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esistenziali interne ed esterne

1.4. Questioni
Rudolf Carnap
Empirismo, semantica e ontologia

1.1lproblema delle entità astratte


Gliempiristi, in genere, sonopiuttosto inclini a sospettare di ogni sor-
ta di entità astratte come le proprietà, le classi, le relazioni, i numeri, i
concetti proposizional1, ecc. DI solito, essi nutrono molta piu simpa-
tia per i nominalisti che per i realisti (in senso medievale). Finché è
possibile, si storzano di evitare qualunque riterimento a entità astrat-
tee di mantenersi
entroi limiti di quel linguaggio, che a volte è detto
linguaggio nominalistico, cioè, un linguaggio privo di riferimenti a en-
tità astratte. Tuttavia, sembra difficilmente
ferimenti all'interno di certi contesti possibile evitare quei ri-
scientifici. Nel caso della mate-
matica, alcuni empiristi cercano di trovare una via
lintera matematica come un mero d'uscita trattando
calcolo, un sistema
può essere data interpretazione alcuna. formale,
non è data, né cui
mente, essi sostengono che i
matematici non parlano Conseguente-
intorno ai nu-
meri, alle funzioni e alle classi
intinite, meramente
ma
boli privi di
significato e a formule manipolate secondointorno a sim-

determinate
regole tormali. In tisica è molto difticile
poiché il linguaggio della più evitare le entità
fisica sospette,
re
e
serve per comunicare risultati e
previsioni, quindi non può essere assunto per ta-
Un fisico, come un mero calcolo.
sospettoso delle entità astratte,
chiarare non
del interpretata e non interpretabile può forse cercar di di-
linguaggio della tisica, quella parte che si una determinata parte
come coordinate
dello riferisce ai numeri reali
spazio-tempo come valori di
o
grandezze tisi-
aEmpiricism,
(1950), Semantics, and Ontology», Revue
pp. 20-40; Internationale de Philosophie 4
cessity, ristampato con modifiche in Rudolf
Chicago, University
E. Priore
(da Il of Chicago Press, Carnap, Meaning and Ne
Pp. 626-652) neoempirismo, cura di Alberto1956?, pp. 205-221. Traduzione di
a
Pasquinelli, Torino, UTET, 1969,

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che, alle funzioni, di
ai due specie
queste cose come limiti, ecc. Molto
obbiamo ora distinguere
Dob di certe en-

un uomo che
tutti
chiunque
1giorni fa
altro, ma con la probabilmente,
egli parlerà di
coscienza inguieta nuove

di
in
q u e s t i o n e .

entitae s i s t e n z a : il primo, il problema


di riferinento;
lo
dell'esistenza

chiameremo pro

la realtà del si-


no in
contrasto con gi alti scrupolosamente molte cose, oroblemi SIstema
il o
tipo entro
l'esistenza

principi morali che professa la


Recentemente, il problema delle che ne come nuovo

tità deli n t e r n o ; il secondo,


concernente
problema
esterno. Il proble-
nessione con la semantica, teoria entità astratte si domeni blema
un
tutto, chiamato formulati con
l'aiuto
èripresentato
come sono
entità
ni semanticisti la del in eon di risposte ad
esso
stabili-
affermano che certe significato della verità. Aleu.
sfema essere
e interno
e le possibili Le risposte possono secondo
e tra
queste entità espressioninondesignano
ma
forme di
espressione. metodi empirici,
mente concrete, madesignate
con
essi includono certe entità delle nuove

metodi puramente
logici o
logico o un

anche entità astratte, solo matetial cose te o


con
sia un sistema di riterimento

di riferimento problematico
gnate da predicati e concetti ad esempio proprietà desi che il
sistema esterno ha un carattere

enunciati dichiarativi. Altri proposizionali o


giudizi designati da sistema fattuale.
Un problema
più accurato.

studiosi
esame
si un
oppongono
necessario

sto
procedimento, che violerebbe i principi basilaritortemente a que-
condurrebbe un' ontologia
tale da
rendere

ad esempio, il più semplice


a
metatisica di dell'empirismo e
tipo platonico. Il mondo degli
oggetti. Consideriamo, quotidiano: il sistema spa
Scopo del presente articolo è proprio
chiarire questa entità che trattiamo nel
linguaggio osservabili.
sa
questione. discuteranno, innanzi tutto,
Si controver tipo di ordinato degli oggetti
e degli eventi
in cosale, c o n il s u o si
le implicazioni generale, la natura e
dell'accettazione di un linguaggio,
zio-temporalmente
a b b i a m o accettato 1l linguaggio
che faccia riferi- Una volta che possiamo sollevare e
risolvere
mento a entità astratte; si mostrerà che
>'uso di un per gli oggett1,
stema di riterimento
non implica l'adozione di un'ontologia platonica, masimile linguaggio
è perfettamen- problemi interni, ad esempio'
di c a r t a bianca sul mio
«vie un fogliou n i c o r n i e 1 c e n t a u r i s o -
te
compatibile con l'empirismo e col pensiero strettamente scientifi- scrittoio?», «re
realmente?»,
Artù visse «gli
problemi devo-
co. Si discuterà, poi, il problema particolare
del ruolo delle entità reali o meramente immaginari?>, e simii. Questi
no
I risultati delle o s -
astratte nella semantica. Si
spera che la chiarificazione possa essere no essererisotti mediante osservazioni empiriche.
utile a quanti sono propensi ad ammettere le entità astratte determinate regole, quali ele-
nei pro servazioni vengono valutati secondo
le possibili risposte. (Di solito.
pri lavori matematici, fisici, semantici, o in qualunque altro campo; menti di prova positivi o negativi per
abitudine,. più che
essa è in grado di aiutarli a valutazione è ettettuata naturalmente, per
superare gli scrupoli nominalistici. questa ta-
in deliberato procedimento razionale. Ma è possibile,
base a un

cendo una ricostruzione razionale, stabilire regole esplicite per la va-


2. Sistemi di riferimento linguistici lutazione. Questo è uno dei primi còmpiti di una epistemologia pu-
ra, in quanto distinta da un'epistemologia di tipo psicologico).
II
Esistonoproprietà, classi, numeri, concetti proposizionali? Per com-
concetto di realtà interni è
prendere più chiaramente la natura di questo e di simili problemiè
ricorre in che un questi problemi concet
necessario innanzi tutto riconoscere una distinzione fondamentale
to empirico, scientifico, non metatisico. Riconoscere qualcosa come
tra due tipi di questioni concernenti l'esistenza o la realtà delle en-
un
oggetto o un evento reale signitica riuscire a incorporarlo nel si-
tità. Se qualcuno desidera parlare, nel proprio linguaggio, di un nuo. stema degli oggetti in una particolare posizione spazio-temporale,
vo genere di entità, deve introdurre un sistema di nuovi modi di
cosi che si saldi con gli altri oggetti riconosciuti come reafi, secondo
le regole del sistema di riterimento.
espressione, soggetti a nuove regole; chiameremo questo procedi
sistema di riferimento' linguistico per le
Debbiame- eperare una distinzione tra questi problemi e i pro-
la costruzione di un blema
mento
esterno dell'esistenza del mondo stesso degli oggetti. A diffe
renzaderprecedenti problemi, questo non é sollevato dall'uomo del-
articolo ho apportato alcuni piccoli muta a strada, e nemmeno dallo scienziato, ma soltanto dai filosoti. I rea-
Nella presente edizione ilditermine
questo
«sistema di riferimento» rameworeora listi
enti
terminologici, così che e non per il sistema dele
c dànno
una risposta affermativa, gli idealisti soggettivisti negati-
il sistema delle espressioni linguistiche, va, e la controversia va avanti da secoli senza essere
usato solo per mai E non risolta.
tità in questione.

