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16/09
Alla morte di Aristotele che cosa succede? Cosa succede alla sua scuola —>
sorte infelice
Non avrà un grande successo ma poi verrà ripreso, però più avanti. Teofrasto
prende la scuola, succede intorno al 323 e resterà lì tra il 288/284 era molto
bravo e molto colto e aveva compreso il messaggio di Aristotele ma non
sarà in grado di passare agli altri il significato autentico di questo messaggio.
Quindi non riesce a mantenere all’auge la scuola, perché perde di credibilità
e quindi arrivano le scuole ellenistiche, cambiamento totale di prospettiva, si
dirige verso orizzonte più realistico.
Scuola aristotelica viene messa in ombra. Il successore di Teofrasto sarà
Stratone e che segnerà la rottura dell’aristotelismo vero, abbandono le
concezioni e le piegherà verso concezioni più realistiche, nella scuola di
Aristotele non rimarrà niente di Aristotele.
Quando muore Teofrasto (288) Teofrasto lascia gli edifici del peripato alla
scuola , ma tiene la biblioteca. Trattiene, quindi tutte le opere di Aristotele e
le lascia in eredità a Neleo di Scepsi, in questa biblioteca c’erano tutte le
opere che non erano mai state pubblicate. Neleo se la porta in Asia minore e
le lascerà ai suoi discendenti che le nascono in una cantina perché vogliono
evitare che cadano nelle mani del nuovo regno ellenismo di Pergamo.
Restano lì per molto tempo finché un bibliofilo (Apellicone) non compra
queste opere e le riporta ad Atene. Muore Apellicone e questi testi vengono
confiscati da Silla (86) e vengono portati a Roma e vengono consegnati a dei
grammatici per essere trascritti. La prima edizione sistematica si avrà nella
seconda metà del primo secolo a opera di Andronico di Rodi.
Quando muore teofrasto la scuola viene privata della cosa più preziosa della
scuola, cioè tutti gli strumenti che venivano divulgati in quella scuola, perde
lo strumento principe per divulgare quel pensiero. La scuola per lungo
tempo mostrerà di ignorare la maggior parte degli scritti di Aristotele. Anche
per questo l’aristotelismo non sarà in grado di partecipare nella nuova
epoca.
Che cosa succede quindi alla morte di Aristotele, si diffonde un nuovo clima
culturale: ELLENISMO.
Dalla cultura ellenica alla cultura ellenisti
Ci parla di contaminazione, periodo di contaminazione tra i greci e il nuovo
mondo. In quel periodo c’era a capo in Macedonia Alessandro Magno,
muore nel 323 (educato da Aristotele) decide di realizzare il desiderio del
padre, cioè creare un grande regno che abbatteva tutti i confini culturali,
abbatteva la polis e dare una nuova faccia al mondo. Alessandro Magno non
riesce a realizzare questo progetto in modo perfetto, lui muori e nascono i
vari regni ellenistici. Però ci prova, vuol dire che realizza una grande
spedizione (334) che porta i macedoni in Grecia che porta alla distruzione
della polis e porta alla prima fase di questo grande progetto, distrugge i
valori fondamentali dell’uomo greco (Aristotele viene superato)
LOGICA
Lui definisci come criteri di assoluta verità:
1. Sensazione, perché è infallibile —> infallibile per due motivi:
- Perché è passiva, colgo ciò che c’è
- Perché dipende dalla natura atomica della realtà —> è un elemento
materiale oggettivo per Epicuro, perché da lì si sprigiona ciò che va a
colpire i miei atomi —> è vera perché nasce dalla natura della realtà
questo pensiero a una base fortemente empirica\fisica
2. Sensazione di piacere e dolore (ciò che mi permette di distinguere il vero
dal falso) dice che le sensazioni di piacere e di dolore sono le sensazioni
fondamentali, sono oggettive e hanno un’importanza diversa perché mi
permettono di distinguere il bene dal male. Ciò che genera piacere vuol
dire che è un bene e io lo devo scegliere, ciò che invece genera dolore è
un male quindi non deve mai essere scelto
FISICA
È una vera ontologia e Epicuro spiega la totalità della realtà.va a recuperare
la filosofia degli atomisti (Democrito) freccia che è la più materialistica tra le
filosofie presocratiche.
