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Indice

Prefazione 9
di Fabio Bocri, Barbara De Angelis, Amalia Lavinia Rizzo

Introduzione
Educazione inclusiva per l'infanzia: la Musica educativa
e le nuove sfide della Pedagogia Speciale nel sistema
integrato 0-6 anni 13

Capitolo primo
Il valore della Musica nell'educazione speciale 21
1.1. Sull'origine della musica e sulla sua significazione 21
1.2. Musica e neuroscienze 29
1.3. La musica nel grembo matermo: è possibile
una prevenzione primaria? 37
1.4. Musicae gioco al nido: la dimensione pedagogica
dell'educabilità e perfettibilità per tutti e per ciascuno 48
1.5. Educazione al suono e alla musica nella prospettiva
inclusiva della Scuola dell' Infanzia 52
1.6. Musica e sviluppo del pensiero creativo 53

Capitolo secondo
La Voce e il Canto come mediatori per la costruzione
di ambienti di apprendimento inclusivi 63
2.1. Voce e Parola: i presupposti per l'educazione sociale
e inclusiva 63
2.2. Educazione vocale e sviluppo del
linguaggio
nel bambino
68
2.3. Pedagogia della comunicazione verbale
e non verbale
2.4.
72
Anatomo-fisiologia della comunicazione 80
2.5. La vocalità infantile e i disturbi della voce
2.6. Educazione vocale: 92
per una pedagogia della voce
parlata e cantata
96
Introduzione
di Fabio Bocci, Barbara De Angelis e Amalia Rizzo

Ogni libro nasce nella mente dell'autore con/come una pretesa


attribuire al
corsivo sta a significare che, in questo caso, non vogliamo
anche a tutti
termine la valenza negativa del voler richiedere con forza,
richiamandoCi al-
i costi, qualcosa che "non ci appartiene", ma che,
l'etimologia di praetendere, lo intendiamo come un tendere innanzi
come una
verso l'altro, il lettore qualcosa che l'autore avverte
verso
-

necessità. La pretesa dell'autore che si congeda


da un libro sentendo
e solo per essere
la necessità di dire e di darsi non si scrive sempre
-

di essere letto e ascoltato.


letti, lo sappiamo bene è dunque quella
-

non tutte le necessità


av-
Certo, e anche questo lo sappiamo bene,
allo stesso modo da chi
vertite come tali da chi scrive sono percepite
ha a che fare anche con la con-
legge. Ma questa è un'altra storia, che
cordanza tra il pensiero e il tempo in cui
tali azioni si manifestano.
costellata di persone che hanno scritto
Sappiamo bene che la storia è
o hanno prodotto arte trovandosi,
incompresi, troppo avanti, cosi
raccontare il proprio tempo e il
come ci sono altri che hanno saputo
incompresi,
altrettanto sono stati snob-
futuro guardando indietro ma,
bati perché reputati vecchi, antichi, passati.
Sellari è riuscito ad in-
Ma non è questo il caso perché Giuseppe
tegrare i vari piani della scrittura,
attingendo dal suo campo di studi,
libro affondando
che è anche la sua grande passione. Infatti, questo
-

le radici in quella che senza ombra


di dubbio possiamo definire una
l'uomo ha saputo fin dagli
delle essenze della natura, il suono, che
forma di musica, con il canto
albori della vita terrestre elaborare sotto
e con gli strumenti che
via via ha saputo realizzare - ci invita anche
a porre attenzione a quello che continua ad essere (nonostante quanto

'Universitàdegli Studi di Roma Tre.


sistemi formativi occidentali. In questo
appena detto) un vulnus per i
senso, dunque, il libro guarda al futuro, ossia a ciò che la scuola (ma
anche, allargando lo sguardo, l'università) sono chiamate a fare fin
da subito per dare centralità alla musica nei curricoli educativi e for-
mativi. Non si tratta, ovviamente, di ricavare ambiti di nicchia per

specializzare i talenti musicali (immaginando che siano pochi, da se-


lezionare e da accudire in speciali istituti loro dedicati), ma di una
vera e propria apertura formativa che sappia divenire fruttuosa con-
taminazione nei saperi disciplinari di qualsiasi foggia. Come ci ri-
corda il nostro Giuseppe Sellari, riflettendo tra Edwin Gordon e
François Delalande, 1'obiettivo e l'impegno è quello di far si che quel-
l'essere musicale, che è l'essere umano, ri-trovi e si ri-trovi questa e
in questa dimensione dell'esistenza anche, e soprattutto, nei contesti
formali di apprendimento.
E questa l'ampia dimensione inclusiva a cui ci piace qui fare rife-
rimento pensando a questo libro. La musica sia come sapere della co-
noscenza che nel suo formalizzarsi diviene anche sapere disciplinare
con una sua propria didattica e si offre (è offerta) a tutti, nessuno
escluso, sia come mediatore artistico-culturale che - lo ripetiamo-è

insito a qualsiasi ambito della conoscenza umana, quindi pervasivo


di/in tutte le discipline e le didattiche che ne derivano, incrementan-
done il potenziale inclusivo.
E qui viene a delinearsi il problema e la "fatica" di tramutare il
tutto in realtä. Come il gia compianto Ken Robinson (scomparso il
21 agosto del 2020, quindi nel momento in cui scriviamo, solo da
pochi giorni) ha affermato più volte nei suoi interventi al TED e nei
suoi libri, nei sistemi formativi occidentali - quelli a cui ci riferiamo
perché ne facciamo parte - se si escludono i già richiamati luoghi di

nicchia dove si sviluppano talenti settoriali su questo o quel settore,


le arti - causa il perdurare della gerarchizzazione dei saperi - sono il

fanalino di coda dei curricoli scolastici e universitari, e la musica,


purtroppo, non fa eccezione.
Considerando le difficoltà a far dialogare il formale con il non for
male e l'informale, facendo evolvere il sistema
scolastico e universi-
tario stesso in quell'ottica di
Lifelong e Lifewide
accreditata in ambito internazionale, l'attenzione del Learning
ormai
libro puntata sul
curricolo 0-6 anni non rappresenta una
scappatoia in
reputano ancora un'isola felice nel percorso di quella
che taluni
crescita-apprendi
10
mento, dove ancora tutto é possibile, ma un richiamo a non dimenti-
dalle fondamenta che si inizia per costruire una
care che è proprio
e far crescere e che (come dimostrano
solida struttura su cui crescere
innumerevoli studi) quanto si apprende in questa fase dello sviluppo

costituisce uno scajfolding permanente (benché spesso, ob collo,


torto

a lungo,
talvolta troppo a lungo, latente).
Ma c'è anche altro. Il discorso sulle potenzialità formative della
musica, infatti, si intreccia quello della creatività, ancora una
con

volta non come espressione del talento o del genio di pochi ma come
spazio euristico di espressività di tutti. Ci viene cosi in mente di porre
in dialogo la riflessione anche amara di Harold H. Anderson: «Nei
bambini la creatività è un eclemento universale, fra gli adulti è pres-
soché inesistente. Il grande problema è di riuscire a sapere che cos'è
accaduto di questa immensa universale risorsa umana»', con la bou-
tade, invece ironica, di Sir Ken Robinson condivisa con il pubblico
durante il suo famoso intervento al TED del 2006 dal titolo: Do Scho-
ols Kill Creativity?: «tutto il sistema di istruzione, dice Robinson,
sembra finalizzato a produrre professori universitari, che, general-
mente, vivono, del tutto scorporati, per la e nella loro testa e che «ve-
dono il corpo come mezzo di trasporto per le loro teste (è un modo
per portare le loro teste ai meeting). Se volete una prova di esperienze
extracorporee, andate a una conferenza di accademici attempati e fate
un salto nella discoteca, all'ultima sera. E lo vedrete. Uomini e donne
adulti scuotersi incontrollabilmente . . fuori temp0... off the bit..»
e aggiunge con sarcasmo: «aspettando che finisca per andare a casa
e scriverne qualcosa».
Ora, sappiamo che Robinson in quella sede faceva riferimento so-
prattutto alla Danza, una delle reiette del sistema formativo. Ma in
discoteca, sappiamo altresi, i corpi si muovono con la musica (e lo
stesso fanno sotto la doccia quando il soggetto incorporato canticchia
o canta o emette suoni musicali). Il che sta a significare che il corpo
è,e non c'è bisogno neppure di dirlo per quanto è scontato, non tanto
(0 solo) strumento ma espressione del suono della natura.

