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FORMAZIONE 11/2022

Nuotare nella musica


Silvia Biferale, Arnolfo Borsacchi, Federica Braga, Cristina
Fabarro, Monica Martini, Regula Schwarzenbach
a cura di Vixia Maggini

Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino


all’altro e incontrano un pesce più anziano che,
nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto
e poi dice: “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua? I due
giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno
dei due guarda l’altro e gli chiede: “ma cosa diavolo è
l’acqua?” David Foster Wallace1

M
olte volte, nella mia rienza musicale invera e a cui dà
esperienza di musici- forma e significato.
sta, di insegnante di La ricchezza e la portata di
musica di scuola me- tali esperienze non dipendono dal
dia, di dottoranda in studi musicali, loro carattere professionale o ama-
di amica o conoscente, ho ascoltato toriale. Alcune di queste persone
e condiviso racconti di persone che suonano in orchestra, altre canta-
in vario modo nella propria vita vi- no in cori amatoriali o sono ascol-
vono esperienze musicali secondo tatrici appassionate, c’è chi suona o
profili e caratteristiche assai diverse canta in famiglia, chi realizza per-
tra loro. formance che intrecciano più forme
Molte persone hanno espe- espressive in teatro, in un circo o
rienze musicali di grande ricchezza anche sotto i ponti di una nebbiosa
e soddisfazione, si sentono parte di metropoli, c’è chi insegna musica ai
una comunità che condivide valori, propri allievi. Quello che accomuna
ispirazioni e un sentire che l’espe- tutte queste persone è la prossimi-
tà che percepiscono con il sistema
espressivo musicale, una prossimi-
tà che permette loro di esprimersi,
1 La citazione è tratta dal discorso di congra- di dare voce al proprio sé nella for-
tulazioni tenuto da David Foster Wallace per i ma più aderente al proprio sentire.
laureati del Kenyon College nel 2005, un inter-
vento poi conosciuto come This is water.

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Ciò che intendiamo qui per costellati da esperienze mortifican-


sistema espressivo musicale non ti o frustranti. Vissuti che nelle loro
è il codice simbolico di scrittura molteplici variabili dicono qual-
musicale, ma l’intreccio di relazio- cosa di simile: tu non sei fatto per
ni sintattiche che a livello ritmico, quest’arte, tu non sei portato. Op-
melodico e armonico caratterizza pure esperienze segnate da un costo
una data cultura musicale; per chi talmente alto a livello emotivo che il
conosce tale intreccio, le musiche piacere del fare musicale non riesce
della propria cultura sono afferra- a controbilanciare.
bili, comprensibili, parte di un pro- A molti è capitato di subire
prio orizzonte dialogico, creativo il divieto di cantare nel coro scola-
ed espressivo che può realizzarsi in stico, di abbandonare lo strumento
differenti modi, dall’ascolto al gioco dopo la faticosa conquista del di-
condiviso del fare musica insieme. ploma di Conservatorio, di avere il
terrore del momento performativo.
Non è tuttavia difficile raccogliere Oppure più semplicemente, forse, di
racconti di tutt’altro segno. Spesso non riuscire a sbrogliare la matassa
i percorsi di studio musicale, o il delle nozioni e delle tecniche ese-
semplice contatto con la musica in cutive da apprendere e di ritrovarsi
occasioni informali e formali, sono aggrovigliati in un nodo del quale si
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intuisce solo il senso ma senza riu- tributo importante a questo dibatti-


