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SimoneWeil

LE,TTERA
TJNRELIGIOSO
"Quando leggo il catechismodel Concilio di Tren-
to. mi sembradi non avernulla in comune con la re-
ligione che vi e esposta.Quando leggo il Nuovo Te-
stamento,i mistici, la liturgia, quando vedo celebra-
re la messa,sento con una specie di certezzache
questafede d la mia, o pii precisamentesarebbela
mia senzala distanza tra essae me determinata dal-
la mia imperfezione". Giunta agli ultimi anni della
sua vita, Simone Weil volle esporre in una lunga let-
tera al padre Marie-Alain Couturier i propri convin-
cimenti, per verificarne la compatibiliti "con I'ap-
partenenza alla Chiesa". La rispostanon arrivd mai,
e la Weil rimase fino all'ultimo fedele alla sua "vo-
cazione di esserecristiana al di fuori della Chiesa".
Cid non deve meravigliare: le tesi qui proposte, nel-
la lorr, cristallina, categorica chiarezza,sono in real-
ti una sfida alla Chiesa- forse la pii altafra le mol-
te che ha conosciuto in questo secolo.E innanzitut-
to una sfida alla pretesaecclesialedi offrire la veriri
ultima, rispetto alla quale.ognialtra d una rudimen-
tale prefigurazione. Non cosi per la Weil, che trova-
va in Platone, nella BhagavadGxtao nel Taot0 ching
le stesseveriti, compiutamenteespresse, che incon-
trava nei Vangeli. "Ogniqualvolta un uomo ha invo-
cato con cuore puro Osiride, Dioniso, K5sna,Bud- |
dha, il Tao, ecc.,il Figlio di Dio ha risposto invian-
dogli lo Spirito Santo. E lo Spirito ha agito sulla sua
anima, non impegnandolo ad abbandonare la sr
tradizione religioi, ma dandogli la luce - e nel n tlilil
-
gliore dei casi la pienezzadella luce - all'interno I
tale tradizione".

A cura d,i Giancarlo Gaeta.

i
ISBN 88-459-12

L. r6.000 ,llill![BB
...1

Quanclo leggo il catechismo del Concilio di


Trento, mi sembra di non aver nulla in c<,r-
mune con la religione che vi d esposta.
Quanclo leggo il Nuovo Testamento, i misti-
ci, la liturgia, quando vedo celebrare la mes-
sa,sento con una speciedi cerLezzache que-
sta fede d la mia, o pii precisamente lo sa-
rebbe senzala distanzache la mia imperfe-
zione pone tra essae me. E una situazione
spirituale penosa. Io vorrei renclerla non
meno penosa,rna pirii chiara. Nella chiarez-
za qualsiasipena d accettabile.
Le elencherd un certo numero cli pensieri
che abitano in me da anni (almeno alcuni cli
essi) e sono di ostacolo tra me e la Chiesa.
Non le chiedo di discuterne il contenuto.
Una simile discussionemi farebbe felice, ma
pii tardi, in un secondo tempo.
Le chieclo una risposta certa - senzaformule
del tipo "io credo che', ecc. - sulla compati-
biliti o incompatibiliti di ciascunaclelle mie

L l,e prirne diciannovc righe del rnanoscritto sono sta-


te accuratarnentecancellate.Verosirnilmente c()ntene-
vano rif'erimenti a questioni familiari giurlicate n()n at-
tine rrti al vero oggetto della Letteraintlirizzata a paclre
Couturier, il domcnicano francese al quale S. Weil si
rivolse durante il soggiorno a New York (si vr)da,sotto,
p p . I l 6 sg g .) .

ll
opinioni con I'appartenenzaalla Chiesa.Se Tra le opinioni che le esporrd, alcune sono
c'e incompatibilid, vorrei che lei mi dicesse per me dubbie; ma nel caso in cui fosseindi-
in modo netto: "Io rifiuterei il battesimo (o spensabile per la fede considerarle false, es-
I'assoluzione)a chiunque dichiarassedi ade- se sarebbero comunque per me un ostacolo
rire alle opinioni espressein questo e que- serio al pari delle altre, perch6 d mia ferma
convinzione che sono dubbie, owero che
st'altro punto dell'elenco'. Non chiedo una
non d legittimo negarle categoricamente.
risposta sollecita. Non c'd urgenza. Chieclo
Alcune di queste opinioni (in particolare
soltanto una rispostacategorica.
quelle concernellti i Misteri, le Scritture non
Mi spiace arrecarle disturbo, ma non vedo
giudaico-cristiane,Melchisedec, ecc.) non
corlr" potrei fare diversamente. La riflessio-
sono mai state condannate, bench6 molto
ne su questi problemi non d certo un gioco
probabilmente siano state sostenute nei pri-
per me. Non solo d cli un'importanza pitr mi secoli. Pertanto mi chiedo se non siano
che vitale, dato che vi d implicata la salvezza state accettatein segreto. In ogni caso,se og-
eterna; ma d altresi di un'importanza che ai gi fossero pubblicamente esposteda me o da
miei occhi supera di molt<-rquella della mia altri e condannate dalla Chiesa, non per
salvezza.In confrottto, ttna qttestionedi vita questo io le abbandonerei,a meno che non
o di morte E un gioco.' mi si persuada della loro falsiti.
Da anni penso a queste cose con tutta I'in-
l . N el l a pri tna stesura (si vecl a, s()tto, pP. 1 l 6-l l 7) que- tensiti di amore e attenzione di cui sono ca-
sto paragraf<r E fortnul ato cosi : 'Ttrtto ci t-r, per rne' c pace. Una intensiti miseramente debole, a
ben'l ontano cl al l 'essere un gi oco. Si n cl al l 'i nfanzl a so- causa della mia imperfezione, che d molto
n() atti rata tl al l a fede cattol i ca. P e nso a queste cose (l a
grande; tuttavia mi sembra che essa cresca
nnr-ri . con tutta I'i ntel l si ti r d'arnore e d'attenz.i otte rl i
crri sono capacc; i ntensi ta estrel nal nente debol e, Per
sempre di pin. E nella misura in cui cresce,i
rni :r tl i sgrazi a, a causa cl cl l a rni a i rnperfezi one, rna che legami che mi uniscono alla fede cattolica
rni sernbra i n conti nua cresci ttr. Ebbene tl l an nl atl () diventano sempre piir forti, sempre pin
chc essa cresce, i pensi eri che l ni al l otttanano d:tl l a profonclamente radicati nel cuore e nell'in-
C hi esa assurnono i n rne maggi or forza. (I pensi e ri che
telligenza. Ma nello stesso tempo anche i
rni avvi ci nano seguono l a stessa progressi onc, nattl ri l l -
rnente). Perci d ho, sttpPongo, ben poca sP eranza' o pensieri che mi allontanano dalla Chiesa ac-
l r()n n(: h<l al cttna, di potcr nrai parteci pare al sacrl - quistano pii forza e maggiore chiarezza. Se
rnenti , a nteno che l a (l hi csa non rnodi fi chi l e conrl i -
zi oni con l e qual i l i concecl e. S pero ardentel nel ttr: cl te
trn gi orno l o [ari , perch6 crecl o che si a pcr essa ul l i l
rrrent, la xie dc SimoneWeil,2 voll., Paris, Fayard, 1973,
oue.i ti trne cl i vi ta o c.l i morte; Il )a non cotl to che ci a
vol. II, pp. 436-437; trari. it. I-a uita di Sitrutne Weil,
possa arveni re durantc l a nri a esi stenTa..'" ($- P6tre-
N{ilano, Atlelphi, 1994, pp. 606-607).

