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St e le

I l Pr ivile gio de lla


Pr ost it u t a

La Cr oce ne i t e m pi
pr e cr ist ia ni e cr ist ia ni

Com m e n t o a l Logh ion 7


de l Va n ge lo di M a r ia

Pe n sie r i su ll’or igin e de l


M a le

L’Albe r o de lla Gnosi

Una Con osce n za ch e


Sa lva

L’I n n o de lla Pe r la

La D on na n e llo
Gn ost icism o

M on ologo di Sa t a na

Cr ist ia n e sim o e
Gn ost icism o

Sim on M a go

ABRAXAS
.: . Rivist a di diffusione del pensiero gnost ico .: .

11 Febbraio 2007 – Num ero 3


Rivist a digit a le gr a t u it a , in su pple m e n t o t r im e st r a le a Le x Au r e a , r e gist r a zion e
pr e sso il t r ibu n a le di Pr a t o 2 \ 2 0 0 6 . Ogn i dir it t o r ise r va t o, ogn i r ipr odu zion e
t ot a le o pa r z ia le de i con t e n u t i de lla r ivist a n e ce ssit à di de bit a a u t or izz a z ion e .

Con t a t t i: abraxas@fuocosacro.com

www.fuocosacro.com
Ecco quindi che la via dello gnost ico, non si
STELE m anifest a at t raverso un procedere per
assonanze, per at t ribuzioni, m a per veri e
propri balzi. Teso com ’è non t ant o ad
essere m inist ro del divino nella
m anifest azione, m a sforare la st essa. Quasi
10 Febbraio 2007, che si t rat t asse di una prigione, di una
gabbia, di una sfera, da cui solam ent e un
Recent em ent e un m io corrispondent e libero int egrale diniego possa perm et t ere la
m urat ore, sono sicuro di non fargli t ort o “ fuga” .
evidenziando la sua dom anda, concludeva
una let t era in quest o m odo: Tornando quindi all’am ico che m i ha scrit t o,
le possibilit à che oggi si t rovi un gruppo
“ quale possibilit à ho di conoscere per poi neognost ico, sono m olt issim e. Che poi
avvicinarm i a un gruppo neognost ico? quest o gruppo neognost ico sia in realt à una
cont inuazione alm eno ideale di ciò che è
Non so quali di quelli st orici principali siano st at o lo gnost icism o, è est rem am ent e
oggi present i e a quale sia più vicino.” im probabile.

Per quant o possa apparire sorprendent e, è Concret izzando oggi l’essere gnost ico, com e
oggi im presa ai lim it i dell’im possibile una realt à st ret t am ent e individuale, t ant o
t rovare una “ reale” realt à gnost ica, dove che ebbi a dire com e t ogliere il Nient e al
con t ale associazione si int ende un gruppo Nulla.
di persone rim ast e “ fedeli” ad una form a di
filosofia e insegnam ent o, che in virt ù del
proprio ant icosm ism o si ponga com e
alt ernat iva alla visione erm et ica.

Apparent em ent e oggi vi sono m olt eplici


gruppi, lo accennavo anche nella
precedent e St ele, che a vario t it olo si
richiam ano allo gnost icism o, m a il t ut t o
spesso si risolve nell’inserim ent o di sim boli,
t erm ini, e concet t i gnost ici, in operat ivit à
erm et iche o neoerm et iche.

Nei fat t i il neognost icism o, alt ro non è che


neoerm et ism o, quest o non vuole essere un
biasim o al secondo, m a solam ent e una
sem plice const at azione di fondo.

Del rest o la sem plice let t ura di t est i


gnost ici, pone com e cent rale fulcro della
propria speculazione la const at azione che il
cosm o, è frut t o di una pot enza int erm edia (
non st arò qui a t ediare at t orno ad una
let t ura int rospet t iva di t ale afferm azione ) .
Consent endo così all’uom o, finalm ent e
liberat o da ogni residua speranza di
int ervent o divino, di essere art efice del
proprio dest ino.

L’unica analogia possibile, ed è invece


l’analogia l’archit rave su cui si regge il
procedim ent o erm et ico, è quella che si
pone fra il Dem iurgo e la m anifest azione.
Corrut t ore il prim o, corrot t a e corrut t rice la
seconda.
st at a com piut a una operazione verso se
I l Pr ivile gio de lla st essi che at t iene alla dest rut t urazione.
Pr ost it u t a
M a r co M . ” L’ am ore è proporzionale alla rem issione
del debit o; ma per chiunque
com prende , un debit o infinit o deve essere
rim esso” .( S.Weil )
Nella m onum ent ale opera dei Quaderni
della Weil, t rovo un com m ent o
piut t ost o int eressant e sulla “ figura” della
prost it ut a, ho det t o figura perché il
com m ent o t roppo st ringat o, che riport erò
per quest o con parole m ie, è qui int eso
com e “ archet ipo” di un ent e che è generale
e che pot rebbe quindi non essere int eso alla
let t era ( prost it ut a, appunt o) .

” Ed ecco che una donna, che in cit t à era


una peccat rice, saput o che Egli
m angiava in casa del Fariseo....”
” ... Da quando essa è ent rat a, non ha
sm esso di baciarm i i piedi.....
” ... Perciò io t i dico: i suoi peccat i t ant o
num erosi le sono st at i
rim essi, perché essa ha m olt o am at o . A chi
poco è rim esso am a poco” .
” ... la t ua fede t i ha salvat o; va in
pace” ( Luca VI I , 37- 38 ecc...)

Ora se im m aginiam o di
aver com m esso un
peccat o, possiam o dire
che lo
abbiam o com m esso in
“ un t em po” , un
m om ent o che può
essere rim osso e
dim ent icat o,( o punit o)
m a la prost it ut a anche
se fosse del t ut t o
innocent e non può dim ent icare il peccat o
perché la societ à glie lo ricorda sem pre.
( il ladro, l’assassino... non sono sogget t i
alla ricusazione perpet ua della societ à, m a
alla punizione)

Quest o m ot o spont aneo quindi, di


riconoscere il Maest ro, at t iene per
forza di cose al superam ent o di ciò che non
si può superare, ma se non
si può superare necessit a l’oblio t ot ale del
“ se” .

