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L'orecchio Intelligente Parte4
L'orecchio Intelligente Parte4
ce
Dunque, per avere qualche
dotarsi di
connetterle
con quelle storiche. altri, posa
strutturalie condiviso c o n
essere
nterpretiamo possa conoscere
insegnato, bisogna
cio che
che con-
possa anche
tezza essere
e ottenuto
solidita oEBettiva,
nati e
hanno
certa affettivi sono
una caratteri
Abbiamo detto
prima
necessaria a questo punto. di questo
precisazionee nel corso
di più, che
entrare,
impossibile
in cui è la testa", io
credo per
e firmato,
stess1 passa per l'ha composto
che cosa a
noi
solo colui che
considerare ela cul-
da
di musica
non s1a
ma il linguaggio
brano
fa scelte di
cultura e scelte di linguaggio, collettivo che laa
musicista patrimonio
Un lu1: 5ono un grande contri-
le ha
inventate
ne ha le capacità,
tura
non
e che egli, quando a
a disposizione giustamente
società ghi ha messo
Umberto Eco distingue
in
cioe l'artista
trasformare.
e a
arricchire
buisce ad "Autore empirico",
che lui chiama meno
non aggiungano
quasi nulla una
musica
scolastici, da
entusiasmo per
nei testi persona é presa
anche di chi ha saputo
una
E v e r o che quando ma
opere. solo della musica, rock
"s'innamora
non
anche i cantanti
inventarla, e
vuol sapere che sognano
imbattersi in ragazzine notizie bio-
non é raro
ingenua di
hanno i loro fans e
che l'acquisizione
Cio non significa però ascolta, se queste noti
di sposarli.' la musica che si
e contribuisca a far capire meglio
grafiche nel loro
contesto giusto. considera-
inserite
verranno prese in
zie n o n vengano situazioni che
intendo alcune "carattere" di una
"contesto" fatto che il
Per luogo il in primo com-
affettivi che la
una musica
considererà il fatto che
portamenti si
valore. In
secondo luogo fun-
ha sempre anche
una
zione e dotati di culturale, ma
s e r v e a qualcosa.
zione sociale da svolgere:
discusse in
Baroni,Nanni 1989
Eco 1979 sono citate e
Testimonianze di questo tipo
CAPTOEo L. CuLTURE
Modelli epistemologici dell'uno e dell'atro tipo sono stati discussi, fra Faltro, in un volume di
Alfredo De Paz (1976)
CAPORO ULTUR
deriva da atletuve ditliuse che
esperienze possiamo considerare in qualche
modo universali, al punto che noi stessi possiamo averle vissute e poiamo
iprovarle ancor ogRI, ma im parte deriva anche dal modo con cui ogni cultura
elabora queste esperienze. Il percorso più semplice e diretto è quello di credere
che la responsabihtà
della qualtà atfettiva di un brano vada attribuita al suo
cre-
atore. Questa ipotesI, sulla quale ho già avanzato qualche perplessità, è sottin
tesa in buona parte in tutte le citazioni sull'op. 100 di Schubert elencate al
capitolo In quel caso, certo, non si può dare del tutto torto agli esegeti: le
caratteristiche atettive che le loro parole tendono faticosamente a mettere in
luce e a precisare sono dhi fatto un unicum che la fantasia inventiva di Schubert
ha sapientissmanmente costruito nota per nota.
Tuttavia ta parte del patrimonio di convinzioni di tuti i critici musicali,
anche lidea che le musiche di Schubert manifestino aleuni caratteri che geme
ricamente appartengono all'epoca romanticae che siano comuni ad alri com-
positori coevi. Gli stessi critici citati condividono senza dubbio l'idea che si
possa parlare anche di un "earattere affettivo'" d'epoca o di cultura.
