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Educare i bambini alla pratica musicale: un

dispositivo di progettazione curricolare a partire


dalla scuola dell’infanzia
Educar a los niños sobre la práctica musical.
Un dispositivo para diseñar el currículum desde
la educación infantil
Educating children in musical practice: a curricular
design device starting from Early Childhood Education
Viviana Vinci; italia

abstract cultura musical en la escuela es evidente en las accio-


nes de la CNAPM, que subraya la necesidad de mejo-
Il campo della ricerca sull’educazione musicale rar la educación musical: la música debe enseñarse a
nell’infanzia, sebbene relativamente specifico, ha vi- todos, garantizada como un derecho para todos los
sto un significativo incremento di studi negli ultimi niños. La contribución describe algunos resultados
vent’anni. In Italia, la prospettiva di promozione della del proyecto de investigación La música experimen-
cultura musicale nella scuola è evidente nelle azioni tada verticalmente, con el objetivo de llevar a cabo
del CNAPM, che sottolinea la necessità di una valo- una investigación exploratoria sobre cómo enseñar
rizzazione dell’educazione musicale: la musica dev’es- música en la escuela y formalizar un dispositivo de
sere insegnata a tutti, garantita come diritto per tutti diseño curricular vertical desde la educación infantil
i bambini. Il contributo descrive alcune risultanze del hasta las escuelas secundarias de música. En particu-
progetto di ricerca-formazione La musica sperimen- lar, se describen las fichas de diseño curricular para
tata in verticale, finalizzato ad effettuare una ricerca educación infantil. El proyecto hizo posible repensar
esplorativa sul come si insegna la pratica musicale a los modelos de capacitación y desarrollo profesional
scuola e a formalizzare un dispositivo di progettazio- de los maestros en el campo de la música.
ne curricolare verticale dalla scuola dell’infanzia ai Parole chiave: Diseño Curricular, Educación Mu-
Licei musicali. In particolare, si descrivono le schede sical, Infancia, Investigación-Formación Colaborati-
di progettazione curricolare per la scuola dell’infan- va, Análisis de la Práctica
zia. Il progetto ha consentito di ripensare i modelli di
formazione e di sviluppo professionale dell’insegnan- abstract
te in ambito musicale. The field of early childhood music education re-
Parole chiave: Progettazione Curricolare, Educa- search, although comparatively specific, is characte-
zione Musicale, Infanzia, Ricerca-Formazione Colla- rised by an increasing interest in the last 20 years. In
borativa, Analisi di Pratica. Italy, the prospect of the musical culture promotion in
the school is evident in the CNAPM’s actions, which
resumen underlines the need to enhance music education: mu-
El campo de la investigación en educación musical sic must be taught to everyone, guaranteed as a right
en la infancia, aunque relativamente específico, ha ex- for all children. The essay describes some results of
perimentado un interés creciente en los últimos vein- the research-training project A vertical experimenta-
te años. En Italia, la perspectiva de la promoción de la tion of music, aimed at carrying out an exploratory 99

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research on how musical practice is taught at school Hannon, 2013), sul canto spontaneo (Dean, 2014), sul
and to formalize a vertical device to design curricu- fare musica con gli strumenti (Delalande, Cornara,
lum from kindergarten to musical high schools. In 2010), su competenze musicali che potrebbero avere
particular, we describe the units of curriculum design origini biologiche come, ad esempio, la sincronizza-
in kindergarten. The project has allowed to rethink zione ritmica (Kirschner, Tomasello, 2010).
the teacher training and professional development Il secondo paradigma si distanzia dal tentativo di
models in the music field. definire modelli di sviluppo musicale che possano
Key words: Curricular Design, Music Education, essere applicati universalmente a tutti i bambini e da
Early Childhood, Collaborative Research-Training, una prospettiva evolutiva del bambino (che lo con-
Analysis of Practice sidera autonomo e distaccato dal contesto): i bambi-
ni sono integrati in ambienti socioculturali e le loro
la ricerca sull’educazio- esperienze musicali sono influenzate e condizionate
ne musicale nell’infanzia dal loro ambiente (Barrett, 2010). All’interno di que-
La ricerca sull’educazione musicale nell’infanzia, sto paradigma rientrano studi sulle realtà socio-cul-
pur essendo un campo di indagine specifico, ha visto turali nella vita quotidiana dei bambini e sul loro im-
negli ultimi venti anni un significativo ampliamento patto sulle esperienze musicali (Young, Gillen, 2010),
di studi, afferenti ad ambiti disciplinari e prospettive sull’insieme di valori e attese da parte degli adulti e
epistemologiche diverse. Oltre alla complessità in- del contesto culturale (Young, 2012), sull’educazione
trinseca di tale area di ricerca, occorre considerare l’e- musicale multiculturale derivante dalla compresenza
terogeneità dei contesti in cui i bambini apprendono di diverse tradizioni musicali e di famiglie di etnie di-
musica e che comprendono, oltre al contesto scuola, verse o migranti (Marsh, 2013; Wu, 2015). L’interesse
anche altri luoghi, in primis la casa e i centri educati- per le fasi di sviluppo musicale del bambino permane,
vi, ove i bambini interagiscono per molto tempo con ma in una “svolta” socioculturale che valorizza l’im-
genitori o con altre figure familiari o di cura educa- patto dell’ambiente sullo sviluppo (Barrett, 2010).
tiva: persone che hanno un impatto quotidiano sulla Un altro ambito di ricerca in rapida espansione
possibilità, per i più piccoli, di fruire di musica o farne è costituito dall’impatto delle tecnologie e dei nuovi
esperienza (Custodero, 2006; Addessi, 2009). media sullo sviluppo musicale nell’infanzia, in par-
Come ha ben evidenziato Young (2016), all’interno ticolare riguardo le esperienze quotidiane di musica
del vasto – complesso e, spesso, frammentario – cam- digitale dei bambini (de Vries, 2007; Vestad, 2010;
po di indagine della Early Childhood Music Educa- Young, 2012) e i modi con cui le nuove tecnologie
tion Research, è possibile distinguere due paradigmi possono essere incorporate, adattate o appositamente
di ricerca principali (Young, 2012). progettate e sviluppate per migliorare la pratica dell’e-
Il primo si incentra sull’analisi del comportamento ducazione musicale (Koops, 2012; Kim, 2013; Ferrari,
nei primi tre anni di vita (Trehub, 2016) e inaugura Addessi, 2014). La ricerca sull’educazione musicale
una visione dell’infanzia diversa (Trainor, Hannon, nell’infanzia si basa principalmente su metodi qua-
2013) rispetto a precedenti modelli di orientamento litativi, tra cui l’osservazione e approcci etnografici
comportamentista, per cui il bambino non è più con- finalizzati a comprendere l’attività musicale dei bam-
siderato come una “tabula rasa”, ma come competente bini in situazioni naturalistiche (Niland, 2012), valo-
(Tronick, 2007), capace di possedere e utilizzare abili- rizzanti la partecipazione dei bambini ai processi di
tà musicali di base per lo sviluppo della propria socia- indagine (Ilari, Young, 2016), che promuovono l’uso
lità e cognizione (Adachi, Trehub, 2012): anche se pic- del video replay per registrare le risposte di bambini
colo, il bambino non può essere considerato come un piccoli (Koops, 2012) e l’uso di foto per esplorare le
ricevente passivo di esperienza, ma un partecipante loro nozioni di musica (Whiteman, Campbell, 2012):
attivo, che influenza intrinsecamente il suo percorso la digitalizzazione di audio e video e la recente diffu-
di sviluppo (Malloch, Trevarthen, 2010; Young, Ilari, sione di nuove tecnologie portatili hanno contribuito
2012). All’interno di questo paradigma rientrano stu- a rivoluzionare ed affinare i metodi di ricerca sull’e-
di sulle inclinazioni musicali innate (Trehub, 2010), ducazione musicale infantile, fornendo tecniche di
su come i bambini percepiscono e discriminano la registrazione audio-video per la raccolta, la cataloga-
musica e hanno preferenze musicali (Lamont, 2003), zione, l’analisi e la condivisione di dati (Dean, 2014).
su come queste competenze influiscono sui compor- La ricerca più recente nell’ambito dell’educazione
100 tamenti musicali (Delalande, Cornara, 2010; Trainor, musicale in età infantile ha dimostrato, inoltre, come