I l privilegio non consist e quindi in una


form a di piet à elargit a, com e
si elargisse un osso a un cane, m a al vero e
propio riconoscim ent o che è
dot t rina biblica che cont em plava una m essa
La Cr oce n e i t e m pi a m ort e indecorosa secondo i canoni del
pr e cr ist ia n i e cr ist ia n i t em po. Per
Er ica Tiozzo giust ificare il supplizio sulla Croce, i Padri
furono dispost i persino a riconoscere il
sist em a
plat onico espost o nel Tim eo com e una
prefigurazione della croce del Figlio di Dio:
Plat one parla di una " X" t racciat a su t ut t e le
La croce fu vergogna, profezia, sim bolo. La
cose che Giust ino riferisce m ort e di Gesù.
croce fu discussa, dim ent icat a, cont esa,
Lo st esso Paolo, d'alt ronde, nelle sue let t ere
rifiut at a,
ident ifica il Logos di Filone Alessandrino con
am m irat a, esalt at a.
il Crist o, Verbo I ncarnat o. La chiesa
Molt eplici sono st at i gli at t eggiam ent i dei
prim it iva riferì l'im m agine del Logos alla
prim i seguaci del Crist o verso lo st rum ent o
croce, di cui fece una sort a di anim a m undi,
che ne
dist esa dal cent ro del m ondo ai suoi confini,
decret ò la m ort e e ne consent ì la
indicando con l'est rem it à vert icale il cielo o
Risurrezione ( invero la croce è st at a
Plerom a, con quella orizzont ale la t erra o
necessaria, secondo gli scrit t i
kenom a e pacificando con i
pat rist ici) : se inizialm ent e la croce non era
suoi bracci Ebrei e Gent ili, abbat t endo così
affat t o sim bolo crist iano e veniva
secolari m uri di divisioni, regole, odii.
vivacem ent e respint a
Quest a part icolare visione della Croce com e
perchè supplizio scandaloso dest inat o a
st rum ent o di redenzione per Ebrei e Gent ili
m alfat t ori, dal I I I secolo in poi viene
è accet t at a sia da apocrifi com e il Mart irio
osannat a fino a
di Andrea, gli At t i di Giovanni sia da scrit t ori
divenire, parallelam ent e al raccont o della
ufficiali com e At anasio nel suo De
Passione, t eologicam ent e sem pre più
I ncarnat ione.
im port ant e e
Quest a t ipologia di croce è soprat t ut t o
diviene inequivocabilm ent e segno e sim bolo
m et afisica e filosofica: si t rat t a della grande
della religione crist iana e del crist iano.
croce di luce che crocifigge l'universo
Un crist ianesim o senza croce è
t enendone salde le part i, t ot alm ent e
inim m aginabile, al giorno d'oggi: eppure, i
invisibile; nell'accezione ort odossa di un
prim i crist iani t endevano
Clem ent e Alessandrino è una croce reale
a t ralasciare l'event o della crocifissione che,
che pacifica l'um anit à e unisce t erra e cielo,
anzi, rit enevano font e di disagio.
e, secondo Melit one è il Crocifisso cosm ico
E' ignot o ai più che nei t em pi precrist iani la
a rendere st abile l'universo, di cui sost iene
croce era ugualm ent e un sim bolo religioso;
il peso.
è ignot o ai più che Crist o si fece croce
Per I gnazio di Silone, l'apocrifo
perchè t est im oniò la croce, che Crist o
dell'Anonim o Asiat ico e del Mart yrium Pet ri,
rappresent ò appieno i cont enut i sim bolici e
la croce è
m et aforici della croce, su cui m orì e risorse:
conversione e penit enza, unione con il
che sia m et ast oria o st oria o m it o, Gesù
Divino, fede e carit à che inchiodano gli
Crist o e la croce sono oram ai vincolat i
uom ini.
indissolubilm ent e.
Lo st esso Clem ent e di Alessandria scriveva
che " abbiam o com e lim it e la Croce del
I SI GNI FI CATI PRECRI STI ANI METAFI SI CI ,
Signore" ,
FI LOSOFI CI E METAFORI CI
accet t ando l'int erpret azione che ne davano
am bient i gnost ici quindi non ort odossi.
Veram ent e num erosi i significat i m et afisici,
Teodot o, che ort odosso non era, scrive che
filosofici, religiosi, esot erici della croce di
la Croce è un lim it e del cosm o e
epoca
dell'um anit à: il Lim it e, il Crocifisso st esso,
precrist iana e crist iana. Non deve st upire
che separa il Plerom a dal m ondo e che
che in genere afferiscano fort em ent e alla
separa i fedeli dagli infedeli.
cosm ologia
Le due funzioni, quella conferm at iva e
neoplat onica e st oico- popolare, in cui gli
quella separat iva, si riferiscono t ra l'alt ro
st essi t eologi pescarono a piene m ani per
anche fisicam ent e ai due bracci: quello
legit t im are una
orizzont ale, horos, che separa, e quello
vert icale, st auros, che conferm a e unisce.
La croce com e st auros nella dot t rina Meno conosciut o e diffuso, l’em blem a della
valent iniana consolida e sost iene ogni cosa Croce- scala, t em a radicat o biblicam ent e
e com e horos divide m ondo fisso e Plerom a. nella visione di Giacobbe e approfondit o da
alcuni passi evangelici, st ret t am ent e
LA CROCE COSMI CA associat o alla Croce- piant a: ne parlano
l’Anonim o Asiat ico, Giust ino, I reneo,
Non è solo quella di m at rice gnost ica, Zenone. Quest ’ult im o vede le due ast e quali
appena cit at a, l’unico t ipo di Croce ricordo dei due Test am ent i, i gradini com e
associat a al sist em a m ezzo per salire al cielo, la scala in sé e per
cosm ico .Secondo docum ent i let t erari e sé quale frut t o del sacrificio di Crist o che
prove archeologiche, la Croce fu ut ilizzat a rende possibile l’Ascensione al Cielo….
largam ent e Afferiscono alla m edesim a area di significat i
anche in am bit o m acrocosm ico, specie nel La Croce dei Vent i si fonda sul concet t o
m ondo pagano: residuo profano di quest a pseudoscient ifico della “ form a quadrat a
ricca m undi” ed è
sim bologia è la st essa “ croce dei vent i.” legat a, chiaram ent e, all’universalism o
Nella prim a accezione, il sim bolo della croce paolino, laddove Crist o crocifigge il Mondo.
è inscrit t o in un circolo ( anche in form a di Gregorio di
X) e dal Nissa rint raccia la croce persino nell’albero
punt o di vist a t eologi co e filosofico rim anda della nave, laddove l’ast a vert icale è
al Libro della Mort e e della Vit a, il Rot olo t ecnicam ent e det t a “ iot a” e quella
per t rasversale “ apice” e la lega al passo del
eccellenza, in cui l’essere um ano cont rae un Vangelo di Mat t eo 5, 18. ( “ Uno iot a della
debit o di m ort e legat o al corpo m ort ale, che legge e un apice non passerà” ) Secondo
invece Gregorio, la Croce è “ Enigm a e specchio,
Crist o scassò appendendolo sulla Croce e consolida t ut t o e rende durevoli quelle cose
riscat t ando t ut t o il genere ant ropico. Un che sono sospese in esso” .
t est o com e le
“ Odi di Salom one” e Padri greci com e LA CROCE MI CROCOSMI CA
Crisost om o e Teodoret o ne accennano
largam ent e; il I n quelle corrent i vicine al plat onism o, la
concet t o qui espost o è affine alla nozione Croce fu anche int erpret at a com e sim bolo
valent iniana della Croce st auros- horos. dell’uom o,
Anche la Croce com e piant a cosm ica è dunque del m icrocosm o; t alvolt a lo si
sim bologia diffusa, di cui esist ono varie int erpret ava anche com e il m it ico Adam as,
prove considerat o il
archeologiche e st orico- art ist iche ; da un punt o cent rale dell’universo. Uno di quest i
punt o di vist a t eorico ne parlano lo sim boli, t ut t ora at t uale, a volt e raffigurat o
PseudoI ppolit o, gli At t i di Andrea. sui port ali di
Alt resì diffusa risult a essere anche la Croce ant iche chiese, è il pent agram m a.
unicorno, in cui si sot t olinea soprat t ut t o Dal I I I secolo, alcuni ident ificarono Adam as
l’ast a vert icale e la sua valenza di con il Crocifisso, dicendo che il novello
st abilizzat rice cosm ica: un inno alla solidit à, Adam o, Gesù Crist o, rispecchiava anche il
dunque, alla saldezza, di cui parlano num ero gem at rico 46 ( salì al Golgot a al’ora
S.Giust ino ( nel Dialogo 91 ident ificando sest a e ascese al cielo nel quarant esim o
st auros ed horos: segno che quest o lessico giorno dopo la Resurrezione)
pot eva
appart enere anche ad un “ sant o CONCLUSI ONI
ort odosso” ) I ppolit o e Apollinare di
Gerapoli. La ricchezza di significat i della Croce, che
Negli am bient i gnost ici e gnost icizzant i non fin da piccoli associam o con t roppa facilit à
di m eno il sim bolo st ava a significare anche al supplizio del Signore nella sua evidenza
il m ist ero dell’I ncarnazione e delle direzioni di st rum ent o di m ort e, può riservare più di
di azione del Logos. ( ascensus/ descensus) e qualche sorpresa per dinam ism o e vit alit à:
rappresent ava il m ezzo di pacificazione t ra cert am ent e, se si affront asse la let t erat ura
Ebrei e Gent ili, l’unione di Cielo e Terra, la pat rist ica per int ero, sorgerebbero m olt i
redenzione di t ut t o il genere um ano. livelli di let t ura different i della Crocifissione,
lont ani dal m at erialism o e dalla
razionalizzazione cat echist ica. Tra l’alt ro,
anche em inent i Padri della Chiesa e sant i,
com e abbiam o vist o, assum evano posizioni
che oggi sarebbero definit e al lim it e
dell’ort odossia: posizioni spesso raffinat e in
cui le speculazioni erano veram ent e sot t ili.
Scopriam o così che quest ’ant ichissim o
sim bolo pot eva coprire num erosi am bit i,
appart eneva a
m olt e t radizioni e veniva proiet t at o dagli
aut ori cit at i sia sulla collet t ivit à, com e
em blem a m orale,
t eologico, filosofico, m et afisico sia sul
singolo individuo, com e font e di salvezza.
Un crist iano quindi, non può esim ersi
dall’avere la Croce com e sim bolo, quale che
sia
il suo livello di fede, st ant e la volont à ferrea
della Chiesa di legit t im are ed usare
quest o segno; coloro che sono int eressat i
all’esot erism o occident ale, invece, con la
m ent e sgom bra da dogm i e libera dal laccio
dell’approccio fideist ico ( che com unque
la Chiesa ci ha t rasm esso per il nost ro
bene) e consci della cont inuit à cult urale del
sim bolo, non possono esim ersi dallo st udio
della Croce, vero t esoro di t radizioni
erm et iche, gnost iche, plat oniche e
paleocrist iane; com pit o arduo dell’esot erist a
è
assim ilare e vivificare il Sim bolo per at t uare
la Reint egrazione desiderat a: che ogni
buon occident ale, dunque, si rim possessi
della Croce!
t erm ine nel m om ent o in cui si risalirà alla
Com m e n t o a l Logh ion 7 causa prim a: le radici. Tale considerazione
de l Va n ge lo di M a r ia propone un dualism o che possiam o definire
Filippo Got i direzionale. La Mat eria, in base a
det erm inat i principi ispirat ori, t ende ha
generare m anifest azioni, nat ure, e
creazioni, e ognuna di esse, com e anim at a
dai m edesim i principi guida, ne genera
alt re, in un m ot o apparent em ent e
( 7 ) ...la m a t e r ia sa r à dist r ut t a , oppur e
m eccanico ed infinit o. Non è forse det t o che
n o? I l Sa lva t or e disse : “ Tu t t e le
il t em po del Cosm o ( uom o ) è ciclico ed
n a t u r e , t ut t e le for m a zion i, t u t t e le
infinit o ? Ment re la via che ci propone il
cr e a zion i su ssist on o l’u n a n e ll’a lt r a e
Salvat ore è una via a rit roso, che
l’u n a con l’a lt r a , e sa r a n n o n u ova m e n t e
necessariam ent e im plica una scelt a, un at t o
dissolt e ne lle pr opr ie r a dici. Poich é la
di volont à. I n quant o m ent re è aut om at ica
natura de lla m a t e r ia si dissolve
la cont inua discesa delle m anifest azioni,
solt a n t o ne lle ( r a dici) de lla sua n a t u r a .
non lo è la loro ri- assim ilazione, dell'una
Ch i ha or e cch ie da int e n de r e , int e n da ”.
nell'alt ra.
Se osserviam o il procedere t ut t o delle cose,
La m at eria int esa sia com e Cosm o, t ot alit à
quindi a livello sist em ico, ci rendiam o
della m anifest azione, e sia com e corpo
necessariam ent e cont o che esist e una
fisico, int eso com e specializzazione della
t endenza generale all'inerzia, a lasciarsi
m anifest azione legat a al t ransit o t erreno del
guidare dal fluire e defluire degli event i, vi è
com posit o essere um ano ( fisico/ m ent e,
quindi un doveroso at t im o di presa di
m ent e/ anim a, anim a/ spirit o ) perdurerà
diversa consapevolezza, o di
olt re il t em po del Cosm o, che avrà t erm ine
consapevolezza, nel m om ent o in cui vi è la
nel secondo avvent o del Crist o ?
decisione di procedere per il sent iero
Il t erm ine m at eria nasconde insidie
inverso. Tale at t o è per definizione
m aggiori di quant o sem plicem ent e
