Isbn 978-88-7364-539-9
© 2005, 2012, Nuova Editrice Berti
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Nuova
Editrice
Berti
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MEDITAZIONE CRISTIANA
Conferenze al Getsemani
di John Main OSB
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SOMMARIO
Seconda conferenza............................................................... 30
Terza conferenza.................................................................... 47
Prefazione .............................................................................. 67
5. La pratica ............................................................................ 93
La meditazione .................................................................. 93
Il Corpo .............................................................................. 93
Tempo e luogo ................................................................... 94
Distrazioni .......................................................................... 96
Introduzione
di Laurence Freeman
Prima conferenza
IL FONDAMENTO PERSONALE DELLA MEDITAZIONE
PADRE
Miei carissimi fratelli in san Benedetto: nel corso di
queste conferenze spero di condividere con voi una
conoscenza e un‟esperienza di preghiera che è
qualcosa di più di una semplice teoria della preghiera.
A me pare che la teoria impersonale, per quanto giusta,
navighi sempre nella stratosfera. Per essere ricondotta
sulla terra, essa necessita di un contesto personale, e
solo allora avrà il diritto di essere non solo giusta ma
anche vera.
Fui iniziato alla meditazione molto prima di
diventare monaco, mentre prestavo servizio nel
British Colonial Service in Malesia. Mio maestro fu
uno swami indiano residente in un tempio fuori Kuala
Lumpur. Quando all‟inizio lo incontrai, per una
qualche ragione ufficiale o altro, rimasi
profondamente colpito dalla sua saggezza, colma di
pace e di quiete. Ero felice di constatare quanto egli
sembrasse desideroso di parlare a un livello personale
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mi feci monaco.
Seconda conferenza
MEDITAZIONE: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
FIGLIO
Stasera con questa conferenza, miei cari fratelli,
vorrei condividere con voi quanto io stesso ho
sperimentato, nella mia vita, circa le verità della nostra
religione attraverso quel genere di meditazione di cui
ieri vi ho parlato.
Dio è nostro Creatore e Padre. E lo Spirito Santo
dimora in ciascuno di noi in modo tale che siamo -
come abbiamo udito nella bellissima Liturgia dei
Vespri questa sera - noi tutti siamo, proprio
letteralmente, “templi di santità”. Ora, la meditazione
è semplicemente il processo per mezzo del quale
veniamo a patti con queste verità: verità su Dio, verità
su noi stessi, verità, anche, sul nostro prossimo. Nelle
nostre meditazioni quotidiane, ci ritraiamo da tutto
quello che possiamo riassumere come effimera
immediatezza, per aprirci completamente alla
grandezza e alla meraviglia di Dio, al durevole
presente. E in questo processo scopriamo la nostra
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16
essere portato a Dio.
Terza conferenza
DOMANDE E RISPOSTE
SPIRITO
Padre John: Miei cari fratelli, è un po‟ difficile trovare
il modo di procedere in un‟occasione simile, perché mi
accorgo che a volte, se chiedo che vengano poste
domande, ne segue un grande silenzio. Può darsi che
questo non sia il vostro caso. Ma ho pensato che un
modo utile per proseguire sia quello di offrirvi una
breve sinossi di quanto ho cercato di esporvi,
basandomi sul presupposto che un bravo insegnante
annuncia ai propri studenti cosa sta per dire, quindi lo
dice, infine fa una sintesi di quel che ha detto.
** * **
Domanda: Puoi dirci qualcosa di più sull‟atteggiamento
verso la parola, sulla sua funzione o su come
possiamo considerarla?
Padre John: L‟arte della meditazione consiste nel
ripetere il mantra. È semplice, ma impegnativo. Il
veramente semplice assai di rado è facile. Quando
eravamo agli esordi, a Londra, andai a trovare un
amico che è monaco di Ramakrishna. Egli disse:
“Bene, trovo molto interessante vedere come voi
cattolici stiate iniziando a insegnare alla gente a
meditare. Ora, dimmi esattamente quel che
insegni”. E così raccontai all‟incirca ciò che vi ho
detto: sedete, sedete eretti, ripetete il mantra, e
questo è quanto. Ed egli mi disse: “Padre John, in
questo consiste esattamente la nostra tradizione
meditativa, che abbiamo ricevuto da Ramakrishna
stesso attraverso swami Vivekananda. Ma se andate
a dirlo a un gruppo di occidentali non vi
crederanno, perché pare troppo semplice. A questo
punto il mio consiglio è di complicare un po‟ la
cosa. Così, quando la gente inizierà a farsi viva, dite
che avete qualche conoscenza esoterica, trasmessa
all‟ordine monastico tramite Giovanni Cassiano:
questo va detto, è un nome che suona bene, la
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Spirito Santo.