H.H. Anderson, La creatività e le sue prospettive, Brescia. La Scuola, 1972. p. 14


htps:/www.ted.com/talks/sir_ken_robinson_do_schools_kill_creativity?language-aswt
4343

11
Pertanto, ci chiediamo: come e possibile che ci s

quindi apprendimento mediantel'e e


creatività.
l'espressività espressività per
dell'apprendimento, in assenza del suono e della
musica emezmezzo
di
corpo che ne sia artefice? un
Lasciando il quesito sullo sfondo andiamo, e
invitiamo il 1
seguirci, a cercare non tanto le possibili risposte (che pure lettore a
quanto gli ulteriori interrogativi nel bel libro di Giuseppe Sella
SOno sono)
Anche perché, insegnano quelli che sono i
nostri
maestri nel
il
della ricerca, compito della scienza (e di chi vi si dedica, e campo
cazione non fa eccezione) non e tanto quello di dare l'eduu-
risposte
quello di generare domande, di aprire varchi, di insinuare quanto
continuare a indagare con il desideri di comprendere dubbi per
direbbe Gadamer, ci interpella.
meglio ciò ch che
Buona lettura.
Introduzionme

Educazione inclusiva per l'infanzia: la Musica


educativae le nuove sfide della Pedagogia Speciale
nel sistema integrato 0-6 anni

edu-
La recente normativa sull'istituzione del sistema integrato di
cazione e di istruzione dalla nascita fino ai 6 anni', ha aperto scenari
inediti e lanciato nuove sfide ai servizi per l'infanzia. Tale sistema, è
a tutte le bambine e i bambini
promosso per assicurare eque opportunità
essere garantito il diritto all'educabilità e
a cui, fin dalla nascita, deve

perfettibilità in condizioni di partenza uguali. I vari contesti formativi


0-3e 3-6 anni, pur nella diversità delle proposte e delle loro specificità",
sono infatti concepiti per arginare qualsiasi
forma di svantaggio e di
marginalizzazione, e per garantire il superamento delle diseguaglianze,
delle «barriere territoriali, economiche, etniche e culturali». Nidi e

Scuole dell'infanzia potranno essere riuniti in poli per l'infanzia, con


edifici unici, o adiacenti, in grado di accogliere i vari livelli «nel quadro
di uno stesso percorso educativo, in considerazione dell'età e nel ri-
dei e degli stili di apprendimento di ciascuno». L'obiettivo
tempi
spetto
è infatti quello di creare «daboratori permanenti di ricerca, innovazione,
partecipazione e apertura al territorio» assicurando la continuità del
la ric-
percorso di crescita di ciascun individuo e sapendo coniugare
chezza delle proposte esperienziali e didattiche con la valorizzazione,
il rispetto el'accettazione di tutte le forme di diversità. In questa nuova

prospettiva, disegnata dal sistema integrato, il nido e la scuola dell'in-

Decreto Legislativo del 13 aprile 2017 n. 65, Istituzionedelsistema integrato di educazione


e di istruzione dalla nascita sino ai 6 anni, a norma dell'articolo 1, coma 180 e 181, lettera
e) della Legge 13 luglio 2015, n. 107.
l l sistema integrato è articolato in nidi e micronidi (che accolgono i bambini dai 3 mesi ai
3 anni), sezioni primavera (aggregate nelle scuole dell'infanzia per bambini dai 2 ai 3 anni).
servizi integrativi (spazio gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto
domiciliare), scuole dell'infanzia.

13
fanzia si ridefiniscono come luoghi di inclusione e di accudimento dove
promuovere il senso di autonomia, la crescitae lo sviluppo delle abilità
comunicative, relazionali e creative'.
Le questioni sull'evidenza nel campo della ricerca educativa' e le
recenti prospettive disegnate della pedagogia speciale, verso un'idea
di scuola che ponga la sua attenzione principalmente alle esigenze
diversificate di tutti i discenti, stimolano il dibattito e la riflessione
sulle opportunità di apprendimento e sull'educazione equa e di qua-
lità per tutti e per ciascuno7. In questi ultimi decenni, grazie anche
allo sviluppo dei settori scientifici della psicologia' e delle neuro-
scienze cognitive', si è assistito a un sostanziale ampliamento delle
conoscenze biologiche, funzionali e comportamentali degli infanti, a
tal punto che l'età prescolare non è più semplicemente percepita come
una fase transitoria verso l'età adulta, ma come un periodo di crescita
e di maturazione straordinariamente importante per il successivo svi-
luppo delle facoltà umane. A partire dagli ultimi decenni del Nove
cento, infatti, si èiniziato a guardare con progressivo interesse all'età
prenatale e ai primi anni di vita del bambino, piü di quanto non si fa-
cesse in passato. Oggi, per esempio, sappiamo che ciascun individuo,
in assenza di patologie genetiche, corredo
nasce con un
biologico e
percettivo completo, e che è possibile incidere profondamente sulle
sue capacità di capire e di apprendere attraverso il primo contatto con
il mondo esterno e dalle
prime sensazioni. L'attenzione costante
anche ai temi dell'innovazione didattica e della formazione
sionalizzante degli insegnanti e degli educatori", come profes-
requisiti fon-

F. Falcinelli, V. Raspa (a cura di),


0-6, FrancoAngeli, Milano, 2018.
Iservizi per l 'infanzia. Dalle esperienze alla prospettiva
L.Cottini, A. Morganti,
Evidence-Based Education epedagogia speciale. Principie mo
delli per 1'inclusione, Carocci, Roma, 2015.
S. Besio, R. Caldin,
La pedagogia speciale in dialogo con altre discipline. Intersecion.
ibridazioni e alfabeti possibili, Guerini scientifica, Milano, 2019.
Per un approfondimento si consulti il
conda edizione italiana condotta sulla manuale di J.
Belsky, Psicologia dello
Cfr. C. D'Alessio, quinta edizione americana), Zanichelli. sviluppo (se
Pedagogia neuroscienze. Aspetti storici, critici,
e Milano, 2020.
paradigma di ricerca, Pensa, San
Cesario di Lecce, euristici di un maov
10
G. Sellari,
La formazione iniziale degli 2019
Problemi della Pedagogia". insegnanti nei contesti educativi inciusivi, în
D'Ascanio), formazione iniziale
La
Quadeni marzo 2019 (a
cura di Carlo
2019. pp. 77-92. degli
insegnanti detle
Cappa e Valentina
scuole secondarie, Roma. Anicsa.