individuale, in quant o non è det t o che
possiam o ricondurre ad esso. Ricordiam o
avvenga ( quindi im plica una discrim inant e
che Plat one int roduce una net t a dist inzione
di casualit à ) , non avviene m ai nell'ident ico
fra m at eria e form a. Dove con la prim a
m odo ( quindi im plica una discrim inant e
int ende la Madre di Tut t e le cose, che
fenom enologica ) e non avviene, quando e
accoglie in se il t ut t o senza m ai prendere
se avviene, nello st esso m om ent o ( quindi
form a alcuna, m ent re la form a, in quest o
im plica una discrim inant e t em porale ) . La
binom io che è ricorrent e, rappresent a ciò
risult ant e di quant o sopra espost o è la
che noi percepiam o at t ribuendo elem ent i
seguent e: La fine della Mat eria ( del Cosm o
carat t erizzant i. I nvece nel pensiero di
) avviene in coincidenza di una scelt a
arist ot elico la m at eria è quant o esist e nella
individuale volt a alla Re- I nt egrazione
realt à, pront a a ricevere una qualsiasi
dell'I ndividuo nell'Essere, e quindi t ale at t o
form a in virt ù di un'azione est erna. I n
del singolo ha valore di aut ent ico dram m a
generale, salvo rare eccezioni, possiam o
Cosm ico.
afferm are che nella filosofia classica la
Tale esposizione del pensiero, nasconde
m at eria è quella sost anza prim ordiale che
però un sot t ile problem a m at em at ico. Le
st a all'origine di t ut t e le cose.
m anifest azioni successive, sono frut t o di
I l solo dom andarsi se la m at eria ( nella sua
quelle precedent i, che le cont engono in
inform it à o nella sua dist inzione
num ero e pot enza. La generazione de esse
dist inguibile e dist int iva ) sarà dist rut t a
presuppone una delim it azione sia una
presuppone un alt ro piano di esist enza dove
delim it azione dello spazio necessario alla
la m at eria non ne è part e. La m at eria può
loro sussist enza, nella m anifest azione
sussist ere o insist ere in quest o piano,
precedent e, m a anche una delim it azione
oppure no ? La rispost a che ci viene dat a
necessaria alla loro dist inzioni dalle alt re
dal Salvat ore, è cat egorica: no. I l Salvat ore
m anifest azioni co- esist ent i nella
ci indica un percorso a rit roso di ri-
m anifest azione precedent e. Com prendiam o
assim ilazione dove le m anifest azioni recent i
bene che la forza necessaria a ripercorre a
sono cont enut e in num ero e in pot enza da
rit roso t ale creazione, è necessariam ent e
quelle precedent i: di cui sono effet t o. Un
m aggiore a quella che perm et t e alla
sist em a di casualit à, che si pone in essere
m anifest azione di sussist ere nella
in una " realt à" spazio- t em porale che avrà
creazione, e che quindi non è sufficient e dall'Archè sono st abilit e da una Giust izia
sost enere che ( + / - ) 1= ( + / - ) 1= 0. Vi è la Cosm ica, int rinseca e regolat rice del Cosm o
necessit à di una forza, di un quid st esso.
aggiunt ivo. Rappresent at o dal delt a Annassim ent e ( scuola presocrat ica ) : I l
energet ico che viene disperso, a causa Cosm o si dissolve e si ricost it uisce
dell'ent ropia sist em ica, nel m om ent o della periodicam ent e.
creazione. La de- creazione non è l'inverso Eleat ism o: Scuola di pensiero la quale
della creazione, ma è la ricerca sost iene l'esist enza di un Essere Unico ed
dell'int egrazione del delt a energet ico I m m ut abile, preesist ent e al Mondo ( Cosm o)
m ancant e. che è nella sua nat ura solam ent e
Rim angono apert i due int errogat ivi apparenza.
fondam ent ali int errogat ivi: Cabala: Esist ono quat t ro m ondi, dove l'uno
1) Cosa anim a la m at eria, qual'è l'energia, cont iene gli alt ri, e il secondo il t erzo e il
il principio vit ale che perm et t e alla m at eria quart o, e il t erzo cont iene il quart o.
di prender form a ? At zilut è il prim o m ondo che è st at o
2) I n base a quale principio ispirant e ed em anat o, m a che ancora si t rova presso
organizzat ivo viene det erm inat a una form a l'Origine di em anazione. E' un m ondo
rispet t o ad un'alt ra ( nel duplice cont est o com plet am ent e spirit uale. Tale m ondo è
percezione di una form a/ em anazione di una anim at o dagli Part zufim , prim arie
form a ) espressioni divini, che ne incarnano i
principi guida.
Approfondim ent i Briah è il m ondo della creazione, il prim o
Fisica: Si ipot izza la m ort e dell'Universo nel m ondo est erno al colui che em ana. I n esso
m om ent o in cui esso avrà raggiunt o la sono cont enut e le radici della creazione. E'
m assim a espansione, in funzione della un m ondo spirit uale.
m assa oscura. I n quel m om ent o esso Yet zirah è il m ondo della Form azione. I n
inizierà a cont rarsi, t ale cont razione t ale cont est o sono persist ent i t ut t e le
det erm inerà la nascit a di una serie di buchi im m agini e idee superiori, che hanno subit o
neri, che t enderanno a fondersi l'uno con un'ult eriore rest rinzione e ident ificazione
l'alt ro generando in ult im a ist anza un peculiare. E' il m ondo degli angeli e dei
enorm e buco nero ( M = E/ c^ 2 à E = dem oni. Una realt à spirit uale dove però il
m c^ 2) . La cont razione dell'Universo m ale e il bene hanno esist enza.
det erm inerà un aum ent o della densit à, che Assiah è il m ondo del Fare, l'at t uale
a sua volt a com port erà un aum ent o del dim ensione spazio t em porale in cui l'uom o,
calore dell'Universo ( quest a è definit a la est rem a m anifest azione della m at eria, si
m ort e calda ) . I n un'ipot esi di Universo t rova ad operare.
apert o, dove l'espansione è infinit a,
assist erem o invece al caso inverso, cioè a
quello di una m ort e fredda, a causa del
decadim ent o dei vari legam i che
int ercorrono fra la m at eria e lo spazio.
C.G. Jung: Ad em blem a del pensiero del
not o psicologo, in m erit o alla quest ione del
Cosm o e della Mat eria possiam o riport are
quest a ut ile cit azione: " L'universo com incia
a sem brare più sim ile ad un grande
pensiero che non ad una grande m acchina."
William Blake: Vedere il m ondo in un
granello di sabbia e il cielo in un fiore di
cam po,t enere l'infinit o nel palm o della t ua
m ano, e l'et ernit à in un'ora."
William Shakespeare: " Siam o fat t i della
st essa m at eria di cui sono fat t i i sogni."
Anassim andro ( scuola presocrat ica ) Ha
int rodot t o il concet t o di Archè. I l principio
prim o da cui m ediant e separazione
discendono t ut t e le cose. La perpet uazione
o la t erm inazione di quant o è separat o
azioni sono alt ret t ant o reali di quelle
Pe n sie r i su ll'Or igin e de l buone" .
M a le Agost ino e Jung rappresent ano
I ch t h ýs em blem at icam ent e le due rispost e che
l'Occident e ha dat o al problem a del m ale.
La posizione di Agost ino, secondo cui il
m ale, com e ci ricorda Maria Bet t et t ini nel
suo bel saggio L'at t razione del nulla, non ha
" Se Dio è sceso in t erra, cert o non è venut o una sua realt à, m a è solo una m ancanza di
per st arci vicino" così si esprim e Plot ino a bene, è la posizione assunt a e difesa dalla
proposit o dell'ipot esi crist iana di un Dio religione crist iana che non accet t a un Dio
incarnat o per redim ere dal m ale. La lim it at o da un suo ant agonist a perché
rispost a di Agost ino di Tagast e è not a: il quest o, com e ben sot t olinea Franco
m ale non è una realt à, m a il congedarsi Michelini Tocci nel suo saggio Male e
della volont à um ana da Dio. Ma chi è Dio? Libert à, equivarrebbe a dire che Dio è
Dio, dice Agost ino, è l'essere st esso buono ma non è onnipot ent e.
( idipsum esse) rispet t o a cui il creat o è Jung conferendo realt à al m ale riprende
essere depot enziat o ( m inus esse) che l'ant ico m ot ivo gnost ico di un Dio buono m a
part ecipa all'essere di Dio, m a non è Dio. non onnipot ent e, perché lim it at o da un
Chi nel creat o si allont ana da quest a pot ere ant agonist a. Quest a concezione
part ecipazione all'essere divino e si avvia dualist ica è present e anche in Freud
verso i sent ieri del m ale incont ra il nulla nell'ant agonism o t ra principio di piacere e
com e disgregazione dell'essere, suo vuot o. principio di realt à che sfocerà più t ardi nel
La rispost a, com e ognuno può avvert ire, dualism o più radicale t ra pulsione di vit a e
non è soddisfacent e perché, com e scrive il pulsione di m ort e. La psicoanalisi quindi è
t eologo prot est ant e Giovanni Miegge: " È una derivazione del pensiero gnost ico, che
difficile, per non dire im possibile, conciliare pone all'origine non un solo principio: il
l'idea di un Dio perfet t issim o, onnipot ent e, Bene, Dio, m a l'ant agonism o di due
onniscent e e buono, con lo st at o present e principi: il Bene e il Male, Dio e la sua
del m ondo, o m eglio con lo st at o del m ondo om bra.
com e lo conosciam o fin dalle sue origini: Met t endo un at t im o da part e l'im post azione
quella m assa di esseri che si sviluppano dualist ica espressa dalla gnosi e sot t esa alla
nello spazio e nel t em po senza significat o psicoanalisi, com e fa il m onot eism o
accert abile, quell'enorm e spreco di energie crist iano a esonerare il Dio buono dal ruolo
e di t ent at ivi sbagliat i nella produzione di di t ent at ore? Se nel Padre nost ro il crist iano
specie m ost ruose, nella lot t a di t ut t i cont ro chiede a Dio di non t ent arlo ( " non indurci in
t ut t i, nella carneficina universale che t ent azione, m a liberaci dal m ale" ) , da dove
sem bra essere la legge dell'evoluzione su viene la t ent azione? Se si risponde: da
quest a nost ra t erra" . Ma anche a quest a Sat ana, la dom anda si ripropone: da dove
obiezione Agost ino pot rebbe rispondere che viene Sat ana? Se Sat ana divenne diavolo,
Dio non vede com e vede l'uom o. Ed da angelo buono che era, da dove origina
est endere a Dio il giudizio dell' uom o è quest a volont à perversa che t rasform a gli
forse la prim a form a di at eism o. Su quest o angeli in diavoli, se si am m et t e, com e fa il
genere di problem i si int rat t engono t eologi, crist ianesim o, che all'origine c'è solo un Dio
filosofi, giurist i, m edici e psicoanalist i in un creat ore in ogni suo aspet t o buono?
bel libro pubblicat o da Raffaello Cort ina che Paolo De Benedet t i, nel suo saggio Ma
ha per t it olo I l m ale ( pagg. 245, lire 37 liberaci dal m ale m olt iplica quest e dom ande
m ila) . A prom uoverlo è il Cent ro I t aliano di nel t ent at ivo di venire a capo della
Psicologia Analit ica, a t est im onianza che t ent azione di Abram o, di Giobbe e di Gesù.
forse anche gli psicoanalist i, soprat t ut t o Quando Dio t ent a Abram o sapeva o non
quelli a orient am ent o j unghiano, si sono sapeva la rispost a di Abram o? Perché se la
accort i che il m ale, la sofferenza, la sapeva, allora la t ent azione è una
m alat t ia individuale sono solo il riflesso del sceneggiat a. Se invece non la sapeva
m ale universale. A differenza di Agost ino, ( com e sem bra supporre il Genesi [ 22,12] ) ,
infat t i, per Jung il m ale non è solo allora quest o Dio era veram ent e un
un'assenza di bene ( privat io boni) , m a ha sanguinario... m a siam o sicuri, dunque, che
una sua realt à, una sua sost anza: " I l m ale quest o era il Dio di cui ci ha parlat o Gesù?
esist e - scrive Jung - la nat ura um ana è
capace di m alvagit à infinit a, e le cat t ive
della Gnosi, che com e l'Albero della vit a è
L’ALBERO D ELLA GN OSI collocat o nel Paradiso a set t ent rione.
Filippo Got i Quest o luogo è un piano spirit uale,
det erm inat o dalla Giust izia divina e la
let t ura del t est o precedent e lascia
com prendere che è una " realt à" di passo
Tu sei l'albero della gnosi, quello che è nel per le anim e sulla via del Plerom a. Dove
paradiso, quello dal quale ha m angiat o il l'Albero della Gnosi è post o prim a
prim o uom o. Esso aprì la sua int elligenza, dell'Albero della Vit a. La funzione di
esso am o la sua co- im m agine, condannò le quest 'Albero è quella di scuot ere le anim e
alt re im m agini est ranee, e ne ebbe dal sonno dell'I llusione e dell'I gnoranza dei
ripugnanza. Dem oni. Dopo che l'anim a ha riconosciut o,
( La gnosi e il m ondo, edizioni Tea ) giudicat o, e ripudiat o le pot enze
dem oniache essa è pront a a nut rirsi
dell'Albero della Vit a Et erna, e fare così
rit orno al Padre Occult o.

