumenti tecnologici, di consultazione biblio-
grafica, di costruzione di testi comunicativi attraverso: l’analisi dei prodotti, l’osservazione
delle discussioni, la relazione finale (il tutto supportato da rubriche di valutazione).
Valutazione delle competenze: Capacità di lavorare in gruppo e partecipare; Impara-
re a imparare (reperimento, organizzazione e utilizzo delle informazioni); Comunica-
zione nella madrelingua (prodotti, relazione finale, comunicazione pubblica); Compe-
tenza digitale (uso degli strumenti e della rete); Consapevolezza ed espressione
culturale (organizzare le informazioni di origine storica, geografica, economica) per
stabilire relazioni, ipotesi e interpretazioni.
Si esprime la valutazione attraverso l’analisi dei prodotti, della relazione finale e l’os-
servazione degli studenti durante il lavoro e le discussioni (mediante griglie, rubriche,
diari di bordo).
In questa sezione si illustra che cosa in generale si valuta, con quali strumenti e su quali
prodotti. Si può anche dire quale peso potrà avere l’UDA nella valutazione di profitto (ad
es. varrà come un compito in classe nelle discipline coinvolte).
83
Quali prodotti
Una ricerca in forma di libretto sul problema della migrazione in Italia. La ricerca cartacea sarà accompagnata da
un filmato (una presentazione in PowerPoint con commento musicale, immagini e testo).
Tempi
Inizieremo con il mese di marzo e finiremo con la fine di maggio, utilizzando parte delle ore settimanali degli inse-
gnanti di italiano, storia e geografia, scienze, tecnologia, musica.
Criteri di valutazione
Saranno verificate le cose nuove che avrete imparato e quelle che avrete imparato a fare attraverso ciò che pro-
durrete, ma anche attraverso questionari, interrogazioni, testi scritti. Inoltre, saranno valutate la vostra capacità di
lavorare bene in gruppo, aiutare gli altri, partecipare; la puntualità nel consegnare i compiti affidati, la precisione e
la serietà nel lavoro. La ricerca sarà utilizzata anche per la valutazione finale in italiano, storia, geografia, scienze e
musica: avrà la stessa importanza di un compito in classe o di una interrogazione. Contribuirà, inoltre, al voto di
comportamento.
84
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Mamma mia, dammi cento lire...
Coordinatore
Insegnante di Italiano
Collaboratori
Insegnante di Storia e Geografia (se diverso); insegnanti di Scienze, Tecnologia e Musica
TABELLA 4.4
Evidenze
Fasi Attività Strumenti Esiti Tempi Valutazione
osservabili
Riflessioni sulla questione Articoli, telegiornali, ricerche Reperisce informazioni da Discussione. 2 ore Valutazione sulla qualità delle
migratoria nell’attualità. in Internet varie fonti. Prime informazioni sulla informazioni raccolte.
Conversazione e discussione. Organizza le informazioni questione della migrazione. Osservazione sulla qualità
(ordinare, confrontare, della discussione: interventi,
collegare). partecipazione, rispetto dei
Argomenta in modo critico turni, utilizzo delle
le conoscenze acquisite. informazioni nelle
argomentazioni.
Ascolta e comprende testi di
85
6. Costruire un’Unità di Apprendimento
un registro adeguato al
contesto e ai destinatari.
▼
Ricerca documentale sulla Documenti ISTAT e del Reperisce informazioni da Breve rapporto sulla 4 ore Valutazione sulla qualità delle
presenza straniera in Italia, Ministero dell’Interno; varie fonti. presenza straniera in Italia e informazioni raccolte e della
sulle provenienze degli ricerche in Internet sulla Organizza le informazioni in Europa e sui flussi in loro organizzazione in quadri
86
immigrati e sulle principali situazione europea (ordinare, confrontare, entrata, corredato da dati e di sintesi.
cause di migrazione. collegare). tavole dei flussi. Valutazione della qualità del
Analisi della situazione Argomenta in modo critico rapporto prodotto.
europea. le conoscenze acquisite. Osservazione sulle interazioni
2 (informazioni suddivise tra i Legge testi di vario genere e nel gruppo: collaborazione,
Italiano gruppi di lavoro e tipologia esprimendo giudizi partecipazione...
assemblaggio in plenaria). e ricavandone informazioni.
Partecipa attivamente alle
attività formali e non formali,
senza escludere alcuno dalla
conversazione o dalle attività.
Assume comportamenti
rispettosi di sé, degli altri.
Ricerca sulla situazione Atlanti geografici, ricerche Reperisce informazioni da Rapporto sulla situazione 4 ore Valutazione sulla qualità delle
economica, sociale e politica documentali in rete (ogni varie fonti. economica, sociale e politica informazioni raccolte e della
dei Paesi di provenienza gruppo analizzerà gruppi di Organizza le informazioni. sui Paesi di provenienza loro organizzazione in quadri
(Paesi maggiormente Paesi) corredato da dati. di sintesi.
rappresentati). Distingue nei paesaggi
italiani, europei e mondiali gli Valutazione della qualità del
elementi fisici, climatici e rapporto prodotto.
antropici, gli aspetti Osservazione sulle interazioni
economici e storico-culturali; nel gruppo: collaborazione,
ricerca informazioni e fa partecipazione...
confronti anche utilizzando
3 strumenti tecnologici.
Geografia Osserva, legge e analizza
sistemi territoriali vicini e
lontani, nello spazio e nel
tempo e valuta gli effetti
delle azioni dell’uomo.
87
6. Costruire un’Unità di Apprendimento
88
delle risorse e i nell’ambito naturale; utilizza mezzo per la ricerca delle loro organizzazione in quadri
comportamenti di altri e opera classificazioni. risorse per la sopravvivenza. di sintesi.
viventi. Analizza un fenomeno Tavole dei principali Valutazione della qualità del
9
Scienze naturale attraverso la fenomeni migratori tra i rapporto prodotto.
raccolta di dati, l’analisi e la viventi. Osservazione sulle interazioni
rappresentazione; individua nel gruppo: collaborazione,
grandezze e relazioni che partecipazione...
entrano in gioco nel
fenomeno stesso.
Discussione conclusiva sul Discussione e redazione di Individua relazioni causali e Conclusioni scritte di sintesi 2 ore Valutazione sulla qualità delle
concetto di migrazione, sui una sintesi scritta temporali nei fatti storici. sulle relazioni tra migrazione discussione informazioni raccolte e della
suoi aspetti caratterizzanti e Confronta gli eventi storici odierna e migrazione italiana 4 ore loro organizzazione in quadri
sulla sua presenza tra i del passato con quelli attuali, nel passato: costanti e redazione di sintesi.
gruppi umani nel tempo e individuandone elementi di differenze. delle Valutazione della qualità del
nello spazio e negli continuità, discontinuità, Riflessioni sulla migrazione conclusioni rapporto prodotto.
ecosistemi. similitudine, somiglianza o di come strumento di Osservazione sulle interazioni
Conclusioni. diversità. sopravvivenza tra gruppi nel gruppo: collaborazione,
Collega fatti d’attualità a umani ed ecosistemi. partecipazione...
eventi del passato e Valutazione sulla qualità delle
viceversa, esprimendo argomentazioni intorno alle
valutazioni. informazioni raccolte e alle
10
Organizza le conoscenze capacità di mettere in
Italiano
acquisite in quadri di civiltà, relazione ambiti diversi di
Storia
Geografia strutturati in base ai bisogni sapere.
dell’uomo.
Osserva, legge e analizza
sistemi territoriali vicini e
lontani, nello spazio e nel
tempo e valuta gli effetti
Osserva e riconosce
regolarità o differenze
nell’ambito naturale; utilizza
e opera classificazioni.
Argomenta in modo critico
le conoscenze acquisite
Individuazione della “colonna Brani musicali della Utilizza tecniche, codici e Brani musicali da inserire nel 4 ore Valutazione sulla qualità delle
sonora” del video. tradizione italiana ed elementi del linguaggio video. informazioni raccolte e sulle
11 Ascolto e discussione. europea iconico e musicale per riflessioni espresse.
Musica creare, rielaborare e Osservazione sulle interazioni
sperimentare immagini, nel gruppo: collaborazione,
forme, messaggi. partecipazione...
▼
Costruzione del rapporto e PC, videoproiettore, LIM Utilizza adeguate risorse PowerPoint. 6 ore Valutazione della qualità del
del video, tenendo conto di materiali, informative e rapporto prodotto, sia dal
indagini e conclusioni. organizzative per la punto di vista tecnico sia del
progettazione e la contenuto.
realizzazione di semplici Osservazione sulle interazioni
prodotti, anche di tipo nel gruppo: collaborazione,
digitale. partecipazione...
Conosce le proprietà e le Padronanza nell’uso dei mezzi
caratteristiche dei diversi tecnologici per lo
mezzi di comunicazione e li svolgimento del compito.
12 utilizza in modo efficace e
Tecnologia responsabile, rispetto alle
proprie necessità di studio e
socializzazione.
Scrive correttamente testi di
tipo diverso a seconda della
situazione, dell’argomento,
dello scopo e del destinatario.
Produce testi multimediali,
utilizzando l’accostamento
dei linguaggi verbali con
quelli iconici e sonori.
