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PLATONE Il mondo delle idee

pp. 196 -198

427 a.C. circa: nasce ad Atene da un una famiglia aristocratica, il suo vero
nome è Aristocle

q guerra del Peloponneso – Trenta tiranni (404-403 a.C.), con cui è imparentato:
crisi morale e politica

q studia ad Atene, con Cratilo (eracliteo) e soprattutto con Socrate


q dopo la condanna di Socrate, rinuncia definitivamente al progetto di entrare
in politica e si dedica alla filosofia (educare cittadini e politici migliori)

q viaggia nel Mediterraneo: Megara (Euclide), Egitto, Cirene e Siracusa


(pitagorici), dove si scontra col tiranno Dionigi il Vecchio (schiavitù)

q torna ad Atene e fonda la sua scuola, l’Accademia, su modello delle comunità


filosofico-religiose pitagoriche

q compie altri due viaggi a Siracusa, per fare da maestro e consigliere di


Dionigi il Giovane, ma senza successo

q torna definitivamente ad Atene, dove si dedica all’insegnamento


347 a.C. circa: muore ad Atene in età molto avanzata (80 anni)
pp. 198 - 201
Non è questa mia una scienza come le altre: essa
non si può in alcun modo comunicare, ma come
fiamma si accende da fuoco che balza: nasce
d’improvviso nell’anima dopo un lungo periodo di
discussioni sull’argomento e una vita vissuta in
comune, e poi si nutre di sé medesima.
eso Lettera VII
ter
ich
e
interazione tra maestro e
dottrine allievo situata in un contesto
non scritte

‘messa in scena’ della


ricerca filosofica
sfiducia ispirati a funzione
nella scrittura Socrate divulgativa funzione
‘farmaco’ allusiva
illusione indebolimento espediente
ausilio alla
di facilità della memoria pratica filosofica didattico
argomenti non
accessibile agli
impreparati accessibili alla ragione
‘figlio bastardo’ destino dell’anima,
imitazione imperfetta del logos parlato origine del mondo e dell’uomo
pp. 201 - 202

tipologia
ü 34 dialoghi cronologia
ü diretti e indiretti;
ü 1 apologia;
ü 13 lettere

alcune
spurie socratici
dialettici
ü Apologia di Socrate;
ü Protagora; ü Parmenide;
Gorgia; ü Menone;
ü ü Sofista;
Cratilo; ü Fedone;
ü ü Timeo;
Critone… ü Simposio;
ü ü Politico;
ü Fedro;
ü Leggi (ultima opera)
ü Repubblica…
pp. 203 - 206

«trilogia della virtù» oggetto

necessità di impossibilità dialoghi


VS
Protagora Gorgia Menone*
* dialogo di transizione
conoscere la virtù del sapere aporetici

Protagora: precetti validi caso per caso


Protagora Si può insegnare la virtù? SÌ (!), ma
Socrate: sapere vero e sempre valido

Gorgia critica della retorica cosmetica : ginnastica = retorica : filosofia

apparenza vera apparenza vera


di salute salute di virtù virtù

Menone geometria filosofia virtù ü esiste indipendentemente dagli individui;


ü non è osservabile ma è conoscibile
un cerchio disegnato un uomo virtuoso
non è la circonferenza, non è la virtù, ma altro tipo di realtà
ma un esempio un esempio oltre le cose e le apparenze
LE IDEE Il mondo intelligibile
pp. 207 -208

prima navigazione vento SENSI DOXA


seconda navigazione remi RAGIONE EPISTEME

conoscenza

Anassagora
Stanco di simili indagini, […] ebbi timore Se quindi né per tutti tutte le cose sono < Eutidemo
che si annebbiasse del tutto l’anima a allo stesso modo insieme e sempre, né
osservare ogni fenomeno con gli occhi e a per ciascuno in un suo modo < Protagora
cercare di raggiungerli con ciascuno dei particolare ogni cosa, è ben chiaro che
sensi. Ma mi parve bene ricorrere ai codeste cose hanno in se stesse una
concetti [λόγοι] e, rifugiandomi in essi, loro propria e stabile essenza [οὐσία], SOSTANZA
osservare la verità delle cose. […] Dunque non dipendono da noi, né da noi sono ciò che realmente è
è per questa strada che io mi sono tratte in su e in giù secondo
mosso: e, ponendo di volta in volta a l’immaginazione nostra, bensì esistono
fondamento la ragione che io giudico la per se stesse, senz’altro rapporto che
più salda, tutto quello che mi pare si con la loro essenza, così come sono per
accordi con essa, lo pongo come vero […], natura.
e ciò che mi pare non sia d’accordo, come Cratilo, 386a, dialogo giovanile
non vero.
Fedone, 99c-d, dialogo della maturità pensiero,
contenuto mentale
pp. 207 - 208

