L'ipotesi più
che tutti nasciamo musicali, nel senso che tutti riceviamo una dota.
zione genetica alla musica. Le successive abilità dipendono da nu.
merosi fattori, primi fra tutti un ambiente inclusivo stimolante, capace
di alimentare e rinnovare l'interesse, e un'educazione di qualità che
senza imposizioni, incoraggi il bambino a entrare in contatto con le
diverse culture musicali esistenti. Attraverso pertanto un processo di
acculturazione fin dai primi giorni di vita è possibile incidere pro-
fondamente sulle capacità di capire e apprendere la musica di ciascun
individuo
A tale proposito si sostiene che in pazienti affetti da forme conge.
nite di amusia ci sia un legame tra la patologia e la mancanza di
ascolto musicale durante la prima infanzia, specie in genitori amu-
sici". Ciononostante, negli anni Novanta Peretz e Gagnon" scopri-
rono, con loro grande sorpresa, che alcuni soggetti divenuti amusici
da lesioni cerebrali erano comunque in grado di apprezzaree di for-
mulare giudizi emozionali sulla musica.
Oltre che da fattori ambientali, il rendimento è una realtà esteriore
che dipende dall'apprendimento in relazione alle attitudini iniziali,
ossia alle capacità potenziali di partenza di ciascun individuo. Tutta-
via, uno scarso risultato in ambito musicale è spesso attribuibile alla
mancanza di pratica, di motivazione e di
tosto che
approvazione sociale, piut-
a patologie ereditarie che infatti risultano essere diffuse su
unaAlpercentuale
di là delle
irrisoria di individui?,
singole capacità, come abbiamo già accennato in pre-
cedenza, la musica riveste un ruolo di primaria
tamento di
importanza nel trat-
particolari disturbi(della sferaemotiva in particolare) o
sindromi (Trisomia 21, Parkinson, Alzheimer,
Williams-Beuren,
34
sperger ecc.)e nella formazione e sviluppo di abilitàgenerali"
Asperger ecc.)
e i
35
dine per la musica sembra essere una
caratteristica
uomini, il produrre o
universale gn
ascoltare musica é infatti
emotivazionali che dipendono strettamente legato a fattori negli
dal grado di emo
o meno delle
successi.
prime esperienze e al
raggiungimento dipiacevole- ezza
determina
Nell'apprendimento linguistico bambino inizia
prio vocabolario personale
il
costruire il pro- a
circostante. Questo processoattraverso l'interazione con
sesto mese di
di l'ambiente
acculturazione
ha inizio nte
gravidanza quando intorno al
l'apparato uditivo è in fase
luppo. Il riconoscimento in utero della
voce di svi.
produce per esempio un incremento materna cantata e
affettivo e umano e favorisce al considerevole del suo parlata
madre-bambino". Un ruolo contempo le prime forme di universo
corso evolutivo è importante per accompagnare empatia
svolto dalle ninne
forniscono al proprio nanne attraverso questo per-
le
figlio: quali le madri
il senso di
essere e di
un sé
lità delle ninne
nanne è
collocato nel proprio
correlata alla loro corpo [...] L'attua
teriormente il legame affettivo capacità
di consolidare
entrambi sensazioni tra madre
bambino,
e
al
ul
di un piacevoli ed, infine, al favorire il procurare ad
rapporto di continuità con la
tradizione'* mantenimento
Affinché
l'esperienza musicale possa
valenza educativa
efficace con obiettivi effettivamente assumere una
fondamentale che venga di sviluppo
della persona, e
impiegata intenzionalmente inserita in un
progetto educativo e che venga
educatori. In altre con tali
propositi
cativa e formativa parole la musica dovrebbe dai musicisti e dagl
non per prescolare e
scolare arricchire l'offerta cau-
forgiare in senso in ciascun grado d'istruzione
in grado d'istruzione
corsi a
indirizzo musicaleprofessionalizzante a eccezione -
dei pe
primo grado e nei
licei presenti in alcune
scuole secondarie
clusione, di identità, di musicali ma per
zione, di gusto estetico, di accrescere il livello di
cooperazione, di aiuto, di appartenenza e
par Cipa
autostima e fiducia
na
fiducia di se,
sé, di svi-
e
u
M.
Imberty, Le
Roma-Lucca,
TA. M. Di
1990.scritture del tempo. Semantica
emantica
2005, p. 10. Santo, I. psicologica della musica, Ricordi-Lim
Petruccelli, Attualità delle ninne
nanne, in logia", n. 26.
