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SimoneWeil

LE,TTERA
TJNRELIGIOSO
"Quando leggo il catechismodel Concilio di Tren-
to. mi sembradi non avernulla in comune con la re-
ligione che vi e esposta.Quando leggo il Nuovo Te-
stamento,i mistici, la liturgia, quando vedo celebra-
re la messa,sento con una specie di certezzache
questafede d la mia, o pii precisamentesarebbela
mia senzala distanza tra essae me determinata dal-
la mia imperfezione". Giunta agli ultimi anni della
sua vita, Simone Weil volle esporre in una lunga let-
tera al padre Marie-Alain Couturier i propri convin-
cimenti, per verificarne la compatibiliti "con I'ap-
partenenza alla Chiesa". La rispostanon arrivd mai,
e la Weil rimase fino all'ultimo fedele alla sua "vo-
cazione di esserecristiana al di fuori della Chiesa".
Cid non deve meravigliare: le tesi qui proposte, nel-
la lorr, cristallina, categorica chiarezza,sono in real-
ti una sfida alla Chiesa- forse la pii altafra le mol-
te che ha conosciuto in questo secolo.E innanzitut-
to una sfida alla pretesaecclesialedi offrire la veriri
ultima, rispetto alla quale.ognialtra d una rudimen-
tale prefigurazione. Non cosi per la Weil, che trova-
va in Platone, nella BhagavadGxtao nel Taot0 ching
le stesseveriti, compiutamenteespresse, che incon-
trava nei Vangeli. "Ogniqualvolta un uomo ha invo-
cato con cuore puro Osiride, Dioniso, K5sna,Bud- |
dha, il Tao, ecc.,il Figlio di Dio ha risposto invian-
dogli lo Spirito Santo. E lo Spirito ha agito sulla sua
anima, non impegnandolo ad abbandonare la sr
tradizione religioi, ma dandogli la luce - e nel n tlilil
-
gliore dei casi la pienezzadella luce - all'interno I
tale tradizione".

A cura d,i Giancarlo Gaeta.

i
ISBN 88-459-12

L. r6.000 ,llill![BB
...1

Quanclo leggo il catechismo del Concilio di


Trento, mi sembra di non aver nulla in c<,r-
mune con la religione che vi d esposta.
Quanclo leggo il Nuovo Testamento, i misti-
ci, la liturgia, quando vedo celebrare la mes-
sa,sento con una speciedi cerLezzache que-
sta fede d la mia, o pii precisamente lo sa-
rebbe senzala distanzache la mia imperfe-
zione pone tra essae me. E una situazione
spirituale penosa. Io vorrei renclerla non
meno penosa,rna pirii chiara. Nella chiarez-
za qualsiasipena d accettabile.
Le elencherd un certo numero cli pensieri
che abitano in me da anni (almeno alcuni cli
essi) e sono di ostacolo tra me e la Chiesa.
Non le chiedo di discuterne il contenuto.
Una simile discussionemi farebbe felice, ma
pii tardi, in un secondo tempo.
Le chieclo una risposta certa - senzaformule
del tipo "io credo che', ecc. - sulla compati-
biliti o incompatibiliti di ciascunaclelle mie

L l,e prirne diciannovc righe del rnanoscritto sono sta-


te accuratarnentecancellate.Verosirnilmente c()ntene-
vano rif'erimenti a questioni familiari giurlicate n()n at-
tine rrti al vero oggetto della Letteraintlirizzata a paclre
Couturier, il domcnicano francese al quale S. Weil si
rivolse durante il soggiorno a New York (si vr)da,sotto,
p p . I l 6 sg g .) .

ll
opinioni con I'appartenenzaalla Chiesa.Se Tra le opinioni che le esporrd, alcune sono
c'e incompatibilid, vorrei che lei mi dicesse per me dubbie; ma nel caso in cui fosseindi-
in modo netto: "Io rifiuterei il battesimo (o spensabile per la fede considerarle false, es-
I'assoluzione)a chiunque dichiarassedi ade- se sarebbero comunque per me un ostacolo
rire alle opinioni espressein questo e que- serio al pari delle altre, perch6 d mia ferma
convinzione che sono dubbie, owero che
st'altro punto dell'elenco'. Non chiedo una
non d legittimo negarle categoricamente.
risposta sollecita. Non c'd urgenza. Chieclo
Alcune di queste opinioni (in particolare
soltanto una rispostacategorica.
quelle concernellti i Misteri, le Scritture non
Mi spiace arrecarle disturbo, ma non vedo
giudaico-cristiane,Melchisedec, ecc.) non
corlr" potrei fare diversamente. La riflessio-
sono mai state condannate, bench6 molto
ne su questi problemi non d certo un gioco
probabilmente siano state sostenute nei pri-
per me. Non solo d cli un'importanza pitr mi secoli. Pertanto mi chiedo se non siano
che vitale, dato che vi d implicata la salvezza state accettatein segreto. In ogni caso,se og-
eterna; ma d altresi di un'importanza che ai gi fossero pubblicamente esposteda me o da
miei occhi supera di molt<-rquella della mia altri e condannate dalla Chiesa, non per
salvezza.In confrottto, ttna qttestionedi vita questo io le abbandonerei,a meno che non
o di morte E un gioco.' mi si persuada della loro falsiti.
Da anni penso a queste cose con tutta I'in-
l . N el l a pri tna stesura (si vecl a, s()tto, pP. 1 l 6-l l 7) que- tensiti di amore e attenzione di cui sono ca-
sto paragraf<r E fortnul ato cosi : 'Ttrtto ci t-r, per rne' c pace. Una intensiti miseramente debole, a
ben'l ontano cl al l 'essere un gi oco. Si n cl al l 'i nfanzl a so- causa della mia imperfezione, che d molto
n() atti rata tl al l a fede cattol i ca. P e nso a queste cose (l a
grande; tuttavia mi sembra che essa cresca
nnr-ri . con tutta I'i ntel l si ti r d'arnore e d'attenz.i otte rl i
crri sono capacc; i ntensi ta estrel nal nente debol e, Per
sempre di pin. E nella misura in cui cresce,i
rni :r tl i sgrazi a, a causa cl cl l a rni a i rnperfezi one, rna che legami che mi uniscono alla fede cattolica
rni sernbra i n conti nua cresci ttr. Ebbene tl l an nl atl () diventano sempre piir forti, sempre pin
chc essa cresce, i pensi eri che l ni al l otttanano d:tl l a profonclamente radicati nel cuore e nell'in-
C hi esa assurnono i n rne maggi or forza. (I pensi e ri che
telligenza. Ma nello stesso tempo anche i
rni avvi ci nano seguono l a stessa progressi onc, nattl ri l l -
rnente). Perci d ho, sttpPongo, ben poca sP eranza' o pensieri che mi allontanano dalla Chiesa ac-
l r()n n(: h<l al cttna, di potcr nrai parteci pare al sacrl - quistano pii forza e maggiore chiarezza. Se
rnenti , a nteno che l a (l hi csa non rnodi fi chi l e conrl i -
zi oni con l e qual i l i concecl e. S pero ardentel nel ttr: cl te
trn gi orno l o [ari , perch6 crecl o che si a pcr essa ul l i l
rrrent, la xie dc SimoneWeil,2 voll., Paris, Fayard, 1973,
oue.i ti trne cl i vi ta o c.l i morte; Il )a non cotl to che ci a
vol. II, pp. 436-437; trari. it. I-a uita di Sitrutne Weil,
possa arveni re durantc l a nri a esi stenTa..'" ($- P6tre-
N{ilano, Atlelphi, 1994, pp. 606-607).

t2 13
dunque questi pensieri sono veramente in-
l. Se si assum e un m onlent o clella st or i: r an-
compatibili con l'appartenenzaalla Chiesa,
terriore iil Cristo e sulficientemente' clistante
non c'd speranza alctrna che io possa mai
r la lt r i - per esenlpio dist ant e cinquc secclli - ,
parteciparc ai sacrarnenti.Se d cosi, non ve-
se inolt r e non si t iene cont o di cici che i ac-
do come potrei evitare cli concludere che la
caduto clop<-r,in quel rrionrcllto lsraele i me-
mia vocazione i di esserecristiana fuori del-
r lo par t ccipe di Dio e dclle ver it i divine cli
la Chiesa. La possibilit) di una simile voca-
r nolt i popoli cir cost ant i ( lnclir i, Egit t o, G r e-
zione irnplicherebbeche Ia Chiesanon d cat-
cia, O ina) . I nf at t i, la ver it ei essenzialeconcer - )
tolica di fatto come lo e di nome, e che un
nente Dio d cl-re Egli i buono. Credere che
giorno clovli diventarlo, se e clestinata ad
Dio possn or dir t er r e agli uor nini at t i at r oci cli
aclempierela sua rnissione.'
inciust izia e di cm clelt ii i I 'cr r olc piir gr anclc
[,e opinioni che sesuono hanno per me gr2r-
che si possa colr unet t er e t r ei st t oi r iguar di. '
di cliversidi probabiliti o di certezz , ma tut-
Nell'I / inda, Zeus non or dina alcuna cnr delt i.
te sono accompagnatenella mia mente da
Secondo i G r er : i, "Zeus sr r pplice" : r bit a in
un punto intel-rogativo.Le formulerd all'in-
ogni svent r r r at clche inr pl<lr i piet ii. Yahwch ir
dicativo solo ur causa clella poverta del lin-
il "Dio degli escr cit i". l- a st or ia clcgli Fibr ei
guaggio; avrci bisogno che la coniugazione
dim ost r a che non si t r at t a solt ant o di ast r i,
verbalepossedesse trn modo supplementare.
m a : t nche dei sucr r ier i d'lsr acle. ' Ebbenr : ,
Nell'irnbito clelle cose szlcre,io non affermcr
alctrnch6 categoricamente.Pertanto anche s()tt()'p 90' la qrtarta opittiott<'tlel Quz-
le mie opinioni conformi all'insesnament<t l;,;]j,r;;,:t^'
clella Chiesa sono accompagnate nella mi:r 2. l, 'aplr cflat ivoScbha'olh( plur aledi sabhi, . . cs( 'r cit ( ) '. ,
lnente cla un punto interrogativo. rna trni to a< l al tra parol a. i r) s trtl () c ()s trl l l t(), rurc hc
.as tl i "), .IS i gnor-c l < l egl i c s < ' r< ' i ti ., probabi hrr< :nte l < :-
Nerll'imtrito dell'intellieenza, io consider<r
guto z l l ( ul t() (l c l l ' ar(a nc l s artttrari o rl i S i l o, apparc pe r
parte costitutiva clella virti di umilti una l a pri nra v ol t:r i n 1 ,\atnuel e,t, 3. l ,' i ntt' rpre taz i ()ne non
certa sospensione clel gitrdizio nei riguardi i c erta: i l tc nni nc "(' s erc i ti " l trri r i nrl i c are i guc rri c ri
cli ttrtti i pensier-i,quali che siano, nessuno d' Is rac l e c -()rncI)l rrt: gl i c s c rc i ti c c l c s ti , gl i as tri c gl i arr-
escltrso. gel i , opptrre tuttc l c forz e c os rni c hc . [.' c s prc s s i orte
Y al nteh S ebha' i th pre s upporl c i l c onc etto tl i [)i o c orne
i nv i s i bi l c .c api tano" c l el l c s c hi ere i s rael i ti c hc i n nrr-
Ecco I'elenccl.
nrer()s c l auc rre, s pt:ti e c ontro i Fi l i s tc i (c fr. I S amuc l c ,
x v rr, ,15 ); anc hc nti .\al ni (c l i . x x rrt, l 0) e nc l l a l ettc -
l. Si r'<'rlanoanaloghc consi<[erazioniin unir clelle lct- ratura profeti c a v i i i l ri fc ri rnent< ) :r tal e pre r()gati v a c l i -
trrrea Pcrrin, in Aliltte tleDieu, Paris,Fayarrl, l9tr6, pp. v i na; tuttav i a, di s ol i to, I' epi tc to d attri bui to l l l c s c hi c -
52-l'r3c lll: rl'ora irr avanti AD. re c c l c s ti e al l a total i ta rl c gl i es s eri c reati . I S ettanta l < r
I ra< l trs s tro nc v torpd.rtrrp, ..onl ti potc n te ..
t4
15
Erodoto cita numerosi popoli ellenici e asia- ebreo, ll Oantico dei Ountid (ma d antececlcn-
tici, ma di questi soltanto uno aveva vno te I'esilio?) e alcuni clei Salnti rli Davicl (rna
I 'at t r ibuzione 0 cer t a?) . D'alt r a par t e , il pr i-
"Zeus degli esercili". Questirbestemmia era lno personaggi<t per{'ettarnente pul'o che ap-
sconosciuta a tutti gli altri.' ll Libro dei morti
par e nella st or - i: rgiuclaica e Daniele ( il quale
egizio, che ha almeno 3000 antri - nra pro-
d st at o iniziat o alla saggezza caldea) . La vit a
babihnente molti di piti -, € impregnato cli
cli tutti gli altri, a partire da Abramo, e rlac-
cariti evangelica. (Il defunto dice a Osiride:
chiata clir cose atroci (Abrarn<-rr:ornincia con
"Signore della Veriti, a te io reco la verita ... il pr ost it uir e sua n'r oglie) . '
Per te io ho distrutto il male ... Non ho ucci-
Q uest o lascer ebbe cr eder e che I sr aele abbia
so nesslrno. Non ho fatto piangere nessuno. appreso la veriti pir) cssenziale rigtrarclo a
Non ho permesso che qualcuno patissela fa- Dio ( ciod chc Dio d buono pr inr a ancor a chel
me. Non sono mai stato causa di sofferenze pot ent e) r la t r aclizioni st r anier - e - calcleai
per lo schiavo da parte del stto padrone. per siat r a o gr eca - e gr azie all'esilio.
Non ho fatto paura acl alcun uomo. Non ho
mai reso la mia voce altezzosa.Non sono ntai 2. Cid cl'r e noi chiam iam o idolat r iir d in gr an
rimasto sordo a parole giuste e vere. Non ho pirrte una invenzione del lzrnatisrno giuderi-
messo innanzi il mio nolne per gli onori. co. Tut t i i popoli di ogni t em po sono sem pr e
Non ho respinto Dio nelle sue manifestazio- st at i m onot eist i. Se alct r ni Ebr ei dell'ur nt i-
ni...").' chit i r esuscit asser o,e se si desser o lor o clelle
Gli Ebrei, che per quattro secoli sono stati a ar m i, ci st ( f r r - niner ebber o t t r t t i, t r om ini, don-
contatto con la civilti egizia, si sono rifiutati ne e bambini, in quanto colpc'r'oli cli iclola-
cli adottare questo spirito cli dolcezza. Essi tria. Ci rimprovererebbero cli adorare Baal e
l'olevanola potenza... Ast ar t e, scam biando il Cr ist o per Baal e l: r
Tutti i testi antecedenti I'esilio sono conta- Ver gir r e pcr Ast ar t e.
minati, credo, da questo fondamentale erro- Mentre B:ral e Astarte erallo {irrse figr-rrc clel
re su Dio - eccetto Giobbe,il cui eroe non d Cr ist r - re d<'lla Velgine. ''
Si ha ragionc cli invocare contro alcuni cli
1. Si veda al riguardo Israil et le.sOentils,in Pensicssans quei ctrlti le dissoltrtezze che li accornpilena-
ordrcconcernantI'amourdeDieu, Paris, Gallimarcl, 1962,
p. 50. Il pirssostrl "Dio degli eserciti" e stato aggiuttto l. Si vcda ibid. ,p. 19: ( ht ader ni,I I I , NI ilan<>.
Adclphi,
in un secondo molnento strl nrargine sinistro rlel ftr- l9ftl3,p. 289<'Qtrudenri. I\', Milirrro,A<lt'lplri.l!)93,pp.
glio, come in altri casi sempre segnalati. 29-9e 112!1.
2. Libro dei morti,cap. cxxv. Si veda il comme nto a que- 2. Str Astarte e la Vcrginc, si ve<la
sto te'sfo ih Lsrail et le.s()entils, cit., p. 47. p. 79.
\. r7
16
vano - sebbene,credo, molto piu raramente essenza insepar abile da quest a idolat r ia, a
rli qrranto r-rguisi pensi. causa clella nozione di ,.popolo elett<-r'.'
Ma le crudel$r legate al culto di Yahweh,gli
stcrnrini da ltri ordinati, sono macchie certo 3. l- e cer ir nonie dei M ist er i di Eleusi e di
non meno atroci. La crudelti e un crimine Osiricle el'2ulo considerate sacramenti nel
Ancora pit) orrendo della lusstrria. La lusstt- senso in cui noi oggi li intencliamo. E fbrsc
ria, peraltro, ll-ova soddisfazione tanto nel- erano veri sacramenti, clotati clella stessa
I'omicidio quanto nell'unione carnale. virtrh clel battesimo o dell'eucarestia, virtt)
I serntimentidei cosicldettipagani versole lo- che traevano clal rrredesirno rapporto con la
r-o st;ttue erano cor) tutta probirbiliti tali e Pir ssione clel Cr ist o. La Passior r e doveva an-
quali i sentinrenti che oggi ispirano i croci- cora awenire. Ogui essa d un evento clel p:rs-
hssie le statue clellaVerginc e dei santi, con sat o. I l passat o c il f ut ur o sono sim m et lici.
le stessecleviazioniin coloro che sono spiri- I-a cronologia non pud avere un ruolo deter-
tualmente c intellettualmente mediocri. nrinante in trn rapporto tra Dio e l'u<-rnlo,urr
Non d usuale attribuire ur)a certa virti so- r appor t o in cui uno dei t er m ini i et er no.
pl-it.nnafurale a rrna deterrninatastartuadellzr Se lir Rcdenzior r e, con i segni e i n- t ezzisensi-
Vcrgine? bili che le cor r ispclndoncl, non f osse st zr t n
E fbrse essiavevanoin qtralche caso ragionc, pr esent e sulla t er r a sin dall'or igine, non si
quando si spingevanolino a credere che la potrebbe perclonare a Dio - se e lecito Llsare
divinitir fbsse interamente pr-esentein una t r na t ale espr essione senza best em m iar e - la
pietra o in utr pezzo cli legno. Non credianrcr svent ur a cli t ant i innocent i, sr adicat i, asser vi-
noi Dio presentein un po' cli pane e cli vino-i t i, t or t ur at i e m essi a m or t e nel cor so dei se-
Forse nelle s&rtueeseguitee consacratese- coli ant ecedent i I 'er a cr ist iir na. I l Cr ist o d
condo certi riti c'era la presenza reale rli J) r esenle su qucst a ler r a ( ) vllllqr r e ci sia cr i-
Dio. r nine e svent r lr A, a r neno che gli uor nini non
La vera iclolatria d la cupidigia (nl"eove(ia.'f lo scirccino. Serrza gli efl'etti soprannerturali
iitrq eotiv si6ol,ol,crr pi"a, Coktsse.si,
rrr,5) , e l/ di quest a pr esenzil, com e pot r ebber o gli in-
nazione gitrcl:rica,nella sua sete di bene car- t r ocent i schiacci: r t i dall: t svcnt ur a evit ar e di
nale, ne era colpevole nel momento stesso cader e nel cr ir t r ine cli r naleclir e Dio, e di con-
in cr.riadorava il suo Dio. Gli Ebrei hantro seguenza nclla clannazione?
avuto come idolo non del metallo o del le-
gno, ma una razza, rrna nazione, cosa pari- l. Paragrafiraggiunto in rnarginc. Si veda IsntiLet le.s
nrenti terrestre.La loro religione d nella sua ()entils,
cit., pp. l>0-l-rl.

1B l9
P eral tro san Gi ovanni parl a del l ' " A gnel l od- 6. Il passodi san Paolo su Melchisedec,rac-
sgozzato si n dal l a fbndazi one del mondo" .' costato alle parole del Cristo: "Abramo ha vi-
[,a prova che il contenuto <lel cristiatresirncr sto il mio giorno",2potrebbe persino indica-
csisteva prirna del Cristo d che dopo di ltri re che Melchisedec era gii una Incarnazion$
rron ci sono stati cambi amenti mol to ri l evarr- del Verbo. /
ti nel conrportamento degl i uorni ni . In ogni caso, non si puo dire con certezz.v
che il Verbo non abbia avuto incarnazioniX
4. I' orse press() cl i versi popol i (Incl i a, E gi tto, anteriori a Gesu, e che Osiride in Egitto,
C i na, Oreci a) ci sono state S cri tture sacre ri - K1qr1ain India non siano da annoverare tra
vclater allo stesso titolo clelle Scritture giuclai- queste.3
co-cri sti ane. E fbrse al cuni dei testi gi unti
7. Se Osiride non d un uomo vissutosulla ter-
fi no a noi ne sono fl -ammenti o echi .
ra pur essendoDio, allo stessomodo del Cri-
sto, allor-ala storia di Osiride d almeno una
5. I passi delln Scrittura ( Oen.esi,Salmi, san profezia infinitamente pii chiara, complcta
P aol cl ) concernenti Mel chi sedec provano e prossima alla veriti di tutto cid a cui si cli
che sin clalle origini di Isrurelc esistevallo al questo nome nell'Antico Testament<-1.Lo
cli firori cli Israele un servizi<-rdi Dio e Lrna co- stessovale per altri ddi morti e resuscitati.{
noscenza di D i o si tuati sul l o stesso pi ano cl el L'estrema importanza attualedi questo pro-
cri sti anesi mo, e i nfi ni tamente superi ori a blema deriva dall'urgenza di porre rimeclio
tutto quanto Israele abbia nrai posseduto.: al divorzio tra la civilti profana e la spiritua-
N i ente vi eta di supporre Lul l egarne tra liti nei paesi cristiani, divorzio che esisteda
Mel chi sedec e gl i anti chi mi steri . C ' e al fi ni ti venti secoli e si fa sempre pii grave. La no-
tra i l pntte e D emetra, i l vi no e D i oni so. stra civilti non deve niente a Israele, e ben
Secorrclo ll G.enesiMelchisedcc sembrerebbe poco al cristianesimo; essadeve quasi ttttto
un r-e di (lanaan.'' Ma allorit d probabile che all'antichiti precristiana (Germani, Druidi,
l a corruzi one e I' empi eta cl el l e ci tti cananee Roma, Grecia, Egeo-Cretesi, Fenici, Egizi,
ri sal gano sol o a qual che secol o pri ma, al mo-
rnento rl ci rrrassacri ,opprrl c si ano i nverrzi orri l. Ebrei.r'tt. l-3.
cal rrnni osr: cl cgl i E brc' i col )tro l e l oro vi tti me. 2 . ( ) i o u a n n i ,vtIt, 5 6 . I
3 . Pe r I'e l e n co r l e l l e i n ca r n a zi o n i p r e ce d e n ti q u e l \
del Cristo, si veda Quademi. III, cit., p. 278 e I\', cit/1
l .,l ptxul i .sse,
xttt, u. S i vcdaQrrudemiIII,
, ci t.,p.2tl l . p. 143. ./ )
2. Si vcda (lwulcrni,IV, cit., pp. 1.1l-142. 4. Strlla passionedi Osiricle, si veda Quaderni,III, cit.,
3. Oeneti . xrv. l l J. pp. 165-167.

20 2l
B abi l onesi ...). Fi nche questa anti chi ti e i l Penso che quest o valga nel caso di l) ioniso,
cr-i sti anesi mo resteranno i tnpermeabi l i I' u- Apoll<,r, Artemidc, Aliodite celestc, Prornc-
na al l ' al tro, l o saranno al l o stesso mocl o l a t eo, l'Am cr r c, Pr oser pin: r e di r nolt i alt r i.
nostra vi ta prol ana e l a nostra vi ta spi ri tual e. Crcclo altresi che Estia, Atena c lirrse L,l'esto
P erch6 i l cri sti ancsi rno s' i ncarni verameute, siano nom i clello Spir it o Sir nt o. Est ia i' il
p< ' r' cl re l ' i spi l azi one cri sti arra i nrpl egni pct' Fuoco centrale. Atena ir uscitir dall:r testa cli
i ntero Ia vi t.:r, bi soqnar i nnanzi tutto t-i cot' to- Zeus dopo che questi ebbe rrurngiato Ia su:r
scerer che storicanrente la nostra civilti prcl- sposa, la Saugezza, c: he er a. incint a; <lunque
fan:r procede cl a una i spi razi one rel i gi osa essa <procecle' cla Dio c clarllasua Sargplezza.
cher, scbbene i n ortl i ne cronol ogi co precri - I l suo at t r ibut o i I 'olivo: e l'olio. nei sat : ra-
sti ana, era cri sti atrar trcl l a sua esserl za. La i r nent i cr ist iar ni, i alline allo Spir it o Sir nt o. '
S:rggezza cli Dio clcvt-'csserc' consideritta l'u-i Alcuni : r t t i, alcune par ole t lel ( ilist o vellg( ) -
ni ca fcrnte cl i ogni l ucc quaggi ti , anche < l ei! no di solit <- r conulr cllt at i dicenclo: "Biso-
Iurni cosi fi er,ol i chc ri schi arano l e cose < l i i snava che lc pr olczic I ir sscr o r er alizzir t c". Si
questo rnondo.' t r at t a delle pr ol'czic cbr aiche. M a alt r i at t i,
Lo stesso vale pcr Prorreteo. [,a stclria rli irltre parole potrcbbcr() cssere rrgu:rlurentcr
Pronrctco c l:r stclria stessa del (lristo proiet- colnlllent ir t i ir r r aplt or t o allc pr of i'zic n( ) n ( ) -
br aichc.
tnta rrcll'cterno. Vi nlancA solo la localizza-
I l Cr ist o ha clat o inizio alla sua vit a pt r bblica
zi cl nc ncl tcmpo e nel l o spazi o.t
cam biando l'acqua in vino. L'ha t er m inat a
[,tr nrit<llogia greca d piena di prof'czie . Cosi
trasfbrn.ranclo il vino in sangrre. Esli ha cosi
purc i racconti cl el l bl kl orc cLl ropeo, quel l i
lnostrato la sua affinitzi c()11f)i()r)iso. Lo stes-
chc chi anri amo fi abe.' '
1 so vale per le par ole: "I o s<) no la vcr it vit e ". '
Mol ti cl ei norni di cl i vi ni ti greche sono pro-
babi l rnente, i n real ti , nomi di ver-siche cl esi - Q uanclo eeli dice: . Se il chicco non lr ) lr ( ) -
I r s', ' espr ir nc la sua af f init i. ccln le clivinit ii
$
Fl nano trna sol a P ersona di vi na, ci od i l V erbo. n) or t e e r esuscit at e chc avev: r no per im r nagi-
t r c la veget azione, cor nc At t is c Pr oser pina.
l . I' :rnrgnrl lr€girrrrto
ir i n nr:rrgi nr' . La nr at er nit i clella Vcr sinc ha r appor t i nt i-
?. Qut'sto pt'nsicro si trr>r'aesprcss()qtrasi nt:gli slcssi steri<-rsicon un passo clel 'l'i,meodi Plirtone
tcrrnirri in Lsrailet kt (lcntil.s, cit., p. (i0. Stt Prolnctco, si concernente ult:l crel'ta essenzir, m:rclrc di
v t : r l i ri r r p a r t i t o l a r t ' Q u . a d c n r i , I I I ,c i t . , p p . l 0 l - 1 0 2 , 2 2 1
sgg. c 277.
L Si vc<laIsrailet k,s()enlil.s,
cit., pp. 60-61.
3 . S i v c r l a ( h t a d c r n i , I \ ', c i t . , p p . 2 2 1 - 2 2 2 ,r l o v e S . We i l
(lristo,' tratte 2. ( ) iouanni, xv, l.
l)r()p()nc trn .clenco clelle irnrnagini rlcl
in srnn parte dalla nritologia grcca c rlirl ftrlklore. 3. I bid. .xr r . 24.
22 23
tutte le cose e sempre intatta.' Tutte le Dee za un ariete per apparire coperto del suo vel-
nradri dell'antichiti, come Demetra e Iside, lo a colui che lo supplicadi mostrarsi),racco-
eriino figure clella Vergine. stataalle parole di san Giovanni: "L'Agnello
Il paragone cosi insistitodella Croce con un sgozzatosin dalla costituzione del mondo','
:rlbero, della crocifissionecon I'impiccagio- getta su tutto cid una luce vivicla.Il primo sa-
ne, deve avere rapporti con nritologie oggi crificio gradito a Dio, quello di Abele, ricor-
scomparse. dato nel Canone della messacome una figu-
Se il poema scandinavo Il carmetunico di Odi- ra cli quello del Cristo, era un sacrificio ani-
no i anteriore a ogni contaminazione cristia- male., Lo stessovnle per il secondo,quello di
rta (co.sache rtotr si pud veriftcare),anch'es- Nod, che ha salvatoclefinitivartrenteI'urna-
so contiene tttra prof'eziadarnreroimpressio- niti clalla collera divina e ha provocato Llrr
nat]te: patto fra Dio e gli uomini. Si tratta qui degl!
.Io so che da un albero mossodal vento pen- effetti stessi della Passione del Cristo. Trd
detti, per nove notti intere, ferito da una i due eventi c'i un rapporto molto miste-
larncia,of{'erto a Odino, io stessoa me stesso. rioso.
Dall'albero che tressttnosa da quali radici In tempi molto antichi devono ?rverpensato
ITAS C A . che ncgli anirrralirrccisipel'esscrenrangi:rti
"Pane nessuno mi dette, n6 corno per bere. ci fbsse presenza reale cli Dio; che Dio di-
Io guardai in basso, mi applicai alle rune, scendessein essiper offiirsi come nutrimen-
piarngendole appresi, poi da 1i 6i56s51"(Pri- to agli uomini. Qrresto pensiero faceva del
ma Edda).' nutrimento anim:rle una comunione, men-
E probabile che il termine "agnello di f)io"' tre diversamentesarebbestato un crimine, a
abbia rapporti con tradizioni forse legate a rlleno di far ricorso a Lrnafilosofia pii o nre-
cid che oggi chiami:rmo totemismo. La storia no cartesiana.l,'Antico Testanrento.l
cli Zeus Ammone in Erodoto (Zeus che sgoz-
l. Erodoto, Storie,11,42; si vccla anchc Quadrni, lll,
l. 'l-imeo,50b-c. Si veda, a cornnlent() di questo passo, cit., pp. 243-214.
anche Quaderni,III, cit., P. 79. 2. Aporali.s.se, xnr, fl.
2. Hauamil, str. l3B-139 (la prirna lidda, detta anche ll- Ncl (lanonc <le[a rn(:ssar()rnzlnzr,nella prcghiera
poetica o antica, i' una silloge di carrni norreni dei se- i chc scgue la consacrazione,si tr()\'lln()le parole: .rlrr-
coli IX-XII; per il passo citato, cfr. I''I'dda. Cartnt none' I nera pueri tui .justi .|bel" ("le offerte clel tuo figlio giu-
i]
r r l , a c u r a d i C . A . M a s t r e l l i , F i r e n z e , 1 9 5 1 ,p . 3 l ) . S i v e -
rla Quaderni,IV, cit., pp. 219 e 259-260. I sto, Abele"), che S. Weil c()rnrnenta in Qraderni, lll,
ci t., p . 2 8 2 .
3. Oiouanni,l, 29 e 3ti. ,1 ..L 'An ti co Tcsta n ) e n t( ) .i sta to a g g i u n to i n r n a r g i n e .

