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Scienze Biologiche e
Biotecnologie
Per informazioni/chiarimenti:
nunziato@ceinge.unina.it
mnunziato@unisannio.it
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Corso di laurea triennale in
Scienze Biologiche e
Biotecnologie
Corso a scelta in BIOCHIMICA CLINICA
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Corso di laurea triennale in
Scienze Biologiche e
Biotecnologie
Corso a scelta in BIOCHIMICA CLINICA
Date ESAME
• Mercoledì 24/06
• Mercoledì 22/07
• Mercoledì 23/09
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Corso di laurea triennale in
Scienze Biologiche e
Biotecnologie
Corso a scelta in BIOCHIMICA CLINICA
Lezione 1
Il campione biologico
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Il campione biologico (I)
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Il campione biologico (II)
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Il campione biologico (III)
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Il campione biologico (IV)
• In alcuni casi, può essere richiesto l’uso di specifici campioni biologici, quali:
feci, fluido cerebrospinale (LCS), biopsie di tessuto o cellule, calcoli, aspirato
(fluido della pleura, asciti, fluido sinoviale, fluido intestinale etc), liquido
amniotico.
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Il campione biologico: generalità e trasporto
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Il campione biologico: generalità
Le etichette applicate alle provette devono essere del tipo inasportabile e devono
riportare le indicazioni necessarie all’identificazione univoca del paziente e
dell’esame richiesto.
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Il campione biologico: trasporto
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Il campione biologico: trasporto
Triplo contenitore
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Il prelievo venoso
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Il prelievo venoso
Accorgimenti
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Il prelievo venoso
Il digiuno
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Il prelievo venoso
Il digiuno
Gli effetti del digiuno sui risultati delle analisi di biochimica clinica sono molto
importanti, in fase post-prandiale i livelli di molti analiti nel siero aumentano,
e possono quindi condurre ad errori diagnostici (es. la glicemia aumenta
mentre la potassiemia e la fosforemia diminuiscono).
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Il prelievo venoso
Il digiuno
Il digiuno non deve essere troppo protratto, poiché anche il digiuno troppo
protratto causa alterazioni dei parametri di laboratorio, come ad esempio un
aumento dei livelli ematici di bilirubina, oppure un aumento degli acidi grassi
circolanti (mobilizzati dalle riserve del tessuto adiposo).
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Il prelievo venoso
Il digiuno
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Il prelievo venoso
Alimentazione
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Il prelievo venoso
Alimentazione
L’apporto proteico non è molto rilevante, in quanto in soggetti sani l’azotemia non
aumenta in relazione al carico proteico dei giorni immediatamente precedenti il
prelievo.
Inoltre, alcuni alimenti interferiscono con la determinazione di specifici analiti, ad
esempio:
• I tiocianati (es., la senape) o composti simili al tiouracile interferiscono con il
metabolismo degli ormoni tiroidei, riducendone la concentrazione ematica.
• Notevoli quantità di serotonina, ad esempio quelle contenute nelle banane e
nell’ananas fresco, aumentano il tasso di acido 5-idrossiindolacetico escreto con
le urine in maniera così rilevante da far sospettare un tumore carcinoide.
• La determinazione urinaria di aldosterone può essere influenzata da una dieta
ricca di agrumi, caffè, carote e spinaci.
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Il prelievo venoso
Postura
Per tali motivi si preferisce eseguire il prelievo in una posizione intermedia, vale a
dire con il paziente in posizione seduta.
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Il prelievo venoso
Attività fisica
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Il prelievo venoso
Ritmo cronobiologico
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Il prelievo venoso
Ritmo cronobiologico
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Il prelievo venoso
Ritmo cronobiologico
Sono state riscontrate variazioni della sideremia fino al 50% nelle 24 ore. In
particolare, il picco è al mattino fra le 8.00 e le 10.00 e valori più bassi nel tardo
pomeriggio.
Nei soggetti che lavorano durante la notte i valori più elevati sono spostati nelle
ore pomeridiane, in fase col ciclo sonno-attività, per cui il ritmo appare invertito.
Un tipico esempio di ritmo circamensile è quello mestruale nelle donne. Ad
esempio, a seguito delle mestruazioni, per qualche giorno i livelli di emoglobina
possono essere più bassi, oppure effettuando l’esame delle urine è possibile
trovare una maggior quantità di emoglobina ed eritrociti nelle urine.