particolari, molteplici, universali, uniche, ἰδέα o εἶδος


mutevoli, effimere immutabili, eterne
aspetto pensabile
della realtà
MONDO MONDO ἰδεῖν
SENSIBILE INTELLIGIBILE vedere

separate dal mondo fisico

ü non percepibili tramite i sensi


ü immateriali e incorporee
pp. 208 - 209

ü idee delle cose qualità fisiche (caldo, freddo…) Bene


Bello

Idee-valori
Punto, Quadrato,
ü idee matematiche Pari, Unità, Uguale…
Idee-matematiche
assolutezza e
invariabilità
Idee di cose

ü idee-valori Giustizia, Virtù, Verità… : come il mondo sensibile dovrebbe essere

accesso al mondo delle idee

principio fondamentale che


spiega come funzionano le idee
«al di là dell’essere»
pp. 209 - 211

similitudini: cosa/immagine;
cosa/ombra; cosa/riflesso
παράδ
ειγμα

criterio μίμησις le cose sono copie imperfette


di giudizio che imitano le idee-modello

es. è bello, giusto, uguale…


ciò che è conforme all’idea di determinano come le cose prendono parte
bellezza, giustizia, uguaglianza… sono fatte le cose μέθεξις alle idee, hanno qualcosa
in comune con esse

NO
RELATIVISMO le cose rendono presenti
παρουσία e manifeste le idee
La materia accoglie in sé tutte le cose, e non assume assolutamente nessuna forma [µορφὴν]
simile a nessuna delle cose che entrano in lei; per natura è uno stampo di ogni cosa,
modificato e conformato da ciò che vi entra, e, a causa loro, appare ora in un modo ora in un
altro: le cose che entrano e quelle che escono sono imitazioni di quelle che sempre sono [τὰ δὲ
εἰσιόντα καὶ ἐξιόντα τῶν ὄντων ἀεὶ µιµήµατα] e portano la loro impronta in un modo quasi
indicibile e mirabile
Timeo 50b-c, dialogo della vecchiaia

Queste forme [εἴδη] sussistono nella natura come dei modelli [παραδείγµατα], mentre le altre
cose assomigliano ad esse e sono imitazioni [ὁµοιώµατα]; e la famosa partecipazione [µέθεξις]
alle forme che interessa le altre cose non è altro che il fatto che queste ultime sono costituite
ad imitazione di quelle.
Parmenide 132d, dialogo della vecchiaia

Nessun’altra cosa fa in modo che una determinata cosa sia bella, se non la presenza
[παρουσία] e la comunanza [κοινωνία] di quel bello in sé, come ovunque vengono a
determinarsi.
Fedone 100d, dialogo della maturità
L’ANIMA E LE IDEE Psicologia
Gnoseologia
pp. 212 – 214
Repubblica e 215 - 216

I
p
e νόησις
r conoscenza
u idee-valori intuitiva
r
a διάνοια
n idee conoscenza mondo
i matematiche discorsiva intelligibile
o

Sole arché dei filosofi naturalisti


πίστις
M credenza
o cose
percettiva
n
d εἰκασία
o congettura o mondo
immagini
immaginazione sensibile
pp. 214 - 215

perché uno schiavo ignorante riesce


Socrate e lo schiavo a risolvere un problema di geometria

guidato con le opportune


domande, riscopre una
conoscenza che già possiede

Menone

l’anima, immateriale e immortale,


ha contemplato le idee prima di
incarnarsi/reincarnarsi Fedro, Repubblica

la conoscenza sensibile
delle cose-copie è stimolo per
dottrina filosofica che sostiene ricordare le idee-modelli
che la vera conoscenza non (intuizione)
proviene dall’esperienza, ma che
è già presente nella nostra postulato:
mente ancor prima della nascita IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
pp. 217 - 218
Fedone