t2 13
dunque questi pensieri sono veramente in-
l. Se si assum e un m onlent o clella st or i: r an-
compatibili con l'appartenenzaalla Chiesa,
terriore iil Cristo e sulficientemente' clistante
non c'd speranza alctrna che io possa mai
r la lt r i - per esenlpio dist ant e cinquc secclli - ,
parteciparc ai sacrarnenti.Se d cosi, non ve-
se inolt r e non si t iene cont o di cici che i ac-
do come potrei evitare cli concludere che la
caduto clop<-r,in quel rrionrcllto lsraele i me-
mia vocazione i di esserecristiana fuori del-
r lo par t ccipe di Dio e dclle ver it i divine cli
la Chiesa. La possibilit) di una simile voca-
r nolt i popoli cir cost ant i ( lnclir i, Egit t o, G r e-
zione irnplicherebbeche Ia Chiesanon d cat-
cia, O ina) . I nf at t i, la ver it ei essenzialeconcer - )
tolica di fatto come lo e di nome, e che un
nente Dio d cl-re Egli i buono. Credere che
giorno clovli diventarlo, se e clestinata ad
Dio possn or dir t er r e agli uor nini at t i at r oci cli
aclempierela sua rnissione.'
inciust izia e di cm clelt ii i I 'cr r olc piir gr anclc
[,e opinioni che sesuono hanno per me gr2r-
che si possa colr unet t er e t r ei st t oi r iguar di. '
di cliversidi probabiliti o di certezz , ma tut-
Nell'I / inda, Zeus non or dina alcuna cnr delt i.
te sono accompagnatenella mia mente da
Secondo i G r er : i, "Zeus sr r pplice" : r bit a in
un punto intel-rogativo.Le formulerd all'in-
ogni svent r r r at clche inr pl<lr i piet ii. Yahwch ir
dicativo solo ur causa clella poverta del lin-
il "Dio degli escr cit i". l- a st or ia clcgli Fibr ei
guaggio; avrci bisogno che la coniugazione
dim ost r a che non si t r at t a solt ant o di ast r i,
verbalepossedesse trn modo supplementare.
m a : t nche dei sucr r ier i d'lsr acle. ' Ebbenr : ,
Nell'irnbito clelle cose szlcre,io non affermcr
alctrnch6 categoricamente.Pertanto anche s()tt()'p 90' la qrtarta opittiott<'tlel Quz-
le mie opinioni conformi all'insesnament<t l;,;]j,r;;,:t^'
clella Chiesa sono accompagnate nella mi:r 2. l, 'aplr cflat ivoScbha'olh( plur aledi sabhi, . . cs( 'r cit ( ) '. ,
lnente cla un punto interrogativo. rna trni to a< l al tra parol a. i r) s trtl () c ()s trl l l t(), rurc hc
.as tl i "), .IS i gnor-c l < l egl i c s < ' r< ' i ti ., probabi hrr< :nte l < :-
Nerll'imtrito dell'intellieenza, io consider<r
guto z l l ( ul t() (l c l l ' ar(a nc l s artttrari o rl i S i l o, apparc pe r
parte costitutiva clella virti di umilti una l a pri nra v ol t:r i n 1 ,\atnuel e,t, 3. l ,' i ntt' rpre taz i ()ne non
certa sospensione clel gitrdizio nei riguardi i c erta: i l tc nni nc "(' s erc i ti " l trri r i nrl i c are i guc rri c ri
cli ttrtti i pensier-i,quali che siano, nessuno d' Is rac l e c -()rncI)l rrt: gl i c s c rc i ti c c l c s ti , gl i as tri c gl i arr-
escltrso. gel i , opptrre tuttc l c forz e c os rni c hc . [.' c s prc s s i orte
Y al nteh S ebha' i th pre s upporl c i l c onc etto tl i [)i o c orne
i nv i s i bi l c .c api tano" c l el l c s c hi ere i s rael i ti c hc i n nrr-
Ecco I'elenccl.
nrer()s c l auc rre, s pt:ti e c ontro i Fi l i s tc i (c fr. I S amuc l c ,
x v rr, ,15 ); anc hc nti .\al ni (c l i . x x rrt, l 0) e nc l l a l ettc -
l. Si r'<'rlanoanaloghc consi<[erazioniin unir clelle lct- ratura profeti c a v i i i l ri fc ri rnent< ) :r tal e pre r()gati v a c l i -
trrrea Pcrrin, in Aliltte tleDieu, Paris,Fayarrl, l9tr6, pp. v i na; tuttav i a, di s ol i to, I' epi tc to d attri bui to l l l c s c hi c -
52-l'r3c lll: rl'ora irr avanti AD. re c c l c s ti e al l a total i ta rl c gl i es s eri c reati . I S ettanta l < r
I ra< l trs s tro nc v torpd.rtrrp, ..onl ti potc n te ..
t4
15
Erodoto cita numerosi popoli ellenici e asia- ebreo, ll Oantico dei Ountid (ma d antececlcn-
tici, ma di questi soltanto uno aveva vno te I'esilio?) e alcuni clei Salnti rli Davicl (rna
I 'at t r ibuzione 0 cer t a?) . D'alt r a par t e , il pr i-
"Zeus degli esercili". Questirbestemmia era lno personaggi<t per{'ettarnente pul'o che ap-
sconosciuta a tutti gli altri.' ll Libro dei morti
par e nella st or - i: rgiuclaica e Daniele ( il quale
egizio, che ha almeno 3000 antri - nra pro-
d st at o iniziat o alla saggezza caldea) . La vit a
babihnente molti di piti -, € impregnato cli
cli tutti gli altri, a partire da Abramo, e rlac-
cariti evangelica. (Il defunto dice a Osiride:
chiata clir cose atroci (Abrarn<-rr:ornincia con
"Signore della Veriti, a te io reco la verita ... il pr ost it uir e sua n'r oglie) . '
Per te io ho distrutto il male ... Non ho ucci-
Q uest o lascer ebbe cr eder e che I sr aele abbia
so nesslrno. Non ho fatto piangere nessuno. appreso la veriti pir) cssenziale rigtrarclo a
Non ho permesso che qualcuno patissela fa- Dio ( ciod chc Dio d buono pr inr a ancor a chel
me. Non sono mai stato causa di sofferenze pot ent e) r la t r aclizioni st r anier - e - calcleai
per lo schiavo da parte del stto padrone. per siat r a o gr eca - e gr azie all'esilio.
Non ho fatto paura acl alcun uomo. Non ho
mai reso la mia voce altezzosa.Non sono ntai 2. Cid cl'r e noi chiam iam o idolat r iir d in gr an
rimasto sordo a parole giuste e vere. Non ho pirrte una invenzione del lzrnatisrno giuderi-
messo innanzi il mio nolne per gli onori. co. Tut t i i popoli di ogni t em po sono sem pr e
Non ho respinto Dio nelle sue manifestazio- st at i m onot eist i. Se alct r ni Ebr ei dell'ur nt i-
ni...").' chit i r esuscit asser o,e se si desser o lor o clelle
Gli Ebrei, che per quattro secoli sono stati a ar m i, ci st ( f r r - niner ebber o t t r t t i, t r om ini, don-
contatto con la civilti egizia, si sono rifiutati ne e bambini, in quanto colpc'r'oli cli iclola-
cli adottare questo spirito cli dolcezza. Essi tria. Ci rimprovererebbero cli adorare Baal e
l'olevanola potenza... Ast ar t e, scam biando il Cr ist o per Baal e l: r
Tutti i testi antecedenti I'esilio sono conta- Ver gir r e pcr Ast ar t e.
minati, credo, da questo fondamentale erro- Mentre B:ral e Astarte erallo {irrse figr-rrc clel
re su Dio - eccetto Giobbe,il cui eroe non d Cr ist r - re d<'lla Velgine. ''
Si ha ragionc cli invocare contro alcuni cli
1. Si veda al riguardo Israil et le.sOentils,in Pensicssans quei ctrlti le dissoltrtezze che li accornpilena-
ordrcconcernantI'amourdeDieu, Paris, Gallimarcl, 1962,
p. 50. Il pirssostrl "Dio degli eserciti" e stato aggiuttto l. Si vcda ibid. ,p. 19: ( ht ader ni,I I I , NI ilan<>.
Adclphi,
in un secondo molnento strl nrargine sinistro rlel ftr- l9ftl3,p. 289<'Qtrudenri. I\', Milirrro,A<lt'lplri.l!)93,pp.
glio, come in altri casi sempre segnalati. 29-9e 112!1.
2. Libro dei morti,cap. cxxv. Si veda il comme nto a que- 2. Str Astarte e la Vcrginc, si ve<la
sto te'sfo ih Lsrail et le.s()entils, cit., p. 47. p. 79.
\. r7
16
vano - sebbene,credo, molto piu raramente essenza insepar abile da quest a idolat r ia, a
rli qrranto r-rguisi pensi. causa clella nozione di ,.popolo elett<-r'.'
Ma le crudel$r legate al culto di Yahweh,gli
stcrnrini da ltri ordinati, sono macchie certo 3. l- e cer ir nonie dei M ist er i di Eleusi e di
non meno atroci. La crudelti e un crimine Osiricle el'2ulo considerate sacramenti nel
Ancora pit) orrendo della lusstrria. La lusstt- senso in cui noi oggi li intencliamo. E fbrsc
ria, peraltro, ll-ova soddisfazione tanto nel- erano veri sacramenti, clotati clella stessa
I'omicidio quanto nell'unione carnale. virtrh clel battesimo o dell'eucarestia, virtt)
I serntimentidei cosicldettipagani versole lo- che traevano clal rrredesirno rapporto con la
r-o st;ttue erano cor) tutta probirbiliti tali e Pir ssione clel Cr ist o. La Passior r e doveva an-
quali i sentinrenti che oggi ispirano i croci- cora awenire. Ogui essa d un evento clel p:rs-
hssie le statue clellaVerginc e dei santi, con sat o. I l passat o c il f ut ur o sono sim m et lici.
le stessecleviazioniin coloro che sono spiri- I-a cronologia non pud avere un ruolo deter-
tualmente c intellettualmente mediocri. nrinante in trn rapporto tra Dio e l'u<-rnlo,urr
Non d usuale attribuire ur)a certa virti so- r appor t o in cui uno dei t er m ini i et er no.
pl-it.nnafurale a rrna deterrninatastartuadellzr Se lir Rcdenzior r e, con i segni e i n- t ezzisensi-
Vcrgine? bili che le cor r ispclndoncl, non f osse st zr t n
E fbrse essiavevanoin qtralche caso ragionc, pr esent e sulla t er r a sin dall'or igine, non si
quando si spingevanolino a credere che la potrebbe perclonare a Dio - se e lecito Llsare
divinitir fbsse interamente pr-esentein una t r na t ale espr essione senza best em m iar e - la
pietra o in utr pezzo cli legno. Non credianrcr svent ur a cli t ant i innocent i, sr adicat i, asser vi-
noi Dio presentein un po' cli pane e cli vino-i t i, t or t ur at i e m essi a m or t e nel cor so dei se-
Forse nelle s&rtueeseguitee consacratese- coli ant ecedent i I 'er a cr ist iir na. I l Cr ist o d
condo certi riti c'era la presenza reale rli J) r esenle su qucst a ler r a ( ) vllllqr r e ci sia cr i-
Dio. r nine e svent r lr A, a r neno che gli uor nini non
La vera iclolatria d la cupidigia (nl"eove(ia.'f lo scirccino. Serrza gli efl'etti soprannerturali
iitrq eotiv si6ol,ol,crr pi"a, Coktsse.si,
rrr,5) , e l/ di quest a pr esenzil, com e pot r ebber o gli in-
nazione gitrcl:rica,nella sua sete di bene car- t r ocent i schiacci: r t i dall: t svcnt ur a evit ar e di
nale, ne era colpevole nel momento stesso cader e nel cr ir t r ine cli r naleclir e Dio, e di con-
in cr.riadorava il suo Dio. Gli Ebrei hantro seguenza nclla clannazione?
avuto come idolo non del metallo o del le-
gno, ma una razza, rrna nazione, cosa pari- l. Paragrafiraggiunto in rnarginc. Si veda IsntiLet le.s
nrenti terrestre.La loro religione d nella sua ()entils,
cit., pp. l>0-l-rl.

1B l9
P eral tro san Gi ovanni parl a del l ' " A gnel l od- 6. Il passodi san Paolo su Melchisedec,rac-
sgozzato si n dal l a fbndazi one del mondo" .' costato alle parole del Cristo: "Abramo ha vi-
[,a prova che il contenuto <lel cristiatresirncr sto il mio giorno",2potrebbe persino indica-
csisteva prirna del Cristo d che dopo di ltri re che Melchisedec era gii una Incarnazion$
rron ci sono stati cambi amenti mol to ri l evarr- del Verbo. /
ti nel conrportamento degl i uorni ni . In ogni caso, non si puo dire con certezz.v
che il Verbo non abbia avuto incarnazioniX
4. I' orse press() cl i versi popol i (Incl i a, E gi tto, anteriori a Gesu, e che Osiride in Egitto,
C i na, Oreci a) ci sono state S cri tture sacre ri - K1qr1ain India non siano da annoverare tra
vclater allo stesso titolo clelle Scritture giuclai- queste.3
co-cri sti ane. E fbrse al cuni dei testi gi unti
7. Se Osiride non d un uomo vissutosulla ter-
fi no a noi ne sono fl -ammenti o echi .
ra pur essendoDio, allo stessomodo del Cri-
sto, allor-ala storia di Osiride d almeno una
5. I passi delln Scrittura ( Oen.esi,Salmi, san profezia infinitamente pii chiara, complcta
P aol cl ) concernenti Mel chi sedec provano e prossima alla veriti di tutto cid a cui si cli
che sin clalle origini di Isrurelc esistevallo al questo nome nell'Antico Testament<-1.Lo
cli firori cli Israele un servizi<-rdi Dio e Lrna co- stessovale per altri ddi morti e resuscitati.{
noscenza di D i o si tuati sul l o stesso pi ano cl el L'estrema importanza attualedi questo pro-
cri sti anesi mo, e i nfi ni tamente superi ori a blema deriva dall'urgenza di porre rimeclio
tutto quanto Israele abbia nrai posseduto.: al divorzio tra la civilti profana e la spiritua-
N i ente vi eta di supporre Lul l egarne tra liti nei paesi cristiani, divorzio che esisteda
Mel chi sedec e gl i anti chi mi steri . C ' e al fi ni ti venti secoli e si fa sempre pii grave. La no-
tra i l pntte e D emetra, i l vi no e D i oni so. stra civilti non deve niente a Israele, e ben
Secorrclo ll G.enesiMelchisedcc sembrerebbe poco al cristianesimo; essadeve quasi ttttto
un r-e di (lanaan.'' Ma allorit d probabile che all'antichiti precristiana (Germani, Druidi,
l a corruzi one e I' empi eta cl el l e ci tti cananee Roma, Grecia, Egeo-Cretesi, Fenici, Egizi,
ri sal gano sol o a qual che secol o pri ma, al mo-
rnento rl ci rrrassacri ,opprrl c si ano i nverrzi orri l. Ebrei.r'tt. l-3.
cal rrnni osr: cl cgl i E brc' i col )tro l e l oro vi tti me. 2 . ( ) i o u a n n i ,vtIt, 5 6 . I
3 . Pe r I'e l e n co r l e l l e i n ca r n a zi o n i p r e ce d e n ti q u e l \
del Cristo, si veda Quademi. III, cit., p. 278 e I\', cit/1
l .,l ptxul i .sse,
xttt, u. S i vcdaQrrudemiIII,
, ci t.,p.2tl l . p. 143. ./ )
2. Si vcda (lwulcrni,IV, cit., pp. 1.1l-142. 4. Strlla passionedi Osiricle, si veda Quaderni,III, cit.,
3. Oeneti . xrv. l l J. pp. 165-167.