24 25
Forse a Tebe, i n E gi ttcl , c' era presenza real e proporzionale tra Dio c i santi; lo indica t,

X < l i D i o nel l ' ari ete sacri fi cato ri tual mente, cto- ternrine stesso:rnediazi<tne.
si come oggi c' i ' nel l ' osti a consacrata. Sono per t ant o giunt a alla conclt r sione che
Vale lar pena ossenrare che nel motnento in conle il ( lr ist o si i r iconosciut o nel M essia
cui i l C ri sto d stato croci fi sso, i l sol e era nel - dei Salmi, nel Giusto soff'erente cli Lrnia, nel
l a costel l azi cl ne del l ' A ri ete. serpente di bronzo del Gen,esi,'ugualmentc
Nel 7)rnro, Plirtotre descrive la costituziotre si d r iconosciut o nella m edia pr opor ziclnalc
astrononri ci r del l ' uni vel ' so c()l tl c tttta sorta tl i della seor net r ia gr eca, che divent a cosi la
croci fi ssi < ,rtredel l ' A ni ma del Mondo: i l pun- piir clanrorosa delle prof'ezie.'
to di i ncroci o d i l punt() cqtti nozi al e , ci od Ia I n uno scr it t o pit aeor ico, Ennio dice: "La
costcl l uzi cl ne del l ' A ri ete.' Lttna d chianrata Proserpina ... perchl come
Diverrsi tcsti (/.pi n ont,itle, 'l'imeo, Sin(tosio, Fi- un serpented vdlta ora a sinistra ora a de-
l ol ao, P r< -rcl o) i ndi cauo che l a costrttzi one st l- a".'
seonretri ca cl erl l a rnedi a proporzi ottal c tra Tutti sli cldi niecliatori, assimilabili al Verbo,
Lln rlurllero e I'trnitir, centl'() clella geometria sono dei ltrnari prclwisti cli corna, lire o ar-
chi che evocano la I alce di I una ( O sir iclc, Ar -
!{reca, em il sitnbolo clella rrtediazione clivina
tra D i o c I' uorno.' t enr ide, Apollo, Er m et e, Dioniso, Zaer eo,
E bbenc, numerose parol e del C ri sto ri f' eri te I 'Am or e. . . ) . Fa eccezione Pr om et eo, m a in
clai Vangeli (soprattutto da san Giovanni) Eschilo gli cor r isponde I o, c<t ndannat a a Lln
perpetuo vagabondare conle lui d condanna-
prescntano, con una i nsi stenza cosi accen-
ttrata chc non prr< ) non essere i trtenzi onal e, t o alla cr ocif issione; ed essa ha le cor na. ( Si
noti che prirna cli esserc crocifisso il Cristo
l:r Iirrnra algcbrica dclla meclia proporziona-
era un vagabondo - e Platone rappresenta
Ir' . P er escnrpi o: " C ome i l P adre mi o ha i n-
I'Amore conle un vagaltonclo miserabile).
vi al cl nre, cosi i o i nvi < ,rvoi ..." .t Il rapporto
Se il Sole i I 'ir nr nagine del Padr e, la Luna,
chc rrnisce il Padre al Cristcl d lo stessclche
riflesso perf'etto dellcl splendore solare - rna
uni scc i l C ri sto ai di scepol i . Il C ri sto d rnecl i a
r if lesso che si pud cont em plar e, e che pat i-
l. -l'inrco,3(ib-37 a. L'opcr:t r: tra(lotta c colnlnerltatA
rla S. Wcil il Lu Sourregv'qu4 P:rris,Gallirnarrl, 1953, l. In vcrita I'episodioclelserpcnterli bronzoi narrato
1 r p . I i 3l - l : t 5 .
ir Numcri,xxr, 4-9.
2 . I r c s t i s r r r l r l c t t is ( ) n o t r : r c l ( ) t tei c ( ) l l l l n c n l i l t i i n , i 7 r r i , 2. Corrclusionc gia erttrnciata in .'i ltrtltt: cleltt doctrine
p$hugoriciennc,cit., pp. I 20-l 2 l.
lxt: dt h dortrinelrythrtgoririennr,irt Ittlttition.sltrl rhrltien-
rr,.s,Paris, Favarrl, l9ti7, pp. I I I sgg. 3. Citato in Varrone, I)e Lingua l,atina, v, ti8. Si veda
3 . O i o t t u n n i .x v r I . l t i . QuaderrLi,IV, cit., p. 74.

26 27
sce l2rcliminuzione e la sparizione-, d I'im- Nel Nuovo T'estamento,il Fuoco e costante-
nragine clel Figlio. La luce e allora quella mente il simbolo dello Spirito Santo.
clcllo Spirito.' Gli Stoici, eredi di Eraclito, chianravano
In l-raclito c'd una Trinitai, che si pud solo pneumail fuoco la cui energia sostieneI'ordi-
inttrire attraverso i stroi fi'ammenti giunti fi- ne del monclo. Pneumad ur-rsoffio igneo.
no a noi, ma che appare chiaramentc nel- Secondo questi e secondo i Pitagorici, il se-
I'In.no a Zeusdi Clleante,cl'ispirazione eracli- me che produce la generazionc carnale d
tea. Le Persone sono: Zeus, il Logos e il uno pneumamescolato a un liquiclo.
Fuoco divino o Folgore. Per comprendere bene le parole clel Cristo
Clearrtedice a 7sll5; "Que,stouniverso ... ar sulla nuova nzrscita'- e di consegllenza tutta
cons(nt( al tu<-rclominio (erow rpcrtrJto"t) / la simbolica del battesimo - occorre acco-
'fale E la r,irti del servitore che tu tieni sottcr starle in particolare alle concezioni pitagori-
le tue ir-rvincibilimani ,/ Di fuoco, clal dop- ca e stoica della ger-rerazione. Peraltlo, cre-
pio taglio, eterno vivente, la fcrlgore,,.'La do che fliustino paragoni il battesimo alla
fblgore non d uno strumento di costrizione, generazione.' E dunque la fbrrnula orfica
d un fuoco che suscitail consensoe I'obbe- .Capretto, sei caduto nel latte"'' deve essere
die nza volontaria. E cl.rnq.,eI'Amore. E que- forse accostataal battesimo (gli antichi cre-
sto Amore d un servitore,Lrneterno vivente, devano che il latte fossefatto con il seme clel
clunque una Persona.Forse le antichissime paclre).
rappresentazioni di Zeus con un'ascia dal La nota espressione "Il grancle Pan E mor-
rloppio taglio (simbolo clella fblgore), nei to"a voleva forse annunciare non lerscompar-
bassor-ilier,icretesi, avevano giti questo si- sa clell'idolatria,bensi la morte del Cristo -
snificato. Si accosti "clal cloppio taglio" alle il Cristo corne il granrle Pan, il grzrndeTtrtto.
pirrole clel Cristo: "Non sono venuto a portir- Platone (Crutikt)clice che Pan E il "logos".
re la pace, ma la spada".''
L Allusione a ()iouanni, ttt, 5 sg. Si vc<liral riguarcl<r
l. L:i luna sirnboleggiaanche la Saggczzae la bellezzir Quatlcrni,III, cit., pp. l9-20 e I\/, cit., pp.374-375.
di l)io (Qrradenti,IIl, cit., pp. 210 e 252). 2. Si vecla Quaderni, IV, cit., p. 341. Cfi. anche
2. Cfr. Quadtrni, Il, N'Iilano,Arlelphi. 1985, p. 289 e III, Giustincr,Prima .4poktgiz,61, in ctri si parla rlel battcsi-
\ 'c r s ( )<l e l l '1 n n aa Z e u sc y r i r i -
c i t . , p . l ( i l . N e l s e c o r r <l <) rno come lavacro rli rigenerazrone.
lx)rlat(), S. Wcil scrive itizri.riDlr,.s ("invisibili') irt ltrogcr 3. Laminetta orfica cli Turi. Si veda G. Colli, I,a .sahien-
tli i nuittcible';( - irrvincibili.). za g r ? i l r ,I, M i l a n o . Ar l e l p h i , l 9 ? 7 , fr a r n r n e n to - l l A 6 7 1 .
'-\. i\lattut. x, 3.1.
Qtrcsto paraerrtf<ri stato aggiunto irt 4. Plutarco, I)e d.eJectu
onrt:ulorum,-1l9 ct. Si vecla anchc
rrrarginc. Quaderni,II, cit., pp.286-287.
2B 29
Nel 7)nro, egli cl:i qttesto nolne all'Anima La sua affermazione "Io sono Ia Verita"' fa
del Monrl o.' pensare a Osiride, Signore clella Veriti.
Snn ()iclvanni, scr.,tenclosidci termini Logos c Quando il Cristo dice - in una delle sue
I'netrma, inclicir la profbnda afiinita che lega afl'ermazioni pii importanti - .coloro che
Io st<,ricismoqreco (che va distinto cla quell<t f'anno la veriti" (noto[vteg a],r1Betav),2usa
cl i C atone e cl i B nrtol ) al cri sti anesi mo. una espressioneche non d n6 greca n6 - a
A nche P l atone conosceva chi ararnente - vi quanto mi risulta - ebraica (da verificare)." E
:rllucle nelle slte ()pcre - i dosrri clclla Trini- invece egizia. Maat vuol dire al tempo stesso\k-
ti r, cl el l a Mecl i :tzi onc, cl el l ' Incartrazi cl ue, del - giustizia e verita. Questo d sienificativo. Di
l:r Pzr.ssior-re, e ler trozioni cli graz.ia e di salvez- certo Ia Sacra Famiglia non d anclata in E-
za rnedi ;rntc I' anrore. E gl i ha conosci trto l a gitto invano.
veri ta csscnzi al e, ci or] chc D i o d i l B enc. E cl i ' , Il battesimo considerato corne una morte d
l ' ()nni potenza sol o pe r sovrappi t). I'equivalente delle iniziazioni antiche. San
Il (lristo ha inclicato lzr sua affinitii cotr Pro-
Clernente Romano trsa il tennine "iniziato.
meteo cl i cendo: " S ono venuto a gcttare un
per battezzato.lL'uso del termine "misteri.
firocr-l sulla tcrrar, c cos'altro posso desidera-
per designare i sacramenti indica la stessa
re sergi ;i I' i ncendi o tl i vampa?" .'
equivalenza. II battistero a forma circolare
La stur afl-ermaziollc .lo sono la Via"'t vet ac-
somiglia molto al bacino cli pietra in cui, se-
costata al Tacl ci nesc, termi ne che l etteral -
lrlente significa la via, e rnetalbricanlente condo Erocloto, veniva celebrato il mistero
per urr verscl il tnetodo della salvezza, per clella passione cli Osiricle.nL'uno e I'altro
l ' al tro i l D i o i mpersonal e che d qtrel l o del l a evocano forse il mare aperto, quel mare
spi ri tual i ta ci ncse, rna chc, sebbenc i mper- aperto in cui fluttuavano I'arca di Nod e
sonAlt:, i il rnoclello dei saggi e agisce itrces- quella di Osiride, i legni che hanno salvato
santertnente. t I'umaniti prima clel legno della Croce.

l . Si ve<l a Oral i kt, '108 d e 'l 'i nun.31 h sgg. S i vcda atrche l . Oi o u a n n i ,xtv,6 .
La Sourre {retque. cir., p. 133. 2 . Ih i d ., r r r ,2 l .
2. C ,l r. Luca, xu, 49. D i sol i to l a seconda partc (l cl l a
3. Irr realti si t-rattadi un sernitisrno(si veda Quaderni,
fi ase vi e ne i nterprctata cornc espressi one di un rl esi -
III, ci t., p . a l 8 ) .
rl eri o ("... cori l c vorrci che fi >sse gi a acceso'); s. w ci l
cogl i c con rnaggi ore prcci si one l a concezi ottc cscat()-
,1.Di Clernente, vescovo cli Rorna, terzcl succcssorecli
l ogi ca di C l csu. Pietro, si vccla in particolarc la Prima lettna ai ()finzi.
3. Oi outnni ,xtv,6. 5. C[r. Erodoto, Storie,rt, 170. Il passo in questione d
.1.Si vc<l a l o stcsso pcnsi cro i n
Quaderni ,III, ci t., p. 142.
tradotto in Qunderni,III, cit., p. 172.

30 31
Numerosi racconti della mitologia e del folk- Pertanto e inutile inviare missioni per indur-
lore potrebbero esseretradotti in veriti cri- re i popoli d'Asia, cl'Africa o cl'Oceania a en-
stiane senza nulla forzare n6 deformare. trare nella Chiesa.
proiettando anzi su di essi una vivida luce.
E ne verrebbero illuminate anche tali veriti. 9. Quando il Cristo ha detto: .Insesnate a
tutte le nazioni e portate loro I'annuncio,,'
8. Ogniqualvolta un uomo ha invocato con ordinava di portare Lln annuncio, non una
cuore puro Osiride, Dioniso, Kpq4a, Bud- teologia. Egli stesso,venuto - cosi diceva -
dha, il Tao, ecc., il figlio cli Dio ha risposto "soltanto per le pecore di Israele",' ha ag-
inviandogli lo Spirito Santo. E lo Spirito ha giunto questo annuncio alla religione cli
agito sulla sua anima, non inducendolo ad Israele.
-*abbandonarela sua tradizione religiosa, ma Probabilmente egli voleva che allo stessomo-
dandogli Ia luce - e nel migliore dei casi la clo ogni apostolo aggitrneessela buona no-
pienezza della luce - all'interno di tale tra- vella della vita e della morte clel Cristo alla
clizione. religione del paesein cui si fossetrovato. Ma
Pressoi Greci la preghiera somigliava molto I'ordine d stato Irainteso, a causa del nazi<_l-
alla preghiera cristiana. Quando nelle Rane nalismo inestirpabile dei Giuclei.Bisognd che
essiimponessero ovunque la loro Scrittura.
di Aristofane Eschilo dice: "Demetra, tu che
Se rni si obiettasse che occorre molta pre-
hai nutrito il mio pensiero, possa io essere
sunzione per supporre che eli Apostoli ab-
degno dei tuoi misteri!',1la somigliarlzacon
biano fiainteso gli orclini del Cristo, rispon-
una preghiera alla Vergine d molto forte, e
derei che inclubbiamentesu certi punti vi e
tali parole dovevano avere la stessavirtu.
stata cla parte loro incomprensione. Infatti,
Eschilo descrive perfettamente la contem- dopo che il Cristo resuscitatoaveva detto:
plazione negli splendidi versi: "Chiunque, il
pensiero vdlto a Zeus, grideri la sua gloria / "Andate a insegnarealle nazioni (o ai genti-
li) e battezzatele','' clopo che aveva passato
questi riceveri la pienezza della saggezza". quaranta giorni con i discepoli per rivelare
(Egli conoscevala Triniti: "... presso Zeus loro la sua dottrina, Pietro ha nondimeno
sono il suo atto e la sua parola").2 avuto bisogno di una rivelazione speciale e
di un sognclper deciclersia battezzareLln pa-
l. Aristofane, Raza, ili36-887.Si veda la traduzione e il
cornmento dell'Inno a l)cmetra,in Intuitions pri-chrltien-
nes,cit., pp. 9-13. l . Si vt'<l :rM r r l r zrxvl
, , 15.
2. Eschilo, Agamcnnone,173-174 e Supplici, 598. Questo 2. Mutteo,xv,24.
paragrafo i stato aggiurtto in margine. 3 . Ib i d ., xxvn r , 1 9 .
32 .).)
gano; ha quindi dovuto invocirre questo so- Il Cristo ha detto: "Insegnate alle nazioni e
sno per spiegare tale atto ai suoi; e Paolo ha battezzatecoloro che cridono", cioe color<t
faticato nrolto a eliminare Ia circoncisiorre. che creclono in Lui. Non ha mai detto:
"Ob-
D'altra parte, d scritto che I'albero d giudi- bligateli a rinnegare tutto cid che per i loro
cato dai suoi frutti.' La Chiesa ha portato padri era sacro, e acl adottare come libro
troppi frutti cattivi perch6 non ci sia stato un santo ia storia cli un piccolo popolo :r loro
errore all'inizio. sconosciuto". Mi hanno assicuratoche gli
L'Europl d stata sradicata spiritualmente, Indi non troverebbero nella propria tracli-
recisada quella antichita in cui tutti gli ele- zione alcun impeclimento a ricevereil battc-
mcnti della nostra civilti hilnno la loro origi- slmo, se I ntlsslonArinon imponesseroloro
ne; e a stravolta, a partire dal XVI secolo, d come condizione di rinnegarle Visnu . Siva.
andata a sradicare gli altri continenti. Se un inclir crede che Visni d il Verbo . Siuu
Dopo venti secoli, il cristianersimonon si i lo Spirito Santo, e che il Verbo e\stato incar--
I)itto in KJ;r1ae in Ram:r prima d'incarnarsi
pratica.rrrcnte cliffuso al cli ftrori dellzt,razza
in (]esi, con quale cliritto gli si rifiutera il
bianca; il cattolicesimod ancora piu lirnita-
battesirno?- All<t stessomodo, nella clisputa
to. L'America d rirnasta sedici secclli senza
tra i gesuiti e il papato sulle missioniin Cina,
scntire pirrlare del Cristo (eppure san Paolo
erano i gesuiti a ottentperare alla parola clel
aveva parlato {lel "f311g6lo ihe d stato an)i
Cristo.
lunciato a tutta la creazione,), e i suoi po-
poli sono stati distrutti tra le pii orribili cru- 10. L'azione missionaria cosi come d con-
delti prinra di avere avuto il tempo di cono- clotta di fatto (soprattutto dopo la condanna
scerlo. Lo zelo dei missionzrrinon ha cristia- clellapolitica dei gestritiin Cina nel XVII se-
nizzato l'fuiica, l'Asia e I'Oceania, tna ha colo) d cattiva, salvo forse in casi particolari.
portato queste terre sotto il dominio freddo, I missionari, anche se martiri, sono accoln-
crudele e distruttivo della razza bianca, che pagnati troppo da vicino dai cannoni e dalle
ha annientato tutto. navi da guerra per essel-everi testimoni del-
Se la parroladel Cristo fosse stata ben com- I'Agnello. Non mi risulta che la Chiesaabbia
presa, difficilmente avrebbe prodotto simili mai biasimato ufficialmente le azioni puniti-
effetti.' ve intraprese per vendicare i missionari.
Personalmente,non dar-eimai neppure ven-
l. Si vcrla ibid., xrt, 3i\ e [.ura, vr, 14. ti soldi per un'opera missionaria.Credo che
2. ( )tktsse.si,
r, 23. per un uomo cambiare religione sia perico-
3. Questo paragrafo i st:rtoaE;gitrrttoin rnargine. loso quanto per uno scrittore cambiare lin-
34 35
sua. l -a cosa puo andar bette, ma atrche sor- verso la propria finestra e il muro del vicino
ti r-e corrsegl l el rze [utteste. ,/ illuminato dai raggi, credesseroentrambi di
essereI'unico a vedere il sole e che I'altro ne
11. La rel i gi one cattol i ca cotrti ene espl i ci ta- riceva soltanto un riflesso.'
l nente veri t) che al tre rel i gi oni contengono La Chiesa riconosce che la diversiti delle vo-
i n modo i nrpl i ci to. E i nversamente, al tre re- cazioni d preziosa.Bisogna estendere questo
l i gi oni contcngono espl i ci tamente veri ti che pensiero alle vocazioni che sono fuori della
nel cri sti anesi mo sotro sol tat-rto i mpl i ci te. Il Chiesa.Perch6ve ne sono.
cristiano nreglio istr-uito pud imparare anco-
ra molto strlle cose divine da altre tradizioni 12. Come dicono gli Indi,, Dio d insieme
re l i gi ose,,sebbene l a l uce i nteri ore possa al t- personalee impersonale.eE impersonalenel
che fargli percepire tlltto attraverso lir sua. E senso che il suo modo infinitamente miste-
tuttavia, se qlreste altre tradizioni sparisset-o rioso di essereuna Persona differisce inlini-
clalla faccia della terra, sarebbe una perdita tamente dal modo umano. Non si pud co-
i rreparabi l e. I mi ssi otrari ne hanno gi i fatte
gliere tale mistero se non impiegando insie-
sparire troppe.
me, come le branche cli una pinza, queste
San Giovanni dclla Croce paragona la fecle a
due nozioni contrarie, incompatibili quag-
cl ci ri fl essi d' arp;ertto, poi ch6 l a veri ta d I' o-
gii, compatibili soltanto in Dio. (Lo stesso
ro.' [-e di verse tracl i zi oni rel i gi ose att[enti -
vale per molte coppie di contr-ari,come ave-
che sono di fferenti ri l l essi del l a stessaveri ti ,
vano capito i Pitagorici).
e Ibrse in ugual misura preziosi. Ma di qtre-
sto non ci si rende conto, perch6 ci ascuno
Non si pud pensare Dio allo stessotempo, e
vi ve una sol a di ql l este tradi zi oni e percepi - non successivamente, come tre e uno (cosaa
sce l e al tre dal l ' esterno. E bbene, utra rel i - cui pochi cattolici arrivano) se non pensan-
gi one si conosce sol o cl al l ' i nterno, come i dolo insieme come personale e impersona-
cattol i ci gi ustamente non si stancano cl i ri pe- le. Altrimenti ci si rappresentaora una sola
l ere ai norr credenti . Persona divina, ora tre Dei. Molti cristiani
E corne se due uomi ni posti i n due camere confondono tale oscillazione con la vera fe-
cornunicanti, vedendo entrambi il sole attra- de.

12: l. Cfr. Quaderni, lI, cit., p. 305.


l. Si veclaGiovannidella Croce, Onntico.sltiritnale,
I'anirnasi rivolge alla fede, la "fontc cristallina"clai 2. Si veda, al riguardo, in particolare ibid., p.217 e lY,
cit., pp. 162-163e la lunga trattazione dedicata al tema
" scrnbi antii nargentati "che nascotrdonoI' oro cl el l a
sostanzi al c'. in La prina rcdice,lVlilano,SE, 1990, pp. 234 sgg.
-veIi (i

36 37
Santi di arltissima spiritualitri, come san ()io- della vit ir , anche se non si sono m ai com uni-
vanni cl el l a C roce, hanno col to i n modo si - cat i.
multaneo e con ugLrale fbrza I'aspetto perso-
nal e e I' aspetto i mpersonal e di D i o. A ni me 13. La car it i e la I 'ede, sebbene dist int e, sono
meno progredi te ri vol gono l a l oro attenzi o- inseparabili. Le clue fbrme clella cariti lo so-
ne e la l<-rrof'ecle soprattutto - o esclusiva- no ancor2r cli pir). Chiunque si:l capace di trn
l nente - a uno di qtresti dtte aspetti . C osi l a moto di conrpassione prrri.r nei ligu:rrcli cli
piccola s:rnta Teresa di Lisiettx si rafhgurava uno sventurato (cosa per':rltro mcllto rar:r)
sol tanto un D i o personal e. possiede, forse implicitarnent.e, lna sempre
P oi ch6 i n Occi cl ente l a parol a D i o, nel suo r ealm ent e, I 'am or e cli Dio e la f 'ccle. '
si gni fi cato corrente, desi gna trna P ersona, Il Cristo r-ton salva tutti col<lro che Gli rlic<t-
quegl i uomi ni nei qual i l ' attenzi one, l a fede no: "Signor e, Signor e". M a salv: r t ut t i quelli
e l'amore si applicano quasi esch-tsivametrte che con cllor e pur o danno r ur pezzo cli pane
:rl l ' aspetto i mpersonal e cl i D i o possono cre- a un aff'arnAto, senza pcnsare aflzrtto a Lui.
dersi e di rsi atei , sebbeue I' i ttnore sopranna- ( lost olo, quando Flgli li r ingr azia, r ispondo-
turale abiti nella loro anim:r. Costoro sonr-l no: . Q llar ) do dt r nque, Sig; nor e, t i abbiam o
sicuramente salvati. nut r it o? ". 2
Li si riconosce dal loro atteggiamento verso L'affermazione cli san Tommaso - chi rifiuta
le cose di quaggii. Quelli che posseggono la propria adesione a un solo articolo cli fede
al l o stato ptrro l ' amore per i l prossi mo e I' ac- non ha la fecle in alcun grad<l - E pertant<-r
cettazi one del l ' ordi ne del mondo, compresa f alsa, ''A m eno che non si possa st abilir e che
l i r sventura, costoro sono ttttti si curamente gli eretici non hanno m'.ri :n'uto la cariti per
sal vati , anche se vi vono e mttoi ono i n appa- il plossim o. M a sar ebbe clif f icile. Per quel
renza atei. che se lr e sa, i "per f et t i" cat ar i, ad esem pio,
Coloro che posseggono perfettamente que- la possedevano a trn graclo molto raro perfi-
ste due virti, anche se vivono e muoiono no tra i santi.
atei , sono santi . Se si sostenesse che il diavolo procluce negli
Quando si incontrano uomini siffatti, d inu- eretici I'apparenza cli tali virtti per meglio se-
ti l e vol erl i converti re. E ssi sono pi enarnen-
te converti ti , sebbene non i n modo vi si bi l e; l. Si r,eclaal riguardo il saggiodclla prin'ravera
19.12,
sono stati generati di nuovo a partire dal- F-ormes dc I'umourimplicitedcDieu,in AD, pp. 122-214.
I' acqua e dal l o spi ri to, anche se non sono 2. Si vcdalllalteo,vrr, 2l e xxv, 37.
mai stati battezzati; hanno mansiato il pane 3. Si veclaQuaderni, IV, cit., p. 1ti7.
38 39
durre le anime, si andrebbe contro le paro- Concilio di Trentor (ferma credenzain tutto
le: "ConoscereteI'albero dal suo 1g11e";Lsi cid che insegna la Chiesa) i molto lontana
ragionerebbe esattamente come quelli che cla quella di san Giovanni, per il quale la fe-
consideravano il Cristo un indemoniato: e si de era puramente e semplicemente la cre-
sarebbe forse molto vicini a commettere il denza nell'Incarnazione clel figlio cli Dio
peccato che non pud essereperdonato, la nella persona di Gesi.
bestemmia contro lo Spirito. E come se con il tempo si fbsse {inito per
AIIo stessomodo un ateo, un "infedele", ca- considerarenon pii Gesi, ma la Chiesa co-
paci cli compassioue pura, sono altrettanto me Dio incarnato quaggii. La metafora del
vicini a Dio cli un cristiano, e quindi Lo co- .Corpo mistico' serve da ponte tra le due
noscono altrettanto bene, sebbene la loro concezioni. Ma c'd una piccola differenza:
conoscenza si esprima con parole diverse, mentre il Cristo era perfetto, la Chiesa d
oppure resti muta. Perch6 "Dio d Amore". E macchiatada numerosi crimini.'
se Egli ricompensa coloro che Lo cercano, La concezionetomista della fecleimplica un
da la luce a coloro che Cli si accostano, so- "totalitarismo" soffocante al pari o pin di
prattutto se desiderano la luce. quello di Hitler. Perch6 se kr spirito aderisce
completamente non solo a tutto cid che la I
14. San Giovanni ha detto: "Chiunque crede Chiesa ha riconosciuto indispensabileper la i
che Gesi d il Cristo, d nato da Dio".2 Quindi, I'ede, ma anche a tutto cid che essa potri
i
i

chiunque crede questo ha la vera fede, an- eventualmente riconoscere come tale, I'in- I
che se non accetta nient'altro di quanto la I
telligenza deve essereimbavagliata e ridotta
Chiesa afferma. Allora san Tommaso ha a mansioni senrili. I
I
completamente torto. Inoltre la Chiesa, ag- La metafora del "velo" o del .riIless<_r"appli-
giungendo ulteriori articoli di fecle a quelli cata dai mistici alla fede permette loro di
concernenti la Triniti, I'Incarnazione e la sottrarsi a un simile soffocamento. Essi ac-
Redenzione, B andata contro il Nuovo Te- cettano I'insegnamentodella Chiesanon co-
stamento. Secondo san Giovanni, essa non me se fosse la veriti, ma come qualcosa die-
avrebbe mai dovuto scomunicare altri che i tro a cui si trova la veriti.
"doceti", coloro che negano I'Incarnazione.
La definizione cli fede del catechismo del
1. Si vecla Quaderni,IV, cit., pp. 103-10.1(dove E citato
i l te sto i n q u e sti o n e ) e 1 6 4 .
l . S i v e d a M a t l e o .x I t . 3 3 e L u c a . v t . 4 4 . 2. Sulla critica alla nozionc rli corpo rnistico, si veda
2 . I O i o u a n n i .v . l . AD , p .5 9 .