Lo smarrimento esistenziale, il vagare senza meta, il cercare senza trovare
(aspetti presenti, come abbianmo visto, nel Trio) erano probabilmente sentiti da
un uomo come Schubert in maniera molto intensa: la sua sensibilità e la sua
fantasia ne erano umpregnate, ma se egli ne faceva oggetto di immplicita, must-
cale comunicazione ai suoi amici di Vienna e se la comunicazione era accolta e
condivisa, cio signitica che anche i suoi contemporanei, o almeno alcuni di
loro, avvertivano dentro di sé una situazione aftettiva simile, e che questa era
capace di atfratellarli. D'altra parte non è implausibile pensare che a Vienna, in
società per
non
cadere nell anarchia Ei
comportamenti dipen.-
sociale. Ogni comportamenti
proibit.
portamenti
accettabili e i vanno dai grandi
valori religiosi e miorali a
ehe quotidian
li della vita
dono dai valori che
reggono: affettive ana.
sottointesi
nelle relazioni
a quelli civili, gli spettacoli e
quelh poltici,
e
ritualità religiose
l'arredamento, le
Anche il vestiario, ditfondono aspetti
di valore. Che l'arte sis
e
simboleggiano valori, é dimostrato
varie forme d'arte Taccettazione dei
e
divulgazione
fondamentale per la sempre
c o n t r o l l a t a e l'hanno
dittatoriali Thanno
anche dal fatto che
i regimi
a censura." mondo comune, non
spesso sottoposta necessariamente partecipa
a questo
Chi vive in società,
o contro I'una o l'altra delle inf
non scegliere pro
puo non prendere posizioni, momento della vita. L 1dentità di cia-
presentano in ogni
nite possibihtà che si
basi collettive e le
varianti personali, che
poco a poco su queste
scuno si crea a stratiticazione delle scelte via
nascono dalla
ciascuno
stabil1zza,
gradualmente naturalmente le proprieti
dal modo di viverle. Qui
emergono
e
via compiute intellettuali1, alla creatività, alle
alle doti
individuali, dovute al temperamento,
di stabilire contatti persuasivi con gli altri, e
esperienze vissute,
alla capacità Ma
individuo. emer-
anche alle scelte di gusto che sempre
distinguono ogni
di quel contesto collettivo. Per questa ragione quando in
gono solo all'interno
caratteri del musicista come
non si allude mai ai
musica si parla di "identita
identità "culturale", al modo con il quale egli
uomo, ma piuttosto alla sua
E importante ribadire che per "valori" non si intendono solo principi espli-
citabili, norme codificate, ideologie precise o categorie di comportamento
definibili e stabilite dalla legge. I valori comuni e collettivi si annidano anche
nella vita intima dell'individuo, tanto è vero che gli affetti ammessi e proibiti
vengono assimilati dai bambini attraverso processi educativi che cominciano fin
dalla nascita. E vengono incorporati anche nei linguaggi simbolici delle arti
che coprono una parte non secondaria dell'esperienza comunicativa presentein
ogni società e soprattutto nei "earatteri affettivi" che questi linguaggi manife-
stano.
Occorre però aggiungere a questo punto che in valori condi-
ogni società
visi non costituiscono mai un blocco unitario e
coerente, neppure n quelle
società in cui un
potere torte tende a
mporli con la violenza. I valori animesSt
In Baroni 1993 il
Il fenomeno è stato studiato
problema
dei valori è ampiamente discusso.
diano
da 1alcott
Parsons (1974) anche sulla base di apporti di tüpo treu-
CAPITOLo I 1 . CUILTURE
73
d
anche quelli pu stuggenti e meno codificati, come quells
in una societa,
collettive e le deci-
natura affettiva
o simbolica, sempre frutto di decisioni
sono
diacaso
valori all'interno di parcicolari gruppi socalè
fra bsogi e
Il peoblema del rapporto sigpoicao i
in Baroni 2001 trovare un esenpo
nele siense socal Se ne pu
l termine è d'uso corrente
4 Un caso evidente è
quello
.
nOn esplicite.
ciascun
ha sanzionato.
accettare ciò che la prassi sociale già
Anche i modi di usare la voce oi gesti del corpo, anche le convenzioni della
buona educazione, anche le manifestazioni di affettivit , anche 1 gusti per il
vestiario e mille altri aspetti della nostra vita quotidiana, passano attraverso pro-
cessi analoghi: vengono collettivamente ammessi, poi promossi e diventano
infine costume sociale, silenziosamente legittimato da tutti. I vari tipi di musica
circolanti in società non si sottraggono a questi meccanismi. Ad esempio la
musica classica è legittimata dallo spazio che le concedono i giornali, dall'auto-
revolezza dei luoghi in cui viene eseguita, dai denari che lo Stato le concede
sottoforma di sovvenzioni, dai libri che si pubblicano, dai programmi scolastici,
e cosi via. La musica "pop è legittimata dal numero di persone che l'ascoltano,
dalle trasmissioni radiofoniche e televisive che la diffondono, dalla fama
cantanti, dal numero di dischi venduti, dalle classifiche, e cosi
de
In questo volume via.