I n quest i sem plici versi, che in breve


andrem o ad analizzare passo a passo, è
racchiusa l'escat ologia gnost ica, e la
funzione della Gnosis. Gnosis è conoscenza
prat ica, dove at t raverso una fenom enologia
dello Spirit o in virt ù della coscienza
ult rasensibile è possibile t rarre esperienza
di conoscenza at t raverso accadim ent i
sensibili e ult rasensibili, m a sem pre inserit i
nel Cosm o dove l'uom o gnost ico ha dim ora
t em poranea. La conoscenza assum e quindi
valore non solo di veicolo di redenzione, e
La com unicazione gnost ica è ricca di m anifest azione di redenzione, m a anche
im m agini, raccont i, e sot t ili allegorie. Gli form a, di profondo m ut am ent o nella nat ura
ant ichi gnost ici infat t i rit enevano che la dell'Uom o, che grazie ad essa risorge a
com unicazione risult asse essere uno nuova vit a, cibandosi del nut rim ent o, i frut t i
st rum ent o im perfet t o per veicolarle non dell'Albero della Vit a, della vit a Et erna. E'
solo la Gnosis ( che è prat ica ) , m a anche il ut ile far not are, com e sarà in seguit o
riflesso di esso. Quindi at t raverso evidenziat o anche nell'esam e del t est o, che
descrizioni ricche di part icolari im m aginifici, il verbo nut rirsi, cibarsi, im plica non
cercano di st im olare una sort a di solam ent e ingest ione di una realt à post a
invocazione, evocazione nel confrat ello all'est erno dell'uom o, m a anche una
all'ascolt o. Quest a prem essa è doverosa ed t rasform azione dello st esso, e
essenziale, e la com prensione della ident ificazione della nat ura della st essa.
m odulazione e t rasm issione del pensiero
gnost ico fondam ent ale per superare Com e in un processo alim ent are, dove il
l'aspet t o dialet t ico, ed im m ergersi nel nut rim ent o viene port at o alla bocca,
cont enut o, della st illa di luce che int ende ingerit o, assim ilat o, e ricollocat o all'int erno
t rasm et t ere. Ne discende che è dell'organism o, qui il procedim ent o non
perfet t am ent e inut ile ricercare m ut a, se non nelle conseguenze finali: la
un'om ogeneit à discorsiva, una congruenza com unione con la Conoscenza. Essa
t em porale o fenom enologica di quant o gli essendo frut t o della prat ica individuale, è
scrit t i gnost ici, anche se at t ribuit i ad uno com ponent e int rinseca dell'uom o gnost ico.
st esso aut ore, in quant o ciò che è
fondam ent ale risult a essere l'effet t o
prodot t o nell'int im o del let t ore o udit ore
gnost ico: in una sort a di " sem inazione" del
cervello. Tu sei l'albero della gnosi,

Quest a breve poesia è t rat t a dall'Origine del Abbiam o il riconoscim ent o da part e dello
Mondo ( edizioni Tea ) , e parla dell'Albero gnost ico della Conoscenza, e della sua
m anifest azione ( l'Albero) . Ciò avviene a
livello int uit ivo, per affinit à elet t iva, in I l Cosm o, il creat o, nella concezione
quant o l'Albero della Conoscenza, è cosm ogonica gnost ica è frut t o dell'opera di
prodot t o dalla volont à del Padre, e quindi in un Dio Minore, cieco ed ignorant e: il
esso vi è una st illa della sua nat ura, com e Dem iurgo. Egli m em ore, grazie alla Madre,
nell'uom o gnost ico vi è una st illa del Padre. dell'arm onia del Mondo celest e, post o ai
Molt o possiam o scrivere at t orno al lim it i del Plerom a, lo ha ricreat o a sua
riconoscim ent o, m a bast i dire che esso è im m agine, m a la nat ura del suo agire era
frut t o della rim em branza, del ricordo, corrot t a e quindi il suo frut t o è corrot t o, in
seppur vago di quant o era rappresent at ivo quant o causat o da false prem esse. Com e
della Dim ora del Padre, e che in virt ù della esist e un Paradiso Celest e, dove si vive
cadut a pneum at ica è andat o perdut o. Ma nella plenit udine di Dio, esist e un Paradiso
at t raverso le prat iche gnost iche è possibile Terrest e, dove si vive in un oblio di Dio. Un
far nuovam ent e em ergere chiazze di Paradiso frut t o non della Giust izia del Padre
m em oria. La figura dell'Albero è anch'essa Aut ent ico, m a dell'I gnoranza del Dem iurgo.
indicat iva della ricerca gnost ica, che t rova Che in un gioco di specchi diviene una
fondam ent o in quest o m ondo, per t raslare t rappola dove perpet uare l'asservim ent o
le esperienze in un piano conoscenziale dell'Uom o. I n t ale ot t ica acquist a diversa
superiore, e lam bire così, con i ram i prot esi luce lo st esso serpent e, che da t ent at ore,
al cielo, il lim it e del Plerom a st esso. diviene ist rut t ore: causa della t rasgressione
da part e di Adam o ed Eva ai voleri del
quello che è nel paradiso, Dem iurgo. At t raverso il nut rim ent o di quel
frut t o l'uom o ha int uit o che è alt ra verit à,
Apparent em ent e una ripet izione inut ile, non m a non è ancora in grado di afferrarla, e
essenziale. Ma se olt repassiam o il livello t rat t enerla. Essa è com e un lont ano
dell'apparire, riflet t endo sulla condizione richiam o che giunge sul dorso del vent o, un
che gli gnost ici rit engono propria dell'uom o, sibilo. Ma è sufficient e ad innest are, in
t roviam o t ale asserzione coloro che m aggiorm ent e sono at t ent i e
fondam ent ale. L'uom o sensibili, una ricerca cont inua di essa.
psichico vive L'Albero della Gnosi, ha radici ovunque,
nell'ignoranza del Padre, anche nel falso Paradiso dove l'uom o
e ciò provoca illusione. conduce una vit a t ranquilla nell'oblio del
Esso è com e un nom ade ricordo di Se, in balia del Dem iurgo. Esso
che si m uove fra le ha ovunque radice perché nel m ondo
nebbie che t ut t o dell'im m agini e del fare, il sem e originario
avvolgono. I cont orni deve essere com unque divino. Ricordandoci
sono sfum at i, le dist anze incalcolabili, la che la Luce della Conoscenza, è post a al
direzione approssim it iva. E' facile errare. cent ro di un universo di dim ent icanza. La
Così nella vit a t errena, t ransit o di t radizione ci t ram anda che l'ira del
redenzione, è facile nut rirsi di alim ent i di Dem iurgo fu t erribile, e allont anò l'uom o
I gnoranza, confondendoli per buon cibo. Ciò infedele, dal Paradiso condannandolo ad
port a alla m ort e dell'anim a, al prolungare una vit a di sofferenza e privazioni. Quest o
l'asservim ent o. Se l'albero della Gnosi è in at t o fu volut o, per cost ringere l'uom o ad
Paradiso, è possibile che via sia un'alt ro occuparsi di cose t errene, per non
Albero della Gnosi ? Cert am ent e no. Se nel im pegnarsi nella ricerca della Conoscenza,
m ondo del Padre, t ut t o è Am ore del Padre e che lo avrebbe liberat o inesorabilm ent e dal
per il Padre, vi può essere un Paradiso ? pot ere del Dem iurgo. Ma l'Albero della
Cert am ent e no, in quant o ne fa difet t o la Gnosi è ovunque.
causa. Solo olt re il Padre vi è il m ondo delle
m anifest azioni, via via più grossolane. Ne Esso aprì la sua int elligenza,
discende che vi è un alt ro albero della
Gnosi, m a che esso è solo apparent em ent e L'effet t o del frut t o dell'Albero della
t ale: ingannevole. Quest 'albero è Conoscenza, è quello di liberare
l'erudizione fine a se st essa, le cose di l'int elligenza ( int esa com e capacit à di
quest o m ondo vissut e senza volont à di riconoscere il divino ) dallo st at o di
conoscenza e di t rascendenza. E' l'essere prigionia in cui si t rova prim a di t ale at t o. I n
com e un foglia in un m ulinello. t ale passaggio, possiam o t rovare ident it à
fra la nat ura di quest a I nt elligenza, e la
quello dal quale ha m angiat o il prim o uom o. virt ù t eologale dell'I nt ellet t o int eso com e
dono dello Spirit o Sant o, che feconda
l'int elligenza um ana, con il sem e frut t o
dell'int elligenza divina. I n m odo t ale che
l'uom o abbia una diversa chiave di let t ura
delle cose di quest o m ondo.

esso am o la sua co- im m agine,

Am ore e Conoscenza, sono due t erm ini


indissolubilm ent e legat i nella Tradizione
Gnost ica. Senza Am ore non vi è
Conoscenza, la Conoscenza è un frut t o
dell'Am ore. Più am iam o più conosciam o, più
conosciam o m aggiore è l'int ensit à con cui
am iam o. Fino a giungere ad una frenet ica
com unione dove ent ram bi gli at t ori sono
specula l'uno dell'alt ra, com e due diapason
che vibrano alla m edesim a int ensit à.
L'Albero della Conoscenza, frut t o
dell'am orevole giust izia divina, am a l'uom o
che am a la Conoscenza.

condannò le alt re im m agini est ranee,e ne


ebbe ripugnanza.