40 4T
C i d d mol to l ontano dal l a defi ni zi one cl i fe- sare di quelli che li hanno lasciati massacra-
cl e cl el catechi smo del C onci l i o di Trento. re e hanno incoraggiato Simon de Mont-
Fl, come se, sotto la meclesima denomi- Ibrt?'
nazi one cl i cri sti anesi mo e al l ' i nterno cl el - Questa parabola avrebbe dovuto insegnare
la stessa organizzazione sociale, vi fbssero alla Chiesaa non scomunicaremai chi prati-
due rcl i gi oni cl i sti nte: quel l a dei mi sti ci e ca I'amore per il prossimo.
I' al tra.
Io credo che l a rel i gi one vera si a l a pri ma, e 16. Per quel che posso capire, non c'e vera
che la confusione tra le due abbia prodott<r diff'erenza - se non nelle modaliti espres-
allo stesso tempo grancli vantaggi e grandi
sive- tra la concezionernanicheae la conce-
i nconveni enti .
zione cristiana clel rapporto tra il bene e il
Secondo la fi'ase di san Giovanni, la Chiesa
male.
non ha rnai avuto il diritto cli scomunicare
chilrnque crecla veralnente che il Cristo e il
figlio cli Dio clisceso quaggiir incarnato. 17. La tradizione manichea, se studiatacon
La clefinizione cli san Paolo d anche pii arn- sulficientc pieta e attenzione,i una di quel-
pi a: " C recl er-e che D i o esi ste e ri conrpensa le in cui si pu<) essere certi di tr-ovarcdella
col oro che [,o cercano" .' N eppure questa veriti.
concezi one ha qual cosa i n conl une con
quel l e di san Tommaso e del C onci l i o di lB. Poiche Nod e "una figura del Crisro" (si
Trento. C ' d anzi contraddi zi one. P erch6 co- vecla Origene),' un giusto perf'etto il cui sa-
rne ci si potrebbe spingere acl aff'ermare che crificio e piaciuto a Dio e ha salvato I'urna-
tra gli cretici non se ne d mai trovato uno niti", e trarnite il quale Dio ha fatto alleanza
chc cercasse D i cl ? c<rnttrtti gli uomini, la sua ebbrezzae la sua
nuclitavanno probabilmente intese in senso
15. I S amari tani erano ri spetto al l ' anti ca mistico. In questo caso,gli Ebrei avrebber<t
Legge ci d che gl i ereti ci sono ri spetto al l a clefbrmato la storia, in quanto Semiti e :lssas-
Chiesa. I "perfetti" catari (fia gli altri) erancr sini dei Cananei. Cam avrebbe avuto parte
ri spetto a mol ti ssi mi teol ogi ci d che i l S a-
maritano della parabola era rispctto al saccr- l . S ul l a c roc i i tti r c ()ntr() i (l atari , s i v erl a i l s aegi o dc l
dote e al l evi ta.' A l l ora, che cosa si deve pen- 1942, L'agonie d'une ciuili.satiun uue e trauers utt
foime
iltique, in Ecrit.s hi.storique.sct folitique.s, Paris, C]allirnard,
| . Iibrci,xt, b. l9ti0, pp. 66-74.
2. S i vedaLuut,x,30 sgg. 2. Cfr. Origcntc, (hnelie sulkt ()nte.si,

42 43
alla rivelazione di Nod; mentre Sem eJaf'etsi E noi sappiamo che i Babilonesi avevanomu-
sarebbero rifiutati.l tuato le loro tradizioni dai Sumeri - ai quali
risale cli conse€fuenzala .saggezza caldea>.
Uno gnostico citato da Clernente Alessan-
(Allo stessomodo, il druidismo della Gallia
drino (Stroma.ta, vt, 6) aflerma che la teolo-
d molto probabilmente iberico e non celti-
gia allegorica di Ferecide (maestro di Pitago-
co; infatti, secondo Diogene Laerzio, taluni
ra) i mutuata dalle "profczie su Cam"' - Greci vedevanoin essotrna delle origini del-
Ferecide era siriano. Egli h:r detto: .Zetls, la filosofia greca, cosache sarebbealtrimen-
nell'atto di creare, si trasformd itr Amo- ti incompatibile con I'arrivo tardo dei Celti
- Questo Cam potrebbe essereil figlio
re...,,.'r in Gallia).'
cli Nod?' Nello splendido passoin cui I'Egitto d para-
Un indizio in tal selrsod l:r genealogia.Da gonato all'albero della vita e Tiro al cheru-
Cam discendono gli Egizi, i Filistei (ciod bino che lo custodisce,'Ezechieleconferma
rnolto verosimilmentegli Egeo-Cretesio Pe- puntualmente cid che ci insegnaErodoto.
lasgi), i Fenici, i Stttneri, i Clananei- r'ale a Si clirebbe pertanto che i popoli cliscenclenti
clire I'intera civilti mediterranea imrne- da Cam, e innanzitutto I'Egitto, abbiano co-
diatamente precedente i tempi storici.:' nosciuto la vera religione, la religione d'a-
confbrtato da ntttnerosi inclizi, af:
tlroclot<-1, more, nella quale Dio d al tempo stessovitti-
f'ernrache gli Ellerri hanno lllutu:lto tLltte le tna sacrificatae signore onnipotente. Tra i
loro conoscenzentetafisichee religiose clal- popoli discendenti cla Sem o da.fafet,alcuni
l'Egitto attraversoi Fenici e i Pelasgi." - come i Babilonesi,i Celti, gli Elleni - han-
no ricevuto questa rivelazione dai popoli cli-
l . Q u c s t a t e s i d s v i l t r p p a t at r e l s a g g i o ' d e l l 'a p r i l e I 9 4 2 ' scenclenti da Cam dopo averli conquistirti e
l.rt lnti.slitt de Nol el I'hi.strtircde lu ciuilisatirtn mlrliter- invasi. Altri - Romani, Ebrei - la hann<-r
nmlertne,irr AD, pp.229-2'1ti; si vt:rlir atch<'(htaderni' rifiutata per orgoglio e volonti cli potenza
llI, cit., p. 291.
nazionale. (Tra gli Ebrei va f'attacccezione
2. (llernelrte Aless:rtt<lritro, Stntnutla,'u'r,6, l-t3.
per Daniele, per Isaia,per I'autore cli Giobbe
3. Si veda ti. Colli, I'u :apienzagrru, lI, Milarro, A<lel-
p h i , l 9 7 l t , f r a r n m e n t o 9 [ B 2 l l . I p a s s ic i t a t i s o n o c o t n -
irrentati attche in Qndnni. III, cit., pp. 359-i1(i0c I\r, l. Si vecla Diogcne Laerzio, \/ile dciJihvtfi, t, Proernio,
cit.. pp. 27o-273. 6 rgg
'1. Qucsto paragrafcri stato aggirrnto in rllzrrgitre;ciir 2. Si veda Ezechicle,
xxxr, 3 sgg. e xxvrrr, 14. I passi in
che segtrr:si ricollcga quintli al paragraftr prece(lente. questione sono citati e cornmentati in Les trois fil.s de
l-r.Si vcrla al rigttarclo Qurtdemi,I\', cit., pp. 2ft'1-2ti5. Nol, cit., pp.232-234, e in Quaderni,III, cit., pp. 291-
(i. (lfr. Ero<loto, 'Slorip,
rt, !r0 sgg. 292.

41 45

i->t
e per qualche altro; tra i Rotnani, per Mirrco che i clocum ent i sem br ano inclicar c. ' E . g-
A urel i o e fot' se, i n un certo sel l so, pet rtoul i - gi la si int ende nel senso della Chiesa invi-
rri come P l auto e Lucrezi o). sibile.
Il (lristo i nato in un territorio appartenen- Un concilio scom unica quant i non cr edono
te a qttesti due popol i ri bel l i . Ma I' i spi razi o- che nelle par ole del Cr ist o . . . . chiunque non
nc che d al centro del l a rel i gi one cri sti ana d d generato di nuovo a partire clilll'acqua e
sorell'a di qtrellzt clei Pelasgi, clcll'Egitto, di clallo Spir it o. . . " il t er m ine : r cqua clesisna I a
Catrt. m at er ia del bat t esir lo. 'Se d c<- r si, t ut t i i pr et i
Tuttavi a Israel e e R oma h:rnno i mpresso i l <.rggisono scornunicati. Perch6 se un uomo
l oro marchi o sttl cri sti anesi tno: Israel e i ntt' o- che non ha n6 ricevuto n6 desiclerato il bat-
ducendovi l ' A nti c< t Testameuto come testo tesimo pttd essere s:rh,irto, come oggi si am-
sacro; Rorna facettdone la religione trfficizrle r net t e cor nllr ) em ent c, egli ha dovut <t r inasce-
del l ' Impero l -omano, che era qual cosa di si - r e'dall'acqua e dallo Spir it o in un cer t o sell-
mi l e a ci d che sof{na H i tl er. so, che d necessar iam ent e sim bolico; si assu-
Questa dupl i ce macchi a pressoch6 ori gi na- m e per t ant o il t er m ine <acqua" nel su<t si-
ri a spi ega tutte l e macchi e che rendono cosi gnif icat o sim holico.
atrocc l a stori i t cl el l a C hi esa rrei secol i . Un concilio scom t r nica chiunqt r er si dichiar i
l ,l na cosa tanto orri bi l e cotne l a croci fi ssi one certo dclla persevcranza finetlc senza Llnzl
del Cristo poteva accadere soltanto itr un rivelazione particolare.' Santa Teresa cli
h-rogo dove il male prevalesse di gran lunga Lisieux, poco prirna clella morte, si d cletta
sul bene. Ma anche l a C hi eszi nata e cresci u- certa della propria salvezza, senzA addurre
ta in un sirnile luogo doveva essere irnpura alcuna r ivelir zione. Ci6 non ha im peclit o che
si n dal l ' ori gi ne e tal e ri mauere. fbsse canonizz.aLa.

19. La Chiesa d perf'ettamente ptlra solo per l . S i v ec l a l a c os ti ttrz i onte D e fi de c athol i at c l el (l onc i l i o
un aspetto: in quautt) conselYatl'ice dei sa- f,ate ranensc IV del I 2 l5 c la llulh unioni.s (ilttorum <lel
cranrenti . P erfetti sono i l corpo e i l sangue C onc i l i c r < l i Fi renz e c l el 1440 ((,onri l i rnttn Oerunc ni -
t:ontm l )ec rc l a, R ol ogna, l s ti ttrto pc r l e S c i enz e R el i -
< l el (l ri sto sugl i al ti tri , non l i t C hi esa.
g i o sc, 1 9 7 2 , p p . 2 3 0 e 1 1 7 8 ) .
2 . Oi o u a n n i .r tt.5 .
20. N on sembra che l i r C hi esa si a i nfal l i bi l e,
3. Si verla il canonc 2 (De .sacrrtmento bapti.smi)del de-
perch6 di fatto si evolve. Nel Medioevo, I'af-
creto tri(lentino I)e sacnnnen,tis((bnciliontm Oecumerti-
femrazione *Ncln c'd salvezza iirori della utrurnl)er:tela.cit., p. 685).
Chiesa." era intesa irlla letteril dal magister<,1 4. Si vecl:ril canonc 16 del decreto triclcntino 1)a irr-
general e cl el l :r C hi esa. Qttesto, al meno, i ci o liftntlitttte (rlirl., p. 680)
46 47
Se si chiede a pii di un prete se una certa da quella che consistenel credere in questa
cosa 6 indispensabile per la fede, si ottengo-- o quella opinione. Bisogna ripensare dacca-
no risposte diverse, e spesso dubitative. E po la nozione di l-ede.
una situazione impossibile, dato che l'edifi-
cio d talmente rigido che san Tommaso ha 22. Di fatto, i mistici di quasi tutte Ie tradizio-
potuto enunciare l'affermazione riportata
tt
ni religiose convergono fin quasi all'identi-
qui sopra.'
ti. Essi costituiscono la veri$. di ciascuna.'
In tutto questo c'd qualcosa che non va.
La contemplazione praticata in India, Gre-
21. In particolare, la credenza che un uomo cia, Cina, ecc. d soprannaturale quanto quel-
possaesseresalvato fuori della Chiesa visibi- la dei mistici cristiani.In particolare c'i una
le esige che tutti gli elementi della fede sia- grandissima affiniti tra Platone e, per esem-
no ripensati daccapo, pena l'incoerenza pio, san Giovanni della Croce. Cosi come tra
completa. Perch6 l'intero edificio d costrui- le Ultanisadindi e san Giovanni della Croce.
to attorno all'affermazione contraria, che Anche il taoismo d rnolto vicino alla mistica
oggi quasi nessuno oserebbe sostenere. cristiana.
Eppure non si vuole ancora riconoscere la L'orfismo e il pitagorismo erano autentiche
necessiti di una simile revisione. Ci si sottrae traclizionimistiche. Cosi pure Eleusi.
ad essacon miserabili artifizi. Si mascherano
le sconnessionicon saldature fittizie. con sal-
ti logici clamorosi. 23. Non c'd alcuna ragione cli supporre che
Se la Chiesa non riconosceri presto questa dopo un crimine tanto atroce come I'assassi-
necessiti., c'd da temere che non possa a- nio cli un essereperfetto I'umaniti" sarebbe
dempiere la sua missione. dovuta diventare migliore; e di fatto, com-
Non si dd salvezzasenza <nuova nascita", plessivamente,non sembra essere diventata
senzailluminazione interiore, senzapresen- migliore.
za del Cristo e dello Spirito Santo nell'ani- La Redenzione si colloca su altro piano,
ma. Se dunque c'd possibiliti di salvezzafito- un piano eterno.
ri della Chiesa, sono altresi possibili le rive-
lazioni individuali o collettive fuori del cri-
l. Sull'ide ntiti della mistica di tutti i paesi e sull'unita
stianesimo. In questo caso la vera fede costi- della verit) mistica, si veda la lettera di S. Weil al fra-
tuisce una specie di adesione molto diversa tcllo Arrdr6 clel 1941, citata in P6tremcnr, olt. cit.,vctl.
II, p .3 8 5 ( tr a cl . i t. ci t., p .5 6 9 ) e Qu a d e r n i ,II, ci t., p p .
l. Si veda, sopra, p. 39. 279-280.

48 49
In generale, non vi d alcuna ragione di stabi- mente, mediante gli effetti. E la veriti, in
Iire un legame tra il grado di perfezione e la serlso stretto, appilrtiene all'imbito dell'in-
cronologia. telligenza.
Il cristianesimo ha introdotto nel mondo
questa nozione di progresso,prima scono-
25. I rniracoli non sono prove della fecle (af-
sciuta; e tale nozione, diventata il veleno del
fernrazione colpita da anatema in non so
mondo moderno, lo ha scristianizzato.
quale concilio).'
Occorre abbandonarla.
Se si vuole trovare I'Eternit'i, occorre disfar- Se i miracoli costituisconodellc prove, pro-
si clella superstizione della cronologia. vano troppo. Perch6 tutte le religioni, com-
prese Ie sdtte pii strane, hanno e hanno
24. I clogmi della fecle non sono cose che si sempre avuto i loro miracoli. Si parla di rnor-
possano affermare. Sono cose da guarclare ti resuscitati in Luciano. Le tradizioni indi
da una certa distanza, corr attenzione, rispet- sono piene cli storie simili, e si dice che an-
to e amore. Come il serpente di bronzo, la cora oggi, in India, i miracoli siano aweni-
cui virti d tale che chiunque lo guardi vivri. menti privi cl'interessea causadella loro ba-
Un simile sguardo :rttento e arr)orosofa sca- nalitir.
turile nell'anima, per contraccolpo,una sor- Affermare che soltanto i miracoli cristiani
gente di luce che illumina tutti gli aspetti sono autentici e tutti gli altri falsi, oppure
della vita umana quaggiti. I dogmi perdono che essisoltanto sono opera di Dio e tutti gli
tale virti appena li si afferma. altri opera clel demonio, d un espedientemi-
Le proposizioni "Gesi Cristo d Dio" oppure
serabile. Perch6 si tratta di un'affermazione
"Il pane e il vino consacrati sono Ia carne e arbitraria, e quindi i miracoli rlon provano
il sangue clel Cristo", er)unciate comc fatti,
niente; anzi, essistessihanno bisogno cli es-
non hanno, a rigore, alcun senso.
Il valore di simili proposizioni d assoluta- sere provati, clal momento che ricevono dal
mente differente dalla veriti contenuta nel- di fuori un attestato di autenticiti.
I'enunciato preciso di un fatto (ad esetnpio: Altrettanto si pud clire delle profezie e
Salazard il capo del governo portoghese) o martlrl.
di un teorema di geometria. Quanclo il Cristo invoca i suoi
Tale valore, per la precisione, non appartie- non d necessariotrzrdurre con
ne all'ordine della veriti, ma a un ordine su-
periore; perch6 si tratta di un valore che I'in- l. Non ho trovato tal e anatemati s mo nei dec reti
telligenza non pud cogliere se non indiretta- c iliari.

50 5t

L
pud altrettanto bene tradurre con <opere nome?". E io dird loro: "Lontano da qui, voi
buone", "belle azioni'.' che operate l'iniquiti..."',. E: "Sorgeranno
Il pensiero del Cristo, cosi come lo intenclo falsi profeti e falsi cristi, e compiranno segni
io, era che lo si doveva riconoscere santo e prodigi notevoli, al punto che persino gli
perch6 f'acevacontinuamente ed esclusiva- eletti, se fosse possibile, sarebbero inganna-
mente il berre. ti".t L'A?ocalisse(xur,3-4) sembra indicare
Egli ha detto: "Senza Ie rnie opere, essi sa- una morte e una resurrezione dell'Anti-
cristo.
rebbero senzapeccati>,rna ha anche detto,
Nel Deuteronomio d scritto: "Se un profeta vie-
e rnettendo Ie due affermazioni sullo stesso
ne ad annunciare un Dio nuovo, uccidetelo,
piano: .Senza le rnie parole, essi sarebbelo
anche se fa miracoli".'
senza peccato".2Ebbene, le sue parole tron
Se dunque i Giudei hanno a\.'uto torto a uc-
erano affatto miracolose, erano solo belle.3
cidere il Cristo. non d a causa dei suoi mira-
La nozione stessacli miracolo € occidentale
coli, ma a causa della santiti della sua vita e
e moderna; d legata all;r concezione scien-
della bellezza delle sue parole.
tifica del mondo, con la quale d tuttavia in-
Per quanto riguarda I'autenticiti storica dei
colnpatibile.' In cid che noi consideriamo fatti a cui si di il nome di rniracoli, non ci so-
miracoli, gli lncli vedono gli efT'ettinatrtrali
no motivi sufficienti n6 per affermarla 116
di poteri eccezionalipresenti in poche per- per negarla categoricamente.
solle, per lo pii clei santi. Dunque essicosti- Se I'autenticiti viene ammessa, pud con-
tuiscono una presllr-tzione di santiti. cepire la natura di simili fatti in diversi
Nell'Evangelo, il termine "segni' non vuol modi.
dire altro. Non pud voler dire altro. Perch6 Uno di questi d compatibile con la concezio-
il Cristo ha affelmato: .Molti mi diranno: ne scientifica del mondo. E quindi preferibi-
"Non abbiamo fbrse fatto dei segni nel tuo le. La concezionescientificadel mondo, ben
compresa, non deve essereseparatadalla ve-
l. I.'espressionesi trovzt \t Oiouanni, x, 32; in effctti
per I'evangelista le .opere " del Figlio sono tutto cid ra fede. Dio ha creato I'universo come un
chc egli cornpie assecondando la volonti del Padre tessuto di cause seconde; sarebbe empio
c h c l o h a i n v i a t o , r n c n t r e u s a i l t e r r n i n e . 5 6 9 1 i " p er a l - supporrerre cne
che lnin questo
quesro ressuro
tessuto vl siano oel
vi slano dei
Iurlere ai rniracoli. buchi, come se Dio non potesserealizzarei
2. Si vecla Oiouanni,xv, 24 e 22. suoi fini senza attentare alla propria opera.
3. Srrll'utiliti\ clei rniracoli, si vecla Quaderni, IV, cit.,
p. i371.
1. IlIatteo,vrt, 22-23 e xxt v, 24.
4. Si vecla,zrlriguardo, (ltuderni, II, cit., pp. 174-175e
Lu lrima radice,cil., pp. 237-211. 2. Si veda Deutnonomio,xttt, l-6

52 53
S e si ammette I' esi stenza di si mi l i buchi , cl i - tutto ordinario. Ie lacrime di un santo in sta-
venta scandaloso il fatto che Dio non inter- t o di aut ent ica cont em plazione sono sopr an-
venga per salvare gli innocenti dalla sventu- naturali.
ra. Nell'aninra, la rassegnazionc alla sventu- In tal senso ed esclusivamente in tal senso i
ra degli innocenti pud sorgere solo grazie al- m ir acoli di un sant o sono sopr annat ur ali. Lo
l a contempl azi one e al l ' accettazi one del l a sono allo stesso titolo di tutti gli effetti ma-
necessi ti , ci od del concatenamerrto ri goroso t er iali clella car it i. Un'elem osina com piut a
del l e cause seconde. In caso contrari o, si d per pura cariti d un prodigio grande quanto
costretti a ricorrere ad artifizi che si risolvo- cam m inar e sulle acque.
no tutti nella negazione del fatto stesso della Un sant o chc cam m ina sulle acque d assolu-
sventura degl i i nnocenti ; e di conseguenza si t am ent e analogo a un sar lt o che piange. I n
falsa qualsiasi intelligenza della condizione
ent r am bi i casi c'd un m cccanism o psicof i-
urnana e il nucleo stesso della concezione
siologico con effetti visibili, di cui la cariti d
cri sti ana.
un ingr anaggio - il pr odigio d pr opr io nel
I cosiddetti fatti mir:rcolosi sono compatibili
fatto che la cariti possa essere un irreranag-
con l a concezi one sci enti fi ca del mondo se si
gio cli un simile meccanisrno. L'effetto visibi-
ammette come postul ato che una sci enza
le d in Lln caso il camminare sulle acclue, nel-
sufficientemente progredita potrebbe spie-
I 'alt r o le lacr im e. I I pr im o d pii r ar o. E que-
garl i .
sta I'unica differenza.
Questo postulato non sopprime il legarne
che tali fatti hanno con il soprannaturale. Ci sono forse taluni fatti che la carne da sola
I fatti possono essere leeati al soprannatura- non pud in nessun caso pr odur r e, m ar che si
le itr tre modi. ver if icano solt ant o gr azie a m eccanism i che
Alcuni possono essere I'efletto o cli cio che si abbiano come ingranaggio o I'amore so-
produce nel l a carne, o del l ' azi one del de- prannaturale o I'oclio demoniaco? Camrni-
moni o sul l ' ani ma. o cl el l ' azi one cl i D i o. C osi nare sulle acque B tra questi?
un Llomo piange per il clolore fisico; accanto E possibile.Noi siamo troppo ignolanti
a l ui un al tl o pi ange pensando a D i o con un per poter afTermaresia per poter negare
amore prl ro. In entrambi i casi ci sono del l e questa materia.
lacrime. Tali lacrime sono I'efl'etto di un E ci sono fatti che n6 la carne n6 I'oclio de-
meccani smo psi cofi si < -rl ogi co.Ma i n uno dei moniaco possono produrre, e che possono
due casi trn i ngran:rgui o del meccani srno d risultare soltanto da meccanismi che abbia-
soprannattrral e; d l a cari ti . In qrresto senso, no tra i loro ingranaggi la cariti? Sirnili fatti
bench6 l e l acri me si ano un fenomeno del sarebbero criteri certi della santiti.
54 55
Forse ce ne sono. Anche in questo caso sra- ti di Isaia: "Ingiuriato, maltrattato, non apri
mo troppo ignoranti per poter affermare o la sua boccao,'e di san Paolo:
"Non ha con-
negare. Ma per questa stessaragione, se fatti sideratoI'uguaglianzacon Dio come un bot-
siniili esistono,non possono essercidi alcu- tino ... Egli si 6 svuotato ... Si A fatto obbe-
na utilid. Non possonoselirci come criteri, diente sino alla ntorte, e alla morte di cro-
perch6 al loro riguardo non possiamo avere Ce...,,, .t stato fatto maledizi<-rne,.'E qrrerto
alcuna certezz^. Cid che d incerto non pud che mi costringe a credere.
rendere certo qualcos'altro. Senza I'anatema lanciato da un concilio,.
II Meclioevo ha ricercato in modo ossessivo I'indifl-erenzanei riguardi dei miracoli non
un criterio materiale della santiti. Tale d il mi sarebbe di alcun ostacolo, dal momento
significato della ricerca della pietra filosofa- che la Croce produce su di me lo stessoef-
le. E sembra che la quite del Graal riguardi lo fetto che su altri la r-esurlezione.
stes.sotema. D'altra parte, se la Chiesa non rnette a pun-
La vera pietra filosofale, il vero Graal, d l'Eu- to ulla dottrina soddisfacente riguardo ai
carestia.Il Cristo ci ha indicato cid che dob- fatti ritenuti miracolosi,per colpa sua molte
biamo pensaredei miracoli ponendo al cen- anime si perderanno a causadell'apparente
tro stessodella Chiesa un miracolo invisibile incompatibiliti tra la religione e la scienza.
e in qualche modo puramente convenziona- E molte altre si percleranno perch6, creden-
Ie (la convenzione soltanto d ratificata da do che Dio intervenga spessonel tessutoclel-
Dio). le cause seconde per produrre fatti partico-
Dio vuol restare nascosto. "Il Padre vostro lari con una intenzione particolare, gli im-
che abita nel segreto'.r puteranno la responsabiliti di tutte le atro-
Hitler potrebbe rnorire e resuscitare cin- citi irr cui Egli non interviene.
quanta volte, non per questo lo considererei La concezione corrente dei miracoli, o im-
il figlio di Dio. E se I'Evangelo omettesse pedisce I'accettazioneincondizionata della
ogni menzione della resurrezionedel Cristo, volonti di Dio, oppure obbliga a rendersi
la fede mi sarebbe pit facile. La Croce da so-
la mi basta.
Per me la prova, la cosa veramente miraco- 2. I'ilippe.si,rr, 6-8 e Galati, ttr, 13.
losa, d la perfetta bellezza dei racconti della 3. Probabihnente S. Weil allucle al te rzo anatematismcr
Passione,insieme ad alcune parole folgoran- clel Concilio Costantinopolitano Il clel 1-r53, clove si af-
[er r r r al 'i n scp a r a b i l i r i tl a i l D i o Vcr h o r l r e l r a co r n p i r r -
to i rniracoli e il Cristo che ha strbito la passione (si ve-
l. Matteo.vr. 4. da OonciliorumOecu,menicorutn Derreta,cit., p. 114).
56 DI
ciechi riguarclo alla quantita e alla natura (Fortunatamente questo testo fcrrse non d
del rnale che esiste nel rnondo - cosa facile, autentico. Tuttavia la Vulgata lo accoglie).'
evi dentemente, i n l bndo a un chi ostro; e an-
che nel mondo, se si vi ve al l ' i nterno di un 26. I misteri della fede non sono Lrn oggetto
ambiente ristretto. per I'intelligenza in quanto facolta che per-
(l osi i n nrol te ani nre pi e e persi tto sante si mette cli affermare o di negare. Non appar-
nota una deplorevole pueriliti. La condizio- tengono all'ordine della veriti, ma a un or-
ne Lrnrana d a tal punto ignorata che Ciobbe dine superiore. L'unica parte dell'anima
potrebbe nol] essere mai stato scritto. Per umana capace di un contatto reale con essie
aninre sifTatte non ci sono altro che peccato- la facolti cli amore soprannaturale. S<-rltant<r
ri da una parte e rnartiri che muoiono calt- questaB pertanto capacedi un'adesione nei
tanclo clall'altrir. Per questo la fecle cristiana Ioro riguardi.
non fa presa, non si propaga di anima in ani- Il ruolo delle altre facolti dell'anima, a co-
l nA come un i ncencl i o. minciare dall'intelligenza,€ soltanto quello
Del resto, se i miracoli avessero la natura, il cli riconoscere che cid con cui I'amore so-
significirto e il valore che si attribuiscono lo- prannatrlrale viene a contatto d reale; che ta-
ro, la loro odierna raritii (malgrado Lourdes
li realti sono superiori agli oggetti di loro
e i l resto) potrebbe i ndurre a credere che l a
pertinenza; e di tacere non appena I'amore
soprannaturale si desta in modo attuale nel-
C hi csa non abbi a pi i ni ente a che fare con
I'anima.
Dio. Poicl-r6 il Cristo resuscitato ha detto:
La virti di cariti B l'esercizio della facolti di
"Chi ha creduto e sari stato battezzato sard amore soprannaturale. La virti cli fede d la
salvato, chi non avri creduto sari condanna-
subordinazione di tutte le facolti dell'anima
to. E cco i segni che accompagneranno col o-
alla facolti di amore soprannaturale. La vir-
ro che avranno cl -eduto: i n nonre mi o essi
tr)rdi speranzad un orientamento clell'anima
scacceranno i demoni , parl eranno i n nuove
verso una trasformazione clopo la quale essa
lingue, l)ranegger-anno i serpenti; se berran-
sari interamente ed esclusivamenteamore.
no vel eni mortal i , ci d non nuoceri l oro; i m-
Per subordinarsi alla facolti di amore, le al-
pol ' ranno l e mani e guari ranno" .' tre facolti devono trovarvi ciascuna il pro-
Quanti credenti ci sono <-rggisecondo un ta- prio bene; in particolareI'intelligenza,che d
le cr-iterio?

l. In effetti la cosiddetta .linale lunga di Marco"


l . Murro.xvt. l 6-18. xvt, 9-20) d sicuramente un'aggiunta posteriore.

