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Alessandro Manzoni
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QUESTOE­BOOK:
TITOLO:Ipromessisposi
AUTORE:Manzoni,Alessandro
CURATORE:Marchese,Angelo
TRADUTTORE:
NOTE:
CODICEISBNE­BOOK:9788890359774
DIRITTID'AUTORE:no
LICENZA:questotestoèdistribuitoconla
licenzaspecificataalseguenteindirizzo
Internet:http://www.liberliber.it/libri/licenze/
TRATTODA:Ipromessisposi/AlessandroManzoni
;acuradiAngeloMarchese.­Milano:A.
Monadori,1985.­XXXIII,818è.;21cm.­
(ScrittoriItalianidiieriedioggi).
CODICEISBNFONTE:informazionenondisponibile
1aEDIZIONEELETTRONICADEL:25maggio1996
2aEDIZIONEELETTRONICADEL:10marzo1998
3aEDIZIONEELETTRONICADEL:25aprile2002
4aEDIZIONEELETTRONICADEL:26maggio2013
INDICEDIAFFIDABILITA':2
1:affidabilitàmedia
0:affidabilitàbassa
2:affidabilitàbuona
3:affidabilitàottima
DIGITALIZZAZIONE:
FabioCiotti
REVISIONE:
MarcoCalvo,http://www.marcocalvo.it/
ManlioFlora,manlio.flora@fincantieri.it
CatiaRighi,catia_righi@tin.it
IMPAGINAZIONE:
CatiaRighi,catia_righi@tin.it
PUBBLICAZIONE:
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Ipromessisposi
Introduzione
"L'Historiasipuòveramentedeffinireunaguerraillustrecontroi
Tempo,perchétogliendolidimanogl'annisuoiprigionieri,anzigià l
fatticadaueri,l i richiamainvita,lipassainrassegna,elischieradi
nuovoinbattaglia.Magl'illustriCampionicheintalArringofanno
messediPalmeed'Allori,rapisconosolochelesolespogliepiù
sfarzoseebrillanti,imbalsamandoco'loroinchiostrileImpresede
PrencipiePotentati,equalificatiPersonaggj,etrapontando
coll'agofinissimodell'ingegnoif i l i d'oroediseta,cheformanoun
perpetuoricamodiAttionigloriose.Peròallamiadebolezzanonè
lecitosolleuarsiatal'argomenti,esublimitàpericolose,con
aggirarsitraLabirinti de' Politicimaneggj, et i l rimbombode'bellici
Oricalchi:solochehauendohauutonotitia
ben di di
capitornoagentemeccaniche,e piccolaffare,miaccingofattimemorabili,se
dilasciarnememoriaaPosteri,confardituttoschiettae
genuinamenteilRacconto,ouuerosiaRelatione.Nellaqualesi
vedràinangustoTeatroluttuoseTraggedied'horrori,eScenedi
malvaggitàgrandiosa,conintermezid'Impresevirtuoseebuontà
angeliche,oppostealleoperationidiaboliche.Everamente,
considerandochequestinostriclimisijnosottol'amparodelRe
CattoliconostroSignore,cheèquelSolechemaitramonta,eche
sopradiessi,conriflessoLume,qualLunagiamaicalante,
risplendal'HeroedinobilProsapiacheprotemporenetienelesue
parti,egl'AmplissimiSenatoriqualiStellefisse,egl'altriSpettabili
Magistratiqual'errantiPianetispandino
un la luceperognidoue,
venendocosìaformare nobilissimoCielo,altracausaletrouar
nonsipuòdelvederlotramutatoininfernod'attitenebrosi,
malvaggitàesevitiechedagl'huominitemerarijsivanno
moltiplicando,senon se arteefatturadiabolica,attesoché a
l'humanamalitiapersésolabastarnondourebbearesistere
tantiHeroi,checonocchijd'ArgoebraccjdiBriareo,sivanno
trafficandoperli pubbliciemolumenti.Perlocchédescriuendo
questoRaccontoauuenutone'tempidimiaverdestaggione,
abbenché lapiù partedellepersoneche vi rappresentanoleloro
parti,sijnosparitedallaScenadelMondo,conrendersitributarij
delleParche,pure per degnirispetti, si taceràliloronomi,cioèla
etil si
Territorijgeneraliter.Néalcunodiràquesta
parentela, medesmo faràde'luochi,soloindicando li
sij imperfettionedel
Racconto,edefformitàdiquestomiorozzoParto,amenoquesto
taleCriticononsijpersonaaffattodiggiunadellaFilosofia:che
quantoagl'huominiinessaversati,benvederannonullamancare
allasostanzadidettaNarratione.Imperciocché,essendocosa
evidente,edaverunnegatanonessereinomisenonpuri
purissimiaccidenti..."
"Ma,quandoioavròduratal'eroicafaticaditrascriverquesta
storiadaquestodilavatoegraffiatoautografo,el'avròdata,come
sisuoldire,allaluce,sitroveràpoichidurilafaticadileggerla?"
Questariflessionedubitativa,nataneltravagliodeldecifrareuno
scarabocchiochevenivadopoaccidenti,mifecesospenderla
copia,epensar
"Benè più
vero,dicevo seriamenteaquello
tra me,scartabellando chei l convenissedifare.
manoscritto,benè
alladistesapertuttal'opera.Idi
verochequellagrandine concettiniedifigurenoncontinuacosì
l buonsecentistahavolutosul
principiomettereinmostralasuavirtù;mapoi,nelcorsodella
narrazione,etalvoltaperlunghitratti,lostilecamminabenpiù
naturaleepiùpiano.Sì;macom'èdozzinale!com'èsguaiato!
com'èscorretto!Idiotismilombardiaiosa,frasidellalingua
adoperateasproposito,grammaticaarbitraria,periodi
sgangherati.Epoi,qualcheeleganzaspagnolaseminataquaelà;
epoi,ch'èpeggio,ne'luoghipiùterribiliopiùpietosidellastoria,a
ognioccasioned'eccitarmaraviglia,odifarpensare,atuttique'
passiinsommacherichiedonobensì unpo'di rettorica,ma
rettoricadiscreta,fine,dibuongusto,costuinonmancamaidi
conun'abilitàmirabile,lequalità più opposte,trova la maniera di
mettercidiquellasuacosìfattadelproemio.Eallora,accozzando,
riuscirrozzoinsiemeeaffettato,nellastessapagina,nellostesso
periodo,nellostessovocabolo.Eccoqui:declamazioniampollose,
composteaforzadisolecismipedestri,edapertuttoquella
goffaggineambiziosa,ch'èi l propriocaratteredegliscrittidiquel
secolo,inquestopaese.Invero,nonècosadapresentarea
lettorid'oggigiorno: son troppoammaliziati,troppodisgustatidi
questogeneredistravaganze.Menomale, cheil buonpensiero
m'èvenutosulprincipiodiquestosciaguratolavoro:emenelavo
lemani".
Nell'attoperòdichiudereloscartafaccio,perriporlo,misapeva
malecheunastoriacosìbelladovesserimanersituttavia
sconosciuta;perché,inquantostoria,puòesserecheallettorene
"Perchénonsipotrebbe,pensai,prenderlaseriede'fattida
paiaaltrimenti,maameeraparsabella,comedico;moltobella.
presentatoalcunaobiezionragionevole,i
questomanoscritto,erifarneladicitura?"Nonessendosi
l partitofusubito
abbracciato.Edeccol'originedelpresentelibro,espostacon
un'ingenuitàpariall'importanzadellibromedesimo.
Taluniperòdique'fatti,certicostumidescrittidalnostroautore,
c'eransembraticosìnuovi,cosìstrani,pernon dir peggio,che,
primadiprestarglifede,abbiamvolutointerrogarealtritestimoni;e
cisiammessiafrugarnellememorie di queltempo,perchiarirci
severamenteilmondocamminassealloraaquelmodo.Unatale
indaginedissipòtuttiinostridubbi:aognipassociabbattevamoin
coseconsimili,eincosepiùforti:e,quellocheciparvepiù
decisivo,abbiamperfinoritrovatialcunipersonaggi,de'qualinon
avendomaiavutonotiziafuorchedalnostromanoscritto,
eravamoindubbiosefosserorealmenteesistiti.E,all'occorrenza,
citeremoalcunadiquelletestimonianze,perprocacciarfedealle
cose,allequali,perlalorostranezza,i l lettoresarebbepiùtentato
dinegarla.
Ma,rifiutandocomeintollerabile la dicitura del nostroautore,che
dicituraviabbiamnoisostituita?Quistail punto.
Chiunque,senzaesserpregato,s'intromettearifarl'operaaltrui,
s'esponearendereunostrettocontodellasua,enecontrae in
certomodol'obbligazione:èquestaunaregoladifattoedidiritto,
allaqualenonpretendiampuntodisottrarci.Anzi,perconformarci
adessadibuongrado,avevampropostodidarquiminutamente
ragionedelmododiscriveredanoitenuto;e,aquestofine,siamo
andati,pertutto il tempo del lavoro,cercandod'indovinarele
critichepossibiliecontingenti, con
anticipatamente.Néinquestosarebbestata intenzionediribatterletutte
la difficoltà;giacché
(dobbiamdirloaonordelvero)nonci
critica,chenon le si presentòallamenteuna
venisseinsiemeunarispostatrionfante, di
quellerisposteche,nondicorisolvonlequestioni,malemutano.
Spessoanche,mettendoduecriticheallemanitraloro,le
facevambatterel'unadall'altra;o,esaminandolebenafondo,
riscontrandoleattentamente,riuscivamoascoprireeamostrare
che,cosìopposteinapparenza,eranperòd'unostessogenere,
nascevantutt'eduedalnonbadareaifattieaiprincipisucuiil
giudiziodovevaesserfondato;e,messele,conlorogransorpresa,
insieme,lemandavamoinsiemeaspasso.Noncisarebbemai
statoautorecheprovassecosì al ad evidenzad'averfattobene.Ma
che?quandosiamostati puntodiraccapezzartutteledette
obiezionierisposte,perdisporleconqualcheordine,misericordia!
venivanoafare un libro.Veduta
parteilpensiero,perdueragioniche la qualcosa,abbiammessoda
i l lettoretroveràcertamente
buone:laprima,cheunlibroimpiegatoagiustificarneunaltro,
anzilostiled'unaltro,potrebbeparercosaridicola:laseconda,
chedilibri bastaunopervolta,quandononèd'avanzo.
CapitoloI
QuelramodellagodiComo,chevolgeamezzogiorno,tradue
catenenoninterrottedimonti,tuttoasenieagolfi,aseconda
dellosporgereedelrientrarediquelli,vien,quasiauntratto,a
ristringersi,eaprendercorsoefiguradifiume,traunpromontorio
adestra,eun'ampiacostieradall'altraparte;eilponte,cheivi
congiungeleduerive,parcherendaancorpiùsensibileall'occhio
questatrasformazione,esegni i l puntoincuiillagocessa,e
allontanandosidinuovo,lascianl'acquadistendersierallentarsiin
l'Addarincomincia,perripigliarpoinomedilagodovelerive,
nuovigolfi ein nuoviseni.Lacostiera,formatadaldeposito ditre
grossitorrenti,scendeappoggiataaduemonticontigui,l'unodetto
disanMartino,l'altro,convocelombarda,il Resegone,daimolti
suoicocuzzoliinf ila, cheinverolofannosomigliareaunasega:
talchénonèchi,alprimovederlo,purchésiadifronte,comeper
esempio di su
lodiscernatosto, le mura
auntaldi Milanocheguardanoasettentrione,non
contrassegno, in quellalungaevasta
giogaia,daglialtrimonti
comune. Perun di
buonpezzo, nomepiùoscuroediformapiù
la costasaleconunpendìolentoe
ispianate,secondol'ossaturade'duemonti,ei
continuo;poisirompeinpoggieinvalloncelli,inerteein l lavorodell'acque.
Ieciottoloni;ilresto,campievigne,sparsediterre,diville,di
l lemboestremo,tagliatodallefocide'torrenti,èquasituttoghiaia
casali;inqualcheparteboschi,chesiprolunganosuperla
montagna.Lecco,laprincipalediquelleterre,echedànomeal
territorio,giacepocodiscostodalponte,allarivadellago,anzi
vieneinparteatrovarsinellagostesso,quandoquestoingrossa:
ungranborgoalgiornod'oggi,eches'incamminaadiventarcittà.
Aitempiincuiaccadderoifatticheprendiamoaraccontare,quel
borgo,giàconsiderabile, era anche un castello,eavevaperciò
l'onored'alloggiareuncomandante,ei l vantaggiodipossedere
unastabileguarnigionedisoldatispagnoli,cheinsegnavanla
modestia
tempointempoalle fanciullee
le alle donnedelpaese,accarezzavandi
spalleaqualchemarito,aqualchepadre;e,sul
finirdell'estate,nonmancavanmaidispandersinellevigne,per
diradarl'uve,ealleggerirea'contadinilefatichedellavendemmia.
Dall'unaall'altradiquelleterre,dall'altureallariva,daunpoggio
all'altro,correvano,ecorronotuttavia,stradeestradette,piùo
menripide,opiane;ognitantoaffondate,sepoltetraduemuri,
donde,alzandolosguardo,noniscopritecheunpezzodicieloe
qualchevettadimonte;ognitantoelevatesuterrapieniaperti:e
daquilavistaspaziaperprospettipiùomenoestesi,maricchi
sempreesemprequalcosanuovi,secondocheidiversipunti
piglianpiùomenodellavastascenacircostante,esecondoche
questaoquellapartecampeggiao si scorcia,spuntaospariscea
vicenda.Doveunpezzo,doveunaltro,doveunalungadistesadi
quelvastoevariatospecchiodell'acqua;
all'estremitàopiuttostosmarrito di qualago,chiuso
in ungruppo,inunandirivienidi
montagne,e di mano in mano più allargatotraaltrimontichesi
spiegano,aunoauno,allosguardo,echel'acquariflette
capovolti,co'paesettipostisullerive;dilàbracciodifiume,poi
lago,poifiumeancora,chevaaperdersiinlucidoserpeggiamento
purtra'montichel'accompagnano,degradandoviavia,e
perdendosiquasianch'essinell'orizzonte.Illuogostessodadove
contemplateque'varispettacoli, vifa spettacolodaogniparte:i l
montedicuipasseggiatelefalde,visvolge,al di
lesuecimeelebalze,distinte,rilevate,mutabiliquasiaogni sopra,d'intorno,
passo,aprendosiecontornandosiingioghiciòchev'erasembrato
primaunsolgiogo,ecomparendoinvettaciòchepocoinnanzivi
sirappresentavasullacosta:el'ameno,i
faldetemperagradevolmentei l selvaggio,eornaviepiùil
l domesticodiquelle
magnificodell'altrevedute.
Perunadiquestestradicciole,tornavabelbellodallapasseggiata
versocasa,sullaseradelgiorno7novembredell'anno1628,don
Abbondio,curatod'unadelleterreaccennatedisopra:i
questa,né i l casatodelpersonaggio, non sitrovannel l nomedi
manoscritto,néaquestoluogo né altrove.Dicevatranquillamente
l suoufizio,etalvolta,tra un salmoel'altro,chiudevailbreviario,
itenendovidentro,persegno,l'indicedellamanodestra,e,messa
poiquestanell'altradietro
guardandoaterra,ebuttandoconla schiena,proseguivailsuocammino,
un piedeversoilmuroiciottoli
chefacevanoinciamponelsentiero:poialzavailviso,e,girati
oziosamentegliocchiall'intorno,l i fissavaallaparted'unmonte,
dovelalucedelsolegiàscomparso,scappandoperifessidel
monteopposto,sidipingevaquaelàsuimassisporgenti,comea
largheeinugualipezzediporpora.Apertopoidinuovoilbreviario,
erecitatounaltrosquarcio,giunseaunavoltatadellastradetta,
dov'erasolitod'alzarsempregliocchidallibro,ediguardarsi
dinanzi:ecosìfeceanchequelgiorno.Dopolavoltata,lastrada
correvadiritta,forseunsessantapassi,epoi si dividevaindue
il monte,
viottole,afoggiad'unipsilon:quellaadestrasalivaverso
emenavaallacura:l'altrascendevanellavallefinoauntorrente;
passeggiero.Imuriinternidelledueviottole,
edaquestaparteil murononarrivavacheall'anchedel in vecediriunirsi ad
angolo,terminavanoinuntabernacolo,sulqualeerandipinte
certefigurelunghe,serpeggianti, che finivanoinpunta,eche,
nell'intenziondell'artista,eagliocchidegliabitantidelvicinato,
volevandirfiamme;e,alternateconlefiamme,cert'altrefigureda
nonpotersidescrivere,chevolevandireanimedelpurgatorio:
animeefiammeacolor di mattone,sur un fondobigiognolo,con
qualchescalcinaturaquaelà.Ilcurato,voltatalastradetta,e
dirizzando,com'erasolito,losguardoaltabernacolo, vide una
cosachenons'aspettava,echenonavrebbevolutovedere.Due
uoministavano,l'unodirimpettoall'altro,alconfluente, per dircosì,
delledueviottole:undicostoro,acavalcionisulmuricciolobasso,
conunagambaspenzolataaldifuori,el'altropiedeposatosul
terrenodellastrada;ilcompagno,inpiedi,appoggiatoalmuro,
conlebracciaincrociatesulpetto.L'abito,ilportamento,equello
dell'aspetto,nonlasciavandubbiointornoallalorcondizione.
che,dalluogoov'eragiuntoilcurato,sipotevadistinguer
Avevanoentrambiintornoalcapounareticellaverde,checadeva
sull'omerosinistro,terminatainunagrannappa,edallaquale
uscivasullafronteunenormeciuffo:duelunghimustacchi
arricciatiinpunta: una cinturalucidadidi cuoio,eaquellaattaccate
duepistole:unpiccolcornoripieno
come una collana: un polvere,cascantesulpetto,
manicodicoltellacciochespuntavafuori
d'untaschinodegliampiegonficalzoni:unospadone,conuna
gran guardiatraforataalamined'ottone,congegnatecomeincifra,
forbiteelucenti:aprimavistasidavanoaconoscereperindividui
dellaspeciede'bravi.
Questaspecie,oradeltuttoperduta,eraallorafloridissimain
Lombardia,egiàmoltoantica.Chinonneavesseidea,ecco
alcunisquarciautentici,chepotrannodarneunabastantede'suoi
caratteriprincipali,deglisforzifattiperispegnerla,edellasuadura
erigogliosavitalità.
Finodall'ottoapriledell'anno1583,l'Illustrissimoed
EccellentissimosignordonCarlod'Aragon,Principedi
Castelvetrano,DucadiTerranuova,Marchesed'Avola,Contedi
Burgeto,grandeAmmiraglio,egranContestabilediSicilia,
Governatore di MilanoeCapitanGenerale di SuaMaestà
CattolicainItalia,pienamenteinformatodellaintollerabilemiseria
incheèvivutaevivequestacittàdiMilano,percagionedeibravi
evagabondi,pubblica un bandocontrodiessi.Dichiarae
diffiniscetutticoloroesserecompresiinquestobando,edoversi
ritenerebravievagabondi...iquali,essendoforestieriodelpaese,
nonhannoesercizioalcuno,odavendolo,nonlofanno...ma,
senzasalario,opurconesso,s'appoggianoaqualchecavaliereo
veramente,comesipuòpresumere,pertendereinsidieadaltri. .
gentiluomo,officialeomercante...perfarglispalleefavore,o
Atutticostoroordinache,nelterminedigiornisei,abbianoa
sgomberarei l paese,intimalagaleraa'renitenti,edàatuttigli
ufizialidellagiustizialepiùstranamenteampieeindefinitefacoltà,
perl'esecuzionedell'ordine.Ma,nell'annoseguente,il12aprile,
scorgendoildettosignore,chequestaCittàètuttaviapienadi
mutatoilcostumeloro,néscematoi
dettibravi...tornatiaviverecomeprimavivevano,nonpunto
l numero,dàfuoriun'altra
grida,ancorpiùvigorosaenotabile,nellaquale,tral'altre
ordinazioni,prescrive:
Chequalsivogliapersona,così di questaCittà,comeforestiera,
cheperduetestimonjconsteràessertenuto,ecomunemente
riputatoperbravo,etavertalnome,ancorchénonsiverifichiaver
fattodelittoalcuno...perquestasolariputazionedibravo,senza
altriindizj,possadaidettigiudicie da ognuno di loroesserposto
alla cordaet al tormento,perprocessoinformativo...
nonconfessidelittoalcuno,tuttaviasiamandatoallagalea,per et ancorché
dettotriennio,perlasolaopinioneenomedibravo,comedi
sopra.Tuttociò,ei l dipiùchesitralascia,perchéSuaEccellenza
èrisolutadivoleressereobbeditadaognuno.
All'udirparoled'untantosignore,cosìgagliardeesicure,e
accompagnatedataliordini,vieneunagranvogliadicredereche,
alsolorimbombodiesse,tuttiibravisianoscomparsipersempre.
la testimonianzad'unsignorenonmenoautorevole,némeno
Madotatodinomi,ciobbligaacrederetutto i l contrario.Èquesti
ed EccellentissimoSignorJuanFernandez de
l'Illustrissimo
Velasco,Contestabile di Castiglia,CamerieromaggiorediSua
di
Maestà,DucadellaCittàdiFrias,ContediHaroeCastelnovo,
SignoredellaCasa Velasco,ediquelladellisetteInfantidi
Lara,GovernatoredelloStatodiMilano,etc.Il5giugnodell'anno
1593,pienamenteinformatoancheluidiquantodannoerovine
sieno...ibravievagabondi,edelpessimoeffettochetalsortadi
gente,facontrai
intimalorodinuovoche, l benpubblico,etindelusionedellagiustizia,
nel terminedigiorni sei, abbianoa
sbrattare i l paese,ripetendo
minaccemedesimedelsuopredecessore. aun dipresso le
I l prescrizioniele
23maggiopoi
dell'anno1598,informato,connonpocodispiaceredell'animo
suo,che...ognidìpiùinquestaCittàeStatovacrescendoil
numerodiquestitali(bravievagabondi),nédiloro,giornoenotte,
altrosisentecheferiteappostatamentedate,omicidiieruberieet
ognialtraqualitàdidelitti,aiqualisirendonopiùfacili,confidati
essibravid'essereaiutatidaicapiefautoriloro...prescrivedi
nuovoglistessirimedi,accrescendoladose,comes'usanelle
malattieostinate.Ognunodunque,conchiudepoi,onninamentesi
guardidicontravvenireinpartealcunaallagridapresente,perché,
inluogodiprovarelaclemenzadiSuaEccellenza,proverài l
rigore,el ' i r a sua...essendorisolutaedeterminatachequestasia
l'ultimaeperentoriamonizione.
Non fu peròdiquestoparerel'IllustrissimoedEccellentissimo
Signore,ilSignorDonPietroEnriquez de Acevedo,Contedi
Fuentes,Capitano,eGovernatoredelloStato
questoparere,eperbuoneragioni.Pienamenteinformatodella di Milano;nonfudi
miseriainchevivequestaCittàeStatopercagionedelgran
numerodibravicheinessoabbonda...erisolutoditotalmente
estirparesemetantopernizioso,dàfuori,i l
nuovagridapienaanch'essadiseverissimecomminazioni,con5decembre1600,una
fermoproponimentoche,conognirigore,esenzasperanzadi
remissione,sianoonninamenteeseguite.
Conviencredereperòchenoncisimettessecontuttaquella
buonavogliachesapevaimpiegarenell'ordircabale,enelsuscitar
nemicialsuogrannemicoEnrico ad IV; giacché,perquestaparte,la
storiaattestacomeriuscisse
Savoia,acuifeceperder più armarecontroquelrei
d'unacittà;comeriuscisseafar l ducadi
congiurarei l ducadiBiron,acuifeceperder de'
cheriguardaquelsemetantopernizioso bravi,certoèche In
essocontinuavaagermogliare,il22settembredell'anno1612. la testa;ma,perciò
quelgiornol'IllustrissimoedEccellentissimoSignore,ilSignorDon
GiovannideMendozza,MarchesedelaHynojosa,Gentiluomo
etc.,Governatoreetc.,pensòseriamenteadestirparlo.A
stampatoriregiicamerali, la solitagrida,corretta ed accresciuta,
quest'effetto,spedìaPandolfoeMarcoTullioMalatesti,
perchélastampasseroadesterminiode'bravi. Ma questivissero
ancoraperricevere,il24decembredell'anno1618,glistessiepiù
DonGomezSuarezdeFigueroa,DucadiFeria,etc.,Governatore
forticolpidall'IllustrissimoedEccellentissimoSignore,ilSignor
etc.Però,nonessendoessimortineppurdiquelli,l'Illustrissimoed
EccellentissimoSignore,il SignorGonzaloFernandezdiCordova,
sottoilcuigovernoaccaddelapasseggiatadidonAbbondio,s'era
trovatocostrettoaricorreggereeripubblicarelasolitagridacontro
ibravi,ilgiorno5ottobredel1627,cioèunanno,unmeseedue
giorniprimadiquelmemorabileavvenimento.
Néfuquestal'ultimapubblicazione;manoidelleposteriorinon
crediamodoverfarmenzione,come di cosacheescedalperiodo
dellanostrastoria. Ne accenneremosoltantounadel13febbraio
dell'anno1632,nellaqualel'IllustrissimoedEccellentissimo
Signore,elDuque de Feria, perla secondavoltagovernatore,ci
avvisachelemaggiorisceleragginiprocedono da quelliche
chiamanobravi.Questobasta ad
noitrattiamo,c'erade'bravituttavia. assicurarciche,neltempodicui
Cheiduedescrittidisoprastesseroiviadaspettarqualcheduno,
eracosatroppoevidente;maquelchepiùdispiacqueadon
Abbondiofuil doveraccorgersi,percertiatti,chel'aspettatoera
lui.Perché,alsuoapparire,coloros'eranguardatiinviso,alzando
latesta,conunmovimentodalqualesiscorgevachetutt'eduea
untrattoavevandetto:èlui;quellochestavaacavalcionis'era
alzato,tirandolasuagambasullastrada;l'altros'erastaccatodal
muro;etutt'edueglis'avviavanoincontro.Egli,tenendosisempre
iinsu,perispiar
l breviarioapertodinanzi,comeseleggesse,spingeva
le di lo sguardo
incontro, fu mosse
assalitoa un coloro;e,vedendoselivenirproprio
tratto da millepensieri.Domandòsubito
infrettaasestesso,se,traibravi elui,ci
strada,adestraoasinistra;eglisovvennesubito fossequalcheuscitadi
dino. Feceun
rapidoesame,seavessepeccatocontroqualchepotente,contro
qualchevendicativo;ma,ancheinquelturbamento,il testimonio
consolantedellacoscienzalorassicuravaalquanto:ibraviperò
s'avvicinavano,guardandolofisso.Misel'indiceeilmediodella
manosinistranelcollare,comeperraccomodarlo;e,girandole
dueditaintorno al collo,volgevaintantolafacciaall'indietro,
torcendoinsiemelabocca,eguardandoconlacodadell'occhio,
findovepoteva,sequalchedunoarrivasse; ma nonvidenessuno.
Diedeun'occhiata,aldisopradelmuricciolo,ne'campi:nessuno;
un'altrapiùmodestasullastradadinanzi;nessuno,fuorchéibravi.
Chefare?tornareindietro,noneraatempo:darlaagambe,eralo
stessochedire,inseguitemi,opeggio.Nonpotendoschivarei
eranoalloracosìpenosiperlui,chenondesideravaaltroche l
pericolo,vicorseincontro,perchéimomentidiquell'incertezza
d'abbreviarli.Affrettòi l passo,recitòunversettoavocepiùalta,
composelafacciaatuttaquellaquieteeilaritàchepoté,feceogni
sforzoperpreparareunsorriso;quandositrovòafrontedeidue
galantuomini,dissementalmente: ci siamo;esifermòsudue
piedi.
­Signorcurato,­disseundique'due,piantandogligliocchiin
faccia.
­Cosacomanda?­risposesubitodonAbbondio,alzandoisuoi
dallibro,cheglirestòspalancatonellemani,comesurunleggìo.
­Leihaintenzione,­proseguìl'altro,conl'attominacciosoe
iracondodichicoglieunsuoinferioresull'intraprendereuna
ribalderia,­leihaintenzionedimaritardomaniRenzoTramaglino
eLuciaMondella!
­Cioè...­rispose,convocetremolante,donAbbondio:­cioè.Lor
signorisonuominidimondo,esannobenissimocomevanno
questefaccende.I l poverocuratononc'entra:fannoiloropasticci
traloro,epoi...epoi,vengondanoi,comes'anderebbeaun
bancoariscotere;enoi...noisiamoiservitoridelcomune.
­Orbene,­glidisseilbravo,all'orecchio,maintonosolennedi
comando,­questomatrimonionons'hadafare,nédomani,né
mai.
­Ma,signorimiei,­replicòdonAbbondio,conlavocemansuetae
gentile dichi vuolpersuadereunimpaziente,­ma,signorimiei,si
me,...vedonbene che a me nonmeneviennullaintasca...
degninodimettersine'mieipanni.Selacosadipendesseda
­Orsù,­interruppei l bravo,­selacosaavesseadecidersia
vogliamsapernedipiù.Uomoavvertito...leic'intende.
ciarle,leicimetterebbeinsacco.Noinonnesappiamo,né
­Malorsignorisontroppogiusti,tropporagionevoli...
­Ma,­interruppequestavoltal'altrocompagnone,chenonaveva
parlatofinallora,­mailmatrimoniononsifarà,o...­equiuna
buonabestemmia,­ochilofarànonsenepentirà,perchénonne
avràtempo,e...­un'altrabestemmia.
­Zitto,zitto,­ripresei
i l l primooratore:­ i l signorcuratoèunuomo
chesa viverdelmondo;enoisiamgalantuomini,chenon
vogliamfarglidelmale,purchéabbiagiudizio.Signorcurato,
l'illustrissimosignordonRodrigonostropadrone
caramente. la riverisce
Questonomefu,nellamentedidonAbbondio,come,nelforte
d'untemporalenotturno,unlampocheillumina
momentaneamenteeinconfusoglioggetti,eaccresceilterrore.
Fece,comeperistinto,ungrand'inchino,edisse:­semi
sapesserosuggerire...
­Oh!suggerirealeichesadilatino!­interruppeancorailbravo,
conunrisotralosguaiatoei l feroce.­Aleitocca.Esopratutto,
nonsilasciuscirparolasuquestoavvisocheleabbiamdatoper
suobene;altrimenti...ehm...sarebbelostessochefarequeltal
matrimonio.Via,chevuolchesidicainsuonomeall'illustrissimo
signordonRodrigo?
­Il miorispetto...
­Sispieghimeglio!
­. . Disposto...dispostosempreall'ubbidienza­. E,proferendo
questeparole,nonsapevanemmenluisefacevaunapromessa,
ouncomplimento.Ibravilepresero,omostraron di prenderlenel
significatopiùserio.
­Benissimo,ebuonanotte,messere,­dissel'und'essi,inattodi
partircolcompagno.DonAbbondio,che,pochimomentiprima,
avrebbedatounocchioperiscansarli,alloraavrebbevoluto
prolungarlaconversazioneeletrattative.­Signori...­cominciò,
chiudendoillibroconleduemani;maquelli,senzapiùdargli
udienza,preserolastradadond'eraluivenuto,es'allontanarono,
cantandounacanzonacciachenonvogliotrascrivere.Ilpovero
donAbbondiorimaseunmomentoaboccaaperta,come
incantato;poipresequelladelleduestradettecheconducevaa
casasua,mettendoinnanziastentounagambadopol'altra,che
parevanoaggranchiate.Comestessedidentro,s'intenderà
meglio,quandoavremdettoqualchecosadel suo naturale,ede'
tempi in cuigli era toccatodivivere.
DonAbbondio(
cuordileone.Ma, i l lettoresen'ègiàavveduto)nonera
fin da'primisuoianni,avevadovuto nato conun
comprenderechelapeggiorcondizione,aque'tempi,eraquella
d'unanimalesenzaartigliesenzazanne,echepure non si
sentisseinclinazioned'esserdivorato.Laforzalegalenon
proteggevainalcuncontol'uomotranquillo,inoffensivo,echenon
avessealtrimezzidifarpauraaltrui.Nongiàchemancassero
leggiepenecontroleviolenzeprivate.Leleggianzidiluviavano;i
delittieranoenumerati,eparticolareggiati,conminutaprolissità;le
pene,pazzamenteesorbitantie,senonbasta,aumentabili,quasi
perognicaso,adarbitriodellegislatorestessoedicento
esecutori;leprocedure,studiatesoltantoaliberareilgiudiceda
ognicosachepotesseesserglid'impedimentoaproferireuna
condanna:glisquarcicheabbiamriportatidellegridecontroi
bravi, ne sonounpiccolo,mafedelsaggio.Contuttociò,anzi
granparteacagiondiciò,quellegride,ripubblicateerinforzatedi in
governoingoverno,nonservivano ad altro che adattestare
qualcheeffettoimmediato,eraprincipalmented'aggiungermolte
ampollosamentel'impotenzade'loroautori;o,seproducevan
vessazioniaquellecheipacificieideboligiàsoffrivanoda'
perturbatori,ed'accrescerleviolenzeel'astuziadiquesti.
L'impunitàeraorganizzata,eavevaradicichelegridenon
toccavano,ononpotevanosmovere.Talierangliasili,talii
privilegid'alcuneclassi,inpartericonosciutidallaforzalegale,in
partetolleraticonastiososilenzio,oimpugnaticonvaneproteste,
masostenutiinfattoedifesi da quelleclassi,conattività
d'interesse,econgelosiadipuntiglio.Ora,quest'impunità
minacciataeinsultata,manondistruttadallegride,doveva
naturalmente,aogniminaccia,eaogniinsulto,adoperarnuovi
sforzienuoveinvenzioni,perconservarsi.Cosìaccadevain
effetto;e,all'appariredellegridediretteacomprimereiviolenti,
questicercavanonellaloroforzarealeinuovimezzipiùopportuni,
percontinuareafarciòchelegridevenivanoaproibire.Potevan
benesseinceppareaognipasso,emolestarel'uomobonario,che
fossesenzaforzapropriaesenzaprotezione;perché,colfine
d'aversottolamanoogniuomo,perprevenireoperpunireogni
delitto,assoggettavanoognimossadelprivatoalvolerearbitrario
d'esecutorid'ognigenere.Machi,primadicommettereildelitto,
avevapresele sue misureperricoverarsiatempoinunconvento,
inunpalazzo,doveibirrinonavrebbermaiosatometterpiede;
chi, senz'altreprecauzioni,portava una livreacheimpegnassea
difenderlolavanitàel'interessed'unafamigliapotente,dituttoun
ceto,eraliberonellesueoperazioni,epotevaridersidituttoquel
fracassodellegride.Diqueglistessich'erandeputatiafarle
eseguire,alcuniappartenevanopernascitaallaparteprivilegiata,
alcuninedipendevanoperclientela;gliunieglialtri,per
educazione,perinteresse,perconsuetudine,perimitazione,ne
avevanoabbracciatelemassime,esisarebberobenguardati
dall'offenderle,peramord'unpezzodicartaattaccatosulle
cantonate.Gliuominipoiincaricatidell'esecuzioneimmediata,
quandofosserostatiintraprendenticomeeroi,ubbidienticome
monaci,eprontiasacrificarsicomemartiri,nonavrebberperò
potutovenirneallafine,inferioricom'erandinumeroaquelli chesi
trattavadisottomettere,econ
abbandonati da chi, in una granprobabilitàd'essere
astrattoe,percosìdire,inteoria,imponeva
lorodi operare.Ma,oltre di ciò,costoroerangeneralmentede'
abbiettieribaldisoggettidellorotempo;l'incaricoloroeratenutoa più
vileanchedaquellichepotevanoaverneterrore,eil lorotitoloun
improperio.Eraquindibennaturalechecostoro,invece
d'arrischiare,anzidigettarlavitainun'impresadisperata,
vendesserolaloroinazione,oanchelaloroconnivenzaaipotenti,
esiriservasseroaesercitarelaloroesecrataautoritàe la forza
chepureavevano,inquelleoccasionidovenonc'erapericolo;
nell'opprimercioè,enelvessaregliuominipacificiesenzadifesa.
L'uomochevuoleoffendere,ocheteme,ognimomento,d'essere
offeso,cercanaturalmentealleatiecompagni.Quindiera,inque'
tempi,portataalmassimopuntolatendenzadegl'individuia
tenersicollegatiinclassi,aformarnedellenuove,eaprocurare
ognunolamaggiorpotenzadiquellaacuiapparteneva.Ilclero
vegliavaasostenereeadestenderelesueimmunità,lanobiltài
eranoarrolatiinmaestranzeeinconfraternite,igiurisperiti
suoiprivilegi,ilmilitarelesueesenzioni.Imercanti,gliartigiani
formavanounalega,imedicistessiunacorporazione.Ognunadi
questepiccoleoligarchieavevaunasuaforzaspecialeepropria;
inognunal'individuotrovavai l vantaggiod'impiegarpersé,a
proporzionedellasuaautoritàedellasuadestrezza,leforze
riunitedimolti.I più onestisivalevan
soltanto;gliastutieifacinorosi ne di questovantaggioadifesa
approfittavano,percondurrea
termineribalderie,allequaliiloromezzipersonalinonsarebber
bastati,eperassicurarsenel'impunità.Leforzeperòdiqueste
varielegheeranmoltodisuguali;e,nellecampagne
principalmente,ilnobiledoviziosoeviolento,conintornouno
stuolodibravi,eunapopolazionedicontadiniavvezzi,per
tradizionefamigliare,einteressatioforzatiariguardarsiquasi
comesudditiesoldatidelpadrone,esercitavaunpotere,acui
difficilmentenessun'altrafrazionedilegaavrebbeivipotuto
resistere.
l nostroAbbondio,nonnobile, nondiricco,coraggiosoancormeno,
Is'eradunqueaccorto,primaquasi toccargliannidella
discrezione,d'essere, in
cotta,costrettoaviaggiare quellasocietà,comeunvasoditerra
in compagniadimoltivasi di ferro.
Avevaquindi,assaidibuongrado,ubbidito
volleroprete.Perdir la ai parenti,chelo
verità,nonavevagranfattopensatoagli
obblighieainobilifinidelministeroalqualesidedicava:
procacciarsidichevivereconqualcheagio,emettersiinuna
classeriveritaeforte, gli eransembratedueragionipiùche
sufficientiperuna tale scelta.Maunaclassequalunquenon
proteggeunindividuo,nonloassicura,che finoaun certosegno:
nessunalodispensadalfarsiunsuosistemaparticolare.Don
Abbondio,assorbitocontinuamentene'pensieridellapropria
quiete,nonsicuravadique'vantaggi,perottenereiqualifacesse
bisognod'adoperarsimolto,od'arrischiarsiunpoco.Ilsuosistema
consistevaprincipalmentenelloscansartuttiicontrasti,enel
cedere,inquellichenonpotevascansare.Neutralitàdisarmatain
tutteleguerrechescoppiavanointornoalui,dallecontese,allora
frequentissime,trailcleroelepodestàlaiche,trailmilitareeil
civile,tranobilienobili,finoallequestionitraduecontadini,nate
daunaparola,edecisecoipugni,oconlecoltellate.Sesitrovava
assolutamentecostrettoaprenderpartetraduecontendenti,
stavacolpiùforte,sempre perògliera
allaretroguardia,eprocurandodi
farvedereall'altroch'eglinon volontariamentenemico:
parevacheglidicesse:maperchénonavetesaputoesservoii l
piùforte?ch'iomisareimessodallavostraparte.Standoallalarga
da'prepotenti,dissimulandolelorosoverchieriepasseggieree
capricciose,corrispondendoconsommissioniaquelle
venisserodaun'intenzionepiùseriaepiùmeditata,costringendo, che
aforzad'inchiniedirispettogioviale,ancheipiùburberie
sdegnosi,afargliunsorriso,quandogl'incontravaperlastrada,i l
pover'uomoerariuscitoapassareisessant'anni,senzagran
burrasche.
Nonèperòchenonavesseancheluii l suopo'difieleincorpo;e
quelcontinuoesercitarlapazienza,queldarcosìspessoragione
aglialtri,que'tantibocconiamariinghiottiti in silenzio,glielo
avevanoesacerbatoasegnoche,senonavesse,ditantointanto,
potutodargliunpo'disfogo, lapoisuasaluten'avrebbecertamente
sofferto.Masiccomev'eran finalmentealmondo,evicinoalui,
personech'egliconoscevabenbeneperincapacidifarmale,così
potevaconquellesfogarequalchevoltailmalumorelungamente
represso,ecavarsiancheluilavogliad'essereunpo'fantastico,e
digridareatorto.Erapoiunrigidocensoredegliuominichenonsi
regolavancomelui,quandoperòlacensurapotesseesercitarsi
senzaalcuno,anchelontano,pericolo.I
imprudente;l'ammazzato era semprestatol battutoeraalmenoun
un uomotorbido.Achi,
messosiasostenerlesueragionicontrounpotente,rimanevacol
cosanondifficile,perchélaragione eil tortononsidividonmai
caporotto,donAbbondiosapevatrovarsemprequalchetorto;
conun tagliocosìnetto,cheogniparteabbiasoltantodell'unao
che,alororischio,prendevanlepartid'undeboleoppresso,
dell'altro.Sopratuttopoi,declamavacontroque'suoiconfratelli
controunsoverchiatorepotente.Questochiamavauncomprarsi
gl'impicciacontanti,unvolerraddirizzarlegambeaicani;diceva
ancheseveramente,ch'eraunmischiarsinellecoseprofane,a
dannodelladignitàdelsacroministero.Econtroquestipredicava,
sempreperòaquattr'occhi,oinunpiccolissimocrocchio,con
tantopiùdiveemenza,quantopiùessieranconosciutiperalieni
dalrisentirsi,incosachel i
unasuasentenzaprediletta,con toccassepersonalmente.Avevapoi
la qualesigillavasemprei
discorsisuquestematerie: che a un galantuomo,i l qualbadiasé,
estiane'suoipanni,nonaccadonmaibruttiincontri.
Pensinooraimieiventicinquelettori che impressionedovesse
faresull'animodelpoveretto,quelloches'èraccontato.Lo
spaventodique'visacciediquelleparolacce,laminacciad'un
signorenotopernonminacciareinvano,unsistemadiquieto
vivere,ch'eracostatotant'annidistudioedipazienza,sconcertato
inunpunto,eunpassodalqualenonsipotevavedercome
uscirne:tuttiquestipensierironzavanotumultuariamentenelcapo
bassodidonAbbondio."SeRenzosipotessemandareinpace
conunbelno,via;mavorràdelleragioni;ecosahoda
rispondergli,peramordelcielo?E,e,e,anchecostuièunatesta:
unagnellosenessun lo tocca,maseunovuolcontraddirgli...ih!E
poi,epoi,perdutodietroaquellaLucia,innamoratocome...
Ragazzacci,che,pernonsaperchefare,s'innamorano,voglion
maritarsi, enon pensanoadaltro;non si fannocaricode'travagli
inchemettonounpoverogalantuomo.Ohpoverome!vedetese
quelleduefiguraccedovevanpropriopiantarsisullamiastrada,e
prenderlaconme!Chec'entroio? Sonioche vogliomaritarmi?
Perchénonsonandatipiuttostoaparlare...Ohvedeteunpoco:
grandestinoèil mio,chelecoseapropositomivengansemprein
menteunmomentodopol'occasione.Seavessipensatodi
suggerirlorocheandasseroaportar laeraloroimbasciata..."Ma,a
questopunto,s'accorsecheil pentirsidinonesserestato
consigliereecooperatoredell'iniquità cosatroppoiniqua;e
rivolsetutta la stizzade'suoipensiericontroquell'altrocheveniva
cosìatoglierglilasuapace.NonconoscevadonRodrigochedi
vistaedifama,néavevamaiavutochefarconlui,altrochedi
toccarei l pettocolmento,elaterraconlapuntadelsuocappello,
quellepochevoltechel'avevaincontratoperlastrada.Gliera
occorsodidifendere,inpiùd'un'occasione,lariputazionediquel
signore,controcoloroche,abassavoce,sospirando,ealzando
gliocchialcielo,maledicevanoqualchesuofatto:avevadetto
centovoltech'eraunrispettabilecavaliere.Ma,inquelmomento
glidiedeincuorsuotuttique'titolichenonavevamaiudito
applicarglidaaltri,senzainterrompereinfrettaconunoibò.
Giunto,tra il tumultodiquestipensieri,allaportadicasasua,
ch'erainfondodelpaesello,miseinfrettanellatoppalachiave,
chegiàtenevainmano;aprì,entrò,richiusediligentemente;e,
ansiosoditrovarsi
Perpetua!Perpetua! in ­unacompagniafidata,chiamòsubito:­
, avviandosipureversoi l salotto,dove
questadovevaessercertamenteadapparecchiarlatavolaperla
cena.EraPerpetua,comeognunsen'avvede,laservadidon
Abbondio:servaaffezionataefedele,chesapevaubbidiree
comandare,secondol'occasione,tollerareatempoilbrontolìoele
fantasticagginidelpadrone,efargliatempotollerarleproprie,che
divenivandigiornoingiornopiùfrequenti,dacheavevapassata
l'etàsinodaledeiquaranta,rimanendocelibe,peraverrifiutatitutti
ipartitichelesieranoofferti,comedicevalei,opernonavermai
trovatouncanechelavolesse,comedicevanlesueamiche.
­Vengo,­rispose,mettendosultavolino,
di al luogosolito,i l
fiaschettodelvinoprediletto
lentamente;manonavevaancortoccata donAbbondio,esimosse
la sogliadelsalotto,
ch'egliv'entrò,conunpassocosìlegato,conunosguardocosì
nemmenbisognati gli occhiesperti di Perpetua,periscoprire a
adombrato,conunvisocosìstravolto,chenoncisarebbero
primavistacheglieraaccadutoqualchecosadistraordinario
davvero.
­Misericordia!cos'ha,signorpadrone?
­Niente,niente,­risposedonAbbondio,lasciandosiandartutto
ansantesul suo seggiolone.
­Come,niente?Lavuoldareadintendereame?cosìbrutto
com'è?Qualchegrancasoèavvenuto.
­Oh,peramordelcielo!Quandodiconiente,oèniente,oècosa
chenonpossodire.
­Chenonpuòdirneppureame?Chisiprenderàcuradellasua
salute?Chiledaràunparere?...
­Ohimè!tacete,enonapparecchiatealtro:datemiunbicchiere
delmiovino.
lei mivorràsostenerechenon ha niente!­dissePerpetua,
­Eempiendoilbicchiere,etenendolopoi in mano,comesenon
volessedarlocheinpremiodellaconfidenzachesifacevatanto
aspettare.
­Datequi,datequi,­dissedonAbbondio,prendendolei l
bicchiere,conlamanononbenferma,evotandolopoiinfretta,
comesefosseunamedicina.
­Vuoldunquech'iosiacostrettadidomandarquaelàcosasia
accadutoalmiopadrone?­dissePerpetua,rittadinanzialui,con
lemaniarrovesciatesuifianchi,elegomitaappuntatedavanti,
guardandolofisso,quasivolessesucchiarglidagliocchiilsegreto.
­Peramordelcielo!nonfatepettegolezzi,nonfateschiamazzi:
neva...nevalavita!
­Lavita!
­Lavita.
­Leisabeneche,ognivoltachem'hadettoqualchecosa
sinceramente,inconfidenza,iononhomai...
­Brava!comequando...
Perpetuas'avvided'avertoccatountastofalso;onde,cambiando
subitoiltono,­signorpadrone,­disse,convocecommossaeda
commovere,­iolesonosemprestataaffezionata;e,seoravoglio
sapere,èperpremura,perchévorreipoterlasoccorrere,darleun
buonparere,sollevarlel'animo...
Idelsuodolorososegreto,quantaneavessePerpetuadi
l fattostachedonAbbondioavevaforsetantavogliadiscaricarsi
conoscerlo;onde,dopoaverrespintisemprepiùdebolmentei
nuoviepiùincalzantiassaltidilei,dopoaverlefattopiùd'unavolta
giurarechenonfiaterebbe,finalmente,conmoltesospensioni,con
moltiohimè,leraccontòilmiserabilecaso.Quandosivenneal
nometerribiledelmandante,bisognòchePerpetuaproferisseun
nuovoepiùsolennegiuramento;edonAbbondio,pronunziato
quelnome,sirovesciòsullaspallieradellaseggiola,conungran
sospiro,alzandolemani, in attoinsieme di comandoedisupplica,
del
edicendo:­peramor cielo!
­Dellesue!­esclamòPerpetua.­ Oh chebirbone!ohche
soverchiatore!ohcheuomosenzatimordiDio!
­Voletetacere?ovoleterovinarmideltutto?
­Oh!siamquisolichenessuncisente.Macomefarà,povero
signorpadrone?
­Ohvedete,­dissedonAbbondio,convocestizzosa:­vedete
chebeiparerimisadarcostei!Vieneadomandarmicomefarò,
comefarò;quasifosseleinell'impiccio,etoccasseamedi
levarnela.
­Ma!iol'avreibeneil miopoveropareredadarle;mapoi...
­Mapoi,sentiamo.
arcivescovoèunsant'uomo,eunuomodipolso,echenonha
­Il miopareresarebbeche,siccometuttidiconocheilnostro
pauradinessuno,e,quandopuòfarestaradovereundiquesti
prepotenti,persostenereuncurato,cigongola;iodirei,edicoche
leigliscrivesseunabellalettera,perinformarlocomequalmente...
­Voletetacere?voletetacere?Sonparericodestidadareaun
pover'uomo?Quandomifossetoccataunaschioppettatanella
schiena,Dioliberi!l'arcivescovomelaleverebbe?
­Eh!leschioppettatenonsidànnoviacomeconfetti:eguaise
questicanidovesseromorderetuttelevoltecheabbaiano!Eioho
semprevedutocheachisamostrareidenti,efarsistimare,glisi
ragione,siamridottiasegnochetuttivengono,conlicenza,
portarispetto;e,appuntoperchéleinonvuolmaidirlasua a...
­Voletetacere?
­Iotacciosubito;maèperòcertoche,quandoil mondos'accorge
cheuno,sempre,inogniincontro,èprontoacalarle...
­Voletetacere?Ètempoora di dircodestebaggianate?
­Basta:cipenseràquestanotte;maintantononcominciafarsi
maledasé,arovinarsi la salute;mangi un boccone.
­Cipenseròio,­rispose,brontolando,donAbbondio:­sicuro;io
cipenserò,iocihodapensare­Es'alzò,continuando:­non
voglioprenderniente;niente:hoaltravoglia:losoanch'ioche
toccaapensarciame.Ma!ladovevaaccaderperl'appuntoame.
­Mandialmengiùquest'altrogocciolo,­dissePerpetua,
mescendo.­Leisachequestolerimettesemprelostomaco.
­Eh!civuolaltro,civuolaltro,civuolaltro.Cosìdicendopresei
lume, e, brontolandosempre:­unapiccolabagattella!aun l
galantuomoparmio!edomanicom'andrà?
lamentazioni,s'avviòpersalire ­e altresimili
in camera.Giuntosulasoglia,si
voltòindietroversoPerpetua,mise i l ditosullabocca,disse,con
tonolentoesolenne:­peramordelcielo!­, edisparve.
CapitoloII
Siraccontachei l principediCondédormìprofondamentelanotte
affaticato;secondariamenteaveva già datetutteledisposizioni
avantilagiornatadiRocroi:ma,inprimoluogo,eramolto
necessarie,estabilitociòchedovessefare,lamattina.Don
Abbondioinvecenonsapevaaltroancorasenonchel'indomani
sarebbegiornodibattaglia;quindiunagranpartedellanottefu
spesainconsulteangosciose.Nonfarcasodell'intimazione
ribalda,nédelleminacce,efarei l matrimonio,eraunpartito,che
l'occorrente,ecercarconluiqualchemezzo...Dioliberi!­
nonvolleneppurmettereindeliberazione.ConfidareaRenzo
lasciscapparparola...altrimenti...ehm!­avevadettoundique' Nonsi
bravi;e,alsentirsirimbombarquell'ehm!nellamente,don
Abbondio,nonchepensareatrasgredireunatallegge,sipentiva
anchedell'averciarlatoconPerpetua.Fuggire?Dove?Epoi!
Quant'impicci,equanticonti da rendere!Aognipartitoche
rifiutava,ilpover'uomo
verso,gliparveilmegliooi si rivoltava nel
l menmale,fu letto.Quelloche,
di per
guadagnartempo, ogni
menandoRenzoper le lunghe. Si rammentòaproposito,che
mancavanpochigiornialtempoproibitoperlenozze;"e,seposso
tenereabada,perquestipochigiorni,quelragazzone,hopoidue
mesidirespiro;e,induemesi,puònascerdigrancose".Ruminò
pretestidametterincampo;e,benchégliparesserounpo'
leggieri,purs'andavarassicurandocolpensierochelasua
autoritàgliavrebbefattiparerdigiustopeso,echelasuaantica
esperienzaglidarebbegranvantaggiosurungiovanetto
ignorante."Vedremo,­dicevatrasé:­eglipensaallamorosa;ma
iopensoallapelle:i l piùinteressatoson io, lasciandostareche
sonoi
non sol piùaccorto.Figliuolcaro,setutisentii
chedire;maiononvoglioandarne di l brucioreaddosso,
mezzo".Fermato
cosìunpocol'animoaunadeliberazione,potéfinalmentechiuder
occhio:machesonno!chesogni!Bravi,donRodrigo,Renzo,
viottole,rupi,fughe,inseguimenti,grida,schioppettate.Ilprimo
svegliarsi,dopounasciagura,e inun impiccio, èun momento
moltoamaro.Lamente,appenarisentita,ricorreall'ideeabituali
dellavitatranquillaantecedente;mai
cose lesi affacciasubitosgarbatamente; l pensierodelnuovostatodi
eil dispiacere neè più
in
vivo quelparagoneistantaneo.Assaporatodolorosamente
questomomento,donAbbondioricapitolòsubitoisuoidisegni
dellanotte,siconfermòinessi,gliordinòmeglio,s'alzò,estette
aspettandoRenzocontimoree,aduntempo,conimpazienza.
Lorenzoo,comedicevantutti,Renzononsifecemoltoaspettare.
Appenagliparveoradipoter,senzaindiscrezione,presentarsial
curato,v'andò,conlalietafuriad'unuomodivent'anni,chedeve
inquelgiornosposarequellacheama.Era,findall'adolescenza,
rimastoprivode'parenti,edesercitavalaprofessionedifilatoredi
seta,ereditaria,perdircosì,nellasuafamiglia;professione,negli
anniindietro,assailucrosa;alloragiàindecadenza,manonperò
asegnocheunabileoperaiononpotessecavarnedichevivere
onestamente.I l lavoroandavadigiornoingiornoscemando;ma
l'emigrazionecontinuade'lavoranti,attiratineglistativicinida
promesse,daprivilegie da grossepaghe,facevasì che nonne
mancasseancoraaquellicherimanevanoinpaese.Oltredi
questo,possedevaRenzo un poderetto che facevalavoraree
lavoravaeglistesso,quando i l filatoiostavafermo;dimodoche,
la suacondizione,potevadirsiagiato.Equantunque
perquell'annatafosseancorpiùscarsadelleantecedenti,egiàsi
cominciasseaprovareunaveracarestia,pureil nostrogiovine,
che,daquandoavevamessigliocchiaddossoaLucia,era
divenutomassaio,sitrovavaprovvistobastantemente,enon
avevaacontrastarconlafame.Comparvedavantiadon
Abbondio,ingrangala,conpennedivariocolorealcappello,col
suopugnaledelmanicobello,neltaschinode'calzoni,conuna
cert'ariadifestaenellostessotempodibraverìa,comuneallora
ancheagliuominipiùquieti.L'accoglimentoincertoemisteriosodi
donAbbondiofeceuncontrappostosingolareaimodigiovialie
risolutidelgiovinotto.
"Cheabbiaqualchepensieroperlatesta",argomentòRenzotra
sé;poidisse:­sonvenuto,signorcurato,persapereacheorale
comodachecitroviamoinchiesa.
­Dichegiornovoleteparlare?
­Come,dichegiorno?nonsiricordaches'èfissatoperoggi?
­Oggi?­replicòdonAbbondio,comesenesentisseparlareperla
primavolta.­Oggi,oggi...abbiatepazienza,maogginonposso.
­Ogginonpuò!Cos'ènato?
­Primaditutto,nonmisentobene,vedete.
­Midispiace;maquellochehadafareècosadicosìpocotempo,
edicosìpocafatica...
­Epoi,epoi,epoi...
­Epoichecosa?
­Epoic'èdegliimbrogli.
­Degl'imbrogli?Cheimbrogli ci puòessere?
­Bisognerebbetrovarsineinostripiedi,
impiccinascono in per conoscerquanti
questematerie,quanticontis'hadarendere.Io
son troppodolcedicuore,nonpenso che alevar di mezzogli
ostacoli,afacilitartutto,afarlecosesecondoilpiacerealtrui,e
trascuroilmiodovere;epoimitoccande'rimproveri,epeggio.
­Ma,colnomedelcielo,nonmitengacosìsullacorda,emidica
chiaroenettocosac'è.
­Sapetevoiquanteequanteformalitàcivoglionoperfareun
matrimonioinregola?
­Bisognabench'iola ne sappiaqualchecosa,­disseRenzo,
neha giàrotta
cominciandoadalterarsi,­poichéme
bastantemente testa,questigiorniaddietro.Maoranon s'è
sbrigatoognicosa?nons'èfattotuttociòches'avevaafare?
­Tutto,tutto,pareavoi:perché,abbiatepazienza,labestiason
io,chetrascuroilmiodovere,pernonfarpenarelagente.Ma
ora...basta,soquelchedico.Noipovericuratisiamotra
l'ancudineei l martello:voiimpaziente;vicompatisco,povero
giovane;eisuperiori...basta, nonsi puòdirtutto.Enoisiamquelli
ne
che andiamdimezzo.
­Mamispieghiunavoltacos'èquest'altraformalitàches'haa
fare,comedice;esaràsubitofatta.
­Sapetevoiquantisianogl'impedimentidirimenti?
­Chevuolch'iosappiad'impedimenti?
­Error,conditio,votum,cognatio,crimen,
Cultusdisparitas,vis,ordo,ligamen,honestas,
Sisisaffinis,...­cominciavadonAbbondio,contandosullapunta
delledita.
­Sipigliagiocodime?­interruppe
facciadelsuolatinorum? i l giovine.­Chevuolch'io
­Dunque,
chilesa. se nonsapete le cose,abbiatepazienza,erimettetevia
­Orsù!...
­Via,caroRenzo,nonandateincollera,chesonprontoafare...
tuttoquellochedipendedame.Io,iovorreivedervicontento;vi
vogliobeneio.Eh!...quandopensochestavatecosìbene;cosavi
mancava?V'èsaltatoil grillodimaritarvi...
­Chediscorsisonquesti,signormio?­proruppeRenzo,conun
voltotral'attonitoel'adirato.
­Dicoperdire,abbiatepazienza,dicoperdire.Vorreivedervi
contento.
­Insomma...
­Insomma,figliuolcaro,iononcihocolpa;laleggenonl'hofatta
io.E,primadiconchiudereunmatrimonio,noisiamproprio
obbligatiafarmolteemoltericerche,perassicurarcichenonci
sianoimpedimenti.
­Mavia,midicaunavoltacheimpedimentoèsopravvenuto?
­Abbiatepazienza,nonsoncosedapotersidecifrarecosìsudue
ricerchenoiledobbiamfare.Iltestoèchiaroelampante:
piedi.Noncisaràniente,cosìspero;ma,nonostante,queste
antequammatrimoniumdenunciet...
­Lehodettochenonvogliolatino.
­Mabisognapurchevispieghi...
­Manonlehagiàfattequestericerche?
­Non le hofattetutte,comeavreidovuto,vidico.
­Perché non le ha
perchéaspettare... fatteatempo?perchédirmichetuttoerafinito?
­Ecco!mirimproveratelamiatroppabontà.Hofacilitatoogni
cosaperservirvipiùpresto:ma...maoramisonvenute...basta,
soio.
­Echevorrebbech'iofacessi?
­Cheavestepazienzaperqualchegiorno.Figliuolcaro,qualche
giornononèpoil'eternità:abbiatepazienza.
­Perquanto?
"Siamoabuonporto",pensòfra sé donAbbondio; e, conunfare
piùmanierosochemai,­via,­disse:­inquindicigiorni
cercherò,...procurerò...
­Quindicigiorni! oh
volutolei;s'èfissatoiquestasìch'ènuova!S'èfattotuttociòcheha
l giorno;ilgiornoarriva;eoraleimivienea
direcheaspettiquindicigiorni!Quindici...­ripresepoi,convoce
piùaltaestizzosa,stendendoi l braccio,ebattendoil pugno
nell'aria;echisaqualdiavoleriaavrebbeattaccataaquelnumero,
don Abbondiononl'avesseinterrotto,prendendoglil'altra
semano,conun'amorevolezzatimidaepremurosa:­via,via,non
v'alterate,peramordelcielo.Vedrò,cercheròse,
settimana... in una
­EaLuciachedevodire?
­Ch'èstatounmiosbaglio.
­Eidiscorsidelmondo?
­Ditepureatutti,chehosbagliatoio,pertroppafuria,pertroppo
buoncuore:gettatetuttalacolpaaddossoame.Possoparlar
meglio?via,perunasettimana.
­Epoi,noncisarà più altriimpedimenti?
­Quandovidico...
­Ebbene:avròpazienza per unasettimana;maritengabeneche,
passataquesta,nonm'appagheròpiùdichiacchiere.Intantola
riverisco­.Ecosìdetto,sen'andò,facendoadonAbbondioun
inchinomenprofondodelsolito,edandogliun'occhiatapiù
espressivacheriverente.
Uscitopoi,ecamminandodimalavoglia,perlaprimavolta,verso
lacasadellasuapromessa,inmezzoallastizza,tornavaconla
mentesuquelcolloquio;esemprepiùlotrovavastrano.
L'accoglienzafreddaeimpicciatadidonAbbondio,quelsuo
parlarestentatoinsiemeeimpaziente,que'dueocchigrigiche,
mentreparlava,eransempreandatiscappandoquaelà,comese
avesseravutopaurad'incontrarsiconleparolechegliuscivandi
bocca,quelfarsiquasinuovodelmatrimoniocosìespressamente
concertato,esopratuttoquell'accennarsemprequalchegran
messeinsiemefacevanpensareaRenzochecifossesotto
cosa,nondicendomainulladichiaro;tuttequestecircostanzeun
misterodiversodaquellochedonAbbondioavevavolutofar
credere.Stettei l giovineinforseunmomentoditornareindietro,
permetterloallestrette,efarloparlarpiùchiaro;ma,alzandogli
occhi,videPerpetuachecamminavadinanzialui,edentravain
Le diedeunavoce,
mentreessaaprival'uscio;studiò il passo,laraggiunse,
unorticellopochipassidistantedallacasa. la ritenne
sullasoglia,e,coldisegnodiscovarqualchecosadipiùpositivo,
sifermòadattaccardiscorsoconessa.
­Buongiorno,Perpetua:iosperavocheoggisisarebbestati
allegriinsieme.
­Ma!quelcheDiovuole,il miopoveroRenzo.
­Fatemiunpiacere:quelbenedett'uomodelsignorcuratom'ha
spiegatemivoimeglioperchénon può ononvuolemaritarcioggi.
impastocchiatecerteragionichenonhopotutobencapire:
­Oh!vipar egli ch'iosappiaisegretidelmiopadrone?
"L'hodettoio, che c'eramisterosotto",pensòRenzo;e,pertirarlo
inluce,continuò:­via,Perpetua;siamoamici;ditemiquel che
sapete,aiutateunpoverofigliuolo.
­Malacosanascerpovero,il miocaroRenzo.
­Èvero,­ripresequesto,semprepiùconfermandosine'suoi
sospetti;e,cercandod'accostarsipiùallaquestione,­èvero,­
soggiunse,­matoccaaipretiatrattarmaleco'poveri?
­Sentite,Renzo;iononpossodirniente,perché...nonsoniente;
maquellochevipossoassicurareèchei l miopadronenonvuol
fartorto,néavoinéanessuno;eluinoncihacolpa.
­Chièdunquecheci ha colpa?­domandòRenzo,con un
cert'attotrascurato,macolcuorsospeso,econl'orecchioall'erta.
­Quandovidicoche nonso niente... In difesa del miopadrone,
possoparlare;perchémifamalesentirecheglisidiacaricodi
volerfardispiacereaqualcheduno.Pover'uomo!sepecca,èper
troppabontà.C'èbeneaquestomondode'birboni,de'prepotenti,
degliuominisenzatimordiDio...
"Prepotenti!birboni!­pensòRenzo:­questinonsonoisuperiori".
­Via,­dissepoi,nascondendoastentol'agitazionecrescente,­
via,ditemichiè.
­Ah!voivorrestefarmiparlare;eiononpossoparlare,perché...
nonsoniente:quandononsoniente,ècomeseavessigiuratodi
bocca.Addio;ètempoperdutopertutt'edue­.Cosìdicendo,
entròinfrettanell'orto,echiusel'uscio.Renzo,rispostolecon
tacere.Potrestedarmilacorda,chenonmicaverestenulladi
camminocheprendeva;ma,quandofufuordeltirodell'orecchio
saluto,tornòindietropianpiano,pernonfarlaaccorgeredel un
dellabuonadonna,allungòi l passo;inunmomentofuall'usciodi
donAbbondio;entrò,andòdiviatoalsalottodovel'avevalasciato,
velotrovò,ecorseversolui,con un fareardito,econgliocchi
stralunati.
­Eh!eh! che novitàèquesta?­dissedonAbbondio.
­Chièquelprepotente,­disseRenzo, conla voced'unuomoch'è
risolutod'ottenereunarispostaprecisa,­chièquelprepotente
chenonvuolch'iosposiLucia?
­Che?che?che?­balbettòi l poverosorpreso,conunvoltofatto
inunistantebiancoefloscio,comeuncenciocheescadel
bucato.E,purbrontolando,spiccòunsaltodalsuoseggiolone,
perlanciarsiall'uscio.MaRenzo,chedovevaaspettarsiquella
mossa,estavaall'erta,vibalzòprimadilui,giròlachiave,esela
miseintasca.
­Ah!ah!parleràora,signorcurato?Tuttisannoifattimiei,fuoridi
me.Vogliosaperli,perbacco,anch'io.Comesichiamacolui?
­Renzo!Renzo!percarità,badateaquelchefate;pensate
all'animavostra.
­Pensochelovogliosapersubito,sulmomento­.E,così
dicendo,mise,forsesenzaavvedersene,lamanosulmanicodel
coltellochegliuscivadaltaschino.
­Misericordia!­esclamòconvocefiocadonAbbondio.
­Lovogliosapere.
­Chiv'hadetto...
­No,no;nonpiùfandonie.Parlichiaroesubito.
­Mivoletemorto?
­Vogliosapereciòchehoragiondisapere.
­Maseparlo,sonmorto.Nonm'hadapremerelamiavita?
­Dunqueparli.Quel"dunque" fu proferitoconunataleenergia,
l'aspettodiRenzodivennecosìminaccioso,chedonAbbondio
nonpotépiùnemmensupporre la possibilitàdidisubbidire.
­Mipromettete,migiurate,­disse­
dinondirmai...? di nonparlarne con nessuno,
­Lepromettochefounosproposito,seleinonmidicesubito
subitoilnomedicolui.
Aquelnuovoscongiuro,donAbbondio,colvolto,econlosguardo
dichihainboccaletanagliedelcavadenti,proferì:­don...
­Don?­ripetéRenzo,comeperaiutarei l pazienteabuttarfuorii
resto;estavacurvo,conl'orecchiochinosullaboccadilui,conle l
bracciatese,eipugnistrettiall'indietro.
­DonRodrigo!­pronunziòinfrettailforzato,precipitandoquelle
pochesillabe,estrisciando le consonanti,parteper i l turbamento,
parteperché,rivolgendopurequellapocaattenzionechegli
rimanevalibera, afare unatransazionetraleduepaure,pareva
chevolessesottrarreefarescomparirlaparola,nelpuntostesso
ch'eracostrettoametterlafuori.
­Ahcane!­urlòRenzo.­Ecomehafatto?Cosalehadetto
per...?
­Comeeh?come?­rispose,convocequasisdegnosa,don
Abbondio, i l quale,dopouncosìgransagrifizio,sisentivaincerto
mododivenutocreditore.­Come eh?
voi,comeètoccataame,chenonc'entropernulla;cheVorreichelafossetoccataa
certamentenonvisarebberrimastitantigril i incapo­. Equisi
feceadipingerconcoloriterribiliil bruttoincontro;e,nelcheaveva
discorrere,accorgendosisemprepiùd'unagrancollera
incorpo,echefinalloraerastatanascostaeinvoltanellapaura,e
allegramente:­avetefattaunabellaazione!M'avete
confusione,stavaimmobile,colcapobasso,continuò
vedendonellostessotempocheRenzo,tralarabbiaela
servizio!Untirodiquestasorteaungalantuomo,alvostrocurato! resounbel
incasasua!inluogosacro!Avetefattaunabellaprodezza!Per
cavarmidiboccai l miomalanno,i l vostromalanno!ciòch'iovi
nascondevo
Vorreivederecheper prudenza,pervostrobene!E
mi ora
faceste...!Peramordelcielo!Nonsichelosapete?
scherza. Nonsi tratta
quando,questamattina, di tortoo
vi di ragione;sitrattadiforza.E
davounbuonparere...eh!subitonelle
furie.Ioavevogiudiziopermeepervoi;macomesifa?Aprite
almeno;datemilamiachiave.
­Possoaverfallato,­risposeRenzo,convoceraddolcitaverso
donAbbondio,manellaqualesisentivai l furorecontroilnemico
scoperto:­possoaverfallato;masimettalamanoalpetto,e
pensisenelmiocaso...
Cosìdicendo,s'eralevatalachiaveditasca,eandavaadaprire.
DonAbbondiogliandòdietro,e,mentrequegligiravalachiave
nellatoppa,segliaccostò,e,convoltoserioeansioso,alzandogli
davantiagliocchi le treprimeditadelladestra,comeperaiutarlo
ancheluidalcantosuo,­giuratealmeno...­glidisse.
­Possoaverfallato;emiscusi,­risposeRenzo,aprendo,e
disponendosiaduscire.
­Giurate...­replicòdonAbbondio,afferrandogliil braccioconla
manotremante.
­Possoaverfallato,­ripetéRenzo,sprigionandosidalui;epartì
infuria,troncandocosì la questione,che,alparid'unaquestione
diletteraturaodifilosofiaod'altro,avrebbepotutodurardeisecoli,
giacchéognunadellepartinonfacevachereplicare i l suoproprio
argomento.
­Perpetua!Perpetua!­gridòdonAbbondio,dopoavereinvano
richiamatoilfuggitivo.Perpetuanonrisponde:donAbbondionon
sapevapiùinchemondosifosse.
Èaccadutopiùd'unavoltaapersonaggidibenpiùaltoaffareche
donAbbondio,ditrovarsiinfrangenticosìfastidiosi,intanta
incertezzadipartiti,cheparvelorounottimoripiegomettersia
lettoconlafebbre.Questoripiego,eglinonlodovetteandarea
cercare,perchéglisioffersedasé.Lapauradelgiornoavanti,la
vegliaangosciosadellanotte, la pauraavutainquelmomento,
l'ansietàdell'avvenire,fecerol'effetto.Affannatoebalordo,si
riposesulsuoseggiolone,cominciòasentirsiqualchebrivido
nell'ossa,siguardavaleunghiesospirando,echiamavaditempo
intempo,convocetremolanteestizzosa:­Perpetua!
finalmente,conungrancavolosottoi ­La
l braccio,econlafacciavenne
tosta,comesenullafossestato.Risparmioallettoreilamenti,le
condoglianze,leaccuse,ledifese,i"voisolapoteteaverparlato",
ei"nonhoparlato",tuttiipasticciinsommadiquelcolloquio.
BastidirechedonAbbondioordinòaPerpetuadimetterlastanga
all'uscio,dinonaprirpiùpernessunacagione,e,sealcun
bussasse,risponderdallafinestrachei l curatoeraandatoaletto
conlafebbre.Salìpoilentamentelescale,dicendo,ognitre
scalini, ­son servito­ ; esimisedavveroaletto,dovelo
lasceremo.
Renzointantocamminavaapassiinfuriativersocasa,senzaaver
determinatoquelchedovessefare,maconunasmaniaaddosso
difarqualcosa
tutticoloroche, di
in stranoediterribile.Iprovocatori,isoverchiatori,
qualunquemodo,fannotortoaltrui,sonorei,
nonsolodelmalechecommettono,madelpervertimentoancora
acuiportanoglianimideglioffesi.Renzoeraungiovinepacificoe
alienodalsangue,ungiovineschiettoenemicod'ogniinsidia;ma,
inque'momenti, il suocuorenonbattevacheperl'omicidio, la sua
mentenoneraoccupatacheafantasticareuntradimento.
AvrebbevolutocorrereallacasadidonRodrigo,afferrarlo peril
guarnitadibravi
collo,e...magliveniva in mentech'eracomeunafortezza,soliamici
aldi dentro,eguardataaldifuori;chei
eservitoribenconosciutiv'entravanliberamente,senzaessere
squadratidacapoapiedi;cheunartigianellosconosciutononvi
potrebb'entraresenzaunesame,ech'eglisopratutto...eglivi
sarebbeforsetroppoconosciuto.Sifiguravaalloradiprendereil
suoschioppo,d'appiattarsidietrounasiepe,aspettandosemai,
semaicoluivenisseapassarsolo;e,internandosi,conferoce
compiacenza,inquell'immaginazione,sifiguravadisentireuna
pedata,quellapedata,d'alzarchetamentelatesta;riconoscevalo
scellerato,spianavaloschioppo,prendevalamira,sparava,lo
vedevacadereedareitratti,glilanciavaunamaledizione,e
correvasullastradadelconfineamettersi
Appenaquestaparola si in salvo."ELucia?"
fugettataatraversodiquellebieche
fantasie,imiglioripensieriacuieraavvezza
v'entraronoinfolla. Si la mentediRenzo,
rammentòdegliultimiricordide'suoi
parenti,sirammentòdiDio,dellaMadonnaede'santi,pensòalla
consolazionecheavevatantevolteprovataditrovarsisenza
delitti,all'orrorecheavevatantevolteprovatoalraccontod'un
omicidio;esirisvegliòdaquelsognodisangue,conispavento,
conrimorso,einsiemeconunaspeciedigioiadinonaverfatto
altrocheimmaginare.Mai l pensierodiLucia,quantipensieri
tiravaseco!Tantesperanze,tantepromesse,unavvenirecosì
vagheggiato,ecosìtenutosicuro,equelgiornocosìsospirato!E
come,concheparoleannunziarleunatalnuova?Epoi,che
partitoprendere?Comefarlasua,adispettodellaforza di
quell'iniquopotente?Einsiemeatuttoquesto,non
gli un
perla sospetto
QuellasoverchieriadidonRodrigononpotevaessermossache
formato,maun'ombratormentosa passava mente.
una brutalepassioneperLucia.ELucia?Cheavessedataa
dacoluilapiùpiccolaoccasione,lapiùleggieralusinga,noneraun
pensierochepotessefermarsi un momentonellatestadiRenzo.
Man'erainformata?Potevacoluiaverconcepitaquell'infame
passione,senzacheleisen'avvedesse?Avrebbespintelecose
tantoinlà,primad'averlatentatainqualchemodo?ELucianon
neavevamaidettaunaparolaalui!alsuopromesso!
Dominatodaquestipensieri,passòdavantiacasa
sua,ch'eranel
ch'erainfondo,anzi un po'fuori.Avevaquellacasetta un piccolo
mezzodelvillaggio,e,attraversatolo,s'avviòaquelladiLucia,
cortiledinanzi,chelaseparavadallastrada,ederacintodaun
murettino.Renzoentrònelcortile,esentìunmistoecontinuo
ronzìochevenivadaunastanzadisopra.S'immaginòche
sarebberoamicheecomari,venuteafarcorteggioaLucia;enon
sivollemostrareaquelmercato,conquellanuovaincorpoesul
volto.Unafanciullettachesitrovavanelcortile,glicorseincontro
gridando:­losposo!losposo!
­Zitta,Bettina,zitta!­disseRenzo.­Vienqua;va'sudaLucia,
tiralaindisparte,edilleall'orecchio...ma che nessunsenta,né
sospettidinulla,ve'...dillecheho da­ . parlarle,chel'aspettonella
La salì
stanzaterrena,echevengasubito fanciulletta
scale,lietaesuperbad'avereunacommissionsegretada infrettale
eseguire.
Luciauscivainquelmomentotuttaattillatadallemanidellamadre.
Leamichesirubavanolasposa,elefacevanforzaperchési
lasciassevedere;eleis'andavaschermendo,conquellamodestia
unpo'guerrieradellecontadine,facendosiscudoallafacciacol
gomito,chinandolasulbusto,eaggrottandoilunghieneri
sopraccigli,mentreperòlaboccas'aprivaalsorriso.Inerie
giovanilicapelli,spartitisopralafronte,conunabiancaesottile
dirizzatura,siravvolgevan,dietroi l capo,incerchimoltiplicidi
trecce,trapassatedalunghispillid'argento,che si dividevano
all'intorno,quasiaguisade'raggid'un'aureola,comeancora
usano le contadinenelMilanese.Intorno al colloavevaunvezzo
digranatialternaticonbottonid'oroafiligrana:portavaunbel
busto di broccatoafiori,conlemanicheseparateeallacciateda
beinastri:unacortagonnelladifilaticcio di seta,apieghefittee
minute,duecalzevermiglie,duepianelle,disetaanch'esse,a
ricami.Oltreaquesto,ch'eral'ornamentoparticolaredelgiorno
dellenozze,Luciaavevaquelloquotidianod'unamodesta
bellezza,rilevataalloraeaccresciutadallevarieaffezionichelesi
dipingevansulviso:unagioiatemperatadaunturbamento
leggiero,quelplacidoaccoramentochesimostra dila quand'in
quandosulvoltodellespose,e,senzascompor
uncarattereparticolare. La piccolaBettinasicacciò bellezza,ledà
nel crocchio,
s'accostòaLucia,lefeceintendereaccortamente che
qualcosadacomunicarle,eledisselasuaparolinaall'orecchio. aveva
­Vounmomento,etorno,­disseLuciaalledonne;escesein
fretta.Alvederlafacciamutata,ei l portamentoinquietodiRenzo,
­cosac'è?­disse,nonsenzaunpresentimentoditerrore.
­Lucia!­risposeRenzo,­peroggi,tuttoèamonte;eDiosa
quandopotremoessermaritoemoglie.
­Che?­disseLuciatuttasmarrita.Renzoleraccontòbrevemente
lastoriadiquellamattina:ellaascoltava con angoscia:equando
i l
udìtremando,­
nomedidonRodrigo,­ah!­esclamò,arrossendoe
fino aquestosegno!
­Dunquevoisapevate...?­disseRenzo.
­Purtroppo!­risposeLucia;­ ma aquestosegno!
­Checosasapevate?
­Nonmifateoraparlare,nonmifatepiangere.Corroachiamar
miamadre,ealicenziarledonne:bisognachesiamsoli.
Mentreellapartiva,Renzosussurrò:­nonm'avetemaidetto
niente.
fermarsi.Renzointesebenissimocheil suo nomepronunziatoin
­Ah,Renzo!­risposeLucia,rivolgendosiunmomento,senza
quelmomento,conqueltono,daLucia,volevadire:potetevoi
dubitarech'ioabbiataciutosenonpermotivigiustiepuri?
IntantolabuonaAgnese(cosìsichiamavalamadrediLucia),
messa in sospetto ein curiositàdallaparolinaall'orecchio,edallo
sparirdellafiglia,eradiscesaavedercosac'eradinuovo.Lafiglia
lalasciòconRenzo,tornòalledonneradunate,e,accomodando
l'aspettoelavoce,comepotémeglio,disse:­i
ammalato;eogginon si fanulla­.Ciòdetto, lelsalutòtuttein
signorcuratoè
fretta,escesedinuovo.
Ledonnesfilarono,esisparseroaraccontarl'accaduto.Dueotre
andaronfinall'usciodelcurato,perverificar seera ammalato
davvero.
­Unfebbrone,­risposePerpetuadallafinestra;elatristaparola,
riportataall'altre,troncòlecongetturechegiàcominciavanoa
brulicarne'lorocervelli,eadannunziarsitroncheemisteriosene'
lorodiscorsi.
CapitoloII
Luciaentrònellastanzaterrena,mentreRenzostava
angosciosamenteinformandoAgnese,laqualeangosciosamente
loascoltava.Tutt'eduesivolseroachi
cuiaspettavanounoschiarimento,i ne sapevapiùdiloro,eda
l qualenonpotevaessereche
doloroso:tutt'edue,lasciandotravedere,inmezzoaldolore,econ
l'amorediversocheognund'essiportavaaLucia,uncrucciopur
diversoperchéavessetaciutoloroqualchecosa,eunatalcosa.
Agnese,benchéansiosadisentirparlarelafiglia,nonpotétenersi
dinonfarleunrimprovero.­Atuamadrenondirniented'unacosa
simile!
­Oravidiròtutto,­risposeLucia,asciugandosigliocchicol
grembiule.
­Parla,parla!­Parlate,parlate!­gridaronoauntrattolamadree
losposo.
­SantissimaVergine!­esclamòLucia:­chiavrebbecredutoche
lecosepotesseroarrivareaquestosegno!­E,convocerottadal
pianto,raccontòcome,pochigiorniprima,mentretornavadalla
filanda,ederarimastaindietrodallesuecompagne,leera
passatoinnanzidonRodrigo,incompagniad'unaltrosignore;che
idiceva,nonpuntobelle;maessa,senzadargliretta,aveva
l primoavevacercatoditrattenerlaconchiacchiere,com'ella
affrettatoilpasso,eraggiuntelecompagne;eintantoaveva
sentitoquell'altrosignoreriderforte,edonRodrigodire:
scommettiamo. Il giornodopo,coloros'erantrovatiancorasulla
strada;maLuciaeranelmezzodellecompagne,congliocchi
vedremo,vedremo. ­Per graziadelcielo,­continuò Lucia,­quel
bassi;el'altrosignoresghignazzava,edonRodrigodiceva:
giornoeral'ultimodellafilanda.Ioraccontaisubito...
Achi hairaccontato?­domandòAgnese,andandoincontro,non
­senzaunpo'disdegno,alnomedelconfidentepreferito.
­AlpadreCristoforo,inconfessione,mamma,­risposeLucia,con
unaccentosoavediscusa.­Gliraccontaitutto,l'ultimavoltache
siamoandateinsiemeallachiesa del convento:e,se
quellamattina,ioandavamettendomanooraaunacosa,oraa vi ricordate,
un'altra,perindugiare,tantochepassassealtragentedelpaese
avviataaquellavolta,efarlastradaincompagniaconloro;
perché,dopoquell'incontro,lestrademifacevantantapaura...
AlnomeriveritodelpadreCristoforo,losdegnod'Agnesesi
raddolcì.­Haifattobene,­disse,­maperchénonraccontartutto
ancheatuamadre?
Luciaavevaavuteduebuoneragioni:l'una,dinoncontristarené
spaventarelabuonadonna,percosaallaqualeessanonavrebbe
potutotrovarrimedio;l'altra,dinonmetterarischiodiviaggiarper
molteboccheunastoriachevolevaesseregelosamentesepolta:
tantopiùcheLuciasperava chele suenozzeavrebbertroncata,
Di
sulprincipiare,quell'abbominatapersecuzione.
ragioniperò,nonallegòche la prima. questedue
­Eavoi,­dissepoi,rivolgendosiaRenzo,conquellavoceche
vuolfarriconoscereaunamicochehaavutotorto:­eavoi
dovevaioparlardiquesto?Purtroppolosapeteora!
­Echet'hadettoilpadre?­domandòAgnese.
­M'hadettochecercassid'affrettarlenozzeil Signore;eche
intantostessirinchiusa;chepregassibenei l piùchepotessi,e
speravachecolui,nonvedendomi,nonsicurerebbepiùdime.E
fuallorachemisforzai,­proseguì,rivolgendosidinuovoaRenzo,
senzaalzargliperògliocchiinviso,earrossendotutta,­fuallora
presto, io cheprocurastedifar
edi concludereprimadeltempoches'erastabilito.Chi
chefecilasfacciata,echevipregai
cosaavretepensatodime! Ma iofacevoperbene,ederostata sa
consigliata,etenevopercerto...equestamattina,erotanto
lontanadapensare...­Quileparolefurontroncatedaunviolento
scoppiodipianto.
­Ahbirbone!ahdannato!ahassassino!­gridavaRenzo,
correndoinnanzieindietroperlastanza,estringendoditantoin
tantoil manico delsuo coltello.
­Ohcheimbroglio,peramordiDio!­esclamavaAgnese.I
giovine si fermòd'improvvisodavantiaLuciachepiangeva;lal
guardòconunattoditenerezzamestaerabbiosa,edisse:­
questaèl'ultimachefaquell'assassino.
­Ah!no,Renzo,peramordelcielo!­gridòLucia.­No,no,per
amordelcielo!IlSignorec'èancheperipoveri;ecomevoleteche
ciaiuti,sefacciamdelmale?
­No,no,peramordelcielo!­ripetevaAgnese.
­Renzo,­disseLucia,conun'ariadisperanzaedirisoluzionepiù
tranquilla:­voiaveteunmestiere,eiosolavorare:andiamotanto
lontano,checoluinonsenta più parlardinoi.
­AhLucia!epoi?Nonsiamoancoramaritoemoglie!Ilcurato
vorràfarcilafededistatolibero?Unuomocomequello?Se
fossimomaritati,ohallora...!
Luciasirimiseapiangere;etutt'etrerimaseroinsilenzio,einun
abbattimentochefacevauntristocontrappostoallapompafestiva
de'loroabiti.
­Sentite,figliuoli;daterettaame,­disse,dopoqualchemomento,
Agnese.­Iosonvenutaalmondoprimadivoi;eilmondolo
conoscounpoco.Nonbisognapoispaventarsitanto:ildiavolo
nonèbruttoquantosidipinge.Anoipoverellilematassepaionpiù
imbrogliate,perchénonsappiamtrovarnei l bandolo;maallevolte
unparere,unaparolinad'unuomocheabbiastudiato...sobenio
quelchevogliodire.Fateamiomodo,Renzo;andateaLecco;
cercatedeldottorAzzecca­garbugli,raccontategli... Manonlo
chiamatecosì,peramordelcielo: èun soprannome.Bisognadire
loso ilnome
ivero:lochiamantuttiaquelmodo.Basta,cercatediqueldottore
l signordottor...Comesichiama,ora?Ohto'!non
alto,asciutto,pelato,colnasorosso,eunavogliadilamponesulla
guancia.
­Loconoscodivista,­disseRenzo.
­Bene,­continuòAgnese:­quelloèunacimad'uomo!Hovistoio
piùd'unoch'erapiùimpicciatocheunpulcinnellastoppa,
quattr'occhicoldottorAzzecca­garbugli(badatebene
sapevadovebatterlatesta,e,dopoesserestatoun'oraa di enon
chiamarlocosì!),l'hovisto,dico,ridersene.Pigliatequeiquattro non
capponi,poveretti!acuidovevotirareilcollo,peri
domenica,eportateglieli;perchénonbisognamaiandarconle l banchettodi
manivotedaque'signori.Raccontateglituttol'accaduto;evedrete
chevidirà,suduepiedi,diquellecosecheanoinonverrebbero
intesta,apensarciunanno.
Renzoabbracciòmoltovolentieriquestoparere;Lucial'approvò;e
Agnese,superbad'averlodato,levò,aunaauna,lepoverebestie
dallastìa,riunìleloroottogambe,come se facesseunmazzetto
difiori,leavvolseelestrinseconunospago,eleconsegnòin
manoaRenzo;ilquale,dateericevuteparoledisperanza,uscì
dallapartedell'orto,pernonesservedutoda'ragazzi,
correrebberdietro,gridando: lo sposo! lo sposo!Così, che gli
attraversandoicampi o,
viottole,fremendo,ripensandocomediconcolà,iluoghi,sen'andòper
alla suadisgrazia,eruminandoil
discorsodafarealdottorAzzecca­garbugli.Lasciopoipensareal
lettore,comedovesserostareinviaggioquellepoverebestie,così
legateetenuteperlezampe,acapoall'ingiù,nellamanod'un
uomoilquale,agitatodatantepassioni,accompagnavacolgestoi
pensiericheglipassavanatumultoperlamente.Orastendevai
bracciopercollera,oral'alzavaperdisperazione,oralodibatteva l
inaria,comeperminaccia,e,intuttiimodi,davalorodifiere
scosse,efacevabalzarequellequattrotestespenzolate; le quali
intantos'ingegnavanoabeccarsil'unaconl'altra,comeaccade
tropposoventetracompagnidisventura.
Giuntoalborgo,domandòdell'abitazionedeldottore;glifu
indicata,ev'andò.All'entrare,sisentìpresodaquellasuggezione
chei poverelliilletteratiprovano in vicinanzad'unsignoreed'un
dotto,edimenticòtuttiidiscorsicheavevapreparati;madiede
un'occhiataaicapponi,esirincorò.Entratoincucina,domandò
allaservasesipotevaparlarealsignordottore.Adocchiòessale
bestie,e,comeavvezzaasomigliantidoni,miselorolemani
addosso,quantunqueRenzoandassetirandoindietro,perché
volevacheildottorevedesseesapessech'egliportavaqualche
cosa.Capitòappuntomentre la donnadiceva:­datequi,eandate
innanzi­.Renzofeceungrandeinchino:
umanamente,con un i l dottorel'accolse
­venite,figliuolo,­elofeceentrarconsé
nellostudio.Eraquestounostanzone,sutreparetidelqualeeran
distribuitiiritrattide'dodiciCesari;laquarta,copertadaungrande
scaffaledilibrivecchiepolverosi:nelmezzo,unatavolagremita
d'allegazioni,disuppliche,dilibelli,digride,contreoquattro
seggioleall'intorno,edaunaparteunseggioloneabraccioli,con
unaspallieraaltaequadrata,terminataagliangolidadue
ornamentidilegno,ches'alzavanoafoggiadicorna,copertadi
vacchetta,congrosseborchie,alcunedellequali,cadutedagran
tempo,lasciavanoinlibertàgliangolidellacopertura,che
s'accartocciavaquaelà.Ildottore era investedacamera,cioè
copertod'unatogaormaiconsunta,chegliavevaservito,
molt'anniaddietro,perperorare,ne'giornid'apparato,quando
andavaaMilano,perqualchecausad'importanza.Chiusel'uscio,
efeceanimoalgiovine, con questeparole:­figliuolo,ditemii l
vostrocaso.
­Vorreidirleunaparolainconfidenza.
­Sonqui,­risposei l dottore:­parlate­ . Es'accomodòsul
seggiolone.Renzo,rittodavantiallatavola,conunamanonel
cocuzzolodelcappello,chefacevagirarconl'altra,ricominciò:­
vorreisaperedaleichehastudiato...
­Ditemiilfattocomesta,­interruppeil dottore.
­Leim'ha da scusare:noialtripoverinonsappiamoparlarbene.
Vorreidunquesapere...
­Benedettagente!sietetutticosì: in vecediraccontari
voleteinterrogare,perchéavetegiàivostridisegniintesta. l fatto,
­Miscusi,signordottore.Vorreisaperese,aminacciareun
curato,perchénonfacciaunmatrimonio,c'èpenale.
"Hocapito",dissetraséi l dottore,cheinveritànonavevacapito.
"Hocapito".Esubitosifeceserio,mad'unaserietàmista di
compassionee di premura;strinsefortemente le labbra,un
facendoneuscireunsuonoinarticolatocheaccennava
sentimento,espressopoipiùchiaramentenellesueprimeparole.
­Casoserio,figliuolo;casocontemplato.Avetefattobeneavenir
dame.Èuncasochiaro,contemplatoincentogride,e...appunto,
inunadell'annoscorso,dell'attualesignorgovernatore.Oravifo
vedere,etoccarconmano.
Cosìdicendo,s'alzòdalsuoseggiolone,ecacciòlemaniinquel
caosdicarte,rimescolandoledalsottoinsu,comesemettesse
granoinunostaio.
­Dov'èora?Vienfuori,vienfuori.Bisognaavertantecosealle
mani!Maladev'esserquisicuro,perchéèunagridad'importanza.
Ah!ecco,ecco­.Laprese, la spiegò,guardòalladata,e,fattoun
i l 15
visoancorpiùserio,esclamò:­
dell'annopassato:gridafresca; son d'ottobre1627!Sicuro;è
quellechefanno più paura.
Sapeteleggere,figliuolo?
­Unpochino,signordottore.
­Bene,venitemidietroconl'occhio,evedrete.E,tenendolagrida
sciorinatainaria,cominciòaleggere,borbottandoaprecipizioin
alcunipassi,efermandosidistintamente,congrand'espressione,
sopraalcunialtri,secondoil bisogno:
­Sebene,perlagridapubblicatad'ordinedelsignorDucadiFeria
ai14didicembre1620,etconfirmatadall'lllustriss.etEccellentiss.
SignoreilSignorGonzaloFernandez de Cordova,eccetera,fu
conrimediistraordinariierigorosiprovvistoalleoppressioni,
concussionietattitirannicichealcuniardisconodicommettere
controquestiVassallitantodivotidiS.M.,adognimodo
segno,chehaposto in necessitàl'Eccell.Sua,eccetera.Onde,col
frequenzadeglieccessi,elamalitia,eccetera,ècresciutaa la
pareredelSenatoetdiunaGiunta,eccetera,harisolutochesi
pubblichilapresente.
­Ecominciandodagliattitirannici,mostrandol'esperienzache
molti,cosìnelleCittà,comenelleVille...sentite?diquestoStato,
contirannideesercitanoconcussioni et opprimonoipiùdeboliin
variimodi,comeinoperarechesifaccianocontrattiviolentidi
compre,d
seguanoononseguanomatrimonii.Eh?
'af it i. . eccetera:dovesei?ah!ecco;sentite:che
­Èil miocaso,­disseRenzo.
­Sentite,sentite,c'èbenaltro;epoivedremolapena.Sitestifichi,
ononsitestifichi;cheunosipartadalluogodoveabita,eccetera;
chequellopaghiundebito;quell'altrononlomolesti,quellovada
alsuomolino:tuttoquestononhachefarconnoi.Ahcisiamo:
quelpretenonfacciaquellocheèobbligatoperl'uficiosuo,o
facciacosechenonglitoccano.Eh?
­Parecheabbianfatta la gridaappostaperme.
­Eh? nonè vero?sentite,sentite:
seguonodafeudatarii,nobili,mediocri,v et altresimiliviolenze,quali
i l i , et plebei.Nonsene
scappa:cisontutti:ècome
pena.Tuttequeste et la vallediGiosafat.Sentite
altresimilimaleattioni,benchésiano ora la
proibite,nondimeno,convenendomettermanoamaggiorrigore,
S.E.,perlapresente,nonderogando,eccetera,ordinae
comandachecontrali contravventoriinqualsivogliadeisuddetti
capi,oaltrosimile,siprocedadatuttil i giudiciordinariidiquesto
Statoapenapecuniariaecorporale,ancoradirelegationeodi
galera,efinoallamorte...unapiccolabagattella!all'arbitrio
dell'EccellenzaSua,odelSenato,secondolaqualitàdeicasi,
personeecircostanze.Equestoir­re­mis­si­bil­menteeconogni
rigore,eccetera.Cen'èdellaroba,eh?Evedetequile
sottoscrizioni:GonzaloFernandezdeCordova;e piùin giù:
Platonus;equiancora:ViditFerrer:noncimancaniente.
Mentreildottoreleggeva,Renzogliandavadietrolentamentecon
l'occhio,cercandodicavar i l costruttochiaro,edimirarproprio
quellesacrosanteparole,chegliparevanodoveresserilsuo
aiuto.Ildottore,vedendoilnuovoclientepiùattentocheatterrito,
simaravigliava."Chesiamatricolatocostui",pensavatrasé.­Ah!
ah!­glidissepoi:­visieteperòfattotagliarei
bisogno.Ilcasoèserio;mavoinonsapetequelchemibasti
prudenza:però,volendomettervinellemiemani,nonfaceva l ciuffo.Aveteavuto
l'animodifare,inun'occasione.
Perintenderquest'uscitadeldottore,bisognasapere,o
rammentarsiche,aqueltempo,ibravidimestiere,eifacinorosi
d'ognigenere,usavanportareunlungociuffo,chesitiravanpoi
sulvolto,comeunavisiera,all'attod'affrontarqualcheduno,ne'
casiincuistimassernecessarioditravisarsi,el'impresafossedi
quelle,cherichiedevanonellostessotempoforzaeprudenza.Le
gridenoneranostateinsilenziosuquestamoda.ComandaSua
Eccellenza( i l marchesedelaHynojosa)chechiporteràicapellidi
tallunghezzachecopranoi l frontefinoa l i cigliesclusivamente,
ovveroporteràlatrezza,oavantiodopoleorecchie,incorrala
penaditrecentoscudi;et
la primavolta,eper lain casod'inhabilità,ditreannidigalera,
la
perancora,pecuniaria seconda,oltre suddetta,maggiore
et corporale,all'arbitriodiSuaEccellenza.
Permetteperòche,peroccasione di trovarsialcunocalvo,oper
altraragionevolecausadisegnaleoferita,possanoquellit a l i , per
maggiordecoroesanitàloro,portareicapellitantolunghi,quanto
siabisognopercopriresimilimancamentienientedipiù;
avvertendobeneanoneccederei l dovereepuranecessità,per
(non)incorrerenellapenaaglialtricontraffacientiimposta.
Eparimentecomandaa'barbieri,sottopenadicentoscudioditre
trattidicordadaesserdatiloroinpubblico,etmaggioreanco
corporale,all'arbitriocomesopra,chenonlascinoaquelliche
toseranno,sortealcunadidettetrezze,zuffi,rizzi,nécapellipiù
lunghidell'ordinario,cosìnellafrontecomedallebande,edopole
orecchie, ma chesianotuttiuguali,comesopra,salvonelcasodei
calvi,oaltridifettosi,come
unapartedell'armatura,e si
un èdetto.I l ciuffoeradunquequasi
distintivode'bravacciedegli
scapestrati;iqualipoi da
ciuffi.Questotermineèrimastoe ciòvennerocomunementechiamati
vive tuttavia,consignificazione
piùmitigata,neldialetto:enoncisaràforsenessunode'nostri
lettorimilanesi,chenonsirammentid'aversentito,nellasua
fanciullezza,oiparenti,oil maestro,oqualcheamicodicasa,o
qualchepersonadiservizio,dirdilui:èunciuffo,èunciuffetto.
­Inverità,dapoverofigliuolo,­risposeRenzo,­iononhomai
portatociuffo in vitamia.
­Nonfacciamniente,­risposei
sorriso,tramaliziosoeimpaziente. l dottore,scotendoi
­Se l capo,conun
nonavetefedeinme,non
facciamniente.Chidicelebugiealdottore,vedetefigliuolo,èuno
raccontarlecosechiare:anoitoccapoiaimbrogliarle.Sevolete
scioccochediràlaveritàalgiudice.All'avvocatobisogna
ch'iov'aiuti,bisognadirmitutto,dall'afinoallazeta,colcuorein
mano,comealconfessore.Dovetenominarmilapersonadacui
aveteavutoilmandato:sarànaturalmentepersonadiriguardo;e,
inquestocaso,ioanderòdalui,afareunattodidovere.Nongli
dirò,vedete,ch'iosappiadavoi,chev'hamandatolui:fidatevi.Gli
giovinecalunniato.Econ lui prenderòiconcertiopportuni,perfinir
diròchevengoadimplorarlasuaprotezione,perunpovero
l'affarelodevolmente.Capitebeneche,salvandosé,salverà
anchevoi. Se poi la scappatafossetuttavostra,via,nonmiritiro:
hocavatoaltridapeggioimbrogli...Purché non abbiateoffeso
personadiriguardo,intendiamoci,m'impegnoatogliervi
d'impiccio:conunpo'dispesa,intendiamoci.Dovetedirmichisia
l'offeso,comesidice:e,secondolacondizione,laqualitàe
l'umoredell'amico,sivedràseconvengapiùditenerloasegno
conleprotezioni,otrovarqualchemodod'attaccarlonoiin
criminale,emettergliunapulcenell'orecchio;perché,vedete,a
saperbenmaneggiarelegride,nessunoèreo,enessunoè
innocente.Inquantoalcurato,seèpersonadigiudizio,sene
staràzitto;sefosseunatestolina,c'èrimedioancheperquelle.
D'ogniintrigosipuòuscire;macivuoleunuomo:eilvostrocaso
èserio;serio,vidico,serio:lagridacantachiaro;eselacosasi
devedecidertra la giustiziaevoi,cosìaquattr'occhi,statefresco.
se
Ioviparlodaamico:lescappatebisognapagarle: volete
passarvelaliscia,danariesincerità,fidarvidichivivuolbene,
ubbidire,fartuttoquellochevisaràsuggerito.
Mentreildottoremandavafuorituttequesteparole,Renzolo
stavaguardandoconun'attenzioneestatica,comeunmaterialone
stasullapiazzaguardandoalgiocatordibussolotti,che,dopo
essersicacciatainboccastoppaestoppaestoppa,necava
nastroenastroenastro,chenonfiniscemai.Quand'ebbeperò
capitobenecosai
preso,glitroncò i l l dottorevolessedire,equaleequivocoavesse
nastroinbocca,dicendo:­oh!signordottore,
comel'haintesa?l'èpropriotuttaalrovescio.
nessuno; iononfodi Iononho minacciato
questecose,io:edomandipureatuttoilmio
comune,chesentiràchenonhomaiavutochefareconla
giustizia.Labricconerial'hannofattaame;evengodalei per
saperecomehodafareperottenergiustizia;esonbencontento
d'avervistoquellagrida.
­Diavolo!­esclamòi l dottore,spalancandogliocchi.­Che
pasticcimifate?Tant'è;sietetutticosì:possibilechenonsappiate
dirlechiarelecose?
­Mamiscusi;leinonm'hadatotempo:oraleracconteròlacosa,
com'è.Sappiadunquech'iodovevosposareoggi,­equilavoce
diRenzosicommosse,­dovevosposareoggiunagiovine,alla
qualediscorrevo,findaquest'estate;eoggi,comeledico,erai l
giornostabilito
cheil col signorcurato,es'eradispostoognicosa.Ecco
signorcuratocominciaacavarfuoricertescuse...basta,per
non tediarla,iol'hofattoparlarchiaro,com'eragiusto;eluim'ha
confessatocheglierastatoproibito,penalavita,difarquesto
matrimonio.QuelprepotentedidonRodrigo...
­Ehvia!­interruppesubitoi l dottore,aggrottandoleciglia,
aggrinzandoilnasorosso,estorcendolabocca,­ehvia!Chemi
venitearompereil capoconquestefandonie?Fatediquesti
discorsitravoialtri,chenonsapetemisurarleparole;enonvenite
afarli con ungalantuomochesaquantovalgono.Andate,andate;
io nonm'impiccioconragazzi;non
nonsapetequelchevidite:
vogliosentirdiscorsidiquestasorte,discorsiinaria.
­Legiuro...
­Andate, vi dico:chevoletech'iofacciade'vostrigiuramenti?Io
nonc'entro:menelavolemani
comeselelavassedavvero.­ ­.Esele andavastropicciando,
sorprendercosìungalantuomo. Imparateaparlare:nonsivienea
­Masenta,masenta,­ripetevaindarnoRenzo:i
gridando, lo spingevaconlemaniversol'uscio;e,quandovel dottore,sempre
l'ebbecacciato,aprì,chiamò la serva,eledisse:­restituitesubito
aquest'uomoquellochehaportato:iononvoglioniente,non
voglioniente.
Quelladonnanonavevamai,intuttoi l tempoch'erastatainquella
casa,eseguitounordinesimile:maerastatoproferitoconuna
talerisoluzione,chenonesitòaubbidire.Preselequattropovere
sprezzante,cheparevavolessedire:bisognachetul'abbia fatta
bestie,elediedeaRenzo,conun'occhiatadicompassione
bella.Renzovolevafarcerimonie;maildottorefuinespugnabile;
eilevittimerifiutate,etornaralpaese,araccontaralledonneilbel
l giovine,piùattonitoepiùstizzitochemai,dovetteriprendersi
costruttodellasuaspedizione.
Ledonne,nella sua assenza,dopoessersitristamentelevatei
del di l
vestitodellefesteemessoquello giorno lavoro,simiseroa
consultardinuovo,LuciasinghiozzandoeAgnesesospirando.
Quandoquestaebbe ben parlatode'grandieffettichesidovevano
speraredaiconsiglideldottore,Luciadissechebisognavaveder
d'aiutarsiintutte le maniere;che i l padreCristoforoerauomo
solodaconsigliare,madametterl'operasua,quandositrattasse non
disollevarpoverelli;echesarebbeunagranbellacosapoterglifar
sapereciòch'eraaccaduto.­Sicuro,­disseAgnese:esidiedero
acercareinsiemelamaniera;giacchéandaressealconvento,
distantedilàforseduemiglia,nonsenesentivanoilcoraggio,in
quelgiorno:ecertonessunuomodigiudizioglieneavrebbedatoi
parere.Ma,nelmentrechebilanciavanoipartiti,sisentìun l
picchiettoall'uscio, e,­nellostessomomento,
. un sommessoma
distinto­Deogratias
corse Lucia,immaginandosichipotevaessere,
ad aprire;esubito,fattounpiccoloinchinofamigliare,venne
avantiunlaicocercatorecappuccino,conlasuabisaccia
pendenteallaspallasinistra,etenendonel'imboccatura
attortigliataestrettanelleduemanisulpetto.
­OhfraGaldino!­disseroleduedonne.
­Il Signoresiaconvoi,­disseil frate.­Vengoallacercadelle
noci.
­Va'aprenderlenociperipadri,­disseAgnese.Lucias'alzò,e
s'avviòall'altrastanza,ma,primad'entrarvi, si trattennedietrole
positura; e, mettendoilditoallabocca,diedeallamadre
spalledifraGaldino,cherimanevadirittonellamedesima
un'occhiatachechiedevai l segreto,contenerezza,con
supplicazione,eancheconunacertaautorità.
Imatrimonio?Sidovevapurfareoggi:hovedutonelpaeseuna
l cercatore,sbirciandoAgnesecosìdalontano,disse:­equesto
certaconfusione,comesecifosseunanovità.Cos'èstato?
­Iladonna.SeLucianonfacevaquelsegno,larispostasarebbe
l signorcuratoèammalato,ebisognadifferire,­risposeinfretta
probabilmentestatadiversa.­Ecomevalacerca?­soggiunse
poi,permutardiscorso.
­Pocobene,buonadonna,pocobene.
dicendo,silevòlabisacciad'addosso,e Le
la sontuttequi­
fecesaltar . E, così
traledue
mani.­Sontuttequi; e, permettereinsiemequestabella
abbondanza, ho dovutopicchiareadieciporte.
­Ma!leannatevannoscarse,fraGaldino;e,quandos'haa
misurarilpane,nonsipuòallargarlamanonelresto.
­Eperfartornareilbuontempo,cherimedioc'è,lamiadonna?
L'elemosina.Sapetediquelmiracolodellenoci,cheavvenne,
molt'annisono,inquelnostroconventodiRomagna?
­No,inverità;raccontatemelounpoco.
­Oh!dovetedunquesapereche,inquelconvento,c'eraunnostro
padre,ilqualeeraunsanto,esichiamavai l padreMacario.Un
nostrobenefattore,uomodabbeneanchelui,i inun
giornod'inverno,passandoperunaviottola, l padreMacario
campod'un vide
questobenefattorevicinoaunsuogrannoce;equattrocontadini,
conlezappeinaria,cheprincipiavanoascalzarlapianta,per
metterleleradicialsole."Chefatevoiaquellapoverapianta?"
domandòi l padreMacario."Eh!padre,sonannieannichelanon
mivuolfarnoci;eionefacciolegna"."Lasciatelastare,disse i l
padre:sappiateche,quest'anno,
che chiera la faràpiùnocichefoglie".I
che che
benefattore, sapeva colui gettasserdinuovola
parola,ordinòsubitoailavoratori, l
avevadettaquellaterra
sulleradici; e, chiamatoilpadre,checontinuavalasuastrada,
"padreMacario,glidisse,lametàdellaraccoltasaràperil
convento".Sisparselavocedellapredizione;etutticorrevanoa
guardareilnoce.Infatti,aprimavera,fioriabizzeffe,e,asuo
tempo,nociabizzeffe.Il buonbenefattorenonebbela
consolazionedibacchiarle;perchéandò,primadellaraccolta,a
grande,comesentirete.Quelbrav'uomoavevalasciatoun figliuolo
ricevereilpremiodellasuacarità.Mailmiracolofutantopiù
distampabendiversa.Ordunque,allaraccolta,i l cercatoreandò
perriscoterelametàch'eradovutaalconvento;macoluisene
fecenuovoaffatto,edebbelatemeritàdirisponderechenon
avevamaisentitodirecheicappuccinisapesserofarnoci.Sapete
oracosaavvenne?Ungiorno,(sentitequesta)loscapestrato
avevainvitatoalcuni suoi amicidellostessopelo,e,
gozzovigliando,raccontava la storiadelnoce,eridevade'frati.
Que'giovinastriebbervogliad'andaravederequellosterminato
mucchiodinoci;eluil i menasuingranaio.Masentite:apre
l'uscio,vaversoilcantucciodov'erastatoripostoilgranmucchio,
ementredice:guardate,guardaeglistessoevede...checosa?
Unbelmucchiodifogliesecchedinoce.Fuunesempioquesto?
Eicosìgranfatto,lacercadellenocirendevatanto,tanto,cheun
l convento,invecediscapitare,ciguadagnò;perché,dopoun
benefattore,mossoacompassionedelpoverocercatore,feceal
conventolacaritàd'unasino,cheaiutasseaportarlenociacasa.
Esifacevatant'olio,cheognipoverovenivaaprenderne,secondo
l suobisogno;perchénoisiamcome il mare,chericeveacquada
itutteleparti,elatornaadistribuireatuttiifiumi.
QuiricomparveLucia,colgrembiulecosìcaricodinoci,chelo
reggevaafatica,tenendoneleduecoccheinalto,conlebraccia
teseeallungate.MentrefraGaldino,levatasidinuovolabisaccia,
lamettevagiù,enescioglievalabocca,perintrodurvi
l'abbondanteelemosina,lamadrefeceunvoltoattonitoeseveroa
Lucia,perlasuaprodigalità;maLucialediedeun'occhiata,che
volevadire: mi giustificherò.FraGaldinoproruppeinelogi, in
augùri,inpromesse, in ringraziamenti,e,rimessa la
posto,s'avviava.MaLucia,richiamatolo,disse:­vorreiunservizio bisacciaal
davoi;vorreichedicestealpadreCristoforo,che
diparlargli,echemifaccialacaritàdivenirdanoipoverette,
subitosubito;perchénonpossiamoandarnoiallachiesa. ho granpremura
­Nonvoletealtro?Nonpasseràun'orachei
sapràilvostrodesiderio. l padreCristoforo
­Mifido.
­Nondubitate­ . Ecosìdetto,sen'andò,unpo'piùcurvoepiù
contento,diquelchefossevenuto.
Alvederecheunapoveraragazzamandavaachiamare,con
tantaconfidenza,i l padreCristoforo,echei l cercatoreaccettava
lacommissione,senzamaravigliaesenzadifficoltà,nessunsi
pensi che quelCristoforofosse un fratedidozzina,unacosada
strapazzo.Eraanziuomodimoltaautorità,pressoisuoi,eintutto
l contorno;ma tale eralacondizione de' cappuccini, che nulla
iparevaperlorotroppobasso,nétroppoelevato.Servirgl'infimi,ed
esserservitoda'potenti,entrarne'palazziene'tuguri,conlo
stessocontegnod'umiltàedisicurezza,essertalvolta,nella
stessacasa,unsoggettodipassatempo,eunpersonaggiosenza
iatuttiquellichelachiedevanoalconvento,atuttoeraavvezzoun
l qualenonsidecidevanulla,chiederl'elemosinapertutto,efarla
cappuccino.Andandoperlastrada,potevaugualmenteabbattersi
inunprincipecheglibaciasseriverentemente la puntadel
cordone,oinunabrigatadiragazzacciche,fingendod'esseralle
manitraloro,gl'inzaccherassero la barba di fango. La parola
"frate"veniva,inque'tempi,proferitacolpiùgranrispetto,ecol
piùamarodisprezzo: ei cappuccini,forsepiùd'ognialtr'ordine,
eranoggetto de' dueoppostisentimenti,eprovavanoledue
oppostefortune;perché, non possedendonulla,portando unabito
piùstranamentediversodalcomune,facendo più aperta
professioned'umiltà,s'esponevanpiùdavicinoallavenerazionee
alvilipendiochequestecosepossonoattirareda'diversiumori,e
daldiversopensaredegliuomini.
PartitofraGaldino,­tuttequellenoci!­esclamòAgnese:­in
quest'anno!
­Mamma,perdonatemi,­risposeLucia;­ma,seavessimofatta
un'elemosinacomeglialtri,fraGaldinoavrebbedovutogirare
ancora,Diosaquanto,primad'averlabisacciapiena;Diosa
quandosarebbetornatoalconvento;e,conleciarlecheavrebbe
fatteesentite,Diosaseglisarebberimastoinmente...
­Haipensatobene;epoiètuttacaritàcheportasemprebuon
frutto,­disseAgnese,laquale,co'suoidifettucci,eraunagran
buonadonna,esisarebbe,comesidice,buttatanelfuocoper
quell'unicafiglia,incuiavevaripostatuttalasuacompiacenza.
Inquesta,arrivòRenzo,edentrandocon un voltodispettoso
insiemeemortificato,gettòicapponisurunatavola;efuquesta
l'ultimatristavicendadellepoverebestie,perquelgiorno.
­Belparerechem'avetedato!­disse
un
mandatoda buongalantuomo, da ad Agnese.­M'avete
unocheaiutaveramentei
poverelli!­Eraccontòi l suoabboccamentocoldottore.Ladonna,
stupefattadicosìtristariuscita,volevamettersiadimostrarechei l
parereperòerabuono,echeRenzonondovevaaversaputofar
lacosacomeandavafatta;maLuciainterruppequellaquestione,
annunziandochesperavad'avertrovatounaiutomigliore.Renzo
accolseanchequestasperanza,comeaccadeaquellichesono
nellasventuraenell'impiccio.­Ma,sei l padre,­disse,­nonci
trovaunripiego,lotroveròio,inunmodoonell'altro.
la prudenza.­
Domani,­disseLucia, ­il padreCristoforoverràsicuramente;e
Ledonneconsigliaronlapace,lapazienza,
vedretechetroveràqualcherimedio,diquellichenoipoverettinon
sappiamnemmenoimmaginare.
­Lospero;­disseRenzo,­ma, in ognicaso,sapròfarmiragione,
ofarmelafare.Aquestomondoc'ègiustiziafinalmente.
Co'dolorosidiscorsi,econleandateevenutechesisonriferite,
quelgiornoerapassato;ecominciavaaimbrunire.
­Buonanotte,­dissetristamenteLuciaaRenzo,i
sapevarisolversid'andarsene. l qualenon
­Buonanotte,­risposeRenzo,ancorpiùtristamente.
­Qualchesantociaiuterà,­replicòLucia:­usateprudenza,e
rassegnatevi.
Lamadreaggiunsealtriconsiglidellostessogenere;elosposose
parole:­aquestomondoc'ègiustizia,finalmente!­Tant'è vero
n'andò,colcuoreintempesta,ripetendosemprequellestrane
cheunuomosopraffattodaldolorenonsapiùquelchesidica.
CapitoloIV
ICristoforouscì
l solenoneraancortuttoapparsosull'orizzonte,quandoi
dalsuo conventodiPescarenico,persalirealla l padre
casettadov'eraaspettato.ÈPescarenicounaterricciola,sullariva
sinistradell'Adda,ovogliamdiredellago,pocodiscostodalponte:
addobbatequaelàditramagliediretiteseadasciugare.I
ungruppettodicase,abitatelapiùpartedapescatori,e l
conventoerasituato(elafabbricanesussistetuttavia)aldifuori,
einfacciaall'entratadellaterra,condimezzolastradacheda
LeccoconduceaBergamo.I
manocheilsoles'alzavadietroi l cieloeratuttosereno:dimanoin
l monte,sivedevalasualuce,
dallesommitàde'montiopposti,scendere,comespiegandosi
rapidamente,giùperipendìi,enellavalle.Unventicello
d'autunno,staccandoda'rami le foglieappassitedelgelso,le
portavaacadere,qualchepassodistantedall'albero.Adestraea
sinistra,nellevigne,suitralciancortesi,brillavanlefoglie
rosseggiantiavarietinte;elaterralavorata
brunaedistintane'campi di di fresco,spiccava
stoppiebiancastreeluccicantidalla
guazza.Lascena era lieta;maognifigurad'uomochevi
apparisse,rattristavalosguardoei l pensiero.Ognitanto,
s'incontravanomendichilaceriemacilenti,oinvecchiatinel
mestiere,ospintialloradallanecessitàatenderlamano.
Passavanozit i accantoalpadreCristoforo,loguardavano
pietosamente,e,benchénonavessernullaasperardalui,
giacchéuncappuccinonontoccavamaimoneta,glifacevanoun
inchinodiringraziamento,perl'elemosinacheavevanricevuta,o
cheandavanoacercare al convento.Lospettacolode'lavoratori
sparsine'campi,avevaqualcosad'ancorpiùdoloroso.Alcuni
andavangettandolelorsemente,rade,conrisparmio,ea
malincuore,comechiarrischiacosachetroppoglipreme;altri
spingevan la vangacomeastento,erovesciavanosvogliatamente
lazolla.Lafanciullascarna,tenendoperlacordaalpascolola
vaccherellamagrastecchita,guardavainnanzi, esi chinavain
fretta,arubarle,percibodellafamiglia,qualcheerba,dicui
fameavevainsegnatocheanchegliuominipotevanvivere.Questi la
spettacoliaccrescevano,aognipasso,lamestiziadelfrate,i
qualecamminavagiàcoltristopresentimento l
in cuore,d'andara
sentirequalchesciagura.
"MaperchésiprendevatantopensierodiLucia?Eperché,al
primoavviso,s'eramossocontantasollecitudine,comeauna
Cristoforo?"Bisognasoddisfareatuttequestedomande.
chiamatadelpadreprovinciale?Echieraquestopadre
Icinquant'anni.Ilsuocaporaso,salvolapiccolacoronadicapelli,
lchevigiravaintorno,secondoi
padreCristoforoda***eraunuomopiùvicinoaisessantacheai
l ritocappuccinesco,s'alzavadi
tempointempo,conunmovimentochelasciavatrasparireunnon
soched'alteroed'inquieto;esubitos'abbassava,perriflessione
d'umiltà.Labarbabiancaelunga,cheglicoprivaleguanceei
mento,facevaancorpiùrisaltareleformerilevatedellaparte l
superioredelvolto,allequaliun'astinenza,già
più di da granpezzo
abituale,avevaassai aggiunto gravitàchetolto
d'espressione.Dueocchiincavatieranper lo piùchinatiaterra,
matalvoltasfolgoravano,convivacitàrepentina;come
bizzarri,condottiamano daun cocchiere,colqualesanno,perdue cavalli
esperienza, che nonsipuòvincerla, pure fanno,ditempoin
tempo,qualchesgambetto,chescontansubito,conunabuona
tiratadimorso.
ICristoforo:ilsuonomedibattesimoeraLodovico.Erafigliuolo
l padreCristoforononerasemprestatocosì,nésempreerastato
d'unmercantedi***(questiasterischivengontuttidalla
circospezionedelmioanonimo)che,ne'suoiultim'anni,
trovandosiassaifornitodibeni,econquell'unicofigliuolo,aveva
rinunziatoaltraffico,es'eradatoaviverdasignore.
Nelsuonuovoozio,cominciòaentrargli in corpounagran
vergognadituttoqueltempocheavevaspesoafarqualcosain
questomondo.Predominatodaunatalfantasia,studiavatuttele
manieredifardimenticarech'erastatomercante:avrebbevoluto
poterlodimenticareanchelui.Ma i l fondaco,leballe,illibro,
braccio,glicomparivansemprenellamemoria,comel'ombradi i l
BancoaMacbeth,anchetralapompadellemense,eil sorrisode'
parassiti.Enonsipotrebbedirelacurachedovevanoaverque'
poveretti,perschivareogniparolachepotesseparereallusiva
all'anticacondizionedelconvitante.Ungiorno,perraccontarne
una,ungiorno,sulfinirdellatavola,ne'momentidellapiùvivae
schiettaallegria,chenon si sarebbepotutodirechipiùgodesse,o
labrigatadisparecchiare,oilpadroned'averapparecchiato,
andavastuzzicando,consuperioritàamichevole,unodique'
commensali,ilpiùonestomangiatoredelmondo.Questo,per
corrispondereallacelia,senzalaminimaombradimalizia,proprio
mercante­.Eglistessofusubitocolpitodalsuonodellaparolache
colcandored'unbambino,rispose:­eh!iofol'orecchiodel
glierauscitadibocca:guardò,confacciaincerta,allafacciadel
riprenderquelladiprima;manonerapossibile.Glialtriconvitati
padrone,ches'erarannuvolata:l'unoel'altroavrebbervoluto
pensavano,ognundasé,almododisopireilpiccoloscandolo,e
silenzio,loscandoloera più manifesto.Ognunoscansava
difareunadiversione;ma,pensando,tacevano,e,inquel
d'incontrargliocchideglialtri;ognunosentivachetuttieran
occupatidelpensierochetuttivolevandissimulare.Lagioia,per
quelgiorno,sen'andò;el'imprudenteo,perparlarconpiù
giustizia,losfortunato,nonricevette più invito.Cosìilpadredi
Lodovicopassògliultimisuoianniinangustiecontinue,temendo
sempred'essereschernito,enonriflettendomaicheilvendere
nonècosapiùridicolachei l comprare,echequellaprofessione
dicuiallorasivergognava,l'avevapureesercitatapertant'anni,in
presenzadelpubblico,esenzarimorso.Feceeducareilfiglio
nobilmente,secondolacondizionede'tempi,eperquantogliera
concessodalleleggiedalleconsuetudini;glidiedemaestridi
lettereed'esercizicavallereschi;emorì,lasciandoloriccoe
giovinetto.
Lodovicoavevacontratteabitudinisignorili;egliadulatori,trai
moltorispetto.Ma,quandovollemischiarsi coi principalidellasua
qualieracresciuto,l'avevanoavvezzatoadessertrattatocon
città,trovòunfare ben diversodaquelloa cuiera accostumato;e
videche,avoleresserdella lor compagnia,comeavrebbe edi
desiderato,gliconvenivafareunanuovascuoladipazienza
sommissione,starsemprealdisotto,eingozzarneuna,ogni
momento.Unatalmanieradiviverenons'accordava,nécon
l'educazione, né con la naturadiLodovico.S'allontanò da essi
indispettito.Mapoi ne stavalontanoconrammarico;perchégli
compagni;soltantogliavrebbevolutipiùtrattabili.Conquesto
parevachequestiveramenteavrebberdovutoessereisuoi
mistod'inclinazione edi rancore,nonpotendofrequentarli
famigliarmente,evolendopureaverchefarconloroinqualche
modo,s'eradatoacompeterconlorodisfoggiedimagnificenza,
comprandosicosìacontantiinimicizie,invidieeridicolo.Lasua
indole,onestainsiemeeviolenta,l'avevapoiimbarcatopertempo
inaltregarepiùserie.Sentivaunorrorespontaneoesinceroper
l'angherieeperisoprusi:orroreresoancorpiùvivoinluidalla
qualitàdellepersonechepiùnecommettevanoallagiornata;
ch'eranoappuntocolorocoiqualiavevapiùdiquellaruggine.Per
acquietare,operesercitaretuttequestepassioniinunavolta,
prendevavolentierilepartid'undebolesopraffatto,sipiccavadi
farcistareunsoverchiatore,s'intromettevainunabriga,sene
tiravaaddossoun'altra;tantoche,apocoapoco,vennea
costituirsicome un protettordeglioppressi,e un vendicatorede'
torti.L'impiegoeragravoso;enonè da domandareseilpovero
Lodovicoavessenemici,impegniepensieri.Oltrelaguerra
esterna,erapoitribolatocontinuamentedacontrastiinterni;
perché,aspuntarlainunimpegno(senzaparlarediquelliincui
restavaaldisotto),dovevaancheluiadoperarraggirieviolenze,
chelasuacoscienzanonpotevapoiapprovare.Dovevatenersi
intornounbuonnumerodibravacci;e,cosìperlasuasicurezza,
comeperaverneunaiutopiùvigoroso,dovevascegliereipiù
arrischiati,cioèipiùribaldi;evivereco'birboni,peramordella
giustizia.Tantoche,piùd'unavolta,oscoraggito,dopounatrista
riuscita,oinquietoper un pericoloimminente,annoiato del
continuoguardarsi,stomacatodellasuacompagnia,inpensiero
dell'avvenire,perlesuesostanzechesen'andavan, di giornoin
giorno, in operebuonee
comune,peruscird'impicci. in braverie,piùd'unavoltaglierasaltata
Ma questa,chesarebbeforsestata
lafantasiadifarsifrate;che,aque'tempi,erailripiegopiù
una fantasiapertuttalasuavita,divenneunarisoluzione,acausa
d'unaccidente,il piùseriocheglifosseancorcapitato.
Andavaungiornoperunastradadellasuacittà,seguitodadue
bravi,eaccompagnatodauntalCristoforo,altrevoltegiovinedi
bottegae,dopochiusaquesta,diventatomaestro
uomodicircacinquant'anni,affezionato,dallagioventù,a di casa.Eraun
Lodovico,cheavevavedutonascere,eche,trasalarioeregali,gli
davanonsolodavivere, ma dichemantenere etirarsu unasignor
numerosafamiglia.VideLodovicospuntardalontanoun
tale,arroganteesoverchiatorediprofessione,colqualenon
avevamaiparlatoinvitasua,macheglieracordialenemico,eal
qualerendeva,purdicuore,i l contraccambio:giacchéèunode'
vantaggidiquestomondo,quellodipoterodiareedesserodiati,
senzaconoscersi.Costui,seguitodaquattrobravi,s'avanzava
diritto,conpassosuperbo,conlatestaalta,conlabocca
compostaall'alterigiaeallosprezzo.Tutt'eduecamminavan
rasentealmuro;maLodovico(notatebene)lostrisciavacollato
destro;eciò,secondounaconsuetudine,glidavai
mai si vaaficcarei l diritto!) dinon l diritto(dove
istaccarsidaldettomuro,per
darpassoachisifosse;cosadellaqualeallorasifacevagran
caso.L'altropretendeva,all'opposto,chequeldirittocompetesse
alui,comeanobile,echeaLodovicotoccassed'andarnel
mezzo;e ciòin forzad'un'altraconsuetudine.Perocché,inquesto,
comeaccadeinmoltialtriaffari,eranoinvigoredueconsuetudini
contrarie,senzachefossedecisoqualdelleduefosselabuona;i l
chedavaopportunitàdifareunaguerra,ognivoltacheunatesta
duras'abbattesseinun'altradellastessatempra.Que'duesi
venivanoincontro,ristrettiallamuraglia,comeduefiguredibasso
rilievoambulanti.Quandositrovaronoavisoaviso,ilsignortale,
squadrandoLodovico,acapoalto,colcipiglioimperioso,glidisse,
inuntonocorrispondentedivoce:­fateluogo.
­Fateluogovoi,­risposeLodovico.­Ladirittaèmia.
­Co'vostripari,èsempremia.
­Sì,sel'arroganzade'vostriparifosseleggeperiparimiei.I
bravidell'unoedell'altroeranrimastifermi,ciascunodietroi l suo
padrone,guardandosiincagnesco,conlemanialledaghe,
preparatiallabattaglia.Lagentechearrivavadiquaedilà,si
tenevaindistanza,aosservareil fatto;elapresenzadiquegli
spettatorianimavasemprepiùil puntigliode'contendenti.
­Nelmezzo,vilemeccanico;och'iot'insegnounavoltacomesi
tratta co' gentiluomini.
­Voimentitech'iosiavile.
­Tumentich'ioabbiamentito­ . Questarispostaeradi
prammatica.­E,setufossicavaliere,comesonio,­aggiunse
quelsignore,­ti vorreifarvedere,conlaspadaeconlacappa,
cheilmentitoreseitu.
­Èunbuonpretestoperdispensarvi di sostenerco'fatti
l'insolenzadellevostreparole.
­Gettatenelfangoquestoribaldo,­dissei
a'suoi. l gentiluomo,voltandosi
­Vediamo!­disseLodovico,dandosubitamenteunpasso
indietro,emettendomanoallaspada.
­Temerario!­gridòl'altro,sfoderando la
questa,quandosaràmacchiatadeltuovilsangue. sua: ­io spezzerò
Cosìs'avventaronol'unoall'altro;iservitoridelleduepartisi
slanciaronoalladifesade'loropadroni.I l combattimentoera
disuguale,eperilnumero,eancheperchéLodovicomirava
piuttostoascansareicolpi,eadisarmarei l nemico,chead
ucciderlo;maquestovolevalamortedilui,aognicosto.Lodovico
avevagiàricevutaalbracciosinistrounapugnalatad'unbravo,e
unasgraffiaturaleggierainunaguancia, eil nemicoprincipalegli
piombavaaddossoperfinirlo;quandoCristoforo,vedendoi
padronenell'estremopericolo,andòcolpugnaleaddossoal l suo
signore.Questo,rivoltatuttalasuairacontrodilui,lopassòconla
spada.Aquellavista,Lodovico,comefuordisé,cacciò lasua nel
ventredelferitore,i l qualecaddemoribondo,quasi puntocol
poveroCristoforo.Ibravidelgentiluomo,vistoch'erafinita, aun si
diederoallafuga,malconci:quelli di Lodovico,tartassatiesfregiati
ancheloro,nonessendovipiùachidare,enonvolendotrovarsi
impicciatinellagente,chegiàaccorreva,scantonaronodall'altra
parte:eLodovicositrovòsolo,conque'duefunesticompagniai
piedi,inmezzoaunafolla.
­Com'èandata?­Èuno.­Sondue.­Glihafattounocchiellonel
ventre.­Chièstatoammazzato?­Quelprepotente.­Ohsanta
Maria,chesconquasso!­Chicercatrova.­Unalepagatutte. ­Ha
finitoanchelui.­Checolpo!­Vuolessereunafaccendaseria.­E
salvatelo.­Stafrescoanchelui.­Vedetecom'èconcio!butta
quell'altrodisgraziato!­Misericordia!chespettacolo!­Salvatelo,
sanguedatutteleparti.­Scappi,scappi.Nonsilasciprendere.
Questeparole,chepiùdituttesifacevansentirenelfrastono
confusodiquellafolla,esprimevanoi l votocomune;e,col
consiglio,venneanchel'aiuto.Ilfattoeraaccadutovicinoauna
chiesadicappuccini,asilo,comeognunsa,impenetrabilealloraa'
birri,eatuttoquelcomplesso di coseefudi persone,chesi
chiamavalagiustizia.L'uccisoreferito
dallafolla,quasifuor di sentimento;eifratiquivicondottooportato
lo ricevetterodalle
manidelpopolo,cheglieloraccomandava,dicendo:­èunuomo
dabbene cheha freddato un birbonesuperbo:l'ha fatto persua
difesa:c'èstatotiratopericapelli.
Lodovicononavevamai,primad'allora,sparsosangue;e,benché
l'omicidiofosse,aque'tempi,cosatantocomune,chegliorecchi
d'ognunoeranoavvezziasentirloraccontare,egliocchia
vederlo,purel'impressionech'egliricevettedalvederl'uomomorto
perlui,el'uomomortodalui,funuovaeindicibile;fuuna
rivelazionedisentimentiancorasconosciuti.I l caderedelsuo
nemico,l'alterazionediquelvolto,chepassava,in un momento,
dallaminacciaedalfurore,all'abbattimentoeallaquietesolenne
dellamorte,fuunavistachecambiò, inun punto,l'animo
dell'uccisore.Strascinatoalconvento,nonsapevaquasidovesi
fosse,nécosasifacesse;e,quando fu tornato
lettodell'infermeria,nellemanidelfratechirurgo in
( isé,sitrovòinun
cappuccinine
avevanoordinariamente unoin ogniconvento),cheaccomodava
faldelleefascesulledueferitech'egliavevaricevutenelloscontro.
Unpadre,ilcuiimpiegoparticolareerad'assistereimoribondi,e
cheavevaspessoavutoarenderquestoserviziosullastrada,fu
chiamatosubitoalluogodelcombattimento.Tornato,pochiminuti
dopo,entrònell'infermeria,e,avvicinatosiallettodoveLodovico
giaceva,­consolatevi­glidisse:­almenoèmortobene,em'ha
incaricato di chiedereilvostroperdono,ediportarvi i l suo­ .
QuestaparolafecerinvenireaffattoilpoveroLodovico,egli
risvegliòpiùvivamenteepiùdistintamenteisentimentich'eran
confusieaffollatinelsuoanimo:doloredell'amico,sgomentoe
tempo,un'angosciosacompassionedell'uomocheaveva
rimorsodelcolpocheglierauscitodimano,e,nellostessoucciso.­
El'altro?­domandòansiosamentealfrate.
­L'altroeraspirato,quand'ioarrivai.Frattanto,gliaccessiei
contornidelconventoformicolavandipopolocurioso:ma,giunta
lasbirraglia,fecesmaltirlafolla,esipostòaunacertadistanza
inosservato.Unfratellodelmorto,duesuoicuginie
dallaporta,inmodoperòchenessunopotesseuscirneunvecchio
zio,venneropure,armati da capoapiedi,congrandela
accompagnamentodibravi;esimiseroafar
guardando,conariae con rondaintorno,
attididispettominaccioso,que'curiosi,
chenonosavandire:glistabene; ma l'avevanoscrittoinviso.
AppenaLodovicoebbepotutoraccogliereisuoipensieri,chiamato
unfrateconfessore,lopregòchecercassedellavedovadi
Cristoforo,lechiedesseinsuonomeperdonod'esserestatoluila
cagione,quantunquebencertoinvolontaria,diquelladesolazione,
e,nellostessotempo,l'assicurassech'egliprendevalafamiglia
sopradisé.Riflettendoquindia'casisuoi,sentìrinascerepiùche
maivivoeserioquelpensierodifarsifrate,chealtrevoltegliera
passatoperlamente:gliparvecheDiomedesimol'avessemesso
sullastrada,edatogliunsegnodelsuovolere,facendolocapitare
inunconvento,inquellacongiuntura;ei l partito fu preso.Fecein
chiamarei l guardiano,eglimanifestò il suo desiderio.N'ebbe
risposta,chebisognavaguardarsidallerisoluzioniprecipitate;ma
che,sepersisteva,nonsarebberifiutato.Allora,fattovenireun
notaro,dettò una donazione di tuttociòcheglirimaneva(ch'era
tuttaviaunbelpatrimonio)allafamigliadiCristoforo:unasomma
allaottofigliuolicheCristoforoavevalasciati.
vedova,come sele costituisseunacontraddote,eil restoa
LarisoluzionediLodovicovenivamoltoapropositoperisuoi
ospiti,iquali,percagionsua,eranoinunbell'intrigo.Rimandarlo
dalconvento, ed esporlocosìallagiustizia,cioèallavendettade'
suoinemici,nonerapartito da metterneppure in consulta.screditare
Sarebbestatolostessocherinunziarea'propriprivilegi,
idell'universo,peraverlasciatoviolareildirittoditutti,concitarsi
l conventopressoilpopolo,attirarsiilbiasimodituttiicappuccini
controtuttel'autoritàecclesiastiche,lequalisiconsideravancome
potenteassai,epersé,eperlesueaderenze,s'eramessa al
tutricidiquestodiritto.Dall'altraparte,lafamigliadell'ucciso,
puntodivolervendetta;edichiaravasuonemicochiunque
s'attentassedimetterviostacolo.Lastorianondicechea loro
dolessemoltodell'ucciso,enemmenocheunalagrimafossestata
smaniosid'avernell'unghiel'uccisore,ovivoomorto.Oraquesto,
sparsaperlui,intuttoilparentado:dicesoltantoch'erantutti
vestendol'abitodicappuccino,accomodavaognicosa.Faceva,in
certamaniera,un'emenda,s'imponeva una penitenza,si
chiamavaimplicitamente in colpa, si ritirava da ognigara;erain
sommaunnemicochedeponl'armi.Iparentidelmortopotevanfrate
poianche,seloropiacesse,credereevantarsiches'erafatto
perdisperazione,eperterroredellorosdegno.E, ad ognimodo,
ridurreunuomoaspropriarsidelsuo,atosarsilatesta,a
camminareapiedinudi,adormirsurunsaccone,aviver
d'elemosina,potevaparereunapunizionecompetente,anche
all'offesoilpiùborioso.
Idelmorto,e,dopomilleprotestedirispettoperl'illustrissimacasa,
l padreguardianosipresentò,conun'umiltàdisinvolta,alfratello
edidesideriodicompiacereadessaintuttociòchefossefattibile,
parlòdelpentimentodiLodovico,edellasuarisoluzione,facendo
garbatamentesentirechelacasapotevaessernecontenta,e
insinuandopoisoavemente,econmanieraancor piùIl destra,che,
piacesseononpiacesse,lacosadovevaessere.
inismanie,che i l cappuccinolasciòsvaporare,dicendo fratellodiede
di tempo
intempo: ­è untroppogiustodolore­.Feceintendereche,inogni
caso,lasuafamigliaavrebbesaputoprendersiunasoddisfazione:
eilcappuccino,qualunquecosanepensasse,nondissedino.
Finalmenterichiese,imposecomeunacondizione,chel'uccisordi
suofratellopartirebbesubitodaquellacittà.I
aveva l guardiano,che
già deliberatochequestofossefatto,dissechesifarebbe,
lasciandochel'altrocredesse,seglipiaceva,esserquestounatto
d'ubbidienza:etuttofuconcluso.Contentalafamiglia,chene
uscivacononore;contentiifrati,chesalvavanounuomo
privilegi,senzafarsialcunnemico;contentiidilettantidicavalleria, ei loro
chevedevanounaffareterminarsilodevolmente;contentoil
popolo,chevedevafuord'impicciounuomobenvoluto,eche,
finalmente,epiùditutti,inmezzoaldolore,ilnostro
nellostessotempo,ammiravaunaconversione;contento Lodovico,il
qualecominciavaunavitad'espiazioneediservizio,chepotesse,
senonriparare,pagarealmenoilmalfatto,erintuzzareilpungolo
intollerabiledelrimorso.Ilsospettochelasuarisoluzionefosse
attribuitaallapaura,l'afflisseunmomento;masiconsolòsubito,
colpensierocheanchequell'ingiustogiudiziosarebbeungastigo
perlui,eunmezzod'espiazione.Così,atrent'anni,siravvolsenel
sacco;e,dovendo,secondol'uso,lasciarei
prenderneunaltro, ne scelseuno che l suo nome,e
glirammentasse,ogni
momento,ciòcheaveva espiare:e si chiamò fra Cristoforo.
da
Appenacompita la cerimoniadellavestizione,ilguardiano
gl'intimòchesarebbeandatoafarei l suonoviziatoa***,sessanta
miglialontano,echepartirebbeall'indomani.I l
profondamente,echieseunagrazia.­Permettetemi,padre,­ novizios'inchinò
disse,­che,primadipartirdaquestacittà,dovehosparsoil
sangued'unuomo,dovelasciounafamigliacrudelmenteoffesa,
iolaristorialmenodell'affronto,ch'iomostrialmenoilmio
rammaricodinonpoterrisarcirei l danno,colchiederescusaal
fratellodell'ucciso,eglilevi,seDiobenedicelamiaintenzione,i
rancoredall'animo ­. Alguardianoparvecheuntalpasso,oltre l
all'esserbuonoinsé,servirebbeariconciliarsempre
da più la
famigliacolconvento;eandòdiviato
esporgli la quelsignorfratello,ad
domandadifraCristoforo.Apropostacosìinaspettata,
coluisentì,insiemeconlamaraviglia,unribollimentodisdegno,
nonperòsenzaqualchecompiacenza.Dopoaverpensatoun
momento,­vengadomani,­disse;eassegnòl'ora.I
tornò,aportarealnovizioil consensodesiderato. l guardiano
Ifossesolenneeclamorosa,tantopiùaccrescerebbeilsuocredito
l gentiluomopensòsubitoche,quantopiùquellasoddisfazione
pressotuttalaparentela,epresso i
famiglia.Feceavvertireinfrettatuttiiparenti l pubblico;esarebbe(perdirla
conun'eleganzamoderna)unabellapaginanellastoriadella che, all'indomani,a
mezzogiorno,restasseroserviti(cosìsidicevaallora)divenirda
palazzobrulicavadisignorid'ognietàed'ognisesso:eraunl
lui,aricevereunasoddisfazionecomune.Amezzogiorno,i
girare,unrimescolarsidigrancappe,d'altepenne,didurlindane
pendenti,unmoversilibratodigorgiereinamidateecrespe,uno
strascicointralciatodirabescatezimarre.Leanticamere,ilcortile
elastradaformicolavandiservitori,dipaggi,dibraviedicuriosi.
FraCristoforovidequell'apparecchio,neindovinòi
provòunleggierturbamento;ma,dopounistante,dissetrasé: l motivo,e
"stabene:l'houccisoinpubblico,allapresenzaditantisuoi
nemici:quellofuscandalo,questaèriparazione".Così,congli
occhibassi,colpadrecompagno tra al
folla fianco,passòlaportadiquella
con
casa,attraversòi l cortile,
curiositàpococerimoniosa;salì una le chelosquadrava
e,di
scale, mezzoall'altrafolla una
signorile, che fece
giunseallapresenza alaalsuo
del passaggio,seguitodacentosguardi,
padrondicasa; i l quale,circondatoda'
parentipiùprossimi,stavarittonelmezzodellasala,conlo
sguardoaterra,eil mentoinaria,impugnando,conlamano
sinistra,ilpomodellaspada,estringendoconladestrailbavero
dellacappasulpetto.
C'ètalvolta,nelvoltoenelcontegnod'unuomo,un'espressione
cosìimmediata,sidirebbequasiun'effusionedell'animointerno,
che,inunafolladispettatori,i l giudiziosopraquell'animosaràun
astanti,chenons'erafattofrate,névenivaaquell'umiliazioneper
solo.Il voltoeil contegnodifraCristoforodisserchiaroagli
timoreumano:equestocominciòaconcigliarglielitutti.Quando
videl'offeso,affrettòilpasso,glisiposeinginocchioni ai piedi,
le e,
incrociò manisulpetto, di suofratello.
chinandolatestarasa,dissequeste
Sa Iddiosevorrei
restituirglieloacostodelmiosangue;ma,nonpotendoaltroche
parole:­iosonol'omicida
farleinefficacietardescuse,lasupplicod'accettarleperl'amordi
Dio­. Tuttigliocchieranoimmobilisulnovizio,esulpersonaggio
acuiegliparlava;tuttigliorecchierantesi.QuandofraCristoforo
tacque,s'alzò,pertutta lainsala,unmormorìo di pietàedirispetto.
Icompressa,futurbato di
l gentiluomo,chestavada quelleparole;e,chinandosiverso
atto degnazioneforzata,ed'ira
l'inginocchiato,­alzatevi,­disse,convocealterata:­l'offesa...i
che portate...nonsoloquesto,ma l
negare...erauncavaliere...eraunuomo...unpo'impetuoso...
anchepervoi...S'alzi,padre...Miofratello...nonloposso
fattoveramente...mal'abito
po'vivo.MatuttoaccadeperdisposiziondiDio.Nonseneparli un
più...Ma,padre,leinondevestareincodestapositura­
presoloperlebraccia,losollevò.FraCristoforo,inpiedi,macol . E,
capochino,rispose:­iopossodunquesperarecheleim'abbia
concessoi l suoperdono!Esel'ottengodalei,dachinondevo
sperarlo?Oh!s'iopotessisentiredallasuaboccaquestaparola,
perdono!
­Perdono?­dissei l gentiluomo.­Leinonnehapiùbisogno.Ma
pure,poichélodesidera,certo,certo, iole perdonodicuore,e
tut i. .
­Tutti!tutti!­gridarono,aunavoce,gliastanti.Ilvoltodelfrate
s'aprìaunagioiariconoscente,sotto la qualetrasparivaperò
ancoraun'umileeprofondacompunzionedelmaleacuila
remissionedegliuomininonpotevariparare.I l gentiluomo,vinto
daquell'aspetto,etrasportatodallacommozionegenerale,gli
gettòlebracciaalcollo,eglidiedeenericevetteilbaciodipace.
Un­bravo!bene!­scoppiòdatuttelepartidellasala;tuttisi
mossero,esistrinserointornoalfrate.Intantovenneroservitori,
congrancopiadirinfreschi.I l gentiluomosiraccostòalnostro
Cristoforo,ilqualefacevasegnodivolersilicenziare, egli disse:­
padre,gradiscaqualchecosa;midiaquestaprovad'amicizia ­. E
simiseperservirloprimad'ognialtro;maegli,ritirandosi,conuna
certaresistenzacordiale,­questecose,­disse,­nonfannopiù
perme;manonsaràmaich'iorifiutiisuoidoni.Io
si
inviaggio: degni di sto
farmiportareunpane,perché possadire io permettermi
d'avergoduto lasua
unsegnodelsuoperdono carità,d'avermangiatoilsuopane,eavuto
­.Il gentiluomo,commosso,ordinòche
cosìsifacesse;evennesubitouncameriere,ingrangala,
portandounpanesurunpiattod'argento,elopresentòalpadre;i
il padrondicasa,etuttiquelli che,l
quale,presoloeringraziato, lo misenellasporta.Chiesequindi
licenza;e,abbracciatodinuovo
siliberòdaessiafatica;ebbeacombatternell'anticamere, per
trovandosipiùvicinialui,poteronoimpadronirseneunmomento,
isbrigarsida'servitori,eancheda'bravi,cheglibaciavano
lembodell'abito,ilcordone,i l cappuccio;esitrovònellastrada, i l
portatocomeintrionfo,eaccompagnatodaunafolladipopolo,
finoaunaportadellacittà;d'ondeuscì,cominciandoi l suo
pedestreviaggio,versoil luogodelsuonoviziato.
Id'assaporareinquelgiornolatristagioiadell'orgoglio,sitrovarono
l fratellodell'ucciso,eil parentado,ches'eranoaspettati
inveceripienidellagioiaserenadelperdonoedellabenevolenza.
Lacompagniasitrattenneancorqualchetempo,conuna
bonarietàeconunacordialitàinsolita,inragionamentiaiquali
nessunoerapreparato,andandolà. In vecedisoddisfazioni
prese,disoprusivendicati,d'impegnispuntati,lelodi
lariconciliazione,lamansuetudinefuronoitemidella del novizio,
conversazione.Etaluno,che,per la cinquantesimavolta,avrebbe
raccontatocomeilconteMuziosuopadreavevasaputo,inquella
famosacongiuntura,farstareadoverei l marcheseStanislao,
ch'eraquelrodomontecheognunsa,parlòinvecedellepenitenze
edellapazienzamirabiled'unfraSimone,mortomolt'anniprima.
Partitalacompagnia,i l padrone,ancortuttocommosso,riandava
trasé,conmaraviglia,ciòcheavevainteso,ciòch'eglimedesimo
avevadetto;eborbottavatraidenti:­diavolod'unfrate!­(bisogna
benechenoitrascriviamolesuepreciseparole)­diavolod'un
frate!serimanevalì inginocchio,ancoraperqualchemomento,
quasiquasiglichiedevoscusaio,chem'abbiaammazzatoi
fratello­ . La nostrastorianotaespressamenteche,daquelgiorno l
inpoi,quelsignorefuunpo'menprecipitoso,eunpo'piùalla
mano.
Iavevamaipiùprovata,dopoquelgiornoterribile,adespiare
l padreCristoforocamminava,conunaconsolazionechenonil
qualetutta la suavitadovevaesserconsacrata.Ilsilenzioch'era
impostoa'novizi,l'osservava,senzaavvedersene,assorto
com'era,nelpensierodellefatiche,delleprivazionie
dell'umiliazionicheavrebbesofferte,periscontarei l suofallo.
Fermandosi,all'oradellarefezione,pressounbenefattore,
mangiò,con una speciedivoluttà,delpanedelperdono:mane
serbòunpezzo,eloriposenellasporta,pertenerlo,come
ricordoperpetuo. un
Nonènostrodisegnodifarlastoriadellasuavitaclaustrale:
diremosoltantoche,adempiendo,semprecongranvoglia,econ
grancura,gliufizicheglivenivanoordinariamenteassegnati,di
un'occasioned'esercitarneduealtri,ches'eraimpostidasé:
predicareed'assistereimoribondi,nonlasciavamaisfuggire
accomodardifferenze,eproteggereoppressi.Inquestogenio
entrava,perqualcheparte,senzach'eglisen'avvedesse,quella
suavecchiaabitudine,eunresticciolodispiritiguerreschi,che
Il'umiliazionielemacerazioninonavevanpotutospegnerdeltutto.
ltrattassedigiustiziao
suolinguaggioeraabitualmenteumileeposato;ma,quandosi
di veritàcombattuta,l'uomos'animava,aun
tratto,dell'impetoantico, che, secondatoemodificatodaun'enfasi
solenne,venutaglidall'usodelpredicare,davaaquellinguaggio
uncaratteresingolare.Tutto i l suo contegno,comel'aspetto,
annunziavaunalungaguerra,traun'indolefocosa,risentita,euna
volontàopposta,abitualmentevittoriosa,sempreall'erta,ediretta
damotiviedaispirazionisuperiori.Unsuoconfratelloedamico,
cheloconoscevabene,l'avevaunavoltaparagonatoaquelle
paroletroppoespressivenellaloroformanaturale,chealcuni,
anchebeneducati,pronunziano,quandolapassionetrabocca,
smozzicate,conqualcheletteramutata;paroleche,inquel
travisamento,fannoperòricordaredellaloroenergiaprimitiva.
una poverellasconosciuta,neltristocasodiLucia,avesse
Sechiestol'aiutodelpadreCristoforo,eglisarebbecorso
immediatamente.TrattandosipoidiLucia,accorsecontantapiù
sollecitudine,inquantoconoscevaeammiraval'innocenzadilei,
era giàinperlapensieroperisuoipericoli,esentivaun'indegnazione
santa, turpepersecuzionedellaqualeeradivenutal'oggetto.
Oltrediciò,avendolaconsigliata,perilmenomale,dinonpalesar
nulla,edistarsenequieta,temevaoracheil consigliopotesse
averprodottoqualchetristoeffetto;eallasollecitudinedicarità,
ch'erainluicomeingenita,s'aggiungeva,inquestocaso,
quell'angustiascrupolosachespessotormentaibuoni.
Ma,intantochenoisiamostatiaraccontareifattidelpadre
Cristoforo,èarrivato,s'èaffacciatoall'uscio; ele donne,lasciando
idicendo,aunavoce:­ohpadreCristoforo!siabenedetto!
l manicodell'aspochefacevangirareestridere,sisonoalzate,
CapitoloV
Idataun'occhiataalledonne,dovetteaccorgersicheisuoi
lpresentimentinoneranfalsi.Onde,conqueltonod'interrogazione
qualpadreCristoforosifermòrittosullasoglia,e,appenaebbe
chevaincontroaunatristarisposta,alzandolabarbaconun
motoleggierodellatestaall'indietro,disse:­ebbene?­Lucia
risposeconunoscoppiodipianto.Lamadrecominciavaafarle
scused'averosato...mai l frates'avanzò,e,messosiasederesur
unpanchettoatrepiedi,troncòicomplimenti,dicendoaLucia:­
quietatevi,poverafigliuola.Evoi,­dissepoiadAgnese,­
raccontatemicosac'è!­Mentrelabuonadonnafacevaallameglio
lasuadolorosarelazione,ilfratediventavadimillecolori,eora
alzavagliocchialcielo,orabattevaipiedi.Terminatalastoria,si
coprìi l voltoconlemani, ed esclamò:­oDiobenedetto!finoa
la
quando...!­Ma,senzacompir frase,voltandosidinuovoalle
donne:­poverette!­disse:­Diovi ha visitate.PoveraLucia!
­Nonciabbandonerà,padre?­dissequesta,singhiozzando.
­Abbandonarvi!­rispose.­Econchefacciapotreiiochiedera
Dioqualcosaperme,quandov'avessiabbandonata?voiinquesto
stato!voi,ch'Eglimiconfida!Nonviperdeted'animo:Egli
v'assisterà:Eglivedetutto:Eglipuòservirsianched'unuomoda
nullacomesonio,perconfondereun...Vediamo,pensiamoquel
chesipossafare.
Cosìdicendo,appoggiòi
frontenellapalma,econ l gomitosinistrosulginocchio,chinòla
la destrastrinse la barba eil mento,
come per tenerfermeeunitetuttelepotenzedell'animo.Malapiù
attentaconsiderazionenonservivacheafargliscorgerepiù
distintamentequantoi l casofossepressanteeintrigato,equanto
scarsi,quantoincertiepericolosiiripieghi."Mettereun
vergognaadonAbbondio,efarglisentirequantomanchialsuo po' di
dovere?Vergognaedoveresonounnullaperlui,quandoha
paura.Efarglipaura?Chemezzihoiomaidifarglieneunache
superiquellachehad'unaschioppettata?Informardituttoil
cardinalearcivescovo,einvocarlasuaautorità?Civuoltempo:e
maritata,sarebbequestounfrenoperquell'uomo?Chisa aqual
intanto?epoi?Quand'anchequestapoverainnocentefosse
segnopossaarrivare?...Eresistergli?Come?Ah!sepotessi,
pensavailpoverofrate,sepotessitirardallamiaimieifratidiqui,
que'diMilano!Ma!non èun affarecomune;sareiabbandonato.
Costuifal'amicodelconvento,sispacciaperpartigianode'
cappuccini:eisuoibravinonsonvenutipiùd'unavoltaa
dell'inquieto,dell'imbroglione,dell'accattabrighe;e,quel ch'èpiù,
ricoverarsidanoi?Sareisoloinballo;mibuschereianche
potreifors'anche,conuntentativofuorditempo,peggiorarla
condizionediquestapoveretta".Contrappesatoilproeilcontrodi
questoediquelpartito,ilmiglioregliparved'affrontardonRodrigo
stesso,tentardismoverlodalsuoinfameproposito,conle
preghiere,coiterroridell'altravita,anchediquesta,sefosse
possibile.Allapeggio,sipotrebbealmenoconoscere,perquesta
via,piùdistintamentequantocoluifosseostinato
le nel suosporco
impegno,scoprirdipiù
ciò. sueintenzioni,eprenderconsiglioda
Mentreilfratestavacosìmeditando,Renzo,i l quale,pertuttele
ragionicheognunpuòindovinare,nonsapevastarlontanoda
quellacasa,eracomparsosull'uscio;ma,vistoilpadresopra
pensiero,eledonnechefacevancennodinondisturbarlo,si
fermòsullasoglia,insilenzio.Alzandolafaccia,percomunicare
alledonneilsuoprogetto,i l frates'accorsedilui,elosalutòinun
modoch'esprimevaun'affezioneconsueta,resapiùintensadalla
pietà.
­Lehannodetto...,padre?­glidomandòRenzo,convoce
commossa.
­Purtroppo;eperquestosonqui.
­Chedicediquelbirbone...?
­Chevuoich'iodica
lemieparole?Dicoate,i di lui?Nonèquiasentire:
l che gioverebbero
mioRenzo,chetuconfidiinDio,eche
Dionont'abbandonerà.
­Benedettelesueparole!­esclamòi
quellichedansempretortoa'poveri. lMail
giovane.­Leinonèdi
signorcurato,equel
signordottordellecauseperse...
­Nonrivangarequellochenonpuòservireadaltrochea
inquietartiinutilmente.Iosonounpoverofrate; mat i ripetoquel
chehodettoaquestedonne:perquelpococheposso,non
v'abbandonerò.
­Oh,leinonècomegliamicidelmondo!Ciarloni!Chiavesse
credutoalleprotestechemifacevancostoro,nelbuontempo;eh
eh!Eranprontiadarei
controil diavolo.S'ioavessiavutounnemico?...bastavache
l sangueperme;m'avrebberosostenutomi
lasciassiintendere;avrebbefinitoprestodimangiarpane.Eora,
sevedessecomesiritirano...­Aquestopunto,alzandogliocchi
alvoltodelpadre,videches'eratuttorannuvolato,es'accorse
d'averdettociò che convenivatacere.Mavolendoraccomodarla,
s'andavaintrigandoeimbrogliando:­volevodire...nonintendo
dire...cioè,volevodire...
­Cosavolevidire?Eche?tuavevidunquecominciatoaguastar
l'operamia,primachefosseintrapresa!Buonper te cheseistato
disingannatointempo.Che!tuandaviincercad'amici...quali
amici!...chenont'avrebberpotutoaiutare,neppurvolendo!E
cercavidiperderQuelsolochelopuòelovuole!Nonsaituche
Dioèl'amicode'tribolati,checonfidanoinLui?Nonsaituche,a
metterfuoril'unghie,i l debolenonciguadagna?Equandopure...
­Aquestopunto,afferròfortementeil bracciodiRenzo:ilsuo
aspetto,senzaperderd'autorità,s'atteggiòd'unacompunzione
solenne, gli occhis'abbassarono,lavocedivennelentaecome
sotterranea:­quandopure...èunterribileguadagno!Renzo!vuoi
tuconfidareinme?...chedicoinme,omiciattolo,fraticello?Vuoi
tuconfidareinDio?
­Ohsì!­risposeRenzo.­Quelloèil Signoredavvero.
­Ebbene;prometti che nonaffronterai,chenonprovocherai
nessuno,cheti lasceraiguidardame.
­Loprometto.Luciafeceungranrespiro,comeseleavesser
levatounpesod'addosso;eAgnesedisse:­bravofigliuolo.
­Sentite,figliuoli,­ripresefraCristoforo:­ioanderòoggiaparlare
aquell'uomo. Se Dioglitoccailcuore,e dà forzaallemieparole,
bene:seno,Eglicifaràtrovarequalchealtrorimedio.Voiintanto,
stateviquieti,r
Stasera,odomattinaalpiùtardi,mirivedrete­
itirati, scansateleciarle,nonvifatevedere.. Dettoquesto,
troncòtuttiiringraziamentielebenedizioni,epartì.S'avviòal
convento,arrivòatempod'andareincoroacantarsesta,desinò,
esimisesubitoincammino,versoil coviledellafierachevoleva
provarsid'ammansare.
Ibicocca,sullacimad'unode'poggiond'èsparsaerilevataquella
l palazzottodidonRodrigosorgevaisolato,asomiglianzad'una
costiera.Aquestaindicazionel'anonimoaggiungecheilluogo
(avrebbefattomeglioascriverne alla buonai l nome)erapiù in su
delpaesellodeglisposi,discosto
quattrodalconvento.Appiè del da tre
questoforse miglia,e
poggio,dallapartecheguardaa
mezzogiorno,eversoi
abitatedacontadini di l lago,giaceva un mucchiettodicasupole,
donRodrigo;ederacomelapiccola
capitaledelsuopiccolregno.Bastavapassarvi,peresserchiarito
dellacondizioneede'costumidelpaese.Dandoun'occhiatanelle
stanzeterrene,dovequalcheusciofosseaperto,sivedevano
attaccatialmuroschioppi,tromboni,zappe,rastrelli,cappellidi
paglia,reticelleefiaschettidapolvere,allarinfusa.Lagentechevi
s'incontravaeranoomaccitarchiatiearcigni,conungranciuffo
arrovesciatosulcapo,echiusoinunareticella;vecchiche,
perdutelezanne,parevansemprepronti,chinullanullagli
aizzasse,adigrignar le gengive;donneconcertefaccemaschie,
da venireinaiutodella
econcertebraccianerborute,buone
lingua,quandoquestanonbastasse:ne'sembiantienellemosse
de'fanciullistessi,chegiocavanperlastrada,sivedevaunnonso
chedipetulanteediprovocativo.
FraCristoforoattraversò
chiocciola,epervenne sui l villaggio,salìperunaviuzzaa
unapiccolaspianata,davanti al
palazzotto.Laportaerachiusa,segnochei
desinando,enonvolevaesserfrastornato.Leradeepiccole l padronestava
finestrechedavansullastrada,chiusedaimpostesconnessee
consuntedaglianni,eranperòdifese da grosseinferriate,equelle
delpianterrenotant'altecheappenavisarebbearrivatounuomo
passeggieroavrebbepotutocredere che fosseunacasa
sullespalled'unaltro.Regnavaquiviungransilenzio;eun
abbandonata,sequattrocreature,dueviveeduemorte,collocate
insimmetria,difuori,nonavesserdatounindiziod'abitanti.Due
grand'avoltoi,conl ' a l i spalancate,eco'teschipenzoloni,l'uno
spennacchiatoemezzorosodaltempo,l'altroancorsaldoe
pennuto,eranoinchiodati,ciascunosurunbattentedelportone;e
duebravi,sdraiati,ciascunosurunadellepancheposteadestrae
asinistra,facevanlaguardia,aspettandod'esserchiamatiagoder
gliavanzidellatavoladelsignore.Ilpadresifermòritto,inattodi
chisidisponeadaspettare;maunde'bravis'alzò,eglidisse:­
padre,padre,vengapureavanti:qui non sifannoaspettarei
cappuccini:noisiamoamicidelconvento:eiocisonostatoincerti
momentichefuori non eratroppobuon'aria per me;esemi
avessertenutalaportachiusa, la sarebbeandatamale­.Così
dicendo,diededuepicchicolmartello.Aquelsuonorisposer
subitodidentro gli urlie
momentidopo,giunseborbottando le stridadimastiniedicagnolini;e,pochi
un vecchioservitore;ma,
vedutoilpadre,glifeceungrand'inchino,acquietòlebestie,conle
manieconlavoce,introdussel'ospiteinunangustocortile,e
richiuselaporta.Accompagnatolopoiinunsalotto,eguardandolo
conunacert'ariadimaravigliaedirispetto,disse:­nonèlei...i l
padreCristoforodiPescarenico?
­Perl'appunto.
­Leiqui?
­Comevedete,buonuomo.
­Saràperfardelbene.Delbene,­continuòmormorandotrai
denti,erincamminandosi,­ senepuò farper tutto­ . Attraversati
convito.Quiviungranfrastonoconfusodiforchette,dicoltelli,di
dueotrealtrisalottioscuri,arrivaronoall'usciodellasaladel
bicchieri,dipiatti,esopratuttodivocidiscordi,checercavanoa
vicendadisoverchiarsi.Il fratevolevaritirarsi,estava
contrastandodietrol'usciocolservitore,perottenered'essere
lasciatoinqualchecantodellacasa,fincheilpranzofosse
terminato;quandol'uscios'aprì.UncertoconteAttilio,
sedutoinfaccia(era un cuginodelpadron di che
casa;eabbiamgià stava
fattamenzionedilui,senzanominarlo),vedutaunatestarasae
una tonaca,eaccortosidell'intenzionemodestadelbuonfrate,­
ehi!ehi!­gridò:­nonciscappi,padreriverito:avanti,avanti­.Don
Rodrigo,senzaindovinarprecisamenteilsoggettodiquellavisita,
pure,pernonsoqualpresentimentoconfuso,n'avrebbefattodi
meno.Ma,poichélospensieratod'Attilioavevafattaquellagran
chiamata,nonconvenivaaluiditirarseneindietro;edisse:­
venga,padre,venga­.Ilpadres'avanzò,inchinandosialpadrone,
erispondendo,aduemani,aisalutide'commensali.
L'uomoonestoinfacciaalmalvagio,piacegeneralmente(non
dicoatutti)immaginarselocon la frontealta,conlosguardo
sicuro,colpettorilevato, conlo scilinguagnolobenesciolto.Nel
si
fattoperò,perfargliprenderquell'attitudine,
circostanze,lequaliben di richiedonmolte
radosiriscontranoinsieme.Perciò,
non vi maravigliate sefra Cristoforo, col buontestimoniodellasua
coscienza,colsentimentofermissimodellagiustiziadellacausa
chevenivaasostenere,conunsentimentomistod'orroreedi
compassioneperdonRodrigo,stesseconunacert'ariadi
suggezioneedirispetto,allapresenzadiquellostessodon
Rodrigo,ch'eralìincapoditavola,incasasua,nelsuoregno,
circondatod'amici,d'omaggi,ditantisegnidellasuapotenza,con
unvisodafarmorireinboccaachisisiaunapreghiera,nonche
unconsiglio,noncheunacorrezione,noncheunrimprovero.Alla
suadestrasedevaquelconteAttiliosuocugino,e,sefabisogno
didirlo,suocollegadilibertinaggioedisoverchieria,
per i l
lui.Aqualeera
venutodaMilanoavilleggiare,
aun alcunigiorni,con
eperòd'unacertasicurezza,ed'unacertasaccenteria,
altrolatodellatavola,stava,congranrispetto,temperato sinistra,
podestà,quelmedesimoacui,inteoria,sarebbetoccatoafar i l signor
comes'èvistodisopra.Infaccia al podestà, in attod'un rispettoil
giustiziaaRenzoTramaglino,eafarestaradoveredonRodrigo,
piùpuro,ilpiùsviscerato,sedevailnostrodottorAzzecca­
garbugli,incappanera,ecolnasopiùrubicondodelsolito:in
facciaaiduecugini,dueconvitatioscuri,de'qualilanostrastoria
dicesoltantochenonfacevanoaltrochemangiare,chinare i l
capo,sorridereeapprovareognicosachedicesse un
commensale,eacuiunaltrononcontraddicesse.
­Dasederealpadre,­dissedonRodrigo.Unservitorepresentò
unasedia,sullaqualesimiseil padreCristoforo,facendoqualche
scusaalsignore,d'esservenutoinorainopportuna.­Bramereidi
parlarledasoloasolo,consuocomodo,perunaffare
d'importanza,­soggiunsepoi,convocepiùsommessa,
all'orecchiodidonRodrigo.
­Bene,bene,parleremo;­risposequesto:­maintantosiportida
berealpadre.I l padrevolevaschermirsi;madonRodrigo,
alzandolavoce,inmezzoaltrambustoch'eraricominciato,
gridava:­no,perbacco,nonmifaràquestotorto;nonsaràmai
verocheuncappuccinovadavia
néun da questacasa,senzaaver
gustatodelmiovino, creditoreinsolente,senzaaver
assaggiatelelegnade'mieiboschi ­ . Questeparoleeccitaronoun
risouniversale,einterruppero un momento la questioneche
s'agitavacaldamentetraicommensali.Unservitore,portandosur
una sottocoppaun'ampolladivino,eunlungobicchiereinforma
dicalice,lopresentòalpadre;i l quale,nonvolendoresistereaun
invitotantopressantedell'uomocheglipremevatantodifarsi
propizio,nonesitòamescere,esimiseasorbirlentamentei l
vino.
­L'autoritàdelTassononservealsuoassunto,signorpodestà
riverito;anziècontrodilei;­ripreseaurlarei l conteAttilio:­
perchéquell'uomoerudito,quell'uomogrande,chesapevaa
menaditotutte le regoledellacavalleria, ha fattocheil messo
d'Argante,primad'esporrelasfidaaicavaliericristiani,chieda
licenzaalpioBuglione...
­Maquesto­replicava,nonmenourlando, i
undipiù,unmero di più,unornamentopoetico,giacché
messaggieroèdisuanaturainviolabile, l podestà,­questoè
il
per dirittodellegenti,jure
gentium:e,senzaandartantoacercare,lodiceanchei
proverbio:ambasciatornonportapena.E,iproverbi,signorconte, l
sonolasapienzadelgenereumano.E,nonavendoi
messaggierodettonullainsuoproprionome, l
ma solamente
presentatalasfidainiscritto...
­Maquandovorràcapirechequelmessaggieroeraunasino
temerario,chenonconosceva le prime...?
­Conbuonalicenzadilorsignori,­interruppedonRodrigo,i
qualenonavrebbevolutochelaquestioneandassetroppoavanti: l
­rimettiamolanelpadreCristoforo;esistiaallasuasentenza.
­Bene,benissimo,­dissei l conteAttilio,alqualeparvecosa
moltogarbatadifardecidereunpuntodicavalleriadaun
cappuccino;mentrei l podestà,piùinfervoratodicuorenella
questione,sichetavaastento,econuncertoviso,chepareva
volessedire:ragazzate.
­Ma,daquelchemipared'avercapito,­dissei
cosedicuiiomidevaintendere. l padre,­nonson
­Solitescusedimodestiadiloropadri;­dissedonRodrigo:­ma
nonmi scapperà. Ehvia! sappiambenecheleinonèvenutaal
mondocolcappuccioincapo,echei
via:eccolaquestione. l mondol'haconosciuto.Via,
­Il fattoèquesto,­cominciavaagridareil conteAttilio.
­Lasciatedirame,chesonneutrale,cugino,­ripresedon
Rodrigo.­Eccolastoria.Uncavalierespagnolomandaunasfida
auncavaliermilanese:i
casa,consegnai l l portatore,nontrovandoilprovocatoin
cartelloaunfratellodelcavaliere;ilqualfratello
legge la
tratta... sfida,einrispostadàalcunebastonatealportatore.Si
­Bendate,benapplicate,­gridòi
ispirazione. l conteAttilio.­Fuunavera
persona
­Deldemonio,­soggiunseilpodestà.­Battereunambasciatore!
sacra!Anchelei,padre,midiràsequestaèazioneda
cavaliere.
­Sì,signore,dacavaliere,­gridòi l conte:­elolascidireame,
chedevointendermidiciòcheconvieneauncavaliere.Oh,se
fosserostatipugni,sarebbeun'altrafaccenda; mail bastonenon
isporcalemanianessuno.Quellochenonpossocapireèperché
lepremanotantolespalled'unmascalzone.
­Chilehaparlatodellespalle,signorcontemio?Leimifadire
spropositichenonmisonmaipassatiperlamente.Hoparlatodel
genti.Midicaunpoco,digrazia,seifecialichegliantichiRomani
carattere,enondispalle,io.Parlosopratuttodeldirittodelle
mandavanoaintimarlesfideaglialtripopoli,chiedevanlicenza
d'esporrel'ambasciata:emitroviunpocounoscrittorechefaccia
menzionecheunfecialesiamaistatobastonato.
­ChehannoafarconnoigliufizialidegliantichiRomani?gente
cheandavaallabuona,eche,inquestecose,eraindietro,
indietro.Ma,secondoleleggidellacavalleriamoderna,ch'èla
vera,dicoesostengoche un messoil qualeardiscediporrein
manoauncavaliere una sfida,senzaaverglienechiestalicenza,è
untemerario,violabileviolabilissimo,bastonabile
bastonabilissimo...
­Rispondaunpocoaquestosillogismo.
­Niente,niente,niente.
­Maascolti,maascolti,maascolti.Percotereundisarmatoèatto
proditorio;atquiilmessodequoerasenz'arme;ergo...
­Piano,piano,signorpodestà.
­Chepiano?
­Piano,ledico:cosamivieneadire?Attoproditorioèferireuno
schiena:e,ancheperquesto,sipossondarcerticasi...
conlaspada,perdidietro,odargliunaschioppettatanellamastiamo
chiamarsiattoproditorio;maappoggiarquattrobastonateaun
nellaquestione.Concedochequestogeneralmentepossa
mascalzone!Sarebbebellachesidovessedirgli:guardacheti
bastono:comesidirebbeaungalantuomo:manoallaspada.E
lei,signordottorriverito,invecedifarmide'sogghigni,perfarmi
capirech'èdelmioparere,perché non sostienelemieragioni,con
lasuabuonatabella,peraiutarmiapersuaderquestosignore?
­Io...­risposeconfusettoi
disputa;eringrazioi l dottore:­iogododiquestadotta
l bell'accidentechehadatooccasioneauna
guerrad'ingegnicosìgraziosa.Epoi,amenoncompetedidar
sentenza:suasignoriaillustrissimahagiàdelegatoungiudice...
quiilpadre...
­Èvero;­dissedonRodrigo:­macomevoletechei
quandoilitigantinonvoglionostarezitti? l giudiceparli,
­Ammutolisco,­dissei l conteAttilio.Il podestàstrinselelabbra,e
alzòlamano,comeinattodirassegnazione.
­Ahsiaringraziatoi l cielo!Alei,padre,­dissedonRodrigo,con
unaserietàmezzocanzonatoria.
­Hogiàfattelemiescuse,col dire
i l chenonmen'intendo,­
risposefraCristoforo,rendendo bicchiereaunservitore.
­Scusemagre:­gridaronoiduecugini:­vogliamolasentenza!
­Quand'ècosì,­ripresei l frate,­il miodebolepareresarebbeche
nonvifosseronésfide,néportatori,nébastonate.
Icommensalisiguardaronol'unconl'altromaravigliati.
­Ohquestaègrossa!­dissei l conteAttilio. ­Mi perdoni,padre,
maègrossa.Sivedecheleinonconosceil mondo.
­Lui?­dissedonRodrigo:­me lo voletefarridire:
cuginomio,quantovoi:nonèvero,padre?Dica,dica,senonha lo conosce,
fattalasuacarovana?
Invecedirispondereaquest'amorevoledomanda,ilpadredisse
unaparolinainsegretoasémedesimo:"questevengonoate;ma
ricordati,frate,chenonseiquiperte,echetuttociòchetoccate
solo,nonentranelconto".
­Sarà,­disseil cugino:­mail padre...comesichiamail padre?
­PadreCristoforo­risposepiùd'uno.
­Ma,padreCristoforo,padronmiocolendissimo,conquestesue
massime,leivorrebbemandarei l mondosottosopra.Senzasfide!
Senzabastonate!Addioilpuntod'onore:impunitàpertuttii
mascalzoni.Perbuonasortecheilsuppostoèimpossibile.
­Animo,dottore,­scappòfuoridonRodrigo,chevolevasempre
piùdivertireladisputadaidueprimicontendenti,­animo,avoi,
che,perdarragioneatutti,sieteunuomo.Vediamounpoco
comefareteperdarragioneinquestoalpadreCristoforo.
­Inverità,­risposei
erivolgendosialpadre,­ l dottore,tenendobranditainarialaforchetta,
in verità iononso intenderecomeil
padreCristoforo,ilqualeèinsieme
mondo,nonabbiapensatoche la i l perfettoreligiosoel'uomodi
suasentenza,buona,ottimae
digiustopesosulpulpito,nonvalniente,
rispetto,inunadisputacavalleresca. Mai sia
l dettocoldovuto
padre sa, megliodime,
cheognicosaèbuonaasuoluogo;eiocredoche,questavolta,
abbiavolutocavarsi,conunacelia,dall'impicciodiproferireuna
sentenza.
Chesipotevamairisponderearagionamentidedottidauna
sapienzacosìantica,esemprenuova?Niente:ecosìfeceil
nostrofrate.
don Rodrigo,pervolertroncarequellaquestione,nevennea
Masuscitareun'altra.­Aproposito,­disse,­hosentitocheaMilano
correvanvocid'accomodamento.
Ichenonavevalasciataprolelegittima,eraentrato
lducato
lettoresacheinquell'annosicombatteva perla successioneal
di Mantova,delquale,allamorte di VincenzoGonzaga,
in possessoil
ducadiNevers,suoparentepiùprossimo.LuigiXIII,ossiail
cardinalediRichelieu,sostenevaquelprincipe,suobenaffetto,e
naturalizzatofrancese:FilippoIV,ossiai
comunementechiamatoilconteduca,non l conted'Olivares,
lo volevalì,perle
stesseragioni;egliavevamossoguerra.Siccomepoiquelducato con
con istanze,conminacce,pressol'imperatorFerdinando
erafeudodell'impero,cosìleduepartis'adoperavano,
pratiche,
Isecondaperchéglielanegasse,anziaiutasseacacciarloda
, laprimaperchéaccordassel'investituraalnuovoduca;la
quellostato.
­Nonsonlontanodalcredere,­dissei
sipossanoaccomodare.Hocertiindizi... l conteAttilio,­chelecose
­Noncreda,signorconte,noncreda,­interruppei
inquestocantuccio,possosaperlelecose;perchéilsignor
castellanospagnolo,che,persuabontà,mivuoleunpo' l podestà.­Io,
eperesserfigliuolod'uncreato del dibene,
conteduca,èinformatod'ogni
cosa...
­Ledico chea meaccadeognigiornodiparlareinMilanocon
benaltripersonaggi;e sodi buonluogochei l papa,
interessatissimo,com'è,per la pace,hafattoproposizioni...
­Cosìdev'essere;lacosaèinregola;suasantitàfailsuodovere;
unpapadevesempremetterbenetraiprincipicristiani;mai l
conteducahalasuapolitica,e...
­E,e,e;salei,signormio,comelapensil'imperatore,inquesto
momento?CredeleichenoncisiaaltrocheMantovaaquesto
mondo?lecoseacuisidevepensaresonmolte,signormio.Sa
lei,peresempio,finoachesegnol'imperatorepossaorafidarsidi
quelsuoprincipediValdistanoodiVallistai,ocomelochiamano,
ese...
­è Vagliensteino,comel'hosentitoproferirpiùvolteil dal
­Il nomelegittimoinlinguaalemanna,­interruppeancora
podestà,
nostrosignorcastellanospagnolo.Mastiapurdibuonanimo,
che...
­Mivuoleinsegnare...?­riprendevail conte;madonRodrigogli
diéd'occhio,perfargliintendereche,peramorsuo,cessassedi
contraddire. Il contetacque,eilpodestà,come un bastimento
disimbrogliatodaunasecca,continuò,avelegonfie,ilcorso
suaeloquenza.­Vagliensteino midà della
pocofastidio;perchéilconte
ducahal'occhioatutto,epertutto;e se
bell'umore,sapràbenluifarlorigardiritto,conlebuone,oconVagliensteinovorràfareile l
cattive.Hal'occhiopertutto,dico,elemanilunghe;e,sehafisso
iè,cheilsignorducadiNiversnonmettaleradiciinMantova,i
l chiodo,comel'hafisso,egiustamente,daquelgranpoliticoche
signorducadiNiversnoncelemetterà;eilsignorcardinaledi l
Riciliùfaràunbuconell'acqua.Mifapurriderequelcarosignor
cardinale,avolercozzareconunconteduca,conunOlivares.
Dicoilvero,chevorreirinascerediquiadugent'anni,persentir
cosadirannoiposteri,diquestabellapretensione.Civuolaltro
cheinvidia;testavuolesser:etestecomelatestad'unconte
duca,cen'èunasolaalmondo. Il conteduca,signorimiei,­
proseguivailpodestà,semprecolvento
dinon in poppa,eunpo'
maravigliatoanchelui incontrarmaiunoscoglio:­ilconte
ducaèunavolpevecchia,parlandocoldovutorispetto, che
farebbeperderlatracciaachi si
sipuòessersicurichebatteràasinistra:ond'è sia: e, quandoaccennaadestra,
che nessunopuò
maivantarsidiconoscereisuoidisegni;equeglistessichedevon
metterliinesecuzione,queglistessichescrivonoidispacci,non
necapisconniente.Iopossoparlareconqualchecogniziondi
causa;perchéquelbrav'uomodelsignorcastellanosidegnadi
trattenersimeco,conqualcheconfidenza.I l
viceversa,saappuntinocosabolleinpentoladituttel'altrecorti;e conteduca,
tuttique'politiconi(checen'èdid
hannoappenaimmaginatoundisegno,chei i r i t i assai,nonsipuònegare)
l conteducatel'ha
giàindovinato, con quellasuatesta,conquellesuestrade
f i l i
coperte,conque'suoi
di tesipertutto.Quelpover'uomodel
cardinale Riciliùtentadiqua,fiutadilà,suda,s'ingegna:epoi?
quandoglièriuscitodiscavareunamina,trovalacontrammina
giàbell'efattadalconteduca...
Sailcieloquandoi l podestàavrebbepresoterra;madonRodrigo,
stimolatoancheda'versaccichefacevailcugino,sivoltò
all'improvviso,comeseglivenisseun'ispirazione,aunservitore,e
gliaccennòcheportasseuncertofiasco.