«tomba dell’anima» morte = liberazione dell’anima


L’anima ragiona appunto con la sua migliore purezza quando non
la conturba nessuna di cotali sensazioni, né vista né udito né
dolore, e nemmeno piacere; ma tutta sola sola si raccoglie in se
UOMO PITAGORISMO stessa dicendo addio al corpo; e nulla più partecipando del corpo
ne avendo contatto con esso, mira con ogni sforzo alla verità.
Fedone, 65b-d, dialogo della maturità

3 argomenti

SOMIGLIANZA anima ~ idee semplici ed eterne


[semplice VS composto]

CONTRARI vita ⟲ morte metempsicosi

VITALITÀ contraria alla morte


[partecipazione all’idea di vita]
pp. 219 - 221
Fedro

* Anima razionale (lógos)


Anima irascibile (thymós)
Anima concupiscibile (epithymía)

Parte della biga Tipo di anima * Virtù


aspirazione alla
auriga ragione SAGGEZZA
contemplazione delle idee
emozioni ispirate da nobili il conflitto è
cavallo bianco impeto CORAGGIO interno all’anima
ideali (ambizione, orgoglio, vergogna…)
pulsioni e appetiti corporei
cavallo nero istinto (fame, sete, desiderio sessuale…)
TEMPERANZA

guida della l’istinto è una componente essenziale, non può


RAGIONE essere soppresso, ma deve essere guidato
no manuale

Fedro 1. filosofo
2. re
3. politico
ü volo nell’Iperuranio: contemplazione delle idee 4. ginnasta o medico
ü caduta e incarnazione ciclo di 10.000 anni 5. profeta
6. poeta o artista
corporea
per la bellezza 7. artigiano o contadino
ideale 8. sofista o demagogo
ü ritorno all’Iperuranio p. 222
9. tiranno

Repubblica

scelta del influenza delle vite precedenti

p. 219
proprio destino libertà e responsabilità
pp. 222 - 223
Simposio

ricerca della mancanza


‘metà perduta’ connaturata all’uomo
ne
ris tofa
A
di ciò che manca

né povero né ricco
ima
Diot
BONTÀ
cosa
SAPIENZA ignoranza sapienza
manca

Dio Eros non è bello, non è


t
So ima buono né sapiente un dio
cra &
te essere intermedio tra
Eros non è brutto, né gli dèi e gli uomini
malvagio né ignorante
pp. 223-224
Simposio
«amore
Eros = amore quale platonico»
per la bellezza bellezza

generare
BELLEZZA IN SÉ nell’anima
unica ed eterna, aspetto
visibile del Bene

bellezza delle scienze


ordine, simmetria

bellezza delle istituzioni


e delle leggi
prodotti dell’anima

bellezza dell’anima
stabile e duratura
Eros celeste
Eros volgare amore generare
bellezza corporea nel corpo
Paus
ania prima di un solo corpo, poi la stessa bellezza sensuale
che si manifesta in tutti i corpi
LA CITTÀ IDEALE
edu
caz
Politica ion
e civ
ica
pp. 224 - 226
Repubblica
edu
caz
ion
e civ
virtù: giustizia per l’individuo ica

città = uomo in grande

com’è funziona la polis?


giustizia per la città

divisione dei compiti


insieme di persone sufficiente
ad assicurare a ciascuna di esse
il suo più completo sviluppo
materiale e spirituale produttori guerrieri governanti
contadini, artigiani, guerrieri filosofi
commercianti - -
- difesa dai nemici governo ed
bisogni materiali * e ordine interno educazione
* medici
pp. 226 – 227
Repubblica e 228 - 229


enici
edu
a f caz
gend
ion
«leg
e civ
ica

guerrieri guerrieri governanti


metallo bronzo argento oro è possibile il passaggio di
classe in base alle attitudini
anima prevalente istinto impeto ragione
virtù temperanza coraggio saggezza
N.B.: parità tra
uomini e donne
hanno potere su

«aristocrazia del sapere»

per la polis per l’individuo


armonia fra le classi armonia fra le parti dell’anima
ognuno svolge la funzione più adatta alle ogni parte svolge la funzione e
sue attitudini in vista del bene comune realizza la sua virtù
p. 227
Repubblica
Giovenale

o i d e a le N.B.: non vale


ic
l o p o li t , m a n o n
e l
m o d te nd e re nt e
per i produttori
e
a cu i ncre t a m e nelle due classi superiori
co
l i z z a b il
re a

abolizione di
interessi
PROPRIETÀ FAMIGLIA particolari
PRIVATA

ü «comunanza delle donne»


anteporre il ü pratiche eugenetiche
ü educazione collettiva dei figli
bene comune
edu
caz
ion
e
ai propri interessi
civ
ica
p. 228
Repubblica