20 2l
B abi l onesi ...). Fi nche questa anti chi ti e i l Penso che quest o valga nel caso di l) ioniso,
cr-i sti anesi mo resteranno i tnpermeabi l i I' u- Apoll<,r, Artemidc, Aliodite celestc, Prornc-
na al l ' al tro, l o saranno al l o stesso mocl o l a t eo, l'Am cr r c, Pr oser pin: r e di r nolt i alt r i.
nostra vi ta prol ana e l a nostra vi ta spi ri tual e. Crcclo altresi che Estia, Atena c lirrse L,l'esto
P erch6 i l cri sti ancsi rno s' i ncarni verameute, siano nom i clello Spir it o Sir nt o. Est ia i' il
p< ' r' cl re l ' i spi l azi one cri sti arra i nrpl egni pct' Fuoco centrale. Atena ir uscitir dall:r testa cli
i ntero Ia vi t.:r, bi soqnar i nnanzi tutto t-i cot' to- Zeus dopo che questi ebbe rrurngiato Ia su:r
scerer che storicanrente la nostra civilti prcl- sposa, la Saugezza, c: he er a. incint a; <lunque
fan:r procede cl a una i spi razi one rel i gi osa essa <procecle' cla Dio c clarllasua Sargplezza.
cher, scbbene i n ortl i ne cronol ogi co precri - I l suo at t r ibut o i I 'olivo: e l'olio. nei sat : ra-
sti ana, era cri sti atrar trcl l a sua esserl za. La i r nent i cr ist iar ni, i alline allo Spir it o Sir nt o. '
S:rggezza cli Dio clcvt-'csserc' consideritta l'u-i Alcuni : r t t i, alcune par ole t lel ( ilist o vellg( ) -
ni ca fcrnte cl i ogni l ucc quaggi ti , anche < l ei! no di solit <- r conulr cllt at i dicenclo: "Biso-
Iurni cosi fi er,ol i chc ri schi arano l e cose < l i i snava che lc pr olczic I ir sscr o r er alizzir t c". Si
questo rnondo.' t r at t a delle pr ol'czic cbr aiche. M a alt r i at t i,
Lo stesso vale pcr Prorreteo. [,a stclria rli irltre parole potrcbbcr() cssere rrgu:rlurentcr
Pronrctco c l:r stclria stessa del (lristo proiet- colnlllent ir t i ir r r aplt or t o allc pr of i'zic n( ) n ( ) -
br aichc.
tnta rrcll'cterno. Vi nlancA solo la localizza-
I l Cr ist o ha clat o inizio alla sua vit a pt r bblica
zi cl nc ncl tcmpo e nel l o spazi o.t
cam biando l'acqua in vino. L'ha t er m inat a
[,tr nrit<llogia greca d piena di prof'czie . Cosi
trasfbrn.ranclo il vino in sangrre. Esli ha cosi
purc i racconti cl el l bl kl orc cLl ropeo, quel l i
lnostrato la sua affinitzi c()11f)i()r)iso. Lo stes-
chc chi anri amo fi abe.' '
1 so vale per le par ole: "I o s<) no la vcr it vit e ". '
Mol ti cl ei norni di cl i vi ni ti greche sono pro-
babi l rnente, i n real ti , nomi di ver-siche cl esi - Q uanclo eeli dice: . Se il chicco non lr ) lr ( ) -
I r s', ' espr ir nc la sua af f init i. ccln le clivinit ii
$
Fl nano trna sol a P ersona di vi na, ci od i l V erbo. n) or t e e r esuscit at e chc avev: r no per im r nagi-
t r c la veget azione, cor nc At t is c Pr oser pina.
l . I' :rnrgnrl lr€girrrrto
ir i n nr:rrgi nr' . La nr at er nit i clella Vcr sinc ha r appor t i nt i-
?. Qut'sto pt'nsicro si trr>r'aesprcss()qtrasi nt:gli slcssi steri<-rsicon un passo clel 'l'i,meodi Plirtone
tcrrnirri in Lsrailet kt (lcntil.s, cit., p. (i0. Stt Prolnctco, si concernente ult:l crel'ta essenzir, m:rclrc di
v t : r l i ri r r p a r t i t o l a r t ' Q u . a d c n r i , I I I ,c i t . , p p . l 0 l - 1 0 2 , 2 2 1
sgg. c 277.
L Si vc<laIsrailet k,s()enlil.s,
cit., pp. 60-61.
3 . S i v c r l a ( h t a d c r n i , I \ ', c i t . , p p . 2 2 1 - 2 2 2 ,r l o v e S . We i l
(lristo,' tratte 2. ( ) iouanni, xv, l.
l)r()p()nc trn .clenco clelle irnrnagini rlcl
in srnn parte dalla nritologia grcca c rlirl ftrlklore. 3. I bid. .xr r . 24.
22 23
tutte le cose e sempre intatta.' Tutte le Dee za un ariete per apparire coperto del suo vel-
nradri dell'antichiti, come Demetra e Iside, lo a colui che lo supplicadi mostrarsi),racco-
eriino figure clella Vergine. stataalle parole di san Giovanni: "L'Agnello
Il paragone cosi insistitodella Croce con un sgozzatosin dalla costituzione del mondo','
:rlbero, della crocifissionecon I'impiccagio- getta su tutto cid una luce vivicla.Il primo sa-
ne, deve avere rapporti con nritologie oggi crificio gradito a Dio, quello di Abele, ricor-
scomparse. dato nel Canone della messacome una figu-
Se il poema scandinavo Il carmetunico di Odi- ra cli quello del Cristo, era un sacrificio ani-
no i anteriore a ogni contaminazione cristia- male., Lo stessovnle per il secondo,quello di
rta (co.sache rtotr si pud veriftcare),anch'es- Nod, che ha salvatoclefinitivartrenteI'urna-
so contiene tttra prof'eziadarnreroimpressio- niti clalla collera divina e ha provocato Llrr
nat]te: patto fra Dio e gli uomini. Si tratta qui degl!
.Io so che da un albero mossodal vento pen- effetti stessi della Passione del Cristo. Trd
detti, per nove notti intere, ferito da una i due eventi c'i un rapporto molto miste-
larncia,of{'erto a Odino, io stessoa me stesso. rioso.
Dall'albero che tressttnosa da quali radici In tempi molto antichi devono ?rverpensato
ITAS C A . che ncgli anirrralirrccisipel'esscrenrangi:rti
"Pane nessuno mi dette, n6 corno per bere. ci fbsse presenza reale cli Dio; che Dio di-
Io guardai in basso, mi applicai alle rune, scendessein essiper offiirsi come nutrimen-
piarngendole appresi, poi da 1i 6i56s51"(Pri- to agli uomini. Qrresto pensiero faceva del
ma Edda).' nutrimento anim:rle una comunione, men-
E probabile che il termine "agnello di f)io"' tre diversamentesarebbestato un crimine, a
abbia rapporti con tradizioni forse legate a rlleno di far ricorso a Lrnafilosofia pii o nre-
cid che oggi chiami:rmo totemismo. La storia no cartesiana.l,'Antico Testanrento.l
cli Zeus Ammone in Erodoto (Zeus che sgoz-
l. Erodoto, Storie,11,42; si vccla anchc Quadrni, lll,
l. 'l-imeo,50b-c. Si veda, a cornnlent() di questo passo, cit., pp. 243-214.
anche Quaderni,III, cit., P. 79. 2. Aporali.s.se, xnr, fl.
2. Hauamil, str. l3B-139 (la prirna lidda, detta anche ll- Ncl (lanonc <le[a rn(:ssar()rnzlnzr,nella prcghiera
poetica o antica, i' una silloge di carrni norreni dei se- i chc scgue la consacrazione,si tr()\'lln()le parole: .rlrr-
coli IX-XII; per il passo citato, cfr. I''I'dda. Cartnt none' I nera pueri tui .justi .|bel" ("le offerte clel tuo figlio giu-
i]
r r l , a c u r a d i C . A . M a s t r e l l i , F i r e n z e , 1 9 5 1 ,p . 3 l ) . S i v e -
rla Quaderni,IV, cit., pp. 219 e 259-260. I sto, Abele"), che S. Weil c()rnrnenta in Qraderni, lll,
ci t., p . 2 8 2 .
3. Oiouanni,l, 29 e 3ti. ,1 ..L 'An ti co Tcsta n ) e n t( ) .i sta to a g g i u n to i n r n a r g i n e .

24 25
Forse a Tebe, i n E gi ttcl , c' era presenza real e proporzionale tra Dio c i santi; lo indica t,

X < l i D i o nel l ' ari ete sacri fi cato ri tual mente, cto- ternrine stesso:rnediazi<tne.
si come oggi c' i ' nel l ' osti a consacrata. Sono per t ant o giunt a alla conclt r sione che
Vale lar pena ossenrare che nel motnento in conle il ( lr ist o si i r iconosciut o nel M essia
cui i l C ri sto d stato croci fi sso, i l sol e era nel - dei Salmi, nel Giusto soff'erente cli Lrnia, nel
l a costel l azi cl ne del l ' A ri ete. serpente di bronzo del Gen,esi,'ugualmentc
Nel 7)rnro, Plirtotre descrive la costituziotre si d r iconosciut o nella m edia pr opor ziclnalc
astrononri ci r del l ' uni vel ' so c()l tl c tttta sorta tl i della seor net r ia gr eca, che divent a cosi la
croci fi ssi < ,rtredel l ' A ni ma del Mondo: i l pun- piir clanrorosa delle prof'ezie.'
to di i ncroci o d i l punt() cqtti nozi al e , ci od Ia I n uno scr it t o pit aeor ico, Ennio dice: "La
costcl l uzi cl ne del l ' A ri ete.' Lttna d chianrata Proserpina ... perchl come
Diverrsi tcsti (/.pi n ont,itle, 'l'imeo, Sin(tosio, Fi- un serpented vdlta ora a sinistra ora a de-
l ol ao, P r< -rcl o) i ndi cauo che l a costrttzi one st l- a".'
seonretri ca cl erl l a rnedi a proporzi ottal c tra Tutti sli cldi niecliatori, assimilabili al Verbo,
Lln rlurllero e I'trnitir, centl'() clella geometria sono dei ltrnari prclwisti cli corna, lire o ar-
chi che evocano la I alce di I una ( O sir iclc, Ar -
!{reca, em il sitnbolo clella rrtediazione clivina
tra D i o c I' uorno.' t enr ide, Apollo, Er m et e, Dioniso, Zaer eo,
E bbenc, numerose parol e del C ri sto ri f' eri te I 'Am or e. . . ) . Fa eccezione Pr om et eo, m a in
clai Vangeli (soprattutto da san Giovanni) Eschilo gli cor r isponde I o, c<t ndannat a a Lln
perpetuo vagabondare conle lui d condanna-
prescntano, con una i nsi stenza cosi accen-
ttrata chc non prr< ) non essere i trtenzi onal e, t o alla cr ocif issione; ed essa ha le cor na. ( Si
noti che prirna cli esserc crocifisso il Cristo
l:r Iirrnra algcbrica dclla meclia proporziona-
era un vagabondo - e Platone rappresenta
Ir' . P er escnrpi o: " C ome i l P adre mi o ha i n-
I'Amore conle un vagaltonclo miserabile).
vi al cl nre, cosi i o i nvi < ,rvoi ..." .t Il rapporto
Se il Sole i I 'ir nr nagine del Padr e, la Luna,
chc rrnisce il Padre al Cristcl d lo stessclche
riflesso perf'etto dellcl splendore solare - rna
uni scc i l C ri sto ai di scepol i . Il C ri sto d rnecl i a
r if lesso che si pud cont em plar e, e che pat i-
l. -l'inrco,3(ib-37 a. L'opcr:t r: tra(lotta c colnlnerltatA
rla S. Wcil il Lu Sourregv'qu4 P:rris,Gallirnarrl, 1953, l. In vcrita I'episodioclelserpcnterli bronzoi narrato
1 r p . I i 3l - l : t 5 .
ir Numcri,xxr, 4-9.
2 . I r c s t i s r r r l r l c t t is ( ) n o t r : r c l ( ) t tei c ( ) l l l l n c n l i l t i i n , i 7 r r i , 2. Corrclusionc gia erttrnciata in .'i ltrtltt: cleltt doctrine
p$hugoriciennc,cit., pp. I 20-l 2 l.
lxt: dt h dortrinelrythrtgoririennr,irt Ittlttition.sltrl rhrltien-
rr,.s,Paris, Favarrl, l9ti7, pp. I I I sgg. 3. Citato in Varrone, I)e Lingua l,atina, v, ti8. Si veda
3 . O i o t t u n n i .x v r I . l t i . QuaderrLi,IV, cit., p. 74.