14
damentali della qualità dell'istruzione, èstata inoltre alimentata sulla
spinta delle politiche educative promosse dai singoli Paesi europei
negli ultimi trent'anni. Il Consiglio Europeo di Lisbona del 2000 e la
successiva Comunicazione del 2007 della Commissione Europea,
hanno ribadito con fermezza questa necessità sollecitando l'ideazione
di percorsi di formazione continua rivolti alle figure di sistema chia-
mate a operare, nei vari contesti educativi, con le giuste competenze
e capacitàl". Questo orientamento educativo supportato dagli orga-
nismi internazionali come l'United Nations Educational, Scientific
and Cultural Organization2 (UNESC0) - è finalizzato alla promo-

zione di una Inclusive Education'3, ossia di un modello teorico in


grado di garantire un'educazione e un'istruzione all'intermo di con-
testi comuni e non separati. Un nuovo paradigma educativo, quindi,
per la promozione di una cultura dell'inclusione e delle pari oppor-
tunità, in grado di facilitare il successo formativo e la piena afferma-
zione non solo di pochi, ma di tutta la comunità dei discenti a partire
dai primi anni di vita. In un panorama attuale di questo tipo, i servizi
per l'infanzia devono dotarsi di un'organizzazione flessibile per adat-
tarsi meglio alle esigenze di ciascuno e garantire il diritto all'educa-
zione e all'istruzione non solo agli allievi tipici, ma anche a
quelli
che vivono condizioni di disabilità e di problematicità. Un sistema di
servizi per l'infanzia aperto alle differenze, che
sappia rimuovere gli
ostacoli all'apprendimento e alla partecipazione al fine di favorire la
crescita personale e sociale".
II volume Mille sfumature di cielo, è un
elogio della diversità e un
invito all'accoglienza attraverso la mediazione della
musica con le
sue numerose declinazioni educative (la voce, il canto, il suonare in-
sieme, il cantare in coro, la dimensione
transdiciplinare ecc.). L'arte

EACEA, Tackling Social and Cultural


and Care in Inequalities throught Early Childhood Education
Europe, EACEA-Eurydice, Brussels 2009; S. Maggiolini, E.
d'Alonzo, Promuovere il benessere dell Zanfroni, L.
'educatore al nido tra competenze individuali e di-
namiche organizzative: uno
n.3,2017, pp. 289-300. sguardo pedagogico, in "L'integrazione scolastica e sociale,
UNESCO, Investing Against Evidence. The Global State
aucation, United Nations Educational, Scientific of Early Childhood Care and
A. Lascioli, Verso l Inclusive Education, and Cultural
Edizioni del Rosone,
Organization, Paris, 2015.
SMaggiolini,
Morcelliana,
E.
Brescia,Zanfroni,
Foggia, 2014.
2019. Innovare al nido. La proposta pedagogica di Pulcini & Co..

15
dei suoni, se ben gestita, è infatti in grado di favorire in ciascune
processi di scambio e di condivisione, nonche lo sviluppo psico-fi.
sico e lo stato di ben-Essere.
La scienza ha dimostrato che tutti nasciamo con una dotazione ge.
netica alla musica e che le successive abilita dipendono non soltanto
dal livello iniziale di attitudine musicale, ma anche dall'ambiente. in
grado di alimentare le motivazioni interne, e da un'educazione capace
di sostenere l'apprendimento a partire dalla vita intrauterina. Se es
sere musicali non è appannaggio di pochi eletti, come erroneamente
si soleva credere in passato, è altrettanto vero che non tutti hanno la
possibilità di raggiungere particolari livelli di eccellenza musicale al
pari dei grandi interpreti o compositori della musica colta. D'altronde
veniamo precocemente educati al linguaggio della nostra cultura di
appartenenza non per diventare necessariamente dei fini oratori, ro-
manzieri o poeti, ma soprattutto per dare rorma ai nostri
pensieri e
comunicare i nostri saperi e le nostre intenzioni

La musica è umana non per caso, ma per essenza: al di là delle


culture e delle epoche, essa è la fonte di tutte le forme di
e di linguaggiol6 espressione

Educare all'arte dei suoni è innanzitutto


un'occasione straordinaria
per arricchire le nostre possibilità di
e per intraprendere una via
espressione e
comunicazionedi
del nostro essere. La musica percorribile
verso la fragile consistenza
infattiplasma le emozioni, il buon gusto
el'apprezzamento estetico, forma il nostro essere e mobilita le
cità intellettive: capa-

La musica fa
appello a entrambi le
tura: è
essenzialmente componenti della nostra na-
emozionale, proprio
intellettuale. Spesso quando come è essenzialmente
di entrambi gli aspetti: nel ascoltiamo la musica, siamo consapevolt
struttura formale, una momento stesso che ne
dell'animo. [...] La composizione può anche toccarci nel
apprezziarno
musica, unica fra le arti, è al prolon
tempo stesso
SL.
Chiappetta Cajola, A. L. Rizzo,
rocci, Roma, 2016. Musicae inclusione
M.
Imberty, Non c'è e
utegie adidattiche. Ca
Teorie stratege
umana, in "Infanzia", n.musicaltà senza
2, 2008, p. intenzionatità Ritorno alle origini
25. Ipp.
20-33 origirt della musicaita
emozionale. Non ha il potere di
astratta e protondamente
pietamente ne alcun oggetto esterno, ma ha la
nulla di particolare,
rappresentare sentimenti ostati interiori. La musica
esclusiva di esprimere
capacità direttamente: non ha bisogno di mediazione.
penetrarci il cuore
Duò Didone ed Enea per essere toccati
dal
occoTe di sapere nulla di
Non sa bene che
della regina: chiunque abbia perduto qualcuno
lamento e miste-
Qui infine c'è un paradosso profondo
cosa stia
esprimendo. modo più in-
musica fa vivere in
mentre questa
rioso: perché proprio tempo stesso dona
sollievo
del dolore e del lutto, al
tenso l'esperienza
e consolazionel".

aiuta a prendere coscienza


musica fin dall'infanzia, pertanto,
Fare sostenere lo sviluppo
vocale ed emotiva e ad a c c r e s c e r e e
dell'identità affèttivo-relazionale,
creativo e cogni-
motorio, percettivo, di ciascun
corporeo,
base del normale processo di sviluppo
alla
tivo che sono
individuo. hanno più volte evi-
settori delle Scienze dell'educazione,
I vari dello sviluppo psicofisico
di prendersi cura
denziato l'importanza Promuovere in particolare
dall'età prescolare.
degli individui a partire relazionali interpersonali durante l'infanzia,
comunicazione e le
la vocali che condi-
favorisce la prevenzione
dei disturbi psicologici e
benessere e il vivere
minacciando il nostro
zionano il corso della vita, bam-
collaborazione attiva dei
attenta e la
sociale. La partecipazione momenti di con-
durante il delicato percorso di crescita, sollecita
bini delle proprie
riflessione sulla consapevolezza
tinua scoperta e di bambini», può
che è «un gioco da
abilità e difficoltà. La musica, in grado
umane più coinvolgenti
rappresentare una delle esperienze
sentimenti, e di guidare il compor-
di infondere profonde emozioni
e
alla
tamento del piccolo dell'uomo verso atteggiamenti più consoni
favorisce il li-
mentale. Per questo
salvaguardia della salute fisica e
reali
vello della vita emotiva e permette di sperimentare esperienze
vissute:
ritenute significative perché intimamente

nella musica
lamusica ricalca l'andamento dell'emozione. E proprio
e arcaico che ac-
'emozione trova un canale di espressione profondo