L'am ore della conoscenza è esclusivo, esso


è perfet t a com unione solam ent e per
ident it à ont ologica, olt re la sim ilit udine
delle im m agini. La Tradizione gnost ica ci
narra che il Mondo Celest e è frut t o delle
prom anazioni del Padre Occult o. Gli Eoni
st essi, esseri di Luce della sost anza del
Padre, non possono abbracciare appieno il
Padre St esso, e quindi m odulano la
percezione e la cognizione che hanno di
esso in im m agine. Da qui l'Adam Celest e, di
cui l'Adam Terrest e è I m m agine. A m aggior
ragione nel Cosm o, creat o im perfet t o di un
Dio im perfet t o, t ut t o è form a. Ma com e vi
sono form e proiezioni di luce, vi sono form e
che in loro alberga solam ent e la t enebra.
Ciò che non è im m agine e sost anza della
Conoscenza, non può essere am at o dalla
conoscenza, e quindi riceve una condanna
da part e di essa. I n quant o lo riconosce
frut t o di I gnoranza e I llusione .
Un a Con osce n za ch e 2) Una seconda variant e, di t ipo ecologico,
" Sa lva " , l'I llu m in a zion e ident ifica il Sé universale con il libro divino
della nat ura. L'illum inat o è invit at o a
Gn ost ica decifrare non più il m ist ero di Dio ( che
I ch t h ýs coinciderebbe con se st esso) , m a il m ist ero
di quell'alt ro dio che è la Nat ura in cui è
iscrit t o anche il dest ino dell'uom o.

3) Una t erza variant e, psicologica, fa


coincidere il Sé con gli abissi dell'inconscio
Nell'ant ichit à la gnosi o le gnosi - poiché ne individuale e collet t ivo.
esist eva più di una - erano form e di
conoscenza religiosa conseguit e t ram it e 4) Una quart a variant e, polit ica, ident ifica il
un'illum inazione int eriore 'divina'. La gnosi Sé con un sogget t o collet t ivo m ilit ant e
aveva per ogget t o la conoscenza del Sé polit icam ent e.
ont ologico – la realt à spirit uale dell'uom o
che coincideva con la st essa realt à divina – Da quest i principali m odelli si può
ed era perciò rit enut a salvifica. const at are che un aspet t o cost it ut ivo della
gnosi è la sua capacit à di adat t arsi, quasi
La conoscenza gnost ica con il suo carat t ere con capacit à m im et ica, ai cont est i più
di globalit à e assolut ezza aspirava a diversi com e è quello della m odernit à. La
ricuperare l'unit à con la divinit à perdut a con st rut t ura aut orendent iva di quest a religione
il peccat o ed era di nat ura esot erica cioè del sé si coniuga perfet t am ent e con le
riservat a a iniziat i. esigenze t ipiche dell'individualism o
m oderno.
I n quant o realizzazione del sé individuale
nel Sé universale, la gnosi riproduceva a
livello del singolo il processo salvifico che
vive la st essa divinit à: lo gnost ico era t ale
perché egli, realizzando se st esso e cioè
recuperando la sua dim ensione divina,
cont ribuiva a realizzare Dio st esso. Qui
bisogna precisare che il Dio gnost ico non
era il Dio biblico. I l Prim o Principio degli
gnost ici è deus nel senso di sost anza
infinit a, inform e, ignot a, conoscibile solo
per via negat iva dal m om ent o che al suo
int erno non esist ono carat t erist iche che ne
rendano possibile una qualche conoscenza
razionale. Per quest o egli è definit o pre-
padre in quant o non coincide con l'assolut o,
ma lo t rascende com e sua font e.

Quest e prem esse, un po' difficili forse da


com prendere nel loro linguaggio che ci pare
m olt o dist ant e da noi, sono nient em eno che
i fondam ent i del pensiero post - m oderno:
New Age, Next Age e t ut t e le form e di
aut orealizzazione at t raverso prat iche dagli
svariat i nom i che incont riam o pubblicizzat e,
sono it inerari gnost ici propost i con qualche
variant e. Le variant i sono principalm ent e di
quat t ro t ipi e si differenziano dal m odo in
cui int erpret ano la nat ura del Sé universale.

1) Una prim a variant e di carat t ere


t eosofico, ident ifica il Sé con la st essa
nat ura di Dio.
17 lungo la st rada pericolosa e difficile ed io
L’I N N O D ELLA PERLA ero m olt o giovane per
percorrerla.

18 At t raversai le front iere di Maishan punt o


d'incont ro dei com m erciant i
1 Quand'ero un piccolo fanciullo dim oravo dell'Orient e,
nel m io regno, nella casa di m io
padre 19 raggiunsi la t erra di Babel e at t raversai
le m ura di Sarbug,
2 liet o della ricchezza e del fast o dei m iei
nut rit ori. 20 discesi in Egit t o e i m iei com pagni si
allont anarono da m e.
3 Dall'Orient e, nost ra casa, i m iei genit ori
m i equipaggiarono e m i m andarono, 21 Andai dirit t o dal serpent e e m i ferm ai
presso la sua dim ora
4 dalla ricchezza del nost ro t esoro at t insero
abbondant em ent e allest endom i un carico 22 nell'at t esa che si appisolasse e dorm isse
per port argli via la perla.
5 grande, m a leggero, ch'io st esso pot evo
port are: 23 Allorché fui unico e solo, divenni
est raneo alla m ia fam iglia,
6 oro di Bet h- Ellaye [ delle t erre di Ellaye] e
argent o della grande Gazak 24 vidi laggiù un orient ale, uno della m ia
st irpe, un uom o libero,
7 rubini d'I ndia e agat e di Bet h- Kashan
[ delle t erre di Kashan] , 25 un giovane gent ile e am abile figlio di
vendit ori d'olio;
8 m i provvidero di diam ant e che può
frant um are il ferro. 26 m i si avvicinò, si unì a m e, ed io ne feci
il m io int im o am ico, un
9 Mi t olsero la vest e scint illant e che nel loro collega,
am ore m i avevano fat t o
27 con il quale spart ire la m ia m erce.
10 e la t oga purpurea, m isurat a e t essut a
sulla m ia st at ura. 28 Lo m isi in guardia cont ro gli Egiziani,

11 Fecero con m e un cont rat t o e lo cont ro quant i sono in com unione con
scrissero nel m io cuore l'im puro;

affinché non fosse dim ent icat o: 29 indossai le loro vest i affinché non m i
avessero in avversione
12 " Se t u discenderai in Egit t o e port erai la
perla 30 essendo giunt o dall'est ero per prendere
la perla e aizzare il serpent e
13 che è in m ezzo al m are at t orno al cont ro di m e.
serpent e sibilant e,
31 Ma in un m odo o in un alt ro essi si
14 t u indosserai la t ua vest e scint illant e e la accorsero ch'io non ero un loro
t ua t oga di cui t i alliet i com pat riot a,

15 e con t uo frat ello, il più vicino alla nost ra 32 dim orarono con m e slealm ent e e m i
aut orit à, sarai erede del diedero a m angiare il loro cibo.
nost ro regno" .
33 I o dim ent icai che ero figlio di re, e fui al
[ 109] 16 I o lasciai l'Orient e e discesi, servizio del loro re.
accom pagnat o da due cust odi,
34 Dim ent icai la perla per la quale ero st at o
inviat o dai m iei genit ori re di t ut t i gli uccelli,

35 e a m ot ivo del peso delle loro 52 volò e si affiancò a m e e divenne t ut t o


oppressioni giacqui in un sonno profondo. un discorso.

[ 110] 36 Ma di t ut t e quest e cose che m i 53 Alla sua voce e al suono del suo rum ore
accaddero si accorsero i m iei io part ii e m i dest ai dal sonno.
genit ori ed erano afflit t i per m e.
54 La afferrai e la baciai e presi a leggerla:
37 Nel nost ro regno fu fat t o un proclam a
affinché t ut t i venissero alla 55 conform i a quant o è segnat o in cuor m io
nost ra port a erano le parole della m ia
let t era.
38 re e prìncipi dei Part i e t ut t i i dignit ari
dell'Orient e. 56 Mi ricordai che i m iei genit ori erano re e
la nobilt à dei m iei nat ali
39 I n m io favore scrissero un piano affinché afferm ò la sua nat ura.
non fossi lasciat o in Egit t o.
57 Mi ricordai della perla, per la quale ero
40 Mi scrissero una let t era ed ogni st at o m andat o in Egit t o,
dignit ario la sot t oscrisse:
58 e incom inciai a incant are il t erribile
41 " Da t uo padre, re dei re, e da t ua serpent e sibilant e.
m adre, signora dell'Orient e,
59 Lo cost rinsi a dorm ire e lo cullai nel suo
42 da t uo frat ello, nost ro secondo, a t e assopim ent o pronunciando su di
nost ro figlio, che sei in Egit t o, lui il nom e di m io padre
salut e!
60 e il nom e del nost ro secondo e quello di
43 Su, alzat i, dal t uo sonno e ascolt a le m ia m adre, regina dell'Orient e.
parole della nost ra let t era!
61 Afferrai la perla e m i volsi per rit ornare a
44 Ricordat i che sei figlio di re! Considera la casa di m io padre.
schiavit ù a cui sei
sot t opost o! 62 Mi t olsi la loro sordida e im m onda vest e
e la lasciai nel loro paese,
45 Ricordat i della perla, per la quale t u fost i
inviat o in Egit t o! 63 e subit o ripresi la via del rit orno verso la
luce di casa nost ra,
46 Pensa alla t ua vest e e ricordat i della t ua l'Orient e.
m agnifica t oga
64 La m ia let t era, la m ia dest at rice, t rovai
47 che port erai e che t i adornerà. I l t uo davant i a m e sul cam m ino
nom e fu let t o nella list a degli
eroi 65 e com e essa m i dest ò con la sua voce
così la sua luce m i guidava.
48 e con t uo frat ello, nost ro viceré, t u sarai
nel nost ro regno! " . 66 Essa che abit a nel palazzo con la sua
form a irradiò la sua luce davant i a
[ 111] 49 La m ia let t era è una let t era che il m e,
re ha sigillat o con la sua
dest ra 67 con la sua voce e con la sua guida m i
spinse ad accelerare il passo,
50 per cust odirla dai m alvagi, dai figli di
Babel, e dai selvaggi dem oni di 68 e con il suo am ore m i sospinse.
Sarbug.
69 Procedendo, passai da Sarbug, lasciai
51 Essa volò nelle sem bianze di un'aquila, Babel sulla sinist ra
70 giunsi alla grande Maishan, port o dei [ 113] 88 Vidi che in t ut t o il suo essere
com m erciant i, pulsavano i m ot i della conoscenza

71 post a in riva al m are. 89 e che si preparava a parlare,

72 L'abit o splendido che m i ero t olt o e la 90 udii il suono degli accent i che egli
t oga che era avvolt a con esso bisbigliava con se st esso:

