peda/gogia deriva da pedos=bambino e agos=condurre, accompagnare
l’oggetto di studio della pedagogia è l’educazione. Dal 10.000 a.c. c’è la cultura orale che veniva insegnata attraverso i miti, canti o proverbi. Successivamente dal 3.500 a.c fino al 476 d.c inizia la cultura scritta che veniva insegnata attraverso i primi segni di scrittura, pittogrammi, ideogrammi ecc. Ci sono 8 civiltà: CIVILTA’ ANTICHE: (3.500 a.c al 500 a.c) -civiltà della mesopotamia: c’era la scuola per gli scribi e delle biblioteche; -civiltà egizia: dove c’erano la scuola per gli scribi e la scuola reale per i figli dei faraoni e a loro si deve la prima forma di scrittura, i geroglifici; -civiltà fenicia: non si sa molto su questa istruzione, ma ai fenici si deve l'invenzione dell’alfabeto cuneiforme; -civiltà ebraica: era fondata sul loro testo sacro la Torah, c’erano 3 scuole: elementari, superiori e la scuola rabbinica. Gli insegnanti principali erano 4: i genitori, i sacerdoti, i profeti e i rabbini; -civiltà greca: va dal 900 a.c al 500 a.c, veniva insegnata l’archè che erano le risposte sull’origine del mondo, e l’aretè che era la virtù dell’uomo. L’archè e l’aretè venivano insegnati attraverso l’epica, soprattutto dai poemi di omero e quelli di esiodo. I poemi di Omero erano l’iliade e l’odissea che insegnavano la virtù dell’uomo e le regole basate sulle gesta eroiche tra cui l’aretè=la virtù, la capacità di realizzare la propria natura e si divide in prestanza fisica, valore in battaglia e coraggio; la kalokagathia= l’idea di perfezione umana rappresentato dalla bellezza fisica e morale; la sophrosyne=capacità di dominare le passioni; mentre esiodo nel suo poema “opere e giorni” insegnava l’importanza del lavoro e la virtù del mondo agreste. Questa istruzione avveniva ad Atene e a Sparta. Atene: si insegnava la paideia che era la formazione del cittadino, c’era l’educazione formale che avveniva a scuola e nelle palestra mentre quella informale che avveniva nei luoghi pubblici attraverso l’acropoli, la grande piazza centrale, il mercato e il teatro. All’età di 18 anni c’è l’efebia che è l’educazione militare,letteraria e musicale. Sparta: si insegnava l’agoghe che per i maschi era la formazione militare che partiva con una preparazione di base (8-11), formazione intermedia (12-15) e una fase finale (16-20).Mentre per le femmine la ginnastica. -civiltà greca: successivamente ad Atene e nelle colonie i sofisti e socrate dal 500 a.c al 399 a.c iniziano a creare una aretè rinnovata attraverso la parola tra cosa è bene o male/ buono o cattivo/ giusto o ingiusto/ bello o brutto. Insegnavano l’aretè rinnovata attraverso l’oratoria, retorica e dialettica, l’oratoria era l’arte di parlare in pubblico di politica della democrazia o argomenti vari. Sofisti: sono degli insegnati/professionisti della parola. Sono dei sapienti di professione e educatori della paideia. Il loro scopo è di insegnare ai figli dei ricchi a saper parlare bene in pubblico in cambio di un compenso. Insegnavano la retorica, dialettica e la grammatica: -retorica=rende il discorso più efficace in relazione al suo scopo; -dialettica=l'arte di argomentare le proprie posizioni e saper criticare quelle alture; -la grammatica= la capacità di mettere insieme una frase, regole per costruire una frase. PROTAGORA Nasce ad Abdera intorno al 490 a. c. ● Protagora dice che l’uomo è misura di tutte le cose, vuol dire che la realtà non è definibile ma dipende dai soggetti e questa teoria si chiama relativismo. ● Protagora dice che noi ci dobbiamo basare su esperienze umane concrete, la quale non è sacra e inviolabile, ma qualcosa di cui si può discutere. ● Dato che non esiste un’unica definizione di valore bisogna rendere il valore più utile e vantaggioso per me, per la mia famiglie e per la mia comunità. GORGIA Nasce verso il 458 a.c a lentini. Per lui il bene più grande che si possa raggiungere è quello che rende gli uomini liberi, dando a ciascuno la possibilità di primeggiare sugli altri. Questo bene coincide con l’essere capaci di convincere i giudici. Ecco perché è importante imparare a usare la parola, la persuasione e la retorica; il suo potere è tanto più forte quanto più esperto colui che se ne serve. Le sue opere: “sul non essere” e “encomio di elena”. SOCRATE Nasce nel 470 a.c e muore nel 390 a.c (non sappiamo se è realmente esistito). E’ un personaggio che si aggira nelle piazze a parlare con le persone, ogni volta che parlava la gente era affascinata che lo seguiva. Socrate non fonda una scuola ma insegna nelle piazza e nei mercati. tutto il suo insegnamento era orale non ha lasciato nessuno scritto il suo metodo è il dialogo. Per socrate l’unica cosa importante è la ricerca di noi stessi è lo scopo della vita. I sofisti dicevano che loro sapevano, socrate invece dice che lui non sa nulla e che sono gli altri a insegnare. Noi dobbiamo partire dal presupposto che non sappiamo, così facendo ci attiviamo per imparare. Il metodo che socrate usa per insegnare sono:dialogo, ironia e la maieutica: -il dialogo:parola a due; -l’ironia: di fronte agli interlocutori dichiara di non sapere e quindi pone una serie di domande fingendo di non sapere, per capire meglio il punto di vista di un altro provocandolo per farlo impegnare di più; -la maieutica: è l’arte di far partorire, far uscire fuori una verità che