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è possibile risolverla, perché
le in è posta in maniera errata. L'es I problemi
concernenti queste

scientitico
senso
sto concetto, significa essere un
elemento del sistem Sale possono
essere tattorí
decisivi.

di natura teoretica. Ma
tali problemi non pos-

quindi, non può essere rea- invero, sono Si tratta non di


ma
Quell che sollevano il sensatamente
stesso. ema, que qualità,
con il problema del realismo. cosale nella
stesso, problema della applicato
ontrariamente a quanto embra alsiste-
s
realtà del mondo
sono essere
problemi
identiticati
si-no, ma di problemi
di grado. Il linguaggio
c o n un grado di etficienza ele-
zione, non hanno con suggerire loro
la
bensi piuttosto una probabilit in mente una questione formula-
forma c o n s u e t a
opera
ettettivamente

vita quotidiana. Questa


parte degli scopi della nostra esperienza. Tutta-
è
la maggior
tica concernente la questione teoretica
pratica, un problema di decisione vato per
materia di fatto,
basata sul
contenuto della
situazione dicendo: «il
fatto
struttura del nra.
gliere se accettare e usare, o no, lenostro
descrivere questa
linguaggio.
relative forme di Dobbiamo Sce.
via, sarebbe
errato
cosale sta a
confermare la realtà del
sistema di riterimento in dell'efficienza del linguaggio fatto rende
espressione nel dire, invece: «questo
Nel caso particolare diquestione. mondo delle c o s e » ; bisognerebbe
del linguaggio
cosale».
una
questo
scelta deliberata, poiché tuttiesempio, non si opera solitamente opportuna
l'accettazione

accettiamo ben presto il linguag


gio cosale nella nostra vita come ovvio. Prendiamo il sistema dei numeri naturali
co-

Nondimeno, possiamo con


siderarlo come materia di decisione in questo senso: Il sistema dei
numeri.
sistema di natura logica, anziché fattuale. II
siste-
siamo liberi di me esempio di un
introducendo nuo-
continuare a usare il linguaggio cosale o di riterimento in questo
caso lo si costruisce
no; in quest ultimo caso, ma
1) numerali come «cinque»
ed
possiamo sottoscrivere un linguaggio di dati sensoriali o di altre en ve espressioni
e regole adeguate:
2) il termine
tita «fenomeniche», oppure siamo enunciati della forma
«vi sono cinque libri sul tavolo»;
liberi di costruire un alternativa « n u m e r o » per le
n u o v e entit , e torme proposizionali
come
all'abituale linguaggio cosale mediante una nuova struttura, o, infi- generale dei numeri (ad
le proprietà
ne, possiamo astenerci dal parlare. Se qualcuno è numero»; 3) espressioni per
decide di accettare «cinque un relazioni (ad esempio, «maggiore
il linguaggio cosale, non viènulla da obiettare al'osservazione che esempio, «dispari», «primo»), ««due
«più»), e proposizioni della forma
egli ha accettato il mondo delle cose. Ma questo non deve esserein di»), e funzioni (ad esempio,
variabili numeriche («m», «a», ecc.) e

terpretato come segno di una sua accettazione della credena nella più tre è uguale a cinque»; 4) universali
quantificatori per gli enunciati («per ogni n, ...»), e per gli
realtà del mondo delle cose; non vi è alcuna credenza, o asserzione, tale che...»), con le normali reg0
enunciati esistenziali («esiste un n
o assunto, poiché questa non è una questione teoretica. Accettare il le deduttive.
mondo cosale non significa niente di più che accettare una certa for- «esiste è un
Qui affiorano di nuovo problemi interni, esempio,
ad
ma di linguaggio, in altre parole, accettare regole per formulare e di le cui soluzioni, tuttavia, vanno
numero primo maggiore di cento?»,
del
mostrare enunciati, per accoglierli o respingerli. L'accettazione cercate, non empiricamente, per mezzo di osservazioni,
bensi per
osservazioni fatte, anche all'ac dell'analisi logica, basata sulle regole date in rapporto
alle
linguaggio cosale porta, in base alle mezzo

e alla convinta asserzione


di certi enunciati. Ma la tesi sono dunque analiti-
coglimento nuove espressioni. Le soluzioni in questo caso
tra questi enunciati,
della realtà del mondo cosale non può figurare che, cioè logicamente vere.
formulata nel linguaggio cosale, né, sembra, Qual è, ora, la natura del problema filosofico concernente l'esi-
poiché non può essere
in qualunque altro linguaggio teorico. stenza o la realtà dei numeri? In primo luogo, c'è il problema inter-
cosale, per se
sebbene di
che, insieme con le risposte attermative, può essere
tormulato nei
La decisione di a c c e t t a r e il linguaggio no,
nondimeno può essereinfluen nuovi termini, diciamo, affermando «esistono i numeri» o più, espli-
natura conoscitiva,
stessa non sia di c o m e ogni
altra ponderata decisione Citamente, «esiste un z, tale che n è un numero». Questo
enunciato
Zata dalla conoscenza teorica,
l'accettazione di regole
linguistiche o di qualunque a segue dall'enunciato analitico «cinque è un numero», ed è quindi es-
concernente s'intende usarellin
cui SO stesso analitico. Inoltre, è piuttosto ovvio (paragonato a un enun-
Gli scopi stessi per
troprincipio regolativo. comunicare conoscenze tatu Clato come «esiste un numero primo maggiore di un milione»,
che è
scopo di
decisione.
lo della non che il si-
guaggio, ad esempio, levanti ai fini io co analitico, ma non ovvio), poiché non afferma altro se
determineranno quali siano i fattori dell'uso del
linguaggio.

L'efficienza, la fecondità e la semplicità


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stema non è vuoto; ció è
le ma deducibile è analitico.
che
stabiliscono che immediatamente dalle. pu0 stare
al posto dei puntini)

nuove variabili. Quindi,termini come


nessuno «cinque» sono
sostituibili alle
qualunque attermazione p e r l e n u n c i a t o che segue:
ad esempio, vale
mente al quesito sarebbe incline
«esistono 1 numerir, interpretatorispondere
a
seria
Questo,
a) «Chicago è grande e
un concetto proposizionale
(o giudizio)».