** * **
Domanda: Hai qualcosa da aggiungere su come
affrontare le distrazioni in questo tipo di preghiera?
Padre John: La ripetizione del mantra è il trattamento
per eccellenza delle distrazioni, perché lo scopo della
parola unica è semplicemente quello di portare la
mente alla pace, al silenzio e alla concentrazione.
Non di portarla a riposare solo con santi pensieri,
ma di trascendere interamente quello che
conosciamo come pensiero. E il mantra, servendo a
questo scopo, è come un aratro che attraversa la
vostra mente spingendo di lato ogni altra cosa:
“rende lisci i luoghi incolti”. Ricordate cosa diceva
Cassiano del suo “rigettare e respingere il copioso e
vasto materiale di ogni genere di pensiero”. È
perché la mente è “leggera e vagante”, suscettibile
ai pensieri e alle immagini come una piuma alla più
lieve brezza, che Cassiano propone il mantra come
modo per superare le distrazioni e raggiungere la
quiete. L‟essenza, l‟arte di recitare il mantra è: dirlo,
farlo risuonare, ascoltarlo e semplicemente ignorare
le distrazioni. Date al mantra la priorità su ogni altra
cosa. Gradualmente, perseverando nel dire il
mantra, le distrazioni andranno poco a poco
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MEDITAZIONE CRISTIANA
La pratica quotidiana
di Laurence Freeman OSB
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Prefazione
Questo piccolo libro è stato concepito allo scopo di
fornire gli elementi essenziali della meditazione
secondo la tradizione cristiana, come supporto per le
persone che conducono i gruppi settimanali di
meditazione, nella nostra comunità sparsa per il
mondo. Ma, siccome tali elementi essenziali sono di
per sé molto semplici, il libro può anche servire come
introduzione alla meditazione, per chiunque voglia
approfondire la propria vita spirituale.
Questi elementi essenziali sono pratici. Spero che vi
possano aiutare ad aprirvi a una più piena dimensione
di coscienza nella vostra vita di tutti i giorni,
intraprendendo la semplice pratica quotidiana del
silenzio e della quiete.
La meditazione è semplice. Per questo motivo si
può facilmente complicare. Il libro suggerisce un
modo di intendere e di intraprendere questa facile via a
persone che hanno domande di fondo e che sono
magari state indotte a credere che la meditazione sia
complicata e difficile.
Se possiamo davvero essere incoraggiati a meditare,
piuttosto che a pensarvi e basta, le domande
cominciano a trovare risposta, si semplificano tramite
l‟esperienza stessa. Qualunque libro, conferenza o
corso di meditazione ha valore soltanto se conduce
direttamente alla soglia dell‟esperienza del silenzio.
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Gesù stesso.
La sua preghiera è il significato essenziale e la fonte
stessa della preghiera per il cristiano. Potremmo
parafrasare san Paolo: non sono più io che prego, ma
Cristo prega in me. Così, in questo modello della
ruota, tutte le forme di preghiera fluiscono nello (e
dallo) Spirito di Gesù che prega Dio nella (e per la)
creazione. Ogni forma di preghiera ha validità. Tutte
sono efficaci. Esse sono informate dalla preghiera
dell‟umana coscienza di Gesù che è in noi per grazia
dello Spirito Santo.
Questa è una fede in accordo con la ruota della
preghiera. Noi non pensiamo a tutto questo nel tempo
proprio della meditazione. Sul piano pratico, la ruota
ci insegna anche qualcosa di molto importante. Nel
mozzo della ruota, al centro della preghiera, trovate
l‟immobilità. Senza immobilità al centro, non
potrebbe esservi movimento né crescita della
circonferenza. Il lavoro della meditazione è trovare e
divenire questa immobilità, marchio d‟autenticità dello
Spirito. “Fermatevi e sappiate che Io sono Dio!”
La preghiera contemplativa è apertura totale in
unione con la preghiera di Gesù.
Contemplazione è l‟essere in silenzio, nella calma e
nella semplicità. E il cuore della preghiera di Gesù è la
comunione d‟amore con il Padre, il volgere
l‟attenzione verso il Padre, nello Spirito Santo.
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2. Come pregare?
San Paolo ha detto che noi non sappiamo come
pregare, ma che lo Spirito prega dentro di noi (Romani
8:26).