­Signorpodestà,esignorimiei!­dissepoi:­unbrindisialconte
duca;emisaprannodirese i l vino sia degnodelpersonaggio­ . I l
sentimentodiriconoscenzaparticolare;perchétutto ciò chesi
podestàrisposeconuninchino,nelqualetrasparivaun
facevaosidicevainonoredelconteduca,loritenevainparte
comefattoasé.
­Vivamill'annidonGasparoGuzman,conted'Olivares,ducadi
sanLucar,granprivatodelredonFilippoi l grande,nostrosignore!
­esclamò,alzandoil bicchiere.
Privato,chinonlosapesse,erai
significareil favoritod'unprincipe. l termineinuso,aque'tempi,per
­Vivamill'anni!­risposertutti.
­Serviteilpadre,­dissedonRodrigo.
­Miperdoni;­rispose
non potrei... i l padre:­ma hogià fattoundisordine,e
­Come!­dissedonRodrigo:­sitrattad'unbrindisialconteduca.
Vuoldunquefarcrederech'ellatengadainavarrini?
Cosìsichiamavanoallora,perischerno,iFrancesi,daiprincipidi
Navarra,cheavevancominciato,conEnricoIV,aregnarsopradi
loro.
Atalescongiuro,convennebere.Tuttiicommensaliprorupperoin
esclamazioni, ein elogidelvino;fuor cheil dottore,ilquale,col
capoalzato,congliocchifissi, conle labbrastrette,esprimeva
moltopiùchenonavrebbepotutofarconparole.
­Chene dite
bicchiereunnasoeh,dottore?­domandò
più don Rodrigo.Tiratofuordel
vermiglioepiùlucentediquello,ildottore
rispose,battendoconenfasiognisillaba:­dico,proferisco,e
sentenziochequestoèl'Olivaresde'vini:censui,etineamivi
sententiam,cheunliquorsimilenonsitrovaintuttiiventidueregni
delrenostrosignore,cheDioguardi:dichiaroedefiniscochei
pranzidell'illustrissimosignordonRodrigovincono leincene
d'Eliogabalo;echelacarestiaèbanditaeconfinata
questopalazzo,dovesiedeeregnalasplendidezza. perpetuoda
­Bendetto!bendefinito!­gridarono,aunavoce,icommensali:
maquellaparola,carestia,cheildottoreavevabuttatafuoria
caso,rivolseinunpuntotuttelementiaqueltristosoggetto;etutti
parlaronodellacarestia.Quiandavantuttid'accordo,almenonel
statodisparere.Parlavantuttiinsieme.­Nonc'ècarestia,­ diceva
principale;mailfracassoeraforsepiùgrandechesecifosse
uno:­sonogl'incettatori...
­Eifornai,­dicevaunaltro:­chenascondonoil grano.Impiccarli.
­Appunto;impiccarli,senzamisericordia.
­De'buoniprocessi,­gridava il podestà.
­Cheprocessi?­gridavapiùforte i l conteAttilio:­giustizia
sommaria.Pigliarnetreoquattroocinqueosei,diquelliche, per
più
vocepubblica,sonconosciuticomei ricchieipiùcani,e
impiccarli.
­Esempi!esempi!senzaesempinonsifanulla.
­Impiccarli!impiccarli!;esalteràfuorigranodatutteleparti.Chi,
passandoperunafiera,s'ètrovatoagoderl'armoniachefauna
compagniadicantambanchi,quando,traunasonatael'altra,
ognunoaccordai l suostromento,facendolostriderequantopiù
può,affinedisentirlodistintamente,inmezzo al rumoredeglialtri,
s'immaginichetalefosselaconsonanzadiquei,sesipuòdire,
discorsi.S'andavaintantomescendoerimescendodiqueltalvino;
elelodidiessovenivano,com'eragiusto,frammischiatealle
sentenze di giurisprudenzaeconomica;sicchéleparoleche
s'udivanpiùsonoreepiùfrequenti,erano:ambrosia,eimpiccarli.
DonRodrigointantodavadell'occhiate al solochestavazitto;elo
vedevasemprelì fermo,senzadarsegnod'impazienzanédi
fretta,senzafarattochetendessearicordarechestava
aspettando;main ariadi nonvolerandarsene,primad'essere
statoascoltato.L'avrebbemandatoaspassovolentieri,efattodi
averglidatoudienza,nonerasecondo le regoledellasua politica.
menodiquelcolloquio;macongedareuncappuccino,senza
Poichélaseccaturanon si potevascansare, si risolvettesecotutta
d'affrontarlasubito,ediliberarsene;s'alzòdatavola,e
larubicondabrigata,senzainterromperei l chiasso.Chiestapoi
licenzaagliospiti,s'avvicinò,inattocontegnoso,alfrate,ches'era
subitoalzatoconglialtri;glidisse:­eccomia'suoicomandi­;elo
condusseinun'altrasala.
CapitoloVI
­Inchepossoubbidirla?­dissedonRodrigo,piantandosiinpiedi
nelmezzodellasala.Ilsuonodelleparoleeratale;mailmodo
con cuieranproferite,volevadirchiaramente:badaachisei
davanti,pesaleparole,esbrigati.
PerdarcoraggioalnostrofraCristoforo,nonc'eramezzopiù
sicuroepiùspedito,cheprenderloconmanieraarrogante.Egli
chestavasospeso,cercandoleparole,efacendoscorreretrale
ditaleavemariedellacoronachetenevaacintola,comesein
qualchedunadiquellesperasseditrovareil suoesordio;aquel
faredidonRodrigo,sisentìsubitovenirsullelabbrapiùparoledel
bisogno.Mapensandoquantoimportassedinonguastareifatti
suoio,ciòch'eraassaipiù,ifattialtrui,corresseetemperò le frasi
chegli si eranpresentateallamente,edisse,conguardinga
umiltà:­vengoaproporleunattodigiustizia,apregarlad'una
carità.Cert'uominidimalaffarehannomessoinnanziilnomedi
vossignoriaillustrissima,perfarpauraa un poverocurato,e
impedirglidicompirei l suodovere,epersoverchiaredue
innocenti.Leipuò,conunaparola,confondercoloro,restituireal
dirittolasuaforza,esollevarquelliacuièfattaunacosìcrudel
violenza.Lopuò;epotendolo...lacoscienza,l'onore...
­Leimiparleràdellamiacoscienza,quandoverròaconfessarmi
dalei.Inquantoalmioonore,hadasaperechei l custodeneson
io,eiosolo;echechiunqueardisceentrareaparteconmedi
questacura,loriguardocomei l temerariochel'offende.
FraCristoforo,avvertito da questeparolechequelsignore
cercavaditirarealpeggiolesue,pervolgereildiscorsoin
contesa,enondargliluogodivenireallestrette,s'impegnòtanto
alla
più­piacesseall'altro
sofferenza,risolvettedimandargiùqualunquecosa
di dire,erisposesubito,conuntonosommesso:la
seho dettocosacheledispiaccia,èstatocertamentecontro
miaintenzione.Micorreggapure,miriprenda,senonsoparlare
comesiconviene;masidegniascoltarmi.Peramordelcielo,per
quelDio,alcuicospettodobbiamtutticomparire...­e,così
dicendo,avevapresotraledita,emettevadavantiagliocchidel
suoaccigliatoascoltatore
corona, ­non i l teschietto di legnoattaccatoallasua
s'ostinianegareunagiustiziacosìfacile,ecosì
dovutaade'poverelli.PensicheDiohasempregliocchisopradi
loro,eche le lorogrida,ilorogemitisonoascoltatilassù.
L'innocenzaèpotentealsuo...
­Eh,padre!­interruppebruscamentedonRodrigo:­i
ch'ioportoalsuoabitoègrande:masequalchecosapotesse l rispetto
farmelodimenticare,sarebbeilvederloindossoaunocheardisse
divenireafarmilaspiaincasa.
Questaparolafecevenirlefiammesulvisodelfrate:i
riprese:­leinoncredecheun tal
colsembiantedichiinghiottisceunamedicinamoltoamara, l qualeperò,
titolomisiconvenga.Lei sente
incuorsuo, che il passoch'io fo oraqui, non èné vile né
spregevole.M'ascolti,signordonRodrigo;evogliailcielochenon
vengaungiornoin cuisi penta di nonavermiascoltato.Nonvoglia
metterlasuagloria...qualgloria,signordonRodrigo!qualgloria
dinanziagliuomini!EdinanziaDio!Leipuòmoltoquaggiù;ma...
­Salei,­dissedonRodrigo,interrompendo,conistizza,manon
senzaqualcheraccapriccio,­saleiche,quandomivienelo
schiribizzodisentireunapredica,sobenissimoandareinchiesa,
comefannoglialtri?Maincasamia!Oh!­econtinuò,conun
sorrisoforzatodischerno:­leimitrattadapiùdiquelchesono.I
predicatoreincasa!Nonl'hannocheiprincipi. l
­EquelDiochechiedecontoaiprincipidellaparolachefaloro
misericordia,mandandounsuoministro,
sentire,nellelororegge;quelDioleusa oraun tratto di
unsuoministro,apregarperunainnocente... indegnoemiserabile,ma
In somma,padre,­dissedonRodrigo,facendoattod'andarsene,
­­iononsoquelcheleivogliadire:noncapiscoaltrose non checi
dev'esserequalchefanciulla chele prememolto.Vadaafar
confidenzeachilepiace;enonsiprendalalibertàd'infastidirpiù le sue
alungoungentiluomo.
AlmoversididonRodrigo,i
macongranrispetto; e, l nostrofrateglis'eramessodavanti,
alzate le mani,comepersupplicareeper
trattenerlo ad unpunto,risposeancora: ­lami preme,èvero,
nonpiùdilei;sondueanimeche,l'unael'altra,mipremonpiùdel ma
pregarDio;ma
miosangue.DonRodrigo! io nonpossofaraltroperlei,chevoglia
lo faròbendicuore.Nonmidicadino:non
tenernell'angosciaenelterroreunapoverainnocente.Unaparola
dileipuòfartutto.
­Ebbene,­dissedonRodrigo,­giacchéleicredech'iopossafar
moltoperquestapersona;giacchéquestapersonalestatantoa
cuore...
­Ebbene?­ripreseansiosamentei l padreCristoforo,alquale
d'abbandonarsiallasperanzacheparevanoannunziarequelle
l'attoeilcontegnodidonRodrigononpermettevano
parole.
­Ebbene,laconsigli
Nonle di venireamettersisotto la miaprotezione.
mancheràpiùnulla,enessunoardiràd'inquietarla,och'io
nonsoncavaliere.
Asiffattaproposta,l'indegnazionedelfrate,rattenutaastentofin
allora,traboccò.Tuttique'beiproponimentidiprudenzaedi
pazienzaandaronoinfumo:l'uomovecchiositrovòd'accordocol
nuovo;e,inque'casi,fraCristoforovalevaveramenteperdue.
­Lavostraprotezione!­esclamò,dandoindietroduepassi,
postandosifieramentesulpiededestro,mettendoladestra
sull'anca,alzandolasinistraconl'indicetesoversodonRodrigo,e
piantandogli in facciadueocchiinfiammati:­lavostraprotezione!
Èmegliocheabbiateparlatocosì,cheabbiatefattaameunatale
proposta.Avetecolmatalamisura;enonvitemopiù.
­Comeparli,frate?...
­Parlocome si parlaachièabbandonatodaDio,enonpuòpiù
farpaura.Lavostraprotezione!Sapevobenechequella
innocenteèsottolaprotezionediDio;mavoi,voimelofate
sentireora,contantacertezza,chenonhopiùbisognodiriguardi
aparlarvene.Lucia,dico:vedetecome io pronunzioquestonome
conlafrontealta,econgliocchiimmobili.
­Come!inquestacasa...!
­Hocompassionediquestacasa:lamaledizionelestasopra
sospesa.StateavederechelagiustiziadiDioavràriguardoa
quattropietre,esuggezionediquattrosgherri.Voiavetecreduto
cheDioabbiafattaunacreaturaasuaimmagine,perdarviil
piacereditormentarla!VoiavetecredutocheDiononsaprebbe
difenderla!Voiavetedisprezzatoilsuoavviso!Visietegiudicato.I l
cuorediFaraoneerainduritoquantoil vostro;eDiohasaputoin
spezzarlo.Luciaèsicuradavoi:velodicoiopoverofrate;e
quantoavoi,sentitebenequelch'ioviprometto.Verràungiorno...
DonRodrigoerafinallorarimasto trala rabbiaelamaraviglia,
attonito,nontrovandoparole;ma,quandosentìintonareuna
predizione,s'aggiunse alla rabbiaunlontanoemisterioso
spavento.
Afferròrapidamenteper aria quellamanominacciosa,e,alzando
lavoce,pertroncarquelladell'infaustoprofeta,gridò:­escimidi
tra'piedi,villanotemerario,poltroneincappucciato.
Questeparolecosìchiareacquietaronoinunmomentoilpadre
Cristoforo.All'ideadistrapazzoedivillania,era,nellasuamente,
cosìbene,edatantotempo,associatal'ideadisofferenzaedi
silenzio,che,aquelcomplimento,glicaddeognispiritod'irae
d'entusiasmo,enonglirestòaltrarisoluzionechequellad'udir
tranquillamenteciòcheadonRodrigopiacessed'aggiungere.
Onde,ritirataplacidamentelamanodagliartiglidelgentiluomo,
abbassò i l capo,erimaseimmobile,come,alcaderdelvento,nel
fortedellaburrasca,unalberoagitatoricomponenaturalmentei
suoirami,ericevelagrandinecomeil ciellamanda.
­Villanorincivilito!­proseguìdonRodrigo:­tutrattidapartuo.Ma
ringraziai l saiocheticoprecodestespalledimascalzone,et i
salvadallecarezzechesifannoa'tuoipari,perinsegnarloroa
parlare.Esciconletuegambe,perquestavolta;elavedremo.
Cosìdicendo,additò,conimperosprezzante,unuscioinfacciaa
quellopercuieranoentrati;ilpadreCristoforochinòilcapo,ese
n'andò,lasciandodonRodrigoamisurare,apassiinfuriati, il
campodibattaglia.
Quandoi l frateebbeserratol'usciodietroasé,videnell'altra
stanzadoveentrava,unuomoritirarsipianpiano,strisciandoi l
muro,comepernonesservedutodallastanzadelcolloquio;e
riconobbei l vecchioservitorech'eravenutoariceverloallaportadi
strada.Eracostuiinquellacasa,forsedaquarant'anni,cioèprima
chenascessedonRodrigo;entratovialserviziodelpadre,ilquale
erastatotutt'un'altracosa.Mortolui,i l nuovopadrone,dandolo
sfrattoatuttalafamiglia,efacendobrigatanuova,avevaperò
ritenutoquelservitore,e per essergiàvecchio,eperché,sebben
dimassimeedicostumediversointeramentedalsuo,
compensavaperòquestodifettocon due qualità:un'altaopinione
delladignitàdellacasa,eunagranpraticadelcerimoniale,
conosceva,megliod'ognialtro, le piùantichetradizioni,eipiù di cui
minutiparticolari.Infaccia al signore, i
nonl poverovecchiononsi
sarebbemaiarrischiatod'accennare, l giorno:appenane ched'esprimerelasua
disapprovazionediciòchevedevatuttoi
facevaqualcheesclamazione,qualcherimproverotraidentia'
suoicolleghidiservizio;iqualiseneridevano,eprendevanoanzi
piacerequalchevoltaatoccargliqueltasto,perfarglidirdipiùche
nonavrebbevoluto,epersentirloricantarlelodidell'anticomodo
divivereinquellacasa.Lesuecensurenonarrivavanoagli
orecchidelpadronecheaccompagnatedalraccontodellerisache
sen'eranfatte;dimodochériuscivanoancheperluiunsoggettodi
scherno,senzarisentimento.Ne'giornipoid'invitoedi
ricevimento,ilvecchiodiventavaunpersonaggioserioe
d'importanza.
Isual padreCristoforologuardò,passando,losalutò,eseguitavala
strada; mail vecchio se gliaccostòmisteriosamente,misei l
col
ditoallabocca,epoi, ditostesso, feceuncenno, gli
invitarloaentrarconluiinunanditobuio.Quandofuronlì,gli per
dissesottovoce:­padre,hosentitotutto,ehobisognodiparlarle.
­Ditepresto,buonuomo.
­Quino:guaiseilpadrones'avvede...Maiosomoltecose;e
vedròdivenirdomani al convento.
­C'èqualchedisegno?
­Qualcosaperariac'èdisicuro:giàmenesonpotutoaccorgere.
Maorastaròsull'intesa,esperodiscoprirtutto.Lascifareame.
Mitoccaavedereeasentircose...!cosedifuoco!Sonoinuna
casa...!Maiovorreisalvarl'animamia.
­Ifratemiselamanosulcapobiancodelservitore,che,quantunque
lpiùvecchiodilui,glistavacurvodinanzi,nell'attitudined'un
Signorevibenedica!­e,proferendosottovocequesteparole,il
figliuolo.­IlSignoreviricompenserà,­proseguìil frate:­non
mancatedivenirdomani.
­Verrò,­risposei
delcielo...non mi l servitore:­
nomini ­ . ma leivada via subitoe...peramor
Cosìdicendo,eguardandointorno,
uscì,perl'altrapartedell'andito,inunsalotto,cherispondevanel
cortile;e,vistoilcampolibero,chiamòfuorii l buonfrate,ilvolto
delqualerisposeaquell'ultimaparolapiùchiarochenonavrebbe
potutofarequalunqueprotesta.I l servitoregliadditòl'uscita;ei l
frate,senzadiraltro,partì.
Quell'uomoerastatoasentireall'usciodelsuopadrone:aveva
fattobene?EfraCristoforofacevabenealodarlodiciò?Secondo
leregolepiùcomuniemencontraddette,ècosamoltobrutta;ma
quelcasononpotevariguardarsicomeun'eccezione?Ecisono
dell'eccezionialleregolepiùcomuniemencontraddette?
Questioniimportanti; ma cheil lettorerisolveràdasé,seneha
voglia.Noinonintendiamodidargiudizi:cibastad'averdeifatti
daraccontare.
Uscitofuori,evoltatelespalleaquellacasaccia,
respiròpiùliberamente,es'avviòinfrettaperlascesa,tutto fra Cristoforo
infocatoinvolto,commossoesottosopra,comeognunopuò
immaginarsi,perquelcheavevasentito,eperquelcheaveva
detto.Maquellacosìinaspettataesibizionedelvecchioerastata
ungranristorativo per lui:gliparevacheilcielogliavessedatoun
segnovisibiledellasuaprotezione."Eccounf
chela
medesima!Esenzach'iosognassineppure
filo provvidenzamimettenellemani. cercarlo!"CosìEin
di i l o , ­pensava,­un
quellacasa
ruminando,alzò gli occhiversol'occidente,videilsoleinclinato,
chegiàgiàtoccavalacimadelmonte,epensòcherimanevaben
pocodelgiorno.Allora,benchésentisseleossagraviefiaccate
da'varistrapazzidiquellagiornata,purestudiòdipiùilpasso, per
poterriportareunavviso,qualsifosse,a'suoiprotetti,earrivarpoi
alconvento,primadinotte:cheeraunadelleleggipiùprecise,e
piùseveramentemantenutedelcodicecappuccinesco.
Intanto,nellacasettadiLucia,eranostatimessiincampoe
ventilatidisegni,de'qualiciconvieneinformarei l lettore.Dopola
silenzio;Luciapreparandotristamentei
partenzadelfrate,itrerimastieranostatiqualchetempoin
l desinare;Renzosul
puntod'andarseneognimomento,perlevarsidallavistadileicosì
accorata,e non sapendostaccarsi;Agnesetuttaintenta,in
apparenza,all'aspo che facevagirare.Ma,
maturandounprogetto;e,quando le in realtà,stava l
parvematuro,ruppei
silenzioinquestitermini:
­Sentite,figliuoli!Sevoleteavercuoreedestrezza,quanto
bisogna,sevifidatedivostramadre,­aquelvostraLuciasi
riscosse,­iom'impegnodicavarvidiquest'impiccio,meglioforse,
epiùprestodelpadreCristoforo,quantunquesiaquell'uomocheè
­maravigliachefiduciainunapromessatantomagnifica;eRenzo
. Luciarimaselì, elaguardòconunvoltoch'esprimevapiù
dissesubitamente:­cuore?destrezza?dite,ditepurequelchesi
puòfare.
­Nonèvero,­proseguìAgnese,­che,
sarebbegiàunpezzoavanti?Echeatuttoi se fostemaritati,si
l restositroverebbe
piùfacilmenteripiego?
­C'èdubbio?­disseRenzo:­maritatichefossimo...tutto
èpaese;e,aduepassidiqui,sulbergamasco,chilavorasetaè i l mondo
ricevutoabracciaaperte.SapetequantevolteBortolomiocugino
m'hafattosollecitared'andarlàastarconlui,chefareifortuna,
com'hafattolui:esenongli ho maidatoretta, gli è... che serve?
perchéil mio cuoreeraqui.Maritati,sivatuttiinsieme,simettesu
casalà,sivive in santapace,fuordell'unghiediquestoribaldo,
lontanodallatentazionedifareunosproposito.N'èvero,Lucia?
­Sì,­disseLucia:­macome...?
­Comehodettoio,­ripreselamadre:­cuoreedestrezza;ela
cosaèfacile.
­Facile!­disseroinsiemeque'due,percuilacosaeradivenuta
tantostranamenteedolorosamentedifficile.
­Facile,asaperlafare,­replicòAgnese.­Ascoltatemibene,che
vedròdifarvelaintendere.Iohosentito dire dagentechesa,e
anzinehovedutoiouncaso,che,perfareunmatrimonio,
manon ci
ci vuole
bensìilcurato, ènecessariochevoglia;bastache sia.
­Comestaquestafaccenda?­domandòRenzo.
­Ascoltateesentirete.Bisognaaver
d'accordo.Sivadalcurato:i l due testimonibenlestieben
puntostadichiapparlo
all'improvviso,chenonabbiatempodiscappare.L'uomodice:
signorcurato,questaèmiamoglie;ladonnadice:signorcurato,
questoèmiomarito.Bisognachei
sentano;ei l l curatosenta,cheitestimoni
matrimonioèbell'efatto,sacrosantocomese
l'avessefattoilpapa.Quandoleparolesondette,ilcuratopuò
strillare,strepitare,farei l diavolo;èinutile;sietemaritoemoglie.
­Possibile?­esclamòLucia.
­Come!­disseAgnese:­stateavedereche, in trent'annicheho
passatiinquestomondo,primachenascestevoialtri,nonavrò
imparatonulla.Lacosaètalequaleveladico:persegnotaleche
unamiaamica,chevolevaprenderunocontrolavolontàde'suoi
parenti,facendoinquellamaniera,ottenne i l suointento.Ilcurato,
chene avevasospetto,stavaall'erta; mai duediavolisepperofar
cosìbene,chelocolseroinunpuntogiusto,disseroleparole,e
afuronmaritoemoglie:benchélapoverettasenepentìpoi,incapo
tre giorni.
Agnesedicevai l vero,eriguardoallapossibilità,eriguardoal
pericolodinonciriuscire:ché,siccomenonricorrevanoa un tale
espediente,senonpersonecheavessertrovatoostacoloorifiuto
nellaviaordinaria,cosìiparrochimettevangrancuraascansare
quellacooperazioneforzata;e,quandound'essivenissepure
sorpresodaunadiquellecoppie,accompagnatadatestimoni,
facevadituttoperiscapolarsene,comeProteodallemanidi
colorochevolevanofarlovaticinareperforza.
­Sefossevero,Lucia!­disseRenzo,guardandolaconun'aria
d'aspettazionesupplichevole.
­Come!sefossevero!­disseAgnese.­Anchevoicredetech'io
dicafandonie.Iom'affannoper voi, e noniomesonocreduta:bene
bene;cavatevid'impicciocomepotete: nelavolemani.
­Ahno!nonciabbandonate,­disseRenzo.­Parlocosì,perché
lacosamipartroppobella.Sononellevostremani;viconsidero
comesefostepropriomiamadre.
Questeparolefecerosvanirei l piccolosdegnod'Agnese,e
dimenticareunproponimentoche,perverità,nonerastatoserio.
­Maperchédunque,mamma,­disseLucia,conquelsuo
contegnosommesso,­perchéquestacosanonèvenutainmente
alpadreCristoforo?
­Inmente?­risposeAgnese:­pensasenonglisaràvenutain
mente!Manonneavràvolutoparlare.
­Perché?­domandaronoauntrattoiduegiovani.
­Perché...perché,quandolovoletesapere,ireligiosidiconoche
veramenteècosachenonistàbene.
­Comepuòesserechenonistiabene,echesiabenfatta,
quand'èfatta?­disseRenzo.
­Chevoletech'iovidica?­risposeAgnese.­Laleggel'hanno
fattaloro,comeglièpiaciuto;enoipoverellinonpossiamocapir
tutto.Epoiquantecose...Ecco;ècomelasciarandareunpugno
auncristiano.Nonistàbene;ma,datocheglielabbiate, né anche
il papanonglielopuòlevare.
­Seècosachenonistàbene,­disseLucia,­nonbisognafarla.
­Che!­disseAgnese,­t i vorreiforsedareunparerecontroil
timordiDio?Sefossecontrolavolontàde'tuoiparenti,per
prendereunrompicollo...ma,contentame,eperprenderquesto
figliuolo;echifanascertutteledifficoltàèunbirbone;eilsignor
curato...
­L'èchiara,chel'intenderebbeognuno,­disseRenzo.
­NonbisognaparlarnealpadreCristoforo,primadifarlacosa,­
proseguìAgnese:­ma,fattachesia,ebenriuscita, che pensitu
che t i diràil padre?"Ahfigliuola!è una
l'avetefatta".Ireligiosidevonparlarcosì. scappatagrossa;me
Ma credipureche,in
cuorsuo,saràcontentoanche lui.
Lucia,senzatrovarcherispondereaquelragionamento,nonne
sembravaperòcapacitata:maRenzo,tuttorincorato,disse:­
quand'ècosì,lacosaèfatta.
­Piano,­disseAgnese.­Eitestimoni?Trovarduechevogliano,
echeintantosappianostarezit i! Epotercogliereilsignorcurato
che,daduegiorni,senestarintanatoincasa?Efarlostarlì?ché,
benchésiapesantedisuanatura,visodirioche,alvedervi
comparireinquellaconformità,diventeràlestocomeungatto,e
scapperàcomeil diavolodall'acquasanta.
­L'hotrovatoioilverso,l'hotrovato,­disseRenzo,battendoil
pugnosullatavola,efacendobalzellare le stoviglieapparecchiate
perildesinare.Eseguitòesponendoi
approvòintuttoepertutto. l suopensiero,cheAgnese
­Sonimbrogli,­disseLucia:­nonsoncoselisce.Finoraabbiamo
operatosinceramente:tiriamoavanticonfede,eDiociaiuterà:i
padreCristoforol'hadetto.Sentiamo il suoparere. l
­Lasciatiguidaredachinesapiùdite,­disseAgnese,convolto
grave.­Chebisognoc'è di chiederpareri?Diodice:aiutati,ch'io
t'aiuto.Alpadreracconteremotutto,acosefatte.
­Lucia,­disseRenzo,­voletevoimancarmiora?Nonavevamo
noifattotuttelecosedabuoncristiani?Nondovremmoessergià
maritoemoglie?Ilcuratononciavevafissatoluiilgiornoel'ora?
Edichièlacolpa,sedobbiamooraaiutarciconunpo'd'ingegno?
No,nonmimancherete.Vadoetornoconlarisposta­.E,
salutandoLucia,conunattodipreghiera,eAgnese,conun'aria
d'intelligenza,partìinfretta.
Letribolazioniaguzzanoi
rettoepianodi vita l
percorsocervello:eRenzoi
da lui fin l quale,nelsentiero
allora,nons'eramaitrovato
nell'occasioned'assottigliarmolto
immaginatauna,dafaronorea uni l suo,neaveva,inquestocaso,
giureconsulto.Andòaddirittura,
secondo che avevadisegnato,
ch'eralìpocodistante;e lo alla
trovò in casettad'uncertoTonio,
cucina,che,conunginocchio
sulloscalinodelfocolare,etenendo,conunamano,l'orlod'un
paiolo,messosullecenericalde,dimenava,colmatterelloricurvo,
unapiccolapolentabigia,digransaraceno.Lamadre,unfratello,
lamogliediTonio,eranoatavola;etreoquattroragazzetti,r i t i
accantoalbabbo,stavanoaspettando,congliocchifissialpaiolo,
chevenisseilmomentodiscodellare.Manonc'eraquell'allegria
chelavistadeldesinaresuolpurdareachisel'èmeritatoconla
fatica.Lamoledellapolentaerainragiondell'annata,enondel
numeroedellabuonavogliade'commensali:eognund'essi,
fissando,conunosguardobiecod'amorrabbioso,lavivanda
comune,parevapensareallaporzioned'appetitoche con le doveva
sopravvivere.MentreRenzobarattavaisaluti
Tonioscodellò la polentasullatafferìadifaggio,chestava lafamiglia,
apparecchiataariceverla:eparveunapiccolaluna,inungran
cerchiodivapori.Nondimenoledonnedisserocortesementea
Renzo:­voleterestarservito?­,complimentocheil contadinodi
Lombardia,echisadiquant'altripaesi!nonlasciamaidifareachi
lotroviamangiare,quand'anchequestofosseunriccoepulone
alzatosialloradatavola,eluifosseall'ultimoboccone.
­Viringrazio,­risposeRenzo:­venivosolamenteperdireuna
parolinaaTonio;e,sevuoi,Tonio,pernondisturbar le tuedonne,
propostafuperToniotantopiùgradita,quantomenoaspettata;e
possiamoandaradesinareall'osteria,elìparleremo­.La
ledonne,eancheibimbi(giacché,suquestamateria,principian
prestoaragionare)nonvideromalvolentierichesisottraesse alla
polentaunconcorrente,eilpiùformidabile.L'invitatononistettea
domandaraltro,eandòconRenzo.
Giuntiall'osteriadelvillaggio;seduti,contuttalibertà,inuna
perfettasolitudine,giacchélamiseriaavevadivezzatituttii
frequentatoridiquelluogodidelizie;fattoportarequelpocochesi
trovava;votatounboccaledivino;Renzo,conariadimistero,
disseaTonio:­setuvuoifarmiunpiccoloservizio,iotenevoglio
fareunogrande.
­Parla,parla;comandamipure,­risposeTonio,mescendo.­Oggi
mibuttereinelfuoco perte.
­Tuhaiundebitodiventicinquelirecolsignorcurato,per
suocampo,chelavoravi,l'annopassato. fitto del
­Ah,Renzo,Renzo!tumiguastii l benefizio.Conchecosami
vienifuori?M'haifattoandarviail buonumore.
­Seti parlodeldebito,­disseRenzo,­èperché,setuvuoi,io
intendodidartiilmezzodipagarlo.
­Dicidavvero?
­Davvero.Eh?saresticontento?
­Contento?Perdiana,sesareicontento!
nonveder più Se nonfoss'altro,per
que'versacci,eque'cennicolcapo,che mifail
signorcurato,ognivoltachec'incontriamo.Epoisempre:Tonio,
segnochequando,nelpredicare,mifissaquegliocchi
ricordatevi:Tonio,quandocivediamo,perquelnegozio?Atal
stoquasiintimorecheabbiaadirmi,lì inpubblico:quelle addosso,io
venticinquelire!Chemaledettesianoleventicinquelire!Epoi,
m'avrebbearestituirlacollanad'oro di miamoglie,chela
barattereiintantapolenta.Ma...
­Ma,ma,setumivuoifareunservizietto,leventicinquelireson
preparate.
­Di'su.
­Ma...!­disseRenzo,mettendoil ditoallabocca.
­Fabisognodiquestecose?tumiconosci.
­Itirareinlungoi
l signorcuratovacavandofuoricerteragionisenzasugo,per
l miomatrimonio;eioinvecevorreispicciarmi.Mi
dicondisicuroche,presentandoseglidavantiiduesposi,condue
testimoni,edicendoio:questaèmiamoglie,eLucia:questoè
miomarito,ilmatrimonioèbell'efatto.M'hai tu inteso?
­Tuvuoich'iovengapertestimonio?
­Perl'appunto.
­Epagheraipermeleventicinquelire?
­Cosìl'intendo.
­Birbachimanca.
­Mabisognatrovareunaltrotestimonio.
­L'hotrovato.QuelsempliciottodimiofratelGervasofaràquello
cheglidiròio.Tuglipagheraidabere?
da mangiare,­risposeRenzo.­Locondurremoquiastare
­Eallegroconnoi.Masapràfare?
­Gl'insegneròio:tusaibenech'iohoavutaanchelasuapartedi
cervello.
­Domani...
­Bene.
­Versosera...
­Benone.
­Ma...!­disseRenzo,mettendodinuovoil ditoallabocca.
­Poh...!­risposeTonio,piegandoi l caposullaspalladestra,e
alzandolamanosinistra,conunvisochediceva:mifaitorto.
­Ma,setuamogliet
dubbio... i domanda,comet i domanderà,senza
­Dibugie,sonoindebitoioconmiamoglie,etantotanto,chenon
troverò,dametterlei l cuore inl conto.Qualchepastocchiala
sosearriveròmaiasaldarei pace.
­Domattina,­disseRenzo,­discorreremoconpiùcomodo,per
intendercibene su tutto.
Con questo,uscironodall'osteria,Tonioavviandosiacasa,e
studiandolafandoniacheracconterebbealledonne,eRenzo,a
rendercontode'concertipresi.
InquestotempoAgnese,s'eraaffaticatainvanoapersuaderla
figliuola.Questaandavaopponendoaogniragione,oral'una,ora
l'altrapartedelsuodilemma:olacosaècattiva,enonbisogna
farla;ononè,eperchénondirlaalpadreCristoforo?
Renzoarrivòtuttotrionfante,fecei l suorapporto,eterminòconun
ahn?interiezionechesignifica:sonoononsonounuomoio?si
potevatrovardimeglio?visarebbevenutainmente?ecentocose
simili.
Luciatentennavamollemente
badavanpoco,comesisuolfarecon il capo;unmaidue
fanciullo,infervorati le si
al qualenon
speradifarintenderetuttalaragioned'unacosa,eches'indurrà
poi,conlepreghiereeconl'autorità,aciòchesivuoldalui.
­Vabene,­disseAgnese:­vabene;ma...nonavetepensatoa
tutto.
­Cosacimanca?­risposeRenzo.
­EPerpetua?nonavetepensatoaPerpetua.Tonioesuofratello,
i lasceràentrare; ma voi!voidue!pensate!avràordine di tenervi
llontani,piùcheunragazzodaunperochehalefruttemature.
­Comefaremo?­disseRenzo,unpo'imbrogliato.
­Ecco:cihopensatoio.Verròioconvoi;ehounsegretoper
attirarla,eperincantarladimanierachenons'accorgadivoialtri,
epossiateentrare.Lachiameròio,eletoccheròunacorda...
vedrete.
­Benedettavoi!­esclamòRenzo:­l'hosempredettochesiete
nostroaiutointutto.
­Matuttoquestononserveanulla,­disseAgnese,­senonsi
persuadecostei,chesiostinaadire che èpeccato.
Renzomiseincampoancheluilasuaeloquenza;maLucianonsi
lasciavasmovere.
­Iononsocherispondereaquestevostreragioni,­diceva:­ma
vedoche,perfarquestacosa,comeditevoi,bisognaandaravanti
afuriadisotterfugi,dibugie,difinzioni.AhRenzo!nonabbiam
cominciatocosì.Iovoglioesservostramoglie,­enonc'eraverso
chepotesseproferirquellaparola,espiegarquell'intenzione,
senzafarei l visorosso:­iovoglioesservostramoglie, ma perla
stradadiritta,coltimordiDio,all'altare.Lasciamo farea
che sappiatrovarLuiil bandolod'aiutarci,Quello
megliochenonpossiamofarnoi,con
lassù.Nonvolete tuttecodestefurberie?E
perchéfarmisterialpadreCristoforo?
Ladisputaduravatuttavia,enonparevavicinaafinire,quandoun
calpestìoaffrettato di sandali,e un rumoreditonacasbattuta,
somiglianteaquellochefannoinunavelaallentataisoffiripetuti
delvento,annunziaronoil padreCristoforo.Sichetarontutti;e
Agneseebbeappenatempodisusurrareall'orecchiodiLucia:­
badabene,ve',dinondirglinulla.
CapitoloVII
Iperduta,senzasuacolpa,unabattagliaimportante,afflitto
l padreCristoforoarrivavanell'attitudined'unbuoncapitanoche,ma non
scoraggito,soprapensieromanonsbalordito,dicorsaenonin
minacciati,araccoglierletruppe,adarnuoviordini.
fuga,siportadoveilbisognolochiede,apremunireiluoghi
­Lapacesiaconvoi,­disse,nell'entrare.­Nonc'ènullada
speraredall'uomo:tantopiùbisognaconfidareinDio:egiàho
qualchepegnodellasuaprotezione.
Sebbenenessunodeitresperassemoltoneltentativodelpadre
Cristoforo,giacchéi l vedereunpotenteritirarsidauna
soverchieria,senzaessercicostretto,e per meracondiscendenza
apreghieredisarmate,eracosapiuttostoinauditacherara;
nulladimenolatristacertezzafuuncolpopertutti. Le donne
all'abbattimento.Quell'annunzio di
abbassaronoilcapo;manell'animolo trovava
Renzo,l
già 'ira prevalse
amareggiatoda
tantesorpresedolorose, da tantitentativiandatiavòto,datante
speranzedeluse,e,perdipiù,esacerbato,inquelmomento,dalle
ripulsediLucia.
­Vorreisapere,­gridò,digrignandoidenti,ealzandolavoce,
quantononavevamaifattoprimad'allora,allapresenzadelpadre
Cristoforo;­vorreisaperecheragionihadettequelcane,per
sostenere...persostenerechelamiasposanondev'esserelamia
sposa.
­PoveroRenzo!­risposeilfrate,conunavocegraveepietosa,e
conunosguardochecomandavaamorevolmente la pacatezza:­
seilpotentechevuolcommetterel'ingiustiziafossesempre
obbligatoadirlesueragioni,lecosenonanderebberocome
vanno.
­Hadettodunquequelcane,chenonvuole,perchénonvuole?
­Nonhadettonemmenquesto,poveroRenzo!Sarebbeancora
unvantaggiose,percommetterl'iniquità,dovesseroconfessarla
­Maqualcosa
apertamente.
hadovutodire:cos'hadettoqueltizzoned'inferno?
­Lesueparole,iol'hosentite,enontelesapreiripetere.Le
paroledell'iniquocheèforte,penetranoesfuggono.Puòadirarsi
chetumostrisospettodilui,e,nellostessotempo,fartisentire
chequellodichetusospettiècerto:puòinsultareechiamarsi
offeso,schernireechiederragione,atterrireelagnarsi,essere
sfacciatoeirreprensibile.Nonchiederpiùinlà.Coluinonha
proferitoilnomediquestainnocente,néi l tuo;nonhafigurato
nemmendiconoscervi,nonhadettodipretendernulla;ma...ma
purtroppohodovutointenderech'èirremovibile.Nondimeno,
confidenzainDio!Voi,poverette,nonviperdeted'animo;etu,
Renzo...oh!credipure,ch'iosomettermine'tuoipanni,ch'io
sentoquellochepassaneltuocuore.Ma,pazienza!Èunamagra
parola,unaparolaamara,perchi
concedereaDioungiorno, due non
giorni,crede;matu...!nonvorraitu
i l tempochevorrà
prendere,perfartrionfare la giustizia? I l tempoèsuo;ecen'ha
promessotanto!LasciafareaLui,Renzo;esappi...sappiatetutti
ch'iohogiàinmano un filo, peraiutarvi.Perora,nonpossodirvidi
più.Domaniiononverròquassù;devostarealconventotuttoi l
giorno,pervoi.Tu,Renzo,procuradivenirci:ose,percaso
impensato,tunonpotessi,mandateunuomofidato,un
garzoncellodigiudizio,permezzodelqualeiopossafarvisapere
quellocheoccorrerà.Sifabuio;bisognach'iocorraalconvento.
Fede,coraggio;eaddio.
Dettoquesto,uscì in fretta,esen'andò,correndo,equasi
saltelloni,giùperquellaviottolastortaesassosa,pernonarrivar
tardialconvento,arischiodibuscarsiunabuonasgridata,oquel
cheglisarebbepesatoancorpiù,
irichiederei una penitenza,chegl'impedisse,
l giornodopo,ditrovarsiprontoespeditoaciòchepotesse
l bisognode'suoiprotetti.
­Avetesentitocos'hadettod'unnonsoche...d'unfilocheha,per
aiutarci?­disseLucia.­Convienfidarsialui;èunuomoche,
quandopromettedieci...
­Senonc'èaltro...!­interruppeAgnese.­Avrebbedovutoparlar
piùchiaro,ochiamarmedaunaparte,edirmicosa sia questo...
­Chiacchiere!lafiniròio:iolafinirò!­interruppeRenzo,questa
volta,andandoinsue ingiù perlastanza,econunavoce,conun
viso,danonlasciardubbiosulsenso di quelleparole.
­OhRenzo!­esclamòLucia.
­Cosavoletedire?­esclamòAgnese.
­Chebisognoc'èdidire?Lafiniròio.Abbiapurcento,millediavoli
nell'anima,finalmenteèdicarneeossaanchelui. .
­No,no,peramordelcielo...!­cominciòLucia;mai
troncòlavoce. l piantole
­Nonsondiscorsi da farsi,neppurperburla,­disseAgnese.
­Perburla?­gridòRenzo,fermandosiritto
seduta,epiantandole in due in faccia ad Agnese
vedretesesaràburla. faccia occhistralunati.­Perburla!
­OhRenzo!­disseLucia,astento,traisinghiozzi:­nonv'homai
vistocosì.
­Nonditequestecose,peramordelcielo,­ripreseancorain
frettaAgnese,abbassandolavoce.­Nonviricordatequante
bracciahaalsuocomandocolui?Equand'anche...Dioliberi!...
controipoveric'èsempregiustizia.
­Lafaròio,lagiustizia,io!Èormaitempo. La cosanonèfacile:lo
soanch'io.Siguardabene,ilcaneassassino:sacomesta;ma
nonimporta.Risoluzioneepazienza...ei l momentoarriva.Sì,la
io,la
farò giustizia:lolibereròio,il paese:quantagentemi
benedirà...!epoiintresalti...!
L'orrorecheLuciasentìdiquestepiùchiareparole,lesospesei
pianto,elediedeforzadiparlare.Levandodallepalmeilviso l
lagrimoso,disseaRenzo,convoceaccorata,marisoluta:­non
v'importapiùdunqued'avermipermoglie.Iom'erapromessaaun
giovinecheaveva il timordiDio;ma un uomocheavesse...Fosse
alsicurod'ognigiustiziaed'ognivendetta,foss'anche
re... i l figlio del
­Ebene!­gridòRenzo,conunvisopiùchemaistravolto:­ionon
v'avrò;manonv'avrànéanchelui.Ioquisenzadivoi,eluiacasa
del...
­Ahno!percarità,nonditecosì,nonfatequegliocchi:no,non
possovedervicosì,­esclamòLucia,piangendo,supplicando,con
pernome,eglipalpavalespalle,lebraccia,lemani,per
lemanigiunte;mentreAgnesechiamavaerichiamavailgiovine
acquietarlo.Stetteegliimmobileepensieroso,qualchetempo,a
tratto,laguardòtorvo,diedeaddietro,tesei
contemplarquellafacciasupplichevolediLucia;poi,tutt'aun
l braccioel'indice
verso di essa,egridò:­questa!sìquestaeglivuole.Hadamorire!
io chemalev'hofatto,perchémifacciatemorire?­disseLucia,
­Ebuttandosegliinginocchionidavanti.
­Voi!­rispose, con unavocech'esprimevaun'irabendiversa,ma
un'iratuttavia:­voi!Chebenemivoletevoi?Cheprovam'avete
data?Nonv'hoiopregata,epregata,epregata?Evoi:no!no!
­Sìsì,­risposeprecipitosamenteLucia:­verròdalcurato,
domani,ora,sevolete;verrò.Tornatequellodiprima;verrò.
­Melopromettete?­disseRenzo,conunavoceeconunviso
divenuto,tutt'auntratto,piùumano.
­Veloprometto.
­Mel'avetepromesso.
­Signore,viringrazio!­esclamòAgnese,doppiamentecontenta.
Inmezzoaquella sua grancollera,avevaRenzopensatodiche
profittopotevaesserperluilospaventodiLucia?Enonaveva
adoperatounpo'd'artifizioafarlocrescere,perfarlofruttare?Il
nostroautoreprotestadinonnesapernulla;eiocredoche
nemmenRenzononlosapessebene.Ilfattostach'erarealmente
infuriatocontrodonRodrigo,e che bramavaardentemente
insiemenelcuord'unuomo,nessuno,neppureilpaziente, può
consensodiLucia;equandoduefortipassionischiamazzano i l
sempredistinguerchiaramenteunavocedall'altra,
sicurezzaqualsiaquellachepredomini. edircon
­Vel'hopromesso,­risposeLucia,conuntonodirimprovero
timidoeaffettuoso:­maanchevoiavevatepromessodinonfare
scandoli,dirimettervenealpadre...
­Ohvia!peramordichivadoinfuria?Voletetornareindietro,
ora?efarmifareunosproposito?
­Nono,­disseLucia,cominciandoarispaventarsi.­Ho
promesso,enonmiritiro.Mavedetevoicomemiavetefatto
promettere. Dio nonvoglia...
­Perchévolete farde'
facciammaleanessuno. cattiviaugùri,Lucia? Diosa chenon
­Promettetemialmenochequestasaràl'ultima.
­Veloprometto,dapoverofigliuolo.
­Ma,questavolta,mantenetepoi,­disseAgnese.
Quil'autoreconfessadinonsapereun'altracosa:seLuciafosse,
intuttoepertutto,malcontentad'esserestataspintaad
acconsentire.Noilasciamo,comelui,lacosaindubbio.
Renzoavrebbevolutoprolungare fareil i l discorso,efissare,apartea
ma
parte,quellochesidoveva giornodopo;
ledonnegliel'auguraronobuona;nonparendolorocosa eragiànotte,e
convenienteche,aquell'ora,sitrattenessepiùalungo.
Lanotteperò fu atutt'etrecosìbuonacome può
chesuccedeaungiornopienod'agitazioneediguai,echene esserequella
precedeunodestinatoaun'impresaimportante,ed'esitoincerto.
Renzosilasciòvederdibuon'ora,econcertòconledonne,o
piuttostoconAgnese, la grand'operazionedellasera,proponendo
esciogliendoavicendadifficoltà,antivedendocontrattempi,e
ricominciando,oral'unooral'altra,adescriverlafaccenda,come
approvarconparoleciòchenonpotevaapprovareincuor suo,
siracconterebbeunacosafatta.Luciaascoltava;e,senza
promettevadifarmegliochesaprebbe.
­Anderetevoigiùalconvento,perparlarealpadreCristoforo,
comev'hadettoiersera?­domandòAgneseaRenzo.
­Lezucche!­risposequesto:­sapetechediavolid'occhihai
padre:mileggerebbeinviso,comesurunlibro,chec'èqualcosa l
peraria;esecominciasseafarmidell'interrogazioni,nonpotrei
uscirneabene.Epoi,iodevostarqui,peraccudireall'affare.Sarà
megliochemandiate voi qualcheduno.
­ManderòMenico.
­Vabene,­risposeRenzo;epartì,peraccudireall'affare,come
avevadetto.
Agneseandòaunacasavicina,acercarMenico,ch'eraun
ragazzettodicircadodicianni,svegliolasuaparte,eche,pervia
dicuginiedicognati,venivaaessereunpo'suonipote.Lochiese
aiparenti,comeinprestito,pertuttoquelgiorno,­peruncerto
servizio,­diceva.Avutolo,locondussenellasuacucina,glidiede
dacolazione,eglidissecheandasseaPescarenico,esifacesse
vederealpadreCristoforo,i l
risposta,quandosarebbetempo.­Iqualelorimanderebbepoi,conuna
l padreCristoforo,quelbel
vecchio,tusai,conlabarbabianca,quellochechiamanoi
santo... l
­Hocapito,­disseMenico:­quelloche ci accarezzasempre,noi
altriragazzi,ecidà,ognitanto,qualchesantino.
­Appunto,Menico. Eset i diràchetuaspettiqualchepoco,l
vicinoalconvento,nontisviare:badadinonandar,conde' ì
compagni,allago,avederpescare,néadivertirticonlereti
attaccatealmuroadasciugare,néafarquell'altrotuogiochetto
solito...
BisognasapercheMenicoerabravissimoperfarearimbalzello;e
sisachetutti,grandiepiccoli,facciamvolentieri le coseallequali
abbiamoabilità:nondicoquellesole.
­Poh!zia;nonsonpoiunragazzo.
­Bene,abbigiudizio;e,quandotorneraiconlarisposta...guarda;
questeduebelleparpagliolenuovesonperte.
­Datemeleora,ch'èlostesso.
­No,no,tulegiocheresti.Va,eportatibene;chen'avraianchedi
più.
Nelrimanentediquellalungamattinata,
poco si viderocertenovitàche
miseronon
Unmendico, né insospettol'animogiàconturbatodelledonne.
rifinitonécenciosocomeisuoipari,econ un non
che d'oscuroe di sinistro
socarità,dandoinquae inlà nel sembiante,entròachiederla
cert'occhiatedaspione.Glifudatoun
pezzodipane,chericevetteeripose,conun'indifferenzamal
dissimulata.Sitrattennepoi,conunacertasfacciataggine,e,nello
stessotempo,conesitazione,facendomoltedomande,allequali
Agneses'affrettòdirispondersemprei l contrariodiquellocheera.
Movendosi,comeperandarvia,finsedisbagliarl'uscio,entròin
quellochemettevaallascala,el ì diedeun'altraocchiatainfretta,
comepoté.Gridatoglidietro:­ehiehi!doveandategalantuomo?
diqua!diqua!­tornòindietro,euscìdallapartechegliveniva
indicata,scusandosi,conunasommissione,conun'umiltà
affettata,chestentavaacollocarsineilineamentiduridiquella
faccia.Dopocostui,continuaronoafarsivedere,ditempoin
tempo,altrestranefigure.Cherazzad'uominifossero,nonsi
sarebbepotuto dir facilmente;manonsipotevacrederneppure
chefosseroqueglionestiviandantichevolevanparere.Uno
entravacolpretestodifarsiinsegnarlastrada;altri,passando
davantiall'uscio,rallentavanoi l passo,eguardavansott'occhio
nellastanza,atraversoil cortile,comechivuolvederesenzadar
sospetto.Finalmente,versoi l mezzogiorno,quellafastidiosal cortile,
processionefinì.Agneses'alzavaognitanto,attraversavai
s'affacciavaall'uscio
tornavadicendo:­nessuno di strada,guardavaadestraeasinistra,e
­: parolacheproferivaconpiacere,e
sapesserobenchiaramente i l
cheLuciaconpiaceresentiva,senzachenél'unanél'altrane
perché.Manerimaseatutt'edue
unanonsoqualeinquietudine,chelevòloro,eallafigliuola
principalmente,unagranpartedelcoraggiocheavevan messoin
serboperlasera.
Convienperòchei l lettoresappiaqualcosadipiùpreciso,intorno
tornareunpassoindietro,eritrovardonRodrigo,cheabbiam
aque'ronzatorimisteriosi:e,perinformarloditutto,dobbiam
lasciatoieri,soloinunasaladelsuopalazzotto,alpartirdelpadre
Cristoforo.
DonRodrigo,comeabbiamdetto,misuravainnanzieindietro,a
passilunghi,quellasala,dalleparetidellaqualependevanoritratti
difamiglia,divariegenerazioni.Quando
parete,evoltava,sivedeva in faccia si
unsuo trovavacolvisoauna
antenatoguerriero,
terrorede'nemiciede'suoisoldati,torvonellaguardatura,co'
capellicortier i t i , co' baffitiratieapunta,chesporgevandalle
guance,colmentoobliquo:rittoinpiedil'eroe,conlegambiere,
co'cosciali,conlacorazza,co'bracciali,co'guanti,tuttodiferro;
conladestrasulfianco,elasinistrasulpomodellaspada.Don
Rodrigologuardava;equandoglieraarrivatosotto,evoltava,
eccoinfacciaunaltroantenato,magistrato,terrorede'litigantie
degliavvocati,asederesurunagranseggiolacopertadivelluto
rosso,ravvoltoinun'ampiatoganera;tuttonero,fuorchéun
collarebianco,conduelarghefacciole,eunafodera di zibellino
arrovesciata(erai lo
l distintivode'senatori,enon portavanche di
l'inverno,ragionpercuinonsitroveràmaiunritratto
vestitod'estate);macilento,con le senatore
cigliaaggrottate:tenevain
manounasupplica,eparevachedicesse:vedremo.
matrona,terroredellesuecameriere;dilàunabate,terrorede' Diqua una
suoimonaci:tuttagenteinsommacheavevafattoterrore,elo
spiravaancoradalletele.Allapresenzaditalimemorie,don
Rodrigotantopiùs'arrovellava,sivergognava,nonpotevadarsi
pace,cheunfrateavesseosatovenirgliaddosso,conla
prosopopea di Nathan.Formavaundisegno di vendetta,
l'abbandonava,pensavacomesoddisfareinsiemeallapassione,e
fischiareancoraagliorecchiquell'esordio di profezia,sisentiva
aciòchechiamavaonore;etalvolta(vedeteunpoco!)sentendosi
venir,comesidice,ibordoni,estavaquasiperdeporreilpensiero
delleduesoddisfazioni.Finalmente,perfarqualchecosa,chiamò
unservitore,egliordinòcheloscusasseconlacompagnia,
dicendoch'eratrattenutodaunaffareurgente.Quandoquello
tornòariferirecheque'signorieranpartiti,lasciandoilororispetti:
­eilconteAttilio?­domandò,semprecamminando,donRodrigo.
­Èuscitoconque'signori,illustrissimo.
­Bene:seipersonediseguito, perla passeggiata:subito.La
spada,lacappa,il cappello:subito.
Iportandolariccaspada,
l servitorepartì,rispondendocon
chei l un inchino;e,pocodopo,tornò,
padronesicinse;lacappa,chesi
buttòsullespalle;ilcappelloagranpenne,chemiseeinchiodò,
con unamanata,fieramentesulcapo:segnodimarinatorbida.Si
mosse,e,allaporta,trovòiseiribaldituttiarmati,iquali,fattoala,
einchinatolo,gliandarondietro.Piùburbero,piùsuperbioso,più
accigliatodelsolito,uscì,eandòpasseggiandoversoLecco.I
contadini,gliartigiani,alvederlovenire,siritiravanrasenteal
muro,edil ì facevanoscappellateeinchiniprofondi,aiqualinon
rispondeva.Comeinferiori,l'inchinavanoanchequellicheda
questierandettisignori;ché,inque'contorni,noncen'erauno
chepotesse,amillemiglia,competerconlui,dinome,di
ricchezze,d'aderenzeedellavogliadiservirsi di tuttociò,per
istarealdisopradeglialtri.Eaquesticorrispondevaconuna
degnazionecontegnosa.Quelgiornononavvenne,maquando
avveniva
eracome che s'incontrassecolsignorcastellanospagnolo,
tra duepotentati,iquali non abbianonulladaspartire tra
l'inchinoalloraeraugualmenteprofondodalledueparti;lacosa
loro;ma,perconvenienza,fannoonorealgradol'unodell'altro.
Per passare un pocolamattana,epercontrapporreall'immagine
delfratechegliassediavalafantasia,immaginiintuttodiverse,
donRodrigoentrò,quelgiorno,inunacasa,doveandava,peril
solito,moltagente,edovefuricevutoconquellacordialità
affaccendataerispettosa,ch'èriserbataagliuominichesifanno
moltoamareomoltotemere;e,anottegiàfatta,tornò
palazzotto.I l al
conteAttilioeraancheluitornatoinquelmomento;esuo
sempresoprapensiero,eparlòpoco.la quale,donRodrigofu
fumessaintavolalacena,durante
­Cugino,quandopagatequestascommessa?­disse,conunfare
dimaliziaedischerno,i l conteAttilio,appenasparecchiato,e
andativiaiservitori.
­SanMartinononèancorpassato.
­Tant'èchelapaghiatesubito;perchépasserannotuttiisantidel
lunario,primache...
­Questoèquel che sivedrà.
­Cugino,voivoletefarei
tantocertod'avervinta la l politico;ma ioho
scommessa,che capitotutto,eson
son prontoafarne
un'altra.
­Sentiamo.
­Cheilpadre...ilpadre...chesoio?quelfrateinsommav'ha
convertito.
­Ecconeun'altradellevostre.
­Convertito,cugino;convertito,vidico.Ioperme,negodo.
Sapetechesaràunbellospettacolovedervituttocompunto,econ
gliocchibassi!Echegloriaperquelpadre!Comesaràtornatoa
casagonfioepettoruto!Nonsonpescichesipiglinotuttiigiorni,
né con tuttelereti.Siatecerto chevi porteràperesempio;
quandoanderàafarqualchemissioneunpo'lontano, e,
parleràde'
­ .
accompagnandoleparolecongesticaricati,continuò,intono
fattivostri.Mipardisentirlo Equi,parlandocolnaso, di
predica:­inunapartediquestomondo,che,perdegnirispetti,
nonnomino,viveva,uditoricarissimi,evivetuttavia,uncavaliere
scapestrato,piùamicodellefemmine,chedegliuominidabbene,il
quale,avvezzoafard'ognierbaunfascio,avevamessogli
occhi...
­Basta,basta,­interruppedonRodrigo,mezzosogghignando,e
mezzoannoiato.­Sevoleteraddoppiar la scommessa,sonpronto
anch'io.
­Diavolo!cheavestevoiconvertitoil padre!
­Nonmiparlatedicolui:einquantoallascommessa,sanMartino
deciderà­ . Lacuriositàdelconteerastuzzicata;nonglirisparmiò
interrogazioni,madonRodrigoleseppeeludertutte,rimettendosi
semprealgiornodelladecisione,enonvolendocomunicarealla
assolutamentefissati.
parteavversadisegnichenoneranonéincamminati,né
Lamattinaseguente, don Rodrigo
un si destò don Rodrigo.
L'apprensionechequelverrà
erasvanitadeltutto, co' giornogliavevamessaincorpo,
sognidellanotte;eglirimanevalarabbia
sola,esacerbataanchedallavergognadiquelladebolezza
passeggiera.L'immaginipiùrecentidellapasseggiatatrionfale,
degl'inchini,dell'accoglienze,e i l canzonaredelcugino,avevano
contribuitononpocoarenderglil'animoantico.Appenaalzato,
fecechiamareilGriso."Cosegrosse",dissetraséilservitoreacui
fudatol'ordine;perchél'uomocheavevaquelsoprannome,non
eranientemenochei l capode'bravi,quelloacuis'imponevanole
impresepiùrischioseepiùinique,i l fidatissimodelpadrone,
l'uomotuttosuo,pergratitudineeperinteresse.Dopoaver
ammazzatouno,digiorno,inpiazza,eraandatoadimplorarla
protezione di donRodrigo;equesto,vestendolodellasualivrea,
dachegli
l'avevamessoalcoperto
impegnandosiaognidelitto ogniricercadellagiustizia.Così,
venissecomandato,coluisi
eraassicuratal'impunitàdelprimo.PerdonRodrigo,l'acquisto
nonerastatodipocaimportanza;perchéilGriso,oltreall'essere,
senzaparagone,
diciòche i l suo ilpiù valentedellafamiglia,eraancheunaprova
padroneavevapotutoattentarfelicementecontro
leleggi;dimodochelasuapotenzanevenivaingrandita,nelfatto
enell'opinione.
­Griso!­dissedonRodrigo:­inquestacongiuntura,sivedràquel
che tu vali.Prima di domani,quellaLuciadevetrovarsi in questo
palazzo.
­Nonsidiràmaichei l Grisosisiaritiratodauncomando
dell'illustrissimosignorpadrone.
­Pigliaquantiuominit i possonobisognare,ordinaedisponi,come
ttutto,chenonlesiafattomale.
i parmeglio;purchélacosariescaabuonfine.Mabadasopra
­Signore,unpo'dispavento,perchélanonfacciatroppo
strepito...nonsipotràfardimeno.
­Spavento...capisco...èinevitabile.Manonlesitorcauncapello;
esopratutto,lesiportirispettoinognimaniera.Haiinteso?
­Signore,nonsipuòlevare un
vossignoria,senzatoccarlo. Mafioredallapianta,eportarloa
non si faràcheil puronecessario.
­Sottolatuasicurtà.E...comefarai?
­Cistavopensando,signore.Siamfortunatichelacasaèinfondo
alpaese.Abbiambisognod'unluogoperandarciapostare:e
appuntoc'è,pocodistantedilà,quelcasolaredisabitatoesolo,in
mezzoaicampi,quellacasa...vossignorianonsaprànientedi
questecose...unacasachebruciò,pochiannisono,enonhanno
avutodanaridariattarla,el'hannoabbandonata,eoracivannole
streghe:manonèsabato,emenerido.Questivillani,cheson
pienid'ubbie,noncibazzicherebbero,innessunanottedella
settimana,pertuttol'orodelmondo:sicchépossiamoandarea
fermarcilà,consicurezzachenessunoverràaguastareifatti
nostri.
­Vabene;epoi?
Qui,ilGrisoaproporre,la don Rodrigoadiscutere,finchéd'accordo
ebberoconcertata manieradicondurreafinel'impresa,senza
cherimanessetracciadegliautori,lamanieraanchedirivolgere,
confalsiindizi,isospettialtrove,d'imporsilenzioallapovera
Agnese,d'incutereaRenzotalespavento,dafarglipassarei
dolore,ei l pensierodiricorrereallagiustizia,eanche l
la volontàdi
bricconeriaprincipale.Noitralasciamodiriferirque'concerti,
lagnarsi;etuttel'altrebricconerienecessarieallariuscitadella
perché,comeillettorevedrà,nonsonnecessariall'intelligenza
dellastoria;esiamcontentianchenoidinondoverlotrattenerpiù
lungamenteasentirparlamentareque'duefastidiosiribaldi.Basta
donRodrigolorichiamò,eglidisse:­senti:sepercaso,quel
che,mentreilGrisosen'andava,permettermanoall'esecuzione,
tangherotemerariovidessenell'unghiequestasera,nonsarà
malecheglisiadatoanticipatamenteunbuonricordosullespalle.
Così,l'ordinechegliverràintimatodomanidistarezitto,faràpiù
sicuramentel'effetto.Manonl'andateacercare,pernonguastare
quellochepiùimporta:tum'haiinteso.
­Lascifareame,­risposei
d'ossequioedimillanteria;e l Griso,inchinandosi,conunatto
se n'andò. La mattinafuspesa in giri,
perriconoscereilpaese.Quelfalsopezzente
quelmodonellapoveracasetta,non era che s'erainoltratoa
altrocheilGriso,ilquale
venivaperlevarneaocchio
ribaldi,aiquali, per la pianta:ifalsiviandantieransuoi
operaresottoisuoiordini,bastavauna
cognizionepiùsuperficialedelluogo.E,fattalascoperta,non
s'eranpiùlasciativedere,pernondartropposospetto.
Tornatichefurontuttialpalazzotto,i l Grisoreseconto,efissò
definitivamenteildisegnodell'impresa;assegnòleparti,diede
istruzioni.Tuttociònonsipotéfare,senzachequelvecchio
servitore,ilqualestavaaocchiaperti,eaorecchitesi,
s'accorgessechequalchegrancosasimacchinava.Aforzadi
stareattentoedidomandare;accattandounamezzanotiziadi
qua,unamezzadi là, commentando tra séunaparolaoscura,
chiarodi ciò che si dovevaeseguirquellanotte.Maquandoci
interpretandounandaremisterioso,tantofece,chevennein fu
riuscito,essaeragiàpocolontana, egià unapiccolavanguardia
dibravieraandataaimboscarsiinquelcasolarediroccato. I l
poverovecchio,quantunquesentissebeneacherischiosogiuoco
giocava,eavesseanchepauradiportareilsoccorso di Pisa,pure
nonvollemancare:uscì,conlascusadiprendereunpo'd'aria,e
s'incamminòinfrettainfrettaalconvento,perdarealpadre
Cristoforol'avvisopromesso.Pocodopo, si mossero gliilaltribravi,
edisceserospicciolati,pernonparereunacompagnia:
vennedopo;enonrimaseindietro che unabussola,laquale Griso
dovevaesserportata
Radunati che al casolare,aserainoltrata;come
furonoinquelluogo,ilGrisospedìtredicoloro fu fatto.
all'osteriadelpaesetto;unochesimettessesull'uscio,aosservar
ciòcheaccadessenellastrada,eavederquandotuttigliabitanti
fosseroritirati:glialtriduechestesserodentroagiocareeabere,
comedilettanti;eattendesserointantoaspiare,sequalchecosa
nell'agguatoadaspettare.
daspiarecifosse.Egli,colgrossodellatruppa,rimase
Iloroposto;ilsolecadeva;quandoRenzoentròdalledonne,e
l poverovecchiotrottavaancora;itreesploratoriarrivavanoal
disse:­TonioeGervasom'aspettanfuori:voconloroall'osteria,a
mangiareunboccone; e, quandosoneràl'avemaria,verremoa
prendervi.Su,coraggio,Lucia!tuttodipendeda un
Luciasospirò,eripeté:­coraggio,­conunavocechesmentivala momento­ .
parola.
QuandoRenzoeiduecompagnigiunseroall'osteria,vitrovaron
queltalegiàpiantatoinsentinella,cheingombravamezzoilvano
dellaporta,appoggiataconlaschienaaunostipite,conlebraccia
incrociatesulpetto;eguardavaeriguardava,adestraeasinistra,
facendolampeggiareorai l bianco,orail nerodidueocchigrifagni.
Unberrettopiattodivellutochermisi,messostorto,glicoprivala
metàdelciuffo,che,dividendosisurunafrontefosca,girava,da
unaparteedall'altra,sottogliorecchi,eterminavaintrecce,
fermatecon un pettinesullanuca.Tenevasospesoinunamano
ungrossorandello;armepropriamente,nonneportavainvista;
ma,soloaguardargli in viso,ancheunfanciulloavrebbepensato
chedovevaavernesottoquantecenepotevastare.Quando
Renzo,ch'erainnanziaglialtri,fu l ì perentrare,colui,senza
scomodarsi,loguardòfissofisso;ma i l giovine,intentoaschivare
ogniquestione,comesuoleognunocheabbiaun'impresa
scabrosaallemani,nonfecevistad'accorgersene,nondisse
neppure:fateviinlà;e,rasentandol'altrostipite,passòper
isbieco,colfiancoinnanzi,perl'aperturalasciatadaquella
cariatide.Iduecompagnidovetterofarlastessaevoluzione,se
volleroentrare.Entrati,videroglialtri,de'qualiavevangiàsentita
lavoce,cioèque'duebravacci, che sedutiauncantodellatavola,
giocavanoallamora,gridandotutt'edueinsieme(
chelorichiede),emescendosiorl'unoorl'altrodabere,l ì , èil giuoco
con un
granfiascoch'eratraloro.Questipureguardaronfissolanuova
compagnia;eunde'duespecialmente,tenendounamanoinaria,
contreditaccitesieallargati,eavendolaboccaancoraaperta,
perungran"sei"chen'erascoppiatofuoriinquelmomento,
squadròRenzodacapoapiedi;poidieded'occhioalcompagno,
poiaqueldell'uscio,cherisposeconuncennodelcapo.Renzo
insospettitoeincertoguardavaaisuoidueconvitati,comese
volessecercarene'loroaspettiun'interpretazionedituttique'
segni:mailoroaspettinonindicavanoaltrocheunbuonappetito.
L'osteguardavainvisoa lui, comeperaspettargliordini:eglilo
fecevenirconséinunastanzavicina,eordinòdacena.
­Chisonoque'forestieri?­glidomandòpoiavocebassa,quando
quellotornò, con
fiascoinmano. unatovagliagrossolanasottoilbraccio,eun
­Nonliconosco,­risposel'oste,spiegandolatovaglia.
­Come?néancheuno?
­Sapetebene,­risposeancoracolui,stirando,contutt'eduele
mani,latovagliasullatavola,­chelaprimaregoladelnostro
mestiere,èdinondomandareifattideglialtri:tantoche,finle
nostredonnenonsoncuriose.Sistarebbefreschi,contantagente
che vae viene:èsempreunporto di mare:quandoleannateson
ragionevoli,vogliodire;mastiamoallegri,chetornerài
tempo.Anoibastachegliavventorisianogalantuomini:chisiano l buon
ochi nonsiano,nonfaniente.Eoraviporteròunpiattodi
poi,polpette,chelesimilinonleavetemaimangiate.
­Comepotetesapere...?­ripigliavaRenzo;mal'oste,giàavviato
allacucina,seguitòlasuastrada.Elì,mentreprendevai l tegame
dellepolpettesummentovate,glis'accostòpianpianoquel
bravacciocheavevasquadratoi
sottovoce:­Chisonoque'galantuomini?l nostrogiovine,eglidisse
­Buonagentequidelpaese,­risposel'oste,scodellandole
polpettenelpiatto.
­Vabene;macomesichiamano?chisono?­insistettecolui,con
vocealquantosgarbata.
­UnosichiamaRenzo,­risposel'oste,pursottovoce:­unbuon
giovine,assestato;filatorediseta,chesabeneilsuomestiere.
L'altroèuncontadinochehanomeTonio:buoncamerata,allegro:
peccatochen'abbiapochi;cheglispenderebbetuttiqui.L'altroè
unsempliciotto,chemangiaperòvolentieri,quandoglienedanno.
Conpermesso.
E,conunosgambetto,uscì
si trai l fornelloel'interrogante;eandòa
portareilpiattoachi doveva.­Comepotetesapere,­riattaccò
Renzo,quandolovidericomparire,­ che sianogalantuomini,se
nonli conoscete?
­Leazioni,caromio:l'uomosiconosceall'azioni.Quelliche
bevonoilvinosenzacriticarlo,chepaganoi l contosenzatirare,
chenonmettonsuliteconglialtriavventori,esehannouna
coltellatadaconsegnareauno,lovannoadaspettarfuori,e
lontanodall'osteria,tantochei l poveroostenonnevadadi
mezzo,quellisonoigalantuomini.Però,sesipuòconoscerla
gentebene,comeciconosciamotranoiquattro,èmeglio.Eche
diavolovivienvogliadisapertantecose,quandosietesposo,e
doveteavertutt'altrointesta?econdavantiquellepolpette,che
farebberoresuscitareunmorto?­Cosìdicendo,senetornòin
cucina.
l nostroautore,osservando al diversomodochetenevacostuinel
Isoddisfarealledomande,dicech'eraunuomocosìfatto,che,in
tuttiisuoidiscorsi,facevaprofessioned'essermoltoamicode'
galantuominiingenerale;ma,inattopratico,usavamoltomaggior
compiacenzaconquellicheavesseroriputazioneosembianzadi
birboni.Checaratteresingolare!eh?
Lacenanonfumoltoallegra.Idueconvitatiavrebberovoluto
goderselacontuttolorocomodo;mal'invitante,preoccupatodiciò
cheillettoresa,einfastidito,eancheunpo'inquietodelcontegno
stranodiqueglisconosciuti,nonvedeval'orad'andarsene. Si
parlavasottovoce,percausaloro;ederanparoletronchee
svogliate.
­Chebellacosa,­scappòfuoridipuntoinbiancoGervaso,­che
Renzovogliaprendermoglie,eabbiabisogno...!­Renzoglifece
accompagnandoil titoloconunagomitata.Laconversazionefu
unvisobrusco.­Vuoistarezitto,bestia?­glidisseTonio,
semprepiùfredda,finoallafine.Renzo,standoindietronel
mangiare,comenelbere,atteseamescereaiduetestimoni,con
discrezione,inmanieradidarlorounpo'dibrio,senzafarliuscir
dicervello.Sparecchiato,pagatoi l contodacoluicheavevafatto
menguasto,dovetterotuttietrepassarnovamentedavantia
quellefacce,lequalitutte si voltaronoaRenzo,comequand'era
entrato.Questo,fattich'ebbepochipassifuoridell'osteria,sivoltò
indietro,evide chei duecheavevalasciatisedutiincucina,lo
seguitavano:sifermòallora,co'suoicompagni,comesedicesse:
vediamocosavoglion dame costoro.Maidue,quando
s'accorserod'essereosservati,sifermaronoanch'essi,siparlaron
sottovoce,etornaronoindietro.SeRenzofossestatotantovicino
dasentirleloroparole,glisarebberoparsemoltostrane.­
Sarebbeperòunbell'onore,senzacontarlamancia,­dicevauno
de'malandrini,­se,tornandoalpalazzo,potessimoraccontare
d'averglispianatelecostoleinfrettainfretta,ecosìdanoi,senza
cheil signorGrisofossequiaregolare.
­Eguastareilnegozioprincipale!­rispondeval'altro.­Ecco:s'è
avvistodiqualchecosa;sifermaaguardarci. Ih! sefosse più
tardi!Torniamoindietro,pernondarsospetto.Vedicheviengente
datutteleparti:lasciamoliandartuttiapollaio.
C'erainfattiquelbrulichìo,quelronzìoche dà si sente
sullasera,eche,dopopochimomenti, luogoallaquiete inun
solennedellanotte.Ledonnevenivandalcampo,portandosiin villaggio,
colloibambini,etenendoperlamanoiragazzipiùgrandini,ai
qualifacevandireledivozionidellasera;venivangliuomini,conle
vanghe,econlezappesullespalle.All'aprirsidegliusci,si
vedevanluccicare quaelài fuochiaccesiper le poverecene:si
sentivanellastradabarattareisaluti,equalcheparola,sulla
scarsitàdellaraccolta,esullamiseriadell'annata;epiùdelle
parole,sisentivanoitocchimisuratiesonoridellacampana,che
annunziavailfinirdelgiorno.QuandoRenzovidecheidue
indiscretis'eranritirati, continuòlasuastradanelletenebre
crescenti,dandosottovoceoraunricordo,oraunaltro,oraall'uno,
oraall'altrofratello.ArrivaronoallacasettadiLucia,ch'eragià
notte.
Trai l primopensierod'unaimpresaterribile,el'esecuzionedi
essa(hadettounbarbarochenoneraprivod'ingegno),l'intervallo
èunsogno,pienodifantasmiedipaure.Luciaera,damolteore,
nell'angosced'untalsogno:eAgnese,Agnesemedesima,
l'autricedelconsiglio,stavasoprapensiero,etrovavaastento
paroleperrincorarelafiglia.Ma,almomentodidestarsi,al
momentocioèdidarprincipioall'opera,l'animositrovatutto
trasformato.Alterroree al coraggioche vi contrastavano,succede
comealtro
un unaterroreeunaltrocoraggio:l'impresas'affacciaallamente,
nuovaapparizione:ciòcheprimaspaventavadipiù,
sembratalvoltadivenutoagevoletutt'auntratto:talvolta
compariscegrandel'ostacoloacuis'eraappenabadato;
l'immaginazionedàindietrosgomentata;lemembraparche
ricusinod'ubbidire;eil cuoremancaallepromessecheavevafatte
conpiùsicurezza.AlpicchiaresommessodiRenzo,Luciafu
assalitadatantoterrore,cherisolvette,inquelmomento,di
soffrireognicosa,distarsempredivisadalui,piuttosto
ch'eseguirequellarisoluzione;maquandosifufattovedere,ed
ebbedetto:­sonqui,andiamo­ ; quandotuttisimostraronpronti
adavviarsi,senzaesitazione,comeacosastabilita,irrevocabile;
Lucia non ebbetempo né forzadifardifficoltà,
un e, come
strascinata,presetremando bracciodellamadre,unbraccio
delpromessosposo,esimosseconlabrigataavventuriera.
Zittizitti,nelletenebre,apassomisurato,uscirondallacasetta,e
preserlastradafuoridelpaese.Lapiùcortasarebbestata
d'attraversarlo:ches'andavadirittoallacasadidonAbbondio;ma
scelseroquella,pernonesservisti.Perviottole,tragliortiei
promessirimasernascostidietrol'angololìsidi divisero.Idue
campi,arrivaronvicinoaquellacasa,e essa;Agnesecon
loro,maunpo'piùinnanzi,peraccorrere in tempoafermar
Perpetua,eaimpadronirsene;Tonio,conloscempiato di
Gervaso,chenonsapevafarnulladasé,esenzailqualenonsi
picchiarono.
potevafarnulla,s'affacciaronbravamenteallaporta,e
­Chiè,aquest'ora?­gridòunavocedallafinestra,ches'aprìin
quelmomento:eralavocediPerpetua.­Ammalatinoncen'è,
ch'iosappia.Èforseaccadutaqualchedisgrazia?
­Sonio,­risposeTonio,­conmiofratello,cheabbiambisognodi
parlarealsignorcurato.
­Èoradacristianiquesta?­dissebruscamentePerpetua.­Che
discrezione?Tornatedomani.
­Sentite:torneròonontornerò: ho riscossononsochedanari,e
venivoasaldarqueldebitucciochesapete:avevaquiventicinque
belleberlinghenuove; mase non si può,pazienza:questi,so
comespenderli,etorneròquandon'abbiamessiinsiemedegli
altri.
­Aspettate,aspettate:voetorno.Maperchévenireaquest'ora?
­Glihoricevuti,anch'io,pocofa;ehopensato,comevidico,che,
selPerò,sel'oranonvipiace,nonsochedire:perme,sonqui;ese
i tengoadormirconme,nonsodichepareresaròdomattina.
nonmivolete,menevo.
dicendo,richiuse la finestra.Aquestopunto,Agnesesistaccòdai
­No,no,aspettateunmomento:tornoconlarisposta.Così
promessi, e, dettosottovoceaLucia:­coraggio;èunmomento;è
comefarsicavarundente, ­si riunìaiduefratelli,davantiall'uscio;
esimiseaciarlareconTonio, in manierachePerpetua,venendo
adaprire,dovessecrederechesifosseabbattutal ì acaso,eche
Toniol'avessetrattenutaunmomento.
CapitoloVIII
"Carneade!Chieracostui?"ruminavatrasédonAbbondioseduto
sulsuoseggiolone,inunastanzadelpianosuperiore,conun
l'imbasciata."Carneade!questonomemiparbened'averlo lettoo
libriccioloapertodavanti,quandoPerpetuaentròaportargli
tempoantico:èunnomediquelli;machidiavoloeracostui?"
sentito;dovevaessereunuomodistudio,unletteratonedel
Tantoilpover'uomoeralontanodaprevederecheburrascaglisi
addensassesulcapo!
BisognasaperechedonAbbondiosidilettavadileggereun
pochinoognigiorno;euncuratosuovicino,cheavevaunpo'di
libreria,gliprestavaunlibrodopol'altro,i l primocheglivenivaalle
mani.QuellosucuimeditavainquelmomentodonAbbondio,
convalescentedellafebbredellospavento,anzipiùguarito
(quantoallafebbre)chenonvolesselasciarcredere,eraun
panegiricoinonore
con disan Carlo,dettoconmoltaenfasi,eudito
moltaammirazionenelduomo di Milano, due anniprima.I l
santov'eraparagonato,perl'amore allo studio,adArchimede;e
finquidonAbbondionontrovavainciampo;perchéArchimedene
hafattedicosìcuriose,hafattodirtantodisé,che,persaperne
qualchecosa,nonc'èbisognod'un'erudizionemoltovasta.Ma,
dopoArchimede,l'oratorechiamavaaparagoneancheCarneade:
eladannunziarlavisitadiTonio.
ì il lettoreerarimastoarrenato.InquelmomentoentròPerpetua
­Aquest'ora?­disseanchedonAbbondio,com'eranaturale.
­Cosavuole?Nonhannodiscrezione:masenonlopigliaal
volo...
­Già:se nonlo piglioora,chisaquando lo potròpigliare!Fatelo
venire...Ehi!ehi!sietepoibensicurachesiapropriolui?
­Diavolo!­risposePerpetua,escese;aprìl'uscio,edisse:­dove
siete?­Toniosifecevedere;e,nellostessotempo,venneavanti
ancheAgnese,esalutòPerpetuapernome.
­Buonasera,Agnese,­dissePerpetua:­didovesiviene,a
quest'ora?
­Vengoda...­enominòunpaesettovicino.­Esesapeste...­
continuò:­misonfermatadipiù,appuntoingraziavostra.
­Ohperché?­domandòPerpetua;evoltandosia'duefratelli,­
entrate,­disse,­chevengoanch'io.
­Perché,­risposeAgnese,­unadonnadiquellechenonsanno
lecose,evoglionparlare...credereste?s'ostinavaadirechevoi
nonvisietemaritataconBeppeSuolavecchia,néconAnselmo
Lunghigna,perchénonv'hannovoluta.Iosostenevochesiete
statavoichegliaveterifiutati,l'unoel'altro...
­Sicuro.Ohlabugiarda! la bugiardona! Chi ècostei?
­Nonme lo domandate, che non mi piacemettermale.
­Me lo direte,mel'aveteadire: ohla bugiarda!
­Basta...manonpotetecrederequantomisiadispiaciutodinon
saperbenetuttalastoria,perconfondercolei.
­Guardatesesipuòinventare,aquestomodo!­esclamòdi
nuovoPerpetua;eripresesubito:­inquantoaBeppe,tuttisanno,
ehannopotutovedere...Ehi,Tonio!accostatel'uscio,esalite
pure,chevengo­ . Tonio,didentro,risposedisì;ePerpetua
continuòlasuanarrazioneappassionata.
Infacciaall'uscio
se di donAbbondio,s'apriva,tra
inun due casipole,una
stradetta,che,finitequelle,voltava
s'avviò,come volessetirarsialquantoindisparte,perparlarpiù
campo.Agnesevi
liberamente;ePerpetuadietro.Quand'ebberovoltato,efuronoin
luogo,dondenonsipotevapiùveder ciò cheaccadessedavanti
allacasa di donAbbondio,Agnesetossìforte. Erail segnale: e
Renzolosentì,fececoraggioaLucia,conunastrettadibraccio;
tutt'edue,inpuntadipiedi,venneroavanti,rasentandoil muro,
zchinati,entraronnell'andito,dov'eranoi
it i zit i; arrivaronoall'uscio,lospinseroadaginoadagino;chetie
due fratelli ad aspettarli.
Renzoaccostòdinuovol'usciopianpiano;etutt'equattrosuper
lescale,nonfacendorumoreneppur per uno.Giuntisul
pianerottolo,iduefratellis'avvicinaronoall'usciodellastanza,
ch'eradifiancoallascala;glisposisistrinseroalmuro.
­Deogratias,­disseTonio,avocechiara.
­Tonio,eh?Entrate,­risposelavocedidentro.I
l'uscio,appenaquantobastavaperpoterpassarluieilfratello,a l chiamatoaprì
apertura,esidisegnòsulpavimentooscurodelpianerottolo,fece
unpervolta.Lastrisciadiluce,cheuscìd'improvvisoperquella
riscoterLucia,comesefossescoperta.Entratiifratelli,Toniosi
tiròdietrol'uscio:glisposirimaseroimmobilinelletenebre,con
l'orecchietese,tenendoi l fiato: il rumore più forteerailmartellar
chefacevailpoverocuorediLucia.
DonAbbondiostava,comeabbiamdetto,sur
seggiola,ravvoltoinunavecchiazimarra,con una
in vecchia
capounavecchia
papalina,che
d'unapiccolalucerna.gli facevacorniceintorno
Due alla faccia,allumescarso
folteciocchedicapelli, che gli
scappavanofuordellapapalina,duefoltisopraccigli,duef
unfoltopizzo,tutticanuti,esparsisuquellafacciabrunae olti baffi,
rugosa,potevanoassomigliarsiacespuglicopertidineve,
sporgentidaundirupo,alchiarodiluna.
­Ah!ah!­fui l suosaluto,mentresilevavagliocchiali,el
riponevanellibricciolo. i
­Dirài l signorcurato,chesonvenutotardi,­disseTonio,
inchinandosi,comepurefece,mapiùgoffamente,Gervaso.
­Sicuroch'ètardi:tardiintuttelemaniere.Losapete,chesono
ammalato?
­Oh!midispiace.
­L'avretesentitodire;sonoammalato,enonsoquandopotrò
lasciarmivedere...Maperchévisietecondottodietroquel...quel
­Cosìper
figliuolo?
compagnia,signorcurato.
­Basta,vediamo.
­Sonventicinqueberlinghenuove,diquellecolsant'Ambrogioa
cavallo,­disseTonio,levandosiuninvoltinoditasca.
­Vediamo,­replicòdonAbbondio:e,presol'involtino,sirimesse
gliocchiali,l'aprì,cavòleberlinghe,lecontò,levoltò,lerivoltò,le
trovòsenzadifetto.
­Ora,signorcurato,midaràlacollanadellamiaTecla.
­Ègiusto,­risposedonAbbondio;poiandòaunarmadio, si levò
unachiaveditasca,e,guardandosiintorno,comepertener
lontaniglispettatori,aprìunaparte di sportello,riempìl'apertura
con la persona,misedentro
perprenderlacollana; la la
prese,testa,
e, per guardare,eunbraccio,
chiusol'armadio,laconsegnòa
Tonio,dicendo:­vabene?
­Ora,­disseTonio,­sicontentidimettereunpo'dinerosul
bianco.
­Anchequesta!­dissedonAbbondio:­lesannotutte.Ih!com'è
divenutosospettosoil mondo!Nonvifidatedime?
­Come,signorcurato!s'iomifido?Leimifatorto.Masiccomei
mionomeèsulsuolibraccio,dallapartedeldebito...dunque, l
giacchéhagiàavutol'incomododiscrivereunavolta,così...dalla
vitaallamorte...
­Benebene,­interruppedonAbbondio,ebrontolando,
unacassettadeltavolino,levòfuoricarta,pennaecalamaio,esi tirò asé
miseascrivere,ripetendoavivavoce
chegliuscivandallapenna.FrattantoTonio le parole,dimano
e, in
aunsuocenno,mano
Gervaso,sipiantaronrittidavantialtavolino,inmanierad'impedire
alloscriventelavistadell'uscio;e,comeperozio,andavano
stropicciando,co'piedi,i
ch'eranofuori,d'entrare,e l pavimento,perdarsegnoaquei
per confonderenellostessotempoi l
ad
rumoredelleloropedate.DonAbbondio,immersonellasua
scrittura,nonbadava altro.Allostropiccìode'quattropiedi,
RenzopreseunbracciodiLucia, lo
simosse,tirandoseladietrotuttatremante, strinse,perdarlecoraggio,e
che dasénonvi
sarebbepotutavenire.Entraronpianpiano,inpuntadipiedi,
rattenendoilrespiro;esinascoserodietroiduefratelli.Intanto
donAbbondio,finitodiscrivere,rilesseattentamente,senzaalzar
contento?­e,levatosiconunamanogliocchialidalnaso,
gliocchidallacarta;lapiegòinquattro,dicendo:­ora,saretelaporse
conl'altraaTonio,alzandoi l viso.Tonio,allungandolamanoper
prenderlacarta,siritiròdaunaparte;Gervaso,aunsuocenno,
dall'altra;e,nelmezzo,comealdividersid'unascena,apparvero
RenzoeLucia.DonAbbondio, vide confusamente,poivide
chiaro,sispaventò,sistupì,s'infuriò,pensò,preseuna
risoluzione:tuttoquesto nel tempocheRenzomiseaproferirele
parole:­signorcurato, in presenza di questitestimoni,quest'èmia
moglie­.Lesuelabbranoneranoancoratornatealposto, che
don Abbondio,lasciandocader
alzata,conlamancina, la la carta,aveva già afferratae
lucerna,ghermito,conladiritta,i l
tappetodeltavolino,etiratoloasé,confuria,buttandointerra
libro,carta,calamaioepolverino;e,balzandotralaseggiolaei l
tavolino,s'eraavvicinatoaLucia.Lapoveretta,conquellasua
vocesoave,ealloratuttatremante,avevaappenapotuto
proferire:­equesto...­chedonAbbondioleavevabuttato
sgarbatamenteiltappetosullatestaesulviso,perimpedirledi
pronunziareinteralaformola.Esubito,lasciatacaderlalucerna
chetenevanell'altramano,s'aiutòancheconquellaa
imbacuccarlacoltappeto,chequasilasoffogava;eintanto
gridavaquanton'aveva in canna:­Perpetua!Perpetua!
tradimento!aiuto!­I l lucignolo,chemorivasulpavimento,
mandavaunalucelanguidaesaltellantesopraLucia, la quale,
affattosmarrita,nontentavaneppure di
unastatuaabbozzataincreta,sullaqualel'artefice svolgersi,epotevaparere
ha gettatoun
umidopanno.Cessataogniluce,donAbbondiolasciò la una
poveretta,eandòcercandoatastonil'usciochemettevaa
stanzapiùinterna;lotrovò,entròinquella,sichiusedentro,
gridandotuttavia:­Perpetua!tradimento!aiuto!fuoridiquesta
casa!fuoridiquestacasa!­Nell'altrastanza,tuttoeraconfusione:
Renzo,cercandodifermareilcurato,eremandoconlemani,
comesefacesseamoscacieca, era arrivatoall'uscio,epicchiava,
gridando:­apra,apra;nonfacciaschiamazzo­.Luciachiamava
Renzo,convocefioca,ediceva,pregando:­andiamo,andiamo,
perl'amordiDio­.Tonio,carpone,andavaspazzandoconlemani
ispiritato,gridavaesaltellava,cercandol'usciodiscala,peruscire
l pavimento,pervederdiraccapezzarelasuaricevuta.Gervaso,
asalvamento.
Inmezzoaquestoserraserra,nonpossiamlasciardifermarciun
momentoafareunariflessione.Renzo,chestrepitavadinottein
casaaltrui,chevis'eraintrodottodisoppiatto,etenevai
stessoassediatoinunastanza, ha tuttal'apparenzad'un l padrone
oppressore;eppure,allafinde'fatti,eral'oppresso.Don
Abbondio,sorpreso,messo in fuga,spaventato,mentreattendeva
tranquillamentea'fattisuoi,parrebbe
lui un
eradire,cosìandavanelsecolodecimosettimo. la vittima;eppure,inrealtà,
chefaceva sopruso.Cosìvaspessoil mondo...voglio
L'assediato,vedendoche i l nemico non davasegnodiritirarsi,
aprìunafinestracheguardavasullapiazzadellachiesa,esidiede
agridare:­aiuto!aiuto!­Erai l piùbelchiarodiluna;l'ombradella
chiesa,epiùinfuoril'ombralungaedacutadelcampanile,si
stendevabrunaespiccatasulpianoerbosoelucentedellapiazza:
ognioggettosipotevadistinguere,quasicomedigiorno.Ma,fin
dovearrivavalosguardo,nonapparivaindiziodipersonavivente.
Contiguoperòalmurolateraledellachiesa,eappuntodallatoche
rispondevaversolacasaparrocchiale,eraunpiccoloabituro,un
bugigattolo,dovedormiva il sagrestano.Fuquestoriscossoda
queldisordinatogrido,feceunsalto,scese
sua i l lettoinfuria, aprì
l'impannatad'una finestrina,misefuorilatesta,congliocchi
tra'peli,edisse:­cosac'è?
­Correte,Ambrogio!aiuto!genteincasa,­gridòverso
Abbondio.­Vengosubito,­risposequello; tirò luidon
indietrolatesta,
richiuselasuaimpannata,e,quantunquemezzotra'lsonno,epiù
chemezzosbigottito,trovòsuduepiediunespedienteperdarpiù
aiutodiquellocheglisichiedeva,senzamettersiluinel
tafferuglio,quale si fosse.Dàdipiglioallebrache,chetenevasul
letto;selecacciasottoilbraccio,comeuncappellodigala,egiù
balzelloniperunascalettadilegno;correalcampanile,afferrala
cordadellapiùgrossa
martello. didue campanettechec'erano,esuonaa
Ton,ton,ton,ton:icontadinibalzanoasederesulletto;igiovinetti
sdraiatisulfenile,tendonl'orecchio,sirizzano.­Cos'è?Cos'è?
Campanaamartello!fuoco?ladri?banditi?­Moltedonne
consigliano,preganoimariti,dinonmoversi,dilasciar correregli
altri:alcunis'alzano,evannoallafinestra:ipoltroni,comesesi
arrendesseroallepreghiere,ritornansotto:ipiùcuriosiepiùbravi
scendonoaprenderleforcheeglischioppi,percorrerealrumore:
altristannoavedere.
Ma,primachequellifosseroall'ordine,primaanzichefosserben
desti,ilrumore era giuntoagliorecchid'altrepersoneche
vegliavano,nonlontano,
ePerpetuain un ritte evestite:ibravi
altro.Diremoprimabrevemente in unluogo,Agnese
ciò chefacesser
coloro,dalmomento in cuigliabbiamolasciati,partenelcasolare
eparteall'osteria.Questitre,quandoviderotuttigliuscichiusiela
stradadeserta,uscironoinfretta,comesesifosseroavvistid'aver
fattotardi,edicendodivolerandarsubitoacasa;diederouna
giravoltaperilpaese,pervenireinchiarosetuttieranr
fatti,nonincontraronoanimavivente,nésentironoilpiùpiccolo i t i r a t i ­ ein
strepito.Passaronoanche,pianpiano,davantiallanostrapovera
casetta:lapiùquietaditutte,giacchénonc'erapiùnessuno.
Andaronoalloradiviatoalcasolare,efecerolalororelazioneal
signorGriso.Subito,questosimiseintestauncappellaccio,sulle
spalle un sanrocchino di telaincerata,sparsodadi conchiglie;prese
unbordonedapellegrino,disse:­andiamo
agliordini­,s'incamminò i l primo, gli bravi:z i t i ,
altridietro;e,inunmomento, eattenti
arrivaronoallacasetta,perunastradaoppostaaquellapercuise
n'eraallontanata la nostrabrigatella,andandoanch'essaallasua
spedizione.I
innanzisolo l
adGrisotrattenne
esplorare, e, la truppa,alcunipassilontano,andò
vistotuttodesertoetranquillodifuori
fecevenireavantiduediqueitristi, diedeloroordinediscalar
adaginoi l murochechiudevai
nascondersi l cortiletto,e,calatidentro,
in unangolo,dietrounfoltofico,sulqualeaveva
messol'occhio, la mattina.Ciòfatto,picchiòpianpiano,
intenzionedidirsiunpellegrinosmarrito,chechiedevaricovero, con
finoagiorno.Nessunrisponde:ripicchia un po'piùforte;
nemmenounozitto.Allora,vaachiamareunterzomalandrino,lo
sconficcareadagioilpaletto,peraverliberol'ingressoe
fascenderenelcortiletto,comeglialtridue,conl'ordinedilaritirata.
Tuttos'eseguiscecongrancautela,econprosperosuccesso.Va
achiamarglialtri,l
accantoaiprimi;accostaadagioadagiol'usciodistrada,vi
i faentrarconsé,li mandaanascondersiposta
duesentinelledidentro;evadirittoall'usciodelterreno.Picchia
anchelì,easpetta:e'potevabenaspettare.Sconficcapian
pianissimoanchequell'uscio:nessunodidentrodice:chivalà?;
nessunosifasentire:megliononpuòandare.Avantidunque:­st
­lamattina,avevascelleratamenteaccattatoquelpezzodipane.
, chiamaqueidelfico,entraconloronellastanzaterrena,dove,
Cavafuoriesca,pietra,acciarinoezolfanelli,accendeunsuo
lanternino,entranell'altrastanzapiùinterna,peraccertarsiche
nessuncisia:nonc'ènessuno.Tornaindietro, va all'usciodi
scala,guarda,porgel'orecchio:solitudineesilenzio.Lasciadue
altresentinelleaterreno,sifavenirdietroi
bravodelcontadodiBergamo,i l Grignapoco,ch'eraun
l qualesolodovevaminacciare,
acchetare,comandare,essereinsommai l dicitore,affinchéilsuo
linguaggiopotessefarcredereadAgnesechelaspedizione
venivadaquellaparte.Concostuialfianco,eglialtridietro,i
Grisosaleadagioadagio,bestemmiandoincuorsuoogniscalino l
chescricchiolasse,ognipassodique'mascalzonichefacesse
rumore.Finalmenteèincima.Quigiacelalepre.Spinge
mollementel'usciochemetteallaprimastanza;l'usciocede,sifa
spiraglio:vimettel'occhio;èbuio:vimettel'orecchio, per sentire
sequalchedunorussa,fiata,brulicalàdentro;niente.Dunque
al viso,pervedere,senza
esserveduto,spalancal'uscio,vedeunletto;addosso:illettoè
avanti:simettelalanternadavanti
fattoespianato,conlarimboccaturaarrovesciata,ecompostasul
capezzale.Sistringenellespalle,sivoltaallacompagnia,
accennalorochevaavederenell'altrastanza,echeglivengan
dietropianpiano;entra,falestessecerimonie,trovalastessa
cosa.­Chediavoloèquesto?­diceallora:­chequalchecane
traditoreabbiafatto la spia?­Simettontutti,conmencautela,a
Mentrecostorosonointalifaccende,iduechefan la guardia
guardare,atastareperognicanto,buttansottosopralacasa.
all'usciodistrada,sentonouncalpestìodipassinifrettolosi,che
s'avvicinanoinfretta;s'immaginanoche,chiunque sia, passerà
diritto;stanquieti,e,abuonconto,simettonoall'erta.Infatti,i
calpestìosifermaappuntoall'uscio.EraMenicochevenivadi l
corsa,mandatodalpadreCristoforoadavvisarleduedonneche,
alconvento,perché...ilperchélosapete.Prendelamanigliadel
perl'amordelcielo,scappasserosubitodicasa,esirifugiassero
paletto,perpicchiare,eselosentetentennareinmano,schiodato
esconficcato."Cheèquesto?"pensa;espingel'uscioconpaura:
quellos'apre.Menicometteilpiededentro,ingransospetto,esi
senteaunpuntoacchiapparperlebraccia,eduevocisommesse,
adestraeasinistra,chedicono,intonominaccioso:­zitto!osei
morto­.Luiinvececacciaunurlo:unodique'malandriniglimette
unamanoallabocca;l'altrotirafuoriuncoltellaccio,perfargli
paura.Ilgarzoncellotremacome una foglia,e non tentaneppurdi
gridare;ma,tutt'auntratto,invece dilui, econbenaltrotono,si
fasentirquelprimotoccodicampanacosìfatto,edietrouna
tempestadirintocchiinf i l a . Chièindifettoèinsospetto,dicei
proverbiomilanese:all'unoeall'altrofurfanteparvedisentirein l
que'tocchiilsuonome,cognomeesoprannome:lascianoandar
lebracciadiMenico,ritiranoleloroinfuria,spalancanlamanoe
labocca,siguardanoinviso,ecorronoallacasa,dov'erailgrosso
dellacompagnia.Menico,viaagambeperlastrada,allavoltadel
campanile,doveabuoncontoqualchedunocidovevaessere.Agli
altrifurfantichefrugavanlacasa,dall'altoalbasso,ilterribile
toccofecelastessaimpressione:siconfondono,
la si scompigliano,
s'urtanoavicenda:ognunocerca
era stradapiùcorta,perarrivare
all'uscio.Eppure tuttagenteprovataeavvezzaamostrareil
viso;manonpoteronostarsaldicontrounpericoloindeterminato,
echenons'erafattovedereunpo'dalontano,primadivenirloro
addosso. Ci volletutta
tantochefosseritiratae la superioritàdelGrisoatenerliinsieme,
non fuga.Come i l canechescortauna
mandradiporci,correorquaorlàaqueichesisbandano;ne
addentaunoperunorecchio,elotirainischiera;nespingeun
altrocolmuso;abbaiaaunaltrocheescedifilainquelmomento;
così il pellegrinoacciuffa undi coloro,chegiàtoccavalasoglia,e
lostrappaindietro;cacciaindietrocolbordoneunoe
s'avviavandaquellaparte:gridaaglialtrichecorronquaelà, un altroche
senzasaperdove;tantoche l i raccozzòtuttinelmezzodel
cortiletto.­Presto,presto!pistoleinmano,coltelli in pronto,tutti
insieme;epoianderemo:cosìsiva.Chivoletechecitocchi,se
stiambeninsieme,sciocconi?Ma,secilasciamoacchiapparea
unoauno,ancheivillanicenedaranno.Vergogna!Dietroame,e
uniti­.Dopoquestabrevearinga,simiseallafronte,euscìil l
primo.Lacasa,comeabbiamdetto,erainfondoalvillaggio;i
Grisopreselastradachemettevafuori,etuttigliandarondietroin
buonordine.
Lasciamoliandare,etorniamo un passoindietroaprendere
AgneseePerpetua,cheabbiamlasciateinunacertastradetta.
Agneseavevaprocuratod'allontanarl'altradallacasadidon
Abbondio,ilpiù
cosaeraandatabene. che fossepossibile;e,finoa
Ma tutt'a un tratto, la un certopunto,la
servas'eraricordata
dell'usciorimastoaperto,eavevavolutotornareindietro.Non
c'eracheridire:Agnese,per non farlenascerequalchesospetto,
avevadovutovoltarconlei,eandarledietro,cercandodi
trattenerla,ognivoltachelavedesseriscaldatabenbenenel
raccontodique'talimatrimoniandatiamonte.Mostravadidarle
moltaudienza,e,ognitanto,perfarvederechestavaattenta,o
perravviareilcicalìo,diceva:­sicuro:adessocapisco:va
benissimo:èchiara:epoi?elui?evoi?­Maintanto,facevaun
altrodiscorsoconséstessa."Sarannouscitiaquest'ora?o
sarannoancordentro?Chesciocchichesiamostatitutt'etre,a
nonconcertarqualchesegnale,peravvisarmi,quandolacosa
fosseriuscita!Èstatapropriogrossa!Maèfatta:oranonc'èaltro
chetenercosteiabada, piùche posso:allapeggio,saràunpo'di
ea
tempoperduto".Così,acorserelle
pocodistantedallacasadidonAbbondio, fermatine,erantornate
la qualeperònon
vedevano,perragionediquellacantonata:ePerpetua,trovandosi
aunpuntoimportantedelracconto,s'eralasciatafermaresenza
farresistenza,anzisenzaavvedersene;quando,tutt'auntratto, si
sentìvenirrimbombandodall'alto,nelvanoimmotodell'aria,per
l'ampiosilenziodellanotte,quelprimosgangheratogridodidon
Abbondio:­aiuto!aiuto!
­Misericordia!cos'èstato?­gridòPerpetua,evollecorrere.
­Cosac'è?cosac'è?­disseAgnese,tenendolaperlasottana.
­Misericordia!nonavetesentito?­replicòquella,svincolandosi.
­Cosac'è?cosac'è?­ripetéAgnese,afferrandolaperunbraccio.
­Diavolod'unadonna!­esclamòPerpetua,rispingendola,per
mettersiinlibertà;epreselarincorsa.Quando,piùlontano,più
acuto,piùistantaneo,sisentel'urlodiMenico.
­Misericordia!­gridaancheAgnese;edigaloppodietrol'altra.
Avevanquasiappenaalzatiicalcagni,quandoscoccòla
campana:untocco,edue,etre,eseguita:sarebberostatisproni,
sequelleneavesseroavutobisogno.Perpetuaarriva,un
momentoprimadell'altra;mentrevuolespingerl'uscio,l'usciosi
spalancadidentro,esullasogliacomparisconoTonio,Gervaso,
Renzo,Lucia,che,trovata la scala,eranvenutigiùsaltelloni;e,
sentendopoiquelterribilescampanìo,correvanoinfuria,a
mettersiinsalvo.
­Cosac'è?cosac'è?­domandòPerpetuaansanteaifratelli,che
lerisposeroconunurtone,escantonarono.­Evoi!come!che
fatequivoi?­domandòposciaall'altracoppia,quandol'ebbe
raffigurata.Maquellipureuscironsenzarispondere.Perpetua,per
accorreredoveilbisognoeramaggiore,nondomandòaltro,entrò
infrettanell'andito,ecorse,comepoteva al buio,versolascala.I
duesposirimastipromessisitrovarono in facciaAgnese,che
arrivavatutt'affannata.­Ahsietequi!­dissequesta,cavandofuori
laparolaastento:­com'èandata?cos'èlacampana?mipar
d'aversentito...
­Acasa,acasa,­dicevaRenzo,­primachevengagente
s'avviavano;maarrivaMenicodicorsa,l i riconosce,l i ­ .
ferma,e,E
ancortuttotremante,convocemezzafioca,dice:­doveandate?
indietro,indietro!perdiqua,alconvento!
­Seituche...?­cominciavaAgnese.
­Cosac'èd'altro?­domandavaRenzo.Lucia,tuttasmarrita,
tacevaetremava.
­C'èi l diavoloincasa,­ripreseMenicoansante.­Glihovistiio:
m'hannovolutoammazzare:l'hadettoilpadreCristoforo:eanche
provvidenzachevitrovoquitutti!vidiròpoi,quandosaremofuori.
voi,Renzo,hadettocheveniatesubito:epoiglihovistiio:
Renzo,ch'erai l piùinséditutti,pensòche,diquaodilà,
convenivaandarsubito,primachelagenteaccorresse;echela
piùsicuraeradifarciòcheMenicoconsigliava,anzicomandava,
conlaforzad'unospaventato.Peristradapoi,efuordelpericolo,
sipotrebbedomandarealragazzounaspiegazionepiùchiara.­
Camminaavanti,­ gli disse.­Andiamconlui,­dissealledonne.
Voltarono,s'incamminarono
lapiazza,dove per in frettaversolachiesa,attraversaron
graziadelcielo,nonc'eraancoraanima
vivente;entrarono
didonAbbondio; in
al unastradettacheera
primobuco che videro trala
in chiesaelacasa
unasiepe,dentro,e
viapericampi.
Nons'eranforseallontanatiuncinquantapassi,quandolagente
cominciòadaccorreresullapiazza,eingrossavaognimomento.
Siguardavanoinvisogliuniconglialtri:ognunoavevauna
domandadafare,nessunounarispostadadare.Iprimiarrivati
corseroallaportadellachiesa:eraserrata.Corseroalcampanile
difuori;eunodiquelli,messalaboccaaunfinestrino,unaspecie
diferitoia,cacciòdentroun:­chediavoloc'è?­QuandoAmbrogio
sentìunavoceconosciuta,lasciòandar la corda;eassicuratodal
ronzìo,ch'eraaccorsomoltopopolo,rispose:­vengoadaprire­
Simise in frettal'arnesecheavevaportatosottoilbraccio,venne, .
dallapartedidentro,allaportadellachiesa,el'aprì.
­Cos'ètuttoquestofracasso?­Cos'è?­Dov'è?­Chiè?
­Come,chiè?­disseAmbrogio,tenendoconunamanoun
battentedellaporta,e,conl'altra,i
s'eramessocosì l lembodiqueltalearnese,che
in fretta:­come!nonlosapete?genteincasa
delsignorcurato.Animo,figliuoli:aiuto
casa, vi s'avvicinano in folla,guardano ­
in. Sivoltantuttiaquella
su,stanno in orecchi:
tuttoquieto.Altricorronodallapartedovec'eral'uscio:èchiuso,e
nonparche sia statotoccato.Guardano insu ancheloro:nonc'è
unafinestraaperta:nonsisenteunozitto.
­Chièlàdentro?­Ohe,ohe!­Signorcurato!­Signorcurato!
DonAbbondio,i l quale,appenaaccortosidellafugadegl'invasori,
s'eraritiratodallafinestra,el'avevarichiusa,echeinquesto
momentostavaabisticciarsottovoceconPerpetua,chel'aveva
lasciatosoloinquell'imbroglio,dovette,quandosisentìchiamare
avocedipopolo,venirdinuovoallafinestra;evistoquelgran
soccorso,sipentìd'averlochiesto.
­Cos'èstato?­ Chele hannofatto?­
da Chi
sono?­glivenivagridato cinquantavociauntratto. sonocostoro?­Dove
­Nonc'èpiùnessuno: vi ringrazio:tornatepureacasa.
­Machièstato?­Dovesonoandati?­Cheèaccaduto?
­Cattivagente,gentechegiradinotte;masonofuggiti:tornatea
casa;nonc'èpiùniente:un'altravolta,figliuoli:viringraziodel
vostrobuoncuore­ . E,dettoquesto,siritirò,echiuselafinestra.
Quialcunicominciaronoabrontolare,altriacanzonare,altria
sagrare;altrisistringevannellespalle,esen'andavano:quando
arrivaunotuttotrafelato,chestentavaaformarleparole.Stava
costui di casaquasidirimpettoallenostredonne, ed essendosi,al
rumore,affacciatoallafinestra,avevavedutonelcortilettoquello
scompigliode'bravi,quando il Grisos'affannavaaraccoglierli.
Quand'ebberipresofiato,gridò:­chefatequi,figliuoli?nonèquii
diavolo; ègiùin fondoallastrada,allacasad'AgneseMondella: l
gentearmata;sondentro;parchevoglianoammazzareun
pellegrino;chisachediavoloc'è!
­Che?­Che?­Che?­Ecominciaunaconsultatumultuosa.­
Bisognaandare.­Bisognavedere.­Quantisono?­Quanti
siamo?­Chisono? ­Il console! il console!
­Sonqui,­rispondei l console,dimezzoallafolla:­sonqui;ma
bisognaaiutarmi,bisognaubbidire.Presto:dov'èi l sagrestano?
Allacampana,allacampana.Presto:
cercarsoccorso:venitequitut i. . uno checorraaLeccoa
Chiaccorre,chisguizzatrauomoeuomo,eselabatte;i
eragrande,quandoarrivaunaltro,chegliavevavedutipartirein l tumulto
fretta,egrida:­correte,figliuoli:ladri,obanditichescappanocon
unpellegrino:songiàfuoridelpaese:addosso!addosso!­A
quest'avviso,senzaaspettargliordinidelcapitano,simovonoin
l'esercitos'avanza,qualchedunodiqueidellavanguardiarallenta
massa,egiùallarinfusaperlastrada;dimanoinmanoche
l passo,silasciasopravanzare,e si ficcanelcorpodellabattaglia:
igliultimispingonoinnanzi:losciameconfusogiungefinalmenteal
luogoindicato. Le traccedell'invasioneeranfrescheemanifeste:
l'usciospalancato,laserraturasconficcata;magl'invasorierano
spariti.S'entranelcortile;
sconficcatoanchequello: siva
si all'usciodelterreno:apertoe
chiama:­Agnese!Lucia!Ilpellegrino!
Dov'èilpellegrino?L'avràsognatoStefano, i l pellegrino.­No,no:
l'havistoancheCarlandrea.Ohe,pellegrino!­Agnese!Lucia!­
Nessunorisponde.­Lehannoportatevia!Lehannoportatevia!­
Cifualloradiquelliche,alzandolavoce,proposerod'inseguirei
rapitori:cheeraun'infamità;esarebbeunavergognaperilpaese,
seognibirbonepotesseamansalvavenireaportarvialedonne,
comeilnibbioipulcinidaun'aiadeserta.Nuovaconsultaepiù
tumultuosa:mauno(enonsiseppemaibenechifossestato)
gettònellabrigataunavoce,cheAgneseeLucias'eranmessein
salvoinunacasa. La
piùdidarvocecorserapidamente,ottennecredenza;
ai fuggitivi;e
un aprird'usci,
sparpagliò,andandoognunoacasasua.Eraunbisbiglio,uno
nonsiparlò
strepito,unpicchiaree lacaccia la brigatasi
un apparire euno sparir
lucerne,uninterrogaredidonnedallefinestre, un di
risponderedalla
strada.Tornataquestadesertaesilenziosa,idiscorsicontinuaron
nellecase,emorironneglisbadigli,perricominciarpoilamattina.
Fattiperò,noncenefualtri;senonche,quellamedesima
mattina,i l console,standonelsuocampo,colmentoinunamano,
eilgomitoappoggiatosulmanicodellavangamezzaficcatanel
terreno,econunpiedesulvangile;stando,dico,aspecularetra
sui
sévenirsiincontrodueuominid'assaigagliardapresenza,chiomati
misteridellanottepassata,esullaragioncompostadiciò
cheglitoccasseafare,ediciòchegliconvenissefare,vide
comeduerede'Franchidellaprimarazza,esomigliantissiminel
restoaque'duechecinquegiorniprimaavevanoaffrontatodon
Abbondio,sepurnoneranque'medesimi.Costoro,conunfare
ancormencerimonioso,intimaronoalconsolecheguardasse
benedinonfardeposizionealpodestàdell'accaduto,dinon
risponderei l vero,casochenevenisseinterrogato,dinonciarlare,
dinonfomentarleciarlede'villani,perquantoavevacarala
speranzadimorirdimalattia.
Inostrifuggiaschicamminaronounpezzodibuontrotto,in
silenzio,voltandosi,oral'uno ora l'altro,aguardaresenessuno
gl'inseguiva,tuttiinaffannoperlafaticadellafuga,perilbatticuore
eper la sospensioneincuieranostati,peri l doloredellacattiva
riuscita,perl'apprensioneconfusadelnuovooscuropericolo.E
ancorpiù in affannol i teneval'incalzarecontinuodique'rintocchi,
iquali,quanto,perl'allontanarsi,venivanpiùfiochieottusi,tanto
parevacheprendesserounnonsochedipiùlugubreesinistro.
Finalmentecessarono.Ifuggiaschiallora,trovandosiinuncampo
disabitato,enonsentendounalitoall'intorno,rallentaronoi l
passo;efulaprimaAgneseche,ripresofiato,ruppeilsilenzio,
domandandoaRenzocom'eraandata,domandandoaMenico
cosafossequeldiavoloincasa.Renzoraccontòbrevementela
suatristastoria;etutt'etresivoltaronoalfanciullo,ilqualeriferì
piùespressamentel'avvisodelpadre,eraccontòquelloch'egli
stessoavevavedutoerischiato,echepurtroppoconfermava
l'avviso.GliascoltatoricompreseropiùdiquelcheMenicoavesse
saputodire:aquellascoperta,sisentironrabbrividire;sifermaron
in visol'unconl'altro,
spaventati;esubito,con un movimentounanime,tutt'etreposero
tutt'etreauntratto,siguardarono
unamano,chisulcapo,chisullespalledelragazzo,comeper
accarezzarlo,perringraziarlotacitamentechefossestatoperloro
unangelotutelare,perdimostrarglilacompassionechesentivano
dell'angosciadaluisofferta,edelpericolocorsoperlaloro
salvezza;equasi per chiederglienescusa.­Oratornaacasa,
perchéituoi non abbianoastarpiùinpenaper te,­
Agnese;erammentandosidelledueparpagliolepromesse,sene glidisse
levòquattroditasca,eglielediede,aggiungendo:­basta;pregai
commissioneavutadalfrate;Lucial'accarezzòdinuovo,lo l
berlinganuova,egliraccomandòmoltodinondirnulladella
Signorechecirivediamopresto:eallora...­Renzoglidiedeuna
convoceaccorata;i l ragazzolisalutòtutti,intenerito;etornò salutò
indietro.Quelliripreserolalorostrada,tuttipensierosi;ledonne
innanzi,eRenzodietro,comeperguardia.Luciastavastrettaal
l'aiutocheil giovineleoffrivane'passimalagevolidiquel viaggio
bracciodellamadre,escansavadolcemente,econdestrezza,
fuordistrada;vergognosainsé,ancheinuntaleturbamento,
d'essergiàstatatantosolaconlui,etantofamigliarmente,quando
s'aspettavadidivenirsuamoglie,trapochimomenti.Ora,svanito
cosìdolorosamentequelsogno, si pentivad'essereandatatroppo
avanti,e,tratantecagioniditremare,tremavaancheperquel
pudorechenonnascedallatristascienzadelmale,perquel
pudorecheignora se stesso,somiglianteallapaura
che tremanelletenebre,senzasaper di che. del fanciullo,
­Elacasa?­disseauntrattoAgnese.Ma,perquantola
domandafosseimportante,nessunorispose,perchénessuno
potevadarleunarispostasoddisfacente.Continuaronoinsilenzio
lalorostrada,epocodopo,sboccaronofinalmentesullapiazzetta
davantiallachiesadelconvento.
Renzos'affacciòallaporta,elasospinsebelbello.Laportadi
fattos'aprì;e la luna,entrandoperlospiraglio,illuminò la faccia
pallida,elabarbad'argentodelpadreCristoforo,chestavaquivi
ritto in aspettativa.Vistochenoncimancavanessuno,­Diosia
benedetto!­disse,efecelorcennoch'entrassero.Accantoalui,
stavaunaltrocappuccino;ederaillaicosagrestano,ch'egli,con
preghiereeconragioni,avevapersuasoavegliarconlui,alasciar
socchiusalaporta,eastarciinsentinella,peraccogliereque'
poveriminacciati:enon si richiedevamenodell'autoritàdelpadre,
dellasuafamadisanto,perottenerdallaicounacondiscendenza
incomoda,pericolosaeirregolare.Entratichefurono,i
Cristofororiaccostòlaportaadagioadagio.Allorailsagrestano l padre
nonpotépiùreggere,e,chiamatoilpadredaunaparte,gli
andavasusurrandoall'orecchio:­mapadre,padre!dinotte...in
la regola...mapadre! ­E
tentennava la testa.Mentredicevastentatamentequelleparole,
chiesa...condonne...chiudere...
"vedeteunpoco!"pensavai l padreCristoforo,"sefosseun
masnadieroinseguito,fraFaziononglifarebbeunadifficoltàal
lupo..."­Omniamundamundis,­dissepoi,voltandositutt'a un
mondo;eunapoverainnocente,chescappadagliartiglidel
trattoafraFazio,edimenticandochequestononintendevai
latino.Maunataledimenticanzafuappuntoquellachefece
l'effetto.Seil padresifossemessoaquestionareconragioni, afra l
Faziononsarebbermancatealtreragionidaopporre;esailcielo
quandoecomelacosasarebbefinita.Ma,alsentirquelleparole
gravided'unsensomisterioso,eproferitecosìrisolutamente,gli
parvecheinquelledovessecontenersi la soluzionedituttiisuoi
dubbi.S'acquietò,edisse:­basta! leinesapiù dime.
­Fidatevipure,­rispose i l padreCristoforo; e, all'incertochiarore
dellalampadacheardevadavantiall'altare,s'accostòairicoverati,
iqualistavanosospesiaspettando,edisseloro:­figliuoli!
ringraziateilSignore,chev'hascampatidaungranpericolo.
Forseinquestomomento...!­Equisimiseaspiegareciòche
avevafattoaccennaredalpiccolmesso:giacchénonsospettava
ch'essinesapesserpiùdilui,esupponevacheMenicogliavesse
trovatitranquilliincasa,primachearrivasseroimalandrini.
Nessunolodisingannò,nemmenoLucia,laqualeperòsentivaun
rimorsosegretod'unataledissimulazione,conuntaluomo;ma
eralanottedegl'imbrogliede'sotterfugi.
­Dopodiciò,­continuòegli,­vedetebene,figliuoli,
Èil ci che ora
questopaesenonèsicuropervoi.
avetefattomaleanessuno;maDiovuolcosì. vostro; sietenati;non
Èuna
figliuoli:sopportatelaconpazienza,confiducia,senzaodio,e prova,
siatesicuricheverrà
cheora accade. Iohoun tempo incuivi troveretecontenti
pensatoatrovarviunrifugio,perquesti di ciò
primimomenti.Presto,iospero,potreteritornarsicuriacasa
vostra;aognimodo,Dioviprovvederà,peri
scegliendomipersuoministro,nelservizio divoi
certomistudieròdinonmancareallagraziachemifa, l vostromeglio;eio
suoi povericari
fermarvia***.Làsareteabbastanzafuorid'ognipericolo,
tribolati.Voi,­continuòvolgendosialleduedonne,­potretee,nello
stessotempo,nontroppolontanedacasavostra.Cercate
nostroconvento,fatechiamareilpadreguardiano,dategliquesta del
lettera:saràpervoiunaltrofraCristoforo.Eanchetu,ilmio
Renzo,anchetudevimetterti,perora,insalvodallarabbiadegli
altri,edallatua.PortaquestaletteraalpadreBonaventurada
Lodi,nelnostroconventodiPortaOrientaleinMilano.Eglit i farà
dapadre,tiguiderà,titroveràdellavoro,perfinchetunonpossa
tornareaviverquitranquillamente.Andateallarivadellago,vicino
Pescarenico.­Lìvedreteunbattellofermo;direte:barca;visarà
allosboccodelBione­.Èuntorrenteapochipassida
domandatoperchi;risponderete:sanFrancesco.Labarcavi
riceverà,vitrasporteràall'altrariva,dovetrovereteunbaroccio
che vi condurràaddiritturafinoa***.
ChidomandassecomefraCristoforoavessecosìsubitoasua
disposizioneque'mezzi di trasporto,peracquaeperterra,
farebbevederedinonconoscerequalfossei
cappuccinotenutoinconcettodisanto. l potered'un
Restavadapensareallacustodiadellecase.I l
lechiavi,incaricandosidiconsegnarleaquellicheRenzoepadrenericevette
Agnesegl'indicarono.Quest'ultima,levandosiditascalasua,mise
ungransospiro,pensandoche,inquelmomento,lacasaera
aperta,chec'erastatoi
custodire! l diavolo,echisacosacirimanevada
­Primachepartiate,­dissei l
voi,in padre,­preghiamotuttiinsieme i l
Signore,perchésiacon codestoviaggio,esempre;esopra
tuttovidiaforza,vidiaamoredivolere ciò ch'Egli ha voluto­ . Così
dicendos'inginocchiònelmezzodellachiesa;etuttifecerlo
stesso.Dopoch'ebberopregato,alcunimomenti,insilenzio,il
padre,convocesommessa,madistinta,articolòquesteparole:­
noivipreghiamoancoraperquelpoverettochecihacondottia
questopasso.Noisaremmoindegnidellavostramisericordia,se
nonvelachiedessimodicuoreperlui;nehatantobisogno!Noi,
nellanostratribolazione,abbiamoquestoconforto,chesiamo
nellastradadoveciavetemessiVoi:possiamooffrirviinostriguai;
disgraziato!competeconVoi!Abbiatepietà
ediventanounguadagno.Malui!...èvostronemico. Oh
dilui,o Signore,
toccategliilcuore,rendetelovostroamico,concedeteglituttiibeni
chenoipossiamodesiderareanoistessi.
Alzatosipoi,comeinfretta,disse:­via,figliuoli,nonc'ètempoda
perdere:Dioviguardi,ilsuoangelov'accompagni:andate­.E
mentres'avviavano,conquellacommozionechenontrovaparole,
echesimanifestasenzadiesse,ilpadresoggiunse,convoce
alterata:­ilcuormidicechecirivedremopresto.
Certo, il cuore,chiglidàretta, ha semprequalchecosadadiresu
quellochesarà.Machesai
ègiàaccaduto. l cuore?Appenaunpocodiquelloche
Senzaaspettarrisposta,
viaggiatoriusciron di fra
chiesa;eCristoforo,andòversolasagrestia;i
fra Faziochiuse la porta,dando
loroun addio,con la vocealterataanchelui.Essis'avviaronoz
zittiallarivach'erastataloroindicata;videroi l i
battellopronto,e t i
dataebarattatalaparola,c'entrarono.I l barcaiolo,puntandoun
remoallaproda,senestaccò;afferratopoil'altroremo,evogando
aduebraccia,presei l largo,versolaspiaggiaopposta.Nontirava
unalitodivento;illagogiacevaliscioepiano,esarebbeparso
immobile,senonfossestatoi
dellaluna,chevisispecchiavadamezzoil tremolareel'ondeggiarleggiero
l cielo.S'udivasoltanto
ilontanodell'acquarottatralepiledelponte,
l fiottomortoelentofrangersisulleghiaiedellido,ilgorgoglìopiù
eil tonfomisuratodi
que' due remi,chetagliavanolasuperficieazzurradellago,
uscivanoauncolpogrondanti,esirituffavano.L'ondasegata
dallabarca,riunendosidietrolapoppa,segnavaunastriscia l
silenziosi,conlatestavoltataindietro,guardavanoimonti,ei
increspata,ches'andavaallontanandodallido.Ipasseggieri
paeserischiaratodallaluna,evariatoquaelàdigrand'ombre.Si
distinguevanoivillaggi,lecase,lecapanne: i l palazzottodidon
Rodrigo,conlasuatorrepiatta,elevatosopralecasucce
ammucchiateallafaldadelpromontorio,parevaunferoceche,
rittonelletenebre,inmezzoaunacompagniad'addormentati,
vegliasse,meditando unladelitto.Lucialovide,erabbrividì;scese
conl'occhiogiùgiùper
all'estremità,scoprì lasua china,finoalsuopaesello,guardòfisso
casetta,scoprìlachiomafoltadelfico
i l
chesopravanzava murodelcortile,scoprìlafinestradellasua
camera;e,seduta,com'era,nelfondodellabarca,posò i l braccio
sullasponda,posòsulbracciolafronte,comeperdormire,e
piansesegretamente.
Addio,montisorgentidall'acque,edelevatialcielo;cimeinuguali,
noteachiècresciutotravoi,eimpressenellasuamente,non
menochelosial'aspettode'suoipiùfamiliari;torrenti,de'quali
distingueloscroscio,comei l suonodellevocidomestiche;ville
sparseebiancheggiantisulpendìo,comebranchidipecore
pascenti;addio!Quantoètristoil passodichi,cresciutotravoi,se
neallontana!Allafantasiadiquellostesso che seneparte
volontariamente,trattodallasperanzadifarealtrovefortuna,si
disabbelliscono,inquelmomento,isognidellaricchezza;eglisi
maravigliad'essersipotutorisolvere,etornerebbealloraindietro,
non pensasseche, un giorno,torneràdovizioso.Quanto
seavanzanelpiano,ilsuoocchio più si
si ritira,disgustatoestanco,da
quell'ampiezzauniforme;l'ariaglipargravosaemorta;s'inoltra
mestoedisattentonellecittàtumultuose;lecaseaggiunteacase,
lestradechesboccanonellestrade,parecheglilevinoilrespiro;
edavantiagliedifiziammiratidallostraniero,pensa,condesiderio
inquieto,alcampicellodelsuopaese,allacasucciaacuihagià
messogliocchiaddosso,dagrantempo,echecomprerà,
tornandoriccoa'suoimonti.
Machinonavevamaispintoaldilàdiquellineppure
chi in un desiderio
fuggitivo, avevacomposti essituttiidisegnidell'avvenire,e
n'èsbalzatolontano,daunaforzaperversa!Chi,staccatoaun
tempodalle più careabitudini,edisturbatonellepiùcare
speranze,lasciaque'monti,peravviarsi in traccia di sconosciuti
chenonhamaidesideratodiconoscere, enon
l'immaginazionearrivareaunmomentostabilitoperilritorno! puòcon
Addio,casanatìa,dove,sedendo, con unpensieroocculto,
s'imparòadistingueredalrumorede'passicomuniil rumored'un
passoaspettatoconunmisteriosotimore.Addio,casaancora
straniera,casasogguardatatantevolteallasfuggita,passando,e
nonsenzarossore;nellaquale la mente si figuravaunsoggiorno
tranquilloeperpetuodisposa.Addio,chiesa,dovel'animotornò
promesso,preparatounrito;doveilsospirosegreto del cuore
tantevoltesereno,cantandolelodidelSignore;dov'era
comandato,echiamarsisanto;addio!Chidavaavoi
dovevaesseresolennementebenedetto,el'amorevenirtanta
gioconditàèpertutto;enonturbamailagioiade'suoifigli,senon
perprepararnelorounapiùcertaepiùgrande.
Ditalgenere,senontaliappunto,eranoipensieridiLucia,epoco
andavaavvicinandoallarivadestradell'Adda.
diversiipensierideglialtriduepellegrini,mentrelabarcagli
CapitoloIX
L'urtarchefecelabarcacontrolaproda,scosseLucia,laquale,
dopoaverasciugate in segreto le lacrime,alzòlatesta,comesesi
svegliasse.Renzouscìilprimo,ediedelamano ad Agnese, la
quale,uscitapure,ladiedeallafiglia;etutt'etrereserotristamente
graziealbarcaiolo.­Dichecosa?­risposequello:­siamquaggiù
peraiutarcil'unoconl'altro,­eritiròlamano,quasiconribrezzo,
comeseglifossepropostodirubare,allorchéRenzocercòdifarvi
sdrucciolareunapartede'quattrinellichesitrovavaindosso,eche
donAbbondio,quandoquestol'avesse,suomalgrado,servito.
avevapresiquellasera,conintenzionediregalargenerosamenteIl
baroccioeralìpronto;ilconduttoresalutòitreaspettati,l
una
salire,diedeunavoceallabestia, frustata,evia. i fece
l nostroautore non
Idelpaesedove fra descrivequelviaggionotturno,taceilnome
Cristoforoavevaindirizzateleduedonne;anzi
protestaespressamente
storiasirilevapoi la cagionedi non
di lo volerdire.Dalprogressodella
questereticenze. Le avventuredi
Luciainquelsoggiorno,sitrovanoavviluppate in
tenebrosodipersonaappartenenteaunafamiglia,comepare, unintrigo
moltopotente,altempochel'autorescriveva.Perrenderragione
dellastranacondottadiquellapersona,nelcasoparticolare,egli
hapoianchedovutoraccontarneinsuccintolavitaantecedente;e
lafamigliacifaquellafigurachevedràchivorràleggere.Maciò
chelacircospezionedelpover'uomocihavolutosottrarre,le
nostrediligenzecel'hannofattotrovareinaltraparte.Unostorico
milanese(JosephiRipamontii,HistoriaePatriae,DecadisV,Lib.
VI,Cap.III,pag.358etseq.)chehaavutoafarmenzione diil
quellapersonamedesima,nonnomina,èvero,nélei,né
di questodicech'eraunborgoanticoenobile,acuidicittà
manonmancavaaltro paese;
chei l nome;dicealtrove,checipassai
Lambro;altrove,chec'èunarciprete.Dalriscontrodiquestidati l
dell'induzionierudite,cenepotràbenesseredelle più fine,ma
noideduciamochefosseMonzasenz'altro.Nelvastotesoro
dellepiùsicure,noncrederei.Potremmoanche,sopracongetture
moltofondate,direil nomedellafamiglia;ma,sebbenesiaestinta
daunpezzo,ciparmegliolasciarlonellapenna,pernonmetterci
arischiodifartortoneppureaimorti,eperlasciare ai dotti
qualchesoggettodiricerca.
InostriviaggiatoriarrivarondunqueaMonza,pocodopoi
delsole:ilconduttoreentròinun'osteria,elì,comepraticodel l levar
luogo,econoscentedelpadrone,feceassegnarlorounastanza,
evegliaccompagnò.Trairingraziamenti,Renzotentòpuredi
avevainmiraun'altraricompensa,piùlontana,mapiù
fargliriceverequalchedanaro;maquello,alparidelbarcaiolo,
abbondante:ritiròlemani,anchelui,e,comefuggendo,corsea
governarelasuabestia.
Dopounaseraqualel'abbiamodescritta,eunanottequale
ognunopuòimmaginarsela,passataincompagniadique'
pensieri,colsospettoincessantediqualcheincontrospiacevole,al
soffiodiunabrezzolinapiùcheautunnale,etralecontinuescosse
delladisagiatavettura,cheridestavanosgarbatamentechi
cominciasseappenaavelarl'occhio,nonparveveroatutt'etredi di loro
sedersisurunapancachestavaferma,
fosse.Fecerocolazione,comepermetteva in unastanza,qualunque
la penuriade'tempi,ei
mezziscarsiinproporzionede'contingentibisognid'unavvenire
incerto,ei l pocoappetito.Atutt'etrepassòperlamentei l
banchettoche,duegiorniprima,s'aspettavandifare;eciascuno
miseungransospiro.Renzoavrebbevolutofermarsilì,almeno
tuttoquelgiorno,vederledonneallogate,renderloroiprimi
servizi;mailpadreavevaraccomandatoaquestedimandarlo
subitoperlasuastrada.Addusseroquindiesseequegliordini,e
centoaltreragioni;chelagenteciarlerebbe,chelaseparazione
piùritardatasarebbepiùdolorosa,ch'eglipotrebbevenirprestoa
Si
di rivedersi,piùpresto
darnuoveeasentirne;tantochesirisolvettedipartire.
concertaron,comepoterono,sullamaniera
trattenneastentolesue,e,stringendofortefortelamano a
chefossepossibile.Lucianonnascoselelacrime;Renzo
Agnese,disseconvocesoffogata:­arivederci,­epartì.
Ledonne si sarebbertrovatebenimpicciate,senonfossestatode'
quelbuonbarocciaio,cheavevaordinediguidarlealconvento
cappuccini,edidarloroogn'altroaiutochepotessebisognare.
S'avviarondunqueconluiaquelconvento;i
sa,erapochipassidistante da Monza.Arrivatil quale,comeognun
alla porta, il
conduttoretiròi l campanello,fecechiamareilpadreguardiano;
questovennesubito,ericevette la lettera,sullasoglia.
­Oh!fraCristoforo!­disse,riconoscendoi l carattere.I
voceeimovimentidelvoltoindicavanomanifestamenteche
proferivailnomed'ungrand'amico.Convienpoidirecheil nostro l tonodella
buonCristoforoavesse,inquellalettera,raccomandateledonne
conmoltocalore,eriferitoi
perchéi l guardiano,faceva,ditantointanto,attidisorpresa
l lorocasoconmoltosentimento, e
d'indegnazione;e,alzandogliocchidalfoglio,l
donneconunacertaespressionedipietàed'interesse.Finitoi fissavasulle
ch'ebbedileggere,stettelìalquantoapensare;poidisse:­non
c'èchelasignora:selasignoravuolprendersiquest'impegno...
TirataquindiAgneseindisparte,sullapiazzadavantialconvento,
lefecealcuneinterrogazioni,allequaliessasoddisfece;e,tornato
versoLucia,disseatutt'edue:­donnemie,
potervitrovareunricoveropiù che io tenterò;esperodi
sicuro,piùcheonorato, fin che
Diononv'abbiaprovveduteinmigliormaniera.Voletevenir
me? con
Ledonneaccennaronorispettosamentedisì;eilfrateriprese:­
bene;ioviconducosubitoalmonasterodellasignora.Stateperò
discostedamealcunipassi,perchélagentesidilettadidirmale;
eDiosaquantebellechiacchieresifarebbero,sesivedessei l
padreguardianoperlastrada,conunabellagiovine...condonne
vogliodire.
Cosìdicendo,andòavanti.Luciaarrossì;
la non i l
i lbarocciaiosorrise,
altrettanto;etutt'etresimossero,quando
guardandoAgnese, quale potétenersidinonfare fratesi fuavviato;egli
domandarono al barocciaio, ciò chenonavevanoosatoalpadre
andarondietro,diecipassidiscosto.Ledonneallora
guardiano,chifosselasignora.
­Lasignora,­risposequello,­èunamonaca;manonèuna
monacacomel'altre.Nonèchesialabadessa,nélapriora;che
anzi,aquelchedicono,èunadellepiùgiovani:maèdellacostola
d'Adamo; eila suoideltempoanticoeranogentegrande,venutadi
chiamano signora, perchedirech'èunagransignora;etuttoi
Spagna,dovesonquelli comandano;eperquestola l
monasterononhannoavutomaiunapersonasimile; ei suoi
paeselachiamaconquelnome,perchédiconocheinquel
d'adesso,laggiùaMilano,contanmolto,esondiquellichehanno
quantunquenoncistia,èilprimodelpaese;ondeanchelei può
sempreragione,einMonzaanchedipiù,perchésuopadre,
faraltoebassonelmonastero;eanchelagentedifuorileporta
ungranrispetto;equandoprendeunimpegno,leriesceanchedi
spuntarlo;eperciò,sequelbuonreligiosolì,ottienedimettervi
nellesuemani,echeleiv'accetti,vipossodirechesarete sicure
comesull'altare.
Quandofuvicinoallaporta del borgo,fiancheggiataalloradaun
daun pezzodicastellaccio,
anticotorracchionemezzorovinato,e
diroccatoanch'esso,cheforsediecide'mieilettoripossonoancor
rammentarsid'averveduto
gli in piedi, i l guardianosifermò,esivoltò
aguardarse altrivenivano;quindientrò,es'avviòal
monastero,dovearrivato, si
aspettandolapiccolabrigata.Pregòifermò di nuovosullasoglia,
l barocciaioche,traunpar
d'ore,tornassedalui,aprenderlarisposta:questolopromise,esi
licenziòdalledonne,chelocaricarondiringraziamenti,edi
commissioniperilpadreCristoforo.Il guardianofeceentrarela
madreelafiglianelprimocortiledelmonastero,leintrodusse
nellecameredellafattoressa;eandòsoloachiederlagrazia.
Dopoqualchetempo,ricomparvegiulivo,adirlorochevenissero
avanticonlui;ederaora,perchélafigliaelamadrenonsapevan
piùcomefareadistrigarsidall'interrogazionipressantidella
avvertimentoalledonne, sul mododiportarsicon la signora.­
fattoressa.Attraversandounsecondocortile,diedequalche
Èbendisposta per voialtre,­disse,­evipuòfardelbenequanto
vuole.Siateumilierispettose,rispondeteconsincerità alle
domande chele piaceràdifarvi,equandononsieteinterrogate,
lasciatefareame­.Entrarono in unastanzaterrena,dallaquale
sipassavanelparlatorio:primadimetterviilpiede,i
accennandol'uscio,dissesottovocealledonne:­èqui,­comeper l guardiano,
rammentarlorotuttiquegliavvertimenti.Lucia,chenonavevamai
vistounmonastero,quandofunelparlatorio,guardòin giro dove
fosselasignoraacuifareil suo inchino,e,
persona,stavacomeincantata;quando,vistoi non l iscorgendo
padreeAgnese
un
andarverso angolo,guardòdaquellaparte, unafinestra evide
d'unaformasingolare,conduegrosseefittegratediferro,distanti
l'unadall'altraunpalmo;edietroquelleunamonacaritta.Ilsuo
aspetto,chepotevadimostrarventicinqueanni,facevaaprima
vistaun'impressionedibellezza,mad'unabellezzasbattuta,
sfioritae,direiquasi,scomposta.Unvelonero,sospesoestirato
orizzontalmentesullatesta,cadevadalledueparti,discosto
alquantodalviso;sottoilvelo,unabianchissimabendadilino
cingeva,finoalmezzo,unafrontedidiversa,manond'inferiore
bianchezza;un'altrabendaapieghecircondavai l viso,e
terminavasottoi l mentoinunsoggolo,chesistendevaalquanto
sulpetto,acoprireloscollod'unnerosaio. Ma quellafrontesi
raggrinzavaspesso,comeper
si una contrazionedolorosa;eallora
un
duesopracciglineri
Due ravvicinavano,con rapidomovimento.
occhi,nerinerianch'essi,sifissavanotalorainvisoalle
persone,conun'investigazionesuperba;talora
fretta,come per cercare un nascondiglio; in si chinavanoin
certimomenti,un
attentoosservatoreavrebbeargomentatochechiedesseroaffetto,
corrispondenza,pietà;altrevolteavrebbecredutocogliercila
rivelazioneistantanead'unodioinveteratoecompresso,unnon
sochediminacciosoediferoce:quandorestavanoimmobilie
fissisenzaattenzione,chiciavrebbeimmaginataunasvogliatezza
orgogliosa,chiavrebbepotutosospettarciil travagliod'un
pensieronascosto,d'unapreoccupazionefamiliareall'animo,epiù
fortesuquellocheglioggetticircostanti.Legotepallidissime
scendevanoconuncontornodelicatoegrazioso,maalteratoe
resomancante dauna lentaestenuazione.Lelabbra,quantunque
appenatinted'unroseosbiadito,pure,spiccavano in quelpallore:
iloromotierano,comequellidegliocchi,subitanei,vivi,pieni
d'espressione edi mistero.Lagrandezzabenformatadella
personascompariva inun certoabbandonodelportamento,o
comparivasfigurata in certemosserepentine,irregolarietroppo
risoluteperunadonna,noncheperunamonaca.Nelvestire
stessoc'eraquaelàqualcosadistudiatoodinegletto,che
annunziavaunamonacasingolare:lavitaeraattillataconuna
certacurasecolaresca,edallabendauscivasurunatempiauna
ciocchettinadinericapelli;cosachedimostravaodimenticanzao
disprezzodellaregolacheprescrivevaditenerlisemprecorti,da
vestimento.
quandoeranostatitagliati,nellacerimoniasolennedel
Questecosenonfacevanospeciealleduedonne,nonesercitate
adistinguermonacadamonaca:ei l padreguardiano,chenon
vedevalasignoraperlaprimavolta,eragiàavvezzo,come
tant'altri,aquelnonsochedistrano,cheapparivanella sua
persona,comenellesuemaniere.
Eraessa,inquelmomento,comeabbiamdetto,rittavicinoalla
grata,conunamanoappoggiatalanguidamenteaquella,ele
bianchissimeditaintrecciatene'vòti;eguardavafissoLucia,che
venivaavantiesitando.­Reverendamadre,esignoraillustrissima,
­disseilguardiano,acapobasso,econ
èquellapoveragiovine,per la la manoalpetto:­questa
qualem'hafattosperarelasua
validaprotezione;equestaè la madre.
due presentatefacevanogrand'inchini: la signoraaccennòloro
Leconlamano,chebastava,edisse,voltandosi,alpadre:­èuna
fortunapermeilpoterfareunpiacerea'nostribuoniamiciipadri
cappuccini.Ma,­continuò;­midicaunpo'piùparticolarmentei l
casodiquestagiovine,pervedermegliocosasipossafareper
lei.
Luciadiventòrossa,eabbassòlatesta.
­Devesapere,reverendamadre...­incominciavaAgnese;mail
guardianoletroncò,conun'occhiata,leparoleinbocca,erispose:
­questagiovine,signoraillustrissima,mivienraccomandata,
comelehodetto,daunmioconfratello.Essahadovutopartirdi
nascostodalsuopaese,persottrarsiade'gravipericoli;eha
bisogno,perqualchetempo,d'unasilonelqualepossavivere
sconosciuta,edovenessunoardiscavenireadisturbarla,
quand'anche...
­Qualipericoli?­interruppelasignora.­Digrazia,padre
guardiano,nonmi dicala cosacosìinenimma.Leisachenoi
altremonache,cipiacedisentir le storieperminuto.
­Sonopericoli,­risposei
accennati... l guardiano,­cheall'orecchiepurissime
dellareverendamadredevonessereappenaleggermente
­Ohcertamente,­disseinfrettalasignora,arrossendoalquanto.
Eraverecondia?Chiavesseosservataunarapidaespressionedi
dubitarne;etantopiùsel'avesseparagonatoconquello chedi
dispettocheaccompagnavaquelrossore,avrebbepotuto
tantointantosispandevasullegotediLucia.
­Basteràdire,­ripresei l guardiano,­cheuncavalierprepotente...
nontuttiigrandidelmondosiservonodeidonidiDio,agloria
sua,einvantaggiodelprossimo,comevossignoriaillustrissima:
uncavalierprepotente,dopoaverperseguitataqualchetempo
questacreaturaconindegnelusinghe,vedendoch'eranoinutili,
ebbecuorediperseguitarlaapertamenteconlaforza,dimodoche
lapoverettaèstataridottaafuggir da casasua.
­Accostatevi,quellagiovine,­disselasignoraaLucia,facendole
cennocoldito.­Sochei l padreguardianoèlaboccadellaverità;
manessunopuòessermeglioinformatodivoi,inquest'affare.
Toccaavoiadircisequestocavaliereeraunpersecutoreodioso
­un'altrafaccenda.Unadomandasuquellamateria,quand'anche
. Inquantoall'accostarsi,Luciaubbidìsubito;marispondereera
lefossestatafattadaunapersonasuapari,l'avrebbeimbrogliata
nonpoco:proferitadaquellasignora,econunacert'aria di dubbio
maligno, le levòognicoraggioarispondere.­Signora...madre...
reverenda...­balbettò,enondavasegnod'averaltroadire.Qui
Agnese,comequellache,dopodilei,eracertamente la meglio
informata,sicredéautorizzataavenirleinaiuto.­Illustrissima
signora,­disse, ­io possofartestimonianzachequestamiafiglia
aveva in odioquelcavaliere,comeildiavolol'acquasanta:voglio
dire,ildiavoloera lui;ma miperdoneràseparlomale,perchénoi
siamgenteallabuona.Ilfattostachequestapoveraragazzaera
promessaaungiovinenostropari,timoratodiDio,ebenavviato;
esei l signorcuratofossestatounpo'piùunuomodiquelliche
m'intendoio...socheparlod'unreligioso, mail padreCristoforo,
amicoquidelpadreguardiano,èreligiosoalpardilui,equelloè
unuomopieno di carità,e,sefossequi,potrebbeattestare...
­Sietebenprontaaparlaresenz'essereinterrogata,­interruppe
lasignora,conunattoalteroeiracondo,chelafecequasiparer
brutta.­Statezittavoi:giàlosocheiparentihannosempreuna
rispostadadareinnomede'lorofigliuoli!
AgnesemortificatadiedeaLuciaunaocchiatachevolevadire:
vediquelchemitocca,peressertutantoimpicciata.Anchei l
guardianoaccennavaallagiovine,dandoled'occhioe
tentennandoilcapo,chequelloerail momentodisgranchirsi,edi
nonlasciareinseccolapoveramamma.
­Reverendasignora,­disseLucia,­quantolehadettomiamadre
la puraverità.I
èrossa,­ l giovinechemidiscorreva,­equidiventòrossa
sfacciata, lo prendevo
maè iodi miavolontà.Miscusi
pernonlasciarpensarmale di se parloda
miamadre.Ein
quantoaquelsignore(Diogliperdoni!)vorreipiuttostomorire,che
cadernellesuemani.Eselei fa questacarità di mettercialsicuro,
giacchésiamridotteafarquestafacciadichiederricovero,ead
incomodarelepersonedabbene;masiafattalavolontàdiDio;sia
certa,signora,chenessunopotràpregareperleipiùdicuoreche
noipoveredonne.
­Avoicredo,­disselasignoraconvoceraddolcita.­Maavrò
piaceredisentirvidasoloasolo.Noncheabbiabisognod'altri
schiarimenti,néd'altrimotivi,perservireallepremuredelpadre
compitezzastudiata.­Anzi,­continuò, ­cihogià pensato; ed
guardiano,­aggiunsesubito,rivolgendosialui,conuna
eccociòchemiparedipoterfardimeglio,perora.Lafattoressa
delmonasterohamaritata,pochigiornisono,l'ultima sua figliuola.
Questedonnepotrannooccuparlacameralasciatainlibertàda
quella,esupplireaque'pochiservizichefacevalei.Veramente...
­equiaccennòalguardianoches'avvicinasseallagrata,e
continuòsottovoce:­veramente,attesalascarsezzadell'annate,
nonsipensavadisostituirnessunoaquellagiovine;maparleròio
allamadrebadessa,eunamiaparola...eperunapremuradel
Ipadreguardiano... In somma do lacosa per fatta.
l guardianocominciavaaringraziare,malasignoral'interruppe:
nonoccorroncerimonie:anch'io,inuncaso, inun
farcapitaledell'assistenzade'padricappuccini.Allafine,­ bisogno,saprei ­
continuò,conunsorriso,nelqualetrasparivaunnonsoche
d'ironicoed'amaro,­allafine,nonsiamnoifratelliesorelle?
Cosìdetto,chiamòunaconversa(duediquesteerano,peruna
distinzionesingolare,assegnatealsuoservizioprivato),ele
ordinòcheavvertissediciòlabadessa,eprendessepoiiconcerti
opportuni,conlafattoressaeconAgnese.Licenziòquesta,
accommiatòi
accompagnòAgneseallaporta,dandolenuove
l guardiano,eritenneLucia.Ilguardiano istruzioni,ese
n'andòascriverlalettera di ragguaglioall'amicoCristoforo."Gran
cervellinocheèquestasignora!"pensavatrasé,perlastrada:
"curiosadavvero!Ma chila saprendere per i l suoverso, lefa far
ciòchevuole.IlmioCristoforo non s'aspetteràcertamentech'io
l'abbiaservitocosìprestoebene.Quelbrav'uomo! non c'è
rimedio:bisognache si prendasemprequalcheimpegno;
perbene.Buonperluiquestavolta,che ha un
trovato amico,il malo fa
quale,senzatantostrepito,senzatantoapparato,senzatante
faccende,hacondottol'affareabuonporto,inunbatterd'occhio.
SaràcontentoquelbuonCristoforo,es'accorgeràche,anchenoi
qui,siambuoniaqualchecosa".
Lasignora,che,allapresenzad'unprovettocappuccino,aveva
studiatigliattieleparole,rimastapoisolaconunagiovine
contadinainesperta,nonpensavapiùtantoacontenersi;eisuoi
discorsidivenneroapocoapococosìstrani,che,invecedi
iferirli, noicrediampiùopportuno di raccontarbrevementela
rstoriaantecedentediquestainfelice;queltantocioèchebastia
renderragionedell'insolito edel misterioso che
lei,eafarcomprendereimotividellasuacondotta,inquelloche abbiamvedutoin
avvennedopo.
Eraessal'ultimafigliadelprincipe***,grangentiluomomilanese,
chepotevacontarsitraipiùdoviziosidellacittà.Mal'altaopinione
cheavevadelsuotitologlifacevaparerlesuesostanzeappena
sufficienti,anziscarse,asostenerne i l decoro;etuttoil suo
pensieroera di conservarle,almenoqualierano,unite
perquantodipendevadalui.Quantifigliuoliavesse,lastorianon in perpetuo,
lodiceespressamente;fasolamenteintenderecheaveva
destinatialchiostrotuttiicadettidell'unoedell'altrosesso, per
lasciareintattalasostanzaalprimogenito,destinatoaconservar
lafamiglia,aprocrearcioède'figliuoli,pertormentarsia
tormentarlinellastessamaniera.Lanostrainfeliceeraancor
nascostanelventredellamadre,chelasuacondizioneeragià
irrevocabilmentestabilita.Rimanevasoltantodadecidersise
sarebbeunmonacoounamonaca;decisioneperlaqualefaceva
bisogno,nonilsuoconsenso,malasuapresenza.Quandovenne
risvegliasseimmediatamentel'ideadelchiostro,echefossestato
allaluce,ilprincipesuopadre,volendodarleunnomeche
portatodaunasantad'altinatali, la chiamòGertrude.Bambole
vestitedamonacafuronoiprimibalocchichelesidiederoin
mano;poisantinicherappresentavanmonache;eque'regalieran
sempreaccompagnaticon gran raccomandazioniditenerlibendi
conto;comecosapreziosa,econquell'interrogareaffermativo:­
belloeh?­Quandoi l principe,o la principessaoilprincipino,
solode'maschivenivaallevatoincasa,volevanolodarl'aspetto che
prosperosodellafanciullina,parevachenontrovassermodo
d'esprimerbenelaloroidea,senonconleparole:­chemadre
badessa!­Nessunoperòledissemaidirettamente:tudevifarti
monaca.Eraun'ideasottintesaetoccataincidentemente,inogni
discorsocheriguardasseisuoidestinifuturi.Sequalchevoltala
Gertrudinatrascorrevaaqualcheattounpo'arrogantee
imperioso,alchelasuaindolelaportavamoltofacilmente,­tusei
unaragazzina,­ lesi diceva:­questemanierenonti convengono:
quandosaraimadrebadessa,alloracomanderaiabacchetta,farai
altoebasso ­con. Qualchealtravoltailprincipe,riprendendoladi
trascorreva ugualefacilità,­ehi! ehi! ­lediceva;­nonè
cert'altremanieretroppolibereefamigliariallequaliessa
questoilfared'unapartua:sevuoicheungiornotisiportii
t i
rispettoche saràdovuto,imparafind'oraastarsopradite: l
ricordatichetudeviessere,inognicosa,laprimadelmonastero;
perchéil sanguesiportapertuttodovesiva.
Tutteleparolediquestogenerestampavanonelcervellodella
fanciullinal'ideache già leidovevaessermonaca;maquelleche
venivandallaboccadelpadre,facevanpiùeffetto
insieme.I l contegnodelprincipeeraabitualmentequellod'un di tuttel'altre
padroneaustero;maquandositrattavadellostatofuturode'suoi
figli,dalsuovolto eda ognisuaparolatrasparivaun'immobilitàdi
risoluzione,unaombrosagelosiadicomando,cheimprimevai
sentimentod'unanecessitàfatale. l
Aseianni,Gertrudefucollocata,pereducazioneeancorpiùper
l'abbiamoveduta:elasceltadelluogononfusenzadisegno. Il
istradamentoallavocazioneimpostale,nelmonasterodove
buonconduttoredelleduedonnehadettocheil padredella
signoraerailprimoinMonza:e,accozzandoquestaqualsisia
testimonianzaconalcunealtreindicazionichel'anonimolascia
scapparesbadatamente qua e là, noipotremmoancheasserire
chefosseilfeudatariodiquelpaese.Comunquesia,vigodeva
d'unagrandissimaautorità;epensòchel ì , meglio che altrove,la
suafigliasarebbetrattataconquelledistinzionie
finezzechepotesser più con quelle
allettarlaasceglierequelmonasteroper
sua perpetuadimora. Né s'ingannava: la badessaealcunealtre
monachefaccendiere,cheavevano,comesisuoldire,ilmestolo
inmano,esultarononelvedersioffertoi l pegnod'unaprotezione
tantoutileinognioccorrenza,tantogloriosainognimomento;
accettaronlaproposta,conespressionidiriconoscenza,non
esagerate,perquantofosseroforti;ecorrisposeropienamente
all'intenzionicheilprincipeavevalasciatetraspariresul
collocamentostabiledellafigliuola:intenzionicheandavancosì
d'accordoconleloro.Gertrude,appenaentratanelmonastero,fu
chiamataperantonomasialasignorina;postodistintoatavola,nel
chiccheecarezzesenzafine,econditeconquellafamigliaritàun
dormitorio;lasuacondottapropostaall'altreperesemplare;
po'rispettosa,chetantoadescaifanciulli,quando
colorochevedontrattare gli la trovano
altrifanciulliconuncontegnoabituale in
disuperiorità.Nonchetutte
lapoverinanellaccio; ce le monachefosserocongiurateatirar
n'eranmoltedellesemplicielontaneda
ogniintrigo,allequalii l pensierodisacrificareunafigliaamire
interessateavrebbefattoribrezzo;maqueste,tutteattentealle
lorooccupazioniparticolari,partenons'accorgevanbeneditutti
que'maneggi,partenondistinguevanoquantovifossedicattivo,
partes'astenevanodalfarvisopraesame,partestavanozitte,per
nonfarescandoliinutili.Qualchedunaanche,rammentandosi
d'esserestata,consimiliarti,condottaaquellodicuis'era pentita
poi,sentivacompassionedellapoverainnocentina,
colfarlecarezzetenereemalinconiche:maquestaeraben esi sfogava
lontanadalsospettarechecifossesottomistero;elafaccenda
camminava.Sarebbeforsecamminatacosìfinoallafine,se
Gertrudefossestatalasolaragazzainquelmonastero.Ma,trale
suecompagned'educazione,cen'eranoalcunechesapevano
d'esserdestinatealmatrimonio.Gertrudina,nudritanelleidee
dellasuasuperiorità,parlavamagnificamentede'suoidestinifuturi
esserperlealtreunsoggettod'invidia;evedevaconmaravigliae
dibadessa,diprincipessadelmonastero,volevaaogniconto
condispetto,chealcunediquelle nonne sentivanopunto.
All'immaginimaestose,macircoscritteefredde,che può
somministrareilprimato
immaginivarieeluccicanti, in unmonastero,contrapponevanessele
di nozze, di pranzi, di conversazioni,di
festini,comedicevanoallora,divilleggiature,
Questeimmaginicagionarono nel cervello di di vestiti,dicarrozze.
Gertrudequel
movimento,quelbrulichìocheprodurrebbeungranpanieredifiori
appenacolti,messodavantiaunalveare.Iparentiel'educatrici
avevancoltivataeaccresciutainleilavanitànaturale,perfarle
piacereilchiostro;maquandoquestapassionefustuzzicatada
ideetantopiùomogeneeadessa,sigettòsuquelle,conun
ardorebenpiùvivoepiùspontaneo.Pernonrestarealdisottodi
quellesuecompagne,epercondiscenderenellostessotempoal
suonuovogenio,rispondevache,allafinde'conti,nessunole
potevamettere il velo in caposenzai
un l suoconsenso,cheanche
leipotevamaritarsi,abitare
ditutteloro;chelopoteva,pur palazzo,godersii
che l mondo,emeglio
l'avessevoluto,chelo
vorrebbe,chelovoleva; elo voleva in fatti.L'ideadellanecessità
delsuoconsenso,ideache,finoaqueltempo,erastatacome
inosservataerannicchiatainunangolodellasuamente,
sviluppòallora,esimanifestò,contuttalasuaimportanza.Essa si
lachiamavaognimomentoinaiuto,pergodersipiù
tranquillamentel'immaginid'unavveniregradito.Dietroquesta
ideaperò,necomparivasempreinfallibilmenteun'altra:chequel
consenso si trattavadinegarloalprincipepadre, i l qualeloteneva
già,omostrava
figliaera ben di tenerloperdato; e,a questaidea,l'animodella
lontanodallasicurezzacheostentavano le sue
Si
parole. paragonavaalloraconlecompagne,ch'eranoben
altrimentisicure,eprovavaperessedolorosamentel'invidiache,
daprincipio,avevacredutodifarloroprovare.Invidiandole,le
odiava:talvoltal'odios'esalavaindispetti,inisgarbatezze,inmotti
pungenti;talvoltal'uniformitàdell'inclinazioniedellesperanzelo
sopiva,efacevanascereun'intrinsichezzaapparentee
passeggiera.Talvolta,volendopuregodersiintantoqualchecosa
direaleedipresente,sicompiacevadellepreferenzechele
superiorità;talvolta,nonpotendopiùtollerarlasolitudinede'suoi
venivanoaccordate,efacevasentireall'altrequellasua
timoriede'suoidesidèri,andava,tuttabuona,incercadiquelle,
quasiadimplorarbenevolenza,consigli,coraggio.Traqueste
deplorabiliguerriccioleconséeconglialtri,avevavarcatala
puerizia,es'inoltrava in quell'etàcosìcritica,nellaquale par che
entrinell'animoquasiunapotenzamisteriosa,chesolleva,adorna,
rinvigoriscetuttel'inclinazioni,tuttel'idee,equalchevoltale
trasforma,o le rivolgeauncorsoimpreveduto.CiòcheGertrude
avevafinoallorapiùdistintamentevagheggiatoinque'sogni
dell'avvenire,eralosplendoreesternoelapompa:unnonsoche
dimolleed'affettuoso,chedaprimav'eradiffusoleggermentee
comeinnebbia,cominciòalloraaspiegarsieaprimeggiarenelle
suefantasie.S'erafatto,nellapartepiùripostadellamente,come
unosplendidoritiro:ivisirifugiavadaglioggettipresenti,ivi
accoglievacertipersonaggistranamentecompostidiconfuse
memoriedellapuerizia,diquelpocochepotevavederedelmondo
esteriore, di ciòcheavevaimparatodaidiscorsidellecompagne;
sitrattenevaconessi,parlavaloro, esi rispondevainloronome;
ividavaordini,ericevevaomaggid'ognigenere.Diquandoin
quando,ipensieridellareligionevenivanoadisturbarequelle
festebrillantiefaticose.Malareligione,comel'avevanoinsegnata
allanostrapoveretta,ecomeessal'avevaricevuta,nonbandiva
l'orgoglio,anzilosantificavaeloproponevacomeunmezzoper
ottenereunafelicitàterrena.Privatacosìdellasuaessenza,non
erapiùlareligione,maunalarvacomel'altre.Negl'intervalliincui
questalarvaprendevai l primoposto,egrandeggiavanella
fantasiadiGertrude,l'infelice,sopraffattadaterroriconfusi,e
compresadaunaconfusaideadidoveri,s'immaginavachelasua
ripugnanzaalchiostro, ela resistenzaall'insinuazioni de' suoi
maggiori,nellasceltadellostato,fosserounacolpa;eprometteva
incuorsuod'espiarla,chiudendosivolontariamentenelchiostro.
Eraleggecheunagiovinenonpotessevenireaccettatamonaca,
primad'esserestataesaminatadaunecclesiastico,chiamatoil
vicariodellemonache,odaqualchealtrodeputatoaciò,affinché
fossecertocheciandavadisualiberascelta:equestoesame
nonpotevaaverluogo,senonunannodopoch'ellaavesse
espostoaquelvicarioilsuodesiderio,conunasupplicainiscritto.
Quellemonachecheavevanpresoiltristoincaricodifarche
Gertrudes'obbligassepersempre,conlaminorpossibile
cognizionediciòchefaceva,colsero un de'momenticheabbiam
detto,perfarletrascrivereesottoscrivereunatalsupplica.Eafine
d'indurlapiùfacilmenteaciò,nonmancaron di dirleediripeterle,
chefinalmente
vero) non era unameraformalità, la quale
da (e questoera
potevaavereefficacia,senon altriattiposteriori,che
dipenderebberodallasuavolontà.Contuttociò,
eraforseancorgiuntaalsuodestino,cheGertrudes'eragià la supplicanon
pentitad'averlasottoscritta.Sipentivapoid'essersipentita,
passandocosìigiornieimesiinun'incessantevicendadi
sentimenticontrari.Tennelungotemponascostoallecompagne
quelpasso,orapertimored'esporreallecontraddizioniunabuona
risoluzione,orapervergognadipalesareunosproposito.Vinse
finalmenteildesideriodisfogarl'animo,ed'accattarconsiglioe
coraggio.C'eraun'altralegge,cheunagiovinenonfosse
ammessaaquell'esamedellavocazione, se nondopoaver
dimoratoalmenounmesefuoridelmonasterodove era stata
educazione.Eragiàscorsol'annodache la supplicaerastata in
mandata;eGertrudefuavvertitachetrapocoverrebbelevatadal
monastero,econdottanellacasapaterna,perrimanerviquel
mese,efar tutti ipassinecessarialcompimentodell'operache
avevadifattocominciata. Il principeeilrestodellafamiglia
tenevanotuttociòpercerto,comesefossegiàavvenuto;mala
giovineavevatutt'altrointesta:invecedifarglialtripassipensava
allamanieraditirareindietroi
d'aprirsiconunadelle l primo.Intaliangustie,sirisolvette
sue compagne,lapiùfranca,epronta
sempreadarconsiglirisoluti.QuestasuggerìaGertrude
d'informarconunalettera i l padredellasuanuovarisoluzione;
giacchénon le bastaval'animodispiattellarglisul
nonvoglio.Eperchéiparerigratuiti,inquestomondo,sonmoltovisoun bravo:
rari,laconsiglierafecepagarquestoaGertrude,contantebeffe
sullasuadappocaggine.Laletterafuconcertatatraquattroo
cinqueconfidenti,scrittadinascosto,efattaricapitarepervia
aspettandounarispostachenonvennemai.Senonche, alcuni
d'artifizimoltostudiati.Gertrudestavacongrand'ansietà,
giornidopo,labadessa,lafecevenirnellasuacella,e,conun
contegnodimistero,didisgustoedicompassione,lediedeun
cennooscurod'unagrancolleradelprincipe,ed'unfalloch'ella
dovevaavercommesso,lasciandoleperòintendereche,
portandosibene,potevasperarechetuttosarebbedimenticato.La
giovinettaintese,enonosòdomandarpiùinlà.
Vennefinalmentei l giornotantotemutoebramato.Quantunque
Gertrudesapessecheandavaauncombattimento,purel'uscirdi
monastero,illasciarquellemuranellequalierastataott'anni
rinchiusa,loscorrereincarrozzaperl'apertacampagna,ilriveder
lacittà,lacasa,furonsensazionipiened'unagioiatumultuosa.In
quantoalcombattimento,lapoveretta,conladirezionediquelle
confidenti,avevagiàpreselesuemisure,efatto,com'orasi
direbbe,ilsuopiano."Omivorrannoforzare",pensava,"eiostarò
dura;saròumile,rispettosa,manonacconsentirò:nonsitratta
chedinondireunaltrosì;enonlodirò.Ovveromiprenderanno
conlebuone;eiosaròpiùbuonadiloro;piangerò,pregherò,li
moveròacompassione:finalmentenonpretendoaltrochedinon
essersacrificata".Ma,comeaccadespessodisimiliprevidenze,
nonavvenne né unacosanél'altra.Igiornipassavano,senzache

chele
il padre altrileparlassedellasupplica,nédellaritrattazione,
senza venissefattapropostanessuna,néconcarezze,né
conminacce.Iparentieranseri,tristi,burbericonlei,senzamai
dirnei l perché.Sivedevasolamentechelariguardavanocome
unarea,comeun'indegna:unanatemamisteriosoparevache
pesassesopradilei,elasegregassedallafamiglia,lasciandovela
soltantounitaquantobisognavaperfarlesentirelasua
suggezione. Di rado,esoloacerteorestabilite,eraammessaalla
compagniade'parentiedelprimogenito. Tra lorotreparevache
regnasseunagranconfidenza,laqualerendevapiùsensibilee
piùdolorosol'abbandonoincuieralasciataGertrude.Nessunole
rivolgevaildiscorso;equandoessaarrischiavatimidamente
qualcheparola,chenonfossepercosanecessaria,onon
attaccava,ovenivacorrispostaconunosguardodistratto,o
sprezzante,osevero.Chese,nonpotendopiùsoffrireunacosì
famigliarizzarsi;seimploravaunpo'd'amore,sisentivasubito
amaraeumiliantedistinzione,insisteva,etentavadi
toccare,inmanieraindirettamachiara,queltastodellascelta
dellostato;lesifacevacopertamentesentirechec'eraunmezzo
diriacquistarl'affettodellafamiglia.AlloraGertrude,chenon
l'avrebbevolutoaquellacondizione,eracostrettaditirarsi
indietro,dirifiutarquasiiprimisegni dialsuobenevolenzacheaveva
tantodesiderati,dirimettersidasé
di postodiscomunicata;e
per più,virimanevaconunacertaapparenzadeltorto.
Talisensazionid'oggettipresentifacevanouncontrastodoloroso
con quelleridentivisionidellequaliGertrudes'era già tanto
occupata,es'occupavatuttavia,nelsegretodellasuamente.
Avevasperatoche,nellasplendidaefrequentatacasapaterna,
avrebbepotutogoderealmenoqualchesaggiorealedellecose
immaginate;masitrovòdeltuttoingannata.Laclausuraera
strettaeintera,comenelmonastero;d'andareaspassononsi
parlavaneppure;euncorettoche,dallacasa,guardavainuna
chiesacontigua,toglievaanchel'unicanecessitàchecisarebbe
statad'uscire.Lacompagniaerapiùtrista,piùscarsa,meno
variatachenelmonastero.Aogniannunziod'unavisita,Gertrude
dovevasalireall'ultimopiano,perchiudersiconalcunevecchie
donnediservizio:elìanchedesinava,quandoc'erainvito.I
servitoris'uniformavano,nellemaniere ene' discorsi,all'esempio
eall'intenzionide'padroni:eGertrude,che,persuainclinazione,
avrebbevolutotrattarliconunafamigliaritàsignorile,eche,nello
statoincuisitrovava,avrebbeavuto di graziachelefacessero
qualchedimostrazioned'affetto,comeaunaloropari,escendeva
ancheamendicarne,rimanevapoiumiliata,esemprepiùafflittadi
vedersicorrispostaconunanoncuranzamanifesta,benché
accompagnatadaunleggieroossequiodiformalità.Dovetteperò
accorgersicheunpaggio,bendiversodacoloro,leportava
rispetto,esentiva perleiuna compassioned'ungenereGertrude
particolare.Ilcontegnodiquelragazzottoeraciòche un
avevafinoalloravistodi più somiglianteaquell'ordinedicose
tantocontemplatonellasuaimmaginativa,alcontegnodiquelle
suecreatureideali.Apocoapocosiscoprìunnonsochedi
nuovonellemanieredellagiovinetta:unatranquillitàe
un'inquietudinediversadallasolita,unfaredichihatrovato
qualchecosacheglipreme,chevorrebbeguardareogni
momento,enonlasciarvedereaglialtri.Lefurontenutigliocchi
addossopiùchemai:cheèchenonè,unamattina,fusorpresa
daunadiquellecameriere,mentrestavapiegandoallasfuggita
unacarta,sullaqualeavrebbefattomeglioanoniscrivernulla.
Dopounbrevetiratira,lacartarimasenellemanidellacameriera,
edaquestepassòinquelle del principe.
l terrorediGertrude, al rumorerade'quelpadre,
Idescriverenéimmaginare: passi di lui,nonsi
era può
irritato,eleisi
sentivacolpevole. Ma quando lo videcomparire,conquelcipiglio,
conquellacartainmano,avrebbevolutoessercentobracciasotto
terra,noncheinunchiostro.Leparolenonfuronmolte,ma
terribili:ilgastigointimatosubitononfuched'esserrinchiusain
quellacamera,sottolaguardiadelladonnacheavevafattala
scoperta;maquestononeracheunprincipio,cheunripiegodel
momento;siprometteva,silasciavavedereperaria,unaltro
gastigooscuro,indeterminato,equindipiùspaventoso.
Ianchealuiqualcosaditerribile,se,
l paggiofusubitosfrattato,com'eranaturale;efuminacciato
in qualunquetempo,avesse
osatofiatarnulladell'avvenuto.Nelfargliquestaintimazione,i
principegliappoggiò due solennischiaffi,perassociarea l
tentazion di
quell'avventuraunricordo,chetogliessealragazzaccioogni
vantarsene.Unpretestoqualunque,percoonestarela
licenzadataaunpaggio,noneradifficileatrovarsi;inquantoalla
figlia,sidissech'eraincomodata.
Rimaseessadunquecolbatticuore,conlavergogna,colrimorso,
colterroredell'avvenire,econlasolacompagniadiquelladonna
odiatadalei,comeiltestimoniodellasuacolpa,e la cagionedella
suadisgrazia.CosteiodiavapoiavicendaGertrude,perlaquale
sitrovavaridotta,senzasaperperquantotempo,allavitanoiosa
dicarceriera,edivenuta per semprecustoded'unsegreto
pericoloso.
Ipoco;matornandoessipoiaunopervoltanell'animo,vi
ls'ingrandivano,esifermavanoatormentarlopiùdistintamenteea
primoconfusotumultodique'sentimentis'acquietòapocoa
enimma?Molteevarieestraneseneaffacciavanoallafantasia
bell'agio.Chepotevamaiesserquellapunizioneminacciatain
ardenteeinespertadiGertrude.Quellacheparevapiùprobabile,
eradivenirricondottaalmonasterodiMonza,diricomparirvi,non
piùcomelasignorina,mainformachisadi colpevole,edistarvi
rinchiusa,chisafinoaquando! conqualitrattamenti!Ciò
cheunataleimmaginazione,tuttapiena
per di dolori,avevaforsedi
piùdoloroso lei,eral'apprensionedellavergogna.Lefrasi,le
parole,levirgolediquelfogliosciagurato,passavanoe
ripassavanonellasuamemoria: le immaginavaosservate,pesate
un lettoretantoimpreveduto,tantodiverso da quelloacuieran
dadestinate;sifiguravacheavesserpotutocadersottogliocchi
anchedellamadreodelfratello,odichisaaltri:e,alparagondi
ciò,tuttoilrimanenteleparevaquasiunnulla.L'immaginedicolui
ch'erastatolaprimaoriginedituttoloscandolo,nonlasciavadi
venirespessoanch'essaadinfestarlapoverarinchiusa:epensate
chestranacomparsadovevafarquelfantasma,traqueglialtri
cosìdiversidalui,seri,freddi,minacciosi.Ma,appuntoperché
nonpotevasepararlodaessi,nétornareunmomentoaquelle
fuggitivecompiacenze,senzachesubitononles'affacciasseroi
doloripresentichen'eranolaconseguenza,cominciòapocoa
pocoatornarci piùdi rado,arispingerne la rimembranza,a
divezzarsene.Népiùalungo,opiùvolentieri,sifermavainquelle
lieteebrillantifantasied'unavolta:erantroppooppostealle
circostanzereali,aogniprobabilitàdell'avvenire.Ilsolocastello
nelqualeGertrudepotesseimmaginareunrifugiotranquilloe
onorevole,echenonfosseinaria,era i l monastero,quandosi
risolvessed'entrarcipersempre.Unatalrisoluzione(nonpoteva
dubitarne)avrebbeaccomodatoognicosa,saldatoognidebito,e
cambiatainunattimo lasua situazione.Controquestoproposito
insorgevano,èvero,ipensieridituttala sua vita:maitempi eran
mutati;e,nell'abissoincuiGertrudeeracaduta,
che eal
festeggiata,ossequiata,ubbidita,leparevaunozuccherino.Due
ciò potevatemereincertimomenti,lacondizionedimonaca paragonedi
sentimentidibendiversogenerecontribuivanpureaintervallia
scemarequellasuaanticaavversione:talvoltai l rimorsodelfallo,
amareggiatoeirritatodallemanieredellacarceriera,la quale
eunatenerezzafantasticadidivozione;talvoltal'orgoglio
(spesso,adirei l vero,provocatadalei)sivendicava,ora
facendolepauradiquelminacciatogastigo,orasvergognandola
delfallo.Quandopoivolevamostrarsibenigna,prendevauntono
occasioni,i
diprotezione,piùodiosoancoradell'insulto.Intalidiverse
l desideriocheGertrudesentivad'uscirdall'unghiedi
colei,edicomparirleinunostato al disopradellasuacollerae
dellasuapietà,questodesiderioabitualedivenivatantovivoe
pungente,dafarparereamabileognicosa che potessecondurre
adappagarlo.
Incapoaquattroocinquelunghigiornidiprigionia,unamattina,
Gertrudestuccataedinvelenitaall'eccesso,perundique'dispetti
dellasuaguardiana,andòacacciarsiinunangolodellacamera,e
ldivorarlasuarabbia.Sentìalloraunbisognoprepotentedivedere
ì, conlafaccianascostatralemani,stettequalchetempoa
altrivisi,disentirealtreparole,d'essertrattatadiversamente.
Pensòalpadre,allafamiglia:i l pensierosenearretrava
spaventato.Malevenneinmentechedipendevadaleiditrovare
inlorodegliamici;eprovòunagioiaimprovvisa.Dietroquesta,
unaconfusioneeunpentimentostraordinariodelsuofallo,eun
ugualdesideriod'espiarlo.Nongiàche la suavolontàsifermasse
inquelproponimento,
dilì, ma giammainonc'eraentratacontanto
aun
ardore.S'alzò andò tavolino,ripresequellapennafatale,
escrissealpadreunaletterapienad'entusiasmoe
d'abbattimento,d'afflizioneedisperanza,implorandoilperdono, e
mostrandosiindeterminatamenteprontaatuttociòchepotesse
piacereachidovevaaccordarlo.
CapitoloX
Visonde'momentiincuil'animo,particolarmentede'giovani,è
ognicosacheabbiaun'apparenzadibene edi sacrifizio:come un
dispostoinmanieracheognipocod'istanzabastaaottenerne
stelo,prontoaconcederelesuefragranzeallaprim'ariachegli
fioreappenasbocciato,s'abbandonamollementesulsuofragile
alitipuntod'intorno.Questimomenti,chesidovrebberodaglialtri
interessataspiaattentamente,ecogliedivolo,perlegare una
ammirarecontimidorispetto,sonquelliappuntochel'astuzia
volontàchenonsiguarda.
Alleggerquellalettera,i l principe *** videsubitolospiraglioaperto
allesueanticheecostantimire.MandòadireaGertrudeche
venissedalui;easpettandola, sie,disposeabatterilferro,mentre
eracaldo.Gertrudecomparve,
si
padre,gli buttòinginocchionidavanti, senzaalzar
ed gli occhiinvisoal
ebbeappenafiatodi
dire:­perdono!­Egli le fececennoches'alzasse;ma,conuna
vocepocoattaarincorare,lerisposeche i l perdono non bastava
desiderarlo né chiederlo;ch'eracosatroppoagevoleetroppo
naturaleachiunquesiatrovatoincolpa,etemalapunizione;che
insommabisognavameritarlo.Gertrudedomandò,
sommessamenteetremando,checosadovessefare.Ilprincipe
(noncireggeilcuoredidargliinquestomomentoiltitolodipadre)
nonrisposedirettamente,macominciòaparlarealungodelfallo
diGertrude:equelleparolefrizzavanosull'animodellapoveretta,
comeloscorrered'unamanoruvidasurunaferita.Continuò
dicendoche,quand'anche...casomai...cheavesseavutoprima
qualcheintenzione di collocarlanelsecolo,leistessa ci aveva
messoora un ostacoloinsuperabile;giacché
lui, aun cavalier
d'onore,com'era
ungalantuomo una nonsarebbemaibastatol'animodiregalarea
signorinacheavevadatountalsaggiodisé.
Lamiseraascoltatriceeraannichilata:allorailprincipe,
raddolcendoagradoagradolavoceeleparole,proseguìdicendo
cheperòaognifalloc'erarimedioemisericordia;che
quelliperiqualiilrimedioèpiùchiaramenteindicato:ch'essa ilsuo eradi
dovevavedere,inquestotristoaccidente,comeunavvisochela
vitadelsecoloeratroppopienadipericoliperlei. .
­Ahsì!­esclamòGertrude,scossadaltimore,preparatadalla
vergogna,emossainquelpuntodaunatenerezzaistantanea.
­Ah!locapiteanchevoi,­ripreseincontanentei
Ebbene,nonsiparlipiùdelpassato: tuttoè l principe.­
cancellato.Avete
presoilsolopartitoonorevole,conveniente,chevirimanesse;ma
perchél'avetepresodibuonavoglia,econbuonamaniera,tocca
ameafarveloriuscirgraditointuttoepertutto:toccaamea
farnetornaretuttoi l vantaggioetuttoi l meritosopradivoi.Ne
prendoiolacura­.Cosìdicendo,scosseuncampanellochestava
sultavolino,ealservitorecheentrò,disse:­laprincipessaeil
principinosubito­ . EseguitòpoiconGertrude:­vogliometterli
subitoapartedellamiaconsolazione;vogliochetutticomincin
subitoatrattarvicomesiconviene.Avetesperimentatoinpartei
qui
padresevero;mada innanziproveretetuttoil padreamoroso. l
Aquesteparole,Gertruderimanevacomesbalordita.Ora
ripensavacomemaiquel sì che le erascappato,avessepotuto
significartanto, ora
ristringerneilsenso;ma cercava
la seci fossemanieradiriprenderlo,di
persuasionedelprincipeparevacosì
intera,lasuagioiacosìgelosa,labenignitàcosìcondizionata,che
Gertrudenonosòproferireunaparolachepotesseturbarle
menomamente.
Dopopochimomenti,venneroiduechiamati,evedendol
Gertrude,laguardaronoinviso,incertiemaravigliati.Mai ì
l
principe,conuncontegnolietoeamorevole,cheneprescriveva
loro un somigliante,­ecco,­disse,­lapecorasmarrita:esia
questal'ultimaparolacherichiamitristememorie.Ecco la
consolazionedellafamiglia.Gertrudenonhapiùbisognodi
spontaneamente.Èrisoluta,m'hafattointenderecheèrisoluta...
consigli;ciòchenoidesideravamopersuobene,l'havolutolei ­
Aquestopasso,alzòessaversoilpadreunosguardotraatterrito
esupplichevole,comeperchiedergli che sospendesse,maegli
proseguìfrancamente:­cheèrisolutadiprendereil velo.
­Brava!bene!­esclamarono,aunavoce,lamadreeil figlio,e
l'unodopol'altraabbracciaronGertrude;laqualericevettequeste
accoglienze con lacrime,chefuronointerpretateperlacrimedi
consolazione.Allorai l principe
perrenderlietaesplendida la
nel si diffuseaspiegarciòchefarebbe
distinzionidicuigoderebbe sortedellafiglia.Parlòdelle
monasteroenelpaese;che,là
famiglia;che,appenal'etàl'avrebbepermesso,sarebbeinnalzata
sarebbecomeunaprincipessa,comelarappresentantedella
allaprimadignità;e,intanto,nonsarebbesoggettachedinome.
Laprincipessaeilprincipinorinnovavano,ognimomento,le
congratulazioniegliapplausi:Gertrudeeracomedominatadaun
sogno.
­Converràpoifissarei l giorno,perandareaMonza,afarla
richiestaallabadessa,­disseilprincipe.­Comesaràcontenta!Vi
glifa.Anzi...perchénonciandiamooggi?Gertrudeprenderà
sodirechetuttoil monasterosapràvalutarl'onorecheGertrude
volentieriunpo'd'aria.