scire ad afferrarlo completamente. to condiviso come comunità di inse-
Forse uno dei tratti comuni a que- gnanti e formatori che da anni basa-
sto tipo di esperienze è la distanza no il proprio insegnamento sulla te-
che si frappone tra la persona e il oria dell’apprendimento musicale di
sistema espressivo musicale. Una Edwin Gordon2 e che credono che la
distanza frutto di incomprensio- formazione degli insegnanti di mu-
ne o comprensione parziale, una sica sia il passaggio fondamentale
distanza che non permette di en- nella trasmissione del sapere musi-
trare in contatto con l’esperien- cale e che meriti grande attenzione.
za musicale, una distanza che crea
disagio, una distanza che non so- Questo articolo è il frutto di
stiene l’esperienza musicale e la una riflessione e di un confronto tra
tinge di ansia se non di panico. i formatori e le formatrici Audiation
Institute che questa rivista ha chia-
Come insegnanti di musica ci inter- mato a interrogarsi su quali debba-
roghiamo costantemente su quali no essere gli elementi imprescindi-
strade siano maggiormente proficue bili della formazione di chi desidera
per avvicinare le persone al sistema insegnare musica, a qualsiasi livello
espressivo musicale, sul modo in e titolo. La nostra è una visione del-
cui condividere la nostra esperienza la formazione musicale fortemente
e le nostre competenze per metterle orientata dal contatto con la MLT,
a disposizione di altre persone, per- non potrebbe essere diversamente.
ché le sviluppino secondo le proprie Desideriamo condividerla non per-
inclinazioni, aspirazioni, capacità e ché riteniamo che sia l’unica strada
desideri. possibile per elaborare fruttuosi e
Molte azioni sono state mes- soddisfacenti percorsi di apprendi-
se in onda a livello nazionale con lo mento musicale, ma perché è la vi-
scopo di diffondere e valorizzare le sione cui ci riferiamo da anni con
cosiddette Buone Pratiche e di man- tenacia e passione e perché la co-
tenere attiva e vivace la riflessione nosciamo in profondità sia a livello
intorno al tema dell’educazione mu- teorico che attraverso la sperimen-
sicale, come il Comitato nazionale tazione in tutti i livelli di insegna-
per l’apprendimento pratico della mento musicale. Riteniamo dunque
musica per tutti gli studenti, il Fo- di poter portare un vero contributo
rum nazionale per l’educazione mu- sul tema solo a partire da questa so-
sicale e il Tavolo Permanente Musi-
ca 0-6.
Crediamo di poter portare un con-
2 D’ora in poi MLT nel testo.

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lida ed appassionata esperienza. le persone che apprendono e dalle


Ecco i nostri pilastri fonda- persone che si fanno per loro mo-
mentali. delli musicali in contesti di appren-
dimento sia informale che formale.
Conoscenza dei processi Tali processi iniziano sempre
di apprendimento dal livello audio orale. Sono cioè
processi che vengono messi in moto
musicale da esperienze musicali vissute con
tutto il corpo attraverso l’ascolto
L’apprendimento musicale conosce sensoriale5.
processi in parte comuni ad altre Sono il corpo e la mente nella loro
conoscenze, in parte specifici3. organica interezza che apprendono,
Nella prospettiva della MLT i organizzano, comprendono e im-
processi di apprendimento musicale parano a gestire gli elementi della
sono quelli che permettono e favo- sintassi musicale sviluppando una
riscono lo sviluppo dell’audiation4 , competenza che poi permetterà di
sono sequenziali e sono influenza- manipolare creativamente questo
ti dalla natura degli ambienti, delle materiale.
azioni e delle relazioni messe in atto La conoscenza dei processi di
dagli attori coinvolti, ovvero dal- apprendimento musicale permette
di progettare percorsi di educazio-
ne musicale coerenti con le fasi di
sviluppo dell’audiation in cui i no-
3 Sui processi di apprendimento musicale si stri allievi si trovano e di leggerne
vedano: Edwin E. Gordon, Learning Sequences
in Music, Gia Publications, Chicago, 2007; E.E.
le risposte momento per momento,
Gordon, A Music Learning Theory for Newborn persona per persona, fornendoci
and Your Children, Gia Publications, Chicago, dunque gli elementi per calibrare le
2013; Silvia Biferale, Il rapporto tra processi di proposte educative successive.
apprendimento e relazione affettiva. Conversa-
zione con Fabrizia Alliora, Audiation Rivista,
06, 2018, pp. 14-20; Marisa Perez, La MLT. Un
nuevo paradigma educativo, Audiation Rivista,
06, 2018, pp. 28-35; Arnolfo Borsacchi, Educare 5 Sull’ascolto sensoriale e il suo ruolo nell’ap-
alla musica, insegnare la musica, LIM, Lucca, prendimento si vedano: Silvia Biferale, Il mo-
2021. vimento nell’apprendimento, Audiation Rivista,
00, 2014, pp. 29-31; Regula Schwarzenbach,
4 Sul concetto di audiation si vedano: Edwin Il bambino e l’ascolto del corpo e del respiro nei
E. Gordon, Preparatory Audiation, Audiation, gruppi di musica secondo la MLT, Audiation
and Music Learning Theory, Gia Publications, Rivista, 01, 2015, pp. 54-61; Silvia Biferale, La
Chicago, 2001; Arnolfo Borsacchi, Gli stadi terapia del respiro, Astrolabio, Roma, 2014;
dell’audiation preparatoria, Audiation Rivista, Silvia Biferale, Movimento e musica, Audiation
00, 2014, pp. 8-15. Rivista, 05, 2017, pp. 27-30.