nel senso inter della grammatica italiana richie-


no, in maniera fatto che le regole
negativa. Cio rende plausibile supporre che (Trascuriamo il n o n un altra proposizione,
losofi, i quali trattano il
problema dell esistenza dei numeri quei f. dano come soggetto di
una proposizione,
al posto dia)
che; di conseguenza,
problema filosotico serio presentando come un bensi una frase
introdotta da un

chiave tanto atfermativa, complesse argomentazioni in dovuto dire «che Chicago sia grande è un
c o n c e t t o pro-

quanto negativa, non abbiano


avremmo
a m m e s s i predicati,
le cui espressioni-argomen-
problema interno. Invero, se chiedessimo loro: «intendetein mente il posizionale»). Sono
predicati possono
essere estensionali
ma nel senso che il
sistema di riterimento il proble to siano propos1z1on1; questi
dei o non estensio-
tassimo, numeri, se noi lo accet (ad esempio, i consueti
connettivi vero-tunzional1)
potrebbe risultare
pieno vuoto?», essi,
o c o m e «possibile», «necessario»,
plicherebbero: «non proprio; noi interndiamo probabilmente, re- nali (ad esempio, predicati
modali
nuove variabili, si possono
tormare proposi-
un problema
ziale rispetto all' accettazione del nuovo sistema di pregiudi- ecc.). Con l'aiuto delle
possono cercare di spiegare riferimento». Essi zioni generali; ad esempio:
quanto hanno in mente attermando che b) «Per ogni p, o po non p»
si tratta del
problema dello stato ontologico dei numeri; il problema c) «Esiste un p, tale che p non é necessario e non-p non e neces-
se i numeri
possiedano una determinata caratteristica
chiamata realtà (ma un tipo di realtà diversa dalla realtà metafisica sario»;
proposizionale giudi-
mondo fisico), materiale del d) «Esiste un p, tale che p è un concetto o

oppure chiamata sussistenza o condizione di «entità ziO»;


indipendente». Stortunatamente, questi tilosoti, modo, in tal non c)e d) sono asserzioni interne di esistenza.
L'enunciato «esistono
hanno formulato il loro problema nei termini del comune concetti proposizionali» può essere inteso nel senso di d; in questo
linguag-
gio scientifico. A nostro giudizio, quindi, non hanno saputo dare un caso, l'enunciato è analitico (poiché segue da a), ed è anche ovvio.
contenuto conoscitivo al problema esterno e alle sue possibili Se, tuttavia, l'enunciato è inteso in senso esterno, allora non è cono-
ste. Finché essi
rispo-
non torniranno una chiara
tiva, avremo ragione di sospettare che il loro
interpretazione conosci- scitivo.
problema sia uno pseu E importante notare che il sistema di regole per le espressioni lin-
doproblema, un problema formulato artificialmente, in modo da guistiche del sistema di riferimento dei conceti proposizionali (re-
sembrare un problema teoretico, mentre, di fatto, non lo è; si tratta
gole qui in parte brevemente indicate), è sufticiente per l'introdu-
di un problema pratico: se incorporareo no in un zione del sistema di riferimento stesso. Ulteriori spiegazioni circa la
linguaggio la nuo-
va forma linguistica costituente il sistema di riferimento dei numeri. natura dei concetti proposizionali (cioè, gli elementi del sistema in-
dicato, i valori delle variabili «p», «q», ecc.) teoricamente non sono
l sistema dei concetti proposizionali o giudizi. Le nuove variabili necessarie, poiché, se sono corrette, esse seguono dalle regole. Ad
p, «q», ecc. vengono introdotte con una regola, che stabilisce che esempio, sono i concetti proposizionali eventi mentali (come nella
qualsiasi aftermazione (dichiarativa) può essere sostituita a una va teoria di Russell)? Uno sguardo alle regole mostra che non lo sono,
riabile di questo tipo; tale regola considera, oltre alle affermazioni poiché, altrimenti, gli enunciati esistenziali sarebbero del tipo: ««Se
lo stato
dell' originario linguaggio cosale, anche tutte le affermazioni genera mentale della persona in questione si trova in questa e que-
Sta condizione, allora esiste un p tale che.>.
li
con variabili di qualunque tipo, che possono essere state introdot
te nel linguaggio. Inoltre, viene introdotto il termine generale «con Il fatto che negli enunciati esistenziali (come ce d, ecc.) non fi
ceto proposizionale». «p è un concetto proposizionale» può esere guri alcun riferimento alle condizioni mentali mostra chei concetti
aefinito per mezzo di «p o non p» (o per mezzo di qualunque altro Proposizionali non sono entità mentali. Inoltre, un enunciato sul
l'esistenza di entità linguistiche (ad esempio, espressioni, classi di
upo di tormula, che dia luogo solo ad affermazioni analitiche). Per espressioni, ecc.) deve contenere un rierimento a un linguaggio. lI
C1o, ogní enunciato del tipo «... è un concetto proposizionale

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fatto che non ricorra alcun
riferimento del genere negli enunciati esj- Il sistema delle proprietà di cose. l linguaggio cosale contiene ter-
stenziali di cui sopra mostra che i concetti proposizionali
non sono mini come «rosso», «SolidO», «pietra», «casa», ecc., termini usati per
entità linguistiche. Che. poi, in questi enunciati non si faccia riferi che le cose hanno in comune. Noi ora introdu-
descrivere attributi
mento alcuno a un soggetto (un osservatore, un conoscitore; non ecc., le quali possono
si ciamo delle nuove variabili, diciamo «», «g»,
dice, intatti. «esiste un p. che e necessario per il Signor X»), parole suddette, il
e termine generale «pro-
che i concetti propos1zional1 (e le loro proprieta, come la
mostra venir sostituite dalle
necessità, prietà».Vengono fornite nuove regole, che ammettono affermazio
ecc.) non sono soggettivi. Sebbene caratterizzazioni di questo tipo o ni del tipo «il Rosso è una proprietà», «il Rosso è un colore», «que-
simili siano, a rigore, supertlue, nondimeno possono risultare
prati- sti due fogli di carta hanno in comune almeno un colore» (cioè, «esi-
camente utili. Se vengono fornite,
vann intese, non come parte in- ste un f, tale che f è un colore, e..»).
L'ultima attermazione è un'as-
tegrante del sistema, ma solo come note
marginali, con lo scopo di serzione interna, asserzione di natura empirica e fattuale. Tuttavia,
fornire al lettore un aiuto o delle comode associazioni I'enunciato esterno, l'enunciato filosofico circa la realtà delle pro
tive, tendenti a rendere rappresenta-
l'apprendimento dell' uso delle espressioni prietà - un caso speciale della tesi della realtà degli universali - è pri-
piu facile di quanto non assicurerebbe da solo il
delle regole. Una caratterizzazione di questo tipo è semplice sistema
vo di contenuto conoscitivo.
analoga alle spie.
gazioni asistematiche che un tisico talvolta fornisce ai
principianti.
Egli puo, ad esempio, dire d'immaginare gli atomi di un gas come Il sistema dei numeri interi e razionali. All'interno di un linguaggio
contenente il sistema di riferimento dei numeri naturali, possiamo
piccole stere rotanti a grande velocità, o il campo
e le
sue oscillazioni come una elettromagnetico
tensione e una vibrazione
introdurre prima gli interi (positivi e negativi), come relazioni tra
ca nell etere. Di fatto, quasi-elasti- numeri naturali, e poi i numeri razionali, come relazioni tra interi.
però, tutto quello che può essere detto intor- Ciò comporta l'introduzione di nuovi tipi di variabili, di espressio
no agli atomi o ai
campi è implicitamente contenuto nelle leggi tisi-
che delle teorie in ni sostituibili ad esse, e dei termini generali «intero» e «numero ra-
questione. zionale».