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la musica abbia significativi effetti sul cervello: essa anche grazie al coinvolgimento del mondo dei mu-
attiva funzioni cognitive di base per percepire e ana- sicisti e degli artisti. “Fare musica tutti” è lo slogan-
lizzare gli stimoli sonori (Kraus, Chandrasekaran, documento del Comitato (2009), in cui si ribadisce
2010), migliora la capacità di memoria (Ho, Cheung, la necessità che l’educazione musicale faccia parte del
Chan, 2003; Franklin, Moore, Yip, Jonides et al., percorso formativo di tutti: la musica deve essere in-
2008), sviluppa la regione del lobo temporale sinistro, segnata, vissuta e appresa fin dalla scuola dell’infanzia
associata alla memoria verbale, ha un impatto sulle con modalità di apprendimento naturale, suonando
funzioni sensoriali e motorie (Steele, Bailey, Zatorre, o cantando semplici brani musicali, improvvisando
Penhune, 2013), aumenta l’attività in varie regioni del e componendo fin da piccoli. L’esperienza musicale
cervello come l’amigdala e la corteccia orbitofrontale, e artistica rappresenta un’esperienza collettiva di co-
alcune delle quali associate a motivazione, ricompen- struzione di conoscenza, per cui il sapere musicale
sa e situazioni piacevoli (Blood, Zatorre, 2001). Que- non può essere appannaggio di pochi, ma garantito
ste scoperte rappresentano un importante progresso come diritto per tutti i bambini in quanto forma cul-
nel campo dell’educazione dell’infanzia, perché for- turale universale. Nel 2013, il CNAPM ha presentato
niscono prove che l’udito, la memoria, la psicomo- al governo la proposta del Piano nazionale Musica
tricità, il controllo visuospaziale e le emozioni sono nella scuola e per la formazione del cittadino (D.M.
sviluppate anche attraverso l’educazione musicale 156/2013), che puntualizza la necessità di un rinno-
(Rauscher, Hinton, 2011; Strait, Parbery-Clark, Hitt- vamento dell’organizzazione quali-quantitativa degli
ner, Kraus, 2012). studi musicali in un’ottica di verticalizzazione. Gli in-
Tali sviluppi della Early Childhood Music Educa- terventi riguardanti la scuola dell’infanzia e della scuo-
tion Research hanno contribuito a problematizzare la primaria – in cui occorre, nel primo caso, sviluppa-
le pratiche musicali per i bambini e ad influenzare la re percorsi di alfabetizzazione e di creatività musicale
progettazione di mirati interventi pedagogici. In Ita- e, nel secondo, promuovere l’esecuzione collettiva e
lia, la prospettiva di promozione della cultura musi- individuale della musica – si strutturano attraverso
cale nella scuola, già dai primi anni di vita del bambi- “insegnanti in possesso di specifiche professionalità
no, viene ribadita da diversi provvedimenti legislativi e competenze musicali oltre che pedagogiche, da sot-
recenti. toporre a rigorose procedure di selezione”; “la forma-
zione dei docenti, (è) caratterizzata dalla componente
la valorizzazione della laboratoriale a partire dai moduli di formazione ini-
cultura musicale per tut- ziale universitaria fino alla formazione in servizio, per
ti i bambini potenziare e migliorare le competenze didattico-mu-
La valorizzazione della cultura musicale nella sicali di tutti i docenti”.
scuola italiana, già a partire dalla scuola dell’infan- La strutturale prospettiva di promozione della
zia, è al centro dei documenti legislativi dell’ultimo cultura musicale nella scuola sottolinea la necessità
decennio. Già le Indicazioni nazionali per il currico- di una valorizzazione “estensiva” dell’educazione mu-
lo 2012 sottolineavano come la musica, componente sicale, considerata parte del percorso formativo dei
fondamentale e universale dell’esperienza umana, of- cittadini, che dev’essere insegnata e garantita come
fra uno spazio simbolico e relazionale propizio all’at- diritto in quanto forma culturale universale, cam-
tivazione di processi di cooperazione e socializzazio- po esperienziale e di elaborazione della conoscenza,
ne, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla processo globale che concorre alla costruzione non
valorizzazione della creatività e della partecipazione, solo del pensiero musicale ma, più in generale, degli
allo sviluppo del senso di appartenenza a una comu- strumenti di lettura, interpretazione e modificazione
nità, all’interazione fra culture diverse. della realtà. La Musica, all’interno del più vasto cam-
Il Comitato Nazionale per l’Apprendimento Prati- po dell’espressione artistica, si sviluppa nella capacità
co della Musica (CNAPM1), in particolare, ha messo di pensare artisticamente l’esperienza (dove, per espe-
in atto diverse azioni incentrate sulla valorizzazione rienza, si intende deweyanamente2 tutto ciò che ten-
della diffusione della pratica musicale nelle scuole a de alla propria compiutezza nell’estetico) (Neulichedl,
partire dalla scuola dell’infanzia, sulla curricolazione 2009). Si tratta di una particolare modalità di pensare
verticale degli studi musicali, sulla qualificazione e lo il mondo, di concepire se stessi nel mondo: Delfrati la
sviluppo professionale degli insegnanti, sulla esten- definisce come un sistema simbolico non sostituibile,
sione e diffusione della cultura musicale in Italia, non duplicabile da altri: «nulla di quello che può es- 101

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sere espresso in musica può essere espresso con altri in senso ampio, derivante dal trovare risposta ad al-
linguaggi. L’esperienza della musica ci apre universi cune questioni che possiamo così riassumere, richia-
di pensieri e di affetti inattingibili dagli altri linguag- mando le parole di Schubert: «What is worthwhile?
gi. Universi che restano preclusi a chi non possieda le What is worth needing, knowing, experiencing, doing,
chiavi di accesso» (2009 p. 12). being, becoming, overcoming, sharing, contributing,
Perla (2002) sottolinea la possibilità di educare il wondering, and imagining? Why? With and for whom?
sentimento estetico a partire dall’incontro con il bene How? Where? When? For whose benefit?» (2017, p. 2).
artistico, che è anche un incontro con un universo af- Nel tentativo di rispondere a tali quesiti, i Curriculum
fettivo: «è l’arte, in tutte le sue espressioni, che rende studies mostrano le interconnessioni fra le modalità
possibile l’emergere del sentimento estetico, che con- di selezione dei contenuti culturali, le norme socio-
sente l’evoluzione del suo stile formativo, che ne sta- culturali dominanti nella società, gli atteggiamenti e i
bilisce il valore fondativo» (p. 120). L’incontro con le valori di insegnanti e studenti.
opere d’arte provoca una polarizzazione dell’attenzio- Baldacci (2006) considera il curricolo come un
ne del soggetto nell’atto della fruizione estetica (tale da punto di vista pedagogico, un dispositivo che, alla
provocare una distanziazione psichica, distacco dalla stregua di una prospettiva teorica e metodologica per
realtà o sospensione del tempo); la stessa ambigui- pensare ed organizzare la formazione scolastica, di-
tà semantica del bene artistico facilita la proiezione spone di una propria euristica. All’interno della pro-
dei vissuti emozionali del fruitore nell’opera d’arte, spettiva di una didattica critica, tale euristica è ravvi-
agevolandone il godimento e lo sviluppo di processi di sabile, secondo l’Autore: «nella dialettizzazione delle
rielaborazione creativa dell’opera osservata. Persone antinomie formative che definiscono il suo orizzonte
dotate di alta sensibilità artistica presentano spesso prospettico, a partire da quella, per certi versi fonda-
uno stile cognitivo e comportamentale connotato da mentale, tra oggetto culturale e soggetto che apprende,
capacità di comprensione della complessità, soglia di per continuare con altre come scuola-ambiente, aula-
tolleranza dell’ambiguità dei sentimenti e dell’irrealtà laboratorio, insegnamento trasmissivo-ricerca, disci-
(esperienze che si allontanano dagli schemi confer- plinarità-interdisciplinarità ecc. Dialettizzare queste
mati dall’esperienza), motivazione all’esplorazione e opposizioni concettuali significa concepirle alla luce
indipendenza di giudizio (ibidem). Un bambino che di un’esigenza di conciliazione e di equilibrio delle
sin da piccolo riceve un’educazione musicale avrà istanze fatte valere dai loro poli, così da garantire una
probabilmente maggiori opportunità di sviluppare tensione antidogmatica atta a prevenire o a correggere
capacità percettive, di saper cogliere differenti sfuma- eventuali tendenze unilaterali della prassi educativa»
ture di suono, di apprendere a regolare respirazione, (p. 68). Baldacci (2006) formalizza un ripensamento
voce e uso del corpo, di iniziare a sviluppare un pen- del curricolo a partire da una prospettiva pedagogica
siero verbale e critico nei confronti delle risorse so- focalizzata maggiormente sugli esiti a lungo termine
nore del mondo naturale e culturale. Tali riflessioni ci del curricolo – inteso come sistema di saperi e di con-
inducono a valorizzare l’esperienza del fare esperienza testi didattici – rispetto ai risultati immediati delle di-
musicale a scuola, a partire dalla progettazione del scipline singole, nei termini di contenuti, particolari
curricolo. e determinati, appresi. In questo modo il curricolo
assume una funzione euristica straordinaria perché
il frame teorico del pro- permette di cogliere il principio educativo che orienta
getto: i curriculum studies nel pensare ed organizzare la formazione scolastica,
nell’educazione musicale illuminandone le direzioni generali da un punto di
A livello internazionale vi è un interesse crescente vista didattico e culturale.
per il tema del curricolo: basti pensare ai diversi con- Il costrutto di curricolo è, così, strettamente legato
tributi noti come Curriculum studies (fra cui: Schu- ai valori e agli approcci che delineano che cosa inse-
bert, 2008; 2010; Young, 2010; Pinar, 2008; Malewski, gnare e che cosa “vale la pena” di imparare (Regelski,
2010; Van den Akker, 2013; He, Schultz, Schubert, 2005): si tratta di comprendere quali filosofie sotten-
2015); all’Encyclopedia of Curriculum studies (Kridel, dono l’educazione, quali scelte vengono determinate
2010), al Glossary of Curriculum Terminology (UNE- in relazione agli obiettivi, ai contenuti e ai metodi
SCO, IBE 2013); alla diffusione promossa da associa- della didattica, quali ruoli assumono insegnanti e stu-
zioni quali IAACS, AAACS, Division B - AERA. I denti nei processi di insegnamento-apprendimento.
102 Curriculum studies offrono una lettura del curricolo Parlare di curricolo significa certamente non limitar-