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L’assenza di una conoscenza permette di osservare, leggere e det-


profonda di un modello teorico di tare l’azione in funzione dei diffe-
riferimento circa i processi di ap- renti contesti specifici in cui avvie-
prendimento musicale ci espone al ne l’insegnamento musicale.
rischio di elaborare percorsi didatti- Differenti contesti specifici
ci che procedono secondo una pro- infatti non implicano una diversa
gressione di complessità musicali natura del percorso educativo, una
stabilita a priori – teoricamente o differente progressione di difficoltà.
sperimentalmente – non sempre in Saranno gli obiettivi e i contesti a
sintonia con le attitudini e la fase di mutare e a definire la diversa azione
sviluppo dell’audiation in cui i no- didattica – di una docente di stru-
stri allievi reali si trovano. La stessa mento di Conservatorio, di un edu-
assenza di conoscenza profonda di catore musicale di asilo nido, di un
un modello teorico di riferimento docente di strumento di una scuola
circa i processi di apprendimento musicale di quartiere, di una pro-
non ci dota degli strumenti di let- fessoressa di educazione musicale
tura per comprendere quali siano della scuola secondaria inferiore, di
le lacune degli allievi reali, in quale una direttrice di coro o di un inse-
fase del processo di apprendimento gnante di corsi di musica privati per
si trovino e quindi attraverso qua- la fascia prescolare –, ma il dipa-
li azioni educative possiamo soste- narsi dei processi di apprendimento
nerli e favorirne la crescita. musicale all’interno delle persone
È importante sottolineare an- seguirà il medesimo percorso. Nel-
cora una volta la differenza tra mo- le differenze individuali. Poiché lo
dello teorico dei processi di appren- sviluppo e l’interiorizzazione delle
dimento e metodo o metodologia competenze musicali hanno tempi
educativa. Il metodo indica cosa in- non prevedibili con esattezza, se-
segnare e quando farlo, ma non in guono tempi e modi soggettivi che
quale contesto o per quale destina- vanno rispettati e ai quali è necessa-
tario. La conoscenza profonda di un rio prestare grande attenzione.
modello teorico invece sviluppa la
capacità di comprendere il contesto
in cui si opera, portando l’attenzio-
ne sulle persone con cui entriamo
in relazione: chi sta imparando, in
quale contesto, con quali obiettivi,
con quanto tempo a disposizione,
per quale durata? È il contatto pro-
fondo con un modello teorico che

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Music is not a language, is sicale familiare; che abbia capacità


