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CARTA DEL FILOSOFO: PLATONE

LA VITA E IL PERIODO STORICO


Platone nasce nel 427 a.C ad Egima da una famiglia Aristocratica infatti lui
è un discendente di un antico re di Atene, Codro, era imparentato con
Solone e Crizia, uno dei 30 tiranni, era suo zio. Platone nacque in un
contesto storico particolare infatti era l inizio della decadenza del periodo
d’ oro di Pericle e l’ inizio della guerra del Peloponneso. Lui intorno al 400
a.C avrà l’ incontro con Socrate il quale verrà condannato a morte nel 399
a.C e questo porterà Platone a criticare la democrazia e di formare uno
stato ideale guidato dai filosofi e di allontanarsi dalla vita politica
nonostante lui fosse predisposto a ciò. Lui farà diversi viaggi in particolare
a Siracusa. Nel 387 a.C fonderà l’accademia, una scuola d’ eccelenza in cui
veniva insegnata la maniera giusta di governare. Infine Platone morirà nel
347 a.C

CORPUS PLATONICUM
Platone è uno dei pochi se non l’unico filosofo dell’ antichità di cui ci sono
rimaste tutte le testimonianze scritte che furono raccolte da Trasillo in 9
tetralogie, cioè 9 gruppi da 4 opere ciascuno

1.Eutifrone Apologia  Critone  Fedone

2.Cratilo Teeteto  Sofista  Politico

 3.Parmenide  Filebo  Simposio  Fedro

 4.Alcibiade maggiore Alcibiade minore  Ipparco  Amanti

5. Teagete  Carmide  Lachete  Liside

 6.Eutidemo  Protagora  Gorgia  Menone
 7.Ippia maggiore  Ippia minore  Ione  Menesseno

 8.Clitofonte  Repubblica  Timeo  Crizia

9.Minosse  Leggi  Epinomide  Lettere

L’ attività letteraria di Platone può essere suddivisa anche dal punto di


vista cronologico:

Gli scritti giovanili o Platonici chiamati così perché Platone riprende il ti


estì Socratico in cui il tema principale è un’ interrogazione di fondo e
sono: Apologia di Socrate, Critone, Ione; Lachete, Lisiede, Carmide,
Eutrifone, Eutidemo, Ippia minore, Cratilo, Ippia maggiore, Menessena,
Gorgia, Repubblica, Protagora

Gli scritti della maturità o di transizione: Menone, Fedone, Simposio,


Fedro

Scritti della vecchiaia: Parmenide, Teeleto, Sofista, Politico, Filebo, Timeo,


Crizia, Legge, Epistole settima e ottava.

Oltre agli scritti Platonici sono presenti le dottrine non scritte che
equivalgono alle lezioni tenute da Platone nell’ accademia.

L’ Apologia di Socrate: è una delle opere più importanti di Platone in cui,


sotto forma di dialogo, viene raccontata la difesa di Socrate alle accuse di
empietà e di corruzione dei giovani. Nel dialogo, Socrate si definisce un
uomo che ha sempre agito per il bene della comunità. Egli sostiene di non
essere colpevole delle accuse che gli vengono mosse e di non meritare la
condanna a morte. Platone attraverso questo dialogo esprime il proprio
pensiero basato sulla verità, la giustizia e la virtù

Critone: In questo scritto avviene il dialogo tra Socrate e Critone nei giorni
precedenti alla morte di Socrate. I temi principali sono quelli del dovere
verso la legge e verso la giustizia.
Ione: in questo scritto avvien e il dialogo tra Socrate e Ione, poeta e
sacerdote di Apollo, in cui viene affrontato il tema dell’ ispirazione
poetica.

Lachete: in questo scritto avviene il dialogo tra Socrate e due generali


Ateniesi, Lachete e Nicia, in cui viene affrontato il tema della virtù

Liside: in quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Liside, un giovane


Ateniese, il quale chiede consigli su come vivere la sua vita. Attraverso il
dialogo, Socrate gli fa capire che la vera virtù consiste nell’ avere le idee
giuste su come vivere e che la felicità consiste nel vivere secondo la virtù

Carmide: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate, Liside e un


giovane ateniese di nome Carmide. Questo dialogo esplora l’ importanza
della gioia e della felicità e che queste derivino dalla virtù e dalla
conoscenza della verità

Eutrifonte: in quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e un giovane di


nome Eutrifonte che sostiene di avere una comprensione profonda della
religione e della virtù. Socrate gli fa capire come queste possono essere
comprese e applicate imn modo corretto.

