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-Test di storia: ‘IL CRISTIANESIMO’ ………………………………………………………………

1)​Quando e dove possiamo concretamente collocare la figura del CRISTO e la nascita e diffusione della
dottrina cristiana?​(max 2,5p.)

2)​Ebraismo e Cristianesimo possono a tuo parere identificarsi? Spiega le ragioni della tua risposta​(max 2,5 p.)

3)​ Poni a confronto il Mondo Romano e il Cristianesimo ed enuncia due o più aspetti in cui essi
differiscono​(max 2,5 p.)

4)​ Commenta l’immagine sottostante​(max 2,5 p.)​:

5)​Rispondi alle domande relative ai tre testi​ (max. 3 punti per ogni testo):

a)Plinio il Giovane​, ​Epistulae ​X, XCVI, 5-7

Fu fatto circolare un libello anonimo, che conteneva molti nomi.


Quelli che negavano di essere o di essere stati Cristiani, dopo che sulla formula da me proposta
invocavano gli dèi e tributavano incenso e vino alla tua immagine [di Traiano imperatore], che per
tale questione avevo fatto portare coi simulacri degli dèi, e inoltre maledicevano Cristo – azioni a
cui si dice non possano essere costretti i Cristiani autentici –, ritenni giusto lasciarli andare.
Altri, denunciati da un delatore, dissero di essere Cristiani, poi lo negarono: lo erano stati, ma ora
non lo erano più, chi da tre anni, chi da molti, chi anche da venti. Anche tutti questi venerarono la
tua immagine e i simulacri degli dèi, e maledissero Cristo.
Affermavano, del resto, che la loro colpa o il loro errore erano consistiti nell'uso di riunirsi in un
giorno stabilito, prima dell'alba, e cantare tra loro a cori alterni un inno a Cristo11, come al loro dio,
e di impegnarsi con giuramento non a compiere un qualche delitto, ma a non commettere furti,
latrocinii o adulterii, a non tradire la parola data, a non rifiutarsi – se sollecitati – di restituire un
bene affidato.

a) Qual è il comportamento che i governatori romani, come Plinio, assunsero nei processi contro i
Cristiani?i

b)I​ l filosofo neoplatonico Celso († 178/180), alla fine del regno di M. Aurelio attaccò con durezza il
cristianesimo nel suo Discorso vero. Queste insinuazioni. indubbiamente di bassa lega, da parte di un
esponente della cultura ellenistico-romana del II secolo sono segno della banalizzazione e del degradare
polemico delle dicerie anticristiane su Gesù il Cristo
Discorso della verità contro i cristiani
(I, 2) La loro dottrina e'barbara.I Cristiani i fanno proprio come quelli che, contro i
principi della ragione, prestano fede ai sacerdoti di Cibele, agli indovini, e al primo
venuto, comprese le apparizioni di Ecate o di altra dea o di altri demoni. Come infatti
tra quelle persone spesso degli uomini scellerati trovano facile terreno nella
dabbenaggine di chi si lascia facilmente ingannare e le portano dove vogliono, così
succede tra i cristiani. Alcuni su ciò in cui credono non sono disposti ne' a dar conto
ne' a riceverne, ma si limitano a dire: "Non indagare, ma abbi fede" e "la tua fede ti
salverà". E aggiungono: "La sapienza nel mondo e' un ​male​, la stoltezza un bene".

(I, 27)
Alcuni Cristiani fanno le seguenti prescrizioni: "Nessuno che sia istruito si accosti,
nessuno che sia sapiente, nessuno che sia saggio (perché tutto ciò e' ritenuto male
presso di loro);[10] ma chi sia ignorante, chi sia stolto, chi sia incolto, chi sia di spirito
infantile, questi venga fiducioso!". E infatti che persone del genere siano degne del
loro dio, essi lo ammettono apertamente proprio in quanto vogliono e possono
convertire solo gli sciocchi, gli ignobili, gli insensati, gli schiavi, le donnette e i
ragazzini.[11] Come potrebbe altrimenti ritenersi un male, infatti, l'essere istruito ed
esperto nelle migliori dottrine ed essere ed apparire intelligente? Che impedimento
questo produrrebbe ai fini della conoscenza di Dio?