Lui ci dice che nulla può nascere dal nulla, e nulla va a finire nel nulla (il non
essere non esiste)
la realtà nella sua totalità ci sarà sempre e c’è sempre stata
Questa totalità è composta da due elementi fondamentali:
1. I corpi —> la loro esistenza è provata dai sensi
2. l vuoto —> è un elemento costitutivo, non è non essere —> la sua
esistenza è provata dall’esistenza del movimento (l’esistenza del
movimento è provato dai sensi). Se non c’è il vuoto la realtà non si
muove.
GLI DEI
Analogo discorso sugli dei
Sull’esistenza non aveva nessun dubbio.
È evidente che esistono, perché tutti gli uomini possiedono questa
conoscenza, visto che tutti ci hanno creduto vuol dire che è vera la loro
esistenza. Questa conoscenza essendo condivisa ha una base oggettiva.
quindi anche gli dei sono fatti di atomi, diversi dai nostri
Gli Dei, sono quasi corpo e quasi anima (fa cadere il suo discorso —>
avrebbe dovuto dire che non esistono)
Gli dei sono immortali perché il loro aggregato ha una statuto privilegiato, si
disgregano ma appena lo fanno arrivano altri atomi che colmano la perdita
degli atomi che si stanno per disgregare. (Nulla di questa ha una ragione
teoretica)
ETICA
Prende le mosse da questa visione ontologica.
Non solo l’uomo è fatto di atomi ma anche la sua essenza.
Tutto ciò che esiste solo per il fatto che esiste è fatto di atomi.
Quindi anche il bene è fatto di atomi —> che tipo di bene?
Bene —> ciò che è necessario per essere felici —> felicita è lo scopo della
vita, non serve la conoscenza ci serve essere felici.
Quindi devo indicare la strada per essere felice —> quindi devo raggiungere
il bene che coincide con il piacere ( scuola Cirenaica aveva già detto ste
cose). Epicuro cambia la natura del piacere —> piacere statico, in quiete
perché non consiste nel cercare qualcosa ma nel togliere,
il vero piacere consiste nell’assenza del dolore (APONIA) e mancanza di
turbamento nell’anima (ATARASSIA).
Una dalle cose da cui si allontana è la politica, fuga dalla vita cittadina. Lui
considera la politica innaturale perché porta discussioni turbamenti e dolori.
Lontano da ciò —> io uomo posso ritrovare la tranquillità.
Nuova visone di base ribalta la visione platonica e aristotelica (Uomo è un
animale politico).
L’uomo deve discernere cosa cercare e cosa no, deve usare la ragione per
capire come trovare il piacere.
tre tipi di piacere e quali da seguire e quali no:
- Piacere naturale e necessario —> piaceri strettamente legati alla
conservazione della vita (bere, mangiare) questo tipo di piacere va sempre
soddisfatto, devo sempre assecondarlo. Questi piaceri vanno assecondati
perché hanno un limite in loro stessi (io bevo perché ho sete poi quando
non ho poi sete mi fermo). Piaceri non rischioso perché io assecondo una
necessita
- Piaceri naturali ma non necessari, sono la variazione sofistica del primo
gruppo (ho sete ma bevo solo l’acqua ferrarelle) sono quei piaceri che non
sono una necessità ma che io voglio soddisfare soltanto in un certo modo.
Sono rischiosi perché non sottraggono la necessità (se io ho veramente
sete bevo quella del rubinetto, se io aspetto la ferrarelle, e non bevo
finché non arriva, io continuo ad avere sete, quindi non è detto che
allontani il dolore) questo piacere va seguito parzialmente. Non ha un
limite in se stesso.
- Piaceri non naturali e non necessari, piaceri vani, nati da opinioni vane
degli uomini. Questi piaceri non solo non tolgono il dolore ma lo portano
(ricchezza, ricerca dell’onore, ricerca della forza) se io sono ricco lo voglio
essere sempre di più e se perdo la ricchezza io sarò estremamente
turbato. Questi non sono da seguire mai.
La più grande ricchezza sta nel bastare a me stesso.