"Qua
ersale negli luppo del pensiero critico e divergente, di risoluzione dei problemi,
tori emotivi
di creatività, di condiVISione e conoscenza reciproca.
iacevolezza
determinati 11. La musica nel grembo materno: è possibile una prevenzione
ruire il pro-
primaria?
l'ambiente
intorno al Abitualmente si considera l'educazione al suono e alla musica
fase di svi come un processo
educativo in grado di coinvolgere in maniera esclu-
ta e parlata musicale senza tenere in considerazione
siva l'ambito dell'intelligenza
o universo che siariconducibile ad aspetti molto più ampi ed eterogenei. II
di empatia suonoè un elemento presente in natura come l'acqua che beviamoe
di vita" e componente in-
questo per l'aria che respiriamo, è indice primordiale
ali le madri sitonel nostro DNA: non a caso quando nasciamo èil primo segnale
Nelle sue
che emettiamo per rivelare al mondo la nostra esistenza.
diverse caratteristiche e organizzazioni in strutture e sistemi musicali,
L'attua- si configura come un etficace mediatore tra l'individuo e l'ambiente
idare ul- esterno, ed èin di sostenere gli apprendimenti disciplinari e
grado
urare ad favorire l'appartenenza e la partecipazione fin dall'ambito presco-
nimento lare. La musica infatti, proprio per sua natura, svolge una straordi-
naria funzione paideutica* e promuove didatticamente, sopratutto
in contesti laboratoriali interdisciplinari, atteggiamenti aperti al ri-
umere una
spetto e all'accettazione delle differenze83.
persona, è L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte riconosciuto
che venga il potere che la musica può esercitare sul funzionamento umano* e
sti e dagli
fferta edu-
istruzione B.Green, Luniverso elegante. Teoria delle stringhe, Torino, Einaudi, 2000.
e dei per- C.Ventura,D.Gul, M. Graves, A. Bergonzoni, R. Tassinari, c.Cavallini, J. Von Stieten-
cron, Melodie cellulari. Elettromagnetismo, Musica e Suono dela voce per parlare alle dina-
ondarie di iche più profonde della nostra biologia, in «La Medicina Biologica», n. 3, 2017, pp. 3-9.
ello di in- LCorradini, W. Fornasa, S. Poli (a cura di), Educazione alla convivenza civile, Roma,
Amando, 2003.
partecipa- G.
Moretti, Op. cit.; D. De Leo, S. Colazzo, Prospettive musicali. Dialogo
sé, di svi- XgcOSula natura della musica e il suo insegnamento, Castigliano dei Greci,filosofico-peda-
Amaltea, 2005.
E ppetta Cajola, Fondamenti teorici e operativi per una didattica dell 'inclusione, in
rar,G. Santini (a cura di), Musiche inclusive. Modelli musicali d'insieme per il
d parteciapazione e all'apprendimento nella secondaria di primo grado, Roma,soste-
Uni-
Ricordi-Lim, al1a, 2014, pp. 11-36; AA.VV, Disability Studies. Emancipazione, inclusione scoiastica
sociale, citadinanza, Trento, Erickson, 2013.
ologia",n. 26. OMS,
Classificazione
ICF), Erickson Trento, nternazionale del Funzionamento. delia Disabiltà e della Saute
2001: OMS, Classificazione Internazionale del
Funzionamento
37
in particolar modo sotto il profilo affettivo, emotivo,, sociale.
sociale, cogni-
tivo Per questo, già in età
psicomotorio.
e
music.
Auditory-motor
Neuroscience", n. 8,
J. L.
interactions in music Chen, en, V.
V. B. Penhune, When the brain plays
Morricone, Brescia, 2007. pp. 547-558; D. perception and production, in ure Reviews
artistica e scientifica
scenza,
sen
A fronte di quanto esposto finora è' auspicale che, nell'organizza-
laboratoriale dei percorsi cducativo-didattici al nido, l'educa-
zionel a b o r a t o r i a l
tiva. ma
formativa, ma «che venga proposta con un'apertura inclusiva e tra-
sversalealle altre attività per favorire al meglio un'esperienza diver-
feata eecalata
sificata calata sulle differenti dimensioni di ciascun bambino",
S Quandosi parla di educazione e apprendimento al nido durante la
nima infanzia,
prima infanzia, il riferimento alla vita prenatale è quanto mai d'ob-
grazie rattutto ai recenti studi di ricerca, che il
ligo. Sappiamo,
bambino
blig fetale è intelligente e sensil e che il periodo gestazionale
influenza l'apprendimentoe la percezione nella vita postnatale
Tuttavia, siamo soliti considerare spontanei alcuni particolari com-
ortamenti osservabili nei bambini durante la prima infanzia, ma che
in realtà hanno inizio nella vita intrauterina e si sviluppano nel corso
della gestazione attraverso tappe evolutive ben precise. Cosi come
ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica", le esperienze
precoci intessute ancor prima di venire al mondo possono infatti ri-
percuotersi significativamente sul funzionamento cognitivosucces
sivo, indipendentemente dal fatto che la maggior parte delle espe-
rienze di apprendimento avvengano comunque solo dopo la nascita.
Durante la gravidanza il feto matura una serie di funzioni (organiche,
fisiologiche, cognitive, motorie, sensoriali ecc.), la cui osservazione
da parte degli specialisti, dove praticabile, permette il
monitoraggio
dello sviluppo e del suo benessere. Attraverso specifici esami eco-
grafici è possibile intatti esaminare il comportamento fetale nel suo
39
habitat naturale e indagare i fenomeni evolutivi che
fasi della vita prenatale4. Tra le due e le tre settimane
scandiscono Ie
post concezi
nali il primo sistema a organizzarsi e il sistema nervoso,
attraverso la proliferazione neuronale e successivamente
inizialmente
con la mi.
grazione delle specifiche aree e le relative connessioni sinaptiche
Quest' ultime continuano a implementarsi e a plasmarsi anche
la nascita e in particolare durante i dopo
primi diciotto mesi: per questo il
monitoraggio della vita prenatale, le prime esperienze di apprendi.
mento e le attività di osservazione al nido rivestono
un ruolo
mentale per lo sviluppo delle future fonda-
competenze del bambinoe per
gli interventi tempestivi nei disturbi evolutivi specifici
(DSE).