O. Sacks, Musicofilia, Milano, Adelphi, 2008, p. 360. Milano, 2001.


eidlande, La musica è un gioco da bambini, FrancoAngeli,

17
comuna tutte le persone, un canale che scavalca i livelli d:.
zione di pensiero più complessi, supera i filtri
logici e elabora
mente, permettendone un'espressione più diretta e delia analitici
le inibizioni che spesso accompagnano spontanea,sen
questo processo. Cosi mza
l'emozione, anche la musica va al di là della parolay come
Sc è vero che «l'educazione e un
processo di nutrizione,
vamento e di coltivazione»", la musica di alle-
il nostro animo, di allevare la nostra
educativa èin grado di nutrire
mente e di
percezione del mondo, e quindi assume una valenzacoltivare la nostr
stra
ordinaria importanza. Al di lá delle formativa di stra.
singole capacitá,
precoce di alfabetizzazione emotiva attraverso
la
un'esperienza
musica e del canto può mediazione
pertanto rappresentare un della
mento per la
prevenzione del disagio giovanile e la importante stru
benessere in età evolutiva. Fure prevenzione puô promozione del
ficiente per favorire nei bambini il però non essere suf.
tipo di
sono alla
salvaguardia della salute fisica comportamento più con-
infatti non tanto fare, ma
essere in
e
psichica. essenziale
E
luppare gradualmente e costantemente prevenzione, ossia costruire e svi-
di quei valori educativi in grado
accompagnare
reali pazientemente bambino verso l'età adulta con
il
competenze, anche in situazione di disabilità.
verso la Solo infatti
disponibilità quotidiana all'ascolto, attra
significativo da dedicare a se stessi e al all'accoglienza, al tempo
un'esistenza nel rispetto delle prossimo è possibile costruire
tanto di
fondamentale importanzaproprie e alrui esigenze. Sarebbe per-
quello dei servizi che sia l'ambiente
educativi per l'infanzia familiare sia
costruire rapporti si
attivassero da subito per
frendo loro la interpersonali validi profondi e
con i bambini,
di crescere in possibilità concreta di of
modo cosciente potenziare le attitudini innate e
unicità. sentendosi amati e
In rispettati nella loro
verso
conclusione, la musica educativa è
l'effetto in
del suono, chi grado
di
Verso energizzante
un' esistenza estetica. Il la
spingere, ttd
produce chi l'ascotd e
compito primario di ciascun educat
E.
D'Agostini,lo Ordiner 1, Matricardi
rimeniale per
J. sviluppo dell empatia, G., La musica delle emozioni
Dewey, Democracy spe
e
Educazione, Firenze, and Education,Udine,
La New
II
cantiere dell'arte n
York, didattie
F 05.D. 18
Nuova italia, Macmilla
llan, 1916 (trad. it. Democrrathd
2000)

18
non infatti,
é,infati, far diventare ogni bambin un'artista, ma di accrescere
non é,
s e n s o del gusto e
del bello, poiché il vero Artista è chi pos
in lui il del mondo
percettività del cieco per ascoltare l'immanenza
iede la con stupore la trasccndenza
la sensibilità del sordo per osservare
dellavita

19
Capitolo primo
Il valore della Musica nell'educazione speciale

1.1. Sulle origini della musica e sulla sua significazione

Fin dall'antichità, le riflessioni sulle origini e sullo sviluppo delle


abilità umane hanno catalizzato l'interesse degli studiosi e stimolato
il dibattito filosofico e pedagogico. I traguardi scientifici conseguiti
negli ultimi decenni nel campo delle neuroscienze cognitive? e della
psicologia dello sviluppo", hanno sensibilmente ampliato le nostre
conoscenze sul funzionamento del cervello umano e confutato alcune
teorie secondo le quali «la mente del bambino alla nascita non è altro
che una tabula rasa su cui imprimere nel corso della vita i dati del-
Iesperienza". Alla luce di questi studi, sappiamo infatti che il neo-
nato possiede capacità di partenza di gran lunga
maggiori di quanto
ipotizzato in passato. L'applicazione di strategie educative rivolte al
potenziamento delle funzioni cognitive e all'acquisizione di consa-
pevolezza, favoriscono nel bambino lo sviluppo delle attitudini (le
possibilità interiori, ossia la misura della capacità iniziale di appren-
dere dell'individuo) e incoraggiano gli
apprendimenti".

"G. Sola,
La formazione originaria. Paideia, humanitas, perfectio, dignitas hominis,
Bildung, Bompiani, Milano, 2016.
E. R.
Kandell, J. H Schwartz, T. M. Jessell, S. A. Siegelbaum, A. J.
di
neuroscienze, tr. it., Editrice Hudspeth, Principi
Ambrosiana, Rozzano (MI), 2014; E. R. Kandell, Arte e
neuroscienze. e due culture a
R. confronto, Raffaello Cortina, Milano, 2017.
Vianello, G. Gini, S. Lanfranchi,
Psicologia dello sviluppo, UTET, Torino, 2019; J.W.
antrock, Psicologia dello sviluppo, tr. it., McGrow-Hill, New York. 2017.
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Teorie strumenti, Carocci,
e
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SVppo mentale del bambino e infanzia, Mondadori, Milano, 2010; Piaget.
J.
altri studi di
psicologia, Einaudi, Torino, 1967.

21
Ciononostante, persiste, come eredità atavica nella coscienza coi
lettiva, la convinzione che particolari abilitá, come quelle artistiche
siano indipendenti dalle influenze ambientali e dai processi di
edu.
cazione, ma frutto di chissà quali combinazioni astrali. Nel caso spe
cifico della musica, l'accezione genio ha prodotto
culturale fuorviante secondo la quale nascere musicali
un'ideologia
solo di pochi eletti. Se, a tal
appannaggio
proposito, facessimo riferimento in
modo
esclusivo ai più celebri compositori e interpreti odierni o del
sarebbe inevitabile constatare che madre natura si dimostri passato,
essere più
generosa con taluni
rispetto ad altri. Va comunque considerato che il
possedere un particolare talento, sia esso musicale o appartenente ad
altre categorie del sapere, non èl'unica condizione
necessaria per di-
sporre di un'intelligenza confacente. Se, come ha affermato
Edwin
Gordon, «cosi come non vi sono bambini del tutto
privi di intelli-
genza, non esistono bambini del tutto privi di attitudine
ogni individuo sin dalla nascita è un essere musicale»26
in assenza di musicale, ossia ciascuno
particolari impedimenti è nelle condizioni di perce-
-

pire, emettere e organizzare i suoni che esistono in


le proprie natura secondo
capacità necessità, sia per veicolare
e

esprimere stesso ei propri bisogni più intimi28.messaggi, sia per


se
innata come quella Qualsiasi abilità
musicale, indipendentemente dal suo livello di
partenza, ha
pertanto necessità di essere
contesto ambientale in cui l'individuo è alimentata e sostenuta dal
senza
un'adeguata stimolazione e un sanoinserito. Vale a dire che,
percorsi educativi efficienti, la valenza delle nutrimento, garantiti da
rebbe di essere vanificata o attitudini iniziali rischie-
La addirittura compromessa del
musica, per la sua particolare natura tutto.
gnali a cui è
possibile semantica, è latrice di se-
attribuire diversi sensi.
L'arte dei suoni eleva

E. E. Gordon,
L'apprendimento
Curci, Milano, 1990,
p. 20.
musicale del bambino dalla
Per un nascita all'età prescoBar
approfondimento sul tema si vedanoi volumi F.
Comportamenti
lande, La nascita motivazioni
e
del Delalande, Le condotte musicali.
dela musica. fare ascoltare musica, Clueb,
e