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Il prelievo venoso
Assunzione di medicamenti
È importante che nelle ore precedenti il prelievo siano interrotti gli eventuali
trattamenti farmacologici a cui il paziente è stato sottoposto, in quanto alcuni
farmaci o loro metaboliti possono interferire sui risultati delle analisi di laboratorio.
L’ interferenza può essere di natura fisica o chimica.
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Il prelievo venoso
Assunzione di medicamenti
L’interferenza chimica è la causa più diffusa ed anche più critica. Sono stati
riscontrati meccanismi di interazione del farmaco con l’analita (ad es, l’eparina
compete con l’albumina con il verde di bromocresolo, colorante impiegato per la
misura dell’albumina), di interazione con i reagenti (ad es, L-dopa, metildopa,
isoniazide, 6-mercaptopurina, acido ascorbico interferiscono sul dosaggio dell’acido
urico, mentre l’acido ascorbico interferisce sulla determinazione del glucosio), e di
interazione con la tecnica di misura (ad es, lo spironolattone interferisce nel
dosaggio fluorimetrico del cortisolo).
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Il prelievo venoso
Assunzione di medicamenti
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Il prelievo venoso
sangue intero, plasma o siero?
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Il prelievo venoso
Anticoagulanti
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Il prelievo venoso
Anticoagulanti
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Il prelievo venoso
Anticoagulanti
Citrato di sodio: impiegato per la misura della VES, per lo studio dei fattori
della coagulazione e della funzionalità piastrinica. Esplica la sua azione
anticoagulante come l’EDTA.
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Il prelievo venoso
Anticoagulanti
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Raccolta delle urine
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Liquido cefalo-rachidiano
Liquor generalità e prelievo
Il liquor riempie tutti gli spazi liberi dall’encefalo e dal midollo spinale all’interno
della dura madre.
Quantità: nell’adulto può raggiungere al massimo i 160 mL, nel neonato i 40/60
mL.
Pressione liquorale: variabile da soggetto a soggetto ed è modificata in modo
determinante dalla postura.
Aspetto: incolore, limpido e senza tracce di sangue (cosiddetto aspetto di acqua
di rocca).
Modalità e sede di prelievo: mediante puntura lombare nello spazio
intervertebrale compreso fra la IV e la V vertebra lombare.
Campionamento: max 12-15 mL nell’adulto, da suddividere in più provette, di
cui una sterile per gli esami colturali.
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Liquido cefalo-rachidiano
Liquor generalità e prelievo
N.B. Bisogna ricordare che la scelta della posizione del paziente influenza i
valori della pressione liquorale, che risulta più alta nella posizione seduta.
Precauzioni: per qualsiasi tipo di indagine bisogna consegnare sollecitamente il
campione al laboratorio, entro un’ora dal prelievo; se necessario, le provette
devono essere conservate a 37°C, ma solo per un breve periodo di tempo.
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Liquido Sinoviale
generalità e prelievo
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Liquido Sinoviale
generalità e prelievo
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Liquidi di versamento delle cavità sierose
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Liquido amniotico
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Liquido amniotico
Amniocentesi
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Feci
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Feci
Precauzioni
• Falsi positivi: ogni sorgente di sangue darà un risultato positivo, quindi il sangue
proveniente da emorroidi sanguinanti, ragadi anali e il sangue mestruale interferirà
con il test. Inoltre, nei giorni che precedono il test è importante seguire alcuni
accorgimenti riguardanti l’alimentazione (dieta ad alto contenuto di fibre, evitare
carni rossi, rape, radicchi e rafano) e l’assunzione di alcuni farmaci (acido
acetilsalicilico ed antiinfiammatori non steroidei potrebbero provocare piccole
erosioni gastriche).
• Falsi negativi: causati dall’incostante sanguinamento dei polipi, quindi il paziente
avrà cura di ripetere la raccolta del campione per tre giorni consecutivi. Inoltre, nei
giorni che precedono il test non bisogna assumere Vitamina C, in quanto essa può
interferire con la reazione del test, convertendo un risultato positivo in falsamente
negativo.
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