In
Carnap |1947] ho sviluppato un metodo semantico che assume i Il sistema dei numeri reali. Basandosi sui numeri razionali, è possi-
proposizionali come entita definite mediante concetti1 bile introdurre i numeri reali come classi di tipo particolare (seg-
me intensiIoni di
proposizioni). proposizioni (più specificamente, co
Per facilitare la
matico, aggIungo alcune elucidazioni informali comprensione dello sviluppo siste menti) di numeri razionali (secondo il metodo sviluppato da De-
tura
dei concetti proposizionali. Dico che asistematiche, concernenti la na
e
e da Frege). S'introducono un ulteriore
non usata né per espressione
e
un l'espressione «concetto proposizionale» dekind nuovo tipo di varia-
tale, ma linguistica, né per un evento soggettivo, men bili, espressioni sostituibili ad esse (per esempio «v2»), e il termine
piuttosto per qualcosa di
ne
in natura . . Applichiamo oggettivo, che può, no, trovare esempliricazi0o
generale «numero reale».
a l'espressione 'concetto proposizionale' giudizio
entita di un certo tupo logico, vale o
dire,
. nell ambito di linguaggio, per mezzo quelle
a a entità che
di proposizioni possono essere espres
un
Dopo una discussione più l sistema di coordinate spazio-temporali della fisica. Le nuove en-
S1Z1Onali particolareggiata circa la
(dichiarative)» (p. 20).
relazione fra i concetti Prop tità sono i punti dello spazio-tempo. Ciascuna è una quadrupla or
e 1 fatti, circa la natura dei
e

po dele concetti proposizionali falsi, ho aggiunt


osservazioni dinata di quattro numeri reali, detti le coordinate del punto, consi
aela nostra concezione deiprecedenti è stato quello di
concetti proposizionali
facilitare la comprensione stenti di tre coordinate spaziali e di una temporale. Lo stato tisico di
Che etore
trovasse queste spiegazioni giudizi. Se, comunque, qua
o

C, OpeTSino le trovasse più adatte confondere le idee


a
inaccettabili, può semplicemente che a cu
4urare, cioe, queste elucidazioni trascurarle» \p. etti a
ProposiZionali quali intensioni asistematiche,
di proposizioni,
non tutta la teoria del
co
quello di alcuni non tecnici, che. criticando (correttamente) il modello delletere
Ostante questo avviso, come ha fatto un altre visualizzazioni delle teorie fisiche, credono di contutare queste teorie. For
dalle
le elucidazioni non lesembra che alcuni di quei
lettori che sono
recensorcconfusi se, la discussione nella presente appendice aiuterà, da un lato, a chiarire il ruoloa cer
del
elucidazioni stesse di trascurino e pensino, aggiungendo obiezioni rimas ete regole linguistiche per l'introduzione di un sistema di riterimento relativo
riuscire a contutare la teoria.
ia. T'ale
contrarie a entità, e, dall'altro, a precisare il ruolo delle elucidazioni asistematiche concer
procedimento è analogo nenti la natura delle entità introdotte.

52
53
tipo di
entità?
un punto o di una di un
regione
qualitativi spazio-temporale è descritto con 'ai
l'accettazione

di predicati ba
significato riguardan
zione di numeri come (ad esempio, «caldo») o mediante
situazione
3. Che della
essenziali che s o n o
valoriI delle grandezze fisiche (ad l'attribu.
caratteristiche caratteristiche
le entita,
massa, temperatura e simili).
esempio
Riassumiamo
di un
nuovo tipo di
non contiene
punti passaggio dal sistema delle cose (che
l'introduzione
trattati
p r e c e d e n t e m e n t e .

nel lin-
si fra loro da relazioni spazio-temporali,
spaziali
ma
solo oggetti estesi, connes-
te
comuni ai
vari esempi
di un nuovo tipo
di entità e
rappresentata

riterimento di nuove for-


nate fisiche è di nuovo materia
e
temporali)
di
al sistema delle coordi.
L'accettazione

dall'introduzione
di un
sistema di
accordo a un nuovo in-
terminati tratti, quantunque non decisione. La nostra scelta di de-
usate in
guaggio devono essere
che entità particolari
per
rita da conoscenze teoretica di per séstessa, è sugge. me
d'espressione,
Vi possono essere
nomi nuovi
anche ricor-
teoretiche,
scelta dei numeri reali al posto
o
logiche o fattuali. Ad esempio, la
sieme di regole.
questione;
m a alcuni
di questi nomi
possono
sistema di rife
in del
coordinate non dipende mlto da fatti dei numeri interi razionali come
o del tipo dell'introduzione
nuovo

rere nel
linguaggio prima cosale c o n t i e n e
certamen-

sperimentali, ma è
dovuta so- 1l linguaggio d e l l ' i n t r o d u z i o n e del
prattutto considerazioni di semplicità
a (Cosi, ad esempio,
matematica. La
coordinate razionali non risulterebbe in contlitto con restrizione a
rimento.

te espressioni del
tipo
«blu» e «casa» prima
e può
c o n t e n e r e paro-

alcuna delle riferimento delle proprietà;


nostre conoscenze fisiche, sistema di dita» prima dell'in-
poiché il risultato di ogni misurazione è nuovo
in attermazioni del tipo
«ho dieci
tatto
un numero razionale;
tuttavia, impedirebbe>'uso della geometria or le c o m e «dieci» riterimento dei
numeri). L'ultimo
sistema di
dinaria (che afferma, ad esempio, che la troduzione del considera-
in questione
diagonale di un quadrato0,
-

ricorrere di c o s t a n t i del tipo


avente il lato uguale a I, ha il valore irrazionale mostra che il l ' i n t r o d u z i o n e del n u o -
v2), ciò che n u o v o tipo dopo
rebbe a grosse complicazioni. D'altro canto, la decisione di condur te come
nomi di entità del
sicuro dell'accettazione
usare tre, riterimento n o n è un segno
vo sistema di
-

invece di due o quattro coordinate spaziali, è nettamente l'introduzione di tali costanti n o n


suggerita, del n u o v o tipo di
entità. Quindi,
quantunque in modo per noi non determinante, dal risultato delle c o m e un passo
essenziale nell'introdurre il
deve e s s e r e considerata
comuni osservazioni. Se certi presunti eventi rilevati nelle sedute spi-
sistema di riferimento. Piuttosto,
i due passi essenziali s o n o i se
ritiche, ad esempio una palla che esce da una scatola chiusa, fossero guenti. Primo, l'introduzione di un
termine generale, un predicato
confermati oltre ogni ragionevole dubbio, potrebbe apparire racco di entità, predicato che ci c o n -
di livello più elevato, per il n u o v o tipo
mandabile l'uso di quattro coordinate spaziali. I problemi interni so entità che essa appartiene a
senta di affermare di ogni particolare
no, in questo caso, generalmente problemi empirici, da risolversi è proprieta», «Cinque è un n u -
detto tipo (ad esempio, «Rosso una
mediante ricerche empiriche. D'altro lato, problemi esterni della del n u o v o tipo. Le nuoo-
mero»). Secondo, l'introduzione di variabili
realtà dello spazio e del tempo fisico sono pseudo-problemi. Una do- le costanti (e le espressioni
ve entità sono i valori di queste variabili;
manda del tipo: «esistono (realmente) i punti spazio-temporali?> è
sono sostituibili al posto delle
va-