Sappiamo, grazie agli studi sulle neuroscienze e alla moderna
scienza della neuromusicologia*", che
l'esposizione al suono e la
pratica della musica hanno un effetto modellante e di
sul nostro cervello e sono in trasformazione
grado di sollecitare risposte emotive
che inducono piacere mediante l'attivazione
del circuito della
grati-
ficazione: dopamina-ossitocina-endorfine. Siamo inoltre a conoscenza
che «la musica non è soltanto un
placebo, ma che di fatto esercita un
impatto concreto e trasformativo su di noi, a partire da ogni
cellula». Pertanto, un'attività laboratoriale di singola
e alla musica,
educazione al suono
concepita in una prospettiva inclusiva, può favorire
l'osservazione dei comportamenti e il livello delle
motorie e cognitive per una più risposte percettive
di ciascun individuo. Inoltre il
attenta valutazione del funzionamento
coinvolgimento globale e spontaneo a
questo tipo di pratiche permetterebbe al bambino di
ramente di esprimersi libe-
e
partecipare sulla
base delle sue reali capacità, sempre
che l'educatore ne
rispetti le esigenze e i suoi tempi di apprendimento
Al di là quindi della
possibilità concreta di incidere sul rendimento
futuro alla musica, attraverso un
intervento formativo personalizzato
basato sulle attività di ascolto, di
canto, di danza e di musica d'insieme
4
A. F.Kalverboer, A. A. Gramsbergen (a c. di), Handbook
Human Development, Kluwer of Brain and Behaviour
Academic, Dordrecht, 2001; C. H. Rodeck, M. J. Whiftic
Fetal Medicine. Basic Science and Clinical
5
Cfr. A. Madio Proverbio, Neuroscienze
Practice, Churchill Livingstone, London.
arte e scienza, Zanichelli,
cognitive della musica. fl cervello musicuie
Bologna, 2019: P. Boulez, J.-P. Changeux, P. Manoury, I neu
magici. Musica e cervello, Carocci, Roma, 2018; D. Caramia, A. Romani, L amort
prima nota. Principi di neuromusicologia, Universitalia, Roma, 2018. *
D . Caramia, Op. cir.,
pp. 158-159.
40
Jndiscono le strurnenti musIcal1) e parimenti possibile
(anche con I 'impicgo degli alcune forme di prevenzione primaria
dal nido,
s t concezio.
svolgere, già a partire
e ostacolare le causeei fattori predisponenti di de-
nizialmente Der combattere condizionano
durante l'etá evolutiva,
t Con la mi- terminati disturbi che spesso, Non dimentichiamo
Sinaptiche. maniera rilevante il benessere psico-fisico.
in investe la
che l'esperienza musicale (ascolto e produzione)
anchedopo infine di produrre un effetto energiz-
emotiva e che il suono é in grado
erquestoil sfera lo percepisce".
tale da spingere al movimento e all'azione chi
di apprendi. zante funzioni fetali,
la ricognizione delle
Aolo fonda- Durante la vita intrauterina,
strumentazioni di ultima generazione,
motorie attravers0
ambino e per come quelle e di valu-
identificare e di classificare le tappe evolutive
DSE). permette di motoria
e l'integrità del
sistema n e r v o s o . L'attività
la moderna tare lo sviluppo l'embrione ha un'estensione
di
precocemente quando
i suono e la infatti appare attraverso movimenti
rudimentali e
centimetro, dapprima
circa un complessi.
in pattern motori sempre piu
sformazione
e gradualmente
nste emotive sporadici delle vie nervose motorie,
si
Contemporaneamente
allo sviluppo al
della grati- sensitive e degli organi
di s e n s o che permettono
evolvono le vie
di percepire
Conoscenza formazione dell'organo dell'udito,
ancor prima della
esercita un feto, sesta e settima
settimana si ma-
il tatto. Intorno alla
i suoni attraverso occasionali e di breve durata
che
ogmisingola nifestanoi movimenti
vermicolari
ne al suono Successivamente compaiono
i movimenti
interessano tuttoil corpo.
collo e alla testa.
uò favorire che dalle gambe si t r a s m e t t o n o al
generalizzati
percettive, la sua motricità e le sue capa-
Nell'ambiente uterino, il feto sviluppa
fasi ben scandite che da
un punto
ZIOnamernto Cità neurosensoriali seguendo delle
spontaneo a essere distinte in tre categorie:
di vista funzionale possono gravi-
al termine della
imersi libe movimenti precoci che si estinguono
tá, sempre
danza; del feto e del suo normale
endimento. movimenti legati alla sopravvivenza
endimento
sviluppo;
onalizzato movimenti preparatori alle funzioni postnatali.