prenderemo in considerazione, ovviamente, solo musche
già legittimate dal consenso di un determinato
e che, dopo aver gruppo sociale. La mia proposta
precisato il carattere aftettivo di una musica, ci si debba
il compito di individuare il porre
gruppo sociale che l'ha legittimato. Nel caso d
brano di Schubert da cui siamo
le partiti, informazioni storiche
che
dovranno riferirsi anzitutto al potrecu
cercare in manualh ed
sociale che enciclopedie "grupp
condivideva i valori
promossi dal carattere affettivo che
aboa
CAPITOLo I 1 . CurTURE
15
70 questo
me iimponente
insIeme mpons
di
create da
tensioni
stanno
anche le
rale e artistico,
quotidiano,
processi di mutamento
3.2 FUNZ1ONI
qucllo di manifestare val
ri
abbia come scopo primario
ll fatto che la
musica
da un ascolto Co
nterpretazione implicate con-
tutte le possibilità di epoca della
non esaurisce
E vero ad esenmpio
che all olu-
rivols
contestualizzato.
sapevolmente si erano ditfusi nella società col.
francese e delle guerre napoleoniche
zione
che si 1spiravano ai grandi model:
immagini di eroismo
europea
valori e
costituiscono una delle
dell'eroisnmo antico, greco e questi valori
romano e che
brati con riti solenni a cui tutta la popolazione partecipava. Ciò non ci
lontane dal coincidere. Dunque anche il concreto contesto sociale deve essere
canzoni eseguite
dall'assemblea e
talora dotate di
talors
sull'uso di in questo casol
spesso ripiegato
non
sublimi. Alla
grandezza ha preferito
inson
umiltà
qualità musicali lesempio
della nascita di Cristo: esistono
somma pro-
e la povertà, seguendo non ben
risolti.
ancor oggi
blemi funzionali anche c o n o s c I u t o , nei secoli. .
in Europa ha man-
Il canto collettivo religioso La
bensi a situazioni processionali.
coss
alla hiturgta,
festazioni non legate modelli precisi nella trad
esistevanno in questo campo dizione
stupisce perché già intrattenimento,
modelh di parteCipazione efficaci
popolare di festa e di I uso collettivo e l'esecuzi
per
assestati, perche gia nati perT
zionalmente ben
dovevano poter partecipare
tutti. Tradizioni fiumszi0-
non specialistica: alla festa solito uane
di solito usano stru-
anche le teste pubbliche, che
nali specifiche possiedono militari.
menti sonori e
solenn legati piuttosto a origini
offerti si può dedurre c o m e l'elenco
delle funzioni dan
Dagli esempi qui
di ascolto che presuppongono, sia pressoché ine
esse
musica e dei diversi tipi ne-
circostanze sociali che cambiano epoca
sauribile, anche perché legato a
per
pero possibile accomunare i tipi di funzioni
epoca, e società per società. E per
categorie: da un punto di vista funzionale una banda di paese in occasione del
essa e pù
espressiva: è funzionale a una
situanone estetna
importante di essa. Ciò significa che le musiche
eseguite a un
mat
CAPITOLO III. CULTURE
Raynor (1990, p. 40) cita testimonianze a questo proposito. Sulla trastormanone moderna
delle festecontadine dà notizie molteplici Tullha Magrini (2003)
Lenorme enciclopedia bibliografica di Pazdirek (1967) dà un'idea
ne
adeguata
CAPTTOLO III. CuLTURE
in quell'epoca i
St e
manitestata
mini
esteticO
categoria dell d'autore
delle qualità d'a era ben
Se tuttavia la r i c o n o s c i m e n t o
piu
del ciO é avvenuto in tt
il principio diftuso (e
filosofici, era
molto piu
letterario autore era quasi
antico. Nel campo tirma
scrTItta di un
Conse-
d'autore nell
la
del mondo)
perche il principio
letterature Ben piu
r a r o era arti
scrittura.
