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RIPASSO PEDAGOGIA 2019

peda/gogia deriva da pedos=bambino e agos=condurre, accompagnare


l’oggetto di studio della pedagogia è l’educazione.
Dal 10.000 a.c. c’è la cultura orale che veniva insegnata attraverso i miti, canti o
proverbi. Successivamente dal 3.500 a.c fino al 476 d.c inizia la cultura scritta che
veniva insegnata attraverso i primi segni di scrittura, pittogrammi, ideogrammi ecc.
Ci sono 8 civiltà:
CIVILTA’ ANTICHE: (3.500 a.c al 500 a.c)
-civiltà della mesopotamia: c’era la scuola per gli scribi e delle biblioteche;
-civiltà egizia: dove c’erano la scuola per gli scribi e la scuola reale per i figli dei
faraoni e a loro si deve la prima forma di scrittura, i geroglifici;
-civiltà fenicia: non si sa molto su questa istruzione, ma ai fenici si deve l'invenzione
dell’alfabeto cuneiforme;
-civiltà ebraica: era fondata sul loro testo sacro la Torah, c’erano 3 scuole:
elementari, superiori e la scuola rabbinica. Gli insegnanti principali erano 4: i genitori,
i sacerdoti, i profeti e i rabbini;
-civiltà greca: va dal 900 a.c al 500 a.c, veniva insegnata l’archè che erano le risposte
sull’origine del mondo, e l’aretè che era la virtù dell’uomo. L’archè e l’aretè venivano
insegnati attraverso l’epica, soprattutto dai poemi di omero e quelli di esiodo. I poemi
di Omero erano l’iliade e l’odissea che insegnavano la virtù dell’uomo e le regole
basate sulle gesta eroiche tra cui l’aretè=la virtù, la capacità di realizzare la propria
natura e si divide in prestanza fisica, valore in battaglia e coraggio; la kalokagathia=
l’idea di perfezione umana rappresentato dalla bellezza fisica e morale; la
sophrosyne=capacità di dominare le passioni; mentre esiodo nel suo poema “opere e
giorni” insegnava l’importanza del lavoro e la virtù del mondo agreste. Questa
istruzione avveniva ad Atene e a Sparta.
Atene: si insegnava la paideia che era la formazione del cittadino, c’era l’educazione
formale che avveniva a scuola e nelle palestra mentre quella informale che avveniva
nei luoghi pubblici attraverso l’acropoli, la grande piazza centrale, il mercato e il
teatro. All’età di 18 anni c’è l’efebia che è l’educazione militare,letteraria e musicale.
Sparta: si insegnava l’agoghe che per i maschi era la formazione militare che partiva
con una preparazione di base (8-11), formazione intermedia (12-15) e una fase finale
(16-20).Mentre per le femmine la ginnastica.
-civiltà greca: successivamente ad Atene e nelle colonie i sofisti e socrate dal 500
a.c al 399 a.c iniziano a creare una aretè rinnovata attraverso la parola tra cosa è
bene o male/ buono o cattivo/ giusto o ingiusto/ bello o brutto. Insegnavano l’aretè
rinnovata attraverso l’oratoria, retorica e dialettica, l’oratoria era l’arte di parlare in
pubblico di politica della democrazia o argomenti vari.
Sofisti: sono degli insegnati/professionisti della parola. Sono dei sapienti di
professione e educatori della paideia. Il loro scopo è di insegnare ai figli dei ricchi a
saper parlare bene in pubblico in cambio di un compenso.
Insegnavano la retorica, dialettica e la grammatica:
-retorica=rende il discorso più efficace in relazione al suo scopo;
-dialettica=l'arte di argomentare le proprie posizioni e saper criticare quelle alture;
-la grammatica= la capacità di mettere insieme una frase, regole per costruire una
frase.
PROTAGORA
Nasce ad Abdera intorno al 490 a. c.