Città
FILOSOFI giustizia
ideale

costituzione classe al potere valore

GUERRIERI onore

PRODUTTORI ricchezza
Città
degenerate
* POPOLO libertà

TIRANNO vizio

a
ic
civ
e
on
zi
principio di gli uomini mancato rispetto dei
a
uc
ed
* critica alla uguaglianza sono diversi ruoli e delle gerarchie

principio di
violenza dei molti sui pochi
maggioranza
pp. 229 - 231
Repubblica

L’iter educativo

ordine, equilibrio, dai 7 anni ü ginnastica ed esercitazioni militari


bellezza ai 20 anni ü arti (musica, poesia, danza…)

dai 7 anni
pensiero astratto ü aritmetica, geometria, astronomia
ai 20 anni

ü dialettica (unificazione e suddivisione


dai 20 anni
conoscenza del Bene delle idee e delle cose)
ai 50 anni
ü tirocinio a fianco dei governanti
edu
caz
ion
e civ
priva di valore imitazione di
ica

conoscitivo un’imitazione
certi tipi di
infondere forza e coraggio
corruzione
stimola passioni = mania divina
degli animi
Cosmologia
L’ULTIMO PLATONE Idee e dialettica
Politica
Parmenide

se idea = uno l’idea si dividerebbe nelle


cose da cui è partecipata contraddizione
auto-critica alla teoria della e cose = molti

«argomento del regressio


terzo uomo» ad infinitum
pp. 234-235

idea di
Uomo
«terzo uomo»
Idea della relazione tra «quarto uomo» ecc...
l’idea di Uomo e gli uomini

uomini
concreti
pp. 235-236

teoria dei Parmenide, Sofista

attributi generali e comuni


a tutte le idee e a tutte le cose

«parricidio di
ogni cosa o ogni cosa o idea può
comunicare con le altre
Parmenide»
idea è

«non essere» significa


reciprocamente
ogni cosa o idea è ogni cosa o idea incompatibili «essere diverso»
identica a se stessa può restare in sé
legittimità della
PLURALITÀ
ogni cosa o idea è
diversa dalle altre
p. 239
Sofista

ricondurre la molteplicità
UNIFICAZIONI delle cose all’unità di un’idea
e DIVISIONI scendere dalla idee più generali
fino alle idee più semplici

essere umano esempio: definire l’idea di liceale in


relazione all’idea di essere umano ricostruire le relazioni
colto ignorante tra idee attraverso un
procedimento diairetico
indifferente desideroso di apprendere o dicotomico
vecchio giovane

autodidatta iscritto a un regolare


corso di studi

non studia filosofia studia filosofia N.B.: è possibile dare più


definizioni della stessa idea
liceale modificando il punto di partenza
pp. 240 - 241
Timeo
episteme
cosmo realtà materiale in divenire
«discorso verosimile»

dio artigiano buono e intelligente

plasma
preesistente CREAZIONE ex nihilo

= spazio, ricettacolo «madre e matrice»


ispirandosi a

= modello perfetto «padre»

4 elementi solidi platonici


produce «immagine mobile
tempo moto regolare degli astri
dell’eternità»
IS MO
corpus mundi cosmo sferico
AG OR
PIT
anima mundi dà vita e ordine al cosmo
pp. 242 - 243
Leggi

Repubblica città perfetta UTOPIA

CITTÀ REALIZZABILE
che più si avvicina al modello ideale
tutti partecipano ü musica e giochi (bambini)
: distinzione in classi alla vita politica
il filosofo è ü attività militari e cerimonie
religiose
l’estensore delle educazione per tutti ü matematica e astronomia
ü filosofia
ü poesia e arti, ma con diffidenza
conciliazione di bene comune
: famiglia, proprietà privata e felicità individuale

quanti governano secondo le leggi contro la legge forma migliore


uno MONARCHIA TIRANNIDE Re = concordia
pochi ARISTOCRAZIA OLIGARCHIA Consiglio notturno = saggezza
molti DEMOCRAZIA DEMOCRAZIA Assemblea = libertà

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