Eutidemo: quest’ opera offre una rappresentazione caricaturale del


metodo eristico cioè dell’ arte del battagliare a parole e di confutae tutto
quello che via via si dice. Gli interlocutori sono i due fratelli Eutidemo e
Dionisodoro i quali dimostrano che solo l’ ignorante può apprendere e
successivamente che solo il sapiente può apprendere e cosi via. All’ idea
che qualsiasi cosa si dica sia vera, Socrate ribatte dicendo che non ci
sarebbe nulla da insegnare e la stessa eristica sarebbe inutile.

Ippia minore: in quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Ippia, un


famoso Sofista in cui Socrate dimostra che la vera virtù non può essere
insegnata e che la conoscenza è legata alle virtù
Cratilo: In quest’ opera si cerca di chiarire se il linguaggio sia davvero un
mezzo per insegnare la natura delle cose infatti come uno strumento
deve essere adatto allo scopo per il quale è stato costruito, anche il
linguaggio deve essere adatto a farci discernere alle cose del mondo
sensibile a cui si riferisce cioè che ogni nome debba imitare ed esprimere
mediante lettere e sillabe la natura della cosa significata. In esso sono
presenti le enunciazioni delle tre alternative fondamentali:

La tesi di Democrito secondo qui il linguaggio è pura convenzione, cioè


che dipende dalla libera iniziativa degli uomini

La tesi sostenuta da Cratilo secondo cui il linguaggio è prodotto dall’


azione causale delle cose

La tesi di Platone secondo cui il linguaggio è uno strumento creato dall’


intelligenza umana, che serve ad avvinare la conoscenza delle cose.
Nell’illustrare quest’ ultima tesi Paltone utilizza le idee.

Ippia maggiore: quest’ opera riprende i temi dell’ Ippia Minore e Paltone
utilizza Socrate per criticare la dottrina dei Sofisti e la loro visione della
conoscenza e della virtù

Menesseno: in quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Menesseno


sulla natura dell’ amore e della bellezza, viene esplorato anche il rapporto
tra amore e desiderio e come questi possono essere distinti

Gorgia: in quest’ opera Platone attacca la retorica, l’ arte che per i Sofisti
era la tecnica della persuasione utilizzabile in maniera indipendente
rispetto all’ argomento trattato o dai contenuti della tesi da difendere. A
questa opinione Socrate oppone l’ idea secondo cui ogni arte o scienza è
veramente persuasiva solo se si esprime riguardo all’ oggetto che le è
proprio. Nel dialogo di legge che la retorica può essere utile a difendere
con discorsi un’ingiustizia commessa e ad evitare di subirne la pena ma
questo non è un vantaggio perché il male per l’ uomo non è subire un’
ingiustizia ma commetterla
Repubblica: questa è l’ opera omnia di Platone in cui non vengono solo
trattati temi politici come può alludere il titolo ma vengono affrontati tutti
i temi trattati nelle opere di Platone. Questo dialogo avviene tra Socrate e
un gruppo di amici.

Protagora: In questo dialogo Socrate parla con il filosofo sofista Protagora


per quanto riguarda la virtù e la sua insegnabilità. Per Protagora la virtù
non è una vera e propria scienza ma un semplice insieme di abilità
acquisite accidentalmente attraverso l’esperienza. Dato che sostiene che
le virtù sono molte e che la scienza è una sola, Protagora non può
affermare che la virtù sia insegnabile infatti per Socrate essendo la virtù
una scienza essa si può trasmettere e comunicare confutando in questo
modo la sofistica nel suo complesso

Menone: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Menone in cui si


affrontano i temi della virtù e dell’ educazione.

Fedone: La teoria della reminiscenza diviene oggetto di questo dialogo


che uno dei dialoghi Paltoni più ricchi. In quest’ opera Paltone espone
altre prove dell’immortalità dell’anima:

Una prima prova detta dei contrari in cui afferma che in natura ogni cosa
si genera dal suo contrario

Una seconda prova detta della somiglianza in cui l’ anima essendo simile
alle idee che sono eterna di conseguenza anche essa deve essere tale

Una terza prova detta della vitalità in cui l’ anima essendo soffio vitale è
vita e partecipa dell’ idea di vita e quindi non può accogliere in sé l’ idea
opposta della morte.