già gli è dentro. Per socrate la virtù è tutto quello che sta nell’anima che è eterna. Socrate parla di etica, noi cerchiamo il bene perché conosciamo. per socrate un educazione è un autoeducazione. PLATONE, ISOCRATE e ARISTOTELE PLATONE Era discepolo di socrate e da inizio alla filosofia, ricordiamo platone perché era contrario a quello che dicevano i sofisti sono importanti le idee che esistono già da prima dell’uomo, gli oggetti sono prodotti di cose già esistenti. La realtà si divide in mondo sensibile o intelligibile: -mondo sensibile: è il mondo fatto delle cose che cambiano, cose finite; -mondo intelligibile: mondo delle idee, cose eterne. L’educazione è un percorso di introspezione “conoscere è ricordare”. reminiscenza=ricordo che viene portata alla luce, lui crede nella vita ultraterrena. Per platone l’anima è divisa in 3 parti: concupiscibile, irascibile e razionale, queste parti si conducono verso il bene tra di loro. -concupiscibile: parte dei desideri, passioni, bisogni; -irascibile: parte dell’impeto, del coraggio; -razionale: sede della ragione. educazione per platone=dominio dell’anima razionale sulla parte irascibile e la parte concupiscibile. Fa un parallelismo dalla divisione dell’anima, sulla tripartizione della società ideale: produttori, custodi e governanti. -produttori: parte concupiscibile; -guerrieri/custodi: parte irascibile; -governanti: parte razionale. Il percorso formativo si divide e si educa in modo diverso: -produttori:attraverso osservazione; -custodi: poesia, valori eroici, ginnastica, canto; -governanti: si insegna la filosofia, matematica, dialettica, dialogo. Si insegna all'accademia inizia dai 7 ai 12 anni=i bambini giocano; 12 ai 18=musica, geografia, ginnastica, poesia; 18=accademia militare; 20=selezione per entrare nell’università di filosofia; 30=selezione per accademia della dialettica. E una volta finito il percorso a 40 anni si può governare. ISOCRATE E’ stato allievo sia di protagora, che di socrate e di gorgia. Fonda una scuola di retorica per formare cittadini e governanti. Lui fa una critica ai suoi maestri, dice che i sofisti insegnavano solo tecniche e che non insegnano le virtù, per questo motivo dobbiamo lavorare di più sul dialogo, l’argomentazione e sull’etica morale. Per lui saper parlare bene significa pensare bene, sono due cose unite. Isocrate vuole formare il politico, più cittadini sono formati più la grecia sarà virtuosa. ARISTOTELE è stato allievo di platone nasce nel 384 a.c (non è ateniese) e muore nel 322 a.c ed è stato maestro di alessandro magno. Quando lascia l’accademia fonda la sua scuola, il liceo. Insegnava biologia, etica, retorica, logica ecc… Il metodo non è il dialogo ma l’osservazione. Aristotele dice che si deve insegnare più materie e meno il dialogo + sui fenomeni. Per aristotele la conoscenza: per lui esiste il mondo sensibile e il mondo intelligibile, solo che platone dice che è il mondo delle idee mentre aristotele lo chiama mondo delle forme. La differenza è che per platone sono le idee che fanno le cose aristotele invece dice che sono le cose da cui noi produciamo delle idee. La conoscenza è di tipo induttivo (si parte dal particolare per arrivare al generale), poi per aristotele si realizza per gradi: -primo grado delle sensazioni: sensi; -secondo grado delle esperienza: insieme delle sensazioni acquisite; -terzo grado della scienza: che consiste nella ricerca delle cause che regolano la realtà. -la peculiarità dell’essere umano Ogni cosa esiste nel mondo è per aristotele l’unione di una parte materiale e di una parte ideale. Ad esempio la materia di un tavolo è il legno di cui si è fatto, mentre la sua forma è ciò che lo identifica come tale. Nel caso di enti animati, la forma è il risultato di uno sviluppo positivo. Il passaggio dalla materia alla forma equivale a un agente esterno, mentre negli organismi viventi si compie nella forma che è una sorta di impulso dinamico, che spinge verso la realizzazione finale dell’organismo. Aristotele non considera il corpo e l’anima in posizione contrapposta e antagonista (come Platone), ma dimensioni inscindibili: il corpo è materia con propri e specifici bisogni, a cui l’anima è legata. -etica l'etica è quella branca della filosofia che ci dice come ci dobbiamo comportare, cosa è necessario fare per stare bene o per essere felici. Quindi cosa è necessario per diventare felici, è la disciplina delle virtù, dei valori. Per Aristotele la finalità principale dell'educazione è quella di mostrare che la felicità è la virtù. Per Aristotele esistono due punti fondamentali: -virtù dianoetiche: che consistono nell’esercizio della ragione; -virtù etiche: che consistono nel dominio della ragione. -la dottrina politica Per aristotele la formazione etica non può compiersi al di fuori della dimensione politica. A differenza di platone, aristotele analizza le condizioni reali in cui vivono le persone. Questo lo induce a rivedere più volte ad intraprendere un’analisi più concreta e pragmatica dello Stato. Arriva così una possibile organizzazione sociale che si chiama “politia” che è una via di mezzo tra la democrazia e l’oligarchia. Egli è convinto che il principio della medietà sia applicabile anche alla Costituzione, poiché in tutte le città ci sono ricchi, poveri e altri nel mezzo che possono essere i migliori per governare.