Presentazione pubblica del PC, videoproiettore, LIM, Conosce le proprietà e le Presentazione pubblica. 2 ore Osservazione sulle interazioni
video e del rapporto. microfoni caratteristiche dei diversi nel gruppo: collaborazione,
mezzi di comunicazione e li partecipazione...
utilizza in modo efficace e Osservazione della qualità
responsabile, rispetto alle della comunicazione.
proprie necessità di studio e
socializzazione. Qualità dell’impiego dei
mezzi tecnologici per la
Interagisce in modo efficace comunicazione.
in diverse situazioni
13
89
6. Costruire un’Unità di Apprendimento
Il diagramma di Gantt
Tempi
Fasi 1-15 marzo 16-31 marzo 1-15 aprile 16-30 aprile 1-15 maggio 16-31 maggio
1
2
Italiano
2
4
Italiano
3
4
Geografia
4
4
Italiano
5
4
Storia
6
Storia- 8
Geografia
7
8
Ita/Storia/Geo
8
4
Storia
9
4 2
Scienze
10
4 2
Ita/Storia/Geo
11
4
Musica
12
2 4
Tecnologia
13
2
Collegiale
14
3
Italiano
90
Lo schema della relazione individuale può essere integrato a seconda della rifles-
sione che si vuole attivare e della struttura dell’Unità di Apprendimento.
TABELLA 4.6
RELAZIONE INDIVIDUALE
Descrivi il percorso generale dell’attività
Indica come avete svolto il compito e cosa hai fatto tu
Indica quali crisi hai dovuto affrontare e come le hai risolte
Che cosa hai imparato da questa Unità di Apprendimento
Cosa devi ancora imparare
Come valuti il lavoro da te svolto
Valutazioni sull’UDA
91
4 Da Re, cit., pp. 117 e ss. La griglia è reperibile anche alla pagina web: http://www.francadare.it/wp/
formato-per-la-redazione-di-unita-di-apprendimento/.
92
CRITERI
DESCRITTORI
EVIDENZE
LIVELLI DI
CHIAVE DI
RIFERIMENTO
COMPETENZA
PADRONANZA
5 Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per
ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti.
Costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici.
Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione, collaborando con compa-
gni e insegnanti.
4 Ricava informazioni personali e di studio da fonti diverse (testi, manuali, ricerche in Internet, supporti multimediali...) da cui ricava
delle semplici sintesi che sa riferire anche con l’ausilio di mappe e schemi.
Legge testi letterari di vario tipo e tipologia che sa rielaborare e sintetizzare.
3 Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando
Legge testi di vario genere e ti- strategie di lettura adeguate agli scopi.
pologia esprimendo giudizi e ri-
cavandone informazioni. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le
mette in relazione; le sintetizza, anche in funzione dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.
Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma, e for-
mula su di essi giudizi personali.
2 Legge in modo corretto e scorrevole testi di vario genere; ne comprende il significato e ne ricava informazioni che sa riferire.
Utilizza alcune abilità funzionali allo studio, come le facilitazioni presenti nel testo e usa schemi, mappe e tabelle già predisposte a
scopo di rinforzo e recupero.
Legge semplici testi di letteratura per l’infanzia; ne sa riferire l’argomento, gli avvenimenti principali ed esprime un giudizio perso-
La griglia appena riportata, che è fondata sui livelli del curricolo, può essere
utilizzata per tutto il primo ciclo di istruzione, poiché il livello 3 rappresenta il rife-
rimento ai Traguardi al termine della scuola primaria e il livello 5 ai Traguardi alla
fine del ciclo.
Invece, se si volesse utilizzare una griglia per l’osservazione dell’evoluzione della
stessa competenza all’interno di un periodo più breve, per esempio un anno scola-
stico, un biennio, allora bisognerebbe articolare una rubrica più analitica. Per esem-
pio, il livello 1, che ragionevolmente è possibile aspettarsi dalla maggior parte dei
bambini nel primo biennio della scuola primaria, potrebbe essere scomposto in di-
versi aspetti della lettura e comprensione a livello esplicito (ad esempio: individua
l’argomento generale; individua personaggi e azioni; individua il tempo dell’azione
con domande stimolo, con l’ausilio di uno schema...).
È possibile anche strutturare rubriche per classi di compito, per esempio le tipologie
testuali. In questo modo, non solo si dispone di una guida di riferimento per la valuta-
zione, ma, poiché essa sarà condivisa e concordata tra i docenti del Dipartimento, ridur-
rà la soggettività valutativa tra classi e fornirà anche lo schema per la didattica del testo.
Il livello eccellente, infatti, rappresenta l’idea di “testo ben fatto” che il gruppo docente
ha condiviso e che, quindi, presenterà come modello di riferimento agli alunni.
Nella Tabella 4.8 si riassume ciò che un compito significativo e una UDA permet-
tono di valutare e con quali strumenti.
TABELLA 4.8
Competenze Le evidenze coinvolte nel- Prodotti delle varie fasi di Rubriche di valutazione
le diverse fasi di lavoro lavoro Griglie
e processi
Gli alunni al lavoro Prodotto finale Diari di bordo
(Ad esempio: come l’alunno
affronta i problemi e collabo- Relazione finale
ra; la puntualità e la precisio- Comportamenti in tutte le
ne; l’efficacia comunicativa; fasi di lavoro
la capacità di pianificazione,
di decisione, di collegare in-
formazioni...)
94
95
Rubriche analoghe a questa si possono costruire per ogni tipo di compito: il me-
todo di indagine scientifico; la pianificazione e progettazione di un’azione; la capa-
cità di affrontare e risolvere i problemi; la capacità grafico-pittorica; le abilità in
diversi compiti motori, e così via. Riportiamo come esempio la rubrica di compito:
“Collaborare e partecipare al lavoro di gruppo”.
96
Le rubriche possono sempre essere collegate a quella generale del curricolo, per
documentare le evidenze utili alla certificazione nei tempi medio lunghi; possono
essere utilizzate anche per documentare la valutazione di profitto che si esprime nei
tempi ravvicinati, entro l’anno scolastico, e che viene comunicata attraverso la sca-
la numerica in decimi. Della trasparenza della valutazione numerica di profitto si
parlerà più diffusamente nel capitolo successivo, quando si affronteranno le que-
stioni della valutazione e della certificazione.
97
1. V
alutazione e certificazione nelle norme vigenti
e nelle Indicazioni Nazionali
La norma principale che regola attualmente la valutazione degli alunni, oltre a
quelle generali contenute nel D.lvo 297/94 (Testo Unico), è il DPR 122/09, che ap-
plica gli artt. 2 e 3 della Legge 169/08. Essa prescrive che il profitto e il comporta-
mento degli alunni sia espresso nelle valutazioni intermedie e finali, attraverso la
scala dei voti in decimi. Fa eccezione il comportamento degli alunni della scuola
primaria che viene apprezzato attraverso un giudizio.
La certificazione delle competenze è stata prevista per la prima volta nell’art. 10
del DPR 275/99 (Regolamento dell’Autonomia scolastica), ripresa nella Legge 53/03
e applicata, per la prima volta, nella scuola secondaria di primo grado, nell’a.s.
2006/2007, con la CM 28 del 15 marzo 2007. È stata estesa anche alla scuola pri-
maria con la Legge 169/08 e al termine dell’obbligo di istruzione con il DM 9/2010,
in attuazione di quanto disposto nel DM 139/07.
L’aspetto più controverso dell’attuazione della certificazione è rappresentato
dall’art. 8 del DPR 122/09, il quale dispone che il grado di competenza raggiunto al
termine del primo ciclo di istruzione sia espresso con voto in decimi.
Come è stato detto ripetutamente in questa sede e condiviso nella letteratura in
materia, la competenza si descrive: non si può esprimere attraverso un voto, tanto
meno appartenente a una scala di profitto, qual è quella decimale. Di fatto, questa
prescrizione vige ancora solo per la scuola secondaria di primo grado, poiché tale
obbligo non sussiste alla fine della primaria, non è previsto dal modello nazionale
per la certificazione al termine dell’obbligo e, con ogni probabilità, non potrà inte-
ressare il modello di certificazione al termine del secondo ciclo, non ancora emana-
to, in quanto esso dovrà corrispondere all’EQF.
Ricordiamo che, nel testo delle Indicazioni, si parla della valutazione degli ap-
prendimenti come di un processo finalizzato alla promozione e sostegno degli allie-
vi, con funzione eminentemente formativa. La valutazione intermedia e finale deve
essere coerente con quanto previsto nel curricolo che, a sua volta, deve esserlo con
le Indicazioni.
98
Nell’attuale ordinamento, dunque, sono richieste alla scuola due tipi di valuta-
zione, complementari e concorrenti: quella di profitto, che si esprime durante tutto
il percorso di istruzione, anche a periodi molto vicini e scanditi nel tempo, e la va-
lutazione e certificazione delle competenze, che viene richiesta in momenti specifici
della carriera scolastica.
2. La valutazione di profitto
Attualmente, attraverso la valutazione di profitto si esprime un giudizio su quan-
to gli alunni mostrano di avere appreso circa le informazioni proposte e su come
esercitano le abilità richieste. Viene espressa sulla base di verifiche e osservazioni
che dovrebbero essere sistematiche e condotte con strumenti diversi: interrogazioni,
prove strutturate e semi-strutturate, testi, prove pratiche, progetti, prove in situazio-
ne, e così via.