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si ad identificare i soli contenuti di apprendimento, sull’ibridazione degli stili musicali. Le conseguenze di
ma ragionare intorno ad una programmazione inten- tale ampliamento sono ravvisabili nell’introduzione
zionale, controllabile, orientata verso precisi scopi e nel curricolo di formazioni e repertori musicali diver-
comprensiva dell’intera gamma delle risorse e delle si da quelli strumentali e corali tradizioni, spesso più
contingenze educative: l’identificazione di obiettivi, vicini alle esperienze extrascolastiche degli studenti,
strumenti di apprendimento, strategie di comporta- come repertori di musica jazz, popolare, folk o elet-
mento, criteri di valutazione, materiali culturali, ecc. tronica; si assiste inoltre a un incremento delle forme
Per affrontare una programmazione curricolare oc- di ensemble di musica da camera e di nuove didatti-
corre operare delle scelte fra valori culturali e della che musicali basate sull’improvvisazione. Vi è anche,
tradizione (nel rispondere, ad esempio, alle seguenti da parte degli insegnanti di musica, una crescente at-
domande: quale idea di scuola? Quale idea di inse- tenzione per una visione embodied della mente, che
gnamento? Quale idea di alunno?), organizzare forme si basa su una fusione di aspetti cinestetici, emotivi e
molteplici di intervento formativo, gestire – avendo cognitivi dell’essere musicista (Bresler, 2004): la cono-
in mente il fine e disponendo di complesse strumen- scenza del corpo e della mente embodied diviene una
tazioni operative – l’intero arco delle opportunità di fonte di intuizione profonda per comprendere le in-
sviluppo e di apprendimento degli alunni (Scurati, terazioni fra insegnanti e studenti in ambito musicale
1997). Il curricolo rappresenta un progetto di innova- e strutturare ambienti di apprendimento più efficaci
zione didattica della scuola che si connette ad esigen- (Dura, 2002; Powell, 2004), per cui anche il curricolo
ze di riforma degli ordinamenti e, soprattutto, di svi- musicale dovrebbe promuovere sempre più l’integra-
luppo e qualificazione della professionalità docente: è zione di mente e corpo e richiedere una maggiore at-
uno strumento di facilitazione della programmazione tenzione alle esperienze non razionali che la musica
didattica collegiale. può offrire.
Come ha ben evidenziato Barrett (2007), i Curri- A fronte degli sviluppi richiamati dei Curriculum
culum studies nell’educazione musicale mostrano una studies in ambito specificatamente musicale, Dar-
complessità e densità di prospettive teoriche diverse. row (2015) sottolinea, più criticamente, come ormai
Essendo il curricolo musicale un complesso ogget- si assista sempre più alla scomparsa delle arti come
to di indagine, è necessario introdurre nella ricerca parte dell’istruzione obbligatoria, in quanto conside-
nuove forme di esplorazione/comprensione e nuo- rate poco influenti sulle capacità di innovazione nel
ve riconcettualizzazioni della pratica e della teoria nuovo curriculum “basato sull’economia”: la musica
(Hanley, Montgomery, 2005), in particolare in rela- e le arti sembrano essere utili solo per studenti dotati
zione ad alcune questioni: le sfide dell’essere musici- di particolare talento, da formare in scuole musicali
sta e della comprensione musicale; la ridefinizione del specializzate, d’élite, Conservatori o Accademie. Sem-
curricolo di musica come una pratica sociale dinami- bra prevalere un modello ottocentesco che conside-
ca; l’influenza delle policy educative nello sviluppare o ra ‘la musica per la musica’, l’arte per l’arte (Winner,
inibire il cambiamento negli sviluppi nel curricolo di Goldstein, Vincent-Lancrin, 2013), ove l’arte divie-
musica; la promozione di una visione degli insegnanti ne un concetto spirituale e astratto dalla modernità
considerati come agenti primari di cambiamento nel (Gaztambide-Fernández, 2008): una delle possibili
lavoro curricolare (Barrett, 2007). Gli ultimi decen- conseguenze di tale modello consiste nel non offrire
ni hanno visto uno sviluppo nella differenziazione a tutti la possibilità di apprendere conoscenze, abili-
dei contenuti e degli ambiti costituenti il curricolo tà e competenze artistiche. La musica, invece, non è
musicale: si è passati infatti dalla centralità esclusiva avulsa dal contesto, ma rappresenta una pratica socia-
della performance musicale ad un ampliamento de- le (Green, 2003; Woodford, 2005) che dovrebbe essere
gli ambiti dell’improvvisazione, della composizione, diffusa strutturalmente nel curricolo scolastico.
dell’ascolto, dell’analisi, del saper contestualizzare la
musica all’interno dei contesti storico-culturali, del il progetto di ricerca-
saperla interrelare con altri campi dell’umano, nella formazione la musica spe-
consapevolezza di poter formare gli studenti ad una rimentata in verticale
comprensione profonda e integrata della musica solo La ricerca-formazione, proposta dall’Istituto Sco-
attraverso lo studio dei molteplici aspetti comple- lastico don L. Milani di Acquaviva della Fonti (BA),
mentari alla performance musicale (Reimer, 2004) e capofila del progetto, ha visto la partecipazione di una
per mezzo di programmi di musica “eclettici”, basati Rete di 5 scuole di diverso ordine e grado della pro- 103

