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Conservatorio di Adria - a.a.

2019/2020
Compito per l'esame di metodologia dell'Educazione Musicale 24cfa

Mancaniello Virginia

L'OPEN DAY DELLA VOSTRA SCUOLA

La musica è un mezzo di espressione e di comunicazione che si esplica costantemente


in interazione con altre arti e con gli altri saperi, quindi in vari ambiti, pertanto il suo
apprendimento coinvolge specifiche funzioni formative.
Mediante la funzione cognitivo-culturale, gli alunni sperimentano culture musicali
diverse, ne colgono i significati, le varie modalità e modi di vita e di valori della
comunità da cui provengono, sviluppando cosi un pensiero flessibile e intuitivo,
creativo e partecipativo.
Attraverso la funzione lunguistico-comunicativa, la musica educa gli alunni ad
esprimersi e a comunicare attraverso gli strumenti, voce compresa.
Mediante la funzione emotivo-affettiva, riflettono sulle emozioni provate nel rapporto
con le arti.
Attreverso una funzione identitaria e interculturale la musica li fa rendere conto della
propria appartenenza alla tradizione culturale fornendogli allo stesso tempo gli
strumenti per mettere a confronto la loro cultura con altre, con conoscenza e rispetto.
Con la funzione relazionale la musica e l'arte in genere facilitano l'instaurarsi di
relazioni interpersonali e di gruppo, attraverso la pratica e l'ascolto condiviso.
Sviluppa anche una funzione critico-estetica che li porta ad una sensibilità artistica
basata sull'interpretazione di quanto ascoltano ed aumenta la loro capacità di
autonomia di giudizio.

Nel lavoro da preparare per l'open day i ragazzi si misurano, oltre che con la musica,
anche con la disciplina della motoria, nella preparazione della danza e della
descizione della coreografia, e anche della tecnologia, dovendo utilizzare supporti e
realizzare un CD per ricordo del progetto, oltre alla possibiltà di usare vari
programmi di notazione musicale durante l'anno.
Sviluppano quelle capacità di cittadinanza che sfociano nel saper collaborare,
progettare, risolvere problemi che sorgono nel corso degli incontri per la preparazione
del lavoro, imparano a lavorare in gruppo, confrontandosi e ascoltando tutti,
considerando l'altro come fonte di apporto valido, quindi rispetto per i compagni e
per le idee diverse dalle proprie, accoglimento e risoluzione delle varie problematiche
personali o oggettive che possono presentarsi per il lavoro da svolgere.

La pratica della musica in genere favorisce ad un benessere psicofisico, dando


risposta a desideri, domande, gusti, diversi per ogni età in cui si approcciano questi
studi, in particolare attraverso l'esperienza del fare musica insieme dà la possibilità di
leggerla, scriverla quindi crearla, valorizzando la creatività, la partecipazione, il fare
parte di un gruppo con un comune obiettivo, e sicuramente con l'interazione di
culture diverse.
Gli obiettivi di apprendimento sono molteplici:
– eseguire in modo espressivo, collettivamente o individualmente, brani vocali e
con strumenti di diversi generi, imparando ad usare anche i supporti elettronici
a disposizione;
– improvvisare e comporre brani musicali, utilizzando schemi ritmico-melodici;
– riconoscere e classificare stilisticamente gli elementi più importanti che
costituiscono il linguaggio musicale;
– utilizzare la notazione tradizionale ma anche altri sistemi di scrittura;
– usare gli strumenti per la costruzione di una propria identità musicale,
valorizzando le proprie esperienze, riconoscendo ed utilizzando le risorse e le
opportunità offerte dal contesto.

Tutte queste competenze faranno dell'ascoltatore comune, un ascoltatore esperto.


Durante la primaria, e quindi i primi anni di esperienza di ascolto musicale, si svolge
questo percorso complesso che è l'educazione all'orecchio per poter sviluppare le
competenze di cittadinanza in ambito musicale, e in qualità di ascoltatore esperto si
hanno più elementi e più complessi per analizzare un ascolto o anche per creare un
proprio brano musicale attraverso le tecnologie a disposizione oggi. Quindi l'obiettivo
è sempre di educazione musicale ma si passa anche attraverso altre discipline. Un
percorso che fa emergere autostima e autonomia, elementi che vanno sempre di pari
passo.

Il progetto è molto ben strutturato, che richiede un apporto degli insegnanti,


meticoloso e molto chiaro su come guidare i ragazzi. Assicurarsi della disponibilità di
spazi adeguati, che contengano il numero di persone necessarie agli incontri di
preparazione e allo svolgimento del progetto.
Molta attenzione da parte degli insegnanti nel "distribuire" e scegliere i vari alunni in
base alle loro attitudini per il tipo di gruppo in cui inserirli, è fondamentale per la
riuscita del progetto. Quindi conoscenza e attenzione per ogni alunno, valorizzando le
predisposizioni di ognuno per impiegarle al meglio, in modo da alimentare anche
autostima, ma anche perchè no, sfida per un impegno che va di poco oltre il proprio
limite, facendoli misurare con le proprie competenze.

Molto bella l'idea della coreografia (ma di tutto il progetto in generale) che rafforza
l'idea di gruppo e di condivisione. Danzare, per mano, rende giocoso un movimento
corporeo che nell'età adolescenziale forse la maggior parte dei ragazzi non fa con
piacere, quindi fare del gruppo la propria forza nella condivisione di un'attività che
forse non è scontato saper o voler fare.
Molto istruttiva la fase di arrangiamento musicale delle strofe ripetute, sia per variare
un pò, sia appunto per mettere a frutto le competenze acquisite. Proprio a questo
proposito sarebbe bello che corrispondesse una mini coreografia inventata del gruppo
danza, da aggiungere al ballo tradizionale.
Si potrebbe pensare ad una performance di benvenuto con le variazioni anche di
ballo, da eseguire senza i bambini ospiti, e successivamente la parte danzata da
insegnare ai bambini in visita, può essere più ripetitiva, per facilitare l'apprendimento
in un periodo di tempo relativamente breve che hanno a disposizione.

Il tutto mi dà un'idea di festa che facilmente affascinerà i ragazzi delle elementari in


visita.

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