73 da Ram t ha e Rekem i m iei genit ori m i 91 " I o sono colui che è operoso nelle azioni
m andarono quando m i educavano presso il
padre
74 per m ezzo dei loro t esorieri che per la
loro fedelt à pot evano godere di 92 io m i com presi e percepii che la m ia
una t ale fiducia. st at ura cresceva in proporzione del
suo lavoro" .
[ 112] 75 I o più non ricordavo il suo m odello
avendo fin dall'infanzia 93 Con i suoi m ovim ent i regali si versò
abbandonat o la casa di m io padre, t ut t o in m e

76 m a subit o, non appena lo ricevet t i, m i 94 e sulle m ani dei suoi dispensat ori si
parve che l'abit o fosse divent at o affret t ò affinché lo prendessi.
uno specchio di m e st esso.
95 L'am ore m i spingeva a correre, ad
77 L'osservai m olt o bene e con esso io andargli incont ro e accoglierlo,
ricevet t i t ut t o
96 m i prot esi in avant i e lo presi. Mi adornai
78 giacché noi due eravam o dist int i e con la bellezza dei suoi
t ut t avia avevam o un'unica sem bianza. colori

79 Anche i t esorieri, che lo port arono, io 97 e m i avvolsi int eram ent e nella m ia t oga,
vidi allo st esso m odo: dalle t int e sgargiant i,

80 erano due, m a in un'unica sem bianza 98 l'indossai e m i recai su alla port a.


poiché lo st esso segno del re su di
loro era t racciat o 99 Chinai il capo e adorai la m aest à del
padre m io che m i aveva m andat o:
81 dalle m ani di colui che per m ezzo di loro
m i rest it uì la fiducia e la 100 io avevo adem piut o i suoi
ricchezza, com andam ent i ed egli m ant enne quant o
aveva
82 la m ia vest e ricam at a, adorna di prom esso
splendidi colori,
101 alla sua port a m i associai con i suoi
83 di oro e berilli, di rubini e agat e, principi:

84 di sardonici dai colori diversi. A casa sua 102 egli si rallegrò di m e e m i accolse ed io
su, in alt o, fu abilm ent e fui con lui, nel suo regno,
lavorat a
103 m ent re lo lodava la voce di t ut t i i suoi
85 con ferm agli di diam ant e erano unit e servi.
t ut t e le giunt ure,
104 Prom ise che anche alla port a del re dei
86 l'im m agine del re dei re era int eram ent e re sarei andat o con lui
ricam at a e dipint a su di essa,
105 con la m ia offert a e con la perla m i
87 e com e piet re di zaffiro rilucevano le sue sarei, con lui, present at o al
t int e. nost ro re.
Si t rat t a, purt roppo, nella st ragrande
LA D ON N A N ELLO m aggioranza dei casi, di font i indiret t e,
GN OSTI CI SM O provenient i dalla pat rist ica ant i- gnost ica di
Er ica Tiozzo Tert ulliano ed I reneo.
Se è vero che ci è possibile consult are la
rilevanza e cent ralit à del fem m inile e del
fem m ineo nello gnost icism o diret t am ent e
da t est i com e il Vangelo di Tom m aso, di
Filippo, di Maria, la Pist is Sophia, è
I rapport i t ra donna e religione, com plici
purt roppo vero che non disponiam o di
probabilm ent e passi biblici non esat t am ent e
sufficient e docum ent azione di prim a m ano,
celebrat ivi del genere fem m inile, sono
cioè prodot t a dagli gnost ici st essi,
sem pre st at i t esi, m ai idilliaci. Dopo un
illust rant e concret am ent e il ruolo della
prim o t em po di eguaglianza com unit aria,
donna.
arrivat a sino al I I - I I I secolo, le donne
Sappiam o cioè che le donne svolgevano
crist iane hanno dovut o sot t om et t ersi alla
det erm inat e at t ivit à proprio grazie agli st rali
gerarchia, t ut t a m aschile, della Chiesa
lanciat i da Tert ulliano e I reneo; da part e
nascent e, perché generalm ent e considerat e
gnost ica, non abbiam o docum ent i
più “ Eva” che “ Maria” : e dovranno
com provant i esorcism i, guarigioni,
at t endere il Medioevo per vedersi
bat t esim i.
m aggiorm ent e rivalut at e, sia
Abbiam o invece
filosoficam ent e che religiosam ent e, grazie a
abbondant i passi in cui
Dant e e S.Bernardo.
l’elem ent o fem m inile è
C’era t ut t avia un arcipelago
giudicat o salvifico
dot t rinario, direm m o oggi,
nell’econom ia della
“ non allineat o” : ed è proprio
Redenzione. Passi in cui
quello gnost ico, in cui le
le donne sono
donne pot evano ricoprire
considerat e le più
ruoli sociali, religiosi,
aut ent iche deposit arie del m essaggio di
am m inist rat ivi pubblici..
salvezza, in cui hanno pari dignit à rispet t o
Proprio la presenza m assiccia di donne
agli uom ini, in cui vengono difese da
nell’organizzazione di t ant e set t e gnost iche
t urbat ive m isogine; in cui sono
è, secondo il parere del polem ist a
int erlocut rici privilegiat e, in grado di
Tert ulliano, indice di disorganizzazione,
insegnare e guidare la com unit à.
em piet à, confusione, dest abilizzazione.
E' m olt o probabile che il ruolo cent rale
Tert ulliano, nel “ De Praescript ione” , ci
affidat o all'elem ent o fem m inile in m olt i t est i
inform a che le donne gnost iche com pivano
abbia inciso anche sul piano concret o,
esorcism i, profet izzavano, insegnavano.
facendo sì che le donne assum essero ruoli
Erano t aum at urghe e , forse, m inist ri di
di rilevanza pubblica.Ci sono t ut t avia t re
cult o bat t esim ale.Quest e donne, ci inform a
corrent i gnost iche, con un'im m agine
sem pre l’eresiologo, sono audaci com e
m aschile di Dio, che accet t avano donne e in
prost it ut e perché non sono riservat e e
cui esse esercit avano funzioni leader:
m odest e, poiché prendono parola in
m arcionit i, m ont anist i, carpocraziani.
assem blea. Non t acciono, com e disse loro
E' cert o che le donne avevano aderit o con
San Paolo: sono, dunque, secondo i Padri,
ent usiasm o al proselit ism o gnost ico;
sconvenient i.
ebraism o, crist ianesim o, m it raism o non
Vi erano, in seno alle com unit à gnost iche,
riservavano loro grandi spazi.
donne colt e e libere: Tolom eo scrive una
Tornando alle font i pat rist iche, da I reneo
epist ola dot t rinale a una cert a Flora,
apprendiam o che Marco il Mago, at t ivo a
Sim one di Sam aria è accom pagnat o, nei
l, valent iniano, celebrava l'Eucarist ia con le
suoi viaggi, da Elena, Carpocrat e e Marco
sue seguaci.Tert ualliano sferrò un at t acco
sono allievi di una cert a Marcellina. Sim on
polem ico ad una m aest ra Gnost ica
Mago è inseparabile dalla sua Elena, che
nell'Africa del Nord e si scandalizzò m olt o
adora com e una dea.
quando seppe che Marcione aveva
nom inat o pret i e vescovi delle donne. La
LE TESTI MONI ANZE PER UNA
m aest ra gnost ica Marcelliana si recò a
RI COSTRUZI ONE DEL RUOLO FEMMI NI LE
Rom a in rappresent anza della
NELLO GNOSTI CI SMO
congregazione carpocraziana. I Mont anist i
veneravano due donne, Prisca e Maxim illa, infat t i vedevano Dio com e un essere
com e fondat rici del loro m ovim ent o. androgino e vedevano la creazione com e
Ai crist iani ort odossi del I I - I I I secolo già egualit aria.
appariva sconvenient e t ant a part ecipazione La loro visione non sessist a, egualit aria,
fem m inile e il ruolo della donna fu m olt o t endeva a replicarsi nelle st rut t ure polit iche
discusso t ra “ eret ici” gnost ici e appart enent i e sociali della com unit à così com e i crist iani
alla Grande Chiesa. I n alcuni t est i gnost ici ort odossi credevano che Eva fosse st at a
si insinua part e della polem ica in corso in creat a da una cost ola di Adam o e che Dio
m odo velat o: per esem pio, Maria fosse un m aschio.
Maddalena è spesso vist a in I l ruolo della donna nello gnost icism o
cont rapposizione a Piet ro e lodat a sopra gli rim ane com unque un aspet t o da
alt ri Apost oli. ( m aschi) : quest o accade approfondire e st udiare, perchè poco
specialm ent e in Pist is Sophia, nel Dialogo docum ent at o.
col Salvat ore, nel Vangelo di Maria.
Maria Maddalena, nello gnost icism o,
laddove com pare, è un personaggio- chiave
che figura addirit t ura com e com pagna del
Salvat ore e dest inat aria dei più im port ant i Bibliografia
m essaggi segret i; al cont rario, gli
ort odossi si prem uravano, all'incirca nello M.Scopello, “ Gli Gnost ici” , Edizioni Paoline.
st esso periodo, di rispondere con let t ere E. Pagels, “ I Vangeli gnost ici” , Saggi
pseudopaoline e at t i apost olici in cui si Mondadori.
invocava la subordinazione delle donne agli Tert ulliano, “ De Praescript iones” ,
uom ini e in cui si viet ava il sacerdozio
fem m inile.
Eppure, Gesù il Crist o si rivolse t ant o agli
uom ini quant o alle donne e infranse diversi
t abù ebraici durant e la sua predicazione,
avvicinando donne considerat e im pure o di
m alaffare, parlando in pubblico con donne,
t occando e guarendo donne, accet t ando t ra
i suoi seguaci delle donne. E, fino al I I
secolo, in arm onia con l'insegnam ent o di
Gesù, in effet t i le donne ricoprirono ruoli
pubblici nella cosiddet t a Grande Chiesa:
salvo venirne espulse allo scoccare del I I
secolo, relegat e a sem plici credent i
sot t om esse al m arit o o al padre, prive di
parola in assem blea, velat e e ubbidient i.