Potrebbe essere intesa come un problema interno; allora composte chiuse, se ve ne sono)
ambigua. riabili". Con l'ausilio delle variabili, si possono formulare atterma-
la risposta affermativa è analiticae ovvia. Oppure, se interpretata co
nel nostro
zioni generali concernenti le nuove entit
me questione esterna: «introdurremmo tali e tali forme Dopo aver introdotto le nuove forme all'interno del linguaggio,
è
linguaggio?», non appare più un quesito teorico, bensi pratico, un possibile formulare con illoro ausilio problemi interni e loro possibili
problema di decisione, più che di conoscenza, e quindi la formula soluzioni. Un problema di questo tipo può essere empirico o logico
essa puó venir
Z1one proposta condurrebbe a errori. Ovvero, infine, di conseguenza, la soluzione vera lo è fattualmente o analiticamente
intesa nel senso seguente: «basandoci sulle nostre esperienze, I'uso
delle forme linguistiche in questione sarà vantaggioso e fecondor
Questo è un problema di natura empirica e fattuale; ma concern .W.V.O.Quinefu il primo a riconoscere l'importanza dell'introduzione di va-
tipo «reale o riabili come indicazione dell'accettazione di entità. «L'ontologia, cui è impegnato
formulazione del
una questione di gradi. Quindi, una h iso di un linguaggio, include solo gli oggetti che cadono... nel campo di va
no?» sarebbe insufficiente. lori delle sue variabili» (Quine [1943], p. 119; si vedano anche Qune I9971
1947b]).

54 55
numeriche reali (co-
Dobbiamo distinguere con chiarezza della
tisica con
le
variabili

calcolo)
risultereb-

esterni, cioe, i problem1 i


problemi interni da quelli il linguagg1O
non Come
un
mero
che
tutto il sistema filosofici
nuove entita.concernenti l esistenza ola
delle
leeetti
lnguaggo
comunicatiVO,
se egli e un empirista
rigoroso

realtà di platonica,anche
blema di questo tipo Molti
come un problema ilosofi considerano
Ihe

denominabile platonismo.
storica. I| ca
un pro. be metatisica
del breve nota
sceverato risolto prima
e
dell ontologico, che deve
esseTe respinge
la
a questo punto
una
detinito e s t e r

guaggio. Essi ritengono che introduzione


abbiamo
delle
nserire
che qui
s o t t o la
'ossiamo
nuove forme di dei problemi
to sia
un
procedimento lin c o n o s c i t i v o

gla dal
( i r c o l o dli
Vienna

legittimo solo puð essere se come quello qui segui- rattere


non
e
sottolineato

che dette origine


al movi-
logica, che assicuri una
gustificato
soluzione pOsitiva delda
una
intuizione onto. ni,
fu
riconoscinto

Moritz Schlick,
ossia
dal gruppo
intluenzato dalle idee di
In contrasto con problema della realtà guida di logico. I|
Circolo,
realta e della ir
questo punto di vVista, noi assumiamo che
dell'empirismo
entrambe le
tesi della
zione di nuovi modi di dire l'introdu- mento
Witgenstein, respinse p s e u d o - e n u i n c i a t " ; a s t e s s a
cosa si ri-
non richicda necessariamente una Lucdwig
ficazione teoretica, non
implicando alcuna asserzione di giusti realtà del mondo
esterno
come

universal1 (entita a s t r a t t e ,
nella no

realtà. degli della loro irreal-


parlare (come abbiamo tatto) dell'«accettazionePos.di
realta
siamo continuare a per la della test
tesi
nominalistica
peté e per la m a sol-
nuove entità», perché questo attuale terminologia) nomi di alcunché,
modo dire è usuale; ma si deve
di stra
nomi
non sarebbero u n o pseudo
presente che per noi questa frase non ha altro signiticato che tener tà, in quanto
i loro che l'apparente
negazione di
dell'accettazione del nuovo sistema di riterimento, cioè delle quello vocis. (E ovvio
enunciato), None
tanto flatus risultare uno pseudo
forme nuove cnunciato deve parimenti del Circolo di Vienna no-
linguistiche. Soprattutto, cið
non deve essere interpretato co corretto
denominare i componenti
le basi anti-
me assunzione, credenza, o asserzione della «realtà delle entità» con quindi si ta talvolta. Tuttavia,
se
consideriamo
(e
come nominalisti
minalisti, maggiori
siderate. Non vi è alcuna asserzione del genere. La pro-scientifica dei
della realtà del sistema di entità sarebbe uno
pretesa asserzione metatisiche e
l'attitudine
materialisti e realisti in senso
moderno), la-
pseudo-enunciato
di contenuto conoscitivo. Senza dubbio, a questo punto dobbiamo af
privo lo s t e s s o vale per
molti
occasionali
tormulazioni pseudo-teoriche.
loro
sciando da parte le che il Circolo di
Vienna tu
trontare un quesito importante, ma si tratta di un quesito pratico, e ovviamente v e r a
l'attermazione
allora è
non teorico; il problema è se accettare o no le nuove forme linguisti tilosoti che ai loro oppositori.
pu vicino a questi
che. L'accettazione non può essere giudicata vera o falsa, poiché non
è un'asserzione. Può essere giudicata solo un espediente più o meno
utile, o fecondo, o idoneo a condurre al conseguimento dello scopo 4. Entità astratte in semantica
stato
delle entità astratte è
cui il linguaggio è destinato. Giudizi di questo tipo forniscono le mo- dello stato
Il problema della legittimità e
discussioni controverse con-
tivazioni per accettare o respingere il ipo di entità in questione recentemente di nuovo sottoposto a

riferimento lin
Cosi, è chiaro che l'accettazione di un sistema di
una dottrina metafisica concernente
la realta
guistico non implica rilevazione lingiust-
delle entità considerate. Mi sembra dovuto alla mancata
di una s t r u t u r a
di signilicato e quelle li tatto, tra la accettazione

Juestioii linguaggio. (Jue


di tale inmportante distinzione il fatto che
alcuni nominalisti contem- Ca e l'accettazione di formulata nel
un asserzione notevolmente
corrispondente
di
orientamenu pen-
l'ammissione di variabili di tipo
comuni
Sta
concCZIOne sembra allontanarsi dal
poranei denominino «platonismo» della (de
natematica
concezione logicistica
è priva di signiticato, sIcro.
Quando Quine considera la mia
astratto.Quanto meno, questa terminologia
giudica
«real1smo platonico», cgli
mi non
Tivata da Kussel) una torma
Frege c da di
che la posizione di chiungue metatisica degli universali di Platone, md semplicemente
conducendo all'assurda conseguenza un
seguace della dottrina u

atlribuisce l'accettazione di u n linguaggio m a t e m a t i c o


contenente
variabili ch
n scelta di u n a torma di lin-
tondo nella
partucolareg
velli
superori.
gldgio Riguardo all' atteggiamento di
(nella scelta di un «Ontologia», secondo la terminologa di (Quine, che mi p
strettamente connesso,
vedi la discussione
di vista
Fer un punto Teluorviante), sembra che ora vi sia un accordo tra noi: ««l'ovvioconsiglio-
come egii
riconoscela distinzione chehoop
giata in Feigl [1950J.
Vedi [1935-36].Quine [1948] n o n
Bernays precedentemente, poiché, secondo la sua concezione B suggeiisce -ètolleranza e spirito spernentale»
Vedi Cärnap |1928b| e Schlick [ 19521.
c stolineato verità logiche e quelle tattus ***
ato