a literacy di generalizzazione, che sappia ri-
conoscere le funzioni degli accordi,
Gordon sosteneva che la musica costruire una linea di basso o una
non è un linguaggio, ma una lette- seconda voce. Questo avverrà in
ratura. Che la musica cioè non è un un primo momento in relazione ai
codice simbolico da decifrare ma contesti più familiari all’interno dei
un insieme di repertori. Quelle che quali ci si trova a operare, ad esem-
noi consideriamo regole, la teoria, pio all’inizio nel modo maggiore e
sono astrazioni di contenuti desun- minore con le funzioni di tonica,
te dai repertori, vengono dopo di dominante e sottodominante. L’e-
essi, non li generano. Perciò l’azione spansione successiva dei contesti
didattica deve basarsi prima di tutto – ad esempio l’introduzione delle
sulla musica stessa, cioè sui reper- settime secondarie nel maggiore e
tori, e non iniziare il cammino a ri- nel minore o dell’improvvisazione
troso, partendo dalle regole, dalla sugli accordi caratteristici del modo
teoria e dalla notazione. dorico o lidio – sarà funzionale alle
Partire dai repertori significa scelte dell’insegnante, che potrà
nella visione MLT proporre espe- quindi avviare su se stesso in auto-
rienza didattiche attraverso brani nomia ulteriori processi di appren-
fatti conoscere nella loro complessi- dimento dettati dai nuovi contesti e
tà, non artificialmente semplificati. contenuti che intende proporre.
Sarà dunque fondamentale che Naturalmente sarà importan-
l’insegnante domini un repertorio te essere sempre un passo avanti
molto grande di brani – in audia- ai nostri allievi, essere per loro un
tion – in più modi e in più metri; modello, ma altrettanto importante
che ne conosca gli aspetti sintattici, sarà avere davanti a noi molti altri
ritmici, tonali; che sappia suonare passi da fare insieme a loro.
uno strumento armonico in modo
tale da rendere comprensibile e ben Circolarità, fiducia e
accompagnato un canto che propo- dialogo
ne ai suoi allievi; che sia in grado di
cantare e suonare in contatto con Conoscere i processi di apprendi-
la propria audiation, senza dover mento musicale educa alla fiducia:
leggere per rievocare la musica che nei processi stessi, negli allievi e in
desidera proporre. E poi che sappia noi insegnanti.
improvvisare con consapevolezza Nell’ottica MLT, così come
per guidare gli allievi nella manipo- nelle teorie pedagogiche più aggior-
lazione creativa del materiale mu- nate, il processo di insegnamento

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infatti non è unidirezionale, non è


basato su una quantità di nozioni
che l’insegnante deve passare con
pazienza all’allievo, ma circolare
perché fondato sull’interazione dia-
logica tra insegnante e allievi. Sia
nel contesto di una lezione indivi-
duale che in un contesto di gruppo
o classe.
Insegnare in quest’ottica signi-
fica stare con l’allievo o con gli allie-
vi in un processo di apprendimento
che, sebbene sempre caratterizzato
dalla medesima sequenzialità, è for-
temente improntato dalle caratteri-
stiche individuali e, lo ripeteremo
sempre, dal contesto di insegna- Caspar David Friedrich,
Viandante sul mare di nebbia, 1818.
mento.
Stare con. Osservare. Legge-
re. Proporre. Ascoltare. Rispondere. azioni educative.
Imparare quel che di nuovo serve. Ma soprattutto, fin dalla pri-
Potenzialmente ogni nuovo allievo missima infanzia, gli allievi saran-
è un nuovo percorso d’ apprendi- no coinvolti in un dialogo musicale
mento per l’insegnante stesso. sempre attivo, ne vanno stimolati,
Un insegnante che ha una co- valorizzati e curati gli interventi in
noscenza profonda dei processi di modo da tesserli nel discorso musi-
apprendimento musicale, che ha cale condotto con il gruppo.
ricostruito la propria esperienza da Ma perché tutto questo avvenga è
allievo alla luce di questi processi, necessario che l’insegnante compia
che ha saputo riflettere sul suo per- una scelta consapevole rispetto a
corso e comprenderlo, sarà capace un orizzonte teorico di riferimento
di leggere e capire cosa accade den- e un atto di fiducia verso un orien-
tro ai suoi allievi perché conosce ed tamento pedagogico e didattico.
ha attraversato gli stessi processi. Abbracciare un approccio significa
Le risposte degli allievi smet- aspettare, studiare, approfondire,
tono così di essere semplicemente confrontarsi con colleghi e forma-
“giuste” o “sbagliate” per acquisire tori, affinarsi attraverso seminari,
un significato sempre più chiaro, ulteriore formazione, percorsi di su-
capace di orientare le successive pervisione. Saper o meno condurre

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i propri allievi dipende dalla forma- prensione del mondo.