(I, 28) T'inventasti la nascita da una vergine: in realtà tu sei originario da un villaggio
della Giudea e figlio di una donna di quel villaggio, che viveva in povertà filando a
giornata. Inoltre costei, convinta di adulterio, [13] fu scacciata dallo sposo, falegname
di mestiere. Ripudiata dal marito e vergognosamente randagia, essa ti generò quale
figlio furtivo. [14] Spinto dalla povertà andasti a lavorare a mercede in Egitto, dove
venisti a conoscenza di certe facoltà per le quali gli egiziani vanno famosi. Quindi
ritornasti, orgoglioso di quelle facoltà e grazie ad esse ti proclamasti Dio. Tua madre,
dunque, fu scacciata dal falegname, che l'aveva chiesta in moglie, perché convinta di
adulterio e fu resa incinta da un soldato di nome Pantera.[15] Ma l'invenzione della
nascita da una vergine e' simile alle favole di Danae, di Melanippe, di Auge e di
Antiope.[16] Ma era forse una bella donna tua madre e, appunto perché bella, a lei si
unì Dio, che pur non e' naturalmente portato ad amare un corpo corruttibile? Non
sarebbe stato neppure verosimile che Dio si fosse innamorato di lei. Ella non era
donna di condizione ricca o regale, dal momento che nessuno la conosceva, nemmeno
i vicini, e, una volta venuta in odio al falegname e ripudiata, non la salvò né la divina
provvidenza ne' il Verbo della Persuasione.[17] Tutto questo, dunque, non ha nulla a
che vedere col regno di Dio.

b)Leggendo attentamente il testo, elenca due o più aspetti che sono oggetto della critica di
Celso

c)
M. Minucius Felix Octavius 9
Le caratteristiche dei cristiani secondo un pagano

…Si riconoscono fra loro con contrassegni e segnali segreti e


si amano vicendevolmente quasi prima di essersi
conosciuti. Si costituiscono così fra loro, a macchia d'olio,
dei legami fondati sulla libidine; si chiamano senza
distinzione "fratelli" e "sorelle", col risultato che gli amori
illeciti, consueti fra loro, col mettersi di mezzo di un nome
sacro, diventano addirittura incesti. Così la loro
superstizione vacua e folle si vanta del delitto.
Su di loro, se non ci fosse un sostrato di verità, non
circolerebbero dicerie tremende, diverse, acute e di cui ci si
debba scusare prima di dirle.
Raccontano che essi, in base a non so che convincimento
demenziale, venerano la testa consacrata di una bestia
sconcia, un asino: religione ben degna di comportamenti del
genere, assieme ai quali è nata!
Alcuni riferiscono che essi venerano addirittura i genitali
del loro iniziatore e sacerdote, quasi ad adorare la natura di
chi li ha generati: probabilmente l'ipotesi è falsa, ma di
certo si sostiene sul carattere dei loro riti, segreti e notturni.
Chi poi va dicendo che il loro culto concerne un uomo
condannato a morte per un delitto e il legno lugubre di una
croce, ascrive a dei corrotti scellerati rituali che ben loro si
adattano, cioè che adorano quel che si meritano.
Quanto alla iniziazione dei novizi, le dicerie sono tanto
esecrabili quanto risapute. Un piccino, ricoperto di farina
per trarre in inganno gli incauti, viene posto dinnanzi a chi
deve essere introdotto ai riti; il novizio è invitato a
infliggere colpi, che ritiene innocenti, visto che in superficie
c'è la farina, e il piccino viene ucciso da quelle ferite inferte
alla cieca e senza consapevolezza. Poi, orrore!, leccano quel
sangue con avidità, dilacerano a gara quelle membra, con
quella vittima stringono fra loro un patto, per la complicità
in quel delitto si impegnano reciprocamente al silenzio.
Questi sono i loro riti, più funesti di tutti i sacrilegi.
Anche dei loro conviti sappiamo bene: ne parlano tutti
dappertutto e ne fa fede anche il discorso del nostro
conterraneo di Cirta. Si riuniscono a banchetto in un giorno
di festa, con tutti i figli, le sorelle, le madri, individui di
ogni sesso e di ogni età. Là, dopo un lauto pranzo, quando i
convitati si sono riscaldati e, tra i fumi del vino, li brucia la
febbre di una libidine incestuosa, gettano una focaccia a un
cane che è legato a un candelabro, aizzandolo a slanciarsi
d'un balzo al di là del limite consentitogli dalla catena. Così
si rovescia, spegnendosi, la luce che poteva testimoniare le
cose e, nelle tenebre che ignorano il pudore, essi stringono
gli amplessi di una voglia nefanda, affidandosi al caso, tutti
allo stesso modo incestuosi, se non nelle azioni, nella
coscienza, poiché nel desiderio tutti mirano a quel che ad
alcuni può accadere di fare.

c)​ E​ lenca due o più elementi delle pratiche delle comunità cristiane che nel testo appaiono
chiaramente essere stati fraintesi e illustra quale sarebbe dovuta essere la ’corretta lettura’
degli stessi.

​ uale è stato a tuo avviso l’aspetto più ‘rivoluzionario’ della religione cristiana? (​max.1 p.)
6)​ Q

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