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vincia barese; al network si sono unite, in convenzio- riato con l’Associazione Musico Culturale Aulos di
ne, anche il Dpt. For.Psi.Com. dell’Università di Bari Noci [sede decentrata dell’Orff-Schulwerk Italiano di
Aldo Moro, l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Roma], quattro laboratori nelle classi delle Scuole di
Musicale N. Piccinni di Bari e due associazioni del Istruzione Primaria destinatarie del D.M. 8/20113 in-
territorio (l’Ass. Musico Culturale Aulos di Noci e Ra- titolati ‘Suono quel che sono’, ‘A ritmo di...’, ‘Ascolta...
dio Classica Pugliese di Lecce). Le scuole sono state la musica ti parla’, ‘La mia voce in coro’; per le scuole
coinvolte tramite adesione volontaria (con manifesta- secondarie di I grado ad Indirizzo Musicale, si è rite-
zione di interesse e successiva convenzione) a seguito nuto opportuno avviare un laboratorio di tecnologie
dell’invito da parte della scuola capofila. L’idea pro- musicali come primo segno di continuità con il Liceo
gettuale è stata sollecitata durante il primo incontro Musicale intitolato “Musica è… creatività, pensiero,
avvenuto tra i Licei Musicali in convenzione con il innovazione”; infine, sono stati attivati tre Laborato-
Conservatorio N. Piccinni di Bari, in cui si è condi- ri nei Licei musicali: un Laboratorio di acquisizione,
viso il bisogno di un curricolo verticale musicale so- montaggio ed editing musicale; un Laboratorio di Mu-
stenibile e condiviso dagli attori del sistema formativo sica Elettronica finalizzato alla composizione di brani
musicale: la sua assenza si riflette, infatti, nella diffi- musicali inediti; un Laboratorio orchestrale finalizzato
coltà di armonizzazione formativa e di raccordo non alla produzione di un evento finale all’interno dell’or-
solo nel passaggio tra i differenti gradi scolastici, ma chestra dei Licei Musicali. I Laboratori, che hanno
anche nella valutazione delle competenze musicali avuto come esito performances, concerti ed eventi di
degli studenti in ingresso nei Conservatori di Musica. disseminazione, hanno coinvolto complessivamente
Specificamente, il progetto ha inteso perseguire tre 1460 studenti (comprensivi – oltre che dei 196 studen-
obiettivi principali. ti partecipanti alla ricerca esplorativa – anche degli
Il primo: effettuare una ricerca esplorativa sul come altri studenti delle cinque scuole partner, destinatari
si insegna pratica musicale a scuola, orientata ad offri- indiretti del progetto, partecipanti ad eventi e azioni
re una mappatura dei processi di insegnamento-ap- di disseminazione), 40 docenti (fra cui i 25 docenti
prendimento, attraverso la partecipazione di studenti partecipanti alla ricerca esplorativa, più i docenti Tu-
e docenti coinvolti nell’analisi delle pratiche didattiche tor d’aula dei Laboratori nelle 5 scuole coinvolte e i
(Altet, Vinatier, 2008), come avviene nelle ricerche docenti Coordinatori delle specifiche attività dei la-
a statuto collaborativo, valorizzanti lo scambio epi- boratori, coinvolti anche nella fase di disseminazione
stemologico fra insegnanti e ricercatori (Desgagné, del progetto), 5 Dirigenti.
2007; Perla, 2014). Nella ricerca esplorativa sono stati Il terzo obiettivo è stato quello di formalizzare un
coinvolti 25 docenti di strumento musicale e 196 stu- dispositivo di progettazione curricolare per l’insegna-
denti, precisamente 67 di scuola primaria; 64 di scuo- mento pratico della musica dalla scuola dell’infanzia
la secondaria di I grado; 65 di scuola secondaria di II fino ai Licei: la fase di formalizzazione del curricolo
grado. La ricerca esplorativa – che, per economia di verticale ha coinvolto (oltre a chi scrive), due Maestri
spazi, non può essere descritta in questo contributo, del Conservatorio N. Piccinni di Bari (di Pianoforte e
è stata condotta attraverso: 1) la somministrazione ai di Didattica della musica), oltre che un gruppo di do-
docenti di un’intervista semistrutturata dalla finalità centi di scuola (di strumento musicale): un insegnan-
esplicitativa sull’immaginario musicale e sul sapere te di Strumenti a percussione della scuola capofila
pratico dell’insegnamento; 2) un questionario, som- don L. Milani di Acquaviva delle Fonti (Responsabile
ministrato agli studenti, sull’immaginario musicale e del progetto), specializzato in Didattica della musica,
sulla percezione delle pratiche di insegnamento mu- con esperienza di Laboratori musicali per bambini
sicale: si è inteso valorizzare la voce studente, spesso della fascia di età 0-6; un’insegnante di Pianoforte di
ignorata eppure pienamente legittimata come sup- Liceo musicale; un’insegnante di strumento presso un
porto ai processi decisionali e al miglioramento delle istituto comprensivo, con esperienza pluriennale sia
pratiche, anche in ambito musicale (Spruce, 2015). nella scuola primaria che dell’infanzia, specializzata
Il secondo obiettivo del progetto è stato promuo- in Didattica della musica; un insegnante di strumento
vere la cultura musicale a scuola attraverso la speri- musicale presso la scuola sec. di I grado, specializzato
mentazione di alcune azioni innovative: Laboratori in Didattica della musica. Vengono presentati, di se-
di musica, personalizzati per grado scolastico, indi- guito, alcuni esiti della terza fase della ricerca-forma-
rizzati agli studenti delle classi partecipanti al pro- zione – documentata nella sua interezza in un volume
104 getto. Specificamente, sono stati attivati, in partena- che documenta i risultati del progetto (Vinci, 2018).

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un output del progetto: sabile per creare un raccordo con le scuole secon-
il dispositivo di progetta- darie. La necessità di ‘anticipare’ alcune esperienze
zione curricolare a par- musicali nei primi gradi scolastici ha portato a con-
tire dalla scuola dell’in- frontarsi con l’importanza di avviare già dall’infan-
fanzia zia precise forme di educazione artistico-espressiva e
L’ultima fase di ricerca – finalizzata alla condivisio- orientamento musicale. La stessa competenza digita-
ne di linee guida progettuali per la formalizzazione di le, nella scuola primaria intesa come tecnica, trova,
un dispositivo curricolare per l’insegnamento pratico ad esempio, un antecedente nel processo di codifica
della musica dalla scuola dell’infanzia fino ai Licei – è e decodifica suono-segno che si avvia in tenera età:
stata condotta attraverso otto incontri che hanno vi- la mediazione digitale avviene, di fatto, già a partire
sto interagire, come si è anticipato, due Maestri di un dalla scuola dell’infanzia.
Conservatorio di Musica, un Ricercatore di Didattica 4) La condivisione di una grammatica musicale
e pedagogia speciale, due docenti di strumento nei Li- (una sintetica descrizione epistemologica della disci-
cei musicali, due docenti di strumento in due Istitu- plina) per formare il pensiero musicale (Lamanna,
ti comprensivi. La formalizzazione del dispositivo è 2000), da declinare nei vari gradi scolastici. Questo
stata preceduta da alcuni momenti propedeutici alla lavoro è stato progressivo e ha visto dapprima l’indi-
condivisione, all’interno del Gruppo di lavoro (GdL), viduazione di alcune categorie fondative del sapere
di un “alfabeto” comune: da subito ci si è confrontati, musicale, successivamente ampliate ed affinate. I nu-
infatti, con livelli diversi di expertise. All’interno di clei individuati inizialmente sono: la voce, la ritmica,
questi incontri – intervallati da un lavoro di condivi- l’orecchio musicale, l’osservazione e l’analisi dei fenome-
sione online resa possibile da una piattaforma e-lear- ni acustici, i processi di codifica e decodifica. Si è te-
ning dedicata al progetto – sono state messe in atto le nuto conto delle varie componenti che interagiscono
seguenti azioni. nel raggiungimento di alcuni traguardi nell’educazio-
1) Una prima analisi delle risultanze della ricerca ne musicale: nell’analisi ed esplorazione musicale, ad
esplorativa, che hanno svolto la funzione di scaffolding esempio, la produzione di insieme, gli schemi (tim-
alle discussioni del gruppo di lavoro sulla verticaliz- brici, ritmici, melodici) e le esecuzioni (della voce,
zazione del curricolo musicale, in quanto “fotografia” del corpo, dello strumento, delle tecnologie); nel rag-
(seppur parziale) di come viene insegnata la pratica giungimento del traguardo di produzione musicale
musicale e di quali difficoltà incontrano docenti e stu- interagiscono voce, corpo e strumento; per quanto ri-
denti nei processi di insegnamento-apprendimento guarda l’esecuzione, essa può essere solista o di grup-
musicale. po, condotta con voce o strumenti (poveri, didattici,
2) Uno studio dei documenti legislativi che sotten- di varie culture). Tre elementi, in particolare, sono
dono4 la costruzione del curricolo scolastico e del fra- apparsi come “capisaldi” su cui far ruotare diverse at-
mework europeo5 di cornice all’insegnamento capace tività nella curricolazione, già a partire dall’infanzia e
di promuovere competenza. secondo un’articolazione in verticale: la voce; il corpo;
3) La condivisione di alcuni principi-guida orien- le tecnologie musicali.
tativi per il successivo lavoro di formalizzazione del 5) L’analisi delle Indicazioni nazionali per il cur-
dispositivo, di cui si richiamano alcuni per la scuola ricolo 2012 e del documento Indicazioni nazionali e
primaria e per la scuola dell’infanzia: avviare, nelle nuovi scenari⁶, che considera le discipline artistiche
classi prime e seconde della primaria, un orientamen- come “strumenti culturali per la cittadinanza”, enfa-
to musicale di base e per tutti incentrato su: vocalità, tizzando il loro ruolo nello “sviluppo armonioso della
ritmica, esplorazione ambientale sonora; nelle clas- personalità e per la formazione di una persona e di un
si terze, quarte e quinte, avviare anche l’educazione cittadino capace di esprimersi con modalità diverse, di
strumentale: nella classe terza, utilizzando lo stru- fruire in modo consapevole dei beni artistici, ambien-
mentario Orff (che comprende tutti gli strumenti: tali e culturali, riconoscendone il valore per l’identità
famiglie di flauti, pizzico/corde, tastiera/percussioni) sociale e culturale e comprendendone la necessita della
e promuovendo l’esplorazione e l’orientamento stru- salvaguardia e della tutela”.
mentale; nelle classi quarte e quinte, promuovendo 6) Condivisione di schede ‘vuote’ per la compila-
un orientamento più mirato verso strumenti specifici. zione delle matrici curricolari; suddivisione del lavo-
L’anticipazione dello studio strumentale nella scuola ro fra i membri del GdL – sulla base delle specifiche
primaria costituisce una novità ma si rivela indispen- competenze di ciascuno – e revisione ricorsiva delle 105