zione e dalla conoscenza dell’inse- La sensorialità porta in un
gnante. Di nuovo il processo è del certo senso il mondo dentro di noi.
bambino e dell’insegnante. Così lo comprendiamo: facendolo
Troppo spesso ci culliamo nostro, esplorandolo dall’interno.
nell’illusione che una dura forma- Per questo, tornando all’apprendi-
zione tecnica sulla voce o sullo stru- mento musicale, abbiamo bisogno
mento sia sufficiente per insegnare di esperienze di ascolto sensoriale
a nostra volta a utilizzare la voce o a che ci permettano di cercare – den-
suonare lo stesso strumento o inse- tro di noi – un dialogo tonico tra di-
gnare musica. Spesso ci focalizziamo versi elementi.
molto sulle capacità di coordinazio- Il peso del corpo infatti è in re-
ne motoria e tecniche, illudendoci lazione con il flusso del movimento
di poter disgiungere l’allenamento nello spazio e contemporaneamente
fisico dalla comprensione di ciò che con il flusso del respiro; è il loro in-
stiamo suonando o cantando, anco- trecciarsi nell’esplorazione euristica
ra pregni dell’immagine della salita che permette di fare esperienza e
al Parnaso6 che dal Romanticismo comprendere il tempo musicale, il
esprime l’idea della solitaria scalata ritmo, il tempo armonico, la dire-
delle vette virtuosistiche, dell’acces- zione della frase. Abbiamo bisogno
so iniziatico ad un sapere per pochi di fare esperienza della musica, di
attraverso il sacrificio e l’esercizio. fare molte esperienze della musica,
Ma dal Romanticismo le nostre co- in modo che si faccia strada dentro
noscenze sono cambiate. Oggi sap- di noi e i suoi elementi comincino a
piamo che l’apprendimento musi- formare un sistema di connessioni
cale – l’apprendimento tout court significative, la sua sintassi.
– funziona altrimenti, che il corpo Per fare questo ci vuole tempo
non è il braccio della mente ma un e, di nuovo, una guida consapevole
tutto integrato in cui mente e sen- dei processi di apprendimento, con
sorialità non sono distinte gerar- competenze musicali specifiche e la
chicamente, ma insieme guidano la capacità di utilizzarle per elaborare
scoperta, l’organizzazione e la com- percorsi didattici situati, flessibili,
in dialogo con i propri allievi. Saper
attendere è fondamentale perché
ogni allievo ha differenti tempi di
6 Il Gradus ad Parnassum – la Salita al Parna-
so, il monte dove le Muse avevano stabilito la
apprendimento e questi non vengo-
loro dimora – è una raccolta di studi pianistici no favoriti da una spinta più gran-
molto avanzati composti da Muzio Clementi, de, da una maggiore insistenza, ma
compositore e virtuoso, pubblicata in tre volu- da un percorso e da proposte edu-
mi tra il 1817 e il 1827.

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cative in dialogo con essi.


Per un’insegnante di musi- Come la conoscenza del numero
ca questa attesa può essere molto delle alterazioni per tonalità (tra
impegnativa. La pressione cultura- l’altro spessissimo ridotta a strata-
le esterna è ancora molto forte su gemma mnemonico) aiuta l’allievo
quanto presto è necessario saper a orientarsi nei movimenti di ten-
leggere la musica a prima vista o sione e distensione armonica dati
saper suonare uno strumento. Resi- dalle principali funzioni accordali
stere a questa pressione e continua- della tonalità (mettiamo, nel modo
re a proporre percorsi musicali che maggiore, Tonica, Sottodominante
dal suono vanno al segno invece che e Dominante)?
dal segno … al segno7 è veramente Posso sperare di guidare i
una scelta di campo forte che può miei allievi al riconoscimento del-
comportare frustrazioni e difficol- le funzioni armoniche e alla con-
tà, da cui la scelta, talvolta ob torto sapevolezza di quale linea di bas-
collo, di riempire la lezione con at- so, presente o sottintesa, sostiene
tività, materiali musicali, strumenti la musica che stanno suonando o
o mischiando approcci in maniera cantando oppure dovranno sempre
accattivante e ammiccante rispetto farsi il segno della croce prima di
alle aspettative di studenti, colleghi, suonare un brano scritto nella spe-
famiglie, che però in nulla sosten- ranza di ricordarsi, ad ogni loro oc-
gono i processi di apprendimento correnza, della alterazioni in chiave
musicale, ma che anzi li confondo- (altrimenti chi lo sente il maestro!),
no e annacquano. magari ripetendole dentro di sé nel
timore di scordarle mentre il pez-
Facciamo degli esempi molto con- zo scorre, insignificante nella sua
creti: a cosa mai può servire co- meccanicità e senza aver restituito
noscere tutti i nomi delle figure di un’ombra di gioia, semmai ansia, al
durata della notazione scritta ad un povero “esecutore”? In questo caso
allievo che a stento riesce con sicu- possiamo certamente dire che sia
rezza a sentire la pulsazione e il me- del brano sia del musicista è stata
tro di un breve brano che gli viene comminata l’esecuzione.
cantato?