26 27
sce l2rcliminuzione e la sparizione-, d I'im- Nel Nuovo T'estamento,il Fuoco e costante-
nragine clel Figlio. La luce e allora quella mente il simbolo dello Spirito Santo.
clcllo Spirito.' Gli Stoici, eredi di Eraclito, chianravano
In l-raclito c'd una Trinitai, che si pud solo pneumail fuoco la cui energia sostieneI'ordi-
inttrire attraverso i stroi fi'ammenti giunti fi- ne del monclo. Pneumad ur-rsoffio igneo.
no a noi, ma che appare chiaramentc nel- Secondo questi e secondo i Pitagorici, il se-
I'In.no a Zeusdi Clleante,cl'ispirazione eracli- me che produce la generazionc carnale d
tea. Le Persone sono: Zeus, il Logos e il uno pneumamescolato a un liquiclo.
Fuoco divino o Folgore. Per comprendere bene le parole clel Cristo
Clearrtedice a 7sll5; "Que,stouniverso ... ar sulla nuova nzrscita'- e di consegllenza tutta
cons(nt( al tu<-rclominio (erow rpcrtrJto"t) / la simbolica del battesimo - occorre acco-
'fale E la r,irti del servitore che tu tieni sottcr starle in particolare alle concezioni pitagori-
le tue ir-rvincibilimani ,/ Di fuoco, clal dop- ca e stoica della ger-rerazione. Peraltlo, cre-
pio taglio, eterno vivente, la fcrlgore,,.'La do che fliustino paragoni il battesimo alla
fblgore non d uno strumento di costrizione, generazione.' E dunque la fbrrnula orfica
d un fuoco che suscitail consensoe I'obbe- .Capretto, sei caduto nel latte"'' deve essere
die nza volontaria. E cl.rnq.,eI'Amore. E que- forse accostataal battesimo (gli antichi cre-
sto Amore d un servitore,Lrneterno vivente, devano che il latte fossefatto con il seme clel
clunque una Persona.Forse le antichissime paclre).
rappresentazioni di Zeus con un'ascia dal La nota espressione "Il grancle Pan E mor-
rloppio taglio (simbolo clella fblgore), nei to"a voleva forse annunciare non lerscompar-
bassor-ilier,icretesi, avevano giti questo si- sa clell'idolatria,bensi la morte del Cristo -
snificato. Si accosti "clal cloppio taglio" alle il Cristo corne il granrle Pan, il grzrndeTtrtto.
pirrole clel Cristo: "Non sono venuto a portir- Platone (Crutikt)clice che Pan E il "logos".
re la pace, ma la spada".''
L Allusione a ()iouanni, ttt, 5 sg. Si vc<liral riguarcl<r
l. L:i luna sirnboleggiaanche la Saggczzae la bellezzir Quatlcrni,III, cit., pp. l9-20 e I\/, cit., pp.374-375.
di l)io (Qrradenti,IIl, cit., pp. 210 e 252). 2. Si vecla Quaderni, IV, cit., p. 341. Cfi. anche
2. Cfr. Quadtrni, Il, N'Iilano,Arlelphi. 1985, p. 289 e III, Giustincr,Prima .4poktgiz,61, in ctri si parla rlel battcsi-
\ 'c r s ( )<l e l l '1 n n aa Z e u sc y r i r i -
c i t . , p . l ( i l . N e l s e c o r r <l <) rno come lavacro rli rigenerazrone.
lx)rlat(), S. Wcil scrive itizri.riDlr,.s ("invisibili') irt ltrogcr 3. Laminetta orfica cli Turi. Si veda G. Colli, I,a .sahien-
tli i nuittcible';( - irrvincibili.). za g r ? i l r ,I, M i l a n o . Ar l e l p h i , l 9 ? 7 , fr a r n r n e n to - l l A 6 7 1 .
'-\. i\lattut. x, 3.1.
Qtrcsto paraerrtf<ri stato aggiunto irt 4. Plutarco, I)e d.eJectu
onrt:ulorum,-1l9 ct. Si vecla anchc
rrrarginc. Quaderni,II, cit., pp.286-287.
2B 29
Nel 7)nro, egli cl:i qttesto nolne all'Anima La sua affermazione "Io sono Ia Verita"' fa
del Monrl o.' pensare a Osiride, Signore clella Veriti.
Snn ()iclvanni, scr.,tenclosidci termini Logos c Quando il Cristo dice - in una delle sue
I'netrma, inclicir la profbnda afiinita che lega afl'ermazioni pii importanti - .coloro che
Io st<,ricismoqreco (che va distinto cla quell<t f'anno la veriti" (noto[vteg a],r1Betav),2usa
cl i C atone e cl i B nrtol ) al cri sti anesi mo. una espressioneche non d n6 greca n6 - a
A nche P l atone conosceva chi ararnente - vi quanto mi risulta - ebraica (da verificare)." E
:rllucle nelle slte ()pcre - i dosrri clclla Trini- invece egizia. Maat vuol dire al tempo stesso\k-
ti r, cl el l a Mecl i :tzi onc, cl el l ' Incartrazi cl ue, del - giustizia e verita. Questo d sienificativo. Di
l:r Pzr.ssior-re, e ler trozioni cli graz.ia e di salvez- certo Ia Sacra Famiglia non d anclata in E-
za rnedi ;rntc I' anrore. E gl i ha conosci trto l a gitto invano.
veri ta csscnzi al e, ci or] chc D i o d i l B enc. E cl i ' , Il battesimo considerato corne una morte d
l ' ()nni potenza sol o pe r sovrappi t). I'equivalente delle iniziazioni antiche. San
Il (lristo ha inclicato lzr sua affinitii cotr Pro-
Clernente Romano trsa il tennine "iniziato.
meteo cl i cendo: " S ono venuto a gcttare un
per battezzato.lL'uso del termine "misteri.
firocr-l sulla tcrrar, c cos'altro posso desidera-
per designare i sacramenti indica la stessa
re sergi ;i I' i ncendi o tl i vampa?" .'
equivalenza. II battistero a forma circolare
La stur afl-ermaziollc .lo sono la Via"'t vet ac-
somiglia molto al bacino cli pietra in cui, se-
costata al Tacl ci nesc, termi ne che l etteral -
lrlente significa la via, e rnetalbricanlente condo Erocloto, veniva celebrato il mistero
per urr verscl il tnetodo della salvezza, per clella passione cli Osiricle.nL'uno e I'altro
l ' al tro i l D i o i mpersonal e che d qtrel l o del l a evocano forse il mare aperto, quel mare
spi ri tual i ta ci ncse, rna chc, sebbenc i mper- aperto in cui fluttuavano I'arca di Nod e
sonAlt:, i il rnoclello dei saggi e agisce itrces- quella di Osiride, i legni che hanno salvato
santertnente. t I'umaniti prima clel legno della Croce.

l . Si ve<l a Oral i kt, '108 d e 'l 'i nun.31 h sgg. S i vcda atrche l . Oi o u a n n i ,xtv,6 .
La Sourre {retque. cir., p. 133. 2 . Ih i d ., r r r ,2 l .
2. C ,l r. Luca, xu, 49. D i sol i to l a seconda partc (l cl l a
3. Irr realti si t-rattadi un sernitisrno(si veda Quaderni,
fi ase vi e ne i nterprctata cornc espressi one di un rl esi -
III, ci t., p . a l 8 ) .
rl eri o ("... cori l c vorrci che fi >sse gi a acceso'); s. w ci l
cogl i c con rnaggi ore prcci si one l a concezi ottc cscat()-
,1.Di Clernente, vescovo cli Rorna, terzcl succcssorecli
l ogi ca di C l csu. Pietro, si vccla in particolarc la Prima lettna ai ()finzi.
3. Oi outnni ,xtv,6. 5. C[r. Erodoto, Storie,rt, 170. Il passo in questione d
.1.Si vc<l a l o stcsso pcnsi cro i n
Quaderni ,III, ci t., p. 142.
tradotto in Qunderni,III, cit., p. 172.

30 31
Numerosi racconti della mitologia e del folk- Pertanto e inutile inviare missioni per indur-
lore potrebbero esseretradotti in veriti cri- re i popoli d'Asia, cl'Africa o cl'Oceania a en-
stiane senza nulla forzare n6 deformare. trare nella Chiesa.
proiettando anzi su di essi una vivida luce.
E ne verrebbero illuminate anche tali veriti. 9. Quando il Cristo ha detto: .Insesnate a
tutte le nazioni e portate loro I'annuncio,,'
8. Ogniqualvolta un uomo ha invocato con ordinava di portare Lln annuncio, non una
cuore puro Osiride, Dioniso, Kpq4a, Bud- teologia. Egli stesso,venuto - cosi diceva -
dha, il Tao, ecc., il figlio cli Dio ha risposto "soltanto per le pecore di Israele",' ha ag-
inviandogli lo Spirito Santo. E lo Spirito ha giunto questo annuncio alla religione cli
agito sulla sua anima, non inducendolo ad Israele.
-*abbandonarela sua tradizione religiosa, ma Probabilmente egli voleva che allo stessomo-
dandogli Ia luce - e nel migliore dei casi la clo ogni apostolo aggitrneessela buona no-
pienezza della luce - all'interno di tale tra- vella della vita e della morte clel Cristo alla
clizione. religione del paesein cui si fossetrovato. Ma
Pressoi Greci la preghiera somigliava molto I'ordine d stato Irainteso, a causa del nazi<_l-
alla preghiera cristiana. Quando nelle Rane nalismo inestirpabile dei Giuclei.Bisognd che
essiimponessero ovunque la loro Scrittura.
di Aristofane Eschilo dice: "Demetra, tu che
Se rni si obiettasse che occorre molta pre-
hai nutrito il mio pensiero, possa io essere
sunzione per supporre che eli Apostoli ab-
degno dei tuoi misteri!',1la somigliarlzacon
biano fiainteso gli orclini del Cristo, rispon-
una preghiera alla Vergine d molto forte, e
derei che inclubbiamentesu certi punti vi e
tali parole dovevano avere la stessavirtu.
stata cla parte loro incomprensione. Infatti,
Eschilo descrive perfettamente la contem- dopo che il Cristo resuscitatoaveva detto:
plazione negli splendidi versi: "Chiunque, il
pensiero vdlto a Zeus, grideri la sua gloria / "Andate a insegnarealle nazioni (o ai genti-
li) e battezzatele','' clopo che aveva passato
questi riceveri la pienezza della saggezza". quaranta giorni con i discepoli per rivelare
(Egli conoscevala Triniti: "... presso Zeus loro la sua dottrina, Pietro ha nondimeno
sono il suo atto e la sua parola").2 avuto bisogno di una rivelazione speciale e
di un sognclper deciclersia battezzareLln pa-
l. Aristofane, Raza, ili36-887.Si veda la traduzione e il
cornmento dell'Inno a l)cmetra,in Intuitions pri-chrltien-
nes,cit., pp. 9-13. l . Si vt'<l :rM r r l r zrxvl
, , 15.
2. Eschilo, Agamcnnone,173-174 e Supplici, 598. Questo 2. Mutteo,xv,24.
paragrafo i stato aggiurtto in margine. 3 . Ib i d ., xxvn r , 1 9 .
32 .).)
gano; ha quindi dovuto invocirre questo so- Il Cristo ha detto: "Insegnate alle nazioni e
sno per spiegare tale atto ai suoi; e Paolo ha battezzatecoloro che cridono", cioe color<t
faticato nrolto a eliminare Ia circoncisiorre. che creclono in Lui. Non ha mai detto:
"Ob-
D'altra parte, d scritto che I'albero d giudi- bligateli a rinnegare tutto cid che per i loro
cato dai suoi frutti.' La Chiesa ha portato padri era sacro, e acl adottare come libro
troppi frutti cattivi perch6 non ci sia stato un santo ia storia cli un piccolo popolo :r loro
errore all'inizio. sconosciuto". Mi hanno assicuratoche gli
L'Europl d stata sradicata spiritualmente, Indi non troverebbero nella propria tracli-
recisada quella antichita in cui tutti gli ele- zione alcun impeclimento a ricevereil battc-
mcnti della nostra civilti hilnno la loro origi- slmo, se I ntlsslonArinon imponesseroloro
ne; e a stravolta, a partire dal XVI secolo, d come condizione di rinnegarle Visnu . Siva.
andata a sradicare gli altri continenti. Se un inclir crede che Visni d il Verbo . Siuu
Dopo venti secoli, il cristianersimonon si i lo Spirito Santo, e che il Verbo e\stato incar--
I)itto in KJ;r1ae in Ram:r prima d'incarnarsi
pratica.rrrcnte cliffuso al cli ftrori dellzt,razza
in (]esi, con quale cliritto gli si rifiutera il
bianca; il cattolicesimod ancora piu lirnita-
battesirno?- All<t stessomodo, nella clisputa
to. L'America d rirnasta sedici secclli senza
tra i gesuiti e il papato sulle missioniin Cina,
scntire pirrlare del Cristo (eppure san Paolo
erano i gesuiti a ottentperare alla parola clel
aveva parlato {lel "f311g6lo ihe d stato an)i
Cristo.
lunciato a tutta la creazione,), e i suoi po-
poli sono stati distrutti tra le pii orribili cru- 10. L'azione missionaria cosi come d con-
delti prinra di avere avuto il tempo di cono- clotta di fatto (soprattutto dopo la condanna
scerlo. Lo zelo dei missionzrrinon ha cristia- clellapolitica dei gestritiin Cina nel XVII se-
nizzato l'fuiica, l'Asia e I'Oceania, tna ha colo) d cattiva, salvo forse in casi particolari.
portato queste terre sotto il dominio freddo, I missionari, anche se martiri, sono accoln-
crudele e distruttivo della razza bianca, che pagnati troppo da vicino dai cannoni e dalle
ha annientato tutto. navi da guerra per essel-everi testimoni del-
Se la parroladel Cristo fosse stata ben com- I'Agnello. Non mi risulta che la Chiesaabbia
presa, difficilmente avrebbe prodotto simili mai biasimato ufficialmente le azioni puniti-
effetti.' ve intraprese per vendicare i missionari.
Personalmente,non dar-eimai neppure ven-
l. Si vcrla ibid., xrt, 3i\ e [.ura, vr, 14. ti soldi per un'opera missionaria.Credo che
2. ( )tktsse.si,
r, 23. per un uomo cambiare religione sia perico-
3. Questo paragrafo i st:rtoaE;gitrrttoin rnargine. loso quanto per uno scrittore cambiare lin-
34 35
sua. l -a cosa puo andar bette, ma atrche sor- verso la propria finestra e il muro del vicino
ti r-e corrsegl l el rze [utteste. ,/ illuminato dai raggi, credesseroentrambi di
essereI'unico a vedere il sole e che I'altro ne
11. La rel i gi one cattol i ca cotrti ene espl i ci ta- riceva soltanto un riflesso.'
l nente veri t) che al tre rel i gi oni contengono La Chiesa riconosce che la diversiti delle vo-
i n modo i nrpl i ci to. E i nversamente, al tre re- cazioni d preziosa.Bisogna estendere questo
l i gi oni contcngono espl i ci tamente veri ti che pensiero alle vocazioni che sono fuori della
nel cri sti anesi mo sotro sol tat-rto i mpl i ci te. Il Chiesa.Perch6ve ne sono.
cristiano nreglio istr-uito pud imparare anco-
ra molto strlle cose divine da altre tradizioni 12. Come dicono gli Indi,, Dio d insieme
re l i gi ose,,sebbene l a l uce i nteri ore possa al t- personalee impersonale.eE impersonalenel
che fargli percepire tlltto attraverso lir sua. E senso che il suo modo infinitamente miste-
tuttavia, se qlreste altre tradizioni sparisset-o rioso di essereuna Persona differisce inlini-
clalla faccia della terra, sarebbe una perdita tamente dal modo umano. Non si pud co-
i rreparabi l e. I mi ssi otrari ne hanno gi i fatte
gliere tale mistero se non impiegando insie-
sparire troppe.
me, come le branche cli una pinza, queste
San Giovanni dclla Croce paragona la fecle a
due nozioni contrarie, incompatibili quag-
cl ci ri fl essi d' arp;ertto, poi ch6 l a veri ta d I' o-
gii, compatibili soltanto in Dio. (Lo stesso
ro.' [-e di verse tracl i zi oni rel i gi ose att[enti -
vale per molte coppie di contr-ari,come ave-
che sono di fferenti ri l l essi del l a stessaveri ti ,
vano capito i Pitagorici).
e Ibrse in ugual misura preziosi. Ma di qtre-
sto non ci si rende conto, perch6 ci ascuno
Non si pud pensare Dio allo stessotempo, e
vi ve una sol a di ql l este tradi zi oni e percepi - non successivamente, come tre e uno (cosaa
sce l e al tre dal l ' esterno. E bbene, utra rel i - cui pochi cattolici arrivano) se non pensan-
gi one si conosce sol o cl al l ' i nterno, come i dolo insieme come personale e impersona-
cattol i ci gi ustamente non si stancano cl i ri pe- le. Altrimenti ci si rappresentaora una sola
l ere ai norr credenti . Persona divina, ora tre Dei. Molti cristiani
E corne se due uomi ni posti i n due camere confondono tale oscillazione con la vera fe-
cornunicanti, vedendo entrambi il sole attra- de.