non v i e u n a netta di demarcazione tra le


linea

57
56
nesse con la semantica. In un stessa è legata da un rappor
analisi semantica del significato si di. particolare entita, cui
l espressione
dalla relazione esem
ce che determinate espressioni una ossia,
di un linguaggio stanno a designare di designazioneo di denominazione,criticata appare cosi un caso
(o nominare. o denotare, o
significare) certe entità
to
da «Fido» Fido. La credenza
che. Finché oggetti o eventi fisici (ad extra-linguisti.
esempio, Chicago o la morte
nlificata
cioé un caso dell impiego, come nomi, di espres
dipostatizzazione, espressioni co-
di Cesare) vengono assunti «tido» è un nome,
come designata (entità designate) non sioni che non
sono nomi.
Mentre
viene sollevato alcun serio dubbio. Ma notevoli Si dice che non sono nomi, dato che non
«cinque», ecc.,
sollevate, specialmente da alcuni empiristi, contro
obiezioni vengono me
«rosso»,
alcunché.
designare
entità astratte quali designata: ad esempio, contro l'assunzione di
a
stanno
discussione concernente l'accettazione dei
enunciati seman La nostra precedente
tici della torma seguente: ci permette ora di chiarire la situazione delle
sistemi di riterimento Prendiamo come esempio
1)«la parola 'rosso designa una proprietà di cose»; entità astratte assunte quali designata.
2) «la parola 'colore designa una
3)
proprieta di proprietà di cose»; T'enunciato:
a)«'Cinque' designa un
numero».
da parola 'cinque designa un numero»; nostro lin-
4) «la parola 'primo designa una di questo enunciato presuppone che il
proprietà di numeri»; La formulazione chiamato il
forme di espressione che abbiamo
5) l'affermazione 'Chicago è grande des1gna un concetto pro guaggio L contenga le variabili
posizionale» sistema di riterimento dei numeri, in particolare, contenga
Se L contiene queste for
Quelli che criticano questi enunciati non numeriche e il termine generale «numero».
respingono, ovviamen-
te.l'uso delle espressioni in l'enunciato che segue è analitico in L:
questione, come «rosso» o «cinque»; né me,
b) «Cinque è un numero»
negano che queste espressioni siano signiticanti. Ma esser
canti, essi attermerebbero, non è la stessa cosa che avere un
signifi. Inoltre, per rendere l'enunciato a) possibile, L deve
contenere

cato nel senso di un entità


signifi- un'espressione come «des1gna», o «è il nome di»,
destinata a indica-
designata. Essi respingono la credenza, di designazione. Se vengono date semplici
che considerano inmplicitamente re la relazione semantica
presupposta da questi enunciati se- termine, anche il seguente enunciato è analitico
mantici, che per ciascuna
espressione del tipo in questione (aggetti- regole per questo
vi
quali «rosso», numerali quali «cinque», ecc.) esista una particolare c)«Cinque' designa cinque».
entita reale, con cui le espressioni starebbero nella relazione di desi- (Parlando in generale, ogni espressione del tipo «'.. designa... » è
di un
un enunciato analitico, purché d termine «...» Sia una costante
gnazione. Tale credenza è respinta come incompatibile con i princi- accettato. Se questa condizione non è
soddi-
pi basilari dell empirismo e del pensiero scientifico. Etichette deni- sistema di rikerimento
Poiché a) segue da c) e b),
gratorie come «realismo platonico», «ipostatizzazione», o «princi-
statta, l'espressione non è un enunciato).
pio del Fido -Fido» vengono attribuite ad essa. L'ultima etichetta è a) è analitico.
riteri-
stata coniata da Gilbert
E chiaro, pertanto, che, se qualcuno accetta il sistema di
Ryle*, secondo il quale la credenza criticata mento dei numeri, allora deve riconoscere c)
e b), e quindi a), come
deriverebbe da un ingenua inferenza
analogica: esattamente come vi
e un'entità a me ben nota, cioe il mio cane
enunciati veri. Generalmente parlando, se qualcuno accetta un
si
Fido, che è designata dal stema di riterimento per un certo tipo di entità,
allora è tenuto ad
nome «ido», cosi deve esservi, per ogni ammettere le entità come possibili designata. Cioè, la questione
espressione significante,
dell'ammissibilità delle entità di un certo tipo, o delle entità astratte
si riduce al problema dell'accettabilità
cal arnap 11947J. La distinzione che ho operato in tale libro fra il metodo in generale, come designata
dellarelazione di denominazione e il metodo dell'intensione e
dell'estensione nOn del sistema di riterimento linguistico per tali entità. Sia i critici no-
checessarla per la nostra presente discussione. II termine «designazione», nel pre minalisti, che negano l carattere di designazioni o di nomi a espres
Sente artcolo, e usato in
maniera neutrale; esso può essere inteso con rierneio
Sla alla relazione dì denominazione, sia al rapporto d'intensione o di estensione, O Sioni come «rosso», «cinque», ecc., in quanto essi negano l'esistenza
ad altre
gelazioni smilari usate in ulteriori metodi semantici. delle entità astratte, sia gli scettici, che esprimono dubbi circa l'esi-
Vedi Ryle [ 1949]. stenza di dette entità e pretendono che sia provata, trattano questo

58 59
empiriche
per
problema di esistenza come
te, non distinguerle
dalle prove

logichee
dialettiche in

problemaintendono
è
il
problema
un
problema teorico. Essi, in questo
caso-per

degli elettroni
-
come
«prove

alcuna
i n d i c a z i o n e
circa

analitica, banale interno; la


chieste nomina-

naturalmen-
suggerisce
Taluni

garla, come
abbiamo visto. I lorotroppo ovviarisposta
e
affermativa a tale tinenti
nel caso
lato». Oltre
a ció, egli non
siftatte
prove
rilevanti.

come
una
torma

stema di entità per dubitarne c o s t i t u i r e

entità astratte fit-


stesso; quindi,dubbi
senso
entità
in sé si che potrebbe
delle m o n d o di
no. Essi
ritengono riferiscono
che, solo dopo essi intendono il piuttosto al si-
o
per ne- quel considerano
laccettazione

destinata
a popolare
il
nei
centauri o nei de-
ste mito,

ta
realmente un sistema di aver
acquisito problema ester-
la certezza
listi
superstizione o di analoghe
alla credenza menzionata,
poiché
l'accettazione
relative forme del sistemaentità
di
del tipo in che esi
questione, è giustifica-
di
tizie,
o
almeno dubbie,
di
la
nuovo
contusione già
interno talso (o
dubbio).