● Protagora dice che l’uomo è misura di tutte le cose, vuol dire che la realtà non
è definibile ma dipende dai soggetti e questa teoria si chiama relativismo.
● Protagora dice che noi ci dobbiamo basare su esperienze umane concrete, la
quale non è sacra e inviolabile, ma qualcosa di cui si può discutere.
● Dato che non esiste un’unica definizione di valore bisogna rendere il valore più
utile e vantaggioso per me, per la mia famiglie e per la mia comunità.
GORGIA
Nasce verso il 458 a.c a lentini. Per lui il bene più grande che si possa raggiungere è
quello che rende gli uomini liberi, dando a ciascuno la possibilità di primeggiare sugli
altri. Questo bene coincide con l’essere capaci di convincere i giudici. Ecco perché è
importante imparare a usare la parola, la persuasione e la retorica; il suo potere è
tanto più forte quanto più esperto colui che se ne serve. Le sue opere: “sul non
essere” e “encomio di elena”.
SOCRATE
Nasce nel 470 a.c e muore nel 390 a.c (non sappiamo se è realmente esistito). E’ un
personaggio che si aggira nelle piazze a parlare con le persone, ogni volta che
parlava la gente era affascinata che lo seguiva. Socrate non fonda una scuola ma
insegna nelle piazza e nei mercati. tutto il suo insegnamento era orale non ha
lasciato nessuno scritto il suo metodo è il dialogo. Per socrate l’unica cosa
importante è la ricerca di noi stessi è lo scopo della vita. I sofisti dicevano che loro
sapevano, socrate invece dice che lui non sa nulla e che sono gli altri a insegnare.
Noi dobbiamo partire dal presupposto che non sappiamo, così facendo ci attiviamo
per imparare. Il metodo che socrate usa per insegnare sono:dialogo, ironia e la
maieutica:
-il dialogo:parola a due;
-l’ironia: di fronte agli interlocutori dichiara di non sapere e quindi pone una serie di
domande fingendo di non sapere, per capire meglio il punto di vista di un altro
provocandolo per farlo impegnare di più;
-la maieutica: è l’arte di far partorire, far uscire fuori una verità che già gli è dentro.
Per socrate la virtù è tutto quello che sta nell’anima che è eterna. Socrate parla di
etica, noi cerchiamo il bene perché conosciamo. per socrate un educazione è un
autoeducazione.
PLATONE, ISOCRATE e ARISTOTELE
PLATONE
Era discepolo di socrate e da inizio alla filosofia, ricordiamo platone perché era
contrario a quello che dicevano i sofisti sono importanti le idee che esistono già da
prima dell’uomo, gli oggetti sono prodotti di cose già esistenti.
La realtà si divide in mondo sensibile o intelligibile:
-mondo sensibile: è il mondo fatto delle cose che cambiano, cose finite;
-mondo intelligibile: mondo delle idee, cose eterne.
L’educazione è un percorso di introspezione “conoscere è ricordare”.
reminiscenza=ricordo che viene portata alla luce, lui crede nella vita ultraterrena.
Per platone l’anima è divisa in 3 parti: concupiscibile, irascibile e razionale, queste
parti si conducono verso il bene tra di loro.
-concupiscibile: parte dei desideri, passioni, bisogni;
-irascibile: parte dell’impeto, del coraggio;
-razionale: sede della ragione.
educazione per platone=dominio dell’anima razionale sulla parte irascibile e la parte
concupiscibile.
Fa un parallelismo dalla divisione dell’anima, sulla tripartizione della società ideale:
produttori, custodi e governanti.
-produttori: parte concupiscibile;
-guerrieri/custodi: parte irascibile;
-governanti: parte razionale.