In molti casi, tuttavia, vengono proposti agli allievi interrogazioni, questionari,
prove strutturate ed esercitazioni pratiche che riescono a indagare il possesso di
conoscenze e abilità non troppo complesse. Non si ha neppure la certezza che tutte
le informazioni indagate attraverso le verifiche siano vere e proprie conoscenze
stabili, o se, invece, siano solo informazioni che si dissolveranno al termine dell’an-
no scolastico o del corso di studi.
Proprio perché indaga intorno a conoscenze e abilità, la valutazione di profitto
può essere espressa a scansioni ravvicinate di tempo: a fine trimestre o quadrimestre
e al termine di ogni anno scolastico.
La valutazione di profitto ha una polarità positiva, quando si ritiene che l’alunno
possegga conoscenze e abilità relative alle diverse materie di studio almeno in grado
sufficiente rispetto a un criterio fissato a priori sulle proposte del curricolo; una
99
polarità negativa, quando tale padronanza appare non sufficiente. In base a tale
giudizio, vengono assunte decisioni sulla carriera scolastica, ovvero ammissione o
non ammissione alla classe successiva o agli esami conclusivi.
Il processo di valutazione accompagna e sostiene l’intero percorso di insegna-
mento/apprendimento e ne costituisce l’aspetto “intelligente” e critico.
A seconda del momento in cui una valutazione viene espressa, si parla di “valuta-
zione iniziale”, generalmente all’inizio dell’anno scolastico, rispetto alle condizioni di
partenza degli allievi; “valutazione formativa” o in itinere, durante il percorso, per
modulare e registrare le proposte didattiche, a seconda della risposta degli allievi; “va-
lutazione sommativa”, o finale, alla fine dell’anno scolastico o dell’intero percorso.
In realtà, ogni momento della valutazione ha carattere formativo, poiché forni-
sce informazioni sull’apprendimento degli allievi e permette di variare opportuna-
mente la didattica per favorire il successo. Nelle intenzioni della norma, infatti – e
nelle Indicazioni ciò è chiaramente espresso – la valutazione deve sempre avere una
funzione positiva, di promozione, sostegno, incoraggiamento dell’alunno, mai un
intento classificatorio.
Nei momenti della verifica – in cui si raccolgono le informazioni attraverso gli
strumenti di osservazione differenti che abbiamo sopra nominato – non esprimiamo
giudizi, raccogliamo solo informazioni, dati, che solitamente registriamo su scale di
tipo quantitativo o qualitativo: scale nominali, nelle quali si osserva la presenza o
meno di una certa caratteristica; scale ordinali, costituite da lettere, numeri o agget-
tivi, nelle quali il grado di padronanza rilevato viene distribuito; scale a intervalli,
costituite da punteggi.
Gli esiti di tali rilevazioni vengono interpretati sulla base di criteri di accettabi-
lità che, generalmente, vengono fissati a priori, nel momento in cui viene struttura-
ta la prova di verifica.
In occasione delle scadenze intermedie o finali, gli esiti di tutte le osservazioni ven-
gono comparati al fine di potere esprimere un giudizio di valutazione sullo stato degli
apprendimenti a quel momento. Mentre la verifica è un atto di misurazione e lettura
dei dati, la valutazione è un atto di interpretazione e di assunzione di responsabilità del
docente. Al pari di una diagnosi medica, infatti, il docente deve trovare fondamento
sui dati di rilevazione, ma anche sulla conoscenza dell’allievo e delle sue caratteristiche
personali e sull’osservazione longitudinale del suo percorso. La valutazione deve assu-
mere caratteri di sistematicità, trasparenza, equità; è personale e non comparativa,
ovvero, il giudizio attribuito a ogni singolo allievo non può dipendere da quello attri-
buito agli altri, ma solo alla prestazione individuale rispetto ai criteri fissati a priori.
La valutazione viene comunicata sulla base di scale ordinali costituite da agget-
tivi, lettere, numeri. Nel nostro ordinamento, attualmente, la scala di comunicazio-
ne della valutazione è quella ordinale in decimi. Ciò che viene espresso nelle schede
di valutazione... è la comunicazione della valutazione: la valutazione, in sé, è l’in-
tero processo prima descritto. È importante avere presente anche il fatto che le scale
di comunicazione della valutazione sono ordinali, ovvero rappresentano delle fasce
che possono comprendere al proprio interno andamenti molto diversi di alunni dif-
ferenti. Potremmo avere attribuito “otto” al profitto in italiano di due allievi che
hanno manifestato padronanza qualitativamente assai diversa e avere, tuttavia,
100
101
102
103
104
Un unico appunto, che ci si augura venga nel tempo riformato, va fatto proprio
al Glossario, nel quale, nella definizione di “competenza” viene trascurata proprio
quella della Raccomandazione europea del 23 aprile 2008, (che invece è ripresa per
i termini “conoscenze”, “abilità” e per altri ancora), in particolare nell’aspetto carat-
teristico del concetto di competenza, come comportamento improntato ad autono-
mia e responsabilità.
I concetti di autonomia e responsabilità, che connotano in modo forte il signifi-
cato europeo di competenza, sono stati omessi anche dal D.lvo 13/13, lasciando
spazio a preoccupazioni sul fatto che si possa interpretare la competenza come mera
prestazione esperta, scollegata, però, dall’aspetto etico che, alla fine, la distingue
dalle abilità.
La certificazione delle competenze proposta dalla CM 3/2015 prende, come cri-
teri per la valutazione e la certificazione, le dimensioni del Profilo finale dello stu-
dente. È una scelta “alta” dal punto di vista concettuale e opportuna dal punto di
vista pratico e comunicativo. Le dimensioni del Profilo finale rappresentano, a ben
vedere, dei descrittori delle otto competenze chiave europee per la cittadinanza e
l’apprendimento permanente, che sono nelle Indicazioni.
La CM n. 3/2015 auspica che i modelli di certificazione svolgano un proficuo
ruolo di retroazione nel miglioramento della progettazione curricolare, delle prati-
che didattiche e nell’organizzazione degli ambienti di apprendimento. La Circolare,
nel richiamare il testo delle Indicazioni, ricorda che per lo sviluppo delle competen-
ze è necessario che gli allievi abbiano la possibilità di mettersi alla prova in compiti
significativi, contestualizzati nell’esperienza e nella realtà, condurre indagini, espe-
rimenti, discutere e collaborare, diventando protagonisti attivi del proprio appren-
dimento, invece che limitarsi prevalentemente a riprodurre contenuti proposti e
trasmessi dagli insegnanti.
Il Ministero esprime l’augurio che le pratiche didattiche siano sempre più coeren-
ti con il testo delle Indicazioni e improntate al tema delle competenze, che richia-
mano l’idea di un apprendimento significativo di conoscenze, abilità, atteggiamenti
capaci di contribuire a una piena formazione della persona e dell’allievo. Inoltre, si
spera che i documenti contribuiscano ad arricchire le pratiche valutative correnti
nelle scuole: ad esempio, verifica degli apprendimenti, uso “intelligente” del voto,
valutazioni periodiche, uso degli strumenti formali, accompagnamento alle prove
d’esame, significato del testing...
Ci si attende anche che servano da orientamento verso una “valutazione auten-
tica”, per la promozione di tutte le caratteristiche della personalità degli allievi e dei
loro talenti. Infine, si richiama alla necessità di evitare una logica di mero adempi-
mento e di classificazione degli allievi.
La certificazione, così come strutturata, si riferisce a conoscenze, abilità e com-
petenze in sintonia con i dispositivi previsti a livello di Unione Europea per le com-
petenze chiave per l’apprendimento permanente (2006) e per le qualificazioni (EQF,
2008) recepite nell’ordinamento giuridico italiano.
La certificazione delle competenze, si legge ancora, «non è sostitutiva delle at-
tuali modalità di valutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici»
105
106
1 Il repertorio per l’osservazione delle dimensioni del Profilo ai fini della certificazione, sia per la
primaria sia per la secondaria di primo grado, è comunque reperibile al seguente link: http://www.
francadare.it/wp/wp-content/uploads/2015/08/Profilo_livelli.pdf.
107
108
1 T. Booth, M. Ainscow, L’Index per l’inclusione, edizione italiana a cura di Fabio Dovigo e Dario
Ianes, Erickson, Trento 2008, pp. 79 e ss.
109
Il testo prosegue citando altri elementi importanti per l’inclusione: la didattica ordi-
naria comune, i percorsi educativi e relazionali comuni, per poi proseguire con la di-
dattica individuale, i percorsi riabilitativi, gli ausili individuali, e così via.
Gli elementi che più ci interessano sono la didattica comune e i percorsi educa-
tivi e relazionali comuni, poiché rappresentano la quotidianità ordinaria del lavoro
scolastico, che interessa tutti gli alunni, nessuno escluso. Intanto, partiamo dall’as-
sunto che non è assolutamente semplice, e forse neppure consigliabile, pensare di
approntare programmazioni quotidiane distinte per singoli alunni, tenendo conto
che nelle nostre classi alunni con bisogni speciali ve ne sono diversi, con differenti
peculiarità e che anche gli alunni che non si caratterizzano come “speciali”, in
realtà sono diversi tra loro e avrebbero bisogno di attenzioni personali. Tutto questo
renderebbe la gestione della classe assolutamente complicata: quindi, è opportuno
pensare di agire sul contesto generale, rendendolo efficace e ospitale per ciascuno,
con proposte dove tutti possano trovare un posto e una forma di espressione. La
riflessione sulla didattica comune e sui percorsi relazionali diventa quindi assoluta-
mente importante per venire incontro alle esigenze personali, senza differenziare in
forma netta i percorsi, rischiando anche di ingenerare – cosa che non di rado si
osserva – resistenze negli alunni che si vedono proporre attività troppo diverse da
quelle dei compagni.