Milano, 2009.
Si
Esplorazioni sonore nella prima Bologna, 1993; F. Deia
di
pensi
ad
esempio all'utilizzo che il infanzia, FrancoAngell.
accudimento le neonato fa del
infati distinguere particolari e impellenti pianto per comunicare alte
di atenzione, questi segnali sonori e esigenze di cui
necessita. Un
sue figure
di
nutrimento, di interventointerpretarli ad esempio come caregiver attento
per alleviare un richiesta di
malessere o un dolore vicinanz
ecc.
d ivelodella nostra vita emotiva ed pertanto in grado di rinviare a
minati aspetti del vissuto intimo di ciascun individuo, seppure
eguendo una propria
logica he è diversa da quella del
o della
letteratura dove, ad linguaggio
verdale esempio, le frasi sono costituite
da un insieme di parole sintatticamente collegate e portatrici di si
ificatispecifici: da dimensione semantica della musica ha dei fon-
Aumenti biologici.psicologici e culturali, ma
damentibiologici, bisogna evitare qualsiasi
spiegazione riduttiva»" Nonostante gli individui e la società le at-
trnibuiscan una pluralità di sensi e la utilizzino per esigenze plurime
inr esempio, diverse attivita musical1 posso assumere anche un ca-
raffere sociale), non vi è dubbio che una delle esperienze più coin-
volgenti a cui si è esposti con l'arte dei suoni sia la comunicazione e
la percezione di particolari stati d'animo, emozioni. passioni, senti-
menti

La musica organizza sistemi di suono che inviano a 'qualcos'altro


di non sonoro [...] se una musica ci commuove o ci piace. è perché
ha un 'carattere affettivo' che abbiamo capitoe che ci ha colpito per-
ché corrisponde a qualche aspetto della nostra stessa affettività, e che
interpretiamo come il 'senso' che essa possiede, o il contenuto che
noi le attribuiamo [...] La musica non ha parole, non ha un lessico,
come quello del linguaggio: non avendo parole non rinvia a concetti.
e non rinviando a concetti è in grado di manifestare appunto, solo
caratteri affettivi. E la sua situazione non è unica: è comune a molte
altre forme di comunicazione non concettuali, scarsamente definibile
a parole, che noi tuttavia usiamo normalmente nella nostra vita quo-
tidiana3

In altre parole, la comunicazione musicale è implicata con le dif-


ficili questioni dell'affettività umana e del nostro vissuto più intimo
e profondo. Tale virtù suscita a sua volta nell'ascoltatore specifiche
sposte affettive, ragion per cui i compositori. gli interpreti e gli edu-
catori musicali nei loro interventi dovrebbero sempre tenere in grande

J-J
M
attiez, LMusicologia generale semiologia, EDT, Torino, 1989.
e
orecchio intelligente. Guida all 'ascolto di musiche non familiari, Lim,
Lucca, 2004. pp. 5-9.

23
considerazione le tecniche di comunicazione
nei percorsi inclusivi di alfabetizzazione emozionale, sonrat.
alle emozioni t o ttutto
Seguendo questo principio, la «catena della
cale» si sviluppa attraverso una serie di comunicazione musi-
aspetti tra di loro conseaue
ziali: 1seq uen-
l'intenzione espressiva del compositore
dalla notazione); (riprodotta ad esempio
l'intenzione espressiva dell'esecutore;
le caratteristiche fisiche
proprie della musica;
la percezione e la
seguente decodifica di tali caratteristiche
parte dell'ascoltatore; da
le eventuali risposte affettive
dell'ascoltatore?.
Prendendo spunto dall'idea di
opera
larmé nel Livre, Umberto Eco riconosce aperta formulata da Mal.
chiusa», per la sua natura nell'opera d'arte una «forma
organica, e una «torma
moltiplicazione dei significati in grado di veicolare:aperta» per la de
l'opera d'arte è un messaggio fondamentalmente
ralità di significati che convivono in un solo ambiguo, una plu-
ambiguità diventa oggi giormo una delle finalitàsignificante [...] Tale
un valore da
realizzare a preferenza di altri esplicite dell'opera,
biguità come valore, gli artisti [..] Per realizzare l'am-
contemporanei fanno spesso ricorso
all'informale, al disordine, al caso,
all'indeterminatezza dei risultatis".
Per
comprendere il senso della musica può essere allora
assumere la definizione generica di efficace
significato
riamente relativa al
linguaggio umano) proposta(quella non necessa-
da Nattiez:
un
oggetto qualsiasi assume un
prende, quando egli colloca talesignificatoinper un individuo che l'ap-
oggetto relazione con settori del
31
Cfr. A. L. Rizo, G.
Sellari,
insegnanti inclusivi, in G. Sellari,L'aT.lfabetizzazione emotiva nella
relazioni positive nella scuola, Visioli (a cura di), formazione
Educare alle emozioni.iniziale degli
2
P. Juslin, P. Evans, G. E. Universitalia, Roma, 2018, pp. 11-71. Promuovere
G. E.
McPherson McPherson,
(a cura di), L'interpretazione
l Orientamenti musicale e le emozioni, inJ.
33insegnamento,
U.
Lim, Lucca, 2007, p. 132.
per la didattica
strumentale.
Tafun,
Eco,L'euvre ouverte, Seuil, Paris, Dalla ricerca al-
1965, pp. 9; 66.

24
proprio vissuto, vale a dire con l'insieme degli altri oggetti che ap-
narfengono alla
partengono alla sua esperienza della realtà. Vi è significato quando
viene messo in relazione con un determinato oriz-
oggetto vic
certo oggetto
un
un certo
zonte"

Un'opera musicale, sempre


secondo Nattiez, è costituita da un in-
««strutture»(o «testo» o «configurazioni»), di «atti compo-
sieme di
sitivi» (i processi
generativi) e di «atti interpretativi e percettivi» ai
attribuire significati intrinseci in cui i costituenti
-

quali è possibile rimandano ad altre strutture musicali («la mu-


di un'opera musicale contenuto la musica») o estrinseci (in cui la
-

suo solo
sica ha come
a un mondo
esterno da se stessa):
musica rimanda
naturale
può associare, in forza di un'analogia
e
L'essere umano
il significante musicale e il significato quale
al esso
motivante tra
convenzione socio-culturale, un fenomeno musi
rinvia, ovvero per
(altezze, intervalli, schemi ritmici, scale, accordi, mo-
cale qualunque
strumenti, ecc.) a qualsivoglia elemento
tivi, frasi musicali, melismi,
mondo (afifettivo, psicologico, sociale, reli-
della sua esperienza del
ecc.) in funzione dei suoi bisogni (reli-
gioso, metafisico, filosofico,
alimentari, ecologici, economici, ludici, affettivi, ecc.) e
giosi, della musica3".
secondo le capacità simboliche proprie
rilevanza nel caso
affermato finora assume una particolare
Quanto che precludano alcune o
in cui, in concomitanza di patologie gravi
nostre abilità di base, la
musica risulti essere
una buona parte delle
e di interazione con
l'am-
l'unico o tra i più efficaci canali espressivi
ben gestita, puð infatti rappre-
biente circostante. L'arte dei suoni, se iniziale
dal livello di attitudine musicale
sentare, indipendentemente
straordinariamente incisiva per pro-
posseduto, una via percorribile e
muovere la comunicazione, la reciprocità
positiva e solidale nelle re
lazioni interpersonali, l'inclusione
sociale e scolastica*", nonché la

Musica", IX. Einaudi, Torino,


Nattiez J-J., Musica esignificato, in "Enciclopedia della
2002, pp. 206-38.
5
lbidem, p. 208.
Teorie strategie didattiche.
e
LChiappetta Cajola, A.L. Rizzo, Musica e inclusione.
inclusive. Modelli musicali
Koma, Carocci, 2016; F. Ferrari, G. Santini (a c. di), Musiche
nella secondaria di primo
4stemeper il sostegno alla partecipazione all'apprendimento
grado, Roma, Universitalia, 2014.