linguistiche entroriferimento
mostra
Questo
enunciato cardina-
è un numeri
mo visto
che il il
problema esterno non è nostro
e
l'incorporazione
linguaggio. Ma noi
delle
moni.
una
superstizioneo
un mito

ad esempio,
i numeri
naturali
come

t r e libri».
Le forme linguisti-
un
problema pratico concernente abbia- Prendiamo,
«qui ci
sono
variabili e il
di queste forme
problema teorico, bensi
l'accettazione
un
li. cioe,
in contesti come
dei numeri,
includendo

nel nostro

stificazione teorica
linguistiche.
Tale accettazione o non accettazione
non richiede che del
sistema di
riterimento

sono
generalmente
usate

regole espli-
dità), poiché non (fatta una
«numero»,
formulare
eccezione per la una giu- termine generale ed è tacile sistema

del
implica credenza
«principio °Fido-Fido» è «una teoria o
convenienza
asserzione.
e
la fecon- consueto
linguaggio
comunicativo,

Così, le
caratteristiche logiche di questo
molti problemi
Ryle dice che il cite per il loro uso.
chiare (mentre
Ryle sbaglia chiamandolo una teoria. grottesca. Grottesco o no, di riferimento sono
sutticientemente

ovviamente
ancora aperti).
decisione pratica di accettare Si identifica, aritmetici, s o n o ,
il problema
piuttosto, con la interni, cioè,
problemi concernente

Forse, Ryle è storicamente nel determinati sistemi di riferimento. Nonostante ciò, perdura
la controversia
del sistema dei
numeri. Supponiamo

Mill, Frege e Russell come previgiusto quando menziona John e s t e r n o della


realtà ontologica c o m e entità rea

sostenitori del principio. Se Stuart


filosofi hanno considerata l'accettazione dica: «lo credo cheinumeri esistano
del sistema di
di un sistema di entità
questi che u n filosoto la forma linguistica
me una teoria, come co li. Questo mi dà il diritto usare di semantici in-
alcuni enunciati
un'asserzione, essi sono stati vittime della stessa riferimento dei numeri e di tormulare
n u m e r a l i » . I s u o opposi-
vecchia confusione metafisica. Ma ciò è sicuramente designate dai
entità
al mio metodo semantico, se si errato rispetto torno ai numeri come
i numeri n o n esistono. I
nu-

pretende che esso implichi la creden- t o r e nominalista


replicherebbe: «Sbagli,
dotate di significato,
za nella realtà delle entità usati espressioni
astratte, poiché io respingo un enuncíatoo merali possono venire
c o m e
la
di questo tipo come uno pseudo-enunciato metafisico. entità designate da essi. Quindi,
esistono
ma
non sono
nomi; non
numeriche non devono essere usate (a
I critici dell'uso delle entità astratte in semantica trascurano la parola 'numero' e le variabili
maniera d'introdurle c o m e semplici
differenza fondamentale tra l'accettazione di un sistema di entità e meno di n o n
aver trovato una

maniera di tradurle nel linguaggio cosale nomi-


un'asserzione interna, ad esempio, un'asserzione sull'esistenza di
eletanti, elettroni, o numeri primi maggiori di un milione. Chiunque
abbreviazioni,
nalistico)». lo n
u

o
n

n
a

riesco a pensare a una possibile prova


atta a venir

da entrambi tali tilosoti, e quindi capace, s e et-


addu- rilevante
ta un'asserzione interna è senza dubbio tenuto a giustificarla
considerata
di decidere la controversia, o almeno di r e n -
cendo delle prove, prove empiriche nel caso degli elettronie dimo- tettivamente reperita, i
numeri primi. La richiesta di una giu dere una delle opposte tesi più probabile dell'altra. (Interpretare
strazione logica nel caso dei numeri c o m e classi o proprietà del secondo livello, in accordo con il
nel caso delle asserzioni interne, men-
stificazione teorica è corretta
all'accettazione di un sistema di en metodo di Frege e di Russell, non risolve ovviamente la questione,
tre è a volte errata in rapporto «delle prove rilevanti per poiché il primo filosofo affermerebbe e l'altro negherebbe l'esisten-
Ernest Nagel chiede
tità. Cosi, ad esempio, esistono entità come gli intinitesi-
za del sistema delle classi o delle proprietà del secondo livello).
che
affermare c o n giustificazione le prove ri Quindi, mi sento costretto a continuare a considerare il problema
concetti proposizionali»,
Egli caratterizza
mi o c o m e i esterno come uno pseudo-problema, tino a quando entrambi gli in-
terlocutori della controversia propongono una comune
interpreta
Vedi Nagel [ 1948].
61
60
inflazionistico
in
andamento
a un
di questo
ti-
in psicologia, che entità
zione del complessi inconscI l'asserzione

problema come problema conoscitivo, ciò che


comporte e simili, non implicano
Altrettanto vale per i
riterimenti

rebbe un'indicazione delle cconomia, immediati. criti-


possibili prove ritenute rilevanti da am come dati
e n t i t à designate.
Alcune
bedue le parti. po
ricorrano
in semantica
come
dànno l'impres
alle entità astratte
riterimenti
Viè un tipo particolare di fraintendimento dell'accettazione del a questi che
le entità astratte in vari che da parte di
tilosofi inglesi traintendimento sopra
indicato,
campi della scienza nella semantica, che ri- al cat-
probabilmente dovuta di fare della
e
tanto
chiede di essere chiarito. Alcuni sione. semantica non
empiristi britannici classici (ad studiosi della
di fare della
esempio, Berkeley, e Hume) hanno negata l'esistenza di entità astrat- essi accusino gli vorrebbero i
nominalisti), quanto
(come semantico
tiva metafisica
metodo
te adducendo il fatto che considerino un
l'esperienza immediata ci pone dinnanzi
solo dei particolari, non degli universali, ad cattiva psicologia.
Il tatto che essi
dubbioso e presumibilmente
tanto
rosso, ma non l'Esser roso o il
esempio, questo panno che a m m e t t e
entità astratte, non
che m o s t r i n o profon-
Colore-in-Generale; questo triango- assurdo e grottesco, e
errato, quantosenzaltro
lo scaleno, ma non la e s s e r e spiegato
ta-
Triangolarità Scalena o la Triangolarità-in-Ge- tale metodo, può
nerale. Solo le entità che
appartengono a un tipo, i cui esempi siano do o r r o r e e indignazione contro del tipo descritto. Intattti,
ov-