2.1 Silenzio
Abbiamo bisogno di silenzio per la nostra salute
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2.2 Quiete
Uno dei Salmi recita: “Fermatevi e sappiate che io
sono Dio” (Salmo 46:10). La calma non significa uno
stato d‟inerzia o morte. Conoscere Dio è essere
pienamente vivi. La calma è equilibrio di tutte le
svariate forze ed energie che costituiscono una
persona: fisiche, mentali e spirituali.
Come con il silenzio, la calma ha una dimensione sia
esteriore sia interiore. La calma non ha niente a che
fare con il trattenere, il bloccare o il reprimere il
movimento e l‟azione.
Nella preghiera dobbiamo arrivare alla calma fisica.
Questo è il primo passo del viaggio interiore verso
Dio al centro del nostro essere. La calma fisica ci aiuta
a comprendere che il nostro corpo è sacro - “tempio
dello Spirito Santo” (1Cor. 6:19).
Infatti, solo imparare a sedere immobili è un
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2.3 Semplicità
La preghiera cristiana è risveglio alla realtà che ora
siamo a casa nel Regno di Dio. Gesù ci ha detto che il
Regno di Dio è dentro di noi, che dobbiamo diventare
come bambini per entrare in questo regno. "Il Regno
non è un luogo ma un‟esperienza" (John Main).
Essere semplici non è facile. Stiamo sempre ad
analizzare noi stessi, i nostri sentimenti, le nostre o
altrui motivazioni, e la nostra costante insicurezza ci
rende assai complicati e confusi. Ma Dio è semplice -
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Il Momento presente
Egli ci dice: “Non preoccupatevi per il domani”.
Nella meditazione smettiamo di pensare al passato e al
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Insegnamenti essenziali
La meditazione, egli insegnava, è una strada di
autoconsapevolezza e autoaccettazione. Questo è il
primo indispensabile gradino verso una qualche
conoscenza di Dio. Ma non si tratta di una
conoscenza in primo luogo intellettuale, poiché viene
raggiunta attraverso un‟armonia profonda, nella calma
del corpo e della mente. Il corpo stesso è parte del
viaggio verso Dio. Né questo è un viaggio isolato e
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5. La pratica
La meditazione
La meditazione è sperimentale. È perciò una
modalità d‟esperienza piuttosto che una teoria o un
pensiero. “L‟esperienza è maestra” diceva Giovanni
Cassiano, che ispirò John Main nella riscoperta di
questa tradizione di preghiera per i cristiani di oggi.
Il Corpo
La meditazione è una via incarnata di preghiera.
Il corpo non è una barriera tra noi e Dio. È il
sacramento del dono dell‟essere che Dio ci ha fatto
creandoci. È tempio del Santo Spirito di Gesù
risorto.
Per questa ragione il corpo è parte integrante
dell‟esperienza di preghiera. Possiamo scoprirlo solo
meditando. Le regole sono semplici:
- sedetevi: il corpo è a riposo ma non predisposto al sonno;
- sedete tranquilli: il corpo esprime l'attitudine della
persona all'attenzione e alla venerazione integrali;
- tenete dritta la schiena: il corpo è vigile e desto;
- respirate normalmente: l'ideale sarebbe la respirazione
addominale;
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Tempo e luogo
Scegliete un tempo ed un luogo di quiete dove,
possibilmente, non verrete disturbati. Considerate
prioritari i momenti dedicati alla meditazione. Inserite
la segreteria telefonica o staccate il telefono.
Arriverete a capire perché i/le meditanti ritengano
questi tempi come la parte più importante della loro
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Distrazioni
La grossa difficoltà pratica che tutte le persone
affrontano nella meditazione è il problema delle
numerose distrazioni. Non scoraggiatevi. Chiunque
abbia mai pregato, perfino i grandi maestri di
preghiera, le ha sperimentate. Le distrazioni sono
semplicemente l‟effetto della vostra costante attività
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Un mutamento interiore
È nella vita quotidiana, specialmente nelle vostre
relazioni, che noterete i frutti della meditazione. La
consapevolezza di questo vostro personale
mutamento interiore potrà non essere rapida o
teatrale. Può venire riflessa da coloro che vivono e
lavorano intorno a voi. Loro possono notare il vostro
cambiamento!
Tale mutamento può essere meglio descritto da
quello che san Paolo ha chiamato “il raccolto dello
Spirito” (Galati 5:22): amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé.