25
crescita educativa culturale di tutti e di ciascuno7, specin
e

zioni di disabilità e in contesti e condizioni di vita in


difficili e Situa-
giati" svantag
Il suono, per sua natura immateriale e pertanto
invisibjile è p
trante e allo stesso tempo e eceilante
avvogente, perché, come
seguenza di una vibrazione, stimola a sua volta il movimento corncon-
e cerebrale; è universale poiché non possiede confini e, in
queste
particolari dimensioni, sa porsi in contatto con gli aspetti più intim
e profondi del nostro lo". La sua
organizzazione in
sicali è, tra le arti, la più efficace per ridestare in espressioni m
ciascun individuo
seppure in una situazione di disagio o di impedimento, il
istinto, la propria sensibilitá e gli afetti. Inoltre proDria
rappresenta un'im.
portante possibilità a nostra disposizione per vincere le
come, ad esempio, nel risveglio dallo stato di resistenze
coma, oppure per su-
perare eventuali fasi di apatia soprattutto dopo malattie
o neurodegeneratives". neurologiche
D'altronde già in età classica la nostra tradizione
neva che la Mousiké- ovvero il
filosofica soste-
legame l'arte della parola (la poe
tra
sia) l'arte dei suoni (la musica) e la danza
fosse un elemento (intesa come gesto ritmico)
imprescindibile della
-

nitas latina e. pertanto, paideia greca e dell'huma-


costituisse l'asse fondante dell'identità stessa
della pedagogia occidentales
In antichità la musica era
forma di divertimento o dipresente presso popoli
una
i non tanto come

mento manifestazione artistica, ma come


ele
legato mondo metafisico o a momenti
con un
diana. In numerose civiltà del di vita quoti-
di tutte le cose, la passato il suono era elemento originano
forza creatrice del mondo
attività di culto è il suono che precorse il Dio. Nelle
a donare
e la naturaeil
cibo
efficacia ai riti e «poiché il suono
degli dei, l'azione acustica
costituisce il centro

C.Cappa, G. Sellari
sCuola secondaria di (a cura di), Musica è Emozione.
S.Colazzo (a cura primo grado, ETS, Pisa, 2018. Crescita educativa e culnurat nella
A.
Dall'Arche (a curadi),di),Abreu e... dintorni, Università del
Sistema" di Abreu, Quando la Musica cambia la Salento, Lecce, 2020; A. L ci,
"A.D. Patel, Aracne, Roma, 2014. vita: conoscere e
interugte E
0. Sachs, La musica, il
0

linguaggio e il cervello,
4 G. Moretti,Musicofilia,
Aristide Adelphi, Milano, 2008. Giovanni Fioriti Editore, Ko 2016.
Quintiliano. Sulla Musica,
Levante, Bari, 2010.

26
ltop42, Gli
culto»", Gli ant
antichi filosofi attribuivano alla musica particolari
del
teri o la indicavano come latrice di significati extramusicali. Per
poter
Pitagora cosi come per Aristotele esiste una corrispondenza tra l'ar
monia dell'universo e monia musicale, fra gli intervalli musicali
Platone riferisce sul potere terapeutico ed etico della mu-
e gli astri.
sica, mentre Socrate attribuisce a ogni modo un particolare ethos,
OSsia un determinato effetto che agisce sull'animo umano, che può
contribuire al raggiungimento e al mantenimento dell'equilibrio e
dell'ordine sociale. Ne parla in riferimento alle forme corali, al-
sull'animo umano dal carattere della
l'azione variabile esercitata
sistàltico (se intimo),
composizione: diast ltico (se vivace e violento),
sostiene nella Politica
esicastico (se mistico e religioso). Aristotele
ma anche
l'impiego della musica «per l'educazione, purificazione,
la
il riposo della mente e la distensione dopo lo
per il divertimento,
sforzo» e Aristosseno0 ne sottolinea gli effetti psicologicis3.
in particolare ebbe una
Se nel Medioevo la musica eil canto
-

in epoche successive, e più pre-


forte incidenza sulla fede cristiana,
l'accento sugli affetti,
cisamente dal Rinascimento in poi, si pose
fosse in grado di suscitare
ossia sulle influenze che l'arte dei suoni
che la musica si radi-
nell'animo umano. E a partire da quest'epoca
a tal punto da di-
calizzò nel panorama degli studi umanistici europei
venire una delle arti più peculiari, significative e rappresentative
dell'espressione umana:

fino a noi, conti-


E da questa tradizione che la musica giunge
nuando a occupare un luogo di grande
rilievo nel pensiero occiden-
interlocutrice fondamentale per
tale (e non solo) e ponendosi come
una filosofia dell'educazione
che voglia interrogare la condizione
umana odierna. E significativo, inoltre,
che l'importanza della musica
essere riscontrata già nelle opere
per l'individuo e la società possa
-dei due grandi filo-
ivolte alla politica dunque all'educazione
-

e
sofi della Grecia classica: Platone e Aristotele. Se nel primo, soprat
tutto nel Fedro e nella Repubblica, l'attenzione è rivolta al complesso

2007, 23.
M. Schneider, I/ significato della musica, SE, Milano,Roma-Bari,
p.
1999; Aristotele, Etica
C. Donini, Laterza,
stotele, Etica eudemia, a c. di 1999; Aristotele, Politica e Costitucione
comachea, a c. di C. Natali, Laterza, Roma-Bari, La Repubblica, a c. di F. Sartor,
Alene, a c. di C.A. Viano, UTET, Torino, 2006; Platone,
Reale, Bompiani, Milan0, 2000.
Laterza, Roma-Bari, 2007; Platone, Fedro, ac. di G.

27
rapporto tra linguaggioe canto, evidenziando quanto alla musica a
partenga una primaria reiazione con le tonalità emotive, è nel second
che il legame tra educazione liberale, musica e poiis e piü in nigoglio.
Nella Politica di Aristotele, infatti, possiamo assistere al
conciamar
di una determinata sensibilità che, in seguito, avrebbe influito rad
citus nella nostra tradizione educativa. Nel VIl ibro, nchiamando
e
sue opere sull'etica e, riallacciando
quindi, il tema al
politico discorso
rivolto al soggetto, lo Stagirita identifica la felicita nel compimenig
della virtù. Dopo aver chiarito l'uso dei beni derivanti dalla
pratica
della virtùe posto in
un'educazione conscia delle differenze indivj-
duali lo strumento principe per la realizzazione della polis,
Aristoteie
introduce il tema del rapporto tra ozio e occupazione.
in analogia con il
interpretandoko
rapporto tra le cose belle e le cose necessarie. In
tal modo, il politico deve
legiferare questi
su elementi seguendo le
stesse preferenze adotate
per le parti dell'animae per le loro attivita
cosicché 1'occupazione deve essere pensata in vista dell'ozio e
le
cose necessanie al fine del
conseguimento delle cose belle*
In un'ottica moderna di società inclusiva alla quale si
una
tende
oggigiormo*", «necessario pensare all'educazione e alla formazione
è
come settori
prioritari per il processo di umanizzazione»*. Un pro-
cesso educativo autentico deve, senza alcuna riserva, mirare al
cipio, caro
ad Itard, dell'educabilità e prin-
umano per la realizzazione di perfetribilità di ogni essere
una civitas sociale
riconoscere nella diversità e nell'altro non un comunitaria dove
mazione personale, ma un valore impedimento all'affer-
vestire per la creazione del bene aggiunto su cui si sia
disposti a in-
comune. E
incoraggiare e sostenere le diverse modalità necessanio,
di incontroe
a tale
scopo,
bio tra gli individui verso
forme cooperative in interscan
ciascuno la libera grado di favorireein
espressione sulla base delle
caratteristiche individuali, nonché proprie potenzialità e
per «globalizzare -