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Fonte: Vinci (2018)
Figura 1. Prospetto di sintesi - dispositivo di progettazione curricolare verticale

prime schede compilate, fino alla condivisione del la- In una tabella di sintesi⁷ sono stati messi in re-
voro di progettazione (che, come si specificherà suc- lazione – all’interno del Quadro della Competenze
cessivamente, costituisce tutt’altro che il “tassello fi- Chiave Europee (prima finca della colonna) – i tra-
nale” del lavoro di progettazione: si tratta di un primo guardi per lo sviluppo delle competenze sonoro musi-
step, ancora da completare in molti campi che neces- cali nei Campi di esperienza indicati dalle Indicazioni
sitano di una riflessione peculiare – ad esempio, quelli nazionali (ultima finca della tabella) con gli Ambiti
relativi alla valutazione delle competenze musicali – e, disciplinari della musica⁸. La tabella nasce con l’inten-
soprattutto, ancora da sperimentare concretamente e to di offrire una matrice capace di mettere in relazio-
validare in classe). ne le Competenze chiave europee (che ritroviamo in
Per quanto riguarda specificatamente la scuola tutti i gradi scolastici, nella loro trasversalità), il Pro-
dell’infanzia, siamo partiti dai traguardi per lo svilup- filo dello studente e i traguardi per lo sviluppo delle
po della competenza tratti dalle Indicazioni Nazionali competenze con i Campi di esperienza prevalenti del-
per il curricolo 2012 – che, com’è noto, nella scuola la scuola dell’infanzia e gli ambiti disciplinari specifici
dell’infanzia si articolano nei campi di esperienza: Il della musica.
sé e l’altro, Il corpo e il movimento, Immagini, suoni,
106 colori, I discorsi e le parole, La conoscenza del mondo.

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Profilo delle
Quadro del- competenze dello AMBITI Traguardi per lo sviluppo
le Competenze studente al termine DISCIPLINARI Finalità delle competenze sonoro-
Chiave (Racc. del del primo ciclo di DELLA MUSI- della Scuola musicali nei CAMPI DI
18/12/2006) istruzione CA dell’Infanzia ESPERIENZA prevalenti

1 Dimostra padro- Educazione della ACQUISIRE I DISCORSI E LE PAROLE


COMUNICAZIO- nanza della lingua voce COMPETEN- A) Esprime e comunica
NE NELLA italiana per ZE : emozioni e sentimenti attra-
MADRE-LINGUA comprendere enun- Educazione domandare verso il linguaggio verbale
ciati e testi di una ritmica ascoltare B) Riconosce la reciprocità
certa complessità, raccontare di attenzione tra chi parla e
esprimere proprie Educazione rievocare chi ascolta
idee, dell’orecchio descrivere C) Sperimenta rime, fila-
adottare un registro musicale rappresentare strocche, drammatizzazioni
linguistico appro- immaginare D) Cerca somiglianze e ana-
priato alle diverse logie tra suoni e significati
situazioni. E) Inventa nuove parole
F) Ascolta e comprende
narrazioni, racconti e storie
G) Usa il linguaggio per
progettare e regolare attività
H) Riconosce e sperimenta
la pluralità dei linguaggi
I ) Esplora e sperimenta le
prime forme di comunica-
zione attraverso la scrittura

2 È in grado di Educazione della ACQUISIRE I DISCORSI E LE PAROLE


COMUNICAZIO- esprimersi a livello voce COMPETEN- A) Familiarizza con una
NE NELLE LIN- elementare in lingua ZE : seconda lingua diventando
GUE STRANIERE inglese, di affrontare Educazione domandare consapevole di suoni, tona-
una comunicazione ritmica ascoltare lità, significati diversi
essenziale in una raccontare B) Riconosce la reciprocità
seconda lingua. Educazione rievocare di attenzione tra chi parla e
Utilizza la lingua dell’orecchio descrivere chi ascolta
inglese nell’uso di musicale rappresentare
tecnologie dell’in-
formazione e comu-
nicazione

107

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3 Le sue conoscen- Osservazione ACQUISIRE LA CONOSCENZA DEL
COMPETENZA ze matematiche ed analisi dei fe- COMPETEN- MONDO
MATEMATICA gli consentono di nomeni acustici ZE : A) Raggruppa e ordina ogget-
E COMPETEN- analizzare dati e relativi a am- ti e materiali secondo criteri
ZE DI BASE fatti della realtà, di bienti, viventi, - curiosare diversi
IN SCIENZA E verificare l’atten- materiali, oggetti - osservare B) Identifica alcune proprietà
TECNOLOGIA dibilità di analisi e sonori e stru- - esplorare C) Confronta e valuta quantità
statistiche proposte menti musicali - confrontare D) Utilizza simboli per regi-
da altri. - rappresentare strarle e “misurarle” alla sua
Possiede un pen- - immaginare portata
siero razionale per - simulare E) Sa collocare le azioni quoti-
affrontare sulla diane nel tempo (della giornata
base di elementi e settimana)
certi problemi e F) Riferisce eventi del pas-
situazioni. sato recente e dice l’accadere
Si orienta nello nell’immediato futuro
spazio e nel tempo G) Osserva il proprio corpo,
dando espressione i viventi, gli ambienti, i feno-
a curiosità e ricerca meni naturali e si accorge dei
di senso. cambiamenti
Osserva ed inter- H) Si interessa a macchine
preta ambienti, e strumenti tecnologici e ne
fatti, fenomeni e scopre funzioni ed usi
produzioni artisti- I) Familiarizza con le strategie
che. del contare e dell’operare con
i numeri per le prime misura-
zioni di lunghezze, pesi e altre
quantità
L) Individua la posizione di og-
getti e persone nello spazio ed
usa i termini avanti/dietro, ecc.
M) Segue correttamente un
percorso sulla base di
indicazioni.

4 Ha buone compe- Codifica e deco- ACQUISIRE I DISCORSI E LE PAROLE /


COMPETENZA tenze digitali. difica COMPETEN- IMMAGINI, SUONI, COLORI
DIGITALE Usa con consape- del rapporto ZE : A) Incontra attraverso la scrit-
volezza le tecno- suono-segno rappresentare tura le tecnologie digitali e i
logie: (lettura/scrittu- domandare nuovi media
- per ricercare ed ra) e uso delle ascoltare B) Esplora i primi alfabeti
analizzare dati e varie forme di esplorare musicali utilizzando i simboli
informazioni, scrittura musi- comunicare di notazione informale per
- per distingue- cale. rappresentare codificare i suoni percepiti e
re informazioni immaginare. riprodurli
che necessitano C) Esplora e sperimenta le
approfondimento, prime forme di comunicazione
controllo e verifica, incontrando anche le tecnolo-
- per interagire con gie digitali e i nuovi media
soggetti diversi nel
108 mondo.

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5 Possiede un patrimonio di Pratica ACQUISIRE TUTTI I CAMPI DI ESPE-
IMPA- conoscenze e nozioni di base. vocale e COMPETEN- RIENZA DECLINATI
RARE A È capace di strumentale ZE :
IMPA- - cercare e procurarsi veloce- individuale - giocare, muo- (competenza trasversale)
RARE mente nuove informazioni, e di gruppo versi, manipo-
- impegnarsi in nuovi ap- per l’acqui- lare, curiosare,
prendimenti anche in modo sizione pro- domandare,
autonomo. gressiva di riflettere sull’e-
un metodo sperienza,
di appren- esplorare,
dimento osservare,
(basato confronta-
sull’auto- re, ascoltare,
correzione comprendere,
e l’indivi- raccontare,
duazione rievocare,
dell’errore) descrivere, rap-
presentare,
immaginare,
inventare, si-
mulare, ripetere

6 Inizia ad Far musica CITTADI- IL SÉ E L’ALTRO


COMPE- - affrontare in autonomia e con insieme NANZA A) Gioca in modo costruttivo
TENZE responsabilità le situazioni di (come at- e creativo con gli altri
SOCIALI vita tipiche della sua età tenzione alle B) Sviluppa il senso di iden-
E CIVI- - riflettendo ed esprimendo la dimensioni tità personale, percepisce le
CHE propria personalità in tutte le etiche e sociali) proprie esigenze e i propri
sue dimensioni. sentimenti, sa esprimerli in
Utilizza gli strumenti della co- IDENTITA’ modo sempre più adeguato
noscenza per, comprendere se (costruzione C) Conosce le tradizioni della
stesso e gli altri, riconoscere ed del sé, autosti- famiglia, della comunità e le
apprezzare le diverse identità e ma, fiducia nei mette a confronto con le altre
le tradizioni culturali e religiose propri mezzi) D) Ha raggiunto una prima
in un’ottica di rispetto reciproco consapevolezza delle regole
e di dialogo. AUTONOMIA del vivere insieme
C) Rispetta le regole condivise (rapporto E) Si orienta nelle prime
D) Collabora con gli altri per la sempre più generalizzazioni di passato,
costruzione del bene comune consapevole in presente e futuro
E) Ha cura e rispetto di sé e relazione agli F) Si muove con crescente
rispetto della convivenza civile altri) sicurezza e autonomia negli
F) Ha attenzione per le funzioni spazi familiari modulando
pubbliche alle quali partecipa progressivamente voce e
nelle diverse forme: momenti movimento, anche in rap-
educativi formali ed informa- porto agli altri e alle regole
li, esposizione pubblica del condivise
proprio lavoro, occasioni rituali G) Riconosce i più importanti
nella comunità che frequenta, segni della sua cultura e del
azioni di solidarietà, manifesta- territorio
zioni sportive non agonistiche,
volontariato, ecc… 109