L’Index osserva che
esiste ormai una cospicua letteratura sperimentale che indica come, rispetto alla
tradizionale lezione frontale e al lavoro individuale, i vari modelli di apprendimento
cooperativo siano più efficaci non solo per gli apprendimenti cognitivi e interperso-
nali, ma anche per l’inclusione degli alunni in difficoltà e per fornire a ognuno di loro
adeguati ruoli e possibilità di partecipazione e di apprendimento. Accanto ai piccoli
gruppi di apprendimento cooperativo, un accorgimento per rendere più speciale e
più efficace la didattica normale nelle varie discipline, e di conseguenza renderla
maggiormente inclusiva, è il tutoring, e cioè l’alunno che insegna all’altro alunno2.
Ricordiamo che apprendimento cooperativo e tutoraggio tra pari sono due me-
todologie che abbiamo in più occasioni annoverato come connaturate alle didatti-
che per lo sviluppo delle competenze, fino a sostenere che, in un curricolo orientato
alle competenze, il lavoro in gruppo si dovrebbe caratterizzare come ordinario e il
lavoro individuale – che pure ci deve essere – come residuale.
Altro approccio fortemente inclusivo, secondo l’Index, è la «didattica per proble-
mi reali, che stimola maggiore motivazione e interesse partendo da situazioni reali
e in parte conflittuali, tratte dalla vita personale e comunitaria dell’alunno».
110
L’Index, inoltre, propone anche una definizione del lavoro in classe che noi ab-
biamo più volte indicato come inclusiva. Non si tratta di differenziare il percorso di
ogni alunno, quanto, piuttosto, orientare l’organizzazione del curricolo in modo che
didattiche “speciali” e “ordinarie” si muovano nello stesso ambito di lavoro:
Altra risorsa per l’inclusione, secondo l’Index, sono i percorsi educativi e relazio-
nali comuni a tutta la classe. Più volte abbiamo insistito sull’importanza di curare
l’aspetto motivazionale, relazionale e sociale dell’apprendimento. In questo passag-
gio, l’Index suggerisce come le attività che mirano alla socializzazione, all’educazio-
ne affettivo-emotiva, alla comunicazione e all’espressività attraverso canali non
111
verbali, non solo rappresentano una risorsa per le competenze sociali di tutti, ma
favoriscono in particolar modo gli alunni più in difficoltà.
112
allo svolgimento del lavoro comune, senza esserne in alcun modo esclusi e appor-
tando anche contributi significativi. Anche nei casi di disabilità grave, in cui l’alun-
no non sia in grado, per la natura dell’handicap, di svolgere lavori assimilabili a
quelli della classe, proposte di lavoro orientate al service learning, allo studio d’am-
biente in funzione inclusiva (ricognizione delle barriere architettoniche; studio di
soluzioni per la fruizione degli ambienti da parte di tutti...), ricerche e riflessioni sui
diritti delle persone, educazione all’empatia e alla cura possono essere occasioni per
sviluppare negli alunni pensiero critico, sensibilità sociale e sentimenti di
solidarietà.
I suggerimenti di lavoro offerti dall’Index sono ricchi di possibilità per tutti gli
alunni e si caratterizzano a pieno titolo come percorsi per lo sviluppo di competenze
per tutti e per ciascuno, indipendentemente dalle condizioni personali, culturali e
sociali.
Le didattiche orientate allo sviluppo di competenze non solo sono estremamente
coerenti con i richiami espliciti e impliciti delle Indicazioni, ma si connotano come
adatti al coinvolgimento di tutti gli alunni nel processo di apprendimento, siano gli
alunni con scarsa motivazione, quelli con difficoltà specifiche, quelli con svantag-
gio socio-culturale, quelli provenienti da altri Paesi.
Sono particolarmente adatte alle classi complesse, numerose e difficili, proprio
perché fanno leva sulle risorse dei ragazzi, sul mutuo-aiuto e sulla cooperazione,
mettendo gli allievi al lavoro, con modalità attive e fortemente contestualizzate
nell’esperienza reale. Tutto ciò connota di senso, valore, curiosità e interesse l’ap-
prendimento, aumentando la motivazione e la partecipazione.
Sono modalità didattiche che più facilmente integrano e meno frequentemente
disperdono. Ecco perché una scuola che si ponga come finalità lo sviluppo di per-
sone e cittadini competenti, autonomi e responsabili diventa l’agenzia che più di
tutte, nella società, può concretizzare l’articolo 3 della Costituzione.
113
Appendice
114
Rubriche per la guida all’osservazione, la valutazione e la certificazione delle dimensioni di competenza del profilo contenute nelle
schede di certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
CM 3 del 13.02.2014
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
E RIFERIMENTO ALLE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
discipline
profilo delle competenze competenze chiave livello
coinvolte
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa com- Comunicazione nella madrelin- Tutte le discipline, con
1 plessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. gua o lingua di istruzione. particolare riferimento a:
………………………………………
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese Comunicazione nelle lingue Tutte le discipline, con
2 e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua straniere. particolare riferimento a:
europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. ………………………………………
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà Competenza matematica e com Tutte le discipline, con
e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero petenze di base in scienza e tec- particolare riferimento a:
3 logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consa- nologia. ………………………………………
pevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni
univoche.
Usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e informazioni, per Competenze digitali. Tutte le discipline, con
4 distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e particolare riferimento a:
per interagire con soggetti diversi nel mondo. ………………………………………
Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare Imparare a imparare. Tutte le discipline, con
6 e di procurarsi velocemente nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo auto- particolare riferimento a:
nomo. ………………………………………
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le Consapevolezza ed espressione Tutte le discipline, con
7 diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i si- culturale. particolare riferimento a:
stemi simbolici e culturali della società. ………………………………………
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli Consapevolezza ed espressione Tutte le discipline, con
8 sono congeniali. culturale. particolare riferimento a:
………………………………………
▼
discipline
profilo delle competenze competenze chiave livello
coinvolte
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in Spirito di iniziativa e imprendi- Tutte le discipline, con
9 difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli torialità. particolare riferimento a:
imprevisti. Competenze sociali e civiche. ………………………………………
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consape- Imparare a imparare. Tutte le discipline, con
10 vole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Competenze sociali e civiche. particolare riferimento a:
………………………………………
Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie Competenze sociali e civiche. Tutte le discipline, con
11 personali opinioni e sensibilità. particolare riferimento a:
………………………………………
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità Competenze sociali e civiche. Tutte le discipline, con
del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse particolare riferimento a:
12 forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio ………………………………………
lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agoni-
stiche, volontariato...
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:
13
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
A - Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e
assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B - Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C - Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e pro-
cedure apprese.
D - Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
▼
DIMENSIONI
LIVELLI SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
DEL PROFILO
•
116
1 2 3 4
INIZIALE BASILARE INTERMEDIO AVANZATO
Ha una padronanza del- Interagisce nelle diverse comu- Partecipa a scambi comunicativi (conver- Partecipa in modo efficace a scambi Interagisce in modo efficace in diverse situazioni co-
la lingua italiana tale da nicazioni in modo pertinente, sazione, discussione di classe o di grup- comunicativi con interlocutori di- municative, attraverso modalità dialogiche sempre
consentirgli di compren- rispettando il turno della con- po) con compagni e insegnanti rispettan- versi rispettando le regole della rispettose delle idee degli altri; utilizza il dialogo, oltre
dere enunciati e testi di versazione. do il turno e formulando messaggi chiari conversazione e adeguando il regi- che come strumento comunicativo, per apprendere
una certa complessità, Ascolta testi di tipo diverso let- e pertinenti, in un registro il più possibile stro alla situazione. informazioni ed elaborare opinioni su problemi ri-
di esprimere le proprie ti, raccontati o trasmessi dai adeguato alla situazione. Interagisce in modo corretto con guardanti vari ambiti culturali e sociali.
idee, di adottare un re- media, riferendo l’argomento e Ascolta e comprende testi orali “diretti” adulti e compagni modulando effi- Usa la comunicazione orale per collaborare con gli
gistro linguistico appro- le informazioni principali. o “trasmessi” dai media cogliendone il sen- cacemente la comunicazione a si- altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o pro-
priato alle diverse situa- so, le informazioni principali e lo scopo. tuazioni di gioco, lavoro cooperati- dotti, nell’elaborazione di progetti e nella formula-
zioni. Espone oralmente argomenti
appresi dall’esperienza e dallo Legge e comprende testi di vario tipo, vo, comunicazione con adulti. zione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti
studio, in modo coerente e re- continui e non continui, ne individua il Ascolta, comprende e ricava infor- culturali e sociali.
lativamente esauriente, anche senso globale e le informazioni principali, mazioni utili da testi “diretti” e “tra- Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e
con l’aiuto di domande stimolo utilizzando strategie di lettura adeguate smessi”. “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il
o di scalette e schemi-guida. agli scopi. Esprime oralmente in pubblico ar- tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione
Legge in modo corretto e scor- Utilizza abilità funzionali allo studio: indivi- gomenti studiati, anche avvalendosi dell’emittente.