naturale della altro perche la musica
guenza musica, se n o n
raro in
e ancora più alla durata ettimera della sa
ese-
figurative, era legata
duraturi, ma
manifestava in oggetti musiche
cominciano a essere conservai
1n
di
cuzione.Cosi degli a u t o r i
i nomi
meno di mille anni fa, la musies1
a partire
da poco
occidente solo da quando, occidentale, dove la scrittura
Fuori dalla civilta
la forma scritta. mitol
spesso piu di nomi
sua
trovato
ma si tratta
esistono
alcuni nomi,
consueta,
meno
La
dehnizione dell'estetica come
disciplina filosofica specifica nasce
Settecento (Vattimo 1977) in Germania alla tine
de
E Signiicativo che in ltalia un storia della
definita di musica "non colta", quella che in
UTET: ne èmassa, non sia ancora
autore Franco Fabbri. comparsa. E tuttavia in preparazione
questo ibro vic
presso la casa co ce
81
CAPTTOLO lll. CuLTURE
anche a nmusiche di molti upi. Per di più si è osservato anche come pos-
altri
controllati
ungimeto di
mettere in campo azionamente
sono
non
profonde che dipendono
quelle
proprieti
"corde
che se ne puo dire c o n qualche
certez2a e
dallein
L'unicadel
cosa linguaggio artUsteo c o c r e t a e e s a t c Cso per caso. Cloo iè
essere tormulati,
irresi
deveoono
estetica, per
I giudizi di qualita
sibilmente ridicolo. sa enrare n contatto
modi con cui ognuno
di no1 con
gli
passare attraverso E la complessita
cdi
quest procedimenti tale d. è
4Sul giudizio estetico un'età dei mass media v. Addessi, Agostini 2004
CAPITOLO II1. CuLTLURE 3
ntuali,
Ho proposto dunque
tre categorie fondamentali di funzioni: quelle
che cizscuno dei tre cas
quelle d'intrattenimento quelle estetiche. Ripeto
e in
3 . 3 GRUPPI SOCIALI
implicitamente riferimento.'
3
I
termine "classe riterisce in questo caso a gruppi
si
classi
sociali
dominanti subalterne, a seconda del peso che essesocialmente
e
possiedono
gerarchizzat: esIstot
nel comtesto soc1ale
mine
gruppo non
possiede questa specitica connotazione
CAPTOLO ll1. CuLTURE 85
riferimento. E possibile peró tentarne anche in questo caso una tipologia, gros-
solana quanto si vuole, ma utile per oftfrire alle nostre interpretazioni qualche
inizialeorientamento. Le categorie seguenti di popolo, chiesa, corte, nmercato e
ll popolo
La caratteristica principale delle musiche di popolo è di essere senza profes-
sionisti. I musicisti sono membri del proprio gruppo sociale, eventualmente
più abili, ma con una competenza non sostanzialmente diversa da quella degli
ascoltatori. Per questo le loro musiche sono di tradizione orale, e vengono ese-
guite collettivamente.
Le musiche possono essere diverse a seconda che il gruppo sia società intera,
come accade in società tribali, o sia parte della società, come nelle società
moderne; in quest'ultimo caso il popolo è, di norma, classe subalterna.
Quando il gruppo è società intera le funzioni sono soprattutto rituali e i loro
valori sono quelli di confermare i principi e le convenzioni di quella cultura di
tuti, nonché il rapporto con le divinità che la proteggono e con le istituzioni
che la reggono. Quando il gruppo è subalterno può appartenere a tradizioni
contadine o urbane. Nel folklore contadino le funzioni della musica sono
spesso para-rituali: soprattutto resti di ritualità arcaica trastormati in feste collet-
tive. Nel folklore urbano le funzioni sono soprattutto d'intrattenimento e i
valori sono di difesa delle tradizioni e dell'identità di classe e talora di rivendi-
cazione politica dei propri diritti. E ovvio che situazione per situazione ed
epoca per epoca, le condizioni concretamente presenti cambiano perché cam-
biano i bisogni collettivi, i desideri circolanti, i valori, le credenze, le funzioni
In tutti casi, comunque, l'interpretazione di una musica di popolo, per arri
vare a comprenderne il senso, deve tener conto dei problemi e dei bisogni del
gruppo da cui scaturisce, oltre che delle sue tradizioni antiche.