Liberiamoci da tutto. Però non possiamo liberarci da tutto —> il male, morte
Il male fisico è una scusa:
se il male è lieve —> io posso sopportarlo
se è acuto —> passa
se è acutissimo —> muoio
morte: non sento niente, la morte è dissoluzione di atomi, io quando muoio
non ci sono più. A me cosciente non mi capiterà la morte perché io non ci
sono più quando accade, la morte è paurosa per chi non sa bene cosa è.
Sentimenti? Tutti negati (amore, negazione, odio) —> ogni forma di legame
porta turbamenti. Unico legame ammesso è amicizia, lui dice che è un
legame libero che unisce persone simili (sentono, pensano in modo simile)
Amicizia nasce dall’utile, quindi all’inizio è una forma di utilità sublimata.
Voglio te come amico, perché colgo dei lati utili, però avvicinandomi a te
capisco che abbiamo cose in comune. Unico legame ammesso perché nulla
viene imposto dal di fuori, nulla è innaturale, mentre nelle altre relazioni io
voglio qualcosa dall’altro. nell’amicizia no e poi io posso concludere questo
rapporto senza conseguenze.
Io dall’altro non mi aspetto niente, non voglio che faccia parte del mio
progetto di vita (non ho bisogno di lui per fare carriera, è rapporto senza
interessi). L’amicizia vive fino a quando è riprocità —> lo considera un
legame puro. Non c’è in ballo niente, ma solo il piacere di stare insieme.
L’unico che può funzionare perché dietro non c’è niente. L’amicizia per natura
comprende meno aspetti della vita rispetto agli altri rapporti.
Considerato insieme a Socrate il modello di una grande fede —> fede laica
Socrate —> modello della giustizia
Epicuro —> religione della vita, del piacere, dell’aldiqua
Pensiero dell’antica stoa —> tutti testi sono stati perduti e tutto ciò che
sappiamo lo abbiamo da testimonianze indirette. Non fanno riferimento ad
un pensatore, fonte maggiore pare crisippo. Parlano della scuola stoica
come scuola. Sappiamo che questi testi appartengono all’antica stoa perché
anche la stoa storica si riferisce alle origini della stoa che sono questi pensieri
di cui noi parleremo.
Scuola divisa in tre ambiti
1 logica
2 fisica
3 etica
—> questi ambiti hanno lo scopo uguale a quello di epicuro
Risposte diverse anche se domande uguali. Risposte diverse perché la
visione degli storici è materialista ma molto diversa
—> panteismo e monistico
LOGICA
Come per epicuro anche per gli stoici la base della conoscenza è la
sensazione, impressione passiva che i nostri sensi subiscono —>
rappresentazione (impressione entra nell’anima) tutto è su base sensistica.
Tutto deriva da un impressione che prima si imprime nei sensi poi viene
proiettata e si imprime anche nell’anima (rappresentazione). Quindi ogni
forma di conoscenza è legata alla materia.
Anche i concetti per loro erano corporei, cosa intendono?
Intendevano che c’era un impoverimento di essere. Chiamo il concetto
incorporeo perché non ha la freschezza della realtà corporea che abbiamo
davanti, forma impoverita di essere, sensazione lascia un segno molto più
sbiadito della sensazione stessa, manca dell’immediatezza della sensazione
vera ma non implica una qualità ontologica davvero diversa rispetto a quella
della sensazione. Il concetto è come se fosse un ricordo della sensazione di
prima, segno indelebile del fatto che io ho provato questa sensazione.
FISICA
Questo perché la loro visione della realtà fisica è molto materialistica
Definita con:
—> monistico (monos=Uno)
—> panteistico (dei da per tutti)
L’essere è solo corpo, ciò che ha la capacità di agire e di patire —> questo è
solo corpo.
Tutto ciò che è solo per il fatto di essere è corporeo (virtù, bene ecc.
esistono quindi sono corpi) se essere=corpo ogni cosa che metto nell’essere
è corpo.
Per gli stoici la corporeità non fatta di atomi ma da:
2 principi
1. passivo —> materia (passivo perché riceve la forma)
2. attivo —> forma , va a definire la materia, è viva all’interno della materia
(vitalità nella realtà) questa forma si configura come dio, logos ragione
divina.