­Andiamopure,­disselaprincipessa.
­Voadargliordini,­disse il principino.
­Ma...­proferìsommessamenteGertrude.
­Piano,piano,­ripresei l principe:­lasciamdeciderealei:forse
ogginonsisenteabbastanzadisposta,elepiacerebbepiù
aspettarfinoadomani.Dite:voletecheandiamooggiodomani?
­Domani,­rispose,convocefiacca,Gertrude,allaqualepareva
ancoradifarqualchecosa,prendendounpo'ditempo.
­Domani,­dissesolennemente il principe:­hastabilitochesi
vadadomani.Intantoiovodalvicariodellemonache,afissareun
giornoperl'esame­.Dettofatto, i l principeuscì,eandòveramente
(chenonfupiccoladegnazione)daldettovicario;econcertarono
cheverrebbedilì aduegiorni.
Intuttoilrestodiquellagiornata,Gertrude non ebbeunminutodi
bene.Avrebbedesideratoriposarl'animodatantecommozioni,
lasciar,perdircosì,chiarireisuoipensieri,rendercontoase
stessadi ciò cheavevafatto,diciòchelerimanevadafare,
sapereciòchevolesse,rallentare un momentoquellamacchina
che,appenaavviata,andavacosìprecipitosamente;manoncifu
verso.L'occupazioniconsi succedevanosenzainterruzione,
s'incastravanol'una l'altra.Subitodopopartitoil principe,fu
condottanelgabinettodellaprincipessa,peressere,sottolasua
direzione,pettinataerivestitadallasuapropriacameriera.Non
eraancorterminatodidarl'ultimamano,chefuronavvertitech'era
intavola.Gertrudepassòinmezzoagl'inchinidellaservitù,che
accennavadicongratularsiperlaguarigione,etrovòalcuniparenti
piùprossimi,ch'eranostatiinvitatiinfretta,perfarleonore,eper
rallegrarsiconleide'duefeliciavvenimenti,laricuperatasalute,e
laspiegatavocazione.
Lasposina(cosìsichiamavan le giovanimonacande,eGertrude,
da tuttisalutataconquelnome),lasposina
alsuoapparire,fu
ebbedadireedafarearispondere a' complimentichele
fioccavandatutte le parti.Sentivabene che
risposteeracomeun'accettazioneeunaconferma;macome ognunadellesue
risponderediversamente?Pocodopoalzati da tavola,vennel'ora
dellatrottata.Gertrudeentròincarrozzaconlamadre,econdue
ziich'eranostatialpranzo.Dopounsolitogiro,siriuscìallastrada
Marina,chealloraattraversavalospaziooccupatooradalgiardin
pubblico,ederailluogodoveisignorivenivanoincarrozzaa
ricrearsidellefatichedellagiornata.Gliziiparlaronoanchea
Gertrude,comeportavalaconvenienzainquelgiorno:eunodi
loro,i l qualparevache,piùdell'altro,conoscesseognipersona,
ognicarrozza,ognilivrea,eavevaognimomentoqualcosadadire
delsignortaleedellasignoratalaltra,sivoltòaleitutt'auntratto,
eledisse:­ahfurbetta!voidateuncalcioatuttequeste
corbellerie;sieteunadirittona voi; piantatenegl'impiccinoipoveri
mondani,viritirateafareunavitabeata,eandateinparadisoin
carrozza.
Sultardi,sitornòacasa; ei servitori,scendendoinfrettaconle
torce,avvertironochemoltevisitestavanoaspettando. La voce
eracorsa;eiparentiegliamicivenivanoafareil lorodovere.
S'entrònellasaladellaconversazione.Lasposinaneful'idolo,i
trastullo, la vittima.Ognunolavolevapersé:chisifaceva l
prometterdolci,chipromettevavisite,chiparlavadellamadretale
suaparente,chidellamadretalaltra sua conoscente,chilodavai l
chi
ch'essaavrebbefattalà.Altri,chenonavevanpotutoancora
cielodiMonza, discorreva,congransapore,dellagranfigura
avvicinarsiaGertrudecosìassediata,stavanospiandol'occasione
difarsiinnanzi,esentivanouncertorimorso,finchenonavessero
dileguando;tuttisen'andaronosenzarimorso,eGertrude rimase
fattoillorodovere.Apocoapoco,lacompagnias'andò
solaco'genitorieil fratello.
­Finalmente,­dissei l principe,­hoavutolaconsolazionedi
vedermiafigliatrattatadaparsua.Bisognaperòconfessareche
ancheleis'èportatabenone,ehafattovederechenonsarà
impicciataafarlaprimafigura,easostenereil decorodella
famiglia.
cenòin fretta,perritirarsisubito,edesserprontiprestola
Simattinaseguente.
Gertrudecontristata,indispettitae,nellostessotempo,
gonfiatadatuttique'complimenti,sirammentòinquelpuntociò unpo'
cheavevapatitodallasuacarceriera;e,vedendoilpadrecosì
dispostoacompiacerlaintutto,fuorcheinunacosa,volle
approfittaredell'augeincuisitrovava,peracquietarealmenouna
dellepassionichelatormentavano.Mostròquindiunagran
ripugnanzaatrovarsiconcolei,lagnandosifortementedellesue
maniere.
­Come!­disseilprincipe:­v'hamancatodirispettocolei!
Domani,domani, le laveròi l capocomeva.Lasciatefareame,
che le faròconoscerechièlei,echisietevoi.Eaognimodo,una
figliadellaquale ioson contento,nondevevedersiintornouna
personache
eassaporando le dispiaccia ­ . Cosìdetto,fecechiamareun'altra
la soddisfazionecheavevaricevuta,sistupiva di
donna,eleordinòdiservirGertrude;laqualeintanto,masticando
trovarcicosìpocosugo,inparagonedeldesideriochen'aveva
avuto.Ciòche,anchesuomalgrado,s'impossessavadituttoil suo
animo,erai l sentimentode'granprogressicheavevafatti,in
quellagiornata,sullastrada del chiostro,ilpensierochea
ritirarseneoracivorrebbemoltapiùforzaerisolutezzadiquella
chesarebbebastatapochigiorniprima,echepurenons'era
sentitad'avere.
Ladonnacheandòadaccompagnarlaincamera,eraunavecchia
dicasa,statagiàgovernantedelprincipino,cheavevaricevuto
appenauscitodallefasce,etiratosufinoall'adolescenza,enel
qualeavevaripostetuttelesuecompiacenze,lesuesperanze,la
suagloria.Eraessacontentadelladecisionefattainquelgiorno,
comed'unasuapropriafortuna;eGertrude,perultimo
divertimento,dovettesucciarsilecongratulazioni,le
dellavecchia,esentirparlaredicertesuezieeprozie,lequali lodi,iconsigli
s'erantrovatebencontented'essermonache,perché,essendodi
quellacasa,avevansempregodutoiprimionori,avevansempre
saputotenereunozampinodifuori,e,dalloroparlatorio,avevano
ottenutocosechelepiùgrandame,nellelorosale,nonc'eran
potutearrivare.
giornopoi,verrebbei Le parlòdellevisitecheavrebbericevute:un
l signorprincipinocon lasua sposa,laquale
dovevaessercertamenteunagransignorona;eallora,
monastero,matuttoi l paesesarebbeinmoto.Lavecchiaaveva non soloi l
parlatomentrespogliavaGertrude,quandoGertrudeeraaletto;
parlavaancora,cheGertrudedormiva.Lagiovinezzaelafatica
eranostatepiùfortide'pensieri.I l sonnofuaffannoso,torbido,
pienodisognipenosi,manonfurottochedallavocestrillante
dellavecchia,chevenneasvegliarla,perchésipreparasseperla
gitadiMonza.
­Andiamo,andiamo,signorasposina:ègiornofatto;eprimache
siavestitaepettinata, ci vorràun'oraalmeno.Lasignora
principessasistavestendo;el'hannosvegliataquattr'oreprima
delsolito. I l signorprincipinoè già
tornatosu,edèall'ordineperpartirequando scesoallescuderie,
si poiè
sia.Vispocome
unalepre,queldiavoletto:ma!èstatocosìfindabambino;eio
possodirlo, che l'hoportato in collo.Maquand'èpronto,non
bisognafarloaspettare,perché,sebbenesiadellamigliorpasta
delmondo,alloras'impazientisceestrepita.Poveretto!bisogna
compatirlo:èi l suonaturale;epoiquestavoltaavrebbeancheun
po'diragione,perchés'incomodaperlei.Guaichilotoccainque'
momenti! non hariguardopernessuno,fuorchéperi
principe.Mafinalmentenon ha sopradi séchei l l signor
signorprincipe,e
i l
ungiorno, signorprincipesaràlui;piùtardichesiapossibile, A
però.Lesta,lesta,signorina!Perchémiguardacosìincantata?
quest'oradovrebbeesserfuordellacuccia.
All'immaginedelprincipinoimpaziente,tuttiglialtripensieriche
subito,comeunostormodipassereall'apparirdelnibbio. Ubbidì,
s'eranoaffollatiallamenterisvegliatadiGertrude,silevaron
sivestìinfretta,silasciòpettinare,ecomparvenellasala,dovei
genitoriei l fratelloeranradunati.Fufattasederesurunasediaa
braccioli,elefuportataunachiccheradicioccolata:i
tempi,eraquelchegiàpressoiRomaniildarelavestevirile. l che,aque'
Quandovenneroaavvertirch'eraattaccato,i ierivi l principetirò la figlia
indisparte,eledisse:­orsù,Gertrude, sietefattaonore:
oggidovetesuperarvoimedesima.Sitrattadifareunacomparsa
solennenelmonasteroenelpaesedovesietedestinataafarla
primafigura.V'aspettano...­Èinutile dire cheilprincipeaveva
i l
speditounavvisoallabadessa, giornoavanti.­V'aspettano,e
tuttigliocchisarannosopradivoi.Dignitàedisinvoltura.La
badessavidomanderàcosavolete:èunaformalità.Potete
risponderechechiedeted'essereammessaavestirl'abitoinquel
monastero,dovesietestataeducatacosìamorevolmente,dove
avetericevutetantefinezze:cheèlapuraverità.Ditequelle
pocheparole,conunfaresciolto:chenons'avesseadireche
v'hannoimboccata,echenonsapeteparlaredavoi.Quellebuone
madrinonsannonulladell'accaduto:èunsegretochedeverestar
sepoltonellafamiglia;eperciònonfateunafacciacontritae
dubbiosa,chepotessedarqualchesospetto.Fatevederediche
sangueuscite:manierosa,modesta; ma ricordateviche,inquel
luogo,fuordellafamiglia,noncisarànessunosopradivoi.
principessa eil principinoloseguirono;sceserotuttilescale,
Senzaaspettarrisposta,ilprincipesimosse;Gertrude, la e
montaronoincarrozza.Gl'impiccielenoiedelmondo,elavita
beatadelchiostro,principalmenteperlegiovanidisangue
nobilissimo,furonoi
Sulfinirdellastrada,i l temadellaconversazione,durantei
l principerinnovòl'istruzioniallafiglia, l tragitto.
ele
ripetépiùvolte
Gertrude la formoladellarisposta.All'entrare
si sentìstringerei l cuore;malasuaattenzione in Monza,
fu attirata
perunistantedanonsoqualisignoriche,fattafermar
recitaronononsoqualcomplimento.Ripreso i l la carrozza,
cammino,s'andò
quasidipassoalmonastero,traglisguardide'curiosi,che
accorrevanodatuttelepartisullastrada.Alfermarsidella
carrozza,davantiaquellemura,davantiaquellaporta,ilcuoresi
strinseancorpiùaGertrude.Sismontòtraduealedipopolo,chei
poverettal'obbligavanoastudiarcontinuamenteil suocontegno:
servitorifacevanostareindietro.Tuttiquegliocchiaddossoalla
mapiùdituttiquelliinsieme,latenevanoinsuggezioneiduedel
padre,a'qualiessa,quantunqueneavessecosìgranpaura,non
potevalasciardirivolgereisuoi,ognimomento.Equegliocchi
governavanole sue mosseeilsuovolto,comepermezzodi
rediniinvisibili.Attraversato
del i l primocortile,s'entròinunaltro,el ì
sividelaporta
monache.Nellaprimaf chiostrointerno,spalancataetuttaoccupatada
i l a , labadessacircondata da anziane;
dietro,altremonache alla rinfusa,alcune in
ultimoleconverserittesoprapanchetti.Sivedevanpurequaelà puntadipiedi;in
luccicareamezz'ariaalcuniocchietti,spuntarqualchevisinotrale
tonache:eranlepiùdestre,elepiùcoraggiosetral'educande,
che,ficcandosiepenetrandotramonacaemonaca,eranriuscite
afarsiunpo'dipertugio,pervedereanch'essequalchecosa.Da
quellacalcauscivanoacclamazioni;sivedevanmoltebraccia
dimenarsi,insegnod'accoglienzaedigioia.Giunseroallaporta;
Gertrudesitrovòavisoavisoconlamadrebadessa.Dopoiprimi
complimenti,questa,conunamanieratrai l giulivoeilsolenne,le
domandòcosadesiderasseinquelluogo,dovenonc'erachile
potessenegarnulla.
­Sonqui...,­cominciòGertrude;ma,alpunto
chedovevanodeciderquasiirrevocabilmentedel destino, di proferir
suo le parole
esitòunmomento,erimasecongliocchifissisullafollachele
stavadavanti.Vide,inquelmomento,unadiquellesuenote
compagne,chelaguardavaconun'ariadicompassioneedi
maliziainsieme,eparevachedicesse:ah!lac'ècascatalabrava.
Quellavista,risvegliandopiùvivinell'animosuotuttigliantichi
sentimenti, le restituìancheunpo'diquelpocoanticocoraggio:e
giàstavacercandounarispostaqualunque,diversadaquellache
leerastatadettata;quando,alzatolosguardo alla facciadel
padre,quasiperesperimentarlesueforze,scorsesuquella
un'inquietudinecosìcupa,un'impazienzacosìminaccevole,che,
risolutaperpaura,conlastessaprontezzacheavrebbepresola
fugadinanziunoggettoterribile,proseguì:­sonquiachiedere
d'esserammessaavestirl'abitoreligioso,inquestomonastero,
dovesonostataallevatacosìamorevolmente­.Labadessa
risposesubito,cheledispiacevamolto,inunataleoccasione,che
risposta,laqualedovevaveniredaivoticomunidellesuore, ealla
leregolenonlepermettesserodidareimmediatamenteuna
qualedovevaprecederelalicenzade'superiori.Cheperò
Gertrude,conoscendoisentimentiches'avevanperlei inquel
luogo,potevaprevederconcertezzaqualsarebbequesta
risposta;echeintantonessunaregolaproibivaallabadessaealle
suoredimanifestare la consolazionechesentivanodiquella
un
richiesta.S'alzòallora frastonoconfusodicongratulazionie
d'acclamazioni.Vennerosubitogranguantierecolmedidolci,che
furonpresentati,primaallasposina,edopo ai parenti.Mentre
alcunemonachefacevanoarubarsela,ealtrecomplimentavanla
madre,altreilprincipino,labadessafecepregareilprincipeche
volessevenireallagratadelparlatorio,dovel'attendeva.Era
accompagnatadadueanziane;equandolovidecomparire,­
signorprincipe,­disse:­perubbidirealleregole...peradempire
unaformalitàindispensabile,sebbeneinquestocaso...puredevo
dirle...che,ognivoltacheunafigliachieded'essereammessaa
vestirl'abito,...lasuperiora,qualeiosonoindegnamente,...è
obbligatad'avvertireigenitori...chese,percaso...forzasserola
volontàdellafiglia,incorrerebberonellascomunica.Miscuserà...
­Benissimo,benissimo,reverendamadre.Lodolasuaesattezza:
ètroppogiusto...Maleinonpuòdubitare...
­Oh!pensi,signorprincipe,...hoparlatoperobbligopreciso,...del
resto...
­Certo,certo,madrebadessa.
Barattatequestepocheparole,idueinterlocutoris'inchinarono
vicendevolmente, esi separarono,comeseatutt'eduepesasse
dirimanerlìtestatesta;eandaronoariunirsiciascunoallasua
compagnia,l'unofuori,l'altradentro la sogliaclaustrale.Dato
luogoaunpo'd'altreciarle,­Ohvia,­disseilprincipe:­Gertrude
potràprestogodersiasuobell'agio la compagniadiquestemadri.
Peroraleabbiamoincomodateabbastanza­.Cosìdetto,feceun
inchino;lafamigliasimosseconlui;sirinnovaronoicomplimenti,
esipartì.
Gertrude,neltornare,nonavevatroppavogliadidiscorrere.
Spaventatadelpassocheavevafatto,vergognosadellasua
dappocaggine,indispettitacontroglialtriecontroséstessa,
facevatristamenteilcontodell'occasioni,chelerimanevano
ancoradidirdino;epromettevadebolmenteeconfusamenteasé
stessache,inquesta,oinquella,oinquell'altra,sarebbepiù
destraepiùforte.Contuttiquestipensieri, non leeraperò
cessatoaffattoilterrorediquelcipigliodelpadre;talché,quando,
conun'occhiatadatagliallasfuggita,potéchiarirsi che sulvoltodi
luinonc'erapiùalcunvestigiodicollera,quandoanzividechesi
mostravasoddisfattissimodilei, le parveunabellacosa,efu,per
unistante,tuttacontenta.
Appenaarrivati,bisognòrivestirsierilisciarsi;poiildesinare,poi
alcunevisite,poilatrottata,poilaconversazione,poilacena.
Sullafinediquesta,il principemiseincampounaltroaffare,la
sceltadellamadrina.Cosìsichiamavaunadama,laquale,
pregatada'genitori,diventavacustodeescortadellagiovane
monacanda,neltempotralarichiestael'entraturanelmonastero;
tempochevenivaspesoinvisitarlechiese,ipalazzipubblici,le
conversazioni,leville,isantuari:tuttelecose in sommapiù
notabilidellacittàede'contorni;affinché le giovani,primadi
proferireunvotoirrevocabile,vedesserobeneacosadavanoun
calcio.­Bisogneràpensareaunamadrina,­disseilprincipe:­
perchédomaniverràilvicariodellemonache, perlainformalità
dell'esame,esubitodopo,Gertrudeverràproposta capitolo,per
esseraccettatadallemadri­.Nel dir questo,s'eravoltatoversola
principessa;equesta,credendochefosseuninvitoaproporre,
cominciava:­cisarebbe...­Mai
signoraprincipessa: l principeinterruppe:­No,no,
la madrinadeveprimadituttopiacerealla
sposina;ebenchél'usouniversaledia
Gertrude ha la scelta ai parenti,pure
tantogiudizio,tantaassennatezza,chemeritabene
chesifacciaun'eccezioneperlei­.Equi,voltandosiaGertrude,in
attodi chiannunziaunagraziasingolare,continuò:­ognunadelle
damechesisontrovatequestaseraallaconversazione,haquel
chesirichiedeperessermadrinad'unafigliadellanostracasa;
noncen'ènessuna,crederei,chenonsiapertenersionorata
dellapreferenza:sceglietevoi.
Gertrudevedevabenechefarquestasceltaeradareunnuovo
consenso;malapropostavenivafattacontantoapparato,chei l
rifiuto,perquantofosseumile,potevaparerdisprezzo,oalmeno
capriccioeleziosaggine.Fecedunqueanchequelpasso;e
nominòladamache,inquellasera,leeraandatapiùagenio;
quellacioècheleavevafattopiùcarezze,chel'avevapiùlodata,
chel'avevatrattata con quellemanierefamigliari,affettuosee
premurose,che,ne'primimomentid'unaconoscenza,
contraffannounaanticaamicizia.­Ottimascelta,­dissei
principe, che desideravaeaspettavaappuntoquella.Fossearteo l
caso,eraavvenutocomequandoi l giocatordibussolottifacendovi
scorreredavantiagliocchilecarted'unmazzo,vidicechene
pensiateuna,eluipoivelaindovinerà;malehafattescorrerein
manierachenevediateunasola.Quelladamaerastatatanto
intornoaGertrudetuttalasera,l'avevatantooccupatadisé,chea
questasarebbebisognatounosforzodifantasiaperpensarne
un'altra.Tantepremurepoinoneransenzamotivo:ladama
aveva,damoltotempo,messogliocchiaddossoalprincipino,per
farlosuogenero:quindiriguardavalecosediquellacasacome
sueproprie; edera bennaturaleches'interessasseperquella
caraGertrude,nientemenode'suoiparentipiùprossimi.
l giornodopo,Gertrude si svegliòcolpensierodell'esaminatore
Ichedovevavenire;ementrestavaruminando se potessecogliere
maniera,ilprincipe fecechiamare.­Orsù,figliuola, ­lein qualdisse:­
la
quellaoccasionecosìdecisiva,pertornareindietro,e
finoravisieteportataegregiamente:oggisitrattadicoronar
l'opera.Tuttoquelches'èfattofinora,s'èfattodivostroconsenso.
in questotempo vidifossenatoqualchedubbio,qualche
Sepentimentuccio,g r i l i le gioventù,avrestedovutospiegarvi;maal
Quell'uomodabbenechedevevenirestamattina,vifaràcento
puntoacuisonoora cose,nonèpiùtempodifarragazzate.
domandesullavostravocazione:esevifatemonacadivostra
volontà,eilperchéeilpercome,echesoio?Sevoititubatenel
untormentopervoi;manepotrebbeanchevenireunaltroguaio
rispondere,viterràsullacordachisaquanto.Sarebbeun'uggia,
piùserio.Dopotutteledimostrazionipubblichechesisonfatte,
ognipiùpiccolaesitazionechesivedesseinvoi,metterebbea
repentaglioilmioonore,potrebbefarcrederech'ioavessipresa
unavostraleggerezzaperunafermarisoluzione,cheavessi
precipitatolacosa,cheavessi...chesoio?Inquestocaso,mi
trovereinellanecessitàdisceglieretraduepartitidolorosi:o
lasciarchei
partitochenon l mondoformiuntristoconcettodellamiacondotta:
può stareassolutamente con ciòchedevoame
stesso.Osvelarei l veromotivodellavostrarisoluzionee...­Ma
qui,vedendocheGertrudeeradiventatascarlatta,chelesi
gonfiavangliocchi,ei
nell'afacheprecede lal viso si contraeva,come le foglied'unfiore,
burrasca,troncòqueldiscorso,e,conaria
serena,riprese:­via,via,tuttodipendedavoi,dalvostrobuon
giudizio.Sochen'avetemolto,enonsieteragazzadaguastar
sullafineunacosafattabene;maiodovevaprevedertuttiicasi.
Nonseneparlipiù;erestiamd'accordochevoirisponderetecon
franchezza,inmanieradinonfarnascerdubbinellatestadi
quell'uomodabbene.Cosìanchevoinesaretefuoripiùpresto­ .E
qui,dopoaversuggeritaqualcherispostaall'interrogazionipiù
probabili,entrònelsolitodiscorsodelledolcezzeede'godimenti
ch'eranpreparatiaGertrudenelmonastero;elatrattennein
quello, fin chevenne
principerinnovò un servitoreadannunziareil vicario.Il
in frettagliavvertimenti
figliasolaconlui,com'eraprescritto. piùimportanti,elasciòla
L'uomodabbenevenivacon
Gertrudeavesseunagranvocazione unpo' d'opinionegiàfattache
al chiostro:perchécosìgli
avevadettoilprincipe,quandoerastatoainvitarlo.Èverochei
buonprete,il qualesapevacheladiffidenzaeraunadellevirtùpiù l
necessarienelsuoufizio,avevapermassimad'andaradagionel
credereasimiliproteste,e di stareinguardiacontro
preoccupazioni;mabendiradoavviene le
che leparoleaffermative
esicured'unapersonaautorevole, in qualsivogliagenere,non
tinganodellorocolorelamentedichileascolta.
Dopoiprimicomplimenti,­signorina,­ledisse,­iovengoafarla
partedeldiavolo;vengoamettereindubbiociòche,nellasua
supplicaleihadatopercerto;vengoametterledavantiagli occhi
ledifficoltà,eadaccertarmiselehabenconsiderate.Sicontenti
ch'iolefacciaqualcheinterrogazione.
­Dicapure,­risposeGertrude.
Il buonpretecominciòalloraainterrogarla,nellaformaprescritta
dalleregole.­Senteleiincuorsuounalibera,spontanea
risoluzionedifarsimonaca?Nonsonostateadoperateminacce,o
lusinghe?Nons'èfattouso di nessunaautorità,perindurlaa
questo?Parlisenzariguardi,econsincerità,a
dovereè di conoscere lasua veravolontà, per un uomo i l cui
impedirechenon
levengausataviolenzainnessunmodo.
Laverarispostaaunataledomandas'affacciòsubitoallamente
diGertrude,conun'evidenzaterribile.Perdarequellarisposta,
bisognavavenireaunaspiegazione,diredicheerastata
minacciata,raccontareunastoria...L'infelicerifuggìspaventatada
questaidea;cercòinfrettaun'altrarisposta;netrovòunasolache
potesseliberarlaprestoesicuramentedaquelsupplizio,lapiù
contrariaalvero.­Mifomonaca,­disse,nascondendoi
turbamento,­mifomonaca,dimiogenio,liberamente. l suo
­Daquantotempoleènatocodestopensiero?­domandòancora
il buonprete.
­L'hosempreavuto,­risposeGertrude,divenuta,dopoquelprimo
passo,piùfrancaamentirecontrosestessa.
­Maqualeèil motivoprincipalechelainduceafarsimonaca?
Ifeceunagranforzapernonlasciartraspariresulvisol'effettoche
l buonpretenonsapevacheterribiletastotoccasse;eGertrudesi
quelleparole le producevanonell'animo.
servireaDio,edifuggireipericolidelmondo. ­Il motivo,­disse, ­è di
­Nonsarebbemaiqualchedisgusto?qualche...miscusi...
capriccio?Allevolte,unacagionemomentaneapuòfare
un'impressionecheparchedevadurarsempre;equandopoila
cagionecessa,el'animosimuta,allora...
­No,no,­risposeprecipitosamenteGertrude:­lacagioneè
quellachelehodetto.
Ipersuasionechecenefossebisogno,insistetteconledomande;
l vicario,piùperadempireinteramenteil suoobbligo,cheperla
maGertrudeeradeterminatad'ingannarlo.Oltrei l
cagionavailpensierodirenderconsapevoledellasuadebolezza ribrezzochele
quelgraveedabbenprete,cheparevacosìlontanodalsospettar
talcosadilei;lapoverettapensavapoianchech'eglipotevabene
impedire
dilei,e lache sifacessemonaca; mal ì finivalasuaautoritàsopra
suaprotezione.Partitochefosse,essarimarrebbesola
colprincipe.Equalunquecosaavessepoiapatireinquellacasa,
isuabuonaintenzione,nonavrebbepotutofaraltrocheaver
l buonpretenonn'avrebbesaputonulla,osapendolo,contuttala
compassionedilei,quellacompassionetranquillaemisurata,che,
ingenerale,s'accorda,comepercortesia,achiabbiadato
cagioneopretestoalmalecheglifanno.L'esaminatorefuprima
stancod'interrogare,chelasventuratadimentire:e,sentendo
quellerispostesempreconformi,enonavendoalcunmotivodi
dubitaredellaloroschiettezza,mutòfinalmentelinguaggio;si
rallegròconlei,lechiese, in certomodo,scusad'avertardato
ciò checredevapiùattoa
tantoafarquestosuodovere;aggiunse
confermarlanelbuonproposito;esilicenziò.
Attraversandolesaleperuscire,s'abbatténelprincipe,ilquale
parevachepassassedi là acaso;econluipuresicongratulò
principeerastatofinoallorainunasospensionemoltopenosa:
dellebuonedisposizioniincuiavevatrovatalasuafigliuola.Il
quellanotizia,respirò,edimenticandolasuagravitàconsueta, a
andòquasidicorsadaGertrude,laricolmòdilodi,dicarezzeedi
promesse,con un giubilocordiale,conunatenerezzaingran
partesincera:cosìfattoèquestoguazzabugliodelcuoreumano.
NoinonseguiremoGertrudeinquelgirocontinuatodispettacolie
ordine,isentimentidell'animosuointuttoqueltempo:sarebbe
didivertimenti.Eneppuredescriveremo,inparticolareeper
unastoriadidoloriedifluttuazioni,troppomonotona,etroppo
somiglianteallecosegiàdette.L'amenitàde'luoghi,lavarietà
deglioggetti,quellosvagochepurtrovavanelloscorrereinquae
conversazionienellefeste.Lavistadellesposealle
pungentiancoraeranl'impressionichericevevanelle
allafinesismonterebbeperl'ultimavolta,persempre.Più
inlàall'ariaaperta,lerendevanpiùodiosal'ideadelluogodove
questotitolonelsensopiùovvioe più qualisidava
usitato,lecagionava
un'invidia,unrodimentointollerabile;etalvoltal'aspettodiqualche
altropersonaggiolefacevaparereche,nelsentirsidarequel
titolo,dovessetrovarsii l colmod'ognifelicità.Talvoltalapompa
de'palazzi,losplendoredegliaddobbi, i l brulichìoeilfracasso
giulivodellefeste, le comunicavanoun'ebbrezza,unardortaledi
viverlieto,chepromettevaa se stessadidisdirsi, di soffrirtutto,
piuttostochetornareall'ombrafreddaemortadelchiostro.Ma
tuttequellerisoluzionisfumavanoallaconsiderazionepiùriposata
delledifficoltà,alsolofissargliocchiinvisoalprincipe.Talvolta
anche,ilpensierodidoverabbandonarepersempreque'
godimenti,glienerendevaamaroepenosoquelpiccolsaggio;
comel'infermoassetatoguardaconrabbia,equasirispingecon
dispettoilcucchiaiod'acquachei
Intantoi l medicogliconcedeafatica.
l vicariodellemonacheebberilasciatal'attestazione
necessaria,evennelalicenzaditenere
l'accettazionediGertrude. il capitoloper
Il capitolositenne;concorsero,com'era
regolamenti;eGertrude fu accettata. Lei medesima,stanca di
daaspettarsi,idueterzide'votisegretich'eranrichiestida'
quellungostrazio,chieseallorad'entrarpiùprestochefosse
frenareunataleimpazienza.Fudunquefattalasuavolontà;e,
possibile,nelmonastero.Nonc'erasicuramentechivolesse
condottapomposamentealmonastero,vestìl'abito.Dopododici
mesidinoviziato,pienidipentimentiediripentimenti,sitrovòal
momentodellaprofessione,almomentocioèincuiconveniva,o
dire unnopiù strano,piùinaspettato, più scandalosochemai,o
ripetereunsìtantevoltedetto;loripeté,efumonacapersempre.
Èunadellefacoltàsingolarieincomunicabilidellareligione
cristiana, i l poterindirizzareeconsolarechiunque,inqualsivoglia
congiuntura,aqualsivogliatermine,ricorraadessa.Sealpassato
c'èrimedio,essaloprescrive,losomministra,dàlumeevigore
permetterloinopera,aqualunquecosto;senonc'è,essadài
mododifarrealmenteeineffetto,ciòchesidiceinproverbio,di l
necessitàvirtù.Insegnaacontinuareconsapienzaciòch'èstato
propensioneciòcheèstatoimpostodallaprepotenza,e
intrapresoperleggerezza;piegal'animoadabbracciarcondàauna
sceltachefutemeraria,macheèirrevocabile,tuttalasantità,tutta
lasaviezza,diciamolopurfrancamente,tuttelegioiedella
vocazione.Èunastradacosìfattache,daqualunquelaberinto,da
qualunqueprecipizio,l'uomocapiti ad essa,evifacciaunpasso,
puòd'allorainpoicamminareconsicurezzaedibuonavoglia,e
arrivarlietamentea un lietofine.Conquestomezzo,Gertrude
avrebbepotutoessereunamonacasantaecontenta,comunque
lofossedivenuta.Mal'infelicesidibatteva in vecesottoilgiogo,e
cosìnesentivapiùfortei l pesoelescosse.Unrammarico
incessantedellalibertàperduta,l'abborrimentodellostato
presente,unvagarfaticosodietroadesidèrichenonsarebbero
maisoddisfatti,talieranoleprincipalioccupazionidell'animosuo.
Rimasticavaquell'amaropassato,ricomponevanellamemoria
tuttelecircostanzeperlequalisitrovaval ì ; edisfacevamillevolte
inutilmentecolpensierociòcheavevafattoconl'opera;accusava
sédidappocaggine,altriditiranniaediperfidia;esirodeva.
gioventùdestinataastruggersi in unlentomartirio,einvidiava,in
Idolatravainsiemeepiangevalasuabellezza,deploravauna
certimomenti,qualunquedonna, in qualunquecondizione,con
qualunquecoscienza,potesseliberamentegodersinelmondo
que'doni.
Lavistadiquellemonachecheavevantenutodimanoatirarlalà
dentro, le eraodiosa.Siricordaval ' a r t i eiraggiricheavevan
messiinopera,elepagavacontantesgarbatezze,contanti
dispetti,eancheconapertirinfacciamenti.Aquelleconvenivale
piùvoltemandargiùetacere:perchéilprincipeavevabenvoluto
tiranneggiarlafigliaquantoeranecessario per ispingerlaal
soffertochealtripretendessed'averragionecontroilsuo sangue:
chiostro;maottenutol'intento,nonavrebbecosìfacilmente
eognipo'dirumorecheavesserfatto,potevaessercagionedifar
loroperderequellagranprotezione,ocambiarperavventurai l
protettoreinnemico.ParecheGertrudeavrebbedovutosentire
unacertapropensioneperl'altresuore,chenonavevanoavuto
parteinquegl'intrighi,eche,senzaaverladesiderataper
compagna,l'amavanocometale;epie,occupateeilari, le
mostravanocolloroesempiocomeanchelàdentrosipotessenon
solovivere,mastarcibene.Maquestepureleeranoodiose,per
comeunrimproverodellasuainquietudine,edellasuacondotta
unaltroverso.Laloroariadipietàedicontentezzaleriusciva
bisbetica;enonlasciavasfuggireoccasionedideriderledietrole
spalle,comepinzochere,o diadmorderlecomeipocrite.Forse
sarebbestatamenoavversa esse,
indovinatochelepochepallenere,trovate se avessesaputoo
nel bossolochedecise
dellasuaaccettazione,c'eranoappuntostatemessedaquelle.
Qualcheconsolazioneleparevatalvoltaditrovarnelcomandare,
nell'essercorteggiatainmonastero,nelricevervisitedi
complimentodapersonedifuori,nellospuntarqualcheimpegno,
nellospenderelasuaprotezione,nelsentirsichiamarlasignora;
maqualiconsolazioni!I l cuore,trovandosenecosìpocoappagato,
avrebbevolutodiquandoinquandoaggiungervi,egodercon
esseleconsolazionidellareligione;maquestenonvengonose
nonachitrascuraquell'altre:comei l naufrago,sevuoleafferrarlal
tavolachepuòcondurloinsalvosullariva,devepureallargarei
pugno,eabbandonarl'alghe,cheavevaprese,perunarabbia
d'istinto.
Pocodopolaprofessione,Gertrudeerastatafattamaestra
giovinette,sottounataldisciplina. Le sueanticheconfidentieran
dell'educande;orapensatecomedovevanostarequelle
tutteuscite; malei serbavavivetuttelepassionidiqueltempo;e,
inunmodooinunaltro,l'allievedovevanportarneil peso.
Quandolevenivainmentechemoltediloroerandestinatea
vivereinquelmondo dal qualeessaeraesclusa per sempre,
provavacontroquellepoverine
vendetta; ele un astio, un desiderioquasidi
tenevasotto,lebistrattava,facevaloroscontare
anticipatamenteipiaceri che avrebbergodutiungiorno.Chi
avessesentito,inque'momenti,conchesdegnomagistralele
gridava,perognipiccolascappatella,l'avrebbecredutaunadonna
d'unaspiritualitàsalvaticaeindiscreta.Inaltrimomenti,lostesso
orroreperilchiostro,perlaregola,perl'ubbidienza,scoppiavain
mischiavane'lorogiochi,elirendevapiùsregolati;entravaa
svagatezzaclamorosadellesueallieve,mal'eccitava;si
accessid'umoretuttoopposto.Allora,nonsolosopportavala
partede'lorodiscorsi,elispingevapiùinlàdell'intenzioniconle
qualiessegliavevanoincominciati.Sequalchedunadicevauna
parolasulcicalìodellamadrebadessa,lamaestraloimitava
lungamente,enefacevaunascenadicommedia;contraffacevai l
voltod'unamonaca,l'andaturad'un'altra:ridevaallora
sgangheratamente;maeranrisachenon la lasciavanopiùallegra
diprima.Cosìeravissutaalcunianni,nonavendocomodo,né
occasionedi far dipiù;quando la suadisgraziavolleche
un'occasionesipresentasse.
Tral'altredistinzionieprivilegicheleeranostaticoncessi,per
compensarladinonpoteresserbadessa,c'eraanchequellodi
stareinunquartiereaparte.Quellatodelmonasteroeracontiguo
aunacasaabitatadaungiovine,scelleratodiprofessione,uno
de'tanti,che,inque'tempi,eco'lorosgherri,econl'alleanze
d'altriscellerati,potevano,finoauncertosegno,ridersidellaforza
pubblicaedelleleggi.I l nostromanoscrittolonominaEgidio,
senzaparlardelcasato.Costui,daunasuafinestrinache
dominava un cortilettodiquelquartiere,avendovedutaGertrude
qualchevoltapassareogirandolarlì,perozio,allettatoanziche
atterritodaipericoliedall'empietàdell'impresa,ungiornoosò
rivolgerleil discorso.Lasventuratarispose.
Inque'primimomenti,provòunacontentezza,
certo,maviva.Nelvòtouggiosodell'animo suo non schiettaal
s'eravenutaa
infondereun'occupazioneforte,continuae,direiquasi,unavita
potente;maquellacontentezzaerasimileallabevandaristorativa
che la crudeltàingegnosadegliantichimescevaalcondannato,
perdargliforzaasostenereitormenti.Sividero,nellostesso
tempo,digrannovitàintuttalasuacondotta:divenne,tutt'aun
tratto,piùregolare,piùtranquilla,smesseglischernieilbrontolìo,
simostròanzicarezzevoleemanierosa,dimodoché le suoresi
rallegravanoavicendadelcambiamentofelice;lontanecom'erano
dall'immaginarneilveromotivo,edalcomprenderechequella
magagne.Quell'apparenzaperò,quella,perdircosì,
nuovavirtùnoneraaltrocheipocrisiaaggiuntaall'antiche imbiancatura
esteriore,nondurògrantempo,almenoconquellacontinuitàe
uguaglianza:benprestotornaronoincampoisolitidispettieisoliti
capricci,tornaronoafarsisentirel'imprecazionieglischernicontro
laprigioneclaustrale,etalvoltaespressiinunlinguaggioinsolitoin
scappatevenivadietro un pentimento,unagrancuradifarle
quelluogo,eancheinquellabocca.Però,adognunadiqueste
dimenticare,aforzadimoineebuoneparole.Lesuore
sopportavanoallamegliotuttiquestialt'ebassi,egliattribuivano
all'indolebisbeticaeleggieradellasignora.
Perqualchetempo,nonparve che nessunapensassepiùinlà;
maungiornochelasignora,venutaaparoleconunaconversa,
pernonsochepettegolezzo,silasciòandareamaltrattarlafuordi
modo,enonlafinivapiù,laconversa,dopoaversofferto,ed
essersimorselelabbraunpezzo,scappatalefinalmentela
pazienza,buttòlàunaparola,cheleisapevaqualchecosa,e,
che,atempoeluogo,avrebbeparlato.Daquelmomentoinpoi,la
signoranonebbepiùpace.Nonpassòperòmoltotempo,chela
conversafuaspettatainvano,unamattina,a'suoiufiziconsueti:
sivaavedernellasuacella,enon si trova:èchiamataadalta
cimaalfondo;nonc'èinnessunluogo.Echi sa qualicongetturesi
voce;nonrisponde:cercadiqua,cercadilà,giraerigira,dalla
sarebberfatte,se,appuntonelcercare, nonsi fossescopertouna
bucanelmurodell'orto;laqualcosafecepensareatutte,che
fossesfrattatadilà.SifecerogranricercheinMonza
contorni,eprincipalmenteaMeda, ene' si
di dov'eraquellaconversa;
scrisseinvarieparti:nonsen'ebbemailapiùpiccolanotizia.
Forsesenesarebbepotutosaperdipiù,se,invecedicercar
lontano,sifossescavatovicino.Dopomoltemaraviglie,perché
nessunol'avrebbecredutacapace di ciò,edopomoltidiscorsi,si
conclusechedovevaessereandatalontano,lontano.Eperché
scappòdettoaunasuora:­s'èrifugiatainOlandadisicuro,­ si
dissesubito,esiritenneper
sifosserifugiata in Olanda. un
Non pezzo,nelmonasteroefuori,che
pareperòchelasignorafossedi
combattessel'opinioncomune,consueragioniparticolari:sene
questoparere.Nongiàchemostrassedinoncredere,o
aveva,certo,ragioninonfuronomaicosìbendissimulate;néc'era
cosadacuis'astenessepiùvolentierichedarimestarquella
storia,cosadicuisicurassemenocheditoccareilfondo diquel
Quantevoltealgiornol'immaginediquelladonnaveniva a
mistero.Maquantomenoneparlava,tantopiùcipensava.
cacciarsid'improvvisonellasuamente,esipiantaval
volevamoversi!Quantevolteavrebbedesideratodivedersela ì, enon
dinanzivivaereale,piuttostocheaverlasemprefissanel
pensiero,piuttosto che dovertrovarsi,giornoenotte,in
compagniadiquellaformavana,terribile,impassibile!Quante
volteavrebbevolutosentirdavvero la voce di colei,qualunque
cosaavessepotutominacciare,piuttostocheaversempre
nell'intimodell'orecchiomentalei l susurrofantasticodiquella
stessavoce,esentirneparoleripetuteconunapertinacia,con
un'insistenzainfaticabile,chenessunapersonaviventenonebbe
mai!
Erascorsocircaunannodopoquelfatto,quandoLuciafu
presentataallasignora,edebbeconleiquelcolloquioalquale
siamrimasticolracconto.Lasignoramoltiplicavaledomande
intornoallapersecuzionedidonRodrigo,eentravaincerti
particolari,conunaintrepidezza,cheriuscìedovevariuscirepiù
chenuovaaLucia, la quale non avevamaipensatochela
curiositàdellemonachepotesseesercitarsiintornoasimili
argomenti.Igiudizipoichequellaframmischiavaall'interrogazioni,
ochelasciavatrasparire,non eran menostrani.Parevaquasiche
ridessedelgranribrezzocheLuciaavevasempreavutodiquel
signore,edomandava se eraunmostro,dafartantapaura:
parevaquasicheavrebbetrovatoirragionevoleescioccala
ritrosiadellagiovine,senonavesseavutoperragionela
preferenzadataaRenzo.Esuquestopures'avanzavaa
Avvedendosipoid'avertroppolasciatacorrerlalingua dietroagli
domande,chefacevanostupireearrossirel'interrogata.
svagamentidelcervello,cercò di correggereed'interpretare
meglioquellesueciarle;manonpotéfarecheaLucianon nein
rimanesseunostuporedispiacevole,ecomeunconfuso
spavento.Eappenapotétrovarsisolaconlamadre,se n'aprìcon
lei;maAgnese,comepiùesperta,sciolse,conpocheparole,tutti
que'dubbi,espiegòtuttoilmistero.­Nontenefarmaraviglia,­
disse:­quandoavraiconosciutoilmondoquantome,vedraiche
nonsoncosedafarsenemaraviglia.Isignori,chipiù,chimeno,
chiperunverso,chiperunaltro,hantuttiunpo'delmatto.
Convienlasciarlidire,principalmentequandos'habisognodiloro;
farvistad'ascoltarlisulserio,comesedicesserodellecosegiuste.
Haisentitocomem'hadatosullavoce,comeseavessidetto
qualchegransproposito?
con Ionon
sia menesonfattacasopunto.Son
il cielo,chepareche
tutticosì.E tuttociò, ringraziato
questasignorat'abbiapresoabenvolere,evogliaproteggerci
davvero.Delresto, se camperai,figliuolamia,eset'accaderà
ancorad'averchefareconde'signori, ne sentirai,nesentirai,ne
sentirai.
Iproteggere,ilpensierodelbuonconcettochepotevafruttarela
l desideriod'obbligareil padreguardiano,lacompiacenzadi
protezioneimpiegatacosìsantamente,unacertainclinazioneper
Lucia,eancheuncertosollievonelfardelbeneaunacreatura
innocente,nelsoccorrereeconsolareoppressi,avevanrealmente
dispostalasignoraaprendersiapettolasortedelleduepovere
fuggitive.Asuarichiesta,easuoriguardo,furonoalloggiatenel
quartieredellafattoressaattiguoalchiostro,etrattatecomese
fosseroaddette al serviziodelmonastero.Lamadreelafigliasi
rallegravanoinsiemed'avertrovatocosìprestounasilosicuroe
onorato.Avrebberancheavutomoltopiaceredirimanerviignorate
daognipersona;malacosanonerafacile in
piùchec'eraunuomotroppopremurosod'avernotizied'unadiunmonastero:tanto
loro,enell'animodelquale,allapassioneeallapicca
s'eraaggiuntaanchelastizzad'esserestatoprevenutoedeluso. di prima
Enoi,lasciandoledonnenellororicovero,torneremoal
palazzottodicostui,nell'oraincuistavaattendendol'esitodella
suascellerataspedizione.
CapitoloXI
Comeunbrancodisegugi,dopoaverinseguitainvanounalepre,
tornanomortificativersoilpadrone,co'musibassi,e con lecode
ciondoloni,così,inquellascompigliatanotte,tornavanoibravial
palazzottodidonRodrigo.Eglicamminavainnanzieindietro,al
rispondevasullaspianata.Ognitantosifermava,tendeva
buio,perunastanzacciadisabitatadell'ultimopiano,che
l'orecchio,guardavadallefessuredell'imposteintarlate,pieno
d'impazienzaenonprivod'inquietudine,nonsoloperl'incertezza
dellariuscita,maancheperleconseguenzepossibili;perchéera
lapiùgrossaelapiùarrischiataacuiilbrav'uomoavesseancor
messomano.S'andavaperòrassicurandocolpensierodelle
precauzionipreseperdistruggergl'indizi,senonisospetti."In
quantoaisospetti",pensava,"menerido.Vorreiunpo'saperechi
saràquelvoglioso che vengaquassùavedersec'èononc'èuna
ragazza.Venga,vengaqueltanghero,chesaràbenricevuto.
Vengailfrate,venga. La vecchia?VadaaBergamolavecchia.La
giustizia?Pohlagiustizia!I
matto.EaMilano?Chisicura l podestà
di non è un ragazzo,
costoroaMilano? Chi né
gli un
darebberetta?Chisachecisiano?Soncomegenteperdutasulla
terra;nonhannonéancheunpadrone:gentedinessuno.Via,via,
nientepaura.ComerimarràAttilio,domattina!Vedrà,vedràs'iofo
ciarleofatti.Epoi...semainascessequalcheimbroglio...cheso
io?qualchenemicochevolessecoglierequest'occasione,...anche
Attiliosapràconsigliarmi:c'èimpegnatol'onoredituttoi l
parentado".Mailpensierosulqualesifermavadipiù,perchéin
essotrovavainsiemeunacquietamentode'dubbi,eunpascolo
allapassionprincipale,erail pensierodellelusinghe,delle
promessecheadoprerebbeperabbonireLucia."Avràtantapaura
ditrovarsiquisola, in mezzoacostoro,aquestefacce,che...
visopiùumanoquisonio,perbacco...chedovràricorrereame, i l
toccheràaleiapregare;eseprega...".
Mentre fa questibeiconti,senteuncalpestìo,vaallafinestra,apre
unpoco,facapolino;sonloro."Elabussola?Diavolo!dov'èla
bussola?Tre,cinque,otto:cisontutti;c'èancheil Griso;la
bussolanonc'è:diavolo!diavolo!il Grisomenerenderàconto".
Entratichefurono,i
suobordone,posòl Grisoposòinunangolod'unastanzaterrena
il cappellaccioeadon
igl'invidiava,salìarenderquelconto
lrichiedevalasuacarica,cheinquelmomentonessuno il sanrocchino, e, come
Rodrigo. Questo
l'aspettavaincimaallascala;evistoloapparireconquellagoffae
sguaiatapresenzadelbirbonedeluso,­ebbene,­glidisse,ogli
gridò:­signorespaccone,signorcapitano,signorlascifareame?
­L'èdura,­risposei l Griso,restandoconunpiedesulprimo
scalino,­l'èduradiriceverde'rimproveri,dopoaverlavorato
fedelmente,ecercatodifarei
lapelle. l propriodovere,earrischiataanche
­Com'èandata?Sentiremo,sentiremo,­dissedonRodrigo,e
s'avviòversola sua camera,dove i l Grisoloseguì,efecesubitola
relazionediciò che
sentito,temuto,riparato;e avevadisposto,fatto,vedutoenonveduto,
la fece con quell'ordineeconquella
confusione, con quelladubbiezzaeconquellosbalordimento,che
dovevanoperforzaregnareinsiemenellesueidee.
­Tunonhaitorto,et i seiportatobene,­dissedonRodrigo:­hai
fattoquellochesipoteva;ma...ma,chesottoquestotettocifosse
unaspia!Sec'è,seloarrivoascoprire,eloscopriremosec'è,te
l'accomodoio;tisodirio,Griso,cheloconcioperil dìdellefeste.
­Ancheame,signore,­dissei l Griso,­èpassatoperlamenteun
talsospetto:esefossevero,sesivenisseascoprireunbirbonedi
questasorte,ilsignorpadronelodevemetternellemiemani.Uno
che si fossepresoildivertimentodifarmipassareunanottecome
questa!toccherebbeameapagarlo.Però, da variecosem'è
parsodipoterrilevarechecidev'esserequalchealtrointrigo,che
perchiaro.ora nonsipuòcapire.Domani,signore,domaniseneverràin
­Nonsietestatiriconosciutialmeno?
Il Grisorisposechesperavadino;elaconclusionedeldiscorsofu
chedonRodrigogliordinò,peri l giornodopo,trecosechecolui
avrebbesaputebenpensareanchedasé.Spedire la mattina
prestodueuominiafarealconsolequellataleintimazione,chefu
poifatta,comeabbiamveduto;duealtrialcasolareafar la ronda,
pertenernelontanoognioziosochevicapitasse,esottrarrea
manderebbeaprenderla;giacchéperalloranonconvenivafare
ognisguardolabussolafinoallanotteprossima,incuisi
altrimovimentidadarsospetto;andarpoilui,emandareanche
altri,de'piùdisinvoltiedibuonatesta,amescolarsiconlagente,
perscovarqualcosaintornoall'imbrogliodiquellanotte.Datitali
ordini,donRodrigosen'andòadormire,ecilasciòandareanche
ievidentementel'intenzionedirisarcirlodegl'improperiprecipitati
l Griso,congedandoloconmoltelodi,dallequalitraspariva
coiqualiloavevaaccolto.
Vaadormire,poveroGriso,chetu ne deviaverbisogno.Povero
Griso!Infaccendetuttoi
senzacontareilpericolo l giorno,infaccendemezzalanotte,
di cadersottol'unghiede'villani,odi
buscartiunataglia per rapto di
chehaigiàaddosso;epoiesserricevutodonnahonesta,
in per giuntadiquelle
quellamaniera!Ma!
cosìpaganospessogliuomini. Tu haiperòpotutovedere,in
questacircostanza,chequalchevoltalagiustizia,senonarriva
allaprima,arriva,oprestootardiancheinquestomondo.Vaa
dormireperora:cheungiornoavraiforseasomministrarcene
un'altraprova,epiùnotabilediquesta.
Lamattinaseguente,i l Grisoerafuoridinuovoinfaccende, l
quandodonRodrigos'alzò.QuestocercòsubitodelconteAttilio,i
quale,vedendolospuntare,feceunvisoeunattocanzonatorio,e
gligridò:­sanMartino!
­Non so cosavidire,­risposedonRodrigo,arrivandogliaccanto:
la piùmi
­pagherò scommessa;manonèquestoquelche
Nonv'avevodettonulla,perché, lo confesso,pensavodifarvi scotta.
rimanerestamattina.Ma...basta,oraviracconteròtutto.
­Cihamessounozampinoquelfrateinquest'affare,­disseil
cugino,dopoaversentitotutto,conpiùserietàchenonsisarebbe
aspettatodauncervellocosìbalzano.­Quelfrate,­continuò,­
conquelsuofaredigattamorta,econquellesueproposizioni
sciocche, io l'hopernonun dirittone,e perun impiccione.Evoinonvi
quiaimpastocchiarvil'altrogiorno­
sietefidatodime, m'avetemaidettochiarocosa sia venuto ­
. DonRodrigoriferìildialogo.
Evoiaveteavutotantasofferenza?­esclamòilconteAttilio:­e
l'avetelasciatoandarecom'eravenuto?
­Chevolevatech'iomitirassiaddossotuttiicappuccinid'Italia?
­Nonso,­dissei l conteAttilio,­se,inquelmomento,misarei
ricordatochecifosseroalmondoaltricappuccinichequel
temerariobirbante;mavia,anchenelleregoledellaprudenza,
mancalamanieradiprendersisoddisfazioneanched'un
cappuccino?Bisognasaperraddoppiareatempolegentilezzea
bastonateaunmembro.Basta; ha scansatolapunizionechegli
tuttoilcorpo,eallorasipuòimpunementedareuncaricodi
stavapiùbene;
la ma loprendo io sotto lamia protezione,evoglio
aver consolazioned'insegnarglicomesiparlaco'parinostri.
­Nonmi fate peggio.
­Fidatevi una volta,cheviservirò da parenteedaamico.
­Cosapensatedifare?
­Nonlosoancora;maloserviròiodisicuroi
e...i l l frate.Cipenserò,
signorconteziodelConsigliosegretoèluichemidevefare
ilopossofarlavorareperme,unpoliticonediquelcalibro!Doman
l servizio.Carosignorcontezio!Quantomidivertoognivoltache
l'altrosaròaMilano,e,inunamanieraoinun'altra,ilfratesarà
servito.
Venneintantolacolazione,laqualenoninterruppe il discorsod'un
affarediquell'importanza.I
disinvoltura; e, l conteAttilioneparlavacon
sebbeneciprendessequellapartecherichiedeva
lasuaamiciziaperilcugino,el'onore del
leideecheavevad'amiciziaed'onore,pureognitanto nomecomune,secondo
non poteva
tenersidinonridersottoibaffi,diquellabellariuscita.Madon
Rodrigo,ch'eraincausapropria,eche,credendodifar
quietamenteungrancolpo,glieraandatofallitoconfracasso,era
agitatodapassioni più gravi,edistrattodapensieripiùfastidiosi.­
contorno. chem'importa? In quantoallagiustizia, me nerido:
Ma
Dibelleciarle,­diceva,­farannoquestimascalzoni,intuttoil
provenoncen'è;quandocenefosse,
abuonconto,hofattostamattinaavvertirei me neridereiugualmente:
l consolecheguardi
benedinonfardeposizionedell'avvenuto.Nonneseguirebbe
nulla;maleciarle,quandovannoinlungo,miseccano.Èanche
troppoch'iosiastatoburlatocosìbarbaramente.
­Avetefattobenissimo,­rispondevai l conteAttilio.­Codesto
vostropodestà...grancaparbio,grantestavota,granseccatore
d'unpodestà...èpoiungalantuomo,unuomochesailsuo
dovere;eappuntoquandos'hachefareconpersonetali,bisogna
averpiùriguardodinonmetterleinimpicci.Seunmascalzonedi
consolefaunadeposizione,i
intenzionato,bisognapureche...l podestà,perquantosiaben
­Mavoi,­interruppe,conunpo' di stizza,donRodrigo,­voi
guastatelemiefaccende,conquelvostrocontraddirgliintutto,e
darglisullavoce,ecanzonarloanche,all'occorrenza.Chediavolo,
cheun podestànonpossaesserbestiaeostinato,quando nel
rimanenteèungalantuomo!
­Sapete,cugino,­disseguardandolo,maravigliato,ilconteAttilio,
­sapete,checomincioacrederecheabbiateunpo'dipaura?Mi
prendetesulserioancheil podestà...
­Viavia,nonavetedettovoistessochebisognatenerlodiconto?
­L'hodetto:equandositrattad'unaffareserio,vifaròvedereche
nonsono un ragazzo.Sapetecosamibastal'animodifarpervoi?
Sonuomodaandareinpersona
saràcontentodell'onore?Esonuomo afar visita
da al signorpodestà.Ah!
lasciarloparlareper
mezz'oradelconteduca,edelnostrosignorcastellanospagnolo,
edadargliragione in tutto,anchequando ne dirà di quellecosì
massicce.Butteròpoilàqualcheparolinasulconteziodel
Consigliosegreto:esapetecheeffettofannoquelleparoline
nell'orecchiodelsignorpodestà.Allafinde'conti,hapiùbisogno
luidellanostraprotezione,chevoidellasuacondiscendenza.
Faròdibuono,ecianderò,eve lo lasceròmegliodispostoche
mai.
Dopoquesteealtresimiliparole,i
caccia; edon l conteAttiliouscì,perandarea
Rodrigostetteaspettando con ansietà i l ritornodel
Griso.Vennecostuifinalmente,sull'oradeldesinare,afarlasua
relazione.
Loscompigliodiquellanotteerastatotantoclamoroso,la
sparizioneditrepersonedaunpaeselloerauntalavvenimento,
chelericerche,eperpremuraepercuriosità,dovevano
naturalmenteessermolteecaldeeinsistenti;edall'altraparte,
gl'informatidiqualchecosaerantroppi,perandartuttid'accordoa
fossetempestatadaquelloedaquell'altro,perchédicessechiera
tacertutto.Perpetuanonpotevafarsivedersull'uscio,chenon
statoafarquellagranpaura alsuo padrone:ePerpetua,
ripensandoatuttelecircostanzedelfatto,eraccapezzandosi
finalmentech'erastatainfinocchiatadaAgnese,sentivatanta
rabbiadiquellaperfidia,cheavevapropriobisognod'unpo'di
sfogo.Nongià che andasselamentandosi col terzoecolquarto
dellamanieratenutaperinfinocchiar lei:su questononfiatava;ma
isottosilenzio;esopratutto,cheuntirotalefossestatoconcertato
l tirofattoalsuopoveropadronenonlopotevapassareaffatto
etentatodaquelgiovinedabbene,daquellabuonavedova,da
quellamadonninainfilzata.DonAbbondiopotevabencomandarle
risolutamente,epregarlacordialmentechestessezitta;leipoteva
beneripeterglichenonfacevabisognodisuggerirleunacosa
tantochiaraetantonaturale;certoècheuncosìgransegreto
stavanelcuoredellapoveradonna,come, in unabottevecchiae
malcerchiata,unvinomoltogiovine, che
e, insenonmandailtappoperaria, grillaegorgogliae
gli gemeall'intorno,edi
ribolle,
vienfuori ischiuma,etrapelatradogaedoga,egocciola qua
edilà,tantocheunopuòassaggiarlo, edireaundi
vinoè.Gervaso,acuinonparevaverod'essereunavoltapiù pressoche
informatodeglialtri,acuinonparevapiccolaglorial'avereavuta
unagranpaura,acui,peravertenutodimanoaunacosache
puzzavadicriminale,parevad'esserdiventatounuomocomegli
altri,crepavadivogliadivantarsene.EquantunqueTonio,che
pensavaseriamenteall'inquisizionieaiprocessipossibili eal
contodarendere,glicomandasse,co'pugnisulviso,dinondir
nullaanessuno,purenoncifuverso di soffogargli in boccaogni
parola.DelrestoTonio,anchelui,dopoesserestatoquellanotte
fuordicasainorainsolita,tornandovi,conunpassoecon un
sembianteinsolito,econun'agitaziond'animochelodisponeva
allasincerità,nonpotédissimulareilfattoasuamoglie;laquale
noneramuta.Chiparlòmeno,fuMenico;perché,appenaebbe
raccontataaigenitorilastoriaeil motivodellasuaspedizione,
parveaquestiunacosacosìterribilecheunlorofigliuolo
avutoparteabuttareall'ariaun'impresadidonRodrigo,chequasi avesse
quasinonlasciaronfinirealragazzoilsuoracconto.Glifeceropoi
subitoipiùfortieminacciosicomandicheguardassebenedinon
farneppureuncennodinulla:elamattinaseguente,nonparendo
lorod'essersiabbastanzaassicurati,risolvetteroditenerlochiuso
incasa,perquelgiorno,eperqualchealtroancora.Mache?essi
medesimipoi,chiacchierandocon la gente del paese,esenza
piùdi
volermostrardisaperne loro,quando venivaaquelpuntosi
oscurodellafugade'nostritrepoveretti,edelcome,edelperché,
edeldove,aggiungevano,comecosaconosciuta,ches'eran
rifugiatiaPescarenico.Cosìanchequestacircostanzaentròne'
discorsicomuni.
Contuttiquestibranidinotizie,messipoiinsiemeecuciticome
s'usa,econlafrangiachecis'attaccanaturalmentenelcucire,
c'eradafareunastoriad'unacertezzaed'unachiarezzatale,da
essernepagoogniintellettopiùcritico.Maquellainvasionde'
bravi,accidentetroppograveetropporumorosoperesserlasciato
fuori,edelqualenessunoavevaunaconoscenzaunpo'positiva,
quell'accidenteeraciò che imbrogliavatuttalastoria. Situtti Si
d'accordo;nelrestotuttoeraoscuritàecongetturediverse.
mormoravail nomedidonRodrigo:inquestoandavan
parlavamoltode'duebravaccich'eranostativedutinellastrada,
far dellasera,edell'altrodachequestofattocosìasciutto?Si
sulchelumesipotevaricavare stavasull'usciodell'osteria;ma
domandavabeneall'ostechierastatodaluilaseraavanti;ma
l'oste,adargliretta,nonsirammentavaneppureseavesseveduto
gentequellasera;ebadavaadirechel'osteriaèunportodimare.
Sopratutto,confondevaleteste,edisordinavalecongetturequel
pellegrinovedutodaStefano
imalandrinivolevanoammazzare, eda Carlandrea,quelpellegrinoche
echese n'eraandatoconloro,
un'animadelpurgatorio,comparsaperaiutar le donne;era
ocheessiavevanportatovia.Cos'eravenutoafare? Era
un'animadannatad'unpellegrinobirbanteeimpostore,cheveniva
sempredinotteaunirsiconchifacessediquellecheluiaveva
fattevivendo;eraunpellegrinovivoevero,checoloroavevan
volutoammazzare,pertimorchegridasse,edestasseilpaese;
era(vedeteunpo'cosasivaapensare!)unodiqueglistessi
malandrinitravestitodapellegrino;eraquesto,eraquello,era
tantecosechetuttalasagacitàel'esperienzadelGrisonon
sarebbebastataascoprirechifosse,seilGrisoavessedovuto
rilevarquestapartedellastoriada'discorsialtrui.Ma,comeil
lettoresa,ciòchelarendevaimbrogliataaglialtri,eraappuntoi l
piùchiaroperlui:servendosenedichiaveperinterpretarelealtre
notizieraccolte dalui immediatamente,ocolmezzodegli
esploratorisubordinati,poté
una di
relazionebastantementedistinta.tuttocomporne
Si per donRodrigo
chiusesubitocon lui, e
l'informòdelcolpotentatodaipoverisposi,i
naturalmentelacasatrovatavotaei l l chespiegava
sonareamartello,senzache
facessebisognodisupporrecheincasacifossequalche
traditore,comedicevanoque'duegalantuomini.L'informòdella
fuga;eancheaquestaerafaciletrovarcilesueragioni:iltimore
deglisposicoltiinfallo,oqualcheavvisodell'invasione,datoloro
quand'erascoperta,ei l paesetuttoasoqquadro.Dissefinalmente
ches'eranricoveratiaPescarenico;piùinlànonandavalasua
scienza.PiacqueadonRodrigol'essercertochenessunol'aveva
tradito,ei l vederechenonrimanevanotracce del suofatto;mafu
quellaunarapidaeleggieracompiacenza.­Fuggitiinsieme!­
gridò:­insieme!Equelfratebirbante!Quelfrate!­laparolagli
il dito:ilsuoaspettoerabruttocomelesuepassioni.
uscivaarrantolatadallagola,esmozzicatatra'denti,
mordevano che ­
Quelfratemelapagherà.Griso!nonsonchisono...vogliosapere,
vogliotrovare...questasera,vogliosaperdovesono.Nonho
pace.APescarenico,subito,asapere,avedere,atrovare...
Quattroscudisubito,elamiaprotezionepersempre.Questasera
lovogliosapere.Equelbirbone...!quelfrate...!
Il Grisodinuovoincampo;e,laseradiquelgiornomedesimo,
potériportarealsuodegnopadronelanotiziadesiderata:edecco
inqualmaniera.
Unadellepiùgranconsolazionidiquestavitaèl'amicizia;euna
delleconsolazionidell'amiciziaèquell'avereacuiconfidareun
segreto.Ora,gliamicinonsonoadueadue,comeglisposi;
ognuno,generalmenteparlando,nehapiùd'uno:ilcheforma una
catena,dicuinessunopotrebbetrovarlafine.Quandodunqueun
amicosiprocuraquellaconsolazionedideporreunsegretonel
consolazioneanchelui.Loprega,èvero,dinondirnulla a
senod'unaltro,dàacostuilavogliadiprocurarsilastessa
nessuno;eunatalcondizione,chi la prendessenelsenso
rigorosodelleparole,troncherebbeimmediatamentei
consolazioni.Malapraticagenerale ha l corsodelle
volutocheobblighi
soltantoanonconfidarei se
l segreto, la stessacondizione.Così,
ugualmentefidato,eimponendogli nonachisiaunamico
d'amicofidatoinamicofidato, i l segretogiraegiraper
quell'immensacatena,tantochearrivaall'orecchio di coluiodi
ha
coloroacuiilprimoche parlatointendevaappuntodinon
lasciarloarrivarmai.Avrebbeperòordinariamenteastareungran
pezzoincammino,seognunononavessechedueamici:quello
cheglidice,equelloacuiridicelacosadatacersi.Macisondegli
uominiprivilegiatichel i contanoacentinaia;equandoilsegretoè
venutoaunodiquestiuomini,igiridivengonsìrapidiesì
moltiplici,chenonèpiùpossibilediseguirnelatraccia.Ilnostro
autorenonhapotutoaccertarsiperquantebocchefossepassato
l segretoche il Grisoavevaordinediscovare:il fattostacheil
ibuonuomodacuieranostatescortateledonneaMonza,
tornando,versoleventitre,col suo baroccio,aPescarenico,
un
s'abbatté,primad'arrivareacasa,in amicofidato,alquale
raccontò,ingranconfidenza,l'operabuonacheavevafatta,ei l
i l ore
rimanente;e fattostacheilGrisopoté,due dopo,correreal
palazzotto,ariferireadonRodrigocheLuciaesuamadres'eran
ricoverateinunconventodiMonza,echeRenzoavevaseguitata
lasuastradafinoaMilano.
DonRodrigoprovòunascellerataallegrezzadiquella
separazione,esentìrinascereunpo'diquellascelleratasperanza
d'arrivarealsuointento.Pensòallamaniera,granpartedella
notte;es'alzòpresto,conduedisegni,l'unostabilito,l'altro
abbozzato. I l primoeradispedireimmantinente i l GrisoaMonza,
peraverpiùchiarenotiziediLucia,esaperesecifossedatentar
qualchecosa.Fecedunquechiamarsubitoquelsuofedele,gli
miseinmanoiquattroscudi,lolodòdinuovodell'abilitàconcuigli
avevaguadagnati,eglidiedel'ordinecheavevapremeditato.
­Signore...­disse,tentennando,il Griso.
­Che?nonhoioparlatochiaro?
­Sepotessemandarqualchedunaltro...
­Come?
­Signoreillustrissimo,
padrone:è i l mio io
dovere; sonprontoametterci
maso ancheche la
leinon pelle peri l mio
vuolearrischiar
troppola vita de'suoisudditi.
­Ebbene?
­Vossignoriaillustrissimasabenequellepochetagliech'ioho
addosso:e...Quisonsottolasuaprotezione;siamounabrigata;i l
signorpodestàèamicodicasa;ibirrimiportanrispetto;e
anch'io...ècosachefapocoonore,maperviverquieto...litratto
daamici.InMilanolalivreadivossignoriaèconosciuta;main
Monza...cisonoconosciutoioinvece.Esavossignoriache,non
foperdire,chimipotesseconsegnareallagiustizia,opresentarla
miatesta,farebbe un belcolpo?Centoscudil'unosull'altro,ela
facoltàdiliberarduebanditi.
­Chediavolo!­dissedonRodrigo:­tumiriesci oraun
pagliaiochehacuoreappenad'avventarsiallegambedichipassa canda
sullaporta,guardandosiindietrosequeidicasalospalleggiano,e
nonsisented'allontanarsi!
­Credo,signorpadrone,d'averdateprove...
­Dunque!
­Dunque,­ripigliòfrancamentei l Griso,messocosìalpunto,­
dunquevossignoriafacciacontoch'iononabbiaparlato:cuordi
leone,gambadilepre, eson prontoapartire.
­Eiononhodettochetuvadasolo.Pigliaconteunpaiode'
meglio...loSfregiato,ei l Tiradritto;evadibuonanimo,esiii l
Griso.Chediavolo!Trefigurecomelevostre,echevannoperi
Bisognerebbechea'birridiMonzafossebenvenutaanoia lavita,
fattiloro,chivuoichenonsiacontentodilasciarlepassare?
permetterlasucontrocentoscudiaungiococosìrischioso.Epoi,
epoi,noncredod'essercosìsconosciutodaquelleparti,chela
qualitàdimioservitorenoncisicontipernulla.
Svergognatocosìun poco il Griso,glidiedepoipiùampiee
particolariistruzioni.I l Grisopreseiduecompagni,epartìcon
facciaallegraebaldanzosa,mabestemmiandoincuor suo Monza
le
elupo,chespintodallafame,colventreraggrinzato,econle
taglieeledonneeicapriccide'padroni;ecamminavacomeil
costolecheglisipotrebbercontare,scendeda'suoimonti,dove
nonc'ècheneve,s'avanzasospettosamente nel piano,siferma
ognitanto,conunazampasospesa,dimenandolacoda
spelacchiata,
Levail muso,odorandoil ventoinfido,
semaigliportiodored'uomoodiferro,rizzagliorecchiacuti,e
giradueocchisanguigni,dacuitraluceinsiemel'ardoredella
predaei l terroredellacaccia.Delrimanente,quelbelverso,chi
volessesaperdondevenga,ètrattodaunadiavoleriaineditadi
crociate edi lombardi,cheprestononsaràpiùinedita,efaràun
belrumore;eiol'hopreso,perchémivenivaintaglio;edicodove,
pensassechesiaunamiaastuziaperfarsapere che l'autore di
pernonfarmibellodellarobaaltrui:chequalchedunonon
quelladiavoleriaediosiamocomefratelli,ech'iofrugoapiacer
mione'suoimanoscritti.
L'altracosachepremevaadonRodrigo,eraditrovarlamaniera
cheRenzononpotessepiùtornarconLucia,németterpiedein
paese; ea questofine,macchinavadifarespargervoci di
minacceed'insidie,che,venendogliall'orecchio,permezzodi
qualcheamico, gli facesseropassarlavogliaditornardaquelle
parti.Pensavaperòchelapiùsicurasarebbesesipotessefarlo
sfrattardallostato:eperriuscire in questo,vedevachepiùdella
forzagliavrebbepotutoservirlagiustizia.Sipoteva,peresempio,
dareunpo'dicolorealtentativofattonellacasaparrocchiale,
dipingerlocomeun'aggressione,unattosedizioso,e,permezzo
deldottore,fareintenderealpodestàch'erailcasodispedir
controRenzounabuonacattura.Mapensòchenonconvenivaa
lambiccarsiil cervello,sirisolvetted'aprirsicoldottorAzzecca­
luidirimestarquellabruttafaccenda;esenzastaraltroa
garbugli,quantoeranecessarioperfarglicomprendereilsuo
desiderio."Legridesontante!"pensava:"eildottorenonè
un'oca:qualcosachefacciaalcasomiosapràtrovare,qualche
garbugliodaazzeccareaquelvillanaccio:altrimentiglimuto
nome".Ma(comevannoallevolte
intantochecoluipensava al le cosediquestomondo!)
dottore,comeall'uomopiùabilea
servirloinquesto, un altr'uomo,l'uomo che nessuno
s'immaginerebbe,Renzomedesimo,perdirla,lavoravadicuorea
servirlo,inunmodopiùcertoepiùspeditodituttiquellichei
dottoreavrebbemaisaputitrovare. l
Hovistopiùvolteuncarofanciullo,vispo,perdireilvero,piùdel
bisogno,mache,atuttiisegnali,mostradivolerriuscireun
galantuomo;l'hovisto,dico,piùvolteaffaccendatosullaseraa
mandarealcopertounsuogreggediporcellinid'India,cheaveva
lasciatiscorrerliberii
fargliandartuttiinsieme l giorno,inungiardinetto.Avrebbevoluto
al covile;maerafaticabuttata:unosi
nel branco,unaltro,due,treneuscivanoa
sbandavaadestra,ementrei
cacciarlo per
l piccolopastorecorrevasinistra,da
ogniparte.Dimodoché,dopoessersi
alloro un po'impazientito,
s'adattava genio,spingevaprimadentroquellich'eranpiù
viciniall'uscio,poiandavaaprenderglialtri,auno,adue,atre,
comegliriusciva. Un giocosimileciconvienfareco'nostri
personaggi:ricoverataLucia,siamcorsiadonRodrigo;eoralo
dobbiamoabbandonare,perandardietroaRenzo,cheavevam
perdutodivista.
Dopolaseparazionedolorosacheabbiamraccontata,camminava
Renzo da MonzaversoMilano, in quellostatod'animocheognuno
puòimmaginarsifacilmente.Abbandonar
mestiere,equelch'erapiùditutto,allontanarsi la casa,tralasciare
da i l
Lucia,trovarsi
surunastrada,senzasaperdoveanderebbeaposarsi;etuttoper
causadiquelbirbone!Quandositrattenevacolpensierosull'unao
desideriodellavendetta;maglitornavapoiinmentequella
sull'altradiquestecose,s'ingolfavatuttonellarabbia,enel
preghieracheavevarecitataancheluicolsuobuonfrate,nella
chiesadiPescarenico;esiravvedeva:glisirisvegliavaancorala
stizza;mavedendoun'immaginesulmuro,silevavailcappello,e
sifermavaunmomentoapregardinuovo:tantoche,inquel
viaggio,ebbeammazzatoincuorsuodonRodrigo,erisuscitatolo,
almenoventivolte.Lastradaeraalloratuttasepoltatraduealte
rive,fangosa,sassosa,solcata da rotaieprofonde,che,dopouna
pioggia,divenivanrigagnoli;eincerteparti
tutta,chesisarebbepotutoandarci in più basse,s'allagava
barca.Aque'passi,un
piccolsentieroerto,ascalini,sullariva,indicavachealtri
passeggieris'eranfattaunastrada ne' campi.Renzo,salitoperun
dique'valichisulterrenopiùelevato,videquellagranmacchina
delduomosolasulpiano,comese,nondimezzoaunacittà,ma
sorgesseinundeserto;esifermòsuduepiedi,dimenticandotutti
isuoiguai,acontemplareanchedalontanoquell'ottava
maraviglia,dicuiavevatantosentitoparlarefindabambino.Ma
dopoqualchemomento,voltandosiindietro,videall'orizzonte
quellacrestafrastagliatadimontagne,videdistintoealtotra
quelleilsuoResegone,sisentìtuttorimescolarei l sangue,stette
lvoltò,eseguitòlasuastrada.Apocoapococominciòpoia
ì alquantoaguardartristamentedaquellaparte,poitristamentesi
scoprircampanilietorriecupoleetetti;scesealloranellastrada,
camminòancoraqualchetempo,equandos'accorsed'esserben
vicino alla città,s'accostòaunviandante, e, inchinatolo,contutto
quelgarbocheseppe,glidisse:­digrazia,quelsignore.­Che
volete,bravogiovine?
­Saprebbeinsegnarmilastradapiùcorta,perandarealconvento
de'cappuccinidovestail padreBonaventura?
L'uomoacuiRenzos'indirizzava,eraunagiatoabitantedel
contorno,che,andatoquellamattinaaMilano,percertisuoiaffari,
senetornava,senzaaverfattonulla, ingran fretta,chénondi meno
vedeval'oraditrovarsiacasa,eavrebbefattovolentieri
diquellafermata.Contuttociò,senzadarsegnod'impazienza,
risposemoltogentilmente:­figliuolcaro,de'conventicen'èpiù
d'uno:bisognerebbechemisapestedirpiùchiaroqualeèquello
chevoicercate­.Renzoallorasilevòdisenolaletteradelpadre
Cristoforo,elafecevedereaquelsignore,i l quale,lettovi:porta
orientale,glielarendettedicendo:­sietefortunato,bravogiovine;i
viottolaamancina:èunascorciatoia:inpochiminutiarriverete a l
conventochecercateèpocolontanodiqui.Prendeteperquesta
costeggiateilfossatochelocirconda,eriuscireteaporta
unacantonatad'unafabbricalungaebassa:èillazzeretto;
orientale.Entrate,e,dopotreoquattrocentopassi,vedreteuna
piazzetta con de'begliolmi:làè i l convento:nonpotetesbagliare.
Diov'assista,bravogiovine­
con un gestograziosodellamano,. E, accompagnandol'ultimeparole
se n'andò.Renzorimase
stupefattoeedificatodellabuonamanierade'cittadiniversola
gentedicampagna;enonsapevach'eraungiornofuor
dell'ordinario,ungiornoincuilecappes'inchinavanoaifarsetti.
Fecelastradacheglierastatainsegnata,esitrovòaporta
orientale.Nonbisognaperòche,aquestonome,illettoresilasci
correreallafantasial'immaginicheoravisonoassociate.Quando
Renzoentròperquellaporta,lastradaaldifuorinonandava
dirittachepertuttalalunghezzadellazzeretto;poiscorreva
serpeggianteestretta,traduesiepi.Laportaconsistevaindue
pilastri,consopraunatettoia,perriparareibattenti,edauna
parte, unaedicasucciaperigabellini.Ibastioniscendevanoinpendìo
làa caso.Lastradaches'aprivadinanzi di
irregolare,ei
rottami coccibuttati
l terrenoeraunasuperficieaspraeinuguale a
chientravaperquellaporta,non
cheorasipresentaa chi si paragonerebbemaleaquella
entridaportaTosa.Unfossatello le
scorrevanelmezzo,finoapocadistanzadallaporta,
cosìinduestradettetortuose,ricopertedipolvereodifango, ela divideva
secondolastagione.Alpuntodov'era,edov'ètuttoraquella
viuzzachiamatadiBorghetto,i l fossatellosiperdevainunafogna.
Lìc'eraunacolonna,consopraunacroce,dettadisanDionigi:a
destraeasinistra,eranoorticinti di siepee,adintervalli,casucce,
abitateperlopiùdalavandai.Renzoentra,passa;nessunode'
gabelliniglibada:cosachegliparvestrana,giacché,
pochidel suo da
paesechepotevanvantarsid'esserestatiaMilano, que'
avevasentitoraccontarcosegrossede'frugamentie
dell'interrogazioniacuivenivansottopostiquellichearrivavan
dallacampagna.Lastradaeradeserta,dimodoché,senon
avessesentitounronzìolontanocheindicavaungranmovimento,
glisarebbeparsod'entrareinunacittàdisabitata.Andandoavanti,
senzasapercosasipensare,videperterracertestriscebianchee
astrisce,né,peril solito,inquellastagione.Sichinòsurunadi
soffici,comedineve;manevenonpotevaessere;chenonviene
quelle,guardò,toccò,etrovòch'erafarina."Grand'abbondanza",
dissetrasé,"cidev'essereinMilano,sestrazianoinquesta
manieralagraziadiDio. Ci davanpoi
per ad intenderechelacarestia
la
èpertutto.Eccocomefanno, tenerquieta
campagna".Ma,dopopochialtripassi,arrivatoafiancodella poveragentedi
colonna,vide,appièdiquella,qualcosa di piùstrano;videsugli
scalinidelpiedestallocertecosesparse,checertamentenoneran
ciottoli,esefosserostatesulbancod'unfornaio,nonsisarebbe
esitatounmomentoachiamarlipani.MaRenzononardivacreder
cosìprestoa'suoiocchi;perché,diamine!noneraluogodapani
quello."Vediamounpo'cheaffareèquesto",disseancoratrasé;
andòversolacolonna,sichinò,neraccolseuno:eraveramente
unpantondo,bianchissimo,diquellicheRenzononerasolito
mangiarnechenellesolennità.­Èpanedavvero!­disseadalta
voce;tantaeralasuamaraviglia:­cosìloseminanoinquesto
paese? in quest'anno?enonsiscomodanoneppureper
Che sia il paesedicuccagnaquesto?­
raccoglierlo,quandocade?
Dopodiecimigliadistrada,all'ariafrescadellamattina,quelpane,
insiemecon
deliberava la
tra maraviglia,glirisvegliòl'appetito."Lopiglio?"
sé:"poh!l'hannolasciatoquialladiscrezionde'
cani;tant'èchenegodaancheuncristiano.Allafine,se
comparisceilpadrone,glielopagherò".Cosìpensando,simisein
unatascaquellocheavevainmano,nepreseunsecondo,elo
misenell'altra;unterzo,ecominciòamangiare;esirincamminò,
piùincertochemai,edesiderosodichiarirsichestoriafosse
quella.Appenamosso,videspuntargentechevenivadall'interno
dellacittà,eguardòattentamentequellicheapparivanoiprimi.
Erano un uomo,unadonnae,qualchepassoindietro,un
ragazzotto;tutt'e tre
alleloroforze,etutt'etre conuncaricoaddosso,cheparevasuperiore
in unafigurastrana.Ivestitioglistracci
infarinati;infarinatiivisi,edipiùstravoltieaccesi;eandavano,
nonsolocurvi,peri l peso,masopradoglia,comeseglifossero
statepestel'ossa.L'uomoreggevaastentosullespalleungran
saccodifarina,i l quale,bucatoquaelà,neseminavaunpoco,a
ogniintoppo,aognimossadisequilibrata.Mapiùsconciaerala
figuradelladonna:unpancionesmisurato,cheparevatenutoa
faticadaduebracciapiegate:comeunapentolacciaadue
manichi;edisottoaquelpancioneuscivanduegambe,nudefin
soprai
guardòpiùattentamente,evidechequelgrancorpoera
l ginocchio,chevenivanoinnanzibarcollando.Renzola
sottanacheladonnatenevaper
ne unpo'di i l lembo,condentrofarinaquanta
cepasso,nevolavaviaunaventata.I
potevastare,e più;dimodoché,quasiaogni
l ragazzottotenevacontutt'e
duele
gambe mani
più sul capo una panieracolma di pani;ma,peraverle
cortede'suoigenitori,rimanevaapocoapocoindietro,
e,allungandopoiilpassoognitanto,perraggiungerli,lapaniera
perdeval'equilibrio,equalchepanecadeva.
­Buttaneviaancorunaltro,buonoanientechesei,­dissela
madre,digrignandoidentiversoi l ragazzo.
­Iononlibuttovia;cascandasé:com'hoafare?­risposequello.
­Ih!buonperte,cheholemaniimpicciate,­ripreseladonna,
dimenandoipugni,come se desseunabuonascossaalpovero
ragazzo;
ci e,con quelmovimento,fecevolar
per via piùfarina,diquel
che sarebbevoluto farneiduepanilasciaticaderealloradal
raccoglierli,oqualchedunoliraccoglierà.
ragazzo.­Via,via,­dissel'uomo:­torneremoindietroaSi stenta da tanto tempo:
orachevieneunpo'd'abbondanza,godiamolainsantapace.
Intantoarrivavaaltragentedallaporta;eunodiquesti,
accostatosialladonna,ledomandò:­dovesivaaprendereil
pane?
­Piùavanti,­risposequella;equandofuronlontanidiecipassi,
soggiunseborbottando:­questicontadinibirboniverrannoa
spazzartuttiifornietuttiimagazzini,enonresterà
noi. più nienteper
­Unpo'peruno,tormentochesei,­dissei
abbondanza. l marito:­abbondanza,
Daquesteedaaltrettalicosechevedevaesentiva,Renzo
cominciòaraccapezzarsich'eraarrivatoinunacittàsollevata,e
pigliava,aproporzionedellavogliaedellaforza,dandobusse in
chequelloeraungiornodiconquista,valeadirecheognuno
pagamento.Perquantonoidesideriamodifarfarebuonafiguraal
nostropoveromontanaro, la sinceritàstoricaciobbligaadireche
idell'andamentoordinariodellecose,che
l suoprimosentimentofudipiacere.Avevacosìpocodalodarsi
si trovavainclinatoad
approvare ciò
nonessendopunto che lo
unmutasse in qualunquemaniera.
uomosuperiorealsuosecolo,viveva Edel resto,
anchelui in quell'opinioneoinquellapassionecomune,
scarsezzadelpanefossecagionatadagl'incettatori eda' che la
fornai;ed
eradispostoatrovargiustoognimododistrapparlorodallemani
l'alimentocheessi,secondoquell'opinione,negavano
crudelmenteallafamedituttounpopolo.Pure,siproposedistar
fuorideltumulto,esirallegròd'esserdirettoauncappuccino,che
glitroverebbericovero,eglifarebbedapadre.Cosìpensando,e
guardandointantoinuoviconquistatorichevenivanocarichidi
preda,fecequellapo'distradacheglirimanevaperarrivareal
convento.
Doveorasorgequelbelpalazzo,conquell'altologgiato,c'era
allora,ec'eraancoranonsonmolt'anni,unapiazzetta,einfondo
grand'olmidavanti.Noiil conventode'cappuccini,conquattro
aquellalachiesae ci rallegriamo,nonsenzainvidia,conque'
nostrilettori che nonhanvistolecose in quellostato:ciòvuoldire
chesonmoltogiovani,enonhannoavutotempodifarmolte
corbellerie.Renzoandòdirittoallaporta,siriposeinsenoi
panecheglirimaneva,levòfuorietennepreparatainmanola l mezzo
lettera,etiròi l campanello.S'aprìunosportellinocheavevauna
grata,evicomparvelafacciadelfrateportinaioadomandarchi
era.
­Unodicampagna,cheportaalpadreBonaventuraunalettera
pressantedelpadreCristoforo.
­Datequi,­disseil portinaio,mettendounamanoallagrata.
­No,no,­disseRenzo:­glieladevoconsegnareinpropriemani.
­Nonèinconvento.
­Milascientrare,chel'aspetterò.
­Fateamiomodo,­risposei
chiesa,cheintantopotretefare l frate:­andateaaspettarein
un po'dibene.Inconvento,per
adesso,nons'entra­ .
rimaselì,conlasualettera Edettoquesto,richiuselosportello.Renzo
in mano.Fecediecipassiversola
portadellachiesa,
pensòdi dar per seguire i l consigliodelportinaio;
primaun'altraocchiataaltumulto.Attraversòla ma poi
piazzetta,siportòsull'orlodellastrada,e si fermò,conlebraccia
incrociatesulpetto,aguardareasinistra,versol'internodella
città,doveilbrulichìoerapiùfoltoepiùrumoroso.Ilvortice l
attrasselospettatore."Andiamoavedere",dissetrasé;tiròfuorii
suomezzopane,esbocconcellando,simosseversoquellaparte.
Intantoches'incammina,noiracconteremo,piùbrevementeche
siapossibile,lecagionieil principiodiquellosconvolgimento.
CapitoloXII
Eraquelloi l second'annodiraccoltascarsa.Nell'antecedente,le
provvisionirimastedeglianniaddietroavevansupplito,finoaun
certosegno,aldifetto;e la popolazioneeragiunta,nonsatollané
affamata,ma,certo,affattosprovveduta,allamessedel1628,nel
desideratariuscìancorpiùmiseradellaprecedente,in
qualesiamoconlanostrastoria.Ora,questamessetantoparteper
maggiorcontrarietàdellestagioni(equestononsolonelmilanese,
mainunbuontrattodipaesecirconvicino);inpartepercolpadegli
uomini.I l guastoelosperperìodellaguerra,diquellabellaguerra
dicuiabbiamfattomenzionedisopra,eratale,che,nellaparte
dellostatopiùvicinaadessa,moltipoderipiùdell'ordinario
rimanevanoincoltieabbandonatida'contadini,iquali,invecedi
procacciarcollavoropaneper sé eper gli altri,erancostretti
d'andareadaccattarlopercarità.Hodetto:piùdell'ordinario;
perchéleinsopportabiligravezze,imposte con unacupidigiaecon
un'insensatezzadelparisterminate,
pienapace,delletruppealloggiate la
ne' condottaabituale,anchein
paesi,condottachei
dolorosidocumenti di que'tempiuguaglianoaquellad'unnemico
invasore,altrecagionichenonèquii l luogodimentovare,
andavanogiàdaqualchetempooperandolentamentequeltristo
effettointuttoilmilanese:lecircostanzeparticolaridicuiora
parliamo,eranocomeunarepentinaesacerbazioned'unmal
cronico.Equellaqualunqueraccoltanoneraancorfinitadiriporre,
cheleprovvisioniperl'esercito,elosciupinìochesemprele
accompagna,cifecerodentrountalvòto,chelapenuriasifece
subitosentire,econlapenuriaquelsuodoloroso,masalutevole
comeinevitabileeffetto,il rincaro.
Maquandoquestoarriva
almenoèsemprenatafinora; aun certosegno,nascesempre(o
ese ancora,dopotantiscritti di
valentuomini,pensateinqueltempo!),nasceun'opinionene'molti,
Si dimenticad'averlatemuta,e
predetta; si supponetutt'auntrattochecisiagranoabbastanza,
chenonnesiacagionelascarsezza.
cheilmalevengadalnonvenderseneabbastanzaperi
supposizionichenonstannonéincielo,néinterra;mache l consumo:
lusinganoauntempolacolleraelasperanza.Gl'incettatoridi
vendevanotuttoinungiorno,ifornaiche ne compravano,tutti
grano,realioimmaginari,ipossessoriditerre,chenonlo
coloroinsommacheneavesseroo
irincaro,questieranoi poco oassai,ocheavessero
l nomed'averne,aquestisidavalacolpadellapenuriaedel
l'abbominiodellamoltitudinemaleebenvestita.Sidiceva
l bersagliodellamentouniversale, di
sicurodov'eranoimagazzini,igranai,colmi,traboccanti,
appuntellati;s'indicavailnumerode'sacchi,spropositato; si
parlavaconcertezzadell'immensaquantitàdigranaglieche
venivaspeditasegretamenteinaltripaesi;ne'qualiprobabilmente
sigridava,conaltrettantasicurezzaeconfremitouguale,chele
granagliedilàvenivanoaMilano.S'imploravanda'magistratique'
provvedimenti,cheallamoltitudinepaionsempre,oalmenosono
sempreparsifinora,cosìgiusti,cosìsemplici,cosìattiafarsaltar
fuori il grano,nascosto,murato,sepolto,comedicevano,eafar
ritornarl'abbondanza.Imagistratiqualchecosafacevano:comedi
stabilireilprezzomassimod'alcunederrate,d'intimarpeneachi
ricusassedivendere,ealtrieditti di quelgenere.Siccomeperò
tuttiiprovvedimentidiquestomondo,perquantosianogagliardi,
non hannovirtù di diminuire i l bisognodelcibo,
derratefuordistagione;esiccomequestiinispecienonavevannédifar venire
certamentequellad'attirarnedadovecenepotesseesseredi
soprabbondanti;cosìi l maleduravaecresceva.Lamoltitudine
attribuivauntaleeffettoallascarsezzaealladebolezzade'rimedi,
enesollecitavaadaltegridade'piùgenerosiedecisivi.Epersua
sventura,trovòl'uomosecondoil suocuore.
Nell'assenzadelgovernatoredonGonzaloFernandezde
Cordova,checomandaval'assediodiCasaledelMonferrato,
faceva lesue veci in Milano il grancancelliereAntonioFerrer,
purespagnolo.Costuivide,echinonl'avrebbeveduto?che
l'essereilpanea un prezzogiusto,èper séuna cosamolto
desiderabile;epensò,equifulosbaglio,cheunsuoordine
potessebastareaprodurla.Fissò la meta(cosìchiamano quila
tariffainmateria
chesarebbestatoi di lcommestibili),fissòlametadelpanealprezzo
giusto,seilgranosifossecomunemente
vendutotrentatrelireil moggio:esivendevafinoaottanta.Fece
comeunadonnastatagiovine,chepensassediringiovinire,
alterando la suafededibattesimo.
Ordinimenoinsensatiemenoiniquieran,piùd'unavolta,perla
resistenzadellecosestesse,rimastiineseguiti;maall'esecuzione
diquestovegliava lal moltitudine,che,vedendofinalmente
convertitoinleggei suodesiderio,nonavrebbesoffertochefosse
percelia.Accorsesubitoaiforni,achiederpanealprezzotassato;
elochieseconquelfaredirisolutezzaediminaccia,chedànnola
strillassero,nonlodomandate.Intridere,dimenare,infornaree
passione,laforzaelaleggeriuniteinsieme.Seifornai
sfornaresenzaposa;perchéilpopolo,sentendoinconfusoche
l'eraunacosaviolenta,assediavaifornidicontinuo,pergoder
quellacuccagnafinchedurava;affacchinarsi,dico,escalmanarsi
piùdelsolito,periscapitarci,ognunvedechebelpiaceredovesse
essere.Ma,da una parteimagistraticheintimavanpene,dall'altra
l popolochevolevaesserservito, e, puntopunto
ifornaioindugiasse,pressavaebrontolava, con che
quel qualche
suo vocione,
eminacciavaunadiquellesuegiustizie,chesonodellepeggio
che si faccianoinquestomondo; non c'eraredenzione,bisognava
rimenare,infornare,sfornareevendere.Però,afarlicontinuarein
quell'impresa,nonbastavachefosselorcomandato,néche
avesseromoltapaura;bisognavapotere:eunpo'piùchelacosa
fossedurata,nonavrebberopiùpotuto.Facevanvedereai
magistratil'iniquitàel'insopportabilitàdelcaricoimpostoloro,
protestavanodivolergettarlapalanelforno,eandarsene;e
intantotiravanoavanticomepotevano,sperando,sperandoche,
unavoltaol'altra,i l grancancelliereavrebbeintesolaragione.Ma
AntonioFerrer,ilqualeeraquelcheorasidirebbeunuomodi
carattere,rispondevacheifornais'eranoavvantaggiatimoltoepoi
molto nel passato,ches'avvantaggerebberomoltoepoimoltocol
ritornardell'abbondanza;cheanchesivedrebbe,sipenserebbe
forseadarloroqualcherisarcimento; eche intantotirassero
ancoraavanti.Ofosseveramentepersuasolui
l'impossibilità di questeragioni
di mantenerquelsuoeditto,volesselasciareagli
cheallegavaaglialtri,oche,ancheconoscendodaglieffetti
altril'odiositàdirivocarlo;giacché,chipuòoraentrarnelcervello
d'AntonioFerrer?il fattostacherimasefermosuciòcheaveva
stabilito.Finalmenteidecurioni(unmagistratomunicipale
compostodinobili,cheduròfinoalnovantaseidelsecoloscorso)
informaronperlettera i l governatore,dellostato
le
cose:trovasseluiqualcheripiego,che facesseandare. in cuieranle
DonGonzalo,ingolfatofinsopraicapellinellefaccendedella
guerra,fececiòcheillettores'immaginacertamente:nominòuna
chepotessecorrere;unacosadapotercicampartantouna parte
giunta,allaqualeconferìl'autoritàdistabilirealpaneunprezzo
spagnolescamentenelgergosegretariescod'allora,si giuntarono;
chel'altra.Ideputatisiradunarono,ocomequisidiceva
edopomilleriverenze,complimenti,preamboli,sospiri,
sospensioni,proposizioniinaria,tergiversazioni,strascinatitutti
versounadeliberazionedaunanecessitàsentitadatutti,sapendo
benechegiocavanounagrancarta,maconvintichenonc'erada
faraltro,concluserodirincarare il pane.Ifornairespirarono;mail
popoloimbestialì.
sera avantiquestogiorno
Lastradee le in cuiRenzoarrivòinMilano,le
piazzebrulicavanod'uomini,chetrasportatidauna
rabbiacomune,predominati
in daun pensierocomune,conoscentio
estranei,siriunivano crocchi,senzaessersidatil'intesa,quasi
senzaavvedersene,comegocciolesparsesullostessopendìo.
Ognidiscorsoaccrescevalapersuasioneelapassionedegli
uditori,comedicoluichel'avevaproferito.Tratantiappassionati,
c'eranpurealcunipiùdisanguefreddo,iqualistavano
osservandoconmoltopiacere,chel'acquas'andavaintorbidando;
es'ingegnavanod'intorbidarladipiù,conque'ragionamenti,econ
quellestoriecheifurbisannocomporre,echeglianimialterati
sannocredere;esiproponevanodinonlasciarlaposare,
andaronoalettocolsentimentoindeterminato
quell'acqua,senzafarciunpo'dipesca.Migliaiad'uomini che qualchecosa
bisognavafare, che qualchecosa si farebbe.Avantigiorno,le
stradeerandinuovosparsedicrocchi:fanciulli,donne,uomini,
vecchi,operai,poveri,
confusodimoltevoci; si
làunoradunavanoasorte:quieraunbisbiglio
predicava,eglialtriapplaudivano;
questofacevaalpiùvicinolastessadomandach'eraallorastata
fattaalui;quest'altroripeteval'esclamazioneches'erasentita
risonareagliorecchi;pertuttolamenti,minacce,maraviglie:un
Nonmancavaaltrocheun'occasione,unaspinta,un
piccolnumerodivocabolierail materialeditantidiscorsi.
qualunque,perridurre le paroleafatti;enontardòmolto. avviamento
Uscivano,sulfardelgiorno,dallebotteghede'fornaiigarzoniche,
conunagerlacaricadipane,andavanoaportarneallesolitecase.
Icrocchiodigente,fucomeilcadered'unsalterelloaccesoinuna
l primocomparired'unodique'malcapitatiragazzidov'eraun
polveriera.­Eccosec'èilpane!­gridaronocentovociinsieme.­
noidifame,­diceuno;s'accostaalragazzetto,avventalamano
Sì,peritiranni,chenotanonell'abbondanza,evoglionfarmorir
all'orlodellagerla,dàunastratta,edice:­lasciavedere­.Il
ragazzettodiventarosso,pallido,trema,vorrebbedire:lasciatemi
andare;malaparolaglimuoreinbocca;allentalebraccia,ecerca
diliberarleinfrettadallecigne.­Giùquellagerla,­sigridaintanto.
Moltemanil'afferranoauntempo:è in terra;sibuttaperariail
canovacciochelacopre:unatepidafragranzasidiffonde
all'intorno.­Siamcristianianchenoi:dobbiamomangiarpane
anchenoi,­diceilprimo;prendeunpantondo,l'alza,facendolo
vedereallafolla,l'addenta:maniallagerla,paniperaria;inmen
chenonsidice,fusparecchiato.Coloroacuinoneratoccato
nulla,i r i t a t i allavistadelguadagnoaltrui,eanimatidallafacilità
dell'impresa,simosseroabranchi,incercad'altregerle:quante
incontrate,tantesvaligiate.Enonc'eraneppurbisognodidar
l'assaltoaiportatori:quelliche,perlorodisgrazia,sitrovavanoin
giro,vistalamalaparata,posavanovolontariamenteilcarico,e
viaagambe.Contuttociò,colorocherimanevanoadentisecchi,
eranosenzaparagoneipiù;ancheiconquistatorinoneran
soddisfatti di predecosìpiccole,e,mescolatipoicongliuniecon
glialtri,c'erancolorocheavevanfattodisegnosopraundisordine
piùco'fiocchi.­Alforno!alforno!­sigrida.
NellastradachiamatalaCorsiade'Servi,c'era,ec'ètuttaviaun
forno,checonservalostessonome;nome chein toscanovienea
direilfornodellegrucce,e in milaneseècompostodiparolecosì
eteroclite,cosìbisbetiche,cosìsalvatiche, che l'alfabetodella
linguanonhaisegniperindicarneil suono(Elprestindiscansc.).
Aquellapartes'avventòlagente.Quellidellabottegastavano
interrogando il garzonetornatoscarico,il quale,tuttosbigottitoe
abbaruffato,riferivabalbettandolasuatristaavventura;quandosi
comparisconoiforieridellamasnada.
senteuncalpestìoeunurlìoinsieme;crescees'avvicina;
Serra,serra;presto,presto:unocorreachiedereaiutoalcapitano
digiustizia;glialtrichiudonoinfrettalabottega,eappuntellanoi
battenti.Lagentecominciaaaffollarsidifuori,eagridare:­pane!
pane!aprite!aprite!
Pochimomentidopo,arrivai l capitanodigiustizia,conunascorta
d'alabardieri.­Largo,largo,figliuoli:acasa,acasa;fateluogoal
capitanodigiustizia,­gridaluieglialabardieri.Lagente,chenon
eraancortroppofitta,faunpo'diluogo;dimodochéquelli
poteronoarrivare,epostarsi,insieme,senoninordine,davanti
allaportadellabottega.
­Mafigliuoli,­predicava
casa.Dov'èiltimor di dil ì i
Dio?Chediràil capitano,­
l re che fatequi?Acasa,a
nostrosignore?Non
vogliamfarvimale;maandateacasa.Dabravi!Chediamine
voletefarqui,cosìammontati?Nientedibene, né perl'anima,né
peril corpo.Acasa,acasa.
Maquellichevedevanlafacciadeldicitore,esentivanlesue
parole,quand'ancheavesserovolutoubbidire,diteunpocoinche
manieraavrebberpotuto,spinticom'erano,eincalzatidaquellidi
dietro,spintianch'essidaaltri,comef l u t i daf l u t i , viaviafino
all'estremitàdellafolla,cheandavasemprecrescendo.Al
capitano,cominciavaamancargliil respiro.­Fatelidareaddietro
ch'iopossariprenderfiato,­dicevaaglialabardieri: ­ma nonfate
maleanessuno.Vediamod'entrareinbottega:picchiate;fateli
stareindietro.
­Indietro!indietro!­gridanoglialabardieri,buttandosituttiinsieme
addosso ai primi,erespingendoli con l'astedell'alabarde.Quelli
urlano, si tiranoindietro,comepossono;dànnocon
petti,co'gomitinellepance,co'calcagnisullepuntede'piedia le schienene'
quellichesondietroaloro:sifaunpigìo,unacalca,chequelliche
sitrovavanoinmezzo,avrebberopagatoqualcosaaessere
altrove.Intanto unpo' divòtos'èfattodavantiallaporta:il
capitanopicchia,ripicchia,urlachegliaprano:quellididentro
vedonodallefinestre,scendon di corsa,aprono;i l capitanoentra,
chiamaglialabardieri,chesificcandentroanch'essil'undopo
l'altro,gliultimirattenendo la follaconl'alabarde.Quandosono
entratitutti,simettetantodicatenaccio,siriappuntella;ilcapitano
saledicorsa,es'affacciaaunafinestra.Uh,cheformicolaio!
­Figliuoli,­grida:moltisivoltanoinsu;­figliuoli,andateacasa.
Perdonogeneraleachitornasubitoacasa.
­Pane!pane!aprite!aprite!­eranleparolepiùdistintenell'urlìo
orrendo,chelafollamandavainrisposta.
­Giudizio,figliuoli!badatebene!sieteancoraatempo.Via,
andate,tornateacasa.Pane,neavrete; ma nonèquestala
maniera.Eh!... eh! chefatelaggiu!Eh!aquellaporta!Oibòoibò!
Vedo,vedo:giudizio!badatebene!è un delittogrosso.Orora
vengoio.Eh!eh!smetteteconque'ferri;
Vergogna!Voialtrimilanesi,che, perla giu quellemani.
bontà,sietenominatiin
tuttoilmondo!Sentite,sentite:sietesemprestatibuoni
canaglia! f i . . Ah
Questarapidamutazionedistilefucagionatadaunapietrache,
uscitadallemanid'unodique'buonifigliuoli,venneabatternella
frontedelcapitano,sullaprotuberanzasinistradellaprofondità
metafisica.­Canaglia!canaglia!­continuavaagridare,chiudendo
prestoprestolafinestra,eritirandosi.Maquantunqueavesse
gridatoquanton'avevaincanna,lesueparole,buoneecattive,
s'erantuttedileguateedisfatteamezz'aria,nellatempestadelle
gridachevenivandigiù.Quellopoichedicevadivedere,eraun
granlavoraredipietre,diferri
la ( i primichecoloroavevanopotuto
procacciarsiper strada),chesifacevaallaporta,persfondarla,
eallefinestre,persvellerel'inferriate:egiàl'operaeramolto
avanzata.
Intanto,padroniegarzonidellabottega,ch'eranoallefinestrede'
pianidisopra,conunamunizionedipietre(avranno
probabilmentedisselciatouncortile),urlavanoefacevanversacci
aquellidigiù,perchésmettessero;facevanvedere le pietre,
accennavano di volerlebuttare.Vistoch'eratempoperso,
cominciaronoabuttarledavvero.Neppuruna ne cadevainfallo;
giacchélacalcaeratale,cheungranello di
dire,nonsarebbeandato in terra. miglio,comesisuol
­Ahbirboni!ahfurfantoni!Èquestoi l pane,chedateallapovera
gente?Ahi!Ahimè!Ohi!Ora,ora!­s'urlavadigiù.Piùd'unofu
conciatomale;dueragazzivirimaseromorti.I l furoreaccrebbele
forzedellamoltitudine:laportafusfondata,l'inferriate,svelte;ei l
torrentepenetròpertuttiivarchi.Quellididentro,vedendolamala
parata,scapparonoinsoffitta:i l capitano,glialabardieri,ealcuni
dellacasastetterolìrannicchiatine'cantucci;altri,uscendopergli
abbaini,andavanosupe'tetti,comeigatti.
Lavistadellapredafecedimenticare
Si ai ai vincitoriidisegnidi
vendettesanguinose.in vececorrealbanco,buttagiùlaserratura,
ruba.Qualcheduno slanciano cassoni;il paneèmessoa
agguantaleciotole,pigliaamanate,intasca,edescecaricodi
quattrini,pertornarpoiarubarpane, sene rimarrà. La follasi
spargene'magazzini.Mettonmanoaisacchi,listrascicano,l
rovesciano:chisenecacciaunotralegambe,glisciogliela i
bocca,e,perridurloauncaricodapotersiportare,buttaviauna
partedellafarina:chi,gridando:­aspetta,aspetta,­sichinaa
parareilgrembiule,unfazzoletto,i l cappello,perriceverquella
graziadiDio;unocorreaunamadia,eprendeunpezzodipasta,
ches'allunga,egliscappadaogniparte;unaltro,cheha
conquistatounburattello,loportaperaria:chiva,chiviene:
uomini,donne,fanciulli,spinte,rispinte,urli,eunbiancopolverìo
chepertuttosiposa,pertuttosisolleva,etuttovelaeannebbia.
Difuori,unacalcacompostadidueprocessioniopposte,chesi
romponoes'intralcianoavicenda,dichiesceconlapreda,edi
chivuolentrareafarne.
Mentrequelfornovenivacosìmessosottosopra,nessunaltro
dellacittàeraquietoesenzapericolo.Maanessunolagente
accorseinnumerotaledapotereintraprendertutto;inalcuni, i
padroniavevanraccoltodegliausiliari,estavansulledifese;
altrove,trovandosiinpochi,venivanoincertomodoapatti:
distribuivanpaneaquelliches'erancominciatiaaffollaredavanti
allebotteghe,conquestochesen'andassero.Equellise
n'andavano,nontantoperchéfossersoddisfatti,quantoperchégli
alabardierielasbirraglia,standoallalargadaqueltremendoforno
dellegrucce, si facevanperòvederealtrove,inforzabastantea
tenereinrispettoitristichenonfosserounafolla.Cosìil
trambustoandavasemprecrescendoaquelprimodisgraziato
forno;perchétutticolorocheglipizzicavanlemanidifarqualche
bell'impresa,correvanlà,dovegliamicieranoipiùforti,e
l'impunitàsicura.
Aquestopuntoeranlecose,quandoRenzo,avendoormai
sgranocchiatoi l suopane,venivaavantiperilborgodiporta
orientale,es'avviava,senzasaperlo,proprioalluogocentraledel
tumulto.Andava,oralesto, ora ritardatodallafolla;eandando,
guardavaestavainorecchi,perricavar da quelronzìoconfusodi
discorsiqualchenotiziapiùpositivadellostatodellecose.Edecco
aun di pressoleparoleche gli riuscì di rilevareintuttalastrada
chefece.
­Oraèscoperta,­gridavauno,­l'imposturainfamedique'
birboni,chedicevanochenonc'eranépane,néfarina,négrano.
Orasivedelacosachiaraelampante;enoncelapotrannopiù
dareadintendere.Vival'abbondanza!
­Vidicoiochetuttoquestononserveanulla,­dicevaunaltro:­è
unbuconell'acqua;anzisaràpeggio,senonsifaunabuona
giustizia.Ilpaneverràabuonmercato,macimetterannoilveleno,
far morirlapoveragente,comemosche.Già lo diconoche
persiamtroppi;l'hannodettonellagiunta;elosodicerto,peraverlo
sentitodirio,conquest'orecchi, da unamiacomare,cheèamica
d'unparented'unosguatterod'unodique'signori.
Paroledanonripetersidiceva,conlaschiuma
arruffatie
chetenevaconunamanouncencio di alla bocca,unaltro,
fazzolettosu'capelli
facevaeco. insanguinati.Equalchevicino,comeperconsolarlo,gli
­Largo,largo,signori,incortesia;lascinpassareunpoveropadre
difamiglia,cheportadamangiareacinquefigliuoli­.Cosìdiceva
unochevenivabarcollandosottoungransaccodifarina;e
ognunos'ingegnavadiritirarsi,perfarglilargo.
­Io?­dicevaunaltro,quasisottovoce,aunsuocompagno:­io
melabatto.Sonuomodimondo,esocomevannoquestecose.
Questimerlottichefannooratantofracasso,domaniodoman
l'altro,senestarannoincasa,tuttipienidipaura.Hogiàvistocerti
visi,certigalantuominichegiran,facendol'indiano,enotanochi
c'èechinonc'è:quandopoituttoèfinito,siraccolgonoiconti,ea
chitocca,tocca.
­Quellocheproteggeifornai,­gridavaunavocesonora,che
attiròl'attenzionediRenzo,­èil vicariodiprovvisione.
­Sontuttibirboni,­dicevaunvicino.
­Sì;ma il capoèlui,­replicava il primo.
InobilipropostidalConsiglio
l vicariodiprovvisione,elettoogn'annodalgovernatore
de' decurioni,erai tra
l presidentedi sei
questo,edeltribunalediprovvisione;i l quale,compostodidodici,
anchequestinobili,aveva,conaltreattribuzioni,quella
principalmentedell'annona.Chioccupavauntalpostodoveva
necessariamente,intempidifameed'ignoranza,esserdetto
l'autorede'mali:menochenonavessefattociòchefeceFerrer;
cosachenoneranellesuefacoltà,seanchefossestatanellesue
idee.
­Scellerati!­esclamavaunaltro:­sipuòfardipeggio?sono
arrivatiadirechei l grancancelliereèunvecchiorimbambito,per
i l
levargli credito,ecomandarlorosoli.Bisognerebbefareuna
granstia,emetterlidentro,aviverdivecceediloglio,come
volevanotrattarnoi.
­Paneeh?­dicevaunochecercavad'andar in fretta:­sassatedi
libbra:pietrediquestafatta,chevenivangiùcomelagrandine.E
cheschiacciatadicostole!Nonvedol'orad'essereacasamia.
Traquestidiscorsi,daiqualinonsapreidiresefossepiùinformato
osbalordito,etragliurtoni,arrivòRenzofinalmentedavantiaquel
contemplare il bruttoerecentesoqquadro.Lemurascalcinatee
forno.Lagenteeragiàmoltodiradata,dimodochépoté
ammaccatedasassi, da mattoni,lefinestresgangherate,
diroccatalaporta.
"Questapoinonèunabellacosa",disseRenzotrasé:"se
conciancosìtuttiiforni,dovevoglionfareilpane?Ne'pozzi?"
Ognitanto,uscivadallabottegaqualchedunocheportavaun
pezzodicassone,odimadia,odifrullone,lastangad'una
gramola,unapanca,unapaniera,unlibrodiconti,qualche cosain
sommadiquelpoveroforno;egridando:­largo,largo,­passava
tralagente.Tuttiquestis'incamminavanodallastessaparte,ea
unluogoconvenuto,sivedeva."Cos'èquest'altrastoria?"pensò
dinuovoRenzo;eandòdietroaunoche,fattounfasciod'asse
spezzateedischegge,se
altri,perlastradachecosteggialo mise
i l in ispalla,avviandosi,comegli
fiancosettentrionaledelduomo,
ehapresonomedagliscalinichec'erano,e
son da pocoinqua
più.Lavogliad'osservargliavvenimentinonpotéfarechei nonl ci
montanaro,quandogli si la
scoprìdavanti granmole,nonsi l
soffermasseaguardareinsu,conlaboccaaperta.Studiòpoii
passo,perraggiungercoluicheavevapresocomeperguida;
voltòilcanto,diedeun'occhiataancheallafacciatadelduomo,
rusticaalloraingranparteebenlontanadalcompimento;e
sempredietroacolui,cheandavaversoi l mezzodellapiazza.La
genteerapiùfittaquantopiùs'andavaavanti,maalportatoreglisi
facevalargo:eglifendeval'ondadelpopolo,eRenzo,standogli
sempreattaccato,arrivòconluialcentrodellafolla.Lìc'erauno
spaziovòto,einmezzo, un mucchio di brace,reliquiedegli
attrezzidetti di sopra.All'intornoeraunbatterdimaniedipiedi,
unfrastonodimillegridaditrionfoed'imprecazione.
L'uomodelfasciolobuttòsuquelmucchio;unaltro,conun
mozziconedipalamezzoabbruciacchiato,sbracia i l fuoco:ilfumo
crescees'addensa;lafiammasiridesta;conessalegridasorgon
piùforti.­Vival'abbondanza!Moianogliaffamatori!Moiala
carestia!CrepilaProvvisione!Crepilagiunta!Vivail pane!
Veramente,ladistruzionde'frulloniedellemadie,ladevastazion
de'forni,eloscompigliode'fornai,nonsonoimezzipiùspicciper
farviverei
metafisiche, l pane;maquesta
che èunadi quellesottigliezze
unamoltitudinenonciarriva.Però,senzaessere
ungranmetafisico,unuomociarrivatalvolta
nuovonellaquestione; esolo alla
aforzadiparlarne, prima,finch'è
edi sentirne
parlare,diventeràinabileancheaintenderle.ARenzoinfattiquel
pensieroglieravenuto,comeabbiamvisto,daprincipio,egli
tornavaognimomento.Lotenneperaltroinsé;perché,ditanti
visi,noncen'eraunochesembrassedire:fratello,sefallo,
correggimi,chel'avròcaro.
Giàeradinuovofinitalafiamma;nonsivedevapiùvenirnessuno
conaltramateria,elagentecominciavaaannoiarsi;quandosi
sparselavoce,che,alCordusio(unapiazzettaouncrocicchio
nonmoltodistantedil ì), s'eramessol'assedioaunforno.Spesso,
insimilicircostanze,l'annunziod'unacosalafaessere.Insieme
conquellavoce,sidiffusenellamoltitudine una vogliadicorrerlà:
iorompe,ediventaunaprocessione.Renzorimanevaindietro,
si
­ vo;tu,vai?vengo;andiamo,­ sentivapertutto:lacalcasinon
movendosiquasi,senonquantoerastrascinatodaltorrente;e
tenevaintantoconsiglioincuorsuo,sedovesseuscirdal
baccano,eritornarealconvento,incercadelpadreBonaventura,
oandareavedereanchequest'altra.Prevalsedinuovola
curiosità.Peròrisolvettedinoncacciarsinelfittodellamischia,a
farsiammaccarl'ossa,oarisicarqualcosadipeggio;maditenersi
inqualchedistanza,aosservare.Etrovandosigiàunpocoal
largo,silevòditascai l secondopane,eattaccandociunmorso,
s'avviòallacodadell'esercitotumultuoso.
Questo,dallapiazza,eragiàentratonellastradacortaestrettadi
Pescheriavecchia, edi là,perquell'arcoasbieco,nellapiazzade'
Mercanti.Elìeranbenpochiquelliche,nelpassardavantialla
nicchiachetagliailmezzodellaloggiadell'edifiziochiamatoallora
ichevi
l collegiode'dottori,nondesseroun'occhiatinaallagrandestatua
campeggiava,aquelvisoserio,burbero,accipigliato,enon
dicoabbastanza,didonFilippoII,che,anchedalmarmo,
imponevaunnonsochedirispetto,e,conquelbraccioteso,
parevachefosselì perdire:oravengoio,marmaglia.
Quellastatuanonc'èpiù,peruncasosingolare.Circacento
settant'annidopoquellochestiamraccontando, un giornolefu
cambiatalatesta,lefulevatodimanoloscettro,esostituitoa
questounpugnale;e alla statua fu messonomeMarcoBruto.
Cosìaccomodatastetteforseunpard'anni;ma,unamattina,
certunichenonavevansimpatiaconMarcoBruto,anzidovevano
avereconluiunarugginesegreta,gettaronounafuneintornoalla
statua,latirarongiù,lefecerocentoangherie;e,mutilataeridotta
auntorsoinforme,lastrascicarono,congliocchiinfuori,econle
ruzzolaronononsodove.Chil'avessedettoaAndreaBiffi,
linguefuori,perlestrade,e,quandofuronstracchibene,la
quandolascolpiva!
Dallapiazzade'Mercanti, lalì marmagliainsaccò,perquell'altr'arco,
si sparpagliònelCordusio.Ognuno,
nellaviade'fustagnai,edi
alprimosboccarvi,guardavasubitoversoi l fornoch'erastato
indicato.Mainvecedellamoltitudined'amiciches'aspettavanodi
trovarlìgiàallavoro,viderosoltantoalcunistarsene,come
esitando,aqualchedistanzadellabottega,
alle in di la qualeerachiusa,e
finestregentearmata, atto starprontiadifendersi.A
quellavista,chisimaravigliava,chisagrava,chirideva;chisi
voltava,perinformarquellichearrivavanviavia;chisifermava,
chivolevatornareindietro,chidiceva:­avanti,avanti­.C'eraun
incalzareeunrattenere,comeunristagno,unatitubazione,un
ronzìoconfusodicontrastiediconsulte.Inquesta,scoppiòdi
mezzoallafollaunamaledettavoce:­c'èquivicinolacasadel
vicariodiprovvisione:andiamoafargiustizia,eadareilsacco­
Parvei l rammentarsicomuned'unconcertopreso,piuttostoche .
l'accettazioned'unaproposta.­Dalvicario!dalvicario!­è il solo
gridochesipossasentire.Laturbasimove,tuttainsieme,verso
lastradadov'eralacasanominatainuncosìcattivopunto.
CapitoloXIII
Losventuratovicariostava,inquelmomento,facendounchilo
agro estentatod'undesinarebiascicatosenzaappetito,esenza
pan fresco,eattendeva, con gransospensione,comeavessea
cadercosìspaventosamenteaddossoalui.Qualchegalantuomo
finirequellaburrasca,lontanoperòdalsospettarchedovesse
precorsedigaloppolafolla,peravvertirlodiquelchegli
sovrastava.Iservitori,attiratigiàdalrumoresullaporta,
guardavanosgomentatilungolastrada,dallapartedondei
rumorevenivaavvicinandosi.Mentreascoltanl'avviso,vedon l
comparirelavanguardia:infrettaeinfuria,siportal'avvisoal
padrone:mentrequestopensaafuggire,ecomefuggire,unaltro
vieneadirglichenonèpiùatempo.Iservitorinehannoappena
tantochebasti per chiuderlaporta.Mettonlastanga,metton
puntelli,corronoachiuder le finestre,comequandosivedevenire
la
avantiuntemponero,es'aspetta grandine,daunmomento
all'altro.L'urlìocrescente,scendendodall'altocomeuntuono,
rimbombanelvòtocortile;ognibucodellacasa
mezzoalvastoeconfusostrepito, si ne rintrona:edi
sentonfortiefitticolpidi
pietreallaporta.
­Il vicario!Iltiranno!L'affamatore!Lovogliamo!vivoomorto!
Ibattendopalmaapalma,raccomandandosiaDio,ea'suoi
l meschinogiravadistanzainstanza,pallido,senzafiato,
servitori,chetenesserofermo,chetrovasserolamanieradifarlo
scappare.Macome,edidove?Salìinsoffitta;daunpertugio,
guardòansiosamentenellastrada,elavidepienazeppa
lasua di
furibondi;sentìlevocichechiedevan
chemai,siritirò,eandòacercarei l più morte;epiùsmarrito
sicuroeriposto
nascondiglio. Lì rannicchiato,stavaattento,attento,semai
funestorumores'affievolisse, se iltumultos'acquietasseunpoco; i l
eraddoppiareipicchi,preso daun nuovosoprassaltoalcuore, si
masentendoinveceilmuggitoalzarsipiùferoceepiùrumoroso,
turavagliorecchiinfretta.Poi,comefuoridisé,stringendoidenti,
eraggrinzandoi l viso,stendevalebraccia,epuntavaipugni,
comesevolessetenerfermalaporta...Delresto,quelche
facesseprecisamentenonsipuòsapere,giacchéerasolo;ela
storiaècostrettaaindovinare.Fortunachec'èavvezza.
Renzo,questavolta,sitrovavanelfortedeltumulto,nongià
portatovidallapiena,macacciatovisideliberatamente.Aquella
primapropostadisangue,avevasentitoilsuorimescolarsitutto:
inquantoalsaccheggio,nonavrebbesaputodiresefossebeneo
prettoeimmediato.Equantunque,perquellafunestadocilità
maleinquelcaso;mal'ideadell'omicidioglicagionòunorroredegli
persuasissimocheil vicarioeralacagionprincipaledella fame,il
animiappassionatiall'affermareappassionatodimolti,fosse
sentitaacasoqualcheparolacheindicavalavolontàdifare
nemicode'poveri,pure,avendo,alprimomoversidellaturba,ogni
sforzopersalvarlo,s'erasubitopropostod'aiutareanchelui
un'operatale;e,conquest'intenzione,s'eracacciato,quasifinoa
quellaporta, che venivatravagliata in centomodi.Chiconciottoli
picchiavasu'chiodidellaserratura,perisconficcarla;altri,conpali
escarpelliemartelli,cercavanodilavorarpiù in regola:altripoi,
conpietre,concoltellispuntati,conchiodi,conbastoni,
l'unghie,nonavendoaltro,scalcinavanoesgretolavanoilmuro,econ
s'ingegnavanodilevareimattoni,efareunabreccia.Quelliche
nonpotevanoaiutare,facevancoraggiocongliurli;manello
stessotempo,conlostarl ì apigiare,impicciavandipiùillavoro
giàimpicciatodallagaradisordinatade'lavoranti:giacché,per
graziadelcielo,accadetalvoltaanchenelmalequellacosatroppo
frequentenelbene,cheifautoripiùardentidivenganoun
impedimento.
Imagistratich'ebberoiprimil'avvisodiquelcheaccadeva,
spedironsubitoachiedersoccorsoalcomandantedelcastello,
cheallorasidicevadiportaGiovia;ilqualemandòalcunisoldati.
Ma,tral'avviso,el'ordine,eilradunarsi, eil mettersi in cammino,
eilcammino,essiarrivaronochelacasaeragiàcintadivasto
assedio;efeceroaltolontanodaquella,all'estremitàdellafolla.
L'ufizialechelicomandava,nonsapevachepartitoprendere.Lì
noneraaltrocheuna,lasciatemidire,accozzagliadigentevaria
d'etàedisesso,chestavaavedere.All'intimazionicheglivenivan
fatte,disbandarsi,edidarluogo,rispondevanoconuncupoe
lungomormorìo;nessuno si moveva.Farfuocosopraquella
ciurma,parevaall'ufizialecosa non solocrudele,mapiena di
pericolo;cosache,offendendoimenoterribili,avrebbeirritatoi
moltiviolenti:e del resto,nonavevaunataleistruzione.Aprireavanti
quellaprimafolla,rovesciarlaadestraeasinistra,eandare
aportarlaguerraachilafaceva,sarebbestatalameglio;ma
riuscirvi,lìstavailpunto.Chisapevaseisoldatiavrebberpotuto
avanzarsiunitieordinati?Chese,invecediromperlafolla,si
discrezione,dopoaverlaaizzata.L'irresolutezzadelcomandantee
fosserosparpagliatilorotraquella,sisarebbertrovatiasua
chesitrovavanvicinoaloro,sicontentavanodiguardargliin viso,
l'immobilitàde'soldatiparve,adirittooatorto,paura.Lagente
conun'aria,comesidice,dimen'impipo;quellich'eranounpo'
piùlontani,nonsenestavanodiprovocarli,convisacciecon
gridadischerno;piùinlà,pochisapevanoosicuravanocheci
fossero;iguastatoriseguitavanoasmurare,senz'altropensiero
che di riuscirprestonell'impresa;glispettatorinoncessavano
d'animarlacongliurli.
Spiccava tra questi, ed eraluistessospettacolo,
vissuto,che,spalancandodueocchiaffossatieinfocati, un vecchiomal
contraendolegrinzeaunsogghignodicompiacenzadiabolica,
conlemanialzatesopraunacanizievituperosa,agitavainariaun
martello,unacorda,quattrogranchiodi,conchedicevadivolere
attaccareilvicarioaunbattentedellasuaporta,ammazzatoche
fosse.
­Oibò!vergogna!­scappòfuoriRenzo,inorriditoaquelleparole,
allavistaditant'altrivisichedavansegnod'approvarle,e
incoraggitodalvedernedeglialtri,suiquali,benchémuti,
traspariva lo stessoorroredelqualeeracompresolui.­Vergogna!
Vogliam noi rubare i l mestierealboia?assassinareuncristiano?
ComevoletecheDiocidiadelpane,sefacciamodiqueste
atrocità?Cimanderàde'fulmini,enondelpane!
­Ahcane!ahtraditordellapatria!­gridò,voltandosiaRenzo,con
unvisodaindemoniato,undicolorocheavevanpotutosentiretra
il frastonoquellesanteparole.­Aspetta,aspetta!Èunservitore
delvicario,travestitodacontadino:èunaspia:dàlli,dàlli!­Cento
vocisispargonoall'intorno.­Cos'è?dov'è?chi è? Unservitoredel
da
vicario.Unaspia.Ilvicariotravestito contadino,chescappa.
Dov'è?dov'è?dàlli,dàlli!
Renzoammutolisce,diventapiccinopiccino,vorrebbesparire;
alcunisuoiviciniloprendonoinmezzo;econalteediversegrida
cercanodiconfonderequellevocinemicheeomicide.Maciòche
piùdituttoloservìfuun­largo,largo,­chesisentìgridarl ì vicino:
­largo!èquil'aiuto:largo,ohe!
Cos'era?Eraunalungascalaamano,chealcuniportavano,per
appoggiarlaallacasa,eentrarcidaunafinestra.Maperbuona
sorte,quelmezzo,cheavrebberesalacosafacile,nonerafacile
essoamettereinopera.Iportatori,all'unaeall'altracima,ediqua
edilàdellamacchina,urtati,scompigliati,divisidallacalca,
andavanoaonde:uno,conlatestatraduescalini,eglistaggi
sullespalle,oppressocomesotto un giogoscosso,mugghiava;un
altrovenivastaccatodalcaricoconunaspinta;lascala
abbandonatapicchiavaspalle,braccia,costole:pensatecosa
dovevan dire colorode'qualierano.Altrisollevanoconlemanii l
selo
pesomorto,visicacciansotto, mettonoaddosso,gridando:­
animo!andiamo!­Lamacchinafatales'avanzabalzelloni,e
serpeggiando.Arrivòatempoadistrarreeadisordinareinemici
diRenzo,ilqualeprofittòdellaconfusionenatanellaconfusione;
e,quattoquattosulprincipio,poigiocandodigomitaapiùnon
posso,s'allontanòdaquelluogo,dovenonc'erabuon'ariaperlui,
conl'intenzioneanched'uscire,piùprestochepotesse,dal
tumulto,ed'andardavveroatrovareoaaspettareilpadre
Bonaventura.
Tutt'auntratto,unmovimentostraordinariocominciatoauna
estremità, si propaga perla folla,unavocesisparge,vieneavanti
diboccainbocca:­Ferrer!Ferrer!­Unamaraviglia,unagioia,
unarabbia,un'inclinazione,unaripugnanza,scoppianopertutto
dovearrivaquelnome;chilogrida,chivuolsoffogarlo;chi
afferma,chinega,chibenedice,chibestemmia.
­ÈquiFerrer!­Nonèvero,nonèvero!­Sì,sì;vivaFerrer!quello
chehamessoi l paneabuonmercato.­No,no!­Èqui,èquiin
carrozza.­Cosaimporta?chec'entralui?nonvogliamonessuno!
­Ferrer!vivaFerrer!l'amicodellapoveragente!vieneper
condurre in prigionei l vicario.­No,no:vogliamo far giustizianoi:
indietro,indietro!­Sì,sì:Ferrer!vengaFerrer!inprigioneilvicario!
Etutti,alzandosiinpuntadipiedi,sivoltanoaguardaredaquella
partedondes'annunziaval'inaspettatoarrivo.Alzandositutti,
vedevanonépiùnémenochesefosserostatitutticonlepiantein
terra;matant'è,tuttis'alzavano.
Infatti,all'estremitàdellafolla,dallaparteoppostaaquelladove
stavanoisoldati,eraarrivatoincarrozzaAntonioFerrer,il gran
cancelliere;ilquale,rimordendogliprobabilmentelacoscienza
d'essereco'suoispropositiecon la suaostinazione,statocausa,
oalmenooccasionediquellasommossa,venivaoraacercar
d'acquietarla,ed'impedirnealmeno il piùterribileeirreparabile
effetto:venivaaspenderbeneunapopolaritàmalacquistata.
Ne'tumultipopolaric'èsempreuncertonumerod'uominiche,o
un riscaldamento di passione,operunapersuasionefanatica,
peroperundisegnoscellerato,operunmaledettogustodel
soqquadro,fannodituttoperispingerlecosealpeggio;
propongonoopromovonoipiùspietaticonsigli,soffiannelfuoco
ognivoltacheprincipiaaillanguidire:nonèmaitroppoper
costoro;nonvorrebberochei l tumultoavessenéfinenémisura.
Mapercontrappeso,c'èsempreancheuncertonumerod'altri
uominiche,conpariardoreeconinsistenzapari,s'adopranoper
produrl'effettocontrario:talunimossidaamiciziaodaparzialità
perlepersoneminacciate;altrisenz'altroimpulsoched'unpioe
spontaneoorroredelsangueede'fattiatroci.I
Inciascunadiquesteduepartiopposte,anchequandononci l cielolibenedica.
sianoconcertiantecedenti,l'uniformitàde'volericrea
istantaneonell'operazioni.Chiformapoilamassa,equasii un concerto
l
materiale del tumulto,èunmiscuglioaccidentaled'uomini,che,
piùomeno,pergradazioniindefinite,tengonodell'unoedell'altro
estremo:un po' riscaldati,unpo'furbi, unpo'
giustizia,comel'intendonloro,unpo'vogliosidivederne inclinatiaunacerta
qualchedunagrossa,prontiallaferociaeallamisericordia,a
detestareeadadorare,secondochesipresentil'occasionedi
provarconpienezzal'unool'altrosentimento;avidiognimomento
disapere,dicrederequalchecosagrossa,bisognosi di
d'applaudireaqualcheduno,od'urlarglidietro.Vivaemoia,sonle gridare,
persuaderli cheun talenonmeritid'esseresquartato,nonha
parolechemandanfuoripiùvolentieri;echièriuscitoa
d'esserportatointrionfo:attori,spettatori,strumenti,ostacoli,
bisognodispenderpiùparoleperconvincerlichesiadegno
secondoilvento;prontiancheastarezitti,quandononsentanpiù
abbianodetto:andiamo;eatornarseneacasa,domandandosi
sbandarsi,quandomoltevociconcordienoncontraddette
gridadaripetere,afinirla,quandomanchinogl'istigatori,a
l'unoconl'altro:cos'èstato?Siccomeperòquestamassa,avendo
lamaggiorforza,lapuòdareachivuole,cosìognunadelledue
partiattiveusaogniartepertirarladallasua,perimpadronirsene:
sonoquasidueanimenemiche,checombattonoperentrarein
quelcorpaccio,efarlomovere.Fannoachisapràsparger le voci
piùatteaeccitarlepassioni,adirigereimovimentiafavore
dell'unoodell'altrointento;achisapràpiùapropositotrovarele
nuovecheriaccendanoglisdegni,ogliaffievoliscano,risveglinole
speranzeoiterrori;achisapràtrovare i l grido,cheripetutodaipiù
epiùforte,esprima,attestiecreinellostessotempoilvotodella
pluralità,perl'unaoperl'altraparte.
Tuttaquestachiacchieratas'èfattapervenireadireche,nella
lottatraleduepartichesicontendevanoi l votodellagente
affollataallacasadelvicario,l'apparizioned'AntonioFerrerdiede,
quasiinunmomento,ungranvantaggioallapartedegliumani,la
qualeeramanifestamentealdisotto,e,unpo'piùchequel
soccorsofossetardato,nonavrebbeavutopiù,néforza, né
motivodicombattere.L'uomoeragraditoallamoltitudine,per
quellatariffa di suainvenzionecosìfavorevolea'compratori,eper
quelsuoeroicostardurocontroogniragionamentoincontrario.
Glianimi già propensierano ora ancorpiùinnamoratidallafiducia
animosa del vecchioche,senzaguardie,senzaapparato,veniva
cosìatrovare,adaffrontareunamoltitudineirritataeprocellosa.
Facevapoiuneffettomirabileil sentirechevenivaacondurre in
prigioneil vicario:cosìil furorecontrocostui,chesisarebbe
scatenatopeggio,chil'avessepresoconlebrusche,enongli
avessevolutoconcedernulla,ora,conquellapromessadi
soddisfazione,conquell'osso in bocca,s'acquietavaunpoco,e
davaluogoaglialtrioppostisentimenti,chesorgevanoinunagran
partedeglianimi.
Ipartigianidellapace,ripresofiato,secondavanoFerrerincento
maniere:quellichesitrovavanvicinialui,eccitandoerieccitando
colloroilpubblicoapplauso,ecercandoinsiemedifarritirarela
gente,peraprireilpassoallacarrozza;glialtri,applaudendo,
ripetendoefacendopassarelesueparole,oquellechea lor
parevanolemigliorichepotessedire,dandosullavoceaifuriosi
ostinati,erivolgendocontrodilorolanuovapassionedellamobile
adunanza.­Chièchenonvuolechesidica:vivaFerrer?Tunon
vorrestieh,chei l panefosseabuonmercato?Sonbirboniche
nonvoglionounagiustiziadacristiani:ec'èdiquelliche
schiamazzanopiùdeglialtri,perfarescappareil vicario.In
prigioneilvicario!VivaFerrer!LargoaFerrer!­Ecrescendo
semprepiùquellicheparlavancosì,s'andavaaproporzione
abbassandolabaldanzadellapartecontraria;dimanierachei
primidalpredicarevenneroanchea dar sullemaniaquelliche
diroccavanoancora,acacciarliindietro,alevarlorodall'unghiegli
ordigni.Questifremevano,minacciavanoanche,cercavandi
rifarsi;malacausadelsangueeraperduta:i l gridoche
predominavaera:prigione,giustizia,Ferrer!Dopounpo'di
dibattimento,colorofuronrespinti:glialtris'impadronirondella
porta,epertenerladifesadanuoviassalti,eperprepararvil'adito
aFerrer;ealcunodiessi,mandandodentrounavoceaquellidi
casa(fessurenonnemancava),gliavvisòchearrivavasoccorso,
echefacesserostarprontoi
prigione:ehm,aveteinteso? l vicario,­perandarsubito...in
­ÈquelFerrercheaiutaafarlegride?­domandòa
vicinoilnostroRenzo,chesirammentòdelviditFerrerchei un nuovo
l
dottoregliavevagridatoall'orecchio,facendoglielovederein
fondodiquellatale.
­Già:il grancancelliere­glifurisposto.
­Èungalantuomo,n'èvero?
­Eccomeseèungalantuomo!èquellocheavevamessoi
inprigione il vicario,che non hafatto le cosegiuste. l panea
buonmercato;eglialtrinonhannovoluto;eoravieneacondurre
NonfabisognodidirecheRenzofusubitoperFerrer.Volle
andargliincontroaddirittura:lacosanonerafacile;maconcerte
suespinteegomitatedaalpigiano,riuscìafarsifarlargo,ea
arrivareinprimafila,propriodifiancoallacarrozza.
Eraquestagiàunpo'inoltratanellafolla;einquelmomentostava
ferma,perunodiquegl'incagliinevitabiliefrequenti,inun'andata
diquellasorte.I l vecchioFerrerpresentavaoraall'uno,oraall'altro
sportello,unvisotuttoumile,tuttoridente,tuttoamoroso,unviso
cheavevatenutosempreinserboperquandositrovassealla
presenzadidonFilippoIV;ma fu costrettoaspenderloanchein
quest'occasione.Parlavaanche;ma
voci,glievvivastessi chesi facevanoa i l chiassoei
lui, l ronzioditante
lasciavano ben pocoe
abenpochisentirlesueparole.S'aiutavadunque
mettendolapuntadellemanisullelabbra,aprendereunbacio co' gesti,ora
chele mani,separandosisubito,distribuivanoadestraeasinistra
inringraziamentoallapubblicabenevolenza;orastendendolee
movendolelentamentefuorid'unosportello,perchiedereunpo'di
luogo;oraabbassandolegarbatamente,perchiedereunpo'di
silenzio.Quandon'avevaottenutounpoco,ipiùvicinisentivanoe
ripetevanolesueparole:­pane,abbondanza:vengoafar
giustizia:unpo'diluogodigrazia­ . Sopraffattopoiecomeit i, di
soffogatodalfracassoditantevoci,dallavistaditantivisif
tant'occhiaddossoalui,sitiravaindietrounmomento,gonfiavale
gote,mandava un gransoffio,edicevatrasé:"pormivida,quede
gente!"­VivaFerrer!Nonabbiapaura.Leièungalantuomo.
Pane,pane!
­Sì;pane,pane,­rispondevaFerrer:­abbondanza;loprometto
io,­emettevalamanoalpetto.
­Unpo'diluogo,­aggiungevasubito:­vengopercondurloin
prigione,perdargliil giustogastigochesimerita:­esoggiungeva
Isottovoce:­siesculpable­
cocchiere,glidiceva . Chinandosipoiinnanziversoil
in fretta:­adelante,Pedro,sipuedes.
l cocchieresorridevaancheluiallamoltitudine,conuna
affettuosa,comesefossestato un granpersonaggio;e grazia
con un
garboineffabile,dimenavaadagioadagiolafrusta,adestraea
sinistra,perchiedereagl'incomodivicinichesiristringesseroesi
ritirasserounpoco.­Digrazia,­dicevaanchelui,­signorimiei,
unpo'diluogo,unpochino;appenaappenadapoterpassare.
Intantoibenevolipiùattivis'adopravanoafarfarei
cosìgentilmente.Alcunidavantiaicavallifacevanoritirarle l luogochiesto
persone,conbuoneparole,conunmetterelemanisuipetti,con
certespintesoavi:­inlà,via,unpo'diluogo,signori­; alcuni
facevanlostessodalleduepartidellacarrozza,perchépotesse
passaresenzaarrotarpiedi,néammaccarmostacci;che,oltrei
maledellepersone,sarebbestatoporreaungranrepentaglio l
l'auged'AntonioFerrer.
Renzo,dopoesserestatoqualchemomentoavagheggiarequella
decorosavecchiezza,conturbata un po'dall'angustia,aggravata
dallafatica,maanimatadallasollecitudine,abbellita,perdircosì,
dallasperanzaditogliereunuomoall'angoscemortali,Renzo,
dico,misedaparteognipensierod'andarsene;esirisolvette
d'aiutareFerrer,edinonabbandonarlo,finchenonfosseottenuto
l'intento.Dettofatto,simiseconglialtriafarfarlargo;enonera
certode'menoattivi.I l largosifece;­venitepureavanti,­diceva
piùd'unoalcocchiere,ritirandosioandandoafargliunpo'di
stradapiùinnanzi.­Adelante,presto,conjuicio,­glidisseanche
iscialacquava
l padrone;elacarrozzasimosse.Ferrer,inmezzo
al pubblico in massa,nefacevacertiparticolariai salutichedi
ringraziamento,conunsorrisod'intelligenza,aquellichevedeva
adoprarsiperlui:e di questisorrisinetoccòpiùd'unoaRenzo,i l
qualeperveritàse l i meritava,eservivainquelgiorno
cancellieremegliochenonavrebbepotutofarei l più i l gran
bravode'
suoisegretari.Algiovanemontanaroinvaghitodiquellabuona
grazia,parevaquasid'averfattoamiciziaconAntonioFerrer.
Lacarrozza,unavoltaincamminata,seguitòpoi,piùomeno
adagio,enonsenzaqualchealtrafermatina.I
impiegatovi,avrebbepotutoparereunviaggetto,anche
forsepiùcheuntirodischioppo;mariguardoaltempo l tragittononera
avesseavutolasantafrettadiFerrer.Lagentesimoveva,davanti achinon
edidietro,adestra
intorno auna ea sinistradellacarrozza,aguisadicavalloni
navecheavanza nel fortedellatempesta.Piùacuto,
piùscordato,piùassordantediquellodellatempestaerail
frastono.Ferrer,guardandooradaunaparte,oradall'altra;
atteggiandosiegestendoinsieme,cercavad'intenderqualche
cosa,peraccomodarlerispostealbisogno;volevafarallameglio
unpo'didialogoconquellabrigatad'amici;malacosaera
difficile,lapiùdifficileforsecheglifosseancoracapitata,in
tant'annidigran­cancellierato.Ognitantoperò,qualcheparola,
anchequalchefrase,ripetutadauncrocchionelsuopassaggio,
glisifacevasentire,comeloscoppiod'unrazzopiùfortesifa
sentirenell'immensoscoppiettìod'unfuocoartifiziale.Elui,ora
ingegnandosidirispondere inle modosoddisfacenteaquestegrida,
oradicendoabuonconto parolechesapevadoveresserpiù
accette,ochequalchenecessitàistantaneaparevarichiedere,
parlòanchelui per tuttalastrada.­Sì,signori;pane,abbondanza.
Locondurròioinprigione:saràgastigato... si esculpable. Sì, sì,
comanderòio:ilpaneabuonmercato.Asies...cosìè,vogliodire:
ipatiscanlafame.Ox!ox!guardaos:nonsifaccianomale,signori.
l renostrosignorenonvuolechecodestifedelissimivassalli
Pedro,adelanteconjuicio.Abbondanza,abbondanza.Unpo'di
luogo,percarità.Pane,pane.Inprigione,inprigione.Cosa?­
domandavapoiaunoches'erabuttatomezzodentrolosportello,
aurlargliqualchesuoconsiglioopreghieraoapplausochefosse.
Macostui,senzapoterneppurericeverei
indietro da unoche lo vedeval ì l ì l "cosa?"erastatotirato
peressereschiacciatodauna
rota.Conquestebotteerisposte, trale incessantiacclamazioni,
si facevasentirequa
traqualchefremitoanched'opposizione,che
elà,maerasubitosoffogato,eccoallafineFerrerarrivatoalla
casa,peroperaprincipalmentedique'buoniausiliari.
Glialtriche,comeabbiamdetto,erangià lì con le medesime
buoneintenzioni,avevanointantolavoratoafareearifareunpo'
dipiazza.Prega,esorta,minaccia;pigia,ripigia,incalzadiquaedi
là,conquelraddoppiaredivoglia,econquelrinnovamentodi
finalmenteriuscito di divider la calcaindue,epoi digliera
forzechevienedalvedervicinoilfinedesiderato; spingere
indietroleduecalche;tantoche,tralaporta
facendounpo'dabattistrada,un un
sifermòdavanti,v'era piccolospaziovoto.Renzo,che,ela carrozza,chevi
po'dascorta,eraarrivato conla
carrozza,potécollocarsiinunadiquelleduefrontieredibenevoli,
chefacevano,nellostessotempo,alaallacarrozzaearginealle
dueondeprementidipopolo.Eaiutandoarattenerneunaconle
vedere.
poderosesuespalle,sitrovòancheinunbelpostoperpoter
Ferrermiseungranrespiro,quandovidequellapiazzettalibera,e
laportaancorchiusa.Chiusaquivuoldirenonaperta;delrestoi
gangherieranquasisconficcatifuorde'pilastri:ibattenti
scheggiati,ammaccati,sforzatiescombaciatinelmezzo
lasciavanovederfuori daun largospiraglio
se un pezzodicatenaccio
storto,allentato,equasidivelto,che, vogliamdircosì,liteneva
insieme.Ungalantuomos'eraaffacciatoaquelfesso,agridarche
aprissero;unaltrospalancò
vecchiomisefuori la in frettalosportellodellacarrozza:i
testa,s'alzò,eafferrando con ladestrai l l
bracciodiquelgalantuomo,uscì,escesesulpredellino.
Lafolla,daunaparteedall'altra,stavatuttainpuntadipiediper
vedere:millevisi,millebarbeinaria:lacuriositàel'attenzione
generalecreòunmomentodigeneralesilenzio.Ferrer,fermatosi
quelmomentosulpredellino,diedeun'occhiataingiro,salutòcon
uninchinolamoltitudine,comedaunpulpito,emessalamano
sinistraalpetto,gridò:­paneegiustizia­ ; efranco,diritto,togato,
sceseinterra,tral'acclamazionicheandavanoallestelle.Intanto
quellididentroavevanoaperto,ossiaavevanfinitod'aprire,
sconficcati,eallargandolospiraglio,appenaquantobastavaper
tirandoviailcatenaccioinsiemeconglianelligiàmezzi
fareentrare i l desideratissimoospite.­Presto,presto,­dicevalui:
­apritebene,ch'iopossaentrare:evoi,dabravi,teneteindietrola
gente;nonmilasciatevenireaddosso... per l'amordelcielo!
Serbateunpo'dilargopertrapoco.Ehi!ehi!signori,unmomento,
­dicevapoiancoraaquellididentro:­adagioconquelbattente,
lasciatemipassare:eh!lemiecostole;viraccomandolemie
costole.Chiudeteora:no;eh!eh!latoga!latoga!­Sarebbeinfatti
rimastapresatraibattenti,seFerrernonn'avesseritiratocon
moltadisinvolturalostrascico, che disparvecomelacodad'una
serpe,chesirimbucainseguita.
Riaccostatiibattenti,furonoancheriappuntellatiallameglio.Di
lavoravanodispalle,dibracciaedigrida,amantenerla
fuori,quelliches'erancostituitiguardiadelcorpodiFerrer,piazza
vota,pregandoincuorloroilSignorechelofacessefarpresto.
­Presto,presto,­dicevaancheFerrerdidentro,sottoi
benedetto!aheccellenza!oheccellenza!uheccellenza!
servitori,cheglisieranmessid'intornoansanti,gridando:­sia l portico,ai
­Presto,presto,­ripetevaFerrer:­dov'èquestobenedett'uomo?
Ialtrisuoiservitori,biancocome
l vicarioscendevalescale,mezzostrascicatoemezzoportatoda
un pannolavato.Quandovidei l
suoaiuto,mise un granrespiro;glitornò
divitanellegambe,unpo' di i l polso, gli
coloresullegote;ecorse,come scorse un po'
poté,versoFerrer,dicendo:­sononellemani
eccellenza.Macomeuscirdiqui?Pertuttoc'ègentechemivuoldi Dioedivostra
morto.
­Vengaustedconmigo,esifacciacoraggio:quifuoric'èlamia
carrozza;presto,presto­ . Lopreseperlamano,elocondusse
versolaporta,facendoglicoraggiotuttavia;madicevaintantotra
sé:"aquiestàelbusilis;Diosnosvalga!"
Laportas'apre;Ferrerescei
attaccato,incollato alla l primo;l'altrodietro,rannicchiato,
togasalvatrice,come un bambinoalla
sottanadellamamma.Quellicheavevanmantenutalapiazza
vota,fannoora,conunalzardimani, di cappelli,comeunarete,
unanuvola,persottrarreallavistapericolosadellamoltitudine
vicario;ilqualeentrailprimonellacarrozza, evi sirimpiattainun i l
angolo.Ferrersaledopo;losportellovienchiuso.Lamoltitudine
videinconfuso,riseppe,indovinòquelch'eraaccaduto;emandò
unurlod'applausied'imprecazioni.
Lapartedellastradacherimanevadafarsi,potevaparerlapiù
difficileela più pericolosa.Mailvotopubblico era abbastanza
spiegatoperlasciarandare in prigioneilvicario;eneltempodella
fermata,moltidiquellicheavevanoagevolatol'arrivo di Ferrer,
s'erantantoingegnatiapreparareeamantenercomeunacorsìa
nelmezzodellafolla,chelacarrozzapoté,questasecondavolta,
addossoesirimischiavano,dietroaquella.
s'avanzava,leduefollerattenutedalleparti,siricadevano
andareunpo'piùlesta,ediseguito.Dimanoinmanoche
Ferrer,appenaseduto,s'erachinatoperavvertirei
stessebenrincantucciatonelfondo,enonsifacessevedere,per l vicario,che
bisognavachesifacessevedere,peroccupareeattirarea sé
l'amordelcielo;mal'avvertimentoerasuperfluo.Lui,invece,
tuttal'attenzionedelpubblico.Epertuttaquestagita,comenella
prima,fecealmutabileuditorio un
tempo,e il piùsconnessonelsenso,discorso,i l piùcontinuonel
che fossemai;
interrompendoloperòognitantoconqualcheparolinaspagnola,
che in frettainfrettasivoltavaabisbigliarnell'orecchiodelsuo
acquattatocompagno.­ Sì, signori;paneegiustizia:incastello,in
prigione,sottolamiaguardia.Grazie,grazie,grazietante.No,no:
noniscapperà.Porablandarlos.Ètroppogiusto;s'esaminerà,si
vedrà.Anch'iovogliobenealorsignori.Ungastigosevero.Estolo
digoporsubien.Unametagiusta,unametaonesta,egastigoagli
affamatori.Sitirindaparte,digrazia.Sì,sì;iosonoun
galantuomo,amicodelpopolo.Saràgastigato:èvero,èun
birbante,unoscellerato.Perdone,usted.Lapasseràmale,la
passeràmale...siesculpable.Sì,sì,l
Vivai i faremorigardirittoifornai.
l re,eibuonimilanesi,suoifedelissimivassalli!Stafresco,
stafresco.Animo;estamosyaquasifuera.
Avevanoinfattiattraversata la maggiorcalca,egià eran vicinia
uscirallargo,deltutto.LìFerrer,mentrecominciavaadareunpo'
diriposoa'suoipolmoni, videi l soccorso di Pisa,que'soldati
spagnoli,cheperòsulla fine noneranostatiaffattoinutili,giacché
sostenutiedirettidaqualchecittadino,avevanocooperatoa
mandareinpaceunpo'digente,eatenerei l
all'ultimauscita.All'arrivardellacarrozza,feceroala,e passolibero
presentaronl'armealgrancancelliere,i
salutoadestra, l qualefeceanchequiun
un salutoasinistra;eall'ufiziale,chevenne più
vicinoafargliilsuo,disse,accompagnando
cennodelladestra:­besoaustedlasmanos­:paroleche le paroleconun
l'ufizialeinteseperquelchevolevanodirrealmente,cioè:m'avete
datounbell'aiuto! In risposta,feceunaltrosaluto,esiristrinse
nellespalle.Eraveramenteilcasodidire:cedantarmatogae;ma
Ferrernonavevainquelmomentolatestaacitazioni:edelresto
sarebberostateparolebuttatevia,perchél'ufizialenonintendeva
il latino.
APedro,nelpassartraquelleduefiledimicheletti,traque'
moschetticosìrispettosamentealzati,glitornòinpettoi l cuore
antico.Siriebbeaffattodallosbalordimento,sirammentòchiera,
echiconduceva;egridando:­ohe!ohe!­senz'aggiuntad'altre
cerimonie,allagenteormairadaabbastanzaperpoteresser
trattatacosì,esferzandoicavalli,feceloroprenderlarincorsa
versoilcastello.
­Levantese,levantese;estàmosyafuera,­disseFerreralvicario;
icarrozza,e
l quale,rassicuratodalcessardellegrida,edalrapidomotodella
da quelleparole, si svolse,sisgruppò,s'alzò;e
riavutosialquanto,cominciòarendergrazie,grazieegraziealsuo
liberatore.Questi,dopoessersicondolutoconluidelpericoloe
rallegratodellasalvezza:­ah!­esclamò,battendolamanosulla
suazuccamonda,­quediràdeestosuexcelencia,chehagià
tantolalunaarovescio,perquelmaledettoCasale,chenonvuole
arrendersi?Quediràelcondeduque,chepigliaombraseuna
fogliafapiùrumoredelsolito?Quediràelreynuestroseñor,che
purqualchecosabisogneràchevengaarisapered'unfracasso
così?Esaràpoifinito?Dios lo sabe.­Ah!perme,nonvogliopiù
impicciarmene,­dicevai l vicario:­menechiamofuori;rassegno
lamiacaricanellemanidivostraeccellenza, evo avivereinuna
grotta,surunamontagna,afarl'eremita,lontano,lontanoda
questagentebestiale.
­Ustedfaràquellochesaràpiùconvenienteporelserviciodesu
magestad,­risposegravementei l grancancelliere.
­Suamaestànonvorràlamiamorte,­replicavai
grotta, inuna grotta;lontano da costoro. l vicario:­inuna
Cheavvenissepoidiquestosuoproponimentononlodicei l
nostroautore,ilquale,dopoavereaccompagnato
più
castello,nonfa menzionede'fattisuoi. i l pover'uomoin
CapitoloXIV
Lafollarimastaindietrocominciòasbandarsi,adiramarsiadestra
easinistra, per questaeperquellastrada.Chiandavaacasa,a
accudireancheallesuefaccende; chi s'allontanava,perrespirare
unpo'allargo,dopotanteoredistretta;chi,incercad'amici,per
ciarlarede'granfattidellagiornata.Lostessosgomberos'andava
facendodall'altrosboccodellastrada,nellaqualelagenterestò
abbastanzaradaperchéqueldrappellodispagnolipotesse,senza
Accostoaquellastavaancorcondensatoil fondaccio,per dircosì,
trovarresistenza,avanzarsi,epostarsiallacasadelvicario.
deltumulto;unbrancodibirboni,chemalcontentid'unafinecosì
freddaecosìimperfettad'uncosìgrand'apparato,parte
brontolavano,partebestemmiavano,partetenevanconsiglio,per
vedersequalchecosasipotesseancoraintraprendere;e,come
perprovare,andavanourtacchiandoepigiandoquellapovera
porta,ch'erastatadinuovoappuntellataallameglio.All'arrivardel
drappello,tutticoloro, chi dirittodiritto,chibaloccandosi,ecomea
stento,sen'andaronodallaparteopposta,lasciandoilcampo
liberoa'soldati, chelo presero,e visi postarono,aguardiadella
casaedellastrada.Matuttelestradedelcontornoerano
seminatedicrocchi:dovec'erandueotrepersoneferme,sene
fermavanotre,quattro,ventialtre:quiqualchedunosistaccava;là
tuttouncrocchiosimovevainsieme:eracomequellanuvolaglia
chetalvoltarimanesparsa,egiraperl'azzurrodelcielo,dopouna
burrasca;efadireachiguardainsu:questotempononèrimesso
bene.Pensatepoichebabiloniadidiscorsi.Chiraccontavacon
enfasiicasiparticolaricheavevavisti;chiraccontavaciò che
la cosafossefinitabene,lui
stessoavevafatto;chisirallegravache
elodavaFerrer,epronosticavaguaiseriperi l vicario;chi,
l'ammazzeranno:illupononmangia carnedellupo ­; chipiù
la
sghignazzando,diceva:­nonabbiatepaura,chenon
stizzosamentemormorava che nons'eranfattelecoseadovere,
ch'erauninganno,ech'erastataunapazziai l fartantochiasso,
perlasciarsipoicanzonareinquellamaniera.
Intantoil soleeraandatosotto,lecosediventavantutted'un
colore;emolti,stanchidellagiornataeannoiatidiciarlarealbuio,
tornavanoversocasa.I l nostrogiovine,dopoavereaiutato il
passaggiodellacarrozza,finchéc'erastatobisognod'aiuto,e
esserpassatoancheluidietroaquella,tralefilede'soldati,come
intrionfo,sirallegròquando la videcorrerliberamente,efuordi
cantonata,perrespirareancheluiunpo'liberamente.Fatto
pericolo;feceunpo'distradaconlafolla,en'uscì,allaprima
ch'ebbepochipassiallargo,inmezzoall'agitazioneditanti
sentimenti,ditanteimmagini,recentieconfuse,sentìungran
bisognodimangiareediriposarsi;ecominciòaguardareinsu,da
unaparteedall'altra,cercandoun'insegnad'osteria;giacché,per
cosìconlatestaperaria,sitrovòaridossoauncrocchio;e
andarealconventode'cappuccini,eratroppotardi.Camminando
fermatosi,sentìchevidiscorrevandicongetture,didisegni,peril
giornodopo.Statounmomentoasentire,nonpotétenersidinon
direancheluilasua;parendoglichepotessesenzapresunzione
proporrequalchecosachiavevafattotanto.Epersuaso,pertutto
ciòcheavevavisto in quelgiorno,cheormai,permandarea
effettounacosa,bastassefarlaentrareingraziaaquelliche
giravanoperlestrade,­signorimiei!­gridò,
devodireanch'ioil mio debolparere? I l in tonod'esordio:­
miodebolparereè
questo:chenonèsolamentenell'affaredelpanechesifanno
dellebricconerie:egiacchéoggis'èvistochiaroche,afarsi
sentire,s'ottienequelcheègiusto;bisognaandaravanticosì,fin
chenonsisiamessorimedioatuttequellealtrescelleratezze,e
chei l mondovadaunpo'piùdacristiani.Nonèvero,signorimiei,
chec'èunamanoditiranni,chefannoproprioalrovesciode'dieci
comandamenti,evannoacercarlagentequieta,chenonpensaa
loro,perfarleognimale,epoihannosempreragione?anzi
quandon'hannofattaunapiùgrossadelsolito,camminanoconla
testapiùalta,cheparcheglis'abbiaarifarei l resto?Giàanchein
Milanocenedev'esserelasuaparte.
­Purtroppo,­disseunavoce.
­Lodicevoio,­ripreseRenzo:­giàlestoriesiraccontanoanche
danoi.Epoilacosaparladasé.Mettiamo,peresempio,che
qualchedunodicostorochevogliodiriostiaunpo'incampagna,
unpo'inMilano:seèundiavololà,nonvorràesserunangiolo
qui;mipare.Dunquemidicano un poco,signorimiei,sehanno
maivisto uno diquesticolmusoall'inferriata.Equelcheèpeggio
(equesto posso dirio disicuro),èchelegride ci sono,fatte
lo
stampate,pergastigarli:enongiàgridesenzacostrutto;
benissimo,chenoinonpotremmotrovarnientedimeglio;
nominatelebricconeriechiare,propriocomesuccedono;ea ci son
ciascheduna,ilsuobuongastigo.Edice:siachisisia,v
plebei,echesoio.Ora,andateadireaidottori,scribiefarisei, i l i e
chevifaccianofargiustizia,secondochecantalagrida:vidànno
rettacomeilpapaaifurfanti:cosedafargirarei l cervelloa
qualunquegalantuomo.Sivededunquechiaramentechei
quellichecomandano,vorrebberocheibirbonifosserogastigati; l re,e
manonsenefanulla,perchéc'èunalega.Dunquebisogna
romperla;bisognaandardomattinadaFerrer,chequelloèun
galantuomo,unsignoreallamano;eoggis'èpotutovedere
com'eracontentoditrovarsicon la poveragente,ecomecercava
disentirleragioni
grazia.Bisognaandar che glivenivandette,erispondevaconbuona
da Ferrer,edirglicomestannolecose;e
perla partemia,glienepossoraccontardellebelle;cheho
io,vistoio,co'mieiocchi,unagridacontantod'armeincima,edera
statafattadatrediquellichepossono,ched'ognunoc'erasottoi
suonomebell'estampato,eunodiquestinomieraFerrer,visto l
dame,co'mieiocchi:ora,questagridadicevapropriolecose
giusteperme;eundottorealqualeioglidissichedunquemi
facesserendergiustizia,com'eral'intenzionedique'tresignori,tra
iqualic'eraancheFerrer,questosignordottore,chem'avevafatto
vederlagridaluimedesimo,cheèi l piùbello,ah!ah!parevache
glidicessidellepazzie.Sonsicuroche,quandoquelcaro
vecchionesentiràquestebellecose;cheluinon le puòsaper
il mondovada
tutte,specialmentequelledifuori;nonvorràpiùche
così,ecimetteràunbuonrimedio.Epoi,ancheloro,sefannole
gride,devonoaverpiacereches'ubbidisca:cheèancheun
disprezzo,unpitaffiocolloronome,contarlopernulla.Esei
prepotentinonvoglionoabbassarlatesta,efanno
quinoiperaiutarlo,comes'èfattooggi.Nondicochedevaandari l pazzo,siam
luiingiro,incarrozza,adacchiappartuttiibirboni,prepotentie
tiranni:sì;civorrebbel'arcadiNoè.Bisognacheluicomandiachi
tocca,enonsolamenteinMilano,mapertutto,chefaccianle
coseconformediconlegride;eformare un buonprocesso
addossoatuttiquellichehannocommesso di quelle bricconerie;e
metterne de' meglio:epoi,comedico,cisaremoanchenoiadare
podestàchefacciandavvero;seno,mandarliaspasso,e
dovediceprigione,prigione;dovedicegalera,galera;edireai
unamano.Eordinarea'dottorichestianoasentireipoverie
parlinoindifesadellaragione.Dicobene,signorimiei?
Renzoavevaparlatotantodicuore,che,findall'esordio,unagran
partede'radunati,sospesoognialtrodiscorso,s'eranrivoltatia
lui;e,auncertopunto,tuttieranodivenutisuoiuditori.Ungrido
confusod'applausi,di­bravo:sicuro:haragione:èveropur
troppo,­fucomelarispostadell'udienza.Nonmancaronperòi
avvocati­;eseneandava.­Ora,­mormoravaunaltro,­ ogni
critici.­Ehsì,­dicevauno:­darrettaa'montanari:sontutti
scalzacanevorràdirlasua;eafuria di mettercarneafuoco,non
s'avràilpaneabuonmercato;cheèquellopercuici siam mossi­ .
Renzoperò non sentì che icomplimenti;chigliprendevauna
mano,chigliprendeval'altra.­Arivederciadomani.­Dove?­
Sullapiazzadelduomo.­Vabene.­
farà.­Equalcosasifarà. Va bene.­Equalcosasi
­Chièdiquestibravisignorichevogliainsegnarmiun'osteria,per
mangiareunboccone,edormiredapoverofigliuolo?­disse
Renzo.
­Sonquiioaservirvi,quelbravogiovine,­disseuno,cheaveva
ascoltataattentamentelapredica,enonavevadettoancornulla.­
Conoscoappuntoun'osteriachefaràalcasovostro;e vi
raccomanderòalpadrone,cheèmioamico,egalantuomo.
­Quivicino?­domandòRenzo.­Pocodistante,­risposecolui.
Laradunatasisciolse;eRenzo,dopomoltestrettedimani
sconosciute, s'avviòconlosconosciuto,ringraziandolodellasua
cortesia.
­Dichecosa?­dicevacolui:­unamanolaval'altra,etutt'edue
lavanoi l viso.Nonsiamoobbligatiafarservizioalprossimo?­E
camminando,facevaaRenzo,inaria di discorso,orauna,ora
un'altradomanda.­Nonpersapereifattivostri;mavoimiparete
moltostracco:dachepaesevenite?
­Vengo,­risposeRenzo,­fino,finodaLecco.
­FindaLecco?DiLeccosiete?
­DiLecco...cioèdelterritorio.
­Poverogiovine!perquantohopotutointendereda'vostri
discorsi,ven'hannofattedellegrosse.
­Eh!caroi l miogalantuomo!hodovutoparlareconunpo'di
politica,pernondireinpubblicoifattimiei;ma...basta,qualche
giornosisaprà;eallora...Maquivedoun'insegnad'osteria;e,in
fedemia, non hovogliad'andarpiùlontano.
­No,no!venitedov'hodetto
nonistarestebene. io,che c'èpoco,­disselaguida:­qui
­Eh,sì;­risposeilgiovine:­nonsonounsignorinoavvezzoastar
nelcotone:qualcosaallabuonadamettereincastello,eun
saccone,mibasta:quelchemipremeèditrovarprestol'unoe
l'altro.Allaprovvidenza!­Edentròinunusciaccio,soprailquale
pendeval'insegnadellalunapiena.­Bene;vicondurròqui,
giacchévipiacecosì,­disselosconosciuto;egliandòdietro.
­Nonoccorrechev'incomodiatedipiù,­risposeRenzo.­Però,­
soggiunse,­seveniteabereunbicchiereconme,mifatepiacere.
­Accetteròlevostregrazie,­risposecolui;eandò,comepiù
all'usciochemettevaincucina,alzò il saliscendi,aprì,e v'entròcol
praticodelluogo,innanziaRenzo,peruncortiletto;s'accostò
suocompagno.Duelumiamano,pendenti
alla
Moltagenteeraseduta,nonperò dadue pertiche
in ozio,suduepanche,diqua e
attaccate travedelpalco,vispandevanounamezzaluce.
dilàd'unatavolastrettaelunga,chetenevaquasituttaunaparte
dellastanza:aintervalli,tovaglieepiatti;aintervalli,cartevoltate
erivoltate,dadibuttatieraccolti;fiaschiebicchieripertutto.Si
vedevanoanchecorrereberlinghe,realieparpagliole,che,se
avesseropotutoparlare,avrebberodettoprobabilmente:"noi
eravamostamattinanellaciotolad'unfornaio,onelletaschedi
qualchespettatoredeltumulto,chetutt'intentoavederecome
andasserogliaffaripubblici,sidimenticavadivigilarlesue
faccendoleprivate".Ilchiassoeragrande.Ungarzonegirava
innanzieindietro,infrettaeinfuria,alserviziodiquellatavola
insiemeetavoliere:l'osteeraasederesurunapiccolapanca,
sottolacappadelcammino,occupato,inapparenza,incerte
figurechefacevaedisfacevanellacenere,conlemolle;main
realtàintentoatuttociòcheaccadevaintornoalui.S'alzò,al
ch'ebbelaguida,"maledetto!"dissetrasé:"chetum'abbia
rumoredelsaliscendi;eandòincontroaisoprarrivati.Vista avenir
sempretra'piedi,quandomenot i
frettaaRenzo,disse,ancoratrasé:"nontvorrei!"Datapoiun'occhiatain
i conosco;mavenendo
conuntalcacciatore,ocaneolepresarai:quandoavraidettodue
parole,ticonoscerò".Però, di questeriflessioninullatrasparve
sullafacciadell'oste, la qualestavaimmobilecomeunritratto:una
facciapienottaelucente,conunabarbettafolta,rossiccia,edue
occhiettichiariefissi.
­Cosacomandanquestisignori?­disseadaltavoce.
­Primaditutto,unbuonfiascodivinosincero,­disseRenzo:­e
poiunboccone­ . Cosìdicendo,sibuttòasederesurunapanca,
versolacimadellatavola,emandòun­ah!­sonoro,comese
volessedire:fabeneunpo'dipanca,dopoesserestato,tanto
tempo,rittoeinfaccende.Maglivennesubitoinmentequella
pancaequellatavola,acuierastatosedutol'ultimavolta,con
LuciaeconAgnese:emiseunsospiro.Scossepoilatesta,come
compagnos'eramessoasedere in facciaaRenzo.Questo gli
periscacciarquelpensiero:evidevenirl'ostecolvino.Il
mescésubitodabere,dicendo:perbagnarlelabbra­
l'altrobicchiere,lotracannòinunsorso. . Eriempito
­Cosamidaretedamangiare?­dissepoiall'oste.
­Hodellostufato:vipiace?­dissequesto.
­Sì,bravo;dellostufato.
­Sareteservito,­dissel'osteaRenzo;ealgarzone:­servite
questoforestiero ­ . Es'avviòversoilcammino.­Ma...­riprese
poi,tornandoversoRenzo:­mapane,noncen'hoinquesta
giornata.
­Alpane,­disseRenzo,adaltavoceeridendo,­cihapensatola
provvidenza­.Etiratofuorii
sottolacrocedisanDionigi,l'alzòperaria,gridando:­eccoil
l terzoeultimodique'paniraccolti
panedellaprovvidenza!
All'esclamazione,moltisivoltarono;evedendoqueltrofeoinaria,
unogridò:­vivailpaneabuonmercato!
­Abuonmercato?­disseRenzo:­gratisetamore.
­Meglio,meglio.
­Ma,­soggiunsesubitoRenzo,­
pensasseroamale.Nonèch'iol'abbia,comenon vorreiche
si lor signori
suoldire,
sgraffignato.L'hotrovato in
padrone,sonprontoapagarglielo.terra;e se potessitrovareanchei l
­Bravo!bravo!­gridarono,sghignazzandopiùforte,i
compagnoni;anessunode'qualipassòperlamentechequelle
parolefosserodettedavvero.
­Credonoch'iocanzoni;mal'èpropriocosì,­disseRenzoalla
suaguida;e,girandoinmanoquelpane,soggiunse:­vedete
comel'hannoaccomodato;pareunaschiacciata:ma
si di che ce n'eradel
prossimo!Seci trovavan quelli hanl'ossaunpo'tenere,
sarannostatifreschi­.Esubito,divorati treo quattrobocconidi
soggiunse:­ dasénon
quelpane,glimandòdietro un giù
vuolandarsecondobicchierdivino;e
questo pane.Nonhoavuto
mailagolatantosecca.S'èfattoungrangridare!
­Preparateunbuonlettoaquestobravogiovine,­disselaguida:
­perchéhaintenzionedidormirqui.
­Voletedormirqui?­domandòl'osteaRenzo,avvicinandosialla
tavola.
­Sicuro,­risposeRenzo:­unlettoallabuona;bastacheilenzoli
siandibucato;perchésonpoverofigliuolo,maavvezzoalla
pulizia.
­Oh,inquantoaquesto!­dissel'oste:andòalbanco,ch'erainun
angolodellacucina;eritornò,conuncalamaioeunpezzettodi
cartabiancainunamano,eunapennanell'altra.
­Cosavuoldirquesto?­esclamòRenzo,ingoiandounboccone
dellostufatocheilgarzonegliavevamessodavanti,esorridendo
poiconmaraviglia,soggiunse:­èillenzolodibucato,codesto?
L'oste,senzarispondere,posòsullatavolai
poiappoggiòsullatavolamedesimai l l calamaioelacarta;
bracciosinistroeilgomito
destro;e, con lapenna in
diaria,e i i
l l visoalzatoversoRenzo,gli
disse:­fatemiilpiacere dirmi vostronome,cognomeepatria.
­Cosa?­disseRenzo:­cosac'entranocodestestoriecolletto?
­Iofoi l miodovere,­dissel'oste,guardandoinvisoallaguida:­
noisiamoobbligatiarendercontodituttelepersonechevengono
aalloggiardanoi:nomeecognome,edichenazionesarà,ache
negozioviene,sehasecoarmi...quantotempohadifermarsiin
questacittà...Sonparoledellagrida.
Primadirispondere,Renzovotòunaltrobicchiere:erailterzo;e
d'orainpoihopaurachenonl i potremopiùcontare.Poidisse:­
ahah!avete la grida!Eiofocontod'esserdottordilegge;eallora
sosubitochecasosifadellegride.
compagno di Renzo; e, andatodinuovoalbanco,nelevòdalla
­Dicodavvero,­dissel'oste,sempreguardandoi l muto
cassettaungranfoglio,unproprioesemplaredellagrida;evenne
aspiegarlodavantiagliocchidiRenzo.
­Ah!ecco!­esclamòquesto,alzandoconunamanoi
riempitodinuovo,erivotandolosubito,estendendopoil'altra l bicchiere
mano,conunditoteso,versolagrida:­eccoquelbelfogliodi
messale. Mene rallegromoltissimo.Laconoscoquell'arme;so(In
cosavuoldirequellafacciad'ariano,conlacordaalcollo­.
cimaallegridesimettevaalloral'armedelgovernatore;einquella
didonGonzaloFernandezdeCordova,spiccavaunremoro
incatenatoperlagola).­Vuoldire,quellafaccia:comandachi
andareingalerailsignordon...basta,losoio;comedice inun
può,eubbidiscechivuole.Quandoquestafacciaavràfatto
altrofogliodimessalecompagnoaquesto;quandoavràfattoin
manieracheungiovineonestopossasposareunagiovineonesta
cheècontentadisposarlo,alloralediròilmionomeaquesta
faccia;ledaròancheunbacioperdipiù.Possoaverdellebuone
ragionipernondirlo,i l mionome.Ohbella!Eseunfurfantone,
cheavessealsuocomandounamanod'altrifurfanti:perchése
fossesolo...­equifinìlafraseconungesto:­seunfurfantone
volessesaperdov'iosono,perfarmiqualchebruttotiro,domando
iosequestafacciasimoverebbe per aiutarmi.Devodireifatti
miei!Anchequestaènuova.SonvenutoaMilanoper
confessarmi,supponiamo;mavoglioconfessarmi da
cappuccino,permodo di dire,enondaunoste. unpadre
L'ostestavazitto,eseguitavaaguardarlaguida,laqualenon
facevadimostrazionedisorteveruna.Renzo,cidispiaceildirlo,
tracannòunaltrobicchiere,eproseguì:­t i porteròunaragione,i
miocarooste,cheti capaciterà.Selegridecheparlanbene,in l
favorede'buonicristiani,noncontano;tantomenodevoncontare
quellecheparlanmale.Dunquelevatuttiquest'imbrogli,eportain
veceunaltrofiasco;perchéquestoèfesso­ . Cosìdicendo,lo
percosseleggermenteconlenocca,esoggiunse:­senti,senti,
oste,comecrocchia.
l'attenzionediquellichegli stavand'intorno:eanchequestavolta,
Anchequestavolta,Renzoaveva,apocoapoco,attirata
fuapplauditodalsuouditorio.
­Cosadevofare?­dissel'oste,guardandoquellosconosciuto,
chenonerataleperlui.
­Via,via,­gridaronmoltidique'compagnoni:­haragionequel
giovine:sontutteangherie,trappole,impicci:leggenuovaoggi,
leggenuova.
Inmezzoaquestegrida,losconosciuto,dandoall'oste
un'occhiatadirimprovero,perquell'interrogazionetroppo
scoperta,disse:­lasciatelo
scene. un po'fareasuomodo:nonfate
­Hofattoi l miodovere,­dissel'oste,forte;epoitrase:"orahole
spallealmuro".Epreselacarta,lapenna,i l calamaio,lagrida,ei l
fiascovoto,perconsegnarloalgarzone.
­Portadelmedesimo,­disseRenzo:­chelotrovogalantuomo;e
cognome,edichenazionesarà,ecosavieneafare,esehaa
lometteremoalettocomel'altro,senzadomandarglinomee
stareunpezzoinquestacittà.
­Delmedesimo,­dissel'ostealgarzone,dandogliilfiasco;e
ritornòasederesotto la cappa del cammino."Altrochelepre!"
pensava,istoriando di nuovo la cenere:"e in chemanisei
capitato!Pezzod'asino!sevuoiaffogare,affoga;mal'ostedella
lunapienanondeveandarnedimezzo,per letue pazzie".
Renzoringraziòlaguida,etuttiqueglialtricheavevanpresele
sueparti.­Braviamici!­disse:­oravedopropriochei
galantuominisidànnolamano,esisostengono­.Poi,spianando
ladestraperariasopralatavola,emettendosidinuovoin
attitudinedipredicatore,­grancosa,­esclamò,­chetuttiquelli
cheregolanoilmondo,voglianfareentrarpertuttocarta,pennae
calamaio!Semprelapennaperaria!Grandesmaniachehanno
que'signorid'adoprarlapenna!
­Ehi,quelgalantuomo di campagna!voletesapernelaragione?­
disseridendounodique'giocatori,chevinceva.
­Sentiamounpoco,­risposeRenzo.
­Laragioneèquesta,­dissecolui: ­che que'signorisonloroche
mangianl'oche,esitrovanlì tantepenne,tantepenne,che
qualcosabisognachenefacciano.
Tuttisimiseroaridere,fuorcheilcompagnocheperdeva.
­To',­disseRenzo:­èunpoetacostui.Cen'èanchequide'
poeti:già ne nascepertutto.N'hounavenaanch'io,equalche
voltanedicodellecuriose... ma quando le cosevannobene.
PercapirequestabaggianatadelpoveroRenzo,bisognasapere
che,pressoilvolgodiMilano,edelcontadoancorapiù,poetanon
significagià,comepertuttiigalantuomini,unsacroingegno,un
abitatordiPindo,unallievodelleMuse;vuoldireuncervello
bizzarroeunpo'balzano,che,ne'discorsiene'fatti,abbia più
guastamestieridelvolgoèarditoamanomettereleparole,ea
dell'argutoedelsingolarechedelragionevole.Tantoquel far
dirlorolecosepiùlontanedallorolegittimosignificato!Perché,vi
domandoio,cosacihache fare poetaconcervellobalzano?
­Ma la ragionegiusta
pennalatengonloro:ecosì,ladirò io,­soggiunseRenzo:­èperchéla
le parolechediconloro,volanvia,e
spariscono;leparole
bene,eprestopresto che
le un
dice poverofigliuolo,stannoattenti
infilzanperaria,conquellapenna,etele
inchiodanosullacarta,perservirsene,atempoeluogo.Hannopoi
ancheun'altramalizia;che,quandovoglionoimbrogliareun
poverofigliuolo,chenonabbiastudiato,macheabbiaunpo'di...
soioquelchevogliodire...­e,perfarsiintendere,andava
picchiando,ecomearietandolafronteconlapuntadell'indice;­e
s'accorgonochecominciaacapirl'imbroglio,taffete,buttandentro
neldiscorsoqualcheparolainlatino,perfargliperdereilfilo,per
confondergli la testa.Basta;senedevesmetterdell'usanze!Oggi,
abuonconto,s'èfattotutto in volgare,esenzacarta,pennae
calamaio;edomani,selagentesapràregolarsi,senefaràanche
dellemeglio:senzatorcereuncapelloanessuno,però;tuttoper
viadigiustizia.
Intantoalcuni di que'compagnonis'eranrimessiagiocare,altria
mangiare,moltiagridare;alcunisen'andavano;altragente
arrivava;l'ostebadavaagliunieaglialtri:tuttecosechenon
hannochefareconlanostrastoria.Anchelasconosciutaguida
nonvedeval'orad'andarsene;nonaveva,aquelcheparesse,
nessunaffare in quelluogo;eppurenonvolevapartireprima
d'averchiacchieratounaltropococonRenzo
voltòalui,riattaccòildiscorso del in particolare.Si
pane;edopoalcunediquelle
frasiche, da qualchetempo,correvanopertutte
ametterfuoriunsuoprogetto.­Eh!secomandassi le bocche,venne
io,­ disse,­lo
trovereiilversodifareandarlecosebene.
­Comevorrestefare?­domandòRenzo,guardandolocondue
occhiettibrillantipiùdeldovere,estorcendounpo'labocca,come
perstarpiùattento.
­Comevorreifare?­dissecolui:­vorreichecifossepaneper
tutti;tantoperipoveri,comeperiricchi.
­Ah!cosìvabene,­disseRenzo.