La corte
Per musiche di corte intendo quelle prodotte da gruppi socialh pohticamente
e culturalmente dominanti in una società a struttura aristoCratica. La presenza
CAPTOLO II. CULTUR
euro-
sono
esistite musiche se si tratta di musir,
religione: E essenziale, soprattutto ion
asiatiche.
pee,
africane o ascoltando v i e n e dall'ambiente aristo-
la musica che si sta
occidentale, capire se nei due casi ml
dall'ambiente popolare.
Lorecchio impiegato olto
cratico o tenerne conto
contestualizzare in
modO giusto, bsogna
diverso: se si vuole ma possono avere aneh.
tunz1oni rituali, ne
hanno in parte
Le musiche di
corte
caso hanno quasi sempre il compito iml:
d'intrattenimento. In ogni
funzioni sottolineando la distinzione dei
del signore, o1
cito di celebrare la grandezza delle sue abitudini rispetto
l'aristocrazia delle sue scelte, la superiorità
gusti, a quelle di altri aristocratici concorrenti
anche rispetto
quelle dei sudditi o
Soprattutto questo
richiedono.
a volte dagli aristocratici stessi, a volte da
Le musiche di corte sono prodotte
musicisti protessionisti. In Europa que
illustri del signore, a volte da
ospiti e usavano la scrittura. L'epoca del mece-
ultimi erano esecutori e compositori
molti secoli, approssimativamente dal
natismo aristocratico durò in Europa per
XV al XVIII, e si concluse con la rivoluzione francese. ll rapporto di mecena
situazione sin-
procedimenti d invenzione musicale,
una
tismo crea sempre, nei
valori sociali che egli promuove, e che paradossalmente può promuovere con
entusiastica partecipazione, sono quelli del suo aristocratico signore, con i quali
egli ha la possibilità ela capacità di immedesimarsi.
In Europa anche la musica della chiesa ha sempre obbedito alle regole delle
classi al potere. Inizialmente perché, durante il Medioevo la chiesa stessa era
dominante, poi perché, soprattutto nell'Europa cattolica, i principi della chiesa
erano anche principi politici, avevano il potere temporale, e infine perché in
ogni caso gli ecclesiastici erano sempre uomini di cultura e in questo senso ave
vano esigenze intellettuali paragonabili
quelle dell'aristocrazia. Questa er
a
Il mercato
In Europa la borghesia imprenditoriale e industriale scalza a poco a poco il
monopolio economico e politico delle classi aristocratiche e diventa gradual-
mente classe dominante, in un processo conflittuale di rivoluzioni che dura
almeno tre secoli: dall'epoca di Cromwell, a metà del secolo XVII, (a cui suc-
cede quel fenomeno che va sotto il nome di rivoluzione industriale inglese),
fino all'epoca delle guerre europee d'indipendenza nazionale, alla metà del
XIX secolo, con un punto culminante nel 1789, allo scoppio della rivoluzione
francese. Questa trastormazione produce conseguenze immense anche in
campo musicale, se non altro perché conclude il periodo del mecenatismoo e
della professione musicale al servizio dei nobili. Dopo lo scoppio della rivolu-
z1one trancese musicisti di tradiz1one colta cambiano sostanzialmente il pro-
prio regime economico e Si mettono, come si suol dire, "sul mercato"
vendendo i prodotti della loro arte. Al tempo stesso cambiano anche i loro
destinatari, il loro pubblico si amplia e si diversifica. Molti musicisti cambiano
anche regime intellettuale: si sentono rappresentanti della nuova classe al potere
e, in quanto artisti, assumono la responsabilità di contribuire a definirne i
valori. In un certo senso contribuiscono a "rivelare" alla società le ragioni pro-
fonde delle sua stessa esistenza e dei suoi ideali. Mentre al ceto imprenditoriale
spettò il compito di trasformare i destini economici e politici della società, al
ceto intellettuale (artisti compresi) spettò quello "profetico" di indicarne
gl'ideali. Nell'Europa romantica gli artisti, attrancati, assunsero il compito di
tutelare criticamente i valori politici e di costume della nuova società libera.