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7 A) Orienta le proprie scelte in Creatività AUTONOMIA IL CORPO E IL MOVIMENTO
SPIRITO modo consapevole musicale (rapporto A) Vive la propria corporeità
D’INI- B) S’impegna per portare a per l’auto- sempre più e ne capisce il potenziale co-
ZIATIVA compimento il lavoro iniziato noma ela- consapevole in municativo ed espressivo
E IM- da solo o insieme ad altri borazione relazione agli B) Matura condotte che gli
PRENDI- C) Dimostra originalità e spiri- del mate- altri) consentono una buona au-
TO-RIA- to d’iniziativa riale sonoro tonomia nella gestione della
LITA’ D) Si assume le proprie re- (improv- IDENTITA’ giornata a scuola
sponsabilità visazione, (costruzione C) Riconosce i segnali e i
E) Chiede e sa fornire aiuto variazione, del sé, autosti- ritmi del proprio corpo
F) È disposto ad analizzare composi- ma, fiducia nei D) Controlla l’esecuzione del
se stesso e a misurarsi con le zione) propri mezz gesto, valuta il rischio
novità e gli imprevisti. E) Interagisce con gli altri nei
giochi di movimento nella
musica, nella danza, nella
comunicazione espressiva
F) Si misura con la creatività e
la fantasia
G) Riconosce il proprio
corpo, le sue diverse parti e
rappresenta il corpo fermo e
in movimento.

8 Riflette ed esprime la propria Padronan- IDENTITÀ IMMAGINI, SUONI, COLORI


CONSA- personalità in tutte le sue di- za degli (costruzione A) Comunica, esprime emo-
PEVO- mensioni. elementi del sé, autosti- zioni, racconta utilizzando le
LEZZA Ha consapevolezza delle pro- costitutivi ma, fiducia nei varie possibilità del linguaggio
ED prie potenzialità e limiti. del linguag- propri mezzi) del corpo
ESPRES- Interpreta i sistemi simbolici e gio musi- C) Segue con piacere spetta-
SIONE culturali della società. cale e del AUTONOMIA coli teatrali, musicali, visivi, di
CULTU- Si orienta nello spazio e nel loro valore (rapporto animazione
RALE tempo dando espressione a semantico, sempre più D) Sviluppa interesse per
curiosità e ricerca di senso. simbolico, consapevole in l’ascolto della musica
Osserva ed interpreta ambien- culturale, a relazione agli E) Scopre il paesaggio sonoro
ti, fatti, fenomeni e produzioni fini inter- altri) attraverso attività di perce-
artistiche. pretativi e zione e produzione musicale
Si impegna in campi espressivi, di fruizione utilizzando voce, corpo e
motori, artistici. consapevole oggetti
dei reper- F) Sperimenta e combina
tori. elementi musicali di base
utilizzando semplici sequenze
sonoro-musicali.

Fonte: Vinci (2018)


Tabella 1. Quadro di sintesi: Traguardi per lo sviluppo delle competenze
110 sonoro-musicali nei campi di esperienza prevalenti - scuola dell’infanzia

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Successivamente sono state elaborate – per ogni menti specifici per la valutazione delle competenze
ambito disciplinare richiamato nel quadro di sintesi musicali (oggetto di un lavoro in programmazione).
– delle specifiche schede progettuali curricolari indi- Per economia di spazi si riporta solo un estratto di
canti, oltre alle competenze, al/i campo/i di esperien- una scheda, relativa all’ambito disciplinare dell’edu-
za e all’/agli ambito/i disciplinare/i coinvolto/i, anche cazione alla voce, invitando alla lettura del volume
obiettivi e contenuti, giochi ed esempi di attività, note che documenta i risultati dell’intero progetto (Vinci,
metodologiche utili per l’insegnante. Mancano, come 2018).
si è anticipato, indicazioni relative a modalità e stru-

competenze comunicazione nella madre-lingua


comunicazione nelle lingue straniere
competenza trasversale/meta-cognitiva imparare ad imparare
campo/i d’esperienza i discorsi e le parole
il se’ e l’altro
ambito/i disciplinare educazione della voce

Obiettivi e contenuti Giochi / Attività (esempi) Note metodologiche

Il bambino esplora le Giochi di finzione stimolati dall’insegnante per La proposta consiste


possibilità espressive del- far sperimentare le varie emissioni vocali gio- nell’adattamento di un
la voce relative alle emo- cando con le labbra, con la lingua, i denti. gioco tradizionale che l’a-
zioni di base (sussurrare, Il Gioco del PUSC BA: dulto fa con i più piccoli
ridere, sbuffare, piange- prima l’insegnante nasconde il suo volto die- per sorprenderli e diver-
re, spaventarsi, sorpren- tro le mani atteggiandolo espressione sonora tirli coprendo e scoprendo
dersi, essere disgustati, tra quelle sperimentate (il PUSC) poi lo scopre il proprio viso.
cantare, conversare) e le mostrandolo ai bambini (il BA) che dovranno Questo gioco è importante
riproduce. sonorizzare in modo idoneo l’espressione rap- anche per lo sviluppo della
presentata. creatività in musica.
Poi a turno si cimentano i bambini nella propo-
sta mimica del volto.
Evitare gli stereotipi: par-
Esplora e riproduce con Si potranno usare le TOMBOLE SONORE (rap-
tire sempre da un reale
la propria voce i versi porto suono-segno). Si partirà dagli animali do-
ascolto dei versi degli ani-
degli animali dopo averli mestici per scoprire il verso di animali più lon-
mali. Molte tracce si tro-
ascoltati dal vivo o regi- tani dall’esperienza dei piccoli.
vano in Internet anche di
strati.
animali esotici.

Il bambino gioca con la Cic/ciac, patapuffete, zig/ zag, ticche/tacche, ta- Il bambino esplora le di-
voce riproducendo for- pum/tapum, papapam, tricche/ballacche, acci- verse sonorità giocando
mule fonetiche. Si scopre picchia… con le labbra, la lingua, le
il timbro delle vocali e guance, i denti.
delle consonanti insieme Gioca con le vocali e con
alle sonorità linguistiche le consonanti e ne scopre
dell’alfabeto italiano ma le differenze timbrico-fo-
allo stesso modo si può netiche.
operare con i suoni di
una seconda lingua.

111

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Scopre e usa a fini espres- Parlare prima come un robot (voce inespressi- Gola, naso, bocca, cassa
sivi il timbro della voce va e meccanica perché non cambia inflessione toracica sono casse di ri-
(voce inespressiva, nasa- timbrica, d’intensità, di durata e di altezza), poi sonanza importantissime
le, cavernosa, gutturale). usando la voce espressiva il bambino si tocca le che possono essere sfrut-
guance, la gola, il petto per sentire dove la voce tare per dare colore alla
risuona. nostra voce.

Cercare onomatopee per Il GIOCO delle ONOMATOPEE Qui torna utile tutto il
riprodurre il suono delle Bat – bat : battere lavoro di esplorazione e
diverse parti del corpo Plap- plap : ….. identificazione dei suoni
Cercare onomatopee per Gulp :…. fatto precedentemente.
riprodurre il suono degli Z z z z z z :…. Le onomatopee aiutano i
oggetti Str – str – str :….. bambini ad identificare le
Cercare onomatopee per cr-cr-cr-cr : fanno le unghie se le sfreghiamo tra azioni che compiono sul
riprodurre il suono degli di loro, e sulla carta? corpo/oggetti/strumenti:
strumenti musicali didat- soffiare, grattare, battere,
tici. strisciare, sfregare, scuo-
tere, strappare (la carta è
una fonte notevole di espe-
rienze tattili e sonore). I
bambini scoprono i suoni
del corpo in movimento,
degli oggetti e quindi degli
strumenti didattici.

Scopre, sviluppa e con- Gonfiare palloncini, soffiare con una cannuccia


trolla la funzione respira- nell’acqua e poi su una goccia di colore, fare le
toria sia nella fase espira- bolle di sapone, spegnere la fiamma di una can-
toria che inspiratoria. dela e poi soffiare senza spegnerla, spingere una
pallina o una piuma con il soffio.

Scopre, sviluppa e con- Il GIOCO DEI CONTRASTI In questo modo si lavora


trolla l’emissione del suo- Chiamare per nome un compagno con un’unica sul rapporto voce – spazio,
no vocalico, la sua durata emissione di fiato, prima da vicino e poi da lon- e sui contrasti:
e la sua intensità. tano. Che cosa cambia? più energia – più forte/
Pronunciare una frase con un’unica emissione di meno energia – piano,
fiato prolungando la frase e di conseguenza la suono lungo/ suono corto.
durata dell’emissione.