12: l. Cfr. Quaderni, lI, cit., p. 305.


l. Si veclaGiovannidella Croce, Onntico.sltiritnale,
I'anirnasi rivolge alla fede, la "fontc cristallina"clai 2. Si veda, al riguardo, in particolare ibid., p.217 e lY,
cit., pp. 162-163e la lunga trattazione dedicata al tema
" scrnbi antii nargentati "che nascotrdonoI' oro cl el l a
sostanzi al c'. in La prina rcdice,lVlilano,SE, 1990, pp. 234 sgg.
-veIi (i

36 37
Santi di arltissima spiritualitri, come san ()io- della vit ir , anche se non si sono m ai com uni-
vanni cl el l a C roce, hanno col to i n modo si - cat i.
multaneo e con ugLrale fbrza I'aspetto perso-
nal e e I' aspetto i mpersonal e di D i o. A ni me 13. La car it i e la I 'ede, sebbene dist int e, sono
meno progredi te ri vol gono l a l oro attenzi o- inseparabili. Le clue fbrme clella cariti lo so-
ne e la l<-rrof'ecle soprattutto - o esclusiva- no ancor2r cli pir). Chiunque si:l capace di trn
l nente - a uno di qtresti dtte aspetti . C osi l a moto di conrpassione prrri.r nei ligu:rrcli cli
piccola s:rnta Teresa di Lisiettx si rafhgurava uno sventurato (cosa per':rltro mcllto rar:r)
sol tanto un D i o personal e. possiede, forse implicitarnent.e, lna sempre
P oi ch6 i n Occi cl ente l a parol a D i o, nel suo r ealm ent e, I 'am or e cli Dio e la f 'ccle. '
si gni fi cato corrente, desi gna trna P ersona, Il Cristo r-ton salva tutti col<lro che Gli rlic<t-
quegl i uomi ni nei qual i l ' attenzi one, l a fede no: "Signor e, Signor e". M a salv: r t ut t i quelli
e l'amore si applicano quasi esch-tsivametrte che con cllor e pur o danno r ur pezzo cli pane
:rl l ' aspetto i mpersonal e cl i D i o possono cre- a un aff'arnAto, senza pcnsare aflzrtto a Lui.
dersi e di rsi atei , sebbeue I' i ttnore sopranna- ( lost olo, quando Flgli li r ingr azia, r ispondo-
turale abiti nella loro anim:r. Costoro sonr-l no: . Q llar ) do dt r nque, Sig; nor e, t i abbiam o
sicuramente salvati. nut r it o? ". 2
Li si riconosce dal loro atteggiamento verso L'affermazione cli san Tommaso - chi rifiuta
le cose di quaggii. Quelli che posseggono la propria adesione a un solo articolo cli fede
al l o stato ptrro l ' amore per i l prossi mo e I' ac- non ha la fecle in alcun grad<l - E pertant<-r
cettazi one del l ' ordi ne del mondo, compresa f alsa, ''A m eno che non si possa st abilir e che
l i r sventura, costoro sono ttttti si curamente gli eretici non hanno m'.ri :n'uto la cariti per
sal vati , anche se vi vono e mttoi ono i n appa- il plossim o. M a sar ebbe clif f icile. Per quel
renza atei. che se lr e sa, i "per f et t i" cat ar i, ad esem pio,
Coloro che posseggono perfettamente que- la possedevano a trn graclo molto raro perfi-
ste due virti, anche se vivono e muoiono no tra i santi.
atei , sono santi . Se si sostenesse che il diavolo procluce negli
Quando si incontrano uomini siffatti, d inu- eretici I'apparenza cli tali virtti per meglio se-
ti l e vol erl i converti re. E ssi sono pi enarnen-
te converti ti , sebbene non i n modo vi si bi l e; l. Si r,eclaal riguardo il saggiodclla prin'ravera
19.12,
sono stati generati di nuovo a partire dal- F-ormes dc I'umourimplicitedcDieu,in AD, pp. 122-214.
I' acqua e dal l o spi ri to, anche se non sono 2. Si vcdalllalteo,vrr, 2l e xxv, 37.
mai stati battezzati; hanno mansiato il pane 3. Si veclaQuaderni, IV, cit., p. 1ti7.
38 39
durre le anime, si andrebbe contro le paro- Concilio di Trentor (ferma credenzain tutto
le: "ConoscereteI'albero dal suo 1g11e";Lsi cid che insegna la Chiesa) i molto lontana
ragionerebbe esattamente come quelli che cla quella di san Giovanni, per il quale la fe-
consideravano il Cristo un indemoniato: e si de era puramente e semplicemente la cre-
sarebbe forse molto vicini a commettere il denza nell'Incarnazione clel figlio cli Dio
peccato che non pud essereperdonato, la nella persona di Gesi.
bestemmia contro lo Spirito. E come se con il tempo si fbsse {inito per
AIIo stessomodo un ateo, un "infedele", ca- considerarenon pii Gesi, ma la Chiesa co-
paci cli compassioue pura, sono altrettanto me Dio incarnato quaggii. La metafora del
vicini a Dio cli un cristiano, e quindi Lo co- .Corpo mistico' serve da ponte tra le due
noscono altrettanto bene, sebbene la loro concezioni. Ma c'd una piccola differenza:
conoscenza si esprima con parole diverse, mentre il Cristo era perfetto, la Chiesa d
oppure resti muta. Perch6 "Dio d Amore". E macchiatada numerosi crimini.'
se Egli ricompensa coloro che Lo cercano, La concezionetomista della fecleimplica un
da la luce a coloro che Cli si accostano, so- "totalitarismo" soffocante al pari o pin di
prattutto se desiderano la luce. quello di Hitler. Perch6 se kr spirito aderisce
completamente non solo a tutto cid che la I
14. San Giovanni ha detto: "Chiunque crede Chiesa ha riconosciuto indispensabileper la i
che Gesi d il Cristo, d nato da Dio".2 Quindi, I'ede, ma anche a tutto cid che essa potri
i
i

chiunque crede questo ha la vera fede, an- eventualmente riconoscere come tale, I'in- I
che se non accetta nient'altro di quanto la I
telligenza deve essereimbavagliata e ridotta
Chiesa afferma. Allora san Tommaso ha a mansioni senrili. I
I
completamente torto. Inoltre la Chiesa, ag- La metafora del "velo" o del .riIless<_r"appli-
giungendo ulteriori articoli di fecle a quelli cata dai mistici alla fede permette loro di
concernenti la Triniti, I'Incarnazione e la sottrarsi a un simile soffocamento. Essi ac-
Redenzione, B andata contro il Nuovo Te- cettano I'insegnamentodella Chiesanon co-
stamento. Secondo san Giovanni, essa non me se fosse la veriti, ma come qualcosa die-
avrebbe mai dovuto scomunicare altri che i tro a cui si trova la veriti.
"doceti", coloro che negano I'Incarnazione.
La definizione cli fede del catechismo del
1. Si vecla Quaderni,IV, cit., pp. 103-10.1(dove E citato
i l te sto i n q u e sti o n e ) e 1 6 4 .
l . S i v e d a M a t l e o .x I t . 3 3 e L u c a . v t . 4 4 . 2. Sulla critica alla nozionc rli corpo rnistico, si veda
2 . I O i o u a n n i .v . l . AD , p .5 9 .

40 4T
C i d d mol to l ontano dal l a defi ni zi one cl i fe- sare di quelli che li hanno lasciati massacra-
cl e cl el catechi smo del C onci l i o di Trento. re e hanno incoraggiato Simon de Mont-
Fl, come se, sotto la meclesima denomi- Ibrt?'
nazi one cl i cri sti anesi mo e al l ' i nterno cl el - Questa parabola avrebbe dovuto insegnare
la stessa organizzazione sociale, vi fbssero alla Chiesaa non scomunicaremai chi prati-
due rcl i gi oni cl i sti nte: quel l a dei mi sti ci e ca I'amore per il prossimo.
I' al tra.
Io credo che l a rel i gi one vera si a l a pri ma, e 16. Per quel che posso capire, non c'e vera
che la confusione tra le due abbia prodott<r diff'erenza - se non nelle modaliti espres-
allo stesso tempo grancli vantaggi e grandi
sive- tra la concezionernanicheae la conce-
i nconveni enti .
zione cristiana clel rapporto tra il bene e il
Secondo la fi'ase di san Giovanni, la Chiesa
male.
non ha rnai avuto il diritto cli scomunicare
chilrnque crecla veralnente che il Cristo e il
figlio cli Dio clisceso quaggiir incarnato. 17. La tradizione manichea, se studiatacon
La clefinizione cli san Paolo d anche pii arn- sulficientc pieta e attenzione,i una di quel-
pi a: " C recl er-e che D i o esi ste e ri conrpensa le in cui si pu<) essere certi di tr-ovarcdella
col oro che [,o cercano" .' N eppure questa veriti.
concezi one ha qual cosa i n conl une con
quel l e di san Tommaso e del C onci l i o di lB. Poiche Nod e "una figura del Crisro" (si
Trento. C ' d anzi contraddi zi one. P erch6 co- vecla Origene),' un giusto perf'etto il cui sa-
rne ci si potrebbe spingere acl aff'ermare che crificio e piaciuto a Dio e ha salvato I'urna-
tra gli cretici non se ne d mai trovato uno niti", e trarnite il quale Dio ha fatto alleanza
chc cercasse D i cl ? c<rnttrtti gli uomini, la sua ebbrezzae la sua
nuclitavanno probabilmente intese in senso
15. I S amari tani erano ri spetto al l ' anti ca mistico. In questo caso,gli Ebrei avrebber<t
Legge ci d che gl i ereti ci sono ri spetto al l a clefbrmato la storia, in quanto Semiti e :lssas-
Chiesa. I "perfetti" catari (fia gli altri) erancr sini dei Cananei. Cam avrebbe avuto parte
ri spetto a mol ti ssi mi teol ogi ci d che i l S a-
maritano della parabola era rispctto al saccr- l . S ul l a c roc i i tti r c ()ntr() i (l atari , s i v erl a i l s aegi o dc l
dote e al l evi ta.' A l l ora, che cosa si deve pen- 1942, L'agonie d'une ciuili.satiun uue e trauers utt
foime
iltique, in Ecrit.s hi.storique.sct folitique.s, Paris, C]allirnard,
| . Iibrci,xt, b. l9ti0, pp. 66-74.
2. S i vedaLuut,x,30 sgg. 2. Cfr. Origcntc, (hnelie sulkt ()nte.si,