Non per questo la funzione dei musicisti e degli artisti si trasformò automa
ticamente e totalmente in estetica. La maggior parte dei musicisti, ad esempio,
vendeva i suoi prodotti per richieste di intrattenimento di chi era disposto ad
acquistare spartiti per dilettanti, musiche per danza, biglietti d'accesso aglh
spettacoli.10 Diciamo che le musiche dell'Ottocento si dividono in due catego-
rie: quelle dedicate all'intrattenimento (comprese quelle dei cafë chantant di fine
secolo) e quelle che privilegiano i contenuti ideali e le attività estetiche. Ma
ben presto si scopre che i compositori di musiche d'arte, cosi come tutti gli
altri artisti impegnati, hanno problemi di sopravvivenza economica a meno che
le loro attività professionali non vadano anche in altre direzioni. II mercato non
sempre paga.
Le difficoltà economiche sono la spia del fatto che la funzione critica e pro-
fetica degli artisti non è legittinmata da tutta intera la società. La legittimano solo
Per quanto riguarda lo spettacolo d'opera, la sua "discesa sul mercato era gtà avvenuta moto
comincarono a comparire a Venezia ga verso la metà del XVIL
prima: 1 teatri
pagamento
a
di dettare le
spetta il
compito
a1 quali aristo
privilegiati, si
scinde l'unità
intatti,
i ceti
culturalmente
borghese,
culturali influiscono
a
culturale. Nella societi politici) e i poteri eno
campo economici e
Cosi la frustrazione as il
dei poteri (culturali, della societa.
sulle
trastormazioni
dedicate.
erano
musiche e nel Novecento in tuti
quelle diftonde nell'
Ottocento
L'industria della
per cosi dire artigianale,
musica
Nel corso del Novecento il mercato,
sull'attività di persone singole o di piccoli gruppi
inizialmente basato
borghese, in mercato ndustriale gestito da
d'iniziativa, si è trasformato gradualmente
economici. Cio e accaduto soprattutto
perche la distribuzione
grandi gruppi attraverso mezzi tecnologici. Negli
della musica più dal vivo, m a si fa
non si fa
l'invenzione della radio e del
anni Venti, subito dopo
il primo dopoguerra,
di portata storica sui modi d'ascolto,
disco hanno prodotto una trasformazione
sui generi e sulle funzioni
musicali. Per la prima volta nella storia dell'uomo la
venire ascoltata in qualsiasi
musica prodotta in un determinato luogo poteva
anche venire ascoltata in casa:
altro luogo del mondo. Per la prima volta poteva
n o n c'era bisogno di andare
in teatro e neppure in piazza. Per la prima volta
essere alla portata di
qualsiasi tipo di musica, anche la più dispendiosa, poteva
tutte le borse.
A questo punto i nmodi d'ascolto, che prima erano strettamente determinat1
da abitudini tradizionali, connesse con funzioni specifiche e con gruppi deh-
niti, perdevano qualsiasi prescrittivita: chiunque poteva ascoltare qualsiasi cosa
in qualsiasi modo. Il concetto di gruppo sociale a questo punto tende a svanire
Prima conseguenza è stata che la funzione di intrattenimento si è smisurata-
mente estesa e che di questa opportunità hanno immediatamente approtittato
le industrie, anche perché per la prima volta la musica si era trasformata n
3.3 STILI
Il bisogno che si impone per primo durante un ascolto di musica "non fami-
liare" è quello di orientarsi nel cercare luogo, tempo, società e cultura in cui
quella musica potrebbe essere nata, cioè di trovare una posizione in cui collo-
7La cosiddetta scuola sociologica di Francoforte, aveva fatto previsioni di questo tipo fin dalla
prima meta del Novecento. In campo musicale il suo rappresentante più illustre e pi seguito fu
Theodor W Adorno, molti dei cui hbri sono statu tradotti in italhano, a partire dalla sua classica
Filosofia della musica modeua (1960) fino all'antologia recentemente pubblicata da Gianmario
Borio (Adorno 2004)
CAPTTOLO 1. CULTURE
Droposito bisogna ricordare anzitutto che ogni stile ha le sue regole d'organiz-
chiamato "grammatica stili-
zAzione specifiche, che nel Capitolo 2 abbiamo
che si riferiscono ai rapporti tra insiemi di "tratt percepibili; in
stica" e
si è abituato a riconoscere con
secondo luogo, che ogni ascoltatore competente
di rapporti, e ad
'orecchio, immediatamente e intuitivamente, questo insieme
rispettati.