revole testi di vario genere; ne dua nei testi scritti informazioni utili per di ausili e supporti come cartelloni, Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argo-
comprende il significato e ne ri- l’apprendimento di un argomento dato e schemi, mappe. menti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di
cava informazioni che sa riferire. le mette in relazione; le sintetizza, in fun- Ricava informazioni personali e di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al
Utilizza alcune abilità funzionali zione anche dell’esposizione orale; acqui- studio da fonti diverse: testi, manua- computer….)
allo studio, come le facilitazioni sisce un primo nucleo di terminologia li, ricerche in Internet, supporti mul- Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (conti-
presenti nel testo e l’uso a sco- specifica. timediali...; ne ricava delle semplici nui, non continui e misti) nelle attività di studio per-
po di rinforzo e recupero di Legge testi di vario genere facenti parte sintesi che sa riferire anche con l’au- sonali e collaborative, per ricercare, raccogliere e ri-
schemi, mappe e tabelle già della letteratura per l’infanzia, sia a voce silio di mappe e schemi. elaborare dati, informazioni e concetti; costruisce
predisposte. alta sia in lettura silenziosa e autonoma e Legge testi letterari di vario tipo e sulla base di quanto letto testi o presentazioni con
Legge semplici testi di letteratu- formula su di essi giudizi personali. tipologia che sa rielaborare e sinte- l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici.
ra per l’infanzia; ne sa riferire Scrive testi corretti ortograficamente, tizzare. Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici,
l’argomento, gli avvenimenti chiari e coerenti, legati all’esperienza e teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione,
Nell’incontro con per- Comprende frasi elementari e Comprende brevi messaggi orali e scritti Comprende frasi ed espressioni di Comprende oralmente e per iscritto i punti essen-
sone di diverse nazio- brevi relative a un contesto fa- relativi ad ambiti familiari. uso frequente relative ad ambiti di ziali di testi in lingua standard su argomenti familiari
nalità è in grado di miliare, se l’interlocutore parla Descrive oralmente e per iscritto, in immediata rilevanza (ad es. informa- o di studio che affronta normalmente a scuola e nel
esprimersi a livello ele- lentamente utilizzando termini modo semplice, aspetti del proprio vissu- zioni di base sulla persona e sulla tempo libero.
mentare in lingua ingle- noti. to e del proprio ambiente ed elementi famiglia, acquisti, geografia locale, la- Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti
se e di affrontare una Sa esprimersi producendo pa- che si riferiscono a bisogni immediati. voro). ed esperienze personali, espone argomenti di studio.
comunicazione essen- role-frase o frasi brevissime, su Comunica in attività semplici e di
ziale, in semplici situa- Interagisce nel gioco; comunica in modo Interagisce con uno o più interlocutori in contesti
argomenti familiari e del conte- comprensibile, anche con espressioni e routine che richiedono uno scambio familiari e su argomenti noti.
zioni di vita quotidiana, sto di vita, utilizzando i termini di informazioni semplice e diretto
in una seconda lingua frasi memorizzate, in scambi di informa- Legge semplici testi con diverse strategie adeguate
noti. zioni semplici e di routine. su argomenti familiari e abituali.
europea. Utilizza la lin- allo scopo.
gua inglese nell’uso delle Identifica parole e semplici frasi Svolge i compiti secondo le indicazioni Descrive oralmente e per iscritto
scritte, purché note, accompa- semplici aspetti del proprio vissuto Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti
tecnologie dell’informa- date in lingua straniera dall’insegnante, a contenuti di studio di altre discipline.
zione e della comunica- gnate da illustrazioni, e le traduce. chiedendo eventualmente spiegazioni. e del proprio ambiente.
Sa nominare oggetti, parti del Scrive semplici comunicazioni relati- Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o
zione. Individua alcuni elementi culturali e coglie
corpo, colori… utilizzando i ter- ve a contesti di esperienza (istruzio- messaggi rivolti a coetanei e familiari.
rapporti tra forme linguistiche e usi della
mini noti. ni brevi, e-mail, descrizioni, semplici Individua elementi culturali veicolati dalla lingua ma-
117
Appendice
INIZIALE BASILARE INTERMEDIO AVANZATO
Le sue conoscenze ma- Conta in senso progressivo e Si muove con sicurezza nel calcolo scritto Opera con i numeri naturali, decima- L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche
•
tematiche e scientifico- regressivo anche saltando nume- e mentale con i numeri naturali e sa valu- li e frazionari; utilizza i numeri relativi, con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse
tecnologiche gli con- ri. Conosce il valore posizionale tare l’opportunità di ricorrere a una cal- le potenze e le proprietà delle ope- rappresentazioni e stima la grandezza di un numero
118
sentono di analizzare delle cifre e opera nel calcolo colatrice. razioni, con algoritmi anche approssi- e il risultato di operazioni.
dati e fatti della realtà e tenendone conto correttamen- Riconosce e rappresenta forme del piano mati in semplici contesti. Riconosce e denomina le forme del piano e dello
di verificare l’attendibi- te. Esegue mentalmente e per e dello spazio, relazioni e strutture che si Opera con figure geometriche piane spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazio-
lità delle analisi quanti- iscritto le quattro operazioni e trovano in natura o che sono state create e solide identificandole in contesti re- ni tra gli elementi.
tative e statistiche pro- opera utilizzando le tabelline. dall’uomo. ali; le rappresenta nel piano e nello
poste da altri. Il possesso Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ri-
Opera con i numeri naturali e Descrive, denomina e classifica figure in spazio; utilizza in autonomia strumenti cavarne misure di variabilità e prendere decisioni.
di un pensiero logico- le frazioni. di disegno geometrico e di misura
scientifico gli consente base a caratteristiche geometriche, ne Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valu-
Esegue percorsi anche su istru- determina misure, progetta e costruisce adatti alle situazioni; padroneggia il cal-
di affrontare problemi e colo di perimetri, superfici, volumi. tando le informazioni e la loro coerenza.
situazioni sulla base di zione di altri. Denomina corret- modelli concreti di vario tipo.
tamente figure geometriche pia- Interpreta semplici dati statistici e Spiega il procedimento seguito, anche in forma scrit-
elementi certi e di ave- Utilizza strumenti per il disegno geome- ta, mantenendo il controllo sia sul processo risoluti-
re consapevolezza dei ne, le descrive e le rappresenta trico (riga, compasso, squadra) e i più utilizza il concetto di probabilità.
graficamente e nello spazio. vo, sia sui risultati.
limiti delle affermazioni comuni strumenti di misura (metro, go- Utilizza in modo pertinente alla situa-
Classifica oggetti, figure, numeri niometro...). zione gli strumenti di misura conven- Confronta procedimenti diversi e produce formaliz-
che riguardano questio-
in base a più attributi e descrive zionali, stima misure lineari e di capaci- zazioni che gli consentono di passare da un proble-
ni complesse che non si Ricerca dati per ricavare informazioni e
il criterio seguito. tà con buona approssimazione; stima ma specifico a una classe di problemi.
prestano a spiegazioni costruisce rappresentazioni (tabelle e
univoche. Sa utilizzare semplici diagrammi, grafici). Ricava informazioni anche da dati misure di superficie e di volume utiliz- Produce argomentazioni in base alle conoscenze te-
schemi, tabelle per rappresen- rappresentati in tabelle e grafici. zando il calcolo approssimato. oriche acquisite (ad esempio sa utilizzare i concetti
tare fenomeni di esperienza. Interpreta fenomeni della vita reale, di proprietà caratterizzante e di definizione).
Riconosce e quantifica, in casi semplici,
Esegue misure utilizzando unità situazioni di incertezza. raccogliendo e organizzando i dati Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e
di misura convenzionali. Risolve in tabelle e in diagrammi in modo controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni
Legge e comprende testi che coinvolgo- autonomo. Sa ricavare: frequenza, di affermazioni; accetta di cambiare opinione ricono-
semplici problemi matematici no aspetti logici e matematici.
relativi ad ambiti di esperienza percentuale, media, moda e media- scendo le conseguenze logiche di una argomenta-
con tutti i dati esplicitati e con Riesce a risolvere facili problemi in tutti na dai fenomeni analizzati. zione corretta.
la supervisione dell’adulto. gli ambiti di contenuto, mantenendo il Risolve problemi di esperienza, uti- Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano
controllo sia sul processo risolutivo, sia lizzando le conoscenze apprese e cartesiano, formule, equazioni...) e ne coglie il rap-
Sviluppa atteggiamenti di curio- sui risultati. Descrive il procedimento se-
sità e modi di guardare il mon- riconoscendo i dati utili dai superflui. porto col linguaggio naturale.
guito e riconosce strategie di soluzione
do che lo stimolano a cercare diverse dalla propria. Sa spiegare il procedimento seguito Nelle situazioni di incertezza (vita quotidiana, gio-
spiegazioni di quello che vede e le strategie adottate. chi...) si orienta con valutazioni di probabilità.
Costruisce ragionamenti formulando ipo-
119
Appendice
adotta i comportamenti preventivi. vigazione in rete e dell’uso del telefo- nali...), contenuti pericolosi o fraudolenti, evitandoli.
nino e adotta i comportamenti pre-
ventivi.
▼
INIZIALE BASILARE INTERMEDIO AVANZATO
Si orienta nello spazio e Con l’aiuto dell’insegnante, rica- Sa ricavare e selezionare semplici infor- Sa ricavare e selezionare per i pro- Ricava informazioni da fonti diverse e le seleziona in
•
nel tempo dando espres- va e seleziona informazioni da mazioni da fonti diverse: libri, Internet per pri scopi informazioni da fonti di- modo consapevole.
sione a curiosità e ricer- fonti diverse per lo studio, per i propri scopi, con la supervisione dell’in- verse.