5B 59
la piu preziosadopo I'amore. E le cose stan- gettato dal Seminatore, d il granello di sena-
no efTettivamentecosi.' pe quasi invisibile che un giorno diventeri
Quanclo I'intelligenza torr'a a esercitarsi di I'Albero della Crocc.
nuovo, dopo aver fatto silenzio per consenti- Parimenti, quando si fa perfetta attenzione a
re all'amore di invadere tutta I'anima, si tro- una musica perfettamente bella (e lo stesso
va a possedere pii luce di prima, una mag- vale per I'architettura, la pittura, ecc.), I'in-
giore attitucline a cogliere gli oggetti, le ve- telligenza non ha al riguardo alcunch6 da af-
rita che sono di sua pertinenza. fermare o da negare. Ma tutte le facolti del-
Non solo: io credo che tali silenzi costitui- I'anima, compresa I'intelligenza, tacciono e
scano per essauna educazione che non ha sono sospeseall'ascolto.L'ascolto d applica-
equivalenti e le permettano di cogliere ve-
to a un oggetto incomprensibile, ma che rac-
rit) che altrimenti le resterebberocelateper
chiude della realti e del bene. E I'intelligen-
sempre.
za, che non vi coglie alcuna veriti, vi trova
Ci sono veriti che sono alla sua portata, che
nondimeno un nutrimento.
essapud cogliere, ma solo dopo esserepas-
Io credo che il mistero clel bello nella natura
sata in silenzio attraverso I'inintelligibile.
Non d questo che san Giovanni della Croce e nelle arti (ma soltanto nell'arte di primis-
intende dire chiamando la fecle una notte?'? simo ordine, perfetta o quasi) sia un riflesso
L'intelligenza pud riconoscerei vantaggi di sensibiledel mistero della fede.'
questa subordinazione all'amore soltanto
per esperierrz , a cose fatte. Prima, non ne 27. Alle precisazioni di cui la Chiesa ha cre-
ha alcun presentimento.Non ha inizialmen- duto di dover contornare i misteri della fe-
te alcun motivo ragionevole di accettare de, e in particolare alle sue condanne ("... a-
questa subordinazione. Cosicch6 tale subor- nathema521"),si deve un atteggiamentoper-
dinazione d cosa soprannaturale, che soltan- manente e incondizionato di rispettosa at-
to Dio opera. tenzione,ma non una adesione.
Il primo silenzio, lungo appena un istante, E si deve ugualmente una rispettosaattenzio-
che si produce attraverso tutta l'anima in fa- ne alle opinioni condannate, purch6 esse,o
vore dell'amore soprannaturale, d il seme la vita di coloro che le hanno proposte, con-
tengano una qualche apparenza di bene.
1. Si vecla,al riguardo, Quaderni,IV, cit., pp. 164-l6ti.
2. Si veda, in particolare, Salita del Monte (larmelo, tt, l. Sulla produzione artistica clel bello, si ve<la Qua-
2e3. d e r n i ,l l l , ci t., p p . l 3 l - 1 3 2 .

60 61
L'adesionedell'intelligenzanon d mai dovu- genza.L'intelligenza deve esercitarsiin tota-
ta a una cosa qualunque. Perch€non d mai le liberti, oppure tacere. Nel suo imbito la
in alcun grado qualcosa di volontario. Sol- Chiesa non ha alclrn cliritto di giurisdizio-
tanto I'attenzione d volontaria. Pertanto essa ne, e pertanto sono illegittime, in partico-
solad materia cli obbligo. lare, tutte le "definizioni" in cui si tratta di
broue.
Quando si cerca di provocare in s€volonta- in quant<-r"Dio esiste' d una proposizione
riamente un'adesione dell'intelligenza, cid
irrtellettuale - rra soltontoin questa misura -,
che awiene non e un'adesione dell'intelli-
la si pud negare senza commettere alcun
genza, d suggestion.. E u questo che si ridu-
peccato contro la cariti n6 contro la fede.
ce il metodo cli Pascal.Niente degrada mag- (Anzi tale negazione, espressaa titolo prov-
giormente la fecle.E prima o poi d inevitabi- visorio, d una tappa necessarianell'indagine
le che si verifichi un fenomeno di compen- filosofica).
sazione sotto forma di dubbi e di "tentazioni l)i fatto, nel cristianesirno,sin clall'inizio- cr
contro la f'ede". quirsi-, c'd un clisagioclell'intelligenza.'Ta-
Niente pir) della falsa concezione di un ob- le disagio e clovutoal modo in cui la Chiesa
bligo clell'intelligenza ha contribuito a incle- ha concepito il suo potere giurisdizionalee
bolire la fecle e a cliffondere I'increduliti. in particolare I'uso della fbrmula "analhema
Ogni obbligo diverso dall'attenzione, im- sil".
posto all'intelligenzanell'eserciziodella sua Ovunque ci sia disagio clell'intelligenza,c'd
funzione, soffoca I'anima. Tutta I'anima, e oppressione dell'inclividuo da parte del so-
non soltanto I'intelligenza. ciale, che tende a cliventare totalitario. Nel
XIII secolo,soprattutto, la Chiesa ha stabili-
28. In materia di fede, la giurisdizione della to un inizio di totalitarismo. Cosi essanon d
Chiesad buona in quanto impone all'intelli- priva cli responsabilita negli attuali aweni-
genza una certa disciplina dell'attenzione.E menti. I partiti totalitari si sono lbrrnati per
anche in quanto le impediscedi entrare nel- effetto cli un meccanismo analogo all'uso
l'imbito clei Misteri, che le d estraneo, e di della formula "anathemo sit".2
divagarli.
l. Sul .disagio dell'inte lligc117x',si ved:rAD, pp. 55-57.
Ma essa d del tutto cattiva se impedisce al-
I'intelligenza, nell'indagine delle veriti che 2. Questa considerzrzionesirriisviIuppat2rnclla Nnlr.rzr
La suppressi.onginlnile despartis lolitique.s,scrittir a Lon-
Ie sono proprie, di far uso con una liberti to- dra rrel 1913 (l:crits de Londtes et derniilv.slettres,Paris,
tale della luce diflusa nell'anima mediante Gallinrarrl, 1957, pp. 141-112: trarl. it. Nrtut .wlkt. .sop-
la contemplazione arnorosa.La liberti totale pre.s.sione
dei parlili pol.itit:i,in "l)iario", n. 6, g;itrgno
nel proprio imbito d essenziale all'intelli- I1)i3f3,
pp. l5-lti).

62 63
Questa formula e I'uso che ne d stato fatto i Greci conoscevano perfettarnente: vi man-
impediscono alla Chiesa di essere cattolica ca Ia possibiliti della sventura degli iuno-
se non di nome. centi.
Agli occhi degli Ebrei (almeno prima dell'e-
29. Prima del cristianesimo, in Israele e fuo- silio, e salvo eccezioni) peccato e svelltura,
ri di Israele, un numero imprecisato di uo- virtti e prosperiti sono inseparabili, il che
mini sono /orsuandati lontano tanto quanto i rende Yahweh un Padre terrestre e non cele-
santi cristiani nell'amore e nella conoscenza ste,visibile e non nascosto.Dunque, un falso
di Dio. dio. Un atto cli cariti pura i impossibile con
Lo stessovale, clopo il Cristo, per quella par- questaconcezione.
te di umaniti che d fuori della Chiesa catto-
lica ("infedeli', "eretiCi>,.16n credenti"). :12.Si potrebbe formulare un postulato:
E pii in generale d dubbio che dopo il Cri- n tutrztogni concezionedi Dio incompatibi-
sto vi siano stati piu amore e una maggiore le con un moto di c;rriti Pura.
conoscenzadi Dio nella cristianiti che in Sono vere, in gradi diversi, tutte Ie altre'
certi paesinon cristiani,come I'India.' L'amore e la conoscenza cli Dio non sono
realnrente separabiIi,poichd rtell'Ecclesinstico
30. E molto probabiteche due bambini morti d detto: .I'raebuit sapientiumdiligentibusse".'
pochi giorni dopo la nascita,I'uno battezzato
e l'altro no, abbiano un identico destino eter- 33. La storia della creazione e del peccato
no (anche se i genitori clel secondo non ave- oliginale nel Oenesii vera. Ma altre storie di
vano alcuna intenzione di farlo batLezzare). crelzione e cli peccato originale presenti in
altre tradiziotri sono ugttalmente vere e rac-
31. Tra tutti i libri clell'Antico Testamento, chiudono anch'esse verit) incomparabil-
soltanto pochi (Isaia, Giobbe,il Cantico dei mente preziose.
Cantici, Daniele, Tobia,una parte di Ezechiele, Sono riflessi diversi di un'unica veriti intra-
Lrncerto numero di Salmi,una parte dei libri ducibile in parole Lrmane.La si ptrd presagi-
sapienziali, I'inizio del Genesi...),oltre ad al- re attraverso uno solo di tali riflessi. La si
cune formule sparsenegli altri, sono assimi- presagisceancor meglio attraverso rnolti.
labili per un'anima cristiana. Il resto d indi- (In particolare il {blklore, se interpretato
geribile, perch6 vi manca una veriti essen-
ziale,che e al centro del cristianesimo,e che
l . "[l Si g n o r e ] e l a r g i l a sa p i e r r zaa co l o r o ch e l o a m a -
no, (l')tilc.sinstiro, t,8). Questo pirragrafo a' stato ag-
l. Quest'ultimo periodo d stato aggiunto in margine. giunto in marpJine.

64 65
correttamente, racchiude tesori di spiritua- gh,ezza,la larghezza, l'oltezza e h profondili, e di
liti). conoscer e quel che sopr avanza ogni cono-
scenza, I 'am or e del Cr ist o". ' G ia O r igene -
34. VerosirnilnrcnteIa Chiesa non ha adem- che cosi pocl'ri anni dividevatro da srln Pao-
piuto ir-r modo perf'etto la sua missione cli lo - comnrent:rva qllesto bel passo nel mo-
consel-\'atricedella dottrin:r. Ne d anzi molto clo pii piatto.l
lontirna. Non solo perch6 essa ha aggiunto - I l passo di sir n Paolo su M elchisedec: ". . .
precisazioni, restrizioni e divieti forse abusi- senza padr e, senza m adr e, senza genealogia,
vi; ma anche perch6 ha quasi certamente
sacerdote in eterno, fatto simile al figlio di
perduto dei tesori.
f)i<-r".''
Ne sono testimonianza alctrni passi del
- La dottrina clellurresrtrrezione della c2lrne.
Nuov<.rTestamento mirabilmente belli, ma
La car ne vivent e che deve pelir e, la "cit r ue
oggi clel tutto illcomprensibili, c che tzrlinon
spir it r r : r le" ( lt neum at ihl - bisognir pensar e al-
devorroessel'sen)pl'estali.
la t eor ia pit ir uor ica clello "pneunt il> collt e-
- Irr prirno luogo, quasi tutLr l'Apocali.sse.l
- Il passodi san Giovanni: "... il Cristo che d nut o nel senr e?) ' che d et er na. I l lappor t o
venuto attraverso l'acqua e il sangue. Non t r a quest a dot t r ina e I 'ir npor t anza at t r ibuit a
con I'acqua soltanto,ma con I'acqua e con il alla cast it i ( "O gni peccat o com m esso dal-
sangue ... Tre testimoniano: lct spirito, I'ac- I 'uonr o d est er no al cor po; il f br nicat or e pec-
qua e il sangue,e i tre si riconducono all'u- ca cont r o il pr opr io cor po>. . I l nt r t r inr ent o
niti".' L'ir-rsistenzaclellostessosan Giovanni d per il ventl'e e il ventre per il nutrir-ncnto;
sull'acqtra e il sangue usciti <l:rl fiar"rcodel Dio dist r ugger a I 'uno e I 'alt r o. I l cor po poi
(lristo.'' non i per I a f or nicazior le, m a per il Signor e,
- Anche il colloquio con Nicodemo d moltcr e il Signor e e per il cor po") . 'f Q ual i qt t i il
misterioso.' senso della per r ola <cor po>, oppost a in m o-
- San Paolo: "... siate radicati e fbndati nel- do tanto singolare a .ventre'?] .(;
I'amore, affinch6 abbiate la forza di coglie-
l. liJesini,
I I t , l7- 19.
re, come fanno tutti i santi, cedthe sonola lun-
2. Si veda Origerre , Omeliesulkt Oenesi,
l. S. Weil hit lungarnente analizzato e colnrnentato 3. Ebrei,vtt,3.
l'Apocali.s.se nci Quuderni(si veda in particolare il quar- 4. Le parole tra parentesi sono state aggiunte itr tnar-
t o v o l t r r n e ,e i i i c i t a t o ) . gine. Si verla, al rigttzrrtlo,Quademi,IV, cit., pp. 37'{ c
2 . I O i o u a n n i . '" '. 6 c 8 . 382-383.
3. Si verla Oiouurtrti.xrx. 34. 5 . I ( b r i n zi , vr , l 8 c 1 3 .
1 . I b i d . .r r r , I s g g . 6. f,e parentesi quarlre sono di S. Weil.

66 67

F
Lo studio delle dottrine indu d al riguardo violenza. E un'espressione che suona molto
assai piri illuminante di qualsiasi testo cri- misteriosa indica che c'era dell'altro: "Voi
stiano a me noto.' I cristiani, che io sappia, avete sottratto la chiave della conoscenza".'
non hanno mai detto perchi la castiti (e in I Pitagorici chiamavano <chiave" la media-
particolare la verginiti) ha un valore spiri- zione tra Dio e la creazione. La chiamavano
tuale. E una lacuna grave, che allontana dal anche armonia.
Cristo rnolte aninre. - Le parole: *Siate perfetti come d perfetto il
- Il rapporto tra la dottrina della Reden- Paclre vostro celeste', che seguono imme-
zione, in cui I'trorno i il fine (e che, corne d diatamente: "Il Padre vostro, che 6 nei cieli,
stato notato molto bene da Abelardo, d clel fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e
tutto inintelligibile), e la dottrina in appa- fa piovere sugli ingiusti e sui giusti",'?impli-
rerrza contraria inclicata dalle parole: "Dio cano tutta una dottrina che, a quanto mi ri-
ha voluto dare a suo Figlio molti fratelli".' sulta, non i sviluppata cla nessuna parte.
(Noi saremmo allora stati creati a ruusa del- Perch6 il Cristo cita come tratto supremo
I'Incarnazione). della giustizia di Dio cid che viene sempre
- Il rapporto misterioso tra la Legge e il pec- addotto (ad esempio in GiobDe)per accu-
cato, espressoda san Paolo irt rnod<ttalv<llta sarlo di ingiustizia, owero che Egli favorisce
cosi strano.Anche a questo riguardo, il pen- indifferentemente i buoni e i cattivi'
siero indi fornisce qualche lume. Nell'insegnamento del Cristo doveva esserci
- L'insistenzacon cui si ripetono espressioni la nozione di una certa virti di indifferenza,
quali "appeso al legno', .fatto maledizio- simile a quanto si pud trovare nello stoici-
ns".:' Qui c'd qualcosache si d perso irrinre- smo greco e nel pensiero indu. Quelle paro-
cliabilmente. le del Cristo richiamano il grido supremo di
- La violenza stlaordinaria del Cristo colttro Prometeo: "O cielo, grazie al quale per tutti
i Farisei, rappresentanti clel pii puro spirito volge la luce comune...>,.1
di Israele. L'ipocrisia,la greltezzae la corru- (Inoltre la luce e I'acqua, in questo caso,
zione, vizi comuni a ogni sorta di clero a cau- hanno probabilmente anche un significato
sa della debolezzauntana, norr spicgano tale
7. Luca,xI, 52. Si veda,al riguardo, Quatlemi,
l . S nl l a teori a i ndu dcl l a sessual i ti r, si veda Qtuderni , pp. 144- 145 e 150.
III, ci t., pp. 165,298, 342 e I\r, ci t., p. 32ti .
2. Matteo.v, 48 e 45.
2. Cfr. Ilornanj, vIIr, 29; e si veda ,4 profos tle kt doctrine
3. Eschilo, Prometeoincatenato,1091-1092("' . o Ttwr(ov
f4thagtri ri enn,,, ci t.. p. i 32.
/ oi0itp rorvbv gdog etl"iooolv"). I-'ultimo periodo e
3. S i verl a A tti degl i Afo.stol i , v, 30 e x.39; Gahti , ttt,13. stato aggiunto in calce.

6B 69
spirituale, vale a clire che tutti - in Israele e lica del bat t esim o. Per ch6 se d cosi, il Ver bo
al di fuori, nella Chiesa e al cli f'uori - sono :rbita in segreto in oeni Llonlo, battezzato o
ugualrnente inondati di grazia, sebbene la meno; non d il battesimo a farl,o entrare
rnaegi or parre l a ri fi uti ). nell'anim a) . '
Cid d del tutto contrario ztlla conceziorre cor- Si pot r ebber o cit ar e m olt i alt r i passi.
rente seconclo la quale Dio concede arbitra- Da un lat o l'incom pr ensione cli una par t e
rlamente ptl grazla a Llno e mello all'altro, clei cliscepoli, anche clopo la Pent ecost e ( ne
come un sovrano capri cci oso; e questo con i l
i una pr ova I 'episoclio cli Piet r o e Cor -
pretesto che non d tenuto a concederl a! nelio) , ! e d: r ll'alt r o i r nassacr i causat i dalla
Grazie alla sua bonti infinita Egli d tenrrto acl
per secuzione spiegano t ale insuf f icienza nel-
accordare l a pi enezza del bcne a ogni creatu-
la t r asm issione. Pr "r ddar si che all'inizio clel I I
ra. Bisogna anzi pensare che Eeli clifibnda
secolo tutti quelli che avevano capito, o qua-
contlnuantente su ciasctrno la pienezza della
si t r r t t i, siano st at i r r ccisi.
grazia, ma vi si acconsente di pin o di meno.
Anche la lit t r r gia cont iene par ole che suona-
In materia prlranlente spirituale, Dio esaudi-
no m ist er iose.
sce tutti i desi cl eri . Quel l i che hanno di meno
- "Quuerens me .sedisti/as.r?ls'''non dcve rif'e-
hann< t chi csto cl i meno.'
r ir si solt ant o al r accont o clell'episodio della
- Il fatto stesso di aver tradotto .Logos, con
Sar nar it ana in san G iovanni. [ - 'accost am ent o
" verbum" i ndi ca che qual cosa si i perso, cli queste parole al tema cli nurnerosi raccon-
perch6 ),5yog vuol clire innanzitutto ra'bhorio.
t i del f olklor e li illum ina cli una viva luce.
ed d sinonimo di crprOpcig,nurnero, in ptu-
L'idea cli una r icer ca clell'uom o da par t e di
tone. e nei P i tasori ci . - R apporto, ci oe pro-
Dio e di uno splendor e e di una pr of bndit i
porzi one. - P roporzi one, ci od armoni a. - A r-
insonclabili. Vi e dccadcnza quando viene
ntoni a, ci od mecl i azi one. - Io tradur.rei : .In
rimpiazzata clall'iclea di una ricerca di Dio
pri nci pi o era l a Medi azi one" .'
(Tutto I'inizio del Vangelodi Giouannl d mol- da par t c dcll'r r or no.
- " Beala larbor) r:ujus brothiis / pretium pepen-
to oscuro. Il passo: ..Egli era la lr-rcevera che
i l l trmi na ogni uomo che vi ene al moncl o,.
contraddice assolutamente la clottrina carro- l. S.Weil denunciauna clifficoltaa cui si cercaspcsso
c l i porre ri medi o trac l uc endo c ontrari arnente al l i r
V trl gata e al l a tradi z i one anti c a: "l ,a l uc c v c ra, qtrel l a
l. Questoparagrafoi: statoaggiuntoin lnargine. c he i l l urni na ogni uorno, v c ni v a nc l rnonc l o' .
2. Si A propos tle kt tlotlrine plthagoricienrLe, cit., 2. Si veda Atti degli apo.shli, x, I sgg.
p. 122-veda
e (lraderni, IV, cit., p. 2BB.
3. "C erc ando me ti s ei s ec l uto affati c ato"
3. ()iourmni,t,9. I)ie.t ira,e) .

70 71
dit saeculi / statera facta corporis / tulitque / stella semperru,tilans/ semperclara") ' diven-
praedam Tartati".' ta straordinaria se accostata a un racconto
Il simbolo della bilancia d di una profonditi clegliIndiani d'America, in cui il Sole, inna-
rneravigliosa. La bilancia aveva grande im- morato della figlia di un capo che ha respin-
portanza nel pensiero egizio. Quando il to tutti i pretendenti, discende sulla telra
Cristo e morto, il sole si trovava nella costel- nelle sembianze di un ragzzzo malato, quasi
lazione dell'Ariete e la luna in quella della cieco, di una povertA sordida. Lo accompa-
Bilancia. Si noti che questo segno era detto gna una Stella che s'incarna in una vecchia
"Le Tenaglie clel Cancro". Gli scrittori co- nriserabile, nonna del ragazzo. Il capo pro-
rninciano a dargli il nome di "Bilancia" solo mette la mano clella propria figlia a chi su-
poco avanti I'dra cristiana.'z(Un mese prima, pereri prove molto difficili. Il miserabile r-a-
il sole si trovava nella costellazionedel Pesce gazzo, sebbene malato e steso sul suo paglie-
e la luna in quella della Vergine; cfr. il si- riccio, d il solo, contro ogni attesa,a supe-
gnificato simbolico del PesceU.X.O.Y.>.1). rarle tutte. La figlia del capo, vincendo la
Se si riflette su questametafora, la formula di propria ripugnanza, per fedelti alla parola
Archimede "Dammi un punro d'appoggio e del paclre si reca da lui come sposa.Lo sven-
sposterd il mondo" pud essere considerata turato ragvzzo si t.rasforma in un principe
una profezia. Il punto d'appoggio d la Croce, meraviglioso e trasforma la sua sposa, mu-
intersezione del tempo e dell'eterniti. tando in oro i suoi capelli e le sue vesti.2
- "Sicut sidus radium / profert Virgoflium / pa- E tuttavia sembra che non si possaattribuire
n forma. / Nequesidus radio / nequematerfilio questo racconto a una influenza cristiana...
/ fit comtpta".lQuesti versi danno Lln suono - Danno un suono strano nella liturgia della
rnolto strano. Settimana Santa anche i versi: "IFse lignun
E la strofa precedente ("Sol occasurnnesciens tunc nota,ait,/ damna ligni ut solueret,,<<...(rr'-
bor una nobilis: / nulla silaa talem Profert, /
l. "[Alberol felice, ai cui rami / i stato appeso il ri- fronde, flore, germine".' Sono parole splendi-
scatto del mondo / tu sei .statola bilancia di questo cor-
po ,/ ed hai sollevato la preda clal Tartaro" (dall'inno 1. .Sole che non conosce trarnonto / stella sernpre
Vexilkr regis;la traduzione d di S. Weil, in Quaderni, IV, splendente / scrnpre chrara".
cir., p. 327).
2. Cfr. Quademi,IY, cit., pp. ti8-69.
2 . I . e u l t i m e d u e f r a s i s o n o s t a t ea g g i u n t e i n m a r g i n e . ii. "411o.oegli scelseun albero, / per liberare dalla per-
3. .Corne I'astro emana il raggio / cosi la Vergine il <lizionedell'albero [antico]", "... albero di incompara-
figIio / nella stessamaniera. ,/ N6 l'astro dal raggio ,/ bile nobilta: ,/ non v'i selvache ne prorluca un altro / di
r r e l a m a d r e d a l f i g l i <- /r i c o r r o t r a , . rrgrralfogliame, fiore e frutto" (dall'inno Cruxfideli.s).