42 43
alla rivelazione di Nod; mentre Sem eJaf'etsi E noi sappiamo che i Babilonesi avevanomu-
sarebbero rifiutati.l tuato le loro tradizioni dai Sumeri - ai quali
risale cli conse€fuenzala .saggezza caldea>.
Uno gnostico citato da Clernente Alessan-
(Allo stessomodo, il druidismo della Gallia
drino (Stroma.ta, vt, 6) aflerma che la teolo-
d molto probabilmente iberico e non celti-
gia allegorica di Ferecide (maestro di Pitago-
co; infatti, secondo Diogene Laerzio, taluni
ra) i mutuata dalle "profczie su Cam"' - Greci vedevanoin essotrna delle origini del-
Ferecide era siriano. Egli h:r detto: .Zetls, la filosofia greca, cosache sarebbealtrimen-
nell'atto di creare, si trasformd itr Amo- ti incompatibile con I'arrivo tardo dei Celti
- Questo Cam potrebbe essereil figlio
re...,,.'r in Gallia).'
cli Nod?' Nello splendido passoin cui I'Egitto d para-
Un indizio in tal selrsod l:r genealogia.Da gonato all'albero della vita e Tiro al cheru-
Cam discendono gli Egizi, i Filistei (ciod bino che lo custodisce,'Ezechieleconferma
rnolto verosimilmentegli Egeo-Cretesio Pe- puntualmente cid che ci insegnaErodoto.
lasgi), i Fenici, i Stttneri, i Clananei- r'ale a Si clirebbe pertanto che i popoli cliscenclenti
clire I'intera civilti mediterranea imrne- da Cam, e innanzitutto I'Egitto, abbiano co-
diatamente precedente i tempi storici.:' nosciuto la vera religione, la religione d'a-
confbrtato da ntttnerosi inclizi, af:
tlroclot<-1, more, nella quale Dio d al tempo stessovitti-
f'ernrache gli Ellerri hanno lllutu:lto tLltte le tna sacrificatae signore onnipotente. Tra i
loro conoscenzentetafisichee religiose clal- popoli discendenti cla Sem o da.fafet,alcuni
l'Egitto attraversoi Fenici e i Pelasgi." - come i Babilonesi,i Celti, gli Elleni - han-
no ricevuto questa rivelazione dai popoli cli-
l . Q u c s t a t e s i d s v i l t r p p a t at r e l s a g g i o ' d e l l 'a p r i l e I 9 4 2 ' scenclenti da Cam dopo averli conquistirti e
l.rt lnti.slitt de Nol el I'hi.strtircde lu ciuilisatirtn mlrliter- invasi. Altri - Romani, Ebrei - la hann<-r
nmlertne,irr AD, pp.229-2'1ti; si vt:rlir atch<'(htaderni' rifiutata per orgoglio e volonti cli potenza
llI, cit., p. 291.
nazionale. (Tra gli Ebrei va f'attacccezione
2. (llernelrte Aless:rtt<lritro, Stntnutla,'u'r,6, l-t3.
per Daniele, per Isaia,per I'autore cli Giobbe
3. Si veda ti. Colli, I'u :apienzagrru, lI, Milarro, A<lel-
p h i , l 9 7 l t , f r a r n m e n t o 9 [ B 2 l l . I p a s s ic i t a t i s o n o c o t n -
irrentati attche in Qndnni. III, cit., pp. 359-i1(i0c I\r, l. Si vecla Diogcne Laerzio, \/ile dciJihvtfi, t, Proernio,
cit.. pp. 27o-273. 6 rgg
'1. Qucsto paragrafcri stato aggirrnto in rllzrrgitre;ciir 2. Si veda Ezechicle,
xxxr, 3 sgg. e xxvrrr, 14. I passi in
che segtrr:si ricollcga quintli al paragraftr prece(lente. questione sono citati e cornmentati in Les trois fil.s de
l-r.Si vcrla al rigttarclo Qurtdemi,I\', cit., pp. 2ft'1-2ti5. Nol, cit., pp.232-234, e in Quaderni,III, cit., pp. 291-
(i. (lfr. Ero<loto, 'Slorip,
rt, !r0 sgg. 292.

41 45

i->t
e per qualche altro; tra i Rotnani, per Mirrco che i clocum ent i sem br ano inclicar c. ' E . g-
A urel i o e fot' se, i n un certo sel l so, pet rtoul i - gi la si int ende nel senso della Chiesa invi-
rri come P l auto e Lucrezi o). sibile.
Il (lristo i nato in un territorio appartenen- Un concilio scom unica quant i non cr edono
te a qttesti due popol i ri bel l i . Ma I' i spi razi o- che nelle par ole del Cr ist o . . . . chiunque non
nc che d al centro del l a rel i gi one cri sti ana d d generato di nuovo a partire clilll'acqua e
sorell'a di qtrellzt clei Pelasgi, clcll'Egitto, di clallo Spir it o. . . " il t er m ine : r cqua clesisna I a
Catrt. m at er ia del bat t esir lo. 'Se d c<- r si, t ut t i i pr et i
Tuttavi a Israel e e R oma h:rnno i mpresso i l <.rggisono scornunicati. Perch6 se un uomo
l oro marchi o sttl cri sti anesi tno: Israel e i ntt' o- che non ha n6 ricevuto n6 desiclerato il bat-
ducendovi l ' A nti c< t Testameuto come testo tesimo pttd essere s:rh,irto, come oggi si am-
sacro; Rorna facettdone la religione trfficizrle r net t e cor nllr ) em ent c, egli ha dovut <t r inasce-
del l ' Impero l -omano, che era qual cosa di si - r e'dall'acqua e dallo Spir it o in un cer t o sell-
mi l e a ci d che sof{na H i tl er. so, che d necessar iam ent e sim bolico; si assu-
Questa dupl i ce macchi a pressoch6 ori gi na- m e per t ant o il t er m ine <acqua" nel su<t si-
ri a spi ega tutte l e macchi e che rendono cosi gnif icat o sim holico.
atrocc l a stori i t cl el l a C hi esa rrei secol i . Un concilio scom t r nica chiunqt r er si dichiar i
l ,l na cosa tanto orri bi l e cotne l a croci fi ssi one certo dclla persevcranza finetlc senza Llnzl
del Cristo poteva accadere soltanto itr un rivelazione particolare.' Santa Teresa cli
h-rogo dove il male prevalesse di gran lunga Lisieux, poco prirna clella morte, si d cletta
sul bene. Ma anche l a C hi eszi nata e cresci u- certa della propria salvezza, senzA addurre
ta in un sirnile luogo doveva essere irnpura alcuna r ivelir zione. Ci6 non ha im peclit o che
si n dal l ' ori gi ne e tal e ri mauere. fbsse canonizz.aLa.

19. La Chiesa d perf'ettamente ptlra solo per l . S i v ec l a l a c os ti ttrz i onte D e fi de c athol i at c l el (l onc i l i o
un aspetto: in quautt) conselYatl'ice dei sa- f,ate ranensc IV del I 2 l5 c la llulh unioni.s (ilttorum <lel
cranrenti . P erfetti sono i l corpo e i l sangue C onc i l i c r < l i Fi renz e c l el 1440 ((,onri l i rnttn Oerunc ni -
t:ontm l )ec rc l a, R ol ogna, l s ti ttrto pc r l e S c i enz e R el i -
< l el (l ri sto sugl i al ti tri , non l i t C hi esa.
g i o sc, 1 9 7 2 , p p . 2 3 0 e 1 1 7 8 ) .
2 . Oi o u a n n i .r tt.5 .
20. N on sembra che l i r C hi esa si a i nfal l i bi l e,
3. Si verla il canonc 2 (De .sacrrtmento bapti.smi)del de-
perch6 di fatto si evolve. Nel Medioevo, I'af-
creto tri(lentino I)e sacnnnen,tis((bnciliontm Oecumerti-
femrazione *Ncln c'd salvezza iirori della utrurnl)er:tela.cit., p. 685).
Chiesa." era intesa irlla letteril dal magister<,1 4. Si vecl:ril canonc 16 del decreto triclcntino 1)a irr-
general e cl el l :r C hi esa. Qttesto, al meno, i ci o liftntlitttte (rlirl., p. 680)
46 47
Se si chiede a pii di un prete se una certa da quella che consistenel credere in questa
cosa 6 indispensabile per la fede, si ottengo-- o quella opinione. Bisogna ripensare dacca-
no risposte diverse, e spesso dubitative. E po la nozione di l-ede.
una situazione impossibile, dato che l'edifi-
cio d talmente rigido che san Tommaso ha 22. Di fatto, i mistici di quasi tutte Ie tradizio-
potuto enunciare l'affermazione riportata
tt
ni religiose convergono fin quasi all'identi-
qui sopra.'
ti. Essi costituiscono la veri$. di ciascuna.'
In tutto questo c'd qualcosa che non va.
La contemplazione praticata in India, Gre-
21. In particolare, la credenza che un uomo cia, Cina, ecc. d soprannaturale quanto quel-
possaesseresalvato fuori della Chiesa visibi- la dei mistici cristiani.In particolare c'i una
le esige che tutti gli elementi della fede sia- grandissima affiniti tra Platone e, per esem-
no ripensati daccapo, pena l'incoerenza pio, san Giovanni della Croce. Cosi come tra
completa. Perch6 l'intero edificio d costrui- le Ultanisadindi e san Giovanni della Croce.
to attorno all'affermazione contraria, che Anche il taoismo d rnolto vicino alla mistica
oggi quasi nessuno oserebbe sostenere. cristiana.
Eppure non si vuole ancora riconoscere la L'orfismo e il pitagorismo erano autentiche
necessiti di una simile revisione. Ci si sottrae traclizionimistiche. Cosi pure Eleusi.
ad essacon miserabili artifizi. Si mascherano
le sconnessionicon saldature fittizie. con sal-
ti logici clamorosi. 23. Non c'd alcuna ragione cli supporre che
Se la Chiesa non riconosceri presto questa dopo un crimine tanto atroce come I'assassi-
necessiti., c'd da temere che non possa a- nio cli un essereperfetto I'umaniti" sarebbe
dempiere la sua missione. dovuta diventare migliore; e di fatto, com-
Non si dd salvezzasenza <nuova nascita", plessivamente,non sembra essere diventata
senzailluminazione interiore, senzapresen- migliore.
za del Cristo e dello Spirito Santo nell'ani- La Redenzione si colloca su altro piano,
ma. Se dunque c'd possibiliti di salvezzafito- un piano eterno.
ri della Chiesa, sono altresi possibili le rive-
lazioni individuali o collettive fuori del cri-
l. Sull'ide ntiti della mistica di tutti i paesi e sull'unita
stianesimo. In questo caso la vera fede costi- della verit) mistica, si veda la lettera di S. Weil al fra-
tuisce una specie di adesione molto diversa tcllo Arrdr6 clel 1941, citata in P6tremcnr, olt. cit.,vctl.
II, p .3 8 5 ( tr a cl . i t. ci t., p .5 6 9 ) e Qu a d e r n i ,II, ci t., p p .
l. Si veda, sopra, p. 39. 279-280.