Il percorso formativo si divide e si educa in modo diverso:
-produttori:attraverso osservazione;
-custodi: poesia, valori eroici, ginnastica, canto;
-governanti: si insegna la filosofia, matematica, dialettica, dialogo. Si insegna
all'accademia inizia dai 7 ai 12 anni=i bambini giocano; 12 ai 18=musica, geografia,
ginnastica, poesia; 18=accademia militare; 20=selezione per entrare nell’università di
filosofia; 30=selezione per accademia della dialettica. E una volta finito il percorso a
40 anni si può governare.
ISOCRATE
E’ stato allievo sia di protagora, che di socrate e di gorgia. Fonda una scuola di
retorica per formare cittadini e governanti.
Lui fa una critica ai suoi maestri, dice che i sofisti insegnavano solo tecniche e che
non insegnano le virtù, per questo motivo dobbiamo lavorare di più sul dialogo,
l’argomentazione e sull’etica morale. Per lui saper parlare bene significa pensare
bene, sono due cose unite. Isocrate vuole formare il politico, più cittadini sono
formati più la grecia sarà virtuosa.
ARISTOTELE
è stato allievo di platone nasce nel 384 a.c (non è ateniese) e muore nel 322 a.c ed è
stato maestro di alessandro magno. Quando lascia l’accademia fonda la sua scuola,
il liceo. Insegnava biologia, etica, retorica, logica ecc… Il metodo non è il dialogo ma
l’osservazione. Aristotele dice che si deve insegnare più materie e meno il dialogo +
sui fenomeni. Per aristotele la conoscenza: per lui esiste il mondo sensibile e il
mondo intelligibile, solo che platone dice che è il mondo delle idee mentre aristotele
lo chiama mondo delle forme. La differenza è che per platone sono le idee che fanno
le cose aristotele invece dice che sono le cose da cui noi produciamo delle idee. La
conoscenza è di tipo induttivo (si parte dal particolare per arrivare al generale), poi
per aristotele si realizza per gradi:
-primo grado delle sensazioni: sensi;
-secondo grado delle esperienza: insieme delle sensazioni acquisite;
-terzo grado della scienza: che consiste nella ricerca delle cause che regolano la
realtà.
-la peculiarità dell’essere umano
Ogni cosa esiste nel mondo è per aristotele l’unione di una parte materiale e di una
parte ideale. Ad esempio la materia di un tavolo è il legno di cui si è fatto, mentre la
sua forma è ciò che lo identifica come tale. Nel caso di enti animati, la forma è il
risultato di uno sviluppo positivo. Il passaggio dalla materia alla forma equivale a un
agente esterno, mentre negli organismi viventi si compie nella forma che è una sorta
di impulso dinamico, che spinge verso la realizzazione finale dell’organismo.
Aristotele non considera il corpo e l’anima in posizione contrapposta e antagonista
(come Platone), ma dimensioni inscindibili: il corpo è materia con propri e specifici
bisogni, a cui l’anima è legata.
-etica
l'etica è quella branca della filosofia che ci dice come ci dobbiamo comportare, cosa
è necessario fare per stare bene o per essere felici. Quindi cosa è necessario per
diventare felici, è la disciplina delle virtù, dei valori. Per Aristotele la finalità principale
dell'educazione è quella di mostrare che la felicità è la virtù. Per Aristotele esistono
due punti fondamentali:
-virtù dianoetiche: che consistono nell’esercizio della ragione;
-virtù etiche: che consistono nel dominio della ragione.
-la dottrina politica
Per aristotele la formazione etica non può compiersi al di fuori della dimensione
politica. A differenza di platone, aristotele analizza le condizioni reali in cui vivono le
persone. Questo lo induce a rivedere più volte ad intraprendere un’analisi più
concreta e pragmatica dello Stato. Arriva così una possibile organizzazione sociale
che si chiama “politia” che è una via di mezzo tra la democrazia e l’oligarchia. Egli è
convinto che il principio della medietà sia applicabile anche alla Costituzione, poiché
in tutte le città ci sono ricchi, poveri e altri nel mezzo che possono essere i migliori
per governare.

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