Pensate a ognuna di queste qualità in termini
personali. Voi sapete meglio di chiunque altro, tranne
lo Spirito, di quale avete più bisogno.
Notate che l'amore è posto all‟inizio, il “dono più
elevato”. Nel suo sentiero troviamo anche una nuova
gioia di vivere, pur nei periodi di tensione e
sofferenza.
La gioia è più profonda del piacere o della felicità. Si
trova in un gusto nuovo per le cose semplici e naturali
della vita.
La pace è il dono che Gesù ci dà nel suo Spirito. È
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7. “Progresso”: il viaggio
John Main definiva la pratica della meditazione un
pellegrinaggio verso il proprio cuore. Un
pellegrinaggio è un viaggio fatto nel potere dello
Spirito verso un luogo sacro. E il luogo più sacro al
mondo è il cuore umano. Possiamo viaggiare da soli,
ma non siamo mai soli. La solitudine della
meditazione risana la nostra solitudine più penosa
rivelandoci che siamo in profonda e sostanziale
relazione.
È meglio pensare al viaggio della meditazione come
a una spirale o a un labirinto piuttosto che a una linea
retta tra due punti. Per questo il mandala è un simbolo
universale del viaggio spirituale. A volte potrebbe
sembrare che stiamo divagando in cerchi, ma di fatto
stiamo procedendo circolarmente, avvicinandoci
sempre più al centro.
Il Labirinto del Pellegrino, sul pavimento della
cattedrale di Chartres, risale al XIII secolo. Se tracciate
un percorso dall‟entrata al centro, avrete una buona
idea del viaggio verso il cuore intrapreso meditando. A
volte con frustrazione, a volte con la sensazione di
smarrimento o di perdita di tempo, eppure mai
distanti dal centro, ci si avvicina sempre in
progressione circolare, finché si arriva - dove mai si è
cessato di essere per tutto il tempo del viaggio, mentre
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1.Conversione
La parola 'conversione' significa mutamento di
direzione. Quando si comincia a meditare, possiamo
sentire il 'primo fervore' della conversione. La
disciplina sembra facile, siamo pieni d‟entusiasmo
come nella prima fase del rapporto con un‟altra
persona. Questo iniziale entusiasmo, naturalmente,
verrà messo alla prova e necessita di essere
approfondito, con fiducia.
2.Salita
Il cammino può diventare duro ma, imparando a
perseverare, noi apprenderemo i profondi misteri di
Dio e della nostra stessa natura. Durante questo
processo, ci saranno periodi turbolenti, nei quali
sentimenti e ricordi rimossi possono affiorare alla
superficie della coscienza. Questo è purificante e
liberatorio anche se, al momento, potrà apparire solo
negativo. L‟aiuto da parte degli altri, in momenti simili,
è di grande sollievo.
3.Varco
Altre volte, specialmente dopo una fase prolungata
di salita, sentiamo che stiamo sorpassando ogni
resistenza in direzione di una maggiore profondità di
conoscenza e amore verso Dio, verso noi stessi e
verso gli altri. Allora sentiamo una pace e una gioia
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Scritture
13 34-35
14 2-6; 15-21
15 5-17
16 12-14; 33
17 20-26
Ebrei
CAPITOLI VERSETTI
6 1-6
9 11-14
10 19-20
12 28-29
Lettera di Giacomo
CAPITOLI VERSETTI
3 13
5 13-16
INDIRIZZI UTILI
Nuova
Editrice
Berti
Finito di stampare
Nel mese di luglio 2012 presso
Grafiche Lama S.r.l., Piacenza
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NOTE
1 A. Baker, Holy Wisdom, or Directions for the Prayer of Contemplation, Burns &
Oates, 1964, p. 321.
2 Ibidem.
3 Conferenza x di Cassiano (xi).
4 Conferenza XVII (x).
5 Conferenza X (ix).
6 Ivi, proemio.
7 Ivi, iii.
8 Ibidem.
9 Ivi, xiv.
10 Efesini 3:14-19.
11 G.M. Hopkins, God’s Grandeur (La grandezza di Dio).
12 Pietro 3:4.
13 Salmo 138:14.
14 Ebrei 6:1-3.
15 Ebrei 6:4-6.
16 Trattati 1 (viii) 3 (Migne PL XXXII).
17 Conferenza X (xi).
18 Ibidem.
19 Matteo 10:39 (RSV).
20 Citato in E. Underhill, The Mystics of the Church, Clarke, 1975.
21 The Cloud of Unknowing (La nube della non-conoscenza), Penguin Books,