120
Legge, interpreta, costruisce grafici e tabelle per or-
ca di senso; osserva e preparare un’esposizione. segnante. Sa formulare sintesi e tabelle di un ganizzare informazioni.
interpreta ambienti, fat- Legge, ricava informazioni da Utilizza semplici strategie di organizzazio- testo letto collegando le informa-
ti, fenomeni e produzio- Applica strategie di studio (ad es. PQ43) e rielabora
semplici grafici e tabelle e sa ne e memorizzazione del testo letto: sca- zioni nuove a quelle già possedute e i testi organizzandoli in semplici schemi, scalette, rias-
ni artistiche. costruirne, con l’aiuto dell’inse- lette, sottolineature, con l’aiuto dell’inse- utilizzando strategie di autocorre- sunti; collega informazioni già possedute con le nuo-
Ha consapevolezza del- gnante. gnante. zione. ve anche provenienti da fonti diverse.
le proprie potenzialità e Pianifica sequenze di lavoro con Sa formulare sintesi scritte di testi non trop- Applica strategie di studio (ad es.
dei propri limiti. Orien- Utilizza in modo autonomo gli elementi di base dei
l’aiuto dell’insegnante. po complessi e sa fare collegamenti tra PQ4R). diversi linguaggi espressivi.
ta le proprie scelte in nuove informazioni e quelle già possedute,
modo consapevole. Si Mantiene l’attenzione sul com- Sa utilizzare vari strumenti di con- Pianifica il proprio lavoro e sa individuare le priorità;
pito per i tempi necessari. con domande stimolo dell’insegnante; utiliz- sultazione.
impegna per portare a za strategie di autocorrezione. sa regolare il proprio lavoro in base a feedback inter-
compimento il lavoro Si orienta nell’orario scolastico Pianifica il suo lavoro valutandone i ni ed esterni; sa valutarne i risultati.
iniziato da solo o insie- e organizza il materiale di con- Applica, con l’aiuto dell’insegnante, strate- risultati.
gie di studio (ad es. PQ4R). Rileva problemi, seleziona le ipotesi risolutive, le ap-
me ad altri. seguenza. Rileva problemi, individua possibili plica e ne valuta gli esiti.
Rileva semplici problemi dall’os- Ricava informazioni da grafici e tabelle e ipotesi risolutive e le sperimenta va-
sa costruirne di proprie. È in grado di descrivere le proprie modalità e strate-
servazione di fenomeni di lutandone l’esito. gie di apprendimento.
esperienza e formula ipotesi e Sa utilizzare dizionari e schedari biblio-
strategie risolutive. grafici.
È in grado di formulare semplici Sa pianificare un proprio lavoro e descri-
sintesi di testi narrativi e infor- verne le fasi; esprime giudizi sugli esiti.
mativi non complessi. Sa rilevare problemi di esperienza, sugge-
rire ipotesi di soluzione, selezionare quel-
le che ritiene più efficaci e metterle in
pratica.
Ha consapevolezza del- Utilizza materiali, strutture, at- Utilizza materiali, attrezzature, risorse con Utilizza con cura materiali e risorse. Utilizza con cura materiali e risorse. È in grado di
le proprie potenzialità e trezzature proprie e altrui con cura e responsabilità, sapendo indicare È in grado di spiegare in modo es- spiegare compiutamente le conseguenze generali
dei propri limiti. Orien- rispetto e cura. anche le ragioni e le conseguenze sulla senziale le conseguenze dell’utilizzo dell’utilizzo non responsabile dell’energia, dell’acqua,
ta le proprie scelte in Utilizza con parsimonia e cura comunità e sull’ambiente di condotte non responsabile delle risorse dei rifiuti e adotta comportamenti improntati al ri-
modo consapevole. Si le risorse energetiche e natura- non responsabili. sull’ambiente. sparmio e alla sobrietà.
impegna per portare a li: acqua, luce, riscaldamento, Osserva le regole di convivenza interne e Comprende il senso delle regole di Osserva le regole interne e quelle della comunità e
121
Appendice
Dimostra originalità e Conosce ruoli e funzioni nella Rispetta le funzioni connesse ai ruoli di- Assume in modo pertinente i ruoli Conosce le principali strutture di servizi, produttive,
122
spirito di iniziativa. Si scuola e nella comunità. versi nella comunità. che gli competono o che gli sono culturali del territorio regionale e nazionale; gli orga-
assume le proprie re- Assume iniziative personali nel Conosce i principali servizi e strutture pro assegnati nel lavoro, nel gruppo, nel- ni amministrativi a livello territoriale e nazionale.
sponsabilità, chiede aiu- gioco e nel lavoro e le affronta duttive, culturali presenti nel territorio. la comunità. Assume iniziative nella vita personale e nel lavoro,
to quando si trova in con impegno e responsabilità. Conosce le strutture di servizi, am- valutando aspetti positivi e negativi di scelte diverse
difficoltà e sa fornire Assume iniziative personali, porta a ter-
Porta a termine i compiti asse- mine compiti, valutando anche gli esiti del ministrative, produttive del proprio e le possibili conseguenze. Sa pianificare azioni
aiuto a chi lo chiede. È territorio e le loro funzioni; gli orga- nell’ambito personale e del lavoro, individuando le
disposto ad analizzare gnati; sa descrivere le fasi di un lavoro; sa pianificare il proprio lavoro e
lavoro sia preventivamente che individuare alcune priorità; sa valutare, ni e le funzioni degli Enti territoriali priorità, giustificando le scelte e valutando gli esiti,
se stesso e a misurarsi e quelli principali dello Stato. reperendo anche possibili correttivi a quelli non
con le novità e gli im- successivamente ed esprime con l’aiuto dell’insegnante, gli aspetti posi-
semplici valutazioni sugli esiti tivi e negativi di alcune scelte. Assume iniziative personali perti- soddisfacenti.
previsti.
delle proprie azioni. Sa esprimere ipotesi di soluzione a pro- nenti, porta a termine compiti in Collabora in un gruppo di lavoro o di gioco, tenendo
Ha consapevolezza del- modo accurato e responsabile, valu- conto dei diversi punti di vista e confrontando la
le proprie potenzialità e Sa portare semplici motivazioni blemi di esperienza, attuarle e valutarne
a supporto delle scelte che gli esiti. tando con accuratezza anche gli esi- propria idea con quella altrui. È in grado di assumere
dei propri limiti. Orien- ti del lavoro; pondera i diversi aspet- ruoli di responsabilità all’interno del gruppo (coordi-
ta le proprie scelte in opera e, con il supporto dell’a- Sa utilizzare alcune conoscenze apprese,
dulto, sa formulare ipotesi sulle ti connessi alle scelte da compiere, nare il lavoro, tenere i tempi, documentare il lavoro,
modo consapevole. Si con il supporto dell’insegnante, per risol- valutandone rischi e opportunità e reperire materiali...).
impegna per portare a possibili conseguenze di scelte vere problemi di esperienza; generalizza
diverse. le possibili conseguenze. Individua problemi, formula e seleziona soluzioni, le
compimento il lavoro le soluzioni a problemi analoghi, utilizzan-
iniziato da solo o insie- Riconosce situazioni certe, pos- do suggerimenti dell’insegnante. Reperisce e attua soluzioni a pro- attua e ne valuta gli esiti, pianificando gli eventuali
me ad altri. sibili, improbabili, impossibili le- blemi di esperienza, valutandone gli correttivi.
Partecipa attivamente al lavoro collettivo, esiti e ipotizzando correttivi e mi-
gate alla concreta esperienza. portando contributi, chiedendo e pre- Sa, con la collaborazione del gruppo e dell’insegnan-
glioramenti, anche con il supporto te, redigere semplici progetti (individuazione del ri-
Sa formulare semplici ipotesi stando aiuto nelle difficoltà. dei pari.
risolutive a semplici problemi di sultato atteso, obiettivi intermedi, risorse e tempi
Esegue semplici pianificazioni relative a Utilizza le conoscenze apprese per necessari, pianificazione delle azioni, realizzazione,
esperienza, individuare quelle compiti affidati e piccoli progetti.
che ritiene più efficaci e realiz- risolvere problemi di esperienza e valutazione degli esiti, documentazione).
zarle. ne generalizza le soluzioni a contesti Con l’aiuto dell’insegnante e del gruppo, effettua in-
simili. dagini in contesti diversi, individuando il problema da
Partecipa al lavoro collettivo
chiedendo e prestando aiuto Con l’aiuto dell’insegnante e il sup- approfondire, gli strumenti di indagine, realizzando le
quando necessario. porto del gruppo, sa effettuare azioni, raccogliendo e organizzando i dati, interpre-
semplici indagini su fenomeni sociali, tando i risultati.
naturali..., traendone semplici infor- Presta spontaneamente aiuto nel gioco e nel lavoro,
123
Appendice
di connessione e/o di interdipendenza. lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di
azioni dell’uomo sui sistemi territoriali alle diverse
scale geografiche.