CONCLUSI ONI

Furono det erm inant i le posizioni gnost iche


circa la donna e il suo ruolo nell'essere
et ichet t at i eret ici?
Si sa, la st oria è scrit t a dai vincit ori e poco
si sa sul m ondo vist o da part e degli
gnost ici.
Quel che è cert o è i crist iani ort odossi non
pot evano dirsi t ali se nelle loro file vi
fossero st at e donne sacerdot i, perchè
sarebbero venut i m eno alle Let t ere Paoline
e alle disposizioni ecclesiast iche.
Chiudendo quest a dissert azione, in breve si
pot rebbe dire che vi siano delle
corrispondenze t ra percezione e im m agine
di Dio e della donna e ruolo sociale e
religioso di quest a: m olt i crist iani gnost ici
Perchè no ? Non capivo quest a desiderio di
M ON OLOGO D I SATAN A vedersi, per m e che già lo vedevo.
ALL’UOM O Con il soffio il fuoco divam pò, e at t raverso
Filippo Got i esso diede form a alla polvere nell'acqua.
Dal m io t rono, che un t em po fu di bellezza,
l’ira e.................
La m olt it udine finit a, in essa prese corpo.
I l giovane apprendist a, reso st anco dall'art e
e dal m aneggio degli st rum ent i dell'art e, si Troppo era il m io am ore, per pot erlo
addorm ent ò, scivolando in un sonno spart ire con alt ri.
profondo. Troppa era la m ia est asi per pot erla
Era un m endicant e, allegro e spensierat o, dividere con alt ri.
che procedeva spedit o senza m et a alcuna, Non orgoglio il m io, m a am ore. Com e
con ogni fardello post o alle spalle. I l m ondo pot evo piegarm i ad alt ri, che non fossero il
ululava al suo passaggio, cercando di Padre ?
richiam arne l'at t enzione, m a il suo passo
Non ero io generat o nella sua st essa
era spedit o, il Sole che nasceva dalla Luna
nat ura, non ero il più am at o, e colui che più
baciava la front e apert a, e il cielo era il
am ava ?
m ant o in cui avvolgeva il t esoro dei t esori:
la luce. E quale la ricom pensa per t ant o
am ore ? Elevazione al rango di predilet t o,
I nnanzi ad un bivio decise di ferm arsi,
ciò che era polvere e acqua ?
quando una belva feroce gli si parò innanzi.
Possent i i m uscoli, affilat e le zanne, t errifico Non m isero orgoglio, m a am ore et erno.
il ruggit o, m a senza sforzo alcuno la Dall'am ore all'odio, non verso il Padre m a
dom inò, ponendosi a t est a in giù, appeso verso di voi, e il vost ro scem pio. I n quant o
ad un ram o. sapevo che avrest e rinnegat o l'am ore che
Per un t em po im m em orabile at t ese in se, nut re per voi.
nel vuot o assolut o form at osi dall’abbondano I o per am ore, e voi si per orgoglio.
dell’Ego, quando un sacerdot e, con occhi
saggi m a t rist i, appari nel recint o sacro Ent ram bi ciechi.
post o fra le colonne. I o persi il m io t rono d'oro, e adesso dom ino
< Chi sei chiese il giovane apprendist a, ed quest o m ondo di st erco. Qui in cat ene ad
ora m endicant e.............??> Chiese una sfida, a dim ost rare che il m io am ore
all’appeso. aveva ragione.
< Sono l’uom o> . Egli rispose. Anche se le port e celest i sem pre e per
sem pre rest eranno sbarrat e.
Tut t o cam biò….., nient e cam biò, e il
sacerdot e dalla bianca t unica, e dalla curat a Non a voi, che cont inuam ent e t radit e, m a a
barba, era ora una figura im m ensa, color m e e a coloro com e m e.
t erra, con in t est a una corona, una bocca la Voi t orneret e ? Lo spero.
dove vi è il vent re, e un sesso confuso, gli
occhi saggi, m a t rist i. I n quant o saprò in quel m om ent o che il
Padre è t ornat o, anche se sarà la vert igine
Parlò: di un at t im o, e subit o m i perderò.
I o Sat ana am avo, e am o ancora oggi il I l Padre si è disperso in voi. Egli è nel t ut t o,
Padre. m a il t ut t o non è il Padre, dim ent ico com 'è.
Della sua luce, e solo per essa vivevo, E' forse m ort o ?
e m ai capii la volont à sua di dare a form a a Non m i è dat o di capire, non m i è dat o di
polvere in sua im m agine e som iglianza. com prendere.
Com e pot evano la polvere e l'acqua, essere Forse lo è. Ma forse è in un divenire.
della st essa nat ura della Luce?
A voi far crescere il figlio.
Non bast avano le legioni angeliche, e
quant o di più nobile esist eva per essere Ed io sono soglia ed ost acolo, racchiuso
specchio alla Gloria e Pot enza ? dalle colonne.
Vi prego abbat t et e il m io t em pio, che è
anche m ia prigione.
Non anelai quest o regno, m ai lo volli e m ai
lo desiderai.
No, per sem pre no . Allont anat e da m e la
pena dell'et ernit à, di chi ha godut o della
luce, e adesso vaga nelle t enebre.
I n quant o è not t e, e la m ia luce è soffocat a
dalla piet ra.
Uom o solo t u pot rai un giorno essere Dio,
com e il Padre sem pre ha volut o, quest a è la
sua volont à. Tu non io, che fui creat o per
servire, e per am ore t radii.
Legat i siam o in quest a cadut a, m a la m ia è
infinit a, e la t ua no.
Uom o t orna a splendere alt o nei cieli, e
abbandona quest o nost ro regno.
I o t i at t enderò la, ad aprirt i una port a che
per m e è sbarrat a, adesso e per sem pre.
E quando l'avrai superat a, io pot rò dorm ire
il sonno et erno, nell'oblio.
Sognando di essere Uom o.
cit t à e che, com e pare avvenga con
Cr ist ia n e sim o e Giacom o, abbiano i loro sacerdot i al Tem pio
Gn ost icism o ( gli Esseni rifiut avano il Tem pio corrot t o)
Sa ba t o Sca la
Se quest i elem ent i, già pongono seri
problem i st orici, i problem i si m olt iplicano
se cerchiam o di capire che cosa realm ent e
professassero quest i esseni, am m esso che
I l Crist ianesim o delle origini é fenom eno t ali fossero, divenut i crist iani.
assai com plesso, m olt o, m olt o più
com plesso, di quant o anche i più avanzat i Anche l'esot erism o esseno, che t rapela
st udi sull'argom ent o propongano oggi. dagli I nni e dagli scrit t i cript ici e ast rologici,
é assai anom alo quant o cont rario alla
La com plessit à é essenzialm ent e dovut a Legge.
alla difficolt à di collocare alcuni pezzi del
m osaico em ersi dalle recent i scopert e
archeologiche e docum ent ali che
sconvolgono la prospet t iva t radizionale e
generano cont raddizioni st rident i con
quant o si conosceva dai resocont i indiret t i
crist iani e non.

E' indubbio che i m ovim ent i che form arono i


Crist ianesim o prim it ivo afferivano a t re
corrent i dist int e:
1) Giudaico- crist iana
2) Paolina ( ideat a da San Paolo
3) Gnost ica

Ma senza una analisi dei rapport i m ut ui t ra


quest e corrent i non si riesce a dare im pulso
ad una com prensione m igliore dei cont enut i
t eologici della t erna.

Sem plificando all'est rem o, ciò che sappiam o


di im port ant e é che:
1) Tra giudeo- crist iani e Paolo vi era un
conflit t o profondo legat o al dirit t o di Paolo
di " professare un nuovo Vangelo" . I giudeo-
crist iani, infat t i, si rifacevano
all'insegnam ent o diret t o dei discepoli, cosa Non m eraviglia affat t o, quindi, che le
che Paolo st esso non negherà m ai. apocalissi gnost iche di Giacom o e Piet ro,
Ma qui arriva il prim o grande dubbio: com e lo st esso Vangelo di Tom m aso,
cos'era in realt à il giudeo- crist ianesim o? paiano t racciare una sort a di gnosi ebraica
o di via ebraica ala gnosi crist iana.
L'essenism o che é alla base del nascent e
crist ianesim o é vero, m a é indubbio che i 2) Si dice che Paolo é uno gnost ico. Ciò é
giudeo- crist iani, se vicinissim i per diversi vero per alcuni scrit t i m a non per le
aspet t i agli esseni se ne dist anziano, com e apocalissi gnost iche e per le
se ne dist anzia Gesù, per m olt i pseudoclem ent ine.
fondam ent ali aspet t i relat ivi alle quest ioni
legali sulla purezza ed alla esegesi. Del rest o, a ben guardare, al cent ro della
t eologia Paolina c'è la resurrezione nella
Anche gli scavi di Pixner che hanno rivelat o carne ed il senso st orico olt re che m ist ico
la presenza di un vast o quart iere esseno a della m ort e e resurrezione sulla croce che é
sud- ovest di Gerusalem m e ripropongono ciò cont ro cui t ut t a la gnosi com bat t e. E'
fort e il t em a della separazione degli esseni. proprio a part ire dal subst rat o t eologico ed
E' st rano infat t i che quest i " separat i" per eseget ico di Paolo che vengono post e t ut t e
m ot ivi di purezza, vivessero all'int erno della le basi per le accuse di eresia agli gnost ici.
Dal punt o di vist a effet t ivo Paolo é un
ant ignost ico anche se dal punt o di vist a
st orico, la sua posizione ant ignost ica non
em erge se non in piccolissim a part e.
LA conoscenza della t eologia paolina,
quindi, com e la disponibilit à di docum ent i
im port ant i com e gli At t i e le let t ere, non
risolve il problem a dei rapport i t ra Paolo e
le due alt re corrent i crist iane.
Anzi, le cont raddizioni int erne e, dico io,
ant isim m et riche delle let t ere dell'apost olo e
degli at t i sono assai problem at iche e di
com plessa analisi.

3) La gnosi é, forse, grazie all'am pia


disponibilit à di docum ent i fornit ici dalle
scopert e docum ent ali ed archeologiche,
forse la m eglio conosciut a delle t re t eologie,
m a anche quest o non risolve il problem a
st orico delle origini e dei rapport i con le
alt re due corrent i.
Gli scrit t i pervenut ici appaiono variegat i e
sem brano offrire una serie di sot t orivoli e
frange gnost iche, m olt o art icolat e.:
- Dallo gnost icism o prot ocrist iano delle t re
st eli di Set h di probabile origine dosit ea
st ret t am ent e legat e all'erm et ism o egizio
- All'erm et ism o m ist o a gnosi del t rat t at o
della Ogdoade
- Alla prot ognosi sim oniaca della esegesi
dell'anim a
- Alla crit ica al paolinism o del Vangelo di
Filippo ecc...

I nsom m a la sit uazione é com plessa e non


schem at izzabile allo st at o perchè non
chiara.

Se si schem at izza oggi si deve essere


coscient i che t ale schem at izzazione é
parziale e non si può fondare su essa una
com prensione com plet a del m ovim ent o
crist iano est endendo le conseguenze per
cont inuit à.
t ram andat o da t ali font i Sim on Mago fu
SI M ON M AGO sconfit t o
Filippo Got i

O Sim on m ago, o m iseri seguaci che le


cose di Dio, che di bont at e deon essere
spose, e voi rapaci per oro e per argent o
avolt erat e, or convien che per voi suoni la
t rom ba, però che ne la t erza bolgia st at e.
( Dant e, I nferno, XI X, 1- 6) .
At t i 8: 9 V'era da t em po in cit t à un t ale di
nom e Sim one, dedit o alla m agia, il quale
m andava in visibilio la popolazione di
Sam aria, spacciandosi per un gran
personaggio.
At t i 8: 10 A lui aderivano t ut t i, piccoli e
grandi, esclam ando: «Quest i è la pot enza di
Dio, quella che è chiam at a Grande».

