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427 a.C. circa: nasce ad Atene da un una famiglia aristocratica, il suo vero
nome è Aristocle
q guerra del Peloponneso – Trenta tiranni (404-403 a.C.), con cui è imparentato:
crisi morale e politica
tipologia
ü 34 dialoghi cronologia
ü diretti e indiretti;
ü 1 apologia;
ü 13 lettere
alcune
spurie socratici
dialettici
ü Apologia di Socrate;
ü Protagora; ü Parmenide;
Gorgia; ü Menone;
ü ü Sofista;
Cratilo; ü Fedone;
ü ü Timeo;
Critone… ü Simposio;
ü ü Politico;
ü Fedro;
ü Leggi (ultima opera)
ü Repubblica…
pp. 203 - 206
conoscenza
Anassagora
Stanco di simili indagini, […] ebbi timore Se quindi né per tutti tutte le cose sono < Eutidemo
che si annebbiasse del tutto l’anima a allo stesso modo insieme e sempre, né
osservare ogni fenomeno con gli occhi e a per ciascuno in un suo modo < Protagora
cercare di raggiungerli con ciascuno dei particolare ogni cosa, è ben chiaro che
sensi. Ma mi parve bene ricorrere ai codeste cose hanno in se stesse una
concetti [λόγοι] e, rifugiandomi in essi, loro propria e stabile essenza [οὐσία], SOSTANZA
osservare la verità delle cose. […] Dunque non dipendono da noi, né da noi sono ciò che realmente è
è per questa strada che io mi sono tratte in su e in giù secondo
mosso: e, ponendo di volta in volta a l’immaginazione nostra, bensì esistono
fondamento la ragione che io giudico la per se stesse, senz’altro rapporto che
più salda, tutto quello che mi pare si con la loro essenza, così come sono per
accordi con essa, lo pongo come vero […], natura.
e ciò che mi pare non sia d’accordo, come Cratilo, 386a, dialogo giovanile
non vero.
Fedone, 99c-d, dialogo della maturità pensiero,
contenuto mentale
pp. 207 - 208
Idee-valori
Punto, Quadrato,
ü idee matematiche Pari, Unità, Uguale…
Idee-matematiche
assolutezza e
invariabilità
Idee di cose
similitudini: cosa/immagine;
cosa/ombra; cosa/riflesso
παράδ
ειγμα
NO
RELATIVISMO le cose rendono presenti
παρουσία e manifeste le idee
La materia accoglie in sé tutte le cose, e non assume assolutamente nessuna forma [µορφὴν]
simile a nessuna delle cose che entrano in lei; per natura è uno stampo di ogni cosa,
modificato e conformato da ciò che vi entra, e, a causa loro, appare ora in un modo ora in un
altro: le cose che entrano e quelle che escono sono imitazioni di quelle che sempre sono [τὰ δὲ
εἰσιόντα καὶ ἐξιόντα τῶν ὄντων ἀεὶ µιµήµατα] e portano la loro impronta in un modo quasi
indicibile e mirabile
Timeo 50b-c, dialogo della vecchiaia
Queste forme [εἴδη] sussistono nella natura come dei modelli [παραδείγµατα], mentre le altre
cose assomigliano ad esse e sono imitazioni [ὁµοιώµατα]; e la famosa partecipazione [µέθεξις]
alle forme che interessa le altre cose non è altro che il fatto che queste ultime sono costituite
ad imitazione di quelle.
Parmenide 132d, dialogo della vecchiaia
Nessun’altra cosa fa in modo che una determinata cosa sia bella, se non la presenza
[παρουσία] e la comunanza [κοινωνία] di quel bello in sé, come ovunque vengono a
determinarsi.
Fedone 100d, dialogo della maturità
L’ANIMA E LE IDEE Psicologia
Gnoseologia
pp. 212 – 214
Repubblica e 215 - 216
I
p
e νόησις
r conoscenza
u idee-valori intuitiva
r
a διάνοια
n idee conoscenza mondo
i matematiche discorsiva intelligibile
o
Menone
la conoscenza sensibile
delle cose-copie è stimolo per
dottrina filosofica che sostiene ricordare le idee-modelli
che la vera conoscenza non (intuizione)
proviene dall’esperienza, ma che
è già presente nella nostra postulato:
mente ancor prima della nascita IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
pp. 217 - 218
Fedone
3 argomenti
Fedro 1. filosofo
2. re
3. politico
ü volo nell’Iperuranio: contemplazione delle idee 4. ginnasta o medico
ü caduta e incarnazione ciclo di 10.000 anni 5. profeta
6. poeta o artista
corporea
per la bellezza 7. artigiano o contadino
ideale 8. sofista o demagogo
ü ritorno all’Iperuranio p. 222
9. tiranno
Repubblica
p. 219
proprio destino libertà e responsabilità
pp. 222 - 223
Simposio
né povero né ricco
ima
Diot
BONTÀ
cosa
SAPIENZA ignoranza sapienza
manca
generare
BELLEZZA IN SÉ nell’anima
unica ed eterna, aspetto
visibile del Bene
bellezza dell’anima
stabile e duratura
Eros celeste
Eros volgare amore generare
bellezza corporea nel corpo
Paus
ania prima di un solo corpo, poi la stessa bellezza sensuale
che si manifesta in tutti i corpi
LA CITTÀ IDEALE
edu
caz
Politica ion
e civ
ica
pp. 224 - 226
Repubblica
edu
caz
ion
e civ
virtù: giustizia per l’individuo ica
a»
enici
edu
a f caz
gend
ion
«leg
e civ
ica
abolizione di
interessi
PROPRIETÀ FAMIGLIA particolari
PRIVATA
Città
FILOSOFI giustizia
ideale
GUERRIERI onore
PRODUTTORI ricchezza
Città
degenerate
* POPOLO libertà
TIRANNO vizio
a
ic
civ
e
on
zi
principio di gli uomini mancato rispetto dei
a
uc
ed
* critica alla uguaglianza sono diversi ruoli e delle gerarchie
principio di
violenza dei molti sui pochi
maggioranza
pp. 229 - 231
Repubblica
L’iter educativo
dai 7 anni
pensiero astratto ü aritmetica, geometria, astronomia
ai 20 anni
conoscitivo un’imitazione
certi tipi di
infondere forza e coraggio
corruzione
stimola passioni = mania divina
degli animi
Cosmologia
L’ULTIMO PLATONE Idee e dialettica
Politica
Parmenide
idea di
Uomo
«terzo uomo»
Idea della relazione tra «quarto uomo» ecc...
l’idea di Uomo e gli uomini
uomini
concreti
pp. 235-236
«parricidio di
ogni cosa o ogni cosa o idea può
comunicare con le altre
Parmenide»
idea è
ricondurre la molteplicità
UNIFICAZIONI delle cose all’unità di un’idea
e DIVISIONI scendere dalla idee più generali
fino alle idee più semplici
plasma
preesistente CREAZIONE ex nihilo
CITTÀ REALIZZABILE
che più si avvicina al modello ideale
tutti partecipano ü musica e giochi (bambini)
: distinzione in classi alla vita politica
il filosofo è ü attività militari e cerimonie
religiose
l’estensore delle educazione per tutti ü matematica e astronomia
ü filosofia
ü poesia e arti, ma con diffidenza
conciliazione di bene comune
: famiglia, proprietà privata e felicità individuale