▼
INIZIALE BASILARE INTERMEDIO AVANZATO
Si orienta nello spazio e Nell’ascolto di brani musicali, L’alunno esplora, discrimina ed elabora Esegue collettivamente e individual- L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione
•
nel tempo dando espres- esprime apprezzamenti non eventi sonori dal punto di vista qualitativo, mente brani vocali/strumentali an- di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’in-
sione a curiosità e ricer- solo rispetto alle sollecitazioni spaziale e in riferimento alla loro fonte. che polifonici curando intonazione, terpretazione di brani strumentali e vocali apparte-
124
ca di senso; osserva ed emotive, ma anche sotto l’a- Esplora diverse possibilità espressive del- espressività, interpretazione. nenti a generi e culture differenti.
interpreta ambienti, fat- spetto estetico, ad esempio la voce, di oggetti sonori e strumenti mu- Distingue gli elementi basilari del Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura,
ti, fenomeni e produzio- confrontando generi diversi. sicali, imparando ad ascoltare se stesso e linguaggio musicale anche all’interno all’analisi e alla riproduzione di brani musicali.
ni artistiche. Riproduce eventi sonori e sem- gli altri; fa uso di forme di notazione ana- di brani musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso
In relazione alle proprie plici brani musicali, anche in logiche o codificate. Sa scrivere le note e leggere le note; l’improvvisazione o partecipando a processi di ela-
potenzialità e al proprio gruppo, con strumenti non Articola combinazioni timbriche, ritmiche sa utilizzare semplici spartiti per l’e- borazione collettiva, messaggi musicali e multimedia-
talento si esprime negli convenzionali e convenzionali; e melodiche, applicando schemi elemen- secuzione vocale e strumentale. li, nel confronto critico con modelli appartenenti al
ambiti motori, artistici canta in coro mantenendo una tari; le esegue con la voce, il corpo e gli patrimonio musicale, utilizzando anche sistemi infor-
e musicali che gli sono soddisfacente sintonia con gli Distingue, in un testo iconico-visivo,
strumenti, ivi compresi quelli della tecno- gli elementi fondamentali del lin- matici.
congeniali. altri. logia informatica. guaggio visuale, individuandone il si- Comprende e valuta eventi, materiali, opere musica-
Conosce la notazione musicale Improvvisa liberamente e in modo creati- gnificato con l’aiuto dell’insegnante. li riconoscendone i significati, anche in relazione alla
e la sa rappresentare con la vo, imparando gradualmente a dominare propria esperienza musicale e ai diversi contesti
voce e con i più semplici stru- Individua i beni culturali, ambientali,
tecniche e materiali. di arte applicata presenti nel terri- storico-culturali.
menti convenzionali.
Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani torio, operando, con l’aiuto dell’in- Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le
Osserva opere d’arte figurativa vocali o strumentali, appartenenti a generi segnante, una prima classificazione. proprie esperienze musicali, servendosi anche di ap-
ed esprime apprezzamenti per- e culture differenti, utilizzando anche stru- propriati codici e sistemi di codifica.
tinenti; segue film adatti alla sua Esprime semplici giudizi estetici su
menti didattici e auto-costruiti. brani musicali, opere d’arte, opere Realizza elaborati personali e creativi sulla base di un’i-
età riferendone gli elementi
principali ed esprimendo ap- Riconosce gli elementi costitutivi di un cinematografiche. deazione e progettazione originale, applicando le co-
prezzamenti personali. semplice brano musicale. Produce manufatti grafici, plastici, noscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in
Ascolta, interpreta e descrive brani musi- pittorici utilizzando tecniche, mate- modo funzionale tecniche e materiali differenti anche
Produce oggetti attraverso tec- con l’integrazione di più media e codici espressivi.
niche espressive diverse (plasti- cali di diverso genere. riali, strumenti diversi e rispettando
ca, pittorica, multimediale, musi- Utilizza le conoscenze e le abilità relative alcune semplici regole esecutive Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo,
cale), se guidato, mantenendo al linguaggio visivo per produrre varie ti- (proporzioni, uso dello spazio nel legge e comprende i significati di immagini statiche e in
l’attinenza con il tema proposto. pologie di testi visivi (espressivi, narrativi, foglio, uso del colore, applicazione movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multime-
rappresentativi e comunicativi) e rielabo- elementare della prospettiva). diali.
rare in modo creativo le immagini con Utilizza le tecnologie per produrre Legge le opere più significative prodotte nell’arte anti-
molteplici tecniche, materiali e strumenti oggetti artistici, integrando le diver- ca, medievale, moderna e contemporanea, sapendole
(grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma se modalità espressive e i diversi collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e am-
125
definiti da 16 competenze culturali, declinate in abilità e Evidenze Sono i comportamenti che, se agiti dagli stu
conoscenze; Linee Guida ai Piani Provinciali per il primo denti, testimoniano l’agire competente. In altre parole, le
ciclo della Provincia Autonoma di Trento: individuano le evidenze rappresentano le prestazioni essenziali che deno
competenze culturali delle diverse discipline e le declinano tano l’acquisizione di una competenza. Le evidenze rispon
in abilità e conoscenze. dono alla domanda dei docenti: «Da che cosa ci accorgiamo
Anche se possono presentarsi formulate con parole diverse, che l’alunno sta agendo in modo competente?». Nelle Indi
le competenze culturali sono sempre le stesse nei diversi cazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia
gradi di scuola e nei diversi documenti, proprio perché si e del primo ciclo di istruzione (2012) sono indicate quelle
riferiscono alla struttura delle discipline. condotte (tra l’altro prescrittive) che, se agite, portano alla
I Traguardi delle Indicazioni nazionali 2012 descrivono le competenza: i Traguardi. Per questo, i Traguardi per lo svi
competenze culturali relative alle diverse discipline. Esse, luppo delle competenze delle Indicazioni possono essere
secondo le Indicazioni, devono concorrere a costruire negli assunti come “evidenze” della competenza.
allievi le otto competenze chiave per la cittadinanza e l’ap Laboratorialità Con i termini “laboratorio” e “laboratoria
prendimento permanente. lità” si intende principalmente un modo di fare scuola, non
Compito significativo (o “di realtà” o “in situazione” o solo entro uno spazio fisico, ma come integrazione di due
“autentico”) Il compito significativo è un’attività che il spazi, quello fisico e quello mentale. Il laboratorio è sostan
docente assegna agli allievi da svolgere in autonomia per zialmente un metodo, volto alla problematizzazione, alla
esercitare competenze. Il compito può essere svolto indivi ricerca, alla sperimentazione. Nelle assunzioni teoriche che
dualmente, in coppia o in gruppo. Prevede la realizzazione stanno alla base della metodologia laboratoriale si intrec
di un prodotto, materiale o immateriale, comunque tangi ciano varie suggestioni che, insieme, cambiano le prospetti
bile, che serve a esercitare e accrescere abilità, mobilitare e ve della moderna didattica. Tra esse, il costruttivismo occu
reperire conoscenze, mettere in atto competenze. Deve es pa uno spazio primario, perché pone l’idea del sapere come
sere un po’ più difficile delle conoscenze e delle abilità pos l’esito, dinamico ed efficace, di una “costruzione” da parte
sedute, per mobilitare le capacità di problem solving e di del soggetto. Anche l’approccio cooperativo risulta fonda
riflessione, nonché l’esperienza attiva dell’allievo. Il compi mentale, perché impegna a trasformare l’ambiente didattico
to prevede un’attività continua di riflessione-ricostruzione- in una palestra in cui si impara insieme, incrementando
autovalutazione, prima, durante e dopo il lavoro. Inoltre, si motivazioni e relazionalità e arricchendo vicendevolmente
può prevedere una relazione finale scritta/orale con funzio la mappa mentale. Se dunque in chiave didattica il labora
ne di riflessione-ricostruzione-autovalutazione, che serve torio è uno spazio attrezzato per predisporre esperienze di
anche ai docenti per la valutazione individuale. Il compito versificate, in chiave relazionale è la situazione nella quale
contiene sempre, a monte, i criteri per la sua valutazione poter fare esperienze insieme agli altri per la costruzione
(come verrà valutato e che peso avrà nell’economia della cooperativa, collaborativa e condivisa dell’appreso, che si
valutazione generale). proietta nella dimensione sociale. In questo contesto, il do
Conoscenze Sono il risultato dell’assimilazione di infor cente è colui che sa allestire ambienti variamente articolati
mazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono e finalizzati, che sa predisporre compiti autentici, collegati
un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un a contesti di senso, atti a favorire la riflessione, il ragiona
settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro euro mento e la consapevolezza; con attenzione ai “processi” più
peo delle qualifiche, le conoscenze sono descritte come teo che a “prodotti”. Attraverso l’uso di diversi mediatori, più
riche e/o pratiche. diretti e più efficacemente percepiti, gli studenti sono aiuta
Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del ti a farsi rappresentazioni multiple della realtà, aderenti alla
Consiglio del 23 aprile 2008. complessità del reale e dei saperi.