Graduare l’emissione del- GIOCO: L’orologio dell’intensità L’esperienza che fanno i


la voce dal pianissimo al L’insegnante, partendo dal mani giunte (mez- bambini rispetto al suono
fortissimo (crescendo) e zanotte/silenzio) allargherà le braccia e le mani / silenzio e la graduazione
poi dal fortissimo al pia- progressivamente a scatti in senso orizzontale del crescendo/ diminuen-
nissimo (diminuendo) per indicare il crescendo fino al forte (massi- do è simile a quella del
prima parlando libera- ma apertura). Partendo da questa posizione di pieno e del vuoto.
mente e poi su un solo massima apertura richiuderà le mani per ritor-
suono. nare al sonno silenzio della mezzanotte mentre i
bambini emettono suoni graduandone l’energia
112 secondo il gesto dell’insegnante.

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Graduare l’emissione di GIOCO DEL MISSILE CHE PARTE: accompa- Denomineremo suoni
una vocale, di una paro- gniamo con la voce (e con un gesto appropriato acuti i suoni raggiunti dal-
la, di una frase in senso delle braccia e del corpo) il movimento verso la voce molto in alto “in
ascendente e discendente l’alto del missile. cielo” e suoni gravi quelli
accompagnandosi con il raggiungi dalla voce molto
movimento del braccio. GIOCO DELLA CADUTA NEL BURRONE: in basso “in fondo al bur-
accompagniamo con la voce in senso discen- rone”.
dente (e con un gesto appropriato delle braccia È importante che i bambi-
e del corpo) il movimento verso il basso del per- ni tocchino la gola mentre
sonaggio del fumetto che precipita nel burrone. producono i suoni ascen-
E se avesse il paracadute come useremmo la denti del missile e discen-
voce per sonorizzare la sua caduta? denti della caduta per
percepire il movimento
ascendente e discendente
della loro piccola laringe
che si sposta verso l’alto e
verso il basso ed assimilare
il rapporto suono/ movi-
mento (educazione dell’o-
recchio).

Intonare suoni acuti, gra- GIOCO: L’OROLOGIO DELLE ALTEZZE Vedi poi i segni per la let-
vi ed intermedi seguendo In questo gioco le lancette dell’orologio rappre- tura/ scrittura del suono.
l’indicazione data dalla sentate dalla mano dell’insegnante si muovono
mano. in senso verticale a tre livelli: su, giù, in mezzo.

Fonte: Vinci (2018)


Tabella 2. Estratto della scheda “Ambito disciplinare: educazione della voce”

“limiti” della ricerca, sibilità di completare il dispositivo curricolare con


sfide e prospettive modalità e strumenti per la valutazione delle compe-
La formalizzazione del dispositivo documentale di tenze musicali. Si tratta di un prosieguo della ricerca,
progettazione curricolare è avvenuta nella consape- in programmazione, che si connette strettamente al
volezza di non poter indicare aprioristicamente e ana- secondo oggettivo limite di questo primo lavoro sulla
liticamente attività e contenuti validi in assoluto e per didattica musicale: l’impossibilità, nei tempi e per le
tutti i contesti, ma di poter proporre uno strumento risorse disponibili per il raggiungimento di tutti gli
progettuale adattabile alle singole realtà scolastiche, obiettivi del progetto, di “validare” e sperimentare
nel rispetto del principio dell’autonomia dell’insegna- concretamente in classe il dispositivo di progettazio-
mento: la proposta, esito della ricerca-formazione, ne output del progetto. Sono in fase di programma-
dovrebbe essere considerata a mo’ di uno schema ge- zione azioni ulteriori della ricerca-formazione, fo-
nerale, avente una finalità orientativa per la proget- calizzati più specificamente sulla sperimentazione e
tazione disciplinare e interdisciplinare (e non come validazione del dispositivo progettuale in classe e sui
un insieme di “soluzioni” da applicare acriticamente). meccanismi di trasposizione didattica del curricolo
Quali i “limiti” della ricerca – legati a innumerevo- utilizzati dagli insegnanti, con uno studio inedito sui
li fattori fra cui, in primis, la necessità di tempi assai processi di mediazione del sapere musicale concre-
lunghi per l’elaborazione di un dispositivo progettua- tamente messi in atto, i cui risultati saranno forma-
le – che, tuttavia, fungono da sfide sollecitanti nuove lizzati in un contributo successivo. Pur rispondendo,
future direzioni della ricerca? probabilmente solo in parte, al bisogno manifestato
Il primo limite, cui si è già accennato: l’impos- inizialmente dalle scuole – l’assenza di un curricolo 113

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verticale musicale condiviso dagli attori del sistema a prescindere da finalità professionalizzanti per con-
formativo musicale – il progetto ha però permesso di tribuire alla formazione di diverse forme di pensiero.
costituire una prima rete di interlocutori con com- Nella co-costruzione del dispositivo progettuale è
petenze diverse – musicali, scolastiche, didattiche, di emerso un tema chiave, ossia il delicato e complesso
ricerca – capace di iniziare a confrontarsi sulla forma- dialogo fra didattica e saperi disciplinari: ragionare sul
lizzazione di un curricolo verticale. curricolo scolastico implica un attraversare i confini
La ricerca-formazione condotta ha sicuramente delle discipline, un confrontarsi con epistemologie di-
promosso il pieno riconoscimento della pratica mu- verse e strutturate, un porsi domande cogenti sui pro-
sicale nelle scuole a partire dalla scuola dell’infanzia e cessi di trasposizione dell’oggetto di studio – in questo
un impegno progettuale, intenzionale, costante e non caso si tratta della trasposizione didattica (Chevallard,
sporadico sulla curricolazione verticale degli studi 1985; Schubauer-Leoni, Leutenegger, 2005) del sapere
musicali, sulla qualificazione e lo sviluppo professio- musicale9 – e di mediazione del docente affinché si
nale degli insegnanti, sulla promozione di efficaci me- trasformi in apprendimento dello studente (Shulman
todologie didattiche di insegnamento. Fare esperienza 1986, 2004; Cochran, Deruiter, King 1993).
musicale e artistica attraverso le svariate forme in cui C’è un altro tema chiave, oltre a quello della dialet-
essa si manifesta (“fare musica insieme”, esprimere la tica fra didattica e saperi disciplinari, che ha segnato
propria vocalità, valorizzare il potenziale estetico del lo svolgersi dell’esperienza, ed è l’importanza di ri-
corpo, utilizzare strumenti musicali, educare il sen- pensare i modelli di formazione e di sviluppo profes-
timento estetico nell’incontro con il bene artistico- sionale dell’insegnante. La sua responsabilità nell’or-
culturale) rappresenta un diritto che dovrebbe es- chestrazione didattica delle variabili che sottendono i
sere garantito per tutti. Non è un caso che anche la processi apprenditivi è sempre maggiore: al docente
Dichiarazione dei diritti culturali di Friburgo (2007) si richiede expertise nella costruzione del curricolo
abbia ribadito il diritto di ogni persona ad “accedere, in verticale, un’alta capacità di gestione (anche nel
in particolare attraverso l’esercizio dei diritti all’edu- raccordo con i colleghi) delle modalità di progetta-
cazione e all’informazione, ai patrimoni culturali che zione/valutazione delle competenze degli studenti, il
costituiscono le espressioni delle diverse culture e del- sapersi misurare con compiti complessi che richiedo-
le risorse per le generazioni future” (Art. 3); la “libertà no capacità di auto-osservazione e autovalutazione,
di esercitare, d’accordo con i diritti riconosciuti nella una presa di coscienza della propria storia, della pro-
presente Dichiarazione, le proprie pratiche culturali pria identità sonoro-musicale, delle pratiche e delle
e di perseguire un modo di vita associato alla valo- condotte implicite nel contesto culturale circostante,
rizzazione delle proprie risorse culturali, in partico- una valorizzazione del proprio vissuto esperienzia-
lare nell’ambito dell’utilizzazione, della produzione le e della propria soggettività insegnativa in ambito
e della diffusione dei beni e dei servizi” (Art. 5). Se musicale (Liston, Zeichner, 1991). Questo vale in par-
l’arte costituisce un diritto inalienabile nella forma- ticolare per gli insegnanti che operano nella scuola
zione di ogni persona, allora tutti i curricoli scolastici dell’infanzia: diverse ricerche internazionali mostra-
dovrebbero curare l’educazione musicale e il far fare no infatti che gli insegnanti della scuola dell’infanzia,
un’esperienza esteticamente intensa della musica, cer- pur riconoscendo quanto i bambini amino le attività
cando di colmare la progressiva separazione delle arti musicali, non abbiano fiducia nelle proprie capacità
dagli oggetti e dalle circostanze dell’esperienza ordi- di cantare e suonare in ambiente prescolare (Garvis,
naria, di ricostruire la continuità fra le opere d’arte Pendergast, 2011; Gruenhagen, 2012). In tale ambito
e gli elementi costitutivi dell’esperienza e di superare è necessario che l’insegnante possieda una conoscen-
una certa visione dominante che si basa sullo specia- za specifica ma, allo stesso tempo, interdisciplinare
lismo e la professionalizzazione nell’arte appannaggio e afferente a differenti aree di contenuto (Sheridan,
di “pochi particolarmente dotati” (i quali apprendo- Williams, Sandberg, Vourinen, 2011): la formazione
no, secondo una visione di stampo ottocentesco, in degli insegnanti di educazione alla pratica musicale
modo rigorosamente individuale e per osservazione nella scuola dell’infanzia dovrebbe quindi prevedere
ed imitazione del Maestro, considerato alla stregua di sia contenuti didattici teorici che attività pratiche mu-
un “maestro di bottega”): l’arte – ricordando Dewey sicali (Russell-Bowie, 2009; Garvis, Pendergast, 2010;
– non è qualcosa che può essere “relegato nei musei Heyning, 2011; Georgii-Hemming, 2013; Ehrlin, Gu-
e nelle gallerie”, allontanato dai fini nella vita comune stavsson, 2015), sviluppare conoscenze specifiche che
114 o della comunità, ma qualcosa che andrebbe coltivato possano essere acquisite solo attraverso una forma-

