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DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE

Tra i disturbi diagnosticati nel corso dell’infanzia troviamo quelli della


comunicazione e quelli dell’apprendimento.
Nello sviluppo del bambino la funzione linguistica appare successivamente alla
stabilizzazione di un sistema di comunicazione non verbale, sappiamo che esistono
modalità prelinguistiche, come il pianto, la lallazione e i gesti. Il linguaggio
rappresenta un perfezionamento di mezzi primitivi di comunicazione e appare dopo i
2 anni di vita. Alcuni soggetti iniziano a parlare più tardi e col tempo recuperano il
ritardo iniziale, altri possono presentare alterazioni del linguaggio di varie tipologie.
Quando il disturbo del linguaggio può essere fatto risalire a una lesione o a una
malformazione del cervello esso viene definito funzionale.
I disturbi del linguaggio possono essere:
-disturbi centrali: tali disturbi manifestano sintomi diversi, se il danno è circoscritto
nell'area dell'emisfero sinistro del cervello, deputato al linguaggio, il bambino afasico
avrà difficoltà nel combinare le unità linguistiche in sequenza coerenti, producendo
un linguaggio fluente ma ricco di parole prive di significato;
-disturbi di produzione o emissione: è un'anomalia nel fluire dell'eloquio, il bambino
che balbetta conosce il linguaggio ma risulta bloccato nell'espressione. L'emotività
gioca un ruolo molto importante in questo tipo di difficoltà spesso può capitare che
un bambino balbetti se interrogato a scuola. Accanto alla balbuzie dev’essere
ricordata la aplologia, cioè un'emissione dell'eloquio estremamente veloce con
emissione di parole e inversione dell'ordine delle stesse;
-disturbo della fonazione: è un'incapacità di usare i suoni del linguaggio rispetto al
livello di sviluppo raggiunto. Può essere presente un deficit sensoriale oppure una
forma di mutismo selettivo come risposta psicologica a problemi emotivi. È una
tipica risposta del bambino sottoposto a trauma o stress. Il bambino può rifiutarsi di
parlare perché avverte l'ambiente che lo circonda come ostile, il che rappresenta una
forma di disagio psicologico spesso associata ad altre difficoltà. In questo caso si
tratta di un disturbo che può rientrare nella norma, una volta superata la crisi emotiva
che l'ha prodotto.

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