ovvero esten-

4C. Cappa, La musica: un


Emozione. Crescita educativa 'educarione dell 'ozio, in C. Cappa, G. Sellari
Pisa, 2018, pp. 13-14.
e
culturale nelia scuoia (ac. dii, Msica
secondaria di primo
5R. Caldin, I
processi inclusivi
grado, t I
a scuoia,
rienza da rinnovare, in in iualia. ln
P.
Dalla legge 517/77 ale Sandni (a c. di), Rigenerare le radicipaarimonio da difeniere. a
46
P. Molitermi, A. prospettive attuali, per fomdare processi imcs
FrancoAngeli,
Magnanini, Lo sport ediucativo una Milano. 2019. pp. -14
problematiche e prospettive,
FrancoAngeli, Milano,per2018.società
p. 18.
incisiva Tra esperk*

28
in
dere in tnutte le direzioni, senza privare nessuno! -

gli ideali di giusti-


verita bene e bellezza»".
zia, equità,
e attività musicali, se orientate realmente a fini educativi e for
ativi verso il compimento della persona nella sua umanità, possono
nertanto rappresentare un'importante occasione per favorire l'incon-
dell'altro rispetto al sé. Allora l'esercizio alla
troeil riconoscimento
musica si trasforma, soprattutto nella sua dimensione di gruppo (can-
tare in coro, suonare in orchestra), in occasione davvero favorevole
ner educare alla convivenz socialee alla condivisione emotiva, alla
per
sapienza e
alla virtü, in un ambiente di apprendimento in cui tutti, in
n clima di reciprocità e solidarietà, possano realmente sentirsi ap-
valorizzati e accolti nella loro unicità
prezzati,

e neuroscienze
1.2. Musica

Nonostante i progressi SCientifici, oggi rimangono insoluti


ancora

della musica e della


quegli interrogativi che avvolgono il mistero
sua magia ammaliante, per cui la maggior parte degli esseri umani
profonda passione.
desiderio e una
nutre perquest'arte un acceso
è affermato che tutti siamo musicali fin
Nel paragrafo precedente si
il codicemusicale? Perché
dalla nascita. Dove, peró, viene generato
e ci fa
l'ascolto o l'esecuzione di un certo repertorio genera piacere
essere felici? Perché la musica produce un effetto energizzan che
Perché nei contesti educativi
invoglia al movimento e alla danza?
particolarmente efficace?
può essere uno strumento compensativo
aiuta a superare la fatica? Perché
Qual èil motivo per cui la musica ci
è u n gioco da bambini»48?
hanno favo-
Gli studi sulla specializzazione musicale del cervello
riconducibili
rito nel corso degli anni due distinte linee di pensiero
l'una alla teoria della modularità, l'altra alla teoria del parassitismos".
Secondo quest'ultima posizione (a cui aderiscono i cognitivisti), la
musica è un elemento parassita in quanto si appoggia a sistemi bio-

Ibidem,p. 17.
Cf. F. Delalande, La musica è un gioco da bambini, FrancoAngeli, Milano. 2001
"L Peretz, La musica e il cervello, in Enciclopedia della Musica (a cura di J. J. Nattiez).
vol.9, Torino, Einaudi, 2002, pp. 241-270.

29
logici destinati ad altre funzioni come adesempio quelle .alla
comprensione del linguaggio. Diversamente, la teoria dellalegate
modul
rità considera la musica come l'emanazione di ula-
un'intelligenza distin
rispetto alle altre facoltà umane, per cui possiede un settore di
cializzazione del cervello a essa riservato. Questo sne
spiegherebbe Der
esempio come in soggetti autistici si possano verificare
sioni anche compromis.
profonde delle funzioni
intellettuali e linguistiche
per questo pregiudicare quelle musicali. Ciò che particolarmentesenza
prende delle sindromi savants è proprio la sor
di un contemporanea presenza
potenziamento di alcune facoltà insieme allo scarso
addirittura alla totale sviluppo o

People, Darold TreffertS compromissione di altre". In Extraordinary


ha constatato che
circa il 35% dei
musicali sono non vedenti o con savants
dedurre a un dirottamento delle gravi deficit visivi, il che
farebbe
facoltà visive verso
musicali. Questa eventualità
sosterrebbe ulteriormente
quelle uditive e
modularità, per cui le attitudini musicali l'ipotesi della
raggiungere livelli di eccellenza possono svilupparsi e persino
mento del sistema
cognitivos2. indipendentemente dal funziona-
Oltre all'autismo, un'altra
di tale forma di patologia cerebrale
ipotesi è l'epilessia. E stato osservato a
sostegno
la crisi infatti che in alcuni
epilettica possa essere scatenata casi
per cui verrebbe confermata dall'ascolto della musica
vello il l'esistenza della facoltà
cui substratosenz'altro situato nelle reti musicale del cer-
«è
temporale superiore»*. Alcune tecniche di neurali del lobo
la TEP
("tomografia a emissioni di positroni")imaging
tica e la o la
celebrale come
magnetoencefalografia, risonanza magne-
funzionali del cervelloei permettono di mostrare immagini
sica e della lettura del lobi cerebrali attivati dall'ascolto della
linguaggio verbale. Le osservazioni mu-
effettuate
L. Miller, Musical
Savants.
(N. J.), 1989: L. Cottini, Exceptional Skill in the Mentally
L'autismo a scuola.
rocci, Roma, 2014. Retarded, Erlbaum, Hillsdale
Quattro parole chiave
SD. Treffer, Extraordinary per l'integrazione,a
New York, 1986. People. Understanding Savants Syndrome. Harper & Row,
SA. M. Bordin,
suo Quando la
musica supera i
rapporto con la musica, Daniela confini.
s9H.C. Wieser, H. Piazza Editore, Storia di un bambino autistico e
literature and case Hungerbühler, ue
report with
A.
Siegel, A. Buck,Torino, 2003.
lepsia",
s
n. 38. ictal
1997. pp. 200-207. single photon emissionMusicogenic epilepsy rewiev o th
I. Perez. Op. cit., 2002,
p. 249.
computed tomography, n Epi