72 IJ
cle; acl essedorrevaesserecollegata tutta ulla no deeli Ar abi r esident i a sud del r nont e
simbolica oggi perduta. D'altra par-teI'inte- Carmelo. ()eograficamente, non pud trattirr-
ra liturgia clella Settimana Santa ha per cosi si che di I sr aele. Se si am m et t esse che I sr aele
dire un profirmo di antichiti:rllucinante. cra c<-rnsideratodagli antichi conre un popo-
- La leggenda clel Graal presenta Llna com- lo m aledet t o per aver r if iut at o la nozione
binazione oggi inintelligibile tra il druicli- del Dio mediatore, soflerente e redentore ri-
srno e il cristianesimo, reali zzatasiprobabil- velat a all'Egit t o, si capir ebbe cid che alt r i-
mente rtel corscr deqli anni successiviallir r ur ent i e inspieg: r bile: cioE per quale r not ivo
rnortc rlel Cristo, sebbenei poemi risalgano Erodoto, pur cosi avido cli ogni sorta di cu-
al XII secolo. riclsiti cli ordine relieir-lso, non abbi:r mai
Si noti che la Chiesa rtr,rnha tnai condarrrra- p: r r lat o di I sr aele. Si not i che I sr aele er a pr e-
to i poemi sul (lraal, malgraclo I'evidente derstinatcla servire da culla al Cristo - llla an-
tnescolrttrzade I cristianesimo croll unil tracli- che acl assassiniu'lo. Si nclti altresi chc secorr-
zione non cristiana.I clo nLllr)erose testimoniirnze Di<-lniso e
Poco clopo la Passione,Erocle e stato man-
O sir icle sono lo st csso Dio. Se noi nossedes-
dato in resiclenzacoatta a Lione, accrompa-
sim o la ver sione egizia clella st or iu cli M clsi,
gr)ato cla un nLlrrlel'ososegtrito di ctri clove-
A\ ir em m o f or se delle sor pr ese. . . ) .
vano I'ar parte clei cristiani. (Forse Giuseppe
- Il carme runi,ut di Odino, citato sopra, sc non
cli Arimatea?). I Dmicli sono stati sterminati
t r ant er ioLc a qualsiasi cont at t o con il clist ia-
cla Claudio alcrrni anni clopo.
nesirno, c<,lstituirebbe la traccia di una me-
- A una combinazione analoga devono esse-
re state ispirate le Dionisiachedi Nonno, scolanza analoga. Non surrebbe meno straor-
il poenra cli un egizio probabilmente cristia- <[ iuar io.
no del VI secolo, in crti si parla tuttavia solo F) possibile che all'inizio ci siano st at i apo-
di dei greci e cli astrologia,e che prescnta so- st oli del Cr ist o che hanno int eso le par ole
nrigli:rrrzernolt<rsingolari con I' Aporuli.sse. "andat e ir insegnar e alle r t ir zioni, nel ur odcr
(N.B. Vi si racconta di un re Licurgo, gii ci- che io cr eclo giust o?
tato in Omero, che ha attaccatoa tradimen-
to Dioniso clis:u-nratoe I'ha costretto a rif'tr- 35. La conr pr ensione del cr ist iancsir t r o ci
qiarsi in fondo nl Mur lio.s.ro.Egli era il sovra- d resa quasi impc-rssibile a callsa clel profon-
do mistero che awolge la storia dei primi
t em pi.
L Questo paragrafo i stato aggirrntt>in rnargirtc. Su /.a]
del Saint (]raal, si vecla il lungo comrnento inl
Que.sle Questo lristero riguarda innanzitutto i lap-
()3nderni,III, cit., pp. 371-37ti. por t i del cr ist ianesim o da unzr par t e con

74 l:)
Israele,e dall'altra con le tradizioni religiose tninciato con re,,.t Ma non nega
"ellenizz
delle gentes. l'esto.
E estremamente improbabile che all'inizio Eusebio cita anche una singolarissimalettera
non vi siano stati tentativi di sincretismo del vescovoMelitone a Marco Aurelio, scritta
analoghi a quello vagheggiato da Niccold con un tono molto amichevole(Hist.,rv, 26):
Cusano. Ebbene, non vi sono tracce di con- "La nostra filosofia ha avuto il suo sviluppo
danna rla parte della Chiesa contro simili inizialmente presso i barbari, ma la sua fiori-
tentativi. (D'altra parte, neppure Niccold tlrra tra i tuoi popoli (rotg oolg d0veorv) sot-
to il grande regno di Augusto".2
Cusano d stato condannato). E tuttavia cli
Tali "barbari" non possono essereche gli E-
fatto d come se fossero stati condannati.
brei. Ma che cosasignifica il resto della frase?
A parte le ingenuiti di Cjlemente Alessan-
Augusto d morto iel 14 clella nostra dra. Il
drino - che non avevapii neppure idea di Cristo era adolescente. Il cristianesimo non
quali stretti legami avesserounito la filosofia esisteva.
greca classicae la religione dei Misteri - de-
"La nostra filosofia", sarebbe a dire il nost.ro
vono pur essercistati uomini che hanno visto .Logos", il Cristo? Egli ha avllto la sua fiori-
nella Buona Novella il coronamento di tale tura (vale a dire la sua giovinezza) trale gen-
religione. Che ne d stato delle loro opere? lesin Grecia o in Italia?
Porfirio diceva che Origene aveva interpre- Il vescovo aggiunge: "La migliore prova che
tato simbolicamente le Scritture di Israele il nostro "logos" d cresciuto a fin di bene
servendosi clei libri segreti dei Pitagorici e contemporaneamente al felice inizio del-
degli Stoici. Tuttavia, quando Origene parla I'Impero, d il fatto che essonon ha subito al-
della filosofia greca, lo fa con la pretesa di cuna umiliazione dall'autorita di Augusto,
confutarla. Perch6? Perch€ si tratta della rna al contrario ha ricevrrtoogni splend'oree
bottega di fronte? O per un'altra ragione? gloria secondo i voti di tutti".3
Voleva nascondere il proprio debito verso di
essa?E perch6? l. Vale a dire che si sarebbe convertito dalle
"dottrine
Quel passo di Porfirio rivela chiaramente greche" al cristianesimo (Storiaeccle.sia.stica, vr, lg, 8-9).
che i Misteri erano composti interamente di 2. Ibid.,Iv, 26, 7-8. Cfr. anche Qtadnni,IV, cit., pp. 6l-
allegorie. 62.
Eusebio cita tale passo,' e tr-attaPorfirio cla 3 . Eu se b i o r l i C csa r ca , Sto i a e cr l csi n ,sti ca
w ,2
, 6, 7-8.
bugiardo per aver detto che Origene ha co- Questo paragrafo e stato aggiunro in rnargine. Qui S.
Weil frainte nde. Evidenternente Me litone non si riferi-
sce agli anni del regno di Au[Jusroma all'Impero di cui
l. Eusebi<rdi Cesarea,Stonaerclesia.stita,
vr, 19, 7. Si ve- questi fu il fondatore. Egli r,uole convincere Nlarco
da, al riguardo, Quaderni,IV, cit., pp.60-til. Aurelio del ruolo altamente positivo svolto dal cristia-

/o 77
Si parla sempre della "vita nascosta di Na- perseguitato in modo tanto spietato i cristia-
zareth". Si climenticasoltanto che, se d veris- ni? Eppure Dante mette Traiano in paradi-
simo che tale vita E stata nascosta,si igrrora so...'Al contrario Commodo e altri impera-
tolallnente se si i svoltaa Nazar-elh. tori scellerati li hanno piuttosto favoriti. E
Ecco tutto quello che si sa, secondo l'Evan- perch6 mai in seguito l'Impero ha adottato il
gelo, della vita del Crisro prima del battesi- cristianesimo come religione ufficiale? E a
nro di (iiovanni. quali condizioni? Quale degradazione esso
Egli d nato a Betlemrne.Ancora piccolissim<r ha dor,uto patire in cambio? Come si d realiz-
e stato portato dalla sua lamiglia in Egitto. zatala collusione tra la Chiesa del Cristo e la
Vi i rimasto per un periodo indeterminato. Bestia?Perch6 la Bestia dell'Apocalisse d qua-
((iiuseppe ha fatto ritorno clopo la morre di si di sicuro I'Impero.
Erode, lna non d clettoche sia tornato subito l,'Impero romano era un regime totalitario
dopo; potrebbero esserepassatialcuni an- e grossolanamente materialista, fondato sul-
ni). A clodici anni ha trascorsole f'estiviticli I'adorazione esclusiva clello Stato, come il
Pasquaa Gerusalelnrne. I suoi genitori vive- nazismo. Negli sventurati sottomessi a tale
vano allora a Nazareth. (E singolareche Lu- regime una sete di spiritualiti era latente.
cA n()n faccia menzione clella fuea in E- Gli imperatori hanno capito sin dall'inizio la
gitto) . A trcnt'anni i stato battezzatocla Gio- necessiti di spegnerla con una falsa mistica,
vanrti.E qrrestoe proprio llltto.
nel timore che una mistica autentica sorges-
Ecl E trn :rltro mistero assaisingolare.
se e sconvolgessetutto.
Un terzo mistero i quello clei rapporti del
Vi fu un tentativo di trasferire a Roma i Mi-
cristianesimocon I'Impero.' Tiberio voleva
steri di Eleusi. E quasi certo - indizi proban-
mettere il Cristo nel Pantheon e inizialrnente
ti lo mostrano - che tali Misteri avevanoper-
si rifiutd cli perseguitare i cristiani. Ha cam-
so ogni contenuto autentico. La loro tra-
biat() attessiamento in seguito. Pisone, fielio
smissione pud essere stata senz'altro inter-
adottivo cli C]'albii,era probabilmente cli fa-
rotta a causa dei massacri atroci verificatisi
miglia cristiana (cfr. i lavori cli Hermann).
cosi spessoin Grecia, e particolarmente ad
Come spiegare il fatto che uornini quali
Traiano e soprattutto Marco Aurclio abbiano Atene, dopo la conquista romana ma anche
prima; forse i Misteri furono ricostruiti da
iniziati cli primo grado. Questo spieghereb-
ttcsirtronellzrcrescita rlcll'hnpero, nralgrado le clepre-
be il disprezzo con cui Clemente Alessan-
cabili incornprensioni di Nerone e di L)orniziano.
l. Srrllc riflessioni che seguono, si vecla in particolare
drino ne parla, bench6 vi fosse stato proba-
( ) u , a d e m iI,I , c i t . , p p . 3 l ( ) - 3 1 l e I V , c i t . , p p . 2 l l e 2 4 4 -
2,18. l. Cfr. Dante, Paradiso,xx,44 e 106 sgg.
78
bilmente iniziato. Comunque il tentativo di l.a schiavitrl era uno stato cosi violento che
trasferimento falli. l)oteva essere sopportato soltanto da anime
Invece i Druidi e i seguaci del culto segre- schiacciat e dall'assenza t ot ale di sper anza.
to di Dioniso furono sterminati, i Pitagori- ,\ppena un barlume di speranza sorQeva, la
ci e tutti i filosofi perseguitati in modo spie- rlisobbedienza cliventava endemica.
tato,.i culti egizi vietati, i cristiani trattari co- Quale efletto non doveva produrre la speran-
me sl sa. za racchiusa nella Buona Novella? La Buona
Il pullulare dei culti orientali a Roma in que- Novella non era soltanto la Reclenzione, ma
st'epoca d del tutto simile a quello delle at- ora ancor pii la quasi certezza dell'arrivo im-
tuali sdtte a carattere teosofico. Per quanto rninente clel Cristo glorioso quaggii.
si pud capire, nel primo caso come nel se- I n san Paolo, per ogni r accom andazione di
condo non si tratta dell'articolo autentico. dolcezza e di giustizia rivolta ai padroni, ce
ma di prodotti destinati agli snob. 11esono fbrse clieci rivolte agli schiavi, con
Gli Antonini sono un'oasi nella storia atroce I'ingiunzione di lavorare e di obbeclire. A ri-
dell'Impero romano. Come mai hanno per- gor e, ci si put . t spiegar e qlt est o ccln t t n t 'esi-
seguitatoi cristiani? cluo cli pregiudizi sociali rimasti in lui rnal-
Ci si pud chiedere se, approfittando della vita g;rado il cristianesirrro. Ma d molto piti pro-
clandestina, non si siano introdotti tra i cri- babile che sia st at o ben pii lacile spinger c i
stiani alcuni elementi realmente criminali. padroni cristiani alla dolcezza che gli schiavi
Soprattutto bisogna tener conto dello spirito cr ist iani, inebr iat i dall'at t esa del gior no su-
apocalittico che li animava. L'attesa dell'av- pr em o, all'obbedienza.
vento prossimo del Regno li esaltavae li tem- Forse Marco Aurelio disapprovava la schia-
prava per i pii straordinari atti di eroismo, vitu; poich6 d falso che la filosofia sreca, a
cosi come oggi per i comunisti I'attesa pros- parte Aristotele, abbia fatto I'apologia di
sima della Rivoluzione. Devong essercimol- quest a ist it uzione. Secondo la t est im clniauza
te somigliarrze tra queste due plicologie. di Aristotele, alcttni filosofi la condannavano
Ma una simile attesa rappresenta altresi, in per ch6 . assolut am ent e cont r ar ia alla nat ur a
ambedue i casi, un grandissimo pericolo so- e alla ragione". Platone, nel I'olitico, ne con-
ciale. cepisce l'uso legit t im o solo in m at er ia cr im i-
Gli storici antichi raccontano spessodi citti nale, com e accade pr esso cli noi per la pr i-
dove, in seguito a un prowedimento di libe- gione e i lavori fbrzati.l
razione di alcuni schiavi voluto da un tiranno
per una ragione qualsiasi,i padroni non era- 1. Si vcda Aristotclc, Politica,t, 3, 1253 b 20 sgg
no pii in grado di farsi obbedire dagli altri. 1260 b 5; Platone, Politiut,xr.vt, 309 a.

BO 8l
Ma il mestiere di Marco Aurelio era innanzi- clall'antica; e poi, soprattutto, Gerusalemme
tutto quello di conservareI'ordine. Egli se lo non esistevapii. Del resto lo spirito dell'an-
ripeteva cor, amarezza. tica legge, cosi lontano da ogni mistica, non
I cattolici giustificano volentieri i massacridi era poi molto diverso dallo spirito romano.
eretici con il pericolo socialeinerente all'e- Roma poteva adattarsial Dio degli eserciti.
resia.Ma non viene loro in mente che le per- Anche lo spirito nazionalista giudaico, che
secuzioni dei cristiani nei primi secoli possa- avevaimpedito a molti cristiani, sin dall'ori-
no esseregiustificate allo stessomodo, con gine, di riconoscere I'affiniti del cristianesi-
almeno altrettanta ragione. Anzi, probabil- mo con la spiritualiti autentica delle gentes,
mente con molta pii ragione, perch6 nes- costituiva per Roma un elemento favorevole
suna eresia contenevaun'idea cosi sowerti- nel cristianesimo. Cosa bizzarra, tale spirito
trice quanto I'attesa quasi certa della venu- si era comunicato anche 2 dsi "pagani' con-

I
I
ta prossima clel Cristo-Re.
E certo che un moto cli disobbedienza tra gli
schiavidell'Impero avrebbe{atto crollare tut-
vertiti.
Roma. come tutti i paesi colonizzatori, aveva
sraclicato moralmente e spiritualmente i
to I'edificio in mezzo a terribili disordini. paesi conquistati. Tale d sempre I'effetto di
Ai ternpi di Costantino, I'attesaapocalittica una conquista colonizzatrice. Non si trattava
dovevaessersinotevolmente affi evolita. D'al- cli restituire a essi le loro radici. Bisognava
tra parte i massacri di cristiani, ostacolando sradicarli ancor di pin.
la trasmissione della dottrina piii profonda, Si osservi, a conferma, che I'unica profezia
avcvanoforse - anzi probabilmente - svuota- pagana menzionata dalla Chiesa d quella
to il cristianesimo cli gran parte clel suo con- clella Sibilla, che la traclizione romana si era
tenuto spirituale. annessa.(Del rcsto, che a Rorna vi sia stata
A Costantino pot6 riuscire con il cristianesi- realmente un'attesa messianica,molto simi-
mo I'operazione che a Clauclio non era riu- le a quella della Giudea e altrettanto carna-
scita con Eleusi. le, d dimostrato chiaramente dalla quarta
Ma non era nell'interesseclell'Impero, n6 egloga).'
per esso era dignitoso, che la sua religione
ufficiale apparissecome la continuazione e il l. Questo paragrafo e stirto aggiunto in rnargine. Nella
coronamento delle tradizioni secolari dei quarta eglr>gaclelle Burclirhadi Virgilio diversi storici
paesi conquistati, schiacciati e degradati da cristiani - tra i quali Eusebio di Cesareache la tradus-
se in grec<l- hanno letto trna predizione dell'awento
Roma - Egitto, Grecia, Gallia. Mentre per I-
del Cristo. In erssasi allucle al cornpimento clella profe-
sraele questo non aveva importanza; in pri- zia della Sibilla curnana, alla futura realiz-zazionedel-
mo luogo, la nuova legge era molto lontana I'eti dell'oro preannunciata dalla nascita di un .fan-

B2 83
Il cri sti anesi mo, sottoposto al l ' i nfl uenza mai dichiarato che non c'e alcuna affiniti
combinata di Israele e cli Roma, riusci bril- tra il cristianesimo e le tradizioni mistiche
Iantemente i n tal e compi to. A ncora oggi , < t - dei paesi diversi da Israele. Perch6? Non d
vunque i missionari lo portino, svolge la stes- forse perch6 Io Spirito Santo I'ha malgrado
sa azi one di sradi camento. tutto preservatada una menzogna?
Tutto questo, beni nteso, i un tessuto di sup- Questi problemi sono oggi di una importanza
posi zi oni . capitale, urgentee pratica. Dal momento che
Ma c'd una quasi certezza. Ecl d che hanno tutta la vita profana dei nostri paesi proviene
vol uto nasconderci qual che cosa; e ci sono direttamente dalle civilta <pagane>,finch6
riusciti. Ncln i Lul caso se tanti testi sono sta- sussisteri I'illusione di una frattura tra il co-
ti distrutti, se tenebre tanto fitte awolgon<t siddetto paganesimoe il cristianesimo,que-
una D arte cosi essenzi al e cl el l a stori a. st'ultimo non sare incarnato, non impre-
(l ' d i tata probabi l mente una di strtrzi one si - gneri I'intera vita profana come deve, re.
sl emati ca di docrrnrenti . steri cla essaseparato e di conseguenzainat-
Platone vi d sfirggito; per quale caso fbrtuna- tivo.
to? Ma ncrn abbiamo 1l Prometcoliberato di E- Corne cambierebbe la nostra vita se si vedes-
schi l o, che doveva consenti rc cl i i ntravedere se che la geometria greca e la fede cristiana'
i l vero si gni fi cato del l a stori a di P rometeo, sono scaturite dalla stessafbnte!
I' amore che uni va P rometeo a Zeus, qi i i n-
cl i cato, ma appel ra , nel P romel eoi nrrt!pnal o.E
quanti altri tesori perduti!
fi,li storici ci sono peruenuti con grandi lacu-
ne. N on resta al cunch6 degl i Gnosti ci , e ab-
biarno ben poco degli scritti cristiani clei pri-
mi secol i . S e ce ne sono stati al cuni i n ctri i l
pri vi l egi o cl i Israel t' rron verri va ri conosci rrtt-1,
essi sono stal i soppr' (' ssi .
' futtavi a l a C hi esa non ha rnai di chi arato che
l a tradi zi one gi udai co-cri sti ana si a l ' uni ca a
posseclere Scritture rivelate, sacramcnti, la
conoscenza soprannatural e cl i D i o. N on ha

ci ul l o" nel scgno del ri torno cl cl l a costel l azi one cl el l a


Vergi ttc - A strea, D i ke, l a Gi usti zi a.

ft4 85
I
QUESTIONARTO'

1. Si pud legittimamente pensare di entrare


nella Chiesa, se si ha fede nei misteri della
Triniti, dell'Incarnazione e clell'Eucarestia,
ma non si scorge possibiliti alcuna cli aderire
alla concezione cristiana clella storia? (E se
irroltre si di grande importanza alla conce-
zione della storia, al punto di non poter ac-
cettare in alcun caso di astenersidall'espri-
mere al riguardo cid che si pensa quando si
presental'occasione?).

2. Quali sono esattamente le opinioni cli


Marcione alle quali non d consentito aderire
senzaincorrere nell'eresia?Vi si incorre in
caso di adesione alla sua concezione della
superioriti dei popoli cosicldettipagani su
Israele?

3. Si incorr-" rr.ll'...ria se si amlnctte come


possibile e persino probabile che ci siano
state incarnazioni del Verbo antecedenti il
Cristo, accompagnate da rivelazioni; che
Melchiseclecsia stato, secondo le parole di
san Paolo,una di queste;che la religione an-
tica clei Misteri sia nata da una simile rivela-

l. Prrbblicato irt Pen.sle';.srtnsordre, pp. tr9-72.

B9
zione, e di conseguenz2r la Chiesa cattolica II
ne sia I'erede legittima? CONFESSIONEDI FEDE'

4. Si incorre nell'eresiase si pensa che il co-


mando ir Israele cli clistruggere le citti, di
massacrarei popoli e di sterminare i prigio-
nieri e i bambini non venisseda Dio; e che Io creclo in Dio, nella Triniti, trell'Incarna-
;rvereattribuito a Dio un simile comando sia ziorte,nella Reclet)zione, ne-
trell'Ertcaresti:t,
stato un errore incomparabilmente piu gra- gli insegnamentidell' Evangelo.
ve persino clelle forme pii basse cli politei- Credo, owero non facci<l mio qttanto la
slno e di idolatria; e che pertanto Israele,fi- Chiesa clice al riguardo per affermarlo come
no all'epoca dell'esilio, non abbia avuto si afl'ermano dati dell'esperier'za o teoremi
quasi ncssuna conoscenza clel vero Dio, cli geometria, ma aderisc<,1 con I'amore irlla
nrentre tale conoscenz^ era cliflusa tra gli veritir perfetta, inafferrabile, racchittsain ta-
strati superiori della maggior parte degli al- li misteri, e cerco cli aprirle la mia anima
tri popoli? affinch6 la sua luce possapenetr2rrein nre.
Non riconosco alla Chiesaalcun cliritto di li-
5. Si incorre nell'eresiase si consideraalme- mitare le operazioni dell'intelligenzao le il-
no dubbi:1,e probabilnrente f:rlsa,I'opinio- luminazioni dell'arnore nell'imbito del pen-
ne che la vera conoscenzadi Dio sia piri dif- siero.
ftrsa nell:r cristianiti di quanto non lo sia sta- Le riconosco la missione,in quanto deposi-
ta nell'antichiti, e cli quanto l-lon lo sia at-
taria dei sacl'amentie custode dei testi sacri,
tualnentc in paesi non cristiani come I'In-
di fcrrmulare decisioni stt alcuni Punti essen-
dia?
ziali, ma soltanto a titolo cli inclicazioneper i
fecleli.
S'.rrebbeol)esto, con sinrili iclee, pensale cli
Non le riconosco il diritto d'inrporre i com-
erltrare nella Chiesa?Non d meglio soppor-
tare la privazione dei sacramenti? menti di crri circonda i misteri della fecle co-

l . (l orrrrs c i trtt) c omc l )erni er l ax l a (pubbl i c ato i rl . P ?ns i es


s an.sordre, c i t., pp. 149-l 58), abbi amo preferi to i rl ti to-
l arl o c os i perc h6 effc tti v atnente el enc a c i t) i n c tri S .
W c i l c rede e nol t c retl e re l ati v atnente i rl l ' i ns egtti rrnc n-
to del l a C hi es a. P er l a s rta s tori a, s i v edz r, s otto, p. 123,
nota 2.

90 9l
me se fossero la verita; e ancor meno il dirit- Spero e conto fermamente di rimanele in
to di usare Ia mi nacci a e i l ti more eserci tan- siffatto atteggiamento fino alla morte.
do, per i mporl i , i l suo potere di pri vare dei Sono certa che questo linguaggio non rac-
sacramenti . chiude alcun peccato. E pensando diversa-
P er me, nel l o sforzo del l a ri fl essi one, un di - mente che commetterei un crimine contro
saccordo apparente o real e con I' i nsegna- la mia vocazione,che esige un'assolutapro-
mento della Chiesa d soltanto motivo cli so- biti intellettuale.
spendere a Iungo i l pensi ero, cl i spi ngere i l N6 posso discernere alcun movente umano
pi t) l ontano possi bi l e I' i ndagi ne, I' attenzi < -r- o demoniaco all'origine cli un simile atteg-
ne e lo scrupolo, prima di osare afl'ermare siamento. Esso pud produrre solo pene,
qual cosa. Ma d tutto. sconforto morale e isolamento.
D etto questo, i o mecl i to su ogni probl ema Soprattutto non ne pud esserecallsa I'orgo-
relativo allo studio comparato delle relieio- ulio; perch6 non c'd nulla che possalusinga-
ni . sul l a l oro stori a. sul l a veri t) contenuta i n re I'orgoglio in una situazionein cui si d agli
ci ascuna di esse, sui rapporti cl el l a rel i si one occhi dei non credenti un caso patologico,
ccln le forme prclfane della ricerca della ve- clalmomento che si aderiscea dogmi assurdi
ri ti , e con l ' i nsi eme cl el l a vi ta profana, sul si - senzaneppure la scusacli subire un'influen-
gnificato misterios<l dei testi e delle tradizio-
za sociale;mentre si ispira ai cattolici la be-
ni cl el cri sti anesi mo; e tl l tto ci d senza preoc-
nevolenzaprotettrice, un poco sdegnosa,di
chi d arrivato verso chi d in cammino.
cupazi one al cuna di un possi bi l e accordo o
Non vedo dunque alcuna ragione cli respin-
di saccordo con l ' i nsep;namento dogmati co
gere il sentimento che d in me, ciod di per-
clella Chiesa.
severare in tale atteggiamento per obbe-
S apendomi fal l i bi l e, sapendo che tutto i l
clienza a Dio; se lo modificassi offenderei
male che per clebolezzalascict sussistere nel-
[)io, offenclerei il Cristo, il quale ha detto:
l a rni a ani ma vi produce necessari arnente
Lrna ql l anti ti proporzi cl nal e di menzogna e
"lo sono la veriti".
l)'altra parte, gii da molto tempo io provcr
di errrore, io clubito in qualchc modo pelsi- trn desideriointenso e semDrecrescentedel-
no cl cl l e cose che mi appai ono pi i rnani fe- l:r comunione.
stamente certe. Se si consideranoi sacrarnentiun bene, se i<_r
Ma tal e dubbi o concerrl e i n pari mi sura tut- stessali consiclerotali, se li desiclero,e se mi
ti i rni ei pensi eri , qtrel l i chc sono i n uccorcl o vcngono rifiutati senzAalcuna colpa da par-
come quel l i che sono i n di saccorcl o con I' i n- tc rnia, non d forse questa una crudele in-
segnal nento cl el l a C hi esa. siustizia?
92 93
Se mi si accordasseil battesimo, malgrado D i f at t o li si consicler a cosi; per ch6, com e
I'atteggiamento in cui persevero,si rompe- condizione per am m inist r ar e il bat t esim o a
rebbe con una consuetudine che dura da al- trn adult o, non si im pone m ai la let t ur a clel
meno cliciassettesecoli. Munuale dclLedecisioni e rlei simboli dei (lonrili.
Se questa rottura d eiusta e desiderabile, se U n cat echism o non ne i I 'equivalent e, per -
ci si rende conto che proprio oggi d di una ch6 non cont iene t ut t o cid che t ecnicanr er r -
urgenza pii che vitale per la salvezzadel cri- te i "strettarncnte cli f-ede", e contiene cose
stianesimo - cosa che a me pare evidente - che non lo sono.
;.
bisoenerebbe allora, per la Chiesa e per il E p er alt r o ir npossibiler scopr ir c, int er r ogan-
mondo, che si verificassein forma eclatante, cl o i pr et i, cid che i "st r et t : r r nent e di l'ecle" e
e non per iniziativa isolata di un prete clisp<t- ci d che non lo i.
sto acl amministrare un battesimo oscuro e Sarebbe dunquc sufTicicnte clirc cid che c)
ignorato. gl a plu o r ncno cor r lullclner lt c pr at lcat o,
Per tale motivo e per molti altri analoghi, pro clam anclo ulf iciir hncr lt c che I 'unica con-
fino ad ora non ho mai rivolto a un prete la di zionc pcr I 'acccsso ai sacr anr cnt i i I 'aclc-
domanda formale del battesimo. si one cli cuor c ni r nist er i clella Tr init i, clcl-
E non intendo farlo neppure ora. l ' In car nazione, clella Redenzione, dell'Euca-
Tuttavia sento il bisogno - non astratto, ma resti:r, e al c:rratter-e rivelat<-l clel Nuovo
pratico, reale, rlrgente - di sapere se, nel ca- Test anr ent o.
so io lo domanclassi.mi sarebbe accordato o In quest<-rcaso l:r f'ecle cristiana, senzA il peri-
rifiutato. col o di una t ir annia clell: r Chiesa sug; li spir i-
ti , p ot r ebbe esser e collocat a al ccnt r o cli t ut -
- |La Chiesa avrebbe un mezzo facile per ta la vita profanir erdi ciascuna clclle sue :ttti-
procurarsi cid che sarebbe la salvezzaper se r,itii, e irnpregnare tutto, nsscllutamente tut-
stessae per il mondo. t(), cort la stra ltrce. LInica via di salvct.t.tr. per i
Essariconosce che le definizioni dei concili rni s er er bili uor nini cli oggil. '
hanno un significato relativamente alla si-
luazlone storrca.
Conoscere tale situazione d impossibile per
c h i n o n d uno speci al i sta, e spesso anche per
lo specialista, a causa della mancanza di do-
cumentl.
Quindi gli "anathema sit" non sono altro che
storia. Non hanno alcun valore attuale. l. l,e parcntesi rluaclrc sono di S. Wcil

94 95
SULLA SOGLIA DELLA CHIESA
DI (; I A N C A R I , O (} A E ' TA

I
Nclla controversa e irrisolta storia clei rapporti di
Sim one Wcil con il cat t olicesim o,la Let ler aa un.
religtosorapprcscnta il capitolo scnz'altr() piu ri-
levante.' E infatti grazie a(l essache rncglio pos-
siamo coglicrc i tratti orisinali cli una concczionc
spiritualc consapevole rlella propria anornalia e
chc nonclim cno r cclanr a piena cit t zr dinanzanel
cristianesirno.Ttrttavia, afhnch6 la qucstionc rc-
ligiosa che qrresto testo sollcva sia aclegrratamen-
t c collocat anella specif icasit r r azioncpe r sonalee
storica in ctri rnattrrr),occorrc tcncrc prcscnt,ialt-
cht: altri scritti c zrltri interlocut()ri cli rilicvo,
r-ronchecpisodi di cui ci d girrnt:r testimonianza
rlirctta, sienificativi (li un travaglio personalc c
insier ne clella r lif f icolt a a cor nunicar e le r aeioni
cli una posizi<lnetant() sins()lare quanto non cli-
sp()staa climinuire il rigore <lell'esigcnza.
Molto conoscizrrnoclel rapport() col domcnicano
Joseph- M ar iePcr r in, incont r at o da Sim one Weil
a M ar siglianel giugno del l94l; pr ir no e pii r ile-
vante (li una nunlerosa serie cli incontri ctln cc-
clesiastici,rlcstinati tutti a risolvcrsi, piir che ncl-

[. P u]rbl i c ata prc s s o (i al l i nrar< l nel 11)5I nel l a c ol l ana


Fi s poi r di retta da A l be rt (l amus , r: appars a i n traduz i one
i tal i ana da B orl a nc l 1970 ac c ompagnata da trna l unghi s -
s i nra P os tl az i one c l i (-i . des l -aul i ers s otto fbrrna di .ri s po-
s ta. al l a Lel tent. La tl aduz i onc i mol to s c adente e i ntc l i
pas s i s ono s tati s al tati ; quant() al l a .ri s pos t:r,' , es s a s i s c -
gnal a, ol tre c he per i l c arattere nl arc atamc ntc apol ogeti -
c (), pc r l a pi i r c ompl eta i nc omprens i one del l o s pi ri to, e
tal ol a anc he del l a l ettera. del tes to w c i l i ano.