48 49
In generale, non vi d alcuna ragione di stabi- mente, mediante gli effetti. E la veriti, in
Iire un legame tra il grado di perfezione e la serlso stretto, appilrtiene all'imbito dell'in-
cronologia. telligenza.
Il cristianesimo ha introdotto nel mondo
questa nozione di progresso,prima scono-
25. I rniracoli non sono prove della fecle (af-
sciuta; e tale nozione, diventata il veleno del
fernrazione colpita da anatema in non so
mondo moderno, lo ha scristianizzato.
quale concilio).'
Occorre abbandonarla.
Se si vuole trovare I'Eternit'i, occorre disfar- Se i miracoli costituisconodellc prove, pro-
si clella superstizione della cronologia. vano troppo. Perch6 tutte le religioni, com-
prese Ie sdtte pii strane, hanno e hanno
24. I clogmi della fecle non sono cose che si sempre avuto i loro miracoli. Si parla di rnor-
possano affermare. Sono cose da guarclare ti resuscitati in Luciano. Le tradizioni indi
da una certa distanza, corr attenzione, rispet- sono piene cli storie simili, e si dice che an-
to e amore. Come il serpente di bronzo, la cora oggi, in India, i miracoli siano aweni-
cui virti d tale che chiunque lo guardi vivri. menti privi cl'interessea causadella loro ba-
Un simile sguardo :rttento e arr)orosofa sca- nalitir.
turile nell'anima, per contraccolpo,una sor- Affermare che soltanto i miracoli cristiani
gente di luce che illumina tutti gli aspetti sono autentici e tutti gli altri falsi, oppure
della vita umana quaggiti. I dogmi perdono che essisoltanto sono opera di Dio e tutti gli
tale virti appena li si afferma. altri opera clel demonio, d un espedientemi-
Le proposizioni "Gesi Cristo d Dio" oppure
serabile. Perch6 si tratta di un'affermazione
"Il pane e il vino consacrati sono Ia carne e arbitraria, e quindi i miracoli rlon provano
il sangue clel Cristo", er)unciate comc fatti,
niente; anzi, essistessihanno bisogno cli es-
non hanno, a rigore, alcun senso.
Il valore di simili proposizioni d assoluta- sere provati, clal momento che ricevono dal
mente differente dalla veriti contenuta nel- di fuori un attestato di autenticiti.
I'enunciato preciso di un fatto (ad esetnpio: Altrettanto si pud clire delle profezie e
Salazard il capo del governo portoghese) o martlrl.
di un teorema di geometria. Quanclo il Cristo invoca i suoi
Tale valore, per la precisione, non appartie- non d necessariotrzrdurre con
ne all'ordine della veriti, ma a un ordine su-
periore; perch6 si tratta di un valore che I'in- l. Non ho trovato tal e anatemati s mo nei dec reti
telligenza non pud cogliere se non indiretta- c iliari.

50 5t

L
pud altrettanto bene tradurre con <opere nome?". E io dird loro: "Lontano da qui, voi
buone", "belle azioni'.' che operate l'iniquiti..."',. E: "Sorgeranno
Il pensiero del Cristo, cosi come lo intenclo falsi profeti e falsi cristi, e compiranno segni
io, era che lo si doveva riconoscere santo e prodigi notevoli, al punto che persino gli
perch6 f'acevacontinuamente ed esclusiva- eletti, se fosse possibile, sarebbero inganna-
mente il berre. ti".t L'A?ocalisse(xur,3-4) sembra indicare
Egli ha detto: "Senza Ie rnie opere, essi sa- una morte e una resurrezione dell'Anti-
cristo.
rebbero senzapeccati>,rna ha anche detto,
Nel Deuteronomio d scritto: "Se un profeta vie-
e rnettendo Ie due affermazioni sullo stesso
ne ad annunciare un Dio nuovo, uccidetelo,
piano: .Senza le rnie parole, essi sarebbelo
anche se fa miracoli".'
senza peccato".2Ebbene, le sue parole tron
Se dunque i Giudei hanno a\.'uto torto a uc-
erano affatto miracolose, erano solo belle.3
cidere il Cristo. non d a causa dei suoi mira-
La nozione stessacli miracolo € occidentale
coli, ma a causa della santiti della sua vita e
e moderna; d legata all;r concezione scien-
della bellezza delle sue parole.
tifica del mondo, con la quale d tuttavia in-
Per quanto riguarda I'autenticiti storica dei
colnpatibile.' In cid che noi consideriamo fatti a cui si di il nome di rniracoli, non ci so-
miracoli, gli lncli vedono gli efT'ettinatrtrali
no motivi sufficienti n6 per affermarla 116
di poteri eccezionalipresenti in poche per- per negarla categoricamente.
solle, per lo pii clei santi. Dunque essicosti- Se I'autenticiti viene ammessa, pud con-
tuiscono una presllr-tzione di santiti. cepire la natura di simili fatti in diversi
Nell'Evangelo, il termine "segni' non vuol modi.
dire altro. Non pud voler dire altro. Perch6 Uno di questi d compatibile con la concezio-
il Cristo ha affelmato: .Molti mi diranno: ne scientifica del mondo. E quindi preferibi-
"Non abbiamo fbrse fatto dei segni nel tuo le. La concezionescientificadel mondo, ben
compresa, non deve essereseparatadalla ve-
l. I.'espressionesi trovzt \t Oiouanni, x, 32; in effctti
per I'evangelista le .opere " del Figlio sono tutto cid ra fede. Dio ha creato I'universo come un
chc egli cornpie assecondando la volonti del Padre tessuto di cause seconde; sarebbe empio
c h c l o h a i n v i a t o , r n c n t r e u s a i l t e r r n i n e . 5 6 9 1 i " p er a l - supporrerre cne
che lnin questo
quesro ressuro
tessuto vl siano oel
vi slano dei
Iurlere ai rniracoli. buchi, come se Dio non potesserealizzarei
2. Si vecla Oiouanni,xv, 24 e 22. suoi fini senza attentare alla propria opera.
3. Srrll'utiliti\ clei rniracoli, si vecla Quaderni, IV, cit.,
p. i371.
1. IlIatteo,vrt, 22-23 e xxt v, 24.
4. Si vecla,zrlriguardo, (ltuderni, II, cit., pp. 174-175e
Lu lrima radice,cil., pp. 237-211. 2. Si veda Deutnonomio,xttt, l-6

52 53
S e si ammette I' esi stenza di si mi l i buchi , cl i - tutto ordinario. Ie lacrime di un santo in sta-
venta scandaloso il fatto che Dio non inter- t o di aut ent ica cont em plazione sono sopr an-
venga per salvare gli innocenti dalla sventu- naturali.
ra. Nell'aninra, la rassegnazionc alla sventu- In tal senso ed esclusivamente in tal senso i
ra degli innocenti pud sorgere solo grazie al- m ir acoli di un sant o sono sopr annat ur ali. Lo
l a contempl azi one e al l ' accettazi one del l a sono allo stesso titolo di tutti gli effetti ma-
necessi ti , ci od del concatenamerrto ri goroso t er iali clella car it i. Un'elem osina com piut a
del l e cause seconde. In caso contrari o, si d per pura cariti d un prodigio grande quanto
costretti a ricorrere ad artifizi che si risolvo- cam m inar e sulle acque.
no tutti nella negazione del fatto stesso della Un sant o chc cam m ina sulle acque d assolu-
sventura degl i i nnocenti ; e di conseguenza si t am ent e analogo a un sar lt o che piange. I n
falsa qualsiasi intelligenza della condizione
ent r am bi i casi c'd un m cccanism o psicof i-
urnana e il nucleo stesso della concezione
siologico con effetti visibili, di cui la cariti d
cri sti ana.
un ingr anaggio - il pr odigio d pr opr io nel
I cosiddetti fatti mir:rcolosi sono compatibili
fatto che la cariti possa essere un irreranag-
con l a concezi one sci enti fi ca del mondo se si
gio cli un simile meccanisrno. L'effetto visibi-
ammette come postul ato che una sci enza
le d in Lln caso il camminare sulle acclue, nel-
sufficientemente progredita potrebbe spie-
I 'alt r o le lacr im e. I I pr im o d pii r ar o. E que-
garl i .
sta I'unica differenza.
Questo postulato non sopprime il legarne
che tali fatti hanno con il soprannaturale. Ci sono forse taluni fatti che la carne da sola
I fatti possono essere leeati al soprannatura- non pud in nessun caso pr odur r e, m ar che si
le itr tre modi. ver if icano solt ant o gr azie a m eccanism i che
Alcuni possono essere I'efletto o cli cio che si abbiano come ingranaggio o I'amore so-
produce nel l a carne, o del l ' azi one del de- prannaturale o I'oclio demoniaco? Camrni-
moni o sul l ' ani ma. o cl el l ' azi one cl i D i o. C osi nare sulle acque B tra questi?
un Llomo piange per il clolore fisico; accanto E possibile.Noi siamo troppo ignolanti
a l ui un al tl o pi ange pensando a D i o con un per poter afTermaresia per poter negare
amore prl ro. In entrambi i casi ci sono del l e questa materia.
lacrime. Tali lacrime sono I'efl'etto di un E ci sono fatti che n6 la carne n6 I'oclio de-
meccani smo psi cofi si < -rl ogi co.Ma i n uno dei moniaco possono produrre, e che possono
due casi trn i ngran:rgui o del meccani srno d risultare soltanto da meccanismi che abbia-
soprannattrral e; d l a cari ti . In qrresto senso, no tra i loro ingranaggi la cariti? Sirnili fatti
bench6 l e l acri me si ano un fenomeno del sarebbero criteri certi della santiti.
54 55
Forse ce ne sono. Anche in questo caso sra- ti di Isaia: "Ingiuriato, maltrattato, non apri
mo troppo ignoranti per poter affermare o la sua boccao,'e di san Paolo:
"Non ha con-
negare. Ma per questa stessaragione, se fatti sideratoI'uguaglianzacon Dio come un bot-
siniili esistono,non possono essercidi alcu- tino ... Egli si 6 svuotato ... Si A fatto obbe-
na utilid. Non possonoselirci come criteri, diente sino alla ntorte, e alla morte di cro-
perch6 al loro riguardo non possiamo avere Ce...,,, .t stato fatto maledizi<-rne,.'E qrrerto
alcuna certezz^. Cid che d incerto non pud che mi costringe a credere.
rendere certo qualcos'altro. Senza I'anatema lanciato da un concilio,.
II Meclioevo ha ricercato in modo ossessivo I'indifl-erenzanei riguardi dei miracoli non
un criterio materiale della santiti. Tale d il mi sarebbe di alcun ostacolo, dal momento
significato della ricerca della pietra filosofa- che la Croce produce su di me lo stessoef-
le. E sembra che la quite del Graal riguardi lo fetto che su altri la r-esurlezione.
stes.sotema. D'altra parte, se la Chiesa non rnette a pun-
La vera pietra filosofale, il vero Graal, d l'Eu- to ulla dottrina soddisfacente riguardo ai
carestia.Il Cristo ci ha indicato cid che dob- fatti ritenuti miracolosi,per colpa sua molte
biamo pensaredei miracoli ponendo al cen- anime si perderanno a causadell'apparente
tro stessodella Chiesa un miracolo invisibile incompatibiliti tra la religione e la scienza.
e in qualche modo puramente convenziona- E molte altre si percleranno perch6, creden-
Ie (la convenzione soltanto d ratificata da do che Dio intervenga spessonel tessutoclel-
Dio). le cause seconde per produrre fatti partico-
Dio vuol restare nascosto. "Il Padre vostro lari con una intenzione particolare, gli im-
che abita nel segreto'.r puteranno la responsabiliti di tutte le atro-
Hitler potrebbe rnorire e resuscitare cin- citi irr cui Egli non interviene.
quanta volte, non per questo lo considererei La concezione corrente dei miracoli, o im-
il figlio di Dio. E se I'Evangelo omettesse pedisce I'accettazioneincondizionata della
ogni menzione della resurrezionedel Cristo, volonti di Dio, oppure obbliga a rendersi
la fede mi sarebbe pit facile. La Croce da so-
la mi basta.
Per me la prova, la cosa veramente miraco- 2. I'ilippe.si,rr, 6-8 e Galati, ttr, 13.
losa, d la perfetta bellezza dei racconti della 3. Probabihnente S. Weil allucle al te rzo anatematismcr
Passione,insieme ad alcune parole folgoran- clel Concilio Costantinopolitano Il clel 1-r53, clove si af-
[er r r r al 'i n scp a r a b i l i r i tl a i l D i o Vcr h o r l r e l r a co r n p i r r -
to i rniracoli e il Cristo che ha strbito la passione (si ve-
l. Matteo.vr. 4. da OonciliorumOecu,menicorutn Derreta,cit., p. 114).
56 DI
ciechi riguarclo alla quantita e alla natura (Fortunatamente questo testo fcrrse non d
del rnale che esiste nel rnondo - cosa facile, autentico. Tuttavia la Vulgata lo accoglie).'
evi dentemente, i n l bndo a un chi ostro; e an-
che nel mondo, se si vi ve al l ' i nterno di un 26. I misteri della fede non sono Lrn oggetto
ambiente ristretto. per I'intelligenza in quanto facolta che per-
(l osi i n nrol te ani nre pi e e persi tto sante si mette cli affermare o di negare. Non appar-
nota una deplorevole pueriliti. La condizio- tengono all'ordine della veriti, ma a un or-
ne Lrnrana d a tal punto ignorata che Ciobbe dine superiore. L'unica parte dell'anima
potrebbe nol] essere mai stato scritto. Per umana capace di un contatto reale con essie
aninre sifTatte non ci sono altro che peccato- la facolti cli amore soprannaturale. S<-rltant<r
ri da una parte e rnartiri che muoiono calt- questaB pertanto capacedi un'adesione nei
tanclo clall'altrir. Per questo la fecle cristiana Ioro riguardi.
non fa presa, non si propaga di anima in ani- Il ruolo delle altre facolti dell'anima, a co-
l nA come un i ncencl i o. minciare dall'intelligenza,€ soltanto quello
Del resto, se i miracoli avessero la natura, il cli riconoscere che cid con cui I'amore so-
significirto e il valore che si attribuiscono lo- prannatrlrale viene a contatto d reale; che ta-
ro, la loro odierna raritii (malgrado Lourdes
li realti sono superiori agli oggetti di loro
e i l resto) potrebbe i ndurre a credere che l a
pertinenza; e di tacere non appena I'amore
soprannaturale si desta in modo attuale nel-
C hi csa non abbi a pi i ni ente a che fare con
I'anima.
Dio. Poicl-r6 il Cristo resuscitato ha detto:
La virti di cariti B l'esercizio della facolti di
"Chi ha creduto e sari stato battezzato sard amore soprannaturale. La virti cli fede d la
salvato, chi non avri creduto sari condanna-
subordinazione di tutte le facolti dell'anima
to. E cco i segni che accompagneranno col o-
alla facolti di amore soprannaturale. La vir-
ro che avranno cl -eduto: i n nonre mi o essi
tr)rdi speranzad un orientamento clell'anima
scacceranno i demoni , parl eranno i n nuove
verso una trasformazione clopo la quale essa
lingue, l)ranegger-anno i serpenti; se berran-
sari interamente ed esclusivamenteamore.
no vel eni mortal i , ci d non nuoceri l oro; i m-
Per subordinarsi alla facolti di amore, le al-
pol ' ranno l e mani e guari ranno" .' tre facolti devono trovarvi ciascuna il pro-
Quanti credenti ci sono <-rggisecondo un ta- prio bene; in particolareI'intelligenza,che d
le cr-iterio?