7 Quanti allievi di canto o strumento, non


importa di che ordine e grado di istruzione,
pubblica o privata, sono capaci di sentire den-
tro di sé come suona un brano a prima vista,
senza l’ausilio si uno strumento fuori di loro?

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Che diavolo è l’acqua? Ecco allora che la percezione e poi


la comprensione del centro tonale,
Ecco allora che è importante par- della pulsazione, del metro, del so-
larsi all’interno della comunità edu- stegno armonico, dell’intrecciarsi
cante musicale per confrontarci una delle voci, della possibilità di im-
volta di più sui nostri obiettivi. provvisare con il materiale musicale
Cos’è la musica? Un codice familiare sarà importante sia per un
simbolico o una modalità espressi- futuro ascoltatore che per uno stru-
va attraverso cui l’essere umano – ad mentista dilettante che per un cori-
ogni latitudine e in ogni tempo – ha sta che per un appassionato di ope-
dato voce all’indicibile, sia a livello ra che per chi canterà attorno ad un
di comunità che personale? Qua- falò che per il più raffinato interpre-
li sono gli elementi culturalmente te di Mozart. Perché saprà muover-
determinati che la costituiscono? si all’interno della sintassi con agio
Come posso da insegnante e comprensione, sentendo il
tramandarli, permetterne codice espressivo
l’esperienza, la comprensio- musicale come
ne e la manipolazione cre- uno strumento
ativa? che gli appar-
Queste do- tiene, al pari
mande riguar- ad esempio
dano tutti noi, di quello
dal docente di linguisti-
Conser vatorio co, e che
all’educatrice di nido gli permet-
che cura percorsi musicali: cosa de- te di esprimersi
sideriamo favorire, nel rispetto dei nella maniera a lui più
nostri differenti destinatari e in ar- confacente, più vicina al suo
monia con le nostre differenti cor- sentire ed alla sua sensibilità. Cono-
nici di intervento? scere una sintassi e poterla cavalca-
Nell’ottica MLT la rispo- re per esprimersi diviene allora più
sta è limpida: i processi di ap- di un’occasione per apprendere co-
prendimento musicale, che scor- noscenze e competenze: sviluppa la
rono sempre secondo la stes- conoscenza di sé, il gusto, la moti-
sa sequenzialità e direzione. vazione ad apprendere e approfon-

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dire, nutre la capacità di pensiero


del momento, della prestazione, del
critico.
novero di conoscenze apprese, ma
In questo senso, come inse-
partecipe dei processi di apprendi-
gnanti di musica, potremmo fare
mento di un gruppo e di un singo-
un passo indietro e ricordarci che
lo, allo stesso tempo. L’occasione di
non siamo soli e onnipotenti, che
vedere che in un gruppo di allievi
non dipende tutto da noi. Oltre a
lo stesso contenuto è percepito e ap-
noi c’è il bambino, la sua famiglia,
preso in modi diversi apre alla dif-
il suo contesto scolastico; tutti sono
ferenza, alla complessità, all’ascolto
parte di un intreccio che va stretto,
reciproci e al rispetto, ha un valore
valorizzato, verso il quale nutrire
anche sociale e politico, ci chiama
fiducia e con il quale collabo-
alla definizione di noi nell’ascolto
rare per costruire rela-
dell’altro.
zioni incrociate che
Condividere esperienze musi-
si sostengano
cali con un modello
e riconoscano
capace di esprimersi
reciprocamen-
con piacere e com-
te e che insie-
petenza attraverso
me possano
la musica schiude ai
alimentare
nostri allievi la possi-
i pro-
bilità di immaginarsi
cessi di
in futuro con le stesse
apprendi-
capacità, di mettersi in
mento mu-
gioco nella sfera espres-
sicale che tanto
siva artistica con agio e
ci stanno a cuore.
proprietà, vicini al proprio
sé più profondo.
Quanta solitudine nel dipinto di
Friedrich! E quanta vicinanza nel-
le esperienze musicali condivise
che tramandano le conoscenze, le
competenze, i vissuti e i significati
attraverso le generazioni e il tempo.
Quanta vicinanza in un insegnan-
te non solo preso dalla valutazione

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