aspettarsi che vengano
essi
tenza di uno stile vuol dire ascoltarlo sapendo riconoscere i tratti che gli appar-
da quelli di altri stili. Per cominciare a far
tengono e sapendoli distinguere
questo basta avere ascoltato un certo numero di esempi e avere colto le loro più
importanti caratteristiche distintive.
Lo stile, come ben sanno gli psicologi, è fondamentalmente un fenomeno di
classificazione. Distinguere stili vuol dire mettere ordine nell'insieme delleinf
nite esperienze d'ascolto che fanno parte (soprattutto oggi) della nostra quoti-
dianità musicale, e classificarle assegnando a ciascuna di esse il suo posto giusto.
Si può farlo utilizzando diversi "ingredienti'": gli ingredienti di tipo percettivo
che abbiamo appena citato, ma anche quelli di tipo interpretativo. Uno stile è
anche un fatto di identità e non solo un fenomeno strutturale: classificare e
mettere ordine vuol dire anche riconoscere caratteri affettivi, funzioni e tipi di
società. Per avvicinarsi allo scopo si pOssono operare apprOSSimazioni succes-
SIVe.
Chi volesse ad esempio imparare a distinguere i vari stili della musica della
musica colta europea dal Medioevo all'epoca barocca, potrebbe cominciare a
far distinzioni fra l'uso predominante della polifonia vocale che dura fino a
tutto il Cinquecento e l'uso della monodia accompagnata e della musica stru-
mentale, che predominano a partire dal Seicento, mentre indizi significativi del
modo di distinguere il rinascimento dai secolh precedenti potrebbero essere il
predominio, nel rinascimento, di sonorità triadiche e di contrappunti imitativi.
A distinzioni grossolane come queste si potrebbero aggiungere indicazioni
d'identità altrettanto grossolane, ma inizialmente utili: ad esempio il gusto per
T'armonia e la bellezza tipico del Rinascimento, o quello per i contrasti tipico
dell' epoca successiva.
92
condizion1 generali riguardanek ,.
mentalmente queste
Una volta
assestate distinguere ad esn
vocale o
strumentale per
alcuni dei compositori.
guere
anche lo stile di
sempre competenze specif.
Naturalmente non è indispensabile raggungere
c1o dipende dalle
deC1s1on1 personali di chi
che come quelle qui descritte:
E neppure e necessario che il raggiunei.
vuole apprendere l'arte dell ascolto.
secondo le tappe graduali qui indicate. An Anzi,
mento della competenze avvenga
eftettuato un
nessun ascoltatore competente,
probabilmente, ha mai percorso
confermare che il sistema deoli
come questo. L'ho
indicato semplicemente per
classiticazione, ed e gerarchico e distintivo come
stilh è soprattutto un sistema di
stile ne contiene altri piu specifici oè con-
tutti i sistemi di classificazione: ogni
tenuto in aree stilistiche più ampie. E ogni stile va distinto da altri stili dai quali
si diversifica.
Nelle schede d'ascolto che seguono verranno date alcune indicazioni assai
generali che potranno fungere da primo avviamento alla distinzione fra compa-
gini stilistiche diverse. I 40 esempi di scheda vengono raggruppati in 12 catego-
rie omogenee in cui si possono riconoscere altrettante aree stilistiche, distinte
talora per epoca, talora per regione talora per gruppo sociale, a seconda dei casi
e delle opportunità. Allinterno di ciascun'area verranno offerti abbozzi d
distinzioni stilistiche ulteriori. Si tratta di materiali iniziali, relativamente
poveri: il riconoscimento di stili più minuti all interno dei rispettivi gruppi
presuppone ascolti ben più dettagliati. Maè solo su una base di partenza come
questa che chi intenderà proseguire con esperienze personali potrà farlo senza
sentirsi perso e disorientato.