99
l' 2rcccrtat:r inconciliabilita de lle pclsizioni clottri- Bercher - non avrebbe ricevuto "nulla", nulla
rrali, ncll'ir.npossibilita di una e fI'ettil'a comunica- piir di quanto gia possedesse:l'amore per il Cri-
z i o n e . A l r i q u a r r l o l 'o s t a c o l o p r i n c i p a l e f u I 'i r n - st o, I 'ispir azionecr ist ianae I 'adesionepiena alla
portanza crcscente, e infinc dorninante, assunt:r volonti di Dio su rli s6.'
r l a l l a q u e s t i o n e c l e l b a t t c s i n r o e q r r i n c l i c l e l l 'a d e - Da parte sua, padre Perrin non poteva accettare,
sione alla Chicsa, che nor.r solo concliziond la se non prowisoriamente. i termini in cui gli era
possibilita cli un reciproco libcro scambio intel- stata posta inizialmente la questione; n6 poteva
lettuale, ma sorti I'efI'etto cli irrigidire Simone restare sul piano di un puro scambio spirituale,
Weil strlle proprie posizioni rnalgraclo il crcscen- cli un'amicizianel Cristo, quale pure si ebbe e fu
te clcsiclericl <lei sacramenti, rnentre sli intcrlocu- per entrambi occasione di arricchimento. Per la
trlri rnanifestavAn() la clelrrsione e talvolta I'irrita- sua funzione, egli si senti inevitabilmente in do-
z i o n e p e r I 'i m p <l s s i b i l i t a c l i c o n c l u r l a a l c a t t o l i c c - vere di porre la questione del battesimo come
sirno. In altri terrnini, cluc rlesicleri :rpparclttc- "un problema pratico.,'? risolto il quale la do-
r1lerlte c()l)c()rrenti allO stcss() esito risultaronO manda circa la legittimiti di una vocazione cri-
ben presto contradrlittori perche profcrndarncn- stiana fuori della Clhiesasi sarebbe ridotta a una
tc cliversa, e s()tto zrlcrrniaspetti pcrsino opposta, pur a quest ione di pr incipio. M a cio che per il
c r a l a c o n r p r e n s i o n c c h e I 'u n a c g l i a l t r i a v e v a n o prete cattolico era di tutta evidenza - la neces-
della fcrle cristiana. sita del battesimo per la salvezza- a Simone Weil
P e r a l t r o , n o n s e r n b r a c h c i r l m ( ) m e n t ( ) c l e l l 'i n - si presentavapiuttosto come il passaggioobbliga-
c()ntro con paclre Perrin Sintone Weil si firssc an- to per partecipare ai sacramenti, passaggiocon-
cora p()sta tale questionc.' Appariva allora piut dizionato dalla piena accettazione della Chiesa.
t()sto prc()ccupata di acccrtare la compatibilita Come osservaBercher, ella "soffriva per il fatto
rlclla salvczza fuori clclla Clhiesa con il dosma cat- che padre Perrin non potesse andare oltre la
t o l i c c l . P r c o c c u p a z i o n c c h c B c r c h e r , I 'a m i c o c <l l Chiesa visibile, trasformandosi in un ministr<l
qtrillc ella rliscusse a lungo r)elle stcssc scttimane della Chiesa totale",3vale a dire che gli fosse in
ir-rctri cra iniziato il colkrqrrir> con Perrin, fa risa- definitiva impossibile relativizzare la funzione
l i r e a l 1 9 3 U . ' P e r c i r ) , f i n o a l l 'i n c o n t r o c o n i l c l o - salvifica clella Chiesa. Certo, egli non avevaalcu-
rnenicano, il problen-rir clt:l battesinl() n()n avcva na difficolti a riconoscere la possibiliti della sal-
assunt() pe r lci una imp()rtanza partic()l:tre, nlcn- vezza al di fuori della Chiesa per chi non ne ha
tre cresceva ncl suo anirno il desiclerio cli csscre
riconosciuta clalla Chiesa c()mc autcnticar-ncntc
l . A nc he pi i netta i i n ques to s ens o l a di c hi araz i one a pa-
crisl-iana, r-nAscnza ack:rirvi, cl:rl momento che in dre P erri n: "[,ei n< -rnrni ha portato ne I' i s pi raz i one c ri -
tlcfinitiva rla tale aclcsione - c()mc confirlava a s ti ana n6 i l C ri s to; perc h6, quando I' ho i nc ontrata, ques to
non era pi i r da fare , era gi i fatto, s enz a l ' i ntromi s s i one c l i
l. Si vc<laPi'trerner)t,olt. tit..t'<tl.II, p. il:l{) (cli-. tr-acl.it. al c un es s ere umano" (A D , p. 36).
cit.,p. 5111). 2. Ibi d., p.5l .
(trad. it. cit., pp. 537-53tt).
2. Ihid.,p1>.33lt-3,10 3. P 6trernent, ob. ri l ., t,ol .l l , p. 339.

100 101
c ( ) l t ( ) s c c n z a a l c u n a , n l i t n o n c r - a q u c : s t ( )i l c a s o c l i <perccplrc lln irspctt() nu()v() rlcl rlovcrrc rli
Sinrone We il, alla quale perrant() c()l-l.evAI'obltli- 1>ro-
b i ta i n tcl l e ttu i l l e ,. Al cl <l ver e , <l a scr n p r c e ser a i ti r -
go di arlerilvi.l
to, di clubitirrc <lei conrr.nuti clella fiiclc s()ttoD()-
In qucsta insolubile contr:rclclizionc il rlcstino cli n e n r l o l i a l co n tr o l l o r i g o r o so r l cl l 'i r - r te l l i e t.r r za .
Sim<>ne Wcil esprcsst, la srra firr-rna trltir.na e piu sente ()r:l I'obbliso rli unir-c il rltvcrr: cli assurnc:r-
al
atta. ta. A qtrcl qucllal a pri nra iirnp<lssiltiliti cli affi.ancarc
prinla l i co r n e ve r i , c( ) si ( l a p ( ) tcr vcr i fi ca r e sc p cr ca so
l 'i n t l i v i c l t r o c l a l l a s o c i c t a , c l u r a m e n t c sperlmc]llt2l-
sDerir-ncnI:r- n o n ci si a n o i n l ci , a sr r a i n sa p u t:r , ..( ,sta c( ) l i i m -
ta su sc stessa nei giorni tlcl lal'oro in fabbrica, si p u r i p e r l a IL 'r l c, p r cg i u <l i zi , a b i r u <l i n i ".r E r u n a -
a f f i : r n c a v a o r i r I 'i n r ; t o s s i b i l i t a r l c l l i b e r . o c s e r c i z i o vi zr i ch i a r o ch c i p csi str i p i a tti tl cl l a b i l a r r ci i r sr .r
c l c I I 'a r n o l e e c l c l l 'i n t c l l i g e n z a s ( ) t t r z r t t ia l l a c ( ) n c c : - n() (lisuquali; qtralcosa pl'ciltct in nroclo <[ecisivo
z i o n e t o t a l i z z a n t c r l e l l a v er i t a . . A l t r o n o n l c r e s t a - c( ) n tr o I':r <l csi o n c a l l a ( l l r i e sa :
va,_<lunque, che abl>:rnclonirrc l:r srr:r posizione "N o n h o m a i :n 'r r to
n e p p u r c u n a \'o l ta , tr cl ) p u r c
. a l l 'i n t c r s c z i o n c r k : l c r i s t i a n c s i t r r o c <l i t u t t o l ) cl - u n :r tti r n o , l a
ciir scn s:r zi o n c ch c D i o l ) ti vr r ( ) l c n cl l a ( l l r i csu ... N o r r
c l t c t 's s o r r , r r r i . . , 'o p p r r r t . v o l q r . r t , l:r propri:r at- h o n r a i p r ( ) va t( ) , l tcp p u l c u n :I v( ) l ta , u n scn ti r n cn -
tcnzionc srrll'inrpossiltilita stcssa. pt.r' osicrvar.l:r to cl'incertc'/.'tLr.ln clcfinitiva, crc:rkr chc oc!{i si
a n a l i t i c a n r r 'n t c , n c i n ) i n i r n i p a r t i c o i a r i , s i n o a f i r - p o ssa <o n cl u r l t'r 'c ch c l ) i o n o n r r r i vu o l c n e l l a
n(' una qrrcsliorrt' prrlrlrlica. ( l l r i csa '.'
Nclla corrisponclcnza con Pcrrin trrttal,ia la sccl- Itr tcr 'p r e ta r e i l p l o p r i o <l csti n o a l l a h r ce r k'l l :t vr >
t-a, pur uia c<lrnpiut?r, appare anc()rir sospcszr.Lcr l o n ta r l i D i o , q r r csto € r r n o cl ci tcr r r i r l o r n i n a n ti
r a s i o n i c l c l l 'a m i c i z i a , o n r c u l i o l a g r . a t i t r r i l i m e p c r . <l cl l c l r :tte r r ea p :tr l r c Pcr l i n : cl ti a vc r l i l cttr r r a a u -
osscle stat?r acc()lt1t c ascoltatit, la irnpcgr)lll)() ir to l >i r >g r a l i ca c i n si cr n t' str .a tcg i a r l i l i :n si r ,':rc( ) 1 1 [r ( )
v c r i f i c a r c i l u c ( ) r a I 'i n c l u t t a b i l i t a d i q u i . l l a s c c l t a . l e r p l e :ssi o r - r ri l cl l 'i n te l l o c u [( ) r r ', a l h r r r . cl i sr n o r .z:r -
f-anto pii pcrche, grazic a Pcrrin, ha pottrto r c a l r n cn ( ) l c p u n tc p i i a sp r e r l i r r n co n fl i tto i n cr
vi ta l ) i l ( '. Si n cl a l l a p r i r tr a l cttcr a <l cl g cn n a i o l - ( ) ,1 2 ,
q tr a r r <l o Si r r r o n c a v- r ,'cr t(I'i ' r n p <l ssi l ti l i ta cl i p r r r se -
J- Si vt'd:r.f.-N,l.I,t:r'r'in.IIrtrtrlitilol1urrttrc Sintottc !i,zil,I,:u.is. grtirc la discussiorrc intorno :rl proprio .c:t-sr),,,c
Nornt.llt' (:it(i, lt)|t4, Pp. t{6-lltt,clovesi ()ssrr1,a tr:r I'altrrr
t l t r ' . . c l e d t , r t ." i r r l ) i o . n t 'l l l r T r i n i t i . n t , l l 'l r r ra rr r a z i , r n c . tu tta vi a n ( ) n i n tcn ( l c s( ) ttr a r si a l l 'o b b l i e ( ) cl i u n a
n c l l l r R e d e n z i o n e , n c l l 'E r r <. a r e s t i an,t , g l i i n s c g r r : r r n t . n t i sp i ( 'g :r zi ( ) n e : ,.L :r sp <'ci e r l i i r r i l r i zi o r r c cl i r .n r i tr :r t-
clell'Fir"angclo , c()nrcsi It.gucnel stroI)t)itticrtexi.i ti cn c ftr o r i r l e l l a ( l l r i csa i <l o vr r ta si a a l l o sta t( ) ( l i
isi veda,
sllpra,p.'!)l l, rron potr:i nrai csscrcconsiderat:rrrnalorrna
i r n p cr f'e zi o n c i n ctr i m i tr ( ) v( ) , si a a l Ia tto ch c l a
di l ccl c i nrpl i ciita
ta nra rl ovl
ovr.i
i r rcssel 'c pi utt()sto ri r:onosci uta
csser.c
corre ul ta fi rl nra rnol to svi l upl tata. nria v()cazi()ne e la volonta <li Dio vi si opporrs(F
n o ".r E ( ) p p ( ) r tu n ( ) s( ) tt( ) l i n c:r r c i l l i n g u a g g i o p si -
2. "l ,a l i rnzi one ptrr;rri a tl cl l 'i ntel l i gt,nz:r csi ge rrna l i berti .r
total c, che i rrrl tl i <l t i l rl i r.i tto di neg:rre (utt(), e nrsstrn cl o_
tni ni o. Ovunque cssa rrsrrrpi rrn conran<l o, c'i rrn ecccss<r l . Ib i d ..p .5 0 .
<l i i n<l i vi drral i s.nro.Ovtrnque cssi rsi trovi a cl i sagi o, c't: (rnA 2 . Ib i d ..p .5 2 .
o 1>i i rcol l etti vi ri oppr-essi rc" (AI), p. 56).
3 . l b i d ..p . 1 3 .
3. l hi d.. o. 54. 1 . Ih i d ..o . 1 7 .
102 t03
cologico: la vocazione personale e Ia volonti di consegucnzirla pretesa clella Chiesa a verificare
Dio su di lei sono riconosciute sperimentalmente tale vocazit-rnce posta fuori pJioco.'
come "inibizione" a entrare nella Chiesa; I'osta- In questa situazione, qualora se ne dessero le
colo dunque, lo cliri lei stessasubito dopo, non d condizioni. ella ooteva solo cornunicare i dati del
principalmente di ordine intellettuale, almeno proprio percorsb umAn() c spirituale, e renclerlo
in quanto i suoi pensieri non sono giudicati dal per quanto possibile trasparente.E cli fatto cid le
suo interlocutore incompatibili con I'apparte- accadde solo c()n Perrin e con Bousqllet,: tanto
nenza alla Chiesa.rTuttavia l'inibizione non pud raro e il "miracolo clell'amicizia>,owero quel cli-
esseresuperata, perch6 ha radici che affondano, ma cli accettazione,di eflettiva parita, di intensa
b e n ol tre i l terreno dei " pensi eri " , nel l a sua sen- aff'ettiviti che solo conscnte cli esprimersi dalla
sibilita, nella coscienza di s6, nella storia perso- profoncliti cli s6. Pur senza abbanclonare nep-
nale, che tutte insieme le si manifestano nella pur e per un at t im o una posizione che r it eneva
forma della volonti cli Dio su di lei. Anche a lei d definitivarnentt: acquisita, ella scnti di p()tersi
evidente, come le faceva osseryarePerrin, che "il Inostrare all'amico in tutta la stra fragiliti, senza
battesimo, almeno nei paesi cristiani, d la via co- tcme re che egli v()lesseapprofittarne per ferirla,
mune alla salvezza",ma se cli fatto non fosse que- com e le er a spcssocapit at o: "La m ia sit uazionc
sta la via preclispostaper lei, non potrebbe farci nei suoi riguarcli e simile a quella cli un mendi-
niente.: Cosi, le buone ragi<tni rlel clomenicano cante che, riclotto dall'indigenza acl avere sem-
non hanno alcuna possibiliti di penetrare fino al pre famc, per un anno si fosse recato di tanto in
livello in cui Simone Weil legge il processo della tanto in una casa benestantc a cercarc un po' di
decisione, un livello che d oltre la sua volonti, in pane , c chc per la prima volta nella sua vita non
cui vocazione e volonti di Dio coinciclono.t e di avessesubito umiliazioni"." Cl<>si scrivevancll'ul-
tima lettera a Perrin, ricapitolando il significato
tli qtrel rapp()rto per lei e insierne cercando an-
1. Ibid.,pp. lt3e 23. cor a cli condur r c I 'int cr locr r t or c, al cli la dclle
2 . Ibi d., p. l U .J.(l abaud osserva che "el l a si ri fi utava di an- sue rigicliti teolosiche, deri suoi autornatismi
ticipare gl i i mprevedi bi l i di segni del l a pror.w i denza. La
su a cosci enza deci deva ri guardo al l a sua c()ndotta gi orno
m ent ali e psicologici,nel pr r nt o in cr r i ella si t r r >
d o p o gi orno, seguendo i l umi che l e sembravano suf{i - vAVAe clal quale le appariva leggibilc non solo la
cie nti a chi ari re una scel ta che avrebbe vol uto sernpre pi i r propria vita rna insieme la condizione di una lar-
g e n erosa. Ma non pcl teva deci dersi ad ascol tare tal e voce
in te ri ore quando si trattava del l a fede, dei sacramenti o
l P ropri o p e r c h € l a s uz rfede era fondata s ul l ' c s peri enz a
d e lla sal vezza:quest() era un i mbi to i n cui l a parol a spet-
e n< l n s ul l ' autori ti , .l ' arbi trato moral e di un terz o, fbs s e
ta a Dio soltanto" (Simone Wei.ld New York et a Londres: les
pr-rre l a (l l ri es a, era i nac c ettabi l c " ((l abaud, S i mone W ei l ,
quinze derniers nois ( I 942-1 943), Paris, Plon, I 967, p. 1a3) .
c i t., p. 143).
3 . .Seppure Ia mi a sal vezza eterna fosse posta davanti a
m e su questo tavol o, e dovessi sokr stendere l a mano per 2. Si veda S. Weil-f . Botrsque(, Oorrispondenza,a cura di A.
o tte nerl a, non stenderei l a mano fi nchE non oensassi di Marc hetti , i n .In forrna di parol e., V , 2, 1984, pp. l 8l -223.
a ve rne ri cevuro l 'ordi ne^ (AD . p. 29). 3. AD, p. 74.
t04 105
ga porzi()ne <li rrmanita. In qtrcl punto infatti si In realti i terr.nini dclla questione crall() ben piir
intrccciavan() strcttamcnte elcmenti biografici, complessi, e Simone Weil avrcbbe pottrto rcn-
consapcvolezza (lella situzrzione attuale e gitrclizi dersene chiaramente cont() se avesse scgr.lit() il
sr.rllacapacita rlcl cattolicesirno :r farvi frontc.' consiglio cli Perrin e letto Catholicisnr clel paclrc
Hcnri <le L,ubac.' Di tale saggio clla avrebbc cer-
In ell'etti le rasioni clcll'inclisponibiliti acl accet- to apprezzat<l la forte attcnzi()n€ a l-utto cid che e
t ar c i l b a t t e s i m o r r o n f u r o n o s o l o p e r s e r n a l i , m : t altro rispetto alla Chicsa, nra vi avrcbbc altresi
rigtrarclarono altrcsi la concezione cattolica della tr o va to p i e n a n r e n tc :r r g ( ) m e n ta ta I'i n so sti tu i b i -
(lhiesa. Invano paclre Pcrrin ccrchera cli dimo- liti di questa per la salvezz:t tlell'umanita. Insosti-
strarlc, tcsti alla nlAno, chc: la <lrrrir afTcrrnazione tu i b i l c perch€', p e r vo l <l n ta stcss:r r l e l ( l r i sto , "l a
ir g( ) s t i r ) i a r ) 2"rF r r o r i <l el l a ( l l 'r i e s a t r o n c 'E s i r l v c z z a " feclc nclla srra I'crsot-rir c I'aggrcgaziotrc alla srta
t t ot t v t 'r r i v a p i i r i t r t <'r p r t 't a l a i l l s <'r r s or i g o r i s t i c o , C h i e sa co sti tu i sc( ) n o i n si e n tc Ic co n d i zi o n i d cl l a
c lal r n o r n c n t o c h e s i r i c o n o s c e v a l a o r e s c n z a i r t t i - szllvczz:I".: Sc infatt.i, si chicclcva de Lrrltac, si
v'.rtk:lla grazia oltlc: le {ionticrc rtella (,hiesa.' lt{a zrprc la porta rk:lla salvezza ir qr.re:lliche, pcrcid,
alltrrir - obicttera Simonc Weil nella Lellcru u u.rt sono rnolto irnpropliamentc cl)iamati "inf'crlcli",
religioso- tutti {rli elementi clclla f<'clcan(lrcbber() n o n si d i m i n u i sce si n o a fa r l a sva n i r c l a n cccssi ti t
che e ssi appartengnno allir (lltiesa visibilc? Itr n<r
- r ipc n s a t i r l a c c a p o , p e n a I 'i n c o c r e n z a c o r n p l e t a .
Per c h i : I 'i n t c r o c r l i f i c i o e c ( ) s t n l i t ( ) a t t o r n o a l l 'a f - rne cli chc cosa s'itnpot'ra loro ortnai I'oblrlieo tli
ferrnirzior-rc conl-raria". E, anclrcbbe poi ricontr e n tr a r vi ? ... Se tr n cr i sti a n csi m o i r n p l i ci to b a sta
s c iut o c h e " s c <l r r n q u e c 'e p <l s s i b i l i t i c l i s a l v e z z a alla salvezza cli chi non ne c()r'loscc utr altro, pcr-
firrlri rtclla (llricsa, sono altrcsi possibili lc rivelir- ch€ n r e tte r ci a l l :r r i ce r ca d cl cr i sti a n e si r n o csp l i -
zioni inrliviclrrali o collettive firor-i rlel cristiancsi- cito? In brcvc, se ogni uomo put) esserc salval()
m o. I n q u c s t ( ) c a s o l a v c r a f e r l e c o s t i t u i s c e r r n a cla un soprannatur:rle posscduttt anonitnatncnte,
s pec ie <l i a c l e s i o n e m o l t <l d i v c r s a d a q r r <: l l a c h e come potrcnrn"ro stabilirc che si ha il cltx'cre tli ri-
c t > ns i s t e n c l c r e r k : r e i n q u e s t a o q u c l l a ( ) p i n i o - co n ( ) sccr e e sp r ( i ssa n r cnt{: q u e st( ) s( ) p r zr nn a tu r a l c
llC' .' nclla prof'cssirlne clella feclc cristiana e ncllir sot-
to n r i ssi o n c a l l a ( l h i e sa ca tto l i ca ? ".:r

l. l,'Autohiogrttphic spiritutllt, (ibi(l., pp. 35 sgg.) t>llerta a


l . l l l i b l o , a p p a r son e l l 9 4 l co n i l si g n i l i ca ti \'(s(
) ) tt( ) ti t( ) l ( )
p a d r e Perri rt avrebl >e cl ovuto avcl c, nel l c i ntenzi oni cl i S.
Lesa:;ltedssoriauxdu.dogrnc,a Pt'rt-in setnbrt) scritto pel S.
We il, la fttuzi onc di i l l trstrarc trrr cscrnl ri o concrct() e ccr-
Weil (il'Iol d.ialogue, cit., p. I I l), nra scnzaeviden(etllcntt'
to < li Ie<l r i rnpl i ci ta .. c di t onsegtrcnza sol l crar t,. pr opri rr
r-c ndel s i c onto dt' l l a di s t:rttz a eht' s t:1> al av a(l tl c s ti (l tre gc -
g r a zie i rl l 'anomal i a di tal e rl esti no spi l i trral e, l l n;i qucsti (r-
ni al i c oc tanei . P c l al l ro c l l a av rel > be l i )rs e t11)\' i i tottel pa-
n e ch e i n dcl i ni ti va ri guarcl ava l a (l hi esa, pi utt()sto che ccl -
dl e ges ui ta l a pos s i bi l i tz i c l i qtrel c otrfl ottt< .rdc c i s i r' o c he
le i clr c qrrel dcsti no si era tr'()vataa vi vcl e (i bi d., pp.75-
c erc t' r i nv ano c on tanti al tr i ec c l es i as ti c i .
76).
2. Outtolicismo. Oli uspelti sorinli del rlogttirt, Ronr'.t, F.clitrice
2. Si veda Pcrlin, Ilc,ri diulogut, cit., pp. ll6-tt7. S tuc l i urn, 1964, pp. 191)c Il t9.
3. Si veda, sopra, pp. 4tl-49. 3. Ihi d., pp. It39-190.

106 r07
M a B preci samentequesto connubi o che S i mone le venirvi meno senza tradire, d cli mostrare putr
Weil avrebbe voluto veder sciolto attraverso un blicamente la possibiliti di un cristianesimo ve-
ripensamento in profonditi della nozione di fe- ramente incarnato. Mai, in tutta la storia attual-
de. Per lei non c't alcun dovere di sottornettersi m ent e conosciut a,c'd st at aepoca in cui le anim e
a tutto cid che la Chiesa affernta intorno al so- siano state altrettanto in pericolo come oggi sul-
prannaturale, ma soltanto il dovere di volgere I'intero globo terrestre. Bisogna che il serpente
tutta la propria attenzione ai misteri contenuti di bronzo sia di nuovo sollevato affinch6 chiun-
nel clogma cristiano, se si d nati in terra cristia- que volga lo sguardo ad esso sia salvo".r Ma tale
na.r Quanto alla Chiesa, che del dogma d custo- manifestazi<-rne salutare d a suo awiso impedita
de, la sua funzione dovrebbe essere cli rnettere dall'incapacit i del cr ist ianesim oa cont ener e in
ciascuno in grado cli cogliere il mistero chc vi si se la totaliti dell'universo. Avendo storicamente
racchiucle, piuttosto che oscrtrarlo col proprio inteso la propria cattolicita come convincimento
Iingtraggio normativo. [-a Chiesa e in clefinitiva di possedereI'intera veriti e come vocazione alla
p e r S i mone W ei l sol tanto un' occasi one stori ca, propria estensionemondiale, la Chiesa si trova di
s e p prl redal l e enormi potenzi al i ti , pcrche l e ani - fatto costretta in un atteggiamento difensivo al
me siano toccate clalla grazia, ma a conclizione proprio interno e aggressivoverso I'esterno, im-
che essa non abusi del suo potere ergcnclosi a pedendole di esserecid che potrebbe e dovrebbe
condizionc clclla salvczza;altrimenti i credenti essere,"un ricettacolo universale".2
saranno indotti a restringere a essaI'amclre che Percid. alla concezione tradizionale dell'univer-
solo i dovuto "all'universo stesso,con la totalita salism o cr ist iano com e m ovim ent o di cr escit a
delle creature ragionevoli che esso ha c()ntenu- della Chiesa, come impulso missionario, al di li
to , conti ene e conterri " .' di ogni confine di cultura e di civilti, finch6 I'u-
E D ertanto i ntorno al l a nozi one di cattol i ci ti che maniti intera non abbia ricevuto dalla Chiesa "la
in clefinitiva ruota il conflitto tra I'e sperienza spi- f or m a di Cr ist o", per usar e I 'espr essionedi de
rituale di Simor.reWeil e la concezione tradizie L,ubac,tSimone Weil oppone la capacita poten-
nale della (lhiesa. (lonflitto al quale ellir attribui- ziale del cristianesimo di "contenere in s6 tutte
sce infine un significato che va ben oltre il suo ca- le vocazioni senza eccezione", mentre di fatto
s o p ersonal e,si no a farne una qtl esti one pubbl i - tante cose per lei preziose ne restavanoal cli fuo-
c a d ' i mportanza capi tal e per I' epoca attual e: r i: "Tut t a I 'im m ensa dist esaclei secoli passat i,ec-
cetto gli ultirni venti; tutti i paesi abitati da razze
" P e nso che I' obbl i go cl ei prossi mi due o tre anni ,
obbligo cosi rigoroso che d pressoch6irnpossibi- di colore; tutta la vita profana nei paesi di razza
bianca; nella storia di questi ultimi, tutte le tradi-
l. L a rel i gi one cattol i ca d per S . Wei l "l 'ambi ente spi ri -
tu a le natal e di tutti gl i uomi ni di ratt.a bi anca" (l ;ornvs de
Ibid., p. 53.
l' a m ou.ri nl l i ci te de D i eu, ci t., p. 180; si veda l 'i ntero capi to-
lo in ti tol ato .Amour des prati <1uesrel i gi euses"). Ib i d .,p .5 5 .
2 . AD . p. 79. Cattolicismo, cit., p.