La vit a
Parlare di Sim on Mago, significa volgere lo , incont rando la m ort e. Due sono le
sguardo fino agli albori della crist ianit à, leggende che narrano la sua scom parsa:
essendo per nascit a cont em poraneo degli Nella prim a, per dim ost rare che aveva lo
st essi discepoli del Crist o, frut t o di ident ica st esso pot ere del Crist o, si fa seppellire in
dim ensione st orica e cult urale. I vangeli, e m odo da risorgere dopo t re giorni
i padri della Chiesa, collocano Sim on Mago incont rando così la m ort e.
com e originario della Sam aria, t erra non
Nella seconda m uore nel foro rom ano,
legat a all'ort odossia ebraica, m adre di
innanzi a Nerone, precipit ando in virt ù delle
m aghi, profet i, curat ori, e che dona i nat ali
preghiere dei suoi avversari ( gli apost oli ) .
ad alt ra figura int eressant e dei vangeli: la
sam arit ana che dona l'acqua a Gesù Crist o.
La st oria di Sim on Mago si int reccia con I l Pe n sie r o di Sim on M a go
quella dei discepoli, quando dopo aver udit o
Com e vedrem o il pensiero di Sim on Mago,
una delle prediche di Filippo, decide di farsi
present a gli elem ent i t ipici dello
crist iano at t raverso il bat t esim o. Gli at t i
gnost icism o alessandrino. Quest i elem ent i
raccont ano che chiese a Piet ro il dono di
sim bolici e concet t uali, hanno già un alt o
curare e cacciare i dem oni, in cam bio del
grado di m at urit à dando vit a ad un sist em a
denaro, m a ricevet t e il diniego e fu
esaurient e, che collocano nei fat t i lo
allont anat o dall'irat o apost olo ( da qui
gnost icism o com e precedent e al
deriva il t erm ine di sim onia: com m ercio di
crist ianesim o st esso, o alm eno a ciò che
cose sacre )
convenzionalm ent e int endiam o per
Olt re al Nuovo Test am ent o, abbiam o crist ianesim o. Ment re gli apost oli e i
ult eriori not e sulla vit a e l'opera di Sim on discepoli, ad eccezione di San Paolo,
Mago at t raverso t est i apocrifi, o non inclusi proponevano una narrazione della vit a di
nei canoni della Chiesa Cat t olica. Quest i Gesù Crist o, ancora priva di una t eologia;
t est i indicano il prot ognost ico com e Sim on Mago già offriva un'esaust iva
inst ancabile divulgat ore, e lo collocano nella rispost a al dilem m a della Creat ura, e al suo
Rom a I m periale ai t em pi in cui anche San rapport o con la Creazione ed il Creat ore.
Piet ro e San Paolo erano giunt i nella cit t à
Sim on M a go pr opone u n dua lism o che
et erna.
sem bra essere st at o influenzat o dal
Pare che ot t enesse un consist ent e m azdeism o di m at rice iranica. Un
successo, t ant o a spingere i due apost oli a dualism o dove due principi sono in
sfidarlo pubblicam ent e, e in base a quant o et erna lot t a, la luce e le t enebre,
l'ignoranza e la conoscenza, lo spirit o e in licenziosi spet t acolo assiem e a Sim on
la m at eria, il Padre Divino e il Dem iurgo. Mago, in cam bio di denaro. I m possibile
Il D e m iu r go è individuat o con il Dio com prendere quant o del vero, e quant o
dell'Ant ico Test am ent o, i Dio degli ebrei. livore vi era in quest o t rat t eggio della
Tendenza quest a present e anche nella coppia, da part e di avversari che hanno poi
corrent e barbelot iana dello gnost icism o, scrit t o la st oria della religione. Ciò che a noi
im port a è sot t olineare com e la figura di
che assiem e a Sim on Mago condivide
l'im port anza dell'elem ent o fem m inile. Elena accant o a quella si Sim on Mago,
rispet t a un ideale di " coppia gnost ica" o
L'e le m e n t o fe m m in ile superiore ed " sigizie" che sarà poi propost o anche da
inferiore ( rappresent at o da Elena, alla alt ri Maest ri. I ndicando quindi una
nost ra m em oria t ram andat a com e donna com plem ent arit à dell'aspet t o fem m inile e di
disinibit a e seducent e ) . Che rappresent a quello m aschile, indissolubili sia a livello
l'Ennoia ( la m ent e, il pensiero ) divino, spirit uale che t erreno. Che egli com pisse
per m ezzo della quale gli alt ri eoni erano m iracoli at t raverso lei, o che in lei avesse il
st at i generat i, e at t raverso di loro era canale per le visioni, o at t ingesse il pot ere
st at a m anifest azione aveva avut o che gli st essi At t i ci t ram andano, ciò non è
origine. Elena finirà poi per decadere rilevant e. Quello che qui prem e è
nella sua st essa creazione. sot t olineare com e la visione di Sim on Mago
Sim on M a go com e a va t a r t erreno di Dio, fosse una visione di com plem ent arit à fra il
nella vest e si di annunciat ore della via di polo m aschile e quello fem m inile. Una
reint egrazione, che in quella di vera e rilevanza del fem m inile che si pone com e
propria divinit à ( da qui la com unit à dei rot t ura rispet t o all'ebraism o, dove la donna
Sim oniani che proclam arono la sua deit à era allont anat a dal cuore del cult o, m ent re
) in Sim on Mago essa diveniva lo st rum ent o
per eccellenza del rit o st esso.
Te u r gia e Ta um a t ur gia . Sim on Mago
com piva m iracoli recit ando part icolari Com e abbiam o vist o in precedenza è l'Elena
form ule t eurgiche. Elem ent o che Spirit uale ( L'Elena Celest iale o Ennoia ) che
rit roverem o anche in alt re com unit à ha generat o gli Angeli e gli alt ri Eoni, che
gnost iche, che at t ribuivano a part icolar i poi in un im pet o di gelosia ed invidia ( per
parole di pot ere la possibilit à di la sua vicinanza alla Font e I ncreat a )
soggiogare gli Arcont i post i a dom inio l'hanno ingannat a, e precipit at a nella
della m anifest azione. creazione che essi st essi avevano generat o.
Ecco quindi l'Elena t errest e l'eone
D oce t ism o. L'apparenza m at eriale del condannat o a t rasm igrare da un corpo
corpo di Gesù Crist o, e la realt à spirit uale m at eriale all'alt ro ( im prigionat a dagli Eoni
dello st esso. Da cui Gesù Crist o non gelosi ) . Quest o et erno supplizio viene rot t o
avrebbe soffert o in Croce, m a si sarebbe da Sim on Mago, incarnazione divina che
preso beffa degli Arcont i di quest o libererà Elena.
m ondo.
Un concet t o del fem m inile m olt o prossim o
Tr a sm igr a zione delle anim e nei corpi nel alla scuola barbelot iana, agli apocrifi di San
corso dei secoli, fino a quando esse non Giovanni, che lasciano supporre quindi che
si ricongiungeranno al loro doppio Sim on Mago rappresent a il fondat ore di t ale
spirit uale. corrent e, oppure un Sim on Mago
La consce nza e la m a gia com e st rum ent i espressione della st essa.
necessari alla liberazione dell'uom o dalle
forze che governano la creazione.
Con clu sion i e d I pot e si
Ele n a
Dipanando la figura di Sim on Mago dal
Sim on Mago era m it o, dalle m ist ificazioni, e dalla violenza
accom pagnat o nelle sue della pat rist ica, ed da un eccesso di
pellegrinazioni da una figura t eat ralit à ( vero o presunt o che fosse ) , non
fem m inile, di nom e Elena. I possiam o non considerare com e la sua
Padri della Chiesa sost engono dot t rina in realt à rappresent i uno
che essa fosse una donna gnost icism o oram ai m at uro, e parallelo
dedit a alla corruzione dei all'insegnam ent o dei discepoli. Eoni, sigizie,
cost um i, e che am ava esibirsi m aschile e fem m inile, e Dem iurgo,
rappresent ano i t rat t i t ipici delle scuole Personalm ent e non considero Sim on Mago
gnost iche di m at rice sirio- alessandrina. I l com e espressione della prim a eresia in
valore di quest a const at azione ci port a a am bit o crist iano ( im presa ardua, vist o che
presum ere, cert o di non essere sm ent it o, è t ut t a da dim ost rare l'ort odossia in t ale
che non solo lo gnost icism o non am bit o fin dagli albori del crist ianesim o) ,
rappresent a una devianza rispet t o al m a port at ore di un sist em a filosofico,
crist ianesim o delle origini ( am m esso e non cosm ogonico ed escat ologico diverso e
concesso che esist e un solo crist ianesim o precedent e allo st esso crist ianesim o.
delle origini ) , m a che si colloca La cui diversit à ha com e elem ent i
t em poralm ent e in m odo ant ecedent e. carat t erizzant i la polem ica verso l'ebraism o
Suggerendo com e da un lat o la grande ( int eso com e cult o del Dem iurgo) , e il
discussione non è fra crist ianesim o e diniego di una creazione int esa com e Madre
gnost icism o, m a bensì fra erm et ism o e Benigna.
gnost icism o, e dall'alt ra che dobbiam o
dist inguere fra espressioni et erodosse Aprendo così l’am bit o della ricerca sulle
crist iane, e gnost icism o in senso proprio. origini dello gnost icism o, e di riflesso del
Sim on Mago sem bra int uire ( com e del crist ianesim o, ad un punt o ignot o
rest o San Paolo prim a, e S.Agost ino poi) precedent e allo st esso Gesù Crist o.
che l'elem ent o di novit à è il m essaggio di
Gesù Crist o, e in t ale narrazione inserisce la
propria speculazione cosm ogonica.

E' proprio la pat rist ica con quest a perenne


condanna di Sim on Mago, gli at t i degli
apost oli, ad essere una prova di support o a
quant o afferm at o. I l perenne discredit o
get t at o su Sim on Mago, ha un m ot ivo di
ragione proprio nella forza originale delle
sue idee, com e dello gnost icism o, che
venne individuat o com e un " concorrent e"
da debellare. Ciò a m io avviso perchè alla
st essa st regua dell'ort odossia, t endeva a
cost ruire at t orno alla figura di Gesù Crist o
una prospet t iva et erna per l'uom o.

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