d'insiemee
trentaduesima settimana
l'attività motoria
Tra la ventottesima e
già si sono manifestati il
raggiunge il suo massimo sviluppo quando
movimenti oculari. Una volta
Behaviour in i
Snghiozzo, lo sbadiglio, il sorriso e
4Whittle hato, il bambino continuerà il suo sviluppo motorio secondo tappe
ndon, 2009.
uSicale tra
y.Ineuront
2ore nella Torino, 2006.
rescha, Movimento e misura Esperienza e didaticadelritmo, EDT,
41
ben scandite che lo
porteranno inizialmente a prendere consapevo-
lezza dello spazio intorno a sé e delle sue
fase di esplorazione attraverso il abilita
di articolazione
(la
movimento fluente). per poi raggiun
gere lo stato di equilibrio (rimanere
seduti0in piedi senza il
di un
bisogno
sostegno) e, intorno al primo anno di vita, il senso
ritmico che
gli consentir di muovere i primi passi".
Sfruttando l'effetto energizzante del
suono e della musica a cui
si
è accennato in precedenza, è
possibile favorire l'esercizio motorio
del feto e lo sviluppo sensomotorio della
prima infanzia" secondo
un percorso evolutivo. Per si ritiene che nelle attività ludico
questo
esperienziali al nido con il suono e la musica sia straordinariamente
importante valorizzare l'espressione corporea, sia inizialmente me-
diante la percezione motoria, sia in un secondo momento estenden-
dola alla sfera cognitiva, creativa e socializzante. A tale proposito si
ritiene possano essere di valido aiuto gli insegnamenti di
Jean-Jaques
Dalcrozel00 che con il suo metodo pedagogico, basato sull'euritmica
e lo sviluppo dell'orecchio interiore, favorirebbe non solo un ade-
guato apprendimento musicale, ma un più armonico sviluppo corpo-
reo con le sue funzioni respiratorie, di equilibrio,
della di controllo
tensione muscolare e degli esercizi motori vari. Queste indicazioni
rivestono inoltre una grande importanza se considerate anche in una
prospettiva di prevenzione primaria delle disfunzioni neonatali: pro-
di stimolazione sonoro-musicale e allare
grammi ricerca legati alla
attività motoria, infatti, potrebbero permettere un'indagine piu
accurata dei fenomeni evolutivi e del benessere e forse
nu
scire a rintracciare precocemente quei disturbi dello sviluppo e quell
fetale"0
patologiel0 che a oggi è possibile diagnosticare solo dopo la nascitla.
come ad esempio l'autismo.
L'udito e la vista, a differenza del tatto, dell'olfatto e del gusto, St
evolvono pù tardivamente. Le sensazioni visive, che influenzano
R. Laban, The Mastery of Movement, Macdonald & Evans, London, 1960, E. E. Gordea
Op. cit., 1990.
J.Piaget, Op. cit.; M. Cairo (a cura di), Pedagogia e didattica speciale per educuort
insegnanti nella scuola, Vita e Pensiero, Milano, 2007.
10 E. J. Dalcroze, Le rithme, la musique et l'education, Foetisch Frères, Lausanae. I90
101 A. Imbasciati, P. Manfredi. l feto ci ascolta... e impara, Borla, Roma. 2004
10
A. L. Borelli, D. Arduini, Medicina dell'eta prenatale
prevencione, diagnosieten
dei difetti congeniti e delte principali patologie gravidiche. Springer, Milano. 2007
42
'attività motoria fetale, aumentano solo con l'approssimarsi della
fine della gravidanza quando la cavità uterina tende a essere gra-
dualmente meno buia. Tutto ciò è sintomatico della ciclicità dello
sviluppo fetale legata alle funzioni vitali e al reale fabbisogno del
suo benessere. Alcuni organi in particolare, come ad esempio l'udito,
favoriscono già nella vita prenatale le prime interazioni e i legami
con l'ambiente fisico e umano e l'apprendimento di specifiche abilità
come quella linguistica e musicale che si manifestano solo dopo la
nascita. L'organo dell'udito completa il suo sviluppo al raggiungi-
mento della trentaduesima settimana quando il feto è ormai in grado
di percepire i suoni, anche se attutiti dal liquido amniotico e dalle
pareti interne, che provengono dalla madre (il battito cardiaco, la
voce, il respiro ecc.) e dal mondo esterno, reagendo con attività mo-
torie. Durante questa fase, all'interno del sacco amniotico, l'udito,
per completare la sua maturazione secondo il normale sviluppo ge-
netico, ha la necessità di ricevere stimolazioni sonore adeguate. L'in-
terazione con l'ambiente circostante intra ed extrauterino diventa
pertanto di primaria importanza, soprattutto se si considera che la
funzione uditiva svolge un ruolo fondamentale per la sfera
psichica
dell'individuo perché è la più direttamente connessa con lo sviluppo
equilibrato del sistema nervoso. Mediante la funzione uditiva, il feto
raggiunge il compimento nelle capacità reattive, modella le vie ner-
vose in sviluppo e, attraverso l'esperienzae la partecipazione attiva
con l'ambiente, inizia ad apprendere e a ricordare. Krumhansl e Ju-
SCzyk hanno dimostrato che i bambini tra i quattroei sei mesi
Sono particolarmente sensibili alla struttura, all' unità e alle articola-
zioni della frase musicale che riescono a segmentare grazie al rico-
noscimento di determinati indici con valore sintattico (come l'ab-
bassamento dell'altezza del suono finale e la sua durata, l'intervallo
di 8" ecc.). Ulteriori studi
hanno confermato il fenomeno della seg-
mentazione basato su indici anche in campo linguistico dove la sud-
divisione verrebbe realizzata dal bambino attraverso
l'intonazione
prosodica dell'adulto04. Tutto ciò confermerebbe l'importanza del
03
L . Krumhansl, P. w. C. Jusczyk, Infant s perception ofphrase structure in muSIC, In
Psychological Science", n. 1, 1990, pp. 70-3.