t0B
zioni accrrsatc cli cresia, c()mc la lra(lizione ma- ne Weil, <lella decaclenza att.uale, perch6 mostr.r
nichea e albigesc; tutto cio chc i nato clal Ri-
"fino a che punt() i cristiani siano rniscralnente
nascirnento, tr()ppo spesso clcgrarlato, nta non p e r m e a b i l i a l l c i n fl r r e n ze e ste r n e >,r i n q r r e l ca so
dcl tutto privo cli valorc".r NOn si tratta pcrtant() al clima diflirso tli esaltazione mistic(Fpolitica.
cli irnporre all'umaniti trna fbrma, sia prrre quel- (losi clla awcrte ed cn{atizz:r il pcricolo, pcraltro
la clel (lristo, ma di riconoscerc ovunque gii prc- n()n sottovalutat() clalla teolosia pii sensibile clcl-
scntc c operantc lo spirito cli ve rita,z che per il I'cp o ca ,'cl i r r n a so r ta r l i su l ) l i r n n zi o n c r l cl l a r e zr l ti
cristiano el il (lristo stcsso, rna chc puo csprinrer-
visibile <lclla (lhiesa ilttrilvcrs() la prrra e scrnplice
si s()tto molti altri nomi. Altrirtrenti I'universali-
coeste nsione a(l ess:I,in part-icolirre nclla sua filn-
srno cristiano i rlestinato nella nrisliorc clelle
zione <li g()vern(), clell:r reirlta trascenrlente del
ip o t c s i a r c s t a r c i n r p l i c i t o n c l l a c o s c i e n z a d i q u a l -
flristo.'' Fi al tcmpo stcsso rilcva ttrtta la (listanz:t
ch e g r a n r l e s a n t o , c a p a c c <l i c o n i u g a r e I 'a m o r e
clellzrpropria c()ncczi()nc re lisiosa clal c:rttoliccsi-
di Dio c cli tutta lit srra creazione con gli obblighi
m o : "L a n ( ) str a ve r a cl i g n i ta n ( ) n e ( l i e sse r c p a r tc
verso la (llriesir. Ma oggi quest() n<ln d piu suf-
<li ur-r corpo, firsse prrrc n)istico, firssc prrrc qrrcl-
ficicntc; ()cc()rrc chc I'univcrsalitii sizr resa espli-
Io r l e l ( l r i sto . Essa c( ) n si ste p i u tt( ) st( ) n cl Ia tt( ) ch e
cita, occorrc che si stabilisca un rapport() clcl trrt-
ncll() stat() rli perfezionc, che i la vocazi<)ne (li
t() nu()vo tra ci<) che i dcntro e cid chc e fuori
ci a scu n ( ) , n o i n o n vi vi a n r o p i i i n n o i stcssi , m a i l
clclla (llricsa, c chc tale nrrovo rapport() "imprc-
(lristo vive in noi; cosicche in ragione <li clrresto
gn i i l l i n u u a e s i o e t u t t o i l r n o r l o <l 'e s s er c " . '
Un linguzrueio che avrcbbc clovuto essere ben cli-
vcrso cla qucllo chc, corne accaclcv:r in quegli an- l . AD , p . 5 !) .
ni, riproponervA c()n for-za una teologia rlcl corp<r 2 . [,o so tto l i n e ai n p a l ti co l a r e d c [,u b a c: "l ,a ( ]h i csa ,i n
rrrislico cli (lristo.' Sint()nr() slavissirrro. pcr Sirno q u a r ) t( )r 'i si b i l c,n o n i 'i l R e g n o ,e n o n t: n e m n r e n oi l ( l o r -
po rristico, bcnchi' la santita di qu<:stocolpo irr:rtgi at-
tlavel'so l:r sua slt'ssavisibilit:\ ... Noi non <liarrroalla
(lhiesa cit'lche :rppartienea L)io s<llo.Noi non l'arloria-
l. A D , p p . 5 2 - 5 3 .
tno. Non crccliatnoalla (lhirsa ncllt.rstessosenso irr crri
2. " N o n c '<:i l P t r n t od i v i s t a c r i s t i a n oc g l i a l t r i , m a l a t , c - clc<liantoin Dio, pcrchi' la (lhicsa stessacredc in Dio, cd
rit:\ e l'ellorc. Non: <i<)clrc non r: cr-istian<t r: falso. rrra: i' la (lhiesacli Dio" ((,ultoliti.snn, cit., yrP.4U e 52).
tutto cia che i' r'cro i' cr-isfiano"(Qu.adertti, lll, cir.. p.
40 1) . 3. Mi scmbrain particolar-e qtrcstoil pcnsicro che domina
I'enciclicadi I'io Xll, dove si lcgge,aclescrnpio,chc "Cri-
3. Al), pp. ti(lltl. sto c il suo Vicario c()stituisc()n() un solo Oapo ... Si trova-
4. Si vc<la il ponclcroso studio dcl paclre gesuira E. n<l quindi in un pcricol<)s() err()fe quelli che litengono di
Mcrsclr, Lc torps nystiqued.u Ohrisl.Iiludesde thioktgiehi:;t.o- potet' adcrirc al Cristo, Capo della Llhiesa,prrr non :rde-
rir7ue,2r'oll.,l'aris, [!]33, l-t)3(ie, in palticol:rre,il cap. xr lcnclo Iedelrnenteal suo Vicario in tcrra. Sottlatto inlatti
<lelII volrrrncsull:rprcsenzae il pcso di tale dottritra ncl- quest<rvisibile(iapo e spez;atii visibili vincoli dcll'r,rniti,
la tt'oloeia c()ntcnrpolar)c:i.D()ttrina che troveli\ la srra essioscrrranoe defcrrmanotalmente il coroo nristicodel
consatrazioneccclcsiastica nt:l 1943con l'r,nciclicadi Picr Redcntorc,da non potcrsi piir vedcrc ni'rinvcnirc il por-
XII, Mlslicl rorltoris(si vccla. al risuarclo, 'l'urk k' ettritiidte t<rdellir salute eternn', (Ml.slicinrfuoris,in 'l'ul.lele encididte,
rlci SornniPottlt'fiti,Milano, I)all'Oslio, l1)tJO). ci t., p p . l l 7 5 - 1 1 7 6 ) .
ll0
stato il Cristo nella sua integriti, nella sua uniti i l s ac ramento c l el C ri s to, e c ()nl e tal e ouuc tto pri -
indivisibile, diventa in certo sensoognuno cli noi v i l eei ato di amore s e l l ()n di :rc l oraz i one .l
come d tutto intero in ogni ostia. Le ostie non so- N e potrebbe es s c rc c l i v c rs :rmente s e l a (l hi c s a E
n o parti del suo corpo" .' v i s s uta c omc i l l uogo fi s i c o rl el l a s al v c z z a, una s o-
L'immagine paolina della Chiesa come corpo di c i c ti i n c ui d gi i anti c i pata Ia pc rfez i one < l el l a v i -
Cristo'?viene posta da Simone Weil in contraddi- ta fi rtura, trn mi s tc ri os o organi s mo rl es ti nato a
z i o ne con I' i mmagi ne, anch' essapaol i na, del l ' u- c res c ere fi nc he I' umani ti i ntera s ara c ondotta al -
nione mistica con il Cristo, perch6 quest'ultima l ' uni ta.: Ma ques to s i s ni fi c a pc r S i mone W ei l i n-
indica per lei il significato autentico della voca- tc rp()rre tra l ' rrmani ta c Dio "un' al ti rna c ol l etti -
zione cristiana, mentre Ia prima le appare un o- v a' rJ A c r-ri e di fatto attri btri to rrn c ompi to total i z -
stacolo per Ia sua stessarealizzazione, una tenta- 7.ar' Le, o pi ri prec i s :urc ntc : "E c ome s e c ()n i l tc m-
zione da respingere. Pertanto ella si oppone al po s i fi rs s c fi ni to pc r c ons i c l erarc non pi ri ()c s r),
passaggioda un'immagine all'altra; quel passag-
gio che nella teologia cclntemporanea aweniva
c orpo di (l ri s to, c qui nc l i ac c ogl i c l a pri mi ti v a c on(' c z l ()nc
del tutto spontaneamente, sino a formare un'u-
rrri s teri c a s rc ondo l a orral c B :rttc s i rrroc < l l l rrc arc s ti a ai l i r-u-
nica immagine. Diventare membra del "corpo di n< l i c l edenl i nt:l des i i no del l a mort< : c l i ()t' s rl : nl :r n()l l i .
Cristo che E la Chiesao,"appare a Simone Weil c l i s pos ta a l )as s :rr-cc.()r' nepr()p()nc rl ' aol o, < l a quc s t:r c ()nc e-
espressioneimpropria quanto carica di pericoli. z i one al l ' i rl ea c he i c l c drnti s i ano i ns eri ti nel c ol uo dc l
Impropria, perch6 il Cristo non d divisibile; egli S i gnorc es al t:rl ().l n al tl i tt:r-mi ni . c l l a s i c onc entl a i trl rni -
s tc ro tl rl c ol po i n c ro< e, nel qtral c ev i < l c ntc nl (' nte l l es s u-
d tutto intero in chi si e perfettamente unito a
no D rri r es s c l e i ns el i to. nr:r c hc i , ofl erto al l ' i rrri tl rz i onc :
lui, cosi come E tutto intero nel sacramento ()rnc ttes s ('ogni nrenz i one rl c l l a rt:s rrrre-
-tl i c l ' l l v angc l ()
d e ll ' E ucaresti a,che E , a suo aw i so, I' uni ca al tra z i onc del (l ' i s to, l :r fc dc nri s arc bbe pi rl fac i l e. L:r (l oc c
possibiliti per il credente di un contatto fisico da s ol a mi bas ta, (s opra. P . 5l i ). A fl i l rrraz i ont s orl rrc rr-
con lui.n Pericolosa,perch6 fa della Chiesa stessa (l e ntc quanto l i v el atri c c di di l l i c ol t:' r prol i rnc l e A l i tono-
s c et s i y ri c n:rntentc nt' l l a pr-i nri ti v a f e< l ec l i s ti ana. S i v c da al
l i grrar< i c rF. (l as tel l an:r, S i notte W t' i l . Lu di s res nrl j /)j o, N a-
1 .A D , p.59. pol i , Fl < l i z i oni I)el toni anc , l 1)1t15, p. (i l t.
2 . Ma n<-rni paol i na I'esprcssi one ..corpo mi sti co di C ri - l . "S e i l (l ri s to i ' i l S ac rarnento di D i o. l a (l hi es a i ' P c r noi
sto ", che probabi l mente compare per l a pri ma vol ta nel l a i l S ac rantc nto del ()-i s to, es s ak r rapprc s rnt:r, s ec ()l t(l ()tut-
famcrsa bolla Unatn Sart,cktrndi Bonifaci<-rVIII ( 1302), ma-
ta I' anti c a l i rrz a del ternri ne: es s a c c l o renc l t' rtrc s entc i rr
n ifesto del l a concezi one teocrati ca del l a C hi esa. e sara ri - (.ul tul i rl .rl i rr.r' i t.. p. l l 2).
v t r i ra. (dt l .ul ' r' .r< -
p r e sa i n parti col are nel l o schema preparatori o del l a
Constitutio de Ecclesiadel C<-rncili<-r Vaticano I. 2. [-a c onc ez i one ol gani c i s ti c a c l el l a Ohi c s a c orpo c l i Ori -
s (o i dettagl i atan)c rnt(] i l l rrs trata nel l a & fu.rl l ri nry )ons , i t
3 . Secondo l a fbrmul a deuteropaol i na (Ool ossesi r, , 24) ' l :utk l e ttLti t:l i the,c i t., y rp. I l Ttl -l 179.
co nti nuamente ri presa nel l a teol ogi a stori ca. N ei testi i n-
d isc uti bi l mente paol i ni , I C oi nzi , xtr, 24 sg. e R omani , 3. "E gl i l ()es i rl i ' a.nc hc I' ani ma c ol l c tti v a del l a s oc i eti i Ii rr-
xr r , 4 sg. I'i dea i pi uttosto che l a C hi esa E corpo .i n mata da qtrerl l ic he.l o anr:rn().Ma non s i tral ta di l rna v c ra
Cr isto". e propri a s oc i eta. E un' arni t:i z i a. L.i n' ani rna c ol l etti v a non
4 . Qui l a di stanza con l a teol ogi a tradi zi onal e d massi ma: pud es s ere c he un fz rl s oc l i o" (Quaderni ,l V , c i t., p. 276; s i
S. Wei l i nfatti i ntui sce I'ori gi ne sacramental e del l 'i dea di v eda anc hc pp. 241 e 24{ i ).

t12 ll3
I
ma la Clhiesacomc Dio incarnato qtraggiu. t.a totalc liberti dcllc facolti clell'arnore, clella f'e<le
metafbra <lcl "Ocrrpo mistico" ser-vecl:t ponte tra c cl cl l 'i n te l l i se n za , ch e n e l l a co n te m p l a zi o n e cl ei
l e cl ueconcczi cl ni " .'C krsi pcr , quant()si di sti ngr-ra l nristeri proposti <lal cl<lgnra trovan() un nutri-
I
c o n cura Ia fccl c i n (l ri sto e I' appartenenza al stto e nlclnto proporzionale :rlla l<lr<lcrescita; rlra a c()n-
Oorpo, pcr quant() l a concezi one rl el l a (j hi esa t r l i zi o n e ch e ta l c l i b e r ta si a a cctr r a ta m cn tc p r e se r -
vcnga prop()sta in forrna <linanrica,e qtrindi ri- tI va ta , ch e i n o g n i n l o n ) cn t( ) ci a scu n o si se n ti r l i b c-
spcttosa rlcllc differenze, I'itlentificazione de I { ro cli csprirnere ncl pr()prio linguaggio la partc
Cristo, Dio fatto u()rno, con la (lhies:r sll() c()rpo, I cl i vcr i ti cl i ctr i h a cr >n o sce n za . D i u tto st( ) ch c e s-
i n si eme vi si bi l c c i nvi si bi l e, i prcssoch6i nevi ta- I scr c co str e tto a cl a ssr r n r cl c p r e ve n ti va r n cn te i l
bile; in rasione anzitutto clcll'analogia che si sta- l i n g r r a u g i o d cl l a ( l h i e szr co m e n o r n tA.l
b i l i scc tra l e tl uc i mmasi ni , nra poi . e s()prattutto, E ch i a r o ch c q tr i I'csi to cl cl l a r i ce r ca a so sti n i a n :r ,
pcrch6 s()ltant()attraverso la (lhies:rsi ir-rc<tntra il iI "rrr:do ut intelligam" chc scgna il rovcscianre nto
C r i sto, si cntr:r i n cornuni one con D i o, si d sal va- <[e l l 'a ttcq q i a l n e n t( ) sa p i cn zi a l e r l i n ta tr i ce p l a to -
ti . D unquc l a cl i sti nzi < l ncrcsta prl r:l mente tc()l i - n i ca , c: c( ) n tcsta t( ) i n r a r l i ce . Pe l Si r tr o n e Wci l i l
ca, in pr:rticir lir (lhiesa e il Cristr>.' bagaulio prczi()s() clc:i <krgnri cristiani .i olli:r.to
N e consegrrecl te I' ortodossi a c concr:pi ta rl al l a a l l 'a ttcn zi o n e p i u tt( ) st( ) ch c a l l a cr c<l e n z- :r .,rva l c
Chiesa conlc una (lottrina nei cui ristrarrli occor- a d i r c ch e I'cscr ci zi o i tttt:n so c Al r l ( ) r ( ) s( )d cl l 'a t-
re "farc atto rli sottornissioneprirna rli pcrcepire lenzione c()nsenic) cli l>erccpirc in moclo scmprc
l a l uceri n essacontenut:l " ., Mcntrc I' uni onc per- p i i cstcso l a l r r ce ch c cssi c( ) n tcn {r ( ) n o . E cl i q u i
s o nal ecol (l ri sto presupp()neper S i monc W ci l l a vier.rc I'invito allir (lhicsa a libr:rarsi rlal srro soiri-
to totalitario, lirnit-anrklsi a svolscre la prrra itrn-
zi On c <l i .c( ) n scr va tt'i cc co l l ctti va r l e l r l o g r l a ',' C s-
l. Si vcda, sopra, p. 4 l . st:trcl<lvenuta nrcno l:r prct(:sa zl unA "arlcsione'
2 . Impressi onantt' i al t'i tl ttard<t i l cotrIron(o c<l tr l a <<tn-
cr zi one cl el l a .4/rs/i l i utrl ori s: .Questo appcl l ati rrr del
Oorpo di (l ri sto non rl t'r'c spi egarsi scrl pl i cenrcntc col l at- l. Si vedaAl), pyr.l-r(i5l).Ho ayrpr-olirnclito talc qrrestione
to che (l ri sto cl t'bba di rsi Oapo dcl Oorpt.r ttti sti co, l l ta an- nef s:rgsi()Il linguttggirt simholiro rli l)io chc introduct: il lV
che col l :rtto cl rt: cgl i tal mcntc s()stenta l a (l hi t'sa t: tal - vrrltrrrre <lci Quaderni (cit.. 1>1.r. 26-29).
r n r:nte vi ve i n certo modo trel l a (l hi esa, che cssa sttssi stc ? . Al ) , p .2 4 u . ( ;. l o l r r i h a ( ) p p ( ) ttu n a m cn tee vi cl t:n zi a to il
q r rasi conre rrna scconda pcrs()na di (l ri sto" (tn 'l :utl c k'en- conflitto tla evirlt'nza, e arrtor-it:ic()l)lr c()stanteclel nerr-
r i cl i che,ci t., pp. I l U t)-l l U l ). siero wt'iliano rl,r Lrt untrLiziutre olteraiuasli scritti .rcliHio-
3 . AD , p. 249. N cl l a Ml sti ci nrpori s si sttsti ene. c()ntr() "c()- si" ( Sn/1rrrtoziortc trvilinrrurli diuisiottt,dtl Iuuoro,in Politeiat
Io ro che s()gnan() ttna (l hi esa i deal e. e perci i r di sti ngtr,r sultiertza. Itt questiotte rort Sinnnt lVril,a ctrla di ,\. March<'t-
n o tra di mensi onc spi ri trral e e di mensi one gi rtt i cl i ca, che ti, l]okrgna.Putr-on,l!)1]3.pyr. tltl-r-2 Iti).
Dio ha vol trto rrna .soci ct:r prrfl 'tta rtcl stro f.l ;(Il tr'(r. l rn l i ..\l ) . p .5 S. l 'r r n zi o n t'r 'h eco n si stcn cl n r e ( tcl ei n g tr a l d i a
r e gno dcl Fi gl i o, certo, -nl i t un regn() \'er(), nel qttal e ci ot: ( ( ) r ) tr( r sl ) ( '(u l a zi o n it h t. .str r i n r r i sco r )l :r
( Jr e a l ttid cl l r t o se
tu tti i credenti gl i offri ssero l a. cotttpl ct:r sottomi ssi onc tl i vi r tevt'l a n cl <) s( ) tt( )u n 'a l ) p a !e r ) tcc( ) n ci l i a zi o r r cl t' co r r -
< lel l 'i ntcl l ettcr c dcl l a vol onti " (i n'l 'uttc l e enri rl i rhc, ci L., i e n e co s( i tr r i sco niol r n i ste l o . ( Qu u d cr r ti ,l \,
tr a r l r fi zi r l r th
p p . l l tt,{-l l ttl l ). ci t., p . l ( i 7 ) .

tl4 t15
I
I
incon<lizionata r: globale :1tutt() cir) che la Ohiesa q quali vorrebbe intanto "una risposta precisa e si-
t
ins cg n a , h : r i n s e g n a t o c i n s e g n e r i " . ' U n i t p r c t e s a cura sulla compatibilita o meno di ciascuna di
c hc i n f i n e l a c o s c i c n z a c r i t i c a m {) s t t 'a p e r c i <) c }r e quest e opinioni con l'appar t enenza alla Chiesa
csszrc, un ()stac()lo pcr lir fecle e insicrnc rrr-rir[()r- cattolica'.r La lettera peraltro non fu spedita;
rnzr cli rtorninio. probabilmente I'esposizione non le appariva an-
cora completa, e preferi per il momento concen-
Il <lestinatario rlclla [,etlera fir trn altro <lomcnica- trarsi sulla questione clell'istruzione religiosa di
no fiirnccsc, pzr<lre Maric-Alain (lorrturicr. A Si- Alain, alla quale padre Couturier dari risposta
rnonc Weil il reli{ri()so era stat() scgnalat<t da positiva. Solo in seguito, all'inizio di novembre,
Maritair-r comc qualcrrno a ctri :rvretbbe potrrto ri- alla vigilia della partenza per Londra, verre spe-

I
volge rsi una volta :r New Vrrk pcr cliscrrterc' clerlla clita la Lettera,assai piu lunga ed elaborata del-
s ua p o s i z i o r r t : s p i r - i t t r a l c . : I n c f f - et t i e l l a n e p o t e la prima; I'elenco ora comprende ben trenta-
c ( ) n s t a t a r c l a l a r g h c z z a r l i v e r d t r t ee I 'i n t c l l i s e n z a , '' cinque opinioni, incluse le quindici pr eceden-
al p u n t o r l i p r o p o r r c a l f i 'a t e l k r r l i a f f i c l a r s l i I 'i - ti ulteriormente sviluppate e diversamente collo-
s t nr z i o n c r e l i g i o s a c l c l p i c c o k t A l a i n . F u q t r e s t a cat e.
I ' oc c a s i o n c p ( : r u l t a p r i m a l c t t c r a , s c r i t t : t v e r s o l a Peraltro non fu questo da parte di Simone Weil il
rne ta <li scttcnrltre , in cui Sirnonc Weil e nunlera primo tentativo di forrnalizzare la propria posi-
:rll'intcrkrcrrt()l'e un2l scric cli qtrindici punti cli
zione in materia religiosa. All'inizio di aprile del
c ui i r r n c r c b b c c l i s c t r t e r e c o n l u i i n s e g u i t o , m a s u i
1942, durante il soggiorno all'abbazia benedetti-
na di En-Calcat per i riti della Pasqua,ella aveva
sottoposto a padre Clement Jacob tn Questio-
l. L o r . t i t . S t e s s ol t e n s i e r '(s)( ) p r ': rp,. . 1 1 I s i v e r l : r r ) oa n c h e i nario in cinque punti,'?in cui sono gii fissati i tre
pun t i 2 7 c 2 l l , s o 1 >r 'a p p. . ( i t {i . 1 .[ . 'i n l l u c n z ac l i t : r l cs p i r i t , ; ostacoli principali che le sbarrano l'accessoalla
t ( ) t i r l i t a r i (s) r r l l ar : o n t 'e z i o n c<l e l l oS t a l oe r l e i r ) a r . t i t(i 'i l l u - ( lhiesa: la concezione cr ist iana della st or ia, I 'as-
\ t r : r l : r r f (l f : r . \ 't , l r t t r l l t t v , l l t n t s i u t r rt l t i l t r t r t i t li r o l i 1 i , l ., 1 r . .
p 15. serita superiorita di Israele e della stessacristia-
2. [ ' i 't r t 'r n t . n t o . l t . r i t . . t <t l .l l , 1 t . 4 2 t i ( t r a <[ .i t . c i t . , p . 6 ( ) 0 ) ; nita sui popoli pagani relativamente alla concl-
si vc<la anclrt' .\. Weil. /llrordi di affrt'ndi.stnltr. 'folino, scenza di Dio, I 'ur r icit a dcll'incar nazior . r eclel
Flinarrcli, l !)!)4.p. 2l {). Verbo nel (lristo. In questo breve scritto tuttavia
3. Lo stcssonon si pur) clirc di altri teologi inr.ontrati<lrr- la forma ,i interrogativa; nella Letterail tono cam-
rante il soggiolno arlcricano; si vcclaPi'trt'rrrenl.ol. (.tr., bia profonclamente.
pp. 4 3 2 - 4 3 3( t r a d . i t . c i t . , p p . 6 0 3 - 6 0 , 1 I) r. n a r r e g g i a r i r e n r o Certo, Simone Weil chiede anche a padre Cou-
cli piir appro{irnrlil:rcomprt.rrsionenon saranul)pure pre-
s en t en e i t e o l r >r tci h e l : r s t r r c l i e r a n n ion s e g r r i t o i.r n c h 'c s s i turier "una risposta certa sulla compatibiliti o in-
spessodivisi tt':tl'artrnrilazi()nel)el i suoi doni s1>ir.itrr:ili c compatibiliti" di ciascunadelle proprie opinioni
il disagiose lron la riprrls:rpcr il suo pcnsiero riligioso; il
I t t t to c o n d i t o a v o l t e d n u l t n r a l c e l a t ol a s t i d i r lr l i d o v e l s i
n u sll l 'utl ec()n rrnn d<l nna. Si vccl a, ad csertrl ti o, l tttona par- l. P€tremerrt, ( t r ad.it . cir . .p.
op.r it . ,vol. ll, pp. 435- 436
tc clel vol unre rni s<cl l anco l l i ponses u,uxqutsl i ons dc,\i utone 606) .
l{ ' r ,il P ari s, Atrbi cr-Montai gne, 196,1. 2. Si veda,sopra,pp. 89-90.

ll6 u7
. c ( ) n I 'i r p p a r t c n c n z A a l l a ( i h i c s a " , , r n a l c q u c s t . i o - rli fl'onte al cattoliccsirno clcl pr'()pri() temp() c()-
llr sollo ()ra pr()p()ste it-r tr:r-rnini af]'ernrativi, c- r n t' q r r a l ch e a n n ( ) p r i r n n cl i fr o n tc' a l n r r >vi n r e r n tcr
s pr i n r o n o c o n v i n c i r n e n t i p r o t i r n r l i , r n a t u r . : r t i a t - opcraio, Sirnorr<' Wcil an,cltc ['ina<legtrate.t.t.a
tl'avers() una lunga c intcnsa riflcssionc:. Natural- <l t'l l 'u r r o c r Ie l l 'a l tl o a l a r Ir o n tt,:r l l a r l r ];r n r r r r a ti -
lnelttc ciascuna <tpinionc pud e clcve cssere s()t- ci ta d e g l i e ve n ti ; so l o ch c ( ) r a n ( ) n p u o r n e tte l si
t()posta a ulteriorc csanlc, ecl cvcntualmcnte rivi- cla parte , non prr<) ritirarsi
sta o :rbban(l()natit sc risult:rsse crr()nctr. rna in "rlir osni spccic cli pt>
l i ti ca , sa l vo p cr l a r i ce r ctr l e o r i cu ".r Al m o vi r tr cn -
qlr L r s t ( )p r ( ) c c s s o s c h i c t t a t n c n t e i n t t 'l l c t t u a l c t r o n to o p e r :r i o cl l i l r to n a \.cva l ) ) a i a ttl 'i l ) l r i t( ) u l ) p ( ) te -
c lc v e i n t e r f c l i r c i n a l c r r n n r <l r k r I 'e v e n t u a l c i n - re salvifico, lo r:onsiclcrava ulr() strllllrcltt() rivoltr-
c r lr n p a t i b i l i t i i c o n I 'a p p i t r t c n e n z : r a l l a ( l h i c s a .
zi <l n a r i r I i n r ,'i stacl cl l 'i n st.a u r a zi ( ) n c <l i r r n a so ci cti r
l) un q u e , S i r n o n e Wc i l v o r r c b b e i t r n a n z i t u t t o s : t -
l i b e r i r , ch c i n ( ]e r r n :u r i a a vcva f;tl l i to i l p r o p r i o
pcrc rla parlrr, Ootrttrricr la posizionc rk'lla (lhie-
co tn p i to e i n Sp a e n a si cr a r l i r n o str a t( ) i n ci r p a c( l
sn irl riguarrl<t, r rrrrrcltl)(: unil "r-isposta catcgori-
r l i co n r l u r r c l tr tr r r cr r a scn za c:r r l cr c n cl l a l o g i ca
c a' i n r n o c l o c l t e p o s s a c l c : f i n i t i v a n r r . n t ( ' a c c c r t a l . c
r l cl l a r l i tta tr r r :r u r i l i ( a l e . D i l i 'o r r tc a l l a tr i r sccl i a
sc vi sono lc conrlizioni pcr il srro b:tltesirno, valer
p r e scn tc, l c a p l ta r c a l kr r :r r l cl tr r tt( ) l cg i tti n r ( ) a -
: r d i r e s c l a ( l h i c s a i <l i s p o s t a a r l a c c o g l i t : r l a r i -
sp ctta r si <l a l l a ( l h i e sa l ';r cl cn r p i r n cn t( ) si l t( ) i n i o n -
nr r r - r c : i a n <lao q r r : r l s i a s il i r r r n a r l i c o n c l i z i o n a l n e n t ( )
cl o r l cl c( ) l tr p i t( ) ( l i ve r i ti i , r l i sa n ti ta , c q tr i n r l i <l i
s r r l l i b c r o c s c r c i z i o c l c l l 'i n t c l l i e c n z a . A l t r i n r e n t i
s:tlr,czzaal cli lirot'i rlcl qrralt' t'ssa si rirlrrrrt'lrlre ir
t ' ll:r <l o r l t 'l r l r r 'p r t . r r r I c r r . l r t t o r l r i . I : r s r r a , , r o t l r u i o -
scl n p l i cc p ( ) tcI.e n r ( ) n <l a n ( }. Ir r a l tr i tcr r n i n i , i , n cl
nc : i r r l i e s s ( 'r 'cc r i s t i a n a f i r o r i r l c l l a ( ] h i t 's a " , c < h r :
( 'r i sti a n csi n r ( ) ch e Si l n ( ) tr e Wr i l l i l cr r cvi t r l i :u cr
< li c o n s r : g u e n z a " l a ( l h i e s i r n o n i c u t t o l i c a r l i f a t -
tr()vat() I'ispiritzione {irnrlamt:ntalc pcr nrrrtarc il
l( ) c ( ) l n c l o d c l i l - l ( ) r n c >,r l a l r n o r n <: n t o c h c i r n p l i -
v()lto dclla s()cieta c()l-l[(]ntp()rilltca. rna rlrrbitavzr
c it a n r c n ( c r i c o n o s c e l : r p o s s i b i l i t i r l i v o c a z i o n i
t r ist i : r r r t ' : r l r l i l i r o r i <l i s e . " cl r c l a ( l h i csa ftr ssc r c:a l n r cr i r t' a l l 'a l tt.zzr t r k:l r .o r n -
Pt r i r s o r p r c n c l c r c i l t ( ) n ( ) p c r c n t o r i o , r i v o l ( o a l a - I) i t ( ) .:
r e c l r i a r c z z i r , a l <l i l a r l c g t i i n c v i t : r b i l i c t u b l t i c h e : I^ i r L e tl tm a 1 >a r tr c ( kr r r t.r r r i t:r 'a i l t q u cst( ) scn s( )
pr lr c a c c ( ) m p a ( I n a n ( ) ( ) g l t i . ( ) p i n i ( ) n e , . r I n r c a l t a , p i u tt( ) st( ) r r n a l cttcl a a p e r ta a l l a ( l h i csa cl r tt( ) l i ca ,
n cl l a q r r a l c i l ca so p r tr so n a l c sco l o r ':r l >cn p r e sto
i n r r n a p r o l tl ctn a ti ca r l i l to r ta ta sto r i r ::r , q r r a l c c:
L S i v c t l a ,s o p r ': rp, p . I l - l 2 .
co n <l e n sa ta n t:l l a ch i u si r r l cl tt'sto : "D a l r r r o l n cn r o
2 . Si vcda. s()l )l ;t. I). I L Inl ()tl )() tt (l u(,sl () l t'rna Irr0l :r l 'l trn-
ch c tu tta l a vi ta l tr o l :r n a r l t'i r r o str i p :r csi p r <tvi t:n e
lr io c i l rl rrof ondi l o saggi o <l i .\_r\. f)t:ratrx, l roro uttt rhnl u-
liatt rtlitlittl.st': lts tottditiott.t d'u n cl i r t:tta r n cn tc r ta l l c ci vi l ta "p a e :r n c", {i n < l r e sr r ssi -
"catholirisnc rlr fhit>, in Le
r ir o luzi otti di ,\i tnottt l {'r,i /,a trrl a di (i . l nvi tto, [,t'r.cc. (]a- ste r :i I'i l l r r si o n e r l i tr n a Ii 'a ttr r r .i t tr a i l co si <l cl ctto
p o n t' Fl di tol c, I 1)1)0.pp. 2l 'rl -2(i {i
ll. ( )pi ni orri Ii rl rnrrl :rte .al l 'i n<l i cati xr sol o :r t.arrs:rrl el l a
p o vel t;\ dt'l l i ngrragui o; ar,r-cibi sogno cht' l l r coni rrgazi o- f. P etl t,rrrent, op. ri t..tol . I. p. { { )l l t . c l l . , l ).
n c vcrbal e l rossc<l t.sscrrn rrr<l ([osrrppl cnrcntal e. (s()l )1.:r, l ?. S i v ec l a, s opl a. I' appc l l o l i rr:rl t'
P.l4 ). ( pp. 1)4-95) .