Simposio: in quest’ opera Platone descrive un simposio ( il momento


conclusivo del banchetto) tra Socrate e alcune figure importante della vita
Ateniese in cui avviene attraverso il dialogo un agòne oratorio cioè una
competizione retorica in cui ciascuno dei partecipanti al banchetto a
turno pronunciava un discorso lungo dedicato d Eros quindi all’ amore e
alla bellezza

Fedro: In quest’ opera Platone spiega come l’ anima può raggiungere i


gradi più alti di amore quindi la bellezza. In quest’ opera Platone divide l’
anima in tre parti:

La parte razionale che ha sede nel cervello

La parte concupiscibile o desiderante che ha sede nel ventre

La parte irascibile o coraggiosa che sede nel petto e dà sostegno alla parte
razionale

Parmenide: Avviene il dialogo tra Socrate e Parmenide filosofo della


natura e dell’essere in cui si esplorano i temi della verità, dell’ essere e
della conoscenza

Teeteto: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Teeteto, un


giovane matematico, in cui si tratta il tema della conoscenza e della verità

Sofista: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e un sofista in cui si


esplorano i temi della conoscenza e della virtù

Politico: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e un gruppo di amici


riguardante temi come la virtù, la politica e la giustizia

Filebo: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e un gruppo di amici


riguardante la natura, la cura dell’anima e il raggiungimento della felicità

Timeo: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Timeo, un


matematico e filosofo naturale, durante il quale discutono sul tema della
creazione del mondo

Crizia: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e Crizia, un sacerdote,


in cui discutono sulla natura della virtù e della giustizia e di come queste
possono essere praticate nella vita religiosa
Leggi: In quest’ opera avviene il dialogo tra Socrate e e alcuni
rappresentanti di una città ideale, i quali discutono temi sulla natura della
giustizia e su come dovrebbe essere organizzato uno stato ideale e il
rapporto tra giustizia, legge, costituzione e filosofia

Settima epistole: in quest’ opera Platone narra le principali fasi della sua
formazione filosofica e politica soffermandosi in particolare sul fallimento
dei tre tentativi fatti a Siracusa per cercare di riformare la città, ponendovi
a capo un re filosofo.

LA TEORIA DELLE IDEE


Il pensiero Platonico è stato paragonato da Giovanni Reale a due fasi della
navigazione nella prima navigazione i marinai issano le vele e la barca si
muove spinta dal vento quindi inizialmente Platone non è autonomo ed è
spinto da Socrate e i Presocratici mentre nella seconda navigazione i
marinai alzano le vele e incominciano a remare quindi è sempre presente
il pensiero di Socrate ma Platone più autonomo. In questa seconda
navigazione Platone enuncerà la teoria delle idee che segna ufficialmente
la nascita della metafisica cioè di ciò che va oltre la natura, il mondo
sensibile e quindi non può essere percepito con i sensi ma con l’ intelletto
ed è anche metafenomenico in quanto ciò che appare nel mondo
sensibile è un fenomeno quindi ciò che è metafisico va anche oltre al
fenomeno.

L’idea è la visione mentale del pensiero e per Platone rappresenta il


modello, la forma, la legge ordinatrice del pensiero. Esse si trovano in un
piano superiore al cielo (l’ iperuranio), esso è un mondo gerarchicamente
costituito a forma piramidale in cui si trovano le idee valori di cui le più
importanti sono le idee del bene e dalla bellezza in quanto i Greci
dicevano che ciò che era bello era anche buono. Le idee che fungono da
ponte tra l’ iperuranio e il mondo sensibile sono le idee matematiche.
Platone spiega l’acquisizione delle idee tramite l’ orfismo infatti quando l’
anima si distacca dal corpo essa sale in alto raggiungendo l’ iperuranio
dove contempla le idee e riscende trasfigurandosi in un altro corpo.
Quindi possiamo dire che le idee sono innate nell’ uomo.

Il mondo sensibile è la copia del mondo perfetto delle idee quindi il


mondo sensibile è imperfetto ed esistono tre fattori che stabiliscono il
rapporto tra le idee e il mondo sensibile e sono:
MimesiIl mondo sensibile imita le idee

Metessi Le idee partecipano alla costituzione del mondo sensibile

ParusiaLe idee sono presenti nel mondo sensibile

Platone da anche una definizione di conoscenza dicendo che la


conoscenza è ricordare le idee innate nell’ anima attraverso un processo
di anamnesi in greco o reminiscenza in latino.