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zione di medio-lungo termine (Young, 2016), capace DVDs in the home with the under-fives: What the
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9/2010; il D.M. 254/2012; il D. Lgs 13/2013; la C.M.
note 3/2015; la L. 107/2015; il Piano nazionale di formazio-
1 Il Comitato per l’apprendimento pratico della ne (D.M. n. 797/2016).
musica (CNAPM), presieduto da Luigi Berlinguer, ⁶ A cura del Comitato Scientifico Nazionale per
è operante all’interno del Dipartimento dei sistemi le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola
educativi e formativi del MIUR (cfr. il Decreto isti- dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, presenta-
tutivo al link: https://archivio.pubblica.istruzione.it/ to ufficialmente nel febbraio del 2018; cfr. http://www.
comitato_musica_new/allegati/2017/dm529.pdf e i miur.gov.it/docu- ments/20182/0/Indicazioni+naz
membri del Comitato e del nucleo operativo al link: ionali+e+nuovi+scenari/3234a b16-1f1d-4f34-99a3-
https://archivio.pubblica.istruzione.it/comitato_mu- 319d892a40f2.
sica_new/chisiamo_ilcomitato.shtml). ⁷ Si specifica che, per la scuola dell’Infanzia, i con-
2 J. Dewey, in Arte come esperienza (1934), denun- tenuti delle schede del dispositivo di progettazione
cia la separazione dell’arte dagli oggetti e dalle cir- curricolare sono stati supervisionati dalla Prof.ssa
costanze dell’esperienza ordinaria, l’allontanamento Mariantonietta Lamanna, membro del GdL, docente
progressivo dei prodotti d’arte dalle condizioni uma- presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari e docente
ne nelle quali sono stati generate e dalle conseguenze a contratto nel Corso di Laurea in Scienze della For-
umane che provocano nella concreta esperienza di mazione Primaria dell’Università degli Studi di Bari
vita. In continuità con gli studi deweyani, che auspi- Aldo Moro, che si ringrazia per la disponibilità e l’ele-
cavano la costruzione di una nuova estetica, E.W. Ei- vata professionalità attestata.
sner (2003) si interroga sulle possibilità di trasforma- ⁸ Educazione della voce, Educazione ritmica,
re i curricola scolastici sulla base di una nuova visione Educazione dell’orecchio musicale, Osservazione ed
dell’educazione che apprende dall’Arte. analisi dei fenomeni acustici relativi a ambienti, vi-
3 Il D.M. 8/2011 permette di potenziare l’insegna- venti, materiali, oggetti sonori e strumenti musicali,
mento curriculare della pratica musicale nella scuola Codifica e decodifica del rapporto suono-segno (let-
primaria con docenti specializzati, incentivando le tura/scrittura) e uso delle varie forme di scrittura mu-
esperienze musicali nelle scuole primarie in riferi- sicale, Pratica vocale e strumentale individuale e di
mento ad alcuni ambiti intorno ai quali organizza- gruppo per l’acquisizione progressiva di un metodo di
re, in orario scolastico, corsi di pratica musicale; cfr. apprendimento (basato sull’auto-correzione e l’indi-
Linee Guida al Dm 8/11: Indicazioni operative; cfr. viduazione dell’errore), Far musica insieme, Creativi-
http://www.istruzione.it/allegati/2014/prot151_14.pdf. tà musicale per l’autonoma elaborazione del materiale
4 Sono stati presi in esame vari documenti legisla- sonoro (improvvisazione, variazione, composizione),
tivi, fra cui: DM 09/02/1979; DM 03/08/1979; D.P.R. Padronanza degli elementi costitutivi del linguaggio
12 febbraio 1985, n. 104 (G.U.R.I. del 29 marzo 1985, n. musicale e del loro valore semantico, simbolico, cul-
76); D.M. 3 giugno 1991; C.M. 27/1991; D.P.R. 275/1999; turale, a fini interpretativi e di fruizione consapevole
il D.M. 201/1999; L. 508/1999; D. Lgs. 59/2004; D.M. dei repertori.
28 dicembre 2005; il D.M. 123/2009; D.M. 139/2007; 9 Come hanno ben evidenziato Martini, Cuomo e
Dir. Min. 87/2010; D.P.R. 89/2010; Profilo educativo De Luca (2011), nella trasposizione didattica del sa-
culturale e professionale dello studente (Allegato A al pere musicale gioca un ruolo importante l’incrocio
Regolamento dei licei, D.P.R. 89/2010); D.I. 211/2010; e l’interrelazione fra Didattica dell’ascolto, Didattica
il D.M. 8/2011; il D.M. 254/2012; L. 107/2015; D. Lgs. dell’esecuzione (ambito specifico della Didattica del-
60/2017. la produzione) e Didattica della Storia della musica,
5 Sono stati presi in considerazione: Raccoman- pratiche traspositive che, per un verso, “strutturano
118 dazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del l’esperienza in funzione di un’intenzionalità formati-

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va” e, per altro verso, “rendono disponibile un insieme musicali (2018), Le routine dell’insegnamento scienti-
di problemi e di concetti intorno ai quali si costruisce fico (2011), vincitore del Premio Italiano di Pedagogia
dinamicamente lo statuto epistemologico della disci- 2014 e Performascienza. Laboratori teatrali di storia
plina”; non si tratta di assumere le “pratiche” in senso della scienza a scuola (2010, con F. Morgese), vincito-
applicazionista come mera traduzione empirica del- re del bando Principi Attivi (Regione Puglia).
le teorie dell’insegnamento della musica in sequen-
ze didattiche, ma di riferirsi a fenomeni educativi o
“esperienze a cui la Didattica della musica guarda,
descrivendoli e interpretandoli alla luce della sua rete
di concetti e in vista della comprensione musicale”.
Didattica dell’ascolto, dell’esecuzione e della produ-
zione definiscono, così, le modalità di un possibile
funzionamento efficace di un sistema didattico “rego-
lato” per rispondere all’esigenza di una comprensione
musicale, quindi le condizioni che correlano positi-
vamente processi di insegnamento e apprendimento.
Nella trasposizione didattica fra i criteri per la com-
prensione musicale ricordiamo il criterio di essenzia-
lizzazione, problematizzazione e storicizzazione dei
saperi disciplinari (ibidem).

Date: Ricevuto: 21-07-18. Accettato: 07-12-18


Articolo terminato il 18.07.2018

Vinci, V. (2019). Educare i bambini alla pratica


musicale: un dispositivo di progettazione curricolare
a partire dalla scuola dell’infanzia. RELAdEI, Revista
Latinoamericana de Educación Infantil, 8(1), pp. 99
–119. Disponible en http://www.usc.es/ revistas/in-
dex.php/reladei/index

Viviana Vinci
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Ca-
labria, Italia
viviana.vinci@unirc.it
Viviana Vinci è Ricercatrice di Didattica e Peda-
gogia speciale presso l’Università degli Studi Medi-
terranea di Reggio Calabria, dove insegna “Didattica
generale e metodologie innovative”. Suoi interessi di
ricerca prevalenti sono la Teacher Education, l’anali-
si delle pratiche educative, la valutazione, la didattica
universitaria, l’inclusione. Fra le sue pubblicazioni, La
musica sperimentata in verticale: un’ipotesi di proget-
tazione curricolare dalla scuola dell’infanzia ai Licei 119

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