S.E. Trehub, L. J. Trainor, Les stratégies d'écoute chez le bébé: origines du developpe
ment de la musique et de la parole, in S.McAdams, E. Bigand (a cura di), Penser les sons.
43
l'ambiente intrauterino e l'esperienza postnatale nel fornire le basi
per l'apprendimento di questi indici sia per il linguaggio, sia per la
musicaLe attività di apprendimento esperienziale e ludico-didat
tiche con il suono e la musica al nido e nei successivi ordini di
scuola
dovrebbero pertanto sempre tenere presente questi aspetti evolutivi
e fornire
quegli strumenti indispensabili a stimolare i processi co-
gnitivi e i comportamenti verbali e sociali. Molta cura e attenzione
andrebbero quindi rivolte nella scelta delle proposte musicali da
pre
sentare, soprattutto per quanto riguarda il canto. Cantare in coro è
una delle attività ludiche ed educative
più significative dell'esperienza
dell'arte dei suoni perché la voce rappresenta non solo una forma
di
comportamento, come analizzeremo nel capitolo successivo, ma il
nostro essere più intimo e recondito.
Inoltre, il canto, se ben gestito,
favorisce lo sviluppo della voce eufonica e di
conseguenza la
venzione dei disturbi fonatori -che tanto influiscono sulla sfera pre-
emo-
tiva e su quella comunicativa nonché sull'accrescimento delle
-
44
gà la lingua dei loro genitori. Seondo i risultati emersi dalle anal
etfettate, intatti, il tono risulta essere erescente nei bebè francesi e
calante in quelli tedeschi, in accordo con il profilo melodico delle
due lingue. Poichè il pianto è stato analizzato a tre giorni di vita,
l'ipotesi è che i bambini abbiano acquisito l'accento durante la ge
staziones, La funzione uditiva, pertanto, svolgerebbe un ruolo di
primaria importanza nello sviluppo fetale e nconatale ancor prima
della funzione visiva. Aflinché il neonato possa però privilegiare la
voce materna e stabilire ciò che Imberty definisce «relazione
biotica di scambio» 0, è necessario che la madre si rivolga intenzio-
sim-
nalmente al bambino con un'intonazione melodica particolare e at-
traverso sequenze linguistiche o reali. Studi come ad esempio
sonore
quelli di Lccanuet sul funzionamento dell'apparato uditivo intormo
alla ventiquattresima/trentesima settimana di gestazione, rivelano
quanto sia intensa l'attività percettiva e reattiva agli stimoli sonori e
alla musica già durante la gravidanza. A questi stimoli, anche se
tiltrati dal liquido amniotico, il feto reagisce con variazioni del battito
cardiaco e con movimenti delle palpebre, del capo, degli artie del
tronco. Sarà proprio questa esperienza che condizionerà il suo svi-
luppo psichico e che stabilirà la prima forma di scambio e di legame
con l'ambiente
circostante, sia fisico sia umano. La voce parlata e il
canto attivano in modo precoce l'incontro emotivo tra la mamma e il
bambino prenatale favorendo in lui lo sviluppo della struttura cere-
brale e della sua personalità, nonché la sua capacità di crescere nella
relazione affettiva.
La madre è un ponte di connessione tra il
figlio e il mondo esterno
che il bambino prenatale utilizza
per accrescere le sue facoltà -ancora
necessariamente immature - e per prepararsi alla vita futura. E durante
la fase
gestazionale infatti che il feto riceve un imprinting fortissimo
e matura tutte quelle
competenze che fanno parle del suo prezioso ba-
B.
Mampe. A. D. Friederiei, A. Christophe, K. Wermke, Newborns 'Cry Melody Is Shaped
by Their Native Language, in "Current Biology", n. 19, 2009, pp. 1994-7.
10 M. Imberty, Op. cit., 2002. p. 478.
PLecanuet, L 'expérience auditiveprénatale, in I Deliege. I. A Sloboda ta cura di).
Vvance et developpement du sens muscal, Paris, Presses Universitaires de France. 1995
pp. 7-38.