30
aclle legate alla
della modula- evidenziato la
separZIOne anatomica delle due facoltà indi
ligenza distinta nendentemente
endentemente dal tipo di codice visivo o uditivo, in quanto le aree
settore di spe- tiv ate dall'esperienza musicale risultano essere diverse e adiacenti

iegherebbe per
re compromis-
rispetto a quelle
del linguaggio.
La letteratura medica ha registrato negli anni numerosi casi di sog-
etti che, a causa di danni subiti dalle funzioni del linguaggio nel-
uistiche senza t'emisfero sinistro in seguito a ictus nel lobo temporale, hanno
olarmente sor
ranea presenza conseguentemente mantenuto immutata la loro musicalità o addirit-

rso Sviluppo o tura sviluppato un vero e proprio talento artistico". Si tratta di con-

dizioni neurologiche atipiche descritte come «afasia senza amusia»*


Extraordinary
% dei savants per cui un individuo è in grado di comporre un'opera musicale anche

il che farebbe complessa (un quartetto d'archi, una sinfonia ecc.), ma non riesce a
uelle uditive e esprimersi in maniera comprensibile con le parole". Esistono, altresi,
la condi-
casi contrari documentati di «amusia senza afasia» in cui
l'ipotesi della zione è evidentemente invertita. Altri studiosi hanno inoltre descritto
parsi e persino come l'instaurarsi della demenza frontotemporale in età avanzata
dal funziona- possa addirittura
influenzare i gusti musicali" e quindi orientame le
scelte.
ale a sostegno In sintesi, è possibile affermare che le indagini sulla specializza-
de-
in alcuni casi zione musicale del cervello condotte fino a oggi ««permettono di
sumere che la musica sia legata all'attività di numerosi miero-cervelli,
della musicas
dei quali perlomeno alcuni sarebbero a essa riservati»", L'abilità
isicale del cer-
musicale è pertanto una capacità plurima composta da molte sotto-
urali del lobo
elebrale come
nanza magne
SL. Miller,J.Cummings, F. Mishkin, K. Boone,F. Prince, M. Ponton, C. Cotman, Emen
rare immagini gence of artistic talent in frontotemporal dementia, in "Neurology", LI, I1998. pp. 97S-82.
olto della mu- Agnosia per la musica. Per maggiori approtondimenti si veda A. Basso, Amusid, in "Han
dbook of Neuropsychology", n. 8, 1993. pp. 391-410: D. Schön, L. Akiva-Kabun. T Verchi
ioni effettuate
Psicologia della Musica, Carocei, Roma, 2018.
Uno dei casi più noti della storia della musica riguarda il compostore russo Vissanon
Jakovlevic Sebalin il quale. a seguito di un infarto che gli causò un 'emoragia cerebrak
Erlbaum, Hillsdale perse la facoltà di parola senza perd compromettere le sue abilità musicali a tai punto che
integrazione, Ca- alcune sue opere successive all'incidente furono apprezzate da Dmitry Sostakovad Per un
approfondimento si rinvia al lavoro di A. R. Luria. L Tsvetkova. I Futer. 4phasia in a com
e, Harper & Row,
POser, in "Journal of Neurological Science". I1. 196s. pp 288-29
LPeretz,R. Kolinsky, M. Tramo, R. Labrecque, C. Hublet, C. Demcurise. S. Belevtlke.
del
inoautistico e
unctional dissociationsfollowing bilaterallesionsof auditorycortex, in "Bran, n il
1994. pp. 1283-1301
epsy rewiev ofthe CGerold, T Metitieri, G. Binetti, O Zanett, M. Trabucchi, G.B.Frason:. Pop muac
mography. in "Epi-
rontotemporal dementia, in "Neurology", n 55 12, 2000, pp. 1935-36
ILPerez. Op. cit., 2002. p. 266

31
abilità indipendenti sul piano neurale e perció localizTabili anatoi
camente in più aree cerebrali e non in un unico centro musuale
se
cervello. Questi principi enucleerebbero il motivo
per cu, in situazi
per esempio di disabilità o di disturbi specifici evolutivi,
l'arte dei
suoni sia
particolarmente efficace negli interventi educativi e riabili
tativi. Anche in presenza di forti
tività che si compromissioni psico-fisiche, un'a
avvalga di esperienze sonore e ritmiche puó contribuire
qualora realizzata da esperti del settore e
efficace, al risveglio e alla stimolazione di programmata
in maniera

cerebrali assopite, o addirittura


e specifiche abilità
corporee
atrofizzate, dagli effetti erosivi della
patologia. Ne sono chiari esempi gli interventi di
abilità motorie nei malati di recupero delle
alzheimer o nei traumi
dell'apparato
muscolo-scheletrico, cosi come nella prevenzione, educazione
bilitazione delle abilità vocali nei casi anche e ria
acuti di disfonia
zionale6l. distfun
Howard Gardner, che considera la
dularità di questo musica in un contesto di
ha messo in discussione il mo
le visioni unitarie genere, concetto di Ql e
la dell'intelligenza definendo tale facoltà umana come
«capacità di risolvere
in uno o problemi o di
più ambienti culturali»2. Purrealizzare prodotti apprezzati
non contestando
del fattore g("intelligenza l'esistenza
risorse cognitive differentigenerale"), Gardner pone l'attenzione
sulle
e gli stili
individuo, arrivando cognitivi contrastanti di ciascun
ralismo metodologicoperin questo ad auspicare nell'istruzione un
abilità di vita desiderate. grado di agevolare il pBu-
condotte perseguimento delie
Le ricerche
collaboratori, hanno dimostrato in équipe con i
suoi
un'unica intelligenza fissa, ma che nella nostra mente
delle una non c'e
intelligenze multiple) che non
pluralità di intelligenze (teoria
rate in maniera
uniforme". Seguendopossono essere unificate o misu-
tipi di intelligenze
(molte altre sono inquesto
via di principio, identifica otto
spirituale umoristica):
o
definizione come quella
l'intelligenza linguistica,
61
G.
logico-matematica
Sellari, L.
disfonie infantili,Sellari. G.
Benfari, Musica
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1983. pp. 1942 Sioboda
32
naziale, musicale, cinestesico-corporea, naturalistica, interpersonale
e intrapersonale

Nello specifico, l'intelligenza musicale può essere definita come


sla capacità di risolvere i problemi esecutivi,
compositivi, analitico-
interpretativi o di creare esecuzioni, composizioni e interpretazioni»5
Seppure da questa definizione possa apparire una prerogativa esclu-
siva di menti superiori, è in realtà un'abilità comune alla maggior
Darte degli individui fin dalla primissima infanzia: un bambino di
pochi mesi è infatti in grado di battere un ritmo, di muoversi e don
dolarsi al suono della musica o per esempio, nel caso in cui abbia
iniziato la fase di lallazione musicale (musical babbling), di inventare
melodie attraverso l'utilizzo di fonemi e di sillabe neutre. D'altronde,
come vedremo nel paragrafo successivo, alcune competenze musicali
si sviluppano già nella vita prenatale durante la quale il suono viene
inizialmente percepito dal bambino fetale attraverso il tatto e la tra-
smissione ossea e successivamente, intorno alla ventiquattresima set-
timana di gestazione, con lo sviluppo del canale uditivo che solleciteràà
le sue risposte agli stimoli provenienti sia dall'interno, sia dall'esterno
dell' utero maternos".
Secondo alcune ricerche condotte sul comportamento neonatale
sembrerebbe che, a partire dal settimo mese di gravidanza, si possano
rintracciare nel feto anche alcune forme di apprendimento e memoria
nei confronti di messaggi musicali. E stato infatti dimostrato chei
neonati sono in grado di riconoscere e apprezzare maggiormente le
musiche ascoltate durante la fase terminale dell'esperienza fetale e
che le stesse siano più efficaci per attrarre la loro attenzione e per sti-
molare in loro un senso di piacevolezza e di calmas

H. Gardner, Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell 'intelligenza, Feltrinelli, Milano.
1987.
.Tafuri, Nascere musicali. Pecarsi ner educatori e genitori EDT Torino

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