Curricolo Il curricolo d’istituto è espressione della libertà Fonte: L. Angelino, F. Carasso, N. Cazzador, Laboratorio di
di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo Ricerca Educativa e Didattica RED, http://www.univirtual.
stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’iden it/red/progetti/Angelino-Carasso-Cazzador_Formatività_
tità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo didattica-laboratoriale.pdf
attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e Livelli di padronanza Nel contesto dell’osservazione,
l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il currico della verifica e della valutazione delle competenze, i livelli
lo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferi di padronanza sono le descrizioni di come le competenze
mento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di delle persone si sviluppano e si accrescono nel tempo. Si
istruzione, ai Traguardi per lo sviluppo delle competenze, parte da un livello di padronanza molto semplice, che de
agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni scrive una persona con conoscenze elementari, abilità sem
disciplina. plici e un livello di autonomia e responsabilità tali da svol
Fonte: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola gere compiti dietro istruzioni e supervisione di un esperto;
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12). e si arriva a livelli molto elevati, che prevedono conoscenze
Diario di bordo Il diario di bordo costituisce una rifles e abilità articolate e complesse e la capacità di muoversi in
sione sull’andamento del processo di apprendimento in situazioni mutevoli, in presenza di problemi e criticità. Lo
atto. Nel corso delle attività formative, infatti, gli studenti strumento che riporta le descrizioni dei livelli crescenti di
sono invitati ad annotare riflessioni, idee, dubbi, osserva padronanza è chiamato anche “rubrica”.
zioni, impressioni, opinioni, analisi, commenti, pensieri e Si ritrovano esempi di descrizioni di livelli di padronanza
sentimenti. In questa direzione il diario riassume che cosa nel Quadro Europeo delle Lingue (QCER), nel Quadro Euro
lo studente ha appreso, cosa non ha capito, quale rilevanza peo delle Qualifiche (EQF), nei livelli dell’indagine PISA per
hanno le cose apprese per le sue attività professionali. Lo le literacy di comprensione del testo, di matematica e di
scopo dei diari di bordo è di aiutare lo studente a riflettere scienze.
sulla materia di studio e favorire la trattazione del materia Profilo dello studente Nelle Indicazioni nazionali per il
le appreso a un livello più profondo e personale. curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo del
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2012, il Profilo dello studente descrive, in forma essenziale, padronanza, dove il primo livello rappresenta lo stato ini
le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al ziale. Ad esempio si possono strutturare rubriche ampie e
pieno esercizio della cittadinanza che un ragazzo deve mo generali di competenza chiave; di competenza culturale; di
strare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Traguardo; di compito:
Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo 1) di competenza chiave: descrive la padronanza di tutte le
costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e for evidenze che concorrono a manifestare la competenza
mativo italiano. chiave (es. tutti i Traguardi/evidenze della lingua per “Co
Prova autentica o “esperta” Per prova esperta si intende municazione nella madrelingua”);
una prova di verifica che non si limiti a misurare conoscen 2) di competenza culturale: descrive la padronanza delle
ze e abilità, ma anche le capacità dell’allievo di risolvere sole evidenze che concorrono a manifestare la competenza
problemi, compiere scelte, argomentare, produrre un mi culturale (es. i Traguardi/evidenze che fanno capo a “Leg
croprogetto o un manufatto… in pratica aspetti della gere e comprendere testi”);
competenza. 3) di singole evidenze: descrive i livelli di padronanza di
Ha il vantaggio di potere essere somministrata a studenti di una sola evidenza;
classi e scuole diverse e quindi di potere confrontare gli 4) per un compito: un testo, una prova pratica, un
esiti. Si differenzia dall’Unità di Apprendimento perché esperimento…
mentre l’UDA si connota come percorso formativo, teso allo Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) a) Con regola
sviluppo della competenza (che poi viene verificato), la mento da emanare, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della
prova esperta ha il vero e proprio carattere di verifica. legge del 23 agosto 1988, n. 400, entro sessanta giorni dal
Obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendi la data di entrata in vigore della legge di conversione del
mento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità presente decreto, è individuato il Sistema Nazionale di Va
ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i Traguardi per lutazione definendone l’apparato che si articola: a) nell’Isti
lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle tuto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca
scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione di educativa, con compiti di sostegno ai processi di migliora
dattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didatti mento e innovazione educativa, di formazione in servizio
che e organizzative mirando a un insegnamento ricco ed del personale della scuola e di documentazione e ricerca
efficace. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e didattica; b) nell’Istituto nazionale per la valutazione del
definiti in relazione a periodi didattici lunghi. sistema di istruzione e formazione, con compiti di predi
Fonte: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola sposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12). le scuole di ogni ordine e grado, di partecipazione alle in
dagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini
Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF - European Quali-
nazionali periodiche sugli standard nazionali; c) nel corpo
fication Framework) Strumento di classificazione delle
ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valu
qualifiche in funzione di una serie di criteri basati sul rag
tare le scuole e i dirigenti scolastici.
giungimento di livelli di apprendimento specifici. Esso mira
Fonte: art. 2, comma 4-noviesdecies, L. 26/02/2011, n. 10.
a integrare e coordinare i sottosistemi nazionali delle qua
b) Il Sistema Nazionale di Valutazione ha il compito di rile
lifiche e a migliorare la trasparenza, l’accessibilità, la pro
vare la qualità dell’intero sistema scolastico, fornendo alle
gressione e la qualità delle qualifiche rispetto al mercato
scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento
del lavoro e alla società civile.
e al Governo elementi di informazione essenziali circa la
Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del
salute e le criticità del nostro sistema di istruzione.
Consiglio del 23 aprile 2008.
Fonte: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
Qualifica a) Risultato formale di un processo di valuta dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12).
zione e convalida, acquisito quando l’autorità competente c) Il Sistema Nazionale di Valutazione costituisce una ri
stabilisce che i risultati dell’apprendimento di una persona sorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e for
corrispondono a standard definiti. mative alla crescita culturale, economica e sociale del
Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia
Consiglio del 23 aprile 2008. delle istituzioni scolastiche. Per migliorare la qualità
b) Titolo di istruzione e di formazione, ivi compreso quello dell’offerta formativa e degli apprendimenti, il SNV valu
di istruzione e formazione professionale, o di qualificazio ta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istru
ne professionale rilasciato da un ente pubblico titolato nel zione e formazione.
rispetto delle norme generali, dei livelli essenziali delle pre Fonte: MIUR, Portale SNV, http://www.istruzione.it/snv/
stazioni e degli standard minimi di cui al DLgs 13/13. index.shtml
Fonte: DLgs 13/13, art. 2, c. 1.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze Al termine
Risultati di apprendimento Descrizione di ciò che un di della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della
scente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termi scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i Tra
ne di un processo d’apprendimento. I risultati sono definiti guardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di
in termini di conoscenze, abilità e competenze. esperienza e alle discipline. Essi rappresentano dei riferi
Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del menti ineludibili per gli insegnanti, […] costituiscono criteri
Consiglio del 23 aprile 2008. per la valutazione delle competenze attese e, nella loro
Rubriche di descrizione della padronanza della compe- scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le
tenza Sono brevi descrizioni di che cosa la persona sa, sa istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conse
fare, in quali contesti e condizioni, con che grado di auto guirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della
nomia e responsabilità, rispetto a una competenza, a un’a qualità del servizio.
bilità funzionale, a un compito. Sono sempre formulate Fonte: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
positivamente e sono strutturate a livelli crescenti di dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12).
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Unità didattica L’unità didattica è un modulo di appren termine. Assume una preminente funzione formativa, di
dimento finalizzato al perseguimento di un obiettivo for accompagnamento dei processi di apprendimento e di sti
mativo specifico. È centrata prevalentemente sugli obiettivi molo al miglioramento continuo.
di insegnamento, sulla centralità del docente e della sua Fonte: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
attività, sulla disciplina. dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12).
Unità di Apprendimento Microprogetto che si concretiz Valutazione della competenza La valutazione della com
za in un compito significativo complesso, interdisciplinare, petenza si effettua mediante osservazioni, diari di bordo,
che mira a sviluppare e incrementare competenze (nonché compiti significativi, Unità di Apprendimento, prove esper
conoscenze e abilità), attraverso un prodotto. Richiede la te, oltre che con le prove tradizionali per rilevare l’aspetto
gestione di situazioni e la soluzione di problemi. È centrata della conoscenza.
sull’apprendimento e sull’acquisizione di competenze; sulla Segue periodi medio-lunghi, perché si basa sull’evoluzione
centralità dell’allievo e della sua azione autonoma e re del discente. Prevede una descrizione della competenza:
sponsabile; sulle competenze attraverso l’integrazione dei ossia, si rende conto di ciò che una persona sa, sa fare, in
saperi. L’UDA valorizza il problem solving, l’apprendimento quali contesti e condizioni, con quale grado di autonomia e
sociale e il compito/prodotto in contesto significativo. responsabilità.
Valutazione a) La valutazione è espressione dell’autono Le descrizioni – chiamate anche “rubriche” – seguono livel
mia professionale propria della funzione docente, nella sua li crescenti di evoluzione della padronanza. Sono sempre
dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’au positive: non esiste un “livello zero” in ambiti in cui una
tonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno persona abbia esperienza, il primo livello rende conto dello
ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva. […] stadio iniziale.
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimen Valutazione di profitto La valutazione di profitto si cen
to, il comportamento e il rendimento scolastico complessi tra su conoscenze e abilità nelle diverse materie. Si può
vo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità condurre a scansioni ravvicinate (trimestre, quadrimestre,
anche formativa e attraverso l’individuazione delle poten anno scolastico…). Ha una polarità negativa (la non suffi
zialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di au cienza) e una positiva (dalla sufficienza in poi), e si può
tovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei realizzare mediante raccolta di elementi con prove struttu
livelli di conoscenza e al successo formativo. rate, semistrutturate, pratiche…
Fonte: Dpr 122/09, art. 1, cc. 2-3. Nell’ordinamento attuale, in base alla valutazione di profit
b) La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi to si decide sulla carriera scolastica degli allievi (promozio
curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle ne, bocciatura).
avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a
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