La realtà è divisa in due principi
Logos —> ragione che va a definire la materia. Non è dio trascendente
perché sta nella realtà. Viene definito fuoco artefice (fuoco —> tutto cambia
origine di calore quindi di crescita ecc.)
—> questi principi sono corpi perché esistono.
Come faccio a pensare che questi due principi essendo corpi si
compenetrino?? Problema
Stoici —> dottrina della commistione totale dei corpi
Per loro corpi divisibili all’infinito e quindi può raggiungere dei livelli di
piccolezza da potersi fondersi insieme.
Esempio: un biscotto e pezzo di pane io li sbriciolo io poi li unisco e quindi si
riuniscono una dentro l’altra.
Questo principio sta dentro la materia e questo permette la formazione
realtà.
Però la realtà è molteplice —> però il principio è sempre uguale (perché —>
biscotto ho sempre quella mescolanza, quindi come è possibile se la forma
di quella materia è sempre il biscotto a permettere varietà nella realtà sia
nello spazia sia nel tempo?)
Visione panteista —> principio divino sta da per tutto perché se questo
principio divino forma la realtà sta da purtroppo, quindi dio sta fisicamente
nelle cose. Dio —> logos
Visione Monistica —> perché c’è una sola forma che caratterizza la realtà
Panteistica purché questa forma sta nella realtà, quindi sta da per tutto.
Soluzione della varietà della realtà
Il Logos è 1 quindi come dire che tutte la realtà ha la stessa forma (c’è una
sola forma oltre a una materia) forma —> ontologicamente sono tutte uguali
stessa sostanza ma assumono una forma diversa — come si giustifica?
Se prendo la forma e metto nella realtà genero una realtà ma sembra che io
generi una realtà ferma ma non è cosi perché questa realtà è in divenire
sempre pero avendo una sola forma c come fa ad esserlo?
Dottrina delle ragioni seminali
Questo dio è come se fosse un grande seme che contiene piccoli semi,
Questo dio è una grande forma che contiene tutte le piccole forme. Come
se questa forma che viene messa nell’essere avesse tutte le infinite attuazioni
della materia. All’interno ha tutte le possibilità tutte le forme che la materia
può assumere. Questo dio genera il cosmo nel tempo perché queste sue
infinite forme si manifestano nel tempo. Non si manifestano mentre entra
nella materia. Da via a una percorso che poi va avanti da solo perché ci sono
tante prime forme che sono entrate nell’essere all’inizio, quando il dio è
entrato nell’essere. (Se spingo una bicicletta da una collina, la spinta che gli
do è UNA (un solo logos) ma poi quando scende va da sola).
Contiene già le ragioni di tutte le cose che verranno generate in quella realtà
per tutta la realtà. C’è stata una prima unione tra forma e materia e da
questa unione sono nate le successive forme (grande seme conteneva tutti i
semi che andranno a essere)
Gli stoici spiegano la molteplicità delle forme della realtà a partire da
un’unica forma.
Porta dentro di se (ontologicamente uguali a se —> dio in tutto e tutto
coincide con dio, queste forme particolari dette enti particolati non possono
non essere uguali al principio universale)
—> questo dio è corpo, non c’è nulla di spiritualistico in questa visione.
Questa visione generava una serie di problematiche —> questa visione dove
forma e materia si equivalgono, va a sovvertire Aristotele (che diceva che la
forma è l'essenza e il corpo è materia) invece qua noi parliamo di un’unica
categoria di forma che coincide con dio.
conseguenza:
Realtà cambia volto —> la realtà è finalistica perché se questo principio è
logos, intelligenza, ragione trasmette alla realtà le sue caratteristiche.
Questo principio rende la materia ordinata e razionale.
É come se la progettasse, nulla è lasciato al caso tutto è cosi com’è, se è così
doveva essere cosi.
Non esiste il caso ma esiste un orientamento della realtà —> non intendiamo
un principio che ha pensato ma essendo la natura di questo principio
l’intelligenza non può che dare le sue caratteristiche, quindi non c’è scelta.