l. In effetti la cosiddetta .linale lunga di Marco"


l . Murro.xvt. l 6-18. xvt, 9-20) d sicuramente un'aggiunta posteriore.

5B 59
la piu preziosadopo I'amore. E le cose stan- gettato dal Seminatore, d il granello di sena-
no efTettivamentecosi.' pe quasi invisibile che un giorno diventeri
Quanclo I'intelligenza torr'a a esercitarsi di I'Albero della Crocc.
nuovo, dopo aver fatto silenzio per consenti- Parimenti, quando si fa perfetta attenzione a
re all'amore di invadere tutta I'anima, si tro- una musica perfettamente bella (e lo stesso
va a possedere pii luce di prima, una mag- vale per I'architettura, la pittura, ecc.), I'in-
giore attitucline a cogliere gli oggetti, le ve- telligenza non ha al riguardo alcunch6 da af-
rita che sono di sua pertinenza. fermare o da negare. Ma tutte le facolti del-
Non solo: io credo che tali silenzi costitui- I'anima, compresa I'intelligenza, tacciono e
scano per essauna educazione che non ha sono sospeseall'ascolto.L'ascolto d applica-
equivalenti e le permettano di cogliere ve-
to a un oggetto incomprensibile, ma che rac-
rit) che altrimenti le resterebberocelateper
chiude della realti e del bene. E I'intelligen-
sempre.
za, che non vi coglie alcuna veriti, vi trova
Ci sono veriti che sono alla sua portata, che
nondimeno un nutrimento.
essapud cogliere, ma solo dopo esserepas-
Io credo che il mistero clel bello nella natura
sata in silenzio attraverso I'inintelligibile.
Non d questo che san Giovanni della Croce e nelle arti (ma soltanto nell'arte di primis-
intende dire chiamando la fecle una notte?'? simo ordine, perfetta o quasi) sia un riflesso
L'intelligenza pud riconoscerei vantaggi di sensibiledel mistero della fede.'
questa subordinazione all'amore soltanto
per esperierrz , a cose fatte. Prima, non ne 27. Alle precisazioni di cui la Chiesa ha cre-
ha alcun presentimento.Non ha inizialmen- duto di dover contornare i misteri della fe-
te alcun motivo ragionevole di accettare de, e in particolare alle sue condanne ("... a-
questa subordinazione. Cosicch6 tale subor- nathema521"),si deve un atteggiamentoper-
dinazione d cosa soprannaturale, che soltan- manente e incondizionato di rispettosa at-
to Dio opera. tenzione,ma non una adesione.
Il primo silenzio, lungo appena un istante, E si deve ugualmente una rispettosaattenzio-
che si produce attraverso tutta l'anima in fa- ne alle opinioni condannate, purch6 esse,o
vore dell'amore soprannaturale, d il seme la vita di coloro che le hanno proposte, con-
tengano una qualche apparenza di bene.
1. Si vecla,al riguardo, Quaderni,IV, cit., pp. 164-l6ti.
2. Si veda, in particolare, Salita del Monte (larmelo, tt, l. Sulla produzione artistica clel bello, si ve<la Qua-
2e3. d e r n i ,l l l , ci t., p p . l 3 l - 1 3 2 .

60 61
L'adesionedell'intelligenzanon d mai dovu- genza.L'intelligenza deve esercitarsiin tota-
ta a una cosa qualunque. Perch€non d mai le liberti, oppure tacere. Nel suo imbito la
in alcun grado qualcosa di volontario. Sol- Chiesa non ha alclrn cliritto di giurisdizio-
tanto I'attenzione d volontaria. Pertanto essa ne, e pertanto sono illegittime, in partico-
solad materia cli obbligo. lare, tutte le "definizioni" in cui si tratta di
broue.
Quando si cerca di provocare in s€volonta- in quant<-r"Dio esiste' d una proposizione
riamente un'adesione dell'intelligenza, cid
irrtellettuale - rra soltontoin questa misura -,
che awiene non e un'adesione dell'intelli-
la si pud negare senza commettere alcun
genza, d suggestion.. E u questo che si ridu-
peccato contro la cariti n6 contro la fede.
ce il metodo cli Pascal.Niente degrada mag- (Anzi tale negazione, espressaa titolo prov-
giormente la fecle.E prima o poi d inevitabi- visorio, d una tappa necessarianell'indagine
le che si verifichi un fenomeno di compen- filosofica).
sazione sotto forma di dubbi e di "tentazioni l)i fatto, nel cristianesirno,sin clall'inizio- cr
contro la f'ede". quirsi-, c'd un clisagioclell'intelligenza.'Ta-
Niente pir) della falsa concezione di un ob- le disagio e clovutoal modo in cui la Chiesa
bligo clell'intelligenza ha contribuito a incle- ha concepito il suo potere giurisdizionalee
bolire la fecle e a cliffondere I'increduliti. in particolare I'uso della fbrmula "analhema
Ogni obbligo diverso dall'attenzione, im- sil".
posto all'intelligenzanell'eserciziodella sua Ovunque ci sia disagio clell'intelligenza,c'd
funzione, soffoca I'anima. Tutta I'anima, e oppressione dell'inclividuo da parte del so-
non soltanto I'intelligenza. ciale, che tende a cliventare totalitario. Nel
XIII secolo,soprattutto, la Chiesa ha stabili-
28. In materia di fede, la giurisdizione della to un inizio di totalitarismo. Cosi essanon d
Chiesad buona in quanto impone all'intelli- priva cli responsabilita negli attuali aweni-
genza una certa disciplina dell'attenzione.E menti. I partiti totalitari si sono lbrrnati per
anche in quanto le impediscedi entrare nel- effetto cli un meccanismo analogo all'uso
l'imbito clei Misteri, che le d estraneo, e di della formula "anathemo sit".2
divagarli.
l. Sul .disagio dell'inte lligc117x',si ved:rAD, pp. 55-57.
Ma essa d del tutto cattiva se impedisce al-
I'intelligenza, nell'indagine delle veriti che 2. Questa considerzrzionesirriisviIuppat2rnclla Nnlr.rzr
La suppressi.onginlnile despartis lolitique.s,scrittir a Lon-
Ie sono proprie, di far uso con una liberti to- dra rrel 1913 (l:crits de Londtes et derniilv.slettres,Paris,
tale della luce diflusa nell'anima mediante Gallinrarrl, 1957, pp. 141-112: trarl. it. Nrtut .wlkt. .sop-
la contemplazione arnorosa.La liberti totale pre.s.sione
dei parlili pol.itit:i,in "l)iario", n. 6, g;itrgno
nel proprio imbito d essenziale all'intelli- I1)i3f3,
pp. l5-lti).

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Questa formula e I'uso che ne d stato fatto i Greci conoscevano perfettarnente: vi man-
impediscono alla Chiesa di essere cattolica ca Ia possibiliti della sventura degli iuno-
se non di nome. centi.
Agli occhi degli Ebrei (almeno prima dell'e-
29. Prima del cristianesimo, in Israele e fuo- silio, e salvo eccezioni) peccato e svelltura,
ri di Israele, un numero imprecisato di uo- virtti e prosperiti sono inseparabili, il che
mini sono /orsuandati lontano tanto quanto i rende Yahweh un Padre terrestre e non cele-
santi cristiani nell'amore e nella conoscenza ste,visibile e non nascosto.Dunque, un falso
di Dio. dio. Un atto cli cariti pura i impossibile con
Lo stessovale, clopo il Cristo, per quella par- questaconcezione.
te di umaniti che d fuori della Chiesa catto-
lica ("infedeli', "eretiCi>,.16n credenti"). :12.Si potrebbe formulare un postulato:
E pii in generale d dubbio che dopo il Cri- n tutrztogni concezionedi Dio incompatibi-
sto vi siano stati piu amore e una maggiore le con un moto di c;rriti Pura.
conoscenzadi Dio nella cristianiti che in Sono vere, in gradi diversi, tutte Ie altre'
certi paesinon cristiani,come I'India.' L'amore e la conoscenza cli Dio non sono
realnrente separabiIi,poichd rtell'Ecclesinstico
30. E molto probabiteche due bambini morti d detto: .I'raebuit sapientiumdiligentibusse".'
pochi giorni dopo la nascita,I'uno battezzato
e l'altro no, abbiano un identico destino eter- 33. La storia della creazione e del peccato
no (anche se i genitori clel secondo non ave- oliginale nel Oenesii vera. Ma altre storie di
vano alcuna intenzione di farlo batLezzare). crelzione e cli peccato originale presenti in
altre tradiziotri sono ugttalmente vere e rac-
31. Tra tutti i libri clell'Antico Testamento, chiudono anch'esse verit) incomparabil-
soltanto pochi (Isaia, Giobbe,il Cantico dei mente preziose.
Cantici, Daniele, Tobia,una parte di Ezechiele, Sono riflessi diversi di un'unica veriti intra-
Lrncerto numero di Salmi,una parte dei libri ducibile in parole Lrmane.La si ptrd presagi-
sapienziali, I'inizio del Genesi...),oltre ad al- re attraverso uno solo di tali riflessi. La si
cune formule sparsenegli altri, sono assimi- presagisceancor meglio attraverso rnolti.
labili per un'anima cristiana. Il resto d indi- (In particolare il {blklore, se interpretato
geribile, perch6 vi manca una veriti essen-
ziale,che e al centro del cristianesimo,e che
l . "[l Si g n o r e ] e l a r g i l a sa p i e r r zaa co l o r o ch e l o a m a -
no, (l')tilc.sinstiro, t,8). Questo pirragrafo a' stato ag-
l. Quest'ultimo periodo d stato aggiunto in margine. giunto in marpJine.

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