LA RIPRESA DEL MITO: I MITI PIÙ IMPORTANTI


Platone nelle sue opere fa una ripresa del mito perché così facilita la
lettura delle sue opere e permette di avere un maggior numero di lettori

I miti più importanti inseriti nei suoi scritti sono:

Il mito della caverna: Il mito della caverna è un racconto allegorico


presente nella "Repubblica" di Platone. L'allegoria rappresenta l'ignoranza
umana e la conoscenza vera e propria. La caverna è dove vivono gli
uomini, legati e impossibilitati a guardare oltre l'ombra delle cose che
vedono proiettate sulla parete di fronte a loro. Un uomo riesce a liberarsi
e a vedere il mondo al di fuori della caverna, rappresentando così la
filosofia e la conoscenza. Questo viaggio verso la conoscenza vera e
propria è difficile e pieno di ostacoli, ma alla fine conduce alla verità e alla
saggezza. Il mito sottolinea l'importanza della conoscenza e della filosofia
come mezzo per liberarsi dall'ignoranza e comprendere la vera realtà
delle cose.

Il mito di Er: Il mito di Er è un racconto allegorico presente nella


"Repubblica" di Platone. Il mito descrive la morte di un uomo di nome Er
e il suo viaggio nell'aldilà. Dopo la sua morte, Er viene risvegliato dalla
morte e gli viene permesso di raccontare ai viventi ciò che ha visto.

Er descrive come le anime dei defunti devono scegliere le loro prossime


vite, selezionando una delle tante vite disponibili, comprese quelle degli
animali e delle piante. Inoltre, descrive come le anime devono affrontare
la giustizia divina e il giudizio finale, in cui le loro azioni passate sono
valutate e determinano la loro prossima vita.

Il mito di Er ha un significato profondo per la filosofia di Platone, che vede


la morte come una transizione verso una vita successiva, in cui l'anima
riceve il premio o la punizione per le sue azioni terrene. Inoltre, il mito
sottolinea l'importanza della virtù e della giustizia, poiché questi valori
sono cruciali per il giudizio divino e la vita futura dell'anima. In generale, il
mito di Er rappresenta l'idea di un mondo al di là della vita terrena, in cui
le anime sono giudicate per le loro azioni e ricevono una ricompensa o
una punizione adeguata.

Il mito della biga alata: Per spiegare il rapporto tra l’uomo e il mondo
delle idee Platone ricorre al mito della Biga Alata: Platone paragona
l’anima dell’uomo ad una biga trainata da due cavalli gestiti da un auriga.
Un cavallo è nero ed uno è bianco, la biga sta nel mondo delle idee e
ruota in senso circolare attorno ad esse. Il cavallo bianco tende a
rimanere nel mondo delle idee, mentre quello nero spinge la biga verso il
mondo sensibile.

L’auriga cerca di tenere l’equilibrio, ma dopo un po’ cede al cavallo nero e


la biga si incarna in un corpo. A secondo di quanto la biga è rimasta nel
mondo delle Idee avrà visto una quantità maggiore o minore di Idee. Nel
momento dell’incarnazione l’anima dimentica la sua vita passata, ciò che
ha visto nel mondo delle idee, ma tali ricordi non sono cancellati del
tutto: nella vita empirica l’uomo deve sforzarsi di ricordare ciò che era
prima di nascere e ciò che si aveva visto nel mondo delle idee.

Il cavallo nero è la parte dell’anima che tende al mondo empirico, senza la


quale però l’uomo non potrebbe nascere, ma se avesse solo il cavallo
nero non avrebbe il senso della realtà.
invece il cavallo Bianco è la parte che eleva l’uomo al mondo delle idee.,
se l’uomo fosse solo il cavallo bianco non nascerebbe mai e quindi non
sarebbe mai un uomo.

Il mito di Prometeo. Il mito di Prometeo è un racconto antico presente


nella mitologia greca. Prometeo è un titano che si distingue per la sua
intelligenza e astuzia e che viene descritto come il benefattore
dell'umanità.

Secondo il mito, Prometeo rubò il fuoco sacro dagli dei per donarlo agli
uomini, che erano ancora privi di questa fonte di calore e illuminazione.
Ciò irritò gli dei, in particolare Zeus, il quale decise di punire Prometeo per
questo atto. Zeus impose una pena molto crudele a Prometeo, legandolo
a una roccia e facendogli subire la punizione di avere il suo fegato
divorato ogni giorno da un'aquila, solo per poi rigenerarsi durante la
notte, per continuare la punizione per l'eternità.

Questo mito ha molte interpretazioni diverse, ma in generale rappresenta


la lotta tra la creatività umana e la forza oppressiva degli dei, nonché
l'importanza del sacrificio e della determinazione per raggiungere un
obiettivo. Inoltre, il mito di Prometeo esprime l'importanza del fuoco
come simbolo della conoscenza e della tecnologia, che ha permesso agli
uomini di superare le limitazioni e di progredire.

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