118 ll9
paganesimo e il cristianesimo, quest'ultimo non che al contrario I'amore soprannaturalc sia com-
sari incarnato, non impregneri I'intera vita pro- preso e vissuto c()me un ingranaggio dei mecca-
fana come cleve,resteri da essaseparatoe di con- nism i psichici, sociali, polit ici, cr eat ivi. E quest o
seguenza inattivo".r E altresi, seppure indiretta- cid che Simone Weil intentle infine per incarna-
me n te . una l ettera aperl a ai contemporanei . un zione del cr ist ianesim onella nost r a epoca. '
invito pressantea riprendere nelle proprie mani Le trentacinqr.reopinioni puntigliosamente elen-
il clestino dell'Europa per segnarne un nuovo ca t e nella Lcllcnt vanno cum pr ese innanzit ult cr
inizio sulle antiche radici greche e cristiane. co m e un invit o ur qcnt e in qr r est o senso. Esse
P i u p reci sarnentei l casopersonal e,e dunque I' e- non rnirano a clefinire i principi <li una concczio-
sporsi in prima persona, dovrebbe, nelle inten- ne religiosa, voqliono piuttosto scgnalare con
zioni di Simone Weil, sortire I'effetto di rendere firrza gli ernrri dai quali E nata la perniciosa "il-
cviclcnte e non piu eludibile la questione che h.rsione" della fiattura tra vcrite relipJiosac vita
aveva cla scrnpre guiclato la sua riflessione e le profana. Di qui il sommarsi cli "opinioni" cliso-
s u e s c el te, e che per l ei era l a questi one stessa rnogenee per importanza e sviluppo clell'argo-
dell'epoca; ossia come per-venire acl "una solu- ment azionc, nonch6 I 'im pr essione di r t na cer t a
zione armoniosa del problerna delle relazioni tra clisorp;anicita,come se il line non fosse tanto un
indiviclui e collettivita", cli cui "la situazione del- esito costmttiv() quanto il rovesciamento cli tutta
l'intelligenza d la pietra cli paragone, perch6 I'in- una serie cli luoghi comuni clel pcnsiero cristia-
telligenza e la cosa specificamente,rigorosamen- no, una sorta cli pulizia filosofica in<lispensabilea
te inclividuale".: Owero, come sanare una frattu- una manif'estazionenu()vA c pii irlta della verita
ra secolare che attraversacontemporaneamente cristiana.'E tuttavia non e difficile riconoscere Ia
ciascun individuo e la nostra civilta nel suo insic- trama dei convincimenti che sostengono c colle-
me. Uno squilibrio che altera tutta la vita, perso- gano tra loro le "opinioni", le quali in clefinitiva
nale e collettiva, nonch6 il rapporto con la natu- converg()n()in tre tesi principali, a volte puntua-
ra. f,a situazione attu:rle dell'intelligenza ne d il lizzate nelle singolc qucstioni, altre voltc intrcc-
segno pii evidente," mA esso si riscontra altret- ciate in Llno stessocontesto.
tanto bene nella sfera dell'affettiviti, dei com- [,a prima e fonclamentale <li tali tesi i che tutte le
portamenti sociali, clclla politica. In tutte queste tradizioni rerligioseautentichc, vale a <lire quelle
situazioni bisogna che sparisca I'apparente con- attestanti che la verita essenzialeriguarclo a Dio e
traddittorietd tra la religione e la vita profana, che egli E buono, sono differenti riflessi della

1 . Si ve d a, sopra, p. tl 5. l S i v eda A D , p. 55.


2 . Alt, p p. 55-56; si veda anche, sopra, pp. 62-63. 2. E s i gni l i c ati v o i n ques to s ens o i l l atto c he l e ri fl es s i oni
3 . Ba sta no, credo, a i l l ustrare tal e si tuazi one l e pagi ne ch e c c rnrpong< > nol a Lettc ra s ono i n gran parte gi i r pres en-
p a r tico la rmente acute che S . Wei l dedi ca al l a trattazi one ti i n s < ri tti prc c edenti o tr(r\(' rannu un pi tt organi c o s v i -
d e l m ir a col o (si veda i l punto 25, sopra, pp. 5l sgg.). l uppo nei s aggi ul ti mi , i n parti c ol are ne La pri ma ruul i c e.

120 121
stessirvcrita, c()siccl)e le loro esprcssioni partic(F bor<linarsi all'anrore, ()ccor're che cssc vi ric:ono-
lar i v a n n o c ( ) l n p r c s c c o r n e r i f l c s s i d i v c r s i r l i r r n a sca n o sp cr i n r t'n l a In r cr r l t' u n va n tl l l r g i o . t' <1 r r t.sto i
v c r it a u n i c a , i n t r a r l r r c i l >i l c i n p a r o l c u m a n r : . D 'a l - 1>ossil>ilcsolo a conrlizione cht: nc:l proprio :irnbi-
tra partc, poiche rrna rcligionc si conOsce vcra- to gorlano cli unir liltcrta totzrk:. I'ertant<t ne si de-
Inente solo rlall'interrno, ciascuno clcvc vivere la ve provocare in s6 volontariamcnte urlzl aclesrone
propria c()nlc sc fbssc I'unica vcr2l, nla sellzll pre- d e l l 'i n te l l i g e n za a i m i stcr i , a l tr i r n e n ti si ca cl c n cl -
tcn<lcrc cli irnporlzr asli irltri.l la suggestione, r.ri' lir (lhicsa tlcl'c intcrf'crilc nt:l-
[ . ] s c c o n <l a t c s i i c h c i l c r i s t i i r n c s i m o t ] s t z r t ob l o c - I'i n cl a g i n e cl e r l l evcl i ti ch c so n o p l o p r i c :r l l 'i n tt:l -
c at ( ) n c l s u o s v i l r r p p o e q r r i n c l i n e l l a r e : r l i z z a z i o r . r c l i g e n za , a l tr i m e n ti q u e sta sa r i i i n r p ccl i ta n cl co r n -
t lc lla p r o p r i a v o c a z i o n e r l a l l a p r c t c s a <l c l l a ( l h i e - pito cli riconoscelc che cic) con cui I'arn<lr-e sr>
s a, c r c <l i t a t i r d a I s r a c l c , <l i p o s s c c l e r e i l r n o n o p r > prannaturale vicne :t c()l-ltiltt()i rerale. D'altra par-
lirr rlclla sahczzir (elezionc. Veru.sLsrael). Tale as- tc la ferle, serbbenc distinta clalla c:rrita. n<)ll i sc-
sttt'<l:rprctcsa hn itvrrto I'eflctto cli ren<k:r'c c[i firt- p a r a l ti l c cl a q u csta , sc e vcr o ch e I'a l b e r o si r i co -
t o i n t l i s t i n g r r i b i l c : l a l c r l c n c l ( l r i s t o r l a l l a l 'e r l c tto sce tl a l str o Ii - tr tto ; n c c( ) n scg u e ch c cl r i r r r r q tr c
nella ( l h i c s i t s t c s s a ( n c c r r n c h i a n r i n t l i z i o l 'u s o rnanif'csti ull ln()t() rli carita prrra, sia prlrc ult :rlc()
() lln
r lc lla r n c t i r f i r r a c l c l " ( k r r - p o r n i s t i c o " ) . Q r r e s t <r "i n f'e ( l cl c", p ( ) ssi c( l e l :r co n o sccn z;t r l i D i o .'
c ( ) l1 t r a ( l ( l i c c i l N u o v o T c s t a r n e n t o , p c r i l q r r a l c l a A l ,o n cl r a , n cq l i r r l ti m i n r csi r l i vi ta , fr r r se q u :r n <l o
lc ' < l c c o n s i s t c e s s c n z i i r l n l c l l t e n c l c r e <l er c c h c gia si tr()vava in ospcrlale, Sirnont: Wcil scrisse rrn
O r : su i i l ( , r i s t <1 ,c n o n i n t r r t t o c i o c l r e l a ( l h i c s a brevc tcsl-() privo rli tit()l() c lo alTicld a Sirnone
it r s c g n a . P c l a l t r o ( ) c s i l r a r l r r l i n : r t o t l i p o r t a r e a i D ci tz, co n l a q tr a l e a vcva str e tto a r n i ci z- i a a N cw
popo l i t r n a n n r r n c i ( ) n ( ) l l r r n a t c o l o g i i t , u n a n - Vrrk e insierne allir qualc era partita pcr I'Inuhil-
rtttncio cla aggirrrtecrc alla rclisi()ne clcl paese e terra. Lo scritto, forttrnosurnentc ritr()vat() nel
ll()n ull pr()c(:sso rli sraclicarnent() (lclle singolcr 1960 c publtlicato sotto il tit()l() ([i Demier texlc,z
t ractizior-ri.' co sti tu i scc, p cr u sa r ( ' r r n 'e sp r t:ssi r l n c cl i ( l a tr a r r r t,
l.a terza tcsi ri<'apitol:r c approlilncliscc lc' altrc
"i l vr :r o tcsta n l cn t( ) sp i r i tu a l c- r l i Si r n o r r r : Wci l .''
< lr r c c o n p a r t i c ( ) l a r e r i g t r a r r l o : r l r a p p o r t o t r a I 'i n -
tclligcnza c la 1e<le. I rnisteri ck:lla f'e<le,c dunqrrt-'
i rkrsnri, ll()n s()n() Llll (xrgctt() per I'intclligenza l. Si vccla,sopra,pp. 1i!)sg.,r50sg. e 5!)-64.
itr qrranto {:rcolta rli afl'crrnare o rli ncgare ; cssi so- 2. Qrri c<rnil titolo (otrJtssiottt di lede.S. [)citz I'avevarlato
n e l l 1 ) .1 a
.1tr n d o m cr r i cu n (scn
) zAd i r g l i i l n o n r c <l t:l l 'a r r to -
r r o :r l r l i s o l t r a r l c l l 'r l r c l i n c <l c l l a v c r i t '. i c s o [ <l I 'a -
t'c, rna litttitandosia chiedergli cosan(: pellsasse; in st.grri-
ln( ) r c s ( ) p r - : l n n a t r r r a l cd c a 1 >a c c( l i u n c ( ) l l L r t t ( ) r e A - to clla non era pir) l()rnataa rectrper-allo: Iir lo stessoreli-
le c o n c s s i . N l a a f f i n c h 6 l c a l t r e f a c o l l : r r l e r l l 'a n i - r.tiosoa scoprilc p(,r clrsoclrc si trattavadi rrno sclitto rli S.
rtra, a cominciarc clall'intclligenzil, p()ss:ln() su- Wcil (si t't:da I'ensles.srttt.s ordrcil))t(?ttrenl.I'urnourde l)ieu,
cit., p. !) c (labaud, SinotrcWeil,cit., p. 75).
3. Ibid..,p. 76. Qtrant<.r urllasrradatazione,(labaucll)rol)en-
I Si vr<l a, s()pl a, l )l ). l i r sgg.. 3(i su. e {)i r sg de infine per ull lnomento antecedentc il licovero irr
2 Si veda, s()pr:r.pp. 33-36 e 40 sgg. o sp e d a l e( i b ;d .,p . l 3 !) ) .

t22 r23
.Vero', perchE trltima e incontrovertibile testF sonalmente, afferma che la propria vocazione lc
nei rigrrarcli impone di restare fuori della Chiesa "pcr il ser-vi-
rnonianzir clel stro atteggiamento
zio di Dio e clella fedc cristiar.ranell'imbito del-
clella (lhiesa, del quale si dovrebbe scmplicelnen-
I 'int elligenza". rE ancor a in qucst o sensoci , i f or -
te prcnclere att() per de<ltrrne che ella d morta
se lecito intendere un passodella lettera ai seni-
creclente , cioe cristiana a suo tnocltl, lrla non cat-
tolica.r
t or i del 25 giugno 1943, in cui ella allude all'esi-
D'altra parte il fonclo clella riflessione religiosa cli
to cli una ricerca in graclo cli germinare qualcosa
Simone Weil, clalle lettere a Perrirl fino il que-
di nuovo: "Non d pii tcmpo per me cli operc tea-
st'trltimcl testo, n()n prescnta una cvoluzit)nc par-
trali, n6 di poesia, n6 cli teoria dellc religioni, cli
f olklor e, ecc. M a, quant o al t er zo punt o, t alvolt a
ticolarmentc signifiizttiva. E lo stesso si <levc con-
ho I 'im pr essione- csat t a( ) illt r sor ia- che nel r e-
cluclcre <lop<l ave r letto le testimonianze clei ntt-
merosi interlocrttori, a cominciare rla coloro cht:
trobottega cli cio che mi serve da cervello e nato
ebbero la possibilita cli trn confronto ltlngo e ap-
qualcosa che piu tarcli, quanclo ne avrd il tempo,
sar a f or se un'iclea. . . ". : O er t o, quanclo scr ivcva
or<lfonrlito con lei, cio6 lo stesso Perritr e Clusta-
i'e Thibor"r.' Si direbbc pitrttost<l che il lttng<l c a
queste parole, Simone Weil sapcva bernc di non
voltc clefatisante confi()llt() c()n
gli ur)mini tli avere piu tempo davanti a s6, ma infine non le
(lhicsa le sia.servitt) n()n tllllt() () n()n sokl per ac' importava molto che fosse lei stessaa clar f<rrma
certare la cornpatibilitir con la teolopJia cattolica
all'idea che, pr im a r i poi, avr ebbe cer t am ent c
t lel l e s u e " o p i n i o n i " i n m a t e r i a r c l i u i o s a , l n a s ( ) -
trovato altrove una piu "felice sistemazione".''A
prattutt() per accertal'c sino in firnclo, al di la cli lei pot eva bast ar eI 'av<'rpor t at ( ) a t cr m inc il com -
,,gni scrrrpolo, la singolarita della.propria voca- pit o pr elim inar e cli "f ar e pulizia", r ist abilendo
,i,rn., tla lffrirc c,r*l r.rt-t,rpossibilita ineclita tli
tra I'altro quella che a suo :rwiso era la vcriti stes-
sa clell'Evangelo,che pcr rinascere clallo Spirito
v it a c r i s t i a n a .
nessuna m ecliazione e inclispensabile,neppur e
E probabilmcnte a qttcsto-clte ella si rif-erisce
qua n d o s ( ) t t o l i n e a a P e r r i n I 'r t r g e n z a t l i " t r n t i p t r
quella clclla (.lhiesa.
..,,ru,, tli santiti-, affinch6 sia 'me sszlit trucl<l una
Non si pud <lire (uttavia che irncora oggi, a cin-
larga partc <li vcritzi c <li bellezzzr fin qtri c()pertlr
quant'anni clalla sua nl()rte, I'iclca abbia avuto
gran che rnodo rli crescere.Anzi, trna posizionc
cla'i,t-t., spess() strat() (li polvere", rrn tiPo rli s:rn-
titi per lzr ctri creazione occorre "magglor genlc)
cosi a lungo mantenuta, arg()rnentata,scntita co-
me neccssariae irrinunciabile , rlcve ttrttora appa-
cli ouanto nt: sia servito atl Arcltirnede per invcrt-
tarc la meccanicit e la fisica"; o qttanclo, piit pcr-
l. AD, pp. 8l c 65.
2. I;)rntsde Londreset derni i rts tettres<, ' i r.,p.216.
l. Pirr chastico(labatrcl,st:condoil quale S' \\'eil sirrebbt'
nr <r r t a . c l e c l e n tct l n o n c r i s t i a t r a '( i h i d . , 1 t p7' t )e l '1 5 - I 4 6 ) ' 3. Magari nel l ' ami c o Thi bon (I,' ornbru e l a graz i tt, Mi l z rno.
'fhilron' Si.rrront Weillellequc nuus E c l i z i oni di (l omuni ta, l !)51, p. I6). o nt' l l ' ami c o P erri n
2. Si vecla.f.-Nt.Pcrrin-(]. (A D , p.84).
I'u'r,otLs connue,Paris.l'avard, 1967.
124 r25
rirc scarsarnentc crcrlibile vista I'insistenza con ('apire sino in ftrnrkr la vcrita tlclla sua posizione,
cui si torna perioclicanrente a prospcttarer un csi- {rli altri v()glion() }rattczzarla; c I'equivoco perrna-
to <liverso pe r la srra ricerca, l':rpprorlo in un por- n e a n c( ) r a o g g i .r
t() r)oto c rassicurantc. Si, i piu confortev()le pen- Fippurc la sua Oonfessi,onedi..fedeclicc, con tutta la
sarc chc alla finc, rnag:rri in rrna firrrna tutl:r pli- chiarezza clesitlerabile, cio chc ella vollc cssere
vat:r, anzi clan<lestina, Simone Weil abbia acce tta- pcr i c()ntemporanr:i, c pcrche dovcttc pcrcid re-
to rli farsi battezzarr:. Tanto ltasta perche "l'illLr- st:rrc sulla "soglia clella (lhiesa", sino a f'arc, comc
sione" chc ell:r avrcbbe volut() clissolvcrc per- scrivc Gabriclla Fiori, rlel "suo non-bat.tesimo la
rnanga intatta, anzi si rafforzi. D'altroncle, a leg- sua testim()nianza cli fcclc cristiana".2 Simone
gcrc ric()struzioni storichc c tcstinronianze rlelle Petrernent scrive a sua volta che I'ost:rcolo plinci-
sue rrltirne scttirrranc rli vita si ha la clcprirncnte: pale :rl stro inggesst) nella (lhies;r "fir scnza rlubbicr
irnprcssione cli assistcrc ir una s()r'tzlcli congiula ... la certezza cli volcr c()nscrr,/Arcla sua libcrtil rli
tlellc brrone intcnzioni pcr spingcrla :r qtrel pas- pensiero".:t Testirnoniarc, (hlnquc, rlclla possibi-
so, ir rlispctto clcllc suc csi{rcnzc rli chiarczza, qua- lita rli far c()incidcrc liberta rli oensiero e fcclc cri-
si si trattirssc cli urra barnbina capr-icciosa, capricci stiana fir la scr:lta cli Sinrone Wi,il, be n c()llsapcv()-
t li t r n 'i n t e l l i t t c n z a c c c c s s i v : r , i n q u c s t o c : r s <1 . S
' i l e ch e , se r i c( ) n ( ) sci r r ta p r r b b l i ca n l cn tc, ta l c co i n -
prolune<) cosi sirro alla finc I'cquivoco chc sia a- cidcnza avrebbc c()lnp()rtat() per la Ohicsit la r()t-
veva crlrnplicat() i rapp()rti ('()lr Pcrrin: lci vtrole tura .c()rl rlnA c()nsuetu<linc chc chrra cla alrncno
cliciasscttc sccoli'.' Pir) prccisamente, avrcbt)e
c()nrp()rtat() il riconoscimcnto chc la soprat'viven-
I. Si vcrla(labaucl,SinorttWcil,cit., pp. 7l-ll0 e I'etrenrent,
o!. r i t . , t , o l . l l , p p . 4 ! ) , 1s g . ( t r a <I .i t . c i t . , p p . 6 '1 1 s3g g . ) .M a
c'i clti t: an<latooltrr', t'non ha t'sitaloa s('()r!{crcin cltrel- l . E I'a l tr a I:r cci ad cl l 'a ttt'g g i a m r :n l od e i ca tt( ) l i civcr soS.
I'c<'cessod'intr:llig<nza t he lr irnpedi l'ingresso nt'lla Weil, di gran lunga prevzrlcnterispett()a qucllo che la
(lhicsa, una s()rtarli perversiont'<lelcrmin:r(adal lifiuto rilirrta ma ant hc piir arnbigu<-r, piri inconclrrdcnte. Si vcrla.
di si', del pr'oplio cor'po,<1t:lla. prrrpr-i:r {t:ntminiliti, inline :r<lt'sertrpioil lilrro <li O. Hotrrrlin, Simottel4/ril,Ronra,
<lavelc c ploprie<rssrssioni sessrrali; i'il taso rli [,. [,ocht:l, fkrlla. l1)l)2.cherrisuolvcrala notiziadi un battcsirn()r/r{,r-
.\innttellreilet I'lidi.st. tn llllnnscs uux quesliott.s de Sinortc /rzlrir, nra ora :l,lrlla,t;r senzapiir le ticrlrze rlalla protago-
It'eil cit., pp. 107 sss.,c s()platttrttodi (1.Moellt:r clrt:co- tti stae u l ti ca tcsti n r ( ) n ed i q r r cl l 't'p i so d i oSi
, r n o n e[) ci tz.
si concllrdequasia sisill()di rrn incontru irnpossibile:"[,e I' na noti z i a gi i t orros t i trl tr. es l rrtri rt:rl at r i l i t:rntt rtl t' t r i -
abet'r'aziotri crcscct.tti del srroocnsicro rrranilcstanoil tcr- c onos c i tttz t l rel qtrel c he v al c < 1:r(l abatrd, S i mone\U ti l , c i t.,
lih i l t p t 'r 'i < o L r r o s t i t r r i t o .n t 'l l a v i t a s p i ri t r r a l t. d a r r r r ai n - pp. 7ti s gg.;da P i ' tr-c mc nt, op. ri t., r' ol . II, pp.,197-.199(c fi ' .
tcllisenzaipeltrofica t' solitalia.Il sistcrn:r <li SinroncWcil trac l . i t. c i t., 1r1r.6,1U 11.19)l da O. Fi ori , S i nortc W c i l . R i t
i utta tlcllc piir terribili c()nlr()pr()\'c che io con<lscaclclla gr/i a d,i urt pttts i c ro, Mi l ano, (i arz anl i , l 9ttl , pp. 3{ i 4 s gg.
nccessilri di utta (lhiesathc insegnirun aulorilri. Lasciataa se Si veda anclrc l)cvarrx, Pout une riz.toluliort religicuse, cit.,
stcssa,<lopocsscrsipost:ral cli lrrori c[ellastracondizione pp. 26G261 c not:r 20.
cli clonna,Sirlone Weil lir, lettclalnrcnte,dirorata <lalla
?. ! i rrl i , ttp. ri t., p. 367.
stta itrtelligen221"(SimoneW?ilet I'incnyancedesooyrotls,irt
Lillirature rlu XX .siitleel thrislianistrte,l, Silertt:e de I)ieu, 3. P 6tl errrent, ol t. ri l .,t,ol . Il , p.' 1!)7 (trad
Toulnai-Paris,(lastcrrnan,1053,p. 254). 4. S i v eda, s opra, p. 1).1.

126 r27
I

za stessadel cristianesimoesigeoggi una forma di


Chiesa radicalmente nuova, semplice "deposita-
BIBLIOGRAFIA
ria dei sacramenti e custode dei testi sacri", e per
il resto autorizzataa *formulare decisioni su alcu-
ni punti essenziali,ma soltanto a titolo di indica-
zi one per i fedel i " .'
Pura utopia, si dira, o meglio costruzioni intellet-
Bcllocchio, Piergiorgio, Bonola, Giar-rfianco,
tuali di un'anima assetata di assoluto quanto
Itleyclcll, Alan, 1)lsrrzs.sione
su,l,kt-l,cltrc i un reli-
staccatadalla realti, incapace di stabilire un le-
game tra la via orclinaria e la via mistica alla fede. {ieux. , in "Filos<lh: re t cologia", n. 3, 11) 94,pp.
.t50-459.
Si pu<)obiettare qlresto e altro ancorA, ma poi re-
sta sempre da rispondere alla clomanrla:dice il ve- e inpossibiLikirlel-
Berarrlinelli, .{lfonsr>,Nerc.ssitri
ro o no, quanclo in concreto pone I'esigenza di I'esperien.za religiosaserondoSimonr Wcil, irt "Filosr>
una soluzione armoniosa clei rapporti tra indivi- f ia c t eolosia", n. 3, 1994,pp. 418- 424.
clui e collettiviti e dunque tra intelligenza e fede, Bcritier, Danicl, L'inrlto.ssibile conucrsiortc,in
e quando indica nella concezione secolare della sof ia t : t cologia. , r t . 3, 199, 1,pp. 441- 4, 1{) .
(llriesa, nella cristallizzazione del suo pensiero
tltrnrrl:r, (}ianfi-anco, Alleritri re.sislenlie mi:tono-
teologico, I'ostacolo rnaggiore a tale soluzione? .yriu.le:I'inronlro tli ,\itnorre\\i,il rort lrtrti.ttno,buldhi-
Evidentemente non ci si potra neppure porre la
smo libelano e zcn, it't I'oliteia e sulitnzu. In questiorte
domanda finch6 si trovera il rnodo di riclurla a ron Simone Weil, it crrra cli A. Marchctti, Bolosna,

I
una questione personale e finch6, nel migliore Pa tr o n , 1 9 9 3 , p p . 6 7 - 9 1 J.
dei casi , ci si l i mi teri a tessereI' el ogi o dei suoi
doni spirituali,' nella speranza che la si possa Bori, Pier Cesarc, Sinnnc Wcil e la Bibbia ebrairu, itt
infine annoverare, suo malgraclo, tra gli abitanti Polilda esapienza. In queslionecon Sinone Wcil, cit.,
della grancle casa conlune. pp. 313--16.
-, "Ogni religionr i I'uni,cn uenp. L'rtrtiuersuli.sn,ore-
l . Si veda, sopra, p. !)1. ligtoso di Sinonr Weil, in .F'ilosofirl t: tcolosia", n.
2. D i questo S. Wei l cra ben consapevol e. Si veda I'ul ti ma :1,1994,pp. 393-403.
l ettera i nvi ata ai geni tori pochi gi orni pri ma del l a morte, Moniqrre,Les Hibteux,in Simone
Br<rc-l.apcyrc,
quand<.rparagona se stessaai fbl l i di S hakespeare, gl i uni -
ci personaggi abi l i tati dal l a soci eti a di re l a veri ti : .L'api -
W'eil,philo.sophc, a c trra rli (1..
e! tnlsliqrtc,
hi.s!orietttte
ce del tragi co € che p<-ri ch6i fbl l i non hanno n6 ti t<-rl odi K:rhn, Paris, Arrbicr-l\'lontaisne, l1)71'1, pp. 123-
nrol essore n€ mi tr':r di vescovo. e ooi cl r6 nessuno sa che r 34.
bi strgtra accordare qual che attcnzi ur)e al scnso del l e l oro
part>l e ... l a l oro espressi one del l a veri ta non d neppurc
ascol tata": e concl ude D rotestando contro i l fatto che i Londres:lesqu.inzerlerniersn,oi.s( 1912-1913),Paris,
suoi i nterl ocutori si mai cherano di etro I'el ogi <-r. cl el l a sua Plon, 1967.
i ntel l i genza per evi tare di porsi l a domanda: "E vcro ci tr
Oacciari, Massinro, Pktlonistne (t !:no.tc.I'-rngrnent
che di ce oppure n<:?" (E cri l s de Londres,ci t., p. 25ti ).
strr Simone Weil, in AP,^N. Mlridien.s dc la diri.siott
l2 8 129

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