cendo appello a un
traintendimento
reperibili nell' esperienza immediata, potrebbero essere accettate co- asseriscono o implicano mi
di semantica n o n
me costituenti ultimi della realtà.
Cosi, in accordo con questo orien- viamente, gli studiosi riterimento possano venir
nimamente che le
entità a s t r a t t e cui fanno
tamento di pensiero, l'esistenza delle entità astratte
mediante sensazione, né
me-
potrebbe essere
asserita solo se si riuscisse a dimostrare o che alcune entità astratte dati immediati, né
sperimentate c o m e razionale. U n ' a t t e r m a z i o n e di
d'intuizione
sono immediatamente date, o che le entità astratte in diante qualsiasi altro tipo assai dubbio. La
genere posso u n a s s e r t o psicologico
no venir definite mediante
tipi di entità parimenti date. Poiché que- questo genere sarebbe invero taar
sti empiristi non hanno trovato alcuna entità del tipo di entità, cui si deveo n o n si deve
astratta compresa nel questione psicolagica irrilevante per gli studiosi
dominio dei dati sensoriali, essi o hanno
negata la loro ricorso c o m e dato immediato, è del tutto
o
esistenza, i tisici, i matematici, gli economisti, ecc.,
1in
hanno compiuto un futile tentativo per definire gli universali in ter di semantica, come per
mini di particolari. Alcuni filosofi contemporanei,
specialmente i ti- rapporto agli esempi menzionati primao.
losofi inglesi seguaci di Bertrand Russell, la pensano sostanzialmen-
Essi
te in termini simili. sottolineano la distinzione tra i dati (ciò che 5. Conclusione
risulta immediatamente dato alla coscienza; per esempio, i dati sen-
soriali, esperienze appena trascorse, ecc.) i costrutti basati sui da-
e
Per quelli che vogliono sviluppare o usare metodi semantici, la que-
ti. L'esistenza o realtà è attribuita solo ai dati; i costrutti non sono stione decisiva non è il problema ontologico dell'esistenza delle en-
entità reali; le espressioni linguistiche corrispondenti sono soltanto tità astratte, bensi, piuttosto, la questione se lluso di forme linguisti-
modi di comunicare e realmente non designano alcuna cosa (remi-
che astratte, o, in termini tecnici, l'uso di variabili di livello superio-
niscenze dei flatusvocis criticheremo in questa
nominalistici). Non
occasione tale concezione generale. (Nella misura in cui essa è un re al primo, è fecondo e utile per gli scopi delle analisi semantiche
principio di accettazione di certe entità, e ne rifiuta altre, lasciando chevengono intraprese, cioè delle interpretazioni, del
delle analisi,
le chiarificazioni, o delle costruzioni di linguaggi
da parte qualsiasi pseudo-enunciato ontologico, tenomenistico e no-
cialmente di linguaggi scientitici. Qui, comunicativi, spe-
minalistico, non si possono muoverle obiezioni teoriche). Ma se que so e nemmeno discusso. Non si
questo problema non è deci-
tratta di una
sta
concezione conduce alla tesi gli scienziati e i
che filosofi, quali
i si o no, ma di un semplice questione di
accettano le entità astratte, asseriscono o implicano con ciò la loro problema di gradi. Tra i tilosoti che hanno svolto
presenza come dati immediati, allora essa deve essere
respintaal come
un
fraintendimento. I riferimenti ai punti spazio-temporali., cam 10
Sellars [1949], Pp. 502 sgg., analizza chiaramente le radici
po elettromagnetico, o agli elettroni in fisica, ai numeri reali o com tenere che la relazione di dell'errore «di ri-
plessi e alle loro funzioni in matematica, al potenziale emotivo o a del concetto di
ente
designazione della teoria semantica sia una ricostruzione
presente in un
esperienza».

62 63
concettuale
relatività
analisi semantiche e hanno meditato sugli Esistenza e

partire da Platone e da Aristotele, nonché, strumenti utili a tal fine


in maniera più tecn
I.5. Hilary Putnam
sulla base della logica moderna, C.S. Peirce e Frege, una oran l realismo interno

maggioranza ha accettato le entita astratte. Questo, ovviamente,


risolve il caso. Dopo tutto, la semantica in senso tecnico è ancora non
la fase iniziale del suo sviluppo, e nel
noi dobbiamo essere preparati a
possibili mutamenti tondamentali nei metodi. Ammettiamo, dun-
que. chei critici nominalistu possano essere nel giusto. Ma,
si dovranno formulare migliori argomenti di quelli che hanno
allora, es
mulato sinora. Appellarsi a un intuizione ontologica non rechereb.
for secolo ha portato la filo-
del
diciassettesimo

devené essere
l'oggettivismo
be un gran contributo. I critici dovranno mostrare che è possibile co- Anche se
vicolo cieco, la risposta
non
francese, né
in un filosofia
struire un metodo semantico privo di ogni riferimento alle entità ha fatto la
ventesimo
sofia del assoluto, come
tavole, le s e -
astratte e idoneo a conseguire con mezzi più semplici essenzialmen cadere nel
relativismo
comune. Ci s o n o le
del regioni dello
senso

te lo stesso risultato. il nostro realismo anche elettroni,


e
negare
ghiaccio. Ci per la
sono
minaccia
L'accettazione o il ritiuto di forme linguistiche astratte, cosi co- die e i cubetti di che sono una

primi, persone molte altre


spazio-tempo, numeri
e
me l'accettazione o il rifiuto di ogni altra forma linguistica in qual momenti di bellezza e
trascendenza,

siasi branca della scienza, sarâ di fatto decisa dalla loro efficienza pace
nel mondo,
comune,
strumentale, cioè dal rapporto fra i risultati ottenuti e la quantitààe cose. [..] il realismo del senso

da seguire per
preservare
in tutte le s u e
complessità degli sforzi richiesti. Decretare dogmatiche proibizioni La strada
assurditàe
antinomie del
realismometatisico

soggettivo,
a controllo sulla ba- evitandole idealismo
di certe forme linguistiche, invece di sottoporle X: materialismo, tipo Y:
nell 'uso pratico, è più che futile; in- ben note varietà (tipo chiamato realismo interno.

se del loro s u c c e s s o o fallimento che io ho


La storia della tipo Z:
dualismo...), è qualcosa
pragmatista!). ll
realismo inter-
fatti, ciò potrebbe ostacolare il progresso scientitico. chiamare realismo incom-
che il realismo n o n è
dovuto
su pregiudizi deri (Lo avrei
scienza rivela esempi di proibizioni simili, basate in fondo, solo nell'insistere che rela-
e s s e r e sia realisti
vanti da matrici religiose, mitologiche, metafisiche,
o comunque ir. n o consiste,
relatività concettuale.
Si può
progresso per periodi
hanno ritardato il patibile c o n la (con la 'r'
minuscola) è u n a posizione
razionali, proibizioni che tivisti concettuali. tf realismo come i
di Impariamo le lezioni della storia. Assi- tamiliare del s e n s o
c o m u n e , cosi
lunghi tempo. schema
più o meno
d'indagine, la li- che prende nostro il senza cercare
aiuto
in qualsiasi campo speciale e artistici,
c o m e validi,
curiamo, a chi lavora sembri utile; nostri schemi scientitici concettuale?
forma di espressione che gli in sé». Ma cos è la relativita
bertà di u s a r e qualunque nella nozione di u n a « c o s a
condurrà presto o tardi all'elimina
ma «relativismo»,
il lavoro in quello
s t e s s o campo La relatività concettuale suona un po come

un ruolo utile.
Siamo cauti nel « n o n c'è verità da s c o -

zione delle forme che


n o n assolvono
n o n n e ha n e s s u n a
delle conseguenze del tipo:
nel permettere
m a tolleranti cið s u cui u n gruppo di persone
e critici nell'esaminarle, prire.. vero è
solo u n termine per
fare asserzioni Un piccolo esempio illustrerà
ciò che voglio dire.
forme linguistiche. s o n o d'accordo».
n tre individui» (Carnap
u s a v a spes-
Consideriamo u n «mondo c o

nei primi a n n i Cinquanta


tacevamo
c o m e questo quando
so esempi

La Salle (IL), Open Court, 1987, pp. l6-20. Tra-


Da The Many Faces of Realism,
La sfida del realismo, Milano,
duzione di Niccolò Guicciardini (da Hilary Putnam,
Garzanti, 1991, pp. 28-33).

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