­Eccocomefarei.Unametaonesta,chetutticipotessero
campare.Epoi,distribuire i l pane in ragionedellebocche:perché
c'èdegl'ingordiindiscreti,chevorrebberotuttoperloro,efannoa
ruffaraffa,piglianoabuonconto;epoimancailpaneallapovera
gente.Dunquedividere i l pane.Ecome si fa?Ecco:dareunbel
bigliettoaognifamiglia,inproporziondellebocche,perandarea
prendereilpanedalfornaio.Ame,peresempio,dovrebbero
rilasciareunbigliettoinquestaforma:AmbrogioFusella,di
professionespadaio,conmoglieequattrofigliuoli,tuttiinetàda
mangiarpane(notatebene):glisidiapanetanto,epaghisoldi
tanti.Mafarlecosegiuste,sempreinragiondellebocche.Avoi,
peresempio,dovrebberofareunbigliettoper...ilvostronome?
­LorenzoTramaglino,­dissei l giovine;i l quale,invaghito
non feceattenzionech'eratuttofondatosucarta,penna del
progetto,
ecalamaio;eche,permetterlo in opera,laprimacosadoveva
esserediraccogliereinomidellepersone.
­Benissimo,­disselosconosciuto:­maavetemoglieefigliuoli?
­Dovreibene...figliuolino...troppopresto...malamoglie...sei
mondoandassecomedovrebbeandare... l
­Ahsietesolo!Dunqueabbiatepazienza,maunaporzionepiù
piccola.
­Ègiusto;masepresto,comespero...econl'aiutodiDio..Basta;
quandoavessimoglieanch'io?
­Allorasicambiai
alzandosi. l biglietto,esicrescelaporzione.Comev'ho
detto;sempreinragiondellebocche,­disselosconosciuto,
­Cosìvabene,­gridòRenzo;econtinuò,gridandoebattendoi
pugnosullatavola:­eperchénonlafannounaleggecosì? l
­Cosavoletechevidica?Intantovidolabuonanotte,emene
vo;perchépensochelamoglieeifigliuolim'aspetterannodaun
pezzo.
­Unaltrogocciolino,unaltrogocciolino,­gridavaRenzo,
riempiendoinfrettai l bicchiere di colui;esubitoalzatosi,e
acchiappatoloperunafaldadelfarsetto,tiravaforte,perfarlo
sederdinuovo.­Unaltrogocciolino: non mifatequest'affronto.
Mal'amico,conunastratta,siliberò,elasciandoRenzofareun
guazzabugliod'istanzeedirimproveri,dissedinuovo:­buona
notte,­esen'andò.Renzoseguitavaancoraapredicargli,che
quelloeragiàinistrada;epoiripiombòsullapanca.Fissògliocchi
suquelbicchierecheavevariempito;e,vedendopassardavanti
allatavolailgarzone,gliaccennòdifermarsi,comeseavesse
qualcheaffaredacomunicargli;poigliaccennòi l
unapronunzialentaesolenne,spiccandoleparoleinuncerto bicchiere,econ
modoparticolare,disse:­ecco,l'avevopreparatoda per quel
galantuomo:vedete;pienoraso,proprio amico;manonl'ha
voluto.Allevolte,lagentehadell'ideecuriose.Iononcihocolpa:
inonbisognalasciarloandareamale­
l miobuoncuorel'hofattovedere.Ora,giacché
. la cosaèfatta,
Cosìdetto,loprese,elo
votòinunsorso.
­Hointeso,­disseil garzone,andandosene.
­Ah!aveteintesoanchevoi,­ripreseRenzo:­dunqueèvero.
Quandoleragionisongiuste...!
Quiènecessariotuttol'amore,cheportiamoallaverità,perfarci
personaggiotantoprincipale, si potrebbequasidirealprimo
proseguirefedelmenteunraccontodicosìpocoonore aun uomo
dobbiamoperòancheavvertirech'eralaprimavolta,chea Renzo
dellanostrastoria.Perquestastessaragioned'imparzialità,
avvenisseuncasosimile:eappuntoquestosuononesserusoa
fatale.Que'pochibicchiericheavevabuttatigiùdaprincipio,
stravizifucagioneingranpartecheilprimogliriuscissecosì l'uno
dietrol'altro,controilsuosolito,parteperquell'arsionechesi
sentiva,parteperunacertaalterazioned'animo,chenongli
lasciavafarnullaconmisura,glidiederosubitoallatesta:aun
bevitoreunpo'esercitatononavrebberofattoaltrochelevarglila
sete.Suquestoilnostroanonimo fauna osservazione,chenoi
Le abitudinitemperatee
ripeteremo:econtiquelchepuòcontare.
oneste,dice,recanoanchequestovantaggio,che,quantopiù
sonoinveterateeradicate
appenaappena se inun
n'allontani,se uomo,tantopiùfacilmente,
ne risentesubito;dimodochése
nericordapoiperunpezzo;eanche
scola. uno sproposito gli servedi
Comunquesia,quandoque'primifumifuronosalitiallatestadi
Renzo,vinoeparolecontinuaronoaandare,l'unoingiùel'altrein
su,senzamisuranéregola:e,alpuntoacuil'abbiamlasciato,
stavagiàcomepoteva.Sisentivaunagranvogliadiparlare:
ascoltatori,oalmenouominipresentichepotesseprenderpert
nonnemancava;e,perqualchetempo,ancheleparoleeran a l i ,
venute via senzafarsipregare,es'eranlasciatecollocare di in un
le
certoqualordine.Maapocoapoco,quellafaccenda finir
frasicominciòadivenirglifieramentedifficile.Ilpensiero,ches'era
presentatovivoerisolutoallasuamente,s'annebbiavaesvaniva
tutt'auntratto;e la parola,dopoessersifattaaspettare un pezzo,
al
noneraquellachefosse caso.Inquesteangustie,perunodi
que'falsiistintiche,intantecose,rovinangliuomini,ricorrevaa
quelbenedettofiasco.Madicheaiutoglipotesseesserei
inunatalecircostanza,chihafiordisennolodica. l fiasco,
Noiriferiremosoltantoalcunedellemoltissimeparolechemandò
fuori,inquellasciaguratasera: le moltepiùchetralasciamo,
disdirebberotroppo;perché,nonsolononhannosenso,manon
fannovistad'averlo:condizionenecessariainunlibrostampato.
­Ahoste,oste!­ricominciò,accompagnandoloconl'occhio
intornoallatavola,osottolacappadelcammino;talvolta
fissandolodovenonera,eparlandosempreinmezzoalchiasso
dellabrigata:­ostechetusei!Nonpossomandarlagiù...queltiro
delnome,cognomeenegozio.Aunfigliuoloparmio...!Nontisei
portatobene.Chesoddisfazione,chesugo,chegusto...dimettere
dovrebberoteneredallapartede'buonifigliuoli...Senti, senti,
incartaunpoverofigliuolo?Parlobene,signori?Gliosti
oste;tivogliofareunparagone...perlaragione...Ridonoeh?Ho
unpo'dibrio,sì...maleragioni le dicogiuste.Dimmiunpoco;chi
t i
èche mandaavantilabottega?Ipoverifigliuoli,n'èvero?dico
se que'signoridellegridevengonomaidate
bene?Guardaunpo'
abereunbicchierino.
­Tuttagentechebeveacqua,­disse un vicino di Renzo.
­Voglionostare
adovere. insé, ­soggiunse un altro,­perpoterdirlebugie
­Ah!­gridòRenzo:­oraèil poetachehaparlato.Dunque
intendeteanchevoialtrilemieragioni.Rispondidunque,oste:e
Ferrer,cheèi l meglioditutti,èmaivenutoquiafareunbrindisi,e
aspendereunbeccod'unquattrino?Equelcaneassassinodi
don...?Stozitto,perchésonoincervelloanchetroppo.Ferrerei
padreCrrr...soio,sonduegalantuomini;macen'èpochide' l
galantuomini.Ivecchipeggiode'giovani;eigiovani...peggio
ancorade'vecchi.Però,soncontentochenonsisiafattosangue:
oibò;barbarie,dalasciarlefarealboia.Pane; oh questosì.Neho
ricevutidegliurtoni;ma...nehoanchedati.Largo!abbondanza!
viva!...Eppure,ancheFerrer...qualcheparolinainlatino...siés
baraòstrapolorum...Maledettovizio!Viva!giustizia!pane!ah,
eccoleparolegiuste!...Làcivolevanoque'galantuomini...quando
scappòfuoriquelmaledettotontonton,epoiancoratontonton.
Nonsisarebbefuggiti,ve',allora.Tenerlolì quelsignorcurato...
Soioachipenso!
Aquestaparola,abbassòlatesta,estettequalchetempo,come
assorto inun pensiero:poimiseungransospiro,ealzòilviso,con
dueocchiinumiditielustri, conun certoaccoramentocosì
svenevole,cosìsguaiato,cheguai se chin'eral'oggettoavesse
potutovederlounmomento.Maquegliomaccichegiàavevan
cominciatoaprendersispassodell'eloquenzaappassionatae
compunta;ipiùvicinidicevanoaglialtri:guardate;etuttisi
imbrogliatadiRenzo,tantopiùsenepreserodellasuaaria
voltavanoalui;tantochedivennelozimbellodellabrigata.Non
giàchetuttifosseronellorobuonsenno,onelloroqualsifosse
sennoordinario;ma,perdirei
quantoi l l vero,nessunon'eratantouscito,
poveroRenzo:eperdipiùeracontadino.Simisero,or
l'unoorl'altro,astuzzicarlocondomandescioccheegrossolane,
concerimoniecanzonatorie.Renzo, ora davasegnod'averselo
permale,oraprendevalacosadi in ischerzo,ora,senzabadarea
tuttequellevoci,parlava tutt'altro,orarispondeva,ora
interrogava;sempreasalti,efuor di proposito.Perbuonasorte,in
quelvaneggiamento,glieraperòrimastacomeun'attenzione
istintivaascansareinomidellepersone;dimodochéanchequello
chedovevaesserpiùaltamentefittonellasuamemoria,nonfu
proferito:chétroppocidispiacerebbesequelnome,perilquale
anchenoisentiamounpo'd'affettoediriverenza,fossestato
strascinatoperquelleboccacce,fossedivenutotrastullodiquelle
linguesciagurate.
CapitoloXV
L'oste,vedendochei l giocoandavainlungo,s'eraaccostatoa
Renzo;epregando,conbuonagrazia,queglialtri
lasciasserostare,l'andavascotendoper un braccio,echelocercavadi
Renzotornavasempredacapocolnomeecognome,econ
fargliintendereedipersuaderlocheandasseadormire.Ma le
ripetutealsuoorecchio,glientraronfinalmenteintesta;gli
gride,eco'buonifigliuoli.Peròquelleparole:lettoedormire,fecero
sentireunpo'piùdistintamentei l bisognodiciòchesignificavano,
eprodusserounmomentodilucidointervallo.Quelpo'disenno
cheglitornò,glifeceincertomodocapirechei
andato:aundipressocomel'ultimomoccolorimastoacceso l piùsen'era
d'un'illuminazione,favedereglialtrispenti.Sifececoraggio;stese
lemani,eleappuntellòsullatavola;tentò, una eduevolte,
d'alzarsi;sospirò,barcollò;allaterza,sorrettodall'oste,sirizzò.
Quello,reggendolotuttavia,
panca;e,presoconunamano lo feceusciredi
un lume, con tra latavolaela
l'altra,partelo
condusse,parte lo tirò,allameglio,versol'uscio di scala.Lì
Renzo,alchiassode'salutichecolorogliurlavandietro,sivoltòin
fretta;esei l suosostenitorenonfossestatobenlestoatenerlo
perunbraccio,lavoltatasarebbestatauncapitombolo;sivoltò
dunque,e,conl'altrobracciocheglirimanevalibero,andava
trinciandoeiscrivendonell'ariacertisaluti,aguisad'unnododi
Salomone.
­Andiamoaletto,aletto,­dissel'oste,strascicandolo;glifece
imboccarl'uscio;econpiùfaticaancora,lotirò in cimadiquella
scaletta,epoinellacamerachegliavevadestinata.Renzo,vistoi
lettochel'aspettava,sirallegrò;guardòamorevolmentel'oste,con l
dueocchietticheorascintillavanpiùchemai,oras'eclissavano,
comeduelucciole;cercòd'equilibrarsisullegambe;estesela
manoalvisodell'oste,perprendergli il ganascino, in segno
d'amiciziaediriconoscenza;manongliriuscì.­Bravooste!­gli
riuscìperòdidire:­oravedoche seiun galantuomo:questaè
un'operabuona,dareunlettoaunbuonfigliuolo;maquellafigura
chem'haifatta,sulnomeecognome,quellanonerada
galantuomo.Perbuonasortecheanch'iosonfurbolamiaparte...
L'oste,ilqualenonpensavachecoluipotesseancortanto
connettere;l'osteche, per lungaesperienza,sapevaquantogli
uomini,inquellostato,sian
parere,volleapprofittare di più soggettidelsolitoacambiardi
quellucidointervallo,perfareunaltro
tentativo.­Figliuolocaro,­disse,conunavoceeconunfaretutto
Cosavolete?èlegge:anchenoibisognaubbidire;altrimenti
gentile:­nonl'hofattoperseccarvi,népersapereifattivostri.
iprimiaportarnelapena.Èmegliocontentarli,e...Dichesitratta siamo
finalmente?Grancosa!dirdueparole.Nonperloro,maperfare
unpiacereame:via;quitranoi,aquattr'occhi,facciamlenostre
cose;ditemii
quieto. l vostronome,e...epoiandatealettocolcuor
­Ahbirbone!­esclamòRenzo:­mariolo!tumitorniancorain
campoconquell'infamità del nome,cognomeenegozio!
­Sta'zitto,buffone;va'aletto,­diceval'oste.
MaRenzocontinuava più forte:­hointeso:seidellalegaanche
tu.Aspetta,aspetta,chet'accomodoio ­ . Evoltandolatestaverso
lascaletta,cominciavaaurlarepiùforteancora:­amici!l'osteè
della...
­Hodettopercelia,­gridòquestosulvisodiRenzo,spingendolo
versoilletto:­percelia;nonhaiintesochehodettopercelia?
­Ah!percelia:oraparlibene.Quandohaidettopercelia...Son
propriocelie­. Ecaddebocconisulletto.
­Animo;spogliatevi;presto,­dissel'oste,e
chece al consiglioaggiunse
il farsetto
l'aiuto; n'erabisogno.QuandoRenzosifulevato
(ecenevolle),l'ostel'agguantòsubito,ecorseconlemanialle l
tasche,pervederesec'erailmorto.Lotrovò:epensandoche,i
giornodopo, i l suoospiteavrebbeavutoafareiconticontutt'altri
checonlui,echequelmortosarebbeprobabilmentecadutoin
manididoveunostenonavrebbepotutofarlouscire;volle
provarsisealmenogliriuscivadiconcluderquest'altroaffare.
­Voisieteunbuonfigliuolo,ungalantuomo;n'èvero?­disse.
­Buonfigliuolo,galantuomo,­risposeRenzo,facendotuttavia
litigar le ditaco'bottonide'pannichenons'eraancorpotuto
levare.
­Bene,­replicòl'oste:­saldateoradunquequelpococonticino,
perchédomaniiodevouscirepercertimieiaffari...
­Quest'ègiusto,­disseRenzo.­Sonfurbo,magalantuomo...Ma
idanari?Andareacercareidanariora!
­Eccoliqui,­dissel'oste:e,mettendoinoperatuttalasuapratica,
tuttalasuapazienza,tuttalasuadestrezza,gliriuscìdifareil
contoconRenzo,edipagarsi.
­Dammiunamano,ch'iopossafinirdispogliarmi,oste,­disse
Renzo.­Lovedoanch'io,ve',che ho addosso un gransonno.
L'osteglidiedel'aiutorichiesto;glisteseperdipiùlacoperta
addosso,eglidissesgarbatamente­buonanotte,­che già quello
russava. Poi, perquellaspecied'attrattiva,cheallevoltecitienea
considerareunoggettodistizza,alparicheunoggettod'amore,e
cheforsenonèaltrocheil desideriodiconoscereciòcheopera
fortementesull'animonostro,sifermòunmomentoacontemplare
l'ospitecosìnoiosoperlui,alzandoglii l lumesulviso,efacendovi,
conlamanostesa,ribattersopralaluce;inquell'attoaundi
pressocheviendipintaPsiche,quandostaaspiarefurtivamente
leformedelconsortesconosciuto.­Pezzod'asino!­dissenella
suamentealpoveroaddormentato:­seiandatoproprioa
cercartela.Domanipoi,misapraidirechebelgusto ci avrai.
Tangheri,chevoletegirare i l mondo,senzasaperdachepartesi
leviil sole;perimbrogliarvoieil prossimo.
Cosìdettoopensato,ritiròi l lume,simosse,uscìdallacamera,e
chiusel'uscioachiave.Sulpianerottolodellascala,chiamò
l'ostessa;allaqualedissechelasciasseifigliuoliinguardiaa
loroservetta,escendesseincucina,afarlesueveci.­Bisogna una
ch'iovadafuori,ingraziad'unforestierocapitatoqui,nonsocome
diavolo,permiadisgrazia,­soggiunse;eleraccontòin
compendioi l noiosoaccidente.Poisoggiunseancora:­occhioa
tutto;esopratuttoprudenza,inquestamaledettagiornata.
Abbiamolaggiùunamanodiscapestratiche,trailbere,etrache
dinaturasonosboccati,
temerario... ne dicondituttiicolori.Basta,sequalche
­Oh!nonsonounabambina,esoanch'ioquelchevafatto.
Finora,miparechenonsipossadire...
­Bene,bene;ebadarchepaghino;etuttique'discorsichefanno,
sulvicariodiprovvisioneeilgovernatoreeFerrereidecurioniei
cavalierieSpagnaeFranciaealtresimilicorbellerie,farvistadi
nonsentire;perché,sesicontraddice,lapuòandarmalesubito;e
sesidàragione,lapuòandarmaleinavvenire:egiàsaianchetu
chequalchevoltaquellichelediconpiùgrosse...Basta;quandosi
sentoncerteproposizioni,girar la testa,edire:vengo;comese
Io
qualchedunochiamassedaun'altraparte.
piùprestocheposso. cercheròditornare
Ciòdetto,sceseconleiincucina,diedeun'occhiataingiro,
vedersec'eranovitàdirilievo;staccò daun per
cavicchioilcappelloe
lacappa,preseunrandellodauncantuccio,ricapitolò,con
un'altraocchiataallamoglie,l'istruzionicheleavevadate;euscì.l filo
Ma,giànelfarquelleoperazioni,avevaripreso,dentrodisé,i
dell'apostrofecominciataallettodelpoveroRenzo;ela
proseguiva,camminandoinistrada.
"Testardod'unmontanaro!"Ché,perquantoRenzoavessevoluto
tenernascostol'essersuo,questaqualitàsimanifestavadasé,
nelleparole,nellapronunzia,nell'aspettoenegliatti."Una
giornatacomequesta,aforzadipolitica,aforzad'avergiudizio,io
n'uscivonetto;edovevivenir tu
paniere.MancaosterieinMilano,che sullafine,aguastarmil'uovanel
tu dovessipropriocapitare
allamia?Fossialmenocapitatosolo;cheavreichiusounocchio,
perquestasera;edomattinat'avreifattointenderlaragione.Ma
nosignore; in
perfarmeglio!" compagniacivieni;eincompagniad'unbargello,
Aognipasso,l'osteincontravaopasseggieriscompagnati,o
coppie,obrigatedigente,chegiravanosusurrando.Aquesto
puntodellasuamutaallocuzione,videvenireunapattugliadi
soldati;etirandosi da parte,perlasciarlipassare,liguardòconla
pezzod'asino,peravervisto unpo' digenteingiroafarbaccano,
codadell'occhio,econtinuòtrasé:"eccoliigastigamatti.Etu,
i seicacciatointestacheil mondoabbiaamutarsi.Esuquesto
tbelfondamento,tiseirovinatote,evoleviancherovinarme;che
nonègiusto.Iofacevodituttopersalvarti;etu,bestia,in
sottosopral'osteria.Oratoccheràatealevartid'impiccio:
contraccambio,c'èmancatopocochenonm'haimesso
cipensoio.Comeseiovolessisapereiltuonomeperunamia perme
curiosità!Cosam'importaamechetuti chiamiTaddeoo
Bartolommeo?Cihounbelgustoanch'ioaprenderlapennain
mano!manonsietevoialtrisoliavolerlecoseamodovostro.Lo
soanch'iochecisondellegridechenoncontannulla:bella
novità,davenircelaadire un montanaro!Matunonsaichele
gridecontrogliosticontano.Epretendigirarei l mondo,eparlare;
enonsaiche,avolerfareamodosuo,eimpiparsidellegride,la
primacosaèdiparlarne con granriguardo.Eper un poverooste
che fossedeltuoparere,enondomandassei l nome
afavorirlo,saitu,bestia,cosac'èdibello?Sottopenaaqualsi dichi capita
vogliadeidettiosti,tavernaiedaltri,comesopra,ditrecento
scudi:sì,sonlìchecovanotrecentoscudi;eperispenderlicosì
bene;daesserapplicati,peridueterziallaregiaCamera,el'altro
all'accusatoreodelatore:quelbelcecino!Edincasodiinabilità,
cinqueannidigalera,emaggiorpena,pecuniariaocorporale,
all'arbitriodisuaeccellenza.Obbligatissimoallesuegrazie".
Aquesteparole,l'ostetoccavalasogliadelpalazzodigiustizia.
s'attendeva adargligliordinicheparevanpiùattiapreoccuparei
Lì,comeatutti altriufizi,c'eraungrandafare:pertutto l
giornoseguente,alevareipretestiel'ardireaglianimivogliosidi
nuovitumulti,adassicurare la forzanellemanisoliteaadoprarla.
la
S'accrebbe soldatescaallacasadelvicario;glisbocchidella
stradafuronosbarratiditravi,trinceratidicarri.S'ordinòa tuttii
fornaichefacesseropanesenzaintermissione;sispedirono
staffettea'paesicirconvicini,conordinidimandargranoallacittà;
aognifornofuronodeputatinobili, chevisi portasserodibuon
mattino,ainvigilaresulladistribuzioneeatenereafreno
gl'inquieti,conl'autoritàdellapresenza,e conle buoneparole.Ma
più un
render efficaciiconsiglicon po'dispavento,sipensò
perdar,comesidice,uncolpoalcerchioeunoallabotte,e
ancheatrovarlamanieradimetterlemaniaddossoaqualche
sedizioso:equestaeraprincipalmentelapartedelcapitanodi
giustizia;ilquale,ognunopuòpensarechesentimentiavesseper
vulnerariasurunodegliorganidellaprofonditàmetafisica. Isuoi
lesollevazionieperisollevati,conunapezzettad'acqua
bracchieranoincampofinodalprincipiodeltumulto:equel
sedicenteAmbrogioFusellaera,comehadettol'oste,unbargello
qualchedunodapotersiriconoscere,etenerloinpetto,
travestito,mandatoingiroappuntopercoglieresulfattoe
appostarlo,eacchiapparlopoi,anotteaffattoquieta,oi
dopo.Sentitequattroparole di l
quellapredicadiRenzo,coluigligiorno
avevafattosubitoassegnamentosopra;parendogliquellounreo
buonuomo,proprioquel che civoleva.Trovandolopoinuovo
affattodelpaese,avevatentato
caldo alle carceri,come alla i l
locanda colpomaestrodicondurlocaldo
più sicuradellacittà; ma gli
andòfallito,comeavetevisto.Potéperòportareacasalanotizia
sicuradelnome,cognomeepatria,oltrecent'altrebellenotizie
congetturali;dimodoché,quandol'ostecapitòl ì
sapevaintornoaRenzo,nesapevangiàpiùdilui.Entrònella , adirciòche
solitastanza,efecelasuadeposizione:comeeragiuntoad
alloggiardaluiunforestiero,chenonavevamaivoluto
manifestareilsuonome.
­Avetefattoilvostrodovereainformarlagiustizia­;disseun
notaiocriminale,mettendogiùlapenna,­magiàlosapevamo.
"Belsegreto!"pensòl'oste:"civuoleungrantalento!"­E
sappiamoanche,­continuòil notaio,­quelriveritonome.
"Diavolo!il nomepoi,com'hannofatto?"pensòl'ostequestavolta.
­Mavoi,­ripresel'altro,convoltoserio,­voinonditetutto
sinceramente.
­Cosadevodiredipiù?
­Ah!ah!sappiamobenissimochecoluihaportatonellavostra
osteriaunaquantitàdipanerubato,erubatoconviolenza,pervia
disaccheggio edi sedizione.
­Vienunoconunpaneintasca;soassaidov'èandatoa
prenderlo.Perché,aparlarcomeinpuntodimorte,possodiredi
nonaverglivistocheunpanesolo.
­Già;semprescusare,difendere:chisentevoialtri,sontutti
galantuomini.Comepoteteprovarechequelpanefossedibuon
acquisto?
­Cosahodaprovareio?iononc'entro:iofol'oste.
­Nonpotreteperònegarechecodestovostroavventorenon
abbiaavutalatemeritàdiproferirparoleingiuriosecontrolegride,
edifareattimalieindecenticontrol'arme di suaeccellenza.
­Mifacciagrazia,vossignoria:comepuòmaiesseremio
avventore,se lo vedo perla primavolta?È i l diavolo,conrispetto
parlando,chel'hamandatoacasamia:eseloconoscessi,
vossignoriavedebenechenonavreiavutobisognodi
domandargliilsuonome.
­Però,nellavostraosteria,allavostrapresenza,sisondettecose
difuoco:paroletemerarie,proposizionisediziose,mormorazioni,
strida,clamori.
­Comevuolevossignoriach'iobadiaglispropositichepossondire
interessi, che sonounpover'uomo. Epoi vossignoria sa beneche
tantiurlonicheparlantuttiinsieme?Iodevoattenderea'miei
chièdilinguasciolta, per
quandosonounabrigata,e... i l solitoèanchelestodimano,tantopiù
­Sì,sì;lasciatelifareedire:domani,domani,vedreteseglisarà
passatoil ruzzo.Cosacredete?
­Iononcredonulla.
­ChelacanagliasiadiventatapadronadiMilano?
­Ohgiusto!
­Vedrete,vedrete.
­Intendobenissimo:i l resaràsemprei l re;machiavràriscosso,
avràriscosso:enaturalmenteunpoveropadredifamiglianonha
vogliadiriscotere.Lorsignorihannolaforza:alorsignoritocca.
­Aveteancoramoltagenteincasa?
­Unvisibilio.
­Equelvostroavventorecosafa?Continuaaschiamazzare,a
mettersulagente,apreparartumultiperdomani?
­Quelforestiero,vuoldirevossignoria:èandatoaletto.
­Dunqueavetemoltagente...Basta;badatea
scappare. non lasciarlo
"Chedevofareilbirroio?"pensòl'oste;manondissené sìné no.
­Tornatepureacasa;eabbiategiudizio,­ripreseilnotaio.
­Iohosempreavutogiudizio.Vossignoriapuòdiresehomaidato
dafareallagiustizia.
­Enoncrediatechelagiustiziaabbiaperdutalasuaforza.
­Io?percarità!iononcredonulla:abbadoafarl'oste.
­Lasolitacanzone:nonavetemaialtrodadire.
­Chehodadirealtro?Laveritàèunasola.
­Basta;perorariteniamociòcheavetedeposto; se verrà poii
caso,informeretepiùminutamentelagiustizia,intornoaciòchevi l
potràvenirdomandato.
­Cosahodainformare?iononsonulla;appenaappenahola
testadaattendereaifattimiei.
­Badateanonlasciarlopartire.
­Sperochel'illustrissimosignorcapitanosapràchesonvenuto
subitoafareilmiodovere.Baciolemaniavossignoria.
Allospuntardelgiorno,Renzorussavadacircasett'ore,edera
ancora,poveretto!sulpiùbello,quandoduefortiscossealle
Tramaglino!­,lofeceroriscotere.Sirisentì,ritiròlebraccia,
braccia,eunavocechedappièdellettogridava:­Lorenzo aprì
gliocchiastento;eviderittoappièdellettounuomovestitodi
nero,eduearmati,unodiqua,unodilàdelcapezzale.E,trala
sorpresa,eilnonesserdestobene,elaspranghettadiquelvino
chesapete,rimaseunmomentocomeincantato;ecredendodi
sognare,enonpiacendogliquelsogno,sidimenava,comeper
isvegliarsiaffatto.
­Ah!avetesentitounavolta,LorenzoTramaglino?­dissel'uomo
dallacappanera,quelnotaiomedesimodellaseraavanti.­Animo
dunque;levatevi,eveniteconnoi.
­LorenzoTramaglino!­disseRenzoTramaglino:­cosavuoldir
questo?Cosavoletedame?Chiv'hadettoil mionome?
­Menociarle,efatepresto,­disseunode'birricheglistavanoa
fianco,prendendoglidinuovoil braccio.
­Ohe!cheprepotenzaèquesta?­gridòRenzo,ritirandoil
braccio.­Oste!ol'oste!
­Loportiamviaincamicia?­disseancoraquelbirro,voltandosial
notaio.
­Aveteinteso?­dissequestoaRenzo:­sifaràcosì,senonvi
levatesubitosubito,pervenirconnoi.
­Eperché?­domandòRenzo.
­Il perchélosentiretedalsignorcapitanodigiustizia.
­Io?Iosonoungalantuomo:nonhofattonulla;emimaraviglio...
­Megliopervoi,megliopervoi;così,indueparolesarete
spicciato,epotreteandarvene peri fattivostri.
­Milascinoandareora,­disseRenzo:­iononhochefarnulla
conlagiustizia.
­Orsù,finiamola!­disseunbirro.
­Loportiamoviadavvero?­dissel'altro.
­LorenzoTramaglino!­disseil notaio.
­Comesa il mionome,vossignoria?
­Fateilvostrodovere,­dissei l notaioa'birri;iqualimiserosubito
lemaniaddossoaRenzo,pertirarlofuoridelletto.
­Eh!nontoccate
me. la carned'ungalantuomo,che...!Misovestirda
­Dunquevestitevisubito,­disseil notaio.
­Mivesto,­risposeRenzo;eandavadifattiraccogliendoquaelà
ipannisparsisulletto,comegliavanzid'unnaufragiosullido.E
cominciandoametterseli,proseguivatuttaviadicendo:­maionon
civoglioandaredalcapitanodigiustizia.Nonhochefarnullacon
lui.Giacchémisifaquest'affrontoingiustamente,voglioesser
condottodaFerrer.Quelloloconosco,socheèungalantuomo;e
m'hadell'obbligazioni.
­Sì,sì,figliuolo,saretecondottodaFerrer,­risposeilnotaio.In
simile;manon era momentodaridere.Giànelvenire,avevavisto
altrecircostanze,avrebberiso,propriodigusto,d'unarichiesta
perlestrade un certomovimento,da non potersi ben
fosserorimasuglid'unasollevazionenondeltuttosedata,o definirese
princìpid'unanuova:unosbucardipersone,unaccozzarsi,un
andareabrigate,unfarcrocchi.Eora,senzafarnesembiante,o
cercandoalmenodinonfarlo,stavainorecchi,egliparevachei l
ronzìoandassecrescendo.Desideravadunquedispicciarsi;ma
giacché,sesifossevenutiaguerraaperta
avrebbeanchevolutocondurviaRenzod'amoreed'accordo; con lui,nonpoteva
essercerto,quandofosseroinistrada,ditrovarsi
Perciòdavad'occhioa'birri,cheavesseropazienza,enon tre contr'uno.
inasprisseroi l giovine;edallapartesua,cercavadipersuaderlo
conbuoneparole.Ilgiovineintanto,mentresivestivaadagino
adagino,richiamandosi,comepoteva,allamemoriagli
avvenimentidelgiornoavanti,indovinavabene,aundipresso,
chelegrideei l nomeeilcognomedovevanoesserlacausadi
tutto;macomediaminecoluilosapevaquelnome?Echediamine
eraaccadutoinquellanotte,perchélagiustiziaavessepreso
tant'animo,davenireacolposicuro,ametterlemaniaddossoa
unode'buonifigliuoliche,i
capitolo?eche non l giornoavanti,avevantantavocein
dovevanoessertuttiaddormentati,poiché
Renzos'accorgevaanche
Guardandopoiinvisoi l lui d'unronzìocrescentenellastrada.
notaio, vi scorgeva in pelleinpellela
titubazionechecostui
cosìpervenire in si sforzavainvano di tenernascosta.Onde,
chiarodellesuecongetture,escoprirpaese,
comepertirareinlungo,eanchepertentareuncolpo,disse:­
vedobenecos'èl'originedituttoquesto:glièperamordelnomee
delcognome.Ierseraveramenteerounpo'allegro:questiosti
allevoltehannocertivinitraditori;eallevolte,comedico,sisa,
quandoilvinoègiù,èluicheparla.Ma,senonsitrattad'altro,ora
sonprontoadarleognisoddisfazione.Epoi,giàleilosailmio
nome.Chidiamineglielhadetto?
­Bravo,figliuolo,bravo!­risposei
cheavetegiudizio; e, credete amel notaio,tuttomanieroso:­vedo
chesondelmestiere,voisiete
piùfurbochetant'altri.Èlamigliormanierad'uscirneprestoe
bene:concodestebuonedisposizioni, in dueparolesiete
spicciato,elasciatoinlibertà.Ma io, vedetefigliuolo,
legate,nonpossorilasciarviqui,comevorrei.Via,fatepresto,e hole mani
venitepuresenzatimore;chequandovedrannochisiete;epoiio
dirò...Lasciatefareame...Basta;sbrigatevi,figliuolo.
­Ah!leinonpuò:intendo,­disseRenzo;econtinuavaavestirsi,
rispingendoconde'cenniicennicheibirrifacevano di metterglile
per
maniaddosso, farlospicciare.
­Passeremodallapiazzadelduomo?­domandòpoialnotaio.
­Didovevolete;perlapiùcorta,affinedilasciarvipiùprestoin
cadereinterraquelladomandamisteriosadiRenzo,che
libertà,­dissequello,rodendosidentrodisé,didoverlasciarpoteva
divenireuntemadicentointerrogazioni."Quandounonasce
disgraziato!"pensava."Ecco;mivieneallemaniunoche,sivede,
nonvorrebbealtrochecantare;e,unpo'direspiroches'avesse,
cosìextraformam,accademicamente,inviadidiscorso
amichevole,glisifarebbeconfessar,senzacorda,quelcheuno
volesse;unuomodacondurloinprigionegiàbell'eesaminato,
senzachesenefosseaccorto:eunuomodiquestasortemideve
perl'appuntocapitareinunmomentocosìangustiato.Eh!nonc'è
scampo",continuavaapensare,tendendogliorecchi,epiegando
latestaall'indietro: "non c'èrimedio; e' risicad'essereunagiornata
peggiodiieri".Ciòche lo fecepensarcosì,
straordinariochesisentìnellastrada:e non fu unrumore
potétenersidinon
aprirl'impannata,perdareun'occhiatina.Videch'era un
dicittadini,iquali,all'intimazionedisbandarsi,fattalorodauna crocchio
pattuglia,avevandaprincipiorispostoconcattiveparole,e
finalmentesiseparavancontinuandoabrontolare;equelcheal
notaioparveunsegnomortale,isoldatieranpienidiciviltà.
Chiusel'impannata,estetteunmomentoinforse,sedovesse
condurl'impresaatermine,olasciarRenzoinguardiade'due
birri,ecorrerdalcapitanodigiustizia,arendercontodiciòche
accadeva."Ma",pensòsubito,"misidiràchesonounbuona
nulla,unpusillanime,echedovevoeseguirgliordini.Siamoin
ballo;bisognaballare.Malannaggialafuria!Maledettoi l mestiere!"
Renzoeralevato;iduesatellitiglistavano
accennòacostoro che a' fianchi. I l
nonlosforzassertroppo,edissealui:­danotaio
bravo,figliuolo;anoi,spicciatevi.
AncheRenzosentiva,vedevaepensava.Eraormaituttovestito,
salvoil farsetto,chetenevaconunamano,frugandoconl'altra
nelletasche.­Ohe!­disse,guardandoi
­Visaràdatoognicosapuntualmente,­dissei l notaio,conunvisomolto
significante:­quic'erade'soldieunalettera.Signormio! l notaio,dopo
adempitequellepocheformalità.Andiamo,andiamo.
­No,no,no,­disseRenzo,tentennandoi l capo:­questanonmi
va:vogliolarobamia,signormio.Renderòcontodellemieazioni;
mavogliolarobamia.
­Vogliofarvivederechemifidodivoi:tenete,efatepresto,­
dissei l notaio,levandosidiseno,econsegnando,conunsospiro,
aRenzolecosesequestrate.Questo,riponendolealloroposto,
mormoravatra'denti:­allalarga!bazzicatetantoco'ladri,che
aveteunpocoimparatoi
allemosse;mailnotaiol li mestiere­.Ibirrinonpotevanpiùstare
tenevaafrenocongliocchi,ediceva
intantotrasé:"setuarriviametterpiededentroquellasoglia,l'hai
dapagar con usura,l'haidapagare".
MentreRenzosimetteva un i l farsetto,eprendevai
che
notaiofececennoa de'birri, s'avviasseperlascala;gli l cappello,i l
mandòdietroilprigioniero,poil'altroamico;
lui.Incucinachefurono,mentreRenzodice:­equest'oste poisi mosseanche
benedettodoves'ècacciato?­i l notaiofaunaltrocennoa'birri;i
qualiafferrano,l'unoladestra,l'altrolasinistradelgiovine,ein
frettainfrettaglileganoipolsiconcertiordigni,perquell'ipocrita
figurad'eufemismo,chiamatimanichini.Consistevanoquesti(ci
dispiacedidoverdiscendereaparticolariindegnidellagravità
storica;malachiarezzalorichiede),consistevanoinuna
cordicellalungaunpo'piùchei
stanghette.Lacordicellacircondava l girod'unpolsoordinario,laquale
il polsodelpaziente;i
avevanellecimeduepezzettidilegno,comeduepiccole
legnetti,passati trail medioel'anularedelprenditore, gli la
rimanevanochiusiinpugno,dimodoche,girandoli,ristringeva
lapresa,maanche di martirizzareunricalcitrante:eaquestofine,
legatura,avolontà;econciòavevamezzo,nonsolod'assicurare
lacordicellaerasparsadinodi.
Renzosidivincola,grida:­chetradimentoèquesto?Aun
galantuomo...!­Mai l notaio,cheperognitristofattoavevalesue
buoneparole,­abbiatepazienza,­diceva:­fannoi l loro dovere.
Cosavolete?sontutteformalità;eanchenoinonpossiamotrattar
lagenteasecondadelnostrocuore.Senonsifacessequelloche
Abbiatepazienza.
civiencomandato,staremmofreschinoialtri,peggiodivoi.
Mentreparlava,idueacuitoccavaafare,diederounagirataa'
legnetti.Renzos'acquietò,comeuncavallobizzarrochesisentei l
labbrostrettotralemorse,eesclamò:­pazienza!
­Bravofigliuolo!­dissei l notaio:­questaèlaveramaniera
d'uscirneabene.Cosavolete?èunaseccatura;lovedoanch'io;
ma,portandovibene,inunmomentonesietefuori.Egiacché
vedochesietebendisposto,eiomisentoinclinatoaaiutarvi,
vogliodarviancheunaltroparere,pervostrobene.Credeteame,
chesonpraticodiquestecose:andateviadirittodiritto,senza
guardareinquaeinlà,senzafarviscorgere:cosìnessunobadaa
voi,nessunos'avvede di quelcheè;evoiconservateilvostro
onore.Diquiaun'oravoisieteinlibertà:c'ètantodafare,che
avrannofrettaanche lorodi sbrigarvi:e poi parleròio... Ve
n'andateperifattivostri;enessunosapràchesietestatonelle
manidellagiustizia.Evoialtri,­continuòpoi,voltandosia'birri,
conunvisosevero:­guardatebenedinonfarglimale,perchélo
proteggoio:i l vostrodoverebisognachelofacciate;ma
ricordatevicheèungalantuomo,ungiovinecivile,ilquale,diquia
poco,saràinlibertà;echeglidevepremerei l suoonore.Andate
inmanierachenessunos'avvedadinulla:comesefostetre
galantuominichevannoaspasso­ . E,contonoimperativo,econ
sopraccigliominaccioso,concluse:­m'aveteinteso­.Voltatosipoi
aRenzo, col sopraccigliospianato,ecolvisodivenutoauntratto
ridente,cheparevavolessedire:ohnoisìchesiamoamici!,gli
bisbigliòdinuovo:­giudizio;fateamiomodo:andateraccoltoe
quieto;fidatevidichivivuolbene:andiamo­. Elacomitivas'avviò.
Però,ditantebelleparoleRenzo,nonnecredetteuna:né
notaiovolessepiùbenea lui chea'birri,nécheprendessetantoachei l
cuorelasuariputazione,nécheavesseintenziond'aiutarlo:capì
benissimocheil galantuomo,temendochesipresentasseperla
stradaqualchebuonaoccasionediscapparglidallemani,metteva
innanzique'beimotivi,peristornarluidallostarciattento eda
approfittarne.Dimodochétuttequelleesortazioni
altrocheaconfermarloneldisegnochegiàaveva non
in servironoad
testa,di far
tuttoilcontrario.
Nessunoconcludadaciòchei l notaiofosseunfurboinespertoel
novizio;perchés'ingannerebbe.Eraunfurbomatricolato,dicei
nostrostorico,i l qualeparechefossenelnumerode'suoiamici:
ma,inquelmomento,sitrovavaconl'animoagitato.Asangue
freddo,visodiriocomesisarebbefattobeffedichi,perindurre
unaltroafareunacosapersésospetta,fosseandato
suggerendoglielaeinculcandoglielacaldamente,con quella
miserabilefintadidargliunpareredisinteressato,daamico.Maè
unatendenzageneraledegliuomini,quandosonoagitatie
angustiati,evedonociòche un altropotrebbefareperlevarli
d'impiccio,dichiederglieloconistanzaeripetutamenteeconogni
sortedipretesti;eifurbi,quandosonoangustiatieagitati,cadono
anche loro sottoquestaleggecomune.Quindièche,insimili
circostanze,fanno perlopiù unacosìmeschinafigura.Que'
ritrovatimaestri,quellebellemalizie,con le qualisonoavvezzia
vincere,chesondiventateperloroquasiunasecondanatura,e
che,messeinoperaatempo,econdotteconlapacatezza
d'animo,conlaserenitàdimentenecessarie,fannoilcolpocosì
beneecosìnascostamente,econosciuteanche,dopolariuscita,
riscotonol'applausouniversale;ipoveriniquandosonoallestrette,
leadopranoinfretta,all'impazzata,senzagarbonégrazia.Di
manieracheaunochel i vedaingegnarsiearrabattarsiaquel
modo,fannopietàemovonlerisa,el'uomochepretendonoallora
dimettereinmezzo,quantunquemenoaccorto di loro,scopre
benissimotuttoillorogioco,edaquegliartifiziricavalumepersé,
contro di loro.Perciònonsipuòmaiabbastanzaraccomandarea'
furbi di professionediconservarsempre
d'essersempreipiùforti,cheèlapiùsicura. i l lorosanguefreddo,o
Renzoadunque,appenafurono in istrada,cominciòagirargli
occhiinquaeinlà,asporgersiconlapersona,adestraea
sinistra,atendergliorecchi.Nonc'eraperòconcorso
straordinario;ebenchésulvisodipiùd'unpasseggierosipotesse
leggerfacilmenteuncertononso chedi sedizioso,pureognuno
andavadirittoperlasuastrada;esedizionepropriamentedetta,
nonc'era.
­Giudizio,giudizio!­glisusurravai l notaiodietrolespalle:­i
attentamenteatrechevenivanoconvisiaccesi,sentìche
vostroonore;l'onore,figliuolo­.MaquandoRenzo,badando l
parlavand'unforno,difarinanascosta,digiustizia,cominciò
ancheafarlorode'cennicolviso,eatossireinquelmodoche
indicatutt'altrocheunraffreddore.Quelliguardaronopiù
attentamentelacomitiva,esifermarono;conlorosifermarono
altrichearrivavano;altri,cheglieranpassatidavanti,voltatisial
bisbiglìo,tornavanoindietro,efacevancoda.
­Badateavoi;giudizio,figliuolo;peggio
la per voivedete;non
guastateifattivostri;l'onore, riputazione,­continuavaa
susurrareilnotaio.Renzofacevapeggio.Ibirri,dopoessersi
consultaticonl'occhio,pensandodifarbene(ognunoèsoggettoa
sbagliare),glidiederounastretta di manichini.
­Ahi!ahi!ahi!­gridai l tormentato: al grido, la gentes'affolla
intorno;n'accorredaognipartedellastrada:lacomitivasitrova
incagliata.­Èunmalvivente,­bisbigliavai l notaioaquellichegli
eranoaridosso:­èunladrocoltosulfatto.Siritirino,lascin
passarlagiustizia­ . MaRenzo,vistoi l belmomento,vistiibirri
diventarbianchi,oalmenopallidi,"senonm'aiutoora,pensò,mio
danno".Esubitoalzòlavoce:­figliuoli!mimenanoinprigione,
perchéierihogridato:paneegiustizia.Nonhofattonulla;son
galantuomo:aiutatemi,nonm'abbandonate,figliuoli!
Unmormorìofavorevole,vocipiùchiare di proteziones'alzanoin
risposta:ibirrisulprincipiocomandano,poichiedono,poipregano
più vicinid'andarsene,edifarlargo:lafollainveceincalzae
ipigiasemprepiù.Quelli,vistalamalaparata,lascianandarei
manichini,enonsicuranpiùd'altrochediperdersinellafolla,per
uscirneinosservati. I l notaiodesideravaardentementedifarlo
stesso;mac'erade'guai,peramordellacappanera.I
pover'uomo,pallidoesbigottito,cercavadifarsipiccinopiccino, l
s'andavastorcendo,perisgusciarfuordellafolla;manonpoteva
alzargliocchi, che nonsenevedesseventiaddosso.Studiava
tutte
caso, le
simaniere di comparireunestraneoche,passandodilìa
fossetrovatostrettonellacalca,comeunapagliucolanel
ghiaccio;eriscontrandosia
fisso,con visoa visoconunocheloguardavaal
un cipigliopeggiodeglialtri,lui,compostalabocca
sorriso,conunsuofaresciocco,glidomandò:­cos'èstato?
­Uhcorvaccio!­risposecolui.­Corvaccio!corvaccio!­risonò
all'intorno.Allegridas'aggiunserogliurtoni;dimanierache,in
altrui,ottenneciòchepiùglipremevainquelmomento,d'esser
pocotempo,parteconlegambeproprie,parteconlegomita
fuoridiquelserraserra.
CapitoloXVI
­Scappa,scappa,galantuomo:l
chiesa;diqui,dilà,­sigridaaRenzo ì c'èunconvento,eccolàuna
da ogniparte. In quantoallo
scappare,pensate se avevabisogno di consigli.Findalprimoda
momentocheglierabalenatoinmenteunasperanzad'uscir
quell'unghie,avevacominciatoafareisuoiconti,estabilito,se
fuori,nonsolodellacittà,madelducato."Perché",avevapensato,
questogliriusciva,d'andaresenzafermarsi,finchenonfosse
"il mionomel'hannosu'lorolibracci,inqualunquemaniera
l'abbianoavuto;ecolnomeecognome,mivengonoa prendere
quandovogliono".Einquantoaunasilo,nonvisisarebbe
cacciatochequandoavesseavutoibirriallespalle."Perché,se
possoessereucceldibosco",avevaanchepensato,"nonvoglio
diventareucceldigabbia".Avevadunquedisegnatopersuo
rifugioquelpaesenelterritorio
sevene di Bergamo,dov'eraaccasatoquel
più
suocuginoBortolo,
invitatoaandar là. Matrovar rammentate,che
la strada,l ì stavai l voltel'aveva
male.Lasciatoin
una
non cittàsi
partesconosciutad'una puòdiresconosciuta,Renzo
sapevaneppuredacheportas'uscisse per andarea
Bergamo;equandol'avessesaputo,nonsapevapoiandarealla
porta.Ful ì l ì perfarsiinsegnarlastradadaqualchedunode'suoi
liberatori;masiccomenelpocotempocheavevaavutoper
meditaresu'casisuoi,glieranpassateperlamentecerteideesu
quellospadaiocosìobbligante,padrediquattrofigliuoli,così,a
buonconto,nonvollemanifestareisuoidisegniaunagran
brigata,dovecenepotevaesserequalchealtrodiquelconio;e
risolvettesubitod'allontanarsiinfretta dilì: che la stradasela
farebbepoiinsegnare,inluogodovenessunosapessechiera,né
perché la domandasse.Disse
ifigliuoli:siatebenedetti,­ a'
limmediatamente,preselarincorsa,evia;dentro
e, uscendosuoiliberatori:­grazietante,
per illargocheperunglifufatto
vicolo, giù
perunastradetta,galoppòunpezzo,senzasaperdove.Quando
gliparved'essersiallontanatoabbastanza,rallentò i l passo,per
nondarsospetto;ecominciòaguardareinquaeinlà,per
isceglierlapersonaacuifarlasuadomanda,unafacciache
ispirasseconfidenza.Maanchequic'eradell'imbroglio.La
domandaperséerasospetta;i l tempostringeva;ibirri,appena
liberatidaquelpiccolointoppo,dovevansenzadubbioessersi
rimessiintracciadellorofuggitivo;lavoce di quellafugapoteva
esserearrivatafin là;ein talistrette,Renzodovette fare
diecigiudizifisionomici,primaditrovarlafigurachegliparessea forse
proposito.Quelgrassotto,chestavarittosullasogliadellasua
bottega,agambelarghe,conlemanididietro,conlapanciain
eche,nonavendoaltrochefare,andavaalternativamente
fuori,colmentoinaria,dalqualependevaunagranpappagorgia,
sollevandosullapuntade'piedilasuamassatremolante,e
lasciandolaricaderesuicalcagni,avevaunvisodicicalone
curioso,che,invecedidardellerisposte,avrebbefatto delle
interrogazioni.Quell'altrochevenivainnanzi,congliocchifissi,e
collabbroinfuori,noncheinsegnarprestoebenelastradaaun
altro,appenaparevaconoscer lasua. Quelragazzotto,che,adire
ianchepiùmalizioso;eprobabilmenteavrebbeavutoungusto
l vero,mostravad'essermoltosveglio,mostravaperòd'essere
mattoafarandare
quella che un poverocontadinodallaparteoppostaa
desiderava.Tant'èvero che all'uomoimpicciato,quasi
ognicosaè un nuovoimpiccio!Vistofinalmenteuno
fretta,pensòchequesto,avendoprobabilmentequalcheaffare che venivain
pressante,glirisponderebbesubito,senz'altrechiacchiere;e
sentendoloparlardasé,giudicòchedovesseessereunuomo
sincero.Glis'accostò,edisse:­digrazia,quelsignore,dache
partesivaperandareaBergamo?
­PerandareaBergamo?Daportaorientale.
­Grazietante;eperandareaportaorientale?
­Prendetequestastradaamancina;vitroveretesullapiazzadel
duomo;poi...
­Basta,signore; i l restoloso.Dioglienerendamerito­.Ediviato
s'incamminòdallapartecheglierastataindicata.L'altrogliguardò
manieradicamminareconladomanda, dissetrasé:"on'hafatta
dietrounmomento,e,accozzandonelsuopensieroquella
una,oqualchedunolavuolfarealui".
Renzoarrivasullapiazzadelduomo;l'attraversa,passaaccantoa
unmucchio di cenereedicarbonispenti,ericonoscegliavanzi
delfalòdicuierastatospettatoreilgiornoavanti;costeggiagli
scalinidelduomo,rivedeilfornodellegrucce,mezzosmantellato,
eguardatodasoldati;etiradiritto per lastradadacuieravenuto
insiemecon la folla;arrivaalconventode'cappuccini;
un'occhiataaquellapiazzaeallaportadellachiesa,e dàdicetrasé,
sospirando:"m'avevaperòdatounbuonparerequelfratediieri:
chestessiinchiesaaaspettare,eafareunpo'dibene".
Qui,essendosifermatounmomentoaguardareattentamentealla
portapercuidovevapassare,evedendovi,cosìdalontano,molta
genteaguardia,eavendolafantasiaunpo'riscaldata(bisogna
compatirlo;avevaisuoimotivi),provòunacertaripugnanzaad
affrontarequelpasso.Sitrovavacosìamanounluogod'asilo,e
dove,conquellalettera,sarebbebenraccomandato;futentato
fortemented'entrarvi.Ma,subitoripresoanimo,pensò:"ucceldi
bosco,finchesipuò.Chimiconosce?Diragione,ibirrinonsi
saranfattiinpezzi,perandarmi
per ad aspettareatutteleporte".Si
voltò, vederesemaivenisserodaquellaparte:nonvidené
quelli,néaltricheparesserooccuparsidilui.Vainnanzi;rallenta
quellegambebenedette,chevolevansemprecorrere,mentre
convenivasoltantocamminare;eadagioadagio,fischiandoin
semitono,arrivaallaporta.
C'era,propriosulpasso,unmucchiodigabellini,e,perrinforzo,
anchede'michelettispagnoli;mastavantuttiattentiversoi l di
fuori,pernonlasciareentrardiquelliche,allanotiziad'una
sommossa,v'accorrono,comeicorvialcampodoveèstatadata
battaglia; di manieracheRenzo,conun'ariaindifferente,congli
un andarecosìtrail viandanteeunochevada
occhibassi,econ
aspasso,uscì,senzachenessunoglidicessenulla; mail cuoredi
dentrofacevaungranbattere.Vedendoadirittaunaviottola,entrò
inquella,perevitare la stradamaestra;ecamminòunpezzo
primadivoltarsineppureindietro.
Cammina,cammina;trovacascine,trovavillaggi,tirainnanzi
senzadomandarneilnome;ècertod'allontanarsidaMilano,spera
d'andarversoBergamo;questoglibastaperora.Ognitanto,si
voltavaindietro;ognitanto,andavaancheguardandoe
strofinando or l'uno or l'altropolso,ancoraunpo'indolenziti,e
segnatiingirod'unastrisciarosseggiante,vestigiodellacordicella.
Isuoipensierierano,comeognunopuòimmaginarsi,un
guazzabugliodipentimenti,d'inquietudini,dirabbie,ditenerezze;
eraunostudiofaticosodiraccapezzarelecosedetteefattela
seraavanti,discoprirlapartesegretadellasuadolorosastoria,e
sopratuttocomeaveanpotutorisapereil suonome.Isuoisospetti
cadevannaturalmentesullospadaio,alqualesirammentavabene
d'averlospiattellato.Eripensandoallamanieraconcuiglielaveva
cavatodibocca,eatuttoilfaredicolui,eatuttequell'esibizioni
cheriuscivansempreavolersaperqualcosa,i
quasicertezza.Senonchesirammentavapoianche,inconfuso, l sospettodiveniva
d'aver,dopolapartenzadellospadaio,continuatoacicalare;con
chi,indovinalagrillo;dicosa, la memoria,perquantovenisse
esaminata,nonlosapevadire:nonsapeva dir altroche
inqueltempotrovatafuordicasa. I l d'essersi
poverinosismarrivainquella
ricerca:eracome
glihaaffidatia unoun uomo cheha
checredeva i l sottoscrittimoltifoglibianchi,e
fiorde'galantuomini;e
scoprendolo poiun imbroglione,vorrebbeconoscerelostatode'
suoiaffari:checonoscere?è un caos.Unaltrostudiopenosoera
quellodifarsull'avvenireundisegnocheglipotessepiacere:quelli
chenoneranoinaria,erantuttimalinconici.
Mabenpresto,lostudiopiùpenosofuquelloditrovarlastrada.
Dopoavercamminatounpezzo,sipuòdire,allaventura,videche
dasénonnepotevauscire.Provavabensìunacertaripugnanzaa
metterfuoriquellaparolaBergamo,comeseavesseunnonso
chedisospetto,disfacciato;manonsipotevafardimeno.
Risolvettedunquedirivolgersi,comeavevafatto in Milano, al
primoviandantelacuifisonomiagliandasseagenio;ecosìfece.
­Sietefuordistrada,­glirisposequesto;e,pensatoci
parteconparole,parteco'cenni,gl'indicò i l un poco,
girochedovevafare,
perrimettersisullastradamaestra.Renzo lo ringraziò,fecele
vistedifarcomeglierastatodetto,preseinfattidaquellaparte,
conintenzioneperòd'avvicinarsibensìaquellabenedettastrada
maestra,dinonperderladivista,dicosteggiarlapiùchefosse
possibile;masenzamettervipiede.I
concepirsichedaeseguirsi. l disegnoerapiùfacileda
La conclusionefuche,andandocosì
l'altreindicazionichesifacevacoraggioapescarquaelà, parte
dadestraasinistra,e,comesidice,azigzag,parteseguendo
correggendolesecondoisuoilumi,eadattandole alsuo intento,
partelasciandosiguidardallestradeincuisitrovavaincamminato,
idistantedaMilanopiùdisei;einquantoaBergamo,eramoltose
l nostrofuggitivoavevafatteforsedodicimiglia,chenonera
nonsen'eraallontanato.Cominciòapersuadersiche,anchein
quellamaniera,nonsen'uscivaabene;epensòatrovarqualche
altroripiego.Quellocheglivenneinmente,fudiscovar,con
qualcheastuzia,i l nomediqualchepaesevicinoalconfine,eal
qualesipotesseandareperistradecomunali:edomandandodi
quello,sifarebbeinsegnarlastrada,senzaseminarquaelà
quelladomandadiBergamo,chegliparevapuzzartantodifuga,
disfratto,dicriminale.
Mentrecercalamaniera di
sospetto,vedependereunafrascapescartuttequellenotizie,senzadar
da unacasucciasolitaria,fuori
d'unpaesello. Da
bisognodiristorar qualchetempo,sentivaanchecrescerei
lesue forze;pensòchel ì l
sarebbeilluogodi
fareidueserviziinunavolta;entrò.Nonc'eracheunavecchia,
conlaroccaalfianco,ecolfusoinmano.Chieseunboccone;gli
fuoffertounpo'distracchinoedelvinbuono:accettòlo
stracchino,delvinolaringraziò(glieravenutoinodio,perquello
scherzochegliavevafattolaseraavanti);esimiseasedere,
pregandoladonnachefacessepresto.Questa,inunmomento,
ebbemessointavola;esubitodopocominciòatempestarei
ospitedidomande,esulsuoessere,esuigranfattidiMilano:ché l suo
lavocen'eraarrivatafinlà.Renzo,nonsoloseppeschermirsi
dalledomande, con moltadisinvoltura;ma,approfittandosidella
difficoltàmedesima,feceservirealsuointentolacuriositàdella
vecchia,cheglidomandavadovefosseincamminato.
­Devoandareinmoltiluoghi,­rispose:­ e,se trovounritagliodi
tempo,vorreianchepassareunmomentodaquelpaese,piuttosto
grosso,sullastradadiBergamo,vicinoalconfine,perònellostato
diMilano...Comesichiama?­"Qualchedunocenesarà",
pensavaintantotrasé.
­Gorgonzola,voletedire,­risposelavecchia.
­Gorgonzola!­ripetéRenzo,quasipermettersimeglioinmente
laparola.­Èmoltolontanodiqui?­ripresepoi.
­Nonlosoprecisamente:sarannodieci,sarannododicimiglia.Se
cifossequalchedunode'mieifigliuoli,velosaprebbedire.
­Ecredetechecisipossaandareperquestebelleviottole,senza
Tantotempochenonpiove!
prenderlastradamaestra?dovec'èunapolvere,unapolvere!
­Amemipardisì:potetedomandarenelprimopaeseche
trovereteandandoadiritta­.Eglielonominò.
­Vabene;­disseRenzo;s'alzò,prese un un pezzodipanechegli
eraavanzatodellamagracolazione,
quello che avevatrovato, i l panebendiversoda
giornoavanti,appièdellacroce di san
Dionigi;pagòilconto,uscì,epreseadiritta.
l'allungarpiù del bisogno,colnome di E,
Gorgonzolapernonve
in bocca,di
paeseinpaese,ciarrivò,un'oracircaprimadisera.
Giàcamminfacendo,avevadisegnatodifarl ì un'altrafermatina,
perfareunpastounpo'piùsostanzioso.Il corpoavrebbeanche
graditounpo'diletto;maprimachecontentarloinquesto,Renzo
l'avrebbelasciatocaderrifinitosullastrada.I l suopropositoera
d'informarsiall'osteria,delladistanzadell'Adda,dicavar
destramentenotiziadiqualchetraversachemettesselà,edi
rincamminarsidaquellaparte,subitodopoessersirinfrescato.
Natoecresciutoallasecondasorgente,per dir così,diquelfiume,
avevasentitodirpiùvolte,che,a un certopunto,eperuncerto
tratto,essofacevaconfinetralostatomilanese eil veneto:del
puntoedeltrattononavevaun'ideaprecisa;ma,alloracome
allora,l'affarpiùurgenteeradipassarlo,dovunquesifosse.Se
nongliriuscivainquelgiorno,erarisolutodicamminare
l'oraelalenaglielopermettessero:ed'aspettarpoil'alba,inun fin che
campo,inundeserto;dovepiacesseaDio;purchenonfosse
un'osteria.
FattialcunipassiinGorgonzola,videun'insegna,entrò;eall'oste,
cheglivenneincontro,chieseunboccone,eunamezzetta di vino:
lemigliadipiù,eiltempogliavevanfattopassarequell'odiocosì
estremoefanatico.­Vipregodifarpresto,soggiunse:­perchého
immaginandosichevolessedormirlì,nongliuscisse
soloperchéeravero,maancheperpaurachel'oste,
bisognodirimettermisubitoinistrada­.Equestolodisse,non
domandardelnomeedelcognome,edondeveniva,eperche fuoria
negozio...Allalarga!
L'osterisposeaRenzo,chesarebbeservito;equestosimisea
sedereinfondodellatavola,vicinoall'uscio:i
vergognosi. l postode'
C'eranoinquellastanzaalcunisfaccendatidelpaese,iquali,dopo
averdiscusseecommentate le grannotizie di Milanodelgiorno
avanti,sistruggevano di
ancheinquelgiorno;tantopiù un
sapereche quelleprimeeran
pococomefosseandata
più attea
stuzzicarlacuriosità, che asoddisfarla:unasollevazione,né
soggiogatanévittoriosa,sospesapiùcheterminatadallanotte;
unacosatronca,lafined'unattopiuttostoched'undramma.Undi
colorosistaccòdallabrigata,s'accostòalsoprarrivato,egli
domandòsevenivadaMilano.
­Io?­disseRenzosorpreso,perprendertempoarispondere.
­Voi,seladomandaèlecita.
Renzo,tentennandoilcapo,stringendolelabbra,efacendone
uscireunsuonoinarticolato,disse:­Milano,daquelcheho
sentitodire...nondev'essere un luogodaandarciinquesti
momenti,menocheperunagrannecessità.
­Continuadunqueancheoggii
istanza,il curioso. l fracasso?­domandò,conpiù
­Bisognerebbeesserlà,persaperlo,­disseRenzo.
­Mavoi,nonvenitedaMilano?
­VengodaLiscate,­risposelestoi
pensatalasuarisposta. Ne l giovine,cheintantoaveva
venivainfatti,arigor di termini,
perchéc'erapassato;eilnomel'avevasaputo,auncertopunto
dellastrada, daun viandanteche gli avevaindicatoquelpaese
comeilprimochedovevaattraversare,perarrivareaGorgonzola.
­Oh!­dissel'amico;comesevolessedire:farestimeglioavenir
daMilano,mapazienza.­EaLiscate,­soggiunse,­nonsi
sapevanientediMilano?
­Potrebb'esserebenissimochequalchedunolàsapessequalche
cosa,­risposeilmontanaro:­maiononhosentitodirnulla.
Equesteparoleleproferì in quellamanieraparticolarechepar
al
chevogliadire:hofinito.I l curiosoritornò
momentodopo,l'ostevenneamettere tavola. in suoposto;e,un
­Quantoc'èdiquiall'Adda?­
conun faredaaddormentato,che gli disseRenzo,mezzotra'denti,
gli abbiamvistoqualchealtra
volta.
­All'Adda,perpassare?­dissel'oste.
­Cioè...sì...all'Adda.
­VoletepassaredalpontediCassano,osullachiattadi
Canonica?
­Dovesisia...Domandocosìpercuriosità.
­Eh,volevodire,perchéquellisonoiluoghidovepassanoi
galantuomini,lagentechepuòdarcontodisé.
­Vabene:equantoc'è?
­Fatecontoche,tantoaunluogo,comeall'altro,pocopiù,poco
meno,cisaràseimiglia.
­Seimiglia!noncredevotanto,­disseRenzo.­Egià,­riprese
poi,conun'ariad'indifferenza,portatafinoall'affettazione: ­e già,
chiavessebisognodiprendereunascorciatoia,cisarannoaltri
luoghi da poterpassare?
­Cen'èsicuro,­risposel'oste,ficcandogliinvisodueocchipieni
d'unacuriositàmaliziosa.Bastòquestoperfarmorirtra'dentiall
giovinel'altredomandecheavevapreparate.Sitiròdavantii
piatto;eguardandolamezzettachel'osteavevaposata,insieme
conquello,sullatavola,disse:­ilvinoèsincero?
­Comel'oro,­dissel'oste:­domandatenepureatuttalagente
delpaeseedelcontorno,chesen'intende:epoi,losentirete­ .E
cosìdicendo,tornòversolabrigata.
"Maledettigliosti!"esclamòRenzo tra sé:"piùneconosco,peggio
lstando,nellostessotempo,
i trovo".Nonostante,simiseamangiarecongrand'appetito,
in orecchi,senzacheparessesuo
fatto,pervederdiscoprirpaese,dirilevarecomesipensassecolà
sulgrand'avvenimento nel qualeegliavevaavutanonpiccola
parte,ed'osservarespecialmentese, tra que'parlatori,cifosse
qualchegalantuomo,acuiunpoverofigliuolopotessefidarsidi
domandarlastrada,senzatimored'essermessoallestrette,e
forzatoaciarlarede'fattisuoi.
­Ma!­dicevauno:­questavoltaparpropriocheimilanesiabbian
volutofardavvero.Basta;domanialpiùtardi,sisapràqualcosa.
­MipentodinonesserandatoaMilanostamattina,­dicevaun
altro.
Se vaidomani,vengoanch'io,­disseunterzo;poiunaltro,poi
­unaltro.
­Quelchevorreisapere,­riprese i
Milanopenserannoancheallapoveragentel primo,­èseque'signoridi
di campagna,ose
farannofarlaleggebuonasolamenteperloro.Sapetecomesono
eh?Cittadinisuperbi,tuttoperloro:glialtri,comesenonci
fossero.
­Laboccal'abbiamoanchenoi,siapermangiare,siaperdirla
nostraragione,­disse un altro,convocetantopiùmodesta,
quanto piùla proposizioneeraavanzata: ­e quandolacosasia
incamminata...­Macredettemegliodinonfinirlafrase.
­Delgranonascosto,noncen'èsolamenteinMilano,­
cominciavaunaltro,conun'ariacupaemaliziosa;quandosentono
avvicinarsiuncavallo.Corrontuttiall'uscio;e,riconosciutocolui
chearrivava,glivannoincontro.EraunmercantediMilano,che,
andandopiùvoltel'annoaBergamo,perisuoitraffichi,erasolito
passarlanotteinquell'osteria;esiccomecitrovavaquasisempre
lastessacompagnia,liconoscevatutti.Glis'affollanointorno;uno
prendelabriglia,unaltrolastaffa.­Benarrivato,benarrivato!
­Bentrovati.
­Avetefattobuonviaggio?
­Bonissimo;e voi altri,comestate?
­Bene,bene.Chenuove ci portatediMilano?
­Ah!eccoquellidellenovità,­dissei l mercante,smontando,e
lasciandoilcavalloinmanod'ungarzone.­Epoi,epoi,continuò,
entrandoconlacompagnia,­aquest'oralesapreteforsemeglio
dime.
­Nonsappiamonulla,davvero,­dissepiùd'uno,mettendosila
manoalpetto.
­Possibile?­dissei l mercante.­Dunquenesentiretedellebelle...
odellebrutte.Ehi,oste,ilmiolettosolitoèinlibertà?Bene:un
bicchierdivino,eilmiosolitoboccone,subito;perchévoglio
andarealettopresto,perpartirprestodomattina,earrivarea
Bergamoperl'oradeldesinare. Evoi altri,­continuò,mettendosi
asedere,dallaparteoppostaaquelladovestavaRenzo,zittoe
attento,­voialtrinonsapetedituttequellediavoleriediieri?
­Diierisì.
­Vedetedunque,­ripresei
dicevo l mercante,­selesapetelenovità.Lo
io che,standoquisempre di guardia,perfrugarquelliche
passano...
­Maoggi,com'èandataoggi?
­Ahoggi.Nonsapeteniented'oggi?
­Nienteaffatto:nonèpassatonessuno.
­Dunquelasciatemibagnarlelabbra;epoividiròlecosed'oggi.
Sentirete­.Empìilbicchiere,lopreseconunamano,poiconle
bevette,eriprese:­oggi,amicicari,cimancòpoco,che
primedueditadell'altrasollevòibaffi,poisilisciòlabarba, nonfosse
unagiornatabruscacomeieri,opeggio.Enonmiparquasivero
d'esserquiachiacchierarconvoialtri;perchéavevogiàmessoda
parteognipensierodiviaggio,perrestareaguardarlamiapovera
bottega.
­Chediavoloc'era?­disseunodegliascoltanti.
­Proprioildiavolo:sentirete ­ . Etrinciando la pietanzache
statamessadavanti,epoimangiando,continuòilsuoracconto.I gli era
compagni,rittidiquaedilàdellatavola,lostavanoasentire,con
laboccaaperta;Renzo,alsuoposto,senzacheparessesuo
fatto,stavaattento,forsepiùditutti,masticandoadagioadagiogli
ultimisuoibocconi.
­Stamattinadunqueque'birbonicheieriavevanofattoquel
chiassoorrendo,sitrovaronoa'posticonvenuti(giàc'era
un'intelligenza:tuttecosepreparate);siriunirono,ericominciarono
quellabellastoriadigiraredistrada in strada,gridandopertirar
altragente.Sapetecheècomequandosispazza,conriverenza
parlando,lacasa;i l mucchiodelsudiciumeingrossaquantopiùva
avanti.Quandoparvelorod'essergenteabbastanza,s'avviarono
versolacasadelsignorvicario di provvisione;comesenon
bastasseroletiranniecheglihannofatteieri:aunsignoredi
quellasorte!ohchebirboni!Elarobachedicevancontrodilui!
Tutteinvenzioni:unsignordabbene,puntuale;eiolopossodire,
chesontuttodicasa,eloservodipannoperlelivreedella
servitù.S'incamminarondunqueversoquellacasa:bisognava
vederchecanaglia,chefacce:figuratevichesonpassatidavanti
allamiabottega:facceche...igiudeidellaViaCrucisnoncison
pernulla.Elecosecheuscivandaquellebocche!daturarsenegli
orecchi,senonfossestatochenontornavaconto di farsidareil
scorgere.Andavandunqueconlabuonaintenzionedi
sacco;ma...­Equi,alzatainaria,estesalamanosinistra,si
miselapuntadelpolliceallapuntadelnaso.
­Ma?­disseroforsetuttigliascoltatori.
­Ma,­continuòi l mercante,­trovaronlastradachiusacontravie
concarri,e,dietroquellabarricata,unabellafiladimicheletti,con
gliarchibusispianati,perriceverlicomesimeritavano.Quando
videroquestobell'apparato...Cosaavrestefattovoialtri?
­Tornareindietro.
­Sicuro;ecosìfecero.Mavedete
cheli portava.Sonl ì un
sulCordusio,vedon pocol ì senon eraildemonio
quelfornoche fin da
ieri,avevanvolutosaccheggiare;ecosa
bottega?sidistribuivai l si facevainquella
paneagliavventori;c'erade'cavalieri,e
fiordicavalieri,ainvigilarechetuttoandassebene;ecostoro
(avevanoildiavoloaddossovidico,epoic'erachigliaizzava),
costoro,dentrocomedisperati;pigliatu,chepiglioanch'io:inun
batterd'occhio,cavalieri,fornai,avventori,pani,banco,panche,
madie,casse,sacchi,frulloni,crusca,farina,pasta,tutto
sottosopra.
­Eimicheletti?
­Imichelettiavevan la casadelvicariodaguardare:non si può
cantareeportar la croce.Fuinunbatterd'occhio, vi dico:piglia
piglia;tuttociòchec'erabuonoaqualcosa,fupreso.Epoitornain
campoquelbelritrovato di ieri,diportareilrestosullapiazza,edi
farneunafiammata.Egiàcominciavano,imanigoldi,atirarfuori
roba;quandounopiùmanigoldodeglialtri,indovinateunpo'con
chebellapropostavennefuori.
­Conchecosa?
­Difareunmucchiodituttonellabottega,edidarfuocoal
mucchioeallacasainsieme.Dettofatto...
­Cihandatofuoco?
­Aspettate.Ungalantuomodelvicinatoebbeun'ispirazionedal
cielo.Corsesunellestanze,cercòd'unCrocifisso,lotrovò,
l'attaccòall'archettod'unafinestra,presedacapod'unletto due
candelebenedette,leaccese,elemisesuldavanzale,adestrae
asinistradelCrocifisso.Lagenteguardainsu.InunMilano,
bisognadirla,c'èancoradeltimordiDio;tuttitornaronoin sé.La
piùparte,vogliodire;c'erabensìde'diavoliche,perrubare,
avrebberodatofuocoanchealparadiso;mavistochelagente
noneradelloroparere,dovetterosmettere,e star cheti.
Indovinateorachiarrivòall'improvviso.Tuttiimonsignoridel
duomo,inprocessione,acrocealzata, in abitocorale;e
monsignorMazenta,arciprete,cominciòapredicare
emonsignorSettala,penitenziere, da dauna parte,
un'altra,eglialtrianche
loro:ma,bravagente!macosavoletefare?maèquesto
l'esempio che date a' vostrifigliuoli?matornateacasa;manon
sapetecheilpaneèabuonmercato,piùdiprima?maandatea
vedere,chec'èl'avvisosullecantonate.
­Eravero?
­Diavolo!Voletecheimonsignoridelduomovenisseroincappa
magnaadirdellefandonie?
­Elagentecosafece?
­Apocoapocosen'andarono;corseroallecantonate;e,chi
sapevaleggere, la c'erapropriolameta.Indovinateunpoco:un
paned'ott'once,perunsoldo.
­Chebazza!
­Lavignaèbella;purcheladuri.Sapetequantafarinahanno
mandataamale,traieriestamattina?Damantenerneil ducato
perduemesi.
­EperfuoridiMilano,nons'èfattanessunaleggebuona?
­Quelches'èfattoperMilano,ètuttoaspesedellacittà.Nonso
che vi dire:per voi altrisaràquelcheDiovorrà.Abuonconto,i
fracassisonfiniti. Non v'hodettotutto;oravieneilbuono.
­Cosac'èancora?
­C'èche,ierseraostamattinachesia,nesonostatiagguantati
molti;esubitos'èsaputocheicapisarannoimpiccati.Appena
cominciòaspargersiquestavoce,ognunoandavaacasaperla
piùcorta,pernonarrischiared'essernelnumero.Milano,quand'io
nesonouscito,parevaunconventodifrati.
­Gl'impiccheranno poi davvero?
­Eccome!epresto,­rispose il mercante.
la gentecosafarà?­domandòancoracoluicheavevafatta
­El'altradomanda.
­Lagente?anderàavedere,­dissei l mercante.­Avevantanta
vogliadivedermorireuncristianoall'ariaaperta,chevolevano,
birboni!farlafestaalsignorvicariodiprovvisione.Invecesua,
avrannoquattrot risti, serviticontutteleformalità,accompagnati
da'cappuccini,eda'confratellidellabuonamorte;egentechese
l'èmeritato.Èunaprovvidenza,vedete;eraunacosanecessaria.
Cominciavangiàaprenderi
servirsi,senzamettermanoallaborsa;sel viziod'entrarnellebotteghe,edi
li lasciavanfare,dopoi l
panesarebberovenutialvino,ecosìdimano in mano...Pensate
di lorospontaneavolontà,una
secolorovolevanosmettere,
usanzacosìcomoda.Evisodir io che,perungalantuomocheha
bottegaaperta,eraunpensierpocoallegro.
­Davvero,­disseunodegliascoltatori.­Davvero,­ripeterongli
altri,aunavoce.
­E,­continuòil mercante,asciugandosilabarbacoltovagliolo,­
l'eraorditadaunpezzo:c'eraunalega,sapete?
­C'eraunalega?
­C'eraunalega.Tuttecabaleorditeda'navarrini,daquel
cardinale làdi Francia,sapetechivogliodire,che haun certo
nomemezzoturco,echeognigiornonepensauna,per
qualchedispettoallacoronadiSpagna.Masopratutto,tendea far
farqualchetiroaMilano;perchévedebene,ilfurbo,chequistala
forzadelre.
­Già.
­Nevoleteunaprova?Chihafattoi l piùgranchiasso,eran
forestieri;andavanoingirofacce,cheinMilanonons'eranmai
vedute.Anzimidimenticavodidirveneunachem'èstatadataper
certa.Lagiustiziaavevaacchiappatounoinun'osteria...­Renzo,
l qualenonperdevaunette di queldiscorso,altoccodiquesta
icorda,sisentìvenirfreddo,ediedeunguizzo,primachepotesse
pensareacontenersi.Nessunoperò
senzainterromperei l filo se n'avvide;eildicitore,
delracconto,seguitò:­unochenon si sa
beneancora da chepartefossevenuto, dachi
cherazzad'uomosifosse;macertoeraunode'capi.Giàieri,nel fossemandato,né
fortedelbaccano,avevafattoi l diavolo;epoi,noncontentodi
questo,s'eramessoapredicare,eaproporre,cosìunagalanteria,
ches'ammazzasserotuttiisignori.Birbante!Chifarebbeviverla
poveragente,quandoisignorifosseroammazzati?Lagiustizia,
chel'avevaappostato,glimisel'unghieaddosso;glitrovaronoun
fasciodilettere;elomenavanoingabbia;mache?isuoi
compagni,chefacevanlarondaintornoall'osteria,venneroingran
numero,eloliberarono,i l manigoldo.
­Ecosan'èstato?
­Non si sa;saràscappato,osarànascosto in
chenonhanécasanétetto,etrovanpertuttodaalloggiareeda Milano:songente
rintanarsi:peròfinché i l diavolopuò,evuoleaiutarli:
dentroquandomenoselopensano;perché,quandolaperaè ci danpoi
matura,convienchecaschi.Perorasisadisicurochelelettere
sonrimasteinmanodellagiustizia,echec'èdescrittatuttala
cabala; esi dicechen'anderà di mezzomoltagente.Peggioper
anche peggio.Diconocheifornai son birboni. Lo soanch'io;
far
loro;chehannomessoasoqquadromezzoMilano,evolevano
mabisognaimpiccarliperviadigiustizia.C'èdelgranonascosto.
Chinonlosa?Matoccaachicomandaatenerbuonespie,e
andarloadisotterrare,emandareanchegl'incettatoriadarcalci
all'aria,incompagniade'fornai.Esechicomandanonfanulla,
toccaallacittàaricorrere;esenondànnorettaallaprima,
ricorrereancora;chéaforzadiricorreres'ottiene;enonmettersu
un'usanzacosìscelleratad'entrarnellebottegheene'fondachi,a
prenderlarobaamansalva.
ARenzoquelpocomangiareeraandatointantoveleno.Gli
parevamill'annid'esserfuorielontanodaquell'osteria,daquel
paese;epiùdidiecivolteavevadettoaséstesso:andiamo,
andiamo.Maquellapauradidarsospetto,cresciutaallora
oltremodo,efattatiranna di
sempreinchiodatosullapanca. tuttiisuoipensieri,l'avevatenuto
In quellaperplessità,pensòchei l
di di
ciarlonedovevapoifinire parlar lui;econclusetra di
moversi,appenasentisseattaccarequalchealtrodiscorso. sé,
­Eperquesto,­disseunodellabrigata,­iochesocomevanno
questefaccende,echene'tumultiigalantuomininoncistanno
bene,nonmisonlasciatovinceredallacuriosità,esonrimastoa
casamia.
­Eio,misonmosso?­disseunaltro.
­Io?­soggiunseunterzo:­sepercasomifossitrovato in Milano,
avreilasciatoimperfettoqualunqueaffare,esareitornatosubitoa
casamia.Homoglieefigliuoli;epoi,dicolaverità,ibaccaninon
mipiacciono.
Aquestopunto,l'oste,ch'erastatoancheluiasentire,andòverso
Renzocolsel'occasione,chiamòl'oste conun cenno,glichiese il
l'altracimadellatavola,pervedercosafacevaquelforestiero.
conto,losaldòsenzatirare,quantunquel'acquefosseromolto
basse;e,senzafaraltridiscorsi,andòdirittoall'uscio,passòla
soglia,e,aguidadellaProvvidenza,s'incamminòdallaparte
oppostaaquellapercuieravenuto.
CapitoloXVII
Bastaspessounavoglia,pernonlasciarbenavereunuomo;
pensatepoidueallavolta,l'una in guerracoll'altra. I l povero
Renzon'aveva,damolteore,duetaliincorpo,comesapete:la
vogliadicorrere,equelladistarnascosto:elesciagurateparole
delmercantegliavevanoaccresciutaoltremodol'unael'altraaun
colpo.Dunquelasuaavventuraavevafattochiasso;dunquelo
volevanoaqualunquepatto;chisaquantibirrieranoincampoper
darglilacaccia!qualiordinieranostatispeditidifrugarne'paesi,
nell'osterie,perlestrade!Pensavabensìchefinalmenteibirriche
loconoscevano,eranduesoli,echei l nomenonloportavascritto
infronte;maglitornavanoinmentecertestoriecheavevasentite
raccontare,difuggitivicoltiescopertiperistranecombinazioni,
riconosciutiall'andare,all'ariasospettosa,
gli ad altrisegnali
impensati:tutto facevaombra.Quantunque,nelmomentoche
uscivadiGorgonzola,scoccassero le ventiquattro,eletenebre
chevenivanoinnanzi,diminuisserosempre
non la più que'pericoli,ciò
ostantepresecontrovoglia gli stradamaestra,esipropose
d'entrarnellaprimaviottolache paressecondurdallaparte
doveglipremevadiriuscire.Sulprincipio,incontravaqualche
viandante;ma,pienolafantasiadiquellebrutteapprensioni,non
ebbecuored'abbordarnenessuno,perinformarsidellastrada.
"Hadettoseimiglia,colui,­pensava:­seandandofuordistrada,
dovesseroanchediventarottoodieci,legambechehannofatte
l'altre,farannoanchequeste.VersoMilanononvodicerto;
dunquevoversol'Adda.Cammina,cammina,oprestootardici
arriverò.L'Addahabuonavoce;e,quando le saròvicino,nonho
di chimel'insegni.Sequalchebarcac'è,dapoter
piùbisogno
passare,passosubito,altrimentimifermeròfinoallamattina,inun
campo,surunapianta,comelepassere:megliosurunapianta,
cheinprigione".
Benprestovideaprirsiunastraducolaamancina;ev'entrò.A
quell'ora,sesifosseabbattutoinqualcheduno,nonavrebbepiù
fattetantecerimonieperfarsiinsegnarlastrada;manonsentiva
animavivente.Andavadunquedovelastradaloconduceva;e
pensava.
"Iofareildiavolo!Ioammazzaretuttiisignori!Unfasciodilettere,
io!Imieicompagnichemistavanoa farla guardia!Pagherei
qualchecosaatrovarmiavisoavisoconquelmercante,dilà
dall'Adda(ahquandol'avròpassataquest'Addabenedetta!),e
fermarlo,edomandargli con comododov'abbiapescatetuttecosaè
quellebellenotizie.Sappiateora,miocarosignore,chela
Ferrer,comesefossestatounmiofratello;sappiatecheque'
andatacosìecosì,echeildiavoloch'iohofatto,èstatod'aiutar
birboniche,asentirvoi,eranoimieiamici,perché,inuncerto
momento,iodissiunaparoladabuoncristiano,mivollerofareun
bruttoscherzo;sappiateche,intantochevoistavateaguardarla
vostrabottega,iomifacevaschiacciarlecostole,persalvareil
vostrosignorvicariodiprovvisione,chenonl'homainévistoné
conosciuto.Aspettachemimovaun'altravolta,peraiutarsignori...
Èverochebisognafarloperl'anima:sonprossimoancheloro.E
quelgranfasciodilettere,dovec'eratutta la cabala,echeadesso
in
èche velofo
manodellagiustizia,comevoisapetedicerto;scommettiamo
comparirqui,senzal'aiutodeldiavolo?Avreste
curiositàdivederloquelfascio?Eccoloqui...Unaletterasola?...
Sìsignore,unaletterasola;equestalettera,selovoletesapere,
l'hascrittaunreligiosochevipuòinsegnarladottrina,quandosi
sia;unreligiosoche,senzafarvitorto,valpiùunpelodellasua
barbachetuttalavostra;eèscritta,questalettera,comevedete,
aunaltroreligioso,unuomoanchel u i . . Vedeteoraqualisonoi
furfantimieiamici.Eimparateaparlareun'altravolta;
principalmentequandositrattadelprossimo".
Madopoqualchetempo,questipensieriedaltrisimilicessarono
affatto:lecircostanzepresentioccupavantuttelefacoltàdel
poveropellegrino.Lapaurad'essereinseguitooscoperto,che
avevatantoamareggiato i l viaggioinpienogiorno,nonglidava
ormaipiùfastidio;maquantecoserendevanquestomolto
noioso!Letenebre, la solitudine, la più
stanchezzacresciuta,eormai
dolorosa;tiravaunabrezzolinasorda,uguale,sottile,chedoveva
farpocoservizioachi si trovavaancoraindossoqueglistessi
vestitiches'eramessiperandareanozzeinquattrosalti,e
tornaresubitotrionfanteacasasua;e,ciòcherendevaognicosa
cercando un luogodiriposoedisicurezza.
piùgrave,quell'andareallaventura,e,perdircosì,altasto,
Quandos'abbattevaapassareperqualchepaese,andavaadagio
adagio,guardandoperòsecifosseancoraqualcheuscioaperto;
manonvidemaialtrosegnodigentedesta,chequalchelumicino
trasparentedaqualcheimpannata.Nellastradafuordell'abitato,si
quellabenedettavocedell'Adda;mainvano.Altrevocinon
soffermavaognitanto;stavainorecchi,pervedersesentiva
sentiva,cheunmugolìodicani,chevenivadaqualchecascina
isolata,vagandoperl'aria,lamentevoleinsiemeeminaccioso.Al
suoavvicinarsiaqualchedunadiquelle,ilmugolìosicambiavain
sentiva,vedevaquasi,il bestione, col musoalfessolinodella
unabbaiarfrettolosoerabbioso:nelpassardavantiallaporta,
porta,raddoppiargliurli:cosache
di gli facevaandarviala
tentazionedipicchiare,e
icani, non chiederricovero.Eforse,anchesenza
cisisarebberisolto."Chièlà?­pensava:­cosavolete
aquest'ora?Comesietevenutoqui?Fateviconoscere.Nonc'è
osteriedaalloggiare?Ecco,andandomibene,quelchemi
diranno,sepicchio:quand'anchenon ci dormaqualchepauroso
che,abuonconto,simettaagridare:aiuto!alladro!Bisognaaver
subitoqualcosadichiarodarispondere:ecosahodarispondere
io?Chisenteunrumorelanotte,nonglivieneintestaaltroche
ladri,malviventi,trappole:nonsipensamaicheungalantuomo
possatrovarsiinistradadinotte,senonèuncavalierein
carrozza".Alloraserbavaquelpartitoall'estremanecessità,e
tiravainnanzi,conlasperanzadiscoprirealmenol'Adda,senon
passarla,inquellanotte;edinondoverandarneallacerca,di
giornochiaro.
Cammina,cammina;arrivòdovelacampagnacoltivatamorivain
unasodagliasparsadifelciediscope.Gliparve,senonindizio,
almenouncertoqualargomentodifiumevicino,es'inoltròper
quella,seguendounsentierochel'attraversava.Fattipochipassi,
sifermòadascoltare;maancorainvano.Lanoia del
venivaaccresciutadallasalvatichezzadelluogo,daquelnonviaggio
vederpiùnéungelso,néunavite,néaltrisegnidicolturaumana,
cheprimaparevaquasicheglifacesserounamezzacompagnia.
Ciònonostanteandòavanti;esiccomenellasuamente
cominciavanoasuscitarsicerteimmagini,certeapparizioni,
lasciateviinserbodallenovellesentiteraccontardabambino,
così,perdiscacciarle,operacquietarle,recitava,camminando,
dell'orazioniperimorti.
Apocoapoco,sitrovòtramacchiepiùalte,dipruni,diquercioli,
dimarruche.Seguitandoaandareavanti,eallungandoilpasso,
conpiùimpazienzachevoglia,cominciòavedertralemacchie
qualchealberosparso;eandandoancora,sempreperlostesso
sentiero,s'accorsed'entrareinunbosco.Provavauncerto
ribrezzoainoltrarvisi;malovinse,econtrovogliaandòavanti;ma
piùches'inoltrava,piùi l ribrezzocresceva,piùognicosaglidava
fastidio.Glialberichevedevainlontananza,glirappresentavan
figurestrane,deformi,mostruose;l'annoiaval'ombradellecime
leggermenteagitate,chetremolavasulsentieroilluminatoquaelà
dallaluna;lostessoscrosciardellefogliesecche
movevacamminando,avevaper i l che calpestavao
suoorecchiounnonso che
d'odioso.Legambeprovavanocome una smania, un
corsa,enellostessotempoparevachedurasserofaticaaregger impulsodi
lapersona.Sentivalabrezzanotturnabatterpiùrigidaemaligna
sullafronteesullegote;selasentivascorrertraipannielecarni,
eraggrinzarle,epenetrarpiùacutanelleossarottedalla
stanchezza,espegnerviquell'ultimorimasugliodivigore.Aun
certopunto,quell'uggia,quell'orroreindefinitoconcuil'animo
combattevadaqualchetempo,parvecheauntrattolo
soverchiasse.Eraperperdersiaffatto;maatterrito,piùched'ogni
altracosa,delsuoterrore,richiamòalcuoregliantichispiriti,egli
comandòchereggesse.Cosìrinfrancato un momento,sifermòsu
duepiediadeliberare;risolvevad'uscirsubitodilìperlastradagià
fatta,d'andardirittoall'ultimopaesepercuierapassato,ditornar
tragliuomini, edi cercareunricovero,ancheall'osteria.Estando
cosìfermo,sospesoilfruscìode'piedinelfogliame,tuttotacendo
d'intornoalui,cominciòasentireunrumore, un mormorìo,un è
mormorìod'acquacorrente.Stainorecchi;n'ècerto;esclama:­
l'Adda!­Fuilritrovamentod'unamico,d'unfratello,d'unsalvatore.
Lastanchezzaquasiscomparve,glitornòil polso,sentìil sangue
scorrerliberoetepidopertuttelevene,sentìcrescerlafiduciade'
pensieri,esvanire ingran partequell'incertezzaegravitàdelle
cose;enonesitòainternarsisemprepiùnelbosco,dietro
all'amicorumore.
Arrivòinpochimomentiall'estremitàdelpiano,sull'orlod'unariva
profonda;eguardandoingiùtralemacchiechetuttala
rivestivano,videl'acqualuccicareecorrere.Alzandopoilo
sguardo,videi l vastopianodell'altrariva,sparsodipaesi,ealdi
làicolli,esurunodiquelliunagranmacchiabiancastra,chegli
parvedoveressereunacittà,Bergamosicuramente.Sceseunpo'
braccia,i
sulpendìo,e,separandoediramando,conlemanieconle
l prunaio,guardògiù,sequalchebarchettasimovesse
nelfiume,ascoltòsesentissebatterde'remi;manonvidené
sentìnulla.Sefossestatoqualcosadimenodell'Adda,Renzo
scendevasubito,pertentarnei
l'Addanonerafiume l guado;masapevabeneche
da trattarsicosì in confidenza.
Perciòsimiseaconsultartrasé,moltoasanguefreddo,sul
partitodaprendere.Arrampicarsi sur unapianta,estar l ì a
aspettarl'aurora,perforseseiorechepotevaancoraindugiare,
con quellabrezza,conquellabrina,vestitocosì,c'erapiùche non
bisognasseperintirizzirdavvero.Passeggiareinnanzieindietro,
tuttoqueltempo,oltrechesarebbestatopocoefficaceaiuto
controilrigoredelsereno,eraunrichiedertroppodaquelle
poveregambe,chegiàavevanofattopiùdellorodovere.Gli
venneinmented'averveduto,inunode'campipiùvicinialla
sodaglia,unadiquellecapannecopertedipaglia,costruttedi
tronchiedirami,intonacatipoiconlamota,doveicontadinidel
milaneseusan,l'estate,depositarlaraccolta,eripararsilanottea
guardarla:nell'altrestagioni,rimangonoabbandonate. i l La disegnò
subitopersuoalbergo;sirimisesulsentiero,ripassò
macchie, la sodaglia;eandòversolacapanna.Unusciaccio bosco,le
intarlatoesconnesso, era rabbattuto,senzachiavenécatenaccio;di
Renzol'aprì,entrò;videsospesoperaria,esostenutodaritorte
rami,ungraticcio,afoggiad'hamac;manonsicuròdisalirvi.Vide
interraunpo'dipaglia;epensòche,anchel ì , unadormitina
sarebbebensaporita.
PrimaperòdisdraiarsisuquellettochelaProvvidenzagliaveva
preparato, vi s'inginocchiò,aringraziarladiquelbenefizio, edi
tuttal'assistenzacheavevaavutadaessa,
giornata.Dissepoi in quellaterribile
lesue solitedivozioni;eperdipiù,chiese
perdonoaDomeneddiodinonaverledette
dirle
perpeggio."Eperquesto,­soggiunsepoitrasé;appoggiandolela
sueparole,d'essereandatoadormirecomeuncane,e seraavanti;anzi,
manisullapaglia,ed'inginocchionimettendosiagiacere:­ per
questo,m'ètoccata,lamattina,quellabellasvegliata".Raccolse
addosso,facendosene,allameglio,unaspeciedicoperta, per
poituttalapagliacherimanevaall'intorno,esel'accomodò
temperareilfreddo,cheanchelàdentrosifacevasentirmolto
bene;evisirannicchiòsotto,conl'intenzionedidormireunbel
sonno,parendoglid'averlocompratoanchepiùcarodeldovere.
Maappenaebbechiusigliocchi,cominciònellasuamemoriao
nellasuafantasia( i l luogoprecisononve lo sapreidire),cominciò,
dico,unandareevenire
cheaddiosonno.I l di
mercante,gente,cosìaffollato,cosìincessante,
i l notaio,ibirri, lo spadaio,l'oste,
la
Ferrer,ilvicario, brigatadell'osteria,tuttaquellaturbadelle
strade,poidonAbbondio,poidonRodrigo:tuttagenteconcui
Renzoavevachedire.
Tresoleimmaginiglisipresentavanononaccompagnateda
alcunamemoriaamara,netted'ognisospetto,amabiliintutto;e
dueprincipalmente,moltodifferentialcerto,mastrettamente
legatenelcuoredelgiovine:unatreccianeraeunabarbabianca.
Maanchelaconsolazionecheprovavanelfermaresopradiesse
ifrate,sentivapiùvivamentelavergognadellepropriescappate,
l pensiero,eratutt'altrocheprettaetranquilla.Pensandoalbuon
dellaturpeintemperanza,delbelcasocheavevafattode'paterni
consiglidilui;econtemplandol'immaginediLucia!nonci
proveremoadireciòchesentisse: il lettoreconosce le
circostanze;selofiguri.EquellapoveraAgnese,comel'avrebbe
potutadimenticare?Quell'Agnese, che l'avevascelto,chel'aveva
giàconsideratocomeunacosasolaconlasuaunicafiglia,e
primadiriceverdaluiiltitolodimadre,n'avevapreso
eil cuore,edimostrataco'fattilapremura.Maeraundoloredi i l linguaggio
più,enoni l menopungente,quelpensiero,che,ingraziaappunto
dicosìamorevoliintenzioni,ditantobenechevolevaa lui,la
poveradonnasitrovavaorasnidata,quasiraminga,incerta
dell'avvenire,eraccoglievaguaietravaglidaquellecoseappunto
dacuiavevasperatoilriposoe
Che la gioconditàdegliultimisuoianni.
notte,poveroRenzo!Quellachedovevaesser la quintadelle
suenozze!Chestanza!Chelettomatrimoniale!Edopoqual
giornata!Eperarrivareaqualdomani,aqualseriedigiorni! "Quel
cheDiovuole,­rispondevaaipensiericheglidavanpiùnoia:­
tuttoiniscontode'mieipeccati.Luciaètantobuona!nonvorrà poi
quelcheDiovuole.Luisaquelchefa:c'èanchepernoi.Vada
farlapatireunpezzo,unpezzo,unpezzo!"
Traquestipensieri,edisperandoormaid'attaccarsonno,e
facendosegliilfreddosentirsemprepiù,asegnoch'eracostretto
ognitantoatremareeabattereidenti,sospiravalavenutadel
giorno,emisurava con impazienza il lentoscorrerdell'ore.Dico
misurava,perché,ognimezz'ora,sentiva
rimbombareitocchid'unorologio:m'immagino in quelvastosilenzio,
che dovesseesser
la
quellodiTrezzo.E primavoltachegliferìgliorecchiquello
scocco,cosìinaspettato,senzachepotesseaverealcunaideadel
luogodondevenisse,glifeceunsensomisteriosoesolenne,
comed'unavvertimentochevenissedapersonanonvista,con
unavocesconosciuta.
Quandofinalmentequelmartelloebbebattutoundicitocchi,ch'era
l'oradisegnatadaRenzoperlevarsi,s'alzòmezzointirizzito,si
miseinginocchioni,disse,econpiùfervoredelsolito,ledivozioni
dellamattina,sirizzò,sistiròinlungoeinlargo,scosselavitaele
spalle,comepermettereinsiemetuttelemembra,cheognuno
parevachefacesse da sé,soffiòinunamano,poinell'altra, se le
stropicciò,aprìl'usciodellacapanna;e,perlaprimacosa,diede
un'occhiatainquae inlà,per vedersec'eranessuno.Enon
vedendonessuno,cercò con l'occhioilsentierodellaseraavanti;
loriconobbesubito,epreseperquello.
Iesenzaraggio,purespiccavanelcampoimmensod'unbigio
l cielopromettevaunabellagiornata:laluna,inuncanto,pallida
ceruleo,che,giùgiùversol'oriente,s'andavasfumando
leggermenteinungialloroseo.Piùgiù,all'orizzonte,si
stendevano,alunghefaldeineguali,pochenuvole,tral'azzurroe
imezzogiorno,altrenuvoleravvolteinsieme,leggieriesoffici,per
lchedimano
bruno,lepiùbasseorlatealdisottod'unastrisciaquasidifuoco,
in manosifacevapiùvivaetagliente:da
dircosì,s'andavanlumeggiando di millecolorisenzanome:quel
cielodiLombardia,cosìbelloquand'èbello,cosìsplendido,cosìin
avrebbeguardatoinsu,eammiratoquell'albeggiarecosì diverso
pace.SeRenzosifossetrovatolìandandoaspasso,certo
daquelloch'erasolitovederene'suoimonti;mabadavaallasua
strada,ecamminavaapassilunghi,perriscaldarsi,eperarrivar
presto.Passaicampi,passalasodaglia,passalemacchie,
attraversai l bosco,guardandoinquaeinlà,eridendoe
vergognandosinellostessotempo,delribrezzocheviaveva
provatopocheoreprima;èsulcigliodellariva,guardagiù;e,di
trairami,vede una barchettadipescatore, che venivaadagio,
contr'acqua,radendoquellasponda.Scendesubitoperlapiù
corta,traipruni;èsullariva;dàunavoceleggieraleggieraal
pescatore;e,conl'intenzione difar come se
dipocaimportanza,ma,senzaavvedersene,inunamaniera chiedesseunservizio
mezzosupplichevole, gli accennacheapprodi.Ilpescatoregira
unosguardolungolariva,guardaattentamentelungol'acquache
viene,sivoltaaguardareindietro,lungol'acquacheva,epoi
dirizzalaproraversoRenzo,eapproda.Renzochestavasull'orlo
dellariva,quasiconunpiedenell'acqua,afferralapuntadel
battello,cisaltadentro,edice:­mifarestei l servizio,colpagare,
ditragittarmidilà?­I l pescatorel'avevaindovinato,egiàvoltava
daquellaparte.Renzo,vedendosulfondodellabarcaunaltro
remo,sichina,el'afferra.
­Adagio,adagio,­disse il padrone;manelvederpoiconche
esi disponevaa
garboilgiovineavevapresolostrumento,
maneggiarlo,­ah,ah,­riprese:­sietedelmestiere.
­Unpochino,­risposeRenzo,eci
una
ognitantoun'occhiataombrosa allasi mise con unvigoreecon
maestria,piùchedadilettante.Esenzamairallentare,dava
rivadacuis'allontanavano, e
poiunaimpazienteaquelladov'eranrivolti,esicocevadinon
poterciandarperlapiùcorta;chélacorrenteera,inquelluogo,
rompendo,partesecondando ela barca,parte
ilfilo dell'acqua,dovevafareun
tropporapida,pertagliarladirettamente;
tragittodiagonale.Comeaccade
chele in tuttigliaffariunpo'imbrogliati,
difficoltàallaprimasipresentinoall'ingrosso,enell'eseguire
poi,venganfuoriperminuto,Renzo,orachel'Addaera,sipuòdir,
confine,ose,superatoquell'ostacolo,glienerimanesseun
passata,glidavafastidioilnonsaperdicertoselìessafossealtro
dasuperare.Onde,chiamatoilpescatore,eaccennandocolcapo
quellamacchiabiancastracheavevavedutalanotteavanti,eche
paese?
alloragliapparivabenpiùdistinta,disse:­èBergamo,quel
­LacittàdiBergamo,­risposeil pescatore.
­Equellarivalì, èbergamasca?
­TerradisanMarco.
­VivasanMarco!­esclamòRenzo. Il pescatorenondissenulla.
Toccanofinalmentequellariva;Renzovisislancia;ringrazia
trasé,epoiconlaboccai l barcaiolo;mettelemaniintasca,tira Dio
fuoriunaberlinga,che,atteselecircostanze,nonfuunpiccolo
sproprio,elaporgealgalantuomo;i l quale,dataancorauna
occhiataallarivamilanese,ealfiumedisopraedisotto,stesela
mano,preselamancia,laripose,poistrinselelabbra,eperdipiù
cimiseilditoincroce,accompagnandoquelgestocon
un'occhiataespressiva;edissepoi:­buonviaggio­,etornò
indietro.
Perchélacosìprontaediscretacortesiadicostuiversouno
sconosciuto non facciatroppomaravigliare il lettore,dobbiamo
informarlochequell'uomo,pregatospessod'unsimileservizioda
contrabbandieriedabanditi,eraavvezzoafarlo;nontantoper
amoredelpocoeincertoguadagnocheglienepotevavenire,
quantopernonfarside'nemiciinquelleclassi.Lofaceva,dico,
ognivoltachepotesseessersicurochenonlovedesseroné
gabellieri,nébirri,néesploratori.Così,senzavolerpiùbeneai
primicheaisecondi,cercavadisoddisfarlitutti,con
quell'imparzialità,cheèladoteordinariadichièobbligatoatrattar
concert'uni,esoggettoarendercontoacert'altri.
Renzosifermòunmomentinosullarivaacontemplarlariva
opposta,quellaterrachepocoprimascottavatantosottoisuoi
piedi."Ah!nesonpropriofuori!­fuilsuoprimopensiero.­Sta'l
corseachilasciavainquelpaese.Alloraincrociòlebraccia sul ì,
maledettopaese",fuilsecondo,l'addioallapatria.Mailterzo
scorrevaa'piedi,epensò"èpassatasottoilponte!"Così, all'uso
petto,miseunsospiro,abbassògliocchisull'acquachegli
delsuopaese,chiamava,perantonomasia,quellodiLecco."Ah
mondobirbone!Basta;quelcheDiovuole".
Voltòlespalleaque't r i s t i oggetti,es'incamminò,prendendoper
puntodimiralamacchiabiancastrasulpendìodelmonte,finché
trovassequalcheduno da farsiinsegnar la stradagiusta.E
bisognavavedereconchedisinvolturas'accostavaa'viandanti,e,
senzatantir i g i r i , nominava i l paesedoveabitavaquelsuocugino.
Dalprimoa
migliadafare.cui sirivolse,seppeche gli rimanevanoancornove
Quelviaggiononfulieto.Senzaparlarede'guaicheRenzo
portavaconsé,ilsuoocchiovenivaognimomentorattristatoda
oggettidolorosi,da'qualidovetteaccorgersichetroverebbenel
paeseincuis'inoltrava,lapenuriacheavevalasciatanelsuo.Per
tuttalastrada,epiùancoranelleterreene'borghi,incontravaa
ognipassopoveri,chenoneranpoveridimestiere,emostravan
lamiseriapiùnelvisochenelvestiario:contadini,montanari,
artigiani,famiglieintere;eunmistoronzìodipreghiere, di lamenti
edivagiti.Quellavista,oltrelacompassioneelamalinconia,lo
mettevaancheinpensierode'casisuoi.
"Chisa,­andavameditando,­setrovodafarbene?
comenegliannipassati?Basta;Bortolomivolevabene,èun se c'èlavoro,
buonfigliuolo,hafattodanari,m'hainvitatotantevolte;non
m'abbandonerà.Epoi,laProvvidenzam'haaiutatofinora;
m'aiuteràancheperl'avvenire".
Intantol'appetito,risvegliatogiàdaqualchetempo,andava
crescendodimiglioinmiglio;equantunqueRenzo,quando
cominciòadargliretta,sentissedipoterreggere,senza
grand'incomodo,perquelledueotreche gli potevanrimanere;
pensò,daun'altraparte,che
presentarsialcugino,come non sarebbeunabellacosadi
un pitocco,edirgli,perprimo
complimento:dammidamangiare.Silevòditascatutte
ricchezze,lefecescorreresurunamano,tiròlasomma.Nonera lesue
uncontocherichiedesseunagrandearitmetica;maperòc'era
abbondantementedafareunamangiatina.Entròinun'osteriaa
ristorarsilostomaco;einfatti,pagatocheebbe,glirimaseancor
qualchesoldo.
Nell'uscire,vide,accantoallaporta,chequasiv'inciampava,
sdraiateinterra,piùchesedute,duedonne,unaattempata,
un'altrapiùgiovine,con un bambino,che,dopoaversucchiata
invanol'unael'altramammella,piangeva,piangeva;tuttidelcolor
dellamorte:eritto,vicinoaloro,unuomo, nel visodelqualee
nellemembra,sipotevanoancoravedereisegnid'un'antica
robustezza,domataequasispentadallungodisagio.Tutt'etre
steserolamanoversocoluicheusciva con passofranco,econ
l'aspettorianimato:nessunoparlò;chepotevadirdipiùuna
preghiera?
­Lac'èlaProvvidenza!­disseRenzo;e,cacciatasubitolamano
intasca,lavotòdique'pochisoldi;l i misenellamanochesitrovò
piùvicina,eripreselasuastrada.
Larefezioneel'operabuona(giacchésiamcompostid'animaedi
corpo)avevanoriconfortatierallegratituttiisuoipensieri.Certo,
dall'essersicosìspogliatodegliultimidanari,glieravenuto i l più di
confidenzaperl'avvenire,chenonglieneavrebbedato
poverinichemancavanosullastrada,laProvvidenzaavevatenuti
diecivoltetanti.Perché,seasostenereinquelgiornoque' trovarne
inserboproprio gli ultimiquattrinid'unestraneo,fuggitivo,incerto
ancheluidelcomevivrebbe;chipotevacrederechevolessepoi
lasciareinseccocoluidelquales'eraservitaaciò,eacuiaveva
datounsentimentocosìvivodiséstessa,cosìefficace,così
risoluto?Questoera,aundipresso,il pensierodelgiovine;però
menchiaroancoradiquelloch'iol'abbiasaputoesprimere.Nel
rimanentedellastrada,ripensando
spianava.Lacarestiadovevapoifinire:tuttia' casisuoi,tuttoglisi
gli annisimiete:
intantoavevai
più,acasaunpo' l cuginoBortoloelapropriaabilità:aveva,perdi
di danaro,che si farebbemandarsubito.Con
l'abbondanza,­proseguivaRenzonellasuafantasia:
tornassel'abbondanza."Eccopoitornatafinalmente
quello,allapeggio,camperebbe,giornopergiorno,finché
milanesi,chesonquellichesannobenei
furiade'lavori:ipadronifannoagaraperaverdeglioperai ­rinascela
l mestiere;gli operai
milanesialzanlacresta;chivuolgenteabile,bisognachela
paghi;siguadagnadavivereperpiùd'uno,edametterqualcosa
daparte;esifascriverealledonnechevengano...Epoi,perché
aspettartanto?Nonèveroche,conquelpococheabbiamoin
camperemoqui.De'curaticen'èpertutto.Vengonoquelledue
serbo,sisarebbecampatilà,anchequest'inverno?Così
caredonne:simettesucasa. tutti Che piacere,andarpasseggiando
suquestastessastrada insieme!andarfinoall'Addain
baroccio,efarmerendasullariva,propriosullariva,efarvedere
alledonneilluogodove mi sonoimbarcato,i
sceso,quelpostodovesonostatoaguardaresec'eraun l prunaio da cuisono
battello".
Arrivaalpaesedelcugino;nell'entrare,anziprimadimettervi
piede,distingueunacasaaltaalta,apiùordinidifinestrelunghe
lunghe;riconosceunfilatoio,entra,domandaadaltavoce,trai
rumoredell'acquacadenteedellerote,sestial ì uncertoBortolo l
Castagneri.
­Il signorBortolo!Eccololà.
il cugino, gli corre
incontro.Quellosivolta,riconosce il giovine,cheglidice:­
"Signore?buonsegno",pensaRenzo;vede
. Unoh!disorpresa, un alzardibraccia,ungettarsele al collotirai
­scambievolmente.Dopoquelleprimeaccoglienze,Bortolo sonquil
nostrogiovinelontanodallostrepitodegliordigni,edagliocchide'
curiosi,inun'altrastanza,eglidice: ­ti vedovolentieri;maseiun
benedettofigliuolo.T'avevoinvitatotantevolte;nonseimaivoluto
venire;oraarriviinunmomentounpo'critico.
­Setelodevodire,nonsonovenutoviadimiavolontà,disse
commozione,gliraccontòladolorosastoria.
Renzo;e,conlapiùgranbrevità,nonperòsenzamolta
­Èunaltropardimaniche,­disseBortolo.­OhpoveroRenzo!
tu haifattocapitaledime; eio nont'abbandonerò.Veramente,
Maoranonc'èricercad'operai;anziappenaappenaognunotienei
suoi,pernonperderliedisviarei l negozio;mailpadronemivuol
bene,ehadellaroba.E,adirtela,ingranparteladeveame,
senzavantarmi:luiilcapitale,eioquellapocaabilità.Sonoi
primolavorante,sai?epoi,adirtela,sonoi
LuciaMondella!Menericordo,comesefosseieri:unabuona l
l factotum.Povera
ragazza!semprelapiùcompostainchiesa;equandosipassava
daquellasuacasuccia...Mipardivederla,quellacasuccia,
appenafuordelpaese,conun bel ficochepassavail muro...
­No,no;nonneparliamo.
­Volevodireche,quandosipassava da quellacasuccia,sempre
sisentivaquell'aspo,chegirava,girava,girava.Equeldon
Rodrigo!già,anche
isulcollo.Dunque,cometal miotempo, era perquellastrada;
l diavoloaffatto,aquelchevedo:fincheDioglilascialabrigliama orafa
i dicevo,anchequisipatisceunpo'la
fame...Aproposito,comestaid'appetito?
­Homangiatopocofa,perviaggio.
­Eadanari,comestiamo?
Renzosteseunamano,l'avvicinòallabocca,evifecescorrer
sopraunpiccolsoffio.
­Nonimporta,­disseBortolo:­n'hoio:enoncipensare,che,
prestopresto,cambiandosilecose,seDiovorrà,meli renderai, e
ten'avanzeràancheperte.
­Hoqualcosinaacasa;emeli faròmandare.
­Vabene;eintantofa'contodime.Diom'hadatodelbene,
perchéfacciadelbene;esenonnefoa'parentieagliamici,achi
nefarò?
­L'hodettoiodellaProvvidenza!­esclamòRenzo,stringendo
affettuosamente la manoalbuoncugino.
­Dunque,­ripresequesto,­inMilanohannofattotuttoquel
chiasso.Mipaionounpo'matticoloro.Già,n'eracorsa la voce
minutamente.Eh!n'abbiamodellecosedadiscorrere.Quiperò,
anchequi;mavogliochetumiraccontipoilacosapiù
vedi,lavapiùquietamente,esifannolecoseconunpo'piùdi
mercantechestaaVenezia:granocheviendiTurchia;ma,
giudizio.Lacittàhacomprateduemilasomedigranodaun
quandositrattadimangiare,lanonsiguardatantoperil sottile.
Orasentiunpo'cosanasce:nascecheirettoridiVeronaedi
Bresciachiudonoipassi,edicono:diquinonpassagrano.Chet
fannoibergamaschi?SpedisconoaVeneziaLorenzoTorre,un i
dottore,madiquelli!Èpartitoinfretta,s'èpresentatoaldoge,eha
detto:cheideaèvenutaaque'signorirettori?Maundiscorso!un
discorso,dicono,dadareallestampe.Cosavuoldireavereun
uomochesappiaparlare!Subitounordine che silascipassarei l
grano;eirettori,nonsololasciarlopassare,mabisognachelo
faccianoscortare; ed è in viaggio.Es'èpensatoanchealcontado.
GiovanbatistaBiava,nunziodiBergamoinVenezia(unuomo
anchequello!)hafattointenderealsenatoche,anchein
campagna,sipativalafame;ei l senatohaconcessoquattromila
staiadimiglio.Anchequestoaiutaafarpane.Epoi,lovuoi
sapere?senoncisaràpane,mangeremodelcompanatico.I
Signorem'hadatodelbene,comet i dico.Orat i condurròdalmiol
padrone:glihoparlatoditetantevolte,et
accoglienza. Un i faràbuona
buonbergamasconeall'antica,unuomodicuor
largo.Veramente, ora nont'aspettava;maquandosentiràlala
storia...Epoiglioperaisatenerlidiconto,perché
passa, eil negoziodura.Maprima di carestia
tutto,bisognachet'avverta
d'unacosa.Saicomecichiamanoinquestopaese,noialtridello
statodiMilano?
­Comecichiamano?
­Cichiamanbaggiani.
­Nonèunbelnome.
­Tant'è:chiènatonelmilanese,evuolviverenelbergamasco,
bisognaprenderselo in santapace.Perquestagente,dardel
baggianoaunmilanese,ècomedardell'illustrissimoaun
cavaliere.
­Lodiranno,m'immagino,achiselovorràlasciardire.
­Figliuolomio,setunonseidispostoasucciartidelbaggianoa
tuttopasto,nonfarcontodipoterviverqui.Bisognerebbeesser
semprecolcoltelloinmano:equando,supponiamo,tun'avessi
ammazzerebbete:eallora,chebelgustodicomparirealtribunal
ammazzatidue,tre,quattro,verrebbepoiquelloche
diDio,contreoquattroomicidisull'anima!
­Eunmilanesecheabbiaunpo'di...­e qui picchiòlafrontecol
dito,comeavevafattonell'osteriadellalunapiena.­Vogliodire,
unochesappiabeneil suomestiere?
­Tutt'uno:quiè un
padrone,quandoparla baggianoanchelui.Saicomediceilmio
dime co'suoiamici?"Quelbaggianoè
statolamandiDio,peri l mionegozio;senonavessiquel
baggiano,sareibenimpicciato".L'èusanzacosì.
­L'èun'usanzasciocca.Evedendoquellochesappiamfare(ché
finalmentechihaportataquiquest'arte,echilafaandare,siamo
noi),possibilechenonsisiancorretti?
­Finorano:coltempopuòessere;iragazzichevengonsu;magli
uominifatti,nonc'èrimedio:hannopresoquelvizio;non lo
smettonpiù.Cos'è poi finalmente?Erabenun'altracosaquelle
galanteriechet'hannofatte,ei
caricompatriotti. l dipiùchet i volevanfareinostri
­Già,èvero:senonc'èaltrodimale...
­Oracheseipersuasodiquesto,tuttoanderàbene.Vienidal
padrone,ecoraggio.
Tuttoinfattiandòbene,etantoasecondadellepromessedi
Bortolo,checrediamoinutile di farneparticolarrelazione.Efu
veramenteprovvidenza;perché la roba ei quattrinicheRenzo
avevalasciatiincasa,vedremoororaquantofossedafarci
assegnamento.
CapitoloXVIII
Quellostessogiorno,13dinovembre,arrivaunespressoalsignor
podestàdiLecco,eglipresentaundispacciodelsignorcapitano
digiustizia,contenenteunordinedifareognipossibile
opportunainquisizione,periscoprireseuncertogiovinenominato epiù
LorenzoTramaglino,filatorediseta,scappatodalleforzepraedicti
egregiidominicapitanei,siatornato,palamvelclam,alsuopaese,
ignotumqualeperl'appunto,veruminterritorioLeuci:quodsi
compertumfueritsicesse,cerchiildettosignorpodestà,quanta
maximadiligentiafieripoterit,d'averlonellemani,e,legatoa
dovere,videlizetconbuonemanette,attesal'esperimentata
insufficienzade'manichiniperi l nominatosoggetto,lofaccia
condurrenellecarceri,eloritengalì,sottobuonacustodia,per
farneconsegnaachisaràspeditoaprenderlo;etantonelcaso
sì, comenelcasodelno,accedatisaddomumpraedicti
delLaurentiiTramaliini;et,factadebitadiligentia,quidquidadrem
repertumfueritauferatis;
vita,etcomplicibussumatis;e et informationesdeilliuspravaqualitate,
di tutto i l dettoeilfatto,iltrovatoeil
non trovato,ilpresoe i l lasciato,diligenterreferatis.Ilsignor
podestà,dopoessersiumanamentecerzioratocheilsoggettonon
eratornatoinpaese,fachiamarei l consoledelvillaggio,esifa
condurdaluiallacasaindicata,congrantrenodinotaioedibirri.
Lacasaèchiusa;chihalechiavinonc'è,ononsilasciatrovare.
Sisfondal'uscio;sifaladebitadiligenza,valeadirechesifa
comeinunacittàpresad'assalto.Lavocediquellaspedizionesi
spargeimmediatamentepertuttoi l contorno;vieneagliorecchidel
padreCristoforo;i l quale,attonitononmenocheafflitto,domanda
alterzoealquarto,peraverqualchelumeintornoallacagione
d'unfattocosìinaspettato;manonraccogliealtrochecongetture
inaria,escrivesubitoalpadreBonaventura,dalqualesperadi
poterriceverequalchenotiziapiùprecisa.Intantoiparentiegli
amicidiRenzovengonocitatiadeporreciòchepossonsapere
una
dellasuapravaqualità:avernomeTramaglinoèunadisgrazia,
vergogna,undelitto:ilpaeseèsottosopra.Apocoa poco,si
vieneasaperecheRenzoèscappatodallagiustizia,nelbel
mezzodiMilano,epoiscomparso;correvocecheabbiafatto
qualcosadigrosso;malacosapoinonsisadire, osi raccontain
centomaniere.Quantopiùègrossa,tantomenoviencredutanel
paese,doveRenzoèconosciutoper un bravogiovine: ipiù
presumono,evannosusurrandosiagliorecchil'unoconl'altro,
cheèuna macchinamossadaquelprepotente didon
perrovinareilsuopoverorivale.Tant'èveroche,agiudicarper Rodrigo,
induzione,esenzalanecessariacognizionede'fatti,sifaalle
voltegrantortoancheaibirbanti.
Manoi,co'fattiallamano,comesisuoldire,possiamoaffermare
che,secoluinonavevaavutopartenellasciaguradiRenzo,sene
compiacqueperò,comesefosseoperasua,enetrionfòco'suoi
fidati,eprincipalmentecolconteAttilio.Questo,secondoisuoi
primidisegni,avrebbedovutoaquell'oratrovarsigiàinMilano;
ma,alleprimenotiziedeltumulto,edellacanagliachegiravaper
lestrade,intutt'altraattitudineche
credutobeneditrattenersi in di riceverbastonate,aveva
campagna,finoacosequiete.Tanto
piùche,avendooffesomolti,avevaqualcheragionditemereche
alcunode'tanti, che solo per impotenzastavanocheti,non
prendesseanimodallecircostanze,egiudicasseilmomento
buonodafarlevendetteditutti.Questasospensionenonfudi
lungadurata:l'ordinevenutodaMilanodell'esecuzionedafarsi
controRenzoeragiàunindiziochelecoseavevanripresoilcorso
ordinario;e,quasinellostessotempo,sen'ebbelacertezza
positiva.IlconteAttiliopartìimmediatamente,animandoilcugino
apersisternell'impresa,aspuntarl'impegno,epromettendogli
che,dalcantosuo,metterebbesubitomanoasbrigarlodalfrate;
alqualaffare,ilfortunatoaccidentedell'abiettorivaledovevafare
ungiocomirabile.AppenapartitoAttilio,arrivò i l GrisodaMonza
sanoesalvo,eriferì
che al suopadroneciòcheavevapotuto
era neltal monastero,sottola
raccogliere: Lucia ricoverata
protezionedellatalsignora;estavasemprenascosta,comese
fosseunamonacaanchelei,nonmettendomaipiedefuordella
porta,eassistendoallefunzionidichiesadaunafinestrina con la
grata:cosa che dispiacevaamolti,iqualiavendosentitomotivar
nonsochedisueavventure,edirgrancosedelsuoviso,
avrebberovolutounpocovederecomefossefatto.
Questarelazionemisei l diavoloaddossoadonRodrigo,o,perdir
meglio,rendépiùcattivoquellochegiàcistavadicasa.Tante
circostanzefavorevoli
capriccio,dicui lasua al suodisegnoinfiammavanosemprepiùla
suapassione,cioèquelmistodipuntiglio,dirabbiaed'infame
passioneeracomposta.Renzoassente,
sfrattato,bandito,dimanieracheognicosadiventavalecitacontro
dilui,eanchelasuasposapotevaesserconsiderata,incerto
modo,comerobadirubello:ilsolouomoalmondochevolessee
potesseprenderlesueparti,efareunrumoredaessersentito
anchelontanoedapersonealte,l'arrabbiatofrate,trapoco
sarebbeprobabilmenteancheluifuordelcasodinuocere.Ed
eccocheunnuovoimpedimento,nonchecontrappesaretuttique'
vantaggi,l i rendeva,sipuòdire,inutili.UnmonasterodiMonza,
quand'anchenoncifossestataunaprincipessa,eraunosso
troppoduroperidentidi don Rodrigo;eperquantoeglironzasse
conlafantasiaintornoaquelricovero,nonsapevaimmaginarné
vianéversod'espugnarlo, né confuper
la forza,néperinsidie.Fuquasi
quasiperabbandonarl'impresa;
Milano,allungandoanche la risolversid'andarea
strada,pernonpassarneppureda
Monza;eaMilano,gettarsi
perdiscacciar, con in mezzoagliamicie ai divertimenti,
pensieriaffattoallegri,quelpensierodivenuto
ormaituttotormentoso.Ma,ma,ma,gliamici;pianounpococon
questiamici.Inveced'unadistrazione,potevaaspettarsiditrovar
nellalorocompagnia,nuovidispiaceri:perchéAttiliocertamente
avrebbegiàpresolatromba,emessotuttiinaspettativa.Daogni
partegliverrebberodomandatenotiziedellamontanara:
bisognavarenderragione.S'eravoluto,s'eratentato;cosas'era
ottenuto?S'erapresounimpegno:unimpegnounpo'ignobile,a
direi l vero:ma,via,unononpuòallevolteregolareisuoicapricci;
iDandolavintaaunvillano
l puntoèdisoddisfarli;ecomes'uscivadaquest'impegno?
ea unfrate!Uh!Equandounabuona
sorteinaspettata,senzafaticadelbuonanulla,avevatoltodi
mezzol'uno,eunabileamicol'altro, i l buonanullanonaveva
saputovalersidellacongiuntura,­esiritiravavilmente
dall'impresa.Cen'erapiùdelbisogno,pernonalzarmaipiùil viso
traigalantuomini,oavereognimomento la spadaallemani.E
poi,cometornare,ocomerimanereinquellavilla,inquelpaese,
dove,lasciandodaparteiricordiincessantiepungentidella
passione,siporterebbelosfregiod'uncolpofallito?dove,nello
stessotempo,sarebbecresciutol'odiopubblico,escemata la
riputaziondelpotere?dovesulvisod'ognimascalzone,anchein
mezzoagl'inchini,sipotrebbeleggere un amaro:l'haiingoiata,ci
hogusto?Lastradadell'iniquità,dicequi i l manoscritto,èlarga; i
maquestononvuoldirechesiacomoda:haisuoibuoniintoppi,
suoipassiscabrosi;ènoiosalasuaparte,efaticosa,benchévada
all'ingiù.
AdonRodrigo,i l qualenonvolevauscirne,nédareaddietro,né
fermarsi,enonpotevaandareavantidasé,venivabensìinmente
unmezzoconcuipotrebbe:ederadichiederl'aiutod'untale,le
cuimaniarrivavanospessodovenonarrivavalavistadeglialtri:
unuomooundiavolo,percuiladifficoltàdell'impreseeraspesso
unostimoloaprenderlesopradisé.Maquestopartitoaveva
ancheisuoiinconvenientieisuoirischi,tantopiùgraviquanto
menosipotevanocalcolarprima;giacchénessunoavrebbe
saputoprevederefindoveanderebbe,unavoltachesifosse
imbarcatoconquell'uomo,potenteausiliariocertamente,manon
menoassolutoepericolosocondottiere.
Talipensieritenneroper più giornidonRodrigo tra unsì
l'unoel'altropiùchenoiosi.Venneintantounaletteradelcugino, eun no,
laqualedicevachelatramaerabenavviata.Pocodopoilbaleno,
scoppiòiltuono;valeadireche,unabellamattina,sisentìchei l
padreCristoforoerapartitodalconventodiPescarenico.Questo
buonsuccessocosìpronto,laletterad'Attiliochefacevaungran
coraggio,eminacciavadigrancanzonature,feceroinclinar
semprepiùdonRodrigoalpartitorischioso:ciòcheglidiede
l'ultimaspinta,fulanotiziainaspettatacheAgnese
un era tornataa
casasua: impedimentodimenovicinoaLucia.Rendiamconto
diquestidueavvenimenti,cominciandodall'ultimo.
Le due poveredonnes'eranoappenaaccomodatenelloro
ricovero,che si sparseperMonza, eper conseguenzaanchenel
monastero, la nuovadiquelgranfracassodiMilano;edietroalla
crescendoevariandosiognimomento.Lafattoressa,che, dalla
nuovagrande,unaserieinfinitadiparticolari,cheandavano
suacasa,potevatenereunorecchioallastrada,eunoal
monastero,raccoglievanotiziediqui,notiziedil
­Due,sei,otto,
parteall'ospiti. ì, enefaceva
quattro,settenehannomessiinprigione;
gl'impiccheranno,partedavantialfornodellegrucce,parteincima
allastradadovec'è la casadelvicario di provvisione...Ehi,ehi,
sentitequesta!n'èscappatouno,cheèdiLecco,odiquelleparti.
Ivederseloconoscete.
l nomenonloso;maverràqualchedunochemelosapràdire;per
Quest'annunzio,conlacircostanzad'esserRenzoappunto
arrivatoinMilanonelgiornofatale,diedequalcheinquietudinealle
donne,eprincipalmenteaLucia;mapensatecosafuquandola
fattoressavenneadirloro:­èpropriodelvostropaesequelloche
sel'èbattuta,pernonessereimpiccato;unfilatorediseta,chesi
chiamaTramaglino:loconoscete?
ALucia,ch'eraasedere,orlandonon
dimano;impallidì, si cambiòtutta, di soche
maniera cosa,caddeillavoro
che lafattoressase
nesarebbeavvistacertamente,
erarittasullasogliaconAgnese; sele
la fossestatapiùvicina.Ma
quale,conturbataanchelei,
però nontanto,potéstarforte; e,per risponderqualcosa,disse
che,inunpiccolopaese,tuttisiconoscono,echeloconosceva;
machenonsapevapensarecomemaiglifossepotutaseguire
unacosasimile;perchéeraungiovineposato.Domandòpoise
erascappatodicerto,edove.
­Scappato,lodicontutti;dove,nonsisa;puòessereche
l'accalappinoancora,puòesserechesiainsalvo;maseglitorna
sottol'unghie,ilvostrogiovineposato...
Qui,perbuonasorte,lafattoressala fu chiamata,esen'andò:
Più
figuratevicomerimanessero
dovetterolapoveradonna ela madreelafiglia. d'ungiorno,
desolatafanciullastareinunatale
incertezza,amulinaresulcome,sulperché,sulleconseguenzedi
quelfattodoloroso,acommentare,ognunatrasé,osottovocetra
loro,quandopotevano,quelleterribiliparole.
Ungiovedìfinalmente,capitòalmonasterounuomoacercar
d'Agnese.EraunpesciaiolodiPescarenico,cheandavaaMilano,
secondol'ordinario,aspacciarlasuamercanzia; eil buonfrate
Cristoforol'avevapregatoche,passandoperMonza,facesseuna
scappataalmonastero,salutasseledonnedapartesua,
raccontasseloroquelchesisapevadeltristocasodi Renzo,
raccomandasselorod'averpazienza,econfidareinDio;echelui
spierebbel'occasionedipoterleaiutare;eintantonon
poverofratenonsidimenticherebbecertamentediloro,e
mancherebbe,ognisettimana,difarlorosaperlesue
quelmezzo,oaltrimenti.IntornoaRenzo,i nuove,per
l messononseppedir
ricercheperaverlonellemani;mainsiemech'eranoandatetuttea
altrodinuovoedicerto,senonlavisitafattagliincasa,ele
bergamasco.Unatalecertezza,enonfabisognodi
voto,esisapevadicertoches'eramessoinsalvosuldirlo,fuun
granbalsamoperLucia:d'allora in poilesuelacrimescorseropiù
faciliepiùdolci;provòmaggiorconfortoneglisfoghisegreticonla
madre;eintuttelesuepreghiere,c'eramescolatoun
ringraziamento.
Gertrudelafacevavenirespessoinun suo parlatorioprivato,ela
trattenevatalvoltalungamente,compiacendosidell'ingenuitàe
delladolcezzadellapoverina,enelsentirsiringraziareebenedire
ognimomento.Leraccontavaanche,inconfidenza,unaparte(la
partenetta)dellasuastoria,diciòcheavevapatito,perandarl
patire;equellaprimamaravigliasospettosadiLucias'andava ì a
cambiandoincompassione.Trovavainquellastoriaragionipiù
chesufficientiaspiegarciòchec'erad'unpo'stranonellemaniere
dellasuabenefattrice;tantopiùconl'aiutodiquelladottrina
d'Agnesesu'cervellide'signori.Perquantoperòsisentisse
dimostrava, nonle passòneppurperlatestadiparlarledelle
portataacontraccambiarelaconfidenzacheGertrude le
nuoveinquietudini,dellasuanuovadisgrazia,didirlechifosse sue
quelfilatorescappato;pernonrischiaredispargereunavocecosì
pienadidoloreediscandolo.Sischermivaanche,quantopoteva,
dalrisponderealledomandecuriose
antecedente alla promessa; ma di quella,sullastoria
quinoneranragioni di prudenza.
Eraperchéallapoverainnocentequellastoriaparevapiùspinosa,
piùdifficiledaraccontarsi,dituttequellecheavevasentite,eche
credessedipotersentiredallasignora.Inquestec'eratirannia,
insidie,patimenti;cosebrutteedolorose,machepursipotevan
nominare:nellasuac'eramescolatopertuttounsentimento,una
parola,che nonle parevapossibile di proferire,parlandodisé;e
allaqualenonavrebbemaitrovato da
nonle paressesfacciata:l'amore! sostituireunaperifrasiche
Qualchevolta,Gertrudequasis'indispettivadiquellostarcosì
sulledifese;mavitrasparivatantaamorevolezza,tantorispetto,
tantariconoscenza,eanchetantafiducia!Qualchevoltaforse,
quelpudorecosìdelicato,cosìombroso,ledispiacevaancorpiù
perunaltroverso;matuttosiperdevanellasoavitàd'unpensiero
cheletornavaognimomento,guardandoLucia:"aquestafodel
bene".Ederavero;perché,oltreilricovero,que'discorsi,quelle
carezzefamigliarieranodinonpococonfortoaLucia.Unaltrone
trovavanellavorardicontinuo;epregavasemprecheledessero
qualcosadafare:anche nel parlatorio,portavasemprequalche
lavorodatenerlemani in esercizio:ma,comeipensieridolorosisi
caccianpertutto!cucendo,cucendo,ch'era un mestierequasi
nuovo per lei,levenivaognipocoinmenteil suoaspo;edietro
all'aspo,quantecose!
IsalutidelpadreCristoforo,econlaconfermadellafugafelicedi
l secondogiovedì,tornòquelpesciaioloounaltromesso,co'
Renzo.Notiziepiùpositiveintornoa'suoiguai,nessuna;perché,
comeabbiamdettoallettore,il cappuccinoavevasperatod'averle
dalsuoconfratellodiMilano,acuil'avevaraccomandato;equesto
risposedinonavervedutonélapersona,nélalettera;cheunodi
campagnaerabensìvenutoalconvento,acercardilui;mache,
nonavendocelotrovato,eraandatovia,enonerapiùcomparso.
Inonsolo
l terzogiovedì,nonsividenessuno;
una e,perle poveredonne,fu
privazioned'unconfortodesideratoesperato,ma,
comeaccadeperognipiccolacosaachièafflittoeimpicciato,
unacagioned'inquietudine,dicentosospettimolesti.Giàprima
d'allora,Agneseavevapensatoafareunascappataacasa;
questanovitàdinonvederel'ambasciatorepromesso,lafece
risolvere.PerLuciaeraunafaccendaseriailrimaneredistaccata
dallagonnelladellamadre;malasmaniadisaperqualchecosa,e
lasicurezzachetrovavainquell'asilocosìguardatoesacro,
vinserolesueripugnanze.EfudecisotralorocheAgnese
anderebbe i l giornoseguenteadaspettarsullastradailpesciaiolo
chedovevapassardilì,tornandodaMilano;e gli chiederebbein
cortesiaunpostosulbaroccio,perfarsicondurrea'suoimonti.Lo
trovòinfatti, gli domandò seil padreCristoforonongliavevadata
qualchecommissioneperlei:i l pesciaiolo,tuttoi
suapartenzaerastatoapescare,enonavevasaputonientedel l giornoavantila
padre.Ladonnanonebbebisognodipregare,perottenerei
piacerechedesiderava:presecongedodallasignoraedallafiglia, l
nonsenzalacrime,promettendodimandarsubitolesuenuove,e
ditornarpresto;epartì.
Nelviaggio,nonaccaddenulladiparticolare.Riposaronoparte
dellanotteinun'osteria,secondoilsolito;ripartironoinnanzi
giorno;earrivarondibuon'oraaPescarenico.Agnesesmontò
sullapiazzettadelconvento,lasciòandarei l suoconduttorecon
molti:Diovenerendamerito;egiacchéeral
d'andareacasa,vedere i l ì , volle,prima
suobuonfratebenefattore.Sonòi l
fufra
campanello;chivenneaaprire, Galdino,queldellenoci.
­Oh!lamiadonna,cheventov'haportata?
­VengoacercareilpadreCristoforo.
­Il padreCristoforo?Nonc'è.
­Oh!staràmoltoatornare?
­Ma...?­disseilfrate,alzandolespalle,eritirandonelcappuccio
latestarasa.
­Dov'èandato?
­ARimini.
­A?
­ARimini.
­Dov'èquestopaese?
­Eheheh!­risposei l frate,trinciandoverticalmentel'ariaconla
manodistesa,persignificareunagrandistanza.
­Ohpoverame!Maperchéèandatoviacosìall'improvviso?
­Perchéhavolutocosìil padreprovinciale.
­Eperchémandarlovia?chefacevatantobenequi?OhSignore!
­Seisuperioridovesserorendercontodegliordinichedànno,
dovesarebbel'ubbidienza,lamiadonna?
­Sì;maquestaèlamiarovina.
­Sapetecosasarà?SaràcheaRiminiavrannoavutobisogno
d'unbuonpredicatore (ce n'abbiamopertutto;maallevolte ci vuol
quell'uomofattoapposta);
padreprovincialediqui, se i l padreprovincialedilàavràscrittoal
aveva un soggettocosìecosì;ei l
i l
padreprovincialeavràdetto:quicivuole padreCristoforo.
Dev'esserpropriocosì,vedete.
­Ohpoverinoi!Quand'èpartito?
­Ierlaltro.
­Ecco!s'iodavorettaallamiaispirazionedivenirviaqualche
giornoprima!Enonsisaquandopossatornare?cosìaundi
presso?
­Eh la miadonna!lo sa il padreprovinciale;se losa anchelui.
Quandounnostropadrepredicatorehapresoi
prevedere su l volo,nonsipuò
cheramopotràandarsiaposare.Licercandiqua,l i
cercandilà:eabbiamoconventiintuttelequattropartidel
granfracassocolsuoquaresimale:perchénonpredicasempre
mondo.Supponeteche,aRimini,ilpadreCristoforofacciaun a
braccio,comefacevaqui,peripescatorieicontadini:peripulpiti
dellecittà,halesuebellepredichescritte;efiordiroba.Sisparge
lavoce,daquelleparti,diquestogranpredicatore;elopossono
cercareda...dachesoio?Eallora,bisognamandarlo;perchénoi
il mondo.
viviamodellacaritàdituttoi
tutto l mondo, edè giustocheserviamo
­OhSignore!Signore!­esclamòdinuovoAgnese,quasi
piangendo:­comedevofare,senzaquell'uomo?Eraquellocheci
facevadapadre!Pernoièunarovina.
­Sentite,buonadonna;i l padreCristoforoeraveramenteun
uomo;macen'abbiamodeglialtri,sapete?pienidicaritàedi
talento,echesannotrattareugualmenteco'signorieco'poveri.
VoleteilpadreAtanasio?voleteilpadreGirolamo?voletei l padre
Zaccaria?Èunuomodivaglia,vedete,ilpadreZaccaria.Enon
mingherlino,conunavocinafessa,eunabarbettamiseramisera:
istateabadare,comefannocertiignoranti,chesiacosì
nondicoperpredicare,perchéognunohaisuoidoni;maperdar
pareri,èunuomo,sapete?
­Ohpercarità!­esclamòAgnese,conquelmistodigratitudinee
d'impazienza,chesiprovaaun'esibizione in cuisitrovipiùla
buonavolontàaltrui,che
amecheuomo sia ononla propriaconvenienza:­cosam'importa
siaun altro,quandoquelpover'uomo
chenonc'èpiù,eraquellochesapevalenostrecose,eaveva
preparatotuttoperaiutarci?
­Allora,bisognaaverpazienza.
­Questoloso,­risposeAgnese:­scusatedell'incomodo.
­Dichecosa,lamiadonna?midispiacepervoi.Esevirisolvete
dicercarqualchedunode'nostripadri,i l conventoèquichenonsi
move.Ehi,milasceròpoivederpresto,perlacercadell'olio.
­Statebene,­disseAgnese;es'incamminòversoi
desolata,confusa,sconcertata,comei l suo paesetto,
l poverociecocheavesse
perdutoi l suobastone.
Unpo'meglioinformatichefraGaldino,noipossiamodirecome
andòveramentelacosa.Attilio,appenaarrivatoaMilano,andò,
comeavevapromessoadonRodrigo,afarvisitaallorocomune
ziodelConsigliosegreto.(Eraunaconsulta,compostaalloradi
tredicipersonaggiditoga edi spada,dacuiilgovernatore
prendevaparere,eche,morendouno di questi,ovenendo
mutato,assumevatemporaneamente i l governo).Ilcontezio,
togato,eunodeglianzianidelconsiglio,vigodeva un certo
credito;manelfarlovalere,enelfarlorendereconglialtri,non
c'erailsuocompagno.Unparlareambiguo,untaceresignificativo,
unrestareamezzo,unostringerd'occhicheesprimeva:non
possoparlare;unlusingaresenzapromettere,unminacciarein
tornavainpro.Asegnochefinoaun:iononpossoniente in
cerimonia;tuttoeradirettoaquelfine;etutto,opiùomeno,
questoaffare:dettotalvoltaperlapuraverità,madettoinmodo
chenonglieracreduto,servivaadaccrescerei l concetto,equindi
larealtàdelsuopotere:comequellescatolechesivedonoancora
inqualchebottegadispeziale,con su certeparolearabe,edentro
nonc'ènulla; ma servonoamantenere
da i l creditoallabottega.
Quellodelcontezio,che, grantempo,erasempreandato
crescendoalentissimigradi,ultimamenteavevafattoinunavolta
unpasso,come
unviaggioaMadrid,si dice,digigante,perun'occasionestraordinaria,
con unamissioneallacorte;dove, che
accoglienzaglifossefatta,bisognavasentirloraccontardalui.Per
nondiraltro,ilconteducal'avevatrattatoconunadegnazione
particolare,eammessoallasuaconfidenza,asegnod'avergliuna
voltadomandato,inpresenza,sipuòdire,dimezzalacortecome
glipiacesseMadrid,ed'avergliun'altravoltadettoaquattr'occhi,
nelvanod'unafinestra,cheil duomodiMilanoerailtempiopiù
grandechefosseneglistatidelre.
cugino,Attilio,con un suocontegnoserio,chesapevaprenderea
Fattiisuoicomplimentialcontezio,epresentatigliquellidel
tempo,disse:­credodi fareilmio dovere,senzamancarealla
confidenzadiRodrigo,avvertendo il signoreziod'unaffare che,se
leinoncimetteunamano,puòdiventarserio,eportardelle
conseguenze...
­Qualchedunadellesue,m'immagino.
­Pergiustizia,devodirecheil tortononèdallapartedimio
cugino.Maèriscaldato;e,comedico,nonc'èchei
chepossa... l signorezio,
­Vediamo,vediamo.
­C'èdaquellepartiunfratecappuccinochel'haconRodrigoela
cosaèarrivataaunpuntoche...
­Quantevoltev'hodetto,all'unoeall'altro,cheifratibisogna
lasciarlicuocerenellorobrodo?Bastaildafarechedànnoachi
scansarli...
deve...achitocca...­Equisoffiò.­Mavoialtrichepotete
­Signorezio,inquesto,èmiodoveredidirlecheRodrigo
l'avrebbescansato,seavessepotuto.Èi l fratechel'haconlui,
chel'hapresoaprovocarlointuttelamaniere...
­Chediavolohacodestofrateconmionipote?
­Primaditutto,èunatestainquieta,conosciutopertale,echefa
professionediprenderselacoicavalieri.Costuiprotegge,dirige,
chesoio? unacontadinotta di là;e ha perquestacreaturauna
carità,unacarità...nondicopelosa,maunacaritàmoltogelosa,
sospettosa,permalosa.
­Intendo,­disseilcontezio;esuruncertofondodigoffaggine,
dipintogliinvisodallanatura,velatopoiericoperto,apiùmani,di
politica,balenòunraggiodimalizia,chevifacevaunbellissimo
vedere.
­Ora,daqualchetempo,­continuòAttilio,­s'ècacciatointesta
questofrate,cheRodrigoavessenonsochedisegnisopra
questa...
­S'ècacciatointesta,s'ècacciatointesta:loconoscoanch'ioi
signordonRodrigo;ecivuolaltroavvocatochevossignoria,per l
giustificarloinquestematerie.
­Signorezio,cheRodrigopossaaverfattoqualchescherzoa
quellacreatura,incontrandolaperlastrada,nonsareilontanodal
crederlo:ègiovine,efinalmentenonècappuccino;maquesteson
bazzecoledanontrattenerneilsignorezio;ilserioè cheil frates'è
messoaparlar di Rodrigocomesifarebbed'unmascalzone,
cercad'aizzarglicontrotutto il paese...
­Eglialtrifrati?
­Nonseneimpicciano,perchéloconosconoperunatestacalda,
ehannotuttoilrispettoperRodrigo;ma,dall'altraparte,questo
fratehaungrancreditopressoivillani,perchéfapoiancheil
santo,e...
­M'immaginochenonsappiacheRodrigoèmionipote.
­Selosa!Anziquestoèquelcheglimettepiùil diavoloaddosso.
­Come?Come?
­Perché,elovadicendolui,
Rodrigo,appuntoperchéquesto ci trova
ha più gustoafarlavederea
unprotettornaturale,ditanta
autoritàcomevossignoria:echeluise la ride de'
politici,echeilcordonedisanFrancescotienlegateanchelegrandiede'
spade,eche...
­Ohfratetemerario!Comesichiamacostui?
­FraCristoforoda***­disseAttilio;ei l contezio,presodauna
cassettadelsuotavolino,unlibriccinodimemorie,viscrisse,
soffiando,soffiando,quelpoveronome.IntantoAttilioseguitava:­
èsemprestatodiquell'umore,costui:sisalasuavita.Eraun
plebeoche,trovandosiaverquattrosoldi,volevacompeterecoi
cavalieridelsuopaese;e,perrabbia di nonpoterlavincer con
tutti,neammazzòuno;onde,periscansarlaforca,sifecefrate.
­Mabravo!mabene!Lavedremo,lavedremo,­dicevai
zio,seguitandoasoffiare. l conte
­Orapoi,­continuavaAttilio, ­è piùarrabbiatochemai,perchégli
èandatoamonteundisegnocheglipremevamoltomolto:eda
questoi l signoreziocapiràcheuomosia.Volevacostuimaritare
quellasuacreatura:fosseperlevarladaipericolidelmondo,lei
m'intende,o perche altrosifosse,lavolevamaritare
assolutamente;eavevatrovatoi l .
unsoggetto,che,forseesenzaforse,anche . l'uomo:un'altrasuacreatura,
i l signoreziolo
conosceràdinome;perchétengopercertoche
segretoavràdovutooccuparsi di queldegnosoggetto. i l Consiglio
­Chiècostui?
­Unfilatorediseta,LorenzoTramaglino,quelloche...
­LorenzoTramaglino!­esclamòi l contezio.­Mabene!mabravo,
padre!Sicuro...infatti...,avevaunaletteraperun...Peccatoche...
Manonimporta;vabene.EperchéilsignordonRodrigononmi
dicenulladituttoquesto?perchélasciaandarlecosetant'avanti,
enonsirivolgeachilopuòevuoledirigereesostenere?
­Dirò i l veroancheinquesto,­proseguivaAttilio.­Da
sapendoquantebrighe,quantecose haperla una
testailsignore parte,
zio...­(questo,soffiando,vimise
gran la mano,comepersignificarela
faticach'eraafarcelestartutte)­s'èfattoscrupolodidarle
una brigadipiù.Epoi,diròtutto:daquelloche ho
cosìirritato,cosìfuorde'gangheri,cosìstuccodellevillaniedi potutocapire,è
quelfrate,chehapiùvogliadifarsigiustiziadasé,inqualche
manierasommaria,ched'ottenerlainunamanieraregolare,dalla
prudenzaedalbracciodelsignorezio.Iohocercatodismorzare;
mavedendochelacosaandavaperlebrutte,hocredutoche
fossemiodovered'avvertirdituttoi
capoelacolonnadellacasa... l signorezio,cheallafineèi l
­Avrestifattomeglioaparlareunpocoprima.
­Èvero; ma ioandavosperandochelacosasvanirebbedasé,o
cheilfratetornerebbefinalmente in cervello,ochese che
n'anderebbedaquelconvento,comeaccadediquestifrati,
orasonoqua,orasonolà;ealloratuttosarebbefinito.Ma...
­Oratoccheràamearaccomodarla.
­Cosìhopensatoanch'io.Hodettotrame:i
suaavvedutezza,conlasuaautorità,saprà lluisignorezio,conla
scandolo,einsiemesalvarl'onorediRodrigo,cheèpoianche
prevenireuno il
Francesco;ma per adoprarloaproposito, il cordone di san
suo.Questofrate,dicevoio,l'hasemprecolcordonedisan
Francesco, non ènecessariod'averlointornoallapancia.I
signoreziohacentomezzich'iononconosco:socheilpadre l
provincialeha,com'ègiusto,unagrandeferenzaperlui;esei
signoreziocredecheinquestocasoilmigliorripiegosiadifar l
cambiarariaalfrate,luicondueparole...
­Lascii l pensieroachitocca,vossignoria,­disseunpo'
ruvidamenteilcontezio.
­Ahèvero!­esclamòAttilio,conunatentennatinaditesta,econ
unsogghignodicompassioneper sé stesso.­Soniol'uomoda
darparerialsignorezio! Ma è la
hopassionechehodellariputazione
delcasatochemifaparlare.E anchepaurad'averfattoun
altromale,­soggiunseconun'ariapensierosa: ­ho paurad'aver
fattotortoaRodrigonelconcettodelsignorezio.
pace,sefossicagione di Non midarei
farlepensarecheRodrigononabbia
in
tuttaquellafede lei,tuttaquellasommissionechedeveavere.
Creda,signorezio,cheinquestocasoèproprio...
­Via,via;chetorto,chetortotravoialtridue?chesaretesempre
amici,finchél'unononmettagiudizio.Scapestrati,scapestrati,che
semprenefateuna;eametoccadirattopparle:che...mifareste
direunosproposito,midatepiùdapensarevoialtridue,che,­e
quiimmaginatevichesoffiomise,­tuttiquestibenedettiaffaridi
stato.
Attiliofeceancoraqualchescusa,qualchepromessa,qualche
complimento;poisilicenziò, ese n'andò,accompagnato daun­ e
abbiamogiudizio,­ch'eralaformoladicommiatodelcontezioper
isuoinipoti.
CapitoloXIX
Chi,vedendoinuncampomalcoltivato,un'erbaccia,peresempio
bel lapazio,volessepropriosaperesesiavenuto da unseme
unmaturatonelcampostesso,oportatovidalvento,olasciatovi
caderdaunuccello,perquantocipensasse,nonneverrebbemai
fondonaturaledelsuocervello,odall'insinuazioned'Attilio,
aunaconclusione.Cosìanchenoinonsapremmodiresedal
venissealconteziolarisoluzionediservirsidelpadreprovinciale
pertroncarenellamigliormanieraquelnodoimbrogliato.Certoè
cheAttiliononavevadettaacasoquellaparola;equantunque
dovesseaspettarsiche,aunsuggerimentocosìscoperto,laboria
ombrosadelcontezioavrebbericalcitrato,aognimodovollefargli
balenardinanzil'ideadiquelripiego,emetterlosullastrada,dove
desideravacheandasse.Dall'altraparte,i l ripiegoeratalmente
adattatoall'umoredelcontezio,talmenteindicatodalle
circostanze,che,senzasuggerimentodichi
scommetterechel'avrebbetrovato da si sia,sipuò
sé.Sitrattavache,inuna
guerrapurtroppoaperta,unodelsuonome,unsuonipote,non
rimanesseal di sotto:puntoessenzialissimoallariputazionedel
poterecheglistavatantoacuore.Lasoddisfazionecheilnipote
potevaprendersidasé,sarebbestataunrimediopeggiordel
male,unasementadiguai;ebisognavaimpedirla,inqualunque
maniera,esenzaperdertempo.Comandarglichepartisseinquel
momentodallasuavilla;giànonavrebbeubbidito;equand'anche
avesse,erauncederei l campo,unaritiratadellacasadinanzia
unconvento.Ordini,forzalegale,spauracchiditalgenere,non
valevanocontro un avversariodiquellacondizione:ilclero
regolareesecolareeraaffattoimmunedaognigiurisdizione
laicale;nonsololepersone,mailuoghiancoraabitatidaesso:
comedevesapereanchechinonavesselettaaltrastoriache
presente; che starebbefresco.Tuttoquelchesipotevacontroun la
taleavversarioeracercard'allontanarlo,eilmezzoa
padreprovinciale,inarbitriodelqualeeral'andareelostarediciò erai l
quello.
Ora,trail padreprovincialeeil conteziopassavaun'antica
conoscenza:s'eranvedutidirado,masemprecongran
dimostrazionid'amicizia,econesibizionisperticate di servizi.E
allevolte,èmeglioaverchefareconunochesiasopraamolti
individui,checonunsolo di questi, i l qualenonvedeche la sua
causa,nonsenteche la suapassione,noncurache suopunto;
mentrel'altrovedeinuntrattocentorelazioni,centoconseguenze, i l
centointeressi,centocosedascansare,centocosedasalvare;e
sipuòquindiprenderedacentoparti.
Tuttobenponderato,i l contezioinvitòungiornoapranzoi
provinciale,eglifecetrovareunacoronadicommensaliassortiti l padre
conunintendimentosopraffino.Qualcheparentede'piùtitolati,di
conunacertasicurezzanativa,conunasprezzaturasignorile,
quelliil cuisolocasatoeraungrantitolo;eche,colsolocontegno,
parlandodicosegrandiconterminifamigliari,riuscivano,anche
senzafarloapposta,aimprimereerinfrescare,ognimomento,
l'ideadellasuperioritàedellapotenza;ealcuniclientilegatialla
casaperunadipendenzaereditaria,e al personaggioperuna
servitùdituttalavita;iquali,cominciandodallaminestraadirdi
sì,conconla bocca,congliocchi, con gliorecchi, con tuttalatesta,
tuttoilcorpo,contuttal'anima,allefruttev'avevanridottoun
uomoanonricordarsipiùcomesifacesseadirdino.
Atavola,ilcontepadronefececaderbenprestoildiscorsosul
temadiMadrid.ARomasivaperpiùstrade;aMadridegliandava
pertutte.Parlòdellacorte,delconteduca,de'ministri,della
famigliadelgovernatore;dellecaccedeltoro,cheluipoteva
descriverbenissimo,perchéleavevagodutedaunpostodistinto;
dell'Escurialedicuipotevarendercontoaunpuntino,perchéun
creatodelconteducal'avevacondottopertuttiibuchi.Per
qualchetempo,tuttalacompagniastette,comeunuditorio,
attentaaluisolo,poisidiviseincolloquiparticolari;eluiallora
confidenza, al padreprovincialecheglieraaccanto,echelo
continuòaraccontarealtrediquellebellecose,come
lasciòdire,direedire.Maauncertopunto,diedeunagiratinaal in
discorso,
dignità, lolo staccòdaMadrid,edicorteincorte,didignità
tiròsulcardinalBarberini,ch'eracappuccino,efratello in
delpapaallorasedente,UrbanoVIII:nientemeno.Il contezio
dovetteancheluilasciarparlareunpoco,estareasentire,e
ricordarsichefinalmente, in questomondo,nonc'erasoltantoi
personaggichefacevanperlui.Pocodopoalzatidatavola,pregò
il padreprovinciale di passarcon lui inun'altrastanza.
Duepotestà,duecanizie,dueesperienzeconsumatesitrovavano
afronte.Ilmagnificosignorefecesedereilpadremoltoreverendo,
sedetteanchelui,ecominciò:­stantel'amiciziachepassatradi
comuneinteresse,daconcludertradinoi,senz'andarper
noi,hocredutodifarparolaavostrapaternitàd'unaffaredialtre
strade,chepotrebbero...Eperciò,allabuona,colcuoreinmano,
lediròdichesitratta;eindueparolesoncertocheanderemo
d'accordo.Midica:nelloroconventodiPescarenicoc'èunpadre
Cristoforoda***?
Il provincialefececennodisì.
­Midicaunpocovostrapaternità,schiettamente,dabuon
amico...questosoggetto...questopadre...Dipersonaiononlo
conosco;esìchede'padricappuccini ne conoscoparecchi:
uominid'oro,zelanti,prudenti,umili:sonostatoamicodell'ordine
da ragazzo...Maintutte le famiglie un po'numerose...c'è
finsemprequalcheindividuo,qualchetesta...Equestopadre
Cristoforo,sodacertiragguaglicheèunuomo...unpo'amicode'
contrasti...chenonhatuttaquellaprudenza,tuttique'riguardi...
Scommettereichehadovutodarpiùd'unavoltadapensarea
vostrapaternità.
"Hointeso:èunimpegno,­pensavaintantoi
mia;losapevochequelbenedettoCristoforoera l provinciale:­colpa
un soggettoda
farlogiraredipulpitoinpulpito,enonlasciarlofermareseimesiin
unluogo,specialmenteinconventidicampagna".
­Oh!­dissepoi:
magnificenzaabbia ­mi dispiacedavverodisentirechevostra
inun talconcettoilpadreCristoforo;mentre,
perquantonesoio,èunreligioso...esemplareinconvento,e
tenutoinmoltastimaanchedifuori.
­Intendobenissimo;vostrapaternitàdeve...Però,però,daamico
sincero,voglioavvertirlad'unacosachelesaràutiledisapere;e
seanche ne fosse già informata,posso,senzamancare ai miei
doveri,metterlesott'occhiocerteconseguenze...possibili:non
dicodipiù.QuestopadreCristoforo,sappiamocheproteggevaun
uomodiquelleparti, un uomo...vostrapaternitàn'avràsentitodella
parlare;quelloche,contantoscandolo,scappòdallemani
giustizia,dopoaverfatto,inquellaterribilegiornatadisanMartino,
cose...cose...LorenzoTramaglino!
"Ahi!"pensòi l provinciale;edisse:­questacircostanzamiriesce
nuova;mavostramagnificenzasabenecheunapartedelnostro
ufizioèappuntod'andareincercade'traviati,perridurli...
­Vabene;malaprotezionede'traviatid'unacertaspecie...!Son
cosespinose,affaridelicati...­Equi,invecedigonfiarlegoteedi
soffiare,strinselelabbra,e tirò dentrotant'ariaquantanesoleva
mandarfuori,soffiando.Eriprese:­hocredutobenedidarleun
cennosuquestacircostanza,perché se maisuaeccellenza...
PotrebbeesserfattoqualchepassoaRoma...
daRomavenirle... nonso niente...e
­Son ben tenutoavostramagnificenzadicodestoavviso;però
soncertoche,sesiprenderannoinformazionisuquesto
proposito,sitroveràchei l padreCristoforononavràavutoche
fareconl'uomocheleidice,senonafinedimettergliilcervelloa
partito.IlpadreCristoforo,loconosco.
­Giàleisamegliodimechesoggettofossealsecolo,lecosette
chehafatteingioventù.
­Èlagloriadell'abitoquesta,signorconte,cheunuomo,i
alsecolo ha potuto far dir disé, conquestoindosso,diventiun l quale
altro.Edacheil padreCristoforoportaquest'abito...
­Vorreicrederlo:lodicodicuore:vorreicrederlo;maallevolte,
comediceil proverbio...l'abitononfail monaco.
Isostituitoinfrettaaunaltrocheglieravenutosullapuntadella
l proverbiononvenivaintaglioesattamente;mailcontel'aveva
lingua:il lupocambiail pelo,manonil vizio.
­Hode'riscontri,­continuava,­hode'contrassegni...
­Seleisapositivamente,­dissei l provinciale,­chequesto
religiosoabbiacommessoqualcheerrore(tutti sipuò mancare),
avròperunverofavorel'esserneinformato.Sonsuperiore:
indegnamente;malosonoappuntopercorreggere,perrimediare.
­Ledirò:insiemeconquestacircostanzadispiacevoledella
protezioneapertadiquestopadreperchilehodetto,c'èun'altra
cosadisgustosa,echepotrebbe...Ma,tradinoi,accomoderemo
tuttoinunavolta.C'è,dico,chelostessopadreCristoforoha
presoacozzareconmionipote,donRodrigo***.
­Oh!questomidispiace,midispiace,midispiacedavvero.
­Mionipoteègiovine,vivo,
esserprovocato... si sentequello che è,nonèavvezzoa
­Saràmiodovere
Comeho già di prenderbuoneinformazionid'unfattosimile.
dettoavostramagnificenza,eparloconunsignore
chenonhamenogiustiziachepraticadimondo,tuttisiamodi
carne,soggettiasbagliare...tantodaunaparte,quantodall'altra:
eseil padreCristoforoavràmancato...
­Vedavostrapaternità;soncose,comeioledicevo,dafinirsitra
dinoi,daseppellirsiqui,cosechearimestarletroppo...sifa
peggio.Leisacosasegue:quest'urti,questepicche,principiano
talvoltadaunabagattella,evannoavanti,vannoavanti...Avoler
trovarneilfondo,ononsenevieneacapo,ovengonfuori
cent'altriimbrogli.Sopire,troncare,padremoltoreverendo:
troncare,sopire.Mionipoteègiovine;ilreligioso,daquelche
sento,haancoratuttolospirito,le...inclinazionid'ungiovine:e
toccaanoi,cheabbiamoinostrianni...purtroppoeh,padremolto
reverendo?...
Chifossestatolìavedere,inquelpunto,fucomequando,
mezzod'un'operaseria,s'alza,perisbaglio,unoscenario,prima nel
deltempo,esivedeuncantanteche,nonpensando,inquel
momento,che ci siaunpubblicoalmondo,discorreallabuona
conunsuocompagno.I
quelpurtroppo!,tuttofunaturale:l viso,l'atto,lavocedelcontezio,neldir
l ì nonc'erapolitica:eraproprio
verocheglidavanoiad'avereisuoianni.Nongiàchepiangessei
passatempi,i
sciocchezze,miserie!Lacagiondelsuodispiacereera
l brio,l'avvenenzadellagioventù:frivolezze,benpiù
quandofossevacato;etemevadinonarrivareatempo.Ottenuto
sodaeimportante:erachesperavauncertopostopiùalto,
chel'avesse,sipotevaessercertichenonsisarebbepiùcurato
contento,cometuttiquellichedesideranmoltounacosa,
deglianni,nonavrebbedesideratoaltro,esarebbemorto
assicuranodivolerfare,quandosianoarrivatiaottenerla.
Maperlasciarloparlarlui,­toccaanoi,­continuò,­aaver
giudizioperigiovani,earassettar le loromalefatte.Perbuona
sorte,siamoancoraatempo; la cosanonhafattochiasso;è
ancorailcasod'unbuonprincipiisobsta.Allontanareilfuocodalla
paglia.Allevolteunsoggettoche, in unluogo,nonfabene,oche
puòessercausa di qualcheinconveniente,riesceamaravigliain
unaltro.Vostrapaternitàsapràbentrovare la nicchiaconveniente
aquestoreligioso.C'ègiustoanchel'altracircostanza,chepossa
essercadutoinsospettodichi...potrebbedesiderarechefosse
rimosso:e,collocandoloinqualchepostounpo'lontanetto,
facciamounviaggioedueservizi;tuttos'accomodadasé,oper
dirmeglio,nonc'ènulladiguasto.
Questaconclusione,i l padreprovincialesel'aspettavafinodal
principiodeldiscorso."Ehgià!­pensavatrasé:­vedodovevuoi
andaraparare:dellesolite;quandounpoverofrateèpresoanoia
voi altri, oda unodivoialtri,ovidàombra,subito,senza
dacercarseabbiatortooragione,i
sgomberare". l superioredevefarlo
Equandoilconteebbefinito,emessounlungosoffio,che
equivalevaaunpuntofermo,­intendobenissimo,­dissei
provinciale, ­quelcheil signorcontevuoldire;maprimadifareun l
passo...
­Èunpassoenonèunpasso,padremoltoreverendo:èuna
cosanaturale,unacosaordinaria;esenonsiprendequesto
ripiego,esubito,prevedounmontedidisordini,un'iliade
Uno di
sproposito...mionipotenoncrederei...cisonio,perquesto... guai.
Ma, al puntoacuilacosaèarrivata,senon
senzaperdertempo, conun la tronchiamonoi,
colponetto,nonèpossibilechesi
fermi,cherestisegreta...ealloranonèpiùsolamentemio
nipote...Sistuzzicaunvespaio,padremoltoreverendo.Leivede;
siamounacasa,abbiamoattinenze...
­Cospicue.
­Leim'intende:tuttagentechehasanguenellevene,eche,a
questomondo...èqualchecosa.C'entrai l puntiglio;divieneun
affarecomune;eallora...anchechièamicodellapace...Sarebbe
unverocrepacuoreperme,didovere...ditrovarmi...iocheho
sempreavutatantapropensioneperipadricappuccini...!Loro
padri,perfardelbene,comefannocontantaedificazionedel
pubblico,hannobisogno
buonaarmonia con di pace,dinonavercontese,distarein
chi...Epoi,hannode'parentialsecolo...e
questiaffaraccidipuntiglio, per pocochevadano in
s'estendono,siramificano,tirandentro...mezzomondo.Iomi lungo,
trovoinquestabenedettacarica,chem'obbligaasostenereun
certodecoro...Suaeccellenza...imieisignoricolleghi...tutto
divieneaffardicorpo...tantopiùconquell'altracircostanza...Lei
sacomevannoquestecose.
­Veramente,­dissei l padreprovinciale,­il padreCristoforoè
predicatore;eavevogiàqualchepensiero...Misirichiede
appunto...Ma in questomomento,intalicircostanze,potrebbe
parereunapunizione;eunapunizioneprimad'averbenmessoin
chiaro...
­Nopunizione,no:unprovvedimentoprudenziale,unripiegodi
comuneconvenienza,perimpedireisinistrichepotrebbero...mi
sonospiegato.
­Trailsignorconteeme,lacosarimaneinquestitermini;
intendo.Ma,standoil fattocomefuriferitoavostramagnificenza,
èimpossibile,mipare,chenelpaesenonsiatraspiratoqualcosa.
Pertuttoc'èdegliaizzatori,de'mettimale,oalmenode'curiosi
maligniche,sepossonvedereallepresesignoriereligiosi,ci
hannoungustomatto;efiutano,interpretano,ciarlano...Ognuno
hailsuodecoro da conservare;eiopoi,comesuperiorenonècosa
(indegno),houndovereespresso...L'onordell'abito...
mia...èundepositodelquale...Ilsuosignornipote,giacchéè
cosìalterato,comedicevostramagnificenza,potrebbeprenderla
trionfarne,ma...
cosacomeunasoddisfazionedataalui,e...nondicovantarsene,
­Lepare,padremoltoreverendo?Mionipoteèuncavaliereche
nelmondoèconsiderato...secondoi l suogradoeildovere:ma
davantiameèunragazzo;enonfarànépiùnémenodiquello
chegliprescriveròio.Lediròdipiù:mionipotenonnesaprànulla.
Chebisognoabbiamonoidirenderconto?Soncosechefacciamo
tradinoi,dabuoniamici;etra di noihanno da rimanere.Nonsi
diapensierodi ciò. Devoessereavvezzoanonparlare
­Inquantoaicicaloni,­riprese,­ che vuolchedicano?Un ­ . Esoffiò.
religiosochevadaapredicareinunaltropaese,ècosacosì
ordinaria!Epoi,noichevediamo...noicheprevediamo...noiche
citocca...nondobbiamopoicurarcidelleciarle.
­Però,affinediprevenirle,sarebbebeneche,inquest'occasione,
isegnopalesed'amicizia,diriguardo...nonpernoi,maperl'abito...
l suosignornipotefacessequalchedimostrazione,dessequalche
­Sicuro,sicuro;quest'ègiusto...Perònonc'èbisogno:sochei
cappuccinisonsempreaccolticomesidevedamionipote.Lofa
perinclinazione:èungenioinfamiglia:epoisadifarcosagrataa
me.Delresto,inquestocaso...qualcosadistraordinario...è
troppogiusto.Lascifareame,padremoltoreverendo;che
prudenza,affinchénons'avvedadiquelcheèpassato tradi noi.
comanderòamionipote...Cioèbisogneràinsinuarglicon
Perchénonvorrei
nonc'èferita.E alle
per voltechemettessimo un impiastrodove
quelcheabbiamoconcluso,quantopiùpresto
Ese
sarà,meglio. sitrovassequalchenicchiaunpo'lontana...per
levarproprioognioccasione...
­Mivienchiestoperl'appuntounpredicatoredaRimini;e
fors'anche,senz'altromotivo,avreipotutomettergliocchi...
­Moltoaproposito,moltoaproposito.Equando...?
­Giacchélacosasidevefare,sifaràpresto.
­Presto,presto,padremoltoreverendo:megliooggichedomani.
E,­continuavapoi,alzandosidasedere,­sepossoqualchecosa,
tantoio,comelamiafamiglia,perinostribuonipadricappuccini...
­Conosciamoperprovalabontàdellacasa,­dissei l padre
provinciale,alzatosianchelui,eavviandosiversol'uscio,dietroal
suovincitore.
­Abbiamospentounafavilla,­dissequesto,soffermandosi,­una
favilla,padremoltoreverendo, che potevadestareun
grand'incendio.Trabuoniamici,condueparoles'accomodanodi
grancose.
Arrivatoall'uscio, lo spalancò,evolleassolutamentecheilpadre
provincialeandasseavanti:entrarononell'altrastanza,esi
riunironoalrestodellacompagnia.
Ungrandestudio,unagrand'arte,digranparole,mettevaquel
signorenelmaneggiod'unaffare;maproducevapoiancheeffetti
corrispondenti.Infatti,colcolloquiocheabbiamriferito,riuscìafar
andarfraCristoforoapiedidaPescarenicoaRimini,cheèuna
bellapasseggiata.
Unasera,arrivaaPescarenicouncappuccino dilaMilano,conun
Cristoforo,diportarsiaRimini,dovepredicherà
plicoperilpadreguardiano.C'èdentrol'obbedienzaperfra quaresima.La
letteraalguardianoportal'istruzioned'insinuarealdettofrateche
depongaognipensierod'affarichepotesseavereavviatinel
ipaeseda cui devepartire,echenonvimantengacorrispondenze:
l fratelatoredev'esserei l compagnodiviaggio.Ilguardianonon
dicenullalasera;lamattina, fa chiamarfraCristoforo,
vederel'obbedienza,glidicechevadaaprenderlasporta,il glifa
bastone,i l sudarioelacintura,econquelpadrecompagnochegli
presenta,simettapoisubitoinviaggio.
Sefuuncolpoperi
Lucia,Agnese, gli l nostrofrate,lolasciopensareavoi.Renzo,
vennerosubito in mente;eesclamò,perdir
così,dentrodisé:"ohDio!cosafarannoque'meschini,quandoio
nonsaròpiùqui!"Maalzògliocchialcielo,es'accusòd'aver
mancatodifiducia,d'essersicredutonecessarioaqualche cosa.
Miselemaniincrocesulpetto,insegnod'ubbidienza,echinòla
testadavantialpadreguardiano;ilqualelotiròpoiindisparte,e
glidiedequell'altroavviso,conparolediconsiglio,econ
significazionediprecetto.FraCristoforoandòallasua cella,prese
lasporta,viriposeilbreviario,ilsuoquaresimale,eilpanedel
perdono,s'allacciòlatonacaconlasuacinturadipelle,silicenziò
da'suoiconfratellichesitrovavanoinconvento,andòdaultimoa
prenderlabenedizionedelguardiano,ecolcompagno,presela
stradacheglierastataprescritta.
Abbiamodetto
finedella sua che donRodrigo,intestatopiùchemaidivenirea
bellaimpresa,s'erarisoluto di cercareilsoccorso
d'unterribileuomo.
cognome,né un Di costuinonpossiamdare né ilnome,néi
titolo,enemmenounacongetturasopranulladi l
tuttociò:cosatantopiùstrana,chedelpersonaggiotroviamo
memoriainpiùd'unlibro(libristampati,dico)diqueltempo.Chei l
personaggiosiaquelmedesimo,l'identitàde'fattinonlascialuogo
adubitarne;mapertuttoungrandestudioascansarneilnome,
quasiavessedovutobruciarlapenna,lamanodelloscrittore.
FrancescoRivola,nellavitadelcardinalFederigoBorromeo,
dovendoparlardiquell'uomo,lochiama"unsignorealtrettanto
potenteperricchezze,quantonobilepernascita",efermil ì .
fa
dellasuaStoriaPatria,ne piùdistesamenzione,lonominauno,
GiuseppeRipamonti,che,nelquintolibrodellaquintadecade
costui,colui,quest'uomo,quelpersonaggio."Riferirò",dice,
suobellatino,dacuitraduciamocomeciriesce,"ilcasod'untale nel
che,essendode'primitraigrandidellacittà,avevastabilitalasua
dimora inuna campagna,situatasulconfine; elì, assicurandosia
forzadidelitti,tenevapernienteigiudizi,igiudici,ogni
magistratura,lasovranità;menavaunavitaaffattoindipendente;
ricettatorediforusciti,foruscitountempoanchelui;poitornato,
comesenientefosse..."Daquestoscrittoreprenderemoqualche
altropasso, che civenga in taglio
col per confermare
il raccontodelnostroanonimo; qualetiriamoavanti. eper dilucidare
Fareciòch'eravietatodalleleggi,oimpeditodaunaforza
qualunque;esserarbitro,padronenegliaffarialtrui,senz'altro
interessecheilgustodicomandare;essertemutodatutti,averla
manodacoloroch'eransolitiaverladaglialtri;talieranostatein
ognitempolepassioniprincipalidicostui.Finodall'adolescenza,
allospettacoloealrumoreditanteprepotenze,ditantegare,alla
vistaditantitiranni,provavaunmistosentimentodisdegnoe
d'invidiaimpaziente.Giovine,evivendoincittà,nontralasciava
occasione,anzin'andavaincerca,d'averchedireco'piùfamosidi
stareadovere,ot
quellaprofessione,d'attraversarli,perprovarsiconloro,efarli
irarli acercarelasuaamicizia.Superioredi
ricchezzeediseguito alla piùparte,eforseatuttid'ardireedi
costanza,neridussemoltiaritirarsidaognirivalità,moltine
conciòmale,moltin'ebbeamici;nongiàamici del pari,ma,come
soltantopotevanpiacerealui,amicisubordinati,
riconoscesserosuoiinferiori,che gli stessero allache si
sinistra.Nelfatto
però,venivaancheluiaesserei l faccendiere,lostrumentoditutti
coloro:essinonmancavanodirichiederene'loroimpegnil'opera
d'untantoausiliario;perlui,tirarseneindietrosarebbestato
decaderedallasuariputazione,mancarealsuoassunto.Di
manierache,percontosuo,epercontod'altri,tantenefeceche,
nonbastandonéi l nome,néi l parentado,négliamici,nélasua
audaciaasostenerlocontroibandipubblici,econtrotante
animositàpotenti,dovettedarluogo,euscirdallostato.Credoche
aquestacircostanzasiriferiscauntrattonotabileraccontatodal
Ripamonti."Unavoltachecostuiebbeasgomberareilpaese,la
segretezzacheusò,i l rispetto,latimidezza,furont
lacittàacavallo,conunseguitodicani,asuonditromba;e a l i : attraversò
passandodavantialpalazzo di corte,lasciòallaguardia
un'imbasciatad'impertinenzeperil governatore".
Nell'assenza, non ruppe le pratiche,nétralasciò le
conque'suoitaliamici,iqualirimaserouniticonlui,pertradurre corrispondenze
letteralmentedalRipamonti,"inlegaoccultadiconsigliatroci,edi
persone,certenuoveterribilipratiche,dellequalilostorico
cosefuneste".Pareanzichealloracontraesseconpiùalte
summentovatoparlaconunabrevitàmisteriosa."Anchealcuni
principiesteri,­dice,­ si valsero più voltedell'operasua,per
qualcheimportanteomicidio,espessogliebberoamandarda
lontanorinforzidigentecheservissesottoisuoiordini".
Finalmente(nonsisadopoquantotempo),ofosselevatoi
quell'uomoglitenesseluogod'immunità,sirisolvettedi
bando,perqualchepotenteintercessione,ol'audaciaditornarea l
casa,evitornòdifatti;nonperòinMilano,mainuncastello
confinantecolterritoriobergamasco,chealloraera,come ognun
sa,statoveneto."Quellacasa­citoancorai l Ripamonti,­era
comeun'officinadimandatisanguinosi:servitori,lacuitestaera
messaataglia,echeavevanpermestiereditroncarteste:né
cuoco,nésguatterodispensatidall'omicidio:lemanide'ragazzi
insanguinate".Oltrequestabellafamigliadomestica,n'aveva,
comeaffermalostessostorico,un'altradisoggettisimili,dispersi
eposticomeaquartiere in variluoghide'duestatisullembode'
qualiviveva,eprontisemprea'suoiordini.
Tuttiitiranni,perunbeltrattodipaeseall'intorno,avevandovuto,
chiinun'occasioneechiinun'altra,sceglieretral'amiciziae
l'inimiciziadiqueltirannostraordinario.Maaiprimicheavevano
volutoprovardiresistergli,laglieraandatacosìmale,che
nessunosisentivapiùdimettersiaquellaprova.Eneppurcol
badarea'fattisuoi,conlostareasé,unononpotevarimanere
indipendentedalui.Capitavaunsuomessoaintimargliche
abbandonasselataleimpresa,checessassedimolestarei l tal
debitore,ocosesimili:bisognavarisponderesìono.Quandouna
parte,conunomaggiovassallesco,eraandataarimettere in lui
unaffarequalunque,l'altrapartesitrovavaaquelladurascelta,o
distareallasuasentenza,o di dichiararsisuonemico;i l che
equivalevaaesser,comesidicevaaltrevolte,tisicointerzo
grado.Molti,avendoiltorto,ricorrevanoaluiperaverragione in
effetto;moltianche,avendoragione,perpreoccupare un così
granpatrocinio,echiudernel'aditoall'avversario:gliunieglialtri
divenivanopiùspecialmentesuoidipendenti.Accaddequalche
voltacheundeboleoppresso,vessatodaunprepotente,sirivolse
alui;elui,prendendolepartideldebole,forzòilprepotentea
finirla,ariparareilmalfatto,achiederescusa;o,sestavaduro,gli
tiranneggiati,oglifeceanchepagare unpiùdaipronto
mossetalguerra,dacostringerloasfrattar epiù terribile
luoghicheaveva
fio.Einqueicasi,quelnometantotemutoeabborritoerastato
benedettounmomento:perché,nondiròquellagiustizia,maquel
rimedio,quelcompensoqualunque,nonsisarebbepotuto,inque'
tempi,aspettarlodanessun'altraforzanéprivata,népubblica.Più
spesso,anziperl'ordinario,lasuaerastataederaministradi
voleriiniqui,disoddisfazioniatroci,dicapriccisuperbi.Magli usi
cosìdiversidiquellaforzaproducevansemprel'effettomedesimo,
d'imprimereneglianimiunagrand'ideadiquantoeglipotesse
volereeeseguireinontadell'equitàedell'iniquità,quelleduecose
chemettontantiostacoli alla volontàdegliuomini,elifannocosì
spessotornareindietro.Lafamade'tiranniordinaririmanevaper
lopiùristrettainquelpiccolotratto di paesedov'eranoipiùricchie
ipiùforti:ognidistrettoavevaisuoi;e
non si rassomigliavantanto,che
c'eraragionechelagentes'occupassediquellichenon
avevaaridosso.Malafamadiquestonostroera giàda
tempodiffusainognipartedelmilanese:pertutto,lasuavitaera gran
unsoggettodiraccontipopolari;ei l suonomesignificava
qualcosad'irresistibile,distrano,difavoloso.I l sospettocheper
tuttos'avevade'suoicollegatiede'suoisicari,contribuiva
anch'essoatenervivapertuttolamemoriadilui.Noneranpiù
chesospetti;giacchéchiavrebbeconfessataapertamenteuna
taledipendenza?maognitirannopotevaessereunsuocollegato,
ognimalandrino,unode'suoi;el'incertezzastessarendevapiù
vastal'opinione,epiùcupoi l terroredellacosa.Eognivoltachein
qualchepartesivedesserocomparirefiguredibravisconosciutee
piùbruttedell'ordinario,aognifattoenormedicuinonsisapesse
allaprimaindicareoindovinarl'autore,siproferiva,simormorava
ialtro,circospezionede'nostriautori,saremocostrettiachiamare
l nomedicoluichenoi,grazieaquellabenedetta,pernondir
l'innominato.
DalcastellacciodicostuialpalazzottodidonRodrigo,nonc'era
piùdisettemiglia:equest'ultimo,appenadivenutopadronee
tiranno,avevadovutovedereche,acosìpocadistanzadauntal
personaggio,nonerapossibile
prese,oandard'accordo con far quelmestieresenzavenirealle
lui.Glis'eraperciòofferto egli era
divenutoamico,almododituttiglialtri,s'intende;gliavevareso
piùd'unservizio ( i l manoscrittonondicedipiù);en'avevariportate
ognivoltapromessedicontraccambioed'aiuto,inqualunque
occasione.Mettevaperòmoltacuraanascondereunatale
amicizia,oalmenoanonlasciarescorgerequantostretta,ediche
naturafosse.DonRodrigovolevabensìfareiltiranno,manonil
scopo:volevadimorarliberamenteincittà,godereicomodi,gli
tirannosalvatico:laprofessioneeraperluiunmezzo,nonuno
spassi,glionoridellavitacivile;eperciòbisognavacheusasse
certiriguardi,tenessedicontoparenti,coltivassel'amiciziadi
personealte,avesseunamanosullebilancedellagiustizia,per
farleaunbisognotraboccaredallasuaparte,operfarlesparire,o
perdarleanche,inqualcheoccasione,sullatestadiqualcheduno
che in quelmodosipotesseservir più facilmente che conl'armi
dellaviolenzaprivata.Ora,l'intrinsichezza,diciammeglio,
legacon un uomo di quellasorte, conun apertonemicodella una
forzapubblica, nongli
specialmentepressoi l avrebbecertamentefattobuongiocoaciò,
contezio.Peròqueltantod'unatale
amiciziachenonerapossibiledinascondere,potevapassareper
unarelazioneindispensabileconunuomolacuiinimiciziaera
troppopericolosa;ecosìriceverescusadallanecessità:giacché
chihal'assuntodiprovvedere,enonn'halavolontà,ononne
trovailverso,allalungaacconsentechealtriprovvedadasé,fino
auncertosegno,a'casisuoi;esenonacconsente
espressamente,chiudeunocchio.
Unamattina,donRodrigouscìacavallo,
di in treno da caccia,con
unapiccolascorta braviapiedi;ilGrisoallastaffa,equattroaltri
incoda;es'avviòalcastellodell'innominato.
CapitoloXX
Igiogaiadimonti,edè,nonsisaprebbedirbene,secongiunto
luggiosa,sullacimad'unpoggiochesporgeinfuoridaun'aspra
castellodell'innominatoeraacavaliereaunavalleangustae
essaoseparatone,daunmucchiodimassiedidirupi,edaun ad
andirivieniditaneediprecipizi,chesiprolunganoanchedalledue
piuttostoerto,maugualeecontinuato;apratiinalto;nellefalde a
parti.Quellacheguardalavalleèlasolapraticabile;unpendìo
campi,sparsiquaelàdicasucce.Ilfondoèunlettodiciottoloni,
dovescorreunrigagnolootorrentaccio,secondolastagione:
alloraservivadiconfineaiduestati.Igioghiopposti,cheformano,
perdircosì,l'altraparetedellavalle,hannoanch'essiunpo'di
faldacoltivata;i l restoèscheggeemacigni,erteripide,senza
stradaenude,menoqualchecespuglio ne' fessiesuiciglioni.
Dall'altodelcastellaccio,comel'aquiladalsuonidoinsanguinato,
l selvaggiosignoredominavaall'intornotutto lo spaziodovepiede
id'uomopotesseposarsi,enonvedevamainessunoaldisopradi
népiùin alto.Dandoun'occhiata in giro,scorrevatuttoquel
sé,recinto,ipendìi,ilfondo,lestradepraticatelàdentro.Quellache,
agomitieagiravolte,salivaalterribiledomicilio,sispiegava
davantiachiguardassedilassù,comeunnastroserpeggiante:
dallefinestre,dalleferitoie,potevai l signorecontareasuo
bell'agioipassidichiveniva,espianarglil'armecontro,cento
volte.Eanched'unagrossacompagnia,avrebbepotuto,con
quellaguarnigionedibravichetenevalassù,stendernesul
sentiero,ofarneruzzolarealfondoparecchi,primacheuno
arrivasseatoccarlacima.Delresto,nonchelassù,maneppure
nessunochenonfossebenvistodalpadronedelcastello. Il birro
nellavalle,eneppurdipassaggio,nonardivametterpiede
poiche vi sifosselasciatovedere,sarebbestatotrattatocome
unaspianemicachevengacolta inun accampamento. Si
raccontavano le
tentarl'impresa;maeranstorietragichedegliultimicheavevanovoluto
già storieantiche;enessunode'giovani
sirammentavad'avervedutonellavalleunodiquellarazza,né
vivo,némorto.
Taleèladescrizionechel'anonimofadelluogo:delnome,nulla;
anzi,pernonmettercisullastradadiscoprirlo,nondicenientedel
viaggio di donRodrigo, elo portaaddiritturanelmezzodellavalle,
appièdelpoggio,all'imboccaturadell'ertoetortuososentiero. Lì
c'eraunataverna,chesisarebbeanchepotutachiamareuncorpo
diguardia.Surunavecchiainsegnachependevasopral'uscio,
eradipintodatutt'eduelepartiunsoleraggiante;malavoce
pubblica,chetalvoltaripeteinomicomelevengonoinsegnati,
talvoltalirifàamodosuo,nonchiamavaquellatavernachecol
nomedellaMalanotte.
Alrumored'unacavalcaturaches'avvicinava,comparvesulla
sogliaunragazzaccio,armatocomeunsaracino;edata
un'occhiata,entròadinformaretresgherri,chestavangiocando,
concertecartesudiceepiegateinformaditegoli.Coluiche
pareva il capos'alzò,s'affacciòall'uscio,e,riconosciutounamico
delsuopadrone,losalutòrispettosamente.DonRodrigo,resogli
conmoltogarboi l saluto,domandòse i l signoresitrovasseal
castello;erispostoglidaquelcaporalaccio, che
smontòdacavallo,ebuttòlabrigliaalTiradritto,unodelsuo credeva di sì,
seguito.Silevò lo schioppo,e lo consegnòalMontanarolo,come
perisgravarsid'unpesoinutile,esalirpiùlesto;ma,inrealtà,
perchésapevabene,chesuquell'ertanonerapermessod'andar
conloschioppo.Sicavòpoiditascaalcuneberlinghe,elediede
alTanabuso,dicendogli:­voialtristateadaspettarmi;eintanto
stareteunpo'allegriconquestabravagente­ . Cavòfinalmente
alcuniscudid'oro,el i miseinmanoalcaporalaccio,
assegnandonemetàalui,emetàdadividersitraisuoiuomini.
Finalmente,colGriso,cheavevaancheluiposatoloschioppo,
cominciòapiedi la salita.Intantoitrebravisopraddetti,elo
Squinternottoch'erail quarto(oh!vedetechebeinomi,da
serbarcelicontantacura),rimaserocoitredell'innominato,econ
quelragazzoallevatoalleforche,agiocare,atrincare,ea
raccontarsiavicendaleloroprodezze.
Unaltrobravacciodell'innominato,chesaliva,raggiunsepoco
dopodonRodrigo; lo guardò, lo riconobbe,es'accompagnòcon
lui;eglirisparmiòcosìlanoiadidireil suonome,edirendere
altrocontodiséaquant'altriavrebbeincontrati,chenonlo
conoscessero.Arrivatoalcastello,eintrodotto(lasciandoperòi l
Grisoallaporta),fufattopassareper
in
epervariesaletappezzate
partigiane,e di
ognunadellequalic'era un andirivienidicorridoibui,
di
moschetti,disciaboleedi
guardiaqualchebravo;
e,dopoaverealquantoaspettato,
trovaval'innominato. fu ammessoinquelladovesi
Questogliandòincontro,rendendoglii l saluto,einsieme
guardandoglilemanieilviso,comefacevaperabitudine,eormai
quasiinvolontariamente,achiunquevenissedalui,perquanto
fossede'piùvecchieprovatiamici.Eragrande,bruno,calvo;
bianchiipochicapellicheglirimanevano;rugosalafaccia:a
primavista,glisisarebbedatopiùde'sessant'annicheaveva;ma
ilampeggiarsinistro,mavivodegliocchi,indicavanounaforzadi
l contegno,lemosse,ladurezzarisentitade'lineamenti,il
corpoed'animo,chesarebbestatastraordinariainungiovine.
DonRodrigodisse
trovandosiin un che veniva per
impegnodifficile, consiglioe
dal qualei l per aiuto;che,
suoonorenongli
permettevadiritirarsi,s'eraricordatodellepromessediquell'uomo
che nonpromettevamaitroppo, né invano;esifece ad esporreil
suoscelleratoimbroglio.L'innominatochenesapevagià
qualcosa,mainconfuso,stetteasentireconattenzione,ecome
curiosodisimilistorie,eperessereinquestamischiatounnomea
luinotoeodiosissimo,quellodifraCristoforo,nemicoapertode'
tiranni,einparolee,dovepoteva,inopere.DonRodrigo,
sapendoconchiparlava,simisepoiaesagerareledifficoltà
dell'impresa;ladistanzadelluogo,unmonastero,lasignora!...A
questo,l'innominato,comeseundemonionascostonelsuocuore
glielavessecomandato,interruppesubitamente,dicendoche
prendeval'impresasopradisé.Presel'appunto del nomedella
nostrapoveraLucia,elicenziòdonRodrigo,dicendo:­trapoco
avretedamel'avvisodiquelchedovretefare.
SeillettoresiricordadiquellosciaguratoEgidiocheabitava
accantoalmonasterodove la poveraLuciastavaricoverata, di
sappiaorachecostuieraunode'piùstrettiedintimicolleghi
scelleratezzecheavessel'innominato:perciòquestoaveva
lasciatacorrerecosìprontamenteerisolutamentelasuaparola.
Maappenarimasesolo,sitrovò,nondiròpentito,maindispettito
d'averladata.Giàdaqualchetempocominciavaaprovare,senon
unrimorso, una cert'uggiadelle sue scelleratezze.Quelletante
ch'eranoammontate,senonsullasuacoscienza,almenonella
suamemoria,sirisvegliavanoognivoltachenecommettesseuna
dinuovo,esipresentavanoall'animobrutteetroppe:eracomei
ripugnanzaprovatane'primidelitti,evintapoi,escomparsa quasi
crescereecrescered'unpesogiàincomodo.Unacerta l
affatto,tornavaoraafarsisentire.Mainque'primitempi,
l'immagined'unavvenirelungo,indeterminato,il sentimento d'una
vitalitàvigorosa,riempivanol'animod'unafiduciaspensierata:ora
all'opposto,ipensieridell'avvenireeranquellicherendevanopiù
noiosoilpassato."Invecchiare!morire!epoi?"E,cosanotabile!
l'immaginedellamorte,che,inunpericolovicino,afronted'un
nemico,solevaraddoppiarglispiritidiquell'uomo,einfondergli
un'irapienadicoraggio,quellastessaimmagine,apparendoglinel
silenziodellanotte,nellasicurezzadelsuocastello,glimetteva
addosso una costernazionerepentina.Non era lamorte
minacciatadaunavversariomortaleanchelui;nonsipoteva
rispingerlaconarmimigliori,e conun braccio più pronto;veniva
sola,nascevadidentro;eraforseancorlontana,mafacevaun
passoognimomento;e,intantochelamentecombatteva
dolorosamenteperallontanarnei l pensiero,quellas'avvicinava.
Ne'primitempi,gliesempicosìfrequenti,lospettacolo,perdir
così,continuodellaviolenza,dellavendetta,dell'omicidio,
ispirandogliun'emulazioneferoce,gliavevanoancheservitocome
d'unaspecied'autoritàcontrolacoscienza:ora,glirinascevaogni
tantonell'animol'ideaconfusa,materribile,d'ungiudizio
individuale,d'unaragioneindipendentedall'esempio;ora,l'essere
uscitodallaturbavolgarede'malvagi,l'essereinnanziatutti,gli
davatalvolta il sentimentod'unasolitudinetremenda.QuelDiodi
cuiavevasentitoparlare,mache,dagrantempo,nonsicuravadi
negare nédi riconoscere,occupatosoltantoaviverecomesenon
cifosse,ora,incertimomentid'abbattimentosenzamotivo,
terroresenzapericolo,gliparevasentirlogridardentrodisé:Io di
sonoperò.Nelprimobollordellepassioni,laleggecheaveva,se
nonaltro,sentitaannunziareinnomediLui,nonglieraparsache
odiosa:ora,quandoglitornavad'improvvisoallamente,lamente,
suomalgrado, la concepivacomeunacosachehailsuo
adempimento.Ma,noncheaprirsiconnessunosuquestasua
nuovainquietudine, la coprivaanziprofondamente, elaconquesto
mascheravaconl'apparenzed'unapiùcupaferocia;e
mezzo,cercavaanchedinasconderla ase stesso,o
Invidiando(giacchénonpotevaannientarlinédimenticarli)que'di soffogarla.
senz'altropensierochedellariuscita,facevaognisforzo
tempiincuierasolitocommetterel'iniquitàsenzarimorso,perfarli
tornare,perritenereoperriafferrarequell'anticavolontà,pronta,
superba,imperturbata,perconvincersestessoch'eraancor
quello.
Cosìinquest'occasione,avevasubitoimpegnatalasuaparolaa
donRodrigo,perchiudersil'aditoaogniesitazione.Maappena
partitocostui,sentendoscemarequellafermezzaches'era
comandata per promettere,sentendoa
lo poco apocovenirsi
innanzinellamentepensieriche tentavanodimancareaquella
parola,el'avrebberocondottoascomparire in facciaaunamico,a
uncomplicesecondario;pertroncarea un trattoquelcontrasto
penoso,chiamòilNibbio,unode'piùdestriearditiministridelle
sueenormità,equellodicuierasolitoservirsiperla
corrispondenzaconEgidio.E,conariarisoluta,glicomandòche
montassesubitoacavallo,andassedirittoaMonza,informasse
Egidiodell'impegnocontratto,erichiedessei l suoaiutoper
adempirlo.
Il'aspettasse,conlarispostad'Egidio:chel'impresaerafacilee
l messoribaldotornòpiùprestocheil suopadronenonse
sicura; glisi mandassesubitounacarrozza,condueo
elui tre bravi
bentravisati; prendevalacuradituttoilresto,eguiderebbela
cosa.Aquest'annunzio,l'innominato,comunquestessedidentro,
diedeordine in frettaalNibbiostesso,chedisponessetutto
secondoavevadettoEgidio,eandasseconduealtrichegli
nominò,allaspedizione.
Seperrenderel'orribileserviziocheglierastatochiesto,Egidio
avessedovutofarcontode'solisuoimezziordinari,nonavrebbe
certamentedatacosìsubitounapromessacosìdecisa.Ma,in
quell'asilostessodoveparevachetuttodovesseessereostacolo,
l'atrocegiovineavevaunmezzonotoaluisolo;eciòchepergli
altrisarebbestata la maggiordifficoltà, era strumentoper
abbiamoriferitocomelasciaguratasignoradesseunavoltaretta lui. Noi
allesueparole;eillettorepuòavereintesochequellavoltanonfu
l'ultima,nonfucheunprimopassoinunastradad'abbominazione
edisangue.Quellastessavoce,cheavevaacquistatoforzae,
dell'innocentecheavevaincustodia.
direiquasi,autoritàdaldelitto,leimposeorailsagrifizio
LapropostariuscìspaventosaaGertrude.PerderLuciaperun
casoimpreveduto,senzacolpa,lesarebbeparsaunasventura,
unapunizioneamara:elevenivacomandatodiprivarsenecon
unascellerataperfidia,dicambiareinunnuovorimorsounmezzo
diespiazione.Lasventuratatentòtuttelestradeperesimersi
dall'orribilecomando;tutte,fuorché la solach'erasicura,echele
stavapursempreapertadavanti.
non I l delittoè un padronerigidoe
inflessibile,controcui divienfortesenonchiseneribella
interamente.AquestoGertrudenonvolevarisolversi;eubbidì.
Era i l giornostabilito;l'oraconvenutas'avvicinava;Gertrude,
ritirataconLucianelsuoparlatorioprivato, le faceva più carezze
dell'ordinario,eLucialericevevaelecontraccambiavacon
tenerezzacrescente:comelapecora,tremolandosenzatimore
sottolamanodelpastorechelapalpaelastrascinamollemente,
sivoltaaleccarquellamano;enonsache,fuoridellastalla,
l'aspettailmacellaio,acuii
prima. l pastorel'havendutaunmomento
­Hobisognod'ungranservizio;evoisolapotetefarmelo.Ho
tantagentea'mieicomandi;madicuimif i d i , nessuno.Perun
affare di grand'importanza,chevidiròpoi,hobisogno di parlar
subitosubitoconquelpadreguardianode'cappuccinichev'ha
condottaquidame,lamiapoveraLucia;maèanchenecessario
chenessunosappiachel'homandatoachiamareio.Nonhoche
voiperfarsegretamentequest'imbasciata.
Luciafuatterritad'unatalerichiesta;econquellasuasuggezione,
masenzanascondereunagranmaraviglia,addussesubito,per
disimpegnarsene,leragionichelasignoradovevaintendere,che
avrebbedovuteprevedere:senzalamadre,senzanessuno,per
ammaestrata
unastradasolitaria, inun paesesconosciuto... Ma Gertrude,anche
auna scolainfernale,mostròtantamaraviglia
lei,etantodispiacere di
credevapoterfarpiùconto,figurò di trovarcosìvanequelleavevacui
trovareunatalritrosianellapersona
scuse!digiornochiaro,quattropassi,unastradacheLucia di
fattapochigiorniprima,eche,quand'anchenonl'avessemai
veduta,ainsegnargliela,nonlapotevasbagliare!...Tantodisse,
chelapoverina,commossaepuntaauntempo,silasciòsfuggir
dibocca:­ebene;cosadevofare?
­Andatealconventode'cappuccini:­eledescrisselastradadi
nuovo:­fatechiamarei l padreguardiano,ditegli,dasoloasolo,
chevengadamesubitosubito;machenondicaanessunoche
son io chelomandoachiamare.
­Macosadirò
domanderàdovevo? alla fattoressa, che nonm'hamaivistauscire,emi
­Cercatedipassaresenz'esservista;esenon vi riesce,ditele
che andateallachiesatale,doveavetepromessodifareorazione.
Nuovadifficoltàperlapoveragiovine:direunabugia;mala
signorasimostròdinuovocosìafflittadelleripulse,lefeceparer
cosìbruttacosal'anteporreunvanoscrupoloallariconoscenza,
cheLucia,sbalorditapiùcheconvinta,esoprattuttocommossa
piùchemai,rispose:­ebene;anderò.Diom'aiuti!­Esimosse.
QuandoGertrude,chedallagratalaseguivaconl'occhiofissoe
torbido, la videmetterpiedesullasoglia,comesopraffattadaun
sentimentoirresistibile,aprìlabocca,edisse:­sentite,Lucia!
Questa si voltò,etornòversolagrata.Magiàunaltropensiero,
unpensieroavvezzoapredominare,avevavinto
mentesciaguratadiGertrude.Facendolevistedinonesser di nuovonella
contentadell'istruzioni
che già date,spiegòdinuovoaLucialastrada
dovevatenere,elalicenziòdicendo:­fateognicosacome
v'hodetto,etornatepresto­. Luciapartì.
Passòinosservatalaportadelchiostro,preselastrada,congli
occhibassi,rasentealmuro;trovò,conl'indicazioniavuteeconle
proprierimembranze,
eunpo'tremante,per la
la porta del borgo,n'uscì,andòtuttaraccolta
stradamaestra,arrivò in pochimomentia
era,ed che al
quella ètutt'ora,affondata,aguisad'unlettodifiume,tradue
conduceva convento;elariconobbe.Quellastradaalte
riveorlatedimacchie,cheviformansopraunaspeciedivolta.
Lucia,entrandovi,evedendolaaffattosolitaria,sentìcrescere la
paura,eallungavai l passo;mapocodoposirincoròalquanto,nel
vedereunacarrozzadaviaggioferma,eaccantoaquella,davanti
allosportelloaperto,dueviaggiatoricheguardavanoinquaeinlà,
comeincertidellastrada.Andandoavanti,sentìunodique'due,
chediceva:­eccounabuonagiovinechec'insegneràlastrada­
Infatti,quandofuarrivataallacarrozza,quelmedesimo,conun .
farepiùgentilechenonfossel'aspetto,sivoltò,edisse:­quella
giovine,cisapresteinsegnar la strada di Monza?
­Andandodil
Monzaè di ì , vannoarovescio,­rispondevalapoverina:­
qua...­esivoltava,peraccennarcoldito;quando
l'altrocompagno(erai
vita,l'alzò da l Nibbio),afferrandolad'improvvisoperla
terra.Lucia giròla testaindietroatterrita,ecacciòun
urlo;ilmalandrinolamiseperforzanellacarrozza:unochestava
asederedavanti,lapreseelacacciò,perquantoleisi
divincolasseestridesse,asederedirimpettoasé:unaltro,
mettendoleunfazzolettoallabocca,lechiuseilgridoingola.In
tantoilNibbioentròprestoprestoancheluinellacarrozza:lo
sportellosichiuse,elacarrozzapartìdicarriera.L'altrochele
avevafattaquelladomandatraditora,rimastonellastrada,diede
un'occhiatainquaeinlà,pervedersefosseaccorso
qualchedunoagliurli di Lucia:nonc'eranessuno;saltòsuruna
riva,attaccandosiaunalberodellamacchia,edisparve.Era
costui uno sgherrod'Egidio; era stato,facendol'indiano,sulla
monastero;l'avevaosservatabene,perpoterlariconoscere;ed
portadelsuopadrone,pervederquandoLuciauscivadal
eracorso,perunascorciatoia,adaspettarlaalpostoconvenuto.
Chiciòchepassavanelsuoanimo?Spalancavagliocchispaventati,
potràoradescrivereilterrore,l'angoscia di costei,esprimere
peransietàdiconoscerelasuaorribilesituazione,el
subito,perilribrezzoeperi l i richiudeva
terroredique'visacci:sistorceva,ma
eratenuta da
la
dellestratte, tutteleparti:raccoglievatuttelesueforze,edava
per
nerborute tenevanocomeconficcatanelfondodella
buttarsiversolosportello;maduebraccia
quattroaltremanaccevel'appuntellavano.Ognivoltacheaprisse carrozza;
laboccapercacciareunurlo,ilfazzolettovenivaasoffogarglielo
ingola.Intantotrebocched'inferno,conlavocepiùumanache
sapesseroformare,andavanripetendo:­zitta,zitta,nonabbiate
paura,nonvogliamofarvimale­.Dopoqualchemomentod'una
lottacosìangosciosa,parveches'acquietasse;allentòlebraccia,
lasciòcaderlatestaall'indietro,alzòastentolepalpebre,tenendo
l'occhioimmobile;equegliorridivisaccichelestavandavantile
mostruoso:lefuggìilcoloredalviso;unsudorfreddo
parveroconfondersieondeggiareinsiemeinunmescuglio
s'abbandonò,esvenne. glielocoprì;
­Su,su,coraggio,­diceva
ripetevanglialtriduebirboni;ma i l Nibbio.­Coraggio,coraggio,­
lo smarrimentod'ognisenso
preservavainquelmomentoLuciadalsentireiconfortidiquelle
orribilivoci.
­Diavolo!parmorta,­disseunodicoloro:­sefossemorta
davvero?
­Oh!morta!­dissel'altro:­èunodiqueglisvenimentiche
vengonoalledonne.Iosoche,quandohovolutomandareall'altro
mondoqualcheduno,uomoodonnachefosse,c'èvolutoaltro.
­Via!­dissei l Nibbio:­attentialvostrodovere,enonandatea
cercaraltro.Tiratefuoridallacassettaitromboni,etenetelipronti;
che in questoboscodoves'entraora,c'èsemprede'birboni
in mano,diavolo!riponetelidietrolespalle,
annidati.Noncosì
stesi:nonvedetechecosteièunpulcinbagnatochebasisceper
nulla?Sevedearmi,ècapace
rinvenuta,badatebene di di morirdavvero.Equandosarà
nonfarlepaura;non la toccate,senon
vifosegno;atenerlabastoio.Ezit i: lasciateparlareame.
Intantolacarrozza,andandosempredicorsa,s'erainoltratanel
bosco.
Dopoqualchetempo,lapoveraLuciacominciòarisentirsi,come
un sonnoprofondoeaffannoso,eaprìgliocchi.Penòalquanto
daadistinguereglispaventosioggettichelacircondavano,a
raccogliereisuoipensieri:alfinecompresedinuovolasuaterribile
situazione.Ilprimousochefecedellepocheforzeritornatele,fudi
selvaggiadelluogopercuipassava.Cacciòdinuovoun
ritenuta,enonpotéchevedereunmomentolasolitudine
buttarsiancoraversolosportello,perslanciarsifuori;mafu
idolcementechepoté;­statezitta,chesaràmegliopervoi:non urlo;ma
l Nibbio,alzandolamanacciacolfazzoletto,­via,­ledisse,più
vogliamofarvimale;masenonistatezitta,vifaremostarnoi.
­Lasciatemiandare!Chisiete voi? Dovemiconducete?Perché
m'avetepresa?Lasciatemiandare,lasciatemiandare!
­Vidico che nonabbiatepaura:nonsieteunabambina,edovete
capirechenoinonvogliamofarvimale.Nonvedete che avremmo
potutoammazzarvicentovolte,
Dunquestatequieta. se avessimocattiveintenzioni?
­No,no,lasciatemiandareperlamiastrada:iononviconosco.
­Viconosciamonoi.
­OhsantissimaVergine!comemiconoscete?Lasciatemiandare,
percarità.Chisietevoi?Perchém'avetepresa?
­Perchéc'èstatocomandato.
­Chi?chi?chivelopuòavercomandato?
­Zitta!­disseconunvisaccioseveroi
codestedomande. l Nibbio:­anoinonsifadi
Luciatentòun'altravoltadibuttarsid'improvvisoallosportello;ma
vedendoch'erainutile,ricorsedinuovoallepreghiere;econla
testabassa,conlegoteirrigatedilacrime,conlavoceinterrotta
dalpianto,conlemanigiuntedinanziallelabbra,­oh­diceva:­
perl'amordiDio,edellaVerginesantissima,lasciatemiandare!
Cosav'hofattodimaleio?Sonounapoveracreaturachenon
v'hafattoniente.Quellochem'avetefattovoi,
cuore;epregheròDiopervoi. Se velo perdonodi
aveteanchevoiunafiglia,una
moglie,unamadre,pensatequellochepatirebbero,sefosseroin
questostato.Ricordatevichedobbiamomorirtutti,echeungiorno
lasciatemiqui:il Signoremifaràtrovarlamiastrada.
desidereretecheDioviusimisericordia.Lasciatemiandare,
­Nonpossiamo.
­Nonpotete?OhSignore!perchénonpotete?Dovevolete
condurmi?Perché?..
­Nonpossiamo:èinutile:nonabbiatepaura,chenonvogliamo
farvimale:statequieta,enessunovitoccherà.
Accorata,affannata,atterritasempre
parolenonfacevanonessuncolpo,Lucia più nelvedereche
si le
rivolseaColuichesue
tieneinmanoilcuoredegliuomini,epuò,quandovoglia,
intenerireipiùduri.Sistrinsei l più chepoté,nelcantodella
carrozza,mise le braccia in croce sul petto,epregòqualche
tempoconlamente;poi,tiratafuorilacorona,cominciòadirei l
rosario,conpiùfedeeconpiùaffettochenonavesseancorfatto
invitasua.Ognitanto,sperandod'avereimpetratalamisericordia
cheimplorava,sivoltavaaripregarcoloro;masempreinutilmente.
Poiricadevaancorasenzasentimenti,poisiriavevadinuovo,per
rivivereanuoveangosce.Maormainoncireggei l
descriverlepiùalungo:unapietàtroppodolorosaciaffrettaal cuorea
terminediquelviaggio,cheduròpiùdiquattr'ore;edopoilquale
avremoaltreoreangosciose da passare.Trasportiamocial
castellodovel'infeliceeraaspettata.
Eraaspettatadall'innominato,conun'inquietudine,conuna
sospensiond'animoinsolita.Cosastrana!quell'uomo, che aveva
dispostoasanguefreddoditantevite,cheintantisuoifattinon
avevacontatopernullaidoloridaluicagionati, se nonqualche
voltaperassaporareinessiunaselvaggiavoluttàdivendetta,ora,
nelmetterlemaniaddossoaquestasconosciuta,aquestapovera
contadina,sentivacomeunribrezzo,direiquasiunterrore.Da
un'altafinestradelsuocastellaccio,guardavadaqualchetempo
versounosboccodellavalle;edeccospuntar la carrozza,e
venireinnanzilentamente:perchéquelprimoandardicarriera
avevaconsumatalafoga,edomateleforzede'cavalli.Ebenché,
dalpuntodovestavaaguardare,lanonparessepiù che unadi
quellecarrozzinechesidànnoperbaloccoaifanciulli,la
riconobbesubito,esisentìilcuorebatterpiùforte.
"Cisarà?­pensòsubito;econtinuavatrasé:­chenoiamidà
costei!Liberiamocene".
Evolevachiamareunode'suoisgherri,espedirlosubitoincontro
allacarrozza,aordinarealNibbiochevoltasse,econducesse
coleialpalazzodidonRodrigo.Maunnoimperiosocherisonò
nellasuamente,fecesvanirequeldisegno.Tormentatoperòdal
bisognodidarqualcheordine,riuscendogliintollerabilelostare
aspettandooziosamentequellacarrozzachevenivaavantipasso
passo,come un tradimento,chesoio?comeungastigo,fece
chiamareunasuavecchiadonna.
Era costeinata
esso,eavevapassatalin quellostessocastello,
ì daun anticocustodedi
tuttalasuavita.Ciòcheavevavedutoe
sentitofindallefasce,leavevaimpressonellamenteunconcetto
magnificoeterribiledelpoterede'suoipadroni;elamassima
principalecheavevaattintadall'istruzioniedagliesempi,erache
bisognavaubbidirliinognicosa,perchépotevanofardelgran
maleedelgranbene.L'ideadeldovere,depostacomeungerme
nelcuoredituttigliuomini,svolgendosinelsuo,insiemeco'
sentimentid'unrispetto,d'unterrore,d'unacupidigiaservile,s'era
associataeadattataaquelli.Quandol'innominato,divenuto
padrone,cominciòafarquell'usospaventevoledellasuaforza,
costeineprovòdaprincipiouncertoribrezzoinsiemeeun
sentimentopiùprofondo di sommissione.Coltempo,s'era negli
avvezzataaciòcheavevatuttoilgiornodavantiagliocchie
orecchi:
lei la volontàpotenteesfrenatad'uncosìgransignore,era
peravevasposatounservitordicasa,ilquale,pocodopo,essendo
comeunaspeciedigiustiziafatale.Ragazzagiàfatta,
andatoaunaspedizionerischiosa,lasciòl'ossasurunastrada,e
leivedovanelcastello.Lavendettachei
lediedeunaconsolazioneferoce,e l signorenefecesubito,
le accrebbel'orgogliodi
trovarsisottounatalprotezione.D'allora
fuordelcastello,chemoltodirado; ea inpoi,
pocoapocononmisepiede
nonle rimase
delvivereumanoquasialtreideesalvoquelle
quelluogo.Noneraaddetta ad che nericevevain
alcunservizioparticolare,ma,in
quellamasnadadisgherri,oral'unooral'altro,ledavandafare
ognipoco;ch'erai l suorodimento.Oraavevacencidarattoppare,
oradapreparareinfrettadamangiareachitornassedauna
spedizione,oraferitidamedicare.Icomandipoidicoloro,i
rimproveri,iringraziamenti,eranconditidibeffeed'improperi:
vecchia,erail suoappellativousuale;gliaggiunti,che
qualchedunosemprecisen'attaccava,variavanosecondole
circostanzeel'umoredell'amico.Ecolei,disturbatanellapigrizia,
eprovocatanellastizza,ch'eranoduedellesuepassioni
predominanti,contraccambiavaallevolteque'complimenticon
parole,incuiSatanaavrebbericonosciuto
in de' più delsuoingegno,
che quelle provocatori.
­Tuvedilaggiùquellacarrozza!­ le disseil signore.
­Lavedo,­rispose la vecchia,cacciandoavantiilmento
appuntato,eaguzzandogliocchiinfossati,comesecercassedi
spingerlisugliorlidell'occhiaie.
­Faallestirsubitounabussola,entraci,efattiportarealla
Malanotte.Subitosubito;chetuciarriviprimadiquellacarrozza:
giàlavieneavanticolpassodellamorte.Inquellacarrozzac'è...
cidev'essere...unagiovine.Sec'è,dìalNibbio,inmionome,che
lamettanellabussola, elui vengasusubitodame.Tustarainella
la l
bussola,conquella...giovine;equandosaretequassù,
condurrainellatuacamera.Set i domandadovelameni,dichièi
castello,guardadinon...
­Oh!­disselavecchia.
­Ma,­continuòl'innominato,­fallecoraggio.
­Cosaledevodire?
­Cosaledevidire?Fallecoraggio,t i dico.Tuseivenutaa
codestaetà,senzasaperecomesifacoraggioa una creatura,
quandosivuole!Haitumaisentitoaffannodicuore?Haitumai
saile parole che fannopiacereinque'
avutopaura?Nondi quelleparole:trovale,allamalora.Va'.
momenti?Dille
Epartitachefu,sifermòalquantoallafinestra,congliocchifissia
alsole,cheinquelmomentosinascondevadietrolamontagna;
quellacarrozza,chegiàapparivapiùgrandedimolto;poiglialzo
poiguardòlenuvolesparsealdisopra,chedibrunesifecero,
quasiauntratto,difuoco.Siritirò,chiuselafinestra,esimisea
viaggiatorefrettoloso.
camminareinnanzieindietroperlastanza,conunpassodi
CapitoloXXI
Lavecchiaeracorsaaubbidireeacomandare,conl'autoritàdi
quelnomeche, da chiunquefossepronunziato in quelluogo,l i
facevaspicciartutti;perchéanessunoveniva in
unotantoarditodaservirsenefalsamente.Sitrovòinfattiallatestachecifosse
Malanotteunpo'primachelacarrozzaciarrivasse;evistala
venire,uscìdibussola,fecesegnoalcocchierechefermasse,
s'avvicinòallosportello;ealNibbio,chemiseilcapofuori,riferì
sottovocegliordinidelpadrone.
Lucia,alfermarsidellacarrozza,siscosse,erinvennedauna
speciediletargo.Sisentìdacaporimescolarei l sangue,spalancò
laboccaegliocchi,eguardò.I l Nibbios'eratiratoindietro;ela
vecchia,colmentosullosportello,guardandoLucia,diceva:­
venite,la mia giovine;venite,poverina;venite
di
ordineditrattarvibenee farvicoraggio. con me,cheho
Alsuonod'unavoce di donna, la poverinaprovò
coraggiomomentaneo;maricaddesubitoinunospavento un conforto,un
più
cupo.­Chisiete?­disseconvocetremante,fissandolosguardo
attonitoinvisoallavecchia.
­Venite,venite,poverina,­andavaquestaripetendo.IlNibbioe
glialtridue,argomentandodalleparoleedallavocecosì
straordinariamenteraddolcitadicolei,qualifosserol'intenzionidel
signore,cercavanodipersuaderconlebuonel'oppressaa
ubbidire.Maleiseguitavaaguardarfuori;ebenchéilluogo
selvaggioesconosciuto, ela sicurezza de' suoiguardianinonle
lasciasseroconcepiresperanzadisoccorso,aprivanonostantela
boccapergridare;mavedendo il Nibbiofarfuglipresaemessanella
fazzoletto,ritenneilgrido,tremò,sistorse, occhiaccidel
bussola.Dopo,c'entròlavecchia;ilNibbiodisseaiduealtri
manigoldicheandasserodietro,epresespeditamentelasalita,
peraccorrereaicomandidelpadrone.
­Chisiete?­domandavaconansietàLuciaalceffosconosciutoe
deforme:­perchésonconvoi?dovesono?dovemiconducete?
­Dachivuolfarvidelbene,­rispondevalavecchia,­daungran...
Fortunatiquelliacuivuolfardelbene!Buonpervoi,buonpervoi.
Nonabbiatepaura,stateallegra,chém'hacomandato di farvi
coraggio.Glielodirete,eh?chev'hofattocoraggio?
­Chiè?perché?chevuoldame?Iononsonsua.Ditemidove
sono;lasciatemiandare;diteacostorochemilascinoandare,che
miportinoinqualchechiesa.Oh!voichesieteunadonna,in
nomediMariaVergine...!
Quelnomesantoesoave,giàripetutoconvenerazionene'primi
anni,epoinonpiùinvocatopertantotempo,néforsesentito
proferire,facevanellamentedellasciaguratachelosentivain
quelmomento,un'impressioneconfusa,strana,lenta,comela
rimembranzadellaluce,inunvecchioneaccecatodabambino.
Intantol'innominato,rittosullaportadelcastello,guardavaingiù;
evedevalabussolavenirpassopasso,comeprimalacarrozza,e
avanti,a una distanza
Nibbio.Quandoquestofu che crescevaognimomento,salirdicorsai
in cima, i l signoregliaccennòchelo l
seguisse;eandòconluiinunastanzadelcastello.
­Ebbene?­disse,fermandosilì.
­Tuttoaunpuntino,­rispose,inchinandosi,i
tempo,ladonnaatempo,nessunosulluogo,unurlosolo, l Nibbio:­l'avvisoa
nessunocomparso,i
incontro:ma... l cocchierepronto,icavallibravi,nessun
­Mache?
­Ma...dico i l vero,cheavreiavutopiùpiacerechel'ordinefosse
statodidarleunaschioppettatanellaschiena,senzasentirla
parlare,senzavederlainviso.
­Cosa?cosa?chevuoitudire?
­Vogliodirechetuttoqueltempo,tuttoqueltempo...M'hafatto
troppacompassione.
­Compassione!Chesaitudicompassione?Cos'èla
compassione?
­Nonl'homaicapitocosìbenecomequestavolta:èunastoriala
compassioneunpococome la paura:seunolalasciaprender
possesso,nonèpiùuomo.
­Sentiamounpococomehafattocosteipermovertia
compassione.
­Osignoreillustrissimo!tantotempo...!piangere,pregare,efar
singhiozzare,epregardinuovo,ecerteparole...
cert'occhi,ediventarbiancabiancacomemorta,epoi
"Nonlavoglioincasacostei,­pensavaintantol'innominato.­
Sonostatounabestiaaimpegnarmi;ma ho promesso,ho
promesso.Quandosaràlontana..."Ealzandolatesta,inattodi
comando,versoilNibbio,­ora,­ gli disse,­metti da partela
compassione:montaacavallo,prendi
di don un compagno,duesevuoi;
tu
mandi...masubitosubito,perchéaltrimenti... sai.Digliche
eva' corsaacasadiquel Rodrigoche
Maunaltronointernopiùimperiosodelprimogliproibìdifinire.­
No,­disseconvocerisoluta,quasiperesprimereasestessoi l
comandodiquellavocesegreta,­no:va'ariposarti;edomattina...
faraiquellochetidirò!
"Unqualchedemoniohacosteidallasua,­pensavapoi,rimasto
solo,ritto,conlebracciaincrociatesulpetto,econlosguardo
immobilesurunapartedelpavimento,doveilraggiodellaluna,
entrandodaunafinestraalta,disegnava un quadrato di luce
pallida,tagliataascacchidallegrosseinferriate,eintagliatapiù
minutamentedaipiccolicompartimentidellevetriate.­Unqualche
alNibbio!...Domattina,domattina di buon'ora,fuor diqui costei;al
demonio,o...unqualcheangelochelaprotegge...Compassione
suodestino,enonseneparlipiù,e,­proseguivatrasé,con
quell'animoconcuisicomandaaunragazzoindocile,sapendo
chenonubbidirà,­enoncisipensipiù.Quell'animaledidon
Rodrigononmivengaaromper la testaconringraziamenti;che...
nonvogliopiùsentirparlardicostei.L'hoservitoperché...perché
hopromesso:e ho promessoperché...è ilmio destino.Mavoglio
chemelopaghibenequestoservizio,colui.Vediamounpoco..."
Evolevaalmanaccarecosaavrebbepotutorichiederglidi
scabroso,percompenso,equasiperpena;maglisiattraversaron
dinuovoallamentequelleparole:compassionealNibbio!"Come
puòaverfattocostei?­continuava,strascinatodaquelpensiero.­
Vogliovederla...Eh!no...Sì,vogliovederla".
Ed'unastanzainun'altra,trovòunascaletta,esuatastone,andò
allacameradellavecchia,epicchiòall'uscioconuncalcio.
­Chiè?
­Apri.
Aquellavoce,lavecchiafecetresalti;esubitosisentìscorrerei
palettoneglianelli,el'usciosispalancò.L'innominato,dallasoglia, l
diedeun'occhiata in giro;e,allumed'unalucernacheardevasur
untavolino,videLuciarannicchiatainterra,nelcantoilpiùlontano
dall'uscio.
­Chit'hadettochetulabuttassilàcomeunsaccodicenci,
sciagurata?­disseallavecchia,conuncipiglioiracondo.
­S'èmessadoveleèpiaciuto,­risposeumilmentecolei:­ioho
fattodituttoperfarlecoraggio:lopuòdireanchelei;manonc'è
statoverso.
­Alzatevi,­dissel'innominatoaLucia,andandolevicino.Ma
Lucia,acuiilpicchiare,l'aprire,i l comparirdiquell'uomo, lesue
parole,avevanmessounnuovospaventonell'animospaventato,
stava piùche mairaggomitolatanelcantuccio,colvisonascosto
tralemani,enonmovendosi,senonchetremavatutta.
­Alzatevi,chénonvogliofarvidelmale...epossofarvidelbene,­
ripetéil signore...­Alzatevi!­tonòpoiquellavoce,sdegnata
d'averduevoltecomandatoinvano.
Comerinvigoritadallospavento,l'infelicissimasirizzòsubito
inginocchioni;egiungendolemani,comeavrebbefattodavantia
in visoall'innominato,eriabbassandoli
subito,disse:­ son qui:m'ammazzi.
un'immagine,alzògliocchi
­V'hodettochenonvogliofarvidelmale,­rispose,convoce
mitigata,l'innominato,fissandoquelvisoturbatodall'accoramento
edalterrore.
­Coraggio,coraggio,­dicevalavecchia:­sevelodicelui,che
nonvuolfarvidelmale...
­Eperché,­ripreseLuciaconunavoce,incui,coltremitodella
paura,sisentivaunacertasicurezzadell'indegnazionedisperata,­
perchémifapatirelepenedell'inferno?Cosalehofattoio?...
­V'hannoforsemaltrattata?Parlate.
­Ohmaltrattata!M'hannopresaatradimento,perforza!perché?
perchém'hannopresa?perché son qui?dovesono?Sonouna
poveracreatura:cosalehofatto?InnomediDio...
­Dio,Dio,­interruppel'innominato:­sempreDio:colorochenon
possonodifendersidasé,chenonhannolaforza,semprehan
questoDiodamettereincampo,comesegliavesseroparlato.
Cosapretendeteconcodestavostraparola?Difarmi...?­elasciò
lafraseamezzo.
­OhSignore!pretendere!Cosapossopretendere io meschina,se
noncheleimiusimisericordia?Dioperdonatantecose,per
un'operadimisericordia!Milasciandare;percaritàmilasci
andare!Nontornacontoauno cheun giornodevemoriredifar
patirtantounapoveracreatura.Oh!leichepuòcomandare,dica
chemilascinoandare!M'hannoportataquiperforza.Mimandi
con questadonnaa***dov'è mia madre. Oh Verginesantissima!
mia madre!miamadre,percarità,miamadre!Forsenonèlontana
diqui...hovedutoimieimonti!Perchéleimifapatire?Mifaccia
condurreinunachiesa.Pregheròperlei,tuttalamiavita.Cosale
costadireunaparola?Ohecco!vedochesimovea
compassione:dicaunaparola,ladica.Dioperdonatantecose,
perun'operadimisericordia!
"Ohperchénonèfigliad'unodique'canichem'hannobandito!­
pensaval'innominato:­d'unodique'vili chemivorrebberomorto!
cheoragodreidiquestosuostrillare;einvece..."
­Noniscacciunabuonaispirazione!­proseguivafervidamente
Lucia,rianimatadalvedereunacert'ariad'esitazionenelvisoenel
contegnodelsuotiranno.­Seleinonmifaquestacarità,mela
faràilSignore:mifaràmorire,epermesaràfinita;mal ei!. . Forse
ungiornoanchel e i . . Mano,no;pregheròsempreioi
chelapreservidaognimale.Cosalecostadireunaparola?Se l Signore
provasseleiapatirquestepene...!
­Via,fatevicoraggio,­interruppel'innominato, con unadolcezza
chefecestrasecolarlavecchia.­V'hofattonessunmale?V'ho
minacciata?
­Ohno!Vedoche leiha buoncuore,echesentepietàdiquesta
poveracreatura.Seleivolesse,potrebbefarmipaurapiùdituttigli
altri,potrebbefarmimorire;einvecemiha...unpo'allargatoi
cuore.Dioglienerenderàmerito.Compiscal'operadi l
misericordia:miliberi,miliberi.
­Domattina...
­Ohmiliberiora,subito...
­Domattina ci rivedremo, vi dico.Via,intantofatevicoraggio.
Riposate.Doveteaverbisognodimangiare.Oravene
porteranno.
­No,no;iomoiosealcunoentraqui:iomoio.Miconducaleiin
chiesa...que'passiDioglieliconterà.
­Verràunadonnaaportarvidamangiare,­dissel'innominato;e
dettolo,rimasestupitoancheluicheglifossevenutoinmenteun
talripiego,echeglifossenatoi
rassicurareunadonnicciola. l bisognodicercarneuno,per
­Etu,­ripresepoisubito,voltandosiallavecchia,­fallecoraggio
chemangi;mettilaadormireinquestoletto:ese t i vuolein
compagnia,bene;altrimenti, tu puoibendormireunanottein
terra.Fallecoraggio,tidico;tienlaallegra.Echenonabbiaa
lamentarsidite!
Cosìdetto,simosserapidamenteversol'uscio.Lucias'alzòe
corsepertrattenerlo,erinnovarelasuapreghiera;maerasparito.
­Ohpoverame!Chiudete,chiudetesubito­
accostareibattentiescorrerei l . Esentitoch'ebbe
paletto,tornòarannicchiarsinel
singhiozzando:­chipregheròora?Dovesono?Ditemivoi,ditemi
suocantuccio.­Ohpoverame!­esclamòdinuovo
percarità,chièquelsignore...quello che m'haparlato?
­Chiè,eh? chiè? Voletech'iove
Perchéviprotegge,avetemesso lo
su dica.Aspettach'io
superbia;evoleteesser te lodica.
soddisfattavoi,efarneandardimezzome.Domandatenealui.
S'iovicontentassianche in questo,nonmitoccherebbediquelle
buoneparolecheavetesentitevoi.­Iosonvecchia,sonvecchia,
­continuò,mormorandotraidenti.­Maledettelegiovani,che
fannobelvedereapiangereearidere,ehannosempreragione­
MasentendoLuciasinghiozzare,etornandoleminacciosoalla .
menteilcomandodelpadrone,sichinòversolapovera
rincantucciata,e,convoceraddolcita,riprese:­via,nonv'hodetto
nientedimale:stateallegra.Nonmidomandatediquellecose
chenonvipossodire;edelresto,statedibuonanimo.Oh se
sapestequantagentesarebbecontenta
avoi! orora di sentirloparlarecome
da mangiare;eio
haparlato Stateallegra,che verrà
checapisco...nellamanierachev'haparlato,cisaràdellaroba
buona.Epoianderetealetto,e...milascerete
ancheame,spero,­soggiunse,conunavoce,suomalgrado, un cantuccino
stizzosa.
­Nonvogliomangiare,nonvogliodormire.Lasciatemistare;non
v'accostate;nonpartitediqui!
­No,no,via,­disselavecchia,ritirandosi,emettendosiasedere
una alla
surterroreed'astioinsieme;epoiguardavailsuocovo,rodendosi
seggiolaccia,dondedava poverinacerteocchiatedi
tutta
d'esserneforseesclusaper lanotte,ebrontolandocontro il
freddo.Masirallegravacolpensierodellacena,econlasperanza
checene sarebbeancheperlei.Lucianons'avvedevadelfreddo,
nonsentivalafame,ecomesbalordita,nonavevade'suoidolori,
all'immaginisognatedaunfebbricitante.
de'suoiterroristessi,cheunsentimentoconfuso,simile
Siriscossequandosentìpicchiare;e,alzandolafacciaatterrita,
gridò:­chiè?chiè?Nonvenganessuno!
­Nulla,nulla;buonenuove,­disselavecchia:­èMartacheporta
damangiare.
­Chiudete,chiudete!­gridavaLucia.
­Ih!subito,subito,­rispondeva la vecchia;epresaunapaniera
dallemanidiquellaMarta,lamandòvia,richiuse,evenneaposar
lapanierasurunatavolanelmezzodellacamera.Invitòpoipiù
volteLuciachevenisseagoderdiquellabuonaroba.Adopravale
parolepiùefficaci,secondolei,amettereappetitoallapoverina,
prorompevainesclamazionisullasquisitezzade'cibi:­dique'
bocconiche,quandolepersonecomenoipossonoarrivarea l
assaggiarne,senericordanperunpezzo!Delvinochebevei
padroneco'suoiamici...quandocapitaqualchedunodiquelli...!e
voglionostareallegri!Ehm!­Mavedendochetuttigl'incanti
riuscivanoinutili,­sietevoichenonvolete,­disse.­Nonistatepoi
adirglidomanich'iononv'hofattocoraggio.Mangeròio;e ne
resteràpiùcheabbastanza per voi,perquandometteretegiudizio,
si miseamangiareavidamente.
evorreteubbidire­ . Cosìdetto,
Saziatachefu,s'alzò,andòversoi l cantuccio,e,chinandosisopra
Lucia,l'invitòdinuovoamangiare,perandarpoialetto.
­No,no,nonvoglionulla,­risposequesta,
comesonnolenta.Poi,conpiùrisolutezza,riprese: con vocefiaccae
­è serrato
l'uscio?èserratobene?­Edopoaverguardatoingiroperla
camera,s'alzò,e,conlemaniavanti,conpassosospettoso,
andavaversoquellaparte.
Lavecchiacicorseprimadilei,steselamanoalpaletto,lo
scosse,edisse:­sentite?vedete?èserratobene?sietecontenta
ora?
­Ohcontenta!contentaioqui!­disseLucia,rimettendosidinuovo
nelsuocantuccio.­MailSignorelosachecisono!
­Venitealetto:cosavoletefarl ì , accucciatacomeuncane?S'è
maivistorifiutareicomodi,quandosipossonoavere?
­No,no;lasciatemistare.
­Sietevoichelovolete.Ecco,iovilascioi
sullasponda;staròincomodaper voi. l postobuono:mimetto
Sevoletevenirealetto,
sapetecomeaveteafare.Ricordatevichev'hopregatapiùvolte­
Cosìdicendo,sicacciòsottovestita;etuttotacque. .
Luciastavaimmobile
ginocchiaalzate,con in
le quelcantuccio, tuttain ungomitolo,conle
maniappoggiatesulleginocchia,ecol
visonascostonellemani.Non erai l suo né sonno
unarapidasuccessione,unatorbidavicendadipensieri, né veglia,ma
d'immaginazioni,dispaventi.Ora,piùpresenteasestessa,e
rammentandosipiùdistintamentegliorrorivedutiesoffertiin
quellagiornata,s'applicavadolorosamenteallecircostanze
dell'oscuraeformidabilerealtàincuisitrovavaavviluppata;orala
mente,trasportatainunaregioneancorpiùoscura,sidibatteva
controifantasminatidall'incertezzaedalterrore.Stetteunpezzo
inquest'angoscia;alfine,piùchemaistancaeabbattuta,stesele
membraintormentite,sisdraiò,ocaddesdraiata,erimase
alquantoinunostatopiùsomiglianteaunsonnovero.Matutt'aun
tratto si risentì,comeaunachiamatainterna,eprovòilbisognodi
risentirsiinteramente, di riavertuttoilsuopensiero,diconoscere
dovefosse,come,perché.Tesel'orecchio aun suono:erai l
russarelento,arrantolatodellavecchia;spalancògliocchi,e
unchiarorefiocoapparireesparireavicenda: era vide
illucignolodella
lucerna,che,vicinoaspegnersi,scoccavaunalucetremola,e
subitolaritirava,perdircosì,indietro,comeèil venireel'andare
dell'ondasullariva:equellaluce,fuggendodaglioggetti,prima
che unasuccessione non
cheprendesserodaessarilievoecoloredistinto,
rappresentavaallosguardo di guazzabugli.
Mabenprestolerecentiimpressioni,ricomparendonellamente,
L'infelicerisvegliatariconobbelasuaprigione:tuttelememorie
l'aiutaronoadistinguereciòcheapparivaconfusoalsenso.
dell'orribilgiornatatrascorsa,tuttiiterroridell'avvenire,l'assalirono
inunavolta:quellanuovaquietestessadopotanteagitazioni,
quellaspeciediriposo,quell'abbandonoincuieralasciata,le
facevanounnuovospavento:efuvintadauntaleaffanno,che
desideròdimorire.Mainquelmomento,sirammentòchepoteva
almenpregare,einsiemeconquelpensiero,lespuntòincuore
comeun'improvvisasperanza.Presedinuovolasuacorona,e
uscivadalsuolabbrotremante,i
ricominciòadireilrosario;e,dimanoinmanochelapreghiera
l cuoresentivacrescereuna
fiduciaindeterminata.Tutt'auntratto,lepassò perpiùlamenteun
altropensiero;chelasuaorazionesarebbestata
certamenteesaudita,quando,nellasuadesolazione,facesse accettaepiù
anchequalcheofferta.
che dipiù Si ricordòdiquellocheavevadipiùcaro,o
caroavevaavuto;giacché, in quelmomento,l'animo
suo nonpotevasentirealtraaffezionechedispavento,né
concepirealtrodesideriochedellaliberazione;senericordò,e
risolvettesubitodifarneunsacrifizio.S'alzò,esimisein
ginocchio,etenendogiuntealpettolemani,dallequalipendeva
lacorona,alzòilvisoelepupillealcielo,edisse:­oVergine
santissima!Voi,acuimisonoraccomandatatantevolte,eche
tantevoltem'aveteconsolata!Voicheavetepatitotantidolori,e
sieteoratantogloriosa,eavetefattitantimiracoliperipoveri
tribolati;aiutatemi!fatemiusciredaquestopericolo,fatemitornar
salvaconmiamadre,MadredelSignore; efo votoavoidirimaner
vergine;rinunziopersempreaquelmiopoveretto,pernonesser
maid'altrichevostra.
Proferitequesteparole,abbassò
intornoalcollo,quasicome
salvaguardia la testa,esimiselacorona
un segnodiconsacrazione,euna
aun tempo,comeun'armaturadellanuova
cuis'eraascritta.Rimessasiasedereinterra,sentìentrar miliziaa
nell'animounacertatranquillità,unapiùlargafiducia.Levennein
mentequeldomattinaripetutodallosconosciutopotente,ele
parvedisentireinquellaparolaunapromessa di salvazione.I
sensiaffaticati da
quell'acquietamentotantaguerras'assopironoapocoapocoin
di pensieri:efinalmente,giàvicinoagiorno,
colnomedellasuaprotettricetronco trale labbra,Lucia
s'addormentòd'unsonnoperfettoecontinuo.
Mac'eraqualchedunaltroinquellostessocastello,cheavrebbe
volutofarealtrettanto,enonpotémai.Partito,oquasiscappato
daLucia,datol'ordineperlacenadilei,fattaunaconsuetavisitaa
mente,econquelleparolerisonantiall'orecchio,i
certipostidelcastello,sempreconquell'immaginevivanella
l signore s'era
andatoacacciareincamera,s'erachiusodentroinfrettaein
furia,comeseavesseavutoatrincerarsicontrounasquadradi
quell'immagine,più che maipresente,parvecheinquelmomento
nemici;espogliatosi,pureinfuria,eraandatoaletto.Ma
glidicesse:tunondormirai."Chescioccacuriositàdadonnicciola,
­pensava,­m'èvenutadivederla? Ha ragionequelbestionedel
Nibbio;unononèpiùuomo;èvero,nonèpiùuomo!...Io?...io
nonsonpiùuomo, io? Cos'èstato?chediavolom'èvenuto
addosso?chec'èdinuovo?Non lo sapevoioprimad'ora,chele
donnestrillano?Strillanoanchegliuominiallevolte,quandonon
sipossonorivoltare.Chediavolo!nonhomaisentitobelar
donne?"
Equi,senzaches'affaticassemoltoarintracciarenellamemoria,
lamemoriadaséglirappresentòpiùd'uncasoincuinépreghiné
lamentinonl'avevanopuntosmossodalcompirelesue
risoluzioni.Malarimembranzaditaliimprese,nonchegli
ridonasse la fermezza,chegiàglimancava,dicompirquesta;non in vece
chespegnessenell'animoquellamolestapietà;videstava
unaspeciediterrore,unanonsoqualrabbiadipentimento.Di
manierachegliparve un sollievo il tornareaquellaprima
immaginediLucia,controlaqualeavevacercato di rinfrancareil
suocoraggio."Èvivacostei,­pensava, ­èqui; sonoatempo;le
possodire:andate,rallegratevi;possovederquelvisocambiarsi,
lepossoanchedire:perdonatemi...Perdonatemi?
perdono?aunadonna?io...!Ah,eppure!seunaparola,una io domandar
parolatalemipotessefarbene,levarmid'addossounpo'di
questadiavoleria, la direi;eh!sentocheladirei.Achecosason
ridotto!Nonsonpiùuomo,nonsonpiùuomo!...Via!­disse,poi,
rivoltandosiarrabbiatamentenellettodivenutoduroduro,sottole
copertedivenutepesantipesanti:­via!sonosciocchezzeche
sonpassate perla testaaltrevolte.Passeràanchequesta". mi
Eperfarlapassare,andòcercandocolpensieroqualchecosa
fortemente,ondeapplicarvelotutto;manonnetrovònessuna.
importante,qualchedunadiquellechesolevanooccuparlo
Tuttogliapparivacambiato:ciòchealtrevoltestimolavapiù
fortementeisuoidesidèri,oranonavevapiùnulladidesiderabile:
lapassione,comeuncavallodivenutotutt'auntrattorestìoper
un'ombra,nonvolevapiùandareavanti.Pensandoall'imprese
avviateenonfinite,inveced'animarsialcompimento,invece
d'irritarsidegliostacoli(chél ' i r a in quelmomentoglisarebbeparsa
soave),sentivaunatristezza,quasiunospaventode'passigià
fatti. I l tempoglis'affacciòdavantivotod'ogniintento,d'ogni
occupazione,d'ognivolere,pienosoltanto di memorieintollerabili;
tuttel'oresomigliantiaquellacheglipassavacosìlenta,così
pesantesulcapo. Si schieravanellafantasiatuttiisuoimalandrini,
enontrovavadacomandareanessunodilorounacosache
gl'importasse;anzil'ideadirivederli,ditrovarsitraloro,eraun
nuovopeso,un'ideadischifoed'impiccio.Esevolletrovare
un'occupazioneperl'indomani,un'operafattibile,dovettepensare
cheall'indomanipotevalasciareinlibertàquellapoverina.
"Lalibererò,sì;appenaspuntai l giorno,correròdalei,eledirò:
andate,andate.Lafaròaccompagnare...Elapromessa?e
l'impegno?edonRodrigo?...ChièdonRodrigo?"
Aguisadichiècolto dauna interrogazioneinaspettatae
imbarazzanted'unsuperiore,l'innominatopensòsubitoa
nuovolui,checresciutoterribilmenteauntratto,sorgevacomea
rispondereaquestaches'erafattaluistesso,opiuttostoquel
giudicarel'antico.Andavadunquecercando
primaquasid'esserpregato,s'erapotutorisolvereaprenderle ragionipercui,
l'impegnodifartantopatire,senz'odio,senzatimore,un'infelice
sconosciuta,perservirecolui;ma,noncheriuscisseatrovar
ragionicheinquelmomentogliparesserobuoneascusarei
nonsapevaquasispiegarea se stessocomecisifosseindotto.l fatto,
Quelvolere,piuttostocheunadeliberazione,erastatoun
movimentoistantaneodell'animoubbidienteasentimentiantichi,
abituali,unaconseguenzadimillefattiantecedenti;eiltormentato
esaminator di sestesso,perrendersiragioned'unsolfatto,si
d'annoinanno,d'impegnoinimpegno,disangueinsangue, di
trovòingolfatonell'esamedituttalasuavita.Indietro,indietro,
consapevoleenuovo,separatada'sentimentichel'avevan
scelleratezzainscelleratezza:ognunaricomparivaall'animofatta
volereecommettere;ricomparivaconunamostruositàcheque'
sentimentinonavevanoalloralasciatoscorgereinessa.Erantutte
sue,eranlui:l'orrorediquestopensiero,rinascenteaognunadi
quell'immagini,attaccatoatutte,crebbefinoalladisperazione.
S'alzòinfuriaasedere,gettòinfurialemaniallapareteaccantoal
vitadivenutainsopportabile, il suopensierosorpresodaun
letto,afferròunapistola,lastaccò,e...almomentodifinireuna
terrore,daun'inquietudine,perdircosì,superstite,sislanciònel
tempochepurecontinuerebbeascorreredopo lasua fine.
S'immaginavaconraccapriccio
immobile,inbalìadel più i l suocadaveresformato,
vilesopravvissuto; la sorpresa,la
confusionenelcastello,i l giornodopo:ognicosasottosopra;lui,
senzaforza,senzavoce,buttatochisadove.Immaginavai
discorsichesenesarebberfattil
suoinemici.Ancheletenebre,anchei ì , d'intorno,lontano;lagioiade'
l silenzio,glifacevanveder
nellamortequalcosadipiùtristo,dispaventevole;gliparevache
nonavrebbeesitato,sefossestatodigiorno,all'aperto,infaccia
allagente:buttarsiinunfiumeesparire.Eassortoinqueste
contemplazionitormentose,andavaalzandoeriabbassando,con
unaforzaconvulsivadelpollice,i
balenò in l canedellapistola;quandogli
menteunaltropensiero."Sequell'altravitadicui
m'hannoparlatoquand'eroragazzo, dicui parlanosempre,come
sefossecosasicura;sequellavitanonc'è,seèun'invenzionede'
preti;chefoio?perchémorire?cos'importaquelloche ho fatto?
cos'importa?èunapazzialamia...Esec'èquest'altravita...!"
Auntaldubbio,auntalrischio,glivenneaddossouna
disperazionepiùnera,piùgrave,dallaqualenonsipotevafuggire,
neppurconlamorte.Lasciòcaderl'arme,estavaconlemanine'
capelli,battendoidenti,tremando.Tutt'auntratto, gli tornaronoin
menteparolecheavevasentiteerisentite,pocheoreprima:"Dio
tornavan di misericordia!"Enonglierano
giàcon quell'accentod'umilepreghiera,concui
perdonatantecose,perun'opera
stateproferite;maconunsuonopienod'autorità,echeinsieme
inducevaunalontanasperanza.Fuquellounmomentodisollievo:
levòlemanidalletempie,e,inun'attitudinepiùcomposta,fissògli
occhidellamenteincoleidacuiavevasentitequelleparole;ela
supplichevole,mainattodichidispensagraziee consolazioni.
vedeva,noncomelasuaprigioniera,noncomeuna
Aspettavaansiosamentei l giorno,percorrerealiberarla,asentire
dallaboccadileialtreparoledirefrigerioedivita;s'immaginavadi
dellagiornata?chefaròdomanl'altro?chefaròdopodoman
condurlaluistessoallamadre."Epoi?chefaròdomani,ilresto
l'altro?Elanotte?lanotte,chetorneràtradodiciore!Ohlanotte!
no,no, la notte!"Ericadutonelvòtopenosodell'avvenire,cercava
indarnounimpiegodeltempo,unamaniera
notti.Orasiproponevad'abbandonare i l di passareigiorni,le
castello,ed'andarsenein
paesilontani,dovenessunloconoscesse,neppurdinome;ma
sentivachelui, lui sarebbesemprecon sé:ora glirinascevauna
foscasperanzadiripigliarl'animoantico,leantichevoglie;eche
quellofossecomeundeliriopasseggiero;oratemevailgiorno,
chedovevafarlovederea'suoicosìmiserabilmentemutato;oralo
sospirava,comesedovesseportarlaluceanchene'suoipensieri.
Edecco,appuntosull'albeggiare,pochimomentidopocheLucia
s'eraaddormentata,eccoche,standocosìimmotoasedere,sentì
arrivarsiall'orecchiocomeun'ondadisuonononbeneespresso,
machepureavevanonsoched'allegro.Stetteattento,e
riconobbeunoscampanareafestalontano;edopoqualche
momento,sentìanchel'ecodelmonte,cheognitantoripeteva
languidamenteilconcento,esiconfondeva con esso.Di lì apoco,
senteunaltroscampanìopiùvicino,anchequelloafesta;poiun
altro."Cheallegriac'è?cos'hannodibellotutticostoro?"Saltò
fuoridaquelcoviledipruni;evestitosiamezzo,corseaaprire
unafinestra,eguardò.Lemontagneeranmezzevelatedinebbia;
ima,alchiarorechepureandavaapocoapococrescendo,si
l cielo,piuttostochenuvoloso,eratuttounanuvolacenerognola;
distingueva,nellastradainfondoallavalle,gentechepassava,
altracheuscivadallecase,es'avviava,tuttidallastessaparte,
verso lo sbocco,adestradelcastello,tutticolvestitodellefeste,e
conun'alacritàstraordinaria.
"Chediavolohannocostoro?chec'èd'allegroinquestomaledetto
paese?dovevatuttaquellacanaglia?"Edataunavoceaun
bravofidatochedormivainunastanzaaccanto,glidomandòqual
fosselacagionediquelmovimento.Quello,chenesapevaquanto
rimaseappoggiatoallafinestra,tuttointentoalmobile spettacolo.
lui,risposecheanderebbesubitoainformarsene.Ilsignore
Eranouomini,donne,fanciulli,abrigate,acoppie,soli;uno,
raggiungendochiglieraavanti,s'accompagnavaconlui;unaltro,
uscendodicasa,s'univacolprimocherintoppasse;eandavano
insieme,comeamiciaunviaggioconvenuto.Gliattiindicavano
manifestamenteunafrettaeunagioiacomune;equelrimbombo
nonaccordatomaconsentaneodellevariecampane,qualipiù,
qualimenovicine,pareva,perdircosì, la vocedique'gesti,ei
supplimentodelleparolechenonpotevanoarrivarlassù. l
Guardava,guardava;eglicresceva in cuoreuna più checuriosità
disapercosamaipotessecomunicareuntrasportougualeatanta
gentediversa.
CapitoloXXII
Pocodopo,i l bravovenneariferireche,i
FederigoBorromeo,arcivescovo di l giornoavanti,i l cardinal
Milano,eraarrivatoa***,eci
starebbetuttoquelgiorno;echelanuovasparsalasera di
quest'arrivone'paesid'intornoavevainvogliatituttid'andarea
avvertirlagente.Ilsignore,rimastosolo,continuòaguardar nella
vederquell'uomo;esiscampanavapiùperallegria,cheper
valle,ancorpiùpensieroso."Perunuomo!Tuttipremurosi,tutti
allegri,pervedereunuomo!Eperòognunodicostoroavrài l suol
diavolochelotormenti.Manessuno,nessunon'avràunocomei
mio;nessunoavràpassataunanottecomelamia!Cos'ha
quell'uomo,perrendertantagenteallegra?Qualchesoldoche
distribuiràcosìallaventura...Macostorononvannotuttiper
l'elemosina.Ebbene,qualchesegnonell'aria,qualcheparola...Oh
le avessepermeleparole che possonoconsolare!se...!
sePerchénonvadoanch'io?Perchéno?...Anderò,anderò;egli
voglioparlare:aquattr'occhi gli voglioparlare.Cosaglidirò?
Ebbene,quelloche,quelloche...Sentiròcosa sadirlui,
quest'uomo!"
Fattacosìinconfusoquestarisoluzione,finìinfrettadivestirsi,
mettendosiunasuacasaccad'untagliocheavevaqualchecosa
delmilitare;preselaterzettarimastasulletto,el'attaccòalla
cinturadaunaparte;dall'altra,un'altrachestaccòdaunchiodo
dellaparete;miseinquellastessacinturai l suopugnale;e
staccatapurdallapareteunacarabinafamosaquasialpardilui,
selamise di ad armacollo;presei l cappello,uscìdicamera;eandò
prima tuttoaquelladoveavevalasciataLucia.Posòfuorila
carabinainuncantucciovicinoall'uscio,epicchiò,facendo
insiemesentirlasuavoce.Lavecchiasceseillettoinunsalto,e
corse ad aprire.Ilsignoreentrò,edataun'occhiataperlacamera,
videLuciarannicchiatanelsuocantuccioequieta.
­Dorme?­domandòsottovoceallavecchia:­là,dorme?eran
questiimieiordini,sciagurata?
­Iohofattoditutto,­risposequella:­manonhamaivoluto
­Lascialadormireinpace;guarda
mangiare,nonèmaivolutavenire...
dinonladisturbare;equando
sisveglierà...Martaverràquinellastanzavicina;etumanderaia
prenderequalunquecosachecosteipossachiederti.Quando
sveglierà...dillecheio...cheil padroneèpartitoperpocotempo, si
chetornerà,eche...faràtuttoquellocheleivorrà.
Lavecchiarimasetuttastupefattapensandotrasé:"chesia
qualcheprincipessacostei?"
Ianticamera,mandòi
l signoreuscì,ripreselasuacarabina,mandòMartaafar
l primobravocheincontròafarlaguardia,
perchénessunaltrochequelladonnamettessepiedenella
camera;epoiuscìdalcastello,epreselascesa,dicorsa.
Idov'erailcardinale;
l manoscrittonondicequantocifossedalcastelloalpaese
ma daifatti che siamperraccontare,risulta
chenondovevaesser
accorrerede'valligiani,eanchepiù cheunalungapasseggiata.Dal
di gente più solo
lontana,aquel
paese,questonon si potrebbeargomentare;giacchénelle
memoriediqueltempotroviamochedaventiepiùmigliaveniva
genteinfolla,pervederFederigo.
Ibraviches'abbattevanosullasalita,sifermavano
rispettosamentealpassardelsignore,aspettandosemaiavesse
ordinidadarloro,osevolesseprenderliseco,perqualche
spedizione;enonsapevanchesipensaredellasuaaria,e
dell'occhiatechedavainrispostaa'loroinchini.
Quandofunellastradapubblica,quellochefacevamaravigliarei
passeggieri, era divederlosenzaseguito.Delresto,ognunogli
facevaluogo,prendendolalarga,quantosarebbebastatoanche
il seguito,elevandosirispettosamenteilcappello.Arrivatoal
perpaese,trovòunagranfolla;mailsuonomepassòsubitodibocca
inbocca;elafollas'apriva.S'accostòauno,eglidomandòdove
fosseilcardinale.­Incasadelcurato,­risposequello,
inchinandosi,egl'indicòdov'era.Il signoreandòlà,entròinun
cortilettodovec'eranmoltipreti,chetuttiloguardaronocon
un'attenzionemaravigliataesospettosa.Videdirimpettounuscio
spalancato,chemettevainunsalottino,dovemoltialtripretieran
congregati.Silevò la carabina,el'appoggiòinuncantodelcortile;
poientrònelsalottino:eanche lì, occhiate,bisbigli,unnome dove
ripetuto,esilenzio.Lui,voltatosiaunodiquelli,glidomandò
fosseilcardinale;echevolevaparlargli.
­Iosonforestiero,­risposel'interrogato,edataun'occhiata
intorno,chiamòilcappellanocrocifero,cheinuncantodel
salottino,stavaappuntodicendosottovoceaunsuocompagno:­
quellachiamatacherisonònelsilenziogenerale,dovettevenire;
colui?quelfamoso?chehaafarquicolui?allalarga!­Però,a
inchinòl'innominato,stetteasentirquelchevoleva,ealzandocon
unacuriositàinquietagliocchisuquelviso,eriabbassandoli
subito,rimaselìunpoco,poidisseobalbettò:­nonsapreise
monsignoreillustrissimo...inquestomomento...sitrovi...sia...
possa...Basta,vadoavedere ­ . Eandòamalincorpoafar
l'imbasciatanellastanzavicina,dove si trovavail cardinale.
Aquestopuntodellanostrastoria,noinonpossiamfaramenodi
non fermarciqualchepoco,come i l viandante,straccoetristoda
unlungocamminareperunterrenoaridoesalvatico,sitrattienee
perdeunpo'ditempoall'ombrad'unbell'albero,sull'erba,vicinoa
unafonted'acquaviva.Cisiamoabbattutiinunpersonaggio,i
nomeelamemoriadelquale,affacciandosi,inqualunquetempo l
allamente,laricreanoconunaplacidacommozionediriverenza,
econunsensogiocondodisimpatia:ora,quantopiùdopotante
immaginididolore,dopolacontemplazioned'unamoltiplicee
fastidiosaperversità!Intornoaquestopersonaggiobisogna
assolutamente che noispendiamoquattroparole: chi nonsi
curassedisentirle,eavesseperòvogliad'andareavantinella
storia,saltiaddiritturaalcapitoloseguente.
qualunquetempo,cheabbianoimpiegatouningegnoegregio, tutti
FederigoBorromeo,natonel1564,fudegliuominirariin
privilegiata,unintentocontinuo,nellaricercaenell'eserciziodel
imezzid'unagrand'opulenza,tuttiivantaggid'unacondizione
meglio.Lasuavitaècomeunruscelloche,scaturitolimpidodalla
roccia,senzaristagnarenéintorbidarsimai,inunlungocorsoper
diversiterreni,valimpidoagettarsinelfiume.
pompe,badòfindallapueriziaaquelleparoled'annegazionee Tra gliagi ele
d'umiltà,aquellemassimeintorno alla vanitàde'piaceri,
all'ingiustiziadell'orgoglio,allaveradignitàe a' veribeni, che,
sentiteononsentitene'cuori,vengonotrasmesse
generazioneall'altra,nelpiùelementareinsegnamentodella dauna
religione.Badò,dico,aquelleparole,aquellemassime,leprese
sulserio,legustò,letrovòvere;videchenonpotevandunque
esserverealtreparoleealtremassimeopposte,chepuresi
sicurezza,etaloradallestesselabbra;eproposediprender
trasmettonodigenerazioneingenerazione,conlastessa per
normadell'azioniede'pensieriquellecheeranoi
chelavitanonègiàdestinataadessereunpesopermolti,euna l vero.Persuaso
festaperalcuni,mapertutti un impiego,delqualeognunorenderà
conto,cominciòdafanciulloapensarecomepotesserenderla
suautileesanta.
Nel1580manifestò
ecclesiastico,e ne la risoluzione di
presel'abitodallemanidedicarsialministero
di quelsuocugino
Carlo, che unafama,già fin d'alloraanticaeuniversale,predicava
santo.EntròpocodoponelcollegiofondatodaquestoinPavia,e
cheportaancorailnomedellorocasato;el ì , applicandosi
assiduamentealleoccupazionichetrovòprescritte,duealtrene
assunsedisuavolontà;efuronod'insegnarladottrinacristianaai
piùrozziederelittidelpopolo,edivisitare,servire,consolaree
soccorreregl'infermi.Sivalsedell'autoritàchetuttogliconciliava
inquelluogo,perattirareisuoicompagniasecondarlointali
opere;einognicosaonestaeprofittevoleesercitòcomeun
primatod'esempio,unprimatochelesuedotipersonalisarebbero
forsebastateaprocacciargli,sefosseanchestatol'infimoper
condizione.Ivantaggid'unaltrogenere,che la suagliavrebbe
potutoprocurare,nonsolononliricercò, ma
schivarli.Volleunatavolapiuttostopoverachefrugale, miseognistudioa
usòun
vestiariopiuttostopoverochesemplice;aconformità
tuttoiltenoredellavitaeilcontegno.Nécredettemaididoverlo di questo,
mutare,perquantoalcunicongiuntigridasseroesilamentassero
cheavvilissecosìladignitàdellacasa.Un'altraguerraebbea
sostenerecongl'istitutori,iquali,furtivamenteecomeper
sorpresa,cercavanodimetterglidavanti,addosso,intorno,
qualchesuppellettilepiùsignorile,qualcosachelofacesse
distinguerdaglialtri,efigurarecomeilprincipedelluogo:o
credesserodifarsiallalungabenvolere con ciò;ofosseromossi
daquellasvisceratezzaservileches'invanisceesiricreanello
splendorealtrui;ofosserodique'prudentiches'adombranodelle
virtùcomede'vizi,predicanosemprechelaperfezionestanel
mezzo;eilmezzolofissangiustoinquelpuntodov'essisono
arrivati,ecistannocomodi.Federigo,nonchelasciarsivincereda
que'tentativi,ripresecolorochelifacevano;eciòtralapubertàe
lagiovinezza.
Che,viventei l cardinalCarlo,maggiordiluidiventiseianni,
davantiaquellapresenzagrave,solenne,ch'esprimevacosìal
vivolasantità,enerammentavaleopere,eallaquale,secene
fossestatobisogno,avrebbeaggiuntoautoritàognimomento
l'ossequiomanifestoespontaneode'circostanti,qualiequantisi
fossero,Federigofanciulloegiovinettocercassediconformarsial
contegnoealpensared'untalsuperiore, non ècertamenteda
farsenemaraviglia;maèbensìcosamoltonotabileche,dopola
mortedilui,nessunosisiapotutoaccorgerecheaFederigo,allor
divent'anni,fossemancataunaguidaeuncensore.Lafama
crescentedelsuoingegno,dellasuadottrinaedellasuapietà,la
parentelaegl'impegnidipiùd'uncardinalepotente,ilcreditodella
suafamiglia,ilnomestesso,acuiCarloavevaquasiannessa
nellementiun'ideadisantitàedipreminenza,tuttociòchedeve,e
tuttociòchepuòcondurregliuominialledignitàecclesiastiche,
concorrevaapronosticargliele.Maegli,persuasoincuorediciò
bocca,nonciessergiustasuperioritàd'uomosopragliuomini,se
chenessunoilqualeprofessicristianesimopuònegarconla
non inloro servizio,temevaledignità,ecercava di scansarle;non
certamenteperchésfuggissediservirealtrui;chepochevite
furonospeseinquestocome la sua; ma perchénonsistimava
abbastanzadegnonécapacedicosì alto epericolososervizio.
Perciò,venendogli,nel1595,propostodaClementeVIII
l'arcivescovadodiMilano,apparvefortementeturbato,ericusò
senzaesitare.Cedettepoialcomandoespressodelpapa.
Talidimostrazioni,echinonlosa?nonsononéd if icili nérare;e
l'ipocrisia nonha bisognod'unpiùgrandesforzod'ingegnoper
farle,chelabuffoneriaperderiderleabuonconto,inognicaso.
Macessanforseperquestod'esserl'espressionenaturaled'un
sentimentovirtuosoesapiente? La vitaèilparagonedelleparole:
eleparolech'esprimonoquelsentimento,fosseroanchepassate
sarannosemprebelle,quandosianopreceduteeseguite dauna
sullelabbradituttigl'impostoriedituttiibeffardidelmondo,
vitadidisinteresseedisacrifizio.
InFederigoarcivescovoapparveunostudiosingolareecontinuo
dinonprenderpersé,dellericchezze,deltempo,dellecure,di
tuttosestessoinsomma,senonquantofossestrettamente
necessario.Diceva,cometuttidicono,chelerendite
ecclesiastichesonopatrimoniode'poveri:comepoiintendesse
infattiunatalmassima,siveda da questo.Vollechesistimassea
quantopotevaascendere il suo mantenimentoequellodellasua
servitù;edettoglicheseicentoscudi(scudosichiamavaallora
quellamonetad'oroche,rimanendosempredellostessopesoe
titolo,fupoidettazecchino),diedeordinechetanti
ogniannodalla sua se necontasse
cassaparticolareaquelladellamensa;non
credendochealuiricchissimofosselecitoviverediquel
patrimonio.Delsuopoieracosìscarsoesottilemisuratorease
stesso,chebadavadinonismettereunvestito,primachefosse
logoroaffatto:unendoperò,comefunotatodascrittori
contemporanei,algeniodellasemplicitàquellod'unasquisita
pulizia:dueabitudininotabiliinfatti,inquell'etàsudiciaesfarzosa.
Similmente,affinchénullasidisperdessedegliavanzidellasua
mensafrugale,gliassegnòaunospiziodipoveri;eunodiquesti,
per suo ordine,entravaognigiornonellasaladelpranzoa
raccoglier ciò chefosserimasto.Cure, che potrebberoforseindur
concettod'unavirtùgretta,misera,angustiosa,d'unamente
impaniatanelleminuzie,eincapacedidisegnielevati;senon
fosse in piediquestabibliotecaambrosiana,cheFederigoideò
consìanimosalautezza, ed eresse, con tantodispendio,da'
fondamenti;perfornirlaqualedilibriedimanoscritti,oltreildono
de'giàraccolticongrandestudioespesadalui,spedìottouomini,
de'piùcoltiedespertichepotéavere,afarneincetta,perl'Italia,
perlaFrancia,perlaSpagna,perlaGermania,perleFiandre,
nellaGrecia,alLibano,aGerusalemme.Cosìriuscìaradunarvi
circatrentamilavolumistampati,equattordicimilamanoscritti.Alla
bibliotecaunìuncollegiodidottori(furonnove,epensionatidalui
ordinarie,furonristrettiadue);eilloroufizioeradicoltivare
finchevisse;dopo,nonbastandoaquellaspesal'entrate vari
orientali,conl'obbligoadognunodipubblicarqualchelavoro
studi,teologia,storia,lettere,antichitàecclesiastiche,lingue sulla
materiaassegnatagli;v'unìuncollegiodaluidettotrilingue,perlo
studiodellelinguegreca,latinaeitaliana;uncollegiod'alunni,che
giorno;v'unìunastamperiadilingueorientali,dell'ebraicacioè,
venisseroistruitiinquellefacoltàelingue,perinsegnarleun
dellacaldea,dell'arabica,dellapersiana,dell'armena;unagalleria
diquadri,unadistatue,eunascuoladelletreprincipaliartidel
disegno.Perqueste, potéchetrovarprofessorigiàformati;peril
rimanente,abbiamvisto
ltipiibridiede'manoscritti;certopiùd dafaregliavessedatolaraccoltade'
i f i c i l i atrovarsidovevanoesserei
quellelingue,alloramoltomencoltivateinEuropacheal
presente;piùancorade't i p i , gli uomini.Basteràil direche,dinove
dottori,ottoneprese
questosipuòargomentare tra igiovanialunnidelseminario;eda
che giudiziofacessedeglistudi
consumatiedelleriputazionifattediqueltempo:giudizio
conformeaquellocheparchen'abbiaportatolaposterità,col
metteregliunielealtreindimenticanza.Nelleregolechestabilì
perl'usoeperilgovernodellabiblioteca,sivedeunintento
d'utilitàperpetua,nonsolamentebelloinsé,mainmolteparti
sapienteegentilemoltoaldilàdell'ideeedell'abitudinicomunidi
queltempo.Prescrissealbibliotecariochemantenesse
commerciocongliuominipiùdottid'Europa,peraverdaloro
notiziedellostatodellescienze,eavvisode'l
venisserofuoriinognigenere,efarneacquisto;gliprescrisse i b r i miglioriche
loroesserutili; ordinòcheatutti,fosserocittadinioforestieri,si
d'indicareaglistudiosiilibrichenonconoscessero,epotesser
dessecomoditàetempo di servirsene,secondoi
taleintenzionedeveoraparereadognunotropponaturale,e l bisogno.Una
immedesimata conla fondazioned'unabiblioteca:allora
così.Einunastoriadell'ambrosiana,scritta(colcostruttoecon non era
l'eleganzecomunidelsecolo)daunPierpaoloBosca,chevifu
bibliotecariodopolamortediFederigo,viennotato
espressamente,comecosasingolare,cheinquestalibreria,eretta
daunprivato,quasituttaasuespese,il
vistadelpubblico,datiachiunque l i i b r i fosseroespostialla
chiedesse,edatogliancheda
sedere,ecarta,penneecalamaio,perprendergliappunti
potesserobisognare;mentreinqualchealtrainsignebiblioteca chegli
pubblicad'Italia,ilibrinoneranonemmenvisibili,machiusiin
bibliotecari,quandosisentivanodifarlivedereunmomento;di
armadi,dondenonsilevavanosenonpergentilezzade'
dareaiconcorrentiil comododistudiare,nonsen'avevaneppur
l'idea.Dimodochéarricchirtalibibliotecheeraunsottrarl i b r i
all'usocomune:unadiquellecoltivazioni,comecen'eraecen'è
tuttaviamolte,cheisterilisconoilcampo.
Nondomandatequalisianostatiglieffettidiquestafondazionedel
Borromeosullacolturapubblica:sarebbefaciledimostrareindue
frasi,almodochesidimostra, che furonmiracolosi,ochenon
furonniente;cercareespiegare,finoauncertosegno,qualisiano
stativeramente,sarebbecosa di moltafatica,
fuorditempo.Mapensatechegeneroso,chegiudizioso,che dipoco costrutto,e
benevolo,cheperseveranteamatore del miglioramentoumano,
dovesseesserecoluichevolleunatalcosa,lavolleinquella
maniera,el'eseguì,inmezzoaquell'ignorantaggine,a
quell'inerzia,aquell'antipatiageneraleperogniapplicazione
studiosa,eperconseguenzainmezzoaicos'importa?ec'era
altrodapensare?echebell'invenzione!emancavaanchequesta,
esimili;chesarannocertissimamentestatipiùchegliscudispesi
daluiinquell'impresa;iqualifuroncentocinquemila,lapiùparte
de'suoi.
Perchiamareuntaluomosommamentebeneficoeliberale,può
parerchenoncisiabisogno di sapere se n'abbiaspesimolt'altriin
soccorsoimmediatode'bisognosi;ecisonforseancora
chepensanochelespesediquelgenere,estoperdiretuttele di quelli
spese,sianolamigliore elapiù utileelemosina.
teneval'elemosinapropriamentedettaper un Ma
principalissimo;equi,comenelresto,isuoifattifuronconsentanei Federigo
dovere
all'opinione.Lasuavitafuuncontinuoprofondereaipoveri;ea
propositodiquestastessacarestiadicuihagiàparlatolanostra
storia,avremo tra pocooccasionediriferirealcunitratti,daiquali
sivedràchesapienzae
anche in che gentilezzaabbiasaputomettere
questaliberalità.De'moltiesempisingolari che d'unatale
suavirtùhannonotatiisuoibiografi,neciteremoqui un
Avendorisaputocheunnobileusavaartifizieangheriepersolo.far
monacaunasuafiglia,laqualedesideravapiuttostodimaritarsi,
fecevenirei l padre;ecavatoglidiboccacheilveromotivodi
quellavessazioneerailnonaverequattromilascudiche,secondo
lui,sarebberostatinecessariamaritarlafigliaconvenevolmente,
Federigoladotòdiquattromilascudi.Forseatalunoparràquesta
condiscendenteaglistolticapriccid'unsuperbo;e
unalarghezzaeccessiva,nonbenponderata,troppochequattromila
scudipotevanoessermeglioimpiegatiincent'altremaniere.A
questononabbiamonulladarispondere,senonchesarebbeda
desiderarsichesivedesserospessoeccessid'unavirtùcosìlibera
dall'opinionidominanti(ognitempo hale sue),cosìindipendente
dallatendenzagenerale,come,
mosseunuomoa dar in questocaso,fuquellache
fossefattamonaca. quattromilascudi,perchéunagiovinenon
Lacaritàinesaustadiquest'uomo,nonmenocheneldare,
spiccavaintuttoilsuocontegno.Difacileabbordocontutti,
credevadidoverespecialmenteaquellichesichiamanodibassa
condizione,unvisogioviale,unacortesiaaffettuosa;tantopiù,
quantonetrovanmenonelmondo.Equipureebbeacombattere
co'galantuominidelnequidnimis,iquali,inognicosa,avrebbero
volutofarlostarne'limiti,cioène'lorolimiti.Unodicostoro,una
voltache,nellavisitad'unpaesealpestreesalvatico,Federigo
istruivacertipoverifanciulli,e,tral'interrogareel'insegnare,gli
andavaamorevolmenteaccarezzando,l'avvertìcheusassepiù
riguardonelfartantecarezzeaque'ragazzi,perchéerantroppo
sudiciestomacosi:come se supponesse,i l buonuomo,che
scoperta,o non
Federigononavessesensoabbastanza
ripiegocosìfino.Taleè,incertecondizioni perdi tale la
abbastanzaperspicacia,pertrovardaséquel
fareuna
tempiedicose,
sventuradegliuominicostituitiincertedignità:chementrecosìdi
radositrovachigliavviside'loromancamenti,nonmancapoi
gentecoraggiosaariprenderlidellorofarbene.Mai
vescovo,nonsenzauncertorisentimento,rispose:­sonomie l buon
anime,eforse
chegliabbracci? non vedrannomaipiùlamiafaccia;enonvolete
Benraroperòerai l risentimentoinlui,ammiratoperlasoavitàde'
attribuitaaunafelicitàstraordinariaditemperamento;edera
suoimodi,perunapacatezzaimperturbabile,chesisarebbe
l'effettod'unadisciplinacostantesopraun'indolevivaerisentita.
Sequalchevoltasimostròsevero,anzibrusco,fuco'pastorisuoi
subordinatichescoprissereid'avariziaodinegligenzaod'altre
taccespecialmenteopposteallospiritodelloronobileministero.
Pertuttociòchepotessetoccareoilsuointeresse,olasuagloria
temporale,nondavamaisegnodigioia,nédirammarico,né
d'ardore,néd'agitazione:mirabilesequestimotinonsidestavano
nell'animosuo,piùmirabilesevisidestavano.Nonsoloda'molti
conclaviaiqualiassistette,riportò il concettodinonavermai
aspiratoaquelpostocosìdesiderabileall'ambizione,ecosì
terribileallapietà; mauna voltacheuncollega,i l qualecontava
parola,maeraquella i l suo
molto,venneaoffrirgliche usavano),Federigorifiutò
votoequellidellasuafazione(brutta
una tal
propostainmodo,chequellodeposei l pensiero,esirivolse
altrove.Questastessamodestia,quest'avversionealpredominare
apparivanougualmentenell'occasionipiùcomunidellavita.
Attentoeinfaticabileadisporreeagovernare,doveritenevache
fossesuodovereilfarlo,sfuggìsempred'impicciarsinegliaffari
altrui;anzisiscusavaatuttopoteredall'ingerirvisiricercato:
discrezioneeritegnononcomune,comeognunosa,negliuomini
zelatoridelbene,qualeraFederigo.
Sevolessimolasciarciandarealpiacerediraccogliereitratti
notabilidelsuocarattere, ne risulterebbecertamente uncertodif icili
complessosingolaredimeritiinapparenzaopposti,e
atrovarsiinsieme.Però non ometteremodinotareun'altra
singolaritàdiquellabellavita:che,pienacome fu d'attività, di
diocesane,diviaggi,dicontrasti,nonsololostudioc'ebbe una
governo,difunzioni,d'insegnamento,d'udienze,divisite
parte,macen'ebbetanta,cheperunletteratodiprofessione
sarebbebastato.Einfatti,contant'altriediversit itoli dilode,
Federigoebbeanche,pressoisuoicontemporanei,quellod'uom
dotto.
Nondobbiamoperòdissimularechetenneconferma
persuasione,esostenneinpratica,conlungacostanza,opinioni,
chealgiornod'oggiparrebberoaognunopiuttostostranechemal
fondate;dicoancheacolorocheavrebberounagranvogliadi
quellascusacosìcorrenteericevuta,ch'eranoerroridelsuo
trovarlegiuste.Chilovolessedifendereinquesto,cisarebbe
tempo,piuttostochesuoi:scusache,percertecose,equando
risultidall'esameparticolarede'fatti,puòaverqualchevalore,o
anchemolto;macheapplicatacosìnudaeallacieca,comesifa
d'ordinario,nonsignificaproprionulla.Eperciò,nonvolendo
risolvereconformolesempliciquestionicomplicate,né allungar
troppounepisodio,tralasceremoanched'esporle;bastandoci
d'avereaccennatocosìallasfuggitache,d'unuomocosì
ammirabileincomplesso,noinonpretendiamocheognicosalo
fosseugualmente;perchénonpaiacheabbiamvolutoscrivere
un'orazionfunebre.
Nonè certamente fare ingiuria ai nostrilettoriilsupporreche
qualchedunodilorodomandiseditantoingegnoeditantostudio
quest'uomoabbialasciatoqualchemonumento.Sen'halasciati!
Circacentosonl'operecherimangondilui,tragrandiepiccole,
tralatineeitaliane,trastampateemanoscritte,chesiserbano
nellabibliotecadaluifondata:trattatidimorale,orazioni,
dissertazionidistoria,d'antichitàsacraeprofana,diletteratura,
d'artied'altro."Ecomemai,diràcodestolettore,tanteoperesono
dimenticate,oalmenocosìpococonosciute,cosìpocoricercate?
Comemai,contantoingegno,contantostudio,contantapratica
degliuominiedellecose,contantomeditare,contantapassione
perilbuonoeperi l bello,contantocandord'animo,contant'altre
diquellequalitàchefannoilgrandescrittore,questo,incento
opere,nonne ha lasciataneppuruna di quellechesonriputate
insignianchedachinonleapprova in tutto,econosciutedititolo
anchedachinonlelegge?Comemai,tutteinsieme,nonsono
bastateaprocurare,almenocolnumero,alsuonomeunafama
letterariapressonoiposteri?"
Ladomandaèragionevolesenzadubbio,elaquestione,molto
interessante;perchéleragioni di questofenomenositroverebbero
conl'osservarmoltifattigenerali:etrovate,condurrebberoalla
spiegazionedipiùaltrifenomenisimili.Masarebberomoltee
prolisse:epoisenonv'andasseroagenio?sevifacessero
arricciareil naso?Sicchésaràmegliocheriprendiamoil filodella
storia,eche,invecedicicalarpiùalungointornoaquest'uomo,
andiamoavederloinazione,conlaguidadelnostroautore.
CapitoloXXIII
Ituttiiritagliditempo;quandoentròilcappellanocrocifero,
lcelebrargliufizidivini,stavastudiando,com'erasolito
cardinalFederigo,intantocheaspettaval'orad'andarinchiesaa di farein
con un
visoalterato.
­Unastranavisita,stranadavvero,monsignoreillustrissimo!
­Chiè?­domandòil cardinale.
­Nientemenochei l signor...­ripresei l cappellano­espiccando
lesillabeconunagransignificazione,proferìquelnomechenoi
nonpossiamoscrivereainostrilettori.Poisoggiunse:­èquifuori
inpersona;echiedenient'altroched'esserintrodottoda
vossignoriaillustrissima.
­Lui!­disseilcardinale, con unvisoanimato,chiudendoillibro,e
alzandosi da sedere:­venga!vengasubito!
­Ma...­replicòilcappellano,senzamoversi:­vossignoria
illustrissimadevesaperechiècostui:quelbandito,quelfamoso...
­Enonèunafortunaperunvescovo,cheauntaluomosianata
lavolontàdivenirloatrovare?
­Ma...­insistettei l cappellano:­noinonpossiamomaiparlaredi
certecose,perchémonsignoredicechelesonciance:però
quandovieneilcaso,miparechesiaundovere... Lo zelofade'
nemici,monsignore;enoisappiamopositivamentechepiùd'un
ribaldohaosatovantarsiche,ungiornool'altro...
­Echehannofatto?­interruppeil cardinale.
­Dicochecostuièunappaltatore di delitti,
corrispondenzaco'disperatipiùfuriosi,echepuòesser un disperato,chetiene
mandato...
­Oh,chedisciplinaècodesta,­interruppeancorasorridendo
Federigo,­cheisoldatiesortinoilgenerale ad averpaura?­Poi,
divenutoserioepensieroso,riprese:­sanCarlonon
trovatonelcasodidibatteresedovessericevereun si
tal sarebbe
uomo:
sarebbeandatoacercarlo.Fateloentrarsubito:hagiàaspettato
troppo.
Isantisonoostinati".
l cappellanosimosse,dicendotrasé:"nonc'èrimedio:tuttiquesti
Apertol'uscio,eaffacciatosiallastanzadov'erai l signoreela
brigata,videquestaristrettainunaparte,abisbigliareeaguardar
disott'occhioquello,lasciatosoloinuncanto.S'avviòversodilui;
eintantosquadrandolo,comepoteva,conlacodadell'occhio,
andavapensandochediavolod'armeriapotevaessernascosta
sottoquellacasacca;eche,veramente,primad'introdurlo,
avrebbedovutoproporglialmeno...manonsisepperisolvere.Gli
s'accostò,edisse:­monsignoreaspettavossignoria.Sicontentidi
venircon me­. Eprecedendolo in quellapiccolafolla,chesubito
feceala,davaadestraeasinistraocchiate, le qualisignificavano:
cosavolete?non
suo? lo sapeteanche voi altri, chefa sempreamodo
Appenaintrodottol'innominato,Federigogliandòincontro,conun
voltopremurosoesereno,econlebracciaaperte,comeauna
personadesiderata,efecesubitocennoalcappellanoche
uscisse:ilqualeubbidì.
Iduerimastistetteroalquantosenzaparlare,ediversamente
sospesi.L'innominato,ch'erastatocomeportato lì perforzada
determinatodisegno,cistavaanchecomeperforza,straziatoda
unasmaniainesplicabile,piuttostochecondottodaun
duepassioniopposte,queldesiderioequellasperanzaconfusadi
trovare un refrigerioaltormentointerno,edall'altraparteuna
stizza,unavergognadivenirlìcomeunpentito,comeun
sottomesso,comeunmiserabile,aconfessarsi in colpa,a
implorare un uomo:enontrovavaparole,néquasinecercava.
Però,alzandogliocchiinvisoaquell'uomo,sisentivasemprepiù
penetraredaunsentimentodivenerazioneimperiosoinsiemee
soave,che,aumentandolafiducia,mitigavai
prenderl'orgogliodifronte,l'abbatteva, l dispetto,esenza
e, diròcosì,gl'imponeva
silenzio.
LapresenzadiFederigoerainfattidiquellecheannunzianouna
superiorità,e la fannoamare.Il portamentoeranaturalmente né
composto,equasiinvolontariamentemaestoso,nonincurvato
impigritopuntodaglianni;l'occhiograveevivace,lafronteserena
epensierosa;conlacanizie,nelpallore,traisegnidell'astinenza,
dellameditazione,dellafatica,unaspeciedifloridezzaverginale:
tutteleformedelvoltoindicavanoche,inaltreetà,c'erastata
quellachepiùpropriamentesichiamabellezza;l'abitudinede'
pensierisolenniebenevoli,lapaceinternad'unalungavita,
l'amoredegliuomini,lagioiacontinuad'unasperanzaineffabile,vi
avevanosostituitauna,direiquasi,bellezzasenile,chespiccava
ancorpiùinquellamagnificasemplicitàdellaporpora.
Tenneanchelui,qualchemomento,fissonell'aspetto
dell'innominatoilsuosguardopenetrante, ed esercitatodalungo
tempoaritrarredaisembiantiipensieri;
quelturbato,parendogli di e,
scopriresempre sottoaquelfoscoea
più qualcosadi
conformeallasperanzadaluiconcepita al primoannunziod'una
talvisita,tutt'animato,­oh!­disse:­chepreziosavisitaèquesta!
equantovidevoessergratod'unasìbuonarisoluzione;
quantunquepermeabbiaunpo'delrimprovero!
­Rimprovero!­esclamòi l signoremaravigliato,maraddolcitoda
quelleparoleedaquelfare,econtentochei l cardinaleavesse
rottoi l ghiaccio,eavviatoundiscorsoqualunque.
­Certo,m'èunrimprovero,­ripresequesto,­ch'iomisialasciato
prevenirdavoi;quando,datantotempo,tantevolte,avreidovuto
venirdavoiio.
­Dame,voi!Sapetechisono?V'hannodettobeneil mionome?
nelmioaspetto,vipareglich'iodovessiprovarlaall'annunzio, alla
­Equestaconsolazionech'iosento,eche,certo,visimanifesta
vistad'unosconosciuto?Sietevoichemelafateprovare;voi,
dico,cheavreidovutocercare;voichealmenohotantoamatoe
pianto,percuihotantopregato;voi,de'mieif i g l i , chepureamo
tutti edi cuore,quellocheavreipiùdesideratod'accoglieree
d'abbracciare,seavessicredutodipoterlosperare.MaDiosafare
Eglisololemaraviglie,esuppliscealladebolezza,allalentezza
de'suoipoveriservi.
L'innominatostavaattonitoaqueldirecosìinfiammato,aquelle
parole,cherispondevanotantorisolutamenteaciòchenonaveva
ancordetto,néerabendeterminatodidire;ecommossoma
affettuosamente,Federigo:­voiaveteunabuonanuova
sbalordito,stavainsilenzio.­Eche?­riprese,ancorpiù dadarmi,
emelafatetantosospirare?
­Unabuonanuova,io?Hol'infernonelcuore;evidaròunabuona
nuova?Ditemivoi,selosapete,qualèquestabuonanuovache
aspettatedaunparmio.
­Che Dio v'hatoccatoil cuore,evuolfarvisuo,­rispose
pacatamenteilcardinale.
­Dio!Dio!Dio! Selo vedessi!Selosentissi!Dov'èquestoDio?
­Voimelodomandate?voi?Echipiùdivoil'havicino?Nonvelo
sentiteincuore,chev'opprime,chev'agita,chenonvilascia
stare,enellostessotempov'attira,vifapresentireunasperanza
diquiete,diconsolazione,d'unaconsolazionechesaràpiena,
immensa,subitochevoiloriconosciate,loconfessiate,
l'imploriate?
­Oh,certo!hoquiqualchecosachem'opprime,che mi rode!Ma
Dio!Sec'èquestoDio,seèquellochedicono,cosavoleteche
facciadime?
Questeparolefurondettecon
con un tonosolenne,come
puòfar un accentodisperato; ma Federigo,
di placidaispirazione,rispose:­cosa
Diodivoi?cosavuolfarne?Unsegnodellasuapotenzae
dellasuabontà:vuolcavardavoiunagloriachenessunaltrogli
potrebbedare.Cheil mondogrididatantotempocontrodivoi,
chemilleemillevocidetestinolevostreopere...­(l'innominatosi
scosse,erimasestupefatto un momentonelsentirquellinguaggio
cosìinsolito, più stupefattoancoradinonprovarnesdegno,anzi
quasiunsollievo);­chegloria,­proseguivaFederigo, ­ne vienea
Dio?Sonvociditerrore,sonvocid'interesse;vociforseanche
giustizia,mad'unagiustiziacosìfacile,cosìnaturale!alcuneforse, di
purtroppo,d'invidiadicodestavostrasciaguratapotenza,di
codesta,finoadoggi,deplorabilesicurezzad'animo.Maquando
voistessosorgereteacondannarelavostravita,adaccusarvoi
stesso,allora!alloraDiosaràglorificato!Evoidomandatecosa
Diopossafardivoi?Chisoniopover'uomo,chesappiadirvifin
d'oracheprofittopossaricavardavoiuntalSignore?cosapossa
faredicodestavolontàimpetuosa,dicodestaimperturbata
costanza,quandol'abbiaanimata,infiammatad'amore,di
speranza,dipentimento?Chisietevoi,pover'uomo,chevi
pensiated'aversaputodavoiimmaginareefarecosepiùgrandi
nelmale,cheDiononpossafarvenevolereeoperarenelbene?
Cosapuò Dio fardivoi?Eperdonarvi?efarvisalvo?ecompirein
voil'operadellaredenzione?Nonsoncosemagnificheedegnedi
Lui?Ohpensate!seioomiciattolo, io miserabile,epurcosìpieno
dimestesso,ioqualmisono,mistruggooratantodellavostra
salute,cheperessadareicongaudio(Eglim'ètestimonio)questi
pochigiornichemirimangono;ohpensate!quanta,qualedebba
esserelacaritàdiColuichem'infondequestacosìimperfetta,ma
cosìviva;comeviami,comevivogliaQuellochemicomandae
m'ispiraunamorepervoichemidivora!
Amisurachequesteparoleuscivandalsuolabbro,ilvolto,lo
sguardo,ognimotonespiravai l senso.Lafacciadelsuo
ascoltatore,distravoltaeconvulsa,sifece da principioattonitae
intenta;poisicomposeaunacommozionepiùprofondaemeno
angosciosa;isuoiocchi,chedall'infanzia più nonconoscevanle
lacrime,sigonfiarono;quandoleparolefuroncessate,sicoprìi
visoconlemani,ediedeinundirottopianto,chefucomel'ultima l
epiùchiararisposta.
­Diograndeebuono!­esclamòFederigo,alzandogliocchiele
manialcielo:­chehomaifattoio,servoinutile,pastore
sonnolento,perchéVoimichiamasteaquestoconvitodigrazia,
perchémifacestedegnod'assisterea unsì giocondoprodigio!­
Cosìdicendo,steselamanoaprenderquelladell'innominato.
­No!­gridòquesto,­no!lontano,lontanodamevoi:nonlordate
quellamanoinnocenteebenefica.Nonsapetetuttociò cheha
fattoquestachevoletestringere.
­Lasciate,­disseFederigo,prendendolaconamorevoleviolenza,
­lasciatech'iostringacodestamanocheripareràtantitorti,che
spargeràtantebeneficenze,chesolleveràtantia
stenderàdisarmata,pacifica,umileatantinemici. f l i t i , chesi
­Ètroppo!­disse,singhiozzando,l'innominato.­Lasciatemi,
monsignore;buonFederigo,lasciatemi.Unpopoloaffollato
v'aspetta;tant'animebuone,tant'innocenti,tantivenutidalontano,
pervederviunavolta,persentirvi:evoivitrattenete...conchi!
­Lasciamolenovantanovepecorelle,­risposei
insicurosulmonte: io l cardinale:­sono
voglioorastareconquellach'erasmarrita.
Quell'animesonforse ora benpiùcontente,
poverovescovo.ForseDio,chehaoperato chedi
invoi vederequesto
ilprodigiodella
misericordia,diffondeinesseunagioiadicuinonsentonoancora
lacagione.Quelpopoloèforseunitoanoisenzasaperlo:forselo
Spiritomettene'lorocuoriunardoreindistintodicarità,una
preghierach'esaudiscepervoi,unrendimentodigraziedicuivoi
sietel'oggettononancorconosciuto­
bracciaalcollodell'innominato;i l . Cosìdicendo,stesele
quale,dopoavertentatodi
sottrarsi,eresistitounmomento,cedette,comevintoda
abbandonòsull'omero di luiil suovoltotremanteemutato.Le
quell'impetodicarità,abbracciòanchelui il cardinale,e
lacrimeardenticadevanosullaporporaincontaminatadiFederigo; sue
elemaniincolpevolidiquestostringevanoaffettuosamentequelle
membra,premevanoquellacasacca,avvezzaaportarl'armidella
violenzaedeltradimento.
L'innominato,sciogliendosidaquell'abbraccio,sicoprìdinuovogli
occhiconunamano,e,alzandoinsiemelafaccia,esclamò:­Dio
veramentegrande!Dioveramentebuono!iomiconoscoora,
comprendochisono;lemieiniquitàmistannodavanti;horibrezzo
dimestesso;eppure...!eppureprovo un refrigerio,unagioia,sì
vita!
unagioia,qualenonhoprovatamaiintuttaquestamiaorribile
­Èunsaggio,­disseFederigo,­cheDiovidàpercattivarvialsuo
servizio,peranimarviadentrarrisolutamentenellanuovavitain
cuiavretetantodadisfare,tantodariparare,tantodapiangere!
­Mesventurato!­esclamòi l signore,­quante,quante...cose,le
qualinonpotròsenonpiangere!Maalmenonehod'intraprese,
d'appenaavviate,cheposso,senonaltro,rompereamezzo: una
neho,chepossorompersubito,disfare,riparare.
Federigosimiseinattenzione;el'innominatoraccontò
brevemente,maconparoled'esecrazioneanchepiùfortidiquelle
cheabbiamoadopratonoi,laprepotenzafattaaLucia,iterrori,i
patimentidellapoverina,ecomeavevaimplorato,elasmaniache
quell'implorareavevamessaaddossoalui,ecomeessaera
ancornelcastello...
­Ah,nonperdiamtempo!­esclamòFederigo,ansantedipietàe
disollecitudine.­Beatovoi!QuestoèpegnodelperdonodiDio!
farchepossiatediventarestrumentodisalvezzaachivolevate
esserdirovina.Diovibenedica!Diov'habenedetto!Sapetedi
dovesiaquestapoveranostratravagliata?
Il signorenominòil paesediLucia.
­Nonèlontanodiqui,­dissei l cardinale:­lodatosiaDio;e
probabilmente...­Cosìdicendo,corseauntavolino,escosseun
campanello.Esubitoentròconansietài
la
permutata,equegliocchirossidipianto,guardòil cappellanocrocifero,e
primacosa,guardòl'innominato;evistaquellafaccia
l cardinale;esotto
quell'inalterabilecompostezza,scorgendogliinvoltocomeun
gravecontento,eunapremuraquasiimpaziente,
la
estaticocon boccaaperta,seilcardinalenonl'avessesubito era perrimanere
svegliatodaquellacontemplazione,domandandoglise,trai
parrochiradunatilì, sitrovassequellodi***.
­C'è,monsignoreillustrissimo,­risposeil cappellano.
­Fatelovenirsubito,­disseFederigo,­econluiilparrocoqui
dellachiesa.
Ituttigliocchisirivolseroalui.Lui,
l cappellanouscì,eandònellastanzadov'eranque'pretiriuniti:
con laboccatuttaviaaperta,col
dexteraeExcelsi­.Estetteunmomentosenzadiraltro.
movendoleperaria,disse:­signori!signori!haecmutatio
visoancortuttodipintodiquell'estasi,alzandolemani,e
ripresoiltonoelavocedellacarica,soggiunse:­suasignoria Poi,
illustrissimaereverendissimavuoleilsignorcuratodella
parrocchia,eil signorcuratodi***.
Idimezzoallafollaun:­io?­strascicato,conun'intonazionedi
l primochiamatovennesubitoavanti,enellostessotempo,uscì
maraviglia.
­Nonèlei il signorcuratodi***?­ripreseil cappellano.
­Perl'appunto;ma...
­Suasignoriaillustrissimaereverendissimavuollei.
­Me?­disseancoraquellavoce,significandochiaramenteinquel
monosillabo:comecipossoentrario?Maquestavolta,insieme
conlavoce,vennefuoril'uomo,donAbbondioinpersona,conun
passoforzato,econunvisotral'attonitoei l disgustato.I l
cappellanoglifeceuncennoconlamano,chevolevadire:anoi,
andiamo;civuoltanto?Eprecedendoiduecurati,andòall'uscio,
l'aprì,egl'introdusse.
Iavevaconcertatoquellochedovevanfare;
l cardinalelasciòandarlamanodell'innominato,colqualeintanto
si discostòunpoco,e
chiamòconuncennoilcuratodellachiesa.Glidisse
che si in
trattava;esesaprebbetrovarsubitounabuonadonnache succintodi
volesseandare inuna
donnadicuoreeditesta, lettigaalcastello,aprenderLucia:una
da sapersibengovernareinuna
spedizionecosìnuova,eusarlemanierepiùaproposito,trovarle
parolepiùadattate,arincorare,atranquillizzarequellapoverina,a
cui,dopotanteangosce, ein tantoturbamento,
stessapotevametternell'animo la liberazione
una nuovaconfusione.Pensato
unmomento, i l curatodissecheavevalapersonaaproposito,e
uscì.Ilcardinalechiamò conun altrocenno i l cappellano,alquale
ordinòchefacesseprepararesubitolalettigaeilettighieri,e
sellareduemule.Uscitoanchei
Abbondio. l cappellano,sivoltòadon
Questo,chegiàglieravicino,pertenersilontanodaquell'altro
signore,echeintantodavaun'occhiatinadisottoinsuoraall'uno
oraall'altro,seguitandoaalmanaccartraséchecosamaipotesse
esseretuttoquelrigirìo,s'accostòdipiù,feceunariverenza,e
disse:­m'hannosignificatochevossignoriaillustrissimamivoleva
me;maiocredocheabbianosbagliato.
­Nonhannosbagliato,­risposeFederigo:­ ho unabuonanuova
dadarvi,eunconsolante,unsoavissimoincarico.Unavostra
parrocchiana,cheavretepiantaperismarrita,LuciaMondella,è
ritrovata,èquivicino,
anderete ora in casadiquestomiocaroamico;evoi
conlui,econunadonnachei l signorcuratodiquiè
andatoacercare,anderete,dico,aprenderequellavostra
creatura,el'accompagneretequi.
DonAbbondiofecedituttopernasconderelanoia,chedico?
l'affannoel'amaritudinecheglidavaunataleproposta,o
comandochefosse;enonessendopiùatempoasciogliereea
scomporreunversacciogiàformatosullasuafaccia,lonascose,
chinandoprofondamentelatesta,insegnod'ubbidienza.Enon
l'alzòcheperfareunaltroprofondoinchinoall'innominato,con
un'occhiatapietosachediceva:sononellevostremani:abbiate
misericordia:parceresubjectis.
Glidomandòpoiil cardinale,cheparentiavesseLucia.
­Distretti,econcuiviva,ovivesse,nonhachelamadre,­
risposedonAbbondio.
­Equestasitrovaalsuopaese?
­Monsignor,sì.
­Giacché,­ripreseFederigo,­quellapoveragiovinenonpotrà
di vedersubito la madre:quindi, seunailsignor
essercosìprestorestituitaacasasua,lesarà
consolazione gran curatodi
dirglichetroviunbaroccioounacavalcatura;espediscaunuomo
quinontornaprimach'iovadainchiesa,fatemivoiilpiaceredi
digiudizioacercarquelladonna,percondurlaqui.
­Eseandassiio?­dissedonAbbondio.
­No,no,voi:v'hogiàpregatod'altro,­risposeil cardinale.
­Dicevo,­replicòdonAbbondio,­perdisporrequellapovera
madre.Èunadonnamoltosensitiva;ecivuoleunochela
conosca,elasappiaprendere peril suoverso,pernonfarlemale
invecedibene.
­Eperquesto,vipregod'avvertire
uomodiproposito: voi sietemolto i
piùl signorcurato che scelgaun
necessarioaltrove,­rispose
ipiùbisognodivedersubitounafacciaconosciuta,unapersona
l cardinale.Eavrebbevolutodire:quellapoveragiovinehamolto
sicura,inquelcastello,dopotant'oredispasimo,einunaterribile
oscuritàdell'avvenire.Maquestanoneraragionedadirsicosì
chiaramentedavantiaquelterzo.Parveperòstranoalcardinale
chedonAbbondiononl'avesseintesaperaria,anzipensatada
sé;ecosìfuordiluogogliparvelapropostael'insistenza,che
pensòdoverciessersottoqualchecosa.Loguardòinviso,evi
scoprìfacilmentelapauradiviaggiareconquell'uomotremendo,
d'andareinquellacasa,ancheperpochimomenti.Volendoquindi
dissipareaffattoquell'ombrecodarde,enonpiacendogliditirarein
dispartei l curatoedibisbigliar con luiinsegreto,mentreilsuo
nuovoamico eralìin terzo,pensòcheilmezzopiùopportunoera
difarciòcheavrebbefattoanchesenzaquestomotivo,parlare
all'innominatomedesimo;edallesuerispostedonAbbondio
intenderebbefinalmentechequellononera più uomo da averne
paura.S'avvicinòdunqueall'innominato,econquell'ariadi
spontaneaconfidenza,chesitrovainunanuovaepotente
affezione,comeinun'anticaintrinsichezza,­noncrediate,­gli
disse,­ch'iomicontentidiquestavisitaperoggi.Voitornerete,
n'èvero?incompagniadiquestoecclesiasticodabbene?
­S'iotornerò?­risposel'innominato:­quandovoimirifiutaste,
rimarreiostinatoallavostraporta,comeilpovero.Hobisognodi
parlarvi!hobisogno di sentirvi, di vedervi!hobisognodivoi!
Federigoglipreselamano,glielastrinse,edisse:­favorirete
dunquedirestareadesinareconnoi.V'aspetto.Intanto,iovoa
pregare,earendergraziecolpopolo;evoiacogliereiprimifrutti
dellamisericordia.
DonAbbondio,aquelledimostrazioni,stavacomeunragazzo
pauroso,chevedaunoaccarezzarconsicurezzaunsuo
cagnacciogrosso,rabbuffato,congliocchirossi,conunnomaccio
famosopermorsieperispaventi,esentadirealpadronecheil
suocaneèunbuonbestione,quieto,quieto:guardailpadrone,e
noncontraddice né approva;guarda i l cane,e non ardisce
accostarglisi,pertimore
fosseanche per fargli le chei l gli
buonbestionenon mostriidenti,
feste;nonardisceallontanarsi,pernon
farsiscorgere;edice in cuorsuo: ohse fossiacasamia!
Alcardinale,ches'eramossoperuscire,tenendosempreperla
manoeconducendosecol'innominato,diededinuovonell'occhio
ifacendoilmusosenzavolerlo.Epensandocheforsequel
l pover'uomo,cherimanevaindietro,mortificato,malcontento,
dispiacereglipotesseancheveniredalparerglid'essertrascurato,
ecomelasciatoinuncanto,tantopiùinparagoned'unfacinoroso
cosìbenaccolto,cosìaccarezzato,seglivoltònelpassare,si
fermòunmomento,econunsorrisoamorevole,glidisse:­signor
curato,voisietesempre con menellacasadelnostrobuonPadre;
maquesto...questoperierat,etinventusest.
­Ohquantomenerallegro!­dissedonAbbondio,facendouna
granriverenzaatutt'edueincomune.
L'arcivescovoandòavanti,spinsel'uscio, chefu
difuoridadueservitori,chestavanounodiquaeunodilà:elasubitospalancato
mirabilecoppiaapparveaglisguardibramosidelcleroraccolto
nellastanza.Sivideroque'duevoltisuiqualieradipintauna
commozionediversa,maugualmenteprofonda;unatenerezza
riconoscente,un'umilegioianell'aspettovenerabilediFederigo;in
quellodell'innominato,unaconfusionetemperatadiconforto,un
tuttaviailvigore di quellaselvaggiaerisentitanatura.Esi seppe
nuovopudore,unacompunzione,dallaqualeperòtraspariva
poi,cheapiùd'unode'riguardantieraalloravenutoinmentequel
dettod'Isaia:i l lupoel'agnelloandrannoadunpascolo;i l leonee
iAbbondio,acuinessunobadò.
l buemangerannoinsiemelostrame.Dietrovenivadon
Quandofurononelmezzodellastanza,entròdall'altraparte
l'aiutantedicameradelcardinale,eglis'accostò,perdirgliche
avevaeseguitigliordinicomunicatiglidalcappellano;chelalettiga
eleduemuleeranpreparate,es'aspettavasoltantoladonnache
iarrivatoquesto,lofacesseparlarsubito
l curatoavrebbecondotta.Il cardinaleglidisseche,appena
con donAbbondio:etutto
poifosseagliordinidiquestoedell'innominato;alqualestrinsedi
nuovolamano,inatto di commiato,dicendo:­v'aspetto ­ . Sivoltò
asalutardonAbbondio,es'avviòdallaparte
chiesa.Ilclerogliandòdietro, tra infollae in che conducevaalla
processione:idue
compagnidiviaggiorimaserosolinellastanza.
Staval'innominatotuttoraccoltoinsé,pensieroso,impazienteche
venisseilmomentod'andarealevardipeneedicarcerelasua
Lucia:suaorainunsensocosìdiversodaquellochelofossei
giornoavanti:ei l suovisoesprimevaun'agitazioneconcentrata, l
cheall'occhioombrosodidonAbbondiopotevafacilmenteparere
qualcosadipeggio.Losogguardava,avrebbevolutoattaccareun
discorsoamichevole;ma,"cosadevodirgli?­pensava:­devo
dirgliancora:mirallegro?Mirallegrodiche?cheessendostato
finoraundemonio, vi siatefinalmenterisolutodidiventareun
galantuomocomeglialtri?Belcomplimento!Eheheh!in
qualunquemanieraio le r i g i r i , le congratulazioninonvorrebbero
diraltrochequesto.Esesarà
galantuomo:cosìa un poi verochesiadiventato
tratto!Delledimostrazioni sene fannotante
aquestomondo,epertantecagioni!Chesoio,allevolte?E
intantomitoccaaandarconlui!inquelcastello!Ohchestoria!
chestoria!chestoria!Chimel'avessedettostamattina!Ah,se
possouscirneasalvamento,m'hadasentirelasignoraPerpetua,
d'avermicacciatoquiperforza,quandononc'eranecessità,fuor
dellamiapieve:echetuttiiparrochid'intornoaccorrevano,anche
da lontano;echenonbisognavastareindietro;echequesto,
piùechequest'altro;eimbarcarmiinunaffarediquestasorte!Oh
poverome!Eppurequalcosabisogneràdirgliacostui".Epensae
ripensa,avevatrovatochegliavrebbepotutodire:nonmisarei
maiaspettatoquestafortunad'incontrarmiinunacosìrispettabile
compagnia;estavaperaprirbocca,quandoentròl'aiutantedi
camera,colcuratodelpaese,ilqualeannunziòcheladonnaera
prontanellalettiga;epoisivoltòadonAbbondio,perricevereda
luil'altracommissionedelcardinale.DonAbbondiosenesbrigò
comepoté,inquellaconfusionedimente;eaccostatosipoi
all'aiutante,glidisse:­midiaalmenounabestiaquieta;perché,
dicolaverità,sonounpoverocavalcatore.
­Sifiguri,­risposel'aiutante,conunmezzosogghigno:­èlamula
delsegretario,cheèunletterato.
­Basta...­replicò
lamandibuona". don Abbondio,econtinuòpensando:"ilcielome
Iall'uscio,s'accorsedidonAbbondio,ch'erarimastoindietro.Si
l signores'eraincamminatodicorsa,alprimoavviso:arrivato
fermòadaspettarlo;equandoquestoarrivòfrettoloso,inariadi
chiederperdono,l'inchinò,elofecepassareavanti,conunatto
corteseeumile:cosacheraccomodòalquantolostomacoal
poverotribolato.Maappenamessopiedenelcortiletto,vide
un'altranovitàchegliguastòquellapocaconsolazione;vide
l'innominatoandarversouncanto,prenderperlacanna,conuna
mano,lasuacarabina,poiperlacignaconl'altra,e,conun
movimentospedito,comesefacessel'esercizio,metterselaad
armacollo.
"Ohi!ohi!ohi!­pensò don Abbondio:­cosavuolfarnedi
quell'ordigno,costui?Belcilizio,belladisciplina da convertito! Ese
glisaltaqualchegrillo?Ohchespedizione!ohchespedizione!"
Sequelsignoreavessepotutoappenasospettarecherazzadi
pensieripassavanoperlatestaalsuocompagno,nonsipuòdire
cosaavrebbefattoperrassicurarlo;maeralontanolemillemiglia
daattounchesignificassechiaramente:nonmifidodivossignoria.
talsospetto;edonAbbondiostavaattentoanonfarnessun
Arrivatiall'usciodistrada,trovarono
palafreniere.
l'innominatosaltòsuquellacheglifupresentatadaunle duecavalcatureinordine:
­Vizinonneha?­disseall'aiutantedicameradonAbbondio,
rimettendointerrail piede,cheavevagiàalzatoversolastaffa.
­Vadapursudibuonanimo:èunagnello­ . DonAbbondio,
arrampicandosiallasella,sorrettodall'aiutante,su,su,su,èa
cavallo.
Lalettiga,ch'erainnanziqualchepasso,portatadaduemule,si
mosse,aunavocedellettighiero;elacomitivapartì.
Sidovevapassardavantiallachiesapienazeppadipopolo,per
una piazzettapienaanch'essad'altropopolo del paesee
forestieri,chenonavevanpotutoentrare in
nuovaeracorsa;eall'apparirdellacomitiva,all'apparirdi quella.Giàlagran
quell'uomo,oggettoancorpocheoreprimaditerroree
d'esecrazione,oradilietamaraviglia,s'alzònellafollaun
mormorìoquasid'applauso;efacendolargo,sifacevainsieme
allespinte,pervederlodavicino.Lalettigapassò,l'innominato
passò;edavantiallaportaspalancatadellachiesa,silevòi
cappello,echinòquellafrontetantotemuta,finsullacrinieradella l
mula,trai l susurro di centovocichedicevano:Diolabenedica!
lui si
DonAbbondiosilevòanche
alcielo;masentendo i l i l cappello,sichinò,
concertosolennede'suoiconfratellicheraccomandò
cantavanoadistesa,provòun'invidia,unamestatenerezza,un
accoramentotale,cheduròfaticaatenerlelacrime.
talvoltaaffattodesertidellastrada, un velopiùnerosistesesui
Fuoripoidell'abitato,nell'apertacampagna,negliandirivieni
suoipensieri.Altrooggettononavevasucuiriposarcon
sguardo,cheil lettighiero,il quale,essendoalserviziodel fiducialo
cardinale,dovevaesserecertamenteunuomodabbene,e
insiemenonavevaariad'imbelle.Ognitanto,comparivano
viandanti,ancheacomitive,cheaccorrevanopervedere il
cardinale;ederaunristoro per donAbbondio;
mas'andavaversoquellavalletremenda,dovenon ma passeggiero,
s'incontrerebbechesudditidell'amico:echesudditi!Conl'amico
avrebbedesideratoorapiùchemaid'entrareindiscorso,tantoper
cosìsoprappensiero,glienepassavalavoglia.Dovettedunque
tastarlosemprepiù,comepertenerloinbuona;mavedendolo
parlarconsestesso;edeccounapartediciòcheilpover'uomosi
disseinqueltragitto:ché,ascrivertutto,cisarebbedafarneun
libro. che tantoisanticomeibirbonigliabbianoaaver
"Èungrandire
l'argentovivoaddosso,enonsicontentinod'essersemprein
motoloro,mavogliantirare in ballo,sepotessero,tuttoilgenere
umano;echeipiùfaccendonimidevanpropriovenireacercar
me,chenoncerconessuno,etirarmipericapelline'loroaffari:io
chenonchiedoaltroched'esserlasciatovivere!Quelmatto
birbonedidonRodrigo!Cosaglimancherebbeperesserl'uomoi l
piùfelicediquestomondo, se avesseappena un pochinodi
giudizio?Luiricco,luigiovine,luirispettato,luicorteggiato:glidà
noiailbenestare;ebisognachevadaaccattandoguaipersée
perglialtri.Potrebbefarl'artediMichelaccio;nosignore:vuolfare
iarrabbiatomestierediquestomondo;potrebbeandareinparadiso
l mestieredimolestarlefemmine:il piùpazzo,ilpiùladro,il più
incarrozza,evuolandareacasadeldiavoloapièzoppo.E
costui...!"Equiloguardava,comeseavessesospettochequel
costuisentisseisuoipensieri,"costui,dopoavermesso
sottosoprailmondoconlescelleratezze,oralomettesottosopra
conlaconversione... se saràvero.Intantotoccaameafarne
corpo,bisognachefacciansemprefracasso. Ci vuoltanto afareil
l'esperienza!...Èfinita:quandosonnaticonquellasmaniain
galantuomotuttalavita,com'hofatt'io? No signore: si deve
squartare,ammazzare,fareildiavolo...ohpoverome!...epoiuno
scompiglio,anche per farpenitenza. La penitenza,quandos'ha
buonavolontà,sipuòfarlaacasasua,quietamente,senza
tant'apparato,senzadartant'incomodoalprossimo.Esua
signoriaillustrissima,subitosubito,abracciaaperte,caroamico,
amicocaro;stareatuttoquelcheglidicecostui,comesel'avesse
vistofarmiracoli;eprendereaddirittura una risoluzione,mettercisi
dentroconlemanieco'piedi,prestodiqua,prestodilà:acasa
mia si
dargli chiamaprecipitazione.Esenzaavereunaminimacaparra,
in manounpoverocurato!questo si chiamagiocare un
uomoapariecaffo.Unvescovosanto,com'èlui,de'curati
dovrebbeessernegeloso,comedellapupilladegliocchi suoi.Un
pochinodiflemma,unpochinodiprudenza,unpochinodicarità,
miparechepossastareancheconlasantità...Esefossetutto
un'apparenza?Chipuòconoscertuttiifinidegliuomini?edico
degliuominicomecostui?Apensarechemitoccaaandarconlui,
acasasua!Cipuòessersottoqualchediavolo:ohpoverome!è
megliononcipensare.CheimbroglioèquestodiLucia?Checi
fosseun'intesacondonRodrigo?chegente!maalmenolacosa
sarebbechiara.Macomel'haavutanell'unghiecostui?Chilosa?
Ètuttounsegretoconmonsignore:eame Io che mifannotrottarein
questamaniera,nonsidicenulla.
deglialtri;maquandounoci ha nonmicurodisapereifatti
ametter la pelle, ha anche
ragionedisapere. Se fosseproprioperandareaprenderequella
poveracreatura,pazienza!Benché,potevabencondurlaconsé
addirittura.Epoi,seècosìconvertito,seèdiventatounsanto
padre,chebisognoc'eradime?Ohchecaos!Basta;vogliailcielo
chelasiacosì:saràstatounincomodogrosso,mapazienza!Sarò
contentoancheperquellapoveraLucia:ancheleideveaverla
scampatagrossa;sai l cielocos'hapatito:lacompatisco;maè
nataperlamiarovina...Almenopotessivedergliproprioincuorea
costui,comelapensa.Chilopuòconoscere?Eccol
sant'Antonioneldeserto;orapareOloferneinpersona.Ohpoveroì , orapare
me!poverome!Basta: il cieloèinobbligod'aiutarmi,perchénon
micisonmessoiodimiocapriccio".
Infatti,sulvoltodell'innominatosivedevano,perdircosì,passarei
pensieri,come, in un'oraburrascosa,lenuvoletrascorronodinanzi
allafacciadelsole,alternandoognimomentounalucearrabbiata
eunfreddobuio.L'animo,ancortuttoinebriatodallesoaviparole
diFederigo,ecomerifattoeringiovanitonellanuovavita,
s'elevavaaquell'ideedimisericordia,diperdonoed'amore;poi
ricadevasottoi l pesodelterribilepassato.Correvaconansietàa
cercarequalifosseroleiniquitàriparabili,cosasipotessetroncare
amezzo,qualiirimedipiùespedientiepiùsicuri,comescioglier
tantinodi,chefare di tanticomplici:era uno sbalordimentoa
pensarci.Aquellastessaspedizione,ch'eralapiùfacileecosì
vicinaaltermine,andavaconun'impazienzamistad'angoscia,
pensandocheintantoquellacreaturapativa,Diosaquanto,eche
intantoapatire.Dovec'eranduestrade,il lettighierosivoltava,
lui,ilqualepuresistruggevadiliberarla,eraluichelateneva
persaperqualedovesseprendere:l'innominatogliel'indicavacon
lamano,einsiemeaccennavadifarpresto.
Entranonellavalle.Comestavaallorai l poverodonAbbondio!
Quellavallefamosa,dellaqualeavevasentitoraccontartante
storieorribili,essercidentro:que'famosiuomini,ilfioredella
braveriad'Italia,quegliuominisenzapauraesenzamisericordia,
vederliincarneeinossa;incontrarneunoodueotreaogni
voltatadistrada.Sichinavanosommessamentealsignore;ma
certivisiabbronzati!certibaffii r t i ! certiocchiacci,cheadon
Abbondioparevachevolesserodire:farglilafestaaquelprete?A
segnoche,in un puntodisommacosternazione,
trasé:"gliavessimaritati!nonmipotevaaccaderdipeggio". gli vennedetto
Intantos'andavaavantiperunsentierosassoso,lungoiltorrente:
aldilàquelprospettodibalzeaspre,scure,disabitate;aldiqua
quellapopolazionedafarparerdesiderabileognideserto:Dante
nonistavapeggionelmezzodiMalebolge.
PassandavantilaMalanotte;bravaccisull'uscio,inchinialsignore,
occhiatealsuocompagnoeallalettiga.Colorononsapevancosa
sipensare:giàlapartenzadell'innominatosolo,lamattina,aveva
dellostraordinario; il ritornononloerameno.Eraunapredache
conduceva?Ecomel'avevafattadasé?Ecomeunalettiga
forestiera?Edi chi potevaesserquellalivrea?Guardavano,
guardavano, ma nessuno si moveva,perchéquestoeral'ordine
cheil padronedavalorocondell'occhiate.
Fannolasalita,sonoincima.Ibravi che sitrovansullaspianatae
sullaporta,siritiranodiquaedilà,perlasciareilpassolibero:
l'innominatofasegnochenonsimovandipiù;sprona,epassa
davantiallalettiga;accennaallettighieroeadonAbbondiochelo
fa stareindietrocon
seguano;entrainunprimocortile,
versounusciolino, da quello in unsecondo;cheva
un gestounbravo
accorrevapertenergli la
venganessuno­.Smonta,lega staffa,eglidice:­tusta'costì,enon
in frettalamulaaun'inferriata,va
allalettiga,s'accostaalladonna,cheavevatiratalatendina,ele
dicesottovoce:­consolatelasubito;fatelesubitocapirecheè
libera,inmanod'amici.Diovenerenderàmerito­.Poifacennoal
sembiantecosìserenocomequestononglielavevaancorvisto,
lettighiero,cheapra;pois'avvicinaadonAbbondio,e,conun
nécredevachelopotesseavere,condipintavilagioiadell'opera
buonachefinalmentestavapercompire,glidice,ancorasotto
voce:­signorcurato,nonlechiedoscusadell'incomodocheha
percagionmia:leilofaperUnochepagabene,eperquestasua
poverina­ . Ciòdetto,prendecon una manoil morso,conl'altrala
staffa,peraiutardonAbbondioascendere.
Quelvolto,quelleparole,quell'atto,gliavevandatolavita.Mise
unsospiro,che da un'ora gli s'aggiravadentro,senza mai trovar
l'uscita;sichinòversol'innominato,risposeavocebassabassa:­
lepare?Ma,ma,ma,ma,...!­esdrucciolòallamegliodallasua
cavalcatura.L'innominatolegòanchequella,edettoallettighiero
chestesselìaaspettare,silevòunachiaveditasca,aprìl'uscio,
entrò,feceentrareilcuratoeladonna,s'avviòdavantialoroalla
scaletta;etutt'etresalironoinsilenzio.
CapitoloXXIV
Lucias'erarisentitadapocotempo;ediqueltempounaparte
avevapenatoasvegliarsiaffatto,asepararletorbidevisionidel
somiglianteaunafunestavisioned'infermo.Lavecchiale siera
sonnodallememorieedall'immaginidiquellarealtàtroppo
subitoavvicinata,e,conquellavoceforzatamenteumile,leaveva
detto:­ah!avetedormito?Avrestepotutodormireinletto:vel'ho
purdettotantevolteiersera­.Enonricevendorisposta,aveva
continuato,sempreconuntonodisupplicazionestizzosa:­
mangiateunavolta:abbiategiudizio.Uhcomesietebrutta!Avete
bisognodimangiare.Epoise,quandotorna,lapigliaconme?
­No,no;voglioandarvia,voglioandardamiamadre.I
mel'hapromesso,hadetto:domattina.Dov'èil padrone? l padrone
­Èuscito;m'hadettochetorneràpresto,echefaràtuttoquelche
volete.
­Hadettocosì? ha
madre;subito,subito.dettocosì?Ebbene; io voglioandar damia
Edeccosisenteuncalpestìonellastanzavicina;poiunpicchio
all'uscio.Lavecchiaaccorre,domanda:­chiè?
­Apri,­rispondesommessamentelanotavoce.Lavecchiatirai
paletto;l'innominato,spingendoleggermenteibattenti,faunpo'di l
spiraglio:ordinaallavecchiadivenirfuori,faentrarsubitodon
Abbondioconlabuonadonna.Socchiudepoidinuovol'uscio,si
fermadietroaquello,emanda la vecchiainunapartelontanadel
castellaccio;comeavevagiàmandataviaanchel'altradonnache
stavafuori,diguardia.
Tuttoquestomovimento,quelpuntod'aspetto,ilprimoappariredi
personenuove,cagionaronounsoprassaltod'agitazioneaLucia,
allaquale, selo statopresente era intollerabile,ognicambiamento
peròeramotivodisospettoedinuovospavento.Guardò,videun
prete,unadonna;sirincoròalquanto:guardapiùattenta:èlui,o
nonèlui?RiconoscedonAbbondio,erimanecongliocchifissi,
comeincantata. La donna,andatalevicino,sichinòsopradilei,e,
guardandolapietosamente,prendendole le mani,comeper
accarezzarlaealzarlaauntempo,ledisse: ­oh poverina!venite,
veniteconnoi.
­Chisiete?­ledomandòLucia;ma,senzaaspettarlarisposta,si
passi,conunviso,anchelui,tuttocompassionevole;lofissò di
voltòancoraadonAbbondio,ches'eratrattenutodiscostodue
nuovo,eesclamò:­lei!èlei?ilsignorcurato?Dovesiamo?...Oh
poverame!sonfuoridisentimento!
­No,no,­risposedonAbbondio:­soniodavvero:fatevicoraggio.
Vedete?siamquipercondurvivia.Sonproprioilvostrocurato,
venutoquiapposta,acavallo...
Lucia,comeriacquistate in untrattolotuttele sueforze,sirizzò
su
precipitosamente;poifissòancora
la
disse:­èdunque Madonnache mandati. vihasguardo que'duevisi,e
­ Io credodi sì,­ disse la buonadonna.
­Mapossiamoandarvia,possiamoandarviadavvero?­riprese
Lucia,abbassandolavoce,econunosguardotimidoe
sospettoso.­Etuttaquellagente...?­continuò,conlelabbra
contratteetremantidispaventoed'orrore:­equelsignore...!
quell'uomo...!Già,mel'avevapromesso...
­Èquiancheluiinpersona,venutoappostaconnoi,­dissedon
Abbondio:­èquifuoricheaspetta.Andiamopresto;nonlo
facciamoaspettare,unparsuo.
Allora,quello di cui si parlava,spinsel'uscio,esifecevedere;
non
Lucia,chepocoprimalodesiderava,anzi,
inaltracosadelmondo,nondesideravachelui,ora,dopoaveravendosperanza
vedutivisi,esentitevociamiche,
ribrezzo; si non potéreprimere un subitaneo
riscosse,ritenneilrespiro,sistrinseallabuonadonna,
elenascosei l visoinseno.L'innominato,allavistadiquell'aspetto
sulqualegiàlaseraavantinonavevapotutotenerfermolo
sguardo,diquell'aspettoresoorapiùsquallido,sbattuto,affannato
dalpatireprolungatoedaldigiuno,erarimastolìfermo,quasi
sull'uscio;nelvederpoiquell'attoditerrore,abbassògliocchi,
stetteancora un momentoimmobileemuto;indirispondendoa
che
ciò lapoverinanonavevadetto,­èvero,­esclamò:­
perdonatemi!
­Vienealiberarvi;nonèpiùquello;èdiventatobuono:sentiteche
vichiedeperdono?­dicevalabuonadonnaall'orecchiodiLucia.
­Sipuòdirdipiù?Via,suquellatesta;nonfatelabambina;che
possiamoandarpresto,­ledicevadonAbbondio.Luciaalzòla
testa,guardòl'innominato,e,vedendobassaquellafronte,
atterratoeconfusoquellosguardo,presadaunmistosentimento
diconforto,diriconoscenzaedipietà,disse:­oh,ilmiosignore!
Diolerendameritodellasuamisericordia!
­Eavoi,centovolte,il benechemifannocodestevostreparole.
Cosìdetto,sivoltò,andòversol'uscio,euscìi
le l primo.Lucia,tutta
rianimata,conladonnache davabraccio,gliandòdietro;don
Abbondioincoda.Sceserolascala,arrivaronoall'uscioche
mettevanelcortile.L'innominatolospalancò,andòallalettiga,aprì
losportello,e,conunacertagentilezzaquasitimida(duecose
nuoveinlui)sorreggendoi l bracciodiLucia,l'aiutòadentrarvi,poi
labuonadonna.SlegòquindilamuladidonAbbondio,el'aiutò
ancheluiamontare.
­Ohchedegnazione!­dissequesto;emontòmoltopiùlestoche
nonavessefattolaprimavolta.Lacomitivasimossequando
l'innominatofuancheluiacavallo. Lasua frontes'erarialzata;lo
la solitaespressioned'impero.Ibraviche
sguardoavevaripreso
incontrava,vedevanbenesulsuovisoisegnid'unfortepensiero,
d'unapreoccupazionestraordinaria;manoncapivano,
capirepiùin là. né
Alcastello,nonsisapevaancornulladellagran potevan
mutazionediquell'uomo;epercongettura,certo,nessundicoloro
visarebbearrivato.
Labuonadonnaavevasubitotirateletendinedellalettiga:prese
poiaffettuosamentelemanidiLucia,s'eramessaaconfortarla,
conparoledipietà,dicongratulazione edi tenerezza.Evedendo
come,oltre la faticaditantotravagliosofferto, la
l'oscuritàdegliavvenimentiimpedivanoallapoverinadisentirconfusionee
pienamentelacontentezzadellasualiberazione,ledissequanto
potevatrovar di piùattoadistrigare,aravviare,perdircosì,isuoi
poveripensieri.Lenominòilpaesedoveandavano.
­Sì?­disseLucia,laqualsapevach'erapocodiscostodalsuo.­
AhMadonnasantissima,viringrazio!Miamadre!miamadre!
­Lamanderemoacercarsubito,­disselabuonadonna,laquale
nonsapevachelacosaeragiàfatta.
­Sì,sì;cheDiovenerendamerito...Evoi,chisiete?Comesiete
venuta...
­M'hamandatailnostrocurato,­disse
questosignore, Dio gli ha toccato i l la buonadonna:­perché
cuore(siabenedetto!),edè
venutoalnostropaese,perparlarealsignorcardinalearcivescovo
(chel'abbiamo làin visita,quelsant'uomo),es'èpentitode'suoi
peccatacci,evuolmutarvita;e ha detto al cardinalecheaveva
fattarubareunapoverainnocente,chesietevoi,d'intesaconun
altrosenzatimordiDio,chei
essere. l curatononm'hadettochipossa
Luciaalzògliocchialcielo.
­Losapreteforsevoi,­continuòlabuonadonna:­basta;dunque
ivolevaunadonnapervenireincompagnia,ehadettoalcurato
l signorcardinalehapensatoche,trattandosid'unagiovine,ci
chenecercasseuna;eil curato,persuabontà,èvenutodame...
­Oh!il Signoreviricompensidellavostracarità!
curato,chevifacessicoraggio,ecercassidisollevarvisubito,
­Cheditemai,lamiapoveragiovine?Em'hadettoilsignor e
farviintenderecomeil Signorev'hasalvatamiracolosamente...
­Ahsì!propriomiracolosamente;perintercessiondellaMadonna.
­Dunque,chestiatedibuonanimo,eperdonareachiv'hafatto
delmale,eessercontentacheDiogliabbiausatamisericordia,
anzipregareperlui;ché,oltreall'acquistarnemerito,visentirete
ancheallargare il cuore.
Luciarisposeconunosguardochedicevadisì,tantochiarocome
avrebberopotutofarleparole,econunadolcezzacheleparole
nonavrebberosaputaesprimere.
­Bravagiovine!­ripreseladonna:­etrovandosialnostropaese
ancheilvostrocurato(checen'ètantitanti,dituttoi l contorno,da
mettereinsiemequattroufizigenerali),hapensatoi
cardinaledimandarloancheluiincompagnia;maèstato l signordipoco
aiuto.Giàl'avevosentitodirech'eraunuomodapoco;main
quest'occasione,hodovutopropriovederecheèpiùimpicciato
cheunpulcinnellastoppa.
­Equesto...­domandòLucia,­questo
chi è? che èdiventatobuono...
­Come!nonlosapete?­disse la buonadonna,elonominò.
­Ohmisericordia!­esclamòLucia.Quelnome,quantevolte
l'avevasentitoripetereconorroreinpiùd'unastoria,incui
figuravasemprecomeinaltrestoriequellodell'orco!Eora,al
pensierod'esserestatanelsuoterribilpotere,ed'esseresottola
suaguardiapietosa;alpensierod'unacosìorrendasciagura,e
d'unacosìimprovvisaredenzione;aconsideraredichieraquel
visocheavevavedutoburbero,poicommosso,poiumiliato,
rimanevacomeestatica,dicendosolo,ognipoco:­oh
misericordia!
­Èunagranmisericordiadavvero!­dicevalabuonadonna:­
dev'essere un gransollievopermezzomondo.Apensarequanta
gentetenevasottosopra;eora,comem'hadettoilnostrocurato...
epoi, solo aguardarloinviso,èdiventatounsanto!Epoisivedon
subitoleopere.
Direchequestabuonadonnanonprovassemoltacuriositàdi
conoscereunpo'piùdistintamentelagrand'avventuranellaquale
sitrovavaa fare unaparte,nonsarebbelaverità.Mabisognadire
sentendo in certomodolagravità ela dignitàdell'incaricochele
asuagloriache,compresad'unapietàrispettosaperLucia,
indiscreta,néoziosa:tuttelesueparole, in queltragitto, furonodi
erastatoaffidato,nonpensòneppureafarleunadomanda
confortoedipremuraperlapoveragiovine.
­Diosaquant'èchenonavetemangiato!
­Nonmenericordopiù...Daunpezzo.
­Poverina!Avretebisognodiristorarvi.
­Sì,­risposeLuciaconvocefioca.
­Acasamia,grazieaDio,troveremosubitoqualcosa.Fatevi
coraggio,cheormaic'èpoco.
Luciasilasciavapoicaderlanguidasulfondodellalettiga,come
assopita;eallora la buonadonna la lasciava in riposo.
PerdonAbbondioquestoritornononeracertocosìangoscioso
comel'andatadipocoprima;manonfuneppuressounviaggiodi
piacere.Alcessardiquellapauraccia,s'eradaprincipiosentito
tuttoscarico,mabenprestocominciaronoaspuntargliincuore
cent'altridispiaceri;come,quand'èstatosbarbatoungrand'albero,
ituttod'erbacce.Eradiventatopiùsensibileatuttoilresto;etanto
l terrenorimanesgombroperqualchetempo,mapoisicopre
nelpresente,quantone'pensieridell'avvenire,nonglimancava
purtroppomateria di tormentarsi.Sentivaora,moltopiùche
nell'andare,l'incomododiquelmodo di viaggiare,alqualenonera
moltoavvezzo;especialmentesulprincipio,nellascesadal
castelloalfondodellavalle.Illettighiero,stimolatoda'cenni
dell'innominato,facevaandar di buonpassolesuebestie;ledue
seguivache,acertiluoghipiùripidi,ilpoverodonAbbondio,come
cavalcatureandavandietrodietro,conlostessopasso;onde
sefossemessoalevaperdidietro,tracollavasuldavanti,e,per
reggersi,dovevaappuntellarsiconlamanoall'arcione;enon
osavaperòpregareches'andassepiùadagio,edall'altraparte
avrebbevolutoesserfuoridiquelpaese più prestochefosse
possibile.Oltredi ciò, dove
ciglione,lamula,secondol'uso la strada
de' era surunrialto,surun
parisuoi,parevachefacesse
perdispettoatenersempredallapartedifuori,
lezampesull'orlo;edonAbbondiovedevasotto ea
di metterproprio
sé,quasia
perpendicolo,unsalto,ocomepensavalui,unprecipizio."Anche
tu,­dicevatraséallabestia,­haiquelmaledettogustod'andarea
dall'altraparte;mainutilmente.Sicché,alsolito,rodendosidi
cercareipericoli,quandoc'ètantosentiero!"Etiravalabriglia
stizzaedipaura,silasciavacondurreapiacerealtrui.Ibravinon
glifacevanpiùtantospavento,orachesapevapiùdicertocome
lapensavailpadrone."Ma,­riflettevaperò,­selanotiziadi
questagranconversionesispargequadentro,intantocheci
siamoancora,chisacomel'intenderannocostoro!Chisacosa
nasce!Ches'andasseroaimmaginarechesiavenutoioafarei l
missionario!Poverome!mimartirizzano!"I
nonglidavafastidio."Pertenereasegnoquellefacce l cipigliodell'innominato
l ì , ­
pensava,­noncivuolmeno
perchédevetoccareameatrovarmi di questaqui;locapiscoanch'io;ma
tra tutticostoro!"
Basta;s'arrivòinfondoallascesa,es'uscìfinalmenteanchedalla
valle.Lafrontedell'innominatos'andòspianando.Anchedon
Abbondiopreseunafacciapiùnaturale,sprigionòalquantola
testaditralespalle,sgranchìlebracciaelegambe,simisea
stareunpo'piùsullavita,chefacevauntutt'altrovedere,mandò
piùlarghirespiri,e,conanimopiùriposato,simiseaconsiderare
altrilontanipericoli."CosadiràquelbestionedidonRodrigo?
Rimanercontantodinasoaquestomodo,coldannoeconle l
beffe,figuriamociselaglideveparereamara.Oraèquandofai
diavolodavvero.Staavedereche se lapigliaancheconme,
perchémisontrovatodentro questacerimonia. Seha avuto
in
cuorefind'alloradimandareque'duedemòniafarmiuna figuradi
quellasortesullastrada,orapoi,chisacosafarà!Consua
signoriaillustrissimanonlapuòprendere,cheèunpezzomolto
piùgrossodilui;lìbisogneràrodereilfreno.Intantoilvelenol'avrà
incorpo,esopraqualchedunolovorràsfogare.Comefiniscono
questefaccende?Icolpicascanosempreall'ingiù;icencivanno
all'aria.Lucia,diragione,suasignoriaillustrissimapenseràa
metterlainsalvo:quell'altropoveracciomalcapitatoèfuordeltiro,
ehagiàavuto la sua:eccocheilcencio son diventatoio.La
sarebbebarbara,dopotant'incomodi,dopotanteagitazioni,e
senzaacquistarnemerito,chenedovessiportarlapenaio.Cosa
faràorasuasignoriaillustrissima per difendermi,dopoavermi
messoinballo?Mipuòstarmallevadoreluichequeldannatonon
mifacciaun'azionepeggiodellaprima?Epoi,hatantiaffariperla
testa!mettemanoatantecose!Comesipuòbadareatutto?
Lascianpoiallevoltelecosepiùimbrogliatediprima.Quelli che
fannoilbene,lofannoall'ingrosso:quand'hannoprovataquella
soddisfazione,n'hannoabbastanza,enonsivoglionseccarea
gustodifareil male,cimettonopiùdiligenza,cistannodietro fino
stardietroatutteleconseguenze;macolorochehannoquel
allafine,nonprendonmairequie,perchéhannoquelcanchero
che li rode.Devoandarioa dire che son venutoquipercomando
espressodi sua signoriaillustrissima,e non dimiavolontà?
Parrebbechevolessiteneredallapartedell'iniquità.Ohsanto
cielo!Dallapartedell'iniquità io! Perglispassichela midà! Basta;
ifareaPerpetuaamandarla
l megliosaràraccontareaPerpetua
in la cosacom'è;elasciapoi
giro.Purchéamonsignorenon
vengailgrillodifarqualchepubblicità,qualchescenainutile,e
mettermicidentroancheme.Abuonconto,appenasiamoarrivati,
seèuscitodichiesa,vadoariverirloinfrettainfretta;seno,lascio
lemiescuse,emenevodirittodirittoacasamia.Luciaèbene
appoggiata;dimenoncen'èpiùbisogno;edopotant'incomodi,
possopretendereanch'iod'andarmiariposare.Epoi...chenon
venisseanchecuriositàamonsignoredisapertuttalastoria,emi
toccassearendercontodell'affaredelmatrimonio!Nonci
parrocchia!...Oh!saràquel che sarà;nonvo'confondermiprima
mancherebbealtro.Esevieneinvisitaancheallamia
deltempo:n'hoabbastanzade'guai.Perora
Fin da vo achiudermiin
casa.
nonavràfacciachemonsignoresitrova
di questeparti,donRodrigo
farpazzie.Epoi...Epoi?Ah!vedocheimiei
ultimiannihodapassarlimale!"
Lacomitivaarrivòchelefunzionidichiesanoneranoancor
terminate;passòpermezzoallafollamedesimanonmeno
commossadellaprimavolta;epoisidivise.Idueacavallo
voltaronosurunapiazzetta di fianco, in fondoacuieralacasadel
parroco;lalettigaandòavantiversoquelladellabuonadonna.
DonAbbondiofecequellocheavevapensato:appenasmontato,
feceipiùsvisceraticomplimentiall'innominato, elo pregòdi
volerloscusarconmonsignore;chéluidovevatornarealla
parrocchiaaddirittura,peraffariurgenti.Andòacercarequelche
chiamavailsuocavallo,cioèi
aspettarechei l bastonecheavevalasciatoinun
cantucciodelsalotto,es'incamminò.L'innominatostettea
l cardinaletornassedichiesa.
Labuonadonna,fattasederLucianelmigliorluogodellasua
cucina,s'affaccendavaaprepararqualcosadaristorarla,
ricusando,conunacertarustichezzacordiale,iringraziamentiele
scusechequestarinnovavaognitanto.
Prestopresto,rimettendostipasotto
unbuoncappone,fecealzarei un calderotto,dovenotava
lpane,potéfinalmentepresentarla
bollorealbrodo,eriempitaneuna
scodellagiàguarnita
aLucia.Enelvedere di
la fette di
poverinaariaversiaognicucchiaiata,si
congratulava ad altavoceconsestessache la cosafosse
accadutainungiornoincui,com'essadiceva,nonc'erailgatto
nelfuoco.­Tuttis'ingegnanooggiafarqualcosina,­aggiungeva:
­menoque'poveripoverichestentanoaaverpanediveccee
polentadisaggina;peròoggidaunsignorecosìcaritatevole
speranodibuscartuttiqualcosa.Noi,graziealcielo,nonsiamoin
questocaso:trailmestieredimiomarito,equalcosacheabbiamo
alsole,sicampa.Sicchémangiatesenzapensieriintanto;ché
prestoilcapponesaràatiro,epotreteristorarviunpo'meglio­
Cosìdetto,ritornòadaccudirealdesinare,eadapparecchiare. .
Lucia,tornatelealquantoleforze,eacquietandoselesemprepiù
l'animo,andavaintantoassettandosi,perun'abitudine, per un
istintodipuliziaediverecondia:rimettevaefermava
alcollo.Infarquesto,le le trecce
sue ditas'intralciarononellacorona checi
allentateearruffate,raccomodavailfazzolettosulseno,eintorno
avevamessa,lanotteavanti;losguardovicorse;sifecenella
menteuntumultoistantaneo;lamemoriadelvoto,oppressafino
alloraesoffogatadatantesensazionipresenti,visisuscitò
d'improvviso,evicomparvechiaraedistinta.Alloratuttele
potenzedelsuoanimo,appenariavute,furonsopraffattedinuovo,
auntratto:e se quell'animononfossestatocosìpreparato dauna
che
vitad'innocenza,dirassegnazione edi fiducia,lacosternazioneun
provòinquelmomento,sarebbestatadisperazione.Dopo
ribollimentodique'pensierichenonvengonoconparole,leprime
chesiformarononellasuamentefurono:"ohpoverame,cos'ho
fatto!"
Manonappenal'ebbepensate,nerisentìcomeunospavento.Le
tornaronoinmentetuttelecircostanzedelvoto,l'angoscia
intollerabile,il nonavereunasperanzadisoccorso,il fervoredella
preghiera,lapienezzadelsentimentoconcuilapromessaera
promessa,leparveun'ingratitudinesacrilega,unaperfidiaverso
statafatta.Edopoavereottenutalagrazia,pentirsidella
DioelaMadonna;leparvecheunataleinfedeltàleattirerebbe
nuoveepiùterribilisventure, in mezzoallequalinonpotrebbepiù
sperareneppurnellapreghiera;es'affrettòdirinnegarequel
pentimentomomentaneo.Silevò con divozione la coronadal
collo,etenendolanellamanotremante,confermò,rinnovòilvoto,
chiedendonellostessotempo,conunasupplicazioneaccorata,
chelefosseconcessalaforzad'adempirlo,chelefossero
risparmiatiipensieriel'occasionilequaliavrebberopotuto,senon
ismovereilsuoanimo,agitarlotroppo.LalontananzadiRenzo,
senzanessunaprobabilitàdiritorno,quellalontananzachefin
alloraleerastatacosìamara,leparveoraunadisposizionedella
Provvidenza,cheavessefattiandareinsiemeidueavvenimenti
perunfinesolo;esistudiavaditrovarnell'unolaragioned'esser
contentadell'altro.Edietroaquelpensiero,s'andavafigurando
ugualmentechequellaProvvidenzamedesima,percompir
l'opera,saprebbetrovar la manieradi far cheRenzosi
rassegnasseanchelui,nonpensassepiù... Ma unataleidea,
appenatrovata,misesottosopralamentech'eraandataa
cercarla.LapoveraLucia,sentendocheilcuoreeralìlìper
pentirsi,ritornòallapreghiera,alleconferme,alcombattimento,
dalquales'alzò,secisipassaquest'espressione,comeilvincitore
stancoeferito,disoprail nemicoabbattuto:nondicoucciso.
Tutt'auntratto,sisenteunoscalpiccìo,eunchiassodivoci
allegre.Era la famigliolachetornavadichiesa.Duebambinettee
unfanciulloentransaltando;sifermano
un'occhiatacuriosaaLucia, un momentoadare
poi corronoallamamma,ele
s'aggruppanointorno: chieildomanda
sconosciuta,eilcome il nomedell'ospite le
perché;chivuolraccontare
maraviglievedute:labuonadonnarispondeatuttoeatutticonun
premuracordialedipintainviso,i
­zitti,zitti­.Entrapoi,conunpassopiùquieto,maconuna
l padronedicasa.Era,se non
l'abbiamoancordetto,ilsartodelvillaggio,ede'contorni;un
uomochesapevaleggere,cheavevalettoinfattipiùd'unavoltai l
Leggendariode'Santi,ilGuerrinmeschinoeiRealidiFrancia,e
passava,inquelleparti,perunuomoditalentoediscienza:lode
peròcherifiutavamodestamente,dicendosoltantocheaveva
sbagliatolavocazione;echesefosseandatoaglistudi,invecedi
tant'altri...!Conquesto, lasuamigliorpastadelmondo.Essendosi
trovatopresentequando moglieerastatapregatadalcurato
d'intraprenderequelviaggiocaritatevole,nonsolociavevadatala
suaapprovazione,ma
statobisogno.Eorache le avrebbefattocoraggio,secenefosse
la funzione,lapompa,i l concorso,e
soprattuttolapredica del cardinaleavevano,comesidice,esaltati
tuttiisuoibuonisentimenti,tornavaacasaconun'aspettativa,con
undesiderioansiosodisaperecomelacosafosseriuscita,edi
trovarelapoverainnocentesalvata.
­Guardateunpoco,­glidisse,alsuoentrare,labuonadonna,
accennandoLucia;laqualefecei l visorosso,s'alzò,ecominciava
abalbettarqualchescusa.Malui,avvicinatosele,l'interruppe
facendoleunagranfesta,eesclamando:­benvenuta,ben
venuta!Siete la benedizionedelcieloinquestacasa.Comeson
ero sicurochesarestearrivataabuon
contentodivederviqui!Già
porto;perchénonhomaitrovatoche i l Signoreabbiacominciato
unmiracolosenzafinirlobene; ma soncontentodivederviqui.
Poveragiovine!Maèperòunagrancosad'averricevutoun
miracolo!
Nésicredachefosseluiilsoloaqualificarcosìquell'avvenimento,
perchéavevalettoil Leggendario:pertuttoil paeseepertut 'i
contorninonseneparlòconaltritermini,finchecenerimasela
memoria. E,a dirlaverità,con le frangechevis'attaccarono,non
glipotevaconvenirealtronome.
Accostatosipoipassopassoallamoglie,chestaccavai
dallacatena, le dissesottovoce:­èandatobeneognicosa? l calderotto
­Benone:ti racconteròpoitutto.
­Sì,sì;concomodo.
Messopoisubitointavola,lapadronaandòaprenderLucia,ve
l'accompagnò,lafecesedere;estaccataun'aladiquelcappone,
glielamisedavanti;simiseasedereancheleiei l marito,facendo
tutt'eduecoraggioall'ospiteabbattutaevergognosa,perché
mangiasse.Ilsartocominciò,aiprimibocconi,adiscorrerecon
grand'enfasi,inmezzoall'interruzionide'ragazzi,chemangiavano
it i intornoallatavola,e chein veritàavevanovistetroppecose
rstraordinarie,perfareallalunga la solaparted'ascoltatori.
Descrivevalecerimoniesolenni,poisaltavaaparlaredella
conversionemiracolosa. Maciò chegliavevafattopiù
impressione,e
cardinale. sucui tornavapiùspesso,era la predicadel
­Avederlolìdavantiall'altare,­diceva,­unsignorediquella
sorte,comeuncurato...
­Equellacosad'orocheavevaintesta...­dicevaunabambinetta.
­Sta'zitta.Apensare,dico,cheunsignorediquellasorte,eun
uomotantosapiente,che,aquelchedicono,halettotuttiil i b r i
checisono,cosaacuinonèmaiarrivatonessunaltro,néanche
inMilano;apensare che sappiaadattarsiadirquellecosein
manierachetuttiintendano...
­Hointesoanch'io,­dissel'altrachiacchierina.
­Sta'zitta!cosavuoiavereinteso,tu?
­Hointesochespiegavail Vangeloinvecedelsignorcurato.
­Sta'zitta.Nondicochisaqualchecosa;chéalloraunoè
obbligatoaintendere; ma ancheipiùduri di testa,ipiùignoranti,
andavandietroalfilodeldiscorso.Andateoraadomandar
mail
saprebberoripeter le parolesentimento
ripescherebberouna; lo
che diceva:sì;non ne loro
hannoqui.Esenzamai se
nominarequelsignore,comesicapivachevolevaparlardilui!E
poi,percapire,sarebbebastatoosservarequandoavevale
lacrimeagliocchi.Ealloratuttalagenteapiangere...
­Èpropriovero,­scappòfuorii
tuttiaquelmodo,comebambini? l fanciullo:­maperchépiangevan
­Sta'zitto.Esìchec'ède'cuoriduriinquestopaese.Ehafatto
propriovedereche,benchécisialacarestia,bisognaringraziarei l
Signore,edessercontenti: far quelchesipuò,industriarsi,
aiutarsi,epoiessercontenti.Perchéladisgrazianonèilpatire,e
l'esserpoveri;ladisgraziaè il fardelmale.Enon son belleparole;
da
perchésisacheancheluivive pover'uomo,esilevailpanedi
boccaperdarloagliaffamati;quandopotrebbefarvitascelta,
megliodi chisi sia.Ah!alloraunuomodàsoddisfazioneasentirlo
discorrere;noncometant'altri,fatequellochedico,enonfatequel
chefo.E poiha fattopropriovederecheanchecoloroche
sonsignori,sehannopiùdelnecessario,sonoobbligatidifarne non
parteachipatisce.
Quiinterruppeildiscorsodasé,comesorpresodaunpensiero.
Stetteunmomento;poimiseinsiemeunpiattodellevivande
ch'eransullatavola,eaggiuntoviunpane,miseilpiattoinun
tovagliolo,epresoquestoperlequattrococche,disseallasua
bambinettamaggiore:­pigliaqui­ . Lediedenell'altramano
di vino,esoggiunse:­va'quidaMariavedova;lasciale un
fiaschetto
questaroba,edillecheèperstareunpo'allegraco'suoibambini.
Maconbuonamaniera,ve'; che nonpaiachetulefaccia
l'elemosina.Enondirniente,seincontriqualcheduno;eguardadi
nonrompere.
ricreatrice;comegiàda'discorsidiprimaavevaricevutoun
Luciafecegliocchirossi,esentìincuoreunatenerezza
sollievocheundiscorsofattoappostanonleavrebbepotutodare.
L'animoattiratodaquelledescrizioni,daquellefantasiedipompa,
daquellecommozioni di pietàedimaraviglia,preso da'pensieri
dall'entusiasmomedesimodelnarratore,sistaccava
dolorosidisé;eancheritornandocisopra,sitrovava
controdiessi.I l ipensierostessodelgransacrifizio, più forte
nongià che
avesseperduto l suoamaro,mainsiemconessoavevaunnon
soched'unagioiaausteraesolenne.
Pocodopo,entròi l curatodelpaese,edissed'essermandatodal
volevavederlainquelgiorno,earingraziareinsuonomeil
cardinaleainformarsidiLucia,adavvertirlachemonsignoresartoe
lamoglie.Equestiequella,commossieconfusi,nontrovavan
parolepercorrispondereatalidimostrazionid'untalpersonaggio.
­Evostramadrenonèancoraarrivata?­disseil curatoaLucia.
­Miamadre!­esclamòquesta.Dicendole poi il curato,chel'aveva
mandataaprendere,d'ordinedell'arcivescovo,simiseilgrembiule
agliocchi,ediede in undirottopianto,cheduròunpezzodopo
che fu andatoviailcurato.Quandopoigliaffettitumultuosi
sieranosuscitatiaquell'annunzio,cominciaronoadarluogoa che le
pensieripiùposati, la poverina si ricordòchequellaconsolazione
alloracosìvicina,dirivederlamadre,unaconsolazionecosì
inaspettatapocheoreprima,erastatadaleiespressamente
imploratainquell'oreterribili,emessaquasicomeunacondizione
alvoto.Fatemitornarsalvaconmiamadre,avevadetto;equeste
parolelericomparverooradistintenellamemoria.Siconfermòpiù
chemainelpropositodimantenerlapromessa,esifecedinuovo,
epiùamaramente,scrupolodiquelpoverame!cheleera
scappatodettotrasé,nelprimomomento.
Agneseinfatti,quandosiparlavadilei,eragiàpocolontana.È
facilepensarecomelapoveradonnafosserimasta,aquell'invito
cosìinaspettato, ea
confusa,d'unpericolo, quellanotizia,necessariamentetroncae
si potevadir,cessato,maspaventoso;d'un
casoterribile,cheilmesso
spiegare; elei non sapevanécircostanziarené
nonavevaacheattaccarsiperispiegarlodasé.
Dopoessersicacciatelemanine'capelli,dopoavergridatopiù
volte:­ahSignore!ahMadonna!­, dopoaverfattealmessovarie
domande,allequaliquestononsapevacherispondere,era
entratainfretta ein furianelbaroccio,continuandoper la stradaa
che
avevaincontratodonAbbondio venivaadagioadagio,
esclamareeinterrogare,senzaprofitto.Ma,auncertopunto,
mettendoavanti,aognipasso,ilsuobastone.Dopoun­oh!­di
tutt'edueleparti,luis'erafermato,leiavevafattofermare,edera
smontata;es'erantiratiindisparteinuncastagnetoche
costeggiavalastrada.DonAbbondiol'avevaragguagliatadiciò
cheavevapotutosapereedovutovedere.Lacosanonerachiara;
maalmenoAgnesefuassicuratacheLuciaeraaffattoinsalvo;e
respirò.
Dopo,donAbbondioeravolutoentrareinunaltrodiscorso,e
darleunalungaistruzionesullamanieradiregolarsicon
l'arcivescovo,sequesto,com'eraprobabile,avessedesideratodi
parlarconleieconlafigliuola;esoprattuttochenonconvenivafar
brav'uomononparlavacheperi
paroladelmatrimonio...MaAgnese,accorgendosichei
l suopropriointeresse,l'aveva
l
piantato,senzapromettergli,anzisenzarisolvernulla;chéaveva
tutt'altrodapensare.Es'erarimessa in istrada.
Finalmenteilbaroccioarriva,esifermaallacasadelsarto.Lucia
s'alzaprecipitosamente;Agnesescende,edentrodicorsa:sono
nellebraccial'unadell'altra.Lamogliedelsarto,ch'eralasolache
sitrovavalìpresente,facoraggioatutt'edue,leacquieta,si
rallegraconloro,epoi,semprediscreta,lelasciasole,dicendo
cheandavaapreparareunlettoperloro;cheavevailmodo,
senzaincomodarsi;mache,inognicaso,tantolei,comesuo
marito,avrebberopiuttostovolutodormireinterra,chelasciarle
andareacercareunricoveroaltrove.
Passatoquelprimosfogod'abbracciamentiedisinghiozzi,
AgnesevollesapereicasidiLucia,equestasimise
affannosamentearaccontarglieli.Ma,comeillettoresa,era una
storia che nessunolaconoscevatutta;eperLuciastessac'eran
dellepartioscure,inesplicabiliaffatto.Eprincipalmentequella
fatalecombinazioned'essersi la terribilecarrozzatrovatalì sulla
strada,perl'appuntoquandoLuciavipassavaperuncaso
straordinario:sudichelamadreelafigliafacevancento
congetture,senzamaidarnelsegno,anzisenzaneppureandarci
vicino.
Inquantoall'autorprincipaledellatrama,tantol'unachel'altranon
potevanofareamenodinonpensarechefossedonRodrigo.
­Ahanimanera!ahtizzoned'inferno!­esclamavaAgnese:­ma
verràlasuaoraancheperlui.Domeneddiolopagheràsecondoi l
merito;ealloraproveràanchelui. .
­No,no,mamma;no!­interruppeLucia:­nongliauguratedi
patire,nonl'augurateanessuno!Sesapestecosasiapatire!Se
avesteprovato!No,no!preghiamopiuttostoDioelaMadonnaper
lui:cheDioglitocchii l cuore,comehafattoaquest'altropovero
signore,ch'erapeggiodilui;eoraèunsanto.
Irecentiecosìcrudeli,
l ribrezzocheLuciaprovavaneltornaresopramemoriecosì
lafece piùd'unavoltarestareamezzo;più
d'unavoltadissechenon
moltelacrime,riprese la le bastaval'animodicontinuare,edopo
parolaastento.Maunsentimento
diversolatennesospesa,a
fualvoto.Iltimoreche la un certopunto del racconto:quando
madreledessedell'imprudenteedella
precipitosa;eche,comeavevafattonell'affaredelmatrimonio,
mettesseincampoqualchesuaregolalargadicoscienza,e
volessefarglielatrovargiustaperforza;oche,poveradonna,
dicesselacosaaqualchedunoinconfidenza,senonaltroper
averlumeeconsiglio,elafacessecosìdivenirpubblica,cosache
Lucia,solamenteapensarci,sisentivavenireilvisorosso;anche
unacertavergognadellamadrestessa,unaripugnanza
inesplicabileaentrare in quellamateria;tuttequestecoseinsieme
fecerochenascosequellacircostanzaimportante,proponendosi
difarneprimalaconfidenzaalpadreCristoforo.Macomerimase
allorché,domandando di lui, si sentìrisponderechenonc'erapiù,
ch'erastatomandatoinunpaeselontanolontano,inunpaeseche
avevauncertonome!
­ERenzo?­disseAgnese.
­Èinsalvo,n'èvero?­disseansiosamenteLucia.
­Questoèsicuro,perchétuttilodicono;sitienpercertochesisia
ricoveratosulbergamasco; ma il luogoproprionessuno losa dire:
eluifinoranonhamaifattosapernulla.Chenonabbiaancora
trovata la maniera.
­Ah,seèinsalvo,siaringraziatoi l Signore!­disseLucia;e
cercavadicambiardiscorso;quandoildiscorsofuinterrottoda
unanovitàinaspettata:lacomparsadelcardinalearcivescovo.
Questo,tornatodichiesa,dovel'abbiamlasciato,sentito
dall'innominatocheLuciaeraarrivata,sanaesalva,eraandatoa
tavolaconlui,facendoselosedereadestra,inmezzoauna
coronadipreti,chenonpotevanosaziarsididareocchiatea
quell'aspettocosìammansatosenzadebolezza,cosìumiliato
senzaabbassamento,ediparagonarloconl'ideachedalungo
tempos'eranfattadelpersonaggio.
Finitodidesinare,lorodues'eranr
che più i t i r a t i dinuovoinsieme.Dopo
peruncolloquio
i l duròmolto
suocastello,
cardinale,fattochiamaresu delprimo,l'innominatoerapartito
quellastessamuladellamattina;ei
i l curato,gliavevadetto che l
desiderava
d'essercondottoallacasadov'eraricoverataLucia.
­Oh!monsignore,­avevarispostoi l curato,­nons'incomodi:
manderòiosubitoadavvertirechevengaquilagiovine,lamadre,
seèarrivata,anchegliospiti,semonsignorelivuole,tuttiquelli
chedesideravossignoriaillustrissima.
­Desiderod'andarioatrovarli,­avevareplicatoFederigo.
­Vossignoriaillustrissimanondeveincomodarsi:manderò io
subitoachiamarli:ècosad'unmomento,­avevainsistitoi
guastamestieri(buonuomodelresto),nonintendendocheil l curato
cardinalevolevaconquellavisitarendereonoreallasventura,
all'innocenza,all'ospitalitàealsuoproprioministeroinuntempo.
Ma,avendoilsuperioreespressodinuovoi
l'inferiores'inchinòesimosse. l medesimodesiderio,
Quandoiduepersonaggifuronvedutispuntarnellastrada,tuttala
gentechec'eraandòversodiloro;einpochimomentin'accorse
daogniparte,camminandoloro ai fianchichipoteva,eglialtri
dietro,allarinfusa.Ilcuratobadavaadire:­via,indietro,ritiratevi;
ma!ma!­Federigoglidiceva:­lasciatelifare,­eandavaavanti,
oraalzandolamanoabenedirlagente, ora abbassandola
allacasa,ec'entrarono:lafollarimaseammontataaldifuori. Ma
accarezzareiragazzicheglivenivantra'piedi.Cosìarrivarono ad
nellafollasitrovavaancheilsarto,i l qualeeraandatodietrocome
dovesiriuscirebbe.Quandovidequeldoveinaspettato,si
glialtri,congliocchifissieconlaboccaaperta,nonsapendofecefar
largo,pensateconchestrepito,gridandoerigridando:­lasciate
passarechihadapassare­;eentrò.
AgneseeLuciasentironounronzìocrescentenellastrada;mentre
pensavanocosapotesseessere,viderol'usciospalancarsi,e
comparireilporporatocolparroco.
­Èquella?­domandòi l primoalsecondo;e,a
affermativo,andòversoLucia,ch'erarimastal ì un
concenno
lamadre,tutt'e
dueimmobiliemutedallasorpresaedallavergogna.Mailtonodi
quellavoce,l'aspetto,i l contegno,esoprattutto le paroledi
Federigol'ebberosubitorianimate.­Poveragiovine,­cominciò:­
Diohapermessochefostemessaaunagranprova;mav'ha
anchefattovederechenonavevalevatol'occhiodavoi,chenon
v'avevadimenticata.V'harimessainsalvo;es'èservitodivoiper
unagrand'opera,perfareunagranmisericordiaauno,eper
sollevarmoltinellostessotempo.
Quicomparvenellastanzalapadrona,laquale,alrumore,s'era
affacciataanch'essaallafinestra,eavendovedutochi le entrava
incasa,avevascesolescale,dicorsa,dopoessersiraccomodata
altr'uscio.Vedendoavviato il discorso,andaronoariunirsi
allameglio;equasinellostessotempo,entròilsarto dauninun
Il cardinale,salutatiliai
canto,doverimaserocongranrispetto.le donne,mescolando
cortesemente,continuòaparlarcon
confortiqualchedomanda,perveder se nellerispostepotesse
trovarqualchecongiunturadifardelbeneachiavevatantopatito.
­Bisognerebbechetuttiipretifosserocomevossignoria,che
tenesserounpo'dallapartede'poveri,enonaiutasseroametterli
inimbroglio,percavarseneloro,­disseAgnese,animata dal
contegnocosìfamigliareeamorevole
pensareche i l di Federigo,estizzitadal
signordonAbbondio,dopoaversempresacrificati
glialtri,pretendessepoianched'impedir loro unpiccolosfogo,un
lamentoconchieraal sopradilui,quando, perun casoraro,
n'eravenutal'occasione. di
­Ditepuretuttoquelchepensate,­dissei
liberamente. l cardinale:­parlate
­Vogliodireche,sei l nostrosignorcuratoavessefattoi
dovere,lacosanonsarebbeandatacosì. l suo
Mafacendolei l cardinalenuoveistanzeperchésispiegasse
meglio,quellacominciòatrovarsiimpicciataadoverraccontare
unastorianellaqualeavevaanch'essaunapartechenonsi
curavadifarsapere,specialmentea untal personaggio.Trovò
peròil conun
versod'accomodarla piccolostralcio:raccontòdel
matrimonioconcertato,delrifiutodidonAbbondio,nonlasciòfuori
l pretestode'superiori che luiavevamesso
iAgnese!);esaltòall'attentato di in campo(ah,
donRodrigo,ecome,essendo
statiavvertiti,avevanopotutoscappare.­Masì,­soggiunsee
concluse:­scappareperinciamparcidinuovo.Seinveceilsignor
curatociavessedettosinceramentelacosa,eavessesubito
maritatiimieipoverigiovani,noicen'andavamoviasubito,tutti
insieme,dinascosto,lontano,inluogochenéanchel'arianon
l'avrebbesaputo.Cosìs'èperdutotempo;edènatoquelcheè
nato.
­Icardinale.
l signorcuratomirenderàcontodiquestofatto,­disseil
­No,signore,no,signore,­dissesubitoAgnese:­nonhoparlato
perquesto:nonlogridi,perchégiàquelcheèstatoèstato;epoi
nonserveanulla:èunuomofattocosì:tornandoi
lostesso. l caso,farebbe
MaLucia,noncontentadiquellamanieradiraccontarlastoria,
soggiunse:­anchenoiabbiamofattodelmale:sivedechenon
eralavolontàdelSignorechelacosadovesseriuscire.
­Chemaleavetepotutofarvoi,poveragiovine?­disseFederigo.
Lucia,malgradogliocchiaccichelamadrecercavadifarlealla
sfuggita,raccontòlastoriadeltentativofattoincasa didonciha
Abbondio;econclusedicendo:­abbiamfattomale;eDio
gastigati.
­Prendetedallasuamanoipatimenticheavetesofferti,estatedi
buonanimo,­disseFederigo:­perché,chiavràragionedi
rallegrarsiedisperare,senonchihapatito,epensaadaccusar
semedesimo?
Domandòalloradovefossei l promessosposo,esentendoda
Agnese(Luciastavazitta,conlatestae gli occhibassi)ch'era
scappatodalsuopaese, ne
i l provòenemostròmaravigliae
dispiacere;evollesapere perché.
Agneseraccontòallamegliotuttoquelpocochesapevadella
storiadiRenzo.
­Hosentitoparlarediquestogiovine,­disseil cardinale:­ma
comemaiunochesitrovòinvoltoinaffaridiquellasorte,poteva
essereintrattatodimatrimonioconunaragazzacosì?
­Eraungiovinedabbene,­disseLucia,facendoilvisorosso,ma
convocesicura.
­Eraungiovinequieto,fintroppo,­soggiunseAgnese:­equesto
lopuòdomandareachisisia,anche al signorcurato.Chisache
imbroglioavrannofattolaggiù,checabale?Ipoveri,civuolpocoa
farlicomparirbirboni.
­Èveropurtroppo,­disseilcardinale:­m'informerò
l'appuntosur un
dubbio­:efattosidirenomeecognome del
libriccindimemorie.Aggiunsepoichecontavadilui senza
giovine,neprese di
portarsialloropaesetrapochigiorni,chealloraLuciapotrebbe
venirlàsenzatimore,echeintantopenserebbeluiaprovvederla
d'unluogodovepotesseesseralsicuro,fincheognicosafosse
accomodata per il meglio.
Sivoltòquindiaipadronidicasa,chevennerosubitoavanti.
Rinnovòiringraziamenti che
domandòsesarebberostaticontenti avevafattifaredalcurato,e
di ricoverare,perque'pochi
giorni,leospiticheDioavevaloromandate.
­Oh!sìsignore,­risposeladonna,conuntonodivoceeconun
dallavergogna.Mailmarito,messoinorgasmodallapresenza
visoch'esprimevamoltopiùdiquell'asciuttarisposta,strozzata
d'untaleinterrogatore,daldesideriodifarsionoreinun'occasione
ditantaimportanza,studiavaansiosamentequalchebella
risposta.Raggrinzòlafronte,torsegliocchiintraverso,strinsele
labbra,teseatuttaforzal'arcodell'intelletto,cercò,frugò,sentìdi
dentrouncozzod'ideemoncheedimezzeparole:mailmomento
stringeva;ilcardinaleaccennavagiàd'avereinterpretatoi l
silenzio:ilpover'uomoaprì
glivollevenire.Cosa, dicuila bocca,edisse:­sifiguri!­Altronon
nonsolorimaseavvilito sul momento;
masempre poi quellarimembranzaimportunagliguastavala
compiacenzadelgrand'onorericevuto.Equantevolte,tornandoci
sopra,erimettendosicolpensiero in quellacircostanza,gli
venivanoinmente,quasiperdispetto,parolechetuttesarebbero
statemegliodiquell'insulsosifiguri!Ma,comediceunantico
proverbio,delsennodipoinesonpienelefosse.
Iquestacasa.
l cardinalepartì,dicendo:­labenedizionedelSignoresiasopra
Domandòpoilasera al curatocomesisarebbepotutoinmodo
convenevolericompensarequell'uomo,chenondovevaesser
ricco,dell'ospitalitàcostosa,specialmenteinque'tempi.I l curato
risposeche,perverità,néiguadagnidellaprofessione,
renditedicerticampicelli,cheilbuonsartoavevadelsuo,non néle
sarebberobastate, in quell'annata,ametterloinistatod'esser
liberaleconglialtri;mache,avendofattodegliavanzineglianni
addietro,sitrovavade'piùagiatidelcontorno,epotevafar
qualchespesadipiù,senzadissesto,comecertofacevaquesta
volentieri;eche,delrimanente,noncisarebbestatoversodifargli
accettarenessunaricompensa.
­Avràprobabilmente,­disseilcardinale,­crediticongenteche
nonpuòpagare.
­Pensi,monsignoreillustrissimo:questapoveragentepagacon
quelcheleavanzadellaraccolta:l'annoscorso,nonavanzònulla;
inquesto,tuttirimangonoindietrodelnecessario.
­Ebbene,­disseFederigo:­prendoiosopradimetuttique'
debiti;evoimifareteilpiacered'averdaluilanotadellepartite,e
disaldarle.
­Saràunasommaragionevole.
­Tantomeglio:eavretepurtroppodiquelliancorpiùbisognosi,
chenonhannodebitiperchénontrovancredenza.
­Eh,purtroppo!Si
tempidiquestasorte? fa quelche si può;macomearrivareatutto,in
­Fatechelui l i vestaamioconto,epagatelobene.Veramente,in
quest'anno,miparrubatotuttociòchenonvainpane;maquesto
èuncasoparticolare.
Nonvogliamperòchiuderelastoriadiquellagiornata,senza
raccontarbrevementecomelaterminassel'innominato.
Questavolta,lanuovadellasuaconversionel'avevapreceduto
nellavalle;vis'erasubitosparsa,eavevamessopertuttouno
sbalordimento,un'ansietà,uncruccio,unsusurro.Aiprimibravi,o
servitori(eratutt'uno)chevide,accennòcheloseguissero:ecosì
dimanoinmano.Tuttivenivandietro,conunasospensione
nuova,econ la suggezionesolita;finché,con un seguitosempre
crescente,arrivòalcastello.Accennòaquelli chesi trovavansulla
porta,cheglivenisserodietroconglialtri;entrònelprimocortile,
andòversoilmezzo,elì,essendoancoraacavallo,miseunsuo
gridotonante:erailsegnousato,alqualeaccorrevanotuttique'
suoichel'avesserosentito.Inunmomento,quellich'eranosparsi
peril castello,vennerodietroallavoce,es'univanoaigiàradunati,
guardandotuttiil padrone.
­Andateadaspettarminellasalagrande,­disseloro;edall'alto
dellasuacavalcatura,glistavaavederpartire.Nescesepoi,la
apparire,cessòsubito un granbisbiglìochec'era;tutti si
menòluistessoallastalla,eandòdov'eraaspettato.Alsuo
ristrinserodaunaparte,lasciandovotoperluiungrandespazio
dellasala:potevanoessereunatrentina.
L'innominatoalzòlamano,comepermantenerquelsilenzio
improvviso;alzòlatesta,chepassavatuttequelledellabrigata,e
Figliuoli!lastradaperlaqualesiamoandatifinora,conduce
disse:­ascoltatetutti,enessunoparli,senonèinterrogato. nel
fondodell'inferno.Nonèunrimproveroch'iovogliafarvi,ioche
sonoavantiatutti,i l peggioreditutti;masentiteciòchev'hoda
dire.Diomisericordiosom'hachiamatoamutarvita;eiola
muterò,l'hogiàmutata:cosìfacciacontuttivoi.Sappiatedunque,
eteneteperfermochesonrisoluto di primamorirechefarpiù
nullacontrolasuasantalegge.Levoaognundivoigliordini
scelleraticheavete
nonfar da me; voi m'intendete;anzivicomandodi
nulladiciòchev'eracomandato.Etenete per fermo
che far
ugualmente, nessuno,daquiavanti,potrà delmaleconla
miaprotezione,almioservizio.Chivuolrestareaquestipatti,sarà
permecomeunfigliuolo:emitrovereicontentoallafinediquel
giorno,incuinonavessimangiatopersatollarl'ultimodivoi,con
l'ultimopanechemirimanesseincasa.Chinonvuole,glisarà
datoquellocheglièdovutodisalario,eunregalodipiù:potrà
andarsene;manonmettapiùpiedequi:quandononfosseper
mutarvita;cheperquestosaràsemprericevutoabracciaaperte.
Pensateciquestanotte:domattinavichiamerò,aunoauno,a
darmi la risposta;eallora vi darònuoviordini.Perora,ritiratevi,
ognunoalsuoposto.EDioche ha usatoconmetanta
misericordia,vimandiil buonpensiero.
Quifinì,etuttorimaseinsilenzio.Perquantovarietumultuosi
fosseroipensiericheribollivanoinque'cervellacci,nonne
apparvedifuorinessunsegno.Eranoavvezziaprender
dellorosignorecomelamanifestazioned'unavolontàconlaquale la voce
nonc'eradaripetere:equellavoce,annunziandochelavolontà
eramutata,nondavapuntoindiziochefosseindebolita.A
nessuno di loropassòneppurperlamenteche,peresserlui
convertito,sipotesseprendergli i l sopravvento,risponderglicome
aunaltr'uomo.Vedevanoinluiunsanto,maundique'santiche
sidipingonoconlatestaalta,econ la spada in pugno.Oltre
timore,avevanoancheperlui(principalmentequellich'erannati i l
sulsuo,ederanounagranparte)un'affezionecomed'uominil
avevanpoituttiunabenevolenzad'ammirazione;eallasua
verecondia,cheancheglianimipiùzoticiepiùpetulanti
presenzasentivanounaspeciediquella,diròpurcosì, i g i ;
davantiaunasuperioritàchehannogiàriconosciuta.Lecosepoi provano
chealloraavevansentitedaquellabocca,eranobensìodiosea'
loroorecchi,manonfalsenéaffattoestraneeailorointelletti:se
credessero,maperprevenirconlebeffelapaurachegliene
millevoltesen'eranfattibeffe,noneragiàperchénonle
sarebbevenuta,apensarci sul serio.E ora, avederl'effettodi
quellapaurainunanimocomequellodelloropadrone,chipiù,chi
meno,noncene fu uno che nonglisen'attaccasse,almenoper
qualchetempo.S'aggiungaatuttociò,chequellitraloroche,
trovandosilamattina fuor dellavalle,avevanrisaputaperiprimila
gran nuova,avevanoinsiemeveduto,eavevanoancheriferitola
gioia,labaldanzadellapopolazione,l'amoreelavenerazioneper
l'innominato,ch'eranoentratiinluogodell'anticoodioedell'antico
terrore.Dimanierache,nell'uomocheavevansempreriguardato,
perdircosì,dibassoinalto,anchequandoloromedesimieranoin
granpartelasuaforza,vedevanooralamaraviglia,l'idolod'una
moltitudine;lovedevanoaldisopradeglialtri,bendiversamente
diprima,manonmeno;semprefuoridellaschieracomune,
semprecapo.
Stavanoadunquesbalorditi,incertil'unodell'altro,eognundisé.
si rodeva,chifacevadisegnideldovesarebbeandatoa
Chicercarricoveroeimpiego;chis'esaminavaseavrebbepotuto
adattarsiadiventargalantuomo;chianche,tocco
senesentivaunacertainclinazione; chi, senzarisolvernulla,
proponevadipromettertuttoabuonconto,dirimanereintantoa da quelleparole,
mangiarequelpaneoffertocosìdibuoncuore,ealloracosì
scarso,ed'acquistartempo:nessunofiatò.Equandol'innominato,
allafinedellesueparole,alzòdinuovoquellamanoimperiosaper
accennarchesen'andassero,quattiquatti,comeunbranco di
pecore,tuttiinsiemeselabatterono.Uscìanche
si
e,piantatosiprimanelmezzodelcortile,stetteavedere
barlumecome sbrancassero,eognunos'avviassealsuoposto. lui, dietroaloro,
al
Salitopoiaprendereunasualanterna,giròdinuovoicortili,i
corridoi,lesale,visitòtuttel'entrature,e,quandovidech'eratutto
quieto,andòfinalmenteadormire.Sì,adormire;perchéaveva
sonno.
Affariintralciati,einsiemeurgenti,perquantonefossesempre
andatoincerca,nonsen'eramaitrovatiaddossotanti,innessuna
congiuntura,comeallora;eppureavevasonno.Irimorsichegliel
mandavanoanzigridapiùalte,piùsevere,piùassolute;
avevanlevatolanotteavanti,noncheessereacquietati,eppure
avevasonno.L'ordine,laspecie di governostabilitolàdentroda
luiintant'anni,contantecure,conuntantosingolare
accoppiamentod'audaciaediperseveranza, ora l'avevalui
medesimomesso in forse,conpocheparole;ladipendenza
illimitatadique'suoi,quelloroesserdispostiatutto,quellafedeltà
damasnadieri,sullaqualeeraavvezzo da tantotempoariposare,
l'avevaorasmossaluimedesimo;isuoimezzi,gliavevafatti
diventareunmonted'imbrogli,s'eramessalaconfusionee
l'incertezzaincasa;eppureavevasonno.
Andòdunqueincamera,s'accostòaquellettoincuilanotte
avantiavevatrovatetantespine;evis'inginocchiòaccanto,con
l'intenzionedipregare.Trovòinfattiinuncantuccioripostoe
profondodellamente,lepreghierech'erastatoammaestratoa
recitardabambino;cominciòarecitarle;equelleparole,rimastel
tantotemporavvolteinsieme,venivanol'unadopol'altracome ì
sgomitolandosi.Provava in unquesto un mistodisentimenti
all'abitudinidell'innocenza; inasprimentodidolore al pensiero
indefinibile;unacertadolcezzainquelritornomateriale
dell'abissocheavevamessotraqueltempoequesto;
d'arrivare,conoperediespiazione,a una un ardore
coscienzanuova,auno
statoilpiùvicinoall'innocenza,acuinonpotevatornare;una
riconoscenza,unafiduciainquellamisericordiachelopoteva
condurreaquellostato,echegliavevagiàdatitantisegnidi
volerlo.Rizzatosipoi,andòaletto,es'addormentò
immediatamente.
Cosìterminòquellagiornata,tantocelebreancoraquando
scrivevailnostroanonimo;eora,senoneralui,nonsene
saprebbenulla,almenode'particolari;giacchéi l Ripamontieil
tiranno,dopounabboccamentoconFederigo,mutòmirabilmente
Rivola,citatidisopra,nondiconosenonchequelsìsegnalato
vita,epersempre.Equantisonquellichehannolettoilibridique'
due?Menoancoradiquellicheleggerannoi l nostro.Echisase,
nellavallestessa,chiavessevogliadicercarla,el'abilitàdi
trovarla,saràrimastaqualchestraccaeconfusatradizionedel
fatto?Sonnatetantecosedaqueltempoinpoi!
CapitoloXXV
ILecco,nonsiparlavachedilei,dell'innominato,dell'arcivescovoe
l giornoseguente,nelpaesettodiLuciaeintuttoil territoriodi
d'unaltrotale,che,quantunqueglipiacessemoltod'andarper
bocchedegliuomini,n'avrebbe,inquellacongiuntura,fatto
volentieridimeno:vogliamdireil signordonRodrigo. le
Nongiàcheprimad'alloranonsiparlassede'fattisuoi;maeran
discorsirotti,segreti:bisognavacheduesiconoscesserobene
benetradiloro,peraprirsisuruntaleargomento.Eanche,nonci
mettevanotuttoilsentimentodichesarebberostaticapaci:perché
gliuomini,generalmenteparlando,quandol'indegnazionenonsi
possasfogaresenzagravepericolo,nonsolodimostranmeno,o
tengonoaffattoinséquella
chi che sentono, mane sentonmenoin
effetto.Maora, sisarebbetenutod'informarsi,ediragionare
d'unfattocosìstrepitoso,incuis'eravista la mano del cielo,e
dovefacevanbuonafiguraduepersonaggi tali? uno,in
amoredellagiustiziatantoanimosoandavaunitoatantaautorità; cui un
l'altro,concuiparevache la prepotenzainpersonasifosse
umiliata,chelabraverìafossevenuta,perdircosì,arenderl'armi,
eachiedereilriposo.Ataliparagoni,i l signordonRodrigo
divenivaunpo'piccino.Allorasicapivadatutticosafosse
tormentarl'innocenzaperpoterladisonorare,perseguitarlacon
un'insistenzacosìsfacciata,consìatroceviolenza,consì
abbominevoliinsidie.Sifaceva,inquell'occasione,unarivistadi
tant'altreprodezzediquelsignore:esututtoladicevancomela
sentivano,incoraggitiognunodaltrovarsid'accordocontutti.Era
unsusurro,unfremitogenerale;allalargaperò,perragioneditutti
que'bravichecoluiavevad'intorno.
Unabuonapartediquest'odiopubblicocadevaancorasuisuoi
amiciecortigiani. Si rosolavabenei l signorpodestà,sempre
sordoeciecoemutosuifattidiqueltiranno;maallalontana,
Azzecca­garbugli,chenonavevasenonchiacchiereecabale,
anchelui,perché,senonavevaibravi,avevaibirri.Coldottor e
conaltricortigianellisuoipari,nons'usavatantiriguardi:eran
mostratiadito,eguardaticonocchitorti;dimanierache,per
qualchetempo,stimaronbene di nonfarsivederper le strade.
DonRodrigo,fulminatodaquellanotiziacosìimpensata,così
diversadall'avvisocheaspettavadigiornoingiorno,dimomento
inmomento,stetterintanatonelsuopalazzotto,soloco'suoibravi,
arodersi,perduegiorni;ilterzo,partìperMilano.Senonfosse
statoaltrochequelmormoracchiaredellagente,forse,poichéle
affrontarlo,anzipercercarl'occasionedidareunesempioatutti
coseeranoandatetant'avanti,sarebberimastoappostaper
saputopercerto,cheil cardinalevenivaanchedaquelleparti. Il
sopraqualchedunode'piùarditi;machilocacciò,ful'essersi
contezio,i l qualedituttaquellastorianonsapevasenonquelche
congiunturasimile,donRodrigofacesseunagranfigura,e
gliavevadettoAttilio,avrebbecertamentepretesoche,inunaavesse
inpubblicodalcardinalelepiùdistinteaccoglienze:ora,ognun
vedecomecifosseincamminato.L'avrebbepreteso,esene
sarebbefattorendercontominutamente;perchéeraun'occasione
importantedifarvedere in chestimafossetenutalafamigliada
unaprimariaautorità.Perlevarsi da unimpicciocosìnoioso,
Rodrigo,alzatosiunamattinaprimadelsole,simiseinuna don
carrozza,colGrisoeconaltribravi,difuori,davantiedidietro;e,
lasciatol'ordinechei l restodellaservitùvenissepoiinseguito,
partìcomeunfuggitivo,come(cisiaunpo'lecitodisollevarei
nostripersonaggiconqualcheillustreparagone),comeCatilinada
Roma,sbuffando,egiurandoditornarbenpresto,inaltra
comparsa,afarlesuevendette.
Intanto,ilcardinalevenivavisitando,aunapergiorno,le
parrocchiedelterritoriodiLecco.I l giorno in cuidovevaarrivarea
quella di Lucia,giàunagranpartedegliabitantieranoandatisulla
del paese,proprioaccantoalla
stradaaincontrarlo.All'entrata
casettadellenostreduedonne,c'eraunarcotrionfale,costruttodi
sborraccina,eornatodiramiverdidipugnitopoed'agrifoglio,
tdistintidibacchescarlatte;
ili perilritto,edipaliperiltraverso,rivestitodipagliaedi
la facciatadellachiesaeraparatadi
tappezzerie; al davanzaled'ognifinestrapendevanocopertee
lenzolidistesi,fascedibambinidisposteaguisadipendoni;tutto
quelpoconecessariochefosseattoafare,obeneomale,figura
disuperfluo.Versoleventidue,ch'eral'ora in cuis'aspettava il
cardinale,quellich'eranrimastiincasa,vecchi,donneefanciullila
intruppa,precedutidadonAbbondio,uggioso
piùparte,s'avviaronoancheloroaincontrarlo,parte in fila,parte
in mezzoatanta
festa,eperilfracassochelosbalordiva, eperi l brulicardella
genteinnanzieindietro,che,comeandavaripetendo,glifaceva
girarlatesta,eperilrodìosegretocheledonneavesserpotuto
cicalare,edovessetoccargliarendercontodelmatrimonio.
Quand'eccosivedespuntarei l cardinale,operdirmeglio,laturba
d'intorno;perchédituttoquestononsivedevaaltroche unindizio
inmezzoacuisitrovavanellasualettiga,colsuoseguito
inaria,aldisopraditutteleteste,unpezzodellacroceportatadal
cappellanochecavalcavaunamula.Lagentecheandavacon
donAbbondio,s'affrettòallarinfusa,araggiungerquell'altra:elui,
dopoaverdetto,treequattrovolte:­adagio;inf i l a ; cosafate?­si
voltòindispettito;eseguitandoaborbottare:­èunababilonia,è
unababilonia,­entrò in chiesa,intantoch'eravota;estette l ì ad
aspettare.
Iricevendonedallebocchedellagente,chequellidelseguito
l cardinalevenivaavanti,dandobenedizioniconlamano,e
avevanounbeldafareatenereunpo'indietro.Peresserdel
paesediLucia,avrebbevolutoquellagentefareall'arcivescovo
dimostrazionistraordinarie;malacosanonerafacile,perchéera
usoche,pertuttodovearrivava,tuttifacevanopiùchepotevano.
Giàsulprincipiostessodelsuopontificato,nelprimosolenne
ingressoinduomo,lacalcael'impetodellagenteaddossoalui
erastatotale,dafartemeredellasuavita;ealcunigentiluomini
cheglieranpiùvicini,avevanosfoderate le spade,peratterriree
respinger la folla.Tantoc'erainque'costumidiscompostoedi
violento,che,anchenelfardimostrazionidibenevolenzaaun
vescovoinchiesa, enel moderarle,sidovesseandarvicino
all'ammazzare.Equelladifesanonsarebbeforsebastata,seil
maestro eil sottomaestrodellecerimonie,unClericieunPicozzi,
giovanipretichestavanbenedicorpoed'animo,nonl'avessero
alzatosullebraccia,eportatodipeso,dallaportafinoall'altar
maggiore.D'allorainpoi,intantevisiteepiscopalich'ebbeafare,i
primoentrarnellachiesa si puòsenzascherzocontarlotra le sue l
pastoralifatiche,equalchevolta, trai pericolipassati da lui.
Entròancheinquestacomepoté;andòall'altaree,dopoessere
statoalquanto in orazione,fece,secondo ilsuo solito,unpiccol
discorsoalpopolo,sulsuoamoreperloro,sulsuodesideriodella
lorosalvezza,ecomedovesserodisporsiallefunzionidelgiorno
dopo.Ritiratosipoinellacasadelparroco,traglialtridiscorsi,gli
domandòinformazionediRenzo.DonAbbondiodissech'eraun
giovineunpo'vivo,unpo'testardo,unpo'collerico.Ma,apiù
particolarieprecisedomande,dovetterisponderech'eraun
galantuomo,echeancheluinonsapevacapirecome,inMilano,
avessepotutofaretuttequellediavoleriecheavevandetto.
­Inquantoallagiovine,­riprese il cardinale,­pareancheavoi
chepossaoravenirsicuramenteadimorareincasasua?
­Perora,­risposedonAbbondio,­puòvenireestare,come
vuole:dico,perora;ma,­soggiunsepoiconunsospiro,­
bisognerebbechevossignoriaillustrissimafossesemprequi,o
almenovicino.
­Ipenseròioametterlaalsicuro­
l Signoreèsemprevicino,­dissei l cardinale:­delresto,
. Ediedesubitoordineche,il
giornodopo,sispedissedibuon'oralalettiga,conunascorta,a
prenderleduedonne.
DonAbbondiouscìdil ì tuttocontentochei l cardinalegliavesse
parlatode'duegiovani,senzachiederglicontodelsuorifiutodi
maritarli."Dunque nonsa niente,­dicevatrasé:­Agneseèstata
zitta:miracolo!Èveroches'hannoatornareavedere;male
daremoun'altraistruzione, le daremo".Enonsapeva,il
pover'uomo,cheFederigononeraentrato in quell'argomento,
appuntoperchéintendevadiparlarglienealungo,intempopiù
libero;e,primadidargliciòcheglieradovuto,volevasentire
anchelesueragioni.
MaipensieridelbuonprelatopermetterLuciaalsicuroeran
divenutiinutili:dopochel'avevalasciata,erannatedellecose,che
dobbiamoraccontare.
Leduedonne,inque'pochigiornich'ebberoapassarenella
casucciaospitaledelsarto,avevanripreso,perquantoavevan
potuto,ognunailsuoanticotenordivita.Luciaavevasubito
chiestodalavorare;e,comeavevafattonelmonastero,cuciva,
cuciva,ritiratainunastanzina,lontanodagliocchidellagente.
Agneseandavaunpo'fuori,unpo'lavoravaincompagniadella
figlia.Ilorodiscorsierantantopiùtristi,quantopiùaffettuosi:tutt'e
dueeranpreparateaunaseparazione;giacchélapecoranon
potevatornareastarcosìvicinoallatanadellupo:equando,
quale,sarebbei l terminediquestaseparazione?L'avvenireera
oscuro,imbrogliato:perunadiloroprincipalmente.Agnesetanto
ciandavafacendodentrole sue congettureallegre:cheRenzo
finalmente,senonglieraaccadutonulladisinistro,dovrebbe
prestodarlesuenuove;eseavevatrovato da lavorareeda
stabilirsi,se(ecomedubitarne?)stavafermonellesuepromesse,
perchénonsipotrebbeandareastarconlui?Editalisperanze,
neparlavae ne riparlavaallafiglia,per
fossemaggiordolorei l sentire,opena ila
l qualenonsaprei dire
rispondere.Ilsuogran se
segretol'avevasempretenutoinsé;e,inquietatabensìdal
dispiaceredifareaunamadrecosìbuonaunsotterfugio,chenon
erailprimo;matrattenuta,comeinvincibilmente,dallavergognae
da'varitimoricheabbiamdettodisopra,andavad'oggiindomani,
senzadirnulla.Isuoidisegnieranbendiversidaquellidella
madre,o,perdirmeglio,nonn'aveva;s'eraabbandonataalla
Provvidenza.Cercavadunquedilasciarcadere,odistornarequel
discorso;odiceva,interminigenerali,dinonaverpiùsperanza,
nédesiderio di cosadiquestomondo,fuorché
le di poterpresto
riunirsiconsuamadre; piùvolte,i
opportunamenteatroncarleparole. l piantoveniva
­Saiperchétiparcosì?­dicevaAgnese:­perchéhaitantopatito,
enontiparverochelapossavoltarsiinbene.Malasciafareal
barlume di speranza;ealloramisapraidire
Signore;ese...Lasciachesiveda un barlume,appena un
senonpensipiùa
nulla­. Luciabaciavalamadre,epiangeva.
Delresto,traloroeiloroospitieranatasubitounagrand'amicizia:
edovenascerebbe,senon tra beneficatiebenefattori,quandogli
unieglialtrisonbuonagente?Agnesespecialmentefacevadi
gran chiacchiereconlapadrona.Ilsartopoidavalorounpo'di
svagocondellestorie,econde'discorsimorali: e,a
soprattutto,avevasemprequalchebellacosadaraccontare,di desinare
Bovod'Antonaode'Padrideldeserto.
Pocodistantedaquelpaesetto,villeggiavaunacoppiad'alto
affare;donFerranteedonnaPrassede:ilcasato,alsolito,nella
pennadell'anonimo.EradonnaPrassedeunavecchiagentildonna
moltoinclinataafardelbene:mestierecertamenteilpiùdegno
chel'uomopossaesercitare;machepurtroppopuòanche
guastare,cometuttiglialtri.Perfareilbene,bisognaconoscerlo;
e,alparid'ognialtracosa,nonpossiamoconoscerlocheinmezzo
allenostrepassioni,permezzode'nostrigiudizi,conlenostre
idee;lequalibenespessostannocomepossono.Conl'idee
donnaPrassedesiregolavacomediconochesidevefarcongli
amici:n'avevapoche;maaquellepoche
le
Traquelle poche,cen'era per era moltoaffezionata.
disgraziamoltedellestorte; enon eran
chele fosseromencare. Le accadevaquindi,odiproporsi
perbeneciòchenonlofosse,odiprenderpermezzi,coseche
potesseropiuttostofarriusciredallaparteopposta,odicrederne
lecitidiquellichenonlofosseropunto,perunacertasupposizione
inconfuso,chechifapiùdelsuodoverepossafarpiùdiquelche
avrebbediritto;leaccadevadinonvederenelfattociòchec'eradi
reale,odivederciciòchenonc'era;emoltealtrecosesimili,che
possonoaccadere,echeaccadonoatutti,senzaeccettuarnei
migliori;maadonnaPrassede,troppospessoe,nondirado,tutte
inunavolta.
Alsentirei l grancasodiLucia,etuttociòche, di in quell'occasione,
sidicevadellagiovine,levennelacuriosità
unacarrozza,conunvecchiobracciere,aprender vederla;emandò
la madre ela
figlia.Questasiristringevanellespalle,epregava
che
avevafattalorol'imbasciata, trovassemanieradiscusarla.i l sarto,ilquale
Finchés'eratrattatodigenteallabuonachecercavadiconoscer
lagiovinedelmiracolo,il sartoleavevaresovolentieriuntal
servizio;mainquestocaso,i l rifiutogliparevaunaspeciedi
ribellione.Fecetantiversi,tant'esclamazioni,dissetantecose:e
chenonsifacevacosì,ech'eraunacasagrande,eche
non si dicedino,echepotevaesser la lorofortuna,echelaai signori
signoradonnaPrassede,oltreilresto,eraancheunasanta;tante
coseinsomma,cheLucia si dovettearrendere:moltopiùche
Agneseconfermavatuttequelleragioniconaltrettanti­sicuro,
sicuro.
Arrivatedavantiallasignora,essafecelorogrand'accoglienza,e
superioritàquasiinnata,macorrettadatanteespressioniumili,
moltecongratulazioni;interrogò,consigliò:iltuttoconunacerta
temperatadatantapremura,conditaditantaspiritualità,che,
Agnesequasisubito,Luciapocodopo,cominciaronoasentirsi
sollevatedalrispettoopprimentechedaprincipioavevaloro
incussoquellasignorilepresenza;anzicitrovaronounacerta l
attrattiva.Epervenireallecorte,donnaPrassede,sentendochei
cardinales'eraincaricato di trovareaLuciaunricovero,puntadal
desideriodisecondaree di
intenzione,s'esibìdiprender prevenireauntrattoquellabuona
la giovine in casa,dove,senz'essere
addettaadalcunservizioparticolare,potrebbe,apiacersuo,
aiutarl'altredonnene'lorolavori.Esoggiunsechepenserebbelei
adarneparteamonsignore.
Oltreilbenechiaroeimmediatochec'erainun'operatale,donna
Prassedecenevedeva,eseneproponevaunaltro,forsepiù
considerabile,secondolei;diraddirizzareuncervello,dimetter
sullabuonastradachin'avevagranbisogno.Perché,finda
quandoavevasentitolaprimavoltaparlardiLucia,s'erasubito
persuasacheunagiovinelaqualeavevapotutopromettersiaun
pocodibuono,aunsedizioso,aunoscampaforca in somma,
qualchemagagna,qualchepeccanascostaladovevaavere.
Dimmichipratichi,etidiròchisei.LavistadiLuciaaveva
confermataquellapersuasione.Nonche,infondo,comesidice,
nonle paresseunabuonagiovine;mac'eramolto da
testinabassa,colmentoinchiodatosullafontanelladellagola, ridire.Quella
quelnonrispondere,orisponderseccosecco,comeperforza,
potevanoindicarverecondia;madenotavanosicuramentemolta
caparbietà:noncivolevamoltoaindovinarechequellatestina
avevalesueidee.Equell'arrossireognimomento,equel
rattenereisospiri...Dueocchionipoi,cheadonnaPrassedenon
piacevanpunto.Tenevaessapercerto,comeselosapessedi
buonluogo,chetuttelesciagurediLuciaeranounapunizionedel
cieloperlasuaamiciziaconquelpocodibuono,eunavvisoper
farchesenestaccasseaffatto;estantequesto,siproponevadi
cooperareauncosìbuonfine.Giacché,comedicevaspessoagli
altrieasestessa,tuttoi l suostudioeradisecondareivoleridel
cielo:mafacevaspessounosbagliogrosso,ch'eradiprenderper
detto,siguardòbenedidarneilminimoindizio.Eraunadelle
cieloilsuocervello.Però,dellasecondaintenzionecheabbiam sue
massimequesta,che,perriuscireafardelbeneallagente,la
primacosa,nellamaggiorpartede'casi,èdinonmetterliaparte
deldisegno.
Lamadreelafigliasiguardarono in viso.Nelladolorosanecessità
didividersi,l'esibizioneparveatutt'eduedaaccettarsi,senon
altroperesserquellavillacosìvicina alloro paesetto:per cui, alla
peggiode'peggi, si ravvicinerebberoepotrebberotrovarsi
insieme,allaprossimavilleggiatura.Visto,l'unanegliocchi
dell'altra,ilconsenso,sivoltarontutt'edueadonnaPrassedecon
quelringraziarecheaccetta.Essarinnovòlegentilezzeele
promesse,edissechemanderebbesubitounaletterada
presentareamonsignore.
Partiteledonne,laletteraselafecedistenderedadonFerrante,
dicui,peresserletterato,comediremopiùinparticolare,si
servivapersegretario,nell'occasionid'importanza.Trattandosi
d'unadiquestasorte,donFerrantecimisetutto il suosapere,e,
consegnandolaminutadacopiareallaconsorte,leraccomandò
caldamentel'ortografia;ch'eraunadellemoltecosecheaveva
studiate,edellepochesullequaliavesselui i l comando
DonnaPrassedecopiòdiligentissimamente,espedìlaletteraalla in casa.
casadelsarto.Questo fu dueo tre giorniprimacheilcardinale
mandasselalettigaperricondurledonnealloropaese.
Arrivate,smontaronoallacasaparrocchiale,dovesitrovavai
cardinale.C'eraordined'introdurlesubito:il cappellano,chefuil l
primoavederle,l'eseguì,trattenendolesoloquant'eranecessario
perdarloro,infretta in fretta,unpo'd'istruzionesulcerimoniale
dausarsiconmonsignore,esuit i t o l
fare,ognivoltachelopotessedinascostoalui.Erai dadargli;cosachesoleva
peri l
pover'uomountormentocontinuoilvederei
regnavaintornoalcardinale, su l pocoordineche
quelparticolare:­tutto,­diceva
benedett'uomo;perquellagranfamigliarità­. Eraccontava d'aver
conglialtridellafamiglia,­perlatroppabontàdiquel
messersì,emesserno.
perfinosentitopiùd'unavoltaco'suoiorecchi,rispondergli:
Stavainquelmomentoi l cardinalediscorrendocondonAbbondio,
sugliaffaridellaparrocchia:dimodochéquestononebbecampodi
dareanchelui,comeavrebbedesiderato,lesueistruzionialle
donne.Solo,nelpassarloroaccanto,mentreusciva,equelle
venivanoavanti,poté dar lorod'occhio,peraccennarech'era
contentodiloro,e che continuassero, da brave,anondirnulla.
Dopoleprimeaccoglienzedaunaparte,eiprimiinchinidall'altra,
Agnesesicavòdisenolalettera,e la presentò al cardinale,
dicendo:­èdellasignoradonnaPrassede,
conoscemoltovossignoriaillustrissima,monsignore;comela qualediceche
naturalmente,tralorosignorigrandi,sidevonconoscertutti.
Quand'avràletto,vedrà.
­Bene,­disseFederigo,lettocheebbe,ericavatoilsugodel
sensoda'fiorididonFerrante.Conoscevaquellacasaquanto
bastasseperessercertocheLuciac'erainvitataconbuona
intenzione,echel ì sarebbesicuradall'insidieedallaviolenzadel
suopersecutore.Checoncettoavessedellatesta di donna
Prassede,nonn'abbiamnotiziapositiva.Probabilmente,nonera
quella la personacheavrebbesceltaauntalintento;ma,come
abbiamdettoofattointenderealtrove,non
disfarlecosechenontoccavanoalui,perrifarlemeglio. erasuo costumedi
­Prendete in paceanchequestaseparazione,el'incertezzaincui
vitrovate,­soggiunsepoi:­confidatechesiaperfinirpresto,e
cheilSignorevogliaguidarlecoseaqueltermineacuipareche
leavesseindirizzate;matenetepercertochequellochevorràLui,
sarài l megliopervoi­. DiedeaLuciainparticolarequalchealtro
si trovaronoaddosso
ricordoamorevole;qualchealtroconfortoatutt'edue;le
benedisse,elelasciòandare.Appenafuori,
unosciamed'amicied'amiche, tuttoil comune,sipuòdire,chele
aspettava,elecondusseacasa,comeintrionfo.Era traditutte
quelledonneunagaradicongratularsi,dicompiangere,
domandare;etutteesclamavanodaldispiacere,sentendoche
nell'offrirservizi;ognunovolevastarquellanotteafarlaguardia
Luciasen'anderebbeilgiornodopo.Gliuominigareggiavano
allacasetta.Sulqualfatto,ilnostroanonimocredébenedi
formareunproverbio:voleteavermoltiinaiuto?cercatedinon
avernebisogno.
TanteaccoglienzeconfondevanoesbalordivanoLucia:Agnese
nons'imbrogliavacosìperpoco.Mainsostanzafecerobene
ancheaLucia,distraendolaalquantoda'pensieriedalle
rimembranzeche,purtroppo,anche in mezzoalfrastono, le si
risvegliavano,suquell'uscio,
oggetto. in quellestanzucce,allavistad'ogni
Altoccodellacampanacheannunziavavicinoi
funzioni,tuttisimosseroverso la chiesa,e fu l
per cominciardelle
le nostredonne
un'altrapasseggiatatrionfale.
Terminatelefunzioni,donAbbondio,ch'eracorsoavederese
Perpetuaavevabendispostoognicosaperi l desinare,fu
chiamatodalcardinale.Andòsubitodalgrand'ospite,ilquale,
lasciatolovenirvicino,­signorcurato,­cominciò;equelleparole
furondetteinmaniera,dadovercapire,ch'eranoilprincipiod'un
discorsolungoeserio:­signorcurato;perchénonavetevoiunita
inmatrimonioquellapoveraLuciacolsuopromessosposo?
"Hannovotatoilsaccostamattinacoloro",pensòdonAbbondio;e
risposeborbottando:­monsignoreillustrissimoavrà ben sentito
parlaredegliscompiglichesonnatiinquell'affare:èstatauna
confusionetale, da nonpoter,neppurealgiornod'oggi,vederci
chiaro:comeanchevossignoriaillustrissimapuòargomentareda
questo,chelagiovineèqui,dopotantiaccidenti,comeper
miracolo;eil giovine,dopoaltriaccidenti,nonsisadovesia.
­Domando,­ripresei l cardinale,­seèveroche,primaditutti
codesticasi,abbiaterifiutatodicelebrare il matrimonio,quando
n'eravaterichiesto,nelgiornofissato;eilperché.
­Veramente...sevossignoriaillustrissimasapesse...che
intimazioni...checomanditerribilihoavutidinonparlare...­E
restòlìsenzaconcludere,inuncert'atto,dafarrispettosamente
intenderechesarebbeindiscrezioneil volersapernedipiù.
­Ma!­dissei
consueto:­èi l l cardinale,convoceeconariagravefuordel
vostrovescovoche,persuodovereepervostra
giustificazione,vuolsaperdavoiilperchénonabbiatefattociò
che,nellaviaregolare,eraobbligovostrodifare.
­Monsignore,­dissedonAbbondio,facendosipiccinopiccino,­
intralciate,cosevecchieesenzarimedio,fosseinutiledi
nonhogiàvolutodire...Mam'èparsoche,essendocose
rimestare...Però,però,dico...sochevossignoriaillustrissimanon
vuoltradire un suopoveroparroco.Perchévedebene,per tutto;eio
monsignore;vossignoriaillustrissimanonpuòesser
restoquiesposto...Però,quando Leimelo comanda,dirò,dirò
tutto.
­Dite:iononvorreialtrochetrovarvisenzacolpa.
AlloradonAbbondiosimisearaccontareladolorosastoria;ma
tacqueilnomeprincipale,evisostituì:ungransignore;dando
cosìallaprudenzatuttoquelpocochesipoteva,inunatale
stretta.
­Enonaveteavutoaltromotivo?­domandòi
donAbbondioebbefinito. l cardinale,quando
­Maforsenon mi sonospiegatoabbastanza,­risposequesto:­
sottopenadellavita,m'hannointimatodinonfarquelmatrimonio.
Evipar codestaunaragionbastante,perlasciard'adempireun
­doverepreciso?
­Iohosemprecercatodifarlo,il miodovere,ancheconmiograve
incomodo,maquandositrattadellavita...
­EquandovisietepresentatoallaChiesa,­disse,conaccento
ancorpiùgrave,Federigo,­peraddossarvicodestoministero,
v'haessafattosicurtàdellavita?V'hadettocheidoveriannessial
ministerofosseroliberidaogniostacolo,immunidaognipericolo?
Ov'hadettoforsechedovecominciasseilpericolo,ivicesserebbe
iavvertitochevimandavacomeunagnellotrailupi?Nonsapevate
l dovere?Ononv'haespressamentedettoilcontrario?Nonv'ha
voichec'erande'violenti,acuipotrebbedispiacereciòcheavoi
sarebbecomandato?QuellodaCuiabbiamladottrinae
l'esempio,adimitazionediCuicilasciamnominareeci
nominiamopastori,venendointerraaesercitarnel'ufizio,mise
forsepercondizioned'aversalvalavita?Epersalvarla,per
conservarla,dico,qualchegiornodipiùsullaterra,aspesedella
caritàedeldovere,c'erabisognodell'unzionesanta, l
dell'imposiziondellemani,dellagraziadelsacerdozio?Bastai
mondoa dar questavirtù,ainsegnarquestadottrina.Chedico?
ohvergogna!ilmondostesso
sueleggi,cheprescrivono i l la rifiuta: i li lmondo
malecome bene;hailsuovangelo fa anch'essole
anch'esso, un vangelo di superbiaed'odio;enonvuolchesidica
chel'amoredellavitasiaunaragionepertrasgredirnei
comandamenti.Nonlovuole;edèubbidito.Enoi!noif
annunziatoridellapromessa!ChesarebbelaChiesa,secodesto i g l i e
vostrolinguaggiofossequellodituttiivostriconfratelli?Dove
sarebbe,sefossecomparsanelmondoconcodestedottrine?
DonAbbondiostavaacapobasso:i l suospiritositrovavatra
quegliargomenti,comeunpulcinonegliartiglidelfalco,chelo
tengonosollevatoinunaregionesconosciuta,
mai in un'ariachenon
hadisse,conunacertasommissioneforzata:­monsignore
respirata.Vedendochequalcosabisognavarispondere,
illustrissimo,avròtorto.Quandolavitanon
socosamidire.Maquandos'hachefareconcertagente,con si devecontare,non
gentechehalaforza,eche
fareilbravo,nonsapreicosa non
cisivuolsentirragioni,ancheavoler
potesseguadagnare.Èun
signorequello,concuinonsipuònévincerlanéimpattarla.
­Enonsapetevoicheil soffrireperlagiustiziaèil nostrovincere?
Esenonsapetequesto,checosapredicate?dichesiete
maestro?qualèlabuonanuovacheannunziatea'poveri?Chi
pretendeda voi chevinciate
saràdomandato,ungiorno, la
se forzaconlaforza?Certononvi
abbiatesaputofarestareadovere
ipotenti; chea questononvi fu datonémissione,
manoperfarciòchev'eraprescritto,anchequandoavesserola
saràbendomandatoseavreteadopratiimezzich'eranoinvostra né modo.Mavi
temeritàdiproibirvelo.
"Anchequestisantisoncuriosi,­pensavaintantodonAbbondio:­
insostanza,aspremerneilsugo,glistannopiùacuoregliamori
diduegiovani,chelavitad'unpoverosacerdote".E,inquant'alui,
vedevail cardinale,aognipausa,restareinattodichiaspettiuna
sisarebbevolentiericontentatocheildiscorsofinisselì;ma
risposta:unaconfessione,oun'apologia,qualcosainsomma.
­Tornoadire,monsignore,­risposedunque,­che
selo avrò tortoio...
Il coraggio,unonon puòdare.
­Eperchédunque,potreidirvi,
ministerochev'impone di stare vi
in sietevoiimpegnato
guerra conle in un
passionidel
secolo?Macome, vi diròpiuttosto,comenonpensateche,
codestoministero,comunquevicisiatemesso,v'ènecessarioi se in
l
coraggio,peradempirlevostreobbligazioni,c'èChivelodarà
infallibilmente,quandoglielochiediate?Credetevoichetuttique'
milionidimartiriavesseronaturalmentecoraggio?chenon
facesseronaturalmentenessuncontodellavita?tantigiovinetti
checominciavanoagustarla,tantivecchiavvezziarammaricarsi
chefossegiàvicinaafinire,tantedonzelle,tantespose,tante
madri?Tuttihannoavutocoraggio;perché
ed il coraggioera
laaivostradebolezza
necessario, essiconfidavano.Conoscendo
eivostridoveri,avetevoipensatoaprepararvi passid i f i c i l i a
cuipotevatetrovarvi,acuivisietetrovato
tant'annid'ufiziopastorale,avete (e come in
non effetto?Ah! se
avreste?)amatoi per l
vostrogregge,seaveteripostoinessoilvostrocuore,levostre
cure,levostredelizie,ilcoraggionondovevamancarvi al bisogno:
l'amoreèintrepido.Ebbene,se voigli amavate,quellichesono
affidatiallevostrecurespirituali,quellichevoichiamatefigliuoli;
quandovedesteduedilorominacciatiinsiemeconvoi,ahcerto!
comeladebolezzadellacarnev'hafattotremarpervoi,cosìla
caritàv'avràfattotremarperloro.Visareteumiliatodiquelprimo
timore,perchéera un effettodellavostramiseria;avreteimplorato
laforzapervincerlo,perdiscacciarlo,perchéeraunatentazione:
mailtimorsantoenobileperglialtri,perivostrifigliuoli,quello
l'avreteascoltato,quellononv'avrà dato pace,quellov'avrà
eccitato,costretto,apensare,afareciòchesipotesse,per
ripararealpericolochelorsovrastava...Cosav'haispiratoi l
timore,l'amore?Cosaavetefattoperloro?Cosaavetepensato?
Etacqueinattodichiaspetta.
CapitoloXXVI
Aunasiffattadomanda,donAbbondio,chepurs'eraingegnatodi
risponderqualcosaadellemenoprecise,restò lì senzaarticolar
parola.E,perdirlaverità,anchenoi,conquestomanoscritto
davanti,conunapennainmano,nonavendodacontrastareche
conlefrasi,néaltrodatemerechelecritichede'nostrilettori;
anchenoi,dico,sentiamounacertaripugnanzaaproseguire:
troviamounnonsochedistranoinquestomettereincampo,con
cosìpocafatica,tantibeiprecettidifortezzaedicarità,dipremura
operosaperglialtri,disacrifizioillimitatodisé.Mapensandoche
quellecoseeranodettedaunochepoilefaceva,tiriamoavanti
concoraggio.
­Voinonrispondete?­riprese
ciò la i l cardinale.­Ah,seavestefatto,
dallapartevostra,
qualunquemanierapoi che
le carità,ciòchei l
cosefosseroandate,nonvidovererichiedeva;in
mancherebbeora una risposta.Vedetedunquevoistessocosa
avetefatto.Aveteubbiditoall'iniquità,noncurando ciò chei l
dovereviprescriveva.L'aveteubbiditapuntualmente:s'erafatta
vedereavoi,perintimarviil suodesiderio;mavolevarimanere
occultaachiavrebbepotutoripararsidaessa,emettersiin
guardia;nonvolevachesifacesserumore,volevailsegreto,per
maturareasuobell'agioisuoidisegnid'insidieodiforza;vi
comandòlatrasgressioneei l silenzio:voiavetetrasgredito,enon
parlavate.Domandooraavoisenonavetefattodipiù;voimi
direteseèverocheabbiatemendicatide'pretestialvostrorifiuto,
pernonrivelarne il motivo­. Estettelì alquanto,aspettandodi
nuovounarisposta.
"Anchequestaglihannorapportata
donAbbondio; manon le chiacchierone",pensava
davasegnod'avernulla da dire;onde i l
cardinaleriprese: ­seè vero,cheabbiatedettoaque'poveriniciò
chenonera,pertenerlinell'ignoranza,nell'oscurità, incui l'iniquità
i voleva...Dunque lo devocredere;dunquenonmirestache
ld'arrossirneconvoi,edisperarechevoinepiangereteconme.
Vedeteachev'hacondotto(Diobuono!epuroravoila
adducevateperiscusa)quellapremuraperlavitachedevefinire.
V'hacondotto...ribatteteliberamentequesteparole,sevipaiono
ingiuste,prendetele in umiliazionesalutare,senonlosono...v'ha
condottoaingannareideboli,amentireaivostrifigliuoli.
"Eccocomevannolecose,­dicevaancoratrasédonAbbondio:­
econme,perunamezzabugia,dettaasolofinedisalvarlapelle,
aquelsatanasso,­epensavaall'innominato,­lebracciaalcollo;
tantochiasso.Masonosuperiori;hannosempreragione.Èilmio
pianeta,chetuttim'abbianoadareaddosso;ancheisanti".Ead
altavoce,disse:­homancato;capiscochehomancato;macosa
dovevofare,inunfrangentediquellasorte?
­Eancorlodomandate?Enonvel'hodetto?Edovevodirvelo?
Amare,figliuolo;amareepregare.Alloraavrestesentitoche
l'iniquitàpuòaverbensìdelleminacce da fare,de'colpidadare,
manonde'comandi;avresteunito,secondolaleggediDio,ciò
chel'uomovolevaseparare;avresteprestatoaquegl'innocenti
infeliciilministero che avevanragione di richiederdavoi:delle
conseguenzesarebberestatomallevadoreIddio,perchési
sarebbeandati perlasua strada:avendonepresaun'altra,ne
restatemallevadorevoi;ediqualiconseguenze!Maforse che tutti
iripariumanivimancavano?forsechenoneraapertaalcunavia
discampo,quand'avestevolutoguardarvid'intorno,pensarci,
cercare?Oravoipotetesaperecheque'vostripoverini,quando
fosserostatimaritati,avrebberopensatodaséalloroscampo,
erandispostiafuggiredallafacciadelpotente,s'erangià
disegnatoilluogodirifugio.Maanchesenzaquesto,nonvivenne
inmentecheallafineavevateunsuperiore?I
avrebbequest'autorità di l quale,comemai
riprendervid'avermancato al vostro
ufizio, senon avesseanchel'obbligod'aiutarviadadempirlo?
dell'impedimentocheun'infameviolenzamettevaall'eserciziodel
Perchénonavetepensatoainformareilvostrovescovo
vostroministero?
"Ipareri
cui,in di Perpetua!"pensavastizzosamentedonAbbondio,a
mezzoaque'discorsi, ciò chestavapiùvivamentedavanti,
eral'immaginedique'bravi,eilpensierochedonRodrigoeravivo
esano,e,ungiornool'altro,tornerebbegloriosoetrionfante,e
arrabbiato.Ebenchéquelladignitàpresente,quell'aspettoequel
linguaggio,lofacessero star confuso,egl'incutesserouncerto
timore,eraperòuntimoreche
impediva al pensiero di nonlo soggiogavaaffatto,né
ricalcitrare:perchéc'erainquelpensiero,
che,allafindellefini,i
spada, né bravi. l cardinalenonadoprava né schioppo,né
­Comenonavetepensato,­proseguivaquesto,­che,seaquegli
innocentiinsidiatinonfossestatoapertoaltrorifugio,c'eroio,per
indirizzati,indirizzatideiderelittiaunvescovo,comecosa sua,
accoglierli,permetterliinsalvo,quandovoimegliaveste
comepartepreziosa,nondicodelsuocarico,madellesue
ricchezze?Einquantoavoi,io,sareidivenutoinquietopervoi;io,
sarebbetortouncapello.Ch'iononavessicome,dove,metterein
avreidovutonondormire,finchenonfossisicurochenonvi
sicurolavostravita?Maquell'uomoche fu tantoardito,credete
voichenonglisisarebbescematopuntol'ardire,quandoavesse
saputochelesuetrameerannotefuordiqui,noteame,ch'io
vegliavo,ed ero risolutod'usare in vostradifesatuttiimezziche
fosseroinmiamano?Nonsapevateche,sel'uomopromette
troppospessopiùchenonsiapermantenere,minacciaanche
nondirado,piùchenons'attentipoidicommettere?Non
sapevatechel'iniquitànonsifondasoltantosullesueforze,ma
anchesullacredulitàesullospaventoaltrui?
"ProprioleragionidiPerpetua",pensòanchequidonAbbondio,
senzarifletterechequeltrovarsid'accordolasuaservaeFederigo
Borromeosuciòchesisarebbepotutoedovutofare,volevadir
moltocontrodilui.
­Mavoi,­proseguìeconcluse i l i l cardinale,­nonavetevisto,non
avetevolutovederaltroche vostropericolotemporale;qual
maravigliachevisiaparsotale,datrascurarperessoognialtra
cosa?
­Glièperché leho viste io quellefacce,­scappòdettoadon
Abbondio;­lehosentiteioquelleparole.Vossignoriaillustrissima
parlabene;mabisognerebbe esserne'pannid'unpoveroprete,e
essersitrovatoalpunto.
Appenaebbeproferitequesteparole,simorselalingua;s'accorse
d'essersilasciatotroppovinceredallastizza,edissetrasé:"ora
vien la grandine".Maalzandodubbiosamentelosguardo,
maravigliato,nelvederl'aspettodiquell'uomo,chenon gli fu tutto
riusciva
pensierosa. nédi
maid'indovinare capire,nelvederlo,dico,passare,daquella
gravitàautorevoleecorrettrice,aunagravitàcompuntae
­Purtroppo!­disseFederigo,­taleèlamiseraeterribilenostra
condizione.Dobbiamoesigererigorosamentedaglialtriquelloche
Diosasenoisaremmoprontiadare:dobbiamogiudicare,
correggere,riprendere;eDiosaquelchefaremmonoinelcaso
stesso,quelcheabbiamfattoincasisomiglianti!Maguais'io
dovessiprenderlamiadebolezzapermisuradeldoverealtrui,per
normadelmioinsegnamento!Eppureècertoche,insiemeconle
dottrine,iodevodareaglialtril'esempio, non rendermisimileal
dottordellalegge, che caricaglialtri di pesichenonposson
portare,echeluinontoccherebbeconundito.Ebbene,figliuoloe
fratello;poiché gli errori di quellichepresiedono,sonospessopiù
che
notiaglialtri aloro;sevoisapetech'ioabbia,per
pusillanimità,perqualunquerispetto,trascuratoqualchemio
obbligo,ditemelofrancamente,fatemiravvedere;affinché,dov'è
mancatol'esempio,suppliscaalmenolaconfessione.
Rimproveratemiliberamentelemiedebolezze;ealloraleparole
acquisterannopiùvalorenellamiabocca,perchésentiretepiù
vivamente,chenonsonmie,madiChipuòdareavoieamela
forzanecessariaperfarciòcheprescrivono.
"Ohchesant'uomo!machetormento!­pensavadonAbbondio:­
anchesopradisé:purchéfrughi,rimesti,critichi,inquisisca;anche
sopradisé".Disse poi adaltavoce:­oh,monsignore!chemifadi
celia?Chinonconosceilpettoforte,lozeloimperterrito
vossignoriaillustrissima?­Etrasésoggiunse:"anchetroppo".
Io nonvichiedevounalode,chemifatremare,­disseFederigo,
­­perchéDioconosceimieimancamenti,equellocheneconosco
anch'io,bastaaconfondermi.Maavreivoluto,vorrei
confondessimoinsiemedavantiaLui,perconfidareinsieme. checi
Vorrei,peramorvostro,cheintendestequantolavostracondotta
siastataopposta,quantosiaoppostoi l vostrolinguaggioalla
legge che purpredicate,esecondolaqualesaretegiudicato.
­Tuttocascaaddossoame,­dissedonAbbondio:­maqueste
personechesonvenutearapportare,nonlehannopoidetto
d'essersiintrodotteincasamia,atradimento,persorprendermi,e
perfareunmatrimoniocontroleregole.
­Mel'hannodetto,figliuolo:maquestom'accora,questom'atterra,
chevoidesideriateancoradiscusarvi;chepensiatediscusarvi,
dovrebb'esserpartedellavostraconfessione.Chigli hamessi,
accusando;cheprendiatemateriad'accusadaciòche
nondiconellanecessità,manellatentazionedifarciòchehanno
fatto?Avrebberoessicercataquellaviairregolare,selalegittima
nonfosselorostatachiusa?pensatoainsidiareilpastore,se
fosserostatiaccoltinellesuebraccia,aiutati,consigliatidalui?a
sorprenderlo,senonsifossenascosto?Eaquestivoidate
carico?e vi sdegnateperché,dopotantesventure,chedico?nel
mezzodellasventura,abbiandettounaparola
vostropastore?Chei l ricorsodell'oppresso, la di sfogoalloro,al
quereladell'afflitto
sianoodiosialmondo,
se i l mondoètale;manoi!E
Vi
statopervoi, avesserotaciuto? tornavaconto laloro che prosarebbe
che
causaandasseinteraalgiudiziodiDio?Nonèpervoiunanuova
ragioned'amarquestepersone(egiàtanteragionin'avete),che
v'abbiandatooccasionedisentirlavocesinceradelvostro
vescovo,chev'abbiandatounmezzodiconoscermeglio,edi
scontareinparteilgrandebitocheaveteconloro?Ah!se
v'avesseroprovocato,offeso,tormentato,vidirei(edovreiio
dirvelo?)d'amarli,appuntoperquesto.Amateliperchéhanno
perchéavetebisognod'unperdono,a ottenerviil quale,pensatedi
patito,perchépatiscono,perchésonvostri,perchésondeboli,
qualforzapossaesserelaloropreghiera.
DonAbbondiostavazitto;ma nonera piùquelsilenzioforzatoe
impaziente:stavazittocomechihapiùcosedapensarecheda
dire.Leparolechesentiva,eranconseguenzeinaspettate,
applicazioninuove,mad'unadottrinaanticaperònellasuamente,
enoncontrastata.Ilmaledeglialtri,dallaconsideraziondelquale
l'avevasempredistrattolapauradelproprio,glifacevaora
un'impressionenuova.Esenonsentivatuttoi
predicavolevaprodurre(chéquellastessapaura l rimorsochela
era semprel ì a
farl'ufizio di
dispiaceredisé,unacompassioneperglialtri,
difensore),nesentivaperò;sentivauncertoun misto di
tenerezzaediconfusione.Era,se cisi lasciapassarequesto
paragone,comelostoppinoumidoeammaccatod'unacandela,
chepresentatoallafiammad'unagrantorcia,daprincipiofuma,
s'accendee,beneomale,brucia.Sisarebbeapertamente
schizza,scoppietta,nonnevuolsapernulla;maallafine
accusato,avrebbepianto,senonfossestatoilpensierodidon
Rodrigo;matuttaviasimostravaabbastanzacommosso,perchéi l
senzaeffetto.
cardinaledovesseaccorgersichelesueparolenoneranostate
­Ora,­proseguìquesto,­unofuggitivodacasasua,l'altrain
procintod'abbandonarla,tutt'eduecontroppofortimotividistarne
lontani,senzaprobabilità di riunirsimaiqui,econtentidisperare
non
cheDiol i riuniscaaltrove;ora,purtroppo,
voi;purtroppo, voi nonaveteoccasione di far hannobisognodi
loro delbene;néi l
cortonostroprevederepuòscoprirnealcunanell'avvenire.Machi
seDio misericordiosononveneprepara? Ahnon lelasciate
sasfuggire!cercatele,stateallevelette,pregatelochelefaccia
nascere.
­Nonmancherò,monsignore,nonmancherò,davvero,­rispose
donAbbondio,conunavoceche,inquelmomento,venivaproprio
dalcuore.
­Ahsì,figliuolo,sì!­esclamòFederigo;econunadignitàpiena
d'affetto,concluse:­losai l cieloseavreidesideratoditenercon
voitutt'altridiscorsi.Tutt'e due abbiamogiàvissutomolto: losa il
cielosem'èstatodurodidovercontristarconrimprovericodesta
insiemedellenostrecurecomuni,de'nostriguai,parlandodella
vostracanizie,equantosareistatopiùcontentodiconsolarci
beatasperanza,allaqualesiamoarrivaticosìvicino.PiacciaaDio
chele parole le qualihopurdovutousarconvoi,servanoavoiea
me.Nonfatechem'abbiaachiederconto,inquelgiorno,d'avervi
mantenutoinunufizio,alqualeavetecosìinfelicementemancato.
Ricompriamoil tempo:lamezzanotteèvicina;loSposononpuò
tardare;teniamoacceselenostrelampade.PresentiamoaDioi
nostricuorimiseri,vòti,perchéGlipiacciariempirlidiquellacarità,
cheripara al passato,cheassicural'avvenire,chetemeeconfida,
piangeesirallegra,consapienza;chediventa in ognicasolavirtù
dicuiabbiamobisogno.
Cosìdetto,simosse;edonAbbondiogliandòdietro.
Quil'anonimociavvisachenonfuquestoi
que'duepersonaggi,néLuciai
abboccamenti;macheluis'èristrettoaquesto,pernonl soloabboccamentodi
l soloargomentode'loro
lontanodalsoggettoprincipaledelracconto.Eche,perlostesso andar
motivo,nonfaràmenzioned'altrecosenotabili,dettedaFederigo
intuttoilcorsodellavisita,nédellesueliberalità,nédelle
discordiesedate,degliodiantichi tra persone,famiglie,terre
intere,spentio(cosach'erapurtroppopiùfrequente)sopiti,nédi
qualchebravacciootirannelloammansato,opertuttalavita,o
perqualchetempo;cosetuttedellequali ce n'erasemprepiùo
meno,inogniluogodelladiocesidovequell'uomoeccellente
facessequalchesoggiorno.
Dicepoi,che,lamattinaseguente,vennedonnaPrassede,
secondoilfissato,aprenderLucia,eacomplimentareilcardinale,
idallamadre,potetepensarconchepianti;euscìdallasua
l qualeglielalodò,eraccomandòcaldamente.Luciasistaccò
casetta;disseperlasecondavoltaaddioalpaese,conquelsenso
didoppiaamarezza,chesiprovalasciandounluogochefu
unicamentecaro,echenonpuòesserlopiù.Maicongediconla
madrenonerangliultimi;perchédonnaPrassedeavevadettoche
sistarebbeancorqualchegiornoinquellasuavilla,laqualenon
eramoltolontana;eAgnesepromise alla figliad'andarlàa
trovarla,adareearicevereunpiùdolorosoaddio.
Iquandoarrivò,echiesediparlargliilcuratodellaparrocchia,incui
l cardinaleeraancheluisullemossepercontinuarlasuavisita,
il castellodell'innominato.Introdotto,
eraunaletteradiquelsignore,laquale lo gli presentòungruppoe
pregavadifaraccettarealla
madrediLuciacentoscudid'oroch'erannelgruppo,perservirdi
doteallagiovine,operquell'usocheadessesarebbeparso
migliore;lopregavainsiemedidirloro,che,semai,inqualunque
tempo,avesserocredutochepotesserenderloroqualche
servizio,lapoveragiovinesapevapurtroppodovestesse;eper
lui,quellasarebbeunadellefortunepiùdesiderate. I l cardinale
fecesubitochiamareAgnese,leriferì la commissione,
sentitaconaltrettantasoddisfazionechemaraviglia;e chefu
le presentò
irendamerito,aquelsignore,­disse:­evossignoriaillustrissima
l rotolo,ch'essaprese,senzafargrancomplimenti.­Diogliene
loringrazitantotanto.Enondicanullaanessuno,perchéquesto
èuncertopaese...Miscusi,veda;sobenecheunparsuononva
achiacchierarediquestecose;ma...leim'intende.
Andòacasa,zitta,zitta;sichiuseincamera,svoltòi
mucchiettoesuoi,tantidique'ruspi,de'qualinonavevaforsemai
quantunquepreparata,videconammirazione,tuttiinun l rotolo,e
vistopiùd'unopervolta,eanche di rado;l i contò,penòalquantoa
lsueì tutti,chéognimomento
metterlidinuovopertaglio,eatenerli
facevanpancia,esgusciavanodalle ditainesperte;
ricompostofinalmente
un un rotoloallameglio,
nefeceuninvolto, batuffoletto,elegatolobene lo mise in
ingiro uncencio,
condella
cordellina,l'andòaficcare inun cantucciodelsuosaccone.I
restodiquelgiorno,nonfecealtrochemulinare,fardisegni l
sull'avvenire,esospirarl'indomani.Andataaletto,stettedestaun
pezzo,colpensieroincompagniadique'centocheavevasotto:
addormentata,livideinsogno.All'alba,s'alzòes'incamminò
subitoversolavilla,dov'eraLucia.
Questa,dalcantosuo,quantunquenonlefossediminuitaquella
granripugnanzaaparlardelvoto,pureerarisolutadifarsiforza,e
d'aprirseneconlamadreinquell'abboccamento,cheperlungo
tempodovevachiamarsil'ultimo.
Appenapoteronoessersole,Agnese,conunafacciatutta
animata,einsiemeavocebassa,comesecifossestatopresente
qualchedunoacui non volessefarsisentire,cominciò:­hodadirti
unagrancosa;­eleraccontòl'inaspettatafortuna.
­Iddiolobenedica,quelsignore,­disseLucia:­cosìavreteda
starbenevoi,epotreteanchefardelbeneaqualchedunaltro.
­Come?­risposeAgnese:­nonvediquantecosepossiamofare,
contantidanari?Senti;iononhoaltrochete, che voidue,posso
dire;perchéRenzo, da checominciòadiscorrerti,l'hosempre
riguardatocomeunmiofigliuolo.Tuttostachenonglisia
accadutaqualchedisgrazia,avederechenon
nulla:maeh!deveandartuttomale?Speriamodi ha maifattosaper
no, speriamo.
Perme,avreiavutocarodilasciarl'ossanelmiopaese;maora
solamenteapensared'averlovicinocolui,m'èvenutoin odioil
chetunoncipuoistare,ingraziadiquelbirbone,eanche
miopaese:econvoialtriiostopertutto.Erodisposta,find'allora,
avenirconvoialtri,ancheincapoalmondo;esonsemprestata
diquelparere;masenzadanaricomesifa?Intendiora?Que'
quattro,chequelpoverinoavevamessidaparte,contantostento
econtantorisparmio,èvenutalagiustizia,ehaspazzatoogni
cosa;ma,perricompensa,i l Signorehamandatolafortunaanoi.
Dunque,quandoavràtrovatot i i l bandolodifarsapereseèvivo,eio
dov'è,echeintenzioniha, vengoaprenderioaMilano;
vengoaprendere.Altrevoltemisarebbeparso un t
granche;malei
disgraziefannodiventardisinvolti;finoaMonzacisonoandata,e
socos'èviaggiare.Prendoconme un uomo di proposito,un
parente,comesarebbeadireAlessio di Maggianico:ché,avoler
dirproprioinpaese,unuomodipropositononc'è:vengoconlui:
giàlaspesalafacciamonoi,e...intendi?
Mavedendoche,inveced'animarsi,Lucias'andavaaccorando,e
nondimostravacheunatenerezzasenz'allegria,lasciòildiscorso
amezzo,edisse:­macos'hai?nonti pare?
­Poveramamma!­esclamòLucia,gettandoleunbraccioalcollo,
enascondendoil visonelsenodilei.
­Cosac'è?­domandòdinuovoansiosamentelamadre.
­Avreidovutodirveloprima,­risposeLucia,alzandoil viso,e
asciugandosilelacrime;­manonhomaiavutocuore:
compatitemi.
­Madìsu,dunque.
­Iononpossopiùessermogliediquelpoverino!
­Come?come?
Lucia,colcapobasso,colpettoansante,lacrimandosenza
dispiacesse,nonsipuòcambiare,rivelò il voto;einsieme,
piangere,comechiraccontaunacosache,quand'anche
giungendolemani,chiesedinuovoperdonoallamadre,dinon
averparlatofinallora;lapregòdinonridirlacosaadanima
vivente,ed'aiutarlaadadempireciòcheavevapromesso.
Agneseerarimastastupefattaecosternata.Volevasdegnarsidel
queldispiaceresuoproprio;volevadirle:cos'haifatto?male
silenziotenutoconlei;maigravipensieridelcasosoffogavano
parevachesarebbeunprenderselacolcielo:tantopiùcheLucia
tornavaadipingerco'piùvivicoloriquellanotte,ladesolazione
cosìnera,elaliberazionecosìimpreveduta,tralequalila
promessaerastatafatta,cosìespressa,cosìsolenne.Eintanto,
adAgnesevenivaanche in mentequestoequell'esempio,che
avevasentitoraccontarpiùvolte, che leistessaavevaraccontato
allafiglia,digastighistranieterribili,venutiper
qualchevoto.Dopoesserrimasta un la violazionedi
pococomeincantata,disse:
­eoracosafarai?
­Ora,­risposeLucia,­toccaalSignoreapensarci;alSignoree
allaMadonna.Misonmessanellelormani:nonm'hanno
abbandonatafinora;nonm'abbandonerannoorache...Lagrazia
chechiedopermealSignore,lasolagrazia,dopolasalvazion
dell'anima,èchemifacciatornarconvoi:emelaconcederà,sì,
melaconcederà.Quelgiorno...inquellacarrozza...ahVergine
santissima!...quegliuomini!...
da chi m'avrebbedettochemi
menavano
giornodopo? coluichemidovevamenareatrovarmiconvoi,i l
­Manonparlarnesubitoatuamadre!­disseAgneseconuna
certastizzettatemperatad'amorevolezzaedipietà.
­Compatitemi;nonavevocuore...echesarebbegiovato
d'affliggerviqualchetempoprima?
­ERenzo?­disseAgnese,tentennandoil capo.
­Ah!­esclamòLucia,riscotendosi,­iononcidevopensarpiùa
quelpoverino.Già si vedechenoneradestinato...Vedetecome
pare
sa...?cheilSignore
ma ci abbiavolutipropriotenerseparati.Echi
no,no:l'avràpreservatoLuida'pericoli, elo faràesser
fortunatoanchedipiù,senzadime.
­Maintanto,­ripreselamadre,­senonfossechetut
persempre,atuttoilresto,quandoaRenzononglisiaaccaduta i seilegata
qualchedisgrazia,conque'danariiociavevotrovatorimedio.
­Maque'danari,­replicòLucia,­cisarebberovenuti,s'ionon
avessipassataquellanotte?ÈilSignorechehavolutochetutto
andassecosì:siafattalasuavolontà­. Elaparolamorìnel
pianto.
Aquell'argomentoinaspettato,Agneserimasel ì pensierosa.Dopo
qualchemomento,Lucia,rattenendoisinghiozzi,riprese:­ora
che la cosaèfatta,bisognaadattarsi
mamma,voi mi di buonanimo;evoi,povera
poteteaiutare,prima,pregandoilSignore per la
vostrapoverafiglia,epoi...bisognabenechequelpoverinolo
sappia.Pensatecivoi,fatemianchequestacarità;chévoici
potetepensare.Quandosapretedov'è,fategliscrivere,trovateun
uomo...appuntovostrocuginoAlessio,cheèunuomoprudentee
caritatevole,ecihasemprevolutobene,enonciarlerà:fategli
scriverdaluilacosacom'èandata,dovemisontrovata,comeho
patito,echeDiohavolutocosì,echemettai l cuoreinpace,e
ch'iononpossomaimaiesserdinessuno.Efarglicapirlacosa
conbuonagrazia,spiegarglichehopromesso,chehoproprio
fattovoto.Quandosapràchehopromesso alla Madonna...ha
sempreavutoi l timordiDio.Evoi,laprimavoltacheavretelesue
nuove,fatemiscrivere,fatemisapercheèsano;epoi...nonmi
fatepiùsapernulla.
Agnese,tuttaintenerita,assicuròlafigliacheognicosasifarebbe
comedesiderava.
­Vorreidirviun'altracosa,­ripresequesta:­quelpoverino,se
nonavesseavutoladisgraziadipensareame,nonglisarebbe
accaduto ciò cheglièaccaduto.Èperilmondo;glihannotroncato
l suoavviamento, gli hannoportatovialasuaroba,que'risparmi
icheavevafatti,poverino,sapeteperché...Enoiabbiamotanti
danari!Ohmamma!giacché
equelpoverino,èpropriovero i l Signoreci
chelo ha mandatotantobene,
riguardavatecomevostro...
sì,comeunfigliuolo,oh!fatemezzoperuno;ché,sicuro,Iddio
noncimancherà.Cercateun'occasionefidata,emandateglieli,
chésail cielocomen'habisogno!
­Ebbene,cosacredi?­risposeAgnese:­glielimanderòdavvero.
Poverogiovine!Perchépensituch'iofossicosìcontentadique'
danari?Ma...!ioerapropriovenutaquituttacontenta.Basta,io
glielimanderò,poveroRenzo!maanchel u i . . soquelchedico;
certocheidanarifannopiacereachin'habisogno;maquestinon
sarannoquellichelofarannoingrassare.
Luciaringraziòlamadre di quellaprontaeliberale far capire
condiscendenza,conunagratitudine,conunaffetto,da
achil'avesseosservata, chei l suocuorefacevaancoraamezzo
con Renzo,forsepiù chelei medesimanon lo credesse.
­Esenzadite,chefaròiopoveradonna?­disseAgnese,
piangendoanch'essa.
­Eiosenzadivoi,poveramamma?eincasadiforestieri?e
laggiùinquelMilano...!Mai l Signoresaràcontutt'edue;epoici
faràtornareinsieme.Traottoonovemesicirivedremo;ediqui
allora,eancheprima,spero,avràaccomodatelecoseLui,per
riunirci.LasciamofareaLui.Lachiederòsempresempre alla
da offrirle,
Madonnaquestagrazia.Seavessiqualchealtracosa
lofarei;maètantomisericordiosa,chemel'otterràperniente.
Conqueste ed altresimili,epiùvolteripetuteparole
raccomandazioniepromessedinondirnulla,conmoltelacrime,
diconforto,dirammaricoedirassegnazione,conmolte di lamentoe
dopolunghierinnovatiabbracciamenti,ledonne
promettendosiavicendadirivedersiilprossimoautunno,alpiù si separarono,
tardi;comeseil manteneredipendessedaloro,ecomeperòsifa
sempreincasisimili.
IntantocominciòapassarmoltotemposenzacheAgnesepotesse
sapernulladiRenzo. Né letterenéimbasciate da partedilui,non
domandare,nessuno ne sapevapiùdilei.
neveniva:dituttiquellidelpaese,odelcontorno,acuipoté
Enoneralasolachefacesseinvanounatalricerca:i
Federigo,chenonavevadettopercerimoniaallepoveredonne,dil cardinal
volerprendereinformazionidelpoverogiovine,avevainfattiscritto
subitoperaverne.TornatopoidallavisitaaMilano,avevaricevuto
larispostaincuiglisidicevachenons'erapotutotrovarrecapito
dell'indicatosoggetto;cheveramenteerastatoqualchetempoin
casad'unsuoparente,neltalpaese,dovenonavevafattodirdi
sé;ma,unamattina,erascomparsoall'improvviso,equelsuo
parentestessononsapevacosanefossestato,enonpotevache
ripeterecertevociin aria econtraddittoriechecorrevano,essersiil
giovinearrolatoperi
nelguadare un l Levante,esserpassatoinGermania,perito
fiume:chenon si mancherebbedistare alle
velette,semaisipotessesaperqualcosadipiùpositivo,perfarne
subitoparteasuasignoriaillustrissimaereverendissima.
Piùtardi,quelleedaltrevocisisparseroanchenelterritoriodi
Lecco,evenneroperconseguenzaagliorecchid'Agnese.La
poveradonnafacevadituttopervenireinchiaroqualfossela
vera,perarrivareallafontediquestaediquella,manonriusciva
maiatrovardipiùdiqueldicono,che,anchealgiornod'oggi,
bastadaséadattestartantecose.Talora,appenaglien'erastata
raccontatauna,venivaunoeledicevachenoneraveronulla;ma
perdargliene in cambioun'altra,ugualmentestranaosinistra.
Tutteciarle:eccoil fatto.
IFernandezdiCordova,avevafattoungranfracasso
l governatorediMilanoecapitanogeneraleinItalia,donGonzalo
col signor
residentediVeneziainMilano,perchéunmalandrino,unladrone
LorenzoTramaglino,che,nellemanistessedellagiustizia,aveva
pubblico,unpromotoredisaccheggioed'omicidio,ilfamoso
eccitatosommossaperfarsiliberare,fosseaccoltoericettatonel
territoriobergamasco.Il residenteavearispostochelacosagli
riuscivanuova,echescriverebbeaVenezia,perpoterdareasua
eccellenzaquellaspiegazionecheil casoavesseportato.
AVeneziaavevanpermassimadisecondareedicoltivare
l'inclinazionedeglioperaidisetamilanesiatrasportarsinel
territoriobergamasco,equindi difarcheci trovasseromolti
vantaggie,soprattuttoquellosenzadicuiognialtroènulla,la
sicurezza.Siccomeperò,traduegrossilitiganti,qualchecosa,per
pocochesia,bisognasemprecheilterzogoda;cosìBortolofu
beneinquelpaese,echefarebbemeglioaentrareinqualche
avvisatoinconfidenza,nonsisadachi,cheRenzononistava
altrafabbrica,cambiandoanchenomeperqualchetempo.Bortolo
inteseperaria,nondomandòaltro,corseadirlacosaalcugino,
lopreseconséinuncalessino,locondusseaunaltrofilatoio,
discostodaquelloforsequindicimiglia,elopresentò,sottoi l
nomed'AntonioRivolta, al padrone,ch'eranativoancheluidello
statodiMilano,esuoanticoconoscente.Questo,quantunque
l'annatafossescarsa, nonsi fecepregarearicevereunoperaio
cheglieraraccomandatocomeonestoeabile,
se Alla
che n'intendeva. provapoi, gliera non da
che ungalantuomo
ebbe parsocheilgiovine
alodarsi
dell'acquisto;menoche,sulprincipio,
dovesseessereunpo'stordito,perché,quandosichiamava:
Antonio!lepiùvoltenonrispondeva.
Pocodopo,venneunordinedaVenezia,inistilepacato,al
capitanodiBergamo,cheprendesseedesseinformazione,se
nellasuagiurisdizione,esegnatamenteneltalpaese,sitrovasse
icapitochesivolevano,trasmiselarispostanegativa,laqualefu
l talsoggetto.Ilcapitano,fattelesuediligenze,comeaveva
cancelliere
trasmessaalresidente in Milano,chelatrasmettessealgran
Cordova. chepotrebbetrasmetterlaadonGonzaloFernandezdi
Nonmancavanpoicuriosi,chevolesserosaperdaBortolo
perchéquelgiovinenonc'erapiù,edovefosseandato.Allaprima i l
domandaBortolorispondeva:­ma!èscomparso
in loro ­ .
di
n'eradavvero,avevacredutobenediregalarloro,achil'una,a
poi paceipiùinsistenti,senzadar sospetto quelche chi Permandar
l'altradellenotiziedanoiriferitedisopra:però,comecoseincerte,
cheavevasentitedireanchelui,senzaaverneunriscontro
positivo.
Maquandoladomandaglivennefattapercommissiondel
cardinale,senzanominarlo, econun certoapparatod'importanza
edimistero,lasciandocapirech'erainnomed'ungran
personaggio,tantopiùBortolos'insospettì,ecredénecessariodi
rispondersecondoil solito;anzi,trattandosid'ungranaveva
personaggio,diedeinunavoltatuttelenotizieche
stampateaunaauna,inquellediverseoccorrenze.
NonsicredaperòchedonGonzalo,unsignorediquellasorte,
l'avessepropriodavverocolpoverofilatoredimontagna;che
informatoforsedelpocorispettousato,edellecattiveparoledette
dacoluialsuoremoroincatenatoperlagola,volessefargliela
pagare;ochelocredesseunsoggettotantopericoloso,da
perseguitarloanchefuggitivo,danonlasciarlovivereanche
lontano,comeilsenatoromanoconAnnibale.DonGonzaloaveva
troppeetroppograncose in testa,perdarsitantopensierode'fatti
diRenzo;eseparve
singolaredicircostanze,chesene
per cui desse,nacque
i l daun concorso
poveraccio,senzavolerlo,e
senzasaperlonéalloranémai, si trovò, con unsottilissimoe
invisibilefilo,attaccatoaquelletroppeetroppograncose.
CapitoloXXVII
Giàpiùd'unavoltac'èoccorsodifarmenzionedellaguerrache
Gonzaga,secondo di quelnome;mac'èoccorsosemprein
allorabolliva,perlasuccessioneaglistatidelducaVincenzo
momentidigranfretta:sicchénonabbiammaipotutodarnepiù
cheuncennoallasfuggita.Oraperò,all'intelligenzadelnostro
particolare.Soncosechechiconoscelastorialedeve sapere;ma
raccontosirichiedepropriod'avernequalchenotiziapiù
supporrechequest'operanonpossaesserlettasenonda
siccome,perungiustosentimentodinoimedesimi,dobbiam
ignoranti,cosìnonsaràmalechenediciamoquiquantobastiper
infarinarnechin'avessebisogno.
Abbiamdettoche, alla mortediquelduca,il primochiamatoin
lineadisuccessione,CarloGonzaga,capod'unramocadetto
trapiantatoinFrancia,dovepossedevaiducati di Neversedi
Rhetel,eraentrato
delMonferrato: al
chela possesso di
frettaappunto Mantova;e
ce ora aggiungiamo,
l'avevafattolasciarnella
penna.Lacorte di Madrid,chevolevaaognipatto(abbiamdetto
anchequesto)escluderedaque'duefeudii l nuovoprincipe,eper
escluderloavevabisognod'unaragione(perchéleguerrefatte
senzaunaragionesarebberoingiuste),s'eradichiarata
sostenitricediquellachepretendevanoavere,suMantovaunaltro
Gonzaga,Ferrante,principediGuastalla;sulMonferratoCarlo
EmanueleI,ducadiSavoia,eMargheritaGonzaga,duchessa
vedovadiLorena.DonGonzalo,ch'eradellacasadelgran
capitano,eneportava il nome,echeavevagiàfatto la guerrain
Fiandra,vogliosooltremododicondurneunainItalia,eraforse
quello che facevapiùfuoco,perchéquestasidichiarasse;e
intanto,interpretandol'intenzionieprecorrendo
cortesuddetta,avevaconclusocolduca di gli
Savoia ordinidella
un trattato
d'invasioneedidivisione del Monferrato;en'aveva
facilmentelaratificazionedalconteduca,facendoglicredermoltopoi ottenuta
agevolel'acquistodiCasale,ch'erailpuntopiùdifesodellaparte
pattuitaalrediSpagna.Protestavaperò,innomediquesto,di
nonvolereoccuparpaese,senonatitolodideposito,finoalla
sentenzadell'imperatore;i l quale,inpartepergliufizialtrui,in
partepersuoiproprimotivi,avevaintantonegatal'investituraal
nuovoduca,eintimatoglicherilasciassealuiinsequestro
controversi: lui poi,sentite le parti,lirimetterebbe achi gli
fosse stati
di
dovere.CosaallaqualeilNeversnons'eravolutopiegare.
Avevaancheluiamicid'importanza:i l cardinalediRichelieu,i
VIII.Mailprimo,impegnatoalloranell'assediodellaRoccella
signoriveneziani,eilpapa,ch'era,comeabbiamdetto,Urbano
unaguerraconl'Inghilterra,attraversatodalpartitodellaregina
madre,Mariade'Medici,contraria,percertisuoimotivi,alla casa ein
diNevers,nonpotevadarechedellesperanze.Ivenezianinon
volevanmoversi,enemmenodichiararsi,seprimaunesercito
francesenonfossecalatoinItalia;e,aiutandoi
comepotevano,conlacortediMadridecolgovernatorediMilano l ducasottomano,
stavanosulleproteste,sulleproposte,sull'esortazioni,placideo
minacciose,secondoimomenti. I l paparaccomandavailNevers
agliamici,intercedeva in suofavorepresso
progettid'accomodamento;dimettergente gli
in avversari,faceva
campo non ne
volevasapernulla.
Cosìi due alleatialleoffesepoterono,tanto
cominciarl'impresaconcertata.I l più sicuramente,
ducadiSavoiaeraentrato,dalla
suaparte,nelMonferrato;donGonzaloavevamesso,congran
voglia,l'assedioaCasale;manoncitrovavatuttaquella
soddisfazioneches'eraimmaginato:chenoncredestechenella
guerrasiatuttorose.Lacortenonl'aiutavaasecondade'suoi
desidèri,anziglilasciavamancareimezzipiùnecessari;l'alleato
l'aiutavatroppo:vogliodireche,dopoaverpresalasuaporzione,
andavaspilluzzicandoquellaassegnataalrediSpagna.Don
Gonzalosenerodevaquantomai si possadire;matemendo,se
facevaappenaunpo'dirumore,chequelCarloEmanuele,così
attivone'maneggiemobilene'trattati,comeprodenell'armi,si
voltasseallaFrancia,dovevachiudereunocchio,mandarlagiù,e
starezitto.L'assediopoiandavamale,inlungo,ognitanto
all'indietro,e peri
assediati,eperaver l contegnosaldo,vigilante,risolutodegli
lui pocagente,e,aldirediqualchestorico,
perimoltispropositichefaceva.Suquestonoilasciamolaverità
asuoluogo,dispostianche,quandolacosafosserealmentecosì,
atrovarlabellissima,sefucagionecheinquell'impresasiarestato
morto,smozzicato,storpiatoqualcheuomodimeno,e,ceteris
paribus,anchesoltantounpo'menodanneggiatiitegolidiCasale.
la
accorseinpersona. nuovadellasedizionediMilano,eci
Inquestifrangentiricevette
Qui,nelragguagliocheglisidiede,fufattaanchemenzionedella
fugaribelleeclamorosadiRenzo,de'fattiveriesuppostich'erano
staticagionedelsuoarresto;eglisiseppeanchedirechequesto
tales'erarifugiatosulterritoriodiBergamo.Questacircostanza
fermòl'attenzionedidonGonzalo.Erainformatodatutt'altraparte,
cheaVeneziaavevanoalzatalacresta,perlasommossadi
Milano;chedaprincipioavevancredutochesarebbecostrettoa
ancorasbalordito,eingranpensiero:tanto più che,subito dopo
levarl'assediodaCasale,epensavantuttaviachenefosse
quell'avvenimento,
lui, era arrivatalanotizia,sospiratadaque'signori
etemutada dellaresadellaRoccella.Escottandoglimolto,e
comeuomoecomepolitico,cheque'signoriavesserountal
concettode'fattisuoi,spiavaognioccasione di persuaderli,
viad'induzione,chenonavevapersonulladell'anticasicurezza; per
giacchéildireespressamente:nonhopaura,ècomenondir
nulla.Unbuonmezzoèdifarei l disgustato,diquerelarsi,di
reclamare:eperciò,essendovenutoi l residentediVeneziaa
fargliuncomplimento,eadesplorareinsieme,nellasuafacciae
nelsuocontegno,comestessedentrodisé(notatetutto;ché
questaèpoliticadiquellavecchiafine),donGonzalo,dopoaver
parlatodeltumulto,leggermenteedauomochehagiàmesso
riparoatutto;fecequelfracassochesapeteapropositodiRenzo;
comesapeteanchequelchenevenneinconseguenza.Dopo,
nons'occupòpiùd'unaffarecosìminutoe,inquantoalui,
terminato;equandopoi,chefuunpezzodopo,gliarrivò la
risposta,alcamposopraCasale,dov'eratornato,edoveaveva
tutt'altripensieri,alzòedimenòlatesta,comeun baco daseta
checerchi la foglia;stette
memoriaquelfatto, di lìun momento,perfarsitornarvivonella
cuinoncirimaneva più cheun'ombra;si
rammentòdellacosa,ebbeun'ideafugaceeconfusadel
personaggio;passòadaltro,enoncipensòpiù.
MaRenzo,i l quale,daquelpococheglis'erafattovederperaria,
dovevasupporretutt'altrocheunacosìbenignanoncuranza,
stetteunpezzosenz'altropensiero o,perdir meglio,senz'altro
studio,chedivivernascosto.Pensatesesistruggevadimandar
lesuenuovealledonne,ed'averleloro;
difficoltà.Una, che ma
avrebbedovutoancheluiconfidarsi c'eran due gran
aun
segretario,perchéi l poverinononsapevascrivere,eneppur
leggere,nelsensoestesodellaparola;ese,interrogatodiciò,
comeforseviricorderete,daldottorAzzecca­garbugli,aveva
rispostodisì,nonfuunvanto,unasparata,comesidice;maera
tempo:loscrittoèunaltropardimaniche.Eradunquecostrettoa
laveritàchelostampatolosapevaleggere,mettendociilsuo
geloso:eunuomochesapessetenerlapennainmano,e dicui
mettereunterzoapartede'suoiinteressi,d'unsegretocosì
unosipotessefidare,aque'tempinonsitrovavacosìfacilmente;
tantopiùinunpaesedovenons'avessenessunaantica
conoscenza.L'altradifficoltà
uomocheandasseappunto era
da d'avereancheuncorriere;un
quelleparti, che volesse
incaricarsidellalettera,edarsidavvero i l pensierodirecapitarla;
tuttecose,anchequeste,dif icili atrovarsiinunuomosolo.
Finalmente,cercaericerca,trovòchiscrivesseperlui.Ma,non
sapendoseledonnefosseroancoraaMonza,odove,credébene
difareaccluderlaletteraperAgneseinun'altradirettaalpadre
Cristoforo.Loscrivanopreseanchel'incaricodifarrecapitareil
plico;loconsegnòaunochedovevapassarenonlontanoda
Pescarenico;costuilolasciò,conmolteraccomandazioni,in
un'osteriasullastrada,alpuntopiùvicino;trattandosicheilplico
eraindirizzatoaunconvento,ciarrivò;macosan'avvenissedopo,
nons'èmaisaputo.Renzo,nonvedendocomparirrisposta,fece
stendereun'altralettera,a un dipressocomelaprima,e
accluderla in un'altraaun suo amicodiLecco,oparenteche la
fosse.Sicercòunaltrolatore,sitrovò;questavolta
arrivòachieradiretta.AgnesetrottòaMaggianico, se lettera
lafece
leggereespiegare da
unarisposta,chequestomise quell'Alessiosuocugino:concertòconlui
in carta; si trovòilmezzo di
mandarlaadAntonioRivoltanelluogodelsuodomicilio:tutto
questoperònoncosìprestocomenoiloraccontiamo.Renzoebbe
larisposta,efeceriscrivere.Insomma,s'avviòtraleduepartiun
carteggio,nérapidonéregolare,mapure,abalzie ad intervalli,
continuato.
Maperavereun'ideadiquelcarteggio,bisognasapereunpoco
comeandasseroalloratalicose,anzicomevadano;perché,in
questoparticolare,credochecisiapocoonulladicambiato.
Iscrivere,sirivolgeaunocheconoscaquell'arte,scegliendolo,per
l contadinochenonsascrivere,echeavrebbebisognodi
quantopuò,traquellidellasuacondizione,perchédeglialtrisi
perita,osifidapoco;l'informa,conpiùomenoordineechiarezza,
degliantecedenti:egliespone,nellastessamaniera,lacosada
mettereincarta.Illetterato,parteintende,partefrantende,dà
qualcheconsiglio,proponequalchecambiamento,dice:lasciate
fareame;piglialapenna,mettecomepuòinformaletterariai
pensieridell'altro,l i corregge, li migliora,caricalamano,oppure
gli
smorza,lasciaanchefuori,secondo
cosa:perché,nonc'èrimedio,chi ne sa parechetornimeglioalla
più deglialtri non vuol
esserestrumentomaterialenelleloromani;equandoentranegli
affarialtrui,vuolanchefargliandareun po' amodosuo. Con tutto
ciò,al gli
letteratosuddettonon riescesempre diretuttoquel
chevorrebbe;qualchevoltagliaccadedidiretutt'altro:accade di
ancheanoialtri,chescriviamoperlastampa.Quandolalettera
cosìcompostaarrivaallemanidelcorrispondente,cheanchelui
nonabbiapraticadell'abbiccì,laportaaunaltrodottodiquel
calibro,ilqualeglielaleggeeglielaspiega.Nasconodelle
questionisulmodod'intendere;perchél'interessato,fondandosi
sullacognizionede'fattiantecedenti,pretendechecerteparole
vogliandireunacosa; il lettore,standoallapraticachehadella
ne voglianodireun'altra.Finalmente
composizione,pretendeche
bisognachechinonsasimettanellemani di chisa,ediaalui
l'incaricodellarisposta:laquale,fattasulgustodellaproposta,va
poisoggettaaun'interpretazionesimile.Chese,perdipiù, i l
soggettodellacorrispondenzaèunpo'geloso;sec'entranoaffari
segreti,chenon si vorrebberolasciarcapireaunterzo,casomai
chela letteraandassepersa;se,perquestoriguardo,c'èstata
anchel'intenzionepositivadinondirlecoseaffattochiare;allora,
perpocochelacorrispondenzaduri,lepartifinisconoaintendersi
tradilorocomealtrevolteduescolasticichedaquattr'ore
disputasserosull'entelechia: per nonprendere una
cosevive;checiavessepoiatoccarequalchescappellotto. similitudineda
Ora,i l casode'nostriduecorrispondentieraappuntoquelloche
abbiamdetto.LaprimaletterascrittainnomediRenzoconteneva
moltematerie.Daprincipio,oltreunraccontodellafuga,moltopiù
ragguagliodellesuecircostanzeattuali;dalquale,tantoAgnese
conciso,maanchepiùarruffatodiquellocheaveteletto,un
quantoilsuoturcimannofuronobenlontanidiricavareun
costruttochiaroeintero:avvisosegreto,cambiamentodinome,
essersicuro,madoverestarnascosto;cosepersénontroppo
famigliaria'lorointelletti,enellaletteradetteancheunpo'incifra.
C'erapoidelledomandeaffannose,appassionate,su'casidi
Lucia,conde'cennioscuriedolenti,intornoallevocichen'erano
arrivatefinoaRenzo.C'eranofinalmentesperanzeincerte,e
lontane,disegnilanciatinell'avvenire,eintantopromessee
preghieredimantener la fededata,dinonperderlapazienzanéi
coraggio,d'aspettarmiglioricircostanze. l
Dopounpo'ditempo,Agnesetrovò un mezzofidatodifar
pervenirenellemanidiRenzounarisposta,co'cinquantascudi
assegnatiglidaLucia.Alvedertant'oro,Renzononsapevacosasi
pensare;econl'animoagitatodaunamaravigliaedauna
sospensionechenondavanluogoacontentezza,corseincerca
delsegretario,perfarsiinterpretarlalettera,eaverlachiaved'un
cosìstranomistero.
Nellalettera,ilsegretariod'Agnese,dopoqualchelamentosulla
pocachiarezzadellaproposta,passavaadescrivere,con
chiarezza aun dipressouguale,
equi la tremendastoria di quella
persona(cosìdiceva);
poivenivaaparlar del rendevaragionede'cinquantascudi;
voto,maperviadiperifrasi,aggiungendo,
conparolepiùdiretteeaperte,i
pace,edinonpensarcipiù. l consigliodimetterei l cuorein
Renzo,pocomancòchenonselaprendessecollettoreinterprete:
tremava,inorridiva,s'infuriava,diquelcheavevacapito,ediquel
chenonavevapotutocapire.Treoquattrovoltesifecerileggerei
terribilescritto, ora parendoglid'intendermeglio,oradivenendogli l
buiociòcheprimaglieraparsochiaro.Einquellafebbredi
passioni,vollechei l segretariomettessesubitomanoallapenna,
erispondesse.Dopol'espressionipiùfortichesipossano
immaginaredipietàediterrorepericasidiLucia,­scrivete,­
mettere,enonlometteròmai;echenonsonparerida
proseguivadettando,­cheioilcuoreinpacenonlovogliodarsiaun
figliuoloparmio;echeidanarinonlitoccherò;chel
dev'essermia;cheiononsodipromessa;echehoben sempre
tengoindeposito,perladotedellagiovine;chegiàlagiovine i ripongo,el i
sentitodirechelaMadonnac'entraperaiutareitribolati,eper
ottenerdellegrazie,maperfardispettoepermancardiparola,
nonl'hosentitomai;echecodestononpuòstare;eche,con
questidanari,abbiamoamettersucasaqui;eche,seorasono
unpo'imbrogliato,l'èunaburrasca che passeràpresto­; ecose
simili.
Agnesericevépoiquellalettera,efeceriscrivere;eilcarteggio
continuò,nellamanieracheabbiamdetto.
Lucia,quando la madreebbepotuto, nonso perqualmezzo,farle
saperechequeltaleeravivoeinsalvoeavvertito,sentìungran
sollievo,enondesideravapiùaltro,senonchesidimenticassedi
lei;o,perdirlacosaproprioaunpuntino,chepensassea
dimenticarla.Dalcantosuo,facevacentovoltealgiornouna
risoluzionesimileriguardoalui;eadopravaancheognimezzo,
permandarlaadeffetto.Stavaassiduaallavoro,cercava
d'occuparsituttainquello:quandol'immaginediRenzolesi
presentava,elei adire oacantareorazioniamente.Ma
quell'immagine,propriocomeseavesseavutomalizia,nonveniva
perlopiù,cosìallascoperta;s'introducevadisoppiattodietro
all'altre,
non in modochelamentenons'accorgessed'averlaricevuta,
sespessoconlamadre:come
dopoqualchetempoche la c'era.IlpensierodiLuciastava
nonci sarebbestato? eil
idealevenivapianpianoamettersiinterzo,comeilrealeaveva Renzo
fattotantevolte.Cosìcontuttelepersone,intuttiiluoghi,intutte
lememoriedelpassato,coluisivenivaaficcare.Eselapoverina
silasciavaandarqualchevoltaafantasticarsulsuoavvenire,
anchelci ì comparivacolui,perdire, senonluieraaltro: io abuonconto
non sarò.Però,seilnonpensarea
pensarcimeno,emenointensamenteche i l impresadisperata,a
cuoreavrebbevoluto,
Luciaciriuscivafino
meglio, se aun certosegno:cisarebbeancheriuscita
fossestatasolaavolerlo. Ma c'eradonnaPrassede,la
quale,tuttaimpegnatadalcantosuoalevarledall'animocolui,non
avevatrovatomigliorespedientechediparlarglienespesso.­
Ebbene?­lediceva:­noncipensiampiùacolui?
­Iononpensoanessuno,­rispondevaLucia.
DonnaPrassedenons'appagavad'unarispostasimile;replicava
checivolevanfattienonparole;sidiffondevaaparlaresul
costumedellegiovani,lequali,diceva,­quandohannonelcuore
unoscapestrato(edèl ì cheinclinanosempre),nonselostaccan
più.Unpartitoonesto,ragionevole,d'ungalantuomo,d'unuomo
assestato,che,perqualcheaccidente,vadaamonte,sonsubito
rassegnate;ma un rompicollo,èpiagaincurabile­
principiavailpanegiricodelpoveroassente,delbirbantevenutoa . Eallora
Milano,perrubareescannare;evoleva far confessareaLuciale
bricconatechecoluidovevaaverfatte,sicuramenteanchealsuo
paese.
Lucia,conlavocetremantedivergogna,didolore,ediquello
sdegnochepotevaaverluogonelsuoanimodolceenellasua
umilefortuna,assicuravaeattestava,che,alsuopaese,quel
poverettononavevamaifattoparlardisé,altrocheinbene;
avrebbevoluto,diceva,chefossepresentequalchedunodilà,per
farglifartestimonianza.Anchesull'avventure di Milano,dellequali
nonerabeninformata,
lui lo difendeva,appuntoconlacognizione
fino Lo
cheavevadi ede'suoiportamenti
difendevaosiproponeva di dallafanciullezza.
difenderlo,perpurodoveredicarità,
peramoredelvero,e,adirpropriolaparolacon
asestessailsuosentimento,comeprossimo.Madaqueste la qualespiegava
apologiedonnaPrassedericavavanuoviargomentiperconvincer
Lucia,che ilsuo cuoreeraancorapersodietroacolui.Eper
verità,inque'momenti,nonsapreibendirecomelacosastesse.
L'indegnoritrattochelavecchiafacevadelpoverino,risvegliava,
peropposizione,piùvivaepiùdistintachemai,nellamentedella
giovinel'ideache vi s'eraformata in unacosìlungaconsuetudine;
lerimembranzecompresseaforza,sisvolgevanoinfolla;
l'avversioneeildisprezzorichiamavanotantiantichimotividi
stima;l'odiociecoeviolentofacevasorgerpiùfortelapietà:econ
questiaffetti,chisaquantocipotesseessereononessere di
quell'altrochedietroadessis'introducecosìfacilmentenegli
animi;figuriamocicosafaràinquelli,dondesitrattidiscacciarlo
perforza.Siacomesisia,i l discorso,perlapartediLucia,non
sarebbemaiandatomoltoinlungo;chéleparolefinivanprestoin
pianto.
SedonnaPrassedefossestataspintaatrattarlainquellamaniera
daqualcheodioinveteratocontrodilei,forsequellelacrime
l'avrebbero,toccaefattasmettere;maparlandoafindibene,
tiravaavanti,senzalasciarsismovere:comeigemiti,igridi
supplichevoli,potrannobentrattenerel'armed'unnemico,manon
l ferrod'unchirurgo.Fattoperòbene il suodovereperquella
ivolta,dallestoccateeda'rabbuffivenivaall'esortazioni,ai
consigli,conditianche di qualchelode,pertemperarcosìl'agrocol
dolce,eottenermegliol'effetto,operandosull'animointuttiiversi.
Certo,diquellebaruffe(cheavevansemprea undi
stessoprincipio,mezzoefine),nonrimanevaallabuonaLucia pressolo
propriamenteastiocontrol'acerbapredicatrice,laqualepoinel
restolatrattavacongrandolcezza;eancheinquesto,sivedeva
unabuonaintenzione.Lerimanevabensìunribollimento,una
sollevazionedipensieried'affettitale,checivolevamoltotempoe
moltafaticapertornareaquellaqualunquecalmadiprima.
Buonper lei, chenoneralasolaacuidonnaPrassedeavessea
le baruffenonpotevanoessercosìfrequenti.
fardelbene;sicché
Oltrei l restodellaservitù,tutticervellicheavevanbisogno,piùo
meno,d'esserraddirizzatieguidati;oltretuttel'altreoccasionidi
prestarlostessoufizio,perbuoncuore,amolticoncuinonera
obbligataaniente:occasionichecercava,senons'offrivandasé;
avevaanchecinquefiglie;nessuna in casa,macheledavanpiù
dapensare,chesecifosserostate.Treeranmonache,due
maritate;edonnaPrassedesitrovavanaturalmenteavertre
monasterieduecaseacuisoprintendere:impresavastae
complicata,etantopiùfaticosa,cheduemariti,spalleggiatida
padri,damadri,
dignità eda da fratelli, etre badesse,fiancheggiatedaaltre
moltemonache,nonvolevanoaccettarela sua
soprintendenza.Eraunaguerra,anzicinqueguerre,coperte,
gentili,finoauncertosegno,maviveesenzatregua:eraintutti
que'luoghiun'attenzionecontinuaascansarelasuapremura,a
chiuderl'aditoa'suoipareri,aeluderelesuerichieste,afarche
contrasti,delledifficoltàcheincontravanelmaneggiod'altri
fossealbuio,piùchesipoteva,d'ogniaffare.Nonparlode' affari
anchepiùestranei:sisacheagliuominii
volte,farloperforza.Dovei
liberamente,eraincasa:lìognipersonaerasoggetta,l benebisogna,lepiù
l suozelopotevaesercitarsiintuttoe
pertutto,allasuaautorità,fuorchédonFerrante,colqualelecose
andavanoinunmodoaffattoparticolare.
Uomodistudio,nonglipiaceva la nédi comandarenéd'ubbidire.
Che,intuttelecosedicasa,
allabuon'ora; ma signoramogliefosselapadrona,
luiservo,no.Ese,pregato, le prestavaa
un'occorrenzal'ufiziodellapenna,eraperché
genio;delrimanente,anche in ci avevailsuo
questosapevadirdino,quando
nonfossepersuasodiciòcheleivolevafargliscrivere.­La
s'ingegni,­dicevainque'casi;­facciadasé,giacchélacosale
partantochiara­.DonnaPrassede,dopoavertentatoperqualche
tempo,einutilmente,ditirarlodallasciarfarealfare,s'eraristretta
abrontolarespessocontrodilui,anominarlounoschivafatiche,
unuomofissonellesueidee,unletterato;titolonelquale,insieme
conlastizza,c'entravaancheunpo'dicompiacenza.
DonFerrantepassava di grand'orenelsuostudio,doveavevauna
raccoltadilibri considerabile,pocomenoditrecentovolumi:tutta
robascelta,tutteoperedellepiùriputate,invariematerie;in
ognunadellequaliera
tenuto,econragione, più
per omenoversato.Nell'astrologia,era
piùcheundilettante;perchénonne
comune,d'influssi,d'aspetti,dicongiunzioni; ma sapevaparlarea
possedevasoltantoquellenozionigeneriche,equelvocabolario
proposito,ecomedallacattedra,delledodicicasedelcielo,de'
circolimassimi,de'gradilucidietenebrosi,d'esaltazioneedi
deiezione,ditransitiedirivoluzioni,de'princìpiinsommapiùcerti
la domificazionedelin
epiùreconditidellascienza.Ederanforsevent'anniche,
disputefrequentielunghe,sosteneva
Cardanocontrounaltrodottoattaccatoferocementeaquella
dell'Alcabizio,permeraostinazione,dicevadonFerrante; i l quale,
riconoscendovolentierilasuperioritàdegliantichi,nonpoteva
peròsoffrirequelnonvolerdarragionea'moderni,anchedove
l'hannochiarachelavedrebbeognuno.Conoscevaanche,più
chemediocremente,lastoriadellascienza;sapevaaunbisogno
citarelepiùcelebripredizioniavverate,eragionarsottilmenteed
dimostrarchelacolpanoneradellascienza,madichinon
eruditamentesopraaltrecelebripredizioniandateavòto,perl'aveva
saputaadoprarbene.
Dellafilosofiaanticaavevaimparatoquantopotevabastare,e
n'andavadicontinuoimparando di più,dallaletturadiDiogene
Laerzio.Siccome però que'sistemi,perquantosianbelli,nonsi
puòadottarlitutti;e,avoleresserfilosofo,bisognascegliereun
autore,cosìdonFerranteavevasceltoAristotile,i l quale,come
dicevalui,nonè né né i l
antico moderno;è filosofo.Avevaanche
varieoperede'piùsaviesottiliseguacidilui,traimoderni:quelle
de'suoiimpugnatorinonavevamaivolutoleggerle,pernonbuttar
viai l tempo,diceva;nécomprarle,pernonbuttarviaidanari.Per
eccezioneperò,davaluogonellasualibreriaaque'celebri
ventiduel ibri Desubtilitate,eaqualchealtr'operaantiperipatetica
delCardano,ingraziadelsuovaloreinastrologia;dicendochechi
avevapotutoscriverei l trattatoDerestitutionetemporumet
motuumcoelestium,ei l libroDuodecimgeniturarum,meritava
d'essereascoltato,anchequandospropositava;echeilgran
difetto di quell'uomoerastatod'avertroppoingegno;eche
nessunosipuòimmaginaredovesarebbearrivato,anchein
filosofia,sefossestatosemprenellastradaretta.Delrimanente,
quantunque,nelgiudizio de' dotti,donFerrantepassasseperun
peripateticoconsumato,nonostantealuinonparevadisaperne
gli universali,l'animadelmondo,elanatura dellecose
abbastanza;epiùd'unavoltadisse,congranmodestia,
l'essenza, che
nonerancosetantochiare,quantosipotrebbecredere.
Dellafilosofianaturales'erafattopiùunpassatempocheuno
studio;l'operestessed'Aristotile su questamateria,equelledi
Plinioleavevapiuttostolettechestudiate: nondi meno,con
questalettura,conlenotizieraccolteincidentementeda'trattatidi
filosofiagenerale, con qualchescorsadataallaMagianaturaledel
Porta,alletrestorielapidum,animalium,plantarum,delCardano,
alTrattatodell'erbe,dellepiante,deglianimali,d'AlbertoMagno,
conversazioneragionandodellevirtùpiùmirabiliedellecuriosità
qualchealtr'operadiminorconto,sapevaatempotrattenereuna a
piùsingolaridimoltisemplici;descrivendoesattamenteleformee
salamandrastianelfuocosenzabruciare:comelaremora,quel
l'abitudinidellesireneedell'unicafenice;spiegandocomela
pesciolino,abbialaforzael'abilitàdifermaredipuntoinbianco,in
diventinperleinsenodelleconchiglie;comei
altomare,qualunquegrannave;comelegoccioledellarugiada
l cameleontesi cibi
d'aria;comedalghiacciolentamenteindurato,conl'andarde'
secoli,siformiilcristallo;ealtride'piùmaravigliosisegretidella
natura.
Inquellidellamagiaedellastregonerias'erainternatodipiù,
trattandosi, diceil nostroanonimo, di scienzamolto più invogae
piùnecessaria,enellaqualeifattisonodimoltomaggiore
importanza,epiùamano,dapoterliverificare.Nonc'èbisognodi
direche,inuntalestudio,nonavevamaiavutaaltramirache
d'istruirsiediconoscereafondolepessimeartide'maliardi,per
poterseneguardare,edifendere.E,conlascortaprincipalmente
delgranMartinoDelrio(l'uomodellascienza),eraingradodi
discorrereexprofessodelmaleficioamatorio,delmaleficio
sonnifero,delmaleficioostile,edell'infinitespecieche,purtroppo,
diceancoral'anonimo, si vedonoinpraticaallagiornata, di questi
tregenericapitalidimalìe,coneffetticosìdolorosi.Ugualmente
vasteefondateeranlecognizioni di donFerrante in fattodistoria,
specialmenteuniversale:nellaqualeisuoiautorierano il
Tarcagnota, il Dolce,il Bugatti,il Campana,il Guazzo,ipiùriputati
insomma.
Macos'èmailastoria,dicevaspessodonFerrante,senza
politica?Unaguidachecammina,cammina,connessunodietro la
cheimparilastrada,eperconseguenzabuttaviaisuoipassi;
come la politicasenza la storiaèunochecamminasenzaguida.
C'eradunquene'suoiscaffaliunpalchettoassegnatoaglistatisti;
dove,tramoltidipiccolamole,edifamasecondaria,spiccavanoi l
i l i l
Bodino, Cavalcanti, Sansovino,ilParuta,ilBoccalini.Dueperò
eranoilibrichedonFerranteanteponevaatutti,edigranlunga,
inquestamateria;dueche,finoauncertotempo,fusolitodi
convenisseunicamentequelgrado:l'uno,ilPrincipeei
chiamareiprimi,senzamaipotersirisolvereaqualde'dueDiscorsi
delcelebresegretariofiorentino;mariolosì,dicevadonFerrante,
maprofondo:l'altro,laRagiondiStatodelnonmencelebre
GiovanniBotero;galantuomosì,dicevapure,maacuto.Ma,poco
primadeltemponelqualeècircoscrittalanostrastoria,era
venutofuoriillibrocheterminòlaquestionedelprimato,passando
avantiancheall'operedique'duematadori,dicevadonFerrante;i
libroincuisitrovanracchiuseecomestillatetuttelemalizie,per l
poterleconoscere,etutte in le virtù, per poterlepraticare;quellibro
lo
piccino,matuttod'oro; di unaparola,
ValerianoCastiglione,lo esaltavanoagara,e StatistaRegnantedidon
quell'uomoceleberrimo,dicuisipuòdire,
cheipiùgranletterati
personaggifacevanoarubarselo;diquell'uomo,cheilpapa ipiù gran
UrbanoVIIIonorò,comeènoto,dimagnifichelodi;cheilcardinal
Borgheseei l vicerèdiNapoli,donPietrodiToledo,sollecitaronoa
descrivere,ilprimoifattidipapaPaoloV,l'altroleguerredelre
cattolicoinItalia,l'unoel'altroinvano;diquell'uomo,cheLuigiXIII,
rediFrancia,persuggerimentodelcardinaldiRichelieu,nominò
suoistoriografo;acuii l ducaCarloEmanuelediSavoiaconferìla
stessacarica;inlodedicui,pertralasciarealtregloriose
testimonianze,laduchessaCristina,figliadelcristianissimore
EnricoIV,potéinundiploma,conmoltialtrit i t o
certezzadellafamach'egliottieneinItalia,diprimoscrittorede'l i , annoverare"la
nostritempi".
Mase,intuttelescienzesuddette,donFerrantepotevadirsi
addottrinato,unacen'eraincuimeritavaegodevailtitolo di
professore:lascienzacavalleresca.Nonsoloneragionavacon
veropossesso,mapregatofrequentemented'intervenireinaffari
d'onore,davasemprequalchedecisione.Avevanellasualibreria,
esipuòdireintesta,leoperedegliscrittoripiùriputatiintal
materia:ParidedalPozzo,Fausto daeileaun
Longiano,l'Urrea,i l Muzio,i l
Romei,l'Albergato,i
Tasso,dicuiavevaancheinpronto,
l Fornoprimo FornosecondodiTorquato
bisognosapevacitare
amemoriatuttiipassicosìdellaGerusalemmeLiberata,come
dellaConquistata, che possonofartestoinmateriadicavalleria.
L'autoreperòdegliautori,nelsuoconcetto,erailnostrocelebre
FrancescoBirago,concuisitrovòanche,piùd'unavolta,adar
giudiziosopracasid'onore;eilquale,dalcantosuo,parlavadi
vennerfuoriiDiscorsiCavallereschidiquell'insignescrittore,
donFerranteinterminidistimaparticolare.Efindaquando don
Ferrantepronosticò,senzaesitazione,chequest'operaavrebbe
rovinatal'autoritàdell'Olevano,esarebberimasta,insiemecon
l'altresuenobilisorelle,comecodicediprimariaautoritàpressoai
posteri:profezia,dicel'anonimo,cheognunpuòvederecomesi
siaavverata.
Daquestopassapoiallelettereamene;
dubitareseveramentei l ma noicominciamoa
lettoreabbiaunagranvogliad'andar
avanti con luiinquestarassegna,anziatemeredinonavergià
buscatoiltitolodicopiatorservilepernoi,equellodiseccatoreda
dividersiconl'anonimosullodato,peraverlobonariamenteseguito
finqui,incosaestraneaalraccontoprincipale,enellaquale
probabilmentenons'ètantodisteso,cheperisfoggiardottrina,e
farvederechenoneraindietrodelsuosecolo.Però,lasciando
scrittoquelcheèscritto,pernonperderlanostrafatica,
ometteremoilrimanente,perrimetterciinistrada:tantopiùchene
abbiamounbelpezzodapercorrere,senzaincontrarealcunde'
nostripersonaggi,eunopiùlungoancora,primaditrovarquelliai
fattide'qualicertamente il lettores'interessadipiù,seaqualche
cosas'interessaintuttoquesto.
Finoall'autunnodelseguenteanno1629,rimaserotutti,
volontà,chiperforza,nellostatoaundipressoincuigliabbiam chiper
lasciati,senzache ad alcunoaccadesse, né
potessefarcosadegnad'esserriferita.Vennel'autunno, chealcunaltroin cuiun
AgneseeLuciaavevanfattocontodiritrovarsiinsieme:
grandeavvenimentopubblicomandòquelcontoall'aria:efu ma
questocertamenteunode'suoipiùpiccolieffetti.Seguironpoialtri
grandiavvenimenti,cheperònonportarononessuncambiamento
notabilenellasortede'nostripersonaggi.Finalmentenuovicasi,
piùgenerali, più forti,piùestremi,arrivaronoanchefinoaloro,fino
agliinfimidiloro,secondolascaladelmondo:come un turbine
vasto,incalzante,vagabondo,scoscendendoesbarbandoalberi,
arruffandotetti,scoprendocampanili,abbattendomuraglie,e
sbattendonequaelàirottami,sollevaancheifuscellinascostitra
l'erba,vaacercarenegliangolilefogliepasseeleggieri,cheun
minorventoviavevaconfinate,eleportaingiroinvoltenellasua
rapina.
Ora,perchéifattiprivatichecirimangondaraccontare,riescan
chiari,dobbiamoassolutamentepremettereunraccontoalla
megliodiqueipubblici,prendendolaancheunpo'dalontano.
CapitoloXXVIII
DopoquellasedizionedelgiornodisanMartinoedelseguente,
parvechel'abbondanzafossetornatainMilano,comeper
miracolo.Paneinquantitàdatuttiifornai;ilprezzo,come
nell'annatemigliori;lefarineaproporzione.Coloroche,inque'
duegiorni,s'eranoaddatiaurlareoafaranchequalcosadipiù,
avevanoora(menoalcunipochistatipresi)dichelodarsi:enon
crediatechesenestessero,appenacessatoquelprimospavento
dellecatture.Sullepiazze,sullecantonate,nellebettole,eraun
tripudiopalese,uncongratularsieunvantarsitra'dentid'aver
trovatalamanieradifarrinviliareil pane.Inmezzoperòalla festa
eallabaldanza,c'era(ecomenoncisarebbestata?)
un'inquietudine,unpresentimentochelacosanonavessea
durare.Assediavanoifornaieifarinaioli,comegiàavevanfattoin
quell'altrafattiziaepasseggieraabbondanzaprodottadallaprima
tariffad'AntonioFerrer;tutticonsumavanosenzarisparmio;chi
avevaqualchequattrinodaparte,l'investiva in paneeinfarine;
facevanmagazzinodellecasse,dellebotticine,dellecaldaie.
Così,facendoagaraagoderdelbuonmercatopresente,ne
rendevano,nondicoimpossibilelalungadurata,chegiàloeraper
sé,masemprepiùdifficileanchelacontinuazionemomentanea.
Edeccoche,il15dinovembre,AntonioFerrer,DeordendeSu
Excelencia,pubblicòunagrida,conlaquale,achiunqueavesse
granaglieofarineincasa,venivaproibitodicomprarnenépunto
népoco,eadognunodicomprarpane,perpiùcheilbisognodi
duegiorni,sottopenepecuniarieecorporali,all'arbitriodiSua
Eccellenza;intimazioneachitoccavaperufizio,eaognipersona,
didenunziareitrasgressori;ordine a' giudici,difarricerchenelle
casechepotesserovenirloroindicate;insiemeperò,nuovo
comando a' fornaiditenerlebotteghebenfornitedipane,sotto
penaincaso di mancamento,dicinqueannidigalera,et
maggiore,all'arbitrio diS. E.Chisaimmaginarsiunagrida tale
eseguita,deveavereunabellaimmaginazione;ecerto,
quelle che se
sipubblicavanoinqueltempoeranoeseguite,ilducatotutte
diMilanodovevaaverealmenotantagenteinmare,quantane
possaavereoralagranBretagna.
Siacom'essersivoglia,ordinandoaifornaidifartantopane,
bisognavaanchefareinmodoche la materiadelpanenon
mancasseloro.S'eraimmaginato(comesempre
carestiarinasceunostudiodiridurre in in tempodi
panede'prodotti che
d'ordinariosiconsumanosott'altraforma),s'era,dico,immaginato
difarentrarei l risonelcompostodelpanedettodimistura.Il23di
diprovvisione,lametàdelrisovestito(risonelodicevanoqui,e
novembre,gridachesequestra,agliordinidelvicarioede'dodicilo
dispongasenzail permessodique'signori,laperditadella
dicontuttora)cheognunopossegga;penaachiunquene
derrata,eunamultaditrescudipermoggio.È,comeognunvede,
lapiùonesta.
Maquestorisobisognavapagarlo,e I l un prezzotroppo
sproporzionatodaquellodelpane.
differenzaerastatoimposto alla caricodisupplireall'enorme
città;mail Consigliode'
decurioni,chel'avevaassuntoperessa,deliberò,lostessogiorno
di novembre,dirappresentare
23sostenerlopiùalungo.E al governatorel'impossibilitàdi
dicembre,fissòilprezzo i
dell governatore, con gridadel7di
lire
risosuddettoa dodiciilmoggio:a
chinechiedessedipiù,comeachiricusassedivendere,intimòla
perditadelladerrataeunamultaaltrettantovalore,etmaggior
penapecuniariaetancoracorporalesinoallagalera,all'arbitriodi
S.E.,secondolaqualitàde'casietdellepersone.
Alrisobrillatoeragiàstatofissatoil prezzoprimadella
sommossa;comeprobabilmentelatariffao,perusarequella
denominazioneceleberrimanegliannalimoderni, il maximumdel
granoedell'altregranagliepiùordinariesaràstatofissatoconaltre
gride,chenonc'èavvenutodivedere.
Mantenutocosìilpanee la farinaabuonmercatoinMilano,ne
venivadiconseguenzachedallacampagnaaccorressegentea
processioneacomprarne.DonGonzalo,perriparareaquesto,
comedicelui,inconveniente,proibì,conun'altragridadel15di
dicembre,diportarfuoridellacittàpane,perpiùdelvalorediventi
soldi;penalaperditadelpanemedesimo,eventicinquescudi,et
incasodiinhabilitàdiduetrattidicordainpublico,etmaggior
penaancora,secondo i l solito,all'arbitriodiS.E.I l 22dellostesso
nonsi
mese(e vedeperchécosìtardi),pubblicòunordine
somiglianteperlefarineeperigrani.
Lamoltitudineavevavolutofarnascerel'abbondanzacol
saccheggioeconl'incendio;i l governovolevamantenerlaconla
galeraeconlacorda.Imezzieranoconvenientitraloro;macosa
avesseroafarecolfine,illettorelovede:comevalesseroinfatto
adottenerlo,lovedràamomenti.Èpoifacileanchevedere,enon
inutilel'osservarecometraqueglistraniprovvedimenticisiaperò
unaconnessionenecessaria:ognunoeraunaconseguenza
inevitabiledell'antecedente,etuttidelprimo,chefissavaal pane
unprezzocosìlontanodalprezzoreale,daquellocioèche
sarebberisultatonaturalmentedallaproporzionetrailbisognoela
quantità.Allamoltitudineun tale espedienteèsempreparso,eha
sempredovutoparere,quantoconformeall'equità,altrettanto
sempliceeagevoleamettersi in esecuzione:èquindicosa
naturaleche,nell'angustieene'patimentidellacarestia,essalo
desideri,l'implori e,se può,l'imponga. Di mano in manopoi che le
conseguenzesifannosentire,convienechecoloroacuitocca,
vadanoalriparodiciascheduna,conunaleggelaqualeproibisca
agliuominidifarquelloacheeranportatidall'antecedente.Cisi
permettad'osservarquidipassaggiounacombinazionesingolare.
Inunpaeseeinun'epocavicina,nell'epocalapiùclamorosaela
piùnotabiledellastoriamoderna,siricorse,incircostanzesimili,a
similiespedienti( i medesimi,sipotrebbequasidire,nella
sostanza,conlasoladifferenzadiproporzione,eaundipresso
nelmedesimoordine)adontade'tempitantocambiati,edelle
cognizionicresciute in Europa,einquelpaeseforse più che
altrove; eciò principalmenteperchélagranmassapopolare,alla
poté farprevalerea
qualequellecognizioninoneranoarrivate,
lungoilsuogiudizio,eforzare,comecolàsidice,lamanoaquelli
chefacevanlalegge.
principalidellasommossa;guastoeperditaeffettivadiviveri, nella
Così,tornandoanoi,dueeranostati,allafinde'conti,ifrutti
sommossamedesima;consumo,fincheduròlatariffa,largo,
spensierato,senzamisura,aspesediquelpocograno,chepur
dovevabastare fino allanuovaraccolta.Aquestieffettigenerali
s'aggiungaquattrodisgraziati,impiccaticomecapideltumulto:
duedavantialfornodellegrucce, due incimadellastradadov'era
di
lacasadelvicario provvisione.
Delresto,lerelazionistorichedique'tempisonfattecosìacaso,
cessassequellatariffaviolenta.Se,inmancanzadinotizie
chenoncisitrovaneppurlanotiziadelcomeedelquando
positive,èlecitoproporcongetture,noiincliniamoacredereche
siastataabolitapocoprimaopocodopoil24didicembre,chefu
cheabbiamcitatadel22dellostessomese,nonnetroviamo
il giornodiquell'esecuzione.Einquantoallegride,dopol'ultimaaltre
inmateriadigrasce;sianesseperite,osianosfuggiteallenostre
ricerche,osiafinalmentecheilgoverno,disanimato,senon
ammaestratodall'inefficacia
le di que'suoirimedi,esopraffattodalle
cose, abbiaabbandonateallorocorso.Troviamobensìnelle
relazionidipiùd'unostorico(inclinati,com'erano,piùadescriver
grand'avvenimenti, che anotarne le cagioniei l progresso)i
ritrattodelpaese,edellacittàprincipalmente,nell'inverno l
avanzatoenellaprimavera,quandolacagion
sproporzionecioètraiviveriei l del male,la
bisogno,nondistrutta,anzi
accresciutada'rimedichenesospeserotemporariamentegli
effetti,eneppuredaun'introduzionesufficientedigranaglieestere,
allaqualeostavanol'insufficienzade'mezzipubblicieprivati,la
penuriade'paesicirconvicini,lascarsezza,lalentezzaeivincoli
delcommercio,eleleggistessetendentiaprodurreemantenere
idirmeglio,lacarestiastessaoperavasenzaritegno,econtuttala
l prezzobasso,quando,dico,lacagionveradellacarestia,oper
suaforza.Edeccolacopiadiquelritrattodoloroso.
Aognipasso,botteghechiuse;lefabbricheingranpartedeserte;
lestrade,unindicibilespettacolo,uncorsoincessantedimiserie,
unsoggiornoperpetuo
diventatiorai l di patimenti.Gliaccattonidimestiere,
minornumero,confusieperdutiinunanuova
moltitudine,ridottialitigarl'elemosinaconquellitalvolta dacuiin
altrigiornil'avevanricevuta.Garzoniegiovanilicenziatidapadroni
dibottega,che,scematoomancatoaffattoil guadagno
giornaliero,vivevanostentatamentedegliavanziedelcapitale;de'
padronistessi,percuiilcessardellefaccendeerastatofallimento
erovina;operai,eanchemaestrid'ognimanifatturaed'ogn'arte,
dellepiùcomunicomedelle più raffinate,dellepiùnecessarie
come di quelledilusso,vagantidiportainporta,distradain
istrada,appoggiatiallecantonate,accovacciatisullelastre,lungo
lecaseelechiese,chiedendopietosamentel'elemosina,oesitanti
trai l bisognoeunavergognanonancordomata,smunti,spossati,
rabbrividitidalfreddoedallafamene'pannilogoriescarsi,ma
cheinmoltiserbavanoancoraisegnid'un'anticaagiatezza;come
d'abitudinioperoseefranche.Mescolatitraladeplorabileturba,e
nell'inerziaenell'avvilimento,comparivanonsoqualeindizio
facoltosissimisitrovavanoinabili,in una taleannata,a
alloradallamediocritànellastrettezza,ochequantunque
nonpiccolapartediessa,servitorilicenziatidapadronicaduti
quellasolitapompadiseguito.Eatuttiquestidiversiindigenti mantenere
s'aggiungaunnumerod'altri,avvezzi in parteaviveredel
guadagnodiessi:bambini,donne,vecchi,aggruppatico'loro
antichisostenitori,odispersi in altrepartiall'accatto.
C'eranpure,esidistinguevanoaiciuffiarruffati,aicencisfarzosi,
oancheauncertononsochenelportamentoenelgesto,aquel
marchiocheleconsuetudinistampanosu'visi,tantopiùrilevatoe
chiaro,quantopiùsonostrane,moltidiquellagenìade'braviche,
perduto,perlacondizioncomune,quelloropanescellerato,ne
andavanchiedendopercarità.Domatidallafame,non
gareggiandoconglialtrichedipreghiere,spauriti,incantati,si
strascicavanperlestradecheavevanopertantotempo
passeggiateatestaalta,conisguardosospettosoeferoce,vestiti
dilivreericcheebizzarre,congranpenne,guarnitidiricchearmi,
aavevanoalzatainsolenteaminacciare,otraditriceaferire.
t il ati, profumati;eparavanoumilmentelamano,chetantevolte
Maforseilpiùbruttoeinsiemei l piùcompassionevolespettacolo
eranoicontadini,scompagnati,acoppie,afamiglieintere;mariti,
mogli,conbambiniincollo,oattaccatidietrolespalle,conragazzi
la mano,convecchidietro.Alcuniche,invaseespogliatele
perlorocasedallasoldatesca,alloggiatal ì odipassaggio,n'eran
fuggitidisperatamente;etraquesticen'eradiquelliche,perfar
piùcompassione,ecomeperdistinzionedimiseria,facevan
vedereilividielemarginide'colpiricevutineldifenderequelle
loropocheultimeprovvisioni,oscappando dauna sfrenatezza
ciecaebrutale.Altri,andatiesentidaquelflagelloparticolare,ma
spintidaque'due da cuinessunangoloerastatoimmune,la
sterilitàelegravezze,piùesorbitantichemaipersoddisfareaciò
chesichiamavaibisognidellaguerra,eranvenuti,venivanoalla
città,comeasedeanticaeadultimoasilodiricchezzaedipia
munificenza.Sipotevandistingueregliarrivatidifresco,più
maravigliatoeindispettitoditrovareunatalpiena,una talerivalità
ancoracheall'andareincertoeall'arianuova,aunfare
dimiseria,alterminedoveavevancredutodicomparireoggetti
singolaridicompassione,ed'attirareaséglisguardieisoccorsi.
Glialtrichedapiùomentempogiravanoeabitavanolestrade
dellacittà,tenendosir i t i co' sussidiottenutiotoccaticomein
sorte,inunatantasproporzione
atti tra imezziei l bisogno,avevan
dipintane'voltienegli
Vestitidiversamente,quelli unapiùcupaestancacosternazione.
che ancora si potevanodirvestiti;e
diversianchenell'aspetto:faccedilavate del
abbronzatedelpiandimezzoedellecolline,sanguignedi bassopaese,
montanari;matutteaffilateestravolte,tutteconocchiincavati,
conisguardifissi,trail torvoel'insensato;arruffatiicapelli,lunghe
eirsutelebarbe:corpicresciutieinduratiallafatica,esaustiora
daldisagio;raggrinzatalapellesullebracciaadusteesuglistinchi
esuipettiscarniti,chesivedevandimezzoaicenciscomposti.E
diversamente,manonmenodolorosodiquestoaspettodivigore
abbattuto,l'aspettod'unanaturapiùprestovinta,d'unlanguoree
d'unosfinimentopiùabbandonato,nelsessoenell'etàpiùdeboli.
Quaelà per lestrade,rasente ai muridellecase,qualchepo'di
pagliapesta,tritaemistad'immondociarpume.Eunatal
porcheriaeraperòundonoeunostudiodellacarità;erancovili
apprestatiaqualchedunodique'meschini,perposarcii
notte.Ognitanto,cisivedeva,anchedigiorno,giacereosdraiarsi l capola
talunoacuilastanchezza oil digiunoavevalevateleforzee
tronchelegambe:qualchevoltaqueltristolettoportavaun
cadavere:qualchevoltasivedevaunocadercomeuncencio
all'improvviso,erimanercadaveresulselciato.
Accantoaqualchedunodique'covili,sivedevapurechinato
qualchepasseggieroovicino,attiratodaunacompassion
subitanea.Inqualcheluogoapparivaunsoccorsoordinatoconpiù
lontanaprevidenza,mossodaunamanoriccadimezzi,eavvezza
abeneficareingrande;ederalamanodelbuonFederigo.Aveva
accompagnataeservitadaunacomplessionerobusta;gli
sceltoseipretine'qualiunacaritàvivaeperseverantefosseaveva
divisiincoppie,eadognunaassegnataunaterzapartedellacittà
dapercorrere,condietrofacchinicarichidivaricibi,d'altripiù
sottiliepiùprontiristorativi,edivesti.Ognimattina,letrecoppie
simettevanoinistradadadiverseparti,s'avvicinavanoaquelliche
vedevanoabbandonatiperterra,edavanoaciaschedunoaiuto
secondoilbisogno.Talunogiàagonizzanteenonpiùincasodi
riceverealimento,riceveva gli ultimisoccorsieleconsolazioni
Agli affamatidispensavanominestra,ova,pane,
dellareligione.
vino;adaltri,estenuatidapiùanticodigiuno,porgevano
consumati,s t i l a t i , vinopiùgeneroso,riavendoliprima,sefaceva
dibisogno,concosespiritose.Insieme,distribuivanovesti alle
nuditàpiùsconceepiùdolorose.
Néquifinivalaloroassistenza:i l buonpastoreavevavolutoche,
almenodov'essapotevaarrivare,recasseunsollievoefficacee
nonmomentaneo.Aipoveriniacuiquelprimoristoroavesserese
forzebastantiperreggersiepercamminare,davanounpo'di
danaro,affinchéilbisognorinascenteelamancanzad'altro
soccorsononlirimettessebenprestonellostatodiprima;aglialtri
cercavanoricoveroemantenimento,inqualchecasadellepiù
vicine. In quellede'benestanti,eranoperlopiùricevutipercarità,
ecomeraccomandatidalcardinale; in altre,doveallabuona
cheil
volontàmancasseroimezzi,chiedevanque'preti
fossericevutoadozzina,fissavano i l poverino
prezzo,enesborsavan
subitounaparteaconto.Davanopoi,diquestiricoverati,lanota
aiparrochi,acciocchél i visitassero;etornavanoessimedesimia
visitarli.
Nonc'èbisognodidirecheFederigononristringevalesuecurea
questaestremitàdipatimenti,nél'avevaaspettataper
commoversi.Quellacaritàardenteeversatiledovevatuttosentire,
intuttoadoprarsi,accorreredovenonavevapotutoprevenire,
prender,perdircosì,tanteforme, in quantevariavailbisogno.
Infatti,radunandotuttiisuoimezzi,rendendopiùrigorosoil
risparmio,mettendomanoarisparmidestinati ad
divenuteorad'un'importanzatropposecondaria,avevacercato altreliberalità,
ognimanieradifardanari,perimpiegarlituttiinsoccorsodegli
affamati.Avevafattegrancompredigranaglie,espeditaneuna
buonaparteailuoghidelladiocesi,chen'eranpiùscarsi;ed
essendoil soccorsotroppoinferiorealbisogno,mandòanchedel
sale,­concui,­dice,raccontandolacosa,ilRipamonti(Historiae
Patriae,DecadisV,Lib.VI,pag.386.)­l'erbedelpratoele
corteccedeglialberisiconvertonoincibo­ . Granagliepuree
danariavevadistribuitiaiparrochidellacittà;luistessolavisitava,
quartiereperquartiere,dispensandoelemosine;soccorrevain
segretomoltefamigliepovere; nel palazzoarcivescovile,come
attestaunoscrittorecontemporaneo,
che i l medicoAlessandroTadino,
inunsuoRagguaglio avremospessooccasiondicitare
andandoavanti,sidistribuivanoognimattinadue mila scodelledi
minestradiriso(Ragguagliodell'origineetgiornalisucessidella
gran pestecontagiosa,venefica et malefica,seguitanellacittàdi
Milanoetc.Milano,1648,pag.10.).
Maquestieffettidicarità,chepossiamocertamentechiamar
grandiosi,quandosiconsiderichevenivanodaunsoluomoedai
solisuoimezzi(giacchéFederigoricusava,persistema,difarsi
dispensatoredelleliberalitàaltrui);questi,insiemeconleliberalità
d'altremaniprivate,senoncosìfeconde,purnumerose;insieme
conlesovvenzionichei l Consigliode'decurioniavevadecretate,
dandoaltribunaldiprovvisionel'incombenzadidistribuirle;erano
ancorpocacosa in paragonedelbisogno.Mentreadalcuni
montanariviciniamorirdifame,veniva,perlacaritàdelcardinale,
prolungata la vita,altriarrivavanoaquell'estremo;iprimi,finito
dimenticate,maposposte,comemenoangustiate,daunacarità
quelmisuratosoccorso,ciricadevano;inaltreparti,non
costrettaascegliere,l'angustiedivenivanmortali;pertuttosi
periva,daognipartes'accorrevaallacittà.Qui,duemigliaia,
mettiamo,d'affamatipiùrobustiedespertiasuperarla
concorrenzaeafarsilargo,avevanoacquistataunaminestra,
tantodanonmorire in quelgiorno;mapiùaltremigliaia
rimanevanoindietro,invidiandoquei,diremonoi,piùfortunati,
quando,trairimastiindietro,c'eranospesso le mogli,ifigli,ipadri
di
abbandonatieridottiall'estremovenivanlevati terra,rianimati,
loro?Ementreinalcunepartidellacittà,alcunidiqueipiù
ricoveratieprovvedutiperqualchetempo;incent'altreparti,altri
refrigerio.
cadevano,languivanooanchespiravano,senzaaiuto,senza
Tuttoi l giorno,sisentivaperlestradeunronzìoconfusodivoci
supplichevoli;lanotte,unsusurrodigemiti,rottodiquandoin
quandodaaltilamentiscoppiatiall'improvviso,daurli,daaccenti
profondid'invocazione,cheterminavanoinistridaacute.
Ècosanotabileche, inun tantoeccessoundi stenti,inunatanta
nonsi
varietàdiquerele,
iscappassemai un vedessemai
di tentativo,non
grido sommossa:almenononsenetrovail
minimocenno.Eppure,tracolorochevivevanoemorivanoin
quellamaniera,c'eraunbuonnumerod'uominieducatiatutt'altro
chea tollerare;c'eranoacentinaia, di
disanMartino,s'eranotantofattisentire. que'medesimiche,ilgiorno
Nésipuò pensareche
l'esempiode'quattrodisgraziatichen'avevanportatalapenaper
tutti,fossequellocheoral i tenessetuttiafreno:qualforzapoteva
avere,nonlapresenza,malamemoriade'supplizisuglianimi
d'unamoltitudinevagabondaeriunita,chesivedevacome
condannataaunlentosupplizio,chegiàlopativa?Manoiuomini
siamingeneralefatticosì:cirivoltiamosdegnatiefuriosicontroi
malimezzani,ecicurviamoinsilenziosottogliestremi;
sopportiamo,nonrassegnatimastupidi, il colmodiciòcheda
principioavevamochiamatoinsopportabile.
l vòtochelamortalitàfacevaognigiorno in quelladeplorabile
Imoltitudine,venivaognigiornopiùcheriempito:era un concorso
continuo,primada'paesicirconvicini, poida tuttoilcontado,poi
dallecittàdellostato,allafineanchedaaltre.Eintanto,ancheda
questapartivanoognigiornoantichiabitatori;alcunipersottrarsi
allavistaditantepiaghe;altri,vedendosi,perdircosì,presoi l
postoda'nuoviconcorrentid'accatto,uscivanoaun'ultima
disperataprovadichiedersoccorsoaltrove,dovesifosse,dove
almenononfossecosìfittaecosìincalzante la folla ela rivalitàdel
chiedere.S'incontravanonell'oppostoviaggioquestieque'
pellegrini,spettacolodiribrezzogliuniaglialtri,esaggio doloroso,
auguriosinistro del termineacuigliunieglialtrierano
incamminati.Maseguitavanoognuno lasua strada,se nonpiùper
lasperanzadimutarsorte,almenopernontornaresottouncielo
divenutoodioso,pernonrivedereiluoghidoveavevandisperato.
Senonchetaluno,mancandogliaffattoleforze,cadevaperla
strada,erimanevalìmorto:spettacoloancorpiùfunestoaisuoi
compagnidimiseria,oggettod'orrore,forsedirimproveroaglialtri
passeggieri."Vidiio,­scrivei l Ripamonti,­nellastradachegirale
mura,ilcadavered'unadonna...Leuscivadiboccadell'erba
mezzarosicchiata,elelabbrafacevanoancoraquasiunattodi
sforzorabbioso...Avevaunfagottinoinispalla,eattaccatoconle
fascealpettounbambino,chepiangendochiedevalapoppa...Ed
eranosopraggiuntepersonecompassionevoli,lequali,raccoltoi
meschinelloditerra,loportavanvia,adempiendocosìintantoi l l
primoufiziomaterno".
Quelcontrapposto di galee di cenci, di superfluitàedimiseria,
spettacoloordinariode'tempiordinari,eraalloraaffattocessato.I
cencielamiseriaeranquasipertutto;eciòchesene
distingueva,eraappenaun'apparenzadiparcamediocrità.Si
vedevanoinobilicamminareinabitosempliceedimesso,oanche
logoroegretto;alcuni,perchélecagionicomunidellamiseria
avevanmutataaquelsegnoanchelalorofortuna,odatoi
tracolloapatrimonigiàsconcertati:glialtri,ochetemesserodi l
provocarecolfastolapubblicadisperazione,ochesi
vergognasserod'insultareallapubblicacalamità.Que'prepotenti
odiatierispettati,solitiaandareingirocon uno strascicodibravi,
andavanooraquasisoli,acapobasso,convisicheparevano
offrireechiederpace.Altriche,anchenellaprosperità,eranostati
dipensieripiùumani,ediportamentipiùmodesti,parevano
continuad'unamiseriachesorpassava,nonsololapossibilitàdel
anch'essiconfusi,costernati,ecomesopraffattidallavista
soccorso,madireiquasi,leforzedellacompassione.Chiavevai
mododifarqualcheelemosina,dovevaperòfareunatristascelta l
trafameefame,traurgenzeeurgenze.Eappenasivedevauna
all'intorno una garad'altriinfelici;coloro acui rimaneva piùvigore,
manopietosaavvicinarsiallamanod'uninfelice,nasceva
sifacevanoavantiachiederconpiùistanza;gliestenuati,ivecchi,
ifanciulli,alzavano le maniscarne;lemadrialzavanoefacevan
vederdalontanoibambinipiangenti,malrinvoltatinellefasce
cenciose,eripiegatiperlanguorenelleloromani.
Cosìpassòl'invernoelaprimavera:egiàdaqualchetempoi
provvisionei
tribunaledellasanitàandavarappresentandoaquellodella
l pericolodelcontagio,chesovrastavaalla città,per l
tantamiseriaammontatainognipartediessa;eproponevache
gliaccattonivenisseroraccoltiindiversiospizi.Mentresidiscute
questaproposta,mentres'approva,mentresipensaaimezzi,ai
modi,ailuoghi,permandarlaadeffetto,icadavericrescononelle
stradeognigiornopiù;aproporziondiquesto,crescetuttol'altro
ammassodimiserie.Neltribunalediprovvisionevienproposto,
comepiùfacileepiùspeditivo,
accattoni,sanieinfermi, in un un
sol altroripiego,diradunartuttigli
luogo,nellazzeretto,dove
fossermantenutiecuratiaspese
controilpareredellaSanità, la del pubblico;ecosìvienrisoluto,
qualeopponevache,inunacosì
granriunione,sarebbecresciutoi
riparo. l pericoloacuisivolevametter
Imanidiqualchedunochenonloconoscesse,nédivistanéper
l lazzerettodiMilano(se,percaso,questastoriacapitassenelle
descrizione)èunrecintoquadrilateroequasiquadrato,fuoridella
città,asinistradellaportadettaorientale,distantedallemuralo
spaziodellafossa,d'unastradadicirconvallazione,ed'unagora
chegirai l recintomedesimo.Iduelatimaggiorisonlunghiaundi
pressocinquecentopassi;glialtridue,forsequindicimeno;tutti,
dallaparteesterna,sondivisiinpiccolestanzed'unpianosolo;di
dentrogiraintornoatrediessiunporticocontinuoavolta,
sostenutodapiccoleemagrecolonne.
Lestanzine eran dugent'ottantotto,ogiùdilì:a'nostrigiorni,una
grandeaperturafattanelmezzo,eunapiccola, in uncantodella
facciatadellatochecosteggialastradamaestra,nehanno
portatevianonsoquante.Altempodellanostrastoria,nonc'eran
chedueentrature;unanelmezzodellatocheguardalemura
dellacittà,l'altradirimpetto,nell'opposto. Nel centrodellospazio
interno,c'era,ec'ètutt'ora,unapiccolachiesaottangolare.
Laprimadestinazionedituttol'edifizio,cominciatonell'anno1489,
pubblicoed'altritestatoriedonatori,fu,comel'accennail nome
co'danarid'unlascitoprivato,continuatopoiconquellidel
stesso,diricoverarvi,all'occorrenza,gliammalatidipeste;la
quale,giàmoltoprimadiquell'epoca,erasolita,elofupermolto
tempodopo,acomparirequelledue,quattro,sei,ottovolteper
secolo,orainquesto,orainquelpaesed'Europa,prendendone
talvoltaunagranparte,oanchescorrendolatutta,perillungoe
perillargo.Nelmomentodicuiparliamo,illazzerettononserviva
cheperdepositodellemercanziesoggetteacontumacia.
Ora,permetterloinlibertà, in nonsi stette al rigordelleleggi
sanitarie,efatteinfretta
prescritti,sirilasciarontutte frettalepurgheegliesperimenti
le mercanziea un tratto.Sifece
stenderdellapaglia in tuttelestanze, si feceroprovvisionidi
viveri,dellaqualitàenellaquantitàchesipoté;es'invitarono,con
pubblicoeditto,tuttigliaccattoniaricoverarsilì.
Moltiviconcorserovolontariamente;tuttiquellichegiacevano
infermiperlestradeeperlepiazze,civennerotrasportati;in
pochigiorni,cenefu,tragliunieglialtri,piùditremila.Mamolti
piùfuronquellicherestaronfuori.Ocheognundiloroaspettasse
divederglialtriandarsene,edirimanereinpochiagoder
l'elemosinedellacittà,ofossequellanaturalripugnanzaalla
clausura,oquelladiffidenzade'poveripertuttociòchevienloro
propostoda chi possiedelericchezzeeil potere(diffidenza
sempreproporzionataall'ignoranzacomune
al eal dichi lasenteedichi
oil
l'ispira, numerode'poveri,
saperdifattoqualefosse in realtàpocogiudiziodelleleggi),
i l benefizioofferto,ofossetutto
questoinsieme,ochealtro,ilfattostachelapiùparte,
facendocontodell'invito,continuavanoastrascicarsistentando non
per le strade.Vistociò,sicredébenedipassardall'invitoalla
forza.Simandaronoinrondabirri che cacciasserogliaccattoni al
lazzeretto,evimenasserolegatiquellicheresistevano;perognun
de'qualifuassegnatoacoloroil premiodidiecisoldi:eccose,
anchenellemaggioristrettezze,idanaridelpubblicositrovan
sempre, per impiegarliasproposito.Equantunque,com'erastata
congettura,anziintentoespressodellaProvvisione,uncerto
numerod'accattonisfrattassedallacittà,perandareavivere oa
morirealtrove,inlibertàalmeno;purelacaccia fu taleche,
tempo,ilnumerode'ricoverati,traospitieprigionieri,s'accostòa in poco
diecimila.
Ledonneeibambini,sivuolsupporrechesarannostatimessiin
nulla.Regolepoieprovvedimentiperil buonordine,nonne
quartieriseparati,benchélememoriedeltempononnedican
sarannocertamentemancati;masifiguriognunoqualordine
potesseesserestabilitoemantenuto,inque'tempispecialmentee
inquellecircostanze,inunacosìvastaevariariunione,dovecoi
volontarisitrovavanoiforzati; con quellipercuil'accattoerauna
necessità,undolore,unavergogna,colorodicuierailmestiere;
conmolticresciutinell'onestaattivitàde'campiedell'officine,molti
altrieducatinellepiazze,nelletaverne,ne'palazzide'prepotenti,
all'ozio,allatruffa,alloscherno, alla violenza.
Comestesseropoituttiinsiemed'alloggioe di vitto,sipotrebbe
tristamentecongetturarlo,quandononn'avessimonotiziepositive;
maleabbiamo.Dormivanoammontatiaventiatrentaperognuna
diquellecellette,oaccovacciatisottoiportici,surunpo'dipaglia
putridaefetente,osullanudaterra:perché,s'erabensìordinato
chelapagliafossefrescaeasufficienza,ecambiataspesso;ma
ineffettoerastatacattiva,scarsa,enonsicambiava.S'era
ugualmenteordinatochei l panefossedibuonaqualità:giacché,
qualeamministratorehamaidettochesifacciaesidispensiroba
cattiva?maciòchenonsisarebbeottenutonellecircostanze
solite,ancheperunpiùristrettoservizio,comeottenerlo in quel
caso,eperquellamoltitudine?Sidisseallora,cometroviamo
nellememorie, che il panedellazzerettofossealteratocon non
sostanzepesantienonnutrienti:edèpurtroppocredibileche
fosseunodique'lamenti in aria.D'acquaperfinoc'erascarsità;
d'acqua,vogliodire,vivaesalubre:ilpozzocomune,doveva
esserlagorache girale mura del recinto,bassa,lenta,dove
anchemotosa,edivenutapoiqualepotevarenderlal'usoela
vicinanzad'unatantaetalmoltitudine.
Atuttequestecagionidimortalità,tantopiùattive,cheoperavano
sopracorpiammalatioammalazzati,s'aggiungaunagran
perversitàdellastagione:pioggeostinate,seguite
ancorpiùostinata,econessauncaldoanticipatoeviolento.Ai dauna siccità
malis'aggiungailsentimentode'mali,lanoiaelasmaniadella
prigionia,larimembranzadell'anticheabitudini,i l doloredicari
perduti,lamemoriainquietadicariassenti,iltormentoei
vicendevole,tant'altrepassionid'abbattimentoodirabbia,portate l ribrezzo
onatelàdentro;l'apprensionepoielospettacolocontinuodella
morteresafrequentedatantecagioni,edivenutaessamedesima
unanuovaepotentecagione.Enonfaràstuporechelamortalità
crescesseeregnasseinquelrecintoasegnodiprendereaspetto
e,pressomolti,nomedipestilenza:siachelariunioneel'aumento
dituttequellecausenonfacesse chesiaaumentarel'attività
d'un'influenzapuramenteepidemica; (comeparcheavvenga
nellecarestieanchemengraviemenprolungatediquella)chevi
avesseluogouncertocontagio, i l quale ne' corpiaffettiepreparati
daldisagioedallacattivaqualitàdeglialimenti,dall'intemperie,dal
sudiciume,daltravaglioedall'avvilimentotrovi la tempera,
così,elastagionesuapropria,lecondizioninecessarieinsomma per dir
pernascere,nutrirsiemoltiplicare(seaunignoranteèlecito
buttarlàquesteparole,dietrol'ipotesipropostadaalcunifisicie
ripropostadaultimo,conmolteragionieconmoltariserva,da
uno,diligentequantoingegnoso)(Delmorbopetecchiale...edegli
altricontagiingenerale,operadeldott.F.EnricoAcerbi,Cap.I
§1e2.):siapoichei l contagioscoppiassedaprincipionel I ,
lazzerettomedesimo,come,daun'oscuraeinesattarelazione,par
chepensasseroimedicidellaSanità;siachevivesseeandasse
covandoprimad'allora(ciòcheparforsepiùverisimile,chipensi
comeildisagio eragià anticoegenerale, ela mortalitàgià
frequente),echeportatoinquellafollapermanente,visidi queste
propagasseconnuovaeterribilerapidità.Qualunque
congetturesialavera,ilnumerogiornalierode'mortinellazzeretto
oltrepassòinpocotempoil centinaio.
Mentreinquelluogotuttoil restoeralanguore,angoscia,
spavento,rammarichìo,fremito,nellaProvvisioneeravergogna,
stordimento,incertezza. Si discusse,sisentìilpareredellaSanità;
nonsitrovòaltrochedidisfare ciò ches'erafattocontantoil
apparato,contantaspesa,contantevessazioni.S'aprì
lazzeretto,silicenziarontuttiipoverinonammalaticheci
rimanevano,echescapparonfuoriconunagioiafuribonda.La
cittàtornòarisonaredell'anticolamento,mapiùdebolee
interrotto;rividequellaturbapiùradaepiùcompassionevole,dice
iGl'infermifurontrasportatiaSantaMariadellaStella,allora
l Ripamonti,perilpensierodelcomefosseditantoscemata.
ospiziodipoveri;dovelapiùparteperirono.
Intantoperòcominciavanoque'benedetticampiaimbiondire.Gli
parte,aquellatantosospiratasegatura.IlbuonFederigogli
accattonivenutidalcontadosen'andarono,ognunodallasua
accomiatòconunultimosforzo,econunnuovoritrovatodicarità:
aognicontadinochesipresentasseall'arcivescovado,fecedare
ungiulio,eunafalce da mietere.
Conla messefinalmentecessò
ocontagiosa,scemando di la
giorno carestia:
in giorno,la
simortalità,epidemica
prolungòperòfin
un
nell'autunno.Erasulfinire,quand'ecco nuovoflagello.
Moltecoseimportanti,diquelleacuipiùspecialmentesidàtitolo
distoriche,eranoaccaduteinquestofrattempo.Ilcardinaldi
Richelieu,presa,comes'èdetto,laRoccella,abborracciataalla
megliounapacecolred'Inghilterra,avevapropostoepersuaso
conlasuapotenteparola,nelConsigliodiquellodiFrancia,chesi
soccorresseefficacementei l ducadiNevers;eavevainsieme
determinatoilremedesimoacondurreinpersonalaspedizione.
Mentresifacevangliapparecchi,i l contediNassau,commissario
imperiale,intimavainMantovaalnuovoduca,chedesseglistati
inmanoaFerdinando,oquestomanderebbeunesercitoad
occuparli.Ilducache,inpiùdisperatecircostanze,s'eraschermito
oradalvicinosoccorsodiFrancia,tantopiùse ne schermiva; però
d'accettareunacondizionecosìduraecosìsospetta,incoraggito
conterminiincuiil nofosserigiratoeallungato,quantosipoteva,
econpropostedisommissione,anchepiùapparente,mameno
costosa.Il commissariosen'eraandato,protestandoglichesi
verrebbeallaforza.Inmarzo,i l cardinaldiRichelieuerapoicalato
infatticolre,allatestad'unesercito:avevachiesto il passo al duca
diSavoia;s'eratrattato;nons'eraconcluso;dopounoscontro,col
vantaggiode'Francesi,s'eratrattatodinuovo,econclusoun
accordo,nelqualeilduca,tral'altrecose,avevastipulatocheil
Cordovaleverebbel'assediodaCasale;obbligandosi,sequesto
ricusasse,aunirsico'Francesi,perinvadereilducatodiMilano.
DonGonzalo,parendoglianched'uscirneconpoco,avevalevato
l'assediodaCasale,dov'erasubitoentratouncorpodiFrancesi,a
rinforzarlaguarnigione.
Fuinquestaoccasionechel'AchilliniscrissealreLuigiquelsuo
famososonetto:
Sudate,ofochi,aprepararmetalli:
eunaltro,concuil'esortavaaportarsisubitoallaliberazionedi
Terrasanta. Ma è un destinocheipareride'poetinonsiano
ascoltati:esenellastoriatrovatede'fatticonformiaqualcheloro
suggerimento,ditepurfrancamentech'erancoserisoluteprima.I l
cardinaldiRichelieuaveva
peraffari chealui parevano in vecestabilito
più di ritornareinFrancia,
urgenti.GirolamoSoranzo,inviato
de'Veneziani,potébeneaddurreragionipercombatterequella
risoluzione;cheilreei l cardinale,dandorettaallasuaprosa
comeaiversidell'Achillini,seneritornaronocolgrosso
dell'esercito,lasciandosoltantoseimilauominiinSusa,per
mantenereilpasso,epercaparradeltrattato.
Mentrequell'esercitosen'andavadaunaparte,quellodi
Ferdinandos'avvicinavadall'altra;avevainvaso i l paese de'
Grigioni ela Valtellina; si disponevaacalarnelmilanese.Oltre
da tal
tuttiidannichesipotevantemere
espressiavvisi al uncheinpassaggio,eranvenuti
covasselapeste,dellaqualealloranelletruppealemannec'era
tribunaledellasanità, quell'esercito
semprequalchesprazzo,comediceilVarchi,parlandodiquella
che,unsecoloavanti,avevanportata in Firenze.Alessandro
Tadino,uno de' conservatoridellasanità(eransei,oltrei
presidente:quattromagistratieduemedici),fuincaricatodal l
tribunale,comeraccontaluistesso,inquelsuoragguagliogià
citato(Pag.16),dirappresentarealgovernatorelospaventoso
pericolochesovrastavaalpaese,sequellagentecipassava,per
andareall'assediodiMantova,comes'erasparsalavoce.Datutti
iportamentididonGonzalo,parecheavesseunagransmania
d'acquistarsiunpostonellastoria,
occuparsidilui;ma(comespesso la
le qualeinfattinonpoténon
accade)nonconobbe,onon
sicuròdiregistrarel'attodiluipiùdegnodimemoria,larisposta
chediedealTadinoinquellacircostanza.Risposechenon
sapevacosafarci;cheimotivid'interesseediriputazione,peri
rappresentato;checontuttociòsicercassediripararealla
qualis'eramossoquell'esercito,pesavanpiùcheilpericolomeglio,
esisperassenellaProvvidenza.
Perriparardunqueallameglio,iduemedicidellaSanità(
si
proposeroinqueltribunaleche proibissesottoseverissime
suddettoeSenatoreSettala,figliodelcelebreLodovico) i l Tadino
penedicomprarrobadinessunasorteda'soldatich'eranper
passare;manon fu possibilefarintendere la necessitàd'untal
ordinealpresidente,"uomo",dicei l Tadino,
nonpotevacrederedovessesuccedereincontridimorteditante"di moltabontà,che
migliaiadipersone,peri l comercio,diquestagente,
robbe".Citiamoquestotrattoperunode'singolaridiqueltempo: etloro
chédicerto,dachecisontribunalidisanità,nonaccaddemaia
unaltropresidented'untalcorpo,difareunragionamentosimile;
seragionamentosipuòchiamare.
InquantoadonGonzalo,pocodopoquellarisposta,sen'andòda
Milano;elapartenzafutristaperlui,comeloeralacagione.
Venivarimossopericattivisuccessidellaguerra,dellaqualeera
statoi l promotoreei l capitano;ei l popololoincolpavadellafame
soffertasotto i l suogoverno.(Quellocheavevafattoper la peste,
ononsisapeva,ocertonessunosen'inquietava,comevedremo
piùavanti,fuorché il tribunaledellasanità,eiduemedici
specialmente).All'uscirdunque,incarrozzadaviaggio,dal
palazzodicorte,inmezzoaunaguardiad'alabardieri,condue
trombettiacavallodavanti,econaltrecarrozzedinobilichegli
facevanseguito, fu accoltocongranfischiatedaragazzich'eran
radunatisullapiazzadelduomo,echegliandarondietroalla
rinfusa.Entratalacomitivanellastradacheconduceaporta
ticinese,didovesidovevauscire,cominciòatrovarsiinmezzoa
unafolladigenteche,parte eralìdi adaspettare,parteaccorreva;
tantopiùcheitrombetti,uomini formalità,noncessarondi
sonare,dalpalazzodicorte,finoallaporta.
fecepoisuqueltumulto, unodi Enel processochesi
costoro,ripresoche,conquelsuo
trombettare,fossestatocagionedifarlocrescere,risponde:­caro
signore,questaèlanostraprofessione;etseS.E.nonhauesse
hauutoacarochenoihauessimosonato,dovevacomandarne
chetacessimo­.MadonGonzalo,operripugnanzaafarcosa
chemostrassetimore,opertimoredirenderconquestopiùardita
lamoltitudine,operchéfosseineffettounpo'sbalordito,nondava
nessunordine.Lamoltitudine,cheleguardieavevantentatoin
vanodirespingere,precedeva,circondava,seguivalecarrozze,
gridando:­lavavialacarestia,vaviailsanguede'poveri,­e
peggio.Quandofuronvicini alla porta,cominciaronoancheatirar
sassi,mattoni,torsoli,bucced'ognisorte, la munizionesolitain
sommadiquellespedizioni;unapartecorsesullemura,edilà
feceroun'ultimascaricasullecarrozzecheuscivano.Subitodopo
sisbandarono.
InluogodidonGonzalo,fumandatoi l marcheseAmbrogio
Spinola,ilcuinomeavevagiàacquistata,nelleguerrediFiandra,
quellacelebritàmilitarecheancorglirimane.
Intantol'esercitoalemanno,sottoi l comandosupremodelconte
RambaldodiCollalto,altrocondottiereitaliano,diminore,manon
d'ultimafama,avevaricevutol'ordinedefinitivodiportarsi
all'impresadiMantova;enelmesedisettembre,entrònelducato
diMilano.
Lamilizia,aque'tempi,eraancorcompostaingranpartedi
da condottieridimestiere,per per
commissione di questoodiquelprincipe,qualchevoltaanche
soldatidiventuraarrolati
loroproprioconto,epervendersipoiinsieme con
dallepaghe,eranogliuominiattiratiaquelmestieredalle essi.Piùche
speranzedelsaccheggioedatutti gli allettamentidellalicenza.
Disciplinastabileegeneralenoncen'era;néavrebbepotuto
accordarsicosìfacilmenteconl'autoritàinparteindipendentede'
varicondottieri.Questipoiinparticolare,néeranomoltoraffinatori
infattodidisciplina,né,anchevolendo, si vedecomeavrebbero
potutoriuscireastabilirla ea mantenerla;chésoldatidiquella
razza,osisarebberorivoltaticontrouncondottierenovatoreche
sifossemessointestad'abolire il saccheggio;operlomeno,
l'avrebberolasciatosoloaguardarlebandiere.Oltrediciò,
siccomeiprincipi,nelprendere,perdircosì,adaffittoquelle
bande,guardavanpiùadavergenteinquantità,perassicurar
l'imprese,cheaproporzionareilnumeroallalorofacoltàdi
pagare,peri l solitomoltoscarsa;cosìlepaghevenivanoperlo
piùtarde,aconto,aspizzico;elespogliede'paesiacuila
toccava,nedivenivanocomeunsupplimentotacitamente
convenuto.Ècelebre,pocomenodelnomediWallenstein,quella
suasentenza:esserpiùfacilemantenereunesercitodicentomila
uomini,cheunodidodicimila.Equestodicuiparliamoeraingran
partecompostodellagenteche,sottoi l suocomando,aveva
desolatalaGermania, in
che quellaguerracelebre
i l tra leguerre,eper
séeperisuoieffetti,ne correval'undecimo.C'eraanzi,condottoda
suadurata:eallora ricevettepoi nomeda'trent'annidella
suo luogotenente,il suoproprioreggimento;deglialtrici si
uncondottieri,lapiùparteavevancomandatosottodilui,e
trovavapiùd'unodiquelliche,quattr'annidopo,dovevanoaiutare
afarglifarquellacattivafinecheognunsa.
Eranvent'ottomilafanti,esettemilacavalli;e,scendendodalla
Valtellinaperportarsinelmantovano,dovevanseguiretuttoi l
corsochefal'Addaperdueramidilago,epoidinuovocome
fiumefinoalsuosboccoinPo,edopoavevanounbuontrattodi
questodacosteggiare:intuttoottogiornatenelducatodiMilano.
portandoviquel che avevan di meglio,ecacciandosiinnanzile
Unagranpartedegliabitantisirifugiavanosuperimonti,
bestie;altririmanevano,opernonabbandonarqualcheammalato,
operpreservarlacasadall'incendio,opertenerd'occhiocose
preziosenascoste,sotterrate;altriperchénonavevannullada
perdere,oanchefacevancontod'acquistare.Quando la prima
squadraarrivavaalpaesedellafermata,sispandevasubitoper
quelloepericirconvicini,eli mettevaasaccoaddirittura:ciòche
c'eradagodereodaportarvia,spariva;i
distruggevanoo l rimanente,lo
lo rovinavano;imobilidiventavanlegna,lecase,
stalle:senzaparlardellebusse,delleferite,deglistupri.Tuttii
ritrovati,tuttel'astuzie per salvar la roba,riuscivanoper lo più
inutili,qualchevoltaportavanodannimaggiori.Isoldati,genteben
pertuttiibuchidellecase,smuravano,diroccavano;conoscevan
piùpraticadeglistratagemmianchediquestaguerra,frugavano
facilmentenegliortilaterrasmossadifresco;andaronofinosu
perimontiarubarei l bestiame;andarononellegrotte,guidatida
qualchebirbantedelpaese,incercadiqualchericcochevisi
fosserimpiattato;lostrascinavanoallasuacasa,econtorturadi
minacceedipercosse,locostringevanoaindicarei
nascosto. l tesoro
Finalmentesen'andavano;eranoandati;sisentivadalontano
morire il suonode'tamburiodelletrombe;succedevanoalcune
ored'unaquietespaventata;epoiunnuovomaledettobatterdi
cassa,unnuovomaledettosuonditrombe,annunziavaun'altra
squadra.Questi,nontrovando piùdafar
furorefacevanosperperodelresto,bruciavan preda,contantopiù
le bottivotateda
quelli,gliuscidellestanzedovenonc'era più nulla,davanfuoco
ancheallecase;econtantapiùrabbia,s'intende,maltrattavanle
persone;ecosìdipeggioinpeggio,perventigiorni:chéintante
squadreeradivisol'esercito.
Colicofulaprimaterradelducato,cheinvaseroque'demòni;si
gettaronopoisopraBellano;dilàentraronoesisparseronella
Valsassina,dadovesboccarononelterritoriodiLecco.
CapitoloXXIX
Qui,traipoverispaventatitroviamopersonedinostra
conoscenza.
ChinonhavistodonAbbondio,i l giornochesisparserotuttein
unavoltalenotiziedellacalatadell'esercito,delsuoavvicinarsi,e
de'suoiportamenti,nonsabenecosasiaimpiccioespavento.
Vengono;sontrenta,sonquaranta,soncinquantamila;son
Cortenuova;handatofuocoaPrimaluna:devastano
diavoli,sonoariani,sonoanticristi;hannosaccheggiatoIntrobbio,
Pasturo,Barsio;sonoarrivatiaBalabbio;domanisonqui:talieran
levocichepassavandiboccainbocca;einsiemeuncorrere,un
fermarsiavicenda,unconsultaretumultuoso,un'esitazionetrai
fuggiree i l restare, un radunarsi di donne,unmetterlemanine' l
capelli.DonAbbondio,risoluto
di di fuggire,risolutoprima
più tutti,vedevaperò,inognistradadaprendere,inogniluogo di tuttie
daricoverarsi,ostacoliinsuperabili,epericolispaventosi.­Come
fare?­esclamava:­doveandare?­Imonti,lasciando da partela
difficoltàdelcammino,noneransicuri:giàs'erasaputochei
lanzichenecchivis'arrampicavanocomegatti,doveappena
avesseroindizioosperanzadifarpreda.I l lagoeragrosso;tirava
ungranvento:oltrediquesto,lapiùpartede'barcaioli,temendo
d'esserforzatiatragittarsoldatiobagagli,s'eranrifugiati,conle
lorobarche,all'altrariva:alcunepocherimaste,eranpoipartite
stracarichedigente;e,travagliatedalpesoedallaburrasca,si
dicevachepericolasseroognimomento.Perportarsilontanoe
fuoridellastradachel'esercitoavevaapercorrere,nonera
possibiletrovarnéuncalesse, né uncavallo,néalcunaltro
mezzo:apiedi,donAbbondiononavrebbepotutofartroppo
cammino,etemevad'esserraggiuntoperistrada. I l territorio
bergamascononeratantodistante,chelesuegambenoncelo
potesseroportareinunatirata;masisapevach'erastatospedito
infrettadaBergamounosquadronedicappelletti,ilqualdoveva
costeggiareilconfine,pertenereinsuggezioneilanzichenecchi; e
quellierandiavoliincarne,népiùnémenodiquesti,efacevan
dallaparteloroil peggiochepotevano.Il pover'uomocorreva,
stralunatoemezzofuordisé,perlacasa;andavadietroa
Perpetua,perconcertareunarisoluzioneconlei; ma Perpetua,
affaccendataaraccogliere i l megliodicasa,
conle
soffitta,operibugigattoli,passavadicorsa,affannata,
preoccupata,conlemanie bracciapiene,e rispondeva:­ ea nasconderloin
ororafiniscodimetterquestarobaalsicuro,epoifaremoanche
noicomefannoglialtri­.DonAbbondiovolevatrattenerla,e
discuterconleiivaripartiti;malei,traildafare,elafretta,elo
spaventocheavevaanch'essaincorpo,elarabbiachelefaceva
quellodelpadrone,era,intalcongiuntura,menotrattabilediquel
chefossestatamai.­S'ingegnanoglialtri;c'ingegneremoanche
noi.Miscusi,manonècapaceched'impedire.Credeleiche
ancheglialtrinonabbianounapelledasalvare?Chevengonoper
farlaguerraaleiisoldati?Potrebbeanchedareunamano,in
questimomenti,invecedivenirtra'piediapiangereeaimpicciare
. Conquesteesimilirisposte si sbrigavadalui,avendogià
­stabilito,finitachefosseallameglioquellatumultuariaoperazione,
diprenderlo perun braccio,come un ragazzo,edistrascinarlosu
perunamontagna.Lasciatocosìsolo,s'affacciavaallafinestra,
guardava,tendeva
gridavacon una gli orecchi;evedendopassarqualcheduno,
vocemezza di piantoemezza di rimprovero:­
fatequestacaritàalvostropoverocuratodicercargliqualche
cavallo,qualchemulo,qualcheasino.Possibilechenessunomi
vogliaaiutare!Ohchegente!Aspettatemialmeno,chepossa
venireanch'ioconvoi;aspettated'esserquindicioventi,da
condurmiviainsieme,ch'iononsiaabbandonato.Voletelasciarmi
inmande'cani?Nonsapetechesonoluteranilapiùparte,che
ammazzareunsacerdotel'hannoperoperameritoria?Volete
lasciarmiquiaricevereil martirio?Ohchegente!Ohchegente!
Maachidicevaquestecose?Aduominichepassavanocurvi
sottoilpesodellaloropoveraroba,pensandoaquellache
lasciavanoincasa,spingendolelorovaccherelle,conducendosi
dietroif i g l i , carichianch'essiquantopotevano, ele donneconin
colloquellichenonpotevancamminare.Alcunitiravandilungo,
senzarisponderenéguardareinsu;qualchedunodiceva:­ eh
messere!facciaancheleicomepuò;fortunatoleichenonhada
pensareallafamiglia;s'aiuti,s'ingegni.
­Ohpoverome!­esclamavadonAbbondio:­ohchegente!che
cuori!Nonc'ècarità:ognunpensaasé;eamenessunovuol
pensare­.EtornavaincercadiPerpetua.
­Ohappunto!­glidissequesta:­eidanari?
­Comefaremo?
­Lidiaame,cheanderòasotterrarliquinell'ortodicasa,insieme
conleposate.
­Ma...
­Ma,ma;diaqui;tengaqualchesoldo,perquelchepuò
occorrere;epoilascifareame.
DonAbbondioubbidì,andòalloscrigno,cavòi
consegnòaPerpetua; la l suotesoretto,elo
qualedisse:­voasotterrarlinell'orto,
appièdel fico ­ ; eandò.Ricomparvepocodopo,conunpaniere
dovec'eradellamunizionedabocca,econunapiccolagerlavota;
esimiseinfrettaacollocarvinelfondoun po' dibiancheriasuae
delpadrone,dicendointanto:­ il breviarioalmenoloporteràlei.
­Madoveandiamo?
­Dovevannotuttiglialtri?Primaditutto,anderemoinistrada;elà
sentiremo,evedremocosaconvengadifare.
InquelmomentoentròAgneseconunagerlettasullespalle,ein
ariadichivieneafareunapropostaimportante.
Agnese,risolutaancheleidinonaspettareospiti un di di quellasorte,
solaincasa,com'era,econancora
dell'innominato, era stataqualchetempo po'
in quell'oro
forsedelluogodove
ritirarsi. I l residuoappuntodiquegliscudi,chene'mesidellafame
angustiaedellairresoluzione, per averessasentitoche,ne' paesi
leavevanfattotantopro,eralacagionprincipaledellasua
giàinvasi,quellicheavevandanari,s'erantrovatiapiùterribil
condizione,espostiinsiemeallaviolenzadeglistranieri,e
all'insidiede'paesani.Eraveroche,delbenepiovutole,comesi
dice,dalcielo,nonavevafattalaconfidenzaanessuno,fuorchéa
donAbbondio; dal qualeandava,voltapervolta,afarsispicciolare
unoscudo,lasciandoglisemprequalcosadadareaqualcheduno
piùpoverodilei.Maidanarinascosti,specialmentechinonè
avvezzoamaneggiarnemolti,tengonoilpossessore inun
sospettocontinuodelsospettoaltrui.Ora,mentreandava
anch'essarimpiattandoquaelàallamegliociòchenonpoteva
portarconsé,epensavaagliscudi,chetenevacucitinelbusto,si
rammentòche,insiemeconessi,l'innominato,leavevamandate
lepiùlargheoffertediservizi;sirammentòlecosecheaveva
sentitoraccontarediquelsuocastellopostoinluogocosìsicuro,e
uccelli;esirisolvetted'andareachiedereunasilolassù.Pensò
dove,adispettodelpadrone,nonpotevanoarrivarsenongli
comepotrebbefarsiconosceredaquelsignore,elevennesubito
inmentedonAbbondio;ilquale,dopoquelcolloquiocosìfattocon
l'arcivescovo,leavevasempre fatto festa,etantopiùdicuore,che
lopotevasenzacompromettersiconnessuno,eche,essendo
lontaniiduegiovani,eraanchelontanoi l caso che aluivenisse
la
fattaunarichiesta, qualeavrebbemessaquellabenevolenzaa
ungrancimento.Supposeche, inuntal parapiglia,ilpover'uomo
dovevaesserancorpiùimpicciatoepiùsbigottito dilei,eche
partitopotrebbeparermoltobuonoanchealui;eglielovenivaa i l
proporre.TrovatoloconPerpetua,fecelapropostaatutt'edue.
­Chenedite,Perpetua?­domandòdonAbbondio.
­Dicocheèun'ispirazionedelcielo,echenonbisognaperder
tempo,emettersilastradatralegambe.
­Epoi...
­Epoi,epoi,quandosaremolà,citroveremobencontenti.Quel
signore,orasisache non vorrebbealtrochefarservizial
prossimo;esaràbencontentoanche luidi ricoverarci.Là, sulpoie
confine,ecosìperaria,soldatinonneverràcertamente.E
poi,citroveremoanche da mangiare;ché,superimonti,finita
questapocagraziadiDio,­ecosìdicendo,l'accomodavanella
gerla,sopralabiancheria,­cisaremmotrovatiamalpartito.
­Convertito,èconvertitodavvero,eh?
­Chec'èdadubitarneancora,dopotuttoquellochesisa,dopo
quello che ancheleihaveduto?
­Eseandassimoametterciingabbia?
­Chegabbia?Contutticodestisuoicasi,miscusi,nonsi
verrebbemaiaunaconclusione.BravaAgnese!v'èpropriovenuto
unbuonpensiero­ . Emessalagerlasuruntavolino,passòle
braccianellecigne,elapresesullespalle.
­Nonsipotrebbe,­dissedonAbbondio,­trovarqualcheuomo
incontrassimoqualchebirbone,chepurtroppocen'è
chevenisseconnoi,perfarlascortaalsuocurato?Seingiro
parecchi,cheaiutom'aveteadarvoialtre?
­Un'altra,perperdertempo!­esclamòPerpetua.­Andarloa
cercaroral'uomo,cheognunohadapensare a' fattisuoi.Animo!
i l
vadaaprendereil breviarioe cappello;eandiamo.
DonAbbondioandò,tornò,dil ì aunmomento,colbreviariosotto
iuscironotutt'etreperunusciolinochemettevasullapiazzetta.
l braccio,colcappelloincapo,ecolsuobordoneinmano;e
Perpetuarichiuse,piùpernontrascurareunaformalità,cheper
fedecheavesseinquellatoppaeinque'battenti,emiselachiave
intasca.DonAbbondiodiede,nelpassare,un'occhiataalla
chiesa,edissetraidenti:­alpopolotoccaacustodirla,cheserve
alui.Sehannounpo'dicuoreperlalorochiesa,cipenseranno;
sepoinonhannocuore,talsiadiloro.
Preseropericampi,z i t i z i t i , pensandoognunoa'casisuoi,e
guardandosiintorno,specialmentedonAbbondio, se apparisse
s'incontravanessuno:lagenteera,onellecasea guardarle,afar
qualchefigurasospetta,qualcosadistraordinario.Non
fagotto,anascondere,operlestradecheconducevan
direttamenteall'alture.
Dopoaversospiratoerisospirato,epoilasciatoscapparqualche
interiezione,donAbbondiocominciòabrontolarepiùdiseguito.
Selaprendeva col ducadiNevers,cheavrebbepotutostarein
Franciaagodersela,afareilprincipe,evolevaesserduca di
dovutoavergiudizioperglialtri,lasciarcorrerl'acquaall'ingiù, non
Mantovaadispettodelmondo;conl'imperatore,cheavrebbe
l'imperatore,fosseducadiMantovaTiziooSempronio.L'aveva
istarsututtiipuntigli:chéfinalmente,luisarebbesemprestato
principalmentecolgovernatore,acuisarebbetoccatoafardi
tutto,pertenerlontaniiflagellidalpaese,ederaluichecegli
attirava:tuttoperilgustodifarlaguerra.­Bisognerebbe,­diceva,
­chefosseroquique'signoriavedere,aprovare,chegustoè.
Hannodarendereunbelconto!Maintanto,nevadimezzochi
noncihacolpa.
­Lasciunpo'starcodestagente;chegiànonsonquellicheci
verrannoaaiutare,­dicevaPerpetua.­Codeste,miscusi,sonodi
quellesuesolitechiacchierechenonconcludonnulla.Piuttosto,
quelchemidànoia...
­Cosac'è?
Perpetua,laquale, in quelpezzo di strada,avevapensato
comodoalnascondimentofattoinfuria,cominciòalamentarsi con
d'averdimenticatalatalcosa,d'avermalripostalatalaltra;qui,
d'averlasciataunatracciachepotevaguidareiladroni,là...
­Brava!­dissedonAbbondio,ormaisicurodellavita,quanto
bastavaperpoterangustiarsidellaroba:­brava!cosìavetefatto?
Doveavevatelatesta?
­Come!­esclamòPerpetua,fermandosi un momentosudue
piedi,emettendoipugnisu'fianchi,inquellamanierachelagerla
glielopermetteva:­come!verràoraafarmicodestirimproveri,
quand'eralei che melafacevaandarvia, la testa, in vece
d'aiutarmiefarmicoraggio!Hopensatoforsepiùallarobadicasa
che allamia;nonhoavutochimidesseunamano;hodovutofar
daMartaeMaddalena;sequalcosaanderàamale,nonsocosa
midire:hofattoanchepiùdelmiodovere.
Agneseinterrompevaquesticontrasti,entrandoancheleia
parlarede'suoiguai:enonsirammaricavatantodell'incomodoe
deldanno,quanto
presto di vederesvanitalasperanzadiriabbracciar
lasua Lucia;ché,se vi rammentate, era appunto
quell'autunnosulqualeavevanfattoassegnamento:néerada
supporrechedonnaPrassedevolessevenireavilleggiare da
quelleparti,intalicircostanze:piuttostonesarebbepartita,secisi
fossetrovata,comefacevantuttiglialtrivilleggianti.
Lavistade'luoghirendevaancorpiùvivique'pensierid'Agnese,e
piùpungenteilsuodispiacere.Uscitida'sentieri,avevanpresala
stradapubblica,quellamedesimapercuilapoveradonnaera
venutariconducendo,percosìpocotempo,acasalafiglia,dopo
aversoggiornatoconlei,incasadelsarto.Egiàsivedevai
paese. l
­Anderemobeneasalutarquellabravagente,­disseAgnese.
­Eancheariposare
adaverneabbastanza;e un pochino:ché
poi di
permangiarequestagerlaiocomincio
un boccone,­disse
Perpetua.
­Conpattodinonperdertempo;chénonsiamoinviaggioper
divertimento,­conclusedonAbbondio.
Furonoricevutiabracciaaperte,eveduticongranpiacere:
rammentavanounabuonaazione.Fatedelbeneaquantipiù
potete,dicequiilnostroautore;eviseguiràtantopiùspesso
d'incontrarde'visichevimettanoallegria.
Agnese,nell'abbracciar
lefu la buonadonna,diedeinundirottopianto,
che d'ungransollievo;erispondevaconsinghiozzialle
domandechequellaeil maritolefacevandiLucia.
­Stamegliodinoi,­dissedonAbbondio:­èaMilano,fuorde'
pericoli,lontanadaquestediavolerie.
­Scappano,eh?il signorcuratoelacompagnia,­disseil sarto.
­Sicuro,­risposeroaunavoceil padroneelaserva.
­Licompatisco.
­Siamoincamminati,­dissedonAbbondio;­alcastellodi***.
­L'hannopensatabene:sicuricomeinchiesa.
­Equi,nonhannopaura?­dissedonAbbondio.
­Dirò,signorcurato:propriamenteinospitazione,comeleisache
sidice,aparlarbene,quinondovrebberovenirecoloro:siam
troppofuoridellalorostrada,graziealcielo.Alpiùalpiù,qualche
scappata,cheDiononvoglia:mainognicasoc'ètempo;s'hanno
asentirprimaaltrenotizieda'poveripaesidoveanderannoa
fermarsi.
Siconclusedistarl ì
deldesinare,­signori,­disseunpocoaprenderfiato;e,siccomeeral'ora
i l sarto:­devonoonorarelamia
poveratavola:allabuona: saràunpiatto di buonviso.
ci
Perpetuadissed'aver
Dopounpo'dicerimonie consé
da qualcosa da rompereildigiuno.
unaparteedall'altra,sivenneapatti
d'accozzar,comesidice, il pentolino,edidesinareincompagnia.
Iragazzis'eranmessicongranfestaintornoadAgneseloro
amicavecchia.Presto,presto;i l sartoordinòaunabambina
(quellacheavevaportatoquelbocconeaMariavedova:chisase
venerammentatepiù!),cheandasseadiricciarquattrocastagne
primaticce,ch'eranriposteinuncantuccio:elemettessea
arrostire.
­Epesco,tu,­dadisseaunragazzo,­va'nell'orto,adareunascossa
farnecaderquattro,eportalequi:tutte,ve'.E
al
tu, ­disse
aunaltro,­va'sulfico,acogliernequattrode'piùmaturi.Giàlo
conosceteanchetroppoquelmestiere­ . Luiandòaspillareuna
suabotticina; la donnaaprendereunpo'dibiancheria
Perpetuacavòfuorileprovvisioni;s'apparecchiò:untovaglioloe da tavola.
unpiattodimaiolicaalpostod'onore,perdonAbbondio,conuna
posatachePerpetuaavevanellagerla.Simiseroatavola,e
desinarono,senoncongrand'allegria,almenoconmoltapiùche
nessunode'commensalisifosseaspettatod'averneinquella
­Cosane
giornata.
sorte?­disse dice,signorcurato,d'unoscombussolamentodiquesta
i l sarto:­mipar di leggerelastoriade'mori in
Francia.
­Cosadevodire?Midovevacascareaddossoanchequesta!
­Però,hannosceltounbuonricovero,­ripresequello:­chi
diavolohaaandarlassùperforza?Etroverannocompagnia:ché
tuttora.
giàs'èsentitochecisiarifugiatamoltagente,echecen'arrivi
­Vogliosperare,­dissedonAbbondio,­chesaremobenaccolti.
Loconoscoquelbravosignore;equandohoavutoun'altravolta
l'onoreditrovarmiconlui, fu cosìcompito!
­Eame,­disseAgnese,­m'hafattodiredalsignormonsignor
illustrissimo,che,quandoavessibisognodiqualcosa,bastavache
andassidalui.
­Granbellaconversione!­ripresedonAbbondio:­esimantiene,
n'èvero?simantiene.
Idell'innominato,ecome,dall'esserei
l sartosimiseaparlarealladistesadellasantavita
l flagellode'contorni,n'era
divenutol'esempioeil benefattore.
­Equellagentechetenevaconsé?...tuttaquellaservitù?...­
ripresedonAbbondio,i l qualen'avevapiùd'unavoltasentitodir
qualcosa,manoneramaiquietoabbastanza.
­Sfrattati la piùparte,­rispose
hanmutatosistema,macome! i
Inl sarto:­equellichesonrimasti,
sommaèdiventatoquelcastello
unaTebaide:leilesaquestecose.
Entròpoiaparlar con Agnesedellavisitadelcardinale.­
Grand'uomo!­diceva;­grand'uomo!Peccatochesiapassatodi
quicosìinfuria,chenonhonéanchepotutofargliunpo'd'onore.
Quantosareicontentodipotergliparlareun'altravolta,unpo'più
concomodo.
Alzatipoidatavola,lefeceosservareunastamparappresentante
ivenerazione
l cardinale,chetenevaattaccataaunbattented'uscio,in
del personaggio,eancheperpoterdireachiunque
capitasse,chenonerasomigliante;giacchéluiavevapotuto
esaminardavicinoeconcomodoilcardinaleinpersona,inquella
medesimastanza.
­L'hannovolutofarlui,conquestacosaqui?­disseAgnese.­Nel
vestitoglisomiglia;ma...
­N'èverochenonsomiglia?­dissei l sarto:­lodicosempre
anch'io:noi,nonc'ingannano,eh?ma,senonaltro,c'èsottoi l suo
nome:èunamemoria.
DonAbbondiofacevafretta;
baroccio cheli i l sartos'impegnòditrovareun
conducesseappièdellasalita;n'andòsubitoin
cerca,epocodopo,tornòa
Abbondio,e gli dire chearrivava.
disse:­signorcurato, se Si voltòpoiadon
maidesiderassediportar
lassùqualchelibro,perpassare i l tempo, da pover'uomoposso
servirla:chéanch'iomidivertounpo'aleggere.Cosenondapar
suo,libriinvolgare;maperò...
­Grazie,grazie,­risposedonAbbondio:­soncircostanze,chesi
haappenatestad'occuparsidiquelcheèdiprecetto.
Mentresifannoesiricusanoringraziamenti,esibarattanosalutie
buoniaugùri,invitiepromessed'un'altrafermataalritorno,i l
baroccioèarrivatodavantiall'usciodistrada.Cimetton le gerle,
salgonsu,eprincipiano,conunpo'piùd'agioeditranquillità
d'animo,lasecondametàdelviaggio.
Il sartoavevadettolaverità adon Abbondio,intorno
all'innominato.Questo,dalgiornochel'abbiamlasciato,aveva
semprecontinuatoafarciòchealloras'eraproposto,compensar
danni,chiederpace,soccorrerpoveri,sempredelbeneinsomma,
secondol'occasione.Quelcoraggiochealtrevolteavevamostrato
nell'offendereeneldifendersi,oralomostravanelnonfarené
l'unacosanél'altra.Andavasempresoloesenz'armi,dispostoa
tuttoquelloche gli potesseaccaderedopotanteviolenze
commesse,epersuasochesarebbecommetterneunanuova
l'usarlaforza in difesadi chi eradebitoreditanto ea
persuasocheognimalecheglivenissefatto,sarebbeun'ingiuria tanti;
riguardoaDio,mariguardoaluiunagiustaretribuzione;eche
dell'ingiuria,luimenod'ognialtro,avevadirittodifarsipunitore.
Contuttociò,erarimastononmenoinviolatodiquandoteneva
rimembranzadell'anticaferocia,elavistadellamansuetudine
armate,perlasuasicurezza,tantebracciaeil suo.La
presente,una,chedovevaaverlasciatitantidesidèridivendetta,
l'altra,chelarendevatantoagevole,cospiravanoinvecea
procacciarglieamantenergliun'ammirazione,chegliserviva
principalmentedisalvaguardia.Eraquell'uomochenessuno
avevapotutoumiliare,eches'eraumiliatodasé.Irancori,i
altrevoltedalsuodisprezzoedallapauradeglialtri,si r i t a t i
dileguavano ora davantiaquellanuovaumiltà:
ottenuta,controogniaspettativa,esenzapericolo,una gli offesiavevano
soddisfazioneche
fortunatavendetta, non
la avrebberopotutapromettersidallapiù
soddisfazionedivedere un taluomopentito
de'suoitorti,epartecipe,perdircosì,dellaloroindegnazione.
Molti,ilcuidispiacerepiùamaroepiùintensoerastatoper
molt'anni,dinonvederprobabilitàditrovarsiinnessuncasopiù
fortidicolui,perricattarsidiqualchegrantorto;incontrandolopoi
solo,disarmato,einattodichinonfarebberesistenza,nons'eran
sentitialtroimpulsochedifarglidimostrazionid'onore.In
quell'abbassamentovolontario,lasuapresenzaeilsuocontegno
avevanoacquistato,senzacheluilosapesse,unnonsochedi
piùaltoe dipiù nobile;perchécisivedeva,ancormegliodiprima,
lanoncuranzad'ognipericolo.Gliodi,ancheipiùrozzierabbiosi,
sisentivanocomelegatietenutiinrispettodallavenerazione
pubblicaperl'uomopenitenteebenefico.Questaeratale,che
spessoquell'uomo si trovavaimpicciatoaschermirsidalle non
dimostrazionicheglienevenivanfatte,edovevastarattentoa
lasciartroppotrasparirenelvoltoenegliattiilsentimentointerno
dicompunzione,anonabbassarsitroppo,pernonessertroppo
esaltato.S'erasceltonellachiesal'ultimoluogo;enonc'era
pericolochenessunoglieloprendesse:sarebbestatocome
usurpare un postod'onore.Offenderpoiquell'uomo,oanche
trattarloconpocoriguardo,potevaparerenontantoun'insolenzae
unaviltà,quanto un sacrilegio:equellistessiacuiquesto
sentimentodeglialtripotevaservir di ritegno, ne partecipavano
ancheloro, piùo meno.
Questemedesimeedaltrecagioni,allontanavanopuredaluile
vendettedellaforzapubblica,egliprocuravano,anchedaquesta
parte,lasicurezzadellaqualenonsidavapensiero.I
tantopiùvalevanoperlui,oracheaquelnomegiàillustree
parentele,cheinognitempoglieranostatediqualchedifesa, l gradoele
infame,andavaaggiuntalaloded'unacondottaesemplare,la
gloriadellaconversione.Imagistratieigrandis'eranrallegratidi
di tantecongratulazioni.
questa,pubblicamentecomeil popolo;esarebbeparsostrano
l'infierirecontrochierastatosoggetto
Oltrediciò,unpotereoccupatovive in unaguerraperpetua,espesso
infelice,controribellioni erinascenti,potevatrovarsi
abbastanzacontentod'esserliberatodallapiùindomabilee
molesta, per nonandareacercaraltro:tantopiù,chequella
conversioneproducevariparazionichenon era avvezzoad
ottenere,enemmenoarichiedere.Tormentareunsanto,non
parevaunbuonmezzodicancellarlavergognadinonaver
saputofarestareadovereunfacinoroso:el'esempiochesifosse
datocolpunirlo,nonavrebbepotutoaveraltroeffetto,chedi
stornareisuoisimilidaldivenireinoffensivi.Probabilmenteanche
lapartecheilcardinalFederigoavevaavutanellaconversione,e
icomed'unoscudosacro.Einquellostatodicoseed'idee,in
l suonomeassociatoaquellodelconvertito,servivanoaquesto
quellesingolarirelazionidell'autoritàspiritualeedelpotercivile,
ch'erancosìspessoallepresetraloro,senzamirarmaia
distruggersi,anzimischiandosemprealleostilitàatti di
aun finecomune,senza far mai pace,poté
andavandiconserva
riconoscimentoeprotestedideferenza,eche,spessopure,
parere,incertamaniera,che
portasse
quandoquella la riconciliazionedellaprima
consés'erasolaadoprataaprodurreuneffettovolutoda
l'oblivione,senonl'assoluzione del secondo,
tutt'edue.
Cosìquell'uomosulquale,sefossecaduto,sarebberocorsia
garagrandiepiccoliacalpestarlo;messosivolontariamentea
terra,venivarisparmiatodatutti,einchinatodamolti.
Èveroch'erananchemoltiacuiquellastrepitosamutazione
dovettefartutt'altro che piacere:tantiesecutoristipendiatididelitti,
tanticompagnineldelitto,cheperdevanounacosìgranforzasulla
qualeeranoavvezziafareassegnamento,cheanchesitrovavano
auntrattorottiifiliditrameorditedaunpezzo,nelmomentoforse
cheaspettavanolanuovadell'esecuzione.Magiàabbiamveduto
qualidiversisentimentiquellaconversionefacessenascerenegli
annunziaredallasuabocca:stupore,dolore,abbattimento, stizza;
sgherrichesitrovavanoalloraconlui,echelasentirono
unpo'ditutto,fuorchédisprezzonéodio.Lostessoaccaddeagli
altrichetenevasparsiindiversiposti,lostessoa'complicidipiù
altoaffare,quandoriseppero la terribilenuova,eatuttiperle
cagionimedesime.Molt'odio,cometrovonelluogo,altrovecitato,
delRipamonti,nevennepiuttostoalcardinalFederigo.
Riguardavanquestocomeuno che s'eramischiatone'loroaffari,
perguastarli;l'innominatoavevavolutosalvarl'animasua:
nessunoavevaragion di lagnarsene.
Dimanoinmanopoi,lapiùpartedeglisgherridicasa,non
potendoaccomodarsiallanuovadisciplina,névedendoprobabilità
ches'avesseamutare,sen'eranoandati.Chiavràcercatoaltro
padrone,efors'anchetragliantichiamicidiquellochelasciava;
chisisaràarrolatoinqualcheterzo,comealloradicevano,di
SpagnaodiMantova,odiqualchealtrapartebelligerante;chisi
saràmessoallastrada,perfarlaguerraaminuto,eperconto
suo;chisisaràanchecontentatod'andarbirboneggiandoin
libertà. Eil simileavrannofattoqueglialtrichestavanoprimaa'
Di
suoiordini,indiversipaesi. quellipoiches'eranpotuti
avvezzarealnuovotenordivita,ocheloavevanoabbracciato
volentieri,ipiù,natividellavalle,erantornatiaicampi,
mestieriimparatinellaprimaetà,epoiabbandonati;iforestieri oai
eranrimastinelcastello,comeservitori:gliunie
ribenedettinellostessotempoche i l gli
loropadrone, altri,quasi
sela
passavano,alpardilui,senzafarenéricevertorti,inermie
rispettati.
Maquando,alcalardellebandealemanne,alcunifuggiaschidi
ricovero,l'innominato,tuttocontentochequellesuemura fossero
paesiinvasiominacciaticapitaronosualcastelloachieder
cercatecomeasiloda'deboli,chepertantotempo
guardatedalontanocomeunenormespauracchio,accolsequegli le avevan
cortesia;fecespargerlavoce,chelasuacasasarebbeapertaa
sbandati,conespressionipiuttostodiriconoscenzachedi
chiunquecisivolesserifugiare,epensòsubitoamettere,non
lanzichenecchiocappellettivolesseroprovarsidivenirci
soloquesta,maanchelavalle,inistatodidifesa,semai
loro.Radunòiservitoricheglieranrimasti,pochievalenti,comei afardelle
versidiTorti;fecelorounaparlatasullabuonaoccasionecheDio
davaloroealui,d'impiegarsiunavoltainaiutodelprossimo,che
avevantantooppressoespaventato;
la e, conqueltononaturaledi
comando,ch'esprimeva
ingeneraleciò che certezzadell'ubbidienza,annunziòloro
intendevachefacessero,esoprattutto
prescrissecomedovesserocontenersi,perché
venivaaricoverarsilassù,nonvedesse inloro la genteche
cheamicie
difensori.Fecepoiportar giù daunastanzaatettol'armidafuoco,
dataglio,inasta,chedaunpezzostavanl ì ammucchiate,egliele
distribuì;fecedirea'suoicontadinieaffittuaridellavalle,che
chiunquesisentiva,venisseconarmialcastello;achinon
n'aveva,nediede;scelsealcuni,chefosserocomeufiziali,e
avesseroaltrisottoi l lorocomando;assegnòipostiall'entraturee
inaltriluoghidellavalle,sullasalita,alleportedelcastello;stabilì
l'oreeimodididarlamuta,comeinuncampo,ocomegiàs'era
costumatoinquelcastellomedesimo,ne'tempidellasuavita
disperata.
Inuncantodiquellastanzaatetto,c'eranoindispartel'armiche
luisoloavevaportate;quellasuafamosacarabina,moschetti,
spade,spadoni,pistole,coltellacci,pugnali,perterra,oappoggiati
almuro.Nessuno de' servitori le toccò;maconcertaronodi
domandarealpadronequalivolevacheglifosseroportate.­
Nessuna,­rispose;e,fossevoto,fosseproposito,restòsempre
disarmato,allatestadiquellaspeciediguarnigione.
Nellostessotempo,avevamessoinmotoaltr'uominiedonnedi
quantepiùpersonefossepossibile,arizzarl
sacconiestrapuntinellestanze,nellesale,chediventavan
servizio,osuoidipendenti,aprepararnelcastelloalloggioa
et i, adisporre
dormitòri.Eavevadatoordinedifarvenireprovvisioniabbondanti,
perispesaregliospiti che Dio gli manderebbe,eiqualiinfatti
andavancrescendodigiornoingiorno.Luiintantononistavamai
fermo;dentroefuoridelcastello,suegiùperlasalita,ingiroper
lavalle,astabilire,arinforzare,avisitarposti,avedere,afarsi
vedere,amettereeatenereinregola,conleparole,congliocchi,
conlapresenza.Incasa,perlastrada,facevaaccoglienzaaquelli
chearrivavano;etutti,oloavesserogiàvisto,olovedesseroper
laprimavolta,loguardavanoestatici,dimenticandounmomentoi
guaieitimorichegliavevanospintilassù;esivoltavanoancoraa
guardarlo,quando,staccatosidaloro,seguitavalasuastrada.
CapitoloXXX
Quantunquei l concorsomaggiorenonfossedallapartepercuii
nostritrefuggitivis'avvicinavanoallavalle,maall'imboccatura
opposta,contuttociò,cominciaronoatrovarcompagnidiviaggio
edisventura,chedatraverseeviottoleeranosboccatio
sboccavanonellastrada.Incircostanzesimili,tuttiquelliche
s'incontrano,ècomesesiconoscessero.Ognivoltachei l
baroccioavevaraggiuntoqualchepedone,sibarattavandomande
erisposte.Chierascappato,comeinostri,senzaaspettarl'arrivo
de'soldati;chiavevasentitiitamburioletrombe;chigliaveva
visticoloro,eli dipingevacomeglispaventatisogliondipingere.
­Siamoancorafortunati,­dicevan le duedonne:­ringraziamoi
in l
cielo.Vadalaroba;maalmenosiamo salvo.
don Abbondionontrovavache
Maanziquelconcorso,e più i l ci fossetantodarallegrarsi;
ancora maggiorechesentivaesserci
dall'altraparte,cominciavaadargliombra.­Ohchestoria!­
borbottavaalledonne,inunmomentochenonc'eranessuno
d'intorno:­ohchestoria!Noncapite,cheradunarsitantagentein
unluogoèlostessochevolercitirareisoldatiperforza?Tutti
nascondono,tuttiportanvia;nellecasenonrestanulla;
crederannochelassùcisianotesori.Civengonosicuro:sicuroci
vengono.Ohpoverome!dovemisonoimbarcato!
­Oh!voglionfaraltrochevenirlassù,­dicevaPerpetua:­anche
lorodevonoandarperlalorostrada.Epoi,iohosempresentito
direche,ne'pericoli,èmeglioessereinmolti.
­Inmolti? in molti?­replicava donne Abbondio:­poveradonna!Non
sapetecheognilanzichenecco
sevolesserofardellepazzie,sarebbe mangiacentodicostoro?Epoi,
un belgusto,eh? di trovarsi
monti.Cheabbiantuttiavolercacciarsi inun luogo!...Seccatori! ­
inunabattaglia.Ohpoverome!Eramenomaleandarsuperi
borbottavapoi,avocepiùbassa:­tuttiqui:evia,evia,evia;l'uno
dietrol'altro,comepecoresenzaragione.
­Aquestomodo,­disseAgnese,­ancheloropotrebberodirlo
stessodinoi.
­Chetateviunpo',­dissedonAbbondio:­chégiàlechiacchiere
nonservonoanulla.Quelch'èfattoèfatto:cisiamo,bisogna
starci.SaràquelchevorràlaProvvidenza:
buona. i l cielocelamandi
Mafubenpeggioquando,all'entratadellavalle,videunbuon
postod'armati,partesull'usciod'unacasa,epartenellestanze
terrene:parevaunacaserma.Liguardòconlacodadell'occhio:
noneranquellefaccecheglieratoccatoavederenell'altra
dolorosasuagita,osecen'eradiquelle,eranobencambiate;ma
contuttociò,nonsipuòdirechenoiaglidessequellavista."Oh
poverome!­pensava:­eccoselefannolepazzie.Giànon
potevaesserealtrimenti:me lo sareidovutoaspettaredaunuomo
diquellaqualità.Macosavuolfare?vuol
In far laguerra?vuolfarei l
re,lui?Ohpoverome! circostanzechesivorrebbepotersi
nascondersottoterra,ecostuicercaognimanieradifarsi
scorgere,didarnell'occhio;par cheli vogliainvitare!"
­Vedeora,signorpadrone,­glidissePerpetua, ­se
bravagentequi,checisapràdifendere.Venganooraisoldati:qui c'èdella
nonsonocomeque'nostrispauriti,chenonsonbuonichea
menarlegambe.
­Zitta!­rispose,convocebassamairaconda,donAbbondio:­
zitta!chenonsapetequelchevidite.Pregatei l cielocheabbian
frettaisoldati,ochenonvenganoasaperelecosechesifanno
qui,eche si metteall'ordinequestoluogocomeunafortezza.Non
sapetecheisoldatièi l loromestierediprenderlefortezze?Non
cercanaltro;perloro,dareunassaltoècomeandareanozze;
perchétuttoquelchetrovanoèperloro,epassanolagenteafildi
spada.Ohpoverome!Basta,vedròsecisaràmaniera di mettersi
insalvosuperquestebalze.Inunabattaglianonmicicolgono
oh!inunabattaglianonmicicolgono.
­Sehapoipauraanched'esserdifesoeaiutato...­ricominciava
Perpetua;madonAbbondiol'interruppeaspramente,sempreperò
avocebassa:­zitta!Ebadatebenedinonriportarequesti
discorsi.Ricordatevichequibisognafarsemprevisoridente,e
approvaretuttoquellochesivede.
AllaMalanotte,trovaronounaltropicchettod'armati,aiqualidon
Abbondiofeceunascappellata,dicendointantotrasé:"ohimè,
ohimè:sonpropriovenutoinunaccampamento!"Quiilbarocciosi
fermò;nescesero;donAbbondiopagòinfretta,elicenziòil
condottiere;es'incamminòconleduecompagneperlasalita,
senzafarparola.Lavistadique'luoghigliandavarisvegliando
nellafantasia,emescolandoall'angoscepresenti,larimembranza
diquellecheviavevasoffertel'altravolta.EAgnese,laqualenon
gliavevamaivistique'luoghi,esen'erafattainmenteunapittura
fantasticachelesirappresentavaognivoltachepensavaal
viaggiospaventosodiLucia,vedendolioraqualierandavvero,
provavacomeunnuovoepiùvivosentimentodiquellecrudeli
memorie.­Ohsignorcurato!­esclamò:­apensarechelamia
poveraLuciaèpassataperquestastrada!
­Voletestarezitta?donnasenzagiudizio!­
don Abbondio:­sondiscorsicodesti da le gridòinunorecchio
farsiqui?Nonsapeteche
siamoincasasua?Fortunacheoranessunvisente;mase
parlateinquestamaniera...
­Oh!­disseAgnese:­oracheèsanto...!
­Statezitta,­lereplicòdonAbbondio:­credetevoicheaisantisi
possadire,senzariguardo,tuttociòchepassaperlamente?
Pensatepiuttostoaringraziarlodelbenechev'hafatto.
­Oh!perquesto,ciavevogiàpensato:checredechenonle
sappiaunpochinolecreanze?
­Lacreanzaèdinon
specialmentea dir lecosechepossondispiacere,
chi nonèavvezzoasentirne.Eintendetelabene
tutt'edue, che quinonèluogodafarpettegolezzi,edadirtutto
quellochevipuòvenireintesta.Ècasad'ungransignore,giàlo
sapete:vedetechecompagniac'èd'intorno:civiengenteditutte
lesorte;sicché,giudizio,sepotete:pesarleparole,esoprattutto
dirnepoche,esoloquandoc'ènecessità:chéastarez
sbagliamai. it i nonsi
­Fapeggioleicontuttecodestesue...­riprendevaPerpetua.
Ma:­zitta!­gridòsottovocedonAbbondio,einsiemesilevòi
cappelloinfretta,efeceunprofondoinchino:ché,guardandoin l
avevavistoericonosciutodonAbbondio;eaffrettavail passo per
su,avevavistol'innominatoscenderversodiloro.Anchequesto
andargliincontro.
­Signorcurato,­disse,quandoglifuvicino,­avreivolutooffrirle
lamiacasainmiglioroccasione;ma,aognimodo,sonben
contentodipoterleesserutileinqualchecosa.
­Confidatonellagranbontà di vossignoriaillustrissima,­rispose
donAbbondio,­misonpresol'ardiredivenire,inquestetriste
circostanze,aincomodarla: e, comevedevossignoria
illustrissima,misonpresoanche
lamia
Questaè governante... la libertà di menarcompagnia.
­Benvenuta,­dissel'innominato.
­Equesta,­continuòdonAbbondio,­èunadonnaacui
vossignoriahagiàfattodelbene:lamadrediquella...diquella...
­DiLucia,­disseAgnese.
­DiLucia!­esclamòl'innominato,voltandosi,conlatestabassa,
adAgnese.­Delbene,io!Dioimmortale!Voi,mifatedelbene,a
venirqui...dame... in questacasa.Siatelabenvenuta.Voici
portatelabenedizione.
­Ohgiusto!­disseAgnese:­vengoaincomodarla.Anzi,­
continuò,avvicinandosegliall'orecchio,­hoanchearingraziarla...
L'innominatotroncòquelleparole,domandandopremurosamente
lenuovediLucia;esaputechel'ebbe,sivoltòperaccompagnare
alcastelloinuoviospiti,comefece,malgradolalororesistenza
cerimoniosa.Agnesediedealcuratoun'occhiatachevolevadire:
vedaunpocosec'èbisognocheleientridimezzotranoiduea
darpareri.
­Sonoarrivatiallasuaparrocchia?­glidomandòl'innominato.
­No,signore,chenonglihovolutiaspettareque'diavoli,­rispose
donAbbondio. ­Sai l cieloseavreipotutouscirvivodalleloro
mani,evenireaincomodarevossignoriaillustrissima.
­Bene,sifacciacoraggio,­ripresel'innominato:­chéoraèin
sicuro.Quassùnonverranno;esesivolesseroprovare,siam
prontiariceverli.
­Speriamochenonvengano,­dissedonAbbondio.­Esento,­
soggiunse,accennandocolditoimontichechiudevanolavalledi
rimpetto,­sentoche,anchedaquellaparte,giriun'altramasnada
digente,ma...ma...
­Èvero,­risposel'innominato:­manondubiti,chesiampronti
anche per loro.
"Tra duefuochi,­diceva trasédon Abbondio:­propriotra
fuochi.Dovemisonlasciatotirare!edaduepettegole!Ecostui due
parpropriochecisguazzidentro!Ohchegentec'èaquesto
mondo!"
Entratinelcastello,ilsignorefececondurreAgneseePerpetuain
unastanzadelquartiereassegnatoalledonne,cheoccupavatre
latidelsecondocortile,nellaparteposterioredell'edifiziosituata
surunmassosporgenteeisolato,acavaliereaunprecipizio.Gli
uominialloggiavanone'latidell'altrocortileadestra
di ea sinistra,e
inquellocherispondevasullaspianata.Ilcorpo mezzo,che
separavaiduecortili,edavapassaggiodall'unoall'altro, perun
vastoanditodirimpettoallaportaprincipale,erainparteoccupato
dalleprovvisioni, ein partedovevaservirdidepositoperlaroba
cheirifugiativolesseromettereinsalvolassù.Nelquartieredegli
uomini,c'eranoalcunecameredestinateagliecclesiasticiche
potesserocapitare.L'innominatov'accompagnòinpersonadon
Abbondio,chefuil primoaprenderneil possesso.
Ventitreoventiquattrogiornistetteroinostrifuggitivinelcastello,
inmezzoaunmovimentocontinuo,inunagrancompagnia,eche
ne'primitempi,andòsemprecrescendo;
accadessenulla ma senzache chenon
di straordinario.Nonpassòforsegiorno,
di qua; sison vedutia
cappelletti dilà.A ogniavviso,l'innominatomandavauomini
sidesseall'armi.Vengonlanzichenecchi
esplorare;e,sefacevabisogno,prendevaconsédellagenteche
tenevasempreprontaaciò,eandavaconessafuordellavalle,
dallapartedov'eraindicatoil pericolo.Ederacosasingolare,
vedereunaschierad'uominiarmatidacapoapiedi,eschierati
comeunatruppa,condottidaunuomosenz'armi.Lepiùvoltenon
eranocheforaggieriesaccheggiatorisbandati,chesen'andavano
primad'essersorpresi.Maunavolta,cacciandoalcunidicostoro,
perinsegnarloroanonvenirpiùdaquelleparti,l'innominato
ricevetteavvisocheunpaesettovicinoerainvasoemessoa
sacco.Eranolanzichenecchidivaricorpiche,rimastiindietroper
rubare,s'eranriuniti,eandavanoagettarsiall'improvvisosulle
terrevicineaquelledovealloggiaval'esercito;spogliavanogli
abitanti,eglienefacevan
brevediscorsoa'suoiuomini,edi tuttelesorte.L'innominatofeceun
li condusse al paesetto.
Arrivaronoinaspettati.Iribaldicheavevancredutodinonandar
cheallapreda,vedendosivenireaddossogenteschieratae
prontaacombattere,lasciaronoi l saccheggioamezzo,ese
n'andaronoinfretta,senz'aspettarsil'unoconl'altro,dallaparte
dond'eranvenuti.L'innominatogl'inseguìperunpezzodistrada;
poi,fattofaralto,stettequalchetempoaspettando,sevedesse
qualchenovità;efinalmenteseneritornò.Eripassandonel
paesettosalvato,nonsipotrebbedireconqualiapplausie
benedizionifosseaccompagnatoi
condottiero. l drappelloliberatoreei l
Nelcastello,traquellamoltitudine,formataacaso,dipersone,
variedicondizione,dicostumi,disessoed'età,nonnacquemai
alcundisordined'importanza.L'innominatoavevamesseguardie
indiversiluoghi,lequalitutteinvigilavanoche non seguisse
nessuninconveniente,conquellapremuracheognunometteva
nellecosedicuis'avessearendergliconto.
Avevapoipregatigliecclesiastici,egliuominipiùautorevolichesi
trovavan tra iricoverati,d'andareingiroed'invigilareancheloro.
Epiùspessochepoteva,giravaanchelui,esifacevavederper
tutto;ma,anche insua assenza,i l ricordarsidichis'eraincasa,
serviva di frenoachi ne potesseaverbisogno.
tuttagentescappata,equindiinclinataingeneraleallaquiete:iE,del resto,era
pensieridellacasaedellaroba,peralcunianchedicongiuntio
abbattendoglianimi,mantenevanoeaccrescevanosempre
d'amicirimastinelpericolo,lenuovechevenivandifuori, più
quelladisposizione.
C'eraperòanchede'capiscarichi,degliuominid'unatemprapiù
saldaed'uncoraggiopiùverde,checercavanodipassarque'
giorniinallegria.Avevanoabbandonatelelorocase,pernon
esserfortiabbastanzadadifenderle;manontrovavangustoa
piangereeasospiraresurunacosa che
la fantasia il nonc'erarimedio,néa
che vedrebbero
figurarsieacontemplarcon
purtroppoco'loroocchi.Famiglieamicheeranoandatedi guasto
conserva,os'eranritrovatelassù,s'eran
folla in fatte amicizienuove;ela
s'eradivisa crocchi,secondogliumoriel'abitudini.Chi
avevadanariediscrezione,andavaadesinare
doveinquellacircostanza,s'eranrizzateinfrettaosterie:in giù nellavalle,
alcune,ibocconieranoalternatico'sospiri,enoneralecitoparlar
d'altrochedisciagure:inaltre,nonsirammentavanlesciagure,
senonperdirechenonbisognavapensarci.Achinonpotevao
nonvolevafarsilespese,sidistribuivanelcastellopane,minestra
evino:oltrealcunetavolech'eranserviteognigiorno,perquelli
chei l padroneviavevaespressamenteinvitati;einostrierandi
questonumero.
AgneseePerpetua,pernonmangiare il paneaufo,avevanvoluto
essereimpiegatene'servizicherichiedevaunacosìgrande
ospitalità;einquestospendevanounabuonapartedellagiornata;
l restonelchiacchierare con certeamiche che s'eranfatte,ocol
ipoverodonAbbondio.Questononavevanulla da fare,manon
s'annoiavaperò;
d'unassalto,credoche la gli
pauralagli tenevacompagnia. La
fossepassata,osepurgliene pauraproprio
rimaneva,eraquellacheglidavamenofastidio;perché,
pensandociappenaappena,dovevacapirequantopocofosse
fondata.Mal'immaginedelpaesecirconvicinoinondato, da una
parteedall'altra, da soldatacci, le
sempreingiro,uncastello,quelcastello, armiegliarmatichevedeva
i l pensieroditantecose
chepotevannascereognimomentointalicircostanze,tuttogli
lasciandostareilrodìocheglidavailpensareallasuapovera
tenevaaddossounospaventoindistinto,generale,continuo;
casa.Intuttoi l tempochestetteinquell'asilo,nonsenediscostò
maiquantountirodischioppo,némaimisepiedesulladiscesa:
l'unicasuapasseggiataerad'usciresullaspianata,ed'andare,
quandodaunaparteequandodall'altradelcastello,aguardargiù
perlebalzeeperiburroni,peristudiaresecifossequalchepasso
cercandounnascondiglioincasod'unserraserra.Atutti isuoi
unpo'praticabile,qualchepo'disentiero,perdoveandar
compagnidirifugiofacevagranriverenzeogransaluti,ma
bazzicavaconpochissimi:lasuaconversazionepiùfrequenteera
con le duedonne,comeabbiamdetto;conloroandavaafarei
suoisfoghi,arischiochetalvoltaglifossedatosullavoceda
Perpetua,echelosvergognasseancheAgnese.Atavolapoi,
dovestavapocoeparlavapochissimo,sentiva le nuovedel
terribilepassaggio, le qualiarrivavanoognigiorno,odipaesein
paeseediboccainbocca,oportatelassùdaqualcheduno,che
daprincipioavevavolutorestarseneacasa,escappavainultimo,
senzaaverpotutosalvarnulla,eaunbisognoanchemalconcio:e
ognigiornoc'eraqualchenuovastoriadisciagura.Alcuni,
novellistidiprofessione,raccoglievandiligentementetuttelevoci,
abburattavantuttelerelazioni,enedavanpoiilfioreaglialtri.Si
disputavaqualifosseroireggimentipiùindiavolati,sefosse
peggiolafanteriaolacavalleria;siripetevano,i
poteva,certinomidicondottieri;d'alcuni si l megliochesi
raccontavanl'imprese
passate,sispecificavano le stazionie le marce:quelgiorno,i l tale
reggimentosispandevane'talipaesi,domanianderebbeaddosso
aitalialtri,doveintantoiltalaltrofacevaildiavoloepeggio.Sopra
tuttosicercavad'averinformazione, esi tenevailcontode'
reggimentichepassavandimanoinmanoilpontediLecco,
perchéquelli si potevanoconsiderarcomeandati,efuori
veramentedelpaese.PassanoicavallidiWallenstein,passanoi
fantidiMerode,passanoicavallidiAnhalt,passanoifantidi
Brandeburgo,epoiicavallidiMontecuccoli,epoiquellidiFerrari;
passaAltringer,passaFurstenberg,passaColloredo;passanoi
Croati,passaTorquatoConti,passano altriealtri;
alcielo,passòancheGalasso,cheful'ultimo.Losquadron
volantede'venezianifinìd'allontanarsianchelui; paese, quandopiacque
etuttoil
adestraeasinistra,sitrovòlibero.Giàquellidelleterreinvasee
partiva:come,dopountemporaled'autunno,sivededaipalchi
sgombrateleprime,eranpartitidalcastello;eognigiornone
fronzutid'ungrand'alberousciredaognipartegliuccellicheci
andarsene;eciòpervoleredidonAbbondio,il qualetemeva,se
s'eranoriparati.Credocheinostritrefosserogliultimiad
sitornassesubitoacasa,ditrovareancoraingirolanzichenecchi
rimastiindietrosbrancati,incodaall'esercito.Perpetuaebbeun
beldireche,quantopiùs'indugiava,tantopiùsidavaagioai
birbonidelpaesed'entrareincasaaportarviai l resto;quandosi
vinceva;meno che del non
trattavad'assicurarlapelle,erasempredonAbbondiochela
l'imminenza pericolo gliavessefatto
perdereaffattolatesta.
l giornofissatoper la partenza,l'innominatofecetrovarprontaalla
IMalanotteunacarrozza,nellaqualeaveva già fattomettereun
corredodibiancheriaperAgnese.Etiratalaindisparte,lefece
ancheaccettareungruppettodiscudi,perripararealguastoche
troverebbeincasa;quantunque,battendolamanosulpetto,essa
andasseripetendocheneavevalì ancorade'vecchi.
­Quandovedretequellavostrabuona,poveraLucia...­ledissein
ultimo:­giàsoncertochepregaperme,poichélehofattotanto
male:diteleadunquech'iolaringrazio,econfidoinDio,chelasua
preghieratorneràancheintantabenedizioneperlei.
ringraziamentiumiliesvisceratididonAbbondioeicomplimentidi
Vollepoiaccompagnartuttietregliospiti,finoallacarrozza.I
Perpetua, se gl'immaginii l lettore.Partirono;fecero,secondoi
fissato,unafermatina,masenzaneppurmettersiasedere,nella l
passaggio:lasolitastoriadiruberie,
casadelsarto,dovesentironoraccontarcentocose del
di percosse,disperpero,di
sporchizie:malì, perbuonasorte,nons'eranvistilanzichenecchi.
­Ahsignorcurato!­dissei l sarto,dandoglidibraccioarimontare
incarrozza:­s'hadafarde'libriinistampa,sopraunfracassodi
questasorte.
Dopoun'altrapo'distrada,cominciaronoinostriviaggiatoria
vederco'loroocchiqualchecosadiquellocheavevantanto
sentitodescrivere:vignespogliate,noncomedallavendemmia,
macomedallagrandineedallabuferachefosserovenutein
compagnia:tralciaterra,sfrondatiescompigliati;strappatiipali,
schiantati,scapezzatiglialberi;sforacchiatelesiepi;icancelli
calpestatoilterreno,esparsodischegge,difoglie,disterpi;
portativia.Ne'paesipoi,uscisfondati,impannatelacere,paglia,
cenci,rottamid'ognisorte,amucchioseminatiperlestrade;
un'ariapesante,zaffatedipuzzopiùfortecheuscivandallecase;
lagente,chiabuttarfuoriporcherie,chiaraccomodarleimposte
allameglio,chiincrocchioalamentarsiinsieme;e,alpassardella
carrozza,manidiquaedi là teseaglisportelli,perchieder
l'elemosina.
Con
con questeimmagini,oradavantiagliocchi,oranellamente,e
l'aspettativaditrovarealtrettantoacasaloro,ciarrivarono;e
trovaronoinfattiquelloches'aspettavano.
Agnesefeceposareifagottiinuncantodelcortiletto,ch'era
rimastoilluogopiùpulitodellacasa;simisepoiaspazzarla,a
raccogliereearigovernarequellapocarobacheleavevan
lasciata;fecevenireunlegnaioloeunfabbro,perriparareiguasti
piùgrossi,eguardandopoi,capopercapo,labiancheriaregalata,
econtandoque'nuoviruspi,dicevatrasé:"soncadutainpiedi;
siaringraziatoIddioe la Madonnaequelbuonsignore:posso
propriodired'essercadutainpiedi".
DonAbbondioePerpetuaentrano in casa,senzaaiutodichiavi;
ognipassochefannonell'andito,sentoncrescere un tanfo,un
veleno,unapeste, cheli respingeindietro;conlamanoalnaso,
vannoall'usciodicucina;entranoinpuntadipiedi,studiandodove
metterli,periscansarpiùchepossono la porcheriachecoprei
pavimento;edànnoun'occhiataingiro.Nonc'eranullad'intero; l
maavanzieframmentidiquelchec'erastato,lì ealtrove,sene
vedevainognicanto:piumeepennedellegallinediPerpetua,
pezzidibiancheria,fogli de' calendari di donAbbondio,coccidi
pentoleedipiatti;tuttoinsiemeosparpagliato.Solonelfocolaresi
comemolteideesottintese, inun periodostesodaunuomodi
potevanvedereisegnid'unvastosaccheggioaccozzatiinsieme,
garbo.C'era,dico,unrimasuglioditizzietizzonispenti,iquali
mostravanod'esserestati,unbracciolodiseggiola,unpiededi
tavola,unosportellod'armadio,unapancadiletto,unadogadella
Abbondio.Ilrestoeracenereecarboni;econque'carbonistessi,
botticina,dovecistavailvinocherimettevalostomacoadon
iguastatori,perristoro,avevanoscarabocchiatiimuridifiguracce,
ingegnandosi,concerteberrettineoconcertecheriche,econ
certelarghefacciole,difarnede'preti,emettendostudioafarli
orribilieridicoli:intentoche,perverità,nonpotevaandarfallitoa
taliartisti.
­Ahporci!­esclamòPerpetua.­Ahbaroni!­esclamòdon
Abbondio;e,comescappando,andaronfuori,perunaltr'uscioche
mettevanell'orto.Respirarono;andarondiviato
primad'arrivarci,videro la terrasmossa,emisero al fico;magià
un gridotutt'e
due insieme;arrivati,trovaronoeffettivamente, in vecedelmorto,
labucaaperta.Quinacquerode'guai:donAbbondiocominciòa
prenderselaconPerpetua,chenonavessenascostobene:
pensatesequestarimasezitta:dopoch'ebberobengridato,tutt'e
duecolbraccioteso,econl'indiceappuntatoversolabuca,sene
tornaronoinsieme,brontolando.Efatecontochepertutto
trovaronoaundipressolamedesimacosa.Penaronononso
quanto,afarripulireesmorbarelacasa,tantopiùche,inque'
giorni,eradifficiletrovaraiuto;enonsoquantodovetterostare
comeaccampati,accomodandosiallameglio,oallapeggio,e
rifacendoapocoapocousci,mobili,utensili,condanariprestati
daAgnese.
Pergiuntapoi,queldisastrofuunasemenzad'altrequestioni
moltonoiose;perchéPerpetua,aforzadichiedereedomandare,
dispiareefiutare,venneasaperdicertochealcunemasserizie
delsuopadrone,credutepredaostraziode'soldati,eranoinvece
saneesalveincasadigentedelpaese;etempestavail padrone
chesifacessesentire,erichiedessei
sipotevatoccareperdonAbbondio;giacché l suo.Tastopiùodiosonon
la suarobaerain
piùdi
manodibirboni,cioèdiquellaspecie
premeva stareinpace. di personecon cui gli
­Masenonnevogliosapernulladiquestecose,­diceva.­
Quantevoltevelodevoripetere,chequelcheèandatoèandato?
Hodaessermessoancheincroce,perchém'èstataspogliatala
casa?
­Selodico,­rispondevaPerpetua,­cheleisilascerebbecavar
gliocchiditesta.Rubareaglialtrièpeccato,maalei,èpeccato
nonrubare.
­Mavedetesecodestisonospropositidadirsi!­replicavadon
Abbondio:­mavoletestarezitta?
Perpetuasichetava,manonsubitosubito;eprendevapretestoda
tuttoperriprincipiare.Tantoche i l pover'uomos'eraridottoanon
lamentarsipiù,quandotrovavamancantequalchecosa,nel
momento che neavrebbeavutobisogno;perché, più d'unavolta,
glieratoccatoasentirsidire:­vadaachiederloaltale
nonl'avrebbetenutofinoaquest'ora,senonavessechefarecon che l'ha,e
unbuonuomo.
Un'altraepiùvivainquietudineglidavai l sentirechegiornalmente
continuavanoapassarsoldatiallaspicciolata,comeavevatroppo
benecongetturato;ondestavasempreinsospettodivedersene
capitarqualchedunooancheunacompagniasull'uscio,cheaveva
fattoraccomodareinfrettaperlaprimacosa,echetenevachiuso
congrancura;ma,pergraziadelcielo,ciònonavvennemai.Né
peròquestiterrorieranoancoracessati,cheunnuovone
sopraggiunse.
qui lasceremodaparteil pover'uomo: si trattabend'altroche
Madisueapprensioniprivate,chede'guaid'alcunipaesi,ched'un
disastropasseggiero.
CapitoloXXXI
Lapestechei
entrar conle l tribunaledellasanitàavevatemutochepotesse
bandealemannenelmilanese,c'eraentratadavvero,
comeènoto;edènotoparimentechenonsifermòqui,mainvase
espopolòunabuonaparted'Italia.Condottidalfilodellanostra
storia,noipassiamoaraccontargliavvenimentiprincipalidiquella
esclusivamente:chédellacittàquasiesclusivamentetrattanole
calamità;nelmilanese,s'intende,anziinMilanoquasi
memoriedeltempo,comeaundipressoaccadesempreeperl
tutto,perbuoneepercattiveragioni.Einquestoracconto,i
nostrofinenonè,perdirlaverità,soltantodirappresentarlostato
dellecosenelqualeverrannoatrovarsiinostripersonaggi;madi
farconoscereinsieme,perquantosi puòpiù inristretto,eperquanto
sipuòdanoi,untrattodistoriapatria famosocheconosciuto.
Dellemolterelazionicontemporanee,noncen'èalcunachebasti
sé adarneun'ideaunpo'distintaeordinata;come
daalcunachenonpossaaiutareaformarla. nonce n'è
In ognunadiqueste
relazioni,senzaeccettuarnequelladelRipamonti(Josephi
Ripamontii,canoniciscalensis,chronistaeurbisMediolani,De
pestequaefuitanno1630,LibriV.Mediolani,1640,apud
Malatestas.),laqualelesuperatutte,perlaquantitàeperla
sceltade'fatti,eancorpiùperi l modod'osservarli,inognuna
sonoomessifattiessenziali,chesonregistratiinaltre;inognuna
cisonoerrorimateriali,chesipossonriconoscereerettificarecon
l'aiutodiqualchealtra,odique'pochiattidellapubblicaautorità,
editieinediti,cherimangono;spessoinuna si vengonoatrovarle
cagioni di cuinell'altras'eranvisti,comeinaria,
di gli effetti.
èun In tutte
poiregnaunastranaconfusione tempiedicose; continuo
andareevenire,comeallaventura,senzadisegnogenerale,
senzadisegnone'particolari:carattere,delresto,de'piùcomunie
de'piùapparentine'libridiqueltempo,principalmente in quelli
in
scrittiinlinguavolgare,almeno Italia;seanchenelrestoscrittore
d'Europa,idottilosapranno,noilosospettiamo.Nessuno
d'epocaposteriores'èpropostod'esaminareediconfrontare
quellememorie,perritrarneunaserieconcatenatadegli
avvenimenti,unastoriadiquellapeste;sicchél'ideacheseneha
generalmente,dev'essere,dinecessità,moltoincerta,eunpo'
confusa:un'ideaindeterminatadigranmaliedigrand'errori(eper
veritàcifudell'unoedell'altro, alpiùdi
immaginare),un'ideacomposta dilàdiquelchesipossa
giudizichedifatti, alcuni
fattidispersi,nondiradoscompagnatidallecircostanze
caratteristiche,senzadistinzionditempo,cioèsenzaintelligenzapiù
dicausaed'effetto,dicorso,diprogressione.Noi,esaminandoe
stampate,piùd'unainedita,molti(inragionedelpocochene
confrontando,conmoltadiligenzasenonaltro,tuttelerelazioni
rimane)documenti,comedicono,ufiziali,abbiamcercatodifarne
nongiàquelchesivorrebbe,maqualchecosachenonèstato
ancorfatto.Nonintendiamodiriferiretuttigliattipubblici,e
nemmenotuttigliavvenimentidegni,inqualchemodo,di
memoria.Moltomenopretendiamodirendereinutileachivoglia
farsiun'ideapiùcompitadellacosa, la letturadellerelazioni
originali:sentiamotroppocheforzaviva,propriae,perdircosì,
incomunicabile,ci sia semprenell'operediquelgenere,comunque
concepiteecondotte.Solamenteabbiamtentatodidistingueree
diverificareifatti più generaliepiùimportanti, di disporli
nell'ordinerealedellalorosuccessione,perquantolocomportila
ragioneelanaturad'essi,d'osservarelaloroefficienzareciproca,
edidarcosì,peroraefinchéqualchedunaltrononfacciameglio,
unanotiziasuccinta,masinceraecontinuata,diqueldisastro.
Pertuttaadunquelastrisciaditerritoriopercorsadall'esercito,
s'eratrovatoqualchecadaverenellecase,qualchedunosulla
strada.Pocodopo,inquestoeinquelpaese,cominciaronoad
ammalarsi,amorire,persone,famiglie,dimaliviolenti,strani,con
segnisconosciutiallapiùpartede'viventi.C'erasoltantoalcunia
cuinonriuscisseronuovi:que'pochichepotesseroricordarsidella
buonaparted'Italia,einispecie il milanese,dovefuchiamata,ed
pesteche,cinquantatreanniavanti,avevadesolatapureuna
ètuttora,lapestedisanCarlo.Tantoè fortela carità!Tra
memoriecosìvarieecosìsolennid'uninfortuniogenerale,può le
essafarprimeggiarequellad'unuomo,perchéaquest'uomoha
ispiratosentimentieazionipiùmemorabiliancorade'mali;
stamparlonellementi,comeunsuntodituttique'guai,perchéin
tuttil'haspintoeintromesso,guida,soccorso,esempio,vittima
volontaria;d'unacalamitàpertutti,farperquest'uomocome
un'impresa;nominarla da lui,comeunaconquista,ounascoperta.
Ipeste,man'erastatounode'
l protofisicoLodovicoSettala,ché,nonsoloavevavedutaquella
più attivieintrepidi,e,quantunque
allorgiovinissimo,de'piùriputaticuratori;echeora,ingranl 20
sospettodiquesta,stavaall'ertaesull'informazioni,riferì,i
d'ottobre,neltribunaledellasanità,come,nellaterradiChiuso
(l'ultimadelterritoriodiLecco,econfinantecolbergamasco),era
scoppiatoindubitabilmentei l contagio.Nonfuperquestopresa
verunarisoluzione,comesihadalRagguagliodelTadino(Pag.
24.).
EdeccosopraggiungereavvisisomigliantidaLeccoedaBellano.
Il tribunaleallorasirisolvettee si contentòdispedireun
commissarioche,stradafacendo,prendesseunmedicoaComo,
esiportasseconluiavisitareiluoghiindicati.Tutt'edue,
ignoranzaoperaltro, si lasciornopersuaderedaunvecchioet "o per
ignorantebarbiero
Peste"(Tadino,i v i . di
) ; Bellano,chequellasorte
ma, in de malinonera
alcuniluoghi,effettoconsueto
dell'emanazioniautunnalidellepaludi,eneglialtri,effettode'
disagiedeglistrapazzisofferti,nelpassaggiodeglialemanni.Una
taleassicurazionefuriportataaltribunale,i
mettesseilcuoreinpace. l qualeparechene
Maarrivandosenzaposaaltreealtrenotiziedimortedadiverse
parti,furonospeditiduedelegatiavedereeaprovvedere:i l
Tadinosuddetto,eunauditoredeltribunale.Quandoquesti
giunsero,ilmales'eragiàtantodilatato,che le proveil si offrivano,
senzachebisognasseandarneincerca.Scorsero
Lecco,laValsassina,lecostedellagodiComo,idistretti territoriodi
trovaronopaesichiusidacancelliall'entrature,altriquasideserti,e
denominatiil MontediBrianza,elaGerad'Adda;epertutto
gliabitantiscappatieattendati alla campagna,odispersi:"et
parevano,­diceilTadino,­tantecreatureseluatiche,portandoin ci
manochil'herbamenta,chilaruta,chiilrosmarinoetchiuna
ampollad'aceto".S'informaronodelnumerode'morti:era
spaventevole;visitaronoinfermiecadaveri,epertuttotrovarono
lebrutteeterribilimarchedellapestilenza.Diederosubito,per
lettere,quellesinistrenuove al tribunaledellasanità, il quale,al
Tadino,aprescriverlebullette,perchiuderfuoridallaCittà
riceverle,chefuil30d'ottobre,"sidispose",diceilmedesimole
personeprovenientida'paesidoveilcontagios'eramanifestato;
"etmentresicompilaualagrida",nediedeanticipatamente
qualcheordinesommarioa'gabellieri.
Intantoidelegatipreseroinfrettaeinfuriaquellemisureche
parverloromigliori;esenetornarono,conlatristapersuasione
chenonsarebberobastatearimediareeafermareunmalegià
tantoavanzatoediffuso.
Arrivatii l 14dinovembre,datoragguaglio,avoceedinuovoin
iscritto,altribunale,ebberodaquestocommissionedipresentarsi
algovernatore,ed'esporgli lo statodellecose.V'andarono,e
riportarono:averluiditalinuoveprovatomoltodispiacere,
mostratoneungransentimento;maipensieridellaguerraesserl
piùpressanti:sedbelligravioresessecuras.CosìilRipamonti,i
qualeavevaspogliatiiregistridellaSanità,econferitocolTadino,
incaricatospecialmentedellamissione:
lettorese ne erala seconda,
ricorda,perquellacausa,econquell'esito.Dueotrese i l
giornidopo,il18dinovembre,emanòi l governatoreunagrida,in
cuiordinavapubblichefeste,perlanascitadelprincipeCarlo,
primogenitodelreFilippoIV,senzasospettareosenzacurarei
pericolod'ungranconcorso,intalicircostanze:tuttocomeintempi l
ordinari,comesenonglifossestatoparlatodinulla.
Eraquest'uomo,comegiàs'èdetto,i l celebreAmbrogioSpinola,
mandatoperraddirizzarquellaguerraeriparareaglierrorididon
Gonzalo,eincidentemente,agovernare;enoipurepossiamoqui
incidentementerammentar che morìdopopochimesi,inquella
stessaguerrache gli stavatantoacuore;emorì,
sulcampo,mainletto,d'affannoe di non giàdiferite
struggimento,perrimproveri,
torti,disgustid'ognispeciericevutidaquelliacuiserviva.
hadeplorata lasua sorte,ebiasimatal'altruisconoscenza;ha La storia
descritte con moltadiligenzalesueimpresemilitariepolitiche,
lodatalasuaprevidenza,l'attività,lacostanza:potevaanche
cercarecos'abbiafattodituttequestequalità,quandolapeste
minacciava,invadevaunapopolazionedatagliincura,opiuttosto
inbalìa.
Maciòche,lasciandointeroi
sua chefal biasimo,scemalamaravigliadi
maraviglia,èlacondottadellapopolazionemedesima,di
quella condotta,ciò nascereun'altraepiùfortequella,
vogliodire,che,nontoccaancoradalcontagio,avevatantaragion
ditemerlo.All'arrivodiquellenuovede'paesichen'eranocosì
malamenteimbrattati,dipaesicheformanointornoallacittàquasi
unsemicircolo,inalcunipuntidistantedaessanonpiùdidiciotto
movimentogenerale,undesideriodiprecauzionibeneomale
oventimiglia;chinoncrederebbechevisisuscitasseun
intese,almenounasterileinquietudine?Eppure,seinqualche
cosalememoriediqueltempovannod'accordo,ènell'attestare
chenonnefunulla.Lapenuriadell'annoantecedente,leangherie
dellasoldatesca,leafflizionid'animo,parveropiùchebastantia
renderragionedellamortalità:sullepiazze,nellebotteghe,nelle
case,chibuttasselàunaparoladelpericolo,chimotivassepeste,
venivaaccoltoconbeffeincredule,condisprezzoiracondo.La
medesimamiscredenza, la medesima,per dir meglio,cecitàe
fissazioneprevalevanelsenato,nelConsiglio
ognimagistrato. de' decurioni,in
TrovocheilcardinalFederigo,appenasirisepperoiprimicasidi
malcontagioso,prescrisse,conletterapastoralea'parrochi,trale
altrecose,cheammonisseropiùepiùvolteipopoli
dell'importanzaedell'obbligostrettodirivelareognisimile
accidente,ediconsegnarlerobeinfetteosospette(Vitadi
FederigoBorromeo,compilatadaFrancescoRivola.Milano,1666,
pag.582.):eanchequestapuòesserecontatatralesuelodevoli
singolarità.
Iottenevapocooniente.Eneltribunalestesso,
l tribunaledellasanitàchiedeva,imploravacooperazione,ma
la premura era ben
lontanadauguagliarel'urgenza:erano,comeaffermapiùvoltei
Tadino,ecomeappareancormeglio da tuttoilcontestodellasua l
relazione,iduefisiciche,persuasidellagravitàedell'imminenza
delpericolo,stimolavanquelcorpo,i l qualeavevapoiastimolare
glialtri.
Abbiamgiàvedutocome,alprimoannunziodellapeste,andasse
freddonell'operare,anzinell'informarsi:ecco oraun altrofattodi
lentezzanonmenportentosa,seperònoneraforzata,perostacoli
frapposti da magistratisuperiori.Quellagridaperlebullette,
risolutail 30 d'ottobre,nonfustesache ildì 23
seguente,nonfupubblicatacheil29.Lapesteeragiàentrataindel mese
Milano.
Iprimo,ealtrecircostanzedellapersonaedelcaso:einfatti,
lnell'osservareiprincìpid'unavastamortalità,incuilevittime,
Tadinoeil Ripamontivolleronotareil nomedichicelaportòil
all'incirca,perilnumerodellemigliaia,nasceunanonso quale
cheesserdistintepernome,appenasipotrannoindicare non
curiositàdiconoscereque'primiepochinomichepoterono
esserenotatieconservati:questaspeciedidistinzione,la
precedenzanell'esterminio,par che facciantrovareinessi,enelle
per altro più indifferenti,qualchecosadifataleedi
particolarità,
memorabile.
L'unoel'altrostoricodiconochefuunsoldatoitalianoalserviziodi
Spagna;nelresto non sono ben d'accordo,neppursulnome.Fu,
secondoilTadino, un
territoriodiLecco;secondoi PietroAntonioLovato,diquartierenel
l Ripamonti,unPierPaoloLocati,di
quartiereaChiavenna.Differisconoanchenelgiornodellasua
entratainMilano:ilprimolametteal22d'ottobre,ilsecondoad
altrettantidelmeseseguente:enonsipuòstarenéall'unoné
all'altro.Tutt'eduel'epochesonoincontraddizioneconaltreben
piùverificate.Eppurei l Ripamonti,scrivendoperordinedel
Consigliogeneralede'decurioni,dovevaaverealsuocomando
moltimezzidiprenderl'informazioninecessarie;eilTadino,per
ragionedelsuoimpiego,poteva,megliod'ogn'altro,essere
informatod'unfatto di questogenere.Delresto,dalriscontro
d'altredatechecipaiono,comeabbiamdetto,piùesatte,risulta
chefu,primadellapubblicazionedellagridasullebullette; e, sene
mettesseconto, si potrebbeancheprovareoquasiprovare,che
dovetteessereaiprimidiquelmese;macerto,i l lettorecene
dispensa.
Siacomesisia,entròquestofantesventuratoeportatordi
sventura,conungranfagottodivesticomprateorubateasoldati
alemanni;andòafermarsi in unacasadisuoiparenti,nelborgodi
portaorientale,vicino ai cappuccini;appenaarrivato,s'ammalò;fu
un'ascella,misechilocuravainsospettodi ciò ch'erainfatti; il
portatoallospedale;doveunbubbonecheglisiscoprìsotto
quartogiornomorì.
Iluifamiglia;isuoivestitieillettoincuierastatoallospedale,furon
l tribunaledellasanitàfecesegregareesequestrareincasaladi
bruciati.Dueserventichel'avevanoavutoincura,eunbuonfrate
chel'avevaassistito,cadderoanch'essiammalatiinpochigiorni,
tutt'etredipeste.Ildubbiocheinquelluogos'eraavuto,finda
conseguenza,fecerosìchei
principio,dellanaturadelmale,elecauteleusatein
l contagiononvisipropagassedipiù.
il soldatoneavevalasciato di fuoriunseminìochenontardòa
Magermogliare.Ilprimoacuis'attaccò,fu il padronedellacasadove
quelloavevaalloggiato,unCarloColonnasonatordiliuto.Allora
tuttiipigionalidiquellacasafurono,d'ordinedellaSanità,condotti
allazzeretto,dove lapiù partes'ammalarono;alcunimorirono,
dopopocotempo, di manifestocontagio.
Nellacittà,quellochegiàc'erastatodisseminatodacostoro,da'
loropanni,da'loromobilitrafugatidaparenti,dapigionali,da
personediservizio,allericercheealfuocoprescrittodaltribunale,
edipiùquellochec'entravadinuovo,perl'imperfeziondeglieditti,
perlatrascuranzanell'eseguirli,eperladestrezzanell'eluderli,
andòcovandoeserpendolentamente,tuttoi l restantedell'anno,e
ne'primimesidelsusseguente1630.Diquandoinquando,orain
questo,orainquelquartiere,aqualchedunos'attaccava,
qualchedunonemoriva: ela radezzastessade'casiallontanavai
in l
sospettodellaverità,confermavasemprepiùilpubblico
stupidaemicidialefiduciache non néci
cifossepeste, fossestata quella
neppureunmomento.Moltimediciancora,facendoecoallavoce
delpopolo(era,ancheinquestocaso,vocediDio?),deridevangli
augùrisinistri,gliavvertimentiminaccioside'pochi;eavevan
prontinomidimalattiecomuni,perqualificareognicasodipeste
chefosserochiamatiacurare;conqualunquesintomo,con
qualunquesegnofossecomparso.
Gliavvisidiquestiaccidenti,quandopurpervenivanoallaSanità,
cipervenivanotardiperlopiùeincerti. Il terroredellacontumacia
edellazzerettoaguzzavatuttigl'ingegni:nonsidenunziavangli
ammalati, si corrompevanoibecchinieilorosoprintendenti;da
subalternideltribunalestesso,deputatidaessoavisitarei
cadaveri,s'ebbero,condanari,falsiattestati.
Siccomeperò,aogniscopertachegliriuscissefare,i
ordinavadibruciarrobe,mettevainsequestrocase,mandava l tribunale
famiglieallazzeretto,cosìèfacileargomentarequantadovesse
esserecontrodiessol ' i r a elamormorazionedelpubblico,"della
Nobiltà,delliMercantietdellaplebe",diceilTadino;persuasi,
com'erantutti,chefosserovessazionisenzamotivo,esenza
costrutto.L'odioprincipalecadevasuiduemedici;ilsuddetto
Tadino,eSenatoreSettala,figliodelprotofisico:atalsegno,che
ormainonpotevanoattraversarlepiazzesenzaessereassalitida
parolacce,quandononeransassi.Ecertofusingolare,emerita
chenesiafattamemoria,
sitrovaronquegliuomini, la
di condizione in cui,perqualchemese,
vedervenireavanti un orribileflagello,
d'affaticarsiinognimanieraastornarlo,d'incontrareostacolidove
cercavanoaiuti,ed'essereinsiemebersagliodellegrida,averei l
nomedinemicidellapatria:propatriaehostibus,diceilRipamonti.
Diquell'odionetoccavaunaparteancheaglialtrimediciche,
convinticomeloro,dellarealtàdelcontagio,suggerivano
precauzioni,cercavanodicomunicareatuttilalorodolorosa
certezza.Ipiùdiscretil i tacciavanodicredulitàed'ostinazione:per
tuttiglialtri,eramanifestaimpostura,cabalaorditaperfarbottega
sulpubblicospavento.
Istatoprofessoredimedicinaall'universitàdiPavia,poidifilosofia
l protofisicoLodovicoSettala,allorapocomencheottuagenario,
moraleaMilano,autore di molteopereriputatissimeallora,chiaro
perinvitiacattedred'altreuniversità,Ingolstadt,Pisa,Bologna,
Padova,eperilrifiuto
uominipiùautorevoli di
delsuo tuttiquestiinviti,eracertamenteunodegli
tempo.Allariputazionedellascienza
s'aggiungevaquelladellavita,eall'ammirazione
perlasuagrancaritànelcurareenelbeneficareipoveri.E,una la benevolenza,
cosacheinnoiturbaecontristail sentimentodistimaispiratoda
questimeriti,machealloradovevarenderlopiùgeneraleepiù
forte, il pover'uomopartecipavade'pregiudizipiùcomuniepiù
funestide'suoicontemporanei: era piùavantidiloro,masenza
allontanarsidallaschiera,cheèquellocheattiraiguai, efa molte
volteperderel'autoritàacquistata in altremaniere.Eppurequella
grandissimachegodeva,nonsolononbastòavincere,inquesto
caso,l'opiniondiquellocheipoetichiamavanvolgoprofano,ei
capocomici,rispettabilepubblico;manonpotésalvarlo
dall'animositàedagl'insultidiquellapartediessoche correpiù
facilmenteda'giudizialledimostrazionieaifatti.
Ungiornocheandavainbussolaavisitareisuoiammalati,
principiòaradunarglisiintornogente,gridandoesserluiilcapodi
mettevainispaventolacittà,conquelsuocipiglio,conquellasua
colorochevolevanoperforzachecifosselapeste;luiche
barbaccia:tuttoperdardafare ai medici.Lafollaeilfurore
andavancrescendo:iportantini,vedendo la malaparata,
ricoveraronoilpadrone
vicina.Questo gli in unacasad'amici, che
toccòperavervedutochiaro,detto persorteera
ciò cheera,
evolutosalvardallapestemoltemigliaia di persone:quando,con
suo deplorabileconsulto,cooperòafartorturare,tanagliaree
unbruciare,comestrega,unapoverainfelicesventurata,perchéi
suopadronepativadoloristranidistomaco,eunaltropadronedi l
primaerastatofortementeinnamoratodilei(StoriadiMilanodel
ContePietroVerri;Milano,1825,Tom.4,pag.155.),allorane
avràavutapressoilpubbliconuovalodedisapientee,ciòcheè
intollerabileapensare,nuovotitolodibenemerito.
Masulfiniredelmesedimarzo,cominciarono,primanelborgodi
portaorientale,poi in ogniquartieredellacittà,afarsifrequentile
malattie,lemorti,conaccidentistrani di spasimi, di palpitazioni,di
letargo,didelirio,conquelleinsegnefunestedilividiedibubboni;
mortiperlopiùceleri,violente,nondiradorepentine,senzaalcun
indizioantecedentedimalattia.Imedicioppostiallaopiniondel
contagio, non volendooraconfessare ciò cheavevanderiso,e
dovendopurdareunnomegenerico alla nuovamalattia,divenuta
troppocomuneetroppopaleseperandarnesenza,trovarono
quellodifebbrimaligne,difebbripestilenti:miserabiletransazione,
anzitrufferiadiparole,echepurfacevagrandanno;perché,
figurando di riconoscere la verità,riuscivaancoraa non lasciar
credereciòche più importavadicredere,divedere,cheilmale
s'attaccavapermezzodelcontatto.Imagistrati,comechisi
risentedaunprofondosonno,principiaronoa dareun
orecchioagliavvisi,allepropostedellaSanità,afareseguireisuoi po'più
editti,isequestriordinati,lequaranteneprescrittedaquel
tribunale.Chiedevaessodicontinuoanchedanariper supplire
allespesegiornaliere,crescenti,dellazzeretto,ditantialtriservizi;
eli chiedevaaidecurioni,intantochefossedeciso(chenonfu,
credo,mai,senoncolfatto)setalispesetoccasseroallacittà,o
all'erarioregio.Aidecurionifacevapureistanzailgrancancelliere,
perordineanchedelgovernatore,ch'eraandatodinuovoametter
l'assedioaquelpoveroCasale;facevaistanzai l senato,perché
pensasseroallamanieradivettovagliarlacittà,primache
dilatandovisiperisventurai l contagio, le venissenegatopratica
daglialtripaesi;perchétrovassero
gran cui i l mezzo di mantenereuna
partedellapopolazione,a
decurionicercavanodifardanariper eranmancatiilavori.I
via d'imprestiti,d'imposte;e
diquelcheneraccoglievano,nedavano
a'poveri;un po' unpo'alla
digranocompravano:supplivanoaunapartedel Sanità,unpo'
bisogno.Elegrandiangoscenoneranoancorvenute.
Nellazzeretto,dovelapopolazione,quantunquedecimataogni
giorno,andavaognigiornocrescendo,eraun'altraarduaimpresa
quellad'assicurarei l servizioelasubordinazione,diconservarle
separazioniprescritte,dimantenerviinsommao,perdirmeglio,di
stabilirviilgovernoordinatodaltribunaledellasanità:ché,finda'
primimomenti,c'erastataognicosainconfusione,perla
sfrenatezzadimoltirinchiusi,perlatrascuratezzae perla
ei decurioni,nonsapendo
connivenzade'serventi.I l tribunale
dovebattereilcapo,pensarondirivolgersi ai cappuccini,e
supplicaronoilpadrecommissariodellaprovincia,
levecidelprovinciale,mortopocoprima,acciòvolessedarloro i l qualefaceva
de'soggettiabiliagovernarequelregnodesolato.
proposeloro,perprincipale, un I l
padreFeliceCasati,uomod'età commissario
matura,ilqualegodevaunagranfamadicarità,d'attività,di
mansuetudineinsiemeedifortezzad'animo,aquelcheil seguito
fecevedere,benmeritata;epercompagnoecomeministrodilui,
unpadreMichelePozzobonelli,ancorgiovine, ma graveesevero,
dipensiericomed'aspetto.Furonoaccettati
30dimarzo,entrarononellazzeretto. I l con granpiacere;ei
presidentedellaSanitàl i l
in
condusse giro,comeperprenderneilpossesso;e,convocatii
presidentediquelluogoilpadreFelice,conprimariaepiena
serventiegl'impiegatid'ognigrado,dichiarò,davantialoro,
autorità.Dimanoinmanopoichelamiserabileradunanzaandò
crescendo,v'accorseroaltricappuccini;efuronoinquelluogo
soprintendenti,confessori,amministratori,infermieri,cucinieri,
guardarobi,lavandai,tuttociòcheoccorresse.IlpadreFelice,
sempreaffaticatoesempresollecito,giravadigiorno,giravadi
notte,periportici,perlestanze,perquelvastospaziointerno,
talvoltaportandoun'asta,talvoltanonarmatochedicilizio;
animavaeregolavaognicosa;sedavaitumulti,facevaragione
allequerele,minacciava,puniva,riprendeva,confortava,
asciugavaespargevalacrime.Prese,sulprincipio,lapeste;ne
guarì,esirimise,connuovalena,allecure di prima.Isuoi
la la
confratellicilasciarono piùparte vita,etutticonallegrezza.
Certo,unataledittaturaera uno stranoripiego;stranocomela
calamità,comeitempi;equandononnesapessimoaltro,
basterebbeperargomento,anzipersaggiod'unasocietàmolto
rozzaemalregolata,i l vederchequelliacuitoccavauncosì
importantegoverno,nonsapesserpiùfarnealtrochecederlo,né
trovasseroachicederlo,cheuomini,peristituto,ilpiùalienida
ciò.Maèinsiemeunsaggiononignobiledellaforzaedell'abilità
chelacaritàpuòdareinognitempo,einqualunqueordindicose,
il vederquest'uominisostenereuntalcaricocosìbravamente.Efu
bello lo stessoaverloaccettato,senz'altraragionecheilnon
essercichilovolesse,senz'altrofinechediservire,senz'altra
speranza in questomondo, che d'unamortemoltopiùinvidiabile
cheinvidiata;fubello lo stessoesser loro offerto,soloperchéera
difficileepericoloso,esisupponevacheilvigoreeillosangue
freddo,cosìnecessarioeraroinque'momenti,essi
avere.Eperciòl'operaeilcuoredique'fratimeritano dovevano
che sene
facciamemoria,conammirazione,contenerezza,conquella
speciedigratitudinecheèdovuta,comeinsolido,perigran
serviziresidauominiauomini,epiùdovutaaquellichenonsela
propongonoperricompensa."ChesequestiPadri iui nonsi
ritrouauano,­diceilTadino,­alsicurotuttalaCittàannichilatasi
trouaua;puoiché fu cosamiracolosal'hauerquestiPadrifatto in
cosìpuocospatioditempotantecoseperbenefitiopublico,che
non hauendohauutoagiutto,oalmenopuocodallaCittà,conla
suaindustriaetprudenzahaueuanomantenutonelLazeretto
tantemigliaiadepoueri".Lepersonericoverateinquelluogo,
duranteisettemesicheilpadreFelicen'ebbei
circacinquantamila,secondoi l governo,furono
l Ripamonti;il qualedicecon
ragione,ched'unuomotaleavrebbedovutougualmenteparlare,
seinvecedidescriverlemiseried'unacittà,avessedovuto
raccontarlecosechepossonfarleonore.
Anchenelpubblico,quellacaparbietàdinegarlapesteandava
naturalmentecedendoeperdendosi, di manoinmanocheil
morbosidiffondeva,e
più si diffondevaper via delcontattoedella
pratica;etanto quando,dopoesserqualchetemporimasto
solamentetra'poveri,cominciòatoccarpersonepiùconosciute.E
traqueste,comeallora
un'espressamenzione ifui
l l più notato,cosìmeritaancheadesso
protofisicoSettala.Avrannoalmen
confessatocheilpoverovecchioavevaragione?Chilosa?
Cadderoinfermidipeste,lui,lamoglie,duefigliuoli,settepersone
diservizio.Luieunode'figliuolin'uscironsalvi;ilrestomorì.
"Questicasi,­dicei l Tadino,­occorsinellaCittàincaseNobili,
disposerolaNobiltà,etlaplebeapensare,etgliincreduliMedici,
etlaplebeignoranteettemerariacominciòstringerelelabra,
chiuderelidenti,etinarcareleciglia".
Mal'uscite,iripieghi,levendette,perdircosì,dellacaparbietà
convinta,sonoallevoltetalida far
fermaeinvitta, fino all'ultimo,controdesiderarechefosserimasta
la ragioneel'evidenza:e
checi fosse vicinoa
impugnatocosìrisolutamente,ecosìalungo,
questafubeneunadiquellevolte.Coloroiqualiavevano
loro,traloro, un germedimale,chepoteva,permezzinaturali,
propagarsiefareunastrage;nonpotendoormainegare il (che
propagamentodiesso,enonvolendoattribuirloaque'mezzi
sarebbestatoconfessareauntempoungrand'ingannoeuna
grancolpa),eranotantopiùdispostiatrovarciqualchealtra
causa,amenarbuonaqualunque ne venissemessa in campo.
Perdisgrazia,cen'eraunainprontonelleideeenelletradizioni
comuniallora,non qui soltanto, ma inogniparted'Europa:arti
venefiche,operazionidiaboliche,gentecongiurataaspargerla
peste,permezzodivelenicontagiosi,dimalìe.Giàcosetali,o
pestilenze,equisegnatamente,inquelladimezzosecolo
somiglianti,eranostatesupposteecreduteinmoltealtre innanzi.
S'aggiungache,findall'annoantecedente,eravenutoun
dispaccio,sottoscrittodalreFilippoIV,algovernatore,per
avvertirloch'eranoscappatidaMadridquattrofrancesi,ricercati
comesospettidispargereunguentivelenosi,pestiferi:stesse
all'erta,semaicolorofosserocapitatiaMilano.I l governatore
avevacomunicatoil dispaccioalsenatoealtribunaledellasanità;
scoppiataericonosciuta
né,perallora,parechecisibadasse più chetanto.Però,
la peste, il tornarnellementiquell'avviso
potéservirdiconfermaalsospettoindeterminatod'unafrode
scellerata;potéancheessere la primaoccasionedi farlo nascere.
due fatti,l'unodiciecaeindisciplinatapaura,l'altrodinonso
Maqualecattività,furonquellicheconvertironoquelsospetto
indeterminatod'unattentatopossibile,insospetto,epermoltiin
certezza,d'unattentatopositivo,ed'unatramareale.Alcuni,ai
qualieraparsodivedere,laseradel17dimaggio,personein
duomoandareungendounassitocheservivaadividereglispazi
assegnatia'duesessi,fecero,nellanotte,portarfuoridellachiesa
l'assitoeunaquantitàdipancherinchiuseinquello;quantunquei l
presidentedellaSanità,accorsoafarlavisita,conquattro
personedell'ufizio,avendovisitatol'assito,lepanche,lepile
dell'acquabenedetta,senzatrovarnullachepotesseconfermare
compiacereall'immaginazionialtrui,epiùtosto per abbondarein
l'ignorantesospettod'unattentatovenefico,avesse,per
cautela,che per bisogno,avesse,dico,decisochebastavadar
unalavataall'assito.Quelvolumedirobaaccatastataprodusse
una grand'impressionedispaventonellamoltitudine,percuiun
oggettodiventacosìfacilmente un argomento.Sidisseesituttele
credettegeneralmentechefosserostateunteinduomo
panche,lepareti,efinlecordedellecampane.Nésidisse
soltantoallora:tuttelememoriede'contemporaneicheparlanodi
sicurezza:elastoriasincera di esso,bisognerebbeindovinarla,se
quelfatto(alcunescrittemolt'annidopo),neparlanoconugual
governatore,chesiconservanell'archiviodettodisanFedele;
nonsitrovasseinunaletteradeltribunaledellasanitàal
dallaqualel'abbiamocavata,edellaqualesono
abbiammesseincorsivo. le paroleche
Lamattinaseguente,unnuovoepiùstrano,piùsignificante
spettacolocolpìgliocchielementide'cittadini.Inognipartedella
tratti,intrisedinonsochesudiceria,giallognola,biancastra,
città,sivideroleportedellecaseelemuraglie,perlunghissimi
sparsavicomecondellespugne.Osiastatoungustoscioccodi
farnascereunospaventopiùrumorosoepiùgenerale,osiastato
unpiùreodisegnod'accrescerlapubblicaconfusione,onon
sapreichealtro;lacosaèattestatadimaniera,checiparrebbe
menragionevolel'attribuirlaa un sognodimolti,chealfatto

d'alcuni:fatto,delresto,chenonsarebbestato,
l'ultimoditalgenere.I l Ripamonti,chespesso, su ilprimoné
questo
particolaredell'unzioni,deride,epiùspessodeploralacredulità
popolare,quiaffermad'avervedutoquell'impiastramento,elo
descrive(...etnosquoqueivimusvisere.Maculaeerantsparsim
inaequaliterquemanantes,velutisiquishaustamspongiasaniem
adspersisset,impressissetveparietietianuaepassimostiaque
aediumeademadsperginecontaminatacernebantur.Pag.75.).
Nellaletterasopraccitata,isignoridellaSanitàraccontanlacosa
ne'medesimitermini;parlandivisite,d'esperimentifatticonquella
materiasoprade'cani,esenzacattivoeffetto;aggiungono,esser
loroopinione,checotaletemeritàsiapiùtostoprocedutada
insolenza,chedafinescelerato:pensierocheindica in loro,finoa
queltempo,pacatezzad'animobastantepernonvedereciòche
non ci fossestato.L'altrememoriecontemporanee,raccontando
lacosa,accennanoanche,esserestata,sulleprime,opiniondi
molti,chefossefattaperburla,perbizzarria;nessunaparladi
nessuno chela negasse;en'avrebberoparlatocertamente,
nefossestati;senonaltro,perchiamarlistravaganti.Hocreduto se ce
chenonfossefuordipropositoilriferireeilmettereinsiemequesti
particolari,inpartepoconoti,inparteaffattoignorati,d'uncelebre
delirio;perché,neglierroriemassimeneglierroridimolti,ciòche
èpiùinteressanteepiùutileaosservarsi,miparechesiaappunto
lastradachehannofatta,l'apparenze,imodiconcuihannopotuto
entrarnellementi,edominarle.
Lacittàgiàagitatanefusottosopra:ipadronidellecase,con
pagliaaccesa,abbruciacchiavanoglispaziunti;ipasseggierisi
fermavano,guardavano,inorridivano,fremevano.Iforestieri,
sospettiperquestosolo,echeallorasiconoscevanfacilmente al
vestiario,venivanoarrestatinellestradedalpopolo,econdottialla
giustizia.Sifecerointerrogatòri,esamid'arrestati,d'arrestatori,di
testimoni;nonsitrovòreonessuno:lementieranoancorcapacidi
dubitare,d'esaminare,d'intendere.I
pubblicòunagrida,conlaqualepromettevapremioe
l tribunaledellasanità
chimettesseinchiarol'autoreogliautoridelfatto.Adognimodo impunitàa
nonparendociconueniente,diconoque'signorinellacitatalettera,
cheportaladatadel21dimaggio,machefuevidentemente
scrittail19,giornosegnatonellagridastampata, che
delittoinqualsiuogliamodorestiimpunito,massimeintempotanto questo
pericolosoesospettoso,perconsolationeequietediquesto
Popolo,epercauareindiciodelfatto,habbiamooggipublicata
grida,etc.Nellagridastessaperò,nessuncenno,almenchiaro,di
quellaragionevoleeacquietantecongettura,chepartecipavanoal
governatore:silenziocheaccusaauntempounapreoccupazione
furiosanelpopolo,einlorounacondiscendenza,tantopiù
biasimevole,quantopiùpotevaesserperniciosa.
Mentreiltribunalecercava,moltinelpubblico,comeaccade,
avevangiàtrovato.Colorochecredevanoesserquellaun'unzione
velenosa,chivoleva chelaperfosseunavendettadidonGonzalo
FernandezdeCordova,
chiunritrovatodelcardinal digl'insultiricevutinellasuapartenza,
Richelieu,perspopolarMilano,e
impadronirsenesenzafatica;altri,enonsisaperqualiragioni,ne
volevanoautoreilcontediCollalto,Wallenstein,questo,quell'altro
gentiluomomilanese.Nonmancavan,comeabbiamdetto,diquelli
chenonvedevano in quelfattoaltroche uno scioccoscherzo,e
l'attribuivanoascolari,asignori,aufizialiches'annoiassero
all'assediodiCasale.Il nonvederpoi,comesisaràtemuto,che
neseguisseaddiritturauninfettamento,uneccidiouniversale,fu
probabilmentecagionechequelprimospaventos'andasseper
alloraacquietando,elacosafosseoparessemessainoblìo.
C'era,delresto,uncertonumerodipersonenonancorapersuase
chequestapestecifosse.Eperché,tanto nel lazzeretto,come
perlacittà,alcunipurneguarivano,"sidiceua"(gliultimi
argomentid'unaopinionebattutadall'evidenzasonsempre curiosi
asapersi),"sidiceuadallaplebe,etancoradamoltimedici
partiali,nonessereverapeste,perchétuttisarebberomorti"
(Tadino,pag.93.).Perlevareognidubbio,trovòiltribunaledella
sanitàunespedienteproporzionatoalbisogno,unmododiparlare
agliocchi,qualeitempipotevanorichiederloosuggerirlo.Inuna
dellefestedellaPentecoste,usavanoicittadinidiconcorrereal
cimiterodiSanGregorio,fuoridiPortaOrientale,apregarperi
mortidell'altrocontagio,ch'eransepoltilà;e,prendendodalla
divozioneopportunitàdidivertimentoedispettacolo,ciandavano,
ognunopiùingala che potesse.Era in quelgiornomortadipeste,
traglialtri,un'interafamiglia.Nell'oradelmaggiorconcorso,in
mezzoallecarrozze, alla genteacavallo,eapiedi,icadaveridi
quellafamigliafurono,d'ordinedellaSanità,condottialcimitero
suddetto,suruncarro,ignudi,affinchélafollapotessevederein
essiilmarchiomanifestodellapestilenza.Ungridodiribrezzo,di
terrore,s'alzavapertuttodovepassavai l carro;unlungo
mormorìoregnavadoveerapassato;unaltromormorìolo
precorreva.Lapestefupiùcreduta:madelrestoandava
acquistandosifededasé,ognigiornopiù;equellariunione
medesimanondovéservirpocoapropagarla.
Inprincipiodunque,nonpeste,assolutamenteno,pernessun
pestilenziali:l'ideas'ammetteperisbiecoinunaggettivo.Poi,
conto:proibitoanchediproferireil vocabolo.Poi,febbri non
verapeste, vale
proprio,maunacosa adirepestesì,main
alla un certosenso;nonpeste
qualenonsisatrovareunaltronome.
Finalmente,pestesenzadubbio,esenzacontrasto:ma
attaccataun'altraidea,l'ideadelvenefizioedelmalefizio, già
la cis'è
quale
alteraeconfondel'ideaespressadallaparolachenonsipuòpiù
mandareindietro.
Nonè,credo,necessariod'essermoltoversatonellastoria
dell'ideeedelleparole,pervedere che moltehannofattounsimil
corso.Pergraziadelcielo,chenonsonomoltequelled'una
sorte,ed'unataleimportanza,echeconquistino la tal
loroevidenza
auntalprezzo,eallequalisipossanoattaccareaccessòrid'untal
grandi,evitare,ingranparte,quelcorsocosìlungoecosìstorto,
genere.Sipotrebbeperò,tantonellecosepiccole,comenelle
prendendoilmetodopropostodatantotempo,d'osservare,
ascoltare,paragonare,pensare,primadiparlare.
Maparlare,questacosacosìsola,ètalmentepiùfacileditutte
quell'altreinsieme,cheanchenoi,diconoiuominiingenerale,
siamounpo'dacompatire.
CapitoloXXXII
Divenendosemprepiùdifficilei l supplireall'esigenzedolorose
dellacircostanza,erastato,il4dimaggio,decisonelconsigliode'
speditialcampoduediquelcorpo,cheglirappresentassero
decurioni,diricorrerperaiutoalgovernatore.E,il22,furono iguai
elestrettezzedellacittà:lespeseenormi,lecassevote,lerendite
deglianniavvenireimpegnate,leimpostecorrentinonpagate,per
lamiseriagenerale,prodottadatantecause,edalguastomilitare
inispecie;glimettesseroinconsiderazioneche,perleggie
consuetudininoninterrotte,eperdecretospecialediCarloV,le
spesedellapestedovevanessereacaricodelfisco:inquelladel
1576averei
sospesetutteleimposizionicamerali,madataallacittàuna
l governatore,marchesed'Ayamonte,nonsolo
sovvenzionediquarantamilascudidellastessaCamera;
chiedesserofinalmentequattrocose: che l'imposizionifossero
sospese,comes'erafattoallora;
governatoreinformasse i l la Cameradessedanari;i
re,dellemiseriedellacittàedella l
provincia;dispensassedanuovialloggiamentimilitariilpaesegià
rovinatodaipassati.I l governatorescrisse in risposta
condoglianze,enuoveesortazioni:dispiacerglidinonpoter
trovarsinellacittà,perimpiegareognisuacurainsollievodi
quella;masperarecheatuttoavrebbesupplitolozelodique'
signori:questoesserei l tempodispenderesenzarisparmio,
d'ingegnarsiinognimaniera.Inquantoallerichiesteespresse,
proueeréenelmejormodoqueeltiempoynecesidades
presentespermitieren.Esotto,ungirigogolo,chevolevadire
AmbrogioSpinola,chiarocomelesuepromesse.Ieral gran
cancelliereFerrergliscrissechequellarisposta stata letta dai
decurioni,congrandesconsuelo;cifuronoaltreandateevenute,
domandeerisposte;manontrovochesenevenisseapiùstrette
conclusioni.Qualchetempodopo,
governatoretrasferì, con nel colmodellapeste,
letterepatenti,lasuaautoritàaFerreri l
medesimo,avendolui,comescrisse,
quale, sia da pensareallaguerra.La
dettoquiincidentemente,dopoaverportatovia,senza
parlarde'soldati,unmiliondipersone,adirpoco,permezzodel
contagio,tralaLombardia,i l Veneziano,il Piemonte,laToscana,
eunapartedellaRomagna;dopoaverdesolati,comes'èvistodi
sopra,iluoghipercuipassò,efigurateviquellidovefufatta;dopo
lapresaeilsaccoatroce di Mantova;finìconriconoscernetuttii l
Bisognaperòdire per
nuovoduca, escluderei chefu l qualelaguerraerastataintrapresa.
obbligatoacedere al ducadiSavoiaun
FerranteducadiGuastallaaltreterre,dellarenditadiseimila;e
pezzodelMonferrato,dellarenditadiquindicimilascudi,ea
checifuunaltrotrattatoaparteesegretissimo,colqualei
diSavoiasuddettocedéPineroloallaFrancia:trattatoeseguito l duca
qualchetempodopo,sott'altripretesti,eafuriadifurberie.
Insiemeconquellarisoluzione,idecurionineavevanpresa
un'altra:dichiederealcardinalearcivescovo,chesifacesseuna
processionesolenne,portando per lacittàilcorpodisanCarlo.
l buonprelatorifiutò, per molteragioni. Gli dispiacevaquella
Ifiduciainunmezzoarbitrario,etemevache,sel'effettonon
avessecorrisposto,comepuretemeva,
iscandolo(Memoriadellecosenotabilisuccesse la fiduciasicambiassein
in Milanointorno
almalcontaggiosol'anno1630, ec. raccolte daD.Pio
Milano,1730.Ètrattaevidentementedascrittoineditod'autore laCroce,
vissutoaltempodellapestilenza:sepurenonèunasemplice
edizione,piuttostocheunanuovacompilazione.).Temevadipiù,
che,sepurc'eradiquestiuntori,laprocessionefosseun'occasion
troppocomodaaldelitto:senoncen'era,i l radunarsitantagente
nonpotevachespandersemprepiùi l contagio:pericolobenpiù
reale(Siunguentascelerataetunctoresinurbeessent...Sinon
essent...Certiusqueadeomalum.Ripamonti,pag185.).Chéi
sospettosopitodell'unzionis'eraintantoridestato,piùgeneralee l
piùfuriosodiprima.
S'eravisto di nuovo,oquestavoltaeraparsodivedere,unte
muraglie,ported'edifizipubblici,uscidicase,martelli. Le nuove di
taliscopertevolavandiboccainbocca;e,comeaccade
mai,quandoglianimisonpreoccupati,ilsentirefaceval'effettodel più che
vedere.Glianimi,semprepiùamareggiatidallapresenzade'mali,
iquellacredenza:chélacolleraaspiraapunire:e,comeosservò
r itati dall'insistenzadelpericolo,abbracciavanopiùvolentieri
acutamente,aquestostessoproposito,unuomod'ingegno(P.
Verri,Osservazionisullatortura:Scrittoriitalianid'economia
politica:partemoderna,tom.17,pag.203.),lepiacepiù
d'attribuireimaliaunaperversitàumana,controcuipossafarle
suevendette,chediriconoscerlidaunacausa,conlaqualenonci
penetrantissimo,eranparolepiùchebastantiaspiegarla
siaaltrodafarecherassegnarsi.Unvelenosquisito,istantaneo,
violenza,etuttigliaccidentipiùoscuriedisordinatidelmorbo.Si
dicevacomposto,quelveleno,dirospi,diserpenti,dibavaedi
materiad'appestati,dipeggio,dituttociòcheselvaggeestravolte
fantasiesapesserotrovardisozzoed'atroce.Vis'aggiunseropoi
lemalìe,perlequaliognieffettodivenivapossibile,ogniobiezione
perdevalaforza,siscioglievaognidifficoltà.Seglieffettinon
s'eranvedutisubitodopoquellaprimaunzione,senecapivai
perché;erastatountentativosbagliatodiveneficiancornovizi: l
oral'arteeraperfezionata,e le volontà più accanitenell'infernale
proposito.Ormaichiavessesostenutoancorach'erastatauna
burla,chiavessenegatal'esistenzad'unatrama,passavaper
cieco, per ostinato; se purnoncadeva in sospettod'uomo
interessatoastornardalverol'attenziondelpubblico,dicomplice,
d'untore:ilvocabolo fuben prestocomune,solenne,tremendo.
Conunatalpersuasionechecifosserountori,senedoveva
scoprire,quasiinfallibilmente:tuttigliocchistavanoall'erta;ogni
attopotevadargelosia.Elagelosiadivenivafacilmentecertezza,
lacertezzafurore.
Duefattineadduceinprovai l Ripamonti,avvertendod'averli
scelti,noncomeipiùatrocitraquellicheseguivanogiornalmente,
maperchédell'unoedell'altroerastatopurtroppotestimonio.
Nellachiesa di sant'Antonio, un giorno di non so qualesolennità,
unvecchiopiùcheottuagenario,dopoaverpregatoalquanto
spolverò la panca.­Quelvecchiounge le panche!­gridaronoa
inginocchioni,vollemettersiasedere;eprima,conlacappa,
unavocealcunedonnecheviderl'atto.Lagentechesitrovavain
chiesa(inchiesa!), fu addossoalvecchio; lo prendonpericapelli,
bianchicom'erano; lo carican di pugniedicalci;partelotirano,
partelospingonfuori;senonlofinirono,fuperistrascinarlo,così
semivivo,allaprigione,aigiudici,alletorture."Iolovidimentrelo
strascinavancosì,­dice il Ripamonti:­enon nepiùdi seppipiùaltro:
credobenechenonabbiapotutosopravvivere
momento". qualche
L'altrocaso(eseguìi l giornodopo)fuugualmentestrano,manon
ugualmentefunesto.Tregiovanicompagnifrancesi, un letterato,
unpittore,unmeccanico,venutipervederl'Italia,peristudiarvile
antichità,epercercarvioccasiondiguadagno,s'eranoaccostatia
attentamente.Unochepassava,livedeesiferma;gliaccenna
nonsoqualparteesternadelduomo,estavanlìguardando a
unaltro,adaltrichearrivano:siformòuncrocchio,aguardare,a
tenerd'occhiocoloro,cheilvestiario,lacapigliatura,lebisacce,
accusavanodistranierie,quelch'erapeggio,difrancesi.Come
peraccertarsich'eramarmo,steseroessilamanoatoccare.
Bastò.Furonocircondati,afferrati,malmenati,spinti,afuriadi
percosse,allecarceri.Perbuonasorte,i
pocolontanodalduomo; e,per l palazzodigiustiziaè
unasorteancorpiùfelice,furon
trovatiinnocenti,erilasciati.
Nétalicoseaccadevansoltantoincittà:lafrenesias'era
propagatacomeilcontagio. I l viandante che fosseincontratoda
de'contadini,fuordellastradamaestra,ocheinquellasi
dondolasseaguardarinquaeinlà,osibuttassegiùperriposarsi;
losconosciutoacuisitrovassequalcosadistrano,disospettonel
volto,nelvestito,eranountori:alprimoavvisodichisifosse,al
gridod'unragazzo,sisonavaamartello,s'accorreva;gl'infelici
erantempestatidipietre,o,presi,venivanmenati,afuriadi
popolo,inprigione.Cosìi l Ripamontimedesimo.Elaprigione,fino
auncertotempo,eraunportodisalvamento.
Maidecurioni, non disanimati dal rifiutodelsavioprelato,
andavanreplicandoleloroistanze,cheilvotopubblicosecondava
rumorosamente.Federigoresistetteancorqualchetempo,cercò
diconvincerli;questoèquellochepotéi l sennod'unuomo,contro
laforzade'tempi,el'insistenzadimolti.Inquellostatod'opinioni,
conl'ideadelpericolo,confusacom'eraallora,contrastata,ben
lontanadall'evidenzachecisitrovaora,nonèdifficileacapire
comelesuebuoneragionipotessero,anchenellasuamente,
essersoggiogatedallecattivedeglialtri.Sepoi,nelcederche
fece,avesseononavesseparteunpo'didebolezzadellavolontà,
sonomisteridelcuoreumano.Certo, se
possadareintuttol'erroreall'intelletto,escusarne inalcuncasoparchesi
la coscienza,è
vitainterade'qualiapparisca
quandositrattidique'pochi(equesto un fu
senzariguardoainteressitemporalidinessungenere.Alreplicar
ubbidirrisolutoallacoscienza,
bendelnumero),nella
dell'istanze,cedetteeglidunque,acconsentìchesifacessela
processione,acconsentìdipiùaldesiderio,allapremuragenerale,
chelacassadov'eranrinchiuselereliquiedisanCarlo,rimanesse
dopoesposta,perottogiorni,sull'altarmaggioredelduomo.
Nontrovochei l tribunaledellasanità,néaltri,facessero
rimostranzanéopposizionedisortealcuna.Soltanto,iltribunale
suddettoordinòalcuneprecauzioniche,senzaripararealpericolo,
neindicavanoi l timore.Prescrissepiùstretteregoleperl'entrata
dellepersoneincittà; e,per assicurarnel'esecuzione,fecestar
per
chiuseleporte:comepure,affined'escludere, quantofosse
possibile,dallaradunanzagliinfettieisospetti,feceinchiodargli
uscidellecasesequestrate:
fattodiquestasorte, la le quali, per quantopuòvalere,
sempliceaffermazioned'unoscrittore,e in un
d'unoscrittorediqueltempo,erancircacinquecento
(AlleggiamentodelloStatodiMilanoetc.diC.G.Cavatiodella
Somaglia.Milano,1653,pag.482.).
Tregiornifuronospesiinpreparativi:l'undicidigiugno,ch'erai
giornostabilito,laprocessioneuscì,sull'alba,dalduomo.Andaval l
dinanziunalungaschieradipopolo,donnelapiùparte,copertei
voltod'ampizendali,moltescalze,evestitedisacco.Venivanpoi
lformeedicolori;poilefraterie,poiilclerosecolare,ognunocon
'arti, preceduteda'lorogonfaloni,leconfraternite,inabitivaridi
l'insegnedelgrado,econunacandelaountorcetto
i l in mano.Nel
mezzo,tra chiaroredipiùfittilumi,traunrumorpiùaltodicanti,
sottounriccobaldacchino,s'avanzavalacassa,portata da quattro
canonici,paratiingranpompa,chesicambiavanoognitanto.Dai
cristallitraspariva i l veneratocadavere,vestitodisplendidiabiti
pontificali,emitratoilteschio;enelleformemutilateescomposte,
sipotevaancoradistinguerequalchevestigiodell'antico
sembiante,qualelorappresentanol'immagini,qualealcunisi
ricordavand'averlovistoeonoratoinvita.Dietro la spogliadel
mortopastore(dice i l Ripamonti,da cui principalmenteprendiamo
questadescrizione),evicinoalui,comedimeritiedisangueedi
dignità,cosìoraanche di persona,venival'arcivescovoFederigo.
Seguival'altrapartedelclero;poiimagistrati,congliabitidi
maggiorcerimonia;poiinobili,qualivestitisfarzosamente,comea
abbrunati,oscalzieincappati,conlabuffasulviso;tutticon
dimostrazionesolennediculto,quali,insegnodipenitenza,
torcetti.Finalmenteunacodad'altropopolomisto.
Tuttalastradaeraparataafesta;iricchiavevancavatefuorile
suppellettilipiùpreziose;lefacciatedellecasepovereeranostate
ornatedade'vicinibenestanti,oapubblichespese;doveinluogo
diparati,dovesopraiparati,c'erande'ramifronzuti;daogniparte
pendevanoquadri,iscrizioni,imprese;su'davanzalidellefinestre
stavanoinmostravasi,anticaglie,raritàdiverse; per tuttolumi.A
moltediquellefinestre,infermisequestratiguardavanla
processione,el'accompagnavanocon leloro preci.L'altrestrade,
l'orecchioalronzìovagabondo;altri,e pur
mute,deserte;senonchealcuni, dallefinestre,tendevan
tra questisividerofindelle
monache,eransalitisuitetti,sedil
quellacassa,ilcorteggio,qualchecosa. ì potesserovederdalontano
Laprocessionepassòpertuttiiquartieridellacittà:aognunodi
que'crocicchi,opiazzette,dovelestradeprincipalisboccanne'
borghi,echealloraserbavanol'anticonomedicarrobi,ora
rimastoaunosolo,sifacevaunafermata,posandolacassa
accantoallacrocecheinognunoerastataerettadasanCarlo,
nellapesteantecedente,edellequalialcunesonotuttavia in piedi:
dimanierachesitornòinduomounpezzodopoil mezzogiorno.
Edeccoche,ilgiornoseguente,mentreappuntoregnavaquellala
presontuosafiducia,anziinmoltiunafanaticasicurezzache
processionedovesseavertroncata
ogniclasse,inognipartedellacittà, la peste,lemorticrebbero,
auntal eccesso,conunsalto in
che
l'occasione,nellaprocessionemedesima.Ma,ohforzemirabili
cosìsubitaneo, noncifuchinonnevedesselacausa,o e
dolorosed'unpregiudiziogenerale!nongiàaltrovarsiinsieme
tantepersone,epertantotempo,nonall'infinitamoltiplicazione
de'contattifortuiti,attribuivanoipiùquell'effetto;l'attribuivanoalla
facilitàchegliuntoriciavesserotrovatad'eseguireingrande
empiodisegno. Si
infettaticollorounguentoquantipiùavevanpotuto.Ma
disseche,mescolatinellafolla,avessero i l loro
questononparevaunmezzobastante,néappropriatoauna siccome
mortalitàcosìvasta,ecosìdiffusainogniclassedipersone;
siccome,aquelchepare,nonerastatopossibileall'occhiocosì
attento,epurcosìtravedente,delsospetto,discorgereuntumi,
macchiedinessunasorte,su'muri,néaltrove;cosìsiricorse,per
laspiegaziondelfatto,aquell'altroritrovato,giàvecchio,e
ricevutoalloranellascienzacomuned'Europa,dellepolveri
veneficheemalefiche;sidissechepolveritali,sparselungola
strada,especialmenteailuoghidellefermate,sifosseroattaccate
aglistrascichide'vestiti,etantopiù ai piedi,cheingrannumero
eranoquelgiornoandatiingiroscalzi."Videpertanto,­diceuno
scrittorecontemporaneo(AgostinoLampugnano; La pestilenza
seguitainMilano,l'anno1630.Milano1634,pag.44.),­l'istesso
giornodellaprocessione, la pietàcozzarconl'empietà,laperfidia
con la sincerità, la perditaconl'acquisto".
sennoumanochecozzavaco'fantasmicreatidasé. Edera inveceilpovero
Daquelgiorno,lafuriadelcontagioandòsemprecrescendo:in
pocotempo,noncifuquasipiùcasachenonfossetoccata:in
pocotempolapopolazionedellazzeretto,aldirdelSomaglia
citatodisopra,montòdaduemilaadodicimila:piùtardi,aldirdi
quasitutti,arrivòfinoasedicimila.I l 4diluglio,cometrovoin
un'altraletterade'conservatoridellasanitàalgovernatore,la
mortalitàgiornalieraoltrepassavaicinquecento.Piùinnanzi,enel
colmo,arrivò,secondo ipiùl calcolopiùcomune,amilledugento,
millecinquecento;ea
crederealTadino. I l ditremilacinquecento,sevogliam
qualeancheaffermache,"per le diligenze
fatte",dopolapeste,sitrovò
di la popolaziondiMilanoridottaapoco
sessantaquattromilaanime,echeprimapassava le
piùdugentocinquantamila.SecondoilRipamonti,eradisoledugento
mila:de'morti,dicechenerisultavacentoquarantamilada'
registricivici,oltrequellidicuinonsipotétenerconto.Altridicon
piùomeno,maancorpiùacaso.
Sipensioraincheangustiedovesserotrovarsiidecurioni,
addossoaiqualierarimastoilpesodiprovvedereallepubbliche
necessità, di riparareaciòchec'eradiriparabileinuntaldisastro.
Bisognavaognigiornosostituire,ognigiornoaumentareserventi
pubblicidivariespecie:monatti,apparitori,commissari.Iprimi
eranoaddetti ai servizipiùpenosiepericolosidellapestilenza:
levardallecase,dallestrade,dallazzeretto,icadaveri;condurli
suicarriallefosse,esotterrarli;portareoguidareallazzeretto
gl'infermi,egovernarli;bruciare,purgarelarobainfettaesospetta.
Il nome,vuoleilRipamontichevengadalgrecomonos;Gaspare
Bugatti(inunadescriziondellapesteantecedente),dallatino
monere;mainsiemedubita,conpiùragione,chesiaparola
tedesca,peresserquegliuominiarrolatilapiùpartenellaSvizzera
ene'Grigioni.Nésarebbeinfattiassurdoi l crederlounatroncatura
delvocabolomonathlich(mensuale);giacché,nell'incertezzadi
quantopotessedurareilbisogno,èprobabilechegliaccordinon
fosserochedimeseinmese.L'impiegospecialedegliapparitori
di precedereicarri,avvertendo, col suonod'uncampanello,i
erapasseggieri,chesiritirassero.Icommissariregolavanogliuniegli
altri,sottogliordiniimmediatideltribunaledellasanità.Bisognava
tenerfornitoillazzeretto di medici, di chirurghi,dimedicine,di
vitto,dituttigliattrezzid'infermeria;bisognavatrovareepreparar
nuovoalloggiopergliammalatichesopraggiungevanoogni
giorno.Sifeceroaquest'effettocostruireinfrettacapannedilegno
edipaglianellospaziointernodellazzeretto;senepiantòun
nuovo,tuttodicapanne,cintodaunsempliceassito,ecapacedi
contenerquattromilapersone.Enonbastando,nefurondecretati
duealtri;cisimiseanchemano;ma,permancanzadimezzi
d'ognigenere,rimaserointronco.Imezzi,lepersone,ilcoraggio,
diminuivanodimanoinmanocheil bisognocresceva.
Enonsolol'esecuzionerimanevasempreaddietrode'progettie
degliordini;nonsolo,amoltenecessità, pur tropporiconosciute,
edi
siprovvedevascarsamente,ancheinparole;s'arrivòa
quest'eccessod'impotenza disperazione,cheamolte,edelle
maniera.Moriva,peresempio,d'abbandonounagranquantità
piùpietose,comedellepiùurgenti,nonsiprovvedevainnessunadi
bambini,aiqualieranmortelemadridipeste:laSanitàpropose
ches'istituisseunricoveroperquestieperlepartorienti
bisognose,chequalcosasifacesseperloro;enonpotéottener
nulla."Sidoueuanondimeno,­dicei si l Tadino,­compatireancora
alaceratidallaSoldatescasenzaregola,etrispettoalcuno;come
l i DecurionidellaCittà,liquali trouauanoafflitti,mestiet
moltomenonell'infeliceDucato,attesocheaggiuttoalcuno,
prouisionesipoteuahaueredalGouernatore,senonchesi né
trouauatempodiguerra,etbisognauatrattarbeneliSoldati"(Pag.
117.).TantoimportavailprenderCasale!Tantoparbellalalode
delvincere,indipendentementedallacagione,dalloscopopercui
sicombatta!
Cosìpure,trovandosicolmadicadaveriun'ampia,maunicafossa,
ch'erastatascavatavicinoallazzeretto;erimanendo,nonsoloin
quello,mainognipartedellacittà,insepoltiinuovicadaveri,che
ognigiornoerandipiù,imagistrati,dopoavereinvanocercato
bracciaper il tristolavoro,s'eranridottiadiredinonsaperpiùche
partitoprendere.Nésivedecomesarebbeandataafinire,senon
venivaunsoccorsostraordinario. I l presidentedellaSanitàricorse,
perdisperato,con le lacrimeagliocchi,aque'duebravifratiche
soprintendevanoallazzeretto;e i l padreMicheles'impegnòa
dargli,incapoaquattrogiorni,sgombralacittàdicadaveri;in
capoaotto,apertefossesufficienti,nonsoloalbisognopresente,
maaquellochesipotesseprevederdipeggionell'avvenire.Con
unfratecompagno,econpersonedeltribunale,dateglidal
presidente,andòfuordellacittà,incercadicontadini;e,partecon
l'autoritàdeltribunale,parteconquelladell'abitoedellesue
parole,neraccolsecircadugento,aiqualifecescavartre
grandissimefosse;spedìpoidallazzerettomonattiaraccoglierei
morti;tantoche,i
adempita. l giornoprefisso,lasuapromessasitrovò
Unavolta, i l lazzerettorimasesenzamedici;e,conofferte
mamoltomen del bisogno. Fu spessolì lì permancareaffatto di
grossepagheed'onori,afaticaenonsubito,senepotéavere; di
viveri,asegno di temerechecis'avesseamorireanche
epiùd'unavolta,mentrenonsisapevapiùdovebatterlatestaper di fame;
trovareil bisognevole,venneroatempoabbondantisussidi,per
inaspettatodonodimisericordiaprivata:ché,inmezzoallo
stordimentogenerale,all'indifferenzaper gli altri,natadalcontinuo
temerpersé,cifuronodeglianimisempredestiallacarità,cene
furondeglialtriincuilacaritànacque al cessared'ogniallegrezza
terrena;come,nellastrageenellafugadimoltiacuitoccavadi
soprintenderee di provvedere, cene furonoalcuni,sanisempredi
spintidallapietà,assunseroesostennerovirtuosamentele
corpo,esaldidicoraggioalloroposto:cifuronpurealtriche,curea
cuinoneranchiamatiperimpiego.
Dovespiccòunapiùgeneraleepiùprontaecostantefedeltàai
doverid if icili dellacircostanza,funegliecclesiastici.Ailazzeretti,
nellacittà,nonmancòmailaloroassistenza:dovesipativa,ce
moribondi,languentiemoribondiqualchevoltaloromedesimi;ai
n'era;sempresivideromescolati,confusico'languenti,co'
temporali;prestavanoogniserviziocherichiedesserole
soccorsispiritualiaggiungevano,perquantopotessero,i
circostanze. Più disessantaparrochi,dellacittàsolamente,
morirondicontagio:gliottononi,all'incirca.
Federigodavaatutti,com'eradaaspettarsida
esempio.Mortagliintornoquasitutta la lui, incitamentoed
famigliaarcivescovile,e
facendogliistanzaparenti,altimagistrati,principicirconvicini,che
s'allontanassedalpericolo,ritirandosiinqualchevilla,rigettòuntal
consiglio,eresistetteall'istanze,conquell'animo,concuiscriveva
aiparrochi:"siatedispostiadabbandonarquestavitamortale,
piuttostochequestafamiglia,questafigliolanzanostra:andate
conamoreincontroallapeste,comeaunpremio,comeauna
vita,quandocisiadaguadagnareun'animaaCristo"(Ripamonti,
pag.164.).Nontrascuròquellecautelechenongl'impedisserodi
fare ilsuo dovere(sullaqualcosadiedeancheistruzionieregole
alclero);einsiemenoncuròi
n'avvedesse,quando,perfardelbene,bisognavapassarper
l pericolo,néparvechese
quello.Senzaparlaredegliecclesiastici,coiquali
i l
morti,vollechefosseapertol'aditoachiunqueavessebisogno
andassefreddonellavoro,permandarliaipostidovealtrieran
lodareeregolare lorozelo,pereccitarechiunquediloro era sempreper
lui.Visitavailazzeretti,perdarconsolazioneagl'infermi,eper di
animareiserventi;scorrevalacittà,portandosoccorsiaipoveri
sequestratinellecase,fermandosiagliusci,sottolefinestre,ad
ascoltareilorolamenti,adareincambioparolediconsolazionee
dicoraggio. Si cacciòinsommaevisse
pestilenza,maravigliatoanchelui nel mezzodella
alla fine,d'esserneuscitoilleso.
Così,ne'pubbliciinfortuni,enellelungheperturbazionidiquel
qualsisiaordineconsueto,sivedesempreunaumento,una
sublimazionedivirtù;ma,purtroppo,nonmancamaiinsiemeun
aumento,ed'ordinariobenpiùgenerale,diperversità.Equesto
purefusegnalato.Ibirbonichelapesterisparmiavaenon
atterriva,trovarononellaconfusioncomune,nelrilasciamento
d'ogniforzapubblica,unanuovaoccasioned'attività,eunanuova
sicurezzad'impunitàauntempo.Cheanzi,l'usodellaforza
pubblicastessavenneatrovarsiingranpartenellemani de'
peggioritraloro.All'impiegodimonattied'apparitorinon
s'adattavanogeneralmentecheuominisuiqualil'attrattivadelle
rapineedellalicenzapotessepiù chei l terrordelcontagio,che
ogninaturaleribrezzo.Eranoacostoroprescrittestrettissime
regole,intimateseverissimepene,assegnatiposti,datiper
superioride'commissari,comeabbiamdetto;sopraquestiequelli
erandelegatiinogniquartiere,magistratienobili,conl'autoritàdi
provvedersommariamenteaognioccorrenzadibuongoverno.Un
talordindicosecamminò,efeceeffetto,finoauncertotempo;
ma,crescendo,ognigiorno,il numerodiquellichemorivano,di
quellicheandavanvia,diquellicheperdevanlatesta,venner
coloroanonaverquasipiùnessunochel i tenesseafreno;si
fecero,imonattiprincipalmente,arbitrid'ognicosa.Entravanoda
padroni,danemicinellecase,e,senzaparlarde'rubamenti,e
cometrattavanogl'infeliciridottidallapesteapassarpertalimani,
lemettevano,quellemaniinfetteescellerate,suisani,figliuoli,
parenti,mogli,mariti,minacciandodistrascinarli
si
volte,mettevanoaprezzoiloroservizi,ricusando al
non riscattavano,ononvenivanoriscattaticondanari.Altre lazzeretto,se
di portarviai
cadaverigiàputrefatti,amenoditantiscudi.Sidisse(etrala
il credere eillanoncredere),sidisse,el'affermaanche
leggerezzadegliunie
malsicuro malvagitàdeglialtri,èugualmente il
Tadino(Pag.102.),chemonattieapparitorilasciasserocadere
appostadaicarrirobeinfette,perpropagareemantenerela
pestilenza,divenutaperessiun'entrata,unregno,unafesta.Altri
sciagurati,fingendosimonatti,portando un campanelloattaccatoa
unpiede,com'eraprescrittoaquelli,perdistintivoeperavvisodel
loro avvicinarsi,s'introducevanonellecaseafarne di
Inalcune,aperteevoted'abitanti,oabitatesoltantodaqualche tuttelesorte.
languente,daqualchemoribondo,entravanladri,amansalva,a
saccheggiare:altrevenivansorprese,invasedabirrichefacevan
lostesso,eanchecosepeggiori.
Delpariconlaperversità,crebbelapazzia:tuttiglierrorigià
dall'agitazionedellementi,unaforzastraordinaria,produssero
dominantipiùomeno,preserodallosbalordimento,e
effettipiùrapidiepiùvasti.Etuttiservironoarinforzareea
ingrandirequellapauraspecialedell'unzioni,laquale,ne'suoi
effetti,ne'suoisfoghi, era spesso,comeabbiamveduto,un'altra
perversità.L'immaginediquelsuppostopericoloassediavae
martirizzavaglianimi,moltopiùche i l pericolorealeepresente."E
mentre,­diceilRipamonti,­icadaverisparsi,oimucchidi
cadaveri,sempredavantiagliocchi,sempretra'piedi,facevano
dellacittàtuttacome unsolo mortorio,c'eraqualcosa
dipiùfunesto,inquell'accanimentovicendevole,inquella dipiù brutto,
sfrenatezzaemostruositàdisospetti...Nondelvicinosoltantosi
prendevaombra,dell'amico,dell'ospite;maque'nomi,que'vincoli
dell'umanacarità,maritoemoglie,padreefiglio,fratelloefratello,
eranditerrore:e,cosaorribileeindegnaadirsi!lamensa
domestica,illettonuziale,sitemevano,comeagguati,come
nascondiglidivenefizio".
Lavastitàimmaginata, lale stranezzadellatramaturbavantuttii
giudizi,alteravantutte ragionidellafiduciareciproca. Da
principio,sicredevasoltantochequeisuppostiuntorifossermossi
dall'ambizioneedallacupidigia;andandoavanti,sisognò,si
credettechecifosseunanonsoqualevoluttàdiabolicain
vaneggiamentidegl'infermicheaccusavansestessidiciòche
quell'ungere,un'attrattivachedominasselevolontà.I
avevantemutodaglialtri,parevanorivelazioni,erendevanoogni
cosa,perdircosì,credibiled'ognuno.Epiùdelleparole,dovevan
farcolpoledimostrazioni,seaccadevacheappestatiindelirio
andasserfacendodiquegliatti che s'eranofiguratichedovessero
faregliuntori:cosainsiememoltoprobabile,eattaadarmiglior
ragionedellapersuasiongeneraleedell'affermazionidimolti
stregoneria, le confessioni, non sempreestorte,degl'imputati,non
scrittori.Così,nellungoetristoperiodode'processiper
servironpocoapromovereeamantenerl'opinionecheregnava
intornoadessa:ché,quandoun'opinioneregnaperlungotempo,
einunabuonapartedelmondo,finisceaesprimersiintuttele
persuasione;edèdifficilechetuttiomoltissimicredanoa lungo
maniere,atentartuttel'uscite,ascorrerpertuttiigradidella
cheunacosastranasifaccia,senzachevengaalcunoi
credadifarla. l quale
Tralestoriechequeldeliriodell'unzionifeceimmaginare,una
meritachesenefacciamenzione,peri l creditocheacquistò,e
il girochefece.
per(chesarebbe un Si raccontava,nondatuttinell'istessamaniera
presso,che un tropposingolarprivilegiodellefavole),maaundi
tale,i l tal giorno,avevavistoarrivarsullapiazza
delduomo
con un tiroasei,edentro,conaltri, un granpersonaggio,
unafacciafoscaeinfocata,congliocchiaccesi,coicapelli
ritti,ei l labbroatteggiatodiminaccia.Mentrequeltalestava
intentoaguardare,lacarrozzas'erafermata;ei l cocchierel'aveva
invitatoasalirvi;eluinonavevasaputodirdino.Dopodiversi
rigiri, eranosmontatiallaportad'untalpalazzo,doveentrato
anchelui,conlacompagnia,avevatrovatoamenitàeorrori,
desertiegiardini,caverneesale;einesse,fantasimesedutea
consiglio.Finalmente,glieranostatefattevederegrancassedi
danaro,edettocheneprendessequantoglifossepiaciuto,con
questoperò,cheaccettasseunvasettod'unguento,eandasse
conessoungendoper la città.Ma,nonavendovoluto
acconsentire,s'eratrovato,inunbatterd'occhio,nelmedesimo
luogodoveerastatopreso.Questastoria,credutaqui
generalmentedalpopolo, e,al dirdelRipamonti,nonabbastanza
derisadaqualcheuomodipeso(Apudprudentiumplerosque,non
sicutidebueratirrisa. De Pesteetc.,pag.77.),giròpertuttaItaliae
fuori.InGermaniasenefeceunastampa:l'elettorearcivescovodi
MagonzascrissealcardinalFederigo,perdomandarglicosasi
dovessecrederede'fattimaravigliosichesiraccontavandi
Milano;en'ebbeinrispostach'eransogni.
D'ugualvalore,senonintuttod'ugualnatura,eranoisognide'
dotti;comedisastrosidelparin'eranglieffetti.Vedevano, la più
la
cometaapparsal'anno1628,einunacongiunzionediSaturno
partediloro,l'annunzioe ragioneinsiemede'guaiinuna
conGiove,"inclinando,­scrivei l Tadino,­lacongiontionesodetta
sopraquestoanno1630,tantochiara,checiascunlapoteua
intendere.Mortalesparatmorbos,mirandavidentur".Questa
predizione,cavata,dicevano,daunlibrointitolatoSpecchiodegli
almanacchiperfetti,stampatoinTorino,nel1623,correvaperle
boccheditutti.Un'altracometa,apparsanelgiugnodell'anno
stessodellapeste,sipreseperunnuovoavviso;anziperuna
provamanifestadell'unzioni.Pescavanne'l i b r i ,
trovavanoinquantità,esempidipeste,comedicevano,manufatta: epurtroppone
citavanoLivio,Tacito,Dione,chedico?OmeroeOvidio,imolti
altriantichichehannoraccontatioaccennatifattisomiglianti:di
modernineavevanoancorpiù in abbondanza.Citavanocent'altri
autorichehannotrattatodottrinalmente,oparlatoincidentemente
diveleni,dimalìe,d'unti,dipolveri: i l Cesalpino,ilCardano,i
Grevino,ilSalio,ilPareo,loSchenchio,loZachiae,perfinirla, l
quelfunestoDelrio,ilquale,selarinomanzadegliautorifossein
ragionedelbeneedelmaleprodottodalleloroopere,
dovrebb'essereunode'piùfamosi;quelDelrio,lecuiveglie
costaronlavitaapiùuominichel'impresediqualche
conquistatore:quelDelrio,lecuiDisquisizioniMagiche(ilristretto
dituttociòchegliuominiavevano,finoa'suoitempi,sognatoin
quellamateria),divenuteil testopiùautorevole,piùirrefragabile,
furono,perpiùd'unsecolo,normaeimpulsopotentedilegali,
orribili,noninterrottecarnificine.
Da'trovatidelvolgo,
accomodar conlesue la genteistruitaprendevaciòchesipoteva
idee;da'trovatidellagenteistruita, i l volgo
prendevaciòchenepotevaintendere,ecomelopoteva;editutto
siformavaunamassaenormeeconfusadipubblicafollia.
Maciòcherecamaggiormaraviglia,èilvedereimedici,dicoi
medicichefindaprincipioavevancredutalapeste,dicoinispecie
id'occhio,per
l Tadino,il qualel'avevapronosticata,vistaentrare,tenuta
dir così,nelsuoprogresso, il qualeavevadettoe
predicatochel'erapeste,es'attaccavacolcontatto,chenon
mettendoviriparo,nesarebbeinfettatotuttoilpaese,vederlo poi,
daquestieffettimedesimicavareargomentocertodell'unzioni
veneficheemalefiche;luicheinquelCarloColonna,ilsecondo
chemorìdipesteinMilano,avevanotatoildeliriocomeun
accidentedellamalattia,vederlopoiaddurreinprovadell'unzionie
testimonideponevanod'aversentitoraccontaredaun loroamico
dellacongiuradiabolica,unfattodiquestasorte:chedue
infermo,come,unanotte,glieranvenutepersoneincamera,a
esibirglilaguarigioneedanari,seavessevolutoungerlecasedel
contorno;ecomealsuorifiutoquellisen'eranoandati,einloro
vece,erarimastounluposottoilletto,etregattonisopra,"che
sinoalfardelgiornovidimororno"(Pag.123,124.).
Sefossestatounosolocheconnettessecosì,sidovrebbedire
cheavevaunatestacuriosa;opiuttosto non cisarebberagiondi
parlarne; ma siccomeeranmolti,anziquasitutti,cosìèstoria
dellospiritoumano,e dà occasiond'osservarequantounaserie
ordinataeragionevoled'ideepossaesserescompigliatada
un'altraseried'idee,checisigettiatraverso.Delresto,quel
Tadinoeraquiunodegliuominipiùriputatidelsuotempo.
Dueillustriebenemeritiscrittorihannoaffermatocheilcardinal
Federigodubitassedelfattodell'unzioni(Muratori;Delgoverno
dellapeste,Modena,1714,pag.117.­P.Verri;opuscolocitato,
pag.261.).Noivorremmopoterdareaquell'inclitaeamabile
memoriaunalodeancorpiùintera,erappresentareilbuon
prelato,inquesto,comeintant'altrecose,superioreallapiùparte
de'suoicontemporanei,masiamoinvececostrettidinotar
inlui unesempiodellaforzad'un'opinionecomuneanche di
nuovo
sullementipiùnobili.S'èvisto,almenodaquelchenedice i l
Ripamonti,comedaprincipio,veramentestesseindubbio:ritenne
poisempre chein quell'opinioneavessegranparte la credulità,
l'ignoranza,lapaura,ildesideriodiscusarsid'avercosìtardi
riconosciutoilcontagio,epensatoametterviriparo;chemoltoci
fossed'esagerato,mainsieme,chequalchecosacifossedivero.
Nellabibliotecaambrosianasiconservaun'operettascrittadisua
manointornoaquellapeste;equestosentimentoc'èaccennato
spesso,anziunavoltaenunciatoespressamente."Eraopinion
comune,­diceaundipresso,­chediquestiunguentisene
componesse in variluoghi,echemoltefosserol'arti dimetterloin
opera:dellequalialcunecipaionvere,altreinventate"(Eccole
multifariam,fraudisqueuiasfuissecomplures;quarumsane
sueparole:Unguentauerohaecaiebantcomponiconficique
fraudum,etartiumaliisquidemassentimur,aliasuerofictasfuisse
comentitiasquearbitramur.DepestilentiaquaeMediolanianno
1630magnamstragemedidit.Cap.V.).
Cifuronperòdiquellichepensaronofinoallafine,efinche
vissero,chetuttofosseimmaginazione:elosappiamo,nonda
loro,chénessunofuabbastanzaarditoperesporrealpubblicoun
sentimentocosìoppostoaquellodelpubblico;losappiamodagli
scrittoricheloderidonoo
un lo riprendonoo lo ribattono,comeun
pregiudiziod'alcuni,
disputapalese, ma errorechenons'attentavadivenirea
chepurviveva; lo sappiamoanchedachine
avevanotiziapertradizione."HotrovatogentesaviainMilano,­
diceil buonMuratori,nelluogosopraccitato,­ che avevabuone
relazionidailoromaggiori,enoneramoltopersuasachefosse
veroilfattodiquegliuntivelenosi".Sivedech'eraunosfogo
segretodellaverità,unaconfidenzadomestica:ilbuonsenso
c'era;masenestavanascosto,perpauradelsensocomune.
Imagistrati,scematiognigiorno,esemprepiùsmarritieconfusi,
tutta,perdircosì,quellapocarisoluzionedicuierancapaci,
l'impiegaronoacercardiquestiuntori.Tralecartedeltempodella
peste,chesiconservanonell'archivionominato di sopra,c'èuna
in
lettera(senzaalcunaltrodocumentorelativo) cuiilgran i l
cancelliereinforma,sulserioecongranpremura,
d'averricevuto un governatore
avvisoche,inunacasadicampagnade'fratelli
velenointantaquantità,chequarantauominieranooccupatien
GirolamoeGiulioMonti,gentiluominimilanesi,sicomponeva
esteexercicio,conl'assistenza di quattrocavalieribresciani,i
qualifacevanovenirmaterialidalveneziano,paralafábricadel
veneno.Soggiungecheluiavevapreso,ingransegreto,iconcerti
necessaripermandarlài l podestàdiMilanoel'auditoredella
Sanità,contrentasoldatidicavalleria;chepurtroppounode'
fratellierastatoavvertitoatempoperpotertrafugaregl'indizidel
delitto,eprobabilmentedall'auditormedesimo, suo amico;eche
questotrovavadellescusepernonpartire;machenonostante,i
podestàco'soldati era andatoareconocerlacasa,yaversi l
hallaráalgunosvestigios,eprendereinformazioni,earrestartutti
quellichefosseroincolpati.
Lacosadovéfinireinnulla,giacchégliscrittideltempoche
parlanode'sospettichec'eransuque'gentiluomini,noncitano
alcunfatto.Mapurtroppo,inun'altraoccasione,sicredéd'aver
trovato.
Iprocessichenevenneroinconseguenza,nonerancertamentei
primid'untalgenere:enonsipuòneppurconsiderarlicomeuna
raritànellastoriadellagiurisprudenza.Ché,pertacere
dell'antichità,eaccennar solo qualcosade'tempipiùvicinia
quellodicuitrattiamo,
poidel1545,poiancora in Palermo,del1526;
del 1574; in in Ginevra,del1530,
CasalMonferrato, del 1536;
inPadova,del1555;inTorino, del 1599,e di
medesim'anno1630,furonprocessatiecondannatiasupplizi, nuovo,inquel per
lopiùatrocissimi,dovequalcheduno,dovemoltiinfelici,comerei
d'averpropagatalapeste,conpolveri,oconunguenti,ocon
malìe,ocontuttociòinsieme.Mal'affaredellecosìdetteunzioni
diMilano,comefui l piùcelebre,cosìèfors'ancheilpiù
osservabile;o,almeno,c'èpiùcampodifarcisopraosservazione,
peressernerimastidocumentipiùcircostanziatiepiùautentici.E
quantunqueunoscrittorelodatopocosoprasenesiaoccupato,
pure,essendosiluiproposto,nontantodifarnepropriamentela
storia,quantodicavarnesussidiodiragioni,perunassuntodi
maggiore,ocertodipiùimmediataimportanza,c'èparsoche la
storiapotesseessermateriad'unnuovolavoro.Manonècosada
uscirneconpocheparole;enonè quii l luogo di trattarlacon
l'estensionechemerita.Eoltrediciò,dopoessersifermatosu
que'casi,illettorenonsicurerebbepiùcertamentediconoscere
che rimane del nostroracconto.Serbandoperòa un altro
ciòscrittolastoriael'esamediquelli(V.l'opuscoloinfinedel
volume.),torneremofinalmentea'nostripersonaggi,pernon
lasciarlipiù,finoallafine.
CapitoloXXXIII
Unanotte,versolafined'agosto,proprionelcolmodellapeste,
tornavadonRodrigoacasasua,inMilano,accompagnato dal
fedelGriso,l'unode' tre oquattroche,dituttalafamiglia,
insieme,perpassarlamalinconiadiqueltempo:eogni voltace
rimastivivi.Tornavadaunridottod'amicisolitiastraviziare gli eran
Rodrigoerastatounode'piùallegri;etral'altrecose,aveva fatto
n'erande'nuovi,enemancavade'vecchi.Quelgiorno,don
ridertantolacompagnia,conunaspecied'elogiofunebredel
conteAttilio,portatoviadallapeste,duegiorniprima.
Camminandoperò,sentivaunmalessere,unabbattimento,una
fiacchezzadigambe,unagravezzadirespiro,un'arsioneinterna,
cheavrebbevolutoattribuirsolamentealvino,
la alla veglia,alla
stagione.Nonaprìbocca,pertutta
arrivatiacasa, fu d'ordinare al Grisochestrada;elaprimaparola,
gli facesselumeper
andareincamera.Quando
padrone,stravolto,acceso,con ci furono,
gli i
occhil Grisoosservòilvisodel
in fuori,elustrilustri;egli
stava alla lontana:perché,inquellecircostanze,ognimascalzone
avevadovutoacquistar,comesidice,l'occhiomedico.
­Stobene,ve',­dissedonRodrigo,chelessenelfaredelGrisoi
pensierocheglipassavaperlamente.­Stobenone;maho l
bevuto,hobevutoforseunpo'troppo.C'eraunavernaccia!...Ma,
conunabuonadormita,tuttoseneva.Houngransonno...
Levamiunpo'quellumedinanzi,chem'accieca...midàuna
noia...!
­Scherzidellavernaccia,­dissei l Griso,tenendosisemprealla
larga.­Mavadaalettosubito,chéil dormirelefaràbene.
­Hairagione:sepossodormire...Delresto,stobene.Mettiqui
vicino,abuonconto,quelcampanello,sepercaso,stanotte
avessibisogno di qualchecosa:esta'attento,ve',semaisenti
sonare.Manonavròbisognodinulla...Portaviaprestoquel
maledettolume,­ripresepoi,intantocheil Grisoeseguiva
l'ordine,avvicinandosimenochepoteva.­Diavolo!chem'abbiaa
dartantofastidio!
In'andòinfretta,mentrequellosicacciavasotto.
l Grisopreseil lume,e,auguratalabuonanottealpadrone,se
Malecopertegliparverounamontagna.Lebuttòvia,esi
rannicchiò,perdormire;chéinfattimorivadalsonno.Ma,appena
velatol'occhio,sisvegliavaconunriscossone,comeseuno,per
dispetto,fossevenutoadargliunatentennata;esentivacresciuto
ivernaccia,aldisordine;avrebbevolutopoterdarlorotuttala
lcolpa;maaquesteideesisostituivasempredaséquellache
caldo,cresciutalasmania.Ricorrevacolpensieroall'agosto,alla
alloraeraassociatacontutte,ch'entrava,perdircosì,datuttii
sensi,ches'eraficcataintuttiidiscorsidellostravizio,giacchéera
ancorpiùfacileprenderlainischerzo,chepassarlasottosilenzio:
lapeste.
Dopounlungorivoltarsi,finalmentes'addormentò,ecominciòa
fareipiùbruttiearruffatisognidelmondo.Ed'uno inun altro,gli
parveditrovarsi
folla;ditrovarcisi,inuna
ché granchiesa,insu,
nonsapevacome ci in su, in mezzoauna
fosseandato,come
glienefossevenutoil pensiero,inqueltempospecialmente;e
n'eraarrabbiato.Guardavaicircostanti;erantuttivisigialli,
distrutti,concert'occhiincantati,abbacinati,conlelabbra
spenzolate;tuttagenteconcertivestitichecascavanoapezzi;e
da'rottisivedevanomacchieebubboni.­Largocanaglia!­gli
parevadigridare,guardandoallaporta,ch'eralontanalontana,e
accompagnandoi l gridoconunvisominaccioso,senzaperò
moversi,anziristringendosi,pernontoccarque'sozzicorpi,che
giàlotoccavanoanchetroppodaogniparte.Manessunodi
quegl'insensatidavasegno di volersiscostare,enemmeno
d'avereinteso;anzi gli stavanpiùaddosso:esopratuttoglipareva
chequalchedunodiloro,conlegomitaoconaltro,lopigiassea
sinistra,trailcuoreel'ascella,dovesentivaunapunturadolorosa,
ecomepesante.E se sistorceva,pervederdiliberarsene,subito
nonso
unnuovo chevenivaapuntarglisialluogomedesimo.
Infuriato,vollemettermanoallaspada;eappuntogliparveche,
perlacalca,glifosseandatainsu,efosseil pomodiquellachelo
premesseinquelluogo;ma,mettendocilamano,noncitrovòla
tutt'affannato,evolevagridar più forte;quandogliparvechetutti
spada,esentìinveceunatrafittapiùforte.Strepitava,era
que'visisirivolgesseroaunaparte.Guardòanchelui;vide
pulpito,e dal parapettodiquellospuntarsuunnon so che un
di
convesso,liscioeluccicante;poialzarsiecomparirdistintauna
testapelata,poidueocchi,unviso,unabarbalungaebianca,un
frateritto,fuordelparapettofinoallacintola,fraCristoforo.Il
quale,fulminatounosguardoingirosututtol'uditorio,parveadon
Rodrigochelofermasseinvisoalui,alzandoinsiemelamano,
nell'attitudineappuntocheavevapresainquellasalaaterrenodel
sforzo,comeperislanciarsiadacchiapparquelbraccioteso per
suopalazzotto.Alloraalzòancheluilamanoinfuria,feceuno
aria;unavocechegliandavabrontolandosordamentenellagola,
scoppiòinungrand'urlo;esidestò.Lasciòcadereilbraccioche
avevaalzatodavvero;stentòalquantoaritrovarsi,adaprirbengli
occhi;chélaluce del giorno già inoltrato gli davanoia,quanto
quelladellacandela,laseraavanti;riconobbei
camera;siraccapezzòchetuttoerastatounsogno:lachiesa,i l suoletto,lasual
popolo,ilfrate,tuttoerasparito;tuttofuorchéunacosa,quel
doloredallapartesinistra.Insieme si sentivaalcuoreuna
palpitazionviolenta,affannosa,negliorecchiunronzìo,unfischìo
continuo,unfuocodidentro,unagravezzaintuttelemembra,
peggiodiquandoeraandatoaletto.Esitòqualchemomento,
primadiguardarlapartedoveavevai l dolore;finalmentela
scoprì,cidiedeun'occhiatapaurosa;evideunsozzobubbone
d'unlividopaonazzo.
L'uomosivideperduto:i
sensoperavventurapiùforte,i l terrordellamortel'invase,e,conun
l terroredidiventarpredade'
monatti,d'esserportato,buttato al lazzeretto.Ecercandola
manierad'evitarequest'orribilesorte,sentivaisuoipensieri
confondersieoscurarsi,sentivaavvicinarsi i l momentochenon
avrebbepiùtesta,senonquantobastasseperdarsi
disperazione.Afferrò i l campanello, elo alla
scosseconviolenza.
Comparvesubito i l Griso,ilqualestavaall'erta.Sifermòauna
certadistanzadalletto;guardòattentamenteilpadrone,e
s'accertòdiquelloche,lasera,avevacongetturato.
­Griso!­dissedonRodrigo,rizzandosistentatamenteasedere:­
tuseisemprestatoil miofido.
­Sì,signore.
­T'hosemprefattodelbene.
­Persuabontà.
­Ditemipossofidare...!
­Diavolo!
­Stomale,Griso.
­Men'eroaccorto.
­Seguarisco,tifaròdelbeneancorpiù di quellocheten'hofatto
per il passato.
Ipararequestipreamboli.
l Grisononrisposenulla,estetteaspettandodoveandasseroa
­Nonvogliofidarmid'altrichedite,­ripresedonRodrigo:­fammi
unpiacere,Griso.
­Comandi,­dissequesto,rispondendoconlaformolasolitaa
quell'insolita.
­Saidovestadicasail Chiodochirurgo?
­Losobenissimo.
un galantuomo,che,chi lo pagabene,tiensegretigli
­Èammalati.Va'achiamarlo:diglicheglidaròquattro,seiscudiper
visita,dipiù, sedipiùne chiede;machevengaquisubito;efa'la
cosabene,chenessunsen'avveda.
­Benpensato,­disseil Griso:­voetornosubito.
­Senti,Griso:dammiprimaunpo'd'acqua.Misentoun'arsione,
chenonnepossopiù.
­No,signore,­risposeil Griso:­nientesenzail pareredel
medico.Sonmalibisbetici:nonc'ètempodaperdere.Stiaquieto:
intresaltisonquicolChiodo.
Cosìdetto,uscì,raccostandol'uscio.
DonRodrigo,tornatosotto,l'accompagnavaconl'immaginazione
allacasadelChiodo,contavaipassi,calcolavailtempo.Ogni
tantoritornavaaguardareilsuobubbone;mavoltavasubitola
testadall'altraparte,conribrezzo.Dopoqualchetempo,cominciò
astareinorecchi,persentireseilchirurgoarrivava:equello
sforzod'attenzionesospendevai l sentimentodelmale,etenevain
sestoisuoipensieri.Tutt'auntratto,senteunosquillolontano,ma
chegliparchevengadallestanze,nondallastrada.Staattento;
losentepiùforte,piùripetuto,einsiemeunostropiccìodipiedi:un
orrendosospettoglipassaper la mente. Si rizzaasedere,esi
più
comed'unpesochevengamessogiù un
metteancor attento;sente rumorcuponellastanzavicina,
con riguardo;buttale
gambefuordelletto,comeperalzarsi,guardaall'uscio,lovede
aprirsi,vedepresentarsievenireavanti due logoriesudicivestiti
rossi,duefaccescomunicate,duemonatti,inunaparola;vede
mezzalafacciadelGrisoche,nascostodietrounbattente
socchiuso,rimanlìaspiare.
­Ahtraditoreinfame!...Via,canaglia!Biondino!Carlotto!aiuto!
sonassassinato!­gridadonRodrigo;cacciaunamanosottoi l
capezzale,percercareunapistola;l'afferra,latirafuori;maal
primo suo grido,imonattiavevanpresolarincorsaversoilletto;i
piùpronto gli èaddosso,primacheluipossafarnulla;glistrappal
lapistoladimano,lagettalontano,lobuttaagiacere,elotienl
gridando,conunversacciodirabbiainsieme edi scherno:­ah ì ,
birbone!controimonatti!controiministrideltribunale!contro
quellichefannol'operedimisericordia!
­Tienlobene,finche loquellai
versounoscrigno.Ein portiamvia,­disse
l i l compagno,andando
Grisoentrò,esimiseconcoluia
scassinarlaserratura.
­Scellerato!­urlòdonRodrigo,guardandoloperdisottoall'altro
cheloteneva,edivincolandositraquellebracciaforzute.­
Lasciatemiammazzarquell'infame,­dicevaquindi
poifatedimequelchevolete­.Poiritornavaachiamar con ai monatti,­e
quantavoceaveva,glialtrisuoiservitori;maerainutile,perché
l'abbominevoleGrisogliavevamandatilontano,confintiordinidel
padronestesso,primad'andareafareaimonattilapropostadi
venireaquellaspedizione,edividerlespoglie.
­Sta'buono,sta'buono,­dicevaallosventuratoRodrigo
l'aguzzinochelotenevaappuntellatosulletto.Evoltandopoii l
visoaiduechefacevanbottino,gridava:­fatelecoseda
galantuomini!
­Tu!tu!­mugghiavadonRodrigoversoi l Griso,chevedeva
affaccendarsiaspezzare,acavarfuoridanaro,roba,afarleparti,
­Tu!dopo...!Ahdiavolodell'inferno!Possoancoraguarire!posso
guarire!­ I l Grisononfiatava,eneppure,perquantopoteva,si
voltavadallaparte di dovevenivanquelleparole.
­Tienloforte,­diceval'altromonatto:­èfuordisé.
Ederaormaivero.Dopoungrand'urlo,dopounultimoepiù
violentosforzopermettersiinlibertà,caddetutt'auntrattorifinitoe
stupido:guardavaperòancora,comeincantato,eognitantosi
riscoteva,osilamentava.
Imonattilopresero,unoperipiedi,el'altroperlespalle,e
andaronoaposarlosurunabarellacheavevanlasciatanella
stanzaaccanto;poiunotornòaprenderlapreda;quindi,alzatoi
miserabilpeso,loportaronvia. l
Ilui;fecedituttounfagotto,e
l Grisorimaseascegliereinfrettaqueldipiù
se che potesse far per
nontoccarmaiimonatti, di n'andò.Avevabensìavutocuradi
nonlasciarsitoccardaloro;ma, in
quell'ultimafuriadelfrugare,avevapoipresi,vicinoalletto,ipanni
delpadrone,egliavevascossi,senzapensare ad altro,perveder
secifossedanaro.C'ebbeperòapensarei l giornodopo,che,
mentrestavagozzovigliandoinunabettola,glivenneroauntratto
de'brividi,glis'abbagliarongliocchi,glimancaronleforze,e
cascò.Abbandonatoda'compagni,andòinmanode'monatti,
che,spogliatolodiquantoavevaindosso
un
surstatoportatoilsuopadrone. di buono,lobuttarono
carro;sulqualespirò,primad'arrivareallazzeretto,dov'era
Lasciandooraquestonelsoggiornode'guai,dobbiamoandarein
cercad'unaltro,lacuistorianonsarebbemaistataintralciatacon
lasua,seluinonl'avessevolutoperforza;anzisipuòdirdicerto
chenonavrebberoavutostorianél'unonél'altro:Renzo,voglio
dire,cheabbiamlasciatoalnuovofilatoio,sottoi
Rivolta. l nomed'Antonio
C'erastatocinqueoseimesi,salvoi
l'inimiciziatralarepubblicaei l l vero;dopoiquali,dichiarata
rediSpagna,ecessatoquindiogni
timorediricercheed'impegnidallapartediqui,Bortolos'eradato
premurad'andarloaprendere,e di tenerloancoraconsé,e
perchéglivolevabene,eperchéRenzo,comegiovineditalento,
eabilenelmestiere,era, inuna fabbrica,digrandeaiutoal
factotum,senzapotermaiaspirareadivenirlolui,perquella
benedettadisgrazia di nonsapertener la penna in mano.Siccome
anchequestaragionec'eraentrataperqualchecosa,cosìabbiam
dovutoaccennarla.ForsevoivorresteunBortolopiùideale:non
sochedire:fabbricatevelo.Quelloeracosì.
Renzoerapoisemprerimastoalavorarepressodilui.Piùd'una
volta,especialmentedopoaverricevutaqualchedunadiquelle
benedetteletteredaparted'Agnese,glierasaltatoilgrillodifarsi
soldato,efinirla:el'occasioninonmancavano;ché,appuntoin
quell'intervallo di tempo,larepubblicaavevaavutobisognodifar
gente.LatentazioneeraqualchevoltastataperRenzotantopiù
forte,ches'eraancheparlatod'invadere i l milanese;e
naturalmente
tornare in alui
figura di parevachesarebbestataunabellacosa,
vincitoreacasasua,rivederLucia,espiegarsi
unavoltaconlei.MaBortolo,conbuonamaniera,avevasempre
saputosmontarlodaquellarisoluzione.
­Secihannodaandare,­glidiceva,­cianderannoanchesenza
dite,etupotraiandarcidopo,contuocomodo;setornanocol
caporotto,nonsaràmeglioesserestatoacasatua?Disperatiche
vadano afarla strada,nonnemancherà.E,primachecipossan
mettereipiedi...!Perme,sonoeretico:costoroabbaiano;
statodiMilanononèunbocconedaingoiarsicosìfacilmente. ma sì;lo
Si
trattadellaSpagna,figliuolomio:saicheaffareèlaSpagna?San
Marco èforte acasasua;macivuolaltro.Abbipazienza: non istai
benequi?...Vedocosavuoidire;ma,seèdestinatolassùchela
meglio.Qualchesantot'aiuterà.Credipurechenonèmestiere
cosariesca,sta'sicuroche,anonfarpazzie,riusciràanche per
te.Tiparcheconvengalasciared'incannarseta,perandarea
ammazzare?Cosavuoifareconquellarazzadigente?Civuol
degliuominifattiapposta.
AltrevolteRenzosirisolvevad'andardinascosto,travestito,econ
unnomefinto.Maanchedaquesto,Bortoloseppesvolgerloogni
volta,conragionitroppofaciliaindovinarsi.
Scoppiatapoilapestenelmilanese,eappunto,comeabbiam
detto,sulconfinedelbergamasco,nontardòmoltoapassarlo;e...
non vi sgomentate,ch'ionon
questa:chi la volesse, la vi voglioraccontar la storiaanchedi
c'è,scrittaperordinepubblicodaun
certoLorenzoGhirardelli:libroraroperòesconosciuto,
quantunquecontengaforsepiùrobachetutteinsiemele
descrizionipiùcelebridipestilenze:datantecosedipendela
celebritàde'l i b r i ! Quelch'iovolevodireècheRenzopreseanche
luilapeste,sicuròdasé,cioènonfecenulla;nefuinfindimorte,
malasuabuonacomplessionevinselaforzadelmale:inpochi
giorni,sitrovòfuordipericolo.Coltornardellavita,risorseropiù
chemairigogliosenell'animosuolememorie,idesidèri,le
speranze,idisegnidellavita;valadirechepensòpiùchemaia
Lucia.Cosanesarebbedilei,inqueltempo,cheilvivereera
comeun'eccezione?E,acosìpocadistanza,nonpoternesaper
nulla?Erimaner,Dio sa quanto,inunataleincertezza!E
quand'anchequestasifosse poi dissipata,quando,cessato ogni
quell'altromistero,quell'imbrogliodelvoto."Anderò io, anderò a
pericolo,venissearisapercheLuciafosseinvita;c'erasempre
sincerarmiditutto in unavolta,­dissetrasé,elodisseprima
d'essereancoraincasodireggersi.­Purchésiaviva!Trovarla,la
troveròio;sentiròunavoltadaleiproprio,cosasiaquesta
promessa,lefaròconoscerechenonpuòstare,e la conducovia
conme,leiequellapoveraAgnese,seèviva!chem'hasempre
volutobene,esonsicurochemenevuoleancora.Lacattura?eh!
adessohannoaltro da pensare,quellichesonvivi.Giransicuri,
anchequi,certagente,chen'hann'addosso... Ciha aesser
salvocondottosolamenteperibirboni?EaMilano,diconotuttiche
l'èunaconfusionepeggio.Selascioscappareunaoccasioncosì
adoprarleparolequelbenedettoistintodiriferireedisubordinar
bella,­(Lapeste!Vedeteunpococomecifaqualchevolta
tuttoanoimedesimi!)­nonneritornapiùunasimile!"
Giovasperare,caroil mioRenzo.
Appenapotéstrascicarsi,andò in cercadiBortolo,il quale,fino
allora,avevapotutoscansarlapeste,estavariguardato.Nongli
entròincasa,ma,datogliunavocedallastrada,lofeceaffacciare
allafinestra.
­Ahah!­disseBortolo:­l'haiscampata, tu. Buon per te!
­Stoancora un po'male
pericolo,nesonfuori. in gambe,comevedi,ma,inquantoal
­Eh!vorreiesserione'tuoipiedi.Adire:stobene,lealtrevolte,
parevadidirtutto;maoracontapoco.Chipuòarrivareadire:sto
meglio;quellasìèunabellaparola!
Renzo,fattoalcuginoqualchebuonaugurio,glicomunicòlasua
risoluzione.
­Va',questavolta,cheilcielo ti benedica,­risposequello:­cerca
di i l
dischivarlagiustizia,com'iocercherò schivare
Diovuolechelacivadabeneatutt'edue,cirivedremo. contagio;e,se
­Oh!tornosicuro:esepotessinontornarsolo!Basta;spero.
­Tornapureaccompagnato;chè,seDiovuole,cisaràdalavorar
pertutti,ecifaremobuonacompagnia.Purchétumiritrovi,eche
siafinitoquestodiavolod'influsso!
­Cirivedremo,cirivedremo;cidobbiamrivedere!
­Tornoadire:Diovoglia!
Peralquantigiorni,Renzositenneinesercizio,peresperimentar
lesueforze,eaccrescerle;eappenagliparve di poterfarla
strada,sidisposeapartire. Si misesottopanniunacintura,con
dentroque'cinquantascudi,chenonavevamaiintaccati,ede'
qualinonavevamaifattoparola,neppurconBortolo;presealcuni
altripochiquattrini,cheavevamessidapartegiornopergiorno,
risparmiandosututto;presesottoilbracciounfagottinodipanni;
simiseintascaunbenservito,ches'erafattofareabuonconto,
dalsecondopadrone,sottoilnomed'AntonioRivolta;inun
taschinode'calzonisimiseuncoltellaccio,ch'erailmenocheun
galantuomopotesseportareaque'tempi;es'avviò,agliultimi
d'agosto,tregiornidopochedonRodrigo era statoportatoal
lazzeretto.PreseversoLecco,volendo,pernonandarcosìalla
ciecaaMilano,passardalsuopaese,dovesperavaditrovare
Agneseviva,edicominciareasaper
di
tantecosechesistruggeva sapere. dalei qualchedunadelle
Ipochiguaritidallapesteerano, in mezzoalrestodella
popolazione,veramentecomeunaclasseprivilegiata.Unagran
partedell'altragentelanguivaomoriva;equellich'eranostatifin
alloraillesidalmorbo,nevivevanoincontinuotimore;andavan
riservati,guardinghi,conpassimisurati,convisisospettosi,con
frettaedesitazioneinsieme:chétuttopotevaessercontrodiloro
armediferitamortale.Queglialtriall'opposto,sicuriaundipresso
delfattoloro(giacchéaverduevoltelapesteeracasopiuttosto
prodigiosocheraro),giravanopermezzoalcontagiofranchie
risoluti;comeicavalierid'un'epocadelmedioevo,ferratifindove
ferrocipotevastare,esoprapalafreniaccomodatianch'essi,per
quantoerafattibile,inquellamaniera,andavanoazonzo(donde
ventura,inmezzoaunapoveramarmagliapedestre di cittadinie
quellalorogloriosadenominazioned'erranti),azonzoealla
divillani,che,perribattereeammortireicolpi,nonavevano
indossoaltrochecenci.Bello,savioedutilemestiere!mestiere,
proprio,dafarlaprimafigurainuntrattatod'economiapolitica.
Conunatalesicurezza,temperataperòdall'inquietudinichei
lettoresa,econtristatadallospettacolofrequente,dalpensiero l
incessantedellacalamitàcomune,andavaRenzoversocasasua,
sottounbelcieloeperunbelpaese, ma nonincontrando,dopo
lunghitrattiditristissimasolitudine,senonqualcheombravagante
piuttosto che personaviva,ocadaveriportatiallafossa,senza
onord'esequie,senzacanto,senzaaccompagnamento.Amezzo
circadellagiornata,sifermòinunboschetto,amangiareunpo'di
paneedicompanaticocheavevaportatoconsé.Frutte,n'avevaa
ch'entrassene'campiacoglierne,oaraccattarlesotto
pesche,susine,mele,quanten'avessevolute;bastava
suadisposizione,lungolastrada,anchepiùdelbisogno:fichi,
dovecen'eracomesefossegrandinato;giacchél'annoera glialberi,
straordinariamenteabbondante,difruttespecialmente;enonc'era
quasichiseneprendessepensiero:anchel'uvenascondevano,
perdircosì,ipampani,ederanlasciateinbalìadelprimo
occupante.
Versosera,scoprìi l
dovesseesserpreparato,suopaese.Aquellavista,quantunqueci
si sentìdarecomeunastrettaalcuore:
fuassalitoin un punto da unafolla di rimembranzedolorose,edi
dolorosipresentimenti:gliparevad'avernegliorecchique'sinistri
tocchiamartellochel'avevancomeaccompagnato,inseguito,
quand'erafuggitodaque'luoghi;einsiemesentiva,perdircosì,
unsilenziodimortecheciregnavaattualmente.Unturbamento
ancorpiùforteprovòallosboccaresullapiazzettadavantialla
chiesa;eancorapeggios'aspettavaalterminedelcammino:ché
doveavevadisegnatod'andareafermarsi,eraaquellacasa
ch'erastatosolitoaltrevoltedichiamarlacasadiLucia.Oranon
potevaessere,tutt'alpiù,chequellad'Agnese;e la solagrazia,
chesperavadalcieloera di
di trovarcelainvitaeinsalute.Ein
quellacasasiproponeva
che la chiederealloggio,congetturandobene
suanondovesseesserpiùabitazionechedatopieda
faine.
Nonvolendofarsivedere,preseperunaviottoladifuori,quella
stessapercuieravenutoinbuonacompagnia,quellanottecosì
fatta,persorprendereil curato.Amezzocirca,c'eradaunaparte
lavigna,edall'altralacasettadiRenzo;sicché,passando,
potrebbeentrareunmomentonell'unaenell'altra,avedereun
pococomestesse il fattosuo.
Andando,guardavainnanzi,ansiosoinsiemeetimorosodiveder
qualcheduno;e,dopopochipassi,videinfattiunuomoincamicia,
sedutointerra,conlespalleappoggiateaunasiepedigelsomini,
inun'attitudined'insensato:e,aquesta,epoianchealla
fisonomia,gliparvediraffigurarquelpoveromezzoscemodi
Gervasoch'eravenutopersecondotestimonioallasciagurata
spedizione.Maessendosegliavvicinato,dovetteaccertarsi ch'era
invecequelToniocosìsvegliochecel'avevacondotto.Lapeste,
togliendoglii l vigoredelcorpoinsiemeedellamente,gliaveva
svoltoinfacciaeinognisuoattounpiccoloevelatogermedi
somiglianzacheavevaconl'incantatofratello.
­OhTonio!­glidisseRenzo,fermandoseglidavanti:­seitu?
Tonioalzògliocchi,senzamover la testa.
­Tonio!nonmiriconosci?
­Achilatocca,latocca,­risposeTonio,rimanendopoiconla
boccaaperta.
­L'haiaddossoeh?poveroTonio;manonmiriconoscipiù?
­Achilatocca,latocca,­replicòquello,conuncertosorriso
sciocco.Renzo,vedendochenonnecaverebbealtro,seguitòla
suastrada,piùcontristato.Edeccospuntardaunacantonata,e
venireavantiunacosanera,chericonobbesubitoperdon
Abbondio.Camminavaadagioadagio,portandoilbastonecome
chin'èportatoavicenda;edimano in manoches'avvicinava,
semprepiùsipotevaconoscerenelsuovoltopallidoesmunto,e
inogniatto,cheancheluidovevaaverpassata lasua burrasca.
Guardavaanchelui;gliparevaenonglipareva:vedevaqualcosa
diforestieronelvestiario;maeraappuntoforestierodiqueldi
Bergamo.
"Èluisenz'altro!"dissetrasé,ealzòlemanialcielo,conun
movimentodimaravigliascontenta,restandoglisospeso in ariai l
bastonechetenevanelladestra;esivedevanoquellepovere
bracciaballarnellemaniche,dovealtrevoltestavanoappena per
l'appunto.Renzogliandòincontro,allungandoilpasso, egli
unariverenza;ché,sebbenesifosserolasciaticomesapete, fece
era
peròsempreilsuocurato.
­Sietequi,voi?­esclamòdonAbbondio.
­Sonqui,comeleivede.SisanientediLucia?
­Chevoletechesenesappia?Nonsenesaniente.ÈaMilano,
sepureèancorainquestomondo.Mavoi...
­EAgnese,èviva?
­Puòessere;machivolete chelo sappia? non è qui. Ma...
­Dov'è?
­ÈandataastarsenenellaValsassina,daque'suoiparenti,a
Pasturo,sapetebene;chélàdiconochelapestenonfacciai l
diavolocomequi.Mavoi,dico...
­Questalamidispiace.Eil padreCristoforo...?
­Èandatoviacheèunpezzo.Ma...
­Losapevo;mel'hannofattoscrivere:domandavosepercaso
fossetornatodaquesteparti.
­Ohgiusto!nonsen'èpiùsentitoparlare.Mavoi...
­Lamidispiaceanchequesta.
­Mavoi,dico,cosaveniteafardaquesteparti,perl'amordel
cielo?Nonsapetechebagattelladicattura...?
­Cosam'importa?Hannoaltrodapensare.Hovolutovenire
anch'iounavoltaavedereifattimiei.Enonsisaproprio...?
­Cosavoletevedere?cheororanonc'èpiùnessuno,nonc'èpiù
niente.Edico,conquellabagattelladicattura,venirqui,proprioin
cheè
paese,inbocca al lupo,c'ègiudizio?Fateamodod'unvecchioche
obbligatoadavernepiùdivoi,echeviparlaperl'amore
tornatedidovesietevenuto;esesietestatovisto,tantopiù
viporta;legatevilescarpebene,e,primachenessunoviveda,
tornatevenedicorsa.Viparechesiaariapervoi,questa?Non
sapetechesonovenutiacercarvi,chehannofrugato,frugato,
buttatosottosopra...
­Losopurtroppo,birboni!
­Madunque...!
­Maseledico che noncipenso.Ecolui,èvivoancora?èqui?
­Vidico che nonc'ènessuno;vidico
diqui;vidicoche... che nonpensiateallecose
­Domando seè qui,colui.
­Ohsantocielo!Parlatemeglio.Possibilecheabbiateancora
addossotuttoquelfuoco,dopotantecose!
­C'è,ononc'è?
­Nonc'è,via.Ma,elapeste,figliuolo,lapeste!Chièchevadain
giro,inquestitempi?
­Senoncifossealtrochelapesteinquestomondo...dicoper
me:l'hoavuta,esonfranco.
­Madunque!madunque!nonsonoavvisiquesti?Quandosen'è
scampataunadiquestasorte,miparechesidovrebberingraziare
il cielo,e...
­Loringraziobene.
­Enonandarneacercardell'altre,dico.Fateamodomio...
­L'haavutaanchelei,signorcurato,senonm'inganno.
­Sel'hoavuta!Perfidaeinfameèstata:sonquipermiracolo:
basta dire chem'haconciato in questamanierachevedete.Ora
avevopropriobisognod'unpo'diquiete,perrimettermiintono:
via,cominciavoastareunpo'meglio...Innomedelcielo,cosa
veniteafarqui?Tornate...
­Semprel'haconquestotornare,lei.Pertornare,tanton'avevoa
nonmovermi.Dice:cosavenite?cosavenite?Ohbella!vengo,
anch'io,acasamia.
­Casavostra...
­Midica;nesonmortimoltiqui?...
­Eheh!­esclamòdonAbbondio; e, cominciando da
nominòunafilastroccadipersoneedifamiglieintere.Renzo Perpetua,
s'aspettavapurtroppoqualcosa di simile;ma al sentirtantinomidi
personecheconosceva,d'amici,diparenti,stavaaddolorato,col
capobasso,esclamandoognimomento:­poverino!poverina!
poverini!
­Vedete!­continuòdonAbbondio:­enonèfinita.Sequelliche
restanononmettongiudizioquestavolta,escacciartuttiigrilli
dallatesta,nonc'èpiùaltrochelafinedelmondo.
­Nondubiti;chegiànonfocontodifermarmiqui.
­Ah!siaringraziato il cielo,chelav'èentrata!E,giàs'intende,fate
bencontodiritornarsulbergamasco.
­Diquestononsiprendapensiero.
­Che!nonvorrestegiàfarmiqualchespropositopeggiodi
questo?
­Leinoncipensi,dico;toccaame:nonsonpiùunbambino:ho
l'usodellaragione.Speroche,abuonconto,nondiràanessuno
d'avermivisto.Èsacerdote;sonouna sua pecora:nonmivorrà
tradire.
­Hointeso,­dissedonAbbondio,sospirandostizzosamente:­ho
inteso.Voleterovinarvivoi,erovinarmime.Nonvibastadiquelle
cheavetepassatevoi;nonvibastadiquellechehopassateio.
Hointeso,hointeso­
quest'ultimeparole,ripreseperlasuastrada.
. E,continuandoaborbottartraidenti
Renzorimasel ì tristoescontento,apensardoveanderebbea
fermarsi.InquellaenumeraziondimortifattaglidadonAbbondio,
c'eraunafamigliadicontadiniportataviatuttadalcontagio,salvo
ungiovinotto,dell'etàdiRenzoaundipresso,esuocompagnofin
dapiccino;lacasaerapochipassifuoridelpaese.Pensòd'andar
lì.
Eandando,passòdavantiallain sua
la vigna;e già
subitoargomentare chestato fosse.Unavetticciola,una daldifuoripoté
frondad'alberodiquellicheciavevalasciati,nonsivedeva
passareilmuro; se qualcosasivedeva, era tuttarobavenutain
sua assenza.S'affacciòall'apertura(delcancellononc'eranpiù
neppureigangheri);diedeun'occhiataingiro:poveravigna!Per
dueinvernidiseguito,lagentedelpaeseeraandataafarlegna­
nelluogodiquelpoverino­ , comedicevano.Viti,gelsi,fruttid'ogni
sorte,tuttoerastatostrappatoallapeggio,otagliatoalpiede.Si
vedevanoperòancoraivestigidell'anticacoltura:giovanitralci,in
righespezzate,machepuresegnavanolatracciade'filari
desolati;quaelà,rimessiticciogettidigelsi,difichi,dipeschi,di
ciliegi,disusini;maanchequestosivedevasparso,soffogato,in
mezzoa una nuova,variaefittagenerazione,nataecresciuta
senzal'aiutodellamandell'uomo.Eraunamarmaglia
di di
d'amarantiverdi,diradicchielle,d'acetoselle,dipanicastrellee
felci,dilogli, gramigne, farinelli,d'avenesalvatiche, d'ortiche,di
d'altrettalipiante; di quelle,vogliodire, dicui
paesehafattounagranclasseamodosuo,denominandole ilcontadinod'ogni
erbacce,oqualcosadisimile.Era un guazzabugliodisteli,che
facevanoasoverchiarsil'unoconl'altronell'aria,oapassarsi
avanti,strisciandosulterreno,arubarsiinsommail postoperogni
verso;unaconfusionedifoglie,difiori,difrutti,dicentocolori,di
centoforme,dicentograndezze:spighette,pannocchiette,
ciocche,mazzetti,capolinibianchi,rossi,gialli,azzurri.Traquesta
marmagliadipiantecen'eraalcune dipiù rilevateevistose,non
la
peròmigliori,almeno piùparte:l'uvaturca,piùaltaditutte,co'
verdecupi,alcunigiàorlatidiporpora,co'suoigrappoli
suoiramiallargati,rosseggianti,co'suoipomposifoglioni
guarnitidibacchepaonazzealbasso,piùsudiporporine,poidi ripiegati,
verdi,eincimadifiorellinibiancastri;iltassobarbasso,conlesue
spighesparseecomestellatedivivifiorigialli:cardi,ispidi ne'
granfoglielanoseaterra,elostelodirittoall'aria,elelunghe
rami,nellefoglie,ne'calici,dondeuscivanociuffettidifioribianchi
oporporini,ovverosistaccavano,portativiadalvento,
pennacchioliargenteieleggieri.Quiunaquantitàdivilucchioni
arrampicatieavvoltatia'nuovirampollid'ungelso,gliavevantutti
ricopertidellelorfoglieciondoloni,espenzolavanodallacimadi
quellilelorcampanellecandideemolli:làunazuccasalvatica,co'
suoichicchivermigli,s'eraavviticchiataainuovitralcid'unavite;la
quale,cercatoinvano unpiù saldosostegno,avevaattaccatia
vicendaisuoiviticciaquella;e,mescolando
loro fogliepocodiverse, si iloro debolisteliele
tiravangiù,pureavicenda,come
accadespessoaidebolichesiprendonl'unoconl'altroper
appoggio.Ilrovoerapertutto;andavadaunapiantaall'altra,
saliva,scendeva,ripiegavairamioglistendeva,secondogli
riuscisse;e,attraversatodavantiallimitarestesso,parevache
fosselìpercontrastareil passo,anchealpadrone.
Maquestononsicuravad'entrareinunatalvigna;eforsenon
istettetantoaguardarla,quantonoiafarnequestopo'dischizzo.
Tiròdilungo:pocolontanoc'eralasuacasa;attraversòl'orto,
camminandofinoamezzagambatral'erbacce di cui era popolato,
coperto,come la vigna.Misepiedesullasogliad'unadelledue
stanzechec'eraaterreno:alrumorede'suoipassi,alsuo
affacciarsi,unoscompiglìo,unoscappareincrocicchiatodi
topacci,uncacciarsidentro i l sudiciumechecoprivatuttoi
un'occhiataallepareti:scrostate,imbrattate,affumicate.Alzò
pavimento:eraancoraillettode'lanzichenecchi.Diede gli l
occhialpalco:unparatodiragnateli.Nonc'eraaltro.Sen'andò
anchedilà,mettendosilemanine'capelli;tornòindietro,
rifacendoi l sentierocheavevaapertolui, un momentoprima;
dopopochipassi,preseun'altrastraducolaamancina,che
mettevane'campi;esenzavedernésentireanimavivente,arrivò
vicinoallacasettadoveavevapensatodifermarsi.Giàprincipiava
afarsibuio.L'amicoerasull'uscio,asederesurunpanchettodi
legno,conlebracciaincrociate,congliocchifissialcielo,come
unuomosbalorditodalledisgrazie,einsalvatichitodallasolitudine.
Sentendouncalpestìo,sivoltòaguardarchifosse,e,aquelche
gliparvedivederecosìalbarlume,trairamielefronde,disse,ad
altavoce,rizzandosiealzandolemani:­noncisoncheio?non
nehofattoabbastanzaieri?Lasciatemiunpo'stare,chesarà
anchequestaun'operadimisericordia.
Renzo,nonsapendocosavolessedirquesto,glirispose
chiamandolopernome.
­Renzo...!­dissequello,esclamandoinsiemeeinterrogando.
­Proprio,­disseRenzo;esicorseroincontro.
­Seiproprio tu!­ dissel'amico,quandofuronvicini: ­oh
hodivederti!Chil'avrebbepensato?T'avevopresoperPaolinde'chegusto
morti,cheviensempreatormentarmi,perchévadaasotterrare.
Saichesonrimastosolo?solo!solo,comeunromito!
­Losopurtroppo,­disseRenzo.Ecosì,barattandoe
mescolandoinfrettasaluti,domandeerisposte,entrarono
insiemenellacasuccia.El ì , senzasospendereidiscorsi,l'amico
simiseinfaccendeperfareunpo'd'onoreaRenzo,comesi
potevacosìall'improvvisoeinqueltempo.Misel'acquaalfuoco,e
cominciòafarlapolenta;macedépoiilmatterelloaRenzo,
perché la dimenasse;esen'andòdicendo:­sonrimastosolo;ma!
sonrimastosolo!
Tornò conun piccolsecchio di latte,conunpo'dicarnesecca,
conunpaiodiraveggioli,confichiepesche;eposatoiltutto,
scodellatalapolentasullatafferìa,simiseroinsiemeatavola,
ringraziandosiscambievolmente,l'unodellavisita,l'altrodel
ricevimento.E,dopoun'assenzadiforsedueanni,sitrovaronoa
untrattomoltopiùamicidiquellocheavessermaisaputod'essere
neltempochesivedevanoquasiognigiorno;perchéall'unoe
all'altro,dicequi i l manoscritto,erantoccatediquellecoseche
fannoconoscerechebalsamosiaall'animo la
quellachesisente,quantoquellachesitrovaneglialtri. benevolenza;tanto
Certo,nessunopotevatenerepressodiRenzoi
néconsolarlodelladileiassenza,nonsoloperquell'anticae l luogod'Agnese,
specialeaffezione,maancheperché,tralecosechealui
premevadidecifrare,cen'eraunadicuiessasolaavevala
chiave.Stetteunmomentotradue,sedovessecontinuarei
viaggio,oandarprimaincercad'Agnese,giacchén'eracosìpoco l suo
lontano;ma,consideratochedellasalutediLucia,Agnesenonne
saprebbenulla,restònelprimopropositod'andareaddiritturaa
levarsiquestodubbio,aaver la suasentenza,ediportarpoiluile
nuoveallamadre.Però,anchedall'amicoseppemoltecoseche
ignorava,edimoltevenne in chiarochenonsapevabene,sui
casidiLucia,esullepersecuzioni
come don Rodrigo se che
n'eraandatocon gliavevanfattealui,e
la codatralegambe,e
non s'erapiùveduto da quelleparti;insommasututto
quell'intrecciodicose.Seppeanche (e nonera per Renzo
cognizionedipocaimportanza)comefosseproprioilcasatodi
donFerrante:chéAgneseglielavevabensìfattoscriveredalsuo
segretario;masailcielocom'erastatoscritto;el'interprete
bergamasco,nelleggerglilalettera,n'avevafattaunaparolatale,
che,seRenzofosseandatoconessaacercarricapitodiquella
casainMilano,probabilmentenonavrebbetrovatopersonache
indovinassedichivolevaparlare.Eppurequelloeral'unicofiloche
avesse,perandar in cercadiLucia.Inquantoallagiustizia,poté
confermarsisemprepiùch'eraunpericoloabbastanzalontano,
pernondarsenegranpensiero:ilsignorpodestà era mortodi
peste:chi sa quandosenemanderebbe un altro;anchela
che
avevantutt'altrodapensarecheallecosevecchie.rimanevano,
sbirragliasen'eraandatalapiùparte;quelli
Raccontòancheluiall'amicolesuevicende,en'ebbein
contraccambiocentostorie,delpassaggiodell'esercito,della
peste,d'untori,diprodigi.­Soncosebrutte,­dissel'amico,
accompagnandoRenzoinunacamerache il contagioavevaresa
disabitata;­cosechenonsisarebbemaicredutodivedere;cose
dalevarvil'allegriapertuttalavita;maperò,aparlarnetraamici,è
unsollievo.
Allospuntardelgiorno,erantutt'edueincucina;Renzoinarnese
daviaggio,conlasuacinturanascostasottoilfarsetto,ei l
coltellaccioneltaschinode'calzoni:ilfagottino,perandarpiù
lesto,lolasciòindepositopressoall'ospite.­Selamivabene,­
glidisse,­selatrovoinvita,se...basta...ripassodiqui;corroa
Pasturo,adarlabuonanuovaaquellapoveraAgnese,epoi,e
poi...Mase,perdisgrazia,perdisgraziacheDiononvoglia...
allora,nonsoquelchefarò,nonsodov'anderò:certo,daqueste
partinonmivedetepiù­.Ecosìparlando,rittosullasoglia
dell'uscio,conlatesta per aria,guardavaconunmistodi
tenerezzaed'accoramento,l'auroradelsuopaese
gli che nonaveva
piùvedutadatantotempo.L'amico
bene;vollecheprendessecon sé disse,comes'usa,disperar
qualcosa da mangiare;
lo
l'accompagnòperunpezzettodistrada,e lasciòconnuovi
augùri.
Renzo,s'incamminòconlasuapace,bastandoglid'arrivarvicinoa
Milanoinquelgiorno,perentrarcii l seguente,dibuon'ora,e
cominciarsubitolasuaricerca.I l viaggiofusenzaaccidentie
senzanullachepotessedistrarRenzoda'suoipensieri,fuorchéle
solitemiserieemalinconie.Comeavevafattoi
fermòasuotempo,inunboschettoamangiareunboccone,ea l giornoavanti,si
riposarsi.PassandoperMonza,davantiaunabottegaaperta,
dovec'erade'paniinmostra,nechiesedue,pernonrimanere
sprovvisto,inognicaso. Il fornaio,gl'intimò con di nonentrare,egli
porsesurunapiccolapalaunascodelletta,
aceto,dicendoglichebuttasse lìi dentroacquae
danari;efattoquesto,concerte
molle, gli porse,l'unodopol'altro,iduepani,cheRenzosimise
unopertasca.
Versosera,arrivaaGreco,senzaperòsaperneilnome;ma,tra
unpo'dimemoriade'luoghi,cheglierarimastadell'altroviaggio,
eil calcolodelcamminofattodaMonzainpoi,congetturandoche
dovevaesserpocolontanodallacittà,uscìdallastradamaestra,
perandarne'campiincerca di qualchecascinotto,elì passarladi
notte;chéconosterienonsivolevaimpicciare.Trovòmeglio
quelchecercava: vide un'aperturainunasiepechecingevai l
cortiled'unacascina;entròabuonconto.Nonc'eranessuno:vide
dauncantoungranportico,consottodelfienoammontato,ea
quelloappoggiataunascalaamano;diedeun'occhiataingiro,e
s'addormentòsubito,pernondestarsicheall'alba. Allora,andò
poisalìallaventura;s'accomodòperdormire,einfatti
carponcarponiversol'orlodiquelgranletto;miselatestafuori,e
entrato,s'incamminòperviottole,prendendopersuastella
nonvedendonessuno,scesedidov'erasalito,uscìdidov'erapolare
imuradiMilano,traportaOrientaleeportaNuova,emoltovicinoa
l duomo;edopounbrevissimocammino,venneasbucarsottole
questa.
CapitoloXXXIV
Inquantoallamanieradipenetrareincittà,Renzoavevasentito,
cosìall'ingrosso,chec'eranordiniseverissimidinonlasciarentrar
nessuno,senzabulletta di sanità;macheinvece ci s'entrava
benissimo,chiappenasapesseunpo'aiutarsiecogliereil
momento.Erainfatticosì;elasciandoanchedapartelecause
generali,percuiinque'tempiogniordineerapocoeseguito;
lasciandodapartelespeciali,cherendevanocosìmalagevolela
rigorosaesecuzionediquesto;Milanositrovavaormaiintale
stato,danonvedercosagiovasseguardarlo,edacosa;e
chiunquecivenisse,potevaparerpiuttostononcurantedella
propriasalute,chepericolosoaquellade'cittadini.
Suquestenotizie,i l disegno di Renzoeraditentared'entrardalla
primaportaacuisifosseabbattuto;secifossequalcheintoppo,
riprenderlemuradifuori,finchénetrovasseun'altradipiùfacile
accesso.Esailcieloquanteportes'immaginavacheMilano
dovesseavere.Arrivatodunquesotto le mura, si fermòaguardar
d'intorno,comefachi, non sapendodachepartegliconvengadi
prendere,parchen'aspetti,enechiedaqualcheindiziodaogni
cosa.Ma,adestraeasinistra,nonvedevacheduepezzid'una
stradastorta;dirimpetto,untrattodimura;danessunaparte,
nessunsegnod'uominiviventi:senonche,dauncertopuntodel
terrapieno,s'alzavaunacolonnad'unfumooscuroedenso,che
salendos'allargavaes'avvolgevainampiglobi,perdendosipoi
nell'ariaimmobileebigia.Eranvestiti,l e t i ealtremasserizie
infettechesibruciavano:editalitristefiammate se nefacevadi
continuo,nonlì soltanto,mainvariepartidellemura.
Inuvolaodaunnebbioneuguale,inerte,cheparevanegareilsole,
l tempoerachiuso,l'ariapesante,ilcielovelatopertuttodauna
senzaprometterlapioggia; la campagnad'intorno,parteincolta,e
tuttaarida;ogniverzurascolorita,eneppureunagoccioladi
rugiadasullefogliepasseecascanti.Perdipiù,quellasolitudine,
quelsilenzio,cosìvicinoaunagrancittà,aggiungevanouna
nuovacosternazioneall'inquietudinediRenzo,erendevanpiùtetri
tuttiisuoipensieri.
Statol ì alquanto,preseladiritta,allaventura,andando,senza
saperlo,versoportaNuova,dellaquale,quantunquevicina,non
potevaaccorgersi,acagioned'unbaluardo,dietro
nascosta.Dopopochipassi,principiòasentire un cuiera
tintinnìoallora
di
campanelli,checessavaericominciavaognitanto,epoiqualche
voced'uomo.Andòavantie,passatoilcantodelbaluardo,vide
perlaprimacosa,uncasottodilegno,esull'uscio,unaguardia
appoggiataalmoschetto,conunacert'ariastraccaetrascurata:
dietroc'eraunostecconato,edietroquello,laporta,cioèdue
alaccedimuro,conunatettoiasopra,perriparareibattenti;iquali
eranospalancati,comepureilcancellodellostecconato.Però,
davantiappuntoall'apertura,c'erainterrauntristoimpedimento:
unabarella,sullaqualeduemonattiaccomodavanounpoverino,
perportarlovia.Erai l capode'gabellieri,acui,pocoprima,s'era
scopertalapeste.Renzo si fermò,aspettandolafine:partitoil
convoglio,enonvenendonessunoarichiuderei
parvetempo,ecis'avviò in fretta; mala l cancello,gli
guardia,conuna
manieraccia,gligridò:­olà!­Renzo si fermò di nuovosu
piedi,e,datoglid'occhio,tiròfuoriunmezzoducatone,eglielo due
fecevedere.Colui,ocheavessegiàavutalapeste,ochela
temessemenodiquelcheamavaimezziducatoni,accennòa
Renzocheglielobuttasse;evistoselovolarsubitoa'piedi,
susurrò:­va'innanzipresto­. Renzononselofecedirduevolte;
passòlostecconato,passòlaporta,andòavanti,senzache
nessunos'accorgessedilui,oglibadasse;senonche,quando
ebbefattiforsequarantapassi,sentìunaltro­olà­cheun
gabellieregligridavadietro.Questavolta,fecelevistedinon
sentire,e,senzavoltarsinemmeno,allungòi
dinuovoilgabelliere, con l passo.­Olà!­gridò
unavoceperòcheindicavapiù
impazienzacherisoluzione
alzòle di farsiubbidire; enon essendo
ubbidito, spalle,etornònellasuacasaccia,comepersona
più
acuipremesse dinonaccostarsitroppoaipasseggieri,che
d'informarside'fattiloro.
Lastrada che Renzoavevapresa,andavaallora,comeadesso,
dirittafinoalcanaledettoil Naviglio:ilatieranosiepiomurid'orti,
chieseeconventi,epochecase.Incimaaquestastrada,enel
mezzodiquellachecosteggia i l canale,c'eraunacolonna,con
unacrocedettalacroce di sant'Eusebio.EperquantoRenzo
guardasseinnanzi,nonvedevaaltrochequellacroce.Arrivatoal
crocicchiochedivide
dueparti,videadritta, la stradacircaallametà,eguardandodalle
in quellastradachesichiamalostradone
disantaTeresa,uncittadinochevenivaappuntoversodilui."Un
cristiano,finalmente!"dissetrasé;esivoltòsubitodaquella
parte,pensandodifarsiinsegnarlastradadalui.Questo pure
avevavistoilforestieroches'avanzava;eandavasquadrandolo
dalontano,conunosguardosospettoso;etantopiù,quando
s'accorseche,inveced'andarseneperifattisuoi,gliveniva
incontro.Renzo,quandofupocodistante,silevòi l cappello,da
quelmontanarorispettosocheera;etenendoloconlasinistra,
misel'altramanonelcocuzzolo,eandòpiùdirettamenteversolo
sconosciuto.Maquesto,stralunando gli occhiaffatto,feceun
passoaddietro,alzòunnoderosobastone,evoltatalapunta,
ch'eradiferro,allavita di Renzo,gridò:­via!via!via!
­Ohoh!­gridòilgiovineanchelui;rimiseil cappellointesta,e,
avendotutt'altravoglia,comedicevapoi,quandoraccontavala
cosa,chedimettersuliteinquelmomento,voltòlespalleaquello
stravagante,econtinuòlasuastrada,o,permegliodire,quellain
cuisitrovavaavviato.
L'altrotiròavantiancheluiperlasua,tuttofremente,evoltandosi,
ognimomento,indietro.Earrivatoacasa,raccontòcheglis'era
accostatoununtore,conun'ariaumile,mansueta,conunviso
d'infameimpostore,conloscatolinodell'unto,ol'involtinodella
polvere(nonerabencertoqualde'due)
se in mano,nelcocuzzolo
delcappello,perfargliiltiro, luinonl'avessesaputotener
dipiù, ­soggiunse,­
l'infilavoaddirittura,primacheavessetempod'accomodarmime,
lontano.­Semis'accostavaunpasso
birbone.Ladisgraziafuch'eravamo inun luogocosìsolitario,chéi l
seerainmezzoMilano,chiamavogente,emifacevoaiutarea
acchiapparlo.Sicurocheglisitrovavaquellascellerataporcheria
nelcappello.Malìdasoloasolo,mi son dovutocontentare
farglipaura,senzarisicaredicercarmiunmalanno;perchéunpo' di
dipolvereèsubitobuttata;ecolorohannounadestrezza
particolare;epoihannoildiavolodallaloro.Orasaràingiroper
Milano:chisachestragefa!­Efinchevisse, chefu permolt'anni,
ognivoltachesiparlassed'untori,ripetevalasuastoria,e
soggiungeva:­quellichesostengonoancorache non
nonlovenganoadireame;perchélecosebisognaaverleviste.eravero,
Renzo,lontanodall'immaginarsicomel'avessescampatabella,e
agitatopiùdallarabbiachedallapaura,pensava,camminando,a
quell'accoglienza,eindovinavabeneaundipressociòchelo
irragionevole,checonclusetraséchecoluidovevaessere
sconosciutoavevapensatodilui;malacosagliparevacosì
qualchemezzomatto."Laprincipiamale,­pensavaperò:­par un
checisiaunpianetaperme,inquestoMilano.Perentrare,tutto
mivaaseconda;epoi,quandocisondentro,trovoidispiaceril ì
di
apparecchiati.Basta...coll'aiuto Dio...setrovo...seciriescoa
trovare...eh!tuttosaràstatoniente".
Arrivatoalponte,voltò,senzaesitare,asinistra,nellastradadi
sanMarco,parendogli,aragione,chedovessecondurreverso
l'internodellacittà.Eandandoavanti,guardava inqua
vedersepotevascoprirequalchecreaturaumana;manonnevidee in là,per
altracheunosformatocadaverenelpiccolfossochecorretra
quellepochecase(chealloraeranoanchemeno),eunpezzo
dellastrada.Passatoquelpezzo,sentìgridare:­oquell'uomo!­e
guardandodaquellaparte,videpocolontano,aunterrazzino
d'unacasucciaisolata,unapoveradonna,conunanidiatadi
bambiniintorno;laquale,seguitandoloachiamare,glifececenno
ancheconlamano.Ciandòdicorsa;equandofuvicino,­oquel
giovine,­dissequelladonna:­perivostripoverimorti,fatela
caritàd'andareaavvertire il incommissariochesiamo qui
poveromaritoèmorto;cihannoinchiodatol'uscio,comevedete;
dimenticati.Cihannochiusi casacomesospetti,perchéilmio
ier
daore chemattina,nessunoèvenutoaportarci da mangiare. In tante e
siamqui,nonm'èmaicapitatouncristianoche
facessequestacarità:equestipoveriinnocentimoiondifame.mela
­Difame!­esclamòRenzo;e,cacciatelemaninelletasche,­
ecco,ecco,­disse,tirandofuoriiduepani:­calatemigiù
qualcosadametterlidentro.
­Diovenerendamerito;aspettateunmomento,­dissequella
donna;eandòacercareunpaniere,eunafune da calarlo,come
fece.ARenzointantoglivenneroinmenteque'panicheaveva
trovativicinoallacroce,nell'altrasuaentrata in Milano,epensava:
"ecco:èunarestituzione,eforsemegliochesegliavessirestituiti
alpropriopadrone:perchéquièveramenteun'operadi
misericordia".
­Inquantoalcommissariochedite,lamiadonna,­dissepoi,
mettendoipaninelpaniere,­iononvipossoservireinnulla;
perché,perdirvilaverità,sonforestiero,enonsonnientepratico
domesticoeumano,dapotergliparlare,lodiròalui.
diquestopaese.Però,seincontroqualcheuomounpo'
Ladonnalopregòchefacessecosì,eglidissei
strada,ondeluisapesseindicarla. l nomedella
­Anchevoi,­ripreseRenzo,­credochepotretefarmiunpiacere,
una veracarità,senzavostroincomodo.Unacasadicavalieri,di
gran
sia? signoroni, quidi Milano,casa***sapresteinsegnarmidove
­Sochelac'èquestacasa,­risposeladonna:­madovesia,non
losodavvero.Andandoavantidiqua,qualchedunochevela
insegni,lotroverete.Ericordatevididirglianchedinoi.
­Nondubitate,­disseRenzo,eandòavanti.
Aognipasso,sentivacrescereeavvicinarsiunrumorechegià
avevacominciatoasentirementreeralìfermoadiscorrere:un
rumordiruoteedicavalli,con un
conun tintinnìodicampanelli,eogni
allo sboccodi
tantounchioccardifruste, accompagnamentod'urli.
Guardavainnanzi,manonvedevanulla.Arrivato
quellastrada,scoprendoseglidavanti
primacosache gli la piazza di sanMarco,la
diedenell'occhio,furonduetraviritte,conuna
corda,econcertecarrucole;enontardòariconoscere(ch'era
cosafamigliareinqueltempo)l'abbominevolemacchinadella
tortura.Erarizzatainquelluogo,enoninquellosoltanto,main
tutte le piazzeenellestradepiùspaziose,affinchéideputati
d'ogniquartiere,munitiaquestod'ognifacoltàpiùarbitraria,
potesserofarciapplicareimmediatamentechiunqueparesseloro
subalternichenonfacesseroillorodovere,ochiunquealtro.Era
meritevoledipena:osequestraticheuscisserodicasa,o
unodique'rimedieccessivieinefficacide'quali,aqueltempo,e
inque'momentispecialmente,sifacevatantoscialacquìo.
Ora,mentreRenzoguardaquellostrumento,pensandoperché
possaesserealzatoinquelluogo,senteavvicinarsisemprepiùi l
rumore,evedespuntardallacantonatadellachiesaunuomoche
scotevauncampanello:eraunapparitore;edietroaluiduecavalli
che,allungandoilcollo,epuntandolezampe,venivanoavantia
fatica;estrascinatodaquelli,uncarrodimorti,edopoquelloun
altro,epoiunaltroeunaltro;e diqua edilà,monattiallecostole
de'cavalli,spingendoli,afrustate,apunzoni,abestemmie.Eran
que'cadaveri,la più parteignudi,alcunimalinvoltatiinqualche
cencio,ammonticchiati,intrecciatiinsieme,come
serpichelentamentesisvolgano al un gruppodi
teporedellaprimavera;ché,a
ogniintoppo,aogniscossa, si vedevanque'mucchifunesti
tremolareescompaginarsibruttamente,eciondolarteste,e
chiomeverginaliarrovesciarsi,ebracciasvincolarsi,ebattersulle
rote,mostrandoall'occhiogiàinorriditocomeuntalespettacolo
potevadivenirepiùdolorosoepiùsconcio.
Isbarradelcanale,epregavaintantoperque'mortisconosciuti.Un
l giovines'erafermatosullacantonatadellapiazza,vicinoalla
atrocepensieroglibalenòinmente:"forselà,làinsieme,làsotto...
Oh,Signore!fatechenonsiavero!fatech'iononcipensi!"
Passatoi l convogliofunebre,Renzosimosse,attraversòla
piazza,prendendolungoi l canaleamancina,senz'altraragione
dellascelta, senon cheil convoglioeraandatodall'altraparte.
Fattique'quattropassitrailfiancodellachiesaeilcanale,videa
destrailponteMarcellino;presedilì,eriuscìinBorgoNuovo.E
guardandoinnanzi,sempre con quellamira di trovarqualcheduno
dafarsiinsegnarlastrada,videinfondoaquellaunpretein
farsetto,conunbastoncinoinmano,rittovicinoaunuscio
socchiuso,colcapochinato,el'orecchioallospiraglio;epoco
dopolovidealzar la manoebenedire.Congetturòquelloch'eradi
"questoèl'uomoche fadi perme.Seunprete,infunzion
fatto,cioèchefinisse di prete,
confessarqualcheduno;edissetrasé:
nonhaun unpo' edi
dire chenon cenesiapiùin questomondo".buonagrazia,bisogna
po'dicarità, d'amore
Intantoi l prete,staccatosidall'uscio,venivadallapartediRenzo,
tenendosi,congranriguardo,nelmezzodellastrada.Renzo,
quandoglifuvicino,silevòilcappello,egliaccennòche
desideravaparlargli,fermandosinellostessotempo,inmanierada
fargliintenderechenonsisarebbeaccostatodipiù.Quellopuresi
bastoncinodavantiasé,comeperfarseneunbaluardo.Renzo
fermò,inattodistareasentire,puntandoperòinterrailsuo
esposelasuadomanda,allaqualeilpretesoddisfece,nonsolo
condirgli il nomedellastradadoveil la casaerasituata,ma
dandoglianche,comevideche
d'itinerario;indicandogli,cioè,aforzapoverinon'avevabisogno,unpo'
di diritteedimancine,di
chieseedicroci,quell'altreseioottostradecheavevadapassare
perarrivarci.
­Diolamantengasano,inquestitempi,esempre,­disseRenzo:
ementrequellosimovevaperandarsene,­un'altracarità,­
soggiunse;eglidissedellapoveradonnadimenticata.Ilbuon
preteringraziòluid'averglidatooccasionedifareunacaritàcosì
necessaria;e,dicendocheandavaadavvertirechibisognava,tirò
avanti.Renzosimosseanchelui,e,camminando,cercavadifare
asestessounaripetizionedell'itinerario,pernonesserdacapoa
doverdomandareaognicantonata.Manonpotresteimmaginarvi
comequell'operazionegliriuscissepenosa,enontantoperla
difficoltàdellacosainsé,quantoper un nuovoturbamentochegli
eranatonell'animo.Quelnomedellastrada,quellatracciadel
camminol'avevanmessocosìsottosopra.Eral'indiziocheaveva
desideratoedomandato,edelquale
glierastatodettonient'altro, da non potevafardimeno;né
auguriosinistro;machevolete?quell'ideaunpo'piùdistinta
chepotessericavarenessund'un
terminevicino,doveuscirebbed'unagrand'incertezza,dove
potrebbesentirsidire:èviva,osentirsidire:èmorta;quell'idea
l'avevacosìcolpitoche,inquelmomento,glisarebbepiaciutopiù
ditrovarsiancora al buio di tutto,d'essere al principiodelviaggio,
dicuiormaitoccavalafine.Raccolseperòlesueforze,edissea
sestesso:"ehi! se principiamooraafarei l ragazzo,com'anderà?"
Cosìrinfrancatoallameglio,seguitòlasuastrada,inoltrandosi
nellacittà.
Qualecittà!ecos'eramai,alparagone,quelloch'erastatal'anno
avanti,percagiondellafame!
Renzos'abbattevaappuntoapassareperunadellepartipiù
squallideepiùdesolate:quellacrociatadistradechesichiamava
idirimpettoadessa,accantoadoveoraèsanFrancescodiPaola,
l carrobiodiportaNuova.(C'eraalloraunacrocenelmezzo,e,
unavecchiachiesacoltitolodisant'Anastasia).Tantaerastatain
quelvicinatolafuriadelcontagio,eilfetorde'cadaverilasciatil ì
cheipochirimastivivieranostaticostrettiasgomberare:sicché,
allamestiziachedava al passeggieroquell'aspettodisolitudinee
d'abbandono,s'aggiungeval'orroree lo schifodelletracceedegli
avanzidellarecenteabitazione.Renzoaffrettòilpasso,facendosi
coraggiocolpensareche la meta non dovevaesserecosìvicina,
esperandoche,primad'arrivarci,troverebbemutata,almenoin
parte,lascena;einfatti,dil ì anonmolto,riuscìinunluogoche
potevapurdirsicittàdiviventi;maqualecittàancora,equali
viventi!Serrati,persospettoeperterrore,tuttigliuscidistrada,
salvoquellichefosserospalancatiperesserlecasedisabitate,o
invase;altriinchiodatiesigillati,peressernellecasemortao
ammalatagentedipeste;altrisegnatid'unacrocefattacol
carbone,perindizioaimonatti,chec'erande'mortidaportarvia:i
tuttopiùallaventurachealtro,secondochesifossetrovato l
piuttostoquachelàunqualchecommissariodellaSanitàoaltro
impiegato,cheavessevolutoeseguir gli ordini,ofareun'angheria.
Pertuttocencie,piùributtanti de' cenci,fascemarciose,strame
ammorbato,olenzolibuttatidallefinestre;talvoltacorpi,odi
passasseuncarro da portarlivia,ocascatida'carrimedesimi,o
personemorteall'improvviso,nellastrada,elasciatilìfinche
buttatianch'essidallefinestre:tantol'insistereel'imperversardel
disastroavevainsalvatichitiglianimi,efattodimenticareognicura
dipietà,ogni,riguardosociale!Cessatopertuttoognirumordi
botteghe,ognistrepito di carrozze,ognigridodivenditori,ogni
chiacchierìo di passeggieri,erabenrarochequelsilenziodimorte
fosserottodaaltrochedarumor di carrifunebri,dalamentidi
poveri, da rammarichìod'infermi,daurlidifrenetici,dagridadi
monatti.All'alba,amezzogiorno,asera,unacampanadelduomo
davailsegnodirecitarcertepreciassegnatedall'arcivescovo:a
avrestevedutopersoneaffacciarsiallefinestre,apregare
queltoccorispondevanlecampanedell'altrechiese;eallorain
comune;avrestesentitounbisbigliodivociedigemiti,che
spiravaunatristezzamistapurediqualcheconforto.
Mortiaquell'oraforseidueterzide'cittadini,andativiaoammalati
unabuonapartedelresto,ridottoquasianullai l concorsodella
gentedifuori,de'pochicheandavanperlestrade,nonsene
sarebbeperavventura,inunlungogiro,incontratounosoloincui
non si vedessequalcosa di Sistrano,e cheglidavaindiziod'una
più
funestamutazionedicose.
senzacappa né vedevano uomini
mantello,partealloraessenzialissimadel qualificati,
vestiariocivile;senzasottanaipreti,eanche
farsetto;dismessa in sommaognisorte di de' religiosiin
vestitochepotessecon
glisvolazzitoccarqualchecosa,odare(ciòche si temeva
tuttoilresto)agioagliuntori.Efuordiquestacurad'andarsuccinti più di
eristrettiilpiùchefossepossibile,neglettaetrasandataogni
persona;lunghelebarbediquellicheusavanportarle,cresciutea
quellicheprimacostumavandiraderle;lunghepureearruffatele
capigliature,nonsoloperquellatrascuranzachenascedaun
invecchiatoabbattimento,maperesserdivenutisospettiibarbieri,
dacheerastatopresoecondannato,comeuntorfamoso,unodi
loro,GiangiacomoMora:nomeche,per ne un pezzo,conservòuna
celebritàmunicipaled'infamia,epiù meriterebbeunabenpiù
bastone,alcuniancheunapistola,peravvertimentominacciosoa
diffusaeperennedipietà.I tenevanodaunamanoun
chiavessevolutoavvicinarsitroppo;dall'altrapasticcheodorose,o
d'acetimedicati;eseleandavanoognitantomettendoalnaso,o
palledimetalloodilegnotraforate,condentrospugneinzuppate
celetenevanodicontinuo.Portavanoalcuniattaccataalcollouna
boccettacondentrounpo'd'argentovivo,persuasicheavessela
virtùd'assorbireediritenereogniesalazionepestilenziale;e
avevanpoicuradirinnovarloognitantigiorni.Igentiluomini,non
solouscivanosenzailsolitoseguito,ma
sportainbraccio,andareacomprar le si vedevano,con una
cosenecessariealvitto.Gli
amici,quandopur due
dalontano,concennitacitiefrettolosi.Ognuno,camminando,
s'incontrasseroperlastrada,sisalutavan
avevamoltodafare,periscansareglischifosiemortiferiinciampi
dicuiilterrenoerasparsoe,inqualcheluogo,ancheaffatto
ingombro:ognunocercavadistareinmezzoallastrada,per
timored'altrosudiciume,od'altropiùfunestopesochepotesse
venirgiùdallefinestre;pertimoredellepolverivenefichechesi
dicevaesserspessobuttatedaquellesu'passeggieri;pertimore
coraggiosaeguardingaallarovescia,aggiungevaora
dellemuraglie,chepotevanesserunte.Cosìl'ignoranza,angustie
all'angustie,edavafalsiterrori,incompensode'ragionevolie
salutaricheavevalevatidaprincipio.
Taleraciòchedimenodeformee di mencompassionevolesi
facevavedereintorno,isani,gliagiati:ché,dopotanteimmagini
dimiseria,epensandoaquellaancor
qualedovremcondurrei l lettore,non cipiù grave,permezzoalla
fermeremooraadirqual
fosselospettacolodegliappestatichesistrascicavanoo
giacevanoperlestrade,de'poveri,de'fanciulli,delledonne.Era
tale,chei l riguardantepotevatrovarquasiundisperatoconfortoin
ciòcheailontanieaiposterifalapiùforteedolorosa
impressione;nelpensare,dico,nelvederequantoque'viventi
fosseroridottiapochi.
InmezzoaquestadesolazioneavevaRenzofattogiàunabuona
partedelsuocammino,quando,distanteancormoltipassidauna
strada in cuidovevavoltare,sentìvenir da quellaunvario
frastono,nelqualesifacevadistinguerequelsolitoorribile
tintinnìo.
Arrivatoallacantonatadellastrada,ch'eraunadellepiùlarghe,
si vedeunandareeveniredigente,uncaricareedi un
videquattrocarriferminelmezzo;ecome,inunmercato
granaglie,
rovesciardisacchi,taleerailmovimentoinquelluogo:monatti
ch'entravannellecase,monattichen'uscivanconunpesosule
spalle,elomettevanosul'unool'altrocarro:alcuniconladivisa
rossa,altrisenzaqueldistintivo,molticonunoancorpiùodioso,
pennacchiefiocchi di varicolori,chequeglisciaguratiportavano
comepersegnod'allegria,intantopubblicolutto.Oradauna,ora
daun'altrafinestra,venivaunavocelugubre:­qua,monatti!
con suonoancorpiùsinistro, da queltristobrulichìousciva
qualchevociacciacherispondeva:­ora,ora­.Ovveroeran ­E
pigionalichebrontolavano,edicevanodifarpresto:aiqualii
monattirispondevanoconbestemmie.
Entratonellastrada,Renzoallungòi l passo,cercandodinon
guardarquegl'ingombri,senonquantoeranecessarioper
iscansarli;quandoilsuosguardos'incontròinunoggettosingolare
dipietà,d'unapietàcheinvogliaval'animoacontemplarlo;di
manierachesifermò,quasisenzavolerlo.
Scendevadallasogliad'unodiquegliusci,evenivaversoi
convoglio,unadonna,i cui
l aspettoannunziavaunagiovinezza l
avanzata,manontrascorsa;e vi trasparivaunabellezzavelatae
offuscata,manonguasta,daunagranpassione,edaunlanguor
mortale:quellabellezzamolleauntempoemaestosa,chebrilla
nelsanguelombardo. La suaandaturaeraaffaticata, ma non
cascante;gliocchinondavanlacrime,maportavansegno
d'avernesparsetante;c'erainqueldoloreunnonsochedipacato
ediprofondo,cheattestavaun'animatuttaconsapevolee
presenteasentirlo.Manonerai l solosuoaspettoche,tratante
miserie,laindicassecosìparticolarmenteallapietà,eravvivasse
perleiquelsentimentoormaistraccoeammortitone'cuori.
Portavaessaincollounabambinadiforsenov'anni,morta;ma
tuttabenaccomodata,co'capellidivisisullafronte,conunvestito
bianchissimo,comesequellemanil'avesseroadornata
da tantotempo,edataperpremio.Nélatenevaa per una
festapromessa
giacere,masorretta,asederesur un braccio,colpettoappoggiato
alpetto,comesefossestataviva;senoncheunamaninabianca
aguisadiceraspenzolavadaunaparte,conunacertainanimata
abbandonopiù forte delsonno:dellamadre,ché,seanche la
gravezza,eilcapoposavasull'omerodellamadre,conun
somiglianzade'voltinonn'avessefattofede,l'avrebbedetto
chiaramentequellode'duech'esprimevaancoraunsentimento.
Unturpemonattoandòperlevarlelabambinadallebraccia,con
unaspecieperòd'insolitorispetto, con un'esitazioneinvolontaria.
Maquella,tirandosiindietro,senzaperòmostraresdegnoné
disprezzo,­no!­disse:­nonmelatoccateperora;devometterla
iosuquelcarro:prendete­ . Cosìdicendo,aprìunamano,fece
vedereunaborsa,elalasciòcadereinquellacheilmonattole
nédilasciarchealtriardiscadifarlo,edimetterlasottoterra
tese.Poicontinuò:­promettetemidinonlevarleunfilod'intorno,così.
Iquasiossequioso,piùperilnuovosentimentodacuieracome
l monattosimiseunamanoalpetto;epoi,tuttopremuroso,e
soggiogato,cheperl'inaspettataricompensa,s'affaccendòafar
unpo'dipostosulcarroperlamorticina.Lamadre,datoaquesta
unbacioinfronte,lamisel ì comesurunletto,cel'accomodò,le
stesesopraunpannobianco,edissel'ultimeparole:­addio,
Cecilia!riposainpace!Staseraverremoanchenoi,perrestar
sempreinsieme.Pregaintanto per noi;ch'iopregheròper te eper
glialtri­.Poivoltatasi
passandodi qui di nuovo al monatto,­voi,­disse,­
versosera,salireteaprendereancheme,enon
mesola.
Cosìdetto,rientròincasa,e,unmomentodopo,s'affacciòalla
finestra,tenendoincolloun'altrabambinapiùpiccola,viva,macoi
segnidellamorteinvolto.Stetteacontemplarequellecosì
indegneesequiedellaprima,finchéi l carrononsimosse,finchélo
potévedere;poidisparve.Echealtropotéfare,senonposarsul
lettol'unicachelerimaneva,emetterseleaccantopermorire
insieme?come il fioregiàrigogliososullostelocadeinsiemecol
fiorellinoancorainboccia,alpassardellafalcechepareggiatutte
l'erbedelprato.
­OSignore!­esclamòRenzo:­esauditela!tiratelaavoi,leiela
suacreaturina:hannopatitoabbastanza!hannopatito
abbastanza!
Riavutodaquellacommozionestraordinaria,ementrecercadi
tirarsiinmentel'itinerariopertrovareseallaprimastradadeve
voltare,eseadirittaoamancina,senteanchedaquestavenire
altroe diversostrepito,unsuonoconfusodigridaimperiose,di
unfiochilamenti,unpiangerdidonne,unmugolìo di fanciulli.
Andòavanti,conincuorequellasolitatristaeoscuraaspettativa.
Arrivatoalcrocicchio,videdaunaparteunamoltitudineconfusa
ammalatichevenivancondottiallazzeretto;alcuni,spinti
ches'avanzava,esifermòlì, perlasciarlapassare.Eranoaforza,
resistevanoinvano,invanogridavanochevolevanmoriresulloro
letto,erispondevanoconinutiliimprecazioniallebestemmieeai
silenzio,senzamostrardolore,néalcunaltrosentimento,come
comandide'monatticheliguidavano;altricamminavanoin
insensati;donneco'bambiniincollo;fanciullispaventatidalle
grida,daquegliordini,daquellacompagnia,piùchedalpensiero
confusodellamorte,iqualiadaltestridaimploravanolamadree
lesuebracciafidate,elacasaloro.Ahi!eforselamadre,che
credevanod'averlasciataaddormentata
buttata,sorpresatutt'a un sulsuo letto,cis'era
trattodallapeste;estavalìsenza
sentimento,
fossa,se i l per esserportatasur un carro al lazzeretto,
carrovenivapiùtardi.Forse,osciaguradegnadi oalla
lacrimeancorpiùamare! la madre,tuttaoccupatade'suoi
patimenti,avevadimenticatoognicosa,ancheifigli,enonaveva
piùcheunpensiero:dimorireinpace.Pure,intantaconfusione,
sivedevaancoraqualcheesempiodifermezzaedipietà:padri,
madri,fratelli,f igli, consorti,chesostenevanoicariloro,egli
accompagnavanoconparolediconforto:néadultisoltanto,ma
ragazzetti,mafanciullinecheguidavanoifratellinipiùteneri,e,
congiudizioeconcompassionedagrandi,raccomandavanoloro
d'essereubbidienti,gliassicuravanoches'andavainunluogo
dovec'erachiavrebbecuradiloroperfarliguarire.
Inmezzo alla malinconiaeallatenerezzaditaliviste,unacosa
Lacasadovevaesserlìvicina,echi sasetrail nostroviaggiatore.
toccavapiùsulvivo,etenevainagitazione quellagente...Ma
passatatuttalacomitiva,ecessatoqueldubbio,sivoltòaun
monattochevenivadietro,eglidomandòdellastradaedellacasa
didonFerrante. ­In malora,tanghero, ­fula
Nésicuròdidareacoluiquellachesimeritava;ma,visto,aduerispostachen'ebbe.
passi,uncommissariochevenivaincodaalconvoglio,eavevaun
viso un po'piùdicristiano,fecealui la stessadomanda.Questo,
accennando con unbastone la partedondeveniva,disse:
primastradaadiritta,l'ultimacasagrandeasinistra. ­la
Conunanuovaepiùforteansietàincuore,i l giovineprendeda
quellaparte.Ènellastrada;distinguesubitolacasatral'altre,più
basseemeschine;s'accostaalportonecheèchiuso,mettela
manosulmartello,ecelatiensospesa,comeinun'urna,primadi
Finalmentealzailmartello,edàunpicchiorisoluto.
tirarsulapolizzadovefossescrittalasuavita,olasuamorte.
Dopoqualchemomento,s'apreunpocounafinestra;unadonna
facapolino,guardandochiera,conunvisoombrosocheparche
dica:monatti?vagabondi?commissari?untori?diavoli?
­Quellasignora,­disseRenzoguardandoinsu,econvocenon
tropposicura:­ci sta quiaservireunagiovinedicampagna,che
hanomeLucia?
­Lanonc'èpiù;andate,­risposequelladonna,facendo
chiudere. atto di
­Unmomento,percarità!Lanonc'èpiù?Dov'è?
­Allazzeretto­;edinuovovolevachiudere.
­Maunmomento,perl'amordelcielo!Conlapeste?
­Già.Cosanuova,eh?Andate.
­Ohpoverome!Aspetti:eraammalatamolto?Quantotempoè...?
Maintantolafinestrafuchiusadavvero.
­Quellasignora!quellasignora!unaparola,percarità!perisuoi
poverimorti!Nonlechiedonientedelsuo:ohe!­Maeracome
direalmuro.
Afflittodellanuova,earrabbiatodellamaniera,Renzoafferrò
ancorai l martello,e,cosìappoggiatoallaporta,andava
stringendoloestorcendolo,l'alzavaperpicchiar di nuovoalla
disperata,poi lo tenevasospeso.Inquest'agitazione,
forseaverqualcheinformazionepiùprecisa,qualcheindizio,
vederesemaicifossed'intornoqualchevicino,dacuipotesse si voltòper
qualchelume.Malaprima,l'unicapersonachevide,fuun'altra
donna,distanteforseunventipassi;laquale,conunviso
ch'esprimevaterrore,odio,impazienzaemalizia,concert'occhi
stravoltichevolevanoinsiemeguardarlui,eguardarlontano,
spalancandolaboccacomeinattodigridareapiùnonposso,ma
rattenendoanchei
allungandoeritirandoduemanigrinzoseepiegatea
l respiro,alzandoduebracciascarne,guisa
d'artigli,comesecercassed'acchiapparqualcosa,sivedevache
n'accorgesse.Quandos'incontraronoaguardarsi,colei,fattasi
volevachiamargente,inmodochequalchedunononse
ancorpiùbrutta,siriscossecomepersonasorpresa.
­Chediamine...?­cominciavaRenzo,alzandoancheluilemani
versoladonna;maquesta,perduta la speranzadipoterlofar
cogliereall'improvviso,lasciòscappare i l grido che
rattenutofinallora:­l'untore!dàgli!dàgli!dàgliall'untore! aveva
­Chi?io!ahstregabugiarda!sta'zitta,­gridòRenzo;efeceun
saltoversodilei,perimpaurirlaefarlachetare.Mas'avvide
subito,cheavevabisognopiuttostodipensareaicasisuoi.Allo
strillardellavecchia,accorrevagentediquaedilà;nonlafolla
che,inuncasosimile,sarebbestata,tremesiprima;mapiùche
abbastanzaperpoterfared'unuomosoloquelchevolessero.
Nellostessotempo,s'aprìdinuovolafinestra,equellamedesima
sgarbata di primacis'affacciòquestavolta,egridavaanchelei:­
pigliatelo,pigliatelo;chedev'essereunodique'birbonichevanno
ingiroaungerleportede'galantuomini.
Renzononistettelìapensare:gliparvesubitomigliorpartito
un'occhiataadestraeasinistra,dachepartecifossemengente,
sbrigarsidacoloro,cherimanereadirlesueragioni:diede
esvignòdilà.Rispinsecon un urtoneunochegliparava
conungranpunzonenelpetto,fecedareindietroottoodieci la strada;
passiunaltrocheglicorrevaincontro;eviadigaloppo,colpugno
inaria,stretto,nocchiuto,prontoperqualunquealtroglifosse
venutotra'piedi.Lastradadavantierasemprelibera; ma dietrole
spallesentiva i l e,
amare:­dàgli!dàgli!all'untore!­Nonsapevaquandofossero
calpestìo piùfortidelcalpestìo,quellegridaper
fermarsi;nonvedevadovesipotrebbemettere
divennerabbia,l'angoscia in salvo.L'ira il
si cangiòindisperazione;e,perso
lumedegliocchi,misemanoalsuocoltellaccio,losfoderò,si
fermòsuduepiedi,voltòindietroi l visopiùtorvoepiùcagnesco
cheavessefattoa'suoigiorni;e,colbraccioteso,brandendoin
canaglia!chel'ungeròiodavveroconquesto.
arialalamaluccicante,gridò:­chihacuore,vengaavanti,
Ma,conmaraviglia,econunsentimentoconfusodiconsolazione,
videcheisuoipersecutoris'erangiàfermati,estavanlìcome
titubanti,eche,seguitandoaurlare,facevan,conlemaniperaria,
certicennidaspiritati,comeagente che venissedilontanodietro
alui.Sivoltòdinuovo,evide(ché
un i l granturbamentonongliel
un che
avevalasciatovedere momentoprima) carro
s'avanzava,anziunafiladique'soliticarrifunebri,colsolito
accompagnamento;edietro,aqualchedistanza,unaltro
mucchiettodigentecheavrebberovolutoanchelorodare
addossoall'untore,eprenderloinmezzo;maerantrattenuti
dall'impedimentomedesimo.Vistosicosìtraduefuochi,glivenne
inmentecheciòcheeraditerroreacoloro,potevaesserealuidi
salvezza;pensòchenoneratempodifarloschizzinoso;rimiseil
coltellaccionelfodero,sitiròdaunaparte,preselarincorsaverso
icarri,passòilprimo,eadocchiònelsecondounbuonospazio
voto.Prendelamira,spiccaunsalto;èsu,piantatosulpiede
destro,colsinistroinaria,econlebracciaalzate.
­Bravo!bravo!­esclamarono,aunavoce,imonatti,alcunide'
qualiseguivano il convoglioapiedi,altrieransedutisuicarri,altri,
perdirel'orribilcosacom'era,suicadaveri,trincandodaungran
fiascocheandavaingiro.­Bravo!belcolpo!
­Seivenutoamettertisottolaprotezionede'monatti;fa'conto
d'essereinchiesa,­glidisseunode'duechestavanosulcarro
dov'eramontato.
Inemici,all'avvicinarsideltreno,avevano,ipiù,voltatelespalle,e
sen'andavano,nonlasciando di gridare:­dàgli!dàgli!all'untore!­
voltandosi,conversacciecongestidiminaccia,aRenzo;i
Qualchedunosiritiravapiùadagio,fermandosiognitanto,el quale,
dalcarro,rispondeva loro dibattendoipugniinaria.
­Lasciafareame,­glidisseunmonatto;estrappatod'addossoa
uncadavereunlaidocencio,l'annodòinfretta,e,presoloperuna
dellecocche,l'alzòcomeunafiondaversoquegliostinati,efecele
fuggirontutti,inorriditi;eRenzononvidepiùcheschienedi
vistedibuttarglielo,gridando:­aspetta,canaglia!­Aquell'atto,
nemici,ecalcagnicheballavanorapidamenteperaria,aguisadi
gualchiere.
Traimonattis'alzòunurloditrionfo,unoscroscioprocellosodi
risa,un­ uh!­ prolungato,comeperaccompagnarquellafuga.
­Ahah!vedisenoisappiamoproteggereigalantuomini?dissea
Renzoquelmonatto:­valpiùuno di noi che centodique'poltroni.
la
ringrazio con tuttoilcuore. vita,­risposeRenzo:­evi
­Certo,possodirechevidevo
­Dichecosa?­dissei l monatto:­tulomeriti:sivedecheseiun
bravogiovine.Faibeneaungerequestacanaglia:ungili,estirpali
costoro,chenonvaglionqualcosa,senonquandosonmorti;che,
perricompensadellavitachefacciamo,cimaledicono,evanno
dicendoche,finitalamorìa,civoglionfareimpiccartutti.Hannoa
finirprimalorochelamorìa,eimonattihannoarestarsoli,a
cantarvittoria,easguazzarperMilano.
­Vivalamorìa,emoialamarmaglia!­esclamòl'altro;e,con
questobelbrindisi, si mise i l fiascoallabocca, e, tenendolocon
tutt'edue le mani,tralescossedelcarro,diedeunabuonabevuta,
poiloporseaRenzo,dicendo:­beviallanostrasalute.
Ve l'auguroatutti,contuttoilcuore,­disseRenzo:­manonho
­sete;nonhopropriovogliadibereinquestomomento.
­Tuhaiavutounabellapaura,aquelchemipare,­dissei
monatto:­m'hail'ariad'unpover'uomo;civuolaltrivisiafar l
l'untore.
­Ognunos'ingegnacomepuò,­dissel'altro.
­Dammeloquiame,­disseunodiquellichevenivanoapiedi
accantoalcarro,­chénevogliobereanch'iounaltrosorso,alla
compagnia...lì, lì,appunto,mipare,inquellabellacarrozzata.
salutedelsuopadrone,chesitrovaquiinquestabella
E,conunsuoatroceemaledettoghigno,accennavai
davantiaquellosucuistavailpoveroRenzo.Poi,compostoi l carro l viso
riverenzadaquellaparte,eriprese:­sicontenta,padronmio,che
aunattodiserietàancorpiùbiecoefellonesco,feceuna
unpoveromonattuccioassaggidiquellodellasuacantina?Vede
bene:sifacertevite:siamquellichel'abbiammessoincarrozza,
percondurloinvilleggiatura.Epoi,giàalorosignoriilvinofa
subitomale:ipoverimonattihanlostomacobuono.
Etra le risatede'compagni,presei
bere,sivoltòaRenzo,glifissò gli l fiasco,el'alzò;ma,primadi
occhi in viso, egli disse,con
unacert'ariadicompassionesprezzante:­bisognacheildiavolo
colqualehaifattoilpatto,siabengiovine;ché,senoneravamol ì
noiasalvarti,luitidavaunbell'aiuto­
risa,s'attaccòilfiascoallelabbra. . Etraunnuovoscrosciodi
­Enoi?eh!enoi?­gridaronpiùvocidalcarroch'eraavanti.I
birbone,tracannatoquantonevolle,porse,contutt'eduelemani, l
idall'unoall'altro,finoaunoche,votatolo,
l granfiascoaqueglialtrisuoisimili,iqualiselopassaron
lo preseperil collo,gli
fecefareilmulinello, elo scagliòafracassarsisullelastre,
gridando:­vivalamorìa!­Dietroaquesteparole,intonòunaloro
canzonaccia;esubitoallasuavoces'accompagnarontuttel'altre
diquelturpecoro.Lacantilenainfernale,mista al tintinnìode' nel
campanelli,alcigolìode'carri,alcalpestìode'cavalli,risonava
votosilenziosodellestrade, e, rimbombandonellecase,stringeva
amaramenteil cuorede'pochicheancorleabitavano.
Macosanonpuòallevoltevenireinacconcio?cosanonpuòfar
piacere in qualchecaso? Il pericolod'unmomentoprimaaveva
resapiùchetollerabileaRenzolacompagnia
que'vivi;eorafua'suoiorecchiunamusica, di
sto que'mortiedi
perdire,gradita,
chelo
quella levavadall'impicciod'unataleconversazione.Ancor
mezzoaffannato,etuttosottosopra,ringraziavaintantoallameglio
incuorsuolaProvvidenza,d'essereuscitod'untalfrangente,
senzaricevermalenéfarne;lapregavachel'aiutasseoraa
liberarsiancheda'suoiliberatori;edalcantosuo,stavaall'erta,
guardavaquelli,guardavalastrada,percogliereiltempodi
sdrucciolargiùquattoquatto,senzadarlorooccasionedifar
qualcherumore,qualchescenata,chemettesseinmaliziai
passeggieri.
Tutt'auntratto,aunacantonata,gliparvediriconoscere il luogo:
guardòpiùattentamente,enefusicuro.Sapetedov'era?Sul
corsodiportaorientale,inquellastradapercuieravenutoadagio,
etornato
mentechedi via infretta,circaventimesiprima.Glivennesubitoin
l ì s'andavadirittoallazzeretto;equestotrovarsisulla
stradagiusta,senzastudiare,senzadomandare,l'ebbeperun
trattospecialedellaProvvidenza,eperbuonauguriodel
rimanente.Inquelpunto,venivaincontroaicarriuncommissario,
gridandoa'monattidifermare,enonsochealtro:ilfattoèchei l
convogliosifermò,elamusicasicambiòinundiverbiorumoroso,
Unode'monattich'eransulcarrodiRenzo,saltògiù:Renzodisse;
all'altro:­viringraziodellavostracarità:Diovenerendamerito­
egiùanchelui,dall'altraparte.
­Va',va',poverountorello,­risposecolui:­nonsaraituquello
chespiantiMilano.
Perfortuna,nonc'erachipotessesentire. Il convoglioerafermato
sullasinistradelcorso:Renzoprendeinfrettadall'altraparte,e,
rasentando i l muro,trottainnanziversoilponte;lopassa,continua
la stradadelborgo,riconosce il conventode'cappuccini,è
pervicinoallaporta,vedespuntarl'angolodellazzeretto,passail
cancello,eglisispiegadavanti la scenaesteriorediquelrecinto:
unindizioappenaeunsaggio,egiàunavasta,diversa,
indescrivibilescena.
Lungoiduelatichesipresentanoachiguardidaquelpunto,era
tutto un brulichìo;eranoammalaticheandavano, in compagnie,al
fossatoche lo sia
lazzeretto;altrichesedevanoogiacevanosullespondedel
costeggia; cheleforzenonfosserlorobastate
percondursi
disperazione, fin
le dentroalricovero,siache,uscitidilàper
forzefosserlorougualmentemancateperandar
piùavanti.Altrimeschinierravanosbandati,comestupidi,enon
pochifuordiséaffatto;unostavatuttoinfervoratoaraccontarle
sueimmaginazioniaundisgraziatochegiacevaoppressodal
male;unaltrodavanellesmanie;unaltroguardavainquaeinlà
conunvisinoridente,comeseassistesseaunlietospettacolo.
Malaspeciepiùstranaepiùrumorosad'unataltristaallegrezza,
erauncantarealtoecontinuo,ilqualeparevachenonvenisse
fuoridaquellamiserabilefolla,epuresifacevasentirepiùche
tuttel'altrevoci:unacanzonecontadinescad'amoregaioe
scherzevole,diquellechechiamavanvillanelle;eandandoconlo
sguardodietroalsuono, perin iscoprirechimaipotesseesser
si
contento,inqueltempo,
che,sedutotranquillamente quelluogo,
in fondo al vedevaunmeschino
fossato,cantavaapiùnon
posso,conlatestaperaria.
Renzoavevaappenafattialcunipassilungoi
dell'edifizio,chesisentìinquellamoltitudineunrumore l latomeridionale
straordinario,edilontanovocichegridavano:guarda!piglia!
S'alzainpuntadipiedi,evedeuncavallacciocheandavadi
carriera,spintodaunpiùstranocavaliere:eraunfreneticoche,
vistaquellabestiascioltaenonguardata,accantoauncarro,
c'eramontatoinfrettaabisdosso,e,martellandoleilcolloco'
pugni,efacendospronide'calcagni,lacacciavainfuria;emonatti
dietro,urlando;etuttosiravvolseinunnuvolodipolvere,che
volavalontano.
Così,giàsbalorditoestancodivedermiserie,
portadiquelluogodove ce i l giovinearrivòalla
n'eranoadunateforsepiùchenonce
nefossedisparseintutto lo spaziochegli eragià
percorrere.S'affacciaaquellaporta,entrasottolavolta,erimane toccato di
unmomentoimmobileamezzodelportico.
CapitoloXXXV
S'immaginii l lettorei l recintodellazzeretto,popolatodisedicimila
appestati;quellospaziotutt'ingombro,dovedicapanne edi
baracche,dovedicarri,dovedigente;quelledueinterminate
fughediportici,adestraeasinistra,piene,gremitedilanguentio
quasiimmensocovile,unbrulichìo,comeunondeggiamento;e
dicadavericonfusi,soprasacconi,osullapaglia;esututtoquel
quaelà,unandareevenire,unfermarsi,uncorrere,unchinarsi,
unalzarsi,diconvalescenti,difrenetici,diserventi.Talefulo ì,
spettacolocheriempìauntrattolavistadiRenzo,elotennel
sopraffattoecompreso.Questospettacolo,noinonciproponiam
certodidescriverloaparteaparte,néillettorelodesidera;solo,
seguendoilnostrogiovinenelsuopenosogiro,cifermeremoalle
suefermate,ediciò chegli toccò di vederediremoquantosia
necessarioaraccontarciòchefece,eciòche gli seguì.
Dallaportadoves'erafermato,finoallacappelladelmezzo,edilà
all'altraportainfaccia,c'eracomeunvialesgombrodicapannee
d'ognialtroimpedimentostabile;eallasecondaocchiata,Renzo
videinquellountramenìodicarri,unportarviaroba,perfar
luogo;videcappucciniesecolarichedirigevanoquell'operazione,
einsiememandavanviachinonciavessechefare.Etemendo
d'essereancheluimessofuoriinquellamaniera,sicacciò
addiritturatralecapanne,dallaparteacuisitrovavacasualmente
voltato,alladiritta.
Andavaavanti,secondochevedevapostodapotermetterei
piede, da capannaacapanna,facendocapolino in ognuna,el
osservandoilettich'eranfuorialloscoperto,esaminandovolti
abbattutidalpatimento,ocontrattidallospasimo,oimmobilinella
morte,semaiglivenissefatto
trovare.Maavevagiàfattoun di
beltrovarquellochepurtemevadi
pezzetto di cammino,eripetuto
piùepiùvoltequeldolorosoesame,senzavedermainessuna
separato.Eindovinava;madovefosse,nonn'avevaindizio,né
donna:ondes'immaginòchedovesseroessereinunluogo
potevaargomentarlo.Incontravaognitantoministri,tantodiversi
d'aspettoedimaniereed'abito,quantodiversoeoppostoerai
principiochedavaagliunieaglialtriunaforzaugualediviverein l
taliservizi:negliunil'estinzioned'ognisensodipietà,neglialtri
unapietàsovrumana.Manéagliuninéaglialtrisisentiva di far
domande,pernonprocacciarsiallevolte un
d'andare,andare,finchearrivasseatrovardonne.Eandandonon inciampo;edeliberò
lasciavadispiareintorno;maditempointempoeracostrettoa
ritirarelosguardocontristato,ecomeabbagliatodatantepiaghe.
Madoverivolgerlo,doveriposarlo,chesopraaltrepiaghe?
L'ariastessaei l cieloaccrescevano,sequalchecosapoteva
accrescerlo,l'orrorediquelleviste.Lanebbias'eraapocoapoco
addensataeaccavallatainnuvoloniche,rabbuiandosisempre
più,davanoidead'unannottartempestoso;senonche,versoi l
mezzodiquelcielocupoeabbassato,traspariva,comedaunfitto
velo,lasperadelsole,pallida, che spargevaintornoaséun
barlumefiocoesfumato,epiovevauncaloremortoepesante.
Ognitanto,tramezzo
moltitudine,sisentiva al
un ronzìocontinuo
borbottar di di quellaconfusa
tuoni,profondo,come
tronco,irresoluto;né,tendendol'orecchio,avrestesaputo
distingueredachepartevenisse;oavrestepotutocrederloun
correrlontanodicarri,chesifermasseroimprovvisamente.Nonsi
vedeva,nellecampagned'intorno,moversiunramod'albero,né
unuccelloandarvisiaposare,ostaccarsene:sololarondine,
comparendosubitamentedisoprai l tettodelrecinto,sdrucciolava
ingiùconl ' a l i tese,comeperrasentarei l terrenodelcampo;ma
sbigottitadaquelbrulichìo,risalivarapidamente,efuggiva.Era
unodique'tempi,incui,traunacompagniadiviandantinonc'è
nessunocherompai l silenzio;eil cacciatorecammina
pensieroso, conlo sguardoaterra;elavillana,zappandoneldi que'tempiforieri
campo,smettedicantare,senzaavvedersene;
dellaburrasca,incuilanatura,comeimmotaaldifuori,eagitata
un
so che
dastessa.Mainquelluogodestinatoperséalpatire
travagliointerno,par opprimaognivivente,eaggiunga
non qualegravezzaaognioperazione,all'ozio,all'esistenza eal morire, si
vedeval'uomogiàallepresecolmalesoccombereallanuova
oppressione;sivedevancentinaiaecentinaiapeggiorar
precipitosamente;einsieme,l'ultimalottaerapiùaffannosa,e
nell'aumentode'dolori,igemitipiùsoffogati:néforsesuquel
luogodimiserieeraancorpassataun'oracrudelealpar di questa.
Giàavevai l giovinegiratounbelpezzo,esenzafrutto,per
quell'andirivienidicapanne,quando,nellavarietàde'lamentie
nellaconfusionedelmormorìo,cominciòadistinguere un misto
singolaredivagitiedibelati;finchearrivòaunassitoscheggiato
esconnesso,didentroilqualevenivaquelsuonostraordinario.
Miseunocchioaunlargospiraglio,tradueasse,evideunrecinto
condentrocapannesparse,e,cosìinquelle,comenelpiccol
campo,nonlasolitainfermeria,mabambinelliagiaceresopra
materassine,oguanciali,olenzolidistesi,otopponi;ebalieealtre
donneinfaccende;e,ciòchepiùdituttoattraevaefermavalo
sguardo,capremescolateconquelle,efatteloroaiutanti:uno
spedaled'innocenti,qualei l luogoeiltempopotevandarlo.Era,
dico,unacosasingolareavederealcunediquellebestie,rittee
quietesopraquestoequelbambino,darglilapoppa;equalche
altraaccorrereaunvagito,come con sensomaterno,efermarsi
pressoilpiccoloallievo,eprocurard'accomodarcisisopra,e
belare,edimenarsi,quasichiamandochivenisseinaiutoatutt'e
due.
Quaelàeransedutebalieconbambinialpetto;alcuneintalatto
d'amore,dafarnascerdubbionelriguardante,sefosserostate
attirateinquelluogodallapaga,odaquellacaritàspontaneache
vaincercade'bisogniede'dolori.Unadiesse,tuttaaccorata,
staccavadalsuopettoesaustounmeschinellopiangente,e
andavatristamentecercandolabestia,chepotessefarlesue
veci.Un'altraguardavaconocchiodicompiacenzaquellochelesi
eraaddormentatoallapoppa,ebaciatolomollemente,andavain
unacapannaaposarlosurunamaterassina.Maunaterza,
abbandonandoilsuopettoallattantestraniero,conunacert'aria
perònon di trascuranza, ma dipreoccupazione,guardavafissoi
cielo:achepensavaessa,inquell'atto,conquellosguardo,se l
nonaunnatodallesueviscere,che,forsepocoprima,aveva
succhiatoquelpetto,cheforsec'eraspiratosopra?Altredonne
piùattempateattendevanoadaltriservizi.Unaaccorrevaalle
gridad'unbambinoaffamato,loprendeva,eloportavavicinoa
unacaprachepascolavaaunmucchiod'erbafresca,eglielo
presentava alle poppe,gridandol'inespertoanimalee
accarezzandoloinsieme,affinchésiprestassedolcemente
all'ufizio.Questacorrevaaprendereunpoverino,cheunacapra
tutt'intentaaallattarne un altro,pestavaconunazampa:quella
portavainquaeinlàilsuo,ninnandolo,cercando,ora
d'addormentarlocolcanto,orad'acquietarlocondolci parole,
chiamandoloconunnomech'essamedesimagliavevamesso.
Arrivòinquelpuntouncappuccinoconlabarbabianchissima,
portandoduebambinistrillanti,unoperbraccio,raccoltiallora
vicinoallemadrispirate;eunadonnacorseariceverli,eandava
guardandotralabrigataenelgregge,pertrovarsubitochi
tenesselorluogodimadre.
Piùd'unavoltai l giovine,spinto da quelloch'erail primo,e il più
fortede'suoipensieri,s'erastaccatodallospiraglioper
andarsene;epoiciavevarimessol'occhio,perguardareancora
unmomento.
Levatosidi l ì finalmente,andòcosteggiandol'assito,fincheun
mucchiettodicapanneappoggiateaquello, lo costrinseavoltare.
Andòalloralungolecapanne,con la miradiriguadagnarl'assito,
d'andarfinoallafinediquello,escoprirpaesenuovo.Ora,mentre
guardavainnanzi,perstudiarlastrada,un'apparizionerepentina,
passeggiera,istantanea,gliferìlosguardo,eglimisel'animo
sottosopra.Vide,auncentopassididistanza,passareeperdersi
subitotralebaraccheuncappuccino,uncappuccinoche,anche
cosìdalontanoecosìdifuga,avevatuttol'andare,tuttoilfare,
tuttalaformadelpadreCristoforo.Conlasmaniachepotete
pensare,corseversoquellaparte;el ì , agirare,acercare,innanzi,
indietro,dentroefuori,perquegliandirivieni,tantocherivide,con
altrettantagioia,quellaforma,quelfratemedesimo;lovidepoco
lontano,che,scostandosi da unacaldaia,andava,conuna
scodellainmano,versounacapanna;poilovidesedersisull'uscio
diquella,fareunsegnodicrocesullascodellachetenevadinanzi;
e,guardandointorno,come uno chestiasempreall'erta,mettersi
amangiare.Eraproprioil padreCristoforo.
Lastoriadelquale,dalpuntochel'abbiamperdutodivista,finoa
quest'incontro,saràraccontataindueparole.Nons'eramai
mossodaRimini, néin avevapensatoamoversene,senonquando
lapestescoppiata
sempretantodesiderato, Milanoglioffrìoccasionediciòcheaveva
di dar la suavitaper i l prossimo.Pregò,
congrand'istanza,d'essercirichiamato,perassistereeserviregli
d'infermierichedipolitici:sicchéfuesauditosenzadifficoltà.
appestati.Ilcontezioeramorto;edelrestoc'erapiùbisogno
VennesubitoaMilano;entrònellazzeretto;ec'eradacircatre
mesi.
MalaconsolazionediRenzonelritrovarei l suobuonfrate,nonfu
interaneppureunmomento:nell'attostessod'accertarsich'eralui,
dovettevederequant'eramutato.I l portamentocurvoestentato;i
visoscarnoesmorto;eintuttosivedevaunanaturaesausta,una l
momento,conunosforzodell'animo.
carnerottaecadente,ches'aiutavaesisorreggeva,ogni
Andavaancheluifissando
dilui,eche, col lo sguardonelgiovine
gesto,nonosandocon la che venivaverso
voce,cercavadifarsi
distinguereericonoscere.­ Oh padreCristoforo!­dissepoi,
quandogli fu vicino da poteressersentitosenzaalzarlavoce.
­Tuqui!­disseilfrate,posandointerralascodella,ealzandosi
dasedere.
­Comesta,padre?comesta?
­Meglioditantipoverinichetuvediqui,­risposeilfrate:elasua
voceerafioca,cupa,mutatacometuttoi l resto.L'occhiosoltanto
eraquellodiprima,eunnonsochepiùvivoepiùsplendido;
quasi la carità,sublimatanell'estremodell'opera, ed esultantedi
sentirsivicinaalsuoprincipio,cirimettesseunfuoco più ardentee
piùpurodiquellochel'infermitàciandavaapocoapoco
spegnendo.
­Matu,­proseguiva,­comeseiqui?perchévienicosìad
affrontarlapeste?
­L'hoavuta,graziealcielo.Vengo...acercardi...Lucia.
­Lucia!èquiLucia?
­Èqui:almenosperoinDiochecisiaancora.
­Ètuamoglie?
­Ohcaropadre!nochenonèmiamoglie.Nonsanulladitutto
quellocheèaccaduto?
­No,figliuolo:dacheDiom'haallontanatodavoialtri,iononn'ho
saputopiùnulla;maorach'Eglimitimanda,dicolaveritàche
desideromoltodisaperne.Ma...eil bando?
­Lesadunque,lecosechem'hannofatto?
­Matu,cheavevifatto?
­Senta,sevolessidired'averavutogiudizio,quelgiornoin
Milano,direiunabugia;macattiveazioninonn'hofattepunto.
­Te lo credo,elocredevoancheprima.
­Oradunquelepotrò dir tutto.
­Aspetta,­disseilfrate;eandatoalcunipassifuordellacapanna,
chiamò:­padreVittore!­Dopoqualchemomento,comparveun
giovinecappuccino,alqualedisse:­fatemilacarità,padreVittore,
diguardareancheperme,aquestinostripoverini,intantoch'io
menestoritirato;esealcunoperòmivolesse,chiamatemi.Quel
taleprincipalmente!semaidessei l piùpiccolosegnoditornarein
sé,avvisatemisubito,percarità.
­Nondubitate,­rispose
qui,­ i l giovine; eil vecchio,tornatoverso
Renzo,­entriamo glidisse.­Ma...­soggiunsesubito,
fermandosi,­tumiparibenrifinito:deviaverbisognodimangiare.
­Èvero,­disseRenzo:­oracheleimicifapensare,miricordo
chesonoancoradigiuno.
­Aspetta,­disseil frate;e,presaun'altrascodella,l'andòa
empireallacaldaia:tornato,ladiede,conuncucchiaio,aRenzo;
lofecesederesurunsacconechegliservivadiletto;poiandòa
unabottech'era in uncanto,enespillòunbicchier di vino,che
misesuruntavolino,davantialsuoconvitato;ripresequindilasua
scodella,esimiseasedereaccantoalui.
­OhpadreCristoforo!­disseRenzo:­toccaaleiafarcodeste
cose?Magiàleièsemprequelmedesimo.Laringraziopropriodi
cuore.
­Nonringraziarme,­dissei l frate:­èrobade'poveri;maanche
tuseiunpovero,inquestomomento.Oradimmiquellochenon
so,dimmidiquellanostrapoverina;ecercadispicciarti;chéc'è
pocotempo,emoltodafare,cometuvedi.
Renzoprincipiò,traunacucchiaiatael'altra,lastoriadiLucia:
com'erastataricoveratanelmonasterodiMonza,comerapita...
All'immagineditalipatimentieditalipericoli,alpensierod'essere
statoluiquellocheavevaindirizzatainquelluogolapovera
innocente,ilbuonfraterimasesenzafiato; malo ripresesubito,
sentendocom'erastatamirabilmenteliberata,resaallamadre,e
allogatadaquestapressoadonnaPrassede.
­Oraleracconteròdime,­proseguìRenzo;eraccontòin
succintolagiornatadiMilano,lafuga;ecomeerasemprestato
lontanodacasa,eora,essendoognicosasottosopra,s'era
arrischiatod'andarci;comenonciavevatrovatoAgnese;comein
MilanoavevasaputocheLuciaeraallazzeretto.­Esonqui,­
concluse,­sonquiacercarla,avederseèviva,ese...mivuole
ancora...perché...allevolte...
­Ma,­domandò il frate,­haiqualcheindiziodovesiastata
messa,quandocisiavenuta?
­Niente,caropadre;nientesenoncheèqui,sepurlac'è,che
Diovoglia!
­Ohpoverino!machericerchehaitufinorafattequi?
­Hogiratoerigirato;ma,tral'altrecose,nonhomaivistoquasi
altrocheuomini.Hobenpensatocheledonnedevonoesserein
unluogoaparte,ma
leime
ora l'insegnerà. non cisono mai potutoarrivare: seè così,
­Nonsai,figliuolo,cheèproibitod'entrarciagliuominichenon
abbianoqualcheincombenza?
­Ebbene,cosamipuòaccadere?
­Laregolaègiustaesanta,figliuolocaro;eselaquantitàela
gravezzade'guainonlasciachesipossafarlaosservarcontutto
itrasgredisca?
l rigore,èunaragionequestaperchéungalantuomola
­Ma,padreCristoforo!­disseRenzo:­Luciadovevaessermia
moglie;leisacomesiamostatiseparati;sonventimesiche
patisco,ehopazienza;sonvenuto
l'unapeggiodell'altra,eora... fin qui,arischioditantecose,
­Nonsocosadire,­riprese
pensieriche alle i l frate,rispondendopiuttostoa'suoi
paroledelgiovine:­ tu vai con buonaintenzione;
epiacesseaDiochetuttiquellichehannoliberol'accessoinquel
luogo,cisicomportasserocomepossofidarmichefaraitu.Dio,i l
qualecertamentebenedicequestatuaperseveranzad'affetto,
questatuafedeltàinvolereeincercarecoleich'Eglit'avevadata;
Dio,cheèpiùrigorosodegliuomini,mapiùindulgente,nonvorrà
guardareaquelchecipossaessered'irregolareincodestotuo
mododicercarla.Ricordatisolo,che,dellatuacondottainquel
luogo,avremoarendercontotutt'edue;agliuominifacilmenteno,
maaDiosenzadubbio.Vienqui­ . Incosìdire,s'alzò,e neldarretta
medesimotempoancheRenzo;ilquale,nonlasciandodi
allesueparole,s'eraintantoconsigliatotrasédinonparlare,
comes'erapropostoprima,diquellatalpromessadiLucia."Se
senteanchequesto,­avevapensato,­mifadell'altredifficoltà
sicuro.Olatrovo;esaremosempreatempoadiscorrerne;o...e
allora!cheserve?"
Tiratolosull'usciodellacapanna,ch'eraasettentrione,il frate
riprese:­Senti;i l nostropadreFelice,cheèi
lazzeretto,conduceoggiafar l presidentequidel
la quarantinaaltroveipochiguariti
checisono.Tuvediquellachiesalìnelmezzo...­
manoscarnaetremolante,indicavaasinistranell'ariatorbidala e, alzando la
cupoladellacappella,chetorreggiavasopralemiserabilitende;e
proseguì: ­là intornosivannooraradunando,peruscire in
processionedallaportaperlaqualetudeviessereentrato.
­Ah!eraperquestodunque,chelavoravanoasbrattarelastrada.
­Perl'appunto:etudeviancheaversentitoqualchetoccodi
quellacampana.
­N'hosentitouno.
­Erail secondo:alterzosarantuttiradunati:il padreFelicefarà
lorounpiccolodiscorso;epois'avvieràconloro.Tu,aqueltocco,
portatilà;cercadimettertidietroquellagente,
strada,dove,senzadisturbare, né dauna partedella
darnell'occhio,tupossavederli
passare;evedi...vedi...
cisia;quellaparte,­ealzò seladi cifosse.SeDio
la non havolutochela
nuovo mano,accennandoillato
dell'edifiziocheavevandirimpetto:­quellapartedellafabbrica,e
unapartedelterrenocheèl ì davanti,èassegnataalledonne.
Vedraiunostecconatochedividequestodaquelquartiere,main
certiluoghiinterrotto,inaltriaperto,sicchénontroveraidifficoltà
perentrare.Dentropoi,nonfacendotunullachediaombraa
nessuno,nessunoprobabilmentenondirànullaate.Seperòt i si
facessequalcheostacolo,dìchei
conosce,erenderàcontodite.Cercalal l padreCristoforoda***t
ì ; i
cercalaconfiduciae...
conrassegnazione.Perché,ricordatichenonèpoco ciò
tu chiediunapersona vivaal lazzeretto!Saitu chetusei
venutoacercarqui:
quantevolteiohovedutorinnovarsiquestomiopoveropopolo!
quantinehovedutiportarvia!quantipochiuscire!...Va'preparato
afareunsacrifizio...
­Già;intendoanch'io,­interruppeRenzostravolgendogliocchi,e
cambiandositutto in viso;­intendo!Vo:guarderò,cercherò, in un
luogo,nell'altro,epoiancora,pertuttoi
largo...esenonlatrovo!... l lazzeretto,inlungoein
­Senonlatrovi?­dissei l frate,conun'ariadiserietàe
d'aspettativa,econ uno sguardocheammoniva.
MaRenzo,acuilarabbiariaccesadall'ideadiqueldubbioaveva
fattoperdere i l lumedegliocchi,ripetéeseguitò:­senon la trovo,
vedròditrovarequalchedunaltro. Oin Milano,o
palazzo,oincapoalmondo,oacasadeldiavolo,lotroveròquel nelsuo scellerato
furfantechecihaseparati;quelbirboneche,senonfossestato
lui,Luciasarebbemia,daventimesi;eseeravamodestinatia
morire,almenosaremmomortiinsieme.Sec'èancoracolui,lo
troverò...
­Renzo!­dissei
ancorpiùseveramente. l frate,afferrandoloperunbraccio,eguardandolo
­Eselotrovo,­continuòRenzo,ciecoaffattodallacollera,­sela
pestenonha già fattogiustizia...Nonèpiùi l tempocheun
poltrone,co' suoi bravid'intorno,possametterlagentealla
disperazione,eridersene:èvenuto un gli
s'incontrinoavisoaviso:e... lafaròiola giustizia! uomini
tempoche
­Sciagurato!­gridòi l padreCristoforo,conunavocecheaveva
ripresatuttal'anticapienezzaesonorità:­sciagurato!­elasua
testacadentesulpettos'erasollevata;legotesicolorivano
dell'anticavita;ei
terribile. l fuocodegliocchiavevaunnonsochedi
­Guarda,sciagurato!­Ementreconunamanostringevae
scotevaforteilbracciodiRenzo,giraval'altradavantiasé,
accennandoquantopiùpotevadelladolorosascenaall'intorno.­
GuardachièColuichegastiga!Coluichegiudica,enonè
giudicato!Coluicheflagellaecheperdona!
far Ma tu,vermedella
la
terra,tuvuoi giustizia!Tulosai,tu,qualesia
sciagurato,vattene!Io,speravo... sì, giustizia!Va',
hosperatoche,primadella
miamorte,Diom'avrebbedataquestaconsolazionedisentirche
lamiapoveraLuciafosseviva;forsedivederla,e di sentirmi
prometter da leicherivolgerebbe una preghieralàversoquella
fossadov'iosarò.Va',tum'hailevatalamiasperanza.Dionon
l'halasciatainterraperte;etu,certo,nonhail'ardiredicrederti
degnocheDiopensiaconsolarti.Avràpensatoalei,perchéleiè
una di quell'animeacuisonriservateleconsolazionieterne.Va'!
nonhopiùtempodidartiretta.
Ecosìdicendo,rigettòdaséi
unacapannad'infermi. l bracciodiRenzo,esimosseverso
­Ahpadre!­disseRenzo,andandoglidietroinattosupplichevole:
­mivuolmandarviainquestamaniera?
­Come!­riprese,convocenonmenosevera,i l cappuccino.­
Ardirestitudipretenderech'iorubassiiltempoaquestiafflitti,i
qualiaspettanoch'ioparlilorodelperdonodiDio,perascoltarle
tuevocidirabbia,ituoiproponimentidivendetta?T'hoascoltato
quandochiedeviconsolazioneeaiuto;holasciatalacaritàperla
carità;maoratuhailatuavendettaincuore:chevuoidame?
vattene.Nehovistimorirequideglioffesicheperdonavano;degli
offensori che gemevano di nonpotersiumiliaredavantiall'offeso:
hopianto gliunie glialtri; ma con te che hoda fare?
con con
­Ahgliperdono!gliperdonodavvero,gliperdonopersempre!­
esclamòilgiovine.
­Renzo!­disse,conunaserietàpiùtranquilla,ilfrate:pensaci;e
dimmiunpocoquantevolteglihaiperdonato.
E,statoalquantosenzariceverrisposta,tutt'auntrattoabbassòi
capo,e,convocecupaelenta,riprese:­tusaiperchéioporto l
quest'abito.
Renzoesitava.
­Tulosai!­ripreseil vecchio.
­Loso,­risposeRenzo.
­Hoodiatoanch'io:io,chet'horipresoper un pensiero,peruna
parola,l'uomoch'ioodiavocordialmente,cheodiavodagran
tempo,iol'houcciso.
­Sì,maunprepotente,unodiquelli...
­Zitto!­interruppei
ragione, io l frate:­credituche,secifosseunabuona
nonl'avreitrovata in trent'anni?Ah!s'iopotessi ora
mettertiincuore i l sentimentochedopohoavutosempre,eche
hoancora,perl'uomoch'ioodiavo!S'iopotessi!io?ma Diolo può:
Eglilofaccia!...Senti,Renzo:Eglitivuolpiùbenediquelchete
nevuoitu:tuhaipotutomacchinarlavendetta;maEgliha
abbastanzaforzaeabbastanzamisericordiaperimpedirtela;ti fa
unagraziadicuiqualchedunaltroeratroppoindegno.Tusai,tu
l'haidettotantevolte,ch'Eglipuòfermarlamanod'unprepotente;
masappichepuòanchefermarquellad'unvendicativo.Eperché
seipovero,perchéseioffeso,credituch'Eglinonpossadifendere
controditeunuomochehacreatoasuaimmagine?Creditu
ch'Eglitilascerebbefaretuttoquellochevuoi?No!masaitucosa
puoifare?Puoiodiare,eperderti;puoi,conuntuosentimento,
allontanardateognibenedizione.Perché,inqualunquemaniera
t'andasserolecose,qualunquefortuna
chetuttosaràgastigo,finché tu tu avessi,tien per
nonabbiaperdonatoinmaniera certo
non
da potermaipiùdire: perdono. iogli
­Sì,sì,­disseRenzo,tuttocommosso,etuttoconfuso:capisco
chenongliavevomaiperdonatodavvero;capiscochehoparlato
dabestia,enondacristiano:eora,conlagraziadelSignore,sì,
gliperdonopropriodicuore.
­Esetulovedessi?
­PreghereiilSignoredidarpazienzaame,editoccareilcuorea
lui.
­TiricorderesticheilSignorenon
ha ciha detto di perdonare a' nostri
nemici,ci dettod'amarli?Tiricorderestich'Eglilohaamatoa
segnodimorirperlui?
­Sì,colsuoaiuto.
­Ebbene,vieniconme.Haidetto:lotroverò;lotroverai.Vieni,e
vedraiconchitupotevitenerodio,achipotevidesiderardelmale,
volerglienefare,soprachevitatuvolevifardapadrone.
E,presalamanodiRenzo,estrettalacomeavrebbepotutofare
ungiovinesano,simosse.Quello,senzaosardidomandaraltro,
gliandòdietro.
Dopopochipassi,i l fratesifermòvicinoall'aperturad'una
capanna,fissògliocchiinvisoaRenzo,conunmistodigravitàe
ditenerezza;elocondussedentro.
Laprimacosachesivedeva,nell'entrare,erauninfermoseduto
sullapaglianelfondo;uninfermoperònonaggravato,echeanzi
potevaparervicinoallaconvalescenza;i
tentennòlatesta,comeaccennandodino:il quale,vistoi l padreabbassò
l padre,la
sua,conunattoditristezzaedirassegnazione.Renzointanto,
girando,conunacuriositàinquieta,losguardosuglialtrioggetti,
videtreoquattroinfermi, ne distinse uno daunapartesuruna
materassa,involtatoinunlenzolo,conunacappasignorile
indosso,aguisadicoperta: lo fissò,riconobbedonRodrigo,e
feceunpassoindietro;ma
fortementelamanocon i
cuilol frate,facendoglidinuovosentir
teneva, lotirò appièdelcovile,e,
stesavisopral'altramano,accennavacolditol'uomochevi
giaceva.
Staval'infelice,immoto;spalancatigliocchi,masenzasguardo;
pallidoilvisoesparsodimacchienere;nereedenfiatelelabbra:
l'avrestedettoilvisod'uncadavere,seunacontrazioneviolenta
nonavesseresotestimoniod'unavitatenace.I l pettosisollevava
diquandoinquando,conunrespiroaffannoso;ladestra,fuor
dellacappa, lo premevavicinoalcuore,conunostringereadunco
delledita,lividetutte,esullapuntanere.
­Tuvedi!­disse il frate,convocebassaegrave.­Puòesser
gastigo,puòessermisericordia. Il sentimento chetu proveraiora
perquest'uomochet'haoffeso,sì;
chetupurehaioffeso,avràper te lo stessosentimento,ilDio,
inquelgiorno.Benedicilo,esei
benedetto.Daquattrogiornièquicome tulo
segnodisentimento.ForseilSignoreèprontoaconcedergli vedi,senzadar
un'oradiravvedimento;mavolevaessernepregatodate:forse
vuolechetunelopreghiconquellainnocente;forseserbala
grazia alla tuasolapreghiera,allapreghierad'uncuoreafflittoe
rassegnato.Forse
date,daun tuo la salvezza di quest'uomoela tua
sentimentodiperdono,dicompassione... dipendeora
d'amore!
Tacque;e,giuntelemani,chinòi
Renzofecelostesso. l visosopradiesse,epregò:
Eranodapochimomentiinquellapositura,quandoscoccòla
campana.Simosserotutt'edue,comediconcerto;euscirono.Né
l'unofecedomande,nél'altroproteste:ilorovisiparlavano.
­Va'ora,­ripresei l frate,­va'preparato,siaaricevereuna
grazia,siaafareunsacrifizio;alodarDio,qualunquesial'esito
delletuericerche.Equalunquesia,vieniadarmenenotizia;noilo
loderemoinsieme.
Qui,senzadiraltro,sisepararono;unotornòdond'eravenuto;
l'altros'avviòallacappella,chenon era lontana più d'uncento
passi.
CapitoloXXXVI
ChiavrebbemaidettoaRenzo,qualcheoraprima,che,nelforte
d'unatalricerca, al cominciarde'momentipiùdubbiosie più
decisivi,i l suocuoresarebbestatodivisotraLuciaedonRodrigo?
Eppureeracosì:quellafiguravenivaamischiarsicontutte
l'immaginicareoterribilichelasperanzaoiltimoreglimettevan
davantiavicenda,inqueltragitto;leparolesentiteappièdiquel
covile,sicacciavanotraisìeino,ond'eracombattutalasua
mente;enonpotevaterminareunapreghieraperl'esitofelicedel
grancimento,senzaattaccarciquellacheavevaprincipiatalà,e
cheloscoccodellacampanaavevatroncata.
Lacappellaottangolarechesorge,elevatad'alcuniscalini,nel
mezzodellazzeretto,era,nellasuacostruzioneprimitiva,aperta
datuttiil a
fabbrica,per t i , senz'altrosostegnochedipilastriedicolonne,una
dir così,traforata: in ognifacciata un arcotradue
intercolunni;dentrogiravaunporticointornoaquellachesi
direbbepiùpropriamentechiesa, non compostached'ottoarchi,
rispondentiaquellidellefacciate, con sopraunacupola;di
manierachel'altareerettonelcentro,potevaesservedutodaogni
finestradellestanzedelrecinto,equasidaognipuntodelcampo.
Ora,convertitol'edifizioatutt'altr'uso,ivanidellefacciateson
murati;mal'anticaossatura,rimastaintatta,indicachiaramente
l'anticostato,el'anticadestinazionediquello.
Renzos'eraappenaavviato,chevideil padreFelicecomparirenel
porticodellacappella,eaffacciarsisull'arcodimezzodellatoche
guardaverso la città;davantialqualeeraradunata la comitiva,al
piano,nellastradadimezzo;esubitodalsuocontegnos'accorse
cheavevacominciatalapredica.
Giròperquelleviottole,perarrivareallacodadell'uditorio,come
glierastatosuggerito.Arrivatoci, si fermòchetocheto, lo scorse
tuttoconlosguardo;ma non vedevadilàaltrocheunfolto,direi
quasiunselciatoditeste.Nelmezzo,cen'erauncertonumero
copertedifazzoletti,odiveli:inquellaparteficcòpiùattentamente
gliocchi;ma,nonarrivandoascoprircidentronulladipiù,glialzò
anche lui dovetuttitenevanfissiiloro.Rimasetoccoecompunto
dallavenerabilfiguradelpredicatore; e,con quelcheglipoteva
restard'attenzioneinuntalmomentod'aspettativa,sentìquesta
partedelsolenneragionamento.
­Diamounpensieroaimilleemillechesonouscitidilà­
ditoalzatosopralaspalla,accennavadietrosélaportachemette ; e,col
alcimiterodettodisanGregorio,ilqualealloraeratutto,sipuò
dire,unagranfossa:­diamointornoun'occhiataaimilleemille
cherimangonqui,troppoincertididovesianperuscire;diamo
BenedettoilSignore!Benedettonellagiustizia,benedetto nella
un'occhiataanoi,cosìpochi,chen'usciamoasalvamento.
misericordia!benedettonellamorte,benedettonellasalute!
benedettoinquestasceltachehavolutofardinoi!Oh!perchél'ha
voluto,figliuoli,senonperserbarsiunpiccolpopolocorretto
dall'afflizione,einfervoratodallagratitudine?senonafineche,
sentendo ora piùvivamente,che
facciamoquellastimachemerita la
unavitaè un suodono,ne
cosadatadaLui,
l'impieghiamonell'operechesipossonooffrireaLui?se
chela memoriade'nostripatimenti ci non
rendacompassionevolieafine
soccorrevoliainostriprossimi?Questiintanto,incompagniade'
qualiabbiamopenato,sperato,temuto;traiqualilasciamodegli
amici,de'congiunti;echetuttisonpoifinalmentenostrifratelli;
quellitraquesti,checivedrannopassareinmezzoaloro,mentre
forsericeverannoqualchesollievonelpensarechequalcheduno
escepursalvodiqui,ricevanoedificazionedalnostrocontegno.
Diononvogliachepossanovedereinnoiunagioiarumorosa,una
gioiamondanad'averescansataquellamorte,conlaqualeessi
stannoancordibattendosi.Vedanochepartiamoringraziandoper
noi,epregando per loro;epossandire:anchefuordiqui,questisi
ricorderannodinoi,continuerannoapregarepernoimeschini.
Cominciamodaquestoviaggio,da'primipassichesiamperfare,
diano un bracciofraternoaifiacchi;giovani,sostenetei vecchi;voi
unavitatuttadicarità.Quellichesonotornatinell'anticovigore,
chesieterimastisenzafigliuoli,vedete,intorno avoi, quanti
figliuolirimastisenzapadre!siateloperloro!Equestacarità,
ricoprendoivostripeccati,raddolciràancheivostridolori.
Quiunsordomormorìodigemiti,unsinghiozzìocheandava
crescendonell'adunanza, fu sospesoauntratto,nelvederei l
predicatoremettersiunacordaalcollo,ebuttarsi
stavaingransilenzio,aspettandoquelchefosseperdire. in ginocchio:esi
­Perme,­disse,­epertuttiimieicompagni,che,senzaalcun
nostromerito,siamostatisceltiall'altoprivilegiodiservirCristoin
adempitounsìgranministero.Selapigrizia,sel'indocilitàdella
voi;iovichiedoumilmenteperdonosenonabbiamodegnamente
carneciharesimenoattentiallevostrenecessità,menprontialle
vostrechiamate;seun'ingiustaimpazienza,seuncolpevoltedioci
hafattiqualchevoltacomparirvidavanticonunvoltoannoiatoe
bisognodinoi,cihaportatianontrattarvicontuttaquell'umiltà
severo;sequalchevoltailmiserabilepensierochevoiaveste
chesiconveniva,selanostrafragilitàcihafattitrascorrerea
qualcheazionechevi sia statadi di scandolo;perdonateci!CosìDio
vi benedica­.E,fatto
rimettaavoiognivostrodebito,ecroce,s'alzò.
sull'udienzaungransegno
Noiabbiampotutoriferire,senon
almeno,iltemadiquelle che le preciseparole,ilsenso
proferìdavvero;ma la manieracon
cuifurondettenonècosadapotersidescrivere. Era
d'unuomochechiamavaprivilegioquellodiservirgliappestati, lamaniera
perchélotenevapertale;checonfessavadinonaverci
degnamentecorrisposto,perchésentivadinonavercicorrisposto
degnamente;chechiedevaperdono,perchéerapersuaso
d'avernebisogno.Malagenteches'eravedutid'intornoque'
cappuccininonoccupatid'altrochediservirla,etantin'aveva
vedutimorire,equellocheparlavapertutti,sempreilprimoalla
fatica,comenell'autorità,senonquandos'eratrovatoancheluiin
di morte;pensateconchesinghiozzi,conchelacrimerisposea
finappoggiata aun pilastro,se la inalberòdavanti,lasciòsull'orlodel
taliparole.Ilmirabilfratepresepoiunagrancrocech'era
porticoesterioreisandali,scesegliscalini,e, trala
fecerispettosamentelargo,s'avviòpermettersiallatestadiessa.follachegli
Renzo,tuttolacrimoso,népiùnémenochesefossestato
quelliacuierachiestoquelsingolareperdono,siritiròanchelui,e uno di
andòamettersidifiancoaunacapanna;estettelì aspettando,
mezzonascosto,conlapersonaindietroelatestaavanti,congli
occhispalancati,conunagranpalpitaziondicuore,mainsieme
conunacertanuovaeparticolarefiducia,nata,cred'io,dalla
tenerezzachegliavevaispiratalapredica, elo spettacolodella
tenerezzagenerale.
Edeccoarrivarei l padreFelice,scalzo,conquellacordaalcollo,
conquellalungaepesantecrocealzata;pallidoescarnoilviso,
unvisochespiravacompunzioneinsiemeecoraggio;apasso
lento,marisoluto,comedichipensasoltantoarisparmiarel'altrui
debolezza;eintuttocomeunuomoacuiundipiùdifaticheedi
daquelsuoincarico.Subitodopolui,venivanoifanciullipiù
disagidesselaforzadisostenereitantinecessarieinseparabili
grandini,scalziunagranparte,benpochiinteramentevestiti,chi
affattoincamicia.Venivanpoi le donne,tenendoquasitutteperla
manounabambina,ecantandoalternativamentei
suonofiaccodiquellevoci,i l palloree l Miserere;eil
la languidezzadique'visi
erancosedaoccupartuttodicompassionel'animodichiunquesi
fossetrovatolìcomesemplicespettatore.MaRenzoguardava,
esaminava,difilainf i l a
laprocessioneandavatantoadagio,, diviso in viso,senzapassarneuno;ché
da darglienetuttoilcomodo.
Passaepassa;guardaeguarda;sempreinutilmente:dava
qualcheocchiatadicorsaallefilecherimanevanoancoraindietro:
sonoormaipoche;siamoall'ultima;sonpassatetutte;furontutti
visisconosciuti.Conlebracciaciondoloni,econlatestapiegata
surunaspalla,accompagnòconl'occhioquellaschiera,mentregli
passavadavantiquelladegliuomini.Unanuovaattenzione,una
nuovasperanzaglinacquenelveder,dopoquesti,comparire
alcunicarri,sucuieranoiconvalescentichenoneranoancorain
istatodicamminare.Lìledonnevenivanl'ultime;ei
cosìadagiocheRenzopotéugualmenteesaminarletutte,senza l trenoandava
cheglienesfuggisseuna.Mache?esamina
i l via i l primocarro,
la i l
secondo, terzo,e discorrendo,semprecon
finoauno,dietroalqualenonveniva più stessariuscita,
cheunaltrocappuccino,
con un aspettoserio,econunbastoneinmano,comeregolatore
dellacomitiva.EraquelpadreMichelecheabbiamdettoessere
statodatopercompagnonelgovernoalpadreFelice.
Cosìsvanìaffattoquellacarasperanza;e,andandosene,nonsolo
portòviailconfortocheavevarecato,ma,comeaccade le più
volte,lasciòl'uomoinpeggiorestatodiprima.Ormaiquelcheci
all'ardored'unasperanzapresentesottentrandoquellodel
potevaesserdimeglio,eraditrovarLuciaammalata.Pure,timore
cresciuto,ilpoverinos'attaccòcontutteleforzedell'animoaquel
tristoedebolefilo;entrònellacorsia,es'incamminòdaquella
partedidoveeravenutalaprocessione.Quandofuappièdella
cappella,andòainginocchiarsisull'ultimoscalino;elìfeceaDio
arruffate,difrasiinterrotte,d'esclamazioni,d'istanze,di
unapreghiera,o,perdirmeglio,unaconfusionediparolelamenti,di
perchénonhannoabbastanzapenetrazioneperintenderli, né
promesse:unodique'discorsichenonsifannoagliuomini,
pazienzaperascoltarli;nonsongrandiabbastanzapersentirne
compassionesenzadisprezzo.
S'alzòalquantopiùrincorato;giròintorno alla cappella;sitrovò
nell'altracorsiachenonavevaancoraveduta,echeriusciva
all'altraporta;dopopochipassi,videlostecconatodi cui gliaveva
parlatoilfrate,
detto;entròper ma interrotto
unadi qua elà,appuntocomequestoaveva
quelleaperture,e si trovònelquartiere
delledonne.Quasialprimopassochefece,videinterraun
campanello,diquellicheimonattiportavanoaunpiede;glivenne
inmentecheuntalestrumentoavrebbepotutoservirglicomedi
passaportolàdentro;loprese,guardòsenessunologuardava,e
selolegòcomeusavanquelli.Esimisesubitoallaricerca,a
quellaricerca,che,perlaquantitàsoladeglioggettisarebbestata
fieramentegravosa,quand'ancheglioggettifosserostatitutt'altri;
cominciòascorrerconl'occhio,anziacontemplarnuovemiserie,
cosìsimiliinparteallegiàvedute,inpartecosìdiverse:ché,sotto
lastessacalamità,eraquiunaltropatire,perdircosì,unaltro
languire,unaltrolamentarsi, un altrosopportare,unaltro
compatirsiesoccorrersi avicenda;era,inchiguardasse,un'altra
pietàeunaltroribrezzo.
Avevagiàfattononsoquantastrada,senzafruttoesenza
accidenti;quandosisentìdietro le spalle un ­oh!­unachiamata,
cheparevadirettaalui.Sivoltòevide,aunacertadistanza,un
commissario,chealzòunamano,accennandoproprioalui,e
gridando:­lànellestanze,chéc'èbisognod'aiuto:quis'èfinito
ora di sbrattare.
Renzos'avvidesubitoperchivenivapreso,echei l campanello
la cagionedell'equivoco;sidiededellabestiad'averpensato
erasolamenteagl'impiccichequell'insegnaglipotevascansare,enon
replicatamenteeinfrettauncennocolcapo,comeper
tempoallamanieradisbrigarsisubitodacolui.Glifece
aquellicheglipotevatirareaddosso;mapensònellostesso
avevainteso,echeubbidiva;esilevòdallasuavista,cacciandosidireche
daunapartetralecapanne.
Quandogliparved'essereabbastanzalontano,pensòanchea
liberarsidallacausadelloscandolo;e,perfarquell'operazione
senz'essereosservato,andòamettersiinunpiccolospaziotra
duecapannechesivoltavan,perdircosì, la schiena.Sichinaper
levarsiilcampanello,estandocosìcolcapoappoggiatoalla
paretedipagliad'unadellecapanne,glivien da quellaall'orecchio
unavoce...Ohcielo!èpossibile?Tuttalasuaanimaèin
quell'orecchio: la respirazioneèsospesa...Sì!sì!èquellavoce!...
­Pauradiche?­dicevaquellavocesoave:­abbiampassato
altrocheuntemporale.Chicihacustoditefinora,cicustodirà ben
ancheadesso.
SeRenzononcacciòunurlo,nonfupertimoredifarsiscorgere,
fuperchénonn'ebbei l fiato.Glimancaronleginocchia,gli
s'appannòlavista;mafuunprimomomento;alsecondo,eraritto,
piùdesto,piùvigorosodiprima;intresaltigiròlacapanna,fu
sull'uscio,videcoleicheavevaparlato,lavidelevata,chinata
sopraunlettuccio. Si voltaessaalrumore;guarda,crededi
travedere,disognare;guardapiùattenta,egrida:­ohSignor
benedetto!
­Lucia!v'hotrovata!vitrovo!sietepropriovoi!sieteviva!esclamò
Renzo,avanzandosi,tuttotremante.
­OhSignorbenedetto!­replicò,ancorpiùtremante,Lucia:­voi?
checosaèquesta!inchemaniera?perché?Lapeste!
­L'hoavuta.Evoi...?
­Ah!...anch'io.Edimiamadre...?
­Nonl'hovista,perchéèaPasturo;credoperòchestiabene.Ma
voi...comesieteancorapallida!comeparetedebole!Guarita
però,sieteguarita?
­Iperchésietevoiqui?
l Signorem'havolutolasciareancoraquaggiù.AhRenzo!
­Perché?­disseRenzoavvicinandoselesemprepiù:­mi
domandateperché?Perchécidovevovenire?Avetebisognoche
velodica?Chihoioacuipensi?NonmichiamopiùRenzo,io?
NonsietepiùLucia,voi?
­Ahcosadite!cosadite! Ma nonv'hafattoscriveremiamadre...?
­Sì:purtroppom'hafattoscrivere.Bellecoseda
unpoverodisgraziato,tribolato,ramingo,a un fare scriverea
giovineche,dispetti
almeno,non ve n'avevamaifatti!
­MaRenzo!Renzo!giacchésapevate...perchévenire?perché?
­Perchévenire!OhLucia!perchévenire,midite?Dopotante
promesse!Nonsiampiùnoi?Nonviricordatepiù?Checosaci
mancava?
­OhSignore!­esclamòdolorosamenteLucia,giungendolemani,
ealzandogliocchialcielo:­perchénonm'avetefattalagraziadi
tirarmiaVoi...!OhRenzo!cos'avetemaifatto?Ecco;cominciavo
asperareche...coltempo...misareidimenticata...
­Bellasperanza!bellecosedadirmelepropriosulviso!
­Ah,cos'avetefatto! Ein questoluogo!traquestemiserie!tra
questispettacoli!quidovenonsifaaltrochemorire,avete
potuto...!
­Quellichemoiono,bisognapregareIddioperloro,esperareche
anderannoinunbuonluogo;manonègiusto,néancheper
questo,chequellichevivonoabbianoaviverdisperati...
­Ma,Renzo!Renzo!voinonpensateaquelchedite.Una
promessaallaMadonna!...Unvoto!
­Eiovidicochesonpromessechenoncontannulla.
­OhSignore!Cosadite?Dovesietestatoinquestotempo?Con
chiavetetrattato?Comeparlate?
­Parlodabuoncristiano;edellaMadonnapensomeglioioche
voi;perchécredochenonvuolpromesseindannodelprossimo.
SelaMadonnaavesseparlato,oh,allora!Macos'èstato?una
vostraidea.SapetecosadovetepromettereallaMadonna?
Promettetelechelaprimafigliacheavremo,lemetteremonome
Maria:chéquestosonquianch'ioaprometterlo:questesoncose
chefannobenpiùonoreallaMadonna:questesondivozioniche
hannopiùcostrutto,enonportandannoanessuno.
­Nono;non dite
voicosasiafare così:nonsapetequellochevidite:
un voiin non
voto:noncisietestato quelcaso:non losapete
aveteprovato.Andate,andate,peramordelcielo!
Esiscostòimpetuosamentedalui,tornandoversoillettuccio.
­Lucia!­disseRenzo,senzamoversi:­ditemialmeno,ditemi:se
nonfossequestaragione...sarestelastessaperme?
­Uomosenzacuore!­risposeLucia,voltandosi,erattenendoa
stentolelacrime:­quandom'avestefattedirdelleparoleinutili,
delleparoleche mi farebberomale,delleparolechesarebbero
oh
forsepeccati,sarestecontento?Andate,
dime: si andate!dimenticatevi
vedechenoneravamodestinati!Cirivedremolassù:già
non cisi devestarmolto
sapereamiamadreche in
sonquestomondo.Andate;cercatedifar
guarita,cheanchequiDiom'ha
sempreassistita, che hotrovatoun'animabuona,questabrava
donna,chemifadamadre;ditelechesperocheleisarà
preservatadaquestomale,echecirivedremoquandoDiovorrà,
ecomevorrà...Andate,peramordelcielo,enonpensateame...
se non quandopregherete il Signore.
E,comechinonhapiùaltrodadire,névuolsentiraltro,comechi
vuolsottrarsi aundipericolo,
dov'eraladonna si ritiròancorpiùvicino al lettuccio,
cuiavevaparlato.
­Sentite,Lucia,sentite!­disseRenzo,senzaperòaccostarseledi
più.
­No,no;andatepercarità!
­Sentite:il padreCristoforo...
­Che?
­Èqui.
­Qui?dove?Come lo sapete?
­Glihoparlatopocofa;sonostato
dellasuaqualità,mipare... un pezzocon lui: eunreligioso
­Èqui!perassistereipoveriappestati,sicuro.Malui?l'haavuta
lapeste?
­AhLucia!hopaura,hopaurapurtroppo...­ementreRenzo
esitavacosìaproferirlaparoladolorosaperlui,echedoveva
esserlotantoaLucia,questas'erastaccatadinuovodallettuccio,
esiravvicinavaalui:­hopaurachel'abbiaadesso!
­Ohpoverosant'uomo!Macosadico,pover'uomo?Poverinoi!
Com'è?èaletto?èassistito?
­Èlevato,gira,assisteglialtri; maselo vedeste,checoloreche
ha,comesiregge!Sen'èvistitantietanti,chepurtroppo...nonsi
sbaglia!
­Ohpoverinoi!Eèproprioqui!
­Qui,epocolontano:pocopiùchedacasavostraacasamia...
se vi ricordate...!
­OhVergineSantissima!
­Bene,pocopiù.Epensateseabbiamparlatodivoi!M'hadetto
dellecose...Esesapestecosam'hafattovedere!Sentirete;ma
oravogliocominciareadirviquelchem'hadettoprima,lui,conla
suapropriabocca.M'hadettochefacevobeneavenirviacercare,
echealSignoreglipiacecheungiovinetratticosì,em'avrebbe
aiutatoafarchevitrovassi;comeèpropriostatolaverità:magià
èunsanto.Sicché,vedete!
­Ma,sehaparlatocosì,èperchéluinonsa...
­Chevoletechesappia lui dellecosecheavetefattevoidivostra
diva nessuno?Unbrav'uomo,
testa,senzaregolaesenzai
unuomodigiudizio,comeèlui,non l parere apensarcosediquesta
sorte.Maquel che m'hafattovedere!­Equiraccontòlavisita
fattaaquellacapanna:Lucia,quantunqueisuoisensieilsuo alle
impressioni,stavatuttacompresad'orroree di compassione.piùforti
animo,avessero,inquelsoggiorno,dovutoavvezzarsi
­Eanchelì,­proseguìRenzo,­haparlatodasanto:hadettoche
inonpotreipropriodargliunaltronome)...cheaspettadiprenderlo
l Signoreforsehadestinatodifarlagraziaaquelmeschino...(ora
inunbuonpunto;mavuolechenoipreghiamoinsiemeperlui. .
Insieme!aveteinteso?
­Sì,sì;lopregheremo,ognunodovei
lesamettereinsiemeLui. l Signoreciterrà:leorazioni
­Masevidicolesueparole...!
­MaRenzo,luinonsa...
­Manoncapiteche,quandoèunsanto che parla,èilSignoreche
lofaparlare?echenonavrebbeparlatocosì,senondovesse
esserpropriocosì?...El'animadiquelpoverino?Iohobensì
pregato,epregheròperlui:dicuorehopregato,propriocomese
fossestatoperunmiofratello.Macomevoletechestianelmondo
dilà,ilpoverino, sedi quanons'accomodaquestacosa,senonè
disfattoi l malechehafatto
alloratuttoècomeprima:quel lui? Chesevoiintendete
che la ragione,
èstatoèstato:luihafattola
suapenitenzadiqua...
­No,Renzo,no:i l Signorenonvuolechefacciamodelmale,per
farLuimisericordia.LasciatefareaLui,perquesto:noi,ilnostro
dovereèdipregarlo.S'iofossimortaquellanotte,nongliavrebbe
dunquepotutoperdonare?Esenonsonmorta,sesonostata
liberata...
­Evostramadre,quellapoveraAgnese,chem'hasemprevoluto
tantobene,echesistruggevatantodivedercimaritoemoglie,
nonvel'hadettoancheleichel'èun'ideastorta?Lei,chev'ha
fattointenderlaragioneanchedell'altrevolte,perché,incerte
cose,pensapiùgiustodivoi...
­Miamadre!voletechemiamadremidessei
aunvoto!Ma,Renzo!nonsiete in voi. l pareredimancare
­Oh!volete chevela dica? Voi altredonne,questecosenonle
potetesapere.IlpadreCristoforom'hadettochetornassidaluia
raccontarglisev'avevotrovata.Vo:losentiremo:quelchedirà
lui. .
­Sì,sì;andatedaquelsant'uomo;diteglichepregoperlui,eche
preghiperme,chen'hobisognotantotanto!Ma,peramordel
cielo,perl'animavostra,perl'animamia,nonvenitepiùqui,a
farmidelmale,a...tentarmi.I l padreCristoforo,luisapràspiegarvi
lecose,efarvitornareinvoi;luivifaràmettereil cuoreinpace.
­Il cuore in pace!Oh!questo,levatevelodallatesta.Giàme
l'avetefattascriverequestaparolaccia; esoio quelchem'ha fatto
patire;eoraaveteancheilcuoredidirmela.
chiaroetondocheilcuore in Eio invecevidico
pacenonlometteròmai. Voi volete
eio
dimenticarvidime; nonvogliodimenticarmidivoi.Evi
prometto,vedete,che,semifateperdereilgiudizio,nonlo
racquistopiù.Aldiavoloil mestiere,aldiavololabuonacondotta!
Voletecondannarmiaesserearrabbiatopertuttalavita;eda
arrabbiatoviverò...Equeldisgraziato!Losa il Signoresegliho
perdonatodicuore;mavoi...Voletedunquefarmipensareper
tuttalavitache se noneralui...?Lucia!avetedettoch'io vi
dimentichi:ch'iovidimentichi!Comedevofare?Achicredete
ch'iopensassiintuttoquestotempo?...Edopotantecose!dopo
tantepromesse!Cosav'hofattoio,dopochecisiamolasciati?
Perchéhopatito,mitrattatecosì?perchéhoavutodelle
disgrazie?perchélagentedelmondom'haperseguitato?perché
hopassatotantotempofuoridicasa,tristo,lontanodavoi?
perché,alprimomomentochehopotuto,sonvenutoacercarvi?
Lucia,quandoi l piantolepermisediformarparole,esclamò,
giungendodinuovolemani,ealzandoalcielogliocchipregnidi
lacrime:­oVerginesantissima,aiutatemivoi!Voisapeteche,
dopoquellanotte,unmomentocomequestononl'homaipassato.
M'avetesoccorsaallora;soccorretemiancheadesso!
­Sì,Lucia;fatebened'invocarlaMadonna;
credereche Lei cheètantobuona, la ma perchévolete
madredellemisericordie,
possaaverpiaceredifarcipatire...mealmeno...
un
scappatain momentochenonsapevatequellochevi per unaparola
dicevate?Voletecrederechev'abbiaaiutataallora,perlasciarci
imbrogliatidopo?...Sepoiquestafosseunascusa;seèch'iovi
siavenutoinodio...ditemelo...parlatechiaro.
­Percarità,Renzo,percarità,perivostripoverimorti,finitela,
finitela;nonmifatemorire...Nonsarebbeunbuonmomento.
AndatedalpadreCristoforo;raccomandatemialui,nontornate
piùqui,nontornatepiùqui.
­Vo;mapensatesenonvogliotornare!Tornereisefosseincapo
almondo,tornerei­. Edisparve.
Luciaandòasedere,opiuttostosilasciòcadereinterra,accanto
allettuccio;e,appoggiataaquello la testa,continuòapiangere
dirottamente.Ladonna,chefinallora era stataaocchieorecchi
aperti,senzafiatare,domandòcosafossequell'apparizione,
quellacontesa,questopianto.Maforseil lettoredomandadal
cantosuochifossecostei;e,persoddisfarlo,noncivorranno,né
anchequi,troppeparole.
Eraun'agiatamercantessa,diforsetrent'anni.Nellospaziodi
pochigiorni,s'eravistomorireincasailmaritoetuttiifigliuoli:dil ì
la alei,
apoco,venutale pesteanche erastatatrasportataal
lazzeretto,emessainquellacapannuccia,neltempocheLucia,
dopoaversuperata,senzaavvedersene,lafuriadelmale,e
cominciavaariaversi,eatornareinsé;ché,findalprincipio della
cambiate,ugualmentesenzaavvedersene,piùcompagne,
malattia,trovandosiancoraincasadidonFerrante,erarimasta
comeinsensata.Lacapannanonpotevacontenerechedue
persone:etraquestedue,afflitte,derelitte,sbigottite,soleintanta
moltitudine,eraprestonataun'intrinsichezza,un'affezione,che
appenasarebbepotutaveniredaunlungovivereinsieme.Inpoco
tempo,Luciaerastataingrado di poteraiutarl'altra,ches'era
trovataaggravatissima.Orachequestapureerafuoridipericolo,
sifacevanocompagniaecoraggioeguardiaavicenda;s'eran
promessedi non
presialtriconcerti uscirdallazzeretto,
per senon
nonsepararsineppurdopo. insieme;eavevan
La mercantessa
che,avendolasciataincustodiad'unsuofratellocommissario
dellaSanità,lacasaei l fondacoelacassa,tuttobenfornito,era
pertrovarsisolaetristapadronadimoltopiùdiquelchele
bisognassepervivercomodamente,volevatenerLuciaconsé,
comeunafigliuolaounasorella.Luciaavevaaderito,pensatecon
chegratitudineperlei,eperlaProvvidenza;masoltantofinche
potesseavernuovedisuamadre,esapere,comesperava,la
volontàdiessa.Delresto,riservatacom'era,nédellapromessa
dellosposalizio,nédell'altresueavventurestraordinarie,non
avevamaidettaunaparola.Maora,inuncosìgranribollimento
d'affetti,avevaalmentantobisogno
di di sfogarsi,quantol'altra
desiderio sentire.E,strettacontutt'eduelemaniladestradilei,
simisesubitoasoddisfarealladomanda,senz'altroritegno,che
quellochelefacevanoisinghiozzi.
Renzointantotrottavaversoilquartiere
distudio,enonsenzadoverrifarequalchepezzettodel buonfrate.Con
di un po'
strada,gli
riuscìfinalmented'arrivarci.Trovòlacapanna;luinoncelotrovò;
ma,ronzandoecercandonelcontorno,lovideinunabaracca,
che,piegatoaterra,equasibocconi,stavaconfortando un
moribondo.Sifermò l ì , aspettando
chiudergliocchiaquelpoverino, in
poi silenzio.Pocodopo,lovide
mettersi in ginocchio, far
orazioneunmomento,ealzarsi.Allorasimosse,egliandò
incontro.
­Oh!­disseil frate,vistolovenire;­ebbene?
­Lac'è:l'hotrovata!
­Inchestato?
­Guarita,oalmenolevata.
­Siaringraziatoil Signore!
­Ma...­disseRenzo,quandoglifuvicinodapoterparlar
sottovoce:­c'èunaltroimbroglio.
­Cosac'è?
­Vogliodireche...Giàlei losa comeèbuonaquellapovera
giovine;maallevolteèunpo'fissanellesueidee.Dopotante
promesse,dopotuttoquellochesaanchelei,oradicechenonmi
puòsposare,perchédice,chesoio?che,quellanottedellapaura,
s'èscaldatalatesta,es'è,comeadire,votataallaMadonna.
Cosesenzacostrutto,n'èvero?Cosebuone,chihalascienzaei l
fondamentodafarle,mapernoigenteordinaria,chenon
sappiamobenecomesidevonfare...n'èverochesoncoseche
nonvalgono?
­Dimmi:èmoltolontanadiqui?
­Ohno:pochipassidilàdallachiesa.
­Aspettamiquiunmomento,­dissei
insieme. l frate:­epoicianderemo
­Vuoldirecheleilefaràintendere...
­Nonsonulla,figliuolo;bisognach'iosentalei.
­Capisco,­disseRenzo,estettecongliocchifissiaterra,econ
rimastaintera.Ilfrateandò lasua incertezza,Vittore,
di nuovoincercadiquelpadre
lebracciaincrociatesulpetto,amasticarsi
lopregòdisupplireancoraper lui, entrònellasuacapanna,n'uscì
conlasportainbraccio,tornòdaRenzo,glidisse:­andiamo­
andòinnanzi,avviandosiaquellatalcapanna,dove,qualche e; e
tempoprima,eranoentratiinsieme.Questavolta,entròsolo,
preghiamo­.Poiriprese:­ora,conducimitu.
dopounmomentoricomparve,edisse:­niente!Preghiamo;
Esenzadiraltro,s'avviarono.
Il'oscuritàcresciuta,elumeggiavanod'unchiaroreistantaneoi
l tempos'eraandatosemprepiùrabbuiando,eannunziavaormai
certaepocolontanalaburrasca.De'lampif it i rompevano
lunghissimitettie gli archide'portici,lacupoladellacappella,i
bassicomignolidellecapanne;eituoniscoppiaticonistrepito
repentino,scorrevanorumoreggiandodall'unaall'altraregionedel
cielo.Andavainnanzii l giovine,attentoallastrada,conuna
grand'impazienzad'arrivare,erallentandoperòilpasso,
misurarloalleforzedelcompagno;i per
l quale,stancodallefatiche,
aggravatodalmale,oppressodall'afa,camminavastentatamente,
alzandoognitantoalcielolafacciasmunta,comepercercareun
respiropiùlibero.
Renzo,quandovidelacapanna,sifermò,sivoltòindietro,disse
convocetremante:­èqui.
Entrano...­Eccoli!­gridaladonnadellettuccio.Luciasivolta,
s'alzaprecipitosamente,vaincontroalvecchio,gridando:­ohchi
vedo!OpadreCristoforo!
­Ebbene,Lucia!daquanteangustiev'haliberatai
Doveteesserbencontentad'aversempresperatoinLui. l Signore!
­Ohsì!Malei,padre?Poverame,comeècambiato!Comesta?
dica:comesta?
­ComeDiovuole,ecome,persuagrazia,voglioanch'io,rispose,
convoltosereno,i l frate.E,tiratala inun canto,soggiunse:­
sentite: io nonpossorimanerquichepochimomenti.Sietevoi
dispostaaconfidarviinme,comealtrevolte?
­Oh!nonèleisempreil miopadre?
­Figliuola,dunque;cos'ècodestovotochem'hadettoRenzo?
­ÈunvotochehofattoallaMadonna...oh!inunagran
tribolazione!...dinonmaritarmi.
­Poverina!Maavetepensatoallora,ch'eravatelegatadauna
promessa?
­TrattandosidelSignoreedellaMadonna!...noncihopensato.
­Ifacciamodelnostro.È
l Signore,figliuola,gradisceisagrifizi,l'offerte,quandole
i l cuorechevuole,è la volontà:ma voi non
potevateoffrirgli la
obbligata. volontàd'unaltro,alqualev'eravategià
­Hofattomale?
­No,poverina,nonpensateaquesto:iocredoanzichelaVergine
santaavràgradital'intenzionedelvostrocuoreafflitto,el'avrà
offertaaDiopervoi.Maditemi;nonvisietemaiconsigliatacon
nessunosuquestacosa?
­Iononpensavochefossemale,dadovermeneconfessare:e
quelpocobenechesipuòfare,sisachenonbisognaraccontarlo.
­Nonavetenessunaltromotivochevitrattengadalmantenerla
promessacheavetefattaaRenzo?
­Inquantoaquesto...perme...chemotivo...?Nonpotreiproprio
dire...­risposeLucia,conun'esitazionecheindicavatutt'altroche
un'incertezzadelpensiero;e i l suovisoancorascoloritodalla
malattia,fiorìtutt'auntrattodelpiùvivorossore.
­Credetevoi,­ripresei l vecchio,abbassandogliocchi,­cheDio
hadataallasuaChiesal'autoritàdirimettereediritenere,
secondo che torniinmaggiorbene,idebitiegliobblighichegli
uominipossonoavercontratti con Lui?
­Sì,chelocredo.
­Orasappiatechenoi,deputatiallacuradell'animeinquesto
luogo,abbiamo,pertuttiquellichericorronoanoi,lepiùampie
facoltàdellaChiesa;echeperconseguenza,ioposso,quandovoi
lochiediate,sciogliervidall'obbligo,qualunquesia,chepossiate
avercontrattoacagiondicodestovoto.
­Manonèpeccatotornareindietro,pentirsid'unapromessafatta
allaMadonna?Ioalloral'hofattapropriodicuore...­disseLucia,
violentementeagitatadall'assaltod'una tale inaspettata,bisogna
purdiresperanza,edall'insorgereoppostod'unterrorefortificato
datuttiipensieriche, da tantotempo,eran la principale
occupazionedell'animosuo.
­Peccato,figliuola?­disse i l padre:­peccatoil ricorrerealla
Chiesa,echiederealsuoministrochefacciausodell'autoritàche
haricevutodaessa,echeessaharicevutadaDio?Iohoveduto
inchemanieravoiduesietestaticondottiadunirvi;e,certo,se
maim'èparsocheduefosserounitidaDio,voialtrieravatequelli:
oranonvedoperchéDiov'abbiaavolerseparati.Elobenedico
chem'abbiadato,indegnocomesono,i l poterediparlareinsuo
nome,edirendervilavostraparola.Esevoimichiedetech'iovi
dichiariscioltadacodestovoto,iononesiteròafarlo;edesidero
anzichemelochiediate.
­Allora...!allora...! lo chiedo;­disseLucia,conunvoltonon
turbatopiùchedipudore.
Icantuccio
l fratechiamòconuncennoilgiovine,ilquale
i l più sene stavanel
lontano,guardando(giacchénonpotevafaraltro)
fissofissoaldialogoincuieratantointeressato;e,quandoquello
fulì,disse,avocepiùalta,aLucia:­conl'autoritàchehodalla
Chiesa,vidichiaroscioltadalvotodiverginità,annullandociòche
cipotéessered'inconsiderato,eliberandovidaogniobbligazione
Pensiil lettorechesuonofacesseroall'orecchiodiRenzotali
chepotesteavernecontratta.
parole.Ringraziòvivamentecongliocchicoluicheleaveva
proferite;ecercòsubito,mainvano,quellidiLucia.
­Tornate,consicurezzaeconpace,aipensierid'unavolta,seguì
adirleilcappuccino:­chiedetedinuovoalSignorelegrazieche
Glichiedevate,peressereunamogliesanta;econfidatechevele
voltandosiaRenzo,­ricordati,figliuolo,cheselaChiesa
concederàpiùabbondanti,dopotantiguai.Etu,­disse, ti rende
temporaleemondana,laquale,seanchepotesseessere intera,e
questacompagna,nonlofaperprocurartiunaconsolazione
dolore,almomentodilasciarvi;malofaperavviarvitutt'e due
senzamisturad'alcundispiacere,dovrebbefinireinungran
sullastradadellaconsolazione che nonavràfine.Amatevicome
compagnidiviaggio,conquestopensierod'averealasciarvi,e
con la speranzadiritrovarvi per sempre.Ringraziateilcieloche
v'hacondottiaquestostato,nonpermezzodell'allegrezze
turbolenteepasseggiere,maco'travaglietralemiserie,per
disporviaunaallegrezzaraccoltaetranquilla. Se Dioviconcede
figliuoli,abbiateinmirad'allevarliperLui,d'istillarlorol'amoredi
Luiedituttigliuomini;ealloral i guideretebeneintuttoilresto.
Lucia!v'hadetto,­eaccennavaRenzo,­chihavistoqui?
­Ohpadre,mel'hadetto!
­Voipreghereteperlui!Nonvenestancate.Eancheperme
pregherete!...Figliuoli!vogliocheabbiateunricordodelpovero
frate ­. Equilevòdallasportaunascatolad'unlegnoordinario,ma
proseguì:­quidentroc'è il resto di quelpane...ilprimoche ho
tornitaelustrataconunacertafinitezzacappuccinesca;e
chiestopercarità;quelpane,dicuiavetesentitoparlare!Lolascio
avoialtri:serbatelo;fatelovedere ai vostrifigliuoli.Verrannoinun
tristomondo,eintristitempi,inmezzoa'superbiea'provocatori:
ditelorocheperdoninosempre,sempre!tutto,tutto!eche
preghino,ancheloro,peril poverofrate!
EporselascatolaaLucia,chelapreseconrispetto,comesi
farebbed'unareliquia.Poi,convocepiùtranquilla,riprese:­ora
ditemi;cheappoggiavetequiinMilano?Dovepensated'andarea
alloggiare,appenauscitadiqui?Echivicondurrà da vostra
madre,cheDiovogliaaverconservatainsalute?
­Questabuonasignoramifaleiintantodamadre:noidue
usciremodiquiinsieme,epoiessapenseràatutto.
­Diolabenedica,­disseil frate,accostandosiallettuccio.
­Laringrazioanch'io,­disselavedova,­dellaconsolazioneche
hadataaquestepoverecreature;sebbeneioavessifattocontodi
l'accompagneròioalsuopaese,laconsegneròasuamadre;
tenerlasempreconme,questacaraLucia.Malaterròintanto;e,
soggiunsepoisottovoce,­vogliofarleioilcorredo.N'hotroppa
dellaroba;ediquelli che dovevangoderlaconme,nonhopiù
nessuno!
­Così,­risposeilfrate,­leipuòfare
le un gransacrifizioalSignore,
edelbenealprossimo.Non raccomandoquestagiovine:già
vedocheècomesua:nonc'èchedalodarei l Signore,ilqualesa
mostrarsipadreanchene'flagelli,eche,colfarletrovareinsieme,
hadatouncosìchiarosegnod'amoreall'unaeall'altra.Orsù,
ripresepoi,voltandosiaRenzo,eprendendoloperunamano:noi
duenonabbiampiùnulladafarqui:ecisiamostatianchetroppo.
Andiamo.
­Ohpadre!­disseLucia:­lavedròancora?Iosonoguarita,io
chenonfonulladibeneaquestomondo;elei. .!
­Ègiàmoltotempo,­rispose con tonoserioedolce il vecchio,­
chechiedoalSignoreunagrazia,ebengrande:difinireimiei
in serviziodelprossimo. Semela volesseoraconcedere,a
hobisognochetuttiquellichehannocaritàperme,m'aiutino
giorni
ringraziarlo.Via;dateaRenzolevostrecommissionipervostra
madre.
­Raccontatelequelcheaveteveduto,­disseLuciaalpromesso
sposo:­chehotrovataquiun'altramadre,cheverròconquesta
­Seavetebisognodidanari,­disseRenzo,­hoquituttiquelli
piùprestochepotrò,echespero,speroditrovarlasana.
m'avetemandati,e... che
­No,no,­interruppelavedova:­nehoioanchetroppi.
­Andiamo,­replicòil frate.
­Arivederci,Lucia...!eanchelei,dunque,quellabuonasignora,­
sentiva.
disseRenzo,nontrovandoparolechesignificasseroquelloche
­Chisachei
esclamòLucia. l Signorecifaccialagraziadirivederciancoratutti!­
­SiaEglisempreconvoi,e vi benedica,­dissealle
compagnefraCristoforo;euscìconRenzodallacapanna. due
Mancavapoco alla sera,eil tempoparevasemprepiùvicinoa
risolversi.Ilcappuccinoesibìdinuovoalgiovinediricoverarloper
quellanottenellasuabaracca.­Compagnia,nontenepotròfare,
­soggiunse:­maavraidastarealcoperto.
Renzoperòsisentivaunasmaniad'andare;enonsicuravadi
rimanerpiùalungoinunluogosimile,quandononpoteva
profittarnepervederLucia,enonavrebbeneppurpotutostarsene
unpo'colbuonfrate.Inquantoall'oraealtempo,sipuòdireche
notteegiorno,soleepioggia,zeffiroetramontano,erantutt'uno
perluiinquelmomento.Ringraziòdunquei l frate,dicendoche
volevaandarpiùprestochefossepossibileincercad'Agnese.
Quandofurononellastradadimezzo,
disse:­ sela i l frateglistrinselamano,e
trovi,cheDiovoglia!quellabuonaAgnese,salutala
ancheinmionome;ealei,eatuttiquellicherimangono,esi
ricordanodifraCristoforo,dìchepreghinperlui.Dio
t'accompagni,eti benedicapersempre.
­Ohcaropadre...!cirivedremo?cirivedremo?
­Lassù,spero­ . Econquesteparole,sistaccòdaRenzo;i
statolìaguardarlo l quale,
fin chenonl'ebbepersodivista,preseinfretta
versolaporta,dandoadestra
un ea sinistral'ultimeocchiatedi
un movimentoun
correrdimonatti, un trasportardiroba,
compassioneaquelluogodidolori.C'era
straordinario,
accomodarletendedellebaracche,unostrascicarsi di
convalescentiaquesteeaiportici,perripararsidallaburrasca
imminente.
CapitoloXXXVII
AppenainfattiebbeRenzopassatalasogliadellazzerettoepreso
adiritta,perritrovarlaviottoladidov'erasboccatolamattinasotto
impetuosi,che,battendoerisaltandosullastradabiancaearida,
lemura,principiòcomeunagrandinedigoccioloniradie
sollevavanounminutopolverìo;inunmomento,diventaronf
primachearrivasseallaviottola,lavenivagiùasecchie.Renzo,in i t i ; e
rinfrescata,inquelsusurrìo,inquelbrulichìodell'erbeedelle
veced'inquietarsene,cisguazzavadentro,selagodevainquella
foglie,tremolanti,gocciolanti,rinverdite,lustre;mettevacerti
respironilarghiepieni;einquelrisolvimentodellanaturasentiva
comepiùliberamenteepiùvivamentequelloches'erafattonel
suodestino.
Maquantopiùschiettoeinterosarebbestatoquestosentimento,
seRenzoavessepotutoindovinarequelchesividepochigiorni
dopo:chequell'acquaportavavia i l contagio;che,dopoquella,i
lazzeretto,senoneraperrestituireaiviventituttiiviventiche l
conteneva,almenononn'avrebbepiùingoiatialtri;che,trauna
settimana,sivedrebberoriapertiusciebotteghe,nonsi
parlerebbequasipiùchediquarantina;edellapestenon
rimarrebbesenonqualcheresticcioloquaelà;quellostrascico
cheuntalflagellolasciavasempredietroaséperqualchetempo.
Andavadunqueilnostroviaggiatoreallegramente,senzaaver
disegnatonédove,nécome,néquando,néseavesseda
fermarsilanotte,premurososoltantodiportarsiavanti,d'arrivar
presto al suopaese,ditrovarconchiparlare,achiraccontare,
soprattuttodipoterprestorimettersi in cammino per Pasturo, in
cercad'Agnese.Andava,conlamentetuttasottosopradallecose
diquelgiorno;ma disottole miserie, gli orrori,ipericoli,veniva
sempreagallaunpensierino:l'hotrovata;èguarita;èmia!E
all'intorno,come un canbarboneuscitodall'acqua;qualchevolta
allorafacevaunosgambetto,econciòdavaun'annaffiata
sicontentavad'unafregatinadimani;eavanti,conpiùardoredi
prima.Guardandoperlastrada,raccattava,perdircosì,ipensieri,
checiavevalasciatilamattinaei l giornoavanti,nelvenire;econ
più cercatodi
scacciare,idubbi,ledifficoltà,trovarla,trovarlaviva,tra
piùpiacerequelliappuntochealloraaveva
emoribondi!"El'hotrovataviva!"concludeva.Sirimettevacol tantimorti
pensieronellecircostanzepiùterribilidiquellagiornata;sifigurava
conquelmartelloinmano: ci sarào non cisarà?eunarisposta
cosìpocoallegra;enonavernemmenoi l tempodimasticarla,che
addossoquellafuriadimattibirboni;equellazzeretto,quelmare!
lquandofufinitadipassarelaprocessionede'convalescenti:che
ì tivolevoatrovarla!Eaverlatrovata!Ritornavasuquelmomento
importavapiùnulla.Equelquartieredelledonne!Elà dietroa
momento!checrepacorenontrovarcela!eoranongliene
quellacapanna,quandomenosel'aspettava,quellavoce,quella
voceproprio!Evederla,vederlalevata!Mache?c'eraancoraquel
quell'odiocontro don Rodrigo,quelrodìocontinuocheesacerbava
nododelvoto,epiùstrettochemai.Scioltoanchequesto.E
tuttiiguai,eavvelenavatutte
non le consolazioni,scomparsoanche
quello.Talmenteché sapreiimmaginareunacontentezzapiù
viva,senonfossestatal'incertezzaintornoadAgnese,iltristo
presentimentointorno
mezzoa una peste. al padreCristoforo,equeltrovarsiancorain
ArrivòaSesto,sullasera;néparevachel'acquavolessecessare.
Ma,sentendosipiùingambechemai,econtantedifficoltàdi
trovardovealloggiare,ecosìinzuppato,noncipensòneppure.La
solacosachel'incomodasse,eraungrand'appetito:chéuna
consolazionecomequellagliavrebbefattosmaltirealtrochela
pocaminestradelcappuccino.Guardòsetrovasseanchequiuna
bottegadifornaio;nevideuna;ebbeduepaniconlemolle,econ
quell'altrecerimonie.Unointascael'altroallabocca,eavanti.
QuandopassòperMonza,eranottefatta:nonostante,gliriuscìdi
trovar la portachemettevasullastradagiusta.Mamenoquesto,
che,per dirla verità,era un granmerito,poteteimmaginarvicome
fossequellastrada,ecomeandassefacendosidimomentoin
momento.Affondata(com'erantutte;edobbiamoaverlodetto
altrove)traduerive,quasiunletto di fiume,sisarebbeaquell'ora
potutadire,senonunfiume,unagoradavvero;eognitanto
pozze,davolercidelbuonoedelbelloalevarneipiedi,nonchele
scarpe.MaRenzon'uscivacomepoteva,senz'attid'impazienza,
senzaparolacce,senzapentimenti;pensando
lo
quantocostasse, conducevaavanti,echel'acquacesserebbe
quandoaDiopiacesse,eche,asuotempo,spunterebbeilgiorno, che ognipasso,per
echelastradachefacevaintanto,allorasarebbefatta.
Ediròanchechenoncipensavasenonproprioquandonon
potevafardimeno.Erandistrazioniqueste;i l granlavorodella
suamenteeradiriandarelastoriadique'tristi annipassati:per
tant'imbrogli,tantetraversìe,tantimomentiincuierastato
contrapporcil'immaginazionid'unavvenirecosìdiverso:el'arrivar
perdereanchelasperanza,efareandataognicosa;edi
diLucia,elenozze,eilmettersucasa,ei
passate,etuttalavita. l raccontarsilevicende
Comelafacessequandotrovava due strade;sequellapoca
che
pratica,conquelpocobarlume,fosseroquelli
trovarsemprelabuona,osel'indovinassesempreallaventura, l'aiutasseroa
non velo sapreidire;ché lui medesimo,
lasuastoriamoltoperminuto,lunghettamenteanzi i l qualesolevaraccontar
cheno (etutto
conduceacredereche i l nostroanonimol'avessesentita più
d'unavolta),luimedesimo,aquestopunto,dicevache,diquella dalui
notte,nonsenerammentavachecomesel'avessepassatain
lettoasognare.Ilfattostache,sulfinirdiessa,sitrovòallariva
dell'Adda.
Noneramaispiovuto;ma,auncertotempo,dadiluvioera
diventatapioggia,epoiun'acquerugiolafinefine,chetacheta,
ugualuguale:inuvolialtieradistendevanounvelononinterrotto,
maleggieroediafano;ei l lumedelcrepuscolofecevederea
Renzoi l paesed'intorno.C'eradentroilsuo;equel
nonsi che sentì,a
quellavista, saprebbespiegare.Altrononvisodire,senon
cheque'monti,quelResegonevicino,ilterritoriodiLecco,era
diventatotuttocome roba sua.Diedeun'occhiataancheasé,esi
trovòunpo'strano,quale,perdirlaverità,daquelchesisentiva,
s'immaginava già didoverparere:sciupataeattaccataaddosso
ognicosa:dallatestaallavita,tuttounfradiciume,unagrondaia;
dallavitaallapuntade'piedi,mellettaemota:lepartidovenonce
nefossesisarebberopotutechiamareessezacchereeschizzi.E
se si fossevistotutt'intero inuno specchio, conla tesadelviso,si
cappelloflosciaecascante,eicapellistesieincollatisul
essere,ma
sarebbefattoancorpiùspecie.Inquantoastanco, lo poteva
nonne sapevanulla: eil frescolinodell'albaaggiuntoa
quellodellanotteediquelpocobagno,nonglidavaaltrocheuna
fierezza,unavogliadicamminarpiùpresto.
ÈaPescate;costeggiaquell'ultimotrattodell'Adda,dandoperò
un'occhiatamalinconicaaPescarenico;passailponte;peristrade
ecampi,arrivainunmomentoallacasadell'ospiteamico.Questo,
ches'eralevatoallora,estavasull'uscio,aguardareil tempo,alzò
gliocchiaquellafiguracosìinzuppata,cosìinfangata,diciampure
avevavistounuomopeggioconciatoepiùcontento.
cosìlercia,einsiemecosìvivaedisinvolta:a'suoigiorninon
­Ohe!­disse:­giàqui?econquestotempo?Com'èandata?
­Lac'è,­disseRenzo:­ la c'è: la c'è.
­Sana?
­Guarita,cheèmeglio.Devoringraziarei
finchecampo.Macosegrandi,cosedifuoco:t l SignoreelaMadonna
i racconteròpoi
tutto.
­Macomeseiconciato!
­Sonbelloeh?
dir laverità,potrestiadoprareil datantoinsu,perlavareil da
­Atantoingiù.Ma,aspetta,aspetta;chet i facciaunbuonfuoco.
­Nondicodino.Saidove la m'hapreso?proprioallaportadel
lazzeretto.Maniente!il tempoil suomestiere,eioil mio.
L'amicoandòetornòconduebracciatedistipa: ne mise
terra,l'altrasulfocolare,e,conunpo'dibracerimastadellasera unain
iavanti,feceprestounabellafiammata.Renzointantos'eralevato
l cappello,e,dopoaverloscossodueotrevolte,l'avevabuttatoin
terra:e,noncosìfacilmente,s'eratiratoviaanchei l farsetto.Levò
poidaltaschinode'calzoniilcoltello,colfoderotuttofradicio,che
parevastatoinmolle;lomisesuunpanchetto,edisse:­anche
costuièaccomodatoadovere; ma l'èacqua!l'èacqua! sia
ringraziatoilSignore...Sonostato l ì lì...!Tidiròpoi­.E
lemani.­Orafammiunaltropiacere,­soggiunse:­quelfagottino si fregava
cheholasciatosuincamera,va'aprendermelo,chéprimache
s'asciughiquestarobachehoaddosso...!
Tornatocolfagotto,l'amicodisse:­pensocheavraianche
appetito:capiscochedabere,perlastrada,nontenesarà
mancato;madamangiare...
­Hotrovatodacomprarduepani,ierisultardi;ma,perdirla
verità,nonm'hannotoccatoundente.
­Lasciafare,­dissel'amico;misel'acquain un paiolo,che
attaccòpoiallacatena;esoggiunse:­vadoamungere:quando
torneròcollatte,l'acquasaràall'ordine;e sifa unabuonapolenta.
Tuintantofa'iltuocomodo.
Renzo,rimastosolo,silevò,nonsenzafatica,i l restode'panni,
cheglis'erancomeappiccicatiaddosso;s'asciugò,sirivestìda
capoapiedi.L'amicotornò,eandòalsuopaiolo:Renzointantosi
miseasedere,aspettando.
­Orasentochesonostanco,­disse:­maèunabellatirata!Però
questoènulla!Nehodaraccontartenepertuttalagiornata.
Com'èconciatoMilano!Lecosechebisognavedere!Lecoseche
bisognatoccare!Cosedafarsipoischifoasemedesimo.Stoper
direchenoncivolevamenodiquelbucatinochehoavuto.Equel
chem'hannovolutofareque'signori di laggiù!Sentirai.Masetu
vedessiillazzeretto!C'èdaperdersinellemiserie.Basta;t
racconteròtutto...Elac'è, ela verràqui,esaràmiamoglie;etu i
devifardatestimonio,
vogliochestiamoallegri.e, pesteononpeste,almenoqualcheora,
Delrestomantenneciò,cheavevadettoall'amico,divoler
raccontarglienepertuttalagiornata;tantopiù,che,avendo
semprecontinuatoapiovigginare,questolapassòtuttaincasa,
partesedutoaccantoall'amico,parteinfaccendeintornoaunsuo
piccolotino,eaunabotticina,eadaltrilavori,inpreparazione
dellavendemmia; ne' qualiRenzononlasciò di dargliunamano;
ché,comesolevadire,eradiquelliche
senza far si stancanopiùastar
nulla,chealavorare.Nonpotéperòtenersi di nonfare
unascappatinaallacasad'Agnese,perrivedereunacerta
finestra,eperdareanchelìunafregatinadimani.Tornò senza
esserestatovistodanessuno;eandòsubitoaletto.S'alzòprima
chefacessegiorno;e,vedendocessatal'acqua,senonritornatoi l
sereno,simiseincamminoperPasturo.
Eraancorprestoquandociarrivò:chénonavevamenofrettae
vogliadifinire,diquelchepossaavernei l lettore.Cercòd'Agnese;
sentìchestavabene,eglifuinsegnataunacasucciaisolatadove
abitava.Ciandò;lachiamòdallastrada:a una talvoce,essa
s'affacciòdicorsaallafinestra; e, mentrestavaaboccaapertaper
so
mandarfuorinonsocheparola,non chesuono,Renzola
prevennedicendo:­Luciaèguarita:l'hovedutaierlaltro;visaluta;
verràpresto.Epoi ne ho, neho dellecose da dirvi.
Trala sorpresadell'apparizione,e la contentezzadellanotizia,ela
smaniadisapernedipiù,Agnesecominciavaora
un'esclamazione,oraunadomanda,senzafinirnulla:poi,
dimenticandoleprecauzionich'erasolitaaprenderedamolto
tempo,disse:­vengoadaprirvi.
­Aspettate:elapeste?­disseRenzo:­voinonl'aveteavuta,
credo.
­Iono:evoi?
­Iosì;mavoidunquedoveteavergiudizio.Vengo
sentirete,sonopropriostatonelcontagiofinoagliocchi.È da Milano;e,
vero
chemisonmutatotuttodacapoapiedi;mal'èunaporcheriache
s'attaccaallevoltecome un malefizio.Egiacchéi l Signorev'ha
preservatafinora,vogliochestiateriguardata
quest'influsso;perchésietelanostramamma:evoglioche finche nonèfinito
campiamoinsiemeunbelpezzoallegramente,acontodelgran
patirecheabbiamfatto,almenoio.
­Ma...­cominciavaAgnese.
­Eh!­interruppeRenzo:­nonc'èmachetenga.Soquelche
voletedire;masentirete,sentirete,chede'ma non cen'èpiù.
Andiamo in qualcheluogoall'aperto,dove
comodo,senzapericolo;esentirete. si possaparlarcon
Agnesegl'indicòunortoch'eradietroallacasa;esoggiunse:­
chepaionmesseapposta.Iovengosubito.
entratelì,evedretechec'èduepanche,l'unainfacciaall'altra,
Renzoandòamettersiasederesuruna:unmomentodopo,
Agnesesitrovòlìsull'altra:esoncertoche,seillettore,informato
comeèdellecoseantecedenti,avessepotutotrovarsil
congliorecchique'racconti,quelledomande,quellespiegazioni,
vedercongliocchiquellaconversazionecosìanimata,asentir ì interzo,a
quell'esclamare,quelcondolersi,quelrallegrarsi,edonRodrigo,e
l padreCristoforo,etutto il resto,equelledescrizioni son certo,
idell'avvenire,chiareepositivecomequelledelpassato,
dico,checiavrebbepresogusto,esarebbestatol'ultimoavenir
via.Mad'averlasullacartatuttaquellaconversazione,conparole
mute,fatted'inchiostro,esenzatrovarciunsolofattonuovo,son
diparerechenonsenecurimolto,echeglipiacciapiù
d'indovinarladasé.Laconclusionefuches'anderebbeametter
sucasatuttiinsiemeinquelpaesedelbergamascodoveRenzo
avevagiàunbuonavviamento:inquantoaltempo,nonsipoteva
decidernulla,perchédipendevadallapeste,edaaltre
circostanze:appenacessatoi
casa, l pericolo,Agnesetornerebbea
ad aspettarviLucia,oLuciavel'aspetterebbe:intantoRenzo
farebbespessoqualchealtracorsaaPasturo,avederlasua
mamma,eatenerlainformatadiquelchepotesseaccadere.
Primadipartire,offrìanchealeidanari,dicendo:­gli
vedete,que't ho quitutti,
ali: avevofattovotoanch'iodinontoccarli,finchela
cosanonfossevenutainchiaro.Ora, se n'avetebisogno,portate
quiunascodellad'acquaeaceto;vibuttodentroicinquantascudi
bellielampanti.
­No,no,­disseAgnese:­nehoancorapiùdelbisognoperme:i
vostri,serbateli,chesaranbuonipermetter su casa.
Renzotornòalpaeseconquestaconsolazionedi
piùd'aver
trovatasanaesalvaunapersonatantocara.Stetteilrimanentedi
quellagiornata, ela notte,incasadell'amico;ilgiornodopo,in
adottivo.
viaggiodinuovo,madaun'altraparte,cioèversoilpaese
TrovòBortolo,inbuonasaluteanchelui,einminortimoredi
perderla;ché,inque'pochigiorni,lecose,anchelà,avevanpreso
s'ammalavano;eil malenonerapiùquello;nonpiùque' lividi
rapidamenteunabonissimapiega.Pochieranquelliche
mortali,néquellaviolenzadisintomi;mafebbriciattole,
intermittentilamaggiorparte,conalpiùqualchepiccolbubbone
scolorito,chesicuravacomeunfignoloordinario.Giàl'aspettodel
paesecomparivamutato;irimastivivicominciavanoauscirfuori,
acontarsitraloro,afarsiavicendacondoglianzee
congratulazioni. Si parlavagiàdiravviareilavori:ipadroni
pensavanogiàacercareeacaparrareoperai,einquell'arti
principalmentedovei l numeron'erastatoscarsoancheprimadel
contagio,com'eraquelladellaseta.Renzo,senza fare illezioso,
promise(salveperòledebiteapprovazioni)alcuginodirimettersi
allavoro,quandoverrebbeaccompagnato,astabilirsiinpaese.
S'occupòintantode'preparativipiùnecessari:trovòunacasapiù
grande;cosadivenutapurtroppofacileepococostosa;elafornì
dimobilied'attrezzi,intaccandoquestavoltai l tesoro,masenza
farciungranbuco,chétuttoeraabuonmercato,essendocimolta
piùrobachegentechelacomprassero.
Dopo nonso quantigiorni,ritornòalpaesenativo,chetrovòancor
piùnotabilmentecambiatoinbene.TrottòsubitoaPasturo;trovò
Agneserincoraggitaaffatto,edispostaaritornareacasaquando
sifosse;dimanierachecelacondusse
fossero lui:né diremoquali
ilorosentimenti,qualileparole,alrivedereinsiemeque'
luoghi.
Agnesetrovòognicosacomel'avevalasciata.Sicchénonpotéfar
amenodinondireche,questavolta,trattandosid'unapovera
vedovaed'unapoverafanciulla,avevanfattolaguardiagliangioli.
­El'altravolta,­soggiungeva,­chesisarebbecredutochei
Signoreguardassealtrove,enonpensassea noi, giacché l
lasciavaportarviailpoverofattonostro;ecco
iconcuihopotutorimettereognicosa.Dicoognicosa,enondico che
l contrario,perchém'hamandatodaun'altrapartedibeidanari, hafattovedere
bene;perchéilcorredodiLuciachecoloroavevanportatovia
bell'enuovo,insiemecolresto,quellomancavaancora;maecco
cheoracivienedaun'altraparte.Chim'avessedetto,quandoio
Lucia:ehpoveradonna!lavoriperchinonsai:sailcielo,questa
m'arrapinavotantoaallestirquell'altro:tucredidilavorarper
tela,questipanni,achesortedicreatureanderannoindosso:
quelliperLucia,i l corredodavverochehadaservireperlei,ci
penseràun'animabuona,laqualetunonsainéanchechelasia
inquestomondo.
Icasuccial'alloggioi
l primopensierod'Agnese
l più fu quellodiprepararenellasuapovera
decentechepotesse,aquell'anima
buona:poiandò
ingannavailtempo. in cerca diseta daannaspare;elavorando
Renzo,dalcantosuo,nonpassòinozioque'giornigiàtanto
lunghipersé:sapevafarduemestieriperbuonasorte;sirimisea
quellodelcontadino.Parteaiutavai l suoospite,perilqualeera
unagranfortunal'avereintaltempospessoalsuocomando
un'opera,eun'operadiquell'abilità;partecoltivava,anzi
dissodaval'orticellod'Agnese,trasandatoaffattonell'assenzadi
lei.Inquantoalsuopropriopodere,nonsen'occupavapunto,
dicendoch'eraunaparruccatroppoarruffata, eche civolevaaltro
cheduebracciaaravviarla.Enon ci mettevaneppureipiedi;
comenéancheincasa:chégliavrebbefattomaleavederequella
desolazione;eavevagiàpreso i l partito di disfarsid'ognicosa,a
qualunqueprezzo,ed'impiegarnellanuovapatriaqueltantoche
nepotrebbericavare.
Seirimastivivierano,l'unoperl'altro,comemortiresuscitati,
Renzo,perquellidelsuopaese,loera,comeadire,duevolte:
ognunoglifacevaaccoglienzeecongratulazioni,ognunovoleva
sentirdaluilasuastoria.Direteforse:comeandavacolbando?
L'andavabenone:luinon ci pensavaquasipiù,supponendoche
quelliiqualiavrebberopotutoeseguirlo,noncipensassero
ancheloro:enons'ingannava.Equestononnascevasolodalla più né
pestecheavevafattomonteditantecose;maera,comes'è
potutovedereancheinvariluoghidiquestastoria,cosacomunea
que'tempi,cheidecreti,tantogeneraliquantospeciali,controle
persone,senonc'eraqualcheanimositàprivataepotentechel i
tenessevivi,elifacessevalere,rimanevanospessosenzaeffetto,
quandononl'avesseroavutosulprimomomento;comepalledi
dànnofastidioanessuno.Conseguenzanecessariadellagran
schioppo,che,senonfannocolpo,restanointerra,dovenon
facilitàconcuil
limitata;etuttoi i seminavanoque'decreti.L'attivitàdell'uomoè
l dipiùchec'eranelcomandare,dovevatornarein
andarne'gheroni.
tantomenonell'eseguire.Quelche va nellemaniche,nonpuò
ChivolesseanchesaperecomeRenzoselapassasse
Abbondio,inqueltempod'aspetto, dirò con
chestavanoallalarga don
l'unodall'altro:donAbbondio,
qualcosadimatrimonio: e, per timoredisentireintonar
alsolopensarci, si vedevadavantiagli
occhidonRodrigodaunaparte,co'suoibravi,i l cardinale
dall'altra,co'suoiargomenti:Renzo,perchéavevafissatodinon
parlarglienechealmomentodiconcludere,nonvolendorisicaredi
farloinalberarprimadeltempo,disuscitar,chisamai?qualche
difficoltà,ed'imbrogliarlecoseconchiacchiereinutili.Lesue
chiacchiere,lefacevaconAgnese.­Credetevoicheverrà
presto?­domandaval'uno.­Iosperodisì,­rispondeval'altro:e
spessoquellocheavevadatalarisposta,facevapocodopola
domandamedesima.Econquesteeconsimilifurberie,
s'ingegnavanoa far passareiltempo,cheparevaloropiùlungo,di
manoinmanochen'erapiùpassato.
Allettore noi lofaremopassare in
dicendoincompendioche,qualchegiornodopounmomentotuttoqueltempo,
la visitadiRenzo
allazzeretto,Lucian'uscìconlabuonavedova;che,essendo
stataordinataunaquarantinagenerale,lafeceroinsieme,
rinchiusenellacasadiquest'ultima;cheunapartedeltempofu
spesainallestirei l corredodiLucia,alquale,dopoaverfattoun
po'dicerimonie,dovettelavorareanchelei;eche,terminatache
fulaquarantina,lavedovalasciò
aquelsuofratellocommissario;e in
si consegnai l fondacoelacasa
feceroipreparativiper i l
viaggio.Potremmoanchesoggiungersubito:partirono,arrivarono,
equelchesegue;ma,contuttalavolontàcheabbiamo di
secondarlafrettadellettore,cisontrecoseappartenentia
quell'intervalloditempo,chenonvorremmopassarsottosilenzio;
e,perduealmeno,crediamocheillettorestessodiràche
avremmofattomale.
Laprima,che,quandoLuciatornòaparlareallavedovadellesue
avessepotutoinquell'agitazionedellaprimaconfidenza,e fece
avventure,piùinparticolare,epiùordinatamentediquelche
menzionepiùespressadellasignorachel'avevaricoveratanel
monasterodiMonza,venneasaperedicosteicoseche,dandole
lachiavedimoltimisteri, le riempironl'animod'unadolorosae
la
paurosamaraviglia.Seppedallavedovache
insospettod'atrocissimifatti, era stata,perordine sciagurata,caduta
del cardinale,
un di l ì
trasportatain monastero Milano;che dopomoltoinfuriare
edibattersi,s'eraravveduta,s'eraaccusata;echelasuavita,
attualeerasuppliziovolontariotale,chenessuno,amenodinon
togliergliela,neavrebbepotutotrovareunpiùsevero.Chivolesse
conoscereunpo'piùinparticolarequestatristastoria,latroverà
nellibroealluogocheabbiamcitatoaltrove,apropositodella
stessapersona(Ripam.Hist.Pat.,Dec.V,Lib.VI,Cap.II .).
L'altracosaècheLucia,domandandodelpadreCristoforoatuttii
cappuccinichepotévederenellazzeretto,sentì,conpiùdolore
chemaraviglia,ch'eramortodipeste.
Finalmente,prima di partire,avrebbeanchedesiderato
edi di saper
qualcosade'suoiantichipadroni,
delsuodovere,sealcuno ne fare,comediceva,unatto
rimaneva.Lavedoval'accompagnò
allacasa,dovesepperochel'unoel'altraeranoandati
più.DidonnaPrassede,quandosidicech'eramorta,èdettotutto; tra que'
maintornoadonFerrante,trattandosich'erastatodotto,
l'anonimohacredutod'estendersiunpo'più;enoi,anostro
rischio,trascriveremoaundipressoquellochenelasciòscritto.
Diceadunqueche,alprimoparlarchesifecedipeste,don
Ferrantefuunode'piùrisolutianegarla,echesostenne
costantementefinoall'ultimo,quell'opinione;nongiàcon
ischiamazzi,come i l popolo;maconragionamenti,aiquali
nessunopotràdirealmenochemancasselaconcatenazione.
­Inrerumnatura,­diceva,­noncisoncheduegeneridicose:
sostanzeeaccidenti;eseioprovochei l contagiononpuòesser
nél'unonél'altro,avròprovatochenonesiste,cheèunachimera.
Esonqui.Lesostanzesono,ospirituali,omateriali.Chei l
contagiosiasostanzaspirituale,èunospropositochenessuno
vorrebbesostenere;sicchéèinutileparlarne.Lesostanze
materialisono,osemplici,ocomposte.Ora,sostanzasemplicei
aerea;perché,sefossetale,invecedipassardauncorpo
contagiononè;esidimostrainquattroparole.Nonèsostanza l
all'altro,volerebbesubito alla suasfera.Nonèacquea;perché
bagnerebbe,everrebbeasciugatada'venti.Nonèignea;perché
brucerebbe.Nonèterrea;perchésarebbevisibile.Sostanza
composta,neppure;perchéaognimododovrebbeessersensibile
all'occhioo al tatto;equestocontagio, chi l'haveduto? chi l'ha
toccato?Riman da vederesepossaessereaccidente.Peggioche
peggio.Cidiconoquestisignoridottorichesicomunicadaun
corpoall'altro;chéquestoèi l loroachille,questoilpretestoperfar
tanteprescrizionisenzacostrutto.Ora,supponendoloaccidente,
verrebbeaessereunaccidentetrasportato:dueparolechefanno
aicalci,nonessendoci,intuttalafilosofia,cosapiùchiara,più
liquidadiquesta:cheunaccidentenonpuòpassardaunsoggetto
all'altro.Chese,perevitarquestaScilla,siriduconoadirechesia
accidenteprodotto,dànnoinCariddi:perché,seèprodotto,
dunquenonsicomunica,nonsipropaga,comevannoblaterando.
Postiquestiprincìpi,cosaservevenircitantoaparlaredivibici,
d'esantemi,d'antraci...?
­Tuttecorbellerie,­scappòfuoriunavoltauntale.
­No,no,­ripresedonFerrante:­nondicoquesto:lascienzaè
scienza;solobisognasaperlaadoprare.Vibici,esantemi,antraci,
parotidi,bubboniviolacei,furoncolinigricanti,sontutteparole
rispettabili,chehannoil lorosignificatobell'ebuono;madicoche
nonhanchefareconlaquestione.Chinegachecipossaessere
diquestecose,anzichecenesia?Tuttostaaveder di dove
vengano.
QuicominciavanoiguaiancheperdonFerrante.Finchenon
facevachedareaddossoall'opiniondelcontagio,trovavapertutto
orecchiattentiebendisposti:perchénonsipuòspiegarequanto
siagrandel'autoritàd'undottodiprofessione,allorchévuol
dimostrareaglialtrilecosedicuisonogiàpersuasi.Maquando
venivaadistinguere,eavolerdimostrarechel'erroredique'
medicinonconsistevagiànell'affermarechecifosseunmale
terribileegenerale;manell'assegnarnelacagione;allora(parlo
de'primitempi,incuinonsivolevasentirdiscorreredipeste),
allora,inveced'orecchi,trovavalingueribelli,intrattabili;allora,di
predicareadistesaerafinita;e la suadottrinanonpotevapiù
metterlafuori,cheapezziebocconi.
­Lac'èpurtroppolaveracagione,­diceva;­esoncostrettia
riconoscerlaanchequellichesostengonopoiquell'altracosìin
aria...Laneghinounpoco,sepossono,quellafatalecongiunzione
diSaturnoconGiove.Equandomais'èsentitodirechel'influenze
sipropaghino...?E lor signorimivorrannonegarl'influenze?Mi
negherannochecisiandegliastri?Omivorrannodirechestian
lassùafarnulla,cometantecapocchiedispillificcatiinun
guancialino?...Maquelchenonmipuòentrare,èdiquestisignori
medici;confessarechecitroviamosottounacongiunzionecosì
maligna,epoivenirciadire,confacciatosta:nontoccatequi,non
toccatelà,esaretesicuri!Comesequestoschivareilcontatto
materialede'corpiterreni,potesseimpedirl'effettovirtualede'
corpicelesti!Etantoaffannarsiabruciarde'cenci!Poveragente!
brucereteGiove?brucereteSaturno?
Hisfretus,valeadiresuquestibeifondamenti,nonprese
nessunaprecauzionecontrolapeste;glis'attaccò;andòaletto,a
morire,comeuneroediMetastasio,prendendoselaconlestelle.
Equellasuafamosalibreria?Èforseancoradispersasuperi
muriccioli.
CapitoloXXXVIII
Unasera,Agnesesentefermarsiunlegnoall'uscio.­Èlei,di
vicendevoliseleimmagini il lettore.
certo!­Erapropriolei,conlabuonavedova.L'accoglienze
Lamattinaseguente,dibuon'ora,capitaRenzochenonsanulla,
eviensolamenteperisfogarsiunpo'conAgnesesuquelgran
tardarediLucia.Gliattichefece,elecosechedisse,altrovarsela
davanti,sirimettonoanchequelliall'immaginaziondellettore.Le
dimostrazionidiLuciainvecefurontali,chenoncivuolmoltoa
descriverle.­Visaluto:comestate?­disse,aocchibassi,esenza
scomporsi.EnoncrediatecheRenzotrovassequelfaretroppo
asciutto,esel'avessepermale.Presebenissimolacosaperi l
suoverso;e,come,tragenteeducata,si
lui che sa farlataraai
complimenti,così intendevabene
esprimevantuttociòchepassavanelcuore quelleparolenon
di Lucia.Delresto,una
erafacileaccorgersicheavevaduemanieredipronunziarle:
perRenzo,eun'altrapertutta la gentechepotesseconoscere.
­Stobenequandovivedo,­risposei l giovine,conunafrase
vecchia,macheavrebbeinventatalui,inquelmomento.
­Il nostropoveropadreCristoforo...!­disseLucia:­pregateper
l'animasua:benchésipuòesserquasisicuricheaquest'ora
pregaluipernoilassù.
­Mel'aspettavo,purtroppo,­disseRenzo.Enonfuquestala
solatristacordachesitoccasseinquelcolloquio.Mache?di
qualunquecosasiparlasse, il colloquiogliriuscivasempre
delizioso.Comeque'cavallibisbeticiches'impuntano,esipiantan
lposto,efannomillecerimonieprimadi
ì, ealzanounazampaepoiun'altra,e fareun le ripiantanoalmedesimo
untrattoprendonl'andare,evia,comese i l passo,epoituttoa
ventoliportasse,così
i l
eradivenuto tempoperlui:primaiminutigliparevanore;poi
l'oregliparevanminuti.
Lavedova,nonsolononguastavalacompagnia,macifaceva
dentromoltobene;ecertamente,Renzo,quando la vide in quel
lettuccio, nonsela sarebbepotutaimmaginared'unumorecosì
socievoleegioviale.Maillazzeretto ela campagna, la morteele
nozze,nonsontutt'uno.ConAgneseessaavevagià fatto
amicizia;conLuciapoieraunpiacereavederla,tenera insiemee
troppo,appenaquantocivolevaperobbligarlaadimostrartutta
scherzevole,ecomelastuzzicavagarbatamente,esenzaspinger
l'allegriacheavevaincuore.
RenzodissefinalmentecheandavadadonAbbondio,aprendere
iconcertiperlosposalizio.Ciandò,e,conuncertofaretra
burlescoerispettoso,­signorcurato,­glidisse:­leèpoipassato
queldolordicapo,percuimidicevadinonpotercimaritare?Ora
siamoatempo;lasposac'è:eson qui persentirequandolesiadi
comodo:maquestavolta,sareiapregarladifarpresto­
Abbondionondissedino;macominciòatentennare,atrovar . Don
cert'altrescuse,afarcert'altreinsinuazioni:eperchémettersiin
piazza,e far gridarei l suonome,conquellacatturaaddosso?e
che la cosapotrebbefarsiugualmentealtrove;equestoe
quest'altro.
­Hointeso,­disseRenzo:­leihaancoraunpo'diquelmaldi
capo.Masenta,senta­ . Ecominciòadescrivereinchestato
avevavistoquelpoverodonRodrigo;echegiàaquell'oradoveva
sicuramenteessereandato.­Speriamo,­concluse,­chei l
Signoregliavràusatomisericordia.
­Questononcihachefare,­dissedonAbbondio:­v'hoforse
dettodino?Ionondicodino;parlo...parloperdellebuone
ragioni.Delresto,vedete,finchec'èfiato...Guardatemime:sono
unaconcafessa;sonostatoanch'io,piùdilàchediqua:eson
qui;e...senonmivengonoaddossode'guai...basta...posso
speraredistarciancoraunpochino.Figuratevipoicerti
temperamenti.Ma,comedico,questononcihachefarnulla.
Dopoqualchealtrabottaerisposta,népiùnémenoconcludenti,
Renzostrisciòunabellariverenza,senetornòallasua
compagnia,fecelasuarelazione,efinìcondire:­sonvenutovia,
chen'eropieno,epernonrisicardiperderelapazienza,edi
levargli il rispetto.Incertimomenti,parevaproprioquellodell'altra
volta;proprioquellamutria,quelleragioni:sonsicuroche,
duravaancoraunpoco,mitornavaincampoconqualcheparola sela
inlatino.Vedochevuolessereun'altralungagnata:èmegliofare
addiritturacomedicelui,andareamaritarsidoveandiamoastare.
­Sapetecosafaremo?­disselavedova:­vogliocheandiamonoi
altredonneafareun'altraprova,evedereseciriescemeglio.
Cosìavròanch'ioil gustodiconoscerloquest'uomo,seè proprio
comedite.Dopodesinarevogliocheandiamo;pernontornarea
spassonoialtredue,intantocheAgneseèinfaccende:chéa
dargliaddossosubito.Ora,signoresposo,menateciunpo'a
Luciafaròiodamamma:ehopropriovogliadivedereunpo'
meglioquestemontagne,questolago,dicuihosentitotanto
parlare;e il poco chen'ho già visto, mi pare una granbellacosa.
Renzolecondusseprima di tutto alla casa delsuo
un'altrafesta:eglifeceropromettereche,nonsoloquelgiorno, ospite,dovefu
matuttiigiorni, se potesse,verrebbeadesinare con loro.
Passeggiato,desinato,Renzosen'andò,senza
donnerimaserounpezzettoadiscorrere,aconcertarsisulla dir dove.Le
manieradiprenderdonAbbondio;efinalmenteandarono
all'assalto.
"Sonquiloro",dissequestotrasé;mafecefacciatosta:gran
congratulazioniaLucia,salutiadAgnese,complimentialla
forestiera.Lefecemettereasedere,epoientròsubitoaparlar
dellapeste:vollesentirdaLuciacomel'avevapassata in que'
guai:i l lazzerettodiedeopportunitàdifarparlareanchequellache
l'erastatacompagna;poi,com'eragiusto,donAbbondioparlò
anchedella sua burrasca;poide'granmirallegriancheaAgnese,
chel'avevapassataliscia. La cosaandavainlungo:giàfindal
primomomento,ledueanzianestavanoallevelette,semai
venissel'occasioned'entrarneldiscorsoessenziale:finalmente
nonsoqualedelledueruppeilghiaccio. Ma cosavolete?Don
Abbondioerasordodaquell'orecchio.Nonchedicessedino;ma
eccolodinuovoaquelsuoserpeggiare,volteggiareesaltardi
paloinfrasca.­Bisognerebbe,­diceva,­poterfarlevarequella
catturaccia.Lei,signora,cheè di Milano,conoscerà più omenoil
filodellecose,avràdellebuoneprotezioni,qualchecavalieredi
peso: ché conquestimezzi si sanaognipiaga.Sepoisivolesse
perlapiù
andar corta,senzaimbarcarsiintantestorie;giacché
codestigiovani,equilanostraAgnese,hanno già intenzionedi
spatriarsi(eiononsapreicosadire:lapatriaèdovesistabene),
miparechesipotrebbefartuttolà,dovenonc'ècatturache
parentado,malovorreiconclusobene,tranquillamente.Dicola
tenga.Nonvedopropriol'oradisaperloconclusoquesto
verità:qui,conquellacatturaviva,spiattellardall'altarequelnome
diLorenzoTramaglino,nonlofareicolcuorquieto:glivoglio
troppobene;avreipauradifargliuncattivoservizio.Veda lei;
vedetevoialtre.
Qui,parteAgnese,parte la vedova,aribatterquelleragioni;don
Abbondioarimetterleincampo,sott'altraforma:s'erasempreda
capo;quandoentraRenzo, conun passorisoluto,econuna
i l
notiziainviso;edice:­èarrivato signormarchese***.
­Cosavuoldirquesto?arrivatodove?­domandadonAbbondio,
alzandosi.
­Earrivatonelsuopalazzo,ch'eraquellodidonRodrigo;perché
questosignormarcheseèl'eredeperfidecommisso,comedicono;
sicchénonc'èpiùdubbio.Perme,nesareicontento,sepotessi
saperechequelpover'uomofossemortobene.Abuonconto,
finorahodettoperluide'paternostri,adessoglidiròde'De
profundis.Equestosignormarcheseèunbravissim'uomo.
­Sicuro,­dissedonAbbondio:­l'hosentitonominar
un più d'una
voltaper bravosignoredavvero,perunuomodellastampa
antica.Machesiapropriovero...?
­Alsagrestanoglicrede?
­Perché?
­Perchéluil'havedutoco'suoiocchi.Iosonostatosolamentelì
ne'contorni,e,perdirlaverità,cisonoandatoappuntoperchého
pensato:qualcosalà si dovrebbesapere.Epiùd'unom'hadettolo
stesso.HopoiincontratoAmbrogiochevenivapropriodilassù,e
Ambrogio?L'ho fatto aspettarquifuoriapposta.
chel'haveduto,comedico,fardapadrone.Lovuolsentire,
­Sentiamo,­dissedonAbbondio.Renzoandòachiamarei
sagrestano.Questoconfermòlacosaintuttoepertutto,ci l
aggiunsealtrecircostanze,sciolsetuttiidubbi;epoisen'andò.
­Ah!èmortodunque!èproprioandato!­esclamòdonAbbondio.­
Sapetechel'èunagrancosa!ungranrespiroperquestopovero
Vedete,figliuoli,selaProvvidenzaarrivaallafinecertagente.
paese!chenoncisipotevavivereconcolui.Estataungran
flagelloquestapeste;maèanchestataunascopa;haspazzato
viacertisoggetti,che,figliuolimiei,nonceneliberavamopiù:
verdi,freschi,prosperosi:bisognavadireche chiera destinatoa
farlorol'esequie,eraancora
batterd'occhio, sono in seminario,afareilatinucci.E
spariti,acentopervolta.Nonlovedremopiù in un
andareingiroconqueglisgherridietro,conquell'albagìa,con
quell'aria, con quelpalo in corpo,conquelguardarlagente,che
parevachesistessetutti al mondoper sua degnazione.Intanto,
luinonc'èpiù,enoicisiamo.Nonmanderàpiùdiquell'imbasciate
aigalantuomini.Cihadatoungranfastidioatutti,vedete:ché
adessolopossiamodire.
­Ioglihoperdonatodicuore,­disseRenzo.
­Efaii l tuodovere,­risposedonAbbondio:­masipuòanche
ringraziareilcielo,checen'abbialiberati.Ora,tornandoanoi, vi
ripeto:fatevoialtriquelchecredete.
sevi più Se voletechevimaritiio,son
qui; torna comodoinaltramaniera,fatevoialtri.In
quantoallacattura,vedoanch'ioche, non essendociora più
nessuno chevi tengadimira,evogliafarvidelmale,nonècosa
daprendersenegranpensiero:tantopiù,chec'èstato di mezzo
queldecretograzioso,per
lapeste! la la nascita del serenissimoinfante.Epoi
peste!hadatodibiancoadigrancoselapeste!
Sicché,sevolete...oggiègiovedì...domenicavidicoinchiesa;
perchéquelches'èfattol'altravolta,noncontapiùniente,dopo
tantotempo;epoiholaconsolazionedimaritarviio.
­Leisabenech'eravamovenutiappuntoperquesto,­disse
Renzo.
­Benissimo;eioviservirò:evogliodarnepartesubitoasua
eminenza.
­Chièsuaeminenza?­domandòAgnese.
­Suaeminenza,­risposedonAbbondio,­èi
arcivescovo,cheDioconservi. l nostrocardinale
­Oh!inquantoaquestomiscusi,­replicòAgnese:­ché,
sebbeneiosiaunapoveraignorante,lepossoaccertarechenon
glisidicecosì;perché,quandosiamostatelasecondavoltaper
parlargli,comeparloalei,uno di que'signoripretimitiròdaparte,
em'insegnòcomesidovevatrattareconquelsignore,echeglisi
dovevadirevossignoriaillustrissima,emonsignore.
­Eora,sevidovessetornareainsegnare,
datodell'eminenza:aveteinteso?Perché i l vi direbbechegliva
papa,che Dio lo
conservianchelui,haprescritto,findalmesedigiugno,cheai
cardinalisidiaquestotitolo.Esapeteperchésaràvenutoaquesta
risoluzione?Perchél'illustrissimo,ch'erariservatoaloroeacerti
principi,ora,vedeteanchevoialtri,cos'èdiventato,aquantisidà:
ecomeselosuccianovolentieri!Ecosadovevafare,ilpapa?
Levarloatutti?Lamenti,ricorsi,dispiaceri,guai;eperdipiù,
continuarcomeprima.Dunquehatrovatounbonissimoripiego.A
pocoapocopoi,sicominceràadardell'eminenzaaivescovi;poi
lovorrannogliabati,poiiproposti:perchégliuominisonfatticosì;
semprevoglionsalire,sempresalire;poiicanonici...
­Poiicurati,­disselavedova.
­Nono,­riprese don Abbondio: ­i curatiatirarlacarretta:non
abbiatepaurachegliavvezzinmale,icurati:delreverendo,fino
allafindelmondo.Piuttosto,nonmimaravigliereipuntochei
cavalieri,iqualisonoavvezziasentirsidardell'illustrissimo,a
essertrattaticomeicardinali,ungiornovolesserodell'eminenza
ancheloro.E selacivogliono,vedete,troverannochiglienedarà.E
allora,ilpapache saràallora,troveràqualchealtracosaperi
cardinali.Orsù,ritorniamoallenostrecose:domenicavidiròin
Intantochiederemo la dispensaperl'altreduedenunzie. Hannoa
chiesa;eintanto,sapetecos'hopensatoperservirvimeglio?
tuttocomequi.Perdomenicanehogià...uno...due...tre;senza
avereunbeldafarelaggiùincuria,adardispense,selavaper
contarvivoialtri:enepuòcapitareancora.Epoivedrete,andando
scompagnato.HapropriofattounospropositoPerpetuaamorire
avanti,cheaffarevuolessere:nonnedeverimanereuno
ora;chéquestoerai l momentochetrovaval'avventoreanchelei.
EaMilano,signora,mifigurochesaràlostesso.
­Eccome!sifiguriche,solamentenellamiacura,domenica
passata,cinquantadenunzie.
­Se lo dico;ilmondo non vuolfinire.Elei,signora,nonhanno
principiatoaronzarleintornode'mosconi?
­No,no; io noncipenso, néci vogliopensare.
­Sì,sì,chevorràesserleisola.AncheAgnese,veda;anche
Agnese...
­Uh!havogliadischerzare,lei,­dissequesta.
­Sicurochehovogliadischerzare:emiparechesiaora
finalmente.Neabbiampassatedellebrutte,n'èvero,imiei
giovani?dellebrutten'abbiampassate:questiquattrogiorniche
dobbiamostare in questomondo,sipuòsperarechevogliano
essere un po'meglio.Ma!fortunativoialtri,che,nonsuccedendo
disgrazie,aveteancoraunpezzodaparlarede'guaipassati:ioin
vece,sonoalleventitreetrequarti,e...ibirbonipossonmorire;
dellapestesipuòguarire;maaglianninonc'èrimedio:e,come
dice,senectusipsaestmorbus.
­Ora,­disseRenzo,­parlipurlatinoquantovuole;chenonme
n'importanulla.
­Tul'haiancoracollatino,tu:benebene,t'accomoderòio:
quandomiverraidavanti,conquestacreatura,persentirvidire
appuntocerteparoline
vatteneinpace.Tipiacerà? in latino,tidirò:latinotunonnevuoi:
­Eh!soioquelchedico,­ripreseRenzo:­nonèquellatinol
mifapaura:quelloèunlatinosincero,sacrosanto,comequel ì che
dellamessa:ancheloro,l ì , bisognachelegganoquelchec'èsul
addossoatradimento,nelbuonod'undiscorso.Peresempio,
libro.Parlodiquellatinobirbone,fuordichiesa,cheviene ora
chesiamqui,chetuttoèfinito;quellatinocheandavacavando
fuori,lì proprio,inquelcanto,perdarmiadintenderechenon
poteva,echecivolevadell'altrecose,echesoio?melovoltiun
po'involgareora.
­Sta'zitto,buffone,sta'zitto: nonsorimestarquestecose;ché,se
me n'avetefattide'tiri. Di
perdonatotutto:nonneparliampiù:ma
dovessimoorafareiconti,non chiavanzerebbe.Ioho
tenonmi fa specie,che seiun malandrinaccio;madico
quest'acquacheta,questasanterella,questamadonninainfilzata,
chesi sarebbecredutofarpeccatoaguardarsene.Magià,
chil'avevaammaestrata,losoio,losoio­. Cosìdicendo, loso io
accennavaAgnesecoldito,cheprimaavevatenutorivoltoa
Lucia:enonsipotrebbespiegareconchebonarietà,conche
piacevolezzafacesseque'rimproveri.Quellanotiziagliavevadato
unadisinvoltura,unaparlantina,insolitadagrantempo;e
saremmoancorbenlontanidallafine,sevolessimoriferirtuttoi
rimanentedique'discorsi,cheluitiròinlungo,ritenendopiùd'una l
voltalacompagniachevolevaandarsene,efermandolapoi
ancoraunpochinosull'usciodistrada,sempreaparlardibubbole.
Itantopiùgradita: gli capitòunavisita,quantomenoaspettata
l giornoseguente,il signormarchesedelquales'eraparlato:un
uomotralavirilitàe la vecchiezza, i l cui aspettoeracome
attestatodiciòchelafamadicevadilui:aperto,cortese,placido, un
umile,dignitoso,equalcosacheindicavaunamestizia
rassegnata.
­Vengo,­disse,­aportarleisalutidelcardinalearcivescovo.
­Ohchedegnazioneditutt'edue!
­Quandofuiaprendercongedodaquest'uomoincomparabile,
chem'onoradellasuaamicizia, mi parlòdiduegiovanidicodesta
cura,ch'eranpromessisposi,echehannoavutode'guai,per
causadiquelpoverodonRodrigo.Monsignoredesiderad'averne
notizia.Sonvivi?Elelorocosesonoaccomodate?
­Accomodatoognicosa.Anzi,iom'erapropostodiscrivernea
suaeminenza;maorachehol'onore...
­Sitrovanqui?
­Qui;e,piùprestochesipotrà,sarannomaritoemoglie.
­Eiolapregodivolermidiresesipossafarlorodelbene,e
anched'insegnarmilamanierapiùconveniente.Inquesta
calamità,hoperdutoiduesolifigliDelcheavevo,elamadreloro,e
hoavutetreereditàconsiderabili. superfluo,n'avevoanche
prima:sicchéleivedechei l darmiunaoccasioned'impiegarne,e
tantopiùunacomequesta,èfarmiveramente un servizio.
­Iringrazioanch'iodicuoreperquestimieifigliuoli.Egiacché
l cielolabenedica!Perchénonsonotutticomeleii...?Basta;la
vossignoriaillustrissimamidàtantocoraggio,sìsignore,cheho
unespedientedasuggerirle,i l qualeforsenonledispiacerà.
Sappiadunquechequestabuonagentesonrisolutid'andarea
mettersucasaaltrove,edivenderquelpocochehannoalsole
qui:unavignettai l giovine,dinoveodiecipertiche,salvoilvero,
matrasandataaffatto:bisognafarcontodelterreno,nient'altro;di
piùunacasuccialui,eun'altralasposa:duetopaie,veda.Un
signorecomevossignorianonpuòsaperecomelavadaperi
poveri,quandovogliondisfarsi del loro.Finiscesempreaandare
fa
inboccadiqualchefurbo,cheforsesaràgiàunpezzoche
all'amoreaquellequattrobracciaditerra,equandosachel'altro
habisognodivendere, si ritira, falo svogliato;bisognacorrergli
dietro,edarglieleperunpezzodipane:specialmentepoiin
circostanzecomequeste.Ilsignormarchesehagiàvedutodove
vadaaparareil miodiscorso.Lacaritàpiùfioritachevossignoria
illustrissimapossafareaquestagente,èdicavarlida
quest'impiccio,comprandoquelpocofattoloro.Io,perdirlaverità,
dounparereinteressato,perchéverreiadacquistarenellamia
cura un compadronecomeilsignormarchese;mavossignoria
decideràsecondocheleparràmeglio:
ubbidienza. ioho parlatoper
Ilopregòdivoleresserarbitrodelprezzo,edifissarloaltobene;e
l marcheselodòmoltoil suggerimento;ringraziòdonAbbondio,e
insiemeacasadellasposa,dovesarebbeprobabilmenteanchelo
lofecepoirestardisasso,colproporgliches'andassesubito
sposo.
Perlastrada,donAbbondio,tuttogongolante,comevipotete
immaginare,nepensòenedisseun'altra.­Giacchévossignoria
illustrissimaètantoinclinatoafar
da del beneaquestagente,ci
sarebbeunaltroservizio renderloro.I l giovinehaaddossouna
cattura,unaspeciedibando,perqualchescappatucciacheha
fattainMilano, due annisono,quelgiornodelgranfracasso,dove
s'ètrovatoimpicciato,senzamalizia,daignorante,comeuntopo
nellatrappola:nulla di serio,veda:ragazzate,scapataggini:
delmaleveramente,nonècapace:e possodirlo, l'ho io che di far
battezzato,el'hovedutovenirsu:epoi,sevossignoriavuol
prendersiildivertimentodisentirquestapoveragenteragionarsu
allacarlona,potràfargliraccontarlastoriaalui,esentirà.Ora,
trattandosidicosevecchie,nessunoglidàfastidio;e,comeleho
detto,luipensad'andarsenefuordistato;ma,coltempo,o
tornandoqui,oaltro,nonsisamai,leim'insegnacheèsempre
megliononessersuque'l i b r i
comeègiusto,eperquelgrancavaliere, . I l signormarchese,inMilano,conta,
eper quelgrand'uomo
cheè...No,no,milascidire;chélaveritàvuoleaverei
Unaraccomandazione,unaparolinad'unparsuo,èpiùdel l suoluogo.
bisognoperottenereunabuonaassolutoria.
­Nonc'èimpegniforticontrocodestogiovine?
­No,no;noncrederei.Glihannofattofuocoaddossonelprimo
momento;maoracredochenoncisiapiùaltrochelasemplice
formalità.
­Essendocosì,lacosasaràfacile;elaprendovolentierisopradi
me.
­Epoinonvorràchesidicacheèungrand'uomo.Lodico,elo
vogliodire;asuodispetto, lo vogliodire.Eanche seio stessizitto,
giànonservirebbeanulla,perchéparlantutti;evoxpopuli,vox
Dei.
TrovaronoappuntoletredonneeRenzo.Comequesti
rimanessero,lolascioconsiderareavoi:iocredocheanche
quellenudeeruvidepareti,el'impannate,eipanchetti,ele
stovigliesimaravigliasserodiricevertralorounavisitacosì
straordinaria.Avviòluilaconversazione,parlandodelcardinalee
dell'altrecose,conapertacordialità,einsiemecondelicati
riguardi.Passòpoiafarlapropostapercuieravenuto.
Abbondio,pregatodaluidifissare i l Don
prezzo,sifeceavanti;e,dopo
unpo'dicerimonieediscuse,echenon era suafarina,echenon
potrebbealtrocheandareatastoni,echeparlavaperubbidienza,
eche si rimetteva,proferì,aparersuo, uno sproposito.I l
compratoredisse che, per
comeseavessefranteso,ripeté la partesua,
i l era contentissimo,e,
doppio;nonvollesentir
rettificazioni,etroncòeconcluseognidiscorsoinvitandola
compagniaadesinareperi l giornodopolenozze,alsuopalazzo,
dovesifarebbel'istrumentoinregola.
"Ah!­dicevapoitrasédonAbbondio,tornatoacasa:­selapeste
facessesempreepertuttolecoseinquestamaniera,sarebbe
propriopeccatoildirnemale:quasiquasicenevorrebbeuna,
ognigenerazione;esipotrebbestareapattid'averla;maguarire,
ve'".
Venne la dispensa,vennel'assolutoria,vennequelbenedetto
giorno:iduepromessiandarono,consicurezzatrionfale,proprioa
quellachiesa,dove,proprio per boccadidonAbbondio,furono
sposi.Unaltrotrionfo,ebenpiùsingolare,ful'andareaquel
palazzotto; evi lasciopensarechecosedovesseropassarloro
perlamente, infar quellasalita,all'entrare
discorsidovesserofare,ognunosecondoilsuonaturale. in quellaporta;eche
Accenneròsoltantoche,inmezzoall'allegria,oral'uno,oral'altro
motivòpiùd'unavolta,che,percompirlafesta,cimancavai
poveropadreCristoforo.­Maperlui,­dicevanpoi,­stamegliodi l
noisicuramente.
Imiseatavolaglisposi,conAgneseeconlamercantessa;eprima
l marchesefecelorounagranfesta,li condusseinunbeltinello,
diritirarsiapranzarealtrovecondonAbbondio,vollestarl
pocoafarcompagniaagl'invitati,eaiutòanziaservirli.Anessuno ì un
verrà,spero,intestadidirechesarebbestatacosapiùsemplice
fareaddiritturaunatavolasola.Vel'hodatoperunbrav'uomo,ma
nonperunoriginale,comesidirebbeora;v'hodettoch'eraumile,
bisognavapermettersialdisottodiquellabuonagente,manon
nongiàchefosseunportentod'umiltà.N'avevaquantane
peristarloroinpari.
Dopoiduepranzi,fustesoi l contrattopermanod'undottore,i
qualenonful'Azzecca­garbugli.Questo,vogliodirelasuaspoglia, l
eraedètuttaviaaCanterelli.Eperchinonèdiquelleparti,
capiscoanch'iochequicivuole una spiegazione.
SopraLeccoforse un mezzomiglio,equasisulfiancodell'altro
paesechiamatoCastello,c'è un luogodettoCanterelli,dove
s'incrocianduestrade;edaunapartedelcrocicchio,sivedeun
rialto,comeunpoggettoartificiale,conunacroceincima;ilquale
nonèaltrocheungranmucchiodimortiinquelcontagio.La
tradizione,perdirlaverità,dicesemplicementeimortidel
contagio;madev'esserquellosenz'altro,cheful'ultimo,ei
micidialedicuirimangamemoria.Esapetecheletradizioni,chi l più
nonleaiuta,dasédiconsempretroppopoco.
Nelritornononcifualtroinconveniente,
dal senon cheRenzo era un
po'incomodato pesode'quattrinicheportavavia.Mal'uomo,
comesapete,avevafattobenaltrevite.Nonparlodellavorodella
mente,che nonera piccolo,apensareallamigliormanieradifarli
fruttare.Avedereiprogettichepassavanperquellamente,le
riflessioni,l'immaginazioni;asentirei pro eicontro,per
l'agricolturaeperl'industria,eracome seci sifosseroincontratepiù
dueaccademiedelsecolopassato.Eperluil'impiccioeraben
reale;perché,essendounuomosolo,nonglisipotevadire:che
bisognoc'èdiscegliere?l'unoel'altro,allabuon'ora;chéimezzi,
insostanza,sonoimedesimi;esonduecosecome le gambe,che
duevannomegliod'unasola.
Nonsipensòpiùcheafareifagotti,eamettersiinviaggio:casa
Tramaglino perla nuovapatria,elavedovaperMilano.Le
lacrime,iringraziamenti,lepromessed'andarsiatrovarefuron
molte.Nonmenotenera,eccettuatelelacrime,fulaseparazione
diRenzoedellafamigliadall'ospiteamico:enoncrediatechecon
donAbbondiolecosepassasserofreddamente.Quellebuone
rispettosoperillorocurato;equesto,infondo,avevasempre
creatureavevansempreconservatouncertoattaccamento
volutobenealoro.Sonque'benedettiaffari,cheimbrogliangli
affetti.
Chidomandassesenoncifuanchedeldoloreindistaccarsidal
paesenativo,daquellemontagne; cenefu sicuro:chédeldolore,
cen'è,stoperdire, un po' per tutto.Bisogna però
moltoforte,giacchéavrebberopotutorisparmiarselo,standoache non fosse
casaloro,
eran ora
levati.Ma,cheiduegrand'inciampi,donRodrigoeilbando,
già daqualchetempo,eranoavvezzitutt'etrea
riguardarcomeloroi l paesedoveandavano.Renzol'avevafatto
entrareingraziaalledonne,raccontandol'agevolezzecheci
trovavanoglioperai,ecentocosedellabellavitachesifacevalà.
Delresto,avevantuttipassatode'momentibenamariinquelloa
cuivoltavanlespalle;elememorietriste,allalungaguastan
semprenellamenteiluoghichelerichiamano.Eseque'luoghi
sonquellidovesiamnati,c'èforseintalimemoriequalcosadipiù
asproepungente.Anchei l bambino,dicei l manoscritto,riposa
volentierisulsenodellabalia,cercaconaviditàeconfiduciala
poppachel'hadolcementealimentatofinoallora;ma sela balia,
perdivezzarlo, la bagnad'assenzio,il bambinoritiralabocca,poi
tornaaprovare,mafinalmentesenestacca;piangendosì,mase
nestacca.
Cosadireteora,sentendoche,appenaarrivatieaccomodatinel
nuovopaese,Renzo ci trovòde'disgustibell'epreparati?Miserie;
macivuolcosìpocoadisturbareunostatofelice!Ecco,inpoche
parole,lacosa.
Iprima
l parlareche,inquelpaese,s'erafattodiLucia,moltotempo
chelaci arrivasse; il sapercheRenzoavevaavutoapatir
tantoperlei,esemprefermo,semprefedele;forsequalcheparola
diqualcheamicoparzialeperluiepertuttelecosesue,avevan
fattonascereunacertacuriositàdiveder la giovine,eunacerta
aspettativadellasuabellezza.Orasapetecomeèl'aspettativa:
immaginosa,credula,sicura;allaprovapoi,difficile,schizzinosa:
nontrovamaitantochelebasti,perché,insostanza,nonsapeva
quellochesivolesse;efascontaresenzapietàildolcecheaveva
datosenzaragione.QuandocomparvequestaLucia,moltiiquali
credevanforsechedovesseavereicapellipropriod'oro,elegote
propriodirosa,edueocchil'unopiùbellodell'altro,echesoio?
cominciaronoaalzarlespalle,adarricciarilnaso,eadire:­eh!
l'èquesta?Dopotantotempo,dopotantidiscorsi,s'aspettava
qualcosadimeglio.Cos'èpoi?Unacontadinacometant'altre.Eh!
diquesteedellemeglio, ce n'è per tutto­. Venendopoia
esaminarlainparticolare,notavanchiundifetto,chiunaltro:e
di la
furonfin quelliche trovavanbruttaaffatto. ci
Siccomeperònessuno le andavaadirsulvisoaRenzo,queste
cose;cosìnonc'eragranmalefinl ì . Chi lo fecei l male,furoncerti
talicheglielerapportarono:eRenzo,chevolete?nefutoccosul
vivo.Cominciòaruminarcisopra,afarnedigranlamenti,econ
chiglieneparlava,epiùalungotrasé."Ecosav'importaavoi
altri?Echiv'hadettod'aspettare?Sonmaivenutoioa
parlarvene?adirvichelafossebella?Equandomelodicevate
voialtri,v'homairispostoaltro,senoncheeraunabuona
giovine?Èunacontadina!V'hodettomaichev'avreimenatoqui
unaprincipessa?Nonvipiace?Nonlaguardate.N'avetedelle
belledonne:guardatequelle".
Evedete un pococomeallevolte una Secorbelleriabastaadecidere
dellostatod'unuomopertuttalavita. Renzoavessedovuto
passarlasuainquelpaese,secondoilsuoprimodisegno,
sarebbestataunavitapocoallegra.Aforzad'esserdisgustato,
eraormaidiventatodisgustoso.Erasgarbatocontutti,perché
ognunopotevaessereunode'criticidiLucia.Non giàche
trattassepropriocontroil galateo;masapetequantebellecosesi
possonfaresenzaoffenderleregoledellabuonacreanza:fino
sbudellarsi.Aveva unnon sochedisardonico in ognisuaparola;
intuttotrovavaanche lui dacriticare,asegnoche,sefaceva
cattivotempoduegiornidiseguito,subitodiceva:­ehgià,in
questopaese!­ Vi dicochenoneranpochiquellichel'avevangià
presoanoia,eanchepersonecheprimaglivolevanbene;ecol
tempo,d'unacosanell'altra,sisarebbetrovato,perdircosì,in
guerraconquasituttalapopolazione,senzapoterforsenéanche
luiconoscerlaprimacagioned'uncosìgranmale.
Masidirebbechelapesteavessepresol'impegnodiraccomodar
tuttelemalefattedicostui.Avevaessaportatoviai l padroned'un
altrofilatoio,situatoquasisulleportediBergamo;el'erede,
giovinescapestrato,cheintuttoquell'edifizionontrovava checi
fossenulladidivertente,eradeliberato,anzismaniosodivendere,
ancheamezzoprezzo;mavolevaidanaril'unosopral'altro,per
poterliimpiegarsubito in consumazioniimproduttive.Venutala
cosaagliorecchidiBortolo,corseavedere;trattò:pattipiùgrassi
non si sarebberopotutisperare;maquellacondizionede'pronti
contantiguastavatutto,perchéquelli che
pocoapoco,aforzadirisparmi,eranoancorlontani avevamessidaparte,a
da arrivare
allasomma.Tennel'amicoinmezzaparola,tornòindietroinfretta,
comunicòl'affarealcugino,egliproposedifarloamezzo.Una
cosìbellapropostatroncòidubbieconomicidiRenzo,chesi
risolvettesubitoperl'industria,edissedisì.Andaronoinsieme,e
sistrinseilcontratto.Quandopoiinuovipadronivenneroastare
sulloro,Lucia,chel ì noneraaspettatapernulla,nonsolonon
andòsoggettaacritiche,masipuòdirechenondispiacque;e
Renzovennearisapereches'eradettodapiùd'uno:­avete
vedutoquellabellabaggianachec'èvenuta?­L'epitetofaceva
passareil sostantivo.
Eanchedeldispiacerecheavevaprovatonell'altropaese,gli
restòun utile ammaestramento.Primad'alloraerastatounpo'
lestonelsentenziare,esilasciavaandarvolentieriacriticar
donnad'altri,eognicosa.Alloras'accorseche le la
parolefannoun
effettoinbocca,eunaltronegliorecchi;epreseunpo'più
d'abitudined'ascoltardidentrolesue,primadiproferirle.
Noncrediateperòchenoncifossequalchefastidiuccioanchel
L'uomo(diceilnostroanonimo:egiàsapeteperprovacheaveva ì.
ungustounpo'stranoinfattodisimilitudini; ma
questa,cheavrebbeaesserl'ultima),l'uomo,finchestainquestopassateglianche
mondo,è
meno,e un
vede infermoche si trovasurunlettoscomodo
intornoaséaltriletti,benr i f a t i più o
aldifuori,piani,a
livello:esifigurachecisidevestarbenone.Masegliriescedi
cambiare,appenas'èaccomodatonelnuovo,comincia,pigiando,
asentirequiunaliscachelopunge,l ì unbernoccolochelo
preme:siamoinsomma,aundipresso,allastoriadiprima.Eper
questo,soggiungel'anonimo,sidovrebbepensarepiùafarbene,
cheastarbene:ecosìsifinirebbeancheastarmeglio.Ètirataun
po'congliargani,epropriodasecentista;mainfondoharagione.
Peraltro,prosegue,dolorieimbroglidellaqualitàedellaforzadi
buonagente:fu,daquelpunto in poi, una vitadellepiùtranquille,
quellicheabbiamraccontati,noncenefuronpiùperlanostra
dellepiùfelici,dellepiùinvidiabili; di manierache,sevel'avessia
raccontare,viseccherebbeamorte.
Gliaffariandavand'incanto:
lascarsezzade'lavorantieper sul principio
lo cifu
sviamentoe unpo'd'incaglioper
le pretensionide'
pochich'eranrimasti.Furonpubblicatiedittichelimitavanole
paghedeglioperai;malgradoquest'aiuto,lecosesi
rincamminarono,perchéallafinebisognachesirincamminino.
ArrivòdaVeneziaunaltroeditto,unpo'piùragionevole:
esenzione,perdiecianni,daognicaricorealeepersonaleai
forestierichevenisseroaabitareinquellostato.Perinostrifuuna
nuovacuccagna.
Primachefinissel'annodelmatrimonio,venneallaluceunabella
opportunitàaRenzod'adempirequellasuamagnanimapromessa,
creatura;e,comesefossefattoappostaperdarsubito
fuunabambina;epotetecredere
sesso:eAgneseaffaccendataaportarliin chele fumessonomeMaria.Ne
qua einlà,l'unodopo
venneropoicoltempononsoquant'altri,dell'unoedell'altro
l'altro,chiamandolicattivacci,estampando
checi loro
lasciavanoilbiancoperqualchetempo.Efurontuttiben invisode'bacioni,
inclinati;eRenzovollecheimparasserotuttialeggereescrivere,
dicendoche,giacchélac'eraquestabirberia,dovevanoalmeno
Il belloeraasentirloraccontarelesueavventure:efinivasempre
profittarneancheloro.
coldire le grancosecheciavevaimparate,pergovernarsimeglio
inavvenire.­Hoimparato,­diceva,­anonmettermine'tumulti:
hoimparatoanonpredicareinpiazza:hoimparatoaguardare
conchiparlo:hoimparatoanonalzartroppoilgomito:ho
imparatoanontenereinmanoilmartellodelleporte,quandoc'èl
attaccarmiuncampanelloalpiede,primad'averpensato
d'intornogentechehalatestacalda:hoimparatoanon quelche ì
possanascere­.Ecent'altrecose.
Luciaperò,nonchetrovasseladottrinafalsainsé,manonn'era
soddisfatta;lepareva,cosìinconfuso,checimancassequalcosa.
Aforzadisentirripeterelastessacanzone,edipensarcisopra
ognivolta,­eio,­disse un giorno al suomoralista,­cosavolete
cheabbiaimparato?Iononsonoandataacercareiguai:sonloro
chesonovenutiacercarme.Quandononvolestedire,­
aggiunse,soavementesorridendo,­ chei
quellodivolervibene,e di promettermiavoi. l miospropositosiastato
Renzo,allaprima,rimaseimpicciato.Dopounlungodibatteree
cercareinsieme,concluserocheiguaivengonobensìspesso,
perchécisièdatocagione;machelacondottapiùcautaepiù
innocentenonbastaatenerlilontani;echequandovengono,o
percolpaosenzacolpa,lafiduciainDiol i raddolcisce,elirende
utili perunavitamigliore.Questaconclusione,benchétrovatada
poveragente,c'èparsacosìgiusta,cheabbiampensatodi
metterlaqui,comeil sugodituttalastoria.
Laquale, senonunv'èdispiaciutaaffatto,vogliatenebeneachil'ha
scritta,eanche pochinoachil'haraccomodata.Maseinvece
fossimoriuscitiadannoiarvi,credetechenons'èfattoapposta.

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