Feyoo, Le Foetus, Pierre et le Loup, in E. Herbinet, M. c. Busnet (a cura di). L Aube
du sens,
Stock, Paris, 1981. pp. 192-209
45
gaglio genetico e che vanno sOstenute e incoraggiate già durante le
esperienze educative al nido, a partire dal rispetto delle nome ioia
nico-comportamentali: lo stress, 1l'ansia e le paure raggiungono l'utero
immediatamente influenzando il suo sviluppo fisico e psichico. Du.
rante la vita intrauterina si instaura cosi una relazione e una comunj.
cazione sempre più intima tra la madre e il nascituro: l'attenzione a
una sana alimentazione e a ritmi di vita umanamente sostenibili. it
canto matemo, le parole e le carezze delle figure genitoriali, stimolano
la sensibilità del feto favorendo in lui le capacità emotive ed empatiche.
cosi come la sua sensibilità e l'amore per la vita.
Per crescere il bambino ha quindi bisogno di esprimere se stesso e
le sue emozioni in un ambiente ricco
di facilitatori in cui vivere aper
tamente le proprie esperienze e la propria condizione personale cer
cando di scoraggiare fin da subito la comparsa di atteggiamenti de-
motivantie di scarsa autostima. L'asilo nido diventa allora l'ambiente
privilegiato, il laboratorio di sperimentazione ideale dove affrontare
fin da subito, le nuove sfide educative della scuola di oggil" e dove
poter (ri-)pensare all'organizzazione di tutte le risorse materiali e
umane di cui dispone, in una prospettiva di aperturae di valorizzazione
delle differenti dimensioni umane all'interno di un contesto ricco dei
mediatori di apprendimento necessari allo sviluppo di tutti e di ca
scunos. La musica può (o meglio deve) essere quindi proposta al
nido con modalità ludiche flessibili e in una possibilmente
zione laboratoriale in grado di adattarsi in maniera davvero organi
ethcare
alle caratteristiche peculiari di tutti i bambini, con sviluppo üpicO e
non. Educare al suono e alla
musica, non dimentichiamolo, vuol u
anche educare al silenzio e alla concentrazione
perché ciascun md
duo per temperamento può avvertire il
bisogno di spazi per se
contatti selezionati. Un buon educatore deve
la differenza che esiste tra
pertanto saper disting
l'isolamento difensivo e quello cr
per la salvaguardia e il rispetto delle
esigenze personali di ognu
Nell'educazione al suono e alla musica durante la vita pre
postnatale si considera pertanto imprescindibile il favon
di scambio, di stimolo e di
crescita diversificati e
signifiea
12
Cfr. Legge 107/2015 e successivi decreti attuativi.
13
R. Caldin, Disabilità, inclusione e centralità della
spettiche, in "Scholë". n. 2. 2019, pp. 163-177. scuola. Attuaiitd e
46
nutrimento acustico di straordinaria
infat un
suono e la musica sono
importanza per
sviluppo delle funzioni cognitivee vitali e possono
un canal comunicativo alternativo a quelli tra-
rappresentare
altresi
(la parola,. il gesto, l'espressione facciale
ecc.), soprattutto
dizionali
in maniera piu o meno irreversibile. Per questo do-
compromessi
integrante nell'intervento di patologie neu-
se
vrebbero diventare parte
e nella prevenzione primaria
dei disturbi evolu-
rologiche importanti dell'accudimento al nido.
durante la delicata fase
tivi specifici già attraverso un'adeguata stimolazione
in precedenza,
Come affermato di numerose
einfatti possibile favorire lo sviluppo
s o n o r o - m u s i c a l e
allora di crescere in
diritto concrete ai bisogni
diversificate e alle risposte
tenzione alle esigenze
nonché alla sua prerogativa di
di ciascun bambino,
educativi speciali sviluppo"". lI nido
d'infanzia si
del proprio
diventare protagonista all'acco-
di apprendimento aperto
ambiente
cosi come un come quella
configura soprattutto in un'epoca
le differenze",
glienza di tutte e da una
dimensione della
dalla globalizzazione
attuale influenzata
e variegatal,
L'eterogeneità nella composizione
realtà multiforme
induce a considerare inderoga-
delle singole sezioni del nido, infatti,
dimensione inclusiva attra-
l'attuazione della
bile, oggi più che mai, armonia condivi-
a ciascuno di crescere in
verso la quale permettere della scoperta e
simili il piacere e lo stupore
dendo insieme ai propri contesto e nel
conoscenza". Non va dimenticata, in questo
della del
dei piccoli, la centralità
cammino di crescita e di apprendimento
coinvolta nel per-
essere a pieno titolo
ruolo della famiglia che deve
47
corsoeducativo al nido e nei successivi ordini di scuola", Se la
sti-
molazione e l'educazione sonoro-musicale quale
«esperienza uni-
versale» sono in grado di svolgere un'azione e un effetto reale e
concreto sul processo di sviluppo delle persone anche con
allora puð essere utile poter pensare ad attivita
disabilità,
esperienziali trasversali
che possano coinvolgere tutti i soggetti in causa, adulti
educatori, referenti affettivi) e piccoli, per consentire una
(genitori,
maggiore
partecipazione e una migliore condivisione delle esperienze di cre-
scita. Prevedere ad esempio al nido dei
percorsi di ascolto e di pratica
musicale durante il periodo prenatale
integrati al laboratorio di edu-
cazione al suono e alla musica con i bambini,
maniera più efticace l'intervento educativo inclusivo
potrebbe orientare in
favorendo nelle
mamme (e nelle altre
figure genitoriali) una gestione più agevole
delle delicate fasi
gestazionali sia sotto il profilo emotivo sia fisico e
faciliterebbe, altresi, il monitoraggio, da parte di tutti gli attori coin-
volti nel servizio (genitori,
ecografisti, ginecologi, psicologi ed edu-
catori), dello sviluppo delle abilità congenite. Una tale
stimolerebbe, inoltre, la promozione, all'interno di un ambienteprospettiva
pro-
tetto come il nidoe attraverso le sinergie delle differenti professio-
nalità, di una prevenzione primaria continua in
grado di accompa-
gnare il ciclo di vita iniziale (-nove/tre anni) e di
promuovere
tempestivamente gli interventi20 sui disturbi evolutivi specifici per
la tutela della salute e del benessere dei
piccoli.
18
E. Malaguti, Contesti educativi inclusivi. Teorie
epratiche per la prima infanzia, Carocel
Roma, 2017; S. Maggiolini, E. Zanfroni, Innovare al
cini & co., Morcelliana, Brescia, 2019.
nido. La proposta pedagogicu di ru
19 MIUR, Indicazioni nazionali per il Curricolo della Scuola dell 'Infanzia e del Prumo
48
stimolare l'apparato percettivo e sostenere il suc-
ardinario valore per
L'interazione tra il bagaglio ge-
cessivo sviluppo umano eidentitario.
il contesto ambientale promuove la strutturazione
e
netico di partenza
cerebrale del neonato. Per questo, oltre alle
dell'architettura fisicae
avere la possibilità di
intessere relazioni primarie
attitudini iniziali, essere immersi in un
narticolarmente significative e, al contempo,
influisce in ma-
in cui vivere esperienze positive,
contesto adeguato
future competenze di ciascun individuo21
sulle
niera rilevante i bambini sono parti-
anno di vita, come è noto,
Durante il primo che ogni
ai mutamenti ambientali; ne consegue
colarmente sensibili Le ricerche di
cattura la loro attenzione.
insolito,
o
suono nuovo, sensibili
evidenziano che già a cinque mesi sono
49
immaturità psicobiologica, impara a rispettare l'alternanza dei turni
eaprepararsi al successivo sviluppo conversazionale.
Prima dell' inizio del secondo anno di vita, i bambini sono
spesso
in grado di associare determinati
gesti con la musica all'ascolto delle
canzoni d'azione26 Soltanto a partire da
questa età si può parlare di
comunicazione intenzionale: il bambino diventa cosciente delle sue
capacita comunicative e di relazione con l'ambiente esterno. Le ac-
quisizioni vocali, gestuali e cognitive nel corso del primo anno di
vita, precedono la fonazione delle prime
parole favorendo lo
della sincronia interazionale evidenziata e osservata da sviluppo
Condon e
Sanderl27 già nei neonati di circa dodici ore. Si tratta di
tutte quelle
serie di movimenti spesso inconsci che
che permettono una accompagnano il discorso e
comunicazione più efficace e quindi meno di-
sturbata. Il linguaggio con le sue caratteristiche
tattiche si articola solo verso i morfologiche e sin-
quattro/cinque
anni di età. I successivi
sviluppi e soprattutto l'inserimento scolastico (istruzione
permetteranno al bambino di acquisire nuove conoscenze come formale)
il les-
sico e l'enciclopedia.
In qualsiasi processo di
apprendimento, la fase iniziale di ascolto
riveste un'importanza fondamentale per la percezione e la decodifica
delle informazioni. A
qualsiasi sollecitazione vocale o sonora è im-
portante far seguire momenti di silenzio affinché il bambino
elabori
gli stimoli percepitie incominci arispettare l'altermanza
Questa esperienza iniziale permette inoltre di nell'eloquio.
volezza e il pensiero musicale sviluppare la consape
sentire dentro di sé e di (l'«audiation»), ovvero la capacità di
comprendere mentalmente il suono anche se
non fisicamente presente nell'ambiente: «il
come 'audiation sta alla pensiero sta alla parola
musica»23. La varietà, la ripetizione e la
complessità delle proposte sonore e linguistiche offrono al bambino
la possibilità di costruire un
vocabolario il più amplio e completo
possibile. Cosi come il neonato viene
linguisticamente esposto si a
moli differenti (si pensi ad esempio non solo
mente più elevati,
agli ambienti cultural
ma anche alle forme di
bilinguismo), è importante
126
H. Moog, Op. cit.
127
W. S. Condon, L. W. Sander, Neonate movement is
synchronized
teractional participation and lenguage acquisition, in "Science",
with adultspee0l
n. 183, 1974, pp.
128
E. E. Gordon, Op. cit., 1990, p. 29.
50
le sollecitazioni di tipo musicale non siano povere e sem-
h e anche
c h eanchele
fondamentali dell'apprendimento è
uno dei presupposti
alici, perch
plici,perché
dalla varietà delle proposte. Le capacità
arare dalle differenzee
imparare dalle
solo attraverso la possibilità di met-
si affinano quindi
diversi. Un educatore musicale, durante
criminatorie
relazione parametri
re
tere in
in rel
quella che Gordon
definisce «guida
la prima fase di apprendimento,
la prima fase musicale cantando melodie e
informale: agisce come un genitore
fluente seguendo il flusso energetico
modo
ritmi e
muovendosi in
muovend
ma sem-
ritmi e viene data nessuna consegna,
Ai bambir
non
della musica. Ai.
della musica. acquisito le informa-
di scoltare. Dopo
aver
e
di essere
arbitrarial30
13
lbidem, pp. 12-15
1 J.A. Sloboda, Op. cit, pp. 314-315.
51
Durante questa particolare fase di apprendimento, i bambini svi.
luppano la capacità di imitare determinate sezioni di canzoni ascoltate
in precedenza
ripetendo soprattutto le parole più importanti.
52
nologica», rapporti di forma e grandezza sono approssimativi
in cui i
creativo
1.6. Musica e sviluppo del pensiero
53
creativo4. Le diverse tendenze della psicologia concordano sul
fatto
che persona creativa sia quella in grado di generare idee
una
nuove,
appropriate e di alta qualità. Sternberg e Lubart3 definiscono un
prodotto originale creativo nel caso sia statisticamente raro,
come e
54
all'accademismo
demismodel Conservatorio di Parigi al fine di emanciparsi
d a i
reconcetti
p r e c o
della tradizione musicale classic0-romantica - o a
n c e t t i
mastre studio
mostre nello stuo
nello delle loro operel40
per la creazione
tecniche
tica
nuove
mostrarsI
duo può quindi n e c e s s a r i a m e n t e manifestarlo
nelle altre.
area senza
determinata
una condotta che richiede un com-
è stile di vita, una
uno
Essere creativi dell'area specifica, una
sistematico e una solida esperienza
portamento
in modo divergente,
una percezione in grado di ali
capacità di pensare una passione (la
motivazione
creativo e soprattutto
mentare il processo
traendone piacere:
di promuovere l'azione
intrinseca) in grado
soltanto di una spe-
parlare di creatività
non significa infatti parlare
ma di un modo peculiare
di vedere o sen-
cifica modalità del pensare,
le conoscenze, di costruiree
tire le cose, di acquisire e organizzare
usare gli archivi della memoria,
di gestire motivazioni ed emozioni,
mentali consci e inconsci, di collo-
di operare secondo meccanismi
carsi e attingere a gradi diversi di realtàl42.
55
vabile anche nei grandi talenti, per cui la motivazione
intrinseca e la
perseveranza nel ricercare le soluzioni originali sono elementi im-
prescindibili per superare le frustrazioni degli inevitabili insuccessi.
Intorno agli anni Ottanta del secolo scorso,
gli studi condotti so-
prattutto negli Stati Uniti sul pensiero e sulla personalità creativa si
estesero anche in Europa con il contributo del
cognitivismo e della
psicologia genetica della Scuola di Ginevra. Prese sempre piu piede
una corrente di
pensiero secondo la quale la creatività fosse una fa-
coltà umana complessa in cui
sonali sia ambientali che, in
intervengono numerosi fattori sia per
qualche modo, caratterizzano i tratti
generali delle persone solitamente considerate creative:
43
G. Bartoli, Op. cit., p. 31.
56
arola 'fare'diventa appropriata, già è presente la creatività. La crea-
par
tività, allora, consiste nel conservare nel corso della vita qualcoOsa
all intanzia: la capacita di creare il mondo»4
che appartiene
non
comunicare ma, esterna»l46,
essere
influenzato dalla realtà
municazione o
da Prieto, Lopez e
Ferrandiz", gli studi sulla
Come sottolineato personali, quali le
variabili
creatività riconoscono
l'importanza delle
la motivazione, l'intelligenza,
interessi, le attitudini,
competenze, gli i valori e gli stili
le abilità, le abitudini, le opinioni,
le conoscenze,
la creatività come
stessi autori considerano
cognitivi. Oltre a ciò, gli caratteristiche individuali
combinati di queste
il prodotto degli effetti
con fattori sociali,
culturali e ambientali.
in
elementi implicati nelle attività creative è il corpo
Uno degli che si
come quelle dell'Informale,
movimento. Tendenze artistiche
31-32.
Raffaello Cortina, Milano, 1990, pp.
D.W. Winnicot, Dal luogo delle origini,
lbidem, p. 36.
Raffaello C'ortina, Milano, 1995.
.w.Winnicot,Esplorazioni psicoanalitiche, escolar Estrategius
La creatividad en el contexto
Ferrándis,
MD.Prieto,
O. C.
López,
paru favorecerla, Pirámide, Madrid, 2003.
57
affermarono in Europa, Stati Uniti e Giappone verso la metà del No-
vecento, posero l'atto creativo in relazione all'istinto dell'azione.
Tale esperienza sviluppò nella pittura una concezione della
forma
dinamica, in movimento e non statica come quella della tradizione
astratta. Un'arte prodotta dalla pulsione interna
espressa dal gesto o
da sequenza di